Domenica 7 Novembre

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DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021

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Settimanale di Informazione

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ANNO XXI - N° 40 - DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021

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2 ANTONIO BOTTA

NEL PROGRAMMA “LA COPERTINA, TRASMESSA SU NANO TV, OSPITE IL DOTT. MASSIMO IODICE, AMMINISTRATORE DI CASORIA AMBIENTE

IL MIO LAVORO DI UN ANNO Dagli studi di Nano TV, ospite del programma “La Copertina”, condotto dal Direttore di Casoriadue Nando Troise è stato il dott. Massimo Iodice, amministratore unico della società in house “Casoria Ambiente” nata oltre 20 anni fa, quando era sindaco Salvatore Graziuso. Il comune di Casoria era il principale azionista insieme al comune di Casavatore, a “Italia Lavoro” e al consorzio di Caserta. “Gli uomini politici di allora” sottolinea il Conduttore “sanno bene che fu fatto un travaso enorme di uomini e mezzi dell’intero settore denominato “ecologia”. Costò alla città, all’epoca circolava ancora la lira, qualche miliardo. La prima domanda che ti rivolgo, quale Amministratore della Società, non più S. P. A., ma con il solo capitale pubblico, è di sapere, ad un anno dalla tua nomina, cosa vi hai scoperto? Innanzitutto, tracciando l’excursus storico della Società, mi hai fatto ricordare che quando ero assessore al Bilancio con l’amministrazione Ferrara, fu pensato di scioglierla; trascorremmo una nottata lunghissima, durante la quale decidemmo di ricapitalizzare la Società e, quindi, di rimetterla in piedi. E tanto fu fatto in quel periodo dall’amministrazione a guida Ferrara. La risposta alla tua domanda è che ho trovato soprattutto un’azienda sana, un po’ invecchiata, naturalmente, perché ha un’età media di 58 anni; ha bisogno, pertanto, di risorse umane, essendo ancora una Società sotto organico, pur avendo affidato il servizio di spazzamento ad una cooperativa esterna. Quest’anno, é andata in pensione una quota di personale e altra vi andrà anche il prossimo anno. Il management ed io stiamo sviluppando un nuovo piano industriale, che prevede l’inserimento di risorse. Parlando di personale, non posso che fare un plauso agli operai che si svegliano alle 5,00 di mattina per tenere pulita la Città. Ho riscoperto, in tal senso, il ruolo dell’operatore ecologico, considerato un ruolo di seconda linea, ma che, invece svolge un servizio di prim’ordine. E’ certo, comunque, che Casoria Ambiente va rinnovata per essere messa al passo con i tempi. Già

Lancio dell’app, riduzione dei tempi per lo smaltimento degli “ingombranti”, cooperativa esterna per il servizio di spazzamento e di diserbo, prossima apertura di una seconda isola ecologica nella zona Lufrano. Ampliati i servizi per la raccolta degli oli esausti e degli indumenti dismessi; apprezzato il servizio per i rifiuti Covid. Videosorveglianza in alcune zone, ma non bastevole per il controllo del territorio. Amarezza per i ricorsi ricevuti: “Ho subito una politica di grande violenza personale, non propositiva, come dovrebbe essere”

quest’anno abbiamo riqualificato completamente l’immagine con un logo e un portale nuovi, avviandoci verso un sistema di digitalizzazione, prova ne è anche l’istituzione dell’app, per creare un servizio più efficiente e rapido per il ritiro degli ingombranti. Prima, con il sistema telefonico, per arrivare ad una prenotazione occorrevano circa tre mesi, adesso nel giro di 7/10 giorni si riesce ad effettuare un ritiro. Abbiamo, inoltre, ampliato i servizi: quello riguardante il ritiro e smaltimento degli oli esausti, della raccolta degli indumenti, dello smaltimento dei toner per gli Enti pubblici, per l’ASL. Non va dimenticato anche il servizio automatizzato per lo smaltimento rifiuti da Covid, tramite un recapito telefonico ci si prenota e si riceve un messaggino per la prenotazione. Abbiamo anche conferito alla Città un senso più civico e decoroso con la rimozione delle deiezioni canine. Ciò che urge è il controllo del territorio, per questo importante obiettivo vogliamo fornire il nostro contributo all’Amministrazione, considerato che anch’essa ha carenza d’organico per il collocamento a riposo di molti dipendenti negli ultimi anni. Più volte, ho lanciato l’allarme sulla sicurezza ambientale e spetta a tutti compiere, in tal senso, un grande sforzo. Noi già abbiamo istituito alcune videocamere per la sorveglianza, e altre ne vogliamo istituire in alcuni punti strategici, dove vengono sversati rifiuti di ogni tipo e, quindi, bisogna cercare di porre un freno scoraggiando atti di grave inciviltà. Va sollevato il livello di senso civico e di appartenenza ad una comunità, quindi dobbiamo anche fare in modo che i cittadini siano messi in condizione di denunciare. La normativa vigente prevede ammende molto alte, anche pene detentive da un mese a sei mesi di arresto quando si smaltiscono illegalmente rifiuti pericolosi. Abbiamo anche avviato la Società verso il reddito di legalità, a maggior ragione perché essa è considerata, come tutte le partecipate, “un carrozzone politico”; quindi, è necessario mostrarne un’immagine di trasparenza, diradando le ombre che vengono create intorno ad


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essa, ombre alimentate anche da alcuni soggetti politici”. A tal riguardo, Troise ha chiesto di fornire notizie in merito ai ricorsi ricevuti e alla sentenza pervenuta. Iodice spiega che, pur avendo lasciato l’attività politica per ricoprire un ruolo maggiormente confacente alla sua professione, un incarico tecnico, ha dovuto constatare che i “veleni” continuano ad essere sparsi nell’attività politica, coinvolgendo anche lui. Eppure, ha puntualizzato, quando si é insediato quale Amministratore di Società Ambiente, riteneva, e tuttora ritiene, di ricoprire tale ruolo per il bene

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di tutta la Città, lontano, quindi, dai contrasti e dalle dialettiche aspre tra i partiti, mostrandosi disponibile verso tutti e lavorando anche oltre l’orario spettante, a volte nei fine settimana, consapevole di svolgere un incarico di grande responsabilità. “Quindi”, ha precisato, “mi aspettavo di avere tante sollecitazioni, suggerimenti, anche rilievi critici in merito all’espletamento del mio incarico, e non di ricevere ricorsi. Ho subito, invece, una politica di grande violenza personale, non propositiva, come dovrebbe essere”. Ha aggiunto che fa ancora più male temere che questo andazzo di gettare

fango possa continuare anche quando terminerà l’incarico, riservando ad altri professionisti di Casoria la medesima sorte. Commento amaro e sconfortante di Troise: “A Casoria attualmente regna la stessa aria politica del 1970, quando, appena diciannovenne, iniziai a scrivere sui giornali; anche gli stessi soggetti politici”, facendo chiaramente intendere che in fatto di astiosità, di lotte intestine all’interno del Palazzo comunale, senza miglioramenti per la cittadinanza, nulla è cambiato in 51 anni. L’intervista è proseguita con domande di cittadini che il Conduttore ha rivolto a Iodice, leggendole dal suo smartphone. La prima ha riguardato la funzionalità dell’app per i rifiuti ingombranti a 4 mesi dal suo lancio. Risposta: “I risultati sono stati anche pubblicati, nel giro di tre mesi abbiamo effettuato 500 ritiri, riducendo considerevolmente anche i tempi tra richiesti e sgomberi effettuati: prima occorrevano circa tre mesi, ora sono molto meno. Importante sottolineare anche le segnalazioni che pervengono sul sito della Società, riguardanti le criticità e le disfunzioni”. Molto opportuna la sollecitazione di Iodice ai cittadini di “scaricare l’app, da cui è possibile essere informati anche sul calendario giornaliero della


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4 raccolta dei rifiuti, la guida sul corretto conferimento degli stessi; invito caldamente anche ad utilizzare l’isola ecologica, in via Pietro Nenni,un importante servizio per la comunità cittadina, di cui molti ancora non fruiscono perché non la conoscono. Comunico, inoltre, che tra ottanta – novanta giorni sarà aperta una seconda isola ecologica, molto più grande della prima, in zona Lufrano, “per la quale” ha aggiunto Troise, “molto si è adoperato il precedente sindaco Pasquale Fuccio”. La seconda domanda posta è sullo smaltimento dei rifiuti da Covid. Risposta: “Per questo servizio, che funziona in modo egregio, abbiamo ricevuto plausi, tanto che i Comuni viciniori ci hanno chiesto come viene espletato. La gente si registra tramite numero indicato sul nostro sito, sul numero del centralino e sull’app stesso, effettua la richiesta e arriva un messaggino che comunica il giorno, mercoledì o venerdì, in cui saranno ritirati; essi vanno raccolti in un contenitore, un sacco nero.” La terza domanda verte sul reddito di cittadinanza: “A Casoria vi sono più di 4000 percettori. Qual è l’orientamento sul tema”? Risposta: “E’ un tema per me molto delicato e sensibile. E’ sicuramente un aiuto alle famiglie disagiate, uno strumento di contrasto alla povertà; detto questo, ritengo che i decisori politici, i legislatori debbano riflettere sui progetti di pubblica utilità, che onestamente sono una contraddizione di fondo, perché scaricano sui territori, quindi sui Co-

muni le tensioni sociali. Leggevo prima di giungere in trasmissione che anche nelle disposizioni emendative del reddito si conferma l’obbligo per i Comuni di realizzare progetti di pubblica utilità nei quali vanno impiegati due terzi dei percettori ivi residenti, in modo volontario e senza obbligo di assunzione. Come si evince, emerge una contraddizione di fondo: si creano, per i giovani impegnati nei progetti di pubblica utilità, aspettative per un lavoro a tempo indeterminato, ma ciò non è garantito dalla normativa vigente al riguardo. Tra l’altro, i Comuni hanno le mani legate in base alla legge regionale, la numero 14, la quale obbliga, in caso di necessità di organico, a scorrere la graduatoria dei dipendenti del Consorzio unico di bacino per assumere. Infatti, secondo una convenzione del mio predecessore, attuata da me, abbiamo assunto 9 dipendenti dalla graduatoria a cui poc’anzi ho fatto riferimento. Come vedi, è un quadro frastagliato che porta a una tensione sociale. Se fossi un decisore politico, proporrei di rivedere questo aspetto, per non alimentare false aspettative. Noi non siamo un’azienda privata, Casoria Ambiente è un’azienda pubblica, soggetta a direttive e a procedure concorsuali. “La quarta domanda concerne l’irregolarità sulla raccolta del vetro. Risposta: “Ho riscontrato anch’io tale problema, ho già fatto presente ciò ai responsabili del servizio, il problema è che l’organico di cui disponiamo non è sufficiente, ci stiamo attivando per calibrare meglio i carichi di lavoro, affinché

