Il giornale di Villafranca Maggio 2012

Page 1

N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E M AG G I O 2 0 1 2

R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8

Al Bano e la leucemia L’ E D I TO R I A L E di Diego Cordioli

“Incentiviamo le donazioni di midollo osseo”

Modernità significa anche connessione, comunicazione, rete. L’informazione viaggia ormai on line e senza rinunciare alla versione cartacea, al profumo d’inchiostro e di carta stampata che lo contraddistingue, il Giornale di Villafranca spazia anche su internet. Una nuova dimensione che lo rende accessibile a livello planetario e che espande le possibilità di lettura, dialogo, confronto, con ogni potenziale lettore proveniente da ogni luogo. Contenuti freschi, frizzanti, vivaci, sempre aggiornati: seguiteci su http://ilgiornaledivillafranca.com/: sul nostro neonato sito internet potrete trovare le ultime notizie apparse sul nostro giornale e sfogliare l’intera pubblicazione, comodamente, dal vostro pc. Per entrare in contatto con la nostra realtà editoriale, in uno scenario in cui le interconnessioni diventano fondamentali e la digitalizzazione è parte integrante delle nostre vite, cercateci sui Social Network: siamo anche su Facebook e su Twitter. La nostra curiosità, che si traduce in un lavoro giornalistico che indaga sugli avvenimenti, i fatti, i dibattiti che interessano il territorio villafranchese, non conosce limiti e si lancia, quindi, nell’esplorazione del territorio on line. Ci auguriamo che anche il vostro bisogno di conoscere sia incontenibile e che sapremo intrattenervi ed informarvi, incuriosendovi e magari stupendovi con le notizie che riusciremo a riportare.

Foto di Gerardo Genito

A PORTATA DI CLICK

Albano Carrisi e Diego Cordioli durante l’incontro con le scuole presso il Circolo Ufficiali di Castelvecchio per sensibilizzare i giovani e non solo al problema della leucemia e per incentivare le donazioni di midollo osseo >proseguimento a pag. 3

VIVERE A VILLAFRANCA

L’ospedale che non si farà mai

SOCIETÀ & DIPENDENZE

GIUSTIZIA & LEGALITA’

Attenzione alle synthetic drugs

Pasta e lenticchie

articolo a pag. 14

articolo a pag. 4

articolo a pag. 15

› segue pag. 2

Bar - Pasticceria - Caffetteria

OGNI SABATO MUSICA LIVE

CON BUFFET OFFERTO C. so Garibaldi, 79 - Villafranca di Verona (VR) tel. 045 2226007 www.pasticcerialadolcevita.com

SCUOLA & ISTRUZIONE

Premiato il liceo Carlo Anti articolo a pag. 16

CUCINA

SPORT

Istituto alberghiero Angelo Berti articolo a pag. 21

D’Amico: il numero uno articolo a pag. 25


2

05 12

Primo Piano

A cura di Diego Cordioli

Borse di studio ai migliori Gli studenti più meritevoli del nostro comune hanno ricevuto una borsa di studio: un incentivo concreto e significativo alla cultura di Gianfranco Tumicelli Venerdì 4 maggio 2012, presso l’Auditorium cittadino, sono state consegnate le borse di studio agli studenti più bravi del Comune di Villafranca di Verona. L’attestazione e la somma in denaro sono state assegnate agli studenti delle classi terza e quarta superiore con una media dei voti maggiore di 8; agli studenti che hanno superato l’esame di maturità con una votazione superiore ad 85; ai laureati con votazione di 110 o 110 e lode; ai laureati con una tesi riguardante il Comune di Villafranca di Verona. Presenti il Sindaco, gli assessori Zamperini, Cordioli, Dall’oca, alcuni consiglieri, rappresentanti dell’imprenditoria villafranchese e i Presidi delle scuole superiori. Parole di elogio da tutti e un incoraggiamento a crescere e sviluppare la cultura come premessa per uscire dalla crisi e accrescere la partecipazione socio-politica alla gestione della città e della nazione intera. La cultura pertanto non si taglia ma si accresce e valorizza.

SPACCIATORI E LADRI DI BICICLETTE

Detenzione di droga per lo spaccio: due arresti e sequestrata sostanza stupefacente. Identificato e denunciato anche un ladro di biciclette La polizia municipale, nel corso dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, ha arrestato due persone e sequestrato 78 grammi di marijuana suddivisa in dosi e pronta per essere spacciata. I due arrestati, Annan Cudjoe Theophilus Kwame, Ghanese di 23 anni e El Lahhas Mohamed, marocchino di 24 anni, sono stati giudicati con rito direttissimo. Nella prima mattina dell’8 maggio, una pattuglia di agenti su Seg-way (le cosiddette bighe) ha notato i due in via Muraglie, in atteggiamento sospetto su di una panchina del percorso ciclo-pedonale del parco del Tione. Alla richiesta dei documenti i due si sono dati alla fuga, lasciando sulla

panchina delle buste che poi si è accertato contenere lo stupefacente, in parte già pronto per lo smercio ed in parte ancora da imbustare. Inseguiti, i due sono riusciti in un primo momento a dileguarsi, ma la fuga è durata poco, in quanto una delle due pattuglie automontate immediatamente allertate li ha intercettati dopo poco in località Paroline e tratti in arresto. Dopo la notte in camera di sicurezza sono stati immediatamente giudicati dal Tribunale di Verona. Si presume che gli arrestati, entrambi già noti alle forze dell’ordine e di fatto senza fissa dimora, pur essendo residenti nel villafranchese, stessero preparando le dosi

per lo spaccio in zona durante la mattinata. Dovrà vedersela con la giustizia anche un marocchino di 37 anni, A.B., anch’esso senza fissa dimora, ma da tempo presente nel capoluogo e quindi noto agli agenti della polizia municipale, immortalato dalle telecamere della videosorveglianza mentre rubava una bicicletta nel parcheggio adiacente alla stazione ferroviaria. I furti di biciclette e lo spaccio minuto di sostanze stupefacenti sono fenomeni che si intrecciano in un sottobosco fatto di persone, non solo straniere, che vivono di espedienti e sulle quali la polizia municipale sta concentrando l’attenzione.

L’ E D I TO R I A L E ...continua da pag. 1

Il nostro metro di misura resta però l’uomo, nella sua completezza e fisicità, al di là delle sue proiezioni virtuali. Per recuperare questa dimensione fatta di strette di mano, sguardi, presenze fisiche, che purtroppo nella nostra contemporaneità va un po’ sfumando, abbiamo fondato l’associazione Vivere a Villafranca, un luogo di incontro per i cittadini villafranchesi. Da questo mese Vivere a Villafranca inizierà il suo percorso culturale/politico e su questo numero potrete trovare due pagine dedicate ai grandi temi che interessano Villafranca. L’invito è quello ad essere presenti, sempre attenti, partecipativi: sia come lettori, che come internauti, che come cittadini in carne ed ossa. La vostra presenza è indispensabile per delineare concrete possibilità di cambiamento e per migliorare il panorama culturale, politico e sociale che coinvolge ciascuno di noi. Un riscatto civico è possibile, far sentire le vostre ragioni a chi tiene le redini del potere, anche. Il processo democratico si fonda su decisioni condivise, non permettiamo mai che vengano prese dall’alto, senza intervenire per modificarle e adattarle al meglio alla nostra situazione. Per quanto riguarda l’edizione cartacea del giornale, abbiamo una novità, particolarmente succulenta. I ragazzi dell’istituto alberghiero di Verona, l’IPSSAR Berti, da questo numero collaboreranno con noi, gestendo la rubrica di cucina e introducendo tutte le novità del settore. Non più la ricetta che vi abbiamo presentato fino ad oggi, ma uno spazio prelibato, di cultura culinaria. Un altro articolo di rilievo che vi presentiamo è quello nato in seguito ad un convegno per la lotta alle leucemie, con ospite d’onore Albano Carrisi. Un giornale, il nostro, in continua evoluzione, che vi terrà sempre aggiornati: insieme a voi, siamo sempre sul pezzo per creare un dibattito, virtuale o reale, sui temi che chiamano in causa tutti noi. L’opinione di ognuno di voi conta e può contribuire ad imprimere un’orma importante sul cammino collettivo che ci porta al Paese di domani. Diego Cordioli


3

Primo Piano A cura di Diego Cordioli

Al Bano, i giovani e la leucemia Lo scorso 10 maggio al Circolo Ufficiali di Castelvecchio, il cantante Albano Carrisi ha incontrato i ragazzi coinvolti nel “Progetto Scuola” promosso dall’associazione Le. Viss. -Leucemia Vissuta-, per sensibilizzarli su questa malattia e sulla donazione del midollo osseo l’esibizione di tre gruppi musicali. Il problema che si è cercato di sollevare è quello della donazione di midollo osseo: la disponibilità di donatori compatibili è bassa e non tutti i pazienti possono ricevere il trapianto di cui hanno bisogno per continuare a vivere. Se si gode di buona salute e se si ha un’età compresa tra i 18 e i 37 anni è possibile, dopo un prelievo del sangue, iscriversi ai Registri dei donatori di midol-

lo osseo e avere così l’opportunità, se si troverà un paziente compatibile, di salvare una vita umana. La donazione di cellule staminali emopoietiche avverrà in quel caso con un prelievo di sangue midollare oppure le cellule staminali potranno essere prelevate dal sangue periferico dopo la stimolazione con un fattore di crescita cellulare. L’anno scorso in Italia sono stati eseguiti 882 trapianti da donatore non

consanguineo ma si stima che la necessità sia almeno del doppio. Trovare un donatore compatibile è molto difficile (la compatibilità è mediamente di 1 su 100.000), per questo serve un gran numero di persone che aderiscano registrandosi nei registri dei donatori: la loro disponibilità significa per tanti ammalati la speranza di sopravvivere. Si ringrazia la dott.ssa Graziella Bazzoni per il materiale gentilmente fornito

Foto di Gerardo Genito

dell’ematologia e uno del trasfusionale, hanno discusso con loro della malattia ematologica, della donazione di Cellule Staminali Emopoietiche e del trapianto, portando anche la testimonianza di donatori e riceventi di C.S.E. Su iniziativa della Dr.ssa Anna Lisa Tiberio dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il progetto verrà monitorato anche dal Ministero dell’Istruzione e se i risultati saranno buoni potrebbe diventare un progetto pilota a livello nazionale per la sensibilizzazione al dono di C.S.E. L’incontro con il cantante Al Bano è stato il momento conclusivo di quest’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento di 11 Istituti Scolastici di Verona e Provincia e della Scuola degli Allievi Agenti della Polizia di Stato di Peschiera del Garda, per un totale di 1.500 ragazzi incontrati, di cui 50 hanno dato la loro disponibilità ad iscriversi all’ IBMDR (Registro nazionale italiano donatori di midollo osseo). Sei medici si sono confrontati con i giovani sul tema della leucemia e sono state portate cinque testimonianze dirette a riguardo. Ci si è avvalsi della collaborazione attiva di 20 docenti e oltre all’esclusiva presenza di Al Bano che ha cantato dal vivo, c’è stata anche

Foto di Gerardo Genito

I ragazzi sono più disposti ad ascoltare se le parole provengono da un volto noto e se magari la voce è la stessa che canta tante delle canzoni che più amano: per questo Albano Carrisi si è reso disponibile a cantare e a discutere con i giovani una tematica così delicata, come è la malattia ematologica. Gli studenti che hanno partecipato all’incontro provenivano da quegli istituti scolastici che avevano aderito al “Progetto Scuola”, un’iniziativa proposta dall’associazione Le.Viss., nata il 2 Aprile 2011 con l’obiettivo di informare sulla leucemia, sulle donazioni di midollo osseo e di promuovere interventi a sostegno degli ammalati. Il “Progetto Scuola”, che ha ottenuto la collaborazione formale dell’Ufficio Scolastico di Verona e i patrocini della Provincia e del Comune di Verona, è stato rivolto agli studenti delle quarte e delle quinte superiori e si è articolato in due fasi. Nella prima i ragazzi hanno letto il libro “Ha ragione Vincenzo” ed in seguito hanno prodotto un elaborato scritto o un disegno sull’argomento. In un secondo momento, hanno assistito alla proiezione del film “Il bene oscuro” di Ettore Pasculli, dopo di che due medici, uno


4

vivere a

05 12

Vivere a Villafranca

villafranca

®

L’ospedale che non si farà mai La nostra neonata associazione, Vivere a Villafranca, ha l’obiettivo di stimolare il dibattito e il confronto tra i cittadini villafranchesi per discutere i problemi, come quello dell’ospedale, che interessano il nostro territorio e cercare soluzioni condivise rona (Borgo Roma e Borgo equa per la popolazione Trento), quelli di Negrar, della provincia di Verona. E Bussolengo e Peschiera. Le- noi siamo i più penalizzati! Segnago è meno conosciuto, come conda cosa: sono dislocati sullo Caprino, Zevio ecc… (molti stesso parallelo e per spiegarci sono in dismissione). Proviamo meglio, se prendete un righello a guardare come sono dislocati. vedrete che sono tutti posti su Dall’ospedale di San Bonifacio una linea che va dal senso di Vevi sono circa 28 km, di cui 22 a nezia a quello di Milano (Negrar scorrimento veloce, per arriva- per la verità è posto in alto). A re all’ospedale di Borgo Roma; questo proposito introduciamo, da Borgo Roma a Borgo Trento per ora, il concetto di “ospedali di Giorgio Negrini ci sono più o meno 8 km; da privati”che avrà grande rilevanBorgo Trento a Negrar, ci sono za nel proseguimento dell’articirca 11 Km; da Borgo Trento a colo e tanto per capire meglio la Bussolengo suppergiù 17 km; da situazione, faremo riferimento a Questo è un articolo che parla Bussolengo a Peschiera circa 16 Negrar che è uno di quelli. dell’ospedale, ma non se ne di- km. Ora, la prima cosa che salta La definizione di grande scute nel solito modo che sen- all’occhio guardando lo sviluppo ospedale dal punto di vitiamo dai politici, dai direttori della provincia di Verona è che sta popolare è: “Un granULSS, dai ministri della sanità: da Est (Venezia) a Ovest (Mila- de ospedale è dove ci sono la situazione viene descritta da no) si possono contare diciamo macchinari nuovi e grandi un villafranchese doc e queste 50 km circa: su questa distanza primari.” La ragione è semsono le sue opinioni. troviamo ben cinque ospedali plice: tutti i dottori vorrebbero Dal regolamento di uno degli tutti sullo stesso parallelo. Se avere a disposizione: macchiospedali della nostra provincia guardiamo la provincia da Nord nari, sale operatorie ecc… per leggiamo: (Bolzano) a Sud (Modena), che poter lavorare al meglio per il Art. 6: cosa troviamo? O l’ospedale di bene dei malati. I grandi dottori Il malato è l’unico centro di Negrar defilato a Ovest o uno scelgono loro con la loro equiogni interesse, ricerca, provve- tra Borgo Roma o Borgo Tren- pe dove lavorare ed ogni loro dimento, struttura e organizza- to per arrivare fino a Legnago; richiesta sarà quasi sempre sodzione dell’ospedale. Ogni altro distanza? Buttiamo lì, 90 km cir- disfatta. Per farvi capire fino in interesse collettivo, materiale o ca. Non è certo una distri- fondo come funzionano le cose morale, deve essere subordinato al bene del malato. Art. 7: Il malato è una persona e come tale ha diritto alle prestazioni sanitarie più aggiornate e complete offerte con il rispetto, la premura, lo spirito di servizio che gli sono dovuti per le leggi dell’umana convivenza. Art 8: L’ammalato soffre per la sua malattia, per la sua solitudine, per la limitazione della sua autonomia e necessita pertanto di una comprensione e di una vicinanza particolari. L’ammalato non è un peso per la società, non è inutile: è stimolo per la società all’esercizio della solidarietà fraterna dei sani. Questi articoli, che fanno parte di una normativa che ne comprende molti altri, dovrebbero essere, ma non lo sono, i primi tre comandamenti della nostra società sia nazionale che villafranchese e cercherò andando avanti di spiegarvi perché. Nella nostra provincia di Verona ci sono cinque ospedali ben conosciuti e qualche altro meno noto. Ve li elenco: quello di San Bonifacio, buzione Ospedale di San Bonifacio gli istituti ospedalieri di Ve-

