Edizione Verona dicembre 2013

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ANNO XXVIII - N. 12 - DICEMBRE 2013 - Stampato il 16/12/2013

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le vostre

Lettere BUROCRAZIA

Dicembre 2013

POLITICA

“Impazzita... supera se stessa”

“E legge elettorale”

Quando la burocrazia supera se stessa! Mi è pervenuta nei giorni scorsi una lettera da parte del Corpo di Polizia Municipale (Reparto Elaborazione Verbali e Contenzioso) di Verona, con l’avvertenza in calce che «avverso la presente comunicazione non è ammesso alcun tipo di ricorso o opposizione». Faceva riferimento al verbale tal dei tali di sanzione amministrativa emesso in violazione del Codice della strada che, verificato, non risultava completamente pagato e sollecitava l’adempimento entro 15 giorni dalla data di ricezione. «Per evitarle un ulteriore aggravio di spese, conseguente al recupero coattivo di quanto dovuto, la S.V. può estinguere il procedimento provvedendo al versamento della somma di € 3,30». Non ho potuto reprimere, un sorriso di compatimento per la solerzia dimostrata dall’estensore, nel pretendere quanto mancante al pagamento, comunque già da me rispettato. Ho immaginato, poi, tutta la procedura adottata, il tempo necessario, le spese sostenute – ben superiori alla cifra richiesta di euro 3,30 - per arrivare al controllo del verbale e della data del relativo esborso, con individuazione del “grande peccato” da me commesso! Sono convinto che la trafila sia costata (e costi) ben più di € 3,30 ma tant’è: l’essere “piociosi” e repressivi in siffatta maniera è entrato ormai nel Dna delle istituzioni pubbliche, incuranti delle attuali difficoltà delle famiglie. I cittadini si sentono sempre più vessati nonostante contribuiscano, con le tasse, agli stipendi di chi guarda al loro pelo nell’uovo!

Caro Direttore, da molto tempo si parla di una nuova legge elettorale perché l'attuale è talmente e palesemente iniqua da essere sonoramente bocciata anche dalla Corte Costituzionale. A questo proposito viene da domandarsi come mai ci fossero voluti otto anni per riconoscerlo e decidere, quando sarebbero dovuti bastare solo otto minuti (all'allora presidente della repubblica con tutti i suoi prezzolati consiglieri costituzionali) per rimandarla al Parlamento possibilmente con una nota di biasimo…invece è stata promulgata e utilizzata per ben due turni elettorali. Ora tutti i politici riconoscono questa mostruosità e si sentono in dovere di intervenire (però s'intuisce che è solo per salvaguardare i propri interessi di parte!) e propongono i soliti compromessi che lasciano sempre la situazione ingarbugliata com'è da decenni. Tenuto conto che la vita politica si è sempre svolta a sussulti, correlati alle scadenze elettorali (prima la campagna elettorale, poi la costituzione delle camere e infine il governo) con conse-

C. B. (lettera firmata)

FORCONI

“Traditi dalla Politica” Caro Direttore, alla fine sono scesi in campo i "forconi". Traditi dalla politica, Berlusconi, Grillo e compagnia cantante che nulla hanno fatto per cambiare qualcosa, per alleviare il disagio della gente. Sappiamo che la saggezza contadina è consolidata nel tempo dei tempi ed il proverbio "chi troppo vuole nulla stringe" è ora più che mai sintomatico. Oggi sia Berlusconi che Grillo dicono di essere al loro fianco, ma dov'erano quando servivano della variazioni sul tema? Letta, Alfano e Renzi, prima che

la punta dei forconi arrivi ai loro sederi, inizino immediatamente a tagliare privilegi e sprechi. Non con leggi che andranno in vigore nel 2016 ma subito. Sarebbe bello se i "tre giovani" della politica italiana impugnassero i forconi assieme al popolo ed eliminassero sprechi e privilegi per 100 miliardi l'anno e dirigessero le acuminate punte contro il popolo dei parassiti, peraltro ben conosciuto. Popolo che è il vero nemico del paese. Umberto Brusco

