Edizione Dicembre 2013

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ANNO XXVIII - N. 12 - DICEMBRE 2013 - Stampato il 02/12/2013

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VALPOLICELLA UNITA. LA RISPOSTA DEL SINDACO DI NEGRAR

Valpolicella unita. Più che proclami sono fatti! I Sindaci della Valpolicella, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio, Negrar e Fumane si sono ritrovati tante volte, direttamente e in Anciveneto, per stabilire il percorso verso la fusione di Comuni. Ora le delibere “precise e specifiche”, sotto stretto controllo Anci, sono sui tavoli dei Sindaci e pronte per la discussione politica prima e per il Consiglio Comunale poi. Logi-

camente, dopo le prime considerazioni dei Consiglieri Comunali dei vari Comuni si potrà valutare l’incarico ad Anci per il percorso definitivo che prevede un primo passaggio in Consiglio Comunale per programmare il percorso regionale e quindi il referendum, Comune per Comune, per la decisione finale che spetta ai Cittadini. Ora, la Regione del Veneto ha chiarito il metodo e i tempi, ancorchè man-

chi un ultimo passaggio in Consiglio Regionale, dopo di che la decisione finale. Il tempo del percorso? Presumibilmente entro gennaio/febbraio 2014 un primo passaggio in Consiglio Comunale, poi incarico e quindi rimessa alla Regione che potrà valutare tempi e metodi e poi il referendum. Se il referendum avrà esito positivo seguirà il percorso tecnico di fusione che, presumibilmente, vedrà la fine tra il

2016/2017. Per ora i Comuni interessati sono San Pietro in Cariano, già indicato come possibile capofila, quindi Sant’Ambrogio, Negrar e Fumane in attesa di Marano e, perchè no, Pescantina. Sant’Anna? Nulla in contrario anche se ad oggi nessuna manifestazione di interesse è stata dimostrata, forse anche perchè già in Unioni di Comuni con Erbezzo. Dolcè? Non ha neppure partecipato alla unione della Polizia

Locale quindi potrebbe avere altre necessità. In ogni caso è forse meglio prevedere la fusione non tanto per storicità, cosa in ogni modo di grande interesse, quanto per disponibilità dopo di che è sempre possibile migliorare. Il primo, comunque, a prevedere unità della Valpolicella è stato proprio il dott. Gianni Pozzani ed oggi, anche per le premialità previste dallo Stato e dalla Regione, grazie anche e soprattutto

ad Anci, il processo ha consistenti possibilità di essere realizzato. Proprio per questo, chiedo, che tutti coloro che credono in questa possibilità facciano la loro parte con il massimo impegno, dagli storici ai politici, dai presidenti di associazione alle persone di buona volontà, senza colore politico e con le massima disponibilità magari senza campanili. Il sindaco di Negrar Giorgio Dal Negro

I LETTORI INTERVENGONO Da un po’ di tempo si sente parlare in Valpolicella di un nuovo sport: il comune unico della Valpolicella comune di cui, secondo l’opinione di Ugo Zanetti, anche Marano dovrebbe far parte, visto l’orientamento del prossimo sindaco. Solo un appunto: i cittadini di Marano non hanno ancora scelto chi li governerà. Sono un cittadino di Marano e faccio parte di un gruppo che si definisce “amico della Politica con la P. maiuscola” che, sostituendosi ai partiti, ha espresso i candidati che da anni governano il nostro comune, a mio parere egregiamente, sempre in maniera migliorabile ma purtroppo anche facilmente peggiorabile. Si parla di comune unico evocando affinità sotto il profilo geografico, economico, culturale...Si accenna alla necessità di un comune unico perché a Roma si sta spingendo in tal senso per risparmiare soldi. Leggo una certa incongruenza in questa formula. In qualsiasi caso mi interessa di più l'ipotesi di un ventilato risparmio nell'accorpamento di più comuni. Il problema non è un comune grosso o piccolo ma avere dei comuni governati da gente che ha moralità, capacità, competenza e senso civico. Se pensiamo che la soluzione dei problemi sia quello di pagare qualche sindaco e assessore in meno, credo si stia sbagliando. Io proporrei di allargare i consigli comunali con più eletti e proporrei di non dare a nessuno dei consiglieri il gettone di presenza. Aumenterei il numero dei consiglieri, per riuscire a coinvolgere nella cosa pubblica più persone possibili, perché vedo nei fatti che un dipendente statale non sa rappresentare un artigiano o un

disoccupato, perché un industriale non sa capire un ecologista, perché un agricoltore non sa rappresentare un commerciante, perché un politico di professione non sa capire nessuno. A noi di Marano non pesa lo stipendio di sindaco e assessori, ci pesano di più le tasse che paghiamo per l’inefficienza della politica a livello nazionale. Lo stato Italiano spinge verso la fusione o l'accorpamento dei servizi, cosa giusta in astratto, ma ogni amministrazione ha bisogno di capire se ciò è utile e conveniente per i propri cittadini. Credo che questo sia uno dei maggiori compiti che spetterà alle prossime amministrazioni: mettere su un tavolo comune costi, servizi, vizi e virtù di ciascun comune e solo da una attenta analisi di ciò può scaturire un’ipotesi di cambiamento che deve essere condivisa da tutti i cittadini, ma con dati alla mano, non con proclami che hanno il solo scopo di far vedere che si fa qualcosa e in realtà non si fa nulla. Credo sia indispensabile una condivisione di pianificazione territoriale lungimirante ma che non parta da dati di fatto passati attraverso la voce di pochi e non sempre in maniera disinteressata. Quante persone occupano in Valpolicella i vari settori economici? E' questo il dato che vale, o vale la superficie utilizzata nei vari settori e l'influenza che hanno pochi imprenditori con tanti soldi sul nostro territorio? Le scelte della vita ognuno le può prendere “di testa o di pancia”. In questo argomento, per quel che mi riguarda, almeno per i prossimi anni a venire si trova d'accordo sia la testa che la pancia. Roberto Ballarini

Quella che poi divenne la Valpolicella già nel 1276 era uno dei sette "Colonelli" in cui era diviso il territorio veronese. A partire dal 1311 divenne una "Contea" territorialmente ben definita (alla sinistra dell’Adige, da Ossenigo di Dolcè a Saval di Parona) dove ogni paese aveva una parziale autonomia amministrativa. Dal 1405, e per circa quattro secoli, lo stesso territorio fu trasformato in "Vicariato" comprendente una trentina di Comuni rurali ("Ville"), tra i quali alcuni che ora si tende ad escluderle dalla Valpolicella storica. Vedi tutti quelli che poi sono andati a formare il Comune di Sant'Anna d'Alfaedo, Parona (ora frazione di Verona), Ossenigo, Peri e Volargne, Prun e Breonio. La premessa di cui sopra l'ho posta per far comprendere come la Valpolicella, attraverso i secoli, si sia sviluppata e abbia raggiunto l'attuale importanza seppur divisa in tanti centri amministrativi autonomi. Malgrado ciò, recentemente, alcuni sindaci hanno avanzato la proposta di fare una "Valpolicella unita". Personalmente ritengo che detta proposta non abbia alcun senso pratico ed economico. Pertanto gli annunci e le tante parole che si stanno facendo, per ragioni varie, approderanno unicamente al nulla di fatto. Infatti col "campanilismo" da sempre in atto fra le comunità che si vorebbe unificare, ognuna cercherà di "portare acqua al

proprio mulino" creando discordia e incomprensioni che, aggiungendosi alle attuali divergenze politiche, intralcerebbero ogni decisione e, conseguentemente, verrebbe realizzato di meno e peggio di quanto le singole amministrazioni comunali fanno attualmente! Circa poi i risparmi che apporterebbe l'accorpamento ci sono molto dubbi. Vedi al riguardo l'esempio attuato per il trasporto pubblico di Verona che era gestito da due Enti e che, accorpandolo, a gestirlo sono diventati tre, con evidente maggior spesa e burocrazia di prima e nessuna migliore funzionalità. E l'unica sede municipale, in caso dell'unione, dove andrebbe collocata considerando che tutti gradirebbero averla vicino a casa loro e non più lontana di dove ce l'hanno ora? Tante altre ragioni stanno a rafforzare il dubbio, se non la contrarietà alla ventilata unione. Per esempio: le future amministrazioni comunali sosterranno l'attuale proposta (già ora una non ci sta)? I comuni virtuosi saranno propensi a porgere aiuto a quelli disagiati? E la maggioranza della popolazione, che dovrebbe essere consultata attraverso apposito referendum, sarà favorevole? Ultima osservazione, ma non per importanza, anzi. Le Leggi al riguardo cosa prevedono? Quella regionale consente "l'esercizio associativo delle funzioni fondamentali" però unicamente fra aree

omogenee. La Commissione Affari Costituzionali dello Stato sta invece discutendo su eventuali future "unioni e fusioni dei Comuni",unicamente però fra città metropolitane. A meno che non ci siano altre Leggi, quelle citate mi sembra che non consentirebbero quanto si vuol fare della Valpolicella. Staremo a vedere. Rinaldo Dal Negro

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Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 02 - 12 - 2013


Cronache

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Centro di Formazione Professionale Brenzoni: dove i giovani studiano, lavorano, crescono Sono tante le storie di cui il Centro di formazione professionale “Paolo Brenzoni” di Sant’Ambrogio di Valpolicella ha visto sviluppare la propria trama negli anni. Storie di ragazzi che dopo la scuola media hanno scelto la formazione professionale e che, a conclusione di tre anni di studi e di esperienza, hanno deciso di intraprendere percorsi diversi. Storie di vita e di successi, come quella di Francesco

Bussola che è approdato nel mondo del lavoro e, contemporaneamente sta frequentando la scuola serale per diventare geometra, o come quella di Samuele Gasparini che, dopo aver svolto attività di tirocinio presso un’azienda del territorio, ora vi è stato assunto in pianta stabile. Una scelta, quella di dedicarsi al lavoro, condivisa anche da molti altri studenti del CFP Brenzoni, che, dopo gli studi hanno potuto

dedicarsi brillantemente al lavoro per cui sono stati formati…Ma se trovare un’occupazione, per chi proviene dal CFP Brenzoni, non è affatto un problema, anche proseguire il corso di studi è un’opportunità che in molti hanno colto riscuotendo ottimi risultati e numerose soddisfazioni. A darne conferma è Davide Bolda, che, al termine dei tre anni di formazione professionale all’istituto Paolo Brenzoni, ha deciso

di frequentare la scuola per geometri dell’istituto Calabrese di San Pietro in Cariano, con ottimi risultati. Nel frattempo, nel periodo estivo, si “allena” lavorando in un’azienda del territorio che sta puntando su di lui. «Dopo aver portato a termine il mio percorso di tre anni presso l’istituto Brenzoni – racconta Davide – ho deciso di passare all’istituto per geometri ed ora sto frequentando il quarto anno presso

“SCUOLA PORTE APERTE” SABATO 30/11/2013 - SABATO 07/12/2013 - SABATO 18/01/2014 ORARIO: 14.30 - 17.00 per la presentazione del progetto educativo e delle attività formative, con simulazioni didattiche nei laboratori insieme agli allievi

pubbliredazionale

ISTITUTO “PAOLO BRENZONI” CFP Cnos - Fap “SAN ZENO” - sede di Sant’Ambrogio di Valpolicella

La classe di Davide Bolda in visita alle bellezze artistiche di Roma

l’istituto Calabrese di San Pietro in Cariano. Una scelta, quella di proseguire il mio corso di studi, verso la quale, accanto ad altri miei compagni di classe, sono stato indirizzato dai miei insegnanti del CFP, un Istituto che segue i propri alunni non solo dal punto di vista scolastico e professionale, ma anche sotto l’aspetto umano. I docenti stessi – aggiunge Davide - cercano di vedere in ogni alunno la persona che potrebbe essere nel futuro, incentivandolo e valorizzando il più possibile le sue attitudini e le sue capacità. Il CFP Brenzoni, essendo una scuola professionale, mi ha insegnato una professione che, in attesa di prendere la maturità, pratico

Davide Bolda

durante il periodo estivo in un’azienda nella quale sono approdato dopo un periodo di stage. Al tempo stesso il CFP mi ha fatto anche ritrovare la passione per lo studio offrendomi l’opportunità di acquisire competenze professionali di alto livello che mi permetteranno di inserirmi nel mondo del lavoro con più facilità».

Il CFP (centro di formazione professionale) “Paolo Brenzoni” di Sant’Ambrogio di Valpolicella propone un percorso di studi della durata di tre anni. Il primo anno è propedeutico generale, con allineamento delle materie delle aree culturale e scientifica; nozioni di base per le materie dell'area tecnico-operativa. Il secondo anno è dedicato all’approfondimento delle materie tecnico-operative, mentre durante il terzo anno vengono consolidate le materie dell'area tecnico-operativa e scelta della qualifica in uscita. Nel secondo e terzo anno gli allievi effettuano esperienze di stage nelle aziende del distretto industriale di appartenenza, al fine di arricchire la preparazione professionale ed agevolare la conoscenza del mondo del lavoro. Le due Qualifiche erogate del CFP “Paolo Brenzoni” sono Operatore meccanico con indirizzo professionale macchine utensili a Controllo Numerico, e Operatore delle lavorazioni artistiche, con indirizzo professionale nell’esecuzione di manufatti di pregio, finitura e posa in opera. Dopo aver conseguito queste qualifiche, nel caso in cui un allievo voglia proseguire gli studi, può accedere direttamente al terzo anno di un Istituto superiore: normalmente con la prima qualifica si predilige l’Istituto Tecnico Tecnologico, mentre nel secondo caso di può approdare all’Istituto Tecnico per Geometri. Il Centro organizza anche corsi di formazione superiore finanziati dal Fondo Sociale Europeo per giovani diplomati o laureati per la qualifica di Tecnico del restauro di beni culturali, corsi erogati in collaborazione con l’Università di Verona.


Le Vostre Lettere

Dicembre 2013

GRANDE MELA

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EX LONARDI

“... in Valpolicella”

“Perchè non un decentramento dell’ospedale”

Cara Direttrice, vorrei portare all’attenzione dei lettori una questione che da parecchio tempo mi sta a cuore: in Valpolicella ci sarebbe proprio bisogno di un centro commerciale tipo Grande Mela con multisale cinema, e, oltre ai negozi, tutti i servizi tipo lavasecco, farmacia, parrucchieri...Io sono l'esempio-tipo che, abitando a Negrar, per raggiungere Affi o Galassia o Grande Mela, devo sorbirmi i 20 km in tutti e tre i casi e poi ritorno, quindi in totale 40 km con 1a spesa di circa 7€ di benzina per non parlare del tempo che ci si impiega. Faccio notare che qui a Negrar convogliano tutti i paesi dei monti retrostanti e che la Valpolicella è una zona molto estesa. Quindi spero proprio che arrivi un centro commerciale al più presto, altrimenti la Valpolicella rimarrà una zona morta.

Mi inserisco, anche come potenziale fruitore di servizi del futuro “Comune unificato della Valpolicella”, nel dibattito sull'area ex-Lonardi esposto a pagine 20 e 21 de L'Altro Giornale di Novembre 2013. Dalle affermazioni dell'attuale Maggioranza, come pure della ex-Maggioranza ora all'opposizione, nonché della nuova Opposizione, emerge una notevole assenza progettuale per l'utilizzo di tale area, che si aggiunge alla mancanza di progettualità del comune di Negrar per le aree in degrado di Arbizzano (Monfortani, Valier, ecc.). Un utilizzo “privatistico” come proposto dagli attuali proprietari dell'area, di provenienza (teorica?) dal Belgio-Lussemburgo, sembrerebbe urtare contro la logica del mercato immobiliare presente e futuro, con una disponibilità già prevista in circa mezzo milione di metri cubi di alloggi tra il P.I.-Piano degli Interventi di Negrar e le varie migliaia di metri cubi previsti nei PAT -Piano di Assetto del Territorio di Fumane e Marano, a cui si aggiungono le centinaia di

Erminia Andreis A RISPONDERE È IL SINDACO DI NEGRAR, GIORGIO DAL NEGRO. «La Valpolicella in generale e Negrar in particolare per le loro caratteristiche non sono adatti ad insediamenti urbani di grande dimensione. Non parliamo poi del processo della viabilità, che è già molto scadente. Per la Valpolicella sarebbe difficile ospitare strutture anche…“Piccole Mele”. Meglio rimanere su piccoli-medi supermarket che pensare ad un centro come quello di cui parla la signora nella lettera. Meglio fare qualche chilometro in più che avere in Valpolicella un grande centro sotto casa. Il mondo della distribuzione e del commercio necessita di un grande equilibrio: serve il grande centro commerciale, ma servono anche le piccole realtà. E in Valpolicella queste due modalità di commercio convivendo non riuscirebbero a mantenere il giusto equilibrio. La Valpolicella, anche per la sua particolare morfologia, non si presta ad attività come quelle che possiamo trovare in altre zone della nostra provincia».

alloggi vuoti e invenduti già presenti a Sant'Ambrogio e a Pescantina e nelle stesse Marano, Negrar e Fumane. Un incremento della domanda abitativa in tutta la Valpolicella è a breve imprevedibile soprattutto nel Veneto, con extra-comunitari che se ne tornano nei loro paesi d'origine, con giovani che appena possono vanno all'estero, con una situazione economica e politica sempre più in decadimento morale e operativo. L'attività edilizia costituisce “un patrimonio di professionalità” della Valpolicella che sarebbe improvvido lasciar estinguere. Come faremo tra qualche anno a fare semplici riparazioni o manutenzioni delle nostre case, se non avremo più muratori, elettricisti, falegnami, idraulici, oggi presenti grazie alle imprese artigiane anche di dimensione famigliare, tradizionale tessuto economico della Valpolicella? Nello stesso tempo non possiamo consumare ulteriormente il nostro suolo agricolo, altra “miniera d'oro” della nostra valle! Il consumo del territorio di ulteriori 11.000 metri quadri

(citazione a pagina 21) previsto dall'attuale progetto “belga-lussemburghese” è quindi da bloccare! […] Tale progetto prevedrebbe anche una compensazione di circa 7.100.000 euro da “liquidarsi” con la costruzione di una “bretella” di dubbia utilità urbanistica. Si tratterebbe di costruire “un mini-traforo” al Lenguin, per distogliere dalla frazione di Pedemonte il traffico destinato all'Ospedale di Negrar. E' tutto da valutare se il transito giornaliero di qualche auto giustifichi un simile investimento, con conseguente impatto ambientale tra Lenguin e Moron e con rotatorie e semafori! Per contro una riqualificazione dell'intera ex-sp 4, con “bretelline” a sud di San Pietro, San Floriano, Pedemonte e Santa Maria sarebbe auspicabile per il traffico tra Sant'Ambrogio e Verona, ma non una galleria per andare all'Ospedale. […] L'ulteriore auspicata espansione edilizia dell'Ospedale potrebbe però essere decentrata, al di fuori della “strettoia” della valle di Negrar. Si potrebbe “decentrare” nelle aree

in degrado della parte “pedemontana”, così il traffico di utenti e di dipendenti non dovrebbe “risalire” quotidianamente la valle di Negrar e potrebbe diluirsi verso la “bassa Valpolicella”. Visto che le Amministrazioni succedutesi a Negrar non riescono ad utilizzare per una destinazione “sociale” l'area ex-Monfortani, forse una destinazione ospedaliera o postospedaliera dell'area Lonardi potrebbe essere ipotizzabile. Inoltre il progetto, avendo una destinazione sociale, sarebbe finanziabile quasi interamente dalla Comunità Europea; basta chiedere all'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che a Bruxelles ha costituito un'apposita ufficio per le pratiche presso la Comunità Europea. […] E se si arrivasse al Comune unico di 5060.000 abitanti si assicurerebbe un certo numero di utenze alla nuova installazione ospedaliera, che potrebbe gradualmente sdoppiarsi da Negrar per alcune specialità. […] Ugo Zanetti Vicepresidente della Consulta Pedemontana

SANT’AMBROGIO

“Cani, parco e degrado” Buongiorno, vi scrivo per rendere nota la situazione di un'area gioco con divieto di accesso ai cani, nel comune di Sant’Ambrogio, adiacente il comune e la biblioteca. Qualche mese fa scrissi a proposito della cementizzazione di un sentiero presente dietro il comune (che peraltro con la caduta di vari frutti e olive dagli alberi soprastanti è diventato alquanto scivoloso) e accennai anche a questa area. Bene, oggi spedisco delle foto in cui sono ripresi due bidoni delle immondizie presenti nell'area che sono in questo stato da agosto (immaginatevi l'odore questa estate); inoltre l'erba è stata tagliata solamente una volta dopo che arrivava

quasi alle ginocchia. Il sindaco del suddetto comune ha promesso un'area cani...perchè allora non limitare questo enorme spazio

creando un'area cani recintata per i cani e un parco giochi meglio gestito e pulito? grazie dell'attenzione C.A.

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Le Vostre Lettere

Dicembre 2013

NEGRAR

In comitato SalvaArbizzano interviene Lunedì 18 novembre scorso, alle ore 18.30 si è riunito il Consiglio Comunale di Negrar con all'ordine del giorno l'approvazione del Piano degli Interventi. Presenti, oltre a molti componenti il Comitato SalvaArbizzano, anche altre persone negraresi richiamate dall’importante tema affrontato e dalle ripercussioni che le decisioni avranno sul territorio e sui cittadini. Tutti i presenti hanno da subito capito che aria tirava: il presidente del Consiglio, Angelina Boldo, ha cercato di affrettare i tempi di esame di oltre un centinaio di osservazioni, al fine di portare a delibera definitiva il piano degli interventi. Dalla prima proposta fatta in apertura dal Presidente del Consiglio di chiudere la seduta alle 2.00 di notte (otto ore di lavori!) e di aggiornare il Consiglio nei giorni successivi, la Maggioranza ha voluto proseguire i lavori concludendo tutte le delibere alle 4,00 del mattino. A nulla sono valse le proteste dei cittadini e le oltre mille firme di negraresi raccolte dal

comitato SalvaArbizzano per fermare questa nuova ferita al nostro bellissimo paesaggio. E’ emerso chiaro dallo svolgersi del dibattito che solo una ridotta percentuale di progetti sono risposte alle esigenze famigliari, mentre la maggior parte delle nuove costruzioni sono interventi di grandi dimensioni a fini speculativi. La nuova colata di cemento riguarderà centri storici, territori di pregio paesaggistico, culturale e storico, comprese parti del territorio che dovrebbero essere soggette a tutela ambientale per rischio dissesto idrogeologico. Man mano che il Consiglio procedeva sono aumentate le contestazioni e i dissensi da parte del pubblico presente. La serata è diventata dura per l’Amministrazione, è affiorato il nervosismo, soprattutto nel Presidente e nel Sindaco. I cittadini hanno esposto striscioni e cartelli per esprimere il proprio disappunto per il mancato ascolto alle richieste di rivedere il Piano. Molti consiglieri di maggioranza non sono mai

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errori, e questo è diabolico! Questi fatti dimostrano che Dal Negro non è il sindaco di tutti i cittadini. Da sabato 30 novembre il Comitato di cittadini SalvaArbizzano sarà di nuovo presente al mercato di Novare per tenere viva l'attenzione dei cittadini su di una questione che riteniamo non ancora conclusa.

…Ma non finisce qui. Il Comitato SalvaArbizzano proseguirà l’opposizione al Piano degli Interventi approvato dal Consiglio comunale con: - la denuncia al T.A.R. relativamente alle ipotesi di illegalità rilevate; - un esposto alla Corte dei Conti per i cospicui danni erariali arrecati alle Casse comunali; - una raccolta spontanea di fondi ogni sabato mattina presso il mercatino della piazza di Novare, per finanziare le spese dei due esposti, continuando inoltre l’azione di coinvolgimento ed informazione dei cittadini. Il Comitato SalvaArbizzano

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“Da vecchio militare” Da vecchio militante di sinistra, conosciuto nel territorio di Sant’Ambrogio come ex consigliere comunale ma anche per l’attività svolta, testimoniata in 55 anni di attività politica in Valpolicella, faccio una prima considerazione: non si “rottama” chi ha messo in piedi questo grande partito, il Pd. Visto che tutti mi conoscono per una persona che non si è mai nascosto dietro ai giri di parole, dietro quel politichese del “tirare a campare”, manterrò fede al mio credo. In primis invito i cittadini, militanti del Pd e non, ad andare uniti al voto delle Primarie del Partito Democratico in programma nella biblioteca comunale di Sant’Ambrogio domenica 8 dicembre dalle 8 alle 22 per eleggere il segretario nazionale. Sono sicuro che alla fine sarà una vittoria della Sinistra e di Gianni Cuperlo. Perché dico questo?. Lo dico chiaramente: Renzi, il sindaco di Firenze, come è noto a tutti, non costituisce certo una novità. Non si pensi che Renzi significhi automaticamente rinnovamento visto che attorno alla figura del sindaco di Firenze si stanno formando quelle correnti politiche che tanto male hanno fatto in passato e che porterebbero alla rottura dello stesso Pd. Un esempio? I 101 parlamentari vicini a Renzi il giorno prima erano favorevoli alla proposta di Bersani, il

intervenuti, sono stati capaci solo di alzare la mano per dare il proprio assenso alla nuova colata di cemento: cosa si nasconde dietro questa insaziabile voglia di costruire? Oltre ad Arbizzano, che ancora una volta subisce l’onta della cementificazione massiccia e selvaggia, nella bellissima piccola frazione di Moron sorgeranno due strutture alberghiere. L’architetto Fantin, incalzata dalle opposizioni per capire se avesse fatto un sopralluogo, se avesse visto le strettissime strade che portano alla frazione, sembrava cadere dalle nuvole. Ci chiediamo come può un architetto dare pareri favorevoli a nuove opere che deturperanno per sempre il paesaggio senza avere conoscenza diretta del territorio interessato. Purtroppo dobbiamo constatare che per questa maggioranza non è stato sufficiente lo scempio del nostro territorio avvenuto negli anni ’90: il Sindaco, la Presidente, la Maggioranza tutta perseverano testardamente negli

giorno dopo hanno votato contro la stessa proposta nella votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, facendo di fatto cadere un possibile esecutivo guidato da un esponente Pd. Come vecchio militante di sinistra, ho deciso di scrivere questa lettera a questo autorevole periodico d’informazione in Valpolicella, letto in tutte le famiglie, per lanciare un appello chiaro, quanto trasparente a tutti coloro, militanti e non, che voteranno alle Primarie di domenica 8 dicembre: sottoscrivo l’appello dei volti noti del nostro Partito che sia a livello nazionale che a livello provinciale ed anche con dirigenti del Pd in Valpolicella voteranno per Cuperlo e le idee che egli porta avanti. Con Renzi faremo il gioco degli avversari politici, in primis Berlusconi, che si è complimentato spesso in pubblico col sindaco di Firenze, ma che noi tutti conosciamo per il dissennato ventennio che purtroppo l’ha visto protagonista ai danni dell’Italia e dei suoi cittadini. Lasciatemi concludere, augurandomi che non vengano a votare cittadini, avversari del Centro Sinistra, con l’obiettivo di spaccare il Partito. Andrea Sartori ex Consigliere Comunale Sant’Ambrogio

“Primarie al via” L'8 dicembre si terranno le primarie del PD: un'opportunità per tutti coloro che non si accontentano di lamentarsi per una situazione di crisi economica e politica, sempre più pesante e insostenibile, e vogliono invece esprimere in modo costruttivo la voglia di cambiamento. E' la possibilità di partecipare ad un nuovo corso dove i cittadini scendono in campo per scuotere le amministrazioni locali e nazionali, ingessate e incapaci di affrontare i nodi del paese, chiedendo di cambiare, proponendo soluzioni, superando le posizioni corporative e di mantenimento di privilegi, che tengono in stallo il paese. Su questo sfondo si innesta anche la crisi generalizzata dei partiti, dove, chi scrive, riconosce al Partito Democratico la capacità e l'impegno, attraverso le primarie, di far partecipare in modo democratico chiunque voglia esprimersi sulle idee e sulle proposte di chi guiderà il partito italiano con più iscritti, e probabilmente con più elettori, alle prossime elezioni politiche. Per collegare le vicende nazionali con il nostro territorio, ritengo interessante commentare l'esito dell'elezione dei delegati ai circoli del PD avvenuta nelle scorse settimane, dove erano ammessi a

votare i soli iscritti. A Verona e provincia, come a livello nazionale, ha prevalso Matteo Renzi sul secondo candidato, Cuperlo, quest'ultimo più vicino alle indicazioni dell'"apparato" nazionale e locale del PD; a seguire Civati e Pittella. Nei comuni della Valpolicella, la candidatura di Renzi è stata la più votata a Negrar e Sant’Ambrogio, mentre a San Pietro ha prevalso Cuperlo. L'affermazione in provincia e a livello nazionale di Renzi, evidenzia la sempre maggiore distanza tra i quadri nazionali e i responsabili locali del PD, rispetto alle componente maggioritaria degli iscritti che promuovendo la candidatura del Sindaco di Firenze, ritengono necessarie nuove idee, persone che portino avanti una politica nuova e diversa, con l'entusiasmo per fare cose concrete, per andare oltre una situazione di immobilismo senza futuro. Non era un risultato scontato, e il forte messaggio di cambiamento è sicuramente di buon auspicio per una partecipazione ben maggiore alle primarie, dove potrà andare a votare qualsiasi cittadino con certificato elettorale, anche chi ha compiuto i sedici anni. Alessandro Giachi S.Pietro in Cariano

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Informiamo che, dal mese di gennaio 2014, gli interventi relativi alle promozioni politiche di Partiti, Gruppi e Comitati, saranno calcolati come inserzioni pubblicitarie. Sugli stessi saranno applicate particolari agevolazioni.

