Venerdì 1 Ottobre

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VENERDI’ 1 OTTOBRE 2021

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Settimanale di Informazione

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ANNO XXI - N° 35 - VENERDI’ 1 OTTOBRE 2021

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2 RITA GIAQUINTO

IN RICORDO DEL PROF. MIMMO RONGA Nella ricorrenza del trigesimo della scomparsa del Prof. Mimmo Ronga, si sono riuniti in preghiera giovedì 23 settembre presso la basilica di San Mauro Abate a Casoria, i figli, i parenti, colleghi, amici e quanti hanno avuto la fortuna di incontrare un medico, la cui lezione di vita, umana e professionale sarà, per molti, un virtuoso riferimento impossibile da dimenticare. La Santa Messa è stata celebrata da Padre Giuseppe Guerra, Economo della Curia, Procuratore presso la Santa Sede e Postulatore per la causa dei Santi, nonché persona vicina al Professore di cui conosceva la profonda fede e la grande generosità. Padre Mauro Zurro, il parroco di San Mauro, ancora convalescente da un intervento al ginocchio, non è riuscito ad essere presente ma, tramite Padre Guerra, ha fatto sapere della sua vicinanza nel momento del suffragio della cara anima di Mimmo Ronga, che ha speso la sua vita nel segno della fede, ed ora vive nel segno della pace. Padre Guerra ha invitato i fedeli a percepire

questo doloroso distacco non come una vita tolta, ma una vita trasformata che riceve, tra le braccia del Signore, il germe dell’immortalità. Una trasformazione che elimina i limiti di spazio e tempo e che chiama tutti a partecipare alla sua gloriosa resurrezione. Ma il ricordo si fa concreto, si fa vita che continua quando al termine della Santa Messa, il figlio primogenito, il Dott.Mario Ronga, anche a nome dei fratelli Peppe e Guendalina, esprime il desiderio di onorare la memoria del padre realizzando alcuni importanti progetti. Il papà, che per la sua forza estrema

e la grande disponibilità, era “resilienza e generosità” è sempre stato anche forma che si fa sostanza, senza mai cadere nella banalità, in tutte le cose che ha fatto. Nessuna retorica, quindi, ma voglia di dare seguito alla grande eredità umana e professionale del padre: questo è ciò che spinge i figli a voler concretizzare la sua lezione, i suoi insegnamenti ed il suo operato. Primo dei progetti è la volontà di dedicare al Prof. Mimmo Ronga il reparto di medicina trasfusionale dell’Istituto Pascale di Napoli di cui Ronga è stato primario. “Non me lo auguro da

figlio, ma da medico napoletano che ha girato e gira l’Italia per lavoro. E so e vedo molto chiaramente quanto il Sud venga sempre calpestato” – è con queste parole che il figlio Mario ci introduce il primo progetto da realizzare in nome di quella eccellenza che – storicamente – la scuola napoletana di medicina ha sempre rappresentato non solo per l’Italia, ma nell’Europa intera sin dal Medioevo. Non possiamo dimenticare la lotta che il Professore perseguì con tanta tenacia affinché a tutti – senza distinzione, né discriminazione - fosse consentita la libertà di donare sangue, perché questo significa donare vita. Una lotta che si è trasformata in un’indagine giudiziaria durata per ben sette lunghi anni, ma che il Dr. Ronga ha portato avanti senza mai cedere allo sconforto, fiducioso in quelle leggi che, molto spesso, sono gli uomini a non comprendere o, peggio, a non saper interpretare. Il secondo progetto è l’istituzione di un premio, eventualmente accompagnato da un riconoscimento economico, per la migliore tesi

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VENERDI’ 1 OTTOBRE 2021 di specializzazione in medicina trasfusionale. Siamo solo agli inizi, ma i figli hanno già preso contatti con la Società italiana di Medicina Trasfusionale per capire tempi e modi di realizzazione. Terzo progetto è quello di portare avanti la ferma volontà del papà di riportare la salma di San Ludovico da Casoria nel Monastero di Santa Chiara da dove, soltanto qualche anno fa, fu spostata e trasferita nell’Ospizio Marino di Posillipo: luogo suggestivo, costruito per volere del Santo e dove trascorse i suoi ultimi giorni di vita, ma difficile da raggiungere per i tanti fedeli a lui devoti.È doveroso ricordare che il Prof. Ronga si fece promotore - ed unico finanziatore - della ricomposizione anatomica del corpo di San Ludovico, eseguita con il Prof. Michele Papa ed altri colleghi, e del suo trasferimento dalla precedente urna di metallo nell’urna trasparente. È di pochi giorni prima della morte improvvisa del Prof. Ronga – precisamente del 23 giugno 2021 - una sua lettera indirizzata all’Arcivescovo Don Mimmo Battaglia, nella quale è viva, composta, accorata ma decisa la preghiera affinché le reliquie del Santo potessero essere riportate in un luogo al centro di Napoli, accessibile a tutti, ai tanti casoriani, napoletani, italiani e stranieri che desiderano venerare il Santo considerato il San France-

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sco del XIX secolo. La lettera termina con la speranza di poter essere ricevuto dall’Arcivescovo nei modi e nei tempi più opportuni. Ma, di lì a qualche giorno, Mimmo Ronga avrebbe incredibilmente lasciato questa terra. La lezione del Prof. Ronga , uomo di scienza, conoscenza e profonda fede, ci spinge a considerare tale speranza ragionevolmente

viva, lui, che nella razionalità dei suoi tre filosofi preferiti, Parmenide, Aristotele e Kant , ha forgiato il suo carattere: essere vuol dire avere un ruolo nel mondo affinché, con la nostra ragione, possiamo migliorarlo. Questo è quanto lega il Prof. Ronga in particolar modo a Kant, il cui pensiero di ragione e fede, viene esemplificato in due aforismi che la figlia di Mimmo Ronga, Guendalina, ha pensato di scrivere nella pagellina funebre, distribuita al termine della Santa Messa. Guendalina, che è tra i tre figli, quella che ha maggiormente condiviso con il papà la passione per la filosofia, ha pensato a Kant, il filosofo preferito del suo papà, per accompagnare l’eterno viaggio della sua anima. Dei due pensieri, citiamo il secondo. Non troviamo modo migliore per concludere il ricordo di una vera eccellenza casoriana della medicina napoletana : “La fede in Dio e in un altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo” : la razionalità, di cui si è intessuta la vita di Mimmo Ronga, è l’unico presupposto possibile di qualsiasi fede e l’unica bussola per orientarsi, senza vacillare, nel mistero dell’esistenza umana.


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4 ANTONIO BOTTA

AFRAGOLA: VISITA GUIDATA NELLA CHIESA “S. GIORGIO MARTIRE”

LA RICHIESTA DI TROISE: “UN ASSESSORATO PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO RELIGIOSO”

Tappa ad Afragola, precisamente nella chiesa S. Giorgio Martire, del direttore di Casoriadue digitale Nando Troise: continua il suo reportage nelle varie chiese del territorio, ripreso dalla emittente web “Nano Tv”, con lo scopo di sollevare la pesante coltre dell’oblio dalle ricchezze storico – artistiche che esse custodiscono, al fine di farne apprezzare gli inestimabili pregi per promuovere, in tal modo, il turismo religioso. Al riguardo il Conduttore, nell’intervento introduttivo, all’esterno del predetto tempio, ribadisce che Pompei e Pietrelcina non possono vantare nulla in più rispetto ai tesori d’arte che si trovano nelle strutture sacre di Afragola, Casoria e Frattamaggiore. “La chiesa di S. Giorgio Martire” spiega “è una delle più antiche dell’area a nord di Napoli: fu edificata nel 1380, grazie alla regina di Napoli Giovanna I D’Angiò, che volle dedicare una chiesa a S. Giorgio, soldato, cavaliere e martire. La struttura antica, già documentata dal 1131, sorgeva nel punto più alto della città e andò distrutta a causa del sisma del 1688; vi si accedeva lateralmente. Il campanile, inizialmente di tufo, fu costruito dal 1772 al 1776; grazie al parroco don Michele Fusco, fu ristrutturato, nel 1954, per i pericoli che procurava il tufo sui viandanti della zona”. Successivamente, Troise, affiancato da Luigi e Alessia, boy scout, entra all’interno della Chiesa, che è formata da un’unica navata a croce latina. Spiega che “la cupola è concepita per dare più luce possibile agli altari. Di fronte a noi, è collocato uno straordinario quadro, raffigurante S. Giorgio Martire, di cui è autore uno dei più famosi pittori del 600 napoletano, Angelo Mozzillo. Ai lati della navata vi sono 8 cappelle, 4 a sinistra e 4 a destra”. Interviene Luigi nel riferire che nelle originarie 4 cappelle non c’erano quadri, ma statue, perdute in seguito a terremoti. Rende, poi, noto, che la seconda cappella, a destra, è dedicata a S. Gennaro, infatti, egli indica il quadro che ritrae il martirio del Santo. Si avvicina il parroco don Massimo Vellutino, il quale, dopo avere evidenziato

la bellezza del tempio dal punto di vista architettonico, pone in rilievo che suo intento è di formare una comunità parrocchiale che rifletta lo stesso splendore dell’edificio sacro, professando una fede viva, che brilli di carità fraterna. Dopo che il Conduttore spiega a don Massimo le finalità del reportage, raccontando anche l’aneddoto di Fra Cherubino che contribuì,insieme a S. Ludovico, a salvare dalla rovina la chiesa di S. Antonio da Padova, il Parroco riferisce che il quadro che ritrae S. Gennaro con la chiesa S. Giorgio e la città di Afragola, è l’ unica testimonianza storica comprovante il patrocinio del Santo Martire morto a Pozzuoli il 19 settembre 305 su Afragola; poi don Massimo indica la cappella del Battistero, con vasca in marmo, completamente originale, del 1700, mentre l’affresco raffigurante S. Giovanni Battista, di autore anonimo, come ha precisato don Vellutino, è stato ripulito rimuovendo, su sua decisione, una immagine moderna del Battesimo di Gesù, essendo la cappella un “luogo storico da preservare”; a seguire, la cappella dedicata a S. Teresina del Bambino Gesù, voluta da un parroco alla quale era devoto, dove sono collocati un quadro della Santa e “una statua lignea molto bella”; un’altra statua in legno, di S. Giovanna D’Arco, della stessa fattura di quella di S. Giorgio, è stata voluta dal parroco Aspreno Rocco; un pezzo importante della Parrocchia, tra le opere più importanti che vi sono custodite, è quello di Cristo risorto, un intero pezzo di legno, anch’esso restaurato, essendo stato

