Valpolicella Marzo 2014

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ANNO XXVIV - N. 3 - MARZO 2014 - Stampato il 27/02/2014 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Sono trascorsi solo pochi giorni da quando con brindisi e fuochi d'artificio stavamo festeggiando l'arrivo del nuovo anno ed è di nuovo ora di fare festa lasciandoci coinvolgere dall'atmosfera allegra e spensierata del Carnevale, una festa per i bambini, ma anche per gli adulti che colgono l'occasione per lasciarsi tutti un pò andare, per dimenticare almeno per qualche momento gli impegni della vita di tutti i giorni e ridere spensierati fra le maschere festose delle sfilate e delle feste carnevalesche. Il Carnevale è legato al rito religioso della Quaresima e, secondo la tradizione, “consente” di mettere da parte le convenzioni sociali e religiose che ci hanno condizionato durante tutto l'anno per concederci qualche libertà in più…E se in Italia e nel mondo ci sono diverse località famose per le manifestazioni carnevalesche, tutte scenografiche e ognuna con la sua particolarità, anche Verona e la Valpolicella possono dirla lunga a riguardo, forti di una storia consolidata nel grande mondo del Carnevale. Due tra gli eventi più attesi e più antichi del periodo sono la Festa de la Renga di Parona che caratterizzerà la giornata del 5 marzo e il 67° Carnealon de Domeiara, che si è aperto lo scorso 22 febbraio con la Notte delle Stelle e culminerà nella giornata di domenica 2 marzo. Due appuntamenti che, accanto alla costellazione di eventi proposti in ogni paese della nostra Provincia, contribuiscono ad arricchire un periodo all’insegna dell’allegria e del divertimento.



le vostre

Lettere SANT’AMBROGIO

“SS 12. A domanda risponde” Buongiorno, sono Claudio Ferrarini cittadino del comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella Scrivo a voi per segnalare una richiesta fatta ormai un anno fa al Sindaco e alle istituzione del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, che ad oggi non ha trovato nemmeno risposta da parte loro. Insieme ad alcuni condomini esattamente un anno fa, ho fatto richiesta al Comune di apporre un attraversamento pedonale sulla Strada Statale 12 all’altezza di Via De Gasperi 59. Ho fatto questa richiesta in quanto mi capita spesso di dover attraversare la statale e

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Numero chiuso il 27 - 02 - 2014

tutti i giorni di vedere: - molte persone e compresi ragazzi, che per andare a scuola a Verona devono attraversare la statale per raggiungere la stazione ferroviaria di Domegliara, che si trova proprio di fronte alla statale; - mamme con carrozzine, che portano i loro bambini a scuola che per raggiungere il centro del paese devono passare dal sottopasso ferroviario e quindi devono attraversare la statale; - persone, che per raggiungere l’USL di Domegliara, che si trovano dall’altro lato del paese, devono raggiungere il sottopasso e di conseguenza attraversare il la statale. Trovo quindi molto importante apporre un attraversamento pedonale per tutte queste persone (hanno fatto un sottopasso ferroviario ma non hanno pensato che per raggiungerlo molti debbono attraversare la statale priva di attraversamento pedonale). Ora chiedo all’attuale Amministrazione comunale del comune di Sant’Ambrogio, vista la pericolosità della strada statale, se per dover apporre delle strisce pedonali si debba aspettare che qualcuno si faccia del male come spesso capita in

Italia? Chiedo quindi a voi di porre all’attenzione dell’opinione pubblica questa richiesta, a mio parere molto importante per chi abita nella zona. Claudio Ferrarini «In ordine alla richiesta dell’istituzione di un attraversamento pedonale nell’area intersecante la SS12 (tratto denominato via Alcide De Gasperi) e l’ingresso del parcheggio piazzale del Tricolore, corre l’obbligo di esprimere alcune considerazioni nel merito. La SS12 è strada statale e il tratto in interesse ricade nel “centro urbano”. Si tratta comunque di un segmento stradale al alto volume di traffico (e in particolare traffico commerciale, parte del quale costituito da mezzi pesanti). Premesso che l’attuale normativa non consente in una siffatta tipologia di strada di posizionare su una intersezione un attraversamento pedonale, che comunque risulterebbe pregiudizievole per la sicurezza dei pedoni che si troverebbero a dover attraversare la SS12 in corrispondenza di piazzale del Tricolore e via Stazione, né vi è la possibilità che tale attraversamento

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possa essere realizzato in direzione Verona, a causa di una semi curva a visibilità occlusa, è dunque preferibile sempre ai fini della sicurezza che, per il momento, si utilizzi l’attraversamento pedonale esistente, posto circa 80mt più a monte rispetto all’ingresso del parcheggio in direzione Trento. Tale attraversamento presenta infatti delle piattaforme e marciapiede nel lato di marcia TrentoVerona ed è anche sufficientemente illuminato. Tali considerazioni vengono espresse tenuto conto della situazione attuale che risulta certamente migliorabile in ordine a quanto disposto dal Codice della strada. Proprio alla luce di quanto in narrazione, la realizzazione di un attraversamento pedonale nell’area del parcheggio di piazzale Tricolore andrà supportata da una serie di accorgimenti tecnici quali idonea illuminazione, differenziazione del fondo stradale in corrispondenza dell’attraversamento, realizzazione di isole salvagente (accessibili anche alle persone disabili), riduzione della velocità veicolare… Tali presidi andranno dunque pensati e realizzati in accordo con altri Enti e verranno senz’altro inseriti nella prossima pianificazione degli itinerari ciclo–pedonali urbani, cosa che questa Amministrazione ha fatto più volte presente anche all’Anas e si adopererà per sollecitare ulteriormente i soggetti interessati». Roberto Zorzi Vicesindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella

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RSA NEGRAR

“Il direttore risponde” Rispetto alla lettera firmata A. C. sul numero di febbraio 2014 de L’Altro Giornale, “RSA e urgenza”, sono necessarie alcune precisazioni. In un passaggio della suddetta lettera, in tema dell’assegnazione dei posti “gratuiti” della RSA (Residenza sanitaria assistita) di Negrar, si afferma che tali posti “sono sempre occupati dai soliti raccomandati”. Le cose stanno diversamente e seguono le disposizioni previste dalla Regione Veneto per tale tipo di strutture. In primo luogo, non si può parlare di posti “gratuiti”, perché la Regione contribuisce solo alla quota sanitaria della retta, restando a carico dell’assistito la quota alberghiera. In secondo luogo, i posti coperti dalla quota regionale sono limitati e subordinati a due fattori: alla disponibilità di un posto letto nella struttura prescelta e alla disponibilità ad assumersi la spesa da parte della Regione in base a una graduatoria

unica di residenzialità gestita dall’Ulss di pertinenza (nel nostro caso, l’Ulss 22). Tale graduatoria è stilata secondo un punteggio e un profilo risultanti da una scheda di valutazione (scheda SVAMA) che esula del tutto dal potere decisionale della nostra struttura. Non vogliamo certo minimizzare i problemi che le famiglie si trovano a risolvere nell’assistenza dei loro cari ma, prima di esprimere opinioni non corrispondenti alla realtà, è necessario conoscere almeno il funzionamento di base delle strutture sociosanitarie regionali, di cui la nostra è parte. Tanto più che, lo possiamo assicurare, le nostre assistenti sociali sono quotidianamente a disposizione per ogni informazione rispetto alle modalità di accesso alla rete dei servizi residenziali, ivi compreso il funzionamento delle graduatorie succitate. Graziano Bottura Direttore Rsa “Casa Nogarè”, Negrar


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FUMANE 1

“Malghe, Valpolicella unita e ...” L’amministrazione di Fumane ha deciso di dare avvio alla procedura per la cancellazione del comune di Fumane e la costituzione di un unico comune della Valpolicella di circa 45.500 abitanti. Il gruppo di minoranza “Solidarietà e Pluralismo” aveva proposto di dare avvio ad una fase di discussione e approfondimento prima della decisione. La proposta è stata decisamente respinta dal sindaco e dalla maggioranza. Poi, però, è stato votato un ordine del giorno, proposto dal vice sindaco, per “l’autodeterminazione del popolo Veneto”. Di fronte all’evidente contraddizione tra le due differenti decisioni, siamo usciti dall’aula e non abbiamo partecipato alla votazione. Come è possibile pensare di cancellare le realtà locali e poi parlare di “identità veneta”? La questione dei piccoli comuni è una questione importante, in cui bisogna unire il problema dell'identità a quello dell'efficienza dei servizi. Facendo riferimento ad una relazione presentata al Senato, piccoli comuni sono considerati quelli con popola-

zione fino a 5 mila abitanti. In Italia sono 5.868 su circa 8.000 complessivi; gestiscono il 50% del territorio nazionale e il 40% della popolazione; hanno un rapporto medio di 13 dipendenti. In base a questi dati Fumane è un “piccolo comune” e in quanto tale ha poco a che vedere con i comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti. Oltre la metà degli italiani (55%) vorrebbe abitare in uno dei comuni italiani con meno di 5 mila abitanti, perché ritengono che qui ci sia una migliore qualità della vita. Nei piccoli comuni con meno di 5 mila abitanti vivono attualmente oltre 10 milioni di italiani e da alcuni anni si assiste ad una tendenza di spostamento dalla città ai paesi. Ciò che manca ai piccoli comuni non è l’eccellenza ma un modello di sviluppo che recuperi i gravi ritardi infrastrutturali e nei servizi con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche, alle scuole, alle poste, agli ambulatori, ai trasporti e ai presidi istituzionali. Di questo dovremmo parlare come cittadini di un piccolo comune

LE MALGHE DI CAVALO E VERAGO

Dopo le dichiarazioni fatte dal sindaco Bianchi sul destino delle malghe di Cavalo e Verago, il gruppo di minoranza “Solidarietà e Pluralismo” ha presentato un'interrogazione di chiarimento. Nell'articolo si dichiara che è stato istituito un vincolo di destinazione circa l'utilizzo dei beni relativi alla malga di Verago e di Cavalo a favore dei cittadini di dette frazioni. In realtà nel Consiglio Comunale del 28.02.2013 è stato votato il non accoglimento della proposta presentata dal nostro gruppo consiliare di utilizzo della “malga turnaria” di Cavalo per il sostegno di iniziative di sussidiarietà, ovvero la proposta di conservare la vocazione sociale comunitaria della Malga e di considerare l’immobile Malga Turnaria lo strumento atto a “favorire” il volontario impegno della Comunità di Cavalo nella funzione sociale pubblica e non un mero bene patrimoniale dell’Amministrazione Comunale (cioè: vendibile). La maggioranza ha deciso di non accettare la nostra proposta, come spesso è accaduto nel corso di questi cinque anni di amministrazione. Con quale atto allora avrebbe istituito questo vincolo di uso pubblico? A quanto ci risulta non c'è alcuna deliberazione in questo senso. Ci sembra poi grave che il sindaco uscente attacchi le associazioni del territorio che in questi anni si sono date da fare per recuperare le malghe a beneficio della comunità. L'Amministrazione non dovrebbe mettersi in competizione con le Associazioni del territorio, ma collaborare in una dialettica di crescita del territorio secondo principi di sussidiarietà. C'è poi un altro problema relativo alle malghe di Verago e di Cavalo. La nostra proposta di rendere le malghe beni inalienabili e di uso comunitario è stata rigettata dall'Amministrazione sulla base del parere contrario del Segretario comunale, il quale ha evidenziato il fatto che il Comune di Fumane non dispone della proprietà dell’immobile né può essere facilmente individuata la controparte con la quale avviare un tavolo di coprogettazione. Tuttavia, entro la data del 27.11.2012 il Comune di Fumane ha partecipato al bando “Gal Baldo Lessinia” per il recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico. Nelle condizioni di ammissibilità a questo bando c'era l'obbligo del “Titolo di possesso/proprietà”. O il Segretario ha mentito in Consiglio Comunale o questo titolo di proprietà non c'è o, per lo meno, alla data di novembre 2012 non c’era. Mirco Frapporti - Gruppo Solidarietà e Pluralismo

come quello di Fumane e dovremmo farlo partendo dai piccoli comuni confinanti, che appartengono all’unione montana: Marano, Dolcè e S. Anna d’Alfaedo. Con i comuni più popolosi, che sono i reali artefici del vasto “consumo di suolo” legato all’edilizia dovremmo sì parlare di pianificazione sovracomunale, ma ricordando che Fumane e Marano non sono nelle stesse condizioni di S. Pietro, S. Ambrogio e Negrar. Il vero danno ci sarebbe se tra qualche anno la così detta “perequazione urbanistica” ammessa dai PAT, per esempio, permettesse di trasferire i capannoni dismessi, da Negrar a Fumane, perché, essendo meno popoloso, influirebbe meno nell’elezione dei futuri amministratori. Riteniamo pertanto che la via del Comune Unico perseguita nel modo proposto dagli attuali Sindaci sia dannosa e pericolosa, soprattutto per i piccoli Comuni come Fumane. Mirco Frapporti, Nicoletta Capozza, Paola Nicolis, Ezio Zamboni, Giampaolo Simeoni


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FUMANE 2

“Il campetto di Cavalo” Gentile Direttore, leggo l’articolo nelle pagine cronache di Fumane di Febbraio intitolato “Nuovi obiettivi: luci e spogliatoi”, dove si parla di progetti definitivi – esecutivi dettagliando per il “campetto” di Cavalo il numero di bagni, antibagni con lavandini, spogliatoi, ripostigli etc. Si parla pure della cifra stanziata di € 69.000, cifra, che è bene richiamare, si aggiunge a quella di € 29.000(?) o più, spesa un anno e mezzo fa. Il tutto, quindi, va sui 100.000 euro e sempre con approvazione di “urgenza”, saltando la normalità delle deliberazioni consiliari e una qualsiasi programmazione che trasparenza e lealtà di rapporti con l’intera Comunità Fumanese richiederebbero. E questo per mettere su solo un “campetto”. Al riguardo mi chiedo quanto segue: - se invece di “campetto” si fosse costruito un campo “normale”, la spesa sarebbe stata di €??? - le spese amministrative e di gestione a quanto ammontano o ammonteranno e sono e saranno a carico di chi? del Comune, della Polisportiva? - l’utilizzo è solo per tornei notturni (?) con gli inevitabili, e penso gravosi, costi; l’utilizzo consente l’accesso al bar ristoratore dove si servono birre ed alcolici vari (?); le birre e gli alcolici aiutano a migliorare lo sport? - per la comunità abitativa che sta a ridosso (4/5metri) del “campetto” e che è nata, su autorizzazioni del Comune, dal 1980, che

protezione(segnaletiche, parcheggi, marciapiedi (ora inesistenti) controlli, etc.) il Comune ha previsto e programmata in sintonia con la ASL e con il facoltoso BIM (che è il principale investitore nel “campetto”) visto gli orari, visto che il circolo “privato” che gestisce l’impianto su delega della Polisportiva e che s’impegna a organizzare anche manifestazioni che niente hanno a che vedere con lo sport; - se è stato calcolato l’impatto che hanno le varie coperture costruite e in costruzione visto le limitate estensioni dell’area adibita e se per esse sono previste il rispetto delle regole ambientali (p.es. tetti in pietra, distanza dalla pubblica strada). Grazie per l’attenzione, cordiali saluti, Gaetano Mari Cavalo di Fumane «E’ con rammarico che leggiamo questa sconcertante lettera. Riteniamo siano doverose alcune considerazioni, precisando alcuni punti. Chiariamo subito che il programma di inizio mandato dell’attuale Amministrazione per quanto riguarda lo sport, si articolava in cinque punti: riqualificazione patrimonio impianti sportivi; formazione e occupazione attraverso lo sport; diffusione sport e benessere; sostegno agli eventi e alle manifestazioni sportive; sostegno alla pratica sportiva delle persone abili e disabili. Per centrare tale obiettivo l’Ammini-

“Cemento e Amarone” strazione si proponeva di mettere ordine e disciplina nella gestione degli impianti, assegnando ad un unico gestore tutti gli impianti esistenti nel territorio del Comune e si impegnava in primis alla realizzazione del primo punto, riqualificare il patrimonio degli impianti sportivi. Noi riteniamo che lo sport, in quanto tale, oggi più che mai, svolga un’azione benefica per il tessuto sociale. L’Amministrazione si farà garante perché le aree sportive siano aperte a tutti e tutti ne fruiscano per le attività fisiche. Serve tuttavia l’aiuto e la comprensione di tutte le persone. Sappiamo perfettamente che percorrere questa via con rettitudine è difficile, ma per questo non dobbiamo rinunciare, la posta in gioco è preziosa per la società: educazione, rispetto, disciplina, carattere, impegno sono tutti valori che con lo sport possono crescere. La valutazione del progetto bisogna farla nella sua funzione strategica, altrimenti tutte le opere pubbliche, tranne quelle emergenziali, sono fortemente opinabili. Il progetto spogliatoi ha avuto lo stesso iter che hanno tutti i permessi di costruire, paesaggistica compresa. Caro lettore, ci aiuti a raggiungere questi traguardi, la società intera le renderà merito e lei ne proverà soddisfazione. Il carburante per arrivare a questo è la tolleranza». Bonazzi Giuseppe Vicesindaco del Comune di Fumane

Negli anni 1950-1980 le attività produttive crebbero come funghi soprattutto nell'Italia settentrionale. Milioni di meridionali migrarono a Torino, Milano, all'inseguimento di un posto di lavoro sicuro e ben remunerato. La nostra lira divenne perfino "Miss Europa". Naturalmente vennero costruiti anche cementifici, fabbriche di acciaio, amianto e di materie prime, chimiche e quant'altro necessario per la produzione industriale. Tanto per stare nel nostro territorio i fanghi dei marmi venivano convogliati nell'Adige, le immondizie in cave di sabbia dismesse. Solo negli anni ‘90 sorsero i movimenti ecologisti e la coscienza di uno sviluppo sostenibile da regolare in modo da crescere senza rischi. In questi ultimi anni è guerra continua fra i fautori dello sviluppo ed i profeti di sventura. A Taranto, Terni, Piombino, le industrie siderurgiche, altrove i pellami (Arzignano e Santa Croce sull'Arno) ed una variegata tipologia di industrie chimiche alimentano una sorta di scontro continuo fra "moderni" Guelfi e Ghibellini. A Fumane la lotta fra viticoltori e cementificio è in atto da almeno un ventennio e sembra acuirsi sempre di più. I viticoltori accusano il cementificio di inquinare sia la salute dei residenti sia la qualità delle uve. I viticoltori sono sotto accusa per le incessanti irrorazioni di antiparassitari (con aumento dei tumori e di altre patologie). Inoltre, vista la contiguità fra vigneti ed abitazioni, si mette in evidenza la pericolosità di commistione fra abitazioni e forzata respirazione di pericolosi agenti chimici. Succede sempre così: quando non c'erano industrie, vennero costruite con la benedizione dei Comuni e della popolazione; quando poi sorgono problematiche di vivibilità, si tende a colpevolizzare le industrie. Come a Taranto: salviamo i 3000 posti di lavoro ILVA o chiudiamo la fabbrica per evitare problemi di salute? Penso che una soluzione ragionevole sarebbe quella di affidare ad esperti universitari il compito di monitorare per un anno intero rischi reali e/o presunti ventilati dalle opposte fazioni. Franco Lorenzi Fumane

GRAZIE

“All’assessore Murari” Gentile Direttore, sono un imprenditore della zona industriale artigianale di Arbizzano. A nome, anche di altri miei colleghi operanti nella stessa zona, vorremmo fare un plauso all'amministrazione comunale di San Pietro in Cariano, per avere portato a termine un lavoro molto

importante per la viabilità. L'asfaltatura di Via Terminon è risultata veramente utile, in quanto snellisce una parte di traffico proveniente dalla zona industriale e non solo, verso la provinciale (ex statale del Brennero) per chi deve recarsi verso la zona di Pescantina, verso la tangenziale Nord

evitando, di conseguenza, il passaggio da Pedemonte o Corrubbio. Un elogio particolare ad Iseo Murari, assessore alla Viabilità del comune di San Pietro in Cariano, per il suo impegno personale nel portare a termine questo lavoro. Industrial Services Italia Giancarlo Rossi

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VALPOLICELLA

NEGRAR

“Il monumento di S.Ambrogio” A pagina 4 de L'Altro Giornale di febbraio 2014, vengono riportate le dichiarazioni dell'ex-assessore di Negrar Gianni Pozzani, che contesta il pregevole monumento che il Comune di Sant'Ambrogio ha recentemente installato giusto all'entrata Ovest della Valpolicella, operando una sintesi (che sarebbe il fine ultimo della politica!) tra le diverse manifestazioni del territorio e della sua gente: - sponsorizzato dalle famiglie di due noti personaggi del mondo lapideo, principale produzione industriale del Comune; fabbricato in marmo tipico delle cave della vallata; - ideato dal più noto artista-bozzettista della Valpolicella; - scolpito nella Scuola del Marmo di Sant'Ambrogio; avente come soggetto cinque bambini, simbolo delle nuove generazioni, con una bambina inneggiante ad un grappolo d'uva, elemento unificatore dei Comuni della vallata, con un altro bambino concentrato nella lettura di un libro, simbolo del bisogno e del piacere della cultura delle nuove generazioni. A parere del nostro ex-assessore, l'opera scultorea è imperfetta perché raffigurante solo cinque bambini, mentre secondo le sue cognizioni storiche i comuni “unificandi” dovrebbero essere ben otto, anche se solo due (Fumane e San Pietro) sono finora riusciti a deliberare l'avvio della procedura “unificatrice”. Vorrà dire che se altri comuni si aggiungeranno all'iniziativa che finora i sindaci pare vogliano solo a parole, chiederemo alla Scuola del Marmo di scolpire altri bambini, con in mano un pallone da rugby”, visto che solo la squadra di tale sport ha avuto finora il coraggio di chiamarsi “Valpolicella” , mentre nessun sindaco ha cercato

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di coinvolgere la popolazione con una semplice misura di integrazione del nome ufficiale dei nostri comuni aggiungendo “di Valpolicella” alle denominazioni di Negrar, di Fumane, di San Pietro, come invece da decenni hanno già fatto Marano di Valpolicella e Sant'Ambrogio di Valpolicella. Il monumento ideato da Milo Manara, è stato posto opportunamente all'entrata Ovest della Valpolicella, come “inno” dell'intera vallata e simbolo di accoglienza per i visitatori provenienti dalla Valdadige. Esso si contrappone idealmente e culturalmente all'opposto lato Est , dove abbiamo la Zona Artigianale di Arbizzano, con la distesa di capannoni di grigio cemento. […] Lettera Firmata

“Quartiere L’Arena Verde” Il Quartiere di Negrar dove abito, l’Arena Verde, è abitato da 900 persone e da circa 350 famiglie che hanno a disposizione 2 aree verdi e solo 2 cestini per la spazzatura. Più volte è stato richiesto qualche cestino in più, ma il Comune ha fatto orecchie da mercante. I 2 cestini vengono vuotati saltuariamente. Quello più vicino alla mia abitazione per esempio è strapieno di rifiuti e non viene vuotato da ben 8 settimane! Ho messo dei rifiuti “civetta” 8 settimane fa e mentre scrivo sono ancora tutti al loro posto o nei dintorni. Il contratto stipulato con la ditta incaricata delle pulizie prevede che i cestini vengano vuotati almeno una volta a settimana, ma evidentemente nessuno controlla. Inutile dire che i rifiuti abbandonati costituiscono una fonte di pericolo costante per i bambini e i ragazzi. In molti pensano che se l’amministrazione Dal Negro/Boldo avesse dedicato ai quartieri almeno un decimo del tempo che ha dedicato al Piano degli Interventi, le aree verdi di

Negrar sarebbero un esempio di eccellenza e non di desolazione amministrativa. Sono un privilegiato: a volte sono riuscito a ottenere la pulizia dei cestini del quartiere con delle interrogazioni consiliari, ma da qualche settimana il Consiglio non viene convocato e non resta che L’Altro Giornale. Facendo quattro conti, i cittadini del Quartiere Arena Verde, quasi tutti dipendenti e pensionati, in questi 5 anni hanno versato al Comune per IRPEF e IMU una somma molto superiore al milione di euro! Nel Quartiere non è stato reinvestito un solo euro! I costi per pulizia di strade e aree verdi sono pagate a parte dai cittadini. La qualità della vita dei cittadini dipende per molta parte dalla qualità dei quartieri dove abitano. Al primo posto di un programma serio deve esserci la pulizia degli spazi comuni e delle aree verdi, la cura e la sostituzione degli arredi, la cura delle piante, la sicurezza e la tranquillità dei bambini, dei ragazzi e delle loro

famiglie. In questi giorni molti cittadini di Negrar sono stati raggiunti dalle telefonate di un istituto di sondaggio per una ricerca commissionata da un gruppo politico che ha amministrato il Comune in questi anni. Le domande dei sondaggisti miravano a individuare il candidato più “giusto” e gli argomenti più “interessanti” da proporre ai cittadini nella imminente campagna elettorale. Non si sa chi pagherà il costo del sondaggio. Sappiamo solo che ne subiremo a breve le conseguenze. Ma possibile che anche dopo aver amministrato il comune per 5 anni, gli amministratori non sappiano di cosa hanno bisogno i cittadini di Negrar? Davvero questi amministratori non hanno uno straccio di proposta, uno straccio di candidato di cui essere sicuri? Io una proposta ce l’ho. Anzichè spendere soldi per i sondaggi, vengano nel mio Quartiere. Li posso accompagnare a controllare i cestini della spazzatura. Fausto Rossignoli

ZAIA E IL CONSIGLIO REGIONALE CAUSANDO MISERIA E FAME AFFONDANO IL VENETO !!! abbiate una forte responsabilità in tutto questo: - genocidio di un popolo che esiste da oltre 3500 anni. - decine di suicidi di Veneti disperati che, con l’indipendenza, si potevano evitare. - distruzione del tessuto produttivo Veneto, che con l’indipendenza si poteva salvare almeno in parte, riducendo drasticamente le tasse alle imprese al 20 e iva al 10%. Non vi rendete conto che non si potranno mai ridurre le tasse finché saremo una colonia dell’Italia? Addirittura, mentre negli ultimi 2 anni oltre 14.000 giovani Veneti sono emigrati per lavoro, il governo italiano procede a completare la distruzione del popolo Veneto (e degli altri popoli italici) andando a prendere frotte di invasori direttamente in acque africane e distribuendoli sul territorio, mantenuti con le tasse dei cittadini; se non è genocidio questo, cosa lo è? E tutte queste disgrazie mentre ogni giorno, più di 40 milioni di euro di tasse, partono dal Veneto per Roma e non tornano più indietro. Così come fu possibile annettere il Veneto mediante un plebiscito fraudolento al regno d'Italia nel 1866, non si capisce perché tale plebiscito non si possa legittimamente ripetere al contrario, per far uscire il Popolo Veneto dall’Italia, se lo desidera. E voi sapete che le leggi lo permettono perché: 1) art. 10 comma 1 della costituzione italiana: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del Diritto internazionale generalmente riconosciute" 2) Legge 881 del 1977: "Lo Stato italiano sottoscrive il diritto all'indipendenza di un popolo. Patto di New York, ONU" 3) Legge 340 del 1971, art. 2: " L'Italia riconosce il "popolo Veneto" 4) Maggio 2013: Presentato in Regione il progetto di legge 342 "indizione del referendum consultivo sull'indipendenza del Veneto da farsi il 6 ottobre 2013" A dispetto di queste leggi che tutelano senza se e senza ma, l’autodeterminazione del popolo Veneto, i consiglieri regionali del PD e del PDL, che da sempre si proclamano democratici e liberali, hanno negato al Popolo Veneto il diritto di votare in un referendum che gli avrebbe dato l’opportunità di fondare un proprio Stato consono alla propria storia millenaria e alla propria cultura. Molti, in mala fede o per mera ignoranza di ciò che accade in altre parti d’Europa, si domandano: “Ma cosa farebbe il Veneto da solo con 5 milioni di abitanti?” Ebbene, farebbe la stessa cosa che fanno i due terzi dei paesi europei che hanno tra 5 e 10 milioni di abitanti. Citiamo i casi di Svezia, Olanda, Finlandia Danimarca, Austria. È sotto gli occhi di tutti l’evidenza che questi paesi stiano bene, anzi benissimo con la loro piccola popolazione. O qualcuno vuole negarlo? E che non si obietti che hanno poco peso nella UE, perché l’Italia ne ha anche meno, vista la considerazione di cui gode... Quindi, per favore, non si accusi l'italia per la miseria dei Veneti, perchè essa sfrutta il Popolo Veneto da sempre, ma il consiglio regionale che avrebbe il dovere di salvaguardare l'interesse del Popolo Veneto, soprattutto conoscendo la nostra storia,e i nostri valori che nulla hanno da condividere con altre popolazioni della penisola. Avendo accertato che i consiglieri regionali fanno esclusivamente gli interessi del loro partito e non del Popolo Veneto, allora, a che serve votare? Adriano Giuliano Cometto

