Edizione Febbraio 2015

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE GARDA BALDO ANNO XXX - N. 2 - FEBBRAIO 2015 Stampato il 23/02=/2015 Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Tutto negato anche il voto “Sono un uomo comune e quindi mi pare, parlando di me e dei miei, di fare un po’ la storia di milioni e milioni di uomini comuni che, con la loro assennata mediocrità, tengono in piedi la baracca di questo mondo”. Così scriveva il grande Giovannino Guareschi. Siamo noi quelli. Quelli che a fine gennaio, ancora una volta, hanno stretto di un buco la cinghia dei pantaloni e sono andati a pagare bollo auto, canone Rai, Tasi, Imu, inique imposte sulla proprietà dopo aver già pagato tasse dirette e indirette fra le più alte del mondo. Inquietante è il dato diffuso dalla Cgia di Mestre: in venti anni il prelievo è cresciuto più del 40% e i redditi solo del 19%. A incrementare e non di poco il peso delle tasse sulle famiglie hanno contribuito in maniera determinante le tasse locali che in questi vent’anni sono aumentate del 190%. Tutti i governi tendono a divenire patologicamente spendaccioni, ma “non è il regno pesantemente tassato che compie grandi imprese, piuttosto quello che ha delle imposte moderate”, recita la saggezza antica. Invece il saccheggio dell’Italia allestito dalla politica al servizio della finanza e delle lobby di potere, e la devastazione di una burocrazia sadica, demente e scoraggiante, è atroce. Nonostante questo, gli italiani sono costretti a pagare un miliardo e ottocento milioni di euro all’anno per avere la televisione di Stato - evidentemente conforme al potere - quando altri riescono ad offrire lo stesso servizio gratis. “Quanto più gravi sono i problemi, tanto maggiore è il numero di inetti che la democrazia chiama a risolverli”. L’ha detto il grande Gomez Davila, ma lo sperimentiamo da Roma alla porta di casa. Anche il più impreparato dei padri di famiglia sa che non si può spendere il denaro che non si ha. Al contrario, chi detiene il potere prima spende e poi ricerca le coperture tassando e indebitando gli inermi cittadini. Tramontate le ideologie, oggi l’unico criterio di voto è la buona amministrazione. Questo dobbiamo tenere presente quando andremo a votare, se mai andremo, perché per tre volte ci è stato negato anche quello che è il primo e principale diritto in uno stato democratico: il voto. Lino Venturini

Rivoli. Comune Commissariato Il 20 gennaio scorso il primo cittadino di rivoli Veronese, Ornella Campagnari, ha depositato il documento d’addio al ruolo di Sindaco all’ufficio Protocollo. Una decisione sofferta, che ha lasciato senza parole popolazione, dipendenti, colleghi. Nel frattempo a Rivoli il 10 febbraio è stato nominato un Commissario, ma è grande attesa per i nomi dei possibili candidati a primo cittadino: se il Presidente della Repubblica invierà comuni-

Il 20 gennaio il Sindaco OrnellaCampagnari ha rassegnato le dimissioni cazione prima del 24 febbraio i rivolesi torneranno alle urne già a maggio in concomitanza con le elezioni regionali. Ad intervenire in merito sono Mirco Campagnari, vicesindaco uscente ed ex sindaco di Rivoli, e Luca Gandini, consigliere di

minoranza, candidato sindaco alle scorse amministrative. «Esprimo alle Concittadine e ai Concittadini viva gratitudine per la fiducia accordatami, alla quale intendo corrispondere anche attraverso la mia rinuncia all'incarico elettivo,

L’allarme di Federfarma E’ preoccupato Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia che rappresenta oggi sul territorio 221 farmacie alle quali si aggiungono le 14 dell’Agec: il Consiglio Direttivo di Federfarma Verona è stato convocato in seduta straordinaria permanente per seguire la preoccupante situazione delineata dalle proposte di liberalizzazione del Ministro allo Sviluppo Federica Guidi. «Negli ultimi cinque anni – afferma Bacchini - il sistema farmacie ha subito una serie di interventi in nome della concorrenza e delle liberalizzazioni che hanno messo in forte difficoltà la farmacia stessa: apertura a livello nazionale di diverse migliaia di parafarmacie, abbassamento del numero di abitanti per farmacia, il cosiddetto quorum passato da 5.000 a 3.300 con la conseguente apertura, solo nella provincia di Verona di 49 farmacie. Nell’arco di un quinquennio si potrebbe passare dalle attuali 235 alle circa 580 farmacie scaligere con l’aggiunta di una trentina di parafarmacie». Pagina 9

nel momento in cui ritengo in coscienza di non poter farvi fronte al meglio – affer-

ma il Sindaco uscente che ha motivato le sue dimissioni con “problemi personali” -. Vorrei esprimere un ringraziamento anche al gruppo, ai dipendenti, al personale dell'Amministrazione Comunale, alla ProLoco, alla Biblioteca, alle Associazioni». Pagina 16

Sandrà. Poste a rischio Dal prossimo 13 aprile la frazione di Sandrà rischia di trovare chiuso l’ufficio postale. E’ quanto annuncia una comunicazione pervenuta al sindaco di Castelnuovo del Garda Giovanni Peretti a firma di Poste italiane. Il sindaco ha risposto prontamente alla direzione di filiale con una lettera nella quale sottolinea «l’importanza del servizio in una frazione che conta 2.900 abitanti», destinati ad aumentare in virtù di una nuova lottizzazione. «L’ufficio postale di Sandrà è un punto di riferimento per gran parte della popolazione, anche grazie al rapporto fiduciario instaurato negli anni ─ osserva il sindaco ─. Tra l’altro, l’ufficio postale di Castelnuovo del Garda risulta già sovraffollato e temo non sarà in grado di assorbire un ulteriore aumento di utenza». Pagina 14



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LE VOSTRE LETTERE

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Le Vostre Lettere ISLAM 1

INFORMAZIONE, DIRITTO E DOVERE

“Un amico mi disse...” Caro Direttore, quindici anni or sono un amico, funzionario del Vaticano, mi disse: “L'Islam ci sta invadendo, piano piano, mandando qui i suoi "piccoli", così aveva definito i piccoli lavoratori, che avrebbero dovuto essere la punta di diamante per la prossima invasione. Nei secoli ci hanno provato più volte con le armi, governando la Spagna per 600 anni, la Sicilia e poi sono arrivati fino alle porte di Vienna”. Io risposi a questo funzionario che non era possibile e che sarebbe stato troppo difficile perseguire una strategia di quel genere. Sono passati gli anni e molti se non moltissimi musulmani sono sbarcati nel nostro paese e noi li abbiamo accolti e abbiamo fatto anche molto per integrarli, nelle nostre scuole, con le nostre case, la nostra sanità gratis per loro e con ticket per noi. Dopo i fatti di Parigi, sono costretto a fare delle riflessioni. La prima un giudizio di grande condanna nel comportamento di questi terroristi che non hanno nessuna giustificazione, molti buonisti hanno condannato, ma hanno pure criticato le vignette di Charlie, dicendo che sono andati oltre la decenza, ma in un paese civile, la satira si può perseguire con denunce e cause da tribunale. Ora temo che questi fatti siano l'inizio di una escala-

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

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Numero chiuso il 23 - 02 - 2015

tion futura. Hanno fatto bene i Capi di Stato a dimostrare così massicciamente per il valore della libertà, specialmente i francesi che se la sono conquistata, anche per noi, con una rivoluzione cruenta. Le religioni si rispettano, ma non si possono difendere con la violenza. Questi assassini non possono giustificare niente, le rivalse dei popoli sono sempre state disastrose, non hanno mai concluso niente, sono sempre stati pretesti per innescare guerre e nefandezze varie. Non possiamo più tollerare che vengano concessi permessi per la costruzione di moschee, mentre in paesi mussulmani vengono trucidati i cristiani e demolite le chiese. E' tempo di fare chiarezza, non mi vengano a dire che c'è un Islam buono e uno cattivo. I cristiani devono fare fronte comune con chi rispetta regole certe e senza ambiguità per i principi delle religioni, salvaguardando ognuno i propri diritti e valori, sopratutto quello della pace. Gianni Pozzani

di Rosanna Pancaldi Da quando nel 2005 un quotidiano danese ha pubblicato alcune vignette che prendevano in giro Maometto, attirandosi proteste e minacce di morte, le redazioni dei giornali si sono poste una domanda: è necessario o no pubblicare quelle vignette - anche se fanno parte della notizia - benché offensive per qualcuno? Ora, dopo il feroce attacco alla redazione di Charlie Hebdo, che ha causato la morte di 12 persone, incluso il direttore della rivista Stéphane Charbonnier, il problema di ripropone. Nelle ore successive al massacro, alcuni giornali occidentali (tra cui il Post) hanno diffuso alcune delle vignette e copertine di Charlie Hebdo. Altri, invece, hanno preferito non farlo. I più famosi giornali americani, quali il New York Times e il Washington Post, non hanno mai pubblicato le famigerate vignette danesi o quelle francesi, ed entrambi i giornali hanno spiegato perché non intendono farlo. Il caporedattore del New York Times che si occupa delle “scelte etiche” del giornale, Philip B. Corbett, ha detto che il Times non pubblica materiale «che intende offendere di proposito la sensibilità religiosa di qualcuno». Un caporedattore del Washington Post, Martin Baron, ha detto che il giornale evita la pubblicazione di materiale «apertamente, o senza motivo, offensivo verso gruppi religiosi» e che continuerà ad applicare questo metro di giudizio anche dopo l’attacco di Parigi. Stephen Pollard, il direttore del quotidiano inglese ebraico Jewish Chronicle, si è dichiarato contrario alla pubblicazione delle vignette: «È facile attac-

ISLAM 2

care i giornali che non le pubblicano. Ogni principio in cui credo mi dice di pubblicarle, ma mi chiedo: che diritto ho di mettere a rischio la vita dei miei dipendenti solo per prendere una posizione?». Dobbiamo chiarire che i giornali possono e – a mio avviso devono - modificare le immagini che reputano troppo dure, forti o offensive, nonostante siano parte di una notizia che stanno raccontando: per esempio foto di incidenti stradali, morti a causa della guerra o foto di nudi. Pochi giornali, infatti, hanno pubblicato le tremende immagini della decapitazione degli ostaggi americani uccisi dallo Stato Islamico, o le foto delle attrici statunitensi nude trapelate online nei mesi scorsi. Ricordiamo, inoltre, che l’informazione e la libertà d’espressione sono un diritto, ma anche un preciso dovere. Mi piace concludere con papa Francesco: «La religione non può mai uccidere, non si può farlo in nome di Dio. Ma - ha aggiunto - non si può provocare, non si può prendere in giro la religione di un altro. Non va bene». «In teoria possiamo dire che una reazione violenta davanti a un’offesa, a una provocazione, non si deve fare. Possiamo dire quello che il Vangelo dice: porgere l’altra guancia. In teoria possiamo dire che noi capiamo la libertà di espressione. Questo è importante, sulla teoria siamo tutti d’accordo. Ma io non posso provocare, insultare una persona continuamente, perché rischio di farla arrabbiare, rischio di ricevere una reazione ingiusta». Se poi gli insulti sono rivolti a dei fanatici, la reazione è una strage.

PARIGI

“Libertà e limiti”

“... e altro ancora”

Egregio Signor Direttore La libertà di satira non può essere, mai e poi mai libertà di offesa. Dico che è scontata la convinzione che la reazione violenta e criminale non è mai e poi mai giustificata, specialmente quando chi uccide lo fa in nome di Dio. Inoltre mi sento di dover dire che non è giusto, con vignette offensive e di cattivo gusto, ledere la dignità di credenti perché a tutto c’è un limite: il rispetto dell’altro. La libertà non è senza limiti. La tua libertà termina dove inizia quella dell’altro, altrimenti è arroganza, sopraffazione. Gli eccessi di satira sono istiga-

Gentile signora Rosanna. Dopo il grave evento terroristico a Parigi siamo tutti scossi per la facilità con cui questi tre ragazzi abbiano potuto fare un atto così devastante in una delle più grandi capitali Europee e che per catturare "questi terroristi" ci sono voluti ben tre giorni e l'utilizzo di innumerevoli poliziotti. 17 sono stati i morti e per questo sacrificio non ci consola se anche i 3 terroristi sono morti. Io ho anche un altro pensiero, che poi Papa Francesco ha reso pubblico: fino a che punto è lecito offendere altre fedi, altri credo, altro modo di essere? Anche la satira, per me, deve avere dei limiti nelle sue espressioni. Spesso trovo irritante quando anche in Italia mettono in ridicolo i nostri capi o politici mancando loro di rispetto. Attaccare persone al vertice che si sono comportati onestamente solo perché appartengono ad altri partiti è vergognoso! Penso al nostro Presidente Napolitano che aveva lasciato il potere e che in seconda elezione ha accettato per il

zione e violenza, che non si fa solo con la forza e con le armi, ma anche con la matita e con le parole. Chi si è preso la briga di andarsi a vedere le famose vignette, ha provato un profondo senso di nausea. I principi dell’illuminismo fatti propri dalla rivoluzione francese: “egalitè, libertè, fraternitè” contrastano vivacemente con l’uguaglianza fra tutti, libertà che - come già detto - ha un limite e fraternità, che per essere veramente tale significa amore fraterno o quanto meno rispetto dell’altro. Giancarlo Maffezzoli

bene del suo Paese e, purtroppo, una certa parte politica aveva solo da criticare, perfino da offendere. A lui vanno il mio rispetto e un grazie che ho sempre espresso nel vostro giornale. Anche Papa Francesco è stato attaccato spesso, senza capire il suo valore per noi gente comune, per la Chiesa e per l'umanità intera. Alla mia avanzata età sono arrivata alla conclusione che

la peggior razza vivente è quella umana perché l'intelligenza che la natura, o Dio, ci ha dato, non si utilizza nel giusto modo. C'è dentro questa voglia di fare del male che comincia già nel nostro piccolo ambiente, la sopraffazione dei più deboli. Grazie per l'attenzione, cordiali saluti Edith



LE VOSTRE LETTERE

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ITALIA MUORE

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POSTE ITALIANE

“Condivido e aggiungo...”

“Il postino non suona piu”

Gentile Direttore, ho letto con interesse e con un misto di amarezza e tristezza l’articolo (“l’Italia muore”) in prima pagina di gennaio 2015 a firma di Lino Venturini. Condivido quanto nell’articolo sostenuto e la chiusa del redattore “… bisogna scendere. E prendere il treno giusto!” Penso, però, che per scendere e prendere il treno giusto bisogna “fare” qualcosa. Bisogna, in primis, rendersi coscienti dell’enormità/anomalia del debito pubblico italiano (dbi). Esso viaggia indisturbato, nonostante la tassazione sempre crescente, ormai quasi vessatoria, (v. anche pag.7 lettera tasse:tra “furbi” e “onesti”) di record in record verso i 2.200 miliardi (mld) di euro (notizia di questi giorni da Istat: nei primi 11 mesi del 2014 è salito di ben 90mld!). Il rapporto con la ricchezza prodotta si sta avvicinando drammaticamente a 140%, cioè si produce per 100 con

Tra i ricordi ovattati, ma ancora ben impressi nella memoria della mia ormai lontana gioventù, c’è quello simpatico e piacevole del postino di paese. Un uomo allegro, sempre sorridente e gentile, che in sella alla sua bicicletta verde chiaro di marca Legnano, borsa di cuoio in spalla e berretto con visiera marchiata P.T. puntuale, con ogni condizione atmosferica, consegnava personalmente a mano nelle case del paese e delle contrade di campagna la posta ai residenti. Era cordiale con tutti, e per tutti aveva una battuta simpatica e di circostanza, ricordo che talvolta appoggiava la bici sul cancello di casa mia, chiamava per nome mio padre, del quale era grande amico, e diceva: “Varda che to’ portà en vaglia…prepara en goto” ed era un momento felice per entrambi. Un momento di pausa e poi riprendeva diligentemente il proprio lavoro pedalando tra le strade polverose e piene di buche di quei tempi fischiettando una canzone. Viste così ai giorni nostri, queste scene, queste cartoline di vita sembrano le storielle a lieto fine della pubblicità di una famosa marca di biscotti. Poi è arrivato il famigerato progresso; man a mano col

un fardello di debito prossimo a 140! E sì, così, l’Italia (forse mai nata veramente) muore! Bisogna divenire consapevoli che esso, debito, è frutto maturato nel tempo con accelerazioni e decelerazioni- di tre negative componenti: 1) evasione fiscale, 2)corruzione, 3) attività del crimine organizzato. Queste tre componenti vengono stimate tra un minimo di 350mld ed un massimo di 450mld di euro. Ciò significa che se si azzerassero tali tre componenti nel giro di 5/7 anni il dpi si annullerebbe! Bisogna essere coscienti che alla evasione, corruzione e attività criminose si aggiunge e si mischia, come in un grosso pentolone, molto spesso la realizzazione di opere pubbliche che o non sono completate – e, quindi, restano inutilizzate – o sono completate, ma non producono alcun reddito. E per “reddito” s’intende soddisfacimento di bisogni primari per le comunità,

in termini di servizi (sostegno alla scuola d’ogni ordine e grado, maggiore efficienza amministrativa, risparmi, tutela e salvaguardia dell’ambiente etc…); produzione di reddito vero e proprio da investire a ogni fine anno in altre attività produttive (incentivi ad iniziative di aziende, a progetti per l’inserimento dei giovani nei vari settori in cui si articola la società etc..). Ma tutto ciò viene fatto? Mi guardo intorno e vedo opere pubbliche incomplete e/o inutilizzate o poco/scarsamente utilizzate. Sconsolato, sento risuonare il monito di G. Squinzi, Presidente Confindustria, che ripete inascoltato: “ogni investimento, specie se pubblico, deve essere produttivo” e penso anch’io che: se non scendiamo da questo triste treno in melius (non) mutaret (per scomodare Tacito, Historie) Grazie per l’attenzione, cordiali saluti, Gaetano Mari

CARCERI

“La corda e il silenzio” Una signora mi ha chiesto se in carcere si muore ancora? Qualcuno le ha detto che il sovraffollamento come problema endemico dell’Amministrazione Penitenziaria è stato debellato. Che la totale chiusura di movimento all’interno degli istituti è stata corretta e riveduta. In carcere ora è possibile vivere e non solo sopravvivere. Con questo nuovo regime carcerario non si hanno più notizie di detenuti che si sono ammazzati. Forse una visitina in qualche galera non sarebbe inappropriato farla svolgere, non nell’ufficio del Direttore, neppure nella condizione di detenuto, ma volontariamente, tanto per rendersi conto di come una certa disinformazione mieta vittime non solo dentro una prigione, ma anche nella società cosiddetta libera. Costringendo le persone ad allontanarsi dalla realtà circostante, che invece riguarda tutti. In carcere si continua a morire malamente, si muore e tutto finisce lì, senza interrogativi, senza timore di incorrere in una riflessione che faccia male.

