N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E GENNAIO 2013
R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8
Criminalità: i Carabinieri rispondono Da questo mese il nostro giornale ospita una rubrica dedicata all’Arma del Carabinieri, informando la cittadinanza sulle molteplici attività della Compagnia dei Carabinieri di Villafranca sul territorio veronese. L’ E D I TO R I A L E
di Diego Cordioli
Villafranca: diamole fiducia Senza anticiparci o farsi attendere, puntuale è scoccato il 2013. Le lancette dell’informazione si sono sincronizzate con l’ anno nuovo e anche quelle della politica stanno facendo lo stesso. Un ticchettio di propositi e intenzioni che confidiamo trovino presto attuazione. Anche noi come giornale abbiamo tanti progetti per questo 2013 e come ciascuno di voi, ci stiamo impegnando per migliorare ogni mese di più. A questo proposito vi presentiamo due novità che crediamo possano catturare l’attenzione di molti. La prima riguarda una pagina in divisa: quella attraverso la quale la Compagnia dei Carabinieri di Villafranca ci terrà aggiornati sulla situazione della criminalità nel nostro territorio, riferendoci le sue ultime operazioni. La seconda coinvolge una dimensione che ha meno a che vedere con l’azione ed è più spirituale: nel raccoglimento di una pagina che si trasformerà in un ideale convento di carta e inchiostro, osserveremo la vita dei nostri frati Cappuccini che si racconteranno a voi lettori. Lasciamo al 2012 appena trascorso recriminazioni, rimpianti e accuse: il 2013 ci chiama ad affrontare coscientemente ogni problema della nostra cittadina, spronandoci a cercare una soluzione condivisa. E l’interesse a trovare ancora idee e strategie per fare della nostra Villafranca un paese sempre più accogliente, non manca né da parte dei cittadini né da quella delle istituzioni. Se l’anno nuovo solitamente inizia con una lista di “vorrei” e “farò” personali, cerchiamo di estendere questo elenco a tutta Villafranca: › segue pag. 2
PRIMO PIANO
PRIMO PIANO
La sanità in mano ad aziende private articolo a pag. 3
L’ARMA AZZURRA
I bandi di concorso dell’Aeronautica articolo a pag. 8
ATTUALITA’
Centro giovanile: un progetto controverso
Chiude l’ufficio postale di Rosegaferro
articolo a pag. 5
FRATI CAPPUCCINI
I Cappuccini, da quasi V secoli a Villafranca articolo a pag. 14
articolo a pag. 6
AMBIENTE
Il WWF accorre in soccorso del Tione articolo a pag. 19
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Primo Piano
A cura dI Diego Cordioli
Cosa impedisce a Villafranca di spiccare il volo? Qualche riflessione sulle responsabilità della politica ed un augurio per la futura classe dirigente: che Villafranca riesca a volare sempre più in alto, indipendentemente dai giochi di partito e da vincoli superiori. Ed ora, a elezioni vicine, siamo tutti chiamati ad interrogarci sul ruolo e sul significato della politica. Quello che ci proponiamo, come giornale, è di essere al centro del dibattito in merito alle prossime elezioni, di informare la cittadinanza e di dialogare con ciascuno di voi lettori, per capire insieme cosa fare perché la Villafranca di domani sia più vivibile, più a misura d’uomo, più democratica e amministrata meglio. I giochi politici spesso sono complicati e sfuggono agli elettori; ma confidiamo che a di Diego Cordioli tenere le redini della Villafranca che verrà, siano politici villafranchesi che non debbano rendere Alcuni di voi ricorderanno conto ad altri del proprio opeche l’editoriale di novembre del rato politico se non ai cittadini nostro giornale si apriva con di Villafranca. Bisogna avere il questo invito e speranza: vo- coraggio di procedere da soli, lare alto. Se Villafranca sembra senza ordini dall’alto. Perché restare spesso ancorata a terra, troppo spesso accade che i poil problema è anzitutto politico. litici locali, guardando troppo in
alto, possano incorrere nel rischio di far cadere il nostro paese in basso, facendo gli interessi altrui e non dei villafranchesi. Le ambizioni devono essere alte, ma lo sguardo deve essere rivolto ai cittadini, non ad interessi politici che li scavalchino e non tengano conto dei loro bisogni. Volare alto, quindi, ma con lo sguardo fermo su Villafranca. Ci auguriamo che i nostri futuri amministratori possano godere di un ampio consenso dei villafranchesi, che si rivolgano ad essi e non ad altri come loro principali interlocutori e che finalmente Villafranca, che rappresenta il primo comune della provincia dopo Verona, inizi davvero a contare politicamente. Ma per far questo occorre serietà, onestà e anche una buona dose di coraggio. Il coraggio di mettere davanti ai diktat di Partito, i nostri concittadini, le loro
esigenze, le loro priorità. Negli anni passati Villafranca ha avuto anni floridi e sindaci capaci; anche se non sarà semplice tornare alla situazione politica di un tempo, la Villafranca di domani merita di essere gestita da una classe politica con lo stesso carisma politico di quel periodo storico. Errori, certo, ne sono stati fatti, ma a quel tempo fare politica era una missione e un impegno, non uno strumento per assecondare volontà superiori. La sfiducia che investe la classe politica da parte dei cittadini è forte; ma resta chi conserva una visione alta della politica, non inficiata da bassi interessi di parte. Giovani e meno giovani, di ogni professione ed estrazione sociale, che hanno compreso che la politica è aver cura del bene comune. E aver cura implica avere a cuore la situazione di ciascun concittadino, farsi carico
dei loro bisogni e curare una Villafranca che, come la nostra nazione, è in una situazione di semi-paralisi dovuta ad una situazione politica ed economica quanto mai ingessata. Sarà compito della futura classe dirigente farla uscire dall’attuale stallo.Villafranca ha grosse potenzialità di sviluppo, ma spesso il suo volo è stato impedito. Il lavoro che è stato fatto congiuntamente dalle amministrazioni e dai cittadini però non può essere tutto gettato al vento: c’è tanto da aggiustare, tanto da migliorare. E quando il velivolo politico sarà pronto per spiccare il volo, tutta Villafranca potrà finalmente beneficiare di un nuovo panorama, di una prospettiva dall’alto. Ma per farlo, serve l’entusiasmo e la collaborazione di ciascuno di voi, insieme passeggeri e piloti della Villafranca che sarà.
Quote rosa: il via alla doppia preferenza Con l’approvazione della legge alla Camera, è stato valorizzato il ruolo delle donne, grazie alla doppia preferenza di genere che riguarda le elezioni nei Comuni italiani. Riportiamo in merito alcune considerazioni delle esponenti del PD. “E’ un’ottima notizia quella dell’approvazione definitiva alla Camera della legge che introduce la doppia preferenza di genere per le elezioni nei Comuni. Una notizia attesa e una vittoria di tante donne che hanno sconfitto le notevoli resistenze che si opponevano all’introduzione di uno strumento utile a sostenere le candidate”, ha dichiarato Roberta Agostini, portavoce della conferenza delle donne del PD. “E’ evidente, infatti, che la preferenza unica abbia penalizzato fortemente l’elezione delle donne (le amministratrici sono solo il 18% sul totale) poiché fa lievitare i costi della campagna elettorale e favorisce una competizione individuale spesso esasperata, tutti fattori questi che non aiutano la partecipazione femminile. Una democrazia in cui una parte rilevante della popolazione è esclusa o marginalizzata, è una democrazia incompiuta. Il voto di oggi serve a valorizzare il prezioso contributo delle donne nella vita pubblica, a includere competenze e punti di vista, specie in momento come questo in cui può risultare determinate per uscire dalla grave crisi politica ed economica. Ora ci auguriamo che tutte le forze politiche facciano proprio il principio della democrazia paritaria, essenziale per rafforzare la vita delle isti-
tuzioni e per renderla più rispondente ai bisogni e alla vita concreta del Paese. Ci aspettiamo che la legge sia applicata e che sempre più donne possano, grazie a questo strumento, partecipare ed essere elette”. “L’approvazione definitiva della legge sulla pari rappresentanza di genere nei consigli degli enti locali e regionali, che prevede anche l’espressione della doppia preferenza di genere, è un fatto davvero molto positivo che porterà aria nuova già nelle prossime elezioni amministrative e regionali”, ha commentato la senatrice del PD Maria Fortuna Incostante, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali. “Ora auspichiamo che questo passo avanti in favore delle donne possa influenzare positivamente il dibattito sulla legge elettorale. Ricordiamo infatti che purtroppo finora la commissione Affari costituzionali ha approvato, contro il nostro volere, nell’ambito del testo Malan, la tripla preferenza, che di fatto vanifica il riequilibrio della rappresentanza”. “L’approvazione all’unanimità da parte della Commissione europea di una proposta di direttiva per introdurre le quote rosa nei Cda delle aziende pubbliche e private è davvero un fatto storico e bene ha fatto la commissaria Viviane Reding a non demordere. L’alibi
di chi sostiene che non ci sono abbastanza possibili consigliere qualificate per gli incarichi di comando non regge più: in ogni Paese ci sono elenchi di manager donne con tutte le carte in regola per assumere il comando, ma che vengono ancora discriminate. Eppure cambiare si può, come ha dimostrato di recente anche l’Italia che per una volta, con l’approvazione della specifica normativa in materia di quote rosa nei Cda, si è rivelata all’avanguardia”. Lo ha detto la senatrice del PD Vittoria Franco. “La grande decisione che ha assunto oggi la Commissione europea - continua ancora Vittoria Franco - già fa discutere. Ma la ripresa dell’Europa dalla crisi passa per una maggiore presenza delle donne nei posti di potere, sia nel mondo politico che economico. I Paesi europei non possono più rinunciare ai talenti femminili, ne va del futuro del continente”. L’eurodeputata del PD Silvia Costa, membro della commissione Donne del Parlamento europeo ha commentato con plauso anche l’approvazione da parte della Commissione europea della proposta di direttiva di Viviane Reding sulle quote di genere nei Cda delle imprese pubbliche e private. “E’ un’ottima notizia per le donne europee, e insieme una vittoria del Par-
lamento, come la stessa commissaria ha riconosciuto. Come relatrice ombra per il Gruppo S&D in commissione Donne, sottolineo l’importanza di avere recepito che per le nomine, a parità di qualificazione, sarà privilegiato il genere meno rappresentato. Al netto di qualche annacquamento, va comunque sottolineato che è questa la via giusta. Lo dimostrano del resto anche i risultati dell’Italia, citata tra i buoni esempi dalla commissaria Reding, che in pochi mesi dall’approvazione della legge sulle quote ha aumentato del 3% il numero delle donne nei board. Purtroppo - ha aggiunto Costa - la contrarietà manifestata immediatamente dal governo tedesco, insieme ai dubbi già noti di molti paesi del nord Europa, fa temere che la battaglia non sia affatto terminata, ma che anzi cominci ora. Starà ora al Parlamento europeo, e alla sua commissione Donne, di andare avanti in questa direzione confermando la grande unità politica registrata fin qui sulla questione. Le opinioni pubbliche europee devono sostenerci nelle prossime tappe di questa lunga marcia per più donne nei poteri decisionali”.
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Primo Piano A cura di Diego Cordioli
La Sanità in mano ad aziende private Per contenere le spese e risparmiare, gli ospedali fanno ricorso al privato. E’ quanto conferma una gara per affidare ad esterni gli esami di laboratorio non effettuati direttamente dalle ULSS di Bussolengo e Legnago. tà sulla decisione di affidare a privati questo servizio. Questa strategia di risparmio a tutti i costi, può davvero dare benefici ai pazienti degli ospedali o è l’ennesimo indizio del degrado che investe il nostro Paese? Le questioni restano quindi aperte: quali sono le reali motivazioni della sanità pubblica che la inducono a ricorrere, sempre più spesso, a ditte private? Sono esse davvero in grado di garantire la stessa qualità del servizio precedentemente erogato? A voi lettori e fruitori dei servizi delle nostre ULSS, la risposta.
di Diego Cordioli
Nel bando si legge che è indetta una gara, in unione d’acquisto, per aggiudicare il servizio di esecuzione di esami di laboratorio, per un importo di quasi 160 mila euro. Alla ditta privata che potrà garantire quanto sopra al prezzo più basso, sarà affidato il servizio.Viene specificata l’applicazione, alla gara di affidamento, di quelle clausole facenti parte del Protocollo di legalità, sottoscritto in Regione Veneto il 9 gennaio 2012, per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Chi si aggiudicherà la gara, avrà l’obbligo di fornire contenitori rispondenti ai requisiti di legge per il trasporto dei campioni biologici; di ritirare con cadenza giornaliera, sotto la propria responsabilità e a proprio carico, i campioni raccolti presso le sedi di Bussolengo e Legnago; di garantire il trasporto refrigerato/ congelato di quei campioni che richiedono questa modalità di conservazione. Inoltre dovrà eseguire gli esami con metodo analitico, come da contratto; provvedere all’invio, presso una struttura convenzionata, di quei campioni per i quali sono ri-
L’ E D I TO R I A L E ...continua da pag. 1
chiesti esami non eseguiti direttamente e sarà suo compito garantire la trasmissione informatizzata del referto, in modo sicuro e rispettando la normativa sulla privacy. Dovrà quindi farsi carico di consentire l’accesso informatico in modalità riservata ai referti di propria pertinenza, inviare, con cadenza almeno mensile, il referto cartaceo per il completamento della referta-
zione nel caso non venga utilizzata la firma digitale dei referti e trasmettere via e mail ogni variazione di metodologia o possibili ritardi avvenuti. Trimestralmente avrà anche da inviare per via informatica l’elenco delle prestazioni erogate e sarà suo obbligo quello di espletare il servizio con continuità. In caso di sciopero di personale o di altre cause di forza maggiore,
dovrà darne comunicazione e se si verificheranno casi di malattia o infortunio degli addetti, dovrà essere comunque assicurata la continuità e l’efficienza del servizio. L’azienda ULSS in qualsiasi momento potrà predisporre controlli qualitativi e gli accertamenti che riterrà opportuni. Se questo è grossomodo il contenuto del bando, restano numerose le perplessi-
ULSS 22 : Aspettando le schede regionali di Stefano Tabarelli Ci siamo: le schede regionali che definiranno per i prossimi anni quali e quanti nosocomi resteranno per acuti e quali verranno riconvertiti, sono in procinto di essere svelate. Attraverso tali schede, il piano socio sanitario regionale avrà la sua piena applicazione e soprattutto definirà quali servizi saranno destinati ai vari ospedali. Come tutti sanno l’ospedale di Villafranca dovrebbe essere ospedale per acuti e di conseguenza l’ospedale di Isola della Scala dovrebbe essere riconvertito o avere altra destinazione. Villafranca, come ospedale per acuti, dovrà avere un’area chirurgica collegata con pronto soccorso ed un’unità operativa di diagnosi, oltre ai servizi già esistenti, per garantire il trattamento in caso di emergenza. Tutto ciò potrà essere realizzato tra due anni circa perché solo quando i lavori saranno terminati potremo vedere se quanto abbiamo detto sarà confermato nei fatti e nelle schede ospedaliere. Intanto l’ospedale di Isola della Scala ha cominciato un declino lento e certamente con un futuro incerto: infatti ora sono garantiti i servizi, ma la speranza di una riconversione è attaccata ad un filo. Noi, come UGL sanità ci chiediamo: se l’ospedale di Villafranca dovrà aspettare per avere lo status per acuti (causa lavori) ed Isola della Scala sarà riconvertito o dismesso, come si intende affrontare su un così vasto territorio l’emergenza? E’ una domanda che molti cittadini si sono posti e la risposta dovrà essere concreta, soprattutto in questo momento socio economico in cui i tagli effettuati hanno messo a dura prova il sistema sanità. Inoltre non dobbiamo dimenticare che in questo momento c’è chi sta lavorando in questi due nosocomi, perché, anche con tante difficoltà, essi, con la loro professionalità stanno garantendo servizi e cure. Ora la parola passa ai cittadini ed insieme a loro esortiamo tutti i politici a non tradire le loro promesse.
diamoci e diamole fiducia per impegnarci insieme a creare la Villafranca che vorremmo. Un compito importante, in questo, lo assume la politica ma in vista delle elezioni, che sappiamo essere così vicine, tutta la cittadinanza è chiamata non solo ad esprimere, attraverso il voto, il suo sostegno ad un determinato programma politico ma a farsi essa stessa parte attiva. La rassegnazione, prima di andare alle urne, coinvolge molti ed è di solito condita dal canonico: “cosa cambia?”. La situazione invece cambierebbe se ciascuno tenesse davvero in considerazione quella Villafranca che è prima di tutto nostra e a cui, appartenendoci, anche noi apparteniamo. Allora il disinteresse, lo scontento e l’indifferenza che trascura come vanno e come andranno le cose, lasciamoli al 2012 e inauguriamo il 2013 con quel motto che era così caro a Don Milani: “I care”. Perché a noi Villafranca sta davvero a cuore e ne avremo cura. Diego Cordioli
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Primo Piano
A Villafranca nasce un nuovo progetto culturale e una nuova proposta politica per amministrare “Costruiamo insieme il domani”. E’ questo lo slogan del progetto “Idee in Cantiere”, un percorso politico, sociale e culturale fortemente voluto da Paolo Martari, attuale consigliere comunale di opposizione, per offrire una valida e credibile alternativa amministrativa di Villafranca.
