RASSEGNA STAMPA DEL 15 MAGGIO 2021

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REGIONE

SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

i progetti delle infrastrutture

«La terza corsia A4 Venezia-Trieste non può essere finanziata dal Pnrr» D’Arienzo: «Ci sono 16 miliardi per la Tav, il tram di Padova e la bretella Mestre-aeroporto Tessera» Albino Salmaso / PADOVA

Le 500 pagine del Recovery Plan inviate in ottobre da Zaia al governo Conte2 con la richiesta di 25 miliardi? Sono finite nel cestino perché tutte fuori tema. I dirigenti dei ministeri non hanno avuto dubbi:

Il senatore Pd ribatte alla Lega: le risorse vanno trovate nei bilanci di Autovie carta da gettare al macero e da riciclare. E allora da dove arrivano quei 16-17 miliardi del Pnrr per completare l’altra velocità da Brescia fino a Padova, 10 quei quali pescati dal fondo complementare post 2026? La Lega di Bitonci e De Poli dell’Udc cantano vittoria, ma le “impronte digitali” sono quelle del Pd. Lo ha ricordato il senatore Vincenzo D’Arienzo, uno dei registi della pioggia di miliardi alle infrastrutture del Veneto. Il lavoro di squa-

dra è iniziato dopo l’uscita di scena del ministro Toninelli, che di Tav non ne voleva sentir parlare. Ora c’è un asse trasversale Pd-FI-Lega con la neutralità del M5s sulla cura del ferro in Veneto che ha trovato il pieno sostegno con il governo Draghi. Ieri D’Arienzo, assieme al consigliere regionale Jonathan Montanariello, ha risposto alle domande degli attivisti Pd in un forum on line e il suo giudizio sulle giunta Zaia è netto: «Merita 4 per la gestione dei treni e 2 per la viabilità», ha detto il senatore.

tecnologia e servizi digitali

Smact-Vsix-Infocamere intesa per l’innovazione PADOVA

Contaminazione tra saperi e tecnologie, condivisione e valorizzazione delle rispettive competenze per accelerare processi innovativi e di crescita a sostegno della competitività del territorio. Dare vita ad un dialogo per rafforzare i punti di contatto e sviluppare al meglio il proprio ruolo di motori del cambiamento a vantaggio della diffusione della cultura digitale per i cittadini, per le imprese e per la pubblica amministrazione. Sono alcuni degli ambiti di

LE STRADE RESTITUITE A ROMA

LA LISTA DELLE OPERE

Un passo alla volta. Si parte dalla Tav, i cantieri sono già a Sommacampagna e poi si arriverà a Vicenza con i fondi del Pnrr mentre la tratta fino a Padova che vale 10 miliardi è inserita nel fondo complementare perché manca il progetto esecutivo. Discorso analogo per la Verona-Brennero: la giunta Sboarina ha approvato con 2 anni di ritardo il dossier e quindi il Pnrr non la può finanziare. I 4 binari sulla Bre-

attività in cui si svilupperà la collaborazione tra SMACT scpa (Competence Center Impresa 4. 0 del Nordest), VSIX (Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio dell’Università degli Studi di Padova) e InfoCamere (Società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale). La Convenzione in cui si sostanzia l’accordo è stata firmata nei giorni scorsi dalla professoressa Eleonora di Maria, presidente di VSIX-Università di Padova, da Fabrizio Dughiero, presidente di SMACT, e dal direttore Gene-

Il senatore Vincenzo D’Arienzo e i lavori della Tav : i cantieri sono arrivati a Sommacampagna

scia-Venezia consentiranno di rilanciare l’Sfmr: Zaia ha chiesto 800 milioni per il metrò ma senza i progetti esecutivi la scheda è finita nel cestino. D’Arienzo ha spiegato che sarà il Veneto a gestire fino al 2025 i treni regionali da Bologna fino al Brennero e il Pnrr ha stanziato 30 milioni per acquistare 4 convogli elettrici per le linee re-

rale di InfoCamere, Paolo Ghezzi. L’intesa, della durata di tre anni e senza oneri per le parti, punta a sostenere progetti sperimentali di business transformation e ad esplorare le potenzialità in termini di sviluppo e maggiore efficienza dei servizi digitali che ne possono derivare in ottica di promozione del territorio. «Un ulteriore strumento» afferma Ghezzi «per far crescere e correre il trasferimento tecnologico della ricerca e dell’innovazione a disposizione del territorio». «Questo accordo» dichiara Dughiero «rappresenta un passo ulteriore per rafforzare il ruolo del Centro di Competenza Triveneto nell’incrementare processi di trasformazione digitale, tendendo un ponte sempre più solido tra i mondi della ricerca e dell’impresa». —

gionali locali. Si tratta della Verona-Rovigo e della Mestre-Chioggia-Piove-Adria, gestita da Sistemi territoriali che fa acqua da tutte le parti. Quei treni a gasolio sono un incubo e la giunta regionale ha messo in gara le due linee: chi vince può sostituire i treni con gli autobus. Altro che riconversione ecologica. Vince sempre la

gomma sull’asfalto. I PUNTI DEBOLI E LE OLIMPIADI

Entro giugno il governo nominerà i commissari per le olimpiadi di Milano e Cortina, ma c’è un abisso tra Veneto e Lombardia nelle infrastrutture. Sala ha inserito la nuova bretella ferroviaria tra Milano e Orio al Serio e anche la stazione di Me-

l’analisi dell’anbi

Piovosità nella media ma troppo concentrata VENEZIA

«La quantità di pioggia è sempre la stessa, il problema è che non piove come vorremmo». Il presidente di Anbi Veneto Francesco Cazzaro commenta con una battuta i dati sull’andamento delle precipitazioni nel mese di aprile, che «sono nella media ma si concentrano in pochi eventi di forte entità che interrompono periodi siccitosi talvolta molto lunghi». Numericamente, sono caduti 95 millimetri di pioggia, 73 dei quali concentrati però tra i giorni

Il Po in secca, una visione estiva

Tornano le cicogne, magari a fare la pace con l’uomo

I

Il consigliere Montanariello ha sottolineato la contraddizione di Zaia, leader dell’autonomia delle regioni ma pronto a restituire all’Anas i 700 km di viabilità statale ceduti nel 2000 a Veneto Strade. «Un dietrofront che non si giustifica». Ora il fronte aperto è quello della terza corsia A4 Venezia-Trieste. I sindaci sostenuti dai parlamentari della Lega hanno chiesto al governo di trovare nel Pnrr 400 milioni per il tratto San Donà-Portogruaro-Latisana. «Non si può fare, il Recovery Plan è stato inviato a Bruxelles e non sono previsti fondi per la nuova viabilità. Le risorse le deve stanziare Autovie venete, controllata dal Friuli: la società incassa i pedaggi e ha le risorse adeguate. Basta con le bugie», ha concludo D’Arienzo». Gli ultimi fondi del Pnrr prevedono 80 milioni al porto di Venezia e le 5 ciclovie: sull’Adriatico, il Garda e da Torino a Venezia. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

11 e 13 e il resto si è concentrato soprattutto a fine mese. Dal punto di vista dell’agricoltura ve bene anche così, riferisce l’associazione dei Consorzi di bonifica, l’indice Spi che definisce il livello di siccità nelle campagne si attesta su valori di normalità dopo un marzo con siccità moderata e severa. I fiumi registrano portate più basse rispetto alla media: –16% per l’Adige, – 41% per il Po, –21% per il Brenta, –24% per il Bacchiglione. Sono dati che però non suscitano preoccupazione perché a influire su questi valori vi è il lento scioglimento delle nevi in alta quota, a causa delle temperature basse. Nevi che peraltro sono cadute copiosamente nell’inverno. Soddisfacente infine anche la presenza di acqua nelle falde freatiche. —

FERDINANDO CAMON

L’OPINIONE

eri un tg ha mostrato una cicogna che planava al suo nido su un traliccio in provincia di Vicenza. Non è la prima volta che le cicogne si fan vedere da queste parti: l’anno scorso si son viste a Cartigliano, Vicenza, e due mesi fa a Sorgà, Verona. Si son viste anche a Camazzole di Carmignano, in provincia di Padova. Dunque amano questo territorio. È un segnale molto bello. Dal modo in cui arrivano si direbbe che “scelgono” questa zona,

stre sarà finalmente collegata con il Marco Polo di Tessera. Il punto debole è Verona, che non ha presentato il progetto per collegare la stazione con il Catullo, anche se all’Arena si terrà la cerimonia conclusiva delle olimpiadi sulla neve 2026. Nessun intoppo invece per il tram di Padova: quei 335 milioni per la seconda e terza linea sono stati approvati a dicembre con il consenso di tutti i partiti: Pd–M5S-FI e Lega che non ha avanzato alcuna riserva nelle commissioni. Mai.

dall’alto vedono un territorio molto ampio ma se puntano su un traliccio o un comignolo vuol dire che quello per loro è il punto dove metter su casa. Metter su casa è un atto delicato. Noi umani spesso ci fermiamo in un luogo per rassegnazione, siamo stufi di girare, i prezzi sono alti, quel posto è comodo, e poi ha una fermata dell’autobus vicina. Ma le cicogne han bisogno di “fidarsi” del posto, perché a quel posto loro affidano la vi-

ta: scendono, si fermano, dormono, covano, crescono i piccoli. Ci vedono, vedono che ci siamo noi umani intorno, indaffarati e frenetici, ma han bisogno di giudicare che siamo amichevoli o almeno non-ostili, non gli facciamo del male, non le disturbiamo, non gli rubiamo i piccoli. Perciò le cicogne passano qui la fase più pericolosa e delicata della loro vita. La fase in cui fanno i loro figli. Ci considerano amici. Noi e loro formiamo un ambiente “naturale”.

Ci fu un tempo in cui uomo e natura vivevano insieme, rispettandosi e aiutandosi: io, che sono figlio di contadini, lo ricordo come la fase più bella della mia vita, più pacifica, più serena. Mio padre, contadino dalle braccia poderose, si sedeva a tavola alla sera, guardava cosa c’era sul piatto, si rallegrava se c’era verdura, foglie di verza, ma prima d’infilzarle con la forchetta e metterle in bocca le scrutava sul bordo, e se si accorgeva che erano già state rosicchia-

te fino a tre quarti protestava con la lepre che se n’era cibata prima di lui: “Podevi almanco lassàrmene metà!”. Questo dialogo tra mio padre e la lepre che mangiavano la stessa verdura mi dava l’idea di una cena insieme, una convivenza, un’amicizia. Potevamo fidarci della natura. E la natura di noi. Poi è venuta l’epoca dello sfruttamento, abbiamo fatto impazzire la natura, per farla rendere sempre di più. La natura si vendicava, ammalandoci. Le cicogne che tornano fra noi sono un segno di riconciliazione? Siamo di nuovo amici? Finalmente! © RIPRODUZIONE RISERVATA


BELLUNO

SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

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La crisi in Valbelluna

Acc, dal vertice veneto nuove speranze I maggiori clienti e fornitori si siedono al tavolo, disponibilità a valutare un aiuto concreto per la fabbrica di Mel Paola Dall’Anese BORGO VALBELLUNA

Arrivano segnali cautamente incoraggianti per il fututro di Acc al termine del tavolo svoltosi ieri pomeriggio tra l’assessore regionale Elena Donazzan, l’Unità di crisi veneta, il commissario straordinario Maurizio Castro e i maggiori fornitori e clienti della fabbrica zumellese. Un incontro organizzato a sole 48 ore di distanza dal confronto avvenuto mercoledì mattina tra sindacati e lavoratori di Mel con il presidente Luca Zaia. Confronto in cui lo stesso governatore si è impegnato in prima persona a trovare una soluzione per recuperare le risorse necessarie ad Acc per andare avanti ed agganciare il piano Italcomp o essere messa in vendita. Il tempo, come ormai da mesi vanno dicendo i 315 dipendenti è ormai risicato: il 31 maggio se non arriveranno i soldi, lo stabilimento della Valbelluna chiuderà i battenti. Ed è di fronte a questa situazione critica, che il presidente Zaia ha voluto scendere in campo e dare mandato all’assessore al Lavoro di convocare questo tavolo. «C’è la disponibilità ad approfondire nuove soluzioni da parte di tutti gli attori. Si riapre cioè una nuova prospettiva di continuità per la fabbrica di Borgo Vabelluna», così scrive in una nota Donazzan a conclusione del vertice dove insieme alle società presenti ha fatto una disamina puntuale dell’attuale situazione aziendale. Obiettivo dell’incontro era approfondire le modalità di sostegno industriale e finanziario da parte di clienti e fornitori nei confronti dell’azienda di Borgo Valbelluna. I NUMERI POSITIVI DI ACC

Durante l’incontro sono peraltro emersi i risultati riferiti al primo quadrimestre del 2021: fatturato aumentato del 55,3%, vendite cresciute

del 53,3%, produzione salita del 40,7%, con una produttività aumentata del 4,9%. «Questi numeri restituiscono la fotografia di un’azienda che ha molto lavoro, molto mercato e molte prospettive di sviluppo. Per queste regioni abbiamo chiesto a clienti e fornitori di fare un ragionamento di insieme, ritenendo che proprio la filiera produttiva di riferimento abbia

L’assessore Donazzan: «Azienda importante per il Veneto gestiremo la crisi» interesse alla continuità di Acc», afferma Elena Donazzan. LA DECISIONE

I clienti e i fornitori coinvolti hanno condiviso la strategicità della fabbrica di Mel e valutato la necessità di approfondire l’attivazione di possibili iniziative coordinate con l’amministrazione straordinaria a sostegno della fabbrica. È stata disegnata, quindi, un’agenda di incontri bilaterali già per la prossima settimana per dare corpo ad un “piano di emergenza” che traghetti l’azienda verso l’approdo del consolidamento industriale e finanziario. «Acc è azienda di grande rilevanza per il Veneto e in ragione di ciò l’accompagnamento in tutte le fasi di gestione della crisi è sempre stato garantito dalla Regione e dalla sua Unità di crisi aziendali. Il presidente Zaia segue personalmente l’evoluzione della vicenda in stretto contatto e raccordo con il ministro Giorgetti», conclude l’assessore veneto al Lavoro. Nei prossimi giorni quindi si potrà delineare meglio in cosa consiste il piano di salvataggio dello stabilimento di Mel e dei suoi 315 dipendenti. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE FARMACIE

ORARIO FERIALE Mattino 8.45-12.30, pomeriggio 16-19.30 (Cortina 9 - 12.45 e 16 - 19.30)

i commenti

Sindacati cautamente ottimisti «Vogliamo essere al tavolo» BORGO VALBELLUNA

Vanno cauti nell’esternare qualsiasi tipo di emozione i sindacati e i lavoratori di Acc dopo aver letto la nota della Regione relativa al vertice con i clienti e fornitori della fabbrica svoltosi ieri. Le parole dell’assessore Elena Donazzan, infatti, non permettono di comprendere in modo preciso cosa sia realmente accaduto al tavolo. «Come Fiom Cgil», commenta il segretario Stefano Bona, «ringraziamo la Regione per quanto ha fatto e sta facendo e per l’attenzione che ha sem-

pre dimostrato verso questa azienda. Ma voglio lanciare un appello a tutto il sistema di fornitori e clienti di Acc perché la sostengano: questa fabbrica è importante e fondamentale e ha ancora molte carte da giocare. Però», si avvia alla conclusione Bona, «il ministero dello Sviluppo economico deve al più presto uscire allo scoperto e dire cosa vuole fare di Acc, e il governo deve essere conseguente rispetto alle promesse fatte sui fondi da distribuire alla fabbrica tramite l’articolo 37 del decreto Sostegni che sta per essere convertito

in legge. Ci avevano promesso che dopo 30 giorni dalla conversione sarebbero arrivati i soldi e così dovrà essere», taglia corto il segretario Fiom sottolineando che il piano Italcomp resta per il sindacato la soluzione migliore per rilanciare un settore strategico come quello dell’elettrodomestico. Parla di un percorso iniziato, il capo della Uilm, Michele Ferraro. «Con oggi (ieri per chi legge, OES ), «si è mosso qualcosa, il presidente Zaia ha mantenuto la sua parola e anche l’assessore Donazzan convocando velocemen-

te questo tavolo. Adesso il compito degli attori in campo è di tirare fuori la finanza che serve urgentemente», dice Ferraro auspicando che ai prossimi incontri siano presenti anche i sindacati. «Ma allora cosa vuol dire la nota della Regione?». Sono queste le domande che le rsu si sono sentite rivolgere ieri pomeriggio dopo il vertice veneto dai lavoratori Acc. Ma per i delegati non è stato facile rispondere. «Noi al tavolo non c’eravamo», commenta Massimo Busetti, rsu, «per cui non sappiamo cosa sia successo e quali accordi siano stati presi. Speriamo che a breve il commissario Castro ci convochi per spiegarci tempi e modi di queste nuove prospettive che si aprono per Acc. Diciamo che siamo cautamente ottimisti». — PDA © RIPRODUZIONE RISERVATA

COMUNE DI VITTORIO VENETO 0437721112; FELTRE Pez via Borgo Ruga, tel. 0439 83486; LAMON via Roma 8/10, tel. 0439 9004.

