Novembre Provincia 2014

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ANNO XXVIV - N. 11 - NOVEMBRE 2014 - Stampato il 13/11/2014 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n째 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

VILLAFRANCA. Successo per il Carosello con le divise (pag. 6) BUSSOLENGO. Taglio del nastro per la nuova Casa di Riposo (pag. 9)



le vostre

Lettere PENSIONI

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PESCANTINA 1

“Che tristezza! Ci succhiano il sangue”

“All’Amministrazione”

Vedo con tristezza i nostri giovani che vanno a fare le serate al bar con i cinque euro regalati dal nonno o dal genitore, stanno facendo una vita senza prospettive, 100 mila giovani se ne sono andati dal nostro paese in cerca di trovare non la ricchezza, ma almeno la dignità. Abbiamo ancora qualche coppia che riesce a risparmiare – lavorando in due - e che pensa di comperare casa, ma magari fra 20 anni - devono venderla perché viene tassata in modo a dir poco vergognoso. La nostra società ci spinge ad investire, così noi lavo-

Cara nuova Amministrazione Comunale di Pescantina, siamo una giovane coppia con una bambina che ha deciso di vivere a Settimo di Pescantina, un meraviglioso paesino fatto di persone genuine e disponibili ma che, purtroppo, è forse un po’ dimenticato. I marciapiedi sono per lo più in pessimo stato e difficilmente agibili con passeggini poiché rotti, stretti e spesso sporchi (a causa dei ricordini di alcuni animali). Fino a pochi giorni fa il parco giochi in via Antonio Bertoldi era in pessime condizioni: ora i giochi sono stati sistemati, ma l’erba in questo parco è spesso alta e tra bottiglie di vetro e cartacce di vario tipo non è di certo un posto dove poter trascorrere dei momenti di socializzazione con i propri figli. E’

riamo come matti e una volta che ci siamo costruiti un piccolo gruzzolo, una casa e una pensione, si deve lottare per mantenere il nostro, quello che ci siamo sudato. Abbiamo uno Stato che ha messo in discussione tutti gli accordi presi nel corso di una vita, ora metterà in discussione anche la Sanità che già in buona parte paghiamo con saporiti ticket. Non avrei mai voluto pensare che saremmo arrivati ad un punto dove persone a noi vicine si suicidano perché non riescono a pagare le tasse e i loro dipendenti. Questo Stato e i suoi

amministratori, si permettono cose che se le facesse un cittadino, verrebbe messo subito in galera. E' normale che il sentimento di Patria e tutti gli altri valori vengano messi sotto le scarpe, creando di riflesso una società scollegata, allo sbando. E allo sbando sono anche i Pensionati, che sono stati tartassati in ogni modo. Il piccolo patrimonio che si erano costruiti, è stato rosicchiato dalla famiglia, dalla sanità, dal blocco e riforma delle pensioni. I nostri piccoli gioielli, che facevano parte di nostri ricordi, siamo stati costretti a portarli ai

“compro oro” o ad agenzie di prestiti capestro che ingabbiano fino alla morte quella persona che ne fa uso. Ora lo Stato avalla la legge per la “nuda proprietà”: praticamente vendiamo la casa ad un prezzo ribassato, ma possiamo rimanere nella nostra casa fino alla morte… sono convinto, però, che prima di morire ci chiederanno di vendere anche qualche litro di sangue a poco prezzo perché ci diranno che è vecchio, gli organi non li vorranno, saranno da buttare! Gianni Guglielmo Pozzani

PESCANTINA 2

“Anziani esclusi e dimenticati” Caro direttore, è da sei anni che il gruppo anziani La Quercia di Balconi di Pescantina desidera una sede fissa. Un locale, in cui potersi incontrare e scambiare opinioni. Un luogo in cui trascorrere i pomeriggi in compagnia. Negli anni il nostro gruppo è cresciuto…ma c’è qualcuno che vuole rovinare questo affiatamento e questa sintonia coltivati nel tempo, negandoci una

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Viale dell’Industria, 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 13 - 11 - 2014

sede in cui trovarci. L’amministrazione Reggiani ci aveva dato l’opportunità di usufruire di un luogo a nostra disposizione ogni giorno… Oggi non è più così purtroppo: l’attuale amministrazione sembra indifferente alle nostre continue richieste. Non ci sentiamo né ascoltati né accettati. E non abbiamo più la possibilità di incontrarci tutti i pomeriggi come prima. Persino il gioco delle

bocce ci è stato negato. Vorrei ricordare che l’attuale sindaco di Verona, Flavio Tosi, fino ad oggi ha inaugurato ben 20 luoghi di incontro! Purtroppo l’anziano è vecchio tutti i giorni dell’anno, non solo nelle giornate che ci vengono destinate per incontrarci. Molte sono state le scuse accampate per giustificare il gesto di averci privati della nostra quotidiana sede: «c’è poca frequenza – dicono.

E per questo non abbiamo diritto al locale. Noi che non abbiamo mai avuto pretese né di cucina né di aria condizionata… Ma ci chiediamo: i luoghi pubblici sono sempre così pieni da non poterne usufruire tutti i giorni continuativamente? Ci sentiamo boicottati. Speriamo che qualcuno ci aiuti! Lettera firmata

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vero anche che l’inciviltà e la mancanza di rispetto per questo luogo comune fa la sua parte, ma è altrettanto vero che se si facessero dei controlli e della semplice manutenzione ordinaria si eviterebbe quella straordinaria dove il dispendio economico diviene nettamente più elevato! Quindi la nostra domanda è questa. E’ possibile avere un paese le cui strade e parchi giochi consentano ai nostri figli di crescere con serenità divertendosi in tutta sicurezza? Sappiamo che già tanto state operando per il nostro paese, ma ci auguriamo che possiate prendere a cuore e in considerazione la nostra richiesta, certi che anche voi per i vostri figli vogliate il meglio! Una mamma (lettera firmata)


Le Vostre Lettere

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ITALIA

ROMA

“Una bellissima esperienza in P.zza San Pietro”

“Politica, clandestini e...”

Amici Lettori ciao a tutti! Domenica 19 settembre ero in Vaticano per la Beatificazione di Papa Paolo VI e vi racconto in sintesi i miei 3 giorni nella città dell'Urbe. Arrivo venerdì nella Casa per Ferie vicino alle mura Vaticane dove suor Italia mi accoglie con un biglietto marrone in mano: "domenica, mi dice, sarai sul Terrazzo del Maggiordomo, andrai da solo perchè ora conosci la strada". Non ho parole... Sabato vado in Piazza S. Pietro e visito la Mostra Paolo VI e gli artisti "Siete i custodi della bellezza del mondo" situata nel Braccio di Carlo Magno

Questo nostro Paese è molto strano. La gente si lamenta in continuazione per le troppe tasse, sia a livello nazionale che locale, ma poi continua a dare il suo consenso a chi non fa i suoi interessi. Gli ultimi esempi sono sotto gli occhi di tutti. Vedi infatti quello che sta succedendo a Genova – Alessandria – Parma e in Maremma con le alluvioni per i mancati lavori programmati per evitarle. Tutte zone amministrate da lungo tempo dalla sinistra. Un movimento politico che, inoltre, apre le porte alla clandestinità con “Mare Nostrum”, in barba ai bisogni dei nostri giovani e delle loro famiglie. Ci mancherebbe poi che i clandestini africani ci portassero anche

alla sinistra della Basilica e resto stupito nell'ammirare sculture e dipinti donate dai tutti i più grandi da Manzù a Chagall, da Carrà a Picasso. Domenica di buonora m'incammino per Piazza S. Pietro, per strada mi unisco a gruppi di pellegrini molti con l'accento bresciano, alcuni sono di Concesio il paese del Papa dove nacque il 26 settembre 1897. Sono le 7 e lunghissime code si stanno formando nelle varie entrate della Piazza. Mi metto in fila destra della Basilica; alle 8 iniziano i controlli e passato il ceckin mostrando sempre il biglietto mi stacco dal

gruppo e vado in fondo al colonnato vicino all'ingresso di S. Pietro dove c'è il Portone di Bronzo: Guardie Svizzere presiedono l'entrata. Salgo lo scalone ed entro nel terrazzo del Maggiordomo dove mi ritrovo all'altezza delle grandi statue. Un gruppo di Universitari della Fuci con le magliette rosse mi salutano… "è stato lui a portare la musica giovane in Chiesa" mi dice uno di loro, mentre il sole di Roma si fa sentire. Alle 10 i fedeli salutano l'ingresso di Papa Benedetto. Alle 10.20 un applauso annuncia Papa Francesco che dà inizio alla Cerimonia. Il vescovo di Brescia porta la Reliquia di Paolo VI: un pezzo di maglia intrisa di sangue dell'attentato subito il 28 novembre del

'70 a Manila nelle Filippine. Una cerimonia solenne ma anche semplice e toccante. Dall'alto della Basilica spiccava uno stendardo con una Sua bellissima immagine benedicente (dal viaggio a Manila). Papa Francesco un po’ affaticato dopo la Benedizione ci chiede di pregare per lui. Nel pomeriggio, un po’ stanco, invitato dall'attore Elio Pandolfi, sotto i 30 gradi del sole romano, vado a Casal Boccone a Roma Est nella casa degli Artisti. Elio intona: “Quanto sei bella Roma”, imitando Anna Magnani, io tra un gioco e l'altro canto “Il Clown Porta Fortuna”, fortuna che ho augurato a tutti quei vecchi amici e che auguro a tutti voi lettori de L'Altro Giornale. Gianfranco Perazzoli

l’ebola. Speriamo proprio di no! Che almeno questo ci sia risparmiato. Le colpe sono anche in parte dell’informazione, sia scritta che televisiva, che non evidenzia a sufficienza chi si batte veramente per la nostra gente. Sabato 18 ottobre c’è una grande manifestazione, in quel di Milano, promossa dalla Lega Nord contro la clandestinità e Mare Nostrum. Sono pertanto curioso di vedere l’informazione che ne daranno i giornali e le televisioni, sia pubbliche che private. Questo Paese per cambiare veramente dove soprattutto pensare ai suoi cittadini, così come fanno nel resto dell’europa, Germania in primis. Renato Tomezzoli

COMUNICATO

DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE ? - Assistente allo studio Marina, esperienza di sostegno ed educatrice, impartisce lezioni di supporto a studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. - Si fornisce accompagnamento per un corretto metodo di studio ai ragazzi Per informazioni Tel. 347 0163526

L'associazione “Donne insieme...” di Villafranca di Verona, organizza un convegno pubblico con la collaborazione del “Circolo Firmino” del Liceo Enrico Medi di Villafranca, e del Consultorio S. Rocco, col patrocinio del CIS (centro italiano di sessuologi) e del Comune di Villafranca di Verona dal titolo: LA FRAGILITA' DELLA COPPIA I'incontro si terrà sabato 22 novembre 2014 alle ore 16.00 presso il Teatro Canossiane di Villafranca, via Angelo Messedaglia n° 146 (parcheggio alla stazione). Il convegno vuole essere un'occasione per offrire riflessioni sulla complessa realtà della coppia. Alla famiglia tradizionale si sono aggiunte varie forme di convivenza, la solidità della coppia è spesso messa a dura prova e le separazioni sono frequenti. Aiuteranno a capire le ragioni per cui avviene questo gli esperti presenti al convegno.


Cronache

Cronache

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L’INDAGINE A 360°. Intervista al medico dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar

FARMACIE

Ebola ai raggi x

I vaccini 2014

Il dottor Andrea Angheben: «La possibilità di contagio in Italia è molto bassa» Il dottor Andrea Angheben fa parte dello staff del Centro per le Malattie Tropicali dell'Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore di Negrar, che abbiamo contattato per parlare di Ebola e dell'allarme che in questi ultimi mesi si è diffuso. Dottore, l'Ebola si contrae attraverso il contatto con fluidi corporei quali sangue, urina, liquido seminale, lacrime, saliva...Il contagio è sicuro al 100% in caso di contatto? «Non si può parlare di bianco o nero. C'è sempre un certo margine quando si parla di contatto a rischio. Il virus dell'Ebola può resistere anche 24 ore su un materiale biologico o un corpo umano o animale anche se deceduto, ma non può sopravvivere tanto a lungo su corpi inanimati ed oggetti. Inoltre non resiste al sole e a sostanze detergenti quali sapone o disinfettanti. Il contagio non è automatico: perché un individuo sia considerato ad alto rischio di contagio deve aver avuto un contatto fisico con una persona affetta dal virus. Vorrei sottolineare che il contagio non avviene per via aerea: stare seduti accanto ad una persona malata non ci mette di per sé a rischio di contagio. Riportando un esempio pratico, delle gocce di saliva emesse con uno starnuto possono arrivare a un metro di distanza dal malato e essere contagiose se vi entro in contatto diretto ma ciò che rimane sospeso nell’aria non è a rischio di contagio se respirato. Ci possono essere diversi gradi di gravità di Ebola oppure il virus colpisce sempre con la stessa intensità? «La malattia ha diversi gradi di gravità, tanto che esistono casi ad evoluzione mortale ma anche casi di infezione asintomatica...Ciò che si auspica infatti è che, nei Paesi più colpiti, la popolazione con il passare del tempo si immunizzi». Tra i primi sintomi della malattia ci sono febbre, stanchezza, mal di gola. Sintomi simili ad un’influenza di stagione…Ma come e in quanto tempo evolve la malattia? Il vostro Centro è preparato all’eventualità di un caso sospetto? «Inizialmente il paziente sembra avere una brutta influenza: sta molto male, tanto che in pochi giorni la

malattia evolve provocando emorragie interne o esterne oppure favorendo altre infezioni. Queste problematiche possono essere la causa della morte. La cura consiste nel somministrare al paziente sangue e liquidi, compensando i danni provocati dalla malattia. In questo momento, in un contesto di Paese non coinvolto nell’epidemia, ciò che riteniamo più importante è essere preparati ad affrontare, curare e isolare ogni eventuale caso: è in questa direzione infatti che anche il nostro Centro si è mosso con impegno ed estrema attenzione negli ultimi mesi attraverso l'aggiornamento e un continuo confronto con altri esperti e il Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto.. Nel caso in cui al Sacro Cuore arrivasse un caso sospetto si procederebbe con l'isolamento del paziente e l'esecuzione di tutti gli accertamenti necessari all’inquadramento clinico. In caso di Ebola il Centro contatterebbe quindi l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma, provvedendo poi al trasporto del paziente presso questa struttura con mezzo attrezzato già a nostra disposizione». Chi sopravvive all'Ebola quali danni può riportare e soprattutto ha la possibilità di ammalarsi nuovamente? «In generale l'Ebola non lascia danni in chi sopravvive. Una volta guarita una persona ha gli anticorpi che contrastano il virus. E' ancora presto per dirlo – le ricerche sono solo agli inizi -, ma si ritiene che ci sia un certo grado di immunità». Da 25 anni il Centro per le Malattie tropicali del Sacro Cuore cura molte malattie, anche gravi: perchè l'Ebola fa così paura? E' la più pericolosa di tutte? «Su circa 13.000 casi di Ebola registrati finora le morti sono state circa 4.000: in Africa ci sono malattie che però provocano molti più morti dell’Ebola, perché sono molto più diffuse, prima fra

tutte la malaria. L'Ebola fa paura non solo perchè è una malattia altamente contagiosa, ma anche perchè, contrariamente alle epidemie del passato in cui rimaneva confinata in aree rurali, ha raggiunto ora le aree metropolitane. Questo significa possibilità di viaggi, spostamenti e quindi di contagio. Inoltre non vi è terapia specifica e ancora non vi è un vaccino. Per questi motivi la malattia fa paura. D‘altra parte vorrei ricordare che nei Paesi in cui l'epidemia è scoppiata, Sierra Leone, Liberia e Guinea Conakry, le condizioni sanitarie sono disastrose. Paesi come il nostro, in cui il sistema sanitario è all'avanguardia e in cui il livello di informazione e di cultura sono buoni, hanno gli strumenti per contenere i casi, isolarli ed evitare la diffusione dell'epidemia. Basti pensare che la Nigeria stessa ci è riuscita». Fino a qualche mese fa si confermava che il rischio di contagio in Italia è nullo. E' ancora così? Qualcuno – tra cui qualche fonte attendibile – dice che in realtà l'allarme è più grave di quanto si voglia dire... «La possibilità di diffusione della malattia in Italia è molto bassa. Dobbiamo anzitutto considerare che non ci sono voli aerei diretti dai Paesi colpiti verso l'Italia - solo verso Londra, Parigi e Bruxelles ci sono voli diretti ndr -. Inoltre le misure di controllo adottate in questi ultimi mesi sono molto rigorose. A questo proposito vorrei ricordare che il contagio al di fuori dall'Africa si è verificato solamente in operatori sanitari che – è stato confermato – hanno commesso un errore nel seguire le procedure: l'infermiera spagnola ad esempio dopo essersi tolta la tuta protettiva, prima di decontaminare le mani, si è toccata vicino a un occhio. Quanto ai migranti accolti a Lampedusa, è praticamente impossibile che possano portare l'Ebola. La malattia ha massimo 21 giorni di incubazione: “troppo”

Andrea Angheben

pochi se confrontati con quanti sono necessari ad un migrante per arrivare in Italia». Silvia Accordini

Sono disponibili in tutte le 221 farmacie di Verona e provincia aderenti a Federfarma Verona (Associazione dei titolari di farmacia) i vaccini antinfluenzali 2014 – 2015. Nonostante il vaccino sia rimasto sostanzialmente invariato, in materia di composizione, rispetto alla stagione 2013/2014, è necessario ripetere la vaccinazione anche quest’anno come spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. «Il vaccino fornisce una copertura immunizzante che inizia a decadere nel giro di 4-6 mesi, ecco perché, nonostante i ceppi siano gli stessi, è necessario ripetere anche quest’anno il trattamento per attivare nuovamente gli anticorpi – dice Bacchini -. Questo è tanto più vero se si considera che in alcuni casi è consigliabile addirittura effettuare un richiamo durante la stessa stagione invernale soprattutto quando si tratta di soggetti ad alto rischio per altre patologie. E’ fortemente consigliata la vaccinazione antinfluenzale anche ai parenti di pazienti affetti da malattie in cui è compromessa la risposta immunitaria. Proteggere se stessi dall’influenza stagionale significa, inoltre, abbassare il potenziale infettivo a vantaggio dell’intera collettività. E’ proprio da adesso e per un mese il periodo più indicato per procedere alla vaccinazione contro l’influenza, anche se quest’anno la tendenza è all’anticipo poiché il contagio viene previsto già a novembre. Ricordo che il paziente deve essere in possesso della ricetta medica con la prescrizione del vaccino per poter ritirare in farmacia il farmaco e procedere alla vaccinazione».


