DOMENICA Settimanale di Informazione 28 NOVEMBRE 2021
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ANNO XXI - N° 43- DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021
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ANTONIO BOTTA
CASORIA: SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA PARROCCHIA S. MAURO ABATE, NEL 400° ANNIVERSARIO DELLA PRIMA MESSA
“NELLA CHIESA, TESTIMONI DELLA VERITA’, DELLA BELLEZZA E DELL’AMORE DI CRISTO”
Solenne celebrazione eucaristica, il 21 novembre scorso, nella parrocchia S. Mauro Abate in Casoria, per comme� morare il 400° anniversario della prima messa celebrata in Basilica. Il banchet� to eucaristico, animato dalla melodiosa corale delle suore sacramentine, è stato presieduto da S. Ecc. Mons. Giuseppe Sciacca, della segreteria del supremo tribunale della segnatura apostolica di Roma. All’inizio della Liturgia, il Pre� posito don Mauro Zurro ha rivolto al Vescovo i sentiti ringraziamenti per la Sua presenza a nome della comunità parrocchiale, del Capitolo Collegiale, delle comunità religiose, delle confra� ternite e di autorità civili e militari; in rappresentanza del Sindaco, presente l’assessore Giovanna Guarino, ha rap� presentato il Consiglio comunale il Pre� sidente Andrea Capano. A Mons. Sciacca, Preposito della basili� ca collegiale di S. Sebastiano ad Acire�
ale, che già in forma privata ha visitato in altre occasioni il tempio di S. Mauro, il Parroco ha messo in luce che la Ba� silica “è il cuore pulsante di un popolo che intorno ad essa si è costituito come Casale ieri e come Città oggi,
sperimentando la protezione del Santo Patrono”. Ha sottolineato, inoltre, che la maestosità della Basilica richiama la bellezza, molto più splendente, della Chiesa di Cristo, “che si edifica a partire dall’eucaristia, fonte e culmine della
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4 sua vita e sacramento che la nutre nel suo pellegrinaggio terreno”. Al riguar� do, ha puntualizzato che la consape� volezza di essere “pietre vive nella costruzione dell’edificio spirituale”, deve spronare “la nostra coscienza ad essere sempre più membra attive di una comunità che nel pane eucaristico trova il suo nutrimento e nella compagnia dei Santi il suo incoraggiamento”. “Se Casoria è “Casa d’oro”” ha proseguito “ lo è soprattutto per la ricchezza del suo tessuto sociale ed ecclesiale; qui, don Mauro ha fatto riferimento ai Santi casoriani: oltre a S. Mauro, S. Ludovico da Casoria, S. G. Salzano, S. M. C. Brando e la Beata M. L. Velotti, mentre per gli ecclesiastici, che hanno portato in alto il nome di Casoria, ha ricordato i cardinali L. Maglione e A. Castaldo e l’arcive� scovo A. Del Giudice; uomini illustri di Casoria anche gli studiosi e giuristi N. Rocco e A. Torrente. Sull’esempio del� le personalità citate, don Mauro ha au� spicato che la Città possa tornare ai “più alti valori spirituali e civili”, per continuare a brillare come “Casa d’oro”. Il Vescovo, che ha concelebrato con mons. Scippa e il Parroco, richiamando i passi della Sacra Scrittura proclamati nella liturgia della Parola, ha evidenzia� to il senso profondo della solennità di Nostro Signore dell’Universo, spiegan� do che “il Regno di Cristo, come Egli stesso ha detto nel rispondere a Ponzio Pilato, non è di questo mondo, non si basa su parametri del potere terreno, del successo, della violenza e della ricchezza, bensì si radica nei cuori e nelle coscienze e da essi, come per cerchi concentrici, si diparte per raggiungere i contesti della vita reale e sociale: le famiglie, i gruppi, le comunità, animandoli e corroborandoli con la Luce soprannaturale di Cristo, unico Salvatore
Sia, allora, questa festa, l’occasione per rinnovare la nostra fede in Cristo, vero Dio e vero Uomo, Signore della vita e della morte. Facendo, poi, riferimento alla ricorrenza del 400° anniversario della prima messa celebrata nella chiesa S. Mauro, elevata a Basilica minore pontificia dalla supre� ma Autorità ecclesiastica, e ulteriormen� te impreziosita con l’istituzione nel 1702 “del Capitolo canonicale” (gruppo di sacerdoti che rende in maniera fraterna, più solenne e comunitaria il culto divi� no, realizzando una pastorale solidale e partecipata), Sua Eccellenza ha esortato certamente a frequentare il tempio ma� teriale nel quale si partecipa agli atti di culto, luogo dove si riuniscono i cristiani per lodare Dio, ma soprattutto a sentir� si membra del luogo soprannaturale”, ossia membra del Corpo mistico di Cri� sto, “santificati dal Suo Spirito, animati dalla carità fraterna, sull’esempio dell’amore oblativo del Signore. Grazie all’Eucaristia, ha sottolineato il Vesco� vo, la Chiesa attua in ogni tempo e in ogni luogo il mistero redentivo di Cristo, liberandoci, con i Sacramenti, dal male, dalla morte e donandoci la Vita eterna. Da qui, l’invito a nutrirsi del Corpo di Cristo, alimento dell’anima. “Sentiamoci parti vive della Chiesa” ha concluso “non accanto ad essa o addirittura contro di essa, limitando il nostro sguardo a ciò che in essa è imperfetto, ma apriamo il cuore al Suo mistero. Grazie alla Chiesa Dio ci raggiunge, ci parla e ci salva. Impariamo a offrire noi stessi come sacrifici viventi, testimoni della bellezza, della verità e dell’amore infinito e incondizionato di Cristo”. Impeccabile il servizio d’ordine e di sor� veglianza della Protezione civile, sezio� ne “Le Aquile”.
e Redentore del mondo. Egli ha regnato dal legno della Croce: è il paradosso cristiano, il Trono da cui regna è la Croce, strumento di ignominia e di morte. Attraverso la passione del sacrificio e la Sua Risurrezione, la Croce diviene mezzo insostituibile di vita e di autentico trionfo sulle oscure forze del male, del peccato e della morte. E’ un regno, tuttavia, che avrà la sua perfezione alla fine dei tempi. “Accettare il Regno di Cristo” ha proseguito il Celebrante “significa fidare sul Suo Vangelo, sulla forza di salvezza, sulla Sua capacità di esaltare ciò che è autenticamente umano; significa sottomettersi a Cristo per essere liberati dal peccato che mortifica la nostra più autentica umanità, chiamata all’Eternità e a Dio. Tutti gli uomini sono invitati a divenire partecipi di questo Regno di giustizia, di verità, di pace e d’amore, che avrà la sua perfezione alla fine dei tempi. I cristiani, col Battesimo, sono intrinsecamente inseriti nel Corpo mistico di Cristo, la Chiesa.
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OSPITE DEL PROGRAMMA “POLIS NOSTRUM”, TRASMESSO SU NANO TV, IL DIRETTORE DI CASORIADUE NANDO TROISE
IL CASORIANO LUCA MARESCA CAPITANO DELLA SQUADRA DI KARATE, CAMPIONE DEL MONDO
Iniziativa “La panchina rossa” al’I.C. R.L. Montalcini; a Casalnuovo un bene immobile confiscato alla camorra utiliz� zato per le donne vittime della violenza; proposta di Cerbone per onorare la me� moria di personaggi illustri di Afragola; la sconfitta del Napoli contro l’Inter. Ospite del programma “Polis Nostrum”, condotto dal direttore Maurizio Cerbone sul sito web Nano Tv, è il giornalista Nando Troise, Direttore di Casoriadue, nonché conduttore della trasmissione “La Copertina”, sulla stessa Emittente, da più d’un anno. Prima notizia commentata è la svolta nelle indagini sulla morte di Antonio Natale, del parco Verde di ������������ Caivano: in� dagato il giovane Domenico Bervicato, già detenuto a Poggioreale per spaccio di droga. Richiestogli un commento, benché Troise non si occupi di cronaca nera e giudiziaria, il giornalista ha in� nanzitutto elogiato il grande impegno sociale, oltre che pastorale di don Maurizio Patriciello, profuso nel contrasto alla criminalità organizzata e nella pro� mozione di iniziative a favore della le� galità, sempre con lo scopo di orientare i ragazzi verso il rispetto delle leggi, al fine di evitare che si lascino impigliare nelle reti della devianza, attirati dal faci� le guadagno che si ottiene con lo spaccio degli stupefacenti e con azioni crimino� se. Detto questo, ha lamentato che l’area nord di Napoli merita di essere raccon� tata anche per eventi positivi, senza che le sia affibbiata lo stigma di un territorio dominato dalla micro e macrodelinquen� za. Ma ciò, e questo è il pensiero dello scrivente, è in massima parte imputabile precipuamente ai mezzi di informazio� ne, a caccia solo di notizie negative, che attirano maggiormente e morbosamente la gente. E’ risaputo, infatti, il detto, molto noto nelle redazioni dei giornali, che la “nera vende più della bianca”. Fortunatamente il Conduttore annuncia una bellissima notizia: un immobile confiscato alla camorra e ristrutturato
per diventare uno spazio accogliente per le donne vittime della violenza, è stato inaugurato a Casalnuovo. Il locale è sta� to inaugurato dai fautori del Progetto, il Presidente della Commissione Parla� mentare Antimafia, dott. Nicola Morra, e dal Sindaco della Città Massimo Pelliccia. “Ciò” ha proseguito Cerbone, “all’indomani delle minacce che il Primo Cittadino ha ricevuto dopo aver liberato un altro immobile, nella frazione “Casarea”, anch’esso sottratto alla camorra e occupato abusivamente. Quindi, Casalnuovo è sicuramente un “faro” nella capacità di riutilizzo, a fini sociali, dei beni confiscati ai camorristi”. Seconda notizia da commentare riguar� da l’intervista, mostrata in un video, del Direttore di Nano Tv alla prof.ssa Maria Carmela Iorio, Dirigente scolastica della scuola secondaria di primo grado “Rita Levi Montalcini” in Afragola. Le domande rivolte vertono principalmente sull’iniziativa della scuola, “eccellenza del territorio”, di organizzare un incontro – dibattito per il 24 novembre sul tema della violenza sulle donne (l’in� tervista è stata effettuata qualche giorno prima dell’ evento, ndr). Alla Dirigente viene prima chiesto un parere sui suoi primi tre anni di dirigen� za, anche in riferimento all’emergenza pandemica. “Nonostante il Covid, tutta l’attività didattica è stata seguita con regolarità. I nostri alunni sono riusciti a portare a termine tutto ciò che avevamo program-
mato, ovviamente con le dovute cautele e misure di sicurezza messe in campo per contrastare la diffusione del virus. Ci auguriamo che, in presenza, si possano svolgere tante altre attività, sperando che il Covid ci dia tregua”. Sull’inizia� tiva poc’anzi citata, la Dirigente spiega che “al dibattito – convegno, con la sola presenza di una rappresentanza degli studenti delle classi terze per motivi precauzionali, è stata invitata la Presidente di un’associazione di Casoria, testimone e vittima lei stessa di un atto di violenza; sono stati invitati anche il Centro antiviolenza di Afragola e il Sindaco Pannone. Inoltre, abbiamo lanciato nei giorni scorsi un concorso interno per la scelta di una frase da incidere sulla panchina rossa, che sarà inaugurata proprio giovedì prossimo; una seconda panchina sarà collocata nella succursale di via De Gasperi”. Elogiando la figura della Dirigente Carmela Marchese, grazie al cui proficuo e instancabile impegno la scuola “Mon� talcini” è diventata un’ “eccellenza del territorio”, Cerbone, tra le tante iniziati� ve di alta valenza formativa e sociale da lei promosse , per le quali gli alunni che l’hanno frequentata hanno vinto svaria� ti premi, ha citato il Museo cittadino di persone illustri del territorio. A tal riguardo, Troise ha ricordato per� sonalità afragolesi di grande spessore culturale e civico, tra cui il prof. Luigi Grillo e il sindaco Giovanni Tremante: il primo, arbitro internazionale, Presiden�
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6 te della squadra di calcio “Afragolese” quando militava in serie C , fondatore della “Pro Loco” e promotore di progetti culturali di notevole rilievo; il secondo, un grande amministratore della “Cosa Pubblica”, capace, coscienzioso, attento e scrupoloso; tra l’altro, ha ricordato il Direttore di Casoriadue “ Tremante fece ristampare il libro “Ferito a morte” dello scrittore napoletano, di grande fama nazionale, Raffaele La Capria, il quale aveva commesso un errore paragonando Afragola a una cosa negativa. Si recò, perciò, a Roma, presso la Casa Editrice, fece correggere l’inesattezza e ne ottenne la ristampa”. Altri personaggi citati da Cerbone e dall’ospite sono stati Angelo Mozzillo e Gennaro Aspreno Rocco, a ognuno di essi è stata dedicata una scuola. Una pro� posta di Troise è di affiggere all’esterno di ciascuno dei due istituti scolastici una targa con notizie essenziali sulla loro vita e opere. Anche Cerbone ha lancia� to una proposta al neo sindaco Pannone, quella di commissionare allo scultore Domenico Sepe, già autore della statua di Maradona, del cavallo di S. Giorgio e di S. Giovanni Paolo II, di affiancare al mezzo busto di Luigi Grillo, posto nella
villa comunale, quelli di Natale Cerbo� ne, che tanto si é speso per il giornali� smo locale - al quale è stata dedicata la omonima Fondazione ad opera del fratello Maurizio - e della figlia, e di Giovanni Tremante. Ciò rientrerebbe in un progetto “La Stagione del Ricordo”, mirato ad onorare la memoria di uomini illustri della storia locale di Afragola. Io aggiungerei che in tale iniziativa proget� tuale dovrebbe essere coinvolto lo staff della redazione di Archivio Afragolese, fondato dal prof. Marco Dulvi Corcione. Sulla notizia delle due scosse dei Cam� pi Flegrei, registrate la mattina del programma, dopo le precisazioni del Conduttore che esse sono state di bassa intensità, Troise aggiunge che ormai la popolazione di quel territorio si è abi� tuata a convivere con la paura, essendo una zona bradisismica, evidenziando che tre sono le baie nel mondo, di Rio De Janeiro, di Hong Kong e di Pozzuoli e quest’ultima dovrebbe maggiormente essere valorizzata per incrementare il turismo. Sull’amara sconfitta del Napoli contro l’Inter a Milano, domenica scorsa, ecco il commento del Direttore di Casoria� due: “Il Napoli aveva iniziato molto
bene, eccellente il gol di Mertens, che io reputo un grande calciatore, chi dubita del suo valore è uno sprovveduto. Peccato che a tempo scaduto ha sbagliato un rigore in movimento. Sono rimasto deluso soprattutto dalla difesa, ingenuo Koulibaly che ha procurato il rigore all’Inter, ugualmente ha sbagliato il portiere Ospina, uno dei migliori portieri al mondo, che ha preso gol perché ha sbagliato la propria posizione nella porta nella fase finale della partita.. Ma Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, deve far maturare nei calciatori il valore della loro forza. Dispiace per l’infortunio capitato a Osimhen, ma egli è forte e molto motivato, recupererà senza problemi. Le ultime due notizie riguardano il 400° anniversario della prima messa celebra� ta nel 1621 nella Basilica minore di S. Mauro Abate in Casoria ( vedi servizio a parte ) e la bellissima notizia, taciuta da tutti gli organi di informazione, tranne SKY, della squadra nazionale di Karaté che ha vinto il campionato mondiale, avendo battuto nella finale la Serbia per 3 a 0. Il capitano della squadra è il casoriano Luca Maresca, poliziotto.
