Novembre L'altro giornale Verona

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ANNO XXVIII - N. 11 - NOVEMBRE 2013 - Stampato il 21/11/2013

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n째 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

SPECIALE A L L E C I L O P VAL pagg.14-15 Foto Carlo Parona


DOVE POTETE TROVARCI I CIRCOSCRIZIONE

MUNICIPIO - PIAZZA BRA - CENTRO STORICO BAR LA COLONNA - VIA SAN PIETRO INCARNARIO 8 - CENTRO STORICO BAR SAN FERMO - STR. SAN FERMO 5 - CENTRO STORICO LIBRERIA GIURIDICA - VIA COSTA 5 - CENTRO STORICO ALPIGUSTO - VIA CATULLO 3 - CENTRO STORICO INAIL - CORSO CAVOUR 6 - CENTRO STORICO BAR MONTECCHI - VIA DEL PONTIERE 29 - CITTADELLA UFFICI PROVINCIALI - VIA FRANCESCHINE10 - CITTADELLA TRIBUNALE - CORTE ZANCONATI - CITTADELLA BAR CITTADELLA - VIA OSPITAL VECCHIO 7 - CITTADELLA C.C.I.A.A. - CORSO PORTA NUOVA 96 - CITTADELLA ALPIGUSTO - P.ZZA RENATO SIMONI 4 - CITTADELLA SIGMA - VIA DELLA VALVERDE 46 - CITTADELLA TABACCHERIA - VIA DELLA VALVERDE 63/A - CITTADELLA ENZO PARRUCCHIERE - VIA GUGLIELMO MARCONI- 17 - CITTADELLA PANIFICIO AI PORTICHETTI - P.TTA PORTICHETTI 2/B - S. ZENO PANIFICIO S. ZENO - P.ZZA POZZA 25 - S. ZENO COMITATO SIMON DE L'ISOLO - P.TA VESCOVO-P.ZZA S.TOSCANA - VERONETTA BAR COLUMBIA TORREFAZ - VIA XX SETTEMBRE 126 - VERONETTA

II CIRCOSCRIZIONE

COMUNE - VIA NUOVA - QUINZANO SUP. SIGMA - VIA NUOVA 24 - QUINZANO BAR FAMILA - VIA CA DÌ COZZI 43 - P.TE CRENCANO CENTRO POLIS. AVESANI - VIA SANTINI 5 - P.TE CRENCANO CARTOLERIA IDEALANDIA - VIA TOMMASEO 20 - P.TE CRENCANO TOTAL - VIA MAMELI 168 /A - P.TE CRENCANO NUOVA S. PANCRAZIO - VIA MAMELI 160 - P.TE CRENCANO AGIP - VIA MAMELI 160 - P.TE CRENCANO PARAF. VIVER BENE - VIA MAMELI 152 - P.TE CRENCANO CENTRAL FITNESS - VIA MAMELI 124 - P.TE CRENCANO BAR OLIVA ROSA - VIA MAMELI 19F CAFFÈ NEGRI - VIA MAMELI 156 PUNTO SIGMA - VIA DELLE AGOSTINIANE 31 - AVESA PIGHI FRUTTA E VERDURA VIA DELLA PODGORA - AVESA FARMACIA MARTARI - P.ZZA VITT. VENETO 22 - B.GO TRENTO BAR SIG. DAL DOSSO VIA M.ORTIGARA 23 - B.GO TRENTO IMMOBILIARE TRENTO - VIA TRENTO, 3/A

III CIRCOSCRIZIONE

CAFFE' - FARMACIA - VIA MARIN FALIERO 47 - SAVAL CEMS - VIA FAVA 2/B - CHIEVO PANINOTECA LEMMINGS - PIAZZA CHIEVO - CHIEVO PISCINE COMUNALI - VIA COL. GALLIANO - STADIO BAR CUORE - VIA ALBERE 68/A - STADIO PRODET - VIA NEGRELLI 65 - STADIO SUP. VIVO - P.ZZA RISORGIMENTO - S. MASSIMO FARMACIA - VIA TREVISANI - S. MASSIMO PANIFICIO LA SPIGA D'ORO - VIA URBANO III 10 - S. MASSIMO IDEA CORNICE - VIA URBANO III 22 - S. MASSIMO SUP. EUROSPIN - VIA PANCALDO - P.TE CATENA BOOMERANG CAFFE' - VIA MAGELLANO ANGOLO VIA C. COLOMBO - P.TE CATENA LA BOTTEGA DEL PANE- VIA AGRIGENTO 25 - B.GO NUOVO MARKET L'AFFARE - VIA EUCLIDE - B.GO NUOVO

ROSSETTO - VIA SPAZIANI - B.GO MILANO TABACCHI - VIA S. MARCO 55 - B.GO MILANO ROSSETTO SURGELA - VIA F.LLI ROSSELLI - B.GO MILANO INTIMO MARILU' - VIA SESINI 7 - B.GO MILANO

IV CIRCOSCRIZIONE

CENTRO SPORTIVO - VIA TANARO 28 - GOLOSINE CARTOLERIA MARTINI - VIA PO' 8 - GOLOSINE GELATERIA OASI - VIA PRINA 2 - GOLOSINE FERRAMENTA - VIA CHIODA 123 - GOLOSINE TIELLE - VIA GOLOSINE 29 - GOLOSINE FRESCO MIO - VIA MURARI BRA 55 - GOLOSINE PIZZA EXPRESS - VIA MURARI BRA 40 - GOLOSINE GRUPPO ALPINI - VIA S. ELISABETTA - S. LUCIA ALPIGUSTO - VIA MANTOVANA 87 - S. LUCIA PASTICERIA OLMO - VIA GIRARDI 11 - S.LUCIA SUPERMERCATO A & O - VIA VILLAFRANCA 40 - S. LUCIA SUPERMERCATO SIGMA - VIA COLOMBARA 19 - S. LUCIA

V CIRCOSCRIZIONE

PISCINE LE GRAZIE - STRADA LE GRAZIE 3 - B.GO ROMA BAR ASTOR-ORTOFRUTTA - PIAZZALE LUDOVICO SCURO - B.GO ROMA PASTICCERIA ROMA - VIA CESENA14 - B.GO ROMA RICEVITORIA LOTTO - VIA DEI LAMBERTI 29 - B.GO ROMA AGIP - VIA BENGASI 27 - B.GO ROMA TABACCHI - VIA S. GIACOMO 68 - B.GO ROMA MACELLERIA ESSEGI - VIA CENTRO 29 - B.GO ROMA BAR SILVI - VIA CENTRO 15 - B.GO ROMA NEGOZIO DEL BUON GUSTO - PIAZZA ZARA 24 - B.GO ROMA GALLERIA - VIA BOZZINI - B.GO ROMA DISTRIBUTORE METANO - VIA AVESANI - BASSO ACQUAR AMIA - VIA AVESANI 31 - BASSO ACQUAR CHIEPPE CAFFE - VIA FORTE TOMBA 22 - CADIDAVID CAFFE' DEL CENTRO - VIA FORTE TOMBA 100 - CADIDAVID AGIP CARBURANTI - VIALE DEL LAVORO 22 - ZAI

VI CIRCOSCRIZIONE

AGIP - VIA COL. FINCATO 36 - B.GO VENEZIA BAR TERRY - VIA COL FINCATO150 - B.GO VENEZIA BAR BARANA - VIA BARANA 4/B - B.GO VENEZIA ALPIGUSTO - VIA ROSA MORANDO 42/A - B.GO VENEZIA

VII CIRCOSCRIZIONE

SAPORI DÌ SICILIA - VIA UNITA' D'ITALIA 377 - S. MICHELE EX. SPORTING CLUB MOND. - VIA GIORDANO CORSINI 5 - S. MICHELE EX. ACQUE VERONESI - L.GE GALTAROSSA - P.TO S.PANCR. SUP. SIGMA - VIA SARPI - P.TO S. PANCR. FERRAMENTA AL PORTO - VIA MARCONCINI 10 - P.TO S. PANCR.

VIII CIRCOSCRIZIONE

CIRCOLO 1 MAGGIO - VIA LANIFICIO 60 - MONTORIO SUPERMERCATO EUROSPIN - VIA A. DA LEGNAGO N 9 - PER MONTORIO CIRCOLO ALPINI - POIANO EDICOLA - VIA POIANO 43 - POIANO BAR TRENDY - VIA VALPANTENA 56 - QUINTO EUROSPIN - VIA VALPANTENA 18 - QUINTO

DOSSOBUONO

VIA BORGO BELLO SUP. EUROSPIN

IL PROSSIMO NUMERO SARÀ DISTRIBUITO PORTA A PORTA NELLE ZONE DI ... QUINZANO - AVESA - PONTE CRENCANO BORGO TRENTO - PONTE CATENA - SAN ZENO


le vostre

Lettere LEGGI

“E... piedi sporchi” Gentile Direttore, attualmente si parla con insistenza - da personaggi di parte politica ben individuata e io non sono politicamente schierato - che la legge chiamata "Severino", cioè la vietata candidatura o permanenza in parlamento di individui condannati penalmente a pene superiori a un certo valore, non possa essere applicata a un noto personaggio perché il reato contestatogli é avvenuto prima dell'emanazione di questa legge (principio della non retroattività), per cui non dovrebbe interessarlo. Lo trovo un ragionamento pretestuoso ed assurdo, frutto di interessi o condizionamenti mentali che non fanno onore alla loro dignità di persone colte e razionali, come dovrebbero essere. Spiegherò con una similitudine il perché di questa mia affermazione. Nel mio salotto (Parlamento), frequentato da molti ospiti (Deputati), ad un certo momento mi accorgo che vi è troppo sudiciume, per cui decido (Assemblea Parlamentare) di vietare l’ingresso a tutti quelli che hanno i piedi sporchi e far uscire quelli già dentro con la stessa situazione (Legge Severino). Poiché non mi arrogo il potere di controllare e stabilire la nettezza dei piedi degli ospiti, prendo per valido il giudizio di ente terzo (Sentenze in giudi-

cato del tribunale), ritenendo idoneo questo parere per il mio scopo. Mi si dica quale accoglienza possa avere se uno degli ospiti, con i piedi indiscutibilmente sporchi, non volesse uscire perché la mia decisione (Legge varata) non può avere effetto ratroattivo e i suoi piedi li aveva già sporchi da prima, trincerandosi dietro anche al fatto che lui é il rappresentante di tot persone. Questo dovrebbe far tollerare la sua sozzura ai presenti che rappresentano molte più persone di lui?! Quando é stata emanata la regola, avallata da tutti, nessuno poteva sapere che lui sarebbe stato trovato con i piedi sporchi (la sua condanna é posteriore, per cui non ai può credere che la regola era stata fatta ad arte per colpirlo). Questa ritengo sia l'efficace banalizzazione per analogia, di quanto sta avvenendo e stupisce sentire personaggi imperversare per il ritenuto illegale principio di applicazione del concetto come esposto. Purtroppo, viviamo tra caste che si auto-proteggono, quindi come la storia ci insegna, solo le reazioni cruente, anche se biasimevoli, possono far cambiare il corso degli eventi. In barba all'inefficace dettato costituzionale di democrazia e sovranità del popolo. Renato Toffali

SCUOLE

“I nostri figli...” Buongiorno, mi chiamo Franco Sabrina e sono genitore di un'alunna del Liceo Montanari di Verona. Quest'anno la classe di mia figlia è stata dislocata al secondo piano della sede centrale ed io, come spero altri genitori che hanno figli nello stesso stabile, non vivo momenti molto sereni pensando al fatto che i nostri ragazzi passano più di 6 ore tutte le mattine stipati in aule dal controsoffitto in condizioni precarie. Nell'aula dove risiede la classe di mia figlia, entrando si nota sopra la propria testa un grande buco circondato da un alone giallognolo d'umidità; ma a detta dei ragazzi vi sono aule che

versano in condizioni peggiori! Chi garantisce che il controsoffitto con le continue piogge dell'autunno regga e che, in caso di crollo, cada in orario non scolastico? E’ già stato riportato di una professoressa finita in pronto soccorso per la caduta di calcinacci durante la sua lezione (fortunatamente senza gravi conseguenze). Spero che mettere sotto gli occhi di tutti i cittadini veronesi in che condizioni i nostri stabili scolastici versano, aiuti a smobilitare chi di dovere. I nostri giovano hanno il diritto d'istruzione ma in sicurezza! Grazie Sabrina Franco

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Novembre 2013

UNA CITTADINA SENZA TETTO SCRIVE L’ASSESSORE ANNA LESO RISPONDE

Caro direttore, sono Anita Bombiero di Verona. Sono gravemente malata ed invalida (alla vista per esiti di cheratoplastica, ho problemi cardiocircolatori, da anemizzaazione, da distiroidismo, da poliartrosi), e solo grazie a delle medicine che assumo quotidianamente sopravvivo ed appartengo (purtroppo) alle categorie socialmente protette. Ho sempre vissuto in un alloggio popolare a Verona. Agec, l'azienda che si occupa delle case popolari, con procedure e cause in Tribunale, è riuscita a togliermelo, sulla base di un presunto debito per spese di manutenzione. Debito inesistente e comunque sicuramente superabile con il prelievo delle somme pretese dalla mia pensione. Ma il debito era un pretesto: sono scomoda, parlo e scrivo troppo e per questo hanno deciso di farmi fuori. Addirittura in data 13.05.2010 l'Agec mi ha

restituito 100 euro, poiché avevano verificato che avevo versato di più rispetto a quanto (secondo loro) dovuto. L'Agec mi aveva anche promesso di sottoscrivere un nuovo contratto di locazione, come risulta dalla lettera del dirigente Stefano Campedelli del 07.11.2006. Fatto sta che mi hanno buttato sulla strada ed ho perso tutto (alloggio popolare, mobili e vestiti). Non ho parenti o amici, vivo e dormo dove capita da oltre due anni. Non ho mai chiesto la carità e spesso spero di morire per farla finita con le sofferenze. Avevo incontrato e conosciuto l'avvocato Michele Croce, Presidente di Agec per tre mesi nel 2011, che mi aveva dato ascolto e cercato di risolvere la mia situazione disperata, in contrasto con il Direttore Generale Sandro Tartaglia, che mi ha sempre voluto far fuori, confermandomelo anche di persona in più occasioni.

La signora Anita Bombiero è conosciuta dal Servizio Sociale dal 1999, avendo il Servizio supportato la stessa rispetto a situazioni di criticità e sanato pregresse morosità rilevanti relative all’affitto Agec. Il 20 maggio 2010, l’Agec ha comunicato al comune di Verona l’esecuzione dello sfratto nei confronti della signora Bombiero, a seguito della risoluzione del contratto di locazione per “grave inadempimento” della conduttrice, stabilito con sentenza n. 724/10 del 16.03.2010 dal Tribunale di Verona. In data 22 ottobre, la signora ha consegnato al Servizio Sociale copia dell’esecuzione dello sfratto fissato per il giorno 15.12.2010. In data 21.12.2010, la signora Bombiero Annita è stata informata della possibile assegnazione di un alloggio “Ater”, alla Bassona, che la signora ha rifiutato. L’esecuzione coatta dello sfratto da parte di AGEC è avvenuta alla presenza dell’Ufficiale Giudiziario in data 26.01.2011 e il comune di Verona ha predisposto l’accoglienza, per emergenza, presso una struttura di Verona; la signora ha lasciato questa struttura ed è stata accolta presso un’altra, che ha lasciato dopo un giorno. Allo stato attuale la signora Bombiero non ha un alloggio, anche se le è stata offerta più volte da parte di AGEC una seconda collocazione, che la stessa continua a rifiutare, permanendo

nella sua richiesta di riassegnazione dell'alloggio in via Scala Santa, 4. La disponibilità da parte di AGEC ad assegnare un altro alloggio alla signora Bombiero è dimostrata anche da una lettera aperta del Presidente Galli Righi pubblicata su L’Arena lo scorso 15 ottobre. Anna Leso L’assessore ai Servizi sociali del comune di Verona

Probabilmente anche per questo l'avvocato Croce è stato revocato dal Sindaco Tosi. Il Presidente Croce, infatti, incontrava ed ascoltava gli inquilini Agec e chi sperava di avere una casa. Ci era vicino. Era sempre disponibile…una speranza fatta fuori dal "sistema Verona". Il Sindaco non mi ha mai voluto ricevere ed ascoltare, così come l'Assessore al servizi sociali Anna Leso, che quando mi vede chiama la Polizia Municipale per farmi allontanare. Supplico quotidianamente per iscritto il nuovo Presidente di Agec, l'avvocato Galli Righi, il quale recentemente ha dichiarato pubblicamente che Agec mi avrebbe assegnato un'altra abitazione. Agec così ammette di aver illegittimamente tolto ad una cittadina onesta ed invalida la propria casa e vorrebbe darmene un'altra. Eh no, cari miei signori dell' Agec! Io ora pretendo i miei affetti, le mie cose,

rivoglio di ritorno la mia originaria abitazione di via Scala Santa dalla quale Agec mi ha arbitrariamente sradicato, per ritrovare la mia dignità, come certificato dal professor dottor Carlo Andrea Robotti di Verona. Il Direttore Generale di Agec Sandro Tartaglia, plurinquisito per reati gravissimi (corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta) a seguito delle denunce dell'avvocato Croce, si riempie la bocca di parole sensibili e caritatevoli; è vero l'opposto. Io ne sono la testimonianza vivente. Qualcuno forse si ricorderà dì me e di queste mie parole quando il Signore Iddio mi accoglierà tra le sue braccia misericordiose. Un saluto amaro. Anita Bombiero