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Cronache

L’EVENTO. A Villafranca si è svolta la 5ª edizione del “Carosello con le Divise”

PROVINCIA / LE ELEZIONI

Prevenzione e protezione

Pastorello al comando

Il Reparto Volo Emergenze ha realizzato unitamente al 3° Stormo di Villafranca di Verona la quinta manifestazione del “Carosello con le Divise” creato per dar modo ai giovani cittadini di conoscere chi lavora sul territorio in tema di prevenzione e protezione. L’evento svoltosi il 9 ottobre all’interno della base operativa dell’aeroporto militare in località Caluri, si è protratto fino al pomeriggio. Un migliaio i partecipanti provenienti dalle scuole primarie e secondarie dei comuni di Villafranca, Mozzecane, Sommacampagna, Valeggio, Vigasio, Isola della Scala, accolti dal personale dello Stormo, Vigili del Fuoco, artificieri della Polizia di Stato, Guardia Costiera, Protezione Civile, Polizia Municipale. L’evento didattico e divulgativo, patrocinato dagli Assessorati all’Istruzione e alla Formazione e alla Protezione Civile della Regione Veneto, dalla Provincia di Verona e dal Comune di Villafranca, è stato un successo. Ha

rilevato il comandante dello stormo colonnello Massimo Cicerone: «il senso dell’iniziativa è stato quello di far vivere ai giovani una giornata accanto a chi indossa un’uniforme per poter condividere quei valori che nel nostro paese sono rappresentati dalle forze armate, dai corpi armati dello Stato e dal volontariato. Sono orgoglioso del lavoro fatto dal personale, uomini e donne del 3° Stormo quale contributo a questa giornata, perchè abbiamo fatto capire ai ragazzi delle scuole di essere vicini alle istituzioni e quello che facciamo nella quotidianità in maniera silente, più nell’essere e nell’agire che nell’apparire, come piace a noi». Il Reparto Volo Emergenze, RVE, è associazione Onlus convenzionata con la Regione Veneto, ha lo scopo di salvaguardare la vita delle persone e la conservazione dei beni, ed opera in sinergia con la Protezione Civile. La base operativa si trova a Valeggio sul Mincio. Il personale è costituito da quat-

trocento piloti volontari dislocati nel veronese, a Treviso a Padova. «Operiamo – fa presente il presidente Davide Burei – anche in Lombardia, Trentino, Friuli, Toscana, Emilia e stiamo allargando anche al centro e sud Italia per disporre di una rete sempre più allargata pronta ad intervenire in caso di alluvioni, terremoti, ricerche di dispersi e a collaborare con le forze dell’ordine per il controllo del territorio. Disponiamo di aeroplani ultraleggeri con lunga auto-

nomia e di drone a batteria, velivolo senza pilota, tutti dotati di telecamere “sotto la pancia” per trasmettere le immagini in tempo reale alle sale operative per la valutazione dei rischi. Stiamo preparandone uno a pistoni con motore a benzina che gli consentirà di stare in volo per più ore…Chi indossa una divisa - è il messaggio di Davide Burei è presente per proteggere tutti noi e tutti noi possiamo aiutare». Claudio Gasparini

E’ stata una domenica intensa quella del 12 ottobre a Palazzo Scaligero. L’occasione era di quelle importanti: l’elezione del nuovo Presidente della Provincia. 1171 elettori su 1259 aventi diritto tra sindaci e consiglieri comunali di 97 Comuni della provincia veronese con un’affluenza del 93%, hanno destinato 587 voti (il 51,5%) ad Antonio Pastorello. E’ lui, sindaco di Rovereto di Guà il nuovo Presidente della Provincia di Verona. Lo sfidante Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo del Garda, ha ottenuto 568 voiti (il 48,5%). Antonio Pastorello si è insediato nel suo ufficio al Palazzo Scaligero martedì 14 ottobre. Nella sua prima mattina di lavoro, il presidente Pastorello ha incontrati i dirigenti provinciali e poi è stato ricevuto dal prefetto, Perla Stancari. «Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno riposto fiducia in me – afferma Pastorello -. È una grande soddisfazione personale, tuttavia non è tempo di festeggiamenti: dobbiamo affrontare i problemi con-

“La Spalliera snc” da 35 anni nel territorio

creti e le difficoltà quotidiane dei cittadini. In primis, ci troviamo alle porte della stagione invernale senza avere a bilancio i fondi necessari per fronteggiare l'emergenza neve sulle strade. Il Patto di stabilità vincola l'utilizzo delle risorse economiche presenti, per cui si rende necessaria un'azione tempestiva per garantire strade pulite e sicure alla comunità. Fra qualche settimana, ci sarà bisogno di sgomberare la neve e di apportare miglioramenti alle strade, ma noi non abbiamo i soldi da spendere. Per conseguire i nostri obiettivi è necessaria la collaborazione di tutti, per questo voglio incontrarmi con gli altri presidenti delle Province venete per essere uniti più che mai nel fare proposte chiare e di peso. Le persone hanno bisogno di fatti concreti che cambino la situazione attuale e non di parole – verba volant, scripta manent – specialmente in un momento difficile come quello che stiamo attraversando». Riccardo Reggiani

La nostra soddisfazione sta nel percorrere i passi per ritrovare, insieme ai nostri utenti, l’equilibrio ideale Il Centro Riabilitativo “La Spalliera”, attivo da 35 anni a Villafranca, si inserisce nell’ambito delle strutture attrezzate per la fisiokinesiterapia curativa e riabilitativa, con la Direzione Sanitaria del Fisiatra Dr. Mario Tommasi. Il gruppo di lavoro è composto da varie figure professionali che interagiscono tra di loro, strettamente collegate in maniera sinergica, in modo da garantire un’armoniosa continuità durante il percorso riabilitativo, per riportare il paziente in uno stato di salute. Il primo passo è la presa di coscienza del “problema” in modo da rendere serenamente consapevole il paziente di ciò che gli sta accadendo, delle sue difficoltà motorie e dei meccanismi fisiopatologici che stanno alla base del problema stesso. Il secondo passo è l’elaborazione di un preciso programma riabilitativo che abbia come obbiettivo la ricerca della matrice del problema e non la manifestazione ultima. In questo percorso si inseriscono le varie figure professionali in base alle specificità del caso. A capo di queste due fasi la collaborazione paziente terapeuta è fondamentale in quanto tale percorso prevede un costante accompagnamento del paziente, un vero e proprio cammino assistito verso il recupero della salute. Questa modalità di intervento riabilitativo ha la sua base nel considerare la persona nella sua globalità, secondo le definizione di benessere dal Rapporto Commissione Europea dell’OMS: “Lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”. In sostanza, qualsiasi disarmonia del nostro corpo non sarà considerata un “difetto”, ma un’indicazione che il corpo stesso ci da per invitarci a ritrovare il nostro equilibrio globale. Su questa linea lo staff de “La Spalliera” ha pensato di organizzare degli eventi aperti al pubblico che tratteranno importanti argomenti riguardanti la salute, per mettere in evidenza come le varie parti (fisica, mentale, emozionale) di una persona siano strettamente collegate tra di loro, e come una patologia, un trauma, un evento doloroso a sua volta crei disarmonia tra le parti stesse. L’invito a partecipare ai due eventi in programma, il 12 e 19 novembre presso l’Auditorium di Villafranca (fianco al castello), è esteso a tutti. Il Centro Riabilitativo La Spalliera ha sede in via Orientale, 6 a Villafranca Tel e fax 045.6300312 e – mail: info@laspallera.com.


Cronache

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IL PROGETTO. L’iniziativa di sviluppo si chiama “Viveracqua Hydrobond”

Veneto più verde Chance di crescita Un’opportunità di sviluppo e di crescita per tutta la regione, un Veneto più verde e sostenibile, uno strumento finanziario innovativo. Tutto questo è Viveracqua Hydrobond, un progetto che permetterà di finanziare, nei prossimi 4

anni, 728 interventi a favore del Servizio Idrico Integrato, in centinaia di Comuni del Veneto. Complessivamente si tratta di opere che prevedono investimenti per 300 milioni di euro, la metà dei quali finanziati proprio attraverso Hydrobond. A

realizzare questo progetto sono stati Viveracqua (consorzio formato da Acque Vicentine, Acque del Basso Livenza, Acque del Chiampo, Acque Veronesi, Alto Vicentino Servizi, ASI, Gestioni Servizi Pubblici, Centro Veneto Servizi, Etra,

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

Il viaggio a Medjugorje Bell’esperienza quella vissuta dai pellegrini provenienti da differenti zone del nord dell’Italia recatisi a Medjugorje dal 18 al 21 di novembre scorsi in uno dei numerosi viaggi spirituali ben organizzati da Pellegrinaggi di Fede, associazione no profit nata con l’obiettivo di portare pellegrini alla Madonna in questo paesino piccolo, silenzioso e umile della Bosnia Erzegovina, da trentatré anni al centro del mondo per le apparizioni mariane. Vilma e Riccardo hanno accompagnato, con molta discrezione e grande disponibilità, il gruppo di pellegrini. «Molte delle persone che portiamo hanno un trascorso o un presente difficile, sia per malattia sia per crisi spirituale. Una cosa è certa si torna cambiati. Il segreto è mantenere lo spirito di Medjugorje a casa». Annalisa, nei suoi tre anni d’esperienza di guida spirituale ha accompagnato tanti gruppi, venticinque l’anno. Brava, serena, coinvolgente nel lungo viaggio d’andata ha raccontato degli avvenimenti di Medjugorje, dei veggenti, dei dieci segreti lasciati dalla Madonna a Mirjana, che ha scelto un frate francescano Padre Petar Ljubicic per rivelarli al mondo tre giorni prima che accadano. «Non è mai accaduto nelle apparizioni mariane che i segreti fossero rivelati prima – evidenzia Annalisa. Prevedo si tratterà di segni che ci faranno capire che non possono provenire dalla mano dell’uomo, saranno permanenti e saranno la prova che in tutti questi anni la Madonna qui è apparsa. Si pensa anche che non siano così lontani poiché il sacerdote francescano è del ’46». L’esperienza di Medjugorje non può che lasciare un segno indelebile nei pellegrini. Ecco alcune testimonianze. Dario di Trieste: «E’ la prima volta e sono venuto in un momento difficile. E’ stata un’esperienza bellissima, l’ultimo giorno prima di ripartire ho sentito una cosa particolare dentro di me, sono sicuro che la Madonna mi ha ascoltato come ascolta tutti coloro che credono ed hanno fede». Ornella della provincia di Sondrio: «Sono venuta per ringraziare la Madonna che mi ha fatto un regalo enorme. Porto a casa una bella esperienza da dieci e lode». Elen di Verona: «La prima volta sono venuta con la certezza che dovevo venire in questo posto. Questa volta è la terza, le esperienze precedenti mi hanno fatto capire delle cose ed io umanamente chiedo aiuto. Esperienza bellissima, da proporre, assolutamente sì». Per Rinaldo di Brescia è la prima volta: «E’ da un po’ che ne parliamo con mia moglie, che ha un importante problema di salute. Abbiamo chiesto serenità. Esperienza buona. Mi ha coinvolto l’adorazione eucaristica e colpito per il suo silenzio assordante». Anche per Emanuela è la prima volta: «Era desiderio venire in questa terra ed è stato particolarmente bello, perché ho potuto vivere questa meravigliosa ed indescrivibile esperienza con mia figlia sedicenne che mi ha accompagnata. La prossima volta verrò con tutta la famiglia». Sara di Venezia racconta: “anche quest’anno sono riuscita a venire, vissuto bell’esperienza che vorrei potessero tutti realizzare. L’anno scorso chiesi alla Madonna di farmi cadere, a seguito della mia malattia, tutte le volte che volesse ma senza farmi del male, così è stato. Questa volta sono tornata per chiedere la guarigione ma… uscendo dalla chiesa, ho incontrato una bambina di dieci anni con occhi azzurri grandissimi su una sedia a rotelle e le ho detto: che bella che sei, hai degli occhi meravigliosi. La bimba mi ha risposo che avevo un buon profumo e forse ero la Mamma Celeste… La sua mamma, con le lacrime agli occhi, mi ha fatto presente che la bimba non vede. Mi è venuto da piangere e mi sono chiesta: come poter chiedere la guarigione a 66 anni quando ci sono situazioni come queste? Allora la Madonna faccia di me quello che vuole ed io la pregherò perché doni la vista a questa bimba, che mi è rimasta nel cuore e non dimenticherò mai». Claudio Gasparini

Polesine Acque, Azienda Gardesana Servizi e Veritas), Finint in qualità di ideatore e strutturatore dell’operazione, Veneto Sviluppo come co-arranger e la Banca Europea degli Investimenti in qualità di investitore principale. «In questi anni – spiega il Presidente di Viveracqua Fabio Trolese – abbiamo sentito parlare spesso della necessità di fare sinergia tra le nostre realtà produttive, in modo da superare le limitazioni date dalle piccole dimensioni e migliorare la capacità competitiva delle aziende. Ecco, noi lo stiamo facendo con Viveracqua, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza del nostro lavoro, fornendo servizi migliori ai cittadini e realizzando gli investimenti che portano benefici ambientali ed indotto economico al territorio». Il Piano degli interventi prevede la realizzazione di 728 opere, il cui valore medio è

Massimo Mariotti

pari a 400 mila euro: 367 progetti che hanno un costo ridotto e un valore medio pari a 60 mila euro, 219 progetti che hanno un valore medio di 350 mila euro e 142 progetti del valore medio pari a 1,4 milioni. In base a questi dati, si stima che 300 persone saranno direttamente impegnate, per i prossimi 4 anni, nella realizzazione delle opere dal Piano degli interventi. «Si tratta di un percorso molto importante – ha sottolineato il presidente di Acque Veronesi e dell’Assemblea dei soci di Viveracqua, Massimo Mariotti – che vede per la prima volta realizzare finanziamenti che a livello di singola azienda non sarebbe mai stato possibile ottenere. Grazie a queste

sinergie sarà possibile ottenere l’accesso al credito per opere che sono attese in Veneto da decenni. In più, questi finanziamenti rappresentano una boccata d’ossigeno per le nostre società in un momento in cui l’accesso al credito è particolarmente complesso». Da un punto di vista ambientale, le nuove infrastrutture porteranno ad un notevole miglioramento della sostenibilità. Gli investimenti riguardano per il 41% interventi a favore delle fognature, per il 23% a favore degli impianti di depurazione e per il 36% a favore degli acquedotti. 398 progetti sono in fase di progettazione iniziale, 144 in fase di progettazione avanzata e 198 lavori sono già in fase di esecuzione.

COME PROTEGGERE I DENTI PERMANENTI DEI BAMBINI DALLA CARIE? La sigillatura dei denti consiste nell’applicare una Dott. Marco Castellani pellicola protettiva di materiale composito sui solchi profondi dei denti permanenti in particolare i primi molari che erompono a 6 anni. Queste sostanze proteggono le superfici masticanti dei denti posteriori, frequentemente soggette nei bambini alla carie dentale per vari motivi: i bambini a sei anni hanno scarsa manualità nel lavare correttamente i denti, i molari sono più difficoltosi da detergere bene sia per la loro posizione sia perchè i solchi di questi denti appena erotti sono molto profondi. L’applicazione è veloce, indolore ed è un ottimo modo per iniziare un bambino alle cure odontoiatriche. Le sigillature vanno controllate periodicamente e se si staccano vanno riapplicate, in genere però durano diversi anni. Il costo è di molto inferiore alla cura di un dente e soprattutto evita la carie quindi si paga meno per avere denti più sani. Tutti i bambini possono trarre giovamento dalla sigillatura, anche chi non ha mai avuto carie e già effettua prevenzione con il fluoro. Statisticamente nei pazienti di età inferiore ai 15 anni l’80% delle carie si sviluppano proprio su queste superfici. La sigillatura è diventata oggi un’arma indispensabile nella lotta contro la carie, ma è molto importante che venga effettuata precocemente, subito dopo l’eruzione del dente permanente, altrimenti potrebbe essere troppo tardi. Durante le varie settimane che il dente impiega per erompere completamente, se i genitori non aiutano il bambino a pulire perfettamente questo dente, succede spesso che si formi la carie.

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Cronache

Novembre 2014 BUSSOLENGO. Protagoniste le quattordici icone sacre

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BUSSOLENGO. L’Università popolare riprende l’attività

“Via Christi”: Auser riparte la benedizione a gonfie vele Servizi di

Lino Cattabianchi La “Via Christi”, costituita da 14 icone sacre realizzate dal maestro Giovanni Mezzalira della scuola di Maguzzano, è stata benedetta da monsignor Carlo Vinco nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Bussolengo. «L’occasione per questa decisione –spiega il parroco don Giorgio Costa - è nata dal fatto che i quattordici quadri della Via Crucis della chiesa di Santa Maria Maggiore dipinti da Domenico Dalla Rosa (1778-1834), che avevano un grande valore affettivo per i parrocchiani di Bussolengo, sono andati perduti e sono stati sostituiti da semplici tavolette con figure a sbalzo. Ma anche la moderna Via Crucis, dopo la sistemazione della parte nuova, fu tolta in attesa di altre soluzioni. Da qui l’idea del Consiglio pastorale di arricchire la chiesa con quadri che fornissero un aiuto a meditare sul Vangelo, affidando il compito di rappresentare i vari episodi della vita di Gesù alla scuola iconografica dell’abbazia di Maguzzano». Le 14 icone che ora si possono ammirare sia nella parte storica della chiesa settecentesca, sia nella navata costruita nel 1974, costituiscono una novità rispetto alla Via Crucis. «Abbiamo cercato – continua il parroco - di concentrare la nostra attenzione sugli episodi più significativi della vita di Cristo, in base ad una riflessione biblica condotta sulla seconda parte del Vangelo di San Giovanni. Dal punto di vista iconografico questa Via Christi è una saldatura tra i due spazi della chiesa. La novità rispetto alla tradizionale Via crucis è costituita dall’orizzonte non solo della passione e morte di Cristo, ma da quello della resurrezione nella prospettiva di una esistenza pienamente vissuta alla luce del Vangelo». L’operazione è stata accompagnata da una parella raccolta di fondi con la campagna “Adotta un’icona”, cui hanno partecipato coralmen-

te benefattori di ogni categoria sociale. «E’ un motivo di grande soddisfazione – conclude don Giorgio - aver visto questo straordinario interesse della gente che ci ha consentito di affrontare serenamente questa spesa: il debito è tutto pagato e i quadri ora entrano nel patrimonio della parrocchia di Santa Maria Maggiore e costituiscono un’occasione quotidiana di arricchimento spirituale e biblico. Questa galleria di episodi della Via Christi è se vogliamo, una ripresa del tema della Bibbia dei poveri. E tutto questo nel quadro di un rinnovato contatto con la spiritualità che emana dalle icone. Non siamo noi che guardiamo l’icona, ma è lei che ci guarda. E’ il Mistero che ci raggiunge nella nostra quotidianità».

