Musica e ritmi nel tempo (ultima revisione)

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Seminario interattivo musicale Gruppi musicali e relatori raccontano

la tradizione che si fa cura


MUSICHE E RITMI NEL TEMPO: LA TRADIZIONE SI FA CURA

MUSICHE E RITMI NEL TEMPO: LA TRADIZIONE SI FA CURA Il seminario musicale “MUSICHE E RITMI NEL TEMPO: la tradizione si fa cura” si inserisce nel progetto PerSona Musica e Identità, dentro cui vanno a collocarsi i congressi realizzati a Villa Contarini G.E. Ghirardi nel triennio 2015- 2017. I precedenti congressi si sono occupati prima di una valutazione del ritmo, suono, musica nelle relazioni di cura, quindi hanno indagato il ruolo della voce in rapporto con l’identità della persona, successivamente hanno valutato le possibilità di inclusione e integrazione offerte dalla musica e infine hanno esaminato le dinamiche gruppali favorite dalla musica così come dalle armonie e che possono instaurarsi nelle terapie di gruppo. Questo prossimo evento in programma per il 5-6 aprile, intende essere un incontro tra convegno e festival, Seminario Musicale appunto, ponendo

l’accento sulle possibilità di socializzazione, inclusione, cura e terapia offerta dalla musica, dal suono inquadrati nella dimensione della tradizione.

S e m i n a r i o p e rc h é , a t t r a v e r s o a l c u n i interventi di qualificati esperti, si intenderà sollecitare riflessioni tramite un ampio coinvolgimento; musicale perché sarà ricca la presenza di gruppi che porteranno la loro esperienza raccontandosi nella musica.

Le due giornate vorrebbero integrare alcune realtà esistenti nel campo della disabilità e della salute mentale con l’espressione diretta e il racconto cantato da parte di alcuni gruppi operativi nei centri di salute mentale, passando poi per una breve storia della psichiatria, dall’ apertura degli ospedali psichiatrici a seguito della riforma Basaglia ad oggi, e verso le nuove possibilità di inclusione e approccio alla cura attraverso la dimensione della Persona, ovvero l’identità

che viene definita e riacquistata tramite il suono. In ciò la dimensione della musicoterapia o della musica come terapia probabilmente riprende, attraverso un processo più o meno consapevole, quello che è stata una funzione ed un valore della musica nella cultura popolare e tradizionale. Infatti le caratteristiche della musicalità, dell’armonia, della voce e del canto da sempre hanno proposto temi gruppali, temi di condivisione, di unione e ancor di più, nelle dimensioni mistiche della musica, anche di approccio agli aspetti contemplativi e sacrali di cui le tradizioni sono intrise. Ogni popolo, ogni cultura, ad ogni latitudine, ha la propria musica, la propria ritualità e la

propria condizione di riconoscimento e identificazione in quelle che poi diventano le tradizioni rituali.

Quindi il rito, la funzione terapeutica della musica, la musicalità, la cultura popolare come possibilità di essere da una parte radice e matrice identitaria condivisa, etnica e comune e dall’altra di essere espressione catartica ma anche di saper costituire forme tradizionali di cura, come può essere, ad esempio, nella pizzica o in altri riti dove la musica presenta una funzione nelle capacità di transfert del guaritore o è in grado di favorire una relazione “curativa”.


A maglie più larghe si può forse sostenere, pur non mitizzando il mezzo in se' ma privilegiando la relazione, la professionalità d e l l ' o p e r a t o re e d i l c o n t e s t o - s e t t i n g adeguato, che la funzione terapeutica della musica definendo l’etnia di un popolo svolge un'attività preventiva e di protezione dell’identità e unità e quindi anche favorente la salute di quella cultura.

RELATORI, MODERATORI e DISCUSSANT

Riccardo Brazzale - Musicista, compositore, direttore d’orchestra

Gianfranco Prete - Past president Associazione di ballo popolare El Filò

“Musiche e ritmi nel tempo” vuole essere il primo appuntamento di un progetto triennale e in questa edizione presenterà una dimensione musicale della tradizione: i gruppi convenuti si racconteranno nella musica, mentre le relazioni interattive potranno suscitare osservazioni e riflessioni condivise e sviluppare un momento di incontro e dialogo sul tema.

Modesto Brian – Etnomusicologo, studioso tradizioni popolari

Rolando Proietti Mancini - Presidente CUM, Consiglio Unitario Musicoterapisti Sanità

Silvia Cagnazzo - Insegnante, ballerina, coreografa

Rossana Riolo - Psichiatra, psicoterapeuta, Resp. Centro Salute Mentale Camposampiero, Aulss 6 Euganea

Questo evento aderisce a “Diversamente 2018”, progetto di prevenzione primaria del Dipartimento di Salute Mentale dell’Aulss 6 Euganea che si propone di costruire un’adeguata percezione sociale delle persone affette da disturbi psichici e di portare a conoscenza della cittadinanza le numerose realtà che operano con progetti di cura e riabilitazione all’interno della salute mentale.

Renato Costa - Scrittore

Mario Degli Stefani Responsabile scientifico Manuela Guadagnini Responsabile organizzativa Rolando Proietti Mancini Comitato scientifico

Ida Bertin - Psichiatra, Dir. UOC 1° Servizio Psichiatrico, Aulss 6 Euganea Giada Boldetti , già Direttore Ff 1° Servizio di Psichiatra ex Ulss 16 Padova

Giovanni Colombo - Psichiatra, già docente facoltà Psicologia e Medicina chirurgia Università degli Studi di Padova

Stefano Da Re – Dirigente medico psichiatra, Referente DHT, UOC 1° Servizio Psichiatrico, Aulss 6 Euganea

Mario Degli Stefani - Dirigente medico psichiatra CSM, UOC 1° Servizio Psichiatrico, Aulss 6 Padova

Giuseppe Dell’Acqua - Psichiatra, Collana 180. Archivio critico della salute mentale

Bruno Forti – Direttore Dipartimenti salute Mentale Aulss 1 Dolomiti

Leonardo Meneghetti - Direttore Ff Dipartimento Salute Mentale, Aulss 6 Euganea

Stefano Patron - Musicista, studioso di tradizioni popolari

Salvatore Russo - Psicanalista, già direttore Dipartimento Salute Mentale, Ulss 10 Veneto Orientale

INTERVENTI ARTISTICI Musicisti per caso, dirige Simonetta Benetton, Centro Diurno Riabilitativo Campodarsego, Aulss 6 Euganea

Laboratorio Musicale Collincanto, dirige Manuela Guadagnini Dipartimento Psichiatria Padova 1, Aulss 6 Euganea

Gruppo ballo, referente Simone Trevisan, Centro salute Mentale UOC 3° Servizio Psichiatrico Monselice, Aulss 6 Euganea

