Trento Vive Dicembre 2011

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www.cassaruraleditrento.it

Anno XI - dicembre 2011 - Numero IV - trimestrale

Periodico d’informazione della cassa rurale di trento

Tab: B Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 DCB Trento. Contiene I.P.

in primo piano "indagine" sui giovani fondazione assegnate le borse di studio premi di studio la meta sarĂ ginevra l'esperto risponde i contratti di locazione

intervista al socio prof. bruno dallago preside della facoltĂ di sociologia

clm bell:

vantaggiosi sconti ai soci per i corsi estivi


palmassociati.it

CLM BELL, 45 ANNI DI SUCCESSI NELL’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE Il CLM BELL, scuola leader in Trentino per l’insegnamento delle lingue straniere, organizza corsi in sede e fuori sede per ogni età e per tutti i livelli, lezioni individuali, corsi specialistici e corsi aziendali, corsi in preparazione alle certificazioni linguistiche, corsi finanziati FSE e PAT. Prima dell’inserimento nei corsi, ogni iscritto svolge un accurato test di ingresso per valutare il livello di conoscenza della lingua straniera.

Gli insegnanti rigorosamente madrelingua, altamente qualificati e scelti con molta cura, hanno specifica esperienza nel campo dell’insegnamento e sono in continuo aggiornamento sui nuovi metodi didattici, per offrire agli studenti un permanente ed efficace contatto con la lingua viva.

I soggiorni studio all’estero per ragazzi e adulti sono organizzati e curati direttamente dal CLM BELL che conosce le scuole e le località di svolgimento e si avvale della collaborazione di importanti referenti locali. In Trentino, a Candriai sul Monte Bondone, organizza nel periodo estivo l’International English Summer Camp, soggiorno studio residenziale di inglese per bambini e ragazzi da 8 a 16 anni, di tutte le nazionalità, con insegnanti rigorosamente madrelingua.

Per gli studenti del CLM BELL sono a disposizione gratuitamente: stampa estera, biblioteca, videoteca, DVD Club, Listening Comprehension Centre (LCC), Centro Multimediale (MMC) e Macmillan English Campus (MEC).

TRENTO via Pozzo 30 Tel 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it

RIVA DEL GARDA Viale Dante 68 Tel 0464 554121 riva@clm-bell.it


Tra di noi

10-12 cosa c’è di nuovo 13 TREDICI SCATTI, ALTRETTANTE EMOZIONI 14 NEL BILANCIO SOCIALE I MOTIVI D’ORGOGLIO 16 IL CUORE A TRENTO LA MENTE SUL MONDO clm bell

17 È TEMPO DI PENSARE AI CORSI ESTIVI DEL CLM 18 DUE “GIORNALI” CHE RACCONTANO I CORSI ESTIVI Tra di noi

20 LE SFIDE SI VINCONO SE SI COMBATTE INSIEME 22 ALL’«INTERPORTO» UNA SCOMMESSA VINTA noi & i soldi

23 bussola finanziaria 24 CINQUE “PRODOTTI” PENSATI PER I GIOVANI 26 CONSULENZA GRATUITA PER I DUBBI DEI SOCI 27 RECESSO E DISDETTA SONO LA STESSA COSA? giovani 2.0

28 PER I “PREMI DI STUDIO”, LA META SARÀ GINEVRA 30 RISPOSTE CHIARE A DOMANDE CRUCIALI 31 “Autobiografia” del nuovo Direttivo Fondazione

32 IL SOGNO REALIZZATO DI MARICA E STEFANO 34

album fotografico

Periodico della Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Proprietario ed editore Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Società cooperativa.

Comitato di redazione: Michele Sartori, Mario Longo, Diego Pedrotti, Paolo Serafini, Adriana Osele, Rossana Gramegna, Roberta Pinto, Franco Dapor

Iscritta all’albo delle banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 2987.6. Iscritta all’albo delle cooperative a mutualità prevalente al n. A157637.

Coordinatore: Maurizio Tomasi

Registro delle Imprese di Trento, codice fiscale e partita IVA n. 00107860223. Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Sede legale e direzione generale via Belenzani 6, Trento - Tel. 0461 206111 e-mail: trentovive@cr-trento.net Direttore: Giorgio Fracalossi Direttore responsabile: Walter Liber

SOMMARIO

in primo piano

4 ANCHE I GIOVANI VIVONO DI IMPEGNi E PASSIONi 8 GIOVANI, LA SICUREZZA DI VIVERE NELL’INCERTEZZA

SOMMARIO

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Foto di copertina: Maria Teresa Lo Preiato Hanno collaborato: Aurora Agostini, Matteo Cavagna, Corrado Corradini, Diego Nart Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000 Progettazione grafica: Fabio Monauni Curcu & Genovese Associati S.r.l.

Anno XI - DICEMBRE 2011 - Numero IV - trimestrale

Stampa: Tipografia Alcione - Lavis

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In primo piano UNA PICCOLA INDAGINE CHE SMENTISCE ALCUNI LUOGHI COMUNI

ANCHE I GIOVANI VIVONO DI IMPEGNi E PASSIONi

A COLLOQUIO CON SETTE RAGAZZI E RAGAZZE CHE CREDONO IN VALORI ED IDEALI IN CUI TUTTI SI POSSONO RICONOSCERE di Maurizio Tomasi

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er i giovani sono tempi duri. Per loro c'è "la sicurezza di vivere nell'incertezza", come dice il titolo dell'intervista sulla condizione giovanile al prof. Buzzi, dell'Università di Trento, pubblicata alle pagine 8-9. Il triste primato italiano della disoccupazione giovanile ne è l'aspetto più drammatico. "È una generazione spaventata spesso incompresa, che i giornali e le televisioni faticano a mettere a fuoco, rifugiandosi negli stereotipi", ha scritto Mario Calabresi, direttore de "La Stampa", in apertura di un dossier che il quotidiano torinese ha dedicato ai giovani. Bamboccioni, svogliati, egocentrici, dediti solo al divertimento, disorientati e incapaci di guardare al futuro: sono questi i giudizi che sempre più spesso vengono espressi nei loro confronti. Nella convinzione che siano tutte valutazioni superficiali e per lo più infondate, abbiamo voluto incontrare sette giovani, di età compresa fra i 18 ed i 24 anni, che abitano nel comune di Trento, segnalati dalle associazioni culturali, sportive e del volontariato con le quali la Cassa Rurale di Trento è in contatto. E il quadro che emerge dalle chiacchierate fatte con loro smentisce molti luoghi comuni. FEDERICA E IL RUGBY Federica Iob è nata a Trento, vent’anni compiuti a dicembre ed ha

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una grande passione: il rugby. Le è venuta quando per la prima volta si è avvicinata a questo sport, grazie ad un insegnante di educazione fisica. Federica ha fatto anche karate, fino a diventare cintura blu, ha giocato nella squadra di calcio a cinque durante la scuola. Gli sport le sono sempre piaciuti ma il rugby un po’ di più. Tanto che adesso trasmette questa sua passione anche ai bambini: da un anno, infatti, allena gli Under 8 della società Rugby Trento, con grandissime soddisfazioni. Ha frequentato la scuola alberghiera e lavora come commessa nei negozi Federica Iob è a destra nella foto

dei suoi genitori e il martedì e giovedì dalle cinque alle sei e mezza, raggiunge i suoi mini atleti per gli allenamenti, che sono sempre all’aperto, in tutte le stagioni “perché il rugby si gioca con qualsiasi tempo e chi lo pratica ci si deve abituare fin da subito”. A Federica piace il rugby perché è uno sport duro, di contatto, ma che ha delle regole che tutti vengono educati a rispettare. Non è ossessivo, parossistico. Quello che succede in campo non è una questione di vita o di morte e chi gioca impara a rispettare l’avversario. “La soddisfazione più grande ce


In primo piano

l’ho quando i bambini cambiano il loro atteggiamento: all’inizio sono infatti di solito sempre abbastanza misurati nei loro gesti, non vogliono sporcarsi. Poi un po’ alla volta si aprono, si liberano dagli schemi, non hanno paura a buttarsi ed infangarsi, vanno incontro alla palla, consapevoli delle loro possibilità e capacità”, racconta Federica. Ed è proprio questo che entusiasma Federica e la sostiene e la motiva nella sua attività di allenatrice: “il rugby aiuta a far crescere la consapevolezza di sé ed i risultati si vedono. La gioia ed il divertimento che provano i bambini che alleno quando giocano fra di loro è per me una soddisfazione enorme”. TOMMASO “MAESTRO DI CIRCO” Si chiama “Bolla di sapone” la scuola di piccolo circo che Tommaso Brunelli, 24 anni, ha fondato nel 2009. La frequentano ragazzi dai 6 ai 17 anni, che imparano - a seconda della loro età - giocoleria, equilibrismo, acrobatica al suolo ed acrobatica aerea. Sono queste le quattro “discipline” che Tommaso insegna, dopo averle a sua volta apprese dapprima come autodidatta e poi in corsi e stage ed averle perfezionate in lunghi allenamenti. La scuola ha sede presso la palestra dell’oratorio di Sant’Antonio, i corsi sono annuali, da ottobre a maggio, e le lezioni si svolgono una o due volte in settimana e durano un’ora e mezzo. “L’arte circense richiede concentrazione, allenamento, forma fisica, capacità motoria”, spiega Tommaso che crede fortemente nel valore educativo della sua attività. “Lo scopo delle lezioni alla scuola di piccolo circo è arrivare poi a realizzare uno spettacolo da presentare al pubblico. Uno spettacolo corale, di squadra, alla quale ognuno dà il proprio personale contributo, con l’obiettivo di dare il massimo per ricevere degli applausi, la ricompensa più bella per chi si esibisce”. Gli alunni - spiega Tommaso - rea-

giscono bene, sono molto entusiasti, diventano un gruppo unito, si affezionano gli uni agli altri, si aiutano, si confrontano e l’età con il più alto potenziale è quella delle scuole medie. La scuola è tra l’altro partner del progetto “Parada” , avviato in Romania da un clown, che attraverso l’arte circense recupera i bambini che vivono in stato di abbandono. “Quanto ricaviamo dai nostri spettacoli, viene devoluto per il sostegno a questo progetto, dando così anche una valenza sociale alla nostra attività”, precisa Tommaso. Di professione Tommaso è chimico: si è brillantemente diplomato all’ITI di Trento, ha conseguito la laurea triennale in ingegneria industriale alimentare a Mesiano ed ora è iscritto a Parma alla laurea specialistica in meccanica applicata all’industria alimentare. Questa sua formazione “scientifica” l’ha spesso applicata anche alla sua attività circense: “spesso mi sono costruito da me gli attrezzi, o modificavo quelli che avevo ed ho sperimentato nuove pozioni per

i numeri con il fuoco, per renderlo più colorato”. Il bilancio della sua esperienza è positivo: “Riesco a pagarmi gli studi e ho grandi soddisfazioni. Guardando al futuro, mi piacerebbe lavorare come chimico, vorrei che quella diventasse la mia professione ma l’attuale situazione precaria del lavoro giovanile non è incoraggiante”. IL SERVIZIO CIVILE DI ANNALISA “Sono certa che avrò nostalgia di questo anno trascorso al Villaggio del fanciullo di Trento”, afferma Annalisa Callovi, ventenne di Trento, che fra il 1° dicembre 2010 ed il 30 novembre 2011 ha fatto servizio civile presso il Villaggio SOS. Un’esperienza importante, che segnerà addirittura il suo futuro. Terminati gli studi presso il liceo scientifico delle ITI, Annalisa pensava di iscriversi al corso di fisioterapista. Non ha però superato il test di ammissione e poco dopo è venuta a conoscenza della possibilità di fare servizio civile. Dopo il

Tommaso Brunelli

Annalisa Callovi

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In primo piano

SUL PALCOSCENICO CON FRANCESCA E MARTA Francesca Oss e Marta Lorenzato sono coetanee, entrambi ventiquattrenni, ed insieme hanno frequentato il liceo scientifico Galilei, dove hanno avuto la brillante intuizione di iscriversi ad un corso di teatro, che ha fatto scoprire loro un mondo nel quale si sentono a loro agio ed al quale sentono di appartenere. Dopo il liceo Francesca ha frequentato economia e diritto ed ora - oltre a lavorare part time come contabile in un'azienda del settore alimentare - è iscritta alla laurea specialistica in mana-

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gement e consulenza aziendale. Marta invece si è laureata in tecniche di laboratorio biomedico e lavora al centro trasfusionale di Rovereto, oltre ad essere titolare di una borsa di studio con un incarico di ricercatrice per un progetto promosso per l'azienda sanitaria. Il tempo libero che rimane è dedicato da tutte e due al teatro. Francesca predilige l'improvvisazione e fa parte di una compagnia che si chiama "Improvedibili", formata da

Marta Lorenzato

Foto Alessandro Tommasi

primo mese di attività al Villaggio SOS di Gocciadoro ha intuito che la strada per la quale si sentiva più preparata era quella della pedagogia: si è iscritta a scienze dell’educazione a Verona, ad ottobre ha cominciato a frequentare le lezioni e il suo obiettivo è di diventare educatrice e poter magari lavorare proprio al Villaggio SOS o in strutture simili. “Avevo scelto di fare il servizio civile presso il Villaggio perché avevo la sensazione che sarebbe stata un’esperienza intensa: e così è stato. In questi dodici mesi sono stata messa alla prova, mi sono messa in gioco, ho avuto modo di aprire gli occhi su alcuni problemi della società di oggi. È stata una scelta che mi ha fatto maturare veramente tanto”. Annalisa ha fatto l’animatrice insieme ad altri tre giovani, anche loro impegnati nel servizio civile. L’incontro con gli ospiti del Villaggio è stato emozionante ed impegnativo allo stesso tempo. “Con tutti si è creato un bel rapporto, mi ha colpito la loro curiosità, soprattutto fra i più piccoli, la loro disponibilità ad aprirsi. Già dopo una settimana c’era affetto reciproco ed è stato molto bello per me poter fare qualcosa per loro. Stare a contatto quotidiano con loro, condividere momenti di gioia e di riflessione, è stata per me un’esperienza di grande valore che consiglio a tutti di fare”, conclude Annalisa.

