Dicembre 2013 Edizione

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ANNO XXVII - N.12 DICEMBRE 2013 - stampato il 05/12/2013

SAMBONIFACESE

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Bianco Natale a San Bonifacio. La manifestazione, realizzata da Rsb Club e Promo E20 e promosso da Confcommercio, Commercianti del centro storico e Comune con il contributo di Camera di commercio di Verona e il coinvolgimento di Coldiretti e Confartigianato, riscalderà il fine settimana tra il 13 e il 15 dicembre: Santa Lucia distribuirà doni ai più piccoli, mentre a rallegrare l’atmosfera ci penseranno il coinvolgente spettacolo di musica itinerante dell'ensemble dei Venetum Brass, la spettacolare esibizione degli Sbandieratori del Palio dei Dieci Comuni di Montagnana e lo "sparo" dei "Fiocchi di Natale" tra i quali si nasconderanno regali e sorprese per i fortunati che riusciranno a trovarli. Bianco Natale a San Bonifacio, inserito nel più ampio cartellone di eventi dal titolo "La magia del Natale a Verona e provincia", proseguirà nel fine settimana tra il 20 e il 22 dicembre sarà interamente dedicato ai più piccoli con l'allestimento di uno spazio giochi con trucca bimbi, trampolieri e gonfiabili e l'immancabile presenza di un pacioso Babbo Natale che porterà con sé una cassetta per raccogliere tutte le letterine a lui indirizzate. E ancora giochi di magia e di fuoco accompagnati da una nuova "nevicata" di sorprese e omaggi con i "Fiocchi di Natale".



Lettere le vostre

SAGRE

“Cambiano pelle anche le cucine” Alla Festa della Polenta di Vigasio, lo spensierato assiepamento dei commensali che si crea all’apertura degli stand gastronomici non si è verificato, grazie ad un lode-

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Numero chiuso il 05 - 12 - 2013

vole impegno di ingegneria gestionale. Del resto il chilometrico menù ideato dal Comitato della Festa, richiedeva intrinsecamente soluzioni mutuabili dal catering professionale, onde eliminare code ondivaghe agli spacci selfservice. Già il gigantismo della rassegna del riso a Isola della Scala impose sportelli specializzati per ogni ricetta culinaria. A Vigasio si è fatto un piccolo ma decisivo passo avanti assegnando numeri civici in ordine progressivo per ogni punto distributivo, fatti però corrispondere specularmene ai numerelli stampigliati sugli scontrini specifici per ogni voce del menù, acquistati alle casse. L’unica piccola osservazione è per i prezzi, tariffati un pò troppo al ribasso rispetto alla ristorazione stanziale. A Sandrigo questo annoso problema è stato risolto nella celebrazione delle “Giornate ItalonorvegesiFesta del Baccalà alla vicentina”. Il prezzo del piatto monotematico è stato fissato a 13 euro (il baccalà non è più il cibo dei poveri) per armonizzarlo a quello della ristorazione locale: 15-16 euro. Durante la kermesse avviene l’annuale incon-

tro fra i pescatori fornitori norvegesi dello stoccafisso e i ristoratori che nel vicentino si riconoscono fedeli alla ricetta del baccalà custodita gelosamente dalla Confraternita di Sandrigo. Inoltre la Pro Loco per dare maggiore fluidità allo “Struscio” non ha invitato i gestori del commercio ambulante. Tuttavia tale scelta è condivisa anche dagli organizzatori della Festa del Cavallo a Cherubine di Cerea. L’affluenza del pubblico (per fortuna) non è né tanta né poca ma motivata dal fatto di assistere sempre ad una manifestazione di livello internazionale. A margine si esibiscono anche cavallerizzi locali ma quest’anno non sono stati invitati. La pausa pranzo prevede servizio in tavola a cura del volontariato locale. Grazie a tale opzione qualche anno fa una famiglia locale pensò bene di festeggiare con amici e parenti il Battesimo del bambino alla mensa della sagra, parroco compreso, anche se un po’ contrariato perché nella domenica in questione i parrocchiani sono costretti a disertare la S.Messa perché impegnati nel volontariato alla Festa del Cavallo. Fabio Longo

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«AUGURI, BUON NATALE» di Rosanna Pancaldi

Natale. Già si sente nell’aria. I negozi e le strade sono pieni di luci e addobbi, tutto è pronto per la festa più bella dell’anno. Proprio in questi giorni, con i miei nipotini, ho ripreso in mano il “Canto di Natale” di Dickens, dove si narra del vecchio Scrooge, visitato dai fantasmi del Natale passato, presente e futuro. Un racconto bellissimo che mette in evidenza la Londra del 1843, dove regnava la povertà, lo sfruttamento minorile, l’egoismo e la cecità delle classi abbienti nei confronti di chi soffriva il freddo e la fame. Un racconto toccante e, purtroppo, tristemente attuale anche oggi. Mi sono così trovata al posto di Scrooge e ho immaginato di poter vivere quelle sensazioni; ed ora vorrei condividere con voi alcune riflessioni. Il Natale ha significato – e significa – per me: famiglia unita, amore da condividere, calore e solidarietà da offrire a chi ne ha bisogno. Ogni anno che passa però, la nostra società consumistica, fredda ed egoista tenta di rubare un po’ di magia a questa festa. Ecco allora che lo spirito del passato mi prende per mano e mi riporta a riaccendere quell’atmosfera che, forse, tra i problemi e lo stress della vita si è un po’ offuscata. E rivedo come si gioiva per le piccole cose e come si assaporava ogni particolare delle feste: la nostra Santa Lucia con piatti pieni di mandarini profumati, di “puoti” di pastafrolla, di mandorlato; e poi il Natale … meraviglioso! con il presepe grande, l’albero decorato di cose semplici, la famiglia riunita, con i bambini ansiosi di aprire quei pacchi colorati che promettevano sorprese meravigliose: tutto assumeva proporzioni uniche e indimenticabili. All’improvviso, però, arriva lo spirito del Natale presente. Mi guardo intorno e quello che vedo non mi piace: esaltazione del consumismo, insaziabile desiderio di mettersi e di mettere in mostra, ostentazione di un benessere effimero. Tutto questo in un contesto di crisi mondiale, dove tante famiglie non riescono più ad arrivare a fine mese. E mi chiedo se il dio denaro, per il quale ci affanniamo tutti i giorni, non rappresenti solo un altro modo che l’uomo ha escogitato per punirsi, per togliersi la soddisfazione di gustare l’affetto, l’amore, la generosità e la libertà, patrimonio intoccabile di ogni individuo. Il Natale lo si capisce veramente quando il rumore si placa, quando si è in compagnia delle persone amate, nella gioia di vederle vicine, ancora insieme per dirsi “Auguri, Buon Natale!”.


A tutto Gusto

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Cronache CRONACHE

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SAN BONIFACIO. Enrico Guidotto ha donato al servizio una nuova auto

BBC VICENTINO

“MammaAnna” viaggia in Clio

La cantina Collis di Lonigo ha ospitato la convention aziendale 2013 della BCC Vicentino. Il tema che ha fatto da filo conduttore è stato: “La Ricerca – Come rimanere in gioco per la ripresa”. Dopo gli interventi della prima parte dedicati ai lavori della BCC, la seconda parte ha avuto come testimonial Stefania Fochesato, presidente Città della speranza, la Fondazione che finanzia il centro di oncoematologia pediatrica di Padova e all’interno dello stesso contribuisce alla ricerca scientifica con una struttura di oltre 17.500 mq, di cui 10.000 dedicati alle attività di ricerca in grado di ospitare, a regime, circa 400 ricercatori. Interessante anche l’intervento della psicologa Patrizia Serblin, istruttore di Dinamica Mentale Base, specializzata in Dinamiche della Mente e del Comportamento. Punto saliente della sua relazione è stato il Decaloper dell’Abitante Adeguato, ovvero Sapere per Capire, Capire per Fare, Fare per Conoscere, Conoscere per Riconciliarsi, Riconciliarsi per Vivere, Vivere per Meravigliarsi, Meravigliarsi per Crescere, Crescere per Condividere, Condividere per Amare, Amare per Dare un Senso alla Vita. La dott.ssa Fochesato ha continuato dicendo che «l’obiettivo del futuro è continuare il percorso, offrendoci come punto di riferimento per la ricerca pediatrica con particolare attenzione all’oncoematologia infantile in tutta Europa. Con questa determinazione continuiamo a lavorare, confidando nel sostegno costante di tutti coloro che ci hanno accompagnato fino a qui». Durante la mattinata sono stati premiati anche i dipendenti che si spendono per il sociale facendo, a vario titolo, attività di volontariato sul territorio. A proposito della convention, così il presidente Bersan: «Dobbiamo essere orgogliosi di operare per una banca che ha un importante passato da difendere, sempre coerente con la missione e gli originari principi della banca fondata 118 anni fa, che ha goduto e tuttora gode di significativa considerazione presso la gente delle aree in cui opera e del Movimento regionale e nazionale. Particolarmente importante è coinvolgere tutto il personale. La nostra deve essere una Banca di relazione, sempre più competitiva, orientata alla ricerca del valore aggiunto che può avere la prossimità, la mutualità e la solidarietà». Arianna Lorenzetto

Quella Clio bianca “griffata” MammaAnna sta scorrazzando ormai da un paio di settimane per le strade di San Bonifacio e di alcuni centri dell'Est veronese. E’ l'auto che Enrico Guiotto ha voluto donare al servizio di refezione gratuita per indigenti ideato da Fulvio Soave. Guiotto, artigiano veronese, colpito dall'idea e dai numeri che MammaAnna ha registrato in soli due mesi di attività, ha voluto partecipare mettendo a disposizione il mezzo con cui vengono trasportati gli aiuti alimentari ed i pasti dalle cucine dell'hotel Soave-Best Western al refettorio approntato alla Casa della giovane. Guiotto ha consegnato le chiavi dell'auto, personalizzata con il logo di MammaAnna, ad Antonio Milani, presidente della Onlus. Il tutto nella cornice di una domenica di festa nel corso della quale don Giuseppe Miola, il parroco di San Bonifacio, prima ha parlato di solidarietà dall'altare e poi ha benedetto sul sagrato della chiesa il “MammaAnna van”. «Il bisogno ha sempre più il volto del nostro vicino di casa - ha detto Fulvio Soave -: basta solo aprire gli occhi. Questa esperienza dimostra inequivocabilmente

che basta fare poco, ma fare in tanti, per aiutare. MammaAnna non ha la presunzione di risolvere problemi sempre più stringenti, ma di offrire un sollievo concreto». A distanza di due mesi dall'apertura del refettorio i numeri cominciano a diventare importanti: al 19 novembre il servizio MammaAnna ha tagliato il traguardo degli oltre 1600 pasti distribuiti. Il dato la dice lunga sulle esigenze delle persone se si pensa che nei primi 16 giorni di novembre è stato raddoppiato il numero di pasti somministrati nell'intero mese di ottobre. E' cambiata un po' la tipologia degli ospiti visto che, ferme restando le persone veronesi che si recano al refettorio, si sono ingrossate

le fila degli ospiti immigrati e dei bambini. Proprio alla luce della rilevanza che sta assumendo il servizio, col refettorio che è diventato punto di incontro di storie e di bisogni, un gruppo di referenti dell'associazione ha iniziato un percorso di formazione guidato da don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas diocesana di Vicenza. E se cresce il bisogno, cresce anche la solidarietà: un donatore veronese di recente ha fatto arrivare alla sede di MammaAnna un quintale di pasta, ma dalla Puglia un pastificio sta per farne partire ben 600 chili. Senza contare tutti i piccoli grandi gesti di solidarietà che vedono sempre più spesso protagonisti cittadini comuni

CONTRAFFAZIONI

Convegno in Gran Guardia Lunedì 11 novembre al palazzo della Gran Guardia a Verona, di fronte a una platea di studenti si è svolto il convegno intitolato “Compri il falso? Ma lo sai che…” organizzato da Confcommercio Verona per discutere sul tema più che mai attuale della contraffazione e dell’abusivismo. Il 35,6 % dei consumatori italiani almeno una volta nella vita ha acquistato merce falsa o contraffatta e i settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento (41,2%), alimentare (28,7%), oculistico (26,7%), della pelletteria (26,95), calzaturiero (21%), della cosmesi (18,1%), farmaceutico (15,6%) e dei prodotti parafarmaceutici (14,9%) senza dimenticare la grande fetta di mercato composta da musica, film, videogiochi “scaricati” da internet con un marchio non originale. Nemmeno il settore dei servizi e del turismo è risparmiato con molti Bed and Breakfast che non rispettano la normativa vigente. «Una illegalità diffusa fa perdere posti di lavoro ed origina potenziali danni alla salute – ha affermato il prefetto di Verona, Perla Stancari -. L’Italia è il primo paese per contraffazione». Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona ha confermato che l’abusivismo e la contraffazione stanno creando gravi danno all’economia e stanno aumentando il tasso di disoccupazione. Ha aggiunto inoltre che la Camera di Commercio ogni anno deve investire notevoli

somme di denaro per difendere i marchi veronesi da questo fenomeno. Successivamente il presidente provinciale della Coldiretti Claudio Valente ha trattato il tema dell’agropirateria sostenendo che il falso made in Italy procura un ricavato di 60 miliardi a cui vanno sommati i 14 miliardi derivanti dalle agromafie e dichiarando «le imprese veronesi potranno avere un futuro solo se sapranno distinguersi, ma per resistere agli assalti dell’illegalità occorre che i consumatori ci aiutino a combattere questa grande battaglia». Infine Davide Cecchinato, segretario generale dell’Adiconsum Verona ha esordito parlando dei rischi per la salute che si corrono acquistando merce prodotta con coloranti e colle e con conseguente aumento delle dermatiti allergiche (+4%) e invitando i ragazzi a controllare le etichette e la provenienza dei loro capi di abbigliamento, ma anche di occhiali e pneumatici. Le ultime battute sono state riservate dal moderatore Mario Puliero a Marco Bacchini, presidente di Federfarma, il quale ha spiegato che nei Paesi avanzati i farmaci contraffatti sono l’1% del totale e che invece rappresentano il 30% del commercio nei paesi in via di sviluppo, aggiungendo che spesso contengono elementi impuri o non contengono proprio elementi indispensabili e che il 50% dei farmaci falsi proviene da internet.

che portano pasta e pomodoro al refettorio come alla sede di MammaAnna. Quello più commovente è stato quello dei ragazzi del catechismo di San Bonifacio che, guidati da don Nicola, hanno impastato e cotto biscottini di pasta frolla (i cosiddetti “puoti” di Santa Lucia) che hanno confezionato in sacchettini trasparenti con fiocchetto ed un biglietto. “Un dolce pensiero per te”, c'è scritto sopra e poi il nome del ragazzo che ha realizzato il piccolo dono. A dicembre, a gruppi contenuti, i ragazzi e i loro animatori siederanno alle tavole del refettorio assieme agli ospiti…E a dicembre a Strà di Colognola ai Colli, debutta MammaMaria.