trovato in uno stato pietoso. Successivamente, don Massimo mostra l’altare dedicato all’Addolorata, “compatrona di S. Giorgio e di questa comunità parrocchiale: i motivi sono pastorali, in quanto non essendo possibile organizzare una festa patronale dedicata a S. Giorgio in un periodo ritenuto per varie ragioni non adatto, si pensò ad una festa mariana, scegliendo il giorno dedicato alla Madonna dell’Addolorata, che capita il 15 settembre”; a tal proposito, illustra il quadro che raffigura la Vergine Addolorata sotto la Croce con la spada che le trafigge il petto, così come profetizzò il vecchio Simeone, quando Maria presentò Gesù al tempio: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Dopo aver mostrato la raffigurazione di S. Giuseppe,, “che andrebbe restaurato”, Troise e don Massimo giungono davanti all’altare maggiore, “fiore all’occhiello della Parrocchia: ha subito un deturpamento perché diversi pezzi sono stati rubati (25 i furti ufficiali avvenuti nella chiesa), poi c’è stato un intervento un po’ maldestro di smontare la balaustra per creare l’altare mensa, che ha mortificato la bellezza del tutto, perché la struttura storica era sicuramente molto più bella; nelle nostre intenzioni è di riportare l’altare alla sua originaria bellezza, con l’idea di creare un altare- mensa mobile, che non copra, appunto, la bellezza di quello antico”. Dopo un accenno ad un altro quadro del ‘600 – 700, raffigurante le anime del purgatorio, è stata posta l’attenzione sul soffitto su cui è raffigurata “la storia di


VENERDI’ 1 OTTOBRE 2021 S. Giorgio, il carcere, la decapitazione, la gloria, un miracolo ottenuto grazie alla sua intercessione, facendo risuscitare un morto, ma sono affreschi di recente fattura, quindi non storici. La navata centrale, con la cupola, fu abbellita nel 1950, in occasione del congresso eucaristico, un momento storico per la nostra comunità parrocchiale”. Confermando la citazione di Papa Sisto V, pronunciata dal Conduttore, ossia che le chiese raccontano le storie delle varie comunità, don Massimo sottolinea che i parroci avvicendatisi con i loro carismi, “che hanno dato la vita per la loro esperienza di fede”, e i fedeli con le loro devozioni e tradizioni hanno contribuito a rendere “bello tutto questo”. E la bellezza, ha rimarcato, è “certamente veicolo delle verità di fede”, aggiungendo che “attraverso la fede cristiana noi possiamo apprezzare e ammirare tutte le cose più belle del mondo: l’arte, la musica, la pittura, espressioni di un Cristianesimo che incidono nella nostra storia,nella nostra vita; tutto questo parte proprio dal mistero dell’Incarnazione: Gesù si è incarnato nella storia degli uomini per trasformare la loro vita”, e quindi, i tesori d’arte rimandano all’Oltre, essendo espressioni della Bellezza di Colui che è l’Artefice del Creato. Mi permetto di aggiungere, personalmente,

5 alle sapienti osservazioni del Parroco, per avvalorare quanto da lui affermato, l’illuminante affermazione di S. Weil: “La bellezza è il sorriso di Dio dentro le cose”. Quindi, confortato da ciò, Nando Troise, ancora di più esprime la sua convinzione di promuovere nei nostri territori il turismo religioso, per far apprezzare le opere d’arte custodite nelle chiese, che, oltre a far conoscere la storia delle comunità, ricca di vita, di tradizioni, devozioni, costumanze, eleva anche lo spirito. In sagrestia, don Massimo indica “il lavabo che fu derubato, di cui i Carabinieri hanno trovato solo una parte, vi manca il rosone centrale che conteneva un’immagine di S. Giorgio e il riccio sotto che faceva da base al lavabo. Tutto ciò che è raffigurato intorno è moderno, a parte l’immagine del venerato Vincenzo Castaldo Tuccillo, che è stato anche lui parroco di questa comunità. Il suo corpo è ancora visibile nel cimitero di Afragola, è deposto in una bara di vetro, si racconta che una notte il feretro si incendiò; andò in sogno ad un afragolese, richiamando l’attenzione sul fatto che il suo corpo stava bruciando. La mattina si recarono al cimitero e trovarono effettivamente il corpo bruciato. Altro quadro affisso sulla parete è quello del primo parroco,don

Domizio Russo, risalente al 1686, anno in cui la chiesa fu riconosciuta parrocchia dal Concilio di Trento”. Sollecitato da Troise, don Vellutino ha lanciato l’appello al neo eletto Sindaco delle prossime elezioni amministrative di occuparsi del” Bene Comune”, di cui fa parte il patrimonio artistico – religioso ereditato dalle generazioni che ci hanno preceduto, una ricchezza inestimabile da curare e da valorizzare con senso di responsabilità, in primis dalle istituzioni politiche locali, per custodire la nostra memoria collettiva, ma soprattutto per educare al senso del Bello, per farlo rifiorire dentro di noi, perché Dio ci ha creati per il bene e il bello, e la norma della bellezza è l’amore. Da qui la proposta di Troise: si istituisca ad Afragola un assessorato al turismo religioso.


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6 RITA GIAQUINTO

SPORT E ISTRUZIONE - RISCATTO ED INCLUSIONE

IL PROGRAMMA ELETTORALE DI MARIA FRANCESCA IMBALDI

Incontriamo Maria Francesca Imbaldi, candidata capolista per Europa Verde alle prossime elezioni amministrative di Napoli, al consiglio della Municipalità 7 (Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno) e nella Municipalità 6 (Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio). Maria Francesca Imbaldi è laureata in filosofia, è tecnico federale ed insegnante di ginnastica artistica nella sua palestra Quasar alla Cittadella di Casoria, ed educatore sportivo per i minori a rischio. Come spesso dice di sé, la sua vita è sempre a metà strada tra il suo amore per lo sport e quella naturale propensione per il sociale. Si occupa di politica fin da quando era ragazzina, sempre vicina alle battaglie sociali e civili. Era lei, infatti, la giovane diciassettenne che contestò a Roma, pubblicamente, l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione di una manifestazione studentesca. Era il 2001, ne è passato di tempo, ma non è passata la caparbietà e quello spirito combattivo che possiamo considerare come le principali peculiarità del carattere e della campagna elettorale di Maria Francesca. A lei, il Dir. Nando Troise, in occasione di un’intervista sulla rete web

NanoTV, chiede di spiegare ai web spettatori e qui, anche ai nostri lettori, le motivazioni della sua candidatura: “Mi sono candidata perché sono fortemente convinta che la città di Napoli abbia bisogno di legalità in tutti i campi. E ho scelto queste due municipalità perché ho operato in questi luoghi: a Miano, ho operato come educatore per bambini a rischio, è una zona che conosco bene, è una municipalità che sento mia. La mia candidatura è nata in corso d’opera, inizialmente volevo rimanere dietro le quinte, volevo dare una mano, come ho sempre fatto. Poi non ce l’ho fatta, perché questa è la mia battaglia, e la voglio portare avanti su quei

territori più ostici, proprio per dimostrare che la buona politica può fare la differenza”. Il programma elettorale si fonda su SPORT E ISTRUZIONE e RISCATTO E INCLUSIONE: spiegaci questi punti. “Lo sport e l’istruzione devono rappresentare la chiave di svolta per una reale ripresa economica e sociale sulla scena napoletana. Accendere un faro dove c’è più bisogno: noi puntiamo tantissimo sul ruolo centrale che la scuola ha e deve avere, certi che possa combattere tutte le problematiche del disagio sociale giovanile che, purtroppo, a Napoli esiste ed incide fortemente sulla qualità della vita di tutti. Ab-

biamo una squadra di donne e uomini molto validi che, quotidianamente, si spendono per il territorio. Con questo spirito abbiamo portato come candidato al Comune Aldo Castaldo, Presidente della Federazione Ginnastica in Italia, che rappresenta il gruppo sport, e lo abbiamo successivamente abbinato a Marialuisa Iavarone, la donna che rappresenta il nostro gruppo. Quaranta candidati che sono scesi in campo con noi, pronti a metterci la faccia per supportare il nostro progetto. Castaldo è docente di educazione fisica da anni, è in grado di relazionarsi alle pluralità del mondo sportivo, ha competenze pratiche, che spaziano dall’impiantistica alla gestione delle strutture. Basta ricordare che il Palavesuvio, grazie a lui, è diventato un trampolino di lancio per gli eventi sportivi a livello internazionale. Maria Luisa Iavarone, docente della Partenope, è presidente di ARTUR, l’associazione nata in seguito ad una tragedia familiare che purtroppo l’ha colpita. Conosce molto bene le dinamiche che si instaurano talvolta all’interno del tessuto sociale napoletano e che è pronta, come noi, a riportare al centro il concetto di formazione per contrastare


VENERDI’ 1 OTTOBRE 2021 i fenomeni di devianza giovanile”. A proposito di scuola e sport, vengono in mente le migliaia di palestre di cui ogni scuola dispone e che potrebbero diventare campi di gare: “Sicuramente vanno censite, monitorate e restituite al territorio tutte le strutture sportive esistenti. Per quanto riguarda le palestre di pertinenza scolastica, noi dobbiamo assolutamente instaurare un dialogo permanente con l’istituto provinciale e quello regionale. In Europa, le scuole restano aperte fino alle sei del pomeriggio, sono un luogo di formazione reale, di aggregazione. La scuola dovrebbe tornare ad avere quel ruolo centrale che aveva in passato, dando priorità all’ascolto dei docenti che potrebbero avere una infinità di proposte valide. Ma oggi anche il loro ruolo è ridotto ai minimi termini. La scuola deve essere aperta oltre l’orario scolastico e deve essere a disposizione dei ragazzi. Mi piace immaginare una scuola che lavori in sinergia con la municipalità, supportata dalla politica e al fianco dei ragazzi. Soprattutto in quelle aree di Napoli dove c’è la necessità di creare aggregazione e strappare i ragazzi dalla strada”. Tu sei una professionista dello sport. Conoscendo i rapporti che hai con Borrelli, con Salvatore Iavarone, queste idee di sport e scuola come possono essere orientate a livello nazionale?