Ha ripreso l’attività l’Università popolare Auser di Bussolengo, diretta da Luigi Torresendi assieme ai colleghi coordinatori Mirella Zordan e Marcellino Bonizzato. Le lezioni si svolgono mercoledì alle 15.30, al teatro parrocchiale di Santa Maria Maggiore; per contatti: unipop.bussolengo@gmail.com . «Incominciata in sordina quattro anni fa, ormai l’Unipop è una realtà consolidata nel mondo culturale del paese – spiega Luigi Torresendi -. Quest’anno si è pensato di aprire la nostra università al mondo giovanile e lavorativo». Uno dei nuovi corsi di quest’anno è quello di fotografia. «Per questo – sottolinea Torresendi - possiamo regalare il corso ai titolari della Carta giovani di Bussolengo, previa iscrizione all’Auser. Continuerà il corso di astronomia che ha avuto un incredibile successo lo scorso anno e che propone anche uscite notturne». Continuerà il corso di musica con “Strumenti d’armonia”. Non poteva mancare il corso di Storia dell’arte. Un altro nuovo corso illustrerà il tema del misticismo che attraversa le religioni di Libro. Le lezioni settimanali del mercoledì pomeriggio proseguiranno alternando varie tematiche: dalla storia e teoria del volo, all’arte di sopravvivere alle critiche per

Cure domiciliari, la persona va al centro “La persona al centro”, nel convegno promosso dall’assessore Stefania Ridolfi e moderato da Paolo Giavoni dell’area servizi territoriali dell’Ulss 22, sulle cure domiciliari nel Comune di Bussolengo. E’ questo il “mandato” che gli operatori del settore, quotidianamente a contatto con l’assistenza domestica di anziani e malati, hanno condiviso nel corso delle relazioni. «La situazione di oggi – ha sottolineato il dottor Mario Righi, medico di famiglia- presenta un panorama in cui l’Alzheimer è la prima causa di invalidità. Non bisogna dimenticare mai che dietro c’è sempre una persona». L’assistente sociale Silvana Monchera, una delle veterane dei servizi di Bussolengo, ha posto l’accento sulla conoscenza del territorio: «Bisogna spendere del tempo per andare nelle case. L’assistente sociale deve diventare sempre più una figura di collegamento col mondo delle opportunità di intervento offerte alle famiglie». «Il servizio di assistenza domiciliare – ha precisato Lorenzo Mascanzoni, responsabile amministrativo dei servizi sociali del Comune di Bussolengo - persegue prioritariamente l’obiettivo di mantenere il più possibile le persone non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti nel proprio ambiente domestico». Significativa, al riguardo, la testimonianza delle operatrici del Sad, il servizio di assistenza domiciliare anziani. «Si entra nella vita delle persone - ha raccontato Carla Lucente - e a volte le si accompagna fino alla fine». «Finché uno non capita in queste situazioni – ha concluso il sindaco Paola Boscaini - non capisce l’importanza di questi servizi. Bisogna agire di più sull’informazione alla cittadinanza per fornire le coordinate di ciò che può essere offerto dalle realtà del territorio».

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: BUSSOLENGO - Municipio, Paradiso della Frutta, Macelleria Cordioli, Sanitaria all’Ospedale, Benin Casa-Farmacia, Distributore, Scampoli 4 Stagioni, In Galleria Ramonda, Farmacia Segala, Eurospin SAN VITO - Mini market S.Vito, Sede Avis - Studio Medico

chi ne riceve in abbondanza, a quella di sapersi apprezzare riconoscendo i propri meriti, all’uso delle vitamine, vero alfabeto della salute, alle preziose istruzioni per tutelare i nostri risparmi, al tema affascinante ed inquietante dei sogni premonitori, oltre ovviamente alle consuete lezioni di musica, con l’esecuzione del tango argentino, dell’arpa celtica, delle cante di natale e delle

ormai consuete musiche d’in-canto. Due le tematiche particolari, una storica e l’altra religiosa, che in questi tempi suscitano ampi approfondimenti da una parte ed aspettative dall’altra: il centenario della prima guerra mondiale e il potere della donna nella Chiesa di ieri». L’altro capitolo dell’Università popolare sono i viaggi, le visite culturali, mostre d’arte e soggiorni termali.

CITTADINANZA ONORARIA Il sindaco Paola Boscaini, in occasione delle celebrazioni per il 04 Novembre, a 100 anni dallo scoppio della Grande guerra, ha conferito la cittadinanza onoraria ai carabinieri di Bussolengo “in segno di riconoscenza per l’alto senso del dovere e della fedeltà dimostrati a favore dello Stato e delle sue Istituzioni e per la costante presenza e sostegno al fianco degli Enti locali nell’affrontare e risolvere delicate questioni di comune interesse, per il contributo e gli interventi di prevenzione, repressione e controllo del territorio per la difesa e sicurezza dei cittadini di Bussolengo" come recita la motivazione ufficiale. “Questo –sottolinea il sindaco- è un atto dovuto per una presenza storica dei militi dell’Arma nel nostro paese e per sottolineare il loro apporto indispensabile alla nostra comunità”.


Cronache

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BUSSOLENGO. Inaugurata la nuova struttura: tre piani e sessanta ospiti

LA MOZIONE DI VASSANELLI

Casa di Riposo Beni Montresor

Accattonaggio «Serve tutela»

E’ stata inaugurata la nuova casa di riposo di Bussolengo intitolata al regista Beni Montresor scomparso nel 2001 e al cui lascito di 1,8 milioni di euro al Comune è legata la nascita di questa nuova realizzazione per il paese. La casa, in via Paolo Veronese, ospita 60 anziani ed è organizzata su tre piani. Dispone di spazi comuni con ogni confort, di palestre per la rieducazione, di camere tutte con bagno, di spazi esterni, della farmacia. Grande apprezzamento di tutti per il lavoro dei progettisti Ferdinando Montresor, il fratello di Beni, e Fabio Arduini. «Oggi – sottolinea l’architetto Montresor - si realizza il sogno di Beni, che ha voluto fortemente quest’opera. Sono orgoglioso di questa realizzazione che porta il suo nome». «Un grande giorno per la comunità di Bussolengo» - ha sot-

tolineato l’assessore ai servizi sociali della Regione Veneto, Davide Bendinelli. Grande apprezzamento del sindaco Paola Boscaini per il commissario Annalisa Bergozza, il direttore Mario Finetto e la coordinatrice Barbara Trazzi. E sono stati proprio gli anziani ospiti

della casa, su invito del parroco di Santa Maria Maggiore, don Giorgio Costa e di Cristo Risorto, don Giovanni Berti a “benedire” la casa. «Benedire – ha sottolineato don Giorgio - vuol dire volersi bene, andare d’accordo. Qui c’è tanta gente che cercherà di fare

L’AMBULATORIO PER CHI NON PUÒ PAGARE IL TICKET Nella nuova casa di riposo “Beni Montresor”, è in funzione anche un ambulatorio aperto al pubblico per chi non può pagare il ticket. «L’ambulatorio – spiega il consigliere Tiziano Ferrari - è stato predisposto per visite specialistiche ed è rivolto a chi non può pagare il ticket. Al suo interno si alternano un cardiologo, un endocrinologo, un chirurgo e un chirurgo cardiovascolare. Gli accessi sono prima filtrati dai servizi sociali, anche su indicazione del Centro di ascolto della Caritas, che riceve le richieste e predispone il programma. In futuro l’ambulatorio potrà essere allargato anche ad altre cure specialistiche». L’ambulatorio è coordinato dal dottor Sergio Barbieri di “Gente e territori”.

BUSSOLENGO. La biblioteca si conferma un punto di riferimento per la cultura La biblioteca di piazzale Vittorio Veneto a Bussolengo si sta confermando sempre più uno dei poli culturali del paese. Non solo per il servizio e i numeri dei prestiti librari, ma anche per la capacità di attrarre giovani studenti universitari che si fermano a studiare. Lo conferma l’assessore alla cultura Cristiano Fontana: «Un grande numero di giovani frequenta la nostra biblioteca soprattutto studenti universitari provenienti non solo da Bussolengo, ma da tutti i comuni confinanti e anche da altri comuni della provincia. Un esempio su tutti, Bardolino. Questi giovani utilizzano la nostra biblioteca per studiare, ma anche per relazionare tra di loro, per scambiarsi idee, pareri. Si creano nuove amicizie, si intrecciano nuovi rapporti. Spesso questi studenti sono così numerosi da occupare tutti i posti disponibili nella varie sale della biblioteca, inclusi quelli della sala civica comunale». Sul fronte dei prestiti i numeri sono in costante crescita. «Dalla data di apertura della nuova sede della Biblioteca comunale di Bussolengo, ora situata in Piazzale Vittorio Veneto 101, ad oggi, cioè dal 15 febbraio 2011 al 9 settembre 2014 – spiega il bibliotecario Alberto Venturini - sono stati prestati 109.842 libri, Dvd e Cd. I prestiti interbibliotecari sono stati 29.564 e le prenotazioni di libri, Dvd, Cd 18.932. Tutto il traffico librario viene gestito dal personale della biblioteca, dove lavorano anche dei volontari, col sistema operativo Clavis che è in dotazione a tutte le biblioteche in rete nel sistema bibliotecario della Provincia». Considerato che la nuova sede è in funzione solo Dopo tre anni e mezzo di attività nella nuova sede, in tutte le voci si rileva un aumento del 105% sul 2010, l’ultimo anno passato nella vecchia sede della biblioteca in Piazzale della Libertà 2. «Lo scorso luglio – sottolinea il bibliotecario Alberto Venturini - è stato il mese in cui la nostra biblioteca ha prestato più libri in assoluto: 3.557 prestiti totali, di cui 836 interbibliotecari e 2.721 locali, 690 prenotazioni. Dal 10 novembre 2004, data che sancisce l'ingresso della nostra biblioteca nel circuito del Centro servizi bibliotecario della provincia di Verona, ad oggi, 5.081 cittadini di Bussolengo si sono iscritti al prestito presso di noi». In biblioteca sono attivi 5 personal computer a disposizione del pubblico per la navigazione in internet. Dal 15 febbraio 2011 ad oggi gli accessi ad internet sono stati oltre 60mila.

questo». La vicenda della casa di riposo “Beni Montresor” è partita nel 2001 quando il sindaco di allora, Lino Venturini, amico di Beni Montresor, nei primi mesi del 2001, aveva raccolto non solo la sua idea di fare la regia di un’opera lirica in piazza, ma anche il desiderio di un lascito a favore di una realizzazione per gli anziani. Questa è stata la pietra angolare di questa realizzazione: il lascito di 1,8 milioni di euro che questo artista di fama internazionale ha lasciato, alla sua morte, al suo paese per fare “qualcosa per gli anziani”. L’idea è proseguita e un altro sindaco, Alviano Mazzi, ha posto la prima pietra il 26 giugno del 2010 e terminato la costruzione nel primi mesi del 2012. All’attuale sindaco Paola Boscaini è toccato il compito di finire e inaugurare Per l’occasione la famiglia Troiani ha donato alla casa di riposo un quadro di Emilio Troiani raffigurante una coppia di anziani.

Enrico Vassanelli

Enrico Vassanelli, capogruppo della lista di maggioranza “Città solidale” di Bussolengo, ha presentato una mozione per sensibilizzare sindaco e giunta “ad adottare misure adatte a tutelare i cittadini contro le molestie dell’accattonaggio”. «La mia iniziativa – spiega il consigliere - è nata allo scopo di tutelare i nostri cittadini da questa pratica dell’accattonaggio, che spesso si rivela molesta è insistente. Il fenomeno si manifesta in moltissimi casi come illecito sfruttamento di minori o persone deboli. Si può intravvedere anche la mano di organizzazioni criminali che sfruttano queste situazioni che possono costituire un diversivo per agevolare scippi e borseggi, specialmente nei giorni di mercato o nei confronti di persone anziane». Niente a che vedere, secondo Vassanelli, con le necessità reali di molte persone. «Bisogna distinguere – precisa il consigliere - i casi di vero bisogno, per i quali sono attivi i servizi sociali del Comune, da queste situazioni che spesso confinano nell’illecito. Anche negli ultimi tempi si sono verificati episodi spiacevoli a singoli cittadini e ad attività commerciali che hanno subito furti. Per questo ci vogliono misure adeguate a porre un freno al fenomeno». L’accattonaggio è presente a Bussolengo nel piazzale del santuario della Madonna del perpetuo soccorso e vicino all’ospedale Orlandi, nel piazzale del supermercato Martinelli in via Verona e nelle vie del centro durante il mercato settimanale del giovedì e, al martedì, al mercatino a Km zero, in Piazza XXVI Aprile.

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dalle riparazioni ai plantari personalizzati Novità in vista da Il Calzolaio Rapanui 1958 a Pescantina. «Abbiamo avviato una collaborazione con gli specialisti della Androform per poter introdurre un nuovo servizio – afferma il titolare -. La proposta è semplice, ma geniale: con apposita apparecchiatura possiamo fare una scansione del piede del cliente presso la nostra bottega di Pescantina e inviare i dati al centro ortopedico convenzionato dove medici podologi realizzeranno plantari adatti alle esigenze del cliente che arriveranno nel nostro negozio con tanto di certificazione medica. Come calzolai non siamo abilitati alla realizzazione di accessori ortopedici, ma con questo servizio riusciamo a fornire un aiuto concreto a chi ne ha bisogno». Oggetti, questi, realizzati con materiali e proprietà differenti in base alla tipologia di calzatura nel quale andranno inseriti, garantendo comfort, prestazioni e durata nel tempo. Si possono richiedere varie tipologie di plantare: da quelle più standard a quelle più tecniche e sportive come scarponi da SKY, scarpette per la bike oppure scarponi da trekking o ancora per il tennis o il running…Insomma davvero tutto, perfino per le scarpe antinfortunistiche. «Questi plantari – aggiunge ancora il titolare – sono un accessorio per la calzatura che può essere intercambiabile, ha garanzia due anni ed è costruito con materiali antiallergici (anche per diabetici). La visita Podologica è gratuita e si effettua il martedì, mercoledì, giovedì mattina dalle 9 alle 12. L’invito quindi è quello di recarsi da Il Calzolaio Rapanui 1958 anche dopo essere stati dal proprio podologo o fisioterapista… un tecnico sarà in grado di offrire la soluzione giusta ai problemi di ognuno garantendo il massimo della qualità che il plantare Androform offre. Sottopiedi È DETRAIBILE FISCALMENTE e tante altre COME SPESA MEDICA

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Cronache

Novembre 2014 PESCANTINA. I lavori sono in corso. Il regalo perfetto per il 25° compleanno

“Filo Continuo” Nuova struttura Servizi di

Lino Cattabianchi Una nuova struttura per il suo 25° di fondazione, avvenuta nel 1989 e promossa dal Gruppo di sostegno persone Handicappate. La sta costruendo la cooperativa sociale Filocontinuo onlus in via dei Sassi a Pescantina. «Si tratta – spiega il presidente Marco Sartori - di realizzare una struttura che prevede tre spazi diversi: uno dedicato alle attività lavorative; un secondo a quelle di tipo educativo-occupazionale e riabilitativo; il terzo ad abitazione che offrirà casa a tre persone con disabilità, sul modello del gruppoappartamento. Sono più di 600 metri quadri di struttura per un costo complessivo di circa 750mila euro, già finanziato dalla Fondazione Cariverona per 230mila. Sarà poi necessario accendere un mutuo e promuovere una specifica raccolta di fondi: se qual-

cuno ci vorrà aiutare troverà tutte le indicazioni su www.filocontinuo.org». Il primo stralcio dell’opera destinata alle attività operative sarà attivo già alla fine del 2014. La seconda parte sarà conclusa entro il 2016. «La sede che realizziamo – continua il presidente traduce in un’opera le linee fondamentali dello statuto di Filo continuo e cioè creare assieme alla persona con disabilità una risposta alle diverse dimensioni della vita: l’educazione, il lavoro e la casa nell’idea comune del “dopo di noi”. Il 25esimo della Filocontinuo sarà un’occasione per raccontare il passato e guardare avanti. In questi anni, infatti, è profondamente mutata la percezione sociale della disabilità. Si è

passati dal concetto di inserimento a quello di integrazione e all’odierna idea di inclusione sociale, che mette in grande evidenza l’autodeterminazione della persona con disabilità.

CEA PESCANTINA. Guido Bianchi, 20 anni dalla scomparsa Il 12 ottobre scorso è stato ricordato il 20° anniversario della scomparsa di Guido Bianchi, fondatore del Cea di Pescantina (Centro di educazione artistica, ndr.), morto nel 1994. La sua eredità è stata raccolta dall’attuale direttore Luciano Brutti. Questa scuola d’arte, che fu la prima della scuola veronese, vide la luce a Verona nel 1958. Nel 1977 fu aperto il Cea di Pescantina e in seguito anche quello di Villafranca. «In questi vent’anni – racconta Brutti - abbiamo cercato di mantenerci fedeli allo spirito del fondatore, in un servizio puntuale e appassionato all’arte, cui si accostano ogni anno molti ragazzi. La nostra attività culmina nei saggi annuali e in altri appuntamenti, dove i nostri ragazzi misurano le loro capacità. Abbiamo avuto molte soddisfazioni». Guido Bianchi era nato il 4 giugno 1912 a Coccolia di Ravenna ed è stato uno degli interpreti più genuini della musica popolare della Romagna. Approdato a Pescantina nel 1944, lavorò come maestro elementare e poi come direttore didattico. Ideò nel 1957 e fondò nel 1958 il Centro di Educazione Artistica di Verona e nel 1977 Guido Bianchi volle che anche Pescantina avesse il suo Cea, che dopo la sua morte gli fu intitolato. L’idea della fondazione del Cea nacque durante la preparazione della tesi di laurea. Studiando i sistemi educativi di tutti i paesi del mondo, Guido Bianchi scopri la scuola '110' di Mosca. Era una scuola media che aveva al mattino un curriculum di studi normale e poi al pomeriggio a questo curriculum se ne sostituiva un altro, con materie artistiche e con altri insegnanti. Il progetto venne proposto al provveditore agli studi Ugo Zannoni che diede il suo consenso a far partire quell’esperienza didattica nel 1958. Dal Cea, grazie all’intuizione di Guido Bianchi, sono passate generazioni di ragazzi che hanno potuto accostarsi alla musica e all’arte. FOTO-DENUNCIA La foto ritrae uno degli autobus della linea Atv che arriva in piazza degli Alpini a Pescantina. Questa foto è stata scattata alle ore 18.00, ma gli autobus sono sempre vuoti. Molti cittadini hanno criticato questa scelta…e pensare che l’Amministrazione ha deciso di installare un semaforo per far passare l'autobus in senso contrario in via Madonna con una spesa di 12.000 €! Manuel Fornaser

Questa deve usare le proprie risorse per essere protagonista della propria vita». Ci saranno eventi tutto l’anno. «Sarà un anno – precisa Sartori - nel quale proporremo eventi al paese e delle attività di approfondimento e formazione per soci e famiglie. Il primo di questi si terrà proprio il giorno del 25esimo compleanno, il 21 novembre prossimo, al teatro comunale Bianchi di Pescantina con una rappresentazione teatrale messa in scena dal gruppo “Gli spontanei”, persone con disabilità della cooperativa che utilizzano il teatro come mezzo espressivo». I servizi della Filocontinuo sono tutti in convenzione con l’Ulss 22 di Bussolengo.