TURNO 24 ORE SU 24

GUARDIE MEDICHE

BELLUNO Chimenti viale Giovanni Paolo I 43, tel 0437 930184; ZOLDO ALTO via Talinera 11 0439 396162 PUOS via Roma 54, tel. 0437 451189; SEDICO (Bribano) via Feltre 179, tel. 0437 455178; BORCA via Roma 25, tel. 0435 482018; VIGO piazza Sant’Orsola 0435 77003; COMELICO SUPERIORE (Candide) via VI Novembre, tel. 0435 68836; VALLE DI CADORE via XX Settembre 74, tel. 0435 519070; CANALE D’AGORDO piazza Papa Luciani, tel. 0437 501104; CAPRILE via G.Carducci, tel.

Cortina Codivilla (Valle del Boite, Centro Cadore); Val di Zoldo - Centro Servizi (Longaronese, Zoldo); Belluno, Ospedale (Ponte, Belluno, Limana e Alpago); Santo Stefano Via Dante (Comelico e Cadore). Canale d’Agordo via Roma (basso Agordino, valle del Biois); Caprile Via Dogliani (alto Agordino): 118 Per Mel, Lentiai Sedico, Trichiana, 0439 883783-883784; Alano, Cesio, Feltre, Seren, Pedavena, Sospirolo, Quero Vas, San Gregorio, S. Giustina, 0439 883287-883785 Lamon, Fonzaso, Arsiè, Sovramonte 0439 883781-883782

ASTA PUBBLICA PER ALIENAZIONE BENI IMMOBILI Il Comune di Vittorio Veneto mette all’asta gli immobili comunali che non svolgono più una funzione istituzionale e che sono quindi stati inseriti nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari del triennio 20212023 approvato con Delibera CC n. 54 del 30.12.2020. Lotto n. 7 – EX SCUOLA ELEMENTARE “N. SAURO” – PIAZZA FIUME, 2224 prezzo a base d’asta: Euro 490.000,00 Lotto n. 8 – EX MAFIL - VIA MATTEOTTI, 1 prezzo a base d’asta: Euro 1.650.000,00 Lotto n. 9 – EX ASILO DI PIAZZA GALLINA - VIA DELLA GALLINA, 2 (CENEDA) prezzo a base d’asta: Euro 115.000,00 Lotto n. 10 – EX SCUOLA ELEMENTARE “A. MANZONI” – VIA MARCONI prezzo a base d’asta: Euro 225.000,00 Lotto n. 11 – AREA LUNGO VIALE IPPOLITO PINTO (nord) - intersezione con Via MASCAGNI prezzo a base d’asta: Euro 105.000,00 Le offerte in aumento rispetto al prezzo a base d’asta distinte per i singoli lotti dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune, Piazza del Popolo, 14 - 31029 Vittorio Veneto (TV) entro le ore 12.00 del 31 MAGGIO 2021. Il giorno seguente, 01 GIUGNO 2021, alle ore 9.00 presso il Municipio, in Piazza del Popolo, 14 si procederà all’asta pubblica. L’avviso è pubblicato sul sito del comune www.comune.vittorio-veneto. tv.it (in evidenza nella home-page c’è proprio una sezione dedicata dal titolo “Alienazioni beni comunali”) dove possono essere reperite tutte le informazioni necessarie e la documentazione da presentare in caso di offerta. Per eventuali informazioni o sopralluoghi è possibile contattare l’Ufficio Patrimonio: patrimonio@comune.vittorio-veneto.tv.it, 0438-569233 – 569501.


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PRIMO PIANO

SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

Coronavirus: il rischio sanitario veneto apripista, nuova accelerazione della campagna

Anticipate le vaccinazioni ai quarantenni Zaia: «Contagi e ricoveri in caduta libera» A sorpresa, prenotazioni aperte da ieri pomeriggio: ora c’è anche un’app. In tre ore registrate oltre 176 mila adesioni Filippo Tosatto / VENEZIA

Non sia mai che il cilindro di Luca Zaia neghi il coniglio quotidiano alla platea: «Anticipiamo le prenotazioni del vaccino ai quarantenni, anziché lunedì le agende delle Ulss apriranno oggi a partire dalle 16», scandisce al punto stampa di mezzodì. «Faccio appello ai miei coetanei, quelli della fascia 59-50: affrettatevi, la vostra corsia preferenziale resisterà qualche ora e poi nel portale entreranno progressivamente altre 742 mila persone. Mentre parliamo ci sono 200 mila posti liberi, ma le previsioni stimano in almeno 150 mila i contatti entro stasera (saranno, preciserà poi la Regione, 176.271 le prenotazioni effettuate fra le 16 e le 20,15)». PRIMA DELL’ESTATE ABOLITI I TARGET D’ETÀ

Scontato l’assalto digitale e l’ingorgo conseguente: «C’è anche la possibilità di utilizzare la nostra app Sanitàkmzero riservata a ricette e referti, chi non ce l’ha ce l’ha può scaricarla sul cellulare e accedere più rapidamente al sito. Basta un po’ di pazienza e il clic andrà a buon fine, gli over 40 avranno la precedenza fino al 16 giugno». E poi? «Di questo passo arriveremo al liberi tutti prima dell’estate. Una volta in sicurezza le categorie più fragili e a rischio non si procederà più per target d’età e non servirà presentarsi ai centri con la carta d’identità». Tant’è. Bruciati sul tempo i fratelli-rivali lombardi (Attilio Fontana aprirà alla coorte dei quarantenni

non prima di giovedì 20), ringalluzzito dagli elogi del generalissimo Figliuolo - «Ha affermato che il Veneto è la regione più efficiente nella campagna vaccinale, lo ringrazio e trasmetto il riconoscimento ai 1.300 sanitari e volontari impegnati ogni giorno nei nostri hub» - il governatore guarda con ottimismo alla flessione costante di contagi, ricoveri e decessi: «Ormai si tratta di una tendenza strutturata, l’algoritmo ci dice che il calo epidemiologico andrà accentuandosi, è evidente che le vaccinazioni danno i loro frutti, il Covid cir-

proposta al governo

Regioni: zona bianca quando l’incidenza di positivi è sotto 50

Replica alla Consulta «Lamenta inefficienze regionali? È tempo di fare nomi e cognomi» cola ancora ma non si trasmette alla popolazione più anziana con la violenza dei mesi scorsi, a testimoniarlo è la scomparsa dei pazienti settantenni dagli ospedali». LA PERMANENZA SCONTATA IN AREA GIALLA

Sono 42.675 le dosi inoculate nelle ventiquattr’ore (2,2 milioni in totale), l’antivirale è stato somministrato al 98% degli ultraottantenni, all’82% della fascia 70-79 e al 65% del target sessantenne; segnano il passo gli over 50: ad oggi, dei 759 mila in ballo, i vaccinati risultano 160 mila e i prenotati il doppio. «La fase della convivenza è iniziata, magari ci sarà un terzo richiamo, forse un

Luca Zaia mostra l’app Sanitàkmzero utilizzabile anche per prenotare la vaccinazione in tempi rapidi

vaccino universale includerà anche l’antinfluenzale, di certo non servirà più rinchiuderci in casa». La riclassificazione del ministero conferma il Veneto in area gialla e la decisione certo non sorprende Zaia: «Abbiamo un indice di trasmissibilità Rt a 0,88 mentre il tasso di occupazione in area medica e terapie intensive è limitato al 12% e l’incidenza di positivi è 67,5 per centomila abitanti. Sono dati abbastanza soddi-

sfacenti». Che altro? Repliche e punture di spillo. «Le vaccinazioni aziendali? C’è una lista interminabile di imprese e associazioni disponibili, la sola Coldiretti ha opzionato 60 mila dosi, a scarseggiare è la materia prima». Il controverso AstraZeneca... «Da noi i casi di rifiuto non sono significativi, la scienza assicura che si tratta di un prodotto di alta efficacia, soprattutto nella fascia dei sessantenni. Se qualcuno l’ha rele-

niente quarantena per i passeggeri provenienti da usa, canada, giappone, emirati araBi

Voli “Covid-tested” anche a Venezia La Save e Caner: ossigeno al turismo VENEZIA

I voli “covid-tested” partiranno e arriveranno anche dall’aeroporto veneziano Marco Polo, terzo scalo intercontinentale in Italia per volume di passeggeri. Da domani la particolare sperimentazione (finora disponibile solo a Milano e a Roma) verrà estesa anche all’hub veneziano e a quello napoletano di Capodichino. E si ampliano i Paesi di provenienza di questi particolari voli: Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, oltre agli Stati Uniti. L’obiettivo del Governo, in vista dell’estate, è di abolire la quarantena anche per chi arriva da queste nazioni, particolarmente importanti per

il settore turistico veneto e nazionale. Per accedere ad un volo Covid-tested, che consente di non sottoporsi a quarantena o isolamento fiduciario, i passeggeri dovranno presentare l’esito negativo di un test molecolare o antigenico effettuato entro le 48 ore precedenti al volo, compilare un modulo di localizzazione e infine effettuare un nuovo tampone all’arrivo all’aeroporto di destinazione. Certo è che la decisione del ministero è una bella notizia per l’intero circuito nostrano dell’accoglienza, che registra 71 milioni di presenze l’anno, è una boccata d’ossigeno tanto per il settore leisure che per il business. «Esprimiamo grande sod-

Venezia, il Marco Polo è il terzo scalo intercontinentale del Paese

gato in magazzino noi siamo pronti a farne buon uso». NORD, SUD E TENTAZIONE CENTRALISTA

Last but not least la frecciata della Corte Costituzionale alle «inefficienze regionali» nella gestione della pandemia, tali da richiedere «un forte esercizio da parte dello Stato»: «Con tutto il rispetto per la Consulta, è tempo di fare nomi e cognomi. Chi è stato inefficiente e perché? L’emergenza non

disfazione per l’ordinanza emessa dal ministero della Salute, che estende la procedura dei voli covid-tested anche all’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo scalo intercontinentale nazionale», afferma il Gruppo Save in una nota «l’ordinanza sui voli covid-tested imprime una forte accelerazione alla ripartenza del Marco Polo». In mattinata la notizia era stata anticipata da una chiamata del ministro Roberto Speranza al governatore del Veneto Luca Zaia, apparso soddisfatto e fiducioso. «Ora possiamo davvero cominciare a parlare di una ripartenza del nostro turismo», commenta l’assessore regionale alTurismo, Federico Caner «dal Governo è arrivato un segnale importante, frutto anche della presenza e del lavoro di un ministro dedicato e con portafoglio come Massimo Garavaglia». L’ordinanza arriva alla vigilia di un’altra apertura importante per il turismo: da oggi su tutta la costa veneta ripartirà l’attività degli stabi-

Per la rimodulazione dei parametri sul rischio di contagio la proposta delle Regioni al Governo, «è che sotto i 50 casi ogni 100 mila sia prevista la zona bianca, dai 50 ai 149 la gialla, dai 150 ai 250 l’arancione, sopra i 250 la rossa». Lo rivela Luca Zaia che aggiunge: «C’è un altro parametro, sopra il 30% delle terapie intensive e il 40% dell’area medica si va in rosso. Oppure si va in arancione al 20% e al 30% delle intensive. Lunedì attendiamo le decisioni della cabina di regìa, noi non siamo irresponsabili ma facciamo presente che le vaccinazioni hanno cambiato il contesto epidemiologico e sanitario, mentre c’è ancora qualcuno che ragiona come fossimo al 21 febbraio del 2020... ».

può diventare il grimaldello della restaurazione centralista, neanch’io da Roma riuscirei a governare il territorio veneto. Risorse e capacità non bastano, serve la vicinanza, l’amore verso la propria gente. Nel Sud, lo sappiamo, c’è un problema di sanità: aiutiamoli a crescere ma senza frenare chi è più avanti. L’equa divisione del malessere fa arretrare, non progredire il Paese».— ©RIPRODUZIONE RISERVATA

limenti balneari. «Una data per la quale il Veneto si è fatto trovare pronto con l’ordinanza, emanata dal presidente Zaia, che recepisce le linee guida emanate dalla Conferenza delle Regioni, e che prevede regole specifiche per la sicurezza in vigore fino al 30 settembre», conclude Caner «in queste settimane ho visto un gran lavoro da parte degli operatori che non hanno lesinato energie per farsi trovare pronti a questo appuntamento. Faccio loro un grande in bocca al lupo con l’augurio di buon lavoro in questo avvio di stagione». Non è tutto. Un’ulteriore ordinanza, sempre firmata dal ministro Speranza, stabilisce che da domani i viaggiatori dei Paesi dell’Unione Europea e dell’area Shengen, nonché di Gran Bretagna e Israele, che abbiano effettuato un tampone con esito negativo possano entrare in Italia senza doversi sottoporre alla mini quarantena di cinque giorni finora prevista. — NICOLA BRILLO © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENETO ECONOMIA

SABATO 15 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI

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ferraresi confermato ad

l’analisi dei numeri

Cattolica volta pagina il veneziano Croff è il nuovo presidente

A4 PADOVA-BRESCIA E VALDASTICO Traffico di mezzi pesanti +9,9% nei primi 4 mesi del 2021

A22 MODENA-BRENNERO Veicoli pesanti entrati tra gennaio e marzo: 3,05 milioni, +3,8% rispetto al 2020

CAV - PASSANTE Mezzi pesanti a gennaio /febbraio 2021: -4,98% rispetto all’anno scorso

La ripresa va sui Tir traffico +9,9% in A4 Aumenti anche sulla A22, in calo il Passante: effetto navi Restano invece molto bassi i flussi di transito delle auto Nicola Brillo / PADOVA

Il 2021 si apre con un aumento del traffico merci sulle autostrade del Nordest rispetto a 12 mesi fa, quando il Covid era ancora una notizia che riguardava solo la Cina. Chi frequenta le autostrade se n’è accorto: lunghe le file di camion che percorrono le arterie. I NUMERI

La A4, uno dei tratti più frequentati in Italia e in Europa, con la Valdastico, segnala un traffico di mezzi pesanti in crescita del 9,9% nei primi quattro mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. La società A4 Holding, controllata dal gruppo Abertis, ha la concessione di 235,6 Km della A4, nella tratta Brescia-Padova, e A31 Valdastico. È invece

in calo nel periodo 2021 il traffico di veicoli leggeri del 14,4% se raffrontato al 2020. Traffico in crescita anche sull’Autostrada del Brennero che segnala veicoli pesanti entrati tra gennaio e marzo 2021 sulla A22 pari a 3,05 milioni, erano 2,9 milioni nel 2020 e 3,3 milioni nel 2019. Rispetto a 12 mesi fa il traffico pesante lungo la tratta Brennero-Verona-Modena è salito dunque del 3,8%. Se invece prendiamo in considerazione tutto il 2020, complici le restrizioni per Covid, si registra un calo del 14,4% del traffico dei tir rispetto al 2019. L’anno si è aperto in leggero calo invece sul passante di competenza della Cav per i mezzi pesanti. Nei primi due mesi del 2021 segna infatti –4,98% sul stesso periodo del 2020. Crolla in-

Il gruppo trentino rileva la storica cedrata

Ferrari si compra Tassoni A Lunelli il luxury del bere L’OPERAZIONE

o spumante Ferrari si compra la cedrata Tassoni. Il gruppo trentino Lunelli, che ha in portafoglio lo spumante Ferrari, la valdobbiadenese Bisol, l’acqua minerale Surgiva e le grappe Segnana, ha acquisito Cedral Tassoni di Salò, Brescia, storica azienda nota per le bibite a cominciare proprio dalla cedrata. «Punteremo a

L

Matteo Lunelli

vece il traffico auto: –34,88%. Sul Passante si era registrato un trend in crescita tra il 2019 e il 2020 (primo bimestre senza Covid). L’ANALISI

«Le navi sono ritornate nei porti e così le merci hanno ricominciato a viaggiare da Venezia – spiega Michele Varotto, presidente Trasporti di Confartigianato Veneto – Riaprendo sempre più le attività e il tampone che non c’è più per la Germania, tutto questo facilita la ripresa dei trasporti. Mancano comunque le infrastrutture adeguate: troviamo difficoltà verso la Liguria e direzione Trieste. Serve un piano logistico adeguato per garantire la fluidità nei trasporti merce. Ed è ora di cominciare a pensare seriamente a realiz-

rafforzare ulteriormente il marchio, posizionandolo come il luxury soft drink italiano per eccellenza – commenta il ceo Matteo Lunelli – Abbiamo in programma di aumentare la presenza internazionale e di sviluppare la gamma di bibite create con materie prime sostenibili e di altissima qualità». Una trattativa durata mesi, entrata nel vivo nelle scorse settimane quando la short list di potenziali acquirenti si era ridotta a quattro nomi: c’erano anche Alberto Filippini Fantoni, ex proprietario della Cbg Acciai, e un paio di gruppi esteri come la danese Royal Unibrew (birra Ceres) e l’olandese Refresco (Beltè e Recoraro). Il gruppo Lunelli «è stato selezionato al termine di un processo competitivo, anche