Ci si ammazza, tutto qui, niente di eccezionale, come se non accadesse, come se questa ferita persistente della giustizia fosse un semplice ruminar di parole. No, amica mia, in carcere non c’è tregua a una sfrontata normalità della morte, della violenza. A volte mi chiedo le ragioni per queste assurde campagne disinformanti, i silenzi assordanti, i rumors ovattati e orchestrati ad arte sulla pena, sulla punizione, sul carcere come Istituzione. Me lo chiedo perchè chi porta avanti questa sorta di alambicco residuale del male che guarisce altro male, della violenza che sana altra violenza, non alimenta l’economia del dettato costituzionale, ma il suo opposto e contrario: una indifferenza feroce che non risparmia alcuno. Sottostimare questo ragionamento riproduce il dis-valore del cane che si morde la coda, consentendo di aggirare il rispetto della pratica delle leggi, che sono tali, non solo tra la collettività esterna, ma anche e soprattutto dentro una cella, dove è

necessario tentare di diventare migliori, ma ciò può accadere solamente con la promozione del pieno sviluppo della persona. Una persona viva, non morta, perché in tal caso nulla apporterebbe in termini di prevenzione: trasformare un luogo di morte in una dimensione di speranza comporta un grande dispendio di energie per svolgere una congrua manutenzione delle coscienze ritrovate. Papi e Presidenti, riferimenti certi perché autorevoli, ci ripetono come dischi incantati, che c’è un grande bisogno di recupero della legalità, valore questo che non può esser richiesto a comodo, tanto meno licenziato come qualcosa di scontato, per niente eccezionale. Cara amica in carcere si continua a morire disperatamente (senza più speranza), senza lasciare alcun monito in queste assenze, sbrigativamente additate come un abuso alla propria libertà personale. Dimenticando che l’uomo ristretto nel frattempo quella libertà l’ha perduta. Vincenzo Andraous

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Ci siamo incontrati alla stazione di Tarvisio (confine Italia-Austria) molti anni fa, esattamente il 12.5.2005. Mi hai offerto una sigaretta durante la sosta del treno e poi un caffè nel vagone-ristorante. Purtroppo sono sceso dopo solo una mezz`ora di viaggio a Villach mentre tu hai proseguito per Vienna e poi per la Romania.

passare degli anni tutto è cambiato, tutto è diventato frenetico, tutti vanno di corsa, si affannano, e non hanno più neanche il tempo per salutarsi e scambiare quatto chiacchiere, la gente non ha più il senso dell’aggregazione si comunica oramai solo con i telefonini ed il postino arriva quando arriva si e no quattro volte al mese, in moto, di corsa, non suona più, infila frettoloso la posta nelle apposite cassette incurante che tra la tanta pubblicità ci possa essere una lettera a con il suo importante contenuto, o spesso è frequente la posta di qualche altra persona vicina di casa o di numero, il che non è cosa gradita per nessuno, considerato che esiste una legge sulla privacy…E, brutto fatto, che non è colpa dei postini, sono ragazzi giovani, neo diplomati o addirittura laureati, che, malpagati e precari,

accettano per necessità e forza di cose un lavoro che dura pochi mesi, giusto il tempo per imparare e conoscere la gente del posto, poi vengono lasciati a casa, umiliati e con l’amaro in bocca. Viene logico pensare che con il francobollo che è sempre più caro, paghiamo un servizio che non è all’altezza di un paese moderno quale dovrebbe essere, non soddisfa per niente le aspettative delle persone, crea malumori e lamentele tra la gente stanca di questi disservizi ed allora viene spontaneo chiedersi, ma dove andiamo a finire di questo passo? E’ possibile che siamo ridotti in queste condizioni? E i nostri cari politici cosa fanno? Che cosa ne pensano? A questo punto a tutti viene da chiedersi: “E’ stato vero progresso?”. Ai posteri l’ardua sentenza. Viva l’Italia. Sergio Mazzi



LE VOSTRE LETTERE

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PRIVILEGI

7 A.M.O.

“Tra pubblico e privato”

“Grazie di cuore”

Caro Direttore, ne abbiamo sentite tante sui vigili di Roma fino a capire che siamo di fronte ad una lobby, ora in agitazione perché teme di perdere certi privilegi. Come quello, in campo economico, di godere di un’indennità notturna (maggiorazione sullo stipendio) che si conta a partire dall’entrata in servizio alle quattro del pomeriggio, anche se a quell'ora fuori splende ancora il sole Altra assurdità è l'indennità dì presenza: si prende di più solo per il fatto di essere sul posto di lavoro. Non sto ad elencare altre amenità del genere e racconto solo quello che forse pochi conoscono - e che la dice lunga sul come sia abituata bene certa gente pagata con soldi pubblici -. E’ successo che ai primi di gennaio - sull'onda dell'indignazione popolare - qualche politico ha voluto vederci chiaro sulle assenze di fine anno tra i tutori dell’ordine stradale. In certi casi vere e proprie defezioni. Un esponente di quella categoria, preso dal panico per aver brindato all’anno nuovo a casa sua senza giustificazione, si è affrettato a telefonare al medico personale per avere un certificato "riparatore". Postumo. Sfortuna però ha voluto che a rispondere dall'altra parte - al posto del solito professionista - ci fosse un sostituto, il quale si è guardato bene dal prestarsi al giochetto. Ciò nonostante azzardo questa previsione: finirà tutto nel nulla, purtroppo, come al solito. Solo che ora si prospettano forti cambiamenti e i sindacati sono in

Caro Direttore, desidero esprimere il mio più sentito e sincero ringraziamento ai Medici ed Infermieri dell’Associazione A.M.O. Baldo Garda onlus (assistenza malati oncologici) con sede a Bardolino, ma molto attiva in Valpolicella. L’assistenza a mio marito, purtroppo deceduto lo scorso Dicembre, è stata prestata con grandi professionalità e tanta umanità. Vorrei dire

MIGRANTI A LAMPEDUSA Strage di migranti a Lampedusa: altri trecento morti. Chi ha scambiato l'Italia per la zattera di salvezza dei conflitti intestini dell'Islam, ha scaricato le responsabilità dell'ennesima perdita di vite umane sull'inefficienza di Triton rispetto a Mare Nostrum. Analisi non dissimile da un barcone in fase di affondamento! Eppure c'è un sospetto che tutti pensano, ma che nessuno dice: la moltiplicazione del numero dei clandestini che ha tentato di raggiungere l’Italia è coincisa con la visita a Lampedusa

di papa Francesco. Sospetto maligno o dato reale? I dati non sono stati ipotizzati da qualche manipolo di razzisti xenofobi, bensì dal Viminale. Chi a parole ha illuso e predicato l’amore, l’accoglienza e la solidarietà senza dettagliare i mezzi e le modalità di come realizzare la splendida utopia, dovrebbe almeno cercare di risparmiarci i quotidiani fervorini moralistici sull'argomento, che non commuovono nè i sassi, nè gli inghiottiti dagli abissi. Gianni Toffali

GOVERNO E DEBITI I nostri economisti e politici guardano alla Grecia come ad un esempio strano di paese ed economia, e si rincuorano a vicenda. Per noi è diverso, a noi non serve uno Tsipras, è sufficiente un Renzi. Ma il debito della Grecia è 322 miliardi di euro, che su una popolazione di 10 milioni fa 32.200 euro di debito a testa. L’ Italia invece ha un debito di 2.200 miliardi di euro con una popolazione di 60 milioni che fa un debito di 37.000 euro a testa. In partenza quindi stiamo peggio, se non che Tsipras ha promesso che taglierà subito sprechi, privilegi, rendite di posizione ed eliminerà qualsiasi rendita parassita-

ria azzerando la classe parassita. Renzi da noi invece sta facendo l’opposto, sta varando leggi che rafforzano il potere della classe parassita. La Grecia quindi sta meglio di noi anche come prospettiva politica. La Grecia vede un futuro e quindi i greci moltiplicano gli sforzi per la ripresa. Noi non vediamo nessuna prospettiva tranne rimanere succubi di questa classe per almeno altri quattro anni (il 2018 di Renzi), se non di più se saranno approvati l’italicum e la controriforma della costituzione. Ed allora non abbiamo voglia di fare sforzi. Umberto Brusco

agitazione perchè si teme che il governo voglia estendere anche al pubblico impiego le regole del lavoro privato. Che prevedono anche il licenziamento in certi casi, concetto del tutto sconosciuto allo “statale”. Ero dipendente di un’azienda privata e, pur in prossimità della pensione, un giorno, per esigenze di servizio, sono stato spostato in un ufficio distante più di trenta chilometri da casa. Non ho fatto una piega anche se il cambiamento mi ha procurato un certo disagio: dovevo alzarmi un'ora prima al mattino, sorbirmi quasi 65 chilometri di viaggio giornaliero e tornare un'ora dopo alla sera. Nessuna indennità aggiuntiva, nessun rimborso spese. Vorrei proprio vedere la reazione di qualche “comunale” nostrano, abituato all'inamovibilità tanto da ritenerla un diritto acquisito, se per cause di esubero - ad esempio - gli toccasse improvvisamente una cosa del genere. Farebbe di sicuro ricorso a tutte le sigle sindacali di sua conoscenza per evitare il trasferimento. Ma un segnale premonitore in merito l'abbiamo già in anticipo: guardate che battaglia feroce stanno ingaggiando i "provinciali " in vista degli spostamenti che ci saranno per il riordino del loro ente. A qualcuno può dar fastidio, ma i tempi sono orma maturi per togliere certi anacronistici privilegi ad una categoria di lavoratori che finora è stata troppo protetta. In fin dei conti è anche una questione di giustizia. Giordano Salzani

ITALIA

“Leggi e ignoranza” In Italia siamo sottoposti ad una legislazione continua. Il potere legislativo è dei nostri eletti, ossia del Parlamento. Il numero delle leggi statali è nell’ordine di alcune decine di migliaia (in internet non si trova un numero preciso), senza contare tutte le legislazioni regionali, comunali e di enti vari. Per fare un confronto con un Paese simile al nostro, in Francia le leggi sono circa settemila. Tutti quanti noi, ed in particolare i nostri operatori economici che devono applicare la legge nell’immediato, siamo costretti ad operare con un numero di leggi molto superiore a quello degli altri paesi. Ora accade – attenzione che non è ammessa l’ignoranza della legge! Le nostre leggi sono molto spesso scritte in modo incomprensibile; le interpretazioni ufficiali vengono fornite a volte dopo anni, e quindi noi cittadini ci troviamo a dover capire – dato che non è ammessa ignoranza - anche se non si sa che cosa dicano, rendendo difficile se non impossibile il lavoro, in particolare agli operatori economici e persino alle stesse Amministrazioni Pubbliche. I nostri politici il cui dovere è quello legislativo, cioè di fare le leggi, ne hanno varato una montagna, non sanno nemmeno quante sono. Sempre i nostri politici nelle loro dichiarazioni pubbliche ci raccontano di essere molto impegnati nello studiare nuove leggi per creare la crescita economica, dare lavoro ai giovani e migliorare la Pubblica Amministrazione. Molte persone quando sentono parlare di questo argomento si mettono a ridere o a sorridere. Io non so che cosa ci sia da ridere o da sorridere... Ci sarebbe, piuttosto, da disperarsi! Distinti saluti Alessandro Caliari

Dato che il grande Toscani ci taccia di ubriaconi che si becchi sta foto. Altro che i tedeschi benz. I primi son stati i veneti ... ! Umberto Brusco

amore. Anche la vicinanza ai familiari è stata preziosa. E’ importante che la gente sappia dell’esistenza di Associazioni come questa, probabilmente ce ne saranno altre, perché in certi frangenti non si sa a chi aggrapparsi, di chi fidarsi, perché ci si sente sgomenti e impotenti. Grazie di cuore amici dell’AMO, siete meravigliosi! Rosanna Brunelli

ULSS22

“... e cose strane!” Caro Direttore, intervengo a proposito della riforma della pubblica amministrazione. La delibera 572 del 31/12/2013 del Direttore Generale ULSS 22 dispone l'assunzione di un dirigente (circa 63.000 euro) in un servizio dove il rapporto dirigente/amministrativo diventa di 1 a 4. E' proprio necessario, visto che chi è oggetto di delibera e già presente in organico come amministrativo? Osservando la graduatoria risulta che dal 16/04/2010 al 31/12/2013 sono stati assunti il primo, il secondo, il quarto e anche il quinto classificato, tutti

finiti in soli due servizi. La delibera scrive che l'assunzione è autorizzata con una nota della segreteria regionale per la sanità in quanto in quel servizio il personale dirigenziale in organico è insufficiente (rapporto dirigente /amministrativi=1/4) a garantire le attività e gli adempimenti in ambito amministrativo. Allora se c'era tanto da fare perché solo dopo tre mesi il dirigente viene spostato al controllo gestione? Nel posto dove precedentemente si era consumato il caso "Falsirollo" . Un cittadino indignato


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

INTERVISTA. Petizione di Lelli su un problema che incide sempre di più sulle famiglie italiane

Divorzio breve: «Aiuto fai da te» Da statistiche il processo civile italiano è tra i peggiori del mondo; i magistrati, ridotti al lumicino, non hanno la possibilità di studiare a fondo e discriminare bene le cause. Tale situazione è stata sottolineata pochi giorni fa dal primo presidente della Corte di Cassazione che all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha affermato che tra i grandi mali della giustizia italiana c’è anche il fatto che siamo un paese troppo litigioso e perciò sarebbe auspicabile un mutamento dell’atmosfera politica istituzionale e culturale. Tra i “litigi” più frequenti c’è anche il divorzio. Ne parliamo con Renato Lelli, Presidente dell’Associazione genitori separati per le pari potestà (AGSPP), che nel 2002 depositò una petizione, dalla quale ha preso vita la legge n° 162 del 10 novembre 2014, per il cosiddetto “divorzio breve”. Presidente, come è nata l’idea di inoltrare alla Camera dei Deputati questa petizione? «In un momento di crisi economica così pressante per i cittadini italiani, che si devono adoperare in tutti i modi possibili per far quadrare sempre di più i conti per arrivare a fine

mese, bisogna essere dei funamboli per tamponare tutti gli imprevisti che la vita quotidiana ci riserva. Uno di questi problemi deleteri e infelici per le famiglie italiane sono appunto le separazioni e i divorzi; sono ormai diventati un cancro che distrugge e corrode intaccando la società tutta nelle sue forme più intrinseche. Una risoluzione a tale problema per non impoverire le tasche del cittadino e a sua volta dello Stato, viene dalla Gran Bretagna, dove un sistema ben congeniato consente alle coppie di sciogliere il matrimonio e di provvedere al mantenimento in particolare dei minori, senza passare dalle aule del tribunale, quando sussista una sufficiente armonia di coppia. Un doppio beneficio, questo per i cittadini, con risparmi economici notevoli per le casse già disastrate dello stato italiano». Da qui la sua proposta… «Nel marzo 2002 depositai alla Camera dei Deputati la petizione n.199 affine alla risoluzione legislativa inglese – nel 2010 inviai inoltre altre petizioni per accelerare la tematica -. Oggi più che mai le istituzioni non supportano economicamente i problemi del cittadino, tra cui in pri-

Renato Lelli

mis la giustizia che ha ben 5 milioni di cause arretrate e per quelle più difficili la soluzione arriva dopo anni di procedimenti. Oltretutto, analizzando a fondo questo problema, si evince che nelle famiglie ci si separa spesso poiché mancano anche lavoro e denaro oltre alla cultura familiare. Un effetto eclatante di tutto ciò lo abbiamo avuto nei giorni scorsi quando il tribunale di Verona è addirittura arrivato a pignorare la pensione di un nonno per mantenere la famiglia del figlio separato dalla moglie e resosi poi irreperibile». In cosa consiste il “divorzio breve”? «Il divorzio “fai da te” fluidifica i passaggi burocratici dei separandi che

non dovrebbero più andare così in tribunale per queste cause, ma semplicemente ritornare dall’Ufficiale civile che a suo tempo sancì l’unione; di conseguenza saranno solo i documenti che dovranno essere inoltrati, come per la prima volta all’atto del matrimonio, alla Procura della Repubblica per la registrazione. Il tribunale sarà l’ultima spiaggia nel caso di una forte diatriba tra gli ex coniugi e sarà la nuova legge sul diritto di famiglia che disciplinerà il tutto nella maniera più giusta ed equilibrata. Rimane comunque fondamentale che in presenza di minori è necessaria la presenza di un legale». Per informazioni: Sos AGSPP 348.8583860; www.agspp.it

8 IL LABORATORIO

Formazione per genitori Un genitore quasi perfetto…per figli quasi perfetti. Questo è lo slogan del progetto “Laboratorio formativo con i genitori” proposto dal DAB Lab – Comunità educativa per minori Don Bosco – in collaborazione con il comune di Costermano. L’iniziativa, patrocinata dai comuni di Affi, Brentino Belluno, Caprino Veronese, Cavaion, Costermano, Garda e Rivoli e sostenuta da Valpolicella Benaco Banca, proseguirà anche nei prossimi mesi. Ai primi incontri tenutisi nei mesi scorsi, seguiranno altre quattro occasioni di incontro. Sabato 14 marzo dalle 8.30 alle 10.30 nella sala civica di Cavaion Veronese presso Corte Torcolo Irene Tommasi e Ketty Motta parleranno di “Relazione con gli insegnanti e altri genitori dei compagni di mio figlio. La sfida del disagio e del disadattamento scolastico”.

Martedì 24 marzo dalle 20.30 alle 22.30 presso il teatro parrocchiale di Rivoli Veronese Paolo Bolognini e Natalina Baldin tratteranno la prima parte dell’argomento “Mi relaziono con mio figlio anche quando assume alcool e/o cannabis e/o altre sostanze?”. La seconda parte verrà trattata, sempre nel teatro parrocchiale di Rivoli, giovedì 16 aprile dalle 20.30 alle 22.30. A chiudere il ciclo di incontri sarà la serata di martedì 5 maggio: nella sala civica di Costermano (presso l’edificio polifunzionale biblioteca comunale) gli educatori della Comunità educativa per minori DAB parleranno di “Strutturazione del tempo libero &nuove tecnologie”. La partecipazione ai laboratori è gratuita. E’ comunque gradita una comunicazione di partecipazione (laboratorioformativogenitori@gmai lcom).

IL PROGETTO. Bando alle ciance, iscrizioni aperte fino al 13 marzo C’è tempo fino al 13 marzo per partecipare alla settima edizione di “Bando alle ciance”, progetto a sostegno delle iniziative giovanili promosso da 13 Comuni della provincia di Verona. Il bando, presentato ufficialmente lo scorso 6 febbraio al DIM teatro comunale di Castelnuovo del Garda, è promosso dagli assessorati alle Politiche giovanili dei Comuni aderenti alla Carta Giovani intercomunale in collaborazione con il Servizio Educativo Territoriale dell’Ulss 22. Il Concorso è rivolto ai giovani residenti nei comuni di Castelnuovo del Garda, Sommacampagna, Villafranca, Bussolengo, Pescantina, Sona, Povegliano, Peschiera, Lazise, Garda, Isola della Scala, Vigasio e Valeggio. Possono presentare domanda gruppi informali e associazioni di giovani (di età compresa tra i 14 e i 27 anni) con un progetto di tipo aggregativo o un’iniziativa di carattere culturale o formativo. Il progetto deve sempre prevedere il coinvolgimento dei giovani del territorio. I progetti vanno presentati entro le ore 12 del prossimo 13 marzo all’ufficio Protocollo del comune di Sommacampagna. I progetti finanziati nella scorsa edizione sono stati 28, per un totale di 24mila euro. Il bando è scaricabile dal sito www.sommagiovani.it o può essere richiesto al servizio Educativo del Comune più vicino, dove è anche possibile ottenere un aiuto nella compilazione. Per ulteriori informazioni: servizio.educativo@comune.sommacampagna.vr.it (tel. 045.8971388).


