BA Portfolio/Thesis Cataldo Liuzzi

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.2 MARINELLA

.3 PRE MALAMBO

CATALDO LIUZZI

.1 PRYNTIL

.4 MALAMBO

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WHO’S TROPPO MANIFESTO DEL NOSTRO DISORDINE Cataldo Liuzzi 282115 Giuditta Bechi, 282130

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ABSTRACT

L’elaborato Who’s Troppo intende sviluppare una mappatura del percorso progettuale svolto durante il corso della triennale in Design della moda. Il tema del “troppo”, nato nell’ambito di uno dei laboratori, è diventato il tema centrale della ricerca e si è concretizzato poi nel corso degli altri laboratori, concludendosi con il progetto finale. In questo senso il tema si è trasformato nel corso degli anni in una vera e propria “filosofia del troppo”, diventando filo conduttore di tutti i lavori. Partendo da un “assemblage di stimoli quotidiani”, il Troppo si configura come un’ossessione. La mappatura che intende tracciare la tesi è dunque quella sulla relazione tra l’ossessione del troppo e l’ideazione di diversi personaggi (Pryntil, Marinella, Pre-Malambo, Malambo), protagonisti di ogni progetto. Ogni personaggio è una manifestazione particolare dell’ossessione con un suo micro-racconto, ma al tempo stesso appartiene a un’unica storia del Troppo.

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INDIC EE

E EE

0. WHO’S TROPPO

1. PRYNTIL E L’OBJECT TROUVE’ 1.1 Diario 1.2 Mappa del tesoro

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2. MARINELLA ED IL GIARDINO DELL’INNAMORAMENTO 2.1 Progetto sentimentale 44 3. PRE – MALAMBO 3.1 Il circo al contrario 4. MALAMBO 4.1 Ricerca la donna 4.2 Come pescare un pesce?

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5. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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IL MIO QUARTIERE Non puoi piÚ andare a casa. Non puoi restare qui. L’idea del ragazzo che cerca troppo e vede troppo, ha stancato tutti. Non dovremmo mai parlare di ragazzi speciali. Purtroppo ? Era bellissimo pensare al futuro, con me stesso. Bellissimo ricordare tutto in grande. Tutto da sverginare. Mi ha sempre voluto. Non ti odio, davvero.

QUI

LI TI VEDO


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Il troppo è esigenza di espressione. Espressione poco condivisibile, quasi incomprensibile (versetti cin cin crac crac) Tutto è pieno di colore, tutto confuso e scollegato. Le immagini si susseguono alternando creature innaturali, con tanti occhi, eppure uno solo, che vede tanti colori diversi, ma il colore più bello resta quello della pelle. Troppe volte ho detto troppo durante la progettazione. Questo progetto sta diventando troppo troppo troppo. Questo progetto sta diventando troppo

0.

WHO’S TROPPO

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poco. Ăˆ difficile capire come fermarsi, se fermarsi e quando fermarsi. Il mio percorso universitario, estetico, mi ha portato a sviluppare una mia idea di Troppo, sino a farla diventare un’ossessione. Nei diversi progetti si può osservare, la nascita, la crescita e la maturazione del troppo, come idea estetica per la progettazione. Non aver paura, davvero.



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1.

PRYNTIL E L’OBJECT TROUVÈ

Pryntil è il punto di partenza nell’estetica del troppo. La ricerca nell’intima innocenza, puramente casuale. Qui tutto si combina con il caso e le avventure improvvise. Pryntil prende vita col passato, frugando nei ricordi più remoti. Ricordi terribili. La figura maschile ne è protagonista, maestosa, debole, ma troppo forte. Generando un’idea di sessualità, con gli anni, troppo vaga, legata alla tradizione, alla preghiera della sera, alla cena delle otto.

La sete di forza è maestosità. Pryntil, ad un certo punto della storia, assetato, cerca disperatamente il mare; si riconosce in lui. Immenso, mortale, trappola vivente. Il diario, nel primo laboratorio di design della moda, seguito da Patrizia e Samanta Fiorenza, si è dimostrato utile, ma soprattutto essenziale nel mio iter progettuale.