Francesca Oss

dodici attori. La compagnia di clown di Marta si chiama invece "Moskowitz". Le due "strade" - improvvisazione e clown - sono state intraprese dopo aver conosciuto e sperimentato vari generi presso il Centro Teatro, che entrambe hanno cominciato a frequentare fin dai tempi della scuola. Alla domanda perché il teatro le appassiona così tanto, rispondono all'unisono: "perché più lo fai più ti rendi conto che c'è da imparare, da perfezionarsi, è una continua sfida con se stessi. E' entusiasmante preparare un proprio spettacolo ed esserne contenti una volta messo in scena. Fare teatro ha rappresentato per noi un momento di crescita personale, ci ha fatto acquistare consapevolezza dei limiti e delle opportunità di ognuna, perché richiede impegno, costanza, forza di volontà, voglia di sperimentare". Le loro ultime ferie le hanno trascorse in Svizzera, per seguire uno stage di due settimane tenuto da un maestro di teatro, Pierre Byland. Quindici giorni intensi, a contatto con altri attori, professionisti e non, ad imparare e sperimentare in uno scambio di esperienze quanto mai proficuo. Se il futuro riservasse a Francesca e Marta la possibilità di fare del teatro


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la loro occupazione principale, ne sarebbero contentissime. "Sarebbe bello poter vivere di questa attività e non lo escludiamo a priori". I MINI CALCIATORI DI MICHELE “Prima che con i piedi, il calcio si impara a giocarlo con la testa”: è questa la convinzione di Michele Saltori, ventidue anni, che vive a Cortesano con la madre, il papà ed una sorella maggiore. E proprio partendo dalla sua convinzione, Michele ha accettato ben volentieri l’invito della società Dolasiana di occuparsi dei “piccoli amici” la categoria di chi fa il suo ingresso nel mondo del calcio. Attualmente Michele (assieme ad un collega) allena ventitre bambini fra i cinque e i sette anni di Meano, Vigo Meano e Gazzadina. È il terzo anno che Michele si dedica a questa attività. “Mi piace stare a contatto con i bambini - afferma - e per me è importante insegnare prima di tutto la passione per il gioco, a stare insieme, a fare squadra, far capire che non è solo il singolo che conta e che si perde e si vince tutti insieme”.

Anche Michele è un calciatore, al momento “a riposo” a seguito di un dolore al ginocchio. Ha iniziato a tirare i primi calci al pallone a quattro anni. Ha giocato in diverse squadre, Dolasiana, Villazzano, Albiano, Mezzocorona. Ha giocato a calcetto con il Green Tower. Di fede milanista, gioca prevalentemente a centrocampo. È perito informatico e lavora nella ditta del padre. Gli allenamenti sono in agenda il martedì e il giovedì, dalle 17 alle 19. “Se sei anche tu calciatore è più facile insegnare ai bambini. Da piccoli la passione per il calcio c’è: l’importante è coltivarla. Allenare i bambini è una bella sfida, impegnativa. Bisogna lavorare molto sul versante psicologico, farli lavorare ma facendoli divertire. L’allenamento è strutturato in modo da centrare questi obiettivi. Si cerca di tenerli sempre in movimento e attivi sia fisicamente che mentalmente. Devo ammettere che è dura, perché spesso c’è anche disattenzione. Ma quando poi in campo i risultati si vedono, quando ti rendi conto che quello che si è insegnato è stato recepito, quando li vedi lottare con grinta e passione, animati da una sana competitività, la soddisfazione è molto grande”. DAMIANO VOLONTARIO “CRI” Diciottenne, studente al liceo scientifico Galilei, Damiano Brunialti ha avuto l’opportunità di vedere con i propri occhi la situazione reale dei migranti che arrivano in Italia attraversando lo Stretto di Sicilia. Per quindici giorni ha operato come volontario della Croce Rossa al CARA (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Mineo, in Sicilia. “Basta vederli quei volti e quegli occhi per capire la sofferenza ed il dolore che li hanno spinti ad emigrare dalla loro terra di origine”, afferma Damiano. Con la Croce Rossa Damiano è stato anche in Moldavia, in occasione di una missione umanitaria. Ha visto la realtà economica e anche sociale di quel paese ed ha rafforzato la sua convinzione

Damiano Brunialti

che anziché parlare a vanvera - e spesso con disprezzo - degli stranieri che migrano, bisognerebbe prima conoscere la loro situazione e la loro cultura. Diventare volontario della Croce Rossa è stata una scelta fatta sulle orme del padre, da oltre trent’anni nell’organizzazione, di cui Damiano è molto fiero. Ha seguito il corso, ha superato l’esame teorico e pratico e conta adesso di specializzarsi nel settore della protezione civile. Ha partecipato ad alcune esercitazioni, che hanno rafforzato la sua voglia di mettersi a disposizione di chi si trova in difficoltà. È già intervenuto “sul campo” nella gestione degli edifici dove, soprattutto d’inverno, vengono ospitati per la notte i senza tetto. Ha collaborato nelle fasi di smistamento e selezione dei capi di abbigliamento che vengono donati alla Croce Rossa. “Il volontariato è un’attività di grande valore per chi lo fa e per chi ne usufruisce, perché offre l’opportunità di crescere, di sentirsi responsabili e di fare qualcosa per gli altri in maniera disinteressata”, afferma Damiano.

Michele Saltori

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In primo piano INTERVISTA AL PROF. CARLO BUZZI, DOCENTE ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

GIOVANI, LA SICUREZZA DI VIVERE NELL’INCERTEZZA

L’ATTUALE ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA SOCIETÀ DÀ PIÙ SPAZIO AI PADRI CHE AI FIGLI. UNA SOCIETÀ CHE PRIMA LI COCCOLA E POI LI ABBANDONA A SE STESSI, IN PREDA ALLA PRECARIETÀ SUL LAVORO, SPESSO A RISCHIO DI MARGINALITÀ. MA ORA TOCCA AI GIOVANI COSTRUIRSI IL PROPRIO FUTURO. CON LA FORTE MOTIVAZIONE ED UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE CAPACITÀ. di Walter Liber

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rofessore, oggi l’unica sicurezza sembra essere l’incertezza. Per il futuro, e pure per il presente. Ai nostri figli abbiamo dato una vita familiare agiata, ma quando devono sbrigarsela da soli sono dolori. Perché nelle crisi a rimetterci sono sempre i giovani, cioè il futuro della società? I giovani in buona compagnia di anziani e donne, cioè tutti quei soggetti che non sono all’interno del “mercato”. Il nostro è un welfare che ha una attenzione particolare per quelli che il lavoro ce l’hanno, ma ben poco si occupa di

chi nel mercato ci deve entrare. Aiuta i padri e dimentica i figli. Con questo ordinamento la famiglia diventa l’ammortizzatore sociale del-

“Abbiamo un sistema di welfare che aiuta i padri e dimentica i figli”. la nostra società, prendendo su di sé anche competenze che dovrebbero essere dello Stato. Così i figli se ne stanno al sicuro più che possono…

Le regole d’oro per affrontare il mercato del lavoro 1. Essere motivati 2. Saper interagire con le persone 3. Saper entusiasmarsi 4. Sviluppare i propri interessi 5. Conoscere le lingue 6. Abituarsi al cambiamento

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Certo, perché la famiglia ha cambiato la propria struttura. Da trasferimento di regole a relazione affettiva con i figli. Questo fa sì che i giovani rimangano più a lungo possibile in questo contesto di sicurezza. Forse anche per paura di peggiorare la propria condizione, uscendo dalla casa dei genitori? Dal dopoguerra ad oggi lo sviluppo economico ha fatto sì che ogni generazione migliorasse le condizioni di vita delle precedenti. I figli andavano di più a scuola dei propri genitori, e si collocavano sul mercato con più competenze. Oggi per un giovane riuscire a mantenere la posizione della famiglia di origine è già un successo. Ma la vera crisi avverrà con le prossime generazioni, quella dei figli dei nostri figli. Non potranno godere del benessere che abbiamo ora. A proposito di benessere, c’è qualcosa che dovremmo cambiare nella mentalità dell’”homo consumens”, come direbbe Zygmunt Bauman? Oggi abbiamo socializzato il benessere nel contesto della nostra esistenza, e viviamo la qualità della vita come consumo. L’orientamento dei giovani è di vivere bene, evitare i sacrifici, realizzarsi in maniera facile. Una ricchezza alla portata di tutti, derivata da una società


In primo piano

in evoluzione dove sembrava che tutte le prospettive dovessero realizzarsi. In clima di recessione è un lusso che non possiamo più permetterci. Ma soprattutto le giovani generazioni riusciranno a metabolizzare questa crisi? Non l’hanno fatto. Diverso discorso invece per gli stranieri, abituati ai sacrifici e a risparmiare, loro si adattano meglio alla crisi. E i loro figli frequentano con grande motivazione le scuole professionali, diversamente dagli italiani che le considerano di serie B. Per gli stranieri è un investimento. Qui sta la differenza. Quindi dovremmo imparare dai figli degli immigrati? Il rischio marginalità riguarda tutti i giovani poco attrezzati a rispondere alle esigenze del sistema, che non hanno competenze sul mercato. Oggi i giovani fanno fatica ad entrare nel mercato del lavoro. Chi ha strumenti adeguati può superare le difficoltà, soprattutto dal punto di vista della motivazione. Carenza di competenze concrete e carenza di motivazioni, quindi. E qui di nuovo entra in gioco la famiglia, che avrebbe la tendenza a proteggere ed invece deve aiutare il giovane a dotarsi della giusta “cassetta degli attrezzi”. Rimane però il fatto che su tutti incombe un destino di precarietà, a cui è difficile adattarsi. Precarietà e flessibilità. Dalle nostre ricerche emerge che la flessibilità è una caratteristica della società di oggi. Oggi il giovane è perfettamente in grado

“ieri i figli uscivano dalla famiglia per conquistare la libertà, oggi ci rimangono per mantenerla”. di vivere nella flessibilità. Una volta, in una società che si sviluppava, gli individui aspiravano ad essere sicuri e stabili. Qualche anno fa la flessibilità era diventata per un giovane un momento importante per uscire dalla staticità,

fare scelte individuali ed avere la possibilità di tornare anche indietro. Negli Anni 60 il giovane usciva di casa e faceva sacrifici, con l’aspirazione di conquistare la libertà, uscire dalle regole, farsi una famiglia autonoma. Oggi i giovani sembrerebbero più orientati a scelte definitive. Rimangono in casa per mantenere la loro libertà, ieri uscivano per conquistarla. Perché uscendo, la qualità della vita si abbassa. Oggi si fanno figli dopo i trent’anni, per le donne laureate anche trentacinque. Il Paese non riesce e riprodursi fisicamente. Il tasso di fecondità è di 1,4 figli, nel 1964 era di 2,7. Come vede il futuro, stanti queste premesse? Questa situazione non può rimanere immobile per molto tempo. Le società hanno la capacità di adattarsi alle contingenze e trovare nuovi equilibri. La flessibilità come valore giovanile non può essere accettata, non può diventare precarietà senza fine. Ma occorre anche dire che bisogna cambiare mentalità, perché oggi non è più pensabile di mantenere lo stesso lavoro per tutta la vita, occorre adattarsi a cambiare. Può dare ai giovani che ci leggono qualche “istruzione per l’uso”? La prima è di ordine gerarchico. Tradizionalmente si scelgono percorsi di studio in base ad indicazioni di mercato. Esempio: facciamo tutti gli ingegneri. Ma è impossibile sapere cosa accadrà nel mercato del lavoro tra dieci anni. La cosa principale è che un giovane sviluppi le motivazioni in sé, per giocare bene le proprie carte quando entrerà nel mondo degli adulti. Bisogna credere in qualcosa, sviluppare i propri interessi. I giovani devono entusiasmarsi. Spesso si presentano ai colloqui di lavoro già stanchi, con curricula scritti male, senza fantasia. Poi ci sono le competenze trasversali, quelle che possono essere utili in qualunque ruolo: usare le tecnologie, conoscere le lingue, saper interagire con le persone, essere in grado di esprimere

“È fondamentale che un giovane sviluppi in sé le motivazioni, per giocare le proprie carte quando entrerà nel mondo degli adulti”. socialità. A volte viene premiata la capacità di imporre la propria personalità. Senza prevalere, ma sapersi confrontare con il contesto. Il sistema scolastico fornisce queste competenze? No, queste abilità si imparano in famiglia, che deve trasmettere ai figli delle forme mentali, capacità di risolvere i problemi. Non sappiamo quali saranno tra dieci anni, ma a mio figlio devo insegnare ad affrontare i problemi che verranno. La scuola sta perdendo il suo ruolo nozionistico. Qualsiasi cosa che si imparerà a scuola sarà superata nel mondo del lavoro, perché non è in grado di seguire le trasformazioni. Deve trasmettere una mentalità che permetta agli individui di adattarsi alle esigenze future.

