Trento Vive N. 3 Settembre 2011

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trento Anno XI - SETTEMBRE 2011 - Numero III - trimestrale

www.cassaruraleditrento.it

Periodico d’informazione della cassa rurale di trento

Tab: B Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 DCB Trento

l’assemblea HA ELETTO CINQUE AMMINISTRATORI nuovi servizi bollettini postali al bancomat

in primo piano stop allo spreco di cibo giovani&solidarietà da trento alla mongolia

credito al consumo le sei “regole d’oro”

Katia Ricciarelli e andrea mingardi hanno entusiasmato il pubblico del “Galà dei Ricordi”

clm bell:

iscrizioni aperte ai corsi 2011/2012


palmassociati.it

CLM BELL, 45 ANNI DI SUCCESSI NELL’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE Il CLM BELL, scuola leader in Trentino per l’insegnamento delle lingue straniere, organizza corsi in sede e fuori sede per ogni età e per tutti i livelli, lezioni individuali, corsi specialistici e corsi aziendali, corsi in preparazione alle certificazioni linguistiche, corsi finanziati FSE e PAT. Prima dell’inserimento nei corsi, ogni iscritto svolge un accurato test di ingresso per valutare il livello di conoscenza della lingua straniera.

Gli insegnanti rigorosamente madrelingua, altamente qualificati e scelti con molta cura, hanno specifica esperienza nel campo dell’insegnamento e sono in continuo aggiornamento sui nuovi metodi didattici, per offrire agli studenti un permanente ed efficace contatto con la lingua viva.

I soggiorni studio all’estero per ragazzi e adulti sono organizzati e curati direttamente dal CLM BELL che conosce le scuole e le località di svolgimento e si avvale della collaborazione di importanti referenti locali. In Trentino, a Candriai sul Monte Bondone, organizza nel periodo estivo l’International English Summer Camp, soggiorno studio residenziale di inglese per bambini e ragazzi da 8 a 16 anni, di tutte le nazionalità, con insegnanti rigorosamente madrelingua.

Per gli studenti del CLM BELL sono a disposizione gratuitamente: stampa estera, biblioteca, videoteca, DVD Club, Listening Comprehension Centre (LCC), Centro Multimediale (MMC) e Macmillan English Campus (MEC).

TRENTO via Pozzo 30 Tel 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it

RIVA DEL GARDA Viale Dante 68 Tel 0464 554121 riva@clm-bell.it


in primo piano

4 STOP AGLI SPRECHI, il cibo che vive due volte 8 se la criminalità arriva fin sotto casa Tra di noi

10 ASSEMBLEA, CARICHE, E OMAGGI AI SOCI 12 cosa c’è di nuovo 13

album fotografico: l’assemblea

14 cosa c’è di nuovo 15

album fotografico: le feste del socio

16 AL NUMERO 100 DI SAN DONÀ ATMOSFERE “D’ALTRI TEMPI” 17 GIUSEPPE DEMATTÈ, UN “COOPERATORE” CONVINTO 18 l’OCCHIO ALLO SPARTITO, lo sguardo AL FUTURO 20 14.000 CHILOMETRI DI SOLIDARIETÀ 22 scatta la foto PER IL CALENDARIO 2012 noi & i soldi

24 bussola finanziaria 27 PATRIMONIO E FIGLI, COME COMPORTARSI 28 LE SEI “REGOLE D’ORO” DEL CREDITO AL CONSUMO Fondazione

30 GLI “UFE”, TESTIMONI UTILI E PREZIOSI 31 IL “FUOCO PERFETTO” PUÒ ESSERE REALTÀ clm bell

32 per i soci della cassa, nuovi sconti e molti vantaggi 33 CHI STUDIA LE LINGUE HA UNA MARCIA IN PIÙ 34

album fotografico: GalÀ dei ricordi

Periodico della Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Proprietario ed editore Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Società cooperativa.

Comitato di redazione: Michele Sartori, Mario Longo, Diego Pedrotti, Paolo Serafini, Adriana Osele, Rossana Gramegna, Roberta Pinto, Franco Dapor

Iscritta all’albo delle banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 2987.6. Iscritta all’albo delle cooperative a mutualità prevalente al n. A157637.

Coordinatore: Maurizio Tomasi

Registro delle Imprese di Trento, codice fiscale e partita IVA n. 00107860223. Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Sede legale e direzione generale via Belenzani 6, Trento - Tel. 0461 206111 e-mail: trentovive@cr-trento.net Direttore: Giorgio Fracalossi Direttore responsabile: Walter Liber

SOMMARIO

Cari lettori, prima di iniziare a sfogliare questo numero, vi dobbiamo qualche avvertenza. Troverete una rivista rinnovata, più ampia nei contenuti, nuova dal punto di vista grafico. Qualcuno di voi dirà che forse non ce n’era bisogno, ma noi speriamo che molti apprezzeranno l’impegno della Cassa rurale per una informazione sempre più puntuale ai soci. Abbiamo voluto aprire TrentoVive alla città, raccontare alcune esperienze significative, far vedere i volti che la animano. Nello stesso tempo, anche farvi conoscere di più la Cassa rurale e i servizi che vi può offrire. Per comodità, abbiamo diviso la rivista in alcune sezioni, partendo dalle notizie in primo piano che riguardano la comunità in cui viviamo, per proseguire con la sezione “tra di noi” che si rivolge ai soci, ovvero agli “azionisti” della Cassa rurale. Poi troverete la parte dedicata agli aspetti più strettamente bancari, con notizie ed informazioni sui servizi e i prodotti. Non perdetevi la parte finale. Ci saranno sempre notizie sul Clm Bell, la scuola di lingue di proprietà della Cassa rurale che riserva ai soci e familiari condizioni specialissime per accedere ai corsi. Buona lettura! Walter Liber Direttore responsabile

SOMMARIO

trento

Foto di copertina: Franco Dapor Hanno collaborato: Diego Nart, Matteo Zucchelli, Milena Di Camillo

Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000 Progettazione grafica: Fabio Monauni Curcu & Genovese Associati S.r.l.

Anno XI - SETTEMBRE 2011 - Numero III - trimestrale

Stampa: Tipografia Alcione - Lavis

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In primo piano UN’INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE “TRENTINOSOLIDALE”

STOP AGLI SPRECHI il cibo che vive due volte

OGNI GIORNO, grazie al “progetto 117”, UNA TONNELLATA DI alimenti ANZICHÉ FINIRE NEI CASSONETTI VIENE DISTRIBUITA A CHI NE HA BISOGNO di Maurizio Tomasi

A

ssorbiti come si è dagli impegni di lavoro e familiari, dagli innumerevoli appuntamenti in agenda, dal cosiddetto “logorio della vita moderna”, come recita un famoso slogan pubblicitario diventato modo di dire, forse non ci si rende conto dello spreco che ci circonda. Ma bastano alcune semplici cifre per tratteggiare in tutta la sua drammatica inaccettabilità, una realtà che è fatta di indubbio benessere che sfocia però nella sovrab-

L’Associazione TrentinoSolidale onlus ha sede in via Esterle 7 a Trento (tel. 0461 982131). Per ulteriori informazioni sulla sua attività, si può consultare il sito www.TrentinoSolidale.it

Inizia la giornata, gli scaffali sono ancora vuoti

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bondanza, una realtà nella quale accanto a quella evidente, esiste una povertà sempre più spesso tenuta nascosta perché colpisce chi fino a poco tempo fa non conosceva questo problema. Le cifre sono quelle relative all’attività svolta nei primi sei mesi del 2011 dall’Associazione onlus “TrentinoSolidale” con il suo “Progetto 117” – Recupero pasti e alimenti: perché il cibo non finisca nei cassonetti”. In totale sono state ritirate e distribuite a chi ne aveva bisogno, 192 tonnellate di cibo fresco, praticamente più di una tonnellata al giorno. Una massa enorme di prodotti che, come si prefigge il progetto - che

si chiama “117” semplicemente perché questo è il suo numero progressivo fra quelli promossi e gestiti da “TrentinoSolidale” – non va a finire nei cassonetti. Tanto che il “fenomeno” è stato rilevato dai competenti uffici provinciali che si occupano di smaltimento dei rifiuti, che si sono insospettiti quando hanno notato che a Trento sud era notevolmente diminuita la quantità di “umido” raccolto. Dalla conseguente “indagine” presso i supermercati della zona, è così emerso che il calo registrato non era frutto di smaltimento irregolare ma era dovuto all’attività dei volontari impegnati nel “Progetto 117”.

I volontari impegnati nella raccolta presso i supermercati


In primo piano

Una legge ha semplificato le procedure burocratiche Sulla Gazzetta Ufficiale figura come “legge numero 155 del 25 giugno 2003 - Disciplina della distribuzione dei prodotti alimentari a fine di solidarietà sociale” ma è meglio conosciuta come “legge del buon Samaritano”: la norma e il suo nome prendono spunto da un provvedimento legislativo statunitense, il “Good Samaritan Food Donation Act” del 1996. La legge è composta da un unico articolo contenente un unico comma: «Le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997 n. 460 e successive modificazioni, che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione,

La giornata dei volontari I volontari di “TrentinoSolidale” (nel primo semestre 2011 sono state coinvolte in totale 73 persone che hanno prestato 14.648 ore lavorative), raccolgono al mattino presso supermercati, cooperative e negozi, gli alimenti freschi non smerciati ancora commestibili ma che per le disposizioni sanitarie vigenti non possono più essere posti in vendita. Il pomeriggio è in programma

trasporto, deposito ed utilizzo degli alimenti». Equiparare le organizzazioni di volontariato, le Onlus, le organizzazioni non governative, gli enti ecclesiastici e le associazioni di promozione sociale ai “consumatori finali”, consente all’atto pratico di esonerare le aziende che donano gli alimentari ed il cibo dalla “responsabilità di percorso”. Prima del varo della legge, infatti, la distribuzione delle eccedenze di cibo a fini solidaristici era resa complicata dal fatto che anche dopo la consegna agli enti non profit, la responsabilità sul suo corretto stato di conservazione, sul trasporto, sul deposito e infine sull’utilizzo, rimaneva in capo alle aziende “donatrici”. La legge del “Buon Samaritano” ha quindi il merito di aver semplificato le procedure burocratiche per coloro che cercano di ridurre gli sprechi e di aiutare chi è in stato di povertà e di bisogno.

il “giro” presso le mense universitarie, dove viene raccolto il cibo non distribuito, che diventa la cena degli ospiti della Casa della giovane, dei Padri Venturini, della Casa di San Francesco, delle case di accoglienza Bonomelli e Briamasco. Nella sede logistica di “TrentinoSolidale” in cima a viale Bolognini, al numero civico 98, in un edificio ceduto in comodato gratuito dal Villaggio SOS di Trento, si comincia a lavorare al matti-

Gli alimenti cominciano ad arrivare nel centro di smistamento

no presto, quando partono i tre mezzi destinati alla raccolta degli alimenti. Al loro rientro, la squadra di turno suddivide e cataloga le derrate in arrivo, ne controlla lo stato, le colloca sugli scaffali, per facilitare in tal modo la successiva preparazione delle “borse della spesa” e dei pasti pronti che nel pomeriggio vengono consegnati alle organizzazioni che si occupano della distribuzione ai singoli beneficiari.