Per contatti e informazioni: Tel. 335.1240803 alessandro.reggiani@reggianivisual.it

PD 1

“Il Congresso” Le scommesse sul destino del PD sono da tempo uno dei temi più appassionanti della politica italiana. Si scioglierà? Si spaccherà? Pessimisti e ottimisti si confrontano senza sosta, anche in Valpolicella. Sul destino del PD io sono ottimista. E vorrei spiegare perché. Il partito è nato dalla svolta più importante della politica italiana negli ultimi anni, quando si sono messe insieme le migliori culture riformiste della nostra storia: la cultura democratico liberale (Einaudi, Pannunzio), quella cristiano democratica (La Pira, Moro) e quella socialista (Pertini , Berlinguer). Sulla carta un progetto straordinario che vanta illustri pionieri nei paesi anglosassoni, come i laburisti e i democratici. Bisogna però riconoscere che sino a questo momento il matrimonio ha avuto qualche problema. Anche le idee più lungimiranti per poter camminare hanno bisogno infatti degli uomini e gli uomini in questo caso non sono stati all’altezza delle idee. La classe dirigente che ha gestito questa prima fase di vita del PD ha fallito. E’ il momento che si faccia da parte. Le diverse sensibilità, anziché diventare una ricchezza per tutti, sono diventate un freno. Questo è il momento e il turno di persone nuove (non importa se giovani o vecchie, ma nuove). Sono ottimista sul futuro del PD per due ragioni. In primo luogo perché il PD ha un enorme serbatoio di persone di valore pronte a dare il proprio contributo, rimaste finora a bordo campo. In secondo luogo perché le sue radici culturali sono solide e si sono affermate in tutti i paesi più progrediti. Chi pensa però che la maturazione del PD possa arrivare gradualmente, un poco alla volta, con una lenta evoluzione culturale, sbaglia i conti. Il paese e la crisi non possono aspettare. Soprattutto le generazioni più giovani non possono aspettare. Credo che il congresso che si va aprendo in questi giorni diventerà anche un momento salutare di strappo in avanti. Secondo me la grande opportunità del PD è rappresentata dalla cultura di governo di Enrico Letta e Matteo Renzi. La cultura di chi pensa che nelle Aziende sia necessario rispettare le persone, ma che i fannulloni vadano cacciati; di chi pensa che vada premiato il merito, non più le appartenenze; di chi ritiene che rispettare le leggi sia importante, ma anche che la giustizia in Italia abbia bisogno di una profonda riforma per cancellare posizioni di rendita e inefficienze. Di chi pensa che le tasse debbano essere pagate, ma anche che la spesa pubblica debba essere ridimensionata drasticamente. Di chi pensa che accanto ai diritti acquisiti debbano esserci i doveri acquisiti. Di chi pensa che la rappresentanza sia sacrosanta, ma che i nostri rappresentanti in Parlamento siano troppi e troppo costosi. Di chi pensa che la legge elettorale vada cambiata senza se e senza ma, e che i temi etici siano importanti, ma che non debbano diventare degli alibi. Il PD deve imparare ad ascoltare il paese. E il paese imparerà a fidarsi del PD. Fausto Rossignoli

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Le Vostre Lettere

Dicembre 2013

DIALETTO

PRONTO SOCCORSO

“Stesso intervento, due misure” Vorrei porre all'attenzione dei lettori la mia vicenda. Per due volte mi sono dovuto recare al Pronto Soccorso perché, durante il lavoro quotidiano in un laboratorio, una scheggia mi è entrata nell'occhio e, pertanto, era necessario estrarla immediatamente. La prima volta è stato il 19 aprile 2012, la seconda volta il 16 maggio 2013. In entrambi i casi l'estrazione del corpo è avvenuta positivamente. Quello che però si contraddice, è stata la considerazione dell'intervento da parte della struttura ospedaliera. Nel primo caso il Pronto Soccorso ha giudicato l'intervento di estrazione come "codice bianco" che ha comportato, quindi, una spesa obbligatoria di ticket a mio carico di 57,35 euro. Nel secondo caso - medesima asportazione della scheggia dall'occhio - il Pronto Soccorso ha giudicato l'intervento come "codice verde" che, quindi, non ha comportato nessun addebito a mio carico. Quello che voglio evidenziare è la contraddizione delle due situazioni. Nello specifico: due interventi uguali, l'esportazione da corpo estraneo, eseguiti entrambi presso lo stesso Pronto Soccorso ma con diverso trattamento amministrativo (codice "bianco" nel primo caso, codice "verde" nel secondo") che, pertanto, ha comportato in un caso l'applicazione del ticket e nel secondo nessuna spesa. Di fronte a questo situazione paradossale, ho deciso di non versare l'importo del ticket. L'Ulss mi ha scritto una raccomandata nell'agosto scorso, sollecitandomi il pagamento dei 57,35 euro oltre le spese di spedizione postale. A quel punto ho risposto per iscritto, tramite fax, il 30 agosto scorso all'Ulss, chiedendo che la prestazione, giudicata "codice "bian-

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co", fosse riesaminata. In data 7 ottobre mi è pervenuta una nuova raccomandata dell'Ulss in cui la stessa dichiara che «l'estrazione del corpo estraneo dall'occhio rientra tra i casi classificati come codici bianchi e pertanto soggetti al pagamento della quota fissa di 25,00 euro ed al ticket delle prestazioni erogate». La lettera prosegue, evidenziando che «i verbali dei due accessi sono stati sottoposti al primario del Pronto Soccorso, che ha giustificato il codice verde dell'accesso del 16/05/2013 per il quadro clinico presente, si ricorda infatti che l'attribuzione del colore in uscita spetta sempre al medico che ha valutato la gravità dell'intervento». Premesso che non spetta a me giudicare il quadro clinico, è altrettanto evidente che si tratta dell'asportazione di un corpo estraneo da un occhio e non altri interventi che potrebbero apparire meno rilevanti. Pertanto al di là delle diciture amministrative, codice bianco piuttosto che codice verde, mi sembrerebbe quantomeno opportuno ripensare alla classificazione dei casi perché, anche se non sono un medico, credo che una scheggia nell'occhio, se non estratta immediatamente, comporti delle problematiche alla vista. Tant'è che, una volta presentatomi al Pronto Soccorso, l'addetto in entrambi i casi mi ha immediatamente mandato nel reparto di Oculistica senza farmi attendere. Quindi giudicare l'estrazione di una scheggia da un occhio come"codice bianco", secondo le diciture applicate per legge da parte dell'Ulss, mi sembra ingiusto e paradossale. Federico Savoia Sant’Ambrogio

“A cosa serve insegnarlo a scuola?” Par quei che i insiste par insegnàr el dialeto ne le scole. Mi vorja saèr sa el possa servìr insegnar el dialeto ne le scole, quando za l'insegnamento de l'Inglese o del Todesco, par no dir de el Latin o del Greco, l'è a livel che definir a l'acqua de rose el sarja un conplimento esagerato, isto che ci studia , anca a le superiori, le lengoe estere quando l'è fora da l'Italia come minimo el se senti perso. Grassie a Dio la me conossenza de quatro lengue straniere ma permesso de farme strada ne la vita e darme 'na posission e dimenssion laorativa. Che forsi co el dialeto sarja riussido a far alretanto ?? Forsi avarja fato afari in Giapòn dimandando "caro cliente, sa uto??" o dimandando al posto del sushi "el pesse cruo”?? Opure dimandando in Germania "bitte wollens Sie darme lesso co pearà e 'n goto" o altrimenti in Francia, co la machina sbusa, avarja dimandà "me ajutito a cambiàr la goma"? E in una tratativa de afari in Sud-Africa, davanti a 'n apalto de 'n par de mijoni de Euri, cossa dovea dimandarghe? El testo de la gara in dialeto veronese al posto del classico testo in Inglese? Savjo quanti erori e ....quante perdite de afari? In altre parole il "dialeto" è utile per mantenere le relazioni locali, per salvare modi di dire o frasi idiomatiche, ma nella vita reale, sia di studio che commerciale, a cosa serve? Nei nostri viaggi all'estero che valore aggiunto potrebbe dare? E poi, chi lo vuole insegnare nelle nostre scuole ha pensato chi sarebbe in grado di trasmetterlo agli allievi? E le ore dedicate al dialetto quale materia dovrebbero sostituire? Mi piacerebbe sapere come, nelle folcloristiche adunate leghiste, i

convenuti bergamaschi potrebbero farsi comprendere da furlani e come i romagnoli si intenderebbero con i valdostani. E per il Veronese quale dialetto andremo a scegliere? Quello basato sui testi - peraltro moderni del Barbarani o su quelli trapassati dai nostri avi? E a Cologna Veneta, dalle influenze padovane, a Valeggio sul Mincio, con valenze lombardo-mantovane, a Malcesine con i suoi richiami alla lingua trentina o agli accenti della Bassa, cosa imporremo? Il dialetto de la Carega o quello, dall'accentazione diversa, del Porto San Pancrazio? Dopotutto si tratta sempre di dialetti veronesi. E quali testi verrebbero usati? Per non dimenticare tanti nostri veronesissimi insegnanti locali che sono cresciuti parlando "in ponta de forcheta". Già, per qualcuno, studiare il dialetto, assistere in televisione a film con sottotitoli in vernacolo, vale di più delle preoccupazioni di molti per il lavoro e della difficoltà ad arrivare alla fine mese. Ma za , la mama de i mati - no solo quei de Sago- l'è senpre incinta. Ezio Vai Negrar

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MARANO

NASSIRJA

“Acqua e proposte”

“Nel decimo anniversario” 12 novembre 2003 – 12 novembre 2013, 10 anni dal grave attacco subito dai nostri militari in Iraq; evento traumatico sia per la devastante potenza dell’esplosione sia per il numero di vittime causato : 19 italiani, 9 iracheni deceduti e un numero rilevante di feriti, il triste bilancio. Tutti gli italiani (tranne poche e inqualificabili eccezioni) ne furono fortemente colpiti, tanto d’aver sentito il bisogno di proclamare il 12 novembre “Giornata del Ricordo dei Caduti Militari e Civili nelle missioni internazionali per la pace”. Nel corso di un incontro organizzato presso il Circolo Ufficiali (25 ottobre u.s.) è stato toccante ascoltare la testimonianza preziosa e diretta della professoressa Maria Gabriella Pasqualini (presente a Nassirya il giorno dell’attentato), docente universitaria e insegnante presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, che ha detto : «il senso di questa giornata è che i valori dell’Italia democratica sono il fondamento delle azioni militari di pace e le Forze Armate sono al servizio della dignità umana». A questo ricordo desidero associare un altro collega della “Benemerita”, il S.Ten. Ernesto Frassinito, di Verona, anche lui colpito mortalmente a Nassirya, e tutti gli altri che hanno perduto la vita in simili circostanze. Oggi il totale del personale impiegato in ben

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Le Vostre Lettere

Dicembre 2013

23 Paesi è di 5569. Le più significative missioni per entità di personale sono Libano, Afghanistan e Oceano Indiano. Si tratta di un impegno umano e economico rilevante, ma voglio ricordare ai perenni detrattori che tutte le attività effettuate all’estero sono sotto l’egida dell’ONU, della UE, e della NATO. Inoltre da una valutazione globale è emerso che le Nazioni presso le quali operiamo presentano criticità tali da avere ripercussioni sull’Italia da un punto di vista di sicurezza e interessi. Certo, è sempre possibile rivedere criteri di scelta e modalità d’impiego ma la si smetta di criticare senza conoscenze e approfondimenti queste operazioni e conseguentemente quanti hanno dato la vita in difesa del bene comune e della pace, dandone luminosa testimonianza. Con questo non intendo tappare la bocca a chi democraticamente e civilmente si pone il quesito: ne vale la pena? La discussione è aperta. Io mi limito a far osservare che al di là della garanzia per la pace e la conquista di posizioni favorevoli nello scenario internazionale, resta la capacità di capitalizzazione degli sforzi compiuti. Al momento non ci sembra che in Libano, nei Balcani, in Libia e in Afghanistan siano stati ottenuti risultati apprezzabili; solo in Iraq si è raggiunto qualche traguardo. Oggi vista la

MARATONA PER LA VITA Prende il nome de “La Maratona per la vita” la festa dedicata a Valeria Favorito, autrice del libro “Ad un passo dal cielo” a cui L’Altro Giornale qualche mese fa ha dedicato un’intervista raccontando il suo ritorno alla vita grazie ad un donatore speciale – Fabrizio Frizzi - che le ha permesso di guarire da una grave malattia. Il 21 dicembre alle ore 17.00 sarà celebrata da don Matteo Selmo una Messa nella chiesa di San Martino a Corrubbio di Negarine, paese in cui abita Valeria. Alle 18.30 è previsto inoltre un cocktail di benvenuto al ristorante “Tutto ok” di San Giovanni Lupatoto, cui farà seguito la cena allietata dal dj Pietro Caviglia. Per informazioni e prenotazioni: 347.4935197.

AUGURI DA SANTA MARIA

critica situazione economica in cui versa l’Italia, chi ha il compito di decidere dovrebbe esaminare a fondo se è possibile trasformare, per il bene di tutti, un grande sforzo di bilancio in un investimento. Adriano Sofri l’undici novembre u.s., sul Corriere della Sera, ci ha raccontato di Suraya Pakzad e Maria Bashir, due donne afghane, colte ed impegnate nelle attività anti violenza, che hanno espresso il terrore di essere lasciate sole in un momento delicatissimo. Suraya ha detto: «Avete speso vite, soldi, tempo e perderemo tutto. Resteranno signori della guerra e fondamentalisti. Non amo i toni queruli ma dico, non ci lasciate. Un giorno avremo anche noi soldatesse afghane che andranno nel mondo a fare le peacekeeper». Mi piace concludere con il concetto espresso dal sindaco Flavio Tosi nella cerimonia ufficiale del 10° anniversario della tragedia di Nassirya: «La nostra profonda riconoscenza la possiamo e dobbiamo esprimere con il ricordo». Francesco Gueli

Prato allo Stelvio è un comune italiano di 3.387 abitanti della Val Venosta nella Provincia Autonoma di Bolzano. Per dimensioni si può accostare come esempio al comune di Marano di Valpolicella. Il Comune altoatesino riporta, sul proprio sito internet tutti i parametri di inquinamento, mentre i report di analisi il comune di Marano, come quelli di tanti altri Comuni, non esistono. Gli abitanti della Valpolicella rispetto a quelli altoatesini non conoscono i valori degli elementi che possono causare problemi alla salute, quando presenti in concentrazioni elevate. Tali elementi in alcuni casi possono essere veicolati attraverso l’acqua potabile. Unica nota informativa la si può trovare sul sito di Acque Veronesi che riporta un generico elenco delle sostanze disciolte nell’acqua potabile. Nel nostro caso non vi sono riportate le concentrazioni degli alogenati, degli ipa e di tutte le sostanze chimicamente attive e che possono interagire a livello cellulare con il nostro organismo, in quanto sostanze reattive da un

EUROPA

punto di vista biochimico. I comuni altoatesini mettono in rete l’informazione in maniera completa e pubblicano ogni elemento reattivo e dannoso alla salute, in modo che ogni cittadino possa controllare trimestralmente la qualità dell’acqua potabile. Da noi, i nostri amministratori dimenticano il ruolo primario di un bene vitale quale essere l’acqua di fonte. Nel mentre, ci accorgiamo che a Marano esistono valori fuori dai limiti di legge per alcune sostanze cancerogene. Non meglio è la qualità dell’aria che peggiora e miete vittime ogni anno. Nell’ambito del progetto inerente l’unione dei comuni della Valpolicella, e non della Lessinia come vorrebbe l’attuale maggioranza, ho proposto di istituire la commissione Ambiente della Valpolicella, costituita dagli assessori dei singoli comuni, con delega all’ambiente per il controllo dei parametri inquinanti ambientali che minacciano la salute dei bambini. Servirà a dare anche una mansione concreta ad alcuni soggetti. Mansioni semplici e

precise a dispetto del ruolo di assessore tuttologo molto spesso inconcludente. Ogni anno la commissione di assessori dovrà compilare un report che spieghi il livello di qualità dell’ambiente Valpolicella suddiviso per aree, che comprenda tutti i parametri analitici sullo schema già conosciuto Altoatesino; la mia proposta è anche di includere una sintesi non tecnica, in modo che anche il cittadino della strada possa capire, in quale stato di salute si trova l’ambiente in cui vive (acqua e aria). Per questo incarico non verranno elargiti ulteriori compensi agli assessori. Non si obbietti quindi che mancano i soldi e che l’Alto Adige è a statuto autonomo. Molto si spende invano anche da noi! Solo per il PAT, Marano ha speso più di 162.000 euro in consulenze…Penso sia giusto arrivare gradualmente a pagare meno i professionisti avendo più a cuore la salute dei bambini e dei cittadini. Paolo Zardini Capogruppo di minoranza del Comune di Marano di Valpolicella

SCELTA CIVICA

“Che ne sarà di noi?” “In Valpolicella” Egregio Direttore, che ne sarà di noi “ terroni “ del sud Europa? Chi ci salverà dalla catastrofica situazione economica che ormai da troppo tempo attanaglia il nostro paese con crescita economica inesistente e disoccupazione sempre più dilagante? Le previsioni fatte dai guru di turno dell’economia si rivelano sempre più sbagliate e non attendibili, eccezion fatta per le previsioni a”lungo termine” che, appunto perché sono a lungo termine non sono verificabili, e, nel lungo termine, così raccontava mio nonno, l’unica cosa certa è “che se tira la sata”…(tradotto, si passa a miglior vita). Nel 2001 ci chiesero sangue e sudore per “andare in Europa” con l’Euro, quasi fossimo stati una parte dell’Africa, ma ora l’Europa cosa sta facendo per aiutarci ad uscire dal guado nel quale ci troviamo? Perché non viene adottato una specie di piano Marshall adattato ai giorni nostri, che faccia rimettere in moto i consumi (vero tallone d’Achille della ripresa)? Va ricordato che grazie al piano citato l’Europa post-bellica superò un momento di profonda crisi e nel contempo riavviò la stagnante economia americana (USA) che nel giro di poco tempo raddoppiò la produzione industriale azzerando la disoccupazione. O, forse è inutile scervellarsi, perché nei piani alti dell’economia europea, chi muove le “leve” ha già deciso di sacrificare noi “terroni del sud Europa” (senza offesa per nessuno) ad un ruolo di comparse nel panorama europeo? Del resto non è una novità che il Sud venga considerato meno del Nord. Dovremo rassegnarci? Grazie. Fasoli Luciano - Fumane

SAN PIETRO

“Buche a Castelrotto” Caro Direttore, mi chiamo Sabina e abito in via degli Archi a Castelrotto. Circa un mese fa mi sono rivolta al comune di San Pietro in Cariano segnalando la presenza di numerose buche piuttosto importanti nella mia via: ho un bimbo di 10 anni che esce spesso in bicicletta e la situazione stava diventando veramente pericolosa sia per lui che per tutti quelli che frequentano la via. In municipio a San Pietro ho parlato con l’ingegner Vittorio Caliari che mi disse che avrebbe cercato di fare il possibile, nonostante le ristrettezze economiche del Comune…Quel giorno era lunedì e il giovedì il lavoro in via degli Archi era stato già portato a termine! Vorrei quindi ringraziare di cuore per la disponibilità e la tempestività l’ingegner Caliari e gli operai del Comune. Credo che questo sia stato un vero esempio di ascolto e di comunicazione in un mondo di indifferenza. Grazie ancora! Sabina Venturi

Con lo spirito di dare seguito anche per le amministrazioni locali all’“Agenda Monti”, con un gruppo di amici abbiamo deciso di costituire il gruppo “Scelta Civica Valpolicella”. In questi giorni gli ideali di Scelta Civica – mai mentire sui fatti reali, mai far promesse che non possono essere mantenute, mai far promesse che se mantenute porterebbero al dissesto economico – si rivelano attuali. Dopo che il governo Monti ha allontanato il paese dal baratro “Grecia”, siamo ritornati ad ascoltare la vecchia sinfonia politica. I risultati che si prospettano sono sotto gli occhi di tutti con il più classico degli “Attacchi alla diligenza” in atto in modo indiscriminato a difesa, ciascuno, dei propri interessi elettorali. L’azione di Scelta Civica è l’unica improntata ad un realismo pragmatico: l’Italia non è più un paese semplice schematizzabile in blocchi monolitici ma complesso con decine di categorie portatrici di interessi legittimi che vanno tutelati e regolati in uno spirito innovativo e riformista di “Economia Sociale di Mercato”. In questo senso la nostra posizione è chiara: sostenere l’unico governo possibile per il paese e, partendo dalla verità dei fatti e del contesto in cui viviamo, ispirare le azioni pos-

sibili, che siano efficaci, eque e lungimiranti. Anche per le amministrazioni locali si porrà lo stesso problema: riuscire ad affrontare realtà sempre più complesse da gestire, dove il problema economico condizionerà pesantemente le possibilità di offrire servizi adeguati, efficienti ed efficaci per i cittadini. Scelta Civica per la Valpolicella vuole esser parte attiva in questo processo di rinnovamento della politica locale con l’apporto di idee concrete e innovative, che diano adito a soluzioni attuabili in tempi ragionevoli per l’immediato, ma siano di respiro per il futuro. Riteniamo essenziale partire dalle realtà locali, per restituire credibilità all’azione politica amministrativa e collaborare con tutti coloro che condividano i nostri ideali. Chiediamo a tutti i 4.500 valpolicellesi che hanno votato per Scelta Civica alle ultime elezioni politiche di farsi avanti e partecipare assieme a noi per contribuire a diffondere una idea nuova di fare politica: tradurre l’“Agenda Monti” sulla nostra realtà locale e progettare assieme l’”Agenda Valpolicella” per le prossime elezioni amministrative di primavera. SceltaCivicaValpolicella@gmail.com. Luciano Galeotti Scelta Civica Valpolicella


Cronache OSPEDALE BORGO TRENTO. Petizione contro il trasferimento del reparto

Salvare oncologia «Servono le firme»

Nasce il Gruppo di raccolta firme “Salviamo oncologia di Borgo Trento”. Ne sono promotori Eugenio Fainelli, Cristina Olivieri e Carla Maria Da Ponte Aurelio. Il reparto in questione, infatti, che attrae pazienti dalla città, ma anche da tutta la provincia, secondo la riorganizzazione prevista dalle schede regionali approvate recentemente dalla Quinta Commissione regionale, dovrebbe essere trasferito al policlinico “Giambattista Rossi” di Borgo Roma. All’origine di questa iniziativa la grande stima professionale e umana per gli operatori del reparto di Borgo Trento e la preoccupazione per la destinazione futura dei pazienti. Tutto questo si è concretizzato in una lettera che è stata inviata dai promotori al presidente della regione Veneto, Luca Zaia, all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, al sindaco di Verona Flavio Tosi e a al direttore generale dell’Azienda ospedaliera Sandro Caffi. Nella lettera viene sottolineato il ruolo centrale del reparto di oncologia di Borgo Trento «un centro di eccellenza in tutto il Veneto e Nord Italia, sia per qualità che per quantità dei servizi offerti, come dimostra la certificazione ricevuta dalla struttura nel 2012». Un cenno, inoltre, viene riservato all’alto profilo dei medici e del personale: «Basta scorrere il curriculum vitae della professoressa Annamaria Molino e di tutta la sua équipe medica per capire che stiamo parlando di professionalità di altissimo livello». Sulla destinazione futura di questi pazienti uno dei promotori, Eugenio Fainelli, aggiunge: «Che ne sarà di tutte queste persone che da un giorno all'altro vedranno dimezzata l'assistenza a loro riservata? Visto il gran numero di pazienti curati nella sede di Borgo Trento, e parlo per esperienza diretta, dato che frequento il reparto con frequenza settimanale, dubito che sia possibile accorpare l'Unità di Borgo Trento con quella di Borgo Roma senza creare significativi disagi agli utenti in ordine alla qualità ed alla quantità delle prestazioni offerte ed ai relati-

vi tempi di attesa. Stiamo parlando di pazienti oncologici che magari più di altri avrebbero bisogno di sentirsi protetti e seguiti, data anche l'incertezza che già caratterizza il loro futuro. Questo bisogno di continuità è in parte soddisfatto anche dal rapporto instaurato con medici ed infermieri e che sarebbe destinato a disintegrarsi nel caso di turnazione degli operatori sanitari tra le due strutture». E conclude: «Spero veramente che qualcuno ascolti la nostra voce. Sino ad ora

abbiamo raccolto circa 270 firme ma ci auguriamo che il numero degli aderenti continui a crescere». Ed è proprio per la raccolta firme a sostegno della causa che Eugenio Fainelli si sta mobilitando per allestire un gazebo in alcuni punti della città, visto che all’interno dell’ospedale non è possibile raccogliere firme…«una vera impresa – afferma lui -: mi sono rivolto a diversi uffici del comune di Verona e, dopo tanto peregrinare, ho appreso che possono trovare spa-

zio per l’allestimento di un gazebo su suolo pubblico solamente associazioni, partiti politici o gruppi con un proprio Statuto. L’unico modo per noi, semplici cittadini, per raccogliere firme in un punto di incontro ben preciso è quello di appoggiarci ad una parrocchia o ad un bar che ci metta a disposizione il proprio plateatico… oppure appenderci un cartello al collo e sperare che qualcuno si fermi e ci dia ascolto». Per contatti: 380.3551819. Lino Cattabianchi

Cronache

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PARTITO DEI PENSIONATI

Pozzani segretario Capolista al Senato del Parito dei Pensionati alle ultime elezioni, ha ricevuto in Provincia di Verona, ben 5.800 voti e 22.000 nel Veneto. Oggi, Gianni Pozzani è il nuovo segretario provinciale proprio del Partito dei Pensionati. E così, dopo aver militato per molti anni nel Partito Socialista e per altrettanti anni nel PDL, ecco un’altra avventura tutta da vivere. «Voglio mettere a disposizione la mia esperienza fatta con la politica e nelle associazioni per il grande popolo dei pensionati italiani, circa 18.000.000 (ben 4.790 a Negrar), che hanno bisogno di attenzioni da parte del Comune per le loro necessità – spiega Pozzani -. Penso di poter trasmettere la conoscenza ai giovani e ai pensionati per tutelare i propri diritti. La situazione politica che la nostra Nazione sta vivendo, è decisamente insopportabile: siamo stanchi di tutti, partiti e sindacati compresi. Cerchiamo alternative che non troviamo, siamo amareggiati e frustrati, ci sentiamo traditi e beffati. Abbiamo vissuto un dopoguerra pieno di problemi e di miserie, però siamo riusciti a

ASSOCIAZIONE NUOVA ACROPOLI. Natale con i nonni È ormai una tradizione, per i volontari dell’associazione Nuova Acropoli di Verona trascorrere il Natale con gli anziani residenti all'istituto per assistenza "Al Parco": per il sedicesimo anno nel pomeriggio del 25 dicembre gli associati porteranno anche in questo 2013 l’allegria natalizia con canti e musica. In più, i volontari consegneranno ai “nonni” tanti piccoli doni realizzati dai bambini delle scuole materne ed elementari della città. Quest’anno Nuova Acropoli si è posta un ulteriore obiettivo: coinvolgere anche la cittadinanza in un evento così lieto. Sono due le strade che l’associazione propone per partecipare al “Natale con i Nonni”: chi desidera potrà unirsi ai volontari il pomeriggio del 25 dicembre per far compagnia agli anziani, di stanza in stanza, e cantar loro gli auguri. Ma chi quel giorno non ha la possibilità di intervenire potrà comunque partecipare: bambini, ragazzi, ma anche mamme o nonne con la passione per i lavoretti manuali, o ancora pensionati con l’hobby del bricolage, potranno realizzare piccoli doni che Nuova Acropoli consegnerà agli anziani durante la visita natalizia. È possibile consegnare gli oggetti realizzati dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 21 nella sede dell’associazione, in via Maldonado n. 8 a Verona, oppure telefonando allo 045.8302750 entro il 20 dicembre, previa comunicazione in segreteria. Per informazioni: verona@nuovaacropoli.it www.nuovaacropoli.it.