7 “Manfredi è molto aperto al dialogo su questi temi, è anche per questo che ho sposato la sua candidatura. È�������������������������������������� molto aperto al confronto sul discorso scuola, ma è anche una porta aperta sull’agenda politica che riguarda lo sport in generale. E qui devo aprire una parentesi importante: gli sportivi non sono mai stati rappresentati, noi non abbiamo mai avuto un partito ed una rappresentanza reale. Per questo definisco quello che stiamo facendo a Napoli come una vera e propria rivoluzione. L’idea che finalmente uomini e donne di sport, e addirittura presidenti di federazioni, decidano di schierarsi sotto un’unica famiglia che è quella di Europa Verde e sotto un unico grido - che è un grido di dignità - è una cosa che non era mai accaduta prima. Molti dicono che le federazioni sportive dovrebbero rimanere neutrali, ma io non condivido questa opinione. Abbiamo vissuto due anni di pandemia in cui il nostro settore è stato sconvolto, travolto. Forse uno dei più colpiti, insieme a quello dello spettacolo. Abbiamo bisogno di una rappresentanza nei tavoli istituzionali, e di portare alla luce tutto quello che è il sommerso del mondo dello sport. Sport che non è solo “Olimpiadi”, ma è un mondo molto variegato fatto sicuramente di eccellenze ma anche di tante componenti differenti.

Dobbiamo assolutamente esigere dignità: la nostra è l’unica categoria che non ha un contratto nazionale. Ora ci hanno proposto una riforma che a me, onestamente fa sorridere : gli addetti ai lavori si rendono conto che non si tratta affatto di una vera riforma. È ora che il mondo sportivo si unisca compatto per portare al centro dell’agenda politica i propri valori. Europa Verde ha dato spazio ad un gruppo che non ha intenzione di fermarsi e per il quale le amministrative rappresentano solo il punto di partenza, è solo l’inizio. Sono anni che non esiste un assessore allo sport; in Regione noi non avevamo e non abbiamo un interlocutore. Ed è ora che le cose comincino a cambiare”. Perché ti dovrebbero votare? “Perché io ci credo davvero, sarò sempre di supporto alle persone e ai luoghi in cui mi sono candidata, perché credo che si debba accendere un faro sul ruolo della genitorialità, delle madri, essere a fianco delle persone che in questo momento vivono disagi. Non ho intenzione di fermarmi a prescindere da quello che accadrà al voto: c’ero ieri, ci sono oggi, ci sarò domani. Sicuramente il supporto ed il sostegno dei cittadini mi permetteranno di essere incisiva nelle scelte politiche. Per questo chiedo un voto concreto, un voto pulito, che mi dia realmente e praticamente la possibilità di agire”.


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8 CIRO TROISE

ABODI, CREDITO SPORTIVO: “SULLE STRUTTURE SPORTIVE IN CRISI TUTTO IL SUD, NON SOLO LA CAMPANIA”

Un’oasi nel deserto, potremmo definire così l’Istituto per il Credito Sportivo che rappresenta una speranza per migliorare la situazione disastrosa delle strutture in Campania. Abbiamo intervistato il presidente Abodi proprio per fare un’analisi complessiva dello stato dell’arte e capire che opportunità ci sono per i nostri territori. È stato per sette anni alla guida della Lega di B e nel Consiglio Federale della Figc, adesso gestisce l’Istituto per il Credito Sportivo. In che modo il mondo del calcio può sviluppare collaborazioni con l’Ente da lei diretto? “Quella nella Lega di B è stata un’esperienza bellissima. Con il mondo del calcio sul fattore infrastrutturale si è determinata nel tempo una relazione strettissima con l’Istituto per il Credito Sportivo, che ha finanziato gran parte delle infrastrutture calcistiche del nostro Paese” La Campania vive una crisi profonda riguardo alle strutture sportive. Come il Credito Sportivo potrebbe aiutare il nostro territorio? “La crisi delle infrastrutture sportive in Campania è quella, purtroppo, di quasi tutto il Sud, di fronte alla quale l’ICS, anche utilizzando al meglio le risorse finanziarie pubbliche affidate al Fondo di Garanzia e al Fondo Contributi Interessi che gestiamo separatamente dalla banca, si sta impegnando in stretto collegamento con la Regione e coi i Comuni. È facile trovare ogni settimana notizie che informano su iniziative

“Il progetto di candidatura agli Europei del 2028 ci aiuterebbe tanto sugli stadi” finanziate in Campania dal Credito Sportivo, ma possiamo e dobbiamo fare di più. Anche grazie alle risorse finanziarie del PNRR, sono certo che non mancheranno grandi opportunità di riqualificare gli impianti. Un tema altrettanto importante è quello legato alla gestione di questi impianti e alle facilitazioni, anche di natura fiscale” Ad agosto avete lanciato un bando di 225 milioni di euro di finanziamenti a tassi agevolati. Che opportunità può rappresentare per il nostro territorio? “La misura lanciata ad agosto con una disponibilità fino a 225 milioni di euro è la terza nel suo genere, dedicata al finanziamento della liquidità, ovvero della gestione di associazioni e società sportive, anche in forma di società di capitali, che continuano a subire l’effetto devastante delle chiusure e delle limitazioni dovute all’epidemia da Covid 19. Le condizioni agevolate,

rendono più conveniente l’accesso a questo credito e le realtà sportive della Campania stanno facendo domanda di finanziamento, così come è successo per le prime due misure che abbiamo proposto a maggio 2020 e gennaio 2021. Sul nostro sito www.creditosportivo. it sono a disposizione tutte le informazioni per accedere allo strumento” La struttura realizzata a Bagno a Ripoli valorizza l’investimento fatto da Commisso per le strutture sportive. Che esempio può rappresentare questa scelta per gli altri presidenti della serie A? “Il presidente Commisso è un esempio e un riferimento per la Serie A e non solo. Sono ancora troppo pochi i club che investono in modo convinto e con la giusta impostazione sulle infrastrutture, ovvero stadi e impianti di allenamento, determinando un fattore di arretratezza del calcio italiano rispetto ai Paesi con i quali compete a

livello internazionale. L’esperienza americana e la sua cultura imprenditoriale hanno portato Commisso a investire una cifra rilevante sul bellissimo impianto di Bagni a Ripoli che sarà certamente utile a far crescere la Fiorentina insieme alla profonda riqualificazione dello stadio Franchi. Mi auguro che l’esempio della Fiorentina convinca definitivamente gli altri presidenti” Come si dovrebbe affrontare la problematica stadi in Italia? Sarebbe necessario anche secondo lei un intervento del Governo? “Il gap strutturale del nostro Paese è il frutto delle non scelte o dei percorsi sbagliati degli ultimi 30 anni. Non è un caso che il Credito Sportivo abbia costituito una piattaforma di advisory che in questo momento sta collaborando per lo sviluppo di piani di fattibilità di sette nuovi stadi di club in Serie A, fianco a fianco con le società e le amministrazioni comunali, perché queste iniziative vanno avanti solo armonizzando gli interessi e partendo dall’analisi dei numeri e non dai plastici e i rendering. La legge perfetta non esiste per definizione, probabilmente ne servirebbe una nuova ma nel frattempo usiamo al meglio una legge che è già una buona norma. E, magari, utilizziamo al meglio un progetto di candidatura agli Europei del 2028 per mettere in campo ulteriori strumenti che facilitino e favoriscano questo sviluppo del quale hanno bisogno anche le nostre città”

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CHIARA D’APONTE

SACRO CUORE IN FESTA PER I CINQUANT’ANNI DI PROFESSIONE RELIGIOSA DI SUOR DANIELA NATALE

Sei anni. Tanti sono passati dall’ultima volta in cui sono stata all’ Istituto Sacro Cuore di Casoria. Sia io che le mie sorelle siamo state allieve di questo istituto dall’asilo alla terza media quindi posso affermare di essere di casa in quei luoghi. Durante questi sei anni i vari edifici sono stati tutti riverniciati, il meraviglioso giardino riattrezzato di nuove giostrine, i campetti sportivi restaurati, la stragrande maggioranza delle maestre e delle professoresse sono cambiate ma, ve lo assicuro, le sensazioni di calma, pace e serenità che ho provato camminando lungo i cortili e i viali o semplicemente stando seduta in una delle panche della piccola chiesa sono le stesse di sempre. Il Sacro Cuore lo considero un’oasi felice, un posto in cui ti senti accolto, tranquillo ed al sicuro. Aver avuto, grazie al Direttore Nando Troise, la possibilità di tornare in un posto in cui sono stata felice è stato per me motivo di enorme gioia. E tornare per essere umile cronista di un evento tanto importante quale i cinquant’anni di professione religiosa di Suor Daniela e cioè della mia prof. di Lettere delle scuole medie ha reso il tutto ancora più speciale. È grazie a lei ed alla mia adorata maestra Anna Mele, da poco venuta a mancare, che ho scoperto l’amore per la letteratura, per la scrittura e per il teatro. Essere stata presente all’evento mi ha quindi riempita di gioia e di emozione. La funzione religiosa per celebrare questo importante traguardo si è tenuta nel pomeriggio di Sabato 25 settembre nella Chiesa del Sacro Cuore. Alla presenza di parenti, amici, di un nutrito gruppo di consorelle, ex alunni, insegnanti dell’istituto attuali e del passato una commossa Suor Daniela ha rinnovato i suoi voti. I saluti iniziali sono stati affidati alla madre generale Suor Roberta mentre la cerimonia è stata officiata da Monsignor Lucio Lemmo che nella sua omelia ha sottolineato quanto la scelta di diventare spose di Cristo sia quanto mai moderna e rivoluzionaria. Monsignor Lemmo ha anche ribadito che la comunità cristiana cattolica non deve essere chiusa in se stessa ma aprirsi al mondo. Ed essere aperte al mondo e all’altro è sempre stata la missione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore. Ha chiuso la funzione religiosa un toccante messaggio di ringraziamento letto dalla stessa Suor Daniela che ha ricordato di aver scelto la vita monacale ad appena quindici anni, di aver cercato in ogni giorno della sua vita di vivere a pieno il messaggio di Cristo e di essere grata a tutti coloro che hanno condiviso con lei questo lungo cammino di fede e di impegno. Come scritto prima, io in questo istituto ci sono cresciuta e quindi, a funzione conclusa, non potevo non chiedere quella