Le derrate alimentari in arrivo vengono suddivise e catalogate

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In primo piano

Al “Punto d’incontro” di Trento bussano anche i “nuovi poveri” Alle povertà venute alla luce nei primi anni 2000 si stanno sommando nuove forme di povertà. La crisi, il crollo dell’occupazione, i flussi migratori hanno allargato il campo del bisogno e dell’emarginazione. Tra i nuovi poveri, oggi, rientrano gli anziani con pensioni minime, i disoccupati, i cassa integrati che non arrivano alla fine del mese. In prima linea in Trentino nella ricerca di risposte e soluzioni a favore dei soggetti più deboli è dal 1979 il Punto d’Incontro, cooperativa sociale con sede in via Travai. Sono state oltre 1.400 nel 2010 le persone che si sono rivolte alla cooperativa per ricevere aiuto: un pasto, un letto nel dormitorio per la notte, una doccia, un vestito, un inserimento lavo-

La mappa del bisogno I fruitori sono senza tetto, senza fissa dimora, persone in estrema povertà, qualche coppia, molte famiglie con problemi economici, persone in stato di disagio, stranieri appena arrivati in città, persone senza permesso di soggiorno, tossicodipendenti, poveri in genere. E, in numero crescente, fa-

Si preparano gli scatoloni per la consegna

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rativo. Tra le persone assistite quattro su cinque sono straniere. Le donne sono una minoranza: 123. L’età media è di 39 anni, ma tutte le fasce d’età - dai 18 ai 65 anni - sono rappresentate in maniera abbastanza omogenea. Il settore che assorbe maggiore impegno è quello dell’accoglienza. Le persone che si rivolgono alla cooperativa spesso ritornano. Nel 2010 più della metà dei soggetti che hanno ricevuto aiuto erano già passati da via Travai l’anno precedente, a dimostrazione che gli stati di necessità si prolungano nel tempo e che si fa fatica ad uscirne. Molti sono anche quelli che ricorrono alla mensa della cooperativa, che distribuisce su più turni 150 pasti al giorno.

miglie del “ceto medio” che la recente crisi economica ha impoverito, il cui stipendio non è più sufficiente a garantire il sostentamento per tutto il mese. “Anche a Trento come in tante città d’Italia - afferma Francesca Ferrari, presidente di ”TrentinoSolidale”, riprendendo alcuni passaggi di un suo articolo pubblicato su un supplemento

al “Corriere del Trentino” - tonnellate di prodotti alimentari finiscono vergognosamente nei cassonetti della spazzatura. Da qualche tempo, stimolati anche dalla crisi economica, con la disponibilità di numerosi volontari e dei benefattori, si è dato inizio ad un progetto di recupero e distribuzione del cibo non consumato nelle mense

Inizia la distribuzione del cibo raccolto


In primo piano

universitarie e dell’invenduto “fresco” dei vari supermercati – prodotti provenienti dai reparti gastronomia, frutta, verdura, latticini, pane – che vengono forniti a persone in stato di bisogno, nelle mense dei poveri, comunità e famiglie in difficoltà, che non arrivano alla fine del mese. Un intervento facilitato dalla cosiddetta “legge del buon samaritano”, oltre che dalla possibilità per le attività commerciali di recuperare l’IVA e non pagare le tasse sulla donazione liberale di derrate alimentari. Il servizio si sta allargando su vasta scala, coinvolgendo molti centri delle valli, Rovereto, Riva, Arco, Pergine, Borgo, Levico, che con l’aiuto del Banco Alimentare, sempre attivo e ben organizzato, con l’umile e nascosto lavoro delle San Vincenzo e dei gruppi Caritas presenti quasi in ogni comunità parrocchiale, con la loro capacità d’ascolto e di accompagnamento di chi fa più fatica, si può provvedere attualmente ad oltre mille pasti giornalieri”. C’è ancora spazio per crescere Per l’entusiasmo con cui ne parlano Francesca Ferrari, Bruno Masè (ideatore ed iniziatore del “Progetto 117”) e Pino Palatucci (che da volontario coordina l’attività dei volontari), sembra

Alcuni dei volontari che collaborano al “Progetto 117”

Il Presidente Giorgio Fracalossi consegna alla Presidente di Trentino Solidale, Francesca Ferrari, i fondi raccolti dalla Cassa Rurale di Trento a sostegno dell’attività dell’associazione. Con loro Giorgio Casagranda, vicepresidente di Trentino Solidale

tutto così semplice e facile da realizzare. Ma non è così, precisano durante il colloquio nella sede di viale Bolognini: perché se i volontari continuano ad aumentare di numero e lavorano con entusiasmo e convinzione ed in uno spirito di condivisione ed amicizia, se grande è stata la disponibilità e la sensibilità dei donatori contattati, se costante e puntuale è la collaborazione degli incaricati della distribuzione finale, l’impegno economico, fin dall’inizio è stato molto oneroso. Entro il 2012 si vorrebbe estendere il servizio a tutto il territorio provinciale. Tutto dipenderà dalla capacità di avere risorse economiche per acquistare gli automezzi indispensabili per il ritiro

e la redistribuzione delle derrate alimentari. Anche in questo caso alcune “nude” cifre aiutano a rendersi conto di cosa “c’è dietro” un lavoro come quello svolto per il “Progetto 117”: nei primi sei mesi del 2011, i tre automezzi impiegati hanno percorso 44.067 chilometri, hanno consumato gasolio per un totale di 7.038 euro mentre è stata di 553 euro la spesa per pedaggi autostradali (c’è poi da dire che oltre che con le tre autovetture dell’associazione, la raccolta – circa il 40% del totale - avviene anche grazie a volontari che si spostano con mezzi propri). “Molto si sta facendo e ancora molto rimane da fare per contenere gli sprechi, per evitare che prezioso cibo vada a finire nei cassonetti, con il duplice risultato di ridurre i rifiuti urbani e di aiutare i poveri in difficoltà a risolvere il problema della “spesa quotidiana” afferma la presidente Francesca Ferrari. “La nostra “mission”- prosegue - è di fare rete e per questo cercheremo di coinvolgere istituzioni pubbliche e private per dare prospettive di continuità e di sviluppo a questo nostro progetto”. A questo proposito la Cassa Rurale di Trento una prima iniziativa concreta l’ha già realizzata, destinando al “Progetto 117” le donazioni raccolte durante il “Galà dei ricordi” del 23 giugno scorso ed aggiungendo, a quanto raccolto nell’occasione dell’evento di Piazza Fiera, un ulteriore e significativo contributo, già consegnato alla presidente Francesca Ferrari (foto in alto).

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In primo piano

se la criminalità arriva fin sotto casa

I recenti episodi di intolleranza hanno messo in luce una città poco sicura per i cittadini. Ma non è così: parola del questore Giorgio Iacobone. in questa intervista afferma che il tessuto è sano, ma occorre sempre vigilare. Il ruolo delle Casse Rurali per arginare la criminalità che utilizza metodi sempre più sofisticati Intervista di Walter Liber

D

ai trentini si è fatto apprezzare per uno stile garbato e tranquillizzante nel comunicare le varie emergenze che negli ultimi mesi hanno riguardato l’ordine pubblico e la sicurezza in città. Sereno, ha sempre evitato drammatizzazioni, consapevole che qui, nonostante qualche eccesso, si vive bene. Sicuramente molto meglio che in altre zone “calde” del paese dove egli si è trovato a lavorare. Giorgio Iacobone, questore di Trento dal primo settembre del 2010, conserva la simpatia e il sorriso solare della sua città natale, Napoli, ma non quando si tratta di garantire ordine pubblico e serenità dei cittadini. La sua esperienza gli ha suggerito di non

sottovalutare nulla, anche in una città e in una provincia dove tutto sembra scorrere con tranquillità e pacatezza. Quasi tutto.

criminali sono sempre stati stroncati sul nascere. Anche la cooperazione può svolgere un ruolo importantissimo in questo.

Dott. Iacobone, come si sta a Trento? Sono qui ormai da un anno, e giudico questa esperienza molto positiva. C’è un grandissimo senso della legalità, anche se occorre contestualizzare e tenere la guardia molto alta, per fare in modo che questo prosegua anche per il futuro.

In che modo? Il pericolo essenziale viene dal mondo finanziario. Trento è una provincia ricca, dove gli investimenti sono allettanti. La cooperazione può svolgere un ruolo decisivo perché è nel tessuto sociale di questa terra, conosce tutti, ha senso di solidarietà nei confronti dei soci. Rappresenta un nodo importante nella rete contro la criminalità.

C’è il rischio che questo senso della legalità si annacqui con il tempo? Rischi ce ne sono stati e potrebbero ritornare. Ma i tentativi di infiltrazioni

Dov’è che si infiltrano i criminali? I tentativi delle organizzazioni sono

Chi è Giorgio Iacobone 59 anni, nato a Napoli, laureato in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, Giorgio Iacobone da un anno è il questore di Trento. Prima di arrivare in Trentino ha girato l’Italia prestando servizio in molte aree “calde” del paese. A cominciare da Macerata, dove ha diretto nel 1975 l’Ufficio politico, partecipando alle attività di contrasto alle Brigate Rosse con l’arresto di diversi terroristi. Poi Napoli, Palermo e Taranto. Dal 1998 al 2001 ha diretto il Commissariato di Aversa, dove ha contrastato l’attività del clan dei Casalesi ed ha arrestato latitanti inseriti negli elenchi dei ricercati pericolosi. Dal 2000 al 2006 è stato questore di Enna poi Ancona, fino ad agosto dell’anno scorso.

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In primo piano

quelli tipici del riciclaggio del denaro. L’usura è sempre un rischio da non sottovalutare, specie in questi periodi di crisi economica. Abbiamo visto recentemente il tentativo di alcune finanziarie venete di acquisire mercato in Trentino. Parliamo naturalmente di situazioni patologiche, che non riguardano la gran parte delle società finanziarie. Ma certi episodi non vanno sottovalutati, perché possono rappresentare situazioni di pericolo. Cosa possono fare le Casse rurali? Conoscono i soci. Sanno quando accordare o rifiutare un prestito. Dovrebbero tenerne conto gli stessi imprenditori. Se una Cassa rurale rifiuta un finanziamento, essi dovrebbero fare una riflessione sulla propria situazione, anziché mettersi nelle mani di persone senza scrupoli. Posso capire che in momenti di crisi un imprenditore tenta il tutto e per tutto per salvare la propria impresa, anche facendo ricorso ad altri sistemi di finanziamento. Ma così facendo non fa che precipitare in un inferno. Il Questore Giorgio Iacobone durante il suo intervento all’Assemblea della Cassa Rurale di Trento

Quando una Cassa rurale giunge al rifiuto, per un imprenditore deve essere un campanello di allarme. Perché la Cassa rurale rispetto ad altri istituti di credito ha una funzione diversa. Va ascoltata. Quindi secondo lei in Trentino c’è una barriera in più contro l’illegalità. C’è per lo spirito di legalità che il Trentino ha in sé. A ben vedere le vulnerabilità - che ci sono state e forse ci saranno ancora – sono individuali. Sono le singole persone, ancor più grave se ricoprono posti nel pubblico, che possono far entrare la criminalità in un tessuto sano. Si pensi all’ex sindaco di Terlago. È una persona singola che ha avuto contatti con persone di pochi scrupoli. O a quell’impiegato pubblico che ricattava con avance sessuali una donna (straniera) che si era rivolta a lui per ottenere l’ idoneità della propria abitazione per un ricongiungimento familiare. Trento è stata teatro nella seconda metà di giugno di violenti scontri tra bande di immigrati in piazza Dante. Che cosa dobbiamo pensare? Non per minimizzare, ma voglio contestualizzare quegli episodi che possono determinare un allarme sociale. Quanto è successo in piazza Dante non è una rissa, ma contrapposizione tra profughi e immigrati. Siamo intervenuti con decisione per stroncare sul nascere questi episodi. Abbiamo trovato disponibilità nel dare diversa sistemazione ai profughi. Abbiamo potenziato il servizio di vigilanza proprio per dare un preciso segnale di non sottovalutazione del

fenomeno, perché la solidarietà va coniugata con la legalità. Però si ha la sensazione che Trento non sia una città tanto sicura… Guardi, le posso dire che ci troviamo in presenza di una diminuzione dei reati, a cui però non corrisponde un aumento della percezione di sicurezza. Perché? Molto spesso è la mancanza di conoscenza dell’altro. Mentre in passato a Trento ci si conosceva tutti – compresi gli emarginati, dai tossicodipendenti agli alcolisti – oggi siamo disorientati perché c’è una popolazione che vaga per la città che ci è completamente sconosciuta. Spesso sono stranieri, con abitudini e culture diverse. Tutto questo può determinare una minore percezione di sicurezza. Noi facciamo molti tentativi per parlare, per conoscersi, perché ci rendiamo conto che solo questo può portare ad una maggiore percezione di sicurezza e garantire la tranquillità sociale. Cosa le è piaciuto di più dei trentini? Il trentino viene spesso descritto come un orso, invece ho conosciuto persone molto aperte e socievoli. Sarà per la cultura dell’ospitalità turistica, sarà per carattere, ma ho trovato sempre grande apertura e solidarietà. Potete andarne fieri. Le racconto un episodio personale minimo, ma significativo. Mia moglie una domenica mattina era alla ricerca della farmacia di turno. Non conoscendo la città, ha chiesto informazioni. Una signora si è offerta di accompagnarla per mezzo chilometro fin sulla porta. Questa è la solidarietà che resta impressa.

