Trento vive settembre 2014

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TRENTO Anno XIV - SETTEMBRE 2014 - Numero III - trimestrale

www.cassaruraleditrento.it

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA CASSA RURALE DI TRENTO

Tab: B Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 DCB Trento.

SUI BANCHI DI SCUOLA CI SI PREPARA AL FUTURO

CORSI SUPER-SCONTATI PER I SOCI ATTIVI L’ASSEMBLEA HA APPROVATO IL BILANCIO 2013 GIORGIO BAGOZZI È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE


Da 50 anni, l’eccellenza nell’insegnamento delle lingue.

Classi con massimo 12 studenti di livello linguistico omogeneo

SERVIZI Centro d’ascolto, biblioteca, videoteca, stampa estera, formazione online, soggiorni studio

PALESTRA DELLE LINGUE Arte, cultura e divertimento con attività in lingua presso la scuola e in contesti esterni

Unica sede autorizzata in Trentino per esami di certificazione linguistica Cambridge English, Goethe-Institut, DELE

...dal 1966 Corsi e lezioni individuali per adulti, studenti, bambini e per enti, aziende, scuole.

Iscrizioni e info in segreteria

Trento Via Pozzo 30 | Riva del Garda Viale Dante 68 Tel 0461 981733 | clm-bell@clm-bell.it

La Fondazione Cassa Rurale di Trento promuove la formazione e lo studio delle lingue straniere nella comunità trentina.

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Palma & Associati

Clm Bell fa la differenza!


PAROLA AL PRESIDENTE

Le nuove sfide Il rigore e la prudenza con cui abbiamo affrontato per tempo la situazione ci mettono in una condizione di serenità anche per il futuro.

D

a anni ormai – troppi – in ogni nostro scritto o intervento infiliamo la parola crisi. Difficile sottrarsi anche oggi, perché tra tonfi e rimbalzi l’onda lunga della rassegnazione che accompagna il periodo non accenna a placarsi. Eppure assistiamo ad un paradosso: mentre i consumi calano, i depositi nelle banche, ovvero il risparmio, tende ad aumentare. Da una parte si assiste ad un tentativo di ripristinare un patrimonio familiare eroso, dall’altra, forse, all’incapacità di credere ad una ripresa vera, e quindi avviare i consumi e gli investimenti tipici di una economia dinamica che sa guardare allo sviluppo. La nostra Cassa Rurale non vorrebbe stare a guardare. Questi anni hanno cambiato profondamente il modo di fare banca. Ogni banca, anche la Cassa Rurale, ha dovuto fare i conti in fretta con problemi fino a poco prima mai esistiti: prima la mancanza di liquidità quando è andato il tilt il sistema interbancario. I primi segnali di sfiducia in questa crisi sono infatti avvenuti tra banche, che non si prestavano più i soldi. Poi è arrivata l’alluvione dei crediti in sofferenza, e delle difficoltà a sopportante il peso economico, davvero consistente. Nel contempo, la crisi economica ha portato con sé quella reputazionale e di immagine. Le banche “cattive” che non vogliono prestare i soldi ricacciando così la testa sott’acqua a chi – boccheggiante – tenta di salvarsi. Posso dire con obiettività che le Casse Rurali hanno cercato fino all’ultimo, e a volte anche oltre, di allontanare questa immagine. Lo hanno fatto con le azioni concrete, affrontando le situazioni una alla volta. Mi pare che i dati ci rendano merito, almeno un po’. Uno su tutti, i mutui concessi alle famiglie per comprare o ristrutturare casa. In tre anni sono rimasti pressoché stabili, con una lieve flessione nel 2013 rispetto all’anno prima. Ma nei primi sette mesi di quest’anno assistiamo ad una vera svolta, 196 mutui per 24 milioni di euro, 157 per 17 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Non sappiamo ancora se saprà trasformarsi in tendenza o soltanto in un rimbalzo, ma ci piace credere che si respiri nelle famiglie un nuovo

clima di (prudente) fiducia. Tuttavia ci rendiamo conto che occorre cambiare, perché la navigazione a vista di questi anni, seppur molto competente, non potrà continuare all’infinito. Da poche settimane la nostra Cassa Rurale ha un nuovo direttore, Giorgio Bagozzi, già vicedirettore di Cassa Centrale Banca (vedi articolo a pagina 17). L’opportunità del cambiamento ci consente anche di riflettere a 360 gradi sul futuro della Cassa Rurale. Occorre, forse, un ragionamento complessivo sul ruolo della banca di comunità come è la nostra Cassa Rurale, inserita in un contesto urbano eppure portatrice di valori che richiamano al piccolo mondo delle periferie, di persone che si conoscevano una a una e che si ritrovavano in Cassa Rurale come in una grande famiglia. Un mondo che non c’è più, e che occorre ricreare su altre piattaforme, altri livelli. Occorre ripensare all’oggi senza guardare sempre al passato ma aprendo gli occhi sul futuro. Che è fatto di problemi diversi, di relazioni diverse, e anche di molta tecnologia che ha rappresentato per le banche una vera e propria rivoluzione rispetto al passato. I nostri figli entrano nel mondo attraverso la minuscola porticina dello schermo di uno smartphone, e da lì si muovono, esplorano, scelgono. Nuove relazioni, nuovi collegamenti da immaginare e costruire, nuove esigenze da affrontare. Tenendo sempre presente che il mondo non tornerà mai più come prima. È una sfida immensa, che riguarda la nostra organizzazione interna, dalla Cassa Rurale al sistema di credito cooperativo del Nord Est e nazionale. Qualcuno avrà sentito parlare di progetti ambiziosi a cui stiamo lavorando per rafforzare sempre di più il sistema. Cose che si riflettono apparentemente poco o nulla sulla clientela e sui servizi bancari. Tuttavia, sapranno continuare a garantire credito e attenzione verso la comunità con maggiore vigore e gli “attrezzi” giusti. Al consiglio e al direttore, insieme a tutta la struttura, il compito di percorrere le strade giuste – e a velocità adeguata – che ci si parano davanti. Buon lavoro a tutti. Giorgio Fracalossi

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A PAGINA 25 LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA “PORTA UN AMICO, PREMIA LA TUA ASSOCIAZIONE”

SUI BANCHI DI SCUOLA CI SI PREPARA AL FUTURO CENT’ANNI FA TRENTO ERA UNA “FORTEZZA”

SPECIALE ASSEMBLEA

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TEMPI DIFFICILI, BILANCIO “SERENO”

TRA DI NOI

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L’INEGUAGLIABILE FASCINO DELLA CITTÀ ETERNA GIORGIO BAGOZZI È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE UN LUNGO VIAGGIO TRA CANZONI “SEMPREVERDI” ACCOGLIENZA POSITIVA PER “BANCH’IO” ANCHE A SAN DONÀ LA FILIALE È “BANCH’IO” VIAGGIO IN TERRA SANTA, RICORDI INDELEBILI CHI PRESENTA NUOVI CLIENTI AIUTA LE ASSOCIAZIONI LA COOPERATIVA SOCIALE “LE FARFALLE” NOVE NUOVI “MAESTRI COOPERATORI” FESTE DEL SOCIO, APPUNTAMENTO SEMPRE GRADITO

NOI & I SOLDI

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PIÙ SERENI CON ASSIRISK LE PAROLE DELLA FINANZA

FONDAZIONE

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RIAPERTI I TERMINI PER LE BORSE DI STUDIO L’ASSOCIAZIONE “NUOVAMENTE” TRENTO SOTTO LE BOMBE NEL FILM D’ANIMAZIONE “MILA”

CLM

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GLI ESAMI DA SOSTENERE PER LA CERTIFICAZIONE CORSI SUPER-SCONTATI PER I SOCI ATTIVI

GIOVANI 2.0

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Periodico della Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Proprietario ed editore Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Società cooperativa. Iscritta all’albo delle banche al n. 2987.6. Iscritta all’albo nazionale degli enti cooperativi al n. A157637. Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Registro delle Imprese di Trento, codice fiscale e partita IVA n. 00107860223. Sede legale e direzione generale via Belenzani 6, Trento - Tel. 0461 206111 e-mail: trentovive@cr-trento.net

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TRECENTO PARTECIPANTI AL FORUM GIOVANI UN VIDEO CHE PARLA DI NOI IL FUTURO ME LO GESTISCO IO - TERZA EDIZIONE

SOMMARIO

IN PRIMO PIANO

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SOMMARIO

TRENTO

Direttore: Giorgio Fracalossi Direttore responsabile: Walter Liber Comitato di redazione: Giorgio Bagozzi, Mario Longo, Paolo Serafini, Adriana Osele, Rossana Gramegna, Roberta Pinto, Franco Dapor Coordinatore: Maurizio Tomasi Hanno collaborato: Federico Albertelli, Luca Guadagnini, Davide Maggipinto, Marta Nuresi Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000 Grafica e impaginazione: Curcu & Genovese Stampa: Tipografia Alcione - Lavis

Anno XIV - SETTEMBRE 2014 - Numero III - trimestrale


IN PRIMO PIANO

Sui banchi di scuola ci si prepara al futuro A colloquio con i dirigenti del Liceo classico Prati, del Liceo scientifico Galilei, del Liceo delle scienze umane “Rosmini” dell’Istituto tecnico tecnologico “Buonarroti” e dell’Istituto tecnico Economico “Tambosi-Battisti”, che fanno il punto su come sono cambiate le scuole della città negli ultimi cinque anni

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ll’inizio di settembre è stato presentato “La buona scuola”, il progetto di riforma del sistema d’istruzione del Governo Renzi. Nel quarto capitolo del documento intitolato “Ripensare ciò che si impara a scuola” si afferma che “vi sono parti e fasi del nostro sistema di istruzione più deboli di altre” e che, senza stravolgerlo, bisogna “lavorare nel rafforzarle”, per “creare le condizioni per una attuazione piena dell’autonomia ordinamentale, già prevista”. Quella del Governo Renzi sarà la quarta riforma da quando siamo entrati nel terzo millennio. Nel 2000 fu infatti varata la riforma che portava la firma dell’allora ministro all’istruzione, Luigi Berlinguer. Solo tre anni più tardi fu sostituita dalla riforma voluta da Letizia Moratti. A partire dalle prime classi dell’anno scolastico 2010-2011 è stata poi avviata la riforma Gelmini. “Qualità e modernizzazione sono le parole chiave che caratterizzano lo spirito di questa Riforma. Una scuola nuova al passo con i tempi, in cui si privilegia la qualità dell’insegnamento rispetto alla quantità del carico orario e all’eccessivo numero di materie”, si legge sull’archivio dell’area istruzione del sito del Ministero dell’Istruzione. La stessa fonte afferma che “si tratta di un riordino indispensabile e improcrastinabile di tutti i percorsi di studio” e che “il provvedimento pone fine alle moltissime sperimentazioni realizzate a partire dagli anni ’90 e che hanno dato luogo a un enorme frammentazione degli indirizzi” (204 negli istituti tecnici e 396 nei licei). Nell’impianto organizzativo introdotto dalla Riforma Gelmini sono stati previsti sei Licei (artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico con opzione scienze applicate, delle scienze umane con opzione economico-sociale). Per gli Istituti tecnici sono stati individuati due settori, economico e tecnologico: il primo suddiviso in due indirizzi (amministrazione, finanza e marketing; turismo) il secondo

in nove (meccanica, meccatronica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio). Tra i punti di forza della Riforma Gelmini l’archivio on line del Ministero cita anche “un più stretto collegamento con l’Università e l’Alta Formazione, con il mondo del lavoro (stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro) e col territorio”. Ad anno scolastico appena avviato e in vista delle giornate di “porte aperte”, che le scuole organizzano per far conoscere la loro offerta didattica e formativa, il “Primo piano” di questo numero è dedicato ad una (necessariamente parziale) panoramica sulla realtà scolastica cittadina, attraverso le interviste coi i dirigenti del Liceo classico Prati, del liceo scientifico Galilei, del Liceo delle scienze umane “Rosmini” dell’Istituto tecnico tecnologico “Buonarroti” e dell’Istituto tecnico Economico “Tambosi – Battisti”, che fanno il punto su come la scuola è cambiata nell’ultimo quinquennio. di Maurizio Tomasi

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IN PRIMO PIANO Michele Ruele

LICEO CLASSICO GIOVANNI PRATI “Le discipline umanistiche - latino, greco, filosofia, letteratura - sono il centro della nostra offerta formativa e dell’attività degli studenti, la cultura della parola e del pensiero sono i contesti in cui lavoriamo quotidianamente”: parte da questa precisazione Michele Ruele, docente vicario del dirigente, per inquadrare il profilo del Liceo Classico Giovanni Prati, con sede in via SS Trinità 38. L’antichità greca e latina e il patrimonio letterario italiano ed europeo – che sono alla base della cultura e della tecnica della nostra civiltà contemporanea – sono i punti di riferimento dell’attività didattica che punta anche a far comprendere l’attualità del pensiero di Euripide, degli scritti di Machiavelli, delle opere di Dante. “La classicità come mondo chiuso è una concezione vecchia e superata come quella che vede una netta separazione fra cultura umanistica e scientifica”, afferma Ruele. Un’affermazione che trova conferma nei dati relativi alle università alle quali si iscrivono gli studenti dopo la maturità: circa un terzo sceglie facoltà ad indirizzo umanistico, un altro terzo si indirizza verso l’ambito economico e giuridico e un terzo verso materie scientifiche e sanitarie. “Chi esce dal liceo classico possiede un metodo e strumenti di studio che gli consentono di intraprendere qualsiasi strada”, spiega Ruele. Alla fine del biennio gli studenti possono scegliere se proseguire seguendo un percorso umanistico, che prevede lo studio della lingua tedesca, o scientifico, nel quale anziché alla lingua straniera viene riservato spazio alle scienze e alla matematica. “L’offerta formativa ha una forte impronta umanistica – spiega ancora Ruele – ma è accompagnata da una serie di progetti e di attività che la attualizzano e vanno incontro alle esigenze di formazione dei ragazzi: come le certificazioni in ambito tecnologico informatico e delle lingue moderne (tutti si diplomano con un livello B2), promuoviamo attività di stage presso biblioteche, giornali, musei, abbiamo sottoscritto protocolli con la Fondazione Bruno Kessler nell’ambito della ricerca sul linguaggio e abbiamo collaborato alla produzione di un’antologia digitale della letteratura italiana, abbiamo in corso gemellaggi con scuole inglesi, australiane, cilene con cui organizziamo interscambi e dal prossimo anno scolastico sarà possibile frequentare un liceo classico di Innsbruck”. Ruele cita poi anche le collaborazioni con l’Università di Trento per lezioni su diritto costituzionale ed europeo e conclude richiamando l’attenzione sul fatto che a differenza di quanto succede nel resto d’Italia, dove le iscrizioni ai licei classici sono in contrazione (-20% in tre anni), il Prati di Trento è in controtendenza. Per ulteriori informazioni www.liceoprati.it