Gianni Pozzani

risalire la china con grande determinazione, pensando di aver raggiunto un benessere che pensavamo consolidato e confermato. Così non è, in realtà: è arrivata una crisi che ha scombinato tutto. I popoli hanno bisogno di fare il loro percorso di crescita, anche se doloroso e rivoluzionario, ma senza di noi». Pozzani è deciso. L’appello ai pensionati non manca di certo: «Sentiamo la grande responsabilità di dare un lavoro ai giovani perché possano crearsi un futuro, però le condizioni di oggi non danno speranze né soluzioni soddisfacenti. Siamo impegnati nel sociale, vogliamo essere ancora propositivi e metterci a disposizione della nostra Patria, ma siamo una categoria ignorata e senza diritto di voce. Anche la nostra Provincia risente della crisi economica: tuttavia, abbiamo ancora comparti che si sanno difendere e produrre eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Ma abbiamo bisogno di un po' di sostegno dallo Stato e dalla burocrazia. Per il resto, ci pensiamo noi a trasmettere ai nostri giovani l' aiuto e l' esperienza necessaria. Occorre recuperare valori che abbiamo perduto, presi dalla frenesia di soddisfare bisogni molto spesso superflui ed effimeri. Cari pensionati, non abbiamo nessuno in Parlamento e nei Comuni che difenda i nostri diritti: adesso è ora di eleggere i nostri senatori, deputati, sindaci e consiglieri, che difendano almeno le pensioni e la sanità e i piccoli servizi che ogni Comune dovrebbe avere».


Cronache

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FUMANE. Taglio del nastro lo scorso 30 novembre per la Flaminio Pellegrini dopo i lavori di adeguamento sismico

Vecchia scuola elementare La sicurezza è “ritrovata” Inaugurazione ufficiale lo scorso 30 novembre per la scuola primaria Flaminio Pellegrini di Fumane, al termine dei lavori di manutenzione strutturale dell’edificio per il suo adeguamento sismico. Le opere si sono rese necessarie a seguito delle lesioni riportate dai muri portanti con il sisma del 25 gennaio 2012 e delle successive scosse del 20 e 29 maggio 2012 (data in cui l’edificio fu dichiarato inagibile dai vigili del fuoco). Fu a seguito di una perizia statica (che dichiarò l’edificio idoneo) e perizia sismica (che dichiarò l’edificio non idoneo) che il comune diede il via alla progettazione per l’adeguamento sismico. «Il progetto esecutivo – afferma il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi - è stato approvato nel dicembre 2012, l'appalto dei lavori è stato assegnato nel gennaio 2013, l'inizio dei lavori è stato fatto il 18 febbraio 2103 con ultimazione degli stessi prevista per fine agosto dello stesso anno. Adesso si può dire che il risultato atteso è stato

ottenuto, perché i bambini hanno iniziato regolarmente l'anno scolastico 2013 14 il 12 settembre». “Il progetto di adeguamento sismico è risultato complesso e impegnativo – si legge nella nota tecnica redatta da Tiziano Dal Corso, incaricato di redigerei il progetto di adeguamento sismico della scuola - . Dal punto di vista geometrico e distributivo l'edificio è rimasto sostanzialmente lo stesso, al punto che dall'esterno praticamente rimane immutato, se non per alcuni adeguamenti, fori e finestre, mentre è cambiato radicalmente l'organismo strutturale nel suo complesso. Precedentemente alla stesura del progetto sono stati eseguiti indagini ed esami sul terreno di fondazione e sull' edificio, oltre ad un’indagine geologica per individuare la natura del terreno di fondazione. Il progetto esecutivo ha recepito quanto previsto nel progetto preliminare, il cordolo integrativo di copertura è stato sostituito da quattro tiranti in barre di

acciaio, ancorate sul paramento esterno delle facciate mediante piastre e bulloni; i tiranti sono stati posizionati sui quatto lati dell'edificio, al di sotto del solaio di copertura e posti a ridosso dei muri. Tutti i nuovi muri in laterizio sono diventati muri in laterizio armato. In corrispondenza dei solai è stato realizzato un cordolo di calcestruzzo armato, collegato con le murature esistenti che gli intersecano; sono state annegate barre filettate e portate all'esterno delle murature in modo da

legare fra loro tutte le strutture. Anche le travi rompitratta in acciaio, che correvano circa a metà campata dei due solai laterali del primo piano, sono state rinforzate e collegate alla cappa in calcestruzzo di rinforzo del solaio. In questo modo si è rinforzato il solaio del primo impalcato. La cappa in calcestruzzo e le nuove murature sono state legate alle vecchie murature con barre in acciaio. Naturalmente, per realizzare tutte queste opere è stato necessario rimuove-

re i pavimenti dei piani terra e primo, rimuovere le condutture degli impianti e gli impianti stessi, compresa la canna fumaria, rimuovere gli intonaci e gli infissi interni ed esterni; sono stati risparmiati solo i locali dei servizi igienici sul retro della scuola. I lavori di ultimazione – aggiunge nella sua nota Tiziano Dal Corso - hanno comportato la ricostruzione dei pavimenti con finitura in linoleum, il rifacimento degli impianti elettrico e termico, la posa di porte e infissi

nuovi, l' istallazione di controsoffitti al piano terra e al primo piano; le aule sono state cablate per poter aggiungere le lavagne luminose interrative”.La scuola Flaminio Pellegrini, a seguito degli interventi effettuati, ha superato, con esito positivo la verifica sismica. «Contemporaneamente ai lavori di finitura della scuola, nel periodo luglio agosto – concludono il sindaco Bianchi e l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Bonazzi - sono stati eseguiti lavori di sistemazione esterna con realizzazione delle recinzioni, dei passi carrai e pedonale. Inoltre sono state eseguite opere di completamento per rendere agibile l'area di nuova acquisizione sul lato nord dell' edificio e la scala di sicurezza d'acciaio come via di fuga per il piano primo, sulla facciata del prospetto ovest lungo via Progni. E’ stato inoltre realizzato uno studio dei colori delle pareti delle aule e degli ambienti interni, al fine di renderli più luminosi e gradevoli».


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Zanetti: la forza dell’ esperienza Antolini Giovanni Riparazioni elettrodomestici grandi e piccoli (lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, piani cottura ecc...)

Riparazioni a domicilio

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Far fronte a qualsiasi necessità nel campo della costruzione e della progettazione: questa è la parola d’ordine di Zanetti s.r.l., azienda leader nella costruzione di manufatti di cemento e nella rivendita di materiali edili che, forte di molti anni di attività, ha servito migliaia di imprese e privati. Solidità, disponibilità e consegna diretta al cliente di tutto ciò che può servire nel settore delle costruzioni edili sono le caratteristiche salienti di Zanetti s.r.l. che, grazie alla sua esperienza, riesce ad ottenere uno standard qualitativo di alto livello pur mantenendo competitivi i prezzi di commercializzazione. Punto di forza di Zanetti s.r.l. è la professionalità garantita in ogni settore: ad ogni divisione è infatti affiancato un ufficio tecnico composto da personale altamente qualificato ed esperto, sempre pronto ad accogliere e sviluppare le idee del cliente, dalla progettazione alla realizzazione. «Il nostro desiderio e il nostro l’obiettivo – affermano alla Zanetti s.r.l. - è quello di aiutare ciascun cliente nella creazione di uno stile vivo ed avvolgente in ogni realizzazione, attraverso l’utilizzo esclusivo di materiali di prima qualità, dando così un valore aggiunto alle soluzioni proposte per far rivivere tradizioni e per regalare nuove ed antiche sensazioni di armonia». Presso la sala mostra di Zanetti Srl a Garda è disponibile un vasto assortimento di ceramiche e parquet: le migliori marche del settore sono esposte all’interno di uno spazio di 400 mq dove si possono visionare pavimenti, rivestimenti e ceramiche in svariate tipologie sia per interni che per esterni. Inoltre mette a disposizione un accurato servizio di posa in opera con personale qualificato. Gli orari di apertura sono : lunedì 14.30 – 19.00, martedì - venerdì 8.30 – 12.00 e 14.30 – 19.00, sabato 9.00 – 12.30


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Rinnova e Ristruttura

TECNOCOSTRUZIONI professionalità e competenza Professionalità e competenza sono i capisaldi della filosofia aziendale di Tecnocostruzioni s.r.l. di Negrar. Fondata nel 2005 dal geometra Nicola Scandola, amministratore unico dell’azienda, Tecnocostruzioni s.r.l. si è posta fin da subito l’obiettivo di diventare una realtà competitiva nel settore, sia nel campo della costruzione a nuovo che nella ristrutturazione di immobili. «Proprio per questo – afferma Nicola Sscandola, che prima di fondare Tecnocostruzioni s.r.l. aveva maturato un’esperienza decennale nel campo dell’edilizia - la competenza e le conoscenze dei tecnici e del personale qualificato che lavorano con noi sono fondamentali: il personale dipendente viene, periodicamente, formato e informato sul modo di operare e sulle procedure lavorative sulla base di tutte le nuove normative che regolano il settore edile. Vengono svolti inoltre nei confronti dei subappaltatori, sin dal loro primo ingresso in Tecnocostruzioni s.r.l., controlli accurati per verificare la loro completa regolarità al fine di evitare spiacevoli situazioni». Le principali regole sulle quali Tecnocostruzioni s.r.l. fa affidamento nella realizzazione dei suoi cantieri sono le basi per ottenere un prodotto finito che rispetti in pieno tutti i principi della regola dell’arte: puntualità nei tempi d’esecuzione dei lavori affidati, massima organizzazione preventiva ed in fase d’esecuzione del cantiere al fine di ottimizzare tempi e costi, oltre a periodiche verifiche sulla regolarità contributiva e dall’utilizzo di attrezzature a norma e di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari, capi cantiere e mano d’opera dipendente altamente specializzata e formata, fornitori selezionati per esperienza e qualità di lavoro. «A tutto questo – continua Scandola – si aggiunge la massima cura nel dettaglio su strutture e finiture ed estrema sicurezza e ordine di cantiere con il quale si va a garantire uno svolgimento delle lavorazioni in essere e consecutive in piena qualità. Tecnocostruzioni s.r.l. inoltre, a garanzia di un risultato finale di massima qualità del prodotto finito e soddisfazione del cliente, utilizza sistemi di costruzione che garantiscono il rispetto delle norme riguardanti il risparmio energetico, l’acustica e la regola dell’arte». pubbliredazionale

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Cronache

Dicembre 2013 CURIOSITÀ. Sette signore da anni si ritrovano il martedì pomeriggio

Vivacità e ricordi: parlano le Bessole “La crisi? Par mal che la vaga…semo siori!!” E’ il detto delle “Bessole”, sette briose e allegre signore che da anni si ritrovano ogni martedì pomeriggio. Non si dice l’età, ma fatto sta che la maggior parte di loro ha superato l’ottantina…e che insieme raggiungono il mezzo millennio. La cosa certa è che per spirito e vivacità sicuramente dimostrano l’esatta metà degli anni anagrafici. Hanno conosciuto Negrar ai tempi della “miseria”, quando per mangiare in dieci bastavano due uova. «Io ho persino pensato che la gallina facesse anche il mezzo uovo – afferma Elide - perché uno intero non l’ho mai visto!». Il simpatico gruppo di “ragazze”, deve il nome Bessole, alla località fra Moron e Pedemonte, nella quale sono nate e vissute fino a che non si sono sposate. Sorelle e cugine fra loro, hanno diviso il cortile e

i giochi da fanciulle, anche se il tempo per giocare era poco. «Ci si alzava al mattino alle quattro per andare a condurre i buoi nell’aratura e poi via di corsa a scuola». Raccontano. I quaderni si comperavano barattando le uova fresche di giornata. «Tenevo l’uovo stretto in mano nella tasca perché non si rompesse – ricorda Agnese - ed arrivavo in paese che probabilmente era già sodo! Io davo l’uovo e in cambio avevo il quaderno». «Gli inverni erano molto più freddi di adesso – rammenta Maria - e le coperte erano fatte con vecchie giacche e tabarri dismessi. Il mattino per lavarsi gli occhi si doveva rompere il ghiaccio che si era formato nel catino durante la notte». Non c’era né acqua corrente, né elettricità. La sera ci si illuminava con le lucerne ad acetilene o i lumi a olio. Per andare a letto un pezzo di candela che

solitamente veniva rosicchiata dai topini durante la notte. I materassi scricchiolavano perché fatti con i “scartossi” delle pannocchie. I giochi erano sassolini colorati, fili, e vecchi utensili. Santa Lucia portava le bambole di “pezza con i oci de cao” che sparivano dopo qualche giorno per ricomparire magicamente l’anno dopo. «Arrivava anche il “piatto” di Santa Lucia: una carruba, un paio di mele, qualche mandorla – dichiara Elide - e negli anni più fortunati si poteva trovare anche un’arancia». E i ricordi vanno agli scherzi che combinavano, alle piccole marachelle per rubacchiare un pò di cibo. Lo zucchero, bene prezioso ai quei tempi, veniva messo in alto, attaccato alle travi, assieme alle mandorle e altre “prelibatezze” che venivano date con gran parsimonia. La vita scorreva fra i lavori nei campi, i com-

piti e i lavori domestici. Il sabato sera per esempio era dedicato alla pulizia a fondo dei pavimenti. La “lissia” con la cenere per lavare la biancheria, i lavatoi improvvisati in fossi e vasche raccogliendo l’acqua piovana e bisognava usare l’acqua con accurata moderazione perché doveva durare. Ricordano il tempo di guerra, quando per oscurare le finestre alla sera erano costrette a mettere i fogli di giornale su ogni fessura, al passaggio di “Pippo”, gli aerei che tentavano di bombardare il ponte della ferrovia di Parona. I fogli di giornale erano anche un valido aiuto nelle giornate fredde. «In inverno l’umidità penetrava ovunque e la mamma metteva i fogli di giornale sotto le magliette per creare una specie di isolante, e per fermare l’umido delle magliette che non si asciugavano mai quando venivano lavate» dice ancora Maria. Tanta miseria e tante tribolazioni, ricordano, ma l’allegria, l’amicizia, il volersi bene di allora è rimasto uguale oggi come allora. …Ed è proprio ricordando i tempi andati che L’Altro Giornale, all’interno dello spazio Donna di dicembre, ha dedicato un simpatico racconto del Natale d’altri tempi a Negrar e in Valpolicella. Un “quadretto” dipinto da alcune nonne che per alcuni istanti ci riporterà indietro nel tempo. Natalina Salerno

SOLIDARIETÀ

Assegno benefico, Garibaldini felici Solidarietà in primo piano. Beneficenza protagonista. Con un occhio di riguardo ai giovani e agli animali. Hanno gioito i volontari dell’associazione “Garibaldini a cavallo”, hanno stretto con orgoglio l’assegno di seimila euro ricevuto a casa loro, a Corte Molon, a due passi dal centro di Verona. È stato un sabato pomeriggio di sorrisi e di festa, il 26 ottobre: il presidente del Club Lions Garda Benacus, Enzo Badalotti, e l’amministratore delegato di Garda World Service, Diego Albiero, hanno infatti consegnato all’associazione scaligera il contributo raccolto, in settembre, durante la cena benefica del Garda Endurance Cup 2013. «Un service importante, una serata di gala speciale, organizzata proprio per sostenere l’attività dei Garibaldini a cavallo e il progetto Icarus, che mira ad avvicinare bambini e ragazzi disabili, e svantaggiati, agli animali e ai cavalli in particolare – ha spiega-

to Badalotti -. Insieme ad altri sei Club Lions e a Garda Endurance siamo riusciti a raccogliere una cifra sostanziosa: poter aiutare i giovani e le associazioni regala emozioni grandi, grandi, grandi. Al service, a cui hanno partecipato circa 200 esponenti dei Lions e altre personaggi di spicco, si è svolto pure un concerto con protagonista la cantante Katia Ricciarelli, che non è voluta mancare all’appunta-

mento». Il Club Lions Garda Benacus è in piena attività. La voglia di fermarsi, di

riposare, proprio non c’è. «Desideriamo dare una mano alle persone bisognose e raccogliere sempre più fondi per le onlus – ha ripreso Badalotti -. Questo è lo spirito che ci contraddistingue. Insieme all’associazione “Gente e territori” abbiamo in mente di organizzare un altro service di beneficenza e solidarietà. L’intenzione sarebbe realizzare un ambulatorio (il paese non è stato ancora scelto, ndr) per venire incontro agli anziani che necessitano di visite specialistiche ma che non hanno la possibilità di pagarle». Matteo Sambugaro

È felice Flora Spiazzi, come tutta l’associazione Garibaldini a cavallo. Ricevere un assegno da seimila euro è stata «una grande emozione – ha confessato la segretaria dell’associazione. Finalmente la nostra attività viene capita e sostenuta. Speriamo che sia un segnale di buon auspicio per realizzare i progetti che ci siamo prefissati. Ringraziamo il Club Lions Garda Benacus e l’organizzazione del Garda Endurance, che ci hanno permesso di ottenere questo contributo. I seimila euro verranno utilizzati per costruire un maneggio all’altezza nella nostra sede a Corte Molon per portare avanti l’attività a favore dei giovani».

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I PROGETTI

Monte Baldo da scoprire

Un osservatorio panoramico da cui poter riconoscere le cime dalla catena del Brenta alla catena del Pasubio. L'inserimento nel catasto dei sentieri Cai di un vecchio sentiero situato tra il baito Turri e il rifugio Barana a punta Telegrafo con la creazione di una variante per raggiungere la ferrata delle Taccole. La sistemazione di una zona per l’atterraggio dei voli in parapendio a Prada. Sono questi i progetti ideati e realizzati sul monte Baldo da Maurizio Marogna, insegnante di scienze motorie, giornalista, ma soprattutto grande sportivo appassionato e esperto di montagna, che sul Baldo è di casa. L’idea, realizzata in accordo e collaborazione con il comune e la Pro Loco di Brenzone, sul cui territorio si trovano le opere realizzate, è nata per «valorizzare il Monte Baldo e per dare la possibilità a escursionisti e amanti della montagna di assaporare ancora di più le bellezze, spesso ancora poco conosciute, di questo monte - spiega Marogna -. È una montagna unica al mondo, sulle sue pendici fioriscono oltre 90 specie di orchidee e specie di fiori rarissimi che hanno resistito alle glaciazioni. È veramente il giardino d’Europa, come lo definì nel 1566 il botanico Francesco Calzolari». Il progetto più complesso da realizzare è stato l’osservatorio panoramico a 2053 metri di altitudine a Cima Costabella, da cui si ha una splendida panoramica su una settantina di cime delle montagne che circondano il Baldo. Maurizio Marogna, grazie anche al supporto di un gruppo di volontari, ha costruito un muro circolare con i sassi del Baldo, utilizzando sabbia, cemento, calce e acqua trasportati sulla cima via elicottero. Sul manufatto verranno applicate lamelle in bronzo fuso su cui verranno incisi i nomi delle vette. L’opera verrà intitolata a Luca Avesani e Cristina Sandri, amici di Marogna tragicamente scomparsi. E' stato inoltre sistemato il vecchio Sentiero Natura, che dal baito Turri arriva all’incrocio del sentiero della Val delle Nogare che porta al rifugio Barana-Telegrafo, da anni inutilizzato. Ora è stato ripulito ed è stata sistemata la segnaletica con nuove tabelle in legno. È segnato come sentiero Cai, con i classici colori bianco e rosso e numerato come 661. Tra lo stesso 661 Sentiero Natura e la valle delle Pre a valle della vetta delle Buse, è stato reso percorribile anche dagli escursionisti un tracciato creato dai camosci che vivono sul Baldo, realizzando una variante per raggiungere la ferrata delle Taccole. A Prada alta, in località Senaga, Marogna ha poi individuato una zona per l’atterraggio del parapendio…Ma in programma ci sono altri progetti, come la creazione, entro l’estate dell’anno prossimo, di vari percorsi per camminate con la tecnica del nordic walking nella zona di Prada. Opere create «per promuovere e valorizzare il territorio montano del Monte Baldo e in particolare la zona nel comune di Brenzone, ottime alternative per il turista in cerca di novità – conclude Marogna -. Un grazie di cuore al Pastifico Avesani,Sandri Edilmarmo,Essegi marmi nella persona di Paolo Savoia ,Fonderia Bonvicini e a tutti i volontari che stanno collaborando alla realizzazione del progetto».


