Edizione Novembre

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ANNO XXVIII - N. 11 - NOVEMBRE 2013 - Stampato il 31/10/2013

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CRONACHE

Focus sulla vedemmia 2013

SANT’ANNA D’ALFAEDO-MOLINA

L’immagine della Madonna scaturisce da un’asse di legno

FUMANE

Inaugurate due nuove strade



le vostre

Lettere VALPOLICELLA UNITA

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Novembre

VAJONT

Gli interventi

“Un disastro da ricordare”

Faccio riferimento alla proclamata Unione della Valpolicella con alcune considerazioni. Gli abitanti della Valpolicella si trovano oggi a fronteggiare un’ “offensiva palazzinara” da parte dei propri sindaci, sopratutto dal sindaco di Negrar. Anche Marano e Fumane sono minacciate dal Piano di Assetto del Territorio (PAT) dei propri sindaci. A Sant'Ambrogio e a Pescantina vi sono centinaia di abitazioni vuote con cartello VENDESI. A San Pietro l'attuale Amministrazione ha deliberato sull'area ex-Lonardi decine di migliaia di metri cubi di appartamenti. Con una situazione di mercato immobiliare in continua regressione, c' è da chiedersi quali siano gli interessi e da dove vengono i soldi per investire in realizzazioni che apparentemente non hanno alcuno sbocco commerciale. Il primo obiettivo da realizzare in un eventuale comune unico, sarebbe quindi una programmazione del territorio coordinata per tutti i comuni unificati, probabilmente anche Marano, visto che l'attuale sindaco è al secondo mandato e forse vi sarà a primavera un nuovo sindaco “unionista”, considerando anche che l'adesione di Marano sarà ineluttabile visto la posizione geografica del territorio comuna-

le e l'economia vitivinicola prevalente nel Comune, che lo farebbero spontaneamente integrare nella “Valpolicella unita” piuttosto che nell'economia boschiva o casearia della comunità montana della Lessinia. Anche Pescantina, pur non essendo storicamente nella Valpolicella, probabilmente con il nuovo sindaco che subentrerà all'attuale commissariamento, vorrà integrarsi nella nuova costituenda realtà comunale, visto che la geografia ha dato un confine naturale in tutto l'arco occidentale della Valpolicella, costituito dal fiume Adige. Invero azzardata sembrerebbe invece l'inclusione dei comuni di Dolcè, in piena Valdadige, e di Sant'Anna d'Alfaedo, in piena Lessinia, a meno che non si voglia costituire una “grande Valpolicella” per motivi viabilistici tra Lessinia e Valpolicella o per assimilazione industriale nel settore lapideo tra Sant'Ambrogio e Dolcé. Valutando il progetto unionista nel presente è indubbio che esso provocherebbe un notevole “taglio alle spese della politica”, riducendo il numero di sindaci, assessori, consiglieri e segretari comunali. Nell'auspicato comune unico gli sportelli comunali diverrebbero tutti degli “sportelli del cittadino”, ovvero dei terminali di servizi unificati elettro-

nicamente con unico centro servizi per anagrafe e per altre gestoni comunali, come avviene già per le agenzie degli istituti di credito, dove impiegati e cassieri lavorano solo tramite “monitor”. Anche l'obbiezione che l'unificazione provocherebbe un surplus di personale, sarebbe superata innanzitutto dal blocco del turnover, ovvero con una diminuzione graduata secondo i pensionamenti a venire. Si potrebbe ripristinare la gestione diretta dei servizi comunali dati in appalti esterni, tramite i quali la casta dei politici ha affondato l'Italia nel malgoverno e nel malcostume (parcheggi, cimiteri, imprese di pulizia, trasporti pubblici, ecc.). C’è un punto debole però: la debolezza del progetto da parte degli stessi sindaci che lo stanno ora proponendo. Le loro declamazioni non sono state seguite da seri provvedimenti nelle loro Giunte e nei loro Consigli comunali. Di conseguenza i loro proclami e le loro conferenze si configurano come delle “bufale elettorali” a cui siamo ormai abituati, visto le consultazioni imminenti in tutta la Valpolicella per la prossima primavera.

Valpolicella unita: per me stanno facendo solo politica degli annunci. Anni or sono, dopo le proposte che feci per unire la Valpolicella, mi davano del visionario e di quello che faceva proposte utopistiche. Sono ancora convinto che o prima o dopo bisognerà arrivarci, anzi, saremo costretti a farlo, tanto è vero che la Regione per superare eventuali referendum, ha già deliberato che non ci devono essere soglie o sbarramenti di alcun tipo, così che gli eventuali referendum possano essere fatti a maggioranza (praticamente se vanno a votare in tre e due dicono che si deve fare, l'unione si farà). Non è così che avrei voluto fare questa unione: i cittadini devono maturare queste decisioni così importanti e non penso che nessuna di queste grandi decisioni vada presa “con

la clava”. La strada democratica è sempre la migliore, in quanto non lascia strascichi. E quando sarà fatta questa unità, siamo sicuri che lo Stato ci elargirà ancora gli stessi emolumenti? Non vorrei che lo Stato lucrasse anche sulle nostre virtù di risparmio. Capisco che lo Stato siamo noi, ma i Comuni della Valpolicella sono già virtuosi. Anche Negrar che ha pagato parecchi milioni di debiti. A questo punto posso capire il comune di Marano che è forse il più virtuoso e non vuole accollarsi niente dei malgoverni altrui. L'unione si deve fare informando i cittadini di come saranno rappresentati nel consiglio che governerà la Valpolicella. Bisognerà vedere se un segretario sarà sufficiente, se un solo comandante dei vigili sarà

sufficiente. Bisognerà studiare una soluzione per un servizio dei trasporti scolastici, delle mense scolastiche. Forse è più facile unire i servizi per la raccolta differenziata e la gestione dell' acquedotto. Poi il riscaldamento nelle scuole, la sicurezza, la viabilità e la sua manutenzione, la tutela del paesaggio, una percentuale altissima di cittadini ultrasettantenni. Propongo di fare una commissione intercomunale che affronti una per una queste situazioni amministrative, porti delle soluzioni, le presenti ai cittadini e dopo aver sentito le loro opinioni, si possa procedere almeno con un referendum al 50%. Altrimenti è solo un’imposizione che sarà mal digerita.

Ugo Zanetti, Vicepresidente della Consulta Pedemontana del Comune di Negrar.

Gianni Guglielmo Pozzani

Non so perché, ma anni fa nel 2004 tenendo una lezione in una classe della locale scuola media di Sant’Ambrogio, arrivai a parlare di Longarone e di tutto quello che era avvenuto la notte del 9 ottobre 1963. Nel 2004 un ragazzo, Riccardo Vassanelli, intervenne sull’argomento e disse che, proprio la domenica precedente, il suo paese, Volargne, in collaborazione con il circolo culturale “El Casteleto” di Dolcè, aveva organizzato una visita a quei luoghi. Poi aggiunse: «E ho trovato e disseppellito, con l’aiuto di alcuni amici, un grosso frammento di campana che spuntava dal greto del Piave». «E cosa ne avete fatto?» replicai stupita e quasi incredula. «L’abbiamo portato con noi e poi sistemato in sede a El Casteleto perché la giornata volgeva a sera e non sapevamo come agire». La mia

curiosità prevalse e andai dal Presidente chiedendo di poter vedere il reperto. Era veramente grande e pesante. Si potevano leggere alcune parole incise sul bordo della campana. Ringraziai e tornai a casa. Ma avevo un pensiero in testa: quel frammento doveva tornare da dove era venuto. Lasciai passare qualche mese, poi cominciai a farmi sentire: «Dobbiamo riportare a casa il pezzo di campana». Dai e dai, con questo mio incitamento fino a quando tutti i componenti del circolo dissero di sì. Per domenica 12 ottobre 2008 organizzammo un’uscita a Longarone e, con la disponibilità del parroco Don Giuseppe, dopo il Vangelo della S.Messa del mattino presentammo il nostro reperto che fu benedetto e depositato ai piedi dell’altare per una settimana, quindi collocato nella cripta della nuova chiesa

insieme ad altri frammenti. Finalmente il pezzo di campana tornò a casa tra il compiacimento degli abitanti del luogo, superstiti e sopravvissuti e la nostra soddisfazione personale per aver reso più completo il museo della chiesa parrocchiale. Angelina Zecchinelli

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Numero chiuso il 31 - 10 - 2013


Le Vostre Lettere

Novembre 2013

MIGRANTI 1

MIGRANTI 2

“Esodo senza fine...” Ormai non fa quasi più notizia, diventa sempre più una cosa normale, i telegiornali citano solo i numeri di questo flusso continuo, inarrestabile, di barconi strapieni di gente di ogni colore, di ogni Nazione, di ogni religione. Fuggono da guerre, da miserie, da carestie, senza soluzioni di continuità. Come un fiume in piena. Chi arriva con umiltà e con speranza, chi con rabbia, con prepotenza. Giorno dopo giorno, incessantemente. I centri di accoglienza sono saturi, al collasso. Tanti eludono i controlli e la sorveglianza e fuggono senza una meta precisa, sbandati, disordinatamente verso chissà dove. Uomini, donne, bambini. Un caos continuo, destinato ad aumentare, e nessuno sa o vuole trovare una soluzione, un rimedio, un qualcosa che metta fine, o un freno, a questo esodo apocalittico. È arrivato il plauso del Papa e di una parte della politica per l’opera di accoglimento svolta dai volontari e da tutti coloro che in un modo o nell’altro sono preposti a cooperare in questa situazione di emergenza. Ma quanto potrà durare? Con i

complimenti, le benedizioni, l’ipocrisia e gli applausi non si risolvono questi problemi, veramente grandi, che ci attendono. In Italia, ci sono attualmente più di 60 milioni di persone. Ma se arriveremo a 70, 80, 100 milioni, saremo sempre in grado di accogliere, gestire e mantenere tutta questa gente? E fino a quando? E con quali risorse? Con la crisi attuale, destinata purtroppo a peggiorare inesorabilmente, con le fabbriche che chiudono, col lavoro che diventa sempre più un’utopia, come faremo fronte a questa ulteriore e disastrosa emergenza? Inoltre, vediamo Nazioni come l’Inghilterra che si rifiutano di accogliere i profughi che cercano di approdare a Malta, anzi si mettono subito in contatto con l’Italia per liberarsene a nostre spese. Come fossero nostri. E noi premurosi e solleciti ad accorrere con ogni mezzo, militare e civile. La Grecia non permette a nessun barcone di avvicinarsi. La Spagna ha messo il veto all’immigrazione, arrivando perfino a sparare sui profughi. Addirittura l’Australia ha impedito militarmente con

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“Carne da macello...” navi da guerra l’avvicinamento alla costa di una nave di immigrati. La Francia stessa ha respinto al confine i treni di profughi che l’Italia aveva cercato di espatriare su loro richiesta, perché dicevano di avere parenti in Francia. Una volta si sentiva parlare di rimpatri, di profughi irregolari, di clandestini. Adesso hanno imparato la lezione. Dicono tutti di provenire da Paesi in guerra, ed essendo tutti privi di documenti, non abbiamo nessuna possibilità di dimostrare il contrario. E poi nessuno li vuole più indietro. Anzi, molte Nazioni approfittano della situazione per liberarsi di detenuti, delinquenti o altre teste calde, che una volta mischiati sui gommoni diventa impossibile identificare. E così l’Italia, che si trova nella posizione geografica più comoda e ideale per gli sbarchi da tutte le Nazioni al di là del Mediterraneo, diventa la fatidica terra promessa. Ma quale terra promessa? Quale sarà il nostro futuro? Vorrei una risposta da qualcuno più ottimista di me. Ma c’è? Edoardo Fantoni Peschiera

Migranti arrivano sopra barconi che stanno a galla per un qualche miracolo aerodinamico, questa volta, come altre volte, con un grave e drammatico tributo di vite umane, nella rincorsa di una libertà che comunque non ci sarà. Migranti, profughi, stranieri d’accatto, una parte di umanità che non merita attenzione, nè possibilità di cambiamento, di trasformazione, unicamente la “necessità” di inseguirne le orme imprigionate alle onde, ai venti, alle stive, che allontanano ogni pietà. Migranti e letteratura ridotta a poco più di un fumetto, vite usate impropriamente da parolai in bella mostra, ma una cattiva accoglienza costringe a indossare abiti sdruciti, scarpe rotte, ferite insanabili che non consentono incontro né fratellanza, addirittura impongono di non dare alcuna scelta, fosse anche l’ultima, agli ultimi del pianeta: la scelta di morire con dignità, anche la morte è diventata non vedente, non udente, non sempre credibile. Migranti e mare che

ingrossa la fossa comune di superficie, ma non parla di quella al fondo, come a voler fare vergognare quella parte di umanità che non intende guardare per non dover comprendere e condividere cosa sta accadendo, una mattanza continua, persistente, inarrestabile. Migranti e informazione che non racconta chiaramente l’indicibile, senza cura e rispetto della verità, quella che non sopporta manipolazioni, giustificazioni, che creano disincanto che deresponsabilizza. Uomini, donne e bambini sono avanzo da non più considerare, tenere a mente nelle carte processuali, anche quelle sono finite a mare, i colpevoli cambiano di posto, s’afferrano agli abiti degli altri, persino le parole non sanno più chiamare con il suo significato quanto sta accadendo: una carneficina. Dove i barconi arrancano, alle dita strette ai legni è sfuggita la speranza, il miracolo ha chiuso i battenti, non può dare di più, è rimasto senza più fiato né forza per salvare chi soffre e annega.

Il presagio corre di generazione in generazione dove la storia si ripete nelle catene di schiavitù, nei mari inebetiti di violenza, nell’indifferenza che travolge le povertà più feroci e dimenticate. Stranieri, rifugiati, uomini e donne in fuga, la meta è la vita, il prologo è una continua emergenza, usata furbescamente per saltare un passo avanti, non dare conto di quanto accaduto ieri e accadrà domani, quando altri esseri umani saranno concessi come ostaggi a un problema tutto ancora da risolvere. Migranti costretti alla diaspora dai tiranni, dalle guerre, dalle intolleranze religiose, dalla paura che non è custode di alcun rispetto, anziani e bambini privati della possibilità di vivere. Finchè ogni uomo non saprà fare tesoro degli affanni degli innocenti che non hanno scelto le assenze, le scomparse, le morti sopraggiunte, a poco servirà voltarsi da un’altra parte per non farci i conti con questa terribile ingiustizia. Vincenzo Andraous


Le Vostre Lettere

Novembre 2013

NEGRAR

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ARBIZZANO

“Riflessioni sull’acqua” “Valpolicella o Verona?” Egregio Direttore, sulla questione dell’inquinamento della falda acquifera in loc. Terminon ad Arbizzano vorrei proporre un paio di riflessioni. Come riportato anche dalle pagine del suo giornale, grande sconcerto e dissenso ha sollevato fra la cittadinanza di Negrar la modalità con cui l’Amministrazione Comunale ha portato tutti a conoscenza del problema. Anch’io penso che affidare ad un comunicato sul sito del comune l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua potabile, sia stato del tutto insufficiente. In un territorio comunale che va dalla pianura alla montagna e con numerose frazioni come è Negrar, a mio avviso si dovevano utilizzare le strutture disponibili di protezione civile, polizia municipale, carabinieri per diffondere il più possibile la notizia, magari con qualche precisazione meno tecnica. Agendo così si sarebbe almeno raggiunto lo scopo di far sentire il cittadino meno solo di fronte all’evento e percepito la vicinanza dell’istituzione. […] Nel Consiglio Comunale del 30 settembre avevo interrogato il Sindaco sullo stato delle iniziative poste in essere dall’amministrazione per affrontare il problema delle infiltrazioni di tetracloroetilene e tricloroetilene ed inoltre avevo chiesto copia delle analisi fatte dall’ARPAV dal 1° agosto in poi. Dalle risposte ottenute si capisce chiaramente che ci si trova ancora nella fase dei sondaggi del terreno, sia nella zona di Arbizzano che di Parona, per capire le cause dell’inquinamento. L’unica nota positiva è il fatto che la fase acuta dell’inquinamento sembra essere stata superata da subito rientrando nei limiti massimi di legge previsti per le sostanze in questione con l’apposizione di appositi filtri nella stazione di pompaggio. Ma proprio perché era chiaro che la vicenda si sarebbe protratta nel tempo, avevo suggerito al Sindaco che sul sito del Comune fosse opportunamente prevista una pagina per mezzo della quale tenere informarti i cittadini dell’evolversi della situazione e pubblicato l’esito delle periodiche prove di potabilità effettuate periodicamente dalle autorità sanitarie. Ad oggi non mi risulta che sul sito del Comune vi sia traccia di comunicazioni sulla vicenda. Devo concludere che la Giunta continua a ritenere che i cittadini oltre a non avere il diritto di essere informati, non siano in grado di valutare le situazioni con la loro testa e non ritengo altrettanto sufficiente che le risposte siano fornite al singolo consigliere comunale solo se ne fa richiesta e perché non lo si può evitare per legge. Dopo quasi tre anni che seguo l’operato di questa giunta dai banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale, anche questa vicenda mi rafforza nell’opinione che ci troviamo di fronte ad una compagine priva quantomeno del più elementare buon senso nel gestire i problemi che si presentano, capace di trovarsi unita e “competente” unicamente su progetti che vanno oggettivamente nel senso opposto agli interessi della nostra comunità, uno su tutti la gestione del territorio con il nuovo Piano degli Interventi. Grazie per l’ospitalità. Saluti Paolo Zantedeschi Consigliere Comunale di Negrar Gruppo “Partecipazione Democratica”

MERCATINO

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Da tempo notavo che per le strade e marciapiedi di Arbizzano e Novare cresceva a dismisura erba e gramigna dappertutto. Con un gruppo di amici ho deciso di intervenire visto che il Comune non provvedeva a pulire l'area verde attrezzata. Quello che vorrei sottolineare, assieme ai miei amici, è che forse ci sarebbe stata di aiuto per pulire la spazzatrice comunale. Ma la verità è che è sempre rotta e che costa, ci dicono, un occhio della testa per un contratto capestro di appalto stipulato a prezzo allucinante. Adesso che cadono le foglie come faremo? Riprenderemo ancora le nostre scope? Sono passati due mesi e nulla è cambiato. Dobbiamo arrangiarci sempre noi? Penso che un minimo di servizi il Comune ce lo dovrebbe dare. Cosa ce ne facciamo di questi Amministratori che sono capaci (come Attila re degli Unni) solo di deturparci il territorio, ora con una nuova edilizia che loro chiamano “negrarizzazione di qualità”. Facciamo fatica a credere a quello che ci dice il Sindaco. L'edilizia è in crisi profonda. Le nostre imprese edili migliori sono fallite. Cosa si nasconde, dietro questa voglia immensa di edificare? Perché invece di deturpare il paesaggio molto bello di Arbizzano (vedi panorama attorno alla Chiesa e Ville Venete ecc) non

rivolgete la vostra attenzione per risolvere il contenzioso che avete con la ditta Urbani per la lottizzazione dei Padri Monfortani? Forse potreste riuscire anche ad interrare la linea di alta tensione che preoccupa sempre di più i cittadini di Novare. In cinque anni di amministrazione non siete riusciti a realizzare per le famiglie un solo marciapiede salvavita per la sicurezza dei cittadini, per una migliore qualità di vita di Arbizzano. Mancano in via Camarelle, via Padri Monfortani, via Montanari, via S.Francesco, via Stella, via Case Zamboni, via Monti, via Petrarca, via Foscolo, via Sparavieri e zona Corte Bagola e vie collegate. Forse è giunta l'ora, per i cittadini di Arbizzano bistrattati, di chiedere aiuto alla città di Verona per la sua futura collocazione geografica comunale. Quale interesse abbiamo a restare aggrappati a questo Comune? Nereo Gisaldi Arbizzano Caro Gisaldi, alcune risposte alla sua lettera sono contenute in un intervento del Sindaco, all’interno della cronaca di Negrar (pag. 11).


Le Vostre Lettere

Novembre 2013

SAN PIETRO

SALUTE

“Prevenzione e risonanza” Quando si sono superati parecchi compleanni, bisogna sopportare disturbi fisici e dolori fastidiosi e stressanti. Allora si ricorre ai medici, alla nota burocrazia dei medici di base. Così è capitato a me. Da un paio d’anni soffro di mal di testa e di mancanza di equilibrio nella deambulazione, tanto che perdo la direzione e talvolta inciampo e cado. Inoltre, la memoria non mi assiste, per cui non ricordo parole e nomi e, a volte, non mi oriento per strada sulle vie da percorrere. Questi elementi potrebbero far pensare ad un inizio di Alzheimer, malattia spauracchio dei nostri giorni. Inoltre, la mia mamma è mancata per sclerosi multipla, quindi sono maggiormente a rischio di malattie neurologiche. Così il mio medico di base (ometto il nome per non renderlo famoso) mi ha fatto richiesta di visita neurologica al reparto di Borgo Trento, unità operativa e attività integrata di neuroscienze, al cen-

tro Alzheimer e disturbi cognitivi dove si sottopongono i pazienti a test psicologici. Ebbene, per ottenere la visita ho dovuto aspettare sette mesi. Finalmente, passato il periodo di attesa, sono andata all’appuntamento; qui ho trovato altre persone che aspettavano il dottore, e mi hanno riferito che il primario visita a pagamento (160€ a visita).. ecco spiegato perché io, non a pagamento, ha dovuto aspettare sette mesi! Arrivato il mio turno, con grande sorpresa, mi sono vista chiamare da un dottore occhialuto, allampanato e segaligno (non riferisco il nome per non renderlo famoso). Mi aspettavo dei test psicologici, invece mi ha solo fatto camminare avanti e indietro per la stanza, poi mi ha fatto esercitare con le mani e con gli occhi, e basta. Ha scritto tanto sul computer e ha redatto una lettera per il mio medico di base dicendo che è tutto negativo: l’EON

(penso sia il camminare) il Rosemberg (penso gli esercizi di mani e occhi), le prove cerebrali. Non vi erano problematiche neurologiche in atto. Però a scopo prudenziale, poiché io ci tenevo moltissimo e gli avevo parlato della mia mamma, valutava l’esecuzione di una RMN. Ma il mio medico di base, appoggiandosi alla diagnosi della visita, si è rifiutato di farmi l’impegnativa per la risonanza magnetica: se la voglio me la debbo pagare. Quel Ponzio Pilato del dottore occhialuto che ha lasciato la decisione di prescrivere la risonanza magnetica al medico di base, ha presuntuosamente detto che è tutto negativo, senza fare quei test psicologici che evidentemente vengono fatti solo ai pazienti a pagamento. Ma se io fossi stata la madre, il dottore mi avrebbe prescritto la risonanza per prevenzione? Dina Marika Riccardini

VENETO

Semafori e multe “Quousque tandem…” è latino e significa “fino a quando”. E’ questo che mi viene in mente tutte le volte che passo da via Monga a San Pietro dove un semaforo – per un muro cadente che recinta villa Galtarossa – riduce ad una sola corsia una strada molto trafficata. Quello era l’inizio del discorso di un antico personaggio romano e serviva a mettere in guardia un certo Catilina avvisandolo in sostanza che la pazienza ha un limite. E’ da tempo, tornando ai giorni nostri, che dobbia-

mo bloccare improvvisamente la vettura per quel rosso ed aspettare con calma che passino tutti quelli dall’altra parte prima che venga il nostro turno. Fatalità, quando si arriva, sembra incredibile, non è mai verde. Non si sa a chi imputare la colpa di tutto questo, se all’Amministrazione comunale, alla Provincia, alla Regione, ai politici di Roma, alle Belle Arti o forse solo alla proprietà di quell’antico manufatto che deve essere risistemato. Probabile che qualcuno arrivi a tirare in

ballo anche la Merkel, perché c’entra sempre con i guai dell’Italia. E’ sicuro comunque che ognuno di tutti questi che ho citato avrà di che discolparsi. Ma anche un’altra cosa è certa: arriva il momento in cui la gente si stufa del gioco dello scarica barile e pretende giustamente la soluzione del problema. Mai che si veda, qui da noi, uno che si prenda le proprie responsabilità: è sempre colpa degli altri.