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Flavio Dalvit

LICEO SCIENTIFICO GALILEO GALILEI Liceo scientifico “ordinamentale” o “con due lingue straniere” e liceo scientifico “opzione scienze applicate”: sono questi i percorsi di studio offerti dal “Galileo Galilei”, liceo scientifico con sede in viale Bolognini 88, nell’edificio che un tempo ospitava le “Dame di Sion”. Nell’indirizzo “ordinamentale” e delle Scienze applicate – spiega il dirigente Flavio Dalvit – lo studio del tedesco dura due anni, quello dell’inglese cinque. In questi indirizzi, come scelta d’istituto è stato anche deciso di potenziare il programma di fisica, prevedendo tre ore settimanali fin dal primo anno. Tedesco ed inglese vengono invece studiati nell’intero quinquennio nell’indirizzo “con due lingue straniere”. L’informatica come disciplina autonoma (due ore in settimana) e l’assenza del latino, sono infine le due caratteristiche che contraddistinguono l’opzione “scienze applicate”. Le facoltà scientifiche fanno la parte del leone come sbocco universitario, ma numerosi sono anche gli studenti che proseguono gli studi nell’ambito umanistico. Dalvit è fiero di precisare che “circa il 94% circa degli studenti che escono dal Galilei supera il test d’ingresso per la facoltà scelta”. Un dato che conferma la qualità della preparazione garantita dalla scuola, che ai suoi iscritti chiede soprattutto la costanza dell’impegno. “Fra i nostri studenti abbiamo avuto anche campioni di livello nazionale e mondiale in diverse discipline sportive e questo testimonia che si può frequentare con profitto la scuola e avere anche tempo per altre attività. Importanti sono l’interesse, la passione personale, la regolarità nell’impegno per far sedimentare le conoscenze acquisite; nel corso del quinquennio, infatti, sono abbastanza frequenti i richiami a quanto imparato negli anni


ANNO SCOLASTICO 2013/14 STUDENTI ISCRITTI ALLE SCUOLE SUPERIORI DELLA CITTÀ DI TRENTO ISTITUZIONE SCOLASTICA

UNITA SCOLASTICA

LICEO CLASSICO LICEO LINGUISTICO LICEO LINGUISTICO EUROPEO LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO D’ARTE ISTITUTO DI ISTRUZIONE DELLE ARTI “Vittoria Bonporti Depero” - TRENTO LICEO ARTISTICO LICEO MUSICALE COREUTICO LICEO MUSICALE SPERIMENTALE IST.TEC.PERITI AZIENDALI E CORR. IN L. ESTERE ISTITUTO SACRO CUORE - TRENTO ISTITUTO TECNICO PER IL SETTORE ECONOMICO ISTITUTO TECNICO PER IL SETTORE TECNOLOGICO ISTITUTO TECNICO PER PERITI IN ARTI GRAFICHE LICEO DELLE SCIENZE UMANE ISTITUTO PROFESSIONALE PER IL COMMERCIO ISTITUTO TECNICO ECONOMICO “A.Tambosi L. Battisti” - TRENTO ISTITUTO TECNICO PER IL SETTORE ECONOMICO LICEO ECONOMICO PER RAGIONIERI LICEO INFORMATICO GESTIONALE LICEO LINGUISTICO AZIENDALE ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO CORSO TECNICO PER GEOMETRI “A.Pozzo” - TRENTO ISTITUTO TECNICO PER IL SETTORE TECNOLOGICO LICEO TECNOLOGICO PER GEOMETRI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “M. Buonarroti” - TRENTO ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE - Ind.Liceo Scientifico Tecnologico ISTITUTO TECNICO PER IL SETTORE TECNOLOGICO ISTITUTO MAGISTRALE - Ind.Quinq.Socio-Psico-Pedag. LICEO “A. Rosmini” - TRENTO ISTITUTO MAGISTRALE- Ind.Liceo Scienze Sociali LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE LICEO CLASSICO LICEO CLASSICO “G.Prati” - TRENTO ISTITUTO MAGISTRALE - Ind. Quinquennio Autonomia Linguistico LICEO LINGUISTICO “S. M. Scholl” - TRENTO LICEO LINGUISTICO LICEO SCIENTIFICO - Ind. Linguistico LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO “G. Galilei” - TRENTO LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO “L. Da Vinci” - TRENTO LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE COLLEGIO ARCIVESCOVILE C.ENDRICI - TRENTO

I dati si riferiscono alle sole scuole diurne. Fonte: Servizio istruzione e formazione del secondo grado, università e ricerca della PAT

precedenti”, precisa Dalvit. Il dirigente conferma che la maggior parte degli studenti e delle famiglie sa che cosa offre e cosa chiede il Galilei e che c’è un buonissimo livello di “auto orientamento”, nel senso che gli studenti arrivano preparati e motivati e lo diventano sempre di più nel corso del quinquennio. Gli stimoli per migliorarsi non vengono dati solo dalle materie di studio, ma anche dalle altre opportunità che la scuola offre, come ad esempio le “settimane linguistiche”, che prevedono un

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ANNO DI CORSO 2° 3° 4° 16 16 19 26 21

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90 55 119 110

127 56 118 79

132 55 109 59

83 108 48 167 178

1.691 1.616 1.594 1.412 1.560

TOTALE 80 60 28 104 69 442 176 48 14 24 76 72 30 79 707 38 66 46 11 256 65 190 34 971 127 53 543 203 465 108 763 48 643 220 669 345 7.873

soggiorno estivo di due-tre settimane ad anni alterni in Gran Bretagna e in Germania per perfezionare la lingua, l’interscambio con un liceo di Monaco di Baviera, le certificazioni linguistiche e per l’ECDL, la partecipazione alle Olimpiadi delle varie discipline scolastiche, le molteplicità attività in collaborazione con il MUSE, con la Fondazione Bruno Kessler (che apre i suoi laboratori ai liceali), con il Cibio, con le facoltà di matematica, fisica, giurisprudenza. Per ulteriori informazioni www.lsgalilei.org

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IN PRIMO PIANO Matilde Carollo

Paolo Dalvit

LICEO DELLE SCIENZE UMANE “ANTONIO ROSMINI”

ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “BUONARROTI”

Da Magistrali si era trasformato in Liceo socio-psico-pedagogico, con due indirizzi (Liceo delle scienze sociali e Liceo linguistico). Il “Rosmini”, che fin dal 1914 ha sede nell’edificio che lo ospita tuttora in via Malfatti 2, è diventato ora “Liceo delle scienze umane”, articolato in Scienze umane e opzione Economico Sociale. Ma non si tratta solo di cambiamenti di nome o di facciata, precisa la dirigente Matilde Carollo. Non è più solo una scuola che forma i futuri formatori. “Il percorso formativo del Liceo delle Scienze umane – spiega Carollo – pur affondando le radici nel precedente socio-psico-pedagogico, offre però allo studente una preparazione generale di tipo liceale, che attraverso lo studio di materie di indirizzo, le esperienze di stage, l’acquisizione di uno spirito critico lo porta anche ad una lettura analitica della società contemporanea. Il diploma garantisce competenze per accedere a tutte le facoltà universitarie e ai corsi post-diploma e permette di inserirsi in maniera consapevole nel mondo del lavoro”. Sociologia, psicologia, pedagogia, antropologia, sono le materie che figurano nel piano di studi, “agganciate” a filosofia, arte, musica, lingue straniere. Il Liceo economico sociale – LES – è un indirizzo totalmente nuovo, che come modello didattico prende spunto dai licei di altri paesi d’Europa e viene a colmare un vuoto nell’offerta formativa, perché intreccia diverse discipline: infatti coniuga una preparazione generale di tipo liceale con lo studio scientifico e approfondito delle scienze economiche e sociali, efficace strumento di interpretazione e conoscenza del mondo contemporaneo. “Al termine del quinquennio – specifica Carollo – si può sia accedere a tutte le facoltà universitarie e ai corsi post-secondari e sia inserirsi nel mondo delle professioni, con particolare riguardo all’area del sociale e dei servizi alla persona, della comunicazione e dei beni culturali sia negli enti pubblici che privati”. Con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta formativa e per svolgere un’incisiva azione culturale sul territorio, la scuola ha stretto collaborazioni, convenzioni e accordi di rete con enti istituzionali di formazione, musei, biblioteche, associazioni e promuove – fra le altre iniziative – soggiorni linguistici, scambi didattico-culturali con scuole estere (europee ed extraeuropee). “Metodi, didattica e contenuti – conclude Carollo - sono stati costantemente aggiornati alla ricerca di strategie che rispondessero meglio non solo alle richieste provenienti dal territorio e alle indicazioni nazionali ed europee, ma che ponessero attenzione agli studenti e li valorizzassero al meglio come protagonisti della formazione e come persone, da sempre obiettivo prioritario dell’Istituto”. Per ulteriori informazioni www.rosmini.tn.it

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Quattro indirizzi e dieci articolazioni: è quanto offre l’Istituto Tecnico Tecnologico “Buonarroti” di Trento, con sede in via Brigata Acqui 15, che ha assunto questa denominazione (prima si chiamava Istituto Tecnico Industriale) dopo l’entrata in vigore della Riforma Gelmini. “Meccanica Meccatronica ed Energia”, “Elettrotecnica ed Elettronica”, “Chimica dei materiali e Biotecnologie” e “Informatica e Telecomunicazioni”, sono i quattro indirizzi. Gli studenti sono chiamati a sceglierne uno al termine di un biennio uguale per tutti “ma che è molto importante perché viene fatto un intenso lavoro di orientamento, dal momento che lo spettro di opportunità offerte dal triennio successivo è molto ampio” afferma il dirigente Paolo Dalvit. Il Buonarroti, grazie ai suoi molti laboratori dove si impara a lavorare, sia individualmente che in gruppo, riesce a coniugare i due ambiti che nella scuola italiana sono stati sempre separati, cioè la teoria e la pratica. Per questo, secondo Dalvit, l’Istituto Tecnico Tecnologico rappresenta “la scuola del futuro”. Anche i dati sugli sbocchi al termine del quinquennio sono confortanti a questo proposito: circa un 30% dei diplomati si iscrive all’università mentre fra quelli che si rivolgono al mondo del lavoro, a distanza di un anno dal diploma circa l’80% risulta aver trovato un’occupazione. Sempre guardando al futuro, Dalvit sottolinea l’impronta nel segno dell’internazionalizzazione data al piano di studi della scuola. “Sono convinto che la forza lavoro che formiamo deve avere una dimensione “continentale”, con competenze linguistiche e professionali di livello europeo”. Per questo si


Marina Poian

ISTITITO TECNICO TECNOLOGICO “TAMBOSI-BATTISTI” creano situazioni nelle quali gli studenti vengono “esposti” al contatto con culture e società straniere, come nel caso del progetto avviato da qualche anno con una “Berufschule” della Baviera e della collaborazione con un istituto chimico della repubblica ceca. A livello locale la scuola ha rapporti costanti con importanti aziende, con centri di ricerca (Fondazione Bruno Kessler, CiBio, il laboratorio di patologia dell’ospedale, sia per la formazione dei docenti che degli studenti) con l’Università (in particolare le facoltà di ingegneria e matematica), con enti pubblici (come il Comune di Trento). Con soddisfazione Dalvit cita poi i dati relativi alle iscrizioni al primo anno, che negli ultimi cinque anni sono passate da passate da 180 a circa 300 dell’anno scorso. Parallelamente si è anche innalzata la qualità media di preparazione iniziale degli studenti: la percentuale degli iscritti al primo anno con la valutazione “sufficiente” è passata dal 40-50% al 20-25%. E i risultati dei test INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) degli ultimi anni, “hanno rilevato che in matematica i nostri studenti hanno una performance superiore a quella dei licei”, conclude Dalvit. Per ulteriori informazioni www.buonarroti.tn.it

Economia, giurisprudenza, informatica e lingue sono le università alle quali si iscrivono la metà degli studenti. E quelli che cercano un lavoro, è stato messo in evidenza in un seminario organizzato nel dicembre scorso presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Trento, sono riusciti a trovare un’occupazione attinente con gli studi effettuati, nell’arco di un paio di anni dopo la maturità. I dati si riferiscono all’Istituto tecnico economico “Tambosi – Battisti”, del quale è dirigente la professoressa Marina Poian, con sede in via Brigata Acqui 19. La scuola offre tutti e quattro gli indirizzi (Amministrazione Finanza e Marketing, Relazioni internazionali per il marketing, Sistemi informativi aziendali e Turismo) previsti dalla Riforma Gelmini per gli istituti tecnici economici, fra i quali gli studenti devono scegliere, dopo un biennio che fornisce le basi necessarie per proseguire il percorso formativo. “Amministrazione Finanza e Marketing – spiega Poian - è l’indirizzo nel quale la fa da padrona l’economia”. Chi si diploma acquisisce competenze in campo economico, giuridico e fiscale ed è in grado di utilizzare strumenti per l’amministrazione, la pianificazione, la programmazione di un’azienda. “L’indirizzo Relazioni internazionali per il marketing abbina lo studio delle lingue straniere - inglese, tedesco e spagnolo - a competenze nel settore del commercio con l’estero e nel marketing, che soddisfano le richieste di un mercato globalizzato”, sintetizza Poian. “Sistemi informativi aziendali” è invece il percorso che ha preso il posto di quello un tempo riservato ai programmatori e le materie principali sono informatica ed economia. Chi lo sceglie si specializza nel campo informatico gestionale e in particolare nella gestione di tutti quei processi aziendali che coinvolgono aspetti informatico-organizzativi e giuridico-economici. Lo studio di due lingue obbligatorie, tedesco e inglese, e di una terza a scelta fra francese e spagnolo, è uno dei caratteri distintivi dell’indirizzo “Turismo”, che mira a formare diplomati con competenze economico gestionali d’impresa che consentono di operare nel sistema informativo di un’azienda e contribuire all’innovazione e al miglioramento dell’impresa turistica. Il piano di studi è poi completato e integrato da una serie di progetti interdisciplinari, tirocini formativi in azienda, interscambi, certificazioni linguistiche e informatiche, “tutte attività con le quali puntiamo soprattutto a far maturare competenze”, afferma Poian, spendibili sul mercato del lavoro o nel proseguimento degli studi universitari. L’Istituto offre anche il percorso per lavoratori serale con i due corsi di turismo e sistemi informativi aziendali. Per ulteriori informazioni www.tambosibattisti.tn.it

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IN PRIMO PIANO INTERVISTA AL DIRETTORE DEL MUSEO STORICO, GIUSEPPE FERRANDI IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Cent’anni fa Trento era una “fortezza” La costruzione di opere di difesa era iniziata già prima del 1914, l’anno dello scoppio del conflitto che coinvolse da subito la città, segnandone profondamente la storia, la fisionomia e gli abitanti