Un metodo, preciso, os- Quindi abiti, non pensati sessivo, e costante, che per adattarsi un corpo rende la ricerca nella norma, lineare e malleabile. ma capi creati per un Subito ho capito, l’impor- corpo enorme, maestoso tanza dell’illustrazione e pieno. nella ricerca, dà vita ai La “non ricerca” dei mapersonaggi ed alle teriali, apre qui, una paremozioni, rendendo una entesi sull’importanza pagina tridimensionale. dell’object trouvé, quindi Una volta chiariti i luoghi sull’interpretazione ined i personaggi della col- tima di una materia con lezione, andavano però uno trovati i volumi ed i ma- scopo prioritario proprio. teriali. Gli sketchbook, ricchi di immagini raffiguranti figure infantili indifese e gracili, rimandavano subito a capi in relazione a corpi molto più grandi. 15


FINALMENTE UN VOLTO


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1.1

DIARIO

Lo sketchbook come ricerca visuale per il secondo laboratorio di progettazione, è stato l’apri porte di un nuovo modo di concepire la collezione stessa. Durante le prime settimane di laboratorio, ad ogni studente è stata affidata una piccola guida per la stesura di uno sketchbook. L’idea di partenza era quella di cercare o creare una “musa”, per renderla, filo conduttore dell’intero lavoro. Nelle prime pagine dello sketchbook sono presenti numerose fotografie ritrovate in un vecchio archivio fotografico, ritraenti classi di scuole elementari del 1942, con forti richiami al mondo infantile. La ricerca si è poi spostata sulla personalità della musa, Pryntil, legata ad un immaginario crudo e fragile. L’ossessione per il mare e la crudeltà della vita in mare. La forza della prima impressione. Come già anticipato nell’introduzione Pryntil, prende forma con le prime illustrazioni, legate a corpi troppo grandi per essere vestiti. L’idea di amplificare un capo, fino a renderlo inadatto al corpo che andrà ad indossarlo, la voglia di dare vita ad un mostro che ha sempre vissuto dentro di me, quello che odia gli uomini.


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PUGNISSIMO

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L’ANSIA D’AM


ARE

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IL FIORETTO

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1.2

MAPPA DEL TESORO

Fasano è un labirinto complicato. E’ ancora troppo legato all’artigianato, alle tradizioni nascoste. Trovare qualcosa diventa una caccia al tesoro. La ricerca del tessuto in questo caso è partita da un’idea vaga e confusa sulla materia. Il desiderio di qualcosa di introvabile scorre nelle vene. L’ossessione di riuscire ad avere qualcosa appartente ad altri mondi. La mappa del tesoro era poco chiara, il punto d’arrivo è davanti ad un ferramenta. Cosa posso trovare ? Qualcosa che diventi specchio della più intima nostalgia, una materia, malleabile e fluida. Materia cantante di serenate estive “Il nuovo oggetto” era diventato mio, un tessuto in maglia di filati in plastica, usato abitualmente nei cantieri navali per nascondere il lavoro in corso. Pryntil grazie alla nuova materia, prende forma, si alza e parla. L’episodio è diventato punto fermo del mio iter progettuale: aspettare l’arrivo dell’introvabile. 29



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TUTTI A VESTIRE SUBITO


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LA GIACCA DELLE GIACCHE


La giacca di un padre egoista, la scoperta dell’interpretazione. Regalami dei fiori, pregava Pryntil. Le righe sposano altre righe, combaciano perfettamente. Il rosso non è sangue, Mamma. E’ solo un ossessione.

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La messa della domenica. L’ansia di bruciare, devi vestirti per bene. Collo perfetto. Voglio la tua camicia, esclamò Pryntil. Sarà tua, gli disse. L’amore era nato ormai.


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2.

MARINELLA E IL GIARDI DELL’INNAMOR Marinella nasce in un angolo dimenticato. Un personaggio, inappropriato ma pieno di forza. Cresce come crescono i capelli e le sopraciglia. Incontrollabilmente bello. Lo sconvolgimento dell’innamoramento aumenta sempre di più. Marinella, trova un nuovo modo di conservare l’amore, il giardino. Piantagioni indefinite. Graminacee ovunque, ne soffre. Il giardino diventa sinonimo di protezione e cattedrale. Giullare di sentimenti. A modo suo Marinella ricrea un immaginario forte e chiaro, identico a quello dell’arrivo della primavera. “Copriamoci allora, prima che sia troppo tardi, disse Marinella”. Belle le lenzuola dell’innocenza.