ANGELA CAPOCELLI
QUANDO LO SPORT INCONTRA LA PASSIONE: INTERVISTA AD ANTONIO PICARDI
Ex pugile professionista, An� tonio Picardi è oggi un alle� natore di Boxe specializzato nel controllo del peso e nei programmi di forza e con� dizionamento per lo sport. Nato il 4 giugno 1963, An� tonio ha fatto parte della ca� tegoria Pesi Gallo e la sua carriera conta ben 36 incontri disputati, con 24 vittorie di cui 5 per KO. Vediamo da vicino quali sono i suoi pro� getti odierni e le sue speranze future. Fondatore della prestigiosa palestra Picardi, cinque volte Campione d’Italia, quattro volte sfidante al titolo europeo, atleta inarrestabile… Chi è, oltre a tutto questo, Antonio Picardi?
Sono una persona molto umile che si diverte ad insegnare il pugilato ai giovani Che programmi sta portando avanti in questo momento? A breve cercheremo di programmare il titolo italiano di
Gianluca a Casoria, ovvero il titolo italiano dei professionisti di Gianluca Picardi, importante per poter disputare un europeo e, perché no, anche un mondiale… In che modo è riuscito a
trasmettere la sua passione ai suoi figli ? I miei figli da bambini seguivano in TV tutti i miei incontri: erano i primi tifosi della mia carriera. La mia passione è da sempre anche la loro. Quali sono i suoi progetti per il futuro? In futuro spero nel Palacasoria per formare, oltre ai miei figli, altri ragazzi a questa splendida disciplina, una disciplina che insegna a rispettare gli avversari e che educa alle regole dello sport. Vuole lasciare un messaggio a coloro che praticano questo sport? Di stringere i denti e puntare sempre più in alto possibile!
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CIRO TROISE
SENZA OSIMHEN INIZIA UN’ALTRA VITA: CARO LUCIANO, BISOGNA RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE
“Resistere, resistere, resistere”, avrebbe detto Borrelli a difesa della Magistratu� ra. Il Napoli ancora una volta è vittima della maledizione della San Siro neraz� zurra. Un anno fa perse Mertens per in� fortunio, fu espulso Insigne, Osimhen era già fuori, Gattuso combatteva con la miastenia e il Napoli incassò una scon� fitta amara, con tante occasioni fallite. Un anno dopo la storia si ripete, il Na� poli incassa il primo ko in campionato, per un’oretta di partita lo meriterebbe ma nel finale ha più di due palle-gol per realizzare una rimonta esaltante nella trasferta tra le più ostili della storia az� zurra, dove Maradona non ha mai vinto. Le partite cambiano, il Real Madrid al 93’ aveva perso una finale di Cham� pions, l’ha ribaltata e così il destino di una stagione si è trasformato. È il calcio, non la geometria o la fisica quantistica come appare dal racconto di alcuni salotti televisivi pronti a vivi� sezionare e giudicare con la comodità della poltrona quanto accade in frazioni di secondo. La notizia più brutta non è la sconfitta ma l’infortunio di Osimhen che costringe il Napoli ad un’altra vita. Non significa dover rinunciare a nessun sogno, il Napoli è primo in classifica, in Italia e in Europa League ma c’è da organizzarsi per non farsi travolgere dai problemi come accaduto lo scorso in� verno. Senza Victor, il Napoli perde una soluzione che fa la differenza, un riferi� mento che per capacità fisiche e atletiche può cambiare le partite. I problemi rime� diati sono seri, bisognerà fare a meno di Osimhen per più di un mese e la tegola arriva in un momento già complesso. Il Napoli ha in questo momento sei giocatori indisponibili: Manolas, Dem� me, Ounas, Zanoli, Anguissa, Politano e Osimhen. C’è da sperare che il Co� vid-19 non faccia altri danni e che i tre contagiati si negativizzino quanto prima possibile. Bisognerà ritrovare ciò che è mancato a
Milano dopo il gol di Zielinski: la fluidi� tà nel palleggio, con Petagna e Mertens conquistare il campo e far girare il pallo� ne con qualità diventa quasi l’unica via. C’è bisogno che crescano gli uomini della trequarti, Lozano e Insigne su tutti, auspicando il ritorno di Politano. Il Napoli a San Siro è caduto nella trap� pola, l’Inter per caratteristiche voleva metterla sull’intensità, fare allungare gli azzurri e ci è riuscita molto bene. Non c’è stata la forza dopo il vantaggio di mettere palla a terra, gestire la reazione degli avversari e risalire il campo con più frequenza e pericolosità. Nella ripresa, fino all’ingresso di Mer� tens, il Napoli sembrava essere poco incisivo a livello offensivo e rischiava sulle ripartenze, da una palla persa e un mancato fallo di Fabian Ruiz parte il contropiede del 3-1. Può capitare, non bisogna né dramma� tizzare né sottovalutare quanto è accadu� to ma rendersi conto dei propri limiti e lavorare per superarli. Non è tutto nero nonostante la sconfitta, l’occasione persa di allungare su Milan e Inter, la reazione nella parte finale del� la partita dimostra che il Napoli è vivo,
ha anima, orgoglio, cuore e anche varie soluzioni a disposizione. Toccherà a Spalletti gestire un gruppo che in passato al cospetto delle difficol� tà si è liquefatto. “Lamentarsi è da sfigati”, caro Luciano, c’è da farlo capire soprattutto in questo gruppo perché tra infortuni e Coppa d’Africa ci sono due mesi da vivere in apnea, che stabiliranno il destino di questa squadra. L’ambiente non deve perdere l’entusia� smo, il Napoli è ancora primo, ha dieci punti di vantaggio sulla Roma quinta in classifica. Non bisogna dimenticarsi che l’obiettivo è tornare in Champions Le� ague, lo scudetto è un sogno che si può ancora coltivare in questo campionato senza padroni. L’infortunio di Anguissa peggiora ulte� riormente le cose ma la sintesi è ancora di più: “Resistere, resistere, resistere”. La sconfitta di Mosca dimostra le dif� ficoltà di una squadra afflitta dalle as� senze, sfortunata in qualche episodio, che paga il conto degli errori in maniera molto amara. Il recupero di Demme è la prima buona notizia in un mare di diffi� coltà, la strada è sempre la stessa: biso� gna resistere, resistere, resistere.
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IO RACCONTO STORIE magazine
CHIACCHIERATA “INCAPPOTTATA” CON ROSALIA PORCARO
“Pronto, Rosalia?” “Sì?”… “Ciao, sono Maria Cristina Orga per CasoriaDue… ce l’hai qualche minuto da dedicarmi? Ci facciamo una chiacchierata e poi io la trasformo in un pezzo per la mia rubrica sul prossimo numero del web magazine!” “Volentieri, ma a dire il vero, sto per uscire…devo portare fuori il cane e fare la spesa… ho già il cappotto addosso… va be’, dai, dimmi tutto!”. Eh sì, giuro. La mia conversazione con Rosalia è iniziata proprio così. Qualcun altro avrebbe di certo detto “scusa ma ho da fare, non è il momento opportuno. Richiamami e vediamo, anzi, chiama il mio ufficio stampa e fissiamo un appuntamento se è il caso. Più di qualcuno, di sicuro. Ma non lei. Non Rosalia Porcaro, una delle attrici brillanti italiane più apprezzata per il suo talento e amata per la sua intelligenza e la sua umanità. Perché di intelligenza e umanità ce ne vuole un bel po’ a scegliere di dare voce e volto su un palcoscenico, o davanti ad una telecamera, ad una carrellata di donne dalle vite difficili, intrappolate in una quotidianità scadente e ingioiellate dall’etichetta di perdenti, figlie di un Dio non minore, minimo davvero e, ciononostante, riuscire con garbo ed ironia fuori dal comune a volgere in sorriso il loro pianto, a trasformarle in eroine, modelli da imitare di quella virtù ineffabile che è la resilienza, di cui soltanto oggi in troppi scoprono l’esistenza e si riempiono la bocca, spesso senza neppure averne ben chiaro il significato. Ce l’hanno chiaro da sempre invece Veronica, Creolina, Assundam, la signora Carmela e tutte le altre donne assolute a cui Rosalia ha prestato voce e volto in televisione, al cinema, in teatro, nel corso di una ultratrentennale carriera costellata di successi e riconoscimenti. Apprezzo molto la sua disponibilità e la visualizzo nell’ingresso di casa con il guinzaglio in una mano e le chiavi in un’altra, il telefono bloccato tra la spalla e il mento mentre tenta di fissare il gancio al collare di Charlotte, la sua cagnolina, ci riesce, si raddrizza e più comodamente, ma non troppo, riprende in mano il cellulare e stira il collo. Mi
Una delle più grandi attrici italiane, amata dal grande pubblico per la sua irridente galleria di personaggi femminili che dietro la maschera comica nascondono le difficili vite di tante donne, Rosalia si racconta in esclusiva per i lettori di CasoriaDue, con l’elegante semplicità che appartiene solo alle persone autentiche.
pare di vederla. Grazie. Ti ruberò poco tempo, prometto! (La mia promessa è sincera, ma so già che sarà difficile mantenere: vorrei chiederle delle sue origini, dei ricordi che ha degli anni vissuti a Casoria e tanto tanto altro ancora…come si fa a essere breve quando si ha Rosalia a portata di microfono? Mi concentro a visualizzare la coda scodinzolante e lo sguardo supplice di… per impormi concisione ed efficacia. Speriamo di farcela!) Per cominciare, visto che siamo su CasoriaDue, se sei d’accordo, vorrei proprio parlare delle tue origini e dei tuoi primi anni nella città di San Mauro, dove hai anche maturato la passione per quella che sarebbe stata la tua strada. Io sono nata nel centro di Casoria, vici� no alla piazza, perché sono nata in casa, ultima di sei figli e a Casoria ho fre� quentato le scuole elementari e medie, mentre al liceo sono andata ad Afrago� la. Sicuramente la provincia è entrata molto nel mio percorso artistico, attra� verso i personaggi che ho impersonato, che sono proprio ispirati alla provincia. Veronica, per esempio, l’operaia che lavora nella fabbrica di borse, è nata proprio quando frequentavo il liceo. A quel tempo, infatti, nella zona di Caso� ria e dintorni c’erano fabbriche su fab� briche, dove il lavoro nero, peraltro era purtroppo spesso una costante. Oggi la situazione è completamente cambiata, perché la precarietà “allargata” è di� ventata un fenomeno nazionale, mentre prima era locale, circoscritta. Quando infatti ho creato questo personaggio, poche persone potevano capire real� mente la sua portata, se non chi cono� sceva un certo settore. Poi invece, piano piano quella realtà è diventata familiare a tutti. Se c’è qualcuno che l’ha fatto, chi ti ha ispirato il personaggio di Veronica? Tante persone, non una sola. Tante voci, tante chiacchiere che mi giungevano all’orecchio. Anche ragazze che lavora� vano in fabbrica a pieno ritmo, o arro� tondavano a casa dopo il liceo e faceva dei lavori domiciliari per la fabbrica, e quindi “O masto”, l’ho conosciuto
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021 attraverso le parole delle ragazze che facevano le operaie e che erano molto giovani, per cui enfatizzavano questa persona (il datore di lavoro, cosiddetto “masto”, per l’appunto ndr), che per� metteva loro di essere indipendenti eco� nomicamente e addirittura di essere un aiuto per le famiglie. E quest’enfasi per il datore di lavoro l’ho ascoltata dalle dirette interessate e poi nel tempo ci ho costruito sopra un personaggio che prendeva spunto dalla verità, dalla real� tà che si viveva a Casoria, ad Afragola. Forse se fossi vissuta a Napoli quegli anni probabilmente sarei stata calata meno in una realtà dove c’era un discor� so del genere, di fabbrica anche dopo lo studio. Credo che non l’avrei sentito nello stesso modo. Nel momento in cui ti sei accorta che dentro di te c’era una voce artistica e un’esigenza che era quella di dare voce, con Veronica, a tante operaie che la voce non l’avevano, hai creato sì un personaggio comico formidabile che ha sì divertito gli spettatori, ma facendo contemporaneamente dietro la maschera una forte denuncia. Certo. Come è stato poi per altri perso� naggi venuti dopo, come Assundam, la donna afghana… Assundam è fortissimo come personaggio tragico. Una donna che cammina davanti al marito e lo ringrazia, perché nella cultura del suo paese le donne stanno sempre dietro agli uomini, mentre poi rivela candidamente che il marito si fa precedere perché la strada è costellata di mine antiuomo…terribile e irresistibile al tempo stesso. Infatti… sullo stesso filone mi è venuto in mente anche il personaggio di Creoli� na, che interpreta l’alienazione… Tutte donne apparentemente perdenti che hanno però una loro struttura possente, sono titaniche nel resistere alle offese della vita.
