DOMENICA Settimanale di Informazione 26 SETTEMBRE 2021
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ANNO XXI - N° 34 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
2 ANTONIO BOTTA
ASSISI: CELEBRATO IL 150° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLE OPERE DI S. LUDOVICO DA CASORIA
SUOR SHEEBE: “ I RAGAZZI DEL SERAFICO SORRIDONO ANCHE NEL DOLORE” NELLA BASILICA DI S. FRANCESCO D’ASSISI, CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL VESCOVO DON MIMMO BATTAGLIA
In una vita spesa al servizio degli ultimi, S. Ludovico da Casoria, tra le tante opere d’amore costruite per accogliere e curare gli indigenti e i più poveri tra i poveri, decise di edificare ad Assisi anche l’Istituto dedicato a S. Francesco, in cui potessero essere investiti dall’amore di Dio, premurosamente assistiti, sostenuti e confortati bambini e ragazzi ciechi e sordi. Da allora, precisamente il 17 settembre 1871, sono trascorsi 150 anni; per questo, l’Istituto Serafico di Assisi, per dare avvio alle celebrazioni dell’anniversario – che proseguiranno durante l’intero anno - ha organizzato due giorni di eventi nelle serate del 17 e 18 settembre scorsi. Il primo giorno,presso il Teatro Lyrick di Assisi, si sono esibiti i ragazzi dell’Istituto, che hanno introdotto la proiezione del docufilm “Nella vita c’è la vita”, realizzato dalla regista Maria Amata Calò. Ospite della serata è stato Giovanni Caccamo, cantautore polistrumentista scoperto da Franco Battiato e vincitore della categoria “Nuove proposte” alla 65esima edizione del Festival di Sanremo, che ha interpretato la canzone “La cura” del compianto Maestro e ha eseguito, poi, brani del suo repertorio, fondendo la propria sensibilità artistica e di cantautore con quella sociale dell’Istituto. Il 18 settembre, presso la Basilica superiore di S. Francesco ad Assisi si è tenuto in onore del Serafico il concerto della Banda musicale della Polizia di Stato, diretta dal M° Maurizio Billi, che ha visto la partecipazione di un altro ospite d’eccezione, il tenore Francesco Grollo, il quale recentemente ha coinvolto anche gli ospiti del Serafico nel progetto “Musica per il sociale”, del quale è promotore da 5 anni, il cui obiettivo è sostenere e incentivare la presenza delle persone con disabilità agli eventi musicali, per condividerne l’emozione e diffonderne un messaggio di inclusione e solidarietà Tra gli eventi in programma, sono degni di menzione il convegno internazionale del 3 e 4 dicembre prossimi sui disturbi del neuro sviluppo, disabilità e neuroscienze e l’incontro, il prossimo 13 dicembre, di
Papa Francesco col Serafico di Assisi in udienza speciale in Vaticano. Un lungo cammino, quello del Serafico, nel corso del quale non sono di certo mancate dure sfide da affrontare, tra cui quella della pandemia, che hanno scalfito l’Istituto, ma, come ha evidenziato la dott.ssa Francesca Di Maolo, Presidente del Serafico, “hanno anche ampliato e rafforzato la propria missione: prendersi cura delle persone più fragili continuando a crescere nei servizi per garantire ai propri ragazzi, giorno dopo giorno, quella sintesi fra eccellenza nella cura, relazione e rispetto per la persona, in grado di trasformare un percorso riabilitativo in un percorso di vita piena”. E’ da aggiungere che altre strutture dell’Istituto inaugurate nel 2018 (Centro di ricerca “InVita”, Residenza “Vendramini”, teatro intitolato a mons. Sergio Goretti) e nel 2020 (ambulatori specialistici pensati appositamente per persone con disabilità e le loro famiglie, la nascita di “ColoRadio”, il podcast radiofonico che vede come protagonisti i ragazzi dell’istituto), costituiscono un’ulteriore conferma del fatto che il Serafico rappresenta un modello di eccellenza italiana e internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per i bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali ed è schierato in prima linea per
promuovere il pieno riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. Ringraziamo di cuore Sr Sheebe, che ci ha rilasciato, in esclusiva, grazie alla preziosa intermediazione di suor Mariarca, una profonda testimonianza di fede e d’amore sul servizio di cura ai ragazzi che, nello spirito di infinita carità evangelica del Fondatore, svolge al Serafico, precisamente nell’istituto P. Ludovico da Casoria situato in via Frate Elia, struttura che accoglie le suore elisabettine bigie, distinta dall’altra struttura di via Marconi, che un tempo accoglieva i frati bigi, poi sciolti: “Abbiamo nell’istituto P. Ludovico da Casoria 15 ragazzi, che la società chiamerebbe “meno fortunati”di noi, ma che hanno una grande ricchezza dentro, naturalmente per chi sa coglierla. Io ho imparato tanto da loro, prima di tutto a ringraziare il Signore per la salute, che spesso riteniamo sia scontata, fin quando non viene meno. Ho imparato attraverso i loro occhi a conoscere me stessa, a cercare l’essenzialità, a vivere nella semplicità. LA CARATTERISTICA PRINCIPALE DI QUESTI RAGAZZI E’ LA GIOIA: SANNO SORRIDERE ANCHE NEL DOLORE. Sono ciechi, sordi, muti, ragazzi con mancanze neurosensoriali e cognitive e tanti altri problemi, ma comprendono bene l’amore, il rispetto, la tenerezza. Quando manca
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021 la persona che si prende cura di loro si rattristano , poi quando la ritrovano fanno festa come riescono: coloro che camminano vengono incontro, altri battono le mani, fanno versi con la bocca e con la voce. Per le feste di compleanno, Natale e Pasqua, quando aprono i regali sono così contenti , gli brillano gli occhi di gioia! Loro sono come tutti noi, combattono e amano la vita. Si cercano tra di loro, si tollerano e accettano le difficoltà che incontrano nel vivere insieme. INVITO TUTTI A FARE ESPERIENZA DI QUESTI RAGAZZI E DARE IL PROPRIO TEMPO ALLE PERSONE CHE NON POSSONO RESTITUIRE NULLA. NON E’ PERDERE TEMPO.” In sintonia con questa toccante testimonianza, l’omelia dell’arcivescovo emerito della Diocesi di Napoli, Mons. don Mimmo Battaglia, pronunciata nella celebrazione eucaristica da lui presieduta nella Basilica Papale e Convento di S. Francesco in Assisi, a conclusione del 150° anniversario della fondazione delle opere di S. Ludovico da Casoria, da lui definite “canto d’amore al Signore”. Facendo riferimento alla pagina evangelica del “Buon Samaritano, proclamata durante la liturgia della Parola e “di cui S. Ludovico da Casoria era profondamente innamorato”, il Celebrante ha evidenziato che Gesù alla domanda “chi
è il mio prossimo”? “capovolge completamente i termini: prossimo non è chi entra nell’orizzonte delle tue attenzioni, ma prossimo sei tu quando ami: non chi tu ami, ma tu quando ami; c’è questo verbo straordinario, il verbo della compassione, “ne ebbe compassione”, da qui nasce l’agire del samaritano, come da qui deve nascere l’agire concreto, reale della nostra vita. La compassione è provare dolore per il dolore dell’altro, mettendo al centro il dolore dell’altro, non il mio sentire! La misericordia, poi, è l’azione umana di questo sentimento, nell’agire concreto. La compassione è il senso della tenerezza e dell’amore di Dio”. Indicando una rappresentanza di ragazzi e ragazze,ospiti del Serafico, seduti ai lati dell’altare, il Vescovo di Napoli ha detto che “nella vita ho imparato una grande verità: i poveri non si contano, ma si abbracciano, e ci salvano”. Dopo aver posto in rilievo che ogni volta che si inginocchia, ad Assisi, davanti al Crocifisso nella Chiesa di S. Damiano, si sente accolto, abbracciato dal Signore, don Mimmo ha sottolineato che Gesù è in croce ogni giorno per ciascuno di noi, singolarmente, perché ci ama, ed è la nostra forza, le nostre mani, se noi gli permettiamo di abitare il nostro cuore. Nell’Istituto, ha proseguito, “ho rivisto con gioia immensa Simone, Andrea, Salvatore, che questa mattina suona il
3 tamburello insieme al coro, e mi si è riempito il cuore davvero di gioia nel vederli cresciuti, belli, profondamente belli. E soprattutto quando Andrea tentava di accarezzare, lì sentivi che, in realtà, quella carezza è la carezza di Dio per la tua vita. Allora, nel momento in cui mi fermo sulla pagina del Vangelo del Buon Samaritano, io mi chiedo, e invito anche voi a porvi questa domanda: “Chi, nella vita ha avuto compassione di te? Chi è stato, chi è il tuo Samaritano? Chi è colui che ti ha salvato, guarito, aiutato? Come dire: impara l’amore dall’amore ricevuto. Non è stato S. Francesco d’Assisi a guarire il lebbroso, ma è stato il lebbroso ad aiutare, a guarire e a salvare Francesco. Cambia completamente la prospettiva”. A questo punto, il Presule ha raccontato la storia di Rita, una giovane tossicodipendente incontrata in una comunità terapeutica calabrese; era diffidente ed ostica, all’inizio, nei suoi confronti in quanto “prete”; dopo aver ricevuto amore, che si concretizzava in gesti di premura, di vicinanza, di frequenti visite ospedaliere di Battaglia durante un ricovero, perché colpita dall’AIDS, un giorno di Natale in cui era ritornata nella comunità, perché giunta a una fase terminale della sua malattia, chiese a don Mimmo di riconciliarsi con Dio nel sacramento della confessione, comprendendo, immersa in
4 quel clima d’amore, una grande verità: “Anche se ho sbagliato, so che la vita posso ritrovarla tutta”. Benché grave, completamente immobilizzata, incapace di tutto, si notò una remissione del male, essendo continuamente servita e curata amorevolmente da suor Rosanna. Morì nella gioia, scorgendo, come disse, “nel sorriso e nelle mani di suor Rosanna il sorriso e le mani di Dio, che aveva ritrovato e scoperto come suo Dio e amore”. Ha aggiunto il Vescovo: “In quel momento, Rita è stata la mia samaritana, è stata lei a guarirmi, a prendersi cura di me, lei mi ha salvato, come anche tutti i ragazzi del Serafico sono i nostri samaritani perché ci fanno comprendere ciò che nella vita è essenziale, donandoci la loro forza, la loro amicizia, ci guariscono, aiutandoci a ritrovare il senso della nostra vita”. Rivolgendosi, poi, ai ragazzi, ha concluso con queste parole: “ Grazie, allora, per quello che ci donate! Diceva don Tonino Bello rivolto a tutti: “Non bastano le opere di carità, se manca la carità delle opere,e ogni volta che fate la carità, fate in modo che i poveri ve la possano perdonare”. Ultima suggestione: “Amate i poveri, perché è da loro che viene la salvezza. Ma amate anche la povertà e fate davvero del Vangelo la scelta totalizzante della vostra vita,
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perché il Vangelo riempie e ti cambia la vita. S. Ludovico possa intercedere per noi, possa continuare a proteggervi, a guidarvi e a benedirvi. E S. Francesco d’Assisi ci aiuti a ritrovare sempre l’essenziale e ogni giorno ci aiuti ad innamorarci di Gesù e a vivere di lui. Questi due Santi sono volti, sono storie, sono ricchezze e sono amore. Grazie ragazzi, Dio vi benedica e voi benedite noi, tutti noi. Amen”! Sono consapevole, che in regime di “dissesto finanziario” non è possibile, per l’amministrazione locale, programmare alcuna “uscita” straordinaria che gravi sulle casse comunali , essendo consentito solo spendere per i servizi essenziali. Tuttavia, a mio avviso, si potrebbe dero-
gare, in via eccezionale, a tale obbligo, investendo una modica somma per celebrare anche qui, a Casoria, città natale di S. Ludovico, i 150 anni della fondazione delle opere del Serafico di Assisi con qualche iniziativa in cui sono coinvolte le persone disabili residenti nel nostro territorio, in piena collaborazione con L’AIAS, le suore elisabettine bigie e il settimanale Casoriadue. Non ho nessuna idea al riguardo, mi preme la finalità: rendere protagoniste queste persone predilette dal Signore, farle sentire amate, uniche, importanti, perché non poche volte avvertono intorno il deserto della solitudine e dello sconforto. Che vengano fuori le idee per organizzarci!