CROMASIA

VERONA

zare la quarta corsia in direzione Milano». LE MERCI

Attualmente in Veneto viaggiano maggiormente le merci di “prima produzione”, quelle destinate a essere poi installate nel settore automotive, macchinari e moda. Anche l’agroalimentare sta ripartendo con la riapertura parziale della ristorazione. Il 2020 di Autovie (Venezia-Trieste con diramazioni Palmanova-Udine, Portogruaro-Pordenone-Conegliano, Villesse-Gorizia e Tangenziale di Mestre) si era chiuso con un calo dei transiti dei mezzi pesanti del 13,5%. Più sostenuto quello dei veicoli leggeri (-37%). La concessionaria fa sapere che nei primi mesi del 2021 si è assistita a una ripresa del traffico dei mezzi pesanti, in misura maggiore rispetto a quella del traffico dei veicoli leggeri. In particolare a partire dalla seconda metà di gennaio i transiti degli autoarticolati è tornato molto vicino ai livelli pre-pandemici. «Non siamo ancora ai livelli del 2019, ma stiamo crescendo grazie anche all’attività del porto», spiega Rita Rapotez, presidente del settore Trasporti di Confartigianato Trieste, «C’è una netta ripresa del traffico pesante». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

in considerazione dei suoi valori di rispetto della tradizione, ricerca della qualità e cura del territorio». Si ipotizza un valore dell’operazione attorno ai 20 milioni di euro. La mission ora è la creazione di un polo dell’eccellenza del bere, ambasciatore nel mondo dello stile di vita italiano. Lunelli è anche presidente di Altagamma, fondazione che unisce le eccellenze del made in Italy e che mette assieme nomi come Santo Versace, Paolo Zegna e Andrea Illy. Nata da una spezieria poi diventata farmacia nel 1793, Tassoni ha lanciato la sua iconica cedrata nel 1956. La ricetta resta top secret, con materie prime di qualità superiore, a partire dai cedri “diamante” della Calabria. — FABIO POLONI

I soci di Cattolica Assicurazioni voltano pagina e nominano il nuovo cda con Davide Croff presidente in pectore. L’assemblea ha nominato per il triennio 2021-2023 i candidati del cda, oltre a Croff: Camillo Candia, Luigi Migliavacca, Carlo Ferraresi (confermato amministratore delegato), Stefano Gentili, Roberto Lancellotti, Cristiana Procopio, Daniela Saitta, Giulia Staderini, Elena Vasco, Silvia Arlanch e Laura Santori, dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti. Tra le altre due liste, quella definita “dei territori” e quella dei fondi, ha ottenuto più voti la seconda e sono stati eletti i consiglieri Paolo Andrea Rossi, Laura Ciambellotti e Michele Rutigliano. Carlo Ferraresi – si legge in una nota – è stato nominato amministratore delegato. Il candidato che succederà a Paolo Bedoni è dunque un banchiere purissimo come Croff, nato a Venezia, classe 1947, laurea in economia e commercio all'università Ca’ Foscari e specializzazione in economics al

Davide Croff

Pembroke college di Oxford. Un lungo cursus honorum in Banca d’Italia e poi iin Fiat e Bnl, di cui è stato per molti anni amministratore delegato. Croff è anche ex presidente della Biennale di Venezia e di Permasteelisa, in passato anche consigliere della Banca Popolare di Milano Bpm e di quotate tra cui Terna e Snam. « Proseguiremo sulla linea dei cambiamenti identificati e avviati, necessari per proiettare Cattolica nel futuro, senza disperderne i valori fondanti», le parole di Croff dopo la nomina. —

la call sul bilancio

Fincantieri agli analisti «Numeri solidi dal 2022» TRIESTE

Sarà un 2021 di transizione, prima di tornare alla crescita vera dal 2022 e accelerare nel 2023. È la previsione del management di Fincantieri, secondo quanto emerso nella conference call con gli analisti alla quale hanno preso parte il general manager Fabio Gallia e il chief financial officer Giuseppe Dado. L’incontro è stato organizzato all’indomani della trimestrale, che si è chiusa con i principali indicatori in calo. «L’avvio dell’esercizio è stato soli-

do, incoraggiante», ha sottolineato Gallia, con riferimento in particolare ai ricavi, saliti del 9,1% rispetto al primo trimestre 2020, a quota 1,426 miliardi di euro. Positivo anche l’Ebitda, salito da 72 a 101 milioni, e l’Ebitda margin, dal 5,5% al 7%. Il general manager ha confermato anche che negli anni a venire il lavoro non mancherà, considerato che sono già stati acquisiti ordini per 34,4 miliardi di euro, che valgono 6,6 volte i ricavi generati nel corso del 2020. — LUIGI DELL’OLIO

Vincono i «sì» solo nel professional

Integrativo Electrolux bocciato dai lavoratori SUSEGANA

Non è un terremoto, ma poco ci manca. Il voto referendario sull’accordo per il contratto di secondo livello di Electrolux Italia boccia l’intesa raggiunta a maggio tra azienda e sindacati; la consultazione nelle fabbriche di Electrolux Professional (stessa proprietà), invece la ratifica. Ieri lo spoglio, che ha visto i “no” prevalere negli stabilimenti del “bianco” di Susegana (fri-

goriferi), Solaro e Forlì; i “sì” sono stati la maggioranza a Porcia e Cerreto d’Esi. Nel Professional (stabilimenti a Pordenone e a Spilamberto, Modena) i “sì” sono stati prevalenti. Tra i punti più controversi dell’accordo, non sottoscritto da diversi rappresentanti delle Rsu, le 24 ore di straordinario (quattro sabati) che possono essere attivate dall’azienda senza necessità di accordi con le Rsu. — ELENA DEL GIUDICE


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Primo Piano

Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it

Il virus, i fronti aperti

«Le aziende ci aiutino a convincere tutti» Vaccini, ultimo sprint Il Dg dell’Ulss 3 Edgardo Contato ospite `Da ieri 31mila posti per gli over 40: in commissione consiliare del Comune «Non passi il principio di “immunità”» `

ULSS 3 VENEZIA Il via libera ai 40enni per le vaccinazioni annunciato ieri dal presidente Luca Zaia è stato seguito a ruota dal direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato. E così da ieri pomeriggio anche questa fascia d’età che, assieme ai 50 e 60enni, sono stati definiti dal direttore «quelli che fanno l’economia», possono già prenotare il proprio vaccino. Fino al 16 giugno saranno così 31mila i posti disponibili nelle diverse sedi vaccinali, e nelle prime due ore di ieri pomeriggio sono già state effettuate circa 20mila prenotazioni, presumibilmente gran parte delle quali effettuate proprio dai quarantenni. «Il nostro impegno è rivolto all’immunizzazione più rapida ed estesa possibile di tutta la popolazione dell’azienda - ha esordito Contato nel corso della III commissione consiliare di cui era ospite -. A marzo abbiamo lavorato secondo criteri di categorie di persone, poi il sistema si è orientato sul reclutamento rivolta a fasce d’età vulnerabili e disabili e su questa noi ci siamo posizionati».

GLI HUB VENEZIANI Il discorso è quindi passato sugli hub: «Per Venezia ci sono due canali: il primo è stato creare un hub di riferimento per città e zona, e il PalaExpo si è rivelato un ruolo fondamentale con un’operazione importante di recupero

VENETO ORIENTALE Vaccinazioni, è boom di prenotazioni anche per i quarantenni. Proprio com’era accaduto per la fascia 50-59 anni, con il sold-out in pochi giorni degli 11.600 posti su 11.600 dosi a disposizione, la stessa cosa sta succedendo per i 40-49enni. Ieri anche l’Ulss 4 ha aperto le liste per questa fascia d’età, mettendo a disposizione 13.500 posti; dopo poche ore dall’apertura delle prenotazioni, avevano già chiesto di essere vaccinate oltre 6mila persone. Un risultato che il direttore generale, Mauro Filippi, considera molto importante e che va nella direzione del raggiungimento della completa vaccinazione di tutta la popolazione del Veneto Orientale (circa 185mila persone, dai 16 anni in su) entro l’estate, almeno per quanto la prima dose.

LA SITUAZIONE In Veneto Orientale si è quindi già superata la quota del 50% di persone vaccinate (in pratica circa 90mila). Da ricordare che, nella fascia d’età 40-49 anni in questo territorio ci sono 33mila

di questo luogo: tutti vedevano e magari nessuno sapeva cosa succedeva lì dentro, ora lo sanno tutti e anche l’Italia. Si vaccina e si chiude fuori il Covid da Venezia, ecco il messaggio implicito che vogliamo dare». Qualche disagio è stato fatto rilevare dai consiglieri comunali, come l’assenza di una navetta da piazzale Roma, oppure l’impossibilità di prenotare un posto in laguna. Il direttore ha fatto sapere che prenderà nota e si impegnerà: «I disagi della popolazione veneziana nello spostamento ci ha portato a pensare soluzione tecniche idonee: abbiamo pensato a piazzale Roma e a mantenere il Civile come punto di riferimento, senza però trascurare le isole. Il vaporetto vaccinale continuerà a essere una risorsa per i posti dove non si riesce a creare un punto vaccinale, tipo Sant’Erasmo».

LE VACCINAZIONI Il punto sulla situazione dei vaccini è stato offerto dal direttore della prevenzione dell’Ulss 3, Luca Gino Sbrogiò: «Sono 21.242 i vulnerabili vaccinati, cioè il 66%, e con i prenotati arriviamo

PER LE SOMMINISTRAZIONI CONFERMATO IL VAPORETTO PER LE ISOLE MA É IN ARRIVO ANCHE UN CAMPER PER LE SPIAGGE

Il bilancio

I nuovi contagi continuano a diminuire VENEZIA Un morto, 79 nuovi contagiati, ma anche 23 ricoverati in meno. I numeri confermano che la pandemia, in provincia, finalmente sta arretrando. Con la vittima in più registrata ieri dal bollettino serale di Azienda zero, salgono a 1.992 le croci totali seminate dal Covid nel veneziano dall’inizio della pandemia, 15 mesi fa. Gli attualmente positivi sono ora 2.596, 86 in meno di giovedì, i negativizzati 64.138, 164 in più dell’altro ieri. Significativa anche la diminuzione dei ricoveri: due giorni fa, nel totale tra posti letto Ulss 3 Serenissima e quelli dell’Ulss 4 Veneto orientale, erano 173, di cui 11 in terapia intensiva. Adesso invece sono 151, con 141 persone in area non critica e 10 invece gravi. Sono attive 5 terapie intensive all’ospedale dell’Angelo, 3 al Civile di Venezia, una ciascuna al Covid hospital di Dolo e all’ospedale di Portogruaro. In questo momento, in provincia, si calcolano 31,7 casi positivi ogni diecimila abitanti, che si abbassano nel territorio dell’Ulss 3 a 28,7, contro una media regionale di 34,9. I comuni con più

contagiati sono Campolongo Maggiore con 66, Fossò con 57, Campagna Lupia con 45; i meno contagiati sono Salzano con 15, Cavarzere con 17, Venezia e Mira entrambi con 18. Nell’Ulss 3 gli attualmente positivi sono scesi sotto quota duemila, cosa che non succedeva da più di due mesi e, di pari passo, anche le terapie intensive sono andate sotto le 20 unità. Osservando i grafici del report quotidiano distribuito alla conferenza dei sindaci, si constata che la decrescita è ormai costante da quaranta giorni, precisamente dal 2 aprile (il 4 è stata Pasqua), quando c’erano 183+21 ricoverati e 2.281 positivi. Quanto alle scuole, al momento sono 73 le classi con almeno un caso di positività: 10 dell’infanzia, 30 della primaria, 19 delle medie, 14 delle superiori, per 92 alunni positivi e 354 “quarantenati”. Infine, continua a scendere anche l’indice di positività ai tamponi, che adesso è il 2,6%: ogni settimana vengono eseguiti circa 17mila test di cui un terzo sono molecolari, due terzi rapidi, compresi quelli di terza generazione. Alvise Sperandio

al 71%: siamo già dentro all’immunità di gregge. Le persone più a rischio sono immunizzate». Relativamente alla fascia di 40enni, il direttore ha spiegato che una parte è già stata coperta: «Ne abbiamo già vaccinato il 15,4%, ora ci mancano circa 72mila persone. Chiedo alle imprese di sostenere la necessità di sottoporsi alla vaccinazione per queste fasce d’età, perché la paura è che, calando il rischio, prenda il sopravvento un principio di “immunità” relativa sul virus che ci porterebbe in autunno a rivivere quanto vissuto quest’anno».

LA SITUAZIONE I ricoveri a ieri erano 127, di cui

AUDIZIONE Il dg dell’Ulss 3 Edgardo Contato

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La corsa dei quarantenni pure nell’Ulss 4, in poche ore già seimila prenotazioni residenti, il 10% dei quali aveva già ricevuto la prima dose in quanto rientrante tra le categorie che avevano determinate caratteristiche che le facevano rientrare tra gli aventi diritto. A proposito di vaccinazioni, il numero uno dell’Ulss 4 ha precisato che non ci sono ancora indicazioni sulla partenza di quelle destinate ai lavoratori. «Con le associazioni di categoria abbiamo stimato la presenza di 60mila addetti al turismo: è un numero importante, ma nei prossimi giorni è destinato a scendere

METÁ DEGLI ABITANTI DEL TERRITORIO È ORMAI VACCINATA «I LAVORATORI DEL TURISMO? CI BASTA IL VIA LIBERA DA ROMA»

DIRETTORE Mauro Filippi dell’Ulss 4. A destra, l’ospedale di Jesolo

perché stanno continuando le altre vaccinazioni. Noi siamo pronti, ci basta il via libera del Governo e ci auguriamo che arrivi il prima possibile. Viaggiamo con una media di duemila vaccini al giorno, non abbiamo problemi ad aumentarli». Sul fronte contagi, la curva sta continuando a scendere, così come diminuiscono i ricoverati, al punto che da oggi viene chiusa un’altra sezione del reparto di malattie infettive al Covid-Hospital, che rimane così con due sezioni dedicate ai malati Covid-19. Abbiamo ancora 22 persone in tutto al Covid-Hospital di Jesolo, quindi 12 persone allo Stella Marina, la struttura che ospita i pazienti in via di definitiva guarigione; un paziente è in terapia intensiva, ma all’ospedale di Portogruaro». A ieri risultavano 638 positivi, così distribuiti nei 21 comuni del Veneto Orientale: Annone Veneto 5,

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CHIUSA UN’ALTRA SEZIONE DEL REPARTO DI MALATTIE INFETTIVE DEL COVID-HOSPITAL DI JESOLO DOVE RESTANO 22 RICOVERATI

Caorle 29, Cavallino-Treporti 14, Ceggia 24, Cinto Caomaggiore 21, Concordia Sagittaria 18, Eraclea 50, Fossalta di Piave 9, Fossalta di Portogruaro 4, Gruaro 10, Jesolo 63, Meolo 52, Musile di Piave 48, Noventa di Piave 7, Portogruaro 38, Pramaggiore 14, San Donà 181, San Michele


III

Primo Piano

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«Rivedere l’obbligo di tampone ai turisti» Alberto Maschio, presidente degli `«L’importanza della comunicazione: albergatori jesolani, a inizio stagione non sia visto come ostacolo dai visitatori» `

LA MISURA

nove in area critica: «È una situazione di tranquillità, i positivi calano», ha commentato Sbrogiò. Oltre a questo, l’analisi si è soffermata sul fatto che il 2,4% dei tamponi risulta positivi, mentre il totale delle vaccinazioni che si conta di sostenere entro settembre è di 300mila erogazioni, comprese le seconde dosi. A prevalere è Pfizer (198mila), seguito da Astrazeneca (65mila), Moderna (25mila) e Johnson&Johnson (5mila, utilizzato prevalentemente nelle isole in quanto non serve il richiamo). Infine, arriverà presto un “camper” dell’Ulss per vaccinare chi ancora non l’ha fatto o per arrivare anche nelle spiagge. Tomaso Borzomì © RIPRODUZIONE RISERVATA

JESOLO – «È un primo, atteso segnale, ora però va rivisto anche l’obbligo di effettuare un tampone per il rientro». Niente più miniquarantena. Cancellato l’obbligo di isolamento per 5 giorni per gli stranieri residenti nell’Unione europea e in Gran Bretagna in arrivo in Italia. È l’effetto dell’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza che sarà in vigore da domani. Resta l’obbligo di tampone negativo riferito alle ultime 48 ore prima dell’arrivo in Italia e quello di un tampone prima del ritorno a casa. «Un obbligo – dice Alberto Maschio, presidente dell’Associazione jesolana albergatori e coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete – che rischia di essere l’ennesima limitazione, soprattutto prima del rientro. Tutti abbiamo in mente le code dei mesi scorsi: cosa accadrà se se migliaia di turisti dovranno effettuare il test per rientrare? Dovranno riservare l’ultimo giorno di vacanza al tampone? C’è un problema dei costi: si tratta di intere famiglie. E chi effettuerà questi test? Ogni obbligo rappresenta un ostacolo per i turisti, occorre fare attenzione a come si comunica ciò che si può fare». Anche STAGIONE AL VIA La spiaggia di Jesolo. A destra, Alberto Maschio

perché, negli ultimi giorni, le prenotazioni dopo giorni di stallo sono finalmente riprese e la speranza ora è di salvare almeno una parte della Pentecoste, domenica 23.