“T

rento ci pare irriconoscibile. La prima impressione è ben triste! In tutte le vie, in tutte le case, truppa. Sono 150mila i soldati accasermati nei quartieri”: era il 19 aprile 1916 quando Anna Menestrina scriveva queste righe sul suo diario. “Piazza del Duomo è trasformata in “garage” – prosegue il diario – piena di auto allineate, che si caricano e partono con gran fracasso. Così tutto il giorno, così tutta la notte”. Si intitola “Diario da una città fortezza” il libro edito nel 2004 dal Museo Storico del trentino, nel quale sono stati pubblicati gli appunti

pressoché quotidiani scritti da Anna Menestrina che raccontano la sua vita fra il 1915 e il 1918. “Il titolo non è casuale – precisa Giuseppe Ferrandi (nella foto), direttore del Museo Storico del Trentino – perché ancora prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, la città di Trento fu interessata dalla costruzione di un sistema di opere di fortificazione, che dovevano difendere uno dei luoghi di maggiore importanza strategica ai confini dell’Impero Austroungarico”. C’erano tre cinture difensive: la più esterna rappresentata dai forti sugli al-

I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 La mostra, allestita nella galleria bianca in occasione del centenario della Grande Guerra, ha soprattutto finalità divulgative: intende raccontare, nei modi propri di un percorso espositivo, le durissime prove cui vennero sottoposti i Trentini nel corso del conflitto. Caratterizzata da una narrazione piana e da uno sviluppo cronologico non rinuncia, tuttavia, ad enfatizzare gli aspetti più cruciali di quelle vicende. La mostra è articolata in cinque sezioni, ognuna intitolata ad un anno di guerra,

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più una sesta sezione-appendice dedicata all’immediato dopoguerra.
Ogni sezione è composta da una cronologia generale sull’andamento della guerra, quasi a ricordare che le vicende dei Trentini vanno considerate parte di una storia più vasta. Seguono le mappe, gli eventi e, infine, le storie emblematiche, cinque racconti biografici in qualche modo esemplari. Aperta fino al 30/12/2018 alle Gallerie - Piedicastello. Orario: Da martedì a domenica ore 9.00-18.00; lunedì chiuso. Ingresso libero


tipiani di Lavarone, Folgaria e Luserna. La più vicina, quella che comprende i forti sul Sorasass, a Mattarello, sul Cimirlo. “La definizione di città fortezza rende bene l’idea di come tutti gli spazi di vita siano stati militarizzati in quel periodo”, puntualizza Ferrandi, come testimonia anche il passaggio del diario di Anna Menestrina citato prima. In quegli anni la città fu svuotata dei suoi abitanti, costretti a diventare “profughi” e trasferiti in luoghi lontani dal fronte di guerra. “Nella stazione vi erano alcune signore che cercavano di soccorrere e aiutare i poveri profughi. Scene di desolazione. Scene pietose che strappavano le lagrime. Vecchi, donne, bambini... quanti bambini. In un treno di 1.800 profughi si contavano più di mille bambini”, scrive con grande efficacia narrativa Anna Menestrina il 29 maggio del 1915. Ferrandi richiama l’attenzione sul fatto che Trento è tra le città del territorio nazionale più investite, non solo simbolicamente, dalla prima guerra mondiale. È stato un evento che ne ha modificato la fisionomia, ha segnato la sua storia e ne ha pressoché cancellato la popolazione. Un secolo fa, il 15 marzo 1915, i cittadini di Trento avevano un “pensiero angoscioso”: quello di “dover da un momento all’altro lasciare la casa, la città, gli amici per cercare un rifugio più sicuro”, come scrive Anna Menestrina. È una storia – sulla quale si innestano le vicende di Cesare Battisti e di Alcide Degasperi – che va conosciuta, studiata, approfondita (su queste stesse pagine citiamo a questo proposito alcune iniziative promosse dalla Fondazione Museo Storico del Trentino) perché ha una valenza che travalica i confini locali e assume una dimensione nazionale ed europea e nella quale affondano anche le radici dell’Autonomia di cui gode il Trentino. Se l’italiano Degasperi e l’austriaco Gruber, che firmarono l’Accordo di Parigi alla fine della Seconda Guerra Mondiale nel quale si prevede l’autonomia per il Trentino Alto Adige, hanno trovato quel tipo di

LA GRANDE GUERRA SUL GRANDE SCHERMO

Lo scorso lunedì 28 luglio, esattamente cento anni dopo la dichiarazione di guerra dell’Impero austro – ungarico alla Serbia, nella singolare cornice delle Gallerie di Piedicastello a Trento è stata inaugura la grande mostra dedicata al rapporto tra cinema e prima guerra mondiale. Nella galleria nera, lunga 300 metri, si snoda il percorso cronologico 19142014, fatto di oltre 60 film, 46 grandi schermi e 16 monitor, più di 450 metri quadrati di proiezioni, circa 12 ore di visione. Un itinerario alla scoperta di come il cinema raccontò la Grande Guerra che sconvolse l’Europa e il mondo, di come quel conflitto venne descritto in pellicole girate prima, durante e dopo i combattimenti. Molte le immagini inedite, provenienti da archivi internazionali; altre tratte dai film più significativi della storia del cinema, che hanno contribuito alla costruzione e alla trasformazione dell’immagine della Grande Guerra fino ai nostri giorni. A conclusione del percorso, il visitatore potrà immergersi in una scenografica installazione dedicata al “mestiere del cinema”. Perché questa mostra, una prima assoluta per tema e per la prospettiva scelta, è innanzitutto una mostra di storia del cinema. La mostra, evento clou organizzato dalla Fondazione Museo storico del Trentino per il Centenario della prima guerra mondiale, ha ottenuto la concessione del logo ufficiale della Commemorazione del Centenario dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale, costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed è patrocinata e sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento. Partner dell’iniziativa sono: la Cineteca del Friuli, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cineteca Nazionale di Roma, l’Istituto Luce Cinecittà e Rai Storia. Aperta fino al 30/12/2018 alle Gallerie - Piedicastello. Orario: Da martedì a domenica ore 9.00-18.00; lunedì chiuso. Ingresso libero intesa, uno dei motivi è che “Degasperi e Gruber appartengono a generazioni diverse accomunate dall’aver vissuto direttamente le due guerre mondiali; Degasperi italiano e trentino, Gruber austriaco e tirolese”, afferma Ferran-

di. Per questo hanno condiviso l’idea che l’Autonomia fosse il presupposto, in un quadro europeo pacificato, “per impedire che questo territorio venisse di nuovo investito da nazionalismi e travolto da conflitti”. m.t.

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SPECIALE ASSEMBLEA L’ASSEMBLEA SI È SVOLTA IL 15 MAGGIO

Tempi difficili, bilancio “sereno” La Cassa Rurale di Trento archivia il 2013 senza affanni. “Il livello e la qualità del patrimonio – ha affermato il presidente Fracalossi – sono elevati e permettono di guardare al futuro con fiducia”.

A

ffollata, come sempre, l’assemblea della Cassa Rurale di Trento che si è svolta il 15 maggio. Al Palatrento erano presenti fisicamente 2.159 soci, che con le deleghe sono arrivati ad esprimere 2.413 voti. La serata ha avuto un prologo molto originale: l’assemblea è infatti stata aperta da una breve esibizione del Coro giovanile dei Minipolifonici di Trento, diretto da Stefano Chicco. BILANCIO APPROVATO DAI SOCI È stato un anno indubbiamente pesante per tutti, ma la Cassa Rurale di Trento archivia il 2013 senza affanni, dopo aver affrontato per tempo e con rigore alcuni dei temi che oggi rappre-

sentano le cause più ricorrenti delle difficoltà di molte banche: eccessiva propensione al rischio, concentrazione del credito e mancata stabilizzazione della liquidità. “Un bilancio sereno – ha detto il presidente Giorgio Fracalossi – ma il futuro ci propone nuovi ostacoli: dovremo recuperare una stabile e adeguata capacità di produrre reddito, generare le risorse necessarie per accrescere il nostro patrimonio e continuare a sostenere lo sviluppo del territorio”. Il livello e la qualità del patrimonio della Cassa Rurale di Trento, che ammonta ad oltre 144 milioni, restano comunque elevati e permettono di

guardare al futuro con fiducia e svolgere in pieno il ruolo di banca locale impegnata al fianco di Soci e Clienti per lo sviluppo della Comunità. Sergio Pontalti, che ricopriva la carica di direttore generale, ha illustrato i risultati dell’esercizio 2013. Durante i lavori dell’assemblea sono state ricordate le diverse le attività sviluppate dalla Cassa in tutti gli ambiti con iniziative e progetti. Il bilancio di esercizio è stato approvato con un solo voto contrario. L’IMPEGNO SOCIALE PER IL TERRITORIO L’impegno economico sostenuto per le iniziative sociali e mutualistiche

Le foto di queste pagine sono di Dino Panato

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SPECIALE ASSEMBLEA

IL NUOVO CONSIGLIO HA NOMINATO I VICE PRESIDENTI E I COMPONENTI DEL COMITATO ESECUTIVO E DELLE COMMISSIONI Durante l’assemblea del 15 maggio, sono stati eletti quattro amministratori in luogo dei cinque uscenti: si è così concluso il processo di progressiva riduzione del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, che era stato deciso nell’assemblea straordinaria del 2012 e che ha portato a un consiglio di dieci membri più il presidente. A seguito dell’esito del voto durante l’assemblea, il nuovo Consiglio di Amministrazione risulta così composto: Giorgio Fracalossi, presidente; Italo Stenico, vice presidente vicario; Barbara Ciola, vice presidente. Consiglieri: Giulia Degasperi, Rossana Gramegna, Diego Pedrotti, David Pellegrini, Fulvio Rigotti, Mariangela Sandri, Corrado Segata, Matteo Tapparelli La nomina dei due vice presidenti è avvenuta nella prima riunione del consiglio di amministrazione dopo l’assemblea. Nella stessa occasione sono stati definiti i componenti degli altri organismi. Il comitato esecutivo (braccio operativo del Consiglio) è composto da Giorgio Fracalossi, Italo Stenico, Barbara Ciola, Mariangela Sandri e Corrado Segata. La Commissione Interventi sul Territorio (l’organo consultivo che valuta le richiesta per interventi sociali) risulta composta da Giorgio Fracalossi, Giulia Degasperi, Rossana Gramegna e David Pellegrini. La Commissione Lavori (l’organismo che sovraintende agli indirizzi di gestione del patrimonio immobiliare della Cassa) è composta da Giorgio Fracalossi, Diego Pedrotti, Fulvio Rigotti, Italo Stenico e Matteo Tapparelli.

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è stato nel 2013 di 2,3 milioni di euro, per ben 521 interventi. Di questi, circa la metà sono stati investiti in iniziative rivolte ai soci. 612 mila euro sono serviti per sostenere 247 interventi di associazioni e iniziative culturali, educative e ricreative; alle iniziative di solidarietà e mutualità sono stati riservati 118 interventi per 134 mila euro; allo sport 156 interventi per 401.000 euro. Infine 75 mila euro sono andati alla promozione e sviluppo della cooperazione. GLI INTERVENTI Il Direttore Generale di Cassa Centrale Banca Mario Sartori, a nome del movimento cooperativo trentino, ma anche nella veste di Socio della Cassa, nel suo intervento di saluto ha ringraziato il Presidente Fracalossi e ha evidenziato la validità del modello espresso dalla Cassa Rurale di Trento, sempre vicina alla gente ed alla piccola impresa con semplicità ed efficienza, ed attenta ai giovani e ai bisogni emergenti. Ha concluso esortando la Cassa a continuare, con il massimo impegno, nel suo percorso di costante miglioramento al servizio dei Soci e della Comunità locale. Il Direttore di Federazione Trentina della Cooperazione Carlo Dellasega ha messo in risalto la capacità della Cassa Rurale, anche in questi momenti difficili, di rispondere ai bisogni dei Soci e della Comunità. Ha esortato i Soci a tutelare il valore delle persone e a rafforzare il proprio ruolo di cooperatori “con gli altri e per gli altri”. In conclu-


sione ha invitato i Soci a vigilare per preservare i valori di solidarietà e mutualità, che, insieme alla fiducia ed alla relazione, da sempre rappresentano i principali punti di riferimento e le basi per la “grandezza” della cooperazione. Alla relazione del presidente Fracalossi sono seguiti anche gli interventi dei soci: sull’approvazione del bilancio hanno preso la parola Aldo Giongo, Lia Mattivi e Agostino Toffoli. Sulla determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale è poi intervenuto nuovamente Aldo Giongo.

PREMIATI I SOCI DA CINQUANT’ANNI Nel corso della serata sono stai premiati i cinque soci che quest’anno hanno raggiunto i cinquant’anni di adesione alla base sociale: Giuseppe Bortolotti, Renzo Franceschini, Emilio Leonardi, Remo Nardelli, Marino Rosatti. L’incisione dell’artista trentino Mastro7 è stata ritirata personalmente da Franceschini, Bortolotti e dalla figlia di Rosatti.

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TRAdiNOI IL VIAGGIO SI È SVOLTO DAL 26 AL 29 GIUGNO

L’INEGUAGLIABILE FASCINO DELLA CITTÀ ETERNA CULTURA E SVAGO HANNO RESO INTENSE ED EMOZIONANTI LE GIORNATE TRASCORSE A ROMA DAI SOCI ESTRATTI FRA I PRESENTI ALL’ULTIMA ASSEMBLEA

S

ono stati quattro giorni intensi ed emozionanti quelli trascorsi a Roma dal 26 al 29 giugno con i Soci estratti fra i presenti all’assemblea di maggio. Un piacevole viaggio che ha coinvolto una ventina di Soci, con altrettanti accompagnatori e una rappresentanza del Consiglio di Amministrazione alla scoperta delle meravigliose bellezze della città eterna. Dopo una visita alla prestigiosa sede di Confcooperative, accompagnati da Giacomo e Rossella, le nostre sapienti ed appassionate guide romane che ci hanno assistito per tutto il soggiorno, abbiamo iniziato il nostro viaggio ammirando alcuni importanti luoghi sacri, tra i quali la Basilica di San Pietro, la Basilica di Santa Maria

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Maggiore, splendida basilica papale situata sulla sommità del colle Esquilino e la Chiesa di San Clemente, chiesa antichissima che sorge su un tempio pre cristiano, ricca di tesori d’arte che testimoniano la magnificenza della storia romana cristiana. Interessante ed affascinante è stata anche la mattinata dedicata alla visita della Roma antica, da molti considerata l’area archeologica più importante al mondo, e al Colosseo, monumento simbolo della grandiosità dell’Impero Romano. Non sono però mancati anche momenti di svago lungo le importanti vie dello shopping romano e le visite ad altri importanti monumenti simbolo della capitale italiana.

Complici le serate trascorse nei locali tipici romani a gustare le specialità del luogo, all’interno del nostro gruppo sono nati simpatia ed affiatamento, che hanno contribuito a rendere uniche le giornate trascorse insieme. Un grande aiuto in tal senso lo ha offerto anche il nostro simpaticissimo autista Lorenzo, che con i suoi curiosi aneddoti e le sue battute ironiche ha reso piacevoli anche i nostri spostamenti logistici. Le giornate sono trascorse molto veloci e il momento del ritorno è presto arrivato. Non prima però di un’ultima suggestiva tappa ad Assisi per la visita ai luoghi dove visse San Francesco. Roberta Pinto


TRAdiNOI INTERVISTA DI WALTER LIBER AL NUOVO DIRETTORE GENERALE DELLA CASSA GIORGIO BAGOZZI

“HO FIDUCIA NEL FUTURO. SE SAPREMO CAMBIARE” LA CRISI CI HA CAMBIATI, MA DOBBIAMO TROVARE MOTIVAZIONI ED ENERGIE PER REAGIRE. L’INNOVAZIONE NEI PRODOTTI E NEI CANALI DISTRIBUTIVI CAMBIERÀ ANCHE LA RELAZIONE TRA CLIENTI E BANCA. VIA LE OPERAZIONI RIPETITIVE, LO SPORTELLO DIVENTA IL LUOGO DELLA CONSULENZA GLOBALE E SERVIZI A 360 GRADI.