CRONACHE

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BELFIORE. Si prevede l’ultimazione delle opere entro l’estate 2014

Nuovo acquedotto lavori in corso Servizi di

Graziana Tondini Sono iniziati durante l’estate i lavori di posa delle linee principali dell’acquedotto nel comune di Belfiore. La costruzione dell’acquedotto, che verrà completata entro l’inizio dell’estate 2014, è un’opera che ricade nella categoria dei lavori pubblici di interesse regionale, di competenza dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) Veronese, che tramite Acque Veronesi Scarl, gestisce il ciclo integrato dell’acqua. L’acquedotto in corso di costruzione, ha un costo complessivo di 2.850.000 euro ed è finanziato per 1.000.000 di euro, con contributo regionale assegnato nel 2007 al comune di Belfiore e, per la parte residua, con fondi di Acque Veronesi. «La realizzazione dell’acquedotto è un’opera di grande rilevanza per la popolazione di Belfiore, che da sempre ne è sprovvista, dato che in anni passati per il paese esistevano pozzi privati - dichiara il sindaco

Davide Pagangriso -. Ma nel XXI secolo non è più possibile affidarsi solo ad approvvigionamenti privati, in quanto la sicurezza dell’acqua deve essere garantita in maniera ottimale agli utenti, da Enti preposti e idoneamente attrezzati sia per la gestione che per le analisi. Per i residenti e per le attività produttive è quindi un servizio importante per la sicurezza igienicosanitaria, per la prevenzione incendi e per la tutela delle

risorse idriche del territorio». Il comune di Belfiore potrà avere un altro beneficio dall’attivazione dell’acquedotto: «Potremmo installare una “casetta dell’acqua” a disposizione dei cittadini, con una fornitura di acqua potabile controllata da frequenti analisi, a costi inferiori a quelli per l’acquisto di acqua minerale - continua il Sindaco -. Sul territorio avremo una minore produzione di rifiuti con l’uso di

bottiglie in vetro, meno inquinamento per il trasporto dell’acqua in bottiglia, minore immissione di CO2 in atmosfera per la produzione delle bottiglie in plastica e per la loro movimentazione». «Acque Veronesi – ha dichiarato il presidente di Acque Veronesi, Massimo Mariotti - si è impegnata fortemente per arrivare alla realizzazione di questa importante infrastruttura, rispondendo ad esigenze reali da parte della cittadinanza. In un momento di crisi come quello attuale, il sostegno economico della Regione Veneto è stato molto importante». I lavori di posa della condotta, che proviene da San Bonifacio, riguardano le vie San Francesco, San Rocchetto, Strà, Stradelletta, Argine Maronari, Mons. Bosio, Roma, G. Marconi, E. Montale, Viale Veneto e Viale del Lavoro. Al momento sarà posata solo la linea principale, il completamento e gli allacciamenti sono previsti nei prossimi anni.

6 FILM CON L’ANIMA

Educazione all’immagine A fine settembre è iniziato il nuovo corso di educazione all’immagine “Film con l’anima”, organizzato dall’assessorato alla Cultura, dalla Biblioteca comunale, in collaborazione con il Gruppo Alpini e la Parrocchia di Belfiore. «Questo corso vorrebbe fornire ai partecipanti dei criteri per una corretta lettura e comprensione del linguaggio cinematografico. In particolare, questa rassegna di film, attraverso lo studio e l’approfondimento del linguaggio audiovisivo, ci porta a riflettere sul senso della fede - spiega il coordinatore della Biblioteca Giorgio Santi -. Le opere da analizzare sono il frutto della crisi in cui si dibatte l’uomo contemporaneo, non portatrici di certezze o rivelatrici di verità, ma anzi provocatrici, che non offrono risposte, bensì pongono domande ed esigono risposte dopo un confronto con sé stessi». I film in programma toccano i temi della fede come sostegno con “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, fede come cammino con “Il cammino per Santiago”, fede come carità con “Il villaggio di cartone”, infine fede come abbandono con “Monsieur Lazhar”. A causa dei lavori in corso nell’Oratorio Gaudete della Parrocchia, le prossime proiezioni si svolgeranno nella Baita degli Alpini. Appuntamenti in programma per lunedì 9 dicembre con “Il Villaggio di cartone” e lunedì 13 gennaio 2014 con “Monsieur Lazhar”, sempre alle ore 20.45. «Il corso di educazione all’immagine sta avendo un buon riscontro di pubblico, con circa 100 persone presenti – conclude Giorgio Santi -. È andata bene anche la serata con Elisabetta Orlandi, autrice del libro “Unmilioneottocentomila passi”, dedicato al cammino di Santiago percorso insieme al suo bambino di 8 anni. Una bella esperienza che ha suscitato molto interesse».


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SOAVE. L’Amministrazione stabilisce norme comuni per le insegne sul territorio

SOAVE

Nuove regole per la cartellonistica

“Lifting” al via

A Soave finora chi aveva un’attività commerciale metteva il cartello che gli piaceva dove voleva…ma non sarà più così e le indicazioni saranno per tutti uguali. «Abbiamo appena fatto una delibera per ordinamento della segnaletica stradale di tipo industriale, commerciale e artigianale poiché ora ci sono cartelli di tutti i tipi poiché non sono mai stati disciplinati – afferma il sindaco di Soave, Lino Gambaretto durante la prima delle cinque riunioni, svoltasi a Costeggiola, rivolte alla cittadinanza per parlare dei problemi economici del comune e dei progetti futuri -. Ci siamo accordati con un’azienda per la realizzazione di questa segnaletica uniformando le quote a 100

euro all’anno per freccia. Le indicazioni in centro storico avranno i pomelli sopra e lo stemma comunale e le indicazioni commerciali saranno inserite in base alle richieste. L’azienda da parte sua s’impegnerà a ripristinare le indicazioni in caso di manomissioni. L’amministrazione comunale con quest’operazione non incasserà nulla:

abbiamo preteso solo il prezzo bloccato, la tipologia dell’impianto, l’assicurazione e la ditta s’impegnerà a proprie spese a sistemare le frecce azzurre di competenza comunale nei prossimi tre anni. Stiamo inoltre progettando alcuni piccoli interventi per non rischiare di dare a Roma i soldi di avanzo alla fine dell’anno che ci dovrebbe concedere la Regione – aggiunge inoltre il sindaco -. Uno di questi sarà la pavimentazione con autobloccanti del cimitero di Costeggiola. Alcune volte abbiamo pagato delle fatture a lavori non ultimati proprio per non inviare i soldi che avevamo rimanenti allo Stato. Purtroppo a causa dei tagli non possiamo fare grossi lavori e investimenti e cerchiamo di pagare solo quello che è

EST VERONESE

Uno sportello per la dislessia La dislessia è un disturbo dell’apprendimento su cui negli ultimi anni specialisti, docenti e genitori si sono concentrati con competenze maggiori. Anche il Centro territoriale di integrazione degli Istituti scolastici della zona dell’Est Veronese si è attivata con uno sportello di consulenza per famiglie e insegnanti sui disturbi dell’apprendimento come la dislessia, la discalculia, la disgrafia, la disortografia e i disturbi della comprensione del testo scritto, che impedi-

scono all’alunno una lettoscrittura automatica e l’immediatezza del calcolo. Tutte difficoltà legate alle abilità scolastiche che possono demotivare l’alunno considerandolo pigro e disattento. Poter diagnosticare in tempo tali disturbi, permette di intervenire con iniziative riabilitative che richiedono modifiche della didattica tradizionale degli insegnanti per fornire ai soggetti affetti strumenti compensativi. Lo sportello (prenotabile

inviando una mail a infodsacticaldiero@gmail.com) è stato attivato presso la scuola secondaria di primo grado “Pisano” di via Conti da Prato 9 a Caldiero. Gli interessati potranno avere un piano didattico personalizzato per l’alunno, conoscere la metodologia impiegata e come si individuano le situazioni problematiche; il servizio, inoltre, incentiverà la condivisione dei percorsi educativi tra scuola e famiglia. Daniela Rama

obbligatorio fare e lavori di ordinaria manutenzione. Il nostro obiettivo è sempre la sicurezza cioè le mura che stiamo sistemando un po’ alla volta e le scuole. Di queste ultime – conclude il primo cittadino - stiamo aspettando i risultati di un’indagine antisismica che abbiamo fatto erigere e temiamo che sicuramente ci sarà qualche problema nella scuola elementare che è del 1931». Maria Grazia Marcazzani

Soave è una città che si fa sempre più bella. Sono infatti stati ultimati i lavori di pavimentazione di un tratto di via Can Grande della Scala che era ancora sterrata. Un disagio non indifferente per i numerosi abitanti della zona che in caso di pioggia si ritrovavano immersi nella fanghiglia. «Abbiamo ultimato questi lavori con grande soddisfazione da parte nostra ma credo soprattutto dei residenti - è il commento del Sindaco Lino Gambaretto -. Quando pioveva gli abitanti di questa via erano costretti ad uscire di casa con gli stivali perché c'era moltissimo fango». Una strada messa anche in sicurezza. Essendo a ridosso delle mura era infatti pericoloso percorrerla a causa del rischio crollo delle merlature. «Stiamo completando anche i lavori di messa in sicurezza delle merlature - prosegue Gambaretto -. Un intervento

indispensabile, era infatti inutile pavimentare la strada se poi non era percorribile. Il comune di Soave non ha speso soldi per questi lavori grazie ad un contributo regionale di 400.000€ ed uno di Cariverona di 65.000€». Lavori che hanno coinvolto non solo il centro storico ma anche la frazione di Castelcerino. «Abbiamo ultimato il parcheggio di Castelcerino ma purtroppo siamo bloccati e non abbiamo potuto inaugurarlo nelle date auspicate - spiega Gambaretto -. Ci siamo dovuti rivolgere alla sovrintendenza regionale quando è arrivato il momento di spostare il monumento presente. Dobbiamo avere un parere dalla regione sul valore culturale dell'opera. Siamo dunque in attesa di un responso e dell'autorizzazione a procedere, noi siamo pronti». L.P.

CALDIERO. BATTAGLIA ALL’INQUINAMENTO Caldiero: un comune impegnato nel contenimento dell'inquinamento atmosferico. Il sindaco Giovanni Molinaroli ha ritenuto necessaria ed urgente la tutela del territorio dalle sostanze inquinanti, ed ha così emesso un'ordinanza. Prima limitazione tra tutte riguarda la circolazione dei veicoli a motore nei periodi compresi tra il 7 gennaio e il 16 maggio 2014. Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17,30 le autovetture e i motocicli EURO 0 (auto immatricolate generalmente prima del '93 e motorini prima del '99) non potranno circolare. E' fatto divieto poi di tenere il motore accesso per soste di oltre un minuto, di effettuare combustioni all'aperto e di climatizzare cantine, garage e scale nelle abitazioni. Il Sindaco nell'ordinanza sottolinea anche l'obbligo di tenere nella abitazioni una temperatura massima di 19°C e negli edifici industriali di 17°C. Inoltre l'amministrazione comunale invita la popolazione a fare attenzione in determinate situazioni pericolose per la salute propria e dei familiari. In particolar modo si consiglia ad anziani e bambini di non praticare attività all'aperto in zone di intenso traffico, di evitare di tenere i bambini all'altezza di 30-50cm dal suolo e di azionare in auto l'impianto di ricircolo dell'aria nelle aree trafficate. Si esortano infine i cittadini a tenere comportamenti virtuosi come la limitazione della velocità, l'impiego dei mezzi pubblici e della bici, l'utilizzo della legna per il riscaldamento solo in casi strettamente necessari e la condivisione delle autovetture (carsharing, carpooling). L.P.



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SOAVE. Inaugurazione ufficiale il 25 ottobre al termine dei lavori

Taglio del nastro per il Palazzetto Lo scorso 25 ottobre è stato inaugurato il palazzetto dello sport di Soave al termine dei lavori di rinnovamento con la posa del parquet, l’installazione del nuovo impianto di riscaldamento a pavimento e di messa a norma delle gradinate. All'evento, organizzato

dall'amministrazione comunale con la collaborazione del Basket Est Veronese e del Borgo Scaligero, sono intervenuti il viceministro all'Economia e Finanze, Luigi Casero, con il sottosegretario, Alberto Giorgetti, il vicepresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato con l'as-

sessore ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, il presidente del Comitato Provinciale della Federazione Italiana Pallacanestro, Roberto Leoni, con il delegato territoriale del Coni, Federico Vaccari. Presenti anche il comandante della stazione dei Carabinieri di Soave e della tenenza della

Guardia di Finanza. A fare gli onori di casa il sindaco di Soave Lino Gambaretto, con l'assessore allo sport, Vittorio Iannotta, “anima” di questa cerimonia, che si è prodigato molto per la miglior riuscita dell'evento. Il sindaco Gambaretto e l'assessore Iannotta, assieme ai due rappresentanti del governo hanno consegnato una targa a Claudio Dusi, ex presidente del Soave Basket e tuttora consigliere del Basket Est Veronese, e all'ingegner Igino Guicciardi per esprimere la riconoscenza dell'amministrazione comunale, per il contributo di 60mila euro erogato dalla loro azienda, la Icm Cave di Albaredo d'Adige, per realizzare la posa del nuovo parquet, dopo che il fondo del palazzetto era rimasto danneggiato dall'alluvione del 2010. «E' eccezionale - ha detto il sindaco Gambaretto che un'azienda in un momento difficile come questo, collabori con l'amministrazione pubblica. E' un fatto che va di là dalle più rosee aspettative». «Ringrazio tutte le associazioni sportive - ha aggiunto l'assessore allo sport, Vittorio Iannotta - e in primis il Basket Est Veronese che ci sta dando una mano per realizzare le cose al meglio. Vediamo cosa riusciremo ad ottenere». Il viceministro all'Economia e Finanze, Luigi Casero, ha lodato quello che ha definito «un brillante esempio di collaborazione tra pubblico e privato, per il bene dell'intera comunità. E' da iniziative meritorie come queste, che si rivolgono allo sport e quindi al sociale, che tutti noi che facciamo politica dobbiamo seguire». Un'opinione pienamente condivisa da Alberto Giorgetti, sottosegretario all'Economia e alle Finanze: «E' un momento particolarmente rilevante, che si svolge in coincidenza con l'alluvione che tre anni fa mise in ginocchio l'Est veronese, e rende evidente la laboriosità della comunità soavese e l'attenzione alla solidarietà». Dopo il taglio del nastro tricolore e gli interventi delle autorità, si è svolta un'amichevole tra la squadra Under 17 del Basket Est Veronese e gli Under 19 del Basket Illasi, allenati da Alessandro Messi. Agli ospiti del governo è stata donata una “magnum” di Soave Doc, simbolo per eccellenza del territorio. Maria Grazia Marcazzani