INSERZIONE A PAGAMENTO

«Sono convinto che oltre è 80% dei Veneti è favorevole all’indipendenza!» «Non è possibile che un pasto negli ospedali veneti costi 6.50 euro, mentre nel sud supera i 60 euro. Dobbiamo applicare i costi standard!» «Il Veneto regala a Roma oltre 18 miliardi di euro l’anno, tirando la cinghia, mentre alcune regioni del sud continuano a sperperare». «La secessione l’hanno già fatta oltre 6000 imprese che hanno delocalizzato in paesi dove la pressione fiscale non è intollerabile come da noi!» Queste sono solo alcune affermazioni del presidente del Veneto Luca Zaia. Ma se le cose stanno come dice lei presidente Zaia, che cosa ha trattenuto LEI e il Consiglio regionale del Veneto, il 17 settembre 2013 dal salvare 5 milioni di Veneti dalla miseria provocata dall'Italia? Avreste potuto farlo, semplicemente approvando il progetto di legge 342 e promuovendo con massima urgenza il referendum per l’indipendenza del Veneto. Forse siete stati trattenuti dall’amore che nutrite per una Patria che, da sempre, tratta il Veneto, peggio di una colonia africana? Come si può pretendere che le imprese restino nel territorio, essendo costrette a pagare oltre 70% di tasse a Roma, mentre in Austria e Svizzera pagano il 25 e 17%? Perfino la Fiat, ora che comincia ad avere utili, ha trasferito la sede fiscale nel Regno Unito. Negli ultimi 40 anni i Veneti hanno regalato a Roma oltre 500 miliardi di euro (sotto forma di residuo fiscale), ricevendo in cambio, oltre a servizi da terzo mondo, la collocazione in tutte le istituzioni pubbliche, di dirigenti provenienti dalle regioni più corrotte della penisola italica. Un esempio per tutti: nel 2011 il giudice Amedeo Urbano, che doveva subire alcuni processi per corruzione nel tribunale di Bari nel quale lavorava, venne trasferito al Tar di Venezia (Corriere del mezzogiorno.it del 29 aprile 2011). In un paese civile lo avrebbero, come minimo, temporaneamente sospeso. Ritengo che ogni politico Veneto debba conoscere un po’ di storia del popolo che rappresenta. Dovrebbe quindi sapere che il nostro Paese nel 1866 venne annesso con un plebiscito fraudolento al regno d’Italia. Dovrebbe quindi sapere che 1100 anni di storia della Serenissima Repubblica di Venezia non si cancellano facilmente con 148 anni di oppressione e malgoverno italiani. Dovrebbe quindi sapere che il Nord Est produttivo, imitato in tutto il mondo, non è altro che il risultato culturale di un popolo mite, laborioso e instancabile. Alla luce di questi fatti e conoscendo l’enorme diversità culturale che esiste tra Veneti e diversi altri popoli della penisola italica (i quali hanno causato l’enorme debito pubblico che conosciamo), fin dagli albori della crisi, voi politici Veneti avreste dovuto organizzare un dibattito pubblico per fare conoscere ai Veneti la loro storia, il loro diritto all’autodeterminazione sancito dalla legge e quindi passare ai fatti, organizzando un referendum per l’indipendenza da un paese malavitoso ed irriformabile quale è l'Italia. Non è tollerabile che i Veneti affondino nella miseria più nera per colpe altrui, e avendo solo pagato, finora. Presidente Zaia, è legittimo pensare che Lei abbia preso in giro gli indipendentisti con la cosiddetta commissione giuridica (insediatasi nel marzo 2013) che avrebbe dovuto valutare la possibilità di promuovere il referendum per l’indipendenza, ma che invece abbia solo voluto prendere tempo in vista delle elezioni europee del 2014 ed accaparrarsi i voti senza però fare alcun referendum. Ritengo che Lei e il Consiglio regionale



CASTELROTTO

COMUNE UNICO

“Scuola d’infanzia e nido” Caro Direttore, siamo i rappresentanti della Scuola dell’Infanzia e Nido integrato di Castelrotto, e con questa lettera vorremo smentire pubblicamente le voci che prevedono una prossima chiusura della nostra scuola. Ogni anno in prossimità delle iscrizioni si lancia palesemente o occultamente l’idea che questa splendida scuola voglia o debba chiudere i battenti. A tutti e a gran voce diciamo NO, la scuola c’è e rimarrà, perchè è fucina di idee ed è il fiore all’occhiello della Valpolicella. L’ultimo dei nostri desideri è accendere polemiche inutili al riguardo e lungi da noi ricercare il/i responsabile/i. Papa Francesco insegna che le parole e la calunnia possono uccidere più delle mani. Ci preme comunque ricordare che la scuola di Castelrotto è presente ed è operativa per i vostri bambini ormai da ben 62 anni. Attualmente, al pari di tutte le altre scuole paritarie della Nazione, risente delle restrizioni economiche imposte dal Governo, ciò non certo ci spaventa anzi l’entusiasmo e la passione per i nostri e vostri bimbi e per le attività che

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organizziamo, è sotto gli occhi di tutti. Castelrotto è una scuola che punta alla qualità, anche nell’insegnamento. L’utilizzo infatti del metodo Meneghello facilita l’apprendimento, la lettura e la scrittura anche in età prescolare. Tutto ruota intorno al bambino, non manca, quindi, la cucina interna d’impronta biologica. Da quest’anno ci sarà anche il gemellaggio con l’Istituto agrario di San Floriano per avvicinare i bambini al territorio e alle potenzialità dell’agricoltura. Non mancano le attività sportive quali il basket, rugby e il nuoto. I bambini poi vengono settimanalmente seguiti da un’insegnante di inglese e da un’insegnante di francese, per abituare loro alla diversità dei suoni, delle lingue e delle culture. Nonostante i servizi offerti ai piccoli e alle famiglie, la scuola si è fatta totalmente carico di ristrutturare i locali della scuola, del nido e del teatro, mantenendo le quote di frequenza in linea con le altre scuole del territorio. Crediamo nel totale impegno delle Maestre e della Direttrice nel proseguire l’offerta formativa e la

qualità indiscussa della scuola, ciò che è possibile anche grazie alla collaborazione con le famiglie. La nostra scuola è sempre aperta ed il corpo insegnanti è disponibile a chiarire qualsiasi dubbio o curiosità. In ogni caso vi aspettiamo alla nostra fiera del libro. Quindi diamo voce a chi può trasmettere qualcosa di positivo. Le malelingue non fanno bene ai nostri piccoli, ma nemmeno alla società. I rappresentanti della scuola

“Il convegno di Negrar” Due importanti conclusioni sono state il “cuore” dell’intervento del professor Luca Antonini nel convegno di sabato 15 febbraio a Negrar sul tema “Il Comune Unico Valpolicella”. La prima: «La dimensione ottimale dei Comuni – ha detto il professore – è quella intorno ai 60.000 abitanti. Dal momento che le nostre analisi prendono in considerazione i costi per abitante, i risultati finali dimostrano senza ombra di dubbio che i Comuni che costano meno ai cittadini sono quelli all’incirca di 60.000 abitan-

FARMACI E SCATOLE Caro Direttore, vedo spesso vicino alla farmacia i contenitori di riciclo che traboccano di medicinali scaduti. La colpa è delle persone che non separano le scatole di cartoncino dalle medicine nonostante ci sia l'informazione. Le scatole vuote vanno nella raccolta carta! E’ così difficile da capire e fare un semplice atto di civiltà? E.B.

ti. Al di sotto di tale soglia i costi dei Comuni aumentano e la stessa cosa avviene per quelli di dimensioni superiori». La seconda: «Dei 3 possibili strumenti previsti dalla legge in vigore in tema di possibili collaborazioni tra i Comuni, Unioni, Convenzioni e Fusioni, è quest’ultima quella che presenta il miglior bilanciamento tra punti di forza e punti di debolezza. In altri termini ha aggiunto il professore Unioni e Convenzioni sono forme di possibili collaborazioni tra i Comuni ma assicurano molto meno vantaggi rispetto ad una loro Fusione». Le due conclusioni del professor Antonini non sono il frutto di vacue “chiacchiere da bar”, ma il risultato dell’analisi dei dati raccolti sugli 8.092 Comuni italiani per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal Copaff, la Commissione da lui presieduta che, in 5 anni di lavoro, ha definito i “costi” e i “fabbisogni standard” che verranno presto applicati per legge a tutti i Comuni d’Italia. Le affermazioni del professor Antonini fanno giustizia di tanto vuoto “bla-bla”, troppo spesso spacciato per verità, con cui d’ora in poi

tutti, cittadini, forze politiche, Sindaci e aspiranti Sindaci dovranno fare i conti. Alle prossime elezioni amministrative di maggio votiamo chi ci pare, ma non diamo il nostro voto a candidati “Sindaci Gattopardo”: quelli del “se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi” (da Il Gattopardo di G. Tomasi di Lampedusa), quelli del “piccolo è bello”, quelli del “i Comuni piccoli sono più vicini alla gente”. Un “bla-bla” che non ha, direbbe il professor Antonini, alcuna “base scientifica”. Un “bla-bla” proclamato solo per spaventare la gente e per acchiappare i voti (solo “di pancia”) del proprio “clan di riferimento”. Controprova? Cosa hanno fatto negli ultimi 30 anni i “Sindaci Gattopardo” (alcuni in sella anche per quasi vent’anni) che via via si sono succeduti in Valpolicella per migliorare la viabilità verso Verona e per sviluppare le potenzialità turistiche del nostro territorio? Appunto solo “promesse da marinaio” per acchiappare voti e poi… “chi s’è visto s’è visto”. Appunto “Sindaci Gattopardo”. Maurizio Cornaro


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VIVISEZIONE

AFFIDO

“Rispondo ad alcuni lettori” Spettabile Redazione, come molte persone anch'io sto seguendo molto attentamente questi dibattiti tra pro e contro vivisezione...ma secondo me alcune persone stanno un pò perdendo la via che viene dettata dal cuore. Tutte gli attacchi o "auguri" di vita breve nel caso Simonsen sono indubbiamente sbagliati, perchè a nessuno si augura di morire. Infatti il punto è proprio questo. Quindi mi piacerebbe invitare il lettore a riflettere su una cosa, una semplice domanda, "E se al posto della cavia, ci fossi tu?o qualcuno che ami?" già, perchè a volte è difficile, doloroso, se non scomodo mettersi nei panni altrui. Il panico, la paura, la disperazione ci portano a compiere le azioni più impensabili. La maggior parte di noi sa che gli animali sono creature sensibili, a livello emozionale pari al nostro, dimostrato tanto per averne la sicurezza, anche dalla scienza, anche loro provano dolore, amore, gioia, tristezza etc... e solitamente ne è più consape-

vole solo chi vive a contatto con loro, e non intendo vedere il proprio cane dieci minuti al giorno, e poi tenerlo chiuso in casa, intendo proprio viverlo, come un figlio, come un amico, un fratello... E' già stato dimostrato che la ricerca scientifica è possibile senza animali, infatti siamo uno dei pochi paesi rimasti ad avere ancora legalizzata questa pratica raccapricciante; potrei andare avanti per ore a dibattere a livello scientifico la questione, ma non è su ciò che vorrei concentrare la vostra attenzione. Non siamo le uniche creature su questo pianeta e, al contrario della lettera di un altro lettore, non condivido il pensiero “… quando in giro c'è troppo rispetto per gli animali, non ve n'è più per le persone" (Leonardo Sciascia) in quanto secondo me il rispetto per gli altri, sia uomini che animali, non è mai abbastanza, non esiste il troppo rispetto per la vita, perchè è il dono più grande che ci è stato donato/casualmente concesso, credenti o atei, e gli unici padroni della

nostra vita, siamo noi, quindi solo noi stessi possiamo decidere per chi o cosa morire. La volontà di una creatura, finisce dove incomincia quella di un'altra, sia questo uomo o animale. Le alternative ci sono, basta cercarle, non esiste un'unica strada. Mi permetto di condividere due citazioni, per invitarvi alla riflessione, sotto due diversi punti di vista, entrambe....a vostro giudizio. "La Genesi ci mostra Dio che soffia sull'uomo il suo alito di vita. C'è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi'. (Papa Giovanni II - Karol Wojtyla) "L'uomo giusto è colui che, quando trova un verme che si è smarrito dopo un temporale e si sta seccando sull'asfalto, rimette l'animale nell'erba senza chiedersi di quanta intelligenza sia dotato. Lo salva perché è vivo e la vita è sacra." (Albert Schweitzer) Nicole Zantedeschi

DOMEGLIARA

“Carnevale alla “Casetta” Anche quest’anno abbiamo l’occasione di festeggiare all’interno del nostro Residens “Casetta”. Speriamo di brindare e far festa con il Carnevale di Domegliara, che ci tocca particolarmente da vicino. Sono stati eletti il DUCA e la DUCHESSA e la nuova coppia sono nostri amici e condomini: Claudio “ Lalo” e Nicoletta “Nico”, nonchè marito e moglie. A loro auguriamo un buon Carnevale, buon divertimento e … fatevi onore. Quando sarà tutto finito e non avrete più sfilate e serate mondane, speriamo di poter brindare con voi il vostro Ducato … Evviva il Duca e la Duchessa Gli amici del Residens e di via Rossini

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“Le famiglie spiegano” Gentile Redazione, siamo un gruppo di mamme e papà che condividono, o desiderano intraprendere, l'esperienza dell'Affido Familiare. Ci siamo conosciuti all'interno di un gruppo Facebook sull'Affido e ci accomuna la convinzione che il confronto e il sostegno reciproco tra di noi sia fondamentale. Generalmente il "popolo delle famiglie accoglienti" è un popolo silenzioso. Troppo occupato a crescere persone per avere il tempo e l'energia di farsi pubblicità. Ultimamente leggiamo e sentiamo troppo spesso storie di famiglie che si sentono "derubate dei figli dal sistema". Ci sembrano quindi doverose alcune precisazioni. Sono storie tristi, è vero, può capitare l'errore giudiziario, è vero anche questo, ma generalmente, nella stragrande maggioranza dei casi i servizi sociali allontanano il bambino dalla famiglia biologica per gravi e comprovate ragioni. Non ci sembra giusto demonizzare gli assistenti sociali, i tribunali dei minori e le famiglie accoglienti in toto. Ci sono anche altre storie che noi vi potremmo raccontare: storie di bambini non accuditi, abbandonati a sé stessi, non curati nel corpo e non alimentati nel bisogno primario di ogni essere umano di ricevere amore e attenzioni. Ma anche, e purtroppo, nei casi peggiori bambini abusati, violentati e maltrattati all'interno delle mura domestiche. E talvolta nessuno si accorge di loro per molto tempo, fino ai 10 -12 anni quando diventano ragazzini arrabbiati e delusi e a questo punto spesso l'unica soluzione per loro rimane la comunità. Ed eccoci a noi. L'affidamento extrafamiliare è un istituto giuridico regolato dalla legge, è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno ad un minore proveniente da una famiglia che (al momento) non è in grado di occuparsi delle sue necessità. L'affido ha mille varianti. A volte le famiglie

affidatarie sono famiglie "ponte": accolgono per breve tempo un bambino per accompagnarlo verso l'adozione. I rapporti con la famiglia naturale dovrebbero essere garantiti al minore e quindi quando è possibile si crea "un'alleanza" tra le due famiglie. Si cammina insieme per il bene del bambino e dopo un pezzo di vita insieme il bambino torna nella sua famiglia. E questo noi lo consideriamo un affido riuscito. Ma non sempre è così. Può capitare che i bambini che arrivano nelle nostre case siano fortemente deprivati, siano feriti nell'anima e nel corpo. E qui il compito diventa molto difficile. Dobbiamo lenire ferite, rassicurare visini spaventati, a volte ci troviamo a dover fronteggiare comportamenti autolesionisti o aggressivi. Dobbiamo essere (come i servizi spesso ripetono) isola in mezzo al mare. Un mare che ha visto tempeste violente. Quanti abbracci, nel cuore della notte, per calmare e contenere la rabbia di questi bambini! Però andiamo avanti, spesso con pochi aiuti, spesso additati come pazzi, ma andiamo avanti! Ecco perché ci fa male essere chiamati ladri di bambini. Vorremo parlarvi di come "normali" famiglie come le nostre decidono di mettersi in gioco perché l'affido non è, come si crede, cosa per pochi coraggiosi, anzi. Ogni bambino ha diritto ad una famiglia e ci piacerebbe che a tutti fosse data questa possibilità, perché la famiglia deve essere sempre la prima scelta rispetto alla comunità. L'affido è una bella esperienza per chi viene accolto ma anche per la famiglia che accoglie ed è per questo che ve ne vorremmo parlare. Noi che i bambini ce li abbiamo in casa e nel cuore. Referenti del gruppo: Emilia Russo, emilia.r@tiscali.it - tel 331.7910854 Cristina Tabarini, crisstina@tiscali.it - tel 347.5065386


Le auto elettriche saranno il futuro E’ stata una giornata di studio interamente dedicata alla mobilità elettrica quella che si è svolta lo scorso 17 febbraio presso il Politecnico di Bari. “La mobilità elettrica: un’opportunità per una città sostenibile” promossa dal Politecnico di Bari e da RSE Ricerca sul Sistema Energetico, società del gruppo GSE (Gestore Sistema Energetico) è stata l’occasione per discutere, insieme ai principali attori locali e nazionali, della mobilità elettrica, che al momento stenta a decollare in Italia…Ma non sarà sempre così: nel 2030, secondo RSE, le auto elettriche circolanti in tutto il Paese saranno almeno 10 milioni. A sostenerlo è il recente studio “E… muoviti! Mobilità elettrica a sistema”, secondo lui la tecnologia elettrica è solo agli albori, ma sta per esplodere definitivamente anche nel nostro Paese. Attualmente si calcola che la quota di mercato di auto elettriche in Italia si attesti sull’1%, ma con il passare degli anni i privati con le loro utiliy potrebbero entrare nel mercato della mobilità, con un conseguente aumento dei servizi, come le colonnine o le stazioni di ricarica e un abbassamento dei prezzi. RSE stima che circa il 50% delle automobili che circoleranno nelle grandi città sarà appunto elettrica. L’Italia si troverebbe così a risparmiare ben 1,8 miliardi di euro all’anno in importazioni di combustibili fossili per la produzione di energia primaria. E se la politica dal canto suo dovrà facilitare gli aspetti tecnico-normativi per far sviluppare i sistemi di ricarica, l’ingresso nel mercato di sempre più compagnie automobilistiche porterà all’abbassamento del prezzo iniziale, aspetto che porterà alla diffusione capillare delle auto elettriche. Secondo lo studio entro la fine del decennio si potranno vedere auto con una batteria da 20 Kwh e un’autonomia di 150 km costare quanto modelli identici ma a combustione interna.


Cronache LA GIORNATA DEL FARMACO. L’8 febbraio sono state raccolte 9.938 confezioni

Migliaia di medicine donate dai veronesi

Sono 9.938 (valore medio 54.600 euro) le confezioni di farmaci donati dai veronesi nella Giornata di raccolta del Farmaco che si è svolta sabato 8 febbraio. L’eccezionale risultato supera del 4,5% quello registrato nel 2013 quando i farmaci raccolti furono 9.512. Nelle 104 le farmacie veronesi aderenti alla Giornata di Raccolta del Farmaco in media una persona su due, tra quelle entrate sabato in farmacia, ha risposto all’invito dei volontari della Fondazione Banco Farmaceutico onlus e degli alpini, compiendo la donazione in farmaci da automedicazione. I prodotti raccolti nella giornata dell’8 febbraio scorso sono stati consegnati lo

scorso 20 febbraio ai rappresentanti delle 28 associazioni benefiche veronesi abbinate al Banco Farmaceutico. La Giornata di raccolta ha goduto del patrocinio del

Comune e della Provincia di Verona nonché della Regione Veneto. In tutto il Veneto (hanno partecipato tutte le sette province e 201 comuni) sono stati raccolti 30.049

farmaci (assegnati a 136 enti che assistono 56.169 bisognosi) con un incremento del 3,2% sul 2013 quando erano state donate 28.888 confezioni. A livello nazionale la raccolta 2014 è stata di oltre 350.000 confezioni. L’iniziativa nazionale è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e CDO Opere Sociali su tutto il territorio nazionale. Quest’anno hanno aderito in tutta Italia 3.4561 farmacie. La Giornata di Raccolta del Farmaco si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il patrocinio della Regione Veneto e grazie al sostegno di Assosalute (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’automedicazione) di FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), delle aziende che hanno risposto all’appello di Banco Farmaceutico con proprie donazioni: Boehringer Ingelheim, EG EuroGenerici, DOC Generici, Johnson&Johnson, Zambon, Mylan, Nova Argentia Pfizer e Demetra Pharmaceutical, di Alliance Healthcare per l’assistenza logistica, e anche grazie al supporto dei media partner: l’agenzia di stampa DIRE e il quotidiano Avvenire con la collaborazione della testata nazionale della TGR. In 13 anni, durante la Giornata di Raccolta del Farmaco, sono stati raccolti oltre 3.050.000 farmaci, per un controvalore commerciale superiore ai 20 milioni di euro in Italia. Altre info su www.bancofarmaceutico.org

Cronache

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I COMMENTI «Un risultato al di là di qualsiasi aspettativa – afferma Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto -. Il cuore grande dei veneti si conferma nell’aiuto al più sofferente e soprattutto quando si tratta di salute. Abbiamo avuto e continuiamo ad avere ragione, quindi, nel portare avanti le nostre battaglie a difesa di una Sanità pubblica, ma efficiente e in questo siamo supportati anche dai cittadini che sanno aiutare proprio là dove serve in supporto a persone che non hanno nemmeno sei euro per acquistare un antipiretico. Grazie alla gente veneta. E grazie naturalmente ai farmacisti e alla Fondazione Banco farmaceutico onlus che sono il motore di questa grande “macchina solidale”». «La filosofia del Banco Farmaceutico e la generosità dei cittadini hanno battuto la crisi e massimamente a Verona ancora capolista della donazione a livello regionale – aggiunge entusiasta Matteo Vanzan, delegato veneto di Banco Farmaceutico onlus –. Si tratta di un risultato eccezionale che fa comprendere quanto sia alto il livello solidale vero, quello che viene dalla gente, nella nostra regione. La nostra gratitudine alle persone che sabato hanno partecipato alla raccolta e, lo sottolineo, molti di loro sono entrati in farmacia con l’unico obiettivo di effettuare la propria donazione, non volendo mancare ad un appuntamento così importante per una società davvero civile e solidale». «Sono felice di verificare che le mie preoccupazioni della vigilia, sulla possibilità di contrazione causata dalla crisi economica, sono state letteralmente spazzate via dalla generosità dei veronesi conclude Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l'Associazione dei titolari di farmacia -. La cittadinanza ha dimostrato che è proprio nella difficoltà che si riconoscono i veri sentimenti, supportati come in questo caso da azioni tangibili di vera solidarietà. Grazie anche ai farmacisti veronesi che hanno aderito, anche quest’anno, in maniera così massiccia».


Cronache

Marzo 2014 LA GIORNATA. Gli ex alunni si sono ritrovati il 22 febbraio

Molina ricorda i vecchi tempi

E’ stata una giornata all’insegna dei ricordi quella trascorsa domenica 22 febbraio da alcuni ex alunni di Molina, che si sono ritrovati nei luoghi della loro infanzia. «Bella giornata sotto ogni aspetto – affermano gli organizzatori Dario e Leonardo, ampiamente ripagati degli sforzi fatti per dar vita all’incontro -. Le più entusiaste dell'incontro si sono rivelate

le maestre Miriam Vassanelli e Gabriella Scamparle: per loro l'anno scolastico ‘55/’56 era il primo di ruolo. Ci hanno aiutato a ricordare (anche facendo celebrare una S.Messa) chi non c'è più. Sono piovuti aneddoti e ricordi della nostra infanzia sintetizzati nella "poesia" scritta con l'ausilio della maestra Marisa Ceradini, anch'essa originaria di Moli-

na con spiccata attitudine alla rima. Ottima l'ospitalità della trattoria Du Scalini, che tra l’altro si trova di fianco alla scuola». Pubblichiamo di seguito una poesia in rima, “La fotografia”, che gli autori, Marisa e Leonardo, hanno scritto osservando una vecchia fotografia che ritrae proprio questo allegro gruppo di ex alunni…qualche anno fa.

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LA FOTOGRAFIA Sarà 'n'ano sposò/che o catà n tel comò,/ fra la vecia batarìa/anca sta fotografìa./Ma ci ghè? De quando ela?/I ga la sfersa a la cartela,/grombial nero col coleto,/carchedun gà el derleto.../La maestra l'è dai Fanti,/i buteleti proprio tanti.../Ma....sen darente a casa mia!!/Oh Signor, l'è proprio mia!!/Ma ci ei? Ci le sa?/Massa tempo è passà!/No, dài, speta, to' i ociai,/quel l'è 'l Carlo dei Batai!/L'Amelia, el Bramo, el Batistino./Ah sì e, en basso, el Natalino!/El Sergio, Elvio e dopo el Dario.../Sì, sì e, a destra, vedo el Mario./Apena soto, ma pì a destra,/ghè la Scamparle, maestra./Lì vissin, la Inocentina/e so sorela Giusepina./Ghè del Primo la Luciana,/de Albino la Liliana,/ghè la Menica, la Clementina,/ghè la Rosa, ghè la Pina./Veramente jè anca do;/speta n'atimo che 'l so:/una l'è de la Catina,/n'antra 'nvesse de la Lina./En meso mi, el Leonardo,/e pì 'n basso ghè el Doardo./Tornando 'ndrio l'Anamaria/con la Franca de la Pia./de la Pia l'è anca el Berto/e de drio ghè el Roberto/dei Perinoni ' nvesse quel/come el Giani, so fradel./En prima fila el ride el Gino,/là de drio ghè el Paolino./El Francesco, el Tano e, dài.../varda el France dei Batai....!/Anca el Melio l'è contento,/parchè essendo so parento,/ghe fa sempre le moìne/tuto el clan de le cusine./La Fortunata en po' pì 'nsà/la me par en po' rabià./Se te torne ancora a manca/te ‘enduise la sia la Franca./E finisse en alegria/questa bela compagnìa/dei Pauleti la Lucìa/e dei Arcossi la Maria./La pì parte sen soridenti/che con poco s’ era contenti,/fiduciosi nel futuro,/che, par tanti, 'l sarà duro./Ci laoro no a catà,/ghera el forno: el sa brusà,/ci a l'estero l'è nà,/ci, en pianura, l'è migrà./Le butele , 'nvesse, a olte/dai foresti jè ste tolte./E alor, seguendo el cor,/jè partìe par amor./Montagnari” i ne disea,/e “migranti” se se sentea/ma pal paneto o par amor,/ne sen fati tuti onor! /Si, ma 'l tempo la lassà/cicatrici a volontà./E, par lenirle, tuti i dise/de tornar a le raise./L'è proprio ora de sercarse,/far de tuto par catarse,/refar la fotografia/e sfogar la nostalgia!/A Molina de restà trì…/e quei altri, el seto ti?/Con pasiensa e volontà,/enfin tuti en ciamà./Chì, uniti, en alegria/a goder la compagnia,/a contar le nostre storie,/le tristesse e le glorie./Quanto tempo che è passà!/Come tuti sen cambià!/A vardar distratamente,/no se riconosse gnente.../Ma se pure sen distinti,/ossi roti e denti finti,/a vardarne mejo rento,/no se vede cambiamento/Sempre stessi sentimenti,/entusiami e pentimenti,/ma nel cor è restà lì/ci è partìo e no ghe pì. Marisa e Leonardo

Giardini di S.Sofia SBOCCIA LA PRIMAVERA

Correva l’anno 1958 quando sulla stampa locale comparve un articolo dal titolo “Nozze d’oro con i fiori”. Il protagonista era Francesco Bellini che nella palladiana villa S.Sofia di Pedemonte festeggiava i suoi primi 50 anni di attività come floricoltore…Oggi, nel 2014, a distanza di più di 100 anni da quel lontano 1908 che segnò l’inizio di una tradizione, la pedemontana azienda agricola di floricoltura “Giardini di S.Sofia” si prepara ancora una volta a far sbocciare la primavera. Una tradizione che si rinnova stagione dopo stagione, in una struttura che, dalla costruzione delle prime serre, si è sempre più modernizzata, mantenendo intatta la grande passione per le piante e i fiori che il fondatore Francesco ha passato come un testimone fedele prima ai figli Ruggero e Giovanni, poi ad Iles e, oggi, a Francesco e Barbara Bellini, che hanno ereditato dal bisnonno, dal nonno e dal papà più di un secolo di storia. Ed è proprio Francesco che presenta la prossima iniziativa in vista della bella stagione. Domenica 6 aprile sarà una giornata “dai sapori agrumati”… «Sì, il 6 aprile proporremo una giornata, dalle ore 9.00 alle 18.00, interamente dedicata agli agrumi. L’esposizione di piante di diverse varietà a cura di un’azienda toscana, sarà abbinata alla presenza di un tecnico che sarà a disposizione dei clienti per domande e consigli». “Primavera” per i Giardini di S.Sofia significa raccogliere i frutti di un lavo-

ro durato un intero inverno. «La nostra azienda da sempre cura la produzione e la coltivazione di piante stagionali, fiori, ortaggi: nelle nostre serre con l’avvicinarsi della bella stagione si possono trovare gerani di vario genere, surfinie, begonie, antane, verbene, incenso, piante da esterno di diverse tipologie e numerose varietà di ortaggi…tutto il necessario per preparare il giardino e la casa all’estate». Una festa di colori che continua comunque tutto l’anno … «Nell’arco dell’anno, con l’avvicendarsi delle diverse stagioni, la nostra azienda rinnova la sua produzione con proposte sempre nuove di fiori e piante stagionali, che il nostro sfaff provvede a confezionare a seconda del gusto del cliente. Inoltre, in occasione di ogni ricorrenza significativa, come San Valentino, festa della mamma, Pasqua, culminando poi con le festività natalizie, vengono organizzati eventi e giornate all’insegna dell’allegria e dei fiori». L’azienda di floricoltura “Giardini di S.Sofia” si trova a Pedemonte in via Cà de Dè, accanto alla palladiana villa S.Sofia. Tel. 045.7701533

6 APRILE TA A IC D E D A T A N R GIO AGLI AGRUMI pubbliredazionale


Cronache

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L’INDAGINE DI COLDIRETTI. La contraffazione dei prodotti fa perdere sessanta miliardi di euro di fatturato

Made in Italy alimentare: i falsi penalizzano il Paese La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy fa perdere all’Italia oltre 60 miliardi di euro di fatturato che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi. E’ quanto emerge da uno studio di Coldiretti presentato a Fieragricola 2013, nell’ambito della quale sono stati presentati gli ultimi casi più eclatanti e curiosi di cibi italiani contraffatti scovati nei diversi continenti: dal Pandoro argentino al Salame veneto Made in Canada, dall’Asiago statunitense al Kressecco della Germania, dal kit per falsificare il Parmigiano Reggiano a quello per taroccare il Valpolicella. «C’è in atto un salto di qualità dell’agropirateria internazionale che - denuncia Coldiretti - è arrivata a colpire i prodotti più rappresentativi dell’identità alimentare nazionale con danni economici e di imma-

gine non più sostenibili per l’agricoltura italiana. La denominazione Parmigiano Reggiano resta le più copiata nel mondo con il Parmesan diffuso in tutti i continenti, dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone, ma in vendita c'è anche il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesao in tutto il Sud America, ma anche Pamesello in Belgio. Ma ora – continua Coldiretti - c’è addirittura la possibilità di acquistare (in Gran Bretagna, negli Usa o in Australia) un kit per fare il pregiato formaggio italiano, ovviamente senza dare alcuna importanza al latte utilizzato. Una vera e propria truffa che colpisce anche i vini italiani più prestigiosi come il Valpolicella che può essere taroccato con un miracoloso kit che promette di ottenerlo in pochi giorni con miscugli di polveri e mosto».