È

nel suo ufficio di Belenzani da pochi giorni, Giorgio Bagozzi. “Onorato per la fiducia che mi è stata data”, sono le prime parole che pronuncia appena ci incontriamo. Un onore, certo, ma anche un impegno e una responsabilità non da poco, visti i tempi. La Cassa Rurale di Trento è la più grande banca della città, la maggiore Cassa Rurale del Trentino e una delle più importanti BCC in Italia. Le prime impressioni? Mi fa piacere essere qui a livello personale, è la Cassa della mia città, dove abito, lavoro e vivo con la mia famiglia. Cercherò di mettere tutta la mia esperienza maturata in precedenti situazioni per indirizzare la banca verso nuovi e ambiziosi traguardi. Ha già cominciato a prendere le misure? Innanzitutto desidero ringraziare Sergio Pontalti, che ha gestito la fase di transizione con molta passione, competenza e generosità. Conosce la Cassa meglio di chiunque altro, la sua collaborazione è preziosissima ed abbiamo instaurato fin da subito un rapporto di grande stima e fiducia reciproca. Ho cominciato a conoscere colleghe e colleghi visitando alcune filiali, che sono i luoghi dove la Cassa si “incontra” ogni giorno con

i Clienti ed i Soci, che sono il nostro primo e vero patrimonio. Ho trovato colleghi validi e competenti. Il mio compito ora è di organizzare e motivare al massimo queste persone, perché si sentano parte di una azienda ma anche di un progetto per la città e per il territorio. E questo è possibile solo se ogni collega capisce che il suo personale contributo è fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo comune e, quindi, si sente parte di una squadra nella quale tutti hanno un ruolo e degli obiettivi condivisi. Ritengo anche di primaria importanza costruire e mantenere un rapporto collaborativo e leale con le altre Casse

vicine, ad esclusivo vantaggio dei nostri clienti e del territorio; inoltre reputo sia vitale il collegamento costante e convinto con gli organismi centrali del movimento (Federazione e Cassa Centrale) e con tutte le consorelle operanti sul territorio della nostra Provincia… con un occhio sempre aperto e vigile sul resto del sistema e la sua costante evoluzione. Come interpreta oggi il modo di fare banca? Noi siamo ‘condannati’ ad avere fiducia. Non è uno slogan, anche se può sembrarlo. La banca, più di altre aziende, vive di fiducia: la riceve dai propri clienti che vi depositano i loro risparmi e la concede a chi necessita di finanziamenti (che non a caso si chiamano “fidi”). Senza la piena consapevolezza di questa reciprocità, la banca perde il senso stesso della sua funzione. La vera capacità che oggi si richiede alle banche è quella di capire, di valutare, di scegliere. Capire dove investire, a chi concedere fiducia, quali progetti finanziare individuando le aziende che meritano credito; per contro, occorre operare con selettività e responsabilità, per non investire risorse in operazioni o imprese che non presentano i requisiti di affidabilità. Il mio professore di tecnica bancaria ci diceva sempre che

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TRAdiNOI “le banche hanno la stessa salute dei loro clienti”. Nulla di più vero! Avere fiducia nel futuro non vuol dire essere superficiali ovvero sottovalutare le problematiche, ma saper cogliere quanto c’è di buono e positivo nella nostra gente e valorizzare le potenzialità del territorio… quasi una attività di scouting. Cosa ha insegnato la crisi? Innanzitutto ha ridimensionato la supponenza di chi pensava che il segno “più” e lo sviluppo illimitato fossero variabili indipendenti e costanti in economia. Abbiamo invece costatato che qualunque linea di sviluppo o di crisi prima o poi ha una svolta. Un concetto molto vicino al vecchio ma sempre valido principio della “sana e prudente gestione”, che negli anni passati è forse stato trascurato o dimenticato con troppa frettolosità. Facile a dire, più difficile a declinare e realizzare concretamente in scelte di tecniche/operative che devono tener conto di una serie di fattori locali, nazionali e globali che sono molto complessi, sia dal punto di vista finanziario che normativo. La banca deve cercare di tradurre questi principi nel suo agire quotidiano ma anche strategico, il che presuppone processi molto complessi, che potremmo riassumere dicendo “una etica che ci ispira e una professionalità che ci fa agire”. C’è peraltro una etica delle fami-

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glie diversa dall’etica delle imprese. L’aumento, negli ultimi decenni, dei depositi bancari delle famiglie è uno dei segnali visibili della crescita della ricchezza delle famiglie trentine. La famiglia trentina è notoriamente una famiglia che sa risparmiare, sa investire con oculatezza e che sa anche indebitarsi se serve per migliorare il proprio futuro. Il risultato di questa cultura “sana” è un risparmio crescente, mentre anche nei prestiti alle famiglie le banche non hanno mai avuto problemi particolari. Credo di poter dire che la nostra gente ha sempre trovato nella propria Cassa Rurale un interlocutore disponibile e comprensivo. Questo vale più di ogni altra considerazione. Una famiglia che acquista la casa sa che nella Rurale troverà un alleato e un interlocutore affidabile anche nel tempo e non solo al momento della concessione del mutuo. Diverso il discorso sulle imprese. Vero! Le esigenze della famiglia di investire, risparmiare o contrarre prestiti, sono molto diverse dalla gestione di una impresa. Sono due “mondi” che convivono, che non possono fare l’uno a meno dell’altro, ma che, dal punto di vista della banca necessitano approcci completamente diversi. La Cassa si è già dotata di risorse per dare risposte adeguate a questi due settori (ai quali si può aggiungerne un terzo, il cosiddetto private) e in questo senso l’attenzione più competente e professionale nei tre segmenti sarà potenziata, con consulenti sempre più attenti e preparati. Nel contempo (è sotto gli occhi di tutti) si aprono molti nuovi canali di contatto con la banca: la consulenza è uno di questi, ma ci sono anche i nuovi strumenti informatici, che ci obbligano ad aprire la banca alle nuove esigenze della clientela più giovane, ma non solo. Risposte che in parte sono state date con prodotti già operativi, altre ne verranno. A livello di sistema sono in fase di test ulteriori prodotti che continueranno a dare soddisfazione a queste richieste in continua trasformazione. È ovvio che la banca deve adeguarsi nella sua organizzazione logistica e relazionale.

Come possiamo immaginarci la Cassa Rurale tra cinque o dieci anni? Grazie alla diffusione di questi strumenti comunicativi e di pagamento, cambierà anche il modo di fruire dei servizi bancari. D’altra parte però rimane, anzi, aumenta la necessità di dare risposte attraverso una consulenza specialistica sempre più puntuale e qualificata. Se è vero che, autonomamente, il cliente preleva contante, versa denaro, esegue i bonifici, paga le bollette, è anche vero che l’evoluzione del mercato creditizio presuppone una sempre maggiore capacità di lettura e consulenza su scelte importanti, come investire il proprio denaro, le forme da scegliere per acquistare una casa, quali strumenti finanziari possono accompagnare adeguatamente le esigenze di un’impresa, eccetera. Prevedo una evoluzione del personale verso forme di consulenza mirate, senza svuotare le filiali sul territorio, ma alleggerendo il peso del lavoro ripetitivo a tutto vantaggio di un rapporto a maggior valore aggiunto per il cliente. Cambierà quindi anche il modo di stare in banca… Credo che, in tempi non tanto lunghi, il cliente non si fermerà più in banca per alcuni minuti come accade adesso per effettuare operazioni di cassa, ma magari si tratterrà per tempi più lunghi per parlare e ragionare con un esperto delle sue necessità a 360 gradi. Quindi, visite in Cassa più rarefatte, ma più piene di contenuti sulla posizione complessiva della famiglia e dell’impresa. La banca sarà sempre più partner, aumenterà il numero e la varietà di prodotti a favore dei clienti. Mi piace pensare ad un rapporto con i clienti come ad una partnership, uno scambio di informazioni reciproco per collaborare al meglio. Cambierà anche il modo di erogare il credito? Forse bisognerebbe cambiare il significato della parola credito. Se si intende il sostegno finanziario dato dalla banca alle esigenze delle famiglie, esso va inquadrato come un servizio complessivo


TRAdiNOI 54 anni, sposato con due figli, Giorgio Bagozzi ha cominciato la sua carriera bancaria alla Banca Nazionale del Lavoro nel 1981. Ha lavorato dieci anni alla Banca di Trento e Bolzano e, nel 2002, è entrato in Cassa Centrale Banca della quale in seguito è diventato vice direttore generale. La notizia della sua nomina a Direttore generale, deliberata il 10 luglio dal Consiglio di Amministrazione, è stata data nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso la sede della Cassa Rurale. In quell’occasione il presidente Giorgio Fracalossi ha affermato che si è trattato di una scelta quasi “naturale”, in continuità rispetto ai valori fondanti del movimento cooperativo, di cui Bagozzi è tra i dirigenti di punta da dodici anni, e nello stesso tempo “capace di infondere nuova energia alla struttura che nei prossimi anni sarà chiamata ancora più di oggi a sostenere lo sviluppo del territorio, recuperare una stabile e adeguata capacità di produrre reddito, e generare le risorse necessarie per accrescere il patrimonio”. La nomina a direttore generale di Bagozzi ha concluso il periodo di transizione affidato a Sergio Pontalti all’indomani delle dimissioni dell’allora direttore Michele Sartori nel marzo scorso. Pontalti, anche per il proficuo lavoro svolto in questo periodo di direzione pro-tempore, rimarrà comunque ai vertici dell’istituto cooperativo con la qualifica di vice direttore generale. alle esigenze della famiglia, che – nelle sua vita – potrebbe essere depositante, poi magari richiedere un mutuo per la casa, poi un prestito per piccole esigenze dei figli, eccetera. L’elemento fermo e fondamentale è la relazione tra banca e famiglia. Discorso diverso è quello per la media e grande impresa, laddove i presupposti sono molto diversi. La banca deve sviluppare le competenze per capire le capacità dell’impresa di generare reddito, sviluppare business ed essere in grado di ripagare i debiti contratti. Quindi, sempre di finanziamenti si tratta, ma con una logica completamente diversa che ha necessità di strutture e competenze differenziate. Questo ragionamento si sposa con i progetti in corso a livello di sistema cooperativo che sta lavorando per creazione di una banca corporate, la quale, unendosi alla banca di territorio sarà in grado di dare risposte e soluzioni adeguate sia in termini di volumi che di complessità. Eppure la Cassa Rurale non è percepita come un interlocutore valido per operazioni di questo tipo. Infatti, ma su questo dobbiamo ancora lavorare sodo. Un settore su cui intendia-

mo recuperare terreno è la gestione di importati patrimoni. La Cassa dispone di professionisti al proprio interno, che a loro volta sono collegati e quasi “in simbiosi” con colleghi altamente competenti delle istituzioni centrali. Basti vedere i premi ottenuti da Cassa Centrale nel settore del private banking e le relazioni con i più grandi investitori internazionali. Grazie a questa filiera già bel oliata e collaudata, chi entra in Cassa Rurale in realtà entra in un mondo che è operativo su tutti i mercati finanziari del pianeta. La Cassa Rurale ha alle spalle un sistema evoluto di professionisti, in grado di assicurare anche nella più piccola filiale prodotti di elevata qualità, sicuramente paragonabili e competitivi rispetto a quanto propongono i grandi gruppi bancari. Dobbiamo vedere la Cassa Rurale come la punta di un iceberg, sotto al quale c’è un mondo di professionisti che lavora – giorno e notte, festività comprese – per mettere a disposizione tutti i prodotti più evoluti e complessi. Come conciliare tutto questo con i costi, che per una Cassa Rurale sono anche più rilevanti di una banca tradizionale? I costi non sono un problema in sé, ma

vanno paragonati e commisurati ai ricavi. Il miglior modo per far diminuire i costi è di aumentare l’operatività e i servizi sul territorio in modo che, a parità di struttura, si possano servire meglio un maggior numero di clienti. Questo non vuol dire che la Cassa non sia attenta ai costi, anzi! Ma tale attenzione non serve certamente per produrre un utile da distribuire agli azionisti. Il reddito della Cassa Rurale è un segnale di salute della banca, che le consente di essere sempre più forte e quindi più operativa, oltre che di redistribuire denaro attraverso sponsorizzazioni e beneficienza ad enti ed associazioni meritevoli sul territorio. In questi ultimi anni – non va nascosto – il reddito operativo, pur consentendo di generare un utile importante (si parla di milioni di euro), è stato destinato prudentemente a fronteggiare il deterioramento del credito causato dalla crisi economica; tali accantonamenti servono per costituire una riserva qualora questo credito non fosse del tutto recuperabile. Questa è una politica che la Cassa persegue in maniera attenta e determinata, perché il risultato è il rafforzamento della Cassa stessa, che si riverbera virtuosamente a vantaggio dei soci, dei clienti e del proprio territorio.

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I DIK DIK SONO STATI I PROTAGONISTI DEL “GRAN GALA MUSICALE”

UN LUNGO VIAGGIO TRA CANZONI “SEMPREVERDI” A fine concerto erano decine le mani protese verso il palco per chiedere un autografo sul CD appena comperato. E le mani erano state protagoniste anche durante l’intero concerto dei Dik Dik, costellato da calorosi applausi che hanno accolto le oltre trenta canzoni della scaletta. Il gruppo si è esibito a Trento il 18 giugno per l’edizione 2014 del “Gran galà musicale”, la serata organizzata dalla Cassa Rurale di Trento in collaborazione con il Comune di Trento nell’ambito delle manifestazioni per le Feste Vigiliane, riservata ai Soci della Cassa Rurale di Trento. Pietruccio (Pietro Montalbetti), Lallo (Giancarlo Sbriziolo) e Pepe (Erminio Salvaderi) – insieme dal 1965, anno di fondazione del gruppo – accompagnati

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da un tastierista e da un batterista, sono saliti sul palco poco dopo le 21.00 e ci sono rimasti abbondantemente fino dopo le 23.00, quando con le note de “L’isola di Wight” hanno concluso il bis nel quale hanno proposto una lunga medley nella quale hanno mescolato Pink Floyd, Beatles e Lucio Battisti, in una sorta di tributo ai loro beniamini musicali.

Il loro concerto è stato un tuffo negli Anni 60, il periodo nel quale hanno raggiunto l’apice del successo. L’apertura è stata affidata a “Uno in più”, firmata da Lucio Battisti, seguita da “Sognando la California” una delle canzoni simbolo del repertorio del gruppo, insieme a “Senza luce”, che ha invece chiuso l’esibizione, prima del bis.