BACINO SAN LORENZO

Tempo di... chiarimenti Proseguono le polemiche relativamente al Bacino S.Lorenzo. Il gruppo di minoranza di Soave “Alternativa Civica” trova ingiusto che il Sindaco Lino Gambaretto non abbia voluto convocare una riunione pubblica per spiegare ai cittadini il progetto dell'opera. «Crediamo sia un diritto dei cittadini poter essere informati su un intervento che costerà quasi 5 milioni di euro e una volta terminato conterrà 1.400.000 metri cubi d'acqua, che premeranno sul paese - spiega il consigliere di minoranza Matteo Pressi -. Il Sindaco dice che i cittadini non hanno le competenze tecniche per capire e quindi è inutile convocarli. Mi chiedo se le ha lui le competenze tecniche». Pressi scherza sul social network Facebook: «Lui è più bravo degli altri in tutto: geologia, idrografia, amministrazione, contabilità, ingegneria, test di Cooper, salto in alto...». Il sindaco Lino Gambaretto risponde: «Abbiamo chiarito la nostra posizione già in consiglio comunale. Stiamo partecipando a tutti gli incontri tecnici in Regione per valutare le osservazioni fatte congiuntamente con la minoranza. Per quanto riguarda la popolazione siamo stati coinvolti sola-

mente dai residenti “La Fornace”. Ho accettato la richiesta di chiarimenti e ho convocato un incontro con il genio civile e i progettisti invitando i residenti a partecipare. All'incontro si è presentata una sola persona. I tecnici hanno spiegato i lavori a questa persona che credo sia rimasta soddisfatta. L'intervento prevede infatti anche un muro profondo 4 metri a tutela dei garage interrati. Noi siamo disponibili a spiegare il progetto a chiunque fosse interessato, ma convocare tutti i cittadini penso sia un'operazione insensata perché stiamo parlando di questioni tecniche difficili da capire». Pressi solleva perplessità anche su un altro punto: «Non è ancora chiaro se il bacino verrà utilizzato anche dal comune di S.Bonifacio. La nostra richiesta è che venga impiegato in via esclusiva da Soave». «Non esiste il problema - chiarisce subito Gambaretto -. L'abbiamo scritto nelle osservazioni ed è stato ribadito in tutti gli incontri: il bacino S.Lorenzo serve esclusivamente per Soave. Anche perché nel momento in cui si dovesse far defluire l'Alpone verso Soave, nel giro di due ore il bacino sarebbe già pieno». Ludovica Purgato



INTERVISTA

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L’INTERVISTA. Parla Flavio Togni, vincitore di ben 3 Clown D’Argento e uno d’Oro al Festival Internazionale

«Far Circo? ci vuole passione» Non può essere Natale senza la magia del circo, così anche la città di Verona si prepara a vivere in pieno il clima delle festività natalizie accogliendo dal 6 al 15 dicembre in via dell'Industria (fronte parcheggio Multipiano Re Teodorico) la megaproduzione internazionale dell'American Circus a 3 piste che in Italia è gestita dal 1963 dalla famiglia Togni e che proprio quest’anno festeggia il cinquantesimo anniversario con il nuovo spettacolo intitolato "Extraordinary 50 Anniversary". Nella sua "casa viaggiante" piena di premi, cimeli e foto ricordo, ecco una star della pista e cuore pulsante di questo circo: l’addestratore di animali Flavio Togni, vincitore di ben 3 Clown D'Argento e uno d'Oro al Festival Internazionale del Circo. Flavio, con lo spettacolo di quest'anno celebrate i 50 anni di Circo. «Sì. Ci teniamo a dare il meglio come in tutte le altre edizioni, ma quello di quest'anno è sicuramente un compleanno speciale. Nello show ci sono tutte le essenze tradizionali del circo confezionate in un modo molto moderno e giovane per pubblico familiare. Tra le attrazioni internazionali, un numero di grande magia internazionale presentato da Walter Wilson, discepolo di Coperfield, dove il pubblico vivrà una grande illusione, poi I Sea World, acrobati dall'Ucraina dai muscoli d'acciaio che presentano un numero moderno e dinamico ispirato all'acrosport. Inoltre i nostri amici animali: tigri, elefanti e cavalli». Da spettatore e addetto ai lavori, quali sono a suo avviso gli ingredienti indispensabili per creare uno spettacolo circense di buon livello? «Numero uno: la passione. Poi la fede in quello che si fa e riuscire a contagiare con il sorriso, la voglia di divertirsi e divertire». Nel 2011 i Reali di Montecarlo le hanno consegnato il Clown D'Oro (l'Oscar del Circo) al Festival Internazionale del Circo. Cosa significa aver vinto il massimo riconoscimento della pista? «Mi sono reso conto di essere diventato vecchio (sorride). È stato il coronamento di una carriera e di una vita dedicata al nostro mestiere, alla nostra tradizione e alla nostra passione». Per gli addetti ai lavori lei è il "Re degli animali". L'En-

te Circhi ha varato un documento unico che riguarda l'addestramento e la detenzione degli animali dei circhi. Quali sono i punti più importanti che avete affrontato? «È un codice di autoregolamentazione: si può essere membro dell'Ente Circhi solo se adempirà a tutte le norme incluse in questo codice deontologico. L'ambizione è che questo codice venga poi riconosciuto anche dalle autorità competenti. Ci deve essere una sorta di patentino per poter essere un addestratore di animali. Non si deve improvvisare: quelli che lo fanno incorrono purtroppo in incidenti gravi. Il modo di detenere gli animali deve essere rispettoso sia nel modo di stabularli sia nel modo di addestrarli». Il mestiere dell'addestratore si impara sul campo. Non esistono manuali o scuole specializzate. Si tramanda per generazioni. È d’accordo? «Si impara sul campo sicuramente ma ci sono anche delle basi teoriche sui cui occorre basarsi. Noi siamo molto contenti di poter trasmettere la nostra esperienza o "know-how” a coloro che avranno la giusta passione». Le piacerebbe allestire un numero esotico con zebre, cammelli, giraffe, canguri e rinoceronti? «La mia passione sono i cavalli, le tigri e gli elefanti. Il numero esotico è bello per il pubblico però per quel tipo di

animali, gli esercizi e le esibizioni sono limitati. Mi appassionano animali che riescono a fare molte cose e con cui si riesce a interagire in modo profondo». Ha mai pensato di diminuire il vostro parco animali dopo tante pressioni estremiste violente esterne? «Sono convinto che quando non ci saranno più le tigri e gli elefanti, questi gruppi violenti ed estremisti si attaccheranno ad altro: il cane, il cavallo, il somarello. Ora abbiamo solo un gruppo di tre tigri. Purtroppo o fortunatamente siamo costretti da normative che impongono metrature da rispettare per i reparti esterni e molte aree che ci vengono concesse non hanno a disposizione questi spazi. Quindi per forza di cose dobbiamo avere meno animali». Per fare circo oggi in Italia bisogna fare i “salti mortali”? «I salti mortali comunque bisogna farli sia per divertire il pubblico che per andare avanti. Guai a chi ci tocca l'Italia, però come in tutti gli altri campi si potrebbe fare meglio anche per il circo». È più facile per un fermo diventare circense e non viceversa. Voi "dritti" con che occhio vedete i "gagi", i fermi? «La mentalità non c'entra. Alcuni non circensi sono diventati, come mia nonna, più circensi di mio nonno o mio padre. Molte persone non circensi diventano artisti di livello superiore ai circensi: quindi non vuol dire niente, dipende dalla passione che si ha per il circo». Perché è così difficile vedere in pista bravi clown che divertano, oltre ai bambini, gli adulti? «Mancano perchè una volta c'era un rapporto più diretto con il pubblico. I grandi clown del passato sono nati in realtà molto più piccole». Il Circo è stato riconosciuto Patrimonio Culturale dell'Umanità dall'Unesco per il suoi 2.000 anni di arte e cultura. Qual è per Flavio Togni la forza universale del circo? «Il valore principale del circhi è ancora quello di sorprendere dopo secoli i bambini di oggi più smaliziati da videogiochi ed effetti speciali. La cosa più bella quando sei in pista e stai facendo spettacolo è vedere nel palchetto le tre generazioni: nonno, nipotino e papà». Info:www.american-Circus.com


CRONACHE

Dicembre 2013

COLOGNOLA AI COLLI. Inaugurato il rinnovato spazio da calcetto

Ha un nuovo look il campetto di Strà Servizi di

Daniela Rama foto di Marco Testi La parrocchia Maria Immacolata di Strà ha inaugurato il nuovo campo di calcetto e uno spazio all’aperto riservato a mamme e bambini, dietro la chiesa, dove prima vi erano un vecchio campo da calcio e uno da bocce ormai in disuso. E’ stato il parroco monsignor Antonio Cameran, sempre attento al mondo giovanile, a volere la riqualificazione di quest’area di cui possono usufruire i bambini e i ragazzi di Colognola e di Caldiero, che rientrano nell’ambito della parrocchia di Stra'. «Il nuovo campo è frutto dell’impegno di una trentina di volontari e di tante persone, inclusi vari papà, che, con il Comune e alcune aziende locali, ci hanno permesso di fare i lavori in economia, provvedendo a smantellare il vec-

chio campetto, a smaltirne i detriti e a realizzare il nuovo tappeto verde sintetico – ha spiegato monsignor Cameran – affiancato da un’area dove, al posto del gioco delle bocce, ora è stato ricavato un piccolo parco per mamme e piccoli». Entrambe le strutture sono sicure perché dotate di nuova recinzione, ma necessitano sempre dell’oc-

chio vigile dell’adulto. Ecco perché il parroco ha lanciato l’appello a genitori, educatori e volontari affinché si mettano a disposizione presenziando e sorvegliando gli adolescenti e i bambini che usufruiranno degli spazi parrocchiali. «Qui in zona per i giovani c’è poco, quindi questa opera è sicuramente utile. Non ho remore a met-

IL CONVEGNO. DOPO LA GUERRA, LA PACE Gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado ‘Gino Fano’ di Colognola hanno partecipato con interesse al convegno dal titolo ‘Dopo la guerra, la pace’, che si è svolto nell’aula magna della scuola. Relatori sono stati la senatrice Maria Pia Garavaglia, l’ex provveditore agli studi Giovanni Pontara e Giampaolo Prealta, autore di alcune pubblicazioni di carattere storico. Il dirigente scolastico, Donatella Mezzari, ha spiegato ai ragazzi che per «diventare cittadini nel modo migliore, bisogna avere conoscenza della Storia e dei tanti sacrifici che hanno portato a ciò che oggi abbiamo». A lei ha fatto eco l’assessore all’istruzione Giovanni Migliorini: «la memoria di un popolo fa scoprire l’identità e la cultura di un Paese». Garavaglia ha spiegato che «è la cultura che rende piena la cittadinanza. Bisogna capire che tutto ciò che abbiamo è stato conquistato da chi ci ha preceduto. Basti pensare alla stessa scuola media, di cui ricorre il 50esimo anniversario: è stato Aldo Moro nel 1963 a istituirla, aprendola così a tutti i ragazzi d’Italia, mentre prima per frequentarla bisognava sostenere un esame». Prealta ha colto l’occasione di questa lezione di educazione civica per presentare il suo ultimo libro ‘Piccolo dizionario della Germania nazista’, spiegando agli alunni che spesso simboli e nomi sono usati senza avere una vera conoscenza del dolore che Giovanni Migliorini hanno recato.

tere gli spazi parrocchiali a disposizione dei ragazzi, ma la mia preoccupazione è dare loro un’assistenza adeguata quando si ritrovano a usufruirne. Sono spazi che concedo volentieri ai giovani e lo farò ancora di più – ha ribadito il sacerdote – se la sorveglianza sarà condivisa con altri volontari e se ci sarà più collaborazione. A Stra' c’è bisogno di questo, è così che si crea comunità, anche qui, in una zona non sempre facile, lungo la strada regionale 11, che negli ultimi sei anni ha avuto il 30 per cento di ricambio della popolazione».La mattina dell’inaugurazione nel nuovo campo sportivo, alla presenza del parroco, di monsignor Silvano Mantovani e dei sindaci di Colognola, Alberto Martelletto, e di Caldiero, Giovanni Molinaroli, si è disputato un incontro amichevole della categoria “Piccoli amici” che ha visto in campo i bimbi di Colognola e quelli di Caldiero.

13 POLO SCOLASTICO

Un progetto per Naronchi Pareva che, causa i limiti imposti dal patto di stabilità, per il momento non si potesse cominciare a concretizzare il progetto della nuova scuola primaria destinata a sorgere a Naronchi, nell’ambito del polo scolastico. Invece in comune a Colognola è stata rimessa mano al progetto, tanto atteso dalla cittadinanza che annovera un numero di alunni in crescita. Attualmente i bambini frequentano le elementari in un vecchio edificio che, per essere del tutto funzionale alla didattica, avrebbe bisogno di una ristrutturazione totale, troppo dispendiosa in termini economici da risultare più vantaggioso costruire uno stabile nuovo. Che, nonostante crisi, tagli e limiti, questo stabile si farà, lo ha fatto sapere ultimamente il sindaco Alberto Martelletto: «Ci è stato dato dal Ministero dell’Economia un contributo di 410 mila euro che ci permette di rimettere in gioco la fattibilità della nuova scuola primaria – ha annunciato il primo cittadino –. Questo ci rincuora molto perché pensavamo di dover accantonare il progetto e invece adesso tale contributo ci dà la possibilità di mantenere fede al nostro programma. Attualmente siamo impegnati con le prime fasi dell’attività espropriativa del terreno su cui sorgerà il nuovo stabile, che, alla fine, permetterà a Colognola di avere un campus scolastico di eccellenza». Il progetto della nuova scuola, giudicato all’avanguardia e redatto da tecnici esperti in questo tipo di edilizia che hanno tenuto conto anche delle osservazioni degli insegnanti e del personale scolastico, è già stato illustrato ai cittadini nel corso di un incontro pubblico. Il nuovo edificio sarà costruito su un terreno di circa 4 mila metri quadri, a sud della scuola secondaria “Gino Fano” e dietro l’attuale fabbricato delle elementari. «Quando la nuova scuola sarà ultimata, il vecchio edificio della primaria verrà probabilmente raso al suolo perché reimpiegarlo con qualche altro scopo – ha dichiarato Martelletto – richiederebbe comunque un restauro articolato e costoso per nulla vantaggioso per le casse comunali».

