trento Anno XIII - DICEMBRE 2013 - Numero IV - trimestrale
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Periodico d’informazione della cassa rurale di trento
Tab: B Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 DCB Trento. Contiene I.P.
TRENTO e lo sport accoppiata vincente Addio a RID e bonifico, arrivano i pagamenti SEPA Calendario 2014 ecco i vincitori
Soggiorni studio all’estero, ci sarà anche la Spagna
Trento e lo sport, accoppiata vincente
tra di noi
In allegato il Bilancio sociale 2012
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uesto numero di “Trento Vive” è arrivato nelle case di tutti i soci con in allegato un opusculo dedicato al “Bilancio sociale 2012”. Sfogliando le pagine della pubblicazione, i soci hanno così l’opportunità di conoscere in modo diretto e dettagliato l’attività svolta nel corso del 2012 dalla Cassa rurale, con riferimento, in modo particolare, all’apporto dato alla crescita “morale, culturale ed economica” del territorio nel quale la Cassa opera.
10 la parola al presidente 11 Senza preparazione il successo non arriva 12 Foreste, città e persone che rimangono nel cuore 14 corsi di computer e internet 15 Il talento di scoprire chi ha talento per correre 16 In breve 17 Trentocredi, una “cassa” ben radicata e solida 18 LA “REGINA” TRENTINA DELLO SCACCO MATTO 19 in breve 20 la filiale di martignano ritratti
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La “guerra di indipendenza” dalla parrocchia di Cognola
noi & i soldi
24 L’ANALISI DEL DIRETTORE 25 Addio a RID e bonifico, arrivano i pagamenti SEPA 26 in breve 27 le POLIZZE CONDOMINIALI CLM
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SOMMARIO
in primo piano
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SOMMARIO
trento
Soggiorni studio all’estero, ci sarà anche la Spagna
Fondazione
30 Intervista a valerio massimo manfredi 31 Un premio all’eccellenza di tre progetti di ricerca giovani 2.0
34 I Campus “Job trainer”, un’ottima esperienza 35 in breve 36 Lisbona aspetta gli studenti migliori Calendario 2014
38 Calendario 2014 ecco i vincitori
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Direttore: Giorgio Fracalossi Direttore responsabile: Walter Liber Comitato di redazione: Michele Sartori, Mario Longo, Paolo Serafini, Adriana Osele, Rossana Gramegna, Roberta Pinto, Franco Dapor Coordinatore: Maurizio Tomasi Hanno collaborato: Federico Albertelli, Matteo Cavagna, Alessio Coser, Giulia Degasperi, Alberto Folgheraiter, Luciano Imperadori, Marta Nuresi, Renzo Panizza, Leonardo Pontalti Foto di copertina: Adelfo Bayr Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000 Progettazione grafica: Fabio Monauni
Anno XIII - DICEMBRE 2013 - Numero IV - trimestrale
In primo piano
Trento e lo sport, accoppiata vincente
foto Alessio Coser
Gli investimenti pubblici, il ruolo delle associazioni e del volontariato, il sostegno del credito cooperativo, sono le “colonne portanti” di un settore che svolge anche un’insostituibile funzione sociale. Le interviste all’assessore comunale competente, al presidente del Coni provinciale e ad alcuni dirigenti di società, tracciano il “profilo sportivo” della città, fatto di eccellenza ma anche di qualche difficoltà
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ono poco più di duecento le società sportive con sede nel comune di Trento, che figurano nell’elenco del CONI: le discipline sportive (in ordine alfabetico) vanno dal tiro con l’arco al volley, passando per atletica, basket,
calcio, ciclismo, judo, nuoto, tennis, solo per citare quelle più numerose. Un’altra fonte interessante per tracciare il “profilo sportivo” della città, sono i dati elaborati dall’assessorato comunale allo sport, sulla base delle
richieste di contributi presentate dalle associazioni presenti a Trento. Fra il 2008 e il 2012 le società sportive che hanno chiesto sostegno finanziario al Comune sono state in media 109, per un numero complessivo di circa
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In primo piano ITALO AGOSTINI, UNIONE SPORTIVA SOPRAMONTE
È fondamentale la disponibilità dei genitori
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a casa sua, Italo Agostini vede il campo sportivo. Il presidente dell’Unione sportiva Sopramonte in questi mesi ha potuto seguire passo passo i lavori che stanno portando al rinnovo dell’impianto, con la posa del fondo in sintetico “anche se i lavori hanno tenuto lontano dal paese tutti i nostri ragazzi, con l’attività che è stata spostata a Vigolo Baselga, nella struttura della Trilacum”. Qualche disagio, ma anche e soprattutto un’occasione in cui è stata messa alla prova la coesione di famiglie e dirigenti attorno alla società: “Con la necessità di spostarsi per ogni incontro o ogni
dodicimila tesserati. Gli stessi dati su base quinquennale, dicono che (in base al numero di tesserati), le società più “frequentate” risultano essere le polisportive (con 2.155 tesserati) seguite da quelle di calcio (2.070). Nell’ordine troviamo poi pallacanestro (1.115), atletica (897), ginnastica e sport del ghiaccio (entrambe 596), pallavolo (536) e nuoto (477). Sono dati che confermano la fondatezza della statistica sull’indice di sportività realizzata dal quotidiano “Il
allenamento abbiamo potuto testare la disponibilità di tutti coloro che si muovono attorno all’Unione sportiva”. Con 110 ragazzini impegnati nel calcio, oltre al centinaio di ragazzine della pallavolo, quella di Sopramonte è una realtà importante per il territorio, “che vive dell’impegno quotidiano dei genitori e di tutta la comunità: basti pensare che parecchi dei nostri tecnici sono ex giocatori ormai adulti, che si sono messi a disposizione dei più piccoli. Una disponibilità fondamentale per noi, così come quella degli sponsor che ci sostengono, tra cui la Cassa rurale. Senza di loro, l’attività andrebbe sicuramente a morire”. Leonardo Pontalti
sole-24ore” su 110 capoluoghi di provincia, nella quale Trento dal 2007 al 2013 ha sempre occupato una delle prime tre posizioni (con la sola eccezione del 2010 quando si è classificata quarta). La statistica viene realizzata tenendo conto – a livello provinciale – di numerosi indicatori relativi alle discipline sportive e di fattori che collegano lo sport al territorio e ad aspetti sociali ed economici: lo sport per gli amatori, per i bambini, per i disabili, numero di palestre e impianti, studenti di scienze motorie, negozi di settore, spesa per manifestazioni. Trento può quindi a buona ragione essere definita una città con lo sport nel sangue. Il più convinto di questo fatto è Paolo Castelli, dal 2009 assessore allo sport (e all’istruzione) del Comune di Trento, che fa una prima puntualizzazione: l’attenzione dell’amministrazione comunale è rivolta allo sport soprattutto per la sua funzione sociale. “Trento – spiega Castelli – si è dotata di un piano di politica di settore che riconosce allo sport un significato universale in quanto fattore di crescita, di integrazione, di Paolo Castelli, assessore comunale allo sport
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partecipazione alla vita sociale, di tolleranza, di accettazione delle differenze e di rispetto delle regole. In linea con tali principi il Comune privilegia la funzione formativa e sociale dello sport, evidenziandone l’importanza per lo sviluppo e l’equilibrio psicofisico di ogni persona e ritenendolo un’opportunità di riabilitazione”. Nel triennio 2010-2012 il Comune di Trento ha messo in bilancio per le spese correnti nello sport, oltre sette milioni di euro ogni anno, una percentuale superiore al 4% del bilancio comunale complessivo. Da uno studio condotto in ventuno grandi comuni italiani, presentato nel 2010 a Bologna, “Trento si identifica per avere una spesa pro capite di quasi due volte e mezzo superiore a quella media degli altri comuni analizzati - puntualizza Castelli - e investimenti pro capite di otto volte superiori alla media degli altri”. Ma secondo l’assessore, ogni ragionamento sullo sport cittadino deve anche tener conto dell’indispensabile contributo che viene dall’associazionismo e dal volontariato. “La grande tradizione e cultura dello sport della città di Trento - afferma - si fonda su
In primo piano CARLO SEGATTA, “MARZOLA” - POVO
Scartoffie e pratiche rendono tutto più faticoso
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o non ho sposato Carlo Segatta. Prima ho sposato il Marzola, poi lui”. Basterebbe questa battuta della signora Cristina, moglie del presidente della società di Povo, per comprendere come la coppia sia l’anima del gruppo sportivo nato nel 1966 in seno alla sezione satina del sobborgo e diventata oggi una realtà con 300 tesserati, senza contare quelli dell’Atletica Trento, figlia sempre del dinamismo della collina. Carlo organizza, pianifica, telefona, si arrabatta; Cristina sistema le carte, la contabilità, dà ordine alle idee. “Fare sport a Trento? È bello e magari più facile che altrove, anche se è una gran fatica”, spiega
un patrimonio associativo riconosciuto come interlocutore primario per la promozione, l’organizzazione e la gestione dell’attività sportiva. Nell’ambito sportivo esiste infatti un volontariato che persegue i valori della gratuità, della condivisione e della solidarietà, attraverso un impegno che vede coinvolti dirigenti sportivi, allenatori, tecnici, animatori, genitori e ha i caratteri della stabilità, della continuità e della competenza”. Accanto all’associazionismo e all’ente pubblico, per Castelli c’è poi una terza “colonna portante” dello sport cittadino: il credito cooperativo. “Senza il sostegno garantito dalla Cassa rurale di Trento - che nel 2011 è stato di 379 mila Euro come si può leggere nel Bilancio sociale - sarebbe molto difficile al giorno d’oggi per le società sportive riuscire a svolgere la loro attività e questo è un merito che va giustamente riconosciuto alla Cassa rurale della città”. Uno degli obiettivi principali del “Piano” del Comune è rendere l’attività sportiva accessibile a tutte le persone, a prescindere dalle loro capacità o interessi “e l’Amministrazione comunale, grazie anche alla buona dotazione di
Segatta, mentre la signora Cristina annuisce silenziosa. “Molto più faticoso di un tempo, soprattutto per il lavoro a cui ci obbligano le scartoffie, le pratiche, la caccia alle palestre. E soprattutto per le realtà come la nostra che sono attive in discipline più dispensiose di altre, come lo sci. Tra le prime della città a diffondere il fondo, il Marzola ha il suo “regno” in Bondone: “Ma tra attrezzature e trasferimenti da e per il Bondone, ogni anno dobbiamo fare sempre più i salti mortali per poter mantenere le tariffe di iscrizione ai corsi alla portata delle famiglie. Ma stiamo andando avanti da più di quarant’anni, e continueremo a farlo”. LP
impianti sportivi - precisa Castelli - mira a creare le condizioni affinché tutti possano praticare attività motoria e sportiva, in particolare le nuove generazioni, attivando per questo collaborazioni e sinergie con l’associazionismo sportivo e con tutte quelle agenzie ed enti, pubblici e privati, che si occupano di sport, nella consapevolezza che l’attività motoria produce un innegabile miglioramento della qualità della vita non solo sotto il profilo fisico e della salute delle persone, favorendo una crescita armoniosa e prevenendo lo svilupparsi di malattie legate alla sedentarietà e
all’obesità, ma anche agendo nella sfera psichica individuale e su quella più articolata del sociale, riducendo l’insorgenza di problematiche connesse alla carenza di contatti interpersonali, di isolamento e di estraniazione”. Rientrano in questo contesto iniziative come “GiocoSport” e “Sport nel verde” che il Comune promuove in prima persona. Il progetto “GiocoSport” è rivolto agli alunni delle scuole primarie del territorio comunale e si svolge in orario scolastico e le diverse attività proposte hanno l’intento, ad integrazione dell’educazione motoria
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In primo piano MAURO STENICO, “DOLASIANA”- MEANO
La priorità è dare spazio ai giovani del posto
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auro Stenico è fresco di festeggiamenti: lo scorso 3 novembre la Dolasiana, società che guida dopo esservi entrato come dirigente nel 1977, ha inaugurato il nuovo campo sportivo, atteso da anni non solo dai tesserati, ma da tutta la comunità di Meano. Un legame inscindibile, quello tra la società (220 tesserati, tra calcio e volley) e la comunità, come spiega lo stesso Stenico: “La priorità, per una realtà come la nostra, è quella di dare spazio ai giovani del posto. Anche a scapito dei risultati. Piuttosto che dover andare a cercare gli atleti altrove per puntare in alto, preferiamo volare basso, ma
rimanere fedeli alla nostra missione”. Nonostante una burocrazia sempre più pressante: “È questa la minaccia più grande contro la quale dobbiamo combattere, per continuare a poter fare sport. È tutto più complicato, nell’organizzare, allestire, pianificare. Come se non bastassero altre criticità, in primis una crisi che sta mordendo anche le famiglie. Semplicemente portare i ragazzi in trasferta in auto, non per tutti è facile, di questi tempi. Per fortuna ci sono realtà che ci danno sempre una mano, come la Cassa rurale di Trento, vicina al territorio come lo siamo noi”. LP
Impianti sportivi a Trento
comunemente svolta nelle scuole, di far conoscere e valorizzare la pratica sportiva e l’educazione al movimento a dimensione di bambino, con particolare attenzione quindi all’aspetto ludico, senza mirare né alla prestazione né tanto meno alla specializzazione sportiva. Nelle dieci edizioni finora svolte il progetto “GiocoSport” ha coinvolto 5.300 alunni di 250 classi, che sono stati impegnati in 1.500 ore di attività in venti diverse discipline sportive e in un
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corso di sci alpino e nordico, realizzate con la collaborazione di trenta società sportive e delle rispettive Federazioni. Il progetto “Sport nel verde” - che è valso al Comune di Trento il premio “Sport e cultura 2010” conferito da “Alleanza sportiva italiana” di Roma – intende favorire l’utilizzo dei parchi della città di Trento attraverso lo sport e mira a incentivare la pratica sportiva libera diffusa. Le attività di animazione sportiva al parco sono realizzate gratuitamente dalle Cooperative del privato sociale di Trento e dalle Associazioni sportive dilettantistiche e per ragazzi e bambini che frequentano liberamente le aree verdi. Nel 2012, accanto a 160 giovani maggiorenni, a “Sport nel verde” han-
no partecipato 5.040 bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni, la maggior parte dei quali (3.100) con meno di 6 anni. Quest’anno il Comune ha proposto anche la prima edizione di Sport nel Verde dedicata agli adulti, nella convinzione – spiega Castelli – che la lotta alla sedentarietà sia un obiettivo primario per promuovere un corretto stile di vita a beneficio dei cittadini. Il progetto che ricalca lo stesso format di quello rivolto ai ragazzi comprendeva la proposta di numerosi sport quali ginnastica dolce, ginnastica al parco, tai chi, yoga e bocce svolti in altrettanti parchi e giardini della città. Si sta facendo una valutazione del riscontro a questa nuova proposta per ottimizzarla negli anni a venire”. L’altro ambito di intervento (e di
In primo piano LUCIANO RINALDI, UNIONE SPORTIVA VILLAZZANO
Attenti al processo di crescita dei ragazzi
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e istituzioni sempre più spesso sembrano dare l’idea di non concepire più lo sport come un servizio fondamentale per i giovani e, dunque, per la società intera: dalla scuola, in cui l’educazione fisica è snobbata, alla politica, con una burocrazia sempre più pesante”. E anche Trento, non fa eccezione, spiega Luciano Rinaldi, presidente dell’Unione sportiva Villazzano. Seicento atleti tra calcio, volley, softball, tennistavolo, orienteering, atletica e anche bocce, per chi ha visto la passione per lo sport non diminuire con l’età. Rinaldi è entrato nella società, cresciuta a braccetto con la spesa) del Comune è la gestione degli impianti sportivi comunali, che avviene con tre modalità: l’affidamento all’Azienda Speciale per la gestione degli impianti sportivi (A.S.I.S.), l’affidamento ad associazioni sportive dilettantistiche e, per il solo bocciodromo di via Fermi, la gestione diretta. “Non possiamo nasconderci che
rurale di Villazzano, una delle realtà fondatrici della Cassa rurale di Trento, da genitore. Poi dirigente, fino alla presidenza. Soddisfazioni, ma anche grattacapi e responsabilità: “Trovare volontari è sempre più difficile, e per noi che ne mobilitiamo trecento, non è cosa da poco. Anche dal punto di vista finanziario, gli sponsor sono sempre meno e sempre più preziosi: fortunatamente ci sono realtà come la Cassa rurale di Trento, altrimenti sarebbe tutto ancora più complicato”. Ma tra mille sforzi, si va avanti, “fedeli al nostro spirito di servizio, e attenti al processo di crescita dei ragazzi, prima che ai risultati”. LP
l’utilizzo degli impianti è un ambito nel quale abbiamo qualche difficoltà nel rispondere adeguatamente alle domande delle società sportive”, afferma Castelli, che fa l’esempio del nuoto. Per far fronte alle richieste di società e utenza non sportiva in alcune fasce orarie, Trento dovrebbe avere almeno quattro impianti, una quantità
però sovradimensionata per una città di 116.000 abitanti. Lo stesso vale anche per le palestre, nelle quali, fra le quattro del pomeriggio e le otto di sera, ci vorrebbero almeno dieci palestre in più – rispetto all’offerta attuale – che rimarrebbero però pressoché vuote nel resto della giornata. Come risolvere la questione? Ca-
GIOVANNI ZORZI, “TORREFRANCA” - MATTARELLO
Un impegno che si rinnova tutti i giorni
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mpegnarsi per lo sport è innanzitutto una fonte di soddisfazioni”, spiega Giovanni Zorzi, presidente del Torrefranca di Mattarello, storica realtà della pallavolo trentina: “Passare in palestra e vederla praticamente tutti i giorni piena, dalle 16 alla sera tardi, è una gioia”. Tante soddisfazioni, con oltre 140 ragazze tesserate, ma anche tanto impegno: “Un impegno che si rinnova tutti i giorni, con la consapevolezza che si sta facendo la cosa giusta per tutti. I giovani che fanno sport sono, infatti, un investimento per tutta la comunità, in termini di valori e prevenzione di problematiche sociali: un guadagno incommensurabile per la collettività”.