nella nostra ULSS, vi illustrerò un caso di cui sono stato messo al corrente. Qualche tempo fa un cittadino villafranchese è stato colpito da una grave malattia; chiamata l’ambulanza fu portato al pronto soccorso di Bussolengo dove fu “stabilizzato”, cioè fu fatto quello che era possibile perché la malattia non progredisse con esito negativo (cioè la morte). Doveva essere ricoverato in una struttura dove le cure avrebbero potuto riportarlo a nuova vita. Un operatore ospedaliero spiegò ai suoi famigliari che la nostra ULSS indicava come obbligatorio il ricovero all’ospedale di Caprino. Le sue osservazioni ai famigliari furono: “se questo paziente viene ricoverato a Caprino come è imposto dalla Direzione Sanitaria, le statistiche mostrano che le sue possibilità si salvarsi sono veramente poche, se invece viene ricoverato a Negrar ha buone passibilità di riprendersi.” I famigliari decisero di loro iniziativa di ricoverarlo a Negrar, anche se l’ospedale di Negrar non voleva riceverlo; ma quando un paziente in pericolo di vita viene

portato al Pronto Soccorso di qualsiasi ospedale, questo è obbligato a ricoverarlo. Ora dopo qualche tempo, questo paziente gode di buona salute. Le considerazioni su questo caso sono molte e cercheremo di farle insieme: 1°) La nostra ULSS ha come sede Bussolengo e il Pronto Soccorso si trova a Bussolengo; comprende un ospedale “privato” (Peschiera) mentre Negrar é a disposizione; il ricovero di un paziente costa, tanto per dare una cifra, 100 Euro. Se il paziente viene portato in questi due ospedali “privati” costa all’ULSS 120 Euro. Capite ora perché non veniamo portati in questi ospedali? Perché costano il 20% in più! Ora la vostra vita, quella dei vostri figli, dei vostri genitori non vale il 20% in più! E’ solo questione di soldi! La continua “razionalizzazione” serve solo per far risparmiare i soldi all’ULSS. Fa veramente ridere, anzi piangere, tutto questo parlare di chiudere gli ospedali, di riorganizzare il servizio, di organizzare commissioni per stabilire dove met-


vivere a

Vivere a Villafranca

5

villafranca

®

Ospedale di Negrar “Sacro Cuore” tere i parcheggi dell’ospedale, le discussioni riguardo al portare il servizio di questo ospedale in quell’altro posto ecc… più si parla di riconversione e più si getta fumo negli occhi, a noi che paghiamo: sembra fatto tutto apposta per non mettere al corrente noi villafranchesi di come stanno realmente le cose. I soldi che sono stati elargiti da qualche mese ai dirigenti dell’ULSS per aver “razionalizzato” il servizio non sono stati nient’altro che soldi “regalati” a qualcuno per aver tolto denaro a noi che paghiamo le tasse e per non avere nessun servizio in più. 2°) Chi abita a Negrar, San Pietro in Cariano, Avesa ecc… ha come ospedale di riferimento Negrar; ditemi un po’, perché mai loro dovrebbero essere diversi da voi e da me? Loro hanno l’ospedale da 120 Euro e noi villafranchesi abbiamo l’ospedale da 100 Euro; non pagano le stesse tasse che paghiamo noi? Sono diversi loro o siamo diversi noi? 3°) Ho domandato a molti addetti ospedalieri di svariati ospedali se, in caso di bisogno, avessero avuto la necessità di essere ricoverati o a Caprino o a Negrar, cosa avrebbero scelto; non ho avuto nessuna risposta da loro. 4°) Con la ricetta del medico curante se avete bisogno di fare degli esami andate alla cassa di Villafranca e prenotate: lo sapete meglio di me l’Odissea che bisogna fare per prenotare, ma

soprattutto il tempo e gli spostamenti che dovrete fare. Per fare una prova ho provato a prenotare a Negrar e sapete quale è stata la risposta? Vi dico solo che i tempi di prenotazione di quell’ospedale mi hanno lasciato di stucco! 5°) Le amministrazioni comunali non hanno nessuna voce in capitolo sulla gestione delle spese di nessuna ULSS. Qualsiasi voce di spesa (opere murarie, macchinari ospedalieri, servizi ai pazienti, ecc...) dipende solo dalla Direzione Generale dell’ULSS e su questo punto non si deroga. Nessun sindaco può dire nulla. 6°) Non cerchiamo di ingannarci: l’ospedale di Villafranca, prima che andasse a fuoco, era un piccolo ospedale. I tempi in cui vi lavorava qualche bravo medico erano passati da un pezzo; se avevamo bisogno di subire un intervento non andavamo di sicuro nel nostro ospedale ma cercavamo di recarci a Peschiera, Verona o da qualche altra parte. 7°) L’ospedale di Villafranca, prima dell’incendio, non era messo così male per quanto riguarda le opere murarie. Mentre l’ospedale di Bussolengo avrebbe veramente bisogno, in molte sue parti, di avere strutture murarie nuove. Fino a quando gli ospedali saranno di completa gestione del ramo Sanità Regionale e/o Nazionale, con i tempi che corrono, prima si salderanno i conti pubblici e poi se resteranno dei soldi saranno spartiti in migliaia di rivoli, visto che

la nazione ha bisogno di tutto. 8°) Se qualche amministratore avesse la compiacenza di spiegare a noi, poveri villafranchesi all’oscuro di tutto, come stanno veramente le cose avremmo allora la possibilità di capire e non staremmo sempre a lamentarci perché le cose non funzionano. Da parte dei politici non c’è alcuna vera informazione, perché rischierebbero veramente di prendere, al posto dei soldi della Sanità, le famose due dita negli occhi. 9) Non avete constatato che quando chiedete ai medici di base o ospedalieri cosa pensano della vicenda ospedale non rispondono o cambiano argomento? Vi sarete domandati il perché di questo comportamento, dato che la risposta è proprio quella che vi viene in mente. 10°) Tanto per capirci, l’ospedale di San Bonifacio, che visto da dentro e da fuori sembra una cattedrale e lo è, considerati le mura e i macchinari che ha, è stato fatto per una ragione sola: San Bonifacio aveva un santo politico che contava e parecchio a livello nazionale! Questo santo politico ha operato molto bene perché ha portato nel paese tutto quello che si poteva prendere sia a livello regionale che nazionale. 11) L’impresa che ha vinto l’appalto del corpo murario del nostro ospedale è la Bido Costruzioni di Piove di Sacco; dal giornale Il Mattino di Padova del 12/04/2012, si legge: “Bido Co-

struzioni in crisi: tutti in Cassa integrazione. L’Azienda piovese verso la paralisi dell’attività: licenziamenti in vista. Chiesta la Cassa Integrazione per tutti i dipendenti operai e impiegati”. Vi sembra una notizia che possa interessare i villafranchesi? Qualcuno magari dice di no, perché sono problemi di qualcun altro, ma non pensate che se magari si dovesse arrivare a chiedere un altro bando di concorso i tempi per rifare una trafila del genere diventerebbero annuali? 12°) Per il rilancio dell’economia, i tagli della spesa pubblica, come proposto dall’attuale governo Monti, andranno proprio a colpire questi interventi programmati e mai partiti. 13°) Il nuovo regolamento Socio-Sanitario emanato dalla Regione pochi giorni fa prevede che ogni ospedale abbia come minimo 200.000 residenti che gravitano su di esso: come si comporterà la Regione nel distribuire i residenti sugli ospedali che abbiamo visto essere dislocati in questo modo nella provincia di Verona? Sarà un bel rebus. 14°) Ci sono tante altre cose che sarebbe interessante esporre, ma come potete ben vedere lo spazio è limitato. CONCLUSIONI GENERALI Buona parte di chi legge questo articolo non vedrà mai la fine dell’Odissea che è e sarà il nostro ospedale. Se invece pensassimo di dare una svolta a tutto questo, c’è una strada da seguire che passa attraverso al-

cune soluzioni: - Costruirsi da soli le mura, come hanno fatto Negrar e Peschiera, attraverso un accordo privato-pubblico. - Far eleggere alle prossime elezioni un unico politico senza guardare il colore dei capelli, della maglia che indossa, sia in Regione che a Roma. Gli si chiederebbe di portare a casa tutto il possibile come si sta facendo sia in Italia che nel resto del mondo. - Farsi dare i soldi che ci spettano dalla Sanità e adoperarli per i macchinari, i servizi ecc… Ne avremmo più che a sufficienza. - Non ci sono altre vie che possano essere percorse; se qualcuno ha idee diverse che venga qui da noi e ce le esponga; saremmo veramente felici di farlo parlare, perché così daremmo il via a quello che in questo momento è necessario più di ogni altra cosa: parlare con i villafranchesi, soprattutto di ciò che non funziona. E ricordiamo che parlare non è mai abbastanza! Si dice che i villafranchesi parlino soltanto; io scommetto che è venuto per tutti il tempo di agire. - Questo è un invito a tutti: commercianti, imprenditori, impiegati, operai, casalinghe, pensionati, studenti, a tutti i villafranchesi insomma; per cambiare occorre essere uniti, una cosa sola. -Per dimostrare questa vostra voglia di cambiare le cose, iscrivetevi a VaV, ovvero Vivere a Villafranca: insieme a noi cambierete la nostra città!


6

05 12

Attualità A cura di Diego Cordioli

Quaderni: KO per il traffico Il disagio dei cittadini della frazione di Quaderni in merito al traffico dei mezzi pesanti

PUBLIREDAZIONALE

Foto di Franco Scattolini

Foto di Franco Scattolini

L’assessore Francesco Arduini, presentando il Piano lavori 2012/13/14 includeva anche la realizzazione della Circonvallazione di Quaderni in tre Stralci. Per l’anno 2012 sono previsti lavori per 400.000 euro, su un totale di spesa di 6 milioni e 200.000 euro. Conoscere i tempi tecnici per la realizzazione dell’opera non è sufficiente a togliere il disagio ai cittadini di Quaderni; si potrebbe comunque alleggerirne il peso, nel frattempo, invitando i trasportatori dei tubi Snam provenienti da Mozzecane ad utilizzare le circonvallazioni esistenti di Roverbella e Valeggio Sul Mincio come alternativa.

Foto di Franco Scattolini

Una situazione urbanistica insostenibile: i problemi di traffico pesante incombono ormai da diversi anni sulla rete stradale (via Carlo Poma e Via Mazzini) che attraversa il centro del paese di Quaderni. In questi ultimi mesi, al già caotico e pericoloso transito di mezzi pesanti (Tir, mezzi speciali e quant’altro) si sono aggiunti camion con rimorchio che trasportano enormi tubi Snam. Questi mezzi attraversano il cuore del paese di Quaderni, non dando tregua agli abitanti e rendendo la circolazione rischiosa e problematica. Servirebbero interventi urbanistici seri per ovviare al problema.

a cura di Lino Adamo Destra In Movimento - Cultura E Politica Email : destrainmovimento@yahoo.it

A Villafranca di Verona l’ associazione Destra In Movimento è una realtà attiva con valori come: la famiglia, il lavoro, i principi cristiani, la patria e il sociale. Rappresenta il valore sociale in movimento

Questa associazione in un momento socio economico disastroso per la nostra collettività è attiva sia sul piano politico, sia nel sociale, infatti sostiene l’iniziativa di Pasquale Di Maio dell’ Ufficio Politiche sulla Disabilità dell’ UGL di Verona. L’iniziativa si intitola “Un manifesto in meno per un servizio in più”: è

iniziata una raccolta firme per chiedere ai partiti politici di rinunciare al 30% dei loro rispettivi compensi elettorali, per destinarlo a tutti i compartimenti del sociale. Le iniziative che si condivideranno con l’organizzazione sindacale consistono nell’effettuare una partecipazione presso le piazze del nostro comune con un gazebo per la raccolta firme e di creare l’occasione per illustrare come questa iniziativa sia di importanza vitale per riportare i cittadini ad essere i personaggi principali in questa società. Inoltre la nostra associata e fondatrice dell’associazione Destra In Movimento, Rita Fiore insieme a simpatizzanti ed associati sta realizzando a Verona un nuovo circolo di questa associazione,

che seguirà i principi ispiratori dello statuto e dei suoi associati. Infatti Destra In Movimento è in collegamento con altre associazioni come l’Officina Paolo Danieli e Michele Croce che insieme hanno sostenuto Rita Fiore, candidata nella 6° circoscrizione e Michele Croce, candidato eletto consigliere per il comune di Verona nella lista Tosi. Altre iniziative sono in progetto, particolarmente per quanto riguarda il comune di Villafranca, dove l’ associazione è attiva in prima persona sul piano politico attraverso incontri con altre associazioni e personalità, per un progetto politico oltre i partiti. L’associazione è in continua evoluzione, infatti attraverso il proprio blog e

Facebook alimenta discussioni e confronti a 360° su molti argomenti di natura politica, sociale ed economica. Oggi l’associazione conta parecchi tesserati in vari comuni e il filo conduttore di tale aggregazione sono le idee che hanno come denominatore comune la famiglia tradizionale come unico valore aggiunto per una società cristiana e con valori solidi. Ora il nostro compito è quello di apportare alla politica idee nuove e che abbiano nei giovani una forza trainante per uscire da questo quadro socio economico, ma soprattutto, siano il collante per una società moderna, democratica e in grado di elevarsi per il bene di tutti.


ATER VENDE

VILLAFRANCA di VERONA

Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Verona

Via Sommacampagna n. 12, int. 3 Appartamento al primo piano di mq 116,32 composto da ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere, 2 bagni, ripostiglio, balcone, veranda e garage. Riscaldamento autonomo. Prezzo base d’asta € 127.952,00.

Via Sommacampagna n. 20, int. 3 Appartamento al secondo piano di mq 131,80 composto da ingresso, cucina, soggiorno, 3 camere, 2 bagni, ripostiglio e 3 balconi. Cantina, soffitta e garage. Riscaldamento ed ascensore. Prezzo base d’asta € 118.620.00.

Via Sommacampagna n. 12, int. 6 Appartamento al secondo piano di mq 134,70 composto da ingresso con disimpegno, cucina, soggiorno, 3 camere, 2 bagni, ripostiglio, balcone verandato e garage. Riscaldamento autonomo. Prezzo base d’asta € 127.965,00.

Via Sommacampagna n. 20, int. 8 Appartamento al quarto piano di mq 108,44 composto da ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere, bagno, ripostiglio e 3 balconi. Cantina, soffitta e garage. Riscaldamento autonomo ed ascensore. Prezzo base d’asta € 119.284,00.