NO RAMENTO RAMENTO

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2.2

PROGETTO SENTIMENTA

L’innamoramento come ossessione, la ricerca di un qualcosa di intraducibile sulla materia. Portare l’amore sull’amore. La ricerca per il terzo laboratorio di progettazione, mi ha dato la possibilità di capire l’importanza dello stato emotivo sul mio lavoro artistico. La forza del dualismo tipico del comico, quello tra materia e spirito descritto da Bergson ne “il Riso”. Marinella, solo e malinconico, sente la sete di morte. Nessuno cerca di capire la forza del giallo presente nel suo cuore, l’importanza dei crespi capelli nati sul suo cervello confuso. Col tempo, sempre di più erano state per il protagonista, le delusioni, come i fallimenti. Quando finalmente Marinella s’innamora scopre l’infinito mondo della condivisione, la bellezza dell’aria profumata. La bellissima storia d’amore viene interrotta da un’improvvisa partenza, che annienterà il fragile cuore del ragazzo. Ora sente l’esigenza di portare l’amore degli amori sulla materia, per rendere il tutto con


LE creto ed infinito. L’invenzione di un’estate, col sole sempre alto che brucia la terra ed i pastelli ad olio. L’invenzione di un pic-nic senza fine, col buio che fa paura, ed accende il desiderio carnale (ormone non sbadigliare). I tre outfit sono stati pensati, in ordine, come mezzo di comunicazione di uno stato d’animo.

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Il primo outfit riprende l’idea del primo innamoramento, ambientato in un giardino, pieno di graminacee, nel quale Marinella cerca di mostrarsi puro ed elegante. La giacca assume un ruolo fondamentale, copre interamente la parte superiore del protagonista, evitando rimandi sessuali, così come il pantalone, classico, cinque tasche, crea un immaginario naïf grazie alle rouge con le quali il pantalone è rifinito, tipiche dei capi di abbigliamento infantile di fine ottocento. Il secondo outfit descrive la confusione del primo innamoramento. La voglia di creare un immagine neutra di se stessi, partendo da capi tipici dell’abbigliamento informale maschile: camicia, tshirt, pantaloni. I colori diventano tenui e delicati, e lo styling crea un diverso legame tra amato ed amante, li accomuna e li distingue. Il terzo ed ultimo outfit, riprende un’illustrazione fatta nello sketchbook di ricerca, creando la sintesi perfetta del progetto . Al centro della stampa, usata per decorare un kway, vi è una mano, rappresentante, della connessione tra i tre outfit, la mano che lega e la mano violenta, alla mano sono collegate numerose forme geometriche rappresentanti le diverse vicende d’amore di Marinella.


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STRETTINO

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MI ANNOIANO

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PRIMO AMORE La copertura del corpo. Rituale inevitabile. La giacca ti protegge dalla nuditĂ , per ora. Sii te stesso.


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AMATO AMANTE

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AMORE CANTANTE


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3.

PRE MALAMBO

Malambo, ricrea un immaginario convesso. Il nome rimbomba nell’aria. Da vita ad un volto mai visto nel Troppo: capelli lunghi, seno sporgente. Parliamo di femmina. Malambo non segna in questo caso, un personaggio, ma una situazione. Il Malambo delle sette, come quello del venerdì. Malambo Malambo Malambo. La situazione dell’esagerazione totale: quella del riso come contagio, delle lacrime davanti ad una scena tragica, non ci sono mezze misure. Qui, analizziamo il primo stadio quello del “Pre Malambo”, la pangea. La ricerca, manifesto di un nuovo stato d’animo, ha stretto contatto con le gabbie familiari. “Pre Malambo” ha dato la possibilità alla personalità animale di parlare. Animali vestiti con uomini, uomini vestiti da uomini.