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Anna Leso

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Numero chiuso il 21 - 11 - 2013



Le Vostre Lettere

Novembre 2013

FARMACI

SALUTE

PERICOLI

“Prevenzione e risonanza” “... e ingiustizie” Quando si sono superati parecchi compleanni, bisogna sopportare disturbi fisici e dolori fastidiosi e stressanti. Allora si ricorre ai medici, alla nota burocrazia dei medici di base. Così è capitato a me. Da un paio d’anni soffro di mal di testa e di mancanza di equilibrio nella deambulazione, tanto che perdo la direzione e talvolta inciampo e cado. Inoltre, la memoria non mi assiste, per cui non ricordo parole e nomi e, a volte, non mi oriento per strada sulle vie da percorrere. Questi elementi potrebbero far pensare ad un inizio di Alzheimer, malattia spauracchio dei nostri giorni. Inoltre, la mia mamma è mancata per sclerosi multipla, quindi sono maggiormente a rischio di malattie neurologiche.Così il mio medico di base (ometto il nome per non renderlo famoso) mi ha fatto richiesta di visita neurologica al reparto di Borgo Trento, unità operativa e attività integrata di neuroscienze, al centro Alzheimer e disturbi cognitivi dove si sottopongono i pazienti a test psicologici. Ebbene, per ottenere la visita ho dovuto aspettare sette mesi. Finalmente, passato il periodo di attesa, sono andata all’appuntamento; qui ho trovato altre persone che aspettavano il dottore, e mi hanno riferito che il primario visita a pagamento (160€ a visita).. ecco spiegato perché io, non a pagamento, ha dovuto aspettare sette mesi! Arrivato il mio turno, con grande sorpresa, mi sono vista chiamare da un dottore occhialuto, allampanato e segaligno (non riferisco il nome per non renderlo famoso). Mi aspettavo dei test psicologici, invece mi ha solo fatto camminare avanti e indietro per la stanza, poi mi ha fatto esercitare con le mani e con gli occhi, e basta. Ha scritto tanto sul computer e ha redatto una lettera per il mio medico di base dicendo che è tutto negativo: l’EON (penso sia il camminare) il Rosemberg (penso gli esercizi di mani e occhi), le prove cerebrali. Non vi erano problematiche neurologiche in atto. Però a scopo prudenziale, poiché io ci tenevo moltissimo e gli avevo parlato della mia mamma, valutava l’esecuzione di una RMN. Ma il mio medico di base, appoggiandosi alla diagnosi della visita, si è rifiutato di farmi l’impegnativa per la risonanza magnetica: se la voglio me la debbo pagare. Quel Ponzio Pilato del dottore occhialuto che ha lasciato la decisione di prescrivere la risonanza magnetica al medico di base, ha presuntuosamente detto che è tutto negativo, senza fare quei test psicologici che evidentemente vengono fatti solo ai pazienti a pagamento. Ma se io fossi stata la madre, il dottore mi avrebbe prescritto la risonanza per prevenzione? Dina Marika Riccardini

Mi trovo casualmente dinanzi una farmacia e per la verità - un po’ seccato, poiché la medicina che mi serviva ho dovuto pagarmela. In quel momento arrivano tre ragazze di colore – nulla di strano – se non fosse che aprono una borsa di plastica piena di scatole di medicinali e le gettano una ad una nel contenitore dei medicinali scaduti. Qualche tempo fa, poi, sono stato a fare una prenotazione all’ospedale di Borgo Roma e davanti a me, nella mia fila, c’erano degli stranieri che facevano anch’essi prenotazioni di visite, anche qui nulla di strano se non avessi notato che chi era dietro il banco dell’accettazione non chiedeva né tessera sanitaria né documenti mentre da me e dagli altri connazionali, li pretendeva e anche con parecchia prepotenza e sgarbatezza. A questo punto è giusto chiedersi e soprattutto chiedere a chi di dovere, anche per le molte persone anziane, che piuttosto di parlare e lamentarsi subiscono in silenzio soffrendo: conviene essere Italiani di scadente considerazione, sottomessi, bistrattati, calcolati come degli schiavi che devono ubbidire o, tutto sommato, sarebbe più con-

VALORI

“Onestà, morale... dove sono?” Gentile amica Rosanna, prendo spunto da una discussione in TV sulla mercificazione del corpo della donna. In particolare nella pubblicità. Sono conscia che oggi la donna fa la sua scelta di vendersi: prostituta, pornografia, escort (prostitute di lusso pagate bene da uomini ricchi). Valori come l'amore, l'onesta, la morale e l'etica sono ormai solo parole. Fare sesso è come praticare uno sport che porta anche al piacere. Donne e uomini non hanno scrupoli e alcuni non vedono niente di male a praticarlo. E' sempre stato così e sempre sarà così e non saranno leggi o comandamenti a impedirlo. Oggi, in particolare, la situazione ci sfugge di mano e incitamento al sesso provengono anche da

internet. Quello che uno non conosce, ora lo impara in fretta. Persone che in un arco di una vita non sapevano certe cose, oggi vengono istruiti in pochi minuti, pornografia compresa. E naturalmente i giovani fanno presto a informarsi su quello che un uomo e una donna possono fare. Come animali senza freni e senza pudore (ma in fondo non c'è da meravigliarsi) noi siamo una razza animale, con una differenza non da poco: abbiamo un cervello pensante che ci dà la possibilità di scegliere tra il bene il male, tra l'amore e il sesso. Non è tutto oro quel che luccica e a volte il risveglio può risultare deludente.Grazie per lo spazio concessomi. Cordiali saluti. Edith.

PAPA

“Tangenti e parassiti” Papa Francesco, grande Uomo prima che grande Papa, ha stigmatizzato le tangenti: «E' pane sporco che i tangentisti danno ai propri figli». Sembra abbia espresso una condanna ai nostri politici, ma non ha tenuto conto dell’evoluzione di questi personaggi. I tangentisti erano razza padrona negli anni 80 e primi 90, poi, dopo tangentopoli, hanno subito una mutazione genetica. Prima agivano singolarmente o a piccoli gruppi, poi si sono organizzati in classe “i parassiti” ed hanno varato leggi e regolamenti che permettono alla stessa classe di sottrarre “legalmente”100 miliardi all’anno. Sono 176.000 politici e due milioni di collaterali che credono che il messaggio non riguardi loro. Speriamo invece che il Papa uomo intuitivo, con grande sensibilità sociale in un prossimo discorso corregga il tiro e condanni l’intera classe dei “parassiti” ben più colpevoli dei tangentisti, visto che si appropriano del denaro pubblico in maniera “legale”. Umberto Brusco - Bardolino

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veniente cambiare nazionalità e lasciare perdere tutti i nostri presunti diritti, tanto sono solo delle banalità, delle bugie. Purtroppo gli italiani di basso livello o tenore di vita, con amicizie ininfluenti non sono destinati a progredire, resteranno sempre soli con le loro pie illusioni e senza nessun valido avvenire. Morale: forse sto vivendo fuori dalla realtà, forse stiamo vivendo nell’abbondanza e io non me ne accorgo, eppure sento dire dai telegiornali che le cose vanno male, molte persone non arrivano a fine mese, ma comunque c’è chi si permette di buttare i medicinali e chi non paga nessun ticket per visite e quant’altro. Qui mi fermo e lascio trarre le conclusioni alle molte persone che hanno occhi per vedere e orecchie per sentire … ma poi si passa per razzisti incalliti, perché rimproveriamo e soprattutto rinfacciamo. Però io rimango dell’idea che non è ammissibile delegare sempre e tutto agli altri, è ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità piccole o grandi che siano. Nessuno si può considerare esonerato. L.U. (lettera firmata)

“Bici e semafori” Lo diciamo da tempi non sospetti: la tempistica del semaforo di San Luca è una trappola assurda capace di creare situazioni di grave pericolo a pedoni e ciclisti costringendoli fermi, anche 30 persone più bici, su un’isola pedonale che a mala pena ne contiene 10, sempre stretti fra autobus e auto che li sfiorano davanti e dietro. Questo non significa giustificare chi decide di attraversare con il rosso, ma mettere in discussione un'organizzazione viabilistica pensata unicamente in funzione dell'automobile. Dopo la modifica fatta da questa amministrazione, attraversare Corso Porta Nuova a piedi ed in bici richiede ben tre tempi, a volte anche quattro: il primo verde consente di arrivare fino all'isola pedonale di San Luca. Il secondo porta fino allo spartitraffico in mezzo al Corso. Se poi si deve risalire il viale, come accade ogni mattina a tantissimi studenti, occorre attendere anche il semaforo su via Paglieri, tra l'agenzia viaggi e la farmacia. Basterebbe fare un tempo unico per pedoni e ciclisti, come a Ponte Navi, dove il verde viene dato su tutti gli attraversamenti. Proprio recentemente il nuovo rapporto Aci Istat sottolineava che il numero degli incidenti sono in calo ma aumentano gli investimenti di ciclisti. I centri urbani rimangono le aree a maggiore rischio: proprio sulle strade urbane si registrano infatti il 75% degli incidenti con il 42% delle vittime e il 72% dei feriti. Di fronte a questi numeri l'Anci, l'associazione dei Comuni Italiani, ha proposto una profonda revisione del codice della strada a favore della mobilità dolce e di quella ciclistica in particolare. Invece a Verona si sbandiera la illusoria soluzione della "guida attraverso il telefonino" quando davanti alle scuole si assiste al vergognoso quotidiano assalto dei Suv, mai sanzionati, con i nonni volontari impossibilitati ad intervenire. Giorgio Migliorini presidente Amici della Bicicletta


Cronache LA TRAGEDIA. Il tifone Haiyan ha lasciato dietro di sè morti, feriti e dispersi

S.O.S. Filippine Caritas in campo

L’azione della rete Caritas Internationalis insieme a Caritas Filippine si è già attivata sul posto all’indomani del passaggio del tifone Haiyan che ha lasciato dietro di sé decine di migliaia di morti, feriti, dispersi. Molte regioni interne non sono ancora state raggiunte dai soccorritori, cosa che fa pensare e rafforza la probabilità che il numero delle vittime e l’entità dei danni siano destinati a crescere. La regione centrale delle Filippine, il gruppo di grandi isole “Visayas”, già recentemente colpita da un grave terremoto nell’isola di Bohol, è storicamente quella più a rischio sia dal punto di vista della vulne-

rabilità alle frequenti tempeste tropicali, sia per la scarsa qualità delle abitazioni. Sono stati stanziati 100.000 euro da Caritas Italiana per i primi

PER DONAZIONI:

interventi. Più di 4 milioni di persone avrebbero perso tutto, dovendo abbandonare le proprie case distrutte e rifugiandosi in ripari di fortu-

CAUSALE "EMERGENZA FILIPPINE 2013" - DONAZIONE DIRETTA presso la segreteria di Caritas Verona in Lungadige Matteotti 8 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 con orario continuato). - CONTO CORRENTE BANCARIO intestato a CARITAS DIOCESANA VERONESE UNICREDIT Sede di Verona IBAN: IT 10 I 02008 11770 000005616284; BANCA VALSABBINA S.C.p.A. IBAN: IT15R0511611703000000002285 - CONTO CORRENTE POSTALE: C.C.P. 10938371 Oppure, per coloro che desiderano godere dei benefici di detrazione dalla dichiarazione dei redditi, possono inviare offerte all’ASSOCIAZIONE DI CARITA' SAN ZENO ONLUS - Verona - Lungadige - Matteotti n. 8: conto corrente postale: 001006070856 Coordinate IBAN: IT22Y0760111700001006070856 BANCA VALSABBINA S.C.p.A. IBAN: IT26D051161170300000000 2340

na. Oltre ai drammi vissuti dalla popolazione, i danni alle infrastrutture sarebbero incalcolabili: numerose frane hanno distrutto linee elettriche e strade, manca l’acqua potabile in numerose province, le comunicazioni sono completamente interrotte in ampie porzioni di territorio. Padre Edwin Gariguez, direttore di Caritas FilippineNASSA, in contatto con le équipes delle Caritas Diocesane delle Visayas, raggiunto al telefono sul posto, ha riferito alla rete internazionale Caritas che «Haiyan è il più forte e devastante tifone che abbia mai colpito il Paese. Caritas Filippine, col supporto della rete Caritas, sta inviando localmente ulteriori aiuti umanitari e operatori specializzati, oltre a quelli già attivi, per raggiungere le zone più gravemente colpite e più remote». Migliaia di persone sono già ospitate presso Istituti, Parrocchie e strutture Caritas, e ad altre 8.000 persone verranno forniti brevemente generi di prima necessità. L’intervento si realizza a supporto di Caritas Filippine e in collaborazione con altre realtà locali, lavorando anche nella ricostruzione e nelle fasi successive. Caritas Diocesana Veronese sottolinea l'urgenza di un aiuto concreto e immediato. Per informazioni: www.caritas.vr.it

PARCO GIOCHI EZIO CASERTA Cerimonia di intitolazione del parco giochi tra via Pergolesi e via San Felice extra al drammaturgo e regista veronese Ezio Maria Caserta. Presenti all’inaugurazione della targa l’assessore ai Servizi demografici Marco Giorlo, il presidente della 6ª circoscrizione Mauro Spada e la moglie di Caserta Giovanna Gianesin. Ezio Maria Caserta, drammaturgo e regista veronese scomparso tragicamente nel 1997, fondatore del Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in Italia e all'estero. Con il Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio, ha riportato successi in tutto il mondo. È stato uno tra i più rappresentativi e significativi drammaturghi veneti sia per l’originalità degli argomenti che per l’innovativo linguaggio formale. A livello internazionale è stato apprezzato come maestro nel campo della pantomima, della clownerie e della commedia dell’arte.

Cronache

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Telefono 045 7152777

L’ASSOCIAZIONE

Il “Punto d’incontro” Parola d’ordine “Aiutare gli altri, nel rispetto della personalità e del carattere di ognuno”. Con questo spirito opera da sette anni a Verona e da qualche mese a Castelnuovo del Garda l’associazione di volontariato “Punto d’incontro”. Alimenti, indumenti, beni di prima necessità, ma anche servizi di consegna pasti a domicilio per anziani, di accompagnamento per visite mediche o aiuti in piccoli lavoretti necessari in casa come tinteggiature o riparazioni: molte sono le mani tese verso i più bisognosi, famiglie o singoli, da parte dei 25 volontari dell’associazione, aperta non solo a chi risiede a Verona o Castelnuovo, ma anche a chi proviene dai Comuni limitrofi. «All’interno del nostro gruppo ognuno ha mansioni diverse – afferma Fulvio Melati, vicepresidente di “Punto d’incontro”, presieduto da Michele Melati -. Il nostro obiettivo è aiutare la “persona”

e fornire un aiuto concreto a chi ne ha necessità, senza forzature: sappiamo bene che c’è chi chiede aiuto con facilità e chi invece tende a vergognarsi di un’eventuale situazione di povertà. Ecco perché accettiamo anche di aiutare in modo “indiretto”, attraverso conoscenti o amici di chi ha l’esigenza di ricevere beni o alimenti che altrimenti non riuscirebbe a procurarsi. Siamo inoltre sempre in contatto con il Comune, al quale lasciamo in consegna eventuali aiuti da destinare a persone in difficoltà. Nel nostro operare – aggiunge Melati - cerchiamo di offrire un servizio accurato, evitando il più possibile gli sprechi: anche nella consegna del cibo o degli indumenti ci informiamo dei gusti e delle esigenze della famiglia o della persona che li riceverà per dar loro solamente ciò che piace e che veramente serve». Per contattare “Punto d’Incontro”: 377.4072465

IL COMPLEANNO

Maria, 100 anni Buon compleanno Maria Benini. Cento di questi giorni. Il sindaco Flavio Tosi ha incontrato in municipio, la signora che, domenica 10 novembre, ha compiuto 100 anni. Benini, originaria di Mizzole e residente in Borgo Santa Croce, è stata accompagnata da alcuni familiari. Nel complimentarsi per il ragguardevole traguardo, Tosi ha donato alla signora Maria una targa di riconoscimento a nome dell’Amministrazione comunale.