Zorzi lo sottolinea, nello spiegare che da parte delle istituzioni non sempre questo appare compreso appieno: “La burocrazia, i costi, le responsabilità sono altissime e non sempre, credo, gli sforzi dei tanti volontari (da noi sono oltre una cinquantina) sono riconosciuti. Non è un problema, perché è la passione che li spinge a mettersi a disposizione, ma credo che la strada per rendere la vita più facile alle realtà come le nostre sia ancora lunga. In attesa di una sburocratizzazione del nostro settore e di maggiore attenzione, anche in termine di tariffe degli impianti, noi andiamo avanti come abbiamo sempre fatto, perché le soddisfazioni saranno sempre più dei problemi e dei grattacapi”. LP
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In primo piano EZIO DEMARE, BASKET GARDOLO
Lo sport giovanile ha un ruolo sociale
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hi fa sport giovanile, deve prima di tutto ricordare sempre il proprio ruolo sociale. Ne è convinto Ezio Demare, presidente del Basket Gardolo, che raccoglie 140 ragazzini insegnando loro ad andare a canestro a nord di Trento. “Un ruolo sociale che per noi si traduce innanzitutto nel garantire a tutti la possibilità di fare sport. Per questo da anni stiamo mantenendo invariate le quote sociali, per venire incontro a tutti, anche alle famiglie per le quali permettere ai propri ragazzi di fare attività sarebbe altrimenti un problema”. Una scelta non facile: “Chiaro che questo ci pone di fronte a difficoltà sempre più grandi, proprio
stelli indica due possibili strade da seguire. “Nelle belle stagioni Trento può essere una palestra a cielo aperto, per cui vanno recuperati, valorizzati e utilizzati tutti gli spazi urbani compatibili con le discipline sportive che possono essere svolte all’aperto (sulla scorta di quanto già avviene per i progetti “Giocosport” e “Sport nel verde”). Un’altra opportunità è offerta dal recupero del patrimonio edilizio dismesso: ci sono ad esempio edifici artigianali che, se la normativa urbanistica fosse meno rigida, potrebbero invogliare il privato a
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perché in tempi di crisi come questi, se le spese continuano a crescere, le entrate continuano a calare, con gli sponsor comprensibilmente in difficoltà nel sostenerci. In questo senso l’impegno di realtà come la Cassa rurale è sempre più importante, proprio perché riesce a colmare vuoti lasciati da altri. Al di là del fattore economico, comunque, va da sé che questo è un mondo che senza la passione dei singoli non esisterebbe, dai ragazzi ai dirigenti, dai genitori agli allenatori, fino agli insegnanti: stiamo portando avanti nelle classi di Gardolo e Meano il progetto scuola, per avvicinare i ragazzini all’attività sportiva”. LP
insediarvi attività di carattere sportivo, dal momento che lo sport è anche una possibile fonte di business”. Nell’area che doveva essere destinata a caserma nei pressi di Mattarello, era già previsto di realizzare alcuni impianti sportivi. Adesso che è stato deciso che non si farà la caserma, perché quella che doveva essere una cittadella militare non la si fa diventare una cittadella dello sport? Trasferendo in quell’area anche lo stadio, che attualmente è venuto a trovarsi in una posizione inadatta alla sua funzione.
Quando poi anche il Nuovo Ospedale Trentino sarà completato, perché non pensare ad una riconversione ludicosportiva dell’ara ora occupata dall’ospedale Santa Chiara? “Sono solo proposte – conclude Castelli – sulle quali ritengo però valga la pena di riflettere seriamente, perché coerenti con linea di politica di investimento promossa dal Comune di Trento, che persegue lo scopo di preservare, valorizzare e migliorare il patrimonio impiantistico sportivo del territorio”. Maurizio Tomasi
In primo piano Giorgio Torgler, presidente del Comitato Trentino del Coni
Guai considerare solo l’aspetto agonistico
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rento è una città sportiva con tante belle società e nella quale viene svolta tanta bella attivi-
tà”: il giudizio è di Giorgio Torgler, dal 2001 presidente del Comitato Trentino del Coni, senza dubbio competente in materia sia per il ruolo che ricopre attualmente ma anche perché è stato un atleta. Nella sua carriera nel pattinaggio su ghiaccio Torgler ha raggiunto ottimi risultati: titoli italiani sui 500 e 1.000 metri, la partecipazione a Campionati Mondiali (Oslo e Inzell) ed Europei (Innsbruck), fino ad ottenere i tempi per la qualificazione alle Olimpiadi di Sapporo del 1972. Ora continua a conquistare medaglie nella categoria Master. La sua esperienza, di atleta e di dirigente federale, lo porta a fare una considerazione che ritiene indispensabile e preliminare a qualsiasi discorso sullo sport: guai tenere in considerazione solo l’aspetto agonistico. Chi vince, chi diventa campione, chi sale sul podio, rappresenta la punta dell’iceberg: “ma senza basi… scordarsi le altezze”, ammonisce Torgler con un’efficace espressione, con la quale richiama sia l’importanza dello sport dilettantistico e amatoriale sia di alcuni valori e principi fondamentali che devono ispirare chi pratica sport. “Anziché dei risultati – spiega Torgler – i giovani devono innamorarsi dell’idea di fare sport: il più bel risultato è quello di avere la consape-
volezza di essersi messi in gioco, di aver dato il meglio di sé, di aver condiviso con altri i momenti della gara”. “Lo sport – prosegue Torgler – è un fenomeno sociale di enorme rilevanza, un grande strumento educativo e di produzione di modelli culturali, un efficacissimo mezzo di inclusione e coesione sociale, una straordinaria risorsa economica e infine un potente veicolo di comunicazione”. Il presidente provinciale del Coni considera poi il volontariato un altro elemento indispensabile per garantire solidità, diffusione e continuità all’attività sportiva. “Senza le migliaia di persone che si spendono – e spendono – nell’aiutare associazioni e atleti a svolgere le loro attività, per il mondo dello sport sarebbe tutto molto più difficile”. Esserci, volerci essere e metterci passione: questo per Torgler dovrebbe essere lo spirito giusto di chi lo sport lo fa e lo sostiene. A Trento, grazie ad una buona dotazione di impianti, ad una adeguata attenzione da parte dell’ente pubblico, a una diffusa e radicata rete di volontariato, il contesto ha indubbiamente favorito, e continua a farlo, una “sana e corretta” pratica dello sport: ma Torgler invita a vigilare e a tenere alta a guardia, perché il pericolo che le sirene di un mondo sempre più individualista possano mutare lo scenario è sempre dietro l’angolo. MT
SARÀ LA STRENNA 2014 DELLA CASSA RURALE DI TRENTO
Sport e volontari in un fotoracconto
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e interviste ai dirigenti delle società sportive pubblicate in questo “Primo piano” sono state realizzate dal giornalista Leonardo Pontati mentre tutte le foto (eccetto quella dell’assessore Castelli) sono di Alessio Coser. Interviste e foto rappresentano un’anticipazione di un progetto editoriale che i due professionisti stanno realizzando, con il sostegno della Cassa rurale di Trento, e che sarà completato nel corso del 2014 e che porterà alla pubblicazione di un libro. L’idea alla base del progetto è di raccontare attraverso le parole e le immagini lo stretto rapporto che esiste fra sport e volontariato, con l’intento di dare risalto a una realtà spesso non conosciuta o data per scontata.
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tradinoi parola al presidente
“Nessuna notte è tanto lunga da impedire al sole di sorgere” In questo mare che è ancora in tempesta, cercare il porto sicuro è operazione impossibile. Dovunque si guardi, questo porto non si trova. Studiamo le carte, ci organizziamo, cerchiamo di verificare la rotta, ma gli scossoni che ci arrivano da ogni parte ci preoccupano, e non poco. Tuttavia sappiamo che oltre l’orizzonte, prima o poi, quel porto ci apparirà. Non lo possiamo dimenticare. Se guardiamo ai conti delle nostre imprese bancarie, è facile farsi prendere dallo scoramento. Ogni giorno abbiamo a che fare con rate non pagate, con crediti che si deteriorano. Siamo portati a pensare che questa crisi non abbia a finire mai. Non lo pensano solo le banche, ma le tante famiglie, e le imprese che proprio in questi mesi hanno loro malgrado scoperto di faticare ancora più del previsto. Ma non è questo il pensiero che ci sentiamo di condividere. C’è un proverbio africano che mi è tornato alla mente proprio in questi giorni: nessuna notte è tanto lunga da impedire al sole di sorgere. Ecco, questo è il pensiero giusto. Si badi bene, questo è anche un pensiero che si autorealizza. Molto del nostro futuro dipende da noi. Avere fiducia in un momento come questo non è da pazzi, anzi, significa credere nelle proprie potenzialità. Nel nostro caso, significa avere fiducia in una formula, quella cooperativa, che è nata proprio per dare futuro a persone disperate e sole, in situazioni ben peggiori delle nostre. La solidarietà tra le generazioni ci ha permesso di accumulare patrimoni consistenti, che ora ci consentono di avere la solidità necessaria ad affrontare anche il mare in tempesta. La Cassa Rurale si sta attrezzando a ripartire con una migliore raziona-
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lizzazione dei costi e delle strutture, e un attento controllo su tutte le attività. Anche quest’anno il bilancio risulterà appesantito dalle svalutazioni di crediti, che abbiamo effettuato a titolo prudenziale. Ma intendiamo continuare a presidiare tutti i settori, dalla raccolta (in aumento), ai prestiti (con una domanda anche quest’anno in diminuzione), ai servizi che il nostro istituto continua ad offrire senza alcun tentennamento. Basterà? Noi crediamo di sì. Non sono state molte le banche che in questi anni hanno saputo mettere fuori la faccia con i loro clienti. Le Casse Rurali lo fanno, e ancora di più se sono i propri soci. Se Trento è risultata la città più vivibile d’Italia, da cooperatori ci prendiamo una parte di merito. Qui le relazioni tra le persone e le reti di solidarietà sono più forti che altrove. Ci si chiede quindi cosa manca per dare una svolta alla nostra navigazione, quando accadrà che riusciremo a scorgere uno sprazzo di sereno tra le
nuvole. Secondo il sociologo Giuseppe De Rita (Censis), “le energie ci sono, ma si tratta di un’energia potenziale, che ancora non si è attivata e che è impossibile sapere dove ci porterà”. Ecco, vorremmo raccogliere quelle energie, e dare un messaggio di fiducia. Guardare al futuro è possibile. Ci vengono in aiuto anche i recenti dati diffusi dalla Camerea di commercio sull’economia locale nel terzo trimestre dell’anno, “timidi segnali di ripresa che lasciano presagire ad una inversione di tendenza del ciclo congiunturale”. Ecco, facciamo in modo che il 2014 sia un anno di fiducia. La rotta che abbiamo tracciato è quella giusta. Perché il futuro – come diceva Eleanor Roosevelt - appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni Giorgio Fracalossi
tradinoi I segreti e i consigli di una persona per cui non esiste l’impossibile
Senza preparazione il successo non arriva
Max Calderan, esploratore desertico estremo, ha tenuto un’apprezzata conferenza al personale della Cassa rurale in occasione della “convention” aziendale
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iente e nessuno può fermare la forza e la potenza di un sogno, perché il sogno non si può bloccare, nessuno riesce a ingabbiarlo, perciò difendetelo e utilizzate tutto quello che avete per realizzarlo! Si è concluso con questo “appello” l’applaudito intervento di Max Calderan alla “convention” aziendale che si è svolta sabato 23 novembre. Veneto di Portogruaro, 46 anni, “ex manager di una multinazionale farmaceutica, esploratore desertico estremo, definito il figlio del deserto – come si può leggere nel suo sito www. maxcalderan.com – ha attraversato le più insidiose ed inaccessibili sabbie del mondo sopravvivendo in condizioni che sono oltre ogni limite umano conosciuto”. Da anni tiene conferenze durante le quali descrive – sulla base della sua esperienza personale – metodi e strategie che possono essere applicati in molti settori della vita di ogni giorno e nel business. Come riesce a raggiungere i risultati che ha ottenuto? Con la preparazione. La preparazione è sicuramente alla base di tutti i successi della nostra vita: l’improvvisazione non porta mai da nessuna parte. Qualunque cosa di cui ho bisogno per attraversare il deserto, è frutto di una preparazione maniacale, su ogni aspetto. E se adesso sono in grado di percorrere in un giorno 160 km in piena estate, senza bere un goccio d’acqua, non è perché sono eccezionale, ma perché mi sono preparato bene e non lascio mai nulla al caso. E come si allena? L’allenamento più grande che noi possiamo fare è quello di toglierci i condizionamenti che riguardano più di tutto la nostra parte fisica. Un corpo non necessariamente è forte perché solleva dei chili ma perché lo puoi dominare a tuo piacimento: è un corpo che non è condizionato. Qual è il suo concetto di impossibile? Per me non esiste la parola impossibile, non esiste la parola difficoltà. Nel momento stesso in cui una persona mi
dice che qualcosa è impossibile da fare, io sento già che lo posso fare, non perché sono sognatore, arrogante, egoista, egocentrico, ma semplicemente perché non tollero che nessuno dica a me cosa è possibile o non è possibile fare. Io penso che non sia stato Neil Armstrong il primo uomo al mondo ad essere andato sulla luna. No, il primo è stato un uomo primitivo che guardava la luna e non riusciva a prenderla. E allora andava in cima alla montagna ma ancora non riusciva a prenderla. Allora prendeva un sasso e cercava di capire quanto distante potesse essere. Lui sapeva che era possibile andarci, ma non aveva lo strumento per farlo. È stato lui il primo uomo al mondo ad andar sulla luna. Quando anche una sola persona pensa che qualcosa si possa fare, prima o poi qualcuno la farà: o lui o qualcun altro. Le sue sono imprese “in solitaria”: significa che ognuno può bastare a se stesso? All’inizio ero da solo. Ma poi ho capito che senza una squadra non si va da nessuna parte. Così ho coinvolto una serie di collaboratori, gente che non corre e non ha mai corso, persone con competenze, specializzazioni e lauree differenti, ognuna delle quali dava il suo supporto, accomunate da un unico obiettivo: realizzare un sogno. In realtà siamo nulla se non siamo inseriti in un contesto più ampio.