In foto: il candidato sindaco Paolo Martari, promotore del progetto “Idee in Cantiere” A lato: il logo che rappresenterà tutte le attività proposte nel corso della campagna elettorale
L’inaugurazione si è tenuta il 16 Dicembre scorso nel cuore del capoluogo, presso i locali del Fondaco, un ex magazzino di mobili antichi che, grazie al lavoro di molte persone che condividono questo percorso, utilizzando materiali riciclati, è stato trasformato in un vero e proprio luogo di aggregazione e partecipazione, aperto ora a tutta la cittadinanza. Di fronte ad una nutrita folla di cittadini è stata inaugurata questa nuova proposta che lo stesso Martari ha tenuto a battesimo: “In un momento storico segnato da una profonda crisi economica e da una non meno grave crisi della politica, in cui i cittadini sono sempre più sfiduciati nelle istituzioni – ha spiegato - crediamo che sia necessario ripartire dal basso, favorendo la partecipazione delle persone alla gestione del loro prossimo futuro, mettendo al centro donne e uomini con i loro sogni e le loro potenzialità”. E’ stata messa in evidenza la volontà di dare vita ad un vero “Cantiere”, cioè ad un luogo in cui grazie al lavoro quotidiano di molte persone, con storie e competenze diverse, si possa organizzare una nuova idea di città e costruire insieme un programma condiviso. All’idea lanciata da Martari verso la fine di ottobre ha aderito oltre un centinaio di persone, che si è riunito con costanza, confrontandosi sulle tematiche amministrative più ur-
genti. Sono nati quattro tavoli di discussione: economia e lavoro; giovani, cultura e cittadinanza; sanità, scuola e sociale; ambiente e territorio. Dall’analisi fatta sulle problematiche principali sono emerse molte nuove idee e proposte che, entro la metà di febbraio, troveranno posto in un programma che farà sintesi del percorso fatto. La testimonianza dei portavoce di ogni tavolo ha anticipato l’atteso annuncio di Martari, che ha formalizzato la sua candidatura a sindaco per le prossime elezioni amministrative, sottolineando che “Ci proponiamo un obiettivo ambizioso: costruire una proposta politica forte ed innovativa che riporti Villafranca ad un ruolo di protagonista del territorio, in grado di migliorare le relazioni con gli altri comuni limitrofi e non accontentarsi di diventare la periferia di Verona”. Ma questo traguardo, secondo Martari, potrà essere raggiunto “investendo in un percorso di formazione della nuova classe politica locale attraverso un metodo di lavoro basato sulla partecipazione, sull’ascolto, sull’apertura e sulla trasparenza”. Sono questi i principi che Martari vuole portare all’interno del Municipio e porre a fondamento di una nuova stagione amministrativa, all’insegna di una maggiore fiducia tra il Comune ed i cittadini villafranchesi. Tuttavia il neo candidato ha puntualizzato che l’agenda delle sue priorità ha dei punti molto chiari: “Non
stiamo facendo della filosofia - ha detto Martari - sappiamo bene che i problemi di chi andrà ad amministrare sono numerosi ed impellenti, senza dimenticare che anche in tempi così difficili è necessario migliorare la qualità della vita e tutelare i citta-
seguire la via della cosiddetta filiera politica, rivolgendosi ai propri referenti: una strada che non ha dato risultati apprezzabili. Noi proponiamo una via diversa: Villafranca deve farsi carico di aumentare la consapevolezza che è l’intera area del vil-
ministrativa. “Un grande allenatore del passato come Nereo Rocco, quando era alla guida del piccolo Padova e doveva affrontare la Juve, venne avvicinato da un giornalista che, al termine dell’intervista, si azzardò a dire: “Allora, Paròn Rocco, che vin-
dini più deboli. Tuttavia molti dei principali problemi che riguardano il nostro comune – si pensi all’ospedale, alla Grezzanella, alla programmazione territoriale con il PAT, l’aeroporto ed il suo futuro, la metropolitana di superficie, ecc. – sono argomenti che possono trovare soluzione solo aumentando la consapevolezza della forza di questo territorio. L’attuale amministrazione ha preferito
lafranchese a dover identificare le priorità, facendo valere nelle sedi istituzionali opportune non più l’appartenenza partitica o il problema del singolo paese, ma l’interesse comune ad una valorizzazione territoriale che Villafranca dovrà guidare e coordinare, non imporre”. Non è mancata una battuta finale, ironizzando sulla posizione di svantaggio da cui parte il centrosinistra nella corsa am-
ca il più forte!” E lui, per tutta risposta, in dialetto triestino, rispose: “Ciò, speremo de no!”. Intanto il Cantiere, che è aperto ogni lunedì sera a chiunque volesse partecipare, ha già programmato per i prossimi mesi un fitto calendario di iniziative culturali, politiche e sociali, consultabili sul suo sito web (www. ideeincantiere.it) e sulla pagina facebook “Idee in cantiere”.
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Primo Piano A cura del Gruppo Consiliare di Opposizione
Centro giovanile: un progetto controverso Il piano presentato dall’amministrazione per trasformare il Tiro a segno in un centro di aggregazione di giovani non sta in piedi. E’ da apprezzare il tentativo di recuperare un’idea che troppo frettolosamente la maggioranza ha abbandonato, immolandola sull’altare del progetto Chievo. Evidentemente anche i nostri amministratori hanno finalmente preso coscienza che creare una struttura a servizio delle principali esigenze di adolescenti e giovani è una priorità oggi a Villafranca. Ma quello ipotizzato ed apparso sulle colonne de L’Arena è un tentativo tardivo e maldestro di gettare un po’ di fumo in vista della prossima scadenza elettorale. Mentre esponenti di primo piano del PdL hanno da sempre urlato contro la costruzione di un centro per i giovani nell’area del vecchio mercato delle pesche, ad un costo irrisorio per il comune (ricordiamo che era previsto come contropartita del PIRUEA Publigas ed era nato da un percorso di condivisione fatto con molti ragazzi del territorio), affermando che si sarebbe trattato del nuovo “Leoncavallo” in salsa villafranchese, ora si presume che quest’opera possa vedere la luce grazie ad un Project
Financing. Forse non è chiaro il momento storico che stiamo attraversando. Oppure sfugge la logica economica che sostiene la finanza di progetto. L’imprenditore privato è disposto ad investire, acquisendo la gestione temporanea di un’opera pubblica, se e solo se riesce a ripagarsi l’investimento in tempi ragionevoli, possibilmente guadagnandoci un pochino. E’ vero che possono esserci anche Project Financing in cui l’ente pubblico contribuisce economicamente, sostenendo l’investimento del privato, per favorirne l’equilibrio economico. Ma, anche ad una prima analisi, non sembra che un centro giovanile, seppure fornito di una sala per conferenze e convegni, possa costituire un’opzione appetibile. Questo va detto, sia chiaro, non perché non si voglia il centro, ma perché, così impostato, costituisce un’ ipotesi non realizzabile. Col rischio ulteriore che, non por-
tandolo a termine nei termini prospettati, il Comune potrebbe addirittura perdere la disponibilità dell’immobile. Mentre, nel frattempo, la disponibilità eco-
nomica che il Comune avrebbe ottenuto nel PIRUEA Publigas è stata dirottata altrove per i predetti infondati timori. Questa è un’iniziativa che va ricondotta al
solo scopo che si prefigge: provare a recuperare negli ultimi scampoli di amministrazione le carenze dei precedenti cinque anni. Ma ha le gambe corte.
Via Nino Bixio: un’occasione persa L’amministrazione comunale vorrebbe riqualificare la via, completando l’abbattimento dei pini marittimi cominciato due anni fa. Dopo le proteste di alcuni cittadini e la richiesta fatta in consiglio comunale da parte dell’opposizione di verificare se la sovrintendenza per i beni culturali avesse preventivamente autorizzato l’intervento, l’albericidio era stato interrotto e, fortunatamente, mai più ripreso. Così, come per anni si è attesa la realizzazione della rotondina all’incrocio con l’ingresso di Via Napoleone III, più volte annunciata dalla giunta. Nel frattempo, dopo le deprecabili contravvenzioni estive elevate da vigili troppo zelanti ai danni di minori che procedevano sui marciapiedi ed a ciclisti in cerca di maggiore sicurezza rispetto a quella offerta dai vialoni del centro; dopo le successive sollevazioni e raccolte di firme da parte di molti concittadini, ora questa amministrazione si accorge tardivamente di non avere mai preso in considerazione la realizza-
zione di un serio e complessivo piano di piste ciclabili e si butta a capofitto, in “zona Cesarini”, a progettarne ovunque. Meglio tardi che mai, si dovrebbe dire! Ed, in effetti, di piste ciclabili ce n’è assai bisogno, non solo per garantire la sicurezza dei ciclisti, che è obiettivo principale, fondamentale e condivisibile, ma anche per promuovere un sistema di vita diverso ed in grado di offrire più qualità. Oggi è necessario favorire l’utilizzo della bicicletta e rendere Villafranca finalmente una città di rango europeo, al passo con standard di livello elevato. L’attenzione al pedone ed al ciclista non può essere una scelta “di rimessa”, indotta per rispondere alle giuste rimostranze fatte da parecchi cittadini. E’ una questione culturale, che va di pari passo con la necessità di identificare nuovi parametri per rendere la nostra convivenza più civile, moderna ed
educata. Ed è un indirizzo che questa amministrazione non ha mai assunto, essendo carente di programmazione e di visione in quest’ambito. Lo dimostra ancora una volta la modalità di proporre (anzi di imporre) la necessaria riqualificazione di un’arteria importante come Via Nino Bixio. Infatti, anche in questo caso, non c’è stato alcun coinvolgimento da parte degli abitanti della via, nessuna presentazione di una bozza di progetto, men che meno un’assemblea per valutare eventuali osservazioni migliorative o correttive. Intanto, per non “perder tempo”, si sono tagliati gli alberi: questo è stato l’inizio, e la promessa è che si proseguirà nella medesima direzione. Io ritengo che sia un metodo sbagliato, che non incontra la sensibilità dei cittadini e, soprattutto, che non impegna la politica ad un confronto sereno e serio su decisioni importanti
per la collettività. Sarebbe necessario che la giunta – prima di formulare roboanti dichiarazioni, che hanno un chiaro sapore elettorale – promuovesse incontri con gli abitanti della zona interessata ed ascoltasse le loro esigenze. Che si mettesse sullo stesso piano, per condividere maggiormente decisioni che hanno una portata storica. Certo, si tratta di un’impostazione amministrativa molto
diversa, ma c’è ancora tempo perché la maggioranza accolga questa proposta, per evitare di proseguire nello scempio iniziato con colpevole veemenza un paio di anni fa, perdendo al contempo l’occasione di accogliere le proposte degli abitanti di Via Bixio e delle zone ad essa limitrofe. Ne guadagnerebbero l’ambiente, la democrazia e la qualità della vita di Villafranca e dei villafranchesi.
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01 13
Attualità A cura di Giorgio Negrini
Chiude l’ufficio postale di Rosegaferro È stato chiuso nei primi giorni di dicembre l’ufficio postale di Rosegaferro. La gente amareggiata per tale decisione, si è fatta sentire e ha chiesto all’amministrazione comunale la riapertura dell’ufficio postale.
di Giorgio Negrini
Su precisa richiesta degli abitanti della frazione si è svolta un’ assemblea pubblica, durante la quale i cittadini hanno lamentato l’assenza e le responsabilità del Comune, del sindaco e dei consiglieri comunali di Rosegaferro. Nel corso dell’assemblea pubblica vi sono state anche accuse tra consiglieri e il sindaco su chi poteva e doveva fare di più. Ognuno di loro ha dato le sue giustificazioni e ha spiegato la propria posizione. Nonostante ciò, gli abitanti di Rosegaferro hanno espresso la loro grande delusione per la chiusura dell’ufficio postale e hanno chiesto al Comune di fare di più. A seguito della serata alcuni consiglieri della maggioranza hanno richiesto una convocazione straordinaria del consiglio comunale per discutere del problema e trovare soluzioni utili. Convocato il consiglio comunale La sera del 27 dicembre si è riunito il consiglio comunale. La prima cosa che si è notata è che l’incertezza da parte di quasi tutti i consiglieri regnava sovrana. Tutti gli interventi che si sono succeduti, da parte sia dei consiglieri di maggioranza che dell’opposizione, hanno confermato che ci si trovava davanti a un problema di difficilissima soluzione. Nei giorni precedenti il consiglio, le accuse e le repliche da parte dei diversi schieramenti si sono sprecate. Il consiglio comunale si è svolto con una forte presenza di cittadini interessati a come si sarebbe affrontata la situazione. Le dichiarazioni di tutti i consiglieri rappresentanti i vari gruppi erano improntate ad un unico obbiettivo: “Siamo qui
tenimento dell’ufficio a Rosegaferro. Si è andati avanti così per circa un’ ora con vari interventi e proposte, ma nulla di concreto che potesse portare a una proposta comune per risolvere il problema. Dopo vari interventi ci pare utile citare quanto detto dall’ ex sindaco Maurizio Facincani, anche a nome del gruppo consiliare di cui fanno parte Stefano Predomo, Franco Frustoli e Luca Zamperini.