La gamma dei prodotti alimentari falsificati si è allargata ed è ora possibile trovare sul mercato formaggi come il Pecorino friulano, il Romanello e il Crotonese prodotti in Canada o la Gorgonzola sauce realizzata in Germania. Anche i falsi salumi Made in Italy tirano a livello internazionale:

dalla Mortadela siciliana rumena, al Salame tipo Milano fatto in Brasile, dal Cacciatore salami e la Soppressata salami prodotti in Canada, al Prosciutto cotto Villa Gusto diffuso in Germania. «Per i primi piatti – prosegue Coldiretti - sono “sconsigliati” i Maccaroni mit tomatensauce o gli

?

IL CASO / L’ALLARME DI WINE MONITOR

«Attenzione, il vino è in crisi»

Negli ultimi cinque anni il vino in Italia ha perso consumi per ben quattro milioni di ettolitri. Le recenti stime di Wine Monitor sul consumo del vino nella grande distribuzione organizzata in Italia (che veicola oltre il 65% delle vendite di vino nel nostro Paese) vedono anche per il 2013 una perdita netta dopo la riduzione del 3,5% subita nel 2012, con un calo delle vendite in quantità di circa il 6,5% sia nei canali iper, super e su perette (dati IRI). Crescono invece le vendite in valore di circa il 3,5% in conseguenza dell’aumento dei prezzi dei vini di quasi l’8%. «Sarebbe facile ascrivere questa ulteriore frenata alla crisi attuale che ha praticamente toccato tutti i comparti e intaccato molti consumi dell’alimentare italiano – affermano da Wine Monitor -. Il problema è che questo declino ha radici molto più lontane e se ci fermiamo "solo" agli ultimi 5 anni il consumo di vino nel nostro Paese ha perso ben 4 milioni di ettolitri. Per anni abbiamo detto che era inevitabile un declino dei consumi in Italia e non si poteva certo rimanere ai dati del dopoguerra e nemmeno ai circa 70 litri degli anni ‘80. Poi abbiamo iniziato ad accendersi la spia rossa quando a fine anni ‘90 siamo scesi sotto i 50 litri e da lì in poi ogni anno abbiamo sperato che il calo si arrestasse. E invece siamo arrivati inesorabilmente ai 37 litri pro capite attuali e quello che è peggio è che non sappiamo se il fondo è stato toccato. Noi di Winemeridian ci occupiamo di mercati internazionali, grande opportunità per il vino italiano, ma saremmo dei miopi se non ci rendessimo conto che non può essere solo l’export la salvezza del vino italiano. Abbiamo un sistema produttivo troppo polverizzato, costi di produzione ele-

vati, managment aziendali molto eterogenei, e tanto altro ancora per poter immaginare che la chance dell’internazionalizzazione è una chiave di salvezza per tutti. E a prescindere da tutto ciò l’erosione del mercato Italia è un pericolo per tutto il sistema vitivinicolo italiano». In questo scenario Wine Monitor si chiede “cosa si può fare?”. «Sicuramente – affermano – non bisogna rimanere fermi. Invece sembra vi sia una sorta di fatalismo pessimista che porta molti a considerare il mercato Italia morto. Gli stessi media nazionali che per un lungo periodo avevano inserito il vino in una serie innumerevole di programmi oggi sembrano aver derubricato questo prodotto dal loro palinsesto. E se il vino smette di fare audience significa che qualcosa di grave è successo. Recuperare un’immagine semplice e accattivante del vino agli occhi dei consumatori, soprattutto quelli "meno esperti" è indispensabile. Senza parlare del declino di quasi tutte le testate storiche dell’editoria enogastronomica che non si può solo ascrivere alla crisi generale della stampa tradizionale ma forse anche ai modelli di linguaggio. Infine il dialogo ormai interrotto da tempo tra ristorazione e mondo della produzione, ci appare come la fotografia triste di una coppia di separati in casa. E’ possibile allora- si chiedono ancora a Wine Monitor individuare una via per creare una nuova "alleanza del gusto" dove una comunicazione coordinata da parte del mondo del vino, in collaborazione con la distribuzione, possa ridare slancio all’immagine di un prodotto simbolo accreditato di cultura e buon vivere nel mondo mentre da noi appare quasi un liquido per un’elite di pochi snob?».

Gnocchi Rucola-Parmesan prodotti in Germania o la Palenta realizzata in Croazia, magari con il sugo fatto con San Marzano pomidori pelati coltivati in Usa. Anche l’olio e il vino rientrano nei prodotti italiani fortemente imitati all’estero dove si possono trovare il Pompeian oil del Maryland (Stati Uniti) così come il falso Chianti americano, ma anche il Kressecco o il Meer-Secco tedeschi che imitano l’inarrivabile prosecco e persino il Barbera rumeno che, tuttavia non è rosso, ma incredibilmente bianco». Comune denominatore degli esempi di imitazione e contraffazione di prodotti agroalimentari italiani è l’opportunità, per un’azienda all’estero, di ottenere sul proprio mercato di riferimento un vantaggio competitivo associando indebitamente ai propri prodotti l’immagine del Made in

Italy apprezzata dai consumatori stranieri, senza alcun legame con il sistema produttivo italiano e facendo concorrenza sleale nei confronti dei produttori nazionali impegnati a garantire standard elevati di qualità. «Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che - conclude la Coldiretti - causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi, ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari come previsto dalla legge approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio della legislatura e rimasta fino ad ora inapplicata».


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L’E-BOOK. Si chiama “Rivoluzione solidale” l’opera del dirigente industriale veronese

STRADA DEL VINO VALPOLICELLA

Zanetti racconta la “sua” politica

Il Consiglio è definito

Ugo Zanetti, dirigente industriale ora pensionato, appassionato studioso di Storia contemporanea, segue anche la Storia nel suo divenire, ovvero la Politica e le sue vicende. Da questa sua passione è nato il suo e-book “Rivoluzione solidale”. Sostenitore della partecipazione popolare attraverso una “democrazia deliberativa”, come vicepresidente della Consulta Pedemontana di Negrar, dove vive da oltre 30 anni, Ugo Zanetti è propugnatore di uno sviluppo edilizio controllato. Crede in una revisione della Costituzione e dei metodi politici attraverso una Democrazia partecipativa e solidale tra i cittadini della Nazione italiana, con largo spazio alle autonomie locali. Lei ha scritto un e-book dal titolo “Rivoluzione Solidale” contenente una serie di messaggi email, diffusi sia in Valpolicella che a Verona e nell'ambiente politico nazionale. Da che cosa è stato spinto a scrivere così tanto e così

Ugo Zanetti

di frequente? «In momenti come questo, quando i valori di riferimento dell'azione politica sono smarriti anche dai leader, occorre un intervento diretto della popolazione e della società civile. In materia fiscale, sociale ed economica assistiamo alla perdita della dignità dello Stato. Di fronte ad uno Stato che “non c'è più”, gli attuali

poteri devono essere sollecitati direttamente oppure sostituiti, come già avvenuto con la Rivoluzione Francese al posto dell'Ancien Régime, con la Rivoluzione bolscevica al posto dell'Impero zarista e purtroppo con il Nazismo al posto della Repubblica di Weimar. Per evitare le “derive autoritarie” del passato bisogna che i cittadini, detentori di diritti, si sostituiscano ai politici, sempre più inefficienti e spesso corrotti». Come vede l'attuale momento politico ? «Chi fa politica attiva vive alla giornata, senza programmi ideali e operativi, pensando solo alla sopravvivenza della sua poltrona, senza pensare ai suoi “datori di lavoro”: elettori, cittadini, contribuenti. I partiti, invece che fare da tramite tra popolo ed istituzioni, perseguono solo interessi dei propri dirigenti, ben lontani dal bene comune, auspicato da studiosi, da papi e da vescovi nelle loro esternazioni ormai quotidiane».

Nell' e-book vengono spesso citati anche Papa Benedetto XVI e Francesco. Pensa che come “uomini di chiesa” possano davvero determinare le decisioni politiche ? «In Italia la Chiesa ha preservato cultura e civiltà che hanno poi permesso la ripresa sociale ed economica dopo l'Anno Mille. Nella “Lumen fidei” papa Francesco propugna la necessità di una fede, ossia di credere. Questo vale anche per i laici non-credenti in nessuna religione, che comunque devono credere nelle regole civili. L'esaltazione della furbizia, dell' evasione fiscale, dell'egocentrismo degli ultimi anni ha creato una casta senza più regole. Tra tanta desolazione dell'ambiente politico è una fortuna che abbiamo due papi “in contemporanea” che ci spiegano di nuovo dopo secoli le regole di San Benedetto e di San Francesco. La solidarietà francescana e la regola benedettina, cioè il lavoro con la fede in “qualcosa”, ovvero nella Nazione italiana, possono esserci da guida per procedere nel cammino della nostra esistenza».

Si è tenuta nelle scorse settimane l’Assemblea annuale dei soci della Strada del Vino Valpolicella che ha portato alla definizione del nuovo Consiglio, attivo nei prossimi tre anni. Mentre è stato riconfermato per il terzo mandato il Presidente Alberto Aldegheri, il nuovo Consiglio risulta ampliato rispetto all’ultimo in carica, con ben quattro new entry: per la prima volta dalla fondazione dell’Associazione rappresenta tutta la Valpolicella enologica, ossia tutto il territorio di produzione del vino Valpolicella, da est a ovest e da nord a sud. «In questo modo – afferma il Presidente - sarà possibile dare alla programmazione strategica una visione più ampia rispondendo maggiormente a quelle che sono le esigenze del territorio di produzione del vino Valpolicella, che è molto vasto». Il Consiglio è caratterizzato anche da una buona rappresentanza femminile e dal fatto che sono presenti tutte le categorie di associati. «La giovane età dei componenti del Consiglio, inoltre – aggiunge ancora Aldegheri - , permetterà di rispondere maggiormente alle esigenze del territorio in termini di scelte strategiche nel campo della promozione turistica incre-

Alberto Aldegheri

mentandone la competitività, con l’obiettivo finale di rendere la Strada del Vino Valpolicella un punto di riferimento per le aziende e le amministrazioni della Valpolicella». Il Consiglio: Presidente Alberto Aldegheri, vicepresidente Patrizia Begnoni, vicepresidente Francesco Bonuzzi, consiglieri Andrea Fiumicetti, Miriam Magnani, Fabio Marogna, Marina Savoia, Valentino Viviani.

QUINZANO. L’AIDO spegne 35 candeline sulla torta Il gruppo AIDO di Quinzano festeggia quest'anno i suoi 35 anni dalla fondazione. L'associazione (Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti) è presente sul territorio allo scopo di sensibilizzare la comunità circa la possibilità di donare organi e tessuti post mortem a scopo terapeutico. La presa di coscienza di un grave problema sociale - da una parte la speranza di chi vede nel trapianto l'unica possibilità di tornare a vivere e dall'altra la mancanza di organi disponibili - ha mobilitato i volontari del gruppo di Quinzano ad organizzare incontri formativi ed attività varie all'interno della comunità locale. Il gruppo incontra ogni anno i ragazzi della prima media del Catechismo di Quinzano e per loro viene indetto un concorso pittorico-creativo. Nella giornata dei festeggiamenti per il 35° anniversario, previsto per il 23 marzo, si terrà la Santa Messa annuale del gruppo nella Chiesa parrocchiale di Quinzano (ore 1l.00) con la partecipazione dei rappresentanti della sezione provinciale e di numerosi gruppi AIDO della provincia. Seguirà la premiazione del concorso pittorico e pranzo sociale, aperto a tutti gli associati e simpatizzanti. All'interno delle attività del gruppo di Quinzano rientra, ormai da tradizione, la sua presenza presso l'Eremo di San Rocchetto nel giorno di Pasquetta, dove i volontari sono presenti e disponibili con materiale informativo, ma anche con ricco rinfresco per quanti si avventurano sulle colline di Quinzano.


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L’ASSOCIAZIONE. Incontri di aggiornamento per operatori A VERONA. Gruppo dedicato ai “mangiatori disordinati”

Corsi di B&B Alimentazione in Valpolicella Serate ad hoc Nel maggio 2003 nasceva a Caprino Veronese presso la Comunità Montana una Rete di Bed and Breakfast, allora prima ed unica esperienza nella Città e nella Provincia di Verona, con la finalità di diffondere e sostenere nell'entroterra gardesano e nel Baldo la cosiddetta “ospitalità diffusa” esercitata nelle case private. Da allora il gruppo ha fatto molta strada. Dall'iniziale decina di iscritti, è aumentato fino agli attuali 40 associati che si incontrano periodicamente , si confrontano, si aggiornano cercando di migliorare sempre più la qualità del loro servizio nel settore turistico extra-alberghiero. Anche i confini di riferimento dell'Associazione si sono allargati comprendendo, dallo scorso anno, anche vari operatori di B&B della Valpolicella. La rete ha, com'è noto, lo scopo di fare promozione comune dei soci in ogni modo ma sopratutto tramite un sito generale WEB valorizzare i territori di provenienza con le rispettive eccellenze e

potenzialità rappresentare la categoria presso le Istituzioni Pubbliche provinciali e regionali preposte stipulare convenzioni a prezzi agevolati con numerosi parchi tematici, di divertimento e benessere veronesi, nonchè con alcune aziende di prodotti tipici affinare la professionalità dei vari esercenti attraverso informazione periodica e corsi specifici A quest'ultimo proposito si fa presente che l'Associazione organizza, per sei martedì consecutivi a partire dal 18 marzo 2014, il 2^ Corso per operatori di B&B che si terrà di sera, in città, presso la Casa Comune MAG in Via Cristofoli 21( zona stadio).Tale aggiornamento è aperto anche a titolari di

B&B non iscritti, fino all'esaurimento dei posti disponibili. Sarà tenuto da relatori qualificati e verterà sulla nuova legislazione regionale in materia turistica, sugli aspetti fiscali e sanitari, sul marketing e su altre tematiche inerenti l'attività. Il corso costa complessivamente 15 Euro e dà diritto ad un diploma di frequenza. Chi desidera avere informazioni sull'appartenenza all'Associazione o, anche per partecipare al corso suddetto, può scrivere all'indirizzo email: baldogarda@gmail.com e visionare il sito www.bedandbreakfastbaldogarda.it Girardi Maria Teresa

Un gruppo dedicato ai mangiatori disordinati e compulsivi: questa è la nuova realtà che ogni giovedì sera dalle ore 20.00 alle 22.00 presso le scuole elementari A. Busti di via Redipuglia 4 in Borgo Roma, propone incontri dedicati a chi si trova a combattere la battaglia della fame fasulla. «Chi si ritrova a combattere con questa malattia non ha una vita facile e serena – afferma Luigi, il fondatore -. Questo gruppo di autoaiuto si è prefisso lo scopo di aiutare gli amici che credono alla guarigione senza l’uso di farmaci, solo condividendo i propri problemi con altri amici: fanno molto più l’amore e l’amicizia, che non vivere i problemi nella solitudine o con chi non li conosce e condivide. Per essere membri di questo gruppo non servono né prenotazioni, nè quote o tasse da pagare, basta una sincera buona volontà di frequentare per raggiungere la meta». Il gruppo di auto-aiuto per Mangiatori Disordinati, nasce sulle orme di Alcolisti Anonimi, basato su 12 passi e 12 tradizioni da seguire e mettere in pratica. «Le esperienze – afferma ancora Luigi - ci insegnano che non dobbiamo sperare o contare su pillole miracolose, su elisir di lunga vita, ma dobbiamo contare solo su di noi, sulla nostra umiltà, sull’accettazione del nostro stato, della nostra personalità, dobbiamo imparare a convivere con il nostro corpo, con le nostre debolezze, con le nostre fragilità. Le compulsioni sono paragonabili ad una bancarotta: svuotano la persona di qualsiasi volontà di resistere alle sue “pre-

sunte”esigenze. Frequentando il gruppo – conclude Luigi - cominceremo a vedere questa sconfitta sotto un altro punto di vista. Frequentando Mangiatori Disordinati, questa sconfitta si trasformerà in una vittoria, questa umiliazione diventerà forza. Più sarà forte la convinzione di essere stati sconfitti, più forti saranno le basi su cui potremmo costruire una nuova vita, sobria e felice». Per informazioni: 334.5969757. Riccardo Reggiani

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

L’AMORE NELLE MANI

….E si. L’amore si apprezza, l’amore si riceve, l’amore si dona. Le mani delle ostetriche donano un amore speciale. Sono mani forti e nello stesso tempo delicate, capaci di proteggere e di contenere. E questo le donne lo sentono e lo sanno.Non c’è spazio per le emozioni lungo tutto il percorso del travaglio e del parto, solo alla fine ci si può lasciare andare…. L’effetto più grande lo fanno sicuramente i papà, che piangono di gioia di fronte al proprio bambino appena nato… In quel momento è difficile resistere, e qualche volta si commuovono anche le ostetriche. Questo succede in tutte le Sale Parto ed in tutti i luoghi ove avviene una nascita. Alla Casa di Cura “Dott. Pederzoli” si punta molto alla qualità dell’assistenza ostetrica, del rapporto donna-paziente/donna-ostetrica, del soddisfacimento dei bisogni della donna che sta per diventare madre e alla possibilità di rendere il parto un’esperienza unica dal punto di vista umano ed emozionale, sia per la mamma che per il papà (che viene spesso coinvolto con l’atto “finale” della recisione del cordone ombelicale che lega suo/a figlio/a alla sua donna).Dopo la nascita viene favorito per qualche ora il contatto “pelle a pelle” del neonato con la mamma, finalizzato all’avvio di un allattamento duraturo. Il piccolo trae notevoli benefici da questo contatto: minor pianto, maggiori possibilità di attacco al seno, maggiori possibilità di allattamento esclusivo, minor incidenza di ipoglicemia. Successivamente il bimbo viene sistemato in camera con la mamma (roaming-in) in modo che la donna ed il suo neonato trascorrano insieme i loro magici e sensitivi momenti d’amore durante la permanenza in ospedale. L’accesso del papà è molto “libero”, compatibilmente con le esigenze di reparto, ed è inteso a favorire la conoscenza della nuova famiglia. Molto è cambiato nell’assistenza emozionale al parto, così come molto è cambiato nella possibilità di

contenere il dolore fisico e la paura stessa del dolore. L’aiuto più naturale viene dall’acqua, e la nostra sala parto dispone di una speciale “vasca da parto” nella quale la donna può immergersi durante il travaglio e beneficiare dell’effetto rilassante fornito dall’acqua calda. Ma è anche possibile richiedere la parto analgesia con Epidurale, tecnica diametralmente opposta dell’acqua, grazie alla presenza degli Anestesisti in guardia attiva, 24 ore su 24. Recentemente è inoltre stata introdotta l’analgesia “gassosa” con il gas anestetico “protossido d’azoto”, in uso da anni nelle sale parto anglosassoni, che diversamente dall’analgesia epidurale non richiede manovre chirurgiche quale l’inserimento di un catetere epidurale, è sicuro, semplice, veloce, ma non sempre garantisce la riduzione totale del dolore. Quest’ultimo presidio non richiede la necessità della presenza del medico, tuttavia va ricordato che la Casa di Cura dispone di una guardia Ostetrica attiva, con il medico ginecologo presente, come gli anestesisti, 24 ore su 24, e in grado di garantire l’intervento attivo in tutti quei casi in cui l’evento “parto” si scosta dalla fisiologia, vuoi per problematiche materne, vuoi per problematiche fetali. Abbiamo scelto di differenziare i percorsi della gravidanza “fisiologica” rispetto alla gravidanza “non fisiologica”: nel primo caso si punta a favorire al massimo il rapporto tra la paziente e la “sua” ostetrica; nel secondo caso l’ostetrica ed il ginecologo partecipano assieme alla sorveglianza del travaglio/parto al fine di garantire alla donna ed al neonato un parto con i massimi criteri di sicurezza. Sappiamo che le donne (e le loro famiglie) apprezzano i nostri sforzi. Il sorriso che accompagna il loro ringraziamento per l’aiuto ricevuto in un momento così importante ci ripaga di ogni fatica… U.O. Ostetricia e Ginecologia pubbliredazionale


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NEGRAR. Intervista a tutto tondo a Giorgio Dal Negro che fa il punto della situazione

Passato, presente e futuro: il Sindaco racconta Negrar Continua a far discutere il Piano degli Interventi di Negrar, sempre più nell’occhio del ciclone. Ne parliamo con il sindaco Giorgio Dal Negro che puntualizza e precisa. Sindaco, la critica al Piano degli Interventi persiste ed è molto aspra. «Chiacchiere al vento e critica senza senso! Questa gente alza il tiro dato che a mesi andiamo alle elezioni amministrative. Sanno che il Comune è uscito dallo stato fallimentare e che importanti opere pubbliche sono progettate e finanziate senza bisogno delle banche. Negrar è tra i migliori Comuni del nostro Paese: abbiamo incominciato a far respirare il sociale e i bisogni e abbiamo dato consistenti contributi alle società sportive e culturali e alla scuola dell’infanzia. Dobbiamo essere postivi e non ascoltare chi vuole solo contrastare lavoro e sviluppo». La critica si concentra in particolare sulla frazione di Arbizzano… «Questa frazione che è fra le più delicate, perché molto vicina alla città e quindi con tanta richiesta edificatoria, è

stata messa sotto controllo al massimo. Certo il PAT, della precedente amministrazione, ha aperto molte possibilità che comunque il P.I. ha decisamente ridimensionato. La pratica Urbani è sostanzialmente in sospeso e vedremo lo sviluppo della questione; comunque in ogni caso si tratta di case singole o bifamiliari che potranno essere edificate solo se l’azienda Urbani sarà disponibile al tombamento dell’alta tensione». E la convenzione in essere? «Nessun pregiudizio: possiamo riconsiderare il tutto e andare alla Corte dei Conti per la decisione finale. Non abbiamo intenzione di far del male a nessuno e tanto meno far fallire le aziende e quindi siamo disponibili a proposte sostenibili e a nuove convenzioni compatibili con le esigenze della amministrazione e delle necessità dell’azienda». E per quanto riguarda il terreno dietro la Chiesa di Arbizzano? «Quel terreno è “atto a ricevere mc secondo il dettato del PAT, deciso dalla precedente amministrazione e

sino ad ora non vi è nessuna richiesta edificatoria. In verità una domanda era stata presentata e accettata e poi, in sede di approvazione, respinta perché il richiedente non poteva e non aveva “capannoni da abbattere” e quindi non si riscontrava il risanamento ambientale». A fianco delle Ville Venete? «I terreni erano e sono, sempre secondo il PAT, atti a “ricevere mc” e quindi edificabili e le domande sono state accettate. Il Presidente ANCI è però una formica! E, guarda caso, riscontra una precisa legge dello Stato che molti Comuni del Veneto, e anche il comune di Negrar, non rispettano da molti anni, nonostante le pronunce del TAR, precise, puntigliose e determinanti sin dal 2002. Trattasi delle possibilità edificatorie in presenza dei cimiteri comunali. Immediatamente il comune di Negrar prende coscienza della legge e il Sindaco ordina incarico legale per verificare e dirimere la questione. Vedremo, ma ho proprio l’impressione che in quel punto non saranno firmate convenzioni e il

Consiglio Comunale dovrà provvedere alle dovute varianti al P.I». Non c’è più motivo di discussione? «Per discutere c’è sempre occasione. In Piazza Rossa si parla tanto, spesso senza conoscere. Il P.I. ha un equilibrio importante ed è rivolto soprattutto alle famiglie. Non ha intento o indirizzo speculativo anzi è contenuto in mc ed altezza degli edifici, non consente realizzazioni edificatorie senza rispetto di standard urbanistici e non consuma territorio agricolo». Prospettive? «La prossima amministrazione dovrà rivedere il PAT con la Regione Veneto. Sarà l’occasione per togliere mc dove non ha senso che il PAT li abbia posizionati e anche un ridimensionamento delle possibilità edificatorie: non ha senso tenere aperte aspettative che non saranno mai realizzate. Negrar dovrà avere un ampliamento sensato, equilibrato e molto qualificante, tanto dei centri storici quanto delle zone artigianali. Ci sarà molto lavoro da fare per qualificare la zona artigianale di Arbizzano che è già in degrado come la zona di Negrar che presenta alcune aree incompiute. Dovremo fare studi importanti per le piazze di Arbizzano e S. Peretto, come dovremo verificare le possibilità qualificatorie di Prun e Fane». Allora tanto lavoro? «Tanto lavoro, ma importante sarà diminuire ulteriormente il debito pubblico e soprattutto investire bene il ricavato dal fondo perequativo corrispondente al P.I. Quindi opere pubbliche in convenzione pubblico privato e investimenti diretti con fondi propri. Il debito pubblico è sotto sicurezza e ormai gli interessi passivi del leasing scuola sono stati pagati.

Resta il capitale ma, senza altri sacrifici dei cittadini, si potrà pagare! La svolta è fatta! Se continuiamo con sicurezza, chiarezza e onestà il nostro Comune potrà dare migliori e maggiori servizi alla Città».

Giorgio Dal Negro

SOLIDARIETÀ

Un aiuto per Giana Malgrado il tempo inclemente, vi è stata molta partecipazione alla festa organizzata per raccogliere fondi per la piccola Giana, che si è tenuta domenica 2 febbraio al bar Perla di Negrar. La bimba, di tre anni, è affetta da una grave malformazione alla colonna vertebrale e deve essere operata per poter condurre una vita il più normale possibile. Vive con la sua famiglia, molto povera, in Romania e l’intervento, che si farà in un ospedale italiano, è molto costoso, anche solo per gli aspetti legati all’assistenza e al soggiorno in Italia. Georgiana è stata ricoverata all’ospedale Sacro Cuore di Negrar per dei controlli e

degli esami e dove farà la riabilitazione dopo l’intervento. Qui ha incontrato un gruppo di persone che si sono prese a cuore la sua situazione ed immediatamente si sono adoperati per poter fare qualcosa. Una di queste è stata la festa, alla quale tutto il paese ha partecipato volentieri, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse e alla fine il risultato è stato molto soddisfacente. Soddisfatti gli organizzatori che informano che chiunque volesse aiutare la piccola Giana può fare riferimento al caffè Perla di Negrar oppure direttamente all’Opera Don Calabria. N.S.