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tradinoi Sono state visitate anche le famose Cascate del Niagara
Foreste, città e persone che rimangono nel cuore Il viaggio in Canada promosso dalla Cassa rurale di Trento ha “fatto tappa” anche presso i Circoli trentini di Montreal e Toronto, fondati da emigrati trentini
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na terra ricca di bellezze naturali, di storia e di modernità: sono rientrati a casa con questa immagine del Canada i venti partecipanti al viaggio promosso dalla Cassa rurale di Trento. Le giornate dal 20 al 29 agosto sono state intense, scandite da un programma di viaggio ricco di escursioni, visite, appuntamenti, che hanno consentito di scoprire molti degli aspetti più significativi del grande paese nordamericano. Al Museo della Civilizzazione a Ottawa, la capitale del Canada, il gruppo ha avuto l’opportunità di ripercorre l’intera storia del paese, inizialmente abitato dai nativi d’America: poi ci fu la prima scoperta da parte dei vichinghi, poi quella da parte degli italiani, cui seguì lo scontro fra francesi e inglesi, che si sono contesi questi territori, tanto che la provincia del Quebec conserva tuttora una forte impronta francese, anche nella lingua. Quebec City è una graziosissima cittadina dall’atmosfera francese e la zona dello Charlevoix è ciò che di più tranquillo e rilassante si possa trovare. Durante un trasferimento che attraversava le sconfinate foreste, si è fatta una sosta per gustare la tipica merenda canadese ed assaggiare il rinomato sciroppo d’acero ed apprendere come si estrae dalla pianta. Non potevano poi mancare la visita ad un allevamento di bisonti e l’osservazione delle balene, che entrano nel fiume San Lorenzo dall’Atlantico, alla ricerca del prelibato plancton. Tappa d’obbligo è stata quella alle famosissime Niagara Falls, una delle bellezze naturali più famose al mondo. E
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Il pic-nic offerto da Lucia Flaim. In basso a sinistra, Claudia Viviani e, a destra il cantautore Marco Calliari durante l’Incontro con il circolo trentino di Montreal
infatti le cascate offrono uno spettacolo imponente, entusiasmante che ha lasciato tutti bagnati fradici, ma soddisfatti di poter affermare di averle viste così da vicino. Ma questo viaggio voluto dalla Cassa Rurale di Trento, si differenziava dalle normali proposte turistiche, perché l’itinerario è stato studiato, assieme all’Associazione Trentini nel mondo, anche con lo scopo di incontrare le comunità dei trentini presenti in Canada. Questo viaggio è stato l’ideale prosecuzione di quello organizzato nel 2008 in Brasile, dove ci sono oltre sessanta Circoli trentini. Anche allora vi furono degli incontri con gli emigrati trentini. In particolare a Florianopolis capitale dello Stato di Santa Catarina, e a Nova Trento
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Foto di gruppo con sullo sfondo le famose cascate del Niagara. In basso la cena nella sede del Circolo trentino di Toronto
dove nel 1998 è stata fondata Trentocredi, una cooperativa di credito nata per volontà di ventitre soci del luogo che è stata aiutata dalla nostra Cassa Rurale (a pagina 13 di questo numero del giornale c’è un’intervista a due rappresentanti dei Trentocredi). L’emigrazione verso il Canada è più recente rispetto a quella verso il Brasile ma analoghe sono le ragioni che l’hanno causata: il desiderio e la speranza di crearsi un domani più ricco di opportunità per sé e per i figli. Pensando al Canada, come anche agli Stati Uniti in generale, si evoca l’idea di libertà. Quella che i nostri emigranti ricercarono all’epoca: libertà di viaggiare, di lavorare, di costruire casa, di metter su famiglia o di dare alla propria famiglia un nuovo futuro. Ma in un paese straniero, si sa, le avversità sono tante e la maniera migliore per affrontarle è quella di riunirsi in gruppo. Sono nati così i Circoli trentini a Montreal e a Toronto, che conservano tutt’oggi l’impronta iniziale della volontà di stare assieme per darsi forza. Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato i loro soci sia a Montreal sia a Toronto e li abbiamo trovati ancora con questa vivacità. E’ stato davvero coinvolgente poter ascoltare le loro storie, che raccontano, con giusto orgoglio, come loro “ce l’hanno fatta”: le loro parole ci hanno fatto comprendere quanto siano ancora forti l’attaccamento alle radici, l’amore e la nostalgia per le loro tradizioni e quanto sia, al contempo, grande e profondo il riconoscimento ed il rispetto per la terra che li ha accolti. A Montreal l’incontro conviviale con i soci del Circolo trentino, guidati dalla presidente Franca Calliari, è stato arricchito dalle esibizioni della cantante lirica Claudia Viviani e del cantautore Marco Calliari, entrambi di origine trentina. Ultima tappa del viaggio è stata Toronto, la New York del Canada, con i suoi grattaceli che si affacciano sul lago Ontario, la sua frenesia, il traffico. Qui il gruppo ha avuto una guida d’eccezione: Lucia Larentis Flaim, per anni presidente e “anima” del Circolo trentino di Toronto, in Canada da trent’anni
e socia della nostra Cassa rurale, che in occasione della gita alle cascate del Niagara ha organizzato anche un gustoso picnic all’aperto, in puro stile canadese. Il gruppo è stato ospite del Circolo nella sua sede – abbellita da un grande affresco realizzato dall’artista trentina Paola de Manincor – dove a fare gli onori di casa sono stati il presidente David Corazza (originario della Val di Non) e il vice presidente Ivo Finotti (originario della Val di Gresta) La realtà di chi ora emigra con meta l’Italia e l’Europa è costantemente sotto i nostri occhi. Speriamo che anche loro trovino accoglienza, realizzazione dei loro sogni, integrazione, ma che al contempo vogliano contribuire a rendere migliore la società in cui si inseriscono, come testimonia l’esempio dei Trentini nel mondo. Un ringraziamento va rivolto all’ufficio Soci della Cassa Rurale per l’organizzazione, al Centro Turistico Acli di Trento, a Maurizio Tomasi per il supporto informativo, a Ombretta la nostra straordinaria guida italiana in Canada, al Circolo trentino di Montreal e, infine, a Lucia, a suo marito Tommaso e al Circolo di Toronto per l’accoglienza e le prelibatezze con cui ci hanno deliziato. Giulia Degasperi
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Nel 2014 tornano i corsi di computer e internet con tariffe agevolate per i soci e i loro familiari
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ai un computer e non sai come usarlo? Ti spediscono messaggi di posta eletronica e vuoi rispondere? Desideri capire cos’è internet? Per dare risposta a queste ed altre domande informatiche, la Cassa Rurale di Trento, dopo il successo delle precedenti edizioni, ripropone in collaborazione con l’Università Popolare Trentina di Trento due specifici corsi brevi riservati ai soci e ai loro familiari: un corso di informatica di base ed
uno su internet e la navigazione in rete. L’avvio dei corsi è previsto ad inizio 2014. Di seguito sono illustrate le caratteristiche dei due corsi. Per informazioni e preiscrizioni: Ufficio Soci/Marketing e Comunicazione Via Belenzani 6, Trento Tel. 0461.206527 e-mail soci@cr-trento.net
corso INFORMATICA DI BASE (*) - 20 ore
INTERNET E NAVIGAZIONE IN RETE - 12 ore
Quota individuale 149.00. Per il socio o familiare la Cassa riconosce un contributo di 30,00 euro sulla quota di iscrizione.
Quota individuale 99,00. Per il socio o familiare la Cassa riconosce un contributo di 30,00 euro sulla quota di iscrizione.
Finalità del corso Il corso si rivolge a coloro che si avvicinano per la prima volta al computer e intendono utilizzarlo per ragioni di lavoro, di studio o per hobby. La finalità del corso è apprendere le conoscenze teoriche e sviluppare le abilità pratiche per utilizzare lo strumento informatico al fine di creare lettere, documenti e predisporre tabelle e grafici anche con calcoli elementari. Tra i principali temi affrontati; Interfaccia grafica di Windows, l’utilizzo dei programmi di scrittura WORD, e dei foglio di lavoro EXEL,
Finalità del corso Il corso si rivolge a coloro che intendono migliorare la conoscenza e l’utilizzo di internet e della navigazione in rete imparando a difendersi dai rischi.
(*) Per il corso base non è necessario possedere alcuna conoscenza di informatica, ma solo la volontà di imparare.
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Tra i principali argomenti che saranno affrontati: Come prenotare una visita specialista al CUP; calcolare percorsi automobilistici: come arrivare a Vienna in automobile? Come prenotare treni e aerei. Confrontare le tariffe di tre hotel al mare. Come vendere il tuo vecchio cellulare usato. Guardare legalmente la televisione su internet. Navigare tra i siti più famosi, utilizzare i principali motori di ricerca, conoscere e frequentare in sicurezza i social network (Facebook, MySpace). La posta elettronica. È previsto anche un incontro finale con l’esperto di virtual banking della Cassa Rurale di Trento.
tradinoi INTERVISTA CON IL SOCIO
Il talento di scoprire chi ha talento per correre Con la sua società, che ha sede a Trento, Gianni Demadonna “scova”, seleziona e prepara atleti che primeggiano in tutto il mondo
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e a Gianni Demadonna si chiede quale è stata la sua più grande soddisfazione sportiva, senza esitare risponde: il secondo posto alla Maratona di New York del 1987. Tra i ricordi più intensi legati a quell’evento ci sono anche i complimenti che gli rivolse il poliziotto che stava controllando il suo passaporto al rientro in Italia, due giorni dopo la gara. “Essere riconosciuti in una situazione come questa ti fa comprendere l’enorme risonanza mediatica della Maratona di New York, la gara alla quale tutti gli appassionati di corsa sognano almeno di poter partecipare”, commenta Demadonna, che ricorda anche come nonostante avesse avuto già in tasca un biglietto per viaggiare in classe economica, Alitalia volle offrirgli il viaggio in “business”. Gianni (Giovanni all’anagrafe) Demadonna è nato nel 1954 a Molina di Ledro e a nove anni si è trasferito con la famiglia a Trento, dove ha frequentato le scuole: le elementari alle Verdi, le medie alle Bresadola, le magistrali al Rosmini. Poi si è diplomato all’Istituto superiore di educazione fisica di Urbino e ha cominciato a insegnare all’ENAIP di Arco. Parallelamente ha iniziato a correre il mezzofondo a livello agonistico con la Virtus, storica società sportiva del rione di Santa Maria Maggiore a Trento,
con positivi risultati fino ad entrare a far parte prima della Snia e poi della Pro Patria, due “pilastri” dell’atletica leggera nazionale di quegli anni, che avevano sede a Milano. Nel 1984 vince il titolo di campione italiano nei diecimila metri su pista. Tremila, cinquemila, diecimila, mezza maratona e maratona sono le specialità nelle quali ha gareggiato Gianni Demadonna (come risulta anche nel sito ufficiale della IAAF, l’associazione internazionale delle federazioni di atletica). Durante il suo periodo a Milano, Demadonna aveva come compagno di stanza Francesco Panetta di nove anni più giovane di lui, specialista dei 10.000 metri e dei 3.000 siepi, disciplina quest’ultima in cui ha ottenuto i successi internazionali più prestigiosi, che gli chiede di diventare il suo manager. La proposta alletta Demadonna che, una volta lasciata l’attività agonistica, si dedica a questa nuova attività: oltre che di Panetta, Demadonna è stato – fra gli altri – il manager di Fiona May, due volte campionessa mondiale di salto in lungo con la maglia della nazionale italiana, e di Stefano Baldini, trionfatore alla maratona olimpica di Atene nel 2004. Con la sua società, la DAP (Demadonna Athletic Promotions), che ha sede a Trento, ora Demadonna, attraverso una qualificata rete di collaboratori, scova, seleziona e prepara atleti
che primeggiano nelle maratone e nelle gare di fondo e mezzofondo in tutto il mondo. Visitando il sito della sua società, www.demadonna.com risultano essere Etiopia e Kenia le due nazioni da dove provengono i migliori atleti reclutati da Demadonna e dal suo staff. Alcuni di questi atleti hanno corso anche nelle vie di Trento, in occasione del “Giro al Sass”, diventato ora “Giro internazionale città di Trento”. Nell’albo d’oro della manifestazione c’è per ben tre volte anche il nome di Demadonna, nel 1980, 1983 e 1985. Ed è stato proprio Demadonna a ridare slancio e lustro alla corsa podistica che ha il suo arrivo in piazza Duomo. Nel 1996 il “Giro” non era stato organizzato e rischiava di sparire. L’anno successivo ricorreva il centenario di fondazione della Cassa rurale di Villazzano e Trento, ricorrenza che si voleva celebrare anche con un grande evento nella città. Dall’incontro fra l’esigenza della Cassa rurale e la competenza di Demadonna (che dal 1994 è anche socio della Cassa rurale di Trento) è venuta l’energia per il rilancio di un avvenimento sportivo che coinvolge la città e promuove fra le nuove generazioni la passione per il mezzofondo. E aver “rimesso in corsa” il “Giro” di Trento è un altro dei risultati sportivi ottenuti da Demadonna del quale si sente – a ragione – orgoglioso. M.T.