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tradinoi la parola al presidente

Assemblea, cariche, e omaggi ai soci LA LETTERA DEL SOCIO DOMENICO SARTORI OFFRE LO SPUNTO PER DIALOGARE SU ALCUNI TEMI DI ESTREMA ATTUALITÀ PER LA CASSA E DI SICURO INTERESSE PER I SOCI

C

on i suoi 1.835 soci presenti (1.971 contando anche le deleghe), l’assemblea del 19 maggio scorso è andata in archivio come una delle più partecipate della storia della nostra Cassa rurale. Come presidente, vedere dal palco una così vasta platea dà soddisfazione ma mette anche di fronte al peso delle rilevanti responsabilità che spettano a chi ha il compito di amministrare un istituto di credito delle dimensioni raggiunte dalla Cassa rurale di Trento, sia in termini di attività bancaria sia di base sociale. Come ha scritto in una lettera arrivata pochi giorni prima dell’assemblea il socio Domenico Sartori, “i quasi ottocen-

to soci in più conquistati sulla piazza di Trento nel 2010 sono un dato positivo”. Nella stessa lettera veniva però giudicato come “negativo” il fatto che “non ci sia confronto nel rinnovo delle cariche”, in quanto “il risultato della partita” sarebbe già scritto, “perché è diventato difficile trovare soci disponibili a mettersi in gioco-servizio come membri del Consiglio di amministrazione”. Ripensando alle parole di Sartori ed al colpo d’occhio offerto dal Palazzetto dello sport durante l’assemblea, mi sento di affermare che sedere nel Consiglio di amministrazione richiede al giorno d’oggi un impegno ed una consapevolezza, dei

quali bisogna dar atto alle persone che in questi dieci anni di vita della Cassa rurale di Trento hanno dedicato il loro tempo, le loro energie, le loro competenze e la loro passione, a gestire la Cassa. Negli ultimi cinque anni - escludendo dal conteggio quelli della ex Cassa rurale

Nelle sedute del Consiglio il tema della preparazione e della competenza degli amministratori è ricorrente ed è intenzione della Cassa continuare a creare le condizioni perché non ci siano “crisi di vocazione” fra i Soci che intendono candidarsi a Consiglieri e per promuovere occasioni di formazione per chi viene eletto

di Sopramonte - sono stati ben undici gli amministratori che si sono avvicendati in Consiglio: c’è stato quindi un ricambio notevole, indice di capacità di rinnovamento della Cassa e della disponibilità a mettersi in gioco da parte dei Soci. Nelle sedute del Consiglio il tema della preparazione e della competenza degli amministratori è ricorrente ed è intenzione della Cassa continuare a creare le condizioni perché non ci siano “crisi di vocazione” fra i Soci che intendono candidarsi a Consiglieri e per promuoveIl nuovo consiglio d’amministrazione nel cortile interno di Palazzo Thun. Sulla pagina a destra uno scorcio dell’assemblea

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tradinoi re occasioni di formazione per chi viene eletto in Consiglio. Le implicazioni economiche e finanziarie delle questioni che vengono poste sul tavolo di un Consiglio di amministrazione - che derivano dalle molteplici attività, bancarie ed exrabancarie, in cui la Cassa rurale è impegnata - sono tante e tali che buona volontà e spirito di sacrificio non sono ormai più sufficienti per garantire un contributo costruttivo nell’affrontarle. Per questo la Cassa rurale di Trento vede con favore i corsi che la Federazione trentina della Cooperazione dedica ad approfondire la conoscenza di alcune specifiche tematiche economiche, che interessano da vicino la vita delle Casse rurali. Tornando all’assemblea e ad un altro passaggio della lettera di Domenico Sartori, un pensiero di gratitudine e di ringraziamento va rivolto anche ai numerosissimi soci che hanno voluto essere presenti, rinunciando magari ad altri più allettanti appuntamenti per quella sera. “Da socio ti propongo una cosa semplicissima: basta omaggiare i soci in assemblea, se non quelli che hanno maturato qualche decennio di fedeltà alla Cassa o presentano particolari meriti sociali e/o culturali”, ha scritto Sartori. Precisato che chi è socio da almeno cinquant’anni viene “premiato” in occasione delle “Feste dei soci” che

ogni anno vengono organizzate sul territorio, ci tengo ad affermare che esserci, ad un’assemblea, non è solo fare atto di presenza. È manifestare attaccamento e fiducia nei confronti della Cassa, è dare prova dell’orgoglio di essere socio di un istituto di credito che ha un ruolo importante nel tessuto sociale, economico e culturale della propria città. In questo

Esserci, ad un’ assemblea, non è solo fare atto di presenza, è manifestare attaccamento e fiducia nei confronti della Cassa, è dare prova dell’orgoglio di essere socio e pr questo fare un omaggio ai Soci che vi partecipano va visto come un gesto di attenzione e di cortesia nei confronti di chi crede nel senso di appartenenza

contesto, fare un omaggio ai Soci che partecipano va visto come un gesto di attenzione e di cortesia nei confronti di chi crede nel senso di appartenenza ed ha la possibilità di dimostrarlo rispondendo all’appello dell’assemblea. “Non dirmi che (omaggiare) è un’abitudine e che molti soci non capirebbero.

Capirebbero, invece, se fosse spiegato loro che la spesa per la luganega ed il chilo de formai potrebbe avere una destinazione ben più nobile, a beneficio anche dell’immagine della Cassa”, ha poi puntualizzato Sartori. Quello dell’omaggio è per noi un gesto che punta solo a rafforzare l’affezione verso la Cassa, che sappiamo essere certamente gradito dal Socio, e che non sottrae nulla ai fondi destinati alle iniziative di solidarietà. Il patrimonio più prezioso di una Cassa Rurale è il senso di appartenenza dei suoi Soci e non c’è niente di sconveniente e di riprovevole nel rafforzarlo con un omaggio a fine assemblea. E, sempre in tema di patrimoni “immateriali” della Cassa, anche il dialogo franco e sincero con i Soci è importante, perché è dallo scambio pacato e civile di opinioni che possono venire indicazioni e suggerimenti per migliorare l’operato e possono scaturire idee e progetti per il futuro. Per questo ci auguriamo che con la lettera di Domenico Sartori - che ringraziamo per l’attenzione dimostrata nei confronti della sua Cassa rurale - e con le risposte che ha generato, sia stato idealmente tagliato il nastro di un nuovo spazio di incontro e confronto anche sulle pagine della nostra rinnovata rivista. Giorgio Fracalossi

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tradinoi

cosa c’è di nuovo

Confermati i vice presidenti, rinnovati i Comitati Nella prima riunione post assembleare il neo costituito Consiglio di Amministrazione ha confermato i due Vice Presidenti Renzo Dallaserra (vicario) e Corrado Segata (foto in basso) ed ha rinnovato anche la composizione del Comitato esecutivo e delle Commissioni che per il prossimo anno risultano composte come indicato qui di seguito. Renzo Dallaserra Comitato Esecutivo: Giorgio Fracalossi (Presidente), Renzo Dallaserra (Vice Presidente), Corrado Segata, Franco Gozzer, Italo Stenico. Commissione Lavori (che sovrintende alla gestione del patrimonio immobiliare della Cassa in locazione e di proprietà): Giorgio Fracalossi (o in sua assenza dal Vice presidente vicario Renzo Dallaserra), Massimo Berloffa, Barbara Ciola, Dario Grisenti, Roberto Postal, Massimo Tomasi. Commissione Interventi sul Territorio (che valuta e delibera in merito

Approvato all’unanimità il bilancio 2010

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accolta complessiva di 1 miliardo 762 milioni di euro, prestiti per 1 miliardo 12 milioni di euro, utile di 5 milioni 300 mila euro: sono alcuni dei dati presentati il 19 maggio scorso ai 1.835 Soci della Cassa rurale di Trento che hanno partecipato all’annuale assemblea (contando le deleghe, il numero totale delle presenze sale a 1.971 Soci). I lavori si sono svolti presso il Palazzetto dello sport di Trento. Il Presidente, Giorgio Fracalossi, ed il Direttore generale, Michele Sartori hanno presentatoil bilancio 2010, che è stato approvato all’unanimità. Quattro sono stati i Soci intervenuti nel dibattito seguito all’illustrazione dei dati di bilancio: Aldo Giongo, Lia Mattivi, Antonio Paonessa, Lucio Reggio d’Aci. Per quanto riguarda il “Bilancio sociale”, è stato ricordato che nel 2010 ammonta a 2 milioni 407 mila euro la cifra impegnata in 521 interventi complessivi ripartiti in cinque segmenti: iniziative rivolte ai soci (1 milione 8 mila euro); promozione e sviluppo della cooperazione (145 mila euro); sostegno alle associazioni e alle iniziative culturali, educative e ricreative (678 mila euro); sostegno allo sport (412 mila euro); solidarietà e mutualità (92 mila euro). I soci presenti al’assemblea regolarmente accreditati dalla segreteria sono stati 1.835 ed altri 136 sono risultati presenti per delega, per un totale complessivo di 1.971 Soci.

alle richieste di contributo e sponsorizzazione presentate dalle Associazioni culturali, sociali e sportive): Giorgio Fracalossi (o in sua assenza dal Vice

presidente vicario Renzo Dallaserra), Giulia Degasperi, Rossana Gramegna, Massimo Occello, Mariangela Sandri, Matteo Tapparelli.

L’assemblea ha eletto anche cinque amministratori

Barbara Ciola Trento, libera professionista (1.070 voti)

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Dario Grisenti Villazzano, imprenditore (978 voti)

Corrado Segata Sopramonte, funzionario tecnico (991 voti)

Italo Stenico Meano, dirigente (1.006 voti)

Massimo Tomasi Povo, direttore organizzazione professionale (1.124 voti)


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tradinoi

cosa c’è di nuovo

Indimenticabile “Galà” con Mingardi e Ricciarelli

Viva le “Feste del Socio”

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e condizioni meteorologiche non sono state alleate del “Galà dei ricordi”, l’evento musicale organizzato dalla Cassa Rurale di Trento in collaborazione con il Comune di Trento nell’ambito delle manifestazioni per le Feste Vigiliane, che si è svolto il 23 giugno in piazza Fiera. La pioggia del pomeriggio ha tenuto tutti con il fiato sospeso: moltissime sono state le telefonate al centralino della Cassa Rurale di Trento per chiedere informazioni sull’effettuazione del concerto e ci è voluto molto olio di gomito per asciugare bene le poltroncine quando finalmente la pioggia ha dato tregua consentendo l’inizio regolare dello spettacolo, promosso in collaborazione con “Radio Italia Anni Sessanta”. Sul palco due nomi famosi della musica italiana, Andrea Mingardi e Katia Ricciarelli che, accompagnati dall’orchestra Rossoblues Brothers Band, hanno in pratica offerto una piccola anteprima del progetto musicale che li vede collaborare, intitolato “Sacro e profano”, basato su un repertorio di elevato livello artistico con canzoni liriche, blues e gospel. Il concerto ha avuto grande successo ed il folto pubblico ha seguito con attenzione ed entusiasmo l’esibizione dei due artisti, tributando loro calorosi applausi. Durante la serata, che era riservata ai soci della Cassa Rurale di Trento, sono stati raccolti fondi destinati al “progetto 117” di Trentino Solidale (vedi articolo a pagina 4). A pagina 34 alcune immagini della serata.