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

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SANITÀ 1. A tu per tu con il presidente Marco Bacchini, che interviene su più fronti

PASTRENGO

Federfarma Verona: «Salviamo il locale»

“Gran Carnevale” da piazza a piazza

«Come il Consiglio di Presidenza nazionale anche il Consiglio Direttivo di Federfarma Verona è stato convocato in seduta straordinaria permanente per seguire la preoccupante e inaccettabile situazione delineata dalle proposte di liberalizzazione del Ministro allo Sviluppo Federica Guidi». E’ preoccupato Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia che rappresenta oggi sul territorio 221 farmacie alle quali si aggiungono le 14 dell’Agec. Presidente, cosa potrebbe succedere a Verona se passasse l’ipotesi di proposta di legge del ministro Guidi? «Negli ultimi cinque anni il sistema farmacie, forse l’unico in maniera così radicale, ha subito una serie di interventi in nome della concorrenza e delle liberalizzazioni che hanno messo in forte difficoltà la farmacia stessa: apertura a livello nazionale di diverse migliaia di parafarmacie, abbassamento del numero di abitanti per farmacia, il cosiddetto quorum passato da 5.000 a 3.300 con la conseguente apertura, solo nella provincia di Verona di 49 farmacie. Stiamo appena cominciando a vedere gli effetti negativi di quella lenzuolata, che si ipotizza di abbassare ulteriormente il quorum da 3.300 a 1.500 abitanti aprendo altre 20.000 farmacie a livello nazionale. Que-

Marco Bacchini

sto, tradotto in “veronese”, significa 300 nuove farmacie sul territorio. Nell’arco di un quinquennio si potrebbe passare dalle attuali 235 alle circa 580 farmacie scaligere con l’aggiunta di una trentina di parafarmacie… Come si può pensare che il sistema possa reggere e che si possa migliorare il servizio soprattutto agli anziani, ai soggetti più deboli e ancor più nelle piccole realtà?». Oltre a ciò si propone l’uscita dalla farmacia dei farmaci di Fascia C che richiedono la ricetta: di cosa si tratta? «Si tratta di barbiturici, tranquillanti, pillole anticoncezionali e molti altri che avrebbero quindi la possibilità di essere venduti anche nelle parafarmacie (addirittura anche quelle ubicate all’interno dei supermercati). Sarebbe come aggiungere benzina sul fuoco, tanto è vero che questa ulteriore proposta sta preoccupando non poco il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che evidenzia un grave peri-

colo per la salute dei cittadini e ribadisce che questa è materia del Ministero della Salute e non di quello dello Sviluppo». Quali le problematiche che potrebbero scaturire da questa decisione? «Problematiche nella farmacovigilanza e di sorveglianza, chiusura certa delle farmacie nei piccoli centri, crollo di un sistema già in forte difficoltà (oggi sulle 17.000 farmacie oltre 4.000 sono in disagio economico e un 10 % di queste a rischio chiusura e quindi è matematico che aprendone tante altre la situazione non potrà che peggiorare togliendo servizi alla popolazione). Il fatto che molte farmacie siano in crisi apre la strada all’ipotesi di ingresso anche in Italia di mega catene di gestione con “big farma” che producono, distribuiscono e vendono i farmaci, e possiamo bene immaginare con quale conseguenza per i cittadini proprio ora che la farmacia a causa di nuove emergenze socio sanitarie è chiamata a diventare un pre-

SANITÀ 2. Luca Coletto dice «no» alla ricetta medica nei supermercati «”No” deciso alla ricetta medica nei supermercati, perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto “no” perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole farmacie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle». L’assessore regionale alla Sanità della regione Veneto, Luca Coletto, e la vicecapogruppo leghista, Arianna Lazzaroni, commentano così l’ipotesi, ventilata all’interno del DDL concorrenza il cui testo è in corso di definizione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di liberalizzare la vendita dei farmaci con ricetta anche nei supermercati. «Appoggiamo in toto le obiezioni di Federfarma – spiegano Coletto e Lazzarini -, innanzitutto perché, al solo scopo di agevolare la grande distribuzione, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario efficiente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione successiva agli interventi degli scorsi anni metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, sostenute di recente da una apposita delibera di Giunta regionale e che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della GDO. Non parliamo certo di una casta da attaccare, bensì di professionisti che quotidianamente costituiscono un caposaldo fondamentale per i cittadini. Con le farmacie venete – concludono Lazzarini e Coletto – la Regione ha avviato una collaborazione fattiva attraverso i medici di base, che ha ottenuto grandi risultati per la cura dei pazienti. Un farmacista, lo ribadiamo, è innanzitutto un professionista, la cui opera è insostituibile ed imprescindibile a garanzia dell’appropriatezza, per migliorare l’erogazione del servizio a beneficio dei cittadini. Anche dal Veneto pertanto arriva un NO deciso ad eventuali liberalizzazioni che mettano a repentaglio la rete farmaceutica regionaLuca Coletto le così com’è oggi, efficace e capillare».

sidio sanitario sul territorio ancora più importante». Qual è quindi l’appello di Ferderfarma Verona? «Il nostro è un appello alla salvaguardia della qualità del servizio farmaceutico territoriale, contro la globalizzazione e il depauperamento della rete-farmacie ed è inoltre un allarme alla popolazione affinché rifletta sulle ipotesi in maniera realistica immaginando lo scenario che questa volontà “liberalizzatrice” del ministro Guidi provocherà nella distribuzione del farmaco in Italia e quindi sulla salute di tutti noi».

Il Gran Carnevale di Pastrengo si ripropone per il terzo anno nella sfilata da “piazza a piazza” con lo scopo primario di proporre la Pastrengo turistica nel suo duplice aspetto di luogo storico e folkloristico. Il gruppo mascherato leader del Conte Radex von Kraut con Giuditta del Gnoc richiama alla memoria il Feldmaresciallo Radetzky, Vicerè nel Lombardo Veneto austriaco degli anni attorno al 1848. Nella sua residenza di Milano il Maresciallo Radetzsky, alias Conte Radex, aveva come governante Giuditta che fungeva da “moglie in seconda” bravissima a preparare i piatti di gnocchi di cui Radetsky era molto ghiotto. Giuditta, la cuoca gnoccolara è divenuta nel carnevale di Pastrengo Giuditta del Gnoc. Il gruppo mascherato folkloristico del Bacan de Pioessan con le so suche trae spunto dalla Festa della Zucca di Pastrengo-Piovezzano. Sotto la guida del Bacan in veste di pastore e guida, bambini e genitori si trasformano per l’occasione in chiassosi protagonisti per una domenica di festa famigliare. Per informazioni: www.prolocopastrengo.it – info@prolocopastrengo.it Albino Monauni


CRONACHE di Valeggio

L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

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IL PROGETTO. La presentazione ufficiale ha avuto luogo giovedì 19 febbraio

ARRIVERÀ L’UFFICIO IAT

Sollievo Alzheimer illustra gli obiettivi

Accoglienza per i turisti

Presentazione ufficiale giovedì 19 febbraio a Valeggio sul Mincio per il Progetto “Sollievo Alzheimer”. Il Sindaco Angelo Tosoni, l'Assessore alle Politiche Sociali Marco Dal Forno e Rosangela Canesso, Presidente dell'Opera Assistenziale Toffoli Onlus, presso il Centro Famiglia&Giovani di Valeggio, hanno accolto la cittadinanza per un momento ritenuto «importante per tutta la comunità, utile per fare il punto della situazione su una malattia che ha forti ripercussioni sociali». Quello che una volta era il Caffè Alzheimer ora si trasforma in un nuovo progetto rivolto alle persone affette dal morbo di Alzheimer e da demenza di grado lievemedio e ai loro familiari, che nasce per iniziativa dell'Ulss 22 e dei Comuni di Valeggio sul Mincio, Villafranca, Bussolengo e Negrar. Prevede un incontro settimanale (il venerdì) che si svolge secondo due modalità: uno spazio è dedicato ai familiari dei malati, al fine di acquisire le strategie per fronteggiare le problematiche legate alla

malattia e fornire sostegno psicologico nelle fatiche dell’assistenza; un altro è invece dedicato al malato, stimolato e sollecitato da un operatore per ridurre la perdita di capacità cognitive. “Sollievo Alzheimer” è coordinato dalla dottoressa Ebba Buffone, responsabile dell'unità di Neurologia dell'ospedale di Bussolengo e dalla psicologa Giulia Sandri, intervenute alla presentazione del progetto stesso accanto a Gianni Lonardi, Servizio Sociale di Base Ulss 22, Laura Rezzidori, assistente sociale comunale, Giovanni Venturi, psicologo e Giulia

Cristofoli, educatrice. «Il progetto - spiega il vicesindaco Marco Dal Forno, assessore alle politiche sociali - vuole dare una risposta a un problema sociale in costante aumento. Chi lo conosce, sa che l'Alzheimer è una malattia devastante non solo per il paziente, ma anche per il nucleo familiare assorbito nell'assistenza del proprio caro, tanto che anche fare la spesa o una passeggiata diventa un problema. Tutto ciò rischia di scatenare depressioni ed esaurimenti nervosi, con ricadute sociali pesanti».

Marco Dal Forno

IL PERCORSO DI FORMAZIONE Un bando per la selezione di tre partecipanti al percorso di formazione per “Destination Manager”: questo è quanto ha istituito il comune di Valeggio, accanto ai comuni di Castelnuovo del Garda, Sona, Bussolengo e Pastrengo e alla società “proMuovendo – P.A. Group Srl”. Il percorso ha l’obiettivo di formare e introdurre sul territorio comunale e

intercomunale la figura professionale del Destination Manager (Manager di Destinazione), figura capace di progettare i prodotti e i servizi turistici, acquisendo o affinando competenze per dare impulso alle destinazioni turistiche.In particolare, il percorso intende sviluppare nei partecipanti la capacità di progettare, comunicare e gestire i

PRO LOCO VALEGGIO- Calendario Eventi LUNEDÌ 2 MARZO Villa Zamboni, ore 21.00 Cineforum - ciclo Bisogni speciali L’ESTATE DI GIACOMO regia di A. Comodin, ITA 2011 A cura Associazione Humus

SABATO 14, DOMENICA 15, LUNEDÌ 16 , GIOVEDÌ 19, SABATO 21 E DOMENICA 22 MARZO Località Vanoni Remelli, ore 19.00 ANTICA FIERA DI SAN GIUSEPPE Serate di musica e ballo con orchestre dal vivo e stands gastronomici A cura del Comitato Sagra San Giuseppe

SABATO 7 MARZO Teatro Smeraldo, ore 21.00 SERATA A TEATRO Compagnia teatrale Modus Vivendi in VENERDÌ 20 MARZO MEIO DA MORTO? Baita degli Alpini, ore 20.45 tratto dal testo “Con tutto il bene che ti FANTASMI NELLA STEPPA: voglio” di Luciano lunghi la lunga marcia degli alpini in Russia. adattamento e regia Letture e testimonianze per ricordare di Adriano Mazzucco ingresso libero ingresso intero € 7 A cura Comitato Biblioteca A cura Compagnia Teatrale Artaban e Parrocchia Valeggio SABATO 21 MARZO www.teatrosmeraldovaleggio.it Teatro Smeraldo ore 21.00 La Compagnia del Tirasassi in LUNEDÌ 9 MARZO YABBA DABBA DOO… Villa Zamboni, ore 21.00 …e in vacanza vai con chi vuoi tu!! Cineforum - ciclo Bisogni speciali commedia teatrale THE SPECIAL NEED A cura Circolo La Scola regia di Carlo Zoratti, ITA 2013 A cura Associazione Humus DOMENICA 22 MARZO Piazza Carlo Alberto, tutto il giorno VENERDÌ 13 MARZO MERCATO DELL’ANTIQUARIATO Circolo La Scola, Vanoni Remelli A cura di Associazione Percorsi ore 21.00 La Compagnia del Tirasassi in YABBA DABBA DOO… SABATO 28 MARZO …e in vacanza vai con chi vuoi tu!! Teatro Smeraldo, ore 21.00 commedia teatrale SERATA A TEATRO A cura Circolo La Scola Compagnia teatrale Aregolad’Arte IO, TU E…TIVU’ SABATO 14 MARZO Teatro Smeraldo, ore 21.00 di Paolo Quatrocchi SERATA A TEATRO Regia di Ermanno Regattieri Compagnia teatrale Castelrotto in ingresso intero euro 7 ZOGANDO A TRESETTE www.teatrosmeraldovaleggio.it di Emilio Baldanello Regia di Enzo Forleo Il presente calendario potrebbe subire ingresso intero euro 7 variazioni per cause indipendenti dalla A cura Compagnia Teatrale Artaban volontà degli organizzatori. e Parrocchia Valeggio www.teatrosmeraldovaleggio.it INFO: 045 7951880 www.valeggio.com

prodotti turistici locali, applicando metodologie e strumenti ad alto contenuto ideativo, progettuale e comunicativo, al fine di rafforzare l’immagine e la visibilità del territorio e delle sue peculiarità, sul piano nazionale e internazionale. I candidati che intendono partecipare al concorso, entro le ore 12.00 di venerdì 27 febbraio, dovranno presentare presso il Servizio Protocollo del Comune di Valeggio sul Mincio apposita domanda e i documenti necessari. Il progetto, avendo risvolti sia di promozione del turismo che di offerta di opportunità lavorative, è realizzato congiuntamente dall’Assessorato al Turismo e da quello delle Politiche sociali. «Questo bando è inserito in un progetto più ampio di collaborazione con alcuni comuni dell’entroterra gardesano – affermano Annapaola Antonini, assessore al Turismo, e Marco Dal Forno, assessore alle Politiche Sociali – ed è la dimostrazione che la promozione del territorio può avere molte ricadute positive sul territorio». Per conoscere il bando consultare il sito del Comune di Valeggio sul Mincio.

Aprirà anche a Valeggio, nei prossimi mesi, uno IAT Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica, grazie a un contributo della Regione Veneto consistente in 25 mila euro ottenuto dall’Assessorato al Turismo e alle Tradizioni attraverso un bando. Allo scopo di raggiungere un’omogeneità nel settore turistico su tutto il territorio regionale, la Regione ha determinato dei criteri per la costituzione di strutture IAT di destinazione e per lo svolgimento delle attività all’interno di esse. I servizi offerti dallo IAT saranno infatti di natura informativa-promozionale nei confronti del patrimonio paesaggistico, storico, artistico ed enogastronomico locale. Anche per questo motivo, gran parte delle attività dello IAT saranno gestite dalla ProLoco e dai suoi collaboratori, già esperti conoscitori del territorio,

che avranno così a disposizione maggiori risorse, spazi e stimoli. Il nuovo ufficio verrà collocato nella ex sede della Vigilanza comunale, all’interno del contesto municipale, e sarà affiancato ad un Ufficio di relazioni con il pubblico: non si esclude la possibilità che vengano accettati come stagisti studenti di lingue, della scuola alberghiera o degli istituti turistici. L’assessore Anna Paola Antonini dichiara: «Il comune di Valeggio sul Mincio, collocato in un'area importante come il Sistema Turistico Tematico "Lago di Garda", registra circa 350.000 presenze annue, oltre ad un elevato numero di visitatori. Istituire uno Iat significherà far parte di una vera e propria squadra che intende svolgere un ruolo attivo nel sistema regionale di informazione e accoglienza turistica». Paola Peretti

TAVOLO DI CONFRONTO UNDER 30 Al via a Valeggio un’iniziativa pensata per lo sviluppo della comunicazione e del coinvolgimento dei cittadini tra i 16 e i 30 anni con le realtà territoriali: si tratta del Tavolo di confronto “under 30”, promosso nei mesi scorsi dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere a disposizione dei giovani valeggiani spazi, tempi e istituzioni adatti ad ascoltare le loro esigenze e ad accogliere proposte. L’assessore Marco Dal Forno e il consigliere Annarosa Amaduzzi, i quali hanno fortemente voluto la realizzazione del Tavolo, dichiarano: «Vogliamo creare occasioni in cui i giovani possano esprimersi, contribuire, lanciare idee, realizzare iniziative, valorizzando così il protagonismo di cui essi necessitano soprattutto nell’attuale periodo di generale difficoltà». Ai vari momenti di dialogo parteciperanno, oltre ai giovani interessati, alcune organizzazioni presenti sul territorio e l’Amministrazione stessa, che presto renderà pubbliche le date degli incontri. E’ ancora possibile prendere parte al Tavolo contattando l’educatore dell’area giovani Francesco De Rossi, che sta seguendo personalmente l’iniziativa (045.6339865; servizio.educativo@comune.valeggiosulmincio.vr.it). P.P.

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: VALEGGIO - Municipio - Pizzamiglio Unieuro - Fresco Mio - Alim. Venturelli Vivo - Pro Loco - Candominio Napoleon - Loro Petroli - Baita Alpini


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE di Peschiera

L’INIZIATIVA. Il nuovo progetto si chiamerà “Investire per il futuro 2015”

Giovani e disabili Assist lavorativo Prende il nome di “Investire per il futuro 2015” il progetto con cui l’amministrazione comunale di Peschiera del Garda accompagnerà persone di età superiore ai 18 anni nell’inserimento – o reinserimento - nel mondo del lavoro attraverso la predisposizione e la sottoscrizione di un patto contenente obiettivi e azioni da realizzare in collaborazione con il servizio Informalavoro – Bussola. Obiettivo principale è quindi aiutare disoccupati, disabili e persone over 50 non pensionate, nella ricerca di un’occupazione. «Tutto iniziò quando, nella precedente amministrazione, io ricoprivo il ruolo di vicesindaco: molte erano le persone che si rivolgevano al Comune chiedendo lavoro – afferma Orietta Gaiulli, sindaco di Peschiera -. A quel punto avevo proposto per questo stesso progetto lo stanziamento di 90.000 euro. Con la nuova Amministrazione “Investire per il

Orietta Gaiulli

Mirjana Stampfer

futuro” può godere di uno stanziamento di 100.000 euro, con i quali contiamo di poter aiutare 15 – 16 persone». «Attraverso questo progetto – afferma Mirjana Stampfer, assessore ai Servizi Sociali, Istruzione e Politiche giovanili del comune di Peschiera, professionista nell’ambito sanitario di Peschiera del Garda -, per chi sarà in possesso dei requisiti richiesti

verrà offerta la possibilità di svolgere un lavoro subordinato part – time – massimo 20 ore settimanali – della durata di minimo 4 mesi e massimo di 6, secondo le esigenze del lavoro assegnato presso una Cooperativa sociale secondo un programma di lavori prestabilito, con inquadramento al primo o secondo livello del Contratto collettivo nazionale del lavoro delle Coope-

rative sociali. I candidati idonei svolgeranno lavori utili alla Comunità e, al tempo stesso, verranno accompagnati nella ricerca di un lavoro per il futuro. Il servizio infatti provvederà con incontri periodici a monitorare la realizzazione delle azioni concordate e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. E’ importante che questo progetto venga visto come un’esperienza e un’occasione per rimettersi in gioco ma che non si fermi la ricerca di un “vero lavoro”». Il modulo e l’avviso integrale sono disponibili sul sito del comune e presso l’Ufficio Bussola (sede dell’Informagiovani) presso la Caserma d’Artiglieria di Porta Verona (martedì e giovedì 10.00 – 12.30, mercoledì 15.00 – 18.00). Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12.00 del 3 marzo. Per informazioni: 045 6401112; bussola@comune.peschieradelgarda.vr.it