Buon giorno Direttore, ancora una volta siamo qui a parlare dei vigili di San Pietro in Cariano. Siamo stanchi di prendere multe in modo disonesto, solamente perchè il Comune ha bisogno di soldi e l'unico modo per riuscire a recuperali è questo. Li troviamo appostati in mezzo alle auto parcheggia-

te con il cartello (che dovrebbe essere a 150 m dall'auto e ben visibile) appoggiato o a pochi centimetri dal baule dell'auto di servizio o nelle piazzole private delle case, dove non c'e visibilità... sono lì con la loro macchinetta dell'autovelox ad aspettare di fregare i cittadini ... che soddisfazione!

Li troviamo anche in tangenziale dove per appostarsi meglio fanno la retromarcia e mi chiedo: quella non è un'infrazione? Già, ma loro possono. Sicuramente il controllo va fatto, ma non in questo modo.

Giordano Salzani San Pietro in Cariano

Una cittadina di San Pietro in Cariano (lettera firmata)

ITALIA

“... E indipendenza” Spettabile Redazione, sono ormai 100 i comuni veneti che appoggiano la legge 342 per indire il referendum per l'indipendenza del Veneto. Si può fare legalmente il referendum perché l'Italia, avendo aderito all'ONU nel 1966, deve rispettarne le leggi. Infatti tra le tante vi è quella che riconosce l'autodeterminazione dei popoli, ed il popolo Veneto è riconosciuto dall'Italia stessa. Dobbiamo solo aspettare che i consiglieri regionali del Pd e Pdl, si comportino realmente da democratici e liberali, avendo rimandato la proposta di legge 342 in commissione. L'indipendenza del Veneto è necessaria affinché il nostro

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territorio non diventi Africa, perché attualmente le aziende fanno la coda a Chiasso per trasferirsi in Svizzera dove la tassazione alle imprese è del 18% mentre da noi è arrivata al 70%. Ed è vergognoso e discriminatorio costringere le imprese venete ed i lavoratori ad emigrare perché lo Stato italiano impone delle tasse scandalose, indegne in un paese civile. Il sindaco Flavi Tosi pensa che riformando la politica del paese, l'Italia si risolleverà. Eppure dovrebbe sapere che l'Italia è fallita per l'enorme debito pubblico che il popolo Veneto non ha certamente creato. Non vi è autonomia, federalismo o quanto altro possa essere

“I giovani scappano” concesso al Veneto, che possa salvare l'Italia, perché i 90 miliardi annui di interessi sul debito pubblico, sono veramente troppi, e non è giusto che il Veneto continui ad accollarsi debiti fatti da altre regioni del paese. Basti pensare al sindaco di Roma che ha chiesto soldi al governo per pagare il debito della capitale che ammonta a 860 milioni di euro. Possibile che Flavi Tosi non arrivi a fare ragionamenti così semplici? Con l'indipendenza, il Veneto può portare la tassazione alle imprese al 20% e l'IVA al 10% e, soprattutto, sganciarsi da un paese irriformabile, che vedrà il debito pubblico in continuo aumento, proprio per la sua politica scellerata, che è lontana anni luce dalla cultura Veneta. Vi è una scelta da fare: o morire italiani o risorgere veneti. Sinceramente. Adriano Giuliano Cometto

Ho servito per oltre 40 anni questa nostra Italia, con amore, passione e dedizione. Ora che sono in pensione pensavo di godermi, oltre alla moglie e alle mie due figlie, anche i 4 nipoti. Invece per i nipoti niente da fare perché due sono già andati all'estero per lavorare e l'altro aspetta la maggiore età per fare lo stesso. Mi rimane pertanto, per il momento, solo una nipote che ha detto che non se ne andrà dall'Italia sinchè, io e mia moglie, saremo in vita. Questo, purtroppo, è il nostro Paese: senza lavoro e prospettive per i nostri giovani. Abbiamo dei politici che invece di riformare le istituzioni per renderle più funzionali e meno costose, pensano solo a se stessi. L'esempio l'abbiamo anche

con l'attuale Governo il quale sinora non ha combinato nulla: la spesa pubblica è sempre enorme, i parlamentari non sono diminuiti anzi, sono aumentati i senatori a vita, la legge elettorale è sempre la stessa e il Senato delle Regioni per legiferare meglio e con più autonomia ed equità è sempre lì sulla carta. In compenso abbiamo un Ministro all'integrazione che invece di pensare agli italiani e ai giovani si dedica, con più attenzione, agli stranieri ed a concedere loro la cittadinanza con molta facilità. Non a caso, ogni giorno, sono centinaia quelli che sono assistiti in mare o che sbarcano sulle nostre coste e vengono mantenuti per mesi. Si vuole poi persino togliere il reato di clandestinità. Che delusione cara Italia. Fra qualche anno la nostra

TASSE

cultura ed identità,di questo passo, saranno minoritarie. Altro che unità: abbiamo dei politici che la stanno distruggendo e hanno pure il coraggio di sentirsi dei patrioti. Solo il Sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha idee giuste e molto chiare per cambiare questo nostro Paese affinchè rinasca. Perchè ciò avvenga devono veramente diminuire i costi dello Stato e della burocrazia, più semplice e veloce. Tutto ciò l'ha detto al Palabam di Mantova perchè siano attuati i costi "Standard". Ha pure affermato che, per dare un futuro ai nostri giovani, bisogna fermare la clandestinità che deve rimanere un reato. Così si evitano pure le tragedie. Renato Tomezzoli

ITALIANI

“Befera e l’evasione”

“Popolo...estinto”

Caro Direttore, abbiamo appreso dalla viva voce di Befera che esiste “l’evasione per necessità” cioè il commerciante o il piccolo imprenditore non paga le tasse e con quei soldi ci paga l’affitto o la luce cosa che gli consente di non chiudere o licenziare uno o due dipendenti che ha. Ma poi ha dichiarato che non capisce l’evasione visto che lui paga le tasse. Con questa frase ha evidenziato lo scollamento, sempre più evidente, tra una classe di privilegiati di stato ed il mondo produttivo. È facile per una persona come Befera dire che paga le tasse, con uno stipendio di 600.000 (seicentomila) euro all’anno e con le tasse trattenute alla fonte. Il conto che non torna è il paragone tra i parassiti di Stato con stipendi e pensioni stratosferici ed i piccoli imprenditori, ossatura del paese, costretti ad evadere “per necessità”. Come pensa la politica di riequilibrare il sistema visto che ogni aumento delle tasse sui ceti produttivi produce una contrazione delle entrate e quindi meno risorse da indirizzare verso i parassiti ed i privilegiati? Si dice “sono diritti acquisiti”. Ma è proprio compito della politica correggere queste storture e quindi spezzare la catena dei “diritti acquisiti” che sta strozzando il paese. Umberto Brusco

Non molto tempo fa questo paese si chiamava Italia ed era abitato da donne e uomini abbastanza felici, poi, non proprio improvvisamente, avvenne un'estinzione di massa. La causa fu l'arrivo di una nuova popolazione - di origine conosciuta - di disonesti, approfittatori, arrivisti, ladri, giocolieri, saltimbanchi, predicatori, incoerenti, veggenti, predatori, ricattatori, falsi, imbonitori, privilegiati, truffatori, maghi, streghe, oracoli, diffidenti, meschini, viscidi e ognuno - chi più chi meno - era un poco di tutto questo e pur sapendo che si sarebbero a loro volta estinti, per essere infarto di se stessi, ictus di se stessi, velenoso inquinamento di se stessi, cancri di se stessi, nulla fecero, a causa della loro stupidità, idiozia, deficienza, cretineria, che circolavano nelle loro vene e arterie al posto del sangue, e che riempivano i loro putridi cuori, per evitarlo! Buona giornata. Ugo


Cronache

Cronache

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L’EVENTO. L’umidità ha caratterizzato il 2013 e rallentato le operazioni. Era successa la stessa cosa negli anni Ottanta

Vendemmia d’altri tempi

La vendemmia 2013 sarà ricordata come una vendemmia d’altri tempi. La primavera è stata prima invernale e poi piovosa, in marzo la campagna era fredda e il germogliamento in ritardo, arrivati a

fine maggio era scesa tanta pioggia come in un anno intero e i viticoltori hanno dovuto affrontare molte difficoltà. Con il grande caldo di giugno e luglio, le viti hanno trovato alte temperature e disponibi-

lità idrica e infine, durante un agosto e settembre più freddi, ci sono state temperature nella norma ma alta umidità. Questo ciclo ha rallentato la maturazione delle uve e l’umidità è stata la caratteri-

CONSORZIO TUTELA VINI VALPOLICELLA Nel contesto della vendemmia 2013 siamo andati a fare due chiacchiere con Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella Presidente, in breve, i numeri del Consorzio. «Abbiamo 2.250 soci di cui 385 cantine; produciamo 14 milioni di bottiglie di Amarone, 25 milioni di Ripasso e 20 milioni di Valpolicella per un giro d’affari intorno ai 320 milioni di euro». Come vede il futuro, il vino sente la crisi? Il vostro mercato maggiore è in Italia o all’estero? «Esportare l’80% della produzione è un trend iniziato e incrementato negli ultimi anni, soprattutto in paesi dell’Emisfero Nord (Austria, Svizzera, Germania, Scandinavia, Inghilterra, Canada e Usa) e in agosto il Valpolicella è stato il rosso più venduto in Russia, ci stiamo posizionando bene anche lì». Quali iniziative avete in programma per la promo-

zione dei vini? «In novembre saremo al Merano Wine Festival con 34 aziende; in gennaio 2014 ci sarà il nostro evento principale, l’anteprima Amarone 2010 che sarà la prima annata DOCG di questo vino; in marzo saremo alla fiera ProWein di Düsseldorf con 35 aziende in un’importante vetrina mondiale; infine, in aprile, parteciperemo al Vinitaly con 30 aziende». Altre attività del Consorzio. «Trattiamo moltissimo la tematica della tutela ambientale e abbiamo monitorato la drosophila Suzukii (moscerino della ciliegia) per capire se può dare problemi in vigna oltre che nei frutteti. Siamo molto attivi anche nella tutela del marchio, vigilare su contraffazione e agropirateria sta diventando una voce sempre più importante del nostro bilancio. Il nostro è un impegno completo nella tutela della Denominazione». Quali sono i vostri principali obiettivi?

Chirstian Marchesini

«Come istituzione, abbiamo la gestione del marchio collettivo e sentiamo il dovere di uscire dal provincialismo sofferto negli ultimi anni. Siamo cresciuti tantissimo in termini economici e di dimensioni ma la cultura ci serve per affrontare in maniera corretta questa crescita. Siamo molto riconosciuti a livello internazionale, mentre in Italia non siamo ancora celebri come il Barolo e il Brunello, perché siamo giovani: Valpolicella è una denominazione storica mentre l’Amarone sta guadagnando terreno negli ultimi anni».

CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR Ed ora a lezione di vini con un enologo d’eccezione, Daniele Accordini, direttore della Cantina Valpolicella Negrar Una cantina con una storia e degli obiettivi importanti. «Quest’anno abbiamo festeggiato 80 anni di storia. Siamo una cooperativa con 230 viticultori proprietari, che si sono associati nel tempo e che mettono assieme le forze per arrivare direttamente al consumatore attraverso un sistema di filiera corta: produciamo direttamente dal vigneto alla bottiglia. I soci conferiscono l’uva da noi, che vinifichiamo assieme e distribuiamo i diversi marchi, la cantina fa reddito e distribuisce l’utile ai soci. Il nostro scopo è dare massimo valore all’uva, ai soci e al territorio e la ricchezza che creiamo viene investita qui, comprando vigneti nei territori della Denominazione. Questa è la nostra interpretazione del modello cooperativistico». Chi meglio di un enologo può spiegare due eccellenze come Amarone e Recioto? «Amarone e Recioto sono

due vini da appassimento, che replicano tradizione e artigianalità: il Recioto piace ai veronesi mentre fuori Verona ha difficoltà ad essere capito perché c’è molta concorrenza; il gusto moderno è quello secco, per questo l’Amarone è apprezzato in tutto il mondo e i prezzi stanno salendo. Oggi si beve per piacere, per trovare un modo di comunicare e l’Amarone è un vino dalla personalità forte, che porta con sé note di frutta passita, di cacao e tabacco, sostanze aromatiche che danno carattere unico e irripetibile, per un consumatore colto e che ricerca un vino importante». Il vino sente la crisi? Qual è il vostro mercato più importante? «Per noi e per tutta la denominazione, il mercato maggiore è sicuramente l’estero. La situazione economica italiana è pesante e i vini della Valpolicella sono più alti di prezzo nella media italiana, mentre sono bassi nella media mondiale, per questo siamo molto competitivi all’estero. L’Amarone porta

stica principale del 2013. Negli ultimi 20 anni, il riscaldamento climatico globale ha provocato un graduale aumento delle temperature, che ha anticipato sempre più la partenza vegetativa e la raccolta. Invece, questa vendemmia si è svolta come negli anni Ottanta, finendo in ottobre e rientrando nei canoni di un’annata normale. Non solo, l’alta umidità ha fatto cambiare il ritmo della vendemmia, ha lasciato più tempo per la raccolta anche se i viticoltori hanno dovuto essere tempestivi per sfruttare il bel tempo ed evitare la pioggia: le uve da appassimento vanno raccolte in perfetto stato e con clima fresco, asciutto e ventilato. La capacità del viticoltore è uno degli aspetti di qualità di questa vendemmia. Il clima freddo e le importanti escursioni termiche fra giorno e notte hanno creato alte note aroma-

tiche, profumi molto intensi e un livello di acidità sostenuto. Questo darà vini meno potenti e più eleganti, maggior bevibilità, colori intensi e un contenuto zuccherino e alcolico più modesto. Inoltre, questa annata caratterizzata da gradazione più bassa e acidità più sostenuta faciliterà le fasi di invecchiamento e darà

vini più longevi, che resisteranno nel tempo. Ad approfondire l’argomento sono, attraverso due interviste, Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella e Daniele Accordini, enologo e direttore della Cantina Valpolicella Negrar. Camilla Cortese

S. MARIA: Valparadiso, grazioso appartamento al piano terra con giardino, composto da soggiorno, cucina separabile, 2 camere con parquet, bagno finestrato, balcone. Ampia terrazza di 30 mq. fronte giardino. Cantina e garage al piano interrato. Posizione molto silenziosa. Classe F. €. 198.000. PEDEMONTE: zona Poste, ampio appartamento composto da soggiorno con terrazza di 13 mq., cucina abitabile con balcone, 3 camere da letto, ampio bagno finestrato, ripostiglio. Caldaia a condensazione, termosifoni ed impianto elettrico nuovi. Cantina di 13 mq. e spazioso garage singolo. Classe F. €. 154.000. NEGRAR: loc. Jago, in quadrifamiliare, appartamento all’ultimo piano libero su tre lati, composto da ampio ingresso, sala da pranzo con balcone, zona cottura separata con camino, soggiorno con ampio balcone, 2 matrimoniali di 19 mq. ciascuna, bagno finestrato, balcone. Climatizzato. Cantina e garage entrambe di 24 mq. Classe G. €. 125.000. NEGRAR: ampio appartamento al secondo piano disposto su due livelli composto da ingresso, soggiorno, zona pranzo, cucina abitabile, 2 camere, bagno finestrato, terrazza panoramica e balcone. Mansarda con ulteriori 2 camere, bagno, lavanderia. Garage doppio e cantina. Classe E. €. 195.000

Daniele Accordini

con sé la nostra storia e la rappresenta, per questo è riuscito a scalfire le denominazioni di Brunello e Barolo che dominavano 20 anni fa». In cosa crede chi crede nel vino? «Crediamo nell’enoturismo, il vino non è solo un prodotto dell’industria alimentare ma una qualcosa da esporre per far conoscere il territorio. L’Amarone è vincolato a un concetto enoturistico, chi beve Amarone lo fa perché ha visitato Verona e la nostra terra, che dà emozioni e sensazioni preziose».

S. VITO: appartamento al primo piano di 120 mq., composto da ingresso, ampio soggiorno, cucina abitabile, 3 camere, bagno, rip., cantina. Pronta consegna, abitabile subito. Classe F. PREZZO AFFARE €. 89.000. DOMEGLIARA: ultimo piano, soggiorno con balcone, cucina separata, 2 camere con parquet, 2 bagni (doccia e vasca), rip.. Garage di 25 mq. adiacente ad ampia cantina. Ottimo stato, come nuovo. Classe E. Trattabili €. 153.000. NEGRAR: S. Vito, nuova porzione di villetta schiera centrale, composta da soggiorno, cucina abitabile, tre camere, 2 bagni finestrati, 2 balconi. Al piano interrato, ampia taverna, bagno/lav., garage doppio di 30 mq. Giardino di 140 mq. con ingresso indipendente. Possibilità di acquisto anche al grezzo. Classe B. Finita €. 385.000.


Cronache

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L’APPUNTAMENTO. La presentazione si è tenuta giovedì 31 ottobre

PROPOSTA DI INDIPENDENZA

Il 29° Annuario della Valpolicella

Veneto da solo?

E’ stato presentato il 31 ottobre nella sede del Centro Turistico Giovanile di Verona il XXIX Annuario Storico della Valpolicella, edito dal Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella e da La Grafica Editrice. La miscellanea di studi presenta come ogni anno una raccolta di interventi scientifici originali dedicati a temi e aspetti della storia di questa plaga del territorio veronese. Nell’occasione della presentazione dell’Annuario è stato consegnato il premio “Gianfranco Policante” per tesi di laurea su aspetti storici, artistici ed economici della Valpolicella. La commissione del premio “Gianfranco Policante” ha valutato di assegnare il premio ex aequo a due tra le tesi presentate. Si tratta delle dissertazioni di Ester Bontempo dal titolo Medioevo pittorico in Valpolicella. Pitture murali (XI-XV secolo), discussa all’Università degli Studi di Verona, corso di laurea in Beni culturali (relatore professoressa Tiziana Franco) e di Davide Franceschetti, dal titolo Recupero di un rustico Serego-Alighieri a Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR): progetto architettonico e di cantiere, discussa all’Università degli Studi di Trento, corso di laurea in Ingegneria edile/Architettura (relatori professori Giorgio Cacciaguerra e Maurizio Costantini). Il premio, consistente in una borsa di studio di 1.000 Euro, gode del contributo di Valpolicella-Benaco Banca ed è intitolato alla memoria del primo segretario del Centro di Documentazione. L’Annuario Storico della Valpolicella è giunto quest’anno al suo 29° numero con la messa in circolazione di quasi 400 saggi di storia valpolicellese raccontata su vari versanti e quasi totalmente sulla base di ricerche archeologiche e archivistiche assolutamente originali, con un’escursione che spazia dall’antichità all’età contemporanea attraverso i più diversi ambiti disciplinari, dalla storia delle istituzioni a quella del-

l’insediamento e del paesaggio, dalla storia economica, sociale e religiosa alla storia dell’architettura e alle vicende di singoli monumenti, ville o chiese. Il traguardo del ventinovesimo numero dell’Annuario è per il Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella una conferma del costante impegno di soci del Centro, ma anche di non soci, che ha portato, in più di 30 anni di attività, oltre all’edizione dei numeri dell’Annuario, alla realizzazione di una quindicina di fondamentali monografie su varie porzioni di questo distretto, facendo di questa plaga un territorio-laboratorio per gli studi storici, riconosciuto a livello nazionale.

Un’edizione passata dell’Annuario Storico della Valpolicella

Sta approdando in tutti i Comuni veneti la proposta di legge regionale presentata dal consigliere Stefano Valdegamberi al fine di richiedere l’indizione di un referendum per l’indipendenza del Veneto dallo Stato italiano. E’ nata così, il 7 luglio scorso, “Plebiscito2013.eu”, piattaforma referendaria online e sui social network a sostegno del disegno autonomistico e alcuni Comuni hanno già portato la delibera in Consiglio Comunale, invitando i consiglieri ad esprimersi in merito «al diritto della comunità e del popolo veneto ad autodeterminarsi». Più di 100 Comuni ad oggi hanno approvato la proposta di legge per indire il referendum per l’indipendenza del Veneto. Nel veronese in particolare vi hanno aderito Verona, Arcole, Roncà, San Giovanni Ilarione, Badia Calavena, Legnago, Costermano, Caprino, Cavaion, San Mauro di Saline, Valeggio sul Mincio, Tregnago, San Martino Buon Albergo, Lavagno, Cerro, Rivoli, Isola Rizza, Concamarise, Rovere, Palù, Zevio, Oppeano, Veronella, Monteforte d’Alpone, Negrar, Villa Bartolomea, Boscochiesanuova, Selva di Progno, Peschiera e San Pietro in Cariano. Ed è proprio a supporto di questa proposta di legge che è nato Indipendenza Veneta, un movimento nato a maggio 2012 che non percepisce sovvenzioni statali o rimborsi elettorali e che conta circa duemila iscritti in tutto il Veneto, semplici cittadini, nessuno di questi politico di professione. Presidente di Indipendenza Veneta è Luca

Azzano Cantarutti, mentre presidente onorario è Alessio Morosin. «L'idea di Indipendenza Veneta di proporre un referendum per la costituzione del nuovo Stato Veneto – afferma Paolo Pendenza, addetto stampa del movimento -, nasce dal desiderio e dalla consapevolezza di poter vivere e saper gestire meglio il nostro territorio, alla luce della nostra grande storia di popolo di fronte ad una realtà, non riformabile dello Stato Italiano strutturalmente incapace a far fronte alla congiuntura economica. Nella nuova Repubblica Veneta potremmo avere un avanzo di bilancio, anziché un deficit, che permetterà di abbassare le tasse da subito e aumentare la qualità dei servizi. Potremo ridurre le imposte dirette sui redditi di persone ed imprese al 20%, le imposte indirette (Iva) al 15% ed i contributi sociali, che versano le imprese di un 25%. La Repubblica Veneta avrà tutte le caratteristiche per attirare investitori e capitali esteri grazie alla sua grande tradizione manifatturiera e ad una pressione fiscale più bassa. Avremo le risorse per migliorare la spesa sulla sanità, sulla sicurezza, sulla viabilità, sull'istruzione e sul sociale. Le nostre imprese, invece di spostarsi all'estero rimarranno qui e quelle uscite potranno tornare. I Veneti – conclude Pendenza hanno sempre percepito lo stato italiano come occupante, anche in momenti di florida economia. La percentuale dei Veneti favorevoli all'Indipendenza ad agosto 2013 è salita a più del 60%».

