Garda Baldo Marzo 2014

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ANNO XXVIV - N. 03 - MARZO 2014 - Stampato il 19/03/2014 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Peschiera sta rischiando di perdere il locale Comando di Polizia Nautica, lo speciale distaccamento della Questura di Verona dedicato al controllo e vigilanza della superficie lacustre. L’unico Ente in grado di assicurare un controllo sulle acque arilicensi, il team della Polizia di Stato che, a bordo di mostoscafi e moto d’acqua, regola e vigila la navigazione turistica sulle acque del lago, rientrerebbe quindi nei progetti di riorganizzazione e spending review adottati dallo Stato per risparmiare risorse economiche sul territorio. Così, dopo la dipartita della squadra nautica dei Carabinieri (cancellata alcuni anni fa dal presidio di Peschiera) e delle motovedette dei Carabinieri di Salò, Riva, Desenzano e forse anche quella di Torri del Benaco, rimarrebbero in acqua solo le imbarcazioni della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto, oltre ai Vigili del Fuoco, con sede in altre location lacustri e con compiti geografico-istituzionali diversi rispetto all’attuale squadra di Polizia operante a Peschiera.



le vostre

Lettere ANIMALI

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AFFIDO

“Davvero serve la sperimentazione?” “Le famiglie spiegano che cos’è” Spettabile Redazione, come molte persone anch'io sto seguendo molto attentamente questi dibattiti tra pro e contro vivisezione...ma secondo me alcune persone stanno un pò perdendo la via che viene dettata dal cuore. Tutti gli attacchi o "auguri" di vita breve nel caso Simonsen sono indubbiamente sbagliati, perchè a nessuno si augura di morire. Infatti il punto è proprio questo. Quindi mi piacerebbe invitare il lettore a riflettere su una cosa, una semplice domanda, "E se al posto della cavia, ci fossi tu? o qualcuno che ami?" già, perchè a volte è difficile, doloroso, se non scomodo mettersi nei panni altrui. Il panico, la paura, la disperazione ci portano a compiere le azioni più impensabili. La maggior parte di noi sa che gli animali sono creature sensibili, a livello emozionale pari al nostro,

dimostrato tanto per averne la sicurezza, anche dalla scienza, anche loro provano dolore, amore, gioia, tristezza etc... e solitamente ne è più consapevole solo chi vive a contatto con loro, e non intendo vedere il proprio cane dieci minuti al giorno, e poi tenerlo chiuso in casa, intendo proprio viverlo, come un figlio, come un amico, un fratello... E' già stato dimostrato che la ricerca scientifica è possibile senza animali, infatti siamo uno dei pochi paesi rimasti ad avere ancora legalizzata questa pratica raccapricciante; potrei andare avanti per ore a dibattere a livello scientifico la questione, ma non è su ciò che vorrei concentrare la vostra attenzione. Non siamo le uniche creature su questo pianeta e, al contrario della lettera di un altro lettore, non condivido il pensiero “… quando in

giro c'è troppo rispetto per gli animali, non ve n'è più per le persone" (Leonardo Sciascia) in quanto secondo me il rispetto per gli altri, sia uomini che animali, non è mai abbastanza, non esiste il troppo rispetto per la vita, perchè è il dono più grande che ci è stato donato/casualmente concesso, credenti o atei, e gli unici padroni della nostra vita, siamo noi, quindi solo noi stessi possiamo decidere per chi o cosa morire. La volontà di una creatura, finisce dove incomincia quella di un'altra, sia questo uomo o animale. Le alternative ci sono, basta cercarle, non esiste un'unica strada. Mi permetto di condividere due citazioni, per invitarvi alla riflessione, sotto due diversi punti di vista, entrambe... a vostro giudizio. "La Genesi ci mostra Dio che soffia sull'uomo il suo alito di vita. C'è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi”. (Papa Giovanni II - Karol Wojtyla) "L'uomo giusto è colui che, quando trova un verme che si è smarrito dopo un temporale e si sta seccando sull'asfalto, rimette l'animale nell'erba senza chiedersi di quanta intelligenza sia dotato. Lo salva perché è vivo e la vita è sacra." (Albert Schweitzer) Nicole Zantedeschi

SISTEMA VERONA

“Si sta sgretolando” Il sistema Verona si sta sgretolando sotto i nostri occhi. La Verona delle manifatture industriali, la Verona delle banche e del benessere diffuso sta scomparendo, lasciando sul terreno aziende chiuse, disoccupati, giovani senza speranza. Il tutto nel silenzio più assordante di una classe politica che altro non sa fare che manifestare la propria solidarietà ad imprese e lavoratori. La Verona politica non ha più alcun peso su scelte di imprese o su decisioni nazionali o regionali. Così accade che le crisi che investono le grandi imprese storiche del nostro territorio vengano gestite sulla base degli interessi dei singoli imprenditori. Quello che manca è un’azione orientata alla ripresa che consti di

proposte e atti concreti per incentivare le imprese a mantenere le produzioni a Verona. Il tanto esportato sistema Verona si può forse accontentare solo di Verona in Love, di Cioccolandia e di due squadre in serie A o dovrebbe forse dimostrare anche capacità progettuale di sviluppo economico, produttivo, innovativo, competitivo, di rete e di filiera? Si ha l’impressione di assistere ad una recita, dove gli attori sono più impegnati all’autoreferenzialità che al pubblico che assiste dopo aver pagato il biglietto. La politica deve essere progetto, azione, condivisione e risultati. La politica di avanspettacolo e di Gossip ha respiro corto, si ferma subito. Ai dipendenti delle Ofv, della Mondadori o di altre impre-

se in crisi fanno sicuramente piacere gli atteggiamenti di solidarietà dei politici, fa anche piacere la sospensione delle bollette in scadenza, ma farebbe molto più piacere vedere che grazie al peso della classe politica veronese il loro posto di lavoro viene salvato e le bollette se le possono pagare come hanno sempre fatto. Nessuno si senta deresponsabilizzato nell’affermare che la crisi arriva da lontano. È vero si che è partita da lontano, ma noi tutti siamo stati eletti da vicino e ai nostri elettori che dobbiamo dare una risposta che non può essere evasiva e inconcludente. Massimo Castellani Segretario generale Cisl Verona

Gentile Redazione, siamo un gruppo di mamme e papà che condividono, o desiderano intraprendere, l'esperienza dell'Affido Familiare. Ci siamo conosciuti all'interno di un gruppo Facebook sull'Affido e ci accomuna la convinzione che il confronto e il sostegno reciproco tra di noi sia fondamentale. Generalmente il "popolo delle famiglie accoglienti" è un popolo silenzioso. Troppo occupato a crescere persone per avere il tempo e l'energia di farsi pubblicità. Ultimamente leggiamo e sentiamo troppo spesso storie di famiglie che si sentono "derubate dei figli dal sistema". Ci sembrano quindi doverose alcune precisazioni. Sono storie tristi, è vero, può capitare l'errore giudiziario, è vero anche questo, ma generalmente, nella stragrande maggioranza dei casi i servizi sociali allontanano il bambino dalla famiglia biologica per gravi e comprovate ragioni. Non ci sembra giusto demonizzare gli assistenti sociali, i tribunali dei minori e le famiglie accoglienti in toto. Ci sono anche altre storie che noi vi potremmo raccontare: storie di bambini non accuditi, abbandonati a sé stessi, non curati nel corpo e non alimentati nel bisogno primario di ogni essere umano di ricevere amore e attenzioni. Ma anche, e purtroppo, nei casi peggiori bambini abusati, violentati e maltrattati all'interno delle mura domestiche. E talvolta nessuno si accorge di loro per molto tempo, fino ai 10 -12 anni quando diventano ragazzini arrabbiati e delusi e a questo punto spesso l'unica soluzione per loro rimane la

comunità. Ed eccoci a noi. L'affidamento extrafamiliare è un istituto giuridico regolato dalla legge, è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno ad un minore proveniente da una famiglia che (al momento) non è in grado di occuparsi delle sue necessità. L'affido ha mille varianti. A volte le famiglie affidatarie sono famiglie "ponte": accolgono per breve tempo un bambino per accompagnarlo verso l'adozione. I rapporti con la famiglia naturale dovrebbero essere garantiti al minore e quindi quando è possibile si crea "un'alleanza" tra le due famiglie. Si cammina insieme per il bene del bambino e dopo un pezzo di vita insieme il bambino torna nella sua famiglia. E questo noi lo consideriamo un affido riuscito. Ma non sempre è così. Può capitare che i bambini che arrivano nelle nostre case siano fortemente deprivati, siano feriti nell'anima e nel corpo. E qui il compito diventa molto difficile. Dobbiamo lenire ferite, rassicurare visini spaventati, a volte ci troviamo a dover fronteggiare comportamenti autolesionisti o aggressivi. Dobbiamo essere (come i servizi spesso ripetono) isola in mezzo al mare. Un mare che ha visto tempeste violente. Quanti abbracci, nel cuore della notte, per calmare e contenere la rabbia di questi bambini! Però andiamo avanti, spesso con pochi aiuti, spesso additati come pazzi, ma andiamo avanti! Ecco perché ci fa male essere chiamati ladri di bambini. Vorremo parlarvi di come "normali" famiglie come le nostre decidono di mettersi in gioco perché l'affido non è, come si crede,

cosa per pochi coraggiosi, anzi. Ogni bambino ha diritto ad una famiglia e ci piacerebbe che a tutti fosse data questa possibilità, perché la famiglia deve essere sempre la prima scelta rispetto alla comunità. L'affido è una bella esperienza per chi viene accolto, ma anche per la famiglia che accoglie ed è per questo che ve ne vorremmo parlare. Noi che i bambini ce li abbiamo in casa e nel cuore. Referenti del gruppo: Emilia Russo, emilia.r@tiscali.it - tel 331.7910854 Cristina Tabarini, crisstina@tiscali.it tel 347.5065386

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 19 - 03 - 2014



RENZI 1 aprono le carceri ai delinquenti e le porte ai clandestini, trascurando i nostri giovani. Per far ripartire il paese serve altro: eliminare gli incalliti assistenzialismi, sprechi e privilegi; ridurre la burocrazia e le tasse alle imprese e ai lavoratori affinchè possano avere una paga più consistente che permetta loro una vita più decente. Serve inoltre un’Europa diversa, non gestita dalle Banche ma dai Popoli con uguaglianza. Purtroppo poi in questo nuovo Governo, non è previsto alcun Ministro Veneto. Andiamo pertanto tutti a firmare nei gazebo della Lega Nord per averlo autonomo con un Referendum come il Trentino e il Friuli. Renato Tomezzoli

“Cose a cui pensare”

“...al Vescovo”

Caro Direttore, il nostro Renzi dice all'Europa tutta che " l'Italia sa cosa fare ". Forse gli italiani lo sanno da tempo mentre lui sembra nicchiare o far finta di non sapere quali sono le questioni urgenti. Provo ad elencarne qualcuna: tagliare drasticamente le 60.000 auto blù (annosa questione mai risolta), eliminare i 4000 consiglieri provinciali, intervenire su 546 consiglieri regionali inquisiti, mettere un tetto ai 100.000 pensionati d'oro che costano 13 miliardi di euro l'anno, eliminare le consulenze ad enti pubblici ed eliminare gli incarichi multipli, limitare le retribuzioni ed i bonus per le imminenti nomine di 500 amministratori di società pubbli-

Sono Anita Bombiero, sono gravemente malata ed invalida (vista, cuore, circolazione), inabile al lavoro al 100%, e solo grazie a delle medicine che assumo quotidianamente sopravvivo ed appartengo (purtroppo) alle categorie socialmente protette. Sfrattata ingiustamente dall’Agec, ho perso tutto (alloggio popolare, mobili e vestiti), non ho parenti o amici, vivo e dormo per

SALIONZE

“Troppi ingorghi” Caro direttore, il 19 febbraio a Salionze è accaduto l'ennesimo ingorgo dopo l'avvio della nuova viabilità sperimentale causando una situazione di notevole pericolo. Un camion con rimorchio, transitando in via del Garda, nei pressi della curva Tebaldi con strettoia, non riuscendo a proseguire, è stato costretto a fare retromarcia contromano bloccando il traffico per mezz'ora con conseguenti code. Dopo un anno di disagi e intasamenti costanti di cosa ha ancora bisogno questa Amministrazione per prendere atto che la viabilità speri-

mentale non funziona? Dobbiamo necessariamente attendere le elezioni e la nuova amministrazione? Certamente quando i cittadini di

Salionze esprimeranno il loro voto sapranno valutare quanto sono stati ascoltati. Rodolfo Masera Francesco

OMOFOBIA

“... o eterofobia?” Egregio Direttore, in merito alla controversa proposta di legge sull'omofobia vorrei elevare un forte grido di allarme per i rischi che comporta un intervento normativo in quella delicata materia. Una vera e propria emergenza democratica, dal momento che in gioco vi sono i diritti costituzionali della libera manifestazione del pensiero e della libertà religiosa. La libertà di coscienza, con la conseguente libertà di opinione, di scelte culturali e religiose, costituisce la base di

APPELLO...

RENZI 2

“Mi sta deludendo” Avevo simpatia per Matteo Renzi…Ultimamente però mi sta molto deludendo: non mantiene infatti quello che, poco tempo fa, aveva detto: mai alleanze con altre forze politiche, nonché diventare e fare il premier senza il voto popolare. Quello che tutto ciò non sta proprio avvenendo. Quindi parole, parole e sempre parole senza coerenza. Questa purtroppo è l’Italia, un Paese che non vuole cambiare e mette sempre da parte la sovranità popolare. A questo punto spero almeno che si faccia quanto è stato promesso: una legge elettorale che preveda una maggioranza eletta che possa governare senza limitazioni e condizionamenti; le indispensabili riforme costituzionali affinché si abbia una Camera per le leggi nazionali e un Senato per quelle regionali, con un sensibile taglio dei suoi componenti tutti eletti unicamente dal popolo. In base alla consistenza numerica regionale (senza nomine); un Presidente della Repubblica eletto dal popolo. Solo così si avrà una nazione più funzionale e rispettosa della Sovranità popolare. A quanto pare invece si danno altre priorità: si

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Le Vostre Lettere

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quella sana laicità che l'Occidente ha recuperato dopo secoli di fatiche, di tensioni e di violenze, grazie anche al contributo della grande tradizione di vita e del magistero della Chiesa cattolica. Oggi su questa sana laicità del nostro popolo e della nostra società incombe un pericolo gravissimo. Si profila per la prima volta, a più di settant'anni dalla fine del regime fascista, il reato d'opinione, opera identificativa dei tempi torbidi delle ideologie stataliste, che parevano definitivamente

consegnate alla storia. Si perché, chi manifesta dissenso sul "gender" (scelta sessuale) incorre in sanzioni penali, che potrebbero essere scontate, in alternativa alla detenzione ai servizi sociali in associazioni gay. Se la proposta di legge non venisse modificata dal parlamento, così com'è, senza esagerare, si può affermare, senza tema di smentita, di essere alla "rieducazione maoista". Giancarlo Maffezzoli Garda

che o partecipate, tagliare i 35 palazzi della politica (se si pensa che nel 1960 erano 5) numero che ha ridotto il centro di Roma ad una cittadella fortificata ed inaccessibile. Ecco a che cosa dovrebbe pensare il nostro Renzi altro che ad una legge elettorale quantomeno zoppa ed in odore di incostituzionalità. Umberto Brusco Bardolino

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“Potere a tutti i costi” La sinistra è un partito che vuole il potere a tutti i costi. Le sue radici totalitarie sono dure a morire, ma nemmeno da

cambiare. Ce lo conferma il Renzi che, pur essendo nato democristiano ha imparato ad andare al potere con tante bugie e senza il voto popolare. Se poi ha pochissimo consenso come a Verona, quelli di sinistra malignano continuamente nei confronti di chi gestisce in modo ammirevole e concretamente la città, come il sindaco Tosi. Cercano sempre di distrarre la gente dalle loro malefatte, con tante bugie e l’aiuto di stampa e tv amiche, nonché della Giustizia. Raccontano infatti tante non verità sulle altre forze politiche, specie se si tratta di Lega e FI. Mario Avesani

strada. Mangio quando capita. Sindaco e Assessori del comune di Verona non mi hanno mai voluta ricevere o ascoltare: quando mi presento in Comune, chiamano la Polizia Municipale per farmi allontanare. Alla S.Messa di Natale in Duomo, presieduta dal vescovo Giuseppe Zenti ho portato a conoscenza dei fedeli la mia situazione leggendo una lettera. Qualcuno ha cercato di impedirmelo, mi hanno spento il microfono, ma ho resistito ed ho portato a termine il mio intervento nel silenzio assoluto. Poi in Duomo è scoppiato un applauso e il Vescovo si è dichiarato pronto a intervenire. Molti fedeli si sono avvicinati per offrirmi denaro, che ho rifiutato: non voglio soldi, voglio difendere la mia dignità. Ho effettivamente incontrato il Vescovo il 24 gennaio ed ora sono in attesa dì una Sua risposta… al freddo, senza vestiti, senza cibo. Che Dio abbia misericordia. Anita Bombiero Abbiamo girato questa lettera alla segreteria del Vescovo, ma al momento della stampa ancora nessuna risposta.



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AFFI

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DROGHE

“Memorie di quel lontano 1945”

“Meno libertà, più attenzione”

Sto ripassando il libro “ Il Baldo” Quaderno culturale 2011 e mi sono fermata col pensiero a quella famosa notte tra il 28 e il 29 Gennaio del 1945. Ero in servizio in casa del Notaio Vascellari, sfollati in casa dei signori Branzo a Gaon. Quella notte ci siamo visti arrivare in casa i tedeschi che hanno portato via il Notaio. Io, la Signora e i bambini ci siamo messi a piangere e a sperare in bene. Fortunatamente a mezzogiorno del giorno dopo ce lo siamo visto entrare in casa, mettendoci a piangere e a gioire al tempo stesso per il suo ritorno, ma dispiaciuti per chi invece non aveva più potuto vedere i propri cari. Qualche mese prima di quella famosa notte, sempre in casa del Sig. Notaio Vascellari era venuto il padre del Notaio per fermarsi un po’ con loro. La casa era piccola, così ho dovuto cedergli il mio letto e sono dovuta andare a dormire a Cavaion da mio cugino Gilio Zanandreis. Il papà del notaio era arrivato tardi, così abbiamo cenato tardi, non pensando al coprifuoco che

Ecco la vulgata farsi avanti, questa volta il trambusto e il rumore di accompagnamento alla richiesta di poter “farsi” è davvero ridondante. La Consulta ha abrogato la legge Giovanardi-Fini che regolava la materia della droga e delle tossicodipendenze, per cui ora tra chi fuma uno spinello e chi si buca o sniffa cocaina esisterà una grande differenza. La Corte Costituzionale ha infatti "bocciato" la legge Fini-Giovanardi che equipara droghe leggere e pesanti: nella norma di conversione furono inseriti emendamenti estranei all'oggetto e alle finalità del decreto. E’ tempesta mediatica senza precedenti, come la confusione dialettica tra significati ben diversi e distanti, infatti per chi scrive non esiste una droga normale, una droga buona e un’altra cattiva: esiste la droga che fa male. A sentire esperti e specialisti, il carcere verrà riequilibrato, risolto il problema endemico dell’Amministrazione Penitenziaria dal sovraffollamento, fatti uscire dalle gabbie migliaia di detenuti, perché adesso è sancita la mistura peregrina per autorizzare una droga leggera. Quando sento dire che la canna fa bene, o non fa male, non crea danni fisici-psichici collaterali, penso che scienza è non solo coscienza, per comprendere che i principi attivi sono cambiati, che stordirsi equivale a non essere lucidi, né presenti, che sballarsi non è normale. Farsi le canne comporta il rischio di un progressivo uso di altre droghe, una riduzione-capacità cognitiva, di memoria, psicomotoria, alimentando ansia, stress, depressione, i più formidabili nemici

era per le ore 8. Finito di mangiare e ordinare la cucina si sono fatte le 9 ma io sono uscita di casa lo stesso, sperando che tutto andasse ben, ma purtroppo non fu cosi. Sulla strada verso Cavaion, arrivata alle Fontane ho sentito avvicinarsi dei passi cadenzati, era una truppa tedesca. Non capivo se avevo caldo o freddo, avevo tanta paura, quella si. Non sapevo dove andare perché la strada era dritta e mi avevano già vista. C’era scuro, cosi quando si sono avvicinati mi hanno puntato la torcia in faccia ed hanno iniziato a farmi un sacco di domande. “Chi è lei?”, “Dove va?” “Da dove viene?”, e tante altre. Io ho risposto dicendo loro tutta la verità, ma alla fine mi hanno portato loro da mio zio. Lui vedendomi arrivare in mezzo ai tre tedeschi si è spaventato e solo quando hanno capito che non avevo mentito se ne sono andati dandoci la buona notte e avvisandoci di non fare mai una cosa simile. Amelia Zanandreis

PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORIE E’ in programma dal 6 al 10 maggio un pellegrinaggio in pullman da Verona a Medjugorie. La partenza è prevista martedì 6 maggio con ritrovo a Porta Nuova (dietro Tempio Votivo) alle ore 4.30 del mattino con soste durante il tragitto e arrivo in tarda serata a Medjugorie (pernottamento nelle camere Casa Famiglia con cena). Il secondo, terzo, quarto e quinto giorno è previsto il trattamento con pensione completa in Casa Famiglia con partecipazione alle liturgie proposte dal capogruppo e la salita al Podbrdo. Sabato 10 maggio dopo la colazione è prevista la partenza in direzione Verona, con arrivo in tarda serata. Quota di partecipazione: 290.00 euro totali (acconto da versare all’iscrizione ero 100.00). Informazioni e prenotazioni: Sorella Morena cell. 340.9555468 e/o presso Agenzia viaggi Numbernine tel. 045.8001107 (Claudio)

del tempo, nostro compagno di viaggio. Fumare canne non fa bene: incidenti stradali, inciampi professionali, rese e abbandoni scolastici, sono dietro l’angolo, per non parlare del fatto che legalizzare non farà abbassare le utenze, il Giudice Borsellino lo ha spiegato bene, non è superata dal tempo passato la sua eredità intellettuale quando afferma che in questo modo aumenteranno quelle pesanti. Per chi, come me, svolge il proprio servizio in una comunità di servizio e terapeutica, a stretto contatto con i più fragili, con i tossicodipendenti, non è difficile provare che il 90% di queste persone ha iniziato la propria discesa all’inferno scoprendo le droghe erroneamente definite, peggio, interpretate “leggere”. Lo Stato già vende alcol, tabacco, slot e gioco d’azzardo, e quindi perché farsi tanti problemi? E poi c’e il ritiro della patente se ti trovano positivo al test per uso di sostanze, ma una canna non fa niente, non ti mette in coma, non ti fa fare retromarcia durante una corsa dritta... Ma siccome non siamo mai sazi di parole, c’è anche chi invita a legalizzare la cocaina in nome della liberà e se vogliamo vincere la battaglia contro la droga. Come ci dice qualcuno mai stanco di essere-farsi testimone del nostro tempo: “c’è necessità di buone a valide ragioni, non solamente di leggi, ma di presenze adulte che sappiano parlare e accompagnare con cuore”. Vincenzo Andraous

ZAIA E IL CONSIGLIO REGIONALE CAUSANDO MISERIA E FAME AFFONDANO IL VENETO !!! abbiate una forte responsabilità in tutto questo: - genocidio di un popolo che esiste da oltre 3500 anni. - decine di suicidi di Veneti disperati che, con l’indipendenza, si potevano evitare. - distruzione del tessuto produttivo Veneto, che con l’indipendenza si poteva salvare almeno in parte, riducendo drasticamente le tasse alle imprese al 20 e iva al 10%. Non vi rendete conto che non si potranno mai ridurre le tasse finché saremo una colonia dell’Italia? Addirittura, mentre negli ultimi 2 anni oltre 14.000 giovani Veneti sono emigrati per lavoro, il governo italiano procede a completare la distruzione del popolo Veneto (e degli altri popoli italici) andando a prendere frotte di invasori direttamente in acque africane e distribuendoli sul territorio, mantenuti con le tasse dei cittadini; se non è genocidio questo, cosa lo è? E tutte queste disgrazie mentre ogni giorno, più di 40 milioni di euro di tasse, partono dal Veneto per Roma e non tornano più indietro. Così come fu possibile annettere il Veneto mediante un plebiscito fraudolento al regno d'Italia nel 1866, non si capisce perché tale plebiscito non si possa legittimamente ripetere al contrario, per far uscire il Popolo Veneto dall’Italia, se lo desidera. E voi sapete che le leggi lo permettono perché: 1) art. 10 comma 1 della costituzione italiana: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del Diritto internazionale generalmente riconosciute" 2) Legge 881 del 1977: "Lo Stato italiano sottoscrive il diritto all'indipendenza di un popolo. Patto di New York, ONU" 3) Legge 340 del 1971, art. 2: " L'Italia riconosce il "popolo Veneto" 4) Maggio 2013: Presentato in Regione il progetto di legge 342 "indizione del referendum consultivo sull'indipendenza del Veneto da farsi il 6 ottobre 2013" A dispetto di queste leggi che tutelano senza se e senza ma, l’autodeterminazione del popolo Veneto, i consiglieri regionali del PD e del PDL, che da sempre si proclamano democratici e liberali, hanno negato al Popolo Veneto il diritto di votare in un referendum che gli avrebbe dato l’opportunità di fondare un proprio Stato consono alla propria storia millenaria e alla propria cultura. Molti, in mala fede o per mera ignoranza di ciò che accade in altre parti d’Europa, si domandano: “Ma cosa farebbe il Veneto da solo con 5 milioni di abitanti?” Ebbene, farebbe la stessa cosa che fanno i due terzi dei paesi europei che hanno tra 5 e 10 milioni di abitanti. Citiamo i casi di Svezia, Olanda, Finlandia Danimarca, Austria. È sotto gli occhi di tutti l’evidenza che questi paesi stiano bene, anzi benissimo con la loro piccola popolazione. O qualcuno vuole negarlo? E che non si obietti che hanno poco peso nella UE, perché l’Italia ne ha anche meno, vista la considerazione di cui gode... Quindi, per favore, non si accusi l'italia per la miseria dei Veneti, perchè essa sfrutta il Popolo Veneto da sempre, ma il consiglio regionale che avrebbe il dovere di salvaguardare l'interesse del Popolo Veneto, soprattutto conoscendo la nostra storia,e i nostri valori che nulla hanno da condividere con altre popolazioni della penisola. Avendo accertato che i consiglieri regionali fanno esclusivamente gli interessi del loro partito e non del Popolo Veneto, allora, a che serve votare? Adriano Giuliano Cometto

INSERZIONE A PAGAMENTO

«Sono convinto che oltre è 80% dei Veneti è favorevole all’indipendenza!» «Non è possibile che un pasto negli ospedali veneti costi 6.50 euro, mentre nel sud supera i 60 euro. Dobbiamo applicare i costi standard!» «Il Veneto regala a Roma oltre 18 miliardi di euro l’anno, tirando la cinghia, mentre alcune regioni del sud continuano a sperperare». «La secessione l’hanno già fatta oltre 6000 imprese che hanno delocalizzato in paesi dove la pressione fiscale non è intollerabile come da noi!» Queste sono solo alcune affermazioni del presidente del Veneto Luca Zaia. Ma se le cose stanno come dice lei presidente Zaia, che cosa ha trattenuto LEI e il Consiglio regionale del Veneto, il 17 settembre 2013 dal salvare 5 milioni di Veneti dalla miseria provocata dall'Italia? Avreste potuto farlo, semplicemente approvando il progetto di legge 342 e promuovendo con massima urgenza il referendum per l’indipendenza del Veneto. Forse siete stati trattenuti dall’amore che nutrite per una Patria che, da sempre, tratta il Veneto, peggio di una colonia africana? Come si può pretendere che le imprese restino nel territorio, essendo costrette a pagare oltre 70% di tasse a Roma, mentre in Austria e Svizzera pagano il 25 e 17%? Perfino la Fiat, ora che comincia ad avere utili, ha trasferito la sede fiscale nel Regno Unito. Negli ultimi 40 anni i Veneti hanno regalato a Roma oltre 500 miliardi di euro (sotto forma di residuo fiscale), ricevendo in cambio, oltre a servizi da terzo mondo, la collocazione in tutte le istituzioni pubbliche, di dirigenti provenienti dalle regioni più corrotte della penisola italica. Un esempio per tutti: nel 2011 il giudice Amedeo Urbano, che doveva subire alcuni processi per corruzione nel tribunale di Bari nel quale lavorava, venne trasferito al Tar di Venezia (Corriere del mezzogiorno.it del 29 aprile 2011). In un paese civile lo avrebbero, come minimo, temporaneamente sospeso. Ritengo che ogni politico Veneto debba conoscere un po’ di storia del popolo che rappresenta. Dovrebbe quindi sapere che il nostro Paese nel 1866 venne annesso con un plebiscito fraudolento al regno d’Italia. Dovrebbe quindi sapere che 1100 anni di storia della Serenissima Repubblica di Venezia non si cancellano facilmente con 148 anni di oppressione e malgoverno italiani. Dovrebbe quindi sapere che il Nord Est produttivo, imitato in tutto il mondo, non è altro che il risultato culturale di un popolo mite, laborioso e instancabile. Alla luce di questi fatti e conoscendo l’enorme diversità culturale che esiste tra Veneti e diversi altri popoli della penisola italica (i quali hanno causato l’enorme debito pubblico che conosciamo), fin dagli albori della crisi, voi politici Veneti avreste dovuto organizzare un dibattito pubblico per fare conoscere ai Veneti la loro storia, il loro diritto all’autodeterminazione sancito dalla legge e quindi passare ai fatti, organizzando un referendum per l’indipendenza da un paese malavitoso ed irriformabile quale è l'Italia. Non è tollerabile che i Veneti affondino nella miseria più nera per colpe altrui, e avendo solo pagato, finora. Presidente Zaia, è legittimo pensare che Lei abbia preso in giro gli indipendentisti con la cosiddetta commissione giuridica (insediatasi nel marzo 2013) che avrebbe dovuto valutare la possibilità di promuovere il referendum per l’indipendenza, ma che invece abbia solo voluto prendere tempo in vista delle elezioni europee del 2014 ed accaparrarsi i voti senza però fare alcun referendum. Ritengo che Lei e il Consiglio regionale


Cronache

Cronache

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SANITÀ. Il Direttore generale, dati alla mano, risponde a coloro che hanno criticato il suo operato negli ultimi anni

L’Ulss 22 e i suoi bilanci Dall’Ora “svela” le cifre Di

Silvia Accordini «Siamo tutti d’accordo sul fatto che la sanità è un bene primario e siamo consapevoli del perché paghiamo le tasse…Ma per quale motivo ne paghiamo sempre di più e i servizi hanno visto lievitare i loro costi?». E’ perentorio Alessandro Dall’Ora, direttore generale dell’Ulss22 e continua: «Dobbiamo squarciare il velo dell’ipocrisia: spendere tanto non significa necessariamente fornire più servizi. Piuttosto è giunto il momento di chiederci se possiamo fare meglio e di più: se la risposta è “no” ed è il nostro caso - è pro-

prio ora di alleggerire i costi!». Dichiarazioni dirette e sicure, quelle del Dirigente che, in una conferenza convocata lo scorso 27 febbraio, ha voluto svelare alla stampa alcuni retroscena all’interno dei conti dell’Ulss, snocciolando dati ben precisi. Ha così inteso dimostrare non solo la salute dell’azienda che gestisce – a fronte di un debito di 56 milioni di euro ereditato nel 2008 all’epoca del suo insediamento -, ma anche la “bontà” del suo operato, contestato in più occasioni. Ed ecco il primo dato: dal 1996 al 2009 l’Ulss22 ha prodotto una perdita in bilancio pari a 474milioni di euro che la Regione

Veneto ha ripianato per 377 milioni, con una perdita patrimoniale quindi pari a 97milioni di euro. «Una tendenza, questa – afferma Dall’Ora – che, attraverso una gestione oculata dei costi ed una riorganizzazione precisa di risorse, siamo riusciti a controvertire registrando un +107.285 euro nel 2010, +6.746.000 euro nel 2011, +17.198.000 nel 2012». E nel 2013 che è successo? «Sicuramente il segno è positivo – afferma ancora Dall’Ora -, ma le cifre che possiamo scrivere dipendono dalla Regione, che si è portata via i nostri soldi. Secondo Venezia questo territorio ha troppo e qualcosa va tolto: ecco allo-

ra che improvvisamente in una delibera compaiono 9 milioni di euro che ci vengono sottratti all’Ulss22 per ripianare i debiti di altre aziende del Veneto, pena l’aumento dell’aliquota Irpef da parte del Governo a svantaggio dei cittadini». Il dirigente ha risposto in questo modo a coloro che hanno gridato al “taglio dei servizi” all’interno dell’Ulss22: «Ho sempre cercato di investire in questi anni evitando però lo sperpero inutile: nessun servizio in meno, ma non spenderò mai, più soldi del necessario. Io parto dal presupposto che “tanto produco, tanto mi dovrebbe tornare”: sono dell’idea che dovremmo cercare di gestire l’azienda pubblica come un privato». (Pederzoli e Sacro Cuore secondo Dall’Ora -dovrebbero rappresentare uno stimolo a far meglio per l’Ulss22 ndr). Una in particolare la soddisfazione di Alessandro Dall’Ora: quella di essere riuscito a smantellare un sistema che non condivideva. «Fino a poco tempo fa – dichiara ancora il Dirigente - l’Ulss22 pagava anche per chi, fuori Ulss, sceglieva di rivolgersi alle due strutture private dell’Ulss22, Sacro Cuore e Pederzoli. Oggi non è più così: l’Ulss22 anticipa il pagamento, ma poi viene rimborsata dall’azienda stessa dell’utente esterno. Finalmente giustizia è stata fatta insomma». Ma non è finita qui: ad ogni azienda sanitaria viene assegnata una quota per ogni assistito (le cosiddette “quote capitarie”): nel 2013 ad esempio ad ogni assistito dell’Ulss22 sono stati assegnati 1500 euro, contro i 1523 dell’Ulss20 e i 1516 dell’Ulss21 (dove 1 euro equivale a livello complessivo a 294.000 euro ndr). «Premettendo che la nostra Regione è comunque sotto la media rispetto alle altre regioni italiane – precisa Dall’Ora -, l’Ulss22 è quella che in ogni caso prende meno di tutte e ciò che dobbiamo erogare è tanto quanto le altre. Vorrei capire il perché». Altro capitolo da chiarire è quello degli investimenti: «nel 2012 l’Ulss22 ha presentato alla Regione un piano per 14.940.243 euro – aggiunge Dall’Ora -. Pur essendo un’azienda vir-

PERDITE UTILI DI ESERCIZIO DELLE AZIENDE DELLA PROVINCIA SCALIGERA Secondo i dati forniti da Dall’Ora, gli utili di esercizio degli anni 2010, 2011, 2012 sommati danno un risultato pari a +24 milioni di euro per l’Ulss22, - 128milioni di euro per l’Ulss20, – 25milioni di euro per l’Ulss21. Nel dettaglio. 2010: +100mila euro per l’Ulss22, -70 milioni di euro per l’Ulss20, - 10.500.000 di euro per l’Ulss21; 2011: +6milioni di euro per l’Ulss22, 38milioni di euro per l’Ulss20; - 9.174.000 per l’Ulss21; 2012: +17milioni di euro per l’Ulss22, - 20milioni di euro per l’Ulss20, - 5.516.000 per l’Ulss21). tuosa, la nostra se n’è visti autorizzare 3.083.000. Idem nel 2013, quando abbiamo presentato un piano per 14.911.000 di euro di investimenti a fronte di 3.083.000 autorizzati. Più di così non avrei potuto spendere! Sarei andato contro la legge! Anche in materia di servizi – aggiunge – la Regione ci impone dei tetti massimi di spesa: nel 2013 il limite era di 147 milioni di euro e ne sono stati spesi 143milioni. Tutto ciò che era necessario spendere l’abbiamo speso, il resto sarebbe stato uno spreco di denaro»…Ma il problema nel campo della spesa sanitaria non sono i soldi che vengono elargiti secondo Dall’Ora, bensì i “buchi” e devo dire che l’Ulss22 è anomala in questo: siamo pieni di ospedali e siamo in attivo (al 2011 le uniche Ulss del Veneto in attivo erano Ulss3, 4, 7, 8, 9, 17 e 22). «Quel che è certo è che dobbiamo disincrostare il

Alessandro Dall’Ora

sistema, perché siamo ai limiti di tenuta. Dobbiamo responsabilizzarci di più» – dichiara Alessandro Dall’Ora parlando della situazione che in generale la società sta vivendo».


Cronache

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PESCHIERA. Il regalo delle allieve della Scuola di Polizia

IL NUOVO LIBRO DI GIANFRANCO IOVINO

Una mimosa e tanti sorrisi

Sono solo canzoni... e narrativa

In occasione della festa della donna, lo scorso 7 marzo 14 allieve della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda, insieme al Direttore Gianpaolo Trevisi, hanno portato mimose, sorrisi e abbracci ad alcune donne attualmente ospitate presso una struttura protetta della provincia scaligera. «Vivere in una struttura di questo tipo, magari con i propri figli, vuol dire aver trovato la forza e il coraggio di denunciare i propri mariti e compagni, dopo aver subito violenze e soprusi e vuol dire non far sapere neanche dove ora ci si trova per paura che quell'uomo possa ancora continuare a molestarle e a rovinargli la vita – afferma Trevisi -. Accanto ai mazzetti di mimosa c'era un biglietto firmato da tutte le giovani poliziotte con su scritto: "La donna è un fiore e come tale va protetto sempre e per sempre". La mattinata è stata l'occasione per ricordare anche alle allieve - e non solo a quelle donne in difficoltà che la festa della donna non nasce come una commerciale festa della mimosa, ma come

una celebrazione della donna, della donna libera e della donna che deve ancora lottare e tanto per aver riconosciuti gli stessi diritti dell'uomo. Alle giovani donne in divisa, davanti alle signore commosse per il loro gesto "giallo", è stato ricordato che, in taluni casi anche l'essere poliziotte rende più difficile il loro lavoro in mezzo alle piazze, negli stadi e in qualunque altro tipo di servizio». Trevisi da parte sua ha ricordato che molti dicono che la "festa della donna" non dovrebbe esistere e tutti potrebbero essere d'accordo, ma solo quando tutti i giorni dell'anno

potranno essere giorni di celebrazione della donna e non quotidiani momenti in cui si sente di donne che soffrono, piangono e muoiono. «Parlando con queste donne, solo apparentemente senza più lividi – conclude Trevisi , le poliziotte hanno capito quanto potrà essere difficile relazionarsi con persone nelle loro stesse condizioni e quanto potrà essere lungo e complicato ricevere una denuncia da parte di qualcuno a cui non è stato rubato un oggetto, un gioiello o una macchina, ma l'amore, i sogni e la speranza». Riccardo Reggiani

Bierstube Festung, amore per la cucina Ha abbracciato la filosofia e le birre della storica azienda Forst di Lagundo la nuova Bierstube Festung che trova spazio all’interno del Forte Austriaco del 1860, sulle colline di Pastrengo. Tradizione e amore della natura, altissima qualità dei prodotti offerti: questo è lo spirito con cui la cucina di Bierstube Festung seleziona le materie prime con cui realizza i propri piatti, abbinati alle birre Forst. Il locale dispone di circa 300 posti a sedere interni suddivisi in numerose sale di varie dimensioni caratterizzate dai maestosi volti con mattoni a vista e dall’arredamento tipico di una birreria Altoatesina. Nel periodo estivo invece è possibile godere della splendida vista sul Lago di Garda, dal “Biergarten Festung”, il cortile interno all'aperto. «La Bierstube Festung – afferma Romolo Martelli, il titolare - offre una cucina caratterizzata da specialità altoatesine, taglieri di speck, salumi e formaggi, tutti rigorosamente di alta qualità. Le nostre specialità? Lo stinco, le costine lunghe di maiale, i polletti, tutti cotti nel girarrosto a legna, i canederli, il “Gröstel”, i wurstel. Il nostro menù offre anche dei piatti mediterranei più leggeri. Da non perdere inoltre le nostre fantastiche pizze, a scelta con farina di Kamut…E per gli amanti della buona carne di manzo abbiamo selezionato la qualità della Frisona Tedesca della Baviera, per realizzare i nostri Hamburgher, serviti in svariati modi, con soli prodotti freschi certificati: da provare il nostro maxi Hamburgher “Bavarese” da 350 g. Il tutto abbinato alla linea delle birre Forst e Weihenstephaner alla spina, a caduta con temperatura controllata, e ad un’ottima Kellerbier alla spina, dello storico birrificio bavarese Leikeim». Per pranzi e cene d'affari, riunioni, compleanni, raduni, lauree, feste di famiglia o una piacevole serata privata in una sala riservata, la Bierstube Festung è il posto giusto per tutti i gusti. Nel fine settimana poi, finita la cena, è possibile ascoltare buona musica, tutti i venerdì con le grandi band musicali e il sabato con le musiche di ogni genere dei dj della Bierstube Festung. pubbliredazionale

“Sono solo canzoni…” è il nuovo lavoro editoriale di Gianfranco Iovino, giornalista e scrittore romano, veronese d’adozione, oltre che nostro collaboratore storico, che torna in libreria a due anni dal romanzo “Oltre il confine” con un esperimento narrativo insolito ed intrigante, nell’aver voluto unire alla musica la letteratura, regalandoci un’antologia di racconti brevi ispirati dai testi di alcune tra le più belle canzoni della musica leggera italiana. Come si legge nell’incipit del volume, è facile domandarsi cosa possano avere in comune pietre miliari della discografia come Anna e Marco di Dalla con Anche per te di Battisti, o Cenerentola innamorata di Masini con La cura di Battiato? Niente; se non che “sono solo canzoni…” dalle quali Iovino ha tratto libera ispirazione per proporsi al suo affezionato pubblico di lettori con una veste letteraria stuzzicante e imprevedibile, così da regalarci una nuova

prospettiva della musica leggera, che sposandosi in un binomio perfetto con la narrativa, riesce ad avere nuove forme espressive e superfici fantasiose nelle quali spaziare per accorgersi che in una canzone c’è contenuto tutto un universo di emozioni. Il libro di Gianfranco Iovino, oltre che godere del Patrocinio morale della Provincia di Verona e del network radiofonico LatteMiele, ha una finalità benefica di assoluto riguardo, a cui ci ha abituato l’autore ad ogni sua nuova opera, in quanto i diritti d’autore sono sempre destinati a finalità benefiche, e questa volta è toccato alla Lega del Filo d’Oro, che quest’anno festeggia i cinquanta anni di attività sull’intero territorio nazionale con sedi e centri di accoglienza per i pazienti colpiti da plurideficenze fisiche e motorie. Un libro intenso, fatto di tanti microcosmi entusiasmanti, attraverso i quali Iovino racconta la vita di ogni giorno affrontando

temi sull’amore, la depressione, il dolore dell’anima, la solitudine e la violenza, regalandoci un volume unico nel suo genere, che già in prevendita sta riscuotendo un grandissimo successo. “Sono solo canzoni…”di Gianfranco Iovino, è edito da A. Car edizioni, al costo di € 18,00 ed è disponibile in tutte le migliori librerie della città e della provincia veronese. Rosanna Pancaldi

GIOCATTOLI PERICOLOSI. L’Altro Giornale batte Striscia la Notizia L’inviato Valerio Staffelli di “Striscia la Notizia”, nei giorni scorsi ha denunciato un fatto allarmante: la presenza sul mercato di un giocattolo molto pericoloso per gli occhi dei bambini. Si tratta di una pistola di foggia spaziale, in grado di generare vari effetti sonori e luminosi, tra i quali un potente raggio colore rosso. Peccato che tale luce sia un vero e proprio laser, in grado di produrre gravi danni se puntato agli occhi, fino a provocare potenziali bruciature della retina. L’amato TG satirico televisivo, questa volta è però arrivato tardi: lo stesso pericoloso giocattolo, venne già evidenziato dal nostro giornale ben 6 anni or sono (edizione Garda Baldo Agosto 2008). All’epoca venne riportata una segnalazione presso la Stazione Carabinieri di Peschiera del Garda capitanata dal Comandante Walter Vanzani, effettuata dal Dipartimento Ricerche e Studi della cittadina Arilicense. Si denunziava che tale giocattolo fosse in vendita presso alcuni ambulanti di piazza, esterefatti che sulla confezione non apparisse nessun avviso di pericolo. Si raccomandava il giocattolo ai bimbi di età superiore ai 3 anni ma solo per un fatto: vi sono dei particolari costruttivi di piccole dimensioni e che potrebbero essere ingeriti. Nessun riferimento al raggio laser che, per normativa, dovrebbe recare un talloncino che ne evidenzia la classe di potenza e la relativa pericolosità. In ogni caso il laser, per la sua pericolosità intrinseca, non poteva essere assolutamente dato in mano ad un bambino. Il blister di confezionamento faceva riferimento solo ad un generico fascio di luce “infrarossa”: una vera baggianata visto che l’infrarosso è una luce non visibile all’occhio umano. Quanto a velocità di informazione, in questo specifico caso, il nostro giornale ha simpaticamente battuto la rete nazionale. M.Z.