Flavio Tosi con Maria Benini


Cronache

Novembre 2013 OSPEDALE BORGO TRENTO. Petizione contro il trasferimento del reparto

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PREMIO CITTÀ DI VERONA

Salvare oncologia Borse di studio veronesi doc «Servono le firme» Nasce il Gruppo di raccolta firme “Salviamo oncologia di Borgo Trento”. Ne sono promotori Eugenio Fainelli, Cristina Olivieri e Carla Maria Da Ponte Aurelio. Il reparto in questione, infatti, che attrae pazienti dalla città, ma anche da tutta la provincia, secondo la riorganizzazione prevista dalle schede regionali approvate recentemente dalla Quinta Commissione regionale, dovrebbe essere trasferito al policlinico “Giambattista Rossi” di Borgo Roma. All’origine di questa iniziativa la grande stima professionale e umana per gli operatori del reparto di Borgo Trento e la preoccupazione per la destinazione futura dei pazienti. Tutto questo si è concretizzato in una lettera che è stata inviata dai promotori al presidente della regione Veneto, Luca Zaia, all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, al sindaco di Verona Flavio Tosi e a al direttore generale dell’Azienda ospedaliera Sandro Caffi. Nella lettera viene sottolineato il ruolo centrale del reparto di oncologia di Borgo Trento «un centro di eccellenza in tutto il Veneto e Nord Italia, sia per qualità che per quantità dei servizi offerti, come dimostra la certificazione ricevuta dalla struttura nel 2012». Un cenno, inoltre, viene riservato all’alto profilo dei medici e del personale: «Basta scorrere il curriculum vitae

Studenti in vetrina. L’assessore alle Politiche giovanili Alberto Benetti ha premiato, in municipio, i due giovani laureati vincitori delle borse di studio “Premio Città di Verona”. I nomi? Simone Melato e Marco Zenari. Il riconoscimento è stato conferito dal comune di Verona a tesi di laurea di carattere letterario, storico, artistico, giuridico, socio-politico-economico, psicopedagogico o scientifico, discusse nell’anno solare 2011, attinenti ad aspetti generali o particolari della vita veronese. «Un riconoscimento – ha detto Benet-

della professoressa Annamaria Molino e di tutta la sua équipe medica per capire che stiamo parlando di professionalità di altissimo livello». Sulla destinazione futura di questi pazienti uno dei promotori, Eugenio Fainelli, aggiunge: «Che ne sarà di tutte queste persone che da un giorno all'altro vedranno dimezzata l'assistenza a loro riservata? Visto il gran numero di pazienti curati nella sede di Borgo Trento, e parlo per esperienza diretta, dato che frequento il reparto con frequenza settimanale, dubito che sia possibile accorpare l'Unità di Borgo Trento con quella di Borgo Roma senza creare significativi disagi agli utenti in ordine alla qualità ed alla quantità delle prestazioni offerte ed ai relativi tempi di attesa. Stiamo parlando di pazienti oncologici che magari più di altri avrebbero bisogno di

sentirsi protetti e seguiti, data anche l'incertezza che già caratterizza il loro futuro. Questo bisogno di continuità è in parte soddisfatto anche dal rapporto instaurato con medici ed infermieri e che sarebbe destinato a disintegrarsi nel caso di turnazione degli operatori sanitari tra le due strutture». E conclude: «Spero veramente che qualcuno ascolti la nostra voce. Sino ad ora abbiamo raccolto circa 270 firme ma ci auguriamo che il numero degli aderenti continui a crescere». Ed è proprio per la raccolta firme a sostegno della causa che Eugenio Fainelli si sta mobilitando per allestire un gazebo in alcuni punti della città, visto che all’interno dell’ospedale non è possibile raccogliere firme…«una vera impresa – afferma lui -: mi sono rivolto a diversi uffici del comune di Verona e, dopo

BORSA DI STUDIO “SIMONETTA PERAZZOLI”

Cohousing e case solidali L’assessore ai Servizi sociali del comune di Verona, Anna Leso, ha premiato nella sala Farinati della Biblioteca Civica la vincitrice della prima Borsa di studio

“Simonetta Perazzoli”, la veronese Eleonora Milione, autrice della tesi di laurea “Cohousing, villaggi e condomini solidali. Moderne forme di vicinato, valide

soluzioni contro la crescente solitudine delle città”. La Borsa di studio è stata istituita dal Consiglio comunale nel marzo 2102, in memoria dell’assistente sociale del Comune Simonetta Perazzoli, prematuramente scomparsa nel 2011. «Una tesi di laurea che affronta tematiche molto attuali – ha detto l’assessore Leso – e che offre interessanti spunti di riflessione per fronteggiare la generale situazione di crisi economica, che colpisce fasce di popolazione sempre più significative». Il riconoscimento è stato conferito nell’ambito del convegno “Il contributo e le criticità del Servizio sociale in un periodo di crisi economica”, promosso dal Comune e dall’Università degli studi di Verona – Scienze del Servizio sociale, una giornata di confronto per quanti operano nel settore, sulle principali problematiche legate al mondo del sociale.

ti – all’impegno dei giovani che hanno deciso di dedicare la fine del loro percorso universitario allo studio del nostro territorio contribuendo alla valorizzazione della città e del suo patrimonio artisticoculturale». I laureati hanno quindi ricevuto la borse di studio, del valore di mille euro ciascuna. Sono inoltre state assegnate cinque medaglie di merito per la validità delle tesi proposte a Elisa Antonelli, Valentina Dal Cin, Beatrice Paglialunga, Angelo Passuello e a Donatella Tronca.

tanto peregrinare, ho appreso che possono trovare spazio per l’allestimento di un gazebo su suolo pubblico solamente associazioni, partiti politici o gruppi con un proprio Statuto. L’unico modo per noi, semplici cittadini, per raccogliere firme in un punto di incontro ben preciso è quello di appoggiarci ad una parrocchia o ad un bar che ci metta a disposizione il proprio plateatico… oppure appenderci un cartello al collo e sperare che qualcuno si fermi e ci dia ascolto». Per contatti: 380.3551819. Lino Cattabianchi

L’INTITOLAZIONE

Il Ponte dell’Unità d’Italia Una buona idea premiata quella di Floriano Silvestri. Tutto è iniziato il 25 gennaio 2011 quando pensò di intitolare un ponte sull’Adige di Verona a Ponte dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario dell’Unità. «Ho subito informato l’assessore competente, Daniele Polato, che ha manifestato grande interesse e tramite una lettera ha provveduto a tutte le autorizzazioni necessarie – racconta Silvestri stesso -. Il 28 aprile 2011 ho appreso dell’assessore stesso che la mia proposta era stata approvata anche dalla Prefettura di

Verona». Il 17 marzo 2012, alla presenza del Prefetto di Verona, Perla Stancari, dell’assessore Daniele Polato e di altre autorità cittadine, il ponte è stato intitolato ufficialmente. «In quell’occasione il prefetto di Verona, Perla Stancari, mi propose per un riconoscimento dello Stato – afferma Silvestri – e il presidente della Repubblica, di sua personale iniziativa, mi ha nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Un titolo che ho accolto con orgoglio e con estrema emozione».

Floriano Silvestri


Cronache

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OPERE. Da un punto panoramico a una variante per raggiungere la ferrata delle Taccole

LA CERTIFICAZIONE

Valorizzare il Baldo e conoscerlo di più

Sport e salute: palestre ad hoc

Un osservatorio panoramico da cui poter riconoscere le cime dalla catena del Brenta alla catena del Pasubio. L'inserimento nel catasto dei sentieri Cai di un vecchio sentiero situato tra il baito Turri e il rifugio Barana a punta Telegrafo con la creazione di una variante per raggiungere la ferrata delle Taccole. La sistemazione di una zona per l’atterraggio dei voli in parapendio a Prada. Sono questi i progetti ideati e realizzati sul monte Baldo da Maurizio Marogna, insegnante di scienze motorie, giornalista, ma soprattutto grande sportivo appassionato e esperto di montagna, che sul Baldo è di casa. L’idea, realizzata in accordo e collaborazione con il comune e la Pro Loco di Brenzone, sul cui territorio si trovano le opere realizzate, è nata per «valorizzare il Monte Baldo e per dare la possibilità a escursionisti e amanti della montagna di assaporare ancora di più le bellezze, spesso ancora poco conosciute, di questo monte - spiega Marogna -. È una montagna unica al mondo, sulle sue pendici fioriscono oltre 90 specie di orchidee e specie di fiori rarissimi che hanno resistito alle glaciazioni. È vera-

mente il giardino d’Europa, come lo definì nel 1566 il botanico Francesco Calzolari». Il progetto più complesso da realizzare è stato l’osservatorio panoramico a 2053 metri di altitudine a Cima Costabella, da cui si ha una splendida panoramica su una settantina di cime delle montagne che circondano il Baldo. Maurizio Marogna, grazie anche al supporto di un gruppo di volontari, ha costruito un muro circolare con i sassi del Baldo, utilizzando sabbia, cemento, calce e acqua trasportati sulla cima via elicottero. Sul manufatto

verranno applicate lamelle in bronzo fuso su cui verranno incisi i nomi delle vette. L’opera verrà intitolata a Luca Avesani e Cristina Sandri, amici di Marogna tragicamente scomparsi. E' stato inoltre sistemato il vecchio Sentiero Natura, che dal baito Turri arriva all’incrocio del sentiero della Val delle Nogare che porta al rifugio BaranaTelegrafo, da anni inutilizzato. Ora è stato ripulito ed è stata sistemata la segnaletica con nuove tabelle in legno. È segnato come sentiero Cai, con i classici colori bianco e rosso e numerato come 661. Tra lo stesso 661 Sentiero Natura e la valle delle Pre a valle della vetta delle Buse, è stato reso percorribile anche dagli escursionisti un tracciato creato dai camosci che vivono sul Baldo, realizzando una variante per raggiungere la ferrata delle Taccole. A Prada alta, in località Senaga, Marogna ha poi individuato una zona per l’atterraggio del parapendio…Ma in programma ci sono altri progetti, come la creazione, entro l’estate dell’anno prossimo, di vari percorsi per camminate con

SESTA CIRCOSCRIZIONE / CONSULENZA

Servizi legali e psicologici Saranno attivi da novembre 2013 a maggio 2014, al primo piano della 6ª Circoscrizione in via Zagata, due nuovi servizi di consulenza legale e psicologica gratuita. L’iniziativa, organizzata dalla rete Prospettiva Famiglia in collaborazione con l’Associazione italiana degli avvocati della famiglia (Aiaf) e la 6ª Circoscrizione, è stata presentata dal presidente di Circoscrizione Mauro Spada insieme al responsabile territoriale Aiaf Sabrina De Santi e ad Elena Fraccaroli dello Sportello consulenza psicologica. “Un’importante ini-

ziativa rivolta a tutta la cittadinanza – spiega il presidente Spada – i servizi di consulenza, infatti, si rivolgono a chiunque desideri avere informazioni su aspetti legali o psicologici legati alla famiglia. Un’occasione di riflessione e, in particolare, di supporto a genitori, figli ed educatori in situazioni di difficoltà e di disagio”. Gli sportelli di consulenza saranno attivi, dalle ore 15 alle 17 per due pomeriggi al mese, nei giorni: 28 novembre; 12 e 19 dicembre; 16 e 30 gennaio; 13 e 27 febbraio; 12 e 19 marzo; 3 e 17 aprile, per

l’assistenza legale; 12 e 26 novembre; 10 e 17 dicembre; 14 e 28 gennaio; 11 e 25 febbraio; 11 e 18 marzo; 15 e 29 aprile; 13 e 27 maggio, per l’assistenza psicologica. Per accedere ai servizi occorre la prenotazione obbligatoria tramite modulo disponibile sul sito www.prospettivafamiglia.it , via mail all’indirizzo profamverona@gmail.com e ai numeri 342 804068 (consulenza psicologica) e 342 0958222 (consulenza legale). I colloqui avranno una durata massima di 40 minuti.

la tecnica del nordic walking nella zona di Prada. Opere create «per promuovere e valorizzare il territorio montano del Monte Baldo e in particolare la zona nel comune di Brenzone, ottime alternative per il turista in cerca di novità – conclude Marogna -. Un grazie di cuore al Pastifico Avesani,Sandri Edilmarmo,Essegi marmi nella persona di Paolo Savoia ,Fonderia Bonvicini e a tutti i volontari che stanno collaborando alla realizzazione del progetto».

Sono sei le palestre che hanno ottenuto, nelle scorse settimane, la nuova certificazione “Palestre Verona”, rilasciata dal Comune a quegli enti e strutture sportive in grado di incentivare l’attività motoria e migliorare la qualità dell’offerta per gli utenti con patologie di vario tipo. Al progetto partecipano, oltre al Comune, l’Ulss 20, le Facoltà di Scienze Motorie e Medicina-Chirurgia dell’Università di Verona, l’associazione Dottori in Scienze Motorie, le farmacie e il Centro Polifunzionale Don Calabria. «La nostra città sta investendo molto sullo sport – afferma l’assessore allo Sport del comune di Verona, Marco Giorlo – e i risultati si vedono, non solo per le squadre di eccellenza che giocano a Verona ma anche per i numeri che riguardano il coinvolgimento dei giovani nell’attività sportiva. Iniziative come questa incentivano la qualità e la professionalità garantite dalle strutture, per questo speriamo che al progetto aderiscano quante più realtà possibili. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno contribuito alla stesura di

questa importante iniziativa». La certificazione “Palestre Verona” dà diritto alla collaborazione delle strutture aderenti con il Comune di Verona e con l’Azienda Sanitaria nell’attuazione di interventi di informazione e prevenzione di malattie croniche e degenerative, nel promuovere stili di vita sani e contrastare l’uso di farmaci e sostanze psicoattive. Valorizza, inoltre, l’impegno delle palestre nella tutela del diritto dei cittadini a svolgere attività motorie con rischio limitato e nel garantire un servizio specializzato ai propri utenti, in particolare se portatori di patologie croniche. Il Comitato, che valuta le richieste di adesione al progetto, ha messo a punto un modello a cui le palestre del veronese dovranno necessariamente adeguarsi per ottenere la certificazione rilasciata dal Comune. L’adesione è su base volontaria e prevede l’adozione ad un codice che definisce principi generali e impegni specifici e che comporta la possibilità di ispezioni per la verifica di un effettivo adeguamento dei centri sportivi alle normative del progetto.

BUSSOLENGO / L’INCONTRO AL VIVAIO

Zanini racconta i bonsai È stato un incontro interessantissimo quello che si è svolto ad inizio mese presso un noto vivaio di Bussolengo, dove il Maestro bonsai Tiziano Zanini ha entusiasmato i presenti con le sue parole, i gesti amorevoli, la cura e il rispetto che nutre da sempre per la nobile arte orientale di coltivare alberi in un vaso. Alla domanda di uno spettatore, se fosse difficile coltivare bonsai, Zanini ha risposto che: «prendersi cura di un bonsai è una vera e propria arte, che nasce da dentro, per il desiderio di entrare in sinergia con un albero che si nutre

delle tue attenzioni e il tuo modo personale di comunicare con lo stesso. Coltivare bonsai è come amare qualcuno: bisogna assicurare sempre costanza, amore e rispetto». Tiziano Zanini ha frequentato l'università Bonsai Crespi di Parapiago per tre anni, ed è stata un'esperienza fondamentale per la sua competenza e crescita professionale, perché in quei luoghi come lui stesso sostiene s'insegna il rispetto per la natura e l'importanza di domare la fretta. «Un bonsai è un'esperienza di vita personale. Ad ognuno tra-

smette una propria emozione. Un albero in vaso riesce a comunicare con chi si prende cura di lui attraverso i suoi colori, le foglie e quel bisogno silenzioso, quando gli passi accanto, di fermarti con orgoglio ad ammirarlo, perché sai che la sua vitalità dipende da quanto amore saprai riservargli nel tempo». Tiziano Zanini sarà lieto di accogliervi con la sua gentile disponibilità e competenza - durante il mese di novembre presso la Flower di Bussolengo - per incuriosirvi ed appassionarvi all'affascinante mondo dei bonsai. G.I.