AZIENDA AGRICOLA DI FLORICOLTURA “GIARDINI DI S. SOFIA”

Giardini di Santa Sofia: tutta la magia del Natale I “Giardini di Santa Sofia”si preparano a vestire i colori del Natale. Anche in occasione delle festività 2013 si ripeterà infatti a Pedemonte un appuntamento ormai consolidato: nella giornata di domenica 24 novembre l'azienda agricola di floricoltura di via Cà de Dè, che da più di 100 anni svolge la propria attività accanto alla palladiana villa Santa Sofia, darà il suo benvenuto al periodo natalizio con un'inaugurazione all’insegna dei colori e della gioia alla quale tutti sono invitati. I festeggiamenti, che si apriranno in mattinata alle ore 10.00 per poi continuare durante l’intero arco della giornata fino alle 18.30, vedranno protagonista una “mostra” all’insegna dei fiori e di tante idee regalo da proporre durante il periodo natalizio…Ma non solo: ad accompagnare la domenica di festa non mancheranno vin brulè e cioccolata calda per tutti, mentre a fare da sfondo al felice evento, saranno i prodotti enogastronomici tipici del territorio. Anche loro contribuiranno a rendere ancora più suggestivo il Natale 2013 dei Giardini di Santa Sofia deliziando il palato dei visitatori e accompagnandoli in una giornata all’insegna del buonumore e della spensieratezza. I festeggiamenti di domenica 24 novembre apriranno quindi le danze del Natale ed inaugurando un mese, quello di dicembre, durante il quale i “Giardini di Santa Sofia” con i suoi fiori e le sue confezioni continueranno a proporre novità ed idee festose per arricchire di luce e colore un periodo magico. pubbliredazionale


Cronache

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MANIFESTAZIONE. L’associazione Arcobaleno lancia messaggi di amore e speranza

NOTIZIE IN BREVE

Cento palloncini colorano la vita

LA VALPOLICELLA SI RACCONTA. Prosegue la rassegna “La Valpolicella si racconta” – Negrar, S.Anna d’Alfaedo. L’evento, che ha avuto inizio nella serata di venerdì 25 ottobre con “Il territorio”, continuerà giovedì 7 novembre e giovedì 28 novembre. Il tema trattato il 7 novembre sarà "Le Persone" (ritrovo presso il Ristorante "Valpolicella" a Torbe alle ore 20.00). Relatore della serata sarà Giovanni Viviani. Giovedì 28 novembre sarà dedicato invece a "Il Gusto" (ritrovo presso il Ristorante "Locanda 800" a Moron alle ore 20.00). Relatore della serata sarà Enzo Gambin. Per informazioni: 347.4074860, 340.5658574, 338.2660257 MONTAGNA CINEMA. Torna anche in questo 2013 “Montagna cinema”, la rassegna di film d'alpinismo, avventura ed esplorazione, giunta alla XIII edizione. L’evento, organizzato dal Cai sezione di San Pietro in Cariano in collaborazione con la Banca della Valpolicella e la Biblioteca Comunale "Paolo Gelmini" di Marano di Valpolicella, avrà inizio l’8 novembre e proseguirà fino al 31 gennaio 2014. Le serate, presentate dai soci del CAI, si terranno nella sala polifunzionale di Valgatara di Marano di Valpolicella alle ore 21.00 con ingresso libero. Venerdì 8 novembre sarà il momento di “Asgard Project” (Una spedizione alpinistica, un lancio in paracadute e un’avventura “estrema”), venerdì 17 gennaio verrà invece proiettato “Il gigante delle Dolomiti” (l’ultimo maciste nel ruolo di guida alpina). Si proseguirà con “Il coraggio delle Aquile” (la battaglia di un gruppo di ragazzini sullo sfondo della guerra vera) nella serata di venerdì 15 novembre, con “Solitarie (un solitario viaggio di due anni vagando nell’ampiezza del sud America) nella serata di venerdì 29 novembre. A chiudere la rassegna sarà, venerdì 31 gennaio, “Verticalmente demodè” e “Non così lontano” (l’apertura di tre vie su Monte Bianco, Monte Rosa e Cervino).

Uno, dieci, cento palloncini per rammentare che la vita è speranza, entusiasmo, amore. La vita dell’Arcobaleno, associazione per la promozione degli svantaggiati “Michele Crescini” di San Pietro in Cariano, che a Villa della Torre a Fumane ospitati dalla famiglia Allegrini ha voluto illuminare il grigio cielo di tanti palloncini: un messaggio di vita, racchiuso nella nuova edizione della campagna fotografica dedita alla promozione degli svantaggiati “Lui è amico mio”, in collaborazione con Ulss 22 e Banca della Valpolicella col patrocinio della conferenza dei Sindaci. L’edizione è stata presentata da Mariangiola Vantini, presidente dell’associazione Arcobaleno. Nella stessa serata è stata presentata l’iniziativa “Di Sana Pianta”. L’amicizia non ha confini!, La felicità di condividere un momento e un sorriso, La solitudine rende folli, non lasciamoci soli: questi i messaggi racchiusi nella nuova campagna. Durante l’incontro i ragazzi della cooperativa Filo Continuo hanno anticipato alcuni contenuti dello spettacolo, “Provo io un’incursione nel teatro”, messo in scena al teatro Bianchi di Pescantina il 25 ottobre. «Mi ritrovo con gente bella, bella dentro perché qui ci si dedica agli altri in maniera genuina» ha sottolineato il questore di Verona Vito Danilo Gagliar-

di, emozionato per l’iniziativa. «Lanciando quei palloncini ho pensato a Lorenzo che non è più con noi ma che sicuramente starà bucandoli» - ha ricordato il colonnello provinciale della Guardia di Finanza Bruno

Biagi. «Le persone diversamente abili dimostrano di essere forti nella vita quotidiana, un esempio di coraggio e lealtà» - ha affermato il responsabile area disabilità Ulss 22 Gabriele Bezzan. «Questa iniziativa ci onora

Il procuratore della Repubblica Schinaia con Mariangiola Vantini (Arcobaleno)

quotidianamente e arriva là dove spesso non riusciamo ad arrivare col cuore. Ringrazio Mariangiola Vantini per tutto il bene che fa» - ha detto il procuratore della Repubblica di Verona Giulio Schinaia. «Con Mariangiola Vantini e i suoi ragazzi c’è sempre il sorriso. E questa è la cosa più importante» - ha affermato il capo della squadra Mobile di Verona Roberto Rocca. «Ringrazio tutti coloro che organizzano queste iniziative encomiabili» - ha sottolineato il comandante dell’Arma dei Carabinieri, stazione di Caprino Veronese, Cristian Arvoti. «Un caro saluto e un abbraccio ai ragazzi dell’associazione Arcobaleno» - ha affermato, telegrafico, un emozionato colonnello dell’Aeronautica Poni. «La vera felicità è vera solo se condivisa. L’Arcobaleno incarna questo concetto che rappresenta un segno di speranza per tutti» - ha evidenziato Franco Ariosto della Questura di Verona. Le imitazioni del Beffe Bifido hanno elettrizzato la serata conclusa dalla padrona di casa Marilisa Allegrini: «Questa è una serata speciale, ringrazio Mariangiola Vantini per questa iniziativa». Infine Alberto Aldegheri, presidente della Strada del Vino, ha affermato: «Le cantine della Valpolicella hanno sempre appoggiato queste iniziative, importanti sotto tutti i profili». Massimo Ugolini

IL CASO

Immigrazione, c’è la petizione “Morigerazione dei flussi migratori e relativi reati”: questo il titolo della petizione parlamentare presentata da Renato Lelli quale rappresentate dell'AGSPP (associazione genitori separati per le pari potestà) con cui viene denunciata «la preoccupazione dei cittadini italiani per la sicurezza in materia di immigrazione a causa degli attuali indiscriminati flussi migratori irregolari che danno corso a molteplici reati e perdite di posti di

lavoro». Renato Lelli, entrato a far parte come soggetto politico della Fondazione Ricostruiamo il paese di Flavio Tosi, chiede «nuove leggi da comparare nei diversi ordinamenti vigenti nei paesi della comunità europea. Da recenti studi Istat emerge che nel 2015 1'incremento demografìco dei cittadini extracomunitari raggiungerà i 600 milioni che si contrapporranno ai 507 milioni della UE. Questo comporterà ulteriori

flussi irregolari nei paesi comunitari e la conseguenza sarà il crescere di atti criminosi». Lelli, nella sua petizione, pone l’accento sulle cifre relative alle carceri italiane, la cui capienza è di 47.000 posti, mentre i detenuti attualmente ospitati sono 66.000 di cui 23.000 stranieri. «Rimane inderogabile – continua Renato Lelli - morigerare nell’UE questo sistema obsoleto che in Italia comporterebbe un risparmio di l miliardo di

euro. Chiediamo all'UE nuove leggi nelle quali prevedere più fluidità e far scontare le pene dei detenuti stranieri nei propri paesi d'origine. Rimane fondamentale – conclude - la necessita per l'UE di adottare sul tema della cittadinanza un approccio più laico e articolato di quello vigente affrontando il nodo dell'acquisizione della cittadinanza e del suo mantenimento con severa applicazione della legge stessa».

SANTA MARIA DI NEGRAR. Inizia il Cineforum Prenderà il via mercoledì 6 novembre il Cineforum organizzato dal Comitato Sagra S.Maria - Circolo La Baita di S.Maria di Negrar. La rassegna cinematografica con degustazioni di vini avrà luogo in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Negrar che proporrà una vetrina di libri a tema. Le proiezioni avranno inizio alle 20.45 e si terranno nelle serate di mercoledì 6 novembre con “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì - Degustazione Cantina Farina, mercoledì 13 novembre con “Il figlio dell’altra” di Lorraine Levy - Degustazione Cantina Castellani Michele, mercoledì 20 novembre con “Il segreto di Esma” di Jasmila Zbanic - Degustazione Cantina Corte Zardini, mercoledì 27 novembre con “La bicicletta verde” - Degustazione Cantina La Quena & Ripasso Per informazioni info@santamariadinegrar.it - Biblioteca tel. 045 7502157 biblioteca@comunenegrar.it

ISCRIZIONI AL DON MAZZA La direzione delle Scuole Paritarie don Nicola Mazza comunica che sono aperte le iscrizioni alla Scuola Secondaria di primo grado e ai Licei Classico e Scientifico per l’anno scolastico 2014-2015. Presentazione delle scuole con attività di “Scuola Aperta”; per la Secondaria di primo grado: sabato 9 novembre ore 10.3012.00 presso il Centro Noi di San Pietro in Cariano, sabato 16 novembre ore 10.30-12.00 in sede della Scuola; giovedì 7 e 21 novembre ore 18.00 presso la Scuola per i Licei. La scuola dà particolare attenzione alle famiglie in difficoltà proponendo rette concordate e graduate a seconda del reddito familiare, l’ammissione degli alunni prevede una giornata di incontro per un’esperienza diretta della scuola e per una conoscenza reciproca tra responsabili della Scuola e futuri allievi. Per informazioni e per un colloquio con i responsabili ci si può rivolgere alla segreteria della scuola, dalle 8.30 alle 12.30 telefono 045/8345700; nel pomeriggio al centralino dell’Istituto dalle 15.00 alle 18.00, telefono 045/8348536; è attivo il sito internet www.don mazza.org.


Cronache

Novembre 2013 MONTORIO. L’evento di beneficenza ha permesso di raccogliere 2.134 euro

Festa del donatore Avis va in carcere “Impara a vedere la grandezza del tuo prossimo e vedrai anche la tua”. Queste le parole di Gibran che hanno caratterizzato la cena di gala proposta nella serata del 13 settembre scorso all’interno della Casa Circondariale di Montorio. In occasione della 3° festa del donatore dell’Avis – gruppo comunale aziendale Polizia penitenziaria l’associazione di Promozione sociale no profit Cucinaverarte ha proposto il menù “L’oro giallo di Verona”, caratterizzato da ricette a base di prodotti tipici del territorio, in particolare polenta e uva. L’evento benefico, che ha permesso di raccogliere 2.134 euro devoluti al reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Borgo Trento, ha visto intervenire un centinaio di commensali facenti parte dell’associazionismo e delle più importanti istituzioni scaligere. Il servizio di accoglienza e sala è stato curato dalle detenute del penitenziario veronese coordinate da Manuel Cavalieri, mentre le preparazioni sono state affidate a 10 detenuti del corso cucinieri coordinanti

dallo chef Nicola Bruno Casadei e da Thomas Danzi e Matteo Aldà. La serata è stata allietata dal duo acustico P.I.P. di Carlo Aguzzi ed Elvi-

ra Caobelli. «Cucinaverarte ha accettato immediatamente la proposta iniziale della direttrice della Casa Circondariale di Verona, Maria Gra-

zia Bregoli in una fattiva collaborazione con la casa circondariale stessa e il gruppo Avis aziendale della polizia penitenziaria – afferma Nicola Casadei, fondatore e presidente dell’associazione Cucinaverarte – . Il risultato è stato ottimo: tutti i detenuti hanno svolto gratuitamente la loro mansione nello spirito comune della raccolta fondi, manifestando capacità e altruismo nei confronti della raccolta fondi prevista».

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L’associazione di promozione sociale no profit Cucinaverarteè nata il 25 aprile 2010 dall’idea di un gruppo di giovani con la volontà di valorizzare la città di Verona e i suoi 98 Comuni, ricchi di cultura, natura,storia, arte ed enogastronomia. «Finalità di Cucinaverarte – afferma Nicola Bruno Casadei, presidente e fondatore dell’associazione – è creare una home page atta a valorizzare il patrimonio enogastronomico, naturalistico, artistico e storico della nostra città, proponendo eventi finalizzati alla conoscenza e alla promozione delle eccellenze di Verona». Cucinaverarte propone diverse iniziative volte ad avvicinare i giovani alla musica e al teatro o promuovendo corsi enogastronomici con l’obiettivo di valorizzare i prodotti tipici e le ricette tradizionali della città e organizzando degustazioni guidate e percorsi del gusto. Cucinaverate si avvale della collaborazione di numerosi giovani associati coordinati dal presidente Casadei, dal vicepresidente e responsabile area disegni Zaid Ennahar, dal responsabile della sicurezza e web master Manuel Cavalieri, dal responsabile fonico Alberto Taddei e dal responsabile musicale Carlo Aguzzi. Per informazioni. www.cucinaverarte .eu

Silvia Accordini

LA DIRETTRICE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI VERONA, MARIA GRAZIA BREGOLI. «Ritengo che anche dal carcere sia necessario lanciare un messaggio di solidarietà, un concetto valido per tutti in qualsiasi luogo: anche i detenuti sono cittadini e come tali mantengono la stessa dignità di chiunque altro. Donare il sangue è un grande gesto di solidarietà, ma a chi non può farlo abbiamo voluto offrire un’altra opportunità per aiutare gli altri. Ecco allora questa cena di gala, promossa appunto dal gruppo Avis – Polizia penitenziaria – il gruppo più numeroso del Comune di Verona - che a sua volta devolverà quanto ricavato dall’iniziativa al reparto di oncologia pediatrica di Borgo Trento. La serata ha portato con sé molte soddisfazione soprattutto ha lanciato diversi messaggi, facendo conoscere la polizia penitenziaria anche oltre il grande lavoro di importanza sociale che svolge ogni giorno. I detenuti stessi inoltre hanno avuto l’opportunità di dimostrare le proprie capacità agli importanti commensali che hanno preso parte all’evento. La cena, molto piacevole per tutti coloro che in vario modo vi hanno preso parte, è stata anche un modo per aiutare chi soffre e per far ricordare al tempo stesso ai detenuti che, anche nel nostro territorio, ci sono tante situazioni di disagio e di sofferenza. Non esiste solamente il disagio del carcere».

OTTOBRE ARTE PARONA Si è felicemente conclusa in Parona, presso la sala civica Domenico Zangrandi, la mostra del pittore maestro Vinicius Pradella e del maestro scultore Arsenio De Bortoli. Così come accaduto per l'inaugurazione, anche alla chiusura ha assistito un folto pubblico che ha potuto gustare, con le opere ancora esposte,un pomeriggio all'insegna della musica e della poesia, in cui il nostro corrispondente poeta Giancarlo Peretti si è incontrato con i

pari grado Elena Piccoli Falezza e Giampaolo Feriani. Sono state recitate la bellezza di 21 poesie in vernacolo, che hanno riscosso il pieno consenso degli attenti spettatori, allietati anche dai brani musicali del trio composto da Walter Campedelli, Giorgio Ottaviani e Domenico Tommasi. Ospite d'onore il maestro Bruno Prosdocimi che si è espresso con simpatici aned-doti nei confronti degli artisti. Tra i presenti la "paronata de soca" Anto-

nella Ciotti, consigliere della seconda circoscrizione e la prof.ssa Lucia Cametti, in rappresentanza di un importante centro culturale, autrice per altro di una publicazione in imminente uscita. La consegna di attestati di partecipazione ai protagonisti da parte del presidente della Genziana Paolo Belfi e dei suoi collaboratori, che ancora una volta si sono distinti per l'ottima organizzazione ed un buffèt collettivo, hanno chiuso i lavori. G.P.

CONCORSO. Arti pittoriche sulla Valpolicella Ha riscosso grande successo la quinta edizione della mostra-concorso nazionale di arti pittoriche organizzata dall’Associazione Vivi la Valpolicella tenutasi presso l'Hotel San Vito di Negrar. Infatti, malgrado la difficoltà imposta dal "regolamento" che prevedeva l'obbligo del tema fisso ( la Valpolicella - terra di Emilio Salgari - straordinaria per natura) ben 68 sono stati gli artisti che hanno avuto la loro opera ammessa in concorso. La commissione giudicatrice (Mario Chiereghini, Rinaldo Dal Negro, Giancarla Gallo e Maurizio Zanolli), dopo attenta valutazione, ha emesso la seguente graduatoria di merito: - Sezione olio, acrilico e simili: l° premio a Basaglia Marina; 2° premio a Zenorini Claudio; 3° premio a Lizzari Graziella; 4° premio a Dal Pezzo Anna Maria; 5° premio a Faccincani Vinicio. Segnalati: Marangoni Renzo, Girardi Giovanna, Castelletti Giovanni, Menini Ridanio, Troiani Giovanni, Ferrigolo Bruno, Zanferli Elda , Fiorini Luciano, Menin Luigi, Momi Milena, Vicenzi Diego, Benedetti Elio. - Sezione acquerelli, grafica e simili: l° premio a Ballardin Francesco; 2° premio a Bazzani Anna Paola; 3° premio a Totola Fabio. Segnalati: Meneghini Nadia, Righetti Elena, Zenaro Maria, Gambarin Giuliano, Pozzerle Maria Giovanna. La cerimonia di premiazione è stata effettuata il 19 ottobre alla presenza, oltre agli artisti partecipanti (ad ognuno dei quali è stata consegnata una bottiglia di vino Valpolicella) di alcune autorità e di ospiti d'onore. R.D.N.


Cronache

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L’INTERVISTA. Il sindaco Dal Negro analizza la situazione del paese

LE OPERE CHE VERRANNO REALIZZATE A NEGRAR

«Comuni virtuosi? Negrar si avvicina»

NEGRAR Caserma Carabinieri; Via Mazzini - II stralcio; Campo calcio (nuova palazzina e riqualificazione terreno); campo tamburello (acquisto terreno e qualificazione campo); dossi in via dei Ciliegi e via dei Mandorli, via San Martino e via Calcarole; muro di sostegno in via San Giovanni Calabria; manto di asfalto, in parti, in località Dosso; manto di asfalto, in parti, da via Ca' Bertoldi verso località lago di mezzo; specchio località Corsara; sistemazione giardino via Combattente

Si parla molto in questi giorni di “Comuni virtuosi”: in questo 2013 in provincia di Verona dal Ministero delle Finanze è arrivata una sola comunicazione, al comune di Peschiera del Garda, contro le otto del 2012…Ma allora a Negrar qual è la situazione? Lo chiediamo al sindaco Giorgio Dal Negro. Sindaco, ci parli del suo Comune. «Il Comune non è messo bene, ma siamo sulla strada giusta. I debiti comunali sono al di sotto dei 20 milioni di euro con un deciso miglioramento, ma nel 2013 non rientriamo nei Comuni virtuosi». Quali sono quindi i progetti per poter meritare il titolo nel 2014? «Al 30 novembre dovremmo destinare l’avanzo di esercizio 2012, pari a 2.800.000 euro. Quasi due milioni andranno ad abbat-

ARBIZZANO Porticato della palestra e sala civica multifunzione Villa C. Valier; acquisto terreno e realizzazione isola ecologica; numero due segnali luminosi su passi pedonali su strada provinciale SANTA MARIA Acquisto area parcheggio Via Chiesa; parcheggio via Chiesa; sistemazione area verde via Valparadiso SAN VITO Ponte sul progno (contributo associazione residenti) SAN PERETTO Marciapiede fronte scuola; due dissuasori di traffico; sistemazione area verde/giochi via Ca' Paletta tere il debito pubblico, mentre con i rimanenti 800 – 900 mila euro saranno destinati alla scuola materna di Montecchio, alla ristrutturazione della caserma dei Carabinieri e alle manutenzioni ordinarie e straordinarie del sistema viario».

Con il Piano degli Interventi entreranno nelle casse comunali molti soldi. Come li destinerete? «Per domande che corrispondono ai 15.000 mq chiediamo il versamento in contanti nell’arco di tre anni (l’anno prossimo entreranno in cassa quasi 350.000 euro). Per le domande corrispondenti invece a 26.000 mq abbiamo già deliberato una serie di opere pubbliche che verranno realizzate, per un investimento di 2.350.000 euro, nei prossimi tre anni, indipendentemente da quando i privati costruiranno». Fioccano critiche e e-mail su questo Piano… «Questo Piano degli Interventi, che in questi giorni, dopo aver analizzato le osservazioni inviate dai cittadini, verrà portato in Consiglio per l’approvazione, sta ricevendo molte critiche, è vero. E’ vero anche però che del migliaio di mail ricevute in Comune da tutto il mondo, solamente una ventina arrivano da cittadini di Negrar. Nelle scorse settima-

ne mi sono personalmente confrontato in più occasioni con il paese e le sue frazioni e devo dire che trovo certo qualche contestazione, ma anche molta disponibilità ad accettare l’impostazione. Molto apprezzato è anche il fatto che ad ogni “azione” corrisponda un’opera pubblica per il territorio: baita campo sportivo Prun, acquisto terreno e realizzazione allargamento strada Dosso Quena, acquisto terreno di S.Maria e sistemazione, baita scuola media Negrar, marciapiede via dell’Abaco, viabilità S.Maria, parcheggio cimitero Fane, parcheggio Montericco e rifacimento tetto palazzina di via Francia, adeguamento impianti elettrici scuole ed edifici pubblici, tetto porticato Valier, baita Fane su campo parrocchiale, marciapiede via Camarele e area campo sportivo con sistemazione, tetto villa Valier, parcheggio via Boscopiano e sistemazione via Crucis Arbizzano, campo sportivo Negrar, copertura con fotovoltaico immobili comunali».