che in gergo giornalistico si definisce “battuta” (un breve pensiero) a coloro che ho sempre considerato alcune delle colonne portanti della scuola: Suor Maura, storica e stoica maestra d’asilo mia e di migliaia di bambini, Suor Pina, severissima ma bravissima insegnante di matematica e scienze e Suor Roberta ora divenuta madre generale dell’ordine ma che, personalmente, ricordo per la sua simpatia e per i suoi pizzicotti sulle guance. Ad una sola voce hanno dichiarato che Suor Daniela è “una suora buona, gentile, pronta per tutto, ubbidiente, dedita al lavoro, competente e generosa”. Ed è infatti così che io e tutti i miei compagni di classe la ricordiamo: severa ma molto preparata, appassionata del suo lavoro, una devota serva del Signore. Nonostante fosse molto presa nel salutare e scambiare quattro chiacchiere con i numerosi invitati alla festa post funzione sono riuscita a scambiare due parole anche con la festeggiata. Non potevo non chiederle un bilancio di queste prime cinque decadi da suora “questi cinquant’anni sono passati velocemente, sono felice di poterli celebrare. Nonostante non ne senta il peso ancora non riesco a credere di aver raggiunto questo importante traguardo”. In ultimo, prima che scappasse via, le ho chiesto anche un parere su come sia cambiato il mondo della scuola: “io sono in pensione quindi sono un po’ lontana dal mondo della scuola ma posso dire che è cambiato in meglio perché ci sono oggi molte più possibilità di conoscere e di informarsi, molti più strumenti. Certamente veniamo da un periodo storico non facile che ha messo a dura prova tutti anche e soprattutto tutti coloro che lavorano nel mondo della scuola ma, per quanto mi riguarda, essere insegnante è stato meraviglioso. Ho avuto il privilegio di conoscere e formare tantissimi giovani che mi hanno arricchita molto e che, spero, di aver arricchito a mia volta”.

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10 MARIA CRISTINA ORGA

IO RACCONTO STORIE magazine

ERUZIONI DEL GUSTO: STORIA DI VULCANICHE ECCELLENZE

Tra le gioie della vita un posto d’onore hanno di certo i piaceri della tavola. Sarà che, come dice il proverbio, a tavola non s’invecchia e che un buon bicchiere di vino fa buon sangue e buon sangue non mente, ma un fatto è certo: per festeggiare i momenti più importanti della nostra vita, dai battesimi ai matrimoni, dai compleanni ai funerali, un contratto d’affari o un rituale di corteggiamento, organizziamo immancabilmente pranzi, cene e buffet e stappiamo bottiglie di bianco rosso e bollicine che fanno subito festa. La cucina italiana poi è tanto amata e rispettata in tutto il mondo, che i nomi di alcuni dei suoi piatti più famosi non hanno traduzione: a Canicattì come a Toronto, a Sidney come a Pordenone, la pasta resta pasta, gli spaghetti spaghetti e la pizza pizza, tutelata per di più dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. E ho detto tutto. Ma del meglio c’è sempre il migliore e siccome a Napoli siamo sempre perché tenimmo ‘o fuoco dentro, per colpa del Vesuvio che abbraccia il golfo esageriamo anche nel gusto rendiamo grazie a Dio e alla Madre Terra perché ci inonda di vere e proprie prelibatezze sommamente gratificanti al palato e di altissima qualità. E tanta esagerazione di bontà va premiata, protetta e condivisa, perché per essere felici si condivide la tavola e si tozzano i bicchieri per farli tintinnare e svegliare la sciorta dormiente, che ancora frastornata e con gli annebbiati come al solito andrà addò va! E così tra lava e mare, tra vigne e uliveti, mozzarella di bufala, provolone del monaco e pomodorino del piennolo, il tutto innaffiato da un Giano, da un greco, da un Gragnano o da un corposo Taurasi (e qui mi fermo solo perché al citare i primi quattro che mi sono venuti in mente già mi sento un po’ brilla) nasce l’idea di celebrare le eccellenze della vesuviana Campania Felix e delle altre terre vulcaniche italiane che danno prodotti enogastronomici altrettanto eccellenti con un evento che in tre anni è diventato un appuntamento da non mancare per addetti del settore, università, centri di ricerca e tanti turisti del gusto che nell’occasione si godono

GRANDE SUCCESSO PER LA TERZA EDIZIONE DELLA KERMESSE ENOGASTRONOMICA DEDICATA ALLE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DELLE TERRE VULCANICHE CHE HA AVUTO LUOGO NELLA MAGNIFICA CORNICE DEL MUSEO NAZIONALE FERROVIARIO DI PIETRARSA ED È TEMPO DI RACCONTARNE LA STORIA.

anche lo spettacolo unico offerto dalla cornice dell’evento, il Museo Ferroviario di Pietrarsa affacciato su un panorama del Golfo mozzafiato. Ma come nasce l’idea di Eruzioni e qual è il bilancio dell’edizione 2021? Quali sono le prospettive per il futuro e quanto può un evento del genere diventare attrattore turistico per i nostri territori e volano di tutela del territorio, sviluppo sostenibile e occupazione? L’ho chiesto a Gino Oliviero, esperto in discipline economiche, enogastronomo di fama nazionale, imprenditore, poeta e scrittore, nonché ideatore con Carmine Maione di questa vulcanica iniziativa Si è da poco conclusa la terza edizione di Eruzioni del Gusto: da dove nasce l’idea e da dove nasce il nome? Nasce da un’idea di Carmine Maione, giornalista del Mattino e mio carissimo amico da oltre 40 anni che ha fondato

sei anni fa una associazione che si chiama “Oro Nero dalle scritture del fuoco”, che aveva come intento quello di affrontare argomenti che riguardavano tutti i popoli che vivono nei territori vulcanici in quanto uniti dall’energia di fuoco che esce dai vulcani. Da questo è nata l’idea di organizzare un evento che raccogliesse le varie esperienze: Eruzioni del Gusto, appunto, che fin dalla prima edizione si è svolto nel museo nazionale ferroviario di Pietrarsa e ha avuto come scopo quello di fondere il discorso culturale legato ai popoli vulcanici al turismo. Quale cornice e metafora migliore se non il treno? Peraltro, quello di Pietrarsa è uno dei musei più belli del mondo ed è l’unico in cui si può arrivare direttamente in treno. Vini e i cibi dei territori vulcanici quindi, principalmente della Regione Campania ma non solo e una serie di eventi scientifici e culturali, di convegni che ne fanno un evento del tutto peculiare: a differenza di quelli che sono normalmente gli eventi gastronomici, dove sostanzialmente il pubblico viene per degustare, c’è un grande legame con la scienza: con l’Università Federico II, con quella di Palermo e con gli Enti che fanno scienza del nostro Paese come l’Enea, la Fondazione Dorn che gestisce l’acquario di Napoli e tantissime altre. Eruzioni gode poi del patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero delle Politiche Agrarie e Forestali e della Regione Campania, che lo sostiene con grande convinzione. A Campania e Sicilia, protagoniste delle prime due edizioni, si sono aggiunte Toscana, Basilicata e Alto Adige quest’anno, in cui inoltre abbiamo avuto la presenza dei cinque consorzi del vino della Campania, in rappresentanza delle cinque province, presenti. L’evento si svolge in collaborazione stretta con l’Associazione Italiana Sommelier che cura tutta la parte di degustazione e le masterclass sui vini. “Eruzioni” in collaborazione con le università è promotore di alcuni progetti scientifici come “I monasteri del gusto” in collaborazione con l’università Federico II: i ricercatori e i docenti della facoltà di Agraria