DOPO IL IV NOVEMBRE

Ippocastani tricolori Dopo la commemorazione del IV Novembre sono rimasti fasciati con il tricolore per diverse settimane gli ippocastani che costeggiano viale della Rimembranza, noto come la ‘strada delle Preare’ che unisce la zona del Monte di Colognola con la parte pianeggiante del paese. L’iniziativa, riproposta dalla sezione di Colognola dell’Associazione combattenti e reduci, nel rammentare la fine della Prima Guerra Mondiale e della Giornata delle Forze armate, ha ricordato i caduti colognolesi nella Grande Guerra. I 96 ippocastani, infatti, furono messi a dimora nel 1920 per far memoria dei 96 soldati del paese che nel 1918 morirono al fronte. Vi ha fatto riferimento anche il discorso che il tenente colonnello

Luigi Ruffo, presidente onorario della Federazione provinciale dei Combattenti e reduci ha tenuto al monumento ai caduti di Stra'. Erano presenti gli ex combattenti del paese, il sindaco Alberto Martelletto, Giancarlo Rama vicepresidente provinciale dell’Ancr, i carabinieri ed esponenti delle associazioni di volontariato del paese. La giornata è proseguita con il pranzo sociale al circolo Auser, nel corso del quale sono state consegnate, dall’Ancr di Colognola, alcune benemerenze: alla Croce Gialla Impresa Sociale di Vago, per la collaborazione nel corso delle varie manifestazioni dei combattenti e alla sezione di Colognola dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo. Un ultimo riconoscimento è

Luigi Ruffo

andato a Pia Scartozzoni, collaboratrice del gruppo dei reduci di Colognola, uno dei più attivi della provincia.


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Dicembre 2013

PONTE DELLA MOTTA

SAN BONIFACIO. Iginio Olita alle prese con il bilancio comunale

Le prime scelte del Commissario Servizi di

Matteo Dani «E' un periodo estremamente complicato, ma abbiamo fatto di tutto per non toccare il sociale e tutti i servizi destinati a persone e famiglie». E' questa la premessa con la quale esordisce il Commissario straordinario Iginio Olita, chiamato a guidare San Bonifacio all'indomani della caduta dell'Amministrazione Casu. Il primo compito al quale il Commissario, assieme ai suoi collaboratori, è stato chiamato riguardava l'approvazione del bilancio comunale, seguito direttamente dallo studio della questione IMU. «L'approvazione del bilancio – spiega Olita – andava fatta entro il 30 novembre e, pur essendo una questione prevalentemente tecnica, possiamo dire di aver proseguito sulla strada già tracciata dall' Amministrazione uscente, con il risanamento dei conti e il contenimento delle spese come principi guida». Nell'esame della varie voci del bilancio, Olita illustra come le principali uscite dalle casse comunali siano dovute ai servizi prima gestiti dalla Multiservizi e, dal 1 settembre, tornati a carico del Comune. «Nonostante la situazione non certo facile – continua il Commissario -, dovuta anche ad una diminuzione delle

Iginio Olita

entrate e dei fondi statali, abbiamo adottato delibere volte ad un necessario contenimento delle spese. Ci siamo riusciti senza dover intaccare o diminuire servizi e fondi destinati all'ambito sociale e alle famiglie». Iginio Olita passa poi al tema che, probabilmente, preme di più ai cittadini sambonifacesi: l'IMU, con la

scadenza per la seconda rata fissata al 16 dicembre. Restando al momento confermata la decisione dello Stato di non tassare la prima casa, per le altre abitazioni il cittadino dovrà fare i conti con un' aliquota che sale dal 10,3 % al 10,6%. «Un aumento – spiega Olita – che è stato deciso dalla Corte dei Conti ed al quale abbiamo dovuto giocoforza adeguarci». Anche in questo caso però sono state adottate misure per venire incontro alle categorie più in difficoltà. A San Bonifacio saranno introdotte alcune tariffe agevolate: ci sarà infatti una riduzione del 9x1000 per le abitazioni che vengono concesse in comodato d'uso gratuito dai genitori ai figli, per i fabbricati rurali e per gli esercizi commerciali o laboratori nei quali sia il proprietario stesso ad esercitare la propria attività. Anche in questo caso – commenta il commissario – abbiamo cercato di dare una mano alle famiglie ed ai commercianti». L'incontro si conclude con una previsione per il futuro di San Bonifacio. «Sarà necessario proseguire sulla strada del risanamento, - conclude Iginio Olita - che però non deve andare a scapito delle categorie più deboli. Si dovrà fare in modo di contenere le spese cercando, al contempo, di garantire la qualità dei servizi offerti al cittadino».

14 Avviati i lavori

Con l'autunno e le piogge stagionali la questione relativa al Ponte della Motta torna a far parlare a San Bonifacio. Da tempo è stata annunciata la rimozione del ponte che collega il centro paese al quartiere della Motta, ma al momento non è stata definita una data per la reale e concreta rimozione della struttura. I lavori sono però iniziati, lo scorso 14 novembre, infatti il traffico attraverso il ponte è stato bloccato per consentire la posa di una passerella ciclopedonale da utilizzare quanto il ponte della Motta verrà rimosso. La passerella è stata posizionata ad una ventina di metri dall'imbocco del ponte, e sarà accessibile dalla pista ciclabile che dal centro paese prosegue verso Villanova. Tanti i curiosi che hanno assistito ai

LONIGO. IN ARRIVO UN NUOVO IMPIANTO DI FILTRAZIONE Entro fine anno verrà installata e messa in esercizio una batteria filtrante per la diminuzione delle sostanze e dei microorganismi presenti nell'acqua erogata dal circuito di distribuzione idrica dell'acquedotto di Lonigo. E' quanto viene annunciato in una lettera ufficiale di “Acque del Chiampo spa”, società che gestisce la distribuzione idrica sul territorio leoniceno, che risponde alle ripetute istanze presentate dal sindaco di Lonigo Giuseppe Boschetto e dai cittadini. Verrà quindi implementato l'impianto di filtrazione a carboni attivi per abbattere la percentuale di sostanze perlfluoro alchiliche (PFAAs) nell'acqua. Attivate già dalle scorse settimane la progettazione e la procedura per l'appalto esecutivo dell'opera, che avrà un costo di 200.000 euro e che prevedono il ripristino e la delocalizzazione dei due filtri di carbone attivo, la realizzazione delle opere civili ed idrauliche per l'interconnessione con la rete idrica di Lonigo e di una recinzione per garantire il presidio stabile del nuovo sito. Il nuovo impianto sarà connessa alla condotta di adduzione principale alimentata dal Centro Idrico Madonna (gestito da Acque Veronesi), a monte della rete di distribuzione idrica e verrà posizionato in un'area adibita a verde pubblico lungo via dell'Artigianato. I due filtri di 18 metri cubi che verranno installati garantiranno la possibilità di trattare una portata giornaliera di 4.200 metri cubi di acqua. L'obiettivo è ridurre in maniera sostanziale la concentrazione di PFAAs nell'acqua distribuita dall'acquedotto di Lonigo, ed è anche prevista la possibilità di installare un ulteriore filtro che permetta la riduzione delle PFAAs fino alle percentuali massime previste dalla legge. Un' intervento, quindi, nell'interesse di tutta la cittadinanza di Lonigo e per il quale è prevista l'entrata in funzione entro il prossimo 31 dicembre.

lavori di posa. L'avvio dei lavori da parte del Genio Civile ha inevitabilmente scatenato numerose reazioni: la piazza si divide tra chi è soddisfatto nel vedere finalmente un'opera concreta, e spera quindi di veder sbloccarsi una situazione che solo lo scorso maggio ha portato al rischio esondazione, e chi invece è fortemente contrario, poiché non vede nei progetti le necessarie rassicurazioni sulla ripresa del traffico carrabile attraverso il ponte. Proprio su questo tema hanno iniziato a muoversi i cittadini della Motta, che nei giorni scorsi hanno costituito il “Comitato per il nuovo ponte della Motta”. Soluzioni realizzabili e rassicurazioni sono le richieste del comitato spontaneo, che si fa voce dei timori del quartiere di rimanere isolato. Comitato che in un volantino ha denunciato il fatto che, secondo quanto traspare dai progetti, il ponte verrà rimosso e successivamente, una volta ultimati i lavori di risistemazione e messa in sicurezza, verrà ricollocato sopra al livello degli argini senza però riaprirlo al traffico carrabile. Il timore degli abitanti della Motta è, quindi, quello di rimanere isolati dal paese, unito al disagio che li vedrebbe costretti, per recarsi in piazza, a circumnavigare il paese e arrivare fino alla rotonda dell'ospedale per poi tornare verso il centro. La soluzione definitiva dell' affaire Ponte della Motta non sembra essere vicina. San Bonifacio e la sua gente attendono, con uno sguardo verso il cielo, alle sue nuvole, sperando di non dover far fronte a nuove situazioni di emergenza.


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Dicembre 2013

SAN BONIFACIO. Da gennaio inizia una nuova fase per la raccolta rifiuti

Il “porta a porta” diventa ... spinto Servizi di

Matteo Dani A partire da gennaio a San Bonifacio prenderà il via una nuova fase per la raccolta differenziata dei rifiuti: si passerà infatti al porta a porta spinto. Anche plastica e vetro, quindi, verranno raccolti porta a porta. La raccolta differenziata a San Bonifacio è iniziata nel 2000 e, a distanza di tredici anni, il paese si è assestato attorno al 60% di rifiuti recuperati, quasi 6.000 tonnellate sulle 10.000 prodotte ogni anno sul territorio comunale. L'obiettivo minimo che pone adesso la normativa è però il 65%, per questo l'Ufficio Ecologia del Comune ha dovuto studiare e predisporre nuove modalità di raccolta. «Oltre agli obiettivi europei – spiega l'ing. Franco Volterra – ad imporci di aumentare sempre di più la percentuale di recupero sono gli aumenti delle tariffe delle discariche. Basti pensare che quella di Legnago, dove smaltiamo il secco residuo, è

passata dai 70 euro a tonnellata del 2002 ai 128 attuali. Puntare sempre di più sulla differenziata è quindi l'unico modo per contenere i costi ed evitare l'apertura di nuove discariche ed inceneritori». Il passaggio al porta a porta spinto avverrà in due fasi. La prima scatterà il 13 gennaio 2014 e prevede la raccolta a domicilio anche della plastica (assieme a lattine e barattoli) una volta alla settimana. Per non far aumen-

tare il costo del servizio, però, il secco verrà raccolto solo una volta alla settimana e non più due. In questa prima fase la raccolta del vetro rimarrà fissa presso le campane posizionate sulle strade del paese, comprese Locara e Lobia dove verranno riposizionate. La seconda fase, successiva, vedrà poi anche il vetro raccolto porta a porta assieme a plastica e lattine. Rimarranno invariate le norme per la raccolta della carta e del-

LA CORIDA

Successo in musica Saranno anche dilettanti, ma la qualità è davvero alta. Si può riassumere così la decima edizione de “La Corida”, andata in scena sabato 23 novembre al Palaferroli di San Bonifacio. Musica e risate sono state il filo conduttore dell'ormai tradizionale appuntamento organizzato dall'Avis, che col passare degli anni raccoglie sempre più successi. L'edizione del decennale se la sono aggiudicata Chiara Cremaschi e Manuel Facchin, un duetto lirico che ha strappato applausi con l'interpretazione a due voci della celeberrima “O Sole Mio”. Quasi una sfida alla serata di pioggia quella dei due giovani cantanti (Chiara 25 anni è di Lonigo, Manuel 22 di Albaredo d'Adige), che

foto Giorgio Lecca

fanno coppia sia sul palco che nella vita. Secondo posto per i giovani ballerini del gruppo “The Hands of Hell” e terza piazza per il giovanissimo barzellettiere (9 anni) Michael Crestan di Bonaldo.A contribuire al successo della serata il pubblico che ha gremito gli spalti nonostante il brutto tempo. Perfetta l'organizzazione che ha visto l'importante contributo di Radio 80 ed RSB Club per il service e la parte tecnica. Per quanto riguarda il Palaferroli, poi, il palazzetto sambonifacese si è confermato una volta di più un'ottima location per eventi e spettacoli. Nata come vetrina per i dilettanti allo sbaraglio, “La Corida” ha, un anno dopo l'altro, visto aumentare la

qualità delle esibizioni, con veri e propri artisti a salire sul palco. Questa decima edizione ne è stata la prova più efficace: quasi solamente applausi quelli strappati dai venti partecipanti allo spettacolo. Belle voci ed efficaci coreografie l'hanno fatta da padrone, anche se non sono mancate le risate. Il cabaret è stato infatti assicurato dalle esibizioni dei “Rockets” di Arcole e dai “Montefortiani per caso”, questi ultimi con la riuscitissima parodia della profezia Maya. Applausi anche per l'ospite Giuliano dei Notturni. Festeggiati i dieci anni con un altro successo, “La Corida” è pronta a tornare il prossimo anno per divertire San Bonifacio e scoprire, magari, anche qualche nuovo talento.

l'umido. «Tutti i cambiamenti – conclude Volterra – verranno illustrati in un calendario che riporterà tutte le indicazioni necessarie. Il Comune sta organizzando in queste settimane delle serate informative per spiegare motivi e modalità del passaggio al porta a porta spinto. L'Ufficio Ecologia, infine, è sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento».