Cronache

Dicembre 2013 SANT’AMBROGIO. Inaugurata la scultura. Destri: «Un fiore all’occhiello»

“Valpolicella” in bella mostra

“Il blocco si apre e dalla dura roccia un viso di fanciullo appare…”. Così gli alunni di quarta e quinta elementare dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Sant’Ambrogio di Valpolicella hanno descritto il complesso scultoreo “Valpolicella”, inaugurato lo scorso venerdì 8 novembre, giorno dei Santi Coronati. Il complesso, ideato dall’artista Milo Manara con la collaborazione dell’istituto professionale Paolo Brenzoni diretto da Anna Trevisani e scolpito dal professore Dario Marconi, è composto da figure in marmo Rosso Verona ed un basamento in marmo nembro estratti dalla cava ambrosiana Bonaldi per un peso di 600 quintali. “Valpolicella” fa bella mostra sulla rotatoria tra la strada provinciale n° 4 della Valpolicella, la provinciale n° 33 della Grola e via Cesare Battisti all’inizio del capoluogo. Costo dell’opera: 80mila euro, di cui 60mila euro donati dalle famiglie Antolini e Bombana e circa 20mila euro finanziati dall’amministrazione comunale di Sant’Ambrogio,che sta reperendo gli sponsor per coprire l’intera cifra. «Credo che questo sia un giorno storico per Sant’Ambrogio e la sua comunità, è il nostro biglietto da visita per il mondo - ha affermato il sindaco Nereo Destri - dedicato a Luigi Antolini e Angelo Bombana, due pionieri della nostra economia». «Questo monumento rappresenta i cinque Comuni, realtà individuali importanti in un contesto di unità e di rete - ha sottolineato il Vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, che ha benedetto la scultura davanti a centinaia di cittadini che

non si solo voluti perdere l’emozionante momento dell’alzata del velo sul complesso scultoreo. Il tutto durante la cerimonia coordinata dal vicesindaco Roberto Zorzi, aperta dall’Inno di Mameli suonato da Vittorio “Lolo” Cecchini la Fanfarina di Bussolengo, quindi allietata dalla Schola Cantorum ambrosiana. Anziani e adulti, giovani e fanciulli: tutti ad ammirare questa scultura di Dario Marconi e dei ragazzi della Scuola del Marmo. Insieme a loro rappresentanti delle istituzioni dello Stato, Regione Veneto, Provincia di Verona e sindaci della zona. «Valpolicella?. Per una volta tanto ho proposto un monumento al fiorire della vita e della speranza, i cinque fanciulli rappresentano i Comuni Storici della Valpolicella» - ha spie-

gato Milo Manara mentre Dario Marconi ha illustrato le diverse fasi di lavorazione, lanciando un monito. «Questo complesso è stato rifinito con la spuntatura a mano da mio padre Giuseppe ed Enrico Zorzi, 82 e 84 anni, in un tempo record: un giorno e mezzo! Osservandoli e ripensando all’entusiasmo dei miei allievi nel supportarmi, auspico che questo entusiasmo possa continuare ad esistere oggi ed in futuro nel nostro settore e nella professione artistica». Il complesso è dedicato a Luigi Antolini e Angelo Bombana. «Mio padre Angelo - ha sottolineato un emozionato Igino Bombana - è stato un ambrosiano a tutti i livelli, imprenditore ma anche amante di tante realtà che ha aiutato». Francesco Antolini ha rammenta-

to: «Sia mio padre Luigi che Angelo Bombana sono state figure importanti nello sviluppo del comparto lapideo veronese. Penso a tante iniziative realizzate in questi decenni, la Mostra del Marmo e la Scuola. Ringrazio l’amministrazione comunale, la direttrice Anna Trevisani, Milo Manara ed il professore Dario Marconi per quest’opera». Il sottosegretario del Governo Alberto Giorgetti, l’assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti, il presidente della Provincia Giovanni Miozzi, il sindaco di Negrar Giorgio Dal Negro hanno sottolineato la comunità d’intenti che ha regalato al Paese, al territorio veneto e veronese «un dono di serenità e speranza per il futuro». Massimo Ugolini

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NUOVO PUNTO VENDITA

Super Rossetto a Domegliara

Era il 1983 quando a Parona aprì il suo punto vendita lo storico marchio veronese della grande distribuzione, Rossetto…Ed oggi ecco il bis: lo scorso giovedì 7 novembre è stato inaugurato un nuovo SuperRossetto, a Domegliara, sulla Strada Statale del Brennero. E’ così che con i suoi 5.000 metri quadrati, metà dei quali destinati ad area vendita e metà dedicati a laboratori, celle frigorifere, magazzino, e i suoi 60 nuovi dipendenti assunti, Rossetto incrementa di una nuova unità i 22 punti vendita presenti nella provincia di Verona e nelle città vicine. «Quest’apertura per noi rappresenta un vero traguardo – afferma con soddisfazione Lorenzo Rossetto, amministratore delegato del Gruppo Rossetto -: dopo 7 anni torniamo a Verona. In questi anni il nostro gruppo si è sviluppato nelle province limitrofe…ed ora finalmente torniamo a casa nostra. Un ritorno caratterizzato da un ambiente “completo”, che rappresenta in tutto e per tutto la nostra filosofia: massima qualità a prezzi convenienti, trovando al tempo stesso prodotti freschi confezionati e preparati all’interno del punto vendita stesso. La marcia in più di questo SuperRossetto è infatti il nostro forno e la nostra cucina: pane, pizza, focacce, pasticceria e prodotti freschi in genere provengono direttamente dal nostro laboratorio. Una garanzia in più con cui abbiamo voluto premiare i nostri clienti, sempre più alla ricerca di prodotti genuini preparati con le materie prime migliori…A questo punto è necessario solo che il cliente abbia la pazienza di venirci a visitare».

Lorenzo Rossetto


Cronache

Dicembre 2013 LA TRAGEDIA. Il tifone Haiyan ha lasciato dietro di sè morti, feriti e dispersi

S.O.S. Filippine Caritas in campo L’azione della rete Caritas Internationalis insieme a Caritas Filippine si è già attivata sul posto all’indomani del passaggio del tifone Haiyan che ha lasciato dietro di sé decine di migliaia di morti, feriti, dispersi. Molte regioni interne non sono ancora state raggiunte dai soccorritori, cosa che fa pensare e rafforza la probabilità che il numero delle vittime e l’entità dei danni siano destinati a crescere. La regione centrale delle Filippine, il gruppo di grandi isole “Visayas”, già recentemente colpita da un grave terremoto nell’isola di Bohol, è storicamente quella più a rischio sia dal punto di vista della vulnerabilità alle frequenti tempeste tropicali, sia per la scarsa qualità delle abitazioni. Sono stati stanziati 100.000 euro da Caritas Italiana per i primi interventi. Più di 4 milioni di persone avrebbero perso tutto, dovendo abbandonare le proprie case distrutte e rifugiandosi in ripari di fortuna. Oltre ai drammi vissuti dalla popolazione, i danni alle infrastrutture sarebbero incalcolabili: numerose frane hanno distrutto linee elettriche e strade, manca l’acqua potabile in numerose province, le comunicazioni sono completamente interrotte in ampie porzioni di territorio. Padre Edwin Gariguez, direttore di Caritas FilippineNASSA, in contatto con le équipes delle Caritas Diocesane delle Visayas, raggiunto al telefono sul posto, ha riferito alla rete internazionale Caritas che «Haiyan è il più forte e deva-

stante tifone che abbia mai colpito il Paese. Caritas Filippine, col supporto della rete Caritas, sta inviando localmente ulteriori aiuti umanitari e operatori specializzati, oltre a quelli già attivi, per raggiungere le zone più gravemente colpite e più remote». Migliaia di persone sono già ospitate presso Istituti, Parrocchie e strutture Caritas, e ad altre 8.000 persone verranno forniti brevemente generi di prima necessità. L’intervento si realizza a supporto di Caritas Filippine e in collaborazione con altre realtà locali, lavorando anche nella ricostruzione e nelle fasi successive. Caritas Diocesana Veronese sottolinea l'urgenza di un aiuto concreto e immediato. Per informazioni: www.caritas.vr.it

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PER DONAZIONI:

CAUSALE "EMERGENZA FILIPPINE 2013" - DONAZIONE DIRETTA presso la segreteria di Caritas Verona in Lungadige Matteotti 8 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 con orario continuato). - CONTO CORRENTE BANCARIO intestato a CARITAS DIOCESANA VERONESE UNICREDIT Sede di Verona IBAN: IT 10 I 02008 11770 000005616284; BANCA VALSABBINA S.C.p.A. IBAN: IT15R0511611703000000002285 - CONTO CORRENTE POSTALE: C.C.P. 10938371 Oppure, per coloro che desiderano godere dei benefici di detrazione dalla dichiarazione dei redditi, possono inviare offerte all’ASSOCIAZIONE DI CARITA' SAN ZENO ONLUS - Verona - Lungadige Matteotti n. 8: conto corrente postale: 001006070856 - Coordinate IBAN: IT22Y0760111700001006070856 BANCA VALSABBINA S.C.p.A. IBAN: IT26D051161170300000000 2340

IL TIFONE HAIYAN NON HA FATTO SCONTI Sono trascorse alcune settimane dal triste giorno in cui il tifone Haiyan si è abbattuto sulle Filippine, lasciando dietro sè una scia di morte e disperazione. Alcuni villaggi sono stati risparmiati, mentre per altri il tifone non ha avuto pietà. Due comunità salesiane in particolare si trovano nell’area più colpita: una è a Borongan nella provincia del Samar orientale e una è a Iloilo. Ed è proprio sull’isola di Samar che operano da anni alcuni camilliani, legati a L’Altro Giornale da grande affetto e amicizia. Padre Luigi Galvani, ora in Indonesia, ha dato vita all’ospedale e al seminario del luogo, dove padre Amelio Troietto, che continua a svolgervi il suo ruolo di medico, è rimasto affrontando quotidianamente la dura realtà vissuta dalla popolazione del posto…Una realtà sconvolta ulteriormente dal tifone Haiyan, che ha colpito le Filippine in un momento in cui padre Amelio si trovava in visita in Italia. Solamente un mese fa da Dolores Padre Amelio, che appena ha saputo dell’evento si è precipitato dalla sua gente, ci scriveva inviandoci il suo “diario di bordo”, ricco di racconti e di testimonianze da una terra martoriata dalla povertà. Lui stesso ha confermato che nella zona in cui si trova l’ospedale non si sono registrate vittime o danni ingenti. Nel frattempo Caritas e Unicef si sono attivate inviando aiuti e sostegno. Per aiutare padre Amelio: Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo - Agenzia n.24 di via Forcellini a Padova C.C. 0740/3612125 intestato a Padre Amelio Troietto - IBAN IT40 F062 2512 1210 7403 6121 25W

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI” INFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE: ATTENZIONE AD ASMATICI E BRONCHITICI CRONICI

Come ogni anno, al cambiamento della stagione e quindi con i primi freddi, ricompaiono le cosiddette “malattie da raffreddamento”. Ad essere interessate sono più frequentemente le alte vie respiratorie con riniti, faringiti, laringiti…Altre volte però queste infezioni, causate prevalentemente da virus, possono colpire le basse vie aeree provocando tracheiti, bronchiti e, più raramente, anche polmoniti. Se ciò avviene in un soggetto sano e quindi con un sistema immunitario integro, in pochi giorni congestione nasale, raucedine, tosse e malessere generale regrediscono determinando la rapida ripresa dello stato di benessere usuale. In questi casi sono indicati farmaci sintomatici come il paracetamolo o l’acido acetilsalicilico, accompagnati da riposo, dieta leggera e soprattutto idratazione. Solo se i sintomi dovessero diventare invalidanti, dovesse comparire febbre alta, o sovrapporsi una infezione batterica (e quindi una complicazione della virosi respiratoria) andrà iniziata una terapia antibiotica a largo spettro. Molto più gravi possono essere le conseguenze di un’infezione delle vie aeree se ad essere colpito è un paziente affetto da asma bronchiale o da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Soprattutto quest’ultima patologia, che trova nel fumo di sigaretta il suo più importante fattore di rischio, è quella a riportare i danni maggiori. Ma che cosa è la BPCO? E’ una condizione cronica e progressiva di ostruzione delle vie aeree che si manifesta

con tosse più o meno catarrosa e “mancanza di respiro” via via sempre più grave che può portare, con il passare degli anni, all’ insufficienza respiratoria. Il problema non è di poco conto: la BPCO è ancora una malattia poco nota, sottodiagnosticata e quindi non trattata adeguatamente. Purtroppo è una patologia in costante aumento al punto che è stato previsto che nel 2020 diventerà la 3 causa di morte nel mondo. Attenzione quindi alle infezioni delle vie aeree nei soggetti affetti da asma bronchiale, causate per lo più da Rhinovirus ai quali gli asmatici sono più suscettibili, perché possono scatenare crisi asmatiche importanti. Nei pazienti affetti da BPCO, e in questo caso è il fumo di sigaretta a rendere più suscettibili le loro vie aeree alle infezioni virali, le conseguenze sono ancora più

gravi. Solo recentemente è stato infatti dimostrato, grazie a moderne tecniche molecolari, che le infezioni possono scatenare una riacutizzazione della malattia che accelera il declino della funzionalità respiratoria. Particolarmente nella BPCO si è visto che la mortalità aumenta con il numero delle riacutizzazioni. Cosa fare allora? Dato per scontato che sia già stata formulata una precisa diagnosi di patologia ostruttiva delle vie aeree, cosa non sempre facile, date le “somiglianze” sia cliniche che funzionali, ad un certo livello di gravità, tra asma e BPCO, una corretta terapia di fondo sarà sempre da ottimizzare attraverso periodici controlli clinici e funzionali (spirometria) presso Centri Specialistici Pneumologici. A ciò si devono aggiungere, oltre alle consuete norme igieniche come la pulizia accurata delle mani, una prevenzione generica, come evitare di soggiornare a lungo in ambienti chiusi e affollati. E poi le vaccinazioni: antinfluenzale raccomandata a tutti questi pazienti (e anche al resto della popolazione) e antipneumococcica sicuramente nel paziente affetto da BPCO e nell’asmatico grave.

Dott. Anna Ganassini Specialista in Malattie Apparato Respiratorio Ambulatorio dedicato ASMA e BPCO Fisiopatologia Respiratoria Allergologia Respiratoria

pubbliredazionale


Cronache

Dicembre 2013 CONVEGNO. Italia al primo posto. Settori più colpiti? Abbigliamento e alimentare

Contraffazione: siamo al vertice

Lunedì 11 novembre al palazzo della Gran Guardia a Verona, di fronte a una platea di studenti si è svolto il convegno intitolato “Compri il falso? Ma lo sai che…” organizzato da Confcommercio Verona per discutere sul tema più che mai attuale della contraffazione e dell’abusivismo. Il 35,6 % dei consumatori italiani almeno una volta nella vita ha acquistato merce falsa o contraffatta e i settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento (41,2%), alimentare (28,7%), oculistico (26,7%), della pelletteria (26,95), calzaturiero (21%), della

cosmesi (18,1%), farmaceutico (15,6%) e dei prodotti parafarmaceutici (14,9%) senza dimenticare la grande

fetta di mercato composta da musica, film, videogiochi “scaricati” da internet con un marchio non originale.

Nemmeno il settore dei servizi e del turismo è risparmiato con molti Bed and Breakfast che non rispettano la normativa vigente. «Una illegalità diffusa fa perdere posti di lavoro ed origina potenziali danni alla salute – ha affermato il prefetto di Verona, Perla Stancari -. L’Italia è il primo paese per contraffazione». Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona ha confermato che l’abusivismo e la contraffazione stanno creando gravi danno all’economia e stanno aumentando il tasso di disoccupazione. Ha aggiunto inoltre che la Camera di

La contraffazione dei vini veronesi e in particolare quelli della Valpolicella è una realtà consolidata come sottolinea il presidente di Siquria S.p.A (l’organismo di certificazione «Società italiana per la qualità e la rintracciabilità degli alimenti S.p.A») Luca Sartori, il quale afferma che il più imitato è l’Amarone della Valpolicella e che lo stesso Corpo Forestale dello Stato è coinvolto nel controllo e nella difesa di questi prodotto veronesi. Amarone, AmarOne, Gran Marone, Doppio Passo sono solo alcune delle imitazioni che la Camera di Commercio di Verona ha fatto ritirare dal mercato mondiale e per arginare questo fenomeno ha fatto registrare marchi collettivi come Valpolicella Ripasso, Amarone della Valpolicella, Recioto della Valpolicella, Recioto di Soave e Recioto (quest’ultimo in comproprietà con la Camera di Commercio di Vicenza) nei principali mercati esteri per garantire la qualità, la composizione e la provenienza di questi vini.

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E’ stato un messaggio positivo quello lanciato dal comandante della Guardia di Finanza, Bruno Biagi. Ai ragazzi che lo ascoltavano ha detto «voi siete meglio di come eravamo noi» e che l’Italia è nelle prime posizioni per quanto riguarda la produzione di merce di prima qualità e proprio per questo è vittima designata di plagi. Snocciolando poi alcuni dati, ad esempio che il 60% di questo “commercio” si trova nel Sud Est asiatico e che in Italia si produce il 7,5% del falso globale, ha infine parlato dell’operazione “Gatto con gli stivali”, una gigantesca frode alimentare nel settore biologico che ha fatto sequestrare più di 750mila tonnellate di prodotti non bio per una valore complessivo di 220 milioni di euro. Commercio ogni anno deve investire notevoli somme di denaro per difendere i marchi veronesi da questo fenomeno. Successivamente il presidente provinciale della Coldiretti Claudio Valente ha trattato il tema dell’agropirateria sostenendo che il falso made in Italy procura un ricavato di 60 miliardi a cui vanno sommati i 14 miliardi derivanti dalle agromafie e dichiarando «le imprese veronesi potranno avere un futuro solo se sapranno distinguersi, ma per resistere agli assalti dell’illegalità occorre che i consumatori ci aiutino a combattere questa grande battaglia». Infine Davide Cecchinato, segretario generale dell’Adiconsum Verona ha esordito parlando dei rischi

per la salute che si corrono acquistando merce prodotta con coloranti e colle e con conseguente aumento delle dermatiti allergiche (+4%) e invitando i ragazzi a controllare le etichette e la provenienza dei loro capi di abbigliamento, ma anche di occhiali e pneumatici. Le ultime battute sono state riservate dal moderatore Mario Puliero a Marco Bacchini, presidente di Federfarma, il quale ha spiegato che nei Paesi avanzati i farmaci contraffatti sono l’1% del totale e che invece rappresentano il 30% del commercio nei paesi in via di sviluppo, aggiungendo che spesso contengono elementi impuri o non contengono proprio elementi indispensabili e che il 50% dei farmaci falsi proviene da internet.


Buon

A NEGRAR Il Coro Coste Bianche inaugurerà i festeggiamenti in vista del Natale nella serata di sabato 14 dicembre con una S.Messa a Negrar, alle ore 18.00, in occasione dell’80° anniversario dell’UMMI (Unione medico missionaria italiana). Si continuerà giovedì 19 dicembre alle ore 18.00 con i l concerto di Natale degli alunni delle scuole medie di S.Amborgio di Valpolicella. Infine marted’ 24 dicembre alle ore 16.00 il Canto della Stella animerà le vie del centro di Negrar. Il gruppo Caritas di Arbizzano proporrà anche in questo 2013 il suo mercatino di Natale: nelle giornate di sabato 7 e domenica 8 dicembre al termine di ogni S.Messa i volontari del gruppo proporranno la vendita di prodotti artigianali e dolci della festa. Anche l’associazione Il Cuore della Stella non mancherà quest’anno: sabato 7, 14 e 21 dicembre, dalle ore 10.00 alle 17.00 sarà presente con il suo mercatino all’ingresso di Casa Nogarè presso l’ospedale Sacro Cuore di Negrar. A chiudere le festività non potevano mancare infine gli S-ciapa soche di Arbizzano che nella giornata dell’Epifania, il 6 gennaio, daranno vita alla tradizionale competizione per eleggere il mastro s-ciapa soche dell’anno. Al termine della sfida ci sarà l’ormai immancabile bruiel. A MARANO Le vie di Pezza si vestiranno a festa nel fine settimana di sabato 7 e domenica 8 dicembre in occasione del mercatino che ormai da anni si svolge con successo. Bancarelle addobbate a festa da luci e colori coinvolgeranno anche in questo 2013 i visitatori. Numerosi gli espositori che proporranno i prodotti tipici locali, specialità dolciarie, caldarroste, artigianato, hobbistica e molto altro ancora. Babbo Natale durante la festa sarà protagonista speciale distribuendo dolci ai bambini. Oltre a respirare l'atmosfera natalizia, si potrà gustare la buona cucina e il buon vino della tradizione valpolicellese, all'interno di un teatro tenda riscaldato. A FUMANE Sarà un “Natale al Borgo” ancora più pieno di iniziative quello che il 14 (dalle ore 15.00) e 15 dicembre si terrà a Cavalo. A proporre l’evento natalizio, che vedrà un mercatino di Natale di prodotti del territorio, mostre e dimostrazioni di antichi mestieri, una carrozza trainata da due cavalli che per tutta la domenica porterà i visitatori alla scoperta di Cavalo, sono le associazioni del paese Borghi di Pietra, Acf “Cavalo Feste” e Circolo Csi “Il Punto”. Le bancarelle faranno da cornice alla mostra di pittura “I Borghi di Pietra dell’alta Valpolicella, l’ambiente e le comunità”, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio e accoglierà le opere dei partecipanti al primo Concorso di pittura lanciato dall’associazione culturale “Borghi di Pietra”. Le tre opere vincitrici verranno donate dagli sponsor che sostengono il premio all’asta di beneficenza che si terrà a partire da domenica 15 dicembre alle 18 e il cui ricavato verrà devoluto all’associazione “Agave onlus” di Verona che si occupa di progetti destinati a bambini autistici. Il gruppo Caritas di Fumane proporrà anche nel 2013 il Canto della Stella. Ecco le date: Domenica 8 dicembre ore 17 – 18.30: Giovanni XXIII, Ponte Lena, via Aleardi, Cà Ferrari, via Verdi. Lunedì 9 dicembre ore 19 – 21.30: via Vittorio Ugolini, via Giare, Piani, Viale Verona (tutto). Martedì 10 Dicembre ore 19 – 21.30: via Pio Brugnoli, Isola, Progni, Celestino Ledri, via Santuario, Cà Melchiori. Domenica 15 Dicembre ore 17 – 18.30: Piazza, Viale Roma, via Perobelli, via De Gasperi. Lunedì 16 Dicembre ore 19 – 21.30: Banchette,viale Roma da incrocio con via Perobelli, via Della Torre, via Pellegrini, via Volta. Martedì 17 Dicembre ore 19 – 21.30: Casterna, Ponte Vaio, Vaio, Bertarole, via Osan di sopra, Ponte Scrivan fino alla cabina. Mercoledì 18 Dicembre ore 19 – 21.30: via Ponte Scrivan dalla cabina, Casetta, Sottoriva, via Madonnina, via F. Della Scala, via Carcirago. Il comune di Fumane in collaborazione con il Circolo Parrocchiale NOI Tuttinsieme, il Coro Amici della Musica di Fumane, Gruppo FIDAS Fumane, Commercianti, Giovani Vitivinicultori, Fumanesi de Soca e Frantoio Guglielmi Claudio, organizza: - sabato 21 dicembre ore 20,30 nella Chiesa parrocchiale di Fumane, una rassegna corale coi cori “Amici della musi-


Natale!

ca” di Fumane, direttore Giampaolo Dal Dosso, Walking music scuola primaria di Fumane, direttore Nicola Turrina, Appunti corali di Castelrotto direttore Armando Parra - domenica 22 dicembre ore 10,00 Inaugurazione mostra presepi, ore 15,30 Laboratori creativi per bambini e ragazzi - sabato 28 dicembre ore 15,30. Stella di Natale e Giocainsieme con Le Valigie di Natale per i bambini della scuola primaria - domenica 5 gennaio ore 15,30 Il Natale delle umili creature Letture sul Natale a cura di Andrea de Manincor e Sabrina Modenini accompagnati dai Cantori de la Val di Fumane - lunedì 6 gennaio ore 17,00 Premiazioni Presepi, ore 19,00 presso Terre di Fumane Brusa la Vecia a cura dei Fumanesi de Soca. A S.ANNA D’ALFAEDO 12 dicembre: nel pomeriggio ragazzi e bambini passeranno per le vie del paese suonando e sbattendo i campanacci che solitamente vengono messi al collo delle mucche, mentre in serata aspetteranno S.Lucia sotto il grande albero allestito in piazza a Sant’Anna. Nella suggestiva cornice del paese di Ronconi tornano i Mercatini di Natale. La sesta edizione dell’evento si svolgerà domenica 15 dicembre dalle ore 10.00 alle 19.00. Nelle tipiche casette in legno saranno esposti i prodotti tipici della Lessinia. Non mancheranno i laboratori degli artigiani che dedicano la loro vita alla lavorazione di legno, pietra e quant'altro, realizzando vere e proprie opere d'arte. Il 24 dicembre alle 24.00 verrà riproposta la magica celebrazione della S.Messa nella chiesa romanica di San Giovanni in Loffa, animata dal coro Fiorelin del Bosc. Varie persone da Fosse saliranno a piedi fino all’antica chiesetta romanica.. La sera del 26 dicembre alle ore 18.00 sarà la volta del “Canto della Stella” nella frazione di Ceredo. In varie corti della borgata vengono accesi dei fuochi che diventano il punto di raccolta della gente durante l'esibizione del coro “Fiorelin del Bosc” di Ceredo e del coro dei bambini. Il 6 gennaio presso la Baita del Comitato Sagra di Fosseland a Fosse verrà allestito uno spettacolare falò, per bruciare, la “vecchia”. A SAN PIETRO IN CARIANO Il tradizionale Canto della Stella che visiterà ogni via di Pedemonte nelle sere che precedono il 25 dicembre sarà accompagnato in questo 2013 dalla settima edizione del Villaggio del presepe vivente che aprirà i battenti la vigilia di Natale, martedì 24 dicembre, alle ore 24.00, dopo la S.Messa della Veglia. Sarà poi visitabile nel pomeriggio del giorno di Natale dalle 16.30 alle 19.30, giovedì 26 dicembre dalle ore 15.00 alle 19.00, sabato 28 dicembre con apertura serale dalle 18.00 alle 21.00 e domenica 29 dicembre dalle 15.00 alle 19.00. Si proseguirà poi con il nuovo anno nel pomeriggio di mercoledì 1 gennaio dalle 15.00 alle 19.00 e sabato 4 gennaio dalle 18.00 alle 21.00 con distribuzione di minestrone caldo per tutti. A chiudere la manifestazione saranno la serata di domenica 5 gennaio (dalle ore 18.00 alle ore 21.00) e lunedì 6 gennaio dalle ore 15.00 alle 19.00 con l’arrivo dei Re Magi alle ore 17.00. Il Natale di Bure verrà inaugurato proprio da S.Lucia che aprirà le festività: il 12 dicembre alle ore 17.00 è previsto uno spettacolo in teatro in attesa di Santa Lucia: ad organizzarlo il gruppo adolescenti e giovani della parrocchia. Caramelle e cioccolata calda per tutti saranno i doni che Santa Lucia porterà al suo arrivo in piazza al termine dello spettacolo. Ci sarà poi spazio anche per la musica a Bure: venerdì 20 dicembre alle 20.45 la chiesa parrocchiale di Bure ospiterà un concerto di Natale con il Coro Stella Alpina di Verona e il Coro dei Bambini di Bure. Le festività culmineranno poi nella notte di Natale, alle ore 24.00, con la S.Messa, seguita da un momento conviviale con lo scambio di auguri offerto dal gruppo Alpini del paese.