9 Sì. Sono così vere che raccontano un mondo in cui chi guarda vuole entrare sempre di più, conoscerle sempre me� glio. Questo grazie proprio alle loro maschere. Anche la signora Carmela, incarna un tipo di donna anziana che ri� dicolizza un po’ il maschile, perché è in qualche modo una “mater familias”… Una matriarca, fiera di essersi affrancata da una personale atavica ignoranza attraverso i figli che ha voluto fortemente studiassero e ci tiene a ricordare continuamente che lei non è ignorante proprio perché i suoi figli hanno studiato e lei in casa “tene libbri pe’ tutte parte”. Sì, incarna proprio questo: la donna ormai anziana che si è affrancata dal suo passato di subordinazione culturale attraverso i figli, ma lei è anche come se fosse un po’ la classica casalinga che parla anche di altro, per esempio di po� litica, filtrandola attraverso il suo modo di vedere, naturalmente. È un personag� gio sempre attuale perché vive di tante situazioni. Carmela ha vissuto anche il periodo del Covid, naturalmente ed è stata molto seguita. Molte signore, in� fatti mi hanno ringraziata perché Car� mela ha fatto loro buona compagnia in quei mesi così difficili. Mi dicevano che aspettavano l’appuntamento con i video di Carmela per rilassarsi. Interpretare Carmela in quel periodo è stato per me un modo per sdrammatizzare e anche per aiutare le persone. Torniamo di nuovo indietro nel tempo, al periodo del liceo. Com’è che ad un certo punto hai deciso di fare l’attrice? Dove hai trovato la tua ispirazione, quando hai capito che la tua strada era quella del palcoscenico? Sai a volte ci sono alcuni attori che dicono “io ho cominciato per caso”. Io mi chiedo, invece, come si fa a co� minciare per caso, perché già quando desideri tanto e sogni questo lavoro fin da piccola è così difficile, come si fa a
cominciare per caso? O si è talmente fortunati da… oppure si fanno le cose così, però non è proprio quello che uno sceglierebbe, oppure è solo un modo di dire. Mi sembra sempre molto difficile, faccio fatica a crederci. Io, comunque, fin da piccola volevo fare l’attrice, non sapevo come e cosa. In qualche modo mi immaginavo un’attrice “classica”, che potesse fare ruoli abbastanza tradi� zionali, non mi immaginavo comica. È una strada che ho trovato nel percorso, facendolo. E che poi ho trovato anche più congeniale, perché mi permetteva di esprimere delle cose più vere di me e avere occasioni che magari dall’esterno non mi avrebbero dato. Scoprirlo è stato tutt’uno con l’inventare dei personaggi. Farli e inventarli contemporaneamente mi ha dato la possibilità di essere più personale. Infatti, quando ho comincia� to e facevo le cose a teatro, era come se sentissi di percorrere una strada un po’ finta, un po’ omologata, che non era proprio la mia. Al tempo stesso, però non sapevo che percorso fare. Ed è sta� to questo, invece, il percorso, ad essere stato più casuale, non la scelta del la� voro, perché quello è stato da sempre la mia aspirazione. Invece, il percorso comico l’ho incontrato grazie al pubbli� co, perché in alcune cose in cui mi stavo cimentando ed erano per me ruoli bril� lanti, non erano ruoli prettamente comi� ci, notavo che invece il pubblico reagiva ridendo molto. E lì ho capito che quella era una mia caratteristica da coltivare, era la mia corda. Però fino a quel mo� mento non l’avevo presa in considera� zione. I tuoi personaggi li trovi ascoltando e guardando le persone. I testi, invece, li scrivi sempre da sola o hai un gruppo di lavoro? Ogni attore comico è dentro le sue cose parecchio. Quando comincio a pensare ad un personaggio sono sola, perché deve un po’ frullare nella testa, devo
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10 avere il tempo di ripensarci, poi magari lo scarto, poi mi ritorna e poi più o meno lo identifico. Quando poi l’ho messo a fuoco, ho sempre avuto dei collaboratori molto validi nella scrittura. Io amo scrivere i testi insieme agli altri, perché comunque è come se tu amplificassi le direzioni del personaggio, perché tu lo fai in un certo modo, ma c’è qualcun altro che lo vede senza la tua affezione ed è capace anche di portarlo su linee diverse. Per esempio, io ho sempre il bisogno di essere credibile. Non mi piace esagerare nelle battute, però invece a volte, scavalcare quello che è il tratto del personaggio serve ad arricchirlo. Per queto mi piace scrivere insieme agli altri, perché si hanno più punti di vista e il personaggio cresce. Questo ancora di più se parliamo d������ el te� atro. C’è bisogno di confrontarsi, di fare insieme. Ad esempio “Core ingrato” l’ho scritto insieme a Corrado Ardone: abbiamo delle chiavi diverse e insieme ci completiamo. Mi piace scrivere insie� me ad altri autori. Tu non vivi più a Casoria da anni. Ma ci torni? Come la vivi oggi? Ci torno perché ci sono le mie sorelle, mio fratello. Ovviamente qualsiasi luo� go che ti ricorda l’infanzia fa parte di te, non te lo dimentichi. Ci torno volentieri perché appartiene al mio mondo, però, contemporaneamente ricordo anche che durante l’adolescenza mi sentivo un po’ fuori dalle cose. Vedevi cose forti e qualche realtà più normale. Però di si� curo cose forti. Un po’ come nell’”Ami� ca Geniale”, che mi ha molto colpito, soprattutto quando l’autrice scrive che gli adulti sono capaci di tutto, da loro ti puoi aspettare qualsiasi cosa e non ti senti mai proprio sicura… Eh… ma non voglio approfittare della vescica di Charlotte, né del tuo tempo e della tua gentilezza, per cui ti ripor-
to al tema del gioco delle maschere. Qual è, se c’è, il personaggio che ti somiglia di più? Nessuno. O comunque tutti più o meno allo stesso modo, non ce n’è uno in par� ticolare. Anzi, più sono lontani da me e più i diverto a farli. In genere i comici sono dei grandi tragici. Tu che sei un’attrice comica, quanto prendi la vita dal lato comico? È vero che i comici diventano probabilmente tali proprio perché hanno un loro modo di vedere il mondo, la vita, che spesso è tutt’altro che comico e quindi la comicità è una reazione. In genere come reazione sono più efficaci la leggerezza, l’ironia… a volte, scherzando con dei colleghi comici ci prendiamo in giro per quanto basti una sciocchezza per fare un dramma nella vita, quando poi per lavoro fai tutt’altro! A proposito di attori comici: per le donne è ancora difficile affermarsi in questo campo che è da sempre di appannaggio fortemente maschile? È ancora un po’ così, sicuramente. Però tra le donne, ad esempio c’è Luciana Littizzetto che ogni settimana da anni fa dei pezzi comici in televisione e tutti la seguono e ridono. Probabilmente le donne fanno leva su cose diverse, ma per fortuna, altrimenti saremmo le copie degli uomini invece le donne hanno anche una strada più personale da percorrere. Gli uomini da sempre si prendevano in giro e si facevano prendere in giro più facilmente rispetto ad un modello femminile tradizionale. Poi invece, piano piano le cose sono cambiate. Però in effetti le donne non sono ancora tantissime. Poi le chiavi di ogni attore, soprattutto co� mico, sono così diverse che è difficile generalizzare, perché è come se ognuno avesse un modo di vedere le cose che ti fa essere comico. Ad esempio a me di� verte moltissimo Paolantoni, che a volte
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ti fa ridere anche se non fa niente. Lui è proprio così: ha una visione della vita che ti trasmette un comico più che la battuta. Ecco perché deve essere anche autore delle cose che fa. Altrimenti la vi� sione per te ce l’ha un altro e come fai a portarla in scena ed essere credibile? Sarebbero ancora tante le cose che avrei da chiederti, ma se non smetto di farti domande, va a finire che Charlotte scoppia e il tuo frigo resta vuoto! Mi anticipi solo prima di salutarci, quali sono i tuoi programmi futuri, dopo la felice tournée teatrale che ti ha vista impegnata a più riprese nelle ultime settimane e si conclude oggi, 28 novembre al teatro Sannazzaro? (per cui, chi volesse, è ancora in tempo ad andare ad applaudire Rosalia stasera, l’indirizzo ve l’abbiamo dato ndr) A gennaio riparte la seconda stagione di Mina Settembre sulla RAI e poi ci sono altre cose a cui sto ancora lavorando… E che ovviamente non vogliamo sapere per non perderci la sorpresa! Grazie e buona passeggiata a te e a Charlotte! E finalmente la lascio andare e visualizzo di nuovo l’ingresso della sua casa: Charlotte che abbaia felice e scodinzola perché ha di nuovo l’attenzione della sua mamma umana tutta per sé e Rosalia che finalmente rimette il telefono nella tasca del cappotto, riprende le chiavi dalla mensola, gira la maniglia, si chiude la porta alle spalle e schiaccia il pulsante per chiamare l’ascensore. Poi entra nella stretta cabina e preme il tasto zero. Le porta scorrevoli si richiudono davanti a lei e alla barboncina, riconsegnandola ai suoi pensieri e alla lista della spesa che ripassa mentalmente, perché io l’ho distratta un bel po’ e non si ricorda più tutto quello che deve prendere al supermercato. In fondo, anche nel meraviglioso mondo di “Rosalie” non si vive di sola arte!
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MARIA SAVERIA RUSSO
ANTONELLA CIARAMELLA: ESSERE UNA DONNA LIBERA CHE AMA STARE TRA LA GENTE
A volte l’ideologia politica può far na� scere e crescere dei valori. L’ideologia è, però, il sottoprodotto dei valori stessi: è il tentativo di confezionare un sistema di valori che ha, alle volte, un forte tasso di faziosità e di subordinazione dei valori alle esigenze di un partito. Bisognerebbe uscire dal “pensiero ide� ologico” e parlare di “idee” più che di ideologie, di valori più che di contenuti ideologici. Noi siamo usciti da una so� cietà pervasa di ideologie, ossia quella degli anni ‘70, la società politicizzata per eccellenza, però siamo entrati in una società in cui l’assenza di ideologie ha provocato altre forme di barbarie. Per questo, forse, è necessario recupe� rare un sano rapporto con le idee, sca� ricandosi di dosso quel tasso di intolle� ranza e di subordinazione dei valori agli interessi dei partiti. Per non essere un cittadino passivo, ma esercitare consapevolmente i propri di� ritti politici, si dovrebbero conoscere le regole basilari dell’organizzazione de� mocratica in cui si vive. L’esercizio della democrazia si basa su un’organizzazione dello Stato abbastan� za complessa, generalmente incentrata sulla teoria della separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e su principi costituzionali che disciplinano le relazioni tra Stato e Cittadino, come ad esempio l’attuazione delle autonomie o dello stato di diritto. Oggi addirittura è diventato diffici� le parlare di politica con i ragazzi. Negli ultimi anni cresce sempre più un senso di sfiducia nei confronti di quest’importante istituzione. Capita spesso ascoltare giovani adolescenti dire: “I politici sono tutti ladri”, op� pure “la politica è una cosa sporca”. Vedono tutto nero e senza speranza. A causa di questa sfiducia nell’ulti� mo decennio abbiamo assistito ad una progressiva crisi di partecipazione alle strutture politiche tradizionali. Da alcuni recenti sondaggi emerge que� sto diffuso disinteresse alla vita politi� ca, un disinteresse che non è però una scelta: una buona parte dei giovani ha un’opinione negativa del mondo politi� co italiano c’è una percentuale altissima d’indifferenza, diffidenza, rabbia e addi�
Voglia di fare, famiglia, amici e politica: queste sono le fondamenta di Antonella Ciaramella. “Sono sempre stata una cittadina attiva e con forte interesse per la vita della comunità ristretta o allargata. rittura noia quando si pensa alla politi� ca e sono poco propensi a seguirne le vicende. Ma perché c’è tutta questa diffidenza da parte dei giovani nei confronti della po� litica? I giovani non hanno più fiducia nella po� litica e nelle istituzioni perché negli ul� timi anni hanno ricevuto da chi hanno governato solo incertezze e precariato. Hanno rinunciato a credere negli ideali che hanno accompagnato le generazioni precedenti che hanno portato ad avere fi� ducia in se stessi. I giovani d’oggi vedo� no invece la politica come una cosa che non gli appartiene e che non va vissuta attivamente. Inoltre i giovani sono mol� to più sensibili ai difetti della società. Si rendono conto che non c’è nulla di certo nel loro futuro e sembra che la società spesso non sia lì pronta ad attenderli. Proprio questa è una delle ragioni per cui i giovani non cercano più nei partiti risposte ideologiche e non guardano più come i loro padri ai leader della politica
come bandiere dietro la quale militare ma, chiedono una visione nella quale credere, un modello ne quale identificar� si e si spettano risposte concrete insieme a proposte che parlino di certezze. Si può dire in pratica che, la politica gio� vanile è inesistente. I giovani che han� no degli ideali politici sono pochi e non vengo spronati affatto. La politica non si preoccupa di quello che pensano e la di� stanza che li divide continua a crescere. Quando i giovani si impegano, tutto ciò che fanno viene sempre svalorizzato. Chi meglio di chi è dentro questo “mon� do” che sembra così lontano eppure tanto vicino può dare risposte chiare ai diversi quesiti che i giovani, e non solo, si pongono? Antonella Ciaramella, ex consigliere regionale per il Pd, adesso parte fonda� mentale dello staff di Armida Filippelli, asessore regionale alla Pubblica Istru� zione, ha accettato di essere intervistata, toccando vari punti delicati, quali essere donna nella politica. Una lettura che può portare solo grandi ed interessanti spunti di riflessione. Salve Antonella. In primis grazie per aver accettato la nostra intervista, tra un impegno e l’altro. Cominciamo con le “basi”: si presenti ai nostri lettori. Quando è nato in lei il desiderio di entrare in politica? Sono sempre stata una cittadina attiva e con forte interesse per la vita della comunità ristretta o allargata. Non mi è mai piaciuto essere passiva nella vita, e dalla scuola, alla famiglia, alle amicizie ho sempre cercato di guardare con curiosità il mondo che mi circondava e a cercare di dare il mio contributo, spesso anche critico. Mai avevo però pensato di entrare in un partito e ancor meno di candidarmi. Del resto, quando avevo l’età minima per farlo i partiti erano già stati rasi al suolo da tangentopoli e non provenendo da una famiglia di politici, bensì che ha sempre vissuto di impresa, non ci pensavo proprio. Spesso mi era capitato che mi volessero coinvolgere perché la mia passione è l’Economia sociale e pubblica (in cui mi sono specializzata), ho vissuto a Roma per quasi 15 anni e dunque era facile incrociare contesti di
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12 discussione politica...ma nulla era più lontano da me che la cooptazione sic et simpliciter e la mia generazione era davvero arrabbiata con la politica dello strapotere dei notabili. Poi nel 2007 si affacciava sul panorama nazionale un nuovo progetto, la nascita del Partito Democratico mediante uno strumento mai usato prima in Italia: le primarie. Si candidava alla segreteria nazionale Enrico Letta e mi piacque come persona e come politico con un progetto di rinnovamento. All’epoca vivevo a Roma ma dissi subito che se mi si chiedeva un impegno politico allora dovevo farlo nella mia città, Casoria. Nacque così una lista con amici animati da entusiasmo e voglia di rinnovamento e fu così che, a dispetto di quanto pronosticato da tutti, fui eletta in assemblea nazionale. Prima del voto, ricordo che molti cercavano di distogliermi dall’intento per evitarmi una delusione, dicevano a mio padre che avrebbe dovuto farmi evitare brutte figure, ma ovviamente lui non poteva decidere al posto mio né mai ha preteso di farlo. Dunque, quella che è stata la mia prima campagna elettorale diede avvio alla mia vita di militante al servizio della gente e del territorio. Se c’è una cosa di cui vado fiera è che qualsiasi cosa abbia fatto in politica l’ho fatto facendomi eleggere e non nominare. Chi è il suo punto di riferimento? Chi è il suo “modello” da seguire. Il mio punto di riferimento è stato e sarà sempre mio padre. Un uomo a cui devo tutto. Un uomo che mi ha insegnato a vivere con la forza del suo esempio, mai solo con le parole. L’altra mia stella è mio fratello Stefano. La tragedia mi ha cancellato la paura e mi ha disvelato la vita, nel bene e nel male. Stefano ci accompagna sempre. Quali sono, secondo lei, i vantaggi e gli svantaggi di essere in politica e, in particolar modo, cosa significa essere una DONNA in politica. I vantaggi per una come me sono certamente legati al mio essere una donna libera che ama stare tra la gente. La mia famiglia è la mia comunità. Non mi è mai piaciuto stare per strada per “farsi vedere”, ma stare con le persone si. Non accetto che la vita si commenti standosene per i fatti propri magari davanti alla tv, a me piace vivere,
combattere, conoscere e partecipare all’evoluzione dei tempi, e la politica è uno straordinario modo di farne parte. Gli svantaggi sono legati all’essere costantemente sotto giudizio e di dover accettare le sfide anche quando sono oltre le tue possibilità in quel momento. I problemi di uno o dei tanti diventano e sono i tuoi problemi. Per le donne è ancora più difficile perché è complicato conciliare i mille ruoli cui una donna è chiamata ad assolvere e ancor più in un paese dove la parità di genere è più uno slogan che un fatto. Qualche tempo fa un noto intellettuale ha teorizzato che le donne non sono strutturalmente adatte alla politica perché non sufficientemente prepotenti, aggressive e spavalde...assumendo tra l’altro che la politica debba essere per forza con queste caratteristiche! Tuttavia,già rispetto a quando ho cominciato, qualche miglioramento c’è stato e non dobbiamo fermarci perché la strada del rispetto reciproco è del merito è lunga e in salita. Secondo lei, educazione civica dovrebbe essere come una materia “fissa” nel sistema scolastico italiano? Che vantaggi porterebbe? Io ancora non ho capito perché era stata abolita, come si cresce un cittadino se non sa nemmeno in che organizzazione si trova e quali sono i suoi diritti e i suoi doveri? Senza considerare che se non si intraprenderanno poi certi studi universitari, con ogni probabilità, difficilmente si avrà l’occasione di approfondire certe materie. Ho incontrato adulti acculturati non saper distinguere un consigliere da un assessore...ma del resto se non ci si imbatte nella doman-
da perché dover cercare la risposta. Secondo lei, perché i cittadini ce l’hanno così tanto con i politici? Cause potrebbero essere la scarsa conoscenza della politica stessa e le informazioni distorte dai mass media Perché la politica è diventata molto scadente. Dalla politica la gente vuole due cose: o i piaceri o la capacità di migliorare la vivibilità dei cittadini battendosi per le cause comuni. Oggi si chiacchiera tanto, si è generalmente più ignoranti della media e mediamente si fallisce sia nella prima ipotesi non proprio nobile che nella seconda nobile e auspicabile ipotesi. Magari se anche i cittadini pretendessero di più all’atto del voto, potremmo rialzare l’asticella e provare ad avere come rappresentanti del popolo persone capaci di riconquistare questa fiducia. Tutti dovremmo essere maggiormente protesi al sacrificio ma anche alla bellezza del sogno, che in politica si chiama visione. Io sono una laureanda in Giurisprudenza, mi piacerebbe un domani entrare in politica. Che consigli mi darebbe da persona e da donna che già ci è dentro? Di partecipare alla vita pubblica della propria città, scegliere un gruppo con cui cominciare a dialogare e confrontarsi e a studiare le dinamiche sociali ma anche partitiche senza puzza sotto il naso, bensì con la voglia di comprendere come funzionano le cose per poterle cambiare sempre in meglio, dedicando un pò del proprio tempo e del proprio impegno. È facile in questo mondo abbattersi, tante volte anche schifarsi...ma poi basta avere il coraggio di scegliere con chi accompagnarsi e non aver paura di fallire per poter riscoprire una forza che non immaginavi neanche di avere, un entusiasmo che ti tiene viva e legata alla tua gente. Se vuoi solo vincere c’è il rischio di essere disposto a tutto e quando sei disposto a tutto, a mio avviso, stai abbandonando la politica per avventurarti nel carrierismo individuale. Nulla da dire, ma non è il mio credo e mai lo sarà. Spero perciò che questa domanda sia sincera e che un’altra donna possa aggiungersi a quelle non prepotenti, non aggressive e non spavalde di cui la politica, è quindi noi tutti abbiamo tanto bisogno.