La risposta del sindaco La richiesta al sindaco di delucidare cosa era stato fatto non
L’intervento di Facincani Riportiamo quindi alcune frasi del consigliere Facincani perché a nostro giudizio ci sembrano considerazioni utili a trovare una soluzione che permetta di mantenere aperti nel presente e nel prossimo futuro gli uffici posta-
dovere di attivarsi con le Poste per chiedere il rispetto delle regole che vigono in materia, ovvero prima di chiudere degli uffici postali si deve verificare quanto il servizio sia non solo utile ma anche economico sull’intero territorio comunale. In questo modo, visti i buoni risultati complessivi di tutti gli uffici postali presenti sul territorio comunale, diventa un obbligo per le Poste mantenere aperti anche gli uffici delle frazioni di: Rosegaferro, Dossobuono, Alpo, Pizzoletta e Quaderni. Gli onorevoli hanno il dovere di difendere i giusti interessi dei cittadini e quindi si devono attivare non per farci una cortesia ma perché i numeri dimostrano che sarebbe cosa sbagliata e assurda chiudere gli
Gli uffici che ai miei tempi furono aperti e che hanno portato sicuramente a migliaia e migliaia di villafranchesi (imprese, famiglie, lavoratori, anziani) grossi benefici e non solo a loro ma anche ai cittadini confinanti che non dovevano andare a Verona per le loro necessità, devono restare aperti. Anche con gli uffici postali dobbiamo tenere lo stesso comportamento per mantenerli in funzione gli uffici postali sono fondamentali per tanti motivi, come la pensione per i nostri anziani o per persone socialmente deboli, come la corrispondenza da ricevere o inviare... Chiedo quindi ai consiglieri comunali di approvare un documento tutti insieme per il bene dei nostri cittadini”.
ha portato nient’altro che a una risposta che diceva: “Si è presentato dalll’ufficio commerciale delle Poste, che sono diventate un’azienda privata e non più pubblica, ci ha informato che l’ufficio postale di Rosegaferro era stato chiuso perché improduttivo. Punto. Anzi, per dire di più, hanno prospettato che se altri uffici tipo Pizzoletta e Alpo rimarranno improduttivi potrebbero in futuro, secondo le loro stime, essere a rischio chiusura magari anche a breve termine .” Il sindaco ha anche detto che non riteneva giusto, sentiti gli uffici comunali, trattare con le Poste sull’ affidamento di vari servizi per ottenere in cambio il man-
li delle frazioni, che sono una grande risorsa per la comunità e sono fondamentali per i cittadini delle frazioni stesse. Facincani ha ricordato che: “Poste Italiane è sì una azienda “privata”, ma con funzioni a indirizzo e di interesse pubblico; risulta tra l’altro che il Ministero dell’Economia o meglio dello Sviluppo Economico abbia ancora funzioni di vigilanza o controllo e anche di partecipazione su questa azienda. Quindi, a mio avviso, si potrebbero avere dei risultati chiedendo ai parlamentari del territorio di ogni gruppo politico di fare il proprio dovere, motivo per cui sono stati eletti. Quali rappresentanti del popolo e del territorio hanno il
uffici postali delle frazioni. Come Comune dobbiamo poi chiedere sostegno e aiuto anche alle associazioni di categoria (commercianti, agricoltori, industriali, professionisti etc.) e alle organizzazioni sindacali, perché solo se si è uniti si ottengono risultati. In questo modo, ai miei tempi, come sindaco, con l’aiuto anche dei comuni del comprensorio oltre che delle associazioni e dei sindacati, ho portato a Villafranca l’Agenzia delle Entrate (con tutti i suoi servizi ai cittadini), l’INPS tuttora aperta, e la Camera di Commercio. Villafranca è, e deve rimanere, riferimento di comprensorio per vocazione, per viabilità, per servizi offerti.
La conclusione del consiglio comunale Dopo questa dichiarazione dell’ex sindaco Fancincani, sono intervenuti ancora il Sindaco Faccioli, vari consiglieri, tra cui Renzo Piazzi, Luciano Zanolli, Massimo D’Alto e alle fine con il contributo dei capigruppo consiliari si è arrivati ad approvare all’unanimità una mozione che vede la costituzione di un gruppo di lavoro con sindaco e capigruppo consiliari per coinvolgere i politici del territorio e le associazioni di categoria e sindacali, per chiedere alle Poste di mantenere aperti gli uffici delle frazioni per rispettare gli indicatori nazionali.
e faremo tutto il possibile per riaprire l’ufficio postale, però visto che non dipende da noi, ma molto dalle poste e dagli uffici comunali, che cosa si può fare?”. Vari consiglieri hanno espresso l’importanza dell’ufficio postale di Rosegaferro e la sua utilità, ma oltre a ciò non venivano fatte vere proposte risolutive. In particolare i consiglieri Nico Cordioli, Renzo Piazzi, Luciano Zanolli, Nicola Terilli hanno espresso dubbi sulla decisione delle Poste e fatto richieste di chiarimenti al Sindaco del perché il Comune non era stato in grado di risolvere il problema.
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Attualità A cura di Giorgio Negrini
Le Penne Nere di Villafranca Scrivere degli alpini è, allo stesso tempo, molto facile ed estremamente difficile: chi non ha fatto l’alpino potrebbe pensare che gli alpini possano essere persone scorbutiche e qualche volta anche “’nbriagoni”, ma una frase che ho sentito una sera di gennaio nella loro baita rende loro giustizia:“La gente deve ricordare che è stato versato molto più sangue che vino per terra”. Teresa di Calcutta, fino alla costruzione in Albania di un ponte di ferro sul fiume Kiri lungo 30 metri, quando l’allora Consigliere Sezionale del Gruppo Alpini Gli interventi degli Alpini di di Villafranca, Giulio Bresaola, Villafranca mise a disposizione un’ingente La storia della baita degli alpini somma di denaro e un intero a Villafranca, in via della Speran- capannone della sua azienda: za, inizia nel maggio del 1976, sono solo alcuni esempi della in concomitanza con il terre- solidarietà e della disponibilità moto del Friuli. Gli alpini di Vil- che i nostri alpini hanno sempre lafranca corsero subito a Buja dimostrato. Non sono persone e Sammardenchia di Udine a sempre “facili” i nostri alpini: fianco degli alpini delle sezioni può succedere che il giorno pridi Verona, Trento e Bolzano per ma li troviate per strada e che dare il loro contributo. Grazie rispondano si e no al vostro alla loro generosa opera, furono saluto; ma state certi che se la compiuti veri e propri miracoli vostra casa dovesse cadere, li di solidarietà nella ricostruzio- trovereste il giorno dopo a darne di numerosi edifici. Erano gli vi una mano per ricostruirla! anni 1976-1977 e in Friuli nasceva per la prima volta il vo- La baita degli Alpini lontariato organizzato, che negli La baita è nata così: dopo che anni a seguire avrebbe risposto la ricostruzione nel Friuli fu ulcon prontezza e disinteresse a timata, i fabbricati di legno, che numerose calamità sul suolo na- erano stati allestiti per ospitare zionale, come il terremoto in Ir- gli abitanti, vennero abbandopinia nel 1980 o gli interventi in nati, dato che la gente era riAbruzzo e Molise dopo il terre- entrata nelle case ricostruite. Il moto del 1984. Da allora le mis- comune di Udine concesse, per sioni di pronto intervento nelle la cifra di 2.750.000 lire, due catastrofi si sono moltiplicate; prefabbricati agli alpini di Villafare un inventario di quante vol- franca, di cui uno fu pagato inte i nostri alpini di Villafranca teramente dall’allora geometra sono intervenuti, sarebbe solo Carlo Garonzi. Era il 1984 e in un lungo resoconto della loro 2 anni gli alpini con il loro temrisposta alle tragedie avvenute. po e le loro forze inaugurarono, Dalla frana in Valtellina del 1987, nel settembre del 1988, la loro al tremendo terremoto in Ar- baita. Nel frattempo nacque, nel menia del 1988, durante il quale luglio del 1987, la Prima Squagli alpini di Villafranca ebbero dra di Protezione Civile che, occasione di conoscere Madre tanto per ricordare un esemdi Giorgio Negrini
pio del loro lavoro, sistemò, nel 1994 ad Anfossi, vicino ad Asti, l’asilo travolto da un’alluvione tremenda. Lo ridipinsero con 5 quintali di colore donati da tutti i villafranchesi. Da allora si sono susseguiti tanti e tanti altri interventi di altruismo sia in Italia che nel resto del mondo. Gli Alpini e l’ospedale Tra i tanti attestati che ornano le loro pareti ce n’è uno che campeggia in bella mostra. Riporta queste parole: “Per lo straordinario impegno e lo spirito di servizio dimostrato durante l’incendio dell’ospedale Magalini”, del 2003. L’allora sindaco Maurizio Facincani riconosceva con una targa ricordo, quanto gli alpini si impegnarono in quel triste episodio. Io sono convinto che se si desse loro la possibilità di mettersi all’opera sulle mura del nuovo ospedale che sta nascendo, sarebbero sempre là giorno e notte, con il caldo e con il freddo; porterebbero bevande o vin brulè a chi sta mettendo mattoni, malte, ponteggi; sarebbero lì ad incitarsi l’uno con l’altro e anche a dare man forte a tutti quelli che stanno lavorando per ricostruire il nostro ospedale. In qualche anno si vedrebbero sicuramente i risultati. Gli alpini di Villafranca vanno molto fieri di quella targa perché quel piccolo pezzo di carta dimostra quello che sono.
Intoppi burocratici Ma la legge, dal 2007, impedisce loro di fare qualcosa per l’ospedale per motivazioni fiscali. Fino ad allora c’erano molte convezioni con l’amministrazione comunale: dallo stralcio dell’erba comunale, all’isola ecologica in affidamento per la raccolta differenziata, dal montaggio e smontaggio dei gazebo durante le manifestazioni, alle opere di manutenzione del territorio soprattutto in campo paesaggistico. Tutto questo è finito per motivi di sicurezza sul lavoro, con le nuove norme per i cantieri e soprattutto perché, essendo quella degli alpini un’associazione di volontariato, il regime fiscale non lo permetteva più. Ma questo non ha fermato gli alpini: oggi sono impegnati in tutti gli ambiti di assistenza del volontariato: dalla festa di S. Pietro e Paolo, alla raccolta della Giornata Alimentare, da Telethon alle manifestazioni del 25 Aprile, dall’invio dei pacchi di solidarietà ai terremotati dell’Emilia, al gemellaggio delle famiglie con portatori di handicap: loro sono sempre in prima linea per quanto riguarda le manifestazioni anche sportive che si svolgono a Villafranca. Due sogni nel cassetto Sono solo due sogni che si han-
no nel cassetto: il primo riguarda il rifacimento del tetto della baita ormai obsoleto. Già nel 2007 gli alpini villafranchesi avevano avuto dall’allora sindaco Zanolli la conferma che il tetto sarebbe stato sistemato ma le note vicende amministrative non lo permisero. Ad oggi, pur avendo rifatto la stessa richiesta all’attuale amministrazione, non si è ancora provveduto. Loro sperano sempre, con il loro buonumore condito da canti e da qualche goto, che il Dio del cielo e Signore delle cime prima o poi li aiuti. E di questo ne sono sicuri. Il secondo sogno nel cassetto ha a che vedere con il posizionamento definitivo del loro nuovo “Monumento agli Alpini” che è dedicato agli uomini che si sono sacrificati in tempo di guerra per ottenere libertà e pace e in tempi di pace per ottenere solidarietà e comprensione tra gli uomini. Ora è sistemato in condizioni precarie e si spera che quando i giardini pubblici saranno sistemati questo maestoso e significativo monumento, degno di una città come Villafranca, possa testimoniare a chi passerà e si soffermerà davanti, il significato delle parole incise: “Ieri per le tragedie della guerra, oggi per le tragedie della vita”.
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L’arma Azzurra
A cura del Col. Marco Maistrello
I concorsi dell’Aeronautica Militare Il Colonnello Marco Maistrello ci fornisce una panoramica generale sugli ambiti concorsi periodici dell’Arma Azzurra: Accademia, Marescialli, Volontari di Truppa e Scuola Militare. Opportunità che potrebbero interessare i giovani, soprattutto a loro infatti è rivolto l’invito di pensare ad un futuro nel prestigioso corpo dell’Aeronautica.