LA COMUNICAZIONE «Non ci sono le prenotazioni che c’erano in precedenza – prosegue il presidente degli albergatori – però arrivano segnali incoraggianti. Per questo che biso-

gna stare attenti alla comunicazione: lo scorso anno non avevamo nè i vaccini nè l’esperienza maturata negli ultimi 12 mesi, eppure non c’era l’obbligo del tampone al rientro. Semmai c’erano, come quest’anno, protocolli che hanno dimostrato di funzionare. Sarebbe opportuno evidenziare questi aspetti».

SPIAGGE APERTE A Jesolo da oggi saranno in funzione la metà dei 31 stabilimenti balneari, sui quali sarà attivo anche il servizio di salvataggio della Jesolo Turismo e delle altre società private. La spiaggia della pineta, dove sono ancora in corso i lavori di ripascimento, sarà allestita al massimo per fine mese. Più di cento, invece, gli hotel aperti. Per il weekend le prenotazioni sono ancora limitate al turismo di prossimità anche se nelle ultime ore non sono mancate le richieste dei primi ospiti stranieri, soprattutto tedeschi e austriaci tanto che un gruppo di quest’ultimi, sulla spiaggia dello stabilimento Mascagni, ha perfino issato la propria bandiera nazionale per annunciare il proprio arrivo. «Questo sarà un fine settimana in linea con gli ultimi due – conclude Maschio – probabilmente dal prossimo ci sarà un primo incremento». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA

La polemica I gestori balneari

«Perso il 20 per cento dei posti in spiaggia rispetto al 2020» LA POLEMICA JESOLO – Stagione balneare al via, da oggi aprono ufficialmente gli stabilimenti ma sul litorale jesolano è polemica per il taglio dei posti spiaggia. In media ogni impresa perde almeno 200 ombrelloni e quindi sarà difficile assecondare tutte le richieste. Addirittura il presidente di Federconsorzi Renato Martin, ha chiesto di non associare più le nuove costruzioni ai posti spiaggia. A innescare la miccia è stata l’ordinanza regionale che indica una superficie minima per ogni ombrellone di 12 metri quadrati con la possibilità di scendere fino a 10,5 in zone con specifici “proble-

mi erosivi”. Ieri l’attesa firma dell’ordinanza del sindaco Valerio Zoggia che ha indicato solo due zone in deroga: la spiaggia della pineta, più martoriata dalle mareggiate invernali e il tratto compreso tra piazza Marina e il faro. Niente da fare per la zona di piazza Mazzini, area ad alta concentrazione tra appartamenti e

SOLO DUE LE ZONE IN DEROGA: PINETA E AREA FARO «SI RISCHIA DI NON SODDISFARE TUTTE LE RICHIESTE»

hotel e per la quale era stata richiesta la deroga. «Questa è una zona – spiega Martin – che per conformità dell’arenile è più stretta e sulla quale esiste un problema di erosione. Non siamo ai livelli della pineta, ma il disagio c’è: con la nuova distanza si perderanno almeno il 20% dei precedenti posti, la mancata attuazione della deroga ci rammarica. Il rischio è quello di non riuscire a soddisfare tutte le richieste. Il problema è prima di tutto per i proprietari delle seconde case, già lo scorso anno c’erano state delle difficoltà quest’anno i disagi aumenteranno. Purtroppo ci scontriamo con una realtà ferma da tanti, troppi anni. Oggi siamo arrivati al punto che rischiamo

JESOLO Renato Martin

di non garantire più lo spazio a chi non è socio degli stabilimenti ed è per questo che mi sento di lanciare una provocazione: visto l’aumento delle costruzioni con il piano casa degli ultimi anni, il Comune dica chiaramente che non ci possono essere posti spiaggia per i nuovi appartamenti». Ma il problema rischia di travolgere anche il settore ricettivo: «È una catena che tocca tutti – continua il presidente di Federconsorzi – anche gli hotel rischiano di non avere degli ombrelloni

per tutte le camere, senza posto spiaggia un albergo venderà meno camere e di conseguenza ci saranno meno assunzioni. Per questo ribadisco che serve una soluzione alternativa». Nella realtà i concessionari potranno presentare una richiesta di ampliamento di una fila verso la battigia. «Ma non ci potrà essere una deroga vista la situazione emergenziale – conclude Martin – bisognerà seguire il normale iter con i canonici 60 giorni, ciò significa risolvere parte dei problemi a luglio. Ci auguriamo che il Comune attivi delle conferenze di servizi con tutti gli enti interessati per velocizzare ogni procedura, questo problema va risolto per i primi di giugno al massimo». E in questo senso è arrivata la rassicurazione del sindaco Valerio Zoggia: «I 60 giorni sono il tempo massimo di attesa – rassicura – ci siamo attivati per velocizzare ogni passaggio, per la spiaggia di piazza Mazzini potrà essere attuata questa richiesta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La campagna nel Veneto orientale

Gli artigiani accelerano: «Orari e sedi dedicate per vaccinare gli operatori turistici»

23, San Stino 23, Teglio Veneto 3 e Torre di Mosto. Tornando alla campagna vaccinale, la prossima settimana continueranno le vaccinazioni agli ultracinquantenni e, come sempre, con le seconde dosi. Fabrizio Cibin © RIPRODUZIONE RISERVATA

PORTOGRUARO «Nei punti vaccinali pubblici già funzionanti vanno individuati orari dedicati ai lavoratori e linee vaccinali ad hoc, per evitare difficoltà organizzative alle nostre imprese». A chiederlo è il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Orientale, Siro Martin, che esprime una valutazione sul sistema sanitario nell’organizzazione del piano vaccinale. «Ci siamo confrontati a lungo sulla

possibilità di effettuare le vaccinazioni in azienda. L’ultimo incontro tra le associazioni di categoria e il direttore generale Mauro Filippi sull’avvio della campagna per il settore turistico si è tenuto la scorsa settimana», osserva. Dal confronto è emersa la possibilità di avviare ben 3 nuovi hub (Bibione, Caorle e Jesolo) da dedicare alla vaccinazione dei dipendenti delle imprese della filiera turistica, per i quali la

stagione entrerà nel vivo tra poche settimane. L’obiettivo posto dall’Ulss e sostenuto dalle associazioni è di raggiungere, entro la fine del mese di giugno la vaccinazione di circa 60mila operatori del settore turistico. «Se ciò dovesse concretizzarsi, con l’avvio degli hub “privati” entro la fine del mese di maggio - afferma Martin - potremmo contare anche su una significativa accelerazione della tabella di marcia degli

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altri punti di vaccinazione come, ad esempio, quello portogruarese dell’East Gate Park. Credo che tutti gli altri nostri imprenditori e i loro collaboratori potranno affidarsi alle procedure stabilite dall’Ulss». «Il nostro obiettivo è arrivare velocemente alla vaccinazione degli oltre 10mila addetti del settore artigiano e delle piccole imprese portogruaresi, ma non credo che sarebbe possibile raggiungere questo

risultato facendo diventare le nostre stesse aziende hub vaccinali. Solo pochissime di loro - ha concluso il presidente - potrebbero permettersi di mettere a disposizione spazi adeguati». Intanto Sani.in.Veneto, il Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle imprese artigiane, ha già dato la disponibilità, se necessario, ad implementare il personale sanitario dei punti di vaccinazione. (t.inf.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


XIV

Riviera

RIMOZIONE Tolto il primo “cilindro” in calcestruzzo in via Sarmazza sinistra. Il sindaco Andrea Danieletto: «Questo progetto avrebbe deturpato il nostro territorio»

del Brenta

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mestrecronaca@gazzettino.it

Addio tralicci, è la fine dell’incubo `L’assessore veneto Marcato: «Giornata storica, è una vittoria Iniziato ieri a Vigonovo lo smantellamento dei basamenti dell’elettrodotto aereo Dolo-Camin che ora correrà sottoterra di Regione, Comuni e cittadini. Terna investirà un miliardo» `

VIGONOVO «Questa è una giornata storica che segna la vittoria di una grande battaglia durata quasi vent’anni, dalla quale usciamo tutti vincitori: Regione, Comuni e cittadini. È un risultato straordinario, frutto dell’accordo di programma siglato dalla Regione con Terna nel gennaio 2019 che prevede un piano di opere da un miliardo di euro da attuare in collaborazione anche con le Università per gli aspetti di ricerca e sviluppo».

INTERRAMENTO Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico ed energia, è arrivato di persona a Vigonovo per dare il via alla demolizione dei 24 basamenti dei sostegni della linea elettrica aerea 380 kV Dolo-Camin da parte di Terna tra le province di Venezia e Padova, nei Comuni di Vigonovo, Dolo, Saonara e Padova. «Oggi iniziamo gli interventi che porteranno all’interramento della linea che garantirà un servizio elettrico nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali - riprende Marcato –. È stato un grande risultato di squadra che mantiene l’esigenza di dare un servizio con la sostenibilità ambientale». E, oltre all’assessore Marcato, erano presenti Adel Motawi, responsabile dei processi amministrativi di Terna, e Andrea Danieletto, sindaco di Vigonovo, che ha aggiunto: «Dopo il no alla camionabile da Mestre a Padova che avrebbe dovuto correre lungo il corso dell’idrovia, il no alla linea elettrica aerea rivierasca e il sì al suo interramento, si tratta di un ulteriore passo in avanti contro la realizzazione di grandi opere che avrebbero deturpato ancora una volta il nostro magnifico territorio». Il primo passo è dunque la rimozione dei 24 basamenti in calcestruzzo, nove dei quali ubicati nel comune di Dolo, quattro a Vigonovo, dieci a Saonara (Pd) e uno a Padova. I lavori per lo smantellamento di tutte le fon-

dazioni dureranno tre mesi. La demolizione simbolica del primo plinto, con l’uso di una benna dotata di un grosso trapano, è iniziata ieri mattina in via Sarmazza sinistra, a Vigonovo, facendo finalmente (e, a questo punto, definitivamente) sparire lo spettro di quella linea elettrica aerea da 380 kV programmata tra Dolo e Camin di Padova. Un elettrodotto che avrebbe dovuto correre a ridosso dell’idrovia Padova-Venezia, sorvolando gran parte del territorio rivierasco.

DOLO PRESI I LADRI DI BICICLETTE Tre denunciati e bici restituite ai legittimi proprietari dai carabinieri di Dolo. Un 35enne della Riviera del Brenta è stato trovato in possesso di due biciclette, rubate in precedenza e messe in vendita sui social network, dopo essere già stato deferito in aprile per aver messo in vendita su Internet un’altra bicicletta rubata. Nei giorni scorsi i militari di Dolo avevano inoltre denunciato un 19enne ed un minorenne del posto, trovati in possesso di una bicicletta oggetto di furto. Le bici sono state restituite ai proprietari, tranne una in quanto il legittimo titolare non è ancora stato individuato.

LA STORIA Nel 2012, in seguito ad un ricorso redatto dal rimpianto avvocato di Stra Ivone Cacciavillani e firmato dall’agronomo Roberto Bano, proprietario della settecentesca villa Sagredo di Vigonovo, il Consiglio di Stato aveva bocciato la realizzazione dell’elettrodotto per questioni di compatibilità ambientale e di difesa della proprietà privata. Contro tale sentenza Terna aveva presentato appello e, certa di vincere la causa, aveva iniziato a realizzare lungo il previsto percorso della linea elettrica aerea i plinti in calcestruzzo che avrebbero dovuto servire da base per gli enormi tralicci. Col nuovo progetto la prevista linea elettrica aerea correrà infatti interrata e i plinti non servono più, con il 90% delle strutture che non sarà più visibile in quanto realizzato sottoterra. Per richiedere la loro eliminazione si è mosso per primo il comitato “Opzione Zero” della Riviera del Brenta, seguito a ruota dai sindaci dei quattro comuni interessati. Vittorino Compagno © RIPRODUZIONE RISERVATA

I LAVORI DI DEMOLIZIONE DI TUTTE LE 24 FONDAZIONI DURERANNO TRE MESI NEI COMUNI DI VIGONOVO, DOLO, SAONARA E PADOVA

DOLO VIA GARIBALDI PEDONALE NEI FINE SETTIMANA

COME UNA FESTA L’assessore veneto Roberto Marcato (a sinistra) ieri a Vigonovo

Hotel Villa Ca’ Zane, duello in tribunale `Sospesa l’ingiunzione

da 100mila euro, in appello il rilascio dell’immobile DOLO Il Giudice del Tribunale Civile di Venezia Fabio Massimo Saga ha disposto di sospendere e rinviare al prossimo 6 ottobre l’esame del decreto ingiuntivo fatto dalla “Solnova srl” contro la “2bro sas” per il mancato pagamento degli affitti dell’azienda che gestisce il noto hotel Villa Ca’ Zane Martin di Sambruson. Nella motivazione il Giudice ha motivato così il rinvio: “per consentire un sereno svolgimento della fa-

se introduttiva e vista la situazione del mercato delle locazioni”. Nei giorni scorsi il Tribunale aveva infatti accolto l’istanza della società Solnova e del suo legale Torquato Tasso che contestava la mancata riscossione dei canoni pattuiti per l’affitto dell’immobile arrivati ad una somma pari a 100mila euro. «Con la sospensiva – rileva l’avvocato Stefano Marrone che assiste la società “2bro sas” – è stata riconosciuta la necessità di ulteriori approfondimenti ed accolta la tesi di rivedere l’ammontare del canone pattuito per l’eccessiva onerosità, ovviamente anche alla luce della particolare situazione venutasi a creare a seguito dell’emergenza Covid».

Il pagamento dei 100mila euro, dunque, sarà demandato e ridiscusso nell’ammontare a partire dall’udienza di ottobre, ma nella sentenza era stato anche disposto che la società che gestisce l’hotel Villa Ca’ Zane Martin lo debba restituire ai legittimi proprietari. Con questa sentenza si può dunque immaginare che anche questo provvedimento possa essere sospeso? «Il rilascio dell’immobile è già stato appellato ed ora il Tribunale dovrà tener conto anche di questa sospensiva successiva nella valutazione. Siamo fiduciosi che ciò avverrà» conclude il legale dei gestori dell’albergo di Sambruson. Lino Perini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima i disagi, poi i rischi. Caos Brentana a Oriago MIRA Dopo 10 giorni di disagi a causa delle asfaltature sulla Regionale 11 “Brentana”, a Oriago manca ancora la segnaletica orizzontale nei punti più pericolosi del centro e cresce la protesta. «Alla mattina è tutto un frenare di auto, soprattutto di fronte alla passerella pedonale quando i bambini che si recano a scuola attraversano la strada. Temo che prima o poi ci scappi l’incidente - commenta un residente nella zona -. Prima tutti in coda perché dovevano asfaltare alle 8 del mattino, quando pendolari e studenti si recano al lavoro verso Mestre, le strade sono intasate da auto pullman e mezzi pesanti ed i bambini entrano a scuola; ora, dopo più di 10 giorni,

manca ancora la segnaletica». Gli interventi di asfaltatura lungo la Regionale 11 su via Venezia a Oriago, nel tratto da che va dalla biblioteca comunale, in prossimità dell’incrocio con via Sabbiona fino a via della Ferrovia, erano attesi da diversi anni il fatto che fossero accompagnati comunque da possibili rallentamenti e disagi era certo, ma ora cresce la preoccupazione per l’incolumità dei pedoni che devono attraversare le strade. «La segnaletica orizzontale verrà completata a breve, come l’intero intervento di asfaltatura previsto a Oriago – rassicura il sindaco Marco Dori –. Sono comunque presenti i cartelli e la segnaletica verticale, anche lampeggiante, e le segnaletiche dei lavori in corso, che dovrebbero essere rispettati comun-

que. Resta comunque l’invito alla prudenza». Il sindaco interviene anche sulle polemiche legate invece alle tempistiche degli interventi di asfaltatura che tanti disagi hanno creato i pendolari. «Erano almeno 20 anni che non veniva asfaltata la Regionale a Oriago – spiega Dori – questo perché, nonostante l’ex Statale 11 sia di competenza regionale e quindi di Veneto Strade, quel tratto in partico-

DALLE ASFALTATURE NEGLI ORARI DI PUNTA AI PASSAGGI PEDONALI SENZA SEGNALETICA. IL SINDACO DORI: «SISTEMEREMO TUTTO»

ORIAGO Il passaggio pedonale non segnato sulla Regionale 11

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lare viene considerato come centro cittadino e quindi di competenza del Comune. Dopo anni siamo riusciti a trovare le risorse finanziarie per sistemare le arterie principali di Mira, compresa via Venezia a Oriago. Su quel tratto di strada però doveva essere garantita la continuità del traffico e quindi non era possibile chiuderla completamente». Procedura che ha richiesto più tempo ma che dovrebbe concludersi a breve, almeno per quanto riguarda Oriago. Secondo il programma di interventi annunciati dall’amministrazione, è prevista la manutenzione straordinaria del sedime stradale su via Giacomo Matteotti nel tratto che va dal ponte mobile sino a via Fornace. Luisa Giantin © RIPRODUZIONE RISERVATA

Con il ritorno della bella stagione, come accade ormai da alcuni anni, l’Amministrazione comunale di Dolo ha scelto di rendere pedonale, nella serata di sabato e nella giornata di domenica, uno degli angoli più belli del proprio territorio: la storica via Garibaldi dove la gente potrà tranquillamente passeggiare ed ammirare le vetrine, fermarsi nelle attività di ristorazione, in assoluta serenità. Da questo fine settimana e sino a settembre, dunque, l’Isola Bassa sarà interamente pedonale. (l.per.)