Prof. Carlo Buzzi direttore del dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, esperto di tematiche giovanili

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tradinoi parola al presidente

cosa c’è di nuovo

Difendiamo insieme le banche cooperative

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arlare di banche in questo momento può essere difficile. Perché occorre parlare di famiglie che accendono un mutuo per la casa, di imprese che si finanziano per crescere o solo per pagare gli stipendi ai loro dipendenti. Significa parlare di una comunità che deve fare i conti con una crisi infinita, che ogni giorno affonda gli artigli nei nostri portafogli, sottraendo risorse al nostro futuro. Figurarsi poi se queste banche sono Casse Rurali. E se i banchieri siete voi, cari soci. Ci sentiamo sulla pelle la responsabilità di dare risposte a quelle famiglie, a quelle imprese, che si fidano di noi, ma da noi si aspettano anche un atteggiamento diverso dagli altri. Ci rendiamo conto che parlare di crisi della liquidità, di difficoltà sui mercati finanziari, della diffidenza tra banche che non si prestano più denaro, insomma parlare delle mille giustificazioni che

si possono dare a questo momento di difficoltà, non vale niente davanti ad una famiglia che nasce e ci chiede sostegno o davanti ad un artigiano che vuole mantenere il proprio capannone e continuare a dare lavoro ai suoi dipendenti. Senza finanziamenti, si fa presto a precipitare. Ma le Casse Rurali sono molto solide. In 120 anni di vita hanno accumulato un patrimonio prezioso, che ha raggiunto la cifra di circa 2 miliardi di euro, più che adeguato a metterci al riparo da qualsiasi tempesta. Eppure il patrimonio più grande non è quello dei soldi. E’ la fiducia, la vicinanza con i propri soci e clienti, il radicamento sul territorio. Questo impone una responsabilità in più ma nello stesso tempo è anche un formidabile vantaggio. Se i nostri soci ci stanno vicini, la sfida è già vinta. Attualmente il sistema delle Casse Rurali per ogni 100 euro raccolti

ne eroga 98 di prestiti. Vuol dire che il risparmio di una comunità rientra tutto nella comunità. E così deve essere. Certo, può essere facile in questo momento farsi attirare dalle sirene delle tante offerte “sensazionali” e dei facili rendimenti. Ma si porterebbe fuori dal territorio il risparmio, e si farebbero mancare alla propria Cassa risorse preziose da redistribuire localmente. Quello che voglio dare è un messaggio di fiducia. La situazione è difficile, ma abbiamo gli anticorpi per affrontarla e superarla con successo. I nostri collaboratori, e insieme a noi gli istituti centrali come Cassa Centrale Banca e la Federazione, stanno lavorando con molto impegno per garantire una adeguata remunerazione dei vostri risparmi e le risorse per sostenere il credito a famiglie ed imprese. Questa è una sfida che vale il campionato. Se ci state vicino, vi assicuro che la partita la vinciamo. Giorgio Fracalossi

Il benvenuto ai 445 nuovi soci

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l tradizionale incontro con i nuovi soci della Cassa Rurale di Trento, si è svolto quest'anno il 17 novembre, presso la Sala della Cooperazione in Via Segantini a Trento. Sono 445 i nuovi Soci entrati nella compagine sociale nel corso del 2011; questo appuntamento è stato per il Consiglio di Amministrazione un’importante occasione per ringraziarli della fiducia testimoniata. Il programma dell'incontro non prevedeva solo il saluto del presidente Giorgio Fracalossi e del direttore della Federazione trentina della Cooperazione, Carlo Dellasega (in rappresentanza del presidente Diego Schelfi). Durante la serata c'è stata infatti la presentazione del Bilancio So-

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ciale ed il direttore generale, Michele Saltori, ha fornito alcune anticipazioni sull’andamento della Cassa Rurale di Trento nel corso del 2011 - con riferimenti anche all’attuale situazione economica nazionale. Nello spazio dedicato ad illustrare l'attività della “Fondazione Cassa Rurale di Trento”, si è parlato dell'assegnazione delle borse di studio

a Stefano Anzellotti e Marica Tamanini - attualmente all’estero per ragioni di studio (vedi articoli alle pagine 30 e 31) - che hanno comunque partecipato alla serata grazie ad un collegamento via internet. A conclusione dell'incontro sono stati consegnati i premi ai vincitori del concorso fotografico per il calendario 2012 (articolo a pagina 13).


tradinoi

cosa c’è di nuovo

Strategie, attualità e progetti al centro della "Convention"

La cooperazione “spiegata” agli alunni dell’Istituto Salesiano

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resentazione del "Piano Strategico 2011-2013", intervento del professor Giuseppe Lusignani, cinque brevi testimonianze di un gruppo di collaboratori della Cassa Rurale: questi i punti principali del programma della "Convention aziendale" che sabato 26 novembre ha visto riuniti presso la Sala Convegni In-

a Cassa Rurale di Trento ha incontrato gli alunni della 2a A dell’Istituto Salesiano di Trento: lo ha fatto tramite Donatella Renzulli – direttrice della filiale dei Solteri e maestra cooperatrice – che è stata invitata a parlare della storia e del funzionamento del sistema cooperativo. Lo spunto è stato fornito da una lezione di geografia, dedicata ad approfondire le caratteristiche dell’economia capitalista (che vige nell’Europa Occidentale) e di quella collettivista (diffusa in Europa Orientale). Durante quella lezione si è parlato anche delle ineguaglianze che si creano all’interno dei sistemi economici, soprattutto con riferimento alla concentrazione della ricchezza nelle mani di poche persone a fronte della miseria di grandi masse. Nel suo intervento in aula Donatella Renzulli ha cercato di spiegare ai ragazzi, in maniera semplice, senza ricorrere a termini tecnici, i principi che stanno alla base del modello cooperativo che oggi può contare su 800 milioni di soci in tutto il mondo, che si riconoscono in valori ed obiettivi comuni, con la giusta energia per poter creare un sistema economico mondiale a misura d’uomo, democratico, unito ed etico. Sono state due ore intense, con alunni preparati e soprattutto ....curiosi! Molti sono stati gli interventi, con domande mirate e pertinenti, dalle quali traspariva il loro interesse, la loro« voglia di esserci». «Speriamo che questo sia solo l’inizio di un progetto – si augura Donatella Renzulli - perché un terreno così fertile va seminato ed amorevolmente curato: e non a caso uso il termine “amorevolmente” perché “amore” è una parola che non va dimenticata, un sentimento prezioso e di tutti, intimo ma da condividere, vecchio come il mondo ma sempre così attuale e necessario». L’incontro si è concluso con un breve, intenso ed emozionante filmato intitolato «Felix, l’eco-guerriero più giovane al mondo, di soli 13 anni, parla all’ONU», un filmato che Donatella Renzulli invita tutti a guardare «perché Felix è speranza, è futuro, rappresenta la potenzialità dei nostri ragazzi, nei quali dobbiamo credere». La Cassa Rurale rivolge un ringraziamento alla preside (e insegnante) Giuliana Predari per l’ospitalità e la disponibilità, a Raffaella Zanoni, esperta della Federazione dei Consorzi Cooperativi, per il suo preziosissimo contributo e... ai ragazzi della seconda A, che sono stati i veri protagonisti di questa positiva iniziativa!

terbrennero di via Innsbruck a Trento, il consiglio di amministrazione ed il personale della Cassa Rurale di Trento. Il prof. Giuseppe Lusignani, docente di Economia e Tecnica dei Mercati Finanziari presso l'Università di Bologna e membro del comitato scientifico di Prometeia, ha fatto un'analisi di prospettiva del settore bancario e finanziario. Le cinque relazioni sul tema "Esperienze nel cambiamento" hanno fatto il punto su altrettanti progetti innovativi avviati, in fase di sperimentazione o in corso di avvio all'interno della Cassa Rurale di Trento.

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tradinoi

cosa c’è di nuovo Sconti per i soci presso la scuola di fondo alle Viote

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on l’intento di favorire la pratica dell’attività sportiva, la Scuola Italiana di Sci Fondo Viote propone ai soci della Cassa Rurale di Trento e ai loro familiari alcune agevolazioni per la stagione sciistica 2011/2012 presso il Centro Sci Fondo delle Viote sul Monte Bondone:

I giovani artigiani stanno con le casse rurali

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ercoledì 9 novembre si è svolto presso la sede dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese della provincia di Trento l'incontro "ABC sulla gestione dei rapporti con la Banca". La serata era l'ultima di un ciclo di quattro appuntamenti, organizzati dai Giovani Imprenditori di Confartigianato e coordinati dal loro Presidente, Ivan Bonvecchio, incentrati sugli aspetti generali di gestione delle Piccole Imprese. Per la Cassa Rurale di Trento hanno partecipato al dibattito il direttore generale Michele Sartori e Gianluca Campitelli dell'Area Commerciale. Per la Cooperativa Artigiana di Garanzia è invece intervenuto Cristiano Pasquazzo, del Servizio Garanzie. Alla presenza di una trentina di giovani imprenditori sono stati discussi temi quali il ruolo e lo scopo della Cooperativa Artigiana di Garanzia e le forme di finanziamento alle piccole medie imprese. Nel suo intervento Michele Sartori si è in particolare soffermato sull'attuale situazione economico finanziaria, locale e nazionale. La serata è stata molto apprezzata dai giovani artigiani: è emerso chiaramente che il dialogo con i propri partner è fondamentale, tanto più in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Come ha commentato Ivan Bonvecchio “Tra i primi interlocutori con i quali dobbiamo tessere e sviluppare rapporti troviamo soprattutto le casse rurali poiché anch'esse sono fortemente legate al proprio territorio e al tessuto sociale, nel quale anche noi con le nostre aziende operiamo quotidianamente. Il superamento di questa congiuntura economica e delle sfide che essa pone sulle nostre strade è possibile solo insieme”.