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Successo di partecipazione agli incontri organizzati sul territorio dalla Consulta dei Soci
Nel mese di novembre si è svolto il secondo ciclo di conferenze culturali sul territorio organizzate dalla Consulta dei Soci. Grande successo di partecipazione hanno registrato le serate a Povo e Cognola dedicate alla presentazione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie ed il risparmio energetico
a cura dei relatori dott. Simone Giacomini di ACLI Servizi, del dott. Franco Grasselli dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Trento e degli specialisti dell'Area Commerciale della Cassa Rurale di Trento, Andrea Marighetti e Michele Zatelli. Altrettanta partecipazione c’è stata
alle riunioni riservate ai rappresentanti di Associazioni di Volontariato in tema giuridico-fiscale, a cura del dott. Antonino Guella del Centro Servizi Volontariato di Trento. Molto interessante anche l'incontro sull'alimentazione nei primi anni di vita a cura del dott. Dino Pedrotti.
A fianco dei minori
Soci in Namibia
Grazie al contributo della Cassa Rurale di Trento è stato acquistato un nuovo automezzo per l’Associazione Provinciale per i Minori di Trento. Nella foto, da sinistra il Presidente dell’Associazione Paolo Cavagnoli, il presidente della Cassa Rurale di Trento Giorgio Fracalossi e il professor Rino Eccher.
“Namibia magica: tra dune, safari e grandi contrasti” era il titolo scelto per il viaggio proposto ai soci dalla Cassa rurale di Trento. Nella foto ricordo i soci che dal 14 al 25 novembre hanno partecipato al viaggio alla scoperta della Namibia.
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tradinoi È stata fondata nel 1998 da un gruppo di agricoltori
Trentocredi, una “cassa” ben radicata e solida Due rappresentanti della banca di credito cooperativo che ha sede a Nova Trento, in Brasile, hanno fatto visita alla Cassa rurale di Trento
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l 14 agosto è stata inaugurata la settima filiale e nel corso del 2013 il numero dei soci è salito a quasi sedicimila: con questi due fatti recenti, Trentocredi, la banca di credito cooperativo che ha la sua sede centrale a Nova Trento, nello stato di Santa Catarina, nel sud del Brasile, conferma di proseguire la fase di rafforzamento ed espansione, iniziata nel 2004. Fondata nel 1998 da ventitre agricoltori che avevano il giusto spirito cooperativo ma non le competenze per poter poi amministrare una cassa rurale, Trentocredi ha avuto un momento di grave crisi nel 2003, quando le riserve furono utilizzate per ripianare il deficit di bilancio. Nel 2004, grazie ad un aiuto venuto dalla Cassa rurale di Trento e dal sistema delle Casse rurali Trentine e all’elezione del nuovo consiglio, è iniziato il percorso di rilancio di Trentocredi, sotto la guida di Hernani Smaniotto, nominato direttore. Proprio Smaniotto e Valentim Camilo Casett, membro del consiglio di amministrazione di Trentocredi, sono stati in Trentino nel mese di settembre: una trasferta organizzata anche “per ringraziare la Cassa rurale di Trento per il sostegno dato a suo tempo e per avviare contatti con il mondo della cooperazione trentina, dal quale abbiamo molto da imparare”, come ha affermato Valentim Casett nell’incontro avuto con il presidente della Cassa rurale di Trento, Giorgio Fracalossi. Valentim Camilo Casett, con un passato di coltivatore di piccoli frutti e che ora – dopo la laurea in biologia – lavora come consulente ambientale, è discendente di emigrati trentini. Fu suo bisnonno Eugenio a lasciare Nave San Rocco con destinazione il Brasile. La mamma di Valentim è invece originaria di Arsiè, in provincia di Belluno, lo stesso paese da cui sono partiti gli avi di Hernani Smaniotto. L’ultimo quinquennio di attività di Trentocredi è stato di segno positivo: sono aumenti i depositi, gli utili, i soci, il patrimonio. Il radicamento sul territorio è cresciuto e oltre alla sede centrale di Nova Trento sono ora operative sette filiali: a Brusque, Canelinha, Tijucas, São João Batista, Antonio Carlos, Biguaçu e Itapem, l’ultima aperta. I dipendenti sono ottanta.
Da sinistra Rossana Gramegna, Hernani Smaniotto, Valentim Camilo Casett e Giorgio Fracalossi di fronte alla sede di via Belenzani della Cassa rurale di Trento
Una forte spinta alla crescita di Trentocredi è venuta dal via libera dato dal governo federale al provvedimento che introduceva la “libera adesione”, che concedeva la possibilità alle cooperative agricole di ampliare la base sociale, non limitando l’adesione solo a chi operava nell’agricoltura. Trentocredi ha così potuto contare sull’apporto di soci di diversi settori economici e sull’adesione anche di “persone fisiche”. Il credito viene concesso alle imprese soprattutto per acquisto di attrezzature e di macchinari e ai privati per realizzare interventi nel settore dell’edilizia, come piccole ristrutturazioni. I mutui per l’acquisto di case non compaiono nell’elenco degli impieghi perché, spiega Smaniotto, le banche cooperative non riescono ad applicare i tassi ridottissimi concessi dalla banca nazionale, che ha in pratica il monopolio sui mutui di lunga durata. Smaniotto e Casett sono più che soddisfatti dell’attuale stato di salute di Trentocredi e confidano che dai contatti avviati con il mondo cooperativo trentino, possano venire utili indicazioni per consolidare la struttura della banca e individuare nuove prospettive di sviluppo. MT
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tradinoi È ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE “NETTUNO” DI GARDOLO
LA “REGINA” TRENTINA DELLO SCACCO MATTO Samia Sheikh, otto anni, è la campionessa provinciale e nazionale in carica della sua categoria e sarà la prima trentina in assoluto a partecipare a un’edizione dei Campionati mondiali
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ra le 106 iscritte nella categoria femminile “Under 8” al Campionato mondiale di scacchi, in programma dal 17 al 29 dicembre ad Al Ayn nell’emirato di Abu Dhabi, c’è anche Samia Sheikh, dell’Associazione Dilettantistica Scacchi “Nettuno” di Gardolo. Si è guadagnata l’ammissione ai mondiali vincendo prima il titolo provinciale e poi, in estate ad Aosta, i Campionati italiani della sua categoria. Samia – di corporatura minuta ma non gracile, capelli nerissimi, due profondi occhi scuri, sguardo vivace e curioso – fa parte di una “dinastia” di scacchisti, tutti iscritti all’Associazione “Nettuno”: suo fratello Sakib, 15 anni, è l’attuale campione provinciale della categoria Under 16; sua sorella Zenia, 11 anni, è campionessa provinciale della categoria Under 12. Anche suo padre, Shahid, gioca a scacchi, ma ha cominciato a farlo sulle orme dei figli: Shahid è stato il vincitore della “24 ore di scacchi” che si è disputata il 5-6 ottobre in piazza Duomo a Trento. La mamma Nahar è l’unica in famiglia a non giocare a scacchi ma è la prima tifosa del marito e dei figli. Papà Shahid è arrivato venticinque anni in Italia dal Bangla Desh e dal 1998 vive e lavora in Trentino; la moglie Nahar lo ha raggiunto tredici anni fa, insieme al loro primogenito, Sakib. Zenia e Samia sono nate in Trentino. Per anni hanno abitato a Gardolo: ora la loro residenza è a Meano. Nonostante il trasloco, i tre fratelli continuano a frequentare con entusiasmo la sede dell’associazione scac-
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chistica Nettuno, in via Giongo, a Melta di Gardolo. E a mietere successi. “È la prima volta che un trentino arriva a partecipare a una competizione mondiale” afferma con giustificato orgoglio Gianluigi Filosi, che dell’associazione Nettuno è il presidente. È lui a tratteggiare il profilo “scacchistico” di Samia, che è stata anche la prima socia a conquistare il titolo di campione nazionale. “Non c’è dubbio che possieda un’abilità innata. Quando gioca con i suoi pari età non c’è storia. Li sbaraglia. Ma sa mettere in
il club di Scacchi “Nettuno”, attivo da oltre trent’anni L’Associazione Dilettantistica Scacchi Nettuno di Gardolo, fondato nel 1981 come Circolo Scacchi e Dama Nettuno Gardolo, nel 2011 ha festeggiato il trentesimo anno di attività. L’associazione è regolarmente affiliata alla Federazione Scacchistica Italiana, è iscritta al registro delle associazioni sportive del CONI, partecipa regolarmente alle manifestazioni nazionali quale il campionato italiano a squadre, organizza diversi tornei interni al circolo per gli scacchisti trentini e dal 2007 anni promuove il Torneo Internazionale Città di Trento. Dal 2004 l’associazione svolge una regolare attività giovanile in appoggio alle scuole e presso la sede dell’associazione. difficoltà anche chi ha più anni di lei. Al torneo che si è svolto durante la Feste Vigiliane ha sconfitto due adulti che non erano certo alle prime armi e non si aspettavano di doversi arrendere di fronte ad un avversario così giovane. Samia stupisce per la sua capacità di intuire la mossa migliore da fare, che le consente di sbrogliare situazioni complesse. E poi affronta le sfide con equilibrio: sorride quando vince ma lo fa anche quando perde”. La vittoria non la esalta, la sconfitta non la deprime. Com’è giusto che sia, sottolinea Filosi, perché “gli scacchi sono per lei una passione e tale deve rimanere”. Serve una giusta dose di competitività per affrontare le sfide con l’avversario ma guai se si sconfinasse nell’agonismo, nella ricerca spasmodica del successo, della vittoria. “Nella nostra associazione, con i giovanissimi promuoviamo un approccio ludico agli scacchi” precisa Filosi: la partita deve essere soprattutto un’occasione per valorizzare le capacità e le qualità di ognuno e per imparare che non sempre si può vincere. E poi, molto importante, gli scacchi non devono distrarre dall’impegno scolastico. Samia non ha certo di questi problemi. È brava sia davanti ad una scacchiera che nel banco di scuola. Frequenta la terza elementare e l’anno scorso sulla sua pagella c’erano solo “ottimi”. Lo stesso vale anche per Sakib, al secondo anno di liceo scientifico e per Zenia, in prima media. I tre fratelli giocano a scacchi anche a casa, fra di loro, per tenersi in allenamento. A vincere è sempre Sakib, che però ammette che Zenia e Samia gli danno filo da torcere. Questo giocare insieme – come fa notare Filosi – è utile e istruttivo e offre a tutti e tre l’opportunità di affinare le loro capacità, di aiutarsi l’un l’altro a crescere come scacchisti: e i risultati si vedono. Nei giovanissimi, spiega Filosi, a fare la differenza è la preparazione: che significa conoscere la teoria degli scacchi ma soprattutto giocare spesso, perché più si gioca più si è pronti e preparati a gestire le situazioni che si creano in una partita. Su come giocare, i fratelli Sheikh, forti della loro esperienza, hanno le idee ben chiare. Se si chiede loro come preferiscono
In periodo scolastico sono previsti quattro corsi per “Under 16”, dal lunedì al giovedì, suddivisi per livello e per età. Il venerdì pomeriggio è riservato a tornei semilampo e a tempo lungo. Dal 2008 si organizzano corsi serali per adulti, alternando corsi base e corsi di livello avanzato. Dal 1982 è attivo un gemellaggio con il circolo scacchi tedesco di Neufahrn, che prevede un incontro a squadre con cadenza annuale. Il presidente attualmente in carica è Gianluigi Filosi. La sede dell’Associazione si trova a Melta di Gardolo in via F. A. Giongo 9. Sito internet: www.nettunoscacchi.org
Da sinistra Giuanluigi Filosi, i fratelli Zenia, Samia, Sakib e mamma Nahar
avviare la partita, Sakib risponde che muove il pedone in “e4” se gioca con il bianco e con apertura “Pirc” o “est indiana” se gioca con il nero; anche Zenia apre in “e4” con il bianco mentre con il nero sceglie fra “francese” e “est indiana”; Samia predilige invece “d4” con il bianco e “est indiana” con il nero. Sarà dunque con una di queste due mosse che inizierà la sua avventura ai mondiali di Abu Dhabi, dove l’accompagnerà il papà (anche la Cassa Rurale di Trento sostiene questa trasferta). Indipendentemente dalla sua posizione nella classifica finale, al suo ritorno sarà accolta con tutti gli onori che si devono a chi partecipa a un evento di così grande rilevanza, perché andare ai mondiali significa raggiungere un meritato traguardo personale e dare nel contempo lustro alla “scuola” scacchistica trentina: qualunque sarà l’esito, Samia è già la “regina” trentina dello “scacco matto”. Maurizio Tomasi
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tradinoi “Congratulations” ai sette collaboratori con la certificazione “business english”
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a Cassa rurale di Trento riconosce e valorizza l’importanza della formazione continua quale forma fondamentale di investimento nei propri collaboratori a supporto dello sviluppo aziendale e per realizzare gli obiettivi strategici. Oltre alle attività formative di tipo tecnico/specialistico, manageriale e normativo, previste dal “Piano formativo triennale”, si investe anche nella formazione linguistica organizzando, con la collaborazione qualificata della scuola di lingue CLM Bell, corsi di lingua inglese e tedesca, a diversi livelli. Proprio in questo ambito, qualche mese fa un gruppo di collaboratori ha conseguito con merito la certificazione ICFE – livello B2 vantage – per la lingua inglese. Il gruppo di sette collaboratori aveva iniziato nel 2011 il corso di business english, concluso nei primi mesi del 2013, finalizzato a perfezionare
Da sinistra: Michele Zanetti, Paolo Angeli, Patrizia Poli, il vice direttore Sergio Pontalti, Stefano Depaoli, Manuel Penitenti, la direttrice di CLM BELL Adriana Osele, Alessandra Morelli, Valeria Lovato.
la conoscenza tecnico/finanziaria della lingua inglese. L’impegno formativo profuso dai colleghi è stato particolarmente rilevante, avendo frequentato nel biennio 2011/2013 complessivamente ottanta ore d’aula. In occasione, quindi, del superamento dell’esame finale, la Direzione della Cassa, rappresentata dal Vice Direttore Sergio Pontalti, ha consegnato ai collaboratori l’attestato di
certificazione riconoscendone il particolare impegno dimostrato nel cogliere l’opportunità di crescita culturale e professionale offerta dalla Cassa. A nome di tutto il personale, la redazione di “Trento Vive” si complimenta con i colleghi per l’importante risultato conseguito, che consente loro di accrescere, valorizzare e qualificare la propria professionalità in termini di una maggiore capacità nella relazione commerciale con la clientela straniera.