Via Sommacampagna n. 20, int. 2 Appartamento al primo piano di mq 108,47 composto da ingresso con disimpegno, cucina, soggiorno, 2 camere, bagno, ripostiglio e 2 balconi. Cantina, soffitta e garage. Riscaldamento autonomo ed ascensore. Prezzo base d’asta € 108.470,00.

Località Alpo - Via Melotti n. 22, int. 7 Appartamento al terzo piano di mq 130,30 composto da cucina, soggiorno, 3 camere, 2 bagni, disimpegno, ripostiglio, 2 balconi e garage. Riscaldamento autonomo ed ascensore. Prezzo base d’asta € 123.785,00.

scarica le informazioni su requisiti condizioni e modalità di presentazione delle offerte

non è richiesta la

di acquisto dal sito www.ater.vr.it.

condizione prima casa

GLI IMMOBILI RIENTRANO NELLA CLASSE ENERGETICA TIPO “G”

PER INFORMAZIONI E PER PRENOTARE LE TUE VISITE CHIAMA I NUMERI 045/8062415 - 045/8062416 - 045/8062472

PIRITE

CAMBIA IL MODO DI COMUNICARE I NOSTRI SERVIZI PER IL WEB

web advertising web hosting web design corporate identity newsletter

e-mail marketing web marketing campagne pay per click consulenza marketing SEO - posizionamento siti web

Pirite srl - Agenzia di comunicazione - via L. Prina, 71 - 37069 Villafranca di Verona - tel. 045 7903235 - email: comunicare@pirite.net

di Barbara Franco

via Quadrato, 26 - Villafranca di Verona tel. 045 6300349 cel. 3472436156


pagina_tracc.ai 10/11/2008 9.34.14


9

Economia

La favola della “Spending Review” Dalle elezioni in Francia a quelle locali, dalla crisi della Grecia alle manovre di Monti, dalla “spending review”, una revisione della spesa pubblica italiana, al problema della tassazione al contrario, nuovi scandali accrescono il malcontento e la sfiducia verso la politica. La speculazione finanziaria continua a mettere a “ferro e fuoco” i mercati. Le notizie che vengono dall’economia reale rimangono fortemente negative in termini di consumi, produttività e disoccupazione. Tutti invocano maggiore crescita e di Cristiano Tabarelli Monti, insieme al ministro Giarda, Un maggio iniziato con le ele- ha deciso di procedere a quei tagli zioni in Europa che hanno visto di spesa che in molti chiedono da la fine dell’era Sarkozy in Francia, tempo. E’ la ormai famosa “spencon l’affermazione di Hollande ding review”, ossia una revisione e dei socialisti. Problemi gravi in complessiva della spesa pubblica Grecia con i tradizionali partiti italiana. La tassazione, che ha ragPasok e Nuova Democrazia che giunto livelli insopportabili e che dimezzano i loro voti a vantaggio sta stritolando l’economia, deve dell’estrema sinistra e dell’estre- essere accompagnata da un’effima destra. Con grande probabilità cace politica di riorganizzazione ad Atene non si riuscirà a formare di quella spesa pubblica inefficienun nuovo Governo, si rischia di te e parassitaria per cui il nostro tornare alle urne aumentando l’in- Paese è tristemente noto in tutta certezza in tutta Europa. In Italia, Europa. Le premesse purtroppo sono invece, alle elezioni amministrative i partiti tradizionali perdono con- poco incoraggianti visto che il sensi. Nulla purtroppo è stato fat- Governo non sembra sapere dove to in questi mesi per riformare il intervenire. La spesa aggredibile è sistema partitocratico italiano ma, di circa 300 miliardi di euro ma il

Governo parla di un intervento intorno ai 4 miliardi di euro. Troppo poco! Intanto cresce il malcontento tra lavoratori ed imprese a causa di un rigorismo che sembra non portare frutti in quanto il debito pubblico cresce ogni giorno ed il “mitico” spread è tornato a livelli preoccupanti. Oltre a ciò lo Stato continua a tassare senza ritegno i contribuenti (o sudditi?) italiani ma non restituisce agli stessi quanto dovuto. Sto parlando di quell’enormità di rimborsi Iva che stanno aspettando moltissime aziende in Italia. Sono crediti che le imprese attendono anche da oltre due anni e che le stanno mettendo in serie difficoltà. Lo Stato pretende che le tasse siano regolarmente pagate nei tempi richiesti ma non si comporta nello stesso modo quando c’è da restituire imposte che si è indebitamente trattenuto. Per non parlare del fatto che Stato ed enti locali pagano molto spesso in mostruoso ritardo i propri fornitori. Non si restituiscono i tributi e non si pagano le imprese creditrici. Ri-

tengo giusto contribuire alla collettività attraverso il pagamento delle imposte e penso che buona parte della cittadinanza la pensi in questo modo. Al di là di alcune sacche di evasione cronica ed indecente, non credo che la popolazione non voglia assolvere al proprio dovere, ma mi domando come si fa a convincere la gente che quanto viene pagato, spesso a costo di duri sacrifici, abbia senso quando tante risorse vengono sprecate o utilizzate da burocrazie parassitarie. Tre sono le circostanze che possono spingere a non assolvere a questo obbligo : -la constatazione indiscutibile che le tasse pagate non vengano spese nell’interesse della comunità ma finiscano nelle tasche di burocrazie parastatali; -l’eccesso di tassazione e la materiale insostenibilità del carico tributario; -l’illegittimità di una tassazione che configura il contribuente come evasore fino a prova contraria.

Qualcosa bisognerà fare per evitare che la situazione economica e sociale possa esplodere nei prossimi mesi. Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi a proposito delle tasse scriveva: “le imposte devono tornare ad essere certe… senza odiose inquisizioni, senza pericolo di multe improvvise e imprevedute; poche e semplici, per evitare che il contribuente non riesca più ad orientarsi in mezzo a imposte e tasse di ogni sorta che lo minacciano e lo turbano; stabilite sui godimenti e non sulla fatica, ossia lo Stato deve aspettare che il cittadino paghi nel momento in cui il reddito l’ha ottenuto e lo consuma…e non punisca colui che lavora mentre lavora e produce; graduate in modo da attenuare le disuguaglianze nella distribuzione delle fortune, senza intaccare l’interesse al risparmio ed agli investimenti.” Parole pronunciate nel primo dopoguerra da un grande economista liberale e rimaste per lo più inascoltate. Chissà chi potrà mai raccogliere l’eredità di questi uomini profetici!


10

05 12

Aziende

PUBLIREDAZIONALE

Soldo risparmiato, soldo guadagnato

Risparmio energetico e risparmio economico. Binomio irraggiungibile?

Via Monte Ortigara 38/E - 37069 Villafranca di Verona (VR) 045/9203980 - www.polatoimpianti.it

Quando dobbiamo acquistare un’automobile, oltre al prezzo apposto dal venditore, siamo soliti indagare sulle “qualità” del veicolo: consumi, compatibilità con le norme anti inquinamento, tipo di carburante utilizzato, ecc... Praticamente analizziamo il costo globale, considerando anche i costi di mantenimento futuri. Perché tutto ciò non avviene quando ci apprestiamo ad acquistare un immobile? A diritto di cronaca, negli ultimi anni qualcosa sta cambiando e la normativa ci impone di classificare le abitazioni in base al consumo energetico (classe energetica) ed in base alla dotazione impiantistica (che spesso comporta un risparmio energetico). COS’E’ L’EFFICIENZA ENERGETICA? L’efficienza energetica di un sistema rappresenta la capacità del sistema di sfruttare l’energia che gli viene fornita per soddisfare il cosiddetto fabbisogno, cioè per ottenere il risultato voluto. Minori sono i consumi relativi al soddisfacimento di un determinato fabbisogno, migliore è l’efficienza energetica del sistema in questione. In realtà si può parlare di efficienza energetica riferendosi a sistemi molto diversi: dalle prestazioni di un motore (il caso più noto alla maggior parte delle persone), a quelle di un comparto industriale, fino a quelle di un intero paese. Rendere un ambiente “energeticamente efficiente” significa trovare il giusto equilibrio tra il binomio involucro-impianto, abbassando il più possibile il fabbisogno di energia primaria e garantendo elevati livelli di comfort. Si rende quindi necessaria una riduzione drastica degli sprechi di energia ottimizzando quella presente e orientandosi verso le cosiddette energie rinnovabili. Percorrendo questa strada si potrebbe ottenere un duplice vantaggio: da una parte si risparmierebbe sui combustibili grazie alla riduzione delle perdite (ad esempio con una buona coibentazione delle superfici esterne delle abitazioni e l’utilizzo di serramenti e vetrate con valori contenuti di trasmittanza termica), dall’altra si ricaverebbe un ritorno economico favorito dall’installazione di tecnologie efficienti che permettano di contenere i consumi sebbene con un costo iniziale superiore (impianti domotici, impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione, impianti di illuminazione led e impianti di riscaldamento per irraggiamento a pavimento e parete). Infatti è proprio nelle abitazioni che si registra un consumo energetico particolarmente inefficiente. Per questo motivo recentemente sono stati introdotti obblighi di certificazione per gli edifici volti a renderli più efficienti, imponendo un controllo periodi-

co delle caldaie e dei sistemi di condizionamento dell’aria e inoltre sono state formulate una serie di disposizioni per gli apparecchi che consumano energia, come gli elettrodomestici, per migliorarne l’efficienza. Altro aspetto fondamentale della vita quotidiana da non trascurare per limitare gli sprechi riguarda certamente il trasporto, che ha costi annuali paragonabili a quelli delle abitazioni. Con l’utilizzo di autoveicoli e motocicli elettrici, possiamo ridurre i costi e rispettare l’ambiente allo stesso tempo, azzerando le emissioni di anidride carbonica. Per quanto riguarda le fonti di energia è opportuno limitare il più possibile le energie convenzionali (combustibili fossili, nucleare) in quanto risultano essere limitate (causa impoverimento delle riserve di materiali estratti dal sottosuolo) e sono responsabili dei danni più o meno gravi causati all’ambiente (inquinamento atmosferico e idrico, contaminazioni radioattive, ecc...). Le fonti rinnovabili di energia (fotovoltaica, eolica, geotermica) invece, hanno la comune caratteristica di essere alimentate da flussi naturali che attraversano più o meno costantemente la biosfera,

tali fonti di energia sono considerate perciò innocue all’ambiente sia localmente sia globalmente ed hanno una durata “infinita”. La domanda che ogni buon cittadino si pone di fronte alla proposta di adottare misure atte a migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione è: MA QUANTO MI COSTA? La bacchetta magica non esiste. E’ vero che ottenere un risparmio energetico spesso non coincide con un risparmio economico, almeno per tempi brevi o medi (fino a 10-15 anni). POLATO IMPIANTI, assieme a collaboratori esterni quali termotecnici, progettisti elettrotecnici e certificatori energetici, vi offre una possibilità molto vantaggiosa. Assieme, possiamo verificare lo stato della tua abitazione e capire quali sono i margini di intervento per ottenere nell’immediato i primi risultati apprezzabili e tangibili. Uno studio successivo più approfondito, può determinare un piano di interventi da

mettere in atto per completare nel tempo la conversione dell’immobile, da energivoro, verso il punto di arrivo di “edificio passivo”. Con l’ausilio di strumenti di analisi ambientale, possiamo indicare i punti deboli della struttura e del tuo impianto elettrico, di riscaldamento, di ricambio d’aria. Provare è nel tuo interesse, soprattutto economico. Se ci contatti da ora fino al 30 giugno, ti riserviamo una prima valutazione degli interventi da compiere COMPLETAMENTE GRATUITA. Si ringrazia per la Collaborazione: DRZ SISTEMI; Ing. Denis Magalini Fonti: 1)PROGETTARE E GESTIRE L’EFFICIENZA ENERGETICA – Beretta Flavio, De Carlo Filippo, Introna Vito, Saccardi Daniele – Ed.The Mcgraw-Hill Companies 2)EFFICIENZA ENERGETICA, VALUTAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DEGLI EDIFICI – Sanfilippo Michele – Ed. Legislazione Tecnica 3)LE ENERGIE RINNOVABILI – Rubini Luca, Sangiorgio Silva – Ed. Hoepli


11

Sociale A cura dicomunali Diego Cordioli Elezioni

ULSS 20 Servizi Sociali

IL SORRISO DI BEATRICE PRESENTA

Premio Beatrice PREMIO SOLIDARIETÀ 2012

A.N.I.Ma.S.S.

COLLABORA ALL’INIZIATIVA L’UFFICIO SCOLASTICO XII DI VERONA

26 maggio

– Onlus –

ore 21.00 Teatro Filarmonico di Verona

Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjögren

PRESENTA FRANCESCA CHEYENNE RTL 102.5

(malattia rara degenerativa curabile ma non guaribile; provoca secchezza degli occhi, bocca, può aggredire pancreas, fegato, cuore, stomaco, articolazioni, ossa e può associarsi a malattie autoimmuni quali tiroidite di Hashimoto, artrite reumatoide, les, vasculite, o degenerare in linfoma)

I PREMI SONO REALIZZATI DALLA SCUOLA D’ARTE PAOLO BRENZONI DI SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA

Em ilia

Per chi è affetto da questa grave malattia e si sente solo e abbandonato chiami questo numero:

Per il 5 per mille sul 730: Cod. Fisc. 93173540233

Compag nia di m us Gior gia

mare Com La

Dalia Di Pr

ima

Giacom oR a

Giu sep

Benede tta Ca ret t

O C ANTO” ice “I citr vin

E.M. Comunications.