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RITA GIAQUINTO
INFO EMERGENCY: CORSI DI FORMAZIONE “SALVAVITA” NE PARLIAMO CON IL PRESIDENTE SALVATORE PALUMBO
È dal 2013 che la INFO EMERGENCY si occupa di organizzare corsi di forma� zione allo scopo di diffondere la cono� scenza delle manovre salvavita, ovvero quelle metodologie che possono con� sentire, anche ai non addetti ai lavori, di soccorrere persone, adulti e bambini, in grave pericolo di vita. Tra le pratiche più comuni e note in questo ambito, ricordia� mo il BLSD (Basic Life Support earlyDefibrillation), una sigla con la quale s’intende il supporto di base delle fun� zioni vitali e di defibrillazione precoce: si tratta di un corso che insegna le prati� che di pronto soccorso e di rianimazione cardiopolmonare per chi, ad esempio, viene improvvisamente colto da arresto cardiaco e respiratorio. Oppure le mano� vre del PBLSD che riguardano le stesse metodologie, applicate, in caso di grave pericolo di vita, ai bambini in età pedia� trica. Ma la INFO EMERGENCY orga� nizza tante altre tipologie di corsi, anche a sostegno di una maggiore preparazione per quelle professioni nell’ambito sani� tario che, oggi più che mai, richiedono una particolare dinamicità, competenze specifiche e conoscenze che, anche al di là degli studi scolastici ed universitari, meritano approfondimenti soprattutto da un punto di vista pratico. Ci faccia� mo raccontare questa particolare quanto mai interessante realtà direttamente dalla voce del Presidente Salvatore Palumbo (in foto durante un corso), il quale con simpatica disponibilità, e tra uno sposta� mento e l’altro, ci racconta che, infatti, non è soltanto Napoli o la Campania ad essere coinvolta in questo tipo di attività, ma tutta l’Italia: “Innanzitutto, ringrazio la redazione per lo spazio che avete
voluto riservare alla nostra attività che, effettivamente, sta crescendo sempre di più. I nostri sono corsi di formazione maggiormente indirizzati al personale di area sanitaria ma abbiamo corsi rivolti anche a comuni cittadini, come il BLSD ed il PBLSD di cui hai già descritto le caratteristiche, e che sono corsi abilitanti all’uso del defibrillatore e di primo soccorso, quindi alla gestione delle prime emergenze. Viaggio spesso e mi sposto perché siamo accreditati non solo in Campania, ma anche nelle altre regioni italiane, infatti abbiamo istruttori in tutta Italia. Siamo affiliati a società di Medicina Scientifica iscritte alla FISM, la Federazione italiana delle Società di Medicina, con le quali portiamo avanti progetti e collaborazioni. In ogni caso,
l’accredito regionale vale solo per i corsi BLSD laici – cioè per i comuni cittadini - per i quali vengono emanate delle indicazioni. Per i corsi rivolti all’area sanitaria, ci avvaliamo dell’affiliazione alla società di medicina scientifica National Rescue Council, di cui siamo referenti”. Mediamente, quanto durano i corsi che organizzate? “Riusciamo ad organizzarci in una giornata di otto ore, dalle nove alle cinque del pomeriggio. Ma, ovviamente, ci sono anche corsi che necessitano di un po’ più di tempo. Attualmente, ad esempio, abbiamo il corso per Istruttori che dura tre giorni”. Fino ad oggi qual è il corso che vi ha dato maggiori soddisfazioni? “Ogni qual volta organizziamo un nuovo corso per noi rappresenta una nuova sfida, ma, ovviamente, siamo legati al corso che ci ha visto nascere e per cui l’ente si è costituito, ovvero il BLSD/PBLSD”. Parlaci brevemente dei corsi che state tenendo in questi giorni e quali sono quelli che avete già programmato per il futuro. “Abbiamo in programma il corso di nutrizione artificiale, di strumentario chirurgico e sterilizzazione, delle medicazioni semplici ed avanzate, di sutura ed annodamento. E ancora, corsi sul primo soccorso, sulla tracheostomia, sugli accessi vascolari eco-guidati, oltre ai corsi BLSD/PBLSD. Tutti i corsi prevedono una parte pratica e sono tenuti da specialisti. Infine, posso già anticipare che stiamo lavorando su nuovi corsi che riguarderanno il paziente diabetico e l’assistenza al parto”.
Piazza Benedetto XV, 5/A 80026 Casoria (NA) itegas.srl@libero.it Tel. 081. 757.31.07 338.490.71.90 339.415.87.00
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14 A questo proposito, come scegliete l’argomento del corso, il tema da affrontare? “Fondamentalmente, partiamo dalle competenze dello specialista sanitario, dopodiché decidiamo di approfondire un determinato argomento”. Quali sono le difficoltà che un ente come il tuo può trovare nello svolgimento delle pratiche quotidiane? “Ma come potrai immaginare, di difficoltà ne abbiamo tante. Quella maggiore è sicuramente riuscire a garantire sempre a chi ci sceglie standard elevati. E questo avviene grazie al nostro team altamente qualificato e professionale”. Immagino che – dal 2013 ad oggi – siate cresciuti molto. Dove vorresti arrivare? Mi spiego meglio, c’è un traguardo, un obiettivo che vorresti raggiungere? “Per fortuna siamo cresciuti tantissimo, soprattutto negli ultimi anni. Abbia-
mo inserito nuovi corsi con tante nuove esperienze, e siamo veramente felici dell’affetto e della fiducia che l’utenza continua a mostrarci ogni giorno. Il nostro desiderio è quello di divulgare a quante più persone �������������������� è ������������������ possibile le manovre di rianimazione cardiopolmonare, affinché’ il nostro territorio sia cardio protetto”. Insomma, quello della Info Emergency, del Presidente Salvatore Palumbo e di tutta la sua squadra, ci sembra un pro� getto che ha, alla base, non solo inten� zioni pratiche nel mero ambito sanitario e professionale, ma anche un ammire� vole valore etico come tutto ciò che si riesce a realizzare per la salvaguardia della vita umana. La storia, soprattutto sportiva, degli ultimi tempi, ci ha inse� gnato che proprio la tempestività di ese� cuzione può essere vitale tanto per un calciatore, per un atleta, quanto per una qualsiasi altra persona.
Poter intervenire con le giuste com� petenze, ed in tempi rapidi e certi, ci consentirebbe in ogni luogo pubblico, (scuole, impianti sportivi, palestre, sta� zioni, luoghi di lavoro – solo per citarne alcuni) di aumentare considerevolmente il numero di persone salvate. Il corpo umano – come ci ha insegnato Ippocra� te, il padre della medicina – è un tem� pio, sacro ed inviolabile. E come tale va curato e rispettato, sempre e con ogni mezzo possibile. Riuscire ad avere “un territorio cardio-protetto”, come si au� gura Salvatore – e tutti noi con lui - è un passo importante e decisivo verso una società civile e consapevole. Per chiunque fosse interessato ai corsi, lasciamo i riferimenti del sito web e dei canali social dove sarà possibile trova� re contatti e riferimenti diretti: INFO EMERGENCY www.cdfblsdcampania.com – https://www.facebook.com/ infoemergency/
CHIARA D’APONTE
ALESSANDRO IOVINO: “ CON TENACIA E PASSIONE SI POSSONO REALIZZARE I PROPRI SOGNI”
Oggi ho il piacere di farvi conoscere Alessandro Iovi� no, storico, scrittore e uomo che crede profondamente nell’importanza di avere e realizzare i propri sogni ed obiettivi. Sono solita iniziare le interviste chiedendo ai miei intervistati di fare la cosa più difficile di tutte: descriversi! Ci parli di sé. Sono Alessandro Iovino, nato a Napoli il 29 giugno 1986. Sono laureato in Storia e specializzato in Storia Moderna e Contemporanea. La mia tesi di laurea, dedicata alla fase finale dello Stalinismo, è stata pubblicata col titolo “L’apogeo di Stalin” e con prefazione del Senatore a vita Giulio Andreotti. Mi sono sempre dedicato alla scrittura, ho pubblicato diciassette libri, ho vinto una ventina di premi letterari. Tra i tanti ci tengo a ricordare il premio “Eccellenze Italiane” a New York nel 2016 e il Pre-
mio “Masaniello. Napoletani protagonisti” nel 2013. Nel 2019 al Salone del Libro di Torino sono stato premiato con il “Religion for freedom award” che è un premio che riguarda chi si occupa da sempre di tematiche inerenti la libertà religiosa. Sono stato per nove anni assistente parlamentare al Senato della Repubblica. Ho svolto attività di relatore in conferenze internazionali, organizzatore di convegni
e sono fondatore del blog Real Inside Magazine. Una delle esperienze più significative della mia vita è stata la mia intervista/reportage al Presidente Gorbachov per il trentennale della caduta del muro di Berlino. Purtroppo viviamo in una società che considera la cultura una mera perdita di tempo. Quindi le chiedo come mai ha scelto di studiare Storia? Io sono figlio di medico e
sembrava che il mio percorso fosse in qualche modo obbligato e che io dovessi ripercorrere le orme di mio padre. Ma fu proprio mio padre, mio mentore ed ispiratore, a capire che io non ero portato per le materie scientifiche. Si accorse che la storia era la mia più grande passione e quindi fu uno dei pochi ad incoraggiarmi ad intraprendere questa strada mentre intorno a me tutti quanti mi dicevano che la laurea in Storia era inutile e che l’unico sbocco professionale possibile sarebbe stato l’insegnamento. La Laurea in storia invece mi ha dato gli strumenti formativi per affrontare al meglio le esperienze lavorative nel mondo della politica, della scrittura e della ricerca in ambito storico e sociologico. In nove anni da assistente parlamentare ne avrà viste di tutti i colori! C’è qualche aneddoto che ha piacere di raccontarci?
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021 Al di là dei giudizi politici ho un ricordo positivo di Silvio Berlusconi che ho trovato persona molto empatica e simpatica e, ovviamente, non posso non citare e ricordare con affetto le mie conversazioni con il Senatore a vita Giulio Andreotti. Andreotti era certamente più serioso di Berlusconi ma era anche molto ironico ed autoironico e parlare con lui significava saltellare da una battuta all’altra su vari argomenti. Poi certamente ho una gran simpatia per il Presidente Gorbachov che ama moltissimo l’Italia. Pensi che a tutt’oggi continuo a mandargli ogni tanto qualche bottiglia di vino che lui tanto apprezza. Lei è uno scrittore abbastanza prolifico. E fino ad ora ha scritto soprattutto di Storia e di libertà religiosa. Ma tra i titoli dei suoi libri due mi sono saltati all’occhio perché si discostano dai temi che lei ama trattare: uno è “Quello che ho nel cuore” e l’altro è “Grazie Bud”. Il primo è stato materialmente scritto da lei ma sulla copertina campeggia il nome di un’altra persona decisamente nota e tanto amata dai tifosi del Napoli Calcio: Edinson Cavani. Le mie pubblicazioni non hanno mai seguito un solo filone. Mi piace, certamente, occuparmi di storia, ma amo occuparmi anche di biografie e di libri interviste. “Quello che ho nel cuore” è un progetto editoriale curato da Sondra Sottile di cui io sono stato il ghostwriter. Il Ghostwriter è colui che presta la propria penna e la propria scrittura ad un’altra persona, in questo caso Edi Cava-
ni. Essere ghostwriter è una grande responsabilità! Significa mettersi da parte per dar voce a qualcun altro. Ricordo che ci si incontrava a casa di Edi e si parlava tanto, si raccontavano storie e aneddoti. Fu un’esperienza professionale molto significativa per me. Per quanto riguarda “Grazie Bud” è stato il sogno che si realizza. Bud Spencer era l’idolo della mia infanzia. Quando ero piccolo con mio fratello giocavamo sempre ad essere Bud Spencer e Terence Hill. Ed io facevo sempre Bud! Ho cercato per anni di incontrarlo senza mai riuscirci, poi tramite un amico editore arrivai a fargli un’intervista. Andai a casa sua. E da lì nacque una bella amicizia sia con lui che con la sua famiglia. I suoi figli sono miei cari amici, abbiamo fatto tante iniziative insieme ed erano con me alla presentazione di “Grazie Bud” tre anni fa. E’ un libro stile Bud, semplice, leggero, è una sorta di eredità morale e spirituale. Ho degli aneddoti da raccontare su questo libro. Avevo letto da qualche parte che al Presidente francese Macron piacesse Bud Spencer. Gli inviai dunque una copia del mio libro e, qualche tempo dopo, ricevetti una lettera dalla Presidenza della Repubblica francese firmata da lui nella quale mi si ringraziava per l’invio del libro. Ma una copia fu inviata anche a Roberto Benigni. “Grazie Bud” si apre con una classifica stilata dal Time nel 1999 degli attori italiani più conosciuti al mondo. Benigni aveva da poco vinto l’Oscar con “La vita è bella” e, nonostante questo, non era lui l’attore italiano più conosciuto ma
15 Bud. Poco dopo avergli fatto recapitare il libro Benigni mi chiamò al telefono e mi disse: “guardi, io la ringrazio per l’invio di questo libro. Lei ha proprio ragione! Sono lieto di essere stato superato da Bud Spencer che è il più grande di tutti!”. Solo un grande avrebbe potuto dire una cosa del genere di un altro grande! Passiamo ai progetti più recenti e dunque al Real Inside Magazine ed il documentario, con protagonista Salvatore Esposito, “My American Dream”. Finita la mia esperienza come assistente parlamentare dopo circa un anno ho intervistato il Presidente Gorbachov. Lui mi disse che era importante che i giovani si impegnassero per contrastare e combattere le fake news e per un’informazione più sana e più libera fatta di approfondimenti e di verità. Questo invito mi è rimasto nel cuore e dopo un anno chiesi al Presidente Gorbachov di concedermi un’intervista in esclusiva per il lancio di Real Inside Magazine, intervista che fu presentata con una conferenza stampa in Senato. Tra l’altro considero questa intervista un vero e proprio regalo da parte del Presidente perché per il trentennale della caduta del muro di Berlino Gorbachov concesse due sole interviste: una alla CNN ed una al sottoscritto. Con questo progetto ci proponiamo di contrastare le fake news. E’ stato ed è un percorso in salita perché siamo nati a ridosso della pandemia ed ho faticato a mettere su una redazione ma grazie ai miei collaboratori e ai nostri sostenitori stiamo riuscendo a
portare avanti questo magazine. Per quanto riguarda My American Dream con Salvatore Esposito tutto si è svolto nel 2019. Con Salvatore siamo andati a New York per visitarne i luoghi simbolo e raccontare il suo sogno americano. Il messaggio che vogliamo dare è che bisogna credere nei propri sogni e non bisogna mai mollare. Per quanto riguarda Salvatore Esposito come vive il fatto che il suo nome sia quasi esclusivamente associato alla serie tv Gomorra? Salvatore ha un rapporto sereno con questa serie e con il suo personaggio. Sa che Gomorra è stato il suo trampolino di lancio, il progetto che lo ha portato a fare altre esperienze lavorative interessanti. La sua notorietà cresce anche a livello professionale. Pensi che ha ottenuto un ruolo nella quarta stagione di Fargo, una delle serie americane più famose al mondo. Riflettevo su una cosa: in effetti Lei e Salvatore Esposito avete una cosa in comune. Entrambi avete intrapreso delle strade che i più considerano inutili e poco redditizie (lei lo studio della Storia, lui la recitazione) ed entrambi, contro ogni aspettativa, siete andati lontano. Beh, la ringrazio per l’accostamento! Io dico sempre che i sogni sono fatti per essere realizzati. Non voglio solo inseguire e sperare nel mio sogno devo fare in modo che si realizzi. Certo ci vuole fiducia, ci vuole anche un aiuto dall’alto (lo dico da uomo di fede) ma bisogna mettersi d’impegno, provare e riprovare per evitare di vivere di rimpianti.