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N Generoso lascito del barone Salvadori

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o scorso 23 agosto, presso la filiale di Povo, si è svolta la cerimonia di scopertura di una targa in ricordo del barone Valentino Salvadori, personaggio molto noto a Povo, deceduto il 3 aprile 2011 all’età di 80 anni, che ha disposto un generoso lascito a favore della Fondazione Cassa Rurale di Trento. Alla cerimonia era presente il figlio del barone, dott. Gabriele Salvadori, venuto per questa importante occasione appositamente dagli Stati Uniti d’America, dove vive e lavora. Ma quello in favore della Fondazione non è stato l’unico lascito. Sono altri tre gli enti che il barone Salvadori ha indicato nel suo testamento quali destinatari di un lascito: la Casa di Riposo Margherita Grazioli, la scuola Materna di Povo ed il Villaggio del Fanciullo SOS.

el momento in cui questo giornale va in stampa, si sono già svolte sedici delle ventidue “Feste del Socio” in calendario nel 2011. Iniziate il 30 aprile a Sardagna, si concluderanno il 4 novembre a Mattarello. Promosse nell’ambito delle varie feste patronali e di quartiere, anche quest’anno le “Feste del Socio” hanno ottenuto l’apprezzamento di chi vi ha partecipato. L’iscrizione alla Festa del Socio è gratuita ed ogni socio può farsi accompagnare da un ospite. Il socio deve essere “attivo” (titolare di rapporto di conto con la Cassa). Ricordiamo qui di seguito le modalità di iscrizione e partecipazione. Scelta una tra le feste riportate nel calendario, il socio deve rivolgersi alla propria filiale e richiedere il biglietto di invito personalizzato. Nella giornata prescelta il socio si presenterà munito del biglietto d’invito, dove troverà il suo posto riservato. Da tenere presente che i buoni di partecipazione saranno stampati dalle filiali solamente un mese prima della data dell’evento prescelto.

I “canopi” abbelliscono la filiale di San Donà

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al 4 di giugno sulla facciata della filiale di San Donà è esposto un pannello realizzato da Giorgia Marinelli, che ha come soggetto il lavoro dei “canopi”, vincitore del concorso promosso da Comune di Trento e Circoscrizione Argentario nell’ambito di un progetto che prevede di realizzare un’opera artistica in ogni abitato della Circoscrizione, con lo scopo di “recuperare le radici della circoscrizione attraverso la freschezza e la sensibilità dei giovani”. Per realizzare il suo pannello, Giorgia Marinelli, 21 anni, studentessa dell’Isti-

tuto d’arte, ha effettuato una ricerca sulle miniere d’argento un tempo attive sul Calisio. (A pagina 16, un articolo sulla filiale di San Donà).


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Da qui sotto, in senso orario: la jazz band del corpo musicale CittĂ di Trento alla festa del Socio a Povo-Moronar; la preparazione della polenta alla festa di Montevaccino; foto di gruppo degli organizzatori della festa del Socio a Vigo Meano; Festa del Socio a Meano: la grande torta offerta ai Soci e uno scorcio della festa; la premiazione dei soci da oltre 50 anni con la Cassa Rurale durante la festa di Villazzano.

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tradinoi IN VISITA ALLA FILIALE

Al numero 100 di San Donà atmosfere “d’altri tempi” LA FILIALE È DIVENTATA PARTE INTEGRANTE DEL TESSUTO SOCIALE DELLA COMUNITÀ

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ra i clienti della filiale c’è anche un distinto signore, platonicamente innamorato di un’impiegata, che quando si presenta al suo sportello le consegna ogni volta un fiore. Un gesto galante e “d’altri tempi” che per certi versi fotografa il tipo di clientela e di soci che si rivolge alla filiale di San Donà. “Questo è un quartiere residenziale - spiega Marisa Moser che da un anno ne è il direttore – molti dei suoi abitanti sono ancora gli stessi che si sono insediati quando fu realizzato cinquant’anni fa; spesso ai genitori sono succeduti i figli e sostanzialmente le famiglie sono sempre le stesse. Tra clientela e filiale si è quindi creato un rapporto che non è esclusivamente bancario: la filiale è diventata parte integrante del tessuto sociale della comunità, luogo di ritrovo e di socializzazione, e questo si riflette anche nei rapporti con il personale, improntati alla stima e alla simpatia reciproche”. Con Marisa Moser (seconda da sinistra nella foto) nella filiale lavorano (da sinistra) altre tre donne: Martina Coser, Rosella Libardi (vice direttore), Laura Conci e, unico uomo, Mirko Franceschini (assistente alla clientela). “Una qualità apprezzata da soci e clienti è la capacità di ascolto del personale - afferma il direttore - e per una filiale come la nostra questo è molto importante”. Quella di San Donà è infatti

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una “filiale di raccolta” (nel senso che i risparmi superano i finanziamenti) e per la clientela avere interlocutori conosciuti e fidati quando si parla dei propri depositi è una condizione imprescindibile. Aperta agli inizi degli Anni 70, inizialmente in un locale situato dove adesso si trova la rivendita di tabacchi, la filiale è stata trasferita nella sua attuale sede al numero 100, alla fine dello stesso decennio. Primo direttore è stato Claudio Orsingher, ora in pensione ma ancora in relazione con la Cassa in quanto Socio membro della Consulta dei Soci per la zona di Povo, che ha guidato la filiale fino al 1995, passando successivamente il testimone a Livio Taufer (attuale direttore presso la filiale di Gardolo). Gli altri direttori sono stati Claudio Montibeller e Renato Micheli (quest’ultimo ora in quiescenza). Per anni di attività alle spalle e per tipologia di transazioni, nel gergo bancario la filiale può essere definita “matura”. Che non significa però inattiva. Anzi. Negli ultimi anni il saldo fra conti correnti chiusi e nuovi è sempre stato positivo. La filiale è “matura” anche nel suo “look architettonico” con quelle finestre ad oblò, la moquette colorata a motivi geometrici, che la rendono inconfondibile e le conferiscono un fascino un po’ retrò. Anche in questo caso le apparenze non devono ingannare, perché tecnologicamente la filiale è attrezzatissima e al passo

con i tempi e “collegata” con il mondo, come testimoniano, ad esempio, alcuni oggetti provenienti dal Sud Africa esposti nell’ufficio del direttore. Sono regali di un cliente che è nato e vive in quel paese ma legatissimo al Trentino (la mamma era di Lavis) che ha molto apprezzato il DVD “Testimoni di cooperazione; la Cassa della città e la sua gente” realizzato dalla Cassa Rurale di Trento per il suo decimo anno di vita, e che in un messaggio di posta elettronica indirizzato a Marisa Moser si dichiara “molto attaccato al Trentino”. Un attaccamento che anche la Cassa rurale ha contribuito a rafforzare. (M. T.) Lo staff guidato da Marisa Moser (seconda da sinistra) e in alto una delle originali lampade a soffitto della filiale


tradinoi L’INTERVISTA CON IL SOCIO

GIUSEPPE DEMATTÈ, UN “COOPERATORE” CONVINTO È STATO SEGRETARIO GENERALE REGGENTE DEL COMUNE DI TRENTO, PRESIDENTE DELLA SEZIONE “ANA” DELLA CITTÀ ED È PRESIDENTE DEL VILLAGGIO DEL FANCIULLO SOS Intervista di Diego Nart

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l Monte Bondone è il suo “buen retiro” estivo. È proprio sull’Alpe di Trento che incontriamo Giuseppe Demattè. La giornata è caratterizzata dal tipico quadro agostano: il Gruppo di Brenta si può ammirare in lontananza, il caldo si fa sentire anche quassù a poco meno di duemila metri di quota. “Sono socio della Cassa rurale da una trentina di anni – spiega Demattè – quando ancora c’era la Cassa Rurale di Villazzano e Trento. Una Cassa rurale non deve essere considerata solamente una banca ma è un istituto di credito che deve contribuire a migliorare il territorio e la vita di chi lo anima. Essere socio significa comprendere che, la Cassa rurale, non è una realtà per fare soldi ma per erogare servizi e garantire risorse ad aziende e famiglie. Le Casse Rurali non hanno bisogno di rating. Esso è dato dai soci, dal valore sociale, dall’essere tutti partecipi. La nostra ricchezza deve essere utilizzata qui per favorire la crescita. Altro elemento distintivo è il rapporto umano, tipico di una banca di relazione. È bello incontrare allo sportello la stessa persona. Si crea un rapporto di fiducia”. Demattè ha legato il suo nome al Comune di Trento. Assunto nel 1964 “nella prima categoria dirigenziale” ne è stato segretario generale reggente più volte dal 1980 in poi. Ma è stato anche presidente per una decina d’anni (dal

2001) della sezione di Trento dell’Associazione Nazionale Alpini: “una ricchezza incommensurabile – dice. Basti pensare che, in 270 paesi del Trentino, ci sono almeno dieci persone che, in caso di bisogno, sono pronte a dare una mano, a mettersi a disposizione”. È presidente del Villaggio del Fanciullo Sos. “È una cooperativa – spiega - Un gruppo di cittadini che si mette insieme per aiutare bambini in difficoltà dimostra, oggi come ieri, che una socie-

tà cooperativa non è unicamente realtà economica ma anche morale”. Ha cominciato a conoscere la cooperazione in giovanissima età. “Mio padre era il gerente della Famiglia Cooperativa e della Cassa Rurale di Seregnano. Negli anni della scuola media (fine anni Trenta e inizio anni Quaranta) nel mese di gennaio davo una mano a fare i saldi dei libretti di soci e clienti. A volte, in presenza di conti in rosso, si esortava a considerare la situazione della famiglia. Il capofamiglia era impegnato in Guerra o era ammalato. Si cercava di dare un aiuto. E quello è stato un primo esempio di solidarietà. Ne ricordo un altro. Capitò a un contadino. La sua unica mucca doveva essere uccisa. Un sabato pomeriggio la carne venne messa all’asta. Tutto il paese rispose compatto per garantire il denaro necessario perché l’allevatore ne potesse acquistare un’altra. Ecco la mentalità cooperativa dell’aiuto reciproco. E mi permetto di trasferire l’esempio ai giorni nostri: se tutto il mondo della Cooperazione si servisse di ciò che offre la Cooperazione anche negli altri settori il movimento sarebbe una forza insuperabile. Un’altra cooperativa non è una concorrente ma è una gemella”. Sul suo rapporto con il denaro non ha dubbi: “è un mezzo per garantire a se stessi e alla propria famiglia una vita dignitosa e non certo qualcosa da accumulare”.