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Marzo 2013

Cronache

UROPATOLOGIA. Il riconoscimento va al ricercatore veronese

SANITÀ

L’Isup premia Enrico Munari

Coletto difende il nuovo Piano

Un importante riconoscimento è stato assegnato al giovane ricercatore laciciense Enrico Munari, da parte dell’Isup, la società internazionale di uropatologia che ogni anno assegna un premio a tre candidati scelti in tutto il mondo tra coloro che si sono distinti nell’attività di ricerca. Enrico, laciciense di origine, ma che vive e lavora a Verona come ricercatore nel dipartimento di Patologia e diagnostica dell’azienda ospedaliera universitaria integrata, è stato premiato a San Diego, in California nei giorni scorsi. Un traguardo, quello di Enrico, che si occupa di ricerca nell’ambito della patologia del tratto urogenitale, raggiunto grazie anche alla “squadra” di cui fa parte, capitanata dal professor Guido Martignoni. Enrico Munari, laureato alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona, lo scorso anno ha lavorato alla Johns Hopkins University di Baltimora, con cui Verona collabora. Oggi è iscritto al penultimo anno della scuola

Enrico Munari

di specializzazione in Anatomia patologica. «Complimenti a questo straordinario ricercatore e a chi lo coadiuva – sono state le parole del presidente della regione Veneto, Luca Zaia -. Con questo premio inorgogli-

sce la sanità veneta e dimostra che, se davvero lo si vuole, la ricerca più elevata può essere fatta anche nella nostra Regione, le cui facoltà di medicina di Padova e Verona sono nella top five nazionale».

«Spiace dover constatare come proprio all’interno del mondo della sanità, alcuni fatichino a capire che il nuovo Piano Sociosanitario, e le schede ospedaliere che ne sono derivate, costituiscono una vera e propria nuova filosofia organizzativa con obiettivi ben precisi volti a migliorare l’offerta di salute ai cittadini, spostando sul territorio tutto ciò che non sia di competenza dell’ospedale per acuti, potenziando i servizi territoriali e dando una risposta concreta alla post acuzie e alla richiesta riabilitativa. Il tutto con un occhio di riguardo alla spesa, perché mandare in rosso il bilancio significherebbe consegnarsi a Roma, con un certo commissariamento, l’obbligo di applicare l’Irpef all’aliquota massima e fare tagli orizzontali indiscriminati. Non credo sia questo che i nostri primari vogliono davvero». Con queste parole, l’Assessore alla Sanità Luca Coletto risponde alla presa di posizione negativa rispetto

alle schede ospedaliere espressa dalle organizzazioni sindacali dei primari Anpo e Ascoti-Fials, che hanno presentato anche un ricorso al Tar per bloccare l’applicazione della programmazione approvata da Giunta e Consiglio regionale. «Legare presunti tagli di posti letto ad una diminuzione di 97 primari su quasi 900 - prosegue Coletto – non è corretto. Non è corretto perché i 1200 posti che sarebbero tagliati in realtà non lo sono, ma verranno riconvertiti negli ospedali di comunità, con la garanzia, che ribadisco, che nessun letto sarà disattivato fino a che non saranno operativi quelli nuovi. Nemmeno l’allarme sulla riduzione delle apicalità appare giustificato – aggiunge Coletto – anche perché si tratta di un intervento numericamente limitato che sarà attuato senza usare la mannaia e riguarda perlopiù posti già non coperti al momento. Rivolgersi alla giustizia – conclu-

Luca Coletto

de l’assessore – è lecito per ogni cittadino e la scelta va rispettata. Mi auguro solo che per questo non venga affossata, o anche solo ritardata, una riforma necessaria per poter erogare ancora sanità d’eccellenza ai cittadini, composta tra l’altro anche dalla grande professionalità dei nostri primari, e per evitare che Roma metta le mani su un gioiello internazionalmente riconosciuto come il nostro sistema salute».

IL CASO. Wine Monitor lancia l’allarme: «Attenzione, il vino italiano è in crisi» Negli ultimi cinque anni il vino in Italia ha perso consumi per ben quattro milioni di ettolitri. Le recenti stime di Wine Monitor sul consumo del vino nella grande distribuzione organizzata in Italia (che veicola oltre il 65% delle vendite di vino nel nostro Paese) vedono anche per il 2013 una perdita netta dopo la riduzione del 3,5% subita nel 2012, con un calo delle vendite in quantità di circa il 6,5%. Crescono invece le vendite in valore di circa il 3,5% in conseguenza dell’aumento dei prezzi dei vini di quasi l’8%. «Sarebbe facile ascrivere questa ulteriore frenata alla crisi attuale che ha praticamente toccato tutti i comparti e intaccato molti consumi dell’alimentare italiano – affermano da Wine Monitor -. Il problema è che questo declino ha radici molto più lontane e se ci fermiamo "solo" agli ultimi 5 anni il consumo di vino nel nostro Paese ha perso ben 4 milioni di ettolitri. Per anni abbiamo detto che era inevitabile un declino dei consumi in Italia e non si poteva certo rimanere ai dati del dopoguerra e nemmeno ai circa 70 litri degli anni ‘80. Poi abbiamo iniziato ad accendersi la spia rossa quando a fine anni ‘90 siamo scesi sotto i 50 litri e da lì in poi ogni anno abbiamo sperato che il calo si arrestasse. E invece siamo arrivati inesorabilmente ai 37 litri pro capite attuali e quello che è peggio è che non sappiamo se il fondo è stato toccato. Noi di Winemeridian ci occupiamo di mercati internazionali, grande opportunità per il vino italiano, ma saremmo dei miopi se non ci rendessimo conto che non può essere solo l’export la salvezza del vino italiano. Abbiamo un sistema produttivo troppo polverizzato, costi di produzione elevati, managment aziendali molto eterogenei, e tanto altro ancora per poter immaginare che la chance dell’internazionalizzazione è una chiave di salvezza per tutti. E a prescindere da tutto ciò l’erosione del mercato Italia è un pericolo per tutto il sistema vitivinicolo italiano». In questo scenario Wine Monitor si chiede “cosa si può fare?”. «Sicuramente – affermano – non bisogna rimanere fermi. Invece sembra vi sia una sorta di fatalismo pessimista che porta molti a considerare il mercato Italia morto. Gli stessi media nazionali che per un lungo periodo avevano inserito il vino in una serie innumerevole di programmi oggi sembrano aver derubricato questo prodotto dal loro palinsesto. E se il vino smette di fare audience significa che qualcosa di grave è successo. Recuperare un’immagine semplice e accattivante del vino agli occhi dei consumatori, soprattutto quelli "meno esperti" è indispensabile. Senza parlare del declino di quasi tutte le testate storiche dell’editoria enogastronomica che non si può solo ascrivere alla crisi generale della stampa tradizionale ma forse anche ai modelli di linguaggio. Infine il dialogo ormai interrotto da tempo tra ristorazione e mondo della produzione, ci appare come la fotografia triste di una coppia di separati in casa. E’ possibile allora- si chiedono ancora a Wine Monitor - individuare una via per creare una nuova "alleanza del gusto" dove una comunicazione coordinata da parte del mondo del vino, in collaborazione con la distribuzione, possa ridare slancio all’immagine di un prodotto simbolo accreditato di cultura e buon vivere nel mondo mentre da noi appare quasi un liquido per un’elite di pochi snob?».


Cronache

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VALEGGIO. Inaugurata la sede della scuola alberghiera. Miozzi: «Edificio all’avanguardia»

Istituto Carnacina: ecco la nuova sede E’ stata ufficialmente inaugurata nei giorni scorsi la nuova sede dell'Istituto Alberghiero “Luigi Carnacina” a Valeggio. Dopo dieci anni di attesa gli alunni avranno a disposizione 5.700 metri quadri, rea-

lizzati dalla Provincia di Verona, con venti aule, cinque laboratori, un bar, due sale da pranzo, due cucine, un'aula magna, biblioteche e uffici. Il tutto in classe di duttilità “B” seguendo le norme

in materia di classificazione sismica per le zone a bassa sismicità. «Costruire un edificio scolastico così all'avanguardia – ha commentato Giovanni Miozzi Presidente della Provincia di Verona – in un periodo economico e burocratico complesso come quello che stiamo vivendo, costituisce un vero e proprio miracolo, reso possibile dall'impegno e dal gioco di squadra. Sono orgoglioso di dire che oggi stiamo investendo sui nostri giovani, quindi stiamo tutelando il futuro della nostra società”». Oltre a Miozzi all’inaugurazione erano presenti l'assessore all'Edilizia Scolastica e all'Istruzione Marco Luciani, diverse autorità provinciali, comunali e scolastiche come

CONCORSO. Valeggio Futura apre il bando Il tema delle poesie? La vita è un viagggio E’ aperto il bando per il concorso di poesia Valeggio Futura, ormai alla ottava edizione, che quest’anno ha per tematica “La vita è un viaggio”. Il premio letterario è indirizzato a persone di svariate età ed esperienze, dai bambini della scuola primaria agli adulti, passando per i ragazzi e i giovani delle scuole secondarie: da molti anni viene accolto con caloroso entusiasmo da tutte le categorie. Gli scritti partecipanti, provenienti dall’Italia e dall’estero, possono seguire il tema proposto oppure trattare argomenti liberi, spesso dalla suggestiva natura personale; possono essere inoltre composti in lingua italiana o nel tipico dialetto del territorio veronese. «E’ sempre motivo di soddisfazione e di orgoglio organizzare insieme alla Consulta del Volontariato e al collega Cesare Menini questo evento di carattere ormai internazionale, che rende lustro all’intero complesso di attività artistiche e culturali valeggiane - dichiara l’ assessore alla Cultura, Leonardo Oliosi -. Di anno in anno, la base dei partecipanti è aumentata nella quantità e nella qualità, e di questo dobbiamo ringraziare in particolar modo la dirigente Silvana Zamboni e tutto l’I.C. Murari di Valeggio, per aver sempre aderito all’iniziativa con grande entusiasmo creativo». Il concorso ha lo scopo di valorizzare ed incentivare i talenti letterari presenti a Valeggio sul Mincio ed è supportato dal Comune, dal Comitato Biblioteca e dalla Consulta per il Volontariato, con il patronato della Provincia di Verona. La scadenza per la consegna degli scritti è inderogabilmente fissata per le 11.30 del 5 aprile. Paola Peretti

NOTIZIE IN BREVE

(P.P.) SPAZIO BENESSERE CIBO. Il Centro Famiglia&Giovani di Valeggio ospita lo Spazio Benessere Cibo, grazie al quale verranno proposti incontri di informazione ed educazione alimentare per adulti e famiglie. Le serate, divise in una parte teorica e una pratica, avranno come tematiche il ruolo del cibo e delle abitudini familiari nelle malattie cronico-degenerative, la dieta Mediterranea (dimostrata dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Carnacina), il cibo “globalizzato” e locale, la spesa settimanale e la cucina di tutti i giorni. L’ultimo incontro sarà dedicato alle certificazioni dei prodotti agroalimentari, con la possibilità, offerta da Coldiretti, di osservare la differenza tra prodotti dell’agricoltura convenzionale e quelli dell’agricoltura biologica e biodinamica. Alle serate parteciperanno esperti come il dottor Daniele Degl’Innocenti, ricercatore all’Università di Verona, l’Associazione Ristoratori e i produttori locali, presidi Slow Food. L’iniziativa è stata creata da Slow Food Valeggio e dell’assessorato alle Politiche Sociali del Comune, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero, l'Associazione Ristoratori e Coldiretti Verona. Gli incontri sono iniziati il 13 marzo per terminare il 3 aprile presso il Centro Famiglia e l’Istituto Alberghiero. LA SETTIMANA DELLE TRADIZIONI. Tra il 22 febbraio e l’1 marzo, Valeggio ha ospitato la mostra laboratorio della fondazione Historie, dedicata alla tessitura e ai mestieri artigianali di metà Novecento. L’iniziativa, chiamata “Settimana delle Tradizioni”, prevedeva l’insegnamento, da parte di persone con disabilità, della tessitura: per l’occasione, i telai della fondazione villafranchese sono stati trasportati al salone esposizioni F.lli Benini, dove scolaresche e visitatori di tutte le età si sono soffermati ad ammirare l’abilità dei tessitori e di altri artigiani presenti alla mostra, tra cui un calzolaio (Adriano Pasqualotto), un fabbro (Vittorio Bertaiola), un falegname (Antonio Foroni) ed alcune cuoche. L’ultimo giorno si è tenuta la visita all’archivio della moda Azienda MF1.

il sindaco di valeggio Angelo Tosoni e il valeggiano Fausto Sachetto, assessore provinciale di zona; Stefano Quaglia, dirigente reggente dell'Ufficio Scolastico XII di Verona; Eugenio Campara, dirigente scolastico dell'Istituto Alberghiero “Carnacina”. Hanno partecipato anche: don Giancarlo Grandis, vicario del Vescovo di Verona; don Matteo, curato di Valeggio sul Mincio; i rappresentanti d'Istituto del “Luigi Carnacina”; Francesco Milardi, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Peschiera; Franco Rossi, comandante della sta-

Giovanni Miozzi

Angelo Tosoni

zione dei Carabinieri di Valeggio sul Mincio e una rappresentanza di genitori. «Oggi – ha aggiunto l’assessore Luciani – consegniamo agli studenti una delle scuole più belle della provincia di Verona, con grandi spazi e dotazioni all'avanguardia. E’ la loro giornata, perché parliamo della loro scuola: spero ne vadano fieri e ne facciano buon uso». La nuova struttura fa fronte all'incremento del numero degli studenti e delle nuove esigenze formative ma ha anche un’importante valenza strategia dovuta alla sua ubi-

cazione, in un comune che ha fatto della ristorazione e della gastronomia locale il suo punto di forza. «La comunità di Valeggio – ha spiegato il sindaco Tosoni – merita quest'istituto, che va a dare il giusto contributo nella formazione in campo di ricettività e cucina, da sempre cavalli di battaglia della nostra zona. L'arma vincente per uscire da questa congiuntura economica negativa è investire nelle nostre eccellenze: a Valeggio lo facciamo puntando sul territorio, sull'enograstronomia e sui nostri ragazzi». Sara Tonolli

VALEGGIO / “BENVENUTA PRIMAVERA” “Benvenuta Primavera” il 13 aprile a Valeggio. Un appuntamento, questo, che vedrà protagonista l’ambiente, ma anche la sensibilizzazione degli studenti ai temi dell’ecologia. La giornata ecologica promossa dalla Provincia di Verona sarà infatti abbinata alla Mostra concorso “Tieni pulito Valeggio”, una “gara” suddivisa in quattro categorie: scuola dell’infanzia, scuola primaria classi prima e seconda, scuola primaria classi terza, quarta e quinta, scuola secondaria di primo grado. Per ogni categoria la giuria selezionerà tre vincitori. Alla gara partecipano i singoli: ciascuno può iscrivere il proprio manufatto compilando la domanda di partecipazione che può essere scaricata dal sito del Comune di Valeggio sul Mincio (www.comune.valeggiosulmincio.vr.it) o ritirata presso la scuola di frequenza. La giuria, composta da tre membri scelti dall’assessore all’ecologia, avrà il compito di valutare il manufatto rispetto all’originalità del progetto e la numerosità dei tipi di rifiuti riciclati. La classifica finale sarà comunicata dal presidente della commissione di premiazione alla fine delle valutazioni da parte della giuria. I partecipanti regolarmente iscritti dovranno consegnare il proprio manufatto venerdì 11 aprile, in orario scolastico, presso le scuole di appartenenza.

PRO LOCO VALEGGIO- Calendario Eventi SABATO 22 E DOMENICA 23 MARZO Località Vanoni Remelli, ore 19.00 ANTICA FIERA DI SAN GIUSEPPE Serate di musica e ballo con orchestre dal vivo e stands gastronomici A cura del Comitato Sagra San Giuseppe GIOVEDÌ 20 E VENERDÌ 21 MARZO Circolo la Scola, Vanoni Remelli, ore 21.00 la Compagnia del Tirasassi in L’ORA DEL SPRISS commedia prevendita biglietti presso il Circolo la Scola Domenica 9 Marzo ore 9/12 – 14/17 SABATO 22, DOMENICA 23, LUNEDÌ 24, MARTEDÌ 25 MARZO Borghetto SAGRA DELL’ANNUNCIAZIONE A cura Parrocchia di Borghetto DOMENICA 23 MARZO Piazza Carlo Alberto, tutto il giorno MERCATO DELL’ANTIQUARIATO A cura di Associazione Percorsi SABATO 29 MARZO Teatro Smeraldo, ore 21.00 SERATA A TEATRO Compagnia teatrale “Lavanteatro” in "COGNATE DISPERATE" di Eric Assous - Regia di Renato Baldi ingresso intero euro 7

A cura Compagnia Teatrale Artaban e Parrocchia Valeggio www.teatrosmeraldovaleggio.it SABATO 29 E DOMENICA 30 MARZO Borghetto sul Mincio LA BATTAGLIA DEL MINCIO rievocazione storica della battaglia del 1814 tra Francesi ed Austriaci, con due simulazioni di scontri e accampamento nel borgo. A cura Ass.ne Napoleonica d'Italia e Ass.to alla Cultura DOMENICA 6 APRILE Piazza Carlo Alberto GIORNATA DEL CUORE A cura Fidas Valeggio e Vespa Club Valeggio SABATO 12 APRILE Teatro Smeraldo, ore 21.00 il Circolo La Scola presenta la Compagnia del Tirasassi in L’ORA DEL SPRISS commedia 20-21 PASQUA - PASQUETTA DOMENICA 27 APRILE Piazza Carlo Alberto, tutto il giorno MERCATO DELL’ANTIQUARIATO A cura di Associazione Percorsi Il presente calendario potrebbe subire variazioni per cause indipendenti dalla volontà degli organizzatori. INFO: 045 7951880 www.valeggio.com


Cronache

Marzo 2014 PESCHIERA. La proprietà della struttura delle caserme La Rocca e XXX Maggio al centro

Il “Padiglione” è passato al Fiv La proprietà del Padiglione grandi ufficiali, delle caserme La Rocca e XXX Maggio è passata dal demanio dello Stato al Fondo di investimenti per la valorizzazione (Fiv) della Cassa depositi e prestiti. È l’esito di quel decreto con cui a dicembre il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha autorizzato la vendita assieme ad altri 38 immobili sparsi in varie città italiane. Il sindaco Umberto Chincarini ne ha preso atto ma non ha manifestato stupore: «Lo Stato aveva bisogno di fare cassa e così ha fatto». Nonostante le critiche ricevute in questi anni dai consiglieri di minoranza e da alcuni cittadini, sottolinea un merito: l’aver predisposto, a differenza degli altri Comuni, un protocollo d’intesa (siglato nel 2010 con l’Agenzia del demanio e con lo stesso Mef). «Gli altri enti non hanno voce in capitolo, noi invece abbiamo diritto a una percentuale sulla valorizzazione, che c’era stata riconosciuta