PESCHIERA, PASTRENGO E CASTELNUOVO / SCUOLE MEDIE

“Un poster per la pace” Le scuole medie di Peschiera, Castelnuovo e Pastrengo hanno premiato i 224 disegni degli studenti che hanno partecipato al Concorso Internazionale Lions “Un poster per la pace” che quest’anno aveva come frase di riflessione “Pace, amore e comprensione”. Un impegno che il Lions Club Peschiera porta avanti da anni e che vede anche per l’edizione 2014-2015 la Presidente Loredana Bavosa e i referenti Lions di zona Lina Parolini e Albino Monauni impegnati a seguire le scuole che partecipano al concorso. Il Lions International promuove da 25 anni il Concorso con lo scopo di “incoraggiare i giovani di tutto il mondo ad esprimere la propria visione della pace”. Vi partecipano

milioni di giovani dagli 11 ai 13 anni di circa 100 paesi. Dopo una prima scrematura a livello di scuola e di commissione, i disegni in concorso vengono valutati in ulteriore battuta dai soci Lions di Club. Dopo Castelnuovo e Peschiera, si è conclusa a Pastrengo, sabato 31 gennaio, la serie delle cerimonie di premiazione dei ragazzi. Per l’occasione erano riuniti in auditorium i

Lions locali, il dirigente scolastico Luigi Facchini, l’insegnante d’arte Prof. Fauci e le classi al completo con i rispettivi insegnanti. Per l’Amministrazione comunale di Pastrengo era presente le consigliera Michela Venturini. Per Pastrengo come primo scelto per l’ulteriore avanzamento è risultato il disegno di Enrico Tosoni che aveva ricevuto applausi in antepri-

ma nell’occasione del suo insediamento come Sindaco Junior del Consiglio dei Ragazzi della Scuola Media di Pastrengo. Il disegno di Enrico rappresenta una colomba che sostiene una mongolfiera avvolta nelle bandiere multilingue dei popoli che si libra tra i grattacieli spargendo semi di pace sulle strade della città. Bruna De Agostini

2111 A Peschiera del Garda per i cittadini d’età compresa tra i 16 e i 21 anni esiste già un progetto, “Mettiamoci all’opera”, nato nell’ambito del Progetto Giovani. Il comune di Peschiera – in collaborazione con il progetto “Bussola – tirocini” dell’Ulss22, offre ai ragazzi e alle ragazze, dai 16 ai 21 anni residenti nel territorio del comune di Peschiera, la possibilità di svolgere tirocini formativi (della durata di due mesi) di inserimento e re-inserimento lavorativo presso ditte del territorio. Per informazioni: Informagiovani lunedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.00 (Erika e Rosalba); tel 045.6401112; inofrmagiovani@comune.perchieradelgarda.vr.it

RIFIUTI E AMBIENTE/ CONCORSO

Raccolta differenziata Crea il tuo manifesto «Raccolta differenziata sempre: crea il manifesto»: è il concorso di idee lanciato dal Comune di Peschiera per trovare l’immagine più efficace che rappresenti la raccolta differenziata dei rifiuti, in modo da incentivare la sensibilità di cittadini e turisti. Attraverso il bando verrà premiata l’idea che meglio saprà esprimere i valori dell’iniziativa. «Il progetto è nato non solo per facilitare l’avvio di percorsi sul modo corretto di differenziare, ma anche per fare dell’educazione ambientale un elemento imprescindibile attraverso cui rafforzare il senso civico e di responsabilità dei cittadini verso il territorio che vivono tutti i giorni - spiega il consigliere con delega all’Ecologia Mattia Amicabile, ideatore del concorso . I partecipanti dovranno creare un’immagine accompagnata da uno slogan in italiano e inglese in grado di veicolare l’importanza della raccolta differenziata». Il bando è pubblicato sul sito del Comune (www.comune.peschieradelgarda.vr.it) sia in home page che nella sezione dedicata ai bandi e agli avvisi. La partecipazione è aperta a tutti senza limiti di età: la domanda va presentata entro il 15 marzo e verrà esaminata da un’apposita commissione. L’idea giudicata più originale ed efficace nella comunicazione verrà premiata con 500 euro (150 euro al secondo e terzo classificato). Maggiori informazioni e dettagli su bando e modalità di partecipazione ai numeri 045/6444731 (ufficio lavori pubblici) e 045/6444717 (ufficio affari generali). Katia Ferraro

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: PESCHIERA - Municipio - Centro pensionati Arilica - Gruppo Alpini - Distributore Agip - Area Camper Peschiera - Area Camper Frassino CAVALCASELLE - Superm. Bertoldi CASTELNUOVO - Municipio - Biblioteca La Bottega Alimentari - Sepermercato Prix Circolo Noi SANDRÀ - Farmacia Pietropoli - Impianti Sportivi


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE di Lazise

IL 26 GENNAIO. Tre provvedimenti sono stati approvati in modo definitivo

2112 L’ACCORDO

Consiglio caldo Opere pubbliche: i progetti avanzano per l’urbanistica Un altro Consiglio comunale “caldo” quello del 26 gennaio a Lazise, che ha visto l’approvazione definitiva di tre provvedimenti in materia urbanistica. Innanzitutto la modifica dell’accordo pubblico-privato in località Rocchetti. Quindi della variante alle zone residenziali introdotte dalla precedente amministrazione (in particolare le Rs, residenziali speciali) che sono state uniformate alle altre zone edificabili prevedendo un indice di edificabilità dove prima era assegnato un volume che poteva essere “consumato” secondo l’ordine di arrivo delle richieste (per un totale ora previsto di circa 62mila mc). Infine, lo stralcio definitivo di due dei 15 accordi pubblicoprivato cancellati a giugno, quello che concedeva volume residenziale e commerciale in località Zappo in cambio della realizzazione di una rotatoria e l’accordo con la società Immobiliare Pacengo, la cui modifica concordata durante l’ultimo mandato dell’ex sindaco Renzo Franceschini aveva portato alla riduzione della volumetria prevista in zona lago (26mila metri cubi rispetto agli originari 34mila) con conversione della destinazione da turistico-ricettiva a residenziale in cambio della sistemazione viabilistica della frazione. Essendo in essere un accordo preesistente, lo stralcio comporta il ritorno alle condizioni

Luca Sebastiano

Giorgio Benoni

precedenti, «ma c’è la volontà di rinegoziare l’accordo», ha assicurato il sindaco Luca Sebastiano. Dai banchi dell’opposizione sono fioccate le accuse di incoerenza rispetto ai proclami elettorali: ai consiglieri di minoranza non è sfuggita l’assenza dell’assessore Giorgio Benoni che non ha nascosto il suo malessere: «Provo una grande sofferenza – ha ammesso Benoni riferendosi alla mancata bocciatura delle zone residenziali –. Avevo detto ai miei colleghi di Giunta che non avrei partecipato al Consiglio. La modifica dell’accordo con la società Azienda agricola Rocchetti (oggi Area Progresso, ndr) è altro argomento sul quale io e i colleghi di opposizione all’amministrazione Franceschini (ovvero lo stesso Sebastiano e l’attua-

le vicesindaco Eugenio Azzali, ndr) abbiamo speso fiumi di inchiostro e denunce. La mia condotta rimane coerente a quelle posizioni e a quanto è stato rivendicato nel programma elettorale». Ancora presto per parlare di dimissioni, ma le sue parole rivelano che questa non è poi una possibilità remota: «Mi consulterò per decidere cosa sarà meglio fare per il bene comune, pensando anche alle battaglie fin qui sostenute e che ci hanno portato a un grande consenso elettorale». Di parere opposto il sindaco Luca Sebastiano e gli altri consiglieri di maggioranza: «Siamo soddisfatti di aver chiuso la prima parte dei provvedimenti che migliorano e riconducono la programmazione edilizia alla legalità. Non

sono stati elargiti nuovi volumi. E’ troppo semplicistico pensare che si possa azzerare ogni scelta urbanistica pregressa senza valutarne le conseguenze». L’assessore all’Urbanistica Barbara Zanetti parla di mediazione tra due necessità: quella di «rientrare nei volumi previsti dal Pat» e quella di «evitare ricorsi legali, con il rischio di pesanti danni al Comune per la compressione di diritti già acquisiti dai cittadini al momento del nostro insediamento». Un’ulteriore limatura dei volumi non sarebbe stata quindi possibile, nonostante fosse questo l’obiettivo a cui puntava Benoni. Katia Ferraro

Il nuovo accordo pubblico-privato con la società Area Progresso (ex Azienda agricola Rocchetti) mantiene la volumetria prevista per l’edilizia convenzionata (10mila metri cubi), mentre riduce quella libera (22.500 anziché 25mila mc, distribuiti su un’area più vasta). Stabilito un diverso impiego dei 4 milioni e 375mila euro di compensazione che la società dovrà elargire a favore di opere pubbliche (375mila euro in meno rispetto all’accordo originario). Bocciato il centro della musica, tali risorse serviranno a finanziare quattro interventi: il completamento di lungolago Marconi e Cavazzocca Mazzanti fino al confine con Bardolino (per cui, ha annunciato il sindaco Luca Sebastiano, «stiamo ottenendo dal Demanio l’arretramento di qualche metro della recinzione davanti a villa Pergolana» che servirà ad allargare un passaggio ora impervio); la realizzazione di un tratto di passeggiata a lago tra Pacengo e Lazise e infine il nuovo edificio al posto delle ex scuole elementari di via Roma, che fungerà da centro civico con biblioteca e poliambulatori. Lo stabile di località Rocchetti, realizzato oltre dieci anni fa per essere usato come cantina verrà acquisito dal Comune: fungerà da magazzino ed eventuale sede della protezione civile. I tempi per la realizzazione delle opere pubbliche si prospettano lunghi: per l’inizio dei lavori per le passeggiate a lago si dovrà attendere fino ad ottobre. «Nel frattempo ci portiamo avanti con la fase progettuale», spiega l’assessore all’Urbanistica Barbara Zanetti, assicurando che «tutte le opere dovranno essere finanziate entro cinque anni». K.F.

I DATI. Lazise fa il censimento: 6.932 residenti a fine 2014. E le morti superano le nascite Sono 6.932 i cittadini residenti a Lazise alla fine di dicembre 2014. E i morti sono maggiori dei nati. Sono 64 (34 femmine e 30 maschi) i lacisiensi passati a miglior vita, mentre ne sono venuti alla luce 57 (32 femmine e 25 maschi). La crescita della popolazione, rispetto alle 6.875 unità del 2013, è principalmente dovuta all’immigrazione. Ne sono "entrati" 295, di cui 147 maschi e 148 femmine, mentre ne sono emigrati 231 (115 maschi e 116 femmine). Sono 3048 i nuclei familiari, molti dei quali monofamiliari. I matrimoni celebrati con il rito civile, a Lazise, sono stati 30, molti dei quali fra cittadini non residenti. Sono invece 17 i matrimoni celebrati con il solo rito religioso. Anche qui sono in prevalenza coppie che provengono da fuori paese. Gli stranieri che abitano e vivono a Lazise sono 677 (304 sono maschi e 373 femmine). Il divario fra maschi e femmine è caratterizzato dalla presenza di alcune donne straniere che prestano la loro attività a Lazise quali badanti di anziani (moldave, ucraine e sri lankesi). «Con il censimento della popolazione del 2011, voluto dall'ISTAT - spiega Franco Pezzini dell'ufficio anagrafe comunale - abbiamo fatto una certa pulizia. Molti soggetti che risultavano residenti "sulla carta" ma di fatto irreperibili, sono stati depennati dall'anagrafe comunale. Si tratta di circa 250 unità, in massima parte brasiliani che dopo aver ottenuto la doppia nazionalità sono tornati nel loro paese senza comunicarlo». Una curiosità: sono oltre 70 le suore che vivono a Colà, religiose appartenenti alla Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone che a Colà sono ospiti della loro casa di risposo in via Malcanton. La comunità straniera più rilevante è quella romena con 164 persone, 69 invece sono i brasiliani, 49 i tedeschi e 48 i moldavi, 31 i srilankesi, 30 gli albanesi e 29 i cinesi. Infine 26 i marocchini, seguiti da macedoni, ucraini, croati. «Abbiano anche altre nazionalità rappresentate - conclude Pezzini - ma sono numeri esigui, al di sotto della decina. Evidenziamo, invece, che non abbiamo la presenza di alcun profugo proveniente dai paesi in guerra o dagli sbarchi nella zona mediterranea». Sergio Bazerla


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE di Garda - Costermano

GARDA. Focus sul tema nel Consiglio comunale del 10 febbraio

13

COSTERMANO. Passarini elogia gli incontri fatti con i cittadini

A proposito Il confronto di parcheggi è apprezzato

Stefano Passarini alla presentazione

Fucus sui parcheggi per la Giunta comunale di Garda durante la seduta dello scorso 10 febbraio. A marzo 2014 l’amministrazione aveva accolto la proposta avanzata dal Comandante della Polizia Locale, Alessandro Goldin, di internalizzare il servizio di gestione del parcheggio comunale di via Preite e delle aree di sosta a pagamento del comune di Garda nelle varie vie del paese con il sistema dei parcometri allo scopo di verificarne a consuntivo i risultati. L’obiettivo era garantire una rotazione costante dei veicoli allo scopo di soddisfare le esigenze di sosta di un alto numero di utenti, oltre a contenere il fenomeno della sosta in aree vietate. Una scelta che a quanto pare ha prodotto buoni risultati, sia in termini di ricaduta sul complessivo sistema della mobilità urbana, sia in termini economici, per gli introiti che ha prodotto (495.000 euro). Da qui la decisione dell’amministrazione di proseguire nella stessa direzione: il servizio di gestione dei parcheggi e delle aree di sosta proseguirà anche nel 2015 (dall’1 aprile al 31 ottobre), con le stesse tariffe dello scorso anno e attraverso l’utilizzo di parcometri, dalle 8.00 alle 24.00. E’ previsto l'utilizzo delle tessere magnetiche oltre che per la gratuità dei primi 40 minuti sul lungolago anche per la sosta a titolo gratuito dei cittadini residenti fuori dal centro storico nel parcheggio di piazzale Caboto, mentre, per i cittadini con residenza in centro storico, è possibile effettuare una formula in abbonamento, con utilizzo della tessera magnetica, al fine di consentire loro la sosta in tutti gli spazi a pagamento. Rimarrà anche nel 2015 il servizio di Bus Navetta dal centro di Garda alle

vie periferiche e viceversa, attivo nel medesimo periodo in cui lo saranno le aree di sosta a pagamento, mentre verrà assunto a tempo determinato un nuovo agente di polizia locale. L’amministrazione inoltre sta predisponendo uno studio di fattibilità per l'automazione del parcheggio di via Preite. «La scelta di gestire direttamente il servizio dei parcheggi e stalli blu determina un vantaggio per il Comune di Garda, che potrà avere la possibilità di esercitare la più totale ingerenza, direzione,

coordinamento, supervisione e controllo sulla gestione, nonché sull'andamento economicofinanziario – affermano gli amministratori -. L'incremento delle prestazioni e lo sforzo organizzativo richiesto al personale interno, anche in termini di formazione e riqualificazione, a seguito della internalizzazione del servizio in argomento, consentiranno inoltre un innalzamento della qualità e quantità dei servizi prestati dall'Ente, che si traduce in maggiori benefici per l'utenza». Riccardo Reggiani

«Alla popolazione è piaciuto molto il fatto che per la prima volta un Sindaco illustrasse così dettagliatamente il bilancio comunale e le varie tassazioni. E' stato un confronto molto positivo che mi ha dato carica ed energia». Con queste parole il sindaco di Costermano, Stefano Passarini, parla delle quattro serate dedicate alla popolazione organizzate nelle prime settimane del 2015 a Costermano capoluogo e nelle frazioni di Albarè, Castion e Marciaga. “Partecipare in comune…è conoscere” era il titolo degli incontri durante i quali Stefano Passarini ha fatto il punto della situazione dei primi sei mesi di mandato amministrativo. «E' stato faticoso preparare il materiale così da ren-

GARDA / IL BILANCIO

Videosorveglianza attiva L’amministrazione comunale di Garda fa il punto della situazione, per l’anno 2014, in merito al sistema di videosorveglianza attivo dal 2005 sul territorio comunale ed utilizzato, oltre che dal Comando di Polizia locale, anche da altri Comandi di Polizia Locale, Carabinieri e Polizia Stradale di Bardolino nel corso di accertamenti inerenti attività di indagine correlate a reati perpetrati nel comune di Garda. 127 sono stati gli accessi al sistema per effettuare accertamenti inerenti indagini di vario tipo (polizia stradale, giudiziaria, amministrativa), mentre 16 sono state le indagini di polizia giudiziaria che hanno avuto nei filmati fonte di prova del fatto reato. Il sistema di videosorveglianza ha rappresentato un valido alleato anche nel combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti: 12 sono stati gli accertamenti sanzionatori per l’abbandono di rifiuti presso le zone automatizzate di via San Francesco e Corso Italia. Ed è stato sempre grazie al sistema di videosorveglianza che sono stati individuati gli autori,

che si erano dati alla fuga, di sinistri stradali con danneggiamento al patrimonio comunale. «Il sistema – affermano dall’amministrazione comunale – è stato di importante ausilio nell’accertamento della dinamica di alcuni sinistri stradali nei quali le testimonianze raccolte erano discordanti.

Stiamo esaminando alcune proposte di implementazione del sistema (varchi automatizzati, monitoraggio area portuale, sistema di rilevamento di coperture assicurative e revisioni) che permetterebbero di aumentare le potenzialità del sistema stesso in termini di sicurezza ed efficacia».

dere il tutto scorrevole e piacevole da ascoltare – afferma il primo cittadino -. Ne sono stato però felice e ho trovato molto interesse nella popolazione. Penso di ripetere questi incontri ogni sei mesi». Fulcro degli incontri è stato l’approfondimento degli impegni affrontati negli ultimi mesi, comprese le opere pubbliche realizzate: dal piano asfalti alle manutenzioni e agli adeguamenti effettuati sul territorio e sugli edifici pubblici del Comune, dalle opere realizzate presso la scuola elementare di Castion per l’adeguamento alle normative antisismiche al nuovo impianto di videosorveglianza che entrerà a regime in primavera con due telecamere per ogni frazione e una telecamera per il capoluogo. Oltre all’avvio della procedura per aggiungere al nome di Costermano il termine “sul Garda”, il primo cittadino ha illustrato quanto fatto relativamente al PAT e all’iter per la ridistribuzione della cubatura e l’adeguamento alle richieste pervenute. «Un occhio di riguardo è stato riservato inoltre alle politiche sociali – precisa Stefano Passarini -: in questo momento è prioritario aiutare chi ha perso il lavoro, così come gli anziani e le famiglie bisognose: da

qui la partecipazione a diversi bandi per assunzioni, la creazione del Portale “Lavoro in Baldo – Garda”e la Banca Ore per il ritiro e il trasporto a centri di distribuzione degli alimenti»… Ma l’argomento più atteso era quello relativo alle tasse versate dai cittadini nel 2014: «Il totale delle tasse versate dai nostri cittadini nel 2014 – continua Passarini - è pari a 15.834.384,78 euro: di questi solamente il 13,32% (ossia 2.109.215 euro di cui 1.400.000 euro di IMU, 300.000 euro di TASI e 409.215 di addizionale comunale) è rimasto nelle casse del Comune. Il 4% è andato rispettivamente a Regione Veneto per l’addizionale regionale (642.289 euro) e al Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti (700.000 euro), mentre il 78,20% è andato a Governo. Stiamo parlando di 12.382.880 euro (di cui 11.815.902 euro come tassazione sui redditi e 566.9978 come IMU 2014) finiti a Roma, da cui, nel 2014, sono arrivati al comune di Costermano 156.112 euro…Una cifra irrisoria che ci ha costretti ad adeguare (a livelli medi rispetto ai Comuni limitrofi) le aliquote IMU e TASI».