Gli alunni di Sardagna spettatori di uno spettacolo sul risparmio
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o scorso 5 novembre si è svolto presso il teatro parrocchiale uno spettacolo organizzato per gli alunni delle cinque classi della
scuola elementare di Sardagna sui temi del risparmio. Attraverso la metodologia dello spettacolo comico, due giovani
medici barboni (Michele Comite e Michele Amadori, in arte Cloch’Art) hanno coinvolto i piccoli spettatori affrontando in modo divertente attraverso racconti, canzoni e balli, il grande mondo del risparmio. Risparmio inteso come filosofia di vita e come “atto chirurgico” contro gli sprechi in senso generale. I bambini hanno partecipato con grande entusiasmo, dimostrando grande attenzione e coinvolgimento. A fine spettacolo, dopo un simpatico spuntino, la mattinata si è conclusa con una visita presso la filiale della Cassa Rurale.
tradinoi La filiale di martignano FU INAUGURATA NEL 1978 COME SPORTELLO DELLA RURALE DI POVO
“Soci e clienti si sentono a casa” Lo stretto legame fra filiale di Martignano e abitanti trova riscontro anche nella folta partecipazione agli incontri preassembleari e alle “Feste del socio”
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ia alla Formigheta 7: dal 1982 è questo l’indirizzo della filiale di Martignano, che quando fu aperta, quattro anni prima, aveva invece sede in via Serafini, di fronte al bar. Michele Lissoni, che dall’ottobre del 2011 è il direttore, la definisce una filiale “storica”, emanazione di quella che allora era la Cassa rurale di Povo, che la inaugurò dopo aver aperto la filiale di San Donà. Prima di approdare a Martignano, Michele Lissoni ha lavorato in qualità di direttore nelle filiali della Cassa rurale di Trento a Meano, al Big Center e in via don Sordo, vale a dire sia in contesti cittadini sia “periferici”. Questa esperienza lo porta a dire che la differenza sostanziale fra i due “ambienti” è che nei sobborghi la facilità di incontro, anche al di fuori delle mura della filiale, favorisce ancora di più la conoscenza reciproca fra personale della Cassa da una parte e soci e clienti dall’altra. “Sappiamo sempre chi è la persona che entra in filiale”, afferma Lissoni sintetizzando molto bene il tipo di rapporto che si viene a creare quando si opera in un sobborgo. A Martignano, con il direttore lavorano il vice direttore Giovanni Boroni, l’assistente alla clientela Francesca Zanetti, Brunella Franch e Alessandra Tomasi allo sportello. Operativamente, quella di Martignano è una filiale “retail”: i finanziamenti sono quasi esclusivamente rivolti a privati, soprattutto per l’acquisto della casa. Nel portafoglio clienti ci sono anche alcune piccole ditte artigiane. “Non abbiamo concorrenza bancaria sulla piazza – spiega Lissoni – e questo fa sì che siamo visti come un punto di riferimento e possiamo contare sulla fedeltà
anche della clientela che durante il giorno si sposta in città per lavorare”. Lo stretto legame fra filiale e abitanti di Martignano trova un evidente riscontro anche in due iniziative promosse sul territorio: gli incontri preassembleari e le “Feste del socio”, che vengono organizzate a Martignano e Montevaccino, l’altro sobborgo “servito” dalla filiale. Le iscrizioni alle “Feste” – in calendario ce ne sono quattro, due a Martignano e due a Montevaccino – non hanno mai subito flessioni, ricorda Lissoni. Al successo delle “Feste del socio” contribuiscono le associazioni del sobborgo, con le quali si collabora per allestirle e gestirle. Per Lissoni, la realtà associativa di Martignano è ricca, variegata e molto attiva e dà un rilevante contributo a rafforzare e mantenere il senso
di comunità che si respira nel sobborgo. “A Natale – racconta Lissoni – è ormai diventato tradizione invitare i rappresentati della varie associazioni per un incontro qui nella sede della filiale, dopo aver chiuso lo sportello”: un’occasione per stare insieme, farsi gli auguri e rinsaldare così i legami fra la Cassa rurale e il territorio. Quello natalizio è anche il periodo in cui la simpatia e la stima di soci e clienti per il personale della filiale vengono manifestate con la consegna di piccoli regali, dolci soprattutto. “Mangiamo cioccolatini fino a Pasqua”, commenta in proposito Brunella Franch, che poi – alla luce della sua ultradecennale presenza allo sportello – descrive così il clima in cui si lavora alla filiale: “Direi che i nostri soci e clienti qui si sentono a casa”. (m.t.) Da sinistra, Michele Lissoni, Brunella Franch, Francesca Zanetti, Giovanni Boroni e Alessandra Tomasi
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Ritratti
di Alberto Folgheraiter
storie di Martignano
La “guerra di indipendenza” dalla parrocchia di Cognola
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masi sparsi e la villa di Martignano facevano parte del comune di Cognola al quale furono accorpati, il 28 giugno 1900, pure i comuni di Montevaccino e Villamontagna. Il nuovo comune, assieme a molti altri della pretura cittadina (il territorio esterno alla città) furono aggregati al comune di Trento il 16 settembre 1926. Quell’anno la popolazione era di circa 800 unità. Aumentarono a 821 nel 1938, l’anno in cui la curazia diventò parrocchia. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, Martignano, da villaggio che fu, cominciò a diventare borgata. Nel 1991 i residenti erano 4024, nel 2000 aumentarono a 4555 per raggiungere, progressivamente, quota 4886 (nel 2012). Nella prima metà del XX secolo, una “guerra” fu combattuta a suon di lettere e di lagnanze tra il curato e il parroco di Cognola da cui dipendeva pure la cura d’anime di Martignano. Fu una “guerra d’indipendenza” durata circa vent’anni. Curazia, staccata da Cognola il 18 giugno 1905, Martignano divenne parrocchia il 1. maggio 1938, dedicata a S. Maria Ausiliatrice e S. Isidoro. “Tranne il giorno dei Santi, nessuno di Martignano va (più)
Foto Luciano Imperadori
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alle funzioni a Cognola” scriveva (30 ottobre 1937) alla Curia di Trento il “curator d’anime” don Leone Serafini. Nella primavera del 1920 i rappresentanti della Villa di Martignano avevano domandato al vescovo Endrici la possibilità di tenere la processione del Corpus Domini (“con gli arredi della Parrocchia”, di Cognola). Scriveva alla Curia vescovile il curato Giovanni Battista Zorzi: “I medesimi rappresentanti della Villa [di Martignano] nell’estate dello stesso anno 1920 mi fecero presente essere desiderio della popolazione che i bambini sieno battezzati qui, perché le distanze dalla Parrocchia [di Cognola] sono grandi, le strade cattive e specialmente nell’inverno, per le nevi, ghiacci, e quindi riesce molto gravoso il recarsi alla Parrocchiale con bambini appena nati: difficoltà questa riconosciuta anche da Sua Altezza Reverendissima nella Sacra visita dei 18 giugno 1905 quando eresse la chiesa di Martignano a Curaziale”. Mancava il fonte battesimale, pertanto furono raccolte offerte e incaricato un tagliapietre. Nel frattempo, il 24 ottobre del 1920 “si annunziò un neonato”. “Allora – scriveva ancora il curato – ho domandato in Parrocchia la licenza di battezzare, che fu concessa senza difficoltà”. Mandò a prendere l’acqua al fonte battesimale di Cognola e “con quella si continuò a battezzare sino a Pasqua”. Fu così che il sabato santo, “senza riflettere che mancava l’autorizzazione dell’Ordinario diocesano [il vescovo]”, il curato provvide a benedire il fonte battesimale. “Ma se io fui distratto – scriveva ancora – non lo fu il molto reverendo signor Parroco, il quale in data 4 aprile 1921 mi scrisse di aver denunciato alla Reverendissima Curia l’abuso da me commesso”. La Curia domandò spiegazioni, il parroco di Cognola rispose che sarebbe stato ben lieto di andare d’accordo con il facente le funzioni di curato, ma il suo sottoposto aveva introdotto in quella frazione “novità davvero arcipretali, senza passare parola alcuna”. Finì con una ramanzina al curato da parte del Vicario Generale della diocesi seguita, peraltro, dall’autorizzazione a proseguire coi sacramenti al fonte battesimale di Martignano. Se l’appetito vien mangiando, ottenuta la processione del Corpus Domini, nel 1925 quelli di Martignano domandarono all’Ordinario di poter solennizzare pure la festa di Maria Au-
siliatrice, con processione la prima domenica di maggio. Il 20 aprile 1925, infatti, nel corso della Visita pastorale, il vescovo Endrici aveva benedetto una statua della Madonna “provveduta colle offerte della popolazione”. Altre offerte furono raccolte tra i devoti di Martignano, alla fine degli anni Venti, per comprare un baldacchino di raso per le processioni, senza dover dipendere da Cognola. I dissidi col parroco di Cognola, rimasti sottotraccia, riesplosero in occasione di un funerale. Il mese di aprile del 1933 era stato benedetto il cimitero di Martignano e, subito dopo, era stato celebrato un “obito”. Per la funzione era arrivato il parroco di Cognola con due chierichetti. “La cosa non piacque a nessuno e fu disapprovata” da varie persone. Venne fuori che il parroco di Cognola pretendeva “l’incerto”, ovvero la mancia per i suoi chierichetti. Ma il curato di Martignano faceva notare alla Curia che il figlio della vedova sepolta nel nuovo cimitero era un pover’uomo, il quale avrebbe avuto difficoltà a pagare un doppio servizio. Dalla Curia fu chiesto conto al parroco di Cognola sul “preziario” in uso per i funerali. Questa la risposta: “Le tassazioni dei funerali della parrocchia: Lire 15 pro adulti, lire 7 pro bambini, lire 3 pro chierichetti. Al santese (sagrestano) lire 5 pro segno di morte fino almeno che usano la coltre funebre della parrocchiale. È inteso che per i poveri ogni cosa è gratuita, come è il vanto di Santa romana Chiesa, ed il parroco ci rimette in più di sua borsa lire 3 per i chierichetti che non hanno l’età da comprendere la bellezza dell’ideale caritativo”. Per evitare nuovi contrasti tra Cognola e Martignano, il 13 giugno 1933, dalla Curia di Trento furono stabiliti i capitoli per regolare “le relazioni tra il parroco della [chiesa] matrice di Cognola e il curator d’anime della chiesa filiale di Martignano”. Tra i vari punti, al n. 14 si ribadiva: “Resta riservato al parroco della [chiesa] matrice [vale a dire di Cognola] il diritto di stola bianca e di stola nera. Gli inservienti saranno quelli della Filiale. Anche se il parroco non avesse a intervenire ai funerali, gli compete un’elemosina (offerta) da fissarsi dalla Curia”. Per evitare doppie spese si concordò pure che “per i fedeli di Martignano si suonerà da morto solo nella chiesa filiale loro”. Infine, si fissavano i confini della “stazione di cura d’anime”: “Martignano Villa, Piazzina, Maderno (ora proprietà Larcher e Widesott) e la parte a sud dello stradone Trento-Martignano fino a casa Gaddo inclusa, sita nei pressi dell’Istituto Missioni, il quale resta annesso a Cognola. Eventuali divergenze circa dettagli di confine vengono risolte dalla Curia Principesca Arcivescovile”. La divisione confinaria entrò in vigore il 1. agosto 1933. Martignano ottenne di essere elevata a parrocchia cinque anni dopo, il 1. maggio 1938. Ma la decisione fu impugnata l’anno seguente (1939) avanti la “Sacra Congregazione del Concilio”, a Roma, dagli abitanti di Muralta, Bergamini, Chiogna e Demicheli per “essere aggregati (nuovamente) a Cognola”.
L’arcivescovo scrisse a Roma che “prima di dividere effettivamente il territorio della matrice parrocchiale di Cognola, per fissare i confini e il territorio della nuova parrocchia di Martignano, fu interpellato chi di dovere (compreso il parroco della matrice). Per oltre un anno quest’Ordinario tentò inutilmente di indurre gli interessati a un componimento amichevole”. Il Capitolo della Cattedrale aveva dato il suo consenso alla delimitazione non prima di aver mandato sul posto un professore di diritto Canonico. Quest’ultimo, “sentiti gli interessati, propose come sicuri e certi i confini naturali (rivo Saluga e le Strade), nell’intento di escludere ogni incertezza per il futuro, perché constatò che altro mezzo adatto non si presentava”. La parrocchia di Martignano contava 821 abitanti, a quella di Cognola ne restavano 1.400. L’arcivescovo Endrici faceva presente a Roma che “la nuova parrocchia ha saputo raccogliere, grazie alla propria industria e generosità, i fondi richiesti per la dotazione del beneficio parrocchiale, per la decorazione e l’arredamento della propria chiesa, senza intaccare la dotazione della parrocchia matrice di Cognola”. L’indomani, scoppiava la seconda guerra mondiale. Ma quella è tutta un’altra storia.