Coro Voci dal Mondo, dirige Giuseppina Casarin - Mestre

Coro dei Barcari, dirige Andrea Scalzotto Battaglia Terme

Roberto Tombesi - Musicista, insegnante

Coro Sosdesusantu, dirige Veronica Filippi Padova

Oreste Sabadin - Musicista, lettore, illustratore, grafico

Silvia Cagnazzo con Noemi Valzano e Niccolò Giuliani, gruppo pizzica - Padova

Stefano Sanzovo – Referente Centro Salute Mentale Treviso, Aulss 2 Marca Trevigiana

Gruppo Danze Popolari Villafranca Padovana, referente Lina Spinelli

Alberto Schön - Past president Centro Veneto di Psicoanalisi

Gruppo CSMAV - classe 1° anno Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino - Thiene

Placida Staro - Etnomusicologa, etnocoreologa, musicista

Bruno Pietro Spolaore - attore

Giuseppe Michele Gala - Antropologo, etnocoreologo

Mariselda Tessarolo - Studioso Senior Studium Patavinum, già Prof. Ordinario di Sociologia dei Processi Culturali

Manuela Guadagnini – Referente attività musicoterapia DISM Aulss 6 Euganea

Paolo Tito - Direttore Dipartimento Salute Mentale, Aulss 7 Pedemontana

Gian Vittorio Masala - Studioso di tradizioni popolari della Sardegna

Domenico Zamboni - Musicista, storico

Maria Renata Zaramella - Studiosa musiche e balli popolari

Associazione CeRebration, referente Giuseppe Della Fera, Padova


GIOVEDI’ 5 Aprile 2018 Villa Contarini Fondazione G.E. Ghirardi

Galleria delle Conchiglie

“Sia pure a livello inconscio esiste nella cultura tradizionale una grande sapienza educativa per accogliere un essere umano nel mondo ed avviarlo a riconoscerne i tratti ed i contorni”

(C. Lapucci)

10.40 Discussione

10.50 Intervento musicale

Rolando Proietti Mancini Manuela Guadagnini 11.00 Pausa

11.30 Marco Cavallo, io ti ricordo

Rolando Proietti Mancini

08.30 Registrazione iscritti
 Saluto in musica a cura classe 1° anno Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino

12.00 Musicisti per caso... racconta
 Centro Diurno Riabilitativo di Campodarsego

Saluto Autorità

Domenico Scibetta

Direttore Generale Aulss 6 Euganea

Daniela Carraro

Direttore Servizi Sociosanitari Aulss 6 Euganea

Apertura lavori

Presentazione Progetto Diversamente 2018

Leonardo Meneghetti Mario Degli Stefani

17.45 Conclusioni

Bruno Forti, Salvatore Russo, Paolo Tito

11.15 Intervento teatrale

Bruno Pietro Spolaore

Storia, diversità, tradizione e salute

09.00 Presentazione progetto PerSona Identità nella Musica Dino Cavinato Fondazione G. E. Ghirardi Onlus

17.00 “I sing away my sorrow”
 Dalle voci dell'Est alle voci dei richiedenti

asilo Coro Voci dal Mondo

12.20 Discussione e considerazioni conclusive - Leonardo Meneghetti

13.00 Pausa pranzo musicale a cura

classe 1° anno

Centro Studi

Musicoterapia Alto Vicentino

Moderatore: Stefano Sanzovo Discussant: Paolo Tito 14.00 Laboratorio musicale Collincanto UOC 1° Servizio Psichiatrico
 con Gruppo ballo CSM Monselice

VENERDI‘ 6 Aprile 2018 Villa Contarini Fondazione G.E. Ghirardi

Galleria delle Conchiglie

Tradizione, rito e cura 09.00 Presentazione della giornata

12.30 Gruppo Danze Popolari

Villafranca Padovana

13.00 Pausa pranzo musicale

a cura di Roberto Tombesi dallo spettacolo “Giroingiro” Renato Costa presenta il libro “La guerra di Don Piero”

Moderatore: Riccardo Brazzale
 Discussant: Giovanni Colombo, Gianfranco Prete 14.00 Movimenti musicali giovanili Ass.ne CeRebration

14.15 Coro Sosdesusantu ... racconta

Moderatore: M. Renata Zaramella
 Discussant: Mariselda Tessarolo, Roberto Tombesi

14.45 Gomai argia no fazzas mali a sa personi mia - Gian Vittorio Masala

09.15 Intervento musicale

Rolando Proietti Mancini Manuela Guadagnini

15.15 La coreoterapia del tarantismo:

le modalità di cura, i balli,

la costruzione di una notorietà sanitaria

e di identità culturale
 Giuseppe Michele Gala

09.30 O cara mama vendì la cioca.
 Tradizioni, canti e riti di fidanzamento nel Veneto - Stefano Patron

16.00 Discussione

10.00 La banda del cielo al fronte: musicalità di...sparate - Renato Costa dal romanzo “La guerra di don Piero”

16.15 Sui passi della pizzica: conoscere una tradizione. Stage sulla storia della pizzica - Silvia Cagnazzo con Noemi Valzano e Niccolò Giuliani

17.30 Conclusioni

Giovanni Colombo, Mario Degli Stefani, Gianfranco Prete, Mariselda Tessarolo, Roberto Tombesi

14.45 TAVOLA ROTONDA “Tradizione, musica e riabilitazione” intervengono: Giada Boldetti, Modesto Brian,
 Fabio D’Attilio, Stefano Da Re, Rossana Riolo, 10.30 Cantemo e voghemo tra colli e canae Roberto Tombesi, Domenico Zamboni

Coro dei Barcari

Moderatore: Ida Bertin
 Discussant: Bruno Forti, Salvatore Russo

16.15 Intervento teatrale

Bruno Pietro Spolaore

11.00 Pausa

10.00 Ciascuno è diverso - Alberto Schön

10.20 Il cavallo azzurro e il sogno di una cosa - Giuseppe Dell’Acqua

16.30 Linguaggi attraverso

Oreste Sabadin

11.15 Scarpette rosse: il filo di Arianna e il pifferaio di Hamelin - Placida Staro

12.00 Discussione

Nel corso del Seminario Il Presidente CUM Sanità Rolando Proietti Mancini aggiornerà sull’iter legislativo del riconoscimento professionale profilo musicoterapista


ABSTRACT Alberto Schön Past President Centro Veneto di Psicanalisi Ciascuno è diverso Di solito si trascurano le analogie e si dà rilievo alle differenze. Arrivare a un'armonia tra differenze e analogie è indice di un buon processo maturativo.Cerco di portare esempi di questo complesso meccanismo di pensiero. In musica si può utilizzare il modello del tema con variazioni.