TERRAVIVA.VITICOLTURA ATTENTA AL TERRITORIO

FUMANE. ALCOL? NON MI PIACE

Un ciclo di incontri sul tema della viticoltura attenta al territorio. Questo è quanto organizzato dalla Cantina Valpolicella Negrar in collaborazione con Terra Viva. Finanziati dalla Cantina stessa, gli incontri (in programma presso Cantina Valpolicella di Negrar dalle 20.00 alle 23.00) sono aperti a tutti coloro che abbiano interesse a seguirli e completamente gratuiti. Al primo incontro del 24 febbraio, seguiranno lunedì 3 marzo “Effetti dei fitofarmaci sulla salute (nostra, dei nostri vicini e dei bambini) Novità sugli obblighi derivanti dal nuovo disciplinare di lotta integrata”, lunedì 10 marzo “Fertilità del terreno: aumentiamo la sostanza organica? Come fare il compost in Biodinamica (vantaggi)”, lunedì 17 marzo “Alternative al diserbo e Innovazione meccanica per i piccoli produttori”, lunedì 24 marzo “Metodi innovativi di difesa della Vigna: Peronospora/Escoriosi/Oidio/Botrite”, lunedì 31 marzo “Manodopera aziendale, obblighi, novità RLST, interscambi fra coltivatori diretti, sicurezza (DPI)”, lunedì 14 aprile “Presentazione della Potatura Ramificata: metodo Simonit e Sirch”.

“Alcol? Non mi piace”. Questo il titolo di una serie di incontri promossi dall’assessorato ai Servizi sociali del comune di Fumane, nella persona di Sergio Conati, in collaborazione con ACAT Valpolicella – Lessinia Occidentale, il centro famiglia e il Circolo noi di Fumane, CSI Polisportiva di Fumane e con la collaborazione del SerT di Bussolengo. “L’alcol sappiamo cos’è? Si può usare come disinfettante! Come detersivo per vetri e pavimenti! Come carburante! Tu lo berresti?”. Su questo presupposto si basa il primo incontro aperto a tutti che avrà luogo venerdì 21 marzo alle ore 21.00 nella sala consiliare del comune di Fumane. Relatrice sarà Flaviana Conforto, responsabile del coordinamento provinciale ACAT. Al primo incontri ne seguiranno altri due, il cui scopo «è aprire degli spazi di informazione e riflessione che possano essere utili soprattutto a coloro che sono a contatto con i giovani – affermano gli organizzatori -. Sappiamo che il consumo di alcol tra i ragazzi sta assumendo dimensioni preoccupanti, così come le modalità con cui viene assunto». Per ulteriori informazioni: m.mazzi@comunedifumane.it


NEGRAR. La rassegna si svolgerà dal 5 marzo al 5 aprile

Anche il comune di Negrar, su proposta del-

I percorsi dell’Armonia

l’assessore ai Servizi Sociali, Luigino Damoli,

Auditorium) “Affettività Si svolgerà dal 5 marzo al 5 aprile la rassegna di coppia” con la Scuola Europea del Massaggio; “Percorsi dell’Armonia il 26 marzo (20.45 Audiaffettiva” promosso dall’assessorato alla torium) “Le due facce Cultura del comune di della stessa medaglia: la vittima e l’uomo maltratNegrar, in collaboraziotante”; il 29 marzo (10.00 ne con la Biblioteca comunale e il Comitato - 12.00 Auditorium) “Educare alla vita attraPari opportunità. La verso il contatto affettipresentazione della “Campagna 365 giorni vo” con la Scuola di biodanza del Triveneto; il 5 no” di mercoledì 5 aprile (10.00 - 12.00 marzo sarà seguita dalAuditorium) “Affettività l’inaugurazione dello Sportello Rosa, sabato A Negrar apre il nuovo sportello in famiglia” a cura della Scuola europea del mas8 marzo alle ore 10.30 presso la Biblioteca comunale di Negrar. saggio. «Il Comune di Negrar con “PerLo Sportello Rosa è uno sportello di con- corsi dell'Armonia Affettiva” – afferma il sulenza legale e psicologica gestito dal- consigliere comunale delegato alla Cultul’associazione Telefono Rosa di Verona. ra, Tullio Perina - intende intraprendere All’inaugurazione seguirà l’apertura della un percorso di sensibilizzazione della citmostra “L’arte di trattare le donne” (visi- tadinanza, esplorando le modalità attratabile fino al 15 marzo) con la presenza verso le quali si tesse il rapporto all'interdegli artisti Ata Kazaz e Baldin Ahmad. no della coppia e della famiglia in un'ottiSeguiranno una serie di incontri: il 12 ca di parità di genere e rispetto. Nel promarzo (20.45 Auditorium) “Violenza di gramma trovano spazio anche due giovani genere, stalking, femminicidio: parliamo- donne che hanno condotto un proprio perne con le avvocate civilista e penalista”; il corso di accettazione e superamento di 15 marzo (10.00 - 12.00 Auditorium); “I una situazione di disabilità fisica, riscogesti dell’Amore” con la Scuola di bio- prendo sè stesse attraverso le passioni per danza del Triveneto; il 19 marzo (20.45 la letteratura e lo sport. Verrà inoltre Cantina Valpolicella di Negrar) dialogo installata la mostra "L'arte di trattare le con Valentina Bazzani, autrice di Quattro donne" di due artisti internazionali, aperta Ruote e tacco 12, e Sofia Righetti, sciatri- sia alla cittadinanza che alle scolaresche ce agonista; il 22 marzo (10.00 - 12.00 del Comune».

manti da richiedere di essere posta tra le prio-

16 MARZO. CARNEVALE A NEGRAR Il carnevale non termina in quaresima a Negrar, ma domenica 16 marzo, quando vi sarà la sfilata con la partecipazione di tanti carri allegorici e maschere provenienti da tutta la provincia. E non sarà certamente la presenza dei lavori sulla via principale del paese a scoraggiare la Pro loco Emilio Salgari e il Comitato Carnevale, organizzatori della manifestazione. La giornata burlesca si svolgerà ugualmente, il corteo verrà fatto sfilare dall’altra parte del paese, al di là del progno. A fare gli onori di casa, naturalmente, ReCioto e Regina Amarone, con tutta la corte della confraternita al seguito, e la immancabile presenza della mascot “Il Can da L’Uva” alias Zoe. «Il carnevale è sempre una bella festa, sia per chi partecipa, ma anche per chi organizza. E’ un momento di divertente spensieratezza, di illusione e magia. Un momento anche per mettere da parte tristezze e problemi - spiega Franco Sona -. E’ per questo che noi, Confraternita di Negrar, ogni anno ci rechiamo negli asili, dove naturalmente incontriamo la gioia dei bimbi, ma andiamo anche all’ospedale, logicamente dove è possibile, per portare un briciolo di gioia anche agli ammalati e perché no anche a chi lavora. Sperando in una bella giornata, aspettiamo un pubblico numeroso e pronto a divertirsi». Natalina Salerno

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ha aderito all’iniziativa promossa dal comune di Torino contro la violenza sulle donne. La Giunta comunale negrarese ha infatti deliberato di aderire a Campagna 365 giorni no”. «La violenza sulle donne – afferma l’assessore Damoli - ha assunto proporzioni così allar-

rità degli impegni delle istituzioni pubbliche; il problema delle donne sottoposte a violenza

Luigi Adamoli

ed abusi riguarda infatti l’intera collettività. Tale fenomeno ha profonde cause culturali che vanno contrastate attraverso la prevenzione, il sostegno ai centri antiviolenza, la promozione di una cultura che valorizzi il rispetto della dignità femminile e il ruolo che le donne hanno assunto nella società. L’obiettivo – aggiunge l’assessore - è quello di creare una rete di collaborazione da estendere a tutti i Comuni affinché possano realizzarsi azioni di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne. Colgo l’occasione per ringraziare l’assessore alla Cultura, Tullio Perina, e la Biblioteca comunale per la fattiva collaborazione prestata». La “Campagna 365 giorni no: uscire dalla violenza si può” sarà presentata mercoledì 5 marzo presso l’auditorium in via Cavalieri di Vittorio Veneto nell’ambito della rassegna “Percorsi dell’armonia affettiva”. Interverranno il dottor Trevisi, direttore della scuola di polizia di Peschiera, il dr. Pozzani, primario di pronto soccorso di Negrar, Cristina Mazzi, psicologa dell’Ulss22, il dr. Parise, dirigente medico di pronto soccorso di Bussolengo e Marisa Mazzi presidente del Metro di Isolina.


COMITATO BENEFIC

Festa de la

PROGRAMMA 5 MARZ

Ore 10.00

Apertura chioschi con degustazi (l’unica e vera Renga di Paron primi piatti e vino della Valpo

Ore 11.00 Ore 14.30

Apertura Mostra “I colori de Ricevimento delle maschere in V

Ore 15.00

Corteo mascherato aperto dalla con la partecipazione del “Pap Maschere Veronesi, la “Parona Sfilata sul palco di tutte le M “Comitato benefico Festa della

Ore 15.45

Ore 16.30

Festa in Piazza del Porto

Speranza nel futuro e consapevolezza di creare una sfilata che sia l’espressione dei colori di Parona si intrecciano nella Festa della Renga. Una manifestazione, questa, «che permette ai gruppi di Parona di far conoscere questo piatto povero, ma ricercato di generazione in generazione – afferma il presidente del Comitato organizzatore della festa, Roberto Bussola -. Tutto questo si abbina al carnevale, magico evento che attraversando la città viene a trovare la sua Parona. Quest'anno, dopo molti anni, a Parona torna anche il Carro, La Casa De La Renga, un carro allegorico al quale hanno lavorato un gruppo di persone con la voglia di donare alla loro Parona la gioia di vedere sfilare un carro che 10 anni fa, a causa di un incendio, è stato perso. «Abbiamo inoltre istituto una mostra dedicata ai Colori della Renga presso le cantine Cillario, nel quartiere Santa Cristina – aggiunge il Presidente per far rivivere la Renga attraverso la pittura di chi la ama e quindi un grazie ai Pittori che si sono dedicati a questo tema. Il Carnevale permette alle sue maschere e alla nostra Parona di essere il centro, almeno per un giorno, della vita della nostra città, di essere il nostro presente e il nostro futuro, con la consapevolezza che solo insieme potremmo fare polenta e renga. Un grande grazie va a quella parte di Comitato che sta lavorando per far sì che sia Renga anche quel giorno – aggiunge ancora Bussola -. Un grande grazie va inoltre ai gruppi che sono vicini al presidente, agli amici del Capel per essere stati con noi fino all’anno scorso, all’Oratorio, alla II Circoscrizione del comune di Verona, ad Amia, Agsm, al Comitato del Bacanal del gnocco, a Provincia e Regione…E un immenso abbraccio va ai paronati e paronesi ricordando che con polenta e renga è il carnevale di tutti e per esserlo lo si deve fare insieme».


CO

Renga

ZO 2014

ione di polenta e renga na – RICETTA ORIGINALE), licella

La Renga” presso Cantine Monte Cillario Via Liberale da Verona

a banda Forteza e dalle ballerine brasiliane pà del Gnocco” e la sua Corte, tutte le a” ed il suo seguito aschere e saluto del a Renga” alle autorità e al pubblico

Buona Renga a tutti!!!


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PARONA. Il centro di incontro e di aggregazione è in Largo Stazione Vecchia 16

Amicizia e giochi per la terza età Prendono il nome di “centri di incontro ed aggregazione per la terza età” e sono degli spazi che il comune di Verona mette a disposizione di chi, raggiunta la cosiddetta “terza età”, cerca uno spazio aperto per trovarsi, incontrarsi, stabilire relazioni, intrattenersi piacevolmente, approfondire conoscenze sul piano culturale, psicologico, sanitario, sociale. «A Parona, in Largo Stazione Vecchia, 16, tutti i giorni della settimana, un Gruppo di persone voluto fortemente dal Consiglio della Seconda Circoscrizione, mette a disposizione volontaria-

mente le proprie competenze, la propria disponibilità personale, la voglia di fare per accogliere tutti coloro che lo desiderano e stare assieme alcune ore – afferma Ernesto Paiola, vicepresidente della II Circoscrizione - . Il Gruppo è nuovo: ancora forse non conosce quello che i residenti di Parona desiderano. Vengono proposti giochi di carte, ginnastica dolce, lettura di libri e giornali, passeggiate per conoscere il territorio, incontri con specialisti per affrontare temi specifici, il ballo e la musica. Ma soprattutto vuole conoscere quello che le persone

desiderano e realizzarlo assieme. Non solo tra amici, ma con tutti gli abitanti di Parona. Il Consiglio di Circoscrizione, dal canto suo, si impegna a seguire l’inserimento e la crescita di questo Centro e a ricevere segnalazioni e suggerimenti affinché ci possa essere la migliore partecipazione e collaborazione tra volontari e frequentatori, in un clima sereno e piacevole, atto a favorire il benessere della persona non più giovane, rimanendo parte attiva delle sue scelte e nel suo territorio». Riccardo Reggiani

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

Negrar, un concerto da applausi Dopo il racconto “Quello strano pianeta di nome Terra” di Claudia Mazzari 13 anni, pubblicato nel mese di gennaio, siamo a proporre a tutti voi lettori un “articolo” di Aurora Degani, terza media alla scuola di Negrar. Invitiamo tutti i giovanissimi che lo desiderano a inviare i loro scritti, li pubblicheremo volentieri. “MUSICA MAESTRO!” UN CONCERTO...DA SOGNO È stata una serata fantastica quella del 18 dicembre 2013. La chiesa di Negrar si è illuminata a festa, per ospitare un concerto, un divertimento e una gioia per grandi e piccini. L'orchestra, diretta dalla professoressa Carla Tessari ha sfoggiato un repertorio diverso rispetto gli altri anni. I coristi erano costituiti dai ragazzini di quinta elementare e dal Coro della Chiusa. I musicisti invece, erano i ragazzi della Scuola Media di Negrar, frequentanti la prima, la seconda e la terza media, che frequentano l'indirizzo musicale e il pomeriggio si fermano a scuola per le lezioni di strumento musicale. In chiesa si respirava un'atmosfera meravigliosa. L'aria era intrisa di “un non so che” e sul volto dei presenti era stampato un gran sorriso. Anche tra i coristi e l'orchestra c'era una grande sintonia: come se un filo invisibile li tenesse sempre uniti. Questo filo si allunga, si accorcia, ma ritorna sempre alla posizione originale senza mai rompersi. Ecco, accadeva proprio questo, cori e orchestra si alternavano, alcune volte suonavano e cantavano allo stesso ritmo ma mai una volta in cui ci fosse qualcosa fuori posto. Sembravano un'unica voce... un unico strumento...un unico insieme. Questo è stato il frutto di tanti allenamenti, di molte prove, ma soprattutto della passione che tutti gli elementi hanno messo nell'eseguire la loro parte. Ma le loro fatiche sono state ricompensate: a fine concerto, gli spettatori si sono alzati in piedi e hanno ARBIZZANO. applaudito calorosamente l'orchestra e i Domenica 16 marzo, dalle ore 9.00 alle 15.00, presso gli spazi esterni di coristi. Villa Albertini ad Arbizzano, la Cooperativa sociale Valpolicella Servizi con Era un modo per dire il patrocinio del Comune di Negrar organizza la II^ manifestazione di “Grazie” di averci dona"Barattando e non solo". Chiunque voglia scambiare, vendere, acquistare to questo concerto. oggetti, libri, abbigliamento o altro, può partecipare gratuitamente all'evenAurora Degani Terza D to". Per informazioni: Cinzia - 3487010646


NEGRAR. Le domande di partecipazione e le iscrizioni vanno presentate entro mercoledì 30 aprile

Un Premio di Solidarietà ricordando Guido Ghedini

E’ un Premio di Solidarietà dedicato al volontariato quello che caratterizzerà la primavera 2014 di Negrar. Il Premio Guido Ghedini, indimenticato sindaco di Negrar dal 1951 al 1962, è riservato ai giovani negraresi d’età compresa tra i 16 e i 35 anni ed ha lo scopo di promuovere la cultura e la pratica del volontariato in ambito missionario, sociale, socio – sanitario, educativo, culturale, ambientale, ricreativo e sportivo. Presidente del

Da sinistra Nicola Trande Presidente Fidas della Valpolicella, Damiano Tommasi nel momento del suo intervento, Giuseppe Gaburro

«Parlare solamente del papà e non della mamma è un po’ difficile perché tutto era fatto sempre insieme e l’uno era proprio il completamento dell’altro. A me è sempre sembrato naturale e logico che fosse così, ma ora mi rendo conto che ho avuto una famiglia eccezionale». Inizia così una lettera scritta da Giusy Ghedini, figlia di Guido Ghedini, in memoria del padre. «Per me i miei genitori mi calzavano a pennello – prosegue la lettera - e mi trovavo proprio bene nella mia famiglia. Erano severi ma anche dolcissimi. Papà bastava che mi guardasse dal fondo del corridoio con un sopracciglio alzato e mi sentivo tremare tutta e quella marachella non l’avrei più fatta. La sua personalità era molto forte e sapeva, solo con lo sguardo o con la sua presenza farsi obbedire e rispettare anche in ufficio. Non ha mai voluto firme di presenza ma desiderava che ognuno avesse la responsabilità di arrivare puntuale ed uscire all’ora esatta dando lui l’esempio; infatti era sempre il primo sul posto di lavoro, lasciava la porta aperta e tutti, capo uffici compresi, passando nel corridoio, vedevano che aveva già iniziato la giornata […] Papà era, per noi figlie, la nostra enciclopedia, il nostro traduttore, era insomma, il sapere personificato […] A guardarlo sembrava una persona burbera, seria invece era dolcissimo e sempre allegro. La mattina si alzava e subito canticchiava. Papà era un gran oratore e pieno di fantasia. Quando venimmo a Negrar in tempo di guerra la sera faceva il teatrino con i burattini (che ancora conservo) sulla finestra della sala e noi bimbe, con i nostri amichetti assistevamo eccitati allo spettacolo. Ricordo con nostalgia quando ci accompagnava la domenica in piazza Bra a fare una passeggiata, ci offriva il gelato e poi insieme si andava a salutare le zie. Per me era bellissimo, mi sentivo importante camminare vicino a lui, mano nella mano. Il suo passatempo erano i libri, la lettura. Penso facesse la lettura veloce perché leggeva moltissimo e memorizzava tutto. Dormiva pochissimo, due o tre ore per notte […] Mi è rimasto impresso cosa mi disse con cuore un signore di Negrar, quando papà è mancato, dopo aver ascoltato ai suoi funerali i discorsi, molto sentiti e non di circostanza, di personalità, “Suo papà era una persona senza gropi”». Giusy Ghedini

Premio, presentato ufficialmente lo scorso 6 dicembre 2013 in occasione del 50° anniversario dalla morte di Ghedini, è Damiano Tommasi, presidente dell’associazione italiana calciatori. «Tutto è nato dopo aver preso la decisione, accanto ai familiari di Guido Ghedini, di scrivere un libro in memoria di questo grande uomo - afferma l’ideatore del Premio, Giuseppe Gaburro –. Un volume, questo che pensavamo di riuscire a

dare alle stampe in occasione dello scorso 6 dicembre…Purtroppo non ci siamo riusciti, così si è pensato di dar vita ad un Premio di Solidarietà dedicato al volontariato: Guido Ghedini ha fatto politica come fosse volontariato, dal momento che non voleva alcun compenso». Nasce così il Premio Guido Ghedini, per il quale rimarranno aperte le iscrizioni fino al 30 aprile. Tutto questo in memoria di una persona, Guido Ghedini, «unica –

come lo definisce Giuseppe Gaburro tracciandone l’immagine -. Ho avuto il grande onore di godere della sua amicizia e di lavorare assieme a lui. Negrar non può dimenticare questo suo eccezionale amministratore. Guido Ghedini era una persona che con rara competenza e professionalità, sapeva sfruttare ogni legge o aiuto che lo Stato concedeva a favore dei Comuni. Era di un'umanità eccezionale».


Cronache

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LA LETTERA. WWF Verona, Salvalpolicella, Terra Viva, Valpolicella 2000 firmatari della missiva

S.AMBROGIO - 21 FEBBRAIO

Le Associazioni scrivono alla Regione

Tavola rotonda per la Valpolicella

E’ indirizzata a Marino Zorzato, Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, una lettera firmata da WWF Verona, Salvalpolicella, Terra Viva, Valpolicella 2000, accanto a diversi esponenti della Cultura italiana. La missiva è stata inviata lo scorso 19 febbraio. Ne pubblichiamo alcuni stralci. Signor Vicepresidente, […] la Valpolicella, fino agli anni ’50, era un luogo, a valle dei monti della Lessinia e delimita a sud dall’Adige, dove beni comuni, come bellezza, biodiversità, armonia del paesaggio, l’agricoltura tradizionale, assieme a storici e raccolti agglomerati urbani, costituivano un insieme di grande valore, arricchito dalla presenza di pievi, chiese, ville patrizie corredate da grandi viali alberati ed estesi broli. Oggi - 60 anni dopo - questo prezioso territorio è frantumato, attraversato e costretto da tre grandi strade commerciali (Parona Domegliara, Parona – S.Ambrogio, Santa Maria– Negrar), coperto in parte significativa da nuovi insediamenti urbani e trasformato di fatto in una unica grande periferia urbana,

senza rispetto di paesaggio, agricoltura, vicinanza ad edifici di pregio architettonico. Nel frattempo la popolazione della valle è raddoppiata, passando da 35.000 a 70.000 abitanti e ben 18 volte superiore a zone a vocazione vinicola come quella di Montalcino, in attuazione di P.R.G. proposti dai Comuni e approvati dalla Regione, ma con scarsa attenzione in genere ai valori del territorio. […] La consapevolezza dell’omogeneità del territorio della Valle e dei suoi valori hanno portato qualche anno fa alla proposta di legge d’iniziativa popolare, sotto-

scritta da 6.000 cittadini, per la istituzione di un Parco Regionale, non ancora esaminato dalla Regione. Che fare allora? Si parla ormai in molte corcostanze di ridurre il consumo di suolo agricolo. […] Si parla di cambiare la destinazione d’uso di un’area da artigianale a residenziale in Comune di San Pietro in Cariano con conseguente edificazione di 350-500 nuovi alloggi. Ma nella valle gli alloggi vuoti oggi sono già qualche migliaio. Si scelga allora una modalità di utilizzo diversa di quel vasto compendio e si segua anche il buonsenso. Si parla di costruire una centrale elettrica, sempre a San Pietro in Cariano, con impiego di bio-masse provenienti da lontano. Gli studi su tale argomento, invece, ci dicono che le centrali a biomasse vanno realizzate dove queste vengono prodotte; quindi non in Valpolicella. Alla fine dello scorso 2013 a Negrar è stato approvato il Piano degli interventi con nuove estese lottizzazioni, accanto ad altre areee ad

uso residenziale inedificate ed anche a ridosso di sei ville storiche di rilevante pregio. L’opposizione principale a tale piano non è la nostra, ma quella dell’opinione pubblica che finalmente si è ribellata. Ci sia consentito inoltre di ricordare che la Valpolicella è gravata da almeno due altri pesanti problemi, la cementeria di Fumane e la discarica di R.S.U. di Cà Filissine in comune di Pescantina. Chiediamo quindi alla Regione del Veneto di porre in essere tutte le iniziative di sua competenza per ottenere che la Valpolicella sia considerata come un’area geografica omogenea; di sospendere l’accordo di programma comune di San Pietro in Cariano - Regione Veneto e chiedere una soluzione del problema atta a promuovere in quell’area, in luogo di circa 350-500 nuovi alloggi, nuove attività pubbliche e private utilizzando la compensazione per finanziare opere all’interno della medesima; di non consentire la costruzione della centrale a biomasse a San Pietro in Cariano; di verificare la congruità del progetto del P.A.T. del comune di Fumane, alla luce dei criteri del futuro P.T.R.C. con valenza paesaggistica e della proposta di legge regionale sulla riduzione di suoli agricoli; di esprimersi negativamente e definitivamente sul progetto di escavazione della collina di Marezzane. Chiediamo invece, assieme ad una crescente parte dell’opinione pubblica di privilegiare la cultura, perché la cultura, attraverso la diffusione di un Turismo ora ancora embrionale, può servire anche per mangiare.

E’ stata ancora una volta la Valpolicella la protagonista della tavola rotonda aperta ad amministratori e cittadinanza organizzata lo scorso 21 febbraio alle scuole medie di S.Ambrogio di Valpolicella dal Comitato Verona 045 e da “Fare per fermare il declino”. «Lo spirito della serata – affermano gli organizzatori, soddisfatti del successo dell’evento - è stato quello di interrogarsi, senza alcun pregiudizio, sulle soluzioni proposte dalla legge regionale del 2012: soluzioni che vanno scelte in tempi brevi, alla luce della legge che impone aggregazioni o accordi tra enti locali per ridurre la spesa pubblica.“Il fatto di mantenere i centri decisionali più vicini ai cittadini...se anche comportasse di spendere di più, io comunque mi chiederei se non ne valesse la pena” – sono state le parole di Simone Venturini, sindaco di Marano di Valpolicella, che con questa affermazione ha sintetizzato alla perfezione la sua idea sull'Unione dei Comuni. Applaudito il suo intervento, quanto quello, articolato e vivo, di Nereo Destri, sindaco uscente di Sant’Ambrogio, a favore dell'Unione dei Comuni». Durante la serata il prof. Mauro Sal-

vato, docente di scienze politiche all'Università di Padova ed esperto in commissione regionale sul tema, ha elencato vantaggi e svantaggi di ogni soluzione, rammentando anche le soluzioni trovate in Europa, in primis in Germania, dove da più di 50 anni il territorio è organizzato con centri di servizio che collegano comuni molto piccoli. «Alla fine si sa che la fusione è quanto Negrar, Sant’Ambrogio, San Pietro in Cariano e Fumane propongono anche a Marano – aggiungono ancora gli organizzatori -. Ma Marano nel referendum che si dovrà tenere tra la popolazione non sarà parte in causa. Destri è comunque convinto che l'ipotesi di fusione da parte dei quattro comuni deve essere proposta alla cittadinanza: “Noi – ha affermato - avremmo un nome, un'identità molto semplice, e questo sarebbe anche un bel biglietto da visita per tutto l'indotto, per la nostra promozione turistica” e poi ha snocciolato vantaggi sul costo dei servizi come la raccolta rifiuti e la gara d'appalto sull'erogazione del metano. Vorremmo concludere invitando i lettori ad inviarci le proprie opinioni a infocomitato@verona045.it».

NEGRAR/CLASSE ‘54 IN FESTA In occasione del 60° compleanno la "CLASSE 1954" del Comune di Negrar propone nelle giornate del 11 - 12 - 13 Aprile p.v. una gita in Slovenia. Il tour comprende la città di Lubiana, le Terme di Rogaska, il Castello Monastero di Olimje ed il Lago di Bled. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla foto Foto Ottica Damoli - Via G. Mazzini 29 / 37024 Negrar - tel. 045 7500120. Vi aspettiamo.


Cronache

Marzo 2014 PEDEMONTE. C’è soddisfazione nel gruppo Infermieri volontari Immacolata di Lourdes

Primo compleanno per l’ambulatorio

solo di Pedemonte ma anche dei paesi limitrofi, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 18 e il sabato mattina dalle 10 alle 11. Le prestazioni offerte spaziano dalla misurazione della pressione agli stick glicemici, fino alle iniezioni intramuscolari ed endovenose, fleboclisi, misurazione frequenza cardiaca e respiratoria, cateterismo e soprattutto informazioni e socializzazione.