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16 FRANCESCO TAGLIALATELA
UN EXCURSUS NEL CALCIO CAMPANO CON ALFREDO PATURZO
Alfredo Paturzo è una personalità navi� gata nell’ambito del calcio campano, un conoscitore a 360° della materia calci� stica, ex arbitro e non solo. Ad oggi e da anni ormai è un giornalista con la “G” maiuscola, inviato e conduttore televisi� vo. Ha il gran merito di aver fatto luce sul mondo del calcio “dilettantistico” in Campania, di averlo posto in evidenza e di avergli nel suo piccolo fatto acquisire importanza, accrescendone sempre più la sfera di influenza presso le numerose realtà locali meritevoli e affamate di cal� cio. Grazie alla televisione e alla storica emittente locale “Televomero”, canale 11, è stato in grado in tempi poi non così lunghi di creare una vera e propria corrente informativa sul calcio del tutto nuova mediante un programma che ad oggi vanta diverse centinaia di miglia� ia di ascolti ogni settimana. “Lo Sport In Campania” è il nome del program� ma televisivo gestito in toto dal cartello dei Paturzo (Alfredo stesso e suo figlio Gigi), in onda tutte le domeniche pome� riggio su Televomero, in orientamento alla partita del Napoli. Per la seconda volta dopo sei mesi ho avuto l’immen� so piacere e l’onore di incontrare questo emblematico personaggio della televi� sione campana, con il quale ho avuto modo di poter spaziare su diversi temi in ambito calcistico. Una voce calda e accogliente quella di Alfredo Paturzo, voce di esperienza, un porto sicuro dal quale potersi aspettare sempre grande competenza e professionalità. Alfredo ci rincontriamo dopo circa sei mesi e sono molto lieto di ritrovarti. Innanzitutto ti chiedo come procede con la tua trasmissione “Lo Sport In Campania” ? “Ciao Francesco. Guarda fortunatamente non posso lamentarmi perché i dati d’ascolto sono confortanti. L’AUDITEL periodicamente ci aggiorna su quelli che sono i nosri numeri e devo dire davvero che abbiamo raggiunto e stiamo raggiungendo risultati sempre più importanti. Se non i primi, siamo tra i primi per ascolti. La fascia oraria in cui siamo maggiormente seguiti è quella notturna.” Durante la nostra ultima chiacchiera-
ta mi accennasti al fatto che hai passato le redini della conduzione a tuo figlio Gigi. A tal proposito ti chiedo se è cambiato o se cambierà qualcosa nel palinsesto del programma: “Ciò che cambierà ad oggi non lo so e non sento di farti previsioni di alcun tipo. Posso però dirti che c’è un motivo per cui il nostro programma riscontra sempre un gran seguito. Questo è proprio perché crechiamo costantemente di rinnovarlo nei contenuti e nella proposta. Forniamo un numero che va dai sedici ai diciotto filmati delle partite dalla Serie C fino all’Eccellenza e questo per dare un quadro chiaro e generale a tutti i nostri telespettatori che amano il “calcio dilettantistico”. Per quanto concerne i filmati della Serie D questi ci vengono forniti tramite collegamenti che abbiamo con varie regioni italiane e questo lavoro viene curato in particolare da mio figlio Gigi, mentre i filmati della Serie C ci vengono forniti direttamente dalla “FIGC” o dalla “ELEVEN SPORT” i cui diritti televisivi vengono pagati da noi e questo meccanismo lo adottiamo sia per la Serie C che per la Serie D. Insomma c’è da dire che essendo una televione e più nello specifico un canale che esiste dal 1978 e tutt’oggi è tra i più ascoltati in Campania abbiamo il dovere di tenere tutto sempre sotto controllo e in regola. Inoltre a breve ci
trasferiremo dalla nostra attuale sede in Via Alvino (Vomero) in studi nuovi e più ampi che ci consentiranno di lavorare ancora meglio, in totale sicurezza e comodità. Altra grande e importantissima novità riguarda i contenuti. Infatti da due anni a questa parte nella nostra trasmissione domenicale “Lo Sport in Campania” stiamo trattando anche il calcio femminile, ponendo una lente d’ingrandimento sulla compagine che sta rappresentando la regione Campania, il Pomigliano di Domenico Panico.” Come reputi il livello della nostra Serie D ? “Tieni presente che la nostra Serie D è divisa in tre gironi e potrebbe aggiungersene un quarto. La prima cosa che sento di dire è che sono orgoglioso del lavoro svolto dalle campane. Stiamo sicuramente facendo la nostra figura veleggiando con il Giugliano 1928 del presidente Mazzamauro (Girone G), squadra che con questa categoria c’entra poco considerando anche la sua storia e il suo palmarès. Molto bene anche il girone delle siciliane (girone I) che vede in testa il Gelbison con il S.Maria che nel lungo periodo potrebbe dire la sua. D’altra parte c’è il girone più duro e più aspro (girone H), che vede protagoniste le campane e le pugliesi per cui ritengo che lì sarà una bella lotta avvincente fino alla fine. Per vincere il campionato di Serie D servono valori e squadre costruite bene con la testa, non solo fisicamente, ma anche tecnicamente. Poi ci sono le squadre che giocano per arrivare ai playoff e approfittarne per mettere in mostra i propri giovani che sono un altro elemento di vitale importanza per questo tipo di sport. In fin dei conti è questo il volere del legislatore, cioè dare maggiore possibilità di giocare agli “under” per farsi le ossa e magari un nome.” Da pochi giorni il Nola ha cambiato pelle annunciando un nuovo presidente e un nuovo staff, che opinione hai al riguardo? “Il Nola è una di quelle squadre che milita in Serie D, ma che ha poco a che fare in realtà con questa categoria. Ri-
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021 cordiamo che per anni ha giocato in Serie C ottenendo una grande fama anche in Interregionale. Nola è una piazza molto importante e affamata di calcio e mi auguro che da adesso in poi con la nuova gestione Nappi possa andare avanti ottenendo grandi risultati e grandi soddisfazioni sia dentro che fuori dal campo. Stesso discorso può essere fatto per il San Giorgio che da quando è arrivato Borrelli ha ottenuto sette punti in sette partite. Io dico sempre che quando una società gestisce bene le proprie finanze in automatico ottiene anche i risultati sul campo. Se invece i giocatori non vengono pagati, lo staff non viene curato e i centri sportivi non sono attrezzati in maniera adeguata diventa tutto più complicato e ciò poi trova riscontro anche sul campo.” Cosa ne pensi, da ex arbitro, del VAR? “Penso che oggi, in un tipo di calcio completamente mutato e nettamente più rapido rispetto anche solo a quello di cinque anni fa il VAR sia una componente fondamentale che va a coadiuvare il lavoro svolto dal Direttore di Gara. L’arbitro in campo ha delle posizioni precise da ricoprire e può inevitabilmente accadere che alcuni passagi, alcune dinamiche di gioco gli sfuggano alla vista, quindi avere un supporto tecnico così oculato come appunto può essere il VAR non solo è molto importante, ma anche e soprattutto molto utile,
17 quindi direi che sono pro all’adozione di questa tecnologia.” Parlando di Eccellenza vorrei sapere da te se c’è una squadra che fin ora ti ha stupito più di altre: “Allora io nello scorso weekend ho assistito a due partite, sabato ho visto Napoli United-Puteolana (Girone B) terminata in parità sullo 0-0, mentre domenica sono stato spettatore di un grande incontro per il Girone C tra Scafatese Calcio e Costa D’Amalfi con la vittoria sofferta dei padroni di casa che si mantengono in lizza per i playoff. Stando a queste due partite devo sottolineare la prestazione convincente del Napoli United allenato da Maradona JR. Una squadra questa che gioca un bel calcio, ben strutturata e ben disposta in campo. Ha affrontato la Puteolana, prima nel girone, a testa alta proponendo e questo è un aspetto che va posto in evidenza. Altra squadra per cui sento di dover spedere qualche parola è la Frattese di Antonio Floro Flores, vecchia conoscenza del campionato di Serie A, che sta facendo vedere delle ottime cose vincendo e convincendo, non a caso è appena dietro la Puteolana al secondo posto del girone B. Infine c’è la Palmese, altra realtà fresca. Una squadra molto interessante, giovane e dal futuro roseo.” Alfredo che legame esiste tra calcio e società? “Io penso che il calcio sia un’espres-
sione della società. Quello che da anni cerco di far arrivare alla gente è che il calcio non è solo Serie A, ma anche e soprattutto quel calcio locale e regionale aspro, nudo e crudo che rappresenta intere cittadine, paesi, comuni. Penso a squadre come la stessa Frattese o l’Afragolese le quali rappresentano piazze importanti che meritano momenti di svago, di divertimento, meritano i cittadini di queste realtà di essere abbracciati dal calore della passione che li accomuna la domenica sugli spalti. Eppure, mentre noi siamo qui a fare questi discorsi, ci sono squadre che ancora non hanno un proprio campo dove allenarsi e questo è assurdo. Penso all’Afragolese, al Giugliano che sono ancora impegnati in diatribe burocratiche per riuscire ad accedere ai campi che gli spettano. Tutto ciò accade quando non c’è una buona organizzazione a livello comunale, perché ricordiamo che il calcio al suo interno possiede necessariamente una buona dose di politica. Il calcio deve essere legato alla politica, ma questa deve puntare a migliorare lo sport, non a danneggiarlo. Dal tronde non solo il calcio, ma lo sport in genere nasce per aiutare molti giovani a migliorarsi o in alcuni casi a toglierli dalla strada, quindi credo che le istituzioni debbano impegnarsi di più, debbano fare del proprio meglio per rendere il calcio e lo sport un veicolo.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“OPEN DAY, LA TERRA CHE VORREI…” Dalle 11 alle 13 LABORATORIO DI PROGETTAZIO� NE PARTECIPATA la terra che vorrei... GIOCHI E LABORATORI PER BIMBI E BIMBE semi e piantine Ore 13,30 PRANZO con le autoproduzioni Rivolterra e Fuorimercato Terranostra apre alla città con una giornata di attività, giochi, laboratori, assemblee. L’evento si terrà Domenica 28 novembre ’21 dalle 10 alle 20 nel verde di via Boccaccio.
Ore 15,30 Assemblea in difesa dei beni comuni A seguire Laboratorio di ballo popolare LA DANZA DELLA TERRA Reading e discussione a cura del colletti�
vo transfemminista Arrevuota Tutto il giorno: AREA GIOCHI con ping pong, canestro, volano, calcio – – STAND INFORMATIVI E INTERAT� TIVI – Rivolterra, alimentazione lavoro mutuo soccorso. La Mescolanza, associazione di promozione sociale. Arrevuota, collet� tivo transfemminista. Comitato casoria� no a sostegno di Terranostra. Fuorimer� cato, autogestione in movimento EVENTO IN AGGIORNAMENTO … seguite l’evento o scriveteci per info e più dettagli! {Portate le stoviglie da casa per un evento a rifiuti zero} (Venite con tante idee da proporre e tanta voglia di divertirvi)
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18 ANTONIO BOTTA
AFRAGOLA: MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DAI GIOVANI DI A.C. DELLA PARROCCHIA S. MARCO IN OCCASIONE DELLA “GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO”: PIANTUMATI 5 ALBERELLI
PER UNA “CULTURA DELLA CURA”, NEL SEGNO DELLA “LAUDATO SI’”
I giovani di Azione Cattolica “S. Dome� nico Savio” della parrocchia S. Marco Evangelista in Afragola, in prossimità della “Giornata Nazionale dell’Albero” celebrata il 21 novembre scorso, hanno organizzato il giorno precedente, incoraggiati dal parroco don Peppino Delle Cave, un incontro di educazione ambientale per sensibilizzare i bambini del catechismo e i loro genitori sulla necessità di salvaguardare il Creato, a cominciare dal contesto ambientale in cui si vive. All’evento, svoltosi all’inter� no della chiesa, dopo la celebrazione eu� caristica per i fanciulli del catechismo, ha partecipato il Sindaco della Città, prof. Antonio Pannone, socio da anni dell’A. C., Associazione nella quale, oltre a sperimentare il senso autentico dell’amicizia, ha avuto l’opportunità di essere educato ai valori dell’accoglien� za, della fraternità e dei valori civici di partecipazione e di impegno attivo a fa� vore dell’ambiente. Dopo l’introduzione del seminarista Marco Iengo, che ha posto in luce le finalità dell’incontro e il significa� to dell’albero nella Sacra Scrittura, sia quale rappresentazione simbolica del limite invalicabile che l’uomo deve li� beramente riconoscere e con fiducia rispettare, sia quale richiamo alla Cro� ce di Cristo, è intervenuta la Presidente dell’Azione Cattolica Carmela Mattinale, la quale ha spiegato che lo sfrut� tamento della Terra per cieca brama di possesso ha reso l’uomo non custode del Creato, come richiesto dal Signore, ma un “saccheggiatore e devastatore”, richiamando, dunque, l’urgenza di correre ai ripari per contribuire tutti, nessuno escluso, a un impegno per un mondo più sostenibile, per evitare la distruzione del pianeta. E l’Azione Cattolica “S. Domenico Savio,” ha evi� denziato, è sempre stata molto sensibile alle tematiche ecologiche, sviluppate e approfondite nel cammino di formazio� ne, anche per gli effetti nocivi sulla sa� lute che subiscono coloro che risiedono nei nostri territori della “Terra dei fuochi”, inquinati e avvelenati dalle sostan� ze tossiche che si sprigionano nell’aria
a seguito degli incendi di rifiuti speciali smaltiti illegalmente. Anche don Peppino ha stigmatizzato il rapporto predatorio dell’uomo con la Natura, che ha determinato i fenomeni deleteri del consumismo, dell’accapar� ramento e dello spreco delle risorse. “La società del benessere stimola a consumare in modo eccessivo e ossessivo”, e fa diventare i popoli dell’opulento Occidente passivi fruitori della regola dell’”usa e getta”, imposta dai detento� ri del potere economico e politico. Ciò, ha sottolineato il Parroco, crea disugua� glianze spaventose tra chi, nel mondo, possiede troppo, fino a dissipare i beni comuni, e chi vive, anzi, sopravvive, come ha evidenziato il Papa nell’en� ciclica “Laudato Sì” , nell’indigenza assoluta. Ecco, allora, il richiamo di don Peppino a un cambiamento di rotta nello stile di vita, scegliendo la sobrietà nell’uso dei beni e delle risorse, goden� do dell’essenziale, condividendo ciò che si possiede con chi è meno fortunato, perché, ha concluso, “la vera ricchezza è l’amore”. A seguire, il sindaco Pannone, il qua� le ha messo in rilievo l’imprescindibile ruolo delle agenzie formative, in partico� lare della famiglia, di educare al rispet� to e alla cura della Casa Comune. Ha spiegato, inoltre, che alla promozione
di una cultura ecologica sono chiamati coloro che hanno ricevuto il dono della fede, perché Gesù si è incarnato in ogni uomo e usare in modo parsimonioso le risorse naturali, come il cibo e l’acqua, per consentire a tutta l’umanità e alle fu� ture generazioni di goderne, è mostrare amore per il Signore, presente e vivo in ciascuna persona, in particolare in chi vive in povertà assoluta. Un altro pun� to su cui il Primo Cittadino di Afragola ha richiamato l’attenzione dei bambini e dei genitori, che hanno partecipato con interesse all’ Evento, è l’urgenza di dar� si da fare per la vita della propria Città, per gli altri che abitano con noi. In che modo? Mostrando “un alto senso civico. Ciascuno deve fare la propria parte rispettando le regole del vivere civile, nella pratica della raccolta differenziata, nel tenere pulite le strade, nella cura del verde pubblico”. Amministrazione comunale, dunque, e cittadinanza devo� no collaborare fattivamente per il “decoro, la pulizia e la sicurezza della Città”. “Insieme anche per valorizzare le nostre ricchezze artistiche, come la Chiesa S. Marco in Sylvis”, dichiarata immobile di notevole interesse storico e artistico; così anche la chiesa di S. Marco all’ol� mo e altri manufatti di grande valore culturale e spirituale di cui gli Afrago� lesi devono essere orgogliosi, “tesori”
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021 sicuramente da preservare e da tutelare. “Questo è solo l’inizio” ha dichiarato il Sindaco, “vi saranno altre occasioni per testimoniare il nostro impegno solidale per il territorio.” La bellissima iniziativa finale, consi� stente nel piantumare cinque piante d’ulivo, una per ogni gruppo di Azio� ne Cattolica, nel verde attrezzato della piazzetta S. Marco, di fronte alla Chie� sa, ha assunto il significato di una forte sollecitazione a unire i nostri sforzi per il Bene comune, per una vita più bella e armoniosa; un gesto per indicare un cammino e una direzione, quella, come ha scritto Papa Francesco nella “Lau� dato Sì”, della “cultura della cura”, da sviluppare con la cooperazione, nel “NOI”, nella reciprocità, in un’alleanza d’amore sociale per la “Casa Comune” in cui ciascuno dà il meglio di sé. Per� ché “se si sogna da soli è solo un sogno, ma se si sogna insieme è l’inizio della realtà.” Durante l’incontro è stato pro� iettato anche un video, che ha mostrato
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la funzione importantissima svolta dagli alberi nel trattenere l’anidride carbonica e nel diffondere l’ossigeno, oltre ad im� pedire smottamenti e frane con le radici, prevenendo dissesti idrogeologici. Al termine della manifestazione ogni bam� bino ha ricevuto una piantina e un pic�
colo dono, raffigurante un alberello con chioma e un semino vicino. Altre pian� tine sono state vendute e il ricavato sarà impiegato per sostenere iniziative che si svolgeranno nel corso del cammino as� sociativo di bambini, ragazzi e giovani di Azione Cattolica.