Walter Montresor

nella misura del 15%». E anche se finora nulla è arrivato nelle casse di Peschiera, Chincarini ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che la percentuale è stata confermata e quantificata in circa 1 milione e 300mila euro. I termini degli accordi sono rimasti invariati, assicura il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Walter Montresor: «Nei giorni scorsi il direttore generale della Cassa depositi e prestiti Marco Sangiorgio è venuto a Peschie-

ra con alcuni funzionari ed è stato confermato che saranno mantenuti tutti i vincoli previsti dalle schede del Piano particolareggiato del centro storico, tra cui l’uso pubblico delle pertinenze esterne e di almeno il 34 per cento della Rocca». Chiarisce poi che «i vincoli sull’uso e sull’apertura al pubblico li stabilirà il Comune, perché il Piano urbanistico attuativo sarà sovraordinato rispetto ai recenti decreti del ministero dei Beni e delle Attività culturali in cui sono contenute delle restrizioni». Mentre si continua a discutere sul se e come il Comune avesse potuto condurre in altro modo la trattativa – come hanno sostenuto a più riprese in questi anni i consiglieri di minoranza – quel che è certo è che il recupero dei beni non può più attendere. L’ultimo segnale è stato dato dal Padiglione, il cui tetto nelle ultime settimane ha avuto dei cedimenti: «sono almeno tre i “buchi” provocati – spiegano i tecnici

del Comune – dal crollo delle travi e delle tegole soprastanti, a causa del tempo e delle infiltrazioni d’acqua». «Sperano di poter intervenire presto, soprattutto per mettere in sicurezza le parti più a rischio dei beni - fa sapere intanto Montresor riportando il colloquio con i funzionari della Cassa depositi e prestiti -. Le possibilità in campo a questo punto sono due: o il fondo della Cassa depositi e prestiti valorizza i beni, oppure cerca a sua volta dei privati a cui venderli e in questo caso, se il prezzo fosse maggiore rispetto a quello d’acquisto al Comune andrebbe un ulteriore 15% della differenza. Per il Padiglione si prospetterebbe un intervento diretto, mentre per le due caserme è plausibile la cessione a terzi. Questo anche per la specificità delle destinazioni d’uso previste: residenziale per il Padiglione e turistico-ricettiva per La Rocca e la XXX Maggio». Katia Ferraro

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Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti:

PESCHIERA - Municipio - Distributore Agip - Centro pensionati Arilica - Gruppo Alpini CAVALCASELLE - Superm. Bertoldi CASTELNUOVO - Municipio - Biblioteca - La Bottega Alimentari - Circolo Noi - Bar Pan. Gelateria D’Annunzio SANDRÀ - Farmacia Pietropoli - Bar Splatter - Impianti Sportivi

CASTELNUOVO. Il baby Consiglio ha un nuovo sindaco, Chiara Peri Il Consiglio comunale dei ragazzi (Ccr) di Castelnuovo ha un nuovo sindaco: a Chiara Peri, studentessa di terza, è stata affidata la carica più prestigiosa a seguito delle elezioni tenutesi all’Istituto comprensivo “A. Montini”. La giovane prima cittadina sarà affiancata dal vicesindaco Anita Benini, dal consigliere Lorenzo Pirani e dai membri delle commissioni tematiche individuate dai ragazzi: Emma Perantoni per il settore Ambiente ed Ecologia, Enrico Bianchi, Tommaso Oliosi e Alessandro Molesini per la commissione Sport, Tommaso Cona, Thomas Pizzini e Rui Jordi Scanzi per l’Informatica, Christian Girardelli, Marco Facchinetti e Mattia Fioravanti per la commissione Struttura Scolastica e, infine, Marta Oliosi e Anna Bagolini per la Diversabilità. «Ho deciso di candidarmi a sindaco dopo due anni di esperienza nei precedenti Consigli comunali dei ragazzi, un po’ per vincere la timidezza e un po’ per imparare a capire come si rappresenta un’istituzione, in questo caso la mia scuola» - ha annunciato il nuovo sindaco, che ha ricevuto insieme ai compagni gli auguri dei “colleghi” adulti e del sindaco Maurizio Bernardi che ha affermato che «il Consiglio comunale dei ragazzi non è un gioco, come qualcuno potrebbe credere, ma una vera e propria scuola che vi arricchirà quanto più sarete partecipi alle varie sedute e decisioni».


Cronache

Marzo 2013 PESCHIERA. Il Comune rischia di perdere l’importante presidio

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PESCHIERA. Lonardi è stata proclamata la “Donna dell’Anno”

Polizia nautica Enza sul trono Cala il sipario? Il comune di Peschiera del Garda sta rischiando di perdere un importante presidio Istituzionale: il locale Comando di Polizia Nautica, lo speciale distaccamento della Questura di Verona dedicato al controllo e vigilanza della superficie lacustre. Stiamo parlando del team della Polizia di Stato che, a bordo di mostoscafi e moto d’acqua, regola e vigila la navigazione turistica sulle acque del lago. L’eventuale chiusura rientrerebbe nei progetti di riorganizzazione e spending review adottati dallo Stato per risparmiare risorse economiche sul territorio. La Polizia nautica è l’unico Ente in grado di assicurare un controllo sulle acque arilicensi, dopo la dipartita della squadra nautica dei Carabinieri, già cancellata alcuni anni fa dal presidio di Peschiera. La situazione è ancor più grave se si pensa che, sul lago di Garda, non sono più in funzione le motovedette dei Carabinieri di Salò, Riva, Desenzano e forse anche quella di Torri del Benaco. Rimarrebbero in acqua solo le imbarcazioni della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto, oltre ai Vigili del Fuoco, con sede in altre location lacustri e con compiti geografico-istituzionali diversi rispetto all’attuale squadra di Polizia operante a Peschiera. L’Amministrazione comunale che da sempre crede nel supporto delle Forze dell’Ordine operanti sul territorio, fa quadrato affinchè il locale presidio venga mantenuto in vita, difendendo altresì la Scuola della Polizia di Stato, sempre ubicata a Peschiera ed in odore di pericolo a causa della citata riorganizzazione degli Enti sul territorio. Il Comando dei poliziotti nautici è stato visitato in questi giorni dall’Onorevole Vincenzo

D’Arienzo, accompagnato dal Vice Questore Aggiunto Giorgio Azzareto in qualità di Dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Verona, e dal Comandante della squadra nautica Andrea Erculiani. Dopo aver visitato gli uffici, il rappresentante istituzionale si è recato presso gli ormeggi dei mezzi in dotazione alla squadra nautica, tra i quali si evidenzia un veloce scafo offshore ed una capiente motovedetta, normalmente operanti nel basso Garda. D’Arienzo ha evidenziato la gravità di tale decisione per la specificità geografica del lago di Garda: verrebbe lasciata scoperta una generosa area della superfice lacustre che ospita milioni di presenze turistiche ogni anno. L’Onorevole in tal senso ha già depositato un’interrogazione parlamentare per tentare di difendere quello che viene definito un vero e proprio servizio a supporto dell’economia locale: nautica da diporto e navigazione turistica o sportiva, non possono essere abbandonate senza alcun controllo e vigilanza. Massimo Zuccotti

La “Donna dell’Anno” di Peschiera è Enza Lonardi, storica proprietaria del bar pizzeria “Voltoni” in centro storico. La proclamazione è avvenuta l’8 marzo nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale per festeggiare la Giornata internazionale della donna. L’evento, alla sua seconda edizione, si è svolto nel sottotetto della Caserma d’Artiglieria di Porta Verona e a consegnare il premio – un dipinto realizzato dalla pittrice Agnese Rigo – è stata Rosella Orlandi, la “mitica” donna pescatrice premiata l’anno scorso. Una sorpresa anche per Enza Lonardi, che non voleva partecipare per stare vicino al marito ammalato e che invece è stata convinta dalle figlie e dalle nipoti, le uniche a conoscenza del perché era importante spronarla ad uscire di casa. Socievole ed altruista, Enza fin da subito ha fatto del suo locale un punto di ritrovo per i giovani. Da quel gruppo quasi quarant’anni fa è nato il Comitato giovanile, di cui è stata la presidente e con cui ha iniziato ad organizzare la festa dell’ospite. Ma non si è limitata a questo: dalla fine degli anni Novanta è coordinatrice dell’Università popolare locale, da cui è nato un gruppo di donne che ogni

giovedì si incontra per realizzare lavoretti e creazioni da vendere a scopo benefico. Le chiama le “signore del giovedì” e spiega che sono attive anche per insegnare alle bambine delle elementari l’arte del cucito, «che ora nessuno tramanda più». «Se c’è da organizzare qualcosa sono sempre in prima linea, ma non mi sono accorta di aver dato così tanto in questi anni», racconta. Il ricordo va alle prime feste dell’ospite organizzate, quando la volontà di rispolverare le tradizioni di una volta le ha fatto riportare in auge il “ciclotuffo” sul Canale di Mezzo (una sorta di trampolino da cui ci si tuffava in bicicletta) e il palo della cuccagna. Sua e del gruppo di giovani che coordinava anche l’idea di far sfilare durante la festa, lungo il Min-

cio, le barche allegoriche. Ama le donne, ma si definisce una «femminista non estremista, consapevole dell’uguaglianza più che della differenza» e prendendo spunto dalla vita di sua madre dice di aver «combattuto la vita con la forza di un uomo». Enza coniuga la tradizione con la modernità: è autrice di poesie dialettali e allo stesso tempo è attivissima anche su facebook, dove pubblica poesie, pensieri, foto che testimoniano una vita spesa tra la gente. Quella gente che ama senza riserve: «A volte mi chiedono come faccio ad andare d’accordo con tutti, anche con le persone che altri giudicano antipatiche. La risposta è che cerco sempre il lato buono che è racchiuso in ognuno». Katia Ferraro

da sinistra Chincarini, Lonardi, Orlandi

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

LA CHIRURGIA DELLA MAMMELLA "LUCI E OMBRE" Il tumore della mammella femminile è la neoplasia statisticamente più frequente nella popolazione. Il suo trattamento è chirurgico e farmacologico e, grazie alla continua scoperta di nuove terapie da associare alla chirurgia, i chirurghi hanno potuto diventare sempre meno demolitivi. Nella maggior parte dei casi la donna affetta da questa malattia può guarire, dovrà quindi confrontarsi con gli esiti degli interventi che si saranno resi necessari per curarla. La mammella nella donna è carica di un significato simbolico importantissimo, è la femminilità e la maternità, è la sessualità e l'immagine. Detto ciò, è intuitivo cosa si aggiunga alla paura della malattia, quando la donna riceve la notizia di avere un tumore della mammella. Noi riteniamo che non si possa più offrire solo la guarigione dalla malattia, ma bensì una qualità di vita che contempli l'integrità psico-fisica della paziente. Come già accennato, spesso è possibile asportare solo una parte di mammella purché le dimensioni del tumore siano tali da permettere la conservazione di una porzione di ghiandola mammaria tale da garantire una discreta simmetria di forma fra le due mammelle. E' ovvio che il volume della mammella operata sarà minore dell'altra a causa dell'asportazione del tumore, ma se la forma sarà gradevole e armonica in maniera da permettere alla donna di abbigliarsi e spogliarsi con naturalezza, avremo raggiunto gli obbiettivi di cura della malattia senza deturpazione dell'integrità psico-fisica. Il trattamento cosiddetto "conservativo" della mammella prevede l'asportazione della ghiandola malata e un rimodella-

mento della parte di mammella che rimane per ottenere un buon risultato cosmetico già alla fine dell'intervento demolitivo. Nella nostra struttura è possibile, per casi particolari, la collaborazione del chirurgo generale con il chirurgo plastico anche all'atto della demolizione, al fine di rendere possibile un risultato della miglior qualità possibile in un solo intervento chirurgico. Meno frequentemente, è ancora necessario togliere tutta la ghiandola mammaria, non perché la malattia sia più grave, ma perché la mammella molto piccola o con tumore multi-focale, non può essere trattata con un'asportazione parziale. In questo caso, il chirurgo plastico propone la metodica più appropriata al caso specifico per ricostruire una mammella gradevole, piacevole da vivere e che ricostruisca l'"integrità" femminile. La mammella può essere ricostruita in uno o più interventi utilizzando materiali protesici o autologhi, ovvero prelevati dalla paziente stessa ( cellule staminali o lembi). Le "ombre" dell'argomento risiedono proprio nel percorso della ricostruzione che è raramente semplice e veloce. Credo che sia importante aiutare la donna, prima ad accettare la malattia e poi condurla per mano con pazienza e comprensione lungo il percorso della terapia e della ricostruzione. Alla paziente cui venga comunicata la diagnosi di tumore, sembra che la vita sia finita e non immaginerebbe mai che, quasi sempre, dopo mediamente un anno e mezzo tornerà a vivere la propria vita con serenità. Dott.ssa Monica Pasqualini Chirurgo plastico pubbliredazionale


Cronache

Marzo 2014

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L’EVENTO. Folla festante e oltre trecento maschere protagoniste alla sfilata di carnevale

“Bacco e Arianna” colora Bardolino

Seppure posticipata di una settimana, causa maltempo, a Bardolino la sfilata di carnevale di “Bacco e Arianna”, impersonati da Francesco Pozzani e Carolina Bazerla, ha fatto centro. Non solo per la partecipazione dei gruppi mascherati ma anche e soprattutto per la folla che ha preso d’assalto, complice un pomeriggio quasi primaverile, la piazza ed il lungolago di Bardolino. Un colpo d’occhio degno delle grande occasioni che ha reso ancora più elettrizzante sfilare per le vie del paese per le oltre trecento maschere unite in gruppi o semplicemente singole. Una festa a misura di bambino come era nelle intenzioni della Fon-

dazione “Bardolino Top”, braccio operativo del Comune, che ha organizzato la manifestazione offrendo, al termine della sfilata, una ricca merenda a tutti i presenti. «Un grazie di cuore va alle associazioni di volontariato dell’Amo, Avis, Aido, Abeo e Pionieri della Croce Rossa che hanno fattivamente collaborato per la riuscita dell’evento» - sottolinea il consigliere comunale Stefano Ottolini, anche lui in maschera, a margine del corteo che ha visto la partecipazione delle materne, elementari e medie. Ad aprire la sfilata il Papà del Gnocco e la sua corte. Subito dietro la Filarmonica di Bardolino capita-

nata da Crudelia con tutta la carica del 101. Più in distanza Peppa Pig e le coloratissime Meduse prima del sfavillante gruppo al femminile “Bardolino in rosso”. E poi ancora i “Pittori e le tempere” della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Falcone-Borsellino, le fascinose “Uva passà” dell’Amo Baldo Garda, “Il mondo magico” della scuola dell’Infanzia di Bardolino- Calmasino e Harry Potter sempre della scuola Primaria e Secondaria del capoluogo. A chiudere la sfilata l’ironico carro dell’Avis Comunale “Tra autovelox e cinesi siamo sempre ripresi”. Ai gruppi che si sono distinti per numero, fanta-

sia, coreografia ed originalità è stata donata una targa ed una bottiglia di vino Bardolino con tanto di etichetta di “Bacco e Arianna”. Dal palco ad illustrare le singole maschere e a dirimere il traffico la dolce Biancaneve (Irene Moretti) abile a tenere a bada i bambini pronti a lanciarsi all’assalto del gigantesco castello gonfiabile innalzato nella piazza del municipio. Festa che è proseguita fino a tardo pomeriggio per chiudersi con un piatto di gnocchi Avesani e un buon bicchiere di Vino Chiaretto dispensato dai volontari dell’Avis. Ad aggiudicarsi il primo premio come migliore maschera le

BARDOLINO / L’AVVENTURA FORMATIVA

meduse mentre sul podio come gruppo più bello è salito “Bardolino in Rosso”, una decina di

donne addobbate con materiale povero da riciclo a formare una cascata di rose.

LAZISE. Arriva l’albo dei volontari

E' in corso di avviso a Lazise la formazione dell'albo dei volontari per realizzare attività a carattere sociale e di pubblica utilità, finalizzate a contribuire alle politiche sociali, scolastiche, culturali ed al rispetto del decoro urbano e del patrimonio ambientale del Sono 20 i ragazzi che hanno Schiavon, presidente deldeciso di intraprendere una l'Istituto Tecnico per il Turicomune di Lazise. L'albo è stato fortemente voluto nuova avventura formativa, smo -. Qui a Bardolino dall'amministrazione comunale per dare un’armoche li porterà a diventare abbiamo trovato un terreno nizzazione generale nella gestione delle forze di hospitality manager, e per “fertile” e molto entusiasmo volontariato espresse sia attraverso le associazione farlo hanno scelto l’Istituto per questo tipo di proposta. che con i privati cittadini che intendano aderirvi. Lo superiore del Turismo, realtà La vera innovazione è far ha deciso il consiglio comunale con una delibera del presente a Jesolo da più di passare la formazione turistinovembre scorso. Possono presentare la domanda due anni e che il mese scorso ca non solo attraverso i bandi iscrizione al summenzionato albo sia le associaha inaugurato la propria sede chi di scuola, ma utilizzare di Bardolino. anche gli stage, i tirocini, zioni di volontariato che i singoli cittadini residenti o da destra: Andrea Sabaini, Corrado Bertoncelli, Il progetto ITS a Bardolino quindi le esperienze dirette domiciliati nel comune di Lazise, con esperienza e/o Massimiliano Schiavon, Ivan De Beni ha mosso i primi passi alcuni in azienda: in questo modo e Eugenio Campara motivazione nell'ambito delle attività di supporto alle mesi fa coinvolgendo numegli studenti hanno la possibiiniziative del comune. Devono avere una età non rose realtà territoriali come lità di entrare in contatto con inferiore ai 18 anni e non superiore ai 75 anni. Gli ad esempio la Provincia di rare nell'ambito del turismo, mati della scuola secondaria il loro territorio, capirne le interessati possono compilare una specifica domanVerona il Comune di Bardo- ma anche valorizzare il terri- superiore quinquennale. dinamiche turistiche e trovada utilizzando l'apposito modulo scaricabile anche lino, la Regione, Federalber- torio e le sue strutture ricetti- Durante i due anni di corso i re lavoro con più facilità: ghi Garda Veneto e molti ve, a cui l'ITS è particolar- ragazzi verranno formati infatti il 70% di chi ha condal sito internet del comune di Lazise e dovrà essealtri, che hanno colto il mente legato. Si tratta di una riguardo la pianificazione, il cluso l'ITS di Jesolo ha già re consegnato all'Ufficio Relazioni con il Pubblico che potenziale di quest'opportu- scuola con un ciclo di studi marketing e la gestione delle trovato lavoro». «Si tratta di provvederà all'inoltro agli uffici competenti.«Verrà nità: non solo specializzare i biennale a numero chiuso, a strutture ricettive attraverso un progetto formativo innostilato un apposito albo che verrà poi pubblicato ragazzi che intendono lavo- cui possono accedere i diplo- lezioni frontali, ma soprat- vativo – afferma il sindaco di all'Albo Pretorio on line sul sito internet del comune tutto con stage in alberghi, Bardolino, Ivan De Beni -, in - spiega il sindaco Luca Sebastiano - ed i volontari residence o strutture turisti- grado di creare sinergia e verranno quindi utilizzati in base ad un piano di che del territorio. «Siamo collaborazione tra scuola, impiego concordato con gli interessati, tenuto conto molto contenti di inaugurare enti e aziende del territorio “Sport e benessere” è il titolo di un’iniziativa lanciaa Bardolino un modello che nell’ottica di una migliore delle capacità e potenzialità dei singoli. Prima di ta dal comune di Bardolino attraverso il suo assessonella sede jesolana è già un qualità e formazione nelavviare il servizio - continua il sindaco -verrà attivarato allo Sport. Si tratta di due serate informative ad esempio virtuoso di collabo- l'ambito del turismo. Siamo to un breve e sintetico momento di formazione al razione tra il mondo della orgogliosi di ospitare questi ingresso libero ospitate dalla sala della Disciplina fine di fornire le informazioni di base necessarie in scuola, le istituzioni e le corsi post diploma nella Borgo Garibaldi. Lunedì 7 aprile alle ore 20.30 il stretta sintonia con i responsabili dei Servizi anche a numerose realtà turistiche - nostra prestigiosa Villa Carprofessor Giuseppe Vercelli, dell’Università di Torino, tutela della sicurezza ed racconta Massimiliano rara Bottagisio». responsabile psicologia Federazione Italiana Sport incolumità degli stessi. invernali e Canoa kajak, e il dottor Attilio Ferrari Ovviamente l'attività di interverranno in merito a “Psicologia dello sport e volontariato non costituidella prestazione umana”. A seguire, lunedì 14 apriLunedì 17 marzo, in municipio a Bardolino l'assessore alla cultura Marta Ferrasce in alcun modo raple alle ore 20.30, lo psicologo Valentino Peretti tratri ha incontrato i bambini delle classi V della Scuola Primaria e i rappresentanporto di lavoro suborditerà l’argomento “Ansia di prestazione nello sport”. ti del Ccr dell'istituto "Falcone Borsellino". L'occasione è stata "La Giornata delnato. Sono comunque l'Unità nazionale, della Costiassicurati a cura e spese tuzione, dell'inno e della bandell'Amministrazione. diera". Dopo un breve saluto Chi non dovesse ricevere nella cassetTutte le attrezzature forl'assessore ha accompagnato i ta postale l’edizione del giornale, nite saranno ovviamente ragazzini ad imbandierare a carico del Comune. E' potrà reperirlo presso i seguenti Palazzo Gelmetti, sede del di fatto - conclude il sinpunti: municipio di Bardolino, per daco - una riconoscenza chiudere la cerimonia con il BARDOLINO - Municipio ed una valorizzazione canto dell'inno nazionale. Nei Distributore Esso - Fermata Corriere - Avis - Il della importante funziogiorni scorsi la Prefettura di Verona aveva invitato tutti i ne sociale delle attività Fornaio - Club Mezza Età Comuni della Provincia a celedi volontariato, sopratPanificio Bullio brare il 17 marzo, data della tutto per quanto riguarCALMASINO - Ortofrutta Bardi proclamazione nel 1861 delda la solidarietà civile». l’Unità d’Italia. Distributore Esso Sergio Bazerla