SAN PIETRO AL LAVORO E’ finalmente iniziata un’epoca di cambiamento. Rinnovamento è la parola d’ordine. Le liste che sorgono come funghi nel Comune di San Pietro in Cariano non sono tutte veramente “civiche”. Alcune Candidato Sindaco portano in grembo i soliti Avv. Alessandro Comin Chiaramonti nomi che imperversano nella politica locale da trent’anni e che sono responsabili della cattiva amministrazione. SAN PIETRO AL LAVORO, al contrario, punta a cambiare l’ordine delle cose. Il Comune prima di tutto e gli amministratori al servizio dei cittadini. Persone nuove, competenti, preparate, prive di interessi personali e di “agganci” politici. Occorre puntare al rilancio economico della Valpolicella e di San Pietro come suo cuore naturale, creando opportunità ed occasioni di lavoro. Rispetto del territorio, perché resti bello com’è, attraente per il turismo e per gli investitori, sfruttando il prestigio vitivinicolo della Valpolicella. Strumenti edilizi, come agevolazioni che consentano le ristrutturazioni del molto già esistente, piuttosto che nuove edificazioni. Condivisione: il Comune è dei cittadini e i cittadini DEVONO poter partecipare alle decisioni, conoscere le scelte, sapere tutto ciò che accade nell’Amministrazione. Abbattimento dei costi inutili: il Comune va gestito come farebbe un buon padre di famiglia, agevolando ed aiutando chi è in difficoltà, con i soldi risparmiati dagli sprechi e da compensi immotivati ed immeritati. Va snellita la burocrazia comunale, riqualificando e riorganizzando le risorse umane impiegate. Deve diventare semplice e rapido poter ottenere un certificato o leggere una delibera comunale. San Pietro al Lavoro propone di aprire uno sportello, ove QUOTIDIANAMENTE si possa trovare il sindaco o un assessore che risponda alle esigenze del paese. Saremo presenti in ogni frazione, per presentare i nostri candidati, raccogliere i consigli ed i suggerimenti, affinché si possa crescere e migliorare insieme. E’ ora che San Pietro si rimetta al Lavoro! INSERZIONE A PAGAMENTO

«E’ una grande soddisfazione aver tagliato il traguardo del primo anno di attività consapevoli di aver prestato servizi utili a chi si è rivolto a noi – aggiunge entusiasta Giorgio Simeoni -. Alcuni ci chiedono addirittura di poter lasciare offerte alle quali abbiamo dedicato un’apposita cassetta. Utilizziamo quando eventualmente ci viene dato per l’acquisto di garze e materiale utile in ambulatorio. Purtroppo i nostri fondi sono contenuti. Il Comune stesso ci aveva promesso un piccolo contributo, ma non abbiamo ancora visto nulla. I ringraziamenti comunque non mancano e questa è la cosa che più ci dà gioia: prima delle festività natalizie il marito di una paziente che si è recata da noi per un paio di mesi ci ha donato un presepe in gesso per la nostra sede e, per ogni volontario, una piccola acquasantiera. E’ stata una bella sorpresa». Il gruppo infermieri volontari Immacolata di Lourdes conta ad oggi 15 volontari e sta estendendo l’invito a prestare il proprio servizio volontario presso l’ambulatorio a tutti gli infermieri professionali – in pensione e in servizio – che avessero il desiderio di dedicare qualche ora agli altri: «se riuscissimo a raggiungere un buon numero, in futuro si potrebbe anche pensare di proporre un servizio a domicilio – conclude Simeoni -. Colgo infine l’occasione per confermare che dopo Pasqua verrà organizzato presso il teatro parrocchiale di Pedemonte una serata informativa dedicata ai problemi cardiaci». Silvia Accordini

L’EVENTO / XXIV EDIZIONE Torna la Primavera del Libro Ritorna dal 5 all’11 maggio, la Primavera del Libro con la sua XXIV edizione. La manifestazione che ha come protagonista indiscusso il libro, quest’anno sarà organizzata dal Comune di San Pietro in Cariano. La Primavera del libro, iniziativa itinerante, organizzata e gestita ogni anno da un diverso Comune della Valpolicella, con il solidale supporto di tutti gli altri, ha lo scopo di diffondere la lettura di un libro nelle abitudini di bambini e ragazzi, alla quale vengono associati laboratori didattici, incontri con l’autore, nonchè momenti di musica e teatro. «Non mancheranno momenti di puro divertimento: tutti i giovani che vorranno prendervi parte avranno naturalmente libero accesso – afferma l’assessore alla Cultura del comune di San Pietro in Cariano, Cesare Zardini -. Sarà dato spazio a tutte le fasce di età, dai 3 ai 14 anni, affinchè ognuno possa imparare qualcosa stimolando il piacere della lettura divertendosi. Si cercherà di coinvolgere il più possibile gli istituti scolastici e le famiglie. Il programma è in fase di avanzato allestimento, e appena sarà definito ne verrà fatta opportuna diffusione. Pur nelle ristrettezze economiche del momento – conclude l’assessore Cardini - l’Amministrazione di San Pietro in Cariano sta facendo del suo meglio per mettere a disposizione dell’assessorato alla Cultura le opportune risorse per far fronte alla manifestazione, a scapito magari di altre iniziative, ritenendo comunque che investire nei giovani e in questo tipo di eventi in particolare, sia sicuramente la scelta più giusta».

ISTITUZIONE COMUNALE SERVIZI SOCIALI Via Beethoven 16 - 37029 SAN PIETRO in CARIANO Tel.045.7703666 - Fax 045.7704836 www.casadiriposo-icss-vr.it - icss.sanpietro@tin.it

L’Istituzione Comunale Servizi Sociali del Comune di San Pietro in Cariano, opera nel settore socio sanitario e, tra le varie tipologie di servizi, propone le attività del Centro Diurno Anziani. Il Centro, posizionato in un ampio spazio al piano rialzato della struttura, accoglie quotidianamente ospiti con patologie quali: la pre demenza senile, il deterioramento cognitivo, difficoltà medio gravi di deambulazione o con la necessita di socializzare. Il servizio funziona dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 16.00 e la frequenza viene decisa dai famigliari dell’ospite, anche solo per alcune giornate settimanali. Durante le giornate di frequenza i servizi assicurati agli ospiti sono i seguenti: ristorazione (colazione, pranzo e merenda), assistenziale, infermieristico, fisioterapia, animazione con attività ricreative e occupazionali, psicologico e religioso. E’ garantito, inoltre, a pagamento ed a richiesta, il trasporto dell’ospite dal domicilio verso il Centro Diurno e viceversa. Per informazioni sulle rette di frequenza e modalità di accesso rivolgersi agli uffici amministrativi dell’Istituzione Comunale Servizi Sociali dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00 tel.045/7703666 o consultare il sito: www.casadiriposo-icss-vr.it

INSERZIONE A PAGAMENTO

Ha tagliato il traguardo del suo primo anno ufficiale di attività lo scorso 11 febbraio l’ambulatorio gestito a Pedemonte dal gruppo Infermieri volontari Immacolata di Lourdes (GIV). Era il 2010 quando, su iniziativa di Giorgio Simeoni, infermiere professionale in pensione, nacque l’idea di creare in paese un ambulatorio per prestazioni infermieristiche gestito da volontari. Sentito quindi il parroco di allora, don Ivo Fiorini, e il Consiglio pastorale parrocchiale, il progetto partì: la sede del servizio è stata individuata in un locale della parrocchia, appositamente allestito per essere in regola con le normative Ulss, in via della Contea 44, in centro a Pedemonte. Le attività partirono ufficialmente l’1 ottobre 2012 (l’inaugurazione ufficiale invece avvenne il 10 febbraio 2013): da allora i servizi effettuati sono stati 585 (217 misurazioni della pressione, 222 iniezioni intramuscolari, 67 stick glicemici, 64 medicazioni, 13 informazioni sanitarie). «I medici del territorio – spiega Giorgio Simeoni, fondatore e responsabile del gruppo hanno a disposizione la modulistica fornita dal gruppo infermieri volontari. Il paziente raggiunge quindi l’ambulatorio con la prescrizione medica e il medicinale che gli deve essere somministrato. Molti in questo primo anno di attività hanno anche chiesto informazioni relative ai servizi Ulss e ai servizi comunali: il nostro ambulatorio ha a disposizione tutti i contatti necessari relativi a servizi medici e sociali del territorio». L’ambulatorio, che accoglie persone non

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SAN PIETRO IN CARIANO. Le nuove opere interesseranno gli incroci di via Beethoven e via Mara del capoluogo

Strada della Valpolicella: arriveranno due rotonde «La strada provinciale della Valpolicella è l'unica arteria a nord, che dalla tangenziale conduce al sistema ospedaliero di Negrar, ma da tanti anni ormai è sempre più inadeguata a sostenere un traffico in continua crescita. Era d’obbligo quindi program-

mare un’opera che quantomeno risolvesse il problema degli intasamenti sul territorio carianese». Esordisce con queste parole Stiliano Galvanini, assessore ai Lavori Pubblici del comune di San Pietro in Cariano nel presentare un ambizioso progetto che si

sta concretizzando. «Dopo estenuanti vicissitudini burocratiche con gli enti superiori e superate tutte le lungaggini per sbrigare le pratiche degli innumerevoli espropri, sono finalmente partiti in questi giorni i lavori per la realizzazione delle due nuove rotonde

Salvaguardare il territorio e valorizzare le potenzialità di San Pietro in Cariano sono tra i principali obiettivi della Lista Civica Cittadini per San Pietro per migliorare la qualità della vita della popolazione e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. La Lista Civica si presenta alle prossime elezioni amministrative del nostro Comune sostenendo la candidatura a sindaco di Carlo Battistella, con un programma di rilancio per San Pietro in Cariano, a partire dal sociale, l’ambiente e il turismo, portando avanti una gestione più partecipata e trasparente dell’amministrazione pubblica. I prossimi cinque anni saranno fondamentali per il futuro del nostro paese, in particolare su alcuni fronti che hanno visto la nostra Lista Civica in prima linea nel combattere delle scelte che sono distanti dai reali problemi dei cittadini. In un momento così difficile per gli enti locali siamo convinti che alla guida di un Comune servano competenza, esperienza, ascolto e indipendenza dai partiti. Ecco perché la nostra Lista Civica, composta da numerosi cittadini che alle elezioni politiche possono riconoscersi in schieramenti diversi, ma che a livello locale hanno un’idea chiara del futuro che vogliono per il proprio paese e intendono realizzarla liberi dai condizionamenti dei partiti, si è riunita attorno a Carlo Battistella, che riteniamo sia la persona più adeguata a sostenere l’impegnativo compito di fare il sindaco e di amministrare nell’interesse di tutti i carianesi. Un paese accogliente e collegato da piste ciclabili, con un artigianato e un settore agroalimentare di qualità, può attirare turismo nel territorio e al contempo migliorare le condizioni di vita delle famiglie. Questa è la nostra strategia per creare nuovo sviluppo economico nel nostro paese, che è ingessato da troppi anni. I cittadini devono tornare protagonisti delle scelte del paese, nell’interesse della nostra gente e del territorio. Per avere maggiori informazioni sulla lista civica scrivere a info@cittadinipersanpietro.it o visitare il sito internet www.cittadinipersanpietro.it.

Carlo Battistella

“Turismo a San Pietro oggi e domani. Opportunità per sviluppare il valore della Valpolicella” è il tema dell'incontro organizzato dalla Lista Civica Cittadini per San Pietro e in programma giovedì 6 marzo alle 20.45 nella sala Lonardi. Per ulteriori informazioni www.cittadinipersanpietro.it.

INSERZIONE A PAGAMENTO

Lista Civica Cittadini per San Pietro

che interessano gli incroci di via Beethoven e via Mara del capoluogo – afferma l’assessore con soddisfazione -. Pensiamo che, a lavori ultimati, il beneficio sarà quello di avere un traffico più snello e in questo modo anche gli intasamenti delle ore di punta potranno essere risolti». Il progetto si basa sostanzialmente su due nuovi rondò: uno in via Beethoven e l’altro in via Mara. La carreggiata stradale, tra i due, sarà divisa da uno spartitraffico, mentre verranno eliminati i due semafori esistenti: quello all'incrocio di via Roma e quello all’imbocco della strada che conduce a Fumane. «Chi scenderà dal territorio fumanese – precisa Galvanini- avrà l'obbligo di svolta a destra verso Sant'Ambrogio, invece per viaggiare in direzione Verona, dovrà invertire la direzione utilizzando la rotonda di via Mara. Viceversa, chi arriva dal comune di S.Ambrogio o scende da via Roma, per andare verso Fumane o Sant’Ambrogio, dovrà necessariamente passare dalla rotatoria di via Beethoven». L’investimento previsto per quest’importante opera viabilistica è pari a 1.240.000 di euro complessivi, con un contributo regionale di 390.000 euro. Ma i lavori pubblici a San Pietro non si

fermano qui: a breve partiranno anche i lavori per la messa in sicurezza dell’incrocio di via Avanzi (campi Rugby) con la nuova ciclabile - pedonale con il relativo attraversamento in sicurezza, purtroppo mai eseguito. «E’ indubbio – conclude l’assessore - che la portata dei lavori oggi in cantiere non è cosa da

poco, pertanto ci scusiamo fin da subito con i cittadini, ma purtroppo il disagio giornaliero sarà inevitabile. Cortesemente chiediamo di avere molta pazienza e, quando possibile, una saggia collaborazione nel saper scegliere percorsi viabilistici alternativi per evitare una zona che di per se sarà già caotica».

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Rispondo al Sindaco» Con questo mio ultimo intervento, rispondo alla lettera di Gabriele Maestrelli pubblicata il mese scorso. Sono rimasto esterrefatto che il Sindaco si sia meravigliato per aver firmato il mio intervento come consigliere di maggioranza. Sono stato eletto nella lista di maggioranza che attualmente amministra il comune di San Pietro e Maestrelli dovrebbe ben saperlo, tenuto conto che i cittadini che mi hanno votato hanno contribuito alla sua elezione. Sono rimasto pietrificato dal fatto che lo slogan “basta cemento”, a detta del Sindaco, sia stato

rispettato, in quanto nell’area ex Lonardi sono stati tolti 300 mila metri cubi di edifici. Forse, anzi certamente, non si rende conto che la trasformazione di tutta l’area in residenziale, porterà al nostro Comune danni economici (nuovi servizi, svalutazione delle case…) che in futuro dovranno essere pagati da tutti i nostri cittadini. Come fa ad affermare “non occupiamo spazi verdi”, quando il territorio verrà squarciato da un’inutile strada devastando vigneti doc? Nel volantino distribuito qualche mese fa, “Vergona alle bugie del PD – La verità dei fatti Lega/PdL” ha dichiarato che la nuova lottizzazione porterà 900 abitanti, perché ora sono diventati 600? La mia, Sindaco, non è “ruggine” perché mi ha tolto l’assessorato, il mio è Amore per il mio paese, è informare, proporre e partecipare ad uno sviluppo di lungo periodo, condiviso con tutti e coerente tra passato e futuro. Quello che doveva e non ha fatto lei! Per finire, non avendo ricevuto nessuna risposta esaustiva al mio precedente intervento, ritengo di chiudere questo sterile dibattito e la invito a confrontarsi pubblicamente con il sottoscritto e con i numerosi comitati, come quello delle “mamme della Valpolicella” nato grazie alla sua intraprendente attività politica. Confronto che lei ha sempre volutamente disertato nelle ultime consulte di frazione a San Pietro. Il consigliere di maggioranza Alessandro Sterza


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Cronache

Marzo 2014 SAN PIETRO IN CARIANO. Fevoss e Servizi sociali comunali insieme per i cittadini

PEDEMONTE

Il prezioso servizio del volontariato

Magnalonga: “countdown”

Ormai è risaputo: con il blocco dei trasferimenti agli Enti Locali da parte dello Stato, i primi a farne le spese sono stati gli uffici addetti all'assistenza sociale, costretti a tagliare le prestazioni per mancanza di fondi. «Sono molti i casi di disagio sul nostro territorio – afferma Giordano Salzani, uno dei volontari FEVOSS (federazione di volontariato socio sanitario) -. C'è l'anziano povero e malato che non può pagarsi il trasporto all'ospedale per le terapie, c’è il paziente che soffre di una menomazione fisica per il quale è impossibile recarsi nei luoghi di riabilitazione. C’è anche chi vive solo e nel bisogno e rischia di essere abbandonato perché non trova nessuno che lo accompagni nei posti dove può socializzare». In tutto questo però c’è anche una buona notizia: l’Ufficio Assistenza del comune di San Pietro in Cariano ha trovato un modo per risolvere almeno in parte questi problemi, cercando collaborazione fra gente di buona volontà. «Per prima cosa – racconta Salzani serviva una "macchina" adatta a questi tipi di esigenze, ed ecco che è arrivata, grazie alla generosa sensibilità di alcuni concittadini che hanno donato al Comune un Doblò provvisto anche di carrozzella per chi non è autosufficiente. Ma ci voleva chi usasse questo mezzo. E' nato così un sodalizio fra Ente Pubblico e un gruppo di perso-

ne volonterose. Il paziente si rivolge al locale Ufficio Assistenza che, essendo le richieste numerose, valuta e sceglie fra i casi più gravi. Lo stesso Ufficio stende una specie di "programma" dove figurano i nomi e gli indirizzi di chi ha bisogno, con giorni, orari, luogo e tipo di prestazione. In seguito si rivolge al gruppo di volontari richiedendone la disponibilità. Nel nostro caso si tratta di FEVOSS, che mette a disposizione alcuni dei suoi tesserati che si offrono per il trasporto. Un coordinatore fa da tramite. Nei casi in cui sia richiesta assistenza di tipo diverso, come compagnia e intrattenimento, la persona viene accompagnata nei centri diurni e altre volte - nel periodo estivo - in un locale del Comune messo a disposizione appositamente per questo». Periodicamente le assistenti sociali convocano nei loro uffici una rappresentanza dei volontari, per fare il punto sulla situazione. «Si parla del modo di risolvere qualche difficoltà insorta nel frattempo o di come migliorare le prestazioni agli assistiti – aggiunge Salzani -. Il tutto in piena sintonia: non si è mai vista una collaborazione così disinteressata fra pubblico e privato. Questo servizio è in piedi da qualche anno a San Pietro in Cariano e almeno a quanto si sente in giro - è molto apprezzato nel nostro paese».

I 23 ANNI DI REGINA DELLA PACE Sono trascorsi 23 anni da quel gennaio 1991, quando quattro amici iniziarono a ritrovarsi la sera a Pedemonte, in casa di Tullia, per pregare recitando il S.Rosario. In seguito anche Angelo, marito di Tullia, venne coinvolto ed il gruppo si ingrandì fino a contare 15 persone. Don Oreste, allora parroco di Pedemonte, e il diacono Gabriele Milani presero parte al gruppo di preghiera che venne battezzato “Regina della Pace”. Grande la partecipazione che negli anni il gruppo registrò, riempiendo in certe serate la chiesa parrocchiale di fedeli. «Anche don Ivo e don Francois, successori di don Oreste, avevano preso a cuore il nostro gruppo – raccontano entusiasti Angelo e Tullia – ed ora il nuovo parroco, don Alessandro, ha deciso di guidare lui stesso i nostri incontri di preghiera». Il gruppo Regina della Pace riunisce ogni giovedì sera alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Pedemonte circa 30 persone: «Si inizia con la recita del S.Rosario, a cui segue l’Adorazione eucaristica, con la lettura ed il commento delle Sacre scritture della domenica successiva – afferma Angelo che auspica una maggiore partecipazione di fedeli agli incontri del gruppo -. Una volta al mese inoltre viene celebrata la S.Messa». Il gruppo Regina della Pace organizza anche quattro pellegrinaggi annuali, a Medjugorje e in altri luoghi della fede.

CLASSE ‘38

Festa dell’Amicizia Sono 76 le primavere che la classe ’38 festeggia in questo 2014. Un traguardo al quale si affianca un altro compleanno speciale: i 20 anni di amicizia tra coscritti consolidatasi grazie all’annuale appuntamento “della classe”. Ancora una volta infatti, la ventesima in questo 2014, i “trentottini” si ritroveranno domenica 6 aprile per raccontarsi vecchi ricordi e nuove attese per l’avvenire. Questi “diversamente giovani”, così vogliono chiamarsi questi allegri coetanei e coetanee carianesi, vogliono dar vita «ad una festa dell’amicizia, sempre con l’intento di aiutare persone o associazioni» – come afferma il Presidente del gruppo, Renato Tedeschi -. Da anni infatti il gruppo non dimentica la solidarietà: durante i consueti appuntamenti annuali

vengono raccolti fondi da destinare ai più bisognosi. «I festeggiamenti del 6 aprile – aggiunge Renato Tedeschi - avranno inizio alle ore 10.15 con il ritro-

vo per la S.Messa nella parrocchiale di San Pietro in Cariano. Seguirà, alle 12.30, il pranzo dell’amicizia al ristorante Valpolicella di

Torbe. Anche in questo caso la parola d’ordine è “nessuno deve mancare”». Per informazioni: Renato 045.7702074, Luigina 045.7725276.

Tutto pronto per la 17° Magnalonga della Valpolicella. La manifestazione principe del comune di San Pietro in Cariano che sta diventando un appuntamento fisso per gli appassionati di enogastronomia, andrà in scena domenica 27 aprile. «Dobbiamo soltanto perfezionare gli ultimi dettagli - conferma Livio Schiavone Presidente del comitato Festa dei Vini Classici della Valpolicella -. Le iscrizioni saranno aperte il 17 marzo, con più di 500 persone che hanno già contattato il comitato per confermare la propria presenza». Complice il successo delle precedenti edizioni, la formula della manifestazione è la stessa: far conoscere e apprezzare i paesaggi della Valpolicella , i migliori vini e i prodotti locali. «La preparazione è curata con entusiasmo dai nostri volontari» – raccontano i responsabili di tappa. Il tour enogastronomico prenderà il via da piazza San Rocco di Pedemonte. Anche quest’anno le guide della Pagus accompagneranno i primi tre gruppi lungo il percorso. Il percorso si svilupperà come ogni anno per 8-9 chilometri, attraversando Cengia-San Floriano – Monte Masua per far ritorno a Pedemonte. Sette tappe che coincideranno con altrettante soste enogastronomiche ricche di prodotti tipici della zona. «Un’occasione imperdibile per gustarsi i nostri paesaggi e le eccellenze del territorio - mette in evidenza Schiamone -. Novità di que-

Livio Schiavone

sta edizione: presso il chiostro della Pieve di San Floriano sarà allestita una mostra di pittura e lavorazione del legno di alcuni artisti della Valpolicella la LIBERT’ART. Presso la cantina Farina saranno presenti alcuni produttori di miele per deliziarci e informarci sul loro prodotto, mentre nella piazza i produttori in concorso saranno presenti con lo stand e il Recioto Classico. Per chi vuole ascoltare buona musica, in piazza, dalle 15.00 alle 22.00, concerto dei JonPolez Band, mentre la compagnia dei risotti de “Isola” saranno a disposizione con la cucina». La Festa dei Vini Classici della Valpolicella festeggia quest’anno i suoi 55 anni con i concorsi enologici, il palio delle Botti Nazionale, visita ad alcune cantine del comune di San Pietro in Cariano e il programma del 1° Maggio dedicato ai bambini e agli adulti, che per un giorno torneranno bambini.

VIVIGAS

Al via “ViviLab” Piccoli scienziati all’opera a scuola e a casa ma anche giornalisti in erba, alle prese con divertenti esperimenti e temi di attualità per scoprire tutto quello che c’è da imparare sul mondo dell’energia. Con tante novità torna nelle scuole di Verona e provincia il progetto educativo VIVILab, promosso da VIVIgas per avvicinare in modo coinvolgente e istruttivo i ragazzi degli istituti primari e secondari di I grado ai temi dell’energia e dell’eco-sostenibilità. Dopo il successo registrato dall’iniziativa nelle scuole veronesi durante gli ultimi due anni, prende il via con diverse novità la terza edizione del progetto didattico gratuito rivolto al mondo scolastico proposto da VIVIgas S.p.A., tra i primi quindici operatori italiani specializzati nella vendita di gas metano ed energia elettrica nel mercato liberalizzato, attiva in Lombardia, Veneto, Piemonte, Lazio e Umbria. L’iniziativa, che ha ottenuto anche per il 2014 il patrocinio della Provincia di Verona, prevede un coinvolgente percorso didattico alla scoperta dell’energia e del risparmio energetico, grazie alla realizzazione di laboratori sperimentali in classe. Torna anche il concorso che consentirà alle classi di vincere fino a 1.000 euro da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico per la propria scuola. Due le novità principali di questa edizione. Gli studenti degli istituti primari avranno la possibilità di continuare a imparare divertendosi anche in famiglia, attraverso uno speciale progetto legato all’energia da realizzare a casa con l’aiuto dei genitori. Per la prima volta, inoltre, il progetto coinvolgerà anche le scuole secondarie di I grado, con un percorso interdisciplinare studiato ad hoc per i ragazzi delle medie. I laboratori saranno tenuti per conto di VIVIgas dai professionisti di Pleiadi, società specializzata nella comunicazione scientifica per il mondo scolastico e il grande pubblico. Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili online visitando il sito www.vivilab.it.


Cronache

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S.AMBROGIO. Durante la seduta sono stati approvati anche gli Itinerari della Fede

L’OPERA

Sottopasso e Segretario: i temi del Consiglio

La via Crucis dei Lapicidi

Servizi di

Massimo Ugolini Diversi temi hanno caratterizzato l’ultimo consiglio comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Il consiglio ha deliberato la concessione d’uso del sottosuolo stradale all’azienda vitivinicola Masi Agricola Spa per la realizzazione di un sottopasso ad uso aziendale nella via comunale Monteleone a Gargagnago. La concessione implicherà opere compensative per la cittadinanza: la Masi riqualificherà alcune strade tra cui via Kennedy e via Giare per un costo complessivo di 128mila euro. «L’azienda Masi - ha affermato il sindaco Nereo Destri - costruirà, in località Monteleone una nuova struttura denominata Visitor Center attraverso cui il visitatore potrà osservare il processo di vinificazione dall’uva al vino, oltre ad uffici direzionali e fruttaio di appassimento». Nello stesso consiglio è stata approvata la convenzione tra i comuni di San Pietro in Cariano, Fumane, Sant’Ambrogio di Valpolicella e Marano di Valpolicella per la realizzazione del progetto «Itinerari della fede in Valpolicella sulle tracce della Claudia Augusta Padana». Costo complessivo dell’opera finanziata dalla Regione Veneto: 660mila euro di cui l’8% a carico dei singoli Comuni per le opere di propria competenza: «Il nostro itinerario partirà da Gargagnago, sale alla Pieve di San Giorgio, quindi passando per Solane, giunge alla chiesa vecchia di Cavalo - ha spiegato il sindaco Nereo Destri -. Ringrazio il sindaco di San Pietro in Cariano per avere portato avanti questa convenzione. Approvata la convenzione, seguiranno il progetto definitivo e gli altri atti dell’iter per poi iniziare i lavori». Il consigliere indipendente Vittorio De Battisti ha chiesto se è già stato individuato il piano e quali caratteristiche avrà. «E’ già stato individuata la parte di nostra competenza. La palla ora è in mano al comune di San Pietro in Cariano comune capofila. Noi contribuiamo per l’8 per cento solo per quel che riguarda lo stralcio di nostra competenza». Per quanto riguarda la carica di segretario comunale, il trasferimento a titolare della segreteria provinciale di Reggio Emilia della segretaria Doriana Sacchetti, ha chiamato il consiglio a deliberare lo scioglimento della conven-

zione di segreteria con il Comune di Caprino Veronese che si avvaleva del servizio della stessa dottoressa. Nel contempo l’amministra-

zione ambrosiana ha deliberato di affidare temporaneamente al dottor Luciano Gobbi, segretario di Sant’Ambrogio precedentemente

alla dottoressa Sacchetti, l’incarico di segretario “a scavalco” fino alle prossime elezioni amministrative in programma a fine maggio.

Un’opera che racconta la passione di molti ambrosiani, cavatori, scalpellini, scultori e imprenditori che fin dall’antichità, con il duro lavoro e le proprie capacità, hanno contribuito a valorizzare il nostro territorio ambrosiano. Si tratta della Via Crucis dei Lapicidi, 16 formelle in pietra locale, incise su supporti a forma di libro aperto, che sarà collocata presso la strada di

23 MARZO. DOMENICA ECOLOGICA Sensibilizzazione e tutela dell’ambiente. Questo l’obiettivo delle associazioni che operano nel Comune di Sant’Ambrogio, protagoniste della seconda giornata ecologica di quest’anno in programma domenica 23 marzo organizzata dalla Riserva Alpina di Caccia di Sant’Ambrogio di Valpolicella col patrocinio della locale amministrazione comunale. La prima giornata si è svolta lo scorso mese di febbraio. In campo per ripulire fossati, scarpate, aree verdi, boschi dei vari centri comunali, i cacciatori della Riserva Alpina di Caccia, i volontari di Giacche Verdi Monti Lessini, Protezione Civile, gruppi Alpini Sant’Ambrogio-Domegliara-Ponton, Carabinieri in Congedo, Croce Rossa, Pro Loco Gargagnago, Pro Loco San Giorgio, Associazione Le Famiglie S’Incontrano, Barpernisa Trial Team e numerosi cittadini. Tutti in campo per la salvaguardia dell’ambiente. A cui contribuiscono, con un’opeRoberto Zorzi ra di costante monitoraggio, diverse associazioni come le Giacche Verdi Monti Lessini in diversi punti del territorio, tra cui la strada provinciale tra Sant’Ambrogio e Monte. Inoltre le Giacche Verdi operano nell’area della chiesa di San Zeno in Poja e l’adiacente zona della Grola. Il vicesindaco Roberto Zorzi afferma: «Con l’ausilio degli agenti di Polizia Locale, svolgiamo un’opera di costante monitoraggio per individuare gli eventuali responsabili di atti d’inciviltà come l’abbandono di rifiuti lungo i cigli delle strade. Queste persone saranno perseguiti secondo quanto previsto dalla legge. Prossimamente attiveremo un sistema di telecamere in alcuni punti nevralgici del territorio comunale che si affiancheranno alle due telecamere presenti nell’ecocentro comunale a Sant’Ambrogio».