FIESSO D’ARTICO UN’AREA VERDE PER RICORDARE DON CARLO Un’area verde dedicata a don Carlo Targhetta. Alle 9 di questa mattina è in programma l’intitolazione del giardino adiacente al palazzo comunale, alla memoria del parroco don Carlo. Dopo il saluto del sindaco e della giunta, don Massimo benedirà l’area dove è stato posto un “totem” commemorativo. Il parroco è mancano lo scorso dicembre 2020, all’età di 86 anni, a causa di un edema polmonare e per il Covid. Don Carlo era stato la guida spirituale del paese per 31 anni, dal 1983 al 2014. «Esprimo riconoscenza e gratitudine per questa iniziativa – commenta don Massimo Donà -. La scelta del posto, l’area adiacente alla scuola materna parrocchiale, è molto significativa perché in quel luogo ci sono stati tantissimi bambini e ragazzi, oggi adulti, che hanno vissuto tanti momenti di gioia e amicizia». (r.pas.)

PIANIGA «SFIDIAMO LA CRISI», APRONO NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO Apre una nuova attività a Pianiga. Domani, domenica, alle 11 inaugurazione in via Roma 79 del negozio di abbigliamento “Dress code“ di Elisa Zantomio, pianighese doc, da sempre attiva nel mondo dell‘abbigliamento. «Con un’amica del settore che si era trovata senza lavoro ho deciso di intraprendere questo progetto, sfidando questi tempi di crisi», spiega Elisa Zantomio. (s.zan.)


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Primo Piano

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Il rebus profilassi IL CASO ROMA Sulle classi di età da vaccinare l’Italia si sta spaccando. Ogni Regione segue strategie differenti e si passa da un annuncio all’altro. Tutto è cominciato con la circolare del commissario Francesco Figliuolo che ha detto: dal 17 maggio le Regioni possono partire con i quarantenni. Evviva, vuole dire che gli anziani sono già stati tutti protetti e che abbiamo dosi a sufficienza per quelli nati negli anni Settanta-Ottanta? Calma. Ieri lo stesso Figliuolo ha riportato tutti con i piedi per terra: «Ho aperto alle prenotazioni per i quarantenni, ma non vuol dire che da lunedì inizieremo a vaccinare i quarantenni, dovrei avere una fornitura nascosta. Le dosi necessarie per coprire quella fascia d’età non arriveranno prima di fine maggio, inizio giugno». Non solo: Figliuolo insiste anche sul fatto che bisogna prima di tutto completare gli anziani: «Il focus nazionale rimane sugli over 80, visto che ne mancano ancora molti all’appello». A complicare lo scenario emerge che nel piano delle vaccinazioni nelle aziende (che scatteranno a giugno) si punterà, secondo un documento Inail, in primis su lavoratori dei supermercati, del trasporti, della logistica e del turismo. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, infine promette: «Noi vaccineremo anche i turisti» (ma in quella regione il 31 per cento dei settantenni è ancora a zero dosi).

L’Italia dei vaccini a 16 anni e quella indietro sui 70enni `Frenata di Figliuolo sui 40enni: iniezioni dal mese La Lombardia apre ai giovanissimi da giugno In Sicilia e Calabria però anziani ancora scoperti prossimo. In azienda, prima supermercati e trasporti `

Il contatore dati: 14/05/2021 ore 06:00

Dosi somministrate (ITALIA)

505.977 Dosi somministrate in totale (ITALIA)

25.948.073 Differenza dosi quotidiane rispetto al giorno precedente

+5,2%

ANZIANI

+8,5% File per vaccinarsi al Palazzo delle Scintille a Milano

IL COMMISSARIO: «CONTINUIAMO A CONCENTRARCI SUGLI OVER 80, NE MANCANO ANCORA TROPPI ALL’APPELLO»

IL CASO ROMA Ora la variante indiana fa paura. Soprattutto al di là della Manica. Nel Regno Unito infatti, la mutazione della Sars-Cov2 scoperta nel subcontinente asiatico sta rapidamente prendendo piede causando una iniziale risalita dei contagi in alcune città del nord ovest (su tutte Bolton e Blackburn). Al momento i casi “indiani” accertati sono circa 1.300 e la situazione è considerata sotto controllo ma «della variante si conosce ancora molto poco» e, quindi, «desta molta preoccupazione». Tant’è che ieri, nel tardo pomeriggio, il premier britannico Boris Johnson è stato costretto ad indire una conferenza stampa per smentire - ma solo in parte - le voci sempre più insistenti sul possibile stop alle riaperture previste da lunedì prossimo, il 17 maggio. Ovvero quelle delle sale interne di pub e ristoranti, eventi al coperto (al 50% della capienza) o anche attività sportive indoor. I timori però, sono

OBIEZIONI

Differenza dosi quotidiane rispetto allo stesso giorno della settimana precedente

Più in generale, mentre promettiamo una dose ai quarantenni in Italia non ne ha ricevuta neppure una il 25 per cento dei settantenni e il 47 per cento dei sessantenni. E perfino tra gli ottantenni, per il quale la media nazionale è di almeno una dose all’89 per cento, in Calabria e Sicilia uno su quattro invece non ha mai ricevuto neppure una iniezione. Intanto, in Campania oggi sarà aperta la piattaforma per le adesioni della fascia di età 45-49, per

(foto ANSA)

quella 40-44 basta aspettare martedì. La Lombardia si porta avanti: «Il 2 giugno apriremo la vaccinazione alla fascia 16-29 anni». Il Lazio era stata la prima Regione a superare le colonne d’ercole della classe 1960 arrivando ai cinquantenni, ha già aperto le prenotazioni alle classi 1968 e 1969 e tra lunedì arriverà a quelli nati nel decennio successivo. In Emilia-Romagna da lunedì potranno già prenotarsi i quarantenni, il Veneto ha aperto a questa fascia di età già ieri e tra un mese ci si scenderà ancora. Formalmente anche Sicilia e

Il virus indiano minaccia le riaperture E Londra accelera sulle seconde dosi tanti perché la situazione è in rapida evoluzione. Così non solo il premier ha rimesso sul tavolo la carta dei «lockdown locali» ma ha anche annunciato di guardare con preoccupazione al liberi tutti previsto per il prossimo mese. Se non sono a rischio le riaperture di maggio in pratica, lo sono quelle di giugno. A rischio, ha spiegato BoJo, c’è la cosiddetta fase 4, cioè la riapertura definitiva del Paese prevista dal governo di Sua Maestà a partire dal 21 giugno.

«PRONTI A SCELTE DIFFICILI» JOHNSON ANTICIPA I RICHIAMI: DA 3 A 2 MESI PER ASTRAZENECA

SCELTE DIFFICILI Ma andiamo con ordine. I timori ci sono, ma si sa ancora troppo poco della variante indiana (che intanto in Asia ha raggiunto un bilancio di 24 milioni di contagi e 4.000 morti) per urlare alla catastrofe. Per questo l’inquilino di Downing Street non ha nascosto che se la variante in questione dovesse rivelarsi alla fine «significativamente più trasmissibile» degli altri ceppi, il Paese si troverebbe di fronte a «scelte difficili da fare» prima di giugno. Il governo, ha avvertito, in quel caso sarebbe pronto ad agire «con rapidità» e a prendere «tutte le misure necessarie». «La buona notizia», ha precisato BoJo, è che «non ci sono evidenze di una maggiore resistenza di questa mutazione ai vaccini» disponibili; non senza aggiungere tuttavia che per prova-

re ad allontanare lo spettro di nuove frenate o restrizioni draconiane la popolazione dovrà esercitare «cautela» e «buon senso» in questa fase: in particolare nelle città più a rischio.

CONTAGI E VACCINI I numeri del contagio nel Regno restano al momento ancora ai minimi europei, con solo una persona infettata ogni 1400, decessi quotidiani 10 volte inferiori all’Italia, e appena 1000 ricoveri ospedalieri in tutti i reparti dell’Isola. E a ritmo spedito procedono anche le vaccinazioni, ormai arrivate a quota 55,5 milioni, con 39,1 milioni di prime dosi e 19,4 di richiami. Ma come ha ammesso ieri il professor Chris Whitty, chief medical officer dell’Inghilterra presente in conferenza stampa, la variabile indiana è comunque un elemento

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Calabria da lunedì aprono ai quarantenni, ma questi annunci però si scontrano con la realtà, cioè con il fatto che mentre si chiamano quelli nati nel 1980, ancora ci sono moltissimi anziani che non hanno ricevuto neppure una dose. Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna hanno già somministrato almeno una dose all’80 per cento dei settantenni, il Lazio è al 73,5; Sicilia e Calabria aprono sì alle prenotazione dei quarantenni, ma hanno somministrato una dose a una percentuale molto bassa di settantenni, rispettivamente il 59,2 e il 63,6 per cento. Se poi guardiamo ai sessantenni, il quadro è ancora più sconfortante. In Toscana appena il 27 per cento ha ricevuto almeno una dose, in Umbria siamo sotto al 30 per cento.

Il memoriale per le vittime del Covid a Londra (foto ANSA)

Per questo c’è stata anche qualche voce critica di fronte al via libera di Figliuolo ai quarantenni. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna: «Possiamo anche aprire, ma immagino che diremo: iscrivetevi e poi vi chiameremo appena ci sarà la possibilità. Dico la verità: prima di fare un quarantenne sano mi preoccupo di chi ha patologie o di chi ha 60-70 anni e ancora non abbiamo fatto». Simile la posizione di Guido Bertolaso, che segue la campagna vaccinale della Lombardia: «Molti hanno letto la decisione del generale Figliuolo sulle aperture agli over 40 come un dato positivo, ma personalmente non ritengo sia tale. Aprire ai quarantenni ci creerebbe un problema perché abbiamo tutte le agende di maggio e giugno piene, non c’è più posto». Mauro Evangelisti © RIPRODUZIONE RISERVATA

di «preoccupazione» e di «angoscia», non più di semplice «attenzione». Al punto che si è anche già deciso di intervenire proprio sulla campagna vaccinale. BoJo infatti, non solo ha annunciato un’accelerazione delle prime dosi con l’allargamento della campagna agli over 40, quanto soprattutto la decisione di accorciare i tempi di attesa per i richiami. Dalle 12 settimane previste per la seconda dose di AstraZeneca, da oggi in poi si passerà ad otto. Da tre a due mesi quindi. In controtendenza rispetto a quanto fatto ad esempio in Italia non solo con il vaccino anglo-svedese ma anche con le seconde dosi dei vaccini ad mRna Pfizer e Moderna. Presto ovviamente per ripensare ad una nuova modifica. Ma in ogni caso l’allerta per la variante è condivisa, sebbene in dimensione ad oggi minore, con vari Paesi dell’Europa continentale. Francesco Malfetano © RIPRODUZIONE RISERVATA


15

Economia

Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it

Sicit: i cinesi di Syngenta si ritirano Nb e conciari unica offerta in lizza Il gruppo controllato da ChemChina lascia cadere la proposta di 17,3 euro per azione dopo il rifiuto di Intesa Holding, che ora attende il via da Consob per lanciare l’Opa `

IL CASO VENEZIA Sicit Group: i cinesi di Syngenta si ritirano, via libera all’Opa concordata tra il fondo Nb Renaissance e la società dei conciari vicentini Intesa Holding. Ora si attende il via libera di Consob all’offerta da 15,45 euro per azione presentata in aprile che valorizza Sicit intorno ai 360 milioni e poi la società di Chiampo (Vicenza) specializzata nella trasformazioni degli scarti di lavorazione della concia potrà essere ritirata dal listino. Syngenta Crop Protection, società svizzera controllata dal gigante cinese Chemchina, e Valagro ieri hanno rinunciato all’intenzione di lanciare un’Opa da 17,3 euro sull’azienda chimica vicentina, attiva nella produzione e commercializzazione di idrolizzati proteici impiegati per l’agricoltura e l’industria. Syngenta e Valagro, si legge in una nota, «apprezzano la disponibilità di Sicit Group ad aver considerato il nostro interesse e ad aver fornito l’accesso alle informazioni di due diligence confermativa». Pur essendo «positivamente colpite dal team, dal business e dai prodotti di Sicit» gli offerenti evidenziano come «le circostanze emerse da ultimo rendono difficile per Syngenta e Valagro sviluppare un percorso ragionevole di attuazione dell’operazione». Imprescindibile per i cinesi infatti era stringe-

L’ASSEMBLEA VENEZIA Cattolica, nuovo cda e via libera al bilancio 2020 chiuso con un utile netto di 36 milioni (- 51,5%) e risultato operativo a 412 milioni (+ 36,6%). Finisce l’era di Paolo Bedoni, inizia quella del veneziano Davide Croff alla presidenza (vice Camillo Candia e Luigi Migliavacca), con un altro veneziano, Carlo Ferraresi, sempre Ad, e Generali primo azionista della spa col 24,4%. Gli altri consiglieri eletti in cda presentati dalla lista di maggioranza: Stefano Gentili, Roberto Lancellotti, Cristiana Procopio, Daniela Saitta, Giulia Staderini, Elena Vasco, Silvia Arlanch e Laura Santori. Eletti anche tre candidati di As-

SICIT Uno stabilimento della società vicentina d’avanguardia

re un patto d’alleanza con Intesa Holding, cioè le più importanti imprese della concia vicentine. Che invece hanno risposto picche, restando fedeli all’accordo con il fondo Nb Renaissance (matrice americana, capitali e manager italiani) per l’Opa su Sicit da 16 euro per azione al lordo del dividendo di 0,55 euro (già distribuito, quindi l’Opa è ora DI 15,45 euro), operazione che dovrebbe muovere cifre consistenti dato il valore in Borsa della società di Chiampo e le sue prospettive future (è tra le più promettenti

aziende chimiche al mondo). L’esborso massimo previsto è di 362 milioni.