69116408 • IBAN IT 17 J 07601 11700 0000 69116408 • C/C postale

no ala

a-

grafica Isabella Bertoni

Per tesseramento e donazioni:

gati Bri

o Iraci com Gia

333 83 86 993

Con il contributo

etto off aS

DO BROADW TTAN AY” SPE l “A ica

Claud ia C at

Ele n

eo esar aC cili Ce

PARLANE AL TUO MEDICO PER SAPERNE… DI PIÙ

oppure invii una e-mail a: animass.sjogren@fastwebnet.it o si colleghi a: www.animass.org/sjogren

arini vocalist Lucio D alla Men RA ISK

amon di Colorado Ca fé oeR Enz

a Cheyenne ncesc Fra

Marasà Pio pe

ndo mu

OSPITI SPECIALI Sonohra, Nazionale Cantanti, Compagnia Musical “Aspettando Broadway, Enzo e Ramon di Colorado Cafè, i ragazzi di “Ti lascio una Canzone”, Cecilia Cesareo, Iskra Menarini e Benedetta Caretta vincitrice “Io Canto” Info: Rino Davoli +39 340 6418572 • Sara Bevilacqua +39 347 8708011 • www.ilsorrisodibeatrice.com

ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI MALATI E DISABILI

Servizio Clienti

800 032888

Per la Vostra pubblicità su “Il Giornale di Villafranca” chiamaci al numero: 045 7903235 oppure scrivici all’indirizzo e-mail: redazione@pirite.net

SERVIZI QUALIFICATI OCCASIONALI O CONTINUATIVI ASSISTENZA DOMICILIARE

ASSISTENZA IN OSPEDALE

SERVIZI INFERMIERISTICI

ASSISTENZA DISABILI

SOSTITUZIONE INTEGRAZIONE BADANTE

FISIOTERAPIA A DOMICILIO

VILLAFRANCA (VR) - Via Quadrato, 34/a

PIRITE via Luigi Prina, 71 37069 Villafranca di Verona (VR) tel 045 7903235 - comunicare@pirite.net

045 6302978 www.privatassistenza.it


12

05 12

Salute & Sanità

A cura di Diego Cordioli

UROLOGIA

a cura del Dott. Pecoraro

Primario di Urologia presso l’Ospedale di Isola della Scala Specialista in Urologia

Egregio dr Pecoraro, Ho un parente che vive in Abruzzo che ha il catetere da 4 mesi ma non lo possono operare perché ha subito un intervento al cuore e deve prendere dei farmaci per almeno un anno senza interromperli. Ma non sopporta più il catetere. Ci sono altre soluzioni, oltre all’operazione, per la prostata? V.R. di Castel d’Azzano

In casi come quello relativo al suo parente l’intervento sia che venga fatto

“con il taglio”, sia che venga eseguito per via endoscopica è controindicato per via dei farmaci che assume. Sono farmaci che hanno lo scopo, detto in parole povere, di “scoagulare” il sangue e quindi qualsiasi intervento chirurgico pone il rischio di emorragia. Vi sono però delle alternative agli interventi sopra citati e che possono creare le premesse perché possa riprendere a urinare spontaneamente. Si tratta di interventi dove il rischio di

sanguinamento praticamente non c’è e che possono essere eseguiti anche con anestesia locale. Una di queste metodiche viene adoperata nel reparto da me diretto e si tratta di un trattamento che usa come fonte di energia la radiofrequenza. Con questa metodica la prostata non viene asportata ma grazie a questo trattamento, nell’arco di un mese circa, si ottiene una riduzione del volume della prostata tale da consentire il

passaggio dell’urina con relativa ripresa della minzione. Certo, difficilmente il flusso sarà come quello che si ottiene dopo l’asportazione della prostata (difatti sono trattamenti alternativi), ma in questo momento lo scopo principale è riuscire a dare la possibilità al suo parente di togliere il catetere e questo si può fare. Cordiali saluti Giuseppe Pecoraro

Per porre i vostri quesiti, potete scrivere direttamente al Dott. Pecoraro alla mail gpecoraro@ulss22.ven.it o alla redazione del giornale a redazione@pirite.net

MEDICINA GERIATRICA

a cura del Dott. Garzotti

Dirigente Medico I° livello presso 1^ Geriatria O.C.M. Borgo Trento Responsabile di Struttura Semplice di Malattie Reumatiche dell’Anziano Specialista in Medicina Interna

Cosa succede nella famiglia che deve affrontare il “problema della demenza” ? disorientamento temporo-spaziale, fino ad arrivare alla totale non autosufficienza e sindrome da allettamento (trattate nel precedente articolo). Durante questo percorso la famiglia deve affrontare obbligatoriamente una totale ristrutturazione organizzativa che, talvolta, comporta uno sconvolgimento dei ruoli stabilizzati da anni con conseguente stress psicofisico. Ad esempio si potrebbero creare tensioni nel momento in cui mariti e figli si Cari lettori, vi ringrazio dell’interesse sentono trascurati dalla mamma che che riscontro nelle vostre e-mail per deve assistere i nonni; potrebbe essere l’argomento trattato nel precedente necessario ricorrere alla messa in articolo. Come preannunciato, oggi aspettativa o all’abbandono del proprio affronteremo il problema “demenza” lavoro, oppure riorganizzare gli spazi visto e vissuto dal “caregiver”, termine della casa, i tempi e gli interessi personali, inglese che definisce il soggetto spesso destinati a passare in secondo che sopporta il carico assistenziale piano perché assorbiti dal nuovo ruolo dell’ammalato affetto da demenza senile. di caregiver. ciò può portare alla Allo stato di malattia si accompagna Tutto sempre un carico di sofferenza sia slatentizzazione di dinamiche negative per il paziente che per la famiglia, ma interne alla famiglia (vecchi rancori) che credo che solo per la demenza si ne possono minare l’equilibrio. Bisogna possa parlare di “malattia famigliare”. però sottolineare che, per fortuna, si Naturalmente mi riferisco a tutte quelle possono innescare anche degli effetti ripercussioni sociali, psicologiche e positivi quali il bisogno di conoscere i fisiche che si presentano nella famiglia caratteri della malattia che ha colpito con un ammalato affetto da demenza e il proprio caro al fine di apprendere non della possibilità di una trasmissibilità le metodiche utili ad affrontarla e di sviluppare quella sensibilità e creatività della patologia. Quando il “problema demenza” irrompe di approccio al paziente che può avere nella famiglia questa è coinvolta in modo soltanto chi ha condiviso con il malato globale e talvolta drammatico, con la propria vita. pesanti ripercussioni che dovrebbero Ma chi è il CAREGIVER nella famiglia? trovare un supporto e un sostegno da Figlie 40%, nuore 18%, mogli 15%, figli maschi 14%, mariti 6%. parte delle istituzioni e della società. La demenza porta con sé un lungo Come vedete i dati fino ad ora percorso di malattia che inizia con pubblicati sono molto interessanti e un semplice deficit di memoria e rispecchiano l’attuale situazione della

famiglia italiana. Credo tuttavia che gli andamenti demografico, sociale ed economico porteranno tra non molto ad un cambiamento radicale dell’attuale situazione. Non penso di esagerare quando affermo che l’invecchiamento della popolazione, la riduzione della natalità, l’allontanamento dei figli dal nucleo famigliare per necessità di lavoro, la riduzione del “welfare state”, avranno come conseguenza la necessità di rivedere e riprogettare in modo serio tutta la politica sanitaria e sociale di supporto al “problema demenza”. Già in questo momento le famiglie spesso constatano carenze nel sostegno socio sanitario. Provano ostilità e risentimento nei confronti dei servizi assistenziali che mancano di comprensione e considerazione. A tutto ciò si aggiungono una poco tollerabile pesantezza burocratica e l’inaccettabile ritardo nel dare una pronta ed idonea assistenza. All’insorgere della “demenza”, per il caregiver inizia uno smarrimento in cui prevale la negazione del problema seguita dalla comparsa di ansia ed ipercoinvolgimento (si tende a sostituirsi all’ammalato), accompagnata da un senso di colpa per non aver riconosciuto la malattia. Segue poi la rabbia derivante dalla non accettazione del problema fino ad un progressivo aumento di responsabilità e di impegno verso il proprio caro conseguente all’accettazione ed al superamento delle sofferenze psicologiche che sviluppano un nuovo equilibrio personale e famigliare. I disturbi che più frequentemente si

trovano nel caregiver sono la rabbia nei confronti dell’ammalato o dei famigliari, seguita dall’ansia e dalla depressione per un futuro incerto e difficile, sbalzi di umore, insonnia, stanchezza fisica. Il caregiver deve inizialmente informarsi sulle caratteristiche, decorso ed irreversibilità della malattia, ricercare e confrontarsi con associazioni e gruppi dedicati a questo tipo di problema (es. Associazioni Alzheimer; Federazione Alzheimer Italia; AIMA), riconoscere le proprie debolezze e sbagli, ma gratificarsi anche del proprio impegno, cogliendo anche i più piccoli segnali positivi che giungono dall’ammalato. Accettare i propri limiti e chiedere aiuto senza vergogna per evitare di trascurarsi troppo per non arrivare ad un punto di rottura in cui non si sarebbe più utili al proprio caro mentre si sarebbe dannosi per se stessi. Al di là della terapia farmacologica, che naturalmente è di pertinenza del medico, il caregiver può aiutare il proprio caro con semplici azioni quali per esempio la musicoterapica e la Pet Therapy, oppure coinvolgendolo nelle attività quotidiane con l’obiettivo di potenziarne le capacità e di promuoverne l’autonomia e l’indipendenza, stimolandolo a frequentare corsi di ginnastica o attività culturali per sviluppare la psicomotricità e la cognitività. Mi devo fermare qui per motivi di spazio, nel prossimo articolo concluderò l’argomento parlando del costi sociali, ma anche dei benefici che spettano di diritto alla famiglia che accudisce un soggetto affetto da demenza senile.

Per porre i vostri quesiti, potete scrivete direttamente al Dott. Garzotti alla mail paolo.garzotti@email.it o alla redazione del giornale a redazione@pirite.net


Salute & Sanità

13

A cura di Diego Cordioli

Centro sordità: specialisti dell’udito Chi ha una diminuzione uditiva ha difficoltà soprattutto a sentire i suoni, distinguere le parole e capire la loro provenienza. Questo fenomeno tecnicamente si chiama “ipoacusia”. Presso il Centro Sordità proponiamo soluzioni per curare questo disturbo. di Matteo Cobelli Una persona con “ipoacusia” di solito alza il volume del televisore, non sente squillare il telefono o il campanello, alza il tono della voce, ripete spesso: “cosa?”, “come?”, “eh?” e fatica a comprendere le parole in ambienti affollati. Oggi, presso il Centro Sordità di Via Mantova 12 sono disponibili nuove tecnologie che, grazie all’ ulteriore miniaturizzazione dei componenti, uniscono la capacità di amplificare con più precisione la voce alle dimensioni altamente ridotte. Quasi a scomparsa nell’orecchio. 10 ragioni per affidarsi al Centro Sordità: - Insieme a noi, trovi le soluzioni più idonee per il tuo problema d’udito. - Da oltre 30 anni, i nostri esperti Audioprotesisti si distinguono per competenza e professionalità. - Disponiamo di prodotti, tecnologie e materiali di ultima generazione. - Possiamo migliorare l’ascolto di pazienti di ogni fascia d’età. - Collaboriamo con la classe medica e le associazioni, sviluppando iniziative sulla prevenzione e il benessere dell’udito. - Seguiamo con particolare attenzione il percorso applicativo e riabilitativo dei minori. - Garantiamo un servizio efficace e conti-

nuativo nel tempo. - Disponiamo di un servizio di assistenza tecnica guidato da esperti Audioprotesisti. - I nostri Centri sono aperti praticamente tutto l’anno. - Insieme a noi, sempre più persone hanno riscoperto la gioia di sentire meglio. Garanzia legale Ogni apparecchio applicato da Centro Sordità è coperto da garanzia, come da legislazione vigente. Assistenza tecnica Nel Centro Sordità di Via Mantova è disponibile il Servizio di assistenza tecnica per adattamento computerizzato degli apparecchi acustici ed altre esigenze tecniche. Il servizio è disponibile anche per chi ha acquistato gli apparecchi acustici in altre zone del territorio italiano. Pagamento personalizzato Per l’acquisto degli apparecchi acustici si può scegliere una soluzione di pagamento dilazionata, da concordare con l’Audioprotesista. Contributo per il rinnovo dell’apparecchio Il Centro Sordità di Via Mantova offre un contributo speciale per l’acquisto a chi necessita o desidera rinnovare gli apparecchi acustici. • Meglio un apparecchio o due?

La risposta viene dal Nomenclatore Tariffario nazionale (è l’elenco ufficiale delle protesi e degli ausili tecnici erogabili nell’ambito delle A.S.L.). ”La protesizzazione acustica deve essere di norma binaurale, in quanto migliora l’ascolto direzionale, migliora il guadagno acustico, ma soprattutto migliora la discriminazione del parlato in ambiente rumoroso”. Tratto dalla Gazzetta Ufficiale del 27 settembre 1999. • Meglio gli apparecchi in prova o su misura? Centro Sordità propone da sempre la soluzione migliore per sentire meglio… e sentirsi meglio. Gli apparecchi acustici sono strumenti sanitari realizzati su misura e personalizzati. Con il nostro percorso di applicazione, la persona può trovare beneficio senza dover essere obbligata a “provare” gli apparecchi, perché il percorso è adatto alle sue esigenze. Questa è la garanzia della nostra professionalità. • Gli apparecchi attuali si vedono molto? Oggi esistono apparecchi grandi come un chicco di caffè e totalmente a scomparsa nell’orecchio. • E’ facile indossarli? Indossarli è molto semplice e gli Audioprotesisti di Centro Sordità possono fornire molti consigli utili. • Dopo la consegna degli apparecchi acustici,

sarò seguito ancora? Centro Sordità, da anni al servizio dei deboli d’udito, garantisce un servizio di assistenza tecnica efficace, e continuativo. I nostri Audioprotesisti sono sempre a disposizione per controlli, adattamenti computerizzati, verifiche periodiche e aggiornamenti.


14

05 12

Società e Dipendenze

A cura di Diego Cordioli

Attenzione alle synthetic drugs Droghe sempre più specializzate e pericolose, diffuse su internet e vendute in smart shop. A volte disciolte nelle bevande, altre assunte consapevolmente, rappresentano un rischio grave per la salute soprattutto dei più giovani e metamfetamine, soprattutto sintetizzando droghe che producono contemporaneamente vari effetti di tipo eccitante ed allucinatorio. Purtroppo, questo tipo di sostanze sono proprio quelle che molto spesso vengono utilizzate dagli adolescenti anche come droghe “gateway”, cioè come sostanze che inducono a percorsi evolutivi di dipendenza e che, in qualche Prof. Giovanni Serpelloni caso, causano dei decessi. Presidenza del Consiglio dei Ministri Il professor Serpelloni così Dipartimento Politiche Antidroga sintetizza: “sono sostanze psicoattive di origine sia naturale di Fiorella Calò che sintetica, che producono, fra l’altro, pericolosi effetti per lo più stimolanti del sistema Proprio in questi giorni si è nervoso, presenti in commerregistrata l’ennesima giovane cio sotto forma di bevande, vittima della droga. Un ragaz- pillole, gocce e profumatori zo come tanti altri, che in una d’ambiente. Si tratta di prodotsera del fine settimana, in di- ti contenenti un’alta varietà di scoteca, a soli 19 anni, ha visto sostanze (caffeinici contenenti sfumare la sua giovane vita per caffeina, taurina, guaranà, thè, aver assunto una sostanza che cola, ed efedrinici, a base di efemolto probabilmente conside- drina) spesso commercializzati rava innocua, pensando quasi come integratori alimentari certamente di essere immune per perdere peso o migliorare da qualsiasi rischio. le prestazioni atletiche; afrodiNegli ultimi tre anni, il nume- siaci contenenti estratti vegetaro dei consumatori di sostanze li, quali ad esempio la damiana; stupefacenti è calato, un mi- eco-drugs, sostanze psicoattive lione in meno; sono diminuiti di origine naturale, tra cui la più anche i morti per droga, ma il nota è la Salvia divinorum”. Capo del Dipartimento PolitiVa inoltre ricordato che ha che Antidroga, professor Gio- preso piede, principalmente nei vanni Serpelloni, invita alla cau- punti di aggregazione giovanili tela. “Il fenomeno attira sempre come le discoteche, l’utilizzo le giovani generazioni ed a loro del GHB o più semplicemente bisogna volgere la nostra atten- “droga dello stupro”, sostanza zione in quanto, il più delle vol- trasparente e inodore che, agte, sono disinformate e quindi giunta celatamente alle bibite, estremamente vulnerabili. E’ provoca all’ignara vittima uno cambiato fra l’altro il metodo stato di incoscienza tale da fadi assunzione, si fa sempre più cilitare abusi sessuali su giovani strada il policonsumo con l’uti- donne. lizzo di una o più sostanze abQuesti prodotti sintetici, che binate all’alcol”. vengono masticati, inalati, fuL’allarme, che da più parti vie- mati, vengono ricavati in labone lanciato, è quello che riguar- ratorio anche utilizzando scarti da le nuove droghe, le synthetic della ricerca farmacologica e drugs, dette “smart drugs”, let- non usati sull’uomo in quanto teralmente “droghe furbe”, che ritenuti eccessivamente psidi furbo non hanno proprio coattivi e tossici. Parliamo di nulla. Bisognerebbe, pertanto, mefedrone, catinoni e di cancambiare la loro denominazio- nabinoidi sintetici; questi ultine per non lasciare intendere mi, molto simili alla cannabis che rappresentano qualcosa di ma assai più deleteri, almeno positivo; la loro definizione, in- quattro volte di più. Arrivano fatti, parrebbe riguardare qual- dalla Cina, vengono rielaborati cosa di allettante. nei Paesi dell’Est, soprattutto in Si assiste, quindi, alla com- Romania e Repubblica Ceca, e parsa di sostanze sempre più quindi immessi sul mercato ita“specializzate”, specialmente liano e venduti come prodotti nell’ambito delle amfetamine naturali.