Giuseppe Dell’Acqua Psichiatra. Collana 180. Archivio critico della salute mentale Il cavallo azzurro e il sogno di una cosa In questi anni è stato possibile dimostrare che possiamo aver cura “del folle”, del diverso, del vecchio, del bambino in un altro modo. I Centri di salute mentale della mia esperienza e i tanti e diversi luoghi di accoglienza, di cura lì dove sono attivi e presenti quotidianamente a sostegno della vita delle persone; le cooperative sociali, lì dove veramente sono in grado di stare sul mercato e piegarsi al bisogno singolare; le associazioni delle persone che vivono l’esperienza della fragilità, lì dove veramente fanno crescere protagonismo e partecipazione; i luoghi dell’abitare e i laboratori, lì dove davvero si coltiva il valore della relazione, la bellezza degli spazi e degli oggetti, la qualità dei lavori e delle produzioni dimostrano che è possibile curare senza contenzioni, con le porte aperte, con programmi ritagliati sui bisogni singolari delle persone, con il sostegno puntuale, anche economico, della vita quotidiana, con la possibilità per le persone di abitare diverse e plurali identità. Con la possibilità di guarire.

Questi luoghi non riescono neanche a immaginare le “porte chiuse”. Luoghi della cura, dell’ascolto, dell’accoglienza silenziosa, negando quotidianamente le pretese specialistiche, diventano luoghi che progettano, costruiscono e curano un loro dentro senza mai perdere di vista il fuori. Anzi è l’attenzione ossessiva al fuori che pretende la cura del dentro in una sorta di contiguità tra la casa delle persone, gli spazi del rione, i luoghi collettivi, il centro di salute mentale, il distretto, il centro diurno. La soglia è il luogo. Progettare e costruire la cura, nella continuità della trasformazione, significa rendere concreta, praticabile, abitabile la soglia.

Marco Cavallo abita la soglia!

Rolando Proietti Mancini Musicoterapista, Presidente Consiglio Unitario Musicoterapisti Sanità Marco Cavallo, io ti ricordo! L'intervento ricorderà un evento vissuto nel 2005, “Il lungo viaggio di Marco Cavallo”, una settimana nella quale la città di Senigallia si aprì alle diversità. Partendo dall'esperienza di deistituzionalizzazione dell'ex manicomio di S.Maria della Pietà di Roma, saranno ripercorse alcune tappe della riforma da diversi punti di osservazione. Sarà descritta l’organizzazione partecipata curando le relazioni con alcune realtà inclusive di Roma, Lucca, Anzio, L'Aquila, Treviso, Ascoli Piceno, al fine di allestire alla Rocca Roveresca di Senigallia un evento di Laboratori Interattivi dal titolo: “L'Arte nascosta dal drago”. Inoltre saranno descritte alcune tappe di un'esperienza durante la quale la città si sciolse gradualmente all'interno dei numerosi eventi quotidiani e serali, con la partecipazione di Marco Cavallo.

Oreste Sabadin

Musicista, lettore, illustratore, grafico Linguaggi attraverso Il racconto di unʼesperienza.
 Un musicista che da sempre ha praticato la condivisione di diversi linguaggi espressivi, suoni, parole, segni; musica, letteratura, teatro, lettura, disegno, grafica, pittura, illustrazione.
 Dagli inizi degli anni ʼ80 si occupa di progetti nei quali si pone lʼattenzione alla relazione tra i partecipanti, allʼinterazione tra le tecniche, allo stimolo della capacità di osservazione e dellʼascolto. Conta diverse esperienze e collaborazioni.
 - Cenni a laboratori (scuole, biblioteche, gruppi di pubblico adulto, con delle puntate in carcere, con disabilità, con difficoltà border line ect).

- Cenni al periodo di attività come insegnante di clarinetto privato o in scuole popolari di musica. Corsi e lezioni incentrati nellʼavviare le persone (non musicisti professionisti) in cerca di linguaggi paralleli per approfondire momenti di riflessione personali, a cercare una propria “voce”, un loro modo di vivere quotidianamente un rapporto con il mondo dei suoni, a viverlo anche durante le quotidiane occupazioni.

- Cenni a gruppi popolari di musica (Clacson anni 80/90). Musica come momento di condivisione, occasione per socializzare, per imparare a comunicare, imparare a suonare uno strumento per partecipare a un progetto dove rispettare le regole comuni del fare musica assieme.

- Lʼascolto: cenni al laboratorio “I suoni dellʼudibile”. I suoni dellʼambiente, vicini e lontani. Mappe sonore, ricordi e immaginazione. Il silenzio come spazio e tempo con tutto quel che ci può vivere dentro, nel frattempo. Suonare le pause (il vuoto). Applicazioni musicali, teatrali, letterarie, grafico/pittoriche.

- Rapporto con la parola. Attuale impegno nella promozione della lettura e nella realizzazione di musica per letture ad alta voce; dialogo con la voce e con le parole, col loro suono e significato; musica come ampliamento e completamento.

- Ipotesi di brevi interventi al clarinetto (musica originale) e letture ad alta voce.

Stefano Patron Musicista, studioso di tradizioni popolari O cara mama vendì la cioca. Tradizioni, canti e riti di fidanzamento nel Veneto Il primo rito è quello della sedia. Il giovane entra in casa della ragazza a cui sta facendo la corte; il capo famiglia ordina alla figlia di farlo sedere, lei si alza, porta una sedia e lo fa accomodare. Iniziava spesso in questo modo, nelle campagne del Veneto tra ‘800 e ‘900, il lungo percorso che portava i due giovani al matrimonio. Ogni storia era diversa ma tutti i giovani dovevano rispettare limiti di comportamento ben precisi ed adempiere a riti il cui compito era di indirizzare sentimenti e pulsioni verso la continuazione non solo delle famiglie ma anche dei valori e delle regole su cui si fondava la vita sociale. Molte canzoni popolari ci raccontano i momenti più importanti di queste storie d’amore di altri tempi ed il difficile rapporto tra sentimenti personali e regole sociali. Oggi fa sorridere questa specie di percorso ad ostacoli che i nostri antenati dovevano affrontare ed in particolare risulterà forse incomprensibile la dimensione pubblica, la partecipazione di tutto un paese di campagna a vicende che consideriamo strettamente private. A pensarci bene però la passione che oggi abbiamo per i social network non nasce forse dal bisogno di tornare ad avere intorno a noi una comunità che partecipa, condivide e approva le nostre vicende personali?