15 ITALIA-AMERICA. L’ARTE DI DIGIACCO

Dall'Italia all'America, sulle ali dei colori e dell'immaginazione. Si potrebbe riassumere così la storia di Thomas Digiacco, pittore italo-americano che nelle scorse settimane ha esposto i suoi quadri presso la Galleria Leoni 11 di Verona. Thomas, padre americano e madre nativa di San Bonifacio, nasce in Texas 35 anni fa e trascorre la sua giovinezza tra gli USA e l'Italia. Proprio durante la sua giovinezza scopre la passione per la pittura...Parte da qui una carriera che, da autodidatta, lo porta ad esporre in America e in Europa, e per due volte a Verona. Quella di Thomas Digiacco è un'arte surrealista, nei suoi quadri fonde paesaggi realmente esistenti con elementi della propria fantasia e della propria infanzia, in un connubio che porta il pubblico e l’autore a ricercare il messaggio nascosto dietro alle semplici figure. A Verona Thomas Digiacco ha proposto la personale “Venice and more”, un'esposizione di 20 quadri dove è raccolta l'essenza della sua pittura e della sua esperienza di vita. Dai coloratissimi vasi di fiori che dipinge quando sente la necessità di dare libero sfogo alle proprie pulsioni, fino agli animali legati al simbolismo della cultura cinese. La parte più importante di questa mostra, composta di quadri dipinti dall'autore negli ultimi dieci anni, è però sicuramente quella legata a Venezia. La città lagunare entra nella vita di Thomas fin dai racconti della madre che accompagnano la sua fantasia fino alla sua prima volta in città. Con “Venice and more” Thomas Digiacco ha raccolto un bel successo, dando anche prova di possedere un gran senso di solidarietà: durante la serata di apertura della mostra l'artista ha voluto donare una sua opera alla DBA, l’associazione per la ricerca e la lotta all'anemia Diamond-Blackfan.




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Dicembre 2013

ARCOLE. Tanta solidarietà per i quattro giovani morti in un incidente stradale

Da una tragedia nasce speranza Come dal dolore può nascere un germoglio di speranza per il futuro. Come da una tragedia che lascia sgomenti si può trovare la forza per reagire e migliorare, tutti assieme. Il terribile incidente stradale che, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 novembre, si è portato via le giovani vite di Nico Bottegal, Enrico Boseggia, Michel Casarotto e Anna Koudiakov ha lasciato senza parole non solo amici e parenti, ma interi paesi. A lasciare senza fiato è però anche quanto accaduto nei giorni successivi: centinaia e centinaia di persone di ogni età che si sono riunite assieme per ricordare, pregare e mettere il loro nome su una raccolta firme per far sì che drammi del genere non restino impuniti. Andiamo con ordine, nel pomeriggio di lunedì 11 novembre gli amici delle giovani vittime organizzano un momento di ricordo all'oratorio di san Bonifacio, per pregare per Sara, unica soprav-

foto Giorgio Lecca

vissuta allo schianto, per preparare striscioni e raccogliere firme sulla petizione che chiede l'istituzione del reato di “omicidio stradale”. L'invito parte su facebook e sui social network, inizia a diffondersi e all'oratorio si presenta un fiume di gente. Non solo amici, ma persone da tutta la zona pronte a firmare e dare il loro contributo; a fine giornata vengono raccolte più di 1.000 firme. Il gior-

no dopo lo scenario cambia, ci si sposta al Palaferroli, dove viene organizzato un secondo momento di ricordo. Anche qui le persone arrivano a centinaia, tanto che le tribune del palazzetto sono gremite di ragazzi, genitori e insegnanti. Al Palaferroli sono presenti anche il presidente della Provincia Giovanni Miozzi e Massimo Giorgetti (assessore regionale alla Sicurezza), per far

MOSTRE. L’ARTE È DI CASA A GAZZOLO Proseguono le esposizioni d’arte nella banca di Gazzolo d’Arcole. Il terzo ciclo di mostre pittoriche è stato inaugurato da Ivana Cornale, mentre dall’8 dicembre seguirà l’esposizione di icone dipinte da Laura Domenichini, che ha ereditato il talento artistico dallo zio, il famoso artista Adolfo Mattielli di Soave. «Sono nata a Colognola ai Colli e vivo a Cologna Veneta. In mostra a Gazzolo porterò il “Ciclo del Natale”, con le icone a cui sto lavorando da tre anni - spiega l’artista -. Ho cominciato la mia formazione al circolo Gioiarte di Arcole, con il disegno, poi l’acquerello per approdare infine all’iconografia. Scrivere un’icona è molto impegnativo, richiede attenzione, perfezione, quasi un lavoro di cesello». La Domenichini ha appena realizzato la grande icona della “Madonna della Protezione” per la sacrestia del Duomo di Cologna Veneta. Il “Ciclo del Natale” vedrà in esposizione icone dedicate all’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi, la fuga in Egitto e altri temi biblici come i 12 Apostoli nell’albero della vita, Madonna della tenerezza, gli Arcangeli Michele e Gabriele. L’arte sacra impreziosisce il mondo della finanza. Graziana Tondini

sentire la loro vicinanza e con una missione: portare a Roma le firme raccolte. Proprio da Roma in collegamento telefonico interviene anche l'onorevole Alessia Rotta, che promette l'avvio dell'iter per la modifica del codice della strada. E i numeri crescono: più di 2.000 le persone che volontariamente hanno sottoscritto la petizione nei due pomeriggi di raccolta firme. E la raccolta prosegue, tante infatti le realtà del territorio che hanno deciso di continuare a trasmettere il messaggio ed a raccogliere assensi. Due giorni che hanno eliminato le distanze tra paesi, dove il ricordo e la solidarietà hanno prevalso sulla rabbia. Due giorni che sono serviti a riflettere. Due giorni che rimarranno una testimonianza indelebile di come la solidarietà, seppur nel dolore, possa unire intere comunità verso un fine comune, verso il progresso della nostra società. Matteo Dani

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San Martino: fiera nazionale Si è rivelata un grande successo la quinta edizione della Fiera Nazionale di San Martino ad Arcole che, nonostante la continua minaccia di maltempo, si è svolta come da programma il 9 e 10 novembre scorso. A dare il via alla manifestazione è stato il taglio del nastro da parte del Governatore del Veneto, Luca Zaia, colpito dal canto dei bimbi della scuola primaria di Arcole che gli hanno voluto dedicare una canzone per festeggiare la scuola "B. Burato" restaurata. Molto nutrita la partecipazione di pubblico e autorità civili e militari. Dal pomeriggio sono stati 250 rievocatori, i protagonisti della manifestazione, che con divise, armi e cavalli hanno fatto fare ad Arcole un salto indietro nel tempo di circa 200 anni, fino ai tempi dell'invasione napoleonica. La rievocazione si è svolta in due tempi con un primo assalto francese al ponte, sabato 9 novembre, respinto dalle truppe asburgiche e quindi la domenica mattina con il famoso passaggio del ponte da parte del giovane Napoleone con in mano la bandiera sventolante. Una rievocazione storica di grande impatto per gli spettatori, avvolti dal fumo di moschetti e fucili e dalle grida dei combattenti. Il gran baccano delle armi e gli ordini impartiti in lingua originale hanno trasportato i visitatori direttamente nel campo di battaglia regalando emozioni uniche. Di grande qualità gli espositori, una ottantina, provenienti da tutta Italia con prodotti tipici locali, ma anche di artigianato. Anche la presenza di una nota multinazionale del settore della grande distribuzione che ha presentato una nuova linea di prodotti. Nel suo commento conclusivo, il Sindaco di Arcole, Giovanna Negro, ha voluto ringraziare tutti i volontari dell'Ente Fiera, coloro che hanno montato le casette e la Protezione Civile di Arcole. Il successo di questa manifestazione si deve al grosso lavoro di amministratori, volontari e associazioni che insieme danno lustro al nostro paese con una manifestazione importante sotto il profilo culturale e della promozione del territorio e dei suoi prodotti. La fiera di Arcole ha appena compiuto cinque anni, ma è già grande.

VERONELLA/L’INCROCIO

Rotonda al “Mulin” Sono iniziati nel mese di novembre i lavori per la costruzione di una nuova rotatoria all’incrocio “Mulin” della fraz. San Gregorio di Veronella. L’attuale incrocio a raso collega le vie Dossi, Stradon, Casetta e Col. Rossi. È un punto nevralgico della viabilità interna della frazione, da est ad ovest, poiché dalla Piazza di San Gregorio porta alla loc. Miracolo e da lì ad Arcole ed alla superstrada San Bonifacio – Cologna Veneta. «Il progetto è partito con la nostra amministrazione: inizialmente l’Ufficio Tecnico Comunale aveva redatto un progetto preliminare del costo di 130.000 euro, che abbiamo prontamente inviato alla Regione per ottenere un finanziamento - spiega il sin-

daco Michele Garzon -. Il finanziamento per 100.000 euro è arrivato, cosicché in sede di stesura del progetto definitivo abbiamo deciso di apportare delle migliorie, prevedendo alcuni espropri per allargare l’accesso da via Stradon. Il costo è diventato

di 170.000 euro complessivi, ma avremo una rotatoria più spaziosa e due comode corsie di accesso anche su via Stradon». I lavori sono stati appaltati all’impresa Pazzocco di Roverè Veronese e termineranno in circa tre mesi. G.T.


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VERONELLA. Le strutture monumentali sono stati dotati di cartelli turistici

Ad ogni edificio la sua didascalia Servizi di

Graziana Tondini Sono state esposte nelle scorse settimane a cura dell’Amministrazione comunale di Veornella le tabelle indicative degli edifici monumentali del Comune. Un’iniziativa sostenuta dagli studiosi Giulio Zavatta e Guerrino Maccagnan e dal gruppo “Salviamo Corte Grande” che ha raccolto le quasi 11.000 firme per il FAI. Zavatta e Maccagnan hanno fornito volontariamente al Comune le notizie storiche riportate sulle tabelle. Sicuramente poco nota tra le mete turistiche della Provincia, Veronella è un territorio tutto da scoprire, che appassiona i visitatori: già negli anni scorsi era stata resa nota la località Desmontà – Sabbionara per i tesori archeologici rinvenuti, che sono oggetto di importanti mostre; negli ultimi anni molti sforzi sono stati fatti per promuovere la barchessa del Palladio di Corte Grande, con

convegni e pubblicazioni. Così a Veronella sono cominciate le visite guidate per gruppi della zona, che sono rimasti sorpresi nel vedere la presenza di tanti edifici storici in un paese che merita maggiore attenzione e promozione, anche dagli uffici turistici provinciali. Quindi il Comune ha provveduto ad installare le tabelle turistiche, con tanto di foto e didascalia dei siti

monumentali più importanti: le tre chiese di Veronella, San Gregorio e Miega, la villa Lavagnoli di San Gregorio, il Palazzo Nuovo Serego, il Tezon, la Corte Grande del capoluogo, il sito di “Veronella Alta” una particolare conformazione del terreno a ferro di cavallo in via Oppi, in cui era insediato un villaggio di protoveneti in epoca preistorica e da cui deriva la denominazione attuale del

Comune, dopo il cambio di nome del 1902 da Cucca a Veronella. Saranno installati anche i segnali indicanti la “terra della verza moretta” con riportato il numero di iscrizione nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. «Vorrei installare inoltre una bella targa alla “Botte Zerpana”, al confine con Belfiore - commenta il sindaco Garzon -. E’ un’importante opera idraulica di sottopasso del tor-

rente Alpone da parte della fossa Serega, forse di progettazione palladiana, che

merita riconoscimento. Può rientrare fra gli interventi del PIAR del colognese».

COLOGNA. UPIF A FIRENZE “Firenze capitale del Rinascimento” era intitolata la visita culturale che l’Università Popolare di Cologna Veneta ha effettuato dal 21 al 23 ottobre, in cui 54 persone accompagnate dalla presidente Giustina Meneguzzo e dalla guida Riccardo Ghidotti, hanno potuto prendere conoscenza della città. Una tre giorni intensa, iniziata con la visita alla grande Basilica di Santa Croce, alla Galleria degli Uffizi, alla Cappella Palatina di Palazzo Pitti, alla Basilica di San Miniato al Monte e alla Certosa del Galluzzo. Non potevano mancare poi le visite a Santa Maria del Fiore, a Ponte Vecchio e al Piazzale Michelangelo, per ammirare la città by night nel suo romanticismo.


CRONACHE

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NOVITÀ GASTRONOMICHE. Forma a ciambella e glassa di mandorlato: ecco la prelibatezza di Bertolini e Savoia

Il nuovo dolce di Verona si chiama “Piccola Arena” Nato da un’intuizione di Giovanni Bertolini, in collaborazione con Marco Savoia (Gelateria Savoia), noto maestro gelatiere e simbolo veronese, ecco un nuovo dolce che si chiama Piccola Arena. Il nome che richiama il simbolo della città scaligera, racchiude al suo interno la lunga tradizione dolciaria veronese unita all’esperienza e dalla passione di 25 rinomati pasticceri veronesi, già creatori di prelibatezze eccellenti. Piccola Arena vuole celebrare i 100 anni trascorsi dalla prima rappresentazione lirica in Arena, ad opera della Fondazione Arena di Verona. Ecco perché unire la prelibatezza veronese ad una forma circolare “a ciambella”, che ricorda l’architettura del famoso anfiteatro veronese. Lievito madre all’arancio, profumato da bacche di vaniglia e ricoperto da glassa croccante di Finissimo Mandorlato di Cologna Veneta: questa la ricetta base del dolce comuni a tutti i pasticceri ma personalizzata grazie all’esperienza e ai segreti che ciascuno

conserva. Presso la Pasticceria “Casa del Dolce” in Viale del Lavoro, 11 a Cologna Veneta o a San Bonifacio in via Camporosolo, 200 è possibile comperarla unendo la bontà di un prodotto buono,

naturale ed eccellente e la possibilità di fare del bene. Infatti, per ogni dolce venduto, due euro andranno ad ABEO, Associazione Bambino Emopatico Oncologico, per la realizzazione del

nuovo progetto di restauro di Villa Fantelli (Borgo Trento) che diverrà il nuovo Ospedale del Bambino e della Donna. Un’area pediatrica, dunque, in un’unica struttura che

diverrà la prima in tutto il Veneto. La Piccola Arena sarà reperibile per tutto l’anno e potrà essere acquistata in un’elegante scatola di cartone o in una preziosa latta da collezione disegnata a

mano dall’artista Francesco Musante, numerata e firmata dalla Pasticceria. Una bella idea regalo che da ora potrà affiancare nelle tavole di tutti i veronesi i ben noti Nadalin e Pandoro.