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NON STREGARMI

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PENNELLESS


A

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3.1

IL CIRCO AL CONTRARI

“La più elementare manifestazione della fantasia, nasce forse, dal capovolgimento di una situazione, dall’uso dei contrari, degli opposti, dei complementari: lui dice verde? io dico rosso. Una antica stampa popolare, molto nota, intitolata Il mondo alla rovescia mostra un cavallo che cavalca un uomo, un paesaggio sopra alle nuvole, alcune pecore che fanno da guardiani a un gregge di uomini, e altre amenità. I bambini ridono se noi gli diciamo che lo zucchero è amaro e si divertono molto se gli raccontiamo una storia di una tartaruga che corre come un lampo”. Bruno Munari in “Fantasia” descrive così la fantasia primaria, quella che apre gli orizzonti e permette di capovolgere mondi interi. L’idea di mondo alla rovescia crea nell’immaginario infantile un grande chaos fantastico, riproducendo però il desiderio di una vera e propria situazione utopica. Numerosissime, infatti, sono le stampe popolari, rappresentanti situazioni quotidiane capovolte.


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foto di Augusto Maurandi modello Diego Scaggiante


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MALAMBO

DONNA PRODIGIO Il circo delle donne, il circo per le donne, il circo senza singolarità. Il manifesto delle clown, donne pagliaccio, donne infinitamente belle. La forza della risata. La ricerca per arrivare all’apoteosi del Troppo, inizia con la ricerca di una donna: la donna delle donne. Malambo diventa una collezione nell’aprile 2017, durante l’ultimo laboratorio di progettazione, seguito dal docente Arthur Arbesser. Durante le prime revisioni, le direzioni di Malambo erano molto chiare, volumi decisi, sovrapposizione di pattern e pochissimi limiti. Gli outfit, progettati gradualmente segnano un percorso di cambiamento, fino ad arrivare all’assoluto benessere femminile: l’intimità. Malambo arriva al traguardo del Troppo. Malambo si colora le orecchie di verde, senza timore, senza sentirsi di troppo. Le acrobati, entrano in gabbia, nude, inizia l’orgia della bellezza. Grazie Malambo.


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STREGATTA

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PAGLIACCIA


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FIGLIE FEMMINE

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4.1

RICERCA LA DONNA

La donna perfetta era l’obiettivo principale. Dove trovarla ? Come cercarla ? La cultura della “drag queen” in Europa, si stabilizza approssimativamente negli ultimi decenni dell’Ottocento ed i primi anni del Novecento, grazie alle prime Pantomine Dames, quest’ultime diventano popolari icone di impersonificazione femminile, utilizzando la commedia come scena performativa. Col passare del tempo, geograficamente, la scena delle dragqueen si sposta negli Stati Uniti, avvicinandosi alla cultura LGBT. “Paris is burning”, film/documentario di Jennie Livingston del 1991, mostra il cambio di rotta nell’universo drag, New York diventa palcoscenico mondiale. La creazione di una vera e propria società gerarchica all’intero dei “drag balls”, grazie anche alla creazione di case d’appartenenza, nelle quali vengono seguite severe regole estetiche. L’immersione in un nuovo personaggio, con propri movimenti, nuove mimiche facciali, diventano fondamentali riti d’iniziazione.


RuPaul Andre Charles, drag queen di fama internazionale, ha rivoluzionato il modo di comprendere ed analizzare il mondo performativo delle artiste drag, creando un reality show “RuPaul’s Drag Race”. Grazie a questo progetto realizzato da LogoTV nel 2009, il mondo delle drag queen, si libera dal pregiudizio del travestitismo, legato quasi esclusivamente al cross dressing, sottolineando ed avvalorando, una vera e propria cultura artistica: quella delle drag e del loro nuovo mondo. Nelle sette stagioni, tantissimi caratteri sono saliti sul palcoscenico dimostrando la complessità del mondo drag e nel mondo drag. Alcune protagoniste più di altre sono diventate fondamentali per il raggiungimento di Malambo: Sasha Velour, Milk, Jinx Monsoon. L’idea di creazione del personaggio si è sviluppata poi spostatandosi sui protagonisti circensi. 103