MAZZANO Edificio Protezione Civile FANE Vecchio cimitero (spostamento loculi e nuova recinzione); attraversamento strada SP 12 (altezza cimitero vecchio) e illuminazione; prolungamento del marciapiede e passaggio pedonale in via Castello; ampliamento e sistemazione piazzola raccolta differenziata via Albarin; riordino aiuola in fianco mensa scolastica PRUN Acquisto area cimiteriale e sistemazione TORBE Dissuasori di traffico; manto di asfalto, in parti, della strada da Colombare di Torbe salendo verso Torbe località Malanchini; sistemazione strada Monti di Torbe (contributo Comunità Montana) MONTECCHIO Scuola materna (prima parte in corso e realizzazione seconda parte) e realizzazione sala polivalente (piano interrato); lampione via Pozza Stroa; limite velocità via Pozze; manto di asfalto, totale o in parti, da via Roveron lungo strada via Pozze (sino al confine di Verona); palo illuminazione pubblica via Nogare/via Don Tacchella

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

Dal Negro: «Bisogna assumersi le proprie responsabilità» Il consigliere Fausto Rossignoli ha partecipato, con la precedente Amministrazione, alla stesura del PAT e non intende assumere, almeno di quanto di sua competenza, la responsabilità. Eppure 25 ATO, pezzi di territorio del Comune, e 396.500 mc. di residenziale ed artigianale sono nelle sue responsabilità. In politica magari succede di tutto, ma in amministrazione i fatti sono facilmente verificabili, come sono “conosciute” le persone e quando i fatti sono esposti in modo sbagliato o si ignora o si mente. L’area ex Monfortani è a rischio perché, prima del nostro arrivo in Amministrazione, di tutta fretta, hanno firmato una convenzione, senza capo né coda, con tombamento senza accordi e date con ENEL e senza nessuna garanzia bancaria. Il campo sportivo di Negrar è in forse perché l’imprenditore, ad autorizzazioni ottenute in sede Regione e Comune, oggi pensa diversamente. Perché può cambiare idea? Perchè la convenzione firmata è poco più di un pezzo di carta che comunque, noi difenderemo con i denti. Il Consigliere chiede cosa ne faremo delle opere se devastiamo il territorio? Ma devo proprio ripeterlo! Saranno più o meno cinquanta case sotto gli 800 mc e potrebbero essere 26.000 mq. sopra gli 800 mc., da edificare in dieci anni, per le esigenze dei residenti. Ma le famiglie hanno diritto di cercare di tenere a Negrar i loro figli e nipoti? Ma deve essere proprio uno degli ultimi arrivati a dettare legge su Negrar! In quanto alla maggioranza, mi limito a precisare che tutte le delibere sono state approvate, con difficoltà ma senza problemi, e che il Consiglio non è mai andato deserto come non è mai mancato il numero legale dei consiglieri. La squadra è cambiata solo per decisione dei partiti politici o liste civiche. In ogni caso quando ci sono state difficoltà il motivo era semplice e preciso: il debito pubblico del Comune di Negrar a livelli sconsiderati per decisioni di chi era prima di noi, compreso Fausto Rossignoli. E’ meglio che il Consigliere faccia la sua funzione e convochi riunioni ma “dica la verità” […]. Infine, “le teste che creano i problemi non possono risolverli” (Albert Einstein): ed infatti la gente di Negrar ha cambiato Amministrazione ed Uomini “sostituendovi”. Il Sindaco Giorgio Dal Negro

Giorgio Dal Negro


Cronache

Novembre 2013 NEGRAR. L’opera è situata di fronte all’ingresso del Cimitero comunale

Il nuovo capitello della Madonnina Domenica 6 ottobre, alla presenza del sindaco di Negrar, Giorgio Dal Negro, dell’assessore ai Servizi Sociali, Luigino Damoli, del parroco di Negrar, don Federico Cantiero, e del maresciallo dei Carabinieri, Franco Buretta, è stato inaugurato il capitello della “Madonnina” situato di fronte all’ingresso del Cimitero di Negrar. L’edicola era stata distrutta da un’auto uscita di strada nel 2012. L’assessore Damoli ha quindi avuto l’idea di ricostruirlo avvalendosi della disponibilità di alcuni volontari che con slancio e generosità si sono messi a disposizione dell’amministrazione offrendo gratuitamente la loro opera e materiale edilizio. «L’incarico è stato dato alla pro loco – afferma l’assessore Damoli –, il cui statuto recita “valorizzazione di elementi caratteristici del territorio”. Alla cerimonia hanno partecipato molte decine di fedeli, di anziani e di famiglie, oltre ai centauri del Motoclub Valpolicella e agli Alpini della sezione di Negrar, che se non ci sono sembra sempre che manchi qualcosa!». Nell’oc-

casione l’assessore Damoli ha dato lettura di una pergamena scritta in gotico dall’”amanuense” Osvaldo Caramaschi – successivamente inserita all’interno del Capitello - su cui sono citati i cittadini benemeriti che hanno partecipato alla ricostruzione del Capitello: il presidente della proloco Tullio Murari, i muratori Elvio Begalli, Claudio e Fabio Simeoni, il fabbro Dario Antolini, l’elettricista Giovanni Fedrigo, il progettista e direttore lavoro Erkin Bosetto e Silvano Zantedeschi che ha fornito il materiale edile.

«Metteremo anche una targa sulla facciata per ricordarli – aggiunge l’assessore Damoli -. E’ stata una bella esperienza: ho visto crescere giorno dopo giorno l’edicola e ho sperimentato come l’entusiasmo e lo spirito di gruppo possano far raggiungere al meglio l’obiettivo comune e come tali atteggiamenti abbiano contaminato altre persone che si sono messe a disposizione a seconda della loro professionalità». La statua della Madonna Immacolata è stata esposta in Chiesa già dal sabato sera, 5 ottobre, e domenica 6, dopo

la S.Messa delle ore 11.00 è stata portata in processione al capitello e allocata nella nicchia affrescata di azzurro e di stelle. «E’ stata una bella manifestazione di devozione popolare» – ha affermato don Federico. Il sindaco Dal Negro si è calorosamente congratulato con i volontari, con il presidente della Pro loco e con l’assessore Damoli per l’ottimo lavoro eseguito. «Ora il Capitello della Madonnina, meravigliosamente ricostruito – conclude Damoli -, è dato alla devozione della popolazione che ha sempre manifestato forti legami di affetto quale simbolo di fede e di tradizione». Nella stessa giornata del 6 ottobre non è mancato un grande ritorno: per la prima volta dopo la sua interruzione con l’avvento del Palio del Recioto, è ripresa la Festa dell’Uva a Negrar. «Purtroppo il tempo l’ha guastata – afferma Damoli -, ma un grande incoraggiamento va ai promotori, la pro loco, che hanno voluto tornare a proporre una festa che nei decenni scorsi ha sempre avuto molto successo».

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NEGRAR/GRUPPI DI CAMMINO

Muoversi è salutare “Muoversi è la miglior medicina!”. Questo lo slogan che caratterizza i “Gruppi di Cammino”, una nuova iniziativa nata grazie alla collaborazione tra l’assessorato ai Servizi sociali del comune di Negrar, l’Ulss22 e l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Stare insieme, dialogare, incontrarsi e al tempo stesso camminare e fare esercizio fisico sfruttando le ricche opportunità che un territorio come quello della Valpolicella offre è lo scopo della proposta. I Gruppi di Cammino costituitisi a Negrar sono ben due: uno in partenza dalla frazione di Fane e uno in partenza da S.Vito. Il Gruppo di Fane, che sviluppa il percorso di via Riete, ha inaugurato la sua attività l’1 ottobre scorso dandosi così appuntamento tutti i martedì e i giovedì alle ore 9.00 presso la Baita degli Alpini. Il Gruppo di S.Vito invece, che cammina sul percorso S.Vito – Moron – via Casini, è stato inaugurato il 9 ottobre. L’appuntamento per quest’ultimo è per tutti i mercoledì e i venerdì alle ore 9.00 presso il centro di aggregazione. «Tra gli obiettivi previsti dall’OMS, organizzazione mondiale della sanità, c’è anche quello di incitare la gente a camminare e a non rinchiudersi in casa – afferma l’assessore ai Servizi Sociali di Negrar, Luigino Damoli -. Da questo siamo partiti proponendo i “Gruppi di Cammino”, grazie ai quali, guidati da un professionista laureato in scienze motorie, è possibile fare passeggiate in compagnia: un’attività che fa bene al corpo e allo spirito. Questo progetto – aggiunge Damoli – è condiviso anche con l’ospedale Sacro Cuore di Negrar che, attraverso un suo cardiologo, il dottor Giulio Molon, proporrà ai partecipanti una serie di esami specifici da effettuare durante l’anno, formando un vero e proprio “diario clinico”. Nell’ambito dei gruppi di Cammino chi vorrà potrà quindi portare i suoi esami e, dopo alcuni mesi di attività, potrà confrontarli e vedere concretamente i benefici apportati dall’attività fisica. L’appello è rivolto quindi a tutta la popolazione: partecipiamo a questi “Gruppi di Cammino”, incrementandoli o , perché no, facendone nascere di nuovi». Per informazioni: ufficio Servizi Sociali del comune di Negrar 045.6011660


Con il patrocinio del Comune di Negrar Proloco “Emilio Salgari” Comitato Palio del Recioto

Domenica 10 Novembre 2013 PROGRAMMA Ore 9.00 Apertura della festa con viaggio nel mondo dell’hobbistica Ore 9.30 Offerta torte casalinghe - pesca dei fiori Ore 10.00 Sapori in piazza Ore 11.00 Santa Messa di Ringraziamento Ore 12.00 Apertura stand gastronomici al Centro Parrocchiale con gnocchi di malga, carne salà e fasoi Ore 14.30 Giochi in piazza in collaborazione con i giovani del gruppo “I for-A” e LABORATORIO BOLLE con Truccatrice delle bolle Intrattenimento in piazza con la “Compagnia de L’ ORDALLEGRI” Ore 17.00 La “Compagnia de L’ ORDALLEGRI” si esibirà con il Magico spettacolo del Fuoco Ore 17.30 Gnocchi di Malga - Estrazione sottoscrizione a premi Si ringraziano per la gentile collaborazione tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della festa Il Comitato “SAN MARTINO”, nel ricordare l’obbiettivo di beneficenza della festa, invita alla partecipazione e augura a tutti una buona giornata. Si declina ogni responsabilità per danni a persone o cose.


Cronache

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IX EDIZIONE. Al concorso possono partecipare tutti i produttori della Valpolicella

GRUPPO LA VIGNA

Palio dell’Olio: vinca il migliore

“Negrar a lume di candela”

E’ stata presentata in Provincia la IX Edizione del “Palio dell’Olio”, manifestazione organizzata come di consueto dall’Associazione Sovrano Ordine di Ercole. Potranno partecipare al concorso tutti i produttori di olio presenti in Valpolicella, e consegnare il proprio olio presso Bar Europa (Sede dell’Associazione a Negrar), Frantoio Degani (Negrar) e Frantoio Guglielmi (Fumane). Successivamente verranno eseguiti presso i laboratori dell’AIPO i test organolettici e di degustazione, e in base ai risultati verrà stilata una classifica: i 10 migliori oli passeranno alla serata finale del Palio, che si terrà a Fumane presso Ristorante “Cà de Maghi”, sabato 14 dicembre, a partire dalle ore 20.30. Il primo classificato sarà nominato Cavaliere del Sovrano Ordine della Clava di Ercole al Palio successivo. Saranno nominati Cavalieri del Magnifico Ordine della Clava di Ercole Monica Vaccarella (vincitore dell’ottava edizione del Palio), Paola Pellicioli (amministratore Innova Internatio-

nal Srl di Marcon (VE), Roberto Pegoraro (Pianista e Presidente Associazione Musicale Listz 2011), Flavio Kmet (Presidente Associazione Olivicoltori Istriani di Umago), Caterina Berardi (giornalista, critica d’arte, fondatrice rivista on-line www.mediartenews.it). «Quest’anno per la prima volta – afferma Pier Giorgio Munari, Gran Maestro dell’Associazione - usciamo dai confini del nostro paese: ogni anno organizzeremo il nostro

palio in una località diversa in Valpolicella». «Quest’anno – aggiunge Federico Mainenti, Vicepresidente Associazione - è stato intenso per l’Associazione, che si è costituita come associazione di promozione sociale ad inizio maggio, oltre che per la partecipazione alla Festa delle Cascate di Molina a metà di quest’estate, anche per l’avvio di gemellaggi con Umago (Istria) e Innsbruck». «Siamo stati accolti a Umago con gran-

de calore ed entusiasmo – continua Marco Gozzo, Presidente dell’Associazione -. L’11 novembre saremo a Buie (Istria) alla Festa di San Martino, dove presenteremo il progetto comune “Le vie dell’olio tra Valpolicella ed Istria”. Ci stiamo avvicinando alla decima edizione del nostro Palio e per l’occasione vogliamo concludere il nostro progetto più importante: il Sistema piccoli produttori Valpolicella e Verona. Il nostro obiettivo è scrivere la nuova pagina di sviluppo della nostra agricoltura, cultura e turismo non attraverso un prodotto specifico, ma attraverso persone e territorio. Vogliamo costituire un soggetto economico che possa dare una piattaforma commerciale unificata, con uno stretto controllo di filiera basata tutta sulla qualità, e utilizzare il prodotto come “portale” per portare turismo dall’estero. Quest’anno abbiamo deciso che ai 10 finalisti verrà consegnata un attestato di merito, mentre al vincitore, oltre che diventare cavaliere, verrà consegnato il premio “Gian Battista Marconi”».

NEGRAR / IL GRUPPO

L’Astuccio aiuta gli studenti "Un rapporto privilegiato": così viene definito il rapporto che si instaura con i bambini-ragazzi da parte dei volontari del gruppo L'Astuccio. Un gruppo di appoggio scolastico, che si propone, nell'ambito del comune di Negrar, di sostenere ragazzi di scuole elementari e medie in difficoltà nell' apprendimento scolastico, offrendo loro la possibilità di crescere nell'autostima, nella capacità organizzativa, nella socializzazione e nell'integrazione. Un gruppo al suo interno molto eterogeneo, formato da giovani mamme, casalinghe, studenti che si incontrano mensilmente per confrontarsi e che partecipano a momenti di formazione. Un gruppo alla ricerca di altri volontari, in particolare giovani. L’Astuccio, nato 20 anni fa in parrocchia, di strada ne ha fatta parecchia: è cresciuto in dimensione e consapevolezza, sviluppando l'idea di rete tra scuola, servizi sociali, parrocchia e volontari. Le esigenze del territorio sono sempre maggiori, sempre più ragazzi sono in difficoltà nel loro percor-

so scolastico. Demotivazione, scarsa auto stima, famiglie sole e in crisi, scuola talvolta lontana...questi sono i problemi che, in collaborazione con gli insegnanti e le famiglie, si cercano di risolvere. Il volontario dell'Astuccio entra in contatto con il ragazzo assegnato in seguito ad una segnalazione da parte della scuola, ad un intervento dei Servizi Sociali del Comune e all' adesione della famiglia al progetto. Volontario e ragazzo si incontrano per poche ore la settimana nel pomeriggio ed è così che nasce un rapporto meraviglioso: il ragazzino ha a disposizione una persona tutta per lui, con cui entra in amicizia, si sente considerato, riacquista motivazione, inizia ad avere speranza, dando soddisfazione e gratificazione anche al volontario. I componenti dell'Astuccio sono entusiasti di tutto questo e nel sottolineare con forza il valore del confronto e dello scambio che avviene all'interno rivolgono un invito ad altre persone perché si aggiungano e condividano il percorso. L'attività offre

inoltre agli studenti la possibilità di accedere ai crediti formativi certificati dai Servizi Sociali del Comune di Negrar.

Per informazioni: Renzo Composta 045.7501897, Isabella Antolino 045.7514864, Servizi Sociali Negrar 045.6011731

L’edizione dello scorso anno

“Negrar a lume di candela” tornerà a rendere magica l’atmosfera di Negrar. Anche in questo 2013 il gruppo “La Vigna”, associazione senza scopo di lucro, proporrà infatti una serata in piazza che coinvolgerà la popolazione di Negrar e dei paesi limitrofi. L’appuntamento è per il 30 novembre: a partire dalle 16.00 e fino a notte inoltrata i commercianti per l’ occasione terranno aperto i loro negozi, mentre i bar realizzeranno varie specialità culinarie. Non mancheranno banchetti di oggettistica in genere e, nelle prime ore della festa, sarà allestita un’area dedicata ai più piccoli, con ludobus, baratto del giocattolo, spettacolo delle bolle. «Saranno inoltre presenti anche Santa

Lucia e Babbo Natale per raccogliere le letterine dei bambini – affermano gli organizzatori -. A fare da sfondo a tutto questo sarà la musica di due gruppi e di un dj, uno spettacolo della palestra Oblò e, special guest, il Bifido. Il tutto sarà illuminato dalla magica luce delle candele esposte nelle lanterne dei negozi e dalle luminarie natalizie. Attendiamo quindi tutti numerosi e invitiamo i residenti della piazza ad esporre su balconi e finestre delle candele per rendere ancora più magica l’atmosfera della serata. Il nostro gruppo da parte sua parteciperà all’evento con un suo stand di arrosticini e bibite il cui ricavato sarà devoluto interamente in beneficenza nel nostro territorio».

NEGRAR. La scuola secondaria “Emilio Salgari” cambia: dal 2014 niente lezioni il sabato C’è una novità importante che riguarda la scuola secondaria “Emilio Salgari” di Negrar: dal prossimo anno scolastico, 2014-2015, le lezioni per tutte le classi della scuola media del capoluogo negrarese saranno organizzate su cinque giornate, anziché sulle attuali sei. La svolta è stata discussa e approvata in occasione dell’ultimo Consiglio di Istituto lo scorso 10 ottobre, ed è il frutto di appassionati dibattiti, analisi, confronti che si susseguono da anni. Uno dei principali ostacoli che avevano bloccato e rimandato la decisione fino ad ora è stato, infatti, la mancanza di spazio per il servizio mensa, con la conseguente impossibilità di poter distribuire le 30 ore di lezione settimanali sfruttando anche i pomeriggi. Se non fosse per questo, è unanimemente condiviso il principio che l’intero fine settimana libero rappresenta per i ragazzi e le famiglie una conquista importante per vivere insieme il tempo libero. In questa direzione si stanno orientando, tra l’altro, la maggioranza delle scuole della provincia e del resto d’Italia mentre in Europa sappiamo che la situazione è consolidata in questo senso da decenni. Per sbloccare lo stallo, il Consiglio di Istituto – l’Organismo Collegiale formato da genitori, docenti e personale ATA eletti per un triennio con funzione di “indirizzo e controllo” - ha tenuto in considerazione i risultati del recente sondaggio effettuato tra le famiglie degli allievi delle elementari e delle medie, che si sono espresse in maggioranza a favore del rinnovamento dell’organizzazione scolastica. «Il prossimo importante passaggio, a questo punto – afferma Simona Geroldi, Presidente del Consiglio d’Istituto -, spetta ai docenti, la cui principale preoccupazione è la salvaguardia dei criteri di efficienza didattica: dovranno essere stabilite nel dettaglio le nuove modalità sia didattiche sia organizzative, che verranno successivamente illustrate alle famiglie con un incontro presso la scuola tra novembre e dicembre prossimi, in occasione dell'apertura delle iscrizioni al prossimo anno scolastico (aggiornamenti disponibili sul sito www.icnegrar.org). Come genitore, prima ancora che come Presidente del Consiglio di Istituto, non posso che augurarmi che questa opportunità di cambiamento sia sfruttata da tutte le parti coinvolte in una prospettiva di progressivo e reale rinnovamento progettuale».


Cronache

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FOSSE-MOLINA. Misterioso fatto accaduto alla scuola di pittura

La figura di Maria impressa nel legno E' accaduto alla Scuola di Pittura di Fosse. L'asse di noce lunga e leggermente ondulata stava accatastata ed inutilizzata fuori dalla falegnameria. Stava lì fino al fino al giorno in cui Marco del Ristorante “Du Scalini” di Molina pensò di andare alla ricerca proprio di un'asse. Aveva in testa di farla dipingere da un pittore che rappresentasse una figura femminile e dell'acqua. Scelse proprio quell'asse e poi si recò da un'artista della zona, Bianca Leopoldina Fiorini conosciuta da tutti come Poldy, e le commissionò il lavoro senza però manifestare il suo desiderio per non influenzare l'estro della pittrice. Poldy caricò l'asse sulla macchina e, mentre l'appoggiava sul sedile, scorse tra le venature e i nodi del legno un viso delicato con due occhi che

guardavano verso il cielo. Collegò immediatamente questo fatto con ciò che era accaduto quindici giorni prima. Era una domenica mattina e, uscendo dal suo bar vide, per terra, qualcosa che brillava: era un pendente a forma di rosa che si apriva. Da una parte si leggeva una data: 24.06.81, dall'altra il viso della Madonna di Medjugorje. Lei non si era mai recata a Medjugorje ma, in quel momento, mentalmente si disse: vengo da te! Ci pensò per qualche giorno, poi se ne scordò. Arrivò, come ogni lunedì, alla Scuola di Pittura di Fosse, scaricò l'asse e raccontò alle amiche l'ordine che aveva ricevuto e l'intenzione di usarla in orizzontale per dipingervi un paesaggio. Iniziò subito ad abbozzare il disegno con pennellate sicure e veloci. Ma

STRADA DEL VINO

Gita ad Asti

Strada del Vino Valpolicella ha partecipato, il 9 e 10 ottobre, all’incontro delle 12 Strade del Vino e Federazioni di Strade italiane, promosso e organizzato ad Asti dall’associazione Astesana, in rappresentanza di oltre 60 diverse associazioni territoriali. Durante il convegno le Strade del Vino italiane hanno rilanciato l’importanza della promozione culturale dei territori, organizzandosi in iniziative e servizi comuni. Era presente, con proposte programmatiche, l’associazione ACTE, organizzazione non governativa con sede a Strasburgo che opera con la missione di creare una Comunità Europea del Vino che riunisca gli imprenditori del settore vinicolo. Il convegno di Asti ha ribadito che, nella prospettiva di breve-medio termine per la crescita e lo sviluppo del turismo rurale e del gusto, sarà determinante l’apporto

delle migliaia di imprese vinicole e turistiche, produttori dell’alimentare di qualità e organizzatori culturali, che in Italia si organizzano nelle Strade del Vino e in organismi similari. Obiettivo del dibattito era formare un calendario nazionale delle iniziative sulle Strade del Vino italiane, privilegiando quelle a partecipazione congiunta di due o più strade. I partecipanti intendono organizzarsi in modo da potenziare la comunicazione in tutta Italia. E’ allo studio la realizzazione di una giornata simbolica delle Strade del Vino, nel corso della quale il grande pubblico possa prendere coscienza di questa realtà operativa, strutturata in ogni regione nei migliori territori viticoli. Infine, le Strade del Vino attueranno servizi ai soci e ai visitatori capaci di favorire la collaborazione tra territori diversi.

mentre metteva il colore di sottofondo vedeva ancora quel viso! Uscì allora in un'esclamazione: “vedete anche voi quello che vedo io?”. Maria Grazia Zivelonghi, Milena Momi, Claudia Carrara, Maria Corbioli, Edda e Marisa Benedetti, Antonella Vinco, Graziella Lizzari e l'insegnante Laura Poffe, si avvicinarono e, con grande stupore, scorsero anch'esse, nelle venature del legno, i lineamenti di un viso femminile. L'insegnante Laura Poffe consigliò di togliere il colore dal legno ed aiutò Poldy in quell'operazione. Il colore, però, si toglieva solo nella parte vicina a quel viso, dove, pian piano si cominciò ad intravedere il drappeggio di un velo che

avvolgeva la testa e scendeva morbido lungo il corpo. Più la guardavano e più scorgevano le fattezze della Madonna. Poldy riprese il lavoro, usò l'asse in verticale e, con sapienti sfumature fece scendere, dalle montagne che stavano sullo sfondo, lo scroscio d'acqua delle Cascate che mandava zampilli all'interno e formava una bianca schiuma cadendo tra felci, erbe e sassi. Al centro rimase quell'immagine, misteriosa e leggera, scaturita dal legno. Pareva tenere tra le braccia un bambino, le stesse braccia che sembravano anche quelle di una croce dove stava appeso Gesù. Morte e vita nella stessa figura. Quel giorno, ognuna tornata al proprio lavoro innalzò dal

profondo del cuore, una segreta preghiera. Ora la Madonna delle Cascate si trova al Ristorante “Du Scalini” di Molina, benedetta e omaggiata con fiori freschi e colorati. Marco ha visto realizzato il suo desiderio, senza nemmeno averlo manifestato: una

Donna tra le acque delle “sue” Cascate. E Poldy, certa di cogliere in questi fatti un segno, una chiamata, ha iniziato a recarsi in pellegrinaggio a Medjugorje con il marito, dove, nella preghiera, gode la dolcezza e le serenità della pace.