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stanno portando avanti delle ricerche sulle antiche produzioni dei monasteri. Lo studio ha come obiettivo finale quello di portare alla creazione di veri e propri percorsi enoturistici nei monasteri. E non è tutto: Eruzioni e Oro Nero sono proprietari del marchio BIE, Borsa Internazionale dell’Enoturismo che è stata presentata quest’anno e sarà un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore come la BIT a Milano, quindi può essere un attrattore di investimenti anche di imprese private oltre che di sostegno pubblico e un volano di ripartenza per l’occupazione anche giovanile, per far sì che finalmente la Campania non sia più una regione di serie B. Eruzioni ha assunto una grossa rilevanza nazionale oltre ad avere alcuni inviti internazionali che ci consentiranno in un futuro non lontano di riproporlo anche all’estero. Proficua è anche la collaborazione con l’Ippolito Cavalcanti, uno degli istituti alberghieri di Napoli, la cui dirigente è anche coordinatrice di tutti gli studi alberghieri della provincia. I ragazzi vengono da noi e fanno alternanza scuola-lavoro, così cominciano a formarsi professionalmente nel corso di un evento che ha come obiettivo quello di creare lavoro. Uno dei nostri intenti è proprio creare posti di lavoro nelle nostre zone, che dal punto di vista delle bellezze paesaggistiche, storico artistiche e culturali offrono tantissime possibilità per un turismo di grande qualità. L’accoglienza, tuttavia, lascia ancora a desiderare. Dispiace il fatto che altre regioni italiane pur essendo meno attraenti della nostra abbiano un fortissimo appeal sui turisti perché riescono a far sentire le persone a proprio agio e ad accogliere i visitatori offrendo servizi di eccellenza a prezzi contenuti. L’obiettivo di Eruzioni in questo campo è dunque porsi al livello delle regioni più “virtuose”, come Trentino ed Emilia Romagna, giusto per citarne due, per far loro un’efficace concorrenza per captare flussi turistici più numerosi e distribuiti lungo tutto l’arco dell’anno? Esatto. Il nostro obiettivo è proprio quello di creare nei nostri territori una nuova cultura dell’accoglienza e di svilupparla al massimo. Non mi stanco di ripetere che la Campania è sicuramente uno dei posti più belli della nostra nazione, ma ancora non esiste una rete che consenta ai vari operatori di essere insieme e soprattutto non esiste una formazione dell’accoglienza. Con la

bene. Tu sei un economista, oltre ad essere un enogastronomo di altissimo livello, anche se non ammetteresti mai di esserlo, hai una trentennale esperienza nella ristorazione, sei poeta e scrittore, vincitore peraltro di numerosi premi letterari, citiamo per chi vuole leggerlo (e io che l’ho letto ve lo consiglio assolutamente! ndr) il tuo ultimo libro “il Poeta e il Quadernuncolo-misteri e ricette all’ombra del Vesuvio”, Vocali Editrice, che potete trovare o ordinare in tutte le librerie. Insomma: sei uno che non si annoia di certo. Cosa ti spinge a tuffarti nel magma delle Eruzioni e qual è il tuo ruolo all’interno di questa macchina complessa? della mia vita pur richiedendomi tantissima energia me ne restituisce altrettanta e mi consente di passare da quella che fino ad ora è stata la mia attività nel campo dell’accoglienza, legata sostanzialmente ai ristoranti che ho avuto di proprietà o a quelli che ho gestito e diretto, ad un concetto di accoglienza più ampio, in cui la mia esperienza è messa al servizio di una iniziativa di ampio respiro e guarda non tanto alle singole realtà, quanto piuttosto a una realtà generale che parte dalla nostra regione ma arriva lontano. Il nostro è un progetto ambizioso che tende a diventare un punto di riferimento a livello nazionale ed anche internazionale della cultura dell’accoglienza, della cultura del vino, ma soprattutto del connubio tra scienza e attività economiche. Eruzioni non rischia però di rimanere appannaggio di un’élite di iniziati, destinato gli addetti ai lavori e non al grande pubblico? Questo rischio c’è sempre perché, quando si ha a che fare con istituzioni, enti scientifici, comunità universitaria e accademici, si corre sempre il rischio dell’autoreferenzialità, cioè di chiudersi dentro una specie di guscio nel quale possono entrare soltanto gli addetti ai lavori. In realtà noi vogliamo invece far sì che la scienza diventi conoscenza per tutti e lo facciamo rendendo i dibatti e i convegni aperti a tutti, scegliendo focus di grande interesse generale. E infatti grande è stata la partecipazione da parte dei non addetti ai lavori, proprio perché i contenuti sono stati ideati e creati perché fossero accessibili a tutti. Tra l’altro quest›anno per la prima volta abbiamo avuto un sistema informatico di video, di registrazioni, streaming anche sui social che ha reso Eruzioni molto più

presenza della Regione Toscana ci siamo resi bene conto in questa edizione di come sia organizzata una regione che vuole vendere il proprio pacchetto turistico in maniera efficace. La Regione Campania sta facendo tantissimo per ottenere questo risultato però non basta soltanto l’impegno delle istituzioni: al pubblico si deve adeguare anche il privato: le aziende, gli alberghi, i ristoranti, i tour operator devono cominciare a fare veramente qualità cioè ad attrarre i turisti e a saperli accogliere. Il Vesuvio, tanto per fare un esempio, che esercita un fascino del tutto peculiare per i turisti di tutto il mondo e che è assolutamente congeniale al nostro intento principale (vulcano-eruzioni ndr.), accoglie ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, eppure spesso non siamo in grado di trattenerli nelle nostre zone perché non esiste una rete wi-fi efficiente e non esiste un’accoglienza di livello. Si stanno facendo grandi sforzi e noi siamo uno degli enti coinvolti e ci stiamo dando molto da fare perché i turisti arrivino, conoscano e apprezzino le nostre eccellenze territoriali ed enogastronomiche e non scappino via subito. Spesso veniamo coinvolti anche dagli enti pubblici in loro manifestazioni perché portiamo il nostro know how e quello che siamo riusciti in questi tre anni a fare. Eruzioni del Gusto non è una semplice vetrina: è un evento che accoglie tantissime persone e una un’organizzazione molto complessa, all’interno di una location bellissima. Tra l’altro quest’anno il persistere della pandemia ha creato anche delle criticità, però siamo riusciti ad organizzare percorsi ed eventi accessibili in sicurezza. Stiamo lavorando molto


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12 popolare. E poi c›è sempre la parte di degustazione che attira sempre: quindi noi cerchiamo proprio attraverso la degustazione di prodotti di eccellenza ad avvicinare il pubblico. Ospitiamo molti consorzi dei migliori prodotti tipici campani: da quello della ricotta e della mozzarella di bufala a quello della colatura di alici di Cetara, del provolone del Monaco, del quale abbiamo fatto la filatura in diretta che è una cosa che attira molto pubblico, che nel frattempo però si trova dentro l’area eventi e resta catturata dagli schermi sui quali vengono riprodotti i convegni che in quel momento si stanno svolgendo. Così raggiungiamo il nostro intento, che è far sì che la scienza scenda tra la gente, perché l’accoglienza non è soltanto fatta dai ristoranti, ma anche dai cittadini che devono sapere di vivere in un luogo straordinario che può essere una fonte di reddito e di bellezza per tutti e soprattutto per i giovani che oggi da noi al Sud hanno purtroppo pochissime chance occupazionali. Spenti i riflettori tiriamo le somme: grande successo ma in pratica cosa resta? L’evento è finito, ma da ora alla prossima edizione nell’ottobre del 2022 abbiamo in mente una serie di eventi, uno dei quali si svolgerà a Procida, capitale

della cultura 2022, probabilmente in primavera, quando verrà anche ufficialmente presentato la BIE, la Borsa Internazionale del turismo Enogastronomico. Queste però sono anticipazioni che faccio solo a te, perché sei tu, ma sono ancora coperte da “segreto istruttorio”. Quindi non diciamolo troppo in giro! Noooo, figurati: a chi vuoi che lo diciamo? Solo ad alcune decine di migliaia di lettori che ci seguono dai quattro

angoli del globo! E visto che siamo in tema di confidenze, qual è il prossimo progetto personale dell’eclettico e talentuoso Gino Oliviero? Tante idee e una certezza: dopo dieci anni alla direzione di un ristorante particolarmente apprezzato a Portici, ho deciso di uscire dal rapporto diretto con un singolo ristorante. Avendo comunque maturato una lunga esperienza sia come enogastronomo che come commercialista, (che in origine era il suo lavoro, ndr) ho creato un’agenzia che svolgerà una consulenza globale a favore delle aziende che operano nel settore turistico-alberghiero. Che tipo di consulenza? Dall’impostazione contabile di controllo di gestione alle impostazioni del ristorante, alla creazione anche di nuovi percorsi, fino all’architettura. L’azienda si chiamerà GO Food (acronimo di Gino Olivero food, ndr) E la scrittura? Come la coniughiamo? Con tutte le esperienze che sto facendo e che non pensavo di fare alla mia veneranda età ho da scrivere tantissime storie! Ma ahimè in questo momento me ne manca il tempo! Però ho in mente delle idee… vediamo come far coincidere tutto. Mi attende un anno di lavoro molto intenso…e ci inserirò magari anche un nuovo libro!


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SAVERIA RUSSO

FOLLA AI COMIZI DI CONTE: PERCHÉ LUI SI E IL MONDO DELLO SPETTACOLO NO?

Il tour dell’ex Premier Giuseppe Conte ed ora attuale leader del Movimento 5 Stelle, ha scatenato non poche proteste da parte di personaggi del mondo dello spettacolo, ma soprattutto di alcuni cantanti italiani. Le immagini pubblicate sui social dal leader del M5S e dai partecipanti ai comizi, sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso: folle immense ai comizi, gente ammassata senza mascherina, corse al selfie con l’ex Premier. Quindi ci si chiede: quand’è, allora, che si devono rispettare le norme? Ma soprattutto: CHI le deve rispettare? Sono mesi oramai che gli operatori del mondo dello spettacolo chiedono al governo di essere ascoltati: sono necessarie regole giuste, precise, per poter ripartire e farlo nel modo più sicuro possibile. Per tutti gli eventi dal vivo, dai cinema ai teatri, gli artisti richiedono il Green Pass per garantire una capienza piena: basta posti dimezzatti e distanziati, i posti non bastano. Sono numerosi i cantanti e artisti – da Fedez a Cosmo, da Achille Lauro ad Ermal Meta- che, con numerosi appelli ed iniziative, hanno cercato di farsi ascoltare, ma non hanno ancora ricevuto nulla di concreto dal Governo. Ma cosa ha aperto, davvero, la polemica che ha travolto Conte? Cosmo, un cantante e musicista indie, ha provato ad organizzare, per il mese di ottobre, il primo evento musicale senza ingressi limitati e senza distanziamento: l’accesso sarebbe stato garantito grazie all’esibizione del Green pass o di un tampone molecolare negativo da parte dei partecipanti all’e-

vento. L’obiettivo principale era permettere alle persone di poter tornare a divertirsi in tutta sicurezza e dare la possibilità ai lavoratori dello spettacolo di poter ritornare alla “normalità”. L’artista ha fatto un appello alle istituzioni, così da poter avere il via libera per questi concerti a capienza piena: ma purtroppo Cosmo non ha ricevuto alcuna risposta e si è ritrovato nella posizione di dover rimandare tutto. “Purtroppo il Governo ha detto che si esprimerà sulla possibile abolizione del distanziamento soltanto il prossimo 30 settembre, il giorno prima di un evento che ha bisogno di tempo per essere allestito e che non può rischiare di venire bloccato last minute con tutto quello che ne comporterebbe”, ha scritto il cantante Cosmo sul suo profilo Instagram. Le parole del cantante sono state condivise da molti volti noti, diventando il