Cronache

Dicembre 2013 NEGRAR. Il sindaco Giorgio Dal Negro parla a tutto tondo del Comune

Il resoconto 2013: Imu, tasse, lavoro Passo dopo passo la fine del 2013 è arrivata e, come di consueto, è tempo di bilanci anche per i Comuni. Con il sindaco Giorgio Dal Negro parliamo della situazione di Negrar, partendo da una notizia che sta trapelando in questi giorni: lo Stato ha elargito i primi rimborsi relativi alla prima rata Imu e, sorpresa, Negrar, tra i comuni della Valpolicella è quello che ha registrato un maggior ritorno ecomonico, pari a 1.018.349 euro. Sindaco, che dire dell’Imu? Siete stati bravi, fortunati? «Non so rispondere. Dico sempre che sono stato fortunato. Era però logico che poteva andare così. Comunque intanto portiamo a casa oltre un milione di euro per il 2013, senza chiedere nulla ai cittadini e in attesa della conferma della seconda rata. Vero è che i cittadini di Negrar vedono versati dei conferimenti dallo Stato senza mettere mano al portafoglio». Allora a questo punto si può “mollare” un pò? «Neppure un minuto. Guardiamo alle entrate del Piano Interventi, controlliamo attentamente i mancati versamenti Ici, Tares, acqua e Irpef, modifichiamo e verifichiamo passi carrai e suolo pubblico. Abbiamo tolto 1.800.000 euro al caro mutui…insomma, vogliamo i conti a posto senza tartassare i cittadini per vedere di diminuire l’addizionale Irpef 2014 com’è giusto che

Giorgio Dal Negro

sia». Certo, i mutui si stanno abbassando, ma per quanto riguarda i lavori pubblici è stato fatto poco… «E’ vero. In ogni caso i cimiteri sono quasi tutti finiti, a parte quello di Arbizzano che verrà ultimato nel 2014. La sistemazione di via Mazzini in centro a Negrar partirà nei primi giorni del 2014, mentre l’isola ecologica di Arbizzano è stata progettata e il terreno verrà acquistato a breve. A Montecchio partiremo presto con la scuola e per la caserma dei carabinieri stiamo definendo il finanziamento in attesa del contributo da parte della Regione Veneto. Abbiamo inoltre destinato nei giorni scorsi l’avanzo di amministrazione, stanziando 300.000 euro per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, come da segnalazione dei consiglieri comunali. E’ stato fatto poco, ma il patto elettorale è stato quasi rispettato. Purtroppo dovremmo rimandare il tombamento dell’alta tensione e il nostro grande cruccio è il Central Park…Ma attenzione: ho detto “rimandare”». Cosa la preoccupa in questo momento? «Il lavoro. Una società senza lavoro è una società persa. Mi batto con il Piano Interventi perché lo “sviluppo compatibile” deve essere il nostro obiettivo. Ho incontrato la Soprintendenza ed ho spiegato il percorso di Negrar. Ho incontrato l’Università ed ho messo i paletti al posto giusto; ho incontrato tanti cittadini ed ho rice-

vuto molto conforto…Poi alcuni hanno pensato di non dover costruire neanche una casa. Ora io devo fare il mio dovere e tentare di creare un pò di lavoro con un obiettivo: “Sostenibilità”. Molti concordano, alcuni protestano. Speriamo che nel frattempo, tra iniziativa privata, lavori pubblici necessari, piano casa, la crisi sia in fase

di esaurimento». Tasse. Alcuni si lamentano… «Alcuni? Delle tasse si lamentano tutti! A livello nazionale, faccio notare con forza il mio pensiero e il pensiero dei Sindaci del Veneto in Anci nazionale e a livello istituzionale Stato – Regione. A livello invece comunale ho parlato di sacrifici nei primi tre anni di mandato, nel 2013 si è visto un primo calo (e così è stato per l’Imu), mentre nel 2014 dovremmo riuscire a diminuire l’Irpef e l’Imu seconda casa attraverso maggiori agevolazioni per anziani, famiglie e figli a carico. La grande incognita è la Trise…ma vedremo come sarà proposta e come potremmo applicarla. In ogni caso quando il Comune entrerà a far parte dei “virtuosi” sarà possibile chiedere meno impegni ai cittadini e mantenere alta la qualità dei servizi». Sindaco, i cittadini chiedono sicurezza. Che risposte sta fornendo il Comune? «La sicurezza è sempre stata uno dei nostri obiettivi e Negrar piano piano sta migliorando. Dossi e marciapiedi e a breve altri dissuasori e rilevatori di veloci-

tà a fasi alterne garantiranno maggiori sicurezza. Per alcune richieste di marciapiedi ad Arbizzano in vie già strette (come ad esempio via Montanari e via S.Francesco). Per quanto riguarda invece la spazzatrice, oggi a regime limitato, tornerà nel pieno delle sue funzioni a doppio turno già nel mese di dicembre».

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E’ di questi giorni la notizia secondo cui lo Stato ha chiesto all’amministrazione di Negrar di entrare a far parte dei Comuni che sperimentano il nuovo sistema di contabilità. Un cambiamento, questo, che prevede per il Comune costi aggiuntivi per i quali lo Stato stesso elargirà alcuni contributi. «Questa scelta da parte dello Stato – afferma a proposito il sindaco Dal Negro – è per noi motivo di orgoglio: significa che Negrar è uscito definitivamente dal tunnel e a breve potrà essere annoverato tra i Comuni virtuosi. I fornitori vengono pagati regolarmente, i mutui sono in forte calo e sotto controllo. Chiudiamo anche quest’anno con un buon avanzo di amministrazione e rispettiamo la pianta organica (e quindi il numero dei dirigenti e dei dipendenti). I frutti di tanto lavoro e di altrettanti sacrifici saranno visibili sotto forma di consistenti contributi di Stato e Regione nel 2014 e soprattutto nel 2015. Chi ci sarà andrà a nozze!».

«In materia di Servizi Sociali credo di poter dire che abbiamo mantenuto un buon servizio e abbiamo iniziato con la Fondazione Cariverona un nuovo percorso». Queste le parole di Giorgio Dal Negro nel presentare il progetto “A Negrar un pasto per tutti”. «A Negrar – afferma il sindaco – non deve mancare a nessuno un piatto di pasta ed un pezzo di carne o formaggio. Per questo abbiamo presentato all’ingegner Paolo Biasi di Cariverona una nostra idea che si sta concretizzando: il presidente della Fondazione non solo ha aderito al progetto, ma ha stanziato 20.000 euro per l’ultimo trimestre 2013». “A Negrar un pasto per tutti” è un progetto sperimentale rivolto a single o famiglie in difficoltà. Attraverso Caritas, parrocchie e gruppi di volontariato del Comune i Servizi Sociali di Negrar si attiveranno per far arrivare a chi non ce l’ha un pasto ogni giorno. A sua volta il Comune presenterà il “conto” a Cariverona che provvederà al rimborso spese.

NEGRAR. Il Piano degli Interventi è definito Dallo scorso 19 novembre Negrar ha il suo Piano Interventi definitivo. Ad approvare il documento è stato il Consiglio comunale riunitosi nella serata del 18 novembre, alla presenza di un pubblico numeroso. «Si tratta di un Piano Interventi molto contenuto - ha affermato il sindaco di Negrar, Giorgio Dal Negro, a poche ore dalla firma del Piano, avvenuta durante la nottata -. Un Piano che, come detto più volte, fa girare il volano del lavoro e al tempo stesso soddisfa le famiglie. E’ inoltre a mio avviso un grande esempio di equilibrio, in particolare nella misura in cui fissa dei parametri innovativi a livello nazionale». Non sono mancate durante il Consiglio comunale del 18 novembre alcune rimostranze da parte del pubblico presente che si è attivato attraverso cartelli e scritte. Anche le minoranze sono intervenute riportando diverse osservazioni, alle quali l’amministrazione ha risposto passo passo. Al termine di una lunga discussione quindi il Piano interventi è stato approvato durante la nottata. «Gli interventi previsti riguardano abitazioni al di sotto degli 800 metri cubi e comunque a non più di due piani. Tutto questo con standard urbanistici (giardini, parcheggi, marciapiedi…) che non si possono monetizzare, ma si devono obbligatoriamente realizzare. Negrar – conclude Dal Negro -, grazie a questi Piano Interventi, si innoverà: da oggi in poi ciò che si costruirà sarà fatto un po’ meglio».


Cronache

Dicembre 2013 NEGRAR. I Carabinieri potranno ristrutturare l’edificio

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PARONA/PIAZZA DELLA VITTORIA. Degrado evidente

Alla Caserma Il manufatto 240.000 euro va rispettato Cerimonia ufficiale giovedì 21 novembre in comune a Negrar per la consegna del contributo della Regione Veneto a favore della ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri in via Mazzini. L’edificio, datato 1921, era stato chiuso nel 2012 a causa dei danni provocati dalle scosse sismiche verificatesi nei primi mesi dell’anno. L’assegno, del valore di 240.000 euro, è stato consegnato dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, accolto dal sindaco Giorgio Dal Negro e dagli assessori Federico Marangoni e Giovanni Zanotti, oltre che dal comandante provinciale dell'Arma, colonnello Pietro Oresta, dal comandante della compagnia di Caprino, capitano Christian

Arvoti, e dal comandante della stazione di Negrar, maresciallo Franco Turetta. «E’ impensabile – ha affermato Giorgetti – che un comune come Negrar possa rimanere senza una caserma . Fondamentale è quindi procedere con il restauro dell’edificio in cui da sempre i cittadini negraresi hanno visto operare i Carabinieri». Da parte sua il colonnello Pietro Oresta ha affermato che il prossimo anno cade il bicentenario dell’Arma dei Carabinieri e sarebbe bello poter trovare come regalo una caserma ristrutturata. Ai 240.000 euro messi a disposizione dalla Regione, il comune di Negrar aggiungerà altri 200.000 euro per gli interventi di sistemazione della vecchia caserma.

Da sinistra Federico Marangoni, Massimo Giorgetti e Giovanni Zanotti

Dopo le note polemiche sull’incuria e il degrado del monumento di Piazza Della Vittoria di Parona, di cui si occupò anche il nostro giornale tempo addietro, con botta e risposta di più interlocutori, ecco giungere una nuova lamentela a rincarare la dose. Viene rimarcato come oltre al rispetto per coloro che si sono immolati per la Patria, meriti la massima attenzione anche il manufatto eretto a loro memoria. Al contrario

l’opera presenta rovinose crepe sulle lastre marmoree ed evidenti carenze sugli artistici ornamenti. Ove ciò non bastasse anche il piazzale antistante con pavimentazione in palladiana di porfido, un tempo vanto per l’intera comunità, risulta incompleto, con tessere mancanti e sconnesse, tanto da costituire grave pericolo al transito pedonale. Una vera e propria trappola soprattutto per gli anziani. Abbiamo interpellato il pre-

sidente della seconda circoscrizione, Filippo Grigolini che si è interessato al problema comprendendone la gravità, assicurando il suo personale massimo impegno, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza del camminamento. Osiamo sperare che i problemi siano risolti quanto prima affinchè, come paventato da qualcuno il monumento alla Vittoria, eretto in Parona, non sia considerato...alla sconfitta. P.G.

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Tornando sul Piano Interventi...»

“Progetto Negrar”

Sul numero del mese di novembre il Sindaco di Negrar, Giorgio Dal Negro, polemizzando sul Piano degli Interventi, ha attaccato il consigliere comunale di Partecipazione Democratica Fausto Rossignoli. Da tempo su questo tema Dal Negro ci ha abituato a sostituire gli argomenti con le bugie e gli insulti, rovesciando su chi non la pensa come lui numeri e parole in totale libertà. Non lo seguiremo su questa strada. Ci interessano i fatti. E durante il Consiglio Comunale del 18 novembre, dove è stato approvato il Piano degli Interventi, i fatti sono emersi purtroppo in tutta la loro evidenza. Il Sindaco dice di essersi limitato ad attuare il PAT della precedente Amministrazione. Non solo noi, ma anche i giudici del TAR del Veneto lo smentiscono laddove hanno riconosciuto che il piano è stato pesantemente stravolto sia nelle norme (per agevolare l’edificabilità) che nella volumetria (+ 30.000 mc). Il Sindaco dice di aver approvato “solo” 130.000 mc, ma omette di precisare che oltre a questi ce ne sono in corso di realizzazione altri 150.000 del vecchio PRG (al momento dell’adozione del PAT già presentati o convenzionati), oltre al fatto che ne sono in arrivo altri per i crediti edilizi riconosciuti dal suo Piano degli Interventi, e altri ancora per i grandi progetti che egli ha accantonato solo provvisoriamente. Se a ciò si aggiunge che secondo Dal Negro i 150.000 mc risalenti al vecchio PRG non incidono sul dimensionamento del nuovo Piano, ne deriva che ne potranno essere realizzati altrettanti del tutto nuovi! Insomma: è vero che il Piano prevede 130.000 mc effettivi, ma è vero anche che sulla testa dei cit-

tadini ne pendono in totale quasi mezzo milione ai quali egli ha spalancato la strada. Questi dati sono, o non sono, un problema per i cittadini di Negrar? La nostra dissociazione da questo Piano è nota: l’80/90% degli interventi è previsto in aree verdi (noi puntavamo ad abbattere il consumo di suolo agricolo); l’80/90% degli interventi è del tutto nuovo (noi puntavamo alla realizzazione del solo residuo del vecchio PRG); l’80/90% del Piano prevede nuove costruzioni (noi puntavamo alla ristrutturazione e riqualificazione dell’edilizia esistente); i servizi comunali rimarranno quelli che erano (noi puntavamo a migliorare i servizi per le lottizzazioni già esistenti, prima di farne di nuove); i due terzi dei nuovi volumi riguarderanno grandi interventi speculativi (noi prevedevamo solo interventi limitati ai bisogni familiari inferiori a 800 mc); alcuni grandi interventi sorgeranno nelle zone di Arbizzano Est, Jago, Masua, Crosara, Moron (noi puntavamo ad una pianificazione finalmente rispettosa delle parti più sensibili del territorio); la stragrande maggioranza dei nuovi abitanti sarà concentrata ad Arbizzano (noi puntavamo a un ripopolamento della parte alta del Comune). Come si vede, pianificazione zero. Attenzione agli interessi della comunità, quasi nulla. Sono problemi? Riteniamo di si. E continueremo a occuparcene assieme a Fausto Rossignoli. Anche se a Dal Negro dispiace. Marta Ferretti (Segretario PD), Paolo Zantedeschi (Capogruppo PD in Consiglio Comunale)

Il gruppo d’impegno civico Progetto Negrar, operativo e presente in Consiglio Comunale sin dal 1999, evidenzia quanto segue: BILANCIO COMUNALE Il debito di 36 milioni di euro ereditato dalla precedente amministrazione è stato ridotto a 18 milioni portando il Comune di Negrar tra quelli virtuosi. Questa operazione consentirà già da quest’anno ed in futuro di destinare contributi a sostegno delle varie associazioni operanti sul territorio, di approvare agevolazioni IMU sulle seconde case concesse in uso gratuito ai familiari e di poter finanziare l’inizio di nuove opere quali la sistemazione di via Mazzini a Negrar Capoluogo, la realizzazione dell’area ecologica di Arbizzano e la ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri di Negrar PIANO degli INTERVENTI La definitiva approvazione del Piano degli Interventi è stata completata. Si tratta, come abbiamo più volte avuto modo di sottolineare, di un’occasione per il Comune che introiterà 3,5 milioni di euro da destinare ad opere pubbliche, di un’opportunità per il cittadino (sono state accolte le richieste di molti nuclei famigliari) e di uno stimolo all’economia locale in questa fase storico sociale molto difficile. I fatti hanno dimostrato che non ci sarà alcuna speculazione edilizia e che non sarà diminuito il territorio agricolo. PROSPETTIVE La redazione di un programma amministrativo, per il futuro del Comune di Negrar per il periodo 2014/2019, che dia priorità ai problemi della famiglia, della scuola, delle associazioni e del lavoro. Auspichiamo che la redazione possa avvenire in collaborazione con altre forze politiche, sia civiche che partitiche, ed a gruppi di cittadini che condividono queste priorità. Il gruppo di coordinamento della lista civica Progetto Negrar

ARBIZZANO/IL MERCATINO “Barattando e non” Domenica 15 dicembre dalle ore 10 alle 15,

la Cooperativa Sociale Valpolicella Servizi di

Negrar organizza, presso gli spazi esterni di Villa Albertini, ad Arbizzano, un mercatino, denominato "Barattando e non", aperto a tutti per poter cambiare/vendere/acquistare oggetti, libri, abiti, accessori, giocattoli e quant'altro si può trovare negli angoli delle case. Lo scopo della manifestazione è di far conoscere la nostra realtà di Cooperativa sociale sul territorio unito a scopi educativi (nello specifico imparare a recuperare per non sprecare) e di socializzazione. Chi ha voglia di partecipare può contattare Cinzia - cell. 3487010646 per prendere accordi e per conoscere le modalità della manifestazione. L'entrata è gratuita. "Barattando e non" gode del Patrocinio del Comune di Negrar.


Cronache

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SANT’ANNA. Un occhio di riguardo anche all’intera area del Monte Tesoro

SANT’ANNA

Forte: spostamento e “valorizzazione”

Tutte le feste per il Natale

L’Amministrazione comunale di S.Anna d’Alfaedo l’aveva promesso ed ora è pronta alla forma definitiva e così martedì 3 dicembre presso il nuovo Teatro Comunale di Sant’Anna d’Alfaedo è stato siglato l’Atto di trasferimento e l’Accordo di valorizzazione del Forte e di tutta l’area del Monte Tesoro situata in prossimità della frazione di Corrubio a Sant’Anna d’Alfaedo. La firma è avvenuta alla presenza del sindaco Valentino Marconi in rappresentanza del Comune, dei direttori dell’Agenzia del Demanio e della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto. L’architetto Fiorenzo Meneghelli, che ha seguito tutta la pratica e gli incartamenti necessari al trasferimento del Forte, esper-

to di architettura militare e di sistemi difensivi della Lessinia, ha illustrato la storia, l’utilizzo e le caratteristiche di questo Forte militare così sconosciuto a tante persone. Un forte che nelle relazioni del genio militare italiano veniva considerato “modernissimo e potente”. I suoi lavori di costruzione sono iniziati nel 1906 e sono stati completati nel 1911. Esso è articolato su tre livelli circondato da un fossato che delimitava tutta l’area del forte. Assieme all’atto di trasferimento del Forte è stato firmato anche il suo Accordo di Valorizzazione che recepisce quelli che sono gli obiettivi generali di tutela e di valorizzazione culturale del Forte, fissando per il Comune le modalità e i tempi di realizza-

zione. Il Comune in concerto e con il sostegno di altri enti pubblici, ma con possibilità di intervento anche di soggetti privati, si impegna così a garantire la fruizione pubblica del Forte mediante il recupero ambientale e naturalistico dell’area e il recupero funzionale dei fabbricati esistenti e degli immobili storici. La valorizzazione del Forte Monte Tesoro inoltre va inserita in una rete storica-culturale e ambientale di luoghi di particolare interesse, tra questi: Sant’Anna d’Alfaedo (Museo Preistorico e Paleontologico, Castelliere delle Guaite, la Pietra di Sant’Anna), Ponte di Veja, Monte

Corno d’Aquilio (trincee di Rocca Pia e Spluga della Preta), Molina (Cascate e Museo Botanico), a cui vanno aggiunti i luoghi panoramici dei Monti Lessini, le malghe, gli alpeggi, i boschi, i luoghi della tipicità della produzione gastronomica ed artigianale… Grande la soddisfazione del Sindaco di S. Anna, Valentino Marconi, e della sua Amministrazione che dopo lunghi incontri, telefonate, incartamenti, viaggi a Venezia per sbrigare le pratiche, vedono realizzarsi un sogno che da tanti anni stavano rincorrendo. «Un regalo – afferma il Primo cittadino - che giunge proprio in prossimità delle feste alla nostra comunità. Non di certo un regalo caduto dal cielo, ma che ci ha richiesto parecchie forze ed energie. Un’altra promessa del nostro programma che abbiamo saputo mantenere con i nostri cittadini. Speriamo che il Forte venga utilizzato al meglio in futuro, per il progresso e la crescita continua della nostra comunità». Per chi non avesse potuto essere presente lo scorso 3 dicembre, è stata organizzata una serata aperta a tutta la cittadinanza e gli appassionati di storia locale per sabato 14 dicembre alle ore 20.30, sempre presso il Teatro Comunale di Sant’Anna.

Sant’Anna d’Alfaedo scalda i motori in vista del Natale 2013. Ad aprire le danze delle festività ci hanno pensato i mercati di Cerna nel fine settimana del 30 novembre e 1 dicembre scorsi. A seguire nella serata di giovedì 12 dicembre, sotto il grande albero che viene allestito nella piazza di Sant’Anna, grandi e piccini attenderanno l’arrivo di Santa Lucia. Nel pomeriggio del 12 dicembre e fino a notte fonda, ragazzi e bambini passeranno per le vie del paese suonando e sbattendo i campanacci che solitamente vengono messi al collo delle mucche. Domenica 15 dicembre tornerà la 6^edizione dei Mercatini di Natale nella frazione di Ronconi. Si potranno trovare inoltre le tipiche casette in legno dove verranno esposti e si potranno degustare i prodotti tipici della Lessinia e si potranno osservare alcune particolari lavorazioni artigianali della pietra, del legno, del ferro…Alle cucine saranno disponibili deliziose specialità come i famosi Gnocchi di montagna, spezzatino con polenta, cotechino e

crauti, torte artigianali e altre specialità. Nella notte di Natale verrà inoltre riproposta la celebrazione di mezzanotte nella chiesa romanica di San Giovanni in Loffa, animata dal coro Fiorelin del Bosc. Varie persone, tempo permettendo, si ritroveranno nella frazione di Fosse, per salire a piedi fino all’antica chiesetta romanica dove viene celebrata la S.Messa a mezzanotte rigorosamente. La sera del 26 dicembre alle ore 18.00 sarà la volta del “Canto della Stella” nella frazione di Ceredo. In varie corti della borgata vengono accesi dei fuochi che diventano il punto di raccolta della gente durante l'esibizione del coro “Fiorelin del Bosc” di Ceredo e del coro dei bambini. Al termine della serata, presso la malga del paese si possono degustare deliziose specialità tipiche. Chiuderà il periodo delle feste, la festa della Befana a Fosse dove il 6 gennaio presso la Baita del Comitato Sagra di Fosseland viene da anni allestito uno spettacolare falò, per bruciare, la cosidetta “vecchia”.

NEGRAR

Nonni in festa Iniziativa gradita quella proposta dalla Scuola dell’Infanzia Santa Famiglia di Negrar mercoledì 13 novembre, che ha avuto come protagonisti per la prima volta i nonni dei bambini. Una mattinata all’insegna dell’entusiasmo e dell’allegria che ha coinvolto bambini e nonni in uno scambio di generazioni. L’essere nonni oggi si presenta come un ruolo nuovo, non è assimilabile a quello tradizionale del nonno patriarca depositario di cultura e saggezza legata al mondo contadino, ma il loro aiuto e la loro presenza è diventata indispensabile per molte famiglie: i nonni sostituiscono in molte occasioni i genitori. La mattinata alla scuola di Negrar ha commosso tutti i partecipanti, insegnanti comprese: i bambini hanno recitato insieme ai nonni una preghiera e rivolto un pensiero a tutti quei nonni che non ci sono più, hanno cantato, dedicato loro una bella poesia. I nonni vengono solitamente festeggiata il 2 ottobre, il giorno dell’Angelo Custode, ma la scuola ha voluto

dedicare uno spazio speciale in una giornata novembrina. «Abbiamo fatto ai nonni due proposte – affermano le educatrici -: abbiamo chiesto loro di rendersi disponibili una volta al mese per venire a leggere o raccontare delle storie in sezione durante il nostro progetto lettura, oltre ad aver chiesto la loro disponibilità per qualche lavoro di manutenzione all’interno della scuola. Richieste accettate con entusiasmo e grande servizio gratuito…Eh sì, i tempi sono cambiati, i nonni lavorano, sono moderni, usano il pc quotidianamente, ma una storia raccontata dai nonni è una cosa che solo loro possono fare e che solo loro sanno fare nella maniera che ogni nipote predilige. Non smettete mai di amare i vostri nonni, anche quando saranno solo una presenza nel vostro cuore, perché vi hanno insegnato a vivere e, a vostra volta, ad amare. E come diceva Alex Haley “Nessuno può fare per i bambini quello che fanno i nonni: essi spargono polvere di stelle sulla vita dei più piccoli”».

BREVI DA NEGRAR LA LUNA BAMBINA. Sabato 14 dicembre, dalle 9 alle 12, l'Asilo Nido di Negrar "La Luna Bambina", a lato della scuola materna, apre le porte per una mattinata di "Nido Aperto". Il Nido, gestito dalla Cooperativa sociale Valpolicella Servizi, è autorizzato e accreditato dalla Regione Veneto e accoglie bimbi e bimbe dai 3 ai 36 mesi, anche con Legge 104. Le educatrici saranno a disposizione dei genitori per far visitare la struttura e per dare tutte le informazioni sull'organizzazione e sulla proposta educativa. Per informazioni tel. 045/6000504 - cell. 3666373633 - mail lalunabambina@virgilio.it. "La Luna Bambina" è presente anche su facebook. PELLEGRINAGGIO A SAN GIOVANNI ROTONDO. L’associazione benefica no profit “La Via del Cuore” organizza per il 14 e 15 dicembre un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, il paese di Padre Pio. La partenza è prevista alle ore 24.00 del 13 dicembre con arrivo a S.Giovanni Rotondo alle ore 9.00 del 14 dicembre. Il costo del pellegrinaggio è di 160,00 euro a persona, comprensivo di viaggio e alloggio con pasti compresi presso le “Suore di San Giuseppe”. Il rientro a Verona è previsto nella serata del 15 dicembre.


Cronaca di

Marano

STRADE. Approvato il progetto per via delle Poste

PAVERNO. Nell’area saranno creati 30 posti auto

Attendendo Parcheggio: i marciapiedi via ai lavori La giunta comunale di Marano ha approvato il progetto esecutivo del nuovo marciapiede di via delle Poste e lungo la strada provinciale SP34 che collegherà la zona della Piazza degli Alpini, via Prà della Bina e via delle Poste con la Piazza della Chiesa di Marano. «Si tratta di un intervento da tempo programmato e già sviluppato a livello di progetto definitivo generale assieme ai marciapiedi di via Campel-via Zamboni e di via Borago-via Cadiloi, lungo la strada Provinciale a Valgatara – afferma il sindaco Simone Venturini -. Con questo terzo intervento di importo pari a circa 25.000 euro, terminiamo il programma di marciapiedi che avevano stilato qualche anno fa. Questo ultimo intervento, rimandato in attesa di rinvenire gli importi economici necessari, oggi disponibili, consentirà di collegare per la fruibilità pedonale la zona di Piazza degli Alpini, uno dei 2 centri residenziali di Marano capoluogo (l'altro è la lot-

tizzazione di Campel), con la piazza della chiesa. Il percorso, lungo la strada provinciale, era ed è piuttosto pericoloso e questo nuovo marciapiede lo renderà invece più agevole anche per i ragazzi che potranno andare a scuola a piedi o si recheranno alla fermata dell’autobus». Anche questo marciapiede sarà realizzato in pietra bianca di Prun, tipo Meon, in analogia a quanto fatto dal Comune di Marano negli ultimi anni in molte altre zone del Comune: in via Chiesa a Valgatara, in via del Platano, a Cadiloi di Valgatara, a Pezza, a san Rocco, a Purano. «Ringrazio l’arch.

Fabio Pasqualini, progettista e Direttore dei Lavori, che ha curato con rapidità il progetto che nei prossimi giorni vedrà la sua realizzazione – afferma ancora il sindaco -. In questi giorni abbiamo anche rifatto l’asfalto in via delle Poste e con i marciapiedi, anche quella via sarà riqualificata. Il marciapiede mette in sicurezza anche l’uscita pedonale di alcune abitazioni private davanti alle quali le auto sfrecciano ad alta velocità lambendo il bordo di proprietà. Oggi, con il nuovo marciapiede, le auto si muoveranno più distanti ed i pedoni potranno muoversi in sicurezza».