IL LIBRO. Il “Respiro del tempo” di Francesca Vallenari Francesca Vallenari è una sposa della Lessinia. Una mamma, una nonna, è Franca. Ma non è solo questo, lei ha dentro qualcosa di speciale, e speciale è il modo con cui lo esprime. Respiro del tempo è il titolo della sua ultima raccolta di poesie, opera dialettale che respira aliti nell’inverno, nodosa come il tronco di un vecchio albero. Sono odi, mai giocose, alla terra e alle proprie radici, ai sentimenti, è il pensiero di chi riflette in silenzio sulle piccole cose della vita e più tace, più le sente grandi. Trentun poesie intervallate da immagini, fotografie dei luoghi di oggi che suscitano nell’autrice i ricordi di ieri, di una vita lunga. Non ci sono precisi riferimenti geografici eppure, dopo i primi brevi versi, ci si sente già calati in un mondo dai confini netti, dai ritmi di una montagna sempre uguale a se stessa in cui una donna è stata bambina e madre, in cui una vecchia culla evoca ricordi tiepidi e la neve sfarfalla sui prati. Franca scrive da quando è piccola, sceglie la poesia perché è la più compatibile alla sua natura, la più congeniale per esprimere ciò che ha dentro. A scuola era brava solo in italiano – dice lei -, adotta il dialetto perché è la lingua poetica che le viene naturale, quella con cui salvare le parole antiche che non si conoscono più. Scrive e regala i suoi pensieri, dona piccole parti di sé finché qualcuno non bussa alla sua modestia e le dice di raccogliere i suoi testi, negli anni nascono libri delicati di raccolte e florilegi. Le immagini che accompagnano le sue parole sono scorci della Lessinia, le frazioni e le montagne in cui la sua immaginazione si muove libera. Sono fotografie scattate dal figlio, un amante del cielo e delle stelle, e dal marito, l’amore della vita, a cui dedicare poesie senza fine. L’inverno è la musa di Franca, ce n’è tanto nei suo versi, lei ci racconta che è la stagione della montagna, il tempo in cui si ferma di più a riflettere e a scrivere. Il tempo in cui si sente malinconica, quando nevica, quando scrive, lei che di solito è la matta della compagnia! Ma Franca che si sente umile in realtà è tante cose, tante donne e tante età tutte insieme, è amore per i nipoti, per la casa, per la terra, li canta con tutto il cuore perché sono i suoi valori. Lei dice, sono il succo della sua vita. C.C.


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RONDINELLI IMPIANTI SNC Antolini Giovanni Riparazioni elettrodomestici grandi e piccoli (lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, piani cottura ecc...)

Riparazioni a domicilio

Cell. 3396929392 San Pietro in Cariano

Ecco una chiacchierata con Vito e Domenico Rondinelli, idraulici, elettricisti, caldaisti e frigoristi. Con quindici anni di esperienza alle spalle e la Certificazione Frigoristi conforme al Regolamento CE n. 842/2006, i titolari di Rondinelli Impianti Snc di San Pietro in Cariano ci spiegano il loro lavoro e l’evoluzione delle tecnologie per il risparmio energetico negli impianti civili e industriali. Com’è cambiato negli ultimi anni il vostro settore? È cambiato il modo di lavorare, non si installano più impianti tradizionali ma sistemi basati sul risparmio energetico: tutte nuove tecnologie apprese con continui corsi di aggiornamento e formazione. In questo modo, possiamo anche spiegare la nuova normativa al cliente, che può avvalersi dei nostri consigli e delle spiegazioni del nostro progettista. Sono procedure complicate? No, sono diventate una prassi per i lavori di ristrutturazione e per i nuovi impianti termici, idraulici, di condizionamento ed elettrici. Installando impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili come fotovoltaico, solare termico, pompe di calore e caldaie ecologiche, l’iter è semplificato, non è a carico del cliente, a cui basta presentare la fattura per avere la detrazione fiscale del 50%. Cosa sono le caldaie ecologiche? Sono le nuove caldaie dette a condensazione: costano un po’ di più ma fanno risparmiare, sia in termini di spesa che di emissioni nocive, perchè sfruttano anche i fumi prodotti ed espellono all’esterno solo vapore a un massimo di 40°, senza dispersione di calore e con minori consumi. Per ridurre i consumi, ad esempio, anche il riscaldamento a pavimento aiuta perché gli impianti rimangono sempre accesi a temperatura costante e, in una casa ben isolata, è sufficiente poca energia per stare bene. Lavorate solo in edifici di nuova costruzione o anche nelle ristrutturazioni? Ci occupiamo di tutto. Gli impianti vengono fatti su misura permettendo di produrre energia pulita e risparmiare, e sono facili da gestire perché tutti collegati e automatizzati: l’impianto di un’abitazione è diventato unico e richiede una manutenzione minima e semplificata, ridotta in un piccolo vano tecnico dove vengono collocati i vari componenti. Cosa significa per voi fare manutenzione? Noi curiamo i nostri clienti 24 ore su 24 tutti i giorni, anche nel weekend, siamo sempre disponibili. Rispondiamo sempre a un cliente che si trova in difficoltà con l’impianto. Sono installazioni importanti, è necessario essere reperibili per qualsiasi manutenzione o piccolo problema e con noi il cliente ha una persona di riferimento, che rimane la stessa negli anni e che interviene in caso di necessità. Oggi non c’è più bisogno di chiamare l’elettricista, l’idraulico o il caldaista, chi fa l’impianto con noi chiamerà direttamente uno di noi due per qualsiasi tipo di intervento.


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Rinnova e Ristruttura

FIORI E GIARDINI, IL MONDO DI SIMEONI Siamo andati a trovare Eugenio Simeoni, giardiniere e titolare di Simeoni Fiori e Simeoni Giardini, chiacchierando con lui di queste due realtà tra terra natura. Ci spieghi la differenza fra sue due attività. «Simeoni Fiori è un negozio a Sant’Ambrogio di Valpolicella, nel Centro Commerciale Corte Ronchi, in cui seguiamo da quattro anni cerimonie, fiere e normale attività commerciale, con due dipendenti. Simeoni Giardini si trova in via Villa a Cavaion, impiega dieci dipendenti e si occupa da vent’anni di giardinaggio, potature, arredo urbano ed esterni di case, capannoni, lottizzazioni, aiuole stradali e campi sportivi comunali». Che importanza hanno il verde e la natura nella vita delle persone, nelle case? «Il verde è un biglietto da visita che aiuta a capire le persone. Nell'immagine esterna di un'abitazione il giardino, o il terrazzo, occupano un posto importantissimo e danno un'idea della persona che vi abita». Ha adottato nuove tecnologie nel corso degli anni? «Abbiamo trattori per tagliare l'erba, per le potature utilizziamo delle piattaforme aeree di varie altezze e le tosaerba manuali vengono continuamente sostituite per rientrare nelle normative. Ogni anno reinvesto in azienda gli utili che rimangono». Segue anche dei corsi di aggiornamento? «Tutti i miei ragazzi ed io, frequentiamo corsi di aggiornamento per le potature, i trattamenti, la sicurezza e le normative, oltre a corsi di psicologia del giardino dove approfondiamo le tecniche di accostamenti di colori e profumi. Queste idee sono essenziali per attirare l'attenzione e si possono attuare anche con piante economiche». Quali sono le richieste più frequenti dei clienti? «Spesso creiamo giardini che non richiedano manutenzione e utilizziamo soluzioni pratiche e poco invasive, come gli impianti di irrigazione a serpentina sotto terra. Cerchiamo sempre di avere idee nuove per stupire le persone e rendere felici i clienti». Rapporto con i dipendenti «Per tenere unito il gruppo bisogna trattare bene le persone e creare un clima sereno durante il lavoro. La mia attività è come una grande famiglia, i miei dipendenti mi vogliono bene. L’aspetto umano del lavoro è fondamentale per me, ci tengo tantissimo». pubbliredazionale

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Cronache

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L’APPUNTAMENTO. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza, in Mozambico

AMICI DELLA MUSICA

Pranzo per l’Africa firmato “Zikomo”

La fede nei secoli

Dopo il successo del pranzo di beneficenza organizzato a gennaio presso la cantina Bolla a Pedemonte, l'associazione Zikomo, parola che nella lingua chewa del Malawi significa “grazie”, ha deciso di

Annalisa

proporre in autunno un altro momento conviviale all'insegna dell'amicizia e della solidarietà nei confronti di chi ne ha più bisogno, con lo sguardo sempre rivolto all'Africa, un continente lontano, ma che

nel tempo ha imparato a conoscere e a sentire più vicino. In quest'ottica nasce la III edizione della rassegna “A pranzo con l'Africa”, in programma domenica 24 novembre presso la Cantina Sociale Valpolicella Negrar. L'appuntamento è previsto alle ore 11 con la celebrazione eucaristica, una Santa Messa africana in cui risuoneranno i ritmi e le musiche di quella terra. Seguirà, alle 12.30, il pranzo in bottaia con un menù tipico della tradizione gastronomica veronese: tortellini fatti rigorosamente a mano e serviti in brodo, bollito e pearà, formaggi misti e dessert. Il tutto accompagnato dai vini della Cantina Sociale Valpolicella Negrar. La giornata sarà anche l'occasione per incontrare padre Claudio Zuccala, missionario dei Padri Bianchi, che ha seguito Zikomo fin dai primi passi, per informare delle iniziative promosse dall'associa-

zione e dei progetti in cantiere. Il ricavato del pranzo di beneficenza e le offerte raccolte verranno devolute al Centro Accoglienza Santi Innocenti, diretto da suor Delfina Tamela, a Beira, in Mozambico, che accoglie più di 150 bambini orfani provenienti da realtà terribili. “A pranzo con l'Africa” chiude un anno ricco di eventi per l'associazione Zigomo: dal concerto sotto le stelle nella pieve medioevale di San Floriano, dove si è esibito il gruppo corale e strumentale Chorus, alla gara ciclistica organizzata nel mese di luglio a San Pietro in Cariano da ASD Cicli Fontana, in collaborazione con ASD Sant Luis Zen e ASD Avesani Bike. Per informazioni e prenotazioni: 347.3172700, 349.8876472, 348.2232734. Per donazioni: Bcc Valpolicella Benaco Banca. agenzia Borgo Trento, Associazione Zikomo, IT 93 U 08315 11701 000010007308, c/c 0010007308.

L’impegno di Zikomo non si ferma qui: nella serata del 22 novembre la Cantina Sociale Valpolicella Negrar ospiterà “Campioni nello Sport, Campioni nella Vita”, una cena benefica per raccogliere fondi da destinare ad Annalisa, una bambina che soffre di una patologia rara, la Lissencefalia. Si tratta di una malformazione del cervello la cui superficie è regolare piuttosto che circonvoluta. Tutti i bambini affetti da Lissencefalia hanno un ritardo mentale severo e un controllo difficile del movimento simile ai pazienti con paralisi cerebrale. Per tale motivo Annalisa non riesce a parlare, camminare e usare i propri arti in modo autonomo. Altri problemi comuni includono la difficoltà ad alimentarsi, le crisi epilettiche frequenti ed episodi ripetuti di polmonite. La prima edizione della cena “Campioni nello Sport, Campioni nella Vita”, organizzata lo scorso anno, ha permesso di raccogliere fondi grazie ai quali Annalisa ha potuto sottoporsi a costose cure mediche all’estero. Le terapie adottate fino a questo momento hanno apportato qualche lieve miglioramento del quadro clinico, ma la strada da percorrere è ancora lunga e richiede notevoli sforzi economici che la famiglia, da sola, non riesce a sostenere. La partecipazione alla cena, occasione per condividere insieme ad amici e “nomi” famosi del panorama ciclistico nazionale una serata all’insegna alla solidarietà, è gratuita, ma è necessario iscriversi telefonando a Giuseppe 335.6663417 William 349.8876472, Zeno 348.2232734, Riccardo 347.3172700

TERRA VIVA. CICLO DI CONFERENZE Ha preso avvio con mercoledì 30 ottobre la terza edizione del ciclo di conferenze “nuovi stili di vita:la sfida del biologico” organizzato dall'associazione Terra Viva che ripropone il proprio impegno a diffondere la conoscenza di pratiche sostenibili organizzando cinque conferenze a cadenza settimanale (mercoledì sera) in sala Lonardi a San Pietro in Cariano. Nelle serate del 6, 13, 20 e 27 novembre e 6 dicembre verranno affrontati temi legati al giardinaggio terapeutico, cosmetici sostenibili, finanza etica, software libero, pianificazione intelligente del territorio. «Filo conduttore dell'evento è fare informazione con uno spirito propositivo rispetto a temi che hanno un impatto sulla quotidianità di ciascuno, ma sui quali ognuno può incidere con le proprie scelte» – afferma Marcello Vaona, presidente di Terraviva, parafrasando una frase del Dalai Lama “se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara!”.

L’invocazione di San Francesco d’Assisi, “Alto e glorioso Dio”, perfettamente consona agli orientamenti del Santo Padre verso una chiesa più povera di ricchezze materiali, ma assai più ricca di fede, speranza e carità, ha fatto da tema conduttore alla serata ideata e proposta lo scorso 26 ottobre dal Coro e dall’Orchestra Amici della Musica di Fumane diretti da Gian Paolo Dal Dosso, nella chiesa parrocchiale di Marano di Valpolicella. “Alto e glorioso Dio – Musica e fede attraverso i secoli” non è stato un concerto nel senso stretto del termine, meglio sarebbe definirlo una sequela di riflessioni scaturite dall’ascolto di alcuni capolavori tratti dall’immenso repertorio della storia della musica sacra. Accanto alla delicata melodia dell’Ave verum corpus K 618 e lo slancio lirico di Laudate Dominum K 339 appartenenti a due diversi periodi della sfortunata vita di Mozart, l’ispirata enfasi del Sanctus dalla Deutsche Messe ad opera di un cattolicissimo Schubert, la luterana devozione di Bach con il suo celebre Jesus bleibet meine Freude BWV 147 fino a giungere al classicissimo Panis Angelicus di Cèsar Franck, il culmine si è raggiunto con l’esecuzione del Credo RV 591 di Antonio Vivaldi, sacerdote e violinista veneziano che accanto alla monumentale opera strumentale ci ha lasciato anche una cospicua produzione sacra. L’esecuzione è stata in parte condizionata dall’acustica non ottimale della chiesa, ma è stata egualmente attenta ed ispirata; i brani sono stati presentati con ricchezza di sfumature e dinamiche studiate nei minimi particolari. Da parte sua Gian Paolo Dal Dosso non ha mancato di sottolineare il chiaro e limpido messaggio di fede insito in queste pagine; l’orchestra, non copiosa, ma formata da validissimi musicisti, ha risposto al suo gesto con ottimo livello interpretativo così come il coro Amici della Musica, una formazione vocale di un certo spessore. Gradevoli gli interventi delle voci soliste, Donatella Tezza e Simonetta Madinelli, alle prese rispettivamente con il Laudate Dominum K 339 e il Panis Angelicus di Franck. A chiusura della serata ancora Vivaldi con due sezioni del celebre Gloria RV 589: sono stati eseguiti il Domine fili unigenite e il Gloria in excelsis Deo. Repliche nella chiesa parrocchiale di Fumane sabato 16 novembre e nella basilica di San Zeno a Verona il 23 novembre, sempre alle ore 21.



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SAN PIETRO. Interviene l’Amministrazione. Il Sindaco ha ricevuto il potere di firmare l’accordo con il proprietario

Area ex Lonardi bollente «Ridurremo la cubatura» Il 30 settembre scorso il Consiglio comunale di San Pietro in Cariano ha deliberato di conferire i poteri al Sindaco per sottoscrivere l’accordo di programma con la ditta proprietaria dell’area ex Lonardi. A questo punto per la variante urbanistica vera e propria si dovrà attendere la chiusura della Conferenza dei Servizi in Regione. «Abbiamo portato avanti questo accordo di programma consapevoli che sull’area sussistevano già due delibere di Giunta e di Consiglio relative a due PUA (piani urbanistici attuativi) – esordisce Alberto Postal, assessore all’Urbanistica ed Edilizia Privata di San Pietro in Cariano -. Siamo convinti che il nostro intervento sia migliorativo rispetto a quanto previsto in precedenza: ridurremo la cubatura realizzabile dai

500.000 mc iniziali e successivi 265.000 metri cubi previsti (dei quali 65.000 residenziali e 200.000 a destinazione commerciale – turistica – direzionale) a 135.000 metri cubi totali (65.000 già residenziali e 70.000 convertiti a residenziale). Siamo arrivati a stabilire un beneficio per l’amministrazione valutato, dopo perizia giurata, in 7.100.000 euro, necessari a realizzare la bretella di Pedemonte, da Lenguin a S.Sofia. Un’opera, questa, che rappresenta un primo step per la realizzazione di un progetto viabilistico più ampio previsto per la Valpolicella dal PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale) della Provincia: in sostanza questa bretella è un primo lotto all’interno del collegamento da Verona ai Lessini passando dall’ospedale di Negrar attra-

verso il tunnel della Masua. Abbiamo quindi voluto lanciare un segnale, sicuri che successivamente verranno realizzati gli altri lotti mancanti». Molte sono state le osservazioni avanzate dalle minoranze consiliari, contrarie a quanto previsto. «C’è chi dice che dovevamo non solo diminuire la metratura edificabile, ma addirittura annullare tutto – aggiunge Postal -: azzerare completamente quanto programmato comporterebbe danni seri per il Comune e non vedo perché questa amministrazione debba subire i problemi creati dall’amministrazione precedente. In ogni caso, al termine di ogni eventuale causa che la ditta proprietaria potrebbe intentare nei confronti del Comune che verrebbe a negarle un diritto acquisito, ciò che rimarrebbe sul

territorio sarebbe pur sempre un’area industriale con 550.000 metri cubi di capannoni, ampliabile fino a 900.000 metri cubi. Preciso inoltre che edificando questi 135.000 metri cubi verranno realizzate 260 abitazioni: non le 500 o le 5000 citate da qualcuno. Non manca poi chi solleva la questione “bretella” affermando che non si capisce il perché debba essere realizzata: ricordo che quest’opera era prevista, anche se parzialmente, dal PIRUEA ex Merci approvato dalla scorsa amministrazione. Nella bozza di accordo di programma oltretutto – aggiunge l’Assessore siamo stati molto attenti a stabilire chiaramente che la realizzazione delle abitazioni avvenisse in concomitanza con la realizzazione della strada. Infine, anche per quanto

concerne la questione sollevata dalle minoranze relativamente alla trasparenza della ditta proponente, posso confermare che verranno fatti tutti i controlli previsti dalla legge, mentre la verifica dell’attuazione dell’accordo di programma verrà demandata ad un Comitato costituito dai firmatari dell’accordo stesso». «Riteniamo che la soluzione da noi proposta per l’area ex Lonardi sia migliorativa rispetto alle precedenti , scartando

quelle prive di un quadro economico sostenibile o quelle estremamente impattanti per il territorio – conclude il sindaco Gabriele Maestrelli -. Vorrei far notare che in quattro anni di amministrazione non abbiamo mai utilizzato nemmeno un metro quadro di superficie agricola: questo per fare chiarezza sull’operazione fatta sull’area ex Lonardi, data la disinformazione che regna con l’avvicinarci della campagna elettorale».

Sull’area ex Lonardi, dell’estensione catastale di 134.667 mq, insiste un complesso industriale dismesso, precedentemente utilizzato dalla ditta "Lonardi S.p.a.", ad eccezione di una modesta porzione utilizzata dalla società "F.lli Bonafini". L’area è suddivisa in 123.663 mq a destinazione industriale – artigianale e 3.487 a destinazione rurale. L'area è caratterizzata dalla presenza di una consistente attività produttiva dismessa per una superficie coperta di circa 44.000 mq ed una volumetria di circa 583.000 mc. Sulla medesima area i parametri edificatori del vigente P.R.G. ammettono un’ulteriore potenzialità edificatoria di 343.340 mc, per complessivi 926.340 mc.

Il 20 aprile 2009 il Consiglio comunale di San Pietro in Cariano ha approvato sull’area ex Lonardi due Piani Urbanistici Attuativi: il "Piano Urbanistico Attuativo di riqualificazione urbanistica ambientale "ex Lonardi" n° 1 della superficie territoriale di 52.215 mq per la realizzazione di un centro polivalente per attività commerciali oltre ad esercizi pubblici, strutture ricettive, centro benessere, sportivo, curativo per 200.000 mc complessivi e il "Piano Urbanistico Attuativo di riqualificazione urbanisticaambientale ex Lonardi" n° 2 della superficie territoriale di 71.220 mq destinato a strutture ricettive, alberghiere, residenze alberghiere, esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, centro sportivo, centro benessere, curati per una volumetria massima L’accordo di programma relativo all’area ex Lonardi prevede la realizzazione di un complesso residenziale di qualità immerso nel verde organizzato in "residence"con potenzialità edificatoria massima fuori terra pari a m3 135.000, da attuarsi mediante P.U.A., e la realizzazione della nuova tangenziale ovest di Pedemonte, fino alla località Lenguin e l'eventuale allargamento di via Valpolicella dall'intersezione con via dell'Industria fino al collegamento con la nuova tangenziale ovest. Tali interventi verranno finanziati dalla ditta proponente fino alla concorrenza dell'importo omnicomprensivo di € 7.100.000 (euro settemilionicentomila) comprensivo, oltre che dei costi di realizzazione delle opere, riferiti al prezziario regionale delle opere pubbliche e dell' eventuale procedura di gara, anche di tutti gli ulteriori costi, quali, a titolo di esempio, quelli progettuali, di D.L., della sicurezza e relativo coordinamento, di collaudo, di corresponsione al Comune dei mezzi finanziari necessari all' espropriazione.

di progetto di 300.000 mc riducibili a 65.000 mc residenziali dopo l’approvazione del Pat (Piano di assetto del territorio). Il 30 novembre 2011 la ditta proponente ha presentato al Comune di S. Pietro in Cariano una diversa proposta finalizzata a pervenire ad un accordo di programma per la riqualificazione e riconversione del compendio immobiliare, con conseguente modifica in residenziale della destinazione urbanistica, con potenzialità edificatoria massima limitata a 135.000 mc.