e consegue la Laurea in Scienze Aeronautiche, frequentando successivi moduli può conseNell’ambito del “Job & Orien- guire la Laurea Magistrale. Inolta”, recentemente ospitato tre, fin dal primo anno, l’Allievo dalla Fiera di Verona, ho avuto Ufficiale Pilota svolge attività modo di constatare e apprez- di volo presso il 70° Stormo di zare l’interesse che i ragazzi Latina su velivoli SF-260, dove (e le ragazze) hanno mostra- consegue il Brevetto di Pilota to per la Forza Armata; alcuni d’Aeroplano. non hanno nascosto la loro già In seguito, completa l’addeben radicata passione e i neofiti stramento presso la Scuola di sono rimasti particolarmente Volo di Lecce su velivoli MB colpiti dalle molteplici e pecu- 339 – ossia quelli della Pattuglia liari possibilità professionali il- Acrobatica Nazionale - o negli lustrate. Ciò mi ha fatto venire Stati Uniti presso la scuola Volo l’idea di parlarvi dei “concorsi NATO di Sheppard in Texas, dell’Aeronautica Militare”. Per conseguendo il Brevetto di Piil reclutamento degli accademi- lota Militare. Il Navigatore, gesti ogni anno viene bandito un stendo le apparecchiature eletconcorso pubblico, per titoli ed troniche di bordo dei velivoli esami; è richiesto il Diploma di biposto Tornado, dopo Lecce Scuola Media Superiore (o la effettua attività addestrativa sui frequenza del 5° anno) e un età simulatori di volo del 6° Stortra i 17 e i 22 anni. L’Accademia, mo di Ghedi (Brescia) e presso situata sulla collina della baia la Base US Navy di Pensacola, di Pozzuoli (Napoli), è l’univer- in Florida. sità militare che provvede alla - Ruolo delle Armi: corso di formazione dei futuri Ufficiali tre anni accademici con cui ci dell’Aeronautica Militare ap- si laurea in Scienze Aeronautipartenenti ad uno dei seguenti che, con possibilità di proseguire fino al conseguimento della Ruoli e Corpi: -Ruolo Naviganti, Specialità Pi- Laurea Magistrale. loti o Navigatori: l’allievo segue Successivamente, presso i Reun corso di tre anni accademici parti si svolgerà la propria atdel Col. Marco Maistrello
tività nei diversi settori: difesa aerea, controllo traffico aereo, telecomunicazioni, informatica e logistica, solo per citare i più conosciuti. - Corpo del Genio Aeronautico, Specialità Ingegneri: l’allievo segue un corso di tre anni accademici e un biennio per il conseguimento della Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale, Civile o Elettronica, in funzione delle esigenze contingenti di Forza Armata. Gli Ufficiali Ingegneri vengono assegnati ai Reparti di Volo o di manutenzione dove svolgeranno attività con funzioni direttive; poi dirigenziali presso gli Enti preposti all’efficienza dei velivoli dei mezzi e delle infrastrutture aeronautiche. - Corpo di Commissariato Aeronautico; l’allievo segue un corso di tre anni accademici e consegue la Laurea in Scienze Giuridiche e, frequentando il successivo biennio, consegue la Laurea Specialistica in Giurisprudenza. Al termine degli studi l’Ufficiale viene inviato presso i cosiddetti Enti periferici (proprio come il 3° Stormo) dell’Aeronautica Militare, dove svolge attività con funzioni direttive presso i Servizi Amministrativi. In seguito proseguirà la carriera presso gli Enti centrali (leggasi Roma) con funzioni di gestione e controllo amministrativo e finanziario o consulenza giuridica. - Corpo Sanitario Aeronautico; l’allievo frequenta il ciclo completo di studi per la Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia. Al termine degli studi, di norma, l’Ufficiale Medico viene inviato presso gli Enti periferici dell’Aeronautica Militare, dove svolge attività con funzioni di-
rettive presso le Infermerie di Corpo per poi proseguire la carriera presso gli Enti Centrali di Forza Armata. Al Concorso per Allievi Marescialli possono partecipare coloro che abbiano 17 anni e non abbiano compiuto i 26, siano in possesso del diploma di Scuola Media Superiore o siano in grado di conseguirlo entro l’anno di pubblicazione del bando. I vincitori saranno ammessi al corso biennale di formazione e specializzazione, che si svolge presso la Scuola Marescialli di Viterbo. Al termine di tale periodo, gli allievi saranno promossi Marescialli di 3^ Classe e, proseguendo l’iter scolastico per un ulteriore anno, conseguiranno la Laurea di 1° livello in Infermieristica o in Scienze Organizzative e Gestionali, rispettivamente presso la sede distaccata dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e della “Tuscia”, entrambe situate a Viterbo. Al bando di arruolamento interforze annuale pubblicato dal Ministero della Difesa per Volontari in Ferma Prefissata di un anno (meglio noti come V.F.P.1) possono partecipare coloro che hanno un età tra i 18 e 25 anni e sono in possesso del Diploma di Istruzione Secondaria di primo grado o titolo equipollente. L’iter addestrativo, della durata di un mese e mezzo circa, viene svolto presso la Scuola Volontari di Truppa di Taranto; dopodiché i Graduati vengono assegnati agli Enti di Forza Armata. Durante la ferma prefissata si può concorrere per il reclutamento come V.F.P.4 (Volontario in Ferma Prefissata Quadriennale). Terminato il servizio come V.F.P.1 o durante la ferma come V.F.P.4 è prevista la possibilità
di transitare nei Ruoli dei Volontari in Servizio Permanente dell’Aeronautica, oppure nelle Forze di Polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato) e nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, partecipando a un apposito concorso per titoli riservato proprio ai Volontari in Ferma. Infine, tramite bando pubblico per esami, si può concorrere per l’ammissione ai Licei Classici e Scientifici annessi alla Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze, equivalente alle altre Scuole Militari italiane: “Nunziatella” e “Teuliè” dell’Esercito e “Morosini” della Marina. Per chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni sulla materia, potrà consultare i siti www.aeronautica.difesa.it e www.persomil.difesa.it, o rivolgersi direttamente all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dello Stato Maggiore Aeronautica di Roma all’indirizzo urp@aeronautica.difesa.it. Pienamente consapevole, poi, che il “mondo esterno” guardi ancora le donne che indossano l’uniforme con una “sana curiosità, sorpresa e senso d’ammirazione”, ho chiesto alla nostra decana Capitano Claudia Macchi – Capo Servizio Amministrativo e Capo Ufficio Consulenza Affari Giuridici del 3° Stormo – di parlarci della sua esperienza in Forza Armata. Di solito i giovani all’inizio di ogni anno si ripromettono di raggiungere un obiettivo ben definito o realizzare “un sogno nel cassetto”: chissà che per alcuni non sia proprio legato all’“Arma Azzurra”!
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L’arma Azzurra A cura del Col. Marco Maistrello
I miei primi dieci anni con l’Arma Azzurra La carriera nell’Aeronautica Militare di un avvocato donna: dall’iniziale stupore dei colleghi alla piena integrazione in un ambiente fino ad allora riservato ai maschi. L’ennesima significativa dimostrazione di come le donne possano conciliare perfettamente vita familiare, affettiva ed aspirazioni professionali. zurra. La mia prima destinazione è l’aeroporto militare di Ghedi (Bs) sede del 6° Stormo: vengo accolta dallo stupore e dalla cuMarzo 2001, Gazzetta Ufficiale, riosità di tutto il personale che bando di concorso per l’arruo- per la prima volta vede varcare lamento di 10 Tenenti a nomina la soglia del tempio dei “Diavoli diretta per il Corpo di Com- Rossi” da una donna. Sono immissariato Aeronautico, aperto barazzata? No. Piuttosto inveanche alle donne. E’ allettante! stita dal rumore, dalla luce, dalle Per me che sono da poco av- scie di “fuoco” dei Tornado che vocato, la prospettiva di aver a decollano all’imbrunire. Sono riche fare con gli aspetti giuridi- masta 10 anni con loro, di cui i ci e amministrativo-contabili primi due da sola, unica donna dell’Aeronautica Militare è una in mezzo a più di mille uomisfida che posso e che voglio ac- ni. All’inizio mi guardavano e si cettare. Decido di partecipare al rapportavano a me come fossi concorso. un’aliena, il che all’epoca era più Le prove sono varie: test atti- che comprensibile dal momentudinali, prove fisiche, visite me- to che ero entrata a far parte diche, elaborati di diritto civile e di una “società” fino a quel moamministrativo e, al superamen- mento esclusivamente maschile. to di tutto, l’esame orale. Un giorno, ad una cerimonia, Roma. Palazzo Aeronautica. sono arrivata e un collega mi Ottobre 2001. Ce l’ho fatta! si è avvicinato dicendomi: “Ora Parto per Firenze dove dovrò sei davvero una di noi!” Io l’ho ancora sostenere tutte le prove guardato con curiosità e allora e gli esami della fase di indottri- mi ha spiegato: “Oggi nessuno namento militare. Marciamo, im- si è girato per guardarti, sei dei pariamo a maneggiare le armi ed nostri”. E uno dei nostri “top eccomi, con la mia uniforme az- gun” poi l’ho anche sposato del Cap. Claudia Macchi
– il primo matrimonio tra due Ufficiali dell’Arma Azzurra - e abbiamo una bella bambina di 7 anni di nome Camilla. E da allora tanta strada è stata fatta e tanti traguardi sono stati rag-
giunti sulla via dell’integrazione e della comprensione. Da pochi mesi sono stata trasferita qui al 3° Stormo, storico e prestigioso Reparto dell’Aeronautica, dove ho l’onore di essere a capo del
Servizio Amministrativo. Sono stata accolta dal Comandante e dai colleghi con calore e già da subito ho percepito che un importante percorso personale e professionale è già iniziato.
Le donne nelle Forze Armate di Diego Cordioli Dall’inizio degli anni Settanta, gli eserciti occidentali hanno cominciato ad ammettere le donne al servizio attivo. Solo alcuni di loro permettono alle donne di ricoprire ruoli di combattimento attivo, tra cui: Australia, Nuova Zelanda, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Germania, Norvegia, Israele, Serbia, Svezia e Svizzera. In Italia il servizio militare femminile effettivo è su base volontaria ed è stato introdotto con la legge 20 ottobre 1999 n. 380, che stabilì la possibilità di arruolamento delle donne. All’articolo 1 infatti leggiamo: “Le cittadine italiane partecipano, su base volontaria, secondo le disposizioni di cui alla presente legge, ai concorsi per il reclutamento di ufficiali e sottufficiali in servizio permanente e di militari di truppa in servizio volontario, e categorie equiparate, nei ruoli delle Forze armate e del Corpo della Guardia di finanza. Il Governo è delegato ad emanare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri per le pari opportunità, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, delle finanze, dei trasporti e della navigazione e per la funzione pubblica, sentita la Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna, di cui alla legge 22 giugno 1990, n. 164, uno o più decreti legislativi per disciplinare il reclutamento, lo stato giuridico e l’avanzamento del personale militare femminile, sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) assicurare la realizzazione del principio delle pari opportunità uomo donna, nel reclutamento del personale militare, nell’accesso ai diversi gradi, qualifiche, specializzazioni ed incarichi del personale delle Forze armate e del Corpo della Guardia di finanza; b) applicare al personale militare femminile e maschile la normativa vigente per il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni in materia di maternità e paternità e di pari opportunità uomo-donna, tenendo conto dello status del personale militare.” L’Italia è stato l’ultimo Paese membro della Nato a consentire l’ingresso delle donne nelle Forze armate.Al giorno d’oggi le donne sono presenti all’interno di tutte le forze armate italiane e nella Guardia di Finanza e impiegate anche nelle missioni militari italiane all’estero. Prima di quella data il loro impiego in guerra era previsto solo nel Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, corpo ausiliario delle forze armate. In passato, durante la breve vita della Repubblica Sociale Italiana vi era stato il Corpo Femminile Volontario per i Servizi Ausiliari delle Forze Armate Repubblicane, meglio noto come Servizio Ausiliario Femminile (le cui appartenenti erano genericamente chiamate “ausiliarie”). Nel decreto ministeriale d’istituzione, si metteva in chiaro che l’esistenza dello stesso era limitata unicamente al tempo di guerra. L’equivalente, nel Regno del Sud cobelligerante con gli Alleati, era il CAF, Corpo di Assistenza Femminile, anche questo sciolto alla fine delle ostilità. Le appartenenti al corpo erano equiparate al grado di sottotenente ed indossavano uniformi militari di produzione inglese.
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Salute & Sanità
A cura di Diego Cordioli
UROLOGIA
a cura del Dott. Pecoraro
Primario di Urologia presso l’Ospedale di Isola della Scala Specialista in Urologia
Una nuova soluzione per l’incontinenza: Sling Trans Otturatoria Advance Egregio dr. Pecoraro, Ho letto sui giornali che presso il suo reparto è stata adottata una nuova tecnica con la quale è possibile risolvere l’incontinenza urinaria maschile. Le scrivo perché tre anni fa sono stato operato alla prostata per via laparoscopica per un tumore e da allora ho perdite di urina. Sono costretto a portare il pannolino, ne consumo da 1 a 2 al giorno. Le confesso che questo disturbo mi impedisce di vivere una vita normale. Ho fatto più volte la ginnastica ma senza risultati. Le chiedo se con questo nuovo metodo potrei risolvere questo mio problema. Grazie, Z.F. - Verona Caro sig. Z.F., Il nome della tecnica chirurgica di cui lei parla è la sling trans otturatoria con sistema Advance. Abbiamo avuto il piacere di ospitare presso il reparto di Isola della Scala l’urologo inventore della tecnica e di essere stati tra i primi in Italia ad adottarla. Il metodo consente di risolvere con un approccio mininvasivo le incontinenze urinarie maschili, conseguenti ad interventi
chirurgici sulla prostata o sulla vescica quando viene rimossa o sostituita. Conseguentemente a questo tipo di interventi lo sfintere uretrale residuo può risultare incapace di consentire la completa continenza. L’asportazione radicale della prostata, sia che venga eseguita per via laparoscopica o robotica o chirurgica classica (nessuna delle tre ha un vantaggio sulle altre su questo problema), è l’intervento
chirurgico che più di frequente determina questo disturbo che possiamo considerare invalidante. In effetti i pazienti che ne sono affetti subiscono delle ripercussioni sia sui rapporti interpersonali che sulla loro attività sociale, si chiudono in se stessi e talvolta vanno incontro a crisi depressive. E’ vero che dopo tale intervento è possibile recuperare la continenza anche con l’aiuto della cosiddetta “ginnasti-
ca”, ma se ciò non avviene entro 6-12 mesi l’incontinenza è da considerarsi definitiva, come purtroppo rappresenta il suo caso. Fortunatamente con questo nuovo approccio è possibile risolvere i casi come il suo e fare in modo quindi che lei, come avvenuto per i pazienti che già abbiamo operato, possa riprendere una vita normale.
Per porre i vostri quesiti, potete scrivere direttamente al Dott. Pecoraro alla mail gpecoraro@ulss22.ven.it o alla redazione del giornale a redazione@ilgiornaledivillafranca.com
MEDICINA GERIATRICA Il nemico “Generale Inverno” Cari lettori, vista la stagione invernale ed il conseguente riproporsi di alcuni quesiti relativi al riacutizzarsi di patologie legate al freddo, ritengo utile dedicare questo spazio a semplici considerazioni e utili consigli su come affrontare l’inverno. E’ noto che l’arrivo del freddo rappresenta un pericolo per le fasce più deboli della popolazione quali: anziani, bambini, persone affette da patologie croniche, poveri e senza tetto. E’ importante ricordare che per alcuni aspetti, gli estremi della vita, si assomigliano molto. Sia il neonato che l’anziano hanno un sistema di termoregolazione inefficace ed entrambi, spesso, non sono in grado di manifestare il disagio dovuto al freddo. Per gli ammalati cronici con patologie cardiovascolari, polmonari, metaboliche (es. diabete mellito) e neurologiche (es. demenza) il freddo può aggravare e far precipitare un quadro clinico già precario. Cosa fare per prevenire e proteggere i nostri anziani? 1) Mantenere contatti frequenti diretti o tramite l’aiuto di amici e vicini nel caso vivano da soli. 2) Limitare il più possibile le uscite di casa per evitare non solo il freddo ma anche il rischio di cadute dovute al ghiaccio. Per questo motivo è opportuno, ad esempio, provvedere a scorte alimentari e di medicinali. 3) Se si è costretti ad uscire, assicurarsi di essere ben coperti, anche nelle estremità (testa, mani e piedi) con cappello, guanti e sciarpa. Evitare le prime ore del
a cura del Dott. Garzotti
Dirigente Medico I° livello presso 1^ Geriatria O.C.M. Borgo Trento Responsabile di Struttura Semplice di Malattie Reumatiche dell’Anziano Specialista in Medicina Interna
mattino e la sera. 4) A domicilio è indicato regolare la temperatura tra i 19-22°C con una umidità relativa tra i 40-50% (soprattutto per le persone affette da patologie respiratorie). 5) Preoccuparsi di isolare porte ed infissi, ma ricordarsi di aerare gli ambienti. 6) Prevenire il rischio di incidenti domestici controllando il corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento (stufe, caldaie, camini) ed elettrico. Assicurarsi che i nostri anziani non abbiano materiali infiammabili vicino a fonti di calore (es. tende). 7) Consigliare una alimentazione ed idratazione adeguata ed equilibrata. Bere almeno due litri di liquidi al giorno, preferibilmente bevande calde. Ricordarsi che la termoregolazione richiede un maggior dispendio calorico perciò è necessario un adeguato apporto alimentare. Assumere vitamine e sali minerali dalla frutta, energia dalla pasta e dal riso, fibre dalla verdura e proteine dalla carne e dal pesce. 8) Evitare gli alcolici in quanto favoriscono la dispersione del calore. Consigli per gli ammalati cronici Come è noto il freddo favorisce il peggioramento di molte patologie croniche ed è molto importante evitare le complicazioni legate all’influenza con una tempestiva vaccinazione. 1) Pazienti affetti da patologie respiratorie croniche ed asmatiche: Oltre alle norme segnalate in preceden-
za, evitare di respirare aria troppo fredda che può scatenare asma e broncospasmo coprendo bene la bocca quando si è all’aperto, per impedire che l’aria troppo fredda giunga nei polmoni. 2) Pazienti cardiopatici ed ipertesi: Naturalmente anche per questi valgono le norme generali. Queste persone devono ricordare che il freddo tende ad aumentare la pressione arteriosa per la vasocostrizione periferica (restringimento dei vasi arteriosi più piccoli) dovuta al freddo. Assolutamente da evitare l’esposizione al freddo soprattutto dopo un pasto abbondante con alcol, magari accompagnato da uno sforzo fisico (tipica passeggiata “digestiva” all’aperto). 3) Pazienti con deficit cognitivo: Tipicamente rappresentati dai pazienti affetti da demenza o da gravi patologie psichiatriche. Sono persone particolarmente fragili, con capacità termoregolative insufficienti, difficoltà di esprimere il proprio disagio e di proteggersi dal freddo in modo autonomo. Questa situazione è aggravata, spesso, dall’appartenere ad una fascia economica povera, con una condizione ambientale e sociale debole. 4) Pazienti con patologie osteoarticolari e muscolari: Purtroppo è noto a tutti che il freddo accentua i dolori legati alle malattie reumatiche e degenerative dell’osso. Queste persone dovrebbero vivere in ambienti adeguatamente riscaldati evitando il più possibile l’esposizione al freddo. Nello stesso tempo, a domicilio, si deve stimolare una sufficiente attività moto-
ria. I pazienti segnalati come a rischio, in genere assumono molti farmaci che talvolta possono interferire con i meccanismi di adattamento al freddo. Tra questi segnaliamo i farmaci utilizzati nel trattamento della ipertensione arteriosa ed angina pectoris (effetto vasodilatante). La posologia dei farmaci per le malattie della tiroide dovrebbe essere rivalutata nei mesi invernali. Nei pazienti affetti da epilessia o con deficit cognitivi e psichici l’utilizzo di antiepilettici, sedativi e antipsicotici può ridurre la capacità di difendersi dal freddo o alterare i meccanismi centrali della termoregolazione. Per concludere, ritengo utile indicare i sintomi dell’ipotermia. Quando la temperatura corporea interna (rettale) scende sotto i 35°C compaiono dei sintomi progressivi che è importante riconoscere sin dal loro esordio. Il paziente parla e deambula con difficoltà, è rigido, tende a cadere, irritabile, in confusione mentale, è stanco e scoordinato nei movimenti, presenta brividi, è tachicardico (frequenza cardiaca elevata) ed inizialmente la pressione arteriosa è elevata. Nelle forme più gravi (temperature corporea inferiore a 32°C) segue la bradicardia (frequenza cardiaca molto bassa) con ipotensione arteriosa. A temperature interne inferiori ai 30°C compaiono gravi aritmie, fino all’arresto cardiaco con temperatura corporea inferiore ai 24°C.