SOLIDARIETÀ Come sempre, in occasione del Gran Galà Musicale è stata promossa una raccolta fondi, quest’anno a sostegno del progetto “Fondo di solidarietà per persone/famiglie in stato di necessità” promosso dal Decanato di Trento, iniziativa che è stata presentata da don Corrado Prandi prima dell’inizio del concerto. Sono state raccolte tra il pubblico offerte per 2.700 euro. Il Consiglio di Amministrazione ha integrato tale importo con una liberalità pari a 2.300 euro per un totale di contributo pari a 5.000 euro.

Uno dei momenti più intensi è stato senza dubbio “Emozioni”, di Lucio Battisti, cantata con il solo accompagnamento del pianoforte, in un arrangiamento che ha valorizzato sia le doti vocali di Lallo che la struttura melodica della canzone. Durante la serata i Dik Dik hanno anche fatto ascoltare un classico del rock’n’roll (Johnny be good), sonorità blues (come nel finale di “Dolce di giorno”, una delle prime composizioni di Battisti-Mogol, incisa dal gruppo come lato B del 45 giri “Sognando la California” nel 1996) e addirittura la “Toccata e fuga in re minore” di Johann Sebastian Bach. Ovviamente non sono mancate le loro canzoni che negli anni hanno scalato le classifiche, dei veri “sempreverdi” che hanno lasciato un segno nella storia della musica pop italiana: da “Help me” a “Navigando”, da “Il primo giorno di primavera” a “Io mi fermo qui”, da “Viaggio di un poeta” a “Vendo casa”, sulle quali il pubblico è stato ben felice di fare da coro nei ritornelli. I Dik Dik l’avevano annunciato all’inizio: il concerto sarebbe stato un lungo viaggio attraverso la musica che loro hanno suonato e ascoltato. Sono stati di parola.

A COLLOQUIO CON PIETRO MONTALBETTI, FONDATORE DEI DIK DIK

Suoniamo per il gusto di farlo

“Q

uando nel 1966 con “Sognando la California” ci siamo ritrovati in testa alle classifiche di vendita, davanti a un mostro sacro come Frank Sinatra, il successo ci colse di sorpresa. Ci siamo chiesti: e adesso che cosa facciamo? Ognuno aveva un impiego, chi in banca, chi come odontotecnico, chi come me faceva un po’ di tutto, dal muratore all’elettricista al venditore di auto incapace di piazzarne una. Decidemmo di provare ancora un anno con la musica, per vedere cosa sarebbe successo. Dopo cinquant’anni siamo ancora quelli che ogni anno provano a vedere cosa succede con la musica”: sorride Pietruccio (Pietro Montalbetti) nel descrivere lo spirito che anima i Dik Dik, uno dei gruppi storici della musica italiana, nato nel 1965, che continua a calcare i palchi a tutte le latitudini dell’Italia. “Abbiamo una mentalità da professionisti ma con un animo ancora da dilettanti, che ci fa continuare a suonare per il gusto di farlo e di farlo per il pubblico – continua Pietruccio – e per noi non fa differenza suonare a Trento, come stasera, o a Roccapipirozzi”, dice citando un piccolo borgo in provincia di Isernia. Quello che conta per i Dik Dik è continuare a stare fra la gente e portarla con loro lungo le tappe di una bellissima favola musicale che da mezzo secolo li vede protagonisti. Le loro versioni italiane di canzoni straniere come “California dreaming” degli americani Mama’s & Papa’s e “A whiter shade of pale” (diventata “Senza luce”) degli inglesi Procol Harum, sono pietre miliari della musica italiana. “Quei brani hanno fatto da ponte tra una cultura, non solo musicale ma anche di

costume, che sentivamo nostra ma non riuscivamo a esprimere”, afferma Pietruccio, ricordando il grande fermento che caratterizzava quegli anni, in cui il rock era appena nato e stava per dispiegare tutta la sua espressività, che avrebbe poi affascinato e nutrito generazioni di giovani. Pietruccio non cela il suo pessimismo quando parla dell’attuale situazione della musica, soprattutto in Italia. “Ai giovani che mi chiedono consigli per intraprendere una carriera nella musica, suggerisco di continuare ad interessarsi di musica ma di trovare un’alternativa cioè di cercare un’occupazione, perché in Italia purtroppo di sola musica non si campa. E poi – commenta con un pizzico di amarezza – dopo Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Deep Purple, Genesis, AC/DC, ormai nella musica non c’è più nulla da dire, nulla da inventare”. C’è però molto da conservare, riscoprire e rilanciare, come la produzione di Lucio Battisti, di cui Pietruccio è stato grande amico, tanto da arrivare scrivere, un paio di anni fa, un libro intitolato “Io e Lucio Battisti”, in cui racconta del loro fraterno rapporto. E se gli si chiedono tre aggettivi per descrivere Battisti, risponde: “era una persona gentile, educata, semplice nella vita e complessa nella musica. E non amava essere una rock star”. Anche Pietruccio, confessa, mai avrebbe immaginato di dedicare la sua vita alla musica. Quando era giovane pensava che gli sarebbe piaciuto fare l’esploratore o il navigatore solitario. Poi la chitarra, il suo fiuto nel riconoscere le canzoni potenzialmente di successo, il suo talento musicale, l’aver fatto nascere i Dik Dik, hanno tracciato per lui un altro destino. m.t.

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TRAdiNOI A COLLOQUIO CON LA DIRETTRICE DONATELLA RENZULLI

ACCOGLIENZA POSITIVA PER “BANCH’IO” ALLA FILIALE DI VIA SOLTERI, CHE SI È FUSA CON QUELLA DEL TOP CENTER E DOVE È STATA ATTIVATA LA PRIMA “AREA TECNOLOGICA”, SOCI E CLIENTI HANNO ESPRESSO APPREZZAMENTO E SODDISFAZIONE

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’è chi si vuole arrangiare da solo, chi preferisce rapportarsi con l’operatore allo sportello. C’è chi si reca in banca in orari diversi da quelli tradizionali di apertura. La nostra Cassa Rurale raccoglie le richieste di chi le esprime fiducia e cerca di soddisfarle concretamente”: con queste parole l’11 giugno scorso, in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione, il presidente Giorgio Fracalossi aveva spiegato le motivazioni che hanno portato a trasformare la filiale di via Solteri in “Banch’io”, una struttura nella quale si affiancano e convivono operatività tradizionale e innovativa. A fine agosto, a quattro mesi dalla sua apertura (l’attività effettiva era iniziata

all’inizio di maggio, al termine dei lavori di ristrutturazione) la direttrice della filiale, Donatella Renzulli, può confermare che fra Soci e Clienti predominano apprezzamento e soddisfazione. La novità è stata accolta positivamente. “Soci e Clienti – afferma Renzulli – hanno compreso che l’utilizzo dell’area tecnologica non è un “fai da te” obbligato ma un’opportunità in più che si offre per gestire al meglio il proprio tempo e che permette ad esempio di saltare, quando ci sono, le code allo sportello”. Renzulli ci tiene poi a precisare che area tecnologica non significa che chi vi entra è abbandonato a se stesso: “Banch’io” prevede infatti la presenza di personale con il compito di aiutare ad uti-

Da sinistra: Alessandra Morelli, Lorena Condini, Patrizia Ferrari, Alessandro Pedrotti, Tiziana Fiore e Donatella Renzulli. Dello staff fanno parte anche Luisa Giacomoni e Paolo Bonetti. In alto un’immagine dell’inaugurazione della nuova filiale Banch’io.

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lizzare le apparecchiature a disposizione. Soci e Clienti si sono dimostrati ben disposti ad acquisire autonomia nel fare le operazioni consentite dall’area tecnologica. In particolare, per quanto riguarda prelevare e versare contante e assegni e contare le monete, i dati dicono che c’è stata una “migrazione” del 25-30%: cioè, più di un quarto di quelle operazioni non vengono più effettuate allo sportello. Meno consistente, attorno all’8%, è stata invece la “migrazione” per quelle attività – come la possibilità di fare bonifici e di visualizzare e stampare il conto corrente – che vengono attivate solo su richiesta o suggerimento dei consulenti allo sportello e per le quali si richiede la sottoscrizione di un contratto che definisce le modalità di utilizzo. Nel fare il bilancio dei primi quattro mesi di attività, va poi ricordato che l’apertura di ”Banch’io” è stata anche il frutto della fusione fra la filiale di via Solteri e quella del Top Center. Anche in questo caso i dati sono confortanti. Se si mette a confronto il totale delle operazioni effettuate l’anno scorso dalle due filiali e quello registrato quest’anno, nello stesso arco di tempo, in quella di via Solteri, si ha uno scostamento minimo: “segno che l’accorpamento non ha portato ad un minor afflusso di clientela – spiega Renzulli – e non è detto che quel 5% di calo corrisponda a clientela perduta, perché potrebbe essersi rivolta agli altri sportelli della Cassa Rurale”.


TRAdiNOI HA RIAPERTO LE PORTE DOPO TRE MESI DI LAVORI

ANCHE A SAN DONÀ LA FILIALE È “BANCH’IO” GLI INTERNI SONO STATI COMPLETAMENTE RIORGANIZZATI. TRA LE NOVITÀ: DALLE ORE 6 ALLE 24 UN BANCOMAT EVOLUTO PER GESTIRE IN MODO AUTONOMO E VELOCE I CONTI BANCARI

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opo tre mesi intensi di lavoro, iniziati alla metà di maggio, il 25 agosto è stata riconsegnata alla comunità di San Donà una filiale completamente nuova: nell’abito, nella dotazione tecnologica e potenziata nei servizi a soci e clienti. “Una tappa ulteriore di un cammino iniziato un po’ di tempo fa e orientato a modernizzare la rete di sportelli del nostro istituto di credito cooperativo – ha affermato il presidente Giorgio Fracalossi. Più spazio alla tecnologia e tempo maggiore alla consulenza sono due dei tanti elementi distintivi di questa nuova realizzazione”. L’edificio che, da sempre, ospita la filiale della Cassa Rurale è stato interessato da una ristrutturazione globale: dagli ambienti dedicati all’attività bancaria, ai piani inferiori. Il progetto ha interessato anche gli spazi esterni con la realizzazione di nuovi parcheggi sempre più richiesti da soci e clienti. Una curiosità è legata alle cosiddette finestre a oblò “che – viene

spiegato – hanno lasciato posto ad ampie vetrate, destinate a garantire più luce”. Gli interni sono stati completamente riorganizzati. Anche a San Donà, come recentemente avvenuto in via Solteri a Trento, la filiale diventa “Banch’io”, con nuovi servizi attivi in orario prolungato. Tra le novità: dalle ore 6 alle 24 un bancomat evoluto per gestire in modo autonomo e veloce i conti bancari, effettuare ricerche e operazioni, prelevare e versare contanti e assegni, contare le monete; fino alle 16.30 la disponibilità di un assistente per lo svolgimento delle operazioni, un’area wifi ovvero internet gratuito, un ufficio di consulenza per incontri specialistici. Infine uno sportello bancomat attivo nell’intero arco delle 24 ore della giornata e un servizio di cassa continua. Responsabile della filiale è Marisa Moser. Guida uno staff di collaboratori formato da Rosella Libardi, Mario Longhi, Mirko Franceschini, Beniamino Bassetti e Nicola Degasperi.

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TRAdiNOI

Due record mondiali per la Prosport di Trento L’“Indoor rowing” simula perfettamente il movimento di voga del canottaggio ed è una disciplina sportiva e di fitness ideale per tutti e per tutte le età. In occasione dell’evento “100K day indoor rowing”, svoltosi sabato 21 giugno presso il Centro sportivo di Mattarello, il Team Prosport di Trento ha stabilito il nuovo record del mondo sulla distanza di 100 chilometri di indo-

or rowing a staffetta categoria “Small Team Mixed over 40” fermando il cronometro a 5 ore 11 minuti 56 secondi e 5 decimi. La categoria “Small Team Mixed” prevede che la squadra sia composta fino a dieci persone di cui almeno il 40% femminile. Nella categoria “Large Team Men over 40” il Team Prosport ha inoltre

stabilito per la prima volta al mondo il record della propria categoria con il tempo di 5 ore 15 minuti 8 secondi. La tipologia “Large Team Men” prevede un numero di partecipanti maschili oltre i 10. È stato un evento entusiasmante e coinvolgente, sostenuto anche dalla Cassa Rurale di Trento, che ha visto il coinvolgimento di oltre cinquanta persone fra atleti, staff e assistenti.

VIAGGIO IN TERRA SANTA, RICORDI INDELEBILI

C

ome era nelle previsioni, il viaggio in Terra Santa che la Cassa Rurale di Trento (in collaborazione con il Centro Turistico ACLI) ha proposto ai propri soci, ha lasciato in tutti i partecipanti un ricordo profondo e indelebile. Scopo dell’iniziativa, che si è svolta dal 30

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maggio al 5 giugno, era offrire a tutti l’opportunità sia di visitare i luoghi della Palestina, sia di comprendere la situazione e il dramma in cui vivono le popolazioni di quella parte del Medio Oriente. Acri, Lago di Tiberiade, Valle del Giordano, Gerusalemme, Masad, Qumran, Mar Morto,

Betlemme, il Monastero di San Giorgio e Gerico sono state le principali tappe dell’intenso viaggio. Durante la permanenza a Betlemme c’è stato anche l’incontro con le Suore Elisabettiane del Caritas Baby Hospital e la visita all’ospedale che gestiscono.

Il gruppo della Cassa Rurale insieme ad altri turisti incontrati sul posto


TRAdiNOI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA STANZIATO ULTERIORI 50.000 EURO

CHI PRESENTA NUOVI CLIENTI PUÒ AIUTARE LE ASSOCIAZIONI L’INIZIATIVA “PORTA UN AMICO, PREMIA LA TUA ASSOCIAZIONE” VIENE RIPROPOSTA DOPO IL SUCCESSO OTTENUTO DALLA PRIMA EDIZIONE. PER PARTECIPARE C’È TEMPO FINO AL 31 DICEMBRE 2014

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opo il successo della prima edizione, torna anche quest’anno “PORTA UN AMICO, PREMIA LA TUA ASSOCIAZIONE”, una concreta iniziativa di reciprocità a sostegno del mondo delle associazioni. Il Consiglio di Amministrazione, condividendo il valore e l’importanza di rinforzare il concetto cooperativo della reciprocità presso i nostri Soci, ha infatti deciso di stanziare per questa iniziativa 50.000 euro, che si aggiungono ai fondi già assegnati, per il corrente anno, a favore degli interventi di mutualità e di solidarietà a beneficio del nostro territorio. In che cosa consiste l’iniziativa? Fino al 31 dicembre 2014, per ogni nuovo cliente correntista che un nostro Socio presenterà alla Cassa Rurale di Trento, la stessa Cassa Rurale rilascerà un buono di 50 punti – corrispondente a 50,00 euro – a sostegno di un’Associazione scelta dallo stesso Socio, tra quelle clienti della Cassa Rurale di Trento che rispondono ai criteri definiti in un apposito regolamento. Oltre ai Soci, anche le Associazioni potranno partecipare direttamente all’iniziativa, introducendo un nuovo cliente, e godendo conseguentemente del buono premio, utilizzando l’apposita lettera di presentazione scaricabile dal sito internet www.cassaruraleditrento.it. Si tiene a sottolineare l’importante opportunità che viene in questo modo offerta alle Associazioni che riusciranno a promuovere attivamente e valorizzare il significato il questa iniziativa: si tratta infatti di una possibilità ulteriore di raccolta di fondi per il sostegno allo svolgimento delle attività e per il raggiungimento degli scopi sociali. Tale utilità è espressa nella logica dello scambio che favorisce tutti i soggetti coinvolti, coerentemente con lo spirito e la norma che informano l’agire del movimento cooperativo. L’elenco completo delle Associazioni che potranno be-

CINQUANTA

neficiare del contributo “Premia la tua Associazione” è disponibile presso tutti i nostri sportelli e presso l’Ufficio Soci/Marketing e Comunicazione. r.p.