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ANTONIO BOTTA
INTERVISTA AL SINDACO DI CASORIA, AVV. RAFFAELE BENE
“DISSESTO FINANZIARIO? GESTO D’AMORE VERSO CASORIA E I NOSTRI FIGLI”
Non è stato facile effettuare l’intervista al sindaco di Casoria, Raffaele Bene, oberato, durante tutta la settimana, da varie incombenze e impegni istituzionali, fra cui la sua partecipazione ad Assisi, in occasione del 150° anniversario della fondazione delle opere di S. Ludovico da Casoria. Tuttavia, il Primo cittadino si è mostrato molto disponibile, e, non appena tornato dall’Umbria, mi ha accolto cordialmente per rispondere alle domande, che riflettono generalmente le istanze dei cittadini. E’ noto che per il Palacasoria è in corso una complessa vicenda giudiziaria che dura da più di 5 anni e in cui sono coinvolti l’Ente locale e il soggetto affidatario, vicenda relativa a canoni non riscossi dal Comune da una parte e dall’altra, di pretese di necessari e onerosi interventi di manutenzione del gestore privato, a carico del Comune,ma, non essendo stati effettuati,sono gravati sul gestore stesso che, in parte, vi ha provveduto. Quando sarà possibile vedere conclusa la vertenza, che impedisce ai cittadini casoriani di fruire del Palazzetto dello Sport e della piscina? Intanto mi fa piacere ricordare che la corretta denominazione del Palazzetto è “Pala Casoria – Domenico D’Alise”. La prima delibera adottata dalla mia Amministrazione è stata quella che ha visto intitolare il palazzetto all’indimenticato uomo e campione di taekwondo. Detto ciò, veniamo alla vicenda oggetto della Sua domanda; la vertenza giudiziaria ha avuto inizio l’anno scorso allorquando il Comune, preso atto della morosità nel pagamento dei canoni da parte del gestore del palazzetto e della piscina, morosità persistente sin dal momento dell’iniziale affidamento, ha ritenuto di adire le vie legali per risolvere il contratto. In pratica, mai sono stati pagati i canoni di locazione dal gestore e pertanto, esperiti diversi tentativi di definizione stragiudiziale nel corso degli anni, non andati a buon fine, l’Ente ha agito in sede giudiziaria. La causa è in corso e nelle more del giudizio, è stata resa una ordinanza dal Giudice con cui è stato di fatto considerato le-
Ho ereditato un Comune con un disavanzo di 50 milioni di euro. C’é necessità di incrementare le entrate che, ad oggi, complessivamente sono pari a circa il 30% e di mettere a reddito il patrimonio comunale. Palazzetto dello sport: la parola “fine” dovrà porla la magistratura. Sistema idrico fatiscente: occorrono investimenti notevolissimi che, ritengo, potrebbero derivare dal PNRR. La Giunta nella sua attuale composizione ritengo che sia particolarmente qualificata e frutto di un clima di serenità, rispetto, lealtà e fiducia. gittimo il provvedimento di risoluzione del rapporto adottato dal Comune, per cui, l’attuale gestore, dovrebbe consegnare la piscina ed il palazzetto. A proposito del Palazzetto, già l’anno scorso, il gestore, in maniera alquanto atipica,
ha fatto pervenire al Comune, a mezzo posta, le chiavi della struttura. La questione è evidentemente complessa e cercheremo di fare il possibile per tentare di garantire la fruibilità della struttura all’intera cittadinanza, fermo restando però che la parola fine dovrà porla, a questo punto, la magistratura viste anche le evidenti responsabilità legate alla vicenda. La rottura di un adduttore nei pressi di Caivano, di oltre un metro di diametro, che ha determinato, per quattro giorni, alla fine di un torrido agosto, la sospensione dell’erogazione idrica a Casoria, Caivano e Afragola, ripropone il gravoso problema di una inadeguata manutenzione del sistema idrico nei nostri territori. Grave è anche la perdita d’acqua per il fatiscente sistema idrico. E’ vero che la competenza in merito è regionale, ma quali sono i margini di intervento di un sindaco per rimediare alla scarsa pressione idrica di cui, da anni, si lamentano cittadini di alcune zone della Città che risiedono ai piani alti e che, per questo, devono munirsi di serbatoi? Quanto accaduto ad Agosto dimostra che la rete idrica regionale necessita di importanti interventi manutentivi che la Regione dovrebbe fare in maniera più costante e strutturata; occorrono investimenti notevolissimi che, ritengo, potrebbero derivare dal PNRR. L’eventuale efficientamento del sistema regionale comporterebbe il miglioramento anche delle reti idriche in tutte le città dove, nel frattempo, con grande difficoltà, si cerca quotidianamente di garantire un servizio dignitoso. Nel nostro caso, grazie alla attenta attività dell’Ottogas, si riescono a fare costanti interventi manutentivi ed in diverse zone, in maniera programmata, è stato anche possibile fare opere di efficientamento; tuttavia, occorre sicuramente fare di più per migliorare il servizio. Credo che lei non possa non convenire sul fatto che diverse arterie stradali di Casoria si possono paragonare alla tela di Penelope, che veniva tessuta e poi disfatta di continuo. Infatti, si formano buchi anche profondi, si
6 interviene con l’asfalto per colmarli e dopo qualche mese ci si ritrova di nuovo daccapo con vie dissestate e accidentate, che rappresentano una vera manna per i gommisti, ai quali si deve ricorrere per la riparazione delle ruote dei veicoli. Alcuni cittadini, inoltre, lamentano che le aiuole cittadine “sono colme di sterchi e di erba bruciata” Cosa ci dice al riguardo? Io ho ereditato un Comune senza risorse, con un disavanzo di circa 50 milioni di Euro, al punto tale che abbiamo dovuto procedere alla dichiarazione di dissesto finanziario. Orbene, in ragione della enorme mole di debiti e della assoluta mancanza di entrate, l’Ente non è stato in grado di poter far fronte ad una serie di servizi; tra questi, la impossibilità di sistemare con un po’ di asfalto le strade cittadine. È vero, tante sono le vie dissestate ed un po’ alla volta stiamo cercando di metterle in sicurezza, però è altrettanto vero che numerose sono le arterie cittadine sulle quali stiamo facendo importanti lavori di risistemazione in tutta la città, ivi compresa la zona di Arpino; qui, in particolare, è in lavorazione la progettazione per il rifacimento della strada e dei marciapiedi nonché per la realizzazione della fogna di via Nazionale delle Puglie. Un intervento storico e strategico che darà decoro a tutta la zona. Per quanto riguarda le deiezioni canine, abbiamo installato in diversi punti della città i relativi contenitori, ma purtroppo il livello di inciviltà di alcuni “padroni” è tale che frequentemente i marciapiedi sono sporchi; è evidente che rispetto a questa cosa sarebbe necessario un maggiore senso civico da parte di questi soggetti, atteso che è quasi impossibile poter avere un controllore che segua ogni persona che porta al guinzaglio il proprio cane. Gli spazi verdi cittadini, invece, necessitano di maggiore manutenzione che,
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però, il Comune, a causa della mancanza di risorse e di personale, non riesce a garantire, per cui si procederà sicuramente con azioni di coinvolgimento e partecipazione di soggetti privati ed associazioni per arricchire, effettuare interventi di manutenzione e gestire questi spazi, sempre, si badi, nel rispetto del principio del pieno godimento di tali spazi da parte dell’intera collettività. Non sono mancate critiche alla sua Amministrazione per l’approvazione del dissesto finanziario. Con quali argomentazioni replica a chi critica tale scelta? Il dissesto non è stata una scelta assunta a cuor leggero, tuttavia, come ho detto prima, rispetto ad uno squilibrio di bilancio enorme, io e la mia Amministrazione abbiamo deciso di non girarci dall’altro lato, come invece è stato fatto in passato da altri. Abbiamo deciso, con coraggio e responsabilità, di affrontare il problema. Il nostro è stato un gesto d’amore verso Casoria e per i nostri figli. Ci siamo intestati la sfida del risanamento delle finanze, convinti che solo in questo modo potremo dare un futuro a Casoria. La situazione debitoria ereditata dal passato ha comportato che non siamo nella condizione di poter garantire una serie di servizi, quali, ad esem-
pio, lo scuolabus, la videosorveglianza, la manutenzione degli alloggi di edilizia pubblica, delle scuole e delle strade ed altro ancora; da domani, in maniera graduale, potremo non solo garantire ma anche migliorare questi e tanti altri servizi, tra l’altro in un sistema di tassazione locale più equo che vedrà finalmente pagare tutti per pagare meno. Intanto, il bilancio comunale, stabilmente riequilibrato con atto n. 15 del 19/05/2021, ha ottenuto il parere favorevole da parte della competente commissione ministeriale, ma con varie prescrizioni mirate a contenere rigorosamente la spesa pubblica e ad esigere le entrate dovute. Tra esse, ne cito alcune: la non assunzione del personale fino al 31/12/2024, efficienza nell’accertamento e la riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie, nella gestione del patrimonio comunale, nell’attivazione di procedure coattive per recuperare l’“evasione”. Con la cassa del Comune “che piange” come si governa la Città? Il Ministero dell’Interno ha approvato la nostra manovra di bilancio, condividendo pienamente la nostra azione; in pratica il Ministero non ci ha fatto prescrizioni di merito, ma ci ha detto di fare quanto noi stessi abbiamo scritto perché
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possa essere realizzato o almeno avviato dall’attuale Amministrazione? Le iniziative nel segno della legalità portate avanti dalla mia Amministrazione sono tante ed anche particolarmente significative; tra le altre abbiamo istituito lo sportello antiracket ed antiusura, abbiamo richiesto ed ottenuto un finanziamento per la realizzazione di un parco urbano su di un bene confiscato alla Camorra, parco che stiamo realizzando nel Quartiere Stella. Abbiamo avviato la procedura per l’assegnazione alla Croce Rossa di alcuni locali avuti in comodato dalle Ferrovie, in via Cesare Battisti; con le Politiche sociali abbiamo messo in campo numerose azioni di sostegno e recupero per i giovani e tanto altro ancora. Per quanto riguarda l’ex Alenia, invece, si tratta di un’area privata e quindi qualsivoglia ragionamento non può prescindere da tale elemento. Sicuramente avremmo potuto fare di più ed i suggerimenti che vengono dal mondo dell’associazionismo, ivi compresa Libera, sono e saranno fondamentali. Può chiarire la vicenda di creditori del Comune che seppure parzialmente sono stati liquidati, mentre altri, che vantano crediti antecedenti al 2019, ancora attendono di essere pagati? La norma prevede che tutti i fatti e gli atti antecedenti la dichiarazione di dissesto, nel nostro caso, antecedenti il 31.12.2019, rientrino nella massa passiva e pertanto, previa presentazione di istanza, coloro che vantino crediti nei confronti dell’Ente, saranno soddisfatti dall’Organismo Straordinario di Liquidazione. Dopo l’ultimo rimescolamento della Giunta, si può mettere finalmente “la mano sul fuoco” rispetto al grado di
in questo modo saremo nella condizione di poter risanare le casse dell’Ente. I due assett fondamentali sono la necessità di incrementare le entrate che, ad oggi, complessivamente sono pari a circa il 30% e di mettere a reddito il patrimonio comunale. Questi sono gli elementi di partenza per poter fare qualsivoglia ragionamento. Solo in questo modo sarà possibile ridare linfa al Comune con nuovo personale, atteso che sono complessivamente poco più di duecento i dipendenti comunali e sarà possibile lavorare per garantire e migliorare i servizi in favore dei cittadini, a partire dal controllo del territorio. Pensi che per fine anno rimarranno circa trenta agenti di polizia municipale, di cui circa quindici addetti alla viabilità che, divisi su due turni (mattina e pomeriggio), dovrebbero fare il controllo del territorio, in una città di circa 80.000 abitanti; una mera utopia! Nell’intervista a Maria Saccardo, pubblicata il 4 settembre su Casoriadue, la Referente del presidio di Libera, Afragola – Casoria ha posto in rilievo che alcune proposte avanzate al Comune di Casoria vengono accolte, ma non realizzate; tra esse l’Osservatorio sulla legalità mirato a rendere la nostra Città più vivibile e sicura o la proposta di utilizzare l’area e le strutture dell’Alenia per organizzare laboratori artigianali per ragazzi a rischio; altra interessante iniziativa che Libera propone è di impiegare una struttura dismessa delle Ferrovie dello Stato per realizzare un ristorante solidale gestito con l’aiuto degli studenti dell’alberghiero Torrente. Sia sincero: è possibile nutrire la speranza che almeno qualcuno dei predetti progetti
coesione della coalizione fino al termine del mandato elettorale? La Giunta nella sua attuale composizione ritengo che sia particolarmente qualificata e frutto di un clima di serenità, rispetto, lealtà e fiducia particolarmente sentito in seno alla maggioranza. Il momento storico è complesso per Casoria e per tutto il Paese e chi guarda agli interessi della Città, indipendentemente dalle appartenenze, purché nel rispetto dei richiamati valori, ritengo che debba, in maniera naturale e responsabile, sentirsi chiamato a dare il proprio contributo. L’ultima domanda è personale: so che è credente e sensibile ai valori del Vangelo. Quale incidenza ha la sua fede sull’agire politico? In questi giorni ho avuto il piacere e l’onore di rappresentare Casoria alla celebrazione presso la Basilica di San Francesco ad Assisi per i 150 anni della fondazione delle opere di San Ludovico da Casoria. Lì ho preso piena consapevolezza del carisma di San Ludovico; un uomo ed un Santo che con la propria vita ha dato testimonianza di amore e carità in tutto il mondo, divenendo un riferimento per i cristiani e non solo, che ha lasciato in eredità opere dove trovano ricovero ed assistenza centinaia e centinaia di bambini e giovani che soffrono e che lì ritrovano la speranza di vivere. Ebbene, ritengo che il messaggio di San Ludovico non solo sia attuale ma debba essere fatto proprio da chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica; chi fa politica deve operare guardando sempre alla propria comunità con l’obiettivo di migliorarla, lasciando una testimonianza di speranza per le future generazioni e soprattutto per i più deboli.
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8 RITA GIAQUINTO
PISCINA E PALAZZETTO DI CASORIA A CHE PUNTO SIAMO?