ITS oggi, manager domani

NOTIZIE IN BREVE

FOTONOTIZIA


Cronache

Marzo 2013 LAZISE. Il programma triennale è stato adottato con una delibera di Giunta

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LAZISE / LA PROPOSTA

Opere pubbliche Patrimonio dell’Unesco? Tutte le strategie È stato adottato con una delibera di Giunta il programma triennale delle opere pubbliche previste a Lazise e nelle frazioni, andando così ad integrare quello approvato lo scorso settembre. Gli interventi previsti quest’anno sono: la manutenzione dell’edificio scolastico di via Salvo d’Acquisto (che durante la chiusura estiva prevede la sistemazione di bagni, intonaci e serramenti per un importo di 250mila euro), la ripresa dei lavori alla Casa di riposo (con l’appalto che verrà assegnato entro maggio, fa sapere l’assessore al Patrimonio Giorgio Benoni), la sistemazione dei parcheggi pubblici in località Casara (vicino alla caserma dei Carabinieri) e Dosso (adiacente a quello esistente, gestito da un privato), il completamento dell’arredo urbano di lungolago Marconi e l’ampliamento della piazzola ecologica della Marra. Opere, queste, che data la stagione turistica

alle porte slitteranno a dopo l’estate. Per quanto riguarda i parcheggi, la spesa preventivata per ciascuno è di 250mila euro e saranno finanziati con i proventi dei permessi a costruire: «Dobbiamo ancora decidere gli interventi nel dettaglio – spiega il vicesindaco Eugenio Azzali –. Sicuramente verranno asfaltati e dotati di impianto di illuminazione». I parcheggi diventeranno a pagamento (a breve sarà fatto anche per il parcheggio Marra) e verranno gestiti con il sistema a sbarra – e non, quindi, con il pagamento anticipato attraverso i parchimetri – per garantire a chi si ferma in paese una maggiore libertà. Inizieranno verso la fine dell’anno i lavori sul lungolago Marconi, per un importo di 250mila euro: intervento più “soft” rispetto a quello della precedente amministrazione (800mila euro) ma che, fa sapere Azzali, sarà finan-

LAZISE. Convenzioni prorogate tra Comune e scuole d’infanzia Tre convenzioni erano state sottoscritte dall’amministrazione Franceschini il 7 marzo 2013 con le rispettive scuole d'infanzia che operano sul territorio lacisiense. La convenzione era in scadenza al 31 dicembre 2013. Nello specifico le convenzioni erano state stipulate con la scuola dell'infanzia Luigi Butturini, un Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza che opera nel capoluogo, con la scuola Mater Amabilis e Nido Intregrato di Pacengo e infine con la scuola d'infanzia San Giorgio Martire di Colà per il sostegno finanziario nella gestione delle tre realtà educative operanti sul territorio comunale. La giunta municipale ha deciso di prorogare le convenzioni per la gestione delle scuole, facendosi carico dei rispettivi oneri. Ha quindi deciso di impegnare la somma di 75.891 euro relativa alla quota spettante, per il periodo 1 gennaio - 30 giugno 2014 alla scuola d'infanzia Luigi Butturini di Lazise , 51.882 per la scuola d'infanzia San Giorgio Martire di Colà e 59.287 per la scuola Mater Amabilis e Nido Integrato di Pacengo. La somma complessiva quindi ammonta a 187.062 a valere sul bilancio di previsione 2014. L'amministrazione liquiderà ad ogni singola scuola gli importi impegnati mediante quote mensili. «E' un impegno considerevole che l'amministrazione si assume ogni anno - spiega il sindaco Luca Sebastiano ma che ovviamente deve essere sostenuto per contribuire ad una realtà educativa di primo livello , dislocata sia nel capoluogo che nelle frazioni, ma che funziona bene e che è molto gradita alla popolazione. Serve una importante utenza - conclude il sindaco - che sono le nostre famiglie. Molto gradito dall'utenza è inoltre il servizio offerto dal nido integrato di Pacengo». Sergio Bazerla

Eugenio Azzali

ziato sempre grazie all’accordo con la società Area Progresso (la stessa che a fronte della concessione di volumetria residenziale in località Rocchetti si impegnava a finanziare una parte del centro della musica, “bocciato” dalla nuova amministrazione). Continua Azzali: «Non abbiamo ancora un progetto definito, ma probabilmente ci sarà una parte in ciottoli, a ridosso del lago e solo pedonale, e una parte in asfalto per il passaggio su ruota. Tutto partirà quando avremmo ridefinito l’accordo con la società». «Saranno garantiti i 10mila

mc di edilizia convenzionata - precisa il sindaco a proposito dell’accordo -. Stiamo cercando di trattare su quella libera e sull’ubicazione dei volumi. Ridefiniremo poi il beneficio pubblico dell’accordo: oltre a una minore spesa per il lungolago, abbiamo già in mente di finanziare così la sistemazione delle ex scuole elementari che diventeranno centro civico, biblioteca e uffici comunali». Intervento, quest’ultimo, il cui primo stralcio partirà nel 2015. Sempre dopo l’estate verrà ampliato il centro rifiuti di località Marra (350mila euro), per una raccolta differenziata più efficiente anche grazie alla presenza di un operatore. Nei mesi estivi, spiegano il sindaco e il suo vice, c’è un picco di indifferenziata e per questo si conta di risolvere il problema con l’uso di cassoni scarrabili e un controllo costante. Quando il nuovo centro di raccolta entrerà a regime con ogni probabilità verrà chiuso quello di via Roma, adiacente al campeggio comunale. Katia Ferraro

LAZISE. L’Avis traccia il bilancio In 49 anni di vita l'Avis di Lazise ha fornito al centro trasfusionale dell'ospedale Orlandi di Bussolengo tanti litri di sangue commisurabili in oltre tre botti di sangue. Le donazioni complessive per l'anno 2013 sono state 606 con un calo di 67 sacche, pari al 10% rispetto al 2012. I donatori attivi sono 275 e i nuovi donatori sono 21. 11 donatori che erano "in sonno" hanno ripreso a donare, mentre 39 sono i donatori che hanno definitivamente smesso l'azione di donazione. Anche a livello provinciale le donazioni sono cadute di livello e secondo i dirigenti è necessario lavorare su due fronti: nuovi donatori, soprattutto giovani e regolamentare l'afflusso ai centri trasfusionali con il nuovo progetto " a chiamata", uno strumento nuovo che consente alle strutture ospedaliere di avere a disposizione sacche di sangue con tutti i gruppi sanguigni di cui i nosocomi hanno bisogno. s.b.

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: LAZISE - Municipio - Supermarket A&O Centro Anziani - Panificio Bullio - Sotto i Portici - Distributore Agip COLÀ - Circolo Acli - Supermercato Lucia PACENGO - Ugolini Petroli LOCALITÀ RONCHI - San Marco Petroli

Anche Lazise potrebbe diventare “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco: è quanto propone l’associazione “Città murate del Veneto” che, nata nel 1997 su iniziativa del Consiglio regionale del Veneto di Italia Nostra, ad oggi conta 38 Comuni (tra cui la stessa Verona) sparsi in sei province e accomunati dall’essere circondati da mura e fortificazioni. La proposta è di includere Lazise, assieme ad altri Comuni veronesi e fuori provincia, nel sito Unesco “Città di Verona” riconosciuto tale nel 2000. Oltre a Lazise, i paesi candidati ad entrare nel sito (che diventerebbe così un “sito seriale”) sono Valeggio, Villafranca e Soave, mentre quelli fuori provincia sono Cittadella, Montagnana, Bassano del Grappa, Vittorio Veneto, Marostica, Castelfranco Veneto, Monselice e Conegliano. Tutti – si legge nella proposta – presentano «caratteristiche ed elementi di unicità affini al sito originario» e sono queste caratteristiche che, in base a quanto stabilito dall’Unesco, ne permetterebbero il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità”. L’analisi storica delle famiglie medievali succedute in Veneto, si legge ancora nella proposta di adesione dell’associazione, ha individuato negli Scaligeri il “trait d’union” tra questi paesi e Verona e per questo il sito allargato, se riconosciuto dall’Unesco, verrà identificato con il nuovo titolo “Verona e gli Scaligeri”. Il comune di Lazise ha accolto la proposta con una delibera di Giunta lo scorso 20 febbraio specificando la peculiarità della sua cinta muraria che, viene detto, «conserva, intorno al tessuto di impianto romano, ancora in buona parte integra la cinta muraria quadrangolare eretta da Alberto e Mastino II della Scala». Una volta ricevuto il parere favorevole dei paesi interessati, l’associazione “Città murate del Veneto” porterà a termine l’accordo tra il comune di Verona e la Regione per includere nel sito “Città di Verona” anche le località individuate. È previsto che entro il 31 marzo i Comuni approvino il testo definitivo dell’accordo in Consiglio comunale, e da quel momento partirà l’iter per ottenere il riconoscimento all’Unesco. In caso positivo, la qualifica sarà a tempo illimitato e con la prescrizione dell’obbligo per ciascun ente di mantenere il proprio sito nelle migliori condizioni, «evitandone il degrado e il deterioramento, in modo da non pregiudicare la tutela da parte dell’Unesco». K.F.


Cronache

Marzo 2014 CAVAION. Il sindaco Sartori commenta la situazione del Piano di assetto del territorio

Pat, ormai ci siamo «Obiettivi definiti» E’ stato adottato con una delibera del 6 giugno 2013 il Pat (Piano di assetto del territorio) del comune di Cavaion Veronese e il 26 febbraio scorso ha ottenuto il parere favorevole senza alcuna prescrizione da parte della Commissione VAS regionale. Dopo l’ultimo passaggio per la Valutazione Tecnica Regionale verrà quindi definitivamente approvato, pubblicato sul BUR e diventerà efficace quindici giorni dopo (presumibilmente entro metà Aprile ndr). «Fin dalla stesura del Documento Preliminare è sempre stato chiaro l’obiettivo dell’amministrazione di dover mirare ad un equilibrato sviluppo attraverso azioni di tutela e valorizzazione del territorio – afferma il sindaco Lorenzo Sartori -. Per raggiungere tale obiettivo si è quindi passati ad azioni concrete finalizzate al recupero e riqualificazione dell’edificato esistente, attraverso la riconversione di capannoni o aree industriali degradate o dimesse, minimo consumo del territorio, concentrando le linee preferenziali di sviluppo insediativo residenziale a ridosso dell’edificato esistente, incentivazione della vocazione turistico-ricettiva, aprendo ad esempio la possibilità di accogliere richieste di apertura o implementazione di attività diffuse sul territorio e non più limitate a poche e

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti:

CAVAION - Municipio - Locanda Centrale - Market Tonoli - Eurospin - Panificio Zambiasi - Bar Pasticceria Dream AFFI - Municipio Trattoria da Carlino - Macelleria Galleria Pascoli SEGA - Lavasecco Modena

CAVAION

Asilo Nido “accreditato” limitate aree». Rispetto al fabbisogno volumetrico di edilizia residenziale di 368.200 mc per il decennio 2013-2023, «per scelta dell’amministrazione comunale – aggiunge il primo cittadino - il dimensionamento del Pat è stato ridotto a soli 56.000 mc di nuova volumetria residenziale per necessità fisiologiche di nuovi interventi nei singoli nuclei insediativi che compongono la struttura urbana del comune di Cavaion e finalizzata al soddisfacimento di necessità della popolazione residente. A questi vanno aggiunti 65.100 mc derivanti dalla volumetria residenziale residua di P.R.G. e 98.000 mc che corrispondono a necessità di interventi di riqualificazione e riconver-

sione volumetrica di strutture esistenti e/o degradate presenti all’interno dei vari A.T.O.». Particolare attenzione è stata data al settore turistico – ricettivo, la cui volumetria prevista dal nuovo strumento urbanistico ammonta a 90.600 mc, di cui 29.600 di volumetria residua di P.R.G. e 61.000 per necessità di interventi di riqualificazione e riconversione volumetrica ad uso turistico-ricettivo di strutture esistenti e di nuove strutture turisticoricettive. «Il Pat ha previsto inoltre la messa a sistema di una rete di servizi, attrezzature e sistemazioni, per l’ospitalità e visitazione del territorio aperto (percorsi pedonali/ciclopedonali, percorsi di visitazione dei luoghi di inte-

resse archeologico-naturalistico, cantine/oleifici/strutture per la promozione e vendita di prodotti agricoli tipici locali, strutture per attività didattico/culturali/museali, strutture per l’ospitalità in campagna) – precisa Sartori . E’ stato valorizzato il territorio anche sotto il profilo archeologico, attraverso la creazione dell’archeoparco sulla Bastia del Monte San Michele con diversi percorsi culturali e archeologici. Particolare attenzione è stata data anche al miglioramento delle infrastrutture viarie esistenti, sia attraverso la mitigazione dell’impatto ambientale delle più importanti reti sia attraverso interventi puntuali di riqualificazione della viabilità esistente».

Lorenzo Sartori

CAVAION-CALMASINO

Pista ciclabile, c’è il progetto E’ stato approvato qualche mese fa dal comune di Cavaion il progetto preliminare per la realizzazione del percorso ciclopedonale protetto lungo la SP31 – tratto Cavaion Calmasino. Un’opera, questa, per la quale è previsto un investimento di 400.000 euro e che andrebbe a mettere in sicurezza un’arteria molto trafficata, collegando la pista ciclabile Bardolina al paese di Cavaion. Il progetto, per il quale è stato chiesto un

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finanziamento di 200.000 euro alla Regione Veneto, prevede inoltre alcuni investimenti per la mobilità sicura nelle scuole e campagne di sensibilizzazione a favore dei cittadini, oltre alla stesura di un piano di sicurezza per il paese. In particolare partendo dalla rotatoria dell’Eurospin, la pista costeggerebbe il lato sud della SP31, venendo ricavata in parte sulla banchina e in parte sulla scarpata esistente. “In corrispon-

denza della rotatoria che verrà realizzata all’incrocio con via San Faustino – si legge nella relazione tecnica -, la pista circonderà a sud la rotatoria stessa, proseguendo poi lungo la strada provinciale fino a ricongiungersi a quest’ultima prima dell’esistente rotatoria all’incrocio con via Berengario. Proprio su tutto il tratto prospiciente la rotatoria, è già stata realizzata una pista in occasione di lavori di urbanizzazione nell’area circo-

stante. Passata la rotatoria la pista proseguirebbe sempre lungo il lato sinistro della provinciale per Calmasino fino a raggiungere la strada Villa – Bardolino, dove si collegherà alla pista esistente posta su tale strada. Il nuovo tratto di pista è lungo circa 1800 metri ai quali si aggiungono 200 metri di pista esistente per un totale di percorso di 2 chilometri. La pista sarà di tipo bidirezionale con larghezza di 2,50 metri”.

E’ attivo dall’1 settembre 2012 a Cavaion il nuovo Asilo nido comunale di via Grande. «L’Amministrazione comunale – afferma il sindaco Lorenzo Sartori - ha affidato la gestione del servizio alla Cooperativa sociale “Il Ponte” di Verona che ha una lunga esperienza nel territorio veronese nella gestione dei servizi per i minori. Dopo un primo anno di “rodaggio” e di “conoscenza reciproca” tra asilo e famiglie del territorio, i bambini iscritti al Nido nel mese di marzo sono 21. Il numero è destinato ad aumentare già dal mese di aprile in previsione dell’apertura della stagione turistica che vede impegnati molti genitori». Due le importanti novità da inizio anno: l’Amministrazione comunale, in accordo con la Cooperativa, ha abbassato i costi delle rette mensili di frequenza, prevedendo riduzioni nei casi di frequenza part-time o limitata ad alcuni giorni alla settimana. «La seconda importante novità – aggiunge il primo cittadino - riguarda l’Accreditamento Istituzionale, che completa il percorso di qualità voluto per questa nuova e moderna struttura, realizzata secondo le ultime normative di legge e che ha ottenuto anche l’Attestazione energetica in classe A +. Oltre ad aver tutti i requisiti specifici di struttura, riguardanti le caratteristiche funzionali (numerosità, titoli e funzioni del personale), strutturali, tecnologiche e organizzative, la Cooperativa ha ottenuto il massimo punteggio (100%) durante la verifica del sistema di gestione e di controllo di qualità del servizio di Asilo Nido. I requisiti valutati sono riassumibili nel garantire trasparenza, coinvolgimento e rilevazione della soddisfazione al servizio, sia nei confronti delle famiglie che degli operatori che lavorano nel servizio; nel garantire le funzioni di coordinamento pedagogico e la continua formazione e supervisione al personale educativo; nella valutazione del progetto Pedagogico, le programmazioni educative e i progetti specifici proposti ai bambini, personalizzati secondo i bisogni del singolo, senza preclusione di differenze di genere, razza e religione».



Cronache

Marzo 2013

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TURISMO. Dal 15 marzo il Comune ha cominciato ad applicare l’imposta

Tassa di soggiorno Dice sì anche Affi

Roberto Bonometti

Anche il comune di Affi dal 15 marzo ha iniziato ad applicare l’imposta di soggiorno. L'imposta di soggiorno è istituita in base alle disposizioni previste dall'art. 4 del D.Lgs. n. 23 del 14.03.2011. “Il relativo gettito – si legge nel regolamento approvato dal comune di Affi - è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e dei relativi servizi

pubblici locali. I soggetti passivi dell'imposta sono i non residenti nel comune di Affi che pernottano nelle strutture ricettive di Affi. Soggetto responsabile degli obblighi tributari è il gestore della struttura ricettiva presso la quale alloggiano coloro che sono tenuti al pagamento dell'imposta”. Sono esenti dal pagamento dell'imposta di soggiorno i minori fino al 14°anno compreso, i malati soggetti a terapie presso strutture sanitarie site nel territorio comunale, i genitori, o accompagnatori delegati,

che assistono i ricoverati presso strutture sanitarie site nel territorio comunale, per un massimo di due persone per paziente, i portatori di handicap non autosufficienti, con idonea certificazione medica, e il loro accompagnatore, gli autisti di pullman che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati dalle agenzie di viaggi e turismo, gli appartenenti alle forze di polizia statale, provinciale e locale, nonché al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che pernottano per esigenze di servizio, i pubbliredazionale

Sostituzione, assistenza e manutenzione caldaie, installazione addolcitori e climatizzatori, lavori idraulici. ITALCALOR è un’azienda molto competitiva nel mercato della conduzione e manutenzione di centrali termiche, di impianti di riscaldamento e condizionamento civile ed industriale. Vanta la qualifica di 3° responsabile presso diversi Enti Pubblici ed Aziende Private sia in Provincia di Verona che di Trento. Italcalor è centro assistenza ufficiale per caldaie e climatizzatori BAXI, Hermann Saunier Duval, Baltur. I tecnici Italcalor sono inoltre specializzati nella manutenzione di caldaie: IMMERGAS e Riello. La sede di Italcalor è ad Affi (Vr) in via Crivellin n° 7/c, a circa 200 metri dal casello della Autostrada del Brennero. In tale sede è presente anche un fornito magazzino di ricambi delle principali marche di caldaie presenti sul mercato, in modo da garantire gli approvvigionamenti urgenti per la zona nord-ovest del territorio veronese. Italcalor dispone inoltre di altri due depositi sul territorio veronese, distribuiti uno nel comune di San Giovanni Lupatoto e l’altro in comune di Isola della Scala. Italcalor fa parte di un gruppo consolidato e articolato a cui appartengono, tra le altre, anche le seguenti aziende: Italbeton Srl – Impresa di costruzioni generali Italmixer Srl – Calcestruzzi, inerti e asfalti Italdomus Srl – Società immobiliare Italcalor è un’azienda certificata ISO 9000 e FGAS, requisiti obbligatorio per operare su centrali termiche con potenza oltre i 350 kw e su climatizzatori.

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"volontari" che nel sociale offrono il proprio servizio in occasione di eventi e manifestazioni organizzate dall'Amministrazione Comunale, Provinciale e Regionale o per emergenze ambientali, i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche per fronteggiare situazioni di emergenza conseguenti a eventi calamitosi o di natura straordinaria e per finalità di soccorso umanitario, il personale dipendente della gestione della struttura ricettiva ove svolge l'attività lavorativa. «I gestori

delle strutture ricettive del Comune di Affi – afferma il sindaco Roberto Bonometti - sono tenuti ad informare, in appositi spazi ed in modo leggibile, i propri ospiti dell'applicazione, dell'entità e delle esenzioni dell'imposta di soggiorno. Il gestore della struttura ricettiva dichiara al Settore Tributi del Comune, entro il 5 di ogni mese, il numero delle presenze depurato delle eventuali esenzioni. La dichiarazione, in forma di autocertificazione, è trasmessa su supporto cartaceo o alla casella di posta elettronica certificata del comune di Affi».

NOTIZIE IN BREVE La Fondazione “Elena da Persico”, ispirandosi al pensiero di Elena da Persico, giornalista, impegnata in ambito sociale e collaboratrice di Giuseppe Toniolo, propone un incontro di riflessione su “Cittadinanza dall’alto, cittadinanza dal basso: i diritti ma non solo”. L’incontro si terrà presso villa Elena ad Affi sabato 5 aprile dalle ore 9.30 alle 12.30. Relatore sarà Maurizio Ambrosini, professore ordinario di Sociologia dei processi migratori dell’Università statale di Milano.