La loro commercializzazione è estremamente semplice, il loro costo si aggira intorno ai 20/40 Euro a dose, quindi il loro acquisto è sicuramente accessibile ai più. E’ molto facile reperire queste droghe tramite internet. Sono tantissimi i siti che offrono sostanze stupefacenti legali o illegali, farmaci stimolanti, sedativi di vara natura, droghe definite come “naturali” per occultarne gli effetti negativi. Questa è la modalità di offerta che si è maggiormente sviluppata, probabilmente per la facilità che hanno i giovani nell’utilizzo dei mezzi telematici e per la tranquillità che nutrono nella salvaguardia dell’anonimato tramite l’acquisto in rete che ha prodotto, peraltro, un ingentissimo giro d’affari. Secondo l’Osservatorio Europeo, sono più di 200 le sostanze psicoattive vendute per mezzo dei drugstore online la maggior parte dei quali ubicati in Olanda e nel Regno Unito. Un altro dei fenomeni emergenti, degno di nota, è costi-

tuito dall’apertura degli smart shop; all’apparenza normalissimi punti commerciali diffusi su tutto il territorio nazionale, principalmente in Emilia Romagna e nel Lazio soprattutto a Roma. In questi negozi, oltre ad ogni tipo di strumento per l’assunzione di varie sostanze psicotrope, si possono facilmente reperire cannabinoidi sintetici, venduti sotto mentite spoglie di profumatori per ambiente, estremamente tossici i cui effetti sulla persona sono molto simili a quello del THC e anche superiori. Da qualche anno, il DPA ha attivato dei nuovi strumenti di controllo per queste specifiche droghe attraverso il Sistema di Allerta precoce, collegato ad una rete che ha il compito di raccogliere, ovunque e in tempo reale, notizie in ordine alla comparsa di nuove sostanze o di nuovi fenomeni d’abuso, processare le informazioni e mettere a disposizione delle istituzioni gli esiti di tali analisi. Oltre a questo è stato istitu-

ito, sempre su spinta del professor Serpelloni, uno specifico Osservatorio Nazionale in grado di integrare tutti i dati provenienti dalle Amministrazioni centrali dei vari dicasteri coinvolti, quali il Ministero della Salute, della Giustizia, dell’Interno, delle Infrastrutture e Trasporti, dell’Istruzione, Università e Ricerca che contribuiscono ad una tempestiva e migliore visuale del fenomeno. Proprio grazie al lavoro sinergico del Sistema di Allerta e dell’Osservatorio, è stato raggiunto un importante risultato con l’inserimento delle droghe sintetiche, sino ad oggi individuate, nell’elenco delle sostanze stupefacenti e con proprietà psicoattive considerate illegali. Si è aperta così una nuova strada alla lotta alla droga ed, in particolare, alla lotta alle synthetic drugs e a tutte quelle attività commerciali, smart shop, in cui queste vengono vendute e per le quali si può connotare, ora, il reato di traffico e spaccio.


Giustizia & Legalità

15

A cura del Dott. Enrico Buttitta

La storia: pasta e lenticchie

Un racconto di Enrico Buttitta sui maldestri tentativi culinari di un padre senza lavoro che, durante il Carnevale, è a casa da solo con il figlio Marco e che, malgrado le difficoltà e con un aiuto inaspettato, riesce a rendere felice… te nervoso e preoccupato, accende il fuoco sotto la pentola e vi getta dentro un bel pugno di sale grosso. Dopo un po’, il brodo di lenticchie inizia a bollire e Fabrizio versa i ditalini rigati che mamma Rosa ha già pesato. Il novello cuoco cronometra scrupolosamente il tempo di cottura e, trascorsi otto minuti esatti, spegne il fuoco. - “Marco, a tavola, è pronto!” - “Che bello papà! Mi piace pasta e lenticchie, a scuoletta le maestre ci dicono che fa molto bene!” Prima di portare la pentola a tavola, Fabrizio vi immerge un cucchiaio ed assaggia… - “l’è troppo salà! accidenti! Rosa me lo aveva detto di averlo già messo il sale e no la se pol magnar! Adesso come faccio?” - “Dai papà, mangiamo! Ho fame!” - “Marco, c’è un piccolo problema, un po’ di pazienza! Mangeremo un po’ più di Enrico Buttitta tardi, oggi”. Fabrizio ci pensa un po’ su ed infine trova una soluzione: con un mestolo tira Marco è un bambino di cinque anni che via quanto più liquido può dalla pentola, vive con la sua mamma ed il suo papà nel- quindi la solleva e la mette sotto il rubila città di Verona, all’ultimo piano di un netto dell’acqua, riempiendola di liquido palazzotto di Via San Giovanni in Valle, nei non salato. Accende il fuoco per riscaldapressi della omonima, antica e bellissima re la minestra, quindi riassaggia. chiesa. - “Ostrega adesso l’è insulsa! Non sa di Marco frequenta la prima elementare niente. Beh! Basta rimettere un pugno di ma oggi, tempo di Carnevale, la scuoletta sale…”. è chiusa e lui deve restare a casa con il Fabrizio mescola l’intruglio e riassagsuo papà, Fabrizio, che da alcuni mesi è gia… scoprendo che la minestra è di nuorimasto senza lavoro. vo intollerabilmente salata. Mamma Rosa, invece, commessa in un Marco osserva i tentativi preoccupati di supermercato di San Giovanni Lupatoto, papà Fabrizio e non capisce quale sia il tornerà a casa solo nel tardo pomeriggio. problema. E’ davvero molto affamato, ma - “Mi raccomando, Fabrizio, io vado al ancora tranquillo perché sa che presto la lavoro; fai tu da mangiare a Marco. Ti ho minestra sarà pronta: fino a quel giorno preparato sul fornello la pentola con le non è mai rimasto senza pappa. lenticchie e su un piatto la pasta già peFabrizio ripete ancora per due volte lo sata che devi versare quando la pentola stesso tentativo e l’identica procedura. bolle. Ho già messo il sale. Te saré bono?” Ha una grande voglia di piangere e una - “Sì, Rosa, stai tranquilla. Non ho mai gran paura di assaggiare ancora una volcucinato in vita mia ma me dopero!”. ta la pasta e lenticchie. Per nascondere a Il mattino trascorre tranquillamente per Marco le lacrime che gli bruciano gli ocMarco, in casa con il suo papà. chi, sale sul terrazzino e si affaccia a guarSul lato non scritto di fogli di carta già dare il cielo azzurro, le nuvole, i tetti e i usati, Marco disegna e colora bellissimi campanili di Verona. e strani camion, gru, scavatrici, trattori. Dalla strada salgono voci gioiose, canti, Infatti il suo sogno è guidare da grande suoni di tamburi e di trombe: è il Bacaqueste enormi macchine, lui che è ancora nal! Il meraviglioso Carnevale di Verona così piccino. che sfila… non pochi carri giganteschi Approfittando del vento, che strana- con le caricature di uomini di potere, non mente oggi soffia su Verona, Marco, aiuta- maschere enigmatiche e misteriose del to dal suo papà, ha costruito un semplice Settecento, ma una moltitudine infinita aquilone: un rombo di vecchia carta co- di piccoli carri, trionfi di fantasia e sponlorata tenuto da una decina di metri di taneità, uno per ogni quartiere, frazione, spago. rione della città. Che gioia vederlo alzarsi e volteggiare Mentre Fabrizio è assorto nei suoi penallegramente sul terrazzino di casa! sieri, una maschera, colpita da una sua Fra giochi e disegni è già mezzogiorno lacrima, alza lo sguardo verso di lui. La ed è ora di preparare il pranzo. maschera indossa mantello e cappello a Papà Fabrizio, diventato improvvisamen- cilindro azzurri ed è circondata da ricche

dame in abiti ottocenteschi e da dignitari di corte. E’ il Duca della Pignata, che avanza al canto dei butini (i pignattini) che inneggiano alla memoranda Pignata, in cui il Dio dell’Oro anticamente metteva il brodo. Il Duca vede Fabrizio piangere e gli chiede: - “Ma come?! Piansito durante el carneval? Perché? Dai, su de corajo che el Duca te aiuta! Dime, dime!” - “Mio figlio ha fame, gli ho preparato la minestra di lenticchie che a lui piace tanto, ma non son buono a cucinare e no la se pol magnar!” - “Sta chieto omo! Te fè come te digo mì, el Duca! Ciapa sta me pignata e udaghe dentro la supa e el to amor per il to butin e dighe che stà qua l’è la pignata che el Duca de Santo Stefano el tien de riserva proprio par la supa de lentichie! Dai! Vien a tortela!”. Fabrizio corre giù, prende dalle mani del Duca la pignatta di terracotta e torna a casa a fare come la maschera gli ha detto. Quindi lui e Marco si mettono a tavola. Dalla pignatta Fabrizio con un mestolo riempie il piatto di Marco ed il suo. E

chiude gli occhi, sognando di trovarsi con il figlio in una trattoria della Valpollicella, fra bigoli al ragù, risotto all’Amarone, arrosti con la pearà, torta sbrisolona e vino Recioto. La voce di Marco lo riporta alla realtà… - “Papà, questa pasta e lenticchie è squisitissima! E’ la più buona pasta e lenticchie che ho mai mangiato!” - “Ma ti piace davvero?” - “Sì che mi piace papà, moltissimo! E’ più buona anche di quella di mamma!” Fabrizio è perplesso, ma felice… anche se non saprà mai se il merito del suo successo come cuoco sia della pignatta del Duca o dell’amore maldestro con cui ha preparato da mangiare per Marco. La risposta non è importante. Domani sarà l’ultimo giorno di Carnevale e forse il Duca si fermerà ancora sotto il terrazzino, magari stavolta per aiutare Fabrizio a trovare un nuovo lavoro. Di certo però suonerà la sveglia quando sarà ancora buio, Marco aprirà gli occhi e insieme a tutti i bambini del mondo farà sorgere il Sole. Enrico Buttitta


16

05 12

Scuola & Istruzione

A cura della Dott.ssa Anna Lisa Tiberio

Premiato il liceo Carlo Anti

L’Istituto Carlo Anti di Villafranca è stato recentemente premiato dalla Federfarma e dal professor Pederzoli per aver attuato percorsi in linea con le direttive del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca riguardo la salute dei ragazzi di Anna Lisa Tiberio

A ritirare il premio è stato il Dirigente scolastico Claudio Pardini con alcuni docenti e una delegazione di studenti. Tutti gli studenti, i docenti e il personale ATA sono stati protagonisti attivi di scelte innovative ed altamente formative in sinergia con le famiglie. Il professore Vittorio Pederzoli che, insieme alla Federfarma, ha consegnato all’Istituto il riconoscimento per aver sostenuto i progetti realizzati dall’Ufficio Interventi Educativi dell’Ufficio scolastico XII di Verona e dagli Enti preposti in materia di Educazione alla Salute, è docente di Economia Politica e di Economia Sanitaria presso la Facoltà di Giurisprudenza di Verona e Presidente del Comitato di Amministrazione della Casa di Cura Polispecialistica dottor Pederzoli S.p.A.. L’attenzione a Roma sulla scuola Carlo Anti è sempre alta perché organizza da un punto di vista logistico l’Expo a Padova e Job Orienta a Verona e numerose altre fiere espositive. La giusta valorizzazione si è avuta anche in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’anno

scolastico al Quirinale a Roma con un collegamento in diretta con studenti e docenti ed autorità scolastiche e civili. Di questa scuola a Roma si parla perché ha abolito l’area fumo. Un evidente segnale di quanto la salute dei ragazzi in crescita sia fondamentale e quanto bisogna informare ed educare i giovani a una promozione di stili di vita positivi. Una buona prassi da far conoscere a livello nazionale attraverso i referenti provinciali e regionali. Tutti i giovani hanno il diritto e dovrebbero avere sempre l’opportunità di essere educati in una scuola che promuove la salute. La promozione della salute nelle scuole può contribuire in modo significativo all’esperienza educativa di tutti i giovani che in queste scuole vivono e apprendono. Queste scuole sono destinate a produrre un impatto sostanziale sulla riduzione di patologie, contribuendo alla salute e al benessere della popolazione nel suo complesso. Anche la dottoressa Annalisa Tiberio, in rappresentanza del MIUR, si è congratulata con chi ha favorito una corretta informazione e ha condiviso questa

iniziativa con una proposta di cambiamento per un’adeguata educazione alla salute. La dottoressa Vecchioni della Federfarma ha rilevato che è importante continuare a proporre percorsi innovativi e fare scelte anche contro corrente, perché la salute è un bene da tutelare sempre ed in ogni momento della giornata di un ragazzo. Ribadisce con forza i

danni causati a un polmone in crescita dal fumo e ricorda tutte la varie forme di dipendenza. Che danno può provocare una sigaretta al giorno per un intero anno scolastico e per cinque anni scolastici? Si è discusso anche di questo e i ragazzi, attenti e interessati, hanno apprezzato la scelta fatta dell’ Istituto Anti di Villafranca sperando che anche nella loro scuola si arrivi ad

una decisione analoga attraverso gli organi competenti. E’ stato presentato anche il decalogo per una buona alimentazione e il progetto Androlife, Campagna Nazionale sull’infertilità maschile nei giovani. Tante iniziative che mettono sotto i riflettori lo studente, il suo benessere psico-fisico e la sua salute.

Mille… pagine di storia d’Italia Una lettera ai giovani che hanno commemorato il 150° dell’Unità d’Italia, sulla scia dei “Mille”, in Sicilia Cari ragazzi, così si conclude questo viaggio che vi ha portato a rendere viva una pagina del libro di storia: occasione di scambio di esperienze e riflessioni per meglio comprendere il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Un percorso che si è rivolto al passato per meglio riuscire a farvi capire ed interpretare il presente. Un vero progetto inter-istituzionale ma soprattutto inter-generazionale poiché i giovani hanno percorso le strade dei “Mille” anche con ultraottantenni, come a sancire un passaggio di testimonianze emozionali che il tempo difficilmente riuscirà a cancellare. Si, perché questi adulti, compagni di viaggio, sono stati guide aperte al dialogo basato sulla reciprocità

ed empatia relazionale, persone di un’altra generazione che hanno saputo essere per voi punti di riferimento. Ho compreso il vostro entusiasmo nell’affrontare questa avventura al momento della vostra partenza, quando una pagina del vostro libro di storia prendeva vita e come per magia vi siete ritrovati, dopo un volo speciale, in una delle più belle isole del mondo: la Sicilia. Non vi siete ritrovati in mille ma c’eravate voi con i vostri sogni, le vostre emozioni… Dal mio ufficio, al quinto piano, guardavo il cielo e vi immaginavo ad osservare paesaggi particolari dove gli azzurri del cielo si mescolano ai verdi della natura, dove il mare fa da sfondo ad un quadro di grandissimo valore: la vita.