Renato Costa Scrittore La banda del cielo al fronte: musicalità di…sparate Buona parte del romanzo storico La guerra di don Piero (Ciesse Edizioni) è ambientata nel quartiere padovano del Portello tra la fine dell’Ottocento e gli ultimi giorni della Prima guerra mondiale. La collocazione non è casuale, perché il Portello era il porto fluviale di Padova: il più povero, il più losco, il più malfamato, il più vivo e il più caratteristico dei quartieri cittadini di allora. Un luogo unico, abitato dai “Portellati”, con le banchine per l’attracco delle barche, le sue osterie, la sua galera, i suoi bordelli e la sua lingua, creata apposta per organizzare loschi affari senza che gli altri padovani potessero intendere. Il Portello a suo modo era un luogo d’arte, che dava ampio spazio alla cultura popolare: teatro, ballo, canto corale, musica religiosa e per bande. Al Portello cantavano tutti, a tutte le ore del giorno, e c’era addirittura un inno, “Porteo benedeto”, che tutti conoscevano. E poi c’era la banda del Portello, che negli anni ’30 del secolo scorso si chiamava “Orchestra Paragoti”. In questo microcosmo nasce e cresce il protagonista del romanzo, don Piero Raffaello, nell’osteria del padre egli fa esperienza del “popolo del Portello”, facendone il retroterra della sua vocazione religiosa. Diventato prete cattolico, la Prima guerra mondiale lo strappa temporaneamente ai suoi parrocchiani per farne un prete-soldato con gli alpini nelle trincee del Pasubio. Qui don Piero “esporta” ciò che ha imparato al Portello, facendo dei commilitoni i suoi nuovi parrocchiani e in montagna porta anche la sua passione per la musica, fondando a duemila metri d’altitudine la “Banda del cielo”, una fanfara alpina.

La musica, ancora una volta, crea identità, affratella gli uomini, lenisce la solitudine, addomestica la paura di morire e cura l’anima lacerata dalla disumanità della guerra. La musica popolare travalica le differenze sociali, supera le differenti provenienze regionali, mescola diverse competenze e consente di acquisirne di nuove. Crea anche qui identità, spirito di corpo. Quando, dopo la disfatta di Caporettto, don Piero tornerà a Padova per fondare la “Casa del soldato” della diocesi patavina, mescolerà i suoi compagni d’arme ai Portellati, e musica e cultura popolare daranno nuova linfa a un’umanità provata che agogna la fine dell’Inutile strage.

Placida Staro Etnomusicologa, etnocoreologa, musicista Scarpette rosse: il filo di Arianna e il pifferaio di Hamelin Ora era costretta a stare sempre ferma e tranquilla, a parlare senza saltellare e soltanto se interrogata.
 Un fuoco segreto le si accese nel cuore e continuò a desiderare più di ogni altra cosa le sue vecchie scarpette rosse. (Hans Christian Andersen, Le scarpette rosse, in C. A. Reitzel, Nuove favole. Primo volume. Terza raccolta, 1845) Currite ducentes subtegmina, currite, fusi. It: Girate avvolgendo i vostri fili, fusi girate.(Catullo, Carme 64) “Nell'anno 1284, il giorno di Giovanni e Paolo/il 26 di giugno/Da un pifferaio, vestito di ogni colore/furono sedotti 130 bambini nati ad Hameln/e furono persi nel luogo dell'esecuzione vicino alle colline.” (iscrizione murale ad Hameln, regione Niedersachsen. 1602-1603). Nella comunicazione presenterò alcune forme consuetudinarie di cura e prevenzione del disagio attraverso musica e danza con documenti tratti dalla ricerca etnografica, in

particolare delle culture appenniniche. Riflessioni analitiche e azioni dirette evidenzieranno le strategie operative in uso e i loro esiti. Alcune di esse verranno confrontate con le osservazioni sulle esperienze di sperimentazione svolte parallelamente in ambito educativo ed assistenziale istituzionalizzato.

Gian Vittorio Masala Studioso di tradizioni popolari della Sardegna Gomai argia no fazzas mali a sa persona mia L’Argia appare e si comporta come un ragnetto, ma è l’incarnazione di una “anima mala”, uno spirito malvagio inquieto e disperato. Dopo la sua puntura la vittima non è più se stessa: è posseduta dall’essere malefico. L’anima mala è femmina e insidia preferibilmente gli uomini (ma di tanto in tanto si concede trasgressioni…). Colpisce prevalentemente soggetti maschi, dai 20 ai 40 anni, che - posseduti da un’entità femminile - perdono la propria identità virile e per questo nel corso della cerimonia rituale diventavano lo zimbello della comunità. La medesima comunità che s’impegna a liberarlo mediante un complesso rito inquisitorio-esorcistico che le donne dirigono mentre i maschi, ai margini, sostengono come coro partecipe ed attivo. L'Argia viene inquisita – nella persona del succube - fino a manifestare il suo “stato civile” (bambina, zitella, maritata, vedova…) e conseguentemente il motivo della sua inquietudine e le sue esigenze. A tal fine l’invasato viene travestito in abiti fanciulleschi dapprima, poi da signorina, quindi da matrona e infine da lutto. Si considera conclusa l’indagine quando l’Argia dimostra di essere a suo agio entro determinati panni (che la vittima deve riuscire a tenere indosso anche per tre giorni

consecutivi). Il tutto fra i lazzi e i frizzi, le allusioni e le scurrilità degli astanti. Soddisfatta l’inquisizione, si procede a l l ’ e s o rc i s m o . A t t o r n o a l l ’ a v v e l e n a t o , immerso in una fossa di letame in fermentazione o introdotto in un forno più che tiepido, si canta, balla, scherza e schiamazza sul ritmo – come da diagnosi di “anninnie” (ninne nanne) o “muttetos de a m o re ” ( s t ro f e m a l i z i o s e d ’ a m o re ) o “attittidos” (epicedi) in genere improvvisati e parodiati. Sotterrando il tarantolato nel letamaio e/o infilandolo nel forno, durante la rituale danza, tra risa e scherni e fracasso di barattoli e coperchi di pentole, lo si restituisce al grembo materno; e solo quand'egli sia riuscito a ridere evidentemente di se stesso - insieme agli altri lo si fa rinascere, estraendolo guarito.

Giuseppe Michele Gala Antropologo, etnocoreologo L a c o re o t e r a p i a d e l t a r a n t i s m o : l e modalità di cura, i balli, la costruzione di una notorietà sanitaria e di identità culturale La relazione esamina innanzitutto dal punto di vista storico il fenomeno del tarantismo e la funzione della musica e della danza ad esso collegate: attraverso un accurato studio delle fonti si possono individuare i balli e le modalità esecutive degli stessi messi in atto lungo i secoli nei rituali di terapia coreo-musicali legate al morso della tarantola. Inoltre la ricerca etnografica in Puglia, Cilento e Sardegna mette a fuoco le diverse tipologie di tarantismo. Il confronto fra documenti storici, indagine sul campo e il recente fenomeno di moda della pizzica/ taranta contribuirà a fare chiarezza su certi luoghi comuni o supposizioni errate attorno al complesso caso della danza curativa nella tradizione meridionale.