Tiziano Zanini


Cronache

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FRATERNITÀ FRANCESCANA. Frà Massimiliano, responsabile della casa di Verona

«Preghiera e gioia i nostri principi» La Fratentità Francescana di Betania ha preso in carico da tre mesi le strutture del Barana con quattro sacerdoti, un frate laico e sei sorelle che offrono il loro servizio alla comunità di via Fincato e non solo. Preghiera, accoglienza e vita fraterna sono i tre pilastri del carisma. «Il nostro istituto – fa presente frà Massimiliano, responsabile della casa di Verona – consacra un ampio tempo, quotidiano e notturno, alla preghiera. Vita fraterna, rappresenta l’aspetto più impegnativo, ma anche il più bello, perché ci mette in discussione per vivere a fondo le relazioni, senza aggressività e seduzione che sono le due grandi tentazioni. L’accoglienza è rivolta a tutti coloro che vogliono venire nelle nostre case per pregare, staccare la spina, alla ricerca della verità, della gioia». Lo spirito gioioso è scolpito sui volti dei membri della fraternità ed è ben sintetizzato dal “pace e bene” francescano. «Cerchiamo di vivere – sintetizza frà Massimiliano – la perfetta letizia di Francesco, con gioia, ovviamente nelle fatiche e difficoltà che incontriamo nella vita quotidiana; la vita consacrata non

Frà Massimiliano a destra

è per i “musoni”». Frà Massimiliano, torniamo all’accoglienza nelle vostre case. «A Verona è circoscritta in quanto c’è qui tanta opera di solidarietà assistenziale dal momento che c’è la mensa e numerose attività collaterali. L’impegno maggiore della fraternità è rivolto ad accogliere i poveri attraverso questi servizi che continuiamo ad assicurare. La mensa accoglie tutti i giorni da 80 a 120 poveri con picchi di 200 la domenica. Continua la distribuzione di vestiario,

il mercatino degli abiti, la scuola di italiano, il servizio degli avvocati di strada, il servizio docce, grazie anche ai numerosi volontari che prestano la loro opera. Stiamo riorganizzando il servizio delle borse distribuite settimanalmente alle famiglie in difficoltà per dare risposte non solo al bisogno materiale, ma anche morale». Come siete stati accolti dai veronesi? «Con la logica diffidenza del caso, prima li conosciamo, poi vediamo. Già tanti

MOLDOVA. Medicine alla Comunità italiana Pur tra varie difficoltà (di reperimento fondi e materiali, di difficoltosi contatti anche solo telefonici, di “sparizioni” di persone dichiaratesi prima disponibili a darsi da fare) prosegue il ruolo di “ponte operativo” di Verona del rapporto umanitario tra la Svizzera e la Repubblica Moldova. La simbiosi tra Universum Academy Switzerland di Lugano e l’Associazione Veronese Italia-Moldova tende pure a fornire d’un certo quantitativo di medicinali la Comunità degli Italiani nella Repubblica Moldova di Chişinǎu, presieduta da Andrei Basso (di lontane origini liguri) e composta da un centinaio di membri (con cognomi come Bebello, Ferroni) discendente da emigrazioni dall’Italia, ancora incompiuta come unità nazionale, della seconda metà del Diciannovesimo secolo. La solidarietà è particolarmente indirizzata ai circa 25 pensionati che campano in chissà quale maniera ricevendo appena 70 euro al mese. Cinque invalidi ipovedenti, poi, incassano un miserabile assegno mensile d’invalidità pari a 50 euro. Per gli anziani moldavi in pensione non esistono “ammortizzatori sociali” di sorta, a parte uno sconto d’appena il 10% sull’acquisto di medicinali. Il silenzioso richiamo a far qualcosa per queste persone lasciate alla mercè d’uno Stato (è possibile chiamarlo ancora così?) in bilico tra impotenza ed indifferenza è stato girato con indicazioni circostanziate da Andrei Basso al presidente dell’Associazione Veronese Italia-Moldova che, a sua volta, ha chiesto l’intervento di supporto del presidente dell’organismo culturale e sociale svizzero, Valerio Giovanni Ruberto. Il quale ha intanto messo a disposizione degli anziani della Comunità degli Italiani nella Repubblica Moldova 66 confezioni di medicinali per alcune specifiche patologie. Tramite l’Associazione Veronese Italia-Moldova, i prodotti farmaceutici verranno spediti a scaglioni alla Comunità presieduta da Andrei Basso perché questi provveda alla distribuzione per i casi più impellenti. Si tratterà, comunque, solo d’uno dei primi approcci concreti ai bisogni dei moldavi di radice italiana, frangia semidimenticata di un’emigrazione che fu. Claudio Beccalossi

Membri della Comunità degli Italiani nella Repubblica Moldova

si sono fatti avanti per collaborare, il che è di buon auspicio. A tutto questo si aggiunge la missione spirituale che non è venuta meno. Le confessioni, la Santa Messa quotidiana, e, per volontà del vescovo, seguire le carceri, da parte di un nostro confratello. Ci stiamo organizzando per dare il meglio di noi stessi». Claudio Gasparini

Un Istituto di Vita Consacrata di diritto diocesano riconosciuto dall’autorità civile italiana come Ente Ecclesiastico, composto da fratelli, chierici e laici, e da sorelle che si consacrano a Dio mediante i voti di povertà, castità e obbedienza. Questa è la Fraternità Francescana di Betania, fondata da padre Pancrazio Nicola Gaudioso, cappuccino, custode della Santa Casa di Loreto per oltre un ventennio, dove ha maturato la spiritualità concretizzatasi nel 1959 con un programma di vita scritto di suo pugno da San Pio da Pietralcina, di cui era figlio spirituale, che costituisce il nucleo centrale dell’Istituto: “Non sii talmente dedito all’attività di Marta da dimenticare il silenzio di Maria. La Vergine Madre che sì bene concilia l’uno e l’altro ufficio ti sia di dolce modello ed ispirazione”. Dopo aver fondato gruppi di preghiera inizia l’esperienza comunitaria nel 1982 a Terlizzi in provincia di Bari con il nome di “Casa Betania” che diventerà nel 1998 Istituto di Vita Consacrata di diritto diocesano “Fraternità Francescana di Betania” dove i voti sono fondamentali. Il saio indossato dai consacrati, tipicamente cappuccino con il cordone con i tre voti e la corona, è grigio-azzurro nato dall’unione dei due colori che esprimono la spiritualità mariana e francescana che li contraddistingue. Tra il grigio-cenerino del primo saio di San Francesco e l’azzurro che richiama la Madonna. A poco più di trent’anni dalla fondazione sono già undici le Fraternità Francescane di Betania, presenti nel Canton Ticino, in Germania, in Brasile e otto in Italia, per un totale di 240 membri.


Cronache

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IL FORUM. Al centro pubblicità sessista, violenza, politica e vita quotidiana

PERCORSO EDUCATIVO-LUDICO

Pari opportunità a tutte le donne

Acqua in gioco Così si impara

Quattro temi sulle donne. Importanti, da tenere sempre presenti. In Loggia di Frà Giocondo, il presidente della Provincia, Giovanni Miozzi ha aperto i lavori del "Forum delle Pari Opportunità". L'incontro, organizzato dalla Commissione provinciale delle Pari Opportunità, ha infatti, trattato quattro tematiche: campagna contro la pubblicità sessista, femminicidio, rappresentanza in politica e conciliazione di vita e lavoro. La discussione è entrata subito nel vivo, scendendo nel dettaglio. Ad esempio, per contrastare la diffusione della pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità soprattutto delle donne, si individua un impegno da parte delle Amministrazioni comunali affinché i cartelloni pubblicitari siano ispirati sempre a criteri di rispetto delle Pari Opportunità tra donne e uomini e di corretta rappresentazione dell'identità di genere, lontano da stereotipi avvilenti per la dignità delle persone. Parlando di femminicidio, invece, è stato evidenziato come sono già 113 le donne uccise in Italia in meno di un anno. Il fenomeno è un’emergenza umana, sociale, culturale e politica che va combattuta. L’obiettivo è quello di atti-

vare percorsi di sensibilizzazione e conoscenza reale della violenza alle donne, coinvolgendo in primis il mondo della scuola a partire dall’infanzia. Il terzo tema verteva sulla rappresentanza delle donne in politica, uno degli argomenti più dibattuti a livello

internazionale. Alcuni semplici dati: nella provincia di Verona sono solo 8 le donne elette a Sindaco (90 gli uomini); 451 gli assessorati ricoperti da uomini e solo 29 gli assessorati femminili. Infine, è stata toccata la tematica “conciliazione di vita e lavoro”, par-

lando del progetto Work Life Bilance: esperienze territoriali. All’incontro, ricordiamo, erano presenti pure Anna Leso, assessore comunale alle Pari Opportunità e Marco Ambrosiani, assessore provinciale alla Cultura e Identità Veneta.

PRESIDENTE MIOZZI (PROVINCIA): «I fatti degli ultimi periodi sono sempre più concentrati sul più odioso dei delitti: il femminicidio. Il sopruso attraverso la violenza fisica su una persona più debole non trova mai nessuna giustificazione. Tenere alta l'attenzione solo su questo però non basta, perché c'è un fenomeno altrettanto preoccupante che riguarda il mondo femminile. Penso ai messaggi televisivi e pubblicitari che utilizzano la donna come un oggetto e non veicolano invece un normale concetto di rispetto. Fino a quando non trasmetteremo ai giovani e agli adolescenti un sano principio di rispetto, la nostra battaglia contro la violenza sulle donne non potrà contare su uno strumento efficace come la buona coscienza collettiva». PRESIDENTE PAVESI (PARI OPPORTUNITÀ PROVINCIALI): «Fare rete è importante, soprattutto quando si tratta di temi delicati e fondamentali. Tra l’altro, la nuova legge 215/2012, sulla doppia preferenza, ha incrementato la rappresentanza di genere all'interno delle assemblee elettive. In questo modo, il numero di donne elette nei consigli comunali è aumentato, inoltre dei 98 Comuni veronesi, 8 sono governati da donne. Purtroppo il femminicidio è un fenomeno in crescita. Il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è in programma la più grande manifestazione degli ultimi dieci anni: tre o quattro giornate piene di iniziative tra cui spettacoli teatrali, cinema, documentari, reading».

COLDIRETTI VERONA / GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

I giovani vanno verso l’agricoltura Giornata del Ringraziamento. Giovani in primo piano. Si è tenuta domenica 27 ottobre la 63ª edizione della manifestazione organizzata da Coldiretti Verona. Quest’anno l’annuale festa è stata celebrata nella Basilica di San Zeno con il raduno delle macchine agricole a partire dalle ore 10.30. Dopodichè è stata la volta della Santa Messa officiata dal Vescovo, monsignor Giuseppe

“Acqua in gioco”: questo il nome del percorso educativo-ludico sul ciclo dell’acqua che promuove l’uso di quella potabile, l’adozione di buone pratiche quotidiane e il rispetto dell’ambiente marino e fluviale proposto da Acque Veronesi all’interno del Villaggio del Bambino di Fieracavalli 2013. Nei giorni 7 e 8 novembre per le scuole e nei giorni 9 e 10 novembre per i bambini accompagnati dai genitori, la società consortile che gestisce il servizio idrico integrato in 73 Comuni della provincia scaligera, ha distribuito materiale informativo e pubblicazioni per i più piccoli, allo scopo di promuovere un uso consapevole delle risorse idriche nelle famiglie e nelle scuole.

Zenti alle ore 11. La benedizione delle macchine agricole, invece, è arrivata alle 12.15 davanti alla porta di San Zeno. La festa del Ringraziamento, che ha le sue origini in Italia nel lontano 1951 per iniziativa di Coldiretti, è un appuntamento che rappresenta la tradizione rurale e unisce la gente dei campi. Gli imprenditori agricoli si preparano per una nuova annata agraria. Quest’an-

no, la Commissione Episcopale Italiana ha voluto indirizzare il proprio messaggio ai “giovani protagonisti dell’agricoltura”, un fenomeno sempre più importante, che registra un ritorno alla campagna da parte delle nuove generazioni. I giovani si avvicinano infatti all’agricoltura con nuove competenze, conoscenze tecnologiche e una forte attenzione al biologico e al naturale. Prima

della Santa Messa, però, si è svolto un momento di riflessione sulla Giornata del Creato dal titolo “La famiglia educa alla salvaguardia del Creato” a cui hanno partecipato don Stefano Origano, Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Verona, Roberto Marrella, presidente diocesano dell'Azione Cattolica veronese e Maurizio Bernardi di AFI Associazione delle famiglie.

CADUTI DI GUERRA, IL RICORDO Storia e sacrifici. Per non dimenticare coloro che hanno dato la loro vita per il Paese. Si sono svolte in piazza Bra le celebrazioni per la Festa dell’Unità nazionale, la Giornata delle Forze Armate e del Combattente, la Giornata del Decorato al valor militare e dell’Orfano di guerra. La manifestazione si è aperta con la cerimonia dell’alzabandiera alle ore 9.30, seguita dalla deposizione delle corone di alloro al monumento “A tutti i Caduti di tutte le guerre” e, alle 10.20, dal saluto delle autorità civili e militari. «Abbiamo ricordato una data, quella del 4 novembre 1918, che ha segnato la storia di questo Paese con la conclusione della Prima Guerra Mondiale – ha spiegato il sindaco di Verona Flavio Tosi -. Non vogliamo ricordare tale giorno solo attraverso una commemorazione retorica, ma con un sentito ringraziamento verso chi quotidianamente presta servizio per la comunità. In un momento di crisi valoriale, oltre che economica, l’esempio di uomini e donne che credono nel loro Paese è ancora più importante. Rivolgo quindi un caloroso saluto alle Forze Armate e a quanti, combattenti, decorati, cavalieri di Vittorio Veneto, mutilati, orfani e vedove di guerra, con il loro sacrificio, con il loro valore, con il loro dolore, ci hanno trasmesso il senso profondo e il significato di un messaggio che non deve venire mai dimenticato». A seguire, si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi di Onorificenza al merito della Repubblica da parte dell’Ufficio Territoriale del Governo.


Cronache

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LA PROPOSTA. La disoccupazione cresce: Cgil, Uil e Cisl si fanno sentire

AL VOLANTE / I DATI

Sindacati in piazza per i lavoratori

Alcol e droghe in aumento

E’ un amaro resoconto quello presentato a Verona lo scorso 11 novembre dai sindacati Cisl, Uil e Cgil. Ben 12.000 sono i posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi nella provincia scaligera, a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 20%. Così, se le ore di cassa integrazione nell’arco del mese di ottobre hanno superato di gran lunga quelle del mese di settembre, solamente dal patronato Cisl dall’1 gennaio al 31 ottobre 2013 sono state inoltrate ben 10mila domande di disoccupazione. Nel frattempo lo scorso 14 novembre Cgil, Cisl e Uil sono scese in piazza Bra dalle 9.00 alle 10.30 ed hanno raggiunto il teatro Santissima Trinità dove è stata presentata una “proposta per il rilancio del lavoro e dell’economia del territorio veronese”. «Ci avevano promesso discontinuità rispetto al passato – afferma amaramente Michele Croce, segretario Cgil Verona -, ma nei confronti del lavoro delle pensioni e dei contratti non è stato così. Non si può pensa-

re e sperare solo nei capitali esteri. A Verona chiediamo di aprire una "vertenzaVerona" con gli imprenditori per rimettere il manifatturiero al centro delle politiche veronesi lavorando insieme a Comune e Provincia. Manca una politica finalizzata a rimettere il lavoro al centro del dialogo e attraverso una contrattazione sociale aprire una vertenza sociale per dare il giusto valore a lavoro diritti e persone». «La crisi non permette divisione ma impone aggregazione – esordisce Massimo Castellani, segretario Cisl Verona riferendosi

alla “proposta per il rilancio del lavoro e dell’economia del territorio veronese” -. Per questo, abbiamo predisposto un documento unitario che raccoglie proposte e spunti per dare rilancio al territorio scaligero e alla sua occupazione. Chiediamo un'inversione di tendenza nel rapporto tra istituzioni e mondo del lavoro, un'inversione che dia il giusto valore al ruolo dell'occupazione come motore propulsivo per rilanciare l’economia italiana e del territorio, che recuperi il manifatturiero come valore aggiunto creatore di ricchezza e spinga il rilancio

dell'economia e dell'occupazione». «Tutti i politici si erano impegnati a cambiare le cose – afferma da parte sua Lucia Perina, segretario Uil Verona -, ma per ora non si vedono segnali. Serve il buon esempio da parte di una politica che deve fare il proprio mestiere, servono interventi nei confronti degli esodati, dei pensionati, dei rinnovi dei contratti, lavoratori in crisi aziendale che ancora attendono risposte sugli ammortizzatori sociali. Mancano all'appello 330 milioni per il 2013 per la cassa in deroga, 80 milioni in Veneto».

Conducenti sorpresi alla guida in condizioni psicofisiche alterate, a causa dell’abuso di alcol o per l’assunzione di sostanze stupefacenti, in aumento. A Verona, secondo i dati elaborati dalla Polizia municipale, dall’inizio dell’anno, sono oltre 300 i conducenti sorpresi alla guida in stato di alterazione, in media 25-30 al mese, con punte di oltre 40 nei mesi di marzo e luglio scorsi. «Registriamo un aumento di conducenti che si mettono alla guida in condizioni psico-fisiche alterate da alcol e droghe – riferisce il comandante Luigi Altamura -. Il dato che preoccupa di più è la rilevazione, tra fine settembre e fine ottobre, di un’impennata di casi in cui il conducente era positivo sia all’alcol che alle droghe». Su 22 conducenti positivi ai test, al momento in linea con la media complessiva, 13 automobilisti erano in stato di ebbrezza grave con alcolemia superiore a 1,5 g\l e 9 sono risultati positivi anche alle sostanze psicoattive. Questi ultimi sono tutti rimasti coinvolti in incidenti stradali accaduti in città e nei quali la Polizia municipale era intervenuta per i rilievi di legge. «Si tratta di una situazione allarmante – riprende Altamura -. L’arrivo del maltempo e di un asfalto particolarmente viscido impone maggiore attenzione e capacità di guida, condizioni che chi guida in stato di alterazione non può garantire, mettendo a rischio la sua incolumità e quella di altre persone».

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI” INFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE: ATTENZIONE AD ASMATICI E BRONCHITICI CRONICI

Come ogni anno, al cambiamento della stagione e quindi con i primi freddi, ricompaiono le cosiddette “malattie da raffreddamento”. Ad essere interessate sono più frequentemente le alte vie respiratorie con riniti, faringiti, laringiti…Altre volte però queste infezioni, causate prevalentemente da virus, possono colpire le basse vie aeree provocando tracheiti, bronchiti e, più raramente, anche polmoniti. Se ciò avviene in un soggetto sano e quindi con un sistema immunitario integro, in pochi giorni congestione nasale, raucedine, tosse e malessere generale regrediscono determinando la rapida ripresa dello stato di benessere usuale. In questi casi sono indicati farmaci sintomatici come il paracetamolo o l’acido acetilsalicilico, accompagnati da riposo, dieta leggera e soprattutto idratazione. Solo se i sintomi dovessero diventare invalidanti, dovesse comparire febbre alta, o sovrapporsi una infezione batterica (e quindi una complicazione della virosi respiratoria) andrà iniziata una terapia antibiotica a largo spettro. Molto più gravi possono essere le conseguenze di un’infezione delle vie aeree se ad essere colpito è un paziente affetto da asma bronchiale o da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Soprattutto quest’ultima patologia, che trova nel fumo di sigaretta il suo più importante fattore di rischio, è quella a riportare i danni maggiori. Ma che cosa è la BPCO? E’ una condizione cronica e progressiva di ostruzione delle vie aeree che si manifesta

con tosse più o meno catarrosa e “mancanza di respiro” via via sempre più grave che può portare, con il passare degli anni, all’ insufficienza respiratoria. Il problema non è di poco conto: la BPCO è ancora una malattia poco nota, sottodiagnosticata e quindi non trattata adeguatamente. Purtroppo è una patologia in costante aumento al punto che è stato previsto che nel 2020 diventerà la 3 causa di morte nel mondo. Attenzione quindi alle infezioni delle vie aeree nei soggetti affetti da asma bronchiale, causate per lo più da Rhinovirus ai quali gli asmatici sono più suscettibili, perché possono scatenare crisi asmatiche importanti. Nei pazienti affetti da BPCO, e in questo caso è il fumo di sigaretta a rendere più suscettibili le loro vie aeree alle infezioni virali, le conseguenze sono ancora più

gravi. Solo recentemente è stato infatti dimostrato, grazie a moderne tecniche molecolari, che le infezioni possono scatenare una riacutizzazione della malattia che accelera il declino della funzionalità respiratoria. Particolarmente nella BPCO si è visto che la mortalità aumenta con il numero delle riacutizzazioni. Cosa fare allora? Dato per scontato che sia già stata formulata una precisa diagnosi di patologia ostruttiva delle vie aeree, cosa non sempre facile, date le “somiglianze” sia cliniche che funzionali, ad un certo livello di gravità, tra asma e BPCO, una corretta terapia di fondo sarà sempre da ottimizzare attraverso periodici controlli clinici e funzionali (spirometria) presso Centri Specialistici Pneumologici. A ciò si devono aggiungere, oltre alle consuete norme igieniche come la pulizia accurata delle mani, una prevenzione generica, come evitare di soggiornare a lungo in ambienti chiusi e affollati. E poi le vaccinazioni: antinfluenzale raccomandata a tutti questi pazienti (e anche al resto della popolazione) e antipneumococcica sicuramente nel paziente affetto da BPCO e nell’asmatico grave.