STRATEGICA Lo scorso 10 maggio Intesa Holding aveva manifestato la contrarietà all’Opa ventilata (non era stata mai presentata ufficialmente) dal gruppo cinese confermando la «ferma volontà di attenersi agli impegni presi con riguardo all’offerta pubblica di acquisto promossa da Nb Renaissance» evidenziando come l’operazione, di cui Intesa Hol-

ding è partner, le consentirà di salire dal 43,4% al 50% e di «rimanere unico socio industriale di riferimento di Sicit». Con Nb nel motore poi si potrà finanziare lo sviluppo della società vicentina che l’anno scorso ha chiuso il bilancio con oltre 63 milioni di ricavi consolidati e un risultato netto di 14,6 milioni, ma soprattutto ha una capacità tecnologica decisiva per il settore della concia vicentino che produce pelli di alta qualità per l’industria del lusso e l’automotive e da solo muove un giro d’affari di 3 miliardi all’anno, la gran parte all’estero. Proprio a inizio di quest’anno Sicit, che ha uno stabilimento anche ad Arzignano, ha stretto un accordo con il Ministero dello Sviluppo per supportare gli innovativi prodotti derivati da scarti di produzione per l’agricoltura del futuro. Insomma, un’eccellenza che non poteva finire in mani straniere. Nei giorni scorsi si era mosso a difesa di una presenza locale anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. L’Opa finalizzata alla revoca della quotazione è promossa da una società veicolo, Circular Bidco. Alla fine dell’operazione, per la quale si attende il via libera di Consob, il capitale del futuro grande azionista di Sicit dovrebbe essere diviso equamente tra Intesa Holding (che avrà la maggioranza del cda e nominerà il presidente) e Nb Renaissance. Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA

Carraro: via libera Consob all’offerta pubblica di Fly FINANZA VENEZIA Via libera all’Opa di Fla per il gruppo Carraro: l’offerta per far uscire dal listino il gruppo multinazionale delle trasmissioni e dei tratto inizierà il 17 maggio. Per ogni azione messi in campo 2,4 euro. Fly è controllata dalla famiglia Carraro in tandem con Julia Dora Koranyi Arduini, moglie dell’imprenditore argentino di origini veronesi. La Consob ha approvato il documento di offerta relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria promossa da Fly, veicolo di cui Enrico e Tomaso Carraro sono azionisti di controllo direttamente o tramite la finanziaria Finaid, sulle azioni di Carraro. L’offerta, finalizzata al delisting di Carraro, riguarda 21.331.916 azioni, rappresentative del 26,76% circa del capitale sociale di Carraro. Fly, per ciascuna azione portata in adesione all’Opa, offre un corrispettivo unitario pari a 2,4 euro. Il controvalore complessivo dell’offerta, in caso di integrale adesione alla medesima, è pari a 51,19 milioni di euro. Il periodo di adesione inizierà il 17 maggio 2021 e si concluderà il 4 giugno 2021 (salvo proroghe del Periodo di Adesione in conformità alle disposizioni vigenti). Il corrispettivo offerto è da intendersi con dividendo, ossia inclusivo delle cedole distribuite da Carraro, considerata la proposta relativa al dividendo che il cda ha sottoposto per approvazione all’assemblea ordinaria degli azionisti

Cattolica, ok al bilancio e nuovo cda: presidente Croff, Ferraresi sempre Ad sogestioni: Paolo Andrea Rossi, Laura Ciambellotti e Michele Rutigliano. Non è riuscita ad eleggere nessuno la lista dell’area Trento-Verona-Brescia. «La compagnia costituisce un tassello importante nel panorama assicurativo del Paese e un patrimonio culturale del territorio di riferimento - la prima dichiarazione di Croff riportata in una nota -. Come società, e in particolare come consiglio, ci aspetta un futuro molto impegnativo, ma certamente ricco di opportunità e al riguardo intravedo tre riferimenti principali

CATTOLICA L’Ad Carlo Ferraresi e il presidente Davide Croff

nel nostro agire come cda». Il primo è la governance della compagnia, dove «proseguiremo sulla linea dei cambiamenti identificati ed avviati, necessari per proiettare la stessa nel futuro, senza disperderne i valori fondanti». Il secondo è «il posizionamento futuro di Cattolica alla luce delle evoluzioni del mercato, in ottica di creazione di valore per tutti gli azionisti». Infine la sostenibilità; «Ritengo sia doveroso individuare e realizzare un percorso che consenta a Cattolica di dare un contributo originale e concreto a una tematica di grande rilievo».

FIDUCIA Per Ferraresi «con l’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti del bilancio 2020 - che conferma la solidità e la profittabilità del gruppo con un risultato operativo senza precedenti a 412 milioni - Cattolica Assicurazioni dimostra di aver iniziato ad implementare il proprio progetto strategico di lungo periodo. Dopo un anno complesso abbiamo dimostrato di saper rispondere alle difficoltà con pragmatismo ed efficienza. Per questo, siamo proiettati al futuro con fiducia, convinti di poter proseguire nel percorso di

che si terrà il 29 giugno 2021: cioè 0,15 euro. La delibera Consob è del 13 maggio 2021. Il corrispettivo dell’offerta incorpora un premio del 38,69% rispetto alla media ponderata del prezzo ufficiale delle azioni degli ultimi 12 mesi antecedenti al 26 marzo 2021, ultimo giorno di Borsa aperta precedente alla data di annuncio dell’operazione. Ed esprime inoltre un premio del 31,26%, del 20,45% e dell’11,88% rispetto alla media ponderata del prezzo ufficiale delle azioni rispettivamente degli ultimi sei, tre e un mese antecedenti al 26 marzo 2021, ultimo giorno di Borsa aperta precedente alla data di annuncio dell’operazione.

CON DIVIDENDO Fly, che ha sede a padova, tramite l’advisor Morrow Sodali, ha messo a disposizione degli azionisti un numero verde per avere tutte le informazioni del caso. L’offerta è da intendersi efficace se i proponenti (che già controllano circa il 70% di Carraro, società che ha azioni proprie per il 3% del suo capitale) arrivano a detenere il 95% delle azioni. L’operazione potrebbe chiudersi anche con una soglia oltre il 90%. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SOCIETÀ CONTROLLATA DALLA FAMIGLIA PADOVANA PROPONE 2,4 EURO PER AZIONE

rafforzamento e sviluppo nel 2021. Il nuovo modello societario, con la trasformazione in spa, ci dà ulteriore forza e risorse per la nostra crescita». Il bilancio d’esercizio 2020, approvato ieri dal 98,97% degli azionisti rappresentati (per oltre il 48% del capitale complessivo), si è chiuso a livello consolidato con una raccolta premi Danni e Vita in calo del 18,6% a 5,65 miliardi. Il combined ratio risulta in netto miglioramento all’86,8%. L’indice Solvency II del Gruppo al 31 dicembre 2020 è pari a 187%. Il bilancio di esercizio 2020 della capogruppo si è chiuso con premi lordi per 2.255 milioni (- 4,2%) e con un utile netto di 4 milioni. M.Cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Borsa Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

CAMBI IN EURO Dollaro Usa Yen Giapponese Sterlina Inglese Franco Svizzero Rublo Russo Rupia Indiana Renminbi Cinese Real Brasiliano Dollaro Canadese Dollaro Australiano

Quotaz. 1,2123 132,4900 0,8608 1,0952 89,6216 88,8070 7,8024 6,3942 1,4700 1,5634

Var.% 0,35 0,09 0,02 -0,07 -0,11 -0,06 0,07 -0,13 0,24 -0,25

METALLI Oro Fino (per Gr.) Argento (per Kg.)

Mattina 48,33 n.d.

Sera 48,42 714,39

MONETE (in euro) Sterlina (post.74) Marengo Italiano

Denaro 348,30 274,20

Lettera 375 295,50

Min. anno

Max anno

Quantità trattate

Atlantia

1,712

1,00

15,865

-0,16

1,313

1,706 16150794

13,083 16,617 2840555

20,960

3,10

Banca Mediolanum

7,884

0,92

6,567

8,119

Banco BPM

2,674

3,04

1,793

2,673 25622419

BPER Banca

2,005

0,96

1,467

2,063 18106761

Brembo

10,260

0,79

10,009 11,534

314137

Buzzi Unicem

23,720

2,73

19,204 23,568

721200

Azimut H.

17,430 20,828

3110487 1387966

Min. anno

17,640

0,57

2,388

0,63

1,805

Italgas

5,524

0,58

Leonardo

6,962

2,26

Generali

FTSE MIB A2A

Prezzo Var. % chiu. pr.chiu. Intesa Sanpaolo

Max anno

Quantità trattate

Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

Min. anno

Max anno

Quantità trattate

Unipol

4,905

0,12

3,654

4,904 6986894

2,384 101869130

UnipolSai

2,706

-0,15

2,091

2,718 5020290

4,892

5,556

2135034

NORDEST

5,527

7,878

7776479

Ascopiave

3,740

0,40

3,585

4,084

115875

7,150

3,38

4,166

7,296

1011816

13,932 17,636 9000170

Mediaset

2,892

2,41

2,053

2,860 4602609

Autogrill

Mediobanca

9,728

0,14

7,323

9,773 2405793

B. Ifis

12,650

0,80

8,388 12,609

271715

Carel Industries

22,000

2,80

15,088 21,868

46012

Poste Italiane

11,120

0,72

8,131 11,148

1993204

Prysmian

28,780

4,54

25,297 30,567

2373220

44,200

0,32

Saipem

2,053

1,48

1,950

2,680 10667674

Snam

4,796

1,35

4,235

4,799 6908980

Stellantis

14,856

1,41

11,418 15,069

28,817 35,525 2839066

Recordati

42,015 46,971

228562

Carraro

2,380

-0,42

1,435

2,428

199531

Cattolica Ass.

5,015

-0,30

3,885

5,312

514478

Danieli

21,100

0,48

14,509 21,887

17815

De’ Longhi

36,220

-0,98

25,575 37,421

109365

Eurotech

4,724

0,08

4,521

5,464

Geox

0,939

-3,40

0,752

0,968 3836407

Italian Exhibition Gr.

3,450

2,99

2,161

3,575

Campari

10,105

-0,10

8,714 10,356

1625129

Cnh Industrial

14,000

2,71

10,285 13,929

3287875

Enel

8,204

1,38

7,666

8,900 15905890

Stmicroelectr.

29,190

0,95

Eni

10,430

1,22

8,248 10,571 16722212

Telecom Italia

0,471

0,92

0,394

0,502 20164905

Moncler

51,600

0,04

Exor

68,760

1,42

61,721 73,390

234778

Tenaris

9,778

1,24

6,255

9,854 5087456

OVS

1,716

-0,52

1,023

1,749

833598

Ferragamo

19,160

-0,88

14,736 19,217

262496

Terna

6,234

1,14

5,686

6,528

Safilo Group

1,380

1,17

0,786

1,358

1380671

FinecoBank

14,185

0,46

12,924 15,248

2085712

10,208

2,00

7,500 10,139 19999532

Zignago Vetro

17,200

0,94

13,416 17,739

20919

Unicredito

b8bb332e-f2b8-4cec-bb30-43f4a3d6cadf

8563582

5016614

46,971 53,392

187731 13276 508631


5

Primo Piano

Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it

La ripartenza del turismo

Svolta per le spiagge: niente più quarantena per gli ospiti stranieri La stagione che inizia oggi parte bene grazie all’ordinanza del ministro Speranza che promuove anche ad aeroporto “covid tested” il Marco Polo `

GARAVAGLIA APPLAUDE

IL LITORALE VENEZIA Due ottime notizie sul fronte del turismo a Nordest, al via da oggi sulla costa con l’apertura ufficiale di gran parte degli stabilimenti balneari: l’aeroporto Marco Polo inserito tra gli scali con voli covid-tested; cade l’obbligo della quarantena per gli stranieri in arrivo. E’ l’effetto delle ordinanze firmate ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza, che per prima cosa ha esteso la procedura covid-tested anche per lo scalo di Venezia. Il provvedimento consente a chi presenterà un test molecolare o antigenico negativo effettuato 48 ore prima della partenza e successivamente effettuerà un nuovo tampone all’arrivo all’aeroporto di destinazione, di evitare la quarantena o l’isolamento fiduciario all’arrivo. Naturalmente con l’esito del tampone negativo. Nel caso dell’aeroporto Marco Polo, terzo scalo intercontinentale nazionale, la sperimentazione sarà valida per i passeggeri dei voli dal Nord America (Usa e Canada) e dagli Emirati Arabi. Totale la soddisfazione espressa dal gruppo Save, anche perché l’ordinanza imprime una forte accelerazione alla ripartenza del Marco Polo. Non certo minore quella degli operatori turistici rafforzata ulteriormente dall’eliminazione dei 5 giorni di quarantena per i passeggeri provenienti dai paesi UE, ma anche dalla Gran Bretagna e da Israele, sempre grazie a un’ordinanza in vigore da domani, i quali dovranno solo esibire un covid test negativo.

Giudizio positivo, ovviamente, del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che ha parlato di «scelte che aprono le porte del turismo all’Italia» ma anche di «scelte attesa da tempo e che, nella sostanza, anticipano di fatto il lasciapassare europeo». Sulla stessa scia la presa di posizione di Federico Caner, assessore regionale al Turismo: «Ora – commenta l’assessore - possiamo davvero cominciare a parlare di una ripartenza del turismo. Dal Governo oggi è arrivato un segnale importante. Anche la possibilità di effettuare i voli covid-tested rappresenta una boccata d’ossigeno tanto per il settore leisure che per il settore business». La notizia dell’estensione della sperimentazione dei voli covid-tested e della cancellazione della mini quarantena ha fatto dunque tornare il sorriso su tutta la costa veneta, dove da oggi, grazie all’ordinanza regionale, ripartirà l’attività degli stabilimenti balneari. Sul litorale veneto ad oggi sono circa 120 mila gli ombrelloni già posizionati. Ma i provvedimenti del governo hanno segnato una prima ripresa delle prenotazioni sulle città balneari: ora la speranza è di salvare almeno in parte la Pentecoste, festività in programma domenica prossima. «Gli ultimi provvedimenti – spiega Massimiliano Schiavon, presidente regionale di Federalberghi – sono state accolti positivamente e nelle ultime ore sono riprese le prenotazioni, certo non siamo ai livelli precedenti ma è un primo segnale di fiducia». Da sciogliere rimane il nodo del tampone prima del rientro

per i turisti stranieri. «Stiamo cercando di chiudere un accordo con Federfarma regionale – aggiunge Schiavon – per avere delle convenzioni per i tamponi degli ospiti stranieri, visto che oggi l’abbiamo fatta solo per gli italiani, prevedendo delle agevolazioni a livello di costi e il referto in lingua straniera così da essere considerato valido nei paesi di

COVID TESTED Il ministro ha esteso la sperimentazione all’aeroporto di Tessera

origine».

PRONTI VIA IN FRIULI Anche in Fvg scatta oggi la stagione balneare 2021. E le prenotazioni per luglio e agosto si avvicinano già al sold out. L’inaugurazione ufficiale è andata in scena ieri a Lignano Sabbiadoro. Ai turisti austriaci e tedeschi è stata dedicata la scritta “Bis Bald (“A

Friuli, immunità di gregge prevista per metà agosto LA SITUAZIONE TRIESTE L’unico vero nodo resta quello dell’adesione, che la Regione spera di veder aumentare già da lunedì, quando saranno aperte le agende a beneficio dei cittadini tra i 40 e i 49 anni. Per il resto, la strada è tracciata: il Friuli Venezia Giulia può raggiungere una prima immunità di gregge già a metà agosto. La proiezione è nelle mani dei vertici della giunta Fedriga e il traguardo è abbondantemente alla portata. La quota da centrare è quella del 70 per cento della popolazione che al momento può ricevere il vaccino, esclusi quindi i minori di 16 anni. In regione

SECONDO LE PROIEZIONI OBIETTIVO AMPIAMENTE ALLA PORTATA VIAGGIANDO AL RITMO DI 50MILA VACCINI ALLA SETTIMANA

si tratta di 1.073.953 persone. Attualmente le prime dosi somministrate sono più di 350mila: bisogna arrivare almeno a quota 751.767 cittadini, da immunizzare con la prima dose. La macchina è pronta, e da giugno si arricchirà di altri ingranaggi, dal momento che entreranno in gioco anche gli hub vaccinali nelle fabbriche e i punti di somministrazione nelle farmacie. La capacità settimanale già oggi potrebbe teoricamente raggiungere le 80mila dosi, ma anche viaggiando a una media di 50mila somministrazioni in sette giorni il traguardo sarebbe raggiungibile a metà agosto. Se si contano anche le seconde dosi, l’asticella si sposterebbe di poco, cioè a inizio settembre, dal momento che i vaccini riservati agli under 60 (Pfizer e Moderna, attualmente) non necessitano di un tempo di attesa lungo tra la prima somministrazione e il richiamo. Il calendario è nero su bianco: ora però serve uno scatto sul fronte dell’adesione. M.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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presto”) disegnata con i colori degli ombrelloni lignanesi. «Per noi non sarà una prima volta – ha messo in luce il direttore generale di Promoturismo Fvg Lucio Gomiero – l’esperienza dello scorso anno ci è servita e sicuramente sarà confermato il distanziamento tra gli ombrelloni, così come una gestione organizzata degli ingressi e delle uscite». I fre-

quentatori delle spiagge attrezzate potranno contare su una maggiore digitalizzazione e sull’implementazione dei servizi di delivery sotto l’ombrellone: il sito www.marefvg.com, oltre a presentare l’offerta della costa, è stato ottimizzato per rendere più semplice il booking online. Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

IL VERDETTO VENEZIA Come quasi tutta l’Italia, ad eccezione dell’arancione Valle d’Aosta, il Nordest resta giallo. Talmente tanto che il Veneto intravvede ormai il bianco e il Friuli Venezia Giulia lo osserva già da vicino. Lunedì la cabina di regìa si riunirà per definire i parametri su cui si fonderà il nuovo decreto del Governo, ma il verdetto pronunciato ieri dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità (e relativo alla settimana dal 3 al 9 maggio) fotografa una situazione in cui le due regioni possono cominciare a tirare il fiato, considerati i valori sull’incidenza settimanale dei contagi e sui tassi di occupazione dei posti-letto.