L’argomento è uno dei più discussi ed incresciosi di Casoria, attorno al quale fervono domande e sono necessarie risposte. L’atto di citazione per Alba Oriens contro il Comune di Casoria di cui siamo entrati in possesso, ci aiuterà ad elaborare una sorta di excursus storico delle puntate precedenti che, a loro volta, ci permetteranno di sapere a che punto siamo. Alba Oriens è la società aggiudicataria del contratto di concessione per il servizio di gestione del centro comunale polisportivo di Via Michelangelo. Una concessione ricevuta in data 07/05/2015 per nove anni. Il 19 ottobre dello stesso anno, si constatava lo stato di degrado in cui si trovavano sia i locali della piscina che quelli del palazzetto, all’interno dei quali cadeva acqua dal tetto. A quest’epoca, il Comune di Casoria era in mani prefettizie, e con l’allora Prefetto, la Dott.ssa Riccio, si fecero incontri e sopralluoghi anche con i dirigenti dell’ufficio tecnico, in quanto erano necessari interventi di manutenzione straordinaria, senza i quali, entrambe le strutture non si sarebbero potute aprire al pubblico. L’esito di questi incontri fu la decisione che Alba Oriens, essendo nel settore da tanti anni, si sarebbe occupata di realizzare una ricognizione delle opere. Già allora, si cominciava a parlare delle Universiadi 2019 e dei fondi che sarebbero arrivati per gli ammodernamenti degli impianti sportivi, i cui progetti, però, andavano
presentati prima. Quello realizzato da Alba Oriens ammontava a 1 milione e 800 mila euro e fu approvato dall’ufficio tecnico del Comune. Così iniziarono i lavori, partendo dalla piscina, utilizzando una prima tranche per mettere la struttura principalmente al riparo dalle acque: furono rifatti il tetto, i filtri, tutti gli spogliatoi, perché se ne cadevano gli intonaci; fu eseguita la messa in sicurezza dei piani superiori,furono spicconati gli intonaci per il recupero del cemento. Alla fine, i lavori riguardarono solo la piscina che, infatti, fu aperta; il palazzetto, invece, rimase chiuso. Arriviamo al 2016:con il Sindaco, l’Avv. Pasquale Fuccio il lavoro fu cristallizzato, sempre in vista dei fondi per le Universiadi. Dato che Alba Oriens aveva eseguito lavori per circa 608.000
euro, pensò di compensare queste spese con il parziale pagamento dei canoni di affitto. Si è andati avanti così per un paio di anni, fino a che poi, anche la Giunta Fuccio cadde, sostituita da un nuovo commissariamento. Il Prefetto Giuffrè– siamo tra fine 2018 e inizio 2019 - dovendo rimanere in carica per pochi mesi, non si occupò della questione ed il palazzetto rimase chiuso. Con l’arrivo dell’attuale Sindaco, l’Avv. Raffaele Bene (siamo a giugno 2019) si dovette affrontare la situazione della compensazione dei costi dei lavori di manutenzione con il pagamento dei canoni : da una parte il Comune non aveva ricevuto i canoni, dato che Alba Oriens, avendo usufruito soltanto della piscina, e mai del palazzetto, avrebbe voluto pagare la metà dei costi del fitto; dall’altra parte, Alba Oriens dichiarava, oltre ai costi sostenuti per la manutenzione straordinaria, anche un mancato introito, dato che l’appalto era stato fatto per avere in gestione due strutture (e non una, dato che il palazzetto non era mai stato aperto). Con l’arrivo delle Universiadi, il palazzetto fu proprio restituito al Comune perché erano necessari interventi fondamentali. In ogni caso, il tetto non fu rifatto. Infatti, quando il palazzetto è stato restituito ad Alba Oriens in occasione dell’inaugurazione per intitolarlo al compianto e mai dimenticato Maestro Domenico D’Alise, essendo inverno, si ripresentarono i problemi della pioggia che penetrava all’interno. A quel punto, dopo l’inaugurazione (siamo a dicembre del 2019), Alba Oriens consegna
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021 le chiavi al Comune. Le discussioni che ne sono seguite hanno portato alla citazione di Alba Oriens contro il Comune di Casoria per 2 milioni e 700 euro, che venivano dai 608.000 euro dei lavori di ristrutturazione e dai mancati introiti, ed il Comune di Casoria che ha proceduto ad una risoluzione per il mancato pagamento dei quattro, cinque anni di canoni di affitto. Il 15 ottobre 2021 ci sarà la prima udienza, in occasione della quale è stata fatta richiesta di ATP (accertamento tecnico preventivo), un procedimento cautelare per la valutazione da parte del giudice, tramite periti tecnici, di tutte le spese e i costi (canoni di fitto, interventi di manutenzione, mancati introiti, etc.). Si procederà, quindi, ad accertare responsabilità, verificare le inadempienze, definire chi deve dare cosa, e a chi. Nel frattempo, la piscina è aperta, stanno prendendo le iscrizioni ed il 4 ottobre riprenderanno regolarmente i corsi. E’ stata chiusa per decreto – causa Covid - dal 07/03/2020 al 01/07/2021. Dopo tanti mesi di chiusura, sono stati necessari nuovi interventi, soprattutto alla vasca, durati circa due mesi e terminati una decina di giorni fa. Ci sono un buon numero di clienti che, con dei voucher,
devono recuperare i soldi degli abbonamenti già pagati ma di cui non hanno potuto usufruire a causa della pandemia. Inoltre, ci sono circa 400 tra bambini e ragazzi autistici, provenienti da Csoria e da tutte le province limitrofe, Arzano, Casavatore, Afragola, San Pietro a Patierno, Secondigliano che, tutti i giorni, continuano a fare terapia multi-sistemica ormai dal 2007/2008. Gli incontri intercorsi, fino ad oggi, tra le parti non sono mai stati risolutivi, così come non sarà risolutiva l’udienza del 15 ottobre,
9 ma – speriamo – l’inizio di qualcosa di concreto. Quel che è certo, è che resta – e resterà chiuso, chissà per quanto tempo ancora – un palazzetto dello sport che farebbe invidia a quelli delle grandi metropoli. Restano i giovani, i ragazzi, i bambini di un territorio che, in questo luogo, potrebbero trovare l’avvio ad un sano percorso di sport, di aggregazione, di quel senso della comunità e di società civile evoluta che tiene lontani dalle strade impervie e pericolose. Resta chiuso un luogo che potrebbe portare questa città ad essere un’eccellenza nello sport a livello regionale e nazionale, in nome anche di tutte quelle personalità che, a Casoria, hanno portato medaglie, coppe olimpiche, vittorie, vanti e lustro in tantissime discipline sportive, e che sarebbe bello ricordare, proprio nel palazzetto, con eventi sportivi di livello internazionale. Un’area che, per qualsiasi amministrazione, potrebbe trasformarsi in ricchezza, pratica e civile. Resta, invece, una struttura chiusa, costata – a suo tempo – circa 40 miliardi delle vecchie lire : la causa in corso decreterà, prima o poi, tutte le responsabilità, ma resta una cifra che rappresenta un indegno spreco di danaro pubblico e che a Casoria conferisce tutt’altro che la gloria sperata.
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10 MARIA CRISTINA ORGA
IO RACCONTO STORIE magazine
STORIA E GLORIA DELLA FAMIGLIA FERRARA DI CASORIA
AMABILE CONVERSAZIONE CON ALBERTA FERRARA, AUTOREVOLE ESPONENTE DI UNA DELLE PIÙ ANTICHE E STIMATE FAMIGLIE CASORIANE CHE HA DATO LUSTRO ALLA CITTÀ DI SAN LUDOVICO
Se andassimo in giro con un microfono in mano e un cineoperatore alle spalle a domandare alla gente se conosce Casoria, cosa ne pensa e se l’ha mai visitata, probabilmente la maggioranza di quelli che ne conoscono l’esistenza ci risponderà che è un disordinato agglomerato urbano alle porte di Napoli senza più un centro antico riconoscibile né una identità storico-culturale riconoscibile, noto occasionalmente alle cronache per lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi (ancor meglio dovremmo dire l’abbandono degli stessi lungo le zone franche delle trafficate arterie di collegamento con i paesi limitrofi), storico-religioso oppure per la chiusura di stabilimenti una volta produttivi o di ipermercati passati varie volte fallimentarmente di mano, od anche per lo scioglimento di traballanti giunte amministrative o infine come terra felix per delinquenti di grosso e piccolo calibro o aspiranti tali. Certo pochi sanno che Casoria ha espresso ed esprime ancora eccellenze in campo culturale, politico, sociale e storico-religioso (Padre Ludovico Santo pensaci tu!) e che, nell’assalto alla diligenza della bailamme generale, c’è ancora chi vive orgogliosamente l’appartenenza a famiglie antiche e blasonate della città e resta tenacemente ancorato alle proprie radici rivendicando per Casoria non solo un nostalgico
passato, ma contribuendo attivamente e instancabilmente a tracciarne un più roseo futuro. Uno dei cognomi certamente più noti e stimati della città protetta da San Mauro è quello dei Ferrara. Ed è proprio con Alberta Ferrara che conversiamo oggi, sul passato, sul presente e sulla speranza di futuro di Casoria. E già che ci siamo, le facciamo anche qualche domanda sui più noti esponenti della sua storica famiglia. Per quei pochi tra i lettori che non la conoscessero, ricordiamo che Alberta è una nota e stimatissima insegnante, docente di religione presso la scuola Primaria dell’IC Da Vinci, oltre ad essere una delle tre figlie di Mauro Ferrara noto avvocato e appassionato politico degli anni Sessanta, sorella dell’ex sindaco Stefano e del compianto giornalista Mimmo che si inventò su Il Mattino
le pagine dedicate alla Provincia e fu per anni alla direzione nazionale degli enti previdenziali e mutualistici dell’ordine dei giornalisti INPGI e CASAGIT, nonché moglie del giudice a riposo Mimmo Ricciardi e madre di quattro figli tra cui Antonio, che oltre ad essere un brillante avvocato ha ricoperto l’incarico di assessore qualche anno fa. E dato che è un’insegnante e io ho per la scuola un interesse particolare per deformazione professionale. Per ben cominciare, signora Ferrara, ci dica com’è iniziato l’anno scolastico lì da voi. Con molta preoccupazione, ma voglio dire che prima dell’inizio dell’anno scolastico c’è stata un’ottima organizzazione e in più i genitori, soprattutto di bambini piccoli, si stanno abituando a rispettare le regole di prevenzione del contagio. Dal canto loro gli alunni sono straordinari: all’interno della scuola si attengono alle disposizioni, tengono la mascherina correttamente, la spostano solo per fare merenda poi la rimettono subito, evitano di stare troppo vicini… all’esterno invece non sono così attenti. Speriamo bene… Lei appartiene ad una delle famiglie che ha scritto la storia di Casoria da generazioni. Quali cambiamenti ha vissuto la città e perché ha scelto di restarci. Io e le mie due sorelle abbiamo scelto di restare e lavorare nella
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scuola, che è rimasto il bastione di guardia della cultura e della legalità a Casoria. Anche mio fratello Ennio ha scelto la scuola e ha finito la sua carriera come preside al liceo Umberto di Napoli. Quindi nella scuola si può dire che siamo nati. A dire il vero io sono nata proprio nella piazza di Casoria che è molto cambiata rispetto a quando ero una ragazzina e c’era una rete di protezione, nel senso che l’uno guardava l’altro e si era molto attenti agli altri. Oggi le cose sono molto cambiate purtroppo. La sua famiglia per decenni si è molto impegnata per la città, anche in politica per migliorarne le sorti… Sì. Mio padre era un avvocato, ma anche un membro attivo della DC negli anni Sessanta ed è stato assessore. A quei tempi la politica era molto diversa, la gente era più semplice, più aperta. Oggi è cambiata la politica, ma anche la gente. Quando mio padre faceva politica ha avuto dei compiti anche importanti e non veniva intralciato per il gusto di andare contro. Mio fratello Stefano è stato sindaco dieci anni fa, ma solo per due anni perché veniva continuamente criticato. Lui era molto vicino ai cittadini, ma evidentemente poi qualcosa non è andato e è stato destituito. Non si è più candidato, ma le sorti di Casoria gli stanno sempre a cuore, anche
ora che è in pensione. Suo fratello Mimmo, invece, non si diede alla politica ma scelse l’informazione ed è stato un pilastro del giornalismo campano e nazionale. Le va di parlarcene? Mimmo la carta stampata ce l’aveva nel cuore, infatti, fin da quando stava al liceo iniziò a provare in tutti i modi ad entrare nel mondo del giornalismo e dopo anni di gavetta ce la fece. Lui è mancato cinque anni fa e un anno dopo la sua scomparsa, per volontà dei suoi cinque figli e della CASAGIT, di cui fu presidente gli è stato dedicato un premio giornalistico nazionale che ogni anno viene assegnato a giovani giornalisti che si siano distinti per merito e talento in settori specifici. Il 9 ottobre prossimo alle 10,30 presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino ci sarà la cerimonia di premiazione della quarta edizione. Mimmo è stato sempre dalla parte dei giovani, anche quando era capo redattore, per questo il premio è rivolto ai giornalisti giovani. Il premio quindi celebra non tanto e solo la memoria di Mimmo quanto ‘azione di grande divulgatore e mentore delle nuove leve. Infatti: a Il Mattino era come un papà per i giovani che si affacciavano al mondo del giornalismo. A proposito di nuove leve: lei è