vero e proprio manifesto di questa protesta. Proprio sulla scia di questa polemica, pochi giorni dopo, Giuseppe Conte che si trovava in Calabria a tenere comizi, ha condiviso sui social immagini e video delle piazze piene. Immagini accolte positivamente dai sostenitori del M5S ma che hanno infiammato il dibattito, mai placato, sulle regole di capienza e di distanziamento nel mondo dello spettacolo. Questo è stato il punto di non ritorno: tutti contro Conte. “Perché Conte conta e noi no?” Il web è impazzito e gli artisti non sono stati zitti. Il più duro è stato Fedez, che in diverse occasioni ha dimostrato il suo sangue freddo e la sua sete di giustizia, soprattutto per questi temi che gli stanno molto a cuore. Scrive infatti “Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi sono a disposizione e potrebbero garantire la sicurezza di tutti.” Ma già, in precedenza, altri colleghi di Fedez sono intervenuti e hanno detto la loro sull’argomento. “Mi fa piacere per lui (ovvero Conte), ma suona come l’ennesimo sfregio ai ‘cantanti che ci fanno divertire’”, scrive su Twitter Enrico Ruggeri commentando il video di Conte dal titolo: Che bella accoglienza Cosenza. «Quindi da domani le capienze degli


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spettacoli in generale tornano alla normalità?», ha aggiunto Ermal Meta, che è stato il primo tra i cantanti a protestare su Twitter. Tra i commenti a chi lo invitava a rivolgere quella domanda a Draghi, Ermal ha replicato “Non è importanti a CHI fare la domanda, ma quale domande fare, del tipo “cosa si fa?”. A questo è seguito un botta e risposta social tra Fedez e Giuseppe Conte: l’ex premier si è infatti rivolto a Fedez e a tutti gli artisti con un videomessaggio pubblicato su Instagram “Buongiorno Fedez, mi rivolgo a te e agli artisti che, come te, in queste ore state lamentando le restrizioni per la cultura e lo spettacolo, mentre invece gli incontri della politica avvengono con piazze gremite di gente. Non va bene e infatti sono quattro o cinque giorni che lo sto dicendo in tanti punti stampa. Dobbiamo ripartire tutti insieme e la filiera della cultura, dello

spettacolo ma anche degli eventi sportivi che ha tanto sofferto, deve poter ripartire e non va bene portare la capienza all’80%, dobbiamo portarla al 100%. Dobbiamo ripartire forti, dobbiamo ripartire tutti insieme”. Nonostante la tempestività con cui Conte ha risposto alle polemiche e alle critiche rivoltegli, il suo messaggio non ha fatto altro che aumentare la rabbia degli artisti e, soprattutto, di Fedez che rincarando la dose ha replicato “Quelle risposte andavano date a tutte le persone che non sono messe in condizioni di svolgere il loro lavoro da oltre due anni. La cosa triste è che sono sicuro che domani la macchina della propaganda e i comizi gremiti con migliaia di persone senza tampone né green pass continueranno, mentre i concerti no”, e tutto questo, per i lavoratori del mondo dello spettacolo, “potrebbe suonare come una grande ingiustizia”.

LA PUBBLICITÀ SULLE EDIZIONI DIGITALI E SUI SITI DEI GIORNALI OFFRE UNA INFORMAZIONE CREDIBILE. IL SETTIMANALE CASORIADUE HA UNA STORIA CARTACEA DI 30 ANNI E DAL LOCKDOWN HA INIZIATO LA SUA STORIA IN EDIZIONE DIGITALE; IN AGGIUNTA HA ANCHE UN SITO DEL GIORNALE. LA PUBBLICITÀ È UN’ANTENNA MOLTO SENSIBILE IN UNA FASE DI RIDEFINIZIONE DEI VALORI E DELLE PRIORITÀ. LA NOSTRA TESTATA DA’ LA POSSIBILITÀ ALLE AZIENDE CHE INTENDONO PUNTARE SULLA QUALITÀ E SULLA CAPACITÀ CREATIVA DI IMMAGINARE UN TEMPO POST PANDEMIA. ISABELLA TUCCILLO Dopo tre anni di silenzio dalla musica per ritrovare sé stesso e poter fare il padre ritorna più forte di prima e con una carica in più. “Esatto!” è tornato un paio di mesi fa con dei nuovi inediti che stanno scalando tutte le classifiche, “d’altronde non si poteva aspettare altro da un cantautore di questi livelli”. Edward Christopher Sheeran è il suo nome completo, egli è un cantautore e un polistrumentista britannico che fin da piccolo ha sempre inseguito il suo sogno e spesso si esibiva tra le strade del suo paese natale. Il suo stile di musica non ha mai subito grandi cambiamenti Musicali , basato soprattutto sul pop con elementi folk, soul e contemporary. Nasce il 17 Febbraio 1991 ad Halifax (Regno Unito ). L’ultima intervista aveva spiazzato tutti i suoi fan che però non lo hanno mai abbandonato e a malincuore hanno appoggiato la sua decisione e rispettato la sua privacy.

IL RITORNO DI ED SHEERAN

quando c’è stato l’annuncio sulla sua pagina ufficiale instagram della nuova uscita del brano “ Bad Habits” ha sorpreso tutti ricevendo migliaia di visualizzazioni e ispirando nuove coreografie di danza su ” TikTok e Instagram “ forse un po diverso dal suo stile pop di un paio di anni fa, ma rimanendo originale, orecchiabile e rimanendo sullo stesso stile del suo ultimo album “No 6”, e a pochi mesi di distanza annuncia un altro nuovo singolo “Visiting Hours” un brano che scrive per il suo amico e mentore Michael dove racconta quanto gli abbia fatto piacere far conoscere sua figlia, infine il 10 Settembre pubblica il suo ultimo brano “Shivers” che faranno da introduzione al suo nuovo album “Equals” che uscirà il 29 Ottobre . “l’unica cosa da fare è aspettare con ansia il suo nuovo album, io lo sono è voi? Anche voi non state più nella pelle” ?


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

SENSOWORKS: ECCO LE CRITICITÀ DEL PNRR

Un’analisi di Sensoworks, la startup specializzata in monitoraggio infrastrutturale, porta alla luce le principali criticità del PNRR. Sensoworks, la società guidata da Niccolò De Carlo specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello, rimarca notevoli ritardi nell’ambito dei lavori pubblici in Italia. In Italia —applicando i dati storici— la proiezione di spesa dei lavori pubblici avviati nel 2021 raggiungerebbe il suo massimo nel 2025 e consentirebbe di impiegare una percentuale delle risorse complessive almeno pari al 90% solo a partire dal sesto anno successivo all’avvio della procedura, ossia nel 2027. Se a questo flusso di spesa si affiancasse un ulteriore flusso di analogo importo relativo alle procedure avviabili in uno dei due anni previsti per le procedure del PNRR, emergerebbe la necessità di triplicare la velocità di spesa al fine di poter spendere almeno il 95% delle risorse entro il limite massimo di 5 anni. Come risolvere l’antinomia?

La soluzione è nell’Intelligenza Artificiale.«Ci riferiamo ai grandi progetti legati alle Smart City ed alla realizzazione “smart” delle grandi opere infrastrutturali, ma anche —tornando nel piccolo all’argomento dei rifiuti— a prodotti ed algoritmi innovativi che possano contribuire a ridurre i tempi di implementazione» sostengono gli esperti di Sensoworks. «Nel waste management, poi, l’andamento degli investimenti nel settore è stato altalenante negli ultimi anni, marcando un calo complessivo del 33% poi interamente recuperato nell’ultimo anno, arrivando nuovamente a toccare 1,5 miliardi di euro di investimenti, sostenuti in parte dalle amministrazioni pubbliche (20%) ma soprattutto dalle aziende di gestione dei servizi (80%), per un totale di 9 miliardi di euro investiti in 7 anni» osservano gli analisti di Sensoworks, facendo riferimento ai dati del Rapporto 2021 della Corte dei Conti. «Poco meno della metà degli investimenti è relativa alla fase di raccolta

(748 milioni di euro), mentre 754 milioni di euro sono per la realizzazione degli impianti» osservano gli analisti. In merito agli impianti —sottolineano gli esperti di Sensoworks— 345 milioni di euro vengono spesi per il recupero energetico, 132 milioni per le discariche, 130 milioni per gli impianti di selezione, 73 milioni per il compostaggio, 57 milioni per il trattamento meccanico-biologico (TMB) e 17 milioni per i digestori anaerobici. Il tempo medio per la realizzazione di un impianto è di oltre 4 anni, con punte che arrivano anche a 10 anni. Ci vogliono mediamente 32 mesi per la progettazione, 6 mesi per l’affidamento e 12 mesi per la realizzazione. «Di fronte a questi dati incontrovertibili non basteranno certo i fondi del PNRR. Occorrono invece decreti di semplificazione. Più che un problema di risorse —infatti— in Italia abbiamo un problema di procedure» sottolinea Niccolò De Carlo, ceo e co-fondatore di Sensoworks (www.sensoworks. com).