COMUNITÀ MONTANA

Cinquanta nuovi alberi Grazie all’intervento della Comunità Montana della Lessinia, il Comune di Marano di Valpolicella metterà a dimora nelle prossime settimane oltre 50 nuovi alberi nelle aree pubbliche del Comune: 17 faggi, 20 tigli, 10 sorbi degli uccellatori, 5 aceri. «La Comunità Montana della Lessinia ci ha scritto qualche tempo fa chiedendoci di indicare alcuni alberi che avremmo potuto posare nelle aree pubbliche del Comune –afferma il sindaco Simone Venturini -. Abbiamo segnalato alcuni alberi che renderanno più verdi e più belle le aree comunali. Ringrazio molto il Presidente della Comunità Montana, l'arch. Pigozzi, che con questa iniziativa ha colto nel segno. Spesso quando mi muovo per la Valpolicella e vedo certi scempi urbanistici credo che se si facesse almeno un progetto di piantumazione di alberi, anche l’effetto estetico negativo di certe costruzioni sarebbe molto limitato. Penso che anche a Marano si possa fare molto, anche su terreni privati. Nelle aree pubbliche ad esempio qualche anno fa abbiamo trasformato la vasta area a parcheggio di Rugolin in un

parco, pieno di alberi e piante: non sembra più lo stesso luogo – aggiunge il primo cittadino -. Cipressi, oleandri, roseti fanno di quell’area un degno ingresso nel Comune. In Piazza della Comunità a Valgatara, abbiamo coperto il brutto scivolo a servizio dei negozi della piazza con una siepe di alloro: ora la costruzione in cemento si vede molto meno e i recenti murales dei ragazzi l’hanno ulteriormente miglio-

rata. Anche gli interventi dei privati – conclude Venturini sono auspicabili e possono fare molto: abbiamo sempre sollecitato la tinteggiatura delle case ma certo anche la piantumazione degli alberi è importante. Invito tutti i cittadini a piantare alberi e piante: ne guadagnerà la qualità dell’aria (che peraltro a Marano è buonissima) ma soprattutto il paesaggio e l’aspetto estetico dell’ambiente».

Sono stati avviati dal comune di Marano di Valpolicella i lavori per la costruzione di un nuovo ampio parcheggio in località Paverno. Si tratta di uno spazio per 30 posti auto, su un’area di circa 1.300 mq, con annessa area per la collocazione dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti. L’appalto, affidato all’impresa Edilscavi di Sant’Anna d’Alfaedo, richiederà un investimento di 27.300 euro oltre IVA. Progettista e direttore dei Lavori è l’arch. Maurizio Bazzoni di Villafranca. «Il parcheggio – afferma il sindaco Simone Venturini - è un’opera che abbiamo voluto con determinazione, fin dal 2006, quando abbiamo approvato il Progetto Esecutivo. Poi, ancora nella precedente legislatura, una serie di ricorsi al Consiglio di Stato ed anche alcune imprecisioni formali, hanno ritardato l’appalto dei lavori e l’immissione in possesso del terreno. Ora il terreno è stato acquisito dal Comune con un accordo transattivo con i vecchi proprietari che hanno

provveduto a liberare l’area. L’impresa è pronta a partire con i lavori che dureranno qualche settimana». Il lavoro è semplice: si tratta di creare il piano del parcheggio a quota ribassata rispetto alla strada. Il parcheggio verrà asfaltato e reso accessibile con due ingressi, uno sul lato nord, lungo la strada che collega le località Agnella e Paverno ed uno sul lato est, lungo la strada che collega l’abitato di Valgatara con Paverno. Il lato est verrà completato con aiuole e alberi ed alcuni lampioni. «Ho voluto con forza questa opera nonostante le mille complica-

zioni procedurali che hanno rischiato di far saltare tuttoaggiunge il primo cittadino -. Non si contano le mail, le lettere, le note interne per far andare avanti la procedura. Non ho mai faticato tanto per un progetto che oggi è arrivato in fondo e questo è quel che più conta. Basta passare dalla località di Paverno per vedere cosa succede con le auto in sosta, è un percorso ad ostacoli. La località si è recentemente ripopolata, l’abitato è antico e molte case sono prive di posti auto interni. E’ dunque necessario per la popolazione disporre di un posto auto».

STRADA LA TORTA

Sistemazione all’orizzonte Dopo i crolli e le frane che la scorsa primavera hanno interessato la strada La Torta che collega l’abitato di Marano a Pezza il Comune di Marano si è attivato per redigere il progetto di sistemazione della stessa. La strada costituisce l’unica alternativa alla strada Provinciale SP34 che da Marano sale verso san Rocco e l’ordinanza di chiusura che il Comune ha emesso ha cambiato le abitudini di molti Maranesi abituati a transitare per questa strada per raggiungere le contrade più alte del Comune (Pezza e san Rocco). Il crollo ha creato una voragine sotto la strada che ha reso il transito impossibile. Il progetto preliminare, redatto dall’ing. Roberto Castaldini, è stato esteso all’intera strada e pre-

vede numerosi interventi: la ricostruzione del tratto crollato con un nuovo muro di sostegno, l’intervento in più punti per la rimodellazione della parete di roccia che sovrasta la strada con allargamento della stessa di circa un metro, barre passive e tiranti a sostegno delle marogne che reggono la piattaforma stradale nella parte più a valle, interventi diffusi di regimazione delle acque con recapito delle stesse nel vajo di Campel e la completa asfaltatura della strada. L’intervento ha un costo complessivo di oltre 200.000 €. L’amministrazione prevede di intervenire per stralci: gli interventi più urgenti sono di importo pari a circa 90.000 €, per i quali verranno richiesti contributi regionali.


Cronache

Dicembre 2013

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

PEDEMONTE. La settima edizione aprirà i battenti la notte del 24 dicembre

Il presepe vivente torna a risplendere Il Villaggio del presepe vivente di Pedemonte torna in occasione delle festività 2013 a rendere ancora più speciale l’atmosfera del Natale. E’ attesa infatti per la settima edizione del Presepe Vivente che rinnoverà così una tradizione avviata nel 2001 da un folto gruppo di volontari impegnati per tre mesi nel trasformare 300 metri quadrati di piazza San Rocco in una piccola Betlemme. Sarà qui che, a far sfondo alla Natalità del bambin Gesù, si troveranno in piena attività, artigiani, commercianti, soldati romani, tutti in abiti tipici del tempo, mentre i più piccini avranno modo di conoscere e vedere da vicino gli animali domestici tipici delle vecchie corti rurali di un tempo. Il villaggio del Presepe vivente, organizzato nell'ambito delle attività parrocchiali di Pedemonte, con il patrocinio del comune di San Pietro in Cariano e della Provincia di Verona, aprirà i battenti la vigilia di Natale, martedì 24 dicembre, alle ore 24.00,

dopo la S.Messa della Veglia. Sarà poi visitabile nel pomeriggio del giorno di Natale dalle 16.30 alle 19.30, giovedì 26 dicembre dalle ore 15.00 alle 19.00, sabato 28 dicembre con apertura serale dalle 18.00 alle 21.00 e domenica 29 dicembre dalle 15.00

alle 19.00. Si proseguirà poi con il nuovo anno nel pomeriggio di mercoledì 1 gennaio dalle 15.00 alle 19.00 e sabato 4 gennaio dalle 18.00 alle 21.00 con distribuzione di minestrone caldo per tutti. A chiudere la manifestazione saranno la serata di dome-

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la Fiera del libro si sta preparando

nica 5 gennaio (dalle ore 18.00 alle ore 21.00) e lunedì 6 gennaio dalle ore 15.00 alle 19.00 con l’arrivo dei Re Magi alle ore 17.00. Come ormai consuetudine l’entrata al villaggio è ad offerta libera. Il ricavato sarà interamente devoluto ad enti o associazioni per la tutela dell’infanzia, o ad altri casi di particolare bisogno. Per informazioni: www.presepeviventepedemonte.it. E-mail: info@presepevivente-pedemonte.it

Mercatino del libro, laboratori creativi con libri e colori, lettura di fiabe di altri Paesi, concorso a premi per i bambini delle scuole elementari. La prima settimana di marzo, riparte la seconda edizione della Fiera del libro, presso la Scuola dell'Infanzia di Castelrotto a San Pietro in Cariano. L’evento si svolgerà da giovedì 6 a domenica 9 marzo, con tante iniziative pomeridiane: laboratori creativi, momenti di lettura e molto altro ancora. All'interno della Fiera: il “mercatino del libro usato” per bambini e adulti (dove si potranno trovare libri recenti e vecchi cimeli) e libri nuovi (da 0 a 12 anni), gentilmente forniti dalla libreria "Gengis Khan". Durante la manifestazione, verrà indetto un concorso per i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e per le classi delle Scuola Primaria. I bambini della scuola dell'Infanzia e gli alunni delle classi prime, seconde e terze dovranno fare un disegno il cui titolo sarà “La libreria incantata”, mentre i più grandicelli di quarta e quinta dovranno scrivere un racconto intitolato “Ho trovato un libro”....insomma, via libera alla fantasia! I bambini potranno partecipare a classi o individualmente. La Giuria, formata da autori ed esperti, premierà i disegni e i racconti più brillanti e creativi. Tutti i testi e le creazioni artistiche dovranno arrivare alla Scuola dell’Infanzia Cuore Immacolato Maria di Castelrotto (via dei Fraccaroli 10, 37029 Castelrotto) entro il 17 gennaio 2014. Grazie al contributo economico di alcune aziende del territorio, a breve verrà realizzato un volantino per la “Fiera del libro 2014 della Scuola dell’Infanzia di Castelrotto – seconda edizione” e verrà distribuito nelle scuole e presso le famiglie. L’iniziativa è stata promossa dai genitori e dalle insegnanti della Scuola di Castelrotto, per avvicinare i bambini al mondo dei libri, visti come “amici e compagni di giochi”, ma anche come fondamentali strumenti di crescita personale fin dall’ infanzia. Non mancate a questo meraviglioso evento, vi aspettiamo numerosi! Alcuni genitori, Elisa, Lisa, Paola, Rosy e Siro.

NOTIZIE IN BREVE IL MERCATO SI RINNOVA. E’ una veste nuova quella con cui si presenta il mercato settimanale del venerdì a San Pietro in Cariano. Via Roma, via Cavalieri di Vittorio Veneto, via Beethoven saranno investite da una ventata di novità, con un’area riservata agli alimentaristi, un’isola per i produttori agricoli e tanti prodotti del settore non alimentare. Continua quindi la tradizione dell’immancabile mercato settimanale che ogni venerdì mattina, dalle 8.00 alle 12.30, anima le vie del centro storico carianese, ma con qualche piacevole novità a cui San Pietro in Cariano ha dato il benvenuto nella mattinata di venerdì 22 novembre con un’inaugurazione ufficiale. VIENI A TEATRO. Continua la rassegna teatrale “Vieni a teatro” proposta dall'Associazione Cultura & Spettacolo di Pedemonte che, come ogni anno, presenta presso il teatro parrocchiale Giovanni Paolo II di Pedemonte spettacoli per famiglie a carattere prevalentemente comico-dialettale portati in scena da compagnie teatrali della provincia. I prossimi appuntamenti sono per sabato 14 dicembre ore 20.45 con “Tre matrimoni e un centro commerciale” della compagnia teatrale Le rune del lupo, una serata benefica a favore Gruppo Infermieri Volontari “Immacolata di Lourdes” di Pedemonte. Si proseguirà nel 2014 con sabato 11 gennaio ore 20.45 con “Veronesi…tuti mati!” della compagnia teatrale La piccionaia - I Carrara. Sabato 25 gennaio (20.45) e domenica 26 gennaio (16.00) andrà in scena invece “L’uselin de la comare” della compagnia teatrale Polvere magica di Palazzolo di Sona. Sabato 8 febbraio (20.459 sarà il momento della commedia “Nelle migliori famiglie” della compagnia teatrale La maschera di Verona, mentre domenica 23 febbraio (16.00) ci sarà “Trash! Jashgawronsky brothers – Armenia”. A chiudere la rassegna sarà “Ma che bella serata…(e che brava la Jole) della compagnia teatrale Corniolo teatro sabato 8 marzo (20.45).

CASTELROTTO. Scuola dell’infanzia e nido integrato Porte aperte alla scuola dell'infanzia e nido integrato di Castelrotto. Tutti i genitori con bambini in età prescolare (1 a 5 anni), alla ricerca di una struttura idonea ad accogliere il loro piccolo potranno visitarla ed avere tutte le informazioni necessarie. Per appuntamento telefonare dal lunedì al venerdì allo 045.7725050 dalle ore 7.30 alle ore 17.30


Cronache

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SAN PIETRO. L’assessore Iseo Murari risponde alla lettera di una lettrice

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Lampioni spenti «Abbiate pazienza»

“Valpolicella al Lavoro”

tanti anni che abito qui solo negli ultimi due mesi si sono visti per mezz'ora i vigili. Chissà come mai? Fiorella Sandrini

Si è rivolta al sindaco di San Pietro in Cariano inviando una lettera alla redazione de L’Altro Giornale una lettrice di San Floriano. A risponderle è Iseo Murari, assessore all’Arredo urbano,Viabilità ed Interventi diretti. La lettera Caro Direttore, desidero porre una semplice domanda al Sindaco del comune di San Pietro in Cariano che guida una giunta leghista: “Ora è passato a Scelta Civica?”. Caro Maestrelli, lei e i suoi assessori state mettendo in atto le assurde idee di Monti, quelle di oscurare le città di sera. Immancabilmente nel tratto che va dal semaforo per Valgatara alla scritta di confine S.Floriano, verso Pedemonte, viene tolta la luce quasi tutte le sere. In tutto vengono spenti sei o sette lampioni in via Don Biasi e lo stesso tratto di strada viene tenuto nel buio pesto. Quanto risparmia il Comune sulla nostra pelle? Proprio la Lega che è contro la micro criminalità è cambiata, ora la favorisce con questo sistema. I soldi si prendono altrove, come ad esempio mettendo una colonnina rossa di misurazione velocità nel medesimo tratto di strada, perché vede Sindaco, se non lo sa, le macchine, le corriere, i motorini (e non cito le moto perché queste faranno i 200 all’ora), sfrecciano tutte oltre i 100 km orari e sorpassano in prossimità degli incroci

Iseo Murari

che non sono segnalati dove c'è la Pizzeria alla Corteccia mettendo in grave pericolo chi deve immettersi sulla strada. E degli studenti che attraversano la medesima da mezzogiorno alle quattordici, non vi importa niente? Sempre a Pedemonte in via Cà de Dè ci sono due rallentatori di velocità e una colonnina rossa, a Corrubbio due dossi, due semafori e una colonnina rossa. Come mai qui invece il nulla? In

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE ISEO MURARI «Respingiamo al mittente le gravi insinuazioni enunciate nella lettera…Come se noi del Comune andassimo in giro a spegnere le luci per favorire la piccola criminalità! Affermazioni a dir poco assurde quelle contenute nella lettera… E lasciamo stare poi “Scelta civica” e il signor Monti il quale ci ha creato non pochi problemi anche nell’amministrare. In merito al problema sollevato relativamente alle luci sulla provinciale all’altezza di San Floriano è necessario chiarire: purtroppo ad ogni pioggia le infiltrazioni di acqua nei pozzetti e lungo le condutture sotterranee, già vecchie ed obsolete, costituiscono un problema su tutto il territorio comunale ed anche a San Floriano la linea elettrica dell’illuminazione pubblica risente di questa situazione. In ogni caso stiamo lavorando ad “eliminazione” per trovare il guasto. Tutto questo con lungaggini dovute al fatto che il comune di San Pietro, pur con le sue grandi dimensioni, dispone di un solo elettricista. Per questo chiediamo ai cittadini un po’ di pazienza e di tolleranza».

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

«Area ex Lonardi, stop alla lottizzazione» Fermare la megalottizzazione dell’area ex Lonardi, rilanciando nella stessa zona un progetto che porti sviluppo occupazionale e turismo a San Pietro in Cariano. Questo è il duplice obiettivo della nostra Lista Civica, per il quale stiamo consultando alcuni architetti urbanisti, anche per individuare la corretta progettualità da inserire in quella zona, in armonia con l’ambiente circostante e in alternativa all’attuale pianificazione. Non c’è cosa più sbagliata che rassegnarsi all’idea che la lottizzazione verrà fatta. Siamo convinti che San Pietro in Cariano meriti molto di più che una nuova colata di cemento, anche a vantaggio degli imprenditori che dovranno investire in quella zona. Mentre l’ex sindaco Accordini e l’attuale maggioranza litigano su chi abbia realizzato la progettualità peggiore per il territorio, è nostra intenzione predisporre un masterplan con un’idea molto diversa, che sarà dibattuto prossimamente durante un incontro pubblico, su cui ci confronteremo con la popolazione, disposti a farlo anche con l’attuale proprietà dell’area. Troviamo inoltre paradossale che Accordini ripeta le cose dette da me in Consiglio solo due mesi fa e rimproveri l'attuale amministrazione di non aver bloccato la lottizzazione da lui stesso avviata, e mai rinnegata. Continuiamo a sentire parlare di costruzione di nuove case o di centri commerciali, ma a San Pietro in Cariano scarseggiano i servizi e numerose abitazioni sono vuote. Serve una politica che crei occupazione per i giovani e per coloro che sono specializzati nel settore vitivinicolo e agroalimentare, valorizzando il nostro territorio e un’area degradata come l’ex Lonardi, con strutture idonee a promuovere i prodotti tipici e a portare nel nostro paese un turismo di tipo visitazionale. Una progettualità che avevo proposto già anni fa, ma che prima Accordini e poi Maestrelli non hanno preso in considerazione. Oggi questo tipo di pianificazione è ancora più attuale e intendiamo portarla avanti con decisione, in sinergia con le cantine e le associazioni del territorio. Nell’eventualità che la Regione deliberi definitivamente stiamo anche valutando tutti gli strumenti legali in nostro possesso, come un esposto alla Corte dei Conti, e se sarà necessario lanceremo una raccolta fondi coinvolgendo i cittadini, che sono molto sensibili su questo tema, con l’intento di presentare ricorso al TAR. Ma intanto, in aggiunta alla lettera del nostro legale che segnalava l’illegittimità della delibera comunale, abbiamo già inviato anche una relazione realizzata da un urbanista che segnala alla Regione l'incongruenza tecnica ed ambientale della lottizzazione residenziale. È arrivato il momento di fermare questa progettualità e di dare speranza al paese attraverso un’idea di sviluppo concreta che porti benefici alla popolazione. Carlo Battistella

L’ASSOCIAZIONE. Efrem, un occhio di riguardo all’attualità Fiocco rosa a Pedemonte. Lo scorso 21 ottobre è nata Efrem, una nuova associazione, legalmente riconosciuta, fondata da alcuni professionisti che da tempo lavoravano insieme nel campo della relazione d’aiuto. «Il progetto di fondare un'associazione si è concretizzato nella volontà di far conoscere, con la serietà e la dedizione che da sempre contraddistinguono il gruppo, le professionalità presenti e utili al territorio veronese – affermano i fondatori -. Il logo stesso dell'Associazione, la Bussola, vuole indicare quelle coordinate laddove non ci siano punti di riferimento: un aiuto per trovare o ri-trovare, insieme, le risorse presenti in ognuno di noi». L’associazione Efrem affronta la complessità dei problemi attuali, infatti, richiede la collaborazione tra le differenti discipline che, in comune, hanno un denominatore: l'incontro con la persona, attraverso un approccio profondamente umano.

Valpolicella al Lavoro è una scelta civica, perché composta da cittadini. E’ legata alla terra, sganciata dai partiti e dalle logiche politiche che poco hanno a che fare con le esigenze del comune di San Pietro. E’ nata dal basso, dalle esigenze concrete, dal bisogno di far coincidere le necessità della collettività, di tutti noi, con i soldi a disposizione. Oggi occorre usare il denaro del Comune, cioè dei cittadini, con onestà, attenzione e prudenza, spendendo dove serve ma risparmiando dove si può e dove si deve, come farebbe un buon padre di famiglia. Questo coinvolge ogni ambiente della vita comune, dalla cura per gli anziani agli investimenti sulle scuole, dai progetti per le famiglie alle scelte per i giovani, dallo sviluppo delle risorse di San Pietro alla creazione di nuove opportunità sostenibili. Chi partecipa a tutto questo è entusiasta, capace, volenteroso e concreto, disponibile a sacrificare il proprio tempo per lavorare insieme con tanta voglia di fare e di fare bene. Siamo tutti di questa casa e vogliamo che la nostra casa sia bella, vivibile e dove noi e le nostre famiglie possiamo vivere, crescere e svilupparci con e nel territorio. Oggi più di prima il contributo di tutti è determinante nelle scelte del nostro paese. La libertà deve potersi manifestare in tutte le sue forme e la libertà è partecipazione: è per questo che siamo tutti invitati a partecipare. E’ il nuovo modo di pensare e di integrarsi con la politica: Valpolicella al Lavoro. Il Direttivo di Valpolicella al Lavoro


Cronaca di

Fumane

ACCERTAMENTI. Cooperativa Fraternità al lavoro

4 NOVEMBRE. Forti emozioni alla commemorazione

L’indagine sui tributi

In ricordo dei Caduti

Sta dando i suoi primi frutti in questi mesi la convenzione approvata a dicembre 2012 dalla Giunta comunale di Fumane con la cooperativa sociale Fraternità sistemi di Brescia. A quest’ultima il Comune ha affidato l’incarico inerente il servizio accertamento tributi. «E’ volontà dell’amministrazione – afferma il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi – attivare un serio servizio di accertamento tributario che risponda all’esigenza di perequazione sociale difficilmente raggiungibile con il personale a disposizione del Comune. Grazie all’intervento di questa cooperativa stiamo facendo in modo che l’evasione fiscale venga veramente abbattuta nel nostro Comune». Per il biennio 2013 – 14 alla cooperativa Fraternità sistemi sono stati affidati il progetto di perequazione catastale, gli accertamenti ICI – IMU e TARSU – TARES, oltre al progetto per la partecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale e il servizio di assistenza legale. «Le leggi della democrazia sono le più difficili da rispettare – afferma il vicesindaco di Fumane, Giuseppe Bonazzi – perché convergono tutte nella salvaguardia del bene comune rispettando in maniera equa i diritti di tutti i cittadini. L’equazione che soddisfa il bene comune è: + diritti = + doveri, che sono le facce di una stessa medaglia. L’amministratore, votato dal popolo, ha il dovere morale di far rispettare le leggi della democrazia, dando

l’esempio nel rispettarle. Tutto questo – aggiunge Bonazzi – tenendo presente che le parole convincono, ma è l’esempio che trascina. “Meglio schiavi delle leggi che schiavi degli uomini” dicevano i romani. Concludo con un

esempio molto concreto: se un cittadino chiede l’installazione di un divieto di sosta davanti al suo portone, quel divieto vale per tutti, anche per lui stesso. E’ sempre il bene comune che vince, mai il bene del privato».

«Siamo qui anche quest'anno davanti a questo monumento, ornato a festa, con il tricolore, perché sentiamo il dovere di partecipare in modo attivo alle celebrazioni della Giornata dell'Unità Nazionale, e della Giornata delle Forze Armate. Siano ormai alla vigilia dei 100 anni dall’inizio della grande guerra e già si stanno predisponendo iniziative ed attività idonee per far rivivere questo grande evento con valorizzazione dei ricordi e per far conoscere

alla pubblica opinione gli eventi storici e drammatici di quelli anni». Con queste parole il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, è intervenuto lo scorso 4 novembre, rivolgendosi ai numerosi cittadini e ragazzi presenti. «L'amministrazione comunale – ha aggiunto ringraziando i ragazzi della scuola, il gruppo alpini di Fumane, l’associazione Combattenti e reduci e l’associazione Artiglieri d’Italia per la loro presenza è fortemente e volutamente

coinvolta in questa occasione per commemorare tutti i nostri concittadini caduti per la patria, nelle tristi vicende delle guerre, ma anche per ricordare quanti sono ritornati dalle operazioni di guerra, ma che sono andati avanti, che si sono resi protagonisti, in tempo di pace, di trasmettere il ricordo dell'esperienza militare esaltando il valore dell'amore verso la patria, come insieme di più famiglie, il valore della generosità, del rispetto, della pari dignità».

GRUPPO CARITAS

Scende in campo la cultura della solidarietà Prosegue ininterrotta l’attività del gruppo Caritas di Fumane. Diffondere la cultura della solidarietà è l’obiettivo perseguito dai volontari impegnati all’interno del gruppo che, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, si rivolge alle realtà di povertà e di disagio della comunità, aiutando famiglie e singole persone, non solo a superare

le emergenze derivanti dalle situazioni di bisogno immediato (pagamento bollette, luce, acqua, gas e spese alimentari), ma facilitando anche la ricerca di soluzioni al problema della mancanza di lavoro. «Sono state interessate le Amministrazioni comunali della Valpolicella, le scuole superiori del territorio e la Valpolicella Benaco Banca con lo studio asso-

ciato Cesaro, per meglio conoscere ed affrontare le problematiche relative al lavoro – affermano dal gruppo Caritas di Fumane -. La nostra attività è sostenuta dalle entrate del “Canto della Stella”, nel quale si impegnano i giovani, gli adolescenti e le famiglie della Parrocchia. Abbiamo inoltre devoluto al “Centro Aiuto Vita” di Verona 1510

euro, ricavati da offerte e dalla vendita di torte. Hanno contribuito alle nostre necessità in vario modo, anche economico, Adiv, Fidas, Gruppo donne 8 marzo, marciatori e polisportiva. Durante la quaresima sono stati raccolti 6022 euro, serviti per necessità ingenti di alcune famiglie. Con la raccolta di vestiario di maggio e ottobre si sono soddisfatti i bisogni delle famiglie che si sono rivolte alle responsabili del Gruppo – affermano ancora -. I volontari della Caritas continuano poi ad incontrare e accompagnare queste famiglie nell'affrontare piccole e

grandi difficoltà. Lavoro di volontariato è stato messo a disposizione per il montaggio di mobili usati e la distribuzione di carrozzine, lettini e materiale per bambini. In occasione delle “Domeniche della Carità”, abbiamo raccolto più di 1000 kg di alimenti e 1577 euro. Un grazie particolare – concludono dal gruppo Caritas augurando buon Natale a tutti - a tutti coloro che in vario modo collaborano alle nostre iniziative». Per offerte: C.C. Valpolicella Benaco Banca - Gruppo Caritas Fumane IT 98 O 08315 59810 000010007130


Cronache

Dicembre 2013 SANT’AMBROGIO. Le delibere approvate non sono piaciute all’opposizione

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ISTITUTO DANTE ALIGHIERI

Consiglio comunale Una campestre per 400 ragazzi Il cielo è nuvoloso Servizi di

Massimo Ugolini Clima teso tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale. La maggioranza ha presentato una serie di deliberazioni, poi approvate, scatenando le ire delle opposizioni. Palazzetto dello sport. Il Consiglio ha ratificato la delibera di Giunta Comunale per i lavori di ripristino della copertura e del pavimento del palazzetto per gli sport indoor in località Montindon. Le opere hanno comportato una spesa di 50mila euro. «Abbiamo predisposto una deliberazione di giunta ha spiegato l’assessore al bilancio e tributi Sandro Stella - perché l’attività sportiva doveva riprendere al più presto. Così si permette il ripristino della copertura del palazzetto da cui entrano infiltrazioni d’acqua. La causa legale accerterà le responsabilità». Lapidario il consigliere della Lega Nord Remo Sandri: «Dobbiamo chiedere i danni, non dobbiamo fare spendere ai cittadini un euro in più».«Il palazzetto?. Un pozzo senza fondo. Invece questa cifra doveva essere spesa per famiglie ed imprese» ha affermato Luca Frildini del Partito Democratico.