Per porre i vostri quesiti, potete scrivete direttamente al Dott. Garzotti alla mail paolo.garzotti@email.it o alla redazione del giornale a redazione@ilgiornaledivillafranca.com
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Salute & Sanità A cura di Diego Cordioli
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Notizie dall’Arma
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Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca
Criminalità: i Carabinieri rispondono Da questo mese il nostro giornale ospita una rubrica dedicata all’Arma del Carabinieri, informando la cittadinanza sulle molteplici attività della Compagnia dei Carabinieri di Villafranca sul territorio veronese.
I fatti di Dicembre 2012 Furto in Abitazione a Castel d’Azzano
Spaccio di droga a Dossobuono
Castel D’Azzano: il 14 dicembre i Carabinieri hanno sorpreso una banda intenta a rubare in abitazione. Arrestato un albanese dopo colluttazione. Sono stati scoperti a rubare in un’abitazione in centro a Castel D’Azzano ed in seguito sono stati intercettati dai Carabinieri durante la fuga. Solo dopo un’ora di serrate e continue ricerche per le vie del paese, grazie anche alla collaborazione dei numerosi cittadini corsi in aiuto dei miliari, è stato individuato e bloccato un pregiudicato albanese, arrestato con l’accusa di furto in abitazione, rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
A Dossobuono, il 20 dicembre, è scattato un arresto e due minori sono stati segnalati per spaccio di droga. Le denunce e l’arresto sono avvenuti a seguito dell’intensificazione, disposta dalla compagnia di Villafranca, dei controlli alle aree pubbliche della frazione di Dossobuono, presso i parchi pubblici di Viale Europa, la zona della stazione e dei vicini sottopassaggi ferroviari. L’attività di controllo ha seguito di un paio di settimane le segnalazioni, da parte di diversi genitori, relative al continuo “via vai” o assembramenti a gruppetti di gente, circostanze che tra loro avevano due comuni denominatori: la presenza di giovanissimi e il consumo di droga. E’ stato dunque in questo contesto che, nel tardo pomeriggio di martedì 18 dicembre, in viale Europa a Dossobuono, all’altezza della chiesa, il servizio perlustrativo del comando stazione di Villafranca ha notato un gruppetto di tre persone che, alla vista dei militari, ha tentato di dividersi, allontanandosi a piedi in direzioni opposte. I tre, un maggiorenne e due minorenni, fermati, sono stati subito sottoposti a controllo e trovati in possesso di alcune dosi di Marijuana. Condotti subito in caserma a Villafranca per approfondimenti, hanno giustificato il possesso di droga per ragioni d consumo personale e, sentiti separatamente, hanno fornito versioni diverse sul loro fornitore. Si è subito aggravata la posizione del maggiorenne, M.M., classe ’78, già noto ai Carabinieri della stazione di Villafranca, in quanto da loro arrestato alcuni mesi prima per una serie di furti di biciclette. Per lui, a parte il possesso di alcuni grammi di Marijuana, sono scattate le manette in virtù di un provvedimento di arresto per cumulo di pene pregresse ed è stato trasferito nel carcere di VeronaMontorio. Uno dei due minorenni, classe 1996, ha finito con ammettere il possesso della Marijuana per consumo personale; è scaturita l’immediata segnalazione alla prefettura, ex art.75 D.P.R. 309/90. Più delicata, invece, la posizione dell’altro minorenne, classe 1997, già segnalato in passato per furto e rapina. In suo possesso veniva infatti trovata, oltre a due dosi di Marjuana, una scatola con numerosi piccoli involucri dello stesso tipo di quelli utilizzati per la preparazione delle altre dosi. Con sé aveva anche un bilancino di precisione (giustificato da lui affermando che gli serviva per pesare le proprie dosi per consumo personale, “per non farsi fregare” dallo spacciatore), ma soprattutto, un oggetto denominato “Grinder”, una sorta di affettatore, arrotatore, utilizzato negli ambienti della droga per lavorare e tritare la sostanza stupefacente. Per il giovane è quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per i minorenni di Venezia, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
Militari della Stazione di Isola della Scala e del Nucleo Radiomobile di Villafranca
Rapina a Isola della Scala In seguito a furti in abitazione a Isola della Scala, i Carabinieri hanno intercettato, il 22 dicembre, i ladri. Un moldavo arrestato e un rumeno minorenne denunciato. Come nel caso di Castel D’Azzano, per la positiva riuscita dell’operazione dei Carabinieri, è stata determinante la collaborazione dei cittadini. E’stato infatti un residente a notare, dalla finestra della propria casa, in via Sabbionara, due uomini che scavalcavano la recinzione perimetrale di una vicina abitazione. L’immediata segnalazione al 112 ricevuta dalla centrale operativa della compagnia di Villafranca ha consentito di far convergere sul posto due pattuglie del comando stazione Carabinieri di Isola della Scala che hanno intercettato i due malviventi, nonostante il loro tentativo di fuga a piedi. Durante la corsa, uno di loro ha tentato di disfarsi di un televisore portatile da 8 pollici, recuperato poi dai militari. Sebbene dalle abitazioni di via Sabbionara non risultasse mancare nulla, proprio questo oggetto consentiva ai carabinieri di addebitare alla coppia di ladri un ulteriore furto commesso poco prima in via Lariotto, ai danni di un altro residente, dal cui camper era stato rubato il televisore portatile. Con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso (per i fatti di via Sabbionara) e di furto aggravato (per via Lariotto), per i due, portati in caserma, è scattato un arresto ed una denuncia. Così Igor Negara, moldavo, classe 1992, disoccupato senza fissa dimora, è stato dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato e R.M.C., rumeno, minorenne, classe 1996, domiciliato a Isola della Scala, è stato denunciato a piede libero al Tribunale per i minorenni di Venezia.
Notizie dall’Arma
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Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca
I fatti di Gennaio 2013 Fermata la Banda della Peugeot Il 9 gennaio a Nogarole Rocca, una banda di ladri d’appartamento è stata intercettata dai Carabinieri. Arrestato un albanese. I ladri in questione erano sospettati di essere gli autori di una serie di furti in abitazione perpetrati nelle ultime settimane a Vigasio e nei comuni circostanti e venivano denominati “Banda dalla Peugeot”, per la loro autovettura, sempre la stessa, segnalata da più testimoni. Per la loro sfrontatezza nel “visitare” le stesse aree residenziali, alle stesse ore e con la stessa autovettura, i Carabinieri del comando stazione di Vigasio, nel stringere il cerchio intorno al gruppo criminale, avevano intensificato i servizi perlustrativi in coincidenza delle fasce pomeridiane ed in corrispondenza delle principali arterie di comunicazione. Proprio all’altezza del casello autostradale della A22 di Nogarole Rocca, la Peugeot è stata intercettata e successivamente, dopo un breve inseguimento ed uno speronamento al veicolo militare, fermata. Dei quattro malviventi a bordo, tre sono fuggiti a piedi, mentre uno, albanese, è stato bloccato ed arrestato. A bordo della Peugeot, numerosi attrezzi atti allo scasso e persino una ricetrasmittente.
Furti a Villafranca
Arresti e risse a Dossobuono, Castel D’Azzano e Nogara
Parte della refurtiva recuperata durante l’operazione
In seguito ad alcuni furti a Villafranca, è stata arrestata una rumena e sono stati denunciati tre connazionali. Nel primo pomeriggio del 16 gennaio, i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Villafranca sono intervenuti presso il supermercato “Aliper” di Via Postumia dove, poco prima, gli addetti alla sicurezza avevano sorpreso una donna a rubare tra gli scaffali. Giunti sul posto, i militari hanno identificato la donna: Murgu Liliana, rumena, classe 1978 e hanno recuperato la refurtiva, una serie di prodotti cosmetici per un valore di circa 150 euro. Considerati i precedenti penali specifici della donna, si è proceduto alla perquisizione della sua abitazione, in Via San Giovanni della Paglia. All’interno dell’appartamento sono stati trovati ed identificati tre suoi connazionali: T.C.R., di 52 anni, M.C.V. di 40 anni, M.A.A., di 21 anni. E ’stato inoltre rinvenuto e sequestrato ulteriore materiale che verosimilmente proveniva da altri furti: articoli alimentari e cosmetici, per un valore di quasi 500 euro (rubati sempre all’ “Aliper” giorni prima) ed in più numerosi attrezzi edili tra cui trapani e seghe elettriche. Sono stati trovati anche due manufatti in rame e quattro biciclette. Al termine delle operazioni, per la donna è scattato l’arresto in flagranza di reato per furto aggravato, mentre i tre connazionali sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di ricettazione in concorso. Per quanto riguarda gli attrezzi edili, i manufatti in rame e le quattro biciclette, i cittadini che volessero riconoscere questi oggetti sequestrati come refurtiva a loro sottratta, potranno rivolgersi, negli orari d’ufficio, al nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri di Villafranca di via Zanini, 21.
I Carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Villafranca sono intervenuti la mattina del 17 gennaio presso il supermercato “Iperfamila” di Dossobuono dove poco prima era stato bloccato un giovane, sorpreso a rubare cosmetici dagli scaffali. E’stato così identificato Drunea Traian, rumeno, classe 1985, pregiudicato. La refurtiva, del valore di 115 euro, è stata recuperata. Sospettando che il giovane avesse commesso altri furti, i militari hanno proceduto anche alla perquisizione della sua abitazione, in Via Nogare di Villafranca. All’interno della casa è stata rinvenuta altra refurtiva, trafugata dallo stesso supermercato durante una precedente “visita” del ragazzo rumeno che è stato così dichiarato in stato di arresto per furto aggravato e continuato. Si trattava sempre di cosmetici, per un valore di 160 euro. A Castel D’Azzano, verso le 23 della stessa sera del 17 gennaio, i Carabinieri del locale comando stazione sono intervenuti presso il bar “Peikko” di Via Monte Ortigara, dove, all’interno, era stato segnalato un individuo, in stato di alterazione da assunzione di alcolici. I Carabinieri hanno appurato che il soggetto, identificato successivamente in B.Y., marocchino ventiquattrenne, domiciliato a Villafranca, dalle parole era passato ai fatti: era intento ad aggredire gli altri avventori con calci e pugni. Alla vista della pattuglia il magrebino si è scagliato contro i militari, ferendone uno con un pugno alla testa. Definitivamente bloccato, è stato dichiarato in stato di arresto con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Poche ore dopo, all’1 di notte, a Nogara, i Carabinieri della locale stazione sono stati inviati dalla centrale operativa della Compagnia di Villafranca presso l’Hotel “Alla Nogara” di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, dove un altro soggetto alterato dall’abuso di alcolici era intento a devastare i locali dell’albergo e a percuotere gli avventori che gli si paravano davanti. Sul posto, i Carabinieri fermavano ed identificavano G.M., venticinquenne italiano, muratore, giunto dalla provincia di Frosinone a Nogara per effettuare alcuni lavori in zona. Il ragazzo è stato dichiarato in arresto per danneggiamento aggravato. Tra gli avventori feriti dalle percosse dell’uomo: un rumeno, un marocchino e lo stesso padre del venticinquenne, anche lui muratore, che aveva cercato di placare il figlio prima dell’arrivo dei Carabinieri. La direzione dell’albergo, alla fine, ha segnalato una prima stima di circa 2000 euro di danni, tra numerosi bicchieri infranti, un bancone ribaltato e altri tavoli e suppellettili distrutti.