11 la mamma di Antonio Ricciardi, che oltre a essere uno stimato giovane avvocato, percorre un po’ la scia dello zio Stefano e del nonno in politica. Qual è il suo ruolo pubblico in questo momento? Attualmente Antonio non ricopre cariche pubbliche, ma ha avuto sempre piacere proprio di fare politica. Ha seguito lo zio ma anche dal lato paterno, ha avuto ottimi esempi dai genitori di mio marito. Anche lui è molto legato a Casoria. Oltre lui ho altri tre figli Anche la mia figlia più piccola, anche lei avvocato, si interessa di politica, ma non a livello locale. È una vera passione di famiglia! Sua figlia di cosa si interessa in particolare? Sta molto dalla parte dei diseredati, dei disadattati, dei più deboli. Fa politica, allora, sul campo e non all’ombra delle bandiere e sugli scranni! Anche suo marito Mimmo ha dedicato la vita alla comunità. Sì. Adesso è in pensione, ma era nell’ufficio penale del Giudice di Pace a Napoli. In un passato non troppo remoto Casoria è stata una vera e propria fucina di eccellenze. Quand’è che la giostra ha preso a girare in un altro modo? L’immagine che ha oggi è quella di città dormitorio afflitta dal degrado e dall’illegalità. Cos’è
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12 successo? Purtroppo ha ragione. Cos’è successo… io penso che i veri casoriani non ci sono più e l’attaccamento al paese, il legame profondo ce l’hanno pochi che sono rimasti. Per quanto pochi, tuttavia, i casoriani storici sono tutti molto attivi nella comunità. I poli industriali degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta non ci sono più e oggi la città non è in grado di offrire ai bambini e ai giovani degli stimoli, delle occasioni, dei luoghi di incontro in cui ritrovarsi, fare sport, confrontare e far crescere idee. Ai miei tempi c’erano i circoli frequentati dagli studenti ed era bello. Mi farebbe piacere che i giovani lavorassero un po’ su questo, per ritrovare l’appartenenza al territorio che si è persa. Lei e la sua famiglia perché rimanete legati a questo territorio divenuto ormai così poco ospitale? Nostalgia? Retaggio atavico? Ci tiene qui l’amore per le nostre radici e la speranza che questo paese possa in qualche modo ri-
sorgere seguendo l’esempio di tanti concittadini illustri che nel passato hanno fatto molto per la città. E ce ne sono. Non voglio arrivare a scomodare i santi, ma… Scomodiamoli invece: San Ludovico è conosciuto e amato in tutto il mondo! Noi invece a volte ce ne dimentichiamo completamente! Io sono stata ad Assisi dieci anni fa e, parlando con un monaco francescano gli dissi che venivo da Casoria e lui saltò dalla sedia dicendo che per lui era un onore incontrare una concittadina di Padre Ludovico. Abbiamo avuto altri personaggi importanti, non solo in politica, come il notaio D’Anna, che era fratello di mamma, ma anche del Codice Rocco, sia l’avvocato sia il segretario di stato, padre Pinto che è riuscito a tenere insieme una comunità molto molto importante vicina alle persone più deboli e bisognose. Adesso ci manca una rete per collegare tutti i casoriani che hanno a cuore la città e vogliono contribuire alla sua rinascita. E questo è un appello che rac-
cogliamo e rilanciamo subito ai casoriani di buona volontà! Se lei dovesse invitare qualcuno a visitare la città, quali punti di forza indicherebbe? vengono da molti Paesi d’Europa, come l’Ungheria, la Finlandia, la Spagna e altri. Ora: portarli a vedere le bellezze di Napoli è facilissimo, perché è una perla. Ci stavamo chiedendo proprio cosa far loro vedere invece di Casoria: non abbiamo più un centro storico… è un peccato farli venire qui e non avere niente da mostrare loro. Abbiamo deciso di chiedere il campo sportivo per far loro fare una partita di basket e portarli a giocare a bowling all’UCI Cinema, ma non saprei quali bellezze della città mostrare… Magari il monastero, la casa di San Ludovico nella chiesa dell’Immacolata… Sicuramente, ma non altro. Quello che voglio dire è che dobbiamo riconquistare l’identità che ha dato lustro in passato a tante persone di questo paese. Dobbiamo continuare a crederci, ad impegnarci e sono certa che ci riusciremo. Io sono molto ottimista.
Villa la Falanghina VIA SAN VITO 16 - 80078 POZZUOLI - NAPOLI TEL. 081 5263260 - 081 5260513
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CIRO TROISE
L’AVV. COPPOLA: “SERVE UN INTERVENTO LEGISLATIVO NAZIONALE CHE DISCIPLINI LE STANDING ZONE”
Multati per un cambio di posto o perché la propria bandiera ostacola la disposizione a scacchiera. È il triste scenario che ha colpito i ragazzi della Curva A dopo Napoli-Venezia, una sanzione a cui si è aggiunta anche la violazione anti Covid del mancato utilizzo della mascherina. 150 euro per non aver rispettato il regolamento d’uso, 409 per il mancato utilizzo della mascherina, è il salato conto che rappresenta anche una fotografia della scelta del tifo organizzato di non entrare più al Maradona. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Emilio Coppola, da sempre vicino agli ultras non solo per l’assistenza legale ma anche per la passione condivisa e la militanza in curva. Napoli-Juventus senza la presenza del tifo organizzato. C’è stato qualche passo in avanti sotto il profilo del dialogo? “No, anzi, abbiamo avuto un’altra brutta sorpresa. I trenta multati di Napoli-Venezia, tutti posizionati al centro della curva A, oltre ad avere la sanzione di 150 euro per la violazione del regolamento d’uso, hanno rimediato un’altra pena di 409 euro per il mancato utilizzo della mascherina, quindi per aver violato le leggi anti Covid. Penso si tratti di un meccanismo automatico, la sanzione rimediata per il regolamento d’uso porta inevitabilmente a quest’altra multa d’ordine amministrativo” Da avvocato, come si relaziona a queste multe? Ci sono dei margini d’opposizione dal punto di vista legale? “Ho vinto parecchi ricorsi rilevando vizi di forma ma questa storia non si risolve sotto il profilo formale, in termini di legge non c’è nulla d’illegittimo. Serve una mediazione d’alto profilo, ci deve essere la volontà politica che finora è mancata. Viviamo in una città dove ci sono omicidi per strada, un’emergenza legalità praticamente, però le forze dell’ordine si concentrano al monitor dopo partite in cui non è accaduto
“Avviammo un dialogo con il sottosegretario Crimi, poi con il cambio di governo si è interrotto questo processo”
nulla di rilevante per pescare chi ha cambiato posto, chi non ha indossato la mascherina per tutta la partita ma ciò che appare quantomeno strano è che sembra un’azione chirurgica nei confronti del tifo organizzato. Soltanto al centro della Curva A non si è rispettato il posto indicato nel biglietto e c’erano persone senza i dispositivi di protezione?” A gennaio 2020 ci fu un punto d’incontro, gli ultras tornarono nelle curve. Ci sono i margini per riproporre un’intesa come accadde quasi due anni fa? “Col Napoli non è possibile avere contatti, il regolamento parla chiaro, al momento manca anche il riferimento dell’amministrazione comunale perché siamo in campagna elettorale a Napoli. Dopo le elezioni, ci aspettiamo un impegno anche per lo stadio, non è un problema di poco conto, è una questione sociale. L’installazione dei palchetti in curva per i lanciacori per esempio è competenza del Comune, sarebbe già un primo passo” Quale può essere a suo avviso la soluzione? “Bisogna distinguere la situazione della Curva A da quella della B, che ha scelto a prescindere di non entrare anche per le restrizioni e le relative problematiche
sull’acquisto dei biglietti. Bisognerebbe capire che il Napoli è conosciuto nel mondo per aver avuto Maradona e per il calore dei suoi tifosi, basta pensare che la tv ufficiale del Leicester ne ha parlato tantissimo e ha presentato la doppia sfida con gli azzurri con le immagini della squadra che cantava sotto la curva “Un giorno all’improvviso”. Vi posso assicurare che nel corso degli anni è diventata anche un’attrazione turistica, ho visto tanti stranieri venire a Napoli per godersi lo spettacolo del tifo. Credo, però, che questa storia possa essere risolta solo a livello nazionale con un intervento legislativo che introduca le standing zone perché è giusto che allo stadio possano coesistere il singolo tifoso, la famiglia che vuole vedere la partita e il tifo organizzato con la libertà di sostenere i propri colori in aree dedicate in cui si può stare in piedi, preparare coreografie e tutto ciò che rende il calcio uno spettacolo. Ci si appassiona a questo sport anche per l’atmosfera. Il 1 agosto 2020 abbiamo realizzato un convegno a Napoli, iniziammo a parlarne con il sottosegretario Crimi, poi è cambiato il Governo e il dialogo si è fermato. Dovremmo riallacciare i contatti con il sottosegretario Sibilia che c’era anche nel Governo precedente”.
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14 FRANCESCO TAGLIALATELA
DAI PRIMI PASSI ALLA B. E ORA IL VOLLEY CASORIA PENSA DA GRANDE
Possiamo dirlo, quella del Volley Casoria è ormai una realtà concreta e affermata nel mondo della pallavolo, che è andata consolidandosi sempre di più negli anni a suon di risultati e traguardi raggiunti. Una realtà, un gruppo, una socità di cui oggi si sente parlare sovente e quando se ne parla non si fanno che spendere parole di apprezzamento come del resto è giusto che sia, perché questa squadra dalla sua nascita nel lontano 2005 ad oggi, stagione dopo stagione non ha fatto altro che dare conferme accrescendo il proprio rendimento, alzando la qualità del proprio organico e soprattutto credendoci fino in fondo, sempre. Quella allenata dal coach Alfredo Paglionico, con il quale ho avuto modo di parlare, è una squadra dalla sensibilità unica, che partita dalle “serie minori” (serie D, serie C) si è trovata in situazioni non sempre agevoli, spesso scomode come l’odissea tutt’ora in corso legata alla riapertura del “PalaCasoria” e ha marciato su terreni complicati rischiando di toccare il fondo, ma nonostante tutto ad oggi è pronta per iniziare una nuova stagione addirittura in “Serie B”. Insomma una lunga e travagliata gavetta, che se a tratti ha minacciato la pallavolo a Casoria, dall’altra ha rafforzato un gruppo intero, che da certi momenti ha saputo prendere il buono e rialzarsi a testa alta, tornando con una forza ed una consapevolezza a dir poco invidiabili. Confrontandomi sui numerosi temi assieme al tecnico Paglionico e al Vice Presidente/tifosissimo Giuseppe De Luca intuisco una volontà molto particolare, cioè che all’ASD Volley Casoria va stretta l’etichetta di “provinciale” che per diversi anni ha marchiato la presunta vera identità di questa squadra, ma probabilmente è giunta l’ora del riscatto definitivo. Dopo aver disputato un ottimo campionato in Serie C la scorsa stagione culminato con la promozione, il Volley Casoria punta a far riattaccare i tanti appassionati allo schermo magari ottenendo risultati importanti anche in un campionato diverso e di sicuro più esigente come quello della Serie B. Ciao Giuseppe. Sta per avere inizio una nuova stagione di Serie B con il Volley Casoria che è ormai una realtà concreta. Come vi state preparando
per questa stagione? “Parto col dire che se siamo arrivati fin qui merito è di tutto il collettivo e dello staff intero che lavora sempre con passione e grande serietà. Abbiamo un’ottima organizzazione societaria e questo è un elemento importante al quale fare riferimento e inoltre abbiamo il nostro mentore che è il tecnico Alfredo Paglionico, un punto di riferimento che ha contribuito a portarci dove siamo oggi e dove all’inizio non pensavamo di arrivare. Il resto dello staff si compone del vice-allenatore Mauro Ferreri, il preparatore atletico Raffaele Castaldo, lo scoutman Luca Cozzolino e i tre collaboratori tecnici, Michele D’Agostino, Maria Cira Ferrara e Francesco Carbone. I tempi sono stretti, il campionato è alle porte e avremo a che fare con un girone impegnativo dove militano alcune delle pretendenti al titolo (Girone I), con un calendario che non ci sorride, per questo non possiamo perderci in chiacchiere, ma concentrarci. Lavorare, sudare saranno i nostri imperativi. La prima ufficiale la giocheremo sabato sedici ottobre contro i romani del Monterotondo. Inoltre questo giovedì scenderemo in campo per un primo test amichevole contro i ragazzi del Meta volley, una squadra giovanissima con elementi di prospettiva, under-17 che sanno già cosa vuol dire vincere. Sarà un’ottima occasione per avere i primi indizi dall’organico, un organico rifinito durante l’ultima finestra di mercato, adesso al completo.” Quali sono gli obiettivi della società per questa stagione e come pensate di perseguirli?