ASSOCIAZIONI

Contributi comunali Nel 2013 l’Amministrazione Comunale, attraverso l’organo della Giunta, ha deliberato diversi contributi comunali. L’assessore al bilancio e tributi Sandro Stella, nell’ultimo consiglio comunale, ha fatto il rendiconto. «Nonostante le difficoltà contingenti legate anche ai tagli erariali - ha

affermato Stella - nel 2013 abbiamo erogato contributi, quale segno di riconoscimento dell’attività svolta a vari gruppi ed associazioni». Tra i beneficiari, per le rispettive attività annuali, citiamo: Pro Loco Dante Alighieri di Gargagnano e Pro Loco San Giorgio; Schola Cantorum di San-

t’Ambrogio; Coro Parrocchiale di Gargagnago; Comitato Benefico Carnealon de Domeiara; Gruppo Giovanile di Ponton; Comitato Memorial Jacopo Oliosi ; Sci Club Ambrosiano; Coro Monti Lessini; Società calcistica Gargagnago e Gruppo Sportivo Amici del Ciclismo.

Sandro Stella

accesso al cimitero di San Giorgio di Valpolicella nel Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. L’opera, che sarà inaugurata domenica 13 aprile alle ore 16 presso la Collegiata della Pieve di San Giorgio, è in via di realizzazione dallo scultore Matteo Cavaioni con gli allievi del corso di scultura della Scuola d’Arte ambrosiana Paolo Brenzoni, su disegni e modelli dell’architetto Libero Cecchini e il coordinamento del direttore della Scuola d’arte Beatrice Mariotto. «La Via Crucis costituirà un vero e proprio Libro della Memoria» - racconta l’assessore alla cultura ambrosiano Franco Cristini. «Via Crucis dei lapicidi – prosegue il sindaco Nereo Destri - vuole essere un segno di riconoscenza e un omaggio alla storia della comunità ambrosiana. Il nostro grazie va soprattutto alle famiglie e alle imprese che ci hanno permesso di realizzare l’opera». «Il lavoro è condotto a più mani - spiega lo scultore Matteo Cavaioni . Siamo partiti da una serie di formelle in ceramica e bronzo realizzate dall’architetto Libero Cecchini alcuni anni fa e rifacendoci alla tradizione cristiana abbiamo voluto avvicinare la passione di Cristo alla passione e sofferenza dei nostri avi». Sedici le formelle che comporranno la Via Crucis, come spiega Beatrice Mariotto, direttore della Scuola d’Arte: «Alle 14 stazioni abbiamo aggiunto la prima, la nascita della scuola d’arte “Paolo Brenzoni”, fondata nel 1868 dal conte Paolo Brenzoni. Le altre formelle presenteranno una rilettura contemporanea della Via Crucis, molte delle scene riprodotte si rapporteranno ai giorni nostri e alla tradizione del territorio ambrosiano». La Via Crucis sarà realizzata sui disegni dell’architetto Libero Cecchini: «La formella “Gesù condannato a morte” riprende le immagini delle cave del Vermont, negli Stati Uniti, nei primi anni del ‘900, dove emigrarono molti ex allievi della scuola d’arte in cerca di lavoro. In loro memoria è stata composta questa formella».


Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: MARANO - Municipio VALGATARA - Edicola Ballarini

Marano

PIOGGE E DANNI STRADALI. La Regione darà un contributo di 60.000 euro

Novaia è sistemata e arrivano i fondi Le piogge torrenziali di venerdì 17 maggio 2013 avevano fatto crollare la strada di Novaia e isolato 5 famiglie. Con un interven-

Novaia dopo

to “lampo” il 18 maggio la strada era già tornata percorribile. Dopo quell’urgente intervento, il Comune ha segnalato alla Regio-

ne Veneto lo stato di grave dissesto di alcune strade e qualche settimana fa, la Regione stessa ha stanziato un contributo straordinario a fondo perduto per 60.000 € per coprire le spese fatte e per dare corso agli interventi più urgenti. «Il contributo regionale arriva davvero in un momento importantissimo – afferma il sindaco Simone Venturini -. Nell’estate scorsa, infatti, oltre a dover intervenire con somma urgenza sulla strada di Novaia, abbiamo dovuto intervenire anche sulla strada che da Pianaura sale sul monte Sant’Urbano ove un’altra famiglia rischiava di rimanere isolata. Ora questo contributo non

solo copre le spese che avevamo sostenuto con il nostro bilancio ma mette a disposizione nuove risorse per altri interventi più estesi e coordinati». In questi giorni il Sindaco ha comunicato ai residenti di località Novaia che con parte di quei fondi verrà fatto un intervento più radicale lungo la strada, con allargamenti, sistemazione di curve, ricostruzione di muri pericolanti, regimazione corretta delle acque. «Le frane della primavera scorsa hanno lesionato la strada in molti punti, facendo crollare muri, provocando cedimenti alla strada…Non appena avremo approvato il bilancio 2014, si potrà dare corso

Novaia prima

anche a questi nuovi interventi che renderanno la strada Novaia più sicura – aggiunge il sindaco -. I muri laterali verranno costruiti di modo da allargare la strada. Ringrazio i vari proprietari, Federico Arduni, Elvio e Fernando Madinelli e Giovanni Zimol che si sono resi disponibili a cedere gratuitamente terreni per allargare la strada. Questa disponibilità mi sorprende tutte le volte anche se ormai penso sia un connotato tipico della gente di Marano che fa di

questo Comune un Comune speciale. Interverremo anche sulla strada Marano-Torbe, ove verrà risolto un pericoloso cedimento in località Camporal, mediante l’allargamento verso Nord della strada e la rettifica di una curva. Anche in questo caso – conclude Venturini devo ringraziare Giuseppe e Franco Lavarini, proprietari del terreno soprastante la strada, che si sono resi disponibili a cedere al Comune la superficie necessaria per rettificare la curva».

LISTA CIVICA NUOVA MARANO Caro cittadino/a, giovane di Marano di Valpolicella il gruppo di coordinamento “NUOVA MARANO” sta cercando Persone volenterose, senza interessi personali (conflitti d'interesse), che vogliano dedicare parte del proprio tempo a servizio della collettività per l'amministrazione del Comune, e che possa ciò, contribuire a migliore il nostro tessuto sociale. Non rappresentiamo un partito, ma vogliamo solo essere i rappresentanti dei cittadini scelti dai cittadini. Vorremmo condividere con queste persone questi principi: - Ricerca del lavoro: per chi si trova in difficoltà o ha perso definitivamente il lavoro, il Comune divenga centro e cabina di regia e coordinamento per la creazione di nuovi posti di lavoro (punto di incontro tra domanda e l’offerta); - aiuto alle ditte locali: cercare di agevolare l’economia imprenditoriale presente nel Comune dando, nei limiti imposti dalla normativa, precedenza di lavoro alle ditte locali; - trasparenza amministrativa: si vuole che tutti i cittadini sappiano dove il comune investa il denaro e i propri diritti. Esempio Quanti di voi sa che il comune distribuisce da decenni cemento gratuito solo ad alcuni cittadini? - parità di trattamento: si vuole che tutti i cittadini siano di serie A. Esempio: perché alcuni cittadini hanno avuto la trasformazione di terreni agricoli in residenziali o industriali e altri no? Perché alcuni cittadini hanno avuto le concessioni edili e facilmente e altri hanno sudato 7 camicie? Perché molti hanno avuto accertamenti ICI e altri no? - nessun nemico: le persone con idee diverse non sono i nemici, ma le persone con le quali dialogare. Non condividiamo questa attuale amministrazione che vede la minoranza come un nemico da umiliare e insultare. Non è possibile che nessuna proposta mozione avanzata dalla minoranza sia stata accettata. Non è possibile che il comune di Marano sia sempre contrario a dialoghi con iniziative dei comuni vicini; - basta con i conflitti d'interesse: chi sa che la propria attività ha interessi nel comune non si deve candidare a certe cariche, perché in palese conflitto di interessi. Ricordano tutti i noti conflitti d’interessi del Sindaco e quelli del Vice Sindaco apparsi anche sul quotidiano l’Arena; - riduzione dei costi della politica: riduzioni dei amministratori stipendiati al minimo di legge 3 contro i 5 attuali; - riduzione dei costi amministrativi: soppressione del direttore generale svolto a Marano dal Segretario Comunale che costa circa 55.000 €\anno impegnato circa 14 ore/settimana, nonché la riduzione dei funzionari pubblici al minimo di legge; - comune amico: non vogliamo più che si incarichino ditte per infliggere multe ai cittadini per ICI, tarsu, imu ecc. Ma che sia il comune che accerti preventivamente il costo dei tributi e invii preventivamente i bollettini già compilati a casa dei cittadini; - socio comune: vogliamo che il comune informi e faccia assistenza per i cittadini circa la possibilità di accedere a contributi regionali, statali europei ecc; - basta con le opere faraoniche: non condividiamo spese come la rotonda di Rugolin da un milione di euro (solo il faro centrale è costato € 60.000), programmazione di un auditorium/biblioteca da un milione e mezzo di euro ecc.; - basta con investimenti disgiunti dal tessuto sociale: non condividiamo il ponte tibetano (€ 150.000) senza il convogliamento preventivo di associazioni che si preoccupano della gestione o gli scavi di Minerva mai finiti e ora abbandonati (200.000), Malga la Fava dimenticata ancor prima del suo completamento; - sport per tutti: vogliamo diversificare gli investimenti per lo sport. Siamo favorevoli a una piscina coperta, a un campo scuola mtb, ristrutturazioni delle attuali palestre. Sistemazione degli attuali spogliatoi degli impianti sportivi; - spazi per i tutti cittadini: riteniamo che anche i singoli cittadini, nuovi comitati, nuove

associazione debbano avere accesso a strutture comunali, gli studenti abbiano una zona studio con Wi-Fi sempre aperta; - interventi a favore delle scuole: vogliamo l'adeguamento sismico degli edifici e la realizzazione di palestre nel plesso scolastico perché i bambini non debbano più uscire dalla scuola per andare in palestra; - priorità alle necessità: vogliamo che la programmazione dei lavori avvenga in base alle reali necessità. Non comprendiamo la logica di realizzare nuove opere prima di pensare alle manutenzioni. Caso specifico la realizzazione di tombe di famiglia prima della messa in sicurezza del cimitero di Marano; - attenzione al sociale: in questo periodo storico tutte le risorse disponibili debbono essere poste per aiutare le persone in difficoltà. Qui a Marano si investe troppo poco in questo settore; - attenzione all’agricoltura: Non solo vino, ma bisogna porre le basi affinché la nostra economia agricola di pregio rimanga tale, alimentazione nelle scuole dei bambini con i prodotti biologici della terra di Marano di Valpolicella; - sostegno alle imprese: dialogo con tutte le realtà del territorio affinché il comune si faccia volano e moltiplicatore di diversi settori economici. Vogliamo rimuovere il più possibile gli adempimenti burocratici autorizzazioni e promuovere corsi per lo sfruttamento di internet; - internet: Disponibilità delle rete a banda larga e segnale Wi-Fi su tutto il territorio comunale; - istituzionalizzazione delle associazioni: sono spesso la nostra fabbrica d'idee, vanno ascoltate e aiutate ad esprimersi. Vi sono molte Associazioni e alcune sconosciute all’amministrazione comunale; - attenzione all'urbanistica: Ereditiamo un PAT che fa invidia a Negrar dei tempi d'oro. Ci siamo battuti ma è stato approvato a colpi di maggioranza. Bisognerà fare attenzione che quello che si realizzerà sia non solo utile ma anche decoroso; Caro Cittadino/a queste solo alcune delle nostre idee…… Ve ne sono certamente altre che magari pensi di avere e che vorresti fossero realizzate…… Contattaci, entra a far parte del laboratorio di lavoro per dare il tuo contributo per il tuo comune. Con questa inserzione vogliamo che tutti si avvicinino all’amministrazione comunale che possa essere regista del futuro del nostro territorio. Avremmo potuto fare come si è sempre fatto, ossia interessare solo qualcuno (che si pensa che possa avere un peso politico), ma noi crediamo che il tempo delle lobby dell’era Clementi/Venturini, del clientelismo, dei piaceri debba finire e si possa aprire una nuova stagione. La crisi economica sarà ancora presente per lungo tempo, e questo anno anche il nostro Comune è entrato nel noto patto di stabilità, ciò significa che di soldi da spendere ce ne saranno sempre meno, così come quelli da raccogliere, bisogna stare attenti a come si amministra e non saranno più possibili spese folli fatte in questi anni. Dobbiamo uscire dall’isolamento e cercare la sinergia con i comuni contermini, anche senza perdere l’identità, per poter dare risposte ai cittadini che diversamente non sarebbero possibili. Se credi in tutto ciò contattaci, o anche semplicemente seguici. Con affetto, Paolo Zardini - 333.9907499 INSERZIONE A PAGAMENTO


Cronaca di

Fumane

INTERVISTA. Bianchi: «La fusione favorirebbe la nascita di una realtà unitaria e forte»

Comune unico: l’iter è iniziato Anche nell’ambito del Consiglio comunale di Fumane si è discusso in merito alla questione “Comune Unico della Valpolicella”. Nelle ultime settimane del 2013 infatti il Consiglio comunale ha deliberato dando avvio alla prima fase di verifica dell’analisi amministrativa, contabile e gestionale per la fusione dei Comuni di San Pietro in Cariano, Negrar, Fumane e S.Ambrogio di Valpolicella. A questo proposito il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, interviene sull’argomento con alcune precisazioni. Sindaco, che caratteristiche ha il documento sottoscritto dal Consiglio comunale? «Con questo documento i Consigli Comunali decidono solamente di avviare la procedura per avviare una fase preliminare per la fusione, che sfocerà in seguito in un referendum in cui sarà la popolazione ad avere l’ultima parola (per inciso per questo referendum non servirà più la maggioranza qualificata, ma sarà la maggioranza di chi andrà a votare che sceglierà). Quella avviata è solo una prima fase di analisi, che pone in evidenza i

possibili punti di forza e di debolezza del perocorso destinato alla fusione». Come vede un’eventuale fusione dei comuni di Fumane, Negrar, San Pietro in Cariano e S.Ambrogio? «La fusione dei quattro Comuni interessati favorirebbe la nascita di un soggetto amministrativo nuovo in grado di sviluppare politiche unitarie in molti settori strategici quali l’urbanistica, l’istruzione, i trasporti, la viabilità, i servizi sociali e molto altro ancora». I cittadini hanno paura che con la fusione dei Comuni si andranno a perdere servizi ed efficienza sul territorio… «Sono convinto che i cittadini debbano essere maggiormente informati al riguardo, perché noto molta confusione sull’argomento. In particolare vorrei precisare che, pur con un Unico Comune, i servizi nei diversi Comuni continueranno ad essere garantiti attraverso le municipalità esistenti». C’è anche chi teme che le frazioni montane verrebbero trascurate. «Premesso che sono convin-

to del fatto che se non ci sono le vallate e le borgate di fondovalle la montagna non sta più in piedi, l’ipotesi di fusione di questi quattro Comuni non taglierebbe le risorse alla montagna: il nuovo Comune unico avrebbe parte del territorio costituito da montagna (Negrar, Fumane e S.Ambrogio hanno alcune frazioni montane). Le problematiche legate alla montagna non sparirebbero dal punto di vista delle eventuali opportunità, sia regionali che di interventi nelle zone montane». I Comuni storici quindi scomparirebbero con la fusione? «La fusione e la creazione di un nuovo soggetto giuridico non comporta la scomparsa dei Comuni oggetto della fusione: la normativa prevede la possibilità di istituire delle municipalità dotate di uffici e servizi con proprie rappresentanze istituzionali, realizzando in tale modo sia le necessarie economie con riduzione dei costi fissi, sia la capillare erogazione di servizi senza sacrifici nei confronti dell’utenza debole. In Valpolicella è necessario gestire meglio quelle che sono le

MOLINA. Servizi igienici sotto esame Bonazzi: «Iniltrazioni no, condensa sì»

Domenico Bianchi

attività produttive del territorio attraverso una migliore utilizzo e una migliore pianificazione del territorio stesso. Sono convinto che la fusione dei Comuni è una scelta che si sarebbe dovuta fare in passato: un conto è intervenire a livello regionale con un Comune di 4000 abitanti, un conto è intervenire con un Comune che costituisce l’ottava o la nona aggregazione a livello territoriale». Silvia Accordini

MARANO/SERVIZI WEB

Internet e wifi sono di casa Numerosi i servizi web e di connettività messi a disposizione dei cittadini a Marano di Valpolicella e molte sono state in questi ultimi anni le migliorie apportate al sistema informativo Comunale, alla rete del Municipio, ai server e client in uso agli uffici, agli strumenti di stampa e digitalizzazione dei documenti. In particolare sono datati 2013 gli accordi con due ulteriori fornitori di connettività wifi che distribuiranno segnale banda larga sul territorio comunale. «I fornitori presenti su Marano erano due fino al 2012 - commenta il vicesindaco Giuseppe Zardini . Durante il 2013 si è presentata l’occasione per chiudere ulteriori accordi con due nuovi fornitori, questo garantisce principalmente una concorrenza che permette al cittadino di

accedere a prezzi concorrenziali, in linea con i prezzi di mercato, ma soprattutto la possibilità di scegliere tra diversi fornitori aventi caratteristiche di servizio complessivamente diverse tra loro». Gli attuali fornitori, in ordine di arrivo sono E4a, Wolnext, Wireless Verona e Lessinia Net. Altro servizio molto importante per la comunità di Marano viene erogato dalla biblioteca Paolo Gelmini che, in collaborazione con la Regione Veneto, ha aderito al servizio P3@. Questo ha permesso la dislocazione di 4 nuove e moderne postazioni internet presso la biblioteca per l’accesso ad internet in modo totalmente gratuito e senza limiti di utilizzo. Tale servizio è erogato grazie alla collaborazione di numerosi giovani volontari studenti universitari, orari e informazioni sul sito

comunale www.comunemaranovalpolicella.vr.it/p3 veneto.html. Sempre durante il 2013 si è concluso il cantiere di posa dei cavi dei servizi di telecomunicazioni a banda larga tramite fibra ottica lungo la strada provinciale SP43 per Marano, nell’ambito di un progetto della Regione Veneto. In particolare, l’Accordo di Programma prevede l’implementazione di infrastrutture di rete pubbliche da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso la propria società di scopo Invitalia-Infratel. Il Piano Regionale, coerentemente con il Piano Nazionale, ha l’obiettivo finale di superare il digital divide nella Regione del Veneto (portando almeno 2 mega a tutti) e creare le premesse per la rete di nuova generazione di

Chi non dovesse ricevere nella cassetta postale l’edizione del giornale, potrà reperirlo presso i seguenti punti: FUMANE - Municipio - farmacia BREONIO - Albergo Breonio MOLINA - Alimentari CAVALO - Alimentari Besi

comunicazioni veloci. E’ in via di implementazione un nuovo servizio rivolto ai nostri cittadini e ai numerosi turisti che arrivano a Marano: Internet gratuito in modalità wireless nelle piazze e nei centri sportivi del comune di Marano. Da alcuni giorni è stato attivato il primo punto hotspot presso il centro sportivo di Valgatara, tale punto dà servizio anche alla vicina sala polifunzionale e alla zona della baita degli alpini di Valgatara. Gli ulteriori punti, in via di installazione nelle prossime settimane, saranno dislocati nella piazza della comunità di Valgatara, in via Valpolicella a Marano nei pressi della sala civica Macondo e presso la piazza dello sport di Marano. Sono in studio ulteriori punti nelle piazze di Purano, Pezza, S.Rocco e Mondrago.

E’ stata presentata dal gruppo di minoranza “Solidarietà e Pluralismo” del comune di Fumane un’interrogazione relativa alle presunte infiltrazioni d’acqua all’interno dei nuovi servizi igienici realizzati durante la scorsa stagione estiva nella frazione di Molina. Ad intervenire con alcuni chiarimenti in merito è il vicesindaco, Giuseppe Bonazzi. «Il collaudo dei bagni in questione – afferma – è stato fatto ad agosto 2013, a lavori ultimati. In quel frangente erano sorte alcune perplessità sulla possibile condensa che si sarebbe potuta creare durante la stagione fredda, a servizi chiusi. Il collaudo, proprio in base a questi dubbi, non era stato sottoscritto, in attesa di eventuali altre verifiche nel corso della stagione invernale. Ciò che ci si aspettava è stato quello che in realtà si è verificato: durante l’estate non erano stati rilevati problemi, ma con l’arrivo dell’inverno – e con l’umidità della stagione in corso – e soprattutto in seguito alla chiusura dei bagni, si è formata molta condensa, tanta da sembrare pioggia infiltrata. Abbiamo quindi provveduto nei giorni scorsi ad effettuare un sopralluogo tecnico: il problema non è una questione di infiltrazioni, ma di condensa. Siamo quindi intervenuti – conclude il vicesindaco – effettuando alcuni fori grigliati facendo in modo che sia garantito il ricircolo dell’aria, anche a bagni chiusi. In questo modo la condensa non si formerà più».


DA MERCOLEDÌ 26/02 A MERCOLEDÌ 05/03/2014

SETTIMANA DEL CARNEVALE: visita ad Asili, Scuole, Cooperative e Case di Riposo nel Comune di Sant’Ambrogio e nei Comuni limitrofi, dei 67° Duchi della Valbusa assieme alle maschere Valbusane

SABATO 01/03/2014 ORE 16.00

"GRANDE MASCHERADE" Presso i locali del N.O.I. di Domegliara si terrà la grande "Festa in Maschera" dedicata a tutti i bambini

DOMENICA 02/03/2014 ORE 14.00

“67° CARNEALON DE DOMEIARA” Imponente sfilata per le vie del DUCATO di tutte le “Teste Coronate” di Verona e Provincia, seguite da carri allegorici e gruppi folkcloristici. Il divertimento sarà assicurato da suoni, balli, canti, frizzi e lazzi, nonché dal tradizionale lancio dei Paracadutisti Acrobatici della Scuola di Boscomantico. E, … sul finale, come sempre maccheroni per tutti.


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Cronache

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DOMEGLIARA. L’associazione sfoggerà un nuovo carro

I Butei sfilano a carnevale

Il consumismo di oggi dipinto con i colori del carnevale. La superficialità messa a nudo e trasportata sul carro, il «finto benessere» raccontato attraverso le pagine dalla Bibbia. I Butei de Domeiara sono pronti a partire, anzi, il loro “viaggio” è già cominciato. Da Verona a Malcesine, passando per Villafranca, Domegliara e Caprino. Il sipario si è alzato, la sfilata ha cominciato la sua lunga marcia venerdì 28 febbraio o, se preferite, venerdì gnocolar. Ha lavorato sodo l’associazione di Domegliara, come ogni anno. Passione ed entusiasmo all’ordine del giorno, conditi dalla voglia «di dar vita a un gruppo unito e che dia l’opportunità ai giovani del paese e delle realtà limitrofe di provare nuove esperienze, proponendo opere con tematiche che facciano anche riflettere». È orgoglioso Fabio Semprebon. Il vicepresidente trasmette lo spirito dei Butei de Domeiara e illustra la creazione del 2014. «Abbiamo realizzato un carro che si presenta come rivisitazione del racconto di Adamo

ed Eva in chiave moderna, dove il frutto proibito indica le ultime novità tecnologiche. Viviamo in una società avida e arida, raffigurata come un deserto, che ci toglie tutto. E con quei pochi soldi che ci sono rimasti, pensiamo solamente a comprare telefoni e apparecchi superflui, entrando in un finto stato di benessere, raffigurato come paradiso, effetto della nostra imma-

ginazione, creando un mondo virtuale nel quale dimenticare i problemi e cercare la pace dei sensi. La figura principale del nostro carro è un grande “frutto proibito” che dall’alto svetta sui novelli Adamo ed Eva, i quali, vestiti solo di foglie, usano i loro ultimi risparmi per conquistarsi l’ultima novità tecnologica. Le date delle sfilate? Sabato 1 marzo a Villafranca, domenica 2 marzo a Domegliara, martedì 4 marzo a Caprino e quasi ogni weekend fino a maggio. L’ultimo appuntamento sarà a Malcesine». Divertimento e cultura insieme, insomma. Fabio Semprebon ci tiene a ribadirlo. Un mix vincente dal 2008, da quando i Butei de Domeiara mossero i loro primi passi. «All’inizio eravamo un gruppo, poi siamo diventati un’associazione – ricorda il vicepresidente -. Nessuno si sarebbe aspettato una continuità simile e un coinvolgimento sempre maggiore da parte del paese. Oggi contiamo 60 iscritti, più vari collaboratori e sostenitori che ringraziamo di cuore. Abbiamo raggiunto un buon livello tecnico-organizzativo, ma cerchiamo di migliorare e consolidarci: i Butei de Domeiara accolgono tutti coloro che abbiano voglia di stare in compagnia e divertirsi». Matteo Sambugaro


Cronache

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DOMEGLIARA. Conferite le Commende a chi ha reso grandi i valori carnevaleschi

DOLCÈ

Notte delle Stelle: colori e allegria

Metanizzazione ormai completa

Il 67° Carnealon de Domeiara ha vissuto una serata speciale con la tradizionale Notte delle Stelle svoltasi nel centro parrocchiale di Domegliara, organizzata dal comitato benefico presieduto da Sergio Quintarelli detto il Cavaliere. I 240 ospiti, provenienti da ogni dove della Verona e provincia carnevalesca, hanno gustato il saporito baccalà con polenta cucinato dalla massaie del gruppo Santa Marta. Poi i commensali hanno ammirato l’entrata in pompa magna del 484° Papà del Gnoco Gianni Benini e la sua corte giunti dal Bacanal di San Zeno in Verona insieme al presidente Luigi D’Agostino. Presente anche Loretta Zaninelli, presidente del Coordinamento Comitati Carnevaleschi della provincia. «E’ il segreto di ascoltare quello che ci anima ed anima il Carnevale» ha confidato il Marchese del Montindon Marco Arcali mentre Radio Universal dedicava due ore di

diretta radiofonica presentata da Dj Tony G e Giampaolo Bassi. Quindi il Marchese del Montindon con l’incorruttibile autorità conferitagli dal Barone Recioto Grola e dal Cedrone Senza Fegato, ha incoronato il 67° Duca della Valbusa, com’è chiamata la Domegliara Carnevalesca, Claudio Simeoni e Duchessa la dolce Nicoletta Bonetti, marito e moglie nella vita. Lo stesso Marchese ha conferito la

Gran Commenda e le Commende a chi ha reso grandi i valori carnevaleschi: Gran Commenda a Sergio Fiorio detto «Palpacioche», presidente di Villa Bugia-Domegliara Doc; commende al cantante di Domegliara Alberto Albi Salaorni; Roberto Peretti, segretario del locale club Auto Moto d’Epoca; Giannangelo Gazzo, Sior della Spianà dello Stadio; Loretta Mozzambani, Contessa della Via Bassa Golosine; Loreda-

na Bertani in Zordan, coordinatrice dell’Emporio della Solidarietà di Sant’Ambrogio; Roberto Villa, già Simeon de l’Isolo; Renzo Ambrosi, assessore del Comune di Sant’Ambrogio; Francesco Gasparato, fondatore del Carnevale di Lugagnano; Andrea Orlandi, maggiordomo del Papà del Gnoco ed Ernesto Contini, membro del Bacanal; Gianluca Vighini giornalista dell’emittente Tele Nuovo. La Contessa della Val del Tasso Emanuela Bertoni ha conferito le commende del Tasso a Giovanni Bertasi, Doriano Boschetti, Michela Menghini. Il sindaco del Comune di Sant’Ambrogio Nereo Destri, col vicesindaco Zorzi e l’assessore Ambrosi, hanno conferito due formelle di marmo al parroco di Domegliara don Alessandro Martini ed al comandante dei Carabinieri di Sant’Ambrogio Piero Calabrò; nonché la chiave del Carnealon. Massimo Ugolini

OSSENIGO

Zefferino, 102 anni in famiglia Centodue anni nel calore della numerosa famiglia (4 figli, 10 nipoti e 11 pronipoti) che si è ritrovata unita attorno al patriarca. Così Zefferino Castelletti di Ossenigo, frazione del comune di Dolcè, ha trascorso il 102° compleanno di una vita che da sempre trascorre lassù, ad Ossenigo, nel cuore della Valdadige Veronese. La luna di miele con l’amata Rosa, che oggi lo veglia dal cielo, a Verona per un giorno intero; i viaggi più "lunghi": al Brennero per trovare un cognato e a Roma, sempre in treno. Ma soprattutto tanta, tantissima Valdadige vista in questi decenni crescere progressivamente. Osservatorio privilegiato, quello di Zefferino, occhi burberi ieri come oggi, sopra un cuore, grande, di padre che ha attraversato

una vita di sacrifici. «Prove dure, anche dolorose - ricordano i nipoti - perseguendo con tenacia due grandi valori: il lavoro e la famiglia». Le mani segnate dai calli raccontano di una vita lavorativa nei campi, tra i vigneti della sua Valdadige dove Zefferino ha riversato passione per la vigna e amore per la sua gente e i meno fortunati. Fondò, con altri contadini, la Cantina Sociale Valdadige. Dopo anni di lavoro duro a mezzadria, Castelletti coronò il sogno dell’azienda agricola di famiglia: l’acquisto dei vigneti, oggi patrimonio custodito e coltivato dai figli. Lavoro ed amore, lavoro e famiglia, vigneto e figli: tutto questo nell’esistenza di Zefferino, rammentano ancora i nipoti «attraverso

una figura chiave, nonna Rosa, la fedele e forte moglie che il nonno sposò nel 1934 e con cui divise tutto, gioie, fatiche, disavventure della vita…e della guerra». Scomparsa dieci anni fa, Rosa è ancora presente nelle ricorrenze familiari, rimarcando una presenza femminile molto forte nella dinasty Castelletti: la bisnonna Libera, mamma di Zefferino, nata a Recoaro, arrivò a piedi ad Avio dal vicentino, poco più che quindicenne, con la famiglia e con alcuni capi di bestiame al seguito (una trentina di bovini e una decina di maiali) prima di sposare Costantino. La Grande Guerra strapperà a Zeffero i genitori amati, lasciandogli una preziosa eredità: il senso del dovere, il valore del lavoro e l’amore della famiglia.