E vi pensavo a guardare in lontananza quel mare. Voi eravate spettatori di una magnificenza coreografica. Chissà quali pensieri affollavano la vostra mente in quella natura ancora così agreste dove il tempo sembrava essersi fermato… Chissà se sentivate le cicale cantare o il cinguettio degli uccellini tra le voci di persone che vi raccontavano la vita… e se pensavate che mai nessuno avrebbe dovuto deturpare questo spazio… uno spazio che è per persone che sanno vedere, apprezzare, capire che il bello esiste anche in questo angolo di Paradiso, dove i verdi si alternano agli azzurri del cielo che cambia spesso umore, dove l’Italia ha preso forma come un quadro dipinto con un

pennello ricco di colori speciali: ideali e valori.Spesso la vita è paragonata a un viaggio ma anche a un libro aperto al futuro che racchiude il passato. Sono convinta che da oggi anche voi potrete contribuire a scrivere le pagine più belle di un libro di storia, se sarete cittadini rispettosi e responsabili, con un’emozione rivolta sempre alla storia. Sicura che saprete contestualizzare ai nostri giorni i valori e gli ideali che hanno reso unica la nostra Italia. Sempre partendo dalla nostra Costituzione e volgendo il vostro sguardo al Tricolore che sventola in tutti i cieli in cui ci ritroviamo uniti come in un grande abbraccio.

Anna Lisa Tiberio

Non si arriva a una meta se non per ripartire… e là dove siamo ora non è che una tappa del nostro cammino. Con un pugno di speranza in tasca si può ripartire ogni volta con la certezza che ogni sera è la promessa di una nuova aurora


17

Giovani A cura di Diego Cordioli

Per le band: Invasioni Sonore Il comune di Villafranca di Verona organizza “Invasioni Sonore”, il primo concorso musicale per band emergenti, una iniziativa volta a promuovere il protagonismo giovanile e a dare spazi ai giovani per esprimersi attraverso la musica va ha visto la collaborazione e l’impegno dei giovani del Tavolo Territoriale i quali, riuniti in una apposita commissione, in collaborazione con gli uffici competenti del comune, hanno promosso e co-progettato l’iniziativa. Con questo concorso si vuole dare la possibilità alle tante band presenti sul terdi Luca Zamperini ritorio di avere dei luoghi adibiti dove poter eseguire Il comune di Villafranca di le proprie produzione artistiVerona con gli assessorati alle che e fare ascoltare la propria manifestazioni e alle politiche musica. Attraverso il linguaggio della giovanili organizza “Invasioni musica si vuole facilitare l’eSonore”, il primo concorso musicale per band emergenti, spressione e l’aggregazione una iniziativa volta a promuo- dei giovani per facilitare lo vere il protagonismo giova- scambio e l’incontro tra loro nile e a dare spazi ai giovani e la comunità locale. L’iscrizione al concorso è per esprimersi attraverso la gratuita, prevede l’accettaziomusica. La realizzazione dell’iniziati- ne del regolamento dedicato

e la compilazione dei moduli presenti all’interno del sito dell’Informagiovani: www. informagiovani.comune.villafranca.vr.it Il concorso offre la possibilità alle band di partecipare ad una delle quattro categorie definite da regolamento e di esibirsi, nel corso di alcune “tappe” estive, su alcuni palchi allestiti nel territorio di Villafranca. Le band verranno valutate da una giuria di esperti i quali decreteranno, assieme al voto del pubblico, un punteggio valido per definire a conclusione del concorso i vincitori di ogni categoria che potranno infine esibirsi durante la notte bianca di Villafranca di Verona. Le domande di iscrizione delle band interessate devono pervenire entro e non oltre il

25 maggio 2012 presso il comune di Villafranca di Verona. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Informagiovani di Villafranca (tel. 0456300514), all’ Ufficio Po-

litiche Giovanili del Comune di Villafranca (Tel. 0456339182, e-mail:politiche.giovanili@comune.villafranca.vr.it) o a Diego Cordioli, tel: 3921881973.

Giovani in fuga dalla politica Vi sarà capitato di sentire che i giovani non si interessino più di politica... di “Rete degli Studenti”

La troppa corruzione e l’eccessiva distanza cittadino-istituzioni portano a credere che i ragazzi con la politica non solo non vogliano avere nulla a che fare, ma che, delusi, tentino anche di evitarla e di discuterne il meno possibile. Tuttavia molti giovani, idealisti secondo alcuni, sono convinti che le cose possano e debbano cambiare. Non si aspettano un miracolo dal cielo: sono invece assolutamente convinti che la partecipazione e l’interessamen-

to di ognuno siano necessari. Nella nostra stessa Villafranca vi sono dei liceali che già da mesi si stanno mobilitando: ogni venerdì i componenti del sindacato studentesco degli Studenti Medi, senza obblighi né di tessere né di adesione ad un partito, si ritrovano a proporre iniziative ed a commentare la situazione attuale del proprio Paese. Il sindacato, laico, antifascista ed assolutamente contro tutte le mafie, a stampo nazionale e solo da poco nella nostra città, ha quindi ben chiare le proprie idee: difendere e diffondere i diritti degli studenti e della scuola, non attraverso chiacchiere, ma con progetti ed iniziative concrete. Più proposte sono già state realizzate qui a Villafranca, tra cui due flash mobs con argomento prima il razzismo e poi la Shoa, ed un’assemblea scolastica sulle attuali riforme del governo. Nel mese di maggio inoltre si sono già tenute tre conferenze nella sala della biblioteca, organizzate in collaborazione con la CGIL: l’ultima sarà il 29 Maggio, dalle ore 17.30 alle ore 19.30 e tratterà il tema del welfare. Ad

accompagnare il tutto, sono stati proposti a favore degli studenti due incontri con l’UDU (Unione degli Universitari). Come si può notare, nelle iniziative un ruolo importante è stato assunto dal dialogo: nei nostri giorni, il lato della partecipazione che più spaventa è la necessità di confrontarsi e di esporsi in prima persona. Sebbene molti siano infatti quei ragazzi che alla politica si interessano, i partecipanti rimangono un numero limitato. La paura di essere bollati come “comunisti” o “fascisti”, la consa-

pevolezza delle urla violente usate in televisione durante i dibattiti ed anche il timore di perdere tempo in gruppi che, nonostante gli sforzi e la voglia di fare, hanno poche possibilità di riuscita in una politica così “anziana”, escludono il giovane interessato. Ciò che i cittadini, soprattutto i giovani, devono davvero capire è che il loro è un ruolo attivo: siamo noi a far funzionare il Paese e, se qualcosa non va, la colpa è senza dubbio nostra che non vi poniamo rimedio. Tutto deve partire dalla partecipazione, dalla

consapevolezza che le cose non possono che cambiare e migliorare: non si tratta di un’impresa con risultati a breve termine, ma, senza dubbio, di un nostro dovere. Ognuno dovrebbe quindi, senza timore di critiche, fare materialmente il possibile per rendere migliore un Paese del quale è semplice parlare male e criticare, ma per cui pochi fanno davvero qualcosa. Ed incitiamo da giovani i giovani, ma anche gli adulti affinché, con il loro esempio, arrivino dove le nostre parole non riescono.


18

Arte

05 12

AAcura cura di di Diego Diego Cordioli Cordioli

Aeronautica, arte e disabili

Le opere esposte negli spazi del 3° Stormo, sono state realizzate dai ragazzi disabili e raccolte in una mostra organizzata dall’associazione Arcobaleno

Il Dottor Schinaia ed il Colonnello Poni all’intero dei locali del Circolo Ufficiali di Villafranca dove è stata allestita la mostra Lo scorso 11 maggio presso il Circolo Ufficiali del 3° Stormo Supporto Operativo di Villafranca è stata inaugurata la Mostra d’Arte di tele variopinte, ceramiche colorate e tecniche miste, realizzate dai ragazzi che frequentano i Centri diurni e le Comunità alloggio dell’Azienda ULSS 22 della Regione Veneto. Le opere esposte testimoniano la creatività, la fantasia e la sensibilità dei ragazzi disabili che hanno trovato nell’arte un veicolo di espressione priviliegiato delle loro emozioni. L’evento è stato organizzato dall’associazione per la promozione degli svantaggiati “Arcobaleno”, grazie all’entusiasmo e alla voglia di fare della sua presidentessa, Mariangiola Vantini che da anni organizza iniziative che portano alla luce tutto il coraggio, la dignità e l’energia delle persone diversamente abili. Non è la prima volta che il Reparto collabora con l’associazione “Arcobaleno”: recentemente aveva aderito ad un’altra iniziativa benefica, soprattutto allo scopo di diffondere la cultura dell’uguaglianza e l’abbattimento delle barriere culturali talvolta ancora esistenti nei confronti delle persone diversamente

abili. L’apertura ufficiale della mostra, sugellata con l’Inno Nazionale suonato con la fisarmonica da uno dei ragazzi della cooperativa Filocontinuo, Mirko, che è anche campione italiano di nuoto, è stata presieduta dal Comandante di Stormo e Presidio Aeronautico di Verona Colonnello Roberto Poni, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Verona Dottor Mario Giulio Schinaia, particolarmente vicino all’associazione, di altre numerose autorità militari e civili, nonché di decine di ragazzi che hanno realizzato i lavori pittorici e artistici e che di fatto sono stati i “veri” protagonisti della giornata. Con l’occasione, inoltre, la Calotta del 3° Stormo ha consegnato alla fondatrice e presidente dell’associazione “Arcobaleno” Mariangiola Vantini un contributo che servirà a portare a termine un progetto curato dalla cooperativa Filocontinuo, presieduta dal Signor Marco Sartori. La mostra sarà ospitata dalle strutture del 3° Stormo di via San Giovanni della Paglia fino al 31 maggio. Un’esposizione da vedere, per guardare la realtà con occhi diversi, meno miopi e più attenti e sensibili al sociale.

Monica, il Colonnello Poni e il Signor Sartori mostrano l’oggetto ricordo realizzato per il 3° Stormo nei laboratori della cooperativa Filocontinuo


19

Musica A cura di Francesco Bommartini

Iscrizioni aperte: Tiro Contest

La manifestazione organizzata da tre villafranchesi si terrà a Il Blocco di San Giovanni Lupatoto. Possono iscriversi band musicali che propongono musica originale che potranno aggiudicarsi splendidi premi. Si tratta della terza edizione di Francesco Bommartini

Dopo l’entusiasmante serata tenutasi venerdì 2 marzo al Blocco Musichall di San Giovanni Lupatoto, per la finale della seconda edizione del contest, torna il concorso “Time is running out”. È già online nella pagina www.facebook.com/tirocontest il form da compilare per pre-iscriversi. Il concorso partirà ad ottobre. Ogni sera suoneranno 3 band. I premi in palio saranno: la registrazione di un demo al TransEuropa studio

di Torino (dove hanno registrato Punkreas, Caparezza, Subsonica), 12 ore di lezione a componente sul programma di registrazione Logic al Csm e un pacchetto promozione con ufficio stampaservizio fotografico e web-promotion. Oltre al TransEuropa e al Csm anche Zecchini è tra gli sponsor. Sulla pagina Facebook tirocontest è possibile visionare le fotografie ed ascoltare i brani suonati nella finale dello scorso anno e sarà possibile vedere il nuovo materiale, per la prossima edizione. Guglielmo Arrigoni, uno dei giudici e organizzatori,

MUSIC CORNER

dice: “Ci sono tante band che meritano di salire alla ribalta. L’anno prossimo sicuramente ci saranno alcune novità interessanti. Contiamo di rendere il contest sempre più coinvolgente ed interattivo”. Anche il fotografo Mattia Brunelli concorda: “La seconda edizione ha visto salire sul podio, nell’ordine, Blumige, Legs of lamb e A war cry. Siamo orgogliosi di averli premiati, così come lo siamo di aver ospitato tutte le altre band che hanno suonato in un bel posto, davanti a molta gente e potendo avere mp3 dell’esibizione e fo-

tografie”. La prima edizione del concorso era stata vinta da Cafè Desordre seguiti dagli sciolti Gin Lane e dagli Ed Era. I giudici quest’anno contano di arricchi-

re la proposta con videorecensioni e altre novità. Tutte le band che propongono musica emergente sono invitate ad iscriversi.

in collaborazione con www.artcorner.it Tornano i festival nel veronese. A Tregnago, il 27 maggio, si esibiranno una decina di band in contemporanea alla fiera del disco e del vinile. Il 2 giugno tornerà lo Ska Fest con il concerto di The Hypergroovers e La Corte Dei Folli. La settimana successiva sono attese band di primo piano al SoundVito: l’8 giugno il fiore all’occhiello saranno I Mojomatics, il 9 i Bud Spencer Blues Explosion. A Villafranca per le band emergenti grande opportunità con il concorso Invasioni Sonore. Tra i molti locali che a breve chiuderanno la stagione per lasciare il posto al caldo estivo ci sono: Il Blocco, Porky’s, Ai Portici, Baricentro…

26 maggio – Overfall + Bleeding Hate + Rising Madness a Il Blocco (San Giovanni Lupatoto) 27 maggio - Tregnago Rock Contest all’Auditorium (Tregnago) 31 maggio - Moto Armonico al Baricentro (San Martino Buonalbergo) 2 giugno - Skorbutiks + A war cry + Liquid Darkness all’Aerosol (Salò) 2 giugno - Ska Fest a Sala Polifunzionale (Caselle di Sommacampagna) 8 e 9 giugno - Sound Vito in piazza Madonna della Pace (Legnago) 9 giugno - Joyless Jokers + Jack the lad a Il Blocco (San Giovanni Lupatoto) 23 giugno - Morenic Music Festival con Manuels a Castellaro Lagusello (Mn) 23 giugno - Molotov Cocktail + Punk in progress a Il Blocco (San Giovanni Lupatoto)