“Di sicuro l’obiettivo primario dichiarato è quello di combattere fino alla fine per rimanere in questa categoria, dunque dobbiamo pensare innanzitutto a questo. E’ stata condotta un’importante campagna acquisti, che ha mirato a ritoccare una parte della rosa che dunque è stata rivoluzionata ed è aumentata la qualità complessiva e facciamo tutti affidamento su questo, sulla varietà delle scelte e sulla compattezza dell’organico. Sarà altresì imporatante amalgamare tutti gli elementi della rosa e integrare nel giusto modo i nuovi arrivati. Può sembrare banale e scontato, ma la chiave per provare a centrare la salvezza è il lavoro costante, quello che i nostri ragazzi hanno sempre applicato con impegno riuscendo ad arrivare fin qui. Dovremo concentrarci sul gioco di squadra e sono sicuro che con gli elementi a disposizione abbiamo legna da ardere e possiamo provare a fare qualcosa di importante nonostante il calendario in salita.” Sei soddisfatto di quello che il mercato ha portato? “Sai salendo di categoria è anche logico che si faccia un mercato importante e coerente con quelle che sono le aspettative dello staff e della dirigenza. Sono state fatte delle scelte oculate sia in entrata che in uscita. Pocanzi ti ho detto di come la rosa abbia subito una palese rivoluzione interna cambiando per metà. Gli acquisti in entrata sono stati ben sei, altrettanto in uscita, otto le riconferme. Abbiamo puntato su giocatori esperti e alcuni giovani interessanti come può essere Fabio Losco arrivato in prestito dal Castellana Grotte (BA). Giocatore importante, un investimento di spessore sul quale si è deciso di puntare, navigato perché ha giocato in Serie A2 per due stagioni con svariate esperienze anche in Serie B, dunque ci fidiamo di lui e di quello che può offrire. Oltre a Fabio Losco ci sono Andrea Menna altro innesto di esperienza (10 anni in Serie B), Danilo Flaminio che conosce ormai la Serie B come le proprie tasche (vi gioca da 13 anni), i centrali Alessandro Marotta e Luigi Barone che portano freschezza, forza e centimetri al servizio di Paglionico e della squadra e infine a completare il roaster del Volley Casoria c’è Pasqua-
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021 le Conte che ha giocato per tre stagioni in B e si appresta a giocare la quarta dopo aver aggiunto al suo curriculum anche una Coppa Campania. Questi ottimi acquisti corrispondono però anche a delle perdite importanti. Parliamo di alcuni dei pilastri della scorsa vittoriosa annata in Serie C: Affinito Gaetano, Ferrara Donato e Ardenio Armando, Gargiulo Salvatore, Mantova Gabriele e Siciliano Mattia. Ad ogni modo possiamo ritenerci soddisfatti di questa finestra di mercato, perché l’organico è davvero al completo e si sta preparando alla meglio per questa nuova stagione.” Qual è stata la chiave che vi ha permesso di chiudere in bellezza lo sorso campionato ottenendo la promozione? “Sono stati diversi gli elementi che ci hanno permesso di centrare un obiettivo così importante come la promozione, a partire dall’unione di questo gruppo, dallo spirito di squadra e dalla voglia di combattere sempre, contro qualsiasi avversario. Ho sempre saputo che questi ragazzi ce l’avrebbero fatta, ho sempre avuto fiducia di loro trattandoli quasi come dei miei figli. Ma c’è stato un momento su tutti verso Aprile, in cui ho ritenuto opportuno chiamare agenti esterni in causa per favorire la condizione mentale dei ragazzi. Il momento di
svolta c’è stato alla fine del secondo set della partita contro il Capua. Volley Casoria - Capua, secondo set, 12-25, appannamento dei nostri. A questo punto entra in gioco in maniera evidente agli occhi dei presenti il lavoro svolto da una figura particolare, quella del cosiddetto “mental coach” ad oggi sempre più preso in considerazione in vari sport e da noi individuato nei nomi di Davide Coscarella e Nicola Calabresi due veri e propri “guru” del mestiere. Da quella partita infinita contro il Capua che vincemmo imponendoci con carattere in poi non abbiamo conosciuto più la sconfitta. Dunque il “mental coach” ha contribuito in maniera determinante al raggiungimento della promozione.” Chi è che può fare la differenza e spiccare su tutti nel corso di questa stagione? “Di sicuro l’osservato speciale sarà Fabio Losco. Ha qualocsa in più e bisogna dirlo, dunque se devo farti un nome ti dico lui, potrebbe seriamente fare la differenza con le sue giocate. D’altro canto sappiamo bene quanto nello sport di squadra conti la compattezza dell’insieme e duqnue soffermarsi troppo su una singola individualità, su un singolo giocatore è scorretto anche nei confronti di tutti gli altri. Ogni giocatore ha del-
15 le caratteristiche specifiche e ricopre un ruolo ben definito, dai centrali agli opposti fino agli schiacciatori; tutti si impegnano, tutti qui fanno la loro parte e tutti combatteranno per un obiettivo comune, la salvezza.” Come ha risposto Casoria alla promozione e che clima si respira in città ? “ La città ha dato sicuramente una risposta positiva e ce ne siamo accorti tutti al momento della promozione, in occasione della quale è stata organizzata una festa per celebrare questo importante traguardo. Purtroppo siamo lontani fisicamente dalla nostra città perché ormai da anni il PalaCasoria è chiuso e stiamo attendendo che la situazione si sblocchi al fine di poter tornare a giocare dinanzi ai nostri tifosi. A Giugliano siamo comunque stati accolti benissimo e il palazzetto è semplicemente fantastico. Adesso dobbiamo solo pensare alla nuova stagione e a fare di tutto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Inoltre ci tengo ad aggiungere che creeremo una connection virtuale su Facebook per far sì che il pubblico possa seguirci e magari venire a guardare la partita al palazzetto, vogliamo essere vicini ai casoriani e non solo. Casoria è una città affamata di sport, una piazza esigente che merita.”
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16 CHIARA D’APONTE
“WAR AND PEACE: ANOTHER WORLD” DI UGUR GALLEN. ALDO BOVA: “CON AMORE E SOLIDARIETÀ POSSIAMO SALVARE IL MONDO” E’ dal 2019 che l’artista digitale turco Ugur Gallen sta portando avanti su Instagram un progetto fotografico dal grande impatto emotivo. Si chiama “War and Peace: Another World” e punta in maniera semplice ma efficace a sottolineare le enormi differenze che esistono tra i due lati opposti del mondo. Gullen seleziona gli scatti più struggenti e rappresentativi prodotti da vari fotografi di guerra e li unisce a scatti che rappresentano la quotidianità dell’uomo occidentale medio. Pace e guerra, libertà e schiavitù, giustizia ed ingiustizia si fondono in centinaia di patchworks fotografici. La realtà è vista da Gallen come un grande puzzle bipolare i cui pezzi, però, si incastrano maledettamente bene. Ogni immagine è tagliata in due in modo da fondere due realtà diametralmente opposte. Una delle ultime postate dall’artista ritrae tre bambine: due occidentali che, con i loro bei tutù e gli chignon perfetti, stanno imparando a danzare sulle punte ed una di una bambina afghana che ha perso una gamba a causa di una mina e che quindi sta reimparando a camminare usando una protesi ed il solo arto che le è rimasto. Abbiamo chiesto al Dottor Aldo Bova, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Sociosanitarie e Primario Emerito di Ortopedia dell’Ospedale San Gennaro di Napoli, una riflessione sul lavoro di questo artista digitale. “L’opera di questo artista riflette una triste realtà: ci sono differenze abissali tra il modo in cui si vive nel mondo occidentale e quello in cui si vive nel mondo orientale in termini di nutrizione, di istruzione, di libertà e dunque di possibilità. Per quanto riguarda la nutrizione, lo sappiamo, in Occidente si mangia molto, spesso male, ma in ogni caso cibo e acqua sono disponibili in grande abbondanza. In altri luoghi della terra in-
vece cibo ed acqua scarseggiano e la mancanza di cibo, lo dico da medico, crea danni fisici enormi: problemi ossei, problemi all’apparato digerente, problemi irreversibili al cervello. Per quanto riguarda l’istruzione è altresì uno strumento fondamentale perché lo studio rende liberi, indipendenti, capaci di partecipare attivamente alla vita pubblica. In tanti posti del mondo invece, penso soprattutto al Medio Oriente in particolar modo all’ Afghanistan, l’istruzione o è totalmente inesistente o è appannaggio di pochi. Le donne in molti paesi sono proprio escluse dal mondo dell’istruzione. Per quanto riguarda la libertà l’Occidente gode da decenni di un clima sereno, senza conflitti bellici che, invece, tormentano da sempre alcune zone della terra. Torno a pensare all’ Afghanistan che attualmente vive momenti di grande tensione.” Abbiamo infine chiesto al Dottor Bova se ci fosse qualcosa di concreto e semplice che ognuno di noi possa fare per cambiare le cose. Il Dottore ci ha risposto in maniera molto convinta che “il senso dell’amore può cambiare tutto. E non si tratta solo di un fatto religioso. Si tratta di amare la vita, la libertà, la serenità. Anche il senso della solidarietà, il passare dall’io al noi, può aiutare a migliorare le cose. Solo insieme si può marciare verso la serenità. Credo insomma che sia necessaria una nuova evangelizzazione. Anche in questo caso il fattore religioso c’entra fino ad un certo punto; bisogna divulgare e diffondere il concetto di solidarietà. Esportare gli strumenti per ottenere una pace duratura e non imporre la pace (proprio la vicenda afghana ci dimostra che esportare la pace senza insegnare cosa la pace sia e senza dare strumenti ai popoli per essere indipendenti è totalmente inutile). Insomma cose semplici ma che potrebbero salvare il mondo”.
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GAIA MOSCHETTI
ADRIANO ALBANO GIORNALISTA PROFESSIONISTA, VANTA DI UN’ESPERIENZA TRENTENNALE, AD OGGI È UNO DEI VOLTI PIÙ CONOSCIUTI DELLA RAI
Laureato in giurisprudenza, come approda al giornalismo? Ho iniziato all’inizio degli anni ‘90, avevo poco più di vent’anni, quando approdai alla redazione napoletana de “Il Tempo” tramite un amico e compagno di banco universitario che già lavorava nel settore da quando aveva 17 anni e gli dissi che avrei voluto sperimentare anche io la scrittura, e mi indicò questa cooperativa formata da giovani giornalisti, alcuni dei quali li ho ritrovati in Rai.La redazione si trovava qui a Napoli in zona “La Loggetta”, a Fuorigrotta, pubblicavamo in una serie di testate da “Il Tempo” a “Il Mezzogiorno”, un altro si occupava di informazione radiofonica, faceva dei radiogiornali. Io sin da subito iniziai a lavorare nel settore dell’economia e del lavoro, poi passai alla politica, alla cronaca, sono stato assunto, ho fatto il praticantato lì e dopo 18 mesi, andai a fare l’esame a Roma. Sono stati tre - quattro anni di gavetta, da collaboratore, sono passato a redattore, praticante e redattore assunto, poi ad un certo punto il giornale chiuse poiché non c’era più il finanziatore economico del progetto e ho lavorato in altre testate. Lavorai nel primo giornale gratuito in Italia che aveva sede nella zona di Napoli Est, iniziammo questa sperimentazione e sicuramente, non era come le riviste gratuite di oggi, effettivamente contava 30 – 40 pagine di articoli. Arrivarono problemi economici anche lì e chiuse, dopodiché passai alle televisioni prima TeleLibera, poi feci le selezioni in Rai. Qui sono passato prima nel settore di Rai Educational e poi sono passato nella redazione delle trasmissioni specifiche sulle Nuove Tecnologie, con Carlo Massarini, sono 22 anni che lavoro lì ormai! Da 22 anni lavora lì, ad oggi cos’è per lei la Rai, una sorta di seconda famiglia?
Assolutamente, da piccolo spettatore ho sempre seguito le trasmissioni della Rai, abbiamo ricevuto l’educazione ad informarci, leggere e guardare i programmi d’informazione, è stato il sogno di una vita intera. Poi la palestra di “Servizio Pubblico” è stata un orgoglio essere in una famiglia come questa che rappresenta tutti i cittadini e di fatto di proprietà dell’Italia, non abbiamo padroni se non l’Italia stessa che è il nostro pubblico. Ormai i cittadini aspettano i TG per avere delle notizie reali, con i tanti webzine, le fake news sono sempre dietro l’angolo, come anche quelli che fanno un “copia – incolla” da altri siti, ma questo non è giornalismo. Si, anche se ormai molti quotidiani, ad esempio americani, ormai hanno vita propria e riescono a sopravvivere con abbonamenti online, in Italia è ancora molto difficile. E’ meglio una realtà piccola che autoproduce le notizie, che fa un lavoro di ricerca, che individua un obiettivo da seguire, un lettore da assecondare. Insomma scegliere un proprio pubblico a livello locale è importante perché si diventa una realtà di riferimento. Mettersi a fare concorrenza alle grandi testate non ha senso, ma lo ha la rete locale che diventa forte in un settore
in cui non lo sono gli altri è la scelta vincente e ciò avviene anche con le testate giornalistiche di settore, legate ad argomenti specifici e un pubblico che attende notizie. Ora ha molto più senso andare verso un giornalismo specializzato, qui non abbiamo sempre settori ben definiti, io posso trattare di cronaca, di politica, di spettacoli naturalmente anche sport… Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere questa strada? Prima di tutto di essere degli ottimi lettori, studiare il guardato, avere una preparazione alta nel senso una preparazione universitaria alta, una formazione seria non intesa solo con il pezzo di carta, ma che ti abitua ad affrontare con analisi dei temi. Esercitarsi molto con le nuove tecnologie, imparare a girare e montare, fa arrivare pronti mentalmente ad affrontare un telegiornale, un servizio televisivo. Guardare, apprendere e sperimentare sul campo. Mi ha bruciato l’ultima domanda: avevo letto che qualche anno fa aveva moderato nell’Aula Magna della Federico II la presentazione al Corso di Laurea Triennale in “Hospitality Management”, quanto è importante studiare per un giornalista? E’ una professione che si può svolgere con la sola passione per la scrittura? Studiare è importantissimo, anche se la vecchia generazione si è formata molto con il praticantato, lavorando direttamente nelle redazioni, capendo quali sono le notizie importanti, la scuola insegna molto ma il lavoro lo impari sul campo. Leggere, leggere, leggere e imparare a selezionare, le fonti sono tante, bisogna imparare a saperle filtrare, capire quali sono affidabili, evitare di leggere la prima notizia e pubblicarla, rischiando che sia una bufala e di fare una pessima figura e danni nei confronti di una persona.