Crescere insieme, perfezionandosi SICUREZZA EDILIZIA AMBIENTE VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it


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16 SALVATORE IAVARONE

consigliere comunale di Casoria

MOBILITÀ SOSTENIBILE, UNA BUONA OPPORTUNITÀ PER IL COMUNE

La Regione Campania intende favorire l’avvicinamento dei cittadini a scelte di mobilità consapevoli anche in funzione del miglioramento della qualità ambientale e della salute collettiva e intende altresì incentivare i trasferimenti casa - lavoro con modalità eco - compatibili. L’art. 5 (Interventi per il Bike to work) della Legge regionale 29 dicembre 2020, n. 38 prevede che “per incentivare le modalità di trasporto sostenibile alternativo rispetto all’utilizzo dei servizi di trasporto pubblico locale, la Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta un programma sperimentale della durata di un anno per la concessione di contributi, nei limiti delle risorse stanziate, ai lavoratori che dimostrino, anche con l’ausilio di applicazioni e altri strumenti di geo-localizzazione, l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti casa – lavoro. I Comuni di cui al punto precedente che intendono partecipare alla procedura per l’assegnazione dei contributi ex art. 5 della Legge regionale 29 dicembre 2020, n. 38 (pari ad € 150.000,00), da erogare ai cittadini maggiorenni, lavoratori, residenti che utilizzano la bicicletta, anche a pedalata assistita, per il percorso casa - lavoro, devono presentare istanza, secondo il facsimile allegato, esclusivamente via pec al seguente indirizzo:staff.500893@ pec.regione.campania.it entro il termine perentorio di 30 gg. dalla pubblicazione del presente Avviso sul BURC. Il presente Avviso è riservato ai Comuni campani, con popolazione superiore a 30.000 abitanti che si sono dotati, alternativamente, del Piano Urbano del Traffico ai sensi dell’articolo 36 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuo-

vo codice della strada), del Piano Urbano di Mobilità ai sensi dell’articolo 22 della Legge 24 novembre 2000, n. 340, o del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del Decreto Legislativo 16 dicembre 2016, n. 257 e del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4 agosto 2017, approvato con Delibera di Giunta o Consiglio Comunale. Il Bando comunale dovrà essere rivolto a cittadini maggiorenni, lavoratori, residenti nel medesimo Comune e con sede di lavoro in Regione Campania. Nel Bando dovrà essere previsto l’uso sistematico di una bicicletta, anche a pedalata assistita, per lo spostamento casa - lavoro per almeno n. 10 (dieci) giorni/ mese, a far data dalla sua pubblicazione e, salve le previsioni di cui ai punti 18 e 19, sino al termine finale fissato dallo stesso Bando in coerenza con le previsioni del punto 20 del presente Avviso. Il Bando dovrà prevedere che il tracciamento del percorso, la sua lunghezza, la data ed ogni altro eventuale ulteriore elemento dovranno avvenire con applicazioni (App) o altri strumenti di geo-localizzazione, verificabili sotto la esclusiva responsabilità del Comune che lo redige.

Il Bando dovrà prevedere la ripartizione proporzionale del contributo regionale concesso, a favore dei cittadini maggiorenni, lavoratori, residenti che utilizzano la bicicletta, anche a pedalata assistita, per lo spostamento casa - lavoro in funzione dei KM effettivamente percorsi. Il Bando dovrà prevedere un massimale di incentivo pari a 0,20 €/KM percorso e € 50,00 al mese. Il Comune verificherà, sotto la propria responsabilità, la sussistenza di ogni presupposto per la erogazione finale dell’incentivo. Di tale circostanza sarà data informazione nel Bando. Il Bando dovrà prevedere l’obbligo del rispetto, negli spostamenti casa - lavoro, delle norme di sicurezza di cui al vigente Codice della Strada. Il Bando potrà prevedere elementi ulteriori, coerenti con le finalità della procedura e conle previsioni dell’art. 5 della Legge regionale 29 dicembre 2020, n. 38 Ai fini dell’erogazione del contributo, entro il 30.04.2022, il RUP del Comune dovrà trasmettere alla Regione Campania, all’indirizzo pec indicato (staff.500893@pec.regione.campania. it), sotto la propria esclusiva responsabilità ed in forma di autocertificazione ex DPR n. 445/2000, dichiarazione di regolare svolgimento delle attività, in conformità alla legge ed al presente Avviso, con indicazione dei beneficiari finali dell’incentivo e dell’importo concesso a ciascuno, contenuto nei limiti del contributo regionale, salva integrazione da parte del Comune medesimo e/o, per il suo tramite, da parte di privati, nonchè una relazione conclusiva, illustrativa delle attività svolte e dei risultati conseguiti.

conIAZZETTA Sindaco vota scrivi ANTONIO IAZZETTA

DOMENICA 3 E LUNEDÌ 4 OTTOBRE 2021


VENERDI’ 1 OTTOBRE 2021 SALVATORE IAVARONE

17 presidente Commissione Sport a Casoria

INTERVENTI DI INCLUSIONE SOCIALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ SENSORIALE

Una nuova opportunità finanziaria per le politiche sociali a Casoria. Un bando della Regione Campania su un tema meritevole della nostra attenzione. Con decreto dirigenziale n. 154 del 13 Settembre 2021, pubblicato sul BURC n. 94 del 20/09/2021 è stato approvato l’avviso per la manifestazione di interesse “Interventi di inclusione sociale delle persone con disabilità sensoriale” destinata a soggetti che intendano realizzare azioni e interventi finalizzati alla promozione delle autonomie, prevenzione e informazione, segretariato, formazione, socializzazione, accompagnamento in ambito scolastico delle persone con disabilità di tipo visivo in attuazione della Delibera di Giunta Regionale n.299 del 07/07/2021. L’articolo 32 della L.R. 11/2007, inoltre, prevede che la Regione promuova interventi volti ad assicurare servizi destinati a persone con disabilità, assegnando particolare priorità alle persone con disabilità gravi, al fine di: a) rimuovere ogni forma di discriminazione e

mancanza di pari opportunità che limitano o ostacolano il pieno godimento dei diritti e l’inclusione sociale, sostenere il miglioramento della qualità della vita attraverso progetti personalizzati rivolti alla formazione e all’inserimento mirato nel mondo del lavoro e nei normali circuiti di vita relazionale, all’accrescimento delle capacità e delle abilità individuali e familiari, al conseguimento del massimo livello di vita autonoma, autodeterminata, indipendente ed in-

terindipendente nonché realizzare una rete di servizi alla persona che rimuovono ostacoli, barriere e condizioni di svantaggio sociale sulla base di una personalizzazione dell’offerta rispondente ai bisogni dei beneficiari. In attuazione della L.R. 11/2007, la Regione Campania, attraverso la Deliberazione di Giunta Regionale n. 299 del 07/07/2021, ha programmato una serie di azioni regionali atte a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità sensoriale ed, in particolare, azioni e interventi finalizzati promozione delle autonomie, prevenzione e informazione, segretariato, formazione, socializzazione, accompagnamento in ambito scolastico delle persone con disabilità di tipo visivo, con attività che consentano loro di superare le difficoltà che incontrano in ragione della presenza della disabilità A tale obiettivo è destinata la somma complessiva di € 112.000,00, su risorse presenti in bilancio alla Missione 12 “Diritti sociali, politiche sociali e famiglie” - Programma 7.


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18 SALVATORE IAVARONE

consigliere comunale di Casoria

UN FINANZIAMENTO PER LA POLIZIA MUNICIPALE

BURC del 20-09-2021, numero 94. Il bando intende promuovere e finanziare progetti degli enti locali in materia di sicurezza integrata attinenti il presidio e il controllo del territorio, con l’obiettivo di ridurre il rischio di esposizione di specifiche zone a fenomeni di degrado e criminalità, limitare il senso crescente di insicurezza percepito dai cittadini. Il presente Avviso pubblico prevede due tipologie di progetti che possono essere presentati da parte degli enti locali: - progetti di tipo A, ovvero interventi tesi a realizzare l’adeguamento tecnologico, tecnico-strumentale, organizzativo e logistico delle polizie locali, ottimizzare e potenziare la funzionalità e l’interoperabilità dei propri apparati di sicurezza con sistemi tecnologicamente avanzati di controllo visivo di telesorveglianza e servizi informatici per la sicurezza; - progetti di tipo B, ovvero interventi di potenziamento della polizia municipale, attraverso campagne per la sicurezza urbana mediante l’attivazione del servizio di polizia municipale di prossimità. Saranno ammissibili i progetti presentati da: a) Comuni singoli; b) Unione di Comuni o Enti associati per le funzioni di polizia locale. Tali enti dovranno essere dotati di un corpo o servizio di polizia locale avente in organico almeno due unità di personale con contratto a tempo pieno e indeterminato. In caso di Unioni di comuni oppure enti associati per l’esercizio della funzione di polizia municipale si richiede che, rispettivamente lo Statuto o Convenzione, abbia una durata non inferiore di almeno tre anni, decorrenti dalla data di pubblicazione del bando e/o dalla data

di eventuale scorrimento della graduatoria. TIPO A Interventi tesi a realizzare l’adeguamento tecnologico, tecnico-strumentale, organizzativo e logistico delle polizie locali, ottimizzare e potenziare la funzionalità e l’interoperabilità dei propri apparati di sicurezza con sistemi tecnologicamente avanzati di controllo visivo di telesorveglianza e servizi informatici per la sicurezza. Saranno ammessi a finanziamento i progetti in materia di polizia locale per la sicurezza urbana finalizzati: a) all’approntamento e/o implementazione di centrali operative della polizia locale con sistemi tecnologicamente avanzati; b) all’acquisto di mezzi mobili e/o strumentazione tecnologica atta ad incrementare la sicurezza urbana. Si escludono espressamente le spese relative alla realizzazione di impianti di videosorveglianza. TIPO B Interventi di potenziamento della polizia municipale, attraverso campagne per la sicurezza urbana mediante l’attivazione del servizio di polizia municipale di prossimità. Saranno ammessi a finanziamento i progetti in materia di polizia locale per la sicurezza urbana finalizzati al potenziamento della polizia municipale, attraverso l›attivazione del servizio di polizia municipale di prossimità. Tale servizio potrà essere attivato anche in forma di moduli temporalmente limitati. I progetti dovranno configurare l’attivazione del servizio di polizia municipale di prossimità distinguendolo come servizio:

- profondamente radicato nel contesto cittadino e vicino alla comunità; - caratterizzato dall’orientamento all’ascolto, alla mediazione e alla comunicazione con il cittadino, col quale creare relazioni di fiducia; - finalizzato al rafforzamento dei legami comunitari e quindi al benessere e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Per la realizzazione del progetto, gli enti potranno ricorrere prioritariamente a personale già in servizio presso l’ente con contratto a tempo indeterminato, di provata esperienza e con particolare conoscenza del territorio. Le spese ammesse a contributo sono esclusivamente le spese del personale di polizia municipale destinato al progetto. TIPO A La dotazione finanziaria è di € 250.000,00. Il contributo regionale non può superare la misura del 70% della spesa ritenuta ammissibile. Per le diverse tipologie di investimento, non potrà superare l’ammontare pari a €. 40.000,00 per le Unione di Comuni o gli Enti associati per le funzioni di polizia locale, ovvero €30.000,00 per i Comuni singoli. TIPO B La dotazione finanziaria è di € 200.000,00. Il contributo regionale non può superare la misura del 70% della spesa ritenuta ammissibile. Per le diverse tipologie di investimento, non potrà superare l’ammontare pari a €. 40.000,00 per le Unione di Comuni o gli Enti associati per le funzioni di polizia locale, ovvero €30.000,00 per i Comuni singoli.