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sconto 10% sulle tariffe per lezioni individuali e collettive (dal lunedì al sabato mattina) sconto 10% su noleggi stagionali presso il noleggio Ski Service Viote sconto 20% sull’acquisto di attrezzatura agonistica nuova presso lo Ski Service Viote Per informazioni: Scuola Italiana Sci di Fondo Viote, Via alle Caserme, 5 – Loc. Viote, Monte Bondone (TN). Tel. e fax 0461.948105, info@scuolascifondoviote.it

Rinnovata anche la Filiale di Via Gandhi

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on un intervento "lampo", effettuato dalla ditta B-Com di Trento, durato poco più di dieci giorni per minimizzare i disagi alla clientela, sono stati rimodernati anche gli uffici e gli arredamenti della filiale di Via Gandhi, come già accaduto per gran parte degli sportelli della della Cassa Rurale di Trento. Da lunedì 5 dicembre, infatti, la storica "Filiale 6" è stata adeguata ai criteri che hanno ispi-

rato il processo di ammodernamento della rete delle filiali, che puntano a creare ambienti funzionali che favoriscono lo svolgimento delle funzioni bancarie e nel contempo tutelano la privacy della clientela. In quest'ottica, sono stati ricavati comodi uffici sia per le operazioni di cassa che per i servizi di consulenza, oltre che uno spazio più ampio e confortevole per la gestione dei tempi di attesa.


tradinoi ANCORA UN SUCCESSO DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO FOTOGRAFICO

TREDICI SCATTI, ALTRETTANTE EMOZIONI OLTRE TRECENTO LE IMMAGINI INVIATE DA SOCI E CLIENTI FRA LE QUALI LA GIURIA HA SELEZIONATO QUELLE CHE COMPAIONO SUL CALENDARIO 2012 DELLA CASSA RURALE

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a mia Trento: sguardi ed emozioni sulla vita di quartieri e sobborghi della città” era il tema della terza edizione del concorso fotografico riservato a Soci e Clienti per la realizzazione del Calendario 2012. L’idea di affidare ad un concorso fotografico la scelta delle immagini per il calendario della Cassa Rurale risale a un paio di anni fa: la prima edizione nel 2010, con il tema “Le stagioni della città e dei sobborghi di Trento”, aveva registrato un buon successo di partecipazione, ma l’exploit si era registrato l’anno successivo, con oltre duecento partecipanti (tema “Le fontane di Trento e dei sobborghi). Anche questa terza edizione non ha tradito le aspettative ed è stata all’altezza delle precedenti: i partecipanti sono stati

oltre cento, con quasi trecento immagini inviate. Tutte le fotografie sono state attentamente esaminate da una giuria, composta da alcuni amministratori e collaboratori della Cassa, che ha quindi individuato le tredici foto vincitrici. Il primo premio – un buono del valore di 500 Euro in materiale fotografico – è stato assegnato alla fotografia “Movimento in Duomo” di Maria Teresa Lo Preiato (foto in copertina di questo numero); al secondo posto (un buono del valore di 400 euro in materiale fotografico) l’immagine “Panorama” di Michele Azzali e al terzo posto (un buono del valore di 300 euro in materiale fotografico) la foto di Nicola Franceschini “Prossima fermata – Giardino del Salé”. Gli autori delle altre fotografie selezionate per il calendario, sono stati pre-

miati con un cesto di prodotti trentini. La consegna dei premi (foto in basso) si è svolta giovedì 17 novembre presso la Sala della Cooperazione, nel corso della serata organizzata per incontrare i nuovi Soci della Cassa Rurale (articolo a pagina 10). Le tredici fotografie vincitrici, insieme a numerose altre immagini selezionate dalla giuria, saranno esposte durante il mese di gennaio nella filiale di piazza Fiera. La Cassa Rurale rivolge un ringraziamento a tutti partecipanti per il loro impegno e per il contributo dato al successo dell’iniziativa.

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tradinoi IL “RENDICONTO” È ALLA SUA NONA EDIZIONE

NEL BILANCIO SOCIALE la vera “anima” della cassa ANCHE NEL DOCUMENTO RELATIVO AL 2010 C’È L’ELENCO COMPLETO DELLE INIZIATIVE E DELLE ASSOCIAZIONI SOSTENUTE DALLA CASSA RURALE

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l Bilancio Sociale rappresenta, ormai da alcuni anni, lo strumento più significativo che la nostra Cassa Rurale utilizza per “rendere conto” in modo diretto e dettagliato ai propri soci, clienti, collaboratori e alla comunità in generale, dell’attività svolta con riferimento, in modo particolare, al proprio impegno sul territorio. Si tratta di un rendiconto che una Cassa Rurale predispone in quanto certifica la coerenza tra la propria attività e la propria missione d’impresa, che secondo i principi della Cooperazione - è quella di fare banca promuovendo il miglioramento, la coesione, la crescita sostenibile “morale, culturale ed economica” del proprio territorio. Il documento, arriva quest’anno alla

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nona edizione e con una veste grafica decisamente rinnovata, riprende lo schema adottato negli ultimi anni, che prevede un’articolazione in tre parti: identità della Cassa, attività nei confronti dei principali portatori di interesse e contabilità sociale. Con riferimento alla sezione Attività, nel capitolo “Il valore per la Collettività” viene presentato, come ogni anno, l’elenco completo delle iniziative e delle associazioni sostenute dalla Cassa Rurale nel corso del 2010; sempre nella sezione Attività, segnaliamo infine due capitoli di approfondimento sulle iniziative svolte dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento e dall’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento.


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INVITO ALLA LETTURA

Su queste due pagine riportiamo i grafici e le icone che sintetizzano alcuni dei principali argomenti trattati all’interno del documento, con l’intento di suscitare nel lettore curiositĂ ed interesse per una lettura piĂš approfondita. Il Bilancio Sociale 2010 è a disposizione dei Soci presso gli sportelli della Cassa Rurale o direttamente sul sito internet www.cassaruraleditrento.it, sezione Chi siamo>documenti societari.

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tradinoi intervista al PROF. BRUNO DALLAGO

IL CUORE A TRENTO LA MENTE SUL MONDO

IL PRESIDE DELLA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO È DIVENTATO SOCIO DELLA CASSA RURALE NEL 1978 di Maurizio Tomasi

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Foto AGF Bernardinatti

on c’è mai stato un drammatico bisogno di sociologia come oggi: l’affermazione potrebbe apparire faziosa, dal momento che a pronunciarla è il preside della facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, il prof. Bruno Dallago. Ma la motivazione che sta alla sua base ne chiarisce la fondatezza. «La crisi che stiamo vivendo è la conseguenza non prevista dell’esplosione delle ineguaglianze, vale a dire non solo delle differenze che esistono a livello di reddito e di ricchezza ma anche di opportunità, come ad esempio l’accesso all’università, divenuto più difficoltoso per le classi più deboli». La sociologia, con la sua capacità di analisi delle conseguenze dei fenomeni e dei processi economici può dunque dare indicazioni per dare prospettive nuove a una situazione divenuta cupa. La valutazione del prof. Dallago parte da una visione professionale di

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quanto sta accadendo ma si fonda anche sulla sua storia personale. «Sono figlio di un operaio e di una casalinga, nato nel 1950: la mia prospettiva, considerate le caratteristiche della mia famiglia, era di arrivare al massimo al diploma di scuola media superiore. Invece sia io che mia sorella ci siamo laureati, perché il contesto economico e sociale in cui siamo cresciuti ci ha offerto quell’opportunità». Ovvio che per arrivare alla laurea c’è voluto innanzi tutto l’impegno personale e, ancora prima, la ferrea volontà dei genitori di garantire gli studi dei figli. «Sono cresciuto avendo ben chiare le priorità che mio padre si era dato nell’investire il denaro che guadagnava. Al primo posto l’educazione e l’istruzione dei figli. Poi una casa in proprietà, sogno mai realizzato. E in coda, l’acquisto di una automobile». Questo esempio paterno aveva in sé anche un implicito insegnamento: mai indebitarsi. «Posso dire che il salto generazionale è avvenuto con la consapevolezza che non si doveva aspettare di avere il denaro per fare le cose ma che ci si poteva indebitare per progetti che ne valessero la pena». Come ad esempio acquistare un appartamento. Esattamente quello che il prof. Dallago ha fatto nel 1978, due anni dopo il suo matrimonio, quando rientrato dall’Ungheria dove aveva fatto il dottorato, si è rivolto all’allora Cassa rurale di Villazzano, per accendere un mutuo per

Prof. Bruno Dallago, preside della Facoltà di Sociologia di Trento

l’acquisto di una casa nella quale andare a vivere con la moglie. Il prof. Dallago manifesta ancora oggi il suo apprezzamento per l’appoggio ottenuto dalla Cassa Rurale, sia in termini economici che personali. «Quella di sapersi rapportare con il socio è una caratteristica fondamentale e distintiva delle Casse rurali, che va difesa e rafforzata», commenta il prof. Dallago, che nel 1969 è entrato come matricola nella sede di via Verdi della Facoltà di sociologia e quarant’anni dopo ha salito quelle stesse scale per andare però a sedersi nell’ufficio del preside. La sua carriera accademica l’ha voluta fare interamente a Trento: questo suo attaccamento alla città natale ha comportato il rifiuto di prestigiosi e ben remunerati incarichi a livello internazionale. Ma non ha nessun rimpianto. Sia perché non ha mai dovuto piegare le sue idee alle aspettative di qualsivoglia committente, sia perché non ha comunque mai rinunciato a coltivare contatti ed interessi in tutto il mondo. Nel suo lungo e prestigioso curriculum accademico ci sono studi e docenze in Ungheria, in California, in Giappone, in Cina, in Sudafrica ed i viaggi di lavoro su invito delle più quotate università in tutto il mondo sono pane quotidiano. «Trento è un’ottima base – conclude - ma solo Trento è limitante, perché il rapporto con il resto del mondo è fondamentale per il nostro lavoro».


clm

Nel prossimo numero presenteremo le nuove offerte per i soggiorni di studio estivi all'estero in Irlanda (Dublino) e Germania (Lindenberg)

DOPO IL POSITIVO BILANCIO DELL'EDIZIONE 2011

È TEMPO DI PENSARE AI CORSI ESTIVI DEL CLM

PER I FIGLI DEI SOCI SONO PREVISTE VANTAGGIOSE CONDIZIONI CON SCONTI fino a 700 euro SUI COSTI DI ISCRIZIONE

L

a Cassa Rurale di Trento rinnova anche per l’estate 2012 l’ interessante serie di agevolazioni rivolte a scolari e studenti che nel corso delle vacanze estive intendano approfondire lo studio della lingua inglese o tedesca nei soggiorni organizzati da CLM Bell. Le due Sedi dei corsi sono la ormai collaudata Casa di soggiorno AERAT di Candriai sul Monte Bondone, per coloro che sono interessati alla lingua inglese, mentre per lo studio della lingua tedesca i ragazzi soggiorneranno a Villa Santi in località Montagne di Stenico nella stupenda cornice del Parco Adamello Brenta. Uno staff di docenti, rigorosamente di madre lingua e con grande esperienza nell’insegnamento in età scolare, affiancato da assistenti qualificati, seguirà costantemente il soggiorno degli ospiti durante l’intera giornata, organizzando momenti di studio e altre varie attività culturali, ludiche e sportive. I turni ospiteranno alternativamente scolari dagli 8 agli 11 anni e studenti dai 12 ai 16 anni. Nelle tabelle sono elencate le vantaggiose condizioni riservate, in parti-

English Summer Camp 2012

A Candriai sul Monte Bondone

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Eur per i so1c.i3s80,0 o 68 olo 0 0,00

I quattro turni: 1 luglio – 14 luglio per bambini dagli 8 agli 11 anni 15 luglio – 28 luglio per ragazzi dai 12 ai 16 anni 29 luglio – 11 agosto per bambini dagli 8 agli 11 anni 12 agosto – 25 agosto per ragazzi dai 12 ai 16 anni Le agevolazioni: Per ogni iscritto all’English Summer Camp la Fondazione Cassa Rurale di Trento mette a disposizione un contributo di € 200,00 Inoltre per ogni figlio di Socio “attivo”* la Cassa Rurale di Trento mette a disposizione per ogni iscritto la somma di € 500,00.

colare, ai figli dei Soci "attivi" (ovvero Soci intestatari di conto corrente con l'aggiunta di servizi collegati). Per beneficiare dei contributi riservati ai Soci sarà richiesto di presentare all’atto dell’iscrizione presso il CLM Bell idonea dichiarazione rilasciata dall’Ufficio Soci della Cassa in via Belenzani 6.

Le iscrizioni sono già aperte

Per informazioni: Via Pozzo, 30 - Trento tel. 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it

Deutsches Sommer Camp 2012

A Stenico, località Montagne, nel Parco Naturale Adamello Brenta

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Eur per i soc6i 2s 0,00 o 32 olo 0,00

I due turni: 25 agosto – 1 settembre per bambini dagli 8 agli 11 anni 1 settembre – 8 settembre per ragazzi dai 12 ai 14 anni Le agevolazioni: Per ogni iscritto al Deutsches Sommer Camp la Fondazione Cassa Rurale di Trento mette a disposizione un contributo di € 100 Inoltre per ogni figlio di Socio “attivo”* la Cassa Rurale di Trento mette a disposizione per ogni iscritto la somma di € 200,00.

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clm

DUE “GIORNALI” CHE RACCONTANO COSA SUCCEDE DURANTE I CORSI S

i intitolano “Das Villa Santi Magazin” e “The Candriai Gazette” le due mini-riviste, curate e realizzate dai ragazzi che quest’anno hanno partecipato ai soggiorni estivi organizzati dal CLM BELL per lo studio rispettivamente del tedesco e dell’inglese (come illustrato nel dettaglio nell’articolo di pagina 17).