INTERVENTI ARTISTICI - GRUPPI

MUSICISTI PER CASO CENTRO DIURNO RIABILITATIVO UOC 2° Servizio di Psichiatria, Campodarsego (PD)

Il suono parla al corpo ed il corpo risponde come strumento d'eccellenza. Nel 2009 Presso il Centro Diurno Riabilitativo di Campodarsego è stata avviata un attività gruppale di musicoterapia a carattere prevalentemente vocale. Perché il canto? La voce rappresenta lo strumento di comunicazione più prezioso di cui l'uomo possa usufruire, è precedente alla parola ed è espressione di natura emotiva. La voce è insita nel corpo umano, ed è il corpo stesso che si fa luogo della produzione del suono vocale essa è l'espressione dell'unicità della persona e ha in sé la dimensione relazionale. Esprimersi vocalmente non solo in forma canora, può comportare notevoli sforzi; forse, ciascuno, avverte anche se inconsapevolmente, che attraverso la propria voce è possibile far percepire all'altro anche le risonanze del proprio mondo interiore. Cantare da soli può essere imbarazzante e poco gratificante mentre cantare insieme diviene più facile, ci si lascia trascinare piacevolmente dalle voci del gruppo ma anche dalla ,propria voce, che pur mescolandosi con le altre, è presente e trova forza per esteriorizzarsi. Il gruppo “coro” ha una cadenza settimanale di 1 h e 30', e si svolge all'interno dei percorsi riabilitativi del centro. La seduta è divisa in 2 momenti: il primo comporta la fase di accoglienza, il canto d'inizio, il riscaldamento (ritmico/vocale), improvvisazioni o parafrasi su melodie conosciute. La seconda fase è dedicata al

canto , canti proposti dai partecipanti, ascolti, invenzione di canzoni, breve restituzione verbale di quanto emerso in seduta, canto di saluto. Le attività si svolgono in cerchio o semicerchio, posizioni che permettono un uso adeguato delle distanze e l'osservazione della prossemica. Il cerchio infatti consente una percezione positiva di raccoglimento, mentre la disposizione a semicerchio offre, anche se inconsapevolmente, un'apertura verso l'altro. Il partecipante, attraverso il suono della propria voce riempie lo spazio della propria presenza; si afferma in esso e se ne appropria; solo dopo molto tempo diventa condivisibile con l'altro. All’inizio era un piccolo gruppo di 8-10 partecipanti con età media di 55 anni e i canti allora individuati e preferiti, erano proprio i canti popolari, conosciuti da tutti. Il gruppo attualmente è composto da 14 utenti eterogenei per sesso età , storia clinica e cultura. Il bisogno di una certa flessibilità e originalità nei confronti degli utenti, ci ha orientati verso un intervento facilitante e flessibile, per rispondere in maniera più adeguata al loro bisogno relazionale. Ogni anno infatti l’attività proposta si sposa con le esigenze d e l g r u p p o i n e s s e re , s i b a s a s u l l e esperienze musicali dello stesso, sulla cultura di chi vi partecipa e anche sulle conoscenze acquisite. Nel tempo, il gruppo si è modificato, l’età si è abbassata cambiando così anche i gusti musicali condivisi. La valorizzazione di tutto ciò che emergeva all'interno del setting, il rinforzo delle abilità di ciascun componente, riconosciuto ed accettato come importante risorsa per il gruppo ci hanno permesso di condividere anche con il territorio la nostra passione per il canto.

Responsabile Dott.ssa Compagno

Operatori: Benetton Simonetta:educatrice specializzata in musicoterapia;

Bertolo Paola, Berton Daniela, Bustreo Silvana, Coletto Alessandra, Sartore Eva: infermieri;

Amore Gianluca; Navarin Alessandro, Gloria Ferro, Luca Federici: tirocinanti.

PROGRAMMA Saluti

Samba di presentazione

Breve storia del gruppo

Mamma mia

Me compare Giacometo

Il canone del gallo

Chi vive allegro

Il gruppo di oggi

L’Eco

I pensieri sono liberi

Inno alla Gioia

Suggestioni e saluti

Kumbaya

Oh, when the Saints go marching in

Partecipanti:

Valentina, Paola, Andreja, Alessandro, Silvia, Rudi, Patrizia, Tiziana, Federico, Vasile, Fabio, Christian, Stefano, Valentina, Gianluca, Eva, Paola, Alessandra, Simonetta, Alessandro, Daniela, Gloria, Luca.

GRUPPO DANZE POPOLARI VILLAFRANCA (PD)

Il Gruppo danze Popolari di Villafranca è nato grazie alla passione per la danza popolare di Lina Spinelli che, oltre a trasmettere le sue conoscenze e quelle di esperti esterni a chiunque volesse far parte del gruppo, ha stimolato socialità e inclusione tra i vari membri. pur affrontando vari repertori di danza popolare, il gruppo ha una conoscenza approfondita delle danze venete, trentine e di animazione. partecipa a vari eventi cercando il coinvolgimento del pubblico nelle danze.

Lina Spinelli: si è appassionata e ha iniziato lo studio del ballo popolare circa 17 anni fa, frequentando numerosi corsi di apprendimento e approfondimento con studiosi e ricercatori. Ha fondato il Gruppo Danza di Villafranca Padovana (PD) che a tutt’oggi coordina e anima con passione. Collabora con varie associazioni e gruppi che si occupano di far conoscere e diffondere i balli folklorici del Nord Italia in varie manifestazioni internazionali in Italia e all’estero. Si è da sempre resa disponibile per le attività sociali che si occupano del benessere della persona. Partecipa da alcuni anni alla manifestazione “Portello Summer Folk Festival”.


LABORATORIO MUSICALE COLLINCANTO
 UOC 1° Servizio Psichiatrico, Padova
 Mario Degli Stefani: psichiatra referente
 Manuela Guadagnini: direttore

Il Laboratorio Musicale Collincanto nasce nel 2008 come naturale espressione performante dei gruppi di Musicoterapia attivi presso il 2° Servizio Psichiatrico. Il gruppo è composto da una sezione corale e una strumentale per un totale di circa 40 persone. Il repertorio musicale è prevalentemente incentrato su canzoni di musica leggera ed etnico-popolare. I brani si scelgono "armonicamente in gruppo" seguendo le emozioni, i ricordi, i vissuti, suggeriti dalle canzoni. Il laboratorio Collincanto pensato in origine con finalità riabilitative per utenti dell'ambulatorio CSM 2° Servizio di Psichiatria, successivamente si è rivolto al territorio in occasione di eventi pubblici, con performance artistiche volte al coinvolgimento del pubblico e della cittadinanza. Tale progetto è ora attivo in collaborazione con la Banca del Tempo, e prevede la possibilità di una frequenza al "Laboratorio Collincanto" da parte degli cittadini soci come volontari, cantanti e musicisti o anche solo interessati alla dimensione emotiva-affettiva del canto e della musica. Una iniziativa pensata anche come opportunità per una riduzione della sensazione di stigma, e in un recupero della musica nella sua dimensione originaria sociale, come ben presente nella tradizione e cultura di ogni popolo.