COLOGNA

Città del mandorlato ... del panettone Cologna, città del mandorlato e da questo momento del migliore panettone. Alla città del Gusto di Roma è stato proprio il pasticcere colognese Fausto Bertolini a vincere la prima edizione del Panettone Day per il miglior panettone d’Italia. Fausto Bertolini, famoso per il suo “Finissimo Mandorlato”, è riuscito a strappare il titolo battendo la concorrenza di altri 20 pasticceri italiani selezionati dall’AMPI assieme ad una giuria di alto profilo composta da Igino Massari, Gino Fabbri, Davide Paolini, Laura Mantovano e Mara Nocilla. Precedute da una lunga serie di assaggi e da agguerrite semifinali, al termine delle finali sono saliti sul podio al terzo posto

Fulvio Ercoli di Porto S. Elpizio, al secondo posto Marco Infante di Napoli e, infine, al primo posto Fausto Bertolini della pasticceria “Casa del Dolce” di Cologna Veneta. Tutti i panettoni sono stati assaggiati e valutati secondo alcune caratteristiche fondamentali come la forma, il colore, il profumo, la sofficità e, appunto, il gusto. Per la famiglia Bertolini è arrivato un prestigioso riconoscimento raggiunto nell’anno in cui è nata anche Piccola Arena, dolce raffinato ideato con la collaborazione di Marco Savoia. Ora Bertolini attende solo di essere inserito con la sua pasticceria nella Guida delle pasticcerie del Gambero Rosso 2014.



CRONACHE COLOGNA . La “Domenico Cardo” al centro del dibattito

Casa di Riposo: botta e risposta La casa di riposo Domenico Cardo al centro delle discussioni a Cologna Veneta. Alla redazione de L’Altro Giornale è stata inviata una lettera firmata dal circolo PD di Cologna Veneta. A rispondere è il Presidente della Casa di Riposo, Mario Facchetti. LA LETTERA In un'epoca di crisi economica, in cui le risorse sono poche per tutti, e le Amministrazioni locali sono costrette a "tirare la cinghia", i primi a dover dare l'esempio, a ridursi i redditi e i privilegi, sono gli amministratori pubblici. Ed è proprio nell'uso dei fondi pubblici che si deve dare l'esempio, riducendo gli sprechi e, soprattutto, evitando che gli sprechi gravino su chi già ha poco, o guadagna poco. Ecco perché le notizie uscite sui quotidiani locali in relazione alla Casa di Riposo "Domenico Cardo" destano tutta la nostra preoccupazione e ci spingono a chiedere un cambiamento di rotta. Abbiamo appreso, in questi giorni: - che Patrizia Lunghi, direttrice della Casa di Riposo "Domenico Cardo", percepisce un reddito di 83mila Euro all'anno mentre i precedenti direttori prendevano la metà; - che la Casa di Riposo ha speso, nel biennio 2012-2013, oltre 70mila Euro in consulenze esterne; - che ai dipendenti dell'amministrazione dell'lpab è stata imposta la restituzione di parte dello stipendio dal 2010 ad oggi; - che vi è il concreto rischio che gli sprechi

nella gestione della Casa di Riposo portino ad un aumento delle rette per gli ospiti adesso e nei prossimi anni. Come cittadini colognesi chiediamo che chi amministra il nostro Comune e le istituzioni pubbliche locali mettano tutto il proprio impegno per ridurre gli sprechi, destinare le risorse al servizio dei cittadini, fare il bene della collettività. E per questo chiediamo all' amministrazione della Casa di Riposo e al Sindaco di Cologna, che nomina con proprio decreto il Consiglio di Amministrazione della Cardo, di mettere in atto ogni sforzo affinchè: - si riduca del 50% lo stipendio della direttrice della Casa di Riposo, portandolo al livello dei predecessori; - si taglino di almeno il 50% le consulenze esterne, impiegando a fondo le risorse interne della Casa di Riposo. E con questi risparmi si scongiuri qualsiasi ipotesi di aumento delle rette per gli ospiti della Casa di Riposo nei prossimi anni. Per quanto attiene al prelievo straordinario di risorse dagli stipendi dei dipendenti dell'amministrazione dell'lpab, ci chiediamo chi ha autorizzato il prelievo straordinario ed a quale titolo verrà effettuato. Non è possibile che si possa "giocare" con gli stipendi dei dipendenti, prima dando poi togliendo, senza rispondere mai del proprio operato. Sottoscriviamo questo appello, perché crediamo in una Casa di Riposo al servizio di molti, dei cittadini e della comunità, e non al servizio di pochi. Matteo Avogaro Segretario circolo PD Cologna Veneta

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LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA CASA DI RIPOSO La lettera che alcuni benpensanti cittadini di Cologna Veneta hanno inviato lascia trasparire quanto danno possa produrre un’informazione distorta o tendenziosa e pertanto ringrazio questo Giornale per avermi dato la possibilità di questa replica. Al di là di qualunquistiche dichiarazioni di preoccupazione o di risibili soluzioni per porre rimedio a presunti sprechi, i firmatari della lettera si sono mai chiesti se certe affermazioni rispondono a verità o non siano invece degli squallidi tentativi di distrarre l'attenzione da responsabilità proprie di chi ad arte fa circolare tali notizie? Veniamo però ai punti elencati nello scritto: non risponde assolutamente al vero che i precedenti Direttori percepivano la metà del compenso della dott.ssa Lunghi. Perché poi si dovrebbe ridurre del 50%? Siamo seri: esistono dei contratti di lavoro del pubblico impiego che prevedono delle voci stipendiali dalle quali non è possibile derogare. Comunque, stia tranquillo il "preoccupato cittadino colognese": alla dott.ssa Lunghi è stata concessa la fascia più bassa di posizione per il compenso di Direttore e il compenso citato è assolutamente in linea con quanto percepito per posizioni di responsabilità direzionale di un Ente con poco meno di 250 posti letto e 250 lavoratori. Per quanto riguarda le cosiddette consulenze esterne, la parte più importante della cifra citata riguarda il compenso riconosciuto alla psicologa, figura prevista dai parametri regionali di assistenza, per la quale si è poi proceduto ad assunzione a seguito di regolare concorso. L'altra voce importante riguarda l'incarico ad un professionista per avviare, secondo quanto dettato dalle nuove disposizioni regionali, il passaggio alla contabilità patrimoniale/finanziaria: incarichi che si stanno riproducendo presso la stragrande maggioranza degli Enti interessati dal provvedimento. La dolorosa vicenda delle somme indebitamente riconosciute al personale, dovuta in parte ad una errata costituzione del fondo per la produttività e in parte ad un accordo in delegazione con le parti sindacali, avvenuto al di fuori dei tempi consentiti, riguarda la precedente amministrazione per gli anni 2006-2010. Purtroppo tocca a questa amministrazione porre rimedio per scongiurare il danno erariale all'Ente. Al riguardo sono già state inviate le raccomandate di avviso di responsabilità a tutti gli attori della vicenda. Sarà nostra cura limitare, con tutti gli accorgimenti possibili e consentiti, i disagi nei confronti dei dipendenti che eventualmente dovessero essere interessati da provvedimenti di recupero delle somme. Questo per affermare che non stiamo "giocando" con gli stipendi, ma che purtroppo stiamo cercando di mettere una pezza alle manchevolezze di chi ci ha preceduto, pronti a rispondere a chiunque, avente titolo ci chieda delle risposte. Il presidente della casa di riposo D. Cardo Mario Facchetti


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MONTEFORTE. Il 23 novembre serata dedicata ai volontari e a Don Alessandro

Dopo l’alluvione il grazie del Comune Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Lo scorso 23 novembre l’amministrazione comunale di Monteforte e la Pro Loco hanno voluto ringraziare tutti i volontari che si sono adoperati per aiutare la popolazione durante le alluvioni e premiare il parroco don Alessandro Bonetti, che in quei giorni si è adoperato per aiutare tutte le persone bisognose. Alla festa erano presenti oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle associazioni montefortiane, il prefetto di Verona ed ex commissario straordinario per l’alluvione del Veneto, Perla Stancari, il comandante Pasquale Varesano del comando forze terrestri dell’esercito, il nuovo comandante dei carabinieri di San Bonifacio il tenente Salvatore Vilona, il comandante della caserma dei carabinieri di Monteforte il maresciallo Alfredo Puce, che è stato fra i protagonisti dell’alluvione del 2010, il dirigente scolastico Giuseppe Boninsegna, il responsabile della Protezione Civile

di Monteforte Luca Brandiele con tutti i suoi volontari. Le motivazioni del premio sono le seguenti: “Al reverendo parroco don Alessandro Bonetti in ringraziamento della sua preziosa collaborazione e insostituibile opera di aiuto alla

popolazione nei momenti bui che seguirono la drammatica alluvione del 2010, dimostrando ancora una volta le sue impareggiabili doti di umanità, disponibilità, dedizione di carità cristiana, con sentimenti di profonda stima e sincera gratitudine”.

MONTEFORTE TRA LAVORI E OPERE Sono in partenza a Monteforte d’Alpone molti lavori che miglioreranno l’aspetto del paese rendendolo anche più sicuro. «A breve partiranno i lavori per realizzare l’idrovora in via San Carlo, che servirà a mettere in sicurezza tutta la zona sud del paese - spiega il sindaco di Monteforte Carlo Tessari -. Inoltre a febbraio comincerà la sistemazione di piazza Silvio Venturi, un intervento richiesto da molti anni da parte del paese. Il progetto definitivo, approvato dalla Soprintendenza dei beni ambientali, sarà presentato alla popolazione nel mese di gennaio. Un’altra buona notizia è che il ministero della Pubblica Istruzione ci ha concesso 51.800 euro sull’importo totale di 70.000 euro per sistemare la scuola primaria del capoluogo e precisamente per la manutenzione straordinaria del manto di copertura, il rifacimento degli intonaci esterni e dei servizi igienici. I lavori, che inizieranno a marzo, daranno decoro all’ingresso del paese e abbelliranno via Dante. L’intervento verrà fatto senza incidere su quella che è l’ordinaria amministrazione scolastica.Inoltre saranno realizzate delle opere per il miglioramento e adeguamento sismico strutturale per un costo totale di 170.000 euro elargiti dall’amministrazione comunale. La scuola – aggiunge il primo cittadino - è a rischio sismico poiché l’immobile risale al 1911 e presenta delle mancanze strutturali tuttavia è in uno stato di manutenzione discreto. Si rinforzeranno le pareti consolidando quelle esistenti della parte storica del complesso. Per quanto riguarda la viabilità abbiamo appena sistemato la rotonda alla Madonnina, per ora la disposizione è una prova per cercare di evitare altri incidenti poiché quello è un punto molto critico. L’opera sarà monitorata dal Comune e dalla Provincia per poi decidere l’intervento definitivo».

SAN GIOVANNI ILARIONE Avrà luogo il 28 dicembre nel teatro il concerto che i cori parrocchiali offriranno in occasione delle festività natalizie. Accanto a questo un altro evento che da qualche anno sta riscuotendo successo a San Giovanni Ilarione sono i

presepi nelle corti, che si possono realizzare con qualsiasi materiale, organizzato dalla Parrocchia in collaborazione con i cori parrocchiali e il gruppo Anteas – Cisl – Fnp pensione. Chi è interessato a partecipare può segnalare il proprio presepio

entro il 18 dicembre al numero 348.7490305. Sarà quindi stilato un calendario per le visite ai presepi segnalati, che saranno effettuate dai cori parrocchiali vestiti da pastori, portando auguri di Natale e un felice Anno Nuovo.

«Abbiamo deciso di regalare questo momento piacevole, sicuramente meritatissimo, dopo le fatiche e le preoccupazioni durante le emergenze che abbiamo vissuto a causa della drammatica alluvione che ha

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IL COMMENTO DI DON ALESSANDRO «Il grazie non è solo per me, ma per tutte le persone che mi sono attorno. C’è qualcosa nella storia di questa cittadinanza che nei momenti più difficili emerge senza che nessuno la faccia affiorare e basta solo poco perché si manifesti. È come se dentro di noi fosse inscritto un cristianesimo, e questo è il Vangelo, profondo che non c’è bisogno di grandi cose basta solo tirarlo fuori e c’è, e credo che questa sia la cosa più bella di una comunità che si muove e si prende cura l’uno dell’altro quando succedono queste cose. È vero che il manager è importante ma se sotto non ci sono gli operai che lavorano e ci credono non si può fare molto». colpito il nostro paese nel 2010 e purtroppo si è verificata anche nel maggio di quest’anno fortunatamente in forma più lieve - spiega il sindaco di Monteforte Carlo Tessari -. L’intera amministrazione comunale, in particolare l’assessore alla Protezione Civile Flaviano Brandiele ed io, abbiamo voluto questa serata per esprimere ufficialmente la nostra gratitudine ne confronti di tutti i presenti che tanto hanno fatto per la nostra cittadinanza in occasione di quei tragici momenti. Abbiamo vissuto situazioni e circostanze che non avrei mai potuto immaginare, ed anche ora, che fanno purtroppo parte della mia storia, non riesco a ricordarle rendendomi veramente conto di ciò che sono state. Insieme abbiamo superato ogni difficoltà e siamo riu-

sciti, in tempi da record, a ritornare alla normalità garantendo sicurezza e incolumità alla mia gente. Vi abbiamo voluto qui per dire semplicemente grazie. Grazie don Alessandro – ha aggiunto inoltre il sindaco : hai pensato alle soluzioni prima ancora che fossero stati espressi concretamente i problemi con la capacità organizzativa di un leader, un key man, cioè sei stato veramente l’uomo chiave in questa situazione. Hai messo in piedi una macchina del soccorso efficientissima coinvolgendo il tuo esercito di giovani e tanti adulti di buona volontà che senza risparmiarsi si sono resi disponibili e anche per tutto questo sei un grande prete. Sei stato grande per creare lo spirito di gruppo, in altre parole usando un termine più appropriato hai creato un’unità».