IN VENETO Per quanto riguarda il Veneto, gli algoritmi hanno incrociato la probabilità di diffusione «bassa» con la valutazione di impatto «bassa», per cui inevitabilmente «bassa» è risultata appunto la classificazione complessiva del rischio, malgrado la segnalazione di un’allerta relativa alla resilienza dei servizi sanitari territoriali. Per quello che ancora vale, vista appunto l’imminente revisione degli indicatori di valutazione, l’indice di contagio Rt scende da 0,95 a 0,88. I casi sono in calo: -18,3% e -20,5%, rispettivamente,

I DATI COMUNICATI DA VENEZIA VEDONO 68 CASI OGNI 100.000 ABITANTI E REPARTI OCCUPATI AL 12% MALGRADO UN’ALLERTA

LA POLEMICA VENEZIA Il monito è risuonato l’altro giorno, fra le righe della relazione sull’attività svolta dalla Corte Costituzionale nel 2020, l’anno nero del Covid. «La peculiarità di un servizio sanitario nazionale ma a gestione regionale richiede un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e di correzione delle inefficienze regionali», ha affermato il presidente Giancarlo Coraggio, riaccendendo in termini giuridici il dibattito (in verità mai sopito) sull’opportunità o meno di centralizzare la competenza sulla sanità. Così ieri il governatore Luca Zaia è tornato a chiedere di circostanziare la critica, spie-

Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it

Veneto e Fvg ancora gialli ma vedono già il bianco In entrambe le regioni la valutazione `Incidenza e ricoveri in linea con i nuovi complessiva del rischio rimane bassa parametri proposti dalle Regioni a Draghi `

quelli notificati alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Sono in diminuzione pure i nuovi focolai di trasmissione (da 955 a 789) e i casi di infezione non associati a catene note (da 644 a 606). La quota di occupazione dei posti letto si riduce al 12% sia in Terapia intensiva che in area non critica, a fronte di soglie ancora fissate rispettivamente al 30% e al 40%. Il tasso di positività dei tamponi (considerando i soli molecolari) scende dal 4,8% al 3,6%, mentre calcolando anche i test antigenici diminuisce ulteriormente all’1,5%. L’incidenza settimanale si abbassa a 68 casi ogni centomila abitanti. In tutto questo, viene però evidenziata un’allerta riguardante il numero di casi confermati di infezione, per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti, rispetto al totale dei contagi accertati. Questo valore crolla infatti al 74,1%, sorprendendo il governatore Luca Zaia e l’assessore Manuela Lanzarin. «È un’anomalia strana – dicono – e forse si tratta di un ritardo nel caricamento dei dati. Con numeri di contagio così bassi, è difficile pensare che il contact tracing sia andato improvvisamente in crisi».

LA RIMODULAZIONE Ad ogni modo il progressivo

PRESIDENTE Luca Zaia durante una visita al centro vaccinale di Godega di Sant’Urbano (Treviso)

LA FOTOGRAFIA SCATTATA A TRIESTE MOSTRA GIÀ MENO CONTAGI SUL TOTALE DELLA POPOLAZIONE RISPETTO ALLA SOGLIA

svuotamento degli ospedali e la contrazione dell’incidenza ogni centomila abitanti, che secondo la proposta delle Regioni dovrebbero rimpiazzare l’Rt nella scansione delle fasce, sembrano già a portata di mano per il Veneto, che deve solo sforbiciare i casi calcolati sulla popolazione. «La rimodulazione richiesta da noi

governatori – ricorda Zaia – è che sotto i 50 casi ogni 100.000 abitanti sia prevista la zona bianca, dai 50 ai 149 la gialla, dai 150 ai 249 l’arancione, sopra i 250 la rossa. Dopodiché c’è un altro fattore: se si è sopra al 30% delle Terapie intensive e al 40% delle aree non critiche, si va in rosso. Oppure si va in arancione al 20% e al 30%. Il

Il governatore: «Sanità centralizzata? Da ministro non ce la farei neanche io» gando di non volerne fare un caso personale ma oggettivo: «Si dica quali Regioni e quali inefficienze. E comunque, se anche mettessero me a fare il ministro della Salute, da Roma non potrei mai gestire bene la materia come chi sta sui territori».

essenziali delle prestazioni, sul cui rispetto, anche nel 2020, la Corte si è più volte soffermata. Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato dalla com-

petenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva e tutt’ora impone».

IL RICHIAMO

DOPO IL MONITO DELLA CONSULTA SULLE INEFFICIENZE REGIONALI «FUORI I NOMI, NON SI PUÒ FARE UN’EQUA DIVISIONE DI MALESSERE»

LE CATENE

Nel suo richiamo, il presidente Coraggio ha usato toni piuttosto perentori, a proposito della necessità di un coordinamento statale: «Un esercizio inadeguato di questo potere non solo comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli

Ripensando a questi 15 mesi di pandemia, Zaia ha escluso di dover fare autocritica per qualche inefficienza del Veneto. «Il lavoro di squadra – ha premesso – premia sempre. Ma pensare di venir fuori da una tragedia con un’unica autorità nazionale

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che governa i territori vuol dire non aver chiari i problemi. Le catene decisionali devono essere le più corte possibili. Altrimenti anche mettendo al vertice il premio Nobel alla salute, non se ne viene fuori. In questo campo funziona l’integrazione. Ho il massimo rispetto per la Corte Costituzionale, ma è una vita che vedo queste relazioni. Allora penso che, se c’è un problema, sia giusto qualificarlo: quali Regioni e quali inefficienze? Non possiamo pagare tutti per colpa di qualcuno. Non mi risulta che il Veneto sia stato inefficiente». Il leghista ha cita-

fine settimana sarà foriero di una soluzione. Noi non vogliamo avere una posizione da irresponsabili. Però dobbiamo far presente che le vaccinazioni ci danno un contesto epidemiologico e sanitario diverso da un anno fa, anche se trovo ancora qualcuno che ragiona come fossimo al 21 febbraio 2020».

IN FRIULI VENEZIA GIULIA Pressione ospedaliera e incidenza settimanale sarebbero già pienamente da bianco in Friuli Venezia Giulia, dove la probabilità di diffusione «bassa» si è intersecata con la valutazione di impatto «bassa», per cui la classificazione complessiva di rischio è risultata a sua volta «bassa». L’indice di contagio Rt scende da 0,78 a 0,72. I casi sono in diminuzione: -29,4% e -27,8%, rispettivamente, quelli notificati alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Sono in lieve aumento i nuovi focolai di trasmissione (da 108 a 129), ma sono in netta contrazione i casi di infezione non associati a catene note (da 344 a 182). La quota di occupazione dei posti letto si assottiglia all’11% sia in Terapia intensiva che in area non critica, ben al di sotto dei tetti stabiliti. Il tasso di positività dei test (considerando i soli molecolari) scende dal 5,2% al 4,1%, mentre calcolando anche i tamponi rapidi diminuisce ulteriormente all’1,2%. L’incidenza settimanale scende a 44 casi ogni centomila abitanti. Osserva il presidente Massimiliano Fedriga: «I numeri? Sono incoraggianti. Abbiamo avuto dei momenti difficili. Ma oggi, e dobbiamo sempre prendere comunque questi dati con estrema cautela e la dovuta prudenza, la situazione è in netto miglioramento». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

to al riguardo la visita, avvenuta sempre l’altro ieri, del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo: «È venuto un uomo dello Stato a dirci: se tutti fossero come i veneti... Ecco, anche se mettete me lì, non riesco a gestire la sanità d’Italia. Sei bravo se hai qualcuno che ti suona il campanello e ti dice che ha un problema: più distante sei, meno senti. Bisogna cominciare a dire chi si comporta male e perché, non si può fare un’equa divisione del malessere. Non sto dicendo neanche che chi sta male deve morire del suo male: tutte le Regioni devono riscattarsi, anche quelle del Sud, ma non si può per questo far tirare il freno a mano al Nord». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Sabato 15 Maggio 2021 www.gazzettino.it

Il Covid a Nordest LA CAMPAGNA VENEZIA Con la spinta del generale Francesco Paolo Figliuolo, il Veneto fa un altro passo in avanti nella campagna vaccinale. In anticipo di tre giorni rispetto agli annunci della vigilia e al resto d’Italia, ieri pomeriggio sono state aperte le prenotazioni per i 40-49enni ed è stato subito assalto al portale della Regione: 176.271 gli appuntamenti presi in quattro ore, in gran parte da quela coorte. «Avevo detto che volevamo arrivare a mettere in sicurezza le categorie più fragili prima dell’estate, ma di questo passo arriveremo al “liberi” tutti prima dell’estate», ha rimarcato il governatore Luca Zaia.

L’ADESIONE La comunicazione è stata data, a sorpresa rispetto alla partenza inizialmente fissata per il 17 maggio, durante la consueta diretta televisiva e social all’ora di pranzo. Il tempo di diramare il bollettino della giornata e poi la riflessione sulla flessione delle curve: «La direzione – ha detto Zaia – c’è. Dobbiamo solo scollinare il mese di maggio e poi la discesa prenderà ancora più velocità. È innegabile che le vaccinazioni stiano dando i loro frutti, come vediamo dai tassi di adesione: 97,2% fra gli ultra 80enni, 82,9% fra i 70 e i 79 anni, 65,9% fra i 60 e i 69. Per ora i soggetti dai 50 ai 59 anni sono al 23,3% di vaccinati, ma considerando anche i prenotati e i vaccinandi, il tasso sale al 60% e puntiamo che possa raggiungere il 65%. Dove abbiamo vaccinato, i pazienti sono scomparsi dagli ospedali, grazie ad un’azione “disinfettante”. Con la vaccinazione è cominciata la vera fase di convivenza con i virus: male che vada, in futuro dovremo fare i richiami, ma non ci chiuderemo più in casa».

Via ai 40enni, è subito boom «Liberi tutti prima d’estate» In anticipo di tre giorni rispetto al resto d’Italia, ieri `Già 170.000 prenotazioni, c’è tempo fino al 16 giugno il Veneto ha aperto le iniezioni ai nati fra 1972 e 1981 Zaia: «Poi i vaccini nelle aziende senza vincoli di età» `

ringalluzzito dall’incontro con il commissario straordinario al Covid. «Ringrazio ancora il generale Figliuolo – ha sottolineato – per la visita e per le belle parole. Quando diciamo noi che siamo i primi, è un conto. Ma quando lo dice il commissario nazionale, ci fa ancora più piacere. Per esempio nel passaggio in cui ha affermato che

uno dei nostri centri vaccinali, come Venezia o Padova, vale la potenzialità di una piccola regione. Ecco, siccome siamo sempre stati i primi, vogliamo esserlo ancora: dalle 16 di oggi (ieri, ndr.) apriamo ai quarantenni».

GLI APPELLI La coorte 1972-1981 conta

742.000 persone in Veneto (fra cui, curiosità, mezza Giunta regionale). Due gli appelli del presidente della Regione. «Il primo è ai cinquantenni miei coetanei: se avete deciso di vaccinarvi, vi conviene correre per avere una corsia preferenziale, aperta fino al 9 giugno, sennò vi ritroverete in centro con gli ingorghi. In questo

`Crollano i tassi di ricovero

Dopo i giorni dello scontro con l’opposizione in Consiglio regionale, Zaia è apparso visibilmente

FINORA HANNO AVUTO ALMENO UNA DOSE IL 65,9% DEI 60ENNI E IL 23,3% DEI 50ENNI: PER QUESTI ULTIMI SCADENZA IL 9 GIUGNO

«Ribassi nella gara d’appalto, rischiamo il posto»

BELLUNO Nessun passo indietro: la salute dei soggetti fragili viene prima della libertà degli operatori sanitari di decidere se vaccinarsi o meno. Sono queste le motivazioni con le quali il collegio del Tribunale di Belluno (Umberto Giacomelli, Paolo Velo, Chiara Sandini) ha dichiarato inammissibile il reclamo presentato da 7 operatori socio sanitari contrari al vaccino anti-covid. Gli operatori avevano deciso di ricorrere in appello dopo che il giudice di primo grado (Anna Travia) aveva dichiarato legittima la decisione delle case di riposo di appartenenza di collocarli in ferie forzate. Un’ordinanza senza precedenti in Italia. Dopo il decreto legge 44 del primo aprile, che impone l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori di interesse sanitario (quali i ricorrenti), «deve ritenersi venuto meno il loro interesse ad agire» sostiene il collegio. Un pilastro visto che nelle prossime settimane lo stesso tribunale dovrà esprimersi sul ricorso presentato da 62 operatori sanitari (tra loro anche dei medici) di Ulss e case di riposo, contrari al vaccino anti-covid. A pesare c’è anche

Crolla il numero dei ricoverati

A Marghera La protesta dei lavoratori dell’Ulss 3

IL PRIMATO

IN TRIBUNALE

Il bollettino

VENEZIA È arrivata fino a Marghera la protesta degli addetti ai servizi amministrativi dell’Ulss 3 Serenissima. Si tratta di 400 lavoratori esternalizzati, «per l’80% donne e per il 10% disabili», che per conto dell’azienda sanitaria svolgono le attività di Cup, cassa e sportelli al pubblico. Secondo Fp e Filcams Cgil, Uil Fp e Uiltucs, c’è il rischio che decine di operatori perdano il posto a causa dei ribassi previsti dal bando di gara per il nuovo affidamento del servizio. La procedura è stata sospesa in attesa di un pronunciamento dell’Anac, nel frattempo i sindacati hanno incontrato l’assessore Manuela Lanzarin. «Abbiamo ottenuto l’impegno a una convocazione da parte dell’Ulss 3 e di Azienda Zero», hanno riferito Monica Zambon e Chiara Cavatorti.

dei pazienti Covid negli ospedali del Nordest. Rispetto alla valutazione settimanale operata ieri dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità, di cui diamo conto nella pagina accanto, il bollettino della giornata ha registrato un ulteriore calo della pressione sanitaria a queste latitudini. In particolare in Veneto l’occupazione dei posti-letto è all’11% in Terapia intensiva e al 10% in area non critica, in Friuli Venezia Giulia rispettivamente al 10% e al 7%. La doppia rilevazione di giornata segnala per il Veneto, dove finora in tutto sono stati effettuati 9.767.777 tamponi fra molecolari e rapidi, 409 nuovi casi (419.663 dall’inizio) e 4 decessi (11.476 in totale). I pazienti intubati sono 913 (-29) e quelli accolti in altri reparti 129 (-4). L’aggiornamento unico del Friuli Venezia Giulia registra 36 nuovi contagi (106.404 in tutta l’emergenza) e 5 decessi (3.765 la contabilità complessiva). I degenti nelle Terapie intensive scendono a 17 (-1), così come anche quelli in altri reparti calano a 89 (-9). Nel frattempo le dosi di vaccino somministrate sono salite a 2.219.088 in Veneto e 534.384 in Friuli Venezia Giulia. (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanitari “no vax” ancora ko in tribunale la salute dei soggetti fragili viene prima un monito: le spese legali che in questo caso dovranno pagare gli otto operatori sanitari (2.500 euro maggiorati del 15 per cento).

PROFILO DI COSTITUZIONALITÀ Altro punto cruciale, sollevato dagli operatori, riguardava la

INAMMISSIBILE IL RICORSO PRESENTATO DA SETTE OPERATORI BELLUNESI: LEGITTIMA LA DECISIONE DELLA CASA DI RIPOSO DI COLLOCARLI IN FERIE

legittimità del decreto che, secondo l’avvocato Colle, sarebbe in contrapposizione con l’articolo 32 della Costituzione (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”). Il collegio ha invece richiamato alcune sentenze della Corte Costituzionale secondo le quali non c’è alcuna incompatibilità «laddove il trattamento è diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri». Inoltre è da ritenersi prevalente, sulla libertà di chi non intende sottoporsi alla vaccinazione anti-covid, «il diritto alla salu-

LA SENTENZA Operatori sanitari no vax sconfitti in tribunale

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momento ci sono 200.000 posti liberi in agenda. Il secondo appello è ai quarantenni: probabilmente alla partenza il sistema andrà in crash, ma nel giro di un’oretta il portale supererà l’imbuto iniziale ed entrerà a regime. Nella prima giornata i cinquantenni avevano fatto 176.000 prenotazioni, immaginiamo che i quarantenni ne effettueranno almeno 150.000». In realtà sono stati di più e senza nessun intoppo informatico: le richieste complessive erano 164.736 alle 18 e 176.271 alle 20.15, secondo la Regione in larghissima parte presentate dai 40-49enni. I primi posti sono stati messi a disposizione già per la serata di ieri, ma la maggior parte sarà distribuita dal 23 maggio e fino al 16 giugno.

L’APP Fra un mese la campagna potrà quindi cambiare pelle. «Finiamo i quarantenni – ha spiegato Zaia – e poi ci sarà il “liberi tutti”, nel senso che si potrà procedere senza vincoli di età, che pure finora sono stati il meccanismo migliore. Sono già 65 le aziende pronte a diventare hub vaccinali, in aggiunta ai nostri centri che comunque non chiuderemo, visto che oltre al Covid poi ci sarà anche l’influenza. Chi ha un angolo per fare le iniezioni, sarà messo in condizione di non dover più chiedere la carta d’identità». L’altra novità della giornata, in cui le dosi somministrate hanno raggiunto quota 2.219.088, è rappresentata da Sanità Km Zero Ricette. L’app della Regione, scaricabile sui cellulari sia iOS che Android, è stata modificata per consentire l’accesso rapido al sistema di prenotazione dei vaccini. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

te dei soggetti fragili che entrano in contatto con gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario in quanto bisognosi di cure e, più in generale, il diritto alla salute della collettività, nell’ambito della perdurante emergenza sanitaria».