Dott. Anna Ganassini Specialista in Malattie Apparato Respiratorio Ambulatorio dedicato ASMA e BPCO Fisiopatologia Respiratoria Allergologia Respiratoria

pubbliredazionale


Cronache

Novembre 2013 LA VISITA. Una delegazione veronese è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica

Divisione Acqui da Napolitano Lunedì 4 novembre, nel corso della celebrazione del giorno dell’Unità Nazionale e della giornata delle Forze Armate, l’Associazione Nazionale Divisione Acqui di Verona è stata ricevuta a Roma, al Palazzo del Quirinale, dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della consegna delle decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia, conferite per l’anno 2013. La delegazione della Divisione Acqui era composta da 14 Reduci, di età compresa tra i 90 e i 95 anni, provenienti da tutte le Regioni d’Italia, dai loro famigliari e dai dirigenti nazionali dell’Associazione. La città di Verona era rappresentata dal novantacinquenne Reduce di Cefalonia, Vittorio Micheloni, di San Martino Buon Albergo, accompagnato dal figlio Renzo, dalla segretaria nazionale Luisa Cassandri Caleffi, vedova dell’ex presidente nazionale Guido Caleffi e da Claudio Toninel, vice presidente nazionale, che ha proposto ed organizzato l’importante evento. Prima della cerimonia ufficiale, che si è svolta nel prestigioso Salone dei Coraz-

I Reduci della Divisione Acqui davanti al Palazzo del Quirinale

zieri, gremito di ospiti militari, di associazioni d’arma, combattentistiche e della Resistenza, il presidente Napolitano ha voluto ricevere una ristretta rappresentanza dell’Associazione Acqui, composta da tre Reduci novantacinquenni, dalla presidente nazionale Graziella Bettini e dai veronesi Luisa Caleffi e Claudio Toninel, che hanno portato al Presidente i saluti del sindaco di Verona, Flavio Tosi. Nel

corso dell’incontro il Presidente Napolitano si è intrattenuto con gli ospiti, parlando dei tragici fatti di Cefalonia e Corfù e delle attività svolte dall’Associazione, in campo nazionale ed internazionale, non escludendo la possibilità di intervenire personalmente a Verona, in occasione dell’annuale Cerimonia commemorativa, organizzata tutti gli anni nella nostra città, nel mese di settembre. Nel discorso uffi-

ciale poi Giorgio Napolitano ha ricordato la tragica vicenda della Divisione Acqui e la presenza dei Reduci, che hanno vissuto finalmente una vera e propria, indimenticabile ed emozionante “giornata di gloria”, giusta e meritata soddisfazione e riscatto, dopo il lungo oblio che ha oscurato l’epopea dei nostri soldati nelle isole greche di Cefalonia e Corfù, nel lontano settembre di guerra del 1943.

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE

Inaugurata piazza Arditi E’ stata inaugurata piazza Arditi, al termine dei lavori di riqualificazione necessari alla realizzazione di un parcheggio pertinenziale nel sottosuolo. I lavori, iniziati nel 2008 e realizzati dalla ditta Saccomani, sono stati rallentati dal ritrovamento di una serie di reperti archeologici. Presenti al taglio del nastro il Sindaco Flavio Tosi, l’assessore alla Mobilità Enrico Corsi, il presidente della 1ª Circoscrizione Daniela Drudi, il Comandante della Polizia municipale Luigi Altamura e numerosi residenti e commercianti della zona. In superficie, a fianco delle corsie di circolazione nella sede stradale, sono stati realizzati 15 stalli, che saranno regolamentati con la sosta a rotazione nelle ore diurne e riservati ai residenti alla sera, oltre ad uno stallo per i portatori di handicap. I lavori di riqualificazione della superficie della piazza, hanno riguardato: l’allargamento del marciapiede sul fronte negozi, la pavimentazione in porfido (su tutta la parte non interessata al traffico veicolare) che contorna, conferendogli il dovuto prestigio, il complesso monumentale dell’ex chiesa di San Silvestro. «Ringrazio i residenti e i commercianti –

ha detto il Sindaco - per il lungo calvario che hanno dovuto sopportare per questo cantiere, deciso dalla precedente Amministrazione comunale e migliorato in corso d’opera grazie alla collaborazione della Circoscrizione. Purtroppo, a causa delle norme vigenti, il ritrovamento di reperti archeologici, anche se di scarso rilievo, hanno condizionato i lavori del cantiere, a scapito di residenti e commercianti. Come Amministrazione – ha aggiunto Tosi – ci impegneremo a promuovere eventi ed iniziative che valorizzino questa zona della città, penalizzata in passato anche sul fronte della sicurezza».«Dopo cinque anni di lavori – ha detto l’assessore Corsi – piazza Arditi torna a disposizione dei cittadini; un doveroso ringraziamento ai residenti e ai commercianti, che hanno sopportato un cantiere molto più lungo del previsto, senza mai lamentarsi e fare polemica». Tra le novità conseguenti alla riqualificazione dell’area, Corsi ha ricordato «la viabilità in vicolo Volto San Luca, che da lunedì torna ad esser in entrata verso piazza Arditi, e il ripristino del mercato rionale nella piazza da venerdì 15 novembre».

STRAGE DI NASSIRYA, LA COMMEMORAZIONE

DOSSOBUONO / SCUOLA MEDIA STATALE

Si è svolta il 12 novembre, in via degli Alpini a Verona, la commemorazione in ricordo dell’attentato di Nassirya del 2003 contro il contingente italiano in Iraq in cui persero la vita 19 italiani e di tutti i Caduti nelle missioni di pace all’estero. Presenti alla cerimonia il sindaco Flavio Tosi, il vicepresidente della Provincia Fabio Venturi, il Capo di Stato maggiore delle Forze operative terrestri (Comfoter) Generale di Divisione Amedeo Sperotto, il vicecomandante provinciale dei Carabinieri Vincenzo Tallarico, l’assessore comunale al Decentramento Antonio Lella, la presidente della 1ª Circoscrizione Daniela Drudi, la responsabile Interventi Educativi dell’Ufficio Scolastico Provinciale Anna Lisa Tiberio, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche d’Arma ed esponenti delle istituzioni militari e religiose cittadine. «A Nassirya – ha detto il sindaco Tosi – persero la vita 12 carabinieri, cinque militari dell'esercito e due civili italiani, oltre a 9 iracheni. Ricordare ancora oggi, a distanza di 10 anni, quell’anniversario significa mostrare riconoscenza a tutti coloro, donne e uomini, che scelgono di sacrificare la propria vita per garantire la nostra sicurezza, quella del nostro territorio e la pace in altri Paesi del mondo. Anche la nostra città nelle missioni di pace all’estero ha pagato un tributo di vite umane, pensiamo a Manuel Fiorito, Enrico Frassanito e Alessandro Di Lisio. Un affettuoso ricordo va a loro, alle loro famiglie, ma anche al colonnello dei Carabinieri Georg Di Pauli, che molto ha sofferto per i fatti di Nassirya e ai nostri marò, che vivono ancora oggi una difficile situazione per aver adempiuto al loro dovere».

Dedica a Levi-Montalcini Rappresentanti dell’amministrazione comunale, delle tante associazioni che hanno aiutato nell’organizzazione dell’evento, autorità militari, religiose,scolastiche, alunni, genitori e familiari, hanno partecipato all’intitolazione della scuola secondaria di primo grado di via dei Mille, appartenente all’istituto comprensivo di Dossobuono, al nome di “Rita Levi Montalcini” figura dall’alto spessore scientifico, culturale, morale, politico di livello internazionale. La targa di intitolazione è stata realizzata da Cesare Festa, artigiano del comprensorio. «Dare un nome ad una scuola – afferma il preside Fabrizio prof. Gasparini – non è un adempimento amministrativo, è un atto caratteristico della specie umana che coinvolge la mente, le emozioni ed il cuore. Non diamo un nome qualsiasi, ma un nome proprio poiché ci piace ed ha un significato , col quale stabilire una relazione». Sono 355 gli alunni che frequentano la scuola media, novecentotrenta in totale gli studenti iscritti all’istituto comprensivo, comprendente scuola secondaria e primaria di Dossobuono, Alpo e Rizza. Rivolgendosi ai ragazzi il dirigente scolasti-

co Gasparini ha ricordato come «se siamo d’accordo che un nome serve ed è importante lo è ancor più per la nostra scuola che cresce, è importante per il paese, per le famiglie, e soprattutto per voi che siete qui. E’ un giorno speciale. La nostra scuola, da oggi ha

un nome. Mi auguro, vi auguro, sono convinto che lo conserverete nella vostra memoria con orgoglio e con la convinzione di far parte di una storia importante, la storia della nostra scuola, la Rita Levi Montalcini». Claudio Gasparini


Cronache

Novembre 2013 MONTORIO. C’è una piattaforma per la gestione e il controllo delle chiamate uscenti

Casa Circondariale: detenuti al telefono La Casa Circondariale di Montorio è tra i pochi istituti italiani a disporre di piattaforma per la gestione e il controllo delle chiamate uscenti, da parte della popolazione detenuta, tramite scheda telefonica. E’ in funzione da qualche mese, il tempo di sperimentare e attivare tutte le necessarie procedure, un sistema Fastweb che consente alla persona detenuta, grazie a una tessera prepagata avente un codice di identificazione univoco e un numero o più numeri ammessi, di effettuare chiamate verso quei numeri telefonici in modo automatico, limitando l’impiego dell’operatore. Inoltre, in funzione delle limitazioni previste all’interno di ogni singola sentenza, il sistema consente la gestione di tipologie di tessera con diritti diversi di chiamata. L’iniziativa è stata finanziata dalla Fondazione Biondani Ravetta. «Questa Fondazione veronese –spiega il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale Margherita Forestan - ha scelto, fin dalla nascita, di

seguire i bisogni del mondo della pena, con particolare attenzione verso il mondo dei bambini e delle famiglie, coinvolti loro malgrado. Un grazie alla Fondazione Biondani Ravetta, quindi, per la speciale sensibilità dimostrata verso chi, quasi sempre, paga in silenzio il prezzo

della pena del congiunto detenuto, e per aver contribuito concretamente a migliorare i rapporti familiari delle persone detenute. In particolare, l’intervento sulla telefonia, più volte invocato dai vari Ministri della Giustizia – conclude Forestan - trova

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO

Teppisti e vandali vanno fermati A Verona vandali mettono sassi in mezzo alla strada per creare danni alle auto se non addirittura per provocare incidenti. E' accaduto al sottoscritto e devo dire che si tratta di una situazione inquietante. A bordo della mia auto, un'Audi A4, guidata da un collaboratore, stavo percorrendo via San Giacomo diretto verso il centro città quando siamo improvvisamente finiti sopra un masso che era stato lasciato in mezzo alla carreggiata. A causa della scarsa visibilità - eravamo all'imbrunire, verso le 17.15 – e dell'impossibilità di cambiare traiettoria visto che nell'altro senso di marcia stavano viaggiando altri veicoli abbiamo colpito la pietra che ha provocato ingenti danni all'auto. Ma la cosa che mi preoccupa di più non è questa, bensì il fatto che quel masso, alto una ventina di centimetri, in mezzo la strada potrebbe non esserci finito per caso. A fianco della strada, lungo la pista ciclabile, ne ho infatti trovato un'altro di analoghe dimensioni nascosto dietro un albero. Considerato tutto questo mi pare evidente che siamo di fronte all'azione di vandali, ed è davvero inquietante che tutto questo accada davanti al Commissariato di Polizia di Borgo Roma. Insomma, tenuto conto che ieri poteva accadere un incidente ben più grave, chiedo che venga attuata una maggiore vigilanza, visto che in passato abbiamo dovuto assistere a causa di vandali a situazioni drammatiche.

Stefano Valdegamberi Consigliere regionale Futuro Popolare

CURIOSITÀ

GIARDINI “TREVISAN” Si è svolta il 7 novembre scorso la cerimonia di intitolazione dei giardini tra via Cipolla, via Fincato e via Betteloni al tenente dell’esercito, Medaglia d’oro al valor militare, Raffaele Trevisan. Presenti all’inaugurazione l’assessore ai Servizi demografici Marco Giorlo, il Consigliere della 6ª circoscrizione Zeno Giuseppe Vignola, il Sindaco del comune di Roncà Roberto Turri e l’assessore Ruggero Fattori, il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) Raul Adami, il presidente dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA) Roberto Bonente, il presidente dell’Associazione Volontari della Libertà Antonio Rettondini ed alcuni famigliari del tenente Trevisan. «La città di Verona tutta – dichiara l’assessore Giorlo – si sente onorata di ricordare oggi, con rispetto e ammirazione, l’estremo valore del tenente Trevisan che, a costo della tua stessa vita, si è battuto per la libertà e la rinascita del nostro Paese». Nato a Roncà nel 1906 il tenente Raffaele Trevisan, del 155° Reggimento Artiglieria Emilia”, morì alle Bocche di Cattaro il 16 settembre 1943.

qui compimento grazie al “fare” del privato, dimostrando ancora una volta che l’umanizzazione del carcere ha bisogno dell’impegno e dell’attenzione di tutte le componenti, istituzionali, private, sociali e volontaristiche, che compongono la nostra società».

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«Quella volta che mi scrisse Erich Priebke!» Le polemiche e le proteste, anche violente, che si sono scatenate in seguito all’intenzione di celebrare le esequie dell’SS-Hauptsturmführer (capitano) Erich Priebke (Hennigsdorf, 29 luglio 1913 – Roma, 11 ottobre 2013) per poi procedere all’inumazione, m’hanno drasticamente fatto ricordare la lettera che l’ex fuggiasco per tanti anni a San Carlos de Bariloche (Argentina) mi scrisse il 22 settembre 1996 in risposta ad una mia missiva su sue eventuali presenze a Verona nei tragici momenti successivi all’8 settembre 1943. Avevo tentato d’avere conferme o meno in tal senso dal tedescoargentino allora (come in seguito, tra alti e bassi, fino alla morte da centenario e soprattutto dopo) sotto i riflettori della cronaca giudiziaria dopo essere stato estradato in Italia nel novembre 1995. Condannato con conferma definitiva dalla Corte di Cassazione all’ergastolo il 17 novembre 1998 per aver contribuito alla pianificazione ed all’esecuzione (di almeno 2 individui) dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (335 persone uccise il 24 marzo 1944 per rappresaglia nazista all’attentato di via Rasella del giorno prima in cui persero la vita 33 militari del Polizeiregiment “Bozen”), Priebke mi fece pervenire, con mia inne-

gabile sorpresa e soddisfazione, un suo scritto autografo dalla sua detenzione a Roma, con tanto di timbri e firma “Visto per censura” e “Casa Circondariale di Custodia Preventiva Regina Coeli”. Con calligrafia elegante, apparentemente sicura ed un’evidente buona conoscenza della lingua italiana, l’exSS-Hauptsturmführer mi replicava (e riporto ora testualmente): «Egregio Sig. Claudio, ieri ho ricevuto la sua lettera del 6/9 – 96 e Vi ringrazio per i saluti ed auguri. Mi dispiace d’informarVi, che io non ho mai vissuto a Verona, dato che la mia destinazione era la città di Brescia, dove ho abitato come ufficiale di collegamento con il SM

della G.N.R. e como comandante d’un piccolo reparto della polizia di sicurezza tedesca. Sono arrivato a Brescia dopo la caduta di Roma, alla fine di giugno 1944 e ho lasciato la città nei ultimi giorni d’aprile 1945. Sono stato a Verona solamente due volte per vedere il nostro comandante il generale Harster per motivi administrative. Cordiali saluti! E. Priebke» Tanto per rispolverare la memoria, l’SS-Gruppenführer (generale di Divisione) Wilhelm Harster fu dal 29 agosto 1943 al 10 maggio 1945 comandante del Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des SD (BdS) con sede a Verona, nel palazzo