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PARLA L’EX SINDACO GIORGIO ACCORDINI

«Tornare indietro era ancora possibile» «Relativamente all’area ex Lonardi la nuova amministrazione aveva completa libertà di annullare le operazioni e le scelte operate precedentemente. I Piani attuativi approvati dalla mia amministrazione (che deve essere chiaro, non erano niente di più di quello a cui i privati avevano diritto), potevano essere annullati o rettificati dalla nuova amministrazione revocando le delibere precedenti senza alcuna penalità, scelta spesso attuata quando cambia un’Amministrazione, e riproponendo nuove modalità ed obiettivi, poiché non era stato sottoscritto nessun accordo». Con queste parole esordisce Giorgio Accordini, ex sindaco di San Pietro in Cariano, alla guida dell’amministrazione comunale che aveva avviato il confronto con la ditta proprietaria dell’area in questione. «Gli attuali amministratori non possono affermare di essersi trovati di fronte a progetti già definiti: le bozze di accordo esistenti erano semplicemente proposte avanzate dalla ditta mai sottoscritte dalla mia amministrazione. Nulla era “obbligatorio” e tutto pote-

va essere annullato per ripartire e ricontrattare. Quindi “mani libere e niente scuse”…Invece si è preferito fare una scelta precisa, portando all’approvazione di un progetto che mal si adatta al comune di San Pietro: il carico di abitanti e di traffico che porteranno queste nuove abitazioni è sproporzionato e deleterio per il territorio. Oltretutto non si prevedono servizi locali e generali di alcun tipo, non viene specificato che tipo di intervento si andrà a fare e quante abitazioni si costruiranno. Un altro punto non risulta poi molto chiaro – aggiunge Accordini -: il tornaconto economico da parte del Comune è stato stimato dal tecnico incaricato dal Comune in 7.100.000 euro, cifra inferiore rispetto alla valutazione fatta precedentemente dal Presidente dell’Ordine degli Architetti, peraltro pagato allora dalla ditta stessa. E’ un controsenso!Inoltre nella delibera approvata non compaiono più i passaggi per stimare il tornaconto economico dei privati che invece erano presenti nella prima stesura. E’ un fatto piuttosto strano che non si senta la necessità di

condividere l’iter attraverso cui si è arrivati a definire l’ammontare di quanto la ditta deve versare al Comune! Forse non si è certi di questa valutazione? Per di più, in assenza di un progetto preciso e di un eventuale preventivo, non si è certi che questi soldi saranno sufficienti a coprire il costo di realizzazione della bretella prevista; pertanto non si è certi neppure dei costi da sostenere. Si sottolinea inoltre che l’elemento su cui si fonda l’intera delibera è la circonvallazione del paese di Pedemonte: un intervento che non ha un interesse regionale contrariamente a

quanto si afferma. Se si trattasse di una strada provinciale dovrebbe avere caratteristiche appropriate, ma per risultare meno impattante per il territorio e avere costi minori dovrebbe essere una strada comunale, che di certo non andrebbe a risolvere i problemi di traffico della Lessinia e di Negrar. Una motivazione, quello della strada di interesse regionale, che non sta in piedi; pertanto e si è utilizzata, con la benedizione della Regione, una Legge ed una procedura illegittima per questo tipo di intervento e grazie alla quale è stato

bypassato lo strumento urbanistico vigente, permettendo il cambio di destinazione d’uso di tutta l’area, cui sono stati affiancati anche più di 11.000 metri quadrati di zona agricola con ulteriore consumo di verde , elemento che non è mai stato messo in rilievo. Anche per questo diamo la colpa sempre agli altri? In tutto questo c’è un ulteriore aspetto interessante: la mancanza di confronto e partecipazione. Tutta l’operazione “ex Lonardi” è stata affrontata dall’Amministrazione attuale senza una concertazione pubblica e la popolazione è stata informata sola-

mente grazie ad alcuni incontri promossi dalle minoranze o da associazioni. Infine un’ ultima considerazione – conclude Accordini -: nell’attuale delibera, rispetto alla bozza precedente, è stato stralciato un articolo fondamentale, che prevedeva che, nel caso di passaggio di proprietà dell’area, l’attuale proprietario sarebbe rimasto responsabile delle scelte fatte. Era una garanzia in più per il Comune che invece ora viene a mancare. Ora sì che, se questa amministrazione firmerà l’accordo, non si potrà più tornare indietro».

LE VOCI DELL’OPPOSIZIONE. La minoranza non ci sta: «Faremo di tutto per fermare il progetto» «Come minoranza abbiamo votato in maniera contraria a questo accordo di programma, cercando di intervenire su tutti i punti per convincere la maggioranza di fare un passo indietro». Queste le parole dei consiglieri di minoranza Stefano Marchesini, Mario Lonardi e Michele Giacopuzzi nel commentare il voto contrario espresso durante il Consiglio comunale del 30 settembre scorso. «All’interno del programma elettorale della Lega Nord e del PDL al primo punto spiccava chiaramente lo stop al cemento e il blocco del previsto intervento sull’area ex Lonardi: la maggioranza aveva la possibilità tecnica e giuridica per farlo, ma questo blocco non è arrivato. La scelta fatta è stata giustificata con la riduzione di cubatura edificabile rispetto a quanto previsto dalla precedente amministrazione. La contropartita sono 7.100.000 euro per la costruzione di una bretella che in realtà non si sa quanto verrà a costare… Forse questo soldi non saranno nemmeno sufficienti a coprire l’intero costo dell’opera. Da parte nostra siamo contrari alla realizzazione di questo complesso, in primis perché la progettazione non contempla alcun servizio correlato, vista la quantità di persone che le nuove abitazioni andranno ad ospitare – aggiungono i consiglieri unitamente a Giacomo Ballarini dell’associazione “Il Passo Avanti”, un gruppo di giovani che si incontrano ogni due settimane il martedì sera a Pedemonte (per informazioni: ilpassoavanti@ gmail.com) -. Inoltre non si conosce ancora la tipologia di abitazioni che verranno costruite. La nostra contrarietà è forte: oltre a non conoscere molto della ditta proprietaria sulla quale non è stata fatta sufficiente chiarezza, siamo convinti che la bretella prevista per Pedemonte abbia ben poco di interesse regionale, a differenza di ciò che si dice, e che l’impatto che questo complesso avrebbe sul nostro territorio sarebbe molto forte: San Pietro crescerebbe a dismisura in un attimo, senza uno studio preventivo degli eventuali servizi di cui ci sarebbe necessità. Da parte nostra, come minoranze, percorreremo tutte le strade possibili per cercare di fermare questo progetto».


Cronache

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VIABILITÀ. Ecco la “by pass” di Mazzurega e l’ultimo stralcio della Molina-Breonio

FUMANE/PATTO DEI SINDACI

Due nuove strade: Fumane le presenta

Risparmio energetico

Tempo di inaugurazioni per le frazioni di Fumane: domenica 29 settembre è stato infatti tagliato il nastro per la nuova strada

“by pass” di Mazzurega. «E’ stato ripreso il vecchio progetto che prevedeva però il passaggio dei mezzi pesanti attraverso spazi

Inaugurazione a Mazzurega

Taglio del nastro a Breonio

troppo angusti – afferma il vicesindaco di Fumane, Giuseppe Bonazzi -. La soluzione a questa problematica è stata trovata rivisitando il progetto stesso e proponendo il passaggio del traffico ad est della Chiesa parrocchiale Abbiamo quindi fatto in modo che i mezzi non transitassero più davanti alla porta della Chiesa. Ora il sagrato e le opere parrocchiali, oggetto di un riordino urbanistico, hanno un volto nuovo e godono della dovuta privacy. L’opera ha richiesto un investimento di 139.000 euro, di cui 100.000 di contributo regionale. A chi lamenta che dovevamo dare spazio al rifacimento delle fognature, rispondiamo che, oltre a non poter destinare questo contributo ad altre opere, questo lavoro spetta ad Acque Veronesi, che se ne occuperà prossimamente». Domenica 13 ottobre un altro tratto di strada è stato inaugurato: il quarto e ultimo stralcio della strada Fumane - Molina – Breonio. «La strada richiedeva una riqualificazione e soprattutto una buona opera di messa in sicurezza – afferma il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi – . Grazie a questo

MUSICA. Dietro al video di Giorgia c’è un veronese «Nel Video di Giorgia le Cascate di Molina, la Valle dei Progni e il Ponte di Veia sono stati resi bellissimi grazie alla fotografia del regista Gaetano Morbioli. Ha reso così emozionante la Natura che circonda il nostro territorio che sembra essere in un posto unico al Mondo». Queste le parole dell’assessore al Turismo di Fumane, Giuseppe Totolo, nel commentare il video di “Quando una stella muore”, il nuovo singolo di Giorgia, il primo estratto da Senza paura, in uscita il 5 novembre. «Grazie alla professionalità del regista Veronese la Valpolicella potrà presentare in tutto il mondo le sue bellezze Naturali, creando un forte polo di attrazione turistica nei prossimi anni – continua Totolo -. Il Borgo di Molina e la Grotta di Fumane già vengono visitati da molti turisti, ma le nostre bellezze Naturali sono ancora poco esplorate dagli Italiani e molto più invece dagli stranieri che ogni anno visitano il paese».

intervento, costato un milione e mezzo di euro e coperto con qualche contributo della Comunità Montana del Baldo, con un mutuo di 500.000 euro e con gli avanzi di bilancio dello scorso anno, riteniamo di aver dato risposta alle esigenze degli abitanti delle frazioni montane e dei turisti che le frequentano. I riscontri da parte dei fruitori della rinnovata strada sono molto positivi. In particolare è stata apprezzata la tecnica usata attraverso i muri a secco costruiti con sassi ciclopici che, pur risparmiando denaro, permettono il massimo drenaggio dell’acqua piovana. Un ringraziamento doveroso va agli assessori regionali Renato Chisso e Massimo Giorgetti e a tutti i privati che ci hanno concesso parte dei loro terreni per l’allargamento della carreggiata».

Prosegue l’avventura del “Patto dei Sindaci”. «In queste settimane – racconta il vicesindaco di Fumane, Giuseppe Bonazzi – abbiamo ottenuto i PAES, i progetti da eseguire sulle strutture pubbliche per l’efficientamento energetico e la produzione di minori tassi di anidride carbonica. Tra qualche giorno andremo in Consiglio per l’approvazione di una società pubblico – privata, la cui parte pubblica è detenuta al 60% dal Comune, che si interesserà di migliorare le Giuseppe Bonazzi nostre strutture pubbliche dal punto di vista del risparmio energetico. Nel frattempo nelle nostre scuole stiamo incontrando gli alunni per spiegare loro il progetto da attuare per il risparmio energetico attraverso l’applicazione di semplici accorgimenti. Le insegnanti suddivideranno in gruppi gli studenti ed ognuno di loro avrà un compito ben preciso: chi dovrà controllare i contattori, chi dovrà interessarsi dello spegnimento delle luci a fine giornata, chi dovrà tenere sotto controllo i termosifoni…Un lavoro di squadra che contribuirà a far crescere nell’ottica del risparmio energetico le nuove generazioni».

MOLINA

Pro Loco a Belluno Sabato 19 ottobre una quarantina di iscritti e collaboratori della pro loco di Molina hanno partecipato alla gita sociale dell'associazione con destinazione Belluno. «All'altezza di Longarone il prof. Antonio Sartori fa memoria di quanto è successo 50 anni fa con il disastro della diga del Vajont – racconta Leonardo Ceradini, Presidente della Pro loco -. Qualcuno propone una preghiera a suffragio delle vittime di quella tragedia. A Belluno ci si arriva usando le tre lunghe rampe di scale mobili che dal parcheggio portano direttamente nel centro storico. Il nostro socio Sisto Nobis ci fà un breve escursus sulle origini storico artistiche della città, una visita veloce il tempo per qualche foto ricordo e poi via verso Pedavena dove ci aspetta il pranzo in "birreria ".

Incontriamo la forte pro loco di Pedavena con il suo presidente che si rammarica di non essere stato avvisato per tempo della nostra visita. Abbiamo la possibilità di ammirare enormi pannocchie di "polenta sponcia" da cui si ricava un'ottima farina per polenta. Poi via per Bassano dove alcuni di noi non si sottraggono all'invito della canzone e baciano e stringono mani senza rispar-

mio. La gita – conclude Ceradini - corona un buon anno di impegno con risultati soddisfacenti anche il numero degli iscritti è cresciuto sfiorando i 180. Unico rammarico, ci ha lasciato il Luigi il nostro iscritto più anziano (98 anni compiuti) e il primo che si presentava ogni anno al momento di rinnovare la tessera. A lui va il ricordo affettuoso di tutta la pro loco di Molina».

Torna a grande richiesta “La Valigia dei Misteri”, lo spettacolo che la Pro loco di Molina ha proposto lo scorso anno nell’ambito del progetto dell’Unpli regionale “Veneto Spettacoli di Mistero”. Domenica 10 novembre, alle 16.30, il teatro parrocchiale di Molina ospiterà ancora una volta la rappresentazione della commedia, ad ingresso libero. “La Valigia dei Misteri” è nata da un’idea di Luigi Castioni, per la regia – e la sceneggiatura – di Maria Teresa Zantedeschi. “Molina dopo l’8 settembre 1943, il ruolo delle staffette partigiane, il rastrellamento, soldati al fronte, la prigionia – si legge nella presentazione della commedia -. Fine della guerra, il ritorno, due soldati non si separano mai da una valigia piena di oggetti e ricordi tra cui un quaderno di Lettere alla mamma scritto durante la prigionia. Chi lo avrà scritto? Porta una misteriosa firma, J.M.J. Si scopre che suor Dosolina, maestra elementare, consigliava di firmare così gli scritti del cuore. Perché?”. Un successo, quello riscosso da “La valigia dei misteri” nell’ambito di più rappresentazioni proposte nell’arco del 2012 – 2013, che anche a novembre non mancherà di coronare l’impegno di tutti coloro che con entusiasmo hanno lavorato al progetto emozionando ogni singolo spettatore nel raccontare una significativa pagina di storia di Molina.


Cronaca di

Marano

L’OPERA. Terminati i lavori di costruzione. Venturini: «Un valore aggiunto»

Campo giochi ok Purano sorride Sono terminati i lavori di costruzione del nuovo campo giochi di Purano voluti dal comune di Marano di Valpolicella. Si tratta di un intervento di quasi 100mila euro realizzato dal comune di Marano in favore dei ragazzi della contrada ma anche facilmente raggiungile dai ragazzi di Pezza e di San Rocco. L’intervento è costituto da due elementi fondamentali: un parcheggio ed un’area molto vasta destinata a campo giochi. Il costo delle opere civili e dell’acquisto del terreno è stato di quasi 80mila euro, a cui si

sono aggiunti i costi di allestimento delle aree con l’acquisto di giochi, arredi e varie finiture. «E’ stata un’operazione per la quale ci siamo molto impegnati, innanzitutto per l’acquisizione del terreno – afferma il sindaco Simone Venturini -. Ora l’area si trova in uno stato ordinato e finale, con la pavimentazione a verde attorno alla piastra polifunzionale, un campetto da calcetto con la sua rete parapalloni che potrà ospitare anche l’illuminazione notturna, un parcheggio ben curato nelle piantumazioni a verde

dalle signore del luogo che mostra già ora la sua utilità essendo spessissimo interamente occupato dalle auto dei residenti o degli ospiti. L’amministrazione è molto soddisfatta di questa iniziativa giunta a buon fine. Ricordo che uno dei primi incontri lo abbiamo avuto presso la sala civica di Purano con i bambini. Assieme all’assessore ai giovani, Filippo Ballarini, abbiamo progettato con i ragazzi il nuovo campo giochi che ora i ragazzi sentono come cosa loro e siamo certi che anche per questo ci aiuteranno a

gestirlo e a conservarlo». «Credo che il valore sociale che questa nuova opera porterà a tutto l’abitato di Purano sia grandissimo – afferma l’assessore Filippo Ballerini -. Avere un punto di ritrovo nel quale bambini e ragazzi di tutte le età si possono trovare per giocare e stare insieme credo sia importantissimo, non solo per la questione sicurezza, ma anche perché possa diventare una sorta di appuntamento fisso. Al pomeriggio, finiti i compiti, i ragazzini di Purano sono tutti al parco giochi». «Abbiamo dovuto affron-

DUGALE DELLA PRESA

Aperta la sdemanizzazione Il Comune di Marano ha ufficialmente aperto la procedura di sdemanializzazione del sedime del Dugale della Presa che tanti problemi ha creato sia in passato sia recentemente per quei proprietari di fabbricati, costruiti, talvolta inconsapevolmente, su quella stretta strisciolina di sedime demaniale (talvolta di 40-50 centimetri al massimo) che solca l’intero territorio comunale dalla sezione di Presa (in località Molin Rotto) fino al confine con il Comune di san Pietro in Cariano a San Floriano. Si tratta di un antico condotto d’acqua che aveva la presa sul progno di Marano e conduceva le acque ad alcuni molini di Prognol e Valgatara per poi terminare nei giochi d’acqua di Villa Giona

Fagioli a Cengia. Il condotto, negli anni, da canale cielo aperto, è divenuto un tubo interrato di cui molti hanno perso la memoria. Il sedime, però, è rimasto nelle carte catastali come sedime demaniale: molti nel frattempo ci hanno costruito sopra recinzioni ed edifici. «Abbiamo redatto una relazione con lo scopo di illustrare la funzione idraulica che ha avuto nel passato il Dugale della Presa, del sedime di cui chiediamo ora la sdemanializzazione, e lo stato di assoluto abbandono in cui versa allo stato attuale – spiega il sindaco Simone Venturini -. Abbiamo chiesto al Genio Civile, che per conto della Regione Veneto cura le pratiche di sdemanializzazione, di poter far valere il

diritto di prelazione del Comune per l’assegnazione di alcune porzioni del sedime del Dugale: in particolare, abbiamo chiesto l’assegnazione del tratto che va da Cadiloi fino a Badin. Il tratto interno all’abitato di Valgatara, invece, verrà posto all’asta dalla Regione e dall’Agenzia del Demanio e assegnato al miglior offerente. Credo che saranno molti i cittadini di Marano che chiederanno di acquisire le aree del sedime del Dugale, spesso ubicato all’interno di giardini privati, se non addirittura sotto edifici». Il Genio Civile ha chiesto il necessario parere al vecchio Consorzio AdigeGarda, ora Consorzio Veronese. Poi si procederà con la sdemanializzazione.

Simone Venturini

LA STORIA L’antico corso d’acqua fu cavato in tempi lontani per azionare i mulini e fu oggetto di contese attraverso i secoli. Nel 1660 c’erano otto mulini lungo il suo corso nel territorio comunale di Marano, e le acque servivano anche per irrigare i prati dello stesso Comune. La più antica investitura di acque a scopo irriguo è datata 1561 e fu concessa a Gian Paolo Fumanelli, proprietario di terre anche a Valgatara e a San Floriano. I terreni di Fumanelli, con diritto di acqua, passarono agli Ottolini e ai Giona, per irrigare i prati a Cengia di Negarine. I terreni di San Floriano diventarono poi proprietà della provincia di Verona nel 1931, e quelli di Cengia andarono a Vincenzo Fagiuoli e successivamente ad altri. Aumentando il numero dei proprietari di terre da irrigare fu necessario costituire un consorzio di irrigazione (Consorzio di irrigazione Rio della Presa). La superficie consortile fu estesa a poco più di 57 ettari, circa 190 campi veronesi, posti nei comuni di Marano e di San Pietro in Cariano. I mulini cessarono piano piano l’attività sicché la manutenzione del Dugal cadde solamente sul Consorzio, che provvide a intubare l’acqua del Rio rettificando tratti del vecchio corso e abbandonando tratti del vecchio letto. Ora possiamo dire che dell’antico Dugal delle Fontane-Rio della Presa resta poco più di un ricordo.

tare durante la costruzione anche alcune problematiche legate al drenaggio delle acque di falda che generavano venute incontrollate, nel terreno e nella strada sottostante». Gli interventi del parco giochi e del parcheggio si vanno ad aggiungere ad altri lavori recentemente realizzati dall’amministrazione comunale a Purano, fra i quali la sistemazione della piazza della Chiesa, la nuova illuminazione pubblica, la sistemazione dei 2 capitelli di Ca’ Fornaledo e di via Are. «Stiamo redigendo il progetto definitivo per mezzo milione di euro per sistemare la piazza centrale con la costruzione di un ampio manu-

fatto interrato che destineremo a magazzino della Pro Loco e del locale comitato – conclude Venturini -. Parteciperemo ad un bando nazionale che mette a disposizione soldi a fondo perduto per interventi di questa natura. Ci proviamo. Se non verrà finanziato con questa iniziativa troveremo altre opportunità in futuro. Con questo intervento possiamo ritenere completato il piano che anni fa abbiamo pensato per Purano: investimenti per quasi 1 milione di euro che hanno cambiato il paese. So che i cittadini sono soddisfatti ed orgogliosi del loro paese: questo è per noi il principale risultato».

1439: La notte del Vicario della Valpolicella Debutterà domenica 17 novembre alle ore 17.00 in sala Macondo in piazza della chiesa di Marano di Valpolicella “1439: La notte del Vicario della Valpolicella”. Lo spettacolo teatrale scritto da Andrea de Manincor, in scena con Sabrina Modenini, Matteo Spiazzi, Nicolò Franceschini, fa parte della rassegna “Veneto Spettacoli di Mistero 2013” e viene presentato dal comune di Marano di Valpolicella e il Consorzio Pro Loco Valpolicella. '... La notte del 20 novembre 1439 Jacopo da Marano, vicario della Valpolicella, investito tale nel febbraio di quello stesso anno, gioca una partita a dadi che significherà destino di vita o di morte non solo per la Valpolicella, ma per Verona e l'intera Repubblica di Venezia. Chi è il misterioso personaggio che lo chiameràa la gioco e condurra' con lui e con gli altri personaggi in scena duelli verbali sul filo della scaltrezza e del mistero? Da un vero accadimento storico un'ipotesi su un pezzo di storia della terra valpolicellese e veronese tutto da scoprire...'.


Cronache

Novembre 2013 SANT’AMBROGIO. Scopriamo il complesso scultoreo ideato da Milo Manara

Il marmo racconta la “Valpolicella” Servizi di

Massimo Ugolini Venerdì 8 novembre, nel giorno dei Santi Coronati, verrà inaugurato il complesso scultoreo «Valpolicella», ideato dall’artista Milo Manara con la collaborazione dell’istituto professionale «Paolo Brenzoni» diretto da Anna Trevisani e scolpito dal professore Dario Marconi. Il complesso, composto da figure in marmo Rosso Verona e un basamento in marmo nembro estratti dalla cava ambrosiana Bonaldi per un peso di 600 quintali, verrà posizionato sulla rotatoria tra la strada provinciale n° 4 della Valpolicella, la provinciale n° 33 della Grola e via Cesare Battisti all’inizio del capoluogo. Costo dell’opera: 80 mila euro, di cui 60 mila euro donati dalle famiglie Antolini e Bombana e circa 20 mila euro finanziati dall’Amministrazione comunale di Sant’Ambrogio. Durante la presentazione, avvenuta in un’affollata sala consiliare, sono state illustrate le fasi dell’opera. «Questa avventura iniziò due anni fa, l’8 novembre 2011 - ha raccontato il sindaco Nereo Destri - quando inaugurammo la magnifica opera il Giardino di

Da sinistra lo scultore Dario Marconi, Milo Manara e alcuni studenti

Pietra. Quel giorno dissi che avevamo un’altra rotatoria da completare e che avrei concluderla entro la fine del mandato. Igino Bombana mi confidò che gli sarebbe piaciuto essere tra gli sponsor». Detto e fatto. «Decisi di coinvolgere la famiglia Antolini perché mio padre Angelo e Luigi Antolini - ha proseguito Igino Bombana erano quasi fratelli. Due persone così importanti per il nostro paese meritano quella bellissima rotonda. A quella coppia s’è aggiunto Milo Manara. Que-

GLI INTERVENTI. Emozionante l’intervento di Rita Antolini, sorella di Luigi Antolini: «Sono rimasta colpita dai bambini presenti nel monumento - ha confessato la signora Rita -. Ho insegnato nella mia vita, sono sempre stata attaccata ai bambini. Non avrebbe avuto senso pensare a un paese come Sant’Ambrogio senza un monumento del genere». Quindi sono intervenuti la direttrice dell’istituto «Paolo Brenzoni» Anna Trevisani e don Romano Bettin: «Considero questo lavoro come medaglia per il comune di Sant’Ambrogio, per tutto quello che ha fatto» ha raccontato don Romano -. La Scuola del Marmo? Una piccola scuola, certo, ma chi ha realizzato questo capolavoro, esce proprio da questa scuola». Filiberto Semenzin, presidente del Centro Servizi Marmo: «Tenacia e intraprendenza costituiscono il richiamo di tali valori, importanti per il futuro del nostro territorio e settore».

st’opera rappresenta un biglietto da visita del nostro territorio verso il mondo». Il sindaco Destri ha sottolineato: «Se il nostro territorio è cresciuto, molto lo si deve a queste due persone, tra le prime a navigare per il mondo. A loro si è aggiunto il nostro artista internazionale, Milo Manara, fautore di tutte le fasi dell’opera». Francesco Antolini ha sottolineato:

«Quando fummo contattati, accettammo subito perché Luigi Antolini e Angelo Bombana sono stati punti di riferimento per il comparto lapideo veronese. Hanno contribuito, tra l’altro, alla nascita della Mostra del Marmo e della Scuola. Ringrazio l’Amministrazione comunale, la direttrice Anna Trevisani, Milo Manara e il professore Dario Marconi per quest’opera».