«Ancora una volta si evidenzia una diversa e sbagliata programmazione da parte dell’amministrazione» - ha spiegato Pierluigi Toffalori, consigliere di Uniti per i Cittadini. «Alla luce delle perizie, ci deve essere una rivalsa legale» ha affermato il consigliere indipendente Vittorio De Battisti. Alle critiche ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Renzo Ambrosi: «Il perito del tribunale definirà le responsabilità ma prioritario era

la riapertura del palazzetto». Bilancio. Nella stessa seduta è stata approvata l’annuale ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica del permanere degli equilibri di bilancio (art. 193 del D.Lgs 267/2000) con contestuali variazioni di bilancio col voto favorevole della maggioranza, contrari Pier Luigi Toffalori di Uniti per i Cittadini, Luca Frildini del Partito Democratico, astenuti Remo

Sandri della Lega Nord e il consigliere indipendente Vittorio De Battisti. L’assessore al bilancio e tributi Sandro Stella ha puntualizzato che «non ci sono debiti fuori bilancio». Altro punto: gli asili comunali. «Abbiamo stanziato 45mila euro per gli asili - ha concluso Stella quale contributo straordinario per integrare la gestione corrente affinché vengano liquidati puntualmente stipendi e spese gestionali».

Nemmeno la pioggia ha tenuto lontano i 400 ragazzi delle classi medie dell’istituto comprensivo Dante Alighieri dal tradizionale appuntamento autunnale con la corsa campestre. Nelle “cadette” successo per Sophie Mimb davanti a Irene Toniolo, Sara Savoia e Carolina Benetti mentre Enrico Rossi ha primeggiato tra i “cadetti”, battendo Riccardo Cereser, Giulio Marinelli ed Ismaele Farina. Nella categoria «ragazze» successo per Sofia Testi davanti a Emma Pozzani, Sara Mimb e Anna Zigante; tra i “ragazzi” gradino più alto del podio per Enrico Cipriani che ha preceduto Dimitri Popa, Lorenzo Vaccaretto e Mohamed Hainouni. Premio “fuori gara” per Nicola Accordini. I primi quattro classificati di ogni categoria disputeranno le finali provinciali di corsa campestre. La corsa è stata organizzata dall’Istituto Comprensivo con gli assessorati allo sport ed all’istruzione del municipio ambrosiano guidati da Andrea Chiereghini e Franco Cristini e la preziosa collaborazione degli agenti della Polizia Locale, gruppo sportivo Marciatori Fratellanza, Gruppo Podistico Gargagnago, Nucleo Volontariato dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Croce Rossa, Gruppo Alpini Sant’Ambrogio e in sella ad un tandem gli atleti di Verona Bike con Domenico Pozza. Numerosi anche gli sponsor locali e marchi conosciuti che hanno aderito all’iniziativa, tra gli altri Zuegg e Paluani Life, che hanno contribuito a rendere ancora più festosa la giornata di sport. «La corsa campestre - ha affermato la professoressa Francesca Scognamillo in rappresentanza della dirigente scolastica Claudia Lonardi nonostante la cattiva giornata ha evidenziato, nei nostri allievi ed allieve, prestazioni atletiche di livello. Ringrazio la dirigente scolastica, la collega Betty Conati, gli altri colleghi e personale scolastico nonché i genitori per il fondamentale impegno nell’organizzazione anche di questa corsa campestre». La campestre, aperta da alcuni ragazzi diversamente abili, si è conclusa nella struttura polifunzionale semiaperta nell’ex quartiere fieristico, dove si sono tenute le premiazioni con i giocatori Daniele Fratalocchi, Denny Russo e Andrea Plano Canova della squadra di serie A1 Valpolicella Rugby Santamargherita “a dimostrazione che chi interpreta i valori dello sport in modo sano e leale sa raggiungere grandi traguardi” ha sottolineato l’assessore allo sport Andrea Chiereghini.

MERCATINO DAL 7 AL 15 DICEMBRE

A Natale si fa solidarietà Si svolgerà da sabato 7 dicembre a domenica 15 dicembre nelle opere parrocchiali di Sant’Ambrogio di Valpolicella la 29° edizione del mercatino natalizio. Orari della mostra: sabato 7, 14 dicembre ore 15-19; domenica 8 dicembre, domenica 15 dicembre: 9.00-12 e 15-19. Scopo del

mercatino è sostenere gli indigenti ed i bambini di strada che si trovano in Paesi come Burkina Fasu, Brasile, Madagascar, Belen, Perù e Togo. Berta Zamperini in rappresentanza della Commissione Missionaria spiega: «Il ricavato arriverà direttamente ai nostri missionari che vivono con que-

sti bambini per il loro sostentamento e futuro». In esposizione cestini e stelle di natale in pail, addobbi per abbellire le tavole natalizie, un gran numero di tovaglie di tutte le misure anche per single, ricamate a mano e

non, asciugamani moderni con pizzo e non ricamati a mano nonché asciugamani da cucina, ricco anche l’angolo della nonna. Attesissimo l’angolo delle torte. La vendita, su richiesta, proseguirà tutto l’anno prossimo.

LE CERIMONIE. Corone d’alloro in onore dei Caduti di guerra L’anniversario del 4 novembre 1918, data che segnò la fine della prima guerra mondiale, è stato celebrato nel Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella con diverse cerimonie. «Come negli anni scorsi - sottolinea il vicesindaco Roberto Zorzi che ha coordinato i gruppi Alpini dei diversi centri comunali - abbiamo coordinato i momenti significativi in ogni paese, deponendo corone d’alloro e ricordato i Caduti presso i monumenti di Monte, San Giorgio, Gargagnago, Ponton e Domegliara». Quest’anno la conclusione è avvenuta a Sant’Ambrogio dove è stata celebrata la messa nella chiesa parrocchiale, quindi in corteo, con labari e bandiere delle associazioni che operano sul territorio, è stata deposta una corona d’alloro presso le lapidi in via Marconi, via VI Novembre dove sono stati ricordati i civili periti nel bombardamento della seconda guerra mondiale. «Un doveroso ringraziamento - conclude il vicesindaco - va a tutti i gruppi Alpini. Inoltre un ringraziamento particolare a Vittorio “Lolo” Cecchini sempre presente con la propria, immancabile tromba».


Cronache

Dicembre 2013

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DOLCÈ. Il vicesindaco Massimiliano Adamoli fa il punto della situazione

GARGAGNAGO

Opere pubbliche: si pensa al futuro

Amici di... staffetta

Il vicesindaco del comune di Dolcè, Massimiliano Adamoli, fa il punto sui lavori pubblici destinati ad avere grande importanza per la promozione del territorio comunale di Dolcè. «Per quanto concerne lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio – afferma - abbiamo preso diverse strade che convergono su un unico obiettivo: quello di un turismo eco compatibile e sostenibile». Ma quali sono le opere in programma? In sintesi, sono le seguenti. «Partiamo da quella più impegnativa, sia dal punto finanziario che operativo - precisa Adamoli - ovvero la realizzazione della “pista ciclabile di collegamento dei percorsi ciclabili esistenti in comune di Dolcè e in comune di Avio». Importo dei lavori: € 1.505.000 Finanziamento: contributo regionale 1.354.500, fondi propri 150.500. «I lavori riprende l’assessore - procedono celermente, seguendo la tabella di marcia e rispettando le tempistiche previste. Alcuni trat-

Massimiliano Adamoli

ti sono già stati completati per quanto riguarda il manto stradale, in particolare quello da Ceraino a Dolcè e il tratto da Peri a Borghetto. Infatti, partendo da Peri, è già possibile raggiungere Borghetto d’Avio, primo paese in provincia di Trento - al confine con il Veneto dove per chi sale da Verona, ossia dalla Val d’Adige, inizia la ciclabile del Tren-

tino. Per quanto riguarda il tratto Peri – Dolcè - sottolinea Adiamoli -. E’ anche questo in buona parte terminato. L’opera complessiva, con tutti i servizi accessori collegati (piazzole di sosta, parcheggi, ecc.), sarà terminata nei tempi previsti, vale a dire entro la primavera del 2014, quando la pista sarà a disposizione dei cittadini integralmente funzionale. Le famiglie potranno così finalmente passeggiare o pedalare immerse nella natura in tutta sicurezza fuori dal caotico traffico. Se la Provincia di Verona avesse accolto il nostro suggerimento, la ciclopista del Sole sarebbe già collegata al Trentino, e con un notevole risparmio di denaro. Nell’ambito degli altri interventi di valorizzazione territoriale - prosegue Adamoli, - altri di essi riguardano la sentieristica: sono stati finanziati, con un contributo di euro 37.398, i progetti di sistemazione del collegamento Peri-Breonio e la sistema-

SAN PIETRO IN CARIANO. VAJONT, PER NON DIMENTICARE Testimonianze dirette di protagonisti della tragedia del Vajont nell’aula magna del “Calabrese-Levi” di San Pietro in Cariano, in una partecipata assemblea degli allievi del biennio organizzata dai rappresentanti degli studenti Nicola Semprebon, Davide Lovato, Tommaso Visonà ed Enrico Avesani con il supporto della prof.ssa Ilaria Guidorizzi. Hanno raccontato la loro storia la maestra Angelina Zecchinelli e l’alpino Lorenzo Bottura di Bussolengo, entrambi con un ricordo vivissimo della vicenda che ha segnato per sempre la loro vita. «Quella del Vajont – ha esordito la prof.ssa Ilaria Guidorizzi - ha tutto l’aspetto di una tragedia greca, quando l’eroe con la sua hybris, cioè con la presunzione di forza e di potenza dell’uomo che offende gli dei e ne provoca la vendetta, sfidava troppo la natura. L’intervento degli dei serviva allora a ristabilire quell’equilibrio che era stato turbato. Allo stesso modo nella tragedia della diga, l’uomo ha sfidato la natura ed è accaduto quel che è accaduto, nonostante le ammonizioni di Tina Merlin, la giornalista che denunciò coraggiosamente il pericolo imminente e per tutta risposta venne sottoposta a processo». Toccante la testimonianza dell’alpini Lorenzo Bottura di Bussolengo: «Ero una giovane recluta della 74°Compagnia del battaglione Bassano, Sesto Alpini, brigata Tridentina. Il 9 ottobre del 1963, data della tragedia del Vajont, ci avevano trasferiti a San Candido dal primo periodo di addestramento a Cuneo. La una tradotta che impiegò 20 ore per arrivare dal Piemonte in Alto Adige: era già sera e ci fu solo il tempo di rifocillarci e dormire qualche ora. Di lì a poco arrivò l’ordine di ripartire per Longarone, in Cadore dove raccogliemmo i morti per 15 giorni. C’erano cadaveri in superficie e lungo il greto del Piave. Delle case erano rimasti solo i pavimenti e sotto i morti. Nonostante questa desolazione ci furono episodi di sciacallaggio: di notte c’era gente che andava a cercare qualcosa da portare via. Dovettero intervenire i Carabinieri. Quelli che mi hanno colpito di più e impressionato umanamente sono stati gli emigrati. Molti erano partiti qualche anno prima con la valigia di cartone per andare in Svizzera e in Belgio a lavorare ed ora erano tornati in cerca della casa e dei loro cari. Scoprirono che gli era rimasta solo la valigia di cartone con cui erano andati a cercare fortuna: una disperazione così non l’ho mai vista. Le salme, quelle che si poteva riconoscere, furono tutte ricomposte prima della sepoltura. Fu un lavoro durissimo e che mi ha segnato per sempre». La maestra Angelina Zecchinelli, per molti anni in Valpolicella aveva una parte della sua famiglia a Longarone e il 9 ottobre del 1963 perse due cugini di 21 anni. «Uno – ha ricordato - era un giocatore di calcio molto promettente; l’altro faceva l’elettricista. Il primo lo ritrovarono senza gambe; il secondo fu riconosciuto grazie ad un callo sulla mano, il punto che si era indurito a forza di maneggiare le pinze. I soccorritori non riuscivano a distinguere uomini e donne e c’erano inoltre carcasse di molti animali».

zione del parcheggio all’entrata sud della frazione». Sempre per la rivalutazione del territorio, sono stati finanziati con 61.606 euro due percorsi. «Il primo - specifica il pubblico amministratore di Dolcè - interessa la frazione di Ossenigo, con un itinerario ad anello che parte dalla Chiesetta di Sant’Andrea, sale a Montarion, attraversa Pradasacco, scende a Peri e ritorna ad Ossenigo; il secondo riguarda la frazione di Ceraino, attraverso la sistemazione del tratto che parte dalla birreria “Alla Grotta” e segue la riva dell’Adige». Il vicesindaco di Dolcè Massimiliano Adamoli annuncia infine un altro intervento: «E’ stata finanziata con 45.974 euro la realizzazione di un’opera di valorizzazione dell’area Vergnana mediante sistemazione della stessa a valle, come punto di appoggio/partenza per bici e canoe, nonché accordo con la Provincia di Verona per la gestione del bosco della Pietà, con sistemazione della strada franata a seguito delle consistenti piogge dell’ottobre 2010. Tutti i contributi ricevuti conclude il vicesindaco coprono gli interventi con percentuali che variano dal 70 al 90%. C’è un impegno costante, da parte di questa Amministrazione, nella ricerca di fondi per il nostro territorio: un impegno continuo che inizia a dare i suoi frutti». Maurizio Pedrini

Si è conclusa nel segno della beneficenza la 2° Staffetta dell’Amicizia del Gruppo Podistico di Gargagnago guidato dal presidente Renato Zanotti. Uno degli scopi della staffetta, in memoria di Nazzareno Zandonà, era quello di raccogliere fondi per l’associazione di promozione sociale Ants-Onlus per l’Autismo supportata dalla cooperativa sociale onlus Azalea. Promessa mantenuta da parte dei podisti che avevano percorso, lo scorso agosto, 900 chilometri senza soste fino alla cittadina tedesca di Oppenheim sul Reno, gemellata col Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Nella splendida cornice di Villa Bassani il presidente Renato Zanotti e la

responsabile dell’evento, Annalisa Ferrari, alla presenza dell’assessore allo Sport del Comune Andrea Chiereghini, hanno consegnato l’assegno alle associazioni di volontariato rappresentate da Andrea Favari, presidente di Ants, dal suo vice Federica Costa e da Davide Milani; Stefania Toaldo, socia Azalea Cooperativa sociale, che segue da 2 anni le attività di comunicazione e fundraising legate all'autismo con diversi progetti; Raimund Darmstadt, vice sindaco del Comune di Oppenheim e Riccardo Rodeghero del Gruppo Podistico Gargagnago, cognato del compianto Nazzareno Zandonà. Massimo Ugolini

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

L’Officina delle idee In queste settimane nel comune di Sant'Ambrogio si è costituito un nuovo gruppo di partecipazione civica in vista delle elezioni Amministrative del 2014. Il gruppo si chiama Officina delle idee e si incontra ogni giovedì sera alle 21 presso il "Sito d'Arte" di via Santi, nei pressi della piazza di Sant'Ambrogio. La domanda che ci siamo posti quando abbiamo deciso di incontrarci è: come possiamo contribuire al miglioramento del nostro Comune? Abbiamo il coraggio di metterci in gioco? In queste settimane abbiamo riscontrato una grande voglia di partecipazione e abbiamo quindi deciso

di accettare la sfida. Il gruppo, fortunatamente, è formato da persone di età diverse, diversa estrazione sociale e di vari orientamenti politici. Vogliamo portare idee per una nuova amministrazione comunale, progetti che nascono dal confronto delle opinioni e delle competenze di ognuno. Attualmente stiamo lavorando suddivisi in gruppi per capire le necessità del Comune. Ogni gruppo sta sviluppando un tema, dal sociale all'urbanistica, dalla salvaguardia del paesaggio alle attività produttive, per trovare delle proposte concrete e fattibili. Non serve inventarsi molto: in Italia ci sono

moltissimi comuni virtuosi da cui prendere spunto. Nei prossimi mesi organizzeremo degli incontri tematici in ciascuna frazione. Sarà l'occasione per raccontare le esperienze di alcuni comuni virtuosi e scoprire che anche in un momento di crisi è possibile guardare al futuro in modo positivo. Basta volerlo. Chiunque abbia voglia, idee o iniziative è invitato già dal prossimo giovedì, al "Sito d'arte". Per informazioni 328.4127039 officinasantambrogio@gmail.co m www.officinasantambrogio.wordpress.com Massimo Moratto Officina delle idee Sant'Ambrogio



Dicembre 2013

NUOVO DIRETTIVO. La società propone calcio, pallavolo e ginnastica per adulti

Polisportiva La Vetta C’è voglia di crescere Continua la stagione della Polisportiva La Vetta di Domegliara fondata nel 1973, al giro di boa del quarantennale. Consolidata l’attività che si fonda su calcio, pallavolo, ginnastica per adulti. Nel settore calcio la Vetta schiera squadre dalla scuola calcio fino alla terza categoria. Diversi i centri sportivi che vedono protagoniste le giovani promesse della Vetta. Allenamenti e partite dei più piccoli si svolgono nei campi adiacenti la parrocchia di Domegliara ed a Volargne mentre quelli di allievi, juniores e Terza Categoria sul campo sintetico del Montindon. Il settore pallavolo è composto da compagini che spaziano

dal mini volley alla squadra di terza divisione: le formazioni della pallavolo giocano nel palazzetto dello sport e le giocatrici del mini volley nella palestra della scuola elementare di Domegliara. La nuova stagione si era aperta con l’elezione del nuovo direttivo, presieduto da Dario Zampini, vicepresidente Ennio Bissoli, segretario Francesco Montenegro, responsabile calcio Andrea Borchia, responsabile pallavolo Federico Valetti, coadiuvati dai consigliere Domenico Cereser, Raffaele Bertasi, Gianluca Pagliarini, Sauro Case, Roberto Righetti, Claudio Quintarelli, Nadia Genesini, Rinaldo Millevoj, Monica Millevoj,

Dario Zampini

Nicola Ciocchetta. «Doveroso è un ringraziamento a chi mi ha preceduto nella

carica di presidente, Ennio Fedrigoli, che nei nove anni di sua presidenza con i precedenti direttivi ha dato la possibilità a tanti giovani di praticare sport - spiega Dario Zampini -. Nostro obiettivo è quello di ampliare il numero di squadre per permettere ad un numero sempre maggiore di ragazzi e ragazze, sia nel calcio che nella pallavolo, di praticare sport in un ambiente sereno. In questo contesto sono fondamentali il bacino della scuola calcio e il mini volley che rappresentano il futuro della nostra polisportiva, continuando a mettere a disposizione allenatore e tecnici qualificati». Massimo Ugolini

SANT’AMBROGIO / TAMBURELLO

Finali di Coppa Italia indoor Si sono disputate il 26 e 27 ottobre scorsi presso il palazzetto dello Sport di S.Ambrogio di Valpolicella le finali di Coppa Italia Indoor 2013 di Tamburello. L’evento, organizzato dalla Federazione in collaborazione con il Comitato provinciale di Verona guidato da Luigi Baruffi, ha visto al via otto squadre, quattro maschili e quattro femminili. A contendersi la coppa nel maschile sono stati i campioni d’Italia del Bagnacavallo, la giovane formazione trentina del Noarna e i padroni di casa del Sant’Anna d’Alfaedo. Nel femminile di fronte le campionesse d’Italia e d’Europa in carica del Sabbionara Trentino Team, l’oristanese Aeden Santa Giusta che sul campo di casa ha conquistato la prima Supercoppa sconfiggendo proprio le trentine, la calabrese Re Alarico Cosenza e le veronesi del Palazzolo. Detentrice del trofeo femminile è l’alessandrina Paolo Campora Ovada, che non parteciperà al campionato 2013. Nel maschile vittoria finale per il Noarna, al primo centro indoor, che interrompe il triennale dominio della Fulgur Bagnacavallo. Mentre nel femminile vince il Sabbionara Trentino Team, che torna dopo un anno di stop a iscrivere il proprio nome dell’Albo d’Oro sconfiggendo nella sfida decisiva l’Aeden Santa Giusta, vendicando così la sconfitta della scorsa settimana in Supercoppa. La manifestazione ha chiuso la stagione indoor 2012-2013, ripartita a novembre con i campionati di serie A e B e la disputa del primo Campionato del Mondo indoor per nazioni del 6-7-8 novembre in provincia di Mantova, sui campi di Castel Goffredo, Asola, Casalmoro e Guidizzolo. L’Albo d’oro maschile è domina-

to dal Ragusa con cinque vittorie (1995-2003-2004-2005-2009), seguono la mantovana Castellaro (20062007-2008) e la ravennate Fulgur Bagnacavallo (2010-2011-2012) con tre e il Noarna al suo primo centro. Nell’Albo d’Oro femminile quattro i titoli conquistati dall’Acli Bruno

Cosenza (1995-2003-2004-2005), raggiunta ora dal Sabbionara Trentino Team (2008-2012-2011-2013), seguite dal Paolo Campora Ovada con tre (2006-2009-2012) e dall’Aeden Santa Giusta con uno (2007). Giovanni Crosato

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MOUNTAIN BIKE

Il 2013 incorona Lorena Zocca

Lorena Zocca

Annata di successi per la veronese Lorena Zocca. La ciclista, nella mountain bike, ha inanellato 11 vittorie di cui 4 assolute nella categoria Open (che accorpa professioniste e master). La più importante? L’Etna Marathon lo scorso settembre in Sicilia. «Questo grande risultato - spiega Lorena Zocca - mi ha permesso di vincere il titolo italiano nella specialità Marathon categoria MW1». Non solo. La Zocca ha indossato le maglie in due dei maggiori Circuiti di Granfondo: uno regionale (Coppa Veneto), l’altro nazionale: il Trek ZeroWind. Altri risultati stagionali: l’ottavo posto assoluto alla Val di Fassa Marathon valevole come prova italiana della UCI Marathon Series, la Coppa del Mondo Marathon. Il 2014? «L’obiettivo principale è quello di ripetermi e magari migliorarmi, anche se non sarà facile - prosegue la ciclista -. Avrei bisogno di più tempo per allenarmi, ma lavoro 8 ore al giorno e riesco ad allenarmi solo nelle pause pranzo!». Infine. «Se dovessi scegliere un obiettivo per il 2014, direi il Campionato Italiano Marathon e XC. Ringrazio gli sponsor e tutte le persone che mi sostengono, in particolare chi mi assiste e mi segue da vicino ogni domenica sui campi di gara». M.U.

JUDO SANT’ANNA. Daniela, Zeljka e Cristian promossi cinture nere 1° Dan Un risultato prestigioso quello ottenuto sabato 9 novembre dall’A.S.D judo Sant’Anna D’Alfaedo. A Montebelluna (TV) tre degli atleti Adulti della società alfaedina hanno sostenuto l’esame per il conseguimento della cintura nera 1°Dan di Judo. Daniela Venturinelli, Zeljka Kovacevic e Cristian Vallenari sono stati quindi promossi a Cintura nera 1° Dan. «Dopo mesi di preparazione e sacrifici continui – afferma con soddisfazione il maestro Giancarlo Zocca - siamo stati ripagati da questo importante successo. Una grande soddisfazione per la nostra piccola società sportiva, oltre che per l’eccellente risultato con il quale tutti i candidati hanno dato prova di un’accurata preparazione. Poter indossare la prestigiosa cintura nera è la meta di ogni judoka, ma non deve essere visto come un punto di arrivo, bensì come punto di partenza per nuove sfide con la consapevolezza di essere comunque di esempio. Un ringraziamento particolare – conclude il maestro Giancarlo Zocca, complimentandosi con gli atleti per il risultato ottenuto - va anche agli ottimi Uke Egle Dell’Anna Egle, Gabriele Benedetti per impegno dimostrato e al M° Flavio Poccobelli 6° Dan del Kodokan Libertas Verona per la disponibilità e ospitalità dimostrata durante gli allenaEsame 1°Dan a Montebelluna menti».


Sport

Dicembre 2013 KARATE. Grandi soddisfazioni per il Centro Studi di Negrar

Pioggia di allori Servizio di

Massimo Ugolini Nuovi allori regionali per il Centro Studi Karate di Negrar. Dapprima atleti ed atlete del sodalizio con sedi a Fane e Negrar si sono messi in grande evidenza nei campionati regionali di Padova: Alessandro Zanetti nella categoria +90kg e Samuele Bragantin in quella 83kg, hanno conquistato rispettivamente le medaglie d’oro ed argento. Sempre a Padova, nella giornata precedente alle finali regionali, si sono svolti gli esami per le cinture nere 1°, 2° e 3° Dan. Per il Centro Studi Karate Negrar Emanuele Caramaschi ha concluso il suo esame con voto idoneo, diventando cintura nera primo Dan di karate. Nella terza tappa del Trofeo Veneto svoltosi a Vigasio Emma Pecirep, cintura nera terzo Dan, ha vinto la medaglia d’oro nella categoria -68kg; oro anche per Samuele Bragantini nella categoria -83kg mentre Alessandro Zanetti è salito sul secondo gradino del podio nella categoria 90kg. Il Centro Studi Karate Negrar ha registrato buoni piazzamenti nelle finali nazionali svoltesi ad Ariccia anche se è mancato il podio. Alessandro Zanetti, alla prima esperienza nelle finali, ha ottenuto il settimo posto nella

Emma Pecirep

categoria + 90kg; stesso risultato per Samuele Bragantini nella categoria -83kg; quinto posto per Emma Pecirep che si è qualificata per il campionato italiano seniores. «Sia Alessandro che Samuele si sono comportati bene, in particolare modo Bragantini che, pur essendo cintura marrone, ha conquistato la cintura nera e cosi potrà in futuro partecipare anche gare seniores. Emma ha confermato di avere raggiunto livelli consolidati anche se è fondamentale continuare su questa strada - rammen-

ta il direttore del Centro, il maestro Marijan Pecirep -. I nostri atleti complessivamente hanno mostrato un eccellente stato di forma nonostante la stanchezza inizia a sentirsi in questo ultimo scorcio stagionale. Ora riposeranno qualche giorno, poi inizieremo la preparazione per le finali regionali». «Per l’ennesima volta ringraziamo tutti coloro sostengo la nostra attività con la speranza che sia così anche in futuro» - conclude Alberto Della Pezze vice presidente dalla società di Negrar.