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bussola finanziaria
noi & i soldi L’analisi del direttore
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Joseph Kennedy, ambasciatore USA a Londra all’inizio del secolo e padre del più noto John Fitzgerald, aveva coniato questa frase, resa poi famosa dal grande John Belushi in un film degli anni ’70. Mi è tornata alla mente in questi giorni. Giorni in cui il gioco si è fatto davvero duro un po’ per tutti, compresa la Cassa Rurale. Il martellare della crisi continua pesante sulle imprese, sulle famiglie e in generale sulla nostra comunità trentina; e il fatto che altrove vada peggio non è una gran consolazione. Ma in questa cappa di preoccupazione che ci opprime si vedono segni di reazione. Imprenditori che tengono duro e combattono, artigiani e commercianti che si arrotolano le maniche ancora più in su e raddoppiano gli sforzi, famiglie che si organizzano per affrontare la situazione. E, dal lato della banca, si vedono anche con soddisfazione segnali di fiducia ed affezione da parte di soci e clienti. Dal primo di gennaio lavorano con noi 2.018 nuovi correntisti, abbiamo aperto 1.170 nuove polizze assicurative, 211 nuove posizioni di previdenza integrativa, il numero degli artigiani e delle piccole imprese che hanno ricevuto credito dalla CRT ha raggiunto quota 1.715 (+ 7,00% rispetto allo scorso anno) e l’importo dei prestiti erogati è cresciuto del 3,7%; la nostra Cassa ha erogato in media nel 2013 circa il 37% dei mutui ipotecari prima casa registratisi nel Comune di Trento, e la nostra raccolta cresce. Sono dati che, letti nel contesto attuale, danno una grande soddisfazione. Per i miei collaboratori che tutti i giorni si sforzano per dare un servizio sempre migliore, ma anche per voi cari soci, che avete saputo dare fiducia alla vostra Cassa Rurale e spesso avete lavorato per noi e ci avete portato soci e clienti nuovi. Insomma, traduciamo la frase di Kennedy “en bon trentin”: “Quando il gioco si fa duro, i trentini sanno rimboccarsi le maniche e cooperare”. Grazie cari soci, e buon Natale! Michele Sartori
noi & i soldi Un altro passo verso l’integrazione dei mercati finanziari europei
Addio a RID e bonifico, arrivano i pagamenti SEPA
Dal 1° febbraio 2014 gli attuali servizi di pagamento saranno sostituiti dagli analoghi strumenti europei. I cambiamenti operativi saranno gestiti dalle banche e dalle aziende in modo da non causare impatti significativi sulla clientela
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egli ultimi anni i Paesi europei si sono impegnati nella realizzazione dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (in sigla SEPA), con l’obiettivo di offrire ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni la possibilità di effettuare e ricevere pagamenti in euro, senza più alcuna differenza tra pagamenti nazionali ed europei. Dopo il passaggio all’euro, avvenuto nel 2002, il progetto per la realizzazione della SEPA rappresenta il successivo grande passo verso l’integrazione dei mercati finanziari europei. Fino ad oggi, infatti, ogni Stato ha sviluppato il proprio sistema dei pagamenti ma, grazie alla SEPA, le attuali differenze andranno progressivamente a scomparire e nuovi strumenti “europei” (bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento) sostituiranno gli attuali sistemi di pagamento nazionali. I nuovi servizi sono disponibili già da alcuni anni ma, sino ad ora, la loro adozione non era obbligatoria, ma lasciata
Sono 33 i paesi nei quali entreranno in funzione i pagamenti SEPA: i 17 paesi UE che utilizzano l’Euro (in blu), gli 11 paesi UE che utilizzano una valuta diversa (in giallo) e i cinque paesi esterni all’Unione Europea (in arancione), Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Principato di Monaco e Svizzera
alla libera volontà degli utilizzatori. Ora, questo periodo sta per scadere. Infatti, dal 1° febbraio 2014 gli attuali servizi di addebito diretto RID e di bonifico non potranno più essere utilizzati e dovranno essere sostituiti dagli analoghi strumenti di pagamento europei. Il SEPA Direct Debit (o addebito SEPA) sostituirà il RID (per le domiciliazioni di bollette ed utenze varie, pagamento rate di prestiti personali, ecc.), mentre il SEPA Credit Transfer (o bonifico SEPA) sostituirà il bonifico nazionale. Tale sostituzione comporterà alcuni cambiamenti operativi, che saranno gestiti dalle banche e dalle imprese in modo da non causare impatti significativi sulla clientela. Le novità che riguardano i bonifici non avranno ripercussioni sui pagamenti, poiché il prodotto nazionale e quello europeo hanno caratteristiche assai simili. Più significativi saranno invece gli interventi che dovranno compiere le aziende per sostituire il servizio di addebito nazionale RID con il SEPA Direct Debit (SDD). Oltre ad adeguare le procedure e aggiornare gli archivi con le coordinate IBAN dei debitori, entro il 31 dicembre 2013 le imprese dovranno inviare una comunicazione scritta alla propria clientela, per informarla del passaggio dal servizio di addebito nazionale RID al nuovo strumento di incasso europeo. Tale variazione non comporterà attività aggiuntive, in quanto le autorizzazioni RID sottoscritte in passato rimarranno pienamente valide. Tuttavia non si può escludere che qualche impresa decida di non consentire più la domiciliazione delle utenze solo presso gli sportelli bancari, scegliendo di gestire in autonomia la raccolta e la conservazione delle autorizzazioni all’addebito in conto sottoscritte dai debitori. Le banche e le aziende sono entrambe impegnate a far sì che il passaggio ai nuovi strumenti di pagamento avvenga senza complicazioni: la creazione della SEPA rappresenta quindi un’importante occasione per innovare e creare un sistema dei pagamenti che meglio risponda alle esigenze di tutti gli utenti europei. Renzo Panizza - Ufficio Organizzazione
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noi & i soldi
“DIAMOCIUNFUTURO”, i risultati ci sono e si vedono
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l progetto DIAMOCIUNFUTURO sta ottenendo risultati sorprendentemente positivi. Sul sito internet della Cassa rurale (sotto la voce “Finanziamenti”) viene reso noto l’andamento del plafond di garanzia. I dati aggiornati al 20 novembre parlano di 136 sottoscrittori, 3.141.091 Euro di importo versato dai sottoscrittori e di 19.015 euro di interessi maturati. Finora sono sette le aziende che hanno usufruito dei finanziamenti di DIAMOCIUNFUTURO, per un importo totale erogato di 289.000 Euro. Nel dettaglio sono: un imprenditore agricolo; una giovane imprenditrice nel campo del ripristino e manutenzione di strutture di cemento armato stradali; un gruppo di ragazzi operativi nel campo della tecnologia per tablet e smartphone;
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un giovane che gestisce un bar destinato ad ospitare eventi per la comunità; tre ragazzi diplomati alle superiori che hanno avviato una tipografia e copisteria; una ragazza che ha aperto un centro estetico e una ragazza che gestisce un mini market in una frazione di Trento.
Antiriciclaggio, chi ha ricevuto la lettera deve andare in filiale entro il 31 dicembre 2013
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irca tremila fra soci e clienti della Cassa, nelle settimane scorse hanno ricevuto una lettera con la quale sono stati invitati a recarsi entro il 31 dicembre presso la filiale di riferimento per permettere alla Cassa rurale di adempiere agli obblighi di “adeguata verifica della clientela”, previsti dalla normativa antiriciclaggio, introdotta dal decreto legge n 231/2007, relativa alla “prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo”. Si tratta,
Nuova App InBank per Android, disponibile gratis su Google Play Già disponibile nella versione per Iphone su App Store, l’applicazione è ora scaricabile gratuitamente anche in versione Android su Google Play (a partire dalla 4.0). Il servizio rappresenta un approccio alternativo all’attuale canale mobile web di InBank e ha lo scopo di rendere l’utilizzo da parte dell’utente sempre più semplice ed intuitivo oltre che di aggiungere nuove funzionalità utili al cliente in mobilità. Con APP INBANK e MOBILE BANKING si può: visualizzare il saldo e i movimenti del conto, eseguire bonifici, ricaricare il cellulare e le carte prepagate, consultare lo storico dei movimenti.
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in definitiva, di un semplice adempimento burocratico che va però fatto entro i termini stabiliti: in caso contrario la Cassa rurale sarà tenuta a chiudere il conto e ad attivare la procedura per la restituzione al titolare delle disponibilità presenti sul conto. Quindi, per mantenere attivo e operativo il conto corrente, senza interruzioni nel servizio è necessario recarsi presso una filiale, a disposizione “per fornire ogni chiarimento necessario e ogni indicazione utile per dare seguito agli adempimenti”, come si afferma nella lettera inviata. Anche se il tema (antiriciclaggio) e la definizione dell’adempimento (adeguata verifica della clientela), sono espressioni che possono impensierire i destinatari delle lettere, in realtà non c’è nulla di cui preoccuparsi. Una volta in filiale, il socio o il cliente dovrà infatti solamente rispondere ad una serie di domande, le cui risposte saranno riportate su un apposito modulo. A titolo di esempio, una delle domande chiede di specificare la “Natura del rapporto continuativo” fra cliente e banca: per la risposta, si può barrare la casella “conto corrente” o “deposito a risparmio” e c’è la possibilità di specificare un eventuale diversa “natura del rapporto”. Le domande sono in tutto diciassette e i “quadri da compilare” sono sette, compresi quelli con i dati anagrafici e la firma. La normativa impone agli istituti di credito di raccogliere queste informazioni, in aggiunta a quelle già richieste in fase di censimento anagrafico, anche nei confronti della clientela già acquisita.
noi & i soldi UNA NOTA ESPLICATIVA DELL’UFFICIO BANCASSICURAZIONE DELLA CASSA RURALE DI TRENTO
POLIZZE CONDOMINIALI, ECCO COME “FUNZIONANO” In genere i proprietari degli appartamenti sono tutelati dai rischi di incendio e responsabilità civile mentre non sono coperti da assicurazione i piccoli ma frequenti incidenti domestici
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a maggior parte dei condomini è coperta da una polizza cosiddetta “globale fabbricati”. La stipula della polizza avviene attraverso l’assemblea condominiale e spesso viene dato mandato all’amministratore di condominio di ricercare sul mercato l’offerta migliore. Tale copertura tutela i proprietari delle unità (degli appartamenti) costituenti l’immobile dai rischi derivanti principalmente dai casi incendio e responsabilità civile, costituendo queste le caratteristiche “base” di tali polizze. Un’attenzione particolare riguarda la tipologia di funzionamento della polizza, ovvero la clausola del cosiddetto “valore intero”: tale dato infatti deve corrispondere alla somma assicurata ed è rappresentativo del costo di ricostruzione dell’edificio, escluso il valore del terreno. Assicurarsi per un importo superiore comporta un inutile aumento del costo della polizza, senza corrispondente beneficio, mentre ben più grave è il caso contrario, ovvero la sotto-assicurazione. In quest’ultimo caso scatta infatti la “regola proporzionale” che riduce l’indennizzo a seconda della differenza tra il valore effettivo dell’immobile e quello assicurato. Altro aspetto importante nella valutazione di una polizza globale fabbricato riguarda la sottoscrizione o meno di coperture aggiuntive, come i danni da acqua, da fenomeno elettrico o da fenomeno atmosferico (in quest’ultimo caso possono rientrare eventi come il sovraccarico neve, la grandine, ecc…). Tali eventualità sono spesso prestate con sovrapremio e con la presenza di franchigie e scoperti (spesso significativi). Ricordiamo, a riguardo, che una franchigia alta limita di molto l’intervento della copertura lasciando al condomino l’onere di provvedere con le proprie risorse al danno, vanificando pertanto il principio indennitario dell’assicurazione sui rischi
medio-piccoli, rischi che sono spesso i più frequenti. Un’ulteriore, seppur ovvia, precisazione riguarda l’ambito “prettamente” comune della polizza globale fabbricato, che non risarcisce l’eventuale contenuto privato dell’abitazione e non interviene nei casi di furto, salvo alcune eccezioni riguardanti il danneggiamento a fissi ed infissi per commettere il furto. Anche la garanzia riferita alla responsabilità civile è limitata all’ambito condominiale e riguarda eventuali richieste di terzi di risarcimento danni per eventi riconducibili alla proprietà dell’abitazione e/o alle parti di pertinenza comune. È quindi fondamentale conoscere la struttura della polizza del condominio per poter valutare se le coperture prestate soddisfano le proprie esigenze ed eventualmente integrare la stessa con una polizza privata, magari assicurando proprio il contenuto dell’abitazione dai piccoli ma frequenti incidenti domestici. La polizza privata risulta rilevante in caso di incendio provocato dal privato e non dalle parti comuni (il televisore che prende fuoco): in questo caso la polizza globale fabbricati copre il danno, solo alla struttura e non alle cose. In ultimo, ricordiamo l’importanza di estendere, con la polizza privata, l’ambito della copertura di Responsabilità Civile inserendo in tale garanzia la sfera della vita privata. Ricordiamo che, presso le filiali della Cassa, i clienti e i soci possono trovare una consulenza approfondita e avere tutte le informazioni sul prodotto Assihome, l’innovativa polizza casa che non prevede l’applicazione di franchigie, è prestata in forma “all risk” (letteralmente “tutti i rischi”), non prevede la regola proporzionale e include, senza sovrappremio, importanti garanzie assicurative. Federico Albertelli - Ufficio Bancassicurazione
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Anche quest’anno sono previste agevolazioni per i figi dei soci
Soggiorni studio all’estero, ci sarà anche la Spagna Un’altra novità dell’estate 2014 sarà “Happy Summer days”, attività diurna per bambini dai 6 agli 8 anni che si svolgerà a Trento dal 30 giugno all’8 agosto
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l soggiorno studio estivo è la formula ideale per bambini e ragazzi perché permette di imparare o perfezionare la lingua e allo stesso tempo fare splendide esperienze, seguiti costantemente da uno staff di docenti madrelingua o bilingue e con grande esperienza nell’insegnamento, affiancati da assistenti qualificati. Per la prossima estate, CLM BELL propone i soggiorni studio residenziali di inglese a Candriai e di tedesco a Montagne nel Parco Naturale Adamello Brenta, che ormai da molti anni vedono la partecipazione di tanti bambini e ragazzi dal Trentino ma anche dal resto d’Italia: durante l’estate 2013 sono stati 270 gli iscritti ai soggiorni in Trentino. Per i soggiorni studio a Trento dell’estate 2014, CLM BELL propone una novità, Happy Summer Days, attività diurna per bambini dai 6 agli 8 anni, che prevede: al mattino attività in lingua inglese al CLM BELL, divertenti e utili per imparare la lingua, e al pomeriggio tanto gioco e divertimento in collaborazione con Arcobaleno Basket. C’è una novità anche per i soggiorni studio all’estero, che nel 2013 hanno avuto 110 iscritti. Alle tradizionali mete di Dublino (Irlanda) per l’inglese e di Bad Schussenried (Germania) per il tedesco, nel 2014 si aggiunge la Spagna, per la precisione Salamanca. Prima della partenza, in
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giugno, si svolgono a Trento le lezioni “lingua&cultura”, poi dal momento della partenza e per tutta la durata del soggiorno all’estero è assicurata la presenza di accompagnatori qualificati di CLM BELL. Oltre alle lezioni saranno proposte dalle scuole escursioni, gite, programmi socio-culturali, attività sportive e molto altro ancora. Anche quest’anno la Cassa Rurale di Trento riserva ai figli dei Soci una significativa attenzione con i contributi che consentono di contenere i costi di iscrizione. Le agevolazioni – di misura variabile in base alla proposta scelta – sono riservate ai figli dei Soci “attivi”,
dietro presentazione all’atto dell’iscrizione di una semplice dichiarazione rilasciata dall’Ufficio soci della Cassa. Per tutti i giovani atleti delle società sportive sponsorizzate dalla Cassa, è previsto poi un ulteriore contributo di 100 euro. Altri sconti sono riconosciuti da CLM BELL per i soggiorni in Trentino per iscrizioni entro il 28 febbraio 2014, per fratelli e sorelle, oltre che per studenti che dopo Candriai partecipano anche al soggiorno a Montagne. CLM BELL inoltre è accreditato per i “Buoni di servizio” della Provincia Autonoma di Trento.
Natale è alle porte! Stress da regali? Molti staranno pensando cosa regalare ad amici e parenti e… perché no, anche a se stessi! Quest’anno CLM BELL viene in aiuto con un’idea utile e conveniente! Regalate un buono per un corso base “lingua&cultura” di spagnolo o di francese con insegnante madrelingua! 24 ore di lezione* a solo 170 euro (materiale didattico compreso) Il programma è pensato per acquisire conoscenze basilari della lingua e della pronuncia e avvicinarsi a elementi della cultura e della tradizione di Spagna e Francia. * Non è richiesta nessuna conoscenza in entrata. Lezioni secondo calendario programmato nel periodo febbraio-maggio 2014.