20

05 12

I Tesori di Villafranca

AAcura cura di di Diego ElisaCordioli Zanola

I dipinti del Convento dei frati Nei precedenti numeri vi abbiamo già parlato della storia dell’apostolato dei Frati Cappuccini a Villafranca e della nascita del convento e della chiesa; adesso entreremo all’interno del convento, per ammirarne le opere d’arte più belle e significative di Elisa Zanola Il convento dei Frati Cappuccini si trova nei pressi del Castello Scaligero; la chiesa, dedicata a San Giuseppe, venne consacrata nel 1838, come riporta anche una lapide sull’ingresso e dopo numerose trasformazioni, fu demolita nel 1971, ricostruita nel 1972, su progetto dell’arch. Luciano Foroni e riconsacrata nel 1988. Nel 1957 accanto al convento venne costruito il Seminario Serafico, i cui spazi sono stati in seguito dedicati ad altri usi. Ci addentriamo ora all’ interno del convento, riportando alla luce le meraviglie che custodisce. Tra queste, un altare ligneo che risale all’inizio del XIX secolo e su cui

sono dipinte immagini a tempera. La sua provenienza è sconosciuta; l’altare, di gusto neoclassico, presenta in alto e ai lati delle raffigurazioni, allegorie delle Virtù Teologali. Il pannello centrale è assente e probabilmente rappresentava la SS. Trinità. Venendo ai dipinti, ne troviamo uno del XVII secolo, di artista anonimo, che raffigura San Giovanni Evangelista nell’isola di Patmos. Spiccati i giochi di luce ed i chiaroscuri di natura tardo-caravaggesca e di ispirazione barocca. Il santo rivolge lo sguardo, estasiato, in alto e ai suoi piedi si trova l’aquila, simbolo del santo. Un altro quadro ritrae San Francesco di Paola in adorazione del crocifisso; risale al XVIII secolo e anche in questo caso non si sa chi l’abbia

realizzato. San Francesco, nel saio, ammira un crocifisso che tiene in mano; è circondato da angeli e uno di loro, a sinistra, osserva il santo e tiene un ovale con la scritta Charitas, emblema di San Francesco. Un altro tesoro pittorico è il Cristo crocifisso, opera probabilmente di un pittore padano del XVII secolo. Cielo e paesaggio sullo sfondo si presentano molto cupi ed in primo piano si trova la figura crocifissa del Cristo, con il capo reclino a sinistra. L’opera è probabilmente ispirata a quelle di Guido Reni. Un bel San Gerolamo del XVII secolo è opera di un pittore veneto della cerchia di Palma il Giovane; si trova nel coro della chiesa ed era stato erroneamente attribuito al pittore Antonio Corte. Sempre di un pit-

tore veneto tra gli allievi di Palma il Giovane è la tela de La Maddalena, del XVII secolo. La Maddalena appare penitente, figura terrena, densa di carica emotiva; quest’opera fa pendant con quella precedente di San Girolamo. Di particolare interesse, il Cristo consegna le chiavi a San Pietro, olio su tela di un pittore veneto del XVIII secolo. La composizione è grandiosa ed accanto ad un Cristo in piedi troviamo San Pietro in ginocchio; sullo sfondo un elemento architettonico e la vista di un paesaggio. Una Madonna col bambino e i SS. Antonio e Giuseppe è attribuita ad un ignoto pittore veronese del XVIII secolo. Maria ha tra le mani Gesù bambino che regge dei gigli mentre lei sorride a Sant’Antonio

che si trova in ginocchio; la Madonna è affiancata da Giuseppe ed in alto sulla sinistra spiccano due volti d’angelo. Un’Ultima cena del XVIII secolo è opera di un pittore della cerchia di Giambettino Cignaroli. Questo dipinto è dominato da chiaroscuri e preziosi giochi di luce ed ombra; i personaggi sono avvolti in un’atmosfera quasi surreale e Cristo si protende per offrire ad un apostolo un boccone di pane. Sullo sfondo si intravede la luna ed un paesaggio notturno, mentre sulla sinistra un apostolo in particolare attira l’attenzione, guardando verso l’alto con occhi ispirati. Tutti questi dipinti rappresentano preziosi tesori artistici dall’indubbia bellezza, che aspettano solo di essere ammirati.


21

Cucina A cura dell’istituto alberghiero A.Berti di Verona

Istituto alberghiero Angelo Berti Cuochi si diventa, grazie al percorso di studio e professionale proposto dalla scuola veronese Angelo Berti, che forma gli specialisti della ristorazione di domani Nell’Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Angelo Berti” di Verona vengono formati i professionisti dei servizi ristorativi ed alberghieri attraverso un percorso educativo e didattico centrato sulla formazione del cittadino autonomo e responsabile e del professionista consapevole dell’importante ruolo sociale a lui affidato. In particolare, le abilità e le competenze di tipo tecnico-professionale sono raggiunte attraverso il lavoro nei laboratori a scuola ed anche tramite un contatto col mondo del lavoro realizzato con la partecipazione a stages ed a manifestazioni speciali. Per rendere maggiormente incisivo il rapporto col mondo del lavoro

l’Istituto organizza percorsi di alternanza scuola-lavoro. In collaborazione con diversi enti, l’Istituto Berti è presente sul territorio contribuendo alla realizzazione di eventi di rilevanza sociale con il duplice intento di migliorare la professionalità dei propri allievi e di promuovere stili di vita sani e corretti in linea con i principi della corretta alimentazione e della sicurezza alimentare. Inoltre l’Istituto partecipa attivamente alla realizzazione di iniziative a carattere sociale quali corsi di cucina per persone diabetiche, corsi per adulti, attività per disabili. La collaborazione avviata con Il Giornale di Villafranca prevede una rubrica in cui verranno affrontati i temi salienti dei nuovi trend

nel settore, non perdendo mai di vista il ricco e variegato patrimonio che proviene dal passato e l’aspetto di educazione alimentare, azione che caratterizza il contributo di questa scuola al contesto socio-economico di riferimento. L’Istituto Berti saluta i lettori del Giornale di Villafranca con una poesia di Giovanni Pascoli poco conosciuta: Risotto Romagnolesco, “cercata e trovata” da un nostro chef nel libro: “Le Muse in cucina”, strenna del pesce d’oro per il 1966, un’edizione per Caterina Longanesi, volume stampato da Vanni Scheiwiller, impresso dalla tipografia U. Allegretti di Campi a Milano in duemila copie il 7 dicembre 1965, S. Ambrogio.

Risotto Romagnolesco Amico, ho letto il tuo risotto in…ai! È buono assai, soltanto un po’ futuro Con quei tuoi “tu farai, vorrai, saprai “! Questo è il mio paese, è più sicuro perché presente. Ella ha tritato un poco di cipolline in un tegame puro. V’ha messo il burro dal color di croco Zafferano (è di Milano!); a lungo Quindi ha lasciato il suo cibrèo sul fuoco. Tu mi dirai: “Burro e cipolle?”. Aggiungo Che v’era ancora qualche fegatino di pollo, qualche buzzo, qualche fungo. Che buon odor veniva dal camino! Io già sentiva un poco di ristoro dopo il mio greco, dopo il mio latino! Poi v’ha spremuto, qualche pomodoro; ha lasciato covare chiotto chiotto in fin c’ha preso un chiaro color d’oro. Soltanto allora ella v’ha dentro cotto Il riso crudo, come dici tu. Già suona mezzogiorno….Ecco il mio risotto romagnolesco che mi fa Mariù.

Giovanni Pascoli


22

05 12

Ambiente

AAAcura didi Diego Cordioli cura cura di Diego Diego Cordioli Cordioli

Alla ricerca dei fiordalisi

Sempre più specie naturali rischiano di scomparire a causa dell’intervento dell’uomo che in molti casi ha dimenticato quanto sia importante il rispetto della natura no far procedere nonostante la crisi! Come andrà a finire? La Sta arrivando l’estate e pianura padana diventerà un unico, terribile, aggrovigliato noi vogliamo trovare i susseguirsi di aree urbanizzafiordalisi! Chi si ricorda te, strade, superstrade e centri l’ultima volta che ne logistici? Saremo tutti proprieha visto uno? Li stiamo tari di: ville, villette, caseggiati, cercando e chiediamo a capannoni, parcheggi, strade a tutti di tenere gli occhi pagamento, centri di stoccaggio, centri sportivi, acquapark, aperti e di avvisarci se autodromi, parchi divertimento ne vedete qualcuno! e campi da golf? Chi occuperà tutti i nuovi spazi abitativi che i di Ernesto Cavallini vari piani regolatori ci prospettano? La qualità della nostra vita sarà migliorata? Solo quelli Dio, che bellezza quando il come me, amanti della natura, giallo dorato dei campi di gra- si lamenteranno mentre tutti no era costellato di rosso e gli altri staranno meglio e fid’azzurro, ma ormai, purtroppo, nalmente potranno dirsi felici? siamo riusciti a far scomparire Anche la perdita della biodiveri fiordalisi da quasi tutta l’Italia. sità, cioè la scomparsa di specie Chissà cosa ne pensa il buon animali e vegetali, è un fenomeDio. Mi piacciono la natura, i no che sta accelerando e che paesaggi alberati e i casolari im- non avviene solo nelle foreste mersi nel verde. Mi piace girare tropicali ma anche nel nostro per i campi e lungo i fossi. Mi territorio. fermo ad osservare gli animali Vi siete accorti che da alcuni e le piante e ogni tanto scatto anni il diserbante viene usato qualche fotografia. Sempre più sempre più largamente per dispesso però torno a casa con struggere le erbe ai bordi delle un senso di angoscia perché strade e lungo i fossi? Mi chiedo l’ambiente che osservo è or- spesso perché le rive di fiumi mai deturpato, sfregiato. Rifiuti e canali devono avere l’erba ovunque, alberi e siepi sempre rasata come quella del giardipiù rari, fossi inquinati, nuove ni pubblici. E noi ambientalisti case e nuovi capannoni che sor- (per qualcuno questa qualifica gono improvvisi nei posti più nasconde loschi individui con impensati. E poi ci sono i grandi fini inconfessabili) chiediamo “piani di sviluppo” che voglio- ancora di salvare gli ultimi albe-

ri e di piantare siepi sui bordi dei campi: siamo proprio fuori dalla realtà. Purtroppo la lotta alle “erbacce” fa sparire anche gli ultimi fiori e gli ultimi animali che ancora riuscivano a sopravvivere in una campagna terribilmente vuota. Lo sapete che a Villafranca numerosi uccelli come l’averla (sarsàcola) o il saltimpalo (negrisòl) non trovano più luoghi adatti per nidificare? Vi siete accorti che la nostra primavera ha perso i

GLOSSARIO AMBIENTALE

canti delle allodole? Siamo noi gli unici esseri degni di vivere liberi su questa Terra? Tutti gli altri animali e piante hanno diritto di rimanere solo se sono al nostro servizio e possibilmente dando un vantaggio economico immediato? Cosa ne penserà il Creatore? Le specie di organismi viventi che si sono estinte (o che si estingueranno nei prossimi anni a ritmi accelerati) sono solo brutti esperimenti di cui Dio

si è stufato, oppure il Grande Artefice è un po’ affezionato anche a loro? E allora vorrei chiedere a chi si dice cristiano: si può onorare il Creatore e distruggere le sue creature? Oppure, semplicemente, rimanerne indifferenti? Confesso che sono un po’ demoralizzato ma non smetto di sperare che ci sarà un futuro in cui l’umanità potrà vivere in armonia con la natura.

a cura di Luigi Facincani

Biodiversità Biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra, e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Un

ecosistema è l’insieme di organismi viventi che interagiscono tra di loro e con l’ambiente che li circonda. La biodiversità si esprime con una varietà incredibile di forme viventi geneticamente diverse, tutte legate une alle altre, tutte indispensabili, ognuna a modo suo, per la prosecuzione della vita sul

pianeta e sono il frutto di 3 miliardi e mezzo di anni di evoluzione sulla Terra. Anche noi esseri umani facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo i servizi che essa ci offre. Grazie alla biodiversità la natura è in grado di fornirci cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana. La biodiversità nel mondo ha dei numeri impressionanti. Gli esseri viventi, dai batteri invisibili a occhio nudo alle piante, fino ai più grandi mammiferi, sono raccolti in circa 1 milione e 700 mila specie ad oggi conosciute: Batteri 10.000 specie; Funghi 72.000 specie; Protisti 50.000 specie (organismi unicellula-

ri o multicellulari non specializzati); Piante 270.000 specie. Gli Animali si suddividono in circa 1.318.000 specie, di cui 1.265.000 invertebrati e 52.500 vertebrati (25.000 pesci, 10.000 uccelli, 8.000 rettili, 5.000 anfibi, 4.600 mammiferi). In realtà si ipotizza che possano esistere oltre 10 milioni di specie, più della metà delle quali concentrate nelle foreste pluviali tropicali ed i naturalisti descrivono ogni anno circa 15.000 specie nuove, per la maggior parte insetti. (Fonte dati: “WWF - World Wide Fund for Nature”, “WBA - World Biodiversity Association”).


I nostri Amici Animali

23

A cura di Giorgio Negrini

I nemici dei nostri cani

Un insetto che può essere molto fastidioso per i nostri cani, sicuramente sottovalutato, è il bruco della Thaumatocampa Pityoucampa più volgarmente detto Processionaria. Un altro nemico dei nostri animali domestici è rappresentato dalle spighe

di Riccardo Tomelleri

I bruchi della Thaumatocampa Pityoucampa vengono chiamati Processionarie perché camminano durante i loro spostamenti in fila indiana (o processione) ai piedi o sui tronchi in particolare delle conifere ma anche di molte altre piante, di cui divorano le foglie. Il corpo è bruno con macchie rossastre ricoperto da una miriade di peli particolarmente urticanti. Tutti sappiamo della curiosità di molti cani e possiamo immaginare l’approccio di “Fido” con uno di questi bruchi. Inizialmente lo guarderà incuriosito,poi sicuramente inizierà ad an-

nusarlo e frequentemente gli abbaierà, arriverà il momento di massima curiosità e comincerà a spingerlo con il naso o il muso per arrivare alla fine a prenderlo in bocca e spesso lo inghiottirà. Possiamo già pensare che naso, labbra, guance, lingua ed esofago siano pieni di peli urticanti. I primi sintomi rilevabili saranno un’intensa scialorrea (salivazione) come metodo di difesa naturale per cercare di limitare il bruciore in bocca e prurito a carico di labbra e naso. Il cane sarà sicuramente molto agitato e la situazione si complica per la difficoltà respiratoria data dalla lingua che si gonfia ed altri sintomi quali vomito e diarrea. Come primo intervento si consiglia di lavare al più presto le parti interessate, meglio se nell’acqua si sono messi 50 gr di bicarbonato per litro in modo da abbassare l’acidità delle sostanze urticanti e poi si deve portare subito l’animale

dal veterinario per evitare possibili shock anafilattici e ridurre i gonfiori della lingua. Le spighe sono un altro dei problemi estivi soprattutto per i cani a pelo lungo. I forasacchi (spighe) possono entrare nel dotto uditivo, sotto le palpebre, nel naso (di tutti i cani) o fissarsi nel pelo, forare la pelle entrare nel sottocute e provocare ascessi ed a volte rovinare anche strutture muscolari. Si consiglia quindi al ritorno dalla passeggiata di controllare bene soprattutto i cani più esposti al problema e se succedesse che il vostro animale improvvisamente tenesse l’occhio chiuso, starnutisse di continuo o sbattesse continuamente la testa, recatevi subito dal veterinario perché più si aspetta più la spiga avanza e chiaramente più diventa difficile da togliere.


24

05 12

Sport Villafranchese

A cura di Elisa Zanola

Gli studenti giocano a hockey! I ragazzi del Don Allegri e del Cavalchini sono stati impegnati in gare di hockey che li hanno visti arrivare secondi per le squadre maschili e primi per quelle femminili alle fasi provinciali dei giochi studenteschi delle scuole dell’obbligo portando grandi soddisfazioni A Verona il 28 e 29 aprile si sono disputate le fasi provinciali dei giochi studenteschi della scuola dell’obbligo. Per la disciplina dell’hockey era presente oltre alla scuola Don Allegri, la scuola Cavalchini. Sono state giocate ben 16 partite nelle quali si sono misurate squadre maschili e squadre femminili. Un lavoro notevole organizzato dal fiduciario scolastico Turrini Eugenio. Insegnante dell’istituto Don Mazza di Verona che da tempo si sta mobilitando nelle scuole di buona parte della provincia. Al termine della fase provinciale il 17 maggio c’è stata a Padova la fase del triveneto. La squadra maschile e quella femminile che si sono aggiudicate il primo posto accederanno alla fase nazionale a Roma il 30 maggio. Se i maschi delle squadre che rappresentavano gli istituti villafranchesi sono giunti al secondo posto bene, anzi benissimo è andata alla formazione femminile della scuola Cavalchini che è giunta al primo posto facendoci ben sperare per la fase interregionale. L’hockey Villafranchese deve

molto ai professori delle scuole Don Allegri e Cavalchini che andando contro corrente rispetto gli input che la società fornisce loro, insegnano ai giovani uno sport che si conosce poco e che si pratica ancora meno. Villafranca perla provinciale, e non solo, dell’hockey ha ancora molto da investire in formazione se vuole continuare ad essere ai vertici nazionali in questo sport.