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PESCANTINA

Vespa club: ben 160 soci Il Vespa club Pescantina è ormai un punto di riferimento per i vespisti della Valpolicella. «Ad oggi – racconta il presidente Riccardo Milani - il club conta 160 soci provenienti da Pescantina e dintorni, con svariate fasce d’età: abbiamo ragazzi di 14 anni fino a persone di 80 anni. Questo dimostra che l’amore per la Vespa non ha età. Ho da sempre avuto la passione per la Vespa poiché ritengo sia simbolo di libertà, che unisca i popoli e che possa anche raccontare anno per anno l’evoluzione del nostro Paese. La mia prima Vespa è stata una 50 L, ed è stata la prima di una serie di mezzi a me molto cari, passando da una Special a un Px, da una Primavera a un Faro basso del 1951, mio sogno nel cassetto che ho potuto realizzare con qualche sacrificio. Da qui, nel 2009, l’idea, con l’aiuto di Ivan Frigo che è vice presidente dell’associazione, di creare un club che richiamasse tutti gli appassionati delle storiche due ruote di casa Piaggio». Molte le iniziative, fin dall’anno della fondazione. «In questi anni – continua Milani -, oltre alle gite domenicali, il nostro gruppo partecipa alle iniziative proposte dai vari Vespa Club d’Italia ed Europa. Abbiamo anche cercato di aprire i nostri orizzonti per condividere la nostra passione con altri amanti della Vespa e far conoscere anche la nostra realtà. Mentre stavamo inaugurando la nostra sede nel 2011, abbiamo ricevuto visita da parte del presidente del Vespa Club Mulhouse, una città nell’Alsazia in Francia, con il quale è nato un gemellaggio che si è anno dopo anno rafforzato». Il legame con Pescantina diventa uno dei segni di riconoscimento del sodalizio. «Lo slogan che portiamo durante i nostri raduni – precisa il presidente - è “l’Amore, la passione, il club“ e per noi avere il nome Pescantina sulle fasce che mettiamo sullo scudo della nostra Vespa è motivo di vanto». La sede del Vespa club Pescantina è in Via Pretura ad Ospedaletto; le riunioni i martedì dalle 21.00. Conclude Milani: «Ci incontriamo per discutere su iniziative, gite, manifestazioni e per trascorrere una serata in compagnia di persone che condividono la stessa passione. Partecipando ad una di queste serate è facile confrontarsi con soci e discutere delle tecniche per i restauri, a livello meccanico e a livello di rigenerazione del telaio. L’ultima arrivata nel nostro club è una simpatica Ape 200, che diventerà il mezzo di appoggio per le future manifestazioni».

I soci del Vespa club Pescantina

PESCANTINA / LA DECISIONE DEL COMUNE

Palestre meno care Palestre meno care: da 5 a 3 euro l’ora. E’ questa la decisione di Giunta e Consiglio comunale di Pescantina su proposta del delegato allo sport, Simone Aliprandi. «Appena insediato – spiega il delegato -, ho incontrato le società sportive del territorio che fruiscono delle palestre comunali per avere un quadro della situazione aggiornata per poi adottare i

primi interventi e in questi incontri il denominatore comune era la difficoltà a sostenere il costo orario approvato durante il commissariamento. In accordo anche con il presidente della Nuova Polisportiva Alviano Mesaroli ho proposto di riportare il costo orario a 3 euro per le società che hanno almeno il 70% degli atleti minorenni

residenti nel comune di Pescantina. La finalità di queste nuove tariffe – continua Aliprandi - oltre a sgravare le società di alcuni costi che rendono difficile l’attività sociale che svolgono sul territorio, è quella di arrivare ad una effettiva diminuzione delle rette annuali alle famiglie dei ragazzi che praticano sport a Pescantina».

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Cronache

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Intervengono due consiglieri di minoranza

CASA DI RIPOSO

Ancora allarme per Ca’ Filissine

Animazione a tutto tondo

La situazione si fa preoccupante per Cà Filissine. Il percolato in discarica continua a salire…ma questa non è una novità. In questi giorni sono stati in molti ad intervenire in merito alla questione. Denominatore comune a tutti è la preoccupazione per un’emergenza che non può più attendere. La redazione de L’Altro Giornale è stata contattata dal Consigliere di minoranza del comune di Pescantina, Manuel Fornaser – vicesindaco durante la passata amministrazione Reggiani - e da Davide Pedrotti consigliere di minoranza della Lega Nord. «Fin dal primi giorni di insediamento come esponente della minoranza si è sempre sollecitata l'amministrazione a intervenire per ridurre e risolvere questo problema – afferma Fornaser -. Ci troviamo invece ad oggi dove constatiamo l'inattività operativa messa in atto relativamente al problema discarica. È necessario ridurre la presenza di percolato e per farlo esiste una soluzione unica: asportarlo e fare in modo che la

discarica riceva la minor quantità possibile di acqua piovana, per far sì che ci sia una riduzione anche nella formazione del liquido stesso. Ancora ad agosto il Sindaco Cadura aveva dichiarato che si sarebbe dato tre settimane di tempo per iniziare i lavori di innalzamento della barriera impermeabile per fermare una possibile fuoriuscita del percolato. Un intervento, questo, ritenuto da noi palliativo che non porta assolutamente a risolvere il problema. Anzi, crea i presupposti per vedere un innalzamento del percolato stesso nei prossimi mesi. Resta il fatto che ad oggi non è stato messo in atto nessun tipo di lavoro.

Dirò di più: in accordo con l'opposizione tutta, abbiamo dovuto sottoscrivere una mozione presentata dal consigliere Vittoria Borghetti, per chiedere all'amministrazione di formare una commissione specifica. La richiesta di formare una commissione con la partecipazione delle opposizioni si è resa necessaria perché le informazioni ricevute in questo periodo sono state scarse e lo stato dei fatti e dei lavori inesistenti è preoccupante. Asportazione del percolato prima priorità quindi. A seguire, cosa fare del progetto di bonifica attualmente depositato in Regione? Questa Amministrazione e i suoi seguaci -

L’INTERVENTO DI PEDROTTI (LEGA NORD) «L'impegno della Minoranza – interviene Davide Pedrotti -, per un chiarimento sulla situazione di degrado ambientale di Ca' Filissine e sulle prospettive future, è culminato nella richiesta alla Maggioranza di costituire una Commissione consiliare, organo da cui ci si aspetta una collaborazione trasparente ed esaustiva. Già dai primi consigli comunali l'attenzione per il problema discarica è stata, da parte de1le minoranze, puntuale e stringente. Io stesso il 25 agosto ho presentato due interrogazioni, una relativa alla gestione del percolato ed un'altra sulla captazione del biogas prodotto dalla discarica; la risposta scritta dovuta nei termini di legge entro 30 giorni, mi è giunta, per quanto riguarda il trattamento del percolato, solo negli ultimi giorni di ottobre, ovvero ampiamente oltre i termini previsti. Non so a cosa sia dovuto il ritardo nel fornire spiegazioni alla Minoranza su temi così importanti e scottanti, ma il costituire una Commissione consiliare ad hoc ci sembra ormai l'unico sistema per essere informati minuziosamente e puntualmente su un argomento davvero pressante per gli abitanti di Pescantina. I mesi passano e nonostante l’Amministrazione sostenga di essere fortemente impegnata sul fronte discarica mentre noi attendiamo risposte concrete che tardano ad arrivare, il percolato – conclude Pedrotti - non attende certo i tempi politici e sale sempre di più».

Manuel Fornaser

che in passato erano contrari ad ogni forma di progettazione per la bonifica, forse solo oggi si rende conto dell’inutilità delle sceneggiate di protesta tenutesi durante i Consigli comunali della passata Amministrazione, al solo scopo di screditare Sindaco e Amministratori – che ora più che mai necessita quella famigerata bonifica per arrivare a chiudere la discarica. Oggi gli stessi che protestavano, divenuti Amministrazione hanno tutti i titoli necessari per cambiare o ritirare il progetto e mi chiedo perché non l'abbiano ancora fatto. Aggiungo un’ultima considerazione – conclude Fornaser -: ritengo molto positivo il fatto che la Commissione di Parlamentari abbia inserito all’interno del proprio programma di visite delle discariche del Veneto anche Cà Filissine. Sono convinto che questo possa essere un elemento utile affinché il Comune di Pescantina non venga lasciato solo nella risoluzione definitiva di un problema che richiede la massima attenzione».

Alla Casa di Riposo "Immacolata di Lourdes" di Pescantina il servizio di animazione è stato caratterizzato da appuntamenti sia di carattere religioso che socializzante, a segnare la ripresa delle attività educative e di animazione dopo la breve parentesi estiva. A cominciare con la gita sul Lago di Como e la visita guidata presso la casa natale di Papa Giovanni XXIII, che ha coinvolto una ventina di anziani e altrettanti accompagnatori tra familiari e volontari, che con entusiasmo e molto impegno hanno aderito a questa iniziativa nell'anno che ha visto la beatificazione di Papa Roncalli. Senza dimenticare poi la Festa di Fine Estate, appuntamento fisso che vede la partecipazione costante oltre che indispensabile del Coro Monti Lessini e del Gruppo Alpini di Pescantina: i primi allo scopo di allietare il pomeriggio tra le note dei loro eccelsi canti, i secondi per rendere possibile la realizzazione dei deliziosi piatti da distribuire ai 150 familiari e amici che hanno preso parte alla festa. Ma non è finita qui. Le attività educative e di animazione spazieranno dai laboratori artistici (uno tra tutti quello di modellato), artigianali e di cinema, alla musicoterapia; dai gruppi di stimolazione cognitiva a quelli per il recupero fisico e motorio, senza dimenticare le "lezioni" con professori esterni e le uscite nel territorio a teatro o nei musei. Non mancheranno inoltre le feste a tema allietate da musicisti e cori, i concerti veri e propri e le esibizioni di ballo. L.C. BALCONI / GRUPPO “LA QUERCIA” Gita a Bergamo e a sotto il Monte, il paese natale di Papa Giovanni XXIII, per gli anziani del gruppo “La Quercia” di Balconi. «Siamo arrivati a Bergamo alta con la monorotaia –racconta il capogruppo, Adelino Righetti- e abbiamo potuto ammirare le bellezze storiche di questa città, a suo tempo colonizzata dalla Serenissima. E, dopo il pranzo in un ristorante tipico, abbiamo raggiunto Sotto il Monte, dopo abbiamo potuto pregare al fonte battesimale della chiesa e alla casa natale del Papa Buono». Per tutti i partecipanti, circa una cinquantina, una grande emozione.


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Novembre 2014

Cronache

PASTRENGO. La società è stata alla settimana della rianimazione cardiopolmonare

PASTRENGO - PIOVEZZANO

Croce Sanitas a “Viva 2014”

Cambi in parrocchia

Per il secondo anno consecutivo la società Croce Sanitas, che ha sede a Pastrengo e che da più di un decennio svolge il servizio di trasporto con ambulanze attrezzate, grazie al Patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Pastrengo, ha partecipato all’evento “Viva 2014”, settimana della rianimazione cardiopolmonare. Il Parlamento europeo ha invitato gli Stati Membri a istituire una settimana di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco. La campagna, che ha avuto la sua maggiore attività dal 13 al 19 ottobre scorso a livel-

lo nazionale e che è stata svolta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Senato della Repubblica Italiana, Camera dei Deputati e Presidenza del Consiglio dei Ministri, era volta ad informare le diverse fasce della popolazione italiana circa la rilevanza dell’arresto cardiaco e l’importanza di conoscere e saper eseguire le manovre che possono salvare la vita: manovre semplici, sicure, che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria specifica, è in grado di attuare. «“Pastrengo per la vita 2014: Scuola Sicura, la

vita nelle tue mani” è il progetto che ha visto impegnato lo staff al completo della società Croce Sanitas - spiega Roberto Ballerini, socio fondatore della società ed infermiere con oltre un ventennio di esperienza nel settore dell’emergenza sanitaria -. Giovedì 16 ottobre siamo stati presenti a Pastrengo nella scuola e abbiamo incontrato quasi 200 alunni con i loro insegnati, mentre sabato 18 abbiamo coinvolto tutta la cittadinanza e le associazioni sportive del territorio con un momento di informazione». Durante gli incontri lo staff

LA RASSEGNA

Gli spettacoli di mistero

di Croce Sanitas è stato affiancato anche da Massimiliano Maculan, infermiere operativo di elicottero del SUEM 118 di Verona Emergenza e da Francesco Pietropoli, medico di famiglia che esercita a Pastrengo e a Bussolengo nonché consigliere di maggioranza con delega al sociale. Il Sindaco Alberto Varolo ha aderito con entusiasmo al progetto: «Credo fortemente in queste iniziative di importanza sociale e morale» - ha dichiarato, dimostrando con i fatti l’impegno a favore di “Viva 2014”. Un appuntamento importante, il modo migliore per imparare a salvare una vita.

Doppia partenza ed un arrivo. Don Alberto Antonioli, parroco di Pastrengo dal 1995, e Don Felice Scalzotto, parroco di Piovezzano dal 1996, nel mese di settembre sono stati trasferiti all’unità pastorale di Fagnano-Roncolevà-Trevenzuolo. Al loro posto è arrivato un solo sacerdote che sarà il parroco di entrambi le parrocchie. Le comunità parrocchiali di Pastrengo e Piovezzano hanno salutato i loro parroci domenica 28 settembre con una solenne celebrazione di ringraziamento. Domenica 5 ottobre 2014 la comunità di Piovezzano e domenica 12 ottobre 2014 la comunità di Pastrengo hanno accolto nelle rispettive chiese Parrocchiali il nuovo Parroco Don Luca Freoni durante la messa solenne. Sono state due cerimonie speculari, con il saluto del Sindaco di Pastrengo, Alberto Varolo, con la consegna delle chiavi delle rispettive parrocchie, con il saluto festoso dei bambini delle scuole dell’infanzia. E davanti al sagrato delle due chiese parrocchiali il Vicario foraneo ha accolto Don Luca che è entrato in chiesa senza i paramenti sacri. Durante le celebrazioni è avvenuta l’investitura ufficiale con la lettura del decreto del vescovo, le firme sui documenti ufficiali e l’insediamento del nuovo parroco che ha presieduto le cerimonie fino al termine. Don Luca è ora parroco della chiesa parrocchiale “Esaltazione della Santa Croce” di Pastrengo e della parrocchiale “San Zeno” di Piovezzano. Don Luca Freoni è nato a Bussolengo nel 1962, è stato ordinato Sacerdote nel 1991ed ha avuto il suo primo incarico come Curato a Cavaion Veronese per 5 anni. Poi dal 1996 è stato curato a Lugagnago e dal 2000 curato nella parrocchia dello Stadio. Nel 2005 è stato nominato parroco dell'Unita Pastorale di Sant'Anna D'Alfaedo. Il nuovo assetto delle due parrocchie ha creato del malcontento tra i parrocchiani delle due comunità perché sono stati stravolti gli orari delle messe. In questi giorni il nuovo parroco Don Luca sta cercando di equilibrare la sua presenza nelle due parrocchie, sicuro che troverà collaborazione e spirito costruttivo da parte di tutti i parrocchiani. Bruno Gardin

Bruno Gardin

PRO LOCO PASTRENGO / LE NUOVE NOMINE

Collegi Revisori e Probiviri

Negli antri massicci di Porta Palio a Verona sono stati presentati gli “Spettacoli di mistero” che sono in programma fino a dicembre in molti paesi della provincia di Verona. Questa rassegna, promossa dalla Regione Veneto e organizzata con logistica e regia delle Pro loco coinvolte, ha avuto il via ufficiale sabato 25 otto-

bre in contemporanea tra tutte le 7 province venete. Dopo una breve presentazione da parte dei responsabili dei vari Consorzi Pro Loco, la cerimonia dei misteri è proseguita nelle gallerie sotterranee di Porta Palio dove alcuni soldatifiguranti della Pro Loco di Pastrengo, in una successione di scenette improvvisate,

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti:

PASTRENGO - Municipio Ortofrutta Alimentari PIOVEZZANO - Ortofrutta Mela Verde

hanno raccontato (nelle vesti di Radetzky, di Giuditta la governante e di John lo scudiero) di essere ancora lì a girovagare nelle gallerie di Porta Palio perché a suo tempo dimenticati dai commilitoni austro-ungarici in ritirata dopo la fine della guerra del 1860…«Poco male però, visto che in questi 154 anni di permanenza forzata qui sotto, abbiamo imparato l’italiano e ci siamo saziati con piattoni di gnocchi cucinati da Giuditta» - così ha riferito nella finzione scenica, il Maresciallo Conte Radetzky. La grande storia è pur fatta anche di aneddoti. Albino Monauni

Con le votazioni di domenica 26 ottobre si è sancita la nomina dei nuovi collegi Revisori e probiviri che vanno a completare la squadra Pro Loco Pastrengo rinnovata per i prossimi 4 anni. Già in giugno si era votato per il rinnovo dei nove componenti del Consiglio direttivo. «Per la Pro loco di Pastrengo è prassi consolidata – spiega il presidente Albino Monauni che le elezioni dei revisori e dei probi viri avvengano

in un momento successivo rispetto al rinnovo del consiglio direttivo. Questa procedura di votazione posticipata è stata introdotta e regolarizzata dall’ Assemblea dei soci già dodici anni fa e poi reiterata ad ogni scadenza quadriennale. In questo modo i revisori possono garantire e gestire per altri quattro mesi la continuità contabile tra un mandato e l’altro. I probiviri poi, nella loro funzione di garanti e di

LA SQUADRA COMPLETA DELLA PRO LOCO PASTRENGO 20142018: Albino Dr. Monauni Presidente Mariolina Scappini Vice presidente Michele Maccacaro Vice presidente Bruna De Agostini Segr.Contabile Paolo Bottura Consigliere Angelika Faccincani Consigliere Nicoletta Faggioni Sella Consigliere Gianni Pozzerle Consigliere Isabella Zamboni Consigliere

arbitri, trasmettono conoscenza e opportuna memoria storica dell’associazione dai consiglieri uscenti ai nuovi entranti». Il pranzo sociale di domenica 23 novembre, annuale data della Festa Pro Loco, sarà la prima occasione ufficiale per la rinnovata Pro Loco Pastrengo di mostrarsi al completo in pubblico e festeggiare come ospiti i molti volontari collaboranti alla Festa della Zucca.