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TRAdiNOI DAL DICEMBRE 2012 È ATTIVA LA COOPERATIVA SOCIALE “LE FARFALLE”

C’è sempre più bisogno di aiuto in famiglia

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a famiglia: servizi atuttotondo” è lo slogan che la Cooperativa sociale “Le Farfalle” ha scelto per presentare l’attività che svolge. Infatti, la cooperativa si occupa non solo di cura delle persone anziane, affiancando i parenti nella selezione di una badante, ma garantisce anche sostegno e assistenza sia nella gestione delle varie incombenze domestiche quotidiane sia nell’impegno di crescere ed educare i figli. È stata fondata il 18 dicembre 2012 a Trento, per volontà di quattro donne che uniscono passione, esperienza professionale e partecipazione alla vita della comunità. Cura, casa e studio sono i tre grandi ambiti in cui opera la Cooperativa, fornendo servizi personalizzati. Per quanto riguarda la cura, intesa soprattutto come assistenza alle persone anziane, “Le Farfalle” aiuta la famiglia a individuare il servizio più adatto.

In base ai bisogni ed alla disponibilità di spesa della famiglia, la badante può infatti essere in convivenza, a domicilio, per le feste e l’estate, per periodi temporanei, per l’ospedale, per la casa di riposo. La famiglia è seguita nella selezione e nella sostituzione, nel monitoraggio del lavoro svolto e nella formazione dell’assistente familiare. Anche nell’ambito “casa” i servizi sono personalizzati a seconda delle diverse

esigenze e finalizzati ad offrire alla famiglia più tempo da dedicare alle relazioni affettive, educative e amicali, ai propri hobby, al riposo. Tra le opportunità offerte, una governante tutti i giorni della settimana secondo un orario stabilito dalla famiglia, una colf che si occupa esclusivamente delle attività di “lavaggio e stiro” biancheria e abiti o che interviene nei momenti di festa organizzati presso il domicilio della famiglia e nel successivo riordino. Con riferimento allo studio, la cooperativa offre percorsi e lezioni individuali per lo svolgimento dei compiti, delle attività di studio e per il recupero scolastico, oltre a una consulenza pedagogica e sociologica per l’infanzia, l’adolescenza e la gioventù a supporto dell’apprendimento, della vita scolastica, dell’orientamento professionale. “Le Farfalle” ha sede a Trento in Corso 3 Novembre 72. www.lefarfalleinfamiglia.com

A FIANCO DELL’ASSOCIAZIONE AIUTO BAMBINI DEL LIBANO

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inché siamo qui abbiamo il dovere di lavorare per migliorare questo nostro mondo e sostenere i fratelli con una testimonianza di solidarietà e di condivisione con quelli che ne hanno bisogno. Il Signore benedica te, Elio, e sostenga tutti i benefattori della Cassa Rurale di Trento insieme alle loro famiglie”: con queste parole suor Chiara Maalouf, del Convento della Carmelitane di Santa Teresa di Campi Bisenzio (Firenze) ha ringraziato Elio Pontalti, dell’Associazione Aiuto Bambini del Libano per il contributo ricevuto nei mesi scorsi. L’Associazione, fondata a Povo nel 1990 da Elio Pontalti, Antonio Coradello e Luigi Failon, aveva iniziato la sua attività trasferendo a Trento i bambini feriti dalle bombe, per essere ricoverati in ospedale. Successivamente è stata avviata un’attività di raccolta

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e spedizione di materiale di ogni genere. Ora invece l’Associazione cura la raccolta di fondi che vengono consegnati alle suore Carmelitane che operano a Beirut.


TRAdiNOI

Nove nuovi “Maestri cooperatori” S ono nove, su un totale di quasi trenta iscritti, i collaboratori e amministratori della nostra Cassa che quest’anno hanno partecipato al percorso formativo per ottenere il titolo di “Maestro Cooperatore”: Paolo Angeli, Marina Cicolini, Corrado Cimadom, Giulia Degasperi, Rossana Gramegna, Andrea Marighetti, Alessandra Morelli, Patrizia Poli, Michele Zatelli. Rivolto ad amministratori e colla-

boratori di realtà cooperative, il percorso formativo viene proposto dalla Cooperazione Trentina con l’obiettivo di arricchire il personale bagaglio di conoscenza cooperativa, attraverso l’approfondimento di temi quali la storia e il modello d’impresa, i suoi principi e valori, con attenzione anche agli aspetti giuridici. La consegna dei diplomi si è svolta nella Sala della Cooperazione nel corso dell’assemblea annuale della Cooperazione Trentina.

Diversi sono i collaboratori e gli amministratori della Cassa Rurale di Trento che hanno partecipato anche alle precedenti edizioni del corso (Antonella Balistreri, Roberto Costa, Franco Dapor, Ornella Decarli, Mauro Frizzera, Donatella Renzulli, Paolo Serafini, Diego Pedrotti) a conferma della nostra adesione ai principi della cooperazione e del nostro impegno nella diffusione della cultura e dei valori cooperativi.

Da sinistra, Paolo Angeli, Rossana Gramegna, Marina Cicolini, Patrizia Poli, Giulia Degasperi, Alessandra Morelli, Corrado Cimadom, Andrea Marighetti

CONCORSO FOTOGRAFICO - Calendario 2015 Riservato a Soci e Clienti della Cassa Rurale di Trento Tema del concorso

TRENTO, CITTÀ APERTA

Un’istantanea che svela la trasformazione della società trentina. Verso una realtà che riceve e comprende il mondo che cambia. Le foto migliori saranno pubblicate sul calendario 2015 della Cassa Rurale di Trento. La partecipazione è gratuita e saranno premiati i primi tredici classificati. Scadenza per la consegna delle foto: 17 ottobre 2014.

Regolamento concorso e scheda di partecipazione sul sito www.cassaruraleditrento.it e presso tutti i nostri sportelli.

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TRAdiNOI

Feste del Socio, appuntamento sempre gradito

A

l momento in cui questo numero del giornale viene mandato in stampa, delle ventiquattro Feste del socio programmate per il 2014 se ne sono svolte già diciassette. In calendario ci sono ancora quella di Mattarello (13 settembre), il doppio appuntamento di Trento Oltrefersina (il 18 e 20 settembre) e di Villazzano (20 e 21 settembre), e le Feste a Villazzano 3 (27 settembre) e a Cognola (4 ottobre). Il bilancio è anche quest’anno positivo: sono stati numerosi i soci che hanno partecipato ai vari appuntamenti, organizzati collaborazione con numerose associazioni di volontariato e gruppi associativi locali. Particolare successo ha riscosso una delle novità del calendario di quest’anno, la “Festa del Socio IN

QUOTA” (nella foto), che si è svolta sabato 13 luglio alle Viote, sul Monte Bondone. Prima del pranzo alcune gui-

de alpine e i maestri della locale Scuola di Sci nordico hanno proposto a grandi e piccoli alcuni itinerari a tema.

IN MEMORIA DI GIANFRANCO BERTAMINI, BRUNO RAVAGNI E DORIANO DEPAOLI Il 18 agosto è scomparso Gianfranco Bertamini, che era stato vice presidente della Cassa Rurale di Villazzano e Trento da maggio a ottobre 1994. Di professione ingegnere, è stato dirigente ITEA e presidente dell’Unione Sportiva Villazzano. Ha sempre dato un grande contributo al sostegno e alla diffusione dello sport giovanile. Mercoledì 13 agosto si è spento Bruno Ravagni, presidente per trent’anni della Cassa Rurale di Sopramonte: esattamente dal 1971 al 2001. Ha presieduto l’ultima seduta del Consiglio di amministrazione il 22 marzo 2001 e in quella occasione fu nominato “presidente onorario”. Un riconoscimento di cui Bruno Ravagni era particolarmente fiero anche perché, come si legge nel volume “Trent’anni di cammino insieme” pubblicato nel 2004 da Cassa Centrale Banca, i suoi di presidenza “si sono sommati a quelli di suo padre, Eugenio, che della Rurale di Sopramonte fu presidente dal 1925 al 1948”.

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Perito industriale, è stato funzionario dell’ENEL e quando nel 1983 fu eletto nel Consiglio di amministrazione della Cassa Centrale, entrò a far parte del comitato esecutivo, per svolgere il normale esame della procedura delle pratiche di affidamento del credito. La Cassa Rurale di Trento ha espresso il suo cordoglio ai familiari. Bruno Ravagni ha lasciato la figlia Francesca, la sorella Laura e il fratello Remo. Il 4 aprile scorso all’età di 62 anni è deceduto Doriano Depaoli, direttore per 35 anni della Cassa Rurale di Sopramonte, incarico ricoperto fino alla fusione con la Cassa Rurale di Trento, avvenuta alla fine del 2009. Fino al 2013, anno del suo pensionamento, è poi rimasto in servizio presso la Cassa Rurale di Trento.


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avorare in proprio oppure gestire una piccola impresa significa oggi assumersi una forte responsabilità in quanto da una corretta organizzazione della stessa deriva la tranquillità economica non solo del titolare, ma anche degli addetti e del personale coinvolto. Una valutazione fondamentale deve essere riservata all’analisi dei rischi, distinguendo quelli che possono essere gestiti con le proprie risorse da quelli che necessitano di una copertura assicurativa, poiché il danno emergente risulterebbe non sostenibile da parte dell’imprenditore. La Cassa Rurale di Trento propone oggi a clienti e soci “impresa” il prodotto Assirisk, una copertura multirischio completa che permette di assicurare micro e piccole imprese, entro i 50 dipendenti, appartenenti ai seguenti settori: • Artigianato/Industria • Commercio • Uffici/Servizi • Cooperative La polizza si declina in più sezioni, lasciando il cliente libero di scegliere le garanzie più idonee tra le seguenti: • Sezione Incendio, eventi naturali e altri danni ai beni • Sezione Furto e rapina • Sezione Cristalli • Sezione Elettronica • RC verso terzi e operai • RC prodotti • RC professionale • Assistenza

Questa tipologia di polizze difficilmente possono essere sottoscritte in totale autonomia dal cliente, ma necessitano di un intervento di consulenza mirato volto a far emergere tutte le problematiche ed i rischi legati all’attività. La Cassa, attraverso la rete di intermediari abilitati, compila con il cliente interessato una “check list” per evidenziare gli aspetti che a livello assicurativo rivestono particolare importanza. L’analisi di questa lista e la valutazione sulla base della situazione economica del cliente permettono di definire il prodotto “su misura”, evitando pericolose scoperture o premi troppo elevati. Vogliamo ricordare, in conclusione, come le piccole e medie imprese, che rappresentano un grande potenziale per il nostro paese, soffrono purtroppo di un punto debole della struttura industriale italiana, rappresentato dalla sottoassicurazione, che contribuisce ad aumentare il loro rischio di default rispetto ai competitor internazionali. A sostegno di ciò è sufficiente considerare alcuni dati: • Il 33% delle PMI non è assicurato contro i danni verso terzi • Il 60% non è assicurato contro i furti • Il 90% ignora i rischi ambientali.

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Proprio partendo da questa analisi, la Cassa Rurale di Trento vuole oggi sensibilizzare gli imprenditori ad una presa di coscienza dell’importanza delle coperture assicurative e della valutazione di impatto dei rischi, offrendo una consulenza mirata sia in fase di nuova attività o di start up che nella fase di valutazione delle coperture già in essere. Federico Albertelli Ufficio Bancassicurazione

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NOI & I SOLDI

LE PAROLE DELLA FINANZA

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niziamo in questo numero una nuova rubrica che cerca di interpretare, con semplici esemplificazioni, il significato delle parole che sono utilizzate nei commenti dedicati all’economia e alla finanza, e che sono diventate patrimonio linguistico diffuso nella nostra società.

OBBLIGAZIONI

Sono titoli di credito altrimenti definiti titoli obbligazionari. Si tratta di uno strumento, a disposizione di imprese e Stati, per ottenere prestiti finanziari. Invece che essere richiesti ad una banca, tali finanziamenti sono cercati sul mercato finanziario, e quindi chiesti direttamente ai risparmiatori, istituzionali o privati. Il risparmiatore che compera un’obbligazione presta del denaro alla società o Ente che ha emesso tale obbligazione per un periodo di tempo definito in partenza. Il risparmiatore a fronte dell’impiego attuale del proprio risparmio confida di avere dei guadagni futuri. Le obbligazioni infatti presentano due diritti per l’investitore: la cedola periodica, che può essere a resa fissa o a resa variabile, – e che costituisce il guadagno dell’investimento –, ed il rimborso del capitale, alla scadenza fissata in fase di emissione. Se chi ha emesso l’obbligazione dovesse fallire (cioè, come talvolta si dice, se “andasse in default”) l’investitore perde il proprio investimento, – totalmente o parzialmente –, a seconda della gravità del fallimento. In Italia le obbligazioni dello Stato più in uso sono i BTP, i CCT, i CTZ ed i BOT

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AZIONI

Cercheremo di offrire ai lettori dei chiarimenti riferiti a termini tecnici differenti, con l’aspirazione di contribuire a costruire una cultura finanziaria condivisa per orientare il più possibile le scelte di investimento verso l’economia produttiva, con ricadute positive sul lavoro, sull’ambiente e sulla coesione sociale.

Le azioni sono frazioni uguali del capitale di una società per azioni, o di una società in accomandita per azioni. Dunque ne rappresentano una quota di proprietà: coloro che possiedono una o più azioni di una società sono soci della stessa società. Le azioni sono dette anche “titoli azionari” e vengono scambiate nel “mercato dei titoli”, – la “Borsa” –, assieme alle emissioni obbligazionarie. Le società per azioni sono sorte nel sedicesimo secolo per sostenere le iniziative mercantili delle prime Compagnie che bisognavano di ampie risorse per le loro attività economiche che erano, allo stesso tempo, redditizie ma anche fortemente rischiose. Per tale motivo si permise la separazione del patrimonio dell’impresa da quello dei singoli investitori al fine della responsabilità verso i debitori, creando un patrimonio comune suddiviso in quote. Le azioni sono di norma trasferibili e con esse si trasmettono i diritti connessi. Tali diritti vengono detti: di patrimonio (il diritto al dividendo, che viene erogato all’azionista in caso di disponibilità d’utile d’esercizio) di amministrazione (il diritto di voto) e di controllo (il diritto ad azioni di responsabilità). Per le società per azioni il meccanismo di voto è legato al numero delle azioni possedute: tante azioni, tanti voti. Le azioni delle società quotate in “Borsa” vengono scambiate nel mercato regolamentato dei titoli ad un prezzo che deriva dalla libera contrattazione. Non è raro che gli andamenti di tali titoli possano essere oggetto di scommessa speculativa.