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4.1

COME PESCARE UN PESCE

La scorsa estate ho letto un articolo. Una riga in particolare ha attirato la mia attenzione: ‘We catch the fish faster than they procreate’. Così ho iniziato a chiedermi se la gente stesse andando troppo veloce, volendo troppo in breve tempo. Ma cosa vogliamo e cosa ci rende davvero felici? Da qui è partito il processo di riflessione alla ricerca di un luogo in cui trovare una risposta a queste domande. Se prima dello stage presso Raf Simons ad Anversa, avevo lavorato in un mondo integralmente mio, dopo ho capito che la mia spinta alla progettazione doveva necessariamente procedere assieme alle esigenze e ai desideri degli altri. Dal mondo degli uomini, su cui ho sempre lavorato, mi sono spostato in quello delle donne, per esplorare a fondo questo cambiamento. Cosa ci può rendere davvero felici? La domanda era rivolta, in contemporanea, a me e agli altri. E soprattutto cosa mostrare della felicità che iniziavo ad individuare?

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A volte, letteralmente, basta fare un passo indietro, con i piedi nell’erba. L’immagine ha rivelato il desiderio di creare qualcosa di aperto, fresco e libero. L’esigenza di positività e ottimismo, di essere connessi con la parte viva e più scanzonata della natura, ha portato a individuare il circo come il luogo d’elezione per permettere alle persone di abbandonarsi ai loro desideri più gioiosi e liberatori. Le donne di Malambo pestano continuamente un prato d’erba, inseguono velocissimi pesci, ma con la loro leggerezza riescono a raggiungerli, velocissime anche loro. La collezione prende ispirazione dalle tute indossate dei funamboli in perenne equilibrio. Più che vestiti, sono una seconda pelle emersa grazie alla libertà d’espressione. Ogni tuta è diversa perché ogni donna lo è. I ciuffi di raphia, che di tanto in tanto fuoriescono da esse, sono i peli dei loro corpi abbandonatisi ormai allo stato selvaggio. ‘Pescare un pesce’ significa immergersi prima nello zampillo del circo e delle sue libertà. La parte più animale esige un movimento sfrenato, ma la felicità si raggiunge soltanto quando alla fine si riesce a stare, nella completa spensieratezza, in perfetto equilibrio.


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foto di Augusto Maurandi modelle: Maria Batcu e Isabella Marangon


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BIBLIOGRAFIA

- Annicchiarico, Silvia; Giro Giro Tondo Design for Children, Triennale Design Museum, Milano, 2017. - Dunne, Dominique; The best of Flair, Rizzoli International, New York, 2014. - Munari, Bruno; Fantasia, Laterza, Roma, 1977. - Teunissen, Josè; Zidiankis, Vassilis (a cura di); Atopos Contemporary Visual Culture (a cura di); Not a toy: fashioning radical characters, Pictoplasma, Berlin, 2011. - Van Beirendonck, Walter; Believe, Musueum Boijmans Van Beuningen Rotterdam, Rotterdam,1999. -Van Beirendock, Walter; Mutilate, Imschoot Uitgevers, Gent, 2001.

FILMOGRAFIA

- Paris is Burning regia di Jennie Livingston (1990) - Il labirinto del fauno regia di Guillermo del Toro (2006) - RuPaul’s Drag Race diretto da Nick Murray (2009-2017)

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GRAZISSIME

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UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA DICHIARAZIONE DI CONSULTABILITA’ O NON CONSULTABILITA’ DELLA TESI (da inserire come ultima pagina della tesi/elaborato finale)

Cataldo Liuzzi 282115 Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...…………….

della moda laureando/a/i - diplomando/a/i in design ………………………………………………... sessione invernale ………………………… dell’a.a. 2016/2017 …………….…………. DICHIARA/DICHIARANO

che la sua/loro tesi dal titolo: WHO’S TROPPO …………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………….

 è consultabile da subito  potrà essere consultata a partire dal giorno …………………..  non è consultabile X (barrare la casella della opzione prescelta)

data 22/11/2017 …………………..

firma ……………………… firma ……………………… firma ………………………

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