FRANCO BUONONATO
PRESENTAZIONE DI FASHION WEEK NAPOLI ART 2021
Show sul lungomare per la presentazione di Fashion Week Na� poli Art 2021: la kermesse della moda che si terrà il 9 dicembre al MAV Museo Archeologico di Ercolano e dal 21 al 23 Gen� naio al Castel dell’Ovo. La manifestazione, ideata e condotta da Alessandro Di Laurenzio e alla seconda edizione, già ha trovato decine di adesioni da parte di stilisti e operatori. La presentazione è avvenuta negli spazi della pizzeria di Gino Sorbillo, presene al lancio. Un momento significativo è “La Moda Sposa L’Arte”, patrocinata dal Comune di Napoli. Tante le partecipazioni di marchi esteri. La Fashion Week Napoli Art 2021, vedrà, infatti, tra i protagonisti l’agenzia di Moda FP Agency Model (sede a New York e Mosca), ma anche i pre� stigiosi magazine di moda Mover Magazine e Fashion Flair, provenienti dagli Stati Uniti d’America e del famosissimo FashionWeekMag Magazine. In campo anche importanti player come l’Unione Industriali di Napoli rappresentata per questo evento da Bianca Imbembo e la Camera di Commercio. Invitati alla partecipazione gli stilisti Kilesa, Juliett Mattion, SposamiAdesso, Signore Atelier, Vanitas, Liabe, brand La Nuit, De Gaetano Pellicceria, Francesco Visconti, Vesuves Gioielli by Marsella, atelier Giulia. Ci sarà anche Antonio Lamina, stilista, e Fashion Week sta preparando un grosso omaggio con una mattinata di sfilate per Procida Capitale della Cultura 2022. Altri stilisti e maison stanno perfezionandi l’a� desione e verranno resi noti il 9 dicembre al Mav. La squadra di Fashion Week Napoli vede la partecipazione come presentatrice Romina Parisi e partner Sirio Aja Acca� demia di trucco, Antonio Iengo HairStyle, Bottega Ferrigno, Lievito Madre Sorbillo, 41esimoparallelo magazine, dottor
Carmine Maturo Portavoce coordinamento scale di Napoli, Gabianella Eventi, Sasà Giglio, partner istituzionali e associa� tivi Comune di Napoli. Alla conferenza verranno presentate anche le maggiori model� le che parteciperanno all’evento. Il red carpet e gli spazi scenografici dell’evento saranno rea� lizzati dall’architetto Carmine Frongillo. A Domenico D’Am� bra è affidato il coordinamento di backstage e stylist con il compito di sancire il tutto ok della vestizione delle modelle prima dell’uscita in passerella. Nutrito il gruppo influencer co� ordinato da Ivana Stanzione, stilisti anche Salvatore Pappa� cena racconta storie di amore attraverso i suoi abiti, e Genny Ivanovich, vincitore del contest STILISTI MADE IN ITALY 2020. Un grande contributo fornito dall’assessore al sociale e associativismo Mariarca Cascione e da Valerio Cascella che con il sua splendida location storica farà vivere momenti insie� me alle altre location scelte.
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20 TERESA LUCIANELLI
CAMPI FLEGREI: MODELLO NATURALISTICO PER IL PIANO TERRITORIALE
Tutela dei valori naturalistici, paesaggi� stici, culturali e della biodiversità, mi� rata a uno sviluppo economico basato sull’equilibrio tra uomo e natura, quale fondamento per il Piano territoriale e di gestione del quale sta per dotarsi l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei: au� torità ed esperti si sono confrontati nel corso del convegno organizzato al Parco San Laise, nel salone di rappresentanza ex Nato, al confine tra Pozzuoli e Ba� gnoli, dallo stesso Ente guidato dal di� namico arch. Francesco Maisto. Ai saluti del presidente Fondazione Campania Welfare, Maria Patrizia Sta� si e di Enza Amato per il Comune di Napoli, è seguita l’attesa presentazione del presidente Maisto delle azioni stra� tegiche in programma per l’attuazione del Piano, insieme alle amministrazio� ni comunali della Comunità del Parco. Presenti, per Monte di Procida, il sin� daco Giuseppe Pugliese; per la Città di Pozzuoli, l’ass. Roberto Gerundo; per il Comune di Bacoli, l’ass. Mariano Scotto di Vetta. Maisto ha annunciato che sono state attivate “una serie di iniziative tese a raggiungere un ‘preliminare’ di Piano Territoriale dell’Ente, con l’obbiettivo di redigerne uno definitivo con adeguato piano di gestione, affinché tutto questo possa essere rilanciato dal punto di vista naturalistico”. Riguardo ai riferimenti per la pianifica� zione e programmazione del Distretto idrografico dell’Appennino meridiona� le, si è espressa Vera Corbelli, segretario generale dell’Autorità di Bacino. Si è parlato del Piano quale strumento per la salvaguardia della zona, dello svi�
luppo e dell’economia territoriali, delle principali iniziative di notevole impor� tanza per l’Area, ricca di enormi poten� zialità e d’inestimabili tesori, nei campi svariati. Sono seguiti gli interventi del direttore Michelangelo Russo e della prof. Ema� nuela Coppola, del Dipartimento Archi� tettura - DIARC Università Federico II; l’incontro ha pure fornito l’occasione per la consegna delle borse di studio agli allievi più meritevoli. Dovere e mission, punti di forza e cri� ticità del Piano, inteso quale strumento strategico di pianificazione partecipata, sono stati analizzati da Giulio Monda, componente dell’Area tecnica Ente Par� co. Conclusioni dell’on. Fulvio Bonavita� cola vicepresidente e ass. all’Ambiente Regione Campania, che viene investita di un ruolo di spicco in merito alla con� cretizzazione dei progetti. “Attuale e meritoria risulta l’iniziativa dell’Ente Parco Regionale dei Campi
Flegrei, in quanto l’ambiente non è più considerato come la ‘cenerentola’ dei temi amministrativi e delle strategie di sviluppo. - ha sottolineato Bonavitaco� la - Anzi, l’ambiente e, più in generale, il paesaggio e le risorse naturali sono una grande occasione di valorizzazione e sviluppo, oltre che un motivo di tutela, conservazione e vincolo. Se questa è una verità generale, e in questo contesto è particolarmente vero, io penso si debba realizzare una sinergia virtuosa tra Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, Regione Campania e Comune di Napoli, per offrire un’attività nuova di questi territori”. Al termine del partecipato confronto, il presidente Francesco Maisto si è detto “molto soddisfatto della giornata di stu� dio e approfondimento” auspicando a breve altre occasioni d’incontro fattivo e propositivo volte ad un’ampia parteci� pazione dei soggetti interessati allo svi� luppo dell’Area flegrea con particolare riferimento al Parco.
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021 SALVATORE IAVARONE
21 CONSIGLIERE COMUNALE DI CASORIA
UN FINANZIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA URBANA A CASORIA INTERVENTI DESTINATI ALLA PREVENZIONE E AL CONTRASTO DEI FENOMENI DI CRIMINALITÀ DIFFUSA E PREDATORIA
Un nuovo finanziamento che potrebbe essere utile alla città di Casoria, questa volta riguarda il tema della sicurezza, ed è gestito direttamente dalla prefettura di Napoli. Potrebbe essere que� sta l’occasione per garantire un progetto straor� dinario per una zona della città, puntando sulle periferie in cui non vi sono sistemi di videosor� veglianza. Ho sottoposto una proposta all’am� ministrazione per la realizzazione di un progetto sperimentale in un quartiere vasto della periferia di Casoria, e come sempre seguiremo la propo� sta. Ecco alcune notizie sul bando: I comuni hanno tempo fino al 10 dicembre prossimo per pre� sentare le richieste di ammissione ai finanziamenti statali per il 2021, finalizzati alla realizzazione dei sistemi di videosorve� glianza urbana e destinati alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria. Le risorse am� montano a 27 milioni. L’installazione dei predetti sistemi di videosorveglianza deve essere prevista nell’ambito dei patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra il prefetto e il sindaco. I relativi progetti do� vranno essere approvati in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Condizioni di ammissibilità, modalità di presentazione delle domande e criteri di ripartizione delle risorse sono indicati
nel decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze 9 ottobre 2021, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.259 del 29 ottobre. La domanda deve essere presentata alla prefettu� ra competente, utilizzando il modello A allegato al decreto. Saranno ammesse esclusivamente le richieste accompagnate da progetti di impianto non sovrapponibili a quelli realizzati in prece� denza attraverso finanziamenti comunitari, sta� tali, regionali o provinciali, concessi o erogati negli ultimi cinque anni. La relazione prefettizia sulla richiesta di finanziamento oltre a certificare i requisiti di ammissibilità, dovrà contenere un rap� porto sui fenomeni di criminalità diffusa dell’area urbana dove è prevista l’installazione del sistema di videosorveglianza e at� testare l’indice di delittuosità registrato nel comune nell’anno precedente a quello di presentazione della richiesta. Presso la prefettura è istituita una cabina di regia, composta dai rappresentanti delle forze di polizia e della polizia locale, con il compito di monitorare lo stato di attuazione del patto, anche ai fini di informare, da parte del prefetto, l’ufficio per il coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia del di� partimento della pubblica sicurezza, individuato quale punto di riferimento per le iniziative in materia di sicurezza urbana.
Crescere insieme, perfezionandosi SICUREZZA EDILIZIA AMBIENTE VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it
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22 TERESA D’ANGELO
LA FANTASTICA AVVENTURA DI GIGI SIKA NELLA MUSICA E LA NUOVA CANZONE “DELINQUENTE”
Il progetto GG Sika è una commistio� ne urban tra reggaeton, hip hop, trap, elettronica e pop, con influenze latino americane, scritto in lingua italiana, na� poletana, spagnola e slang americano, prodotto interamente da Mauro Spenil� lo. GG Sika, già noto come ex frontman dei Mescalina, è un cantante, autore e pro� duttore partenopeo. Nel 2012 incontra Mauro Spenillo il quale cura le produzioni del suo primo EP “Lu’Ca” (2013). Nel 2014 con il brano “E’ per te che scri� vo” entra nella rosa dei 60 finalisti per SanRemo Nuove Proposte. Negli anni partecipa alla terza edizione di X-Factor, ad “Amici”, ed e’ nel cast della prima edizione di “The Voice of Italy”. Nel 2018, con la sua band i “Mescalina”, vince AreaSanremo e partecipa a Sanre� moGiovani con il singolo “Chiamami amore adesso”. Con i Mescalina pubblica i singoli “Scu� sa amore”, “Ci trasferiamo a Paris” e “Ci salverà la dottoressa Giò” ed è in tour in tutta Italia fino a Dicembre 2019 prendendo parte tra le altre cose al Road To Tuborg Open Fest, al Flowers Festi� val e al Napoli Pizza Village. Nel 2020 decide di riprendere il suo per� corso da solista e durante il lockdown, a distanza con il suo produttore storico Mauro Spenillo, scrive circa 20 brani ancora totalmente inediti. A Dicembre è tra i 60 finalisti di Are� aSanremo 2020 con il brano “Ammò” e pubblica il brano “D10S” dedicato a Diego Armando Maradona.
A questo brano seguono “Ammò” pub� blicato il 14 Febbraio 2021, grande successo radiofonico (supportato in par� ticolar modo da Radio Studio Emme e RTL102.5) che fà conoscere GG Sika al grande pubblico, soprattutto parteno� peo; e “Canzone d’ammore”, hit estiva in featuring con Giusy Attanasio. Tutti e due i brani sono prodotti da Mauro Spe� nillo e i videoclip sono stati realizzati da Frè (Alessandro Freschi). Ad Ottobre pubblica “Delinquente”, prodotto da Mauro Spenillo con distri� buzione Artist First, un brano più crudo, che racconta la periferia vista dall’ester� no, attraverso gli stereotipi che si utiliz� zano frequentemente per raccontare un mondo che è tutt’altro in realtà. Il videoclip, realizzato e prodotto da Da� nilo De Santis e Paolo Maya, è un viag� gio nel vicolo dove è nato e cresciuto
GG, Via Chiesa S. Croce, un quartiere storico di Chiaiano, con i volti reali di coloro che lo popolano quotidianamen� te. Dietro il videoclip di “delinquente” c’e’ una storia particolare. Dopo le riprese del videoclip, il materiale è stato rubato e quindi abbiamo dovuto girare il video daccapo, spostando di una settimana la release ufficiale. inoltre, una volta pubblicato il video, e’ stato bloccato ben 5 volte su youtube, perdendo migliaia di visualizzazioni. Nonostante questo, a meno di un mese dall’uscita, il video ufficiale conta oltre 50k views ed e’ stata utilizzata la traccia da tantissime personalita’ del web e dello spettacolo, dai cantanti ai tiktokers. Dopo l’ascoltatissimo Ammó, parti con un singolo tutto nuovo “Delinquente”uscito il primo ottobre.