RATING ED AGENZIE DI RATING

Sono agenzie di rating gli enti che classificano i titoli azionari od obbligazionari (emessi sia da imprese che da Stati) in base al loro grado di rischiosità. Le agenzie di rating valutano quindi il cosiddetto “rischio di credito” dell’emittente, cioè la sua capacità prospettica di restituire il capitale prestato dagli investitori/risparmiatori e di pagare gli interessi concordati. Tale “rischio di credito” è espresso da una valutazione che va da un massimo (AAA) ad un minimo (D). Un emittente che si caratterizza da maggior rischiosità verrà classificato più in basso nella scala del rating e dovrà essere disposto a pagare maggiore interesse ai creditori rispetto a un emittente di minor rischio. Il giudizio delle agenzie è dunque un indicatore importante che gli investitori istituzionali utilizzano per scegliere le opportunità di investimento finanziario. Le tre agenzie di rating più note sono le agenzie statunitensi “Standard & Poor’s”, “Moody’s” e “Fitch”. Una contestazione che talvolta viene mossa a tali agenzie è quella di un possibile conflitto di interesse: in effetti molti degli enti che vengono valutati dalle agenzie sono gli stessi che finanziano il loro lavoro di studio e giudizio . A tale proposito e a titolo di esempio, le tre citate agenzie giudicavano le obbligazioni emesse dalla banca americana “Lehmann Brothers”, alla vigilia del suo fallimento, con giudizi di A, A2 ed A+.


LO HA DECISO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Riaperti i termini per le borse di studio LA NUOVA SCADENZA È STATA FISSATA AL 30 NOVEMBRE 2014. L’ASSEGNAZIONE AVRÀ LUOGO ENTRO IL 20 DICEMBRE 2014

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l Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Cassa Rurale di Trento ha riaperto i termini per l’assegnazione delle Borse di Studio 2014. La decisone è determinata dalla necessità di acquisire maggiori elementi di valutazione, dato l’esiguo numero di progetti presentati entro la precedente scadenza. È possibile presentare il proprio progetto entro il 30 novembre 2014. L’assegnazione avrà luogo entro il 20 dicembre 2014. Le tre borse di studio – del valore di 12.000 euro ciascuna – sono destinate a giovani laureati che intendano iniziare o proseguire un progetto di studio o di perfezionamento di alto livello presso Università o istituzioni italiane o straniere, pubbliche o private. Tre le aree tematiche interessate: economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanistico-artistica. Requisiti di ammissione. Possono concorrere cittadini italiani con i seguenti requisiti: • abbiano conseguito – entro la data di assegnazione della borsa di studio – nei limiti temporali regolari, diploma di laurea con votazione non inferiore a 105/110; • alla data del 31/12/2013 non abbiano già compiuto il 23esimo anno di età, se in possesso di diploma di laurea triennale o il 26esimo anno di età, se in possesso di diploma di laurea

secondo il vecchio ordinamento o laurea specialistica equivalente o laurea magistrale; • siano residenti nel comune di Trento o nei comuni limitrofi; • presentino un progetto di studio di particolare interesse; • non usufruiscano di altre forme di finanziamento o sostegno per il medesimo progetto.

La borsa dovrà essere fruita per percorsi di studio avviati entro il 30 giugno 2015. Il bando completo e il fac simile per la domanda possono essere scaricati dal sito web della Fondazione www.fondazionecassaruraleditrento.it. Info anche presso l’ufficio Soci Tel. 0461.206257

Il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione: da sinistra Diego Uber (revisore), Robert Schuster (revisore), Mauro Caldonazzi (revisore), Tullio Grisenti, Rossana Gramegna (Presidente), Giulia Degasperi, Maria Antonia Pedrotti, Adriana Osele (Segretaria), Roberto Postal (Vice Presidente).

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PROSEGUIAMO NELLA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI E INIZIATIVE CHE LA FONDAZIONE SOSTIENE NEL 2014

L’Associazione “Nuovamente” e il progetto “io, voi, loro” “N uovamente” è un’associazione di promozione sociale, fondata nel giugno 2012 da un gruppo di persone molto diverse per età, provenienza e condizione sociale: si sono infatti riuniti insieme cittadini italiani e stranieri, studenti, professionisti del sociale, persone con e senza dimora, per iniziare un’esperienza di condivisione, confronto e impegno per un fine comune. La mission dell’associazione “Nuovamente” è sensibilizzare la comunità trentina rispetto alla tematica dell’emarginazione sociale e, in maniera particolare, rispetto alla figura della persona senza fissa dimora. La filosofia che orienta le attività dell’associazione è quella del “Fareassieme”, ispirata all’esperienza del Servizio di Salute Mentale di Trento: ciascuno è portatore di un sapere e di un valore specifici, alle volte dovuto alla formazione professionale, altre volte derivante dall’esperienza personale di chi ha vissuto direttamente il disagio. Sulla base di questa filosofia, l’associazione è composta da cittadini italiani e stranieri, tra i quali più della metà dei soci vivono o hanno vissuto sulla loro pelle l’esperienza dell’emarginazione sociale e abitativa. Ad oggi, la principale attività dell’associazione è la sensibilizzazione della cittadinanza rispetto alla figura della persona senza dimora, portata avanti nelle classi delle scuole superiori durante l’anno scolastico, e in contesti di aggregazione cittadina, come ad esempio circoscrizioni e centri anziani, nell’arco di tutto l’anno. Il progetto “io, voi, loro” – che ha ottenuto quest’anno il sostegno della Fondazione Cassa Rurale di Trento – si rivolge soprattutto agli studenti delle

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scuole superiori, ma anche alla cittadinanza. Questo progetto dura ormai da tre anni. In questi tre anni molte persone hanno contribuito a renderlo migliore e molti studenti hanno avuto la possibilità di affrontare un tema così scansato anche se sotto gli occhi di tutti: quello della vita delle persone senza dimora. Il modulo di sensibilizzazione si articola in due incontri. Nel primo incontro, si presenta il gruppo e si proietta un video che raccoglie storie di persone senza fissa dimora, sul quale poi ci si confronta brevemente. Nel secondo incontro, si approfondisce il ragiona-

mento sui pregiudizi e si presentano i servizi e aiuti per persone senza dimora a Trento. Il metodo scelto è quello del confronto aperto, nel quale i diversi punti di vista possono dialogare, permettendo di arricchire le conoscenze di ciascuno, nella consapevolezza che non esiste una sola verità. L’obiettivo è far conoscere questo tipo di realtà, per abbattere o quantomeno ridurre i pregiudizi nei confronti di queste persone, che vivono una situazione di disagio sempre più attuale e diffusa. Per informazioni: e-mail: info@nuovamentetrento.it sito: www.nuovamentetrento.it

LE NUOVE LINEE GUIDA PER IL SOSTEGNO AI PROGETTI Dopo l’incredibile successo dell’iniziativa di quest’anno – sono arrivati ben 72 progetti – il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha rivisto in parte le linee guida per l’assegnazione del sostegno economico a progetti presentati da soggetti giuridici quali enti, associazioni, organizzazioni nel campo dell’istruzione, formazione e promozione culturale, della solidarietà sociale e assistenza. Le nuove indicazioni hanno già effetto per l’assegnazione delle risorse a valere per l’anno 2015.

In sintesi presentiamo le principali novità. Innanzitutto è anticipata al 20 novembre 2014 la scadenza per la presentazione della domanda, mentre l’assegnazione sarà stabilita entro Natale. Anche i contenuti sono stati meglio definiti, sia per dare maggiore chiarezza a chi deve preparare il materiale di presentazione sia per aiutare la fase di valutazione. Questi dunque i criteri in base ai quali una domanda potrà essere presentata e potrà avere delle chance di essere scelta: • verranno sostenuti solo progetti “innovativi”, e cioè diversi dall’attività ordinaria (per esempio quelle rassegne culturali


Trento sotto le bombe nel film d’animazione “MILA” “M

ILA” è un cortometraggio d’animazione 3D di Cinzia Angelini (vedi nota biografica su questa stessa pagina), che presenta il più tragico danno collaterale della guerra, cioè la sofferenza dei civili che, spesso dimenticati dai media, sono i primi colpiti e gli ultimi ad essere ricordati.
 Ispirato a racconti di guerra, “Mila” è la storia di una piccola orfana che si ritrova nel mezzo dei terribili bombardamenti del 1943 sulla città di Trento e in particolare tra Piazza Duomo e Piedicastello.
 Con l’aiuto di una sconosciuta, che a sua volta ha perso la famiglia, Mila riuscirà a sopravvivere e a ritrovare con lei il sorriso e la speranza. Lo scopo del progetto, che affronta un tema forte come quello della guerra vista attraverso gli occhi della piccola protagonista, è quello di sensibilizzare le nuove generazioni sulle atrocità e le conseguenze delle guerre che si ripresentano purtroppo in così numerose

che si svolgono ogni anno) o che, se inseriti in essa, posseggano una componente marcata di novità; • ogni soggetto potrà presentare solo un progetto; • la priorità sarà data a soggetti che nel biennio precedente non hanno già ricevuto finanziamenti; • non potranno essere accolti progetti di soggetti nel cui CdA siano presenti membri del CdA della Fondazione Cassa Rurale di Trento; • eventuali altri partner del progetto dovranno essere diversi da Banche o Fondazioni bancarie • la Fondazione potrà decidere di finanzia-

parti del mondo. Mila è un progetto basato quasi interamente sul volontariato, reso possibile grazie alla collaborazione di 200 professionisti di 25 Paesi che partecipano alla produzione del cortometraggio, che ha finora ottenuto sostegno economico dalla Film Commission e dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento, con una delibera adottata recentemente. Produrre Mila ha comportato un grande lavoro di ricerca per poter riprodurre dettagliatamente la città di Trento nel 1943. Dopo aver terminato la modellazione 3D del centro storico e di Piedicastello con tutti i vari monumenti, dei personaggi e di tutti gli oggetti presenti nelle varie scene, attualmente il team internazionale sta lavorando al layout, all’animazione e al lighting, mentre rendering e compositing saranno curati in particolare dallo studio trentino Pixel Cartoon di Valerio Oss. MILA è prodotto da Ibiscus Media in collaborazione con Pixel Cartoon (Tren-

re in toto il progetto o di coprire solo una parte della cifra richiesta. Le richieste – compilate secondo il facsimile disponibile su www.fondazionecassaruraleditrento.it – dovranno pervenire entro e non oltre il 20 novembre 2014 all’indirizzo: FONDAZIONE CASSA RURALE DI TRENTO - VIA BELENZANI 6 - 38122 TRENTO. La scelta dei progetti beneficiari del sostegno – a insindacabile giudizio del Consiglio di Amministrazione della Fondazione – sarà resa nota agli interessati entro il 20 dicembre 2014. Info: tel 0461 / 206271 - info@fondazionecrtrento.it

to), Baraboom Studios ( Los Angeles ), Solid Angle ( Madrid-London) e Squash and Stretch.net (Milano). Una volta terminato, Mila sarà presentato ai vari festival cinematografici nazionali e internazionali per la soddisfazione di tutti quanti avranno collaborato alla sua realizzazione. Per informazioni: www.milafilm.com

CHI È CINZIA ANGELINI Con vent’anni d’esperienza, Cinzia Angelini è una dei professionisti italiani più apprezzati nel campo dell’animazione. Ha collaborato con i più grossi studi d’animazione internazionali. Cinzia ha collaborato a film quali “Spiderman 2” (vincitore dell’Oscar per i migliori effetti visivi nel 2004) e “Open season” (Sony Imageworks), “Balto” (Amblimation), “Prince of Egypt”, “The road to Eldorado”, “Spirit” e “Sinbad” (DreamWorks), “Meet the Robinsons” e “Bolt” (Walt Disney Animation Studios). Quale riconoscimento per il suo impegno culturale ed artistico nel 2000 Cinzia è stata insignita dalla rivista UCT (Uomo Città Territorio) di Trento della targa d’argento quale “Personaggio per il futuro”. Cinzia vive a Los Angeles con suo marito William e i loro bambini, Sofia e Jacques.

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CONCLUDIAMO LA NOSTRA “PANORAMICA” SUL MONDO DELLE LINGUE

Gli esami da sostenere per la certificazione GENERALMENTE SONO PREVISTE PROVE SULLE QUATTRO ABILITÀ PRIMARIE – ASCOLTO, PARLATO, LETTURA, SCRITTURA – ARTICOLATE IN DUE FASI, UNA PER LE ESERCITAZIONI SCRITTE E L’ALTRA PER LA PARTE ORALE Quadro Comune Europeo C2 - PADRONANZA Livello avanzato C1 - EFFICACIA B2 - PROGRESSO Livello intermedio B1 - SOGLIA Livello elementare

A2 - SOPRAVVIVENZA A1 - CONTATTO

Esame CAMBRIDGE CPE – Certificate of Proficiency in English CAE – Certificate in Advanced English FCE – First Certificate in English PET – Preliminary English Test KET – Key Young Learners FLYERS English Test Young Learners MOVERS Young Learners STARTERS

C

oncludiamo la panoramica sulle certificazioni linguistiche, entrando nel dettaglio dei principali esami messi a disposizione dagli Enti certificatori che abbiamo presentato nello scorso numero di Trento Vive, cioè Cambridge English Language Assessment, Goethe-Institut, Instituto Cervantes (DELE). L’ esame di certificazione linguistica dà una fotografia del livello di competenza in lingua straniera posseduto, a prescindere dalle metodologie o dai percorsi formativi svolti dal candidato. Gli Enti certificatori basandosi anche su indicazione del Consiglio d’Europa, hanno costruito le proprie prove linguistiche sul Quadro comune europeo e le hanno suddivise nei livelli da esso indicati. Ciò determina sicuramente grande chiarezza , sia nell’offerta degli stessi Enti certificatori, sia nei risultati che vengono poi certificati. I giudizi espressi, infatti, dichiarano il livello raggiunto dal candidato e la certificazione è comprensibile a livello europeo, senza bisogno di ulteriori specifiche.