Revisori dei conti: Luigi Modena Emiliana Campagnari Fiorenza Zorzi Probi viri: Giovanna Mazzurana Marcello Sartori Alì Amagour


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Cronache

Novembre 2014 SOMMACAMPAGNA. Padre Adriano Sella protagonista al Festival con testimonianze

CUSTOZA

Nuovi Stili di Vita: un futuro migliore

Tamburino Sardo Ricordi di 60 anni

Servizi di

Claudio Gasparini La custodia del creato è l’obiettivo della rete interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita cui aderisce anche la Diocesi di Verona. Al Festival sull’argomento organizzato a Sommacampagna dal coordinamento degli enti socio-assistenziali della Vicaria di Villafranca-Valeggio nel settembre scorso ha partecipato anche Padre Adriano Sella che, dopo essere stato missionario in Amazzonia come coordinatore di Giustizia e Pace, da 11 anni vive e lavora in Italia nella promozione di Nuovi Stili di Vita. Inserito nella Diocesi di Padova coordina la commissione per il tema e la pastorale sociale del lavoro. E’ direttore nazionale delle Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita che conta 75 diocesi a livello nazionale. «Raccontare il bene che non fa notizia ma contagia più del male, è uno dei nostri punti fondamentali – ha sottolineato -. Cresce la coscienza che non possiamo più fermarci all’assistenzialismo. Siamo abituati a curare, non a prevenire. Dobbiamo invece prevenire cambiando i nostri stili di vita; quelli che abbiamo sono vecchi e hanno un impatto ambientale e umano impressionanti. Dobbiamo rendere possibile il cambiamento nel quotidiano dove tutti noi possiamo fare tantissimo». Parlando d’alimentazione, ha rilevato come ogni anno buttiamo il controvalore di miliardi di cibo sufficienti a nutrire quattro volte il miliardo d’affamati nel mondo. «Solo in Italia le sta-

tistiche evidenziano – sottolinea – che sprechiamo 180 chili a testa. Il 39% dall’industria alimentare, il 20% dalla ristorazione, il rimanente 41% nelle nostre case, nella vita domestica. Anche mangiare troppa carne vuol dire creare un impatto ambientale fortissimo con un consumo d’acqua incredibile. Per produrre un chilo di carne bovina servono 15.400 litri d’acqua, per il pollo ne bastano 4.300, per il mais 3.400, per il riso 2.500. Per quanto concerne l’acqua è fondamentale imparare ad avere un approccio diverso nelle

Padre Adriano Sella

quattro dimensioni, il rapporto con le cose, con le persone, il mondo dell’economia,

l’ambiente». E ancora: «Per uscire dalla crisi basta aumentare i consumi, ci dicono: non è questa la strada. Dobbiamo ripensare a nuovi indicatori di benessere. Ci hanno messo in testa il Pil. Dico, quale crescita vogliamo, solo d’oggetti? Un popolo sta bene quando ha salute, quando ha intorno un ambiente sano. Viviamo in una povertà relazionale a partire dalle pareti domestiche. Dialoghiamo di più e quando siamo a tavola spegniamo la tivù, il cibo è un momento conviviale, di condivisione, di relazione».

SOMMACAMPAGNA. Applausi al coro “La Parete”

Gradita e applaudita da ospiti e familiari l’esibizione del coro “La Parete” alla G.A. Campostrini di Sommacampagna l’11 ottobre scorso. Amicizia, musica, solidarietà sono gli ingredienti del gruppo, fondato nel 1971, che mette in Coro La Parete campo il folclore, la storia, la montagna. Attività canora ma anche sociale promovendo iniziative di solidarietà per gli emarginati e, assieme ad altri gruppi dell’Associazione Santa Lucia di Verona, a sostegno del Centro Ragazzi ciechi in Togo. «Cantavo già in un altro coro poi ho conosciuto questo – fa presente il presidente Danilo Storchi – dove ho fatto il cassiere, il segretario e poi investito di questo onore/onere. Siamo un gruppo di trentadue persone ed abbiamo vissuto diverse esperienze non solo in Italia, a Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Siracusa ma anche all’estero Francia, Polonia, Monaco, Austria, l’anno scorso Innsbruk e Brasile, uscita gratificante ma molto impegnativa avendo toccato tre stati, sette città e percorso quattromila chilometri, ospiti delle famiglie dell’associazione Veronesi nel Mondo che collabora con noi. Siamo volontari, ci auto gestiamo. Per le nostre esibizioni non chiediamo nulla». Il gruppo corale è stato creato dal maestro Sergio Mazzi che lo ha diretto fino al 1994. Per problemi familiari lo ha dovuto lasciare per diciotto anni al collega Claudio Bernardi per riprenderne la guida tre anni or sono. «Con grande gioia – rileva – sono entrate nuove persone anche di Sommacampagna. Stiamo puntando a diventare sempre più proficui nel canto, migliorando in continuazione, grazie anche alle due prove settimanali che ci consentono di affiatarci sempre più. Un gruppo “gasatissimo”, i coristi sono coscienti che il canto è una sorta di terapia per se stessi e per gli altri. Con il canto si ringiovanisce. Proponiamo tantissimi brani che spaziano dal repertorio religioso, al popolare, alla montagna, al tradizionale. Dopo le nostre esibizioni abbiamo una maestro che suona la chitarra e sa coinvolgere i presenti».

La famiglia Predomo ha aperto le porte per la celebrazione del sessantesimo anniversario della posa della lapide del Tamburino Sardo alla casa di Monte Torre tenutasi domenica 26 ottobre a Custoza offrendo pane e salame e ottimo vino bianco dell’azienda di Roberto a fine cerimonia. L’evento è stato proposto dall’associazione culturale Créa alla quale ha rilevato il presidente Stefano Adami: «Interessa celebrare le date senza retorica. L’abbiamo appreso dal centro anziani che ce l’ha segnalato. Ci sembrava importante ricordare questo anniversario non solo per la comunità locale ma anche per il circondario. Le tantissime persone presenti, almeno duecento, lo testimoniano. Una iniziativa semplice ma significativa, organizzata per ricordare questo episodio già pubblicato dalla Domenica del Corriere nel luglio del ’54 con una illustrazione del noto disegnatore Walter Molino. Abbiamo distribuito delle stampe della pagina rilevando sul retro come anche i grandi giornali a volte fallano avendo citato la battaglia del 1866 quan-

do in realtà l’episodio è relativo alla battaglia del 1848». La storia del tamburino fu resa celebre dal racconto del libro Cuore di Edmondo De Amicis che il maestro Perboni fece ai suoi alunni. Dopo la passeggiata partita davanti alla chiesa di Custoza fino alla meta, Otello Bellamoli e Rasia Saletti nelle battute finali, in rappresentanza della scuola primaria, tanti gli studenti presenti, ha interpretato il toccante racconto, rendendolo vivo, coinvolgente, sembrava di rivivere, in diretta, la vicenda del tamburino. «Bella pagina di storia – ha commentato il narratore – purtroppo ci si dimentica del passato, la storia dovrebbe insegnare se si riesce a studiare e percepirla. La storia insegna, perché tante cose sono già successe e purtroppo tanti sbagli vengono rifatti nello stesso, identico modo». Per Carlo Saletti, direttore artistico del simposio, «è stata una maniera interessante per coinvolgere bambini, genitori, adulti, sui luoghi storici, per raccontare la storia in maniera viva. Le lapidi sono pagine di storia presenti nell’attualità».

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: CASELLE - Bar alla Chiesa, Market Petaio SOMMACAMPAGNA - Municipio, Funghi Merlini, Panificio F.lli Falchetti, Parrucchiere, Farmacia Comunale, ASL Guardia Medica, Circolo Ricreativo Anziani, Farmacia Donato CUSTOZA - Centro Sociale SONA - Municipio, Farmacia Comunale LUGAGNANO - Unicredit, Centro Vesalius PALAZZOLO - Spaccio Manzati, Panificio Tacconi S.GIORGIO IN SALICE - Alim. Panificio Oliosi, Perbacco Caffe

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Cronache

Novembre 2014

SONA / IL LIBRO

L’IPOTESI. Il Comune veronese e la cittadina francesce parlano per stringere amicizia

Sona-Soyaux: gemellaggio? Prende il nome di Soyaux la cittadina francese con la quale l’Amministrazione comunale di Sona sta vagliando la possibilità di allargare i rapporti di gemellaggio. L’orizzonte culturale di Sona, già gemellata con la cittadina tedesca di Weiler am See bei Bingen e la città di Wadovice in Polonia, si starebbe quindi allargando: sabato 18 ottobre un gruppo di cittadini francesi composto dal vicesindaco, dai presidenti dell’Associazione gemellaggi e dell’Associazione amicale italo-francese di Soyaux si sono recati in visita a Sona per vagliare assieme al sindaco Gianluigi

Antonella Dal Forno

Mazzi, alla Giunta e ai Consiglieri comunali le condizioni

per costruire un rapporto di gemellaggio con questa cittadina francese della regione della Poitou-Charentes. «Da tempo un cittadino di Sona che conosce bene questa zona della Francia premeva affinchè l’Amministrazione di Sona e quella di Soyaux prendessero in considerazione l’ipotesi di un gemellaggio – afferma Antonella Dal Forno, assessore al Turismo -. Finalmente il momento è giunto! La delegazione francese è stata accolta in Sala civica dallo Tzigano in persona che ha destato la curiosità dei cittadini d’oltralpe ai quali è stata spiegata la storia e la figura della nostra maschera.

Durante l’incontro, si è discusso degli elementi, dei valori e delle prospettive, che accomunano o che particolareggiano ciascuna delle due comunità e sui quali costruire progetti di cooperazione e scambio. Il confronto è stato intenso e costruttivo e ha portato alla sottoscrizione di una lettera di intenti quale premessa per la costituzione di un vero e proprio rapporto di gemellaggio futuro. Siamo convinti – conclude l’assessore - che il dialogo, la collaborazione, la progettualità con queste tre città gemellate possa arricchire la nostra comunità e portare a risvolti positivi in molti ambiti».

IL SERVIZIO WEB. Comunicazione più efficace con “#SonaInComune” Sona in un Tweet. E’ nato #SonaInComune, il nuovo servizio web che consente a qualsiasi cittadino di comunicare i guasti e i disservizi presenti nel territorio comunale agli uffici preposti. «Il territorio di Sona – afferma il sindaco Gianluigi Mazzi - è ampio e certamente saranno tantissime le possibili segnalazioni che si riceveranno. Sta a noi amministratori avvicinare i cittadini alla cosa pubblica, mettendosi in gioco e mettendoci la faccia anche quando si tratta di guasti o disservizi». Come funziona? Ci si collega al sito www.comune.sona.vr.it e si clicca sulla voce “comunicare con la P.A.”. Tra le tante voci, si sceglie “segnalazione guasti” e si inseriscono i dati richiesti. Particolarmente da apprezzare la lunga elencazione dei luoghi al fine di consentire la maggior precisione possibile.

La Grande Guerra nella storia locale In occasione delle celebrazioni del 4 novembre è stato pubblicato il libro “La Grande Guerra nel Comune di Sona”, voluto dall’Amministrazione Comunale. L’opera racconta il tragico conflitto dalla prospettiva del Comune, con nomi, dati, episodi, vicende e foto spesso inedite. «Le edizioni “I Quaderni della nostra storia” sono pubblicazioni annuali con tematiche diverse ma un comune denominatore: la nostra storia, il nostro territorio, la nostra gente – afferma il sindaco di Sona, Gianluigi Mazzi -. I nostri sono paesi “anziani” e hanno un loro trascorso, hanno una storia, hanno tante cose da raccontare, da ascoltare, da fotografare, da scrivere…Il Gruppo di Ricerca per lo Studio della Storia Locale è stato creato alcuni mesi fa con un proprio ruolo e una propria identità e avrà un importante compito: scrivere ciò che i nostri luoghi, da sempre, raccontano. Non è lavoro facile: i documenti ci sono ma nessuno li ha mai raccolti e catalogati. Cinque, e forse più, saranno le pubblicazioni che andremo a realizzare. Si inizia con questo volume dedicato alla Prima Guerra Mondiale. Ringrazio di cuore i collaboratori, i nostri “storici locali DOC”, per il loro lavoro di puro volontariato, fatto per fissare, con i loro scritti, ciò che la storia ci ha consegnato fino ad oggi». “La Grande Guerra nel Comune di Sona” verrà regalato a tutti i concittadini che ne vorranno copia e sarà disponibile presso i seguenti punti del territorio: Biblioteca Comunale di Sona, Ufficio Anagrafe di Lugagnano, Gruppi Alpini presso le Baite di Lugagnano, San Giorgio in Salici, Sona, Palazzolo.

L’ASSOCIAZIONE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Avviso Pubblico, c’è Povegliano

Domenica 23 novembre ci sarà un pranzo speciale il cui ricavato sarà devoluto a favore della ricerca sulla fibrosi cistica. Si tratta di un’occasione speciale perché la giornata sarà dedicata ad Alice Belloni venuta a mancare il 2 ottobre scorso dopo il trapianto ai polmoni. Alice era malata di fibrosi cistica e di lei si potrebbero dire mille cose, far tornare alla mente mille ricordi, ma guardando la sua foto e il suo sorriso ogni parola diventa inutile. Lei era così: solare, sempre battagliera e speranzosa, incitava gli altri. E tutti i suoi amici la ricorderanno anche con questo pranzo… Patrizia

L’associazione Avviso Pubblico conta oltre 260 soci a livello nazionale tra cui il comune di Povegliano Veronese. Il sindaco Anna Maria Bigon si è recata a Roma il 25 scorso con l’assessore al sociale Laura Peretti per partecipare al seminario “Enti locali e buone prassi per la buona politica” organizzato in Campidoglio all’interno della manifestazione Contromafie” Il sodalizio impegna in prima persona il sindaco e tutta l’amministrazione. «Aderiamo con convinzione all’associazione che è nata nel 1996 – evidenzia il Sindaco – con l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e sui territori da essi governati». Oltre a numerosi sindaci e delegati erano presenti ed hanno partecipato ai lavori il Presidente della Commissione Parlamentare antimafia

Rosy Bindi ed il Ministro delle Regioni e dei Comuni Maria Carmela Lanzetta. A Roma il sindaco Anna Maria Bigon ha portato l’esperienza del suo comune, «ed ho chiesto il cambio della normativa sugli appalti». Illustra l’assessore Peretti «si è parlato della mafia moderna, con i colletti bianchi, che non è più quella di un tempo; adesso s’inserisce negli appalti, nelle amministrazioni e si fa anche fatica a capire. Molti degli appartenenti sono preparati, occupano spesso, è stato sottolineato, dei ruoli importanti nelle diverse realtà del Paese. Dobbiamo inoltre tener conto della difficile congiuntura economica che stiamo vivendo per cui alcune persone invece che far niente accettano di collaborare in cambio di omertà. Una crisi grave, spero che il governo faccia di tutto per cercare di risolverla». Con l’occasione è stata presentata la Carta di Avviso Pubblico che ha rivisitato ed

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti:

POVEGLIANO - Municipio - Gruppo Alpini - distr. IES MOZZECANE - Municipio S.ZENO DI MOZZECANE - Edicola Tabacchi

aggiornato la Carta di Pisa, presentata dall’associazione due anni fa, prima dell’entrata in vigore di alcune leggi antimafia e anticorruzione. «La Carta - sottolinea il sindaco Bigon – indica negli articoli che la compongono come un buon amministratore può declinare nella quotidianità quelle che dovrebbero essere le normali e logiche regole di comportamento, di trasparenza, etica, imparzialità». C.G.