GIOCO D’AZZARDO Egregio Signor Direttore, a me sembra proprio che il verbo giocare non faccia rima con educare. Secondo l'associazione "Libera" le persone dipendenti da gioco d'azzardo in Italia sono almeno 800mila e quasi due milioni i giocatori . Mentre il fatturato legale dell'azzardo è stimabile in 76 miliardi di euro. Il verbo padrone assoluto sembra essere "giocare", e dentro al giocare c'è sì divertimento, ma anche azzardo, e, strano a dirsi, pedofilia, dipendenza pre-

occupante, casinò, macchinette e mafia per il riciclaggio del denaro sporco e morte. Ma tra le morti fisiche e le morti morali che fanno queste macchinette, credo che stravincano queste ultime. Con dei ritardi si sta prendendo qua e la, qualche rimedio. Si mobilitano anche i vescovi. Abbiamo notizia che il vescovo di Bari con una lettera chiede al Consiglio regionale un'approvazione sollecita di un regolamento del gioco d'azzardo. I

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pugliesi hanno speso nel 2012 4miliardi di euro in scommesse. E' meglio non citare le cifre di altre regioni! E tutto questo con l'approvazione immorale e quasi incitamento dello Stato. Mi chiedo: ma lo Stato è proprio così pulito? Mi auguro che l'intera CEI si proponga per un serio lavoro di denunce e di blocco del fenomeno nell'interesse del bene comune per l'Italia. Giancarlo Maffezzoli

guente condizionamento e intralcio ai bisogni della nazione, ritengo sia necessario istituire un sistema semplice e razionale che non abbia a degenerare nel tempo. Poiché io faccio parte del Popola Sovrano, mi azzardo alla seguente soluzione, auspicando che sia recepita e portata al vaglio istituzionale, perché credo possa essere veramente innovativa e costituzionalmente accettabile, vista l'elastica interpretazione che si è ormai usi adottare. La Costituzione prevede un mandato parlamentare di cinque anni, per cui si suddivida il corpo elettorale in cinque "distretti omogenei e geografici" che siano rinnovati uno per anno, in modo che il Parlamento mantenga continuità operativa, mentre il governo in carica sia sottoposto (solo in questo caso) a un voto di fiducia annuale, per verificare le variazioni di equilibrio che possono essere scaturite dall'ultima consultazione. Questo metodo avrebbe il vantaggio di non interrompere la governabililtà del paese e senza scombussolare in modo sempre traumatico e imprevedibile la vita sociale, come

RENZI

“In regola?” Caro direttore, le primarie del PD, che hanno eletto a Segretario Renzi, non sono state organizzate con molta chiarezza e precisione, almeno da quello che dicono alcuni giornali e TV. Ci sono state delle persone che hanno votato 5 – 6 volte, qualcuno anche 9. Si poteva infatti votare in qualsiasi seggio, bastava pagare due euro. Per tanto i dati relativi alla partecipazione sono alquanto imprecisi. Quello che invece non è successo nelle

primarie della Lega Nord che hanno eletto Salvini. Infatti lì sono andati a votare solo i militanti i quali potevano farlo solo nelle proprie sedi provinciali, dove sono registrati, presentando la carta di identità. Quindi nessuna scappatoia ed euro da pagare per votare ma solo convinzione e lealtà, con la massima serietà o euro da pagare per votare, ma solo convinzione e lealtà, con la massima serietà. Renato Tomezzoli

sempre è successo, ma acconsentirebbe a valutare gradualmente l'evoluzione del pensiero del cittadini, permettendo di adeguare gli orientamenti del governo senza incertezze. In questo modo sarebbe impedita l'emanazione di leggi con il "ricatto" del voto di fiducia sotto la minaccia di: “O l'approvazione o tutti a casa". . Io ho enunciato alcuni benefici di principio, ma sviluppando più approfonditamente l'argomento ritengo possano essere scoperte altre opportunità per acconsentire molti altri vantaggi per la cosa pubblica. Di contrapposto, suppongo molta ritrosia da parte della "casta politica" per maggiore difficoltà a condizionare l'elettorato, secondo il consueto inquadramento ideologico-mentale, mentre la realtà attuale sta dimostrando, disertando le urne, che non è più accettata dal popolo. Renato A. Toffali

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via Enrico Bernardi, 7 37026 SETTIMO di PESCANTINA (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

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Numero chiuso il 16 - 12 - 2013