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Cronache

Marzo 2014

CAPRINO. Il Sindaco e il Dirigente Regionale della Direzione Urbanistica sottoscrivono gli elaborati

Sandri e Fabris firmano: tutti gli obiettivi del Pat

Sono stati sottoscritti lo scorso 12 febbraio dal Sindaco di Caprino, Stefano Sandri, e dal Dirigente Regionale della Direzione Urbanistica, Arch. Vincenzo Fabris, gli elaborati del P.A.T. (Piano di assetto del territorio) del comune di Caprino Veronese. I contenuti del P.A.T. e della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) sono stati illustrati in una serata pubblica lo scorso 20 febbraio. «Dopo un percorso durato diversi anni l’Amministrazione comunale si dota di uno strumento urbanistico generale – afferma il sindaco Stefano Sandri -. Tale strumento di pianificazione è programmatorio e delinea la fisionomia urbanistica del territorio per il prossimo decennio e oltre. Non si distribuisce cubatura. Saranno i successivi piani degli interventi, redatti dalle future Amministrazioni, che permetteranno l’edificazione sul territorio nelle zone compatibili». Quali gli obiettivi perseguiti? «Gli obiettivi perseguiti

sono stati la promozione dello sviluppo sostenibile nel rispetto delle risorse naturali tramite azioni che incentivano il contenimento dell’espansione al fine di preservare il territorio aperto con incrementi edilizi indirizzati verso ambiti già urbanizzati; inoltre coerentemente con quanto sopra si è

perseguito l’obiettivo di riqualificare il tessuto urbano esistente incentivando la delocalizzazione delle attività non compatibili attuando azioni che valorizzino il recupero e il riassetto edilizio di aggregati esistenti con particolare attenzione alla salvaguardia e valorizzazione dei Centri Storici. Altro

obiettivo è la riqualificazione e il potenziamento delle strutture a servizi anche sovracomunali come, ad esempio, il Polo Scolastico la cui ubicazione è stata individuata nell’area a servizi a fianco degli Impianti Sportivi». E per quanto concerne la viabilità? «Verrà potenziata e riqua-

lificata, favorendo anche i percorsi ciclopedonali: è stata così inserita la nuova Tangenziale Ovest in corso di realizzazione che collega la strada di Ceredello con la “direttissima Caprino - Costermano” e che ha la finalità di alleggerire il Centro di Caprino dal traffico pesante, nonché la bretella che dal Centro di Caprino, da Via General Cantore, porta sulla strada provinciale che sale verso Rubiana, così come anche l’ampliamento della Strada delle Levade che collega Via Gardesana con la direttissima. Quest’ultimo intervento è già completamente finanziato, il progetto approvato e il bando è in fase di pubblicazione, mentre la bretella che passa dietro la Sede Municipale a due corsie con marciapiede sarà realizzata dalla ditta interessata e dagli Uffici Regionali. Questi interventi rappresentano obiettivi che l’Amministrazione comunale aveva individuato nel proprio documento programmatico nell’anno 2009 così come anche l’approvazione del P.A.T.

Stefano Sandri

ed è con soddisfazione che oggi li vediamo raggiunti seppur a distanza di anni per le lungaggini burocratiche e per la complessità del territorio che ha richiesto studi particolari». Che dire del dimensionamento del PAT? «In relazione alla presunta crescita demografica del paese si è preveduto un aumento di circa 900 abitanti nel decennio il cui carico urbanistico andrà a saturare le aree edificabili in prossimità dei centri abitati recuperando il patrimonio edilizio esistente al fine di salvaguardare il territorio da un consumo indiscriminato. Il P.A.T. è completo anche di uno studio geologico dell’intero territorio che è stato preso di riferimento anche recentemente per le valutazioni tecniche relativamente ad alcune frane che si sono verificate». Silvia Accordini

CAPRINO / L’ASSESSORE DAL BORGO COMMENTA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

«Rifiuti, passi in avanti» «In questi anni per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti sono stati fatti notevoli progressi. I dati lo confermano». Esordisce così l’assessore Moreno Dal Borgo, nell’illustrare i risultati ottenuti nel settore Ambiente ed Ecologia del comune di Caprino Veronese. Assessore, quali gli interventi e le misure più significative messe in atto in questi anni? «E’ stato approvato il progetto esecutivo per l’ampliamento dell’isola ecologica comunale attingendo ad un finanziamento regionale. Dall’1 settembre 2013 è stato esternalizzato il servizio di gestione dell’isola ecologica ed è stato altresì stabilito che gli operatori del mercato settimanale procedano al conferimento diretto in via differenziata dei rifiuti presso il centro di raccolta. Al fine di ridurre la spesa per il trasporto dei rifiuti differenziati raccolti nei container dell’isola ecologica, si è provveduto ad incrementare le attrezzature in dotazione alla stessa e mediante l’installazione di compattatori per la carta e la plastica. E’ stato esteso il servizio di raccolta porta a porta in alcune località del territorio comunale, con

Moreno Dal Borgo

conseguente soppressione dei cassonetti stradali». E per quanto concerne la sensibilizzazione della popolazione? «Sono stati più volte distribuiti alla cittadinanza depliant informativi e sacchetti per la raccolta differenziata al fine di promuovere ulteriormente la stessa, tramite il Consorzio Quadrilatero sono state effettuate attività di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti presso le scuole. Nel corso degli anni la percentuale di raccolta differen-

ziata è passata dal 62,31% del 2009 al 67,78% del 2013. E’ un dato significativo». Per l’ambiente invece? «Al fine di promuovere la pulizia dei boschi e raccolta rifiuti nelle aree degradate del territorio comunale, si sono organizzate giornate ecologiche ambientali con la collaborazione di associazioni di volontariato. Sono state messe in atto, attraverso specifiche ordinanze sindacali, azioni base per il contenimento dell’inquinamento atmosferico quali divieto di tenere acceso il motore durante la sosta, divieto di combustioni all’aperto, imposizione limiti massimi per il riscaldamento degli edifici pubblici e privati. In collaborazione con il Servizio Forestale Regionale, si è provveduto alla gestione e manutenzione di alcune aree boschive di proprietà comunale con vendita del legname ai cittadini e ditte che ne hanno fatto richiesta. Sono iniziate poi le indagini ambientali di campagna relative alla prima fase prevista nel piano di caratterizzazione delle ex discariche di rifiuti solidi urbani e speciali in località Ruina».

Nel 2010 il comune di Caprino ha aderito al progetto denominato “1000 impianti fotovoltaici su 1000 tetti”… «A seguito dell’accordo con il Consorzio CEV sono stati realizzati, a costo zero per il Comune, due impianti fotovoltaici sulla copertura del Palazzetto dello Sport che producono annualmente circa 44.747 kwh e una mancata emissione di 21,61 t. di CO2. Abbiamo inoltre partecipato all’impianto fotovoltaico di Popoli in Abruzzo che garantisce una produzione annua di energia elettrica di circa 25.000 kwh evitando di immettere in atmosfera 12,08 t. di CO2. Il nostro Ente trae un beneficio economico con riduzione dei costi dell’energia elettrica. Progressivamente negli anni sono state sostituite molte lampade sulla rete di illuminazione pubblica che conta oltre mille punti luce con lampade a risparmio energetico ottenendo in tal modo un notevole risparmio di spesa. Il Consiglio comunale inoltre ha aderito al progetto europeo 20-20-20 con conseguente futuro miglioramento dal punto di vista energetico e diminuzione dell’inquinamento».


Cronache

Marzo 2013 FERRARA. Parliamo di Malga Novezza (zona 1), Malga Novezzina e Malga Prazzagano

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RIVOLI

Malghe assegnate Defibrillatore per il paese alle aziende locali Tre sono le malghe di Ferrara di Monte Baldo assegnate nei giorni scorsi ad altrettante aziende del territorio. Si tratta di Malga Novezza – zona 1 - , Malga Novezzina e Malga Prazzagano. «Ciò che riteniamo fondamentale al di là dell’assegnazione stessa – afferma il sindaco di Ferrara, Paolo Rossi – è la miglioria proposta per le malghe stesse, attraverso interventi mirati alla produzione». In due di queste strutture, abilitate alla mungitura, è prevista infatti la lavorazione del latte e la produzione di formaggio. Nell’altra malga invece saranno presenti mucche da carne, con la garanzia quindi di un prodotto finale di alta qualità e di assoluta genuinità. «Questa assegnazione – aggiunge il sindaco

Rossi – rappresenta per noi una garanzia di valorizzazione del territorio e di promozione dei nostri prodotti tipici locali»…Ma non è finita qui: qualche giorno fa una grande soddisfazione ha “investito” Malga Novezza – zona 2, assegnata due anni fa dal Comune ad un caseificio locale. L’impegno e la dedizione a favore della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti tipici ha portato alla realizzazione di un nuovo formaggio, tutto di Novezza: si tratta del Monte di Baita di Malga Novezza - Gran Baldo, un prodotto caseario che ha riscosso molto successo ed ha ottenuto il plauso di Slow Food. Il nuovo formaggio, risultato di filiera sul territorio (dal latte alla sua lavorazione e alla stagionatura), è

stato presentato lo scorso 13 marzo nell’ambito della cena di gala con degustazione “18° Palio della Stortina

veronese” promosso da Slow Food e Valli Grandi Veronesi. Riccardo Reggiani

E’ stato consegnato ufficialmente lo scorso 8 febbraio a Rivoli il defibrillatore acquistato da AIS (associazione italiana soccorritori) e Protezione Civile, con il contributo di Cassa Rurale Vallagarina e Comune. Assieme al Sindaco Mirco Campagnari, Claudio Brait dell’Associazione Italiana Soccorritori, alla presenza del suo Presidente Nazionale, Fabio De Bortoli, e grazie al coordinamento dal dottor Battizocco, medico del pronto soccorso di Bussolengo ed esperto rianimatore, il dispositivo salvavita è stato posizionato in un punto strategico del comune di Rivoli. Un passo, questo, che allinea Rivoli all’obiettivo perseguito dalla Comunità Europea, sensibile a un grave evento quale l’arresto cardiaco, con una frequenza nel nostro paese di una persona colpita ogni mille abitanti l’anno. Il percorso è iniziato in Italia nel 2001 con la legge che regola l’utilizzo dei defibrillatori. La possibilità di salvare le persone colpite da arresto cardiaco si riduce al 10% ogni minuto che passa dall’inizio dell’evento, se non viene praticata la rianimazione. L’unica terapia efficace è la defibrillazione precoce, associata alla rianimazione cardiopolmonare: prima vengono effettuate tali manovre, più persone vengono salvate. Il defibrillatore semiautomatico serve a resettare il cuore, dandogli la possibilità di ripartire a funzionare. «Il defibrillatore a Rivoli – aggiunge il sindaco Campagnari - è un mattone per la costruzione di un grande edificio, di una rete sanitaria dell’emergenza sempre più efficiente, che dipende da tutti noi, ognuno per il suo compito, eccellenza e punto di orgoglio del nostro Comune, della nostra Azienda Sanitaria 22 e della nostra Regione Veneto».

IL CONCORSO. Il premio “Giardino d’Europa” spegne 20 candeline Compie 20 anni il premio “Giardino d’Europa” istituito dal CTG M. Baldo nel 1995 con il patrocinio della Comunità Montana del Baldo e de L’Altro Giornale Garda-Baldo, per segnalare Persone, Enti od Associazioni che si siano distinti, in modo originale, nella promozione culturale, sociale, economica e turistica dell’area baldense, diffondendone l’immagine e la conoscenza. Anche quest’anno viene riproposto con l’invito a segnalare persone o gruppi meritevoli entro il mese di aprile. Il premio consiste in un diploma ed in numerose pubblicazioni sul territorio baldense che verranno consegnate a fine maggio. Lo scorso anno il premio è stato assegnato ex-aequo alla memoria del maestro Francesco Silvestrelli di Caprino, ai fratelli Carlo e Santino Bonetti di Caprino, alla Cooperativa Caseificio Baldo-Garda di San Zeno di Montagna e a Domenico Campagnari di Lumini. Tutti possono indicare Persone, gruppi o Enti, siano essi residenti o non residenti nell’area baldense, inviando le segnalazioni al CTG a Caprino in via G. Sandri, 24. Una apposita giuria terrà conto per un 50% delle segnalazioni pervenute, ed esprimerà anche il proprio giudizio. Per segnalazioni rivolgersi al CTG allo 045 6260228 o navigare sul sito internet: ctgbaldolessinia.org. Maurizio Delibori

NOTIZIE IN BREVE “Le montagne: dalle origini alla vetta”. Sarà questo il titolo della giornata di domenica 30 marzo, che sarà caratterizzata da una gita in treno a Trento con visita guidata alla mostra dedicata alla montagna. Per partecipare all’evento, organizzato dalla biblioteca comunale di San Zeno di Montagna, è necessaria l’iscrizione entro il 25 marzo (333.3100196).

IL CASO / LO STUDIO DI COLDIRETTI

SAN ZENO DI MONTAGNA / FOTONOTIZIA

I “falsi” alimentari

Carnevale protagonista nella giornata dell’1 marzo scorso a San Zeno di Montagna. Ad ospitare i festeggiamenti è stata la sala dell’hotel Jolanda –causa brutto tempo la sfilata infatti non ha potuto aver luogo -. Molti i gruppi convenuti a San Zeno: oltre ai reali della Stordela, le maschere di San Zeno che hanno preso parte alla sfilata scaligera con la loro corte formata da una cinquantina di componenti, erano presenti anche il gruppo di Caprino Veronese, di Sommacampagna, di Castel d’Azzano. Anche Papà del gnocco Enrico Grella ha raggiunto San Zeno di Montagna l’1 marzo, ed ha assistito alla premiazione delle maschere più belle: primo premio per i piccolini è andato ad un bimbo di un anno di Garda vestito da pompiere, mentre tra gli adulti è stato premiato un gruppo che rappresentava Alice nel paese delle meraviglie. Nell’occasione sono saliti sul palco proponendo alcuni momenti di intrattenimento gli alunni delle scuole elementari di San Zeno, seguiti anche dai ragazzi più grandi.

La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy fa perdere all’Italia oltre 60 miliardi di euro di fatturato che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi. E’ quanto emerge da uno studio di Coldiretti presentato a Fieragricola 2013, nell’ambito della quale sono stati presentati gli ultimi casi più eclatanti e curiosi di cibi italiani contraffatti scovati nei diversi continenti: dal Pandoro argentino al Salame veneto Made in Canada, dall’Asiago statunitense al Kressecco della Germania, dal kit per falsificare il Parmigiano Reggiano a quello per taroccare il Valpolicella. «C’è in atto un salto di qualità dell’agropirateria internazionale che - denuncia Coldiretti - è arrivata a colpire i prodotti più rappre-

sentativi dell’identità alimentare nazionale con danni economici e di immagine non più sostenibili per l’agricoltura italiana. La denominazione Parmigiano Reggiano resta le più copiata nel mondo con il Parmesan diffuso in tutti i continenti, dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone, ma in vendita c'è anche il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesao in tutto il Sud America, ma anche Pamesello in Belgio. Ma ora – continua Coldiretti - c’è addirittura la possibilità di acquistare (in Gran Bretagna, negli Usa o in Australia) un kit per fare il pregiato formaggio italiano, ovviamente senza dare alcuna importanza al latte utilizzato. Una vera e propria truffa che colpisce anche i vini

italiani più prestigiosi come il Valpolicella che può essere taroccato con un miracoloso kit che promette di ottenerlo in pochi giorni con miscugli di polveri e mosto. Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale – conclude Coldiretti - cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi, ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari come previsto dalla legge approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio della legislatura e rimasta fino ad ora inapplicata». R.R.


Marzo 2014

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L’INTERVISTA. È orgoglioso il tecnico veronese: «Il mio obiettivo primario? Portare il mio Castelnuovosandrà in serie D»

Canovo, 350 volte nei dilettanti Il calcio è il suo grande amore Per Gianni Canovo, come per molti tecnici italiani, il calcio va oltre la passione. Uno stile di vita a tutti gli effetti. Notti insonni nel capire quale rimedio o come oggi è sempre più di moda, quale parola a livello psicologico dire ai propri giocatori. Scervellarsi per dare un equilibrio, un senso alla squadra in qualunque momento. Questo è l'allenatore e questo è quello che l'attuale tecnico del Castelnuovosandrà in questa stagione ha fatto per la trecentocinquantesima volta nei dilettanti. Belfiorese, San Giovanni, Castelnuovo, Villafranca, Vigasio, Salionze, Desenzano e Castelnuovosandrà, queste le tappe di gioie e dolori. Mister, 350 è un numero per molti, ma per te cosa significa? «Forse che sono diventato vecchio. Una cosa è certa: sono passati tanti anni da quando ho iniziato e le 350 panchine sono frutto del lavoro e del sacrificio. Questo sport per il sottoscritto è droga, adrenalina allo stato puro che mi fa restare giovane e soprattutto mi permette di essere me stesso». Da dove sei partito?

«Sono partito da Biolfiorese - Sandrigo 31. Poi nel secondo anno sulla panchina della Belfiorese sono salito in eccellenza». Dove vorresti arrivare? «Il mio obiettivo era o può essere ancora di fare qualche panchina nei professionisti. Vorrei arrivare a 700 nei dilettanti». Obiettivo primario? «Quello che sto facendo: rifondare il Castelnuovosandrà da una pattuglia di “bambini”, ma bravi, ed arrivare in serie D con questo gruppo e con questa società». Il più bel ricordo in questi anni… «Di queste panchine ricordo con piacere la vittoria del campionato e il passaggio in eccellenza del Castelnuovo del presidente Francesco Ferrari. Eravamo una formazione a cui gli addetti ai lavori non davano credito per quanto riguarda la promozione, ma poi le cose sono cambiate. Annata stupenda in un periodo della mia vita molto complicato. Loro erano la mia famiglia e questa cosa non la scorderò mai». E il più brutto ricordo sportivo? «Non scorderò mai la sconfitta ai rigori con il San Giovanni nello spareggio davanti a più di mille persone per il salto

in promozione, tra l’altro allenavo la squadra del mio paese e la felicità sarebbe stata doppia». Giocatori che hai allenato e, dirigenti che ti hanno lasciato qualche cosa dentro? «Per ogni anno che ho allenato ho trovato sempre un qualcuno o qualche cosa ma senza togliere il merito agli altri cito Piergiorgio Troccoli, Fabio Brutti, Cristian Soave , Mezzacasa e Fabio Bertolaso. Per quanto riguarda a livello dirigenziale Francesco Ferrari per competenza, serietà, puntualità e umanità ed Aldo Marchesino mio dirigente al Santa Lucia». Cosa elimineresti nelle tue 350 panchine? «Eliminerei tutto quello che è successo quando ho allenato a Vigasio, dirigenza compresa, sarò all’antica ma l’aspetto umano per me conta ancora». Rimpianti? «Uno solo ed a livello umano del fatto che mio padre, mio grandissimo tifoso, non sia mai riuscito prima della sua scomparsa a vedermi su una panchina». Andrea Mantovani

Gianni Canovo (Foto pianeta-calcio.it)

ULTRACYCLING. Murari e Laureti, passione per la bici e per la solidarietà. Nasce One Mission One Dream Sono due sognatori, avventurieri, che amano profondamente la bici nelle sue mille sfaccettature: stiamo parlando di Giorgio Murari, il ciclista negrarese “dell’estremo”, pluricampione ultracycling, e del collega pescarese Paolo Laureti. Una passione e un sogno in comune i loro: arrivati ad oggi con esperienze molto simili, fra cui la Race around Austria, 24h, Radmarathon ultracycling e tante altre, si sono ritrovati infatti lo scorso ottobre entrambi iscritti alla prima Trans AM Bike Race, la gara no-stop su strada e senza supporto più lunga e dura al mondo per 6.800km e 65.000mt di dislivello positivo. La partenza è fissata per il prossimo 7 giugno da Astoria (lato Pacifico) con arrivo a Yorktown (lato Atlantico), dopo aver attraversato 10 Stati coast to coast…Ma nel caso di Giorgio e Paolo lo sport significa anche solidarietà. Ecco così nascere un progetto davvero importante. One Mission One Dream è il nome del progetto e prende forma da un racconto che Paolo fa all’amico Giorgio di un suo caro affetto dalla Sindrome di Shwachman, una malattia genetica rara che purtroppo non concede un futuro per questi bambini (ad oggi non ci sono cure e i fondi non permettono di fare ricerche valide). Una malattia che purtroppo colpisce pancreas, causa gravi disfunzioni al midollo osseo e anomalie ossee di varia natura. Visti i rari casi al mondo di questa sindrome non si conoscono con certezza l’evoluzione della malattia e i tempi in cui si manifestano i problemi più gravi. «Dico quindi a Giorgio che voglio fare qualcosa per questi bambini – afferma Paolo Laureti -, facendo conoscere la malattia e cercando di sensibilizzare una raccolta fondi a sostegno della ricerca. Così nasce One Mission e il messaggio “Cure for a future” che cercheremo di divulgare durante l’avvicinamento alla gara e che porteremo da una parte all’altra degli Stati Uniti». «Il prossimo 7 giugno quindi saremo in gara nella Trans AM bike race ed in ONE Dream – aggiunge Giorgio Murari -, ma uniti nella missione di sostenere l’ Associazione Italiana Sindrome di Shwachman attraverso One Mission. Il nostro progetto prevede anche la realizzazione di un film documentario che sarà distribuito sempre con lo scopo di diffondere il più possibile il messaggio e la raccolta fondi. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Questo progetto sarà in crowdfunding, in modo che tutti possano diventare protagonisti del messaggio “Cure for a Future”. Colgo l’occasione infine per ringraziare Banco Popolare, principale sponsor dell’evento, Traguardo Volante e la palestra Motus di Pescantina che mi segue in questa difficile preparazione». Ecco il link per sostenere il progetto: http://www.produzionidalbasso.com/pre_3298.html