PROGRAMMA Samarcanda

R. Vecchioni

Jeny Mama popolare caraibica

Ma quando torno a Padova U. Marcato

Gatto stracco dialettale veneta

Sono un uomo P. Purgato Canzone del Saluto

L A B O R AT O R I O R I A B I L I TAT I V O D I EDUCAZIONE AL RITMO Simone Trevisan: coordinatore

Centro Salute Mentale UOC 3° Servizi Psichiatrico, Monselice (PD). E’ nato nel 2015 nell'ambito della Riabilitazione Psichiatrica per rinforzare e sviluppare le abilità e per migliorare le relazioni sociali degli utenti che si rivolgono ai servizi di Psichiatria. Il laboratorio è coordinato da Simone Trevisan, Infermiere in organico presso il CSM di Monselice, e coadiuvato da u n E d u c a t o re p ro f e s s i o n a l e . S i m o n e Trevisan tiene il corso grazie alle sue personali competenze ed esperienze nella conduzione di corsi e seminari sulla danza e il ballo Il gruppo si riunisce presso l'Aula Zilio dell’ U.O.C Psichiatria 3 distretto 5 con cadenza settimanale per due ore. L'invio degli utenti viene sempre fatta dallo Psichiatra che segue l’utente, mediante la compilazione di un apposito modulo e la presentazione dello stesso al Coordinatore del gruppo e all'Educatore professionale. Il terapeuta, inoltre, da informazioni sulla qualità e sulle modalità d’interazione con l’utente. Il Coordinatore e l'Educatore raccolgono i dati, prestando attenzione agli interessi e alle sfumature caratteriali, cogliendo punti di forza e difficoltà, per tracciare le linee guida da adottare durante il ritrovo del gruppo. La “lezione tipo” si svolge seguendo i successivi punti:

- accoglienza degli utenti attraverso movimenti leggeri che favoriscono il risveglio psicomotorio e la partecipazione al gruppo;

- balli collettivi considerando le capacità degli utenti e cercando di adattarli ad ogni singolo individuo;

- spiegazioni e prove delle tecniche delle movenze del corpo , isolamento del movimento, esercizi di ritmica, studio di balli (Hip hop, Salsa, Bachata, Tango);

Momento di spazio per la libera espressione dei partecipanti e rinforzo positivo in tutte le cose che riescono a realizzare;

Lavoro su balli di coppia;

- stretching dolce che si sviluppa valorizzando le proposte degli utenti;

- rilassamento con respirazione e movimenti dolci;

- discussione con tutti i partecipanti al gruppo e trascrizione nell’apposito registro delle sensazioni, stati d’animo, proposte, ecc.

I dati raccolti e rilevati dagli operatori vengono scritti in un foglio di ''Follow up '' e condivisi con il terapeuta e l'equipe. Con gli utenti periodicamente si creano momenti di aggregazione dove possono presentare o sperimentare parte dei contenuti assimilati durante il gruppo. Alcuni pazienti che hanno maturato competenze e capacità adeguate sono stati coinvolti attivamente all'esterno delle strutture con la partecipazione a campagne di educazione sanitarie e feste varie. Dal 2015 al 2017 hanno aderito al gruppo 50 utenti.

Coro VOCI DAL MONDO - Mestre (VE)

diretto da Giuseppina Casarin

L'esperienza del Coro Voci dal Mondo nasce nel 2008 nel difficile quartiere di Via Piave a Mestre . L'esperienza decennale del Coro Voci dal Mondo di Mestre-Venezia condotta da Giuseppina Casarin si propone come laboratorio cittadino impegnato nella ricerca

delle forme espressive, comunicative, performative più adeguate per cantare alla città e per portare la propria esperienza e testimonianza di storia di convivenza possibile. Il Coro ha sviluppato e consolidato in questi anni la Pratica di Comunità Musicale ovvero una modalità di incontro e scambio tra persone con provenienze culturali, tradizioni, religioni ed età diverse attraverso il canto e la musica. 
 I repertori approdati al laboratorio del Coro sono per lo più legati alla pratica del canto spontaneo oggi ancora viva in molti paesi del mondo, modalità persa in Italia come contestualmente è andata perduta la musica di tradizione orale, e che grazie ai cittadini stranieri viene reintrodotta nel canto in coro. La Pratica di Comunità Musicale si nutre della modalità del canto spontaneo come elemento fondamentale per facilitare una dinamica di gruppo inclusiva, fondata sull'ascolto e la partecipazione. Partecipano a questa esperienza, insieme ai cittadini italiani, persone di varie nazionalità: moldava, rumena, albanese, ucraina, spagnola, francese, italiana per l’Europa; bengalese, cingalese, afgana, pakistana, kirghisa, per l’Asia; nigeriana, gambiana, somala, eritrea, della Sierra Leone, della Guinea Bissau, ivoriana, per l’Africa.

Giuseppina Casarin: docente di musica, ricercatrice e cantante di tradizione orale impegnata in diversi progetti teatrali e musicali. Direttrice e ideatrice dei progetti del Coro Voci dal Mondo. Direttrice e ideatrice del Coro delle Cicale. Dirige Canto Sconfinato nata a Pordenone nel febbraio 2018, esperienza di coro multietnico che si ispira alla Pratica di Comunità Musicale.


CORO SOSDESUSANTU - Padova Veronica FIlippi: direttore

M° Girolamo Laiti: chitarra

GRUPPO PIZZICA Silvia Cagnazzo, Noemi Valzano, Niccolò Giuliani

Il coro “Sosdesusantu” si è formato a Padova nel 2014, quando un gruppo di amici sardi e non sardi di Padova e dintorni, tutti appassionati del canto corale in genere e delle espressioni musicali e canore sarde in particolare, ha avuto occasione di conoscere Veronica Filippi, giovane cantante lirica veneziana, mezzosoprano, impegnata nel Teatro d’Opera e nei concerti, che oltre a essere una validissima insegnante di tecnica vocale, ha una provata esperienza di direzione di Coro. Veronica, affascinata dalle sonorità della musica sarda, all’inizio dell’autunno del 2014 ha incominciato a formare le voci, il gruppo e il repertorio che è partito con canzoni sarde. Il Coro così avviato si è dato il nome “Sosdesusantu”, perché i cantori del Coro sono Sardi o Amici della Sardegna che vivono all’ombra del “Santo”; sono «quelli del Santo»; in lingua sarda «sos de su Santu». In questi anni il coro ha avuto degli avvicendamenti pur mantenendosi un corpo storico; le persone che si sono unite, a volte per aver sentito cantare passando per strada davanti alla sede del Circolo Sardo dove si fanno le prove, si sono appassionate alle sonorità tipiche della musica sarda oltre a provare il piacere di trovarsi settimanalmente per stare insieme. Il coro si riunisce a Padova, ogni venerdì dalle 17,30 alle 19,00, presso la sede del Circolo Sardo “Eleonora d’Arborea” in Via delle Piazze 22.

“Ballate Pulito! Ballate Buono!” Danzare la pizzica oggi. Dalle piccole corti alle grandi piazze l’evoluzione di un fenomeno nel corso di questi ultimi anni la pizzica pizzica (va scritta ripetuta), danza popolare del Salento, a perso parte del suo assetto tradizionale evolvendo in una forma coreutica moderna caratterizzata da nuovi significati legati alla creatività, alla libertà d’espressione ed all’improvvisazione. Essa Mantiene però la sua valenza primaria, ovvero la grande forza liberatrice che cura le anime strette dal “Male di Vivere”.

PROGRAMMA

Componenti: Ilaria Vellar , organetto e voce Federico Cruzel, chitarra e voce Fabio D’Attilio, chitarra e voce Vivian Grillo, voce e percussioni Niccolò Venturini, basso e voce Justin Damoc, ukulele

A Diosa A Nanni sulis Ierrru Su ballittu cadenzadu

Rachel/Sini Passu/Mereou

Catte/Casula Catte/Truddaju

GRUPPO CSMAV Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino Thiene (VI)

Un gruppo musicalmente nato ad hoc per questo evento ma che si ritrova ogni mese per seguire i w.e. di lezioni presso il 1° anno del corso di musicoterapia presso il Centro Studi Musicoterapia alto Vicentino di Thiene. La classe ha accolto con entusiasmo la proposta di partecipare a MUSICHE E RITMI NEL TEMPO pensando e strutturando un repertorio che incrociasse le tematiche del Seminario. Ogni componente si presenta in modo versatile e funzionale alle esecuzioni mettendo in campo abilità musicali che vanno anche al di là del proprio strumento di riferimento.

Comune di Thiene

Corso triennale di qualificazione professionale in

MUSICOTERAPIA

Informazioni: Istituto Musicale Veneto Città di Thiene - Via Carlo del Prete, 43 Thiene (Vicenza) Tel. 0445 364102 Fax. 0445 821916 Cell. 337 1069626 musicoterapia@istitutomusicaleveneto.it - www.istitutomusicaleveneto.it

PROGRAMMA Trink bain Trink tradizionale cimbra

Drai rosen tradizionale cimbra

Tutti in piazza polka popolare

Mugneira ballo tradizionale

Manfrina ballo tradizionale

Dolce cammino polka popolare

Saltarelli tradizionali ciociaro e abruzzesi

Tarantella napoletana

Reginella campagnola popolare abruzzese

Tin tan nona tradizionale cimbra

Ich grüsse main robaan tradizionale cimbra ROBERTO TOMBESI GIROINGIRO …. con nonchalance,

…. chi? Io, i miei strumenti musicali e due strani personaggi una ruota, incastrata inutilmente su uno sgabello, per scegliere facendola girare cosa cantare-fareraccontare, e una porta, che non si sa se serva per entrare o per uscire, per accogliere o meno amici. E ancora: due burattini che ci faranno compagnia e ci aiuteranno a sorridere, qualche ospite occasionale, e tutti voi a girare la ruota, ascoltando e vedendo quello che per caso potrà accadere, cantando e suonando;

… perché? per ri-girare, se possibile questo benedetto mondo, stando assieme, raccontandoci storie, ascoltando le memorie che- con i canti- vengono da lontano, senza voler prevedere dove possono andare, rincorrendo, assieme, il Giroingiro, la vita;

…dove? ovunque si possa stare bene assieme: in una casa di qualcuno, in un piccolo teatro e -perché no! - in un grande teatro (se venite in molti), in un ristorante o trattoria (solo se si mangia bene), in una scuola o in un qualsiasi spazio di tutti e per tutti.

Etnomusicologo, polistrumentista, cantante e compositore, Tombesi è un artista a 360

gradi e, in questa veste, ha realizzato ricerche etnomusicali in Veneto, Istria e Dalmazia, progetti di arteterapia legati al disagio e alla malattia mentale, collaborazioni e performances teatrali (C.Boso, M. Ovadia, M. Chiarenza) e cinematografiche (D. Kurys, P. Leconte, P. Avati, L.E. Bacalov). In collaborazione con enti pubblici e privati, università, conservatori di musica ha promosso, organizzato e diretto festival, rassegne, concorsi, conferenze e mostre dedicate alle musiche ed agli strumenti della tradizione popolare. Attraverso varie iniziative di carattere divulgativo, seminariale e concertistico è stato uno dei protagonisti della rinascita dell'organetto in Italia.

ASSOCIAZIONE CeRebration Padova

L’Associazione CeRebration è una no profit per il sociale operante sul territorio padovano. Nasce da un gruppo di ragazzi universitari che, spinti dalla voglia di creare spazi per l’aggregazione giovanile e la libera espressione artistica, propongono dal 2011 un festival, il CeRebration Fest. Ancora oggi, dopo 9 edizioni, il festival cresce grazie all’impegno di studenti dell’Università di Padova, che operano da volontari per sviluppare competenze in diversi settori: cultura e spettacolo, musica e programmazione artistica, comunicazione e marketing, co-progettazione, logistica e pianificazione territoriale, formazione e orientamento. Attraverso le molteplici attività annuali svolte principalmente come laboratori e workshop, l’Associazione si pone come obiettivo l’implementazione di una rete di attori territoriali che trovano la loro massima espressione proprio durante i giorni del festival.


Cos’é il CeRebration? Il CeRebration Festival, nato nel 2011 é giunto alla sua 9^ edizione.

É un festival ma non solo: è un vero e proprio “contenitore” culturale impostato per raccogliere, dare forma e visibilità alle idee degli studenti e per avvicinare la cittadinanza alla cultura, alle varie forme d’arte e all’innovazione in ambito culturale.
 Il tema Il tema di partenza di CeRebration è sempre stata la meraviglia della mente creativa dell’uomo e l’importanza dell’indipendenza di pensiero. Al CeRebration Fest, formazione e connessione con il territorio alle realtà del terzo settore orientate al sociale come associazioni e cooperative avvengono tramite: laboratori creativi, presentazione di libri, conferenze di approfondimento, dibattiti, spettacolo di teatro e cabaret, esposizioni artistiche, sensibilizzazione verso temi come l’ambiente, la responsabilità umana, l’alimentazione etica, la valorizzazione dell’arte. E naturalmente, tanta buona musica!

Per il pubblico CeRebration Fest coinvolge studenti, dilettanti e appassionati attraverso bandi artistici attivi durante le settimane precedenti; stimola inoltre lo scambio di esperienze e competenze incentivando il mettersi in gioco attivamente in veste di partecipanti, collaboratori e organizzatori. Infine, CeRebration è anche un regalo a tutti noi (e a te che ci leggi) per vivere assieme un momento di comunicazione autentica, trasparente e nel pieno del divertimento. CeRebration è un festival autogestito e indipendente, senza partiti o ideologie fini a sé stesse.

Chi lo realizza? È realizzato con le qualità e le capacità espressive e organizzative di studenti grazie ai fondi stanziati dall’ESU e dall’Università di Padova per le iniziative formative e culturali.

Website: cerebration.it

E-mail: cerebration.fest@gmail.com

NOTE

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GMP - GRUPPO MUSICOTERAPIA in PSICHIATRIA

UOC 1° Servizio di Psichiatria Azienda Ulss 6 Euganea

Il gruppo GMP nasce e si sviluppa all’interno del 2° Servizio di Psichiatria dell’ex Ulss 16 di Padova (ora AUlss 6 Euganea) come naturale evoluzione dell’attività clinica con gruppi di musicoterapia in essere dal 2007 all’interno del Servizio. Focalizza attenzione e attività su conoscenza, studio, ricerca, sviluppo e divulgazione circa le opportunità di utilizzo di musica e canto in materia di salute mentale. 
 A tale proposito le linee di ricerca si sono sviluppate nel campo applicativo della clinica, della didattica e della formazione del personale, intrecciando punti di contatto con agenzie di formazione, con il Conservatorio statale “C. Pollini” e in ambito accademico con il Dipartimento FISPPA dell’Università degli Studi di Padova.

Referenti Dr. Mario Degli Stefani: mario.deglistefani@aulss6.veneto.it

Dott.ssa Manuela Guadagnini: manu.guadagnini@gmail.com

facebook.com/gruppomtpsichiatria/

PROGETTO PerSona. Salute nella Musica Padova

“Progetto PerSona” è nuova realtà associativa sorta a Padova in cui confluiscono professionalità provenienti da ambienti diversi, musicale, culturale e sociosanitario, allo scopo di sostenere attività a favore del benessere, della prevenzione e della salute anche come aiuto nel disagio con attività centrate sulle molteplici potenzialità espressive della musica. Con il Progetto PerSona si intende promuovere, sostenere e diffondere con qualsiasi modalità servizi a favore del benessere, della salute e della prevenzione centrati sulla musica nonché la cultura musicale, scientifica, e artistica in genere. Promuovere, sostenere e sviluppare la diffusione della cultura musicale, scientifica e artistica in generale come modalità atta a favorire il benessere e il mantenimento dello stato di salute, nonché di reperire fondi per sostenere e appoggiare le iniziative e le attività di prevenzione, culturali, sociali, assistenziali e educative. Stabilire, mantenere ed elevare gli standard culturali, scientifici e professionali negli ambiti dell’offerta didattica e assistenziale delle applicazioni cliniche nei settori dell’ accessibilità alla musica e alle arti in generale, all’integrazione socio-culturale, nell’ambito del disagio sociale, dell’integrazione dell’assistenza socio-sanitaria nel caso di disabilità sensoriali, fisiche, cognitive e psichiche e del mantenimento dello stato di salute e delle abilità cognitive. Istituire rapporti culturali e professionali con le più qualificate e corrispondenti associazioni italiane ed internazionali, in particolare con quelle europee.

Riferimenti:
 Dr. Mario Degli Stefani mario.deglistefani@aulss6.veneto.it
 Dott.ssa Manuela Guadagnini manu.guadagnini@gmail.com

www.progettopersonapadova.altervista.org

facebook.com/progettoPerSonaPadova

INFO CONTATTI

Manuela Guadagnini 328.0365335

email: asseufonia59@gmail.com

email: musicoterapia@istitutomusicaleveneto.it

EDITING

Manuela Guadagnini, Bruno Grotto, Stefania Cortese


!13 CENTRO STUDI MUSICOTERAPIA ALTO VICENTINO Ente di formazione nato nel 2006 come dipartimento dell’Istituto Musicale Veneto “Città di Thiene” con lo scopo di promuovere, divulgare e approfondire il complesso rapporto tra la dimensione umana e quella sonora in tutte le sue accezioni. Tra le varie attività il Centro Studi propone un c o r s o d i f o r m a z i o n e Tr i e n n a l e i n Musicoterapia, che può vantare una vasta rete di convenzioni didattiche per lo svolgimento del tirocinio formativoesperienziale, oltre a convegni tematici, seminari didattici e una rete territoriale di professionalità di area psicologica, medica e musicoterapica. Pubblica la rivista “ESPRESSIVO” dedicata ad ArtiTerapie, Musica e Cultura.

Il coordinamento didattico del Centro è affidato alla Dott.ssa Manuela Guadagnini, la direzione scientifica al Dr. Mario Degli Stefani, mentre il Presidente del CUM-Sanità Rolando Proietti Mancini ricopre la carica di referente per l’orientamento professionale.

ISTITUTO MUSICALE VENETO “CITTA’ DI THIENE” E‘ una delle scuole musicali più importanti del Veneto, frequentata annualmente da da diverse centinaia di ogni età e tipo di preparazione curricolare. Musica Classica, e Musica Moderna, Corsi di base per l’accesso al Conservatorio e corsi di preparazione agli esami di ammissione ai Corsi Accademici. Oltre al Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino, vi ha sede la casa di produzioni Alma Records, il concorso per giovani talenti “IMAKEMUSIK”, Il Premio Tullio Besa, l’ensemble vocale IMT Vocal Project, Il Laboratorio Corale Classico e la Lydian Sound Orchestra, formazione jazz pluripremiata nonchè orchestra in residence dell’Istituto Musicale.

Comune di Thiene

Corso triennale di qualificazione professionale in

MUSICOTERAPIA

Modulo Preiscrizione Corso Triennale Musicoterapia da compilare e inviare mail a musicoterapia@istitutomusicaleveneto.it o spedire a ISTITUTO Musicale Veneto Città di Thiene, via C. Del Prete 43, 36016 Thiene (VI)

Nome_____________________________Cognome____________________________ Nato/a il_________________________a___________________________________________ Residente in via______________________a_______________________cap__________________ Codice fiscale________________________________________________________________ Tel___________________Cel___________________e-mail_____________________ Titolo di studio________________________________________________________________

Informazioni: Istituto Musicale Veneto Città di Thiene - Via Carlo del Prete, 43 Thiene (Vicenza) Tel. 0445 364102 Fax. 0445 821916 Cell. 337 1069626 musicoterapia@istitutomusicaleveneto.it - www.istitutomusicaleveneto.it

Competenze musicali______________________________________________________________ Professione___________________________________________________________ Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 Articolo 7
 (Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti) 1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
 2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:
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 b) delle finalità e modalità del trattamento;
 c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici;
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 e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
 3. L'interessato ha diritto di ottenere:
 a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati;
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 c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
 4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
 a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
 b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Data__________________________Firma____________________________________


con la partecipazione speciale di

MARCO CAVALLO


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