lo smaltimento del vetro si svolga con regolarità. Quinta domanda: servizio di diserbo e di spazzamento. Quale impatto sul territorio? Risposta: “E’ riconosciuta dai cittadini la sua funzionalità, faccio un plauso ai ragazzi della cooperativa che lavorano, si impegnano, coordinati dal nostro settore. Abbiamo svolto un lavoro efficientissimo sul diserbo nei mesi estivi, continuiamo a farlo quotidianamente, come il fatto di avere uno spazzino sotto casa certamente è garanzia di decoro e di pulizia della Città. L’idea, per il futuro, è di allargare ad altre zone cittadine la possibilità di fruire di un servizio di spazzamento funzionale ed efficiente.” L’intervista si è conclusa con l’accorata richiesta di Troise a Iodice di “rendere decorosa e pulita via S. Croce, come già lo sono i vicoli: strada antica del Centro storico, percorsa dagli avi casoriani, da S. Ludovico, il Cardinale Maglione. Tale richiesta è estesa anche al sindaco Bene, all’ass. Ambrosio e al comandante della P. M. Sciaudone. Risposta: “Il mio impegno per il Centro storico sarà forte e totale. Già ho disposto che una spazzatrice monouso, adatta per le strade strette del Centro storico, sia utilizzata per rendere pulite le arterie della parte antica della nostra Città. Nell’immediato, mi vedrò, a tal fine, col sindaco Bene, che ringrazio ancora per la fiducia riposta in me, con l’ass. Paola Ambrosio e col comandante Sciaudone. Auspico caldamente che gli stessi cittadini collaborino nel denunciare chi sversa abusivamente nelle zone predette”.

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CIRO TROISE

BRUSCOLOTTI: “INSIGNE NON PUÒ GUADAGNARE MENO DI TANTI SUOI COMPAGNI DI SQUADRA” “CON UN’OFFERTA DI 3,5 MILIONI DI EURO A STAGIONE VIENE DELEGITTIMATO NELLO SPOGLIATOIO, NON PUÒ GUADAGNARE PER ESEMPIO MENO DI MANOLAS”

È il capitano dei capitani, colui che è entrato nella storia cedendo la fascia a Diego Armando Maradona con la prospettiva d’arrivare insieme ai successi che ancora rappresentano il vanto della storia del club. Parliamo di Giuseppe Bruscolotti, leggenda del Napoli che ha indossato la maglia azzurra dal 1972 al 1988 entrando nel vissuto popolare con il soprannome “Pal e fierr”. Da capitano a capitano, con Bruscolotti siamo andati a fondo nella questione Insigne, che va in scadenza di contratto a giugno e la trattativa per il rinnovo ancora non decolla. Il Napoli è in lotta per lo scudetto, ci sono le premesse per una stagione entusiasmante. Quanto può disturbarla la questione Insigne? “È una storia che purtroppo incide tanto a livello ambientale, Insigne è un elemento molto rappresentativo sia nello spogliatoio che per i tifosi. Non si doveva arrivare a scadenza di contratto, si vedono segnali poco piacevoli, basta leggere i media che lo accostano ad altre squadre. Una volta l’Inter, poi la Roma, sono segnali di disturbo, destabilizzazione, l’ambiente rischia di degenerare” Il Napoli gli ha presentato una proposta di 3,5 milioni di euro, cioè meno di quanto guadagna ora. Cosa dovrebbe

fare lui secondo te? “Se va a guardare quanto guadagnano i suoi colleghi, si crea un problema perché da capitano e giocatore di ottimo livello, tra i migliori dell’organico, percepirebbe meno di altri. Il giusto compromesso può essere un triennale alle stesse cifre perché capisco anche che la società non voglia impegnarsi con un contratto molto lungo visto che Insigne a giugno compirà trentuno anni” Da storico capitano, Insigne reggerà il peso emotivo del “futuro precario” durante tutta la stagione? “Lui ci sta provando e qualche segnale sulle difficoltà è arrivato con i tre rigori sbagliati, poi fortunatamente contro il Bologna ha segnato una doppietta dal dischetto. Bisogna augurarsi sempre che le cose vadano per il verso giusto, altrimenti potrebbero verificarsi altre situazioni” Il Napoli ha iniziato molto bene la stagione, pensi che siano questi gli equilibri della classifica? Credi ad un duello con il Milan per tutto il campionato? “Dopo undici giornate le pretendenti al titolo si stanno delineando, si può avere un’idea, basta guardare la classifica. Non vedo soltanto il Milan, penso che entrambe le milanesi lotteranno fino alla fine, alla Juventus bisogna stare attenti ma ha perso troppo terreno e le

prestazioni dei bianconeri non fanno pensare ad una cavalcata” A livello ambientale, a Napoli si vive una situazione paradossale. La squadra gioca bene, vince ma il Maradona non si riempie con il grande vuoto lasciato dal tifo organizzato. Come percepisci questa situazione? “Il tifo organizzato è importante, c’è un’esasperazione nei confronti dei ragazzi delle curve, la partita è motivo di sfogo e gioia, se non puoi cambiar posto, devi stare attento ad usare la bandiera e tante altre cose, non è più un momento felice. Tutto deve avvenire nel rispetto delle regole che, però, non devono valere solo a Napoli, altrove si fa tutto regolarmente, anche guardando le gare in tv ci si rende conto che c’è il tifo. Bisogna assolutamente trovare una mediazione per far tornare il tifo organizzato al Maradona” Al di là dell’espulsione di Salerno, Koulibaly è tornato a livelli altissimi, come da alcuni anni non accadeva con continuità. Da ex difensore, come ti spieghi questo rendimento? “L’ho detto più volte, finalmente ha svolto la regolare preparazione che ha saltato per due anni consecutivi, nel 2019 per la Coppa d’Africa e nel 2020 per la pandemia. Kalidou anche è un essere umano, per due anni è incappato nella stanchezza, nei primi problemi muscolari della sua carriera, adesso è tornato quello che conoscevamo grazie al lavoro compiuto nei ritiri di Dimaro e Castel di Sangro” In difesa Rrahmani ha scalzato Manolas nelle gerarchie. Cosa ne pensi? “A me piace molto di più Rrahmani che Manolas, sia sotto il profilo della concentrazione nella fase di non possesso che nell’impostazione del gioco dal basso. M’aspettavo molto di più da Manolas, considerando la sua esperienza e l’investimento compiuto. Il difensore greco guadagna 4,5 milioni a stagione con un contratto fino al 2024, quindi, se Insigne accettasse la proposta del Napoli, percepirebbe meno di Manolas. Vi sembra normale?”


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6 MARIA CRISTINA ORGA

IO RACCONTO STORIE magazine

FRATTAMAGGIORE, 28 OTTOBRE: MUSIC & FOOD & GOOD LIFE

Opening party, for a taste experience with an Erminio Sinni’ live show riservato a una rosa di giornalisti, influencer e ospiti accuratamente selezionati ha inaugurato a Frattamaggiore il concept restaurant Bottega Planca, intenzionato ad offrire percorsi gustativi ed estetici ad un pubblico che in un ristorante cerca qualcosa in più. Come dite? Non avete capito niente? Mi dispiace, ma non è colpa mia: è questo il linguaggio che si usa oggi nei giri trendy della good life, ma poiché sono d’accordo con voi che la lingua più bella del mondo, anche nei giri più alla moda della bella vita, sia l’italiano, traduciamo e ricominciamo. Opening party è facile, dai! Vuol dire festa di apertura e fin qui sono certa che ci siete arrivati tutti. Taste experience è, intuitivamente, un’esperienza di gusto, ovvero la promessa di titillare le papille con emozioni di sapori esaltanti. Live show sta per concerto dal vivo e ad esibirsi dal vivo nel corso della festa con degustazione organizzata per l’inaugurazione di Bottega Planca c’era Erminio Sinni, vincitore della gara canora andata in onda su RaiUno The Voice of Italy senior. Ora ci resta solo da spiegare cosa sia un concept restaurant. Semplicemente un concetto di ristorante nato nella mente di chi l’ha pensato come un’idea particolare per stile e offerta. Tutto chiaro ora? Bene. Allora andiamo a raccontare. Chi non conosce Frattamaggiore e ci arriva per la prima volta non si aspetta di attraversare un centro città punteggiato di locali di tendenza: bar pasticcerie, gelaterie, lounge bar, ristoranti di ogni stile e cucina anche internazionale, un’intera strada di Irish Pub. Per lo meno io non me lo aspettavo. E non si aspetta che in questo panorama già così ricco di offerte e possibilità, qualcuno abbia voglia, in piena pandemia, di rilevare un capannone industriale in disarmo, reinventarlo completamente e trasformarlo in un ristorante originale e attraente per scenografia e cucina. E invece sì. Qualcuno l’ha pensato e l’ha fatto. Anzi, l’hanno pensato e fatto in tre. Tre imprendito-

UNA TASTE EXPERIENCE DEDICATA ALLA STAMPA PER IL VARO DI “BOTTEGA PLANCA”, CONCEPT RESTAURANT CON VOCAZIONE DI CARNE, CHE REINTERPRETA IN STILE GOURMET LA CUCINA TRADIZIONALE E IL LIVE SHOW DI ERMINIO SINNI, CHE MI HA REGALATO UNO SCOOP ECCEZIONALE.