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ELENA TORRE

ELENA TORRE PREMIATA DALL’ACCADEMIA “RES AULICA” PER IL SUO LIBRO LA MALEDIZIONE DEL NOME

Un importante riconoscimento quello che nella serata di sabato 25 settembre la scrittrice e giornalista Elena Torre ha ricevuto per il suo ultimo libro edito da Castelvecchi “La maledizione del nome” all’hotel Calzavecchio di Casalecchio di Reno. Il premio, “Scrittori con gusto” ha aperto il ventitreesimo anno accademico dell’associazione culturale “Res Aulica” che con grande entusiasmo e partecipazione porta avanti insieme a tante altre attività culturali volte alla valorizzazione delle arti, del gusto e in generale del patrimonio culturale del nostro paese. Elena Torre ha ricevuto il premio dalle mani della presidente della Giunta Esecutiva Franca Raffaella Fiocchi

dopo la lettura delle motivazioni che hanno colpito molto l’autrice. “Difficile parlare dopo questa presentazione - ha esordito Torre - soprattutto dopo parole che mi hanno emozionata profondamente. Sono felice che anche “La maledizione del nome” abbia convinto i lettori esigenti dell’Accademia, sono commossa da tanto affetto e partecipazione”. Elena Torre aveva ricevuto un riconoscimento in passato dall’Accademia per “Il mistero delle antiche rotte” (Cairo Editore). Premiati nella serata anche Paolo Lanzotti per “I guardiani della laguna” (tre60) e Lorenzo Beccati scrittore e autore di Striscia la notizia per “Il pescatore di Lenin” (Oligo).

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

IL BUSINESS DEI RIFIUTI VALE 14 MILIARDI ED OCCUPA 95 MILA LAVORATORI

A metterlo in evidenza è Sensoworks, la startup italiana specializzata in monitoraggio infrastrutturale, mettendo anche in evidenza i ritardi italiani. Sensoworks, la società guidata da Niccolò De Carlo specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello, rimarca notevoli ritardi in Italia nell’impiantistica per chiudere il ciclo dei rifiuti, un comparto che fattura circa 14 miliardi di euro all’anno, l’equivalente dello 0,8% del PIL nazionale, e che occupa 95 mila lavoratori, l’1,58 % dell’intero comparto industriale. «L’andamento degli investimenti nel settore del waste management è stato altalenante negli ultimi anni, marcando un calo complessivo del 33% poi interamente recuperato nell’ultimo anno, arrivando nuovamente a toccare 1,5 miliardi di euro di investimenti, sostenuti in parte dalle amministrazioni pubbliche (20%) ma soprattutto dalle aziende di gestione dei servizi (80%), per un totale di 9 miliardi di euro investiti in 7 anni» osservano gli analisti di Sensoworks, facendo riferimento ai dati del Rapporto 2021 della Corte dei Conti. «Poco meno della metà degli investimenti è relativa alla fase di raccolta (748 milioni di euro), mentre 754 milioni di euro sono per la realizzazione degli impianti» osservano gli analisti. In merito agli impianti —sottolineano gli esperti di Sensoworks— 345 milioni di euro vengono spesi per il recupero energetico, 132 milioni per le discariche, 130 milioni per gli impianti di selezione, 73 milioni per il compostaggio, 57 milioni per il trattamento meccanico-biologico (TMB) e 17 milioni per i digestori anaerobici.

Il tempo medio per la realizzazione di un impianto è di oltre 4 anni, con punte che arrivano anche a 10 anni. Ci vogliono mediamente 32 mesi per la progettazione, 6 mesi per l’affidamento e 12 mesi per la realizzazione. «Di fronte a questi dati incontrovertibili non basteranno certo i fondi del PNRR. Occorrono invece decreti di semplificazione. Più che un problema di risorse —infatti— in Italia abbiamo un problema di procedure» sottolinea Niccolò De Carlo, ceo e co-fondatore di Sensoworks (www.sensoworks. com). In Italia —applicando i dati storici— la proiezione di spesa dei lavori pubblici avviati nel 2021 raggiungerebbe il suo massimo nel 2025 e consentirebbe di impiegare una percentuale delle risorse complessive almeno pari al 90% solo a partire dal sesto anno successivo all’avvio della procedura, ossia nel 2027. Se a questo flusso di spesa si affiancasse un ulteriore flusso di analogo importo relativo alle procedure avviabili in uno dei due anni previsti per le procedure del PNRR, emergerebbe la necessità di triplicare la velocità di spesa al fine di poter spendere almeno il 95% delle risorse entro il limite massimo di 5 anni. Come risolvere l’antinomia? La soluzione è nell’Intelligenza Artificiale. «Ci riferiamo ai grandi progetti legati alle Smart City ed alla realizzazione “smart” delle grandi opere infrastrutturali, ma anche —tornando nel piccolo all’argomento dei rifiuti— a prodotti ed algoritmi innovativi che possano contribuire a ridurre i tempi di implementazione» sostengono gli esperti di Sensoworks.


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FABRIZIO KUHNE

SOLD OUT A TUTTO SPOSI, IL SALONE NAZIONALE DEL WEDDING La Fiera della Ripartenza, in programma alla Mostra d’Oltremare dal 16 al 24 ottobre, registra en plein già da metà settembre. L’imprenditore Gino Signore prende spunto dal leader della CGIL Landini, sponsorizzando la campagna “Tampone gratis Green Pass per tutti”. Dopo due anni di stop forzato, per la chiusura delle fiere da parte del Governo, torna il salone nazionale del wedding Tutto Sposi che registra un sold out di adesioni degli espositori. I due anni di matrimoni rinviati hanno creato una forte attesa per il Salone della Ripartenza che inaugurerà sabato 16 ottobre alla Mostra d’Oltremare con ingresso da Viale Kennedy 54. Il tradizionale accesso della fiera da Piazzale Tecchio, infatti, non è accessibile perché impegnato dal centro vaccinale dell’ASL 1. A dimostrazione dell’alta aspettativa di partecipazione i numerosissimi accrediti delle giovani coppie, che desiderano finalmente convolare a nozze, sul portale tuttosposi.it al link “Salta la Fila”, dove si effettua il tracciamento ai fini delle normative di prevenzione al Covid, ottenendo un QR Code che facilita l’accesso. Intanto l’ingresso alla fiera sarà garantito anche per i non ancora vaccinati grazie al Green Pass ottenuto con la campagna “Tampone gratis e Green Pass per tutti”. A sponsorizzare l’iniziativa è stato l’illuminato imprenditore della moda sposa Gino Signore, patron della

omonima Maison Signore, da sempre convinto sostenitore del Made in Italy al punto di rilevare diversi siti produttivi in Puglia: “Ho ricevuto tante telefonate da parte di giovani sposine che non potevano venire in fiera perché ancora non vaccinate e quindi mi sono posto il problema se rinunciare a far parte della fiera della ripartenza, visto che questo ostacolo del Green Pass è sorto solo dopo che avevo già sottoscritto il contratto di partecipazione, oppure offrire la mia collaborazione alla fiera leader in Italia, che da 32 anni è di vitale importanza per tutto il comparto wedding in Campania – spiega Gino Signore -. Si pensi che il comparto wedding in Campania fatturava prima del Covid ben 2,7 MLD di euro e perderli è un lusso che non possiamo permetterci sarebbe un dramma lavorativo peggio della Indesit. Ho preso spunto da Maurizio Landini, il segretario della CGIL, che chiede al Governo tamponi gratis per tutti i lavoratori che rischiamo di rimanere sospesi dallo stipendio dal 15 Ottobre p.v.

perché non ancora vaccinati”. Conclude poi il titolare della Maison Signore: “Ė per questo che ho contattato il centro sanitario Hospital Care che curerà i tamponi per l’accesso alla manifestazione in totale sicurezza, ma poi in fiera stipulerà accordi anche con le location per effettuare in seguito, anche, cerimonie nuziali in sicurezza”. Intanto l’interesse delle coppie di futuri sposi si concentra sulle disponibilità delle location libere per fissare i banchetti nuziali grazie al servizio di fiera online 365 giorni l’anno sul portale della manifestazione www.tuttosposi.it. La forzata chiusura governativa delle celebrazioni religiose, per oltre 18 mesi, ha infatti provocato un rinvio dei matrimoni con un conseguenziale affollamento senza precedenti. Così come è già iniziata, da parte delle tante aziende che non hanno trovato posto perché molto impegnati nelle loro sedi a soddisfare le richieste degli sposi in attesa di via libera del Governo per sposarsi, la richiesta di un’altra esposizione per “edizione della ripartenza bis” Il salone Tutto Sposi, con ingresso da Viale Kennedy 54, sarà aperto dal lunedì al venerdì (16.30-21.30) con biglietto a 5 euro, mentre il sabato e domenica l’accesso è dalle 10.30 – 22.30 con biglietto a 10 euro. Tutti i giorni sarà possibile, per chi acquista il ticket d’ingresso, usufruire del tampone gratis per poter ottenere il Green Pass.

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