NOTIZIE IN BREVE E’ in programma per domenica 8 marzo la 17° Campestre di Bardolino – Trofeo Azienda Agricola Costadoro e 10° Trofeo Ugo Bonvicini valido come 6° prova provinciale CSI. Ad organizzare gli eventi il Gruppo Sportivo Bardolino in collaborazione con il comune di Bardolino e Atletica Valpolicella. Il ritrovo, per domenica 8 marzo, è previsto alle ore 8.30 in località Costadoro. Alle 9.15 avrà inizio la campestre, il cui servizio sanitario sarà curato dalla Croce Rossa di Bardolino. Per informazioni: D a n t e 348.2341068.


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE di Castelnuovo - Riviera

SANDRÀ. L’azienda centrale ha preannunciato la decisione. Pronta la risposta del Sindaco

L’ufficio postale chiude in aprile? La frazione di Sandrà rischia di perdere l’ufficio postale. In una comunicazione pervenuta al sindaco di Castelnuovo del Garda Giovanni Peretti, Poste italiane preannuncia infatti la chiusura degli sportelli dal prossimo 13 aprile. Il sindaco ha risposto prontamente alla direzione di filiale con una lettera nella quale sottolinea «l’importanza del servizio in una frazione che conta 2.900 abitanti», peraltro destinati ad aumentare in virtù di una nuova lottizzazione. «L’ufficio postale di Sandrà è un punto di riferimento per gran parte della popolazione, anche grazie al

rapporto fiduciario instaurato negli anni ─ osserva il sindaco ─. Tra l’altro, l’ufficio postale di Castelnuovo del Garda risulta già sovraffollato e temo non sarà in grado di assorbire un ulteriore aumento di utenza». Peretti conclude invitando Poste Italiane a «riconsiderare la chiusura dell’ufficio e di valutare la possibilità di limitare l’apertura ad alcuni giorni la settimana: una soluzione che consentirebbe all’utenza fidelizzata la frequentazione dello sportello». Nel frattempo è già partita una raccolta di firme tra gli abitanti della frazione per scongiurare la chiusura del-

l’ufficio. «Non lascerò nulla di intentato per salvaguardare il mantenimento del servizio – promette il sindaco ─

ma auspico un confronto costruttivo sulla rimodulazione dell’offerta attuale».

14 CASTELNUOVO

Il Consiglio dei ragazzi Si è insediato il nuovo Consiglio comunale dei ragazzi di Castelnuovo del Garda. Tra gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “A. Montini” sono stati eletti sindaco Tommaso Cona, vicesindaco Mattia Fioravanti e segretario Serena De Falco. Questi invece i componenti delle Commissioni tematiche individuate dai ragazzi. Commissione Ambiente: Anna Bagolini, Emma Perantoni, Marta Oliosi, Serena De Falco e Alessia Castellari. Commissione Sport: Enrico Bianchi, Tommaso Oliosi, Alessan-

dro Molesini e Rui Jordi Cuomo Scanzi. Commissione Informatica: Tommaso Cona, Thomas Pizzini e Mattia Fioravanti. Commissione Struttura scolastica: Pietro Minelli, Lorenzo Moretto e Alessandro Scorrano. L’iniziativa è attiva dal 2005 con il coordinamento dell’educatore Gabriele Mazzi. Anche per quest’anno scolastico al progetto è stato destinato un fondo di 1500 euro. La presentazione ufficiale del nuovo Consiglio dei ragazzi è stata allietata dall’esibizione degli allievi dell'indirizzo musicale dell'Istituto.

CASTELNUOVO. Prima “rotazione delle cariche” in Giunta Prima rotazione delle cariche in Giunta nell’Amministrazione comunale di Castelnuovo del Garda. Con la firma del decreto di nomina dell'assessore Roberto Oliosi, che ha preso il posto dell'ex sindaco Maurizio Bernardi, il sindaco Giovanni Peretti mantiene la promessa fatta in campagna elettorale. «Il principio della rotazione prevede che tutti i consiglieri di maggioranza, ad eccezione del vicesindaco Ilaria Tomezzoli che rimarrà assessore per l'intera legislatura, ricoprano per due anni l'incarico di assessore conservando le deleghe assegnate ─ spiega il sindaco Peretti ─. In questo modo tutti gli amministratori avranno modo di seguire l’intero iter dei progetti: dall’inizio al loro compimento». Roberto Oliosi manterrà la carica per sei mesi conservando le stesse le deleghe che aveva come consigliere: Ecologia, Ambiente, Energia e Manutenzione del patrimonio. L'ex sindaco Maurizio Bernardi continuerà invece a far parte della squadra Roberto Oliosi Maurizio Bernardi amministrativa come consigliere.

BARDOLINO. De Beni incontra i nuovi maggiorenni del 2014 Il sindaco di Bardolino Ivan De Beni ha incontrato in Municipio, a palazzo Gelmetti, i ragazzi che hanno festeggiato i diciotto anni nel corso del 2014. In poco meno di una ventina hanno aderito all'invito dell’Amministrazione comunale presente con quasi tutti gli effettivi. Particolare interesse e curiosità ha suscitato l’illustrazione, spiegata dai responsabili delle locali sezioni donatori di sangue e della Croce Rossa, delle attività svolte sul territorio comunale dalle due associazioni di volontariato. Ai diciottenni, al termine dell'incontro, è stata donata una chiavetta usb, personalizzata con lo stemma del Comune, contenente la Costituzione italiana. Consegnati anche dei gadget offerti dall'Avis. I ragazzi sono stati invitati a lasciare il proprio indirizzo e-mail per ricevere la newsletter settimanale del Comune. Comunicazione che ogni mercoledì raggiunge quasi 1.400 iscritti. E' seguito un rinfresco alla Loggia Rambaldi.

NOTIZIE IN BREVE (K.F.) IMPOSTA DI SOGGIORNO. Il Consiglio comunale di Lazise ha approvato la modifica del regolamento che disciplina l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Invariate le tariffe introdotte l’anno scorso, mentre il periodo di applicazione viene anticipato di un mese, al 1° aprile (stabile il termine fissato al 31 ottobre). Ridotti invece i giorni massimi di pagamento, che passano da 30 a 21. Lazise è stato uno degli ultimi paesi gardesani ad introdurre l’imposta di soggiorno: nel 2014, primo anno, è stato incassato 1 milione e 315mila euro. (S.B.) CAMBIO DELLA GUARDIA ALL'ASSOCIAZIONE ANZIANI LAZISE. Alla guida del sodalizio della terza età, per il quadriennio 2015-2018 sarà Vittoria Pachera. A seguire sono stati eletti: Angelo Azzali, Gaetano Bigagnoli, Antonio Corazza, Maria De Carli, Maria Teresa Delana, Giovanni Faccioli, Lina Mazzi, Dino Nogara, Paolo Rossi, Renzo Tosato, Ester Vinco, Alessandro Pachera, Renato Rama, Sergio Bazerla. mentre il collegio dei revisori risulta così composto: Giuseppe Corradi, Luisa Olivetti, Bruno Vischio. DEFIBRILLATORI: dono dei laciciensi. Sono sei i defibrillatori semiautomatici installati sul territorio comunale. Altri tre a breve. Sei sono stati acquistati dall'amministrazione comunale, tre sono stati collocati a Lazise (piazza Vittorio Emenuele, nella palestra di località La Pezza e in località Greghe presso gli impianti sportivi), uno a Colà in piazza don Vantini e due a Pacengo (sala civica e piazza Senatore Alberti). Due sono stati acquistati dall'Associazione Alpini di Lazise e uno dall'Associazione Gente e Territori. I defibrillatori offerti dalle penne nere saranno con ogni probabilità collocati al Centro Giovanile Parrocchiale e in una struttura sportiva. LA GENEROSITÀ DI LAZISE. Tre sono i furgoni di materiali consegnati alle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, a Verona, in via Prato Santo. La grande quantità di abbigliamento usato, coperte e trapunte, è stato raccolto tramite la parrocchia dei Santi Zenone e Martino in occasione delle festività natalizie. Il tramite è stato il parroco, Don Achille Bocci, che ha raccolto l'invito del responsabile di zona della sezione di Lazise del Corpo Italiano del Soccorso dell'Ordine di Malta per questa "campagna" di sostegno ai senza fissa dimora che vivono a Verona.

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: GARDA - Municipio - Agenzia Immobiliare Regina Adelaide - Ufficio Turistico - Panificio Bullio - Frutta Bertoldi COSTERMANO - Municipio Pasticceria Bullio CASTION - Alimentari Tabacchi BARDOLINO - Municipio Distributore Esso Fermata Corriere - Avis - Il Fornaio Club Mezza Età - Panificio Bullio CALMASINO - Ortofrutta Bardi Distributore Esso LAZISE - Municipio - Supermarket A&O Centro Anziani - Panificio Bullio Sotto i Portici - Distributore Eni - Poste COLÀ - Circolo Acli - Supermercato Lucia PACENGO - Ugolini Petroli LOCALITÀ RONCHI - San Marco Petroli


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE di Affi - Cavaion

AFFI. Il sindaco Bonometti: «La struttura non sta portando i risultati sperati»

2115 AFFI / GLI INCONTRI

Impianto fotovoltaico Appuntamenti sull’attualità C’è delusione nell’aria Sono note di delusione quelle con cui il sindaco di Affi, Robetto Bonometti, descrive la situazione dell’impianto fotovoltaico installato quattro anni fa dal Comune presso la rotatoria per Peschiera del Garda. I dati della produzione dell'energia elettrica dell'impianto comunale purtroppo parlano chiaro: nel 2013 sono stati prodotti 1.232.372 kwh per un fatturato di 112.329,68 euro, a fronte di una produzione di 1.216.992 kwh nel 2014 per un fatturato di soli 63.868,50 euro. «Dal raffronto di questi dati afferma il primo cittadino emerge che, nonostante il calo di produzione nel 2014, anno in cui tra l’altro il tempo non ha di certo aiutato, la forte crisi economica ha fatto sì che il valore dell'energia elettrica sia così tanto diminuito da far registrare un calo di fatturato del 50%. Un calo, questo, dovuto alla diminuzione della richiesta di energia verde sull’intero territorio nazionale. Purtroppo la mancanza di questi introiti nell’ultimo anno ha costretto l'amministrazione Comunale ad applicare l'aliquota massima sulla TASI. Come Amministrazione siamo contrari alla tassazione sulla prima casa, ma

a causa di una serie di fattori, tra cui la diminuzione dei contributi da parte dello Stato e questo mancato introito, per far quadrare il bilancio siamo stati costretti a prendere questa decisione. E’ triste vedere che questo impianto fotovoltaico, frutto di percorso iniziato a gennaio 2008 con la firma a Bruxelles del Patto dei Sindaci, non sta portando i risultati sperati». L’impianto fotovoltaico del comune di Affi fa parte di un disegno più ampio dell’amministrazione comunale per la salvaguardia e il rispetto dell’Ambiente: il Comune si è dotato già tre anni fa di un Piano d'Azione per l'Ener-

gia Sostenibile, rispettando così l'obiettivo europeo 2020-20 (ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico, il tutto entro il 2020). Di questo fa parte anche un progetto approvato qualche giorno fa dal Consiglio comunale per la riorganizzazione del sistema di illuminazione del territorio. «Attraverso un progetto stilato poco tempo fa – spiega il primo cittadino – il comune siglerà un accordo con la ditta che si aggiudicherà l’appalto: il Comune da parte sua avrà un contratto fisso per l’illumi-

CAVAION. Associazione rurale italiana: assemblea nazionale Domenica 1 febbraio la sala civica di Corte Torcolo di Cavaion ha ospitato l’assemblea nazionale dell’Associazione rurale italiana (Ari, parte del Coordinamento europeo Via Campesina), realtà attiva da oltre 20 anni per promuovere un modello di agricoltura contadina di tipo familiare, basata sui piccoli produttori. Durante la giornata, a cui ha partecipato anche il sindaco Sabrina Tramonte, sono stati affrontati molti argomenti: l’attività svolta da Ari nel 2014, lo stato di salute dell’agricoltura italiana e internazionale, le considerazioni sull’Anno internazionale dell’agricoltura familiare promosso dalle Nazioni Unite e appena concluso, ma anche uno sguardo alternativo sull’Expo, l’esposizione universale che a maggio aprirà i battenti a Milano. Il tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta, energie per la vita”, è molto caro agli agricoltori di Ari, che non nascondono dubbi e critiche su come l’argomento verrà affrontato durante i sei mesi di evento. Nel corso dell’assemblea, comunica Ari in una nota, «le aderenti e gli aderenti ad Ari hanno preso con fermezza la posizione di non riconoscimento dell’evento Expo 2015 come portatore di iniziative condivisibili». Sotto il suo slogan, prosegue il comunicato, Expo «afferma l’agroindustria come produttore di cibo in grado di sfamare il pianeta. I contadini e le contadine di Ari sanno che proprio il modello agroindustriale è quello che genera i maggiori squilibri alimentari, ambientali, climatici e sociali mentre solo l’agricoltura contadina, che non trova alcuno spazio credibile all’interno dell’evento, può condurre alla sovranità alimentare dei popoli». Per “nutrire il pianeta”, sostengono i contadini di Ari, l’unica ricetta è promuovere la sovranità alimentare, la capacità di ciascun popolo di produrre e consumare il cibo della propria terra. Per farlo il modello di agricoltura a cui puntare è quello “familiare” che secondo i piccoli produttori (12 milioni in Europa) e alcuni esperti della materia non troverebbe giusta rappresentazione ad Expo. Bocciata anche la Carta di Milano, protocollo che nascerà durante Expo per raccogliere propositi e impegni da far sottoscrivere a governi, istituzioni, cittadini e imprese e che alla fine verrà consegnata al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon perché ne faccia un atto di indirizzo internazionale. Secondo Ari la Carta di Milano è un «documento scaturito direttamente dalla visione dell’agroindustria», mentre Attilio Romagnoli, giovane agricoltore di Lazise e consigliere di Ari, conclude con una constatazione amara: «Noi piccoli contadini saremo coinvolti all’Expo solo per comprare il biglietto per entrare alla fiera». Katia Ferraro

nazione del territorio, mentre all’azienda spetterà il compito di sostituire tutte le attuali lampade con dispositivi a led, provvedendo, dove necessario alla manutenzione degli impianti esistenti. Si tratta di una vera e propria riorganizzazione anche nella gestione dell’illuminazione pubblica che garantirà al Comune un buon risparmio».

Promozione di iniziative sociali e culturali per una crescita della società secondo i valori della solidarietà cristiana: questo è uno degli scopi della Fondazione Elena Da Persico di Affi, ispirata al pensiero di Elena da Persico, giornalista e scrittrice, impegnata in ambito sociale e valida collaboratrice di Giuseppe Toniolo. Ed è proprio dallo spirito della Fondazione stessa che nascono gli incontri di riflessione e approfondimento su temi di attualità con l'apporto di relatori autorevoli e ad offrire riflessioni di qualità. «Gli incontri svolti nel corso degli anni sono sempre stati molto partecipati, hanno sollecitato notevole interesse e fatto emergere il desiderio e l’importanza di luoghi di approfondimento – affermano gli organizzatori -. Il prossimo incontro si terrà sabato 11 aprile dalle ore 9.30 alle 12.30 presso Villa Elena ad Affi. Il tema è di grande attualità: "Jobs Act" - La nuova riforma del Mercato del Lavoro.

Giorgio Santini sarà il qualificato relatore, Senatore della Repubblica italiana, già Segretario Generale Aggiunto della CISL. Il Convegno, a partire dalla presentazione dei contenuti della Legge, si pone l'obiettivo di offrire una lettura sulle reali prospettive di lavoro per i giovani e sulla possibilità di occupazione per il nostro Paese, in un contesto di Mercato del Lavoro europeo e mondiale. All’intervento del relatore seguirà il dibattito, occasione preziosa di confronto per tutti i partecipanti». Aderiscono all’iniziativa: Fondazione "Giuseppe Toniolo", Parrocchia di Affi, Azione Cattolica Diocesi di Verona, C.I.F. Provinciale di Verona, ACLI di Verona, Ufficio Pastorale del Lavoro Diocesi di Verona, Scuola di formazione all'impegno sociale e politico Diocesi di Verona, Centro Culturale "Pieve di S. Maria Maggiore" Garda, Istituto Salesiano don Bosco Tusini Bardolino, Associazione Salesiani Cooperatori Bardolino.


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE del Baldo

RIVOLI. Parlano il consigliere di minoranza Gandini e il vice primo cittadino uscente Campagnari

Il Sindaco si dimette Ecco tutte le reazioni Hanno colpito Rivoli come un fulmine a ciel sereno le dimissioni del sindaco Ornella Campagnari. Il 20 gennaio scorso il primo cittadino ha depositato infatti il documento d’addio al Protocollo motivandolo con “problemi personali”. Una decisione sofferta, che ha lasciato senza parole popolazione, dipendenti, colleghi, tutti stretti intorno ad Ornella Campagnari, nel desiderio di vederla tornare a sorridere. Nel frattempo a Rivoli il 10 febbraio è stato nominato un Commissario, ma è grande attesa per i nomi dei possibili candidati a

primo cittadino: se il Presidente della Repubblica invierà comunicazione prima del 24 febbraio i rivolesi torneranno alle urne già a maggio in concomitanza con le elezioni regionali.Ad intervenire in merito sono Mirco Campagnari, vicesindaco uscente ed ex sindaco di Rivoli, e Luca Gandini, consigliere di minoranza, candidato sindaco alle scorse amministrative. Il 9 febbraio è stato l’ultimo giorno in Comune per Ornella Campagnari. «Esprimo alle Concittadine e ai Concittadini viva gratitudine per la fiducia accordatami, alla

quale intendo corrispondere anche attraverso la mia rinuncia all'incarico elettivo, nel momento in cui ritengo in coscienza di non poter farvi fronte al meglio – afferma il Sindaco uscente -. Vorrei esprimere un ringraziamento anche al gruppo, ai dipendenti, al personale dell'Amministrazione Comunale, alla ProLoco, alla Biblioteca, alle Associazioni. Un saluto particolare anche ai Sindaci con i quali ho collaborato in occasione delle diverse progettualità e dai quali ho ricevuto molte manifestazioni di vicinanza».

Ornella Campagnari

L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE DI MINORANZA LUCA GANDINI «Ho già avuto modo di esprimere tutta la mia solidarietà al Sindaco Ornella Campagnari, anche perchè sono consapevole che la scelta maturata è stata difficile e sofferta. Auguro di cuore al sindaco di riuscire a ritrovare la propria serenità quanto prima. Si è appreso che le motivazioni delle dimissioni sono riconducibili a ragioni personali. Pur rispettando quanto affermato, sono convinto che ci siano ben altri motivi che hanno influito sulla decisione e mi auguro che emergano quanto prima, se non altro per far comprendere meglio alla comunità la reale situazione del nostro paese. Come ho già avuto modo dire, ribadisco che ho avuto la sensazione di un Sindaco abbandonato, lasciato troppo solo ad affrontare problemi che non sono nati ieri, ma che esistevano già in precedenza, in quanto ereditati dall’AmLuca Gandini ministrazione precedente. Comunque, resta il fatto che le dimissioni sono una sconfitta per tutti: Amministrazione, opposizione, dipendenti comunali, cittadini. Oggi ha perso l’intero paese! Oggi ha perso Rivoli! Purtroppo. In ogni caso, è inutile essere ipocriti quello che è successo è l’ennesimo segnale di crisi di un paese al collasso e che ora precipita nel baratro del commissariamento. Un paese fermo, che vanta un numero impressionante di problemi irrisolti e che purtroppo si è concentrato negli ultimi anni solo su opere faraoniche ( l’enorme scuola che probabilmente resterà un’ eterna incompiuta , il parco eolico utile ma che è poco redditizio ha prodotto circa 20.000€ nel 2013 , tanto per fare alcuni esempi ). Il futuro? Per quanto mi riguarda, come ho già avuto modo di dire più volte, io non sono un politico. Mi ero messo a disposizione della comunità a maggio per puro spirito di servizio; poi i rivolesi hanno fatto lo loro scelta – che rispetto – tant’è che io ho assunto ulteriori impegni professionali, che ora mi impediscono di assumere un impegno gravoso come quello di Sindaco del comune di Rivoli, non avendo il tempo necessario per svolgere l’incarico al meglio. Resta sicuramente il rammarico perché probabilmente a maggio si è persa vicendevolmente un’occasione. Recriminare è facile e ancora di più addossare colpe in questo momento, io invito tutti i rivolesi a rispettare la decisione del Sindaco Ornella Campagnari».