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tradinoi A COLLOQUIO CON IL DIRETTORE E IL PRESIDENTE

l’OCCHIO ALLO SPARTITO, lo sguardo AL FUTURO IL “CORPO MUSICALE CITTÀ DI TRENTO” HA INIZIATO NEL 2008 UN PERCORSO DI RINNOVAMENTO, DELL’ORGANICO, DEL REPERTORIO, DELLE FORME ESPRESSIVE di Maurizio Tomasi

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uecentodieci anni di storia, settanta elementi in organico, età media dei musicisti fra i 25 ed i 30 anni: sono alcune “cifre” che aiutano a delineare la fisionomia del Corpo musicale Città di Trento, “che rappresenta la formazione bandistica istituzionale della città di appartenenza”, come si legge sulla home page del sito (www. bandatrento.it) Dal 2008 è diretta da Michele Cont, roveretano, 42 anni, diplomatosi nel 1991 in clarinetto sotto la guida di Mauro Pedron, presso il Conservatorio di Trento, docente della cattedra di clarinetto presso la Scuola di Musica “I Minipolifonici” di Trento, dove ricopre anche la carica di vice-direttore. Oltre ad aver composto numerosi brani di musica da camera e d’insieme per vari organici, la sua attenzione si è rivolta alla strumentazione per banda di molti brani con scopi didattici impegnandosi da poco alla composizione originale per banda. Il suo arrivo ha portato ad un ringiovanimento dell’organico, al rinnovamento della strumentazione, ad un ampliamento del repertorio, ad una diversificazione dell’attività. Una nuova impronta fortemente voluta e condivisa dal

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consiglio direttivo della banda, presieduto dall’ing. Oscar Bertamini, che abbiamo incontrato insieme al direttore Cont nella sede in via degli Olmi, messa a disposizione dal Comune di Trento, dove ogni martedì sera i musicisti si ritrovano per la prima delle due prove settimanali. Su una parete della sala prove, un grande striscione della Cassa Rurale di Trento testimonia il rapporto che esiste fra le due istituzioni. “Quello che ci garantisce la Cassa rurale è un supporto per noi molto importante”, afferma il presidente Bertamini. E proprio alla banda cittadina si è rivolta la Cassa rurale per animare le “Feste dei soci” con musica di qualità. Ad alcuni appuntamenti ha infatti partecipato la “JazzBand”, una formazione ridotta di una quindicina di elementi, frutto della “diversificazione” introdotta da Michele Cont. “La JazzBand è stata creata proprio per permettere la nostra presenza in eventi nei quali non è possibile suonare con l’organico intero e per dare ai musicisti la possibilità di fare nuove esperienze”, precisa il direttore. Dopo l’arrivo di Cont è nata anche “La Bandina”, di 35-


40 elementi, formata dai giovani che frequentano i corsi di formazione organizzati annualmente in collaborazione con la Federazione dei Corpi Bandistici trentini. I corsi - tenuti dai più qualificati insegnanti provenienti dalla Scuola musicale dei Minipolifonici di Trento - sono destinati a persone di tutte le età e si propongono di avvicinare al mondo della musica coloro che non hanno mai suonato uno strumento, così come fornire, a quanti già in possesso delle nozioni basilari di musica, una formazione più solida. “Questa attività rappresenta un nostro fiore all’occhiello - dice il presidente Bertamini - ed i corsisti costituiscono il nostro vivaio. Noi crediamo profondamente nel valore non solo didattico della formazione musicale e per questo siamo molto soddisfatti dell’elevato numero di frequentanti e dei risultati che stiamo ottenendo”. Quello della banda come ambiente dove attraverso la musica si offrono opportunità di intessere amicizie, conoscere nuovi ambiti, crescere culturalmente, è un concetto molto caro anche a Michele Cont, che si dichiara orgoglioso del coinvolgimento dei musicisti nelle iniziative proposte dalla banda. Durante le prove e nelle esibizioni si respira un clima di grande amicizia e collaborazione. Uno dei “miracoli” che la banda riesce a compiere – oltre a “rispettare” le “quote rosa” con circa il 40 % di suonatrici donne - è di essere “intergenerazionale”, di riunire cioè nella sue fila persone di diverse età. Basti pensare che nella banda cittadina fra il più giovane ed il più anziano musicista ci sono ben 70 anni di differenza. Ma la cosa più sorprendente è che il tredicenne suona il corno e il bandista di 83 anni la batteria, mentre verrebbe spontaneo pensare il contrario. Guardando al futuro, il direttore Cont si dichiara aperto a collaborare con le altre associazioni cittadine che si occupano di musica, teatro, danza, arte, per dare vita insieme a progetti culturali multimediali, che diano spazio a diverse forme espressive. “La banda che suona statica sul palco ha un sapore antico - dice Cont - e noi siamo pronti a metterci

in gioco per rinnovarci e realizzare spettacoli innovativi che vadano incontro alle esigenze del pubblico”. Il 2011 è un anno di particolare impegno per la banda cittadina, che nei suoi concerti propone brani di musica sinfonica, arie d’opera, composizioni originali per bande, trascrizioni di musica classica, elaborazioni di colonne sonore e di famose canzoni di musica leggera. Una scelta fatta per venire incontro al gusto musicale sia del pubblico che degli stessi esecutori. Molti sono già stati i concerti eseguiti, fra i quai il direttore Cont ricorda in particolare la cerimonia per i 150 anni dell’unità d’Italia, l’inaugurazione del centro civico di Povo, l’opera multimediale “Stole child” dedicata ai bambini vittime delle guerre andata in scena al Teatro Sociale, le celebrazioni del 25 aprile e del 2 giugno, il concerto per il patrono San Vigilio, la rassegna “A banda larga”. Il calendario dei prossimi mesi riserva ancora una serie di appuntamenti di grande rilevanza, a cominciare dalle manifestazioni che in ottobre celebreranno i 210 anni dalla fondazione. Una ricorrenza alla quale si intende dare - con giustificato orgoglio - particolare risalto. Il direttore Michele Cont

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tradinoi DA TRENTO ALLA MONGOLIA

14.000 CHILOMETRI DI SOLIDARIETÀ

DUE GIOVANI TRENTINI HANNO GUIDATO ATTRAVERSO TREDICI PAESI UN’AMBULANZA DONATA DALLA CROCE BIANCA DI TRENTO E DESTINATA ALL’OSPEDALE DI ULAAN BAATAR di Matteo Zucchelli

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ongol rally? Yes! Welcome to Mongolia! Queste sono state le prime parole che ci hanno accolto in Mongolia. A pronunciarle, una donna della dogana in uniforme, esile, con i capelli scompigliati, stretta in un tailleur verde scuro in stile sovietico dove spiccavano diverse mostrine dorate. Aveva uno sguardo severo, ma è durato molto poco, lasciando il posto a un sorriso a cinquantaquattro denti. La felicità del suo saluto ci ha riempito di gioia e dopo quasi quattro settimane di viaggio Cristiano ed io ci siamo guardati radiosi

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pronunciando finalmente la fatidica frase: “Ce l’abbiamo fatta!” In realtà mancavano ancora 2.000 chilometri di sterrato per raggiungere Ulaan Baatar, ed era il pezzo più duro di tutto il nostro percorso, ma il solo essere entrati in Mongolia era un sollievo e una carica di energia allo stesso tempo. Raggiungere la frontiera di Tsagaannuur tra la Russia e la Mongolia non è stata una passeggiata, ma le fatiche accumulate negli ultimi 12.000 km sono scomparse in un lampo. Le nostre menti piene di ricordi: ognuno dei tredici Paesi che avevamo

attraversato fino a quel momento era riuscito a lasciare qualcosa dentro di noi. Sembrava che fosse passato un secolo da quando in Bulgaria osservavamo perplessi i campi di girasoli dove tutti i fiori erano rivolti dalla parte opposta al sole, da quando le voci dei muezzin scandivano le nostre giornate in Iran o da quando avevamo dormito sulle sabbie del deserto del Karakum in Turkmenistan sperando che nessun cobra o varano cercasse conforto nel nostro sacco a pelo. Sembrava fosse passato un secolo, ma noi tre, Cristiano, io, e la nostra “adorata” ambulanza eravamo partiti da Trento


tradinoi "Mongol Rally", una corsa per fare del bene Matteo Zucchelli è un giovane socio della Cassa Rurale di Trento. Il 23 luglio scorso, con l'amico Cristiano Brunelli, a bordo di un'autoambulanza donata dalla Croce Bianca di Trento ha partecipato al "Mongol Rally 2011" ed è partito da Trento alla volta della capitale della Mongolia, Ulaan Baatar. Il Mongol Rally nasce nel 2004 per iniziativa dell'associazione no-profit inglese "The Adventurists": si tratta di una particolare corsa automobilistica non agonistica, che ha lo scopo di raccogliere fondi per sostenere progetti di solidarietà in Mongolia e di donare il mezzo con il quale si effettua il viaggio. Nel caso di Matteo e Cristiano, l'autoambulanza è stata consegnata all'ospedale di Ulaan Baatar - dove sono arrivati il 22 agosto - ed i fondi raccolti saranno destinati al progetto "Blue Skies Ger Village" della Christina Noble Children's Foundation, che si occupa di accudire, sostentare ed istruire bambini abbandonati, orfani o senza casa. Tutte le informazioni sull'iniziativa si possono trovare sul sito www.idannipermanenti.it

alla volta della Mongolia da poco meno di un mese. Dal 24 luglio viaggiavamo continuamente verso Est, i paesaggi in continuo cambiamento, i profumi che ci accoglievano al risveglio erano diversi da quelli che ci cullavano la sera; percorrendo circa 500 km al giorno eravamo costantemente immersi in nuovi scenari, nuovi amici e nuovi ricordi. Adesso, dopo tante avventure che ci erano capitate, sbrigate le formalità doganali, guidavamo incastonati tra imponenti montagne a 3.000 metri ed eravamo pervasi da una felicità diversa, una serenità quasi surreale, come se oltrepassato il cancello dell’ultima frontiera il nostro

viaggio fosse finito e ne stesse iniziando uno nuovo. La miglior direttrice che collega la punta occidentale della Mongolia con la sua capitale è segnata sulla cartina con una bella riga rossa, uguale a tutte le righe rosse che ci sono sulle cartine degli altri paesi, ma credo che quel lungo segno sulla loro mappa sia lo scherzo di qualche cartografo mongolo invidioso, perché in Mongolia la parola strada è una vera e propria barzelletta. Premesso che le loro strade sono tutte piste sterrate o percorsi da trial, nella realtà si può andare dove si vuole perché la cartina indica una strada, ma quando abbassi il lenzuolo di carta e scruti fuori dal parabrezza noti uno... due..., tre..., cinque…, dieci itinerari possibili, che si sparpagliano in diverse direzioni. Nessun problema, pensi! Dopo aver passato tutta la Russia e il Kazakistan a traslitterare i cartelli dal cirillico all’alfabeto latino, ormai eravamo esperti, bastava trovare delle indicazioni e seguirle! Peccato che in tutti i 2.000 chilometri di Mongolia abbiamo trovato un solo cartello in mezzo al deserto che non siamo riusciti a tradurre, e conoscendo il senso dell’umorismo mongolo poteva anche esserci scritto “scemo chi legge”! Comunque non lo sapremo mai… Attraversare tutta la terra di Gengis Khan è stato più difficile del previsto, i percorsi sono veramente improponibili e impercorribili, la nostra andatura era a passo d’uomo, giornate da dodici ore di guida dove non riuscivamo a fare nemmeno 200 chilometri. La prima regola

era “salvaguardare il mezzo”, visto che lo scopo principale del nostro viaggio era di consegnare l’ambulanza all’Ospedale di UlaanBaatar nelle migliori condizioni possibili. Stavamo guidando da settimane e adesso serviva tanta concentrazione e tantissima pazienza per riuscire a schivare tutte le buche, i sassi enormi e gli innumerevoli ostacoli presenti sul percorso che potevano porre fine, da un momento all’altro, alla nostra missione. Siamo rimasti insabbiati, abbiamo guadato diversi fiumi e ci siamo arrampicati lungo mulattiere a 3.000 metri di altitudine, ma alla fine nel tardo pomeriggio del 22 agosto abbiamo trionfalmente raggiunto UlaanBaatar. Il viaggio era finito. Dopo circa 14.000 chilometri, più di 2.000 litri di carburante, centinaia di ore di guida e decisamente troppe frontiere, l’ambulanza è stata consegnata, in forma smagliante, ripulita, quasi come nuova! Il nostro team è stato calorosamente accolto tra applausi e complimenti di tutti, organizzatori e rallysti. Abbiamo incontrato popoli straordinari, ospitali, ammirato panorami mozzafiato e aiutato persone in difficoltà; questa corsa di beneficenza chiamata “Mongol Rally”, il cui scopo è la raccolta di fondi per i bambini orfani e la donazione del mezzo con il quale si affronta il viaggio, lascerà per sempre un segno nei nostri cuori. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto nella realizzazione del nostro progetto, in particolare la Cassa Rurale di Trento e la Croce Bianca di Trento, che ha donato il mezzo.