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Sport

Marzo 2014 BASKET E UNIVERSITÀ. L’allenatore della Nazionale parla agli studenti di Scienze Motorie

Pianigiani a Verona: «Team fondamentale» Servizi di

re di squadra significa agire

Matteo Sambugaro per competenze, accettare Gioco di squadra «basilare». Lavoro di equipe «necessario». Professionalità e cura dei dettagli «sempre più indispensabili». In quattro parole: il valore del team. «Fondamentale, nello sport ma anche nel lavoro e nella quotidianità». Pillole di vita. Spunti su cui riflettere. Consigli dispensati da uno abituato a masticare pane e basket dalla mattina alla sera, da uno che sa cosa vuol dire vincere con il collettivo. Sale in cattedra il coach della Nazionale, davanti agli studenti della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona. Quasi due ore da docente, con gli occhi interessati di ragazzi, ragazze, appassionati, esperti e giornalisti puntati addosso. Simone Pianigiani ha la battuta pronta, dosa le parole, si scalda al momento giusto. Ed è diretto. Proprio come fa in panchina. «Senza il gioco di squadra è impossibile costruire un programma di successo, sia nello sport che nelle aziende – spiega -. La persona di talento, da sola, ormai non va più da nessuna parte. Oggi ci troviamo di fronte a un grande paradosso: viviamo nella società più individualista di sempre, dove la volontà di soddisfare il proprio ego non era mai stata così forte, eppure abbiamo bisogno e andiamo costantemente alla ricerca del concetto di team. Fare squadra, nello sport, coinvolge due entità distinte: da un lato i giocatori, ovverosia chi va in campo, dall’altra lo staff, formato da assistenti, preparatori atletici, medici, responsabili della comunicazione, team manager e dirigenti. Tutte queste figure sono importanti, determinanti. Lavora-

un ruolo e svolgerlo al meglio». LA CURA DEI DETTAGLI È DECIVISVA. I campionati si conquistano per un punto, le partite si portano a casa per un canestro, un gol, una schiacciata o una meta. Ecco perché il dettaglio è vitale, ecco perché tutto deve girare in modo armonico e perfetto. «La differenza tra vincere e perdere è sottile: l’attenzione al particolare diventa essenziale – conferma Pianigiani, mister sei scudetti consecutivi targati Montepaschi Siena e ct azzurro dal 2009 -. Bisogna curare ogni cosa, dalla prevenzione degli infortuni alla performance dentro e fuori dal campo. La squadra va pertanto seguita sia dal punto di vista tecnico e fisico ma pure mentale: la tecnologia e la velocità di informazione di oggi possono infatti condizionare e influenzare l’umore di un giocatore. E se l’allenatore non ha validi collaboratori che lo supportano, che lo avvisano di una determinata situazione, rischia di arrabbiarsi con quell’atleta senza sapere i retroscena. Le competenze di ognuno influiscono sulla qualità dell’allenamento, sulla prestazione, sulla serenità del gruppo e sul risultato finale. L’intero staff, per esempio, deve remare dalla stessa parte, altrimenti i giocatori cominciano a non fidarsi e il lavoro rischia di essere compromesso. Se non c’è squadra intorno al giocatore, non c’è squadra dentro al campo». SEMPRE PIÙ PROFESSIONALITÀ. Serve competenza, «servono sempre più conoscenze e abilità». E cultura sportiva a 360°. Per vincere occorre partire da lontano, perché un successo

non passa solamente dalla performance del sabato o della domenica. «La preparazione atletica, per esempio, non può più essere uguale per tutti, ma va studiata in base alla personalizzazione dei bisogni di ogni atleta. Il metodo di allenamento è fondamentale, imprescindibile – sottolinea Pianigiani -. Una società o un’azienda, oggi, ha bisogno di tante professionalità diffuse e di prestare attenzione ai dettagli: un’equipe di primo livello dà eccellenza alla squadra e le permette di migliorare. Ai club di qualsiasi categoria consiglio infatti di investire sì sul roster, ma di puntare tanto anche sullo staff, avvalendosi magari di un laureato o di uno studente universitario di Scienze Motorie che desidera mettere in pratica con passione quello che sta imparando». SAPERSI RELAZIONARE. Competenze tecniche e rapporti umani. Il binomio deve andare di pari passo. «In Italia siamo indietro da questo punto di vista – precisa il ct della Nazionale -. Tendiamo spesso a chiuderci nella solitudine di una decisione e diamo maggiormente ascolto al nostro ego per cercare di essere migliori degli altri. Al contrario, per vincere o comunque per costruire un programma di successo, occorre abbinare le nozioni specifiche, lo studio e l’aggiornamento continuo, alla capacità di relazionarsi con il prossimo. La squadra nello spogliatoio assomiglia molto a un consiglio di amministrazione, che condivide uno stato emotivo molto intenso: fuori dalla porta, infatti, gli atleti sono attesi da un palazzetto che ribolle, l’opinione pubblica, le aspettative della gente e da una partita da vincere. E l’allenato-

re deve avere la capacità, la personalità, di gestire la situazione. Non solo: in club occorre mettere insieme persone di culture, razze, religioni e mentalità differenti: fare squadra non significa per forza essere amici. Gli aspetti che uniscono i giocatori sono principalmente la stima professionale e la condivisione di obiettivi. Il tecnico deve essere bravo a far leva sulle motivazioni di ognuno di loro,

motivazioni che possono risultare nobili e meno nobili: fama, gloria, soldi, visibilità e aiuto per la propria famiglia, comprarsi un Ferrari, farsi notare da una bella donna, venire convocato in Nazionale, l’attaccamento alla maglia e allpiaz-

za. È importantissimo convincere l’atleta che il lavoro proposto è la strada giusta per vincere, non imporre le regole ma condividerle con il gruppo e far sentire tutti importanti, dal primo collaboratore all’ultimo giocatore».

Il ct: «La Tezenis mi piace. Carraretto è un esempio» Pianigiani, quanto è importante il valore del team? «È basilare. Oggi senza gioco di squadra è difficile andare avanti, sia nello sport che nel mondo del lavoro. La gestione di tante professionalità diventa una necessità, l’unica via per costruire un programma di successo. Servono attenzione al dettaglio e grandi competenze dell’ambiente». La Nazionale tornerà al PalaOlimpia? «Me lo auguro. Tante città mi fanno questa richiesta e preferisco non sbilanciarmi né promettere qualcosa. Purtroppo gli appuntamenti della Nazionale si concentrano principalmente nei mesi estivi e le possibilità di mostrarsi sul territorio sono poche. Sarebbe bello se l’Italia venisse di nuovo a giocare in una piazza storica e importante come Verona: la vostra è una realtà di grande tradizione sportiva in senso assoluto. In futuro, comunque la Nazionale sarà impegnata con più costanza, quindi le possibilità per vederla in azione si moltiplicheranno». La Tezenis Verona le piace? «Sì, è una squadra forte e ben allenata. Due estati fa scelsi coach Ramagli per lavorare nella Nazionale sperimentale: Alessandro è un tecnico preparato e con tanta esperienza, ha lavorato sia nell’attività giovanile che in quella di alto livello, ha fatto crescere ragazzi di talento, per poi diventare assistente e capo allenatore. In Italia abbiamo bisogno di persone che conoscano gli aspetti tattici ma che siano anche formatori. Queste sono caratteristiche che reputo importantissime, al di là di saper vincere una partita in più o in meno. E Ramagli ricalca esattamente questo profilo». Il giudizio sulla Lega Gold? «Un campionato equilibrato e competitivo. Difficile dire chi lo vincerà quest’anno. La Lega Gold è interessante, ha tanti buoni allenatori e permette ai giovani giocatori italiani di crescere e formarsi. Molte squadre, poi, sono un vero e proprio mix tra nuove generazione e atleti di esperienza. E anche la risposta del pubblico sembra essere positiva». A Verona gioca Marco Carraretto. Lei lo conosce bene. «Certo. Ho avuto la fortuna di allenarlo sei anni a Siena. Con Marco ho condiviso bei momenti e parecchie vittorie. Questi sono giocatori che hanno una marcia in più, un valore aggiunto, al di là delle performance in campo: parlo di etica del lavoro, capacità di interpretare il senso della squadra nel modo più profondo, assistenza ai tecnici e ai compagni più giovani e quella cultura e attenzione al proprio corpo che portano Carrarretto a essere ancora in forma a 36 anni. Marco è un esempio da seguire».


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Dalla parte del risparmio energetico Cambiare le finestre aiuta a risparmiare sui costi di riscaldamento I costi energetici di luce e gas sono aumentati, il prezzo del riscaldamento è in continua crescita e la situazione attuale non permette a molte famiglie di eseguire investimenti. Occorre risparmiare, soprattutto con interventi mirati al campo energetico. Un buon isolamento termico della propria abitazione, riduce i costi di riscaldamento.

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PVC e l'intensa finitura opaca dei colori sono una caratteristica unica di FINSTRAL. Il rivestimento in alluminio, poi, consente le più ampie possibilità di personalizzazione a livello di colori e finiture. Manutenzione ridotta: tutti i serramenti sono durevoli nel tempo e richiedono poca manutenzione. Consulenza qualificata e montaggio a regola d'arte: il personale è qualificato, i posatori Finstral sono in grado di eseguire un montaggio

accurato e di elevata qualità, ora anche riconosciuta con l’ottenimento del certificato RAL da parte di prestigioso istituto riconosciuto a livello europeo. Ancora per tutto il 2014 inoltre, sostituendo i serramenti si possono godere degli sgravi fiscali che consentono di recuperare fino al 65% della spesa sostenuta. Finstral Via Francia 5, 37135 VERONA TEL. 045 583664 Stabilimento Mazzantica di Oppeano Via Aie 10, 37050 tel. 045 714504 Luca Gobbetti


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Cultura LETTO

PER VOI

Jòn Kalman Stefànsson, La tristezza degli angeli, Iperborea, 2012, 388p., 17,50€.

Il romanzo racconta di un viaggio verso l’origine stessa dell’esistenza, dove la costrizione convive con la libertà e la dolce tentazione della morte si oppone alla luce che portiamo dentro e, nonostante tutto, rifiuta di cedere alle tenebre perché “siamo a bordo di una barca che fa acqua” ma “con le nostre reti marce vogliamo pescare le stelle”. Questo è il secondo romanzo di una trilogia che vede anche “Paradiso e Inferno” e “Luce d’estate ed è subito…”. La tristezza degli angeli è la neve che cade dal cielo e illumina il lungo inverno d’Islanda quando il postino Jens, un uomo grande, grosso e taciturno, scampato a stento a una bufera, arriva alla locanda del Villaggio. Lì viene soccorso da un ragazzo orfano, che ha appena perso in mare il suo unico amico. Insieme, “ il destino del resto sa tessere legami inattesi”, dovranno affrontare un’ultima, estrema missione per portare la posta nei lontani fiordi del nord, dove il mondo cede il passo all’inverno eterno. E’ un viaggio dentro il cuore di ghiaccio dell’Islanda dove nevica sempre, soffia sempre un vento gelido che spazza le case sepolte dalla neve, ma dove i libri, o un semplice foglio di carta generano rispetto e stupore. Il cielo e la primavera sembrano concetti che appartengono a un altro mondo. Appaiono morti che salvano i vivi, ma solo perché desiderano essere sepolti in terra consacrata. Oppure desiderano trascinare qualcuno dei vivi nel freddo della morte? Le donne, capaci di gesti estremi, di amore sempre e comunque, le uniche a vedere oltre la ferocia della natura, la speranza. La lotta contro la natura continua. Ci si perde nella bufera, ci si ritrova. Ci si abbandona al fascino della morte e se ne viene strappati via. Si cade, ci si rialza, si urla per sovrastare il lamento del vento o per scacciare la paura. Si parla, perché non c’è altro da fare, perché appartiene all’individuo. La parola è vita e respiro, e ogni parola fa scattare qualcosa “come la parola, scusa, così solida e forte che ci potresti costruire molte case e molti ponti talmente grandi che unirebbero i continenti e sopporterebbero le peggiori tempeste”. Stefànsson è un grande scrittore scandinavo che fonde cuore e pensiero con la grazia della sua prosa poetica. Spesso ci si ritrova a leggere e rileggere intere pagine per la bellezza del pensiero e l’incanto delle parole. Un autore che non può mancare nelle nostre librerie.

P

oesie

Il Mese

Secondo il calendario gregoriano, marzo è il terzo mese dell’anno, ma era il primo nel calendario romano perché, astrologicamente, inizia la primavera e si risveglia la natura. Il sole supera all’equinozio la linea dell’equatore celeste migrando nell’emisfero settentrionale, inaugurando così la stagione dei fiori e segnando, presso molti popoli, l’inizio dell’anno. L’equinozio, dal latino aequinoctium, significa “notte uguale” riguardo alla durata del periodo notturno uguale a quello diurno. Succede due volte durante l’anno solare, a circa sei mesi di distanza l’uno dall’altro, a marzo e a settembre. Nel nostro emisfero boreale, l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre quello di settembre segna la fine dell’estate e introduce l’autunno. Viceversa accade nell’emisfero australe dove l’autunno entra a marzo e la primavera a settembre. I Latini chiamavano “ver” la primavera e primo vere significava propriamente “all’inizio della primavera” e indicava e indica la stagione della fioritura che si ripete regolarmente ogni anno. E’ meraviglioso osservare i peschi in fiore, le prime tenere foglie verdi, le margherite nei prati e gli steli dell’erbetta nuova che spuntano, quasi per magia, dalla terra. La capacità di stupirsi di fronte al quotidiano è l’inizio della vera conoscenza, quella che fa riferimento all’essere, come diceva Platone nel dialogo Teeteto: “E’ tipico del filosofo quello che tu provi, essere pieno di meraviglia: il principio della filosofia non è altro che questo”. La meraviglia trascende la conoscenza perché è uno stato d’animo. Nella meraviglia nulla è dato per scontato, anche ciò che abbiamo visto costituisce una sorpresa. Un privilegio che può essere di tutti: uscire di casa e contemplare con stupore, come fosse la prima volta, le case, le persone che s’incrociano, gli alberi dei viali, gli uccelli che svolazzano cinguettando, persino la pioggerella primaverile. Stupiti del fatto stesso di vedere qualcosa per il carattere inatteso dell’essere come tale, che qualche essere esista. Questa meraviglia è origine dell’arte e della poesia, gli strumenti più profondi di conoscenza perché ci fanno penetrare nell’essere. Se uscissimo ogni volta di casa con tale disposizione d’animo, i nostri pregiudizi cadrebbero a poco a poco. Anche il primaverile marzo, dunque, ci può far riflettere.

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a cura di Lino Venturini

IL PUNTO “Gli uomini, mossi come tutte le creature viventi dalla necessità della sopravvivenza, cercano instancabilmente di soddisfare tale desiderio. Ma la diversità delle opinioni e delle passioni genera i diversi modi in cui ognuno cerca di soddisfarlo entrando in conflitto gli uni con gli altri. Per liberarsi dalla condizione primitiva in cui tutti competono con tutti, gli uomini devono costituire una società efficiente che garantisca la sicurezza degli individui, condizione primaria per il perseguimento dei desideri, dove i limiti della propria libertà sono formati dalla libertà degli altri”. Questo è quanto afferma Thomas Hobbes, il filosofo inglese autore del “Leviatano”, parlando dello Stato, sostenendo che i cittadini rinunciano a una parte della propria libertà per delegare autorità a un soggetto comune che garantisca protezione e pace nelle relazioni. Servizio e assistenza sono le espressioni più prossime all’idea di “amministrazione” per conto dei cittadini. Ma oggi a cosa si è ridotto lo Stato? A un sistema che spende continuamente più soldi di quello che raccoglie, che si indebita illimitatamente dando come garanzia le tasse future di molte generazioni; che preleva arbitrariamente la ricchezza dei propri cittadini a suo insindacabile giudizio, senza nessun rispetto per la proprietà privata; che per inefficienza e corruzione aumenta all’inverosimile il costo dei servizi; che impone sempre più autorizzazioni anche a pagamento, per permettere ai cittadini di lavorare; che non garantisce la certezza del diritto nelle relazioni tra i cittadini con una giustizia, talvolta, arbitraria e politicizzata; che vive in una perenne situazione bellicosa e deprimente tra destra e sinistra, tra buoni e cattivi, nella presunzione che sempre e comunque, solamente la propria parte sia a misura della giustizia e dei valori. E si potrebbe continuare perché questo Stato, cioè questa parvenza di democrazia italiana, non è un qualcosa con cui difendersi, ma qualcosa da cui difendersi. Viviamo in un’epoca senza profeti e in un tempo senza Dio. Il male lo fabbrichiamo in casa. Perché, cosa può crescere alla scuola di questi politici da ascoltare con attenzione quando parlano, salvo poi capovolgere prima dell’uso; di un popolo inesistente che non crede in niente, che da Dio in giù ha abbattuto tutto fino all’ultimo valore, fino all’ultimo ideale, fino all’ultimo impegno? Fra qualche giorno sarà primavera e allora noi, ingenui ottimisti, ci auguriamo che, finalmente, possa fiorire qualcosa di nuovo anche per la nostra martoriata nazione.

di Giancarlo Peretti

La stagione autunnale è molto trattata perché porta tristezza esterna ed interna: ce lo racconta una bellissima poesia intitolata “Autunno” per l’appunto. Peccato che l’autrice o l’autore non l’abbiano firmata. Anche Lucia Montresor di Custoza ci parla dell’autunno, ma solo per ricordare la vendemmia che segue i vari momenti de “La vite”, da quando fiorisce e si veste da sposa, sino al momento del vino saporito. Ci sembra giusto il riferimento data la provenienza di Lucia, (Custoza). Di Giuseppe Conati proponiamo una brevissima composizione “Il pianto”, cogliendo l’occasione per raccomandare ai nostri “poeti” di fare altrettanto onde permettere a tante voci di farsi ascoltare. A tal proposito ringraziamo Rosanelle Perbellini per i graditi apprezzamenti, mettendo però da parte la sua novella. Due mesi or sono, nell’ambito del Natale, avevamo lodato l’operosità del presepista Luigi Fasoli, cui erano stati dedicati in passato alcuni versi. Anche per l’ultima occasione l’evento si è ripetuto ed allora ecco a mia firma “Soneto in tratoria”, che vuole essere per Gigi un sentito grazie. L’illustrazione è opera dell’artista Giovanni Cavassori. SONETO IN TRATORIA LA VITE AUTUNNO T’avea scrito un soneto in italian E' Autunno fuori, Vite gioiosa che bella sei quando ti Par dirte…te si brao caro Luigi, nei prati umidi di foglie vesti da sposa, in primavera ti spuntanel far presepi con ,na bela man, scricchiolanti sotto frettolosi passi, no le gemme, copri i tuoi rami di ricche supera i artisti de Parigi. nei sapori intensi degli ultimi frutti donati dal bosco, cioli verdi. nei profumi portati dall'aria sempre più frizzante, In mezzo ai filari di tronchi legnosi, Adesso te lo digo nel dialetto, nella foschia mattutina pendono grappoli dolci e succosi. parlà da quei che non sta in cità, che mette in letargo anche i ricordi, In mezzo alle foglie e ai rami allungati, quel che te fè nol g’à nessun difeto, nei tramonti precoci accesi di nostalgica luce rossa. pien de sostansa e de qualità. i grappoli vengono dal sole ben maturati, di un colore giallo bello dorato e E' Autunno fuori e dentro la mia anima. Anca el Signor mi credo El te capissa di un rosso rubino intenso e scarlatto. Parchè te l’ meti ancora su sto monte In autunno le mani esperte del contaE che drento de Lu el te benedissa IL PIANTO dino vendemmiano i grappoli per fare Il pianto di una foglia ormai ingiallita del buon vino, Contento de star comodo qua al ponte, che d’Autunno quell’albero doveva lasciare che verrà messo a riposare e con il in un presepio sempre più importante, quello che per lei era tutta la sua vita. tempo a fermentare, poi nelle botti per che à portà la grepia…al ristorante. invecchiare. Giancarlo Peretti Il vento soffiava, ma lei non cadeva Con etichette di vari colori nelle bottinon si piegava a quella malasorte glie nascondi i tuoi odori. se cadeva a terra era la sua morte. Quando si un tavolo bello imbandito, gusteremo questo meraviglioso vino La pioggia batteva su quei rami spogli saporito, grazie vite, vite gioiosa che ma quella foglia ingiallita resisteva ogni anno ti vesti da sposa. Lucia Montresor e vide in primavera i nuovi germogli. Conati Giuseppe Custoza


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“Libri di casa nostra” a cura di Gianfranco Iovino Questo mese vogliamo consigliare un libro scritto da un veronese dalla “penna intensa”, Silvino Gonzato, giornalista e scrittore, editorialista del giornale “L’Arena” di Verona, autore di romanzi, raccolte di reportage e libri di satira del costume, oltre che conclamato massimo biografo di Emilio Salgari, attraverso il suo ultimo lavoro editoriale “briganti romantici”narra la storia di alcuni briganti che si sono trasformati in fuorilegge per combattere le ingiustizie di cui erano state vittime le loro famiGianfranco Iovino glie, le comunità contadine che li ospitavano o loro stessi. Sono diventati briganti per caso, non certo per vocazione ed hanno fatto un fardello delle proprie illusioni e, da veri romantici, si sono rintanati nei boschi, convinti di poter combattere con le armi un mondo che ritenevano ingiusto. Qualcuno li chiamava criminali e banditi, altri semplicemente “briganti”. Il libro di Gonzato racconta cinque storie vere, sviluppatesi dal Seicento alla fine dell'Ottocento, che con protagonisti uomini che mai avrebbero pensato di darsi alla macchia se le loro vite non fossero state sconvolte da qualcosa di inatteso e irreparabile. Persone come Giovanni Beatrice (detto Zanzanù) che diventò bandito per vendicarsi della fazione rivale che aveva barbaramente giustiziato suo padre nella piazza del paese; come Antonio Tosolini (detto Menotto), friulano, che imbracciò l'archibugio per punire il conte che lo aveva licenziato e che pagava troppo poco i braccianti. E ancora briganti come Michelina Di Cesare, di Caspoli, nel Casertano, che raggiunse nei boschi un ex sergente borbonico di cui si era innamorata; Giuseppe Mayno, fuggito per colpa della sparatoria da lui stesso innescata e Francesco De Michelis (detto il Biondin) arrestato per omicidio volontario, dopo aver ucciso un rapinatore per eccesso di legittima difesa. Un libro intenso, dai tratti storici, ma con una componente spessa di romanticismo e idealità alla ribellione contro i soprusi, Briganti romantici di Silvino Gonzato, è stato pubblicato da Neri Pozza, nella collana Il cammello battriano, e si sviluppa in 245 pagine ed ha un costo di copertina di €. 18,00.