TERRITORIO

NASSIRIYA

“Questa pista non s’ha da fare” Questa pista non s’ha da fare. Sto parlando di quel lembo di terra del comune di Verona che confina con i comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio, da qualcuno denominato, non a torto, “il triangolo maledetto” per la presenza dell’inceneritore di Ca’ del Bue, della discarica di Ca’ Vecchia e dell’impianto di smaltimento di rifiuti speciali proposto da Adige Ambiente. Come se ciò non bastasse, si prevede di inserire in quel martoriato territorio un altro ingombrante progetto.“Ca’del Bue Park”: così è stato nominato il progetto per la sistemazione di una pista per la pratica, non agonistica, di moto e bici cross sito nel comune di Verona. Di fatto i comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio, oltre che la Settima Circoscrizione, insieme a una schiera di comitati e associazioni, da anni cercano di combattere per salvaguardare questo fragile lembo di territorio agricolo, soggetto a vincoli

paesaggistici e con vulnerabilità ideogeologica elevata: progetti che il buon senso direbbe non potrebbero esistere in quel luogo, regolato da un piano che si chiama Piano Area Quadrante Europa (PAQUE). Ed è proprio il buon senso a indurre a sostenere le osservazioni critiche a questo progetto fatte dai comuni sopra citati. Un progetto passato in sordina e che solo la settimana scorsa ha avuto un piccolo squarcio sui mezzi di informazione locale, grazie all’amministrazione lupatotina. Le criticità relative al progetto osservate dai comuni sono sostanzialmente relative alla vicinanza al Parco dell’Adige, al parco del Pontoncello inaugurato lo scorso settembre e ad una zona SIC (zona di interesse ambientale comunitario), dal momento che si causerà uno sconvolgimento dell’ecosistema che si proclama teoricamente di voler conservare. In secondo luogo i rumori prodotti dalle moto da cross inevitabilmente andranno ad impattare contro quei limiti

di tollerabilità acustica misurati in decibel che i comuni interessati (Verona, Zevio, San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo) hanno fissato per i territori di rispettiva competenza. Le regole, le leggi, quindi, esistono, ma le decisioni sono spesso prese in deroga alle norme. Il buon senso ci dice che è difficile immaginare una convivenza tra chi da una sponda dell’Adige si reca nel parco del Porto di San Giovanni, oppure passeggia per i sentieri ripristinati del parco intercomunale del Pontoncello per godere del verde e della tranquillità, e chi a poche centinaia di metri, in sella alla sua moto ‘sgropperà a manetta’ tra le dune della pista. Considerazioni del tutto diverse si sarebbero potute fare se la pista fosse stata limitata all’esercizio della pratica di bici cross. Ma una domanda rimane senza risposta: come mai si continua imperterriti a infierire contro questo piccolo e fragile territorio? Gianni Giuliari

DIALETTO

“A cosa serve insegnarlo a scuola?” Par quei che i insiste par insegnàr el dialeto ne le scole. Mi vorja saèr sa el possa servìr insegnar el dialeto ne le scole, quando za l'insegnamento de l'Inglese o del Todesco, par no dir de el Latin o del Greco, l'è a livel che definir a l'acqua de rose el sarja un conplimento esagerato, isto che ci studia , anca a le superiori, le lengoe estere quando l'è fora da l'Italia come minimo el se senti perso. Grassie a Dio la me conossenza de quatro lengue straniere ma permesso de farme strada ne la vita e darme 'na posission e dimenssion laorativa. Che forsi co el dialeto sarja riussido a far alretanto ?? Forsi avarja fato afari in Giapòn dimandando "caro cliente, sa uto??" o dimandando al posto del sushi "el pesse cruo”?? Opure dimandando in Germania "bitte wollens Sie darme lesso co pearà e 'n goto" o altrimenti in Francia, co la machina sbusa, avarja dimandà "me ajutito a

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cambiàr la goma"? E in una tratativa de afari in Sud-Africa, davanti a 'n apalto de 'n par de mijoni de Euri, cossa dovea dimandarghe? El testo de la gara in dialeto veronese al posto del classico testo in Inglese? Savjo quanti erori e ....quante perdite de afari? In altre parole il "dialeto" è utile per mantenere le relazioni locali, per salvare modi di dire o frasi idiomatiche, ma nella vita reale, sia di studio che commerciale, a cosa serve? Nei nostri viaggi all'estero che valore aggiunto potrebbe dare? E poi, chi lo vuole insegnare nelle nostre scuole ha pensato chi sarebbe in grado di trasmetterlo agli allievi? E le ore dedicate al dialetto quale materia dovrebbero sostituire? Mi piacerebbe sapere come, nelle folcloristiche adunate leghiste, i convenuti bergamaschi potrebbero farsi comprendere da furlani e come i romagnoli si intenderebbero con i valdostani. E per il Veronese quale dia-