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MONTEFORTE D’ALPONE. Al via le opere di restauro di Sant’Antonio

...Quella chiesetta sopra il colle Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Mentre stanno terminando i lavori di sistemazione della chiesa della Madonnina, sono partiti quelli per la chiesetta di Sant’Antonio, il simbolo del paese di Monteforte anche per essere stata costruita nel luogo dove questo è nato. La chiesa fu costruita nel tredicesimo secolo, sorge sopra al colle, dove si trovava il castello o più probabilmente una torre fortificata di avvistamento. Nel 1537 fu restaurata esternamente, come testimonia l’architrave in pietra della porta laterale. Verso fine del Cinquecento il Comune ne assunse il patronato e nel 1650 innalzò sia l’elegante altare barocco con statue e colonne di finto marmorino a spirale, sia l’abside che per anni custodì un antico e pregiato crocifisso ligneo, chiamato “Cristo Moro” perché realizzato con il legno scuro della val Gardena, ora conservato nell’oratorio di san Luigi Gonzaga a lato della chiesa parrocchiale. «Nel settembre del 2010, per accedere ai fondi dell’Unione europea per sistemarla, abbiamo aderito al progetto Piar- Acess (Piano inte-

Chiesetta di Sant’Antonio

grato d’area rurale- Azioni di collegamento tra cultura ed economia per uno sviluppo sostenibile), approvato dalla Regione nell’ambito del Programma di sviluppo rurale del Veneto 2007-2013 - spiega l’assessore all’agricoltura Flaviano Brandirle -. Di conseguenza, abbiamo partecipato a un’associazione temporanea di scopo che comprende, oltre a Monteforte, da me rappresentato, anche quindici comu-

ni del vicentino. L’associazione sta portando avanti un progetto di qualificazione e valorizzazione di due percorsi: il primo riguarda la Strada del vino Lessini Durello e il secondo la Strada del Recioto e dei vini di Gambellara. Per il nostro Comune, collegato al comune di Gambellara tramite la strada del Recioto e dei vini di Gambellara, che interessa via Santa Croce, via XX settembre e via Giacomo Aroldi,

si prevede l’installazione di cartellonistica direzionale e informativa, e la realizzazione di un intervento di recupero del parco delle Rimembranze. Questo – aggiunge l’assessore - consisterà nel ripristino del sentiero che conduce alla chiesetta, la sistemazione degli spazi verdi, la creazione di una recinzione metallica e di una pavimentazione in pietra e la pulitura della scalinata d’accesso. Per realizzare questi lavori il nostro Comune ha ricevuto un finanziamento di 24 mila e 390 euro. Abbiamo inoltre ottenuto altri 100 mila euro che serviranno per restaurare la chiesetta di Sant’Antonio, quella chiesetta sopra il colle che è nel cuore di tutti i montefortiani e che è necessario mettere in sicurezza affinché la gente possa ritornare a visitarla. È con soddisfazione e con un po’ d’orgoglio che oggi tutto questo potrà avverarsi, grazie al sottoscritto con l’appoggio del Sindaco. Inoltre – termina Brandirle voglio ringraziare il geometra Antonio Salvaro che con me si è impegnato perché il progetto non trovasse ostacoli e Antonio Burti, nostra sentinella della chiesa».

100 anni per Agnese

Agnese Martinelli

Lo scorso 9 novembre l’amministrazione comunale di Monteforte d’Alpone ha voluto festeggiare il compleanno di una concittadina particolare: Agnese Martinelli che il 16 ottobre ha compiuto 100 anni. Agnese vive a Costalunga dalla nascita, penultima dei nove figli di Angelo e Teresa

MONTECCHIA

Restyling avviato per la viabilità Montecchia è tutta un cantiere in questo periodo per sistemare varie zone del paese soprattutto dal punto di vista viabilistico. «È in fase di ultimazione la ristrutturazione straordinaria di via Masi – Meggiano, un tratto di strada completamente rifatto con l’aggiunta dell’illuminazione pubblica e muri di contenimento per tutto il tratto - spiega Ettore Olivieri, vicesindaco e assessore alla viabilità -. Lo stralcio iniziale dei lavori è costato 172.000 euro di cui 100.000 arrivano dalla Regione, 40.000 dal Bacino Imbrifero montano (BIM) e i rimanenti 32.000 euro li ha messi il Comune.

Quest’opera avvicinerà la zona al centro del paese. Un altro impegno molto importante, che qualifica quest’amministrazione, la quale si è impegnata fino in fondo a onorare le promesse fatte in campagna elettorale, è la strada Caselle – Prandi nella zona della Bastia, che risolverà definitivamente il problema di collegamento con Castelcerino quindi con Soave. La strada è stata completamente rifatta con l’eliminazione delle tre curve più pericolose e sarà agibile entro la fine dell’anno e in primavera sarà completata con il manto stradale definitivo. Il costo totale dei lavori è di 700.000

euro. Con la stessa cifra si sarebbero potute asfaltare le strade di tutto il paese. Di conseguenza l’impegno per questo intervento è stato molto notevole e ha registrato da subito l’approvazione dei cittadini. Inoltre – aggiunge ancora Olivieri - sono stati messi dei nuovi punti luce in via Rio Albo, via Pasquaro, nella via laterale di via Meggiano, via Danesi e via San Giovanni, dove è stata sistemata pure la piazzetta di fronte ai condomini con una nuova asfaltatura e riposizionamento degli spartitraffico. Davanti al municipio sono stati posti cinque blocchi di pietra che serviranno sia da arredo urba-

I nuovi pilottini installati

no sia per evitare il parcheggio proprio a ridosso dell’accesso pedonale all’edificio e in piazza Umberto I sono state dislocate tre rastrelliere per biciclette. Infine – termi-

na Olivieri - sono state sistemate le pensiline sul ponte dell’Alpone ed è stato creato un parcheggio riservato alle mamme davanti all’asilo nido “Il Girotondo”».

Marchetta. Nel 1938 si è sposata con Luigi Zambon dal quale ha avuto tre figli: Angelo, Silvino e Gioconda. Il primo, nato nel 1940 quando il padre stava combattendo in Jugoslavia, è morto nel 1964 a causa della nefrite, un dolore che non è mai scomparso. Altre perdite dolorose sono state la scomparsa in Russia del fratello Gelindo e la morte del marito Luigi nel 1974. Da sempre vive con il figlio Silvino, nato nel 1944, e la sua esistenza trascorre tranquilla tra qualche piccola faccenda domestica, l’accudire alle sue due gallinelle e una visita al capitello per salutare la Madonna. Nella sua vita ha sempre lavorato in casa e nei campi e ha allevato una decina di bambini della zona facendogli da “babysitter”. In campagna c’è andata fino ai novant’anni, poi il figlio Silvino ha deciso di nasconderle la bicicletta per disincentivarla. Il comune, rappresentato dal sindaco Carlo Tessari e dall’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lorenzoni, ha donato ad Agnese una formella che rappresenta la Natività, riproducente quella del portale della Basilica di San Zeno, insieme con una pergamena a lei dedicata.


Donna SPAZIO DONNA

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SPAZIO

BENESSERE

Donna

Su spazio Donna arrivano

... GLI ASINI

A CURA DI CHIARA TURRI

PROTEGGI LE MANI DAL FREDDO

“La ricompensa per una cosa ben fatta è averla fatta.” (Emerson)

E’ arrivato l’inverno e a soffrire degli attacchi del freddo, del vento e delle intemperie sono in particolar modo le mani che in questo periodo dell’anno vengono messe davvero a dura prova. Come si può agire per proteggere la pelle delle mani dall’azione negativa degli agenti esterni? Il rimedio che vi consiglio è naturale al 100 per cento e facilissimo da realizzare in casa. Questo trattamento idrata in profondità e lascia le mani molto molto morbide e profumate. Provate a realizzare una crema per le mani antiscrepolature protettiva e lenitiva con pochi gesti semplici. Si prepara con estrema facilità in 1 minuto. Ingredienti per un barattolo da 100 ml 40 gr burro di karité 25 gr di olio di mandorle dolci 20 gocce olio essenziale d’arancio dolce o di limone (facoltativo) Istruzioni: Mettere in una ciotola il burro di karité e l’olio. Con una spatola incorporare delicatamente il burro all’olio, schiacciandolo contro le pareti. Quando inizia ad amalgamarsi, continuare usando una piccola frusta, fino ad ottenere una crema omogenea e priva di grumi. Incorporare l’olio essenziale e mescolare con la spatola. Trasferire la crema in un vasetto, chiudendo ermeticamente e riponendo al riparo da luce e calore. Ricordarsi che una piccola quantità è sufficiente per una grossa porzione di pelle. Una variante “natalizia” potrebbe prevedere l’aggiunta di 1 cucchiaino di cacao in polvere e 3 gocce di estratto di semi di pompelmo. In questo caso l’indicazione vale anche per la cura del viso e del corpo, le pelli secche, la cura delle unghie. Questa crema non contiene acqua e dunque si conserva anche un anno, purché gli ingredienti siano freschi. Per questo motivo trovo sia un’ottima idea regalo per Natale!! Buone feste a tutti. Namastè!

Nel 2014 lo spazio Donna de L’Altro Giornale si arricchirà di una nuova rubrica interamente dedicata agli animali e al loro rapporto con l’uomo. A curarla, dal numero di gennaio, sarà Silvia Allegri, insegnante di lettere, consigliere provinciale a Verona e vicepresidente dal Parco Regionale della Lessinia. Da alcuni anni Silvia, dopo aver frequentato una serie di corsi di formazione, svolge attività assistita con gli asini presso il maneggio Basalovo Trekking a Grezzana, e attività di didattica rivolta a bambini, ragazzi e adulti. Dalla passione per gli asini e dall’esperienza di didattica e attività assistite è nata l’idea di scrivere un libro, “Il raglio magico”. Inizialmente Silvia sentiva l’esigenza di condividere esperienze ed episodi legati alla sua attività con gli asini in maneggio, un’attività che le ha dimostrato e continua a dimostrare quanto sia efficace per la crescita, l’educazione e il benessere delle persone il rapporto di amicizia e di

LA FOTO

collaborazione con gli animali in genere, e con gli asini in particolare. Da una ricerca più approfondita sull’asino ha scoperto poi come questo animale accompagni costantemente l’uomo, e sia presente con insistenza nella letteratura, nelle tradizioni popolari, nella religione e

MARTINA SOTTO L’ALBERO

nell’arte. Nel “Raglio Magico” Silvia ha voluto far “parlare” direttamente gli asini, attraverso immagini che hanno avuto un significato per l’autrice o che sono testimonianza forte e diretta della bellezza e delle peculiarità di questi animali. Asini che fanno smorfie, che si fanno abbracciare e coccolare, che lavorano in tanti paesi del Mediterraneo e del mondo: compagni infaticabili ma anche divertenti, che sanno regalare un sorriso con la loro spontaneità. Uno spazio particolare è stato dedicato al Rifugio degli Asinelli, un’organizzazione no profit che si occupa, in Italia e in altri paesi, di fornire assistenza, rifugio e protezione agli asini che per i più svariati motivi hanno subìto maltrattamenti. Un luogo incantato, visitato da Silvia, che ha visto finalmente realizzato il suo sogno: vedere degli asinelli che riposano, vivono tranquilli e terminano la loro vita in un luogo in cui nessuno li può più sfruttare.

COSA INDOSSARE A NATALE Comincia il conto alla rovescia per le cene natalizie di lavoro, gli incontri con vecchi amici e compagni di scuola, le serate con i parenti e, non da ultimi, gli appuntamenti con le serate importanti di Natale e Fine Anno. Ma a Natale, quest’anno cosa metto? Eccovi alcuni suggerimenti in fatto di look, abbinamenti, colori ed accessori da mostrare durante i momenti più attesi dei vostri momenti di festa, anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Non serve spendere una fortuna, per poter essere scintillanti e glamour nelle serate di festa, basta saper adattare gusto, originalità e colore, per essere splendide e in sintonia con la magia di quei giorni. Innanzitutto puntiamo sui colori: per Natale cerchiamo di vestire i toni del rosso, ricco e festoso, del bianco elegante e molto raffinato, mentre per la sera scegliamo il nero, con qualche spruzzata di oro e di argento. Per la serata di Fine Anno ci è concesso un pizzico di esagerazione in più: evitiamo però di accumulare troppe paillettes e lustrini, per non rischiare un effetto “albero di natale”. Perfetti saranno i punti luce su un bell’abito nero o colorato, ma sempre in tinta unita: cipria, viola, acquamarina o ancora rosso.


SPAZIO DONNA

l’Argomento a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Qual è l’età giusta? Babbo Natale arriva con la slitta, la Befana con la scopa, Santa Lucia con l’asinello del Castaldo, mezzi di trasporto al limite dell’impossibile ma per i più piccoli assolutamente reali, come i personaggi che trasportano. I piccoli hanno bisogno di vivere in un mondo fatato e magico. La fiducia dei genitori non corre rischi. Ma è giusto dire la verità ai propri figli? Un dilemma che non pochi genitori si pongono e sul quale sono state condotte ricerche psicologiche approfondite. La risposta non è univoca, una valida discriminante è l’età. In genere, secondo gli esperti, il bambino realizza da solo e senza bisogno dell’intervento degli adulti che i personaggi di Natale sono illusioni fantastiche e che non esistono. L’addio a questi personaggi avviene più o meno intorno ai 5/7 anni, perché fino ad allora i più piccoli sono sostenuti dal pensiero magico. Quando rivelare la verità? Certamente i genitori devono porsi il problema quando il bambino ha raggiunto un’età in cui diventa difficile continuare a credere, senza incorrere nelle critiche dei propri compagni di giochi. È sempre bene tasta-

re il terreno per verificare se il bambino ha già risolto il problema o se ha bisogno di un piccolo aiuto. Secondo alcuni psicologi l’età spartiacque è attorno ai 9/10 anni. Se dopo questa età persiste nel bambino la credenza che questi personaggi esistono realmente diventa un segnale di infantilizzazione, immaturità, educazione incompleta. Le figure di Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana possono essere un referente simbolico interessante e utile a rafforzare l’atmosfera emotiva delle Feste per il bambino e la sua famiglia. E il consiglio ai genitori è evitare bruschi scontri con la realtà; non si mandano in frantumi i sogni dei bambini, soprattutto quando si è condivisa la fantasia. Il

bambino deve scoprire da solo qual è la verità, oppure, stimolato con prudenza e morbidezza aiutarlo a comprendere le favole che accompagnano il Natale. Nell’attesa che il bambino arrivi da solo alla verità meglio non creare situazioni conflittuali in cui un genitore offre una visione realistica e l’altro prolunga il sogno di un mondo fantastico. Non dimentichiamo che il mondo magico, caratteristico dei primi anni di vita, è indispensabile alla maturazione di un pensiero che, pur legato alla realtà, sappia fantasticare e progettare. Mi auguro che Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana accompagnino i bambini delle future generazioni e soddisfino i loro desideri.