Ina in corso Vittorio Emanuele (oggi corso Porta Nuova) 11. Da lui dipendevano gli Aussenkommandos (AK) che, generalmente, avevano base nei capoluoghi di provincia. Faceva riferimento all’SS-Obergruppenführer (generale di Corpo d’Armata) Karl Wolff. Il documento autografo di Erich Priebke, a prescindere da qualsiasi giudizio sulla sua controversa e grave vicenda umana, rimane come asserzione scritta diretta della sua presenza a Verona (“solamente due volte”). Un tassello di storia non solo locale conservato con cura nel mio archivio. Come giustamente merita… Claudio Beccalossi


, i r o p a s , i r Sentie e n i t n a c , i t n ristora Tradizione, ville chiesette La Valpolicella sa emozionare Filari di vigneti si alternano a ulivi, ciliegi o albicocchi intrecciano le loro delicate infiorescenze primaverili in un dolce paesaggio collinare formato da un ventaglio di piccole valli che digradano verso la pianura veronese. E’ un dipinto che sa emozionare quello che

ritrae la Valpolicella, che si estende tra i monti Lessini e la campagna veronese. Un territorio, questo, in cui fanno capolino con le loro caratteristiche e le loro ricchezze paesaggistiche, architettoniche,

artistiche ed enogastronomiche, i suoi sette comuni storici: Pescantina, San Pietro in Cariano, Negrar, Marano, Fumane, Sant'Ambrogio e Sant'Anna d'Alfaedo. Le tipiche corti rurali, le piccole e soleg-

Villa della Torre

giate contrade in pietra di molti paesi della Valpolicella, i caratteristici muri a secco sono l’immagine di una terra ospitale, abitata sin dai tempi antichi e scelta come dimora da molti nobili veronesi e veneziani. La Valpolicella è infatti costellata da eleganti ville, quasi tutte di note-

vole pregio artistico, circondate da ampi parchi e giardini: dalla palladiana villa S.Sofia e villa Giona a Pedemonte a villa Rizzardi e villa Spinosa a Negrar, da villa della Torre a Fumane a villa Serego Alighieri a Gargagnago fino a villa Mosconi Bertani ad Arbizzano o a molte altre ville di grande bellezza. A completare un quadro che ha quasi le caratteristiche di una poesia sono le innumerevoli chiese e chiesette che, a distanza di secoli, danno testimonianza della fede e della devozione della gente del territorio e custodi al tempo stesso di opere pittoriche e di sculture di inestimabile valore artistico. La porzione più a nord della Valpolicella rientra nel Parco

Naturale Regionale della Lessinia. Inoltrandosi in questa porzione di territorio si scopre un volto più selvaggio e incontaminato. Si incontrano qui straordinari fenomeni naturali come il maestoso Ponte di Veja a Sant'Anna d'Alfaedo o le Cascate di Molina a Fumane. Importanti siti archeologici come la Grotta di Fumane rivelano insediamenti risalenti al Paleolitico, mentre il Museo Paleontologico e Preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo custodisce i numerosi fossili di fauna marina rinvenuti negli strati della tipica pietra della Lessinia, testimonianze di una natura primordiale. Insomma, una terra alle porte di Verona ma tutta da visitare.


Dall’Amarone all’olio di oliva una leccornia dietro l’altra Culla di una tradizione rimasta intatta nel tempo la Valpolicella è terra di eccellenze: la cultura di questo territorio si mantiene inteSPECIALITÀ CULINARIE: gra grazie alle immancabili manifestazioni che di anno in IN VALPOLICELLA CI SI LECCA I BAFFI anno vengono organizzate in ogni paese e frazione del luogo. Primo tra tutti il Palio del Recioto che ogni Valpolicella terra di vini, di bellezza e di storia…ma anche terra di anno, con la sua secolare storia, attrae visitatori da buone forchette e di ottima cucina. L’intero territorio è tutto un fiorire di ristoranogni dove. Numerosi sono i prodotti enogastronomici che hanno reso la Valpolicella famosa in tutto ti, agriturismi e trattorie all’interno dei quali si respira tutto il profumo di una cultura che il mondo, a partire dai suoi vini: il Valpolicella nel tempo non è mai stata dimenticata, tramandata di padre in figlio anche attraverso i succudoc, il Valpolicella superiore doc, il Ripasso, il Recioto, l’Amarone con le loro note ora più delilenti e saporiti piatti della tradizione. Ecco allora che a farla da padrone sulle tavole della Valpocate ora più decise sono riusciti a dare sfoggio di sé in ogni angolo del pianeta… licella non manca mai il risotto all'Amarone, accanto a brodo e trippe, alla pastisada de caval, la Ma molti altri sono i prodotti che la Valpolicelpolenta abbinata alla sopressa o al formaggio Monte e ancora i gnochi sbatùi (gnocchi di la ogni giorno porta in tavola, lasciando assaporare il gusto della passione con cui vengono prepamalga) e lo stracotto di manzo all’Amarone, il famoso lesso con la pearà, le paparele con rati: dal formaggio che in Lessinia viene prodotto i fegatini (tagliatelle con i fegatini) e l’anara ripiena (anatra ripiena), abbinaancora secondo i metodi tradizionali, al miele nelle sue differenti tipologie (tarassaco, acacia, millefiori, castate ai tortelli con l’erba madre, alla pissota con l’oio, alla sbrisolona, al gno, tiglio e melata); dal tartufo nero della Lessinia proveniente da tartufaie naturali al kiwi che ha origini cinesi e neoNadalin a Natale e alle brasadele nel periodo zelandesi ma ha trovato il suo habitat anche in Valpolicella, facenpasquale. do diventare la provincia di Verona un leader nella produzione mondiale. Le colline della Valpolicella sono segnate anche dalla presenza della pianta dell'olivo che offre una produzione di un olio d’oliva dalla note decise e delicate al tempo stesso. Anche la coltura della ciliegia è molto radicata: si stima infatti che fosse coltivata sin dalla paleoveneta o etrusco-retica che fiorì tra il VII e il V a.C. E accanto ai lunghi filari di vigneti che si estendono in vasti campi coltivati trovano spazio grandi pescheti: dal XVII secolo la coltivazione del pesco conobbe in Valpolicella una vera e propria diffusione e con lo sviluppo delle tecniche d'irrigazione sempre più terreno venne destinato alla produzione della pesca. Oggi le pesche di Pescantina hanno conquistato il mercato nazionale ed estero. Negli ultimi anni, con l'introduzione dei marchi e dell'IGP, i produttori hanno sentito il bisogno di un marchio per qualificare maggiormente queste pesche. così è nato il marchio Principesca.



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Per la vostra Pubblicità

Telefono 045 7152777 CALCIO. Assemblea delle società veronesi: consegnate le coppe e le targhe

CALCIO

I campioni del 2013 Figc provinciale: 3 benemerenze sfilano in passerella da sinistra Gianni Segalla, Massimo Lizziero e Matteo Sambugaro

Campioni in vetrina. Premi in passerella. Applausi per tutti i vincitori, nessuno escluso. Presidenti e dirigenti hanno ritirato la loro coppa, conquistata nella passata stagione. Brividi dall’emozione, camminata verso il palco e sorrisi per i fotografi, poi di nuovo al posto. È stata una vera e propria standing ovation l’Assemblea delle società veronesi: la sala Erminio Lucchi era gremita giovedì 31 ottobre, i club non sono voluti mancare al tradizionale appuntamento, rispondendo “presente” in massa. Dall’altra parte, ci hanno pensato la Delegazione Provinciale FIGC scaligera e i vertici del Comitato Regionale Veneto (CRV) a intrattenere gli ospiti, tracciando il bilancio di dodici mesi di lavoro, undici, in realtà, parlando del CRV, visto che le ultime elezioni

si sono svolte l’1 dicembre 2012. «Verona può vantare sempre cifre importanti – ha esordito il Delegato Barbara Zampini, alla sua prima Assemblea da numero uno della Federcalcio Provinciale -. Credo che il rapporto tra Delegazione e società sia cresciuto, in particolare grazie al dialogo continuo. E sono convinta che ci siano i margini per migliorare ulteriormente». Ha parlato di dati, Zampini. A Verona la passione per il calcio dilaga, l’amore per il pallone non conosce limiti: ben 14.600 tesserati, tra bambini e ragazzi, bambine e ragazze, hanno infatti calcato i campi e disputato campionati nella stagione 2012/13. Senza dimenticare le 1.112 squadre iscritte e le 11.968 partite giocate (710 dalla Terza categoria, 707 dagli juniores, 1.204 dagli allievi, 1.574 dai giovanis-

simi, 2.317 dagli esordienti, 3.236 dai pulcini e 2.220 dai piccoli amici). Cifre da capogiro, insomma. «Spero che i dirigenti apprezzino la disponibilità della Delegazione, composta da volontari e da un dipendente assunto dalla Lega Nazionale Dilettanti – ha proseguito Zampini -. cerchiamo di ascoltare i problemi di tutti, dai più seri alle piccole cose quotidiane, e tentiamo di essere sempre a disposizione, nel limite del possibile, per sostenere i club e aiutarli a non commettere errori». Dopodiché, è toccato al Vicepresidente Regionale Carlo Franchi e al Presidente del CRV Giuseppe Ruzza dire la propria e fare il punto della situazione sul calcio veronese e veneto. Non sono mancate, poi, le domande delle società, che hanno espresso il loro pare-

ASSEMBLEA SOCIETA' VERONESI FIGC

re su diverse problematiche. Infine, largo alle premiazioni, cominciate a inizio serata con l’assegnazione delle benemerenze regionali e proseguite dopo gli interventi dei dirigenti con la consegna delle coppe e delle targhe disciplina ai vincitori dei campionati della passata stagione: Lugagnano (Promozione), Concordia ed Hellas Monterforte (Prima categoria), Villafranca (Juniores regionali elite), Polisportiva Virtus (Juniores regionali), Malcesine, Atletico Vigasio 2008, Napoleonica, Ares Calcio e Bellaguardia (Terza categoria), Bovolone, Corbiolo, Arbizzano, Concordia e Fane (Juniores provinciali) e Cerea (Allievi regionali). «Se i club ne sentissero la necessità, la Delegazione è pronta a venire a parlare con dirigenti, allenatori e anche con i genitori – ha ricordato Zampini -. Comprendiamo che non è sempre facile avere un buon dialogo con le famiglie. Tra l’altro, il Comitato Regionale Veneto, mette a disposizione gratuitamente i suoi esperti per la formazione. Sono occasioni da sfruttare». Non solo calcio all’Assemblea: in sala era presente pure il Comitato Provinciale per l’Unicef, che ha promosso la lotteria benefica “Children of Syria”, la raccolta fondi a favore dei bambini vittime della grave crisi siriana. Matteo Sambugaro

Sono tre le benemerenze regionali consegnate lo scorso 31 ottobre dalla FIGC (Federazione italiana calcio) in occasione dell’assemblea convocata annualmente. Matteo Sambugaro, collaboratore da anni de L’Altro Giornale, Massimo Lizziero e Gianni Segalla hanno così ricevuto gli attestati dalle mani di Barbara Zampini, delegata FIGC Verona, Giuseppe Ruzza e Carlo Franchi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Comitato regionale Veneto FIGC. La motivazione “Responsabile della rivista elettronica “La Delegazione Informa”, cura settimanalmente la redazione della stessa portando all’attenzione del mondo web tutte le iniziative/problematiche del mondo federale veronese. Professionista, continua ad offrire la sua attività in maniera completamente gratuita nello spirito del volontariato che contraddistingue l’attività delle Delegazioni”. Con questa motivazione Matteo Sambugaro ha ricevuto la benemerenza, mentre la motivazione per Massimo Lizziero è stata: «Dal 1992 in FIGC si è dedicato con passione al Settore Giovanile e alla Formazione. Responsabile dell’Attività di Base del Comitato Provinciale di Verona è Responsabile anche della Formazione nonché Docente nei corsi C.O.N.I. F.I.G.C. per “Istruttori di Scuola Calcio”. Ha messo a disposizione della Delegazione le sue competenze informatiche in ambito lavorativo sviluppano numerose applicazioni a supporto dell’attività della Delegazione oltre all’elaborazione dei Campionati/Tornei gestiti dalla Delegazione di Verona». Carlo Franchi invece «dal 1967 il FIGC ha collaborato con i Comitato Provinciale di Verona sino alla scorsa stagione fornendo la sua disponibilità e competenza in seno alla FIGC regionale e nazionale nei diversi incarichi ricoperti, in particolare quello di Segretario del SIVA, organo di controllo contabile della FIGC». IL NOSTRO COLLABORATORE «E’ stata una grande emozione ricevere questa benemerenza – afferma Matteo, uno dei più giovani ad aver ricevuto la benemerenza dal Comitato Regionale della FIGC -. Lo scorso anno, in occasione della consegna degli attestati, mi ero detto: “Però, sarebbe bello ricevere questo riconoscimento”…E lo scorso 31 ottobre, al momento della lettura delle motivazioni, appena mi sono reso conto che uno dei tre nomi sarebbe stato il mio, mi ha preso una stretta al cuore. E’ stata una soddisfazione enorme ricevere il primo premio della mia carriera. E’ un evento che ricorderò per sempre».


Storia

STORIA

del

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territorio di Rinaldo Dal Negro

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LE PORTE DI VERONA (seconda parte)

Nel numero di novembre 2011 abbiamo dato notizie sulle porte di Verona di origine romana (Porta Borsari, Leoni, Gavia, Fura, Organa, San Sepolcro, San Tornio) e del periodo Scaligero (Porta Vittoria, Postumia, Braida, Rofiolo, Calzaro, Oriella, San Sisto, Santa Croce e Sant'Antonio). Avevamo annunciato che per quelle dei periodi Veneto e successivi (che andarono a sostituire gran parte di quelle sopra citate) avremmo fatto apposita scheda. Ecco pertanto sommarie notizie anche per queste porte. PORTA VESCOVO - Questa porta ha avuto, attraverso i tempi, varie versioni. Quella più antica era posta fra le chiese di S. Nazaro e S. Toscana. Della stessa, risalente al 1023, non ci è stata tramandata alcuna traccia. Quella scaligera, edificata ai tempi di Alberto Della Scala, era in fondo all'omonimo vicolo con tanto di torretta e di questa ci sono sul posto alcuni resti. Quella edificata dai veneziani risale al 1520 i quali, per ragioni militari, la spostarono nell'attuale sito. Gli austriaci, infine, nel 1860 la trasformarono completamente aggiungendovi, tra l'altro, le due arcate late-

rali. PORTA SAN ZENO Venne edificata nel 1542 ed è attribuita all'architetto Sanrnicheli. Oltre al fornice principale, sul quale è impresso il Leone di San Marco, è dotata di due portoncini di servizio. E' sempre stata assai importante in quanto posta all'imbocco della strada verso la Lombardia. PORTA DEI BOMBARDIERI - Era ed è tuttora un passaggio per soli pedoni. Posta nel cortile dell'ex Tribunale, immette sulla piazza Viviani ed è così denominata perché voluta dalla seicentesca "Scuola dei Bombardieri". E’ stata eretta nel 1695, in stile barocco, dall'arch. G.B. Miglioranzi. PORTA PALIO - Eretta fra il 1543 e il 1557, venne giudicata l'opera rinascimentale più superba d'Europa. Evidentemente ciò a merito del Sanmicheli che l'ha progettata. Presenta tre porte: la principale e due portoncini laterali pedonabili. Veniva aperta solamente in occasione di eventi speciali per cui la popolazione la chiamava “Porta Stupà”. Venne del tutto aperta a partire dal 1833 e ora, al suo interno, opera una lodevole associazione culturale-umanitaria. PORTA NUOVA - Quella

Porta Nuova verso la fine del XIX secolo

originaria era stata edificata, su disegno del Sanrnicheli, fra il 1533 e il 1540. L'attuale è la stessa però molto ampliata e modificata nel 1854 dagli austriaci. Questi, tra l'altro, vi aggiunsero due torrette tondeggianti e le ampie parti laterali, con relativi fornici (al posto delle precedenti due finestrine).

PORTA SAN GIORGIO Questa porta in origine era sita più a monte. Furono i veneziani a mutarne luogo e forma, costruendola nel 1525 dov’è tuttora. Nella facciata esterna trovano posto, fra quattro pilastri, un grande fornice e quattro portine (due per ogni lato). La facciata interna la ricostruirono invece gli austriaci

nel 1838 e nel far ciò demolirono un torrione e una seicentesca cappella che era lì accanto. Meritano infine cenno anche le seguenti porte, in passato pure utili e ora non più presenti PORTA SAN GREGORIO - Eretta durante il periodo visconteo (1387-1404), era nei pressi dell'omonima con-

sacrata chiesa sita in via Madonna del Terraglio. PORTA SAN FERMO Databile al tardo Medioevo, immetteva nell'omonimo borgo. PORTA ORFANO - Di datazione incerta, era nei pressi del ponticello Manin. PORTA DI CAMPO MARZIO - Eretta nel 1287, era nell' omonima zona.