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DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
18 MARIA FRANCESCA IMBALDI
L’ONDA VERDE DELLO SPORT PARTE DA NAPOLI
Questi anni di pandemia hanno portato alla luce le gravi lacune in cui versa la nostra società, evidenziando la distanza che intercorre tra il mondo sportivo e la rappresentanza politica, sia a livello nazionale che locale. Abbiamo attraversato uno dei momenti più bui della storia italiana ed ancora a fatica lottiamo per uscirne! Nessuna classe sociale o categoria lavorativa è stata risparmiata. La necessità di essere rappresentanti nei tavoli istituzionali, la volontà di dar voce ad un mondo non tutelato, malgrado la sua valenza sociale, ha spinto tutti a riflessioni profonde… Da qui nasce il gruppo “Sport e Istruzione”, donne e uomini uniti sotto un’unica bandiera di Europa Verde-Verdi, disposti ad impegnarsi affinché i temi del mondo sportivo arrivino al centro dell’agenda politica, un gruppo ad oggi numeroso e rappresentativo, pronto a scendere in campo in occasione nelle elezioni amministrative che ci saranno a breve nella città di Napoli. Un momento di sintesi e allo stesso tempo banco di prova, per quanti credono fermamente nella necessità di riscattare la città di Napoli attraverso i valori e i
temi della formazione, intesa nella sua massima accezione, partendo dai giovani, dal senso civico, accendendo un faro sull’inclusione con progettualità concrete e sinergiche, volte a monitorare e coinvolgere tutte le istituzioni presenti sul territorio. Lo Sport rappresentato nella pluralità dei sui contenuti: benessere, formazione, sviluppo sostenibile, inclusione, riscatto, valorizzazione delle competenze e sbocchi lavorativi. Da qui la stesura di un programma concreto articolato in undici punti, un cui si sottolinea la necessità di un dialogo concreto tra l’amministrazione comunale e le realtà sportive presenti sul territorio, l’importanza di censire e regolamentare tutte le strutture di pertinenza comunale per renderle fruibili e restituirle alle municipalità . Sostenere e valorizzazione gli strumenti educativi che la scuola offre e può offrire, evidenziando il ruolo centrale e determinante che essa assume come baluardo per la formazione delle generazioni future. Accendere un faro sui progetti volti al supporto della genitorialità, delle madri e delle madri sole, delle donne, degli
insegnanti, dei soggetti in condizione di disabilità e svantaggio e alla prevenzione di ogni forma di disagio giovanile, sottolineando il valore che questi assumono in una realtà come la nostra. Promuovere e progettare la realizzazione di aree sportive all’interno dei parchi pubblici, in linea con quanto già accade nelle principali città italiane, ponendo l’attenzione sulla sicurezza e sulla massima fruibilità; volgendo l’attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno delle strutture pubbliche e alla promozione degli impianti rivolti allo svolgimento delle attività sportive per i diversamente abili. Incentivare e promuovere, la realizzazione di eventi Nazionali ed Internazionali nella nostra città, creando sbocchi occupazionali e valorizzando le nostre eccellenze. Sport, Turismo, Cultura e Spettacolo, sono settori legati e indivisibili: Napoli può diventare Palcoscenico del Mondo! Lo Sport chiede riconoscimento e dignità… Napoli vuole riscatto … “Sport e Istruzione, riscatto e inclusione”! L’onda verde dello sport parte da Napoli: “È ora di scegliere!”.
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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ANGELA CAPOCELLI
LA RIPARTENZA NELLE UNIVERSITÀ
Dopo la ripartenza dei test d’ingresso in presenza, con obbligo di mascherina e rispetto delle norme anti-Covid, è la volta della riapertura delle università, con lezioni in modalità mista. Sarà possibile, infatti, sia seguire in presenza, presenziando nelle aule accademiche, sia partecipare da casa, collegandosi alla piattaforma. Per evitare assembramenti e scongiurare una eventuale risalita della percentuale dei contagi, però, bisognerà prenotarsi per poter prendere parte alle lezioni in presenza: una volta raggiunto il numero massimo di partecipanti, dipendente dalla capienza delle aule (considerando anche la distanza da dover mantenere) delle singole facoltà, sarà obbligatorio seguire da casa propria le spiegazioni dei professori. Tutto questo, per ora, rimane teorico; sulla pagina del dipartimento di studi umanistici della Federico II, infatti, si legge così: “Da qualche giorno alcune notizie fuorvianti e voci di corridoio stanno sostenendo che le lezioni del Dipartimento di Studi
Umanistici si terranno in presenza. Ad oggi, però, i CdS del nostro Dipartimento NON hanno ancora comunicato nulla di ufficiale circa le modalità di svolgimento delle lezioni e delle eventuali prenotazioni in aula. Lo sottolineiamo specie per tutti coloro i quali sono in attesa di prendere casa o fare abbonamenti ai mezzi pubblici: NON si sa ancora nulla di certo. Le disposizioni dell’Ateneo sono quelle che vi abbiamo già comunicato, ossia che il Rettore ha previsto il rientro in presenza. Noi abbiamo salutato con piacere questa disposizione, ma siamo anche consapevoli dei limiti strutturali del Dipartimento, soprattutto degli spazi non consoni al nu-
mero di studenti. Dunque, considerata la difficoltà nella gestione degli spazi, è solo in via PRESUNTA che è possibile prevedere una modalità mista di erogazione delle lezioni. Nulla per cui affrettarsi. Ciò non toglie, infatti, che ogni Dipartimento e nello specifico ogni Corso di Studi possano regolarsi a seconda delle esigenze specifiche e loro peculiari (come la capienza delle aule messe a disposizioni, il numero degli iscritti, etc.). Motivo per cui sottolineiamo che ad oggi non vi è assolutamente nulla di ufficiale per i CdS del Dipartimento di Studi Umanistici e diffidiamo da voci non ufficiali che parlano già di prenotazioni in aula, prenotazioni impos-
sibili allo stato attuale dal momento che non si conoscono neppure le modalità esatte di erogazione delle lezioni e le eventuali aule. Sui nostri canali troverete, in tempo reale, tutti gli aggiornamenti e le novità in merito, pronti ad attivarci per garantire il diritto allo studio a tutti senza contravvenire alla assoluta priorità di comune gestione - docenti, studenti, Ateneo - della crisi da cui tuttora non siamo usciti”. Sebbene il rientro nelle aule sia sperato, previsto, auspicato e voluto, tuttavia non tutte le facoltà si dicono pronte ad una ripartenza che sia, contemporaneamente, in PRESENZA e in SICUREZZA. Il Coronavirus, purtroppo, è una realtà ancora non del tutto superata e assicurarsi che la frequentazione delle aule non accresca il numero di contagi è una priorità assoluta. Di sicuro, sarà vietato l’accesso alle strutture a docenti e studenti non vaccinati e, quindi, non muniti di green pass: per il resto, è ancora tutto incerto e da stabilire, ci si augura, il prima possibile.
conIAZZETTA Sindaco vota scrivi ANTONIO IAZZETTA
DOMENICA 3 E LUNEDÌ 4 OTTOBRE 2021
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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IDA PICCOLO
RADIO STUDIO EMME CLASSIC AL VIA LA PRIMA RADIO DIGITALE DELL’EMITTENTE STORICA NAPOLETANA
Un nuovo arrivo nella bella famiglia di Radio Studio Emme, è nata CLASSIC, la prima radio digitale del gruppo della storica emittente di Corso Novara, 80. Un progetto voluto fortemente dall’editrice Susy Viscardi da sempre appassionata della musica napoletana in modo particolare del repertorio classico, coadiuvata, come sempre, dalla sorella e co-editrice Annamaria. Un’iniziativa che, a pochi giorni dal suo debutto ufficiale, sta già riscontrando un grandissimo successo tra gli appassionati delle nostre tradizioni e gli addetti ai lavori. Classic è la radio per i tantissimi napoletani sparsi nel mondo, un’idea ambiziosa, la cui realizzazione è stata confezionata dallo station manager Cristian Gambardella che da subito ha creduto e sposato il progetto ambizioso di Susy Viscardi, con la coordinazione tecnica di Joe Cerbone. Una radio classica nei suoi contenuti estrapolati dal repertorio classico e popolare partenopeo, ma moderna nella sua struttura perché nasce su piattaforma digitale, può essere ascolta scaricando l’app, in streaming su www.radiostudioemme.it e presto potrà essere sentita anche su dab+ e tv. “Dopo tanti anni di militanza radiofonica sentivo l’esigenza di dare vita ad un nuovo progetto, senza perdere di vista la nostra principale missione, che è quella della musica napoletana. Da tempo la nostra rete ammiraglia dedica una fascia oraria alla musica classica (ogni mattina dalle ore 06,00 alle ore 09,00), il pubblico di continuo ci ha chiesto di allargare questo segmento, ma non sempre è stato possi-
bile perché siamo una forte realtà moderna e commerciale, allora ho pensato di far nascere una sorellina sul web, sono orgogliosa e fiera di questo gioiello digitale che ha visto la luce da poco, ma che già sta registrando notevoli ascolti e interesse da parte di pubblicisti” – ha dichiarato Susy Viscardi.. “In un momento storico, in cui le attività chiudono e fanno fatica ad andare avanti, io e mi sorella abbiamo voluto rilanciare il settore musicale con un progetto che sta assorbendo tutte le nostre energie, ma siamo contente e ripagate dal riscontro del pubblico, sono certa che anche questa volta abbiamo fatto da apripista a tutti i nostri amici competitor che proveranno a realizzare idee similari, anche questo è motivo di orgoglio. Quando loro avranno messo le basi noi saremo già partiti con altre sorprese digitali, ovvero Radio Studio Emme Rap dedicato esclusivamente alla scena rap e trap napoletana” – ha sottolineato Annamaria Viscardi. “Vogliamo essere un punto di riferimento per i napoletani nel mondo, che, attraverso la nostra radio, possono sentirsi a casa anche a chilometri di distanza, tuttavia voglio
arrivare anche a chi non è napoletano inteso come appartenenza geografica, ma che ama la nostra cultura, ormai essere napoletano è un mood, si può essere napoletani anche con il pensiero, la testa, l’atteggiamento, insomma essere napoletano è meraviglio, è uno stile di vita!” – ha concluso Cristian Gambardella. La programmazione musicale è ricca di contenuti e di artisti intramontabili come Renato Carosone, Aurelio Fierro, Sergio Bruni, Maria Paris, Angela Luce, Mirna Doris, Roberto Murolo, Mario Abbate, Mario Merola, Mario Da Vinci, Giulietta Sacco e tanti altri, ma si potranno ascoltare anche artisti contemporanei che, nel corso degli anni, hanno rivisitato i grandi classici napoletani, ad esempio Elvis Presley che canta Santa Lucia Luntana, Franco Battiato con Era de maggio e Renato Zero con Tu si na cosa grande. Inoltre ci sarà la possibilità di sentire lo stesso classico in diverse versioni, ad esempio ‘O paese d’o sole nella versione di Bruno Venturini, in cui si potrà rivivere il suono e la puntina del vinile e in quella new di Maria Nazionale, e ancora la versione di Maruzzella di Renzo Arbore e quella francese di Annalisa Martinisi. La radio al momento è 100% musica, ma prossimamente ci saranno degli inserti sulle eccellenze napoletane, sugli usi e le tradizioni della nostra bella terra, in più si stanno chiudendo degli importanti accordi con i teatri napoletani, la redazione giornalistica, curata dal direttore Antonio D’Addio, responsabile della comunicazione della radio, è già all’opera per realizzare dei servizi sempre attuali e interessanti.
LA PUBBLICITÀ SULLE EDIZIONI DIGITALI E SUI SITI DEI GIORNALI OFFRE UNA INFORMAZIONE CREDIBILE. IL SETTIMANALE CASORIADUE HA UNA STORIA CARTACEA DI 30 ANNI E DAL LOCKDOWN HA INIZIATO LA SUA STORIA IN EDIZIONE DIGITALE; IN AGGIUNTA HA ANCHE UN SITO DEL GIORNALE. LA PUBBLICITÀ È UN’ANTENNA MOLTO SENSIBILE IN UNA FASE DI RIDEFINIZIONE DEI VALORI E DELLE PRIORITÀ. LA NOSTRA TESTATA DÀ LA POSSIBILITÀ ALLE AZIENDE CHE INTENDONO PUNTARE SULLA QUALITÀ E SULLA CAPACITÀ CREATIVA DI IMMAGINARE UN TEMPO POST PANDEMIA.