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MILO MANARA. «Senza Dario Marconi e gli altri collaboratori - ha spiegato Milo Manara tale monumento non sarebbe mai nato. Abbiamo inserito cinque fanciulli che rappresentano i Comuni storici della Valpolicella in quanto il Monumento sarà collocato alla porta Ovest della Valpolicella. Cinque bambini perché oggi la celebrazione della vita è la cosa più appropriata. Bambini che simboleggiano un messaggio per gli automobilisti: le strade sono pericolose, ci sono i bimbi, andate piano. Il cavatore Loris Bonaldi ci ha regalato un’idea bellissima: ogni lato del blocco doveva essere lavorato in modo differente per celebrare le diverse lavorazioni della pietra. In questa maniera si esprime la forza della natura. Altri simboli sono la cultura, come sapere che si trasmette, e il vino».

LO SCULTORE DARIO MARCONI. «All’inizio abbiamo realizzato il modellino in forma tridimensionale sulla base delle tavole di Manara ha illustrato il professore Dario Marconi -. I blocchi delle figure sono stati lavorati a mano, il basamento è stato finito, evocando diverse tecniche di cava: roccia naturale, taglio a filo diamantato, poncetti, spuntatura. Il complesso è stato rifinito con la spuntatura a mano da mio padre Giuseppe, ed Enrico Zorzi, 82 e 84 anni, in un tempo record: un giorno e mezzo. Questa scultura ha arricchito me e i miei allievi che hanno seguito tutte le fasi. Auspico che possano avere lo stesso entusiasmo nell’intraprendere la professione artistica».

COMMISSIONE MISSIONARIA AMBROSIANA Un mercatino natalizio per sostenere gli indigenti e per i bambini di strada che si trovano in Paesi come Burkina Fasu, Brasile, Madagascar, Belen, Perù e Togo. Questo l’obiettivo della Commissione Missionaria Ambrosiana attraverso la tradizionale mostra e mercatino di Natale. «Potremmo dare conforto agli indigenti della nostra zona e ai bambini che si trovano nei Paesi africani e dell’America Latina partecipando al mercatino natalizio - spiega Berta Zamperini in rappresentanza della Commissione Missionaria -. Il ricavato arriverà direttamente ai nostri missionari, che vivono con questi bambini, per il loro sostentamento e futuro». La manifestazione, giunta quest’anno alla 29° edizione, si svolgerà da sabato 7 dicembre a domenica 15 dicembre nelle opere parrocchiali di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Sabato 7 dicembre è in programma l’inaugurazione della mostra dalle ore 15 alle ore 19. La vendita, poi, su richiesta proseguirà nel 2014. Diverse le novità: «Quest’anno - proseguono le signore della Commissione - abbiamo preparato tanti regali, piccoli e grandi, che si potranno ammirare, ma anche acquistare, come cestini e stelle di natale in pail, addobbi per abbellire le tavole natalizie». Il tutto realizzato rigorosamente a mano dalle signore della Commissione. «Inoltre presenteremo tovaglie di tutte le misure anche per single, ricamate a mano e non, asciugamani moderni con pizzo nonché asciugamani da cucina; la prima collezione di grembiuli da uomo, lenzuola di antico richiamo, per i bimbi copertine e sciarpe di pail e di lana». Vi saranno presepi di varia misura e preziose collane in legno e in pelle provenienti da artigiani del Madagascar, Burkina Fasu e Perù, luoghi legati alla solidarietà della Commissione Missionaria. Atteso anche l’angolo delle torte. «Le torte - concludono le signore della Commissione Missionaria - saranno pronte da domenica 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, fino ad esaurimento, grazie alla maestria in cucina delle nostre massaie in grado di soddisfare ogni palato. Doveroso è un ringraziamento a tutti coloro che contribuiranno, con la propria generosità, ad aiutare le nostre missioni e le adozioni a distanza in Madagascar». La Commissione Missionaria sostiene l’operato del Gruppo Missionario, che ha ultimato una scuola superiore nella città di Tsiroanomandidy, località nel Madagascar centrale.


Cronache

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DOLCÈ. Domenica 20 ottobre hanno preso la via del fiume 900 appassionati

DOLCÈ/METANIZZAZIONE

Canoa e passione all’Adigemarathon

Lavori quasi agli sgoccioli

Sono stati ben 900, tra canoisti amatoriali e appassionati del rafting che domenica 20 ottobre si sono dati appuntamento all’Isola di Dolcè per la grande festa annuale di Adigemarathon. Per tutti l’obiettivo è stato quello di raggiungere il traguardo di Pescantina al termine di 20 chilometri di full immersion nella natura incontaminata della Valdadige veronese. Grande, come sempre, lo sforzo compiuto dal Comune di Dolcè, che ha curato la segreteria organizzativa, assicurando il proprio apporto alla manifestazione, sia nella parte che ha visto scendere in acqua a Borghetto d’Avio 409 atleti della canoa, provenienti da 10 nazioni, per i 35 chilometri della maratona classica fluviale, sia per quella “formato famiglia”, riservata agli appassionati. Domenica mattina, a Dolcè, si sono presentati all’appuntamento il Gruppo Alpini di Dolcè, la Squadra Protezione Civile, il Gruppo Alpini di Volargne, il Gruppo AVIS Valdadige. Desiderosa di porgere un personale benvenuto alle centinaia di ospiti amanti di queste discipline fluviali giunti da tutta Italia e dall’estero, l’Amministrazione comunale di Dolcè ha predisposto il progetto “Vedi Dolcè all’Adigemarathon”, allestendo in collaborazione

con lo Studio Verona Comunica un maxischermo ledwall sul quale sono stati presentati alcuni video promozionali dedicati a Dolcè ed alle tante bellezze paesaggistiche ed artistiche racchiuse nel Comune. «Siamo orgogliosi e soddisfatti - ha spiegato il sindaco di Dolcè, Luca Manzelli - di aver accolto anche quest’anno una manifestazione cresciuta nel tempo fino a divenire una delle più importanti nel panorama europeo e mondiale. Rin-

grazio di cuore le associazioni di volontariato del nostro Comune che si sono impegnate per la sua riuscita. Guardando al 2014, siamo disponibili al percorso della maratona da Dolcè a Verona, sia per gli sportivi, sia per gli amatori. E siamo pronti ad accogliere la manifestazione, qualora si decida di spostare più a sud la partenza, abbandonando il paese di Avio». Accolta con calore e simpatia la delegazione di “amici” emiliani del Comu-

GARGAGNAGO / IL PROGETTO

A scuola si va a piedi Il sabato mattina si va a scuola a piedi con il progetto Pedibus a Gargagnago. Niente macchina o autobus ma rigorosamente a piedi o in bicicletta per alcuni bambini della scuola primaria, accompagnati da genitori dotati di gilet ad alta visibilità. Il progetto, giunto al terzo anno, presenta alcune novità come spiega Roberto Quintarelli, presidente dell’associazione “Le Famiglie si incontrano”, promotore dell’iniziativa: «Abbiamo inaugurato un nuovo percorso, oltre a quello consolidato di via Giare. Si tratta del tratto per via Stagurzione. D’altra parte, il numero dei bambini è cresciuto: attualmente abbiamo 34 aderenti, più di un terzo dei frequentanti la scuola». «Questa iniziativa - afferma l'assessore allo Sport Andrea Chiereghini - sta riscuotendo un buon successo per la sua finalità ecologica che significa meno traffico attorno alla scuola e più salute per tutti. Ma anche per l'entusiasmo con cui il Pedibus viene vissuto, tanto dai ragazzi

che dagli accompagnatori». E così, ogni sabato mattina, gli alunni escono di casa e si dirigono verso l’edificio scolastico, posto al centro del paese, in bici o a piedi. «Continuiamo a ricevere adesioni e non è tutto - conclude Roberto Quintarelli -. Negli altri giorni della settimana, parecchi bambini per-

corrono a piedi il tragitto casa-scuola. Un esempio lodevole che viene proprio dai più piccoli e che ci sprona, come associazione, a un dialogo continuo con l’Amministrazione comunale. Il Pedibus costituisce un investimento per la salute, l’ambiente e per l’educazione civica».

ne terremotato di Cavezzo, invitata al grande evento sportivo per proseguire il gemellaggio tra i due Comuni, avviato la scorsa edizione con il contributo stanziato dall’Amministrazione comunale di Dolcè per la realizzazione di una struttura pressostatica dove bambini e ragazzi del paese emiliano, colpito dal sisma del 29 maggio 2012 possono ora praticare lo sport durante la stagione invernale. Maurizio Pedrini

Con la conclusione dei lavori di metanizzazione della frazione di Peri è in dirittura d’arrivo la metanizzazione della parte nord del territorio comunale di Dolcè: anche nel capoluogo i lavori sono in fase di ultimazione. Rete Morenica ha iniziato a erogare il gas a Peri, dove sono stati eseguiti più di cento stacchi gas metano e dove sono già in funzione i primi contatori. Attualmente a Ossenigo, dove sono stati eseguiti una sessantina di stacchi, sono già allacciati una trentina di utenti. All'apertura del gas metano alla cabina di primo salto erano presenti il sindaco Luca Manzelli, il vice Massimiliano Adamoli, il presidente di Rete Morenica Claudio Dal Grande con il direttore Damiano Guida. Il Sindaco e il vicesindaco hanno espresso la soddisfazione «per il concretizzarsi di un’opera e di un servizio indispensabili e attesi dalla cittadinanza. È stato compiuto un grande sforzo da parte di tutti per consentire la realizzazione dell’opera di metanizzazione di Ossenigo e Peri: 500 mila euro sono stati stanziati dal Comune e 355 mila euro da parte di Rete Morenica che ha assunto inoltre l’onere della progettazione, appalto e direzione dei lavori». A tal proposito, l’Amministrazione comunale, sabato 9 novembre, festeggerà con i cittadini l'arrivo del metano con una castagnata in collaborazione con gli Alpini Valdadige di Peri nella loro locale sede. Per quanto riguarda Dolcè capoluogo, l’erogazione del gas metano, avverrà a breve. «Sono stati ultimati i lavori per la cabina di primo salto che permette alla rete di attingere il gas metano dalla dorsale nazionale della Snam (Società nazionale metanodotti) – afferma Adiamoli -. Sono in fase di ultimazione i relativi collaudi. Al termine di questi, la Snam provvederà all’apertura del gas. In merito a queste opere l'Amministrazione comunale si è attivata per un finanziamento ottenuto da parte del fondo Odi di 810 mila euro. La direzione lavori è seguita dall'ufficio tecnico comunale». Per la metanizzazione di Ceraino, ultimo tassello per completare la metanizzazione dell'intero territorio comunale, il vicesindaco conferma: «Abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento, pari a 735 mila euro». A seguito della metanizzazione di Peri e Ossenigo, con deliberazione n. 28 del 4 ottobre 2013, esecutiva, il Consiglio comunale ha provveduto ad aggiornare le zone non metanizzate di Dolcè. «Il Consiglio comunale - conclude Adiamoli - ha approvato all’unanimità la deliberazione n. 28. Si rammenta che a breve provvederemo a effettuare un aggiornamento successivo delle zone non metanizzate aventi diritto alla scontistica prevista dalla legge».


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Rubriche

P

Novembre 2013

oesie

di Giancarlo Peretti

In Italia, con la legge 159 del 31 luglio 2005, è stata introdotta la ricorrenza civile della festa dei nonni, che cade il 2 ottobre, in concomitanza con la celebrazione della chiesa cattolica degli Angeli custodi. D’altra parte sono loro stessi angeli custodi sostenitori della famiglia dall’alto delle innumerevoli mansioni espletate, come ci ricorda Maria Bonaldi Benedetti in “Nonni di ieri e di oggi”…Ma la loro utilità si sposta anche al traffico cittadino con il “Nonno vigile”, come osservato da Rosario Trentadue. Esistono però anche altre categorie di nonni che preferiscono un’altra vita, vero Naka? (nostro corrispondente) come “El barbon”…la so libertà la scominsia qua! El mondo l’è tuto suo...! NONNO VIGILE

NONNI DI IERI E DI OGGI Cari ricordi di calendari sfogliati e mesi strappati. Voi che avete varcato le frontiere per lavorare nelle miniere, tanti sono andati soldati, ma ahimè alcuni non sono più tornati. Altri hanno salpato oltremare e dalle sponde mandavano i loro baci sull'onde per salutare le loro spose e madri. A casa quante zolle da zappare e sementi da gettare, affinché la terra desse a tutti da mangiare. Nonne quante pecore avete rasato e lana filato, per fare maglioni, berretti e calzini per scaldare i nipotini. Dal focolare le mamme i fanciulli chiamare alla sera per recitare la preghiera. Nonni tanto amati, non sarete mai dimenticati. Ma riflettiamo e guardiamoci intorno cosa fanno i nonni oggigiorno: accudire bambini, portarli indietro e avanti finché diventan grandi; cucinare pizze, cotolette con patatine e gnocchetti, per far crescere i loro visetti; raccontar loro favole e novelline perché battano le manine. Sempre pronti sulla soglia ad aspettare i figli ritornare. Tra un sorriso e l'altro qualche ruga sul volto appare, un acciacco li assale e la figura un po' cambiare, ma i nonni sanno ancora ascoltare e accarezzare. Maria Bonaldi in Carneri

In Automobile

E' arrivata una raccomandata Ma chissà a chi è indirizzata A mamma. NO! Al babbo. NO! E' mia dice il nonno. Oibò Lui la legge con preoccupazione Poi sorride forse è l'emozione Egregio Signore, abbiamo l'onore di nominarla vigile in città. E' fiero della nomina e contento si mette la divisa e si presenta ..... Il nonno è il vigile di noi bambini Controlla tutti grandi e piccini Ferma le macchine con la paletta Ferma persino la bicicletta Attraversiamo la strada in fretta C'è la maestra che già ci aspetta Lui è l'eroe di noi bambini e gli mandiamo...tanti bacini E' presente tutte le mattine Dà fiducia a tutte le mammine E' fermo e sicuro, lo sguardo è un po' duro Ma il cuore quello proprio no! no! no! Ed i bimbi quelli più piccini che lo guardano dal basso all'alto

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

SANZIONI ACCESSORIE Revisione, sospensione, revoca...un sacco di paroloni, ma cosa significano veramente e da cosa vengono generati? Fondamentalmente si parla di sanzioni accessorie come di un tipo di "punizione" volta al dissuadere chi compie un illecito dal ripeterlo. Nate nel '700, si distinguono in tre rami d'azione principali: interdizione o sospensione da un'attività, da uffici e imprese o da una licenza o autorizzazione. Nel nostro caso è la terza che ci interessa, in quanto quello di cui parleremo riguarda proprio la nostra autorizzaRoberto Azzolina zione a guidare, la patente. Se ne deduce quindi che le sanzioni accessorie sono il ritiro,la revisione, la sospensione oppure la revoca. Nel caso del ritiro,il meno grave,esso viene effettuato nell'immediato dagli agenti accertatori: la patente viene quindi trattenuta impedendone l'utilizzo da parte del trasgressore. Il caso più classico per cui la patente viene ritirata è quando è scaduta di validità. Tuttavia basta fare una visita medica per vedersela restituire. In altri casi più "gravi" potrebbe partire invece un eventuale provvedimento di sospensione, che mira a prolungare tale impedimento per un tempo che cambia a Alessandra Azzolina seconda dell'illecito commesso,partendo da soli quindici giorni arrivando addirittura a due anni. Al termine del provvedimento di sospensione può venire ordinato di sottoporsi all'esame di revisione,volto ad accertare l'idoneità del conducente:si tratta infatti di rifare gli esami per riprendersi la patente già in essere,sia di teoria che di pratica. Questo è lo spauracchio di tutti gli automobilisti:quanti riuscirebbero a passare i temutissimi quiz,soprattutto adesso che sono diventati ancora più difficili?Nei casi più gravi può venire infine ordinata la revoca della patente, e in quel caso possiamo davvero dire addio al nostro prezioso documento. Come sempre il nostro invito è quello di rivolgersi,per qualsiasi chiarimento alla vostra autoscuola di fiducia.

lo vedon gigante, persona importante Non so come faremmo senza te Attraversiamo la strada in fretta C'è la maestra che già ci aspetta Lui è l'eroe di noi bambini E gli mandiamo ... tanti bacini Finale: Nonno...nonno…smack!!! Rosario Trentadue

EL BARBON L'era slongà là, co la testa Postada sul scalin de na casa, 'na querta ghe scondeva la facia. Atorno a lu el gialo dei sacheti de la spesa pieni de strasse i fasea luce per impedirghe a la gente de andarghe adosso L'incertessa ferma i me passi e i me pensieri. La monedina che ghe meto li vissin. me contenta la cosiensa. Comincia a piover, verzo l'ombrela. le lagreme del ciel no le me fa gnente. El barbon anca lu l'è indifarente, la so vita la g’ha come casa 'na querta, el pianto del ciel ghe move i ossi. La so libertà lo scominsia qua! El mondo l'è tuto suo ...! Naka


CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

FOCUS SULLA CEFALEA La cefalea rappresenta uno dei disturbi più comuni per il quale un paziente si reca a visita neurologica o presso il medico di medicina generale. In molti casi la cefalea compare solo occasionalmente ma spesso è di entità severa e causa disabilità determinando un considerevole impatto e peso socio-economico sulle persone affette da tale patologia. Vi sono due importanti elementi da considerare. La cefalea è una patologia altamente prevalente in tutto il mondo e colpisce individui di ogni età, razza, sesso e condizione sociale. Spesso prevale sulle fasce di popolazione fra i 20 e i 50 anni cioè le età adulte e economicamente più produttive della vita. Negli ultimi anni è stato dato un notevole impulso di sensibilizzazione al problema cefalea grazie alla ricerca di base nell’ambito delle neuroscienze per comprendere i meccanismi del dolore. Inoltre sono stati scoperti e commercializzati nuovi farmaci in grado di curare l'attacco di cefalea. Considerate tali premesse e l’importanza del disturbo cefalea dal 1988 esiste una classificazione delle cefalee che è stata nel tempo modificata e adattata fino ad arrivare alle classificazioni più recenti del 2004 (ICHD-2) e più recentemente IHCD-3 beta del 2013. Le cefalee si distinguono in primarie, le quali hanno una causa multifattoriale e probabilmente in parte genetica e quelle secondarie ad altre malattie quali neoplasie, infiammazioni, traumi, infezioni. Fra le cefalee primarie si annovera l’emicrania che è prevalente in Europa per il 13% della popolazione adulta ed in gran parte interessa il sesso femminile. Le altre cefalee primarie sono rappresentate dalla cefalea di tipo tensivo, una cefalea molto comune e dalla cefalea a grappolo che è molto più rara rispetto le prime due. L’emicrania in particolare è una patologia invalidante, rappresenta nel mondo la 19° causa di anni di vita persi per invalidità. In Europa nel 2006 si contavano circa 30 milioni di emicranici e i costi diretti e indiretti dovuti alla patologia emicranica superavano i 10 bilioni di Euro. Circa il 5% delle emicranie può cronicizzare con conseguenze invalidanti per il paziente causando ridotto rendimento lavorativo, perdita di giorni di lavoro, tendenza all’abuso di farmaci analgesici, sviluppo di sindrome depressiva. Una particolare forma di emicrania è l’emicrania con aura che si caratterizza per la comparsa, di solito prima della cefalea, di sintomi neurologici reversibili quali disturbi visivi tipo fosfeni, luci abbaglianti, o sensitivi tipo parestesie a tipo formicolio agli arti , disturbi del linguaggio, o motori a carattere transitorio. La cefalea nell’emicrania si caratterizza in genere per essere un dolore unilaterale, pulsante, di forte intensità ed è accompagnata da disturbi vegetativi quali nausea, vomito, da fastidio alla luce, ai rumori e persino agli odori. Spesso la persona colpita necessita di andare a letto e durante l’attacco non riesce a svolgere le comuni attività quotidiane.

Con la recente introduzione dei farmaci chiamati triptani nei primi anni novanta, farmaci specifici che agiscono sui recettori della serotonina a livello cerebrale, il panorama della cefalea è completamente cambiato. Al momento esistono in commercio in Italia 6 farmaci di questa categoria con varie formulazioni e vie di somministrazione. Di solito sono farmaci ben tollerati ma che necessitano tuttavia di una attenta analisi e di una visita neurologica accurata prima di essere prescritti e somministrati. Quando la cefalea diventa più frequente o si cronicizza (cronica è per definizione una cefalea che dura più di 15 giorni al mese per almeno 3 mesi) il medico può introdurre un farmaco preventivo ‘classico’ come terapia continuativa per ridurre in frequenza o in alcuni casi evitare le crisi. Se la terapia preventiva non dovesse essere efficace il paziente andrebbe indirizzato presso centri neurologici specializzati in modo tale da evitare un quadro di abuso o overuso di farmaci analgesici o anche triptani. Come alternative terapeutiche preventive si annovera la tossina botulinica (Onabotulinum toxin A) che è stata introdotta come terapia preventiva nell’emicrania cronica dal 2011 e che rappresenta una terapia efficace con scarsi effetti collaterali. Recentemente e solo per pazienti selezionati, sono stati messi a punto ulteriori metodi invasivi quali la stimolazione elettrica a carico dei nervi occipitali e 'non invasivi' quali la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva. Negli ultimi anni è stato dato risalto agli aspetti genetici delle cefalee con la scoperta di alcuni geni che causano l’emicrania e inoltre sempre più importanza sembrano avere i canali cellulari del calcio e del sodio a livello delle cellule cerebrali nella patogenesi della cefalea. Inoltre il riconoscimento di patologie associate in un paziente emicranico o in genere cefalalgico quali disturbi del sonno, l’epilessia, la fibromialgia , le cosiddette ‘comorbidità’ rendono il paziente emicranico ancora più complesso e implicano scelte terapeutiche comuni alle due patologie associate. La ricerca di base aprirà in un prossimo futuro a nuove prospettive sia per quanto riguarda la comprensione dei meccanismi fisiopatologici delle cefalee che per lo sviluppo di farmaci sempre più efficaci e specifici. Da alcuni anni presso la Casa di Cura dott Pederzoli è attivo un ambulatorio per la cefalea dedicato a pazienti affetti da questa patologia ed inoltre presso l'ambulatorio per la tossina botulinica è possibile somministrare tale terapia nei casi di emicrania cronica refrattaria ai trattamenti farmacologici convenzionali.