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letto andremo a scegliere? Quello basato sui testi peraltro moderni - del Barbarani o su quelli trapassati dai nostri avi? E a Cologna Veneta, dalle influenze padovane, a Valeggio sul Mincio, con valenze lombardo-mantovane, a Malcesine con i suoi richiami alla lingua trentina o agli accenti della Bassa, cosa imporremo? Il dialetto de la Carega o quello, dall'accentazione diversa, del Porto San Pancrazio? Dopotutto si tratta sempre di dialetti veronesi. E quali testi verrebbero usati? Per non dimenticare tanti nostri veronesissimi insegnanti locali che sono cresciuti parlando "in ponta de forcheta". Già, per qualcuno, studiare il dialetto, assistere in televisione a film con sottotitoli in vernacolo, vale di più delle preoccupazioni di molti per il lavoro e della difficoltà ad arrivare alla fine mese. Ma za , la mama de i mati - no solo quei de Sago- l'è senpre incinta. Ezio Vai Negrar

“Nel decimo anniversario” 12 novembre 2003 – 12 novembre 2013, 10 anni dal grave attacco subito dai nostri militari in Iraq; evento traumatico sia per la devastante potenza dell’esplosione sia per il numero di vittime causato : 19 italiani, 9 iracheni deceduti e un numero rilevante di feriti, il triste bilancio. Tutti gli italiani (tranne poche e inqualificabili eccezioni) ne furono fortemente colpiti, tanto d’aver sentito il bisogno di proclamare il 12 novembre “Giornata del Ricordo dei Caduti Militari e Civili nelle missioni internazionali per la pace”. Nel corso di un incontro organizzato presso il Circolo Ufficiali (25 ottobre u.s.) è stato toccante ascoltare la testimonianza preziosa e diretta della professoressa Maria Gabriella Pasqualini (presente a Nassiriya il giorno dell’attentato), docente universitaria e insegnante presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, che ha detto : «il senso di questa giornata è che i valori dell’Italia democratica sono il fondamento delle azioni militari di pace e le Forze Armate sono al servizio della dignità umana». A questo ricordo desidero associare un altro collega della “Benemerita”, il S.Ten. Ernesto Frassinito, di Verona, anche lui colpito mortalmente a Nassiriya, e tutti gli altri

che hanno perduto la vita in simili circostanze. Oggi il totale del personale impiegato in ben 23 Paesi è di 5569. Le più significative missioni per entità di personale sono Libano, Afghanistan e Oceano Indiano. Si tratta di un impegno umano e economico rilevante, ma voglio ricordare ai perenni detrattori che tutte le attività effettuate all’estero sono sotto l’egida dell’ONU, della UE, e della NATO. Inoltre da una valutazione globale è emerso che le Nazioni presso le quali operiamo presentano criticità tali da avere ripercussioni sull’Italia da un punto di vista di sicurezza e interessi. Certo, è sempre possibile rivedere criteri di scelta e modalità d’impiego ma la si smetta di criticare senza conoscenze e approfondimenti queste operazioni e conseguentemente quanti hanno dato la vita in difesa del bene comune e della pace, dandone luminosa testimonianza. Con questo non intendo tappare la bocca a chi democraticamente e civilmente si pone il quesito: ne vale la pena? La discussione è aperta. Io mi limito a far osservare che al di là della garanzia per la pace e la conquista di posizioni favorevoli nello scenario internazionale, resta la capacità di capitalizzazione degli sforzi compiuti. Al momento non ci