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL’AVV. FRANCESCO POLIZIO
ANNOTAZIONI SUL BILANCIO STABILMENTE RIEQUILIBRATO
Il bilancio stabilmente riequilibrato del comuune di Casoria, approvato nella seduta consiliare del 19/5/2021 con atto n. 15, ha ottenuto il visto della competente commissione ministeriale con l’appostamento di numerose, articolate e determinanti precisazioni. Il comune ha adesso trenta giorni di tempo dalla notifica del decreto ministeriale per procedere alla stesura ed all’approvazione del bilancio di previsione 2020/2022 e 120 giorni invece per adottare tutti gli altri documenti contabili. Molte delle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale sono, relative alla gestione del personale, all’accertamento ed alla riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie, alla gestione del patrimonio, alla redazione dei documenti contabili. Gli amministratori, i dirigenti ed i funzionari del comune di Casoria devono, nei prossimi documenti contabili, superare i rilievi riguardanti le assunzioni fuori dal quadro legislativo, l’utilizzo
di personale in maniera inappropriata, la supervalutazione fuori ogni logica del recupero dell’evasione fiscale per 5 milioni e mezzo di euro per il periodo 2021/2022, i mancati introiti nella misura prevista dal bilancio di previsione per la TOSAP, per l’uso del patrimonio comunale, per violazioni al codice della strada, per la TASI e per gli altri servizi resi dal comune. Le prescrizioni contenute nel decreto ministeriale del 4/8/2021 sul bilancio riequilibrato approvato, ripercorrono tutte le categorie sovaesposte ed anche altre questioni che si riassumono in 6 titoli: 1) personale; 2) entrate tributarie ed extratributarie; 3) attività di accertamento e riscossione delle entrate; 4) riduzione della spesa corrente; 5) organismi partecipati; 6) gestione contabile. Le prescrizioni, precise, diffuse e consistenti si concludono sempre con un invito a certificare l’attuazione del risanamento ed a documentare l’esecuzione. Per tutte le entrate di natura tributaria
ed extratributaria, è continua la sollecitazione a mettere in essere tutti i provvedimenti idonei affinchè vi sia l’effettiva realizzazione delle relative entrate nell’anno di competenza. Nelle prescrizioni vi è anche il richiamo formale al collegio dei revisori ed ai responsabili dei servizi a controllare ed a monitorare la riscossione delle entrate e l’attuazione delle misure idonee per prevenire l’evasione/l’elusione fiscale. Nelle articolate prescrizioni vi è anche il richiamo al rispetto della normativa sul trattamento economico del personale dipendente ed alle corrispondenti riduzioni della spesa complessiva, unitamente alla riduzione delle spese di funzionamento delle attività istituzionali e degli organismi partecipati. L’approvazione condizionata del bilancio stabilmente riequilibrato impone agli amministratori comunali una rigorosa attività amministrativa ed un impegno totalizzante per evitare la fine anticipata della consiliatura.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
COMUNE E CALCIO NAPOLI LITIGANO SULL’INAUGURAZIONE ED INTANTO LA STATUA DI BRONZO DI MARADONA RESTA A DEPOSITO NEL LABORATORIO DEL MAESTRO SEPE CHE L’HA REALIZZATA A SPESE PROPRIE DONANDOLA ALLA CITTÀ. BORRELLI: “COSÌ CI RIMETTONO I TIFOSI E LA CITTÀ. NON SONO STATI IN GRADO NEMMENO DI GESTIRE UNA DONAZIONE PER OMAGGIARE DIEGO ED IL POPOLO NAPOLETANO.” Da mesi è stata completata la scultura in bronzo dedicata a Diego Armando Maradona, realizzata dall’artista afragolese Domenico Sepe. Eppure l’opera che doveva essere installata ed inaugurata allo Stadio Maradona di Napoli lo scorso luglio è ancora ‘in deposito’ nel laboratorio del Maestro Sepe. “È una scultura interamente in bronzo realizzata da me e a mie spese e che ho deciso di donare a Napoli. Il comune ha accettato questa mia opera come donazione ed era tutto pronto per l’inaugurazione solo che tutto è stato congelato a causa di un battibecco tra amministrazione cittadina e la società del calcio Napoli. Quello che vorrei dire è che per me l’evento in sé non ha importanza, ciò che conta è che tifosi
e cittadini possano godere dell’omaggio a Diego liberamente ed in forma del tutto gratuita.”-spiega il Maestro Sepe. “Ha realizzato una scultura che ha un costo considerevole, ha realizzato a proprie spese anche la targa per il Comune che ora litiga con il Calcio Napoli e così tutto resta fermo e a farne le spese sono il Maestro Sepe ed i tifosi. Non sono stati in grado nemmeno di gestire una donazione, un omaggio al popolo napoletano.”- ha commentato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che è andato a trovare il maestro Sepe nel suo laboratorio assieme al commissario regionale del Sole che ride Fiorella Zabatta e Antonio Iazzetta, Francesca Imbaldi e Salvatore Iavarone.
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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SALVATORE IAVARONE
consigliere comunale di Casoria
PROGETTI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE…. Una nuova opportunità per la nostra comunità. Arriva direttamente dalla Regione Campania e riguarda il tema della mobilità sostenibile, in questo breve articolo, tutte le informazioni. La Regione Campania intende favorire l’avvicinamento dei cittadini a scelte di mobilità consapevole anche in funzione del miglioramento della qualità ambientale e della salute collettiva e intende altresì incentivare i trasferimenti casa - lavoro con modalità eco - compatibili. L’art. 5 (Interventi per il Bike to work) della Legge regionale 29 dicembre 2020, n. 38 prevede che “per incentivare le modalità di trasporto sostenibile alternativo rispetto all’utilizzo dei servizi di trasporto pubblico locale, la Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta un programma sperimentale della durata di un anno per la concessione di contributi, nei limiti delle risorse stanziate, ai lavoratori che dimostrino, anche con l’ausilio di applicazioni e altri strumenti di geo-localizzazione, l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti casa - lavoro. Con apposito avviso pubblico, la Giunta regionale provvede a indicare i criteri di selezione dei partecipanti e le modalità̀ di funzionamento della sperimentazione”, destinando per le attività un importo di euro 150.000,00. Al fine della erogazione del suddetto contributo è emanato Avviso pubblico della Regione che ha riservato ai Comu-
ni campani, con popolazione superiore a 30.000 abitanti che si sono dotati, alternativamente, del Piano Urbano del Traffico ai sensi dell’articolo 36 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), del Piano Urbano di Mobilità ai sensi dell’articolo 22 della Legge 24 novembre 2000, n. 340, o del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del Decreto Legislativo 16 dicembre 2016, n. 257 e del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4 agosto 2017, approvato con Delibera di Giunta o Consiglio Comunale. L’importo concesso a ciascun singolo Comune sarà determinato in misura proporzionale al numero della popolazione residente nel medesimo rispetto a quello complessivo dei Comuni ammessi e nei limiti delle risorse previste dall’art. 5 della Legge regionale 29 dicembre 2020, n. 38, secondo la seguente formula: PRC / PRCom * RC (PRC=Popolazione Residente nel Comune; PRCom = Popolazione Residente complessiva nei Comuni partecipanti/ammessi; RC=Risorse complessive). La Regione Campania, in considerazione delle risorse previste dall’art. 5 della Legge regionale 29 dicembre 2020, n. 38, si riserva di non ammettere i Comuni richiedenti nel caso in cui il contributo di cui al punto 5 risulti inferiore all’importo di € 3.000,00. Il Bando comunale dovrà essere rivolto a cittadini maggiorenni, lavoratori, resi-
denti nel medesimo Comune e con sede di lavoro in Regione Campania. Nel Bando dovrà essere previsto l’uso sistematico di una bicicletta, anche a pedalata assistita, per lo spostamento casa - lavoro per almeno n. 10 (dieci) giorni/ mese, a far data dalla sua pubblicazione e, salve le previsioni di cui ai punti 18 e 19, sino al termine finale fissato dallo stesso Bando in coerenza con le previsioni del punto 20 del presente Avviso. Il Bando dovrà prevedere che il tracciamento del percorso, la sua lunghezza, la data ed ogni altro eventuale ulteriore elemento dovranno avvenire con applicazioni (App) o altri strumenti di geo-localizzazione, verificabili sotto la esclusiva responsabilità del Comune che lo redige. Il Bando dovrà prevedere la ripartizione proporzionale del contributo regionale concesso, a favore dei cittadini maggiorenni, lavoratori, residenti che utilizzano la bicicletta, anche a pedalata assistita, per lo spostamento casa - lavoro in funzione dei KM effettivamente percorsi. Il Bando dovrà prevedere un massimale di incentivo pari a 0,20 €/KM percorso e € 50,00 al mese. Il Comune verificherà, sotto la propria responsabilità, la sussistenza di ogni presupposto per la erogazione finale dell’incentivo. Di tale circostanza sarà data informazione nel Bando. Il Bando dovrà prevede l’obbligo del rispetto, negli spostamenti casa lavoro, delle norme di sicurezza di cui al vigente Codice della Strada.
La Farmacia Galeno “San Pio” sita in via Padula 139 a Casoria (NA) è diventata un punto vaccinale. Tutti i cittadini di età compresa tra i 12 e i 59 anni che non sono ancora vaccinati o che devono completare il ciclo vaccinale possono rivolgersi presso la farmacia. L’Asl Napoli 2 invia, in farmacia, settimanalmente le dosi dei vaccini Pfizer o Moderna a seconda delle sue disponibilità. E’ possibile prenotarsi al fine di effettuare la vaccinazione direttamente in farmacia oppure contattandoci al numero 081 7571952. Si invitano i cittadini che abbiano dubbi, domande o timori a contattarci telefonicamente o recarsi direttamente in farmacia in modo da rispondere a tutte le perplessità.
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021
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presidente Commissione Sport a Casoria
CON “SPORT E PERIFERIE” ARRIVANO A CASORIA 700 MILA EURO VIA DUCA D’AOSTA AVRÀ UN CENTRO SPORTIVO COMUNALE
Il “Bando Sport e periferie” ha per oggetto l’individuazione di interventi strutturali per lo sport, tenuto anche conto degli obiettivi di riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché di miglioramento della qualità urbana e di riqualificazione del tessuto sociale, anche attraverso la promozione di attività sportiva. Ogni soggetto richiedente può presentare richiesta di contributo per un solo progetto, a pena di esclusione dalla procedura e per ciascun impianto sportivo è ammessa la presentazione di una sola richiesta di contributo. Il Comune di Casoria per il bando 2020 voluto fortemente dall’ex ministro allo Sport Vincenzo Spadafora, ha partecipato con un progetto per la riqualificazione dell’area contigua alla Chiesa di Sant’Antonio Abate in via Duca D’Aosta, sulla strada che collega Afragola e Casoria. Si tratta di un centro sportivo da realizzare ex novo. Il quartiere, da sempre considerato periferico e ai confini con Afragola, comincia ad avere sempre più servizi, è il caso del quartiere Stella, dove sono iniziati i lavori per un parco di 6.000 mq confiscato alla camorra. Nello stesso quartiere ora bisogna recuperare la struttura comunale nel centro Gallery, ex sede di uffici comunali, oggi abbandonata. Il Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha
pubblicato la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento e di quelli esclusi, e Casoria è stata finanziata con 700 mila euro. Sport e periferie, ha assegnato 300 milioni di euro in tutta Italia. La graduatoria, stilata dopo il vaglio di 3380 domande porta a Casoria anche un secondo finanziamento di 700 mila euro per la Parrocchia Santa Maria delle Grazie. In tutto sono stati assegnati 300 milioni di euro a circa 500 progetti. Ricordiamo che il bando Sport e Periferie 2020 è partito con una dotazione iniziale di 140 milioni di euro, i cui 100 milioni a valere sulle risorse per il 2020 e 40 milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) - programmazione 2014 - 2020. Il DM 18 gennaio 2021 ha assegnato al bando 2020 altri 160 milioni a valere sul FSC. La misura è
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quindi arrivata ad uno stanziamento complessivo di 300 milioni di euro. Le risorse provenienti dal FSC sono state assegnate nel rispetto del vincolo di destinazione territoriale che riserva l’80% della dotazione al Mezzogiorno e il restante 20% al Centro-Nord. Le risorse del bando, lo ricordiamo, finanziano gli interventi volti alla: a) realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all’attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane; b) diffusione di attrezzature sportive con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti; c) completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti da destinare all’attività agonistica nazionale e internazionale.