Dott. Antonio Forgione U.O di Neurologia Ambulatorio Cefalea Casa di Cura Dott Pederzoli pubbliredazionale


Novembre 2013

CICLISMO. Giorgio Murari ha chiuso la stagione scalando la cima veneta in 32 ore

Musseu immenso sul monte Grappa

Ha chiuso l’attività 2013 con una mega impresa Giorgio Murari, il ciclista “dell’estremo” di Negrar. Quella di venerdì 27 settembre 2013 è una data che passerà alla storia per gli amanti del ciclismo. E’ il giorno in cui Musseu è stato il primo in assoluto a scalare i 10 versanti del monte Grappa non stop in 32 ore in autonomia totale. Un’impresa a detta di molti impossibile da portare a termine. «Ho lasciato la mia auto sulla cima del monte Grappa e da lì ho iniziato il mio “viaggio”, percorrendo ogni salita prima in discesa, così da poter rendermi conto perfettamente delle pendenze, dei punti più duri e delle varie difficoltà, del tipo strada, della rotta e degli incroci. Poi risalivo – racconta Giorgio Murari -. Così ho percorso 480 km per 15.000 metri di dislivello, 10 salite disumane (Caupo, Semonzo, Seren,

Cadorna, Salto della capra, Alano, Monfenera, Cavaso, Alpini, Cismon). Da circa 200 metri di quota si sale

fino a 1750 metri della cima Grappa in circa 25 km a salita, con pendenze costanti del 10% e “strappi violen-

Giorgio Murari

ti” fino al 20% (sulla via degli alpini da Possagno lo strappo più duro 200 metri al 28%). Solo chi ha scalato il Monte Grappa sa cos'è, solo chi è pioniere ha la visione di cose che nessun altro riesce a vedere, la fede di credere in ciò in cui nessun altro crede, l'iniziativa di essere i primi a provare...Sulla montagna sei il primo a vedere sorgere il sole e l’ultimo a vederlo tramontare! Vorrei infine – aggiunge Musseu – ringraziare i miei sponsor principali che mi permettono di compiere queste imprese: Traguardo Volante, la mia scquadra, T.V.S., il mio negozio di bici, Banco Popolare (Andrea Marconi), Sovendi integratori e Simonetta bike tour». Sponsor ai quali Murari spera di affiancarne altri per riuscire a coronare il suo sogno: prendere parte alla Race across America. Silvia Accordini

Fantasy Skate, passione a rotelle zazione di un progetto sportivo ambizioso: oggi Fantasy Skate conta una settantina di atleti divisi nelle varie categorie dai 5 ai 18 anni». Pattinatrici e pattinatori si allenano in varie strutture nei Comuni di San Pietro in Cariano, Pescantina e Sant’Ambrogio di Valpolicella. Iscritta al Coni, alla Fihp (Federazione italiana hockey e pattinaggio) ed all’Aics (Associazione italiana cultura e sport), la società biancoblù ha lo scopo, sottolinea il presidente, «di avvicinare in Val-

policella il maggior numero possibile di ragazzi e ragazze a questa splendida disciplina che tramite l’utilizzo di uno strumento, il pattino, unisce una componente atletica a una ricerca costante nella cura dell’espressività artistica e musicale». Fantasy Skate, forte di un nuovo direttivo, può contare sulla professionalità e competenza di due allenatori Fihp, Arianna Salazzari e Marta Pescarolo, unite all’esperienza agonistica di Chiara Partelli. «Pattinatrici e pattinatori del Fantasy - conclu-

PODISMO

Veronamarathon: il via in Valpolicella

La Veronamarathon, per il secondo anno consecutivo, è partita da Sant’Ambrogio di Valpolicella: oltre duemila podisti hanno iniziato la propria corsa dalla provinciale della Valpolicella con arrivo all’Arena di Verona. «Verona Marathon - sottolinea l’assessore allo Sport del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella Andrea Chiereghini - ha coinvolto migliaia di atleti da tutta Italia e dall’estero, costituendo un’opportunità per tutto il territorio della Valpolicella di mettere in mostra e valorizzare le bellezze del territorio e le unicità dei nostri prodotti».

CORSO DI SCI

PATTINAGGIO ARTISTICO

Nuova stagione per il Fantasy Skate, società di pattinaggio artistico a rotelle in Valpolicella, che spegnerà le prime dieci candeline di attività nel luglio 2014. «C’è grande soddisfazione nel rammentare i nostri primi dieci anni - racconta il presidente Giorgio Zambon che ritorna all’origine della società -. La caparbietà e la passione di Chiara Partelli, ex atleta del Valpolicella Skating, ora allenatore di 3°livello della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, consentirono la realiz-

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de il presidente - parteciperanno ai Giochi Giovanili Veneti 2013 in programma nella trevigiana Maser il 16 e 17 novembre. Alla fine di novembre a Sandrigo nel vicentino saranno premiati dalla Federazione due nostri atleti, Noemi Gamberoni ed Elisa Bovo, rispettivamente seconda e terza nel circuito Gran Prix 2013 categoria Esordienti A». Per informazioni: 333 96.40.725; 339.60.51.388; www.fantasyskate.it. Massimo Ugolini

Le sezioni CAI di Verona e San Pietro in Cariano organizzano per la stagione 2013-2014 un corso di sci di fondo articolato in tre fasi: un incontro didattico (lunedì 9 dicembre alle ore 20.30) a cui seguiranno serate di presciistica il 27 novembre, il 4, 11 e 18 dicembre, e uscite sulla neve previste domenica 5, 12, 19, 25 e 26 gennaio…Ma non è finita qui: viene anche proposto un corso di sci di fondo escursionistico. Il corso risponde alle aspirazioni di chi cerca un contatto più intimo con la natura ed una conoscenza più approfondita dell’ambiente alpino invernale, riscoprendo lo sci quale mezzo originario e semplice per muoversi sulla neve. Il corso si propone di fornire una preparazione tecnica e culturale adeguata per potersi muovere in sicurezza su neve fresca fuori dalle piste battute, su percorsi liberi di diverse difficoltà. Il corso si compone di cinque uscite, nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2014. Oltre al corso, la Sezione organizza alcune uscite guidate di sci di fondo. Le gite si svolgono in località alpine su piste e percorsi di varia difficoltà adatti a tutti, grandi e bambini: 2 febbraio 2014 Campolongo-Millegrobbe (VI) - In collaborazione con la sezione CAI di Verona; 9 febbraio – Lavazè -Pietralba (BZ); 23 febbraio - Val di Vizze (BZ). Le iscrizioni apriranno giovedì 7 novembre. Per informazioni: Club Alpino Italiano Sezione di San Pietro in Cariano, via Campostrini 56 – Pedemonte tel.045.6801299; www.caivalpolicella.it; caivalpolicella@c-point.it. La sede è aperta il giovedì dalle ore 21 alle 23


Sport

Novembre 2013 RUGBY. Presentata a Volargne la stagione 2013/14 del Santamargherita

«Valpo, resta in A1» Il Santamargherita non vuole smettere di sognare. «Salviamoci in serie A1, dimostriamo di valere questa categoria». Un coro unanime, chiaro, preciso. Di chi sa cosa desidera. Sguardi motivati, un pizzico di pelle d’oca, muscoli tesi al punto giusto e una carica pronta a esplodere. Ingredienti necessari per restare nel rugby dei grandi, come quelle tre parole che hanno caratterizzato il cammino giallorosso: “Umiltà, coraggio e passione”. Il Valpo lo sa fin troppo bene. Nessun proclama, nessuna sparata, a Volargne, alla presentazione ufficiale di mercoledì 25 settembre a istituzioni, stampa e sponsor. Solo la promessa di sacrificarsi e lottare fino all’ultimo. Con un obiettivo delineato nella testa: salvarsi al più presto. Proprio per non dimenticare da dove la storia era cominciata, da dove una squadra di un comune veronese era partita per arrivare lassù, in alto. La prima volta in serie A1 fa venire la pelle d’oca, l’esordio in campionato, in casa, a San Pietro in Cariano, per di più vincente, ha galvanizzato l’intero ambiente. È iniziata da qualche settimana la stagione

del Santamargherita: i risultati sorridono, l’entusiasmo cresce. «Ma manteniamo i piedi per terra, rimaniamo concentrati, lavoriamo e dimentichiamoci di essere la squadra fenomeno che qualche mese fa ha conquistato la promozione. Abbiamo gioito, festeggiato, però adesso è il momento di lasciarsi il passato alle spalle e combattere per rimanere in A1». Schietto il presidente Sergio Ruzzenente. Non vuole cali di tensione. Sa che i prossimi mesi saranno pieni di insidie. «Affrontiamo un campionato duro e

difficile – ha ripreso il numero uno giallorosso -. Ritrovarsi a giocare a certi livelli è esaltante e rappresenta una grande soddisfazione, conquistata con sacrificio e principalmente con le forze del nostro territorio. La rosa, infatti, è composta in maniera preponderante da ragazzi di Verona e provincia, cresciuti nel settore giovanile (ben 12 atleti erano nel Valpo già dal minirugby, ndr). Un aspetto di cui andiamo fieri». Il mercato estivo ha “consegnato” a coach Alessandro Zanella il centro Dario Venturini, la II

linea Daniele Fratalochi, il pilone Emanuele Brancalion e confermato i due stranieri: l’estremo-apertura Jeronimo Etcheverry Cavanda e il centro Alberto Roman, entrambi nel giro della Nazionale uruguaiana. «La società ha cercato di costruire una formazione forte – ha spiegato il presidente -. Abbiamo tanti giovani e le potenzialità non ci mancano: se il gruppo schiererà in campo lo stesso spirito battagliero e vincente della passata stagione, non ho paura di niente. E nell’allenatore ripongo massima

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Marco Previato (capitano): «I playoff disputati nella passata stagione contro Recco per andare in Eccellenza ci avevano già dato un assaggio della serie A1. In estate abbiamo lavorato bene e con entusiasmo: i risultati di queste prime giornate di campionato stanno dimostrando che abbiamo una squadra capace di lottare per mantenere la categoria. Il derby contro il Cus Verona? Fantastico, emozionante, da pelle d’oca. Peccato per il pareggio, avremmo potuto vincere». Alessandro Zanella (coach): «C’è tanta voglia di disputare un campionato all’altezza. Dal Valpo mi aspetto grande grinta e un miglioramento sul piano del gioco, sia in attacco che in difesa. Fisicamente sarà un torneo più duro rispetto alla serie A2, quindi dovremo impegnarci parecchio. Per salvarsi e restare in A1 occorre lavorare e sacrificarsi. La squadra è carica, sono fiducioso». Giordano Massalongo (vicepresidente): «Il Valpo è una mosca bianca a certi livelli, a livello di caratteristiche. Siamo arrivati in serie A1, tra le migliori formazioni in Italia, con quasi tutti ragazzi cresciuti nel nostro vivaio. Significa che con passione, sacrificio, e credendo nei giovani, si possono ottenere grandi risultati. Questa è una soddisfazione incredibile». fiducia». La stagione 2013/14 verrà ricordata anche per il primo derby in serie A1 scaligero tra Santamargherita e Franklin&Marshall Cus Verona. La sfida di andata si è giocata domenica 20 ottobre a San Pietro in Cariano

davanti a un migliaio di spettatori: dieci a dieci il risultato finale. Nessun vincitore, nonostante la grande voglia di vincere di entrambe. Ma le emozioni e l’adrenalina non sono certo mancate. Matteo Sambugaro


Novembre 2013

BENESSERE

L’ARGOMENTO

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Elaborare il lutto, serve tempo La fine del mese di ottobre e l’inizio del mese di novembre, segnano per quasi tutti i popoli occidentali, un passaggio fondamentale fra la stagione agricola (quella del raccolto) e quella dell’inverno infruttifero. È una linea di demarcazione fra la vita e la morte. I riti che accompagnano questo periodo hanno radici nella storia celtica (Halloween ) o nella festa di Ognissanti del 1 Novembre (ricorrenza ufficializzata da Sisto IV nel 1475). Anche la festa di Halloween è legata alla morte, il suo compito è esorcizzare la paura, mettendo in scena rituali che hanno il compito di prendere in giro la paura della morte, illudendosi così di averla sconfitta. Elaborare un lutto è un processo che necessita tempo e investimento emoti-

vo, per questo l’umanità ha creato cerimonie idonee a fronteggiare questo difficile passo. Il lutto è un evento che ci appartiene e richiede

LA CURA DEI CAPELLI

un lungo lavoro per ritrovare equilibrio e ridare senso ad una vita privata della persona cara. Sigmond Freud in “Lutto e Melanconia” defi-

A CURA DI ANTONELLA MARCOMINI

IL NATURALE PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEL COLORE DEL CAPELLO NELL’EVOLVERSI DEL TEMPO Il colore naturale dei capelli dipende soprattutto dall’abbondanza di granuli di melanina – pigmenti coloranti della pelle e dei peli – prodotti da cellule dette melanociti – cellule che producono la melanina . La melanina è presente nei capelli sotto forma di due pigmenti: eumelanine, responsabili dei colori bruno – castano e feomelanine, responsabili dei colori biondo – rossiccio. Il diverso rapporto tra di loro, dà le altre gradazioni di colore. Il colore dei capelli è generalmente più chiaro nell’infanzia e quindi scurisce progressivamente per stabilizzarsi nella pubertà, per poi divenire bianco nella vecchiaia. In particolare il capello bianco è una conseguenza del fatto che i melanociti, ad una certa età, non producono più melanina e il capello è semplicemente privo di colore. Per chi desidera colorarsi i capelli, ma ha il timore di rovinarli o ha allergie ai prodotti chimici o semplicemente decide di volersi bene e rispettare se stesso e i capelli, partendo proprio dalla colorazione, può trovare nel salone bionaturale di Antonella le varie risposte alle molte esigenze perché utilizza prodotti coloranti estratti da speciali miscele di olii vegetali, che coprono, schiariscono, mechano i capelli, naturali e trattati. Completamente privi di sostanze nocive che oltre a colorare il capello lo nutrono e lo fortificano dandogli lucentezza, robustezza e solidità, questi prodotti agiscono nel rispetto del capello ottenendo ottimi risultati di copertura e nuance di colori brillanti e di tendenza. Un colore quindi che rispetta la salute del capello, del cliente e dell’ambiente.

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nisce con l’espressione lavoro del lutto il processo energetico necessario per avviare quell’elaborazione psichica che consentirà di interiorizzare l’immagine del defunto. Un distacco importante non può essere assorbito in un breve periodo: l’equilibrio sconvolto dalla perdita ha bisogno di essere ricomposto attraverso una serie di gesti e rituali che aiutano chi rimane a sopravvivere alla persona amata. Il tempo del lavoro del lutto dipende da molti fattori: il grado di parentela, l’età, il coinvolgimento affettivo, la malattia e la sua durata e le proprie credenze culturali e religiose. Nel processo di elaborazione sono presenti sentimenti opposti: da un lato la consapevolezza che la perdita è avvenuta, dall’altro il tentativo, inutile, di riportare tutto come prima, di fermare il tempo. È proprio attraverso la disperazione che gli opposti si incontrano, vengono metabolizzati per dar vita alla consapevolezza che la perdita è definitiva e che la propria vita deve subire una nuova ristrutturazione. Parenti, amici, conoscenti possono diventare legami affettivi di appoggio con cui condividere il dispiacere provato e trovare sostegno per superare i sentimenti di abbandono e solitudine. L’importante è non lasciarsi travolgere da questa dimensione di sofferenza ma affrontarla; non cercare rifugio in ansiolitici o persone che offrono illusioni. Il mese dedicato al ricordo dei nostri cari scomparsi anche se nella tristezza può portare in se il ricordo di bei momenti trascorsi con chi non c’è più e nella memoria trovare conforto.

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

LA NOSTRA PELLE DAL CALDO AL FREDDO “Quello che c'è di più profondo nell'essere umano è la pelle.” Paul Valéry L’estate è finita, ma non lasciamoci abbattere, affrontiamo la fredda stagione con grinta e con dei gesti quotidiani dedicati alla nostra bellezza e alla protezione della nostra pelle, passata rapidamente dal caldo estivo alle fredde e umide giornate autunnali, preludio di un gelido inverno. Ecco quali sono i piccoli accorgimenti per mantenere il nostro corpo intatto e splendente in questo cambio di stagione che vede l’inverno ormai alle porte. La routine cosmetica da mantenere a casa impone un gesto: idratare con costanza viso e corpo. Questo significa scegliere prodotti specifici per reintegrare il nostro corpo di ciò che ha perso durante il caldo estivo e prepararlo al meglio alle basse temperature. A tal proposito la cosmetica ci propone più di un prodotto nutriente specifico per rimediare alla secchezza, ma anche la natura offre ingredienti da non sottovalutare per idratare, nutrire e proteggere la pelle. Davvero ottimi sono composti ricchi di mughetto e fiori di rosa, i prodotti specifici che utilizzano queste essenze sono da spalmare anche prima dell’uso dell’antiage perché hanno delle proprietà che aumentano notevolmente l’effetto di tutti i principi attivi applicati di seguito. Per le over 40 è indispensabile un prodotto ricco, specifico antiage, fondamentale in questo periodo, magari abbinato ad un prodotto che aiuti ad eliminare le macchie cutanee, residui dell’abbronzatura e dei raggi UVA. Gli occhi sono lo specchio dell’anima e se bene curati e truccati nella giusta maniera sono calamita di bellezza. Indispensabile perciò il contorno occhi che va applicato con cura picchiettando dolcemente tutto il contorno degli occhi. Se avete poco tempo la mattina potete unire due gocce di siero antiage al fondotinta in modo da ottenere la vostra BB cream. Nella scelta dei sieri e delle creme fate attenzione a scegliere prodotti “puliti”, controllando l’assenza di paraffine, parabeni e siliconi, dannosi per la pelle ma purtroppo non ancora vietati dal commercio. Non scordate il corpo che necessita idratazione giornaliera profonda: il burro di karitè e il semplice olio d’oliva, sono molto efficaci ed economici ed assicurano la nostra pelle liscia e piacevole al tatto! Buon autunno a tutte. Namastè!

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

SNACK DI LEGUMI CON SALSA PICCANTE

Ingredienti: Prezzemolo, sale, pepe 100 gr. di ceci in scatola Olio per rosolare le cipolle 100 gr. di fave Per la salsa: 150 gr. di lenticchie 4 pomodori 2 cipolle 2 peperoncini 2 uova 1 cucchiaio di farina Olio, zucchero, sale, pepe PROCEDIMENTO: Rosolare le cipolle dolcemente per 10 – 15 minuti e lasciarle raffreddare. Unire tutti gli ingredienti nel robot e frullare. Versare il tutto in uno stampo (20 x 20 cm circa) e cuocere in forno a 180° per 30 minuti. Lasciar raffreddare e tagliare a cubetti. Preparare quindi la salsa cuocendo i pomodori con olio, zucchero, sale, pepe e i peperoncini. Togliere poi questi ultimi e frullare. Servire quindi gli snack di legumi accompagnandoli con la salsa ottenuta.


Spazio Donna

Novembre 2013

DONNE INCINTE

Siria, i veri orrori

In Siria i cecchini di Bashar Assad si esercitano sparando su specifici punti del corpo delle vittime civili. Punti che vengono stabiliti dai loro comandanti di giorno in giorno per verificarne le capacità e che almeno un giorno alla settimana avevano come obiettivo le pance delle donne incinte. E' quanto ha denunciato al Times il chirurgo britannico David Nott tornato dalla Siria dove ha trascorso 5 settimane come volontario in un ospedale da campo. Nott ha raccontato che «in un solo giorno oltre sei donne incinte sono state colpite da cecchini ed il giorno dopo altre due. Tutte le madri si sono salvate ma i feti nelle loro pance non sono sopravvissuti. Le donne sono state tutte colpire all'utero, dove - ai cecchini - era stato ordinato di

mirare... e questo è stato un atto deliberato. Un orrore che va ben oltre l'inferno», ha denunciato Nott, che ha raccontato di non aver mai visto nulla di simile neanche dopo tanti

anni da volontario in Bosnia, Libia e Sudan. Nott ha aggiunto che dopo qualche giorno nel Paese, con i suoi colleghi, ha iniziato a notare «uno schema sconvolgente, su base quotidiana, tra le donne e i bambini colpiti, mentre, sfidando il fuoco incrociato, correvano tra le diverse zone del Paese per procurarsi il cibo. Un giorno notavamo che venivano colpiti all'inguine, il giorno dopo solo al seno sinistro, e dopo ancora solo colpi al collo. Si trattava di un gioco, in cui i cecchini dimostravano la loro abilità e venivano premiati con pacchetti di sigarette».

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LA PRECARIETÀ COME CONDIZIONE ESISTENZIALE

a cura di Paolo Dalla Vecchia Educatore professionale

Viviamo in un’epoca dove i quadri di riferimento sono messi in discussione: aumento delle famiglie dove i genitori si separano, perdita di posti di lavoro e diminuzione di lavori stabili nel tempo, difficoltà di inserimento dei giovani nelle attività produttive al termine del ciclo di studi, crisi economica generale e crisi valoriale a vari livelli della società. Sembra un quadro sconfortante e senza prospettive positive per il futuro! Quando un genitore o un ragazzo mi parla amareggiato della propria situazione e delle difficoltà di questo genere che sta vivendo, cerco di trasmettergli energia utilizzando degli aneddoti di grandi personaggi che a me sono serviti molto per trovare la carica sia nei momenti difficili della vita che nelle battaglie di ogni giorno. Il primo è che : “La felicità o l’infelicità di ognuno non dipendono dalle circostanze della vita ma dal nostro atteggiamento rispetto ad esse!” ( Bertold Brecht ) Un altro motto è: “We'll never surrender! (Noi non ci arrenderemo mai!)”. Utilizzato da Winston Churchill quando l’Inghilterra era rimasta sola a combattere contro la Germania di Hitler e tutto sembrava andare verso il peggio. Lo statista inglese disse: “Noi combatteremo per cielo, per terra e per mare e se anche i nazisti dovessero conquistare la nostra isola, cosa che io non credo assolutamente possibile, noi continueremo la lotta dal Nuovo Mondo e non ci arrenderemo mai!”. E allora per i genitori, se le cose vanno male al lavoro cerchiamo di dare il meglio di noi stessi e se lo perdiamo organizziamoci per cercarne un altro. Se in famiglia le cose non vanno bene tra coniugi ricordiamoci che prima di tutto vengono i figli poichè noi siamo eterocentrati dal momento stesso in cui abbiamo deciso di diventare genitori. Questo atteggiamento ci può aiutare notevolmente nel cercare e trovare soluzioni positive nei conflitti di coppia e nell’esprimere al massimo i nostri valori più profondi attraverso l’esempio. E per i giovani, non abbattersi ma continuare a studiare e a prepararsi per il futuro perchè “alla lunga i capaci e i meritevoli emergono” ( O. Bismarck)

DONNE DELLA VALPOLICELLA A VILLA MOSCONI-BERTANI Si è aperto con la visita alla prestigiosa villa veneta di Novare “Villa Mosconi-Bertani” l’anno sociale 20143 – 2014 dell’associazione Donne della Valpolicella. Una visita voluta dalla Presidente del gruppo, Bruna Pavesi Castell, per poter conoscere la storia di questo gioiello dell’architettura veneta. La proprietaria, Bianca Bertani ha personalmente ricevuto il gruppo ed illustrato con sapienti ed interessanti spiegazioni le origini della villa neoclassica risalente alla metà del XVII secolo con particolari interessanti sul laghetto alimentato da sette fonti perenni di epoca romana. Pian-

te secolari caratterizzano il giardino situato sul retro della villa, definito “romantico” da Ippolito Pindemonte che soggiornò in villa in diverse occasioni nel 1769 quando questa apparteneva alla famiglia Mosconi. «La signora Bertani – racconta Bruna Pavesi Castelli - ci ha poi guidato nei locali interni della villa dove risalta la bellissima sala delle muse con affreschi attribuiti ad artisti emiliani a quel tempo attivi a Verona e ad altri pittori come Prospero Pesci della scuola di Filippo Maccari e Giuseppe Valliani detto il Pistoiese. La villa appartiene dal 1957 alla famiglia Bertani che orga-

nizza oggi visite guidate con assaggi dei loro pregiati vini. La visita si è conclusa al tramonto con un ricco

rinfresco offerto dalla padrona di casa nella prestigiosa sala delle muse».



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