Zefferino Castelletti

Valori che sopravvivono, in quel di Ossenigo, in un gruppo familiare numeroso, dove i piccoli pronipoti si avvicinano al bisnonno e nel giorno del suo compleanno chiedono della nonna Rosa che li sta osservando con un sorriso dall’alto del cielo. Riccardo Reggiani

Dopo Peri ed Ossenigo, ecco la conclusione delle opere per la metanizzazione di Dolcè capoluogo. Si sono concluse, con grande soddisfazione dell’Amministrazione Comunale, le opere di metanizzazione nel centro abitato di Dolcè. «Snam - spiega il vicesindaco Massimiliano Adamoli - in primis ha erogato nei primi giorni di febbraio il gas nella cabina di primo salto di decompressione situata tra Dolcè e Ceraino in località Soman frutto di un accordo pubblico/privato con Villaga Calce S.p.A. inserito nel Primo Piano degli Interventi del Comune di Dolcè, con il quale la stessa ditta ha concesso le aree e le servitù necessarie a beneficio di tutta la collettività. Nel capoluogo, sono già in funzione i primi contatori. Fondamentale è stato l'operato dell'assessore Adelino Melchiori che ha attivato i primi contatti con i dirigenti di Villaga Calce per la buona riuscita dello stesso accordo». All'apertura del gas metano alla cabina erano presenti il sindaco Luca Manzelli, il vice Massimiliano Adamoli, l'Assessore Melchiori, l’Assessore D’Onofrio, il Presidente di Rete Morenica Claudio Dal Grande con il direttore Damiano Guida. Il sindaco Luca Manzelli, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, ha espresso la soddisfazione «per il concretizzarsi di un servizio particolarmente atteso da tutta la cittadinanza di Dolcè. E’ stato compiuto un grande sforzo da parte di tutti per consentire la realizzazione dell’opera di metanizzazione nel nostro territorio,prima Ossenigo poi Peri, ora, Dolcè. L’apertura del gas metano a Dolcè segue quelle di Ossenigo dove sono stati realizzati oltre 60 stacchi e della frazione di Peri, dove sono stati eseguiti 100 stacchi. Per la metanizzazione di Peri ed Ossenigo 500 mila euro sono stati stanziati dal Comune e 355 mila euro da parte di Rete Morenica che ha assunto inoltre l’onere della progettazione, appalto e direzione dei lavori. Per quanto riguarda la metanizzazione di Dolcè, l'Amministrazione comunale si è attivata per un finanziamento ottenuto da parte del fondi Odi di 810mila euro. La direzione lavori è stata seguita dall'ufficio tecnico comunale». Prossimo ed ultimo tassello sarà la metanizzazione di Ceraino, tappa finale per completare la metanizzazione dell'intero territorio comunale. Il vicesindaco Adamoli ribadisce: «Abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento, pari a 735mila euro, per la metanizzazione di Ceraino e la sistemazione delle strade di Dolcè e Ceraino. Questo permetterà di completare a tutti gli effetti la metanizzazione del territorio comunale. A seguito della metanizzazione di Dolcè capoluogo - conclude il vicesindaco Massimiliano Adamoli - a breve provvederemo in Consiglio Comunale ad un aggiornamento successivo delle zone non metanizzate aventi diritto alla scontistica prevista dalla legge». r.r.

Finestre a risparmio energetico. FINSTRAL, 40 anni di esperienza I costi energetici di luce e gas sono aumentati, il prezzo del riscaldamento è in continua crescita e la situazione attuale non permette a molte famiglie di eseguire investimenti. Occorre risparmiare, soprattutto con interventi mirati al campo energetico. Un buon isolamento termico della propria abitazione, riduce i costi di riscaldamento. Uno dei sistemi più semplici ed economici è la sostituzione delle vecchie finestre, con nuove a risparmio energetico. L’ampiezza del mercato con cui si confronta ha permesso a FINSTRAL, azienda italiana leader di settore, di sviluppare nei suoi 40 anni di attività soluzioni tecniche innovative e versatili – in differenti combinazioni di materiali: PVC, alluminio, PVC-alluminio, legno-PVC e legno-PVC-alluminio. Il marchio FINSTRAL garantisce elevate prestazioni di isolamento termoacustico, protezione da sole e calore, grazie a vetri riflettenti di ultima generazione, oltre che ai tradizionali dispositivi di oscuramento come persiane, avvolgibili, frangisole esterni e veneziane; elevata resistenza al vento e tenuta all'acqua; resistenza all'effrazione grazie a punti di chiusura di sicurezza posizionati lungo l'intero perimetro del serramento e a vetri di sicurezza accoppiati; design elegante e lavorazione su misura; manutenzione ridotta con serramenti durevoli nel tempo; consulenza qualificata e montaggio a regola d'arte grazie a personale qualificato e all’ottenimento del certificato RAL da parte di prestigioso istituto riconosciuto a livello europeo. Ancora per tutto il 2014 inoltre, sostituendo i serramenti si possono godere degli sgravi fiscali che consentono di recuperare fino al 65% della spesa sostenuta. Finstral si trova in via Francia 5 a Verona. Tel. 045.583664. Lo Stabilimento si trova invece a Mazzantica di Oppeano in via Aie 10. Tel. 045.714504. pubbliredazionale



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? Se il locale igienico è piccolo, come si può fare per sfruttarlo al meglio? Sempre più frequentemente abbiamo a disposizione spazi molto limitati, inclusi quelli per i servizi igienici. Ecco dunque che diventa importante conoscere alcune principali regole per progettare un bagno piccolo ma funzionale e confortevole. Sono sufficienti addirittura solo quattro metri quadri per ricavare un locale igienico attrezzato di tutto! Uno degli aspetti fondamentali per organizzarlo al meglio è la scelta dei sanitari. La dimensione standard di un vaso è di cm 45 x 65 di profondità ma si può arrivare, nei modelli più ridotti, anche a cm 37 x 51. In commercio esistono anche prodotti con vaso e bidet abbinati in un unico elemento: sicuramente poco diffusi in Italia, rappresentano comunque una soluzione valida nei casi in cui il locale è talmente piccolo da non permettere l’inserimento dei due elementi, vaso e bidet. Il lavabo, che occupa uno spazio in media di cm 60x50, può essere anch’esso sostituito da un lavamani più piccolo e attrezzato con portasciugamani. Per gua-

dagnare spazio si può sostituire la vasca con la doccia (soprattutto se si ha un unico bagno, conviene fare questa scelta anche perché la doccia viene ormai più frequentemente utilizzata della vasca da bagno). Si possono infine adottare radiatori verticali, tipo scalda-salviette o elementi termo-arredo (tenendo però presente che questi scaldano meno di un normale termosifone). Per quanto riguarda la documentazione necessaria per eseguire dei lavori in un bagno, è bene sapere che se si intende semplicemente sostituire i sanitari e i rivestimenti a pavi-

mento e parete, non è necessario alcun permesso, se invece si desidera o si ha la necessità di modificare le murature, è necessario presentare in Comune una DIA (Denuncia di Inizio Attività). Le regole da seguire sono quelle indicate nel Regolamento Edilizio e nel Regolamento d’Igiene. Con una seconda pratica, sempre redatta da un tecnico, si devono comunicare le modifiche murarie apportate all’Ufficio del Catasto. E’ importante comunque, prima di effettuare cambiamenti, informarsi sui Regolamenti Edilizi regionali e comunali, perché sono

quelli a definire gli standard da rispettare, che cambiano da luogo a luogo. In linea di massima si può dire che ogni alloggio deve avere almeno un servizio igienico dotato di vaso, bidet, lavabo, vasca da bagno o doccia; avere un’altezza di almeno 240 cm, pareti rivestite fino all’altezza di almeno 150 cm e pavimenti in materiale lavabile e impermeabile. Se il bagno non ha finestre, deve essere dotato di un dispositivo di ventilazione meccanica conforme alla legge. In genere l’antibagno occorre solo quando il bagno è collegato direttamente alla zona giorno. Se invece il bagno si affaccia sulla camera da letto, in genere, non è necessario.

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CALCIO E PREVENZIONE ONCOLOGICA. Il brasliano dell’Hellas Verona parla agli studenti

Romulo in cattedra «Curate la salute» Prevenzione oncologica. Alimentazione corretta. Attività fisica. Niente fumo, niente alcol. In due parole: vita sana. «Ragazzi, ragazze, curate il vostro corpo. Per vivere in salute e più a lungo». È salito in cattedra Romulo, davanti agli studenti dell’Istituto professionale Sanmicheli di Verona. Una mattina da insegnante, diversa dal solito, per uno che normalmente è abituato a macinare chilometri e chilometri sulla fascia destra. Il centrocampista brasiliano dell’Hellas Verona ha raccontato la sua esperienza, sia sportiva che quotidiana, ponendo l’attenzione su quanto sia importante condurre uno stile di vita corretto. L’incontro si è svolto giovedì 20 febbraio a cura dell'Associazione Italiana

di Oncologia Medica (Aiom) e rientrava nel progetto "Non fare autogol Gioca all'attacco contro il cancro", promosso insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Coni, alla Federazione italiana giuoco calcio (Figc) e alla Federazione medico sportiva italiana (Fmsi). A L I M E N TA Z I O N E . Mangiare bene. Mangiare sano. L’alimentazione è basilare, a qualsiasi età. «È importante seguire la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, olio d’oliva, pesce, con poca carne rossa – ha spiegato Stefania Gori, membro del direttivo nazionale Aiom -. In questo modo, introduciamo nell’organismo meno sostanze cancerogene e riduciamo il rischio di tumore». «Il cibo italiano mi piace moltissi-

mo – ha confessato Romulo -. Dobbiamo sempre seguire un’alimentazione corretta, di qualità. Noi calciatori, di solito, mangiamo tanta pasta, riso e insalata verde». ATTIVITÀ FISICA. Muoversi fa bene all’organismo, al nostro corpo. «Ed è fondamentale per prevenire la maggior parte delle neoplasie e di tante malattie, dal cuore alla pressione arteriosa. Non solo: l’attività fisica migliora la memoria, le funzioni del cervello e la capacità di interazione – ha sottolineato Umberto Basso, coordinatore regionale Aiom -. Non importa praticare sport in modo agonistico, basta fare movimento con regolarità e continuità: è sufficiente anche una mezz’ora di camminata al giorno a ritmo sostenuto». ALCOL, FUMO E SESSO. Attenzione all’alcol. Bere si può, ma con criterio e responsabilità. «L’uso eccessivo di bevande alcoliche aumenta l’incidenza di alcune forme tumorali – ha puntualizzato Gori -. Pertanto, è molto pericoloso cominciare a bere prima dei 15 anni. Da adulti, invece, il consumo di alcol non è dannoso, però non bisogna mai eccedere». Pure il fumo è nocivo, si sa. Fa male ai polmoni e alla salute. «Ogni sigaretta contiene 4.000 sostan-

ze cancerogene – ha confermato Basso -. L’insorgenza di malattie tumorali avviene nell’arco di 10-20 anni, ma questa non deve essere una giustificazione». Sesso protetto. Sempre e comunque. Il messaggio è chiaro, le motivazioni pure. «Utilizzare il profilattico o la pillola serve a prevenire la trasmissione di virus e gravidanze indesiderate» ha commentato Gori. ROMULO A TUTTO CAMPO. Verona l’ha conquistato subito. Sia in campo che fuori. «Adoro la vostra città, è davvero bellissima». Romulo ha parlato poi dell’Hellas (sesto in classifica) e della propria stagione: «Stiamo disputando un bel campionato: nessuno si aspettava che il Verona potesse raggiungere certe posizioni. Intanto pensiamo a salvarci, poi punteremo ad accedere all’Europa League. Io sono abbastanza soddisfatto ma posso migliorare ancora tanto. Come si arriva ad alti livelli? Bisogna seguire i propri obiettivi, avere perseveranza e crederci sempre. Io sognavo fin da bambino di diventare calciatore: ho cominciato a giocare a pallone a sei anni e non mi sono mai fermato, facendo sacrifici, allenandomi con costanza e osservando i grandi campioni per imitarli». Matteo Sambugaro

PALLAVOLO

Valpolicella: che passione! Quarantadue anni di volley e di passione per il GSP Valpolicella Volley che, erede del G.S. Parona, apre la stagione agonistica e amatoriale 2013/2014 puntando sui giovani. «Copriamo tutte le fasce di età e anche il comparto maschile con una squadra under 15 – afferma Fabio Fiore, presidente della società -. La nostra mission è far crescere i giovani da un punto di vista sportivo e umano. Le nostre squadre si allenano in otto palestre che coprono il territorio della Valpolicella, da Parona a Negrar, da San Pietro in Cariano ad Arbizzano, da Pedemonte a Marano di Valpolicella. Una decina sono le squadre che stanno disputando i campionati Federali e del C.S.I., le più alte in categoria sono l’under 18 che gioca la seconda divisione, mentre un’under 18 che disputa anche la terza divisione». Seguono due squadre under 16, una squadra under 14, una squadra 13 e una under 12, oltre ad una squadra maschile e una squadra femminile a carattere amatoriale. Il tutto per un totale di 140 atleti nel settore agonistico e un centinaio di bambini del minivolley. «Lo scorso anno – aggiunge ancora il Presidente - sono state disputate circa 250 gare tra tutte le categorie. Il nostro obiettivo futuro è aumentare le adesioni da parte di nuove giovani leve e di collaborare con le scuole, come stiamo già facendo attraverso un corso di minivolley in sinergia con la scuola elementare di Parona, a cui mettiamo a disposizione i nostri istruttori». Nel programma del GSP Valpolicella Volley c’è spazio anche per la ginnastica per adulti, che si svolge presso la palestra delle scuole medie di Parona e al palazzetto dello sport di Arbizzano.

FIAB / ESCURSIONI

Amici della bici Escursioni in vista in Valpolicella nei mesi primaverili per il gruppo FIAB, Amici della bicicletta. Sabato 8 marzo infatti sarà il momento della “Festa della donna in bici”, un modo diverso per festeggiare. In Valpolicella tra ville e pievi con sosta al

NUOTO. Sporting Club Arbizzano sugli scudi ai campionati regionali del Triveneto Nuotatori agonisti dello Sporting Club Arbizzano, allenati da Ivan Dal Corso, protagonisti ai campionati regionali del Triveneto di nuovo. «Dopo i campionati italiani in vasca corta a Gussago di gennaio - afferma un soddisfatto Umberto Lamberti, capitano della squadra di nuoto masters dello S.C. Arbizzano -. Abbiamo ottenuto nuovi successi ai campionati regionali del triveneto svoltisi al Palaolimpia di Lignano Sabbiadoro». Per il nuotomasters di Arbizzano Lamberti è salito sul secondo gradino del podio, conquistando due medaglie d'argento nella specialità nei 100 metri dorso col tempo di 1'31"78 e nei 50 metri dorso col tempo di 41"74. Di rilievo, in campo femminile, la prestazione di Anna Soini (M 25): «Alla prima stagione nella nostra società - racconta Lamberti - Anna ha vinto la medaglia d’argento nei 200 stile libero ed ha ottenuto il quarto posto nei 50 dorso». Ottimo il piazzamento di Fabrizio Lepore (M35) nei 200 stile libero: quinto assoluto dopo un'accesa battaglia. Lorenzo Lomonaco si piazzatosi all'undicesimo posto nella medesima specialità e categoria. Battesimo dell'acqua per Matteo Marchi: «new-entry nell’Arbizzano - continua Lamberti - ha ben figurato sia nei 200 che nei 50 dorso». Ai campionati, disputati in vasca lunga da 50metri, erano presenti più di 1200 atleti in rappresentanza di oltre 70 società natatorie di Veneto e Friuli Venezia Giulia. «Siamo all'inizio della stagione natatoria e molti sono gli appuntamenti in programma durante l’annata - conclude Umberto Lamberti - tra questi di notevole rilievo saranno i campionati italiani in vasca lunga a Riccione nel mese di giugno e gli europei a Berlino nella seconda metà di agosto». Massimo Ugolini

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bar La Perla di Negrar e partenza dalla sede del gruppo in piazza Santo Spirito 13 a Verona. Domenica 30 marzo è in programma invece “Ciliegi in fiore”: dopo il lungo inverno riscopriamo il bello dell’aria aperta e dei mutati colori della campagna e delle colline: ciliegi in fiore in Valpolicella con partenza dalla sede di FIAB. Domenica 27 aprile sarà il momento di “Non ci resta che spingere”, terza edizione della bicilettata in Valpolicella per famiglie con bambini. Partenza e arrivo a S.Ambrogio. Si continuerà domenica 4 maggio con “Valpolicella e gnocchi di malga” tra le colline della Valpolicella (partenza dalla sede) e il 24 maggio con “Ciclobacchica”, ciclodegistazione alla scoperta dei territori di produzione di alcuni grandi vini veronesi. Partenza dalla sede e pranzo al sacco. Chude la stagione il 25 maggio “Bici e Trek in Valsorda”, in bici nella valle dei Progni di Fumane e a piedi su sentieri naturalistici. Per informazioni: www.amicidellabiciletta.it


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Storia del territorio a cura di Rinaldo Dal Negro

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Avvenimenti e cronaca dell’anno 1944

Quest’anno è stato assai duro e tragico per Verona in particolar modo per le ristrettezze dovute alla crescente carestia nonché per la distruzioni e le vittime causate dai continui bombardamenti aerei “alleati”. C’è stata comunque anche la gioia quando il 25 aprile 1945 cessò la lunga e devastante guerra e, successivamente, per aver intravisto l’avviarsi di una futura sperabile e libera democrazia politico – amministrativa. - Strano inizio meteorologico dell'anno, con la gente che si chiedeva: quando pioverà? Infatti, tutto gennaio senza un fiocco di neve; i "giorni della merla" con un tepore primaverile; febbraio pure con temperature primaverili e senza pioggia; marzo ventoso ma senza acqua! - Con l'avvento della

Repubblica Sociale Repubblicana la nostra città ospitò alcuni suoi ministeri nonché i comandi militari nazisti dell'esercito, dell'aviazione e delle SS (Polizia politica). Verona divenne insomma la capitale di quella parte d'Italia sotto il giogo nazi-fascista per cui era diventata un obbiettivo da colpire, secondo i comandi angloamericani. Infatti i temuti bombardamenti aerei furono non solo su obbiettivi militari ma anche indiscriminatamente su abitazioni civili, stabilimenti produttivi, palazzi e chiese. Pertanto è questo un argomento che merita ampio spazio e che verrà quindi trattato in apposita, futura puntata. Qui citiamo solamente uno dei primi bombardamenti, quello del 28 gennaio, che causò distruzione e morte sia nel centro città (60 vittime) che nella borgata di

Santa Lucia (un centinaio di vittime). - L'll gennaio Verona balzò all'attenzione mondiale per il processo tenutosi a Castelvecchio contro i gerarchi fascisti ritenuti "traditori". Tra questi il genero di Mussolini, Galeazzo Ciano, condannato a morte unitamente ad altri quattro camerati, tutti poi fucilati nel poligono di Forte Procolo. - Al terrore per le distruttive e mortali incursioni aeree, si aggiunse, per la popolazione civile la nuova difficoltà determinata dalla crescente penuria generale. Scarseggiavano infatti perfino il sale e i medicinali, reperibili quasi esclusivamente al mercato nero, cioè a prezzi altissimi. - Tragica inavvertenza di due fratelli. Luigi e Vincenzo Manzini erano intenti, nella loro cucina di casa in Valdonega, a preparare

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

OCCHIO ALL’ALCOOL Si sono molto inasprite,negli ultimi anni,le sanzioni per chi viene trovato ubriaco alla guida di un veicolo. Che cosa significa essere “ ubriachi”?Significa,per chi ha la patente da oltre tre anni,avere nel sangue un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro di sangue. La domanda che più spesso ci pongono i nostri allievi è, naturalmente, questa: “Quanto bisogna bere per superare questo limite?” Poco, molto meno di quello che si pensi! Dipende certamente dalla corporatura della persona: un omone di novanta chili si “ubriaca” con molto più Roberto Azzolina vino di quanto ne occorra ad una ragazza di cinquanta;dipende anche da come viene assunto l'alcool,se a stomaco pieno oppure vuoto. Mediamente,per raggiungere questo limite,sono sufficienti due bei calici di vino rosso,magari del nostro ottimo Valpolicella! Attenzione però: se chi guida è un neopatentato,cioè ha la patente da meno di tre anni,oppure ha meno di ventuno anni,oppure ancora è un autista professionale,sono dolori: per queste categorie infatti non c'è alcuna tolleranza,il limite è zero tondo tondo. Come avviene l'accertamento da parte degli agenti? Con quello strumento Alessandra Azzolina chiamato “etilometro”. Guai a rifiutarsi di sottoporsi al test del palloncino:equivale ad ammettere di essere in stato di ebbrezza. Per ultimo ma non certo per importanza,vorremmo ricordare che guidare in stato di ebbrezza è un reato,quindi si rischia l'arresto. Non solo,se pescati con un tasso elevato e ripetutamente nel tempo,si rischia addirittura la revoca della patente. Cari signori, dunque se bevete, magari a cena, un bel bicchiere di vino,godetevi la serata ed aspettate prima di rimettervi alla guida,magari un paio di orette:un po' di sane chiacchiere in allegria vi faranno smaltire l'alcool che potrebbe trasformare una bella serata nell'inizio di un incubo.

una conserva. Purtroppo il calore del fuoco arrivò all'altezza di una mensola dove c'erano due contenitori di benzina che infiammandosi ed esplodendo causarono la morte dei due fratelli. - Il 17 luglio venne liberato, dalle carceri degli Scalzi, il sindacalista comunista Giovanni Roveda. L'audace impresa fu compiuta da sei partigiani due dei quali, Lorenzo Fava e Danilo Pretto, persero la vita nell'azione. - Di fronte alla sempre più grave penuria l’ordine era “fare economia domestica” e quasi tutto era razionato a quantità bassissime. Esempio: il pane assegnato giornalmente, con la tessera anonaria era una pagnottina nera (di farine miste grezze) di 150 grammi. La popolazione era pertanto costretta a ricorrere al “mercato nero (fuorilegge)

con prezzi maggiorati di quattro – cinque volte rispetto a quelli ufficiali! - Come se non bastassero le restrizioni e le umiliazioni già in atto contro gli ebrei, il criminale nazista Bosshammer emanò l'ordine: "Tutti gli ebrei devono essere portati negli appositi campi di concentramento e i loro beni sequestrati". Fu così che, fra i diversi ebrei veronesi deportati, una quarantina non fecero più ritorno. Ci furono però anche quelli che, piuttosto di andare a morire nelle camere a gas, preferirono suicidarsi; vedi Alberto Forti, Romanin Jaeur e i coniugi Loewznthall. Altri ancora sfuggirono all'arresto e si unirono alle forze di liberazione e, sette di loro, lasciarono la loro giovane vita combattendo per la liberta. - Vennero chiusi i ristoranti lussuosi perché gli spre-

chi dei loro frequentatori offendevano la sensibilità della stremata gente comune. Vennero anche sequestrati dolci e pasticcini e i pasticceri che li avevano confezionati subirono tanto di denuncia. - Anche il secondo Comitato di Liberazione ebbe vita breve e tragica. Arrestati i suoi membri, furono subito internati in campi di concentramento nei quali perirono Francesco Viviani, Giovanni Domaschi, Giuseppe Deambrogi, Giuseppe Marconcini, Guglielmo Bovo e Angelo Butturini. Sopravvissero invece, seppur dopo immense sofferenze, Vittore Bocchetta, il colonello Paolo Rossi e il maggiore Arturo Zenorini. Erano invece riusciti a sfuggire alla cattura l'avvocato Giuseppe Pollorini e l'allora studente Gianfranco De Bosio.

“Libri di casa nostra” a cura di Gianfranco Iovino Questo mese vogliamo consigliare un libro scritto da un veronese dalla “penna intensa”, Silvino Gonzato, giornalista e scrittore, editorialista del giornale “L’Arena” di Verona, autore di romanzi, raccolte di reportage e libri di satira del costume, oltre che conclamato massimo biografo di Emilio Salgari, attraverso il suo ultimo lavoro editoriale “briganti romantici”narra la storia di alcuni briganti che si sono trasformati in fuorilegge per combattere le ingiustizie di cui erano state vittime le loro famiGianfranco Iovino glie, le comunità contadine che li ospitavano o loro stessi. Sono diventati briganti per caso, non certo per vocazione ed hanno fatto un fardello delle proprie illusioni e, da veri romantici, si sono rintanati nei boschi, convinti di poter combattere con le armi un mondo che ritenevano ingiusto. Qualcuno li chiamava criminali e banditi, altri semplicemente “briganti”. Il libro di Gonzato racconta cinque storie vere, sviluppatesi dal Seicento alla fine dell'Ottocento, che con protagonisti uomini che mai avrebbero pensato di darsi alla macchia se le loro vite non fossero state sconvolte da qualcosa di inatteso e irreparabile. Persone come Giovanni Beatrice (detto Zanzanù) che diventò bandito per vendicarsi della fazione rivale che aveva barbaramente giustiziato suo padre nella piazza del paese; come Antonio Tosolini (detto Menotto), friulano, che imbracciò l'archibugio per punire il conte che lo aveva licenziato e che pagava troppo poco i braccianti. E ancora briganti come Michelina Di Cesare, di Caspoli, nel Casertano, che raggiunse nei boschi un ex sergente borbonico di cui si era innamorata; Giuseppe Mayno, fuggito per colpa della sparatoria da lui stesso innescata e Francesco De Michelis (detto il Biondin) arrestato per omicidio volontario, dopo aver ucciso un rapinatore per eccesso di legittima difesa. Un libro intenso, dai tratti storici, ma con una componente spessa di romanticismo e idealità alla ribellione contro i soprusi, Briganti romantici di Silvino Gonzato, è stato pubblicato da Neri Pozza, nella collana Il cammello battriano, e si sviluppa in 245 pagine ed ha un costo di copertina di €. 18,00.


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oesie

36 di Giancarlo Peretti

La stagione autunnale è molto trattata perché porta tristezza esterna ed interna: ce lo racconta una bellissima poesia intitolata “Autunno” per l’appunto. Peccato che l’autrice o l’autore non l’abbiano firmata. Anche Lucia Montresor di Custoza ci parla dell’autunno, ma solo per ricordare la vendemmia che segue i vari momenti de “La vite”, da quando fiorisce e si veste da sposa, sino al momento del vino saporito. Ci sembra giusto il riferimento data la provenienza di Lucia, (Custoza). Di Giuseppe Conati proponiamo una brevissima composizione “Il pianto”, cogliendo l’occasione per raccomandare ai nostri “poeti” di fare altrettanto onde permettere a tante voci di farsi ascoltare. A tal proposito ringraziamo Rosanelle Perbellini per i graditi apprezzamenti, mettendo però da parte la sua novella. Due mesi or sono, nell’ambito del Natale, avevamo lodato l’operosità del presepista Luigi Fasoli, cui erano stati dedicati in passato alcuni versi. Anche per l’ultima occasione l’evento si è ripetuto ed allora ecco a mia firma “Soneto in tratoria”, che vuole essere per Gigi un sentito grazie. L’illustrazione è opera dell’artista Giovanni Cavassori.

LA VITE Vite gioiosa che bella sei quando ti vesti da sposa, in primavera ti spuntano le gemme, copri i tuoi rami di riccioli verdi. In mezzo ai filari di tronchi legnosi, pendono grappoli dolci e succosi. In mezzo alle foglie e ai rami allungati, i grappoli vengono dal sole ben maturati, di un colore giallo bello dorato e di un rosso rubino intenso e scarlatto. In autunno le mani esperte del contadino vendemmiano i grappoli per fare del buon vino, che verrà messo a riposare e con il tempo a fermentare, poi nelle botti per invecchiare. Con etichette di vari colori nelle bottiglie nascondi i tuoi odori. Quando si un tavolo bello imbandito, gusteremo questo meraviglioso vino saporito, grazie vite, vite gioiosa che ogni anno ti vesti da sposa. Lucia Montresor Custoza

AUTUNNO E' Autunno fuori, nei prati umidi di foglie scricchiolanti sotto frettolosi passi, nei sapori intensi degli ultimi frutti donati dal bosco, nei profumi portati dall'aria sempre più frizzante, nella foschia mattutina che mette in letargo anche i ricordi, nei tramonti precoci accesi di nostalgica luce rossa. E' Autunno fuori e dentro la mia anima. IL PIANTO Il pianto di una foglia ormai ingiallita che d’Autunno quell’albero doveva lasciare quello che per lei era tutta la sua vita. Il vento soffiava, ma lei non cadeva non si piegava a quella malasorte se cadeva a terra era la sua morte.