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Non tutto può cambiare «Tutto può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro, come un mondo tutto esclusivo e alla fine paragonabile all’utero della propria madre». Italo Calvino Già, possono cambiare i nostri vicini di casa e i nostri compagni di viaggio, può cambiare il nostro modo di vedere le cose, possiamo fare esperienze nuove e conoscere persone molto diverse da noi, ma nel profondo del nostro cuore rimarremo sempre noi. E i nostri sentimenti più intimi non riusciranno mai a tradire tutto ciò che da secoli caratterizza la nostra tradizione. Una riflessione, questa, per pensare a ciò che della nostra cultura giorno dopo giorno stiamo perdendo, troppo presi come siamo a voler accettare a tutti i costi quanto ci viene proposto dall’esterno. Per non sembrare poco tolleranti nei confronti delle numerose culture che da alcuni decenni convivono con la nostra, abbiamo subordinato ciò in cui abbiamo sempre creduto alle usanze degli altri…Ed ecco sparire i crocefissi dalle aule scolastiche e dai luoghi pubblici, ecco che per paura di mancare di rispetto alle tradizioni altrui ai bambini a scuola non si parla più di Santa Lucia o, al di fuori delle Chiese, non si azzardano più preghiere o discorsi inerenti la nostra religione. E anche il Natale, con la sua gioia e la sua magia sta perdendo il suo “smalto” di sempre, quasi offuscato da noi stessi, che sembriamo aver dimenticato le nostre radici. Anche Papa Francesco, il Papa del popolo, il Papa che accoglie gli immigrati a Lampedusa, il Papa della tolleranza, è fermo in questa convinzione: accettare il diverso, ma non abbandonare la strada maestra e ciò in cui si crede. In questa nostra Italia, apparentemente buonista, gli italiani stanno perdendo la propria identità, non sapendo che in fondo possiamo fare e cambiare ciò che vogliamo, ma ciò che siamo, il nostro Credo, il nostro Natale, le nostre abitudini, sono marchiate a fuoco in noi come un sigillo indelebile che non potrà mai essere cancellato…E allora meglio mostrarlo con orgoglio questo nostro essere! Solo in questo modo potremmo guadagnarci il rispetto da parte di tutti i popoli del mondo e gridare a gran voce, con sincerità, il nostro vero “Buon Natale a tutti!”.



INTERVISTA

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Luca Rizzato intervista per L’Altro Giornale Albano Carrisi Una voce unica e potente, 50 anni di carriera calcando i palchi internazionali più prestigiosi, più di 400 canzoni incise, 15 volte al Festival di Sanremo, 70 anni compiuti il 20 maggio di quest'anno. Al Bano Carrisi è una forza della natura, sempre in corsa, pieno di nuovi progetti pronto a spiccare il volo tra un aereo e l'altro con la valigia sempre in mano e il cellulare che squilla di continuo. Lo incontro in camerino al Teatro Comunale di Vicenza esaurito in ogni ordine di posto da settimane, prima di un concerto benefico a favore della Fondazione S. Bortolo dell'omonimo ospedale. E' rientrato da qualche giorno dalla Russia dove per tre sere ha incantato 24 mila spettatori alla Crocus City Hall di Mosca. Il modo migliore per festeggiare i tuoi 50 anni di carriera e i tuoi primi 70 anni… «In Italia hanno rimandato per tre volte questo tipo di appuntamento. I russi me lo hanno proposto una volta sola e ho accettato. Mi hanno chiesto: “Ti dispiace se mettiamo nel cast anche Romina?”. Ho risposto: “Secondo me non accetterà però siete voi gli organizzatori quindi decidete sul da farsi...”. E devo dire che ci sono riusciti». Era dal 4 luglio 1994 che tu e Romina non cantavate insieme. Rivederla sul palco vicino a te che effetto ti ha fatto? «Le canzoni lei le voleva tutte due toni sotto e io spicco invece quando canto nella mia tonalità, però l'ho convinta a farle almeno un tono in meno per me e uno in più per lei…e il tono ha dato i risultati che si sono visti. Bello, bello. Una constatazione che ho fatto con me stesso è stata: prima io e lei cantavamo prima per noi e poi per il pubblico. In questa occasione abbiamo cantato prima per il pubblico e poi vedremo l'effetto che fa...». Il 20 maggio ha compiuto 70 anni:un traguardo biologico importante che ti ha indotto a quali riflessioni? «Non sono pronto per fare riflessioni perchè non ho tempo per farne e poi perchè dovrei farle? Era meglio a 60, a 50, a 40? La mia vita è sempre stata molto piena per quanto mi riguarda...La vivo sempre con lo stesso tipo di ritmica, d'intensità e opinione della vita». Dedicato ai dieci Comandamenti è il tuo ultimo libro “Fra cielo e terra” edito da Piemme. Continua il tuo viaggio attraverso la Fede. «La Fede è la benzina del nostro motore umano. Se manca quella il mondo non va da nessuna parte. Io ho

Fede. Ho ritrovato la Fede e ho un grande rispetto per la Fede. Faccio in modo che tutti coloro che mi stanno vicino accendano il lume della Fede, che la provino, si accostino e la facciano propria. Leggo da una tua intervista: “mia madre Jolanda è l'unica donna che non mi ha mai deluso”. E tu pensi di averla mai fatta soffrire o averla delusa? «Secondo me l'ho fatta soffrire molte volte ma non certo per il gusto di farlo. Tu nasci da tua madre e poi ti tagliano il cordone ombelicale, poi arriva l'altro cordone ombelicale, quello dell'esperienza e delle tue scelte così a quel punto anche la mamma deve capire che tu nasci da lei ma sei figlio anche della tua generazione, della cultura, delle cose che vuoi fare quindi devi scrollarti dall'egoismo e da quel senso di proprietà. Si può dare amore senza averlo quotidianamente a fianco. L'importante che scelga anche in lontananza la strada giusta. Anche se so che mia madre ha sofferto quando sono partito e soffre ancora adesso perchè secondo lei non ho una famiglia le dico “a mà!!datte na calmata!. Una cosa che dovresti apprezzare è che faccio di tutto per accendere un fuoco, per bruciare e illuminare il nero della vita». Una curiosità. Tu hai venduto 30 milioni di dischi nel mondo. Qual'è stato il primo paese che hai conquistato prima di spianarti la carriera internazionale? «La Svizzera. Me ne accorsi quando andai a fare una televisione a Lugano. Era il luglio del '67 e la gente per strada mi salutava. Poi un altro paese sempre nel '67

dove ero amatissimo e avevo vinto un Festival era Malta. Là era una cosa pazzesca. Poi ovviamente mi sono accorto che nel frattempo ero famoso in Canada, in America, in Spagna». Oltre ai musicarelli anni '60, ti sei divertito a produrre dei “road-movies” (documentari) con i tuoi figli. Quale ti piacerebbe fosse il prossimo? «Vorrei dedicarne uno a mia madre. Ho studiato un soggetto umano che merita un quadro televisivo fatto dal figlio. E' una donna da esempio. Piccola e immensa nelle cose che ha fatto e che mi ricorda tra l'altro Madre Teresa di Calcutta». In uno di quei viaggi hai cantato l'Ave Maria in una moschea. Un altro dei tuoi record? «L'ho fatto perché penso che Dio sia dapertutto: in una moschea come in una Chiesa, sulla cima di una montagna, nel profondo di un bosco o del mare...semplicemente con questo intento». “Investire i miei soldi al Sud è stato un errore..”. Qualcuno ha cavalcato l'onda con questa tua dichiarazione. «Le Tenute Al Bano Carrisi sono nate tenendo fede ad una promessa fatta a mio padre Don Carmelo, ma non rinnego nemmeno una virgola di quello che ho detto. Se io avessi investito i soldi che ho investito con grande amore e passione in Puglia a Milano, a quest'ora sarei molto di più ma non l'ho fatto e una ragione c'è». Nel futuro di Al Bano non ci sarà solo la musica ma a dicembre tanta Tv: Mission e Find my family per Rai Uno, programma di ricongiungimenti a distanza. «Tutte le esperienze umane m'interessano, sia cantando che facendo l'attore. Sono scambi di vita che devi regalarti. Sono quattro puntate con Find my family e una per Mission che mi danno la possibilità di misurarmi ancora una volta con me stesso. Perchè non farle?». Questo mestiere per te è prima di tutto una grande passione. Rimane ancora una grande passione anche se è diventato inevitabilmente il tuo lavoro? «Non diventerà mai un mestiere. E' il mio chiamiamolo anche “lavoro”, ma soprattutto la mia missione, perchè lo è diventata. Aggiungerei che è anche una specie di pila dove caricare la mia esistenza sotto tutti i punti di vista perchè cantare è una della grandi gioie che uno possa ottenere. E poi, come diceva S.Agostino, “chi canta prega due volte”, quindi io prego anche dieci volte al giorno».


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CALCIO. Il Comitato regionale ha assegnato i premi all’Assemblea delle società

Tre benemerenze alla Figc veronese

Sono tre le benemerenze regionali consegnate lo scorso 31 ottobre dalla FIGC (Federazione italiana calcio) in occasione dell’assemblea convocata annualmente. Matteo Sambugaro, collaboratore da anni de L’Altro Giornale, Massimo Lizziero e Gianni Segalla hanno così ricevuto gli attestati dalle mani di Barbara Zampini, delegata FIGC Verona, Giuseppe Ruzza e Carlo Franchi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Comitato regionale Veneto FIGC. “Responsabile della rivista elettronica “La Delegazione Informa”, cura settimanalmente la redazione della stessa portando all’attenzione del mondo web tutte le iniziative/problematiche del mondo federale veronese. Professionista, continua ad offrire la sua attività in maniera completamente gratuita nello spirito del volontariato che contraddistingue l’attività delle Delegazioni”. Con questa motivazione Matteo Sambugaro ha ricevuto la benemerenza, mentre la motivazione per Massimo Lizziero è stata: “Dal 1992 in FIGC si è dedicato con passione al Settore Giovanile e alla Formazione. Responsabile dell’Attività di Base del Comitato Provinciale di Verona è Responsabile anche della Formazione nonché Docente nei corsi C.O.N.I. F.I.G.C. per “Istruttori di Scuola Calcio”. Ha messo a disposizione della Delegazione le sue competenze informatiche in ambito lavorativo sviluppano numerose applicazioni a

supporto dell’attività della Delegazione oltre all’elaborazione dei Campionati/Tornei gestiti dalla Delegazione di Verona”. Carlo Franchi invece “dal 1967 in FIGC ha collaborato con i Comitato Provinciale di Verona sino alla scorsa stagione fornendo la sua disponibilità e competenza in seno alla FIGC regionale e nazionale nei diversi incarichi ricoperti, in particolare quello di Segretario del SIVA , organo di controllo contabile della FIGC”.

da sinistra Gianni Segalla, Massimo Lizziero e Matteo Sambugaro

SAMBONIFACESE Non mollare. E' questa la parola d'ordine in casa Sambo che, dopo una partenza esaltante, sta incontrando più di una difficoltà nel girone B di Serie D. L'ultima parte di ottobre e novembre hanno infatti riservato poche gioie ai ragazzi di mister Magoni che, eccezion fatta per la vittoria esterna di Seriate, sono incappati in un'inopinata serie di sconfitte. Piacenza, Borgomanero, Legnago, Seregno e Mapellobonate le squadre che hanno raccolto il bottino pieno e fatta scendere in classifica i rossoblù. Partite, queste, da analizzare per provare a capire meglio il momento della Sambo; se le sconfitte con Piacenza e Legnago ci potevano stare (il derby veronese, in particolare, ha visto l'allenatore costretto a schierare una formazione d'emergenza a causa di infortuni e squalifiche rimediate nella gara precedente), qualche preoccupazione in più l'hanno generata le prestazioni contro Borgomanero e Mapellobonate. Gare, queste, che hanno visto una Sambonifacese involuta e incapace di reagire agli attacchi degli avversari. La dirigenza rossoblù non è stata a guardare e, recependo i campanelli d'allarme, non ci ha pensato due volte a fare quadrato attorno al suo allenatore e allo staff tecnico. Il presidente Mazzon, il vicepresidente Castagnaro e il direttore generale Dalè hanno pubblicamente riconfermato la massima fiducia in Oscar Magoni e nel suo operato. Nelle scorsi giorni però è arrivata una nuova tegola: il giovane portiere Tenderini, uno dei punti di forza della squadra, resterà fuori fino a gennaio per infortunio. Per la Sambo e i suoi ragazzi ora c'è solo da mettersi a lavorare, a testa bassa e senza lasciarsi scoraggiare dalle critiche. Per tornare a far punti e lasciare indietro sconfitte e sfortuna. Matteo Dani

FRESKO VOLLEY: PIOGGIA DI NOVITÀ Un'avventura tutta da vivere. E' partita col piede giusto la stagione del Fresko Volley, che per la prima volta si sta confrontando col campionato di B2 maschile. Tante le novità in casa Fresko, a partire dalla dirigenza, dove troviamo il nuovo presidente Carla Burato, già parte del direttivo dell'Est Volley club, col quale da tempo il Fresko Volley ha instaurato una fruttuosa collaborazione. Carla Burato succede nel ruolo a Francesco Pozzani, presidente/giocatore e capitano della storica promozione. Pozzani che però rimane più che mai legato ai colori del Fresko Volley come giocatore e general manager della prima squadra. Nuovo anche il campo da gioco visto che Jankovic e compagni quest'anno disputano le partite interne al Palaferroli, forse la miglior struttura del territorio per la pallavolo. «L'annata è cominciata col piede giusto – esordisce Francesco Pozzani – abbiamo cominciato fin da subito a raccogliere punti e siamo sempre stati all'altezza della situazione, che per una neopromossa non è sempre facile. Abbiamo mantenuto per la gran parte inalterato il gruppo che l'anno scorso ha vinto i playoff e aggiunto solamente 3 – 4 pedine importanti. Un fattore, questo, che ci ha permesso di farci trovare pronti e con i meccanismi già oliati al via del campionato». Confermatissimo anche l'allenatore; coach Claudio Ambrosi continua a guidare dalla panchina una squadra che nelle prime partite della stagione ha già saputo farsi rispettare e si è tolta qualche bella soddisfazione. Tra queste sicuramente il derby veronese, primo in assoluto in categoria, con la Pastificio Avesani di Isola della Scala. Il match, giocato lo scorso 23 novembre, ha visto il Fresko Volley imporsi per 3 a 2 in una partita tirata, ricca di emozioni e risoltasi solo all'ultimo punto del tie-break. «Come Fresko Volley - continua Pozzani – stiamo portando avanti un progetto che comprende la prima squadra e tanta attività giovanile. Abbiamo iniziato dalla base, creando una squadra di minivolley a San Bonifacio e iscrivendo una squadra giovanissima al campionato Under 19. Cerchiamo di creare sinergie e collaborazioni con le altre società del territorio e, presto, ricominceremo il Progetto Giovani nelle scuole della zona». Tutto il mondo Fresko Volley guarda con fiducia al proseguo della stagione. Dirigenza, giocatori e staff, tutti uniti, sicuri che l'avventura in B2 e il lavoro con i giovani sapranno regalare ancora tante emozioni e soddisfazioni. M.D.




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