Il romanziere veronese Emilio Salgari Note sulle sue tragedia familiari e sul suo operare nel campo letterario. E' risaputo come il famoso romanziere veronese Emilio Salgari, afflitto per la grave e incurabile malattia della moglie nonché psicologicamente depresso a causa della ristretezza enomica in cui era caduto (sembra perché i suoi editori non lo retribuivano adeguatamente), il 22 aprile 1911 si suicidò squarcandosi il ventre nelle vicinanze di Torino dove da qualche tempo era andato a vivere. In pochi sanno invece che anche tra ascendenti e discendenti della sua famiglia ci furono simili tragedie. Infatti suo padre Luigi si era tolto la vita gettandosi dalla finestra della sua casa di Verona, in vicolo Pozzo San Marco 7. Stessa fine del padre aveva fatto, dodici anni prima, anche un suo zio. Sua figlia Fatima invece, morì giovanissima in un sanatorio, dopo inutili e dolorose cure. Suo figlio Nadir morì tragicamente schiantandosi sfortunatamente, col proprio motorino, contro un tram. L'altro figlio Romero si è pure suicidato buttandosi dalla finestra, dopo aver spa-

rato a sua moglie per gelosia. Anche l'ultimogenito suo figlio,Omar, ammalato di cuore e sofferente per altre malattie, si suicidò gettandosi dal balcone. A seguito di tutte queste tragedie familiari, l'eredità per i diritti d'autore dei libri scritti dal romanziere, spettò all'unico suo nipote, figlio del citato Romero, casualmente portante il nome del nonno, cioè Emilio. Di Salgari.quale romanziere, è doveroso notare quanto sia stupefacente la sua fantasia letteraria (visto che mai aveva viaggiato nei lontani luoghi descritti nei suoi lavori) e imponente la sua produzione libraria (circa 160 romanzi e 400 racconti. considerando anche quelli pubblicati con pseudonimi) visto che a scuola non eccelleva proprio, anzi venne rimandato in più materie fin dalla scuola media e non riuscì a completare l'Istituto nautico! Al termine di queste notizie è doverose precisare che Emilio Salgari, membro di una benestante famiglia originaria di Tomenighe di Negrar, era nato nell'agosto del 1862 e il relativo atto venne registrato a Verona, nella parrocchia

di santa Eufemia. Venne poi bailato da una signora nei pressi di Negrar e qui trascorse anche la sua adolescenza. Prima di trasferirsi a Torino per essere più a contatto con i suoi editori, nella nostra città aveva fatto il giornalista, aveva scritto romanzi pubblicati a puntate su alcuni giornali e aveva anche scritto importanti romanzi d'avventura, subito pubblicati e apprezzati a livello nazionale. A morte avvenuta le sue spoglie vennero trasferite nel Cimitero Monumentale di Verona, dove riposano tuttora nello spazio riservato ai "grandi" personaggi della città. Era stato considerato universalmente uno fra i più importanti romanzieri d'avventura di tutti i tempi e, per i suoi notevoli meriti letterari la Real Casa- ,nel 1897, gli aveva conferito la "Croce di Cavaliere". Anche Verona ha inteso onorarlo e ricordarlo intentandoli una via e posando un suo busto bronzeo all'interno della Biblioteca Civica. Negrar invece gli ha intitolato una via, la locale scuola media statale e, in loco, c’è chi caldeggia l’opportunità di erigere un monumento in suo onore.


Cultura

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“VeronArte: tra musica e lettura” a cura di Gianfranco Iovino Tra un po' ci avviciniamo alle festività natalizie, e come ci siamo sempre detti in questa rubrica, un buon libro è un'occasione perfetta per regalare un passaporto per i sogni. Questo mese l'appuntamento con VeronArte si concentra su alcuni titoli, tra libri e CD musicali, che vi consigliamo per qualità e facilità con la quale vi sapranno rapire la fantasia. Il nuovo lavoro di Fabio Volo, dal titolo "La strada verso casa", sa commuovere, divertire ed emozionare come è nel suo stile narrativo da sempre. In questo nuovo libro, il poliedrico autore di Calcinate racconta la storia di due fratelli adulti, che gli eventi della vita costringe a viversi di nuovo da molto vicino e provare a capirsi. Come sfondo, un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Una storia d'amore, raccontata con grande tormento, che attraverso gli anni si confronta e si anima di continue imprevedibilità della vita. Coinvolgente. Gianfranco Iovino Con una storia tagliente e, al tempo stesso, leggera, cadenzata da un ritmo senza tregua, il nuovo lavoro di Gianrico Carofiglio "Il bordo vertiginoso delle cose", ci guida tra storie di vita e psicologia dei personaggi narrati, attraverso fatti del quotidiano che animano i ricordi di Enrico Vallesi, un uomo tradito dal successo per il suo primo romanzo, che ha bisogno di riequilibrarsi con il passato, al punto da decidere di ritornare nella terra della sua adolescenza e dalla quale è scappato. Un viaggio alla riscoperta della sua infanzia, segnata dall'amore per Celeste e l'amicizia pericolosa con Salvatore. Un libro che vi incollerà alle sue pagine con sorprendente voracità. Per quanti si siano persi in tivù la fiction su uno dei più grandi talenti dell'imprenditoria italiana, consigliamo questo ritratto impeccabile, scritto da Valerio Ochetto, dal titolo Adriano Olivetti, la biografia, che descrive magistralmente la vita di uno degli italiani più sorprendenti del Novecento; uomo coraggioso, intellettuale e fuori dagli schemi, che ha saputo realizzare il più grande progetto di rinnovamento culturale e politico della società nel dopoguerra, lasciandosi ricordare dalla storia come uno degli italiani più geniali che sia mai esistito. Per la musica, invece, vi consigliamo 3 nuovi CD, che rappresentano integralmente la cultura musicale italiana, grazie ad interpreti che sono di diritto entrati nella storia della musica leggera per i tanti capolavori regalatici e che ancora, sorprendentemente, sanno sempre assicurarci. Ventottesimo lavoro da studio per Renato Zero, con il sequel del disco AMO, Capitolo II, un'ulteriore ondata di poesia in musica, grazie a 15 nuovi brani che si uniscono al precedente capitolo uscito nel Marzo del 2013, per un artista che si è permesso il lusso di assicurare il Sold Out in ogni palasport che fino ad oggi lo ha visto protagonista indiscusso della sua musica da sogno. A quattro anni dal suo ultimo disco di inediti, esce l'ottavo lavoro di Elisa, dal titolo L'anima vola, che ha la particolarità di essere un album composto interamente in italiano, da parte di uno dei maggiori istrioni del panorama nazionale con un CD che si lascia apprezzare anche per le collaborazioni con mostri sacri quali Ligabue, Tiziano Ferro ed il Maestro Ennio Morricone. Dopo lo strepitoso successo con "Dietro le apparenze", ritorna con un nuovo lavoro la straordinaria voce di Giorgia con "Senza paure", 15 brani inediti con la particolarità di essere stati registrati in presa diretta, come se fosse un Live da studio, grazie a musicisti di enorme talento come Gary Novak, Reggie Hamilton e Michael Landau, per un esperimento davvero particolare e di grande coinvolgimento emotivo.

Il Soave, vino nobile, e i bianchi della provincia a cura di Maître-Sommelier Rolando Mariotti Il Soave è senza dubbio il vino bianco italiano più rappresentativo in tutto il mondo. Viene ottenuto da uve Garganega, Trebbiano di Soave e Trebbiano Toscano. Le percentuali dei vari tipi di uva sono seguite da un disciplinare di produzione al quale ci si deve attenere. Le zone di produzione comprendono i territori di Soave e Monteforte d’Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, San Bonifacio, Cazzago di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi, Tregnago e Vago di Lavagno; una vasta area dove si estende un’enorme vigneto. D’altronde è risaputo che la provincia di Verona rappresenta un vero capitale enologico e tutti i vini che si ottengono in questa provincia sono di prima grandezza. Non vi è infatti solo il Soave, bensì si parla del Bardolino, del Valpolicella, del Ripasso, dell’Amarone, del Recioto, sia quello di Soave che quello della Valpolicella, grandi vini da dessert nobili o da feste di livello superiore, uno bianco e l’altro rosso, ma tutti e due con un alto contenuto zuccherino e quindi ambedue adatti a dolci di qualsiasi tipo. Il Soave ha una storia antichissima e antica è la zona di produzione. Un gioiello che la Verona dei vini si tiene ben stretto insieme ad altri grandi vini di prima grandezza che produce in abbondanza. Questa affermazione è sostenuta anche dal cronista Veneziano Marin Anudo. Il giovane, vissuto tra il 1436 e il 1536, nel suo “Itinerario per la terra ferma Veneta”, scritto nel lontano 1483, dice che Soave, città del Veronese, “prende il nome dalla bontà e soavità del suo vino”. Il Soave è da bersi fresco o freschissimo e lo si stappa solo al momento del servizio. Gli abbinamenti con il Soave sono tanti e in nessun caso si incontrano difficoltà nell’accompagnarlo con carni bianche, pollame pesce ai ferri e al forno, o frittura minuta pasta fatta in casa, anche condita, minestre, e tante altre leccornie della culinaria nazionale e internazionale. Il Soave non è vino da invecchiamento. L’ideale sarebbe berlo entro i primi due anni dalla sua uscita dalla cantina, se però è tenuto in un luogo ben asciutto, buio e silenzioso può durare anche quattro o cinque anni. Il Soave viene prodotto anche nella versione spumante ed è un vino ricercato anche dagli stranieri che vengono in visita nella nostra provincia. Le versioni del Soave Classico e Superiore si possono servire a temperature di poco superiore a quella dell’ambiente dove si ci trova specialmente con sandwich, panini o bruschette. Nella provincia di Verona esistono altri bianchi, come il Recioto di Soave, il Custoza, il Durello dei Lessini, il Valdadige, il Gambellara. Tutti vini che fanno buona compagnia a uova, formaggi freschi o poco saporiti e pesce lesso con maionese. Il bicchiere più indicato per un corretto servizio è un tulipano, mentre per i frizzanti o briosi si consiglia una flute.

CHIEDILO ALL’AVVOCATO a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior

TASSE TASSE TASSE! E...SE NON POSSO PAGARLE?

Domanda Egregio Avv. Dal Fior, ho un'azienda che risulta aperta, ma da un anno e mezzo anno circa è ferma perché non c'è lavoro .Ricevo Imu e di recente la tassa rifiuti che non posso pagare perché non ho disponibilità per farlo .Ho provato ad affittare, ma la cosa sembra assai ardua. Ho sentito in Tv di una sentenza sulle tasse che non si può pagare per la crisi e non so se sia una bufala: Le scrivo perché volevo chiederLe se non potendo pagare queste tasse posso avere la possibilità di congelarle a tempi migliori senza incorrere nei calvari dei pignoramenti, cartelle o interessi capestro etc. se questo fosse possibile a quale ufficio mi posso rivolgere per discuterne? Ringraziando anticipatamente porgo ossequi. Un vostro lettore. Risposta Caro lettore, le confermo l'esistenza della sentenza cui lei fa riferimento. Si tratta della sentenza n. 352/01/2010 della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce in cui si afferma un principio innovativo: quello per cui va riconosciuto lo stato di forza maggiore al contribuente che, in una situazione imprevedibile di crisi economica, non sia stato in grado di pagare le tasse. In tali condizioni, secondo i giudici tributari, il contribuente non può essere assoggettato a sanzione per omesso versamento di tributi. Ciò in quanto la crisi ha impedito il regolare svolgimento dell’attività dell’impresa: pertanto, il mancato pagamento dei tributi ha rappresentato per l'imprenditore “una anormalità nella formazione della volontà del soggetto dovuta a questa causa particolare che esclude la responsabilità del soggetto stesso, in aderenza, a ciò che si verifica nel campo penale e civile”. Secondo la Commissione "la ‹‹forza maggiore›› [....] può ricorrere in caso di fatti imprevedibili ed inevitabili da parte di terzi soggetti, che hanno impedito al contribuente di rispettale le norme fiscali”. Dopo aver accertato la presenza di tali condizioni, i giudici tributari hanno pertanto disposto la cancellazione delle sanzioni, in quanto “la società ha dimostrato che nell'anno 2004, per il grave stato di crisi aziendale, dovuto a fatti indipendenti dalla propria volontà e capacità aziendale, […](la crisi del TAC e la crisi del suo principale cliente), ha avuto difficoltà ad affrontare tutte le scadenze previste per la liquidazione IVA e per il saldo del Mod. Unico”. Questa, caro amico, é la posizione dei Giudici. Auspichiamo che gli uffici dell’Amministrazione Finanziaria, che ad oggi ancora si dimostrano "sordi" rispetto a tale innovativo principio, nel prossimo futuro cerchino di manifestare maggiore sensibilità' nei confronti dei contribuenti. Un saluto.

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior


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Cultura

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oesie

di Giancarlo Peretti

In Italia, con la legge 159 del 31 luglio 2005, è stata introdotta la ricorrenza civile della festa dei nonni, che cade il 2 ottobre, in concomitanza con la celebrazione della chiesa cattolica degli Angeli custodi. D’altra parte sono loro stessi angeli custodi sostenitori della famiglia dall’alto delle innumerevoli mansioni espletate, come ci ricorda Maria Bonaldi Benedetti in “Nonni di ieri e di oggi”…Ma la loro utilità si sposta anche al traffico cittadino con il “Nonno vigile”, come osservato da Rosario Trentadue. Esistono però anche altre categorie di nonni che preferiscono un’altra vita, vero Naka? (nostro corrispondente) come “El barbon”…la so libertà la scominsia qua! El mondo l’è tuto suo...! NONNO VIGILE

NONNI DI IERI E DI OGGI Cari ricordi di calendari sfogliati e mesi strappati. Voi che avete varcato le frontiere per lavorare nelle miniere, tanti sono andati soldati, ma ahimè alcuni non sono più tornati. Altri hanno salpato oltremare e dalle sponde mandavano i loro baci sull'onde per salutare le loro spose e madri. A casa quante zolle da zappare e sementi da gettare, affinché la terra desse a tutti da mangiare. Nonne quante pecore avete rasato e lana filato, per fare maglioni, berretti e calzini per scaldare i nipotini. Dal focolare le mamme i fanciulli chiamare alla sera per recitare la preghiera. Nonni tanto amati, non sarete mai dimenticati. Ma riflettiamo e guardiamoci intorno cosa fanno i nonni oggigiorno: accudire bambini, portarli indietro e avanti finché diventan grandi; cucinare pizze, cotolette con patatine e gnocchetti, per far crescere i loro visetti; raccontar loro favole e novelline perché battano le manine. Sempre pronti sulla soglia ad aspettare i figli ritornare. Tra un sorriso e l'altro qualche ruga sul volto appare, un acciacco li assale e la figura un po' cambiare, ma i nonni sanno ancora ascoltare e accarezzare. Maria Bonaldi in Carneri

In Automobile

E' arrivata una raccomandata Ma chissà a chi è indirizzata A mamma. NO! Al babbo. NO! E' mia dice il nonno. Oibò Lui la legge con preoccupazione Poi sorride forse è l'emozione Egregio Signore, abbiamo l'onore di nominarla vigile in città. E' fiero della nomina e contento si mette la divisa e si presenta ..... Il nonno è il vigile di noi bambini Controlla tutti grandi e piccini Ferma le macchine con la paletta Ferma persino la bicicletta Attraversiamo la strada in fretta C'è la maestra che già ci aspetta Lui è l'eroe di noi bambini e gli mandiamo...tanti bacini E' presente tutte le mattine Dà fiducia a tutte le mammine E' fermo e sicuro, lo sguardo è un po' duro Ma il cuore quello proprio no! no! no! Ed i bimbi quelli più piccini che lo guardano dal basso all'alto

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

GOMME INVERNALI 2013 Come già saprete, dal 15 novembre inizia l'obbligo delle gomme invernali per tutti i conducenti di automobili. Tale obbligo implica la presenza di gomme con miscela adatta alle condizioni avverse tipiche del periodo invernale, oppure di catene conformate agli pneumatici che possano facilitare la circolazione in caso di neve intensa. Ovviamente tale obbligo verrà segnalato mediante appositi segnali, ma chi non lo rispetta a cosa va incontro? Innanzitutto la sanzione potrà variare dagli 80 ai 318 euro, inoltre vi sarà la decurtazione di tre punti dalla patente, ovviamente Roberto Azzolina doppi per chi rientra nella categoria dei neopatentati, in caso di reiterazione del reato, con un'aggiunta di due punti e 39 euro se il tutto verrà associato alla "guida pericolosa". Ma come sono fatti gli pneumatici invernali a regola? Innanzitutto devono riportare la sigla "CUNA" o "ON". Inoltre devono possedere il marchio europeo "E" seguito dal numero che identifica lo stato di appartenenza, il tutto ai fini dell'omologazione. Gli pneumatici invernali non garantiranno le stesse prestazioni di quelli normali, in quanto studiati per limitare i danni solo in condizioni avverse. Si consiglia quindi la circolazione a giri bassi, per evitare un'eccessiva usura. Possono esse- Alessandra Azzolina re gonfiati come quelli normali, ma ovviamente il tutto deve avvenire a "freddo" e seguendo le indicazioni del gommista di fiducia. Il loro prezzo è variabile a seconda delle misure specifiche per il tipo di veicolo, li si può riconoscere per le lamellature e gli intagli accentuati che presentano sui tasselli del battistrada, i quali servono a creare un maggiore attrito con l'asfalto,e per la presenza della sigla "M+S" presente su di essi.Hanno inoltre una freccia che indica il senso di rotazione,perciò vanno montati seguendo questa indicazione. Di norma ne vanno sempre montati quattro, mai due, per evitare problemi con lo spazio di frenatura dovuto all'usura differente delle ruote. Per qualsiasi informazione o dubbio rivolgetevi, come sempre, alla vostra autoscuola o al vostro gommista di fiducia!!