sembra che in Libano, nei Balcani, in Libia e in Afghanistan siano stati ottenuti risultati apprezzabili; solo in Iraq si è raggiunto qualche traguardo. Oggi vista la critica situazione economica in cui versa l’Italia, chi ha il compito di decidere dovrebbe esaminare a fondo se è possibile trasformare, per il bene di tutti, un grande sforzo di bilancio in un investimento. Adriano Sofri l’undici novembre u.s., sul Corriere della Sera, ci ha raccontato di Suraya Pakzad e Maria Bashir, due donne afghane, colte ed impegnate nelle attività anti violenza, che hanno espresso il terrore di essere lasciate sole in un momento delicatissimo. Suraya ha detto: «Avete speso vite, soldi, tempo e perderemo tutto. Resteranno signori della guerra e fondamentalisti. Non amo i toni queruli ma dico, non ci lasciate. Un giorno avremo anche noi soldatesse afghane che andranno nel mondo a fare le peacekeeper». Mi piace concludere con il concetto espresso dal sindaco Flavio Tosi nella cerimonia ufficiale del 10° anniversario della tragedia di Nassiriya: «La nostra profonda riconoscenza la possiamo e dobbiamo esprimere con il ricordo». Francesco Gueli

ESPERIENZE

“Cibo esagerato” Vorrei parlare di una mia esperienza, sperando che possa essere di aiuto a qualcuno. Fin da quando ero un adolescente ho riversato nel cibo le mie frustrazioni, ricordo che in giovane età mi alzavo anche di notte per abbuffarmi di tutto quello che trovavo. Lo facevo di nascosto, ma anche a tavola non mangiavo molto regolarmente. Non sono mai stato bulimico, nel senso che non riuscivo a vomitare, anche se a volte non mi sarebbe dispiaciuta l'idea per rimediare così ai miei peccati di gola, ma non ne sono mai stato capace. Pensavo che con l'età questo problema si sarebbe attenuato, invece non è stato così. Ho passato tutta la vita ad abbuffarmi, fino a sentirmi male, ingrassare in continuazione. Era un incubo che nemmeno le persone che mi erano vicine potevano comprendere. La cosa che mi amareggiava di più, era la totale perdita di controllo che provavo in quei momenti. La mia volontà era come annullata, sentivo il bisogno di cibo continuamente ed era un richiamo più forte di qualsiasi altra cosa, una vera e propria dipendenza. Avevo sempre pensato che si trattasse di un problema psichico, anche se

Dott.ssa Marina assistente allo studio ed educatrice impartisce lezioni a studenti, dalle elementari alle superiori, in momentanea difficoltà o disagio scolastico accompagnandoli verso un corretto metodo di studio. Per informazioni 347 0163526

non sono mai andato da terapeuti. Ho fatto dei controlli ormonali, ma sempre con la speranza di trovare qualche pillola in grado di limitare la mia fame insignificante, senza il bisogno di metterci la mia volontà. E’ per questo che le mie idee di iniziare diete non sono mai andate in cantiere. I buoni propositi affiorano ogni volta che mangiavo esagerando, ma mi imbrogliavo sempre. I cibi ipercalorici guarda caso sono sempre i più sfiziosi, quelli che offuscano anche il cervello, che ne richiede sempre degli altri e, se non ne trova a sufficienza, va fuori fase, si innervosisce e così entra in azione il “glucagone” che fa risalire il livello del glucosio e stimola il senso di fame. Una fame che appare incontrollabile perché dettata da un’esigenza del cervello, non del corpo. Ho scoperto che il programma offerto dal metodo di Alcolisti Anonimi, dei 12 Passi e delle 12 Tradizioni, si può usare anche con altre compulsioni, non solo con l’alcol, basta cambiare i componenti, cioè alcol con cibo e alcolisti con mangiatori disordinati. Per informazioni 334.3952277, risponde Luigi.

Sarà una cena greca con musica greca dal vivo e danze greche con istruttori quella organizzata per la serata di giovedì 19 dicembre alle ore 20.00 presso il Circolo ufficiali di Verona in via Cantarane 1. Per prenotazioni: maresciallo Maria Luisa La russa 347.2986078, Giorgio Castagna 347.8423105, Maurizio Veghini 349.5259754, Marco Lampronti 347.8893867


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FAMIGLIA

VENETO

“Quella vera esiste ancora?”