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tradinoi LA PARTECIPAZIONE È RISERVATA A SOCI E CLIENTI

scatta la foto PER IL CALENDARIO 2012 IL TEMA PROPOSTO È “LA MIA TRENTO” LA SCADENZA È FISSATA AL 14 OTTOBRE

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soci e i clienti della Cassa Rurale di Trento sono invitati a realizzare le foto del nuovo calendario. Lo possono fare partecipando al concorso fotografico che selezionerà le foto migliori da pubblicare sul calendario 2012 (dodici mesi più copertina). Il tema proposto è “La mia Trento: sguardi ed emozioni sulla vita di quartieri e sobborghi della città”. La partecipazione è gratuita. La scadenza per la consegna delle foto è fissata al 14 ottobre 2011.

una scheda di partecipazione recante le informazioni relative al nome dell’autore, indirizzo, numero e titolo delle fotografie. Non saranno accettate immagini palesemente ritoccate, elaborate elettronicamente/fotomontaggi o di carattere offensivo. Gli autori delle fotografie, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicazione alla Cassa

REGOLAMENTO Al concorso possono partecipare tutti i foto-amatori (professionisti esclusi) soci e clienti della Cassa con un massimo di tre fotografie, a colori, da inviare su CDROM in formato alta qualità all’Ufficio Soci della Cassa Rurale di Trento in via Belenzani nr. 6 - 38122 Trento. Sul CD dovrà essere scritto solo il proprio codice fiscale senza nome e cognome e la numerazione delle foto. In busta a parte, dovrà essere inserita Per maggiori informazioni e per richiedere il bando di concorso e la scheda di partecipazione rivolgersi presso i nostri sportelli oppure: • www.cassaruraleditrento.it • Ufficio Soci via Belenzani,6 Trento Tel. 0461 206255 e-mail: websoci@cr-trento.net

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Rurale di Trento senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore; la proprietà artistica rimane sempre e comunque dell’autore. La Cassa Rurale di Trento potrà usare le fotografie senza scopo di lucro e per le proprie iniziative istituzionali senza alcun onere nei confronti di chicchessia e garantendo di citare sempre il nome dell’autore. Ogni autore è responsabile di quanto


tradinoi presentato e, con la partecipazione al concorso, autorizza la riproduzione delle proprie immagini per gli scopi istituzionali della Cassa, comprese eventuali pubblicazioni non a fini di lucro, e dispensa la Cassa da qualsiasi onere presente e/o futuro, garantendo che le stesse opere non siano gravate da qualsivoglia diritto compresi i diritti di eventuali persone ritratte. L’ammissione al concorso avverrà a insindacabile giudizio della Cassa e, l’assegnazione dei premi – non cumulabili – a insindacabile giudizio di una giuria interna alla Cassa. La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento, nonché l’autorizzazione al trattamento e all’utilizzazione

dei propri dati personali come stabilito nella legge 196/2003 (tutela della privacy), dell’autore e delle eventuali persone ritratte. Non possono partecipare al concorso dipendenti o amministratori della Cassa.

I PREMI • 1° classificato: un buono di 500 euro per acquisto materiale fotografico; • 2° classificato: un buono di 400 euro per acquisto materiale fotografico; • 3° classificato: un buono di 300 euro per acquisto materiale fotografico; • Dal 4° al 13° classificato: un cesto di prodotti trentini

Scheda di partecipazione al Concorso fotografico della Cassa Rurale di Trento “LA MIA TRENTO: sguardi ed emozioni sulla vita di quartieri e sobborghi della città”

Nome.......................................................................................................................................................................Cognome................................................................................................................................................................................. Codice fiscale......................................................................................................................................Indirizzo.................................................................................................................................................................................. Tel......................................................................................................................................... e-mail............................................................................................................................................................................................................................... Dichiaro di essere l’autore delle fotografie, di averne la piena titolarità per quanto riguarda i diritti e di accettare tutte le condizioni previste dal Regolamento. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (D.Legge sulla privacy 196/2003) e delle eventuali persone ritratte, relativamente alle finalità del concorso.

TITOLO FOTO 1. ...........................................................................................................................................................................................................

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bussola finanziaria

noi & i soldi

L’analisi del direttore

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fagiolo! Ci ho pensato un po’, poi l’espressione mi è venuta in mente: in un momento come questo - con l’economia in affanno, la finanza pubblica e privata a pezzi, la politica che, a livello globale, non trova strade per uscire da un guado infinito - l’inaugurazione della nuova rubrica “Parliamo di soldi” su TrentoVive cade appunto “a fagiolo”. Certo, lo sappiamo, la nostra rivista è una piccola cosa. Così come sappiamo che la nostra Cassa Rurale di Trento, al pari delle altre Banche di Credito Cooperativo, è un microbo nella galassia finanziaria. Però abbiamo un’ambizione, che dichiariamo con pari umiltà e convinzione: vogliamo anche noi dire la nostra! Non è che cominciamo oggi; già da anni, ed in particolare negli ultimi, segnati dalla crisi, la Cassa rurale ha cercato di aprire nuovi canali comunicativi con i soci ed i clienti, che non limitassero la discussione ai singoli prodotti o servizi, ma che potessero far comprendere la diversità dell’approccio delle banche cooperative al mondo della finanza; un approccio differente che hanno sempre avuto e che non hanno scoperto improvvisamente negli ultimi 24 mesi (mi si scusi lo sfogo...). Abbiamo cercato di comunicare, ed abbiamo chiesto dei feed-back dai soci nei numerosissimi incontri sul territorio che la Cassa organizza ormai annualmente; pur nei tempi ingrati dettati dagli adempimenti di legge abbiamo cercato vie comunicative nelle Assemblee Generali; abbiamo comunicato sicuramente anche in passato sulle pagine di TrentoVive. Ma mai attraverso una rubrica fissa e dedicata. Ecco quindi che questo nuovo spazio - frutto del rinnovamento editoriale che si è voluto dare alla rivista, destinato ad ospitare approfondimenti, punti di vista di esperti, commenti ma soprattutto informazioni serie e dettagliate - darà nuova forza e chiarezza alla “voce” della Cassa rurale, rendendo ancora più stretto e continuo il suo dialogo con soci e clienti. Michele Sartori

Il beccuccio verde “anti-clonazione”

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hi recentemente ha usato il Bancomat presso le filiali della Cassa Rurale di Trento, avrà sicuramente notato che sulla fessura dove si deve inserire la tessera è comparso uno “strano” beccuccio verde. Molti soci e clienti si sono rivolti al personale delle filiali per segnalare la cosa, nel timore che si trattasse di un marchingegno utilizzato per clonare le carte di pagamento. Invece quel beccuccio verde fa esattamente il contrario ed è uno strumento di protezione. Si tratta infatti di un sistema detto “Anti Skimming” che impedisce ad eventuali truffatori di applicare sugli sportelli automatici le apparecchiatu-

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re che permettono la clonazione delle carte di pagamento. La Cassa Rurale di Trento, da sempre in prima fila per contrastare le clonazioni, ha deciso di installare i beccucci verdi per limitare al massimo gli inconvenienti. Grazie a questo accorgimento i soci ed i clienti che utilizzano gli sportelli automatici presenti presso le filiali della Cassa Rurale di Trento possono stare più tranquilli anche se va ricordato che ogni volta che si utiizzano le carte di pagamento vanno sempre seguite le minime e fondamentali misure di sicurezza.


noi & i soldi Antiriciclaggio Niente contanti sopra i 2.500 euro

C Bollettini postali al Bancomat

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automazione sta facendo passi da gigante e gli sportelli Bancomat ATM, che inizialmente servivano solo per il prelievo di contante, ora consentono di effettuare molte e diverse operazioni, come visionare l’estratto conto, ricaricare il telefono cellulare e la TV digitale, rifinanziare le “carte prepagate” ed eseguire una serie di pagamenti specifici predefiniti. Nel dettaglio, questi “servizi predefiniti” sono il pagamento del canone RAI, del bollo di circolazione all’ACI, delle bollette Telecom e,, da qualche settimana, è possibile pagare anche i bollettini postali, sia premarcati che in bianco. Mentre il pagamento del canone RAI e del bollo di circolazione è disponibile presso tutti gli sportelli bancomat della Cassa Rurale di Trento, il servizio di pagamento bollettini postali è al momento attivo presso sportelli bancomat delle seguenti Filiali CRT: Villazzano, Largo Medaglie d’Oro, Via Brennero, Via don Sordo, Gardolo, Mattarello, Via Gandhi, Via Belenzani, Via del Commercio, Martignano, Piazza Fiera, Piazza G.Cantore, Cognola, Vigo Meano, Meano, Finestra sull’Adige, Top Center, Big Center, Interporto, Via Grazioli. come procedere: Per accedere al servizio bisogna digitare il tasto “Ricariche e Pagamenti”.

Digitare poi il tasto “Pagamenti”.

Scegliere infine il tipo di bollettino, in bianco o premarcato

on l’emanazione del Decreto legge n 138, del 13 agosto 2011, sono stati nuovamente modificati i limiti d’importo per il trasferimento di denaro contante, titoli al portatore, assegni e libretti al portatore. Nello specifico, il limite di 5.000 euro è stato sostituito dalla nuova soglia di 2.500 euro. Pertanto, a partire dal 13 agosto 2011 è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento è complessivamente pari o superiore a 2.500 euro. Il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia, che appaiono artificiosamente frazionati. Il trasferimento può tuttavia essere eseguito per il tramite di Banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane S.p.A.. Gli assegni bancari, circolari e postali emessi per importi pari o superiori a 2.500 euro devono recare la clausola di non trasferibilità, oltre l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario. Il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore deve essere inferiore alla nuova soglia dei 2.500 euro. I libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a 2.500 euro devono essere estinti dal portatore o, in alternativa, il loro saldo deve essere ridotto a una somma inferiore al predetto importo entro il 30 settembre 2011. La violazione di detta prescrizione è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria di importo variabile dal 10 al 20 per cento del saldo del libretto al portatore e, comunque, non inferiore a 3.000 euro. Le nostre filiali sono a disposizione per ogni ulteriore informazione.

Mutui: progata al 31 gennaio 2012 la possibilità di chiedere la sospensione del pagamento

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ell’ambito delle iniziative del “Piano Famiglie” ABI (definito con l’accordo sottoscritto tra l’ABI e le principali Associazioni dei consumatori a fine 2009), è stata concordata una seconda proroga semestrale fino al 31 gennaio 2012 del termine entro il quale i nuclei familiari in difficoltà a seguito della crisi possono presentare le richieste di sospensione del rimborso dei mutui. Secondo i dati forniti dall’ABI, al 31 maggio 2011 sono stati sospesi oltre 46.000 mutui per un controvalore di circa 5,5 miliardi di euro, garantendo alle famiglie interessate una liquidità complessiva di 339 milioni di euro. Le richieste di sospensione potranno essere presentate utilizzando l’apposito modulo, disponibile presso i nostri sportelli o sul sito internet www.cassaruraleditrento.it, nel quale sono riportati in dettaglio gli eventi (che possono verificarsi entro il 31 dicembre 2011) che determinano il diritto alla sospensione. Saranno ammesse alla sospensione soltanto le operazioni che non abbiano già fruito della sospensione. I nostri collaboratori sono a disposizione per qualsiasi informazione.