SOGGIORNI ALL’Estero Dublino Alpha College of English Soggiorno in college a Palmerstown Dublino Alpha College Soggiorno in famiglia a Dundrum Dublino Alpha College Young Adults soggiorno in famiglia a Dublino città Bad Schussenried Humboldt- Institute Salamanca Scuola Colegio Delibes “Y tu... hablas Español”
IRLANDA
GERMANIA SPAGNA
Quota di Contributo costo partecipazione Cassa per il socio
ETÀ
Periodo di effettuazione
13-16 anni
Dal 29 giugno al 20 luglio (indicativo)
€ 2.190*
€ 900,00
€ 1.290,00
13-17 anni
Dal 29 giugno al 20 luglio (indicativo)
€ 2.040*
€ 900,00
€ 1.140,00
16-19 anni
Dal 29 giugno al 20 luglio
€ 2.340*
€ 900,00
€ 1.440,00
14-17 anni
Dal 27 luglio al 9 agosto Dal 9 agosto al 23 agosto
€ 1.790
€ 800,00
€ 990,00
13-17 anni
Dal 29 giugno al 12 luglio (indicativo)
€ 1.660*
€ 800,00
€ 860,00
Le quote sono già al netto dei contributi concessi a tutti i partecipanti dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento. *Oltre la disponibilità dei posti, la quota è soggetta a riconferma in base a possibili variazioni del costo del volo.
SOGGIORNI IN ITALIA - TRENTINO MONTE BONDONE
English summer camp candriai
PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA TRENTO
ETÀ 9-12 anni 12-15 anni
Deutsches sOmmer camp 9-11 anni Villa Santi - Montagne 11-13 anni HAPPY SUMMER DAYS – attività diurna al CLM BELL
6-8 anni
Periodo di effettuazione Dal 29 giugno al 12 luglio Dal 27 luglio al 9 agosto Dal 13 luglio al 26 luglio Dal 10 agosto al 23 agosto Dal 17 al 24 agosto Dal 24 agosto al 31 agosto Dal 30 giugno al 4 luglio Dal 7 luglio al 11 luglio Dal 28 luglio al 1 agosto Dal 4 agosto al 8 agosto
Quota di Contributo costo partecipazione Cassa per il socio** € 1.190,00
€ 600,00
€ 590,00
€ 540,00
€ 250,00
€ 290,00
€ 220
€ 50,00
€ 170,00
Le quote di partecipazione sono già al netto del contributo concesso a tutti i partecipanti dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento. ** Al quale può sommarsi anche altra scontistica.
opzione Special English
180 eur o
Due opzioni per arricchire ulteriormente l’esperienza in College, con attività extra per sei pomeriggi. - Champions English, ovvero Inglese&Sport: all’interno del campus è possibile seguire lezioni di sport a cura di professionisti perfezionando allo stesso tempo l’inglese. Le attività disponibili: calcio, tennis, judo. - ShowBiz English, ovvero Inglese&arte: l’inglese applicato al teatro, alla musica, alla fotografia, in laboratori curati da professionisti dello spettacolo
Vuoi “vedere” come si svolge il soggiorno studio di inglese a Candriai o di tedesco a Montagne? Collegati al sito di CLM BELL http://clm-bell.com/soggiornidi-studio/inglese-in-italia-summer-camp/
Young Adults
NOVIT À
La proposta che mancava è arrivata! La possibilità anche per i ragazzi di soggiornare in famiglie a Dublino città, con più libertà, per esempio la domenica per esplorare la città da soli e fare shopping con gli amici. Inoltre, accesso gratuito wifi e abbonamento al trasporto locale. La presenza del leader prevede una supervisione meno intensa rispetto al college.
Per informazioni e iscrizioni:
Via Pozzo, 30 – Trento Tel. 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it
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Intervista con lo scrittore Valerio Massimo Manfredi
I giovani non devono accantonare i sogni Per raggiungere i traguardi che ci si pone bisogna prepararsi, studiare, diventare coltissimi, parlare tutte le lingue possibili e diventare “persone complete”
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iberi di scegliere: era questo il titolo scelto per l’incontro con Valerio Massimo Manfredi organizzato dalla Fondazione Cassa rurale di Trento, che il 28 novembre ha riempito la sala Filarmonica di un pubblico attento e interessato a seguire le riflessioni, gli aneddoti, i pensieri dell’archeologo, sceneggiatore, conduttore televisivo e scrittore, autore di libri con oltre quindici milioni di copie vendute in tutto il mondo, che considera l’Italia “un paese meraviglioso, con tremila anni di storia e di civiltà alle spalle”, che non ha mai smesso di produrre capolavori e di dare i natali a veri e propri geni. Per Manfredi, anche se viviamo in un mondo che definisce “brutale, nel quale la selezione è feroce”, il giovane può ancora scegliere e deve farlo: “se uno sceglie, sceglie di fare quello che più gli piace e quindi è più disponibile a fare sacrifici e rinunce. Perché una cosa deve essere ben chiara: non ci si può aspettare che quello che si desidera entri dalla finestra”. Cosa consiglia quindi a giovani? Per raggiungere i traguardi che ci si pone bisogna prepararsi, studiare moltissimo, diventare coltissimi, parlare tutte le lingue possibili, leggere letteratura straniera. Chi ha una formazione tecnica legga libri di umanistica e chi ha una formazione umanistica, legga libri tecnici. Bisogna puntare ad essere “persone complete”, a stare nei “piani alti”.
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Non crede che al giorno d’oggi certi stili e modelli di vita inducano i giovani a ritenere che il successo sia invece facilmente a portata di mano? C’è chi pensa che diventare, ad esempio, una velina possa essere una soluzione, una scorciatoia. A me non sembra una buona idea. Penso sia molto meglio premunirsi con una preparazione al massimo livello. Tra l’altro è anche molto più gratificante. Bellezza e fascino passano. Invece l’intelligenza, la cultura, la preparazione, le basi solide, restano. Davvero pensa che la cultura renda più “cool”, come dicono al giorno d’oggi i ragazzi? Sì. La cultura rende più interessanti, più simpatici, più attraenti, più capaci, più umani. Averla è tutta un’altra cosa.
Chi non ha cultura non ha in mano la stesse opportunità di chi ce l’ha. Una buona e robusta formazione culturale è un ottimo investimento, perché dà delle carte in più da giocare. È un’affermazione che fa alla luce della sua esperienza personale? Studio, impegno e conoscenza portano lontano, posso dire richiamando il sottotitolo della mia conferenza a Trento. Se mi avessero fatto vedere da ragazzo il film della mia vita non ci avrei mai creduto, perché ancora adesso mi sembra impossibile essere riuscito a fare quello che ho fatto. Devo tanto alla mia preparazione e per questo consiglio a tutti di conseguirla. Le opportunità ci vengono incontro quando meno ce l’aspettiamo. Se abbiamo una preparazione, siamo più pronti a coglierle: per questo sono convinto che i giovani non devono mai accantonare i loro sogni. Ma quanta fatica costa realizzare i sogni? Tanta fatica. Perché ogni volta che si sale un gradino, bisogna prepararsi da capo per superare nuovi ostacoli, difficoltà più grandi, Ma questo è il bello della vita: affrontare e vincere le sfide. Ai ragazzi dico sempre che l’importante non è partecipare ma vincere. Ognuno deve essere un vincitore delle tante piccole sfide quotidiane e se ci alleniamo ad impegnarci, vincere diventerà una nostra caratteristica. M.T.
LA CERIMONIA DI CONSEGNA SI È SVOLTA A PALAZZO GEREMIA
Premiata l’eccellenza di tre progetti di ricerca Le borse di studio della Fondazione, ognuna dell’importo di 12.000 Euro, sono state assegnate a Federica Patton, Daniele Paolo Anderle e Sebastiano Fabbrini
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ormarsi all’estero per tre giovani trentini è diventata opportunità concreta, grazie al bando “Il tuo sogno diventa realtà” della Fondazione Cassa Rurale di Trento, e alle borse di studio (ognuna di 12 mila euro) assegnate ad altrettanti giovani laureati che avranno così l’opportunità di proseguire i loro studi in attività di ricerca ad alto livello. Giovedì 12 settembre, a Palazzo Geremia in via Belenzani a Trento, si è svolta la cerimonia di consegna delle borse di studio, che sono state assegnate dopo una scrupolosa valutazione e selezione da parte del comitato scientifico, che era formato dall’ing. Diego Schelfi, dalla professoressa Mariangela Franch, dal professor Marco Andreatta e dall’avvocato Patrizia Corona. “La Fondazione sostiene con convinzione chi ha progetti da realizzare per la comunità”, ha affermato la presidente Rossana Gramegna durante la cerimonia. E, rivolgendosi in particolare ai premiati li ha invitati a non farsi condizionare dai pessimisti, da chi vede nero: “voi avete la forza di cambiare questo mondo”, ha affermato. Alla cerimonia di consegna hanno preso parte i vertici della Fondazione e della Cassa Rurale, i componenti del comitato scientifico Patrizia Corona e Mariangela Franch, e l’assessore comunale allo spot e all’istruzione, Paolo Castelli, che ha portato il saluto dell’amministrazione municipale. I premiati sono Federica Patton, Daniele Paolo Anderle e Sebastiano Fabbrini. Per l’area economica giuridica, la borsa di studio è stata assegnata a Federica Patton, 22 anni di età, laureata in studi internazionali, che ha presentato il progetto denominato “Etudes du développement, Spécialité Crises: Interventions d’urgence et actions de développement” (Master in Cooperazione allo sviluppo – percorso Crisi: gestione di situazioni d’emergenza e di progetti di cooperazione internazionale), che la vedrà impegnata per due anni all’Università Sorbona di Parigi. Daniele Paolo Anderle si è invece aggiudicato la borsa di
studio per l’area tematica tecnico-scientifica, 25 anni, laureato in fisica, ha presentato il progetto “Next-to-next-to-leading order calculation for semi-inclusive lepton scattering” (Calcoli cromo dinamici quantistici al secondo ordine perturbativo per il processo semi inclusivo di scattering leptone-adrone), che sarà condotto presso le Universitá di Tubinga (Germania) e di Buenos Aires (Argentina). Infine, per l’area tematica umanistico-artistica, il comitato scientifico ha selezionato il progetto di Sebastiano Fabbrini, 23 anni, laureato in architettura, che si occuperà di “Branded Territories – Modelli ed Esperienze di Sviluppo Economico basati su Politiche di Branding e Theming del Territorio” all’University of California di Los Angeles (Stati Uniti). (Nelle due pagine seguenti sono pubblicate le biografie dei tre vincitori delle borse di studio)
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Sebastiano Fabbrini si occupa di “branding” e “theming”
Daniele Paolo Anderle è laureato in fisica
COME VALORIZZARE I TERRITORI
INDAGATORE DELL’ESS
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er almeno due anni Sebastiano Fabbrini, nato ventitre anni fa a Trento, studierà a Los Angeles, la megalopoli californiana, sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Il dottorato al quale è stato ammesso presso la UCLA (University of California Los Angeles), della durata di sei anni, prevede la possibilità dopo il primo biennio di conseguire il “Master of Arts in Architecture”: sarà in quel momento che Sebastiano deciderà se proseguire per altri quattro anni e completare il PhD in Architecture. Non sarà la sua prima esperienza di studio negli Stati Uniti. Infatti Sebastiano per un semestre ha frequentato la University of California a Berkeley, vicino a San Francisco. Quella negli States non è stata nemmeno la sua unica esperienza all’estero. Delft, in Olanda, è stata l’altra sede in cui ha studiato per un semestre, per approfondire la conoscenza dell’argomento – la rigenerazione del territorio fiammingo – che ha poi sviluppato nella sua Tesi di Laurea Magistrale in Architettura, discussa l’estate scorsa presso l’Università di Ferrara. Prima di iscriversi alla Facoltà di architettura, Sebastiano ha frequentato a Trento le scuole elementari Crispi, le medie Bronzetti e il liceo classico Prati. A UCLA svilupperà il suo progetto intitolato “Branded territories”, studiando a fondo “modelli ed esperienze di sviluppo economico basati su politiche di branding e theming del territorio”. Per spiegare di cosa si occuperà, Sebastiano ricorre a un paio di esempi che riguardano il Trentino, una delle regioni italiane che più di tutte ha
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utilizzato il “branding”. La scelta di legare la Val di Non alla coltivazione delle mele e la creazione di Melinda – spiega – rappresenta un caso di “branding”, con ricadute sia sul piano economico che sulla struttura fisica della valle. Altrettanto si può dire del comprensorio delle valli di Fiemme e di Fassa, che fanno invece binomio con montagna e turismo invernale. Obiettivo del dottorato di Sebastiano è studiare le esperienze di sviluppo territoriale basate su queste strategie sia negli Stati Uniti che in Europa (compreso il Trentino), capire come sono organizzati questi territori e analizzare le dinamiche che producono a livello economico, urbanistico e architettonico. Lo studio che impegnerà Sebastiano – anche attraverso l’esame delle ricadute, che possono essere sia positive che negative – si prefigge quindi di ottenere indicazioni su come affrontare la gestione di questo tipo di territori, destinati ad avere sempre maggiore diffusione, affinché possano esprimere con efficacia le loro potenzialità ed evitare che si sviluppino in maniera incontrollata, snaturando ambiente e identità del luogo in cui vengono realizzati.
rento, Tubingen e Imola: scorre in queste tre città la vita di Daniele Paolo Anderle, 25 anni, laureato in fisica e diplomato in violino al Conservatorio. A Trento – più precisamente a Mattarello – abita, a Tubingen è impegnato nel dottorato presso l’università della città tedesca e ad Imola, dove due anni fa ha ottenuto il diploma all’Accademia musicale, segue a titolo personale i corsi di uno dei suoi maestri. La “geografia residenziale e operativa” di Daniele Paolo sta per comprendere anche Buenos Aires, perché nella capitale argentina lavora la sua partner nel progetto che gli è valso la borsa di studio della Fondazione Cassa rurale di Trento. Un progetto che si intitola “Next-tonext-to leading order calculation for
semi-inclusive lepton scattering”. Un titolo da addetti ai lavori, vale a dire fisici teorici impegnati a capire com’è fatto l’infinitamente piccolo della materia. Cosa succede quando “si spara” un elettrone ad altissima energia contro un protone? Quali particelle si formano? Quanto incide l’angolo di collisione sul tipo di risultato che si ottiene? Sono queste, in parole povere e in estrema sintesi, le domande alle quali Daniele Paolo tenta di dare risposte con la sua ricerca. Risposte che derivano da calcoli
a e diplomato in violino al Conservatorio
SENZA DELLA MATERIA complicatissimi, che richiederebbero anni e anni di tempo se fatti da una sola persona. Per questo è stata avviata una collaborazione con una dottoranda all’università di Buenos Aires, che sta lavorando nello stesso ambito di Daniele Paolo. La sfida che li attende – e che punta a migliorare la conoscenza delle particelle subatomiche denominate «adrone», fra le quali rientra il protone – è incrementare la precisione del risultato che stanno ricercando: “next-tonext leading order calculation” significa proprio questo. Quella che impegna Daniele Paolo è una ricerca che per progredire ha bisogno di una strettissima collaborazione fra fisici teorici e fisici sperimentali. Un’interazione che in questo contesto – la ricerca su particelle ad alta energia per arrivare a conoscerne la struttura più infinitesimale – va ben oltre il classico schema nel quale i “teorici” ipotizzano quello che può succedere e gli “sperimentali” verificano la fondatezza della teoria: siccome non abbiamo ancora la matematica per fare certi calcoli, spiega Daniele Paolo, siamo nella situazione in cui “le macchine calcolatrici producono dati che sono illeggibili, che non significano nulla se non c’è una cornice teorica che dia loro un senso ma la cornice teorica ha bisogno di dati per poter essere tracciata”. Sono questioni apparentemente assurde – commenta Paolo Daniele – ma come sempre avviene non è solo la sete di conoscenza a motivare la ricerca ma anche la fiducia che i risultati possano portare a ricadute tecnologiche a beneficio dell’intera comunità, com’è successo, ad esempio, con internet, la tecnica del sottovuoto, i pannelli solari e fotovoltaici.