I due “periodici” hanno avuto ognuno un‘uscita in concomitanza di ciascun turno di soggiorno. Le pubblicazioni contengono alcuni testi scritti dai partecipanti in tedesco ed in inglese, in cui si racconta cosa si è fatto durante i corsi. Moltissime sono le foto che documentano le varie iniziative, compre-

Ein typischer Tag in der Villa Santi Manuela ruft um halb acht “aufstehen”! Dann ziehen wir uns an. Um acht Uhr gehen wir zum Frühstück und dann räumen wir unsere Zimmer auf. Alle wollen gewinnen beim Wettbewerb “das sauberste Zimmer”. Um neun Uhr ist Unterricht mit Sabine. Um halb eins ist Mittagessen. Dann haben wir Freizeit bis halb drei. Um halb drei machen wir Ausflüge. Wir machen eine kleine Pause um vier Uhr und essen Obst oder einen Joghurt. Um sechs Uhr gehen wir zur Villa Santi zurück und haben Freizeit. Vor dem Abendessen um halb acht duschen wir. Wir können von halb acht bis halb neun mit unseren Eltern telefonieren. Nach dem Abenddessen machen wir gemeinsam Spiele bis um halb zehn, dann gehen wir auf unsere Zimmer. Manuela und Dylan machen um halb elf das Licht aus. Das ist ein typischer Tag in der Villa Santi

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se quelle dei singoli partecipanti. Le immagini e i testi proposti in queste pagine sono riferiti a due dei cinque “Summer camp” svoltisi a Candriai (dal 19 giugno al 2 luglio e dal 3 al 16 luglio) e ai due “Sommercamp” svoltisi invece a Villa Santi (dal 20 al 27 agosto e dal 27 agosto al 3 settembre).


RACCONTANO CORSI ESTIVI

A Typical day at Candriai

by Alice and Elisa

Nicol, Diana and Valeria wake us up at half past seven and then we dress up. At eight o’clock we go to the breakfast and then we go and tidy up our room for the “Tidy your room competition”. When it’s nine o’clock we go in the room and have lessons with Kingsley and Marco. Between the two lessons we have a little break and then we have another lesson. We have lunchtime at half past twelve and then we have a freetime. Project time is at quarter past two PM and at quarter past four PM we have a snack. At half past four PM we have sport in the park and on special occasions we have volleyball lessons or we play some games in the garden of centre. The shower time is after the sport at half past six PM. At seven o’ clock we have dinner time and at eight o’ clock we have evening activities. At quarter to nine we call our parents and at nine o’ clock we have bedtime. At half past nine Nicol, Diana and Valeria switch our lights off. This is a typical day in Candriai.

A Visit to the Malga

by Emanuele and Anastasia

We go at Malga Brigolina on Thursday. At Malga Brigolina there are a lot of animals: cows, donkeys, rabbits, chickens, dogs, pigs, goats and the horses. We eat the ice-cream and the yoghurt. We play in the park at trampoline and at climbing.

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tradinoi A COLLOQUIO CON LA PRESIDENTE ED IL SEGRETARIO

LE SFIDE SI VINCONO SE SI COMBATTE INSIEME

L’«ASSOCIAZIONE TRENTINA FIBROSI CISTICA ONLUS» È UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER PAZIENTI E FAMIGLIARI, SOSTIENE LA RICERCA SCIENTIFICA E PROMUOVE INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE di Maurizio Tomasi

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l momento la fibrosi cistica è una malattia per la quale non c’è guarigione. Ma ciò non deve sconfiggere la speranza ed anzi deve stimolare l’impegno per aiutare chi ne è affetto e i loro famigliari e per favorire la ricerca. È con questo spirito che nel 2005 è stata fondata a Trento l’Associazione Trentina Fibrosi Cistica, divenuta poi onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale), che attualmente conta oltre duecento soci ed ha la sua sede in via Soprassasso 1 a Gardolo: “...insieme per vincere la fibrosi cistica” è lo slogan scelto dall’Associazione. “Quando cinquant’anni fa la malattia fu scoperta - spiega la presidente dell’Associazione, Bruna Cainelli - i bambini colpiti non sopravvivevano oltre l’anno. Ora, grazie alla ricerca, buona parte dei malati raggiunge l’età adulta in discrete condizioni di salute e l’attesa di vita media è di oltre quarant’anni”. Sono stati fatti quindi enormi progressi nella cura di questa malattia genetica che – in estrema sintesi – a causa della produzione di secrezioni interne molto dense, provoca ripetute infezioni respiratorie oltre che ostruire il pancreas ed impedire che i suoi enzimi raggiungano l’intestino, dove favoriscono la digestione e l’assimilazione delle sostanze vitali (per ulteriori dettagli, si veda la scheda di approfondimento sulla pagina a fianco). Per quanto riguarda i polmoni, per

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far fronte alle infezioni vengono somministrati antibiotici mirati a dosi molto elevate, con cicli di terapia per via orale, endovenosa e tramite aerosol. Ma con il passare del tempo il microrganismo responsabile dell’infezione sviluppa una resistenza all’antibiotico, per cui si rende necessario trovarne di nuovi. Proprio di questo si occupa un progetto di ricerca “adottato” dall’Associazione trentina in ricordo di Sara Zini (che è stata una dipendente della Cassa rurale di Trento). Per sostenere il lavoro di due anni di undici ricercatori, serve una somma di 50.000 Euro. L’Associazione Trentina è impegnata a contribuire con 17.000 Euro. Con la seconda edizione della manifestazione “24 ore di solidarietà - Camminiamo per la ricerca” che si è svolta a Trento il 24 e 25 settembre scorso, ne sono stati raccolti 6.500. Un’altra iniziativa di successo per la raccolta di fondi destinati alla ricerca, vede coinvolta l’Associazione nel mese di dicembre. Presso il punto vendita cittadino di una catena di negozi di elettronica ed elettrodomestici, da qualche anno i volontari dell’Associazione si mettono a disposizione per confezionare i pacchetti regalo. “Di anno in anno è aumentata la superficie dei tavoli sui quali lavoriamo - ricorda con soddisfazione Marco Pelz, segretario dell’Associazione - e se potessimo contare su altri volontari, potremmo proporre il servizio anche ad altri negozi”.

Oltre che sul versante della raccolta fondi per la ricerca scientifica (un altro progetto “adottato” riguarda i farmaci in grado di normalizzare gli effetti sfavorevoli della mutazione genetica responsabile della malattia), l’Associazione Trentina svolge un insostituibile ruolo di punto di riferimento per i pazienti colpiti dalla malattia e per i loro famigliari: “nel momento in cui viene diagnosticata la fibrosi cistica la famiglia entra in crisi”, afferma Bruna Cainelli. L’esistenza dell’Associazione viene comunicata agli interessati dall’ospedale dove è stata diagnostica la malattia. “A chi si rivolge a noi, diciamo sempre che non possiamo guarire il loro

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Associazione ha un sito internet ricco di informazioni sull’attività che svolge e sulla malattia. L’indirizzo è: www.associazionetrentinafibrosicistica.it


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congiunto ma possiamo camminare insieme – spiega Marco Pelz – ed aiutarli ad esempio nell’espletamento delle numerose pratiche burocratiche connesse con l’erogazione dei servizi e dei medicinali destinati agli ammalati e nell’informarli sulle terapie da seguire e sulle modalità per attuarle”. Vivere con la fibrosi cistica impegna infatti notevolmente il malato e la sua famiglia. Le cure sono complicate e molto pesanti, occupano parecchie ore al giorno, per tutta la vita, richiedono costanza e supporto ed un impegno assistenziale e terapeutico per tutta la vita.

In Trentino, presso il reparto pediatria dell’Ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, è stato creato il Centro Provinciale di supporto per la cura della fibrosi cistica, diretto dal primario dott. Ermanno Baldo. “È una struttura efficace ed efficiente”, affermano Bruna Cainelli e Marco Pelz, che esprimono grande stima e riconoscenza per l’operato del dott. Baldo. Nel “Centro di supporto” lavorano attualmente anche una psicologa ed una fisioterapista, grazie a due borse di studio finanziate in parte anche dall’Associazione. La promozione di iniziative per far conoscere la fibrosi cistica è un’altra delle attività statutarie dell’Associazione. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere i fondi necessari per finanziare i progetti adottati e le borse di studio, l’Associazione organizza e promuove incontri pubblici, presso altre associazioni o nelle scuole. “Il malato - dicono Bruna Cainelli e Marco Pelz - vive in un contesto sociale che deve crescere, non solo per qualità nell’assistenza ma pure per capacità di relazioni umane che migliorino la comprensione e dunque la sensibilità verso questa difficile realtà”.

Cos’è la fibrosi cistica

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a fibrosi cistica, malattia poco conosciuta ma purtroppo presente anche in molte famiglie trentine, è la malattia genetica grave più diffusa nel nostro paese. In Italia vengono diagnosticati circa duecento nuovi casi all’anno: ogni settimana nascono circa quattro nuovi malati, ma ogni settimana muore un malato. Chi ne è affetto ha una attesa di vita media di 40 anni, vita guadagnata a prezzo di intense e continue cure quotidiane. Viene tramessa ereditariamente dai genitori, portatori sani, attraverso un gene mutato. In Italia sono citca tre milioni i portatori sani di questo gene modificato. Quando in una coppia entrambi i genitori sono portatori, vi è una probabilità su quattro che il figlio nasca malato. L’alterazione del gene, determina la produzione di muco molto denso; questo muco “chiude” i polmoni e porta infezioni respiratorie che mettono a rischio la vita; inoltre ostruisce il pancreas e impedisce che gli enzimi pancreatici raggiungano l’intestino, con la conseguenza che i cibi non vengono digeriti e assimilati. La malattia può manifestarsi più o meno precocemente e con gravità diverse. In Trentino viene effettuato da diversi anni un test su tutti i neonati.

Nelle immagini: il logo dell’Associazione; il campione di ciclismo Francesco Moser, testimonial dell’Associazione, assieme al dott. Ermanno Baldo, medico responsabile del Centro Provinciale di Supporto per la cura della fibrosi cistica dell’Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto (la foto è stata scattata in piazza Duomo a Trento in occasione della “24 ore di cammino” del settembre scorso; alcuni componenti del direttivo dell’Associazione, in Vason in occasione della “Trento/Bondone”, manifestazione alla quale l’Associazione è presente come ospite da tre anni. Bruna Calliari è la quarta da sinistra: al suo fianco, Carlo Pelz.

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tradinoi IN VISITA ALLA FILIALE

ALL’«INTERPORTO» UNA SCOMMESSA VINTA IL COSTANTE INCREMENTO DI ATTIVITÀ HA RESO NECESSARIO AMPLIARE ALL’INTERA GIORNATA L’ORARIO DI APERTURA di Maurizio Tomasi

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ia Innsbruck 17, zona Interporto. Questo l’indirizzo di una delle più “giovani” filiali della Cassa Rurale di Trento. Varcata la porta ad apertura automatica, chi entra si trova in un ambiente con ampi spazi e arredamento moderno e funzionale. Allo sportello, il sorriso di Milena Slaghenaufi. Sulla destra, l’ufficio del direttore, Alberto Betta, che non passa certo inosservato con la sua imponente mole da gigante buono, che gli era stata molto d’aiuto quando giocava come calciatore professionista in C2 con il Trento e in C1 con altre squadre, come Rimini o Treviso. Il suo ruolo era quello di portiere. Ma se ai tempi in cui vigilava fra i pali in aerea di rigore il compito era non far passare nessuno, adesso l’imperativo è invece far entrare quante più persone possibile. Obiettivo raggiunto, dal momento che la filiale, dopo un periodo in cui era aperta solo al mattino, dall’ottobre dell’anno scorso osserva invece un orario completo: dalle 8.05 alle 13.20 il mattino e dalle 14.30 alle 15.45 il pomeriggio. L’ampliamento d’orario si è reso necessario per l’incremento dell’attività. La scommessa fatta dalla Cassa Rurale di Trento quando nel 2004 aprì uno sportello in zona Interporto, intuendo che poteva essere un’area con grandi potenzialità, si è rivelata vincente. Nel 2009 c’è stato il trasferimento nell’attuale sede e il suo affidamento ad Alberto Betta, da