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noi & i soldi Concorso a premi “PAC NEF” Nuovo comparto “NEF Cedola”

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EF Cedola è il nuovo comparto di Nord Est Fund studiato per i risparmiatori orientati ad un investimento obbligazionario che desiderano ottenere un rendimento positivo in qualsiasi fase di mercato, anche con tassi in salita. Il portafoglio è costruito in modo da garantire un’estesa diversificazione per emittenti e per settori. In questo modo si evitano i rischi legati ad investimenti su singoli titoli. NEF Cedola punta quindi, con costi e rischi contenuti, ad ottenere rendimenti superiori a quelli di investimenti monetari o obbligazionari in euro. Il comparto è consigliato per risparmiatori con un orizzonte di investimento di medio periodo. NEF Cedola può prevedere anche la distribuzione mensile dei proventi, con il pagamento di una cedola ogni 15° giorno lavorativo.

Da ottobre la nuova polizza assicurativa sulla casa A CHI SI RIVOLGE? A coloro che desiderano garantirsi una tutela da incendi e altri danni per l’abitazione che occupano o possiedono e per i beni in essa contenuti; a coloro che intendono tutelare la responsabilità civile verso terzi della propria famiglia ed i beni personali da furto, scippo o rapina fuori dalle mura domestiche.

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al 1° aprile fino al 31 dicembre è attivo il concorso a premi “PAC NEF 2011” (PAC sta per Piano di Accumulo del Capitale, mentre NEF è un Fondo comune di investimento multimanager e multicomparto), che prevede estrazioni mensili e una grande estrazione finale. Possono partecipare alle estrazioni mensili i nuovi sottoscrittori di un Piano di Accumulo Capitale NEF, con rata minima mensile di 50 euro, i Clienti che incrementano la propria rata PAC NEF di almeno 50 euro, oppure i Clienti con PAC sospesi ma riattivati nel periodo dell’iniziativa. Parteciperanno all’estrazione finale tutti i PAC NEF attivi al 31 dicembre 2011 con rata di almeno 50 euro, indipendentemente dalla data di attivazione. Premi in palio Estrazioni mensili: 2 IPHONE 4 1 MAC BOOKAIR 13” 10 IPOD SHUFFLE 1 IPAD 32 GB Estrazione finale: 1 FIAT 500 1 VESPA 150 cc 1 TV LCD 3D Sony Per maggiori informazioni: www.ilrisparmiotipremia.it

Sono assicurabili anche fabbricati ad uso abitativo in corso di costruzione, ristrutturazione o inoccupati. QUALI GARANZIE OFFRE? L’assicurazione copre quattro ambiti: Incendio In caso di incendio, eventi naturali e altri danni al fabbricato e beni (anche di proprietà di terzi), l’assicurazione copre il “valore a nuovo” del danneggiato, ovvero la spesa necessaria per la costruzione integrale del fabbricato e per la sostituzione dei beni.

Furto L’assicurazione copre il valore che i beni sottratti avevano al momento del sinistro, indennizzando anche i danni materiali e diretti derivanti dal furto. Responsabilità civile L’assicurazione copre i danni corporali materiali e immateriali accidentalmente causati a terzi dall’Assicurato e dai suoi Familiari. Assistenza In caso di emergenze, la polizza garantisce all’Assicurato l’intervento di un elettricista, un fabbro,un idraulico o altri professionisti. La copertura prevede inoltre assistenza in caso di inagibilità dell’abitazione e assistenza veterinaria per cani e gatti.


noi & i soldi L’avvocato risponde

PATRIMONIO E FIGLI, COME COMPORTARSI

IL TRASFERIMENTO PUÒ AVVENIRE IN OGNI MOMENTO MA QUALI SONO LE DIFFERENZE FRA TESTAMENTO E DONAZIONE?

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olte volte, le persone che sono riuscite a costruire un discreto patrimonio in anni di lavoro e sacrifici hanno il desiderio di metterlo a disposizione dei propri figli. È un esigenza che nasce guardando al momento in cui si passerà a miglior vita; in tal caso, questa visione fa nascere il desiderio di evitare che i figli, ricevuta l’eredità, possano litigare per le scelte compiute o meno dal genitore. In altre occasioni è un’esigenza che sorge insieme al desiderio di aiutare da subito i propri figli, magari in vista di un matrimonio. In questa particolare ipotesi, quasi sempre l’aiuto si concentra su uno dei figli e si sente la necessità di evitare di fare dei torti nei confronti degli altri. In tutti questi casi, le domande di coloro che mi chiedono un consiglio legale sono le medesime: cosa posso fare per mettere a disposizione dei miei figli il mio patrimonio? Volendo dare una risposta di carattere generale, senza la pretesa di essere esaustivi in questa sede, possiamo affermare che il trasferimento del patrimonio ai figli può avvenire in ogni momento, a discrezione del genitore. La sede naturale di questa disposizione è quella del testamento, giacchè è usuale che un soggetto – fin tanto che è in vita – voglia godere dei frutti dei propri sacrifici. Il testamento è il documento con il quale si decide il destino dei propri beni una volta che si sarà passati a miglior vita ed è pertanto un atto che avrà efficacia solo dopo il decesso.

È un atto strettamente personale che deve essere predisposto dal soggetto interessato, deve essere scritto “di pugno” dal testatore, ovverosia senza l’ausilio di strumenti meccanici (computer o macchina da scrivere), possibilmente con calligrafia naturale ma leggibile. Deve essere poi datato e firmato dall’autore. È molto importante ricordarsi di riporre il testamento in un luogo sicuro ma acessibile agli eredi. Si tratta poi di un documento il cui contenuto può sempre essere cambiato. In tal caso è importante scrivere nel nuovo testamento che si intende revocare il contenuto degli atti precedenti. È possibile anche far predisporre il testamento dal notaio il quale, in quanto esperto di diritto successorio, è in grado di consigliare il testatore su come disporre dei propri beni in modo giuridicamente corretto. Diversamente, se si ha l’esigenza di aiutare i figli durante la vita, si può trasferire il patrimonio attraverso degli atti di donazione dei singoli beni che Grazie ad una specifica convenzione stipulata con lo Studio Avvocati Associati Paissan & Partners, la Cassa Rurale di Trento offre ai propri soci un servizio di consulenza gratuito personalizzato per approfondire temi di carattere legale. L’avv. Bruni è a disposizione dei Soci ogni venerdì mattina dalle 9.00 alle 12.00, previo appuntamento da richiedere presso la propria filiale o telefonando direttamente all’Ufficio Soci (tel. 0461.206255/206257).

compongono il patrimonio stesso. La donazione è un contratto che si stipula con il soggetto a cui vogliamo trasferire il bene. È un contratto che non riveste particolare formalità solo se il bene oggetto di trasferimento è di modico valore. Diversamente, per tutti gli altri beni (specialmente gli immobili), si deve utilizzare l’atto pubblico in forma solenne ed è quindi necessario rivolgersi ad un notaio. Sia che si disponga durante la vita o che si decida di rinviare tutto a dopo la morte, le scelte compiute non possono avvantaggiare uno dei figli a danno dell’altro. Il codice civile stabilisce infatti che i figli sono “eredi necessari” di una quota del patrimonio del genitore (cd quota di legittima). La percentuale della quota si stabilisce al momento in cui si apre la successione ed è in relazione al numero degli eredi necessari. La determinazione in concreto della legittima si effettua calcolando il valore del patrimonio sempre al tempo in cui il genitore è venuto a mancare. Al momento di determinare il valore della quota, si deve tenere conto delle donazioni che il figlio ha ricevuto quando il genitore era in vita, le quali si considerano quindi una “anticipazione” dell’eredità. La legge lascia infatti al genitore la possibilità di disporre liberamente del proprio patrimonio, ponendo come unico limite il divieto di diseredare completamente il figlio. Avv. Gian Luca Bruni Responsabile area legale Paissan & Partners - Consulenza per l’impresa

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noi & i soldi È IN VIGORE UNA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA

LE SEI “REGOLE D’ORO” DEL CREDITO AL CONSUMO

IL CONSUMATORE PUÒ ORA AVERE BEN CHIARO QUALE SARÀ IL COSTO TOTALE DEL FINANZIAMENTO

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l primo giugno 2011 è entrata in vigore la nuova direttiva europea sul credito al consumo, volta a garantire maggiore trasparenza sulle operazioni bancarie e finanziarie a tutela dei consumatori. Grazie alla nuova normativa, infatti, le informazioni fornite prima della firma del contratto di credito al consumo permetteranno al consumatore: • di avere ben chiaro quale sarà il costo totale del finanziamento; • di confrontare perfettamente le tantissime offerte disponibili per trovare facilmente quella più adatta alle proprie esigenze. Cos’è il credito al consumo? È una forma di finanziamento, di importo compreso tra i 200 e i 75.000 euro, che una banca o una finanziaria concedono per effettuare gli acquisti rivolti alle esigenze personali o della famiglia del richiedente. Le forme di credito al consumo più utilizzate sono: • i prestiti personali; • i prestiti finalizzati all’acquisto di un bene o di un servizio specifico • il credito rotativo (le carte revolving); • la cessione del quinto dello stipendio; • i prestiti ipotecari entro i 5 anni; • le aperture di credito (fidi) in conto corrente.

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il TAEG Fra le novità più importanti introdotte dalla recente normativa europea ci sono quelle relative al TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Il TAEG è la percentuale che indica il costo totale annuo del finanziamento, per cui è fondamentale tenerlo presente quando ci si trova a dover confrontare diverse offerte. Cosa comprende: • gli interessi e tutti gli altri costi da pagare in relazione al contratto di credito (incluse le commissioni, le imposte e le altre spese);

• i costi dei servizi accessori connessi al contratto (polizze assicurative, imposta di bollo, commissioni di incasso della rata mensile, spese di gestione, spese di istruttoria e apertura della pratica, ecc). Cosa NON comprende: • le spese notarili; • i servizi accessori “facoltativi”; • le eventuali penali previste se non vengono rispettati gli obblighi contrattuali, compresi gli interessi di mora.


noi & i soldi

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ttenzione alle Fare sempre a redito facile”, proposte di “c arsi a circuiti ffid per evitare di a i perano ai limit finanziari che o della legalità.

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Prendersi il g iusto tempo p er leggere tutta la documenta zione che viene conse gnata e per fars i un’idea chiara di tutti i costi p ri m di firmare. a orientarsi tra r e p G E A T il Utilizzare liere rte, e per sceg le diverse offe rprese” dopo la so e tt ru “b o d evitan re che infatti l’indicato è G E TA il : a firm lessivo e il costo comp m ri sp e o li g e m . finanziamento annuale di un

Se si intende fa r ricorso alle ca rte revolving, rico rdarsi che il tass od interesse appli cato a queste fo i rme di credito al consu mo è generalm ente maggiore rispe tto ad altri tipi di prestiti.