ri non nuovi alla collaborazione che, gettando il cuore oltre l’ostacolo, nello sciagurato Duemilaventi funestato dal Covid19 si sono inventati Bottega Planca. Anche il nome è singolare. Bottega evoca la rassicurante idea di artigianato di tradizione familiare e Planca, che non è spagnolo come verrebbe da pensare orecchiandone il suono, ma latino, significa asse, ma un’asse particolare, quella sulla quale il macellaio seziona le carni, che in napoletano, assonante con la lingua di Cicerone quanto e più dell’italiano, viene detta chianca. E poiché, come detto, la cucina ha una vocazione particolare per la carne, il nome ci sta tutto. Come nasce Bottega Planca? -ho chiesto a Giosuè Capasso, uno dei tre creatoriPrima qui c’era un capannone abbandonato. Abbiamo fatto tutti i lavori partendo da zero ed è stato meglio così, perché a volte è meglio non riprendere attività già esistenti. L’idea era quella di creare un posto diverso, un ristorante soprattutto di carne, dove la gente si sentisse a casa. Dopo il periodo buio del Covid vogliamo trasmettere un po’ di serenità alle persone, che devono ritornare ad uscire e a divertirsi. Vocazione per la cucina di carne: l’i�

dea, quindi è dedicarsi alla ristorazio� ne pura, o c’è una intuizione diversa? La nostra è una cucina crossover, il nostro menù gira infatti tutto intorno alla carne: primo piatto di carne, secondi di carne… insomma, l’elemento principe è la carne. E facciamo anche il pane che serviamo in tavola. Magari d’estate, con il caldo, vedremo di alleggerirlo un po’, ma per ora gira tutto intorno alla carne. È la prima volta che collabora con i fratelli Mario ed Emilio Marchese, soci fondatori con lei di Bottega Planca? Sono legato a Mario e ad Emilio da un’antica amicizia, ci conosciamo da tutta la vita e siamo già soci in un’altra impresa: abbiamo un bar sul corso principale di Frattamaggiore, quindi siamo un gruppo ben collaudato. Prima di tutto amici, poi soci. La ristorazione è il fiore all’occhiello di Frattamaggiore, ovunque si volga lo sguardo ci sono locali pensati per rispondere ad ogni esigenza di gusto. È davvero il posto giusto per una nuo� va proposta di ristorazione in un cam� po già così affollato? Io credo di sì. Ormai Frattamaggiore accoglie molti avventori non solo locali, ma che vengono anche dai paesi limitrofi. Il bacino potenziale di clienti, quindi, non si calcola sui trentamila cittadini di Fratta, ma sui trecentomila dell’area circostante. Io sono dell’idea che più locali si aprono e più tutte le attività possono crescere, quindi va bene così. Parliamo dell’evento di stasera? Ieri abbiamo fatto una piccola inaugurazione informale con amici e parenti e stasera abbiamo voluto organizzare un evento per presentarci ufficialmente alla stampa… …anche con una cena spettacolo che include un live show di Erminio Sinni. Cosa vi lega all’artista toscano vin� citore, lo ricordiamo, di The Voice of Italy? Per l’età che ho, posso dire di essere cresciuto con le canzoni di Erminio Sinni, sono un suo fan da ragazzo. La musica e la voce di un’occasione speciale come questa non poteva essere che la sua!


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Un nuovo locale porta con sé nuovi posti di lavoro. E in un territorio come questo non è cosa da poco. Quante persone sono impiegate qui? C’è un manager della cucina con i suoi collaboratori: cinque persone ai fornelli più due al lavaggio. In sala ci sono quattro persone fisse più un extra nei fine settimana. Dieci persone in tutto. Offrire dieci posti di lavoro sicuro oggi non è cosa da poco. Cambiamo argomento: quale target si propone di intercettare Bottega Planca: giovani, coppie, famiglie? Vogliamo accogliere tutti: dal panino per i giovani, ai primi piatti per le famiglie, una brace per chi ama i sapori intensi. Non abbiamo scelto un vero e proprio target. Col tempo magari capiremo meglio chi ci segue di più. Siamo aperti a tutti. Libero Giosuè Capasso, già assediato dai microfoni di altri colleghi e intercetto i fratelli Marchese. Non mi faccio sfuggire l’occasione per tornare all’etimo del monogramma sull’insegna: BP. Bottega Planca, non un nome casuale! La planca in latino è l’asse e richiama la parola napoletana chianca, l’asse su cui il macellaio tradizionalmente tagliava la carne. Questo per rinforzare il concetto che il nostro ristorante ha una cucina prettamente di carne, carne alla brace in particolare, ma non mancano le rivisitazioni gourmet dei piatti della cucina tradizionale napoletana. Perché solo carne? Un gusto persona� le, una scelta di mercato, o cos’altro? Oggi la carne è molto ricercata e apprezzata rispetto al passato. Oltre la carne ci sono i primi piatti, panini fatti da noi a partire dal pane, in cui comunque l’in-

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grediente principe resta la carne. La cucina è open space, circondata da vetrate che consentono ai clienti di ve� dere i cuochi ai fornelli. L’abbiamo voluta con le pareti trasparenti per mostrare la qualità e la pulizia che oggigiorno sono fondamentali in un ristorante, specialmente dopo il Covid, perché la gente è restia ad avere contatti e ad andare a mangiare fuori. Da noi può vedere con i propri occhi sia la qualità delle materie prime che utilizziamo che la pulizia. La presentazione ufficiale stasera ha come padrino Erminio Sinni. Come mai proprio lui? Perché secondo noi è il volto giusto per coinvolgere tutte le fasce di pubblico, dai più giovani ai più adulti. Proprio come il nostro ristorante che si propone di accogliere tutti, dai ragazzi che amano il panino a chi intende prendersi del

tempo per godersi un menù degustazione in un ambiente riservato. Quindi ci sono anche dei priv��������� é�������� . È que� sta chicca che fa di Bottega Planca un concept restaurant? Certo, ma non solo: abbiamo anche un winter garden, cioè un giardino d’inverno, ovvero un giardino al chiuso dove è possibile degustare un calice di vino o un distillato a chiusura pasto comodamente rilassati sui divani a disposizione degli ospiti. Voi siete contitolari di un bar e soci di Giosuè Capasso da tempo. Cosa vi aspettate in più dal salto nella ristora� zione in una città dove tanti sono già i locali affermati nel settore: che cosa offrite di diverso rispetto a quello che già c’è? Abbiamo deciso di dedicarci a questo settore proprio perché crediamo di dare alla città dei prodotti qualitativamente migliori rispetto a quello che ad oggi la provincia di Napoli può offrire, sia dal profilo estetico che rispetto alla qualità della cucina, utilizzando materie prime locali, cosa fondamentale. Intendiamo fondere tradizione e innovazione. Tradizione e innovazione disseziona� te e fuse sulla chianca. Pardon, sulla planca. E con questa battuta, saluto anche i fratelli Marchese e volo a sedermi sul divano d’angolo del winter garden in compagnia di Erminio Sinni: mica potevo farmi sfuggire l’occasione di fare quattro chiacchiere con lui!? Caro Erminio, che gioia rivederti! Ci siamo incontrati pochi giorni prima che la peste Covid si abbattesse sul mondo e ci rivediamo quando final� mente sembra intravvedersi la fine


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8 del tunnel! Quale occasione migliore per festeggiare alla grandissima il tuo trionfo a The Voice e il tuo ritorno alla grande sulla scena musicale. Quindi, la domanda è ineluttabile: cosa hai provato quando eri in gara? Quando sei in gara non c’è la percezione di quello che sta succedendo fuori. Eravamo in lock down, però mi è arrivata lo stesso un’ondata di energia buona che è stata miracolosa, qualcosa di incredibile: mi è aumentata la famiglia. Ora ho una famiglia enorme e incontro di continuo persone che mi dicono “Erminio, sei una gran brava persona”. E così anche le cattiverie ti scivolano addosso. È la cosa più bella che ti possono dire. Non si studia per diventare una brava persona: o lo sei o non lo sei. Sarà un caso che prima di trovare l’abbraccio di questa enorme fami� glia tu sia stato a Napoli? Qual è il tuo rapporto con la nostra città? Napoli e la Campania sono stati i luoghi in cui le persone hanno creduto molto prima di me che io potessi fare qualcosa. Mi hanno sostenuto nei momenti di buio, quei momenti in cui non ci credevo più, quando volevo abbandonare. E quando volevo abbandonare ci sono state tante volte in cui mi sono detto “sto perdendo tempo, sto buttando via la vita”. E invece appariva sempre qualcosa o qualcuno che si era fidanzato e sposato con una mia canzone, qualcuno che mi ringraziava… una marea di situazioni simpatiche, uniche. Pensa che una volta, sulla tangenziale, il casellante mi fa “ma lei è Erminio Sinni?” Sì, gli rispondo, lui esce dal casello e mi chiede “possiamo fare un video?”, mentre le macchine suonavano dietro.

Incredibile. Cose così succedono solo a Napoli! Una cosa del genere ti fa sentire che la tua vita non l’hai bruciata, non è passata invano. Un’altra cosa che mi ha commosso successe a Salerno: un ragazzo sapeva che sarei andato a suonare la sera là e voleva fare la proposta di matrimonio alla fidanzata, però era un manovale, non aveva soldi da offrirmi, ma io gli dissi di sì e allora organizzarono tutta una cosa, portarono lei e io le dedicai “E tu davanti a me”. Fu davvero emozionante. Io mi commuovo davanti a storie così. Bellissimo. Mi hai fatto venire i brivi� di… ma questo era “prima”. Dopo la vittoria a The Voice cosa è cambiato? Il rapporto con le persone. La consapevolezza che, dopo tutti i dubbi di cui ti ho detto, forse invece ho scelto la strada giusta. E quali strane trame del destino ti portano proprio qui a Frattamaggio� re stasera? Innanzitutto l’amicizia con Giosuè e gli altri. E poi io son felice di sposare questi progetti dove si ritorna ad avvicinarsi, a riassaporarsi, a parlarsi, ad abbracciarsi. C’è bisogno di affetto, c’è bisogno di sentirsi vivi. Questi posti fanno bene all’anima. Da domani in poi cosa farai? Quali progetti hai? Domani ho l’inaugurazione di un locale a Roma, però a metà novembre uscirà il mio nuovo singolo. E a fine novembre, dopo sessant’anni e dieci mesi, mi sposo. Il 27 per l’esattezza, lo stesso giorno in cui un anno fa andò in onda la prima puntata di The Voice Senior. Congratulazioni e augurissimi! È una

notizia meravigliosa. Ma la data non è casuale… No, è stato proprio un caso. Io non credo troppo al caso… secondo me è stato un segno. Vuoi sapere una cosa? Sono stato a Medjugorie poco tempo fa con Rossella, (la promessa sposa ndr) perché avevamo bisogno di pace, di mettere i puntini… abbiamo chiesto un segno… sai, lei ha venticinque anni meno di me… abbiamo scalato la montagna dove c’è la croce e ad u certo momento, mentre lei si era appartata a pregare, io girellavo. Era pieno di ciottoli, ma nessuno recava segni particolari, finché ad un tratto io abbasso la testa e lo sguardo mi cade su un sasso su cui c’era scritto Rossella. Rossella?! Ma dai, incredibile! Mi fai venire i brividi. Ecco il segno… Sì, ecco il segno. Ho preso il sasso, l’ho portato a Rossella per mostrarglielo e poi l’ho rimesso dov’era. Perché se era lì, significava che lì doveva stare. Anche perché intanto tutte le doman� de avevano ottenuto risposta… Soprattutto una: riuscirò a farla felice. È la mia grande preoccupazione. È la preoccupazione di chi��������� ama dav� vero. Sì. Io spero con tutto il cuore di riuscirci. Ci riuscirai di certo. Prima delle nozze però esce il nuovo singolo, di cui non ti chiedo niente perché voglio godermi la sorpresa…dimmi però cos’altro ci dobbiamo aspettare. Innanzitutto ovviamente la partecipazione alla nuova edizione di The Voice Senior per passare il testimone al nuovo vincitore e poi chissà… E poi chissà…viviamo intanto… Viviamo sì. La vita è bella.