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L’angolo dei Frati Cappuccini
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A cura della comunità dei Frati Cappuccini di Villafranca di Verona
I Cappuccini: da quasi V secoli a Villafranca L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini (OFM Cap), popolarmente chiamati Frati Cappuccini, appare in seconda battuta e subito dopo il Castello, nella guida di “Villa Franca e il suo territorio” presentata presso il “Museo Nicolis” il 15 dicembre scorso. Un ordine che ha una lunga storia… paese del basso veronese, non sono venute meno. Il secolo scorso, ad esempio, ha visto ergersi in questo luogo un seminario per la formazione di frati, ha visto Da 473 anni i Frati Cappuccini sono partire da Villafranca gruppi di missionari presenti a Villafranca, cioè da quando per il Brasile e per l’Africa. Fra’ Lazzaro, i villafranchesi hanno vissuto la brutta appartenente ad uno di questi, fu ucciso esperienza della peste -verso la fine del in Angola nel 1961; è aperta la causa per 15° secolo - e hanno avvertito il biso- riconoscerlo martire da tutta la Chiesa. gno di doversi premunire, per far fronte Egli in una lettera ad un amico scriveva: alle epidemie della peste, con strutture «Non ho salutato tutti, ma solo alcuni… che gravitavano attorno alla chiesetta di Avrei dovuto salire sulla torre del CaSan Rocco e con del personale che si po- stello e dire addio a tutti, perché tutta tesse dedicare con generosità e spirito Villafranca circonda di tanto affetto tutti i di altruismo. I Cappuccini in quell’epoca frati che passano per il suo conventino!» erano una novità per la società e per la (Lettera a Tonino del 17 aprile 1959). Chiesa. In poco tempo si erano fatti co- Questo spirito genuino e semplice dei noscere come “Frati della peste” perché Frati Cappuccini negli anni ha conquistasi dedicavano a soccorrere gli appestati, to l’affetto e la stima della popolazione e gestendo lazzaretti e ospedali con com- si è radicato nel cuore della gente. Quanpetenza. Da allora ad oggi molta acqua è do, intorno agli anni 1525-1528, nelle passata sotto i ponti del fiume Tione, ma Marche, i Cappuccini hanno dato vita ad lo spirito che in questi cinque secoli di una Riforma francescana, sono stati chiastoria ha animato i Cappuccini, nonostan- mati dai bambini “scapuzzini” per burla, te le soppressioni e gli alti-e-bassi, non è vista l’originalità del loro vestito e per cambiato. Le motivazioni che li spingono quello strano cappuccio che serviva per a tener viva la loro presenza in questo proteggersi dalla pioggia e dal freddo. Poi, di Frate Mariano Steffan
li hanno chiamati “frati della peste” perché in quelle occasioni erano i primi che si prestavano per l’assistenza. In seguito e ovunque sono stati definiti “frati del popolo”. Come si vede, i frati non hanno cercato di darsi un’identità, ma questa è arrivata dalla gente, sulla base dell’immagine che davano di se stessi. La loro prima preoccupazione era di condividere con tutti la fatica del vivere. Oggi, a Villafranca basta solo dire “i frati” e tutti sanno dove sono, ma forse, non tutti sanno in dettaglio cosa fanno. Qualcuno, forse, lo intuisce o lo immagina: hanno una chiesa, confessano, hanno anche una mensa per i poveri, sono disposti a dare qualche benedizione, o a pregare per chi ha bisogno, a Natale fanno il presepio, e poi…Nello spazio offerto da questo giornale, l’attuale comunità di Cappuccini di Villafranca vuole presentarsi con semplicità e verità. È vero, come è vero per ogni famiglia, che questa famigliola di frati ha un suo spazio riservato, ma è anche vero che oltre a questo spazio riservato – che è poi tanto ridotto – questo gruppo di frati vuole dare un’immagine di sé il più possi-
bile conforme alla ricchezza storica che li ha contraddistinti in passato. Quindi, desiderano essere, per quanto riescono, significativi anche oggi ed essere accanto a chi cerca risposte per la propria vita e i propri problemi, e per chi apre loro i segreti del proprio cuore. Dai primi di settembre del 2011 questo convento dei Cappuccini ha visto il rinnovo quasi totale delle sue presenze: i frati erano ridotti a quattro e sono stati sostituiti, eccetto uno, da altri sei venuti da altri conventi. Tra questi, frate Mariano svolge per tutto il gruppo un servizio di coordinamento e di responsabilità con il compito di “Guardiano”. È laureato in Teologia Pastorale applicata alla sanità, ha un curriculum che l’ha visto impegnato, all’inizio, con i giovani e nelle scuole medie e superiori, poi per alcuni anni in Africa per la formazione dei giovani frati, per un lungo periodo negli ospedali accanto a degenti ed al personale curante. Poi, ha ricoperto per 10 anni il compito di segretario nazionale nella Conferenza dei Cappuccini e nel Movimento Francescano Italiano. Terminati questi ultimi mandati è arrivato a Villafranca e tuttora collabora con l’Ufficio per la Pastorale della Sanità dei Vescovi italiani e con la Congregazione dei Religiosi del Vaticano. Qui a Villafranca, conduce l’iniziativa di un gruppo di approfondimento cristiano chiamato “Gruppo di Ascolto”, coordina il servizio “mensa dei poveri” e la distribuzione dei viveri con il gruppo di volontari “Amici di san Francesco”. Segue anche l’animazione liturgica del canto. Gli altri membri della comunità hanno tutti dei ruoli specifici: la coordinazione dello svolgimento delle cerimonie e dei ‘fogli’ di aggiornamento su tematiche specifiche (frate Renzo); l’assistenza ai francescani secolari (frate Antonio); l’impegno a tenere dei corsi di spiritualità biblica, alia dicta “esercizi spirituali” in tutta Italia (frate Costantino); la conduzione delle cause per il riconoscimento della santità di cappuccini che si sono particolarmente distinti per aver dato prova di spiritualità impegnata ed eroica (frate Rodolfo). Tutti, poi (frate Gabriele compreso), sono impegnati nelle celebrazioni delle sante messe e nelle confessioni. Queste ultime, infatti, vengono garantite alla popolazione da tutti questi frati che ogni mattina a turno, sono presenti nella chiesa dalle 8.30 alle 12, eccetto il lunedì che rimane riservato alla comunità. Un sincero grazie al giornale per questa iniziativa che ci permette di entrare nelle case e di dire, non più dalla torre del Castello, ma da quella della carta stampata: Buon giorno a tutti.
Sociale di Villafranca
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A cura di Diego Cordioli
Presentato il libro: Villa Franca e il suo territorio E’ fresco di stampa il volume, curato dalla Polisportiva San Giorgio di Villafranca, “Villa Franca e il suo territorio”, 212 pag.: una panoramica sulle bellezze artistiche del villafranchese e sui personaggi che hanno dato lustro al nostro paese... anche le trasformazioni che Villafranca ha subito nel tempo, vengono annotate le manifestazioni ricorrenti,come: i mercaNel libro vengono ripercorse ti settimanali, gli eventi estivi le tappe più importanti del- all’interno del Castello Scalila storia di Villafranca e viene gero, il Concerto del Risorgisuggerito un ideale itinerario mento, i Carri di Carnevale, la attraverso i suoi tesori: il Ca- Fiera dei Santi Pietro e Paolo, stello Scaligero e il Serraglio, il protettori della città, il MercaConvento dei Frati Cappuccini, tino natalizio dei prodotti tipil’Oratorio della Disciplina, il ci…sono passate in rassegna Duomo, L’Oratorio di San Roc- anche alcune importanti realtà co, San Giovanni della Paglia, la culturali e ricreative villafranMadonna del Popolo, la Casa chesi, come la Compagnia Audel Trattato, Il Museo del Risor- rora, la stessa Polisportiva San gimento, Il Caffè Fantoni, Il Mu- Giorgio ed è riportato anche seo Nicolis… Vengono spiegate l’Inno a Villafranca del 1911 del di Elisa Zanola
Inno a Villafranca Viva viva, Villafranca! Dei paesi la Regina Tutti quanti se ghè inchina Per la storia che la gà. L’è famosa per tratato Fra Bepeto e Bonaparte Qua re Umberto col Quadrato El sa fato grande onor! Per bélessa no sen parla Ghe n’è pochi dei paesi Così tanto ben distesi: La par proprio una cità! Pel comercìo quasi quasi La de par sicuramente Qua ben vive tanta gente Con le fiere e coi mercà. E po’anca la ghe imita Pel moderno con la cesa, Bel disegno e ben distesa; Per l’antico col Castel. Viva dunque Villafranca Dei paesi la Regina. Tutti quanti se ghè inchina La par proprio una cità! (Maestro Gaetano Marchiori, 1911)
Maestro Gaetano Marchiori. Di ciascuna delle frazioni di Villafranca: Quaderni, Rosegaferro, Pizzoletta, Caluri, Dossobuono, Alpo e Rizza, viene brevemente riassunta la storia, si riportano notizie e immagini delle rispettive chiese e vengono alla luce alcune realtà folkloristiche, come la banda con le majorettes di Quaderni, il gruppo corale Folk “I campagnoli” di Rosegaferro o la banda “Dino Fantoni” di Dossobuono. L’ultima parte del volume, riporta brevemente le biografie dei cittadini più illustri: dal francese fondatore della Comunità di
Emmaus, Pierre Abbè, cittadino onorario, all’archeologo e docente universitario Carlo Anti, dal nostro amico e collaboratore, il fotografo Renato Begnoni, a Rinaldo Cavalchini, letterato del Trecento, dal ciclista Angelo De Martini, alla cantante lirica Alida Ferrarini. Sono ricordati inoltre: lo storiografo Mario Franzoni, il celebre ciclista Sante Gaiardoni, il giurista Ettore Gallo, Don Giuseppe Girelli, la prima ballerina Gloria Grigolato, il giornalista Cesare Marchi, il farmacista Giovanni Martinelli, l’economista Angelo Messedaglia, il fondatore del Museo
dell’Auto Luciano Nicolis, la pittrice Alice Pavanato, il pittore Giovanni Maria Pomedello, il pittore Germano Prendaglio, il patriota garibaldino Luigi Prina, il filosofo e giurista Giuseppe Rensi, lo scultore Gian Battista Troiani, il pittore Jacopo Tumicelli, il pittore Luigi Zago, l’arcivescovo mons. Mario Zenari, il pittore Giovanni Zoccatelli, il letterato dell’Ottocento Giuseppe Zuliani, il pittore Giovanni Zuliani. Un libro che racchiude le memorie e i ricordi di una Villafranca che non passerà.
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Aziende PUBBLIREDAZIONALE
Il Materassaio
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Un’azienda tesa verso la sua missione: permettere a tutti un buon sonno. Questa realtà sita in Pizzoletta di Villafranca, piccola frazione, si occupa di offrire con puntualità e rigore un’ampia scelta di materassi, reti e tutti quei complementi per migliorare il sonno di tutti noi, grazie al lavoro di due titolari factoum e di personale qualificato la cuimassima, competenza a parte, è cortesia e soluzioni immediate. Conosciamo meglio le origini dell’azienda “Il Materassaio”. Come ha avuto inizio l’attività? Partito come garzone di bottega nel 1946, il Signor Aldo Corghi apprende, giorno dopo giorno, l’arte del “materasar” così com’era conosciuto tra i clienti e gli amici; fa propria l’arte dei primi pagliericci, giacigli di paglia, poi i materassi di crine; un uomo di carattere forte, il Sig. Aldo, una persona di polso che ha sempre lavorato. Come si è evoluta l’azienda? Molti anni dopo, nel 92 il figlio di Aldo, Enrico, come una naturale evoluzione delle cose, eredita l’azienda di papà nella quale è cresciuto. Enrico recupera, reinterpreta nome e logo dell’azienda regalandole nuova verve. Quali novità sono state introdotte? Enrico - oggi titolare dell’azienda - de-
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cide di aggiungere, ai tradizionali materassi in lana, la produzione artigianale dei materassi a molle; riutilizzando su richiesta del cliente la sua lana. La tradizione si accorda con il moderno: si passa dalla lana al memory, dal lattice allo schiumato, sino alle combinazioni di materiali efficaci e all’avanguardia. Quali sono i prodotti offerti? All’interno del laboratorio del Materassaio, si potrà scegliere tra reti, cuscini, copri rete, copri materasso, cerate, collarini, cuscini da viaggio e l’ultima tra le novità: le lenzuola anche su misura! Qual’è la filosofia dell’azienda? “Il Materassaio” è in grado di proporre e realizzare qualunque tipo di materasso, istruendo e indirizzando il cliente verso la scelta del prodotto più idoneo, il materasso ideale “su misura” per concedergli la possibilità di dormire in modo corretto e così assicurare confort “personalizzati”. Le consegne sono rapide, l’offerta precisa ed accurata, i prezzi concorrenziali! Sono trascorsi anni, ma il proposito di “Il Materassaio” è rimasto integro: fare bene il lavoro, sempre. Potrete trovare tante altre informazioni utili sul sito web: www.ilmaterassaio.com.
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A cura di Luigi Facincani
Il WWF accorre in soccorso del Tione Il WWF Sud-Ovest Veronese nei giorni scorsi ha inviato alla Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Verona ed al Presidente della Giunta Regionale un esposto per la tutela del fiume Tione. in direzione di Nogarole Rocca. Lungo il fiume Tione, nelle immediate vicinanze del centro abitato, tra via della Speranza Quella del WWF è la risposta ed il corso d’acqua, è tuttora ad una delibera della Giunta presente un paesaggio agrario Comunale di Villafranca di Vero- tipico formato da alberi, siepi e na (n. 167 del 26 ottobre 2012) canalette di irrigazione in terra con la quale la Giunta Comuna- battuta, risalenti ad un periodo le di Villafranca ha stabilito “di tra l’800 ed il 900, che meritano ritenere non rilevante ai fini di essere ancor più valorizzate paesaggistici il tratto del fiume e non considerate irrilevanti Tione che scorre in corrispon- ai fini culturali e paesaggistici. denza del centro abitato del Inoltre l’asta del fiume Tione capoluogo del Comune di Villa- rappresenta una ideale via di franca di Verona” e “di propor- collegamento e corridoio ecore agli Enti ed alla Soprinten- logico tra il centro abitato di denza competenti l’esclusione Villafranca e la campagna circodello stesso (per il tratto indi- stante, sia verso ovest, in direcato) dai corsi d’acqua soggetti zione delle colline moreniche a tutela paesaggistica ai sensi del Garda, che verso est, in didell’articolo 142, comma 1, let- rezione della fascia delle risortera c, del Decreto Legislativo give di Povegliano Veronese (I 22 gennaio 2004, n. 142”. La Fontanili di Povegliano). Il Tione Giunta Comunale per giungere quindi presenta, anche nel trata tale decisione constata “che to urbano, i requisiti di natura questo tratto del corso d’acqua morfologica ed ambientale stanon presenta connotati fisici, biliti dalla stessa Regione del paesaggi agrari tipici, valenze Veneto. Misteriose apparivano naturalistiche che conferiscano inizialmente le motivazioni di significativo valore ambientale tale delibera che in concreto ai luoghi, in quanto collocato svaluta una parte del territorio in un contesto fortemente an- comunale e si tratta di una delle tropizzato e caratterizzato da zone più frequentate dai cittaedilizia di tipo residenziale e dini proprio per le caratteristiproduttiva” e per questo mo- che ambientali e paesaggistiche tivo ne determina l’irrilevanza presenti. Circa un mese dopo, ai fini paesaggistici. Attualmente e precisamente il 13 novemil fiume Tione risulta sogget- bre 2012, è stato sottoscritto, to a tutela paesaggistica lungo in una conferenza di servizi tetutto il suo corso ed a nostro nutasi presso la Regione Veneavviso la Giunta Comunale nel- to, un “Accordo di Programma la sua delibera non ha preso per l’attuazione del progetto nella dovuta considerazione la Parco del Tione - Città dello presenza lungo il Tione, anche Sport del Comune di Villafranca nel tratto urbano indicato, di di Verona”, tra Comune di Villasignificativi “requisiti di natura franca, Regione Veneto, società storica, morfologica ed ambien- sportiva Calcio Chievo ed altale”, stabiliti dalla Regione del cuni privati, che prevede nell’aVeneto. Infatti il corso del fiume rea tra via della Speranza ed il Tione, anche nel tratto urbano, fiume Tione la realizzazione di è interessato dalla presenza di un progetto comprendente tre tracce e reperti che si riferi- distinti ambiti: una zona a parco scono all’importante manufatto urbano, una zona residenziadel Serraglio, ovvero dell’opera le ed una zona sportiva. L’area di fortificazione lunga circa 13 interessata dal progetto, di cirkm edificata dagli Scaligeri tra il ca 155.000 mq, è indicata nel 1345 ed il 1355, allo scopo di vigente PRG come “Z.T.O. F – proteggere il territorio verone- Zone a destinazione speciale di se dalle incursioni dei milanesi pubblico interesse” ed il soprae dei mantovani. Questa grande citato ambito sportivo si collomuraglia iniziava a Borghetto ca a ridosso del corso d’acqua. sul Mincio, raggiungeva la locali- Tale ambito prevede la realizzatà La Gherla in direzione di Vil- zione di 4 campi da calcio e di lafranca e poi, seguendo il corso una palazzina servizi affidati ad del fiume Tione, raggiungeva ap- uso esclusivo del Calcio Chiepunto Villafranca e la superava vo. L’art. 146 del Decreto Ledi Luigi Facincani
gislativo 42/2004 (Codice dei Beni culturali e del paesaggio) prevede che, in occasione di modifiche nelle aree soggette a vincolo paesaggistico, i soggetti proponenti hanno l’obbligo di presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli interventi che intendano intraprendere, corredato della prescritta documentazione, ed astenersi dall’avviare i lavori fino a quando non ne abbiano ottenuta l’autorizzazione. Nella documentazione allegata all’Accordo di Programma per l’attuazione del progetto Parco del Tione - Città dello Sport sopra citato, e disponibile sul sito del Comune di Villafranca, non vi è traccia di alcuna Autorizzazione Paesaggistica rilasciata né indi-
cazione che la richiesta di Autorizzazione sia stata sottoposta alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. La coincidenza temporale e sequenziale tra la delibera comunale (del 26 ottobre 2012 con la quale si dichiara l’irrilevanza ai fini paesaggistici di un tratto del fiume Tione e si propone alla Soprintendenza ed agli altri enti competenti la sua esclusione dal vincolo paesaggistico) e la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per l’attuazione del progetto Parco del Tione - Città dello Sport (del 13 novembre 2012) collega tra di loro questi due atti in maniera strumentale e connota, a nostro avviso, la delibera comunale come un tentativo di evitare
la richiesta dell’Autorizzazione Paesaggistica. Pertanto l’associazione WWF Sudovest Veronese ha chiesto alla Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Verona ed al Presidente della Giunta Regionale del Veneto di non avallare la decisione del Comune di Villafranca di Verona, finalizzata all’esclusione del tratto urbano del fiume Tione dal vincolo paesaggistico e di ricordare al Comune di Villafranca di Verona la necessità che, ai sensi dell’art. 146 del già citato DLgs 42/2004 ed in relazione all’Accordo di Programma per l’attuazione del progetto Parco del Tione - Città dello Sport, venga richiesta preventivamente l’Autorizzazione Paesaggistica.