“Uniti per l’indipendenza”

Gentile amica Rosanna, si parla tanto della famiglia, quella normale, padre, madre e figli. Ma esiste ancora quella bella, duratura e intatta? Poche direi. Divorzi, separazioni, convivenze, seconda e terza unione sono all'ordine del giorno. Il giuramento fatto in buona e cattiva sorte non ha più valore. La famiglia si è distrutta da sé, non servono leggi, nè comandamenti. Comincia con i propri egoismi, la non voglia di fare sacrifici e rinunce. Le scappatelle (di solito dalla parte di lui) per cercare facili emozioni e per evadere dal solito tran tran. Oggi tutto questo succede alla luce del sole, anche i figli che nascono fuori da un legame matrimoniale che però non

Il comitato 'Veneto decida' é riuscito nell'impresa di mettere insieme tutti i movimenti indipendentisti del Veneto. Il vessillo di S. Marco è tornato a svettare sulla sua terra sorretto da migliaia e migliaia di Veneti orgogliosi di appartenere alla loro bandiera, fieri della loro gloriosa storia. A Bassano i Veneti per la prima volta hanno dato la loro nobile risposta a chi spesso frettolosamente, per motivi ideologici, tendeva a liquidarli e confonderli con coloro che hanno tentato di usare una grande storia e una immensa cultura per un pugno di diamanti. La cultura e la storia del Veneto e del suo popolo è ben altro: il primo paese a proibire la tratta degli schiavi fu la Repubblica Serenissima di Venezia nel 960, con la promissione del XXII Doge Pietro IV Candiano. Nel 1786 sono arrivati a Venezia gli emissari del nuovo governo degli Stati Uniti d’America, che la Serenissima Repubblica per prima aveva riconosciuto. John Adams, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson sono

sempre vengono riconosciuti, oppure padri che solo dopo una vita vissuta hanno ammesso la paternità. Che tristezza! Nel passato erano le madri che tenevano insieme la famiglia, soffrivano, si sottomettevano a questi mariti prepotenti anche perché dipendevano da loro economicamente e per dare ai figli una casa, una famiglia. Era triste anche quando i figli nati fuori dal matrimonio con altre donne finivano in istituti, figli di NN e le loro madri subivano il disprezzo della società. Ho conosciuto donne che mi raccontavano della loro triste vita. Un argomento questo della famiglia, oggi più che mai difficile da trattare. I valori sono in bilico da anni, l'amore sostituito dalla

parola sesso, sembra uno sport che si fa quando si ha voglia. Le occasioni si presentano sempre e adesso c'è anche internet e un'offerta enorme che incita al tradimento. Non so come una società che nega tutto: l'onestà, la fedeltà, il rispetto, la fratellanza possa sopravvivere. I figli crescono con squallidi esempi da parte degli adulti, e allora cosa c'è da aspettarsi quando lui dice sei sempre mia figlia anche se ho un'altra donna, mi viene la ribellione. In casa dovrebbe regnare l'amore, l'armonia per dare calore e rifugio a una povera creatura abbandonata. Cari auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Edith.

SOGNO DI NATALE

“L’enigma di S.Michele Arcangelo” Caro Direttore, dopo la pubblicazione del mio articolo" Prevenzione e risonanza" apparso sul numero di Novembre de “L'Altro Giornale” (Mensile di Verona), mi sembra opportuno fornirle altre notizie riguardo la continuazione della storia sulla mia risonanza magnetica. Ho immediatamente cambiato medico di base, scegliendo quello di mia figlia, il quale, dopo aver saputo dei miei disturbi fisici (mancanza di equilibrio, problemi di deambulazione, mancanza di memoria e fortissime cefelee) ha acconsentito a prescrivermi la risonanza magnetica. Con mia fortuna ho ben presto ottenuto l'appuntamento all’ospedale di Borgo Roma, dove c’era libero un posto per la risonanza. Riporto testualmente il referto radiologico: "Presenza di alcuni piccoli focolai di aumentata intensità di segnale in corrispondenza della sostanza bianca in

entrambi gli emisferi con significato pascolo jalinotico. Non evidenti focali alterazioni di segnale di provenienza dalle strutture encefaliche sotto-tentoriali. Nelle sequenze pesate in diffusione non risultano evidenti focolai di aumentata intensità di segnale da riferirsi a recente insulto vascolare. Il sistema ventricolare è in asse volumetricamente nei limiti. Nei limi ti la rappresentazione degli spazi liquorali corticali e costernali”. Un mio parente medico mi ha spiegato che quei focolai che appaiono sono alcune ischemie (cioè ictus ) che ho subito in passato senza accorgermi, rischiando anche di "stirarci le gambe" non solo di camminare "storto" come adesso. Sempre secondo la diagnosi del mio parente medico, cammino male perché è stato toccato il cervelletto. Però il neurologo di Borgo Roma, dopo aver guardato il referto radiologico, non ha