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POVEGLIANO

Marcia della Pace, studenti in prima fila Importante e significativa novità quest’anno a Povegliano Veronese nell’ambito delle celebrazioni dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del IV Novembre dove è stata inserita la Marcia della Pace con il coinvolgimento degli studenti che hanno intonato delle canzoni celebrative. L’idea è nata dalla partecipazione del sindaco Anna Maria Bigon e dell’assessore all’istruzione e sociale Laura Peretti al meeting nazionale per studenti, insegnanti, scuole ed enti locali, per la pace, la fraternità ed il dialogo tra i popoli tenutosi ad Assisi a metà aprile di quest’anno cui parteciparono relatori di fama nazionale ed internazionale. «All’ epoca abbiamo approvato come amministrazione una delibera per l’adesione al progetto – spiega l’assessore Peretti – portata in Senato per la successiva trasmissione a Ginevra affinché questi diritti vengano inseriti nella costituzione dell’Onu. Siamo stati tra i primi cento comuni a presentarla e ci sentiamo onorati». La Marcia della Pace (quest’anno svoltasi il 19 ottobre, n.d.r.) segue il percorso che va da Perugia ad Assisi. «Sarebbe bello portare i ragazzi più grandi delle scuole – commenta

l’assessore Peretti - ma impegnativo. Da qui l’idea di organizzarla nel nostro paese con il coinvolgimento degli studenti, abbinandola all’importante momento celebrativo del quattro novembre, tradizionalmente festeggiato. Abbiamo dotato le tre scuole di altrettante bandiere della pace con i colori dell’arcobaleno». Sono partiti per primi i ragazzi della scuola media per accogliere i bambini delle elementari e successivamente i piccoli della scuola dell’infanzia per congiungersi in piazza alle associazioni d’arma e combattentistiche per il momento celebrativo. «Una cerimonia semplice ma molto significativa – sottolinea Peretti . E’ un messaggio di pace e fraternità anche per i diritti dell’infanzia che vanno salvaguardati». Per il sindaco Anna Maria Bigon «il messaggio della pace è fondamentale unitamente all’affermazione dei diritti umani, valore insostituibile in ambito internazionale. Nell’incontro di Assisi abbiamo proposto al Ministero l’attivazione dell’insegnamento di educazione civica nelle scuole. Auspico nel buon esito della proposta». C.G


Cronache

Novembe 2014

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VILLAFRANCA. Gli interventi, ormai, erano quanto mai urgenti e necessari

POVEGLIANO/LA PUBBLICAZIONE

Chiesa di S. Rocco Affreschi restaurati

Le riflessioni di Annibale

Servizi di

Claudio Gasparini L’intervento sugli affreschi cinquecenteschi all’interno dell’oratorio di San Rocco a Villafranca di Verona era quanto mai urgente. L’umidità, le infiltrazioni dal tetto ed il microclima ne avevano compromesso la salute. Il restauro autorizzato dalla sovrintendenza ai Beni storici artistici sotto la supervisione di Luca Fabbri è stato seguito da Alfredo Bottacini delegato dalla Fondazione Compagnia Aurora di Villlafranca, che ha promosso e finanziato l’intero progetto culturale. Il presidente Giancarlo Bellesini ha rilevato: «siamo felici di contribuire al mantenimento del patrimonio culturale del nostro comune. La nostra forza viene dai villafranchesi che ogni anno rispondono bene alla nostra proposta teatrale della Rivista e vogliamo reinvestire quello che ricaviamo». Il parroco Mons. Giampietro Fasani plau-

dendo ad iniziative come queste ha rilevato come «in Italia l’80% delle opere d’arte siano di soggetti religiosi ed è fatica pensare alla loro conservazione. Nella nostra realtà dovremo fare interventi urgenti alla Disciplina. Le attenzioni culturali religiose danno la dimensione della sensibilità che i nostri predecessori hanno avuto. Molti sono di origine devozionale come San Rocco, legata alla peste; ovunque vi sono capitelli noi abbiamo la fortuna di avere una chiesa. Inoltre,

ERRATA CORRIGE A pagina 16 dell’edizione di Ottobre Mensile della Provincia all’articolo “Premio Arte Villafranca” è stata abbinata la fotografia di Franco Predomo e Luciano Piona, rispettivamente presidente dell’associazione Ristoratori del Custoza e Presidente del Consorzio Tutela Vini Custoza. L’immagine doveva essere abbinata all’articolo di pagina 14 relativo al 6° Gran Galà del Custoza. LA REDAZIONE

attraverso l’arte, impariamo a mantenere viva la dimensione artistica. Il fatto che un’associazione artistico-culturale si sia interessata è bellissimo. La cultura è il fondamento del futuro». La competenza e meticolosità della restauratrice Eleonora Cigognetti ha permesso di salvare e recuperare gli affreschi che oggi si possono ammirare in tutto il loro splendore. Con il restauro è stata scoperta un’importante iscrizione, sempre sfuggita agli occhi e ai

tecnici dell’arte, che si trova nella fascia inferiore al riquadro della “Fuga in Egitto” . Identificata e rilevata dalla restauratrice durante le operazioni di pulitura è stata studiata con ricerche d’archivio dallo storico Luca Dossi, permettendo di risalire al committente dell’affresco, tal Matteo Crescimbeni del fu Bartolomeo, che visse intorno alla metà del cinquecento, datato 14 giugno nell’anno del Signore, l’anno non si sa. Restaurata con l’occasione anche la scultura lignea della Madonna in Trono con Bambino, scultura in legno policromo di fattura molto pregevole, ha evidenziato la restauratrice Cigognetti, che rappresenta la Vergine con le mani giunte, seduta su un trono, con lo sguardo rivolto verso il Bambino, deposto sulle sue ginocchia. «La scultura di artista ignoto – spiega – è stata realizzata nel XV secolo. Il Bambino originale è stato rubato in passato ed è stato sostituito negli anni ’80».

CAMPANE A POVEGLIANO Domenica 16 novembre si terrà a Povegliano Veronese la gara campanaria “3° Trofeo Giuseppe Ceriani”, concorso per suonatori a sistema veronese. La gara si svolgerà sul campanile della Parrocchiale di Povegliano Veronese, dotato di sei campane tra le più rinomate della provincia per suono e struttura. Le squadre in gara saranno Sommacampagna, Villafranca Padovana, Rosaro, La Torre e Mizzole-Montorio. Il trofeo vuole ricordare Giuseppe Ceriani, per oltre cinquant’anni maestro campanaro di Povegliano V.se. La gara avrà inizio alle 15 e si concluderà alle 18 circa. Presso il Circolo NOI sarà possibile vedere le squadre in azione.

NOTIZIE IN BREVE GENITORI A CONFRONTO. Proseguono gli incontri proposti dall’Associazione “Genitori a Confronto”. I laboratori con pedagogisti esperti, rivolti ai genitori con figli preadolescenti, adolescenti e a tutti gli educatori che hanno a che fare con ragazzi di questa età, sono programmati per il 18 e 25 novembre presso la Scuola Media di Dossobuono con inizio alle ore 20.45 ed avranno per tema Affettivitàsessualità, Dire si dire no, Basta un click, Comunicazione nella coppia. Filo conduttore, l’ingresso nell’adolescenza, accettare la trasformazione-accogliere la differenza. GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE. Nei giorni del 15 e 16 Novembre si svolgerà in tutte le piazze d’Italia e anche a Villafranca la Giornata Mondiale del Diabete. Lunedì 17 è prevista una conferenza pubblica sul tema con screening di glicemia gratuito presso la sala polifunzionale del circolo Auser in via Rinaldo.

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: VILLAFRANCA - Municipio, Lavanderia Launtry, Circolo Auser, Banca piazza 4 Novembre , Banca Popolare, - Bar Via Ospedale ALPO - Don Marco ROSEGAFERRO - Barcollo QUADERNI - Poste DOSSOBUONO - Eurospin, Sede Auser, Distr. Agip, Studio dentistico don Bosco

Pochi mesi fa consegnò la tesi di laurea alla Biblioteca Comunale di Povegliano Veronese. E’ tornato nel comune in cui si sente un po’ di casa sabato 25 ottobre per presentare il suo libro “Allora non si capiva che cosa volesse dire vita”, riflessioni, lettere, vicende del Fante Annibale Zanon Medaglia d’Oro al Merito Militare, partito per la Campagna di Russia e non più tornato. E’ il giovane Matteo Mirandola di Cerea laureato in Filologia Moderna. Presenti nella gremita aula magna della scuola media di Povegliano anche il dirigente scolastico Anna Capasso, il vicesindaco Gianfranco Milanese, per i Fanti il presidente della sezione locale, Mario Donisi, Flavio Bellini presidente provinciale, il Generale, consigliere comunale, Luciano Bresaola, i relatori Silvano Lugoboni del centro studi dell’Associazione Nazionale Alpini e lo storico Giuliano Fiorio, Matilde Bresciani presidente del Comitato Biblioteca Povegliano, Gaetano Zanotto coordinatore del Gruppo Giovani Povegliano e aiuto esecutore del libro presentato. «Ero qui a Povegliano un anno e mezzo fa per fare una ricerca sul Conte Balladoro, sulle tradizioni popolari – racconta Matteo -. Sentivo però che era di altro di cui volevo parlare. Gaetano Zanotto mi mostra delle lettere di Annibale ed immediatamente sono attirato da quest’argomento. Chiamo il mio relatore, Emilio Franzina, comuni-

candogli di aver avuto “un incontro”, una sorta di illuminazione e la mia volontà, assecondata, di cambiare l’argomento della tesi. Da qui è partito tutto. E’ come mi fossi imbarcato sul treno partito da Verona percorrendo il viaggio assieme ad Annibale attraverso le sue lettere, i suoi spostamenti. Viveva un momento tragico, terribile, però dalle sue lettere sembrava fosse a casa. Parlava dei suoi familiari, s’interessava del quotidiano, del papà, del nonno, del fidanzamento della sorella. In una lettera del ’41 si rileva che, mentre i commilitoni stavano preparando il rancio, lui fosse andato, da solo, in una foresta della steppa a osservare la natura, a vedere la neve. Proprio la neve mi ha attirato, perché semplice, poetica e si posa su tutti noi…La neve può essere candida, poetica, gioiosa, partecipe alle tue dolci emozioni, vita, ma può essere anche rosso sangue, torbida, indifferente, spietata, lenta come sabbie mobili, una tomba…Annibale è una stella, che giace, serena, sotto i raggi caldi del sole della storia». Nella presentazione del libro il sindaco di Povegliano Anna Marita Bigon rileva, riferendosi a Zanon, come “leggendo le lettere raccolte in questa pubblicazione, siamo indotti a riflettere sulla sua vita e dedizione, sul senso del dovere, sul valore dell’amicizia, della fratellanza, della generosità e su cosa sia veramente la sofferenza».


Novembre 2014

Rubriche

ultura C LETTO

PER VOI

Lars Kepler, L’uomo della sabbia, Tea 2014, 524 p., 13,00€

In una Stoccolma ricoperta interamente dalla neve, nel cuore della notte, un ragazzo cammina lungo i binari di un ponte ferroviario in direzione del centro. Perde sangue ed è in stato di shock: si chiama Mikael. Alla polizia risulta scomparso da dodici anni e da sette è stato dichiarato ufficialmente morto. All’epoca dei fatti, dopo infruttuose e lunghe ricerche, tutti hanno preferito credere che Mikael fosse annegato insieme alla sorellina Felicia, scomparsa lo stesso giorno. Tutti tranne il commissario Joona Linna. Lui ha sempre pensato che i fratelli fossero due delle numerose vittime del più spietato killer svedese, Jurek Walter, l’uomo che lui stesso aveva catturato anni prima. Detenuto in una unità di massima sicurezza di un ospedale psichiatrico, Jurek non può parlare con nessuno e, costantemente, è sedato ma niente riesce a domarlo. Ora, con il ritorno improvviso e inaspettato di Mikael, tutto cambia: nessuno dei numerosi casi riferiti al killer, può dirsi chiuso. Anche Felicia potrebbe essere ancora viva. L’unico che conosce la verità è Jurek, ma avvicinarlo potrebbe essere un rischio mortale. L’uomo della sabbia è un thriller adrenalinico di Lars Kepler del quale abbiamo già presentato in questa rubrica L’ipnotista. I capitoli brevi e il ritmo incalzante spingono il lettore a continuare fino all’ultima frase dell’ultima pagina con il fiato sospeso. L’uomo della sabbia, che richiama l’Uomo nero o Barbablù delle nostre nonne, è anche il titolo di un racconto tipicamente romantico di Ernest Hoffmann del 1815, inserito nella raccolta “Notturni” che affronta il tema dell’ambiguità. Il protagonista Nathanael, all’inizio del racconto, ricorda come la madre fosse solita convincere lui e i suoi fratelli ad andare a letto ricorrendo alla minaccia della venuta dell’uomo della sabbia, un mostro che avrebbe cavato gli occhi ai bambini che si rifiutavano di dormire (immagine ripresa anche nel thriller di Lars Kepler) e che li avrebbe dati in pasto ai suoi figli, creature dotate di becchi ricurvi come quelli dei gufi. La storia ha ispirato “I racconti di Hoffmann” musicati da Jacques Offenbac e il balletto “Coppelia” di Léo Delibes.

oesie P

20 16

a cura di Lino Venturini

Il Mese

IL PUNTO

Novembre, dal latino novem, è il nono mese secondo il calendario romano e l’undicesimo secondo il calendario gregoriano. E’ anche l’ultimo mese dell’autunno nel nostro emisfero boreale – cioè delle terre poste a nord dell’equatore - e l’ultimo della primavera nell’emisfero australe. Nel nostro emisfero settentrionale gli oggetti in movimento sopra la superficie della Terra tendono a ruotare verso destra, in senso orario, cosa facilmente verificabile quando apriamo lo scarico della vasca da bagno o del lavandino: l’acqua entra nel tubo di scarico sempre ruotando in senso orario. Novembre conta trenta giorni e subito ci sovviene la filastrocca per ricordare tutti i giorni dei mesi dell’anno: “Trenta giorni ha novembre con aprile, giugno e settembre; di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno”. E’ caratterizzato dalla ricorrenza dei morti che un tempo portava la prima neve: “Per i morti la neve negli orti” o “ Nel giorno che ricordi la morte, la burrasca è alle porte” e da quella di San Martino: “A San Martino bevi buon vino e lascia l’acqua al mulino” o “Per San Martino castagne (nespole) e buon vino”. Tuttavia quest’anno ricordo la “Festa de le fae”, non spettacolare ma di grande interesse perché di derivazione pagana. La sua remota radice, infatti, affonda nella cultura degli Arusnati, il misterioso popolo che abitava la Valpolicella in epoca preromana. La Festa ha uno svolgimento molto semplice, secondo il folclore di un tempo. Durante la S. Messa del mattino, si tiene la benedizione del pane della festa, ricoperto di zucchero e chiamato “sponghè”. Dopo la S. Messa, gli abitanti si recano nella piazzetta, dove su un grande masso di marmo, la “piera de le fae”, campeggia un grande paiolo. Personaggi in costume cucinano e servono una minestra di fave mentre figuranti vestiti di costumi tradizionali rallegrano il momento del pasto con canti e balli tradizionali. Erano consacrate alla Grande Madre dai molti nomi, ovvero a Madre Natura che generava le creature per poi riprendersele e generarne delle nuove in un ciclo perenne di vita-morte-vita. Le fave erano un cibo collegato contemporaneamente alla morte e alla fecondità naturale. A Roma venivano mangiate nel silecernium, il pasto funebre di cui ancora oggi abbiamo una sbiadita usanza in qualche luogo composto di dolci a base di pasta di mandorle detti anche “fave dei morti”.

Sincerità non è sinonimo di verità. Non c’è automatismo tra sincerità e verità. C’è differenza tra dire quello che ci passa o che vogliamo che passi per la testa e la vera onestà intellettuale. Da quando è stato messo da parte il rispetto, il pudore e il decoro, la sincerità si presenta sfacciata. Via i tabù e avanti con l’outing. La sincerità, infatti, non comporta anche un conseguente modo di agire e la persona sincera può rimanere in tutti i suoi errori, vizi e bassezze. Si limita a dichiararli e quasi se ne fa vanto. Chi è sincero può non essere onesto e chi è onesto può anche mentire. Se confessiamo di aver rubato, siamo sinceri, ma non per questo smettiamo di essere ladri. La sincerità è spesso confusa con la spontaneità: niente inibizioni, niente freni, niente veli più o meno pietosi, ma la spontaneità, quando non è riferita a un corretto modo di comportarsi, è solamente la liberazione di un impulso, uno sfogo, quasi un’incontinenza. La franchezza brutale più che del bene, produce gravi danni al prossimo e ai rapporti umani ferendo l’altrui sensibilità. In questo senso la sincerità può essere una virtù socialmente pericolosa e difficilmente compatibile con l’amicizia e l’affetto anche se si è soliti sostenere il contrario. Inoltre, dal ’68 in poi si è identificata la sincerità con la spontaneità libertaria, liberatrice e dissacrante. Da questa pseudo - sincerità, da una parte è nato il coming out, la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale, divenendo oggetto di esibizione ciò che era coperto dall’inibizione; dall’altra è nato un nuovo codice dell’ipocrisia, il politicamente corretto, il frasario della finzione. E' il nuovo bigottismo di matrice progressista: l’uomo di colore, il diversamente abile, l’operatore ecologico, l’interruzione di gravidanza, l’eutanasia… Manipolare il linguaggio per manipolare la realtà: pratica ipocrita usata, in genere, per lavarsi la coscienza, spiaggiati su uno yacht di lusso o indossando un maglioncino di cachemire. La Natura non si lascerà manipolare impunemente e la verità non è cosa che si possa piegare a proprio piacere. Così anche questo tipo di sincerità non è una virtù regina, come si vuol far credere, né una patente di ciò che è giusto, semmai, talvolta, è solamente un modo per giustificare i propri errori e aberrazioni e in tanti casi è un atteggiamento soggettivo usato senza freni che asseconda la malvagità di una languente e amorale società occidentale.

a cura di Giancarlo Peretti

Ora che la bella stagione è finita, senza mai essere incominciata, è piacevole riviverne qualche positiva emozione attraverso la dolce poesia di Matilde, che la compose però nel lontano 2007: “In riva al mare”. Della poetessa ci è pervenuta una piccola raccolta che di volta in volta pubblicheremo. Da San Floriano ci giunge “Campana taci”, di Anna B. Ferrari, con tanta nostalgia per i tempi passati. A condensare tutto ciò che è stato ci pensa con una certa ironia F.Z., che non vuole apparire nella “Vecchiaia”. Quanti vorrebbero sfuggirla! IN RIVA AL MARE Passeggio solitaria.

Le onde si rincorrono, come a fare gara, di chi deve per prima i miei piedi bagnare.

Sulla battigia bagnata lascio le mie impronte. La brezza profuma di salsedine, scompone i miei capelli. Il bagliore del sole scalda piacevolmente la mia pelle. LA VECCHIAIA Arriva piano piano Col sacco pieno e strano, non è S.Lucia, la santa dei balocchi; questa, un po’ alla volta, ci fa sentire allocchi.

come a raggiungere una meta che non c’è. Ora giungono più voci a rompere il silenzio. Mi ravvedo. Faccio ritorno.

Una miriade di conchiglie ricamano la sabbia, con tenui icolori diversi. Il mio passo si fa veloce,

che noi abbiamo qui. Eccolo, si chiama “lato B”. Cadere allora è facile e senza danno alcuno ci vuole la fortuna che però non è di ognuno.

Il passo è corto e pesa, l’equilibrio se ne va, la testa è sempre tesa a guardar di qua e di là. Guai a cadere in terra, sempre ci rimettiamo.

E la memoria scappa. E non ci ricordiamo “chi era costui?” e intanto ci arrabbiamo.

Ma c’è un lato tosto, di dietro un po’ nascosto. E’ come un cuscinetto,

E strane sensazioni e tante pulsazioni e chi ti vuol aiutare

Soddisfatta mi sdraio, pronta per un bagno di sole. Matilde

senza tante pretese, che io volentieri mando a quel paese.

CAMPANA TACI Campana, in un tempo lieto suonavi al richiamo di devozioni… aria di festa col vestito più bello. E poi si fa sera, con malinconia suona l’ora dell’Ave Maria, tocchi l’anima e il cuore, dici che al mondo non c’è più valore, senza amore né baci e tu campana non farti sentire, taci. Anna B.Ferrari

Ma qualcosa di me è rimasto nel sacco e così io mi guardo con un certo distacco. Io rincitrullita? Ma nemmen per sogno. Ed allora scatto, rido ironizzando agli scherzi della vita: “Abbasso la vecchiaia!”. No, non sono ancora rincoglionita. F.Z.