CLASSIFICA maschile 1. DON MAZZA Verona 2. IC VILLAFRANCA 3. IC CEREA1 4. DON ALLEGRI Villafranca 5. IC CEREA2

CLASSIFICA femminile 1. IC VILLAFRANCA 2. DON ALLEGRI Villafranca 3. IC CEREA2 4. IC CEREA1

SPORT E DISABILI

a cura di Elisa Zanola

Sport e amicizia Una partita a calcio e una giornata in compagnia per i ragazzi con disabilità Domenica 29 aprile si è disputata a Pizzoletta una partita di calcio tra gli ospiti della Fondazione Historie e i ragazzi esordienti dell’Associazione Calcio Pizzoletta. Corse, goal, sudore e tanto divertimento. L’incontro si è rivelato essere molto di più di una semplice “partita di pallone”. Il gioco è stato sempre pulito, nessun episodio falloso o di irritazione, i ragazzi hanno dimostrato notevole dimestichezza con le regole ed alcuni di loro hanno anche impressionato per bravura e facilità di corsa, altri per esperienza. Encomiabile il comportamento della squadra di Pizzoletta, ragazzini tra i 12 ed i 13 anni, che hanno compreso la situazione e le finalità dell’incontro e si sono avvicinati ai ragazzi disabili

con l’innocenza che spesso si attribuisce ai bambini, ma che in questo caso è stata più simile ad una vera e propria consapevolezza che talvolta è assente negli adulti. Al termine dell’incontro i genitori presenti hanno accolto gli ospiti in uno spazio destinato a cene sociali e rinfreschi dove è stato allestito un buffet notevolissimo, vero e proprio simbolo di accettazione, sensibilità e condivisione. Un encomio per l’operatore e allenatore, Salvatore Siciliano che ha ideato e organizzato l’evento ed un ringraziamento per l’allenatore del Pizzoletta Francesco Bresaola, evidentemente attento anche agli aspetti educativi e umani oltreché a quelli prettamente calcistici.


25

Sport A cura di Elisa Zanola

D’Amico: il numero uno Andrea D’Amico: anche lui campione. Una grande soddisfazione per il nostro concittadino, che il 14 maggio a Castrocaro Terme, in occasione del Gran Galà dello Sport Italiano organizzato dall’Italian Sport Award è stato premiato come miglior procuratore di calcio per l’anno 2011 più hanno fatto emozionare e che hanno entusiasmato con Un magnifico goal, una vitto- le loro performances sportive, ria da ricordare: sicuramente migliaia di persone. Per gli agenrappresenta un riconoscimento ti di calcio, l’oscar non poteva importante per Andrea D’Ami- che essere assegnato ad Andrea co la premiazione al Gran Galà D’Amico, protagonista brillante dello Sport Italiano, evento del calcio mercato del 2011. Rigiunto alla sua terza edizione e cordiamo, tra le sue trattative nato per tributare un omaggio a più importanti, nella stagione tutti i professionisti del mondo del calcio mercato invernale: il dello sport che si sono partico- passaggio di Maxi Lopez al Milarmente messi in luce nel cor- lan, di Iaquinta al Cesena, di Caso dell’anno.Votati da una giuria racciolo dal Genoa al Novara, di popolare e da una tecnica, sono Riccardo Meggiorini, dal Novastati premiati numerosi sportivi, ra al Torino, di Rubin al Bologna, a seconda delle categorie di ap- di Donati al Palermo. Per D’Apartenenza. La manifestazione è mico il riconoscimento al Gran nata con lo scopo di promuo- Galà dello Sport Italiano si travere la cultura sportiva, incen- duce in una piacevole soddisfativando la funzione sociale e il zione, per lui stesso, ma anche ruolo educativo dello sport che per suo fratello Alessandro e rappresenta nel contempo una per tutto il suo gruppo di lavosfida individuale ed un arricchi- ro. D’Amico è nato a Verona nel mento, attraverso l’agonismo, 1964; gli anni dell’Università lo per l’intera collettività. Viene vedono laurearsi alla facoltà di inoltre sostenuta una Fondazio- giurisprudenza e specializzarsi ne con scopi umanitari. Prota- in seguito in marketing e diritto gonisti delle serate (dal 12 al 14 sportivo. E’ stato anche segremaggio), a Castrocaro Terme, in tario generale dell’Associazione Emilia Romagna, i campioni che Italiana Procuratori di Calcio e di Elisa Zanola

IN LIBRERIA

una delle date più importanti per la sua carriera è il 1990, quando, in società con l’avvocato Pasqualin, dà vita ad un’esperienza unica nel panorama della gestione dei giocatori di calcio internazionali. Tra i suoi assistiti, nomi, oltre a quelli già ricordati, come quelli di Del Piero, Gattuso, Giovinco. E proprio Sebastian Giovinco era insieme a lui a Castrocaro, anche lui nella rosa dei premiati, nel suo caso come il miglior giovane giocatore di calcio italiano. D’Amico è molto orgoglioso di lui e delle sue prestazioni sportive, che lo fanno entrare a pieno titolo nel gotha dei più talentuosi giocatori di serie A presenti oggi in Italia. Due grandi talenti, uno del management, l’altro del pallone, che hanno portato a casa un trofeo che vuole omaggiare la loro preparazione tecnica e sportiva e ricordare quanto siano benvoluti da tanti appassionati di calcio che ogni giorno seguono con loro le vicende di questo avvincente sport.

a cura di Elisa Zanola

Volevo solo giocare a calcio Il libro di Pierdomenico Baccalario, edito da Mondadori (Pagine 167, euro 16) racconta l’avventura sportiva e umana del calciatore Adriano Ferriera Pinto È la vera storia di Adriano Ferriera Pinto, la stella brasiliana dell’Atalanta. Un’infanzia difficile ed una vita che assomiglia davvero ad un romanzo. La sua famiglia è molto povera e Adriano è costretto abbandonare la scuola a soli sei anni per aiutare il padre con il lavoro nei campi. Rimasto orfano giovanissimo (il padre muore avvelenato dai concimi tossici), deve lavorare tutti i giorni per mantenere la famiglia, formata oltre che da lui, dal fratello Edievaldo e dalla sorella Miriam. Un lavoro duro in un mattonificio per sei giorni alla settimana. Poi il giorno di libertà, la domenica, che gli permette di dare sfogo alla sua passione: quella di giocare a calcio, proprio come gli aveva più volte suggerito suo padre, José Carlos, anche in punto di morte. Un paio di scarpe è un lusso e per permettersi il primo pallone deve pagarlo in quattro rate. Partecipa ad un torneo tra i quartieri della città di Ferriera assieme al fratello e segna tanti goal per la Lotto Selvaggio. La sera prima della disputa della finale si presenta a casa sua un osservatore per la compagine dell’Uniao Sao Joao. In quel momento gli tornano alla memoria le parole del padre e comprende che suo papà aveva ragione a spronarlo

al calcio. Dopo i provini, iniziano per Adriano i viaggi in Belgio e Portogallo, fino all’arrivo in Italia (a Lanciano, Perugia, Cesena, Bergamo), grazie all’incontro, durante una partita, con Adriano Mezavilla. Nel nostro Paese riesce finalmente a diventare un campione. Per come inizia e come finisce, la sua vicenda è molto simile ad una favola. Siamo in presenza della storia di un ragazzo che riesce a diventare un buon calciatore, nonostante abbia incontrato tante difficoltà nella vita. Una storia che dimostra come il coraggio, la forza di volontà e l’impegno a volte possano permettere di affrontare anche le sfide più difficili. Il libro, insieme a: La storia balorda, Se no che gente saremmo,Testa alta due piedi, La partita e Passi da gigante è uno dei sei finalisti del Premio Bancarella Sport, alla sua 49° edizione. Il premio nasce infatti nel 1964 e vi hanno partecipato da allora nomi molto importanti della letteratura e dello sport italiani. Il premio viene assegnato a Pontremoli ed al vincitore viene consegnata la statuetta raffigurante il “San Giovanni di Dio- protettore speciale dei librai” simbolo dei premi Bancarella.


PAG. MBE maggio.pdf 1 21/05/2012 16:49:23

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Per le aziende richiedere specifiche offerte

Via Napoleone III, 6 - 37069 Villafranca di Verona (VR) - Tel. 045.6305207 - Fax 045.6305176 - info@gruppocordioli.com


“El sìo Rico marasial” Cari amici, care amiche, Enrico Bellesini “el sio Rico marasial” ci riporterà nella “Villafranca de na’ ‘olta”, quando la luce elettrica era una novità, la burocrazia una bestia nera da far affrontare da chi ne sapeva di più e Roma era in capo al mondo. Enrico Bellesini, classe 1900, nato a Rosegaferro in una famiglia di contadini, senza mai sposarsi diventerà “el sio” (lo zio) di tutti, “in primis” per la sua totale disponibilità ad aiutare chiunque ne avesse bisogno e poi perché dai fratelli ha avuto così tanti nipoti e pronipoti da coinvolgere l’intera frazione e parte di Villafranca. Le famiglie allora, ed in particolare quelle contadine, erano assai numerose. I suoi genitori, Francesco ed Emma Faccioli ebbero otto figli: Giuseppe, Luigi (Gigio), Enrico, Santo, Lisa, Rosina, Caterina (Catina) ed Anna (Neta). Giuseppe poi di figli ne ebbe ben dodici, undici femmine e un maschio, Neta sette, Gigio cinque, Santo quattro, Catina quattro e per non arrivare in fondo alla pagina ci fermiamo qui. Enrico dopo le elementari proseguì gli studi grazie al sostegno economico di un suo zio avvocato che esercitava a Milano. Andando ogni mattina a Verona in bicicletta terminò le medie e, cosa assai rara per l’epoca, iniziò le superiori. Non riuscì però a terminare il liceo perché nel 1918, a soli diciassette anni, fu chiamato alle armi, con la sua classe, per l’infausto andamento della Grande Guerra. Sei mesi di addestramento e quando stava già per partire per il fronte per fortuna la guerra finì, non la sua vita militare però. La sua, seppur incompleta, scolarizzazione gli consentì di rimanere in servizio permanente nella categoria Sottufficiali. Fu con il determinante contributo del suo stipendio che nella casa dei Bellesini fu portata la corrente elettrica e agli inizi degli anni ‘30 in una abitazione privata di Rosegaferro si accese per la prima volta una lampadina. Prima per far luce si adoperavano lucerne a olio, lampade a petrolio o candele, ma era la luce del sole che regolava la vita della stragrande maggioranza della popolazione: ci si alzava all’alba e si andava a letto al tramonto, con le galline. Nei registri “storici” delle delibere del Comune di Villafranca si trova per la prima volta menzionata l’illuminazione elettrica pubblica il primo giugno 1904, per l’offerta di una posa in opera e manutenzione dell’impianto di illuminazione da parte di una ditta di Milano. Vale la pena inoltre ricordare che, fino a tutti gli anni ‘40 ed oltre, a Villafranca in molte corti c’era un solo contatore di energia elettrica che serviva più famiglie. Era vero che serviva solo per l’illuminazione e che le stesse famiglie in comune avevano già, oltre che il pozzo, finanche il “gabinetto (de solito en gabioto su el luamar)”, ma provateci oggi a farle andare d’accordo. E che dire degli impianti elettrici, fili volanti attorcigliati a sostegni di ceramica e corrente a 125 volt… Ma torniamo “al sio Rico”. Completò gli studi militari a Roma, dove peraltro rimase fino alla fine del servizio attivo, specializzandosi in radiofonia, la nuova branca che era diventata di fondamentale importanza militare. Fu così che grazie alla sua specializzazione, alle sue eccezionali doti fisiche e mentali ed al suo non comune coraggio, entrò fin da subito a far parte dei Servizi Segreti, dapprima nel SIM, il Servizio Informazioni Militari e poi nel SIFAR, ovviamente senza però mai dirlo a nessuno, nemmeno ai parenti più stretti. Solo dopo diversi anni che era andato in pensione, allorquando negli anni ‘70 un articolo apparso su Storia Illustrata rivelò la sua appartenenza al SIM, pur non negandolo ed andandone invece particolarmente fiero, mantenne sui fatti di guerra il massimo riserbo: “no el ga contà mai gnente a nesun”. E fu al termine della seconda Guerra Mondiale, in quel periodo di grande confusione politica, amministrativa e sociale in cui versavano la nazione e le Forze Armate, che Enrico si trovò in una situazione paradossale, congedato senza pensione. Agendo quasi sempre sotto copertura, ben pochi erano al corrente delle sue missioni: aveva operato con passaporto diplomatico, in Grecia, in Africa, in Germania, e quei pochi che lo sapevano o erano morti o avevano aderito alla Repubblica di Salò e pertanto erano stati “epurati” o erano spariti dalla circolazione. “El sio” non si perse d’animo. Ricorse contro il provvedimento di espulsione al Consiglio di Stato e dopo una causa durata oltre quattro anni, durante i quali lavorò in un negozio di radio ed elettrodomestici a Roma, fu reintegrato nel grado e nel servizio che prestò presso lo Stato Maggiore della Difesa sino al 1963, anno in cui, cessato il lavoro per limiti di età, ritornò nella sua Villafranca. Non che Villafranca l’avesse mai dimenticata, anzi, anche per il fatto che non si era mai sposato e come a lui piaceva dire: “non che non avessi avuto l’occasione ma prima perché non potevo, poi perché c’era la guerra e poi perché era passata la stagione”, da Roma era stato sempre a disposizione di tutti i suoi concittadini. Quante pratiche di pensione, di guerra e non solo, e quanta assistenza per visite guidate a Roma… chi ne ha beneficiato ben lo sa. Era la “Villafranca de na’ ‘olta”, quando a Roma “ghe se andaa nà olta ne la vita par vedar el Papa” e non occorreva essere parenti ma bastava essere del paese “par darse una man o averghe en piaser”. Alla prossima

Rico Bresaola


Leggi il nostro giornale ovunque ti trovi!

www.ilgiornaledivillafranca.com PER LA TUA PUBBLICITÀ ONLINE CONTATTACI A redazione@pirite.net

Società editrice: Pirite S.r.l. - Editore: Diego Cordioli Direttore responsabile: Elisa Zanola - elisa.ilgiornaledivillafranca@gmail.com Registrazione al Tribunale di Verona n. 1838 Redazione: via L. Prina, 71 - Villafranca di Verona Tel. 045.7903235 e-mail: redazione@pirite.net Grafica e impaginazione: Maria Antonietta Perina - comunicare@pirite.net Stampa: Centro Stampa Editoriale S.r.l. Grisignano di Zocco (VI)

Archivio fotografico: Renato Begnoni, Giorgio Negrini, Gerardo Genito Si ringraziano per il contributo gratuito: Giorgio Negrini, Dott.ssa Anna Lisa Tiberio, Dott. Enrico Buttitta, Dott.ssa Fiorella Calò, Dott. Paolo Garzotti, Dott.Giuseppe Pecoraro, Ing. Luca Zamperini, Dott. Gianfranco Tumicelli, Dott. Matteo Cobelli, Dott. Ernesto Cavallini, Dott. Riccardo Tomelleri, Francesco Bommartini Dott. Cristiano Tabarelli, Luigi Facincani, Enrico Bresaola Numero chiuso in redazione il 21/05/2012

stampato in 20.000 copie con distribuzione gratuita nel comune di Villafranca di Verona e frazioni.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.