fatto alcun cenno di ischemie, anzi, nella lettera inviata al medico di base ha scritto che la risonanza e i test neuropsicologici sono tutti nella norma. Mi ha solo diagnosticato sintomatologia ansiosa prescrivendomi una terapia con "sertrolina". Palesenente dimostra una "complicità" col suo collega di Borgo Trento che non voleva nemmeno prescrivermi la risonanza! Devo inoltre aggiungere, ciliegina sulla torta, che lo stesso comportamento omertoso coi suddetti neurologi lo ha mostrato il cardiologo di Borgo Trento, presso cui sono andata a pagamento. Questi, visto che il neurologo non aveva scritto delle ischemie, per essere anche lui omertoso, mi ha detto che talvolta le risonanze non sono veritiere. Devo purtroppo concludere che anche a Verona, non solo nel resto d'Italia, esiste la mala sanità. Marika Riccardini

Prenderà parte anche alla XIX rassegna di presepi e al XIV concorso “Facciamo il presepio insieme” indetto dalla parrocchia di Fumane Giuseppe Conati, l’artista della “latta”. Una sua creazione, realizzata con barattoli in latta di recupero, sarà visibile quindi anche dal 22 dicembre al 6 gennaio presso il centro parrocchiale di Fumane – vicino alla chiesa -. Tema della rassegna 2013, visitabile dalle ore 10.00 – 12.00 e 15.00 – 20.00 nelle domeniche e nei giorni festivi, sarà “Mistero della natività di Cristo”. Ed è proprio a questo che Giuseppe Conati si è ispirato nel creare la sua originale rappresentazione di latta.

venuti sul Canal Grande non in vacanza, ma per studiare le leggi dell’ordinamento veneziano, leggi che sono tuttora alla base della Costituzione Americana. Solo un paio di esempi, distanti nel tempo tra loro, estratti a caso a significare che la storia della nostra terra per troppo tempo è stata negata ai testi scolastici. A Bassano del Grappa, dopo oltre 150 anni, migliaia di Veneti hanno dato segno del loro senso di civiltà, tolleranza, dignità; con grande compostezza e consapevolezza hanno finalmente avuto modo di gridare il loro: 'par tera, par mar - S. Marco'; 'Veneto – Libero'; 'indipendenza – indipendenza'. Il lungo corteo è partito da Viale Fosse, si è portato in Piazza Libertà, centro di Bassano ove acclamatissimo è arrivato anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, accompagnato dal presidente della provincia di Treviso, Leonardo Muraro. Il lunghissimo corteo ha poi attraversato e riattraversato in senso inverso il ponte degli Alpi-

ni, per arrivare infine in Piazzale Cadorna. Sul palco, coordinati da Piero Bortolini si sono alternati, Alessio Morosin e Luca Azzano Cantarutti, presidente onorario e presidente di Indipendenza Veneta; Luca Zaia, Presidente del Veneto; Stefano Valdegamberi per Futuro Popolare Veneto; Antonio Guadagnini di Veneto Stato; Davide Guiotto portavoce di Veneto decida, il comitato organizzatore; Fabrizio Comencini di Liga Veneta Repubblica; Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega Nord e Pierangelo Del Zotto di Prima il Veneto. La conclusione, a cura del presidente di Veneto Nostro – Raixe Venete Alberto Montagner, che al grido 'par tera e par mar' ha infiammato la piazza ricevendo in risposta un entusiastico boato al grido di 'viva S. Marco'. Va segnalato che per migliaia e migliaia di Veneti veri, erano presenti solo tre auto di Carabinieri. Anche questa è civiltà. Paolo Pendenza Indipendenza Veneta


Natale

ESPOSIZIONE A CURA DELL’AIAP, “L’ASSOCIAZIONE ITALIANA AMICI DEL PRESEPIO”