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Esame GOETHE INSTITUT Goethe-Zertifikat C2: Großes Deutsches Sprachdiplom Goethe-Zertifikat C1 Goethe-Zertifikat B2 Goethe-Zertifikat B1 Goethe-Zertifikat B1 Goethe-Zertifikat A2: Start Goethe-Zertifikat A2: Fit in Deutsch 2 Deutsch 2 Goethe-Zertifikat A1: Start Goethe-Zertifikat A1: Fit in Deutsch 1 Deutsch 1 In verde esami specifici per bambini e ragazzi

Generalmente, gli esami includono prove sulle quattro abilità primarie (ascolto, parlato, lettura, scrittura), includendo domande a risposta singola o multipla, compiti sulle strutture linguistiche, elaborati su tracce assegnate. L’articolazione delle prove è normalmente prevista su due fasi, una per le esercitazioni scritte, che comprendono anche ascolto e lettura, e una per la parte orale, che di norma consiste in un colloquio strutturato a coppie di candidati. Le parti in cui è suddiviso l’intero esame varia da tre (per bambini e ragazzi e per i primi livelli) a cinque. Nel corso dell’anno vi sono più sessioni d’esame, da un minimo di due (per spagnolo) fino alla disponibilità di sessioni a cadenza quasi mensile (per inglese e tedesco). Il termine di iscrizione è fissato con un certo anticipo, solitamente almeno un paio di mesi prima della sessione d’esame. Nella tabella sono indicati gli esami principali. I Cambridge Young Learners English

Esame DELE Diploma de Español Nivel C2 (Superior) Diploma de Español Nivel C1 Diploma de Español Nivel B2 (Intermedio) Diploma de Español Nivel B1 (Inicial) Diploma de Español Nivel A2 Diploma de Español Nivel A1

Test sono una serie di test destinati a bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni che studiano l’inglese come lingua straniera. Le prove sono state pensate per essere accessibili , con l’uso di materiale divertente e adeguato all’età e, pur evitando una valutazione che distingua tra promossi e respinti, offrono comunque un riconoscimento dell’impegno mostrato. I primi livelli sono Starters e Movers, il terzo livello – Flyers – è paragonabile a quello del Cambridge Key English Test (KET), esami per adolescenti e adulti. Inoltre, per la lingua inglese, sono molto utili e richiesti altri esami specifici, tra i quali i più importanti sono : • per il mondo degli affari: BEC – Business English Certificates suddivisi in Preliminary livello B1, Vantage livello B2, Higher livello C1; • per l’ambito legale: ILEC – International Legal English Certificate livello B2/ C1; • per l’ambito della finanza e contabilità: ICFE – International Certificate in Financial English livello B2/C1.


POSSONO USUFRUIRNE ANCHE I FAMILIARI

Corsi super-scontati per i soci attivi LA CASSA RURALE DI TRENTO CONFERMA IL SUO IMPEGNO NEL PROMUOVERE LO STUDIO DELLE LINGUE, CON AGEVOLAZIONI CHE VANNO DAL 20 AL 40 PER CENTO SUL PREZZO DI LISTINO

S

conti per i soci attivi che vanno dal 20 al 40 per cento sul prezzo di listino già bloccato da qualche anno: è questa la proposta della Cassa rurale di Trento per promuovere lo studio delle lingue a Trento e in provincia. Per chi ancora non conoscesse la proposta del CLM BELL, per l’inglese ed il tedesco c’è la possibilità di frequentare a settembre corsi intensivi a condizioni imbattibili, mentre per il francese e lo spagnolo ci saranno delle lezioni di prova. A ottobre invece inizieranno i corsi annuali che durano fino a maggio. In più, per gli studenti fino a 18 anni ci sono prezzi veramente dedicati sia per i corsi che per lezioni individuali o in coppia. Tanti sono poi i servizi a disposizione degli studenti: il laboratorio di ascolto, la biblioteca, l’emeroteca con la stampa estera e la videoteca con i film in lingua originale. Oltre alle agevolazioni riconosciute dalla Fondazione a tutti i cittadini, la Cassa rurale di Trento aggiunge un ulteriore sostegno a favore dei propri soci e dei loro familiari (coniuge e figli conviventi). Questo in sintesi l’elenco delle agevolazioni:

20% contributo sulle quote di partecipazione ai corsi in aula e alle lezioni individuali.

30% contributo per studenti di tutti i cicli scolastici (dalle elementari all’università) sulle quote di partecipazione ai corsi in aula e alle lezioni individuali.

40% contributo sulla quota di iscrizione annuale che dà diritto a usufruire di tutti i servizi della scuola.

CONTRIBUTI ALLE SCUOLE PER I CORSI DI LINGUA

L’

iniziativa denominata “Progetto scuole” prevede attività a integrazione dei programmi scolastici e/o di formazione linguistica per gli insegnanti e consente alle scuole elementari, medie e superiori di Trento e della provincia di svolgere corsi di lingue con CLM BELL rivolti agli studenti – e anche al corpo docenti – a condizioni di favore. Oltre ai vantaggi messi a disposizione da CLM BELL, la Fondazione Cassa Rurale di Trento riconosce un ulteriore contributo del 20% sui costi (esclusi materiali didattici). Gli insegnanti di lingue di CLM BELL dedicati al progetto hanno specifica esperienza nell’insegnamento in età scolare. Possono affiancarsi ai docenti di classe e/o specialistici o svolgere le lezioni senza compresenza, proponendo programmi propri o concordati secondo specifiche necessità. Tra le attività sono previsti: • laboratori linguistici, anche di breve durata (es. 10 o 20 ore) • attività di lettorato • preparazione agli esami di certificazione linguistica di inglese, tedesco, spagnolo, francese. Info: CLM BELL 0461-981733 o Fondazione Cassa Rurale di Trento 0461-206271.

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GIOVANI 2.0 SI È SVOLTO IN TRENTINO DALL’11 AL 13 LUGLIO

Trecento partecipanti al Forum Giovani #CISIAMOEUROPA ERA LO SLOGAN SCELTO PER L’EVENTO DEDICATO ALLE AGGREGAZIONI GIOVANILI LEGATE AL CREDITO COOPERATIVO DI TUTTA ITALIA

S

i è concluso con successo il 4º Forum Giovani Soci del Credito Cooperativo, che quest’anno si è svolto in Trentino e ha visto tra i sui protagonisti e organizzatori anche i ragazzi del direttivo della nostra associazione. Per l’occasione sono stati accolti negli alberghi di Trento quasi trecento giovani provenienti dalle aggregazioni giovanili legate al credito cooperativo di tutta Italia. Ad oggi infatti si contano ben 68 associazioni già costituite e una trentina in via di ufficializzazione. Sono molte le realtà che stanno guardando con interesse a questo movimento crescente di Giovani Soci che si costituiscono in associazioni e club e lo dimostra il fatto che sono state circa venti le Banche di Credito Cooperativo accorse da tutta Italia a Trento per questo evento, poiché intenzionate a costituire un’associazione giovani

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all’interno della propria realtà bancaria. Patria della cooperazione, la realtà trentina è considerata infatti uno dei migliori esempi e punti di riferimento del settore e questo è certamente uno dei motivi alla base della scelta della location del 4° Forum. UN FORUM ITINERANTE A differenza delle precedenti edizioni del Forum dei Giovani Soci del Credito Cooperativo, quest’anno nell’organizzazione si è adottato un approccio differente. La collaborazione e il coordinamento tra le varie associazioni Giovani Soci del Credito Trentino e dei Giovani Cooperatori della Federazione Trentina della Cooperazione ha aiutato a delineare un programma itinerante. Le giovani associazioni hanno affrontato la sfida logistica per rinnovare l’aspetto del Forum e permearlo

del carattere fresco e innovativo che muove il mondo dei Giovani Soci. Il programma puntava a fare conoscere ai partecipanti e agli ospiti dell’evento la patria della Cooperazione, presentando in ogni luogo, in ogni realtà l’identità e la personalità del territorio trentino. Nella prima giornata l’evento è stato ospitato nella sede istituzionale del mondo della cooperazione trentina, in via Segantini a Trento. Sono


UN VIDEO CHE PARLA DI NOI Ospitare in Trentino gruppi giovani da tutta Italia in occasione del 4º Forum Giovani Soci del Credito Cooperativo si è rivelato un momento di confronto fra le diverse realtà, un modo per rafforzare i legami già nati gli anni scorsi e un’opportunità di creare rete fra le varie associazioni. Sono ancora molti i Gruppi di giovani Soci delle Banche di Credito Cooperativo che incontrano delle difficoltà a costituirsi formalmente, per motivi burocratici e di organizzazione interna ai relativi contesti. Nel corso del Forum abbiamo notato con piacere un forte interesse dei gruppi giovani di più recente formazione alla nostra tipologia di Statuto, alla nostra capacità di coinvolgere i ragazzi alle attività sia aggregative che culturali e soprattutto a mantenere un rapporto di fiducia con i componenti del Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale di Trento, che ha voluto fortemente la costituzione della nostra associazione nel 2007 e continua a sostenerci e a dimostrarci la propria approvazione. Il QRCode rivia al filmato sulla nostra Associazione (realizzato con Videonews Communication) proiettato durante il Forum. state accolte quasi trecento persone provenienti da tutte le regioni d’Italia. Giovani e rappresentanti del Credito Cooperativo hanno così ricevuto il benvenuto dalla Cassa Rurale di Trento con un caloroso saluto del Vice-Presidente Italo Stenico e dalla Federazione Trentina della Cooperazione con l’intervento passionale del Direttore Carlo Dellasega. Di particolare intensità è stata la presentazione del Direttore, presentando con immagini e video la cultura e il lavoro della cooperazione trentina. Sono seguiti gli interventi di Chiara Piva di FederCasse, responsabile logistico del Forum, della presidentessa dei Giovani Cooperatori di Federazione Trentina della Cooperazione, Elena Cetto e del Presidente dei Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento, Mattia Palazzo. In particolare la presentazione di quest’ultimo (coadiuvata da un video

I giovani soci CRT con il Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti

della realtà della propria Associazione realizzato appositamente per l’evento) è stata arricchita dalla presenza di Francesco Crepaz – rappresentante dei Giovani Dipendenti della Cassa Rurale di Trento – che ha introdotto il progetto Il Futuro me lo Gestisco Io. Il pomeriggio si è poi concluso con il trasferimento a Rovereto, tappa dove gli ospiti e i partecipanti hanno potuto conoscere altre realtà territoriali. Presso Borgo Sacco nella piazza interna di quello che era conosciuto come lo stabilimento di Manifattura Tabacchi, l’Associazione dei Giovani Soci della Cassa Rurale di Rovereto – introdotta dal Presidente Alessandro Pezzani – ha dato un saluto ai presenti con gli interventi del Presidente della Cassa

Rurale di Rovereto, Paolo Marega, del Sindaco della Città di Rovereto, Andrea Miorandi e del Presidente dell’appena rinnovata Associazione dei Giovani Soci della Cassa Rurale di Mori-Val di Gresta, Matteo Benedetti. Durante la giornata di sabato, la più ricca per quanto riguarda interventi e workshops, presso la grande sala Cocea di Taio, sono stati analizzati cinque concetti chiave dello spirito cooperativo, attraverso l’intervento di importanti relatori: IMPRESA COOPERATIVA (Sergio Gatti – Direttore Generale Federcasse), SFIDE (Anne Schneider – National Association of German Co-operative Banks), RETE-CONSORZIO (Luca Granata – Direttore Consorzio Melinda), RISPARMIO (Bepi Tonello – Presidente

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GIOVANI 2.0 BanCODESARROLLO) e SPIRITO (Don Lauro Tisi). Un momento è stato inoltre dedicato alle neo-associazioni di Giovani Soci e, durante il “salottino europa”, momento di confronto e discussione, focalizzato sui giovani, l’impresa e le opportunità offerte dall’unione europea, sono stati presentati numerosi progetti: Mov-EU, Giovani Soci Banca di Cesena – Hub Rovereto – CoopUp, l’esperienza di Confcooperative – Prendilvolo, CR Valsabbia Giudicarie Paganella. Dopo un’intensa giornata, l’organizzazione è passata al gruppo giovani di Mezzocorona che nella bellissima nuova sede della Cassa Rurale ha preparato un momento di ritrovo e di socializzazione per tutti i partecipanti. La terza e ultima giornata di la-

IN

vori è stata dedicata alla formazione. Ospiti il professor Leonardo Becchetti e Emanuele Spina (rappresentante di Federcasse a Bruxelles) , sono stati trattati i temi dell’Unione bancaria e di come l’economia europea e italiana si sta evolvendo nel tempo. In questo periodo particolarmente difficile in cui la crisi non è solo economica, le realtà cooperativa si stanno dimostrando un ottimo strumento per affrontare le avversità lo dimostrano le Banche di Credito Cooperativo e tutte le realtà cooperative di consumo, agricole e di servizi alla persona. WORK IN PROGRESS! Di particolare interesse i risultati presentati dalle commissioni di lavoro

organizzatesi nel preforum di Bologna a novembre scorso, che in quest’anno hanno studiato e analizzato le varie realtà giovani presenti sul territorio e i progetti che queste organizzano. L’obiettivo è stato quello di poter condividere le esperienze i risultati ottenuti dalle varie realtà con tutte le persone che collaborano e condividono questo percorso nazionale di crescita dei gruppi giovani delle BCC. Molto è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare, soprattutto in vista della creazione di un organismo di Coordinamento nazionale, composto dai rappresentanti di tutte le realtà Giovani Soci legate al credito cooperativo in Italia; proposta che è stata presentata al Forum e potrebbe diventare realtà per novembre.

NZA E D I EV

Importante riconoscimento nazionale

T

ra i progetti presentati al 4º Forum Giovani Soci del Credito Cooperativo e realizzati dalle varie associazioni giovani in collaborazione con le Banche ad esse legate, “Diamociunfuturo” della Cassa Rurale di Trento è stato considerato il migliore progetto profit a livello nazionale, da riproporre come progetto pilota per tutte le altre realtà nazionali. Grande interesse è stato inoltre suscitato dal nostro progetto no profit “Il futuro me lo gestisco io”, dedicato all’ambito giovani e lavoro che quest’anno si propone rinnovato per la sua terza edizione. Di seguito il programma degli appuntamenti, in calendario dal 23 settembre al 14 ottobre.

QUATTRO APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN AGENDA. IL FUTURO ME LO GESTISCO IO - Terza Edizione Due declinazioni della stessa iniziativa per tutti i giovani che desiderano entrare nel mondo del lavoro inserendosi in azienda e non solo. Tutti gli incontri si terranno a partire dalle ore 20.00 presso la sede dell’ Associazione Giovani Soci CRT in Via Belenzani 25 a Trento. FOCUS AUTO IMPRENDITIVITÀ La partecipazione agli incontri è gratuita e rivolta a tutta la cittadinanza ma i posti sono limitati ed è quindi necessaria la prenotazione anticipata. (info@giovanisocicrt.it) 1° serata - martedì 23 settembre 2014: “PERSONAL BRANDING” - L’autopromozione della propria figura professionale

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2° serata - martedì 30 settembre 2014: “STRUMENTI FONDAMENTALI PER LA RICERCA DI LAVORO” - Il curriculum e la lettera motivazionale 3° serata - martedì 7 ottobre 2014: “IL COLLOQUIO E I CONTRATTI DI LAVORO” - Come presentarsi e gestire un colloquio di selezione e quali forme contrattuali possono essere proposte 4° serata - martedì 14 ottobre 2014: “L’INSERIMENTO LAVORATIVO IN AZIENDA, IN ITALIA E ALL’ESTERO” - A chi rivolgersi e cosa cercare, spunti utili Per informazioni: www.giovanisocicrt.it - Marta Nuresi 340 0539023 Mattia Palazzo 348 0132249


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