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2021 Una canzone molto urban che racchiude tanti stili musicali, ma soprattutto molto diversa dalla precedente, qual è stata l’ispirazione per esporre qst bellissimo capolavoro molto ben fatto? Complimenti anche per i vari cambi location nel video. DELINQUENTE è diverso da “Ammò”, ma anche da tutte le altre tracce del progetto. Parla d’amore comunque, ma nessuno se n’è accorto, perché smontare gli stereotipi e proporre una realtà diversa è una forma d’amore così pulito che molti la temono. Ho raccontato il mio quartiere visto dall’esterno e questo ha fatto arrabbiare molte persone, al punto di ostacolarmi materialmente. E’ un brano complicato, sicuramente molto più difficile dei pezzi pop a cui ho abituato i miei ascoltatori, ma devo dire che è stato accolto bene dalle persone che mi seguono, forse, il più condiviso di tutti sui social. Il videoclip è un viaggio, tra vicoli e macchinoni, da dove si parte a dove si vuole arrivare, ma termina con una dronata stupenda sul mio viale… la morale è che le cose importanti sono le radici, “o’ suonn’ e nu’ guaglione” che vola, ma sa sempre da dove viene e dove vuole tornare per trovare sé stesso.
23 Come mai questo titolo? Ti sei voluto avvicinare un po’ al flusso generale della musica di oggi il rapp il trap l’hip hop? Racconti cantati di vita vera. In realtà la “musica di oggi” è un intricatissimo sistema di luoghi comuni e racconti assurdi in salsa di ovvietà… pochi sono gli esempi di genio. Con questo non voglio dire che il mio brano è geniale o rivoluzionario, ma sicuramente invece è reazionario, nel senso che mentre tutti corrono in una direzione pop, io, che ho venti brani pop pronti ad uscire, ho scelto l’unico diverso e quasi opposto, nel quale smonto quello che solitamente gli altri montano e ho raccontato una verità fasulla che tutti vorrebbero, per comodità, che fosse vera! Com’è stato collaborare col Maestro Mauro Spenillo?da persona che ama il social il web a tuo parere come stanno vedendo questa canzone? Mauro è mio fratello, collaboriamo da 16 anni, sia per il mio progetto che per altri progetti. E’ come lavorare con il tuo specchio, nel senso che riesce sempre a comprendere, prima di me, quello che sto scrivendo, a prevedere le direzioni ed assecondare le mie scelte mitigando certi miei “vizi” tipici di un artista a favore
di un linguaggio più comprensibile e immediato. In pratica mi protegge sempre anche da me stesso. Il web è una vetrina sia in positivo che in negativo e onestamente ringrazio i miei amici, i miei fan e i miei followers perché amano questo brano, lo cantano e lo fanno girare “a pazzi”, ma un ringraziamento speciale va ai miei haters, che mi tengono sempre in cima grazie a parole poco carine che innescano una curiosità incredibile anche in chi non mi conosce. Si sa dove si nasce ma nn si sa dove si muore. Che peso dai a questa bellissima frase? La morte è una scelta obbligata, nel senso che se vieni al mondo non puoi non morire… e puoi scegliere come vivere, sicuramente, puoi scegliere se fare qualcosa di importante, puoi provare a seguire le tue inclinazioni… ma non puoi scegliere come morire o dove morire, questo è un peso che portiamo sulle spalle tutti ed è importantissimo, perché rappresenta un monito, è la conditio sine qua non di tutte le conditio sine qua non: muoviti finché hai tempo perché ogni secondo è una chance, ogni momento nel tuo posto del cuore è fondamentale in quanto nessuno può dire per quanto a lungo o come ci resterai.
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PREMIO CAM-ON 2021 VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 ORE 20.00 MUSEO CAM CASORIA
Il premio CAM-ON 2021 seconda edizione è stato as� segnato dal Museo CAM di Casoria al cantautore, attore, compositore, sceneggiatore e regista Nino D’Angelo da sempre attento ai temi socia� li, per il suo impegno sul ter� ritorio, per essere ispirazione di tante generazioni di artisti e per il suo nuovo triplo pro� getto “Il poeta che non sa parlare”: un disco d’inedi� ti, un libro di aneddoti sulla propria vita (usciti a ottobre) e un tour al via a marzo. Il Premio CAM-ON nasce nel 2016 quale riconosci� mento a personalità la cui attività si sia distinta per il valore sociale, civile, arti� stico o imprenditoriale. Un riconoscimento per insignire coloro che con coraggio, im� pegno, sacrificio e dedizione hanno contribuito, in Italia ed all’estero, alla diffusione della cultura, dell’arte e del� la musica, dando lustro al nostro Paese valorizzandone il patrimonio culturale, eco� nomico ed umano, oltre che civile e democratico. La prima edizione del Premio è stato assegnato e ritirato personalmente dal giornali�
sta e scrittore Roberto Savia� no nel 2016. La cerimonia di consegna del Premio CAMON si terrà il giorno vener� dì 3 dicembre 2021 alle ore 20.00 nelle sale del CAM Ca� soria Contemporary Art Mu� seum e sarà consegnato dal Direttore Antonio Manfredi alla presenza delle più alte cariche cittadine. Il Premio CAM-ON 2021 è stato rea� lizzato dall’artista macedone Alma Idrizi, artista multime� diale le cui opere includono pittura, fotografia e scultura.
Ha iniziato ad esporre i suoi lavori nel 2003 al Museum of Contemporary Arts in Mace� donia e in numerose mostre collettive e personali entran� do a far parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Ha partecipato alla Biennale del Galles (UK), al Saloon d’Autumne di Pari� gi, alla Biennale di Lodz in Polonia e a quella del Cairo. La serata continuerà con una Performance musicale del pianista e compositore Fran� cesco Lettieri.
Francesco Lettieri è un piani� sta, compositore e cantauto� re. Dopo la pubblicazione del suo primo album (L’alieno al cinema, Polosud Records) arrivano alcuni importanti ri� conoscimenti: vincitore asso� luto di Musicultura 2019 con il brano “La mia nuova età”, con cui vince anche il Pre� mio AFI; vincitore di Arezzo Wave Campania; vincitore Assoluto del Premio Pie� rangelo Bertoli e vincitore del Premio Warner Chappel come migliore autore al Pre� mio Bindi. Nell’ottobre del 2019 suona in apertura al concerto di Roberto Vecchio� ni in occasione de “La Fiera delle Parole”, a Padova. Nel novembre dello stesso anno viene invitato nuovamente a Macerata per ricevere dal sindaco Romano Carancini il sigillo della Città di Macerata in qualità di vincitore più vo� tato nella storia di Musicultu� ra. Nel 2020 è tra i 60 semi� finalisti di Sanremo Giovani con il brano “Caro me del futuro”. Nel Settembre del 2021 vince il primo premio a Musica contro le mafie e la menzione speciale del Club Tenco.
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A TU PER TU CON BENEDETTO CASILLO CONCLUSA ANCHE L’OTTAVA PUNTATA DEL PROGRAMMA IN ONDA SU PARTENOPE TV. LA SINCERITÀ, LA SENSIBILITÀ, LA SEMPLICITÀ E LA PROFONDITÀ DELL’ATTORE NAPOLETANO
Grande successo per l’ottava puntata di “A TU PER TU”, in onda sulle frequen� ze di Partenope Tv (canale 188 per la Campania e Basso Lazio, canale 190 per la Puglia e la Calabria e in streaming su www.partenope.tv). La trasmissione, condotta dal giornalista Antonio D’Addio e dalla presentatrice/ speaker radiofonica Ida Piccolo, in onda, il martedì sera, a partire dalle ore 20,45, ha avuto un super ospite, il grande Be� nedetto Casillo, il re della comicità, che spazia tra teatro, televisione e cinema. Cabarettista, attore e autore di cinema e teatro, è nato artisticamente con il duo dei Sadici Piangenti con Renato Ruti� gliano (sketch che ritraevano in maniera grottesca situazioni quotidiane legate a temi più o meno leggeri, come la disoc� cupazione e l’arte di arrangiarsi), negli anni ‘80 ha fatto parte brevemente anche de I Gatti di Vicolo Miracoli. Inizialmente Casillo mantiene il suo po� sto fisso come geometra del Comune di Napoli, ma poi, nel 1985, lascia la pro� fessione, si stacca dai Sadici e lavora nei film di Luciano De Crescenzo interpre� tando il “vice sostituto portiere” in Così parlò Bellavista e Il mistero di Bellavi� sta, partecipa con grande successo alla trasmissione televisiva sportiva Number Two, si concentra nel cabaret portando in scena commedie sue o opere di De
Filippo. Devoto della Madonna di Piedi� grotta, fin da giovane contribuisce a te� nerne vivo il culto con delle celebrazioni molto toccanti e coinvolgenti. Il nostro ospite, perfettamente a suo agio nello studio televisivo di Partenope Tv, ha raccontato la sua vita professionale e privata con numerosi aneddoti e cu� riosità, ha ricordato i suoi esordi, i suoi tanti incontri artistici, inoltre numerose sono state le testimonianze fotografiche relative alla carriera, ai colleghi, alla vita privata e molteplici i videomessaggi inviati da Cosimo Alberto e Lara Sanso� ne, suoi figli artistici in Un posto al sole, dall’amica Stefania, da Mario Maglione, Enrico Di Napoli, Enza Barra, Marco
Lanzuise, dalla figlia Cristiana e i due nipoti, che sono riusciti a spiazzarlo. Benedetto ha scritto anche due libri, “Comicamaro”, una raccolta di suoi monologhi, “All’ebbreca e stu fatto” (all’epoca di questo fatto) dove ha mes� so insieme racconti di religiosità popo� lare. Dopo tanto teatro comico la svolta con testi più impegnativi: con il regista Pierpaolo Sepe ha fatto un lavoro di Sa� muel Beckett, “Atto senza parole e altri testi”, poi “Le cinque rose di Jennifer”, il capolavoro di Annibale Ruccello, e “Sik Sik l’artefice magico”, con la re� gia di Enzo Moscato ha fatto la “Ronda degli ammoniti”, adesso sta in tournée con il capolavoro “Così parlò Bellavi� sta”. Molto amata la rubrica “In cucina con Gemyy” curata dalla food blogger Gemma Caruso, che ha ideato per il no� stro ospite gli schiaffoni alla napoletana gratinati al forno, che sono stati molto graditi. Un grazie particolare all’editore Angelo Ucciero, che crede fortemente nel programma, e al direttore artistico Renato De Carmine. La regia del programma è di Antonio Di Gennaro. Si ringraziano anche gli spon� sor: Ritz Cafè di Pietro Toglio e Babà Re con la testimonial, la ragazza col turban� te, la giornalista Lucia La Marca, con le sue domande intriganti. La replica andrà in onda domenica alle ore 21,00.
RAFFAELE SILVESTRO
AL TEATRO EDUARDO DE FILIPPO DI ARZANO BIAGIO IZZO IN SCENA
Si chiude il mese di novembre al teatro Eduardo De Filippo di Arzano con altri due sold out per gli spettacoli di Francesco Cicchella. Applausi a scena aperta per lo showman, che non solo ha fatto ridere a crepapelle gli spettato� ri, ma anche allietato questi ultimi con la sua bellissima voce. Come prima volta nella struttura di Via Verdi, possiamo dire che, sia andato tutto per il verso giusto e che abbia lasciato un bellissimo ricordo agli arzanesi. Il prossimo appuntamento è Biagio Izzo “Tartassati dalle Tasse”, il 7 e 8 dicembre, pochissimi posti disponibili, anche qui si va per il tutto esaurito, del resto, il comico napoletano è tanto amato dalla sua gente. Dopo Biagio, c’è una pausa di tre settimane, fino al giorno 27 dicembre, dove i due comici Domenico Pinelli e Ciro Pauciullo, si esibiranno in un’e� silarante commedia, essendo la data lontana, è ancora possibile acquistare il ticket sia per il 27 che per il 28 dicembre, un modo alternativo per avvici� narsi alla fine dell’anno, con allegria, ma soprattutto trascorrendo una bella serata in teatro.