MONTE BALDO Il Monte Baldo secondo alcuni esperti ha le carte in regola per diventare patrimonio dell'Umanità. L'annuncio era stato dato in occasione di un incontro organizzato dal presidente della funivia Prada Costabella, Giuseppe Adami, alla comunità Montana Baldo-Garda assieme ai sindaci di Comuni della zona e quelli della parte trentina. Alla notizia si è dimostrato interessato e soddisfatto il presidente onorario del Wwf Veneto, Averardo Amadio, che ha partecipato al progetto avviato attraverso la consulenza dei professori Gianpietro Caliari e Alessandro Aicner. «Leggo compiaciuto che la Comunità Montana sta per chiedere all'Unesco l'attribuzione al Monte Baldo della qualifica di Patrimonio dell'umanità - spiega Amadio -. Il Wwf non può che apprezzare la sensibilità che la Comunità Montana ed il proprio presidente Giuseppe Adami dimostrano con l'iniziativa. Il Wwf unisce alla loro la propria voce come associazione che per la tutela del Baldo si batte da 40 anni», prosegue Amadio che annuncia: «Da qualche mese, dopo aver consultato l'assessore ai Parchi del Veneto Franco Manzato, abbiamo preso contatto con il direttore dell'ufficio Unesco a Venezia Philippe Pypaert, per il conferimento di questa ambita qualifica». Il numero uno del Wwf Veneto rivela inoltre che è in corso una raccolta firme di personalità della cultura e di associazioni veronesi a sostegno della proposta sottoscritta per ora dal comitato promotore. Il Wwf, che da sempre si batte per la salvaguardia dell'ambiente del Baldo e del territorio circostante, aveva lanciato un appello per la difesa proprio del monte che costeggia il Garda per tutelarne il ricchissimo patrimonio di flora e fauna. Proprio per promuoverne la conservazione ed arrestarne il degrado il Wwf si unisce alla richiesta della Comunità che il Baldo diventi patrimonio dell'Umanità. L.M.

16 LE PAROLE DI MIRCO CAMPAGNARI «Non sarà facile per nessuno ricoprire il ruolo di primo cittadino a Rivoli. Sinceramente auspicavo per tutti di evitare dualismi, in un momento particolare dove tutti dovremmo riflettere su che cosa è successo a Rivoli. Ma anche sulla comMirco Campagnari plessità del ruolo sull’imposizioni dallo stato centrale nelle scelte quotidiane, sulle pressioni dei privati cittadini nel volere cambiamenti immediati e degli uffici nel mantenere uno status quo dovuto già alla mole del lavoro quotidiano e ad un indirizzo preciso dello stato centrale di “Accorpare i piccoli Comuni” ma che di fatto non produce effetti positivi per la comunità e tantomeno risponde agli amministratori che ci mettono la faccia. Oggi, se si vuol servire bene un paese, il ruolo di Sindaco è diventato devastante e incompreso con mille sollecitazioni, difficilmente possibile da coniugare anche con i propri affetti e la propria famiglia. In questi anni è diventato tutto più difficile, ecco perché auspicherei un'unica lista per Rivoli: oggi più che mai è necessario unire potenzialità ed energie. Già troppe cose sono preposte alla divisione. In ogni caso voglio ringraziare il Sindaco Ornella Campagnari per il percorso fatto assieme. Vorrei inoltre dire ai giovani che si avvicinano a questo mondo complesso di continuare questo percorso solo se troveranno passione nel ruolo: pochi saranno coloro che vi ringrazieranno, tutto oggi è dato per scontato. Per quanto mi riguarda, lavorerò indipendentemente per chi ha voglia e volontà di vedere risultati per Rivoli, ma a questo punto voglio ribadire che sono a disposizione per il Paese, tengo troppo a Rivoli per ridiscendere in una competizione che di fatto andrà a dividere o a ricreare spaccature. Metterò a disposizione le mie esperienze e conoscenze per il paese, qualsiasi sarà il risultato elettorale. Per il futuro spero nelle novità, che a questo punto diventano obbligatorie per Rivoli, un paese dalle mille risorse e potenzialità a cui serve necessariamente una guida».

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: RIVOLI - Municipio - Farmacia Rizzotti Panificio el Pistor . Fiori La Groletta CAVAION - Locanda Centrale - Municipio - Market Tonoli - Eurospin - Panificio Zambiasi - Bar Pasticceria Dream Edicola SEGA - Lavasecco Modena AFFI - Municipio - Trattoria da Carlino Macelleria - Galleria Pascoli - Nissan Bertucco Auto ALBARE’ - Market Facchinetti PESINA - Plaza Caffè BOI - Market CAPRINO - Municipio - Farmacia Ambrosi - Circolo ricreativo terza età Stile in - Macelleria Padovan - Erboristeria Domus Mea - Stephy Calzature Panificio Pairoli - Stefy calzature Distributore Shell SPIAZZI - Alimentari SAN ZENO - Municipio - Bar Milano Salumeria Lenotti - Gelateria Dolce Vita - Panificio El Pistor


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

CRONACHE del Baldo

CAPRINO. Entro fine 2016, l’illuminazione potrebbe abbattere l’inquinamento

Luminosità futura Approvato il Picil Entro fine 2016 Caprino potrebbe avere una illuminazione pubblica che abbatterà l'inquinamento luminoso. A comunicarlo a pochi giorni dall’approvazione da parte del Consiglio comunale del Picil (Piano dell'illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso) è l’assessore ai servizi di rete pubblica Giovanni Pachera. «Negli ultimi 40 giorni – afferma l’assessore - si è completata l'approvazione all'unanimità del Picil, una sorta di piano regolatore dell'illuminazione attraverso cui si valutano i diversi tipi di strade, quartieri, località, regolando le caratteristiche che l'illuminazione deve avere per essere omogenea, permettendo di contenere i consumi energetici. Esso si

Giovanni Pachera

compone di vari capitoli: si analizza la situazione attuale, quindi si indica come abbattere i consumi e infine come uniformare la progettazione di nuovi impianti». Tutti i futuri interventi

pubblici e privati (come le lottizzazioni) dovranno seguire le regole dettate dal piano. Ora Caprino aspetta di sapere se otterrà i contributi dalla Regione. Riprende Pachera: «Nel 2014 la Regione ha pubblicato un bando per assegnare contributi agli enti pubblici che investono sulle reti d'illuminazione. Nei tempi previsti abbiamo partecipato chiedendo un milione e 400mila euro, somma che ci consentirà di valutare l'intervento per sistemare la rete. Sostituzione che potrebbe essere eseguita in proprio o affidando la gestione in appalto a una società». Nel frattempo ogni intervento dovrà uniformarsi al Picil, che si può consultare sul sito del Comune

www.comune.caprinoveronese.vr.it. «L'obiettivo che vogliamo raggiungere – conclude l’assessore - è quello di adeguare tutti gli impianti di pubblica illuminazione entro la fine del 2016. È un obiettivo ambizioso, ma siamo convinti di poterlo raggiungere. Già ora tutti gli interventi sono nel rispetto del contenimento energetico e dell'inquinamento luminoso». Anna Carla Brunelli, consigliere della minoranza Semplicemente Caprino, aggiunge: «Abbiamo votato a favore del Picil perché il risparmio energetico e il contenimento dell'inquinamento luminoso sono importantissimi. Se otterremo i contributi regionali, esortiamo la maggioranza a perseguire nei modi e nei tempi quanto approvato».

CULTURA. Serata “in rosa”. Donne caprinesi protagoniste Una serata per non dimenticare gli oltre 100 anni di lotte contro le discriminazioni e le violenza subite dalle donne di tutto il mondo e allo stesso tempo valorizzare la presenza della donna sul campo culturale, sociale e politico: questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Caprino nel proporre, in collaborazione con le “Donne Caprinesi”, “Intrecci Femminili di…” che avrà luogo venerdì 6 marzo alle 20.30 presso la “Barchessa” di Palazzo Carlotti. «Abbiamo pensato ad una serata che metta in risalto le donne di Caprino – afferma l’assessore alle Pari Opportunità Irene Armani -. In questa occasione saranno proprio le donne del nostro paese a trasmettere, ognuna con le proprie passioni, con le proprie abilità ed attitudini il contributo femminile della realtà locale; come Amministrazione riteniamo doveroso ma, con esteso piacere, sostenere e valorizzare il meritevole contributo femminile nella società e sul territorio. Quello della serata vuole essere un approccio concreto, per promuovere il ruolo di sempre maggior rilievo che la presenza della donna deve avere in strutture sociali moderne e di parità. La partecipazione alla serata – aggiunge ancora Armani - è estesa a tutti i cittadini di Caprino, non vuole essere la mera festa della donna ma, la condivisione con occasione di apprezzare le abilità femminili nella fotografia, nella musica, nel canto, nella cucina e nel racconto». Irene Armani

CAVAION / L’INCONTRO INFORMATIVO

Diabete giovanile Il diabete giovanile e le sue implicazioni al centro della serata del 28 gennaio scorso in sala civica a Cavaion. Organizzata dall’assessorato alla Sanità del comune di Cavaion e dall’Associazione Giovani e Diabete di Verona e fortemente voluta da alcuni genitori di ragazzi con diabete, la serata è stata dedicata all’approfondimento scientifico del diabete mellito di tipo 1 e degli altri disturbi metabolici, tra cui l’obesità. Ad intervenire il dottor Marigliano e la dottoressa Morandi del Centro di riferimento regionale di diabetologia pediatrica di Verona che hanno spiegato cos’è il diabete, sfatando false convinzioni sulle cause della sua insorgenza e sottolineando quali sono i

pilastri su cui si basa una corretta gestione del diabete: autocontrollo, corretta alimentazione, sport, adeguata terapia e controlli sanitari periodici. Ad emergere è stata la necessità di trattare l’obesità come una condizione patologica che necessita di un approccio sanitario strutturato, per evitare l’insorgenza di ulteriori complicanze. Un accento particolare è stato posto sulla pratica sportiva e l’attività fisica in genere: un costante esercizio fisico di tipo aerobico, almeno 3-4 volte settimanalmente, migliora l’efficacia dell’insulina. La dottoressa Mara Tommasi, pediatra di base, ha poi raccontato la sua esperienza professionale con sempre più frequenti casi di diabete infantile. Mariangela Trin-

chillo, presidente dall’Associazione Giovani e Diabete di Verona, ha spiegato invece l’importanza del ruolo dell’Associazione nel supportare le famiglie dal momento dell’esordio, nel reperire fondi per finanziare borse di studio per la ricerca scientifica, l’acquisto di apparecchiature sanitarie, la realizzazione di campi scuola per promuovere l’autogestione e un maggior senso di responsabilità nei giovani, oltre che nell’organizzare corsi di aggiornamento per insegnanti finalizzati alla gestione del diabete e delle eventuali emergenze che possano presentarsi in ambito scolastico e nel mantenere un costante dialogo con le istituzioni al fine di migliorare le condizioni di vita di questi bimbi e ragazzi.

17 CAPRINO / PANNOLINI LAVABILI Uno starter kit di pannolini lavabili di ultima generazione: questo il regalo che riceverà ogni nuovo nato del comune di Caprino Veronese. L’iniziativa è partita dall’amministrazione comunale che ha deciso di dare inizio ad una nuova campagna di sensibilizzazione. «I pannolini usa e getta sono costituiti in gran parte di plastica e inquinano l’ambiente già dalla loro produzione – afferma l’assessore all’Ecologia del comune di Caprino Veronese, Roberto Roberto Franceschetti Franceschetti -. In aggiunta si consumano molte risorse naturali, si utilizzano enormi quantità di legno per la cellulosa e si impiegano prodotti inquinanti quali plastica, idrogel e altro. I pannolini gettati rappresentano tra il 2 e il 10 % di tutti i rifiuti urbani e sono la terza voce in quantità di rifiuti domestici». «Esiste una strada alternativa ed ecologica a questo: i pannolini riutilizzabili – continua l’assessore alle Politiche Sociali, Giovanili e Pari opportunità, Paola Armani -. Anche solo sostituendo un paio di usa&getta al giorno con i lavabili si può ridurre di un terzo la produzione di rifiuti e di conseguenza anche la spesa per le famiglie e il Comune. Non è poi da sottovalutare il risparmio economico per le famiglie: utilizzando pannolini lavabili di buona qualità si stima un risparmio di circa 1500-2000 Euro in due anni e mezzo. Utilizzando gli stessi pannolini con il secondo o terzo figlio il risparmio raddoppia o triplica». Il progetto verrà presentato nelle serate del 24 febbraio e del 24 marzo alle ore 17.00 presso la Scuola dell’Infanzia “Magda Bodner” in Piazza Unità d’Italia. La modulistica per aderire all’iniziativa è scaricabile dal sito del Comune o ritirabile presso lo sportello dell’ufficio anagrafe.


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

SPORT

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RICONOSCIMENTO. L’alteta veronese: «La ciliegina di una stagione incredibile»

Triahtleta 2014 è Marco Corrà

E’ stato un evento da incorniciare per Marco Corrà quello del 31 gennaio scorso. A salire sul palco del prestigioso teatro Manzoni di Milano è toccato proprio a lui! L’occasione era di quelle speciali: il Gran Gala del Triathlon Italiano e l’assegnazione degli Oscar del Triathlon per la stagione 2014. Una sfilata di atleti, che, tolto il body da gara, hanno indossato l’abito delle cerimonie…e tra loro c’era anche il diciannovenne Marco Corrà, di Sant’Ambrogio di Valpolicella, il primo triathleta veronese a salire così in alto nel mondo del Triathlon, uno sport in continua crescita, diventato disciplina Olimpica, con molti atleti, più allenati , più tecnici, più sponsorizzati di qualche anno fa. Tanti gli ospiti di spicco della serata, a partire dal più illustre, il CT della nazionale italiana di Ciclismo, Davide Cassani, fino a Marco Sbernadori, primo presidente della federazione Triathlon e tanti altri ancora. Molti i premi elargiti ed altrettante le sezioni da premiare, dal Triathlon lungo alla gara più bella, dal libro più letto ai migliori atleti elite (Alessandro Fabian e Anna Maria Mazzetti)…Ed ecco poi la presentatrice annunciare: “the winner is…Marco Corrà, triathleta dell’anno 2014 per la categoria under 19”. Marco ha raggiunto il palco

con gli occhi commossi ed ha accolto con fierezza ed orgoglio quell’oscar, simbolo di tutto il settore giovani della Federazione italiana Triathlon. Uno straordinario traguardo per l’ambrosiano Marco Corrà, oro a squadre nella staffetta di duathlon agli Europei, argento a squadre nella steffetta duathlon ai Mondiali, terzo assoluto ai Campionati europei di duathlon, sempre a podio nelle gare nazionali di categoria, in luce nelle sue prime gare con i professionisti. La nomination è stata formulata da una giuria di esperti del settore e da alcuni giornalisti delle migliori riviste sportive, nonchè dal presidente della ETU la federazione europea di Triathlon. Marco, come commentare questo grande riconoscimento? «Questo riconoscimento rappresenta la ciliegina sulla torta di una stagione incredibile, in cui ho raggiunto risultati davvero importanti. Essere premiato insieme ai grandi campioni della mia disciplina è stata davvero un'emozione indescrivibile». Il 2014 è stato un anno da incorniciare per te. Ti aspettavi questo successo? «In questa stagione ho puntato sempre al massimo allenandomi molto e con grandi sacrifici. E posso dire che i

sacrifici fatti hanno ripagato con una stagione come questa, piena di successi e grandi prestazioni». Quali i tuoi progetti e obiettivi per il futuro? «L’anno prossimo sarà un anno sicuramente impegnativo, il mio primo anno tra i professionisti .Ciò non diminuisce la mia voglia di affermarmi nella triplice disciplina gli obiettivi saranno quelli di riuscire a raccogliere dei buoni piazzamenti ai campionati italiani e anche nelle gare di coppa Europa. Già il 19 aprile sarò impegnato a Melilla nella Spagna marocchina con la mia prima coppa Europa Elite. I miei progetti per il futuro mirano ad una cresta prestativa di alto livello con l'obiettivo di partecipare e raggiungere le future olimpiadi 2020». Riccardo Reggiani

BARDOLINO. La Champions League 2007 del Milan in vetrina Acclamata e fotografata. La Coppa Campioni vinta dal Milan di Ancelotti nella magica serata di Atene nel 2007 ha fatto capolinea nel piano nobile della Loggia Rambaldi di Bardolino. La coppa con le orecchie è stata portata in riva al lago da Nuccia Malvestiti, segretaria amministrativa dei Milan Clubs, e dal fido collaboratore Vincenzo Trovesi. I due non l’hanno mai mollata con lo sguardo durante la lunga notte rossonera per i festeggiamenti del 45° del Milan Club di Bardolino, del 40° di quello di Malcesine e il 25° del Milan Club di Verona. I rispettivi presidenti, (Giovanni Biganoli, Claudio Bertuzzi e Nereo Gabrielli) sono stati premiati con una targa ricordo dalla stessa dirigente nazionale che ha ricordato come esistano solo due copie della Coppa Campioni di Atene, oltre a quella ufficiale stabile nella sede dell’Uefa. Una è sotto chiave nella bacheca di “Casa Milan”, museo rossonero recentemente istituito in via Aldo Rossi a Milano, l’altra è itinerante ma esce dalla sede della società milanese solo dopo il via libera firmato direttamente dell’amministratore delegato Adriano Galliani. «Lui sa esattamente dov’è questa sera la Coppa» - ha continuato con verve e simpatia Nuccia Malvestiti. Il tutto prima delle decine di foto di rito con trofeo a far spola sui tavoli dei commensali in una sala rigorosamente rosso-nera e addobbata di tanti poster con le formazioni che hanno raccolto successi in Italia e in Europa fino ad arrivare ad essere il club più titolato nel mondo. Nel corso del tesseramento, un centinaio i partecipanti, c’è stato lo spazio per qualche piccolo aneddoto fino alla “benedizione” da parte di monsignor Giovanni Ottaviani. Il parroco di Bardolino, ha scherzato sui risultati negativi delle ultime settimane di Montolivo e soci, e si è augurato un cambio di passo in campionato. Alla festa ha partecipato anche Antonio D’Argento, coordinatore regionale dei Milan Club Veneto, e i presidenti dei Milan Club di Villafranca, Lazise e Caprino. «Il Veneto è la regione che non diserta mai San Siro. Il piazzale dello Stadio è sempre colmo di pullman provenienti dalla vostra regione» - ha sostenuto tra gli applausi Nuccia Malvestiti. Stefano Joppi

CALCIO FEMMINILE

Sport e disabilità: il sogno di Martina Ogni frase è condita da un sorriso. Vero e sincero. L’argomento la appassiona, il suo futuro lei lo ha già scelto: «Desidero far praticare sport ai disabili». Gli occhi si illuminano, Martina Gelmetti parla con il cuore. L’allenamento del pomeriggio è finito da un paio d’ore, il pallone lo mette da una parte per una trentina di minuti. L’attaccante dell’Agsm Verona calcio femminile apre le porte al domani davanti a un aperitivo, sorseggiando una tonica: una confessione dietro l’altra, insomma, con quella sensibilità che la contraddistingue da sempre. «In autunno andrò all’Università e comincerò a frequentare Scienze Motorie a Verona, sperando di passare il test d’ingresso – racconta -. Ho intenzione di continuare il percorso di studi iniziato alle superiori (Istituto Marie Curie a Garda, indirizzo professionale sociale, ndr), approfondire le tematiche del corpo umano e lavorare appunto nel campo della disabilità». STAGE SCOLASTICO, TUTTO INIZIA DA LÌ. L’idea di cimentarsi con il binomio sport-disabili nasce nel 2013, nel mese finale di scuola. «Gli studenti dovevano partecipare a uno stage obbligatorio – ricorda Martina -. Potevamo scegliere se stare con bambini, anziani o disabili, e io ho optato per questi ultimi: è stata un’esperienza fantastica, mi sono divertita un sacco. Ho scelto anche di offrirmi per fare volontariato in estate da quanto fossi rimasta entusiasta». «I DISABILI SORRIDONO E TI CAMBIANO LA GIORNATA».

Le frasi escono dal cuore. Martina sa trasmettere emozione dopo emozione, sia a parole che con lo sguardo. «Mi piace stare con i disabili, in loro compagnia riesco a essere me stessa fino in fondo: sono persone affettuose, semplici, che sanno cambiarti la giornata e restituirti il buon umore con un semplice sorriso. Ed è bello vedere come, con un piccolo gesto o una piccola attenzione, puoi renderli felici» confessa Gelmetti. Il messaggio di Martina è chiaro, insomma: «Dai disabili abbiamo parecchio da imparare – confida l’attaccante del Verona -. Mi dà davvero fastidio quando qualcuno li prende in giro o manca loro di rispetto: alla fine, sono persone come tutti e non vedo il motivo per considerarle diverse». SPORT E DISABILITÀ. Lo sport è il suo mondo, il calcio è l’amore di una vita. E offrire la propria passione sarebbe un grande sogno. «L’attività fisica è salutare in generale e per i disabili rappresenta una risorsa importantissima e utilissima: permette di provare emozioni ed esperienze nuove, confrontarsi con altra gente e socializzare, capire le proprie potenzialità, aumentare l’autostima e, quindi, avere un’esistenza sociale migliore – commenta Gelmetti -. Sono una ragazza altruista, sorridente e affettuosa, e ho ricevuto molti riscontri positivi durante l’esperienza al Centro: pertanto, sento di essere portata per questa strada. In futuro, vorrei lavorare con la fascia bambineragazze e bambini-ragazzi, per aiutarli a crescere forti fin da subito». Matteo Sambugaro

Martina Gelmetti (Foto Buffo)


Case prefabbricate in legno: tutti i comfort e i vantaggi a cura dell’arch. Mirko Ballarini (Studio d'architettura mb2) Anche in provincia di Verona è sempre più frequente veder costruire una villetta o ampliare una casa esistente, non con i tradizionali “mattoni” bensì in “legno”. I sistemi che sfruttano i vantaggi della prefabbricazione abbinata alla tecnologia del legno sono in realtà molteplici e basati su tecnologie nate e sviluppate nei paesi nordici. Ad oggi sono però molte le realtà sia di piccole che grandi dimensioni e anche a carattere locale, che offrono la possibilità di realizzare queste tipologie di fabbricati.

Non mancano nei confronti delle case in legno diffidenze di carattere culturale (la casa in legno brucia, marcisce, non è solida, etc) a cui i costruttori danno di volta in volta interessanti e articolate risposte. I vantaggi offerti dalle case in legno sono: a) Tempi di realizzazione ridotti. Nella realizzazione di una casa in legno prefabbricata la maggior parte del lavoro si sposta dal cantiere allo stabilimento. La fase progettuale e di preassemblaggio diventa preponderante e ciò determina che sul cantiere le case in

legno si realizzino con poche settimane. b) Prezzi fissi e preventivati. ,Prima della messa in “produzione” il cliente riceve un preventivo dettagliato e completo di tutto. Firmato il contratto, (le modifiche sono vivamente sconsigliate poiché assai costose) il costo finale rimane quello stabilito, con grande vantaggio quando si deve ottenere un mutuo. c) Antisismiche e particolarmente adatte alle sopraelevazioni. Per la loro leggerezza le strutture in legno sono particolarmente adatte alla sopraelevazione di

fabbricati tradizionali, poiché non vanno a incidere significativamente sulle fondazioni e sulle murature esistenti. Molto spesso non richiedono alcun adeguamento, con evidente risparmio economico. d) Elevato benessere e comfort abitativo L’ottima coibentazione termoacustica consente un elevato livello di com-

fort abitativo sia estivo che invernale, anche in presenza di disturbi dovuti a rumori esterni. Il legno svolge l‘importante funzione della regolazione del clima interno della casa. Le soluzioni “a catalogo”

sono assai poco personalizzabili. Tuttavia ad oggi e possibile spingere a vari livelli la prefabbricazione in modo da dare al cliente la libertà desiderata nella scelta di materiali e finiture.


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

RUBRICHE

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

LA SCATOLA NERA Sempre più veicoli,in Italia vengono dotati della scatola nera,un congegno molto utile montato, oramai, su circa due milioni di autovetture. Proviamo a vedere insieme di che cosa si tratta. La scatola nera è composta da quattro componenti fondamentali: l’accelerometro, un dispositivo di localizzazione satellitare (GPS), un sistema di comunicazione GSM e un microprocessore con una memoria. •L’accelerometro misura i cambi di traiettoria, accelerazioni e frenate, ed è in grado di rilevare il comportamento del veicolo in caso di incidente; •il sistema GPS registra la posizione del veicolo in Roberto Azzolina maniera esatta (il margine di errore è di pochi centimetri) sfruttando la triangolazione del segnale tra i satelliti; •il trasmettitore GSM, che è lo stesso utilizzato dai telefonini, comunica i dati con una frequenza prestabilita (in genere ogni due chilometri percorsi dalla vettura) alla banca dati e, in base alla gravità dell’incidente, allerta i soccorsi; •la memoria, infine, conserva i valori rilevati dalla scatola nera in maniera permanente e anche nel caso in cui venga scollegato il cavo elettrico. La scatola nera è attiva 24 ore su 24. La scatola nera auto registra i dati di guida in Alessandra Azzolina maniera oggettiva e, in caso di incidente, questi valori possono essere utilizzati in un’eventuale causa in tribunale. Può essere un’arma a doppio taglio: la compagnia può servirsi delle registrazioni anche se danneggiano il cliente. Effetti positivi riguardano soprattutto la sicurezza: in caso di sinistro particolarmente grave, la black box invia in automatico la richiesta di soccorso, fornendo dati precisi sulla posizione del veicolo. Questo dispositivo è prezioso anche nell’eventualità di un furto: il segnale GPS consente di localizzare subito il veicolo. Se avete delle curiosità da soddisfare,il nostro consiglio è sempre di rivolgervi alla vostra autoscuola di fiducia.

“Libri di casa nostra” a cura di Gianfranco Iovino In redazione, facendo un po’ d’ordine e archivio tra i tantissimi libri giunti e recensiti negli ultimi anni, mi ha particolarmente entusiasmato riprendere tra le mani “AD UN PASSO DAL CIELO” dell’autrice siciliana, ma veronese d’adozione, Valeria Favorito. Questo libro-verità è stato recensito per la prima volta nel febbraio del 2013, ma ancora oggi riesce a sprigionare una grande vitalità anche solo sfogliandolo, grazie alle sue pagine nelle quali sono raccolte evidenti e tangibili testimonianze di forza d’animo e coraggio, medicine infallibili per superare qualsiasi malattia, anche quella più difficile da reggere, come può essere la leucemia. Ed è ciò che è accaduto all’autrice di questo entusiasmante libro,Valeria Favorito, nata ad Erice, Gianfranco Iovino in Sicilia nel 1988, che all’età di 11 anni subisce una sentenza dalla vita crudele: è affetta da leucemia mieloide acuta, un male che porta alla morte se non viene curato con un trapianto di midollo che le viene assicurato da un donatore dal cuore nobile, grande e impossibile da restare anonimo: quello del conduttore televisivo Fabrizio Frizzi. Oggi Valeria vive a Corrubbio ed è felice e sorridente alla vita, con mille prerogative ed aspettative, tipiche della sua età e di una adolescenza che le è servita a comprendere cosa può determinare un aiuto, come quello offerto dal suo donatore, quando attraverso una piccola parte di se stesso si assicura “vita alla vita”. Il libro “Ad un passo dal cielo” raccoglie foto e ricordi di vita di Valeria, durante gli anni della malattia e l’attesa per il trapianto del midollo. Un viaggio a ritroso tra pensieri e aspettative di una ragazza piena di intraprendenza che si sente davvero depositaria di un gesto umano nobile e quasi angelico, che l’ha ripresa da quel viaggio senza ritorno, mentre stava raggiungendo il cielo, per riportarla a vivere la sua vita di ragazza felice. Nascere è un privilegio assoluto, e poterlo fare per due volte nella stessa vita diventa un dono quasi miracoloso, perché si ha la possibilità di apprezzare quanto sia immenso lo stare bene con se stessi e con il proprio corpo e poter diffondere il messaggio solidale di donare il midollo osseo, attraverso un gesto che regala nuova vita. Il libro di Valeria ha però anche un obiettivo benefico importante, di assoluto valore e rispetto, quello di raccogliere fondi a favore del reparto Oncoematologico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona nella cura e la ricerca. Concludiamo questa recensione con le parole di Valeria che nel sintetizzare il motivo che l’ha spinta alla pubblicazione di “Ad un passo dal cielo” col sorriso sulle labbra confida la sua più grande speranza: «Vorrei che i giovani capissero l’importanza della donazione di sangue, delle cellule staminali emopoietiche (midollo osseo), e se non possono donare entrambi, partecipare a qualche altra forma di volontariato che regala gesti e doni di vita.Vorrei dire, inoltre, che il ricavato del libro verrà devoluto al reparto di ematologia di Verona (Borgo Roma), perché lì sono stata bene, non mi hanno mai fatto sentire sola e sono stata assistita e salvata con amorevole cura». Per ordinare “Ad un passo dal cielo” di Valeria Favorito scrivere a: valeriafavorito@hotmail.it; donazioni minime di euro 10,00 cu C/C postale IT17T0761117000000881335 9

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DIARI BESTIALI a cura di Silvia Allegri

LE API TRASLOCANO IN CITTÀ Qualche anno fa non avremmo mai pensato di ritrovarcele come coinquiline, e di vederle lavorare tra balconi, giardini e strade di città. Eppure adesso le api si stanno trasferendo: e anche se può sembrare paradossale, la vita cittadina permette loro di sopravvivere meglio che in campagna. La monocultura industriale e le coltivazioni intensive, abbinate ad un uso sconsiderato di pesticidi, avevano causato una moria di api sempre più crescente, con enormi danni alla biodiversità. Non bisogna dimenticare infatti che più di un terzo del cibo che consumiamo e circa il 90% delle piante selvatiche sono dipendenti totalmente dal lavoro delle api e di altri insetti impollinatori. Ma adesso, grazie all’idea innovativa di alcuni apicoltori, sembra essere arrivata una soluzione e così, da New York a Hong Kong, dal tetto della Regis House di Londra alle rive della Senna con vista Tour Eiffel, stiamo assistendo ad un’invasione pacifica di api, che si stabiliscono nelle arnie sui tetti di case e grattacieli e producono un miele buono e sano. L’aria di città infatti è più salubre di quella di campagna, avvelenata spesso da pesticidi e fertilizzanti mortali per gli insetti. Le api inoltre ci permettono di risalire a importanti informazioni: attraverso l’analisi del miele si scoprono presenze di agenti inquinanti e metalli pesanti. E il risultato è sorprendente: il miele di città si è rivelato di ottima qualità. Tra le città più ‘a misura d’ape’ d’Italia c’è sicuramente Torino: una delle prime metropoli del Belpaese a ospitare arnie, e dove è addirittura possibile, per gli ospiti di un hotel, gustare a colazione il miele prodotto proprio sul tetto della sala da pranzo. L’apicoltura si sta dunque diffondendo rapidamente nelle città, avvicinando e incuriosendo tantissime persone, disposte a imparare un nuovo mestiere e ad avviare un’attività tradizionalmente rurale senza spostarsi da casa. Si possono frequentare corsi organizzati presso scuole agrarie dalla Federazione Apicoltori Italiani; poi una tuta con guanti e cappuccio, uno sciame, una cassetta con tutti gli accessori necessari per la smielatura, e si parte. Ogni Comune ha un suo proprio regolamento sui permessi per sistemare gli alveari in città, ma la tendenza è positiva: la presenza delle api è un preziosissimo indicatore biologico e la loro tutela stimola anche una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente urbano in cui viviamo. Una condizione indispensabile, infatti, per la buona riuscita dell’allevamento di api in città, è la presenza di alberi, piante e fiori in un’area di circa 7 chilometri quadrati intorno all’alveare. E dunque, oltre ai coinquilini, anche i vicini di casa sono stimolati a contribuire alla buona salute dello sciame, mettendo a disposizione piante e fiori sui balconi e nei giardini.

Con noi al Cinema a cura di Franco Frey WILD - (Wild) Drammatico - Biografico 115 minuti. U.S.A. 2014 (uscita 19 febbraio) di Jean-Marc Vallée, con Reese Witherspoon, Laura Derrn, Thomas Sadoski,Gaby Hoffmann, Keene McRae. Una curiosità: Reese Witherspoon (candidata all'Oscar) del film è anche la produttrice. Colonna sonora da batticuore: Bruce Springsteen, Simon & Garfunkel, Wing, The Hollies, Leonard Cohen… Il film, commovente ed emozionante, è basato sulla memorie della popolare scrittrice Nick Homby “Wild: From lost the found on the Pacific Crest Trail” e racconta la storia vera di avventura e rinascita di Cheryl Strayed e della sua escursione solitaria di 1.600 km, dalle montagne del Pacific Crest Trail, al deserto del Mojave, attraversando la California, l'Oregon e lo stato di Washington. Protagonista del film è la giovane Cheryl (una Reese Witherspoon indimenticabile) che con i traumi di un'infanzia molto difficile e dopo anni di comportamento distruttivo tra droghe e amori sbagliati, finisce per prendere una decisione alquanto avventata. Senza nessuna esperienza alle spalle e mossa da grande determinazione, si imbarca in una impresa più grande di lei attraversando gli Stati Uniti d'America: dai confini del Messico a quelli del Canada. In questo lungo viaggio di sconfinata solitudine, avventuroso e formativo, si trova ad affrontare le meravigliose bellezze e i pericoli sempre in agguato della natura selvaggia. Senza nessuna esperienza Cheryl riesce nella sua impresa e nel lungo, faticoso e massacrante percorso, rimetterà insieme pezzi della sua vita che aveva perso ogni speranza dopo il brutto periodo attraversato: la morte della madre molto amata e la fine traumatica del suo matrimonio. Ho scelto questo film per le affezionate Lettrici de l'Altro Giornale come omaggio per il prossimo 8 marzo e "al loro coraggio nella vita".


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

RUBRICHE

POESIE

21 a cura di Giancarlo Peretti

Angelina Zecchinelli attende da un anno che venga pubblicato il suo scritto (non poesia)…eccola accontentata con “Paradiso: reparto maternità”. Poesia è senz’altro quella di Piero Mirabella, sintetica e profonda, dal titolo appropriato. E poiché è rimasto poco spazio, lo riempiamo con un’altra breve dedica a “Sorella Acqua”, ringraziando l’autrice Loredana Zanon per la simpatica idea. PARADISO: REPARTO MATERNITÀ Se presenta ‘n giorno en Paradiso Mama Serena e papà Daniele. E’ permesso? Ariva l’Arcangelo Gabriele, noantri volessimo n’altra creatura… Lu el ne varda en viso… Un butin ghe l’avemo za, Nicola. Stavolta però saressimo contenti se la fusse na butina. Meio se carina! L’Arcangelo de guardia el ghe fa presente che quel zugo lì l’è come el loto… Ci toco toco. Gh’era ‘na fila de buteleti pronti rento en fagotto, tuti lì che i aspetaa le cicogne viaggiatrici o le levatrici, ma i era tuti buteleti, gnanca ‘na butina. Ghe n’era una là in fondo, ma bisognaaa aspetar… Aspetar quanto? Ià domandà mama e papà. Aspetar el vintitri de febrar parchè alora sì l’è en bel festegiar. Du compleani En d’en colpo solo: Giulia e nono Luigi ringiovanio de vint’ani Che ‘l par che ‘l se alza en volo…

POESIA Poesia, fatica solitaria con il silenzio a farti compagnia, un foglietto di carta una matita e il tempo che si ferma tra le dita. Un gioco di tensione fra limiti e infiniti, fra intensità ed espansione di spazi misteriosi, profondi, smisurati dell’anima, del cuore, del pensiero …e alfine le parole, come frecce diritte verso il vero. Un’emozione: e poi diventa volo e buca il cielo! Piero Mirabella

SORELLA ACQUA Te si sta decantà in tute le lingue del mondo, lodà da San Francesco, benvista come un caro parente. Acqua che sgorga e che score e non conosse soste e confini, acqua che avemo arginà, contenua nel so leto, sacrificà dentro le nostre bottiglie. Acqua piovana dentro ai seci par i fiori, nelle posse de l’alpèegio par ristorar le bestie, a riempir le canalete par dissetar i campi. A volte te sì limpida come i oci de un buteleto, a volte torbida come un vecio rabuià, te vè cantando melodie verso el mare oni giorno fasendo con umiltà el to dovere. Loredana Zanon

Se dirà: i soliti raccomandati… Ma questi iè i fatti, el resto iè…ciacole! Angelina Zecchinelli

CULTURA LETTO

PER VOI

Adam Johnson, Il Signore degli Orfani, Marsilio 2014, 554 p., 14,00€

Jun Do, “umile cittadino della più grande nazione del mondo”, è figlio di una cantante rapita e portata a Pyongyang per il piacere dei potenti della capitale. Per provvedere al figlio, il padre accetta l’incarico di direttore di un orfanatrofio, assumendo così l’appellativo di “Signore degli orfani”. Jun Do viene arruolato a 14 anni e destinato a combattere nel buio dei tunnel al confine con la Corea del Sud da dove esce per andare a rapire dei giapponesi di notte. Diventa un rapitore professionista e si fa notare per lealtà e coraggio. Come ricompensa, lo Stato gli offre una carriera molto rapida. Impara l’inglese e viene inviato negli Stati Uniti per una missione diplomatica. L’esito infausto della missione lo condanna alla prigione che normalmente significa la morte. Per fuggire, Jun Do uccide il più famoso generale nord-coreano, marito della leggendaria attrice Sun Moon, e prende il suo posto. Diventa il comandante Ga a tutti gli effetti e viene riconosciuto tale anche dal Grande Leader Kim Yong Il. Mentre all’inizio del libro avevamo fatto conoscenza con la parte più umile e sottomessa della popolazione, nella seconda ne conosciamo la classe dirigente. Romanzo d’avventura e romantica storia d’amore, “Il Signore degli orfani”, premio Pulitzer 2013, è ambientato nella Corea del Nord dei nostri giorni, un regime comunista isolato e folle in cui realtà e propaganda sono inestinguibili. Interessante l’ultima parte, quando la stessa storia è vista da tre punti di vista: quello del Comandante Ga, quello della propaganda nord-coreana e quello del responsabile degli interrogatori cui sarà sottoposto il comandante dopo il suo arresto. Un libro ricco d’informazioni su una nazione chiusa totalmente alla civiltà e dove l’annichilimento del popolo è pari al sentimento di paura verso la “cattivissima” America, simbolo del decadimento occidentale. Crudo, senza luce, disumano, primordiale, senza anima, senza speranza e senza amore, è un racconto che descrive bene la miseria del paese più assurdo del mondo dove un’ideologia comunista disumana ha distrutto, fisicamente e spiritualmente, intere generazioni. Lo scrittore Adam Johnson è uno dei pochi occidentali che ha potuto toccare con mano quella terribile realtà. Lettura consigliata.

Lingua e Civiltà La lingua è espressione di una civiltà. Parlare e scrivere correttamente, senza troppo concedere all’uso e all’abuso, è compito di ogni uomo civile. Più una lingua s’imbarbarisce e si sgretola, più la civiltà di riferimento è in decadenza. “Una corrente rapida e lutulenta (fangosa) travolge la lingua e il pensiero italiano; di modo che fra cinquanta anni sarà additato per cosa mirabile chi penserà e scriverà in italiano”, annotava un centinaio d’anni fa Giuseppe Rigutini, accademico della Crusca e autore del Vocabolario italiano della lingua parlata. Fu facile profeta. Che la nostra civiltà sia in decadenza, le cui cause non indagheremo ora, è palesemente manifesto se perfino il Governo italiano vota una legge delega sul mercato del lavoro con un titolo in lingua straniera, Jobs act! In un paese economicamente e culturalmente colonizzato, anche la lingua e la cultura se ne vanno in soffitta. L’Italia sembra in rapido e inarrestabile declino, totalmente dimentica del proprio glorioso passato. E’ così anche per la lingua. Il pensiero si esprime attraverso la parola e la parola si trattiene nel tempo con la scrittura. Se la scrittura è frammentaria, sconclusionata, pressappochista e farcita di errori, tale non può che essere anche la parola e il pensiero che la origina. Ecco uno dei tantissimi esempi di scrittura che si legge nei siti, nei forum o nella rete in genere forse perché un libro di letteratura non varrà mai quanto un cellulare di ultima generazione. “Mio carro io spero ke tu sei informa spero ke presto potro in contrarti x baciarti e all’ora saremo felicci e cuando saro tua io ke risatte credimi tua”. Facile domanda: “Cosa s’insegna o chi insegna nella scuola italiana?” Sono questi i figli di Dante, Petrarca e Boccaccio, di Leopardi, Foscolo e Manzoni? La nostra civiltà si è talmente imbarbarita che non solo la parlata è infarcita di termini inglesi, di solito usati inutilmente o per darsi un tono, ma perfino la grammatica e l’ortografia, per non dire della punteggiatura, sono emerite sconosciute. Inizieremo dalla punteggiatura che non solo imbastisce e tiene in forma la proposizione, ma è indispensabile per farsi comprendere senza errori. Basterà un esempio per dimostrare quanto può cambiare il senso di una frase: “La donna, senza l’uomo, è nulla”. “La donna: senza, l’uomo è nulla”.

a cura di Lino Venturini

AGENDA LETTERARIA Il 6 febbraio 1515, giusto 500 anni fa, moriva a Venezia Aldo Pio Manuzio, ritenuto il maggior tipografo del suo tempo e il primo editore in senso moderno. Era nato nel 1450 a Sermoneta, nei pressi di Roma. Studiò latino a Roma con Gasparino da Verona e il greco a Ferrara con Guarino da Verona. Nel 1482, a Mirandola, divenne amico e compagno di studi di Giovanni Pico della Mirandola che conosceva perfettamente sette lingue e del quale è rimasta proverbiale la prodigiosa memoria (recitava a memoria la Divina Commedia al contrario, partendo dall’ultimo verso, impresa che pare gli riuscisse con qualunque poema appena terminato di leggere). L’ambizione principale di Manuzio era quella di preservare la letteratura e la filosofia greca e latina dall’oblio diffondendone i capolavori in edizioni stampate. Nel 1490 scelse la Serenissima, nel suo massimo fulgore, come sede più idonea per la sua tipografia anche perché, a Venezia, avevano trovato rifugio molti studiosi greci fuggiti da Bisanzio dopo la caduta dell’impero Romano d’Oriente ad opera degli Ottomani comandati da Maometto II. Nel 1502 fondò l’Accademia Aldina che si prefiggeva di dare impulso allo studio dei classici greci. I suoi membri, fra cui Erasmo da Rotterdam e Pietro Bembo, s’impegnavano a parlare fra loro soltanto in greco. Il suo motto, “festina lente” “affrettati con calma”, apparve per la prima volta nel 1498 nella dedica delle opere di Poliziano. In breve le edizioni Aldine, che presentavano i più grandi filosofi e letterati della classicità greca e romana, furono conosciute in tutta Europa. Nel 1550 dette avvio a una collana di libri di dimensioni e prezzo ridotti utilizzando per la prima volta il carattere corsivo, detto aldino. Il suo catalogo costituì una specie di enciclopedia del sapere umanistico. Il contributo più significativo di Aldo Manuzio alla moderna cultura della scrittura, oltre al corsivo, fu la definitiva sistemazione della punteggiatura: il punto come chiusura del periodo, la virgola, l’apostrofo e l’accento impiegati per la prima volta nella loro forma odierna e l’invenzione del punto e virgola. Fu il primo a pubblicare il catalogo delle proprie edizioni con notizia degli argomenti trattati nei libri e il primo a numerare le pagine su entrambi i lati (recto e verso).


L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

SPAZIO DONNA L’ARGOMENTO

22 a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Perchè tanta violenza nel mondo? è quella legata alla vista della debolezza. La reazione violenta alla debolezza che si manifesta, ad esempio, come violenza nei confronti dei bambini, delle persone più deboli in termini economici, di istruzione, ha origine in un super-io disfunzionale nei confronti di una parte debole che abita il mondo psichico del soggetto. Ognuno di noi ha in sé un “bambino” non cresciuto. Questo aspetto della personalità, se ben integrato con la parte più matura dell’adulto, diventa un

aspetto positivo e arricchente. Se invece viene vissuto come fonte di debolezza, può generare violenza. Distruggere il debole è come distruggere questa parte debole del sé e riportare il mondo interiore all’illusione della perfezione. La sfida all’autorità, come le tipologie precedenti, è anch’essa legata al mondo intrapsichico. La reazione violenta alla vista dell’autorità rispecchia il tentativo del sé di ribellarsi all’autorità superegoica interna.

BENESSERE Il 2015 è iniziato bagnato dalla violenza. Ciò che è accaduto alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo ha scosso non solo l’Europa ma tutto il mondo. Tutti noi ci siamo chiesti: perché tanta violenza? Perché l’essere umano è capace di atti così efferati? Assistiamo con sempre maggiore frequenza ad atti di violenza nelle sue innumerevoli manifestazioni: nella guerra a sfondo economico, nei totalitarismi, nel terrorismo a sfondo religioso e politico, nella violenza nei confronti delle donne, dei bambini; nella violenza a scuola ( bullismo) e nei posti di lavoro (mobbing). Sembra che l’esperienza umana sia sempre accompagnata dalla violenza. L’aggressività è il motore

che permette alla violenza di venir agita, in vero l’aggressività ha una sua componente energetica che l’essere umano utilizza anche per fini positivi: il sesso buono, amare con passione l’arte, il proprio lavoro e lo sport. Quando l’aggressività viene utilizzata per distruggere, allora diventa violenza. In natura la violenza è giustificata dal bisogno di difendersi da un nemico da cui ci si sente minacciati. Da questo punto di vista la violenza nasce come reazione ad una minaccia. Dal punto di vista psicologico tre sono le tipologie di “nemici” che possono scatenare la violenza. Sono paure che ogni individuo cerca di controllare e gestire nel suo mondo

interiore; quando queste paure non vengono affrontate e rielaborate da una mente matura possono essere vissute come nemici da combattere con aggressività cattiva. Può essere minaccioso ciò che è estraneo, diverso da sé. Quando pregiudizi errati creano nell’individuo e nella società un’idea sbagliata di ciò che è buono o cattivo, il diverso (per orientamento sessuale, per razza, per cultura) diventa il nemico da combattere. Accettare il diverso implica che devo accettare anche parti di me che mi spaventano, che non voglio. Attaccare il diverso è come eliminare le parti che non voglio di me stesso. Altra tipologia di nemici

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

GALANI DI NONNA ANCILLA INGREDIENTI: 50 GR. DI BURRO 3 CUCCHIAI DI ZUCCHERO 3 UOVA 2 – 3 CUCCHIAI DI LATTE O GRAPPA SUCCO DI MEZZO LIMONE UN PIZZICO DI SALE FARINA QUANTO BASTA PER IMPASTARE OLIO PER FRIGGERE

PROCEDIMENTO Impastare gli ingredienti unendovi la farina necessaria ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Passare la pasta nella “nonna papera” (sul penultimo scatto) e tagliare i galani. Friggere in olio caldo (non bollente). Cospargere i galani con zucchero semolato o a velo.

Quando le regole non vengono comprese nella loro essenza di regolatori interni ed esterni si trasformano in terribili nemici da combattere. La violenza è spesso attaccare un nemico esterno come proiezione di “nemici” che popolano il mondo interiore. L’incapacità di comprendere e gestire il proprio mondo interiore e le proprie debolezze, porta l’individuo fragile a cercare fuori di sé il nemico ed eliminandolo illudersi di averlo eliminato dentro di sé.

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

Riequilibrio energetico con lo SHIATSU “Saggio è il medico che non si limita a curare gli ammalati, ma si preoccupa d’insegnare ai sani cosa fare per non ammalarsi” Già nell'antichità il massaggio era stato classificato con la codificazione di precise tecniche per rendere la stimolazione più efficace, e, nell'ambito della scienza medica cinese, erano state applicate ad esso le stesse teorie energetiche sulle quali si fondano l'agopuntura, la dietetica e la fitoterapia. Lo shiatsu ( shi=dito, atsu=pressione) è una forma di terapia manuale nata in Giappone all'inizio del XX° secolo ad opera di maestri che praticavano tecniche di massaggio tradizionale dette "anma" o "doin", direttamente derivate dal massaggio tradizionale cinese o "tuina". Esistono diversi tipi di shiatsu ma i più diffusi in Occidente sono quelli fondati dai grandi maestri Namikoshi, Masunaga e Ohashi. L’obiettivo comune rimane quello del riequilibrio del Qi (forza vitale) all’interno dei meridiani energetici e ritrovare l’armonia degli opposti (yin e yang). Nella pratica la seduta di shiatsu avviene in un ambiente calmo e confortevole: generalmente il paziente è disteso a terra su un tappeto imbottito (tatami) o a volte seduto su una panca bassa o sdraiato su un lettino da massaggio, mentre il terapista può restare inginocchiato o in piedi. Esistono dei trattamenti completi costituiti da una sequenza di manipolazioni codificata (katà), ma può anche essere effettuato un trattamento specifico a seconda del problema. Lo shiatsu è una tecnica manuale che si basa su quattro principi: il respiro, la postura, la perpendicolarità e la pressione. L’abilità dello shiatzuka si evince dal realizzare le giuste pressioni con i pollici, le dita e i palmi delle mani, con le nocche, con la pianta di piedi, col gomito o col ginocchio . L’esperienza dell’operatore permette di instaurare il giusto rapporto con chi riceve il massaggio, risvegliando in quest’ultimo la sua forza di autoguarigione. Il rapporto terapista (torì) e paziente (ukè) è quindi bidirezionale. Lo shiatsu è una tecnica di riequilibrio molto potente. Sottoporsi periodicamente ad un trattamento fatto da mani esperte è quindi un eccellente modo di restare in salute. Risultati molto buoni si ottengono in tutte le patologie dolorose, da quelle articolari (in particolare le lombalgie), alle cefalee. Alcuni shiatsuka esperti possono trattare con successo anche disturbi gastroenterici, dismenorrea e disturbi del ciclo mestruale, insonnia, asma. Certe tecniche specifiche sono inoltre utilizzate per la terapia di malattie acute: forme da raffreddamento, infiammazioni, traumi acuti, ecc. L'azione profonda del trattamento shiatsu, lo rende molto efficace in tutte le forme di stress e di tensione sia psichica che muscolare. Ho riscontrato grandi benefici anche in forme di ansia e di depressione. Attenzione però! Un trattamento shiatsu fatto in modo serio, può modificare in modo molto profondo lo stato emozionale del paziente: non è raro avere come reazione manifestazioni emotive come il pianto o il riso! Personalmente mi sono formata nella scuola del maestro Ohashi che in giapponese significa “grande ponte” e uno dei suoi obiettivi è stato appunto creare questo ponte tra le filosofie orientale e occidentale per quanto riguarda la cura del corpo. Io ho sempre inteso questo “big bridge” anche come “comunicazione attraverso il contatto”. Namaste!


SPAZIO DONNA

L’ALTRO GIORNALE Febbraio 2015

La Post@ del cuore a cura di Giuliano Tramed@more Nuovo appuntamento con la Posta del cuore, per girovagare intorno a questo straordinario sentimento astratto e indefinibile, ma assolutamente indispensabile per la felicità dell’anima di ognuno di noi, che muove il mondo e ci accompagna dalla nascita fino alla morte, obbligandoci ad una ricerca continua, di cui non ci sentiamo stanchi MAI! C’è una domanda a cui non ho saputo mai dare risposta precisa: vive meglio l’amore, colui che si sente tanto amato o chi, invece, sente di amare di più dell’altro? Anonima da Verona Nella buona riuscita di un amore non credo sia importante quale ruolo si sceglie o si subisce di interpretare, ma il modo col quale ci si sente coinvolti da quel sentimento. Ho letto da qualche parte che ...”l’amore, come tutte le cose importanti della vita, è un viaggio in salita e discesa e quasi mai in pianura, perché l’appiattimento rende fragili e scontenti gli innamorati.” L’amore è una bella esperienza della mente e del cuore e saprà sempre compensare alla fine, tra l’aver tanto dato e l’aver saputo ricevere più di ciò che si meritava, ma l’importante è che, in entrambi i casi, non ci si chieda mai quale sia la posizione favorevole da occupare, tra l’amare di più dell’altro o il sapersi più amato, ma la certezza che l’amore che vivi non ha bisogno di pesi e bilanciamenti ma solo di salite e discese da affrontare in due, senza mai stancarsi di dare e ricevere forza e coraggio reciprocamente, perché solo così non c’è traguardo che non si possa raggiungere nella vita. Non riesco a trovare l’amore della vita. Sembra sempre quello giusto, ma poi dopo un po’ di frequentazione resto delusa e interrompo. Perché? Loredana da Pescantina

Perché molto probabilmente sei una donna molto esigente, che non si accontenta della banalità o che, forse, ha bisogno di qualcosa che la stimoli di continuo e la faccia sentire e sapere protagonista di un sentimento che vada ben oltre il semplice sapersi innamorati. Sei alla ricerca di un sentimento che permetta un completamento interiore perfetto, che sappia anche sconfiggere quella solitudine tra i pensieri che ti fa chiedere perché sbagli sempre amore, e non ti convince mai che quello che stai vivendo sia quello giusto. Hai bisogno di un compagno che sia più protagonista nella tua vita condividendo cose, pensieri, emozioni, problemi, parlando, discutendo e provando a salvare quell’amore dall’ ennesima crisi di infelicità per non dover più sentenziare che sia un altro fallimento, ma vorresti modellarlo un po’ di più alle tue aspettative e farlo vincere, scoprendo che quello è “l’amore della tua vita”. Provaci, dai… questa sfida parte da te, da dentro te. Convincitene e buona ricerca Loredana.

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La Festa della donna nella storia: da battaglia vera a consumismo La Giornata internazionale della donna - comunemente definita Festa della donna - ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922, dove si svolge ancora. Nel settembre del 1944, si creò a Roma l'UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l'UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo. Nei primi anni cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell'Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto “atto a turbare l'ordine pubblico”, mentre tenere un banchetto per strada diveniva “occupazione abusiva di suolo pubblico”. Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, comunista, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, socialiste, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l'iniziativa cadde nel vuoto. Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.

La frase d’amore di questo mese: “L’amore non vuole avere, ma vuole soltanto amare!” di Hermann Hesse Per le vostre mail, scrivete a “La Posta del cuore di Giuliano: articoli@laltrogiornalevr.it

a cura di Tommaso Venturi ricercatore scientifico FARMACI IN GRAVIDANZA Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato le campagne di comunicazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) dedicate ai temi “Farmaci e gravidanza” e “Farmaci e pediatria”. Si tratta di due imponenti progetti scientifici di revisione delle evidenze mediche internazionali sull’impiego dei farmaci nelle donne – prima del concepimento, in gravidanza e durante l’allattamento al seno – e nella popolazione pediatrica, che mirano alla diffusione di informazioni certificate e corrette sull’impiego dei farmaci e ad orientare le scelte prescrittive verso il maggior grado possibile di appropriatezza allo scopo di tutelare la salute del bambino e della mamma. La Campagna di comunicazione si rivolge sia alla popolazione generale, con particolare riguardo alle giovani famiglie e al target femminile, riconosciuto quale principale responsabile della somministrazione di farmaci all’interno del nucleo familiare, sia agli operatori sanitari. La Campagna si propone di definire alcuni messaggi fondamentali: Il bambino non è un piccolo adulto Il Progetto mira a promuovere un corretto utilizzo dei farmaci in età pediatrica e sensibilizzare popolazione e operatori sanitari sui possibili rischi derivanti dalla somministrazione a bambini e adolescenti di farmaci autorizzati per l’utilizzo in età adulta. AIFA ricorda che il 70% dei farmaci somministrati ai bambini è utilizzato off label, cioè fuori indicazione. Lattanti e adolescenti: età diverse, farmaci e dosi diversi Lattanti e adolescenti hanno capacità di assorbimento dei farmaci molto diverse gli uni dagli altri: i primi, per un processo di crescita accelerato, presentano tempi di metabolizzazione molto più rapidi, mentre gli altri necessitano di dosaggi attenti e misurati in relazione ai processi metabolici legati allo sviluppo puberale. Di tali caratteristiche è quindi fondamentale tenere conto al momento della scelta dei medicinali e delle relative dosi di somministrazione, che devono essere attentamente valutati in base alle differenti età. L’importanza degli studi clinici L’obiettivo è diffondere una maggiore informazione presso i medici e le famiglie in merito al valore aggiunto costituito dagli studi clinici condotti nella popolazione pediatrica per migliorare la qualità e garantire la sicurezza dei farmaci ad essa destinati.

Le origini

L'8

marzo 1972 la manifestazione della giornata della donna si tenne a Roma in piazza Campo de' Fiori: vi partecipò anche l'attrice statunitense Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di donne manifestanti inalberavano cartelli con scritte inconsuete e “scandalose”: legalizzazione dell'aborto, liberazione omosessuale, matrimonio = prostituzione legalizzata e veniva fatto circolare un volantino che chiedeva che non fossero “lo Stato e la Chiesa, ma la donna ad avere il diritto di amministrare l'intero processo della maternità”. Quelle scritte sembrarono intollerabili, così che la polizia caricò, manganellò e disperse le manifestanti. Con il tempo la Festa della Donna ha perso il suo significato. Quella che in origine era una giornata di lotta dal forte e duro significato politico, è andato lentamente attenuando i suoi toni di battaglia sociale, per acquisire quelli di una festosa ricorrenza, sempre più caratterizzata da connotati di carattere commerciale, con regali ad hoc e feste nei ristoranti e nei locali, spesso rigorosamente vietate agli Oggi uomini.


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