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Infine, prestare la massima attenzione al rispetto delle scadenze! Van no segnate le d ate in cui si devono ri mborsare le ra te : sono sempre specifi cate nel contra tto, ma le banche e le finanziarie non sono tenute a inviare ulteriori avvisi. Fonte: Guida ABI Credito al consumo – Tutte le novità da conoscere prima, durante e dopo il contratto

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TRENTO HA OSPITATO UN CONVEGNO

GLI “UFE”, TESTIMONI UTILI E PREZIOSI

GLI “UTENTI FAMILIARI ESPERTI” COLLABORANO CON IL SERVIZIO DI SALUTE MENTALE DI TRENTO di Milena Di Camillo

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n sigla si chiamano Ufe, che sta per Utenti familiari esperti. Del loro ruolo, nel mondo della salute mentale ma più in generale nella società, si è parlato nel corso della seconda Giornata ufologica nazionale, che si è svolta a Trento a metà giugno. Quell’ufologica non è un errore (perché non “ufelogica”, verrebbe da chiedersi): piuttosto è una ammiccante provocazione. Se gli ufo evocano mondi marziani, sconosciuti e inquietanti, altrettanto avviene, spesso, per le persone che vivono situazioni di disagio psichico. Anche un “matto” viene considerato una sorta di marziano, fra lo stravagante (quando va bene) e l’inquietante: spesso viene rifiutato o evitato. Il Servizio di salute mentale di Trento, diretto da Renzo De Stefani, ha, tra le altre innovazioni, inventato gli Ufe: sono persone che direttamente o indirettamente hanno vissuto situazioni di disagio psichico. Persone che, spesso, hanno attraversato periodi anche lunghi di sofferenza e fatica, di isolamento, di perdita di sé e della speranza. Sono però poi riuscite a ritrovare un proprio equilibrio e un proprio posto significativo nella vita. Perché non mettere a frutto queste esperienze? Perché non mettere a disposizione di chi sta male quel patrimonio di conoscenza? Da questa riflessione è nato l’Ufe: un modello che sta interessando molti altri servizi di salute mentale, in Italia ma anche in altri Paesi, dalla Cina alla Svezia, agli Usa. Alla giornata di Trento è stato un susseguirsi di testimonianze: di chi soffre, di chi ha ricominciato a sperare, di chi

Nel campo della solidarietà e dell’assistenza, la Fondazione Cassa Rurale di Trento ha scelto di sostenere il Servizio di Salute Mentale di Trento, individuando tra i tanti e utili progetti di cui si occupa questo attivissimo dipartimento, alcune iniziative fra le quali anche quelle destinate a promuovere eventi di informazione pubblica. Rientra in questo contesto la “Seconda giornata ufologica nazionale” che si è svolta a Trento il 17 giugno, UFE presso il Palazzo della Regione, organizzata dalla Fondazione, dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale. Rivolta ad utenti del Servizio di salute mentale, familiari, operatori e persone interessate all’argomento, la “Giornata” prevedeva relazioni, testimonianze e un dibattito. Utenti Familiari Esperti nella Salute Mentale di Trento

Expert Users and Family Members in Trento's Mental Health

non esita a raccontarsi per aiutare gli altri, di chi ha recuperato il senso dell’esistenza dopo aver attraversato le zone buie dello smarrimento e del dolore. Una giornata preziosa, tanto più per chi poco sa della malattia mentale, dei suoi costi ma anche delle insospettabili opportunità. Alla fine, si torna a casa forse turbati, certamente emozionati e grati.

Il matto viaggio coast to coast degli UFE Gli UFE trentini sono riusciti a portare a termine con successo il loro viaggio negli States: nove tappe, da Boston a Los Angeles, per “insegnare” nelle più prestigiose Università americane, conquistan-

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do perfino le platee di Harvard e Yale. A bordo di quattro macchine, il gruppo ha affrontato quasi 5.500 km. I video del viaggio sono disponibili sul canale di YouTube di “cooperazionetrentina”.


UN VIDEO DOCUMENTA LE RICERCHE IN CORSO

IL “FUOCO PERFETTO” PUÒ ESSERE REALTÀ

UN GRUPPO DI RICERCATORI STUDIA COME IMPEDIRE CHE I FUMI UCCIDANO migliaia DI PERSONE NEI PAESI POVERI

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età della popolazione mondiale dal Nepal alla Tanzania, dall’Honduras al Senegal, cucina ogni giorno bruciando legna, carbone e letame, e i fumi della combustione in luoghi chiusi causano, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di un milione e mezzo di vittime l’anno. Una vera e propria strage, resa ancora più grave dal fatto che per alimentare stufe inefficienti, le donne si spezzano la schiena in cerca di combustibile, rinunciando a cucinare alimenti proteici perché richiedono La foto scattata prima della proiezione a Trento. Da sinistra, gli autori del video, Antonio Senter e Paola Rosà; la vice presidente della Fondazione, Rossana Gramegna; l’ingegnere meccanico di origini trentine, Dale Andreatta (anche nella foto in alto, nel laboratorio Aprovecho)

tempi maggiori di cottura, le foreste vengono disboscate e nell’aria si disperdono ingenti quantità di gas serra. E’ quindi quanto mai importante ed urgente ottimizzare i consumi, ridurre le emissioni e tutelare la salute e la qualità della vita di miliardi di persone. Per dare una risposta concreta a questa esigenza, ingegneri, artigiani, designer, operatori di organizzazioni non governative e volontari da tutto il mondo, si ritrovano ogni estate a Cottage Grove, nell’Oregon (Stati Uniti). Questa vivace e generosa “stove community” si dà appuntamento all’Aprovecho Research Center per scambiarsi informazioni e competenze, studiare combustione ed emissioni, confrontare risultati empirici e teorie, alla ricerca del fuoco perfetto. “Perfect fire” (fuoco perfetto) è il titolo di un video (in lingua inglese con sottotitoli in italiano) - realizzato con il contributo della Fondazione Cassa Rurale di Trento e dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento - che documenta quanto avviene all’Aprovecho Research Center. I registi sono Paola Rosà e Antonio Senter ed il soggetto del video, che dura 47 minuti ed ha un’introduzione di Reinhold Messner, è nato da un’idea di Cesare Cornella.

Il documentario è stato realizzato durante la settimana di workshop dell’estate 2010, “spiando” il lavoro in officina, seguendo le conferenze e interpellando personaggi dalla provenienza più diversa: le tante voci illustrano i numerosi aspetti del problema e abbozzano le innumerevoli possibilità di trovare soluzioni praticabili. Tra gli animatori del centro Aprovecho, tra gli ingegneri che prestano gratuitamente la loro opera di consulenza e ricerca, c’è anche Dale Andreatta, ingegnere meccanico dell’Ohio, nipote di quattro nonni emigrati dal Trentino a inizio Novecento. “Perfect Fire” - dopo essere stato presentato in anteprima italiana in occasione dell’ultima edizione del Festival dell’Economia, durante la “Notte Verde”, evento ospitato il 4 giugno dalla città di Rovereto - è stato proiettato a Trento il 6 settembre, al Museo delle scienze: la serata - un evento organizzato nell’ambito del progetto “NExT” promosso dall’Associazione Trentini nel mondo onlus con l’intento di valorizzare i trentini discendenti di emigrati che hanno raggiunto livelli di eccellenza nei loro ambiti operativi - è stata aperta dal saluto della vice presidente della Fondazione, Rossana Gramegna.

Sito web ufficiale del film: http://perfectfire.xoom.it

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Per i soci della Cassa nuovi sconti e molti vantaggi

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nsieme a CLM BELL prosegue il “PROGETTO LINGUE STRANIERE” avviato in questi anni dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento e sostenuto dalla Cassa Rurale per favorire la diffusione della conoscenza delle lingue presso la Comunità trentina. Oltre alle agevolazioni riconosciute dalla Fondazione a tutti i cittadini, la Cassa Rurale di Trento interviene con un ulteriore SOSTEGNO A FAVORE DEI PROPRI SOCI E LORO FAMILIARI (coniuge e figli conviventi).

specia agevo li per i lazioni soci a ttivi

20% 30% 40%

estate 2012 I corsi iniziano a ottobre, cogli subito questa opportunità! Per informazioni e iscrizioni:

Via Pozzo, 30 – Trento Tel. 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it

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Contributo sulle quote di partecipazione ai CORSI IN AULA, per tutti i livelli, e alle LEZIONI INDIVIDUALI, che diventa per STUDENTI di tutti i cicli scolastici (elementari, medie, superiori, università). Contributo sulla quota di iscrizione annuale di 50 euro, che dà diritto a usufruire di tutti i SERVIZI DELLA SCUOLA, tra i quali Listening Comprehension Centre, Macmillan English Campus, biblioteca, videoteca, DVD Club, stampa estera. CLM BELL sta già organizzando per l’estate 2012 i SOGGIORNI STUDIO di inglese e tedesco per bambini e ragazzi, in TRENTINO e all’ESTERO, per i quali la Cassa Rurale metterà a disposizione contributi specifici per i figli dei Soci. Informazioni dal mese di dicembre.


clm il tema è stato trattato in un convegno a bolzano

CHI STUDIA LE LINGUE HA UNA MARCIA IN PIÙ

AL “CLM BELL” SONO GIÀ APERTE LE ISCRIZIONI PER I CORSI CHE INIZIERANNO IN OTTOBRE

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onoscere più lingue aumenta per i giovani le possibilità di trovare occupazione, migliora le capacità di relazione, favorisce lo sviluppo intellettivo, ampia gli orizzonti culturali: sono alcuni degli aspetti messi a fuoco in occasione del convegno “Un mare di lingue” che si è svolto a Bolzano a fine agosto per iniziativa delle “Intendenze Scolastiche” italiana, tedesca e ladina e della Libera Università di Bolzano, che si proponeva di dare un’ampia visione del significato di plurilinguismo ed ha fatto un’analisi della situazione attuale sotto il profilo socio- culturale e psicolinguistico. Le ragioni dell’importanza di conoscere altre lingue ribadite a Bolzano, sono le stesse che hanno motivato dapprima la Cassa Rurale di Trento e poi la Fondazione Cassa Rurale di Trento, a diventare socio unico del CLM BELL di Trento, la scuola leader in Trentino per l’insegnamento delle lingue straniere con ormai 45 anni di esperienza e successo alle spalle, con l’intento di mettere a disposizione di soci e loro famigliari a condizioni di favore (vedi articolo sulla pagina a fianco), uno strumento straordinario

per “avere una marcia in più” nella vita quotidiana e professionale. I CORSI Della durata media di circa 60 ore all’anno, quindi con lezioni di due ore ogni settimana, i corsi organizzati dal CLM BELL di inglese, tedesco e spagnolo, sono pensati per studenti di tutte le età e di qualunque livello, da quello base a quello per la conversazione. Per favorire la frequenza gli orari sono distribuiti per tutto l’arco della giornata e le classi sono composte in media da 10-12 studenti con un massimo di 14. A seconda delle esigenze vi sono corsi annuali, corsi brevi e corsi intensivi. LA DIDATTICA Gli insegnanti sono di madre lingua, altamente qualificati e selezionati con molta cura, sono in continuo aggiornamento sui nuovi metodi didattici e per questo garantiscono agli studenti un permanente ed efficace contatto con la lingua viva. La scuola prepara gli iscritti per gli esami di prestigiosi istituti internazionali.

I SERVIZI OFFERTI La scuola verifica gratuitamente, mediante un test, il grado di conoscenza della lingua dei nuovi studenti e sempre gratuitamente offre biblioteca, video club, centro di ascolto LCC, MEC Macmillan Campus, stampa estera. ATTIVITÀ ALL’ESTERO, IN ITALIA E IN PROVINCIA Oltre ad essere training partner in molte aziende del Trentino per i Business Courses, CLM BELL organizza soggiorni di studio in Germania, Gran Bretagna ed Italia ed è l’unica ed esclusiva sede d’esame autorizzata nel Trentino per la certificazione esterna Cambridge ESOL, Goethe-Institut e DELE. È ente accreditato dalla Provincia Autonoma di Trento per la Formazione continua e permanente del Fondo Sociale Europeo ed è membro di EAQUALS, l’associazione europea per lo standard delle lingue che certifica a livello internazionale la qualità della didattica e dell’inseegnamento delle lingue.

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Piazza Fiera 23 giugno 2011 Galà dei Ricordi con Andrea Mingardi, Katia Ricciarelli e l’Orchestra Rossoblues Brothers Band

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Sono aperte le iscrizioni ai corsi di lingue 2011/2012 Per informazioni e iscrizioni: CLM BELL - Via Pozzo, 30 – Trento Tel. 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it


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