lo vedon gigante, persona importante Non so come faremmo senza te Attraversiamo la strada in fretta C'è la maestra che già ci aspetta Lui è l'eroe di noi bambini E gli mandiamo ... tanti bacini Finale: Nonno...nonno…smack!!! Rosario Trentadue

EL BARBON L'era slongà là, co la testa Postada sul scalin de na casa, 'na querta ghe scondeva la facia. Atorno a lu el gialo dei sacheti de la spesa pieni de strasse i fasea luce per impedirghe a la gente de andarghe adosso L'incertessa ferma i me passi e i me pensieri. La monedina che ghe meto li vissin. me contenta la cosiensa. Comincia a piover, verzo l'ombrela. le lagreme del ciel no le me fa gnente. El barbon anca lu l'è indifarente, la so vita la g’ha come casa 'na querta, el pianto del ciel ghe move i ossi. La so libertà lo scominsia qua! El mondo l'è tuto suo ...! Naka


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F.lli Savoia Autospurghi: tutto inizia negli anni ‘60 Erano gli anni ’60 del secolo scorso quando i fratelli Angelo, Andrea e Luigi Savoia avviarono a Bardolino la propria attività nel campo degli autospurghi. Una crescita continua, quella della loro ditta, che portò alla nascita, nel 1989, di Savoia F.lli – Autospurghi, che conta oggi una quindicina di addetti e nove automezzi, oltre ai due furgoni dotati di telecamera. Nata come piccola realtà familiare, l’azienda è diventata negli anni leader nei servizi ecologici. Espurgo pozzi neri, agroalimentari e qualsiasi tipo di rifiuti speciali, compresi bentonite da trivellazione pozzi, autolavaggi, officine e cabine di verniciatura,

lavaggio e disotturazione tubazioni civili e industriali con pompe ad alta pressione: questi sono i servizi che Savoia Autospurghi propone. «La grande forza di volontà dello staff affermano i titolari - e il duro lavoro ci hanno permesso negli anni di crescere in maniera eccellente sia per quanto riguarda la tecnica di lavoro utilizzata che nell'ampiezza del parco macchine a disposizio-

do norma UNI EN 1610 ne». Infatti, oltre ad avere e provvede al risanaautomezzi di diverse mento delle tubazioni. dimensioni, perfette per strade di tutti i tipi e dotate di pompe ad alta pressione in grado di soddisfare sotto tutti gli aspetti le richiesta della clientela, Savoia Autospurgi possiede anche telecamere professionali per videoispezioni nelle condotte fognarie, noleggia wc chimici per qualunque esigenza, esegue collaudi secon-

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BENESSERE

L’ARGOMENTO

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Elaborare il lutto, serve tempo La fine del mese di ottobre e l’inizio del mese di novembre, segnano per quasi tutti i popoli occidentali, un passaggio fondamentale fra la stagione agricola (quella del raccolto) e quella dell’inverno infruttifero. È una linea di demarcazione fra la vita e la morte. I riti che accompagnano questo periodo hanno radici nella storia celtica (Halloween ) o nella festa di Ognissanti del 1 Novembre (ricorrenza ufficializzata da Sisto IV nel 1475). Anche la festa di Halloween è legata alla morte, il suo compito è esorcizzare la paura, mettendo in scena rituali che hanno il compito di prendere in giro la paura della morte, illudendosi così di averla sconfitta. Elaborare un lutto è un processo che necessita tempo e investimento emoti-

vo, per questo l’umanità ha creato cerimonie idonee a fronteggiare questo difficile passo. Il lutto è un evento che ci appartiene e richiede

LA CURA DEI CAPELLI

un lungo lavoro per ritrovare equilibrio e ridare senso ad una vita privata della persona cara. Sigmond Freud in “Lutto e Melanconia” defi-

A CURA DI ANTONELLA MARCOMINI

IL NATURALE PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEL COLORE DEL CAPELLO NELL’EVOLVERSI DEL TEMPO Il colore naturale dei capelli dipende soprattutto dall’abbondanza di granuli di melanina – pigmenti coloranti della pelle e dei peli – prodotti da cellule dette melanociti – cellule che producono la melanina . La melanina è presente nei capelli sotto forma di due pigmenti: eumelanine, responsabili dei colori bruno – castano e feomelanine, responsabili dei colori biondo – rossiccio. Il diverso rapporto tra di loro, dà le altre gradazioni di colore. Il colore dei capelli è generalmente più chiaro nell’infanzia e quindi scurisce progressivamente per stabilizzarsi nella pubertà, per poi divenire bianco nella vecchiaia. In particolare il capello bianco è una conseguenza del fatto che i melanociti, ad una certa età, non producono più melanina e il capello è semplicemente privo di colore. Per chi desidera colorarsi i capelli, ma ha il timore di rovinarli o ha allergie ai prodotti chimici o semplicemente decide di volersi bene e rispettare se stesso e i capelli, partendo proprio dalla colorazione, può trovare nel salone bionaturale di Antonella le varie risposte alle molte esigenze perché utilizza prodotti coloranti estratti da speciali miscele di olii vegetali, che coprono, schiariscono, mechano i capelli, naturali e trattati. Completamente privi di sostanze nocive che oltre a colorare il capello lo nutrono e lo fortificano dandogli lucentezza, robustezza e solidità, questi prodotti agiscono nel rispetto del capello ottenendo ottimi risultati di copertura e nuance di colori brillanti e di tendenza. Un colore quindi che rispetta la salute del capello, del cliente e dell’ambiente.

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nisce con l’espressione lavoro del lutto il processo energetico necessario per avviare quell’elaborazione psichica che consentirà di interiorizzare l’immagine del defunto. Un distacco importante non può essere assorbito in un breve periodo: l’equilibrio sconvolto dalla perdita ha bisogno di essere ricomposto attraverso una serie di gesti e rituali che aiutano chi rimane a sopravvivere alla persona amata. Il tempo del lavoro del lutto dipende da molti fattori: il grado di parentela, l’età, il coinvolgimento affettivo, la malattia e la sua durata e le proprie credenze culturali e religiose. Nel processo di elaborazione sono presenti sentimenti opposti: da un lato la consapevolezza che la perdita è avvenuta, dall’altro il tentativo, inutile, di riportare tutto come prima, di fermare il tempo. È proprio attraverso la disperazione che gli opposti si incontrano, vengono metabolizzati per dar vita alla consapevolezza che la perdita è definitiva e che la propria vita deve subire una nuova ristrutturazione. Parenti, amici, conoscenti possono diventare legami affettivi di appoggio con cui condividere il dispiacere provato e trovare sostegno per superare i sentimenti di abbandono e solitudine. L’importante è non lasciarsi travolgere da questa dimensione di sofferenza ma affrontarla; non cercare rifugio in ansiolitici o persone che offrono illusioni. Il mese dedicato al ricordo dei nostri cari scomparsi anche se nella tristezza può portare in se il ricordo di bei momenti trascorsi con chi non c’è più e nella memoria trovare conforto.

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

LA NOSTRA PELLE DAL CALDO AL FREDDO “Quello che c'è di più profondo nell'essere umano è la pelle.” Paul Valéry L’estate è finita, ma non lasciamoci abbattere, affrontiamo la fredda stagione con grinta e con dei gesti quotidiani dedicati alla nostra bellezza e alla protezione della nostra pelle, passata rapidamente dal caldo estivo alle fredde e umide giornate autunnali, preludio di un gelido inverno. Ecco quali sono i piccoli accorgimenti per mantenere il nostro corpo intatto e splendente in questo cambio di stagione che vede l’inverno ormai alle porte. La routine cosmetica da mantenere a casa impone un gesto: idratare con costanza viso e corpo. Questo significa scegliere prodotti specifici per reintegrare il nostro corpo di ciò che ha perso durante il caldo estivo e prepararlo al meglio alle basse temperature. A tal proposito la cosmetica ci propone più di un prodotto nutriente specifico per rimediare alla secchezza, ma anche la natura offre ingredienti da non sottovalutare per idratare, nutrire e proteggere la pelle. Davvero ottimi sono composti ricchi di mughetto e fiori di rosa, i prodotti specifici che utilizzano queste essenze sono da spalmare anche prima dell’uso dell’antiage perché hanno delle proprietà che aumentano notevolmente l’effetto di tutti i principi attivi applicati di seguito. Per le over 40 è indispensabile un prodotto ricco, specifico antiage, fondamentale in questo periodo, magari abbinato ad un prodotto che aiuti ad eliminare le macchie cutanee, residui dell’abbronzatura e dei raggi UVA. Gli occhi sono lo specchio dell’anima e se bene curati e truccati nella giusta maniera sono calamita di bellezza. Indispensabile perciò il contorno occhi che va applicato con cura picchiettando dolcemente tutto il contorno degli occhi. Se avete poco tempo la mattina potete unire due gocce di siero antiage al fondotinta in modo da ottenere la vostra BB cream. Nella scelta dei sieri e delle creme fate attenzione a scegliere prodotti “puliti”, controllando l’assenza di paraffine, parabeni e siliconi, dannosi per la pelle ma purtroppo non ancora vietati dal commercio. Non scordate il corpo che necessita idratazione giornaliera profonda: il burro di karitè e il semplice olio d’oliva, sono molto efficaci ed economici ed assicurano la nostra pelle liscia e piacevole al tatto! Buon autunno a tutte. Namastè!

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

SNACK DI LEGUMI CON SALSA PICCANTE

Ingredienti: Prezzemolo, sale, pepe 100 gr. di ceci in scatola Olio per rosolare le cipolle 100 gr. di fave Per la salsa: 150 gr. di lenticchie 4 pomodori 2 cipolle 2 peperoncini 2 uova 1 cucchiaio di farina Olio, zucchero, sale, pepe PROCEDIMENTO: Rosolare le cipolle dolcemente per 10 – 15 minuti e lasciarle raffreddare. Unire tutti gli ingredienti nel robot e frullare. Versare il tutto in uno stampo (20 x 20 cm circa) e cuocere in forno a 180° per 30 minuti. Lasciar raffreddare e tagliare a cubetti. Preparare quindi la salsa cuocendo i pomodori con olio, zucchero, sale, pepe e i peperoncini. Togliere poi questi ultimi e frullare. Servire quindi gli snack di legumi accompagnandoli con la salsa ottenuta.


Spazio Donna

Novembre 2013

DONNE INCINTE

Siria, i veri orrori

In Siria i cecchini di Bashar Assad si esercitano sparando su specifici punti del corpo delle vittime civili. Punti che vengono stabiliti dai loro comandanti di giorno in giorno per verificarne le capacità e che almeno un giorno alla settimana avevano come obiettivo le pance delle donne incinte. E' quanto ha denunciato al Times il chirurgo britannico David Nott tornato dalla Siria dove ha trascorso 5 settimane come volontario in un ospedale da campo. Nott ha raccontato che «in un solo giorno oltre sei

donne incinte sono state colpite da cecchini ed il giorno dopo altre due. Tutte le madri si sono salvate ma i feti nelle loro pance non sono sopravvissuti. Le donne sono state tutte colpire all'utero, dove - ai cecchini - era stato ordinato di mirare... e questo è stato un atto deliberato. Un orrore che va ben oltre l'inferno», ha denunciato Nott, che ha raccontato di non aver mai visto nulla di simile neanche dopo tanti anni da volontario in Bosnia, Libia e Sudan. Nott ha aggiunto che dopo

qualche giorno nel Paese, con i suoi colleghi, ha iniziato a notare «uno schema sconvolgente, su base quotidiana, tra le donne e i bambini colpiti, mentre, sfidando il fuoco incrociato, correvano tra le diverse zone del Paese per procurarsi il cibo. Un giorno notavamo che venivano colpiti all'inguine, il giorno dopo solo al seno sinistro, e dopo ancora solo colpi al collo. Si trattava di un gioco, in cui i cecchini dimostravano la loro abilità e venivano premiati con pacchetti di sigarette».

Il Natale a Verona

Suoni, luci e colori Verona, città dell'amore, ma anche città del Natale quando si immerge nella fiabesca atmosfera natalizia, con luci, suoni e colori tipici del Natale. L'ingresso della città sarà illuminato dalle luci dell’albero Bauli, proseguendo poi per tutte le vie del centro storico, ed arrivando nella splendida Piazza Bra, con lo sfondo dell'Arena romana e l'imponente stella di Natale che si appoggia sulla piazza. Dal 22 Novembre al 22 Dicembre, Piazza dei Signori (conosciuta anche come Piazza Dante) ospita per il quinto anno consecutivo, le caratteristiche casette in legno del "Christkindlmarkt"; circa 60 espositori propongono prodotti tipici tradizionali artigianali quali addobbi in vetro, legno e ceramica, tante idee regalo nonché specialità gastronomiche e deliziosi dolci natalizi. Ma Natale a Verona, significa anche Santa Lucia, con i suoi tradizionali “bancheti” che, nei giorni che precedono la fatidica notte del 13 dicembre, allietano con colori, curiosità e giocattoli grandi e piccini. Per tutto il periodo Verona è in festa e numerosi sono gli appuntamenti culturali e di intrattenimento. Un irrinunciabile appuntamento è quello della Rassegna Internazionale del Presepio a Verona, che si terrà dal 3 dicembre al 22 gennaio nella suggestiva cornice dell'Arena. I presepi che arrivano da ogni parte del mondohttp://www.regioni-italiane.com/natale-verona.htm saranno valorizzati da suggestivi effetti speciali. E, per concludere, il concerto di fine anno in piazza Bra: allo scoccare della mezzanotte si congeda l’anno vecchio con i brindisi e gli spettacolari fuochi d’artificio che rendono ancora più magica l’Arena.

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LA PRECARIETÀ COME CONDIZIONE ESISTENZIALE

a cura di Paolo Dalla Vecchia Educatore professionale

Viviamo in un’epoca dove i quadri di riferimento sono messi in discussione: aumento delle famiglie dove i genitori si separano, perdita di posti di lavoro e diminuzione di lavori stabili nel tempo, difficoltà di inserimento dei giovani nelle attività produttive al termine del ciclo di studi, crisi economica generale e crisi valoriale a vari livelli della società. Sembra un quadro sconfortante e senza prospettive positive per il futuro! Quando un genitore o un ragazzo mi parla amareggiato della propria situazione e delle difficoltà di questo genere che sta vivendo, cerco di trasmettergli energia utilizzando degli aneddoti di grandi personaggi che a me sono serviti molto per trovare la carica sia nei momenti difficili della vita

che nelle battaglie di ogni giorno. Il primo è che : “La felicità o l’infelicità di ognuno non dipendono dalle circostanze della vita ma dal nostro atteggiamento rispetto ad esse!” ( Bertold Brecht ) Un altro motto è: “We'll never surrender! (Noi non ci arrenderemo mai!)”. Utilizzato da Winston Churchill quando l’Inghilterra era rimasta sola a combattere contro la Germania di Hitler e tutto sembrava andare verso il peggio. Lo statista inglese disse: “Noi combatteremo per cielo, per terra e per mare e se anche i nazisti dovessero conquistare la nostra isola, cosa che io non credo assolutamente possibile, noi continueremo la lotta dal Nuovo Mondo e non ci arrenderemo mai!”. E allora per i

genitori, se le cose vanno male al lavoro cerchiamo di dare il meglio di noi stessi e se lo perdiamo organizziamoci per cercarne un altro. Se in famiglia le cose non vanno bene tra coniugi ricordiamoci che prima di tutto vengono i figli poichè noi siamo eterocentrati dal momento stesso in cui abbiamo deciso di diventare genitori. Questo atteggiamento ci può aiutare notevolmente nel cercare e trovare soluzioni positive nei conflitti di coppia e nell’esprimere al massimo i nostri valori più profondi attraverso l’esempio. E per i giovani, non abbattersi ma continuare a studiare e a prepararsi per il futuro perchè “alla lunga i capaci e i meritevoli emergono” ( O. Bismarck)

DONNE DELLA VALPOLICELLA A VILLA MOSCONI-BERTANI

L’anno sociale inizia Si è aperto con la visita alla prestigiosa villa veneta di Novare “Villa MosconiBertani” l’anno sociale 20143 – 2014 dell’associazione Donne della Valpolicella. Una visita voluta dalla Presidente del gruppo, Bruna Pavesi Castell, per poter conoscere la storia di questo gioiello dell’architettura veneta. La proprietaria, Bianca Bertani ha personalmente ricevuto il gruppo ed illustrato con sapienti ed interessanti spiegazioni le origini della villa neoclassi-

ca risalente alla metà del XVII secolo con particolari interessanti sul laghetto alimentato da sette fonti perenni di epoca romana. Piante secolari caratterizzano il giardino situato sul retro della villa, definito “romantico” da Ippolito Pindemonte che soggiornò in villa in diverse occasioni nel 1769 quando questa apparteneva alla famiglia Mosconi. «La signora Bertani – racconta Bruna Pavesi Castelli - ci ha poi guidato nei locali interni della villa dove

risalta la bellissima sala delle muse con affreschi attribuiti ad artisti emiliani a quel tempo attivi a Verona e ad altri pittori come Prospero Pesci della scuola di Filippo Maccari e Giuseppe Valliani detto il Pistoiese. La villa appartiene dal 1957 alla famiglia Bertani che organizza oggi visite guidate con assaggi dei loro pregiati vini. La visita si è conclusa al tramonto con un ricco rinfresco offerto dalla padrona di casa nella prestigiosa sala delle muse».



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