Rubriche

Novembre 2014

“Libri di casa nostra” a cura di Gianfranco Iovino Per questo nuovo appuntamento mensile, VeronaArte si concentra su un libro scritto da Valentina Bazzani, una ragazza veronese, che attraverso il suo diario ci racconta il mondo visto in maniera un po’ diversa: da una sedia a rotelle, dove ci vive la gran parte della giornata ed ha la possibilità di assistere, raccogliere e raccontare una realtà con altri angoli di visuale che affascinano il cuore per quanto siano intensi e scritti con grande sagacia narrativa. “Quattro ruote e tacco 12” è un libro che raccoglie frammenti di vita quotidiana, attraverso le sensazioni e gli occhi della sua autrice, la giornalista veronese Gianfranco Iovino Valentina Bazzani, che racconta peripezie, aneddoti a cui assiste quotidianamente, e per i quali ci fornisce le sue riflessioni importanti sul senso della sofferenza e dell’amore verso gli altri, oltre che l’amicizia e la natura, senza lesinare anche delle note critiche nei confronti della società che la circonda, che troppo spesso la fa sentire discriminata e “diversa” da tutti gli altri per la sua difficoltà a poter correre e rincorrere, visto che si muove con una sedia a rotelle. Per invitarvi alla lettura di questo volume, riportiamo una considerazione espressa dalla stessa autrice che, più di mille parole, sa concentrare in pochi concetti il motivo reale per il quale un libro deve sapere andare oltre le stesse parole scritte, quando riesce a far riflettere tra ironia e rabbia del senso che procura il sentirsi “diversi” dalla gente comune, che esprime giudizi con troppa superficialità. «Quattro ruote e tacco 12 – la vita come possibilità è un titolo volutamente provocatorio - riferisce Bazzani – che, se da una parte rimanda alla mia situazione, dall’altra apre le porte alla femminilità prendendo come simbolo il “tacco 12”. Infatti, molto spesso, quando una donna è su una sedia a rotelle, viene definita disabile prima anche che donna. Ecco perché ho scritto questo mio diario che nasce con il desiderio di far riflettere di più e provare a far cambiare prospettiva a certe idee sbagliate che, continuamente, incontro sulla mia strada». Chi conosce Valentina di persona la descrive come una ragazza che trasmette una grande vitalità, che è la prima cosa che colpisce appena la incontri, e che deriva dal suo essere cosciente che la vita è un dono e va vissuta appieno e in ogni situazione e condizione, sfruttando al massimo i talenti messi a nostra disposizione. Un libro che non potrete far a meno di leggere ed amare. La prefazione è stata scritta dal Maestro Giovanni Allevi. QUATTRO RUOTE E TACCO 12 di Valentina Bazzani Ipertesto Edizioni di Verona pag. 226 -€ 12,90

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

ARIA DI NOVITA' IN AULA ESAMI Ci risiamo! Eccoci alle prese,come ogni tanto accade,con i cambiamenti dei sistemi per lo svolgimento degli esami di teoria. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo assistito a svariate modifiche ai quiz d'esame per le patenti A e B,fino all'ultimo restyling che ha portato ai quiz attuali, 40 domande “secche” a cui bisogna dare la risposta VERO oppure FALSO, con la possibilità di fare al massimo quattro errori per superare l'esame. Gli aspiranti conducenti dei motorini avranno a breve (dall’1 dicembre 2014) anche loro i quiz con Roberto Azzolina 30 domande (più precisamente affermazioni) alle quali dovranno rispondere con VERO o FALSO in 25 minuti e saranno accettati al massimo tre errori...con il quarto si va ancora in bicicletta ragazzi! Anche gli esami per la categoria AM (il vecchio patentino del motorino per intenderci) saranno informatizzati, cioè si svolgeranno anch'essi al computer e non più sulla scheda di carta dove c'era l'incubo di sbagliare a tracciare la “X” e vedersi annullare l'esame. Ma l'innovazione più corposa riguarderà la nuova modalità informatizzata per conseguire le patenti superiori (C,D,E) la quale non prevedrà più la vecchia interrogazione del candidato,ma un esame Alessandra Azzolina quiz,svolto sempre su computer, addirittura diverso per ciascuna categoria. Addio dunque al severo ingegnere che interroga,sperando che sia di buonumore! Ancora una volta, questa modifica, che entrerà in vigore dal 2 marzo 2015, si rende necessaria per adeguarci ai dettami europei ed anche,non da ultimo,per soddisfare l'esigenza di trasparenza ed equità nello svolgimento dell'esame. Abbiamo fatto confusione con tutte queste novità? Dovete o volete prendere una di queste patenti? Come sempre vi invitiamo a rivolgervi alla vostra autoscuola di fiducia che sicuramente saprà rispondere a tutte le vostre domande.

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Con noi al Cinema a cura di Franco Frey INTERSTELLAR (Interstellar) - Fantascienza 169 minuti U.s.a. 2014 (uscita 6 novembre) di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Matt Damon, Jessica Chastain, Wes Bentley, Casey Affleck, Michael Caine, John Lithgow, Matt Damon. Arriva sugli schermi "INTERSTELLAR" il film in 3 D dell'acclamato regista Christopher Nolan, tra i più seguiti del panorama hollywoodiano, autore visionario della Trilogia de "Il cavaliere oscuro" e "Inception", che con i suoi film ha rinnovato la cinematografia. Una pellicola grandiosa ed accattivante sui limiti che l'uomo ha sempre provato a superare, qui con una Navicella verso lo spazio infinito per rendere possibile l'impossibile…In un futuro imprecisato il nostro pianeta Terra è sconvolto da drastici cambiamenti climatici che lo stanno devastando, rendendolo invivibile. L'agricoltura non da più frutti sufficienti per garantire il futuro all'Umanità sul baratro dell'estinzione: l'unico che resiste e che è ancora in grado di crescere è il granoturco. Un gruppo di Pionieri intenzionati a scoprire pianeti inesplorati per poterlo coltivare, decidono di intraprendere uno spettacolare "viaggio interstellare" sfruttando un "whormhole" (buco nero), un tunnel appena scoperto che li condurrà fuori da ogni conoscenza scientifica a superare tutti i limiti dei viaggi spaziali finora conosciuti ed esplorare nuovi mondi finora impossibili perché durerebbero più di una vita.Viaggio che potrebbe non finire mai... L'inizio del film: un uomo su un furgone con la figlia in mezzo a immensi campi di grano che prendono fuoco, mentre una minacciosa nube di polvere appare sopra una partita di basket... La grande, drammatica avventura sta per cominciare... Una curiosità: La locandina è accompagnata da una scritta d'impatto: "La fine della terra, non sarà la nostra fine"

DIARI BESTIALI a cura di Silvia Allegri BIODIVERSITA’, UN’ANCORA DI SALVEZZA PER IL PIANETA

Quanti animali e quante piante sono scomparsi negli ultimi anni dalla Terra? Che possibilità ci sono di riparare i danni fatti, e permettere anche alle generazioni future di godere di un Pianeta ricco di vita, specie, bellezza? E’ stato presentato da poco da parte di Wwf Italia il rapporto per il 2014 Living Planet, dal sottotitolo, “Specie e spazi, gente e luoghi”. La pubblicazione, giunta alla sua decima edizione e edita ogni due anni, racconta lo stato di salute del pianeta, attraverso una fittissima serie di dati e informazioni. Ne è emersa un’analisi che fa rabbrividire: dal 1970 al 2010 le popolazioni di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili sono diminuite del 52%. In particolare, le specie di acqua dolce sono diminuite del 72%, specialmente nelle regioni tropicali dell’America Latina, quasi il doppio rispetto alla diminuzione, comunque tragica e allarmante, delle specie terrestri e marine (37%). Le cause sono molteplici: perdita e degrado di habitat naturali, bracconaggio, inquinamento, pesca incontrollata. Si calcola che, se ogni abitante del mondo avesse lo stile di vita di un cittadino europeo, servirebbero 2,6 pianeti. Senza rendercene conto, ogni giorno ciascuno di noi fa un uso sconsiderato delle risorse a disposizione, spreca energia, inquina attraverso gli scarti e i rifiuti, spesso non riciclati come si dovrebbe, e soprattutto sfrutta la natura per scopi alimentari mettendo a repentaglio la sopravvivenza di altre specie viventi, contribuendo dunque a impoverire il Pianeta e allo stesso tempo ad allargare la forbice che separa in maniera sempre più netta e pericolosa la parte ricca del mondo da quella povera o poverissima. La perdita della biodiversità è allarmante e deve far riflettere: un pianeta più povero, con meno specie animali e vegetali, rischia di andare al collasso, e rischiano di venire a mancare gli ecosistemi essenziali per la nostra vita e quella degli altri animali. Ma è vietato rassegnarsi, perché esistono delle soluzioni, a patto che ognuno sappia dare il proprio contributo. Tra le più efficaci e auspicabili il Wwf, insieme a scienziati e altre associazioni ambientaliste, indica l’aumento delle aree protette: luoghi in cui la salvaguardia dell’ambiente venga tutelata dall’uomo, per garantire la sopravvivenza di animali e piante, la diminuzione dell’inquinamento e una vita dignitosa in sintonia con la natura. Per fare questo, in molte aree del mondo sono stati avviati progetti di aiuto alle popolazioni locali. In modo che gli abitanti stessi diventino promotori della tutela dell’ambiente e della biodiversità, con ricadute positive per tutti: promuovere il rispetto per la natura e gli animali diventa un mezzo per ridurre la povertà, favorire un turismo ‘sano’, e tutelare il patrimonio faunistico e vegetale, che costituisce la grande bellezza del nostro pianeta. ERRATA Sul numero di Ottobre 2014 a pagina 26 è stata pubblicata la rubrica “Diari bestiali” a cura di Silvia Allegri. Argomento del mese era il “gatto selvatico”…purtroppo però il titolo dell’articolo “Compagni di vita, compagni di guerra” si riferiva all’articolo del mese di settembre, dedicato ai cani in guerra. La Redazione si scusa per il disguido.


Novembre 2014

MOTOCROSS UISP. Il pilota veronese vince il titolo Regionale nella categoria Mx2 esperti

Davide Reggiani campione Veneto Davide Reggiani accende il turbo. E conquista il titolo di campione regionale Uisp (Unione italiana sport per tutti). Con la sua moto va veloce, velocissimo. La sezione Esperti Mx2 è ai suoi piedi. Fa festa, il pilota del Team Events di Settimo di Pescantina, sbaraglia gli avversari e conclude la stagione 2014 da autentico protagonista. I numeri, d’altronde, sono dalla sua parte: Reggiani ha infatti totalizzato tredici vittorie su venti manches e tre secondi posti, terminando la competizione veneta in testa alla graduatoria con ben novantadue punti di vantaggio dal secondo classificato, Matteo Rosso del Venice Pro Race, e con 155 lunghezze dal terzo, Alberto Vitaliani del Veronasport. Un’abbuffata di successi (Davide, lo precisiamo ha chiuso l’annata conquistando 431 punti ed è pronto a partecipare alla categoria agonisti nel 2015) che ha permesso al giovane talento veronese di arrivare per la prima volta, davanti a tutti, nel campionato regionale. «Reggiani ha meritato la vittoria, disputando un’ottima stagione – spiega Stefano Simonato, responsabile Veneto del motocross Uisp -. Davide è un bravo ragazzo, educato e sempre corretto in pista, non mostra mai comportamenti antisportivi, ed è migliorato a dismisura negli ultimi due anni. La

Davide Reggiani “in volo”

Foto ERIK MORETTI

sua è stata una crescita strepitosa: in pista, ora, ha un passo davvero veloce». L’annata 2014 si è chiusa domenica 12 ottobre con la gara conclusiva svolta a Pincara, in provincia di Rovigo. E il numero uno regionale fa il punto della situazione, tracciando il bilancio: «La stagione è andata bene – racconta Simonato -. Abbiamo riscontrato cifre importanti a livello di partecipanti, i migliori dati della nostra storia: nelle prime corse c’erano circa 250 moto al via, e con il passare dei mesi siamo riusciti ad avere ai nastri di partenza sempre 150 moto. Un bel risultato, che ci riempie di orgoglio: le voci del paddock dicono che stiamo lavorando bene, pertanto la Uisp proverà a

Davide Reggiani

Stefano Simonato

migliorare ancora di più nel 2015. I piloti si divertono, hanno entusiasmo, e formano compagnie belle e unite anche fuori dal motocross. Inoltre, nonostante tutti vogliano vincere, c’è molta sportività: questo aspetto è fondamentale». E la «risposta» veronese? «Ottima – sottolinea Simonato -. Più o meno, la metà dei tesserati del Veneto appartengono a una società

o a un motoclub scaligero, o sono nati nel territorio di Verona. Gli obiettivi per la prossima annata? Crescere in termini di numeri e non solo. Con impegno e tanta passione. Inoltre, cercheremo di aumentare il livello di sicurezza grazie a piccoli accorgimenti: per esempio, nel 2014 abbiamo inserito il secondo medico». Matteo Sambugaro

TORNEO DOPPIO SOTTO LE STELLE-TROFEO ALI-GLORIA

Ottant’anni di tennis ed emozioni Si è concluso all’insegna del successo il Torneo doppio Sotto le Stelle – Trofeo Ali–Gloria organizzato da Tennis Caluri ’81 di VIllafranca. Giunto alla sua ottantesima edizione, il torneo sociale di tennis ha visto sfiorare il classico "clamoroso al Cibali": la storica Coppia Scandola-Bonetti è arrivata ad un soffio dalla clamorosa vittoria. Solo la coppia Dalla Bernardina- Zaccardo è riuscita ad avere la meglio e il 4 ottobre scorso sono saliti sul

podio. Gli amanti della racchetta hanno vissuto un intenso mese di settembre, seguendo questo torneo rivelatosi molto equilibrato. Diversi gli incontri avvincenti. «Due su tutti – afferma Fiorenzo Scandola, presidente della Polisportiva Caluri - quello tra CavagnaDuca contro AgostiniDeMartiis, che si sono tolti un sassolino dalla scarpa dopo essere stati battuti anni prima in una finale, e quello tra Scandola-Bonetti e Brunelli-

Toffalini. Impeccabile la conduzione del torneo da parte del giudice arbitro (FIT) Pastorello. Conclusione logica di questa manifestazione sportiva una degustazione enogastronomica alla presenza di oltre 50 persone, tra atleti e simpatizzanti. Una parola – aggiunge ancora Scandola - va spesa per Tennis Caluri ’81, la più storica e frequentata società della frazione. I 70 soci di quest'anno, per una piccola frazione, sono un fiore all'oc-

chiello che porta con orgoglio il presidente Bonetti. Società atipica – conclude Scandola - che in tutti questi anni è riuscita a creare un connubio tra sano agonismo e "festa", riuscendo, tra avvincenti incontri e qualche grigliatina, a mantenere vivo il bisogno di incontro tra giovani e meno giovani, tra atleti e simpatizzanti»…E sulla scia di tanti successi, ci si sta preparando al tradizionale pranzo sociale del 14 dicembre.

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LA SOCIETÀ. Basket e passione sono i valori del Buster Insegnare a giocare a pallacanestro in un ambiente sano dove la ricerca del risultato sia il giusto stimolo a valorizzare se stessi, il rapporto con gli altri, compagni e antagonisti e il rispetto delle regole per diventare campioni nello sport e nella vita è la mission di Buster Basket presente nel panorama cestistico veronese dal 1969. E’ nata dall’unione delle società storiche Adige 80 di Verona Santa Lucia, Povegliano Basket, Atletico Verona di Borgo Venezia, Basket 88 di Castel d’Azzano, Magica di Verona Borgo Milano ed Effe Basket, la squadra di Basket Femminile di Povegliano. La società opera nel capoluogo scaligero a Santa Lucia, Borgo Milano, Borgo Roma, Borgo Venezia e, in provincia, a Povegliano Veronese e Castel d’Azzano. Con 17 squadre schierate nei campionati CSI e sette nei campionati della Federazione Italiana Pallacentro, Buster Basket coinvolge 360 bambini da 6 a 12 anni, 180 ragazzi da 13 a 19, 50 giocatori da 20 a 50 anni, 14 istruttori minibasket, 16 allenatori, 20 dirigenti che utilizzano i sette impianti sportivi in gestione. L’organigramma vede Andrea Zamberlan presidente di Buster Basket, Sandro Bordato presidente di Buster Ability e Buster Group, Maurizio Facincani presidente di MiniBuster, Paolo Baccara presidente di Buster Cda di Castel d’Azzano, Emanuela Bazzoni responsabile Minibasket e scuola, Fabio Barba responsabile organizzativo, Cristiano Marini responsabile settore giovanile, Gabriele Zuccher direttore generale. La società, da un paio d’anni ha inserito nello staff tecnico un promettente gruppo di giovani allenatori. Da sette stagioni Mini Buster, che ha sede a Povegliano, è il centro minibasket più numeroso del Veneto. Per Maurizio Facincani «il settore giovanile è il fiore all’occhiello della società. I mini atleti, finito il percorso nei centri minibasket, approdano alla pallacanestro giovanile. Possono inoltre affinare le capacità tecniche in ottica di una futura attività seniores». Unica società del Veneto, Buster Basket fa parte da alcuni anni dell’Armani Junior Program dell’Olimpia Milano la squadra che ha vinto il maggior numero di titoli da quando si pratica il basket nel nostro paese. La prima squadra, impegnata nel campionato regionale di serie D, è espressione del movimento giovanile: «è composta da ragazzi usciti dal nostro settore giovanile – illustra Maurizio Facincani -. Ragazzi che si sono formati nelle nostre fila stanno ora giocando in campionati nazionali d’A1, B e C». www.busterbasket.it è il sito della società. Claudio Gasparini


Sport

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CANOA, KAYAK E RAFTING. Ben 1.456 appassionati hanno preso parte all’evento

Adigemarathon Numeri stellari Va in archivio con numeri stellari l’undicesima edizione dell’Adigemarathon, maratona internazionale di canoa e kayak e rafting sul fiume Adige tra Trentino e Veneto. Vincitore assoluto della manifestazione, valida quest’anno, come unica prova italiana che ha concluso le Word Series 2014 di maratona classica fluviale, è stato il K2 della Repubblica Ceca composto da Slovac-Slepica che ha fatto il vuoto, tagliando per primo il traguardo in 1 ora 51 minuti e 40 secondi. Alle spalle del K2 olimpico ceco, due equipaggi tedeschi: Knysna-Benno Berberic che ha preceduto allo sprint Burgdorf-Ermst. Primo degli italiani il K2 azzurro composto da Francesco Balsamo e Felipe Pereira (Cus Milano). Quasi mille gli uomini in acqua nel giorno degli amatori. Sabato 18 ottobre, da Borghetto di Avio sono scesi 386 agonisti e da Dolcé 83 amanti del rafting. Domenica 19 ottobre, gli amatori che hanno fatto i 20 Km da Dolcé a Pescantina, compresi i pagaiatori in piedi del Sup, sono stati 612, cui vanno

aggiunti i 375 imbarcati in oltre 30 gommoni. In totale, 1.456 persone che hanno preso contatto col fiume. Oltre 400 i volontari, con le divise delle associazioni, a fare da guardia sulle due rive. «Adigemarathon è anche la festa del volontariato, senza il cui apporto non sarebbe possibile commenta il sindaco di Pescantina, Luigi Cadura, che sabato è sceso in canoa con la fascia tricolore -. Anzi, la manifestazione costituisce una giornata in cui le associazioni del territorio trovano un coordinamento straordinario per garantirne tutte le fasi in sicurezza». All’arrivo dei partecipanti, prima di scendere in Adige, la colazione è stata servita al grande punto di ristoro organizzato dagli Alpini di Dolcé. La protezione civile di Dolcé ha smistato il traffico. I ragazzi del Canoa club Pescantina, con Vladi Panato, hanno organizzato il trasporto di borse e effetti personali verso l’arrivo. A sollevare dall’acqua gli equipaggi la Protezione civile ambientale di Verona guidata da Tommaso Conchetto. Con

loro X-Adventure di Marco Heltai e Adige Rafting. Lungo i 20 Km del percorso, altri due i punti di ristoro per i canoisti in acqua: uno a Volargne, organizzato da proloco e Gruppo alpini e un altro al Tegnente, a Pescantina, organizzato dalle tre Avis. Sul percorso

le protezioni civili di Brentino-Belluno, Rivoli veronese e la Croce Rossa del comitato di Sant’Ambrogio. All’arrivo le cucine di Erminio Panato hanno preparato tortellini, codeghin e pearà. Lino Cattabianchi

Per Bruno Panziera, presidente di Terradeiforti sport, l’ultima Adigemarathon. «Lascio l’Adigemarathon che ho fondato 11 anni fa con Alviano Mesaroli e Ettore Ivaldi – spiega Panziera - con molta commozione per i tanti amici che hanno accompagnato questa avventura. Dall’anno prossimo mi dedicherò allo sviluppo dello stadio della canoa al Chievo e lavorerò con Ettore Ivaldi per far rinascere il Canoa club Verona. Lascio in buone mani perché a raccogliere il testimone sarà Vladi Panato». Vladi Panato, 11 coppe del mondo, è attualmente il presidente del Canoa club di Pescantina ed ha già al suo attivo, da allenatore, risultati importanti come l’oro mondiale di Chiara Carbognin, seguita da una pattuglia di agguerriti giovani atleti. «Stiamo valutando come Canoa club Pescantina – ha risposto Panato - come proseguire con l’Adigemarathon. Abbiamo già pensato alla data del 2015 che sarà il 12 settembre, circa un mese prima dell’attuale data di metà ottobre. Questo per cercare di utilizzare le serate della manifestazione coinvolgendo di più il paese».