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TERESA LUCIANELLI
GRANDE SUCCESSO PER “SANTA MARIA … IN PORTICO”: ARTE, CULTURA E SAPORI NELL’ANTICO BORGO
Napoli. “Santa Maria … in Portico: arte, cultura e sapori nell’antico borgo”: grande successo e ampia partecipazione nella serata fortemente voluta e promossa dai titolari delle Botteghe del Gusto di Eccellenza di Santa Maria in Portico, nel cuore di Chiaja, parte antica e pittoresca dalle origini marinare che tuttora convivono accanto a quelle nobiliari. Decisi a tutelare le tradizioni territoriali secolari ed in particolare quelle legate al giorno di Santa Maria, e le peculiarità artistico- culturali, storico-religione ed eno-gastronomiche che rischiano di scomparire, si sono uniti nell’organizzazione dello spettacolare evento, coordinato dal suo ideatore, Antonio Arfè, patronchef della famosa Antica Gastronomia simbolo del gusto d’alta qualità a Napoli dal 1870: Roberto Ramaglietta della Boutique della Frutta, Salvatore Marra della Pescheria Sanguinelli, Andrea Zamparelli della Pizzeria Zamparelli, tutte attività di qualità top, note e apprezzate, con i loro efficienti staff. A difesa dell’identità del Borgo, altre aziende d’eccellenza quali sostenitrici: Caseificio La Morgesina, di Pasquale Morgese, Cantine Mediterranee, di Vincenzo Napolitano, Pasqualino Bakery di Pasquale Esposito, Pastificio Inserra di Gragnano, di Gaetano Inserra. Al loro fianco, valide forze territoriali e molti cittadini motivati e, in primis le istituzioni: l’iniziativa ha goduto del patrocinio del Comune di Napoli 1a Municipalità, e del supporto dei dott. Francesco de Giovanni di Santa Severina, presidente circoscrizionale; Iris Savastano, presidente Commissione Cultura e Turismo; Anna Bruno, responsabile Dipartimento Arredo urbano; Salvatore Guanci, consigliere del Comune di Napoli, che hanno sottolineato la grande valenza dell’evento, auspicando “il prosieguo di questa iniziativa nella realizzazione di altri eventi di tale spessore, che fanno bene al territorio”. Rosario Lopa ha portato il saluto quale portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo, con espressioni di notevole apprezzamento. L’iniziativa ha offerto ai partecipanti l’occasione per ammirare preziose testimonianze artistiche, storiche, architettoniche, religiose e di conoscere usanze ultracentenarie spiccatamente rappresentative del Borgo. Padre Raffaele Tosto dei Leonardini dopo avere officiato la messa dedicata alla Madonna, con la benedizione in suo nome, nella bellissima Chiesa seicentesca di Santa Maria in Portico - costruita per volere della duchessa di Gravina, Felice Maria
Orsini - ha guidato i visitatori alla scoperta delle pregevoli opere in essa custodite, in particolare quelle lignee tra le quali un presepe d’inestimabile valore. Nel vicino Santuario dell’Immacolata a Chiaja, edificato grazie ai risparmi degli umili pescatori, il consegnatario, cavalier Roberto Cantagallo si è soffermato sulle interessanti testimonianze artistiche, ex voto, anfore rinvenute nelle profondità del Golfo di Napoli. Nell’attigua Cappella di Sant’Antonio, dedicata ai defunti, dove un tempo i pescatori onoravano nella veglia funebre le salme dei propri cari, impossibilitati a farlo negli angusti alloggi, sono conservati il cranio e altre reliquie di Santa Claudia e la statua della Madonna Dormiente, venerata da secoli in Perù. Ancora, la suggestiva Cappella del Santissimo con i suoi tesori d’arte. Coinvolgente e commovente la partecipazione dei devoti della locale Associazione dei pescatori devoti alla Madonna dell’Arco che, con musica e canti: molti intervenuti si sono uniti spontaneamente alla testimonianza rituale. La serata ha avuto il suo riuscitissimo clou nella caratteristica piazzetta, dove sono state servite varie degustazioni, offerte dai titolari delle Botteghe del Gusto d’Eccellenza di Santa Maria in Portico: squisiti piatti, che vengono preparati tradizionalmente in questa ricorrenza e altre tipicità. Dopo l’immancabile aperitivo con sfizioserie regionali, irresistibili candele spezzate con Genovese, frittura di triglie e di alici freschissime, mozzarella di bufala campana, contorni assortiti, stuzzicanti panini, pizze classiche e speciali, ottima frutta di stagione, deliziose graffette e, in chiusura, le golosità, in un buffet di dolci caratteristici, a partire dalla Pastiera. Un trionfo di sapori! Il tutto accompagnato da vini di qualità dalla Campania. Nell’ambito dell’iniziativa, un momento solidale dedicato agli “ultimi”, ai quali sono stati donati generi alimentari. Partecipazione straordinaria di Gennaro De Crescenzo, che con la sua magnifica voce e le intense interpretazioni ha conquistato le meritate ovazioni del pubblico. Contributi musicali a cura del maestro Francesco Cocco, con la collaborazione di Salvatore Colaceci, responsabile suoni, e della Napoli Allegra. Molti noti esponenti della Cultura, delle Arti, dell’Imprenditoria e dell’Informazione sono stati presenti alla serata, che è stata seguita da professionisti e operatori della Comunicazione specializzati nella carta stampata, online e televisione, con riprese no stop e dirette per consentire di seguire la manifestazione anche a distanza.
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L’ODISSEA DI FERDINANDO E DI TUTTE LE PERSONE DISABILI PER ACCEDERE AGLI UFFICI DELLA I MUNICIPALITÀ DI NAPOLI. EUROPA VERDE: “IN TANTI ANNI NON SONO STATI CAPACI DI TROVARE SOLUZIONI IDEONEE PER I DISABILI. VERGOGNOSO CHE UNA SEDE ISTITUZIONALE ABBIA ANCORA BARRIERE ARCHITETTONICHE.”
Sembra incredibile eppure le barriere architettoniche sono presenti anche e soprattutto nelle sedi delle amministrazioni cittadine. A Napoli accade, ad esempio, che gli uffici della Municipalità I rappresentino un traguardo irraggiungibile per le persone in carrozzella che per accedere all’edifico dovrebbero scendere dalla carrozzella, salire le scale, citofonare per farsi aprire il portone e prendere quella che dovrebbe essere una sorta di rampa. La situazione è stata documentato dal Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e da quelli municipali Benedetta Sciannimanica e Gianni Caselli, che assieme ad alcuni attivisti Verdi, hanno accompagnato
il sig. Ferdinando, diversamente abile, in una vera odissea per poter raggiungere l’ufficio anagrafe. “Davvero vergognoso, non ci sono parole. In 25 anni di amministrazione monoblocco di questa Municipalità nessuno ha mai pensato di dover eliminare le barriere architettoniche e trovare soluzioni ideonee a rendere l’accesso più agevole ai disabili. Il meglio che le loro menti hanno saputo concepire è questo rampetta di legno che la si può ottenere dopo aver salito le scale e citofonato. Soluzione che andrebbe bene se si parlasse di finti disabili…Quando si comincerà cambiare le cose?” - le parole di Borrelli, Sciannimanica e Caselli.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCESCA PANICO
ARCHÌ CULTURE CLUB - LO SPAZIO GREEN DOVE LA CULTURA TI FA SALIRE DI LIVELLO Uno spazio multidisciplinare per le arti in comunicazione e una nuova, ritrovata socialità, sotto il segno della cultura. Giovedì 30 settembre, a partire dalle 18.30, in via Ripuaria 71 a Qualiano (NA), inaugura Archì Culture Club, un’associazione finalizzata alla promozione e valorizzazione della cultura in tutte le sue espressioni. Il progetto si concretizza in uno spazio dedicato al coworking, allo smart working, alla realizzazione di corsi e laboratori formativi dedicati a differenti forme d’arte e sapere, dove ogni socio può proporsi come tutor o fruire delle conoscenze messe in campo per la crescita individuale. Non solo arte ma anche sostenibilità: Archì è un progetto basato sui principi della green economy; l’intera sede è stata allestita con il riutilizzo di materiali, forniture e arredi di recupero, riciclati e/o nuovamente riciclabili. Archì è stato ideato e progettato dall’architetto Luigi Margiore, fondatore nel 2011 di Architecture Office, studio di architettura e ingegneria integrata. «Archì, in effetti è uno stile di vita – spiega Luigi Margiore. Nasce, quindi, per perseguire un sogno un po’ utopistico che trova la sua concretizzazione nel momento in cui sono stato costretto a dover resettare tutto e ripartire daccapo. Ovviamente non da zero ma dal punto in cui avevo messo delle solide basi. Dunque rientro al porto sicuro e riparto con i miei valori, la mia esperienza e un sogno stipato nel cassetto». Lo spazio, aperto dal lunedì al venerdì, ore 9.00-18.00, nel week end cambia volto e si trasforma in una social zone, che
prevede forme di intrattenimento, relax e gioco per i soci. Il Culture Club comprende uno studio di progettazione, uno spazio interno comune con postazioni singole, un giardino, un dehor, una buvette, free wi-fi. Per accedere ai servizi, coloro che decideranno di aderire all’associazione culturale, riceveranno una A-Card, individuale e personalizzata e dovranno registrarsi tramite l’AppSistem. La card indica anche il proprio level state, che può crescere o decrescere in base al livello di conoscenze acquisite. Perché ad Archì la cultura è il viatico per il miglioramento individuale e anche per accedere ad alcuni piccoli privilegi: ticket, gadget, coupon, voucher. Durante l’inaugurazione, alla quale si potrà prendere parte su invito, interverranno: il sindaco di Qualiano Raffaele De Leonardis, il vicesindaco della Città metropolitana Domenico Marrazzo, il consigliere regionale Michele Schiano di Visconti, il consigliere regionale Giovanni Mensorio, il presidente del consiglio comunale di Qualiano Salvatore Onofaro, Luigi Pezone amministratore unico della catena di Hotel LHP, l’architetto Luigi Margiore. L’evento sarà allietato dalla performance musicale del M° Pino Ciccarelli. Archì Culture Club gode del patrocinio del Comune di Qualiano, e del sostegno di oltre 90 tra partner e sponsor, tra i quali si annoverano LHP Hotel, Illy caffè, Co.Ger, Senese Impianti. Media partner della serata: TeleClubItalia e Tv Luna (che trasmetterà l’evento nell’abito del format ….in città di Lorenza Licenziati).
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LA NOTTE DEI FILOSOFI 2021
LA RIPRESA DELLA VITA - 30 SETTEMBRE 2021 - MASCHIO ANGIOINO, NAPOLI
Come ogni anno, puntuale, ritorna la Notte dei Filosofi, questa edizione è dedicata alla ripresa alla vita. L’evento è ospitato nella rassegna Ritmi di sole, di mare, di viaggio, di sud, promossa dal Comune di Napoli – Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo curata dalla Gabbianella Club, con la direzione artistica di Maurizio De Giovanni. Due sono gli appuntamenti previsti nella giornata del 30 settembre: alle ore 18 Simona Marino dialoga con Tano D’Amico su ‘Immagine e Verità’. Simona Marino è una filosofa femminista. Al centro della sua riflessione ci sono le categorie di identità, differenza e relazione, con particolare attenzione
alla soggettività femminile e ai temi della differenza sessuale. Tano D’Amico è giornalista e fotoreporter. Dagli anni Sessanta non ha mai smesso di raccontare le manifestazioni di piazza. Tra i fondatori del giornale Lotta Continua, ha realizzato reportage su carceri, manicomio, conflitti internazionali, femminismi, migranti e rom. alle ore 21 Giuseppe Ferraro narra ‘Il racconto del soldato Er’ con immagini di Marina Di Roberto musiche dal vivo di Gabriella Grossi (sax baritono) e Giuseppe Arena (basso). Giuseppe Ferraro è il fondatore della
scuola Filosofia fuori le Mura. Impegnato nelle carceri, nelle scuole dei luoghi d’eccezione, indirizza il suo impegno alla prospettiva “una città che si fa scuola”, esercitando la filosofia come educazione ai sentimenti e etica dei legami. Marina Di Roberto studia Design della Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Unisce, in una continua evoluzione, le sue passioni per la Storia dell’Arte, il Graphic Design e l’Illustrazione. Non potremo riprenderci il tempo che è stato, ma possiamo riprenderci dal tempo così come è stato, liberando il desiderio della vita teso nell’arco dell’esistenza.
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PRESENTATO IL PROGRAMMA DEL 29ESIMO ANNO DI ATTIVITÀ DI LALINEASCRITTA LABORATORI DI SCRITTURA DI ANTONELLA CILENTO
Coltivare l’arte di leggere per imparare a scrivere. Con questa filosofia e la passione che contraddistingue il lavoro di Antonella Cilento e dello staff di Lalineascritta Laboratori di scrittura, da lei fondati 29 anni fa, si rinnova per il 2021-2022 il programma di iniziative culturali per gli appassionati della letteratura di qualità. Presentato ieri in diretta streaming sui canali social dalla sede di Napoli, il calendario di Lalineascritta quest’anno propone corsi di scrittura, ma anche rassegne e incontri diventati punto di riferimento per lettori desiderosi di approfondire temi ed epoche della letteratura. La presentazione, inoltre, è stata anche l’occasione per anticipare i contenuti del volume “La caffettiera di carta” (Bompiani) da ieri in libreria corposo manuale di scrittura creativa con incursioni in diversi ambiti artistici, scritto da Antonella Cilento e basato sul suo metodo maturato nella lunga esperienza trentennale, formando numerosi allievi tra i quali sono emersi diversi scrittori editi da grandi case editrici.
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Augurissimi
Sarah, sei sempre stata una bellissima ragazza e adesso sei una sposa stupenda. Auguri per il gran giorno dai tuoi amati genitori. Antonio Mazzarella, Miriam Strino
Augurissimi
Auguri a Francesco Polizio per il premio speciale alla Carriera “Premio Giornalismo “Mimmo Castellano”
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Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 23 settembre 2021
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