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SOFT DART SCALIGERO NEL VIVO DELLA STAGIONE E’ entrata nel vivo la stagione del soft dart veronese. Si sta svolgendo il campionato provinciale a squadre che vede impegnate, nei bar, pub e birrerie di Verona e provincia, 150 giocatori in rappresentanza di una trentina di squadre. Un torneo che assume una rilevanza ancora maggiore nel panorama nazionale perché vi militano giocatori e giocatrici veronesi messisi in evidenza negli appuntamenti nazionali svoltesi tra l’estate e l’autunno ed in procinto di arrivare, in piena forma, alle finali nazionali in programma a Bolzano da venerdì 11 a domenica 13 gennaio 2014. In quest’annata in grande spolvero Marco Brentegani che, nei campionati europei, ha vinto il titolo europeo in Germania nel «doppio misto» in coppia con la parmense Laura Arianni. Nella stessa competizione continentale l’ambrosiana Denise Bonafini ha vinto la medaglia d’oro nel “doppio” con l’Arianni. Successivamente la Bonafini si è laureata campionessa italiana di «singolo» a Caorle. Sempre a Caorle si sono svolti i campionati triveneti a cui hanno partecipato sessanta squadre di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto in una tre giorni ricca di emozioni. Tra le compagini veronesi spicca il secondo posto dei The Cardinal Point, sconfitti in finale dagli agguerriti ragazzi de l’uragano Ceres di Vicenza «Abbiamo assistito ad una partita epica, interminabile» - racconta Renato Costanzi, dirigente veronese della Fidart e commissario tecnico della nazionale. Presente alla manifestazione col vicepresidente nazionale Fidart Claudio Lovato, il delegato nazionale Alessandro Zanchetta e Fabio Marotto, vice presidente vicario Fidart a livello nazionale. «La partita è stata talmente tirata da tenere tutti col fiato sospeso fino all’ultima freccia». Nella categoria master successo per i Flinstones Dart di Vicenza mentre i Vitto’s Dart di Rovigo hanno vinto quella amatori ed i Pata e Cool di Pordenone hanno primeggiato nella categoria mixed. Il veterano Alessandro Polinari ha dominato il singolo della categoria elite, mentre per quanto riguarda la categoria femminile è Federica Belluzzo ha guadagnare l’oro. Dal campionato veneto alla kermesse mondiale di freccette svoltasi a Shangai: gli scaligeri Enrico Giacomazzi e Emanuele Bixio hanno ben figurato contro il gotha del soft dar mondiale. «In questa manifestazione di alto livello - conclude Fabio Marotto - i nostri tiratori hanno potuto confrontarsi con un approccio di gioco totalmente diverso dal nostro, scendendo in campo con i migliori giocatori al mondo. Per loro si è trattato di un’esperienza indimenticabile, uno stimolo per migliorare e diventare competitivi non solo a livello europeo ma anche nel mondo di questo sport sempre più praticato».


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Rubriche

P

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oesie

di Giancarlo Peretti

Nel momento in cui scriviamo ci troviamo a cavallo del!' Autunno con il Natale. Niente di meglio quindi che proporre entrambi i momenti con i versi dei nostri lettori. Ecco allora "Mali d'Autunno" di Giuseppe Conati e "Autunno" di Loredana. Per il Natale niente di meglio che definirlo "Il nostro Natale" come suggerito da Miriam Zambelli che ce lo ha mandato con un illuminato addobbo. Per i classici "Auguri" ci ha pensato Adriano Tagliapietra inserendoli in un poetico simpatico, alberello. A dire il vero l'abete era già apparso su questa pagina in passato, ma rivederlo crediamo faccia piacere. Auguri a tutti.

MALI D'AUTUNNO Cadon le foglie e son pieno di tristezza nell'autunno non trovo come d'estate la gaiezza. Soffia il vento tra i rami spogli, e i miei sensi aspettano la primavera che germogli. Fitta è la nebbia, e il tempo è impietoso divento triste e son nervoso. Triste sei autunno con le foglie che scappan via, fredda è la mia mano, il cuor, l'anima mia. Giuseppe Conati

AUTUNNO E' Autunno fuori, nei prati umidi di foglie scricchiolanti sotto frettolosi passi, nei sapori intensi degli ultimi frutti donati dal bosco, nei profumi portati dall’aria sempre più frizzante, nella foschia mattutina che mette in letargo anche i ricordi, nei tramonti precoci accesi di nostalgica luce rossa. E’ autunno fuori e dentro la mia anima. Loredana

IL NOSTRO NATALE Tristezze e gioie si mescolano insieme e danno un richiamo alla notte di Natale.

In Automobile

La neve, come bambagia morbida, scende a coprire il mondo e lo rende, ai nostri occhi, puro e Santo, nel suo manto bianco .

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina Noi lodiamo Gesù che è nato!

GOMME INVERNALI 2013 Come già saprete, dal 15 novembre inizia l'obbligo delle gomme invernali per tutti i conducenti di automobili. Tale obbligo implica la presenza di gomme con miscela adatta alle condizioni avverse tipiche del periodo invernale, oppure di catene conformate agli pneumatici che possano facilitare la circolazione in caso di neve intensa. Ovviamente tale obbligo verrà segnalato mediante appositi segnali, ma chi non lo rispetta a cosa va incontro? Innanzitutto la sanzione potrà variare dagli 80 ai 318 euro, inoltre vi sarà la decurtazione di tre punti dalla patente, ovviamente Roberto Azzolina doppi per chi rientra nella categoria dei neopatentati, in caso di reiterazione del reato, con un'aggiunta di due punti e 39 euro se il tutto verrà associato alla "guida pericolosa". Ma come sono fatti gli pneumatici invernali a regola? Innanzitutto devono riportare la sigla "CUNA" o "ON". Inoltre devono possedere il marchio europeo "E" seguito dal numero che identifica lo stato di appartenenza, il tutto ai fini dell'omologazione. Gli pneumatici invernali non garantiranno le stesse prestazioni di quelli normali, in quanto studiati per limitare i danni solo in condizioni avverse. Si consiglia quindi la circolazione a giri bassi, per evitare un'eccessiva usura. Possono esse- Alessandra Azzolina re gonfiati come quelli normali, ma ovviamente il tutto deve avvenire a "freddo" e seguendo le indicazioni del gommista di fiducia. Il loro prezzo è variabile a seconda delle misure specifiche per il tipo di veicolo, li si può riconoscere per le lamellature e gli intagli accentuati che presentano sui tasselli del battistrada, i quali servono a creare un maggiore attrito con l'asfalto,e per la presenza della sigla "M+S" presente su di essi.Hanno inoltre una freccia che indica il senso di rotazione,perciò vanno montati seguendo questa indicazione. Di norma ne vanno sempre montati quattro, mai due, per evitare problemi con lo spazio di frenatura dovuto all'usura differente delle ruote. Per qualsiasi informazione o dubbio rivolgetevi, come sempre, alla vostra autoscuola o al vostro gommista di fiducia!!

Dovrebbe essere sempre “Natale" nei nostri cuori, per regnare in noi i buoni umori. E' bello il dolore, è bello l’amore, ci insegna, in questo Sacro giorno, il nostro "Signore". Tu sei il mio amico ti offro la mia mano, e nella Pace del Natale, tutti ci amiamo. Miriam Zambelli

AUGURI Tu Signore: che ne dici se quest’anno ai miei amici un augurio vorrei fare in un modo singolare? Non l’augurio ‘sì banale di un “Felice e buon Natale” messo lì per convenienza, tacitando la coscienza, o un presepio in cioccolato, o un regalo riciclato, ma per tutto un anno intero io ve l’auguro e lo spero, che ogni dì vi sia propizia: PACE AMORE e AMICIZIA. Adriano Tagliapietra


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BENESSERE

Donna

Su spazio Donna arrivano

... GLI ASINI

A CURA DI CHIARA TURRI

PROTEGGI LE MANI DAL FREDDO “La ricompensa per una cosa ben fatta è averla fatta.” (Emerson)

E’ arrivato l’inverno e a soffrire degli attacchi del freddo, del vento e delle intemperie sono in particolar modo le mani che in questo periodo dell’anno vengono messe davvero a dura prova. Come si può agire per proteggere la pelle delle mani dall’azione negativa degli agenti esterni? Il rimedio che vi consiglio è naturale al 100 per cento e facilissimo da realizzare in casa. Questo trattamento idrata in profondità e lascia le mani molto molto morbide e profumate. Provate a realizzare una crema per le mani antiscrepolature protettiva e lenitiva con pochi gesti semplici. Si prepara con estrema facilità in 1 minuto. Ingredienti per un barattolo da 100 ml 40 gr burro di karité 25 gr di olio di mandorle dolci 20 gocce olio essenziale d’arancio dolce o di limone (facoltativo) Istruzioni: Mettere in una ciotola il burro di karité e l’olio. Con una spatola incorporare delicatamente il burro all’olio, schiacciandolo contro le pareti. Quando inizia ad amalgamarsi, continuare usando una piccola frusta, fino ad ottenere una crema omogenea e priva di grumi. Incorporare l’olio essenziale e mescolare con la spatola. Trasferire la crema in un vasetto, chiudendo ermeticamente e riponendo al riparo da luce e calore. Ricordarsi che una piccola quantità è sufficiente per una grossa porzione di pelle. Una variante “natalizia” potrebbe prevedere l’aggiunta di 1 cucchiaino di cacao in polvere e 3 gocce di estratto di semi di pompelmo. In questo caso l’indicazione vale anche per la cura del viso e del corpo, le pelli secche, la cura delle unghie. Questa crema non contiene acqua e dunque si conserva anche un anno, purché gli ingredienti siano freschi. Per questo motivo trovo sia un’ottima idea regalo per Natale!! Buone feste a tutti. Namastè!

Nel 2014 lo spazio Donna de L’Altro Giornale si arricchirà di una nuova rubrica interamente dedicata agli animali e al loro rapporto con l’uomo. A curarla, dal numero di gennaio, sarà Silvia Allegri, insegnante di lettere, consigliere provinciale a Verona e vicepresidente dal Parco Regionale della Lessinia. Da alcuni anni Silvia, dopo aver frequentato una serie di corsi di formazione, svolge attività assistita con gli asini presso il maneggio Basalovo Trekking a Grezzana, e attività di didattica rivolta a bambini, ragazzi e adulti. Dalla passione per gli asini e dall’esperienza di didattica e attività assistite è nata l’idea di scrivere un libro, “Il raglio magico”. Inizialmente Silvia sentiva l’esigenza di condividere esperienze ed episodi legati alla sua attività con gli asini in maneggio, un’attività che le ha dimostrato e continua a dimostrare quanto sia efficace per la crescita, l’educazione e il benessere delle persone il rapporto di amicizia e di

collaborazione con gli animali in genere, e con gli asini in particolare. Da una ricerca più approfondita sull’asino ha scoperto poi come questo animale accompagni costantemente l’uomo, e sia presente con insistenza nella letteratura, nelle tradizioni popolari, nella religione e

nell’arte. Nel “Raglio Magico” Silvia ha voluto far “parlare” direttamente gli asini, attraverso immagini che hanno avuto un significato per l’autrice o che sono testimonianza forte e diretta della bellezza e delle peculiarità di questi animali. Asini che fanno smorfie, che si fanno abbracciare e coccolare, che lavorano in tanti paesi del Mediterraneo e del mondo: compagni infaticabili ma anche divertenti, che sanno regalare un sorriso con la loro spontaneità. Uno spazio particolare è stato dedicato al Rifugio degli Asinelli, un’organizzazione no profit che si occupa, in Italia e in altri paesi, di fornire assistenza, rifugio e protezione agli asini che per i più svariati motivi hanno subìto maltrattamenti. Un luogo incantato, visitato da Silvia, che ha visto finalmente realizzato il suo sogno: vedere degli asinelli che riposano, vivono tranquilli e terminano la loro vita in un luogo in cui nessuno li può più sfruttare.

DONNE DELLA VALPOLICELLA E’ stato l’hotel San Vito di Negrar ad ospitare lo scorso 13 novembre una partecipatissima serata organizzata dall’associazione “Donne della Valpolicella”. «Più di 60 erano le socie presenti – afferma la sempre energica Bruna Pavesi Castelli, presidente del gruppo -. Sono molto soddisfatta della crescita della nostra associazione, in un momento storico, come quello che stiamo attraversando, in cui le associazioni si stanno sempre più indebolendo: anche durante la serata del 13 novembre abbiamo registrato nuove iscrizioni». Atteso ospite della serata era Silvino Gonzato, giornalista e scrittore, editorialista del giornale L’Arena con la sua “posta della Olga”. «Silvino è davvero un personaggio – aggiunge Bruna raccontan-

do la piacevole serata trascorsa -: è un uomo molto simpatico, ilare, che prende le cose proprio “alla veronese” e le Donne della Valpolicella sono state liete di averlo come ospite. «Sono un uomo del popolo» ha affermato lui stesso, confermando che gli spunti per il suo editoriale della Olga su L’Arena, con fatti di cronaca attuale esposti in un intercalare tra il veronese e l’italiano, li trae proprio dalla vita di tutti i giorni e dalla gente che incontra per strada. Silvino Gonzato durante la serata ha anche presentato la sua ultima produzione letteraria “Esploratori italiani” (edito da Neri Pozza – Il cammello battriano) la storia e le vicende di sei esploratori famosi nel mondo ma purtroppo quasi del tutto ignoti in Italia: Giacomo

Bove, Giovanni Battista Cerruti, Augusto Franzoj, Guglielmo Massaja, Giovanni Miani e Piretro Savorgnan, con le loro avventure e le loro scoperte, hanno infatti contribuito a portare alta la bandiera tricolore in

tutto il pianeta. Il prossimo appuntamento per l’associazione Donne della Valpolicella è previsto per il 18 dicembre a villa Quaranta per il tradizionale scambio degli auguri di Natale.

Bruna Pavesi Castelli e Silvino Gonzato

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

SALMONE AI PISTACCHI Friggere in due cucchiai d’olio del pan carrè sbriciolato. Unirvi prezzemolo, sale, pepe, la buccia grattugiata di un’arancia, pistacchi e mandorle tritati. Ridurre il salmone in cubetti e saltarli in una padella appena unta. Saltare e disporre su un piatto da portata coprendo il pesce con il trito ottenuto. GAZPACHO DI ANANAS ALLO ZENZERO Bollire 50 gr. di zucchero con 0,5 dl di acqua e 2 cm di zenzero fresco per 2 - 3 minuti. Lasciar raffreddare. Frullare lo sciroppo (senza zenzero) con 3 – 4 fette di ananas fresco. Versare la salsa in bicchierini da decorare con chicchi di melagrana. Sostituite il sorbetto con questo gazpacho: sarà una soddisfazione. Buone feste a tutti!


Spazio Donna

Dicembre 2013

l’Argomento a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Qual è l’età giusta? Babbo Natale arriva con la slitta, la Befana con la scopa, Santa Lucia con l’asinello del Castaldo, mezzi di trasporto al limite dell’impossibile ma per i più piccoli assolutamente reali, come i personaggi che trasportano. I piccoli hanno bisogno di vivere in un mondo fatato e magico. La fiducia dei genitori non corre rischi. Ma è giusto dire la verità ai propri figli? Un dilemma che non pochi genitori si pongono e sul quale sono state condotte ricerche psicologiche approfondite. La risposta non è univoca, una valida discriminante è l’età. In genere, secondo gli esperti, il bambino realizza da solo e senza bisogno dell’intervento degli adulti che i personaggi di Natale sono illusioni fantastiche e che non esistono. L’addio a questi personaggi avviene più o meno intorno ai 5/7 anni, perché fino ad allora i più piccoli sono sostenuti dal pensiero magico. Quando rivelare la verità? Certamente i genitori devono porsi il problema quando il bambino ha raggiunto un’età in cui diventa difficile continuare a credere, senza incorrere nelle critiche dei propri compagni di giochi. È sempre bene tasta-

re il terreno per verificare se il bambino ha già risolto il problema o se ha bisogno di un piccolo aiuto. Secondo alcuni psicologi l’età spartiacque è attorno ai 9/10 anni. Se dopo questa età persiste nel bambino la credenza che questi personaggi esistono realmente diventa un segnale di infantilizzazione, immaturità, educazione incompleta. Le figure di Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana possono essere un referente simbolico interessante e utile a rafforzare l’atmosfera emotiva delle Feste per il bambino e la sua famiglia. E il consiglio ai genitori è evitare bruschi scontri con la realtà; non si mandano in frantumi i sogni dei bambini, soprattutto quando si è condivisa la fantasia. Il

LA CURA DEI CAPELLI

bambino deve scoprire da solo qual è la verità, oppure, stimolato con prudenza e morbidezza aiutarlo a comprendere le favole che accompagnano il Natale. Nell’attesa che il bambino arrivi da solo alla verità meglio non creare situazioni conflittuali in cui un genitore offre una visione realistica e l’altro prolunga il sogno di un mondo fantastico. Non dimentichiamo che il mondo magico, caratteristico dei primi anni di vita, è indispensabile alla maturazione di un pensiero che, pur legato alla realtà, sappia fantasticare e progettare. Mi auguro che Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana accompagnino i bambini delle future generazioni e soddisfino i loro desideri.

A CURA DI ANTONELLA MARCOMINI

Natale è arrivato e da Antonella fioccano le promozion sui vari servizi che offre nel salone, ci si può far coccolare durante una curata detersione dei capelli con prodotti mirati e prestigiosi, da un piacevole e rilassante massaggio eseguito da una poltrona professionale, questo servizio comprende due shampoo specifici, una maschera ristrutturante e il massaggio a 10euro. Se vuoi colorare i capelli puoi farlo con gli splendidi colori a base naturale, colori di tendenza e in sicurezza. Anche per la permanente si ha un occhio di riguardo nel rispetto dei capelli e della persona. Trattamenti ristrutturanti e anticrespo a base di seta e cheratina che durano 2\3 mesi. Si esegue gratuitamente il check up del capello in tempo reale per molteplici problemi di cute e capelli. Molti altri servizi sono offerti con cortesia in un ambiente piacevole e rilassante. Antonella coglie l’occasione per REGALA UN COLORE O porgere a tutti i suoi clienti un sereno e festoso Santo Natale e UN TAGLIO E PIEGA O un Felice Anno Nuovo UN SERVIZIO A TUA

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Non tutto può cambiare «Tutto può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro, come un mondo tutto esclusivo e alla fine paragonabile all’utero della propria madre». Italo Calvino Già, possono cambiare i nostri vicini di casa e i nostri compagni di viaggio, può cambiare il nostro modo di vedere le cose, possiamo fare esperienze nuove e conoscere persone molto diverse da noi, ma nel profondo del nostro cuore rimarremo sempre noi. E i nostri sentimenti più intimi non riusciranno mai a tradire tutto ciò che da secoli caratterizza la nostra tradizione. Una riflessione, questa, per pensare a ciò che della nostra cultura giorno dopo giorno stiamo perdendo, troppo presi come siamo a voler accettare a tutti i costi quanto ci viene proposto dall’esterno. Per non sembrare poco tolleranti nei confronti delle numerose culture che da alcuni decenni convivono con la nostra, abbiamo subordinato ciò in cui abbiamo sempre creduto alle usanze degli altri…Ed ecco sparire i crocefissi dalle aule scolastiche e dai luoghi pubblici, ecco che per paura di mancare di rispetto alle tradizioni altrui ai bambini a scuola non si parla più di Santa Lucia o, al di fuori delle Chiese, non si azzardano più preghiere o discorsi inerenti la nostra religione. E anche il Natale, con la sua gioia e la sua magia sta perdendo il suo “smalto” di sempre, quasi offuscato da noi stessi, che sembriamo aver dimenticato le nostre radici. Anche Papa Francesco, il Papa del popolo, il Papa che accoglie gli immigrati a Lampedusa, il Papa della tolleranza, è fermo in questa convinzione: accettare il diverso, ma non abbandonare la strada maestra e ciò in cui si crede. In questa nostra Italia, apparentemente buonista, gli italiani stanno perdendo la propria identità, non sapendo che in fondo possiamo fare e cambiare ciò che vogliamo, ma ciò che siamo, il nostro Credo, il nostro Natale, le nostre abitudini, sono marchiate a fuoco in noi come un sigillo indelebile che non potrà mai essere cancellato…E allora meglio mostrarlo con orgoglio questo nostro essere! Solo in questo modo potremmo guadagnarci il rispetto da parte di tutti i popoli del mondo e gridare a gran voce, con sincerità, il nostro vero “Buon Natale a tutti!”.

LA FOTO

MARTINA SOTTO L’ALBERO

COSA INDOSSARE A NATALE Comincia il conto alla rovescia per le cene natalizie di lavoro, gli incontri con vecchi amici e compagni di scuola, le serate con i parenti e, non da ultimi, gli appuntamenti con le serate importanti di Natale e Fine Anno. Ma a Natale, quest’anno cosa metto? Eccovi alcuni suggerimenti in fatto di look, abbinamenti, colori ed accessori da mostrare durante i momenti più attesi dei vostri momenti di festa, anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Non serve spendere una fortuna, per poter essere scintillanti e glamour nelle serate di festa, basta saper adattare gusto, originalità e colore, per essere splendide e in sintonia con la magia di quei giorni. Innanzitutto puntiamo sui colori: per Natale cerchiamo di vestire i toni del rosso, ricco e festoso, del bianco elegante e molto raffinato, mentre per la sera scegliamo il nero, con qualche spruzzata di oro e di argento. Per la serata di Fine Anno ci è concesso un pizzico di esagerazione in

più: evitiamo però di accumulare troppe paillettes e lustrini, per non rischiare un effetto “albero di natale”. Perfetti saranno i punti luce su un bell’abito nero o colorato, ma sempre in tinta unita: cipria, viola, acquamarina o ancora rosso.


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Dicembre 2013

NATALE D’ALTRI TEMPI Uno sguardo al passato Come era una volta il Natale? Come si festeggiava nelle nostre zone? Che significato aveva? Il gruppo di giovani ragazze di un tempo, che da oltre dieci anni si ritrovano tutte le mattine dal bar del “Mario” per bere il caffè e fare le solite quatro ciacole, ricordano con noi il Natale di settanta e più anni fa. «Erano tempi molto difficili – raccontano - c’era tanta miseria e t a n t a fame, ma Natale era un giorn o

comunque speciale, diverso dagli altri». Alcune tradizioni si ritrovano anche ai giorni nostri, come ad esempio la soca de nadal un grosso pezzo di legno che veniva messo a bruciare la sera della vigilia e che aveva il compito di scaldare il bambinello durante la notte. Ma non tutti godevano il lusso di possedere la soca. «Noi bambini andavamo nei campi di frumento a scavare per raccogliere le soche de canoto da bruciare, e per noi era già un mezzo lusso» - racconta Ada. La messa di mezzanotte non c’era a quei tempi. «Si andava a messa prima – ricorda Teresa assieme a Liana - era alle 5,30. Per arrivare in chiesa, naturalmente a piedi, indossavamo le sgalmare, grossi zoccoli di legno. Arrivate dal “Minico savatin”, ci cambiavamo e indossavamo le ciabatte. In chiesa gli uomini stavano davanti e noi donne dietro, con il velo in testa. La chiesa era divisa in due da una tenda». «La messa – continua Flavia - era recitata in latino, non ci capivamo nulla, ma bisognava andare e pregare, quindi Natale o Pasqua, non faceva differenza per noi bambini». Le famiglie più abbienti che avevano animali da cortile, “tiravano il collo” al tacchino. «Si faceva di tutto per avere un pezzo di tacchino per quel giorno – dice nonna Gina che alla veneranda età di 94 anni di Natali ne ricorda parecchi- si preparava il brodo. Le donne impastavano le paparele, negli anni della miseria. Quando si incominciò a stare un po’ meglio, si preparavano i tortellini. Era bello aiutare in questi preparativi, era un’emozione speciale. Non mancava naturalmente la pearà sulla tavola natalizia e il cren. Il dolce era il brasadelon, un dolce che veniva cotto nella stufa, da chi aveva la fortuna di averla, o fra le ceneri del camino. E i contadini che potevano permetterselo, aprivano una bottiglia di Recioto». Il pomeriggio di rigore erano le funzioni,

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Quanta devosion gaeene na olta! Quando l'era la Noena de Nadal veci e zoeni, tutti quei che podea ala mesa ala matina bonora i gaea da nar. Ma che fredo! El parea enposibile, el seitaa a fiocar sule strade lustre de giaso se dosea caminar. Ogni tanto on sbrision e se nasea en tera de ribalton.

Quando a casa se tornaa ‘na feta de polenta piena de sendre e mal brustolà se cataa e on tocheto de sucaro… quel mi mel metea on scarsel e via a scola, pasando par i campi. anche queste in latino. «Era una festa anche Ma arivaa tuta enpaltanà andare alle funzioni – ricorda ancora Teresa con quela paciarina che s’era formà. perché poi si andava a vedere il presepio allestito all’oratorio. Per noi bambini era meravi- Finalmente arivaa el Nadal che tuti tanto glioso, con quelle statue grandi poste sotto una desideraa grotta di cartone». e na bela soca de legna ciocaa nel camin «Quando ero piccola io – racconta Laura dì e note la brusaa ricordando la sua infanzia che risale a ottansperaimo de scaldar el Bambin, envese nela stala l'è capità t’anni fa - era grande la miseria. In casa mia tuto fredo engiasà. non avevamo nemmeno la legna per scaldarci Ghera San Giusepe e la Madona e io mi accorgevo che era Natale perché sentiche col so mantel la le tegnea embautà vo le campane della chiesa suonare in maniecosì on poco ala olta Gesù el s'ha scaldà. ra diversa! Non c’era nulla e quindi il Natale non era Col boeto e el so museto diverso dagli altri giorni; si andava a messa e el s'à proprio desgiasà. si lavorava per avere qualcosa da mangiare. Dopo poco, quanta gente l'è rivà Più tardi – continua - quando a vent’anni andai e de tuto i à portà. a lavorare in Svizzera e vivevo in convitto Ghera anca i pastori a farghe i onori. dalle suore, e naturalmente non si tornava a El Bambin Gesù casa nemmeno per Natale, incominciai a scoprire il significato di questo giorno». Laura l'è vegnuo al mondo par ci se vol salvar ricorda la messa della mattina di Natale come e noi gaesa ne pese, ne fase, ne fogo da scaldar una messa speciale, diversa, con il bambinello e adeso l'è tuto on butar e il piccolo presepe; il pranzo un pochino più ma tristo quel musegon abbondante e il regalo che la superiora metteche en cao de l'ano noi vegna bon. va a tutte loro sotto il cuscino la sera della vigilia. Bon Nadal a tuti quanti Una volta non c’erano luminarie, pandori, con le piase e le strade tute iluminè doni sotto gli alberi, ma sebbene la misera e le done che guarda le vetrine sgonfe de cicia le marcia en pelicia. fosse tanta, quel godere delle piccole cose, del calore di una soca, il sapore della fetta di Godense el Nadal dolce, il presepe dell’oratorio, i canti natalizi, con tanta bontà e en bona armonia ecco questo bastava a creare quell’atmosfera con le fameie unite speciale che oggi, rovinata dal consumismo, e con Gesù bambin en compagnia. non esiste quasi più. Gina Natalina Salerno 95 anni



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