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Ad maiora
Con questo mese termina la mia esperienza lavorativa in Camera di Commercio. E’ sempre difficile fare un bilancio della esperienza vissuta, ho avuto l’onere e l’onore di accompagnare l’ente in anni di grandi cambiamenti, attraverso riorganizzazioni rese necessarie dalle disposizioni normative, che nel tempo si sono succedute e, non da ultimo, dalla rivoluzione digitale, che ha visto gli uffici camerali in prima linea nella diffusione delle opportunità e delle innovazioni per le imprese. Mi sono impegnato per un efficace funzionamento della macchina organizzativa, in un contesto complesso quale quello creatosi nel corso degli ultimi vent’anni in cui siamo stati chiamati ad affrontare anche il Covid. Abbiamo cercato di limitare, per quanto le norme, e soprattutto il buonsenso ci hanno consentito, la burocrazia a carico delle aziende assicurando l’erogazione dei servizi e siamo riusciti anche a completare la ristrutturazione della sede, rendendo disponibili degli spazi funzionali e accattivanti. E’ stata un’esperienza sfidante e stimolante contribuire alla gestione di un ente alquanto particolare quanto la Camera di Commercio. Particolare, poiché si tratta di un ente pubblico amministrato da imprenditori privati. Particolare, anche perché ha radici in tutta l’economia della provincia e vi rappresenta tutte le imprese. Dal 2001 ad oggi ci siamo trovati a risolvere problematiche inerenti il settore produttivo privato, come il sostegno all’economia: direttamente, attraverso i contributi e i servizi alle imprese, e indirettamente, tramite le aziende partecipate, con gli strumenti di un ente pubblico. Non è stato semplice e se la Camera di Commercio, in questi anni, ha saputo restare fattivamente sul campo, nonostante i tanti cambiamenti e difficoltà, il merito va indubbiamente al personale camerale e agli imprenditori che si sono succeduti alla guida dell’ente, dai Presidenti ai consiglieri e ai componenti di Giunta, che si sono avvicendati in questi anni. Anche l’ottimo rapporto, di collaborazione e confronto, instauratosi con le associazioni di categoria imprenditoriali si è rivelato un fattore determinante. Sono stati anni lusinghieri, pur se duri e difficili, durante i quali il tessuto economico veronese si è plasmato ed è cresciuto differenziandosi e aprendosi sempre più ai mercati esteri e al turismo. Questo anche grazie allo sviluppo delle infrastrutture di servizio alle imprese come Veronafiere, la Fondazione Arena, il Consorzio Zai e l’Aeroporto Catullo, per citarne alcune. Infrastrutture cui la Camera di Commercio ha fornito risorse, anche sotto forma di competenze. Va ricordata poi l’intensa attività di sviluppo e sostegno all’internazionalizzazione delle micro e piccole medie imprese portata avanti dall’ente fino alla recente riforma delle Camere di Commercio. Attività che avrebbe potuto e dovuto continuare, considerata la rete di relazioni internazionali, in cui si inserisce la Camera di Commercio, e i risultati ottenuti in questo campo soprattutto a vantaggio delle imprese di ridotte dimensioni, che con maggiori difficoltà riescono a proporsi autonomamente sul mercato internazionale. In questi anni abbiamo agito per sviluppare al massimo le potenzialità di leva economica per il territorio scaligero della Camera di Commercio, non dimenticando però che, anche un ente, come un’azienda, ha un conto economico e un bilancio da chiudere ogni anno. Ho avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere tanti bravissimi imprenditori che costituiscono la forza del nostro sistema economico che, nonostante le problematiche esterne che sembrano non finire, resta solido e con prospettive che tanti altri ci invidiano. Prospettive positive che la Camera, sono certo, avrà sul suo cammino anche perché conosco bene le qualità di Riccardo Borghero, cui passo il testimone. Un sentito e sincero ringraziamento a quanti ho incontrato in questi anni per il contributo dato al percorso professionale vissuto e,confido, ancora in itinere, ed un augurio a tutti noi : “ad maiora”. Cesare Veneri Segretario Generale