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vent’anni in Cassa Rurale, che già aveva diretto la fiiale del Top Center e quella alla Finestra sull’Adige. Con lui c’era Cristina Pedrolli, che aveva gestito il precedente sportello (e prima di lei, alla direzione della filiale si erano susseguiti Federico Bonazza e Federico Pellegrini). Come detto, inizialmente l’apertura era limitata al mattino. Adesso è a tempo pieno, per far fronte alle esigenze ed alle richieste di soci e clienti, aumentati di anno in anno. Sono in prevalenza le ditte e le aziende che operano in zona, sia all’Interporto che a Spini, a gravitare sulla filiale. Ma è in continuo aumento anche il numero dei “privati”, rappresentati sia dai dipendenti delle aziende dei dintorni sia da nuovi

clienti che hanno “scoperto” che la filiale è facilmente e rapidamente raggiungibile dalla tangenziale e che c’è sempre parcheggio, “qualità” che si aggiungono all’efficienza del servizio prestato. “La filiale è in costante crescita: operatività e fatturato lo dimostrano ma continua il lavoro per acquisire nuova clientela e nuovi soci”, afferma il direttore. “Di certo non ci si annoia - conferma Milena Slaghenaufi, laureata in economia, dipendente della Cassa Rurale di Trento da oltre cinque anni - e per le caratteristiche della clientela c’è anche molto lavoro di back-office”. Quando suo padre l’accompagnava all’Interporto per farle un po’ di scuola guida, Milena non pensava certo che quel posto con grandi capannoni, ampie strade e poco traffico sarebbe stato lo stesso dove sarebbe poi venuta a lavorare. Da landa desolata e periferica, destinata a fare da parcheggio ai TIR, battuta dal vento proveniente dal Garda, l’Interporto (con i suoi dintorni) si è trasformato in un insediamento produttivo dove hanno sede ditte di livello nazionale ed imprese locali, dove il terziario si è sviluppato con vigore, dove è addirittura possibile alloggiare in un albergo di una grande catena internazionale: una zona dove l’economia pulsa e cresce. E secondo Alberto Betta continuerà a farlo e la Cassa Rurale, che è già sul posto, sarà pronta a fare la sua parte.


bussola finanziaria

noi & i soldi L’analisi del direttore

UNA BANCA "A KM ZERO"!

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ono ormai due mesi che, a causa della crisi che non passa e delle crescenti preoccupazioni di tutti sulle prospettive di soluzione, qui in Cassa Rurale di Trento ci troviamo a discutere e ragionare in modo molto intenso con soci, clienti, colleghi di altre banche, semplici conoscenti che ci rivolgono con un tono nuovo la classica domanda: come va? E si aspettano risposte e indicazioni, possibilmente tranquillizzanti. È ovvio che non abbiamo risposte per tutti i quesiti, noi possiamo solo fare al meglio la nostra parte, che è quella di una banca cooperativa di comunità. Però cerchiamo di focalizzare due aspetti: la Cassa Rurale di Trento è solida e continua a sostenere il territorio facendo il suo lavoro di banca locale. Sono due aspetti non certo banali nè secondari in questa fase, ma li possiamo serenamente dichiarare perché non abbiamo mai tradito la nostra vocazione, non abbiamo mai sostituito gli investimenti nella società e nell'economia locale con speculazioni finanziarie che portano i soldi dei nostri clienti chissà dove e chissà a chi. I soldi che i trentini ci affidano vengono impiegati a Trento! Questo è il nostro unico lavoro, e con i margini che esso ci dà sosteniamo anche quegli enti e quelle associazioni non economiche, ma preziosissime per la nostra comunità, che sono la ricchezza di noi trentini. Insomma, siamo una "banca a km zero", denominazione d'origine controllata e garantita. Nel fare questi ragionamenti ci fa piacere scoprire che i nostri clienti e soci capiscono e si compiacciono. "Bravi", ci dicono. Però non basta un "bravi". A noi serve che tutti i nostri soci in primis, ma anche tutti i clienti, sostengano questa nostra politica. E lo possono fare molto concretamente continuando ad affidarci i loro risparmi, e magari anche dirottandoci quelli che avevano investito altrove: in una banca a km zero come la nostra sanno dove vanno a finire. Michele Sartori

Dal 6 dicembre è vietato il trasferimento di denaro in contanti oltre i 1.000 euro In vigore lo stesso limite di 1.000 euro anche per i libretti di deposito bancario Con l’emanazione del Decreto legge n 201, del 6 dicembre 2011 (cosiddetto “decreto salva-Italia”), sono stati nuovamente modificati i limiti d’importo per il trasferimento di denaro contante, titoli al portatore, assegni e libretti al portatore. Nello specifico, il limite di 2.500 euro è stato sostituito dalla nuova soglia di 1.000 euro. Pertanto, a partire dal 6 dicembre 2011 è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di tra-

sferimento è complessivamente pari o superiore a 1.000 euro. Il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia, che appaiono artificiosamente frazionati. Il trasferimento può tuttavia essere eseguito per il tramite di Banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane S.p.A. Assegni: tutti gli assegni bancari, circolari e postali emessi per importi pari o superiori a 1.000 euro devono recare la clausola di non trasferibilità, oltre l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario.

Libretti di deposito bancari o postali al portatore: il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore deve essere inferiore alla nuova soglia dei 1.000 euro. I libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a 1.000 euro devono essere estinti dal portatore o, in alternativa, il loro saldo deve essere ridotto a una somma inferiore al predetto importo entro il 31 dicembre 2011. La violazione di detta prescrizione è punita con una sanzione minima di 3.000 euro. Le nostre filiali sono a disposizione per ogni ulteriore informazione.

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noi & i soldi

CINQUE “PRODOTTI” PENSATI PER I GIOVANI DAL LIBRETTO DI DEPOSITO A DIVERSI TIPI DI CONTO CORRENTE, LA CASSA RURALE DI TRENTO PROPONE UNA SERIE DI SOLUZIONI CHE RISPONDONO ALLE ESIGENZE DELLE NUOVE GENERAZIONI

Risparmiolandia È un libretto di deposito senza spese dedicato ai bambini fino a 10 anni, pensato per aiutare mamma e papà ad accompagnare i bambini verso il mondo del risparmio attraverso le divertenti avventure dello scoiattolo Gellindo, che potrai trovare sul sito www.risparmiolandia.it. Scopri gli altri vantaggi - un simpatico omaggio all’apertura del libretto - sconti e riduzioni presso i negozi convenzionati - possibilità di utilizzare giochi e strumenti educativi all’interno di un’area internet interamente dedicata al mondo dei piccoli

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oom+ È il pacchetto di prodotti pensato per i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, che consente l’accesso ai più comuni servizi bancari. oom+ è uno strumento evoluto che agevola i ragazzi nella gestione dei risparmi e permette ai genitori di supervisionare l’operato dei figli. Accresce l’indipendenza e la responsabilità dei giovani, che imparano ad utilizzare gli strumenti bancari per far fronte alle loro esigenze. I genitori possono verificare le operazioni, con puntualità e discrezione, in qualsiasi momento e con la massima comodità. Con oom+ potrai avere - libretto di risparmio per l’accumulo dei risparmi per spese future; - carta prepagata: in una sola card tutto ciò che ti serve per la gestione del denaro; - accesso ai contenuti riservati della “CooMUNITY+” attiva all’indirizzo www.oraomaipiu.it - una polizza assicurativa gratuita per i rischi legati alle attività di tutti i giorni (ricovero ospedaliero, gesso, etc.)

Conto Università Conto Università è la speciale proposta che la Cassa Rurale di Trento riserva agli studenti universitari fino all’età di 27 anni. Scopri i vantaggi bancari e le numerose agevolazioni per le attività legate allo studio e ai momenti di svago - gestione del conto gratuita (nel caso di attivazione del servizio Infobanking) - carta Universicard gratuita per pagare e prelevare denaro in tutto il mondo - carta di credito Campus Web a condizioni vantaggiose - finanziamenti speciali per viaggi di studio e stage all’estero


noi & i soldi Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le condizioni contrattuali ed economiche relative ai servizi descritti sono indicate nei fogli informativi a disposizione presso gli sportelli della Cassa Rurale di Trento e sul sito www.cassaruraleditrento.it

Conto Rock È il conto corrente a canone mensile particolarmente vantaggioso riservato ai giovani di età compresa tra 18 e 30 anni. Nel canone mensile di soli 3,50 euro sono compresi i principali servizi bancari. I titolari di Conto Rock hanno inoltre l’opportunità di inserire il proprio “curriculum vitae” all’interno del sito www. formazione-lavoro.net (Società che si occupa di formazione e consulenza per la Cooperazione Trentina) per rendersi visibili a tutte le aziende del mondo cooperativo locale

Conto Pop È il conto corrente che premia, con un canone mensile particolarmente vantaggioso, chi opera attraverso i canali telematici, abbinando agli stessi garanzie di sicurezza e protezione assolutamente esclusive. Conto POP si apre allo sportello e il canone mensile di soli 1,00 euro include i principali servizi bancari, tra i quali:

- operazioni effettuate sul conto corrente attraverso i canali telematici o di natura automatizzata - carta bancomat - servizio di internet banking INBANK - servizio InfoSMS per utilizzo servizi informativi (saldo, movimenti conto corrente, ecc.) e dispositivi (per ricarica cellulare ed altri servizi) - servizio Alert: attivabile in abbinamento al servizio InfoSMS, avvisa in caso di prelievi/pagamenti della propria carta bancomat uguali o superiori a 200 euro. - polizza utilizzo fraudolento carta bancomat

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noi & i soldi LA PRENOTAZIONE SI PUÒ FARE TELEFONICAMENTE OPPURE “ON LINE”

CONSULENZA GRATUITA PER I DUBBI DEI SOCI LA CASSA RURALE OFFRE UN SERVIZIO PER APPROFONDIRE, CON L’AIUTO DI ESPERTI, TEMI E PROBLEMI DI NATURA FISCALE, PREVIDENZIALE E LEGALE

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a Cassa Rurale di Trento offre ai propri Soci un servizio di consulenza preciso e personalizzato per approfondire temi e risolvere problemi di natura fiscale, previdenziale e legale. Grazie a specifiche convenzioni stipulate con le ACLI di Trento e con studi specializzati della città, esperti nei vari settori sono a disposizione dei soci per fornire gratuitamente assistenze e consulenze su appuntamento, in giorni prefissati, presso un ufficio riservato nella filiale di Piazza Fiera a Trento. Come accedere al servizio • Il Socio interessato potrà segnalare direttamente o telefonicamente alla propria filiale (almeno tre giorni prima rispetto ai termini riportati sul calendario) l’intenzione di usufruire del servizio, specificando l’area e l’oggetto della consulenza. Gli uffici della Cassa provvederanno succes-

sivamente a confermare l’appuntamento. • È inoltre possibile prenotare l’appuntamento direttamente on-line, secondo il calendario prestabilito, ricordando di indicare la giornata in cui si intende usufruire del servizio. Seguirà conferma da parte della Cassa, con data e orario fissato per la consulenza. Settore per settore, ecco il dettaglio degli argomenti che vengono trattati nell’ambito del servizio PREVIDENZA • pensioni di vecchiaia, di invalidità, sociali, superstiti; • versamenti volontari; • assegni familiari; • recupero contributi; • compilazione modello RED-INPS;

• infortuni e malattie professionali; • provvidenze a favore dei mutilati e invalidi civili; • previdenze sociali estere FISCO • verifica dichiarazione redditi persone fisiche, dichiarazione I.C.I. e cartelle esattoriali; • analisi e risposte a quesiti di natura fiscale, societaria e civilistica; • detrazioni fiscali e agevolazioni I.V.A. su ristrutturazioni; • prima consulenza nell’avviamento di nuove contabilità; • prima assistenza nelle successioni e nelle donazioni; • verifica del contenzioso tributario e delle iscrizioni a ruolo LEGALE • diritto di famiglia; • diritto di proprietà; • diritto delle successioni; • contratti.

Calendario del servizio Area Fisco Previdenza Legale

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Giorno Lunedì Giovedì Venerdì

Frequenza settimanale settimanale settimanale

Orario 11.00 – 12.30 8.30 – 9.30 9.00 – 12.00


noi & i soldi UN QUESITO MOLTO FREQUENTE

RECESSO E DISDETTA SONO LA STESSA COSA?