SONETO IN TRATORIA T’avea scrito un soneto in italian Par dirte…te si brao caro Luigi, nel far presepi con ,na bela man, che supera i artisti de Parigi.

Adesso te lo digo nel dialetto, parlà da quei che non sta in cità, quel che te fè nol g’à nessun difeto, pien de sostansa e de qualità. Anca el Signor mi credo El te capissa Parchè te l’ meti ancora su sto monte E che drento de Lu el te benedissa Contento de star comodo qua al ponte, in un presepio sempre più importante, che à portà la grepia…al ristorante. Giancarlo Peretti

La pioggia batteva su quei rami spogli ma quella foglia ingiallita resisteva e vide in primavera i nuovi germogli. Conati Giuseppe

CHIEDILO ALL’AVVOCATO a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior

Gentile avvocato Dal Fior,

Faccio seguito a una domanda recentemente fattale da una collega operatrice socio sanitaria per esporle quanto segue: lavoro presso una struttura sanitaria privata in qualità di operatrice socio sanitaria con specializzazione, conseguita profumatamenta pagata (corso) e mai riconosciuta almeno in Veneto(e non solo).Eseguo mansioni da operatore specializzato (es iniezioni) ma non ho un inquadramento di livello! Percepisco un compenso 'una tantum' per questo ma non ho un contratto, una delibera aziendale che mi tuteli in caso di errore!Cosa posso fare? Posso rifiutarmi? La ringrazio

Una lettrice

Cara Lettrice, sfruttata e sottopagata, faccia valere i suoi diritti! Mai come in questo caso mi sembra che questa sia la risposta più azzeccata al Suo quesito. Se è vero, infatti, che “il lavoro nobilita l’uomo” è anche vero che “si lavora per vivere”. Essere retribuiti per il lavoro che si svolge rappresenta un diritto elementare tutelato anche dalla Costituzione. Per far valere, in un’aula di tribunale, i propri diritti però è necessario che il lavoratore si attivi entro termini stabiliti dalla legge (c.d. “termini di prescrizione”), altrimenti egli non potrà più ottenere tutela. In particolare, i termini di prescrizione sono di: - 10 anni, per ottenere il riconoscimento del diritto alla qualifica superiore e il risarcimento del danno da omissione contributiva, da demansionamento e, in generale, da violazione da parte del datore degli obblighi derivanti dal contratto di lavoro; - 5 anni, per ottenere il pagamento della retribuzione, dei contributi previdenziali e delle altre indennità che spettano al lavoratore in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, quali, ad esempio, il T.F.R., o l’indennità sostitutiva del preavviso. Pertanto, cara lettrice faccia valere i suoi diritti! Avv. Thomas Dal Fior

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior

DIARI BESTIALI a cura di Silvia Allegri QUANDO L’ASINO DIVENTA DOTTORE! L’onoterapia (dal greco onos, asino) è un tipo di Pet-Therapy che vede l’asino come co-terapeuta. Da tempo è ormai nota la straordinaria capacità degli animali di aiutare le persone.. ma cosa rende questo orecchiuto abitante dei campi più indicato di altri animali nelle attività terapeutiche? Innanzitutto, l’asino non mette in soggezione e non incute timore. Il suo aspetto buffo - orecchie lunghe, occhi a mandorla, pelo soffice e folto - chiama carezze e affetto; ha la capacità di mettere una persona a proprio agio fin dal primo momento, cercando con insistenza il contatto fisico. Bambini, anziani, persone con disabilità si sentono liberi di esprimersi e hanno voglia di prendersi cura di questo dolcissimo animale. L’asino riesce dunque a rafforzare l’autostima e a trasmettere tranquillità e sicurezza. Inoltre, l’asino è lento e ama guardarsi intorno, cerca di capire le situazioni prima di affrontarle, e agisce sempre senza fretta. Per queste ragioni diventa così un prezioso collaboratore anche per altre iniziative rivolte a grandi e piccoli. Sono sempre più numerose le fattorie e i maneggi nei quali si offre ai bambini la possibilità di avvicinarsi all’asino con attività didattiche e ludiche. La dimensione ridotta dell’asino rispetto al cavallo consente di abbassare l’età del primo approccio dei bambini con l’animale, e quindi già a partire dai 3 anni si può provare l’emozione di salire in sella in totale sicurezza. Ci sono poi numerose proposte di trekking someggiato, lanciate da agriturismi, associazioni e guide naturalistiche. A differenza del trekking col cavallo, dove il numero degli animali corrisponde al numero delle persone, quello con gli asini può contare la presenza di tante persone e pochi animali. Gli asini trasportano l’occorrente per una gita fuori porta: tovaglie, merende, binocoli e mappe. Dettano anche l’andatura e interagiscono con le persone, soffermandosi spesso a osservare il paesaggio, a mangiare, a riposare, e “costringendo” dunque i partecipanti a fare altrettanto. In questo modo si ritorna a percepire il ritmo della natura, dimenticando la fretta e traendo enormi benefici; la presenza dell’asino porta così alla riscoperta di sentieri e percorsi da tempo dimenticati. Provare per credere!


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l’Argomento

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a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Femminicidio: perchè? Perché parlare di femminicidio nel mese di marzo e nella Pagina della Donna? Perché voglio rivolgermi alle donne nel mese in cui si festeggia la donna, anche se penso che non debbano essere festeggiate ma rispettate. Cerchiamo di capire le cause storiche, psicologiche e sociologiche che hanno portato il fenomeno del femminicidio, in tutto il mondo e fino ai giorni nostri. Agli inizi degli anni

70, del secolo scorso, la donna è ancora sottomessa all’uomo, è relegata al ruolo di casalinga e madre. Le coppie sposate secondo l’idea che lo Stato e la Chiesa promuovono sono la stragrande maggioranza. La lotta all’emancipazione, che molte donne hanno combattuto nel secolo scorso, ha posto le basi per un cambiamento all’interno della società e della coppia. Le donne hanno lottato per la

BENESSERE

parità dei ruoli, la parità dei diritti e soprattutto hanno lottato per superare la condizione subalterna rispetto all’uomo. A fianco dell’emancipazione femminile, in questi anni, è mancata una coraggiosa e seria emancipazione maschile. Emancipazione dai condizionamenti e dai messaggi che hanno istillato nell’uomo la certezza della sua superiorità rispetto alla donna. Bene le leggi che

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

CON IL PEDILUVIO IL MAL DI TESTA È SOTTO CONTROLLO “Per perdere la testa, bisogna averne una.” Albert Einstein

Un disturbo molto diffuso e frequente che affligge il genere umano è la cefalea, più comunemente chiamata mal di testa. Tutti, almeno una volta nel corso della vita, hanno fatto i conti con questo malessere, il disagio che ci provoca e che spesso costringe chi ne soffre a fermarsi, e magari a dover passare qualche ora a letto oppure a svolgere le comuni attività quotidiane soffrendo. Le forme con cui si presenta la cefalea sono molteplici, e ci sono diverse cause che la possono scatenare: cause organiche tipo stati febbrili, problematiche legate alla vista, all’udito, cervicalgia, oppure come conseguenza di traumi cranici o malattie della struttura intracranica, cause inorganiche, dove la cefalea compare come sindrome dolorosa senza una causa organica scatenante e comprende il 90 per cento dei casi. Quindi troviamo la cefalea vasomotoria, dovuta a una temporanea costrizione dei vasi sanguigni e delle arterie del capo, questa manifestazione spesso viene preceduta da altri sintomi quali fotofobia, nausea o capogiri. La cefalea muscolo-tensiva tipica delle persone ansiose, che tendono a contrarre i muscoli del collo e del capo o tutti coloro che per vari motivi assumono una posizione scorretta del capo per lungo tempo; il dolore è spesso accompagnato da una sensazione di “testa pesante” o vertigini. In ultimo troviamo la cefalea da nevralgia, derivante cioè da problematiche legate ai nervi del capo. Il dolore tende a presentarsi ad intermittenza e non è di lunga durata. Molto conosciuta è la nevralgia del trigemino ma può interessare tutti i nervi del capo. Lo stress, come l’insonnia oppure allergie ed intolleranze alimentari sono altre cause che possono scatenare in maniera improvvisa un attacco di cefalea. L’idroterapia, ci suggerisce una tecnica molto efficace, ma soprattutto utile contro il mal di testa, il pediluvio. Quando si applica dell’acqua calda o fredda su una parte del corpo, in questo caso i piedi, si producono delle modificazioni istantanee dei vasi sanguigni, nel caso dell’acqua fredda, avremo come reazione, una contrazione immediata dei vasi sottocutanei, con l’acqua calda invece avremo una reazione di vasodilatazione con maggior afflusso di sangue nella parte trattata. La prima reazione che uno stimolo termico determina è locale, come abbiamo visto interessa i vasi sanguigni sottocutanei, la seconda reazione però riguarda i tessuti e gli organi interni, che per via riflessa, tramite le vie nervose sono strettamente collegati. Le zone di riflesso si trovano soprattutto nei piedi, per questo motivo un’applicazione termica esercitata su di essi, apporta benefici anche in parti del corpo lontane. Il pediluvio agisce favorevolmente su tutta la circolazione sanguigna, riequilibrandola e riportando l’organismo in una condizione di benessere. ESECUZIONE DEL PEDILUVIO Per effettuare il pediluvio servono due secchi d’acqua a temperatura diversa, l’acqua calda massimo a 38° e l’acqua fredda fino a 18°, si inizia il trattamento immergendo i piedi e le gambe circa fino al ginocchio, nell’acqua calda, per un tempo massimo di tre minuti, si procede con l’immersione nell’acqua fredda per trenta secondi, si ripete questa operazione per tre volte e al termine non si dovranno asciugare le gambe e i piedi, ma l’acqua andrà semplicemente allontanata con le mani, subito dopo andranno indossati dei calzettoni in lana. Questo passaggio è indispensabile per favorire la reazione di calore, consiglio inoltre di aggiungere all’acqua del pediluvio cinque gocce di olio essenziale al rosmarino, indicato per stimolare maggiormente la circolazione sanguigna. CONTROINDICAZIONI Il pediluvio, pur essendo una tecnica semplice ed inoffensiva in alcuni casi è controindicato: non va mai eseguito in caso di ipertensione oppure in presenza di gravi varicosità delle gambe. Colgo l’occasione per fare a tutti i papà gli auguri per la loro festa…anche al mio! Namastè!

puniscono i molestatori o chi commette un femminicidio, bene le associazioni che protestano “ in piazza” perché questo problema non sia dimenticato; a mio avviso, però, è all’interno della famiglia che deve iniziare il processo di cambiamento. I genitori hanno la grande responsabilità di educare i figli e le donne madri e mogli debbono educare i propri figli maschi al rispetto della donna. Non intendo sollevare il padre/ marito da questo compito, anzi sottolineo come sia educativo e di esempio il suo modo di comportarsi nei riguardi delle donne della famiglia. In questa pagina mi rivolgo in particolare alle donne perché abbiano il coraggio di portare la rivoluzione

all’interno della famiglia: i figli, maschi o femmine che siano, vanno educati al rispetto dell’altro e del suo pensiero anche se non condiviso. A volte la donna deve avere il coraggio di sovvertire vecchie tradizioni nelle quali è stata educata. La sottomissione nel silenzio, affinchè nulla trapeli dalle mura domestiche è, per i figli, esempio di insana gestione della coppia. Considerare i figli maschi dei

piccoli principi, nei quali riporre le aspettative deluse dal marito crea in loro la convinzione che tutte le donne li devono considerare in questo modo. Quando una donna non accetta la violenza, sia fisica che verbale, contro se stessa e i figli e denuncia il fatto, dimostra apertamente che questo è un comportamento inaccettabile per lei e per la società. E anche i suoi figli un domani non lo accetteranno.

LA CURA DEI CAPELLI

a cura di Antonella Marcomini

LA CADUTA DEI CAPELLI: I capelli hanno un’attività ciclica divisa in tre fasi: 1- ANAGEN: FASE DI CRESCITA O NASCITA. 2- CATAGEN: FASE DI STASI O INTERMEDIA. 3- TELOGEN: FASE DI RIPOSO O CADUTA Il capello cresce solo nell’Anagen, fase che dura da qualche mese a qualche anno. La fase Catagen dura invece solo 15-30 giorni, mentre la fase Telogen dura qualche mese. Al termine della fase di Telogen il capello cade, mentre la papilla germinativa ne produce un altro in sostituzione. La caduta dei capelli è un fenomeno normalissimo che riguarda tutti. Infatti il cuoio capelluto ogni giorno attiva un ricambio di capelli che porta alla perdita e alla conseguente ricrescita di circa 50-100 capelli al giorno. L’attività di ricambio dei capelli subisce un consistente aumento in particolare in due periodi dell’anno che coincidono col passaggio delle stagioni inverno-primavera ed estate-autunno. Alcune delle cause principali del diradamento o della caduta sono: stress fisico e psichico, alimentazione e nutrimento non adeguato, fumo e tossine, eccessiva attività enzimatica che trasforma il testosterone in un derivato più potente (dht), gravidanza e allattamento, trattamenti cosmetici troppo aggressivi e la trasmissione genetica maschile e femminile da ricerca del DNA. I capelli possono ricrescere ma solo a determinate condizioni. E’ possibile assistere a ricrescita parziale o totale di un capello, purchè il follicolo non sia completamente atrofizzato e quindi incapace di “esprimere” un capello nuovo. Appoggiandosi a diverse terapie e dopo un’accurata visita eseguita con un check-up gratuito del capello è possibile intervenire con una serie di prodotti sinergici indicati in casi di caduta e diradamento sia nell’uomo che nella donna, formulati a base di ingredienti naturali e privi di sostanze come PVP e altri polimeri o siliconi che soffocano la naturale traspirazione cutanea. Alcuni degli ingredienti naturali e attivi che si trovano in questi prodotti sono: - GP4G, estratto dall’artemisia salina, microrganismo parte del plancton, che applicato sulla cute stimola le funzioni vitali e la produzione di cheratina, essenziali per la salute e la forza dei capelli. - Ginseng, ha funzione antiossidante, incrementa la resistenza fisica e migliora la circolazione. - Vitamine, necessarie alla produzione di energia per la sintesi proteiche cellulari. - Caffeina, stimola l’irrorazione sanguigna e stimola la crescita. - Amminoacidi, rinforzano la formazione della cheratina. - Biotina, ha un ruolo importante nel mantenimento delle ghiandole sebacee. Sotto l’azione di un trattamento o terapia adeguata, si può spesso arrestare o invertire il processo di Miniaturizzazione del follicolo stimolandolo a produrre ad ogni ciclo un capello un po’ più robusto, ritornando ad avere un capello sano e forte. Ci vuole molta pazienza, costanza e determinazione. La natura non fa mai niente di inutile. PROMOZIONE PROMOZIONI SHAMPOO + MASCHERA DI PRIMAVERA RISTRUTTURANTE + MASSAGGIO POLTRONA SUI TRATTAMENTI CURATIVI EURO 10,00

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Marzo 2014 DONNE DELLA VALPOLICELLA

Progetto Parrucche

Da sinistra Carmela Dori Guidi, d.ssa Stefania Gori, Bruna Pavesi Castelli, d.ssa Paola Cassandrini Dr. Nicodemo, Farmacista Lunardi

E’ un’iniziativa “che sa di buono” quella che l’associazione Donne della Valpolicella rinnova anno dopo anno con il “Progetto Parrucche”. A definirla così è la presidente dell’associazione stessa, Bruna Pavesi Castelli, entusiasta di aver intrapreso, due anni fa, questa solidale avventura con il reparto oncologia dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar. La serata dello scorso 26 febbraio, dedicata come da tradizione delle Donne della Valpolicella, ai festeggiamenti di carnevale presso il ristorante Valpolicella di Torbe, si è svolta all’insegna dell’allegria, tra gnocchi, galani e frittelle e tanta, tanta generosità. Numerose le socie presenti alla serata, a cui ha preso parte anche il primario del reparto oncologia del Sacro Cuore, dottoressa Gori, oltre alla dottoressa Cassandrini e alla sua infermiera Ciccarelli, referenti per il Progetto Parrucche. «E’ la terza volta che rinnoviamo il nostro impegno a favore di questo progetto – ha affermato Bruna Pavesi Castelli – e ne siamo onorate. Due anni fa avevamo promesso che, nel nostro piccolo, avremmo raccolto tra le socie, una volta all’anno, fondi finalizzati all’acquisto di parrucche destinate a donne in cura chemioterapica presso il reparto oncologia dell’ospedale negrarese. Siamo consapevoli di ciò che in questo reparto viene fatto per le donne: siamo loro vicine con il cuore e vorremmo esserlo anche con il nostro aiuto concreto, donando loro alcune parrucche. La nostra associazione – ha proseguito la presidente – è sempre pronta ad intervenire attraverso opere umanitarie come questa per dare un aiuto a chi più ne ha bisogno».

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NOTIZIE IN BREVE LA MIMOSA. Quello di donare un rametto di mimosa in occasione dell’8 marzo, festa della Donna, è un gesto per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, oltre alle discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. I grappoli di mimosa, però, incarnano una tradizione prettamente italiana. L’usanza di donare un rametto di questi fiori risale al 1946 e la scelta è frutto di una cadenza stagionale: il particolare tipo di acacia che produce la mimosa fiorisce tra fine febbraio e inizio marzo e la sua reperibilità ne garantisce il basso prezzo e una larga disponibilità. FESTA DELLA DONNA NEL MONDO. In Russia, l'otto marzo, è festa nazionale, poiché coincide con l’evento di una grossa manifestazione di donne che portò alla fine dello zarismo. In Ecuador invece Quito, la capitale, si anima di iniziative culturali, spettacoli e movimenti e in Colombia le donne organizzano le "polladas", vendite di alimenti per raccogliere fondi a sostegno di attività da loro organizzate. In Honduras invece la festa della donna si festeggia il 25 gennaio. In Africa molti paesi celebrano la ricorrenza, soprattutto nei luoghi dove le donne combattono per sfuggire alla sottomissione: in Camerun ad esempio i festeggiamenti durano una settimana. In Indonesia vi sono incontri di donne artiste e intellettuali, spesso con connotati politici. In Romania, e in altri paesi dell'Est Europa, invece, si festeggia l'arrivo della primavera insieme alla festa della donna donando il “martisor”, un amuleto porta fortuna, formato da un filo rosso e uno bianco, che esprime un augurio di felicità. L’INIZIATIVA. Sebbene i simboli siano diversi, la tradizione, in qualsiasi parte del mondo, vuole che fidanzate e mogli abbandonino le relative dolce metà per regalarsi una serata esclusiva, alla quale si uniscono le loro amiche. Un'iniziativa interessante è quella di “Join Me On The Brigde”, sponsorizzata anche da Google. L'evento, promosso da “Women for Women International”, dà appuntamento sui ponti di tutto il mondo alle donne delle diverse comunità etniche, per mostrare sostegno alla causa femminile e offrire un'immagine multiculturale e di solidarietà.

L’angolo di Francesca

di Francesca Galvani

FAGOTTINI DI POLLO FARCITI INGREDIENTI 1 grossa patata - 2 fette di speck tagliuzzato - 50 gr di fontina a dadini - 300 gr di fette di petto di pollo 1 limone - sale, pepe, olio, aromi per carni - spago per alimenti Cuocere e passare la patata. Unire speck, fontina, 2 cucchiai di olio. Affettare il limone in fette spesse di circa 1 cm. Battere bene la carne, mettere un bel cucchiaio di ripieno, chiudere a fagottino e disporre sopra il limone. Legare con lo spago incrociato, pennellare d’olio e cuocere sulla piastra o bistecchiera circa 20/30 minuti.

ZONA PERIOCULARE

MODA E ABBIGLIAMENTO

Italia, botulino ok I dieci colori per la prossima estate

Dopo gli Stati Uniti e la Francia, anche l'Italia ha approvato l'uso del botulino per la zona perioculare. È stata infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 febbraio l'autorizzazione da parte dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) all'estensione delle indicazioni terapeutiche della tossina botulinica OnabotulimtoxinA per il temporaneo miglioramento delle cosiddette “zampe di gallina”. «Una certificazione che attendevamo da anni riferisce Massimo Signorini presidente di Aiteb, Associazione italiana Terapia Estetica Botulino . Questo traguardo non

solamente conferma che la tossina botulinica, se correttamente utilizzata, permette di attenuare le rughe perioculari, ma amplia di fatto lo spettro del suo campo di azione: accanto alla zona glabellare, ovvero per il trattamento delle linee verticali che si trovano tra le sopracciglia, ora è riconosciuta anche per le rughe perioculari. Il botulino si conferma quindi un trattamento sicuro ed efficace». L'approvazione dell'Aifa è stata ottenuta in seguito a due ricerche cliniche indipendenti che hanno interessato complessivamente 1.362 persone.

Ogni cambio di stagione è un cambio di colore e i trend della primavera estate 2014 sono già stati svelati. Dopo aver osservato le passerelle dell’alta moda, abbiamo tirato le somme e trovato i 10 colori che non possono proprio mancare nel vostro guardaroba. Dizzling Bule Lo conoscete molto bene questo colore non solo perché già durante il 2013 era uno dei trend indiscussi, ma anche perché è il colore della vostra bacheca Facebook! Un colore brillante e fresco: basta abbinarlo al bianco per avere un effetto davvero estivo, ma si abbina perfettamente a tutti i colori del 2014. Pratico e versatile, non poteva andare meglio! Violet Tulip Un violetto delicato e leggermente pastellato ma che mantiene intatta la sua carica. Per niente stucchevole, ha un sapore leggero di lavanda: romantico e nostalgico, abbinato al blu elettrico riceve tutta un’altra energia! Radiant Orchid La tonalità precedente si scurisce unendosi alle note vibranti del fucsia: il risultato è un rosa intenso e leggermente antico che ricorda i petali delicati delle orchidee rosa. Si tratta di una tonalità perfetta per giocare con il color block e creare contrasti inaspettati! E’ stato procla-

mato colore dell’anno. Celosia Orange L’arancione non manca mai dai colori dell’estate ma quest’anno diventa più chiaro e meno fluo. La tonalità ricorda l’arancione appunto delle celosia: un arancione vellutato che si vede sulle albicocche più mature. Freesia Un giallo acceso e intenso come il colore dei fiori gialli di fresia. L’intensità del colore non ha nulla a che vedere con le sfumature fluo degli anni passati: quello del 2014 è un giallo caldo e avvolgente, vitale e carico di positività! Cayenne

Un arancione che sfiora il rosso e con un tocco di rosa: si tratta del colore più femminile e sensuale di tutti. Perfetto per le stampe a fiori da usare per abiti da vere donne. Si tratta di un colore perfetto da indossare anche sulle labbra. Placid Blue Azzurro intenso, più rilassante e distensivo del blu. Usatelo per le camicie, ma anche da abbinare ai colori più accesi della palette estiva per far risaltare al massimo la loro brillantezza. Paloma Il grigio intenso delle nuvole di un temporale estivo: il colore più elegante e neutro,

che si abbina facilmente a tutto. In estate l’imperativo è abbinarlo ai colori più accesi: il giallo Freesia è indubbiamente il suo migliore amico. Sand Il colore della sabbia raggiunge i vostri vestiti: un colore neutro, perfetto per le more. Un beige intenso e caldo che serve da base ad outfit raffinati. Hemlock Non poteva mancare il verde, ma in una tonalità totalmente inaspettata. Un verde salvia delicato e leggermente pastello. Un colore che donerà tanto alle bionde quanto alle more.


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Marzo 2014

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Oroscopo di Marzo 2014 ARIETE: Marte in opposizione, ancora retrogrado, vi rende piuttosto nervosi, e a momenti incapaci di reagire e di partecipare attivamente nelle attività. Soprattutto nella coppia coltivate un atteggiamento passivo e polemico. Per fortuna dall'8 marzo vi viene in aiuto una bella Venere che vi rende più disponibili e ottimisti. Mercurio risveglia in voi gli interessi ma per goderne appieno dovrete essere pronti a cogliere al volo le occasioni. TORO: ultimamente avete lavorato veramente duro ma adesso è il momento di concedervi una pausa. Avete ancora qualche difficoltà pratica nel pianificare progetti e portare avanti trattative economiche. L' intuito è notevole ma sembra incapace di dare forma concreta alle iniziative. Meglio rimandare le decisioni importanti a fine mese, quando energie e vitalità sono in aumento. GEMELLI: l'inizio primavera vi vede più rilassati e propensi al divertimento. I numerosi impegni di lavoro saranno messi in secondo piano e solo per un pò potrete dedicarvi alla vita sociale e agli incontri, senza sentirvi in colpa per aver trascurato gli affari. Una certa insofferenza verso i legami troppo pressanti vi potrebbe invitare all'evasione, vista anche la duttilità affettiva che a volte sembra contraddistinguervi. CANCRO: l'influenza di Saturno retrogrado sembra volervi mettere di fronte ai vostri limiti, alla realtà oggettiva della vita. Possibili crisi di coscienza, di dubbi esistenziali. Chi ha puntato molto sul lavoro potrebbe subire un rallentamento. Se da un lato sentite forte l' urgenza di voltare pagina e di rinnovarvi, per contro fate fatica a lasciarvi alle spalle ciò che ultimamente vi aveva

assorbito anima e corpo, ma per ripartire bisogna saper spezzare le catene. LEONE: la primavera è per voi sempre portatrice di buone notizie. Progetti che vi coinvolgono e persone che richiedono la vostra collaborazione vi daranno un bello sprint per affrontare con energia i numerosi impegni. Cercate tuttavia di non essere troppo esigenti con i famigliari ma cercate di dimostrarvi più tolleranti per non tarpare le ali di chi vi sta vicino. VERGINE: l' entrata di Venere in opposizione fortifica le presa di posizione riguardo ad una relazione che da poco si era conclusa. Forse siete arrivati alla resa dei conti e ora ne siete pienamente consapevoli. Non vi mancano le risorse per reagire ma se cercate una riconciliazione è meglio aspettare la fine del mese quando con lucidità saprete portare avanti le vostre ragioni. BILANCIA: Marte ancora presente nel segno spesso vi porta ad una certa iper-attività, anche se affrontate le sfide con una certa stanchezza e a volte con poco entusiasmo. Per quanto facciate sembra non siate mai veramente soddisfatti. Non sempre è solo una vostra impressione, i risultati a volte sono al di sotto delle aspettative. Fortunatamente non vi mancano la grinta e la capacità di tenere duro. SCORPIONE: ritorna la voglia di sognare e di lasciarsi andare ai sentimenti e al romanticismo. Avete una natura affettiva molto profonda anche se a volte risulta essere incomprensibile a chi non è come voi e non vive la emozioni in maniera così totale. Cercate di essere più espliciti e senza pudori imparate ad esprimere quello che sentite.

Il riscontro potrebbe sorprendervi positivamente. SAGITTARIO: il bell'aspetto di Venere vi porta a godervi la vita e a cercare in tutte le cose il lato positivo. Gratificazioni anche sul piano economico e professionale. Sarete apprezzati anche per saper creare un ambiente sereno e conciliante attorno a voi. Tuttavia un atteggiamento così gioviale potrebbe farvi commettere un errore di valutazione. Non date giudizi affrettati. CAPRICORNO: maggior distensione nei rapporti interpersonali e maggior apertura al dialogo appiana le inevitabili divergenze di opinione che ci possono essere nella coppia, anche se di fondo permane una pericolosa rigidità mentale da parte vostra. Evitate gli sprechi di denaro ma anche di energie verso cose inutili. Possibile il ritorno di qualche bega legale di vecchia data. ACQUARIO: il bel transito di Venere accentua il desiderio di vivere i sentimenti e favorisce la comunicazione con l' altro sesso. Buon momento per coinvolgere il partner nei vostri stessi interessi ma per quanto riguarda i progetti duraturi a lunga scadenza vi sentite di prendere ancora tempo, in quanto non siete pronti per impegni importanti. Migliora la situazione economica e lo stato di salute in generale. PESCI: l'arrivo di Mercurio risveglia la vostra naturale curiosità e favorisce i contatti di lavoro, i progetti di facile realizzazione e la comunicazione tra familiari. Possibile qualche mancanza da parte vostra sul piano pratico ma che sarà compensata dall' intuito, del quale potrete sempre fidarvi. Maggiore autonomia da parte vostra vi aiuta a liberarvi dagli strascichi del passato.



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