Federica Patton studia cooperazione internazionale
PER DUE ANNI ALLA “SORBONA”
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nghilterra, Germania, Spagna, Francia, Congo, Thailandia, Stati Uniti, sono alcuni degli stati nei quali Federica Patton ha trascorso alcuni periodi della sua vita come turista, come studentessa, come volontaria. Nata ventidue anni fa, residente a Vigo Meano, si descrive come molto curiosa di conoscere il mondo e questa sua naturale predisposizione ha guidato anche le sue scelte di studio. Già mentre frequentava il liceo scientifico Da Vinci a Trento ha voluto studiare per un anno nel Wisconsin, Stati Uniti: “un’esperienza tosta ma bellissima” la definisce. Altri soggiorni di studio l’hanno portata in Germania e in Spagna. Poi c’è stato il periodo di volontariato di un mese in Thailandia, in un orfanotrofio, gestito dal missionario Gianni Dellarizza, che Federica considera un intervento di cooperazione internazionale esemplare. Tutti questi momenti, vissuti sempre con intenso coinvolgimento, l’hanno portata ad iscriversi all’Università di Trento al corso in studi internazionali, che ha concluso nel giugno di quest’anno con la doppia laurea discussa in francese e conseguita all’Università di Nantes, in Francia. Gli aiuti internazionali alla Repubblica democratica del Congo è stato il tema al centro della sua tesi di laurea: il paese non è stato scelto a caso. In Congo – dove per vent’anni suo nonno aveva lavorato – è nata sua madre, che vi ha vissuto fino ai diciotto anni. Le esperienze personali e quelle dei suoi familiari hanno dunque confe-
rito una dimensione internazionale alla sua esistenza, destinata ad arricchirsi ora con il biennio, iniziato nel settembre scorso, che la vedrà impegnata a Parigi, alla Sorbona, per il “Master in cooperazione allo sviluppo”: c’erano solo venti posti a disposizione e l’essere stata selezionata è motivo di grande soddisfazione non solo per Federica ma anche per i suoi genitori, Antonio e Maria, che l’hanno sempre sostenuta e incoraggiata. Più specificamente studierà “gestione di situazioni d’emergenza e di progetti di cooperazione internazionale”. Federica ritiene che la cooperazione internazionale sia uno strumento efficace per combattere le disuguaglianze e spera di poter dare il suo personale contributo al raggiungimento di questo traguardo: se le si chiede come vede il suo futuro dopo il master a Parigi, risponde che le piacerebbe “fare esperienza per un po’ di anni sul campo, in zone di crisi, per poi puntare a lavorare in un’organizzazione internazionale”.
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Giovani 2.0 I partecipanti li hanno valutati molto positivamente
I Campus “Job trainer”, un’ottima esperienza Le iniziative di formazione rientravano nel programma di “Trento for Job”, un progetto all’avanguardia sul territorio nazionale per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo
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ra le attività svolte quest’anno, è da evidenziare “Trento for Job”, un progetto all’avanguardia sul territorio nazionale, che ha riscontrato un grande successo, sia per quanto riguarda il ciclo di incontri serali centrato sull’autoimprenditorialità giovanile che per i due Campus “JobTrainer “appena conclusi. L’iniziativa è nata in risposta all’esigenza attuale di aiutare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo, attraverso lo sviluppo delle competenze trasversali necessarie. E ha consentito a tutti i partecipanti di lavorare sul personal branding e sul marketing di se stessi, per sviluppare un approccio al lavoro che consentisse loro di distinguersi per le loro unicità. Durante le tre giornate residenziali i ragazzi dei due Campus “JobTrainer”, si sono potuti mettere in gioco per 32 ore di formazione esperienziale, caratterizzata da attività indoor e outdoor finalizzate a conseguire maggiore motivazione e a sviluppare capacità quali: chiarezza degli obbiettivi, lavoro di gruppo, problem solving, abilità comunicative. “JobTrainer” è infatti un acceleratore di quelle attitudini personali e di quelle competenze creative, emotive, sociali e relazionali che sono richieste da subito in qualunque lavoro, professione o attività imprenditoriale. Sono estremamente positivi anche i feedback dei partecipanti. “Mi ha fatto
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vedere dove posso migliorare e come posso farlo”, “Ho acquisito una maggiore consapevolezza di me stessa”, “Mi ha permesso di esaminare ciò che desidero a livello conscio ed inconscio” sono, a titolo di esempio, alcune delle risposte fornite alla domanda “Quali prospettive e nuove vedute ti ha aperto questo campus?”. Altra domanda posta era “Quali capacità, nuove o che già possedevi, ti ha permesso di sviluppare questo campus?”. Anche a questo quesito sono state fornite interessanti risposte. Eccone alcune: “Ho messo alla prova la mia capacità di relazionarmi con persone che non conosco; mi ha aiutata a sviluppare la capacità di esprimermi in pubblico e di accettare sfide, anche impreviste, che ogni giorno si possono presentare”; “Ho avuto suggerimenti utili alla gestione di diverse situazioni, ho fatto chiarezza in me stessa, ho
imparato a notare cose che prima mi sfuggivano”; “Mi ha offerto il tempo e le condizioni per riflettere con calma e lucidità sulla mia persona, il ruolo e le capacità che posso mettere a disposizione di me stesso e degli altri”.
PROSSIMI EVENTI Visita guidata al MUSE - Domenica 15 dicembre 2013 Galà di Natale - venerdì 20 dicembre 2013 ore 20.30 presso la sede dei Giovani Soci Slittata / ciaspolata - genn/febbraio 2014 : Data e location da definire Carnevale - febbraio 2014 : data da definire - Presso la sede dei Giovani Soci Contattateci per maggiori informazioni all’indirizzo: info@giovanisocicrt.it A breve saranno disponibili info anche sui nuovi percorsi formativi per il 2014
Mattia Palazzo riconfermato presidente “Giovani Soci”
Bologna ha ospitato il “PreForum Nazionale Giovani Soci BCC”
Il 27 settembre 2013 si è svolta l’Assemblea dell’associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento, in occasione della quale si sono svolte le elezioni del nuovo consiglio direttivo. Erano in scadenza quattro consiglieri – Elena Gabrielli, Jacopo Pedrotti, David Pellegrini e Matteo Gaigher – e l’intero Collegio dei Revisori dei conti – Aurora Agostini, Matteo Facchinelli ed Erika Susat – che salutiamo con affetto e gratitudine per il grande contributo che hanno dato alla nascita e allo sviluppo dell’associazione. Diamo quindi il benvenuto ai nuovi membri del direttivo: i consiglieri Marta Nuresi, Francesco Panizza, Luca Guadagnini, Davide Maggipinto; i revisori dei conti Marco Dianti, Damiano Brunialti e Matteo Facchinelli (a cui è stato riconfermato l’incarico) e il revisore dei conti supplente Mirco Furlani. A seguito dell’assemblea, il consiglio direttivo dell’associazione ha deliberato all’unanimità di rinnovare l’incarico di presidente a Mattia Palazzo e quello di vicepresidente a Giulia Panizza, mentre l’incarico di segretario e quello di tesoriere sono stati assegnati rispettivamente a Luca Guadagnini e Francesco Panizza. Dedichiamo infine un grosso “in bocca al lupo” a David Pellegrini, ex membro del nostro consiglio direttivo, che nell’assemblea di maggio è stato eletto nuovo membro del Consiglio di amministrazione della Cassa Rurale di Trento. Potete scoprite di più sui nuovi consiglieri, consultando il sito www. giovanisocicrt.it alla voce “chi siamo – organi sociali
Il 9 e 10 novembre 2013 si è svolto a Bologna, presso la Federazione Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna, il Pre-Forum Nazionale dei Giovani Soci delle Banche di Credito Cooperativo, come momento di formazione, dialogo e incontro delle diverse realtà locali, in vista del “4° Forum Nazionale Giovani Soci BCC” che si svolgerà in Trentino nel 2014 e vedrà l’Associazione dei Giovani soci della Cassa rurale tra i protagonisti organizzatori dell’evento. All’incontro hanno aderito circa novanta rappresentanti appartenenti a ventotto gruppi di Giovani Soci e a dodici Federazioni del Credito Cooperativo in Italia. Tra le diverse tematiche affrontate, sia dai relatori che dai gruppi di lavoro, sono emerse in particolare alcune direzioni di senso largamente condivise, su cui ci si propone di lavorare insieme per il futuro: • l’avvicinamento dei giovani al credito cooperativo, attraverso la condivisione dei valori civili e territoriali che lo caratterizzano, legati all’essenza stessa del fare cooperativa • la formazione dei giovani all’imprenditorialità e all’auto-imprenditività. • la diffusione e l’ottimizzazione di tutti i mezzi di comunicazione utili alla promozione delle varie iniziative, in particolare dei social network e del web e delle applicazioni per dispositivi mobile. • la necessità delle singole realtà giovani soci locali, di entrare in contatto con gli altri gruppi presenti sul territorio nazionale, per conoscere e condividere esperienze, idee, proposte, opinioni e avviare collaborazioni e progetti comuni.
Dall’alto in basso: Mattia Palazzo, Marta Nuresi, Davide Maggipinto, Francesco Panizza, Luca Guadagnini
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Giovani 2.0 I TERMINI PER PRESENTARE LA DOMANDA SCADONO IL 31 GENNAIO 2014
Lisbona aspetta gli studenti migliori Sarà la capitale del Portogallo la meta del viaggio del “Premio di studio” riservato a soci o figli di soci
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l 31 gennaio 2014 scadrà il termine per la presentazione della documentazione per l’ottenimento del premio di studio per gli studenti, Soci o figli di Soci, che si sono diplomati o laureati nello scorso anno scolastico o accademico con buoni risultati. Il Regolamento per accedere al premio è pubblicato qui di seguito. Il premio di studio consiste, ormai da diversi anni, in un viaggio di alcuni giorni in una città europea, organizzato in collaborazione con l’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento e con l’intento di favorire la conoscenza e il dialogo tra giovani. La meta scelta per il viaggio premio 2014 è LISBONA, già capitale europea della cultura, terra di fascino e storia, le cui bellezze e peculiarità architettoniche non passano inosservate. Coloro che, per varie ragioni, non potranno partecipare al viaggio avranno la possibilità di optare per un premio alternativo, che consiste in un buono acquisto del valore di € 500,00 da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL di Trento.
REGOLAMENTO PER ACCEDERE AL PREMIO DI STUDIO 2014 - Possono presentare richiesta del Premio di Studio tutti i giovani che alla data di ottenimento del diploma o della laurea risultino essere Soci* o figli di Socio* della Cassa Rurale di Trento. - Il Premio di Studio viene riservato agli studenti che hanno frequentato il quinquennio di scuola media superiore o il triennio presso una scuola professionale della Provincia Autonoma di Trento, o che hanno conseguito la laurea all’università (incluse le lauree brevi) esclusivamente in scuole o università italiane. - Il diploma o la laurea devono essere stati conseguiti nell’anno scolastico o accademico 2012/2013. - Per accedere al premio dovranno essere stati conseguiti i seguenti punteggi minimi:
o Scuole professionali
80/100
o Scuole medie superiori 90/100
o Università
105/110
- Il premio consiste in un viaggio in una località europea, che per il 2014 sarà Lisbona in Portogallo. - La rinuncia al viaggio premio non comporta per il premiato la corresponsione di somme di analogo valore, né è prevista la possibilità di cessione del premio ad altra persona.
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Giovani 2.0 - Il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha deliberato che gli Studenti che per qualsiasi motivo decidano di non partecipare al viaggio avranno la possibilità di optare per un premio alternativo: un buono del valore di 500,00 euro da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL. Le richieste di premio dovranno essere presentate all’Ufficio Soci della Cassa Rurale entro il 31 gennaio 2014, utilizzando l’apposito modulo di adesione pubblicato in questo numero o scaricabile dal sito internet www.cassaruraleditrento.it, ed allegando copia del certificato di diploma o laurea dal quale emerga il punteggio conseguito. * Condizione indispensabile per poter accedere al Premio di Studio è che il Socio risulti “attivo” e cioè che sia intestatario di conto corrente con l’aggiunta di servizi collegati (almeno la carta bancomat e/o il pagamento di utenze).
Modulo di richiesta del Premio di Studio Da consegnare all’Ufficio Soci della Cassa Rurale di Trento entro il 31 gennaio 2014. IL SOTTOSCRITTO.............................................................................................................................................................. CODICE FISCALE................................................................................................................................... nato il................................................................................... A..................................................................................................... residente................................................................................................................................................... socio o figlio del socio........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ tel.................................................................................................................CELL......................................................................................................e-mail................................................................................................................................... Premio scelto (da indicare obbligatoriamente): ❏ Viaggio premio a LISBONA
❏ Buono del valore di 500,00 utilizzabile presso la scuola di lingue CLM BELL
Chiede, in relazione al risultato scolastico conseguito, di poter usufruire del premio offerto dalla Cassa Rurale di Trento. A tal fine dichiara di aver ottenuto il seguente risultato nell’anno scolastico/accademico 2012/13
qualifica di scuola prov. professionale presso................................................................................................................................ punteggio..................................................... diploma di scuola prov. superiore presso..................................................................................................................................................... punteggio..................................................... diploma di laurea in ................................................................................................. università di ............................................................................... punteggio..................................................... Allega alla presente certificato di laurea, diploma o qualifica con relativo punteggio conseguito.
data........................................................................................................................................ firma............................................................................................................................................................................................................................... Il modulo è disponibile anche sul sito internet www.cassaruraleditrento.it
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CONCORSO FOTOGRAFICO i tredici migliori scatti del concorso “La cittÀ in festa”
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LA CITTÀ IN FESTA. Tradizioni popolari, divertimento e socialità a Trento e sobborghi 1 Copertina, Leonardo Battisti, Illusione, stupore e meraviglia (1° classificato) 2 Gennaio, Mattia Filippi, I tre Re 3 Febbraio, Aurora Depedri, La guerra dei cuscini 4 Marzo, Fabio Paulicelli, La danza è vita (3° classificato) 5 Aprile, Rosanna Bertoldi, Carnevale 2011 6 Maggio, Carlo Saverio Campagna, L’atmosfera si scalda 7 Giugno, Giuliana Roncador, Equipaggi in gara 8 Luglio, Maria Antonia Facchini, Feste Vigiliane (2° classificato) 9 Agosto, Luca Aldo Cappalonga, Una forma per lo stupore 10 Settembre, Clara Brugnara, Le bande in festa 11 Ottobre, Federica Leonardo, Aspettando l’inizio della festa 12 Novembre, Luciano Imperadori, La polenta è pronta 13 Dicembre, Michele Azzali, Concertino
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