DIRITTI E DOVERI CONTRATTUALI DEL PROPRIETARIO E DELL’“AFFITTUARIO” NELLA LOCAZIONE DI IMMOBILI

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a locazione è il contratto attraverso il quale un soggetto concede in godimento ad un terzo un proprio bene a fronte del pagamento – da parte di costui – di un corrispettivo in danaro. Nel linguaggio parlato viene comunemente identificato con il termine di “affitto”, giuridicamente non corretto per questo tipo di contratto poiché con il termine “affitto” – nel Codice civile – si intende esclusivamente la locazione di beni produttivi, come un’azienda. Si tratta di uno dei contratti più antichi, elaborato ai tempi dell’antico diritto romano, che oggi viene largamente utilizzato nel settore immobiliare, specie per soddisfare esigenze abitative primarie di chi non può permettersi di acquistare un immobile. Proprio questa situazione ha indotto il legislatore a creare una disciplina specifica per le locazioni degli immobili ad uso abitativo al fine di tutelare il conduttore, soprattutto sotto il profilo della durata del contratto e della determinazione del corrispettivo. Sovente, nell’ambito delle consulenze svolte per i soci, proprio con riferimento alla durata del contratto, mi viene richiesto se la legge consente all’inquilino ed al proprietario di sciogliere il contratto prima della scadenza ed eventualmente in che modo. Ebbene, la risposta affermativa a questa domanda dimostra pienamente la tutela accordata dalla legge al conduttore: egli infatti può – in linea di massima – interrompere in ogni momento il

contratto a differenza del proprietario al quale è del tutto precluso il diritto di sciogliere unilateralmente l’accordo prima della sua naturale scadenza. Questa possibilità si chiama “diritto di recesso” e la legge specifica che è un diritto che il conduttore può esercitare ogni qual volta vi siano “gravi motivi”, salvo che il proprietario e l’inquilino abbiano stipulato un contratto che non richieda espressamente una giustificazione per esercitare il recesso. In tal caso infatti, all’inquilino potrebbe anche essere concessa la facoltà di interrompere il contratto senza alcun motivo specifico, a proprio piacimento. Il recesso si attua mediante l’invio di una comunicazione scritta al proprietario, generalmente mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento (ma il contratto può prevedere anche mezzi diversi, come la posta elettronica certificata). L’effettivo scioglimento del rapporto si determina nel momento in cui decorrono sei mesi dal ricevimento della raccomandata; si tratta tuttavia di un termine previsto dalla legge che le parti possono modificare in sede di contratto. Prima del decorso dei sei mesi, il vincolo contrattuale rimane valido ed efficace con la conseguenza che deve essere rispettato da ambo le parti. Ciò implica – evidentemente – che l’inquilino dovrà pagare puntualmente il canone fino al momento in cui libererà l’appartamento.

Il recesso non va confuso con la “disdetta”. Tale è la comunicazione con la quale l’inquilino manifesta di non volersi avvalere del rinnovo tacito del contratto che, nei contratti di locazione, si verifica automaticamente alla scadenza degli stessi. Il diritto di non rinnovare il contratto può essere esercitato anche dal proprietario ma, alla prima scadenza, incontra rigorosi limiti inderogabilmente previsti dalla legge. Come per il recesso, l’intenzione di disdettare il contratto va comunicata mediante uno scritto inviato all’altra parte, con il mezzo previsto dal testo contrattuale. A differenza del recesso, affinché la comunicazione sia efficace, essa dovrà essere inviata nel termine previsto dal contratto, fissato generalmente in sei mesi prima della data di scadenza del rapporto. Avv. Gian Luca Bruni Responsabile area legale Paissan & Partners - Consulenza per l’impresa

L’Avvocato Gian Luca Bruni segue il servizio di consulenza legale gratuita offerta ai soci della cassa rurale di trento

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Giovani 2.0

LA CASSA RURALE RIPROPONE UN’INIZIATIVA IN CUI CREDE MOLTO

PER I “PREMI DI STUDIO”, LA META SARÀ GINEVRA LA PARTECIPAZIONE È RISERVATA A STUDENTI SOCI O FIGLI DI SOCI CHE SI SONO DIPLOMATI O LAUREATI CON BUONI RISULTATI

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l 28 febbraio 2012 scadrà il termine per la presentazione della documentazione per l’ottenimento del premio di studio per gli studenti, Soci o figli di Soci, che si sono diplomati o laureati nello scorso anno scolastico o accademico con buoni risultati. Il Regolamento per accedere al premio è pubblicato qui di seguito. Il premio di studio consiste, ormai da diversi anni, in un viaggio premio di alcuni giorni in una città europea, organizzato in collaborazione con l’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento, con l’intento anche di favorire la conoscenza e il dialogo tra giovani. In occasione dell’anno internazionale della Cooperazione proclama-

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to dall’ONU per il 2012, è stata scelta come meta per il viaggio-premio, che si svolgerà nel terzo weekend di aprile, la città di Ginevra (in Svizzera), dove ha sede l’ICA – International Cooperative Alliance – associazione indipendente e non governativa che unisce e rappresenta l’intero settore cooperativo mondiale. Oltre alla visita di Ginevra e delle sedi dell’ONU e ICA, il programma di viaggio comprenderà anche tappe in alcune tipiche località svizzere. Coloro che, per varie ragioni, non potranno partecipare al viaggio, avranno la possibilità di optare per un premio alternativo, che consiste in un buono acquisto del valore di € 500,00 da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL.

REGOLAMENTO PER ACCEDERE AL PREMIO DI STUDIO 2012 • Possono presentare richiesta del Premio di Studio tutti i giovani che alla data di ottenimento del diploma o della laurea risultino essere Soci* o figli di Socio* della Cassa Rurale di Trento. • Il Premio di Studio viene riservato agli studenti che hanno frequentato il quinquennio di scuola media superiore o il triennio presso una scuola professionale della Provincia Autonoma di Trento, o che hanno


conseguito la laurea all’università (incluse le lauree brevi) esclusivamente in scuole o università italiane. • Il diploma o la laurea devono essere stati conseguiti nell’anno scolastico o accademico 2010/2011. • Per accedere al premio dovranno essere stati conseguiti i seguenti punteggi minimi: • Scuole professionali 80/100 • Scuole medie superiori 90/100 • Università 105/110 • Il premio consiste in un viaggio premio in una località europea, che sarà comunicata con congruo anticipo. • La rinuncia al viaggio premio non comporta per il premiato la corresponsione di somme di analogo valore, né è prevista la possibilità di cessione del premio ad altra persona.

• Il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha deliberato che gli Studenti che per qualsiasi motivo decidano di non partecipare al viaggio avranno la possibilità di optare per un premio alternativo: un buono del valore di 500,00 euro da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL. Le richieste di premio dovranno essere presentate all’Ufficio Soci della Cassa Rurale entro il 28 febbraio 2012,

utilizzando l’apposito modulo di adesione pubblicato in questo numero, ed allegando copia del certificato di diploma o laurea dal quale emerga il punteggio conseguito. Condizione indispensabile per poter accedere al Premio di Studio è che il Socio risulti “attivo” e cioè che sia intestatario di conto corrente con l’aggiunta di servizi collegati (almeno la carta bancomat e/o il pagamento di utenze). *

Modulo di richiesta del Premio di Studio Da consegnare all’Ufficio Soci della Cassa Rurale di Trento entro il 28 febbraio 2012. IL SOTTOSCRITTO.............................................................................................................................................................. CODICE FISCALE................................................................................................................................... nato il.............................................................................................................................................................................................. A.................................................................................................................................................................................. residente............................................................................................................................................................................................................................. tel................................................................................................................................. figlio del socio/a............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ Chiede, in relazione al risultato scolastico conseguito, di poter partecipare al viaggio premio gratuito organizzato dalla Cassa Rurale di Trento in Svizzera. A tal fine dichiara di aver ottenuto il seguente risultato nell’anno scolastico/accademico 2010/11

qualifica di scuola prov. professionale presso................................................................................................................................ punteggio..................................................... diploma di scuola prov. superiore presso..................................................................................................................................................... punteggio..................................................... diploma di laurea in ................................................................................................. università di ............................................................................... punteggio..................................................... Allega alla presente certificato di laurea, diploma o qualifica con relativo punteggio conseguito.

data........................................................................................................................................ firma............................................................................................................................................................................................................................... Il modulo è disponibile anche sul sito internet www.cassaruraleditrento.it

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Giovani 2.0 I TEMI SARANNO PREVIDENZA, LAVORO, CASA, CREDITO

RISPOSTE CHIARE A DOMANDE CRUCIALI

“IL FUTURO ME LO GESTISCO IO” È IL TITOLO SCELTO PER UN CICLO DI CONFERENZE CHE INIZIERÀ NEL GENNAIO 2012

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osa significa essere un libero professionista? Perché investire i risparmi in un fondo pensione? Come posso avere una casa tutta per me? Ho un’idea: come posso realizzarla? Che finanziamento mi conviene chiedere? Per trovare la risposta a questi ed altri interrogativi, l’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento propone un ciclo di quatto incontri serali in collaborazione con Cassa Rurale di Trento, ACLI Trentine e Trentino Sviluppo. “Il futuro me lo gestisco io” è il titolo scelto per il ciclo di conferenze che inizierà nel gennaio 2012. Durante ogni incontro verrà illustrato un tema differente e con l’aiuto di esperti sarà possibile capire quali strumenti ed opportunità esistono per costruirsi un futuro, dal lavoro alla casa. Tutti gli incontri si terranno presso la sala Don Guetti di Cassa Centrale Banca in via Vannetti n. 8 a Trento, con orario 20.30 - 22; al termine di ciascuna serata seguirà un piccolo rinfresco. La partecipazione è gratuita. Tutta la cittadinanza è invitata.

1° serata – Giovedì 19/1/2012 LAVORO AUTONOMO E SUBORDINATO dott.ssa Laura Rosina – Referente progetto Lavoro Patronato ACLI. Principali tratti distintivi tra lavoro autonomo e lavoro dipendente. LA PREVIDENZA INTEGRATIVA Michele Zatelli – Ufficio Bancassicurazione Cassa Rurale di Trento. Ragioni e opportunità di scelta di forme pensionistiche complementari. 2° serata – Giovedì 2/2/2012 LE COOPERATIVE EDILIZIE Nicola Mendini – Direttore CoopCasa Cooperative costituite da soci che vogliono costruire le proprie abitazioni: uno strumento alternativo per realizzare la prima casa. 3° Serata – Giovedì 16/2/2012 LA CREAZIONE DI SOCIETà COME INIZIATIVA PERSONALE Daniela Sannicolò – Agente di Sviluppo presso Trentino Sviluppo SpA La nascita di nuove iniziative imprenditoriali: dalla piccola realtà di autoimpiego allo spin-off innovativo. 4° Serata – Giovedì 1/3/2012 L’ACCESSO AL CREDITO Gianluca Campitelli – Area Commerciale Cassa Rurale di Trento Uno sguardo al mondo del credito, tra servizi bancari ed incentivi pubblici.

Insetti e alghe? Sono vere leccornie! Il tema della sostenibilità energetica e della ricerca di nuove risorse alimentari è stato al centro dell'«Aperitivo sostenibile» organizzato lo scorso 22 novembre 2011 dall'Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento in collaborazione con il Museo delle Scienze di Trento. Presso la sede del Museo in Via Calepina, il micologo dott. Massimiliano Tardio e l'algologo dott. Mauro Gobbi hanno accompagnato i partecipanti alla scoperta di nuove risorse alimentari: alghe e insetti. In particolare, gli insetti (grilli, larve e libellule), apparentemente insoliti come “ingredienti” di pietanze nella nostra società occidentale, in realtà anche recentemente sono stati l’unica fonte di sostentamento, come ad esempio in tempi di guerra. Nel corso della presentazione, ai partecipanti sono stati offerti due assaggi a base di insetti

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(grilli e larve) e due stuzzichini a base di alghe. Animati da una grande voglia di sperimentare, i partecipanti hanno assaggiato con curiosità ed entusiasmo gli spuntini offerti, dimostrando stranamente di gradire questa insolita proposta. Aurora Agostini


Giovani Soci “Autobiografia” del nuovo Direttivo 1 Elena Gabrielli - presidente Nata a Trento il 25 settembre 1987, laurea magistrale in Giurisprudenza (percorso europeo transnazionale) presso l’Università degli Studi di Trento. Attualmente iscritta all’Albo dei praticanti avvocati presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trento. Socia fondatrice dell’Associazione Giovani Soci CRT e membro del Direttivo dei Giovani Cooperatori Trentini. Hobbies: viaggiare, leggere, fare sport (nuoto, tennis, danza, camminate in montagna). 2 Mattia Palazzo - vice presidente Nato a Trento il 3 febbraio 1983, laurea in Ingegneria Edile e Architettura presso la facoltà di Ingegneria di Trento e master in Project Management presso la facoltà di Economia di Verona. Attualmente responsabile dell’ufficio tecnico di un’impresa di costruzioni e collaboratore con alcuni studi di architettura di Trento e Mezzolombardo. Hobby: leggere e ballare. 3 Giulia Degasperi - consigliere Nata a Trento il 19 settembre 1978, diploma di ragioneria e laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Trento. Imprenditrice e amministratrice della Cassa Rurale di Trento. Tempo libero: teatro, cucina, passeggiate in montagna, nuoto, membro dell’Associazione Culturale Alto Sasso e animatrice nei campeggi.