COSA SUCCEDE ADESSO Quale sarà, a questo punto, il destino dei ricorrenti? I dipendenti di Sersa-Gaggia Lante sono già stati sospesi senza retribuzione. Mentre quelli di Sedico Servizi sono in ferie. «Continueranno a farle finché non le esauriranno – ha chiarito Daniela Piccoli, direttrice Sedico Servizi – credo manchino 15 giorni, poi saranno sospesi. Il problema è che questo ci impedisce di assumerne altri. Perché il loro posto, con la sospensione, non si libera». E questo rappresenta uno dei punti di forza dei ricorrenti: «Cosa faranno senza di noi» chiedeva ieri una delle operatrici contraria al vaccino. Nelle strutture infatti gli organici non prevedono grandi margini di manovra. Ma a questo punto anche sugli organici è diventato prevalente il diritto alla salute. R.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMO PIANO

SABATO 15 MAGGIO 2021 IL MATTINO

Coronavirus: le ricadute sull’economia

La schiarita: 18 mila assunzioni da gennaio Veneto Lavoro conferma la ripresa occupazionale. Solo il Bellunese sconta pesantemente la paralisi del lavoro stagionale Nicola Brillo / VENEZIA

Saldo positivo per le assunzioni in tutte le province del Veneto da gennaio-aprile 2021, unica eccezione Belluno. Le posizioni di lavoro dipendente nel settore privato (tempo indeterminato, determinato e apprendistato) segnano un calo di 494 unità nel solo Bellunese, per gli effetti della stagionalità. Veneto Lavoro ha diffuso i dati dell’Osservatorio Mercato del Lavoro, che indicano nel mese di aprile 2021 un saldo occupazionale positivo per 5.900 contratti dipendenti, nettamente migliore rispetto ad aprile 2020 (-10.065). Il saldo tra assunzioni e cessazioni nei primi quattro mesi 2021 è pari a +18.000 unità, un valore lontano dalle +44.000 fatto registrare nell’analogo periodo del 2019, ma in netto miglioramento rispetto al saldo negativo del 2020 (-9.400). Per questa ricerca Veneto Lavoro sceglie di mettere a confronto i dati del 2019 con quelli del 2021 per ricavare un’indicazione più attendibile del percorso di ritorno verso la normalità (i dati del mercato del lavoro durante la pandemia 2020 riportebbero un’immagine falsata). Il bilancio del primo quadrimestre per le tre tipologie contrattuali considerate è stato positivo per il tempo determinato (+17.500 posizioni), mentre permane il segno negativo per l’apprendistato (-1.100). Sui contratti a termine, sia stagionali che non, si è scaricato il peso delle diverse fasi di chiusura, con una caduta profondissima nei mesi di maggio e giugno seguita da un parziale recupero, arrestatosi però a novembre, con una flessione delle assunzioni che si è fermata a marzo di quest’anno. Sul versante delle cessazioni dei contratti di lavoro, nei primi quattro mesi del 2021 si sono ridotte del -28% rispetto al corrispondente periodo di due anni prima e del 19% rispetto al 2020. Sono in netta flessione i licenziamenti economici, collettivi e individuali (rispettivamente -76% e -61% sul 2019), mentre crescono i disciplinari (+7%, anche se pesano solo per il 3% sul totale) e i pensionamenti (+53% e pesano il 2%). Le cause maggiori di cessazioni sono sempre le dimissioni e la fine dei contratti a termine. «Prosegue in Veneto il lieve recupero dei posti di lavoro dopo le fasi più acute della crisi dettata dagli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19 » commenta l’assessore al Lavoro, Elena Donazzan. «Si tratta di un bilancio nettamente migliore rispetto a quello registrato un anno fa, quando tra marzo e aprile erano andati persi oltre 15.000 posti di lavoro, ma ancora lontano dai livelli

pre-crisi del 2019. Nell’analisi dei dati resta tuttavia da considerare l’impatto delle misure di tutela dell’occupazione con lo stop ai licenziamenti decisa ai governi Conte e Draghi che ancora contribuiscono a restituire un’immagine deformata del mercato del lavoro». Turismo e commercio restano i settori più colpiti e registrano un calo delle assunzioni rispettivamente del 78% e del 39% rispetto al 2019. Male anche editoria e cultura (-79%), servizi di vigilanza (-33%) e industria conciaria (-32%). In aprile, tutta-

via, i settori manifatturieri e le costruzioni hanno fatto registrare segnali incoraggianti. Sul fronte dei saldi occupazionali, bilanci negativi si registrano nell’industria tessile, nella concia, nei servizi turistici e nei servizi di vigilanza. Alcuni comparti, quali macchine elettriche, chimica-plastica, servizi informatici e attività professionali, mostrano risultati migliori rispetto al 2019. Ancora in calo la disoccupazione, per effetto del minor dinamismo sul mercato del lavoro e dell’aumento degli scoraggiati. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’offerta di lavoro: il Veneto segnala una ripresa delle assunzioni anche se il turismo è in grande difficoltà

il bollettino regionale

Pil calato dell’8,9% La ripresa è stimata nel 5,5% per il 2021 Nell’attuale scenario di incertezza socioeconomica dominato dall’emergenza sanitaria, le stime per il Pil veneto definite nell’ultimo bollettino socio-economico della Regione disegnano una brusca contrazione nel 2020 (-8,9%), in linea con quanto registrato a livello nazionale. Per i consumi delle famiglie in Veneto, dopo la timida dinamica del 2019, si stima una diminuzione pari a -11,8% mentre per gli investimenti il dato si attesta attorno ad un -10%. Segnali incoraggianti arrivano per il 2021: il Pil regionale dovrebbe segnare un rimbalzo del +5,5%, così come dovrebbero riprendersi i consumi delle famiglie e gli investimenti fissi lordi (rispettivamente +4,3% e +13,2%). La dinamica imprenditoriale mostra una leggera contrazione: il Veneto chiude l’anno con un -0,6% di imprese attive rispetto al 2019, mostrando un dato che evidenzia un calo più marcato rispetto a quello nazionale (-0.2%). A segnare le contrazioni più significative sono il comparto industriale (-1,5%) e agricolo (-1,2%) mentre il terziario mostra un sostanziale equilibrio (-0,4%). Gli effetti della pandemia sono visibili sulle nuove iscrizioni di impresa (-17,5%). Da osservare con attenzione il dato relativo ai fallimenti, che diminuiscono del 28,6% rispetto al 2019: un dato che dimostra come l’andamento delle chiusure di impresa non rifletta ancora gli effetti della crisi economica generata dall’emergenza sanitaria, anche per effetto delle misure straordinarie a sostegno delle imprese interessate dai provvedimenti di chiusura emergenziale. Per quanto riguarda l’export, il 2020 si chiude con una contrazione complessiva delle esportazioni pari al -8,2%, inferiore rispetto al dato nazionale (-9,7%). —


PADOVA

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azienda ospedale università

Stipendi dei sanitari, sbloccati i 6,6 milioni L’annuncio della Regione: provvedimento entro 10 giorni. I sindacati: «Finalmente l’adeguamento per 6 mila persone» Una decina di giorni per render il provvedimento esecutivo, dopodiché i sanitari dell’Azienda Ospedale Università vedranno definitivamente adeguato lo stipendio a quello percepito dai colleghi del resto del Veneto. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, mettendo così fine a una lunga battaglia per l’equiparazione che ha dovuto fare i conti anche con l’impugnazione del Governo: il provvedimento è in via di composizione e vale 6,6 milioni per tre anni. Applauso e respiro di sollievo per i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Azienda Ospedale Università di fronte all’annuncio della delibera che sbloccherà 2,2 milioni di euro per ciascun anno per i fondi contrattuali dei lavoratori di «questo importante hub di terzo livello»: «Adesso» dichiarano Alessandra Stivali (Fp Cgil), Achille Pagliaro (Fp Cisl) e Luigi Spada (Uil Fpl) «si può procedere con l’adeguamento stipendiale e dare un ritorno concreto ai 6.000 lavoratori di questa Azienda, provando ad evitare l’esodo

Il giorno 13 maggio è mancata all'affetto dei suoi cari

Una delle manifestazione dei sindacati

di personale sanitario e valorizzare le professionalità. Ora diamo seguito velocemente alla parte burocratica» sollecitano. LA VICENDA

Dopo numerosi appelli da parte delle sigle sindacali e dello stesso Gianpiero Avruscio, presidente dei primari ospedalieri di Padova (Anpo), nel 2019 la Regione

era intervenuta per rimediare a una sperequazione che si trascina da anni, per cui i medici e gli operatori sanitari di via Giustiniani sono i meno pagati del Veneto. Una battaglia che aveva visto le sigle sindacali rivolgersi in più occasioni al presidente del Veneto e che era sfociata in un’interrogazione regionale a cui era stata data risposta con l’emenda-

mento al Bilancio nel novembre 2019 che destinava 6,6 milioni di euro per l’adeguamento. Iniziativa, quest’ultima, contro la quale il Governo aveva fatto ricorso bloccando lo stanziamento. Qualche mese fa, tuttavia, la Corte Costituzionale aveva dichiarato inammissibile il ricorso del Governo contro la legge regionale che, fra le altre cose, aggiungeva appunto, 6,6 milioni di euro per il triennio 2020-2022 per rimpinguare il fondo accessorio per i sanitari dell’Azienda Ospedale Università. In sostanza, la pronuncia della Corte Costituzionale aveva bollato come infondate le questioni di legittimità costituzionale che il Governo aveva sollevato e facendo saltare quindi tutti gli ostacoli affinché medici e infermieri dell’Azienda si vedano riconosciuto un aumento in busta paga grazie all’aggiunta alla quota dei fondi accessori di 2,2 milioni di euro. Una cifra che consentirà ai sanitari padovani di allineare le loro paghe alla media regionale. — S.Z.

Sei presidi in pensione a partire dal prossimo anno scolastico Sono sei i presidi che andranno in pensione a partire dal prossimo primo settembre. Sono Giancarlo Pretto, dirigente dell’istituto tecnico statale Scalcerle, Alberto Danieli, preside del liceo pedagogico Duca d’Aosta, Roberto Borile, del liceo artistico Amedeo Modigliani, Cinzia Bettelle, del Pier Fortunato Calvi, Rocco Bello, del liceo classico Tito Livio ed anche Elisabetta Doria, dell’Ottavo Istituto Comprensivo. Pretto ha guidato lo Scalcerle in tutti questi ultimi anni dopo che era andato in pensione Giulio Pavanini, il capo d’istituto che è stato anche segretario della Cgil-Scuola. Prima dell’istituto di via Cave, Pretto ha guidato il comprensivo di Albignasego. Prima di guidare la scuola di via del San-

RINGRAZIAMENTO

ANTONIETTA ZAMPIERI ved. SCHIAVON di anni 88

Ne danno il triste annuncio i figli TARQUINIO con PAOLA, NADIA con EUGENIO, PATRIZIA con ERMINIO, i nipoti e parenti tutti. I funerali avranno luogo lunedì 17 maggio alle ore 10.45 circa nel tempio dell'Internato Ignoto, proveniente dall'ospedale civile di Padova.

CHRISTIAN GASTALDI CRISTINA, NICCOLÒ, ANDREA, MARCO e il papà ARISTIDE, commossi e riconoscenti per le manifestazioni di affetto e la partecipazione, nell'impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano quanti sono stati loro vicino. Padova, 15 maggio 2021 I.o.f. SANTINELLO - PADOVA - Tel. 049 8021212

Si ringrazia quanti parteciperanno alla cerimonia. Padova, 15 maggio 2021 I.o.f. TURATTO - Padova - Tel. 049 756874

I giovani sono tra le generazioni che hanno più sofferto l’impatto del Covid 19

La studentessa di Seconda D del Tito Livio ha conquistato il titolo alle Olimpiadi

È Ottavia Ciatti la più brava in Italiano «Voglio fare ricerca»

ANNIVERSARIO 2014

dal tito livio allo scalcerle

2021 IL SERVIZIO È OPERATIVO TUTTI I GIORNI COMPRESI I FESTIVI DALLE 10 ALLE 19.30

GIANCARLO FAGGIN Ti ricordiamo con l'amore e l'affetto di sempre. Padova, 15 maggio 2021 I.o.f. SANTINELLO - PADOVA - Tel. 049 8021212

LA STORIA

È

Ottavia Ciatti, studentessa della Seconda D del liceo classico Tito Livio, si è classificata al primo posto alle finali nazionali delle Olimpiadi di Italiano. L’allieva dello storico liceo della città ha sbaragliato tutti i 12. 512 concorrenti del concorso nazionale, quest’anno dedicato a Dante Alighieri. Al concorso, quest’anno organizzato in versione telematica, partecipava-

no 756 scuole. Alle finali, Padova ha anche conquistato un prestigioso quinto posto con Maria Vittoria Chimetto di Rubano, che studia al liceo Galilei, a Caselle di Selvazzano. Alle Olimpiadi d’italiano hanno partecipato anche altri studenti padovani. Tra gli altri Silvia Franchetto del Pertini di Camposampiero, Diletta Lago, del liceo Caro di Cittadella, Valentina Voghera del Fermi. Ottavia Ciatti suona anche il violino e ha una lunga serie d’interessi culturali. Quando era ancora alle

medie, ha vinto anche un concorso di poesia. In pratica è considerata una ragazza-prodigio. Ma ecco Ottavia come si racconta. «Le mie letture e film preferiti? Gerusalemme liberata. Serie tivù: The Big Bang Theory. Musica barocca e classica (soprattutto J. S. Bach, in particolare le cantate, Händel e Mozart). I miei esecutori preferiti sono Jordi Savall e John Eliot Gardiner». Ancora: «Sono molto interessata alla poesia antica e mi piace confrontare traduzioni della “Gerusalemme Liberata” di epoche e lingue diverse. Amo anche la musica, soprattutto quella cantata, e mi interessano i rapporti tra la letteratura e le altre arti». Il suo sogno, dice Ottavia, è assistere al festival Bach in Jerusalem e imparare varie lingue straniere. E da grande «vorrei studiare lettere classiche all’Università e, se possibile, dedicarmi alla ricerca. Le materie che mi interessano di più sono

to, Danieli è stato anche maestro elementare. Ha insegnato a Campagna Lupia e ha scritto vari libri sulla didattica della matematica. Prima di approdare alla carriera di preside, Borile ha insegnato diritto. Come dirigente ha guidato l’istituto Atestino ad Este ed il Fusinieri di Vicenza. Bettelle, dirigente del Calvi ha in precedenza guidato un istituto a Rovigo; ha insegnato anche al Valle. Prima dello storico liceo, Bello ha guidato vari comprensivi, tra cui quelli di Camisano Vicentino, Quarto Ic, all’Arcella e quello di Rubano. Elisabetta Doria, dirigente dell’Ottavo IC, con presidenza all’interno della elementare Volta, è stata dirigente all’Ic di Campagna Lupia. — FELICE PADUANO

quelle umanistiche, in particolare la letteratura, classica e moderna, e la filosofia. La scrittura mi imbarazza, perchè credo che scrivere bene in prosa sia un obiettivo molto difficile da realizzare. Tuttavia, mi piace molto scrivere su argomenti che mi stanno a cuore, come la musica e i libri che amo: a volte preparo recensioni musicali solo per me». Ottavia racconta come ha conosciuto le Olimpiadi di Italiano e come si è preparata: «Sono venuta a conoscenza delle Olimpiadi di italiano l’anno scorso, grazie alla mia scuola. Durante questi mesi, mi sono esercitata con gli allenamenti disponibili sul sito». Il risultato di Ottavia è stato accolto con grande soddisfazione da tutta la città di Padova. «La vittoria di Ottavia sancisce un prestigioso riconoscimento alla scuola veneta e padovana in particolare», sottolinea il provveditore agli Studi, Roberto Natale. Commentano il traguardo raggiunto dalla ragazza del Tito Livio anche il preside e l’ex docente Giuliano Pisani. «Ottavia è una ragazza speciale», dice il preside Rocco Bello, «A lei vanno le congratulazioni sia da parte mia che degli altri studenti della scuola». Da parte sua, il professore Pisani loda il contributo che la scuola ha dato alla vittoria di Ottavia. «Da sempre il Tito Livio assicura ai suoi allievi una formazione di qualità. Il primo premio alle Olimpiadi d’Italiano ad una sua alunna è anche frutto dell’ottima preparazione di base che i docenti assicurano agli studenti». — FELICE PADUANO


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