CHIEDILO ALL’AVVOCATO a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior

Gentile avvocato Dal Fior,

Faccio seguito a una domanda recentemente fattale da una collega operatrice socio sanitaria per esporle quanto segue: lavoro presso una struttura sanitaria privata in qualità di operatrice socio sanitaria con specializzazione, conseguita profumatamenta pagata (corso) e mai riconosciuta almeno in Veneto(e non solo).Eseguo mansioni da operatore specializzato (es iniezioni) ma non ho un inquadramento di livello! Percepisco un compenso 'una tantum' per questo ma non ho un contratto, una delibera aziendale che mi tuteli in caso di errore!Cosa posso fare? Posso rifiutarmi? La ringrazio

Una lettrice

Cara Lettrice, sfruttata e sottopagata, faccia valere i suoi diritti! Mai come in questo caso mi sembra che questa sia la risposta più azzeccata al Suo quesito. Se è vero, infatti, che “il lavoro nobilita l’uomo” è anche vero che “si lavora per vivere”. Essere retribuiti per il lavoro che si svolge rappresenta un diritto elementare tutelato anche dalla Costituzione. Per far valere, in un’aula di tribunale, i propri diritti però è necessario che il lavoratore si attivi entro termini stabiliti dalla legge (c.d. “termini di prescrizione”), altrimenti egli non potrà più ottenere tutela. In particolare, i termini di prescrizione sono di: - 10 anni, per ottenere il riconoscimento del diritto alla qualifica superiore e il risarcimento del danno da omissione contributiva, da demansionamento e, in generale, da violazione da parte del datore degli obblighi derivanti dal contratto di lavoro; - 5 anni, per ottenere il pagamento della retribuzione, dei contributi previdenziali e delle altre indennità che spettano al lavoratore in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, quali, ad esempio, il T.F.R., o l’indennità sostitutiva del preavviso. Pertanto, cara lettrice faccia valere i suoi diritti! Avv. Thomas Dal Fior

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior


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l’Argomento

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Femminicidio: perchè? Perché parlare di femminicidio nel mese di marzo e nella Pagina della Donna? Perché voglio rivolgermi alle donne nel mese in cui si festeggia la donna, anche se penso che non debbano essere festeggiate ma rispettate. Cerchiamo di capire le cause storiche, psicologiche e sociologiche che hanno portato il fenomeno del femminicidio, in tutto il mondo e fino ai giorni nostri. Agli inizi degli anni

70, del secolo scorso, la donna è ancora sottomessa all’uomo, è relegata al ruolo di casalinga e madre. Le coppie sposate secondo l’idea che lo Stato e la Chiesa promuovono sono la stragrande maggioranza. La lotta all’emancipazione, che molte donne hanno combattuto nel secolo scorso, ha posto le basi per un cambiamento all’interno della società e della coppia. Le donne hanno lottato per la

BENESSERE

parità dei ruoli, la parità dei diritti e soprattutto hanno lottato per superare la condizione subalterna rispetto all’uomo. A fianco dell’emancipazione femminile, in questi anni, è mancata una coraggiosa e seria emancipazione maschile. Emancipazione dai condizionamenti e dai messaggi che hanno istillato nell’uomo la certezza della sua superiorità rispetto alla donna. Bene le leggi che

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

CON IL PEDILUVIO IL MAL DI TESTA È SOTTO CONTROLLO “Per perdere la testa, bisogna averne una.” Albert Einstein

Un disturbo molto diffuso e frequente che affligge il genere umano è la cefalea, più comunemente chiamata mal di testa. Tutti, almeno una volta nel corso della vita, hanno fatto i conti con questo malessere, il disagio che ci provoca e che spesso costringe chi ne soffre a fermarsi, e magari a dover passare qualche ora a letto oppure a svolgere le comuni attività quotidiane soffrendo. Le forme con cui si presenta la cefalea sono molteplici, e ci sono diverse cause che la possono scatenare: cause organiche tipo stati febbrili, problematiche legate alla vista, all’udito, cervicalgia, oppure come conseguenza di traumi cranici o malattie della struttura intracranica, cause inorganiche, dove la cefalea compare come sindrome dolorosa senza una causa organica scatenante e comprende il 90 per cento dei casi. Quindi troviamo la cefalea vasomotoria, dovuta a una temporanea costrizione dei vasi sanguigni e delle arterie del capo, questa manifestazione spesso viene preceduta da altri sintomi quali fotofobia, nausea o capogiri. La cefalea muscolo-tensiva tipica delle persone ansiose, che tendono a contrarre i muscoli del collo e del capo o tutti coloro che per vari motivi assumono una posizione scorretta del capo per lungo tempo; il dolore è spesso accompagnato da una sensazione di “testa pesante” o vertigini. In ultimo troviamo la cefalea da nevralgia, derivante cioè da problematiche legate ai nervi del capo. Il dolore tende a presentarsi ad intermittenza e non è di lunga durata. Molto conosciuta è la nevralgia del trigemino ma può interessare tutti i nervi del capo. Lo stress, come l’insonnia oppure allergie ed intolleranze alimentari sono altre cause che possono scatenare in maniera improvvisa un attacco di cefalea. L’idroterapia, ci suggerisce una tecnica molto efficace, ma soprattutto utile contro il mal di testa, il pediluvio. Quando si applica dell’acqua calda o fredda su una parte del corpo, in questo caso i piedi, si producono delle modificazioni istantanee dei vasi sanguigni, nel caso dell’acqua fredda, avremo come reazione, una contrazione immediata dei vasi sottocutanei, con l’acqua calda invece avremo una reazione di vasodilatazione con maggior afflusso di sangue nella parte trattata. La prima reazione che uno stimolo termico determina è locale, come abbiamo visto interessa i vasi sanguigni sottocutanei, la seconda reazione però riguarda i tessuti e gli organi interni, che per via riflessa, tramite le vie nervose sono strettamente collegati. Le zone di riflesso si trovano soprattutto nei piedi, per questo motivo un’applicazione termica esercitata su di essi, apporta benefici anche in parti del corpo lontane. Il pediluvio agisce favorevolmente su tutta la circolazione sanguigna, riequilibrandola e riportando l’organismo in una condizione di benessere. ESECUZIONE DEL PEDILUVIO Per effettuare il pediluvio servono due secchi d’acqua a temperatura diversa, l’acqua calda massimo a 38° e l’acqua fredda fino a 18°, si inizia il trattamento immergendo i piedi e le gambe circa fino al ginocchio, nell’acqua calda, per un tempo massimo di tre minuti, si procede con l’immersione nell’acqua fredda per trenta secondi, si ripete questa operazione per tre volte e al termine non si dovranno asciugare le gambe e i piedi, ma l’acqua andrà semplicemente allontanata con le mani, subito dopo andranno indossati dei calzettoni in lana. Questo passaggio è indispensabile per favorire la reazione di calore, consiglio inoltre di aggiungere all’acqua del pediluvio cinque gocce di olio essenziale al rosmarino, indicato per stimolare maggiormente la circolazione sanguigna. CONTROINDICAZIONI Il pediluvio, pur essendo una tecnica semplice ed inoffensiva in alcuni casi è controindicato: non va mai eseguito in caso di ipertensione oppure in presenza di gravi varicosità delle gambe. Colgo l’occasione per fare a tutti i papà gli auguri per la loro festa…anche al mio! Namastè!

puniscono i molestatori o chi commette un femminicidio, bene le associazioni che protestano “ in piazza” perché questo problema non sia dimenticato; a mio avviso, però, è all’interno della famiglia che deve iniziare il processo di cambiamento. I genitori hanno la grande responsabilità di educare i figli e le donne madri e mogli debbono educare i propri figli maschi al rispetto della donna. Non intendo sollevare il padre/ marito da questo compito, anzi sottolineo come sia educativo e di esempio il suo modo di comportarsi nei riguardi delle donne della famiglia. In questa pagina mi rivolgo in particolare alle donne perché abbiano il coraggio di portare la rivoluzione

all’interno della famiglia: i figli, maschi o femmine che siano, vanno educati al rispetto dell’altro e del suo pensiero anche se non condiviso. A volte la donna deve avere il coraggio di sovvertire vecchie tradizioni nelle quali è stata educata. La sottomissione nel silenzio, affinchè nulla trapeli dalle mura domestiche è, per i figli, esempio di insana gestione della coppia. Considerare i figli maschi dei

piccoli principi, nei quali riporre le aspettative deluse dal marito crea in loro la convinzione che tutte le donne li devono considerare in questo modo. Quando una donna non accetta la violenza, sia fisica che verbale, contro se stessa e i figli e denuncia il fatto, dimostra apertamente che questo è un comportamento inaccettabile per lei e per la società. E anche i suoi figli un domani non lo accetteranno.

ZONA PERIOCULARE

Italia, botulino ok Dopo gli Stati Uniti e la Francia, anche l'Italia ha approvato l'uso del botulino per la zona perioculare. È stata infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 febbraio l'autorizzazione da parte dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) all'estensione delle indicazioni terapeutiche della tossina botulinica OnabotulimtoxinA per il temporaneo miglioramento delle cosiddette “zampe di gallina”. «Una certificazione che attendevamo da anni - riferisce Massimo Signorini presidente di Aiteb, Associazione italiana Terapia Estetica Botulino -. Questo traguardo non solamente conferma che la tossina botulinica, se correttamente utilizzata, permette di attenuare le rughe perioculari, ma amplia di fatto lo spettro del suo campo di azione: accanto alla zona glabellare, ovvero per il trattamento delle linee verticali che si trovano tra le sopracciglia, ora è riconosciuta anche per le rughe perioculari. Il botulino si conferma quindi un trattamen-

to sicuro ed efficace». L'approvazione dell'Aifa è stata ottenuta in seguito a due ricerche cliniche indipendenti che hanno interessato complessivamente 1.362 persone.

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

FAGOTTINI DI POLLO FARCITI INGREDIENTI 1 grossa patata - 2 fette di speck tagliuzzato - 50 gr di fontina a dadini - 300 gr di fette di petto di pollo - 1 limone - sale, pepe, olio, aromi per carni spago per alimenti Cuocere e passare la patata. Unire speck, fontina, 2 cucchiai di olio. Affettare il limone in fette spesse di circa 1 cm. Battere bene la carne, mettere un bel cucchiaio di ripieno, chiudere a fagottino e disporre sopra il limone. Legare con lo spago incrociato, pennellare d’olio e cuocere sulla piastra o bistecchiera circa 20/30 minuti.


Spazio Donna

Marzo 2014

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Oroscopo di Aprile 2014 ARIETE: la primavera vedrà in voi il risveglio dei sensi e con esso la voglia di rimettervi in gioco. I rapporti d'amicizia saranno preferiti al sentimento: scegliere piuttosto che essere scelti senza tuttavia preoccuparsi del dopo. Forse non sarete molto affidabili in questo periodo, ma non vi mancheranno le conquiste e i successi che però saranno di breve durata. Buone occasioni sul lavoro che saprete cogliere con tempismo e senso dell'opportunità. TORO: qualche tensione di troppo nelle coppia rischierà di ripercuotersi anche nei rapporti interpersonali e potrebbe ripresentarsi un vecchio acciacco ormai dimenticato. Sentirete molto tutto il peso delle responsabilità, soprattutto nella prima parte del mese, mentre dal 7 in poi riuscirete ad essere più sereni ed ottimisti. Si consiglia cautela nelle spese e negli investimenti. GEMELLI: la curiosità per il lontano favorisce i viaggi in terra straniera e gli incontri con persone di cultura e di interessi diversi dai propri. Proprio durante questi viaggi o semplicemente nell' apertura mentale verso esperienze nuove, potranno svilupparsi prospettive fortunate e piacevoli, anche finanziariamente. Tendenza ad allargare il proprio orizzonte sociale e spirituale che porterà ad un arricchimento morale. CANCRO: cercate di portare avanti le vostre ragioni con maggior fermezza e assertività: un comportamento troppo conciliante e morbido rischia di farvi essere prevaricati e nei casi peggiori sfruttati ingiustamente nell' ambito professionale. Possibili discussioni in famiglia e allontanamenti repentini che tuttavia invece che ad una nuova autonomia, potrebbero portare all'insicu-

rezza personale. Andrà meglio la seconda parte del mese. LEONE: si getteranno le basi in attesa di un periodo molto florido e suddisfacente che inizierà a luglio. Per ottenere molto da questa corrente positiva, già da adesso conviene fare progetti a lunga scadenza, guardarsi intorno per migliorare le condizioni di lavoro o per cambiare residenza se quella attuale non soddisfa. Favorite le associazioni, ma anche i matrimoni o le convivenze. VERGINE: cercate di moderare l'aggressività nell'ambiente lavorativo. Se da un verso sarà favorita la carriera, anche rapida, verso un settore finanziario, da un lato troppa testardaggine da parte vostra rischierà di far sfumare una bella occasione. Sono previsti aiuti anche da persone importanti. Non siate troppo critici e diffidenti. BILANCIA: il bell'aspetto di Venere porterà una ventata di sano edonismo e leggerezza. Il piacere verrà preferito al dovere e anche i rapporti famigliari, soprattutto dove c'era tensione, volgeranno verso un miglioramento. Buone le capacità organizzative. Un pò di stanchezza per i nati dell' ultima decade che si caricheranno di troppi impegni. SCORPIONE: il desiderio di vivere la passione e i sentimenti a 360 gradi si scontrerà con uno spirito troppo rigoroso e critico non favorendone la naturale espansione. Se vorrete maggiori conferme sul piano sentimentale, ma anche professionale dovrete cercare di non sottovalutare il prossimo, ma neanche voi stessi. Lieve tendenza all' isolamento che acuirà il senso di solitudine. Cercate di essere più adattabili. SAGITTARIO: la vostra personalità è vivace, sim-

DONNE DELLA VALPOLICELLA

patica, libertaria che non accetta costrizioni, che vuole fare esperienze e sentirsi libera. Farete particolarmente fatica a tollerare ogni forma di gelosia e possesso, favoriti inoltre gli interessi musicali ed artistici. Tuttavia persisterà una certo candore e ingenuità d' animo che non sempre vi farà ben valutare chi vi starà di fronte. Non mancherà l'ottimismo che farà superare brillantemente qualche piccola delusione. CAPRICORNO: ottima la forma mentale che vivificherà le capacità intellettive e lo slancio vitale. Favoriti quindi gli studenti, ma anche chi nella professione dovrà dimostrare intelligenza e creatività tesa ad ampliare l'orizzonte lavorativo. Bene anche la vita affettiva che vi vedrà protagonisti in grado di vivificare anche le routine più collaudate. ACQUARIO: Venere nel segno porterà una ventata di novità e con essa il desiderio di vivere emozioni sempre diverse. Potreste apparire sfuggenti a chi vi sta intorno, soprattutto se avete un partner geloso, potrebbe sentirsi escluso da questa vostra voglia di esplorare e di conoscere. Fate attenzione alla salute, nel vostro caso spesso delicata e soggetta ad esaurire velocemente le energie. PESCI: possibile qualche difficoltà nel valutare razionalmente le questioni pratiche, tuttavia potrete sempre fidarvi dell'intuito che senza elucubrazioni arriverà alla verità. Favorite quelle professioni che richiedono fantasia e creatività che possono rompere gli schemi e superare i limiti del consueto. In amore sono possibili sbalzi d' umore, anche repentini, che richiederanno molta comprensione da parte dei famigliari, ma ne manterranno la dedizione.

MODA E ABBIGLIAMENTO

Progetto Parrucche I dieci colori per la prossima estate

Da sinistra Carmela Dori Guidi, d.ssa Stefania Gori, Bruna Pavesi Castelli, d.ssa Paola Cassandrini Dr. Nicodemo, Farmacista Lunardi

E’ un’iniziativa “che sa di buono” quella che l’associazione Donne della Valpolicella rinnova anno dopo anno con il “Progetto Parrucche”. A definirla così è la presidente dell’associazione stessa, Bruna Pavesi Castelli, entusiasta di aver intrapreso, due anni fa, questa solidale avventura con il reparto oncologia dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar. La serata dello scorso 26 febbraio, dedicata come da tradizione delle Donne della Valpolicella, ai festeggiamenti di carnevale presso il ristorante Valpolicella di Torbe, si è svolta all’insegna dell’allegria, tra gnocchi, galani e frittelle e tanta, tanta generosità. Numerose le socie presenti alla serata, a cui ha preso parte anche il primario del reparto oncologia del Sacro Cuore, dottoressa Gori, oltre alla dottoressa Cassandrini e alla sua infermiera Ciccarelli, referenti per il Progetto Parrucche. «E’ la terza volta che rinnoviamo il nostro impegno a favore di questo progetto – ha affermato Bruna Pavesi Castelli – e ne siamo onorate. Due anni fa avevamo promesso che, nel nostro piccolo, avremmo raccolto tra le socie, una volta all’anno, fondi finalizzati all’acquisto di parrucche destinate a donne in cura chemioterapica presso il reparto oncologia dell’ospedale negrarese. Siamo consapevoli di ciò che in questo reparto viene fatto per le donne: siamo loro vicine con il cuore e vorremmo esserlo anche con il nostro aiuto concreto, donando loro alcune parrucche. La nostra associazione – ha proseguito la presidente – è sempre pronta ad intervenire attraverso opere umanitarie come questa per dare un aiuto a chi più ne ha bisogno».

Ogni cambio di stagione è un cambio di colore e i trend della primavera estate 2014 sono già stati svelati. Dopo aver osservato le passerelle dell’alta moda, abbiamo tirato le somme e trovato i 10 colori che non possono proprio mancare nel vostro guardaroba. Dizzling Bule Lo conoscete molto bene questo colore non solo perché già durante il 2013 era uno dei trend indiscussi, ma anche perché è il colore della vostra bacheca Facebook! Un colore brillante e fresco: basta abbinarlo al bianco per avere un effetto davvero estivo, ma si abbina perfettamente a tutti i colori del 2014. Pratico e versatile, non poteva andare meglio! Violet Tulip Un violetto delicato e leggermente pastellato ma che mantiene intatta la sua carica. Per niente stucchevole, ha un sapore leggero di lavanda: romantico e nostalgico, abbinato al blu elettrico riceve tutta un’altra energia! Radiant Orchid La tonalità precedente si scurisce unendosi alle note vibranti del fucsia: il risultato è un rosa intenso e leggermente antico che ricorda i petali delicati delle orchidee rosa. Si tratta di una tonalità perfetta per giocare con il color block e creare contrasti

inaspettati! E’ stato proclamato colore dell’anno. Celosia Orange L’arancione non manca mai dai colori dell’estate ma quest’anno diventa più chiaro e meno fluo. La tonalità ricorda l’arancione appunto delle celosia: un arancione vellutato che si vede sulle albicocche più mature. Freesia Un giallo acceso e intenso come il colore dei fiori gialli di fresia. L’intensità del colore non ha nulla a che vedere con le sfumature fluo degli anni passati: quello del 2014 è un giallo caldo e avvolgente, vitale e carico di positività!

Cayenne Un arancione che sfiora il rosso e con un tocco di rosa: si tratta del colore più femminile e sensuale di tutti. Perfetto per le stampe a fiori da usare per abiti da vere donne. Si tratta di un colore perfetto da indossare anche sulle labbra. Placid Blue Azzurro intenso, più rilassante e distensivo del blu. Usatelo per le camicie, ma anche da abbinare ai colori più accesi della palette estiva per far risaltare al massimo la loro brillantezza. Paloma Il grigio intenso delle nuvole di un temporale estivo: il

colore più elegante e neutro, che si abbina facilmente a tutto. In estate l’imperativo è abbinarlo ai colori più accesi: il giallo Freesia è indubbiamente il suo migliore amico. Sand Il colore della sabbia raggiunge i vostri vestiti: un colore neutro, perfetto per le more. Un beige intenso e caldo che serve da base ad outfit raffinati. Hemlock Non poteva mancare il verde, ma in una tonalità totalmente inaspettata. Un verde salvia delicato e leggermente pastello. Un colore che donerà tanto alle bionde quanto alle more.


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