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Sport
cura cura didi Diego Francesco Cordioli Bommartini AAcura cura didi Giorgio Negrini AA Diego Cordioli
Deportivo e Dorial: il calcio vive a Rizza In una serata conviviale, svoltasi al Ristorante Parolin di Rizza, si sono riunite due realtà calcistiche che oggi lavorano con grande successo nella nostra frazione: il Deportivo e la Dorial. Nell’occasione, tra un brindisi e qualche chiacchiera, abbiamo intervistato il Presidente del Deportivo, insieme al Presidente e al Direttore tecnico della Dorial. Presidente del Deportivo, Sterzi Massimo: “Il Deportivo nasce nel 2002, dapprima come punto di incontro tra amatori e due anni dopo è stata fondata anche la terza Categoria, senza ambizioni particolari di vittorie, ma per far giocare prima di tutto i ragazzi di Rizza. Con l’aiuto di altri ragazzi dei paesi vicini abbiamo addirittura fatto tre finali, per poter salire in seconda Categoria, senza mai, purtroppo, riuscirci. L’anno scorso siamo ripartiti con tutta la squadra, reintegrandola sempre con nuovi giovani e sembra che i risultati inizino ad arrivare, rimanendo sempre con i piedi per terra. Non investiamo in soldi ma in un gruppo di giovani perché stiano bene assieme e se i risultati non verranno, non siamo sicuramente una di quelle società che caccia via l’allenatore, perché da noi si gioca il calcio soprattutto per amicizia. Il nostro futuro sta nel progetto Dorial (Dossobuono, Rizza, Alpo) che è una realtà giovanile splendida, da dove è ancora presto per attingere ma sicuramente, un domani, sarà la nostra radice dalla quale poter trarre forze fresche. Per ora ci accontentiamo di proseguire sulla nostra strada senza farci tante illusioni e anche se facessimo il salto di categoria, guarderemmo sempre, come prima cosa, al gruppo di amici che si è creato.” Presidente della Dorial, Guadagnini Gabriele: “La forza di questo progetto è stata quella di aggregare tre frazioni sotto un unico profilo, non presentando esse da sole i numeri per avere delle squadre che, anche se non competitive, non avrebbero comunque potuto partecipare come numero di organico. Già nei primi anni che il Deportivo di Rizza cercava di formare un settore giovanile, si trovava sempre con carenza di numeri; questo progetto ha permesso di completare tutti i tasselli mancanti per poter portare, per esempio, all’Olimpica Dossobuono dei giovani con tutti i numeri per poter esprimersi, sia come calciatori che come atleti nati dal nostro “vivaio”. Mi fa piacere sottolineare che gli allenatori che il Chievo calcio ci mette a disposizione, sono dei veri educatori, educando alle regole che il calcio richiede; i nostri allenatori si avvalgono della professionalità che gli allenatori del Chievo hanno e anche questo contribuisce alla crescita di tutti noi. Ci stiamo concentrando sul nostro punto di arrivo che è l’Olimpica Dossobuono e il sogno nel cassetto è quello di portare le nostre squadre a fare i Campionati Regionali. Per questo ci stiamo impegnando anche nell’ultimo anno delle scuole materne, a fare educazione motoria. Quest’anno abbiamo iniziato nelle scuole elementari di Rizza e Alpo con l’approccio allo sport del calcio. L’entusiasmo che abbiamo riscontrato soprattutto nelle maestre e nella Direzione Didattica ci ha ampiamente ripagati degli sforzi fatti; l’importante per noi è che il bambino cresca in modo sano nell’ambito dello sport.”
Direttore Tecnico Dorial, Cappelletto Claudio: “La Dorial nasce da un’idea del Deportivo che decide di provare l’esperienza del settore giovanile, sapendo bene che il paese di Rizza non poteva esprimere i numeri che potevano consentire di avere un settore giovanile completo. Quindi nacque l’idea di aggregare altre frazioni limitrofe per cercare di costruire un progetto importante, puntando molto sulla qualità degli animatori e del processo educativo. Dopo una serie di contatti, si consolida una forte alleanza che tuttora si chiama Dorial, formata dalla Rizza Deportivo, dall’Alpo Club 98 e dall’Olimpica Dossobuono. Un altro passaggio importante è stato quello di partire con il Calcio Chievo Verona; inizialmente il connubio è stato quello tipico della società affiliata, ma da tre anni il Chievo sta portando avanti sul territorio il Centro Formazione e il progetto Dorial-Chievo Verona è gestito tutto dal Chievo, il quale sceglie gli allenatori, i programmi e i metodi di lavoro interamente a proprio carico. E’ un progetto importante, dove noi mettiamo a disposizione gli spazi, per dare ai ragazzini tutti gli elementi per poter fare un percorso non da professionisti ma sicuramente professionale in tutti i suoi aspetti. In questo modo abbiamo completato un bel “mix tra professionisti e non”, che, partito nel 2006, ha portato all’iscrizione della Dorial calcio alla Federazione Gioco Calcio nel settore giovanile. Annoveriamo attualmente 120-130 ragazzini che compongono la nostra Scuola Calcio e che speriamo, nel futuro, siano i nostri campioni sia nello sport che nella vita.”
Salone del Mobile
via Roma 61, 37060 Mozzecane, VR - tel. 045.7930900
Sport
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A cura dididi Diego Francesco Cordioli Bommartini AAcura cura Diego Cordioli
Golf a scuola per l’istituto Cavalchini-Moro Questa l’iniziativa che il Golf club di Villafranca, intitolato al suo fondatore “Corrado Bertolini”, propone dal 14 gennaio al 1 febbraio all’ Istituto Comprensivo. Saranno impegnati in questa originale proposta gli alunni di prima media. di Fiorenza Gallina
Saranno circa duecento i ragazzini, che dal lunedì al venerdì per ben tre settimane, dalle 11 alle 13, nella palestra della scuola media, proveranno l’emozione di colpire la pallina e magari imbucarla. Lo scopo è quello di far avvicinare i ragazzi al golf, gioco che nel mondo è praticato da 70 milioni di persone, in Europa da 7 milioni e mezzo mentre in Italia sono centomila gli iscritti alla federazione. “Porteremo in palestra strisce di erba sintetica, ferri e palline di gomma adatte agli ambienti chiusi”, spiega Alberto Azzali, responsabile del Club dei giovani nel circolo villafranchese. “Ogni mattina due nostri soci con diversi anni di esperienza intratterranno gli alunni con delle brevi spiegazioni riguardo allo sport, poi impartiranno le nozioni fondamentali per permettere ai ragazzi di cimentarsi
con ferri e palline”. Sicuramente è una proposta interessante e quantomeno insolita. “E’ già successo, soprattutto nelle scuole superiori, che i ragazzi si siano recati in un campo da golf per seguire delle lezioni, questa volta invece è il golf che entra a scuola”, prosegue Azzali. “ Vogliamo sfatare l’idea che sia uno sport per persone non più giovani e che soprattutto costi molto praticarlo. Che non sia per vecchi lo dimostra il fatto che i giocatori più bravi sono tutti giovanissimi, a cominciare dal veronese Matteo Manassero che ha solo 19 anni ed è già fra i primi cinquanta giocatori al mondo. Non è più costoso di altri sport, basti pensare che nel nostro circolo gli under 13 giocano gratis e fino ai 18 anni l’iscrizione costa 350 euro. Per quanto riguarda l’ attrezzatura, una sacca con tutti i ferri non costa più di una buona racchetta da tennis”. Lo scopo è quindi quello di avvicinare i ragazzini a questo affascinante sport. “Vo-
gliamo proporre una pratica che non sia il solito calcio o basket o tennis. Il nostro è uno sport completo che si pratica all’aria aperta, a contatto della natura in luoghi sempre molto belli. Inoltre è uno sport estremamente educativo. Infatti nel golf il giocatore è anche arbitro di se stesso quindi alla base deve esserci una grande correttezza e onestà. C’è un’etichetta da seguire, il giocatore deve rispettare delle regole che si basano sul rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente”. E alla fine di queste lezioni a scuola? “Per chi sarà interessato”, conclude Azzali “proporremo un’ ulteriore lezione, questa volta al nostro circolo, con istruttori della federazione. A marzo infine partirà al nostro circolo il Club dei giovani, una ventina di lezioni a costo molto contenuto, con il maestro federale Eugenio Ridolfi. Alle lezioni potranno iscriversi tutti i giovani dai quattro ai sedici anni”. Anche i tre insegnanti di educazione fisica della scuola
media, si dichiarano molto entusiasti dell’ iniziativa. “La nostra è una scuola che per tradizione è aperta ad accogliere idee nuove e didatticamente interessanti”, spiega Marco Boscaini. “Abbiamo ritenuto molto importante far conoscere ai nostri alunni lo sport individuale più praticato al mondo”. “Il circolo villafranchese ci ha presentato questa idea e
ci siamo attivati per realizzarla”, aggiunge Luciano Turrina “perchè quando l’abbiamo proposta ai nostri alunni, si sono mostrati entusiasti”. “Come insegnanti siamo inoltre convinti”, conclude Lidia Lanza “che più opportunità siamo in grado di dare ai nostri ragazzi più potranno scegliere in base alle loro reali abilità e attitudini”.
Il Circolo Golf Club Villafranca “Corrado Bertolini” Il Circolo Golf Club Villafranca, dedicato al suo fondatore Corrado Bertolini, si trova in località Pigno, 34. Il circolo è nato nei primi anni ‘90 sul terreno dolcemente collinare e piacevolmente movimentato ai piedi della collina di Custoza, epico teatro di battaglie risorgimentali. In questo ambiente immerso nel verde, lontano da poli produttivi importanti e dal traffico automobilistico, si trova questo campo da golf che conta circa 300 soci, attratti dall’aria assolutamente familiare che si respira nella club house. Il percorso, progettato dal suo fondatore, scomparso nel 2011, conta 18 buche e un parco di quasi 6 mila metri. Nonostante l’assoluta tranquillità, il Golf Club Villafranca è facilmente raggiungibile dal casello autostradale di Sommacampagna da cui dista 3 chilometri. Il clima, mitigato dal vicino lago di Garda, permette l’accesso al campo tutti i mesi dell’anno. Il ristorante e le camere garantiscono la possibilità di godere con sobrietà e cordialità momenti di relax in un’atmosfera piacevole. Nel novembre scorso è stato rinnovato il Consiglio direttivo e nominato presidente del circolo, il dottor Carlo Mazza. Per rendere il golf uno sport il più possibile accessibile a tutti, il nuovo Consiglio direttivo ha stabilito delle quote associative per il 2013 particolarmente contenute e diversificate per soddisfare ogni esigenza. Altre informazioni sul sito www.golfclubvillafranca.it
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Fatti & Misfatti
Questioni di stile Questa riflessione nasce in risposta ad alcune righe apparse sul numero “Target notizie” di gennaio 2013, a pagina 30 e che riportiamo integralmente. Prima dell’estratto da noi citato, una simile obiezione era stata mossa alle scelte fotografiche de L’Arena. Non siamo soliti criticare le decisioni grafiche, fotografiche e stilistiche altrui, in precedenza non ci siamo mai permessi di farlo e la nostra è ben lontana da essere una polemica: si tratta di un confronto, di una semplice replica ad un’affermazione sulla quale non ci troviamo d’accordo. Affidiamo all’ironia e al sarcasmo la nostra risposta a quanto segue: “Sul Giornale di Villafranca, poi, sotto il titolo Buone Feste c’era una foto notturna qualsiasi senza alcun riferimento al periodo natalizio. Mah. Le foto dovrebbero arricchire la pagina di testo o costituire una notizia visiva. Ma spesso per qualcuno sono ancora solamente un riempitivo grafico”. Chiniamo il capo davanti a chi si professa maestro dell’immagine e dell’informazione. Non potremmo di certo pareggiare la sobria eleganza delle loro prime pagine, così essenziali e zen e i loro titoli di prima pagina, sicuramente avanguardistici e originali, dove peraltro il riferimento dei testi all’immagine resta così ermetico e casuale (si parla di voto e anno nuovo e l’immagine sullo sfondo non rappresenta né il Capodanno né le elezioni) che neanche un improvvisatore di professione tirando a dadi ed estraendo da un cappello caratteri e immagini a random avrebbe potuto fare di meglio. Ci chiediamo come mai le pagine del Target non siano esposte in musei o gallerie d’arte data la levatura artistica delle loro produzioni. Ah già, perché nelle gallerie d’arte espongono artisti veri. Come Begnoni, tanto per dire. Quel Begnoni che gentilmente presta le sue foto per le nostre copertine, e, a quanto pare, ha sbagliato lavoro. Ora bisognerà informare il
comitato che si occupa della Biennale di Venezia. Faranno certamente anche loro un mea-culpa.