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ESCE IL FILM “UNA SCONOSCIUTA”
Esce il 13, 14 e 15 dicembre 2021, prima come film-evento e a seguire con distri� buzione tradizionale, prodotto e distri� buito da Fair Play, ‘Una sconosciuta’, lungometraggio di Fabrizio Guarducci, interpretato da Sebastiano Somma, San� dra Ceccarelli, Desirèe Noferini, An� drea Muzzi, Dario D’Ambrosi, Morga� na Forcella, Stefano Molinari e Gianni Poliziani. Prodotto da Matteo Cichero e Fabrizio Guarducci e tratto dal libro omonimo, edito da Lorenzo De’ Me� dici Press, scritto dallo stesso regista, che firma la sceneggiatura con l’attore Sebastiano Somma, ‘Una sconosciuta’ si avvale delle musiche di Pino Donag� gio, della direzione della fotografia di Stefano Spiti, del montaggio di Paolo Marzoni, dei costumi di Stefania Pisa� no. Premiato in numerosi festival nazio� nali e internazionali, Una sconosciuta’ ha inoltre vinto tre prestigiosi premi al Terra di Siena International Film Festi� val 2021: il Sanese D’Oro per il Miglior Film, per il Miglior Attore Protagonista a Sebastiano Somma e per il Miglior Produttore a Matteo Cichero. In una cittadina dal glorioso passato, ormai desertificata, appare improvvisa� mente un’affascinante donna misterio� sa, bellissima. La sua presenza suscita le più diverse reazioni e commenti fra i cittadini ed gli avventori del bar che è solita frequentare in orari precisi. Il suo silenzio, enigmatico, riesce a tirar fuo� ri spontaneamente dalle persone, lati a loro stessi sconosciuti. Senza parlare, con il solo sorriso e la forza dello sguardo invita, coloro che vengono in contatto con lei, ad una se� rena riflessione introspettiva, aiutandoli a trovare dentro se stessi una risposta alle loro domande. Improvvisamente come era arrivata nella cittadina, senza che nessuno sapesse da dove, dopo aver resuscitato emozioni e rianimato la vita della piccola comunità la Sconosciuta se ne andrà. “Il film, come del resto anche il libro, è stato scritto per riaccendere il dialogo fra i cittadini che non comunicavano più fra di loro – sottolinea il regista - La musica di Pino Donaggio, la fotografia di Stefano Spiti, il contesto e il contenuto, fanno respirare conflitti ed emozioni del protagonista durante lo sviluppo della storia. La trasposizione dal linguaggio letterario a quello cinemato-
“UNA SCONOSCIUTA” DI FABRIZIO GUARDUCCI CON SEBASTIANO SOMMA, SANDRA CECCARELLI E DESIRÈE NOFERINI AL CINEMA PRIMA COME FILM-EVENTO IL 13, 14 E 15 DICEMBRE E A SEGUIRE CON DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE. PRODOTTO E DISTRIBUITO DA FAIR PLAY grafico, seppure si tratti di due mezzi diversi, ha rispettato il mood narrativo che contraddistingueva il libro”. IL REGISTA: Fin dai tempi dell’Università, Fabrizio Guarducci si è sempre interessato al lin� guaggio come strumento per il miglio� ramento della società e dell’individuo. Convinto situazionista, ha svolto nume� rosi mestieri: tornitore, cameriere, cuo� co, addetto alle vendite, guida turistica e creatore di animazioni con argilla, sab� bia, carta e condensa su vetro. Nel 1971 fonda l’Istituto Lorenzo de’ Medici, una scuola internazionale di arte, restauro e archeologia. Nel 1980 ha presieduto l’Istituto di Scienze Cinematografiche di Firenze, collaborando con personag� gi illustri come Marcello Mastroianni, Nikita Mikhalkov, Michelangelo Anto� nioni, Martin Scorsese, Bernardo Berto� lucci, Tonino Guerra e Vittorio Storaro. La sua esperienza cinematografica inizia nel 1982 come assistente alla regia per il
film Silhouettes. Dirige il documentario Dall’Arbia all’Orcia, premiato al Phila� Film Festival di Philadelphia nel 1993. Ha prodotto Two Days con Paul Rudd nel 2003. Come produttore esecutivo ha realizzato Il Mio Viaggio in Italia, vinci� tore del Golden Eagle e, nel 2011, Una Vita da Sogno. Presidente dell’Istituto Lorenzo de’ Medici, nel 2015, Guar� ducci cura il restauro dei Moai sull’Iso� la di Pasqua ed in India con le Sorelle di Madre Teresa di Calcutta. Nel 2013 pubblica il saggio La parola ritrovata: “Dopo Saussure, questo è il saggio più importante e completo sul linguaggio come mezzo di comunicazione che ab� biamo atteso da oltre 150 anni” (Philip� pe Daverio). Nel 2015 pubblica Theoria, Il divino oltre il dogma: “Questo libro rappresenta un prezioso laboratorio spi� rituale” (Vito Mancuso). Nel 2016 esce il suo primo romanzo, Il quinto volto, un thriller storico sul mistero che ha come cornice l’assassinio di Masaccio, l’uo� mo che ha creato il rinascimento. Nel 2016 Fabrizio fonda anche la società di produzione cinematografica Fair Play. Nel 2017 scrive e dirige il suo primo lungometraggio Mare di Grano, pre� miato e selezionato in numerosi festival con Ornella Muti, Sebastiano Somma e Paolo Hendel. Sempre con Fair Play, ha scritto e diretto “Anemos”, attualmente in post-produzione, e sta sviluppando Il Quinto Volto, basato sul suo romanzo. Nel 2019 pubblica il romanzo “La pa� rola perduta”, nel 2020 esce il romanzo “Una Sconosciuta” e nel 2021 ”Duetto”. LA PRODUZIONE Fair Play è una società di produzione cinematografica che nasce nel 2016, attualmente il ruolo di Produttore/Di� rettore Generale è ricoperto da Matteo Cichero. L’idea che muove Fair Play è di riunire svariate professionalità e sen� sibilità intorno ad un’idea di cinema che sappia valorizzare il rapporto dell’uomo in funzione dell’ambiente che lo circon� da e della società in cui vive. Il cinema come rinascita di un umanesimo troppe volte sepolto dall’Io imperante dei nostri giorni, a discapito dell’unione di menti e sentimenti che creano opportunità e cul� tura. Con questa mission, Fair Play crea la sua linea editoriale selezionando pro� getti cinematografici che, con stili e ge� neri diversi, si sappiano distinguere nel panorama nazionale ed internazionale.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LE ATLETE DELLA “QUASAR” SI CONFERMANO A CASAVATORE PROCLAMATI NUOVAMENTE CAMPIONESSE REGIONALI I CONSIGLIERI COMUNALI
Sabato 20 novembre si è tenuto a Pomigliano D’Arco, presso la so� cietà Fitness Tribe, il Campionato Federale di Ginnastica. Le atlete della Società Ginnastica Quasar Alessandro Imbaldi, si con� fermano nuovamente campionesse regionali nella categoria LE junior / senior, competizione più difficile ri� servata alle ginnaste della categorie Silver. La società Quasar, fondata nel 1976 da Aldo Imbaldi e Isabella De Luca, continua ad essere fucina di campioni dando lustro alla città di Casoria e a tutta l’area Nord . La direzione tecnica è affidata oggi a Maria Francesca Imbaldi che vanta al suo fianco un staff conosciuto e afferma� to in ambito federale: Paola Capaldo, Tonia Severino, Stefano Laudadio ed Errico Varriale. Il 3 Dicembre le nostre giovani atlete partiranno per Rimini, dove si disputerà il campionato italiano, lì si batteranno per portare nuovamente a Napoli e al Sud il titolo Italiano. A Giulia Barra , Giuliana Di Domenico , Esposito Aurora ed Emanuela Gifuni va il sostegno della nostra redazione e di tutta la città di Casoria.
Il presidente dell’ufficio centrale elettorale del Comune, Ales� sandra Farina, ha proclamato stamane, presso la sala consiliare del municipio, i consiglieri comunali. I consiglieri proclamati sono Maria Marino, Fabio Machiella, Marco Giuseppe De Rosa, Elsa Picaro, in sostituzione dell’e� letto Crescenzo Buono, deceduto, Francesco Napolitano, Die� go Moronese, Tiziana Bognanni, Pasquale Palmentieri, Vin� cenzo Acunzo, Claudio Caurano, Vito Marino, Giulia Marotta, Giovanni Russo, Giovanni Del Prete, Elena Alessio, Elisabetta Puzone. La proclamazione dei nuovi consiglieri è avvenuta alla luce della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 12 ottobre 2021, che ha eletto direttamente sindaco Luigi Maglio� ne. Della nuova assemblea civica non faranno parte Elisabetta Puzone ed Elsa Picaro, nominati assessori dal primo cittadino. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
PRESENTAZIONE DEL LIBRO ANCHE I BULLI HANNO IL CUORE
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Anche i bulli hanno un cuore
Il bullismo purtroppo è un tema di quotidiana attualità. Nei suoi racconti Daniela Biancotto vuole sensibilizzare genitori e figli su questo aspetto problematico della nostra società. Anche i bulli hanno un cuore è un libro di speranza, come recita il titolo. È vero, esistono i bulli, e le vittime che subiscono le violenze tutti i giorni, a scuola e non solo, sono un fenomeno da non sottovalutare. Ma l’autrice vuole il bene, anche per i malvagi: se riusciamo a lavorare sulla mente e sul cuore dei cattivi, c’è la concreta possibilità di riportarli sulla retta via. Un libro di storie dell’oggi, per credere in un domani migliore.
Daniela Biancotto
E’ un libro moderno, educativo, par� Daniela Biancotto la di ragazzi bulli, di ragazzi speciali Anche i bulli hanno un cuore e di ragazzi con problemi (che sof� frono la separazione dei genitori, che si imbattono nel pericolo della droga, che sono trascurati dalle fa� miglie o peggio ancora approdano alle nostre coste come clandestini). Questo libro contiene molti racconti su un tema che è purtroppo di quoti� diana attualità: il bullismo. Attraverso i personaggi, che sono ragazzi coraggiosi o bulli, l’autrice fa riflettere sui veri valori della vita, soprattutto sul perdono e sulla speranza. È vero esistono i bulli e le vittime che subisco� no violenza ogni giorno a scuola e non solo. Questo fenomeno non è da sottovalutare e tanto meno da igno� rare. Ma l’autrice vuole il bene, anche per i malvagi, vittime a loro volta della società. Se si riesce a lavorare sulla mente e sul cuore dei cattivi, con l’aiuto del coraggio di molti ragazzini, c’è la concreta possibilità di riportare i bulli sulla retta via. È un libro di storie d’oggi, per credere in un domani migliore, un libro che fa riflettere, da leggere alle scuole medie nell’ora di educazione civica: ogni racconto offre spunti di riflessione.
Daniela Biancotto è nata a Cuneo nel 1962. Dopo il diploma magistrale, la laurea in Pedagogia e alcune specializzazioni per alunni diversamente abili, ha lavorato per tanti anni nelle scuole primarie e secondarie. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo “Solo una madre finta”, ripubblicato nel 2017 con il titolo “La bambina adottata”, che ha ottenuto significativi riconoscimenti in tutta Italia. Nel 2019 pubblica il libro “Fiabe e racconti”, in cui in modo semplice e divertente fa riflettere i piccoli lettori sui veri valori della vita: amore, perdono, rispetto per gli esseri viventi, specialmente verso chi ha difficoltà. Nel 2017 ha pubblicato presso Araba Fenice “I miei primi 22 anni”, nel 2019 “Noi separati”, nel 2020 “Bagliori di vita” e nel 2021, con la sorella Irene, “La sfida”.
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Al suono della campanella Ale e Mara s’incamminar verso il pulmino; Mara era triste per via delle caramel galo della nonna per la Befa A casa Ale, che era un bam no, iniziò a parlare animat cemente con il gattino che con infinito amore. Dopo pranzo lo mise sull con lui svolse i compiti i l’amore incondizionato de rendeva più sicuro di sé e Ale gli diede il paté di ma dosi, perché il gattino era m to e andava alimentato ogn Alle sedici Mara bussò all casa di Ale, che orgoglioso nuovo amico a quattro zam trascorsero il pomeriggio a la bestiola e a osservarla a ghie sul gomitolo di lana c aveva messo a disposizione Mara si lamentò parecchio d le rubate e Ale si sentì rim scienza, per non aver parlat to il ladruncolo. Il giorno seguente all’interv pagna, Carla, piangeva disp nelle tasche del suo cappo steriosamente sparite le m avrebbero permesso di acq nino al cioccolato.
In copertina: disegno realizzato ne 2021/22 dagli alunni della classe Comprensivo “S. Grandis” di Bor con l’insegnante di arte Tiziana Sp
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IL CASO CASORIA AMBIENTE ALL’UNIVERSITÀ FEDERICO II. LEZIONE DELL’AMMINISTRATORE MASSIMO IODICE
Casoria Ambiente nei mesi scorsi ha trasformato la sua identi� tà digitale, rinnovando completamente il suo logo e il portale. Sono stati i primi passi che hanno portato poi alla realizzazio� ne dell’applicazione che ha trasformato la gestione dei rifiuti ingombranti, rendendola più veloce ed efficace. Il caso è diventato materia di studio nelle aule universitarie, oggi il nostro amministratore unico Massimo Iodice è inter� venuto al seminario di Digital Marketing organizzato presso il corso di Strategia ed Imprenditorialità del Prof. Pierluigi Rippa alla facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università Federico II. Il Dott. Massimo Iodice ha introdotto il percorso di digitaliz� zazione di Casoria Ambiente, il “doppio binario” di crescita tecnologica e formazione degli uomini abilitati a farla funzio� nare e soprattutto dei cittadini che devono sfruttarla. “C’è un cambiamento in atto, spesso la trasformazione digi� tale è gestita da un capitale umano da formare sulle nuove tecnologie, ci sono dei processi in corso, noi come Casoria Ambiente abbiamo voluto cogliere questa sfida che ci riguar� da tutti. Siamo partiti dal pay-off “Facciamo la differenza” che ci accompagna in tutte le nostre iniziative giocando sul legame tra la raccolta differenziata e la possibilità per ogni cittadino di fare la differenza anche con un piccolo gesto. Ab� biamo scelto tra tante idee riguardo al logo adottato per Ca� soria Ambiente, ci siamo concentrati sulla realizzazione di un sito web per risolvere le problematiche di comunicazione che avevamo con questo strumento. Abbiamo creato una piattaforma interattiva con il duplice vestito: l’informazione ai cittadini che, però, possono anche interagire facendo delle segnalazioni. Con l’app abbiamo ri� dotto da tre mesi a circa dieci giorni i tempi di raccolta dei ri� fiuti ingombranti, abbiamo avuto più di mille richieste di ritiro tra ingombranti e sfalci e potature. C’è ancora chi non riesce ad usare questo strumento ma abbiamo organizzato la nostra struttura in modo da supportare il processo di digitalizzazio� ne. La trasformazione digitale non ha sostituito, ha aggiunto un servizio migliorandolo e rendendolo al passo con i tempi, la campagna si è svolta anche grazie ad altri mezzi di comu� nicazione come flyer, cartellonistica, campagna web e social, info point”, così Massimo Iodice ha raccontato il “case study” Casoria Ambiente.
30 ANTONIO BOTTA Neutralizzare le menti violente, zotiche e ottuse non sarebbe nemmeno un compito difficile, ma è di essenziale importanza il ruolo cruciale che si ha nell’educazione dei figli maschi. Dovremmo essere capaci di insegnare il rispetto, assumere un atteggiamento positivo, trasmettere la consapevolezza del dovere, dei diritti, del decoro altrui, della dignità di tutti senza eccezioni, che il mondo può essere un posto migliore e che la goccia d’acqua nel mare può fare la differenza, ma soprattutto, dare il buon esempio. Giusy De Marco, studentessa della scuola secondaria di I grado “Angelo Mozzillo”, mia ex alunna, lo ha fatto riuscendovi con efficacia con una poesia di seguito pubblicata. La lirica è stata selezionata per un riconoscimento nell’ambito di un concorso promosso dall’Istituto scolastico predetto, in cui frequenta la seconda classe. Anche il disegno, a corredo della poesia, è eccellente, perché rappresenta con grande efficacia il messaggio forte lanciato da Giusy
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ELENA TORRE
INTERVISTA A LUCA BASSANESE Appena uscito il tuo ultimo album Piazza Bassanese volume 2 che insieme al volume 1 hanno una storia bellissima ce la racconti? Sono due volumi nati durante il lockdown, che ho realizzato assieme al maestro Stefano Florio dopo tante ore passate a combattere l’isolamento sociale in compagnia dei fan, amici e amiche da molte parte d’Italia e del mondo collegati tramite la rete come una grande famiglia. È stata l’occasione per trasformare la solitudine e la preoccupazione in un momento di possibilità, per creare una comunità di persone senza limiti e confini, dove ritrovarsi dentro una musica, una canzone, un pensiero positivo verso quell’infinito interiore che esiste dentro ognuno ed ognuna di noi. Così ad ogni incontro nascevano nuove idee, stimoli per creare una nuova storia in musica, per far nascere inediti e allo stesso tempo selezionare come briciole di pane nel sentiero verso l’essenza, del proprio mondo artistico, canzoni sempre presenti ed omaggi ad altri autori della musica italiana. Il tutto assieme ad una piccola fisarmonica degli anni ‘40 restaurata e amplificata dal maestro liutaio Claudio Beltrami, ribattezzata “rossina” per il suo colore rosso vintage.
Augurissimi
Un’altra colonna del Comando della Polizia Municipale di Casoria va in pensione: il luogotenente VINCENZO BRUNO, responsabile del servizio contravvenzioni e punto di riferimento animalista. Auguri di lunga vita. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
Editore C&C CENTRO STAMPE SRL
Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 25 novembre 2021
Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Pietro Casilli, 26 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08113086022 email: casoriadue@libero. it
Cosa contiene? L’album Vol.II contiene ben 17 brani e assieme al Vol.I si arriva a 32 brani per oltre 2 ore di musica. Come hai scelto i pezzi da inserire? Sempre assieme a Stefano Florio che ha curato l’intera produzione, dagli arrangiamenti alla scelta dei brani e con il quale da oltre quindici anni scrivo le mie canzoni. È stata una scelta difficile e a volte delego completamente questo compito perché mi crea ansia! Questa volta abbiamo ascoltato anche le voci dei fan che con delicatezza e cortesia hanno avanzato le loro proposte che per noi sono state molto importanti da valutare. Le canzoni sono come degli specchi e a volte attraverso gli altri ritrovi te stesso nella forma più autentica. Che ruolo deve avere per te la musica? La musica come l’arte in genere ha una grande responsabilità. È cibo per la mente e soprattutto per lo spirito. Qualunque cosa tu scriva diviene alimento per questo mondo e contribuisce alla formazione della società. Per questo non amo la musica quando non è autentica, quando viene geneticamente modificata come si direbbe per il cibo. Amo la musica che nasce per raccontare al mondo una nuova scoperta, quella che narra l’esistenza e ce la restituisce sotto una nuova lente, amo le cose fatte soltanto per amore.
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