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MARIA SAVERIA RUSSO

ARMONIA, RISPETTO, EDUCAZIONE E VALORI: IL SOGNO DELLA PRESIDE SAVIANO IL MONDO DELLA SCUOLA È IN CONTINUA TRASFORMAZIONE, SI ADATTA AI TEMPI CHE CAMBIANO. LA PRESIDE ANGELINA SAVIANO SI RACCONTA: COME CAMBIA LA VITA DA INSEGNANTE A PRESIDE

La scuola è stata, per secoli, l’unica fonte di istruzione ed educazione per tutti coloro che si potevano permettere il vero e proprio “lusso” di frequentarla. Oggi la situazione è nettamente cambiata, grazie alle lotte e all’avvento della tecnologia e alla diffusione dei mass media, veri e propri strumenti progettati per mettere in atto molte forme di comunicazione a distanza, aperte e libere a tutti. Sono lontani i tempi in cui solo i figli delle famiglie nobili avevano diritto ad una istruzione o in cui le donne dovevano dedicarsi alla casa e alla famiglia mentre gli uomini potevano continuare gli studi. Nel corso dei secoli l’istituzione scolastica è cambiata e la scuola ha assunto sempre di più un’importanza notevole. Dall’antico Egitto, in cui l’istruzione era rivolta per lo più alle persone che si sarebbero dovute occupare dell’amministrazione dello stato, ad oggi sono cambiate molte cose: il concetto di scuola, il sistema scolastico, i destinatari dell’istruzione. L’importanza della scuola intesa come luogo, ambiente, spazio è fondamentale per l’ apprendimento. La lezione deve diventare soprattutto momento di vita vissuta, di esperienze concrete, di relazioni reali; la classe è luogo di umanità ed è dalla stessa umanità che matura l’apprendimento. L’ambiente fisico non è neutro e la sua struttura, conformazione, qualità e predisposizione equivalgono ad un terzo insegnante. Il luogo diviene spazio d’azione creato per sostenere e stimolare la costruzione di competenze, abilità, conoscenze e motivazioni. In questo spazio di azione, si verificano interazioni, scambi, relazioni, sentimenti tra alunni, oggetti del sapere e docenti. La socialità produce una serie di emozioni positive (l’allegria, il buon umore e la magia creata da un sorriso) che permettono il così detto apprendimento caldo il quale favorisce il fluire delle conoscenze, la comprensione e l’acquisizione permettendo di evitare il blocco e cortocircuito emozionale creato dalla negatività, tristezza, paura, chiusura che producono al contrario disattenzione e

mancanza di motivazione. Motivazione che passa attraverso la relazione: è l’alchimia relazionale e comunicativa tra studenti e docenti ad attivarla e senza di essa, ahimè, non avviene apprendimento. La scuola, l’aula, la presenza in presenza, la relazione, permettono un viaggio tra identità ed alterità indispensabile nell’educazione e formazione che parte dal fanciullo accompagnandolo in tutta la sua vita. La scuola contribuisce, in misura determinante, a far crescere la personalità degli studenti, a radicare i loro valori, a definire e consolidare le loro speranze, a mettere alla prova intelligenza, socialità, creatività. Vi si prepara il domani della nostra civiltà e della nostra democrazia. A scuola si disegna il futuro. Chi meglio di chi opera in questo mondo può raccontarci come stanno le cose attraverso la sua esperienza? Angelina Saviano, la preside dell’istituto comprensivo Filippo Palizzi, costituito da tre plessi, ci ha concesso una intervista, dove “si mette a nudo”, ripercorrendo i suoi passi e raccontando come la pandemia abbia cambiato per sempre la scuola. E’ un piacere poterla intervistare. Quello della scuola è un tema che sta a cuore a molti, è il carburante del futuro, da sempre. Quando ha capito che

quella dell’insegnamento era la sua strada? La scuola è uno dei temi fondamentali per cominciare a riflettere sulla società e sui suoi possibili cambiamenti. Personalmente ho sempre sentito un forte legame verso il mondo della scuola accompagnato a una propensione personale ad “ascoltare” nel senso più ampio del termine. Già dopo il liceo mi ero orientata verso un percorso universitario che mi avrebbe consentito di accedere all’insegnamento. Attraverso diverse esperienze anche nel campo del volontariato e del sociale ho maturato la convinzione che il ruolo dell’insegnante era quello che più si adattava al mio modo di essere e di operare. Come è cambiata la sua vita, professionalmente e privatamente, da quando è diventata preside? Gli impegni di un dirigente scolastico sono profondamente diversi da quelli di un docente. Sotto il profilo professionale sono richieste competenze gestionali, organizzative, comunicative ampie e complesse; questo comporta certamente la necessità di affrontare sempre periodi più o meno impegnativi ma è per me anche un forte stimolo a migliorarmi, a cercare soluzioni, ad accogliere sfide che possano produrre piccoli grandi miglioramenti. Dal punto di vista privato è sempre necessario riorganizzare gli impegni personali e familiari, ritagliare spazi e tempi che purtroppo spesso sono molto ristretti. Cosa pensa che dovrebbe essere riformato nell’istituzione scuola? Cosa non va bene? Il sistema di reclutamento dei docenti é troppo farraginoso, provoca instabilità nella dotazione organica delle scuole e conseguentemente discontinuità didattica soprattutto per gli studenti con disabilità. Dal punto di vista didattico occorrerebbe, a mio parere, piuttosto che rimpinguare il curricolo scolastico con nuovi contenuti, soprattutto nel primo ciclo rimettere al centro e ripensare le competenze di base che oggi non


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10 possono prescindere dallo sviluppo di alcune abilità, penso soprattutto alla lingua inglese e all’utilizzo delle nuove tecnologie. Com’è stato vivere questa pandemia? Quanto ha cambiato il Covid la scuola? Secondo lei quali saranno le conseguenze che ci porteremo per anni? La pandemia ha cambiato il concetto di scuola, improvvisamente essa è diventata non più uno spazio fisico di confronto- incontro ma un luogo virtuale. E’ stato importantissimo nei periodi di lockdown il fatto che la scuola abbia comunque continuato a funzionare e a mantenere il suo ruolo di istituzione educativa. Laddove si è verificato un “gap” negli apprendimenti, soprattutto nelle fasce più deboli e a rischio dispersione, occorrerà riprendere con determinazione un percorso di consolidamento delle competenze. Credo che le conseguenze più difficili da affrontare siano quelle sul piano psicologico e relazionale perché la paura del contagio ha minato la spontaneità delle relazioni umane. Per fortuna però abbiamo a che fare con i più grandi vincitori dei pregiudizi: i bambini. Lei è preside dell’istituto comprensivo Filippo Palizzi ed ha tre sedi: è difficile “amministrare” tre sedi? Qual è la difficoltà?

La difficoltà maggiore consiste nel cercare di garantire comunque una gestione “unitaria” della scuola comunicando efficacemente con il personale e con l’utenza anche senza essere fisicamente presente. Ovviamente i docenti che svolgono un ruolo di coordinamento e collaborazione sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo. Quali sono i pro dell’essere preside? Ed i contro? Essere dirigente scolastico è sicuramente un lavoro complesso ma anche molto stimolante che mi permette di offrire un piccolo contributo al funzionamento e al cambiamento della scuola. Di contro, è certamente un lavoro impegnativo, in alcuni momenti stressante per le pressioni a cui si è sottoposti. Ci parli dell’organizzazione scolastica nei tre plessi per il corrente anno scolastico. L’Istituto “Palizzi” è costituito da tre plessi: il plesso di via Settembrini ospita la scuola dell’Infanzia e Primaria; il plesso di via Duca D’Aosta ospita tutti e tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I grado); il plesso centrale di piazza Dante ospita gli uffici e la scuola secondaria di I grado. L’Istituto mette in campo una progettualità ampia e innovativa: mobilità internazionale Erasmus, e twinning, innova-

RAFFAELE SILVESTRO

zione digitale, corsi di sport, lingua, informatica ecc… Inoltre quest’anno siamo stati assegnatari di un assistente di lingua francese che opera nelle classi seconde e terze della scuola secondaria favorendo l’approccio comunicativo alla lingua. La scuola ha aderito ad un interessante progetto di scacchi “SMEscacchi metafora educativa” che sta coinvolgendo alcune classi della scuola primaria e secondaria. Nell’ambito del progetto “Erasmus” dal 29 novembre al 3 dicembre 2021 ospiteremo, presso le nostre sedi e nelle famiglie che si sono rese disponibili, studenti e docenti provenienti da Spagna, Portogallo, Ungheria e Finlandia. L’offerta formativa è molto ampia e rispondente alle esigenze della comunità scolastica. Che consigli darebbe a chi vorrebbe intraprendere la carriera di insegnante? Solo uno: considerare che il lavoro dell’insegnante non è un lavoro qualunque, non è paragonabile a nessun lavoro d’ufficio o di sportello, richiede impegno, sacrificio, aggiornamento e formazione continua, capacità di mediare, interagire con tutti e una pazienza infinita. Se nonostante queste premesse riuscite a vedere la bellezza di accompagnare e prendersi cura del percorso di crescita dei vostri alunni ne vale la pena.

BUONA LA PRIMA E ANCHE LA SECONDA Una doppietta incredibile apre la stagione teatrale al teatro Eduardo De Filippo di Arzano, con Ciro Ceruti che fa registrare un doppio tutto esaurito. Applausi a scena aperta nella struttura di Via Verdi, una commedia divertente, dinamica e dal forte significato emotivo in questo periodo storico. Un uomo che alla veneranda età di 85 anni si ritrova a combattere con un figlio pazzo che si crede bambino, e l’altro, che all’insaputa del padre (uomo di vecchio stampo napoletano) è omosessuale. Le gag, in connubio alle grandissime prestazioni di tutto il cast, hanno permesso la perfetta riuscita all’esordio. Da segnalare le incredibili prestazioni di Ciro Ceruti ovviamente e di un inaspettato Ernesto Lama, i due, portano alla grande avanti lo spettacolo con un feeling d’altri tempi. Nella compagnia, anche un compaesano arzanese, l’attore Paco De Rosa, che ha risposto egregiamente all’ansia di recitare avanti al proprio pubblico. Subito già il prossimo appuntamento, Massimiliano Gallo, che con Resilienza 3.0, torna a calcare il palcoscenico del teatro Eduardo dopo 4 anni. Possiamo dire solo che lo spettacolo sarà diverso dal solito, ma che senza ombra di dubbio, rispetterà le attese. Si preannuncia anche qui un doppio sold out, risultato incredibile visto il periodo in cui siamo e tutto ciò che abbiamo alle spalle. Il segnale però è forte, il teatro è tornato e la gente finalmente…VUOLE RIDERE.


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CHIARA D’APONTE

CASAGIT E INPGI: FORME PREVIDENZIALI PER GIORNALISTI

Quando si pensa alla parola previdenza la prima cosa che ai più viene in mente è una sigla: INPS ovvero Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Ed in effetti è l’INPS il principale ente che eroga pensioni e varie prestazioni previdenziali (come, ad esempio, l’ormai celeberrimo Reddito di Cittadinanza). Tutti i lavoratori regolari, pubblici o privati, devono essere iscritti a tale ente. Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi anche la maggior parte di essi può iscriversi all’INPS purché non abbia una propria cassa previdenziale autonoma. E’ il caso dei giornalisti che possono usufruire dei servizi di CASAGIT e di INPGI. Per capire meglio cosa sono e di cosa si occupano questi due enti abbiamo contattato il Dottor Alfonso Pirozzi, giornalista professionista che, attualmente, ricopre il ruolo di redattore per l’ANSA e che ringraziamo per tutte le informazioni che ci ha fornito. Abbiamo interpellato Pirozzi in quanto ex membro del CDA di CASAGIT ed attuale consigliere generale INPGI. Per quanto riguarda CASAGIT (sigla che sta per cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani) è un ente che svolge attività assistenziali a favore degli associati, delle loro

famiglie e dei dipendenti degli enti di categoria. E’ un sistema integrativo delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale. Quindi tutto ciò che il Servizio Sanitario Nazionale non passa, lo passa CASAGIT. E’ con questo spirito che nacque la cassa, nel 1974. Il perno di CASAGIT è il principio solidaristico che si esplica in tal modo: tutti gli associati pagano il 3,50% del proprio imponibile previdenziale. In questo modo chi più ha guadagnato più paga e tutti, indipendentemente da ciò che possono versare hanno diritto alle medesime prestazioni. Chiaramente anche CASAGIT ha dovuto affrontare nel corso del tempo il problema del restringimento della platea contributiva. Il mondo del lavoro si è evoluto, le forme contrattuali sono cambiate e quindi anche CASAGIT si è dovuta adeguare accogliendo tra le sue fila anche freelancer, pubblicisti e

pensionati e passando, proprio per poter far questo, da associazione di diritto privato a fondazione. CASAGIT ha un suo poliambulatorio a Roma e a Milano ma ha medici e servizi convenzionati in tutta Italia. Essenzialmente CASAGIT interviene, rimborsando parte del costo sostenuto, quando un suo iscritto si sottopone ad interventi chirurgici o ad altre prestazioni sanitarie in ambito privato. Dall’ortodonzia alle lenti per occhiali, dagli interventi chirurgici ai parti. Per quanto riguarda INPGI (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani) esso è un istituto votato alla previdenza, è in effetti l’INPS dei giornalisti. L’INPGI eroga infatti le pensioni per i giornalisti ed attualmente è ad uno snodo cruciale: in base alla legge di bilancio infatti INPGI confluirà in INPS mentre INPGI due (che assicura freelance e pubblicisti) resterà inalterata. E dunque dal prossimo luglio i professionisti con contratto dovranno iscriversi all’INPS, freelance e pubblicisti possono restare in INPGI due. Vari i motivi di questo cambio al vertice, il più importante è sicuramente il grosso debito (250 milioni di euro) accumulato nel corso del tempo e determinato dalla grande crisi dell’editoria.

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LA “CENTO AUTORI” CAMBIA PELLE CON EMANUELE BOSSO

Cambio di rotta per CENTO AUTORI, nota casa editrice Campana con sede a Villaricca. È Emanuele Bosso il nuovo direttore editoriale, laureando in lettere moderne, amante dei libri, originario di Casoria. Abbiamo conosciuto Emanuele Bosso come autore del romanzo “Ricordati di me” che presentammo nella sala consiliare di Casoria prima della pandemia. Che Emanuele fosse un ragazzo in gamba era evidente e le sue parole lo confermano. Come mai ti è stato affidato questo incarico? – chiedo. “Ho appreso – ha spiegato Emanuele - che la casa editrice CENTO AUTORI voleva dare una svolta al proprio indirizzo editoriale, “cambiare pelle”. L’idea mi ha stuzzicato e ho presentato un progetto articolato che potesse essere adeguatamente innovativo al fine di rendere la nota casa editrice competitiva e all’avanguardia. Il progetto è piaciuto e abbiamo costituito un’équipe operativa, giovane, in cui confluisce una pluralità di competenze. Infatti, accanto alle capacità organizzative e gestionali vi sono competenze comunicative, digitali, informatiche, altamente specialistiche.” “Una squadra motivata – aggiunge Emanuele con entusiasmo - in cui abbiamo: una responsabile dell’ufficio stampa in grado di utilizzare adeguatamente e opportunamente i social più importanti accanto ai tradizionali canali informativi; una brava illustratrice; una curatrice di testi; un direttore editoriale” Emanuele Bosso è per l’appunto il direttore editoriale, ideatore della vision e della mission della casa editrice in tutti i suoi settori. È, in pratica, una figura chiave di raccordo e di coordinamento nella gestione delle risorse umane che decide gli andamenti e il profilo dinamico aziendale: come un bravo direttore d’orchestra deve possedere carisma, capacità di controllo, ispirare coinvolgimento,

compattezza ed entusiasmo nel gruppo. Ha, inoltre, la responsabilità di tutte le scelte del catalogo editoriale, dall’ideare nuove collane al dirigere e coordinare i loro curatori e controllare l’edizione nel suo complesso. Ricordiamo che la Cento Autori ha lanciato autori famosi, tra cui Maurizio De Giovanni e Pino imperatore e si è distinta per i buoni investimenti culturali. Tuttavia, complice la pandemia, come ci racconta Emanuele Bosso, la casa editrice, così come tante altre, ha attraversato un momento di crisi che tuttavia il suo proprietario Pietro Valente ha deciso immediatamente di superare puntando sull’innovazione. “Ci siamo proposti di creare una nuova identità, salda e coesa, - Emanuele afferma - un pubblico che si espanda progressivamente in modo da far fronte alla concorrenza spietata del self-publishing, di Amazon, delle case editrici storiche e di quelle piccole che nascono quasi quotidianamente.” Quali sono gli obiettivi immediati che ti poni? “Due gli obiettivi prioritari: innanzitutto confermare il pubblico affezionato e qualificato che già seguiva con interesse la Cento Autori; contemporaneamente ampliare gli orizzonti in una dimensione internazionale. Se da una parte, infatti, è giusto dare voce e offrire

spazio alla creatività degli scrittori locali, che trovano nella realtà campana un’impareggiabile fonte di ispirazione, dall’altra bisogna arricchire l’offerta con scrittori di respiro nazionale e, ripeto, internazionale.” A tale fine Emanuele precisa: “E’ importante partecipare ad incontri, eventi culturali, meeting, fiere nazionali e internazionali in modo da intrecciare relazioni, creare legami che consentano visibilità e crescita alla casa editrice e la nutrano con nuova linfa. Il lavoro è sicuramente intenso e molto impegnativo soprattutto in questa fase iniziale che comprende sia studio e ricerca, sia forte operatività ma non ci spaventa” Emanuele non cela la stima che nutre per le giovani collaboratrici che con professionalità fanno parte della squadra da lui capitanata: Titti Pentangelo che si occupa dell’ufficio stampa e della promozione dei libri sui social; Vittoria Russo che si occupa di editing, correzione bozze e altri aspetti tecnici; Valentina Galluccio che si dedica alle illustrazioni; sul loro lavoro il direttore editoriale veglia, prodigo di attenzioni e consigli così come è sollecito nell’indire incontri periodici per verificare e valutare quanto realizzato. “A breve deve essere consegnato il prossimo piano editoriale, - precisa Emanuele - quindi le idee devono essere chiare sulle pubblicazioni da programmare e sulle collane da creare ex novo oppure arricchire. I frutti del nostro lavoro già sono visibili perché il 2 dicembre lanceremo un bel romanzo “La banda della regina” del noto autore Di Sante Roberto.” Questo incarico di grossa responsabilità avuto a settembre ma siamo certi che Emanuele Bosso con la sua determinazione ed il suo entusiasmo riuscirà non solo a coniugare lavoro e studio, ma anche, assieme alla sua squadra, a raggiungere gli obiettivi fissati con successo. Un grande In bocca al lupo da parte di tutta la redazione di Casoria 2.


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AL VIA UNA NUOVA INIZIATIVA PER L’AMBIENTE: “LIBERI DALLA PLASTICA”, LE ATTIVITÀ COMMERCIALI ELIMINANO LA PLASTICA E VENGONO PREMIATE

La nuova iniziativa dell’associazione “UnicaMenteArte” mette al centro la necessità di promuovere azioni concrete per la riduzione dell’utilizzo della plastica, si pone l’obiettivo di avere come ambito territoriale un’area vasta in cui l’associazione opera da anni con una serie di iniziative, anche incentrate sul tema dell’ambiente. L’area scelta è composta da più comuni su due differenti province. L’idea è quella di favorire un modello sostenibile di produzione e consumo coinvolgendo direttamente produttori, commercianti e cittadini di 16 comuni a nord di Napoli e a sud di Caserta. Si intende mettere in campo un’attenzione particolare per la riduzione della plastica per favorire un modello plastic free in 16 comuni con una popolazione di circa 2 milioni di abitanti. Pensando alla nascita di un marchio per i negozi e gli esercizi pubblici che adottano sistemi di riduzione della plastica. Oggi i cittadini virtuosi sono comunque costretti ad utilizzare plastica, perché in molti luoghi pubblici, attività commerciali o sedi con grande presenza di pubblico vi è plastica, dobbiamo ridurla a monte per assicurarci che l’utilizzo della plastica si riduca veramente. L’idea nasce dalla necessità di assicurare ai cittadini che vogliono utilizzare meno pla-

stica, la possibilità di accedere a negozi o attività commerciali (in particolare di somministrazione di bevande e cibo) nei quali è bandita la plastica.Dichiara il coordinatore del progetto “L’obiettivo è di premiare le migliori 10 attività commerciali che effettueranno una riduzione della plastica messa in circolazione, dobbiamo seguire da vicino almeno 100 attività commerciali, e per individuarne 100, dobbiamo coinvolgerne inizialmente almeno 500. Ma oltre alle attività commerciali, vogliamo predicare le buone pratiche anche a scuole, associazioni e chiese. Il territorio è sempre quello dei 16 comuni coinvolti. Attraverso un accompagnamento di 100 attività commerciali e individuazione delle 10 migliori realtà plastic free. Il nostro obiettivo

finale è premiare 10 attività commerciali, che elimineranno la plastica dalla propria attività commerciale. Con un’attenzione particolare alle attività commerciali che si occupano di somministrazione e che pertanto normalmente utilizzano quantità maggiori di plastica monouso”. Il progetto è svolto con il patrocinio della Regione Campania e del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Abbiamo chiesto che la massima sensibilizzazione fosse effettuata a Casoria, tra le scuole e le attività commerciali, iniziative come queste possono aiutare sensibilmente il territorio, si tratta di piantare semi che daranno frutti in futuro. Sosterremo attivamente questa iniziativa, che porterà certamente benefici sul territorio.


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CONSIGLIERE COMUNALE DI CASORIA

IDEE DI PROGETTO VOLTE ALLA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E RIFUNZIONALIZZAZIONE DI SITI PER LA CREAZIONE DI ECOSISTEMI DELL’INNOVAZIONE NEL MEZZOGIORNO L’avviso pubblico ha per oggetto la manifestazione di interesse relativa alla candidatura di idee di progetto volte alla realizzazione di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Gli interventi sono finanziati dalle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, con un budget totale di 350.000.000 euro. Gli obiettivi principali dell’avviso sono: premiare le competenze e le soluzioni innovative messe in campo dai centri di ricerca meridionali, in collaborazione con aziende, amministrazioni e altri soggetti, con effetti positivi sia in campo economico che sociale; finanziare progetti per luoghi e territori meridionali non sufficientemente valorizzati, così da aiutarne la riqualificazione e rifunzionalizzazione. I Soggetti ammissibili sono organismi di ricerca, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre. Al fine di verificare l’effettiva composizione della partnership, la domanda di candidatura deve essere corredata da un atto di delega dei partner al soggetto proponente. La proposta deve rispettare tutti i seguenti requisiti, a pena di esclusione: a) avere un’estensione massima di numero 25 pagine (Times New Roman, ll, interlinea singola); b) indicare il periodo di realizzazione e l’ammontare complessivo dell’investimento; c) descrivere le caratteristiche e le esperienze del soggetto proponente è dei partner, e il ruolo di ciascuno di essi; d) descrivere le attività ad alta intensità di conoscenza che saranno ospitate nell’infrastruttura riqualificata al completamento dell’investimento (attività di ricerca e Sviluppo, trasferimento tecnologico, alta formazione, incubazione d’impresa e altre attività ad alta intensità di conoscenza); e) descrivere le caratteristiche dell’infrastruttura, sia nello stato attuale che nella configurazione finale, a completamento dell’investimento materiale finanziato dal presente avviso;

AVVISO PUBBLICO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER LA CANDIDATURA DI IDEE PROGETTUALI DA AMMETTERE AD UNA PROCEDURA NEGOZIALE FINALIZZATA AL FINANZIAMENTO DI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E RIFUNZIONALIZZAZIONE DI SITI PER LA CREAZIONE DI ECOSISTEMI DELL’INNOVAZIONE NEL MEZZOGIORNO

f) specificare se l’area in cui si intende realizzare l’intervento di riqualificazione è già proprietà del soggetto proponente o di uno dei partner; II) è nell’immediata disponibilità o, in caso contrario, entro quale orizzonte temporale può entrare nella disponibilità del soggetto proponente o di uno dei partner; III) è soggetta a vincoli di carattere amministrativo/ giudiziario, urbanistico, culturale-paesaggistico, ambientale; IV) è oggetto di un’azione di riqualificazione urbanistica più ampia, già prevista all’interno di un piano urbanistico o altro strumento di pianificazione territoriale approvato; g) descrivere la coerenza tra l’azione di riqualificazione infrastrutturale e la missione attribuita all’infrastruttura a conclusione dell’intervento di riqualificazione; h) descrivere i benefici attesi in termini di impatto economico ( creazione di una rete di collaborazione tra soggetti in grado di sviluppare attività ad alta intensità di conoscenza) e sociale (attrazione nell’area di capitale umano altamente qualificato e contrasto a fenomeni di mi-

grazione di personale qualificato fuori dall’area; innalzamento dei tassi di partecipazione dei giovani a percorsi di formazione terziaria; reskilling e upskilling dei lavoratori residenti nell’area; promozione delle pari opportunità di genere e generazionali nonché inclusione professionale delle persone con disabilità); i) descrivere le eventuali sinergie con altri progetti già in corso nell’area di intervento e la coerenza e complementarietà del progetto con altri quadri programmatori nazionali e regionali. DURATA DEL PROGETTO, MASSIMALI DI INVESTIMENTO E COSTI AMMISSIBILI La durata massima dei progetti, non deve superare i 36 (trentasei) mesi. L’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto può variare tra € 10.000.000 e € 90.000.000. L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto. Sono ammissibili i seguenti costi: a) costi dei fabbricati e dei terreni destinati ad ospitare le attività di ricerca, trasferimento tecnologico e alta formazione, comprese le spese di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento degli immobili; sono ammissibili i costi delle cessioni a condizioni commerciali. Sono escluse le spese di manutenzione ordinaria degli immobili; b) costi di macchinari, strumenti, attrezzature e degli impianti ad essi connessi, solo se di nuova acquisizione; sono inclusi i collegati diritti di brevetto, licenze, know how o altre forme di proprietà intellettuale. La domanda di candidatura dovrà essere presentata a pena di esclusione, esclusivamente tramite PEC, indirizzata a manifestazione.ecosistemi@pec.agenziacoesione.gov.it entro le ore 12,00 del 12 novembre 2021. La domanda deve essere firmata digitalmente da parte del legale rappresentante del soggetto proponente, corredata dall’atto di delega e dalla proposta di idea progettuale e rispondere a tutti gli altri requisiti del presente avviso.


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRA CARLO MANGIONE

AMBULATORI APERTI DOMENICA 14 NOVEMBRE PER FESTEGGIARE LA MADONNA DELLA SALUTE

Ogni anno il 16 novembre, tutta la grande famiglia di San Camillo ricorda e festeggia la Vergine Maria con il titolo speciale di Salus Infirmorum. L’ ospedale camilliano Santa Maria della Pietà di Casoria oltre a organizzare momenti di preghiera e di catechesi per i malati e gli operatori sanitari ha voluto dare una risposta concreta al nostro territorio, intensificando la campagna vaccinale e aprendo gli ambulatori domenica 14 Novembre per offrire prestazioni in questo momento particolare dove gli ambulatori del territorio hanno raggiunto il badget e non possono più offrire prestazioni fino al 31 Dicembre. Abbattere le liste d’ attesa è stato sempre un obbiettivo che il presidio ospedaliero camilliano si è prefissato di perseguire con tenacia e fermezza cosi da fare prevenzione offrendo prestazioni a chi sicuramente non si curerebbe diversamente. Siamo certi che la Vergine Maria, dal cielo, insieme a San Camillo, guardano e benedicono con benevolenza tutta la comunità ospedaliera che viene incontro ai nostri “Signori e Padroni” come San Camillo amorevolmente amava chiamare i malati e sofferenti. ELENA TORRE

DOPO VIRGINIA WOOLF E FEDRA MARIANELLA BARGILLI SI SDOPPIA IN UNO, NESSUNO E CENTOMILA In estate è stata Virginia Woolf in Una stanza tutta per sé, al Teatro Campania Festival; in autunno è stata Fedra al teatro Olimpico di Vicenza e adesso Marianella Bargilli si prepara per una lunga tournée che la vede come protagonista femminile di Uno, nessuno e centomila in cui interpreterà sia Dida, moglie del protagonista sia la folle Annarosa. Protagonista maschile dell’opera di Pirandello Pippo Pattavina, il debutto previsto nella Sicilia dell’autore per il 6 e 7 novembre al Teatro Garibaldi di Giarre. “Amo recitare Pirandello anche se è complicato, a volte faticoso, ma sempre bellissimo -afferma Marianella Bargilli che dell’autore siciliano ha già recitato ne Il gioco delle parti e L’uomo la bestia e la virtù – la sua scrittura ti costringe sempre a riflettere sulle problematiche umane, sul sentire, ti fa immergere nel disagio, interrogare su come percepiamo noi stessi e su come gli altri percepiscono noi. È di un’attualità sconcertante -continua- ed ogni volta scopro qualcosa in più anche su di me”. Quella portata in scena sarà una riduzione dell’originale che vedrà sul palco solo cinque attori,

oltre a Pippo Pattavina i tre uomini interpreteranno tutti i ruoli maschili, mentre Bargilli quelli femminili, le musiche originali sono di Mario Incudine, la regia di Antonello Capodici. “Gli attori, volutamente, si trasformano in una sequenza di personaggi -spiega Capodici- traghettando, dall’uno all’altro, le caratteristiche comuni, i caratteri più evidentemente condivisi […] Il femminile mutevole, soggiogante è oscuro ed ambiguo: la bravura di Marianella Bargilli, inquieta ed inquietante. Perfetta nel travasare elementi di contrasto di un personaggio nell’alchimia dell’altro”. L’opera: Uno, nessuno e centomila è l’ultimo romanzo di Luigi Pirandello, punto più alto della sua riflessione sull’essere e l’apparire, sulla società e l’individuo, la natura e la forma da lui stesso definito il “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”.


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IL CASORIANO GIUSEPPE STORTI, GIURISTA DI PROFESSIONE E GIORNALISTA PER PASSIONE, ALL’ESORDIO COME SCRITTORE CON IL LIBRO “IL TEMPO FERMO”

SE D’IMPROVVISO L’AMORE T’INVESTE Il libro “Il tempo fermo”, con sottotitolo “Anatomia di un incontro per caso”, scritto dal concittadino dott. Giuseppe Storti, giurista di professione e giornalista pubblicista “per passione”, già collaboratore de “Il Mattino” e Direttore di Casoriadue per diversi anni, narra una storia d’amore originata dal classico “colpo di fulmine”. Si potrebbe supporre che ad esserne colpito sia un giovanissimo, avvinto da una “sbandata” tipica dell’età degli innamoramenti irresistibili, che fanno perdere facilmente la testa e il cuore, ponendo in secondo piano altri interessi - amicizie, lavoro, studio, sport - rispetto al prorompente desiderio di rivedere, incontrare e perdersi nello sguardo e negli occhi della persona amata. Invece, no! A innamorarsi follemente è Carlo, cinquantenne, single, attratto irresistibilmente da una donna che, nel treno, gli rivolge la parola per chiedergli la località della successiva fermata. Il suo sguardo, l’abbigliamento, la figura slanciata, l’inconfondibile portamento sconvolgono la sua vita condotta, fino ad allora, sui binari di una monotonia mortale: casa, ufficio , tra l’altro collocato in

uno dei palazzoni anonimi del Centro direzionale, e di nuovo a casa. Dove, a mio avviso, il racconto, pubblicato da Guida editori, desta notevole interesse e crescente curiosità, tanto da assurgere a un testo di pregevole qualità letteraria? Nella capacità dell’Autore di penetrare nell’anima del protagonista, “un burocrate, ma con l’anima sempre colorata, ed il cuore perennemente in subbuglio”, scandagliandone i moti, le lacerazioni, i sussulti. Mediante le tecniche del monologo interiore, del discorso indiretto libero e del “flashback”, usate in una forma linguistica tanto essenziale - con frasi concise - quanto immediata ed efficace, Storti rende partecipe il lettore degli scuotimenti interiori di Carlo, della sua condizione psicologica, sommersa da un “uragano di emozioni” ineffabili. Sull’onda di reminiscenze letterarie, da Omero a Ovidio, da Dante a Leopardi, passando per Calvino, Pasolini, Pessoa, fino a Gibran e Sartre, di ciascuno dei quali all’inizio dei dieci capitoli sono citati brevi versi e/o frasi tratte dalle loro opere, l’Autore, attraverso l’esperienza sentimentale vissuta dal

Crescere insieme, perfezionandosi SICUREZZA EDILIZIA AMBIENTE VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it


DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021 protagonista del libro, stimola alcune riflessioni che possono anche travalicare l’ambito della stessa storia d’amore, intensa e travolgente, allargandole ad altri aspetti dell’esistenza: si può uscire dalla prigione del “tempo fermo”, ossia del tempo sempre uguale a se stesso, del tran tran quotidiano, mettendo, quale che sia l’età e il proprio “status”, le ali al cuore per farlo volare verso esperienze inedite, benché insicure, recidendo il cordone ombelicale con il proprio contesto familiare e sociale? Quando giunge inattesa una novità che irrompe come il sole nella bruma fitta, fugando via le nubi e illuminando il buio dell’insignificanza di una vita piatta, è solo illusione di un attimo, una “meteora”, o potrebbe essere una svolta, che riserva il destino, per ricominciare una vita che si prospetta ricca di emozioni, di sussulti di gioia e totalmente diversa da quella “barbosa” vissuta in precedenza, forse anche di breve durata, probabilmente senza alcuna garanzia di sicurezza, ma capace di riempire, vivaddio, un’intera esistenza? Fino a che punto lasciarsi trasportare da un sentimento impetuoso, tanto da abbandonare anche la stabilità di un posto di lavoro, per scegliere un domani colmo di fervore, ma col rischio di rimanere con un pugno di mosche

17 in mano? Nel protagonista convivono due persone: il Carlo abitudinario, rassegnato ad una vita grigia, noiosa, convinto che dopo tutto la felicità sia solo un miraggio, un’illusione, un avvicendarsi di sprazzi di piaceri e stati di tormento definiti da Leopardi “affanni”: ne vale la pena cercarla? “ Meglio trascorrere la vita, allora, nel razionale, abitudinario e tranquillo, benché asfittico, “tempo fermo”; l’altro Carlo, invece, risucchiato nel vortice della passione amorosa, vuole dare una svolta alla propria vita, è innamorato, ama Sandra, e intende, spinto da un sentimento imperioso, costruire con lei un rapporto affettivo stabile. Pertanto, nello stesso protagonista è in corso una lacerazione introspettiva segnata da dubbi e soprassalti di entusiasmo; come vi accenna lo stesso Autore, pare di essere di fronte ad uno dei personaggi pirandelliani. Alla fine, quando Carlo si decide a dichiarare il suo amore a Sandra, per chiederle di dare vita insieme a una relazione, lei acconsente, ma gli pone una condizione. L’innamorato si trova, perciò, davanti a una scelta: adeguarsi, come in passato ha fatto, a ciò che gli ha sempre consigliato la madre, non lasciando mai la “via vecchia per la nuova”, o gettarsi a capofitto nell’avven-

tura amorosa, perdendo la sicurezza del proprio posto di lavoro, ma con il consolante gaudio, come scrive Dante nel XV canto del Paradiso, riportato da Storti, “Ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso tal, ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo de la mia gloria e del mio paradiso”? Il finale ovviamente lo andranno a leggere i lettori, quando avranno comprato il libro. Io concludo evidenziando che il racconto pone in primo piano il valore che ha l’amore nella vita di una persona, citando alcuni versi di Camilla Battista da Varano, 1458 – 1524: “ I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorati volano. Se puoi correre non camminare, se puoi volare non correre, perché il tempo è breve”. E Carlo, cosa ha fatto? Preferisce rimanere nella tranquilla gabbia del suo “tempo fermo”, o spiccare il volo, rischiando, forse, di cadere dopo pochi battiti d’ali, ma godendo di fremiti d’amore ineffabili? La lettura piacevolissima e intrigante del racconto, resa ancora più accattivante e godibile dal modo di comportarsi di Sandra, più concreta, anche finemente ironica verso lo spasimante, che definisce un tenero “imbambolato”, vi darà la risposta. Il libro è acquistabile su Amazon e nelle librerie. Costo modico: 10 euro.


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GRANDE SUCCESSO PER LA QUARTA EDIZIONE DEL CONVEGNO DI MAGDA MANCUSO SULLA DEPRESSIONE

Si è conclusa, con grande successo la quarta edizione del convegno “Un pensiero per Fiorella Fabiola”, evento televisivo (con TVA e TLA) a sostegno delle vittime di depressione. La giornalista e conduttriceTv Magda Mancuso ( Ideatrice e realizzatrice del progetto, in collaborazione con la fondazione Ripacandida e Ginestra dell’ ingegnere Francesco Terrone con portavoce il dott. Massimo Sparnelli), anche questa volta ha composto un ottimo parterre per affrontare il tema depressione. L’evento è stasto moderato dal responsabile della redazione spettacoli del quotidiano Roma Diego Paura, che con delicatezza e competenza ha dato voce ai relatori del convegno: Il giornalista Francesco Russo ha evidenziato il difficile momento vissuto da chi fa parte del mondo dello spettacolo. La psicologa Nunzia Giacco ha sottolineato il trauma dell’isolamento dei bambini e degli adolescenti privati del contatto umano e relazionale, aspetti fondamentali della crescita e della

socializzazione. La psicologa e sessuologa Manuela Morra ha posto l’attenzione sull’impatto emotivo che la pandemia ha avuto nelle diverse categorie della società, il contatto con la morte, i traumi subiti e la conseguente reazione depressiva. Il nutrizionista Carlo Nunneri ha dato, a noi tutti, interessanti informazioni sull’impatto che la depressione ha nella sfera alimentare, a quanto un drastico cambiamento delle abitudini alimentari possa essere un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Lo psichiatra Pietro Prevete ha concluso la nostra chiacchierata, proponendo una poesia sull’amore, chiave d’accesso per arrivare al cuore di chi affronta il doloroso percorso della depressione. Uno spazio questo in cui tutti con passione, professionalità e dedizione hanno dato il loro piccolo grande contributo affinché chi si sente solo in un momento così faticoso possa cogliere una mano tesa. Il tutto si è svolto presso il salotto Teatrale Troisi, una bella realtà presso Acerra, diretto da Gennaro Cocorullo.

MARCO STILETTI

SASSOFONISTA DI CASAVATORE TONY G- SAX CON LA SUA “MANO DE DIOS” ONORA MARADONA A “DRIBBLING”

Il compleanno di Diego si è celebrato il 30 ottobre. Da quasi un anno ormai non è più tra noi e il mondo calcistico e non solo lo piange ancora. A Napoli ha lasciato una scia di malinconia

incurabile perché i napoletani non lo dimenticheranno mai e quando parleranno di scudetto in ogni occasione non potranno che menzionarlo sempre. L’eroe di Napoli nonostante le sue continue cadute. Il compleanno di Diego è stato ricordato anche alla nota e storica trasmissione “Dribbling” durante la quale il sassofonista Tony G-Sax (in foto) in diretta su Rai 2 ha onorato Maradona suonando il brano “La Mano de Dios”. L’inviato RAI, Saverio Montingelli (in foto), ha elaborato il servizio giungendo nel museo dell’Associazione A.C.A.N (Associazione Club azzurri del Napoli) di Massimo Vignati. Tony, quindi, con la sua arte quella del sassofono è riuscito a portare Casavatore in televisione e non solo alla Rai, ma anche nelle emittenti straniere di tutto il mondo. Infatti il brano che lui suona da anni “La Mano de Dios” è andata in onda su Fox Spagna e tutto il Sud America. Una grande soddisfazione per il giovane musicista che finalmente è uno di quei pochi che fa parlare Casavatore in modo positivo visto le brutte vicende delle scorse settimane tra rapine e processi penali.


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ROBERTA D’AGOSTINO

MAGIE MUSICALI - SECONDA EDIZIONE RASSEGNA MUSICALE A CURA DELLA C.F.A. ACCADEMIA MUSICALE DEI CAMPI FLEGREI AL TEMPIO DI SERAPIDE MACELLUM DI POZZUOLI DAL 14 NOVEMBRE AL 18 DICEMBRE 2021

Prende il via il 14 novembre alle ore 12.00 “Magie musicali” la seconda edizione della rassegna musicale a cura di C.F.A. Accademia Musicale dei Campi Flegrei al Tempio di Serapide Macellum di Pozzuoli. “Per questo secondo anno di rassegna - dichiara Enrica Di Martino, direttrice artistica della rassegna e presidente della C.F.A. - confermiamo il binomio arte e musica che tanto successo ha riscosso nella precedente edizione. Con l’ATI Macellum, che si occupa della gestione del tempio di Serapide Macellum, abbiamo individuato questo sito come location per le quattro tappe della nostra rassegna perchè per un artista esibirsi in questi luoghi è un privilegio. La musica come rinascita, come occasione per rientrare nel vivo con il pubblico; ci auguriamo che sarà una scelta vincente e gradita per tutti quelli che vorranno compiere un viaggio tra musica ed arte”. Domenica 14 novembre alle 12.00 inaugura la rassegna il Trio electric violin minimal composto da Angelo Riccio (piano), Gianluca Pugliese (batteria) e Gianfranco Riccio (violino) con un repertorio strumentale tratto dalla musica pop new age con brani di Yruma, Ludovico Einaudi, Riopi e soprattutto di Yann Tiersen polistrumentista molto noto anche per avere composto la colonna sonora di Il favoloso mondo di Amelie, che realizza brani per piano solo di ispirazione minimalista. Sabato 27 novembre alle ore 12.00 il coro Eyael città di Pozzuoli diretto da Enrica Di Martino propone il concerto It’s gospel time. Il repertorio non solo ricorda il senso del Gospel con il suo ritmo ed il suo entusiasmo, ma contiene un messaggio ancora più forte di condivisione, di unione, di forza, di rinascita. I brani scelti sono un invito o un ringraziamento a coloro che ci hanno permesso di uscire dalla pandemia. Thank you Jesus per ringraziare i medici che hanno curato aiutato e permesso di ripartire, I won’t go back per invitare

ad andare avanti con una nuova visione apprezzando ciò che abbiamo, Total praise perché solo ritrovando noi stessi possiamo vivere con serenità. Sabato 5 dicembre alle ore 12.00 sarà la volta del trio Ave Maria melody composto da Enrica Di Martino (soprano), Gianfranco Riccio (Violino), Angelo Riccio (Pianoforte) che propongono un elegante programma di musica sacra da Vivaldi a Mozart. La presenza di Maria nella musica sacra o profana, così come nelle arti figurative e nella letteratura, è una presenza costante, delicata e forte a un tempo, senza la quale le composizioni musicali mostrerebbero lacune incolmabili. In questo concerto si evidenzia l’importanza della Madonna per tutti i musicisti ma anche nelle storie popolari. “Questo concerto – continua Enrica Di Martino, direttrice artistica della rassegna - nasce dall’esigenza di tornare alla purezza, all’amore disinteressato, alle origini di tutto; la donna vista come fonte di vita, fonte di creazione, di amore e soprattutto ritorno a quella che è la purezza della nascita dell’amore. Quindi abbiamo creato un percorso attraverso le visioni della Madonna dei vari artisti, pensiamo all’intensità di Piazzolla o al trionfalismo di Mascagni o alla versione sinfonica di Caccini”.

Domenica 18 dicembre alle ore 12.00 torna il coro Eyael Città di Pozzuoli diretto da Enrica Di Martino con Let’s Gospel Chrismas un’occasione per eseguire i brani classici del Natale. I trenta elementi del coro con i tre solisti faranno conoscere al pubblico alcune delle canzoni più famose, arrangiate in maniera originale; questi brani racchiudono la forza, l’esplosività del Gospel. “Da diversi anni porto avanti con il coro da me diretto uno studio sulla musica gospel - conclude Enrica Di Martino – perfezionandoci anche con maestri di questo genere. La forza e la profonda spiritualità racchiuse in questa musica devono essere sentite appieno dai cantanti che devono entrare nella profondità e nella vera essenza di questo genere. Quando abbiamo visto l’accoglienza del pubblico durante le nostre prime esibizioni abbiamo compreso che la strada era giusta ma che dovevamo dare una nostra impronta alle canzoni classiche così ho studiato degli arrangiamenti particolari che sono quelli che proporremo negli spettacolidi questa stagione musicale”. I concerti si svolgeranno dopo la visita guidata al sito archeologico Per info: C.F.A. Accademia Musicale dei Campi Flegrei 3389412982


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

MUESTRA DE CINE MEXICANO EDIZIONE SPECIALE MUESTRA de CINE MEXICANO Uno spazio alternativo internazionale per il cinema messicano

Roma, Casa del Cinema, Villa Borghese Invierno 2021 Edizione Speciale 3 dicembre 2021, Largo Marcello Mastroianni 1 ingresso gratuito. www.casadelcinema.it

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Si tiene alla Casa del Cinema di Roma, venerdì 3 dicembre, la Muestra de Cine Mexicano Inverno 2021, una giornata straordinaria – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti e previa presentazione del Green Pass - dedicata al cinema messicano, edizione speciale del festival che si è tenuto, alla prima edizione sempre a Roma, nel maggio del 2019. Due i film messicani – un lungometraggio e un documentario - che saranno proiettati in anteprima romana, entrambi in spagnolo con sottotitoli in italiano. Due film che permetteranno agli spettatori di conoscere le radici di due dei movimenti sociali più rilevanti nella storia contemporanea del Messico. Da una parte ‘Redes’, diretto nel 1934 da Emilio Gómez Muriel e da Fred Zinnemann, ristrutturato dal World Cinema Foundation (WCF) di Martin Scorsese, e proprietà della Filmoteca dell’UNAM, l’archivio di film più importante dell’America Latina, e che celebra in Italia il suo 60° anniversario. Uno dei classici del cinema messicano, impreziosito dalla direzione della fotografia di un Maestro come Paul Strand, il film racconta di Miro, il cui figlioletto è morto a causa della povertà assoluta in cui si dibatte la famiglia, un gruppo di pescatori che si solleva contro un profittatore che compra loro il pesce a un

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Produzione e Organizzazione

prezzo molto basso. Quindi, l’anteprima italiana del documentario ‘Ayotzinapa: El paso de la tortuga’ diretto da Enrique García Meza, ospite d’onore di questa edizione speciale 2021. Il film vede la partecipazione, come produttori, di due figure eccezionali del cinema messicano nel panorama cinematografico mondiale: Bertha Navarro, vincitrice del BAFTA 2007 per “Il Labirinto del Fauno” di Guillermo del Toro e dello stesso Guillermo del

Toro. Un documentario investigativo e commovente che racconta della vicenda della scomparsa nel 2014 di 43 studenti messicani della Scuola Normale Rurale Raúl Isidro Burgos, dopo la violenta detenzione da parte della polizia tentando di dare giustizia e voce alle vittime e alle loro famiglie, per quello che è stato considerato uno degli episodi più emblematici di violazione dei diritti umani nella storia recente del Messico. “Sarà una grande gioia ritornare a Roma, dopo questo lungo e difficile periodo di attesa – sottolinea Cecilia Romo Pelayo, direttrice artistica della Muestra- La ‘Muestra de Cine Mexicano Inverno 2021’, con uno sforzo enorme e con grande entusiasmo, ha lavorato affinché, in questa complessa fase della pandemia, possano arrivare dall’altra parte dell’Atlantico due magnifici lungometraggi messicani. La risposta e il calore del pubblico di Roma nella nostra prima edizione, ci motiva a lavorare affinché questa ‘Edizione Speciale’ si realizzi con un solo obiettivo, soddisfare il nostro amatissimo pubblico”. Durante la giornata del 3 dicembre, la direttrice Romo Pelayo annuncerà al pubblico le date della seconda edizione di questa manifestazione, che nel 2022 riprenderà il formato originale del Festival.


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IL DOCUMENTARIO SU SUSANNA TAMARO, “INEDITA” Il documentario su Susanna Tamaro, ‘INEDITA’, diretto da Katia Bernardi, dopo la Festa del Cinema di Roma, sarà disponibile in esclusiva sulla piattaforma ITsART dal 10 novembre al 21 dicembre, e in onda in prima serata su Rai5 il 27 dicembre, prodotto e distribuito da GA&A Productions. Dopo la presentazione in anteprima alla recente Festa del Cinema di Roma, il documentario ‘Inedita’, diretto da Katia Bernardi e incentrato sulla scrittrice Susanna Tamaro, sarà disponibile in esclusiva streaming su ITsART, la piattaforma dell’arte e della cultura italiana promossa dal MiC, dal 10 novembre al 21 dicembre 2021. Le prevendite per l’acquisto e il noleggio del documentario si apriranno il 3 novembre. ‘Inedita’ sarà anche fruibile dall’Italia, dalla Gran Bretagna e dall’Europa  tramite PC, MAC, Tablet e Smartphone Android e iOS, oppure su Smart TV, scaricando l’applicazione ITsART dall’App Store

del televisore. Per vedere il documentario basterà registrarsi gratuitamente al sito www.itsart.tv/it/, entrare nel catalogo, scegliere il contenuto e completare

Il giorno 14 Novembre inizieranno le gare ufficiali del circuito Union Fighters presieduto e diretto dal Maestro Gennaro Cifuni, coadiuvato dall’Opes Campania e da Emanuela Sannino. Campionato Sud Italia Union Figthers Opes. Prima tappa del campionato nazionale. Si affronteranno atleti provenienti dal centro Sud Italia nelle discipline: Kick Boxing, k 1 style , Muai thai, Boxe, Mma, Point Fighting, combattimento armato. A rappresentare la città di Casoria in questa bellissima manifestazione che si preannuncia davvero scintillante ci saranno i ragazzi del Team Russo del Maestro Pietro Russo ai quali auguriamo un grandissimo in bocca al lupo.

l’ordine con il metodo di pagamento scelto. ‘Inedita’ andrà anche in onda il 27 dicembre in prima serata su Rai5. Il film, che vede la partecipazione di Roberta Mazzoni, Lorenzo Tamaro, Vicki Satlow, Marko Sosič è prodotto e distribuito dalla GA&A Productions ed è stato realizzato in collaborazione con RAI Cultura e Trentino Film Commission, con il sostegno di Fondazione Luca e Katia Tomassini e Montura. Una delle scrittrici italiane più lette di tutti i tempi, autrice di ‘Va’ dove ti porta il cuore’, caso editoriale da 18 milioni di copie vendute nel mondo. Una donna di successo ma lontana dai riflettori, 30 anni di carriera segnati da una sindrome invisibile che non le era stata diagnosticata fino a pochi anni fa: Asperger. Un viaggio nei luoghi e nel mondo creativo di Susanna Tamaro: un ritratto intimo e scanzonato di una donna straordinariamente INEDITA che per la prima volta si racconta senza filtri.


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PARIGI BERCY ROLEX MASTER

Tutti gli appassionati di tennis, sanno che è l’ultimo torneo dell’anno, dove si conquistano gli ultimi punti per accedere alle ATP FINALS che quest’anno si giocheranno per la prima volta a Torino, dove per la prima volta nella storia, ci saranno due italiani in tabellone: Berrettini e Sinner. Parigi Bercy è l’unico master 1000 che si gioca indoor. È ospitato in palazzetto che fa parte di un grande albergo della catena Accors Hotel. È uno spettacolo fantastico, aldilà della struttura stupenda, ad ogni incontro i giocatori vengono accolti da un gioco di luci e di musica coinvolgenti. Ormai sono 4 anni di seguito che vado a vedere questo torneo e l’emozione che mi assale è sempre più forte. Il pubblico è competente e sportivo. Anche se perde il suo beniamino, non manca di applaudire il vincitore. Questo anno mi ha colpito molto il giovanissimo spagnolo Carlos Alcaraz, che ha eliminato anche il nostro Sinner. In futuro, sentiremo molto spesso parlare di lui. Chi ama questo sport, almeno una volta nella vita dovrebbe andare a vedere questo torneo e poi Parigi d’autunno è magica.

Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

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Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 4 novembre 2021

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Pietro Casilli, 26 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08113086022 email: casoriadue@libero. it

Un altro grande risultato per la palestra Igea Wellness. Il karateka Giancarlo Puleo, originario di Casoria, allenato dai maestri Rita Puleo e Pasquale Celentano, ha ottenuto una medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Esordienti 2021, categoria 68 kg, che si sono svolti ad Ostia. Dopo il successo ottenuto nelle selezioni locali per Puleo arriva quindi un altro importantissimo risultato che diprestigio alla Igea Wellnes e a tutto il movimento sportivo locale.


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