Immagini evocative ed emozionali, di supporto ad un contenuto importante e che non hanno bisogno di parole per essere descritte o spiegate. Come appunto, la nostra immagine di copertina. Seppoi, per far Natale, servono per forza alberi addobbati, ci adegueremo per il futuro.
Da tempo Target ci ha abituati a vedere il loro dito puntato contro tutti: probabilmente si sentono degni abitanti dell’Olimpo dell’infallibilità. Ma basta guardare, del resto non Li ammiriamo. Abbiamo molta stima servono molti commenti. Quel caper chi setaccia minuziosamente tutpolavoro filatelico e futuristico, che è ti i giornali del Veronese (tranne il la scelta di immagini-francobollo che loro, Ça va sans dire): deve essere un propone Target non è di certo degno lavoro duro e di grande responsabilidi confronti, né con noi, né tanto- Noi dei bassifondi editoriali abbiamo tà e siamo grati di avere un Vate al di meno con una testata quale l’Arena. bisogno di cose semplici. Provate a sopra delle nostre mortali e plebee D’altronde certe “finezze artistiche”, dare spiegazioni logiche alle vignet- teste che ci controlla e ci dedica così come i glutei da lap-dance che cam- te di Fabiani (che presentano un ta- tanta attenzione. peggiano nella pagina che riguarda glio di teste così netto che avrebbe Le Redazioni attendono con ansia tempo libero e turismo (che sia- fatto invidia persino a Robespierre), il momento del loro Giudizio Semino all’altezza degli scatti di Helmut coprendo con la mano la didascalia a Universale mensile, sospirando di Newton e Robert Mapplethorpe e lato. Sarà il nuovo gioco per l’estate, sollievo quando l’unica critica è risia l’ennesima nostra mancanza non un nuovo test per settare il vostro volta alla foto di copertina. rendercene conto?) se le possono quoziente intellettivo! Tornando in Stremati e felici ci complimentiamo a permettere solo loro. tema di immagini natalizie, gli esimi vicenda per essere sopravvissuti anPer non parlare delle preziose corni- guru della fotografia che hanno alzato che questo mese. cette colorate attorno alle foto dei la voce contro la nostra, nello stesso presepi, ricordo lontano dei tempi numero, a pagina 8, ne ripropongono andati delle elementari. una molto simile, con la sola, lievissiLa Redazione de E allora si. Per noi le immagini sono ma differenza, che la nostra è a firma “Il Giornale di Villafranca” un riempitivo grafico. Sono scelte sti- di quel Renato Begnoni, di cui sopra, listiche, anche di eleganza, talvolta. La mentre la loro è lo scatto del signor bellezza a corredo dell’informazione. nessuno.
PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE Il Giornale è disponibile presso le edicole di VILLAFRANCA e nei seguenti punti di distribuzione: Redazione de “Il GIORNALE DI VILLAFRANCA” via L. Prina, 71 MBE - Mail Boxes Etc. via Napoleone III, 6 Municipio di Villafranca corso Garibaldi 24 Liceo E. Medi Via Magenta, 9 Ospedale “Magalini” - Via Ospedale, 2 Distretto A.S.L.22 - Via Ospedale, 5 Casa di Riposo “Morelli-Bugna” - Via Rinaldo da Villafranca, 16 Centro Sociale CIRICUPE - Via Rinaldo da Villafranca, 9 Supermercati Martinelli - Via Don Fumano, 3 / Viale del Lavoro, 1 Uffici INPS - Via Marconi, 18 Staz. di servizio AGIP di Bernabeni - Via Mantova Piscine Comunali - Via Olimpia, 1 E inoltre presso le edicole di DOSSOBUONO, QUADERNI, PIZZOLETTA, ROSEGAFERRO, ALPO.
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Editore: Diego Cordioli Direttore responsabile: Elisa Zanola Redazione: via L. Prina, 71 - Villafranca di Verona Tel. 045.7903235 - Cell. 393.9413610 redazione@pirite.net
Si ringraziano per il contributo gratuito: Giorgio Negrini, Renato Begnoni, Dott. Giuseppe Pecoraro, Dott. Paolo Garzotti, Luigi Facincani, Rico Bresaola, Col. Marco Maistrello, Cap. Claudia Macchi, Frate Mariano Steffan, Prof.ssa Fiorenza Gallina Gruppo Consigliare di Opposizione, Compagnia dei Carabinieri di Villafranca.
Numero chiuso in redazione il 18/01/2013
stampato in 23.000 copie con distribuzione gratuita nel comune di Villafranca di Verona
“El Gigi, zugador de fubal e frutarol de contrà Mantoana”
Cari amici, care amiche, benvenuti nel 2013 e buon proseguimento. Avevo promesso di raccontarvi la storia dei giocatori di calcio che sono diventati professionisti. Incomincio forse con il meno noto, sarà Luigi Rizzini “el Gigi, zugador de fubal e frutarol de contrà Mantoana” a riportarci nella “Villafranca de na’ ‘olta”. A Gigi mi lega un affetto ed una stima particolare: questo per il fatto che ha abitato ed ha avuto il primo negozio nel mio stesso caseggiato. Da bambino sua mamma Lina io la chiamavo “nonna Lina” ed era per me quella figura che io non avevo conosciuto perché le mie nonne erano entrambe morte prime che io nascessi. Inoltre Gigi ha fatto a me ed a suo nipote Ezio, da fratello maggiore. Ricordo ancora quando ci raccontava delle storie o ci accompagnava alle giostre. Ed è in nome di questo affetto che lui, schivo e modesto, ha accettato di raccontarmi e ha permesso di raccontarvi, la sua storia. Trascrivo il suo racconto. “Ci chiamavano “I Carrozza” perché mio padre Romano aveva una bottega dove costruiva “carrozze e birocci” e riparava ruote e carri. La mia famiglia, nonostante la crisi, nel dopoguerra non stava poi così male, poi però le cose cambiarono, anzi mutarono radicalmente. Con la diffusione delle automobili “el carossar”, un mestiere che si tramandava da generazioni di padre in figlio, nel giro di qualche anno scomparve, come pure mio padre che morì quando io avevo appena sedici anni e fu anche per quello che il calcio ebbe una parte importante nella mia vita. Da ragazzo giocavo con gli amici dove capitava: nella via, al castello o nella piazza della stazione. Il primo campionato lo feci con il Castelnuovo dove rimasi due anni prima di essere ingaggiato dal Cadidavid. E giocavo lì da più di un anno quando una domenica, mentre stavo davanti a casa (in via Messedaglia, vicino all’angolo con via Stazione) ho incontrato l’amico Annone Mengali che: “el ma dito, vao a Verona che ghè le selesioni, vegni anca ti che te se bon, tanto proar nol costa gnente”. Mi lasciai convincere, presi le scarpe ed i pantaloni corti e mi aggregai. Allo stadio c’erano più di un centinaio di ragazzi a cui venivano fatti fare corse, scatti, dribbling e tiri in porta. Finite le prove me ne stavo quasi andando quando all’altoparlante chiamarono quelli che dovevano rimanere: “Rizzini Luigi”. Pensavo che si fossero sbagliati ed invece chiamavano proprio me! Fu così che incominciò con Annone, anche lui selezionato, la mia carriera calcistica, una proposta di contratto con il CRAL Saline di Santa Margherita di Savoia. Figuratevi la gioia ma anche la perplessità: avrei dovuto trasferirmi al Sud e tuttavia era l’occasione di realizzare un sogno, giocare a pallone e guadagnare qualcosa. Dopo un rapido consulto con la mamma ed i fratelli Ignazio (Pippo) e Giovanni (Gianni) firmai il contratto ritrovandomi a Santa Margherita. Feci un bel campionato tanto che l’anno successivo fui acquistato dal Foggia (el Gigi è quello al centro nella foto delle promesse del Foggia). Rimasi lì un solo anno perché non riuscii proprio ad integrarmi nell’ambiente. Tra i tanti problemi vi era anche una pesante forma di “nonnismo”.Vi erano diversi giocatori ormai a fine carriera che avevano giocato in serie A e che per farti “entrare”, pretendevano il tuo premio partita. Gli stipendi allora non erano certo come adesso: ti mantenevi appena, guadagnavi qualcosa con i premi partita e se lo dovevi dare a loro non ti rimaneva niente. Avevo nel frattempo ricevuto una buona offerta dall’Altamura che era anche disposta a pagare il cartellino, così a fine stagione mi presentai dal presidente del Foggia dicendogli che mia madre stava male e che avevo deciso di tornare al Nord. Per il cartellino gli chiesi di riscattarlo e concordai, tirando sul prezzo, con la scusa che avevo solo i soldi messi faticosamente insieme da mia madre e dai miei fratelli, l’importante cifra (per allora) di seicentomila lire. Ricordo ancora che i dirigenti dell’Altamura, non fidandosi completamente, mi consegnarono i soldi solo davanti alla sede del Foggia e mi aspettarono all’uscita per prendere in consegna il documento dello “svincolo”. Imparai la lezione e da quella volta firmai sempre anno per anno, perdendo per questo anche qualche buona occasione come quella con il Taranto che voleva firmassi per cinque anni. Non mi importava la categoria, volevo essere sicuro di giocare. Dopo un paio di stagioni passai al Cerignola e di quel periodo ricordo bene l’incontro con Padre Pio. Eravamo in ritiro a San Giovanni Rotondo quando tutta la squadra fu invitata all’inaugurazione del locale ospedale “Sollievo della Sofferenza”. Il sindaco ci accompagnò da Padre Pio che ci ricevette subito, era già famoso e poiché eravamo alla vigilia dell’ultima partita di campionato, un vero e proprio spareggio promozione, chiedemmo un benedizione particolare. Il frate “santo” ci disse di andare sicuri che avremmo vinto e così fu. Di fatto ho concluso la mia carriera in Sicilia, giocando un anno nell’Augusta”. Nel 1960 Gigi torna nella sua Villafranca dove si sposa con Norma. Il loro matrimonio è allietato dalla nascita di Luciano. Per qualche stagione poi dà il suo contributo di classe ed esperienza alla locale squadra di calcio “La Garibaldina”, ma questa è un’altra storia. In via Messedaglia, con il prezioso aiuto della moglie, apre una bottega di frutta e verdura. Racconta che i primi anni furono particolarmente difficili: tutte le mattine in sella al “Moschito” ( una bicicletta con un piccolo motore a scoppio che tramite un rullo appoggiato alla ruota posteriore “assistiva” la pedalata) con “ ‘na caseta de drio e via, su par el pontaron de Custoza” a rifornirsi direttamente dai produttori delle primizie di stagione: zucchine, “tegoline” o broccoletti e poi in bottega per venderle. E c’è chi ancora si ricorda della grande gabbia di legno appesa fuori della bottega col merlo che fischiava “fratelli d’Italia”. Era la Villafranca de ‘na ‘olta” quando alla bisogna “se se fasea su le maneghe, na valigia e via” e poi non c’era la frenesia della vita di adesso, nelle vie ci si fermava volentieri, “gh’era pien de boteghe e no mancava el tempo de far do ciacole”. Alla prossima. Rico Bresaola
Associazione Scuola Materna - Dossobuono
16 febbraio 2013 “GIORNATA DI SCUOLA APERTA” La nostra scuola dispone di ampi spazi interni molto illuminati e di un giardino esterno per i giochi all’area aperta. La nostra cucina è ben curata, attenta sempre al rispetto delle linee guida riguardanti l’alimentazione dei bambini e predisposta per confezionare diete particolari. Abbiamo a disposizione attrezzature e materiale didattico innovativo per offrire qualità pedagogica elevata. Attualmente sono presenti 6 sezioni miste per età e ci avvaliamo di personale specializzato in numero superiore agli standard previsti dalla vigente legislazione. Il numero elevato di insegnanti (n.10) garantisce ai bambini maggiore attenzione, cura e un’ottima qualità dei programmi. È per noi fondamentale offrire al bambino il benessere di cui ha bisogno per una crescita sana e armoniosa. Per raggiungere questi obiettivi la nostra Scuola chiede la partecipazione e collaborazione attiva dei genitori per operare in una prospettiva di crescita e di educazione permanente. Le iscrizioni sono aperte il mattino dalle 8.30 alle 12.30 presso la segreteria della scuola.
Grest estivo La nostra Scuola in collaborazione con alcuni giovani animatori con esperienza nella gestione responsabile del tempo libero sta organizzando una formula di grest nuova e innovativa aperta ai nostri bambini e anche a bambini non frequentanti. Il grest si svolgerà durante il mese di luglio al termine dell’anno scolastico. Siamo convinti che il centro estivo programmato, pensato e organizzato dalle stesse maestre della scuola, che danno la loro disponibilità ad effettuare il servizio nel mese di luglio, sarà apprezzato per i suoi contenuti, per le nuove proposte e per le molteplici attività. Il centro estivo diverrà uno dei tanti “punti di forza” della Scuola Materna. La rinnovata e ripensata forma del “grest estivo” va nella direzione di rispondere alle famiglie che hanno la necessità di usufruire di servizi educativi e ricreativi qualificati nel periodo di interruzione delle attività scolastiche. Nel mese di aprile presenteremo ai genitori la nostra proposta di grest. Le maestre
La nostra scuola ha indetto per il mattino del 16 febbraio 2013 la
“GIORNATA DI SCUOLA APERTA” (10.00 - 12.00). Le insegnanti riceveranno i bambini e le famiglie per presentare l’offerta formativa e mostrare i locali. Seguirà a fine mattinata un piacevole rinfresco. Previo appuntamento siamo sempre a disposizione, anche per singole famiglie, per farvi conoscere da vicino la Scuola, i programmi e le attività. Per i bambini provenienti da Villafranca la Scuola organizzerà il servizio scuolabus se il numero di iscrizioni è di almeno 10. In attesa di conoscervi e iniziare insieme il percorso del vostro bambino vi porgiamo i nostri più cari saluti.
La coordinatrice e le insegnanti
Villafranca di Verona (VR) fraz. Dossobuono Piazzale Don Girelli tel. e fax 045.51.31.23 maternadossobuono@tiscalinet.it www.zoccatellidossobuono.fismvr.it (presto rinnovato)
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Sono aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2013-2014. Frequentare la nostra scuola significa promuovere la formazione integrale del bambino attraverso la progressiva conquista dell’identità dell’autonomia e delle competenze. La Scuola si presenta come un’occasione di sostegno all’educazione della famiglia e offre opportunità di apprendimento e di crescita uniche ed irripetibili, in un ambiente sereno giocoso e ricco di esperienze sociali. Di seguito illustriamo le nostre iniziative e proposte didattiche più importanti che si svolgono durante l’anno scolastico: • progetti didattici a breve e a lungo termine • progetto continuità con l’asilo nido e la scuola primaria • psicomotricità con insegnanti specialiste per tutte le fasce d’età • incontri di avvicinamento alla lingua inglese in orario extrascolastico per i bambini grandi • corso di nuoto in orario scolastico • uscite didattiche inerenti ai progetti svolti (museo africano, fattoria, ecc.) • passeggiate • gite in pullman organizzate dalla scuola per le famiglie • feste ricorrenti • grest estivo nel mese di luglio • teatro • lotteria di Pasqua, vendita torte, calendari