Presepi in mostra nella sala Birolli

A Verona, fino al 12 gennaio 2014, la sala espositiva Birolli di via Pallone - ex Macello di Verona - ospiterà la tradizionale mostra presepistica promossa e realizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepio A.I.A.P. Il giorno dell’inaugurazione, sabato 7 dicembre, sono stati premiati i vincitori del “XXIII Concorso del Presepio tradizionale e artistico”. Le opere sono state valutate da una

qualificata giuria di presepisti, critici d'arte, autorità e giornalisti, questo a testimonianza che le opere esposte sono di notevole pregio artistico ed espressione della vera ‘arte presepistica’. La rassegna presepistica, oltre ai presepi in concorso, suddivisi nelle sezioni Tradizionale, Artistico e Ricerca dell’originalità, propone un ciclo di diorami (scene presepistiche in prospettiva) creati dai

migliori maestri presepisti veronesi e di altre sedi italiane dell’A.I.A.P. Il percorso, che accoglie il visitatore, narra la Vita di Gesù, cogliendo ispirazioni dalle Sacre Scritture. Si trasforma così la narrazione in una realtà che fissa un momento o una particolare scena, rivivendo in questo modo l’emozione di un passo del Vangelo. Novità di quest’anno sono tre diorami che si alternano alla visione del visitatore, raccontando l’annuncio dato dall’Angelo ai pastori della venuta del Salvatore, la Sua nascita e l’adorazione che i Re Magi hanno tributato al Divin Bambino. «Quest’anno – affermano gli organizzatori - la sede di Verona della A.I.A.P. ha avviato una col-

laborazione con il garden center Flover di Bussolengo, presso il quale alcuni nostri amici hanno realizzato un grande presepio in stile storico orientale, rifinito con pregiatissime statue della ditta Heide della Val Gardena. La presenza di otto diorami realizzati sempre da nostri soci completano un incantevole angolo che richiama la vera atmosfera natalizia. La sezione di Verona dell'A.I.A.P. continua così, di anno in anno, nell’attività di diffusione del Presepio e della cultura presepistica, organizzando corsi per costruire i presepi e promuovere esposizioni, conferenze, riunioni e visite collettive a mostre e rassegne di presepi in Italia e all’estero». La mostra è

visitabile dal lunedì al venerdì: al mattino aperto su appuntamento per scuole, comitive e gruppi (tel. 349.4958361); al pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00; sabato, domenica, festivi e

prefestivi: mattino dalle 9.30 alle 12.30; pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00; Natale e 1° gennaio: aperto il pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00. L’ingresso è gratuito.

LUMINARIE IN CENTRO CITTÀ Si è tenuta lo scorso 4 dicembre, alla presenza di numerose autorità, la cerimonia di accensione delle luminarie predisposte in occasione delle festività natalizie, luci a basso consumo energetico che resteranno accese fino al 12 gennaio. Le luci sono state posizionate, oltre che sul palazzo della Gran Guardia e su Palazzo Barbieri, in corso Porta Nuova, piazza delle Erbe, corso Portoni Borsari, via Mazzini, corso Sant' Anastasia, via Cappello, via Quattro Spade, piazza Bra, piazzetta Monte, via Pellicciai, vicolo Balena e corte Melone, vicolo Cavalletto e Arche Scaligere, via Marconi e via Manin, via Leoni, via Roma, via Carducci, via Stella nel tratto tra via Cappello e vicolo Stella, vicolo Stella, piazza Corrubbio, piazza Isolo e Interrato dell'Acqua Morta, via Alberto Mario, via Cattaneo, corte San Giovanni in foro, via San Rocchetto. «Per il sesto anno consecutivo – ha detto l’assessore Enrico Corsi – prende il via il progetto “Verona si veste di luce”, grazie al supporto delle aziende partecipate, degli sponsor e dei circa 450 commercianti che vi hanno aderito. Fino al 2009 la città era priva delle luminarie natalizie, per questo l’Amministrazione comunale quell’anno decide di investire su questa iniziativa al fine di rendere la nostra città ancor più bella e attraente per i cittadini e soprattutto per i turisti. Dopo i dati più che positivi degli ultimi anni, che segnalano un incremento del turismo, speriamo che questa edizione delle luminarie, assieme alle numerose iniziative che si tengono in città in questo periodo, incentivi il turismo e dia così linfa al commercio veronese».

PRESEPIO AL BARANA FINO AL 12 GENNAIO Nel segno della continuità è stato aperto l’otto dicembre scorso il presepio al Barana che potrà essere visitato sino la domenica 12 gennaio 2014, ricorrenza del Battesimo del Signore. Lo ha costruito di giorno in giorno frà Dante, sