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Numero 19/2015 - Anno 5
D I E T R O L A L A V A GNA Ddl scuola, la mobilitazione continua: iniziative in tutta la Toscana "L'infanzia non si appalta", giovedĂŹ manifestazione a Firenze pagine 2-6
In primo piano Cavatori in sciopero a Carrara per il rinnovo del Contratto pagina 7 Cgil, Pd e Jobs Act: infuocati faccia a faccia a Fucecchio e Firenze pagina 13 VenerdĂŹ si fermano i mille lavoratori toscani della Cna pagina 15 Ecco tutte le tappe verso la Conferenza d'organizzazione pagina 22
La Newsletter settimanale
18-05-2015
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Editoriale di Alessandro Rapezzi
(Segretario Generale Flc Cgil Toscana)
Siamo in una fase antidemocratica La scuola resta in piazza Prosegue il dibattito alla camera sul DDL per la scuola: dopo lo sciopero unitario del 5 maggio che ha registrato adesioni superiori al 70%, il governo risponde facendo finta di aprire un confronto. In realtà accelera il percorso di approvazione del provvedimento: mentre si effettuano incontri tra i sindacati e i vertici del PD, tra il Ministro e i sindacati, si ipotizzano incontri con la commissione parlamentare, il provvedimento va avanti. In due settimane il disegno di legge è stato emendato in commissione e venerdì scorso ha iniziato le votazioni sui singoli articoli alla Camera, votazioni che si chiuderanno probabilmente mercoledì 20. Per questo ai sindacati non resta che continuare a stare in piazza, per questo ci aspettiamo che anche studenti, famiglie e cittadini lo facciano. Occorre contrastare una fase antidemocratica di questo Paese: non bastava l'Italicum, adesso anche la scuola passa come un progetto di parte che esclude una parte del Parlamento dal confronto e che agisce con forme ricattatorie sui parlamentari della stessa maggioranza. Non si permette ai soggetti rappresentativi dei lavoratori di contribuire a costruire la scuola del domani, si racconta di accettare un ipotetico ascolto, mentre si procede a ritmi serrati, usando una sapiente regìa mediatica che isola gli operatori scolastici e cerca di conquistare l'opinione pubblica. Va quindi spiegato il merito delle questioni del
provvedimento costruendo un grande consenso sociale: la scuola va cambiata, ma per le implicazioni che ha, per gli effetti spalmati nel tempo, dobbiamo riflettere su cosa serve davvero, non possiamo sbagliare. Domani i sindacati regionali della scuola saranno quindi davanti alla prefettura di Firenze (dalle 17 alle 19), per spiegare al Governo i motivi della protesta, e lì chiederemo nuovamente lo stralcio dell'assunzione dei precari e il blocco del disegno di legge. Ma tante iniziative con la Flc Cgil sono in programma in tutta la Toscana: a Livorno domani presentazione delle controslides sulla Buona Scuola (dalle 16,30 alle 20 presso la sede CGIL Livorno, via Ciardi 8); a Lucca domani alle 15 presidio unitario di tutti i sindacati davanti all'USP; a Pisa manifestazione di sindacati e studenti “Il lungo abbraccio alla Scuola Pubblica” (oggi, ore 18, via Benedetto Croce); a Pistoia oggi (aula magna Istituto "Marchi" di Pescia) e domani (I.C. Roncalli) assemblee organizzate insieme a Cisl Scuola per il personale docente e ata dalle 17,30 alle 19 (per genitori e studenti le assemblee si terranno invece il 28 maggio in Val di Nievole e il 29 a Pistoia); a Prato oggi, domani e dopodomani dalle ore 17 alle ore 19 i sindacati unitariamente danno il via ad una campagna di informazione con assemblee aperte presso l'Auditorium dell'Istituto GramsciKeynes (via Reggiana, Loc. San Giusto); a Siena oggi flash mob in piazza Salimbeni alle 18.
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La mobilitazione "Sul Ddl serve un confronto vero Altrimenti le proteste continuano" merito della brutta scuola non c'è consenso. Renzi se ne faccia una ragione, non servono le sue lezioni con lavagna e gessetti!". "In questi giorni cresce e si allarga la mobilitazione e tutti i tentativi del governo di dividere il fronte della protesta sono fallit – continua Pantaleo. Le proposte delle organizzazioni sindacali sono chiare e precise su precari, dirigenti scolastici, difesa della contrattazione e rinnovo del contratto nazionale". "In assenza di risposte concrete le lotte continueranno a partire dai presìdi a Montecitorio e in tutta Italia del 18, 19 e 20 maggio – conclude il dirigente sindacale –. Non escludiamo nulla compresi ulteriori scioperi e non ci faremo intimidire da nessuno. Discuteremo con il personale della scuola, con gli studenti e le famiglie dell'andamento del confronto e su come proseguire le lotte, ricercando sempre il massimo consenso. La nostra gente ci chiede unità, ma anche coerenza, non molliamo perché sono in gioco la scuola della Costituzione e la democrazia".
IL CASO
“Se Renzi vuole aprire realmente il confronto con chi nella scuola vive, deve essere disponibile a cambiare radicalmente il disegno di legge. Il confronto lo chiediamo sul merito e sul serio, non con i tweet”. Così Domenico Pantaleo segretario generale della Flc torna sui temi caldi della scuola. “Deve essere chiaro a lui e al governo che non ci accontentiamo di semplici aggiustamenti a un disegno di legge inaccettabile e autoritario che colpisce la dignità, i diritti e la libertà di docenti, Ata e studenti senza migliorare la qualità della scuola pubblica". "Lo sciopero del 5 Maggio ha confermato che sul n. 19 - 18 maggio 2015
LETTERA AL MINISTRO PER IL DIRETTORE USR LEGGI TUTTO
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La mobilitazione GiovedÏ a Livorno c'è la Festa della Conoscenza di Flc. Con Pantaleo
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La battaglia "L'infanzia non si appalta": a Firenze nuovo corteo contro i nidi ai privati Stabilità permetterebe assunzioni. Noi vorremmo per chi segue i nostri figli dei posti di lavoro stabili e dignitosamente pagati, non precari e senza diritti. Che qualità del lavoro può esserci senza dignità per il lavoratore? E' etico affidare le scuole dell'infanzia a dei lavoratori sfruttati?”. E questa settimana la mobilitazione de “L'infanzia non appalta” fa un'altra tappa. E' previsto un corteo, il pomeriggio del 21 maggio alle 17 da piazza Santissima Annunziata a Palazzo Vecchio a Firenze, per dire “No agli appalti esterni nei nidi e nelle scuole dell'infanzia in città”. Ad organizzarlo, oltre alla Rsu dell'ente pubblico, sono i Tutto è iniziato alla festa di compleanno di un bimbo. Da lì è nata una chat su whatsapp, la scelta di un nome comunicativamente vincente, “L'infanzia non si appalta”, la nascita di un comitato ora attivo in trenta scuole su trenta che è diventato un soggetto riconosciuto, con tanto di sito e presenza sui social network. Tutto questo perché il Comune di Firenze, a iscrizioni chiuse per l'anno prossimo, ha comunicato ai genitori che non coprirà il turnover degli insegnanti (65 andranno in pensione) e darà in appalto il pomeriggio delle scuole per l'infanzia comunali a delle cooperative private, cambiando l'aspetto organizzativo. Ma alle mamme de “L'infanzia non si appalta” questa cosa non è piaciuta. E da lì ci sono state, con grandissima partecipazione, manifestazioni, assemblee, “tovagliate”, sit in, raccolte firme (oltre cinquemila) contro la scelta del Comune. “Avevamo scelto le scuole dell'infanzia comunali per la qualità dell'offerta formativa. Ora vogliono fare una sperimentazione sui nostri bimbi per obiettivi di risparmio e non pedagogici. Gli insegnanti del Comune lavoreranno solo la mattina, quelli delle cooperative solo il pomeriggio: nessuno avrà una visione completa della vita scolastica del bimbo”. E alle mamme sta a cuore anche la qestione del lavoro: “Gli insegnanti delle cooperative guadagneranno dai sei agli otto euro l'ora, e costeranno 22 euro l'ora, senza contare che va pagato anche il gestore e che la Legge di
dipendenti degli asili e appunto il comitato dei genitori nato per contrastare la scelta del Comune, a partire dal prossimo anno, di sperimentare l'affidamento del turno pomeridiano in alcuni istituti a cooperative di servizi. La decisione di dare vita al corteo, spiega una nota della Rsu, è nata, “oltre che per opporsi alla appalto della gestione pomeridiana di una grossa parte della scuola dell'infanzia, anche per protestare con l'affidamento a privati, in continuità con quanto accade già da tempo, di due nidi storici in città, la Farfalla e il Baloo”. L'Rsu valuta questa una “scelta dannosa, che in un settore in cui il privato soprattutto grazie al travaso di soldi pubblici si è ritagliato una grande fetta dell'offerta, va nel senso di continuare a svendere il pubblico che funziona, che ha prodotto qualità e cultura dell'infanzia”, si spiega. “Ci dicono che la gestione privata 'costa meno' e/o che il suo personale è più flessibile prosegue la nota . Ma il fatto che soggetti diversi del Comune abbiano costi inferiori nell'erogare lo stesso servizio non può che essere inteso come un indebolimento della qualità: sicuramente inferiori sono le ore destinate alla programmazione educativa e alla formazione del personale, sicuramente
minore
è
il
tasso
di
compresenza
di
educatrici/ori, e sicuramente scarso è il riconoscimento professionale ed economico di lavoratrici e lavoratori del settore, che hanno meno tutele e vivono in una perenne condizione di precarietà”.
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La battaglia Un bene comune da difendere Non è vero che non c'è alternativa di MARIO BATISTINI (Segreteria Cgil Firenze) La discussione e la mobilitazione di insegnanti e genitori contro la decisione dell’amministrazione comunale di Firenze di appaltare la gestione del “pomeriggio” scolastico di molte sezioni della scuola dell’infanzia merita un attenzione e un impegno al di là di quanti sono coinvolti direttamente nella questione. L’amministrazione comunale alterna e rilancia in modo contraddittorio ragioni insormontabili di forza maggiore e motivazioni di sperimentazione innovazione con prospettive di nuovo welfare. E’ quindi opportuno richiamare sinteticamente i punti di riferimento nella posizione della CGIL di Firenze e della Funzione Pubblica Cgil sulla questione. La scuola dell’infanzia è il primo segmento del sistema di istruzione. La prima scuola delle bambine e dei bambini di 36 anni. Ha una propria identità pedagogica e organizzativa, con specifici programmi e percorsi didattici. Gli insegnanti operano secondo una specifica professionalità. La previsione di un insegnante “del mattino” e di altri operatori educativi o insegnanti che si aggiungono per la gestione del pomeriggio costituisce un inaccettabile arretramento e ci riporta indietro nel tempo. Quando la scuola dell’infanzia non aveva ancora assunto un preciso profilo educativo. La giornata scolastica dei bambini deve essere incardinata su un gruppo docente che programma e gestisce in modo unitario e flessibile il tempo scuola e tutte le attività. Chi appena conosce, anche come genitore, le nostre scuole dell’infanzia sa che questo è un punto fondamentale per la qualità dell’esperienza formativa de bambini. In questa prospettiva diventa
fuorviante anche una discussione sulla qualità professionale dei lavoratori in relazione alla diversità dei contratti di lavoro e del soggetto gestore. Intendiamoci. Come CGIL sappiamo bene che i rapporti ed i contratti di lavoro influiscono fortemente sulla qualità della prestazione professionale; per questo la progressiva unificazione contrattuale di quanti operano anche in questo ambito professionale costituisce una sfida che come sindacato stiamo affrontando con troppa lentezza. Ma nel caso della scuola dell’infanzia comunale c’è prima di tutto un'idea sbagliata e un progetto formativo condiviso che il Comune di Firenze decide di abbandonare. Come CGIL abbiamo contestato le ragioni di necessità addotte dall’amministrazione fiorentina. Non è vero che non c’è alternativa all’appalto “pomeridiano”. Intanto si poteva fare di più in sede di bilancio comunale, allargando lo spazio per la copertura parziale dei pensionamenti nella scuola dell’infanzia e coprire per un anno scolastico il fabbisogno con assunzioni a tempo determinato, motivate, come è stato fatto in altri per altri settori, da ragioni specifiche di “temporanea causalità funzionale”. Le ragioni ci sono, molto precise: garantire il funzionamento della scuola e la continuità educativa e didattica in un quadro di riordino del sistema educativo 0 6 anni, già in fase di discussione parlamentare e di delega al Governo. Ora la mobilitazione continua con la manifestazione del 21 maggio e lo sciopero della scuola dell’infanzia comunale indetto dalla RSU per il 25 Maggio. Ma è ormai evidente che il tema all’ordine del giorno è il modello di welfare che si prospetta e che si sta realizzando. Quale ruolo del soggetto pubblico nel governo e nella gestione dei servizi e come si concepisce il sistema integrato pubblico privato. Senza un confronto aperto e approfondito si rischia davvero di disperdere beni collettivi importanti. Ancora una volta ci sarebbe bisogno di uscirne insieme. Per decidere meglio.
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Massa Carrara
Cavatori, blocco degli straordinari e sciopero per il rinnovo del Contratto sciopero ed al presidio davanti alla Marmi Carrara». Il nodo gordiano che sindacati e imprese non riescono a distri care è quello che riguarda in primo luogo la quantificazione del premio di presenza. Si tratta di un bonus che i lavoratori incassano per ogni volta che si presentano in cava, segheria o laboratorio. Il premio di presenza è stato introdotto dopo una lunga battaglia nel novembre del 2012 e prevede incentivi diversi a seconda che si tratti di lavoratori del piano o del monte. «Noi abbiamo chiesto 15 euro, gli industriali ce ne hanno proposti 2 spiega in maniera lapidaria Roberto Venturini della FilleaCgil . Visto come stanno le cose rompere la trattativa è stata una logica conseguenza. Se le cose non cambiertanno continua questo sarà però solo il primo giorno di sciopero, visto che noi abbiamo ricevuto il via libera per un pacchetto di tre giorni di astensione dal lavoro».
Cavatori, sciopero e blocco degli straordinari: oggi i lavoratori di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno incrociato le braccia bloccando per otto ore il lavoro in cave e segherie per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di categoria. Alle 6,30 di lunedì tutti i lavoratori si sono radunati davanti alla sede della Marmi Carrara di via Provinciale, a Nazzano, per un presidio. Lo sciopero LIVORNO è provinciale e segue a stretto giro di posta la rottura delle trattative con le associazioni datoriali. «Abbiamo preso questa decisione spiegano dai sindacati di categoria dopo tre incontri con le aziende, le cui proposte le consi deriamo vergognose e oltraggiose. Negli ultimi tre anni le aziende del settore hanno guadagnato parecchio e continuano a guadagnare molto, pertanto ci sembra giusto e doveroso che una parte dei profitti vada ai lavoratori. Il contratto è scaduto alla fine del 2014 continuano i sindacati dunque la pretesa di rinviare le trattative al 2016 è inaccettabile e pretestuoso, ci viene il dubbio che forse le aziende vogliano PEOPLE CARE, SI FANNO AVANTI aspettare tempi politici migliori. Per questo chiediamo TRE IMPRENDITORI a tutti i lavoratori del marmo, alle cave come al piano, di far sentire la propria voce e partecipare allo
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Piombino La Lucchini diventa Aferpi. Tutti saranno riassunti con l'Articolo 18 contratto. Ci sarà semmai da discutere sull'integrativo aziendale, lo si farà in questa settimana con i sindacati per passare poi, azienda e sindacati, al Mise il 21 del mese. Quando, sempre al ministero, si discuterà del prezzo dell'energia, che il governo ha promesso di unificare con quello più vantaggioso delle acciaierie del Nord, si firmerà l'accordo per le bonifiche cui nell'accordo di programma il governo destina 50 milioni. A presentare il piano al ministero, non c'erano solo Rebrab e il suo rappresentante in Italia, Tifdjani, ma anche il nuovo dg Adriano Zambon, ingegnere chimico di provenienza dal gruppo Beltrame. «Il piano spiega Simoncini conferma quanto la Cevital si era impegnata a fare. Potenziare da subito i laminatoi che lavorano l'acciaio, costruire 2 forni elettrici per produrre 2 milioni di tonnellate di acciaio, spostare l'acciaieria fuori città e lì costruire centro agroindustriale e piattaforma logistica». LEGGI TUTTO
Non si chiamerà più Lucchini ma Aferpi. Non ci sarà più l'altoforno ma due avveniristici forni elettrici. Lo sky line di Piombino cambierà: l'acciaieria se ne andrà fuori città nella zona industriale e al suo posto nasceranno un impianto agroindustriale e una piattaforma logistica. Ma dentro il nuovo involucro battezzato Aferpi, che significa Acciaieria e Ferriera Piombino come già si chiamò per un po' di tempo la Lucchini e nasconde dentro l'acronimo un po' ostico LA BATTAGLIA un rude, ma quasi romantico, ritorno a un mondo di produzione verace, tornerà a esserci l'acciaio. E ci saranno tutti i 2.200 lavoratori di adesso, salvo chi nel frattempo sarà andato in pensione. Riassunti dalla Cevital dell'algerino Issad Rebrab, che ha presentato un volumone di piano industriale particolareggiato al Mise, davanti al ministro Federica Guidi, all'assessore all'economia toscano Simoncini e al sindaco Giuliani, in controcorrente con i tempi moderni: senza Jobs Act e con il loro bell'articolo 18. Cevital acquista la Lucchini pari pari, non approfitta del passaggio per creare scatole cinesi da cui SOL, LAVORATORI E FILCTEM licenziare e riassumere, ma si prende tutti i lavoratori SONO SCESI IN PIAZZA tramite il passaggio diretto definito dall'articolo 2.112 del codice civile che prevede la continuità del
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Saline di Volterra La catena umana dei lavoratori Smith per accogliere il Giro d'Italia
Una catena umana di operai e cittadini ha accolto il passaggio del Giro d'Italia davanti allo stabilimento della Smith a Saline di Volterra. Tutti con magliette bianche e la scritta "Io dico no alla chiusura della Smith Bits", i lavoratori si sono presi per mano salutando i corridori, ma soprattutto le telecamere della Rai posizionate sulle motociclette al seguito della corsa e sull'elicottero che effettuava riprese dall'alto. Alle 14, 40 circa la protesta è andata in diretta in tutta Italia, mostrando anche molti visi emozionati delle tute blu presenti al presidio. È stato un attimo, ma molto intenso. Le folate delle ammiraglie, delle auto di servizio dell'organizzazione, delle forze dell'ordine venivano salutate come fossero un mezzo per portare a livello nazionale la battaglia per i 193 posti di lavoro.
Al passaggio dei corridori in fuga il livello di eccitazione si è alzato, ma quando in fondo al rettolineo è spuntato il gruppo tutto il presidio si è preso per mano, riuscendo comunque ad alzare cartelli contro la chiusura della fabbrica e mostrando gli striscioni preparati negli ultimi giorni. Braccia in cielo a salutare, invece, quando l'elicottero ha indugiato sul piazzale della Smith, riscuptendo i commenti dei lavoratori. In pochi minuti tutto si è risolto, ma è stato davvero intenso. Il tutto poco dopo la sosta a Pomarance della carovana del Giro d'Italia, composta dai mezzi pubblicitari e dalle troupe della diretta Rai. Anche in questo caso si è parlato della vertenza della Smith Bits col sindaco Loris Martignoni che, intervistato per la trasmissione che descrive ogni attimo della manifestazione ciclistica, ha parlato esclusivamente della vicenda dei lavoratori della fabbrica di Saline. Che, però, coinvolge tutta la Valdicecina. Visibilità ottenuta, quindi, e protesta perfettamente riuscita. Ora, però, resta il presidio davanti alla fabbrica, dove gli operai cominceranno i turni per garantire una presenza permanente, giorno e notte. "Saline di Volterra centro della resistenza", oppure "193 famiglie senza futuro" e ancora una lapide nera con su scritto "27.04.2015 In ricordo della Valdicecina che fu" con 13 croci a corredo come fosse un piccolo cimitero pieno di significato. Sono alcuni degli striscioni sistemati dagli operai davanti alla Smith di Saline di Volterra in attesa che passi il Giro d'Italia proprio di fronte ai cancelli dello stabilimento dove si producono scalpelli per le perforazioni petrolifere. Un presidio che sarà il cuore della battaglia per la salvezza dei 193 posti di lavoro e dove le tute blu manterranno viva la battaglia. LEGGI TUTTO E GUARDA IL VIDEO
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Il seminario Non pagati, ricattati, al nero: anche a Firenze lavoratori migranti sfruttati agli italiani, i lavoratori stranieri svolgono mansioni meno qualificate, hanno stipendi più bassi, hanno più part time involontari e subiscono più incidenti sul lavoro. Le cooperative spurie non si riconoscono nei consorzi e non applicano i contratti nazionali, spuntano standard peggiorativi e cresce il rischio di infiltrazioni criminali”. Amdi, mediatrice culturale di C.A.T., ha raccontato che si è occupata del censimento della popolazione di uno stabile occupato a Firenze. Qui, gran parte degli uomini lavorava nella stessa cooperativa agricola, in provincia, e ognuno di loro prendeva 400 euro ogni due mesi, in barba al contratto. “Ho cercato di mettermi in contatto con quello che gestiva questo GUARDA IL VIDEO
sistema, un somalo, ma mi hanno detto che era diventato
Sottopagati o non pagati. Al nero. Senza il riconoscimento degli
talmente ricco che si era trasferito a vivere a Londra”, ha detto.
straordinari e dei contributi previdenziali. Vittime di caporalato e di
Durante il seminario, hanno raccontato la loro storia alcuni
ricatti. Ai lavoratori migranti questo non succede solo nei campi di
lavoratori migranti da tempo in Toscana (alcuni di loro iscritti al
pomodoro del Sud Italia, ma succede anche qui, nel territorio
sindacato, come Aouatif di Filcams Cgil Firenze che ha spiegato:
fiorentino, all'ombra della cupola del Brunelleschi. E' il quadro che
“Vogliono metterci gli uni contro gli altri, lavoratori e lavoratori,
esce dal seminario di giovedì scorso alla Camera del lavoro di
italiani e stranieri, non caschiamoci”). Tra essi, uno che è
Firenze “Migranti e lavoro: lo sfruttamento lavorativo nel territorio
impiegato nella logistica: “Nella mia cooperativa siamo quasi tutti
fiorentino”,
Cgil Toscana.
stranieri. 'Non devi essere stanco, non devi chiedere soldi, devi
Nell'occasione, è stata presentata una apposita ricerca (realizzata
fare ciò che ti diciamo noi': queste le cose che ci dicevano appena
dalla cooperativa sociale C.A.T.) sulla questione (scaricabile
si entrava in servizio. Ci hanno tolto la tredicesima, i buoni pasto,
online su www.coopcat.org). La ricerca analizza, attraverso
gli stipendi ritardavano. Chi diceva qualcosa veniva intimidito, chi
interviste a lavoratori e a testimoni privilegiati (sindacalisti,
si iscriveva al sindacato veniva spostato. Ora le cose sono
avvocati, operatori sociali), le forme emergenti di sfruttamento
migliorate, ma è fondamentale informare i lavoratori dei loro
lavorativo, evidenziando la presenza e la pericolosità di una zona
diritti”.
grigia fra economia sommersa ed economia criminale. “La
“Il problema dei lavoratori migranti sfruttati esiste anche qui, e va
cameriera pagata al nero. Il portiere che lavora più ore del dovuto
affrontato. Come Cgil da tempo siamo mobilitati per chiedere una
senza che gli vengano pagate. Il facchino somalo che lavora al
nuova legge sugli appalti”, ha detto Carla Bonora (Cgil Firenze).
nero per 500 euro al mese con turni impegnativi. C'è il tema delle
Ha aggiunto Maurizio Brotini (Cgil Toscana): “I governi da tempo
cooperative spurie e del caporalato: infermiere e badanti che
abbattono le tutele dei lavoratori, e sui migranti c'è un 'di più'
vengono fatte venire in Italia e smistate, e alcune di loro chiedono
legato ai permessi di soggiorno. Del lavoro sfruttato dei migranti si
almeno di non dover prendersi cura di un uomo, lasciando
parla poco e questo seminario vuole far sì che se ne parli di più, il
intendere che temono richieste sessuali”, ha spiegato Livia
momento della denuncia è il primo passo. Gli iscritti stranieri alla
Bruscaglioni di C.A.T.; e Andrea Cagioni, sempre di C.A.T., ha
Cgil Toscana negli attivi sono il 15 %, una presenza importante da
citato uno studio della Filt Cgil del 2013: “Nella logistica, rispetto
valorizzare".
organizzato
da
Cgil
Firenze
e
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Il focus Ires Col Jobs Act in vigore, in Toscana sono calati gli avviamenti al lavoro
GUARDA IL VIDEO L'ultimo focus Ires sull'economia toscana, presentato mercoledì scorso in Cgil Toscana, dice che col Jobs Act in vigore a marzo ci sono stati meno avviamenti al lavoro del 2014. Crescono licenziamenti, cala produzione industriale. Secondo Fabio Giovagnoli, Presidente di Ires Toscana, “senza una ripresa economica solida lo stock degli occupati ristagna e i segnali positivi rimangono ancora legati a fattori esterni o a incentivi temporanei più che a chiari interventi di lungo periodo di tipo strutturale e ad un persistere della restrizione del credito alle imprese.” Per Daniele Quiriconi, della segreteria della CGIL Toscana, “gli avviamenti al lavoro certificano la nullità del contratto a tutele crescenti come elemento di stimolo all’occupazione, confermano l’effetto degli incentivi economici temporanei, ma lasciano pesanti incertezze sui prossimi mesi anche in relazione alla persistente fragilità del quadro economico caratterizzato dalla crescita dei licenziamenti, e dalla stagnazione del tasso di occupazione complessivo". Segnali contrastanti come da alcuni trimestri per economia e mercato del lavoro toscani. Gli incentivi della L. di Stabilità hanno fatto compiere un balzo alle
assunzioni a tempo indeterminato che nel primo trimestre sono state 31.505 a fronte delle 22.921 del 2014 (+37%). Se leggiamo il dato scomposto per mesi vediamo però che a fronte di una partenza sprint in Gennaio, già in febbraio si è registrato un rallentamento e in Marzo, primo mese di vigenza del cosiddetto CTC con la riduzione delle protezioni dal licenziamento il dato si inverte. L’effetto “doping” quindi pare tendere alla riduzione. Addirittura nel marzo 2015 gli avviamenti rispetto al Marzo del 2014 sono stati il 9,6% in meno ( 53.546 rispetto alle 49.524.La prova provata che la libertà di licenziamento non c’entra nulla con gli stimoli alle assunzioni. Da notare inoltre che la crescita degli avviamenti nel 2014 era stata dell' 8,3% e quella dei tempi indeterminati del 4,9%. Si riduce sensibilmente l’apprendistato a vantaggio del tirocinio, calano ( ed è positivo) voucher, lavoro intermittente, a progetto, mentre cresce il contratto a tempo determinato. Il saldo totale degli avviamenti è però solo di un +2,2%.Il tasso di attività, dato assai più significativo di quello di disoccupazione, è stabile intorno al 63,4% dei toscani in età da lavoro. La cassa integrazione segna nel primo trimestre 2015 un calo del 8,8% al netto della deroga che ha subito l’ennesimo blocco e vedrà i pagamenti fino al Dicembre 2014 solo dai prossimi giorni. Il dato consolida quello dei trimestri precedenti. Crescono gli iscritti ai centri per l’impiego di persone in cerca di lavoro ( 595.048 unità contro le 563.201 dell’anno precedente) come combinato disposto di un maggior numero di soggetti che ricercano attivamente un posto e dell’aumento dei licenziamenti che nel 2014, solo nell’ultimo trimestre sono cresciuti di 4.500 unità ( +39%). Crescite record a Livorno (+149%) Lucca (+43,8%) Firenze, Siena ed Arezzo. LEGGI TUTTO
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L'epilogo Rabbia e delusione: l'8 maggio ha chiuso i battenti la Seves (Firenze)
La Rsu Seves di Firenze: "L'8 maggio 2015 l'azienda ha messo in mobilità i rimanenti dipendenti. La parola fine è stata scolpita definitivamente. Grazie a tutti coloro che si sono spesi per dare una mano per salvare un'eccellenza che evidentemente non interessa".
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I dibattiti Cgil e Pd sul Jobs Act: Brotini inchioda Parrini a Fucecchio, scintille a Firenze < FUCECCHIO Dopo la querelle del Primo maggio, Maurizio Brotini (Cgil Toscana) mette con le saplle al muro l'on. Dario Parrini (segretario regionale Pd) sul Jobs Act LEGGI TUTTO (PAGINA 14)
FIRENZE > Al circolo Vie Nuove Daniele Calosi (Fiom Firenze) discute di Jobs Act con Andrea Marcucci (senatore Pd) e Nico Gronchi (Confesercenti Toscana) LEGGI TUTTO (PAGINA 11)
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L'incontro "Il lavoro è ancora un diritto per i disabili?": se ne parla giovedÏ
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La vertenza
I mille dipendenti toscani di Cna faranno sciopero il 22 maggio
Il 7 maggio si è tenuto al Dopolavoro ferroviario a Firenze l’Attivo delle Delegate e dei Delegati e dei Lavoratori CNA della Toscana. Erano presenti oltre 150 persone, provenienti da tutte le province per decidere il percorso di contrasto alla volontà di CNA di disapplicare il vigente Contratto Nazionale del terziario, per procedere unilateralmente con l’applicazione del Contratto delle Comunicazioni Artigiane. Tante le voci che si sono espresse contro la direzione aziendale, accusata di atteggiamenti “padronali”, oramai lontani dalla storia e dai valori della CNA. Le Organizzazioni Sindacali Filcams CGIL. Fisascat CISL e Uiltucs UIL, hanno fatto il resoconto degli incontri con la direzione, sottolineando come ci sia la disponibilità ad affrontare tutte le problematiche
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presenti, anche economiche, ma ribadendo la richiesta del rispetto della professionalità del valore del lavoro dei dipendenti, che passa attraverso il riconoscimento del CCNL Terziario. Queste le decisioni assunte e votate all’unanimità dall’Assemblea: richiesta di attivazione di un tavolo di confronto a livello nazionale con OO.SS. e CNA nazionale. I confronti territoriali in corso nelle varie province saranno ricondotti ad un livello di confronto regionale, confermando la disponibilità ad individuare, a quel livello, le soluzioni ai problemi posti Individuazione della data di VENERDI’ 22 MAGGIO 2015 per lo SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I MILLE DIPENDENTI CNA della Toscana per l’intera giornata di lavoro, con MANIFESTAZIONE. Queste le parole d’ordine uscite dall’Attivo: “Scioperiamo per il Contratto e per il rispetto della nostra professionalità”. “NO A DISDETTE E ARRETRAMENTI, SI' AL RISPETTO DEI DIRITTI ACQUISITI! VOGLIAMO IL MANTENIMENTO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEL TERZIARIO.
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Pisa La nuova vita dei Cantieri Navali con Mondomarine. Cgil soddisfatta assunzioni. E' presto per fare cifre precise, ma a già con i Cantieri Campanella di Savona siamo passati in breve tempo dai 30 lavori iniziali ai circa 200 tra diretti e indotto che stabilmente lavorano in cantiere. A Pisa faremo altrettanto". LE PAROLE DELLA CGIL Soddisfatto il sindacato: "In questo primo incontro ha sottolineato Gianfranco Francese, segretario provinciale della Cgil pisana abbiamo avuto la conferma di avere a che fare con un gruppo serio e solido animato da grande entusiasmo. Sensazione che provano anche i dipendenti che sono vogliosi di ricominciare a lavorare dopo cinque anni di fermo produttivo: tutto questo è stato possibile perché sindacati e lavoratori hanno saputo resistere a facili lusinghe di chi era interessato ai Cantieri di Pisa non per fini industriali ma speculativi".
"Faremo il rogito entro fine mese e dal primo giugno i 32 dipendenti dei Cantieri di Pisa diventeranno a tutti gli effetti nostri dipendenti. Poi nel giro di 23 mesi renderemo il sito produttivo, fermo ormai da anni, perfettamente operativo". Lo ha detto Alessandro Falciai, presidente di Mondomarine che ha rilevato il ramo d'azienda dal gruppo Baglietto, dopo avere incontrato a Pisa le organizzazioni sindacali. "Il cantiere ha spiegato il manager va messo in LA NOVITA' sicurezza per consentire agli operai di lavorare in condizioni di incolumità e loro stessi contribuiranno a questi interventi. Contestualmente stiano già lavorando per garantirci una partenza lanciata e abbiamo già iniziato a proporre alcuni progetti attraverso la nostra rete globale, proponendo il marchio. Stiamo lavorando anche sul design per rivisitare i marchi Cantieri di Pisa e Akir con alcuni elementi di modernità e abbiamo in mente allungare la linea in alluminio oltre i 50 metri perché potrebbe esserci una domanda di mercato molto interessante". Infine, Falciai ha affrontato anche il tema della CADE L'ULTIMO MURO: LA CGIL assunzioni: "Nello stabilimento ha concluso oltre ai ENTRA NELLE BASI USA 32 dipendenti che abbiamo rilevato con l'acquisto di ramo d'azienda faremo altre svariate decine di nuove LEGGI TUTTO n. 19 - 18 maggio 2015
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Il seminario Organizzare il lavoro tra fordismo e post-fordismo Al dibattito di lunedì Massimiliano Nicoli, come da programna, parlarà anche del suo libro "La fabbrica delle risorse umane". La nozione di risorsa umana è diventata centrale per definire la “formaimpresa” che caratterizza il capitalismo di stampo neoliberale. Di che cosa è sintomo l’inflazione di questa nozione all’interno dei luoghi di lavoro e non solo? In che modo l’“umano” è diventato oggi la “risorsa” principale dell’economia capitalistica? In “Le risorse umane” Massimiliano Nicoli, attraverso una digressione che parte dalla disciplina di fabbrica novecentesca, si sofferma sull’invenzione del management moderno, sostenendo che la “risorsa umana”, lungi dal segnalare l’avvento del lavoro infine umanizzato, è piuttosto il correlato di una tecnologia di potere che si situa all’incrocio fra il governo politico degli individui e l’organizzazione del lavoro. Ciò che sembra una nozione tecnica o neutrale proviene in realtà da un campo di conflitti e di lotte, e rappresenta l’esito attuale di una lunga storia di tentativi di addomesticare quella che Marx chiamava la “mano ribelle del lavoro”). LEGGI TUTTO
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La guida Tutto quello da sapere sul Jobs Act nei quaderni di wikilabour SCARICA LA GUIDA Uno strumento utile per lavoratori e delegati. È online sul sito di wikilabour.it la "Guida pratica al Jobs Act". Il progetto è in costante aggiornamento precisano gli etensori ed è pensato per fornire una puntuale informazione sul complesso disegno 'riformatore' posto in atto dal governo. L'ebook di 198 pagine affronta con competenze tecniche e un linguaggio semplice tutti i provvedimenti attuati finora dall'esecutivo: la legge delega del dicembre scorso (conosciuta come Jobs Act); i primi due decreti già in vigore (tutele crescenti e ammortizzatori); gli schemi di quelli in fase di approvazione (revisione delle tipologie contrattuali e conciliazione), in attesa degli ultimi due decreti ancora in elaborazione. La guida vuole essere strumento di informazione e di formazione su questi punti ed è rivolta a delegati, funzionari, ma soprattutto ai lavoratori che vogliono saperne di più. "Sta già raccogliendo migliaia di accessi", fa sapere la Cgil precisando che il progetto è aperto al contributo di tutti tramite wikilabour oppure inviando una mail a redazione@wikilabour.it.
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Il caso
Pensioni, i sindacati: "Restituire la rivalutazione che fu bloccata" “regalate” perché non frutto di contributi regolarmente versati. Apprezziamo l’abolizione dei vitalizi ai parlamentari condannati. Ma ora occorre ripristinare un diritto: tornare al meccanismo di rivalutazione ante Fornero. C'è chi continua ad avere privilegi, mentre le pensioni da lavoro sono state ingiustamente penalizzate fino a perdere il 30% del potere di acquisto negli ultimi 15 anni. Oggi è evidente che non può essere ulteriormente rinviata la revisione della Legge Fornero che, oltre a stravolgere il
GUARDA IL VIDEO La Corte Costituzionale ha stabilito che il blocco della
sistema previdenziale penalizzando lavoratori e lavoratrici,
rivalutazione oltre tre volte il minimo Inps (1.443 euro lordi
ha allungato in modo pesante i tempi per il diritto alla
nel 2013) è illegittimo. Tale provvedimento era stato
pensione inserendo penalizzazioni ingiuste e non ha mai
assunto allo scopo di risparmiare sulle pensioni a spese
risolto il problema “esodati”. Per questi motivi le segreterie
dei
nazionali di SPI, FNP, UILP, in accordo con le Segreterie
pensionati
vista
la
contingente
situazione
finanziaria del Paese.
Nazionali CGIL, CISL, UIL,
La sentenza afferma che la pensione è salario differito e ne
urgente al Ministro Poletti.
va assicurato il mantenimento del potere di acquisto “in particolare per le prestazioni più basse”.
Anche i
hanno richiesto un incontro
In Toscana nel biennio 20122013 sono oltre 200.000 le pensioni escluse dalla rivalutazione
pensionati hanno diritto alla conservazione del potere di
per effetto della Riforma MontiFornero.
acquisto delle somme percepite e ad una prestazione
Respingiamo con forza ipotesi di intervento sulle pensioni
previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente
in essere a partire dal “ventilato” ricalcolo con il sistema
fondato, è stato fino ad oggi irragionevolmente sacrificato
contributivo che imporrebbe una decurtazione inaccettabile
nel nome di esigenze finanziarie non illustrate.
per chi è andato legittimamente in pensione con le regole della
date, dopo 40 anni e più di lavoro e di contributi versati.
perequazione “siano stati valicati i limiti di ragionevolezza e
Basta con le “manovre” per aggirare il dettato della Corte o
proporzionalità, con conseguente pregiudizio per il potere
per reperire le risorse colpendo nuovamente i pensionati!
di acquisto del trattamento stesso”.
Ad oggi non è necessaria alcuna richiesta per il ricalcolo
E’ esattamente quello che sostennero SPI, FNP e UILP
della perequazione sulla propria pensione. SPI, FNP e
anche con la mobilitazione, quando il Governo impose il
UILP vi informeranno sugli ulteriori sviluppi e sulle
blocco.
eventuali azioni da intraprendere.
La
Corte
ritiene
inoltre
che
con
il
blocco
Siamo oggi di fronte ad una sentenza che fa giustizia e che deve essere rapidamente applicata riconoscendo ai pensionati interessati la rivalutazione negata dalla Legge Monti/Fornero.
IL GOVERNO E L'UNA TANTUM DI AGOSTO CANTONE: "APRIRE UN CONFRONTO"
Non è immorale una pensione da lavoro, anche se alta, come qualcuno sostiene. Forse lo sono i vitalizi, i super stipendi dei manager e le pensioni veramente d’oro
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube FIRENZE/1 Esaote: ancora assenza di risposte La Fiom lancia un allarme GUARDA IL VIDEO
FIRENZE/2 Sciopero all'Ostello della Giovent첫 Intervista ad Alessandra Pollastri (Filcams)
GUARDA IL VIDEO
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La rubrica ILLEGITTIMITA' DEL TRASFERIMENTO DI AZIENDA: VIA ALLE RIASSUNZIONI “Accertata l’invalidità e inefficacia del trasferimento di azienda tra la
minuziosamente la disciplina del trasferimento di azienda (sia sul piano
cedente Banca … e la cessionaria …, ed accertata la conseguente
nazionale che su quello eurounitario), riportando testualmente direttive,
permanente sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra le parti
sentenze della Corte di Giustizia, nonché anni di pronunce dei giudici
ricorrenti e la Banca …, condanna quest’ultima alla conseguente
nazionali, arrivando, così, a definire quella che per i primi commentatori
attuazione conformativa, con riammissione dei ricorrenti in servizio e ogni
della sentenza, ha rappresentato una vera e propria “lezione manualistica
necessario adempimento normativo”.
sul trasferimento di azienda”.
Questo è quanto ha stabilito il Tribunale di Siena, lo scorso 13.04.2014,
Ebbene, per il Tribunale di Siena l’oggetto dell’operazione posta in essere
nelle conclusioni di una lunghissima e assai significativa pronuncia, che ha
dalle due società convenute, minuziosamente accertato, non rientra in
comportato la riassunzione (in una Banca) di ben 250 dipendenti della
alcun modo nella nozione giuridica di “ramo di impresa”, trattandosi infatti
provincia, che avevano presentato ricorso al Giudice di primo grado.
di un’entità non dotata di alcuna autonomia funzionale ed organizzativa
Essi, trasferiti dalla Banca ad un’altra società, avevano proseguito a
nell’ambito della struttura della cedente, né tanto meno, di una realtà
prestare opera per la Banca cedente entro il contratto di appalto dei servizi
preesistente al momento del suo trasferimento.
ceduti concluso tra la stessa ed il nuovo datore di lavoro cessionario
Alla luce di quanto appena esposto, conclude il Giudice di Primo Grado,
(senza mutare ufficio ed utilizzando sempre gli stessi beni tutti di proprietà
“escluso che la struttura ceduta [dalla Banca] avesse la dignità di un ramo
della Banca). A determinare la decisione del Tribunale il fatto che i servizi
di impresa, la cessione dei rapporti dei ricorrenti doveva essere attuata
ceduti non avessero una propria autonomia e che la loro operatività anche
nelle forme degli artt. 1406 ss. c.c. [cioè con il consenso di ciascun
dopo la cessione dipendesse interamente dalle strutture (gli altri uffici, i
lavoratore ceduto], con la conseguenza che, stante la mancanza di
software, i mezzi strumentali…) della Banca stessa.
consenso alla sostituzione del loro datore di lavoro, questi ultimi hanno
Dopo
aver
ampiamente
descritto
le
vicende
che
hanno
portato
all’esternalizzazione contestata, il Giudice di Prime Cure ha ripercorso
pieno diritto a veder ripristinare il loro rapporto con [la Banca], da cui sono stati illegittimamente estromessi”.
a cura dello Studio Rusconi
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Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
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NonSoloToscana
La Cgil che verrà: ecco le tappe verso la Conferenza d'organizzazione sono un fatto di debolezza per i lavoratori e sono un fatto di straordinario vantaggio per le imprese e noi vogliamo riequilibrare questa cosa. Ma, al di là di questo, partiamo da una considerazione: oggi il numero delle lavoratrici e dei lavoratori che non sono tutelati da alcun contratto nazionale di lavoro è in aumento. Allora se aumentano quelli che sono esclusi dalla contrattazione diciamo che ci vuole un'azione, una riflessione anche delle sperimentazioni che ci consentono di includere quelli che oggi vengono esclusi, per questo immaginiamo una serie di cose, dagli appalti alla contrattazione di filiera o di sito, delle sperimentazioni che con il coordinamento confederale possono consentire alla Cgil e a tutte le sue categorie di fare una contrattazione che ricomprenda anche quelle persone che oggi stanno fuori dalla nostra attività di tutela e di negoziazione”. Altro elemento importante è il territorio. Nel documento del Direttivo si legge: “Cambiare per radicarci di più dando più forza e centralità alle Camere del lavoro. LEGGI TUTTO
Il comitato direttivo della Cgil, riunito lo scorso 14 maggio a Bologna, ha dato il via libera al documento di indirizzo per la prossima Conferenza di organizzazione in programma in autunno. Seguendo le indicazioni del Congresso, la Conferenza si terrà nel 2015, con l'appuntamento nazionale previsto a Roma il 17 e 18 settembre, mentre ai primi di giugno si terranno tutte le conferenze territoriali. Lo ha spiegato ai microfoni di Radioarticolo1, durante la tramissione Italia Parla, il segretario dell'organizzazione Nino Baseotto. “C'è stata in questo anno una serie di avvenimenti LA RICERCA non tutti positivi, anzi, alcuni straordinariamente negativi – spiega Baseotto come il Jobs Act e quant'altro. Siccome la Conferenza di organizzazione parte dall'idea di come noi contrattiamo e dall'idea di quale contrattazione serve in questo momento per poi declinare altri temi come la democrazia, il territorio e la formazione sindacale, noi partiamo da lì, da quei provvedimenti del governo che hanno a nostro modo di vedere aumentato il tasso di precarizzazione del lavoro e non l'hanno di certo DA WHATSAPP ALLA STRADA diminuito”. "La Cgil – prosegue Baseotto continua a IL SINDACATO DI FRONTIERA battersi “per creare le condizioni perché si riducano sensibilmente il numero dei contratti nazionali di LEGGI TUTTO lavoro, perché 450 e oltre contratti nazionali di lavoro n. 19 - 18 maggio 2015
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana GLI OPERAI DEL
IRPINIA 1980 NUOVO PIGNONE
E IL TERREMOTO
Autore: Marco Semplici. Parole chiave: terremoto Irpinia aiuti soccorsi lavoratori Nuovo Pignone. Casa editrice: Polistampa. Pubblicato nel: 2015 Pagine: 79. ISBN: 9788859614623 “Qui non c’entra la politica, qui c’entra la solidarietà umana, tutti gli italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto a questi fratelli colpiti da questa nuova sciagura. Perché, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è di pensare ai vivi” (dal messaggio del Presidente della Repubblica Sandro Pertini dopo il terremoto in Irpinia). Nei luoghi di lavoro, al Nuovo Pignone di Firenze quest’appello fu un ulteriore stimolo ad agire. Il libro è la testimonianza di un’esperienza di solidarietà vissuta nei giorni che seguirono quel tragico evento.
UN
LA
PERCORSO DI APPROFONDIMENTO
PER I SINDACALISTI DEL PUBBLICO IMPIEGO: NUOVA RIFORMA DELLA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
E CENTRALITÀ DEL LAVORO PUBBLICO E PRIVATO
Autore: Adolfo Braga (introduzione di Biagio D’Alberto). Parole chiave: pubblico impiego contrattazione sindacato formazione Pubblica Amministrazione Riforma. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: 2014 Pagine: 169 + Cd rom127. ISBN: 97888230018792 L’analisi prende atto delle profonde modifiche proposte in sede istituzionale e sviluppa un approccio per fissare criteri che la prassi contrattuale deve tenere presenti, se si vuole evitare che il disegno di un protagonismo del sindacato confederale del pubblico impiego rimanga privo di implicazioni pratiche.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
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In viaggio con... In lungo e in largo: alla scoperta delle particolarità del Portogallo
DAL 31 MAGGIO AL 7 GIUGNO A PARTIRE DA 990 EURO (pullman da Firenze per Roma, volo, hotel 4 stelle pensione completa, spostamenti e guida) 1° GIORNO: TOSCANA/ROMA/PORTO Ritrovo dei partecipanti ad orario da stabilire e partenza per l’aeroporto di Fiumicino ed imbarco su volo di linea per Porto, all’arrivo trasferimento privato in hotel. Pomeriggio tempo per una prima visita della città. Rientro in hotel per la cena ed il pernottamento. 2° GIORNO: PORTO Prima colazione in hotel e visita alla città di Porto, con inizio nel tipico quartiere della Ribeira, in pieno
centro storico di questa città particolare e patrimonio mondiale dall’UNESCO. Qui in mezzo ad antiche case a maioliche arrampicate sulla collina, avremo la possibilità di visitare l’interno della Chiesa di San Francisco, nel suo splendido barocco dorato e il Palazzo della Borsa in stile neoclassico. La mattinata terminerà con una sosta in una tipica cantina di vino Porto, visita tecnica incluso l’assaggio di questo vino particolarmente apprezzato. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento della visita del centro città. 3°GIORNO: PORTO/DOURO/LAMEGO/COIMBRA Prima colazione in hotel a Porto e partenza per percorso nella Valle del Douro, regione dell’incantevole Vino di Porto. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA
DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: ECCO TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it
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In viaggio con... La tua vacanza ideale? La puoi scoprire spedendo un semplice sms
MANDA UN SMS AL NUMERO 333足7775848 CON SCRITTO "PROMOTURISMO" E VERRAI INDIRIZZATO A UN FORM ONLINE DA COMPILARE (2 DOMANDE) DA LI' RICEVERAI OFFERTE DI VIAGGIO CALIBRATE SULLE TUE ESIGENZE
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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO
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In breve
Siena Biotech, la Filctem: "Non capiamo l'ottimismo del vicesindaco, ad oggi no garanzie" Dice la Rsu Filctem Cgil di Siena Biotech: "La RSU FILCTEM CGIL di Siena Biotech, a seguito dell’ottimismo espresso dal Vicesindaco di Siena tramite alcuni dichiarazioni, tiene a precisare che ad oggi non vi sono garanzie occupazionali per i 47 dipendenti di Siena Biotech. Vogliamo chiarire che in un precedente tavolo istituzionale regionale, richiesto dalle organizzazioni sindacali, sono state coinvolte alcune aziende toscane del settore farmaceutico che ad oggi non hanno dato risposte concrete alla richiesta di potersi far carico di figure così professionali. Il nuovo incontro avuto nella giornata di ieri (giovedì 14/05) con la Regione Toscana si è reso necessario proprio per sollecitare risposte occupazionali da parte delle aziende suddette, risposte che si rendono sempre più urgenti vista la data di licenziamento prevista per il 12 giugno. Capiamo l’interesse del Vicesindaco a sponsorizzare le attività di Toscana Life Sciences, di cui il Comune di Siena è socio partecipe, ma non vediamo ad oggi nessun aspetto positivo in questa vicenda". LEGGI TUTTO
Livorno, la Slc chiede chiarezza sul futuro dell'ippodromo Caprilli: "C'è preoccupazione" Giuseppe Luongo, segretario generale SLC Cgil provincia di Livorno chiede all’Amministrazione Comunale del capoluogo quale sarà il futuro dell’Ippodromo Caprilli, dopo la sentenza del TAR che affida nuovamente la gestione dell’impianto ad ALFEA. Lavoratori, sindacato e la società Livorno Galoppo, nella persona del direttore Paolo De Santi, che oggi gestisce l’Ippodromo Caprilli con concessione temporanea di 12 mesi rinnovabile di anno in anno, hanno espresso pubblicamente preoccupazione per il futuro, dopo la sentenza del Tar che ha dato ragione ad Alfea, che potrebbe tornare a gestire il Caprilli. La situazione di incertezza rischia di mettere in discussione la tenuta e la produttività dell’impianto, che impiega stabilmente 8 dipendenti, più 70 stagionali “La passata Amministrazione non ha dato una prospettiva a questo impianto – sottolinea Luongo – ma i livornesi, di recente, hanno dimostrato che apprezzano gli impianti sportivi ben gestiti. La sentenza del Tar ha rimesso tutto in discussione, anche il futuro dei lavoratori e adesso l’Amministrazione deve farci sapere al più presto come gestirà la vicenda”. L’incertezza, inoltre, impedisce all’attuale gestione di fare investimenti, nonostante gli sforzi fatti affinché l’attività dell’impianto prosegua con continuità “La stagione 2015 è già stata programmata – prosegue l’SLC – ed è in elaborazione il calendario 2016". LEGGI TUTTO
Ieri era la Giornata contro l'omofobia. L'Auser: "Doppia emarginazione per gli anziani" "Il 17 maggio si è celebrata la “giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia” quale momento di azione e riflessione per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all'orientamento sessuale. La data fu scelta perché il 17/05/1990 l'Oms rimosse l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie.L'ordinamento italiano non prevede ancora una normativa specifica per questi reati ed un recente rapporto di Amnesty International sostiene che nell'Unione Europea non si stiano contrastando adeguatamente i crimini d'odio per omofobia e transfobia" Così Vilma Nicolini, responsabile Osservatorio pari opportunità dell’Auser. "In Italia si contano oltre un milione di persone anziane omosessuali che presentano fragilità e bisogni maggiori dei loro coetanei eterosessuali, in quanto sono invisibili per la società – continua Nicolini –. Gli attuali over 60 spesso hanno dovuto vivere clandestinamente il proprio orientamento sessuale ed ora hanno una fragilità doppia legata ai problemi della terza età, come la solitudine, l'isolamento e la non autosufficienza. Le persone anziane Lgbt sono più facilmente vittime di ostilità, negazione, solitudine e persino di ricatti, molestie e truffe. Occorre costruire un riconoscimento minimo dei diritti di coppia". LEGGI TUTTO
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