Bruno Pazienza

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

OBESITA’: QUANDO LA CHIRURGIA?

L’obesità è una condizione morbosa, che colpisce circa 6 milioni di italiani, dove l'eccesso di peso corporeo influisce negativamente sullo stato di salute. Esistono dati della letteratura scientifica, che confermano l'aumentata incidenza di gravi malattie correlate all’obesità, quali il diabete mellito di tipo II, ipertensione arteriosa, infarto miocardico, insufficienza respiratoria, tumore al pancreas, al colon ed al seno, ipercolesterolemia, vasculopatie, ictus, malattie articolari. La terapia chirurgica dell’obesità grave nasce in Italia negli anni '70, e si afferma successivamente essendo la sola metodica, in grado di mantenere nel tempo un calo ponderale. Superata la prima fase in cui si sono avvicendati svariati tipi di interventi, con successi e complicazioni variabili, si sono progressivamente affinate le tecniche, permettendo di raggiungere buoni risultati. Tutto questo, ha certamente migliorato, la spettanza di vita dei pazienti, riducendo la mortalità, i costi sociali, diretti ed indiretti, e le patologie correlate all’obesità. Per il tipo di alimentazione e lo stile di vita, stiamo inoltre assistendo, a dati emergenti dagli ambienti pediatrici, dove si indica un notevole incremento dell’obesità nella popolazione giovanile ed infantile, che quasi sempre si traduce in uno stato di obesità permanente anche in età adulta. Dovendo perdere 40-50kg, non sempre, dieta,

esercizio fisico, psicoterapia e farmaci, sono sufficienti: in tali casi è ormai assodata l'indicazione all'intervento chirurgico. Gli interventi chirurgici si distinguono tra quelli di tipo restrittivo in cui viene ridotta la capienza dello stomaco, così da ottenere un senso di sazietà introducendo una quantità inferiore di cibo; di tipo malassorbitivo riducendo l’assimilazione di grassi e zuccheri; o di tipo misto unendo la riduzione del volume dello stomaco ad un'azione metabolica. Un’altra metodica che risulta efficace per la perdita di peso in casi selezionati è l’utilizzo del pallone intragastrico, che viene posizionato nello stomaco mediante gastroscopia; è un presidio transitorio, talora in vista di un intervento definitivo per ottenere un calo ponderale sufficiente a ridurre il rischio operatorio successivo, o in soggetti adolescenti affetti da grave obesità, o quando concomitano gravi patologie da non poter proporre un intervento chirurgico. Ovviamente è fondamentale che il paziente comprenda, che all'intervento chirurgico, va sempre e comunque associato un radicale cambiamento dello stile di vita, e del regime dietetico, per esempio, se si abusa di dolci, frutta, alcoolici o bevande zuccherate, sarà vanificato l'effetto dell'intervento stesso. Fondamentali saranno i controlli periodici presso le strutture di riferimento, per monitorare l'andamento del peso e dello stile di vita, come

pure della dieta stessa, così da poter correggere, se necessario, alterazioni dell'assorbimento di vitamine e sali minerali. Presso la Casa di Cura Dr. Pederzoli da alcuni anni vengono svolte tali procedure con l'ausilio del Dr. Franco Favretti, esperto di chirurgia bariatrica. Dato il progressivo incremento della patologia, è stato aperto un servizio ambulatoriale, seguito dalla Dott.ssa Elena Fiorini, dove verranno effettuate prime visite, per valutare quali pazienti richiedano un’indicazione dietetica, e quali abbiano una indicazione all'intervento, coadiuvata, dai Colleghi dell'Endoscopia Digestiva, e dalla Nutrizionista. L'importanza della selezione dei pazienti, da candidare a questo o quel tipo di trattamento è fondamentale, dato il rischio legato alle comorbilità ed all'obesità stessa. In conclusione, l’obesità è una malattia cronica, progressiva e multifattoriale, sempre più diffusa sia nell'adulto che nel bambino; quando il cambiamento dello stile di vita e la dieta non bastano, o hanno fallito, il trattamento chirurgico risulta essere il più efficace per la perdita di peso, il suo mantenimento e la regressione o scomparsa delle patologie ad essa correlate come il diabete. Casa di Cura Polispecialistica “Dr Pederzoli” Via Monte Baldo Peschiera del Garda – (VR) pubbliredazionale


Ristrutturare casa? Alcuni consigli Ristrutturare casa è sempre un'impresa, qualsiasi sia il motivo per cui si decide di intraprendere questa strada: necessità di maggior sicurezza piuttosto che desiderio di vedere semplicemente rinnovato il proprio ambiente. In ogni

caso “vestire a nuovo” la propria casa può essere un’occasione per stravolgere spazi e arredi riscoprendo un luogo completamente nuovo…Attenzione però: la struttura di una casa nel senso più proprio del termine è quasi impossibile alte-

rarla. Si può invece intervenire con modifiche intervenendo sulle pareti interne. Queste, eccetto i pilastri e la parte impiantistica (scarichi acque bianche e nere), possono essere spostati fino alla loro totale rimozione… Gli open space sono molto gettonati ultimamente ad esempio, ma molti preferiscono, per esigenze ben precise, ricavare tanti più ambienti possibili. In genere la zona living dev'essere ampia, luminosa e riservata dall'ingresso, intervenendo, in particolare in caso di piccoli spazi, con una scelta oculata dei materiali a garanzia di un ampliamento anche visivo degli spazi. Altro capitolo sono gli arredi: se si ristruttura intervenendo pesantemente nulla o quasi può essere conservato, in alcuni casi nemmeno i serramenti (eccetto le porte che, se in buono stato, possono tornare a nuova vita magari con un cambio di colore). Quindi bisognerà provvedere alla sostituzione di tutto ciò che non può essere recuperato, primo tra

tutti il pavimento che può essere rimosso oppure semplicemente rinnovato incollando sull’esistente una nuova pavimentazione. Gettonatissimo il parquet (in listoni lunghi e larghi per le zone di rappresentanza) con particolare attenzione alla posa: a seconda di

come un parquet viene posato gli spazi si dilatano o si restringono. Terminati i lavori più “pesanti” è arrivato il momento del tocco finale: l’intonaco, dal più semplice al più elegante, da scegliere in un arcobaleno infinito di declinazioni di colore e di stili e creando

giochi di luce e sensazioni che ravvivino la casa e contribuiscano a personalizzare la propria casa…Ma l’intonaco non è l’unica possibile scelta: è possibile rivestire le pareti anche con materiali sintetici, carte da parati o con la sempre suggestiva e romantica pietra.


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Scegliere nuovi infissi: FINSTRAL dà qualità Per garantire un’adeguata scelta nell’acquisto di nuovi infissi – sia che si tratti di infissi da sostituzione o di serramenti destinati ad una costruzione nuova - è importante poter contare su aziende qualificate, con anni di esperienza. Al giorno d'oggi, la scelta di un nuovo infisso, deve soddisfare requisiti estetici, tecnici e funzionali molto rigorosi. Nelle nuove costruzioni per rispettare i criteri di Casa Clima, o di altri protocolli energetici, c’ è necessità di isolare sempre meglio le abitazioni, al fine di abbattere il dispendio energetico. Oltre ad acquistare una finestra di qualità , è però necessario effettuare della stessa un montaggio a regola d’arte. Ogni Regione, addirittura ogni Paese, utilizza in edilizia, sistemi di posa in opera, che richiedono applicazioni progettate appositamente. Il montaggio è quindi una componente molto importante nell’ equilibrio complessivo di un infisso. Una buona applicazione, eseguita da

personale specializzato con materiali di qualità, permette di mantenere per lungo tempo le prestazioni della finestra. Per questo FINSTRAL, da oltre 40 anni, si affida a posatori specializzati che gestiscono la posa. Il personale è qualificato ed in grado di installare ogni tipo di infisso e di intervenire in ogni tipo di cantiere. I numerosi posatori della FINSTRAL sono in grado di eseguire un montaggio accurato e di elevata qualità, e di gestire con competenza e abilità le eventua-

li richieste di assistenza post-vendita secondo gli standard tedeschi del marchio RAL che verifica la qualità della posa. Nel 2013 Finstral ha infatti ottenuto, prima azienda in Italia, la certificazione sulla posa in opera. Un percorso durato oltre 2 anni fatto di investimenti, formazione e realizzazione di applicazioni per cantieri sul nuovo e in sostituzione, verificati e validati dal prestigioso istituto IFT di Rosenheim (laboratorio per le verifiche sui materiali in edilizia).

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FRASE DEL MESE di Marisa Milani "Inizia sempre con un obiettivo da raggiungere"

l’Argomento

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

NORMALITA’ E PATOLOGIA - Prima parte L’uomo è il solo essere vivente capace di interrogarsi sulla qualità della propria vita, qualità le cui caratteristiche si definiscono dalla continua osservazione di se stessi e del mondo circostante. Confrontare se stesso con il resto del gruppo, cogliendone i punti in comune, rassicura l’individuo, qualsiasi sia la sua età. Gli uomini non nascono uguali né uguali sono, di volta in volta inseriti nelle maglie della “normalità” del loro tempo e a questo stato ideale tendono con impegno. Il bambino osserva la madre nel tentativo di imitarla perché ciò gli offre la possibilità di scoprire lentamente la propria identità. L’adolescente si identifica con il gruppo per scoprire la propria identità sociale: essere uguale agli

altri allevia le sue angosce, lo aiuta ad uscire dal gruppo/famiglia e ad entrare nel gruppo sociale. Ciò che preoccupa il bambino e l’adolescente è sentirsi diverso dalla maggior parte dei membri del gruppo. In natura, secondo le leggi della selezione naturale, ciò che si discosta dalle caratteristiche genetiche della specie o viene eliminato come elemento incompatibile con la vita, oppure diventa il nuovo elemento, che porta la specie all’evoluzione e spesso alla sopravvivenza della specie stessa. Per l’uomo il diverso è stato per secoli considerato ai margini del gruppo, vissuto con sospetto e paura; nascosto o eliminato, perché pericoloso, oppure non utile alla società. Il singolo individuo,

quando si percepisce diverso dal suo gruppo di riferimento, può vivere un conflitto esistenziale a volte molto profondo. Etimologicamente la norma latina è la squadra: ciò che non pende né a destra né a sinistra. Da questo significato si è passati al valore di ciò che deve essere. In questo senso ogni cultura elabora delle norme alle quali gli individui tenteranno di aderire. L’anormale, in questo caso è colui che si scosta dalle regole del proprio gruppo di appartenenza. È normale per i popoli europei mangiare il maiale, mentre è proibito per i popoli mussulmani. Questo tipo di regole e di valori si rifanno alla ricerca continua e costante che l’uomo fa, sin dall’origine della storia dell’umanità e del sin-

golo individuo, di una forma di vita che sia libera da anomalie, nella quale il singolo possa riconoscersi “uguale” agli altri e quindi “perfetto”. Dalla città di Platone alla città del sole di Campanella, i filosofi hanno cercato di combat-

tere l’anomalia, la devianza, con la proposta di città ideali ove tutto fosse regolare, uguale, perché solo l’ordine ossessivo è immutabile, mentre il disordine è il caos. Stabilire delle regole di comportamento e con la sorveglianza

BENESSERE

e la punizione, “educare” il singolo all’ordine perché aderisca al modello “normale” di quella famiglia di quella società sono stati per secoli i principio pedagogici che hanno ispirato schiere di educatori.

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

CURA DEL LIMONE

LA CURA DEI CAPELLI

a cura di Antonella Marcomini

IL NATURALE PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEL COLORE DEL CAPELLO NELL’EVOLVERSI DEL TEMPO Il colore naturale dei capelli dipende soprattutto dall’abbondanza di granuli di melanina – pigmenti coloranti della pelle e dei peli – prodotti da cellule dette melanociti – cellule che producono la melanina . La melanina è presente nei capelli sotto forma di due pigmenti: eumelanine, responsabili dei colori bruno – castano e feomelanine, responsabili dei colori biondo – rossiccio. Il diverso rapporto tra di loro, dà le altre gradazioni di colore. Il colore dei capelli è generalmente più chiaro nell’infanzia e quindi scurisce progressivamente per stabilizzarsi nella pubertà, per poi divenire bianco nella vecchiaia. In particolare il capello bianco è una conseguenza del fatto che i melanociti, ad una certa età, non producono più melanina e il capello è semplicemente privo di colore. Per chi desidera colorarsi i capelli, ma ha il timore di rovinarli o ha allergie ai prodotti chimici o semplicemente decide di volersi bene e rispettare se stesso e i capelli, partendo proprio dalla colorazione, può trovare nel salone bionaturale di Antonella le varie risposte alle molte esigenze perché utilizza prodotti coloranti estratti da speciali miscele di olii vegetali, che coprono, schiariscono, mechano i capelli, naturali e trattati. Completamente privi di sostanze nocive che oltre a colorare il capello lo nutrono e lo fortificano dandogli lucentezza, robustezza e solidità, questi prodotti agiscono nel rispetto del capello ottenendo ottimi risultati di copertura e nuance di colori brillanti e di tendenza. Un colore quindi che rispetta la salute del capello, del cliente e dell’ambiente. PROVA LA NUOVA RICOSTRUZIONE CELLULARE UN FILLER NATURALE PER I TUOI CAPELLI AD UN PREZZO ECCEZIONALE

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I mesi più freddi stanno arrivando e dobbiamo preparare il nostro corpo. Cominciate la giornata con un bicchiere di acqua tiepida, in cui spremere del limone e bevete a stomaco vuoto. Questo aiuterà il metabolismo a svegliarsi e lo aiuterà a disintossicarsi e a prevenire molte malattie. Molti ricercatori hanno condotto studi approfonditi sul potere curativo del limone, il cui acido citrico svolge un ruolo importante nel metabolismo degli organismi, ossigena il sangue, alcalinizza in modo da contrastare i radicali liberi. Gli acidi prodotti dal corpo, “sporcizia” che abbiamo creato a causa di pensieri fuorvianti, emozioni irrisolte, dieta sbagliata e che si riversa nel sangue, sono il grande nemico della salute che, tra le altre cose, fanno aumentare la temperatura del sangue e degli organi. Questo può compromettere seriamente le prestazioni dell’energia vitale, la nostra forza che stimola le difese dell’organismo. Il limone aiuta distruggere le sostanze morbose, in qualità di detergente, disinfettante, dissolvendo le impurità e promuovendo la pulizia del sangue equilibrandone il PH. Così, virus, microbi e batteri non sono più installati perché non c'è temperatura o "ambiente" adatto per loro. La concentrazione di acido ascorbico contenuto nel limone è molto alta e questo è un componente attivo di vitamina C (79mg/100ml). Qui troviamo altre sostanze come ferro, magnesio, sodio, zolfo, silicio, pectina, fosforo, iodio, di manganese, sodio, potassio, acqua, soluzione salina, calcio e vitamine A, B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B5 (niacina), K e P. Contiene inoltre acido citrico e non corrode lo stomaco come molti pensano. Al contrario distrugge l'eccesso di acido nello stomaco. Il limone è un antisettico naturale, perché uccide i germi e microbi, guarisce le ferite, regola la pressione sanguigna e le mestruazioni. Cura mal di gola, diarrea ed è ottimo per lo shock, calma il sistema nervoso, può curare peritonite, orticaria, scabbia, difterite, gas intestinali, combatte la sete e la mancanza di secrezione delle ghiandole salivari e lo stomaco. E’ utilizzato anche per il raffreddore in generale. Usa succo di limone in una tazza di acqua tiepida (non calda) la mattina a digiuno per 20 giorni come segue: Primo giorno: il succo di un limone. Secondo giorno: due limoni e così via fino ad arrivare a dieci limoni nel decimo giorno. Dall’undicesimo giorno iniziamo a diminuire di un limone al giorno fino ad arrivare con un limone il diciannovesimo giorno. Durante il processo si consiglia di mangiare frutta e verdura, fonte di fibre di cellulosa che aiuteranno il buon funzionamento dell’'intestino e di tutti gli organi emuntori. L'effetto sia per la perdita di peso che per la disintossicazione può essere più veloce se iniziate in New Moon. Quattro mesi dopo aver fatto la disintossicazione è necessario ripetere il trattamento. Buona purificazione a tutti. Namastè!




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