Biotecnologie Agro-Industriali all’Università di Verona. Attualmente si occupa di Assicurazione e Controllo Qualità in un’azienda di prodotti dolciari tipici del trentino. Hobby: camminare in montagna, in bicicletta, conoscere costumi, tradizioni e prodotti dei luoghi che visito. 10 Aurora Agostini - revisore Nata a Rovereto il 28 gennaio 1982, laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Trento, iscritta all’Albo degli Avvocati di Trento. Attualmente lavora come libera professionista in uno studio legale. Membro del Comitato per le pari opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trento. Hobby: sport (nuoto, sci, camminate in montagna...) 11 Matteo Facchinelli - revisore Nato a Trento il 5 novembre 1981, laurea in Economia presso l’università degli studi di Trento. Dipendente della Cassa Rurale di Trento. Hobby: calcio, sci, montagna, comporre giardini zen. 12 Erika Susat – revisore Nata a Trento il 20 agosto 1986, diploma in agrotecnica e laurea presso la Libera Università di Bolzano - corso in tecnica ed economia agraria. Socia della Cassa Rurale. Hobby: musica, cucina, giardinaggio, ballo.

4 Andrea Franzoso - consigliere Nato a Trento il 14 maggio 1987, diploma di maturità presso il liceo scientifico G.Galilei; attualmente iscritto alla facoltà di Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università di Trento. Socio fondatore dell’Associazione Giovani Soci CRT. Tempo libero: sport vari (calcio, basket, pallavolo e squash).

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5 Matteo Gaigher - consigliere Nato a Trento il 14 novembre 1982, diploma in ragioneria, attualmente iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza di Trento. Hobby: calcio, sci, andare in bicicletta, informatica, auto e motori. 6 David Pellegrini - consigliere Nato a Trento il 6 maggio 1979, diploma in ragioneria e laurea presso la Facoltà di Sociologia di Trento. Dal 2005 è impiegato presso il consorzio Trentingrana Concast s.c.a. in ambito amministrativo. Socio fondatore dell’Associazione, socio dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini, membro del direttivo Comitato Quartiere di San Donà e Maestro Cooperatore della Federazione Trentina della Cooperazione. 7 Giulia Panizza - consigliere Nata a Trento il 10 settembre 1991, diploma di maturità classica, attualmente iscritta alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Trento, percorso europeo e transnazionale. Hobby: studio (amo quello che studio e lo faccio con passione e dedizione), stare in compagnia, leggere e viaggiare.

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8 Jacopo Pedrotti - segretario Nato a Trento il 12 febbraio 1982, laurea specialistica in Società,Territorio e Ambiente presso la Facoltà di Sociologia di Trento. Attualmente impiegato presso l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento. Sono socio CRT e dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini. Dal 2009 sono consigliere circoscrizionale dell’Argentario. 9 Matteo Cavagna - tesoriere Nato a Trento il 12 maggio 1983, diploma di perito chimico e laurea in

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ASSEGNATE LE BORSE DI STUDIO DELLA FONDAZIONE CASSA RURALE DI TRENTO

IL SOGNO REALIZZATO DI MARICA E STEFANO

LEI FREQUENTA A EDINBURGO UN CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO; LUI UN DOTTORATO DI RICERCA NEGLI STATI UNITI SUI MECCANISMI NEURALI DEL RICONOSCIMENTO DEGLI OGGETTI Intervista di Maurizio Tomasi

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pecializzazione in diritto internazionale pubblico: focus sul diritto internazionale penale e criminale»: questo il titolo del progetto presentato da Marica Tamanini, ventidue anni compiuti a marzo, che da settembre - dopo aver conseguito una laurea triennale in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso il Polo di Gorizia dell’Università degli Studi di Trieste, sta frequentando un Master di Legge (LLM) presso l’Università di Edimburgo. L’aspettativa è quella di poter spendere professionalmente tale qualificazione operando presso una delle corti internazionali di giustizia o come consulente legale per un’organizzazione internazionale, sia governativa che non governativa. «L’intenzione è di mettere a disposizione le competenze che acquisirò, per il miglioramento del sistema di giustizia internazionale», ci dice in un colloquio via internet, durante una fredda, ventosa e piovosa serata scozzese. L’interesse specifico per questo argomento è stato stimolato dalle vicende della ex Jugoslavia che Marica ha conosciuto grazie al suo impegno durante il trennio di università con il Movimento Studentesco per le Organizzazioni Internazionali (MSOI): «Gorizia è al confine con la Slovenia e lì l’attenzione per quanto successo nella ex Jugoslavia è molto forte: dibattiti, approfondimenti, occasioni di studio, sono molto frequenti. Grazie al MSOI ho avuto modo di conoscere la storia dei Balcani. Il primo anno di attività con il Movimento si è concluso con una discussione sull’indipendenza del Kosovo; il secondo anno abbiamo invece provato a simulare il processo a Karadzic. In entrambi i casi il focus è stato sui temi del diritto internazionale». L’impatto con l’ambiente universitario di Edinburgo è stato positivo ed ha confermato a Marica la bontà della sua decisione di scegliere la città scozzese come sede per questo corso di specializzazione. «Per quanto riguarda il complesso delle sue facoltà, l’università di Edinburgo è ai primi posti nelle graduatorie ed infatti la qualità dell’insegnamento è ottima afferma - le lezioni sono gestite in forma di seminario e molto

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Marica Tamanini nella sede della Fondazione Cassa Rurale di Trento

spesso sono affidate ad esperti esterni invitati a trattare argomenti specifici in modo altamente specializzato: sono molto soddisfatta di quello che sto imparando». Due le strade che si apriranno per Marica al termine del corso di specializzazione: partecipare a stage presso le istituzioni di diritto internazionale o il dottorato di ricerca. «Personalmente spero di poter avere l’opportunità di fare qualche stage, per vedere dall’interno come funziona il sistema della giustizia internazionale ed avere così modo di acquisire ulteriori competenze specifiche, da mettere poi a frutto dopo qualche anno in un dottorato di ricerca». I temi del diritto e della giustizia connessi alle vicende della ex Jugoslavia sono al momento di primario interesse per Marica, che non esclude però di aprirsi anche ad altri casi perché, purtroppo, sullo scenario internazionale non mancano certo situazioni che propongono analoghi problemi.


L'IMPORTO di ciascuna borsa DI STUDIO È DI 15.000 EURO Con l'intento di sostenere l’impegno e la determinazione dei giovani trentini più meritevoli, la Fondazione Cassa Rurale di Trento mette a disposizione borse di studio del valore di 15.000 euro ciascuna, destinate a giovani laureati che intendano iniziare o proseguire un progetto di studio o di perfezionamento, presso Università o Istituzioni italiane o estere, pubbliche o private. Per il 2011 il bando prevedeva l’assegnazione di una borsa di studio per ciascuna delle seguenti aree tematiche: economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanistico-

letteraria. Le domande dovevano essere presentate entro il 30 giugno 2011. La commissione di valutazione dei progetti ha deciso di assegnare solo le borse di studio nei settori economico-giuridico e tecnico-scientifico. I vincitori sono stati anche "ospiti d'onore" in occasione della serata dedicata all'incontro con i nuovi soci della Cassa Rurale di Trento, che si è svolta il 17 novembre. Marica Tamanini e Stefano Anzellotti hanno raccolto l'applauso dei presenti durate un collegamento - non privo di problemi tecnici - audio video via internet.

Intervista di Corrado Corradini

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a borsa di studio della Cassa Rurale di Trento mi permetterà di dedicarmi interamente alla ricerca sfruttando al meglio le opportunità che mi vengono offerte alla Harvard University”. Alla prestigiosa università americana Stefano Anzellotti frequenta un dottorato di ricerca sui meccanismi neurali alla base del riconoscimento degli oggetti. La materia è complessa e richiede qualche spiegazione da parte di Stefano: “Le nostre interazioni con il mondo si basano sulla capacità di riconoscere oggetti e persone intorno a noi. Conserviamo queste informazioni nella nostra memoria e vi accediamo ogni volta che ne abbiamo bisogno. Per noi è un compito semplice, ma i meccanismi che si mettono in moto sono in gran parte ancora sconosciuti. Risulta quindi particolarmente complesso riuscire a sviluppare algoritmi in grado di replicare le capacità umane di riconoscimento degli oggetti”. Il problema del riconoscimento degli oggetti ha dei potenziali risvolti pratici molto significativi, esplorati nell’attività di studio di Anzellotti. Nel caso, ad esempio, di pazienti con lesioni cerebrali o malattie neurodegenerative diverrebbe importante comprendere cosa succede quando i meccanismi di riconoscimento smettono di funzionare per poter individuare appropriate procedure di riabilitazione. Un altro settore in cui la materia di ricerca dello studente trentino può avere applicazioni pratiche è quello dell’intelligenza artificiale. “Costruire dispositivi in grado di replicare le capacità di riconoscimento umane è complesso - spiega Anzellotti - ma aprirebbe la porta a un grande numero di importanti applicazioni”. Un campo di ricerca sviluppato in alcuni laboratori, ad esempio, riguarda le automobili a guida automatica, in grado di riconoscere pedoni e ostacoli lungo il percorso. Simili mezzi favorirebbero la mobilità di soggetti con limitate capacità fisiche o visive e ridurrebbero i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza. Chiarisce Anzellotti: “I limiti che al momento impediscono che circolino automobili di questo tipo dipendono

Stefano Anzellotti all’Harvard University

dall’inferiorità dei dispositivi artificiali di riconoscimento degli oggetti rispetto alle capacità umane”. È ricco di stimoli l’ambiente in cui Stefano svolge il suo lavoro: “Ad Harvard - osserva - circolano molte idee e le persone sono molto appassionate a quello che fanno. Spesso professori e ricercatori da altre università vengono in visita per conferenze o per fermarsi un periodo. Gli studenti provengono da tutto il mondo e danno vita ad un ambiente dove si mescolano molte culture e tradizioni”. Per il suo futuro il borsista trentino ha le idee molto precise: “Alla fine del dottorato vorrei proseguire la mia ricerca con un post dottorato, che dura 2-3 anni. Non ho ancora deciso dove lo farò, se in Europa o negli Usa. Concluso il mio percorso di studi la mia intenzione sarebbe quella di trovare lavoro in ambito accademico”.

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GIRO AL SAS 2011: TRIPLETTA PER SOI S

Foto Daniele Mosna

crivi “Giro al Sas” e il pensiero corre a una delle gare di maggiore tradizione del panorama italiano. È così da oltre mezzo secolo. La tradizione aveva subito uno stop di alcuni anni. Sostanzialmente aveva tirato il fiato prima di riprendere la corsa con un nuovo “patron”, Gianni Demadonna. Uno che di corse a piedi se ne intende. Anche per averle corse con scarpette, maglietta e calzoncini (sfiorando il successo a New York nel 1987) ma anche perché era proprio stato il “Giro al Sas” a fargli amare l’atletica. Da quando, in giovanissima età, osservava l’azione del suo primo “mito”: An-

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tonio Ambu, abbonato al primo posto in quella che è “la corsa” per i trentini del capoluogo. Oggi i protagonisti sono cambiati. I corridori degli altipiani polarizzano l’attenzione e occupano stabilmente i gradini del podio. È stato ancora così per Edwin Soi. In Piazza Duomo, nel salotto del capoluogo, ha fatto tripletta. Per tre volte consecutive ha superato davanti a tutti l’arco di arrivo, con il pubblico ad applaudire e con le stelle in cielo a osservare, almeno per una sera, le stelle del “Giro al Sas”. Tra loro hanno corso e sudato anche gli amatori perché il “Giro al Sas” è gara

per tutti. Anche per i giovani, le speranze di oggi che potrebbero diventare le certezze di domani. Dell’atletica italiana e mondiale. (d.nart)


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la cassa rurale di trento alla maratona di new York

C'erano anche 73 trentini fra i 47mila appassionati che lo scorso 6 novembre hanno preso il via alla maratona di New York City, che viene definita "The race like no other" (la corsa come nessun'altra). Dei trentini in gara, piĂš della metĂ erano presenti nella "grande mela" grazie ad una trasferta organizzata dalla Cassa Rurale di Trento. Nella foto, scattata in piazza Duomo pochi giorni prima della partenza, i maratoneti del "gruppo Cassa Rurale di Trento" insieme ai loro familiari che li hanno accompagnati nell'avventura sportiva oltreoceano.

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il calendario 2012 della cassa rurale

è stato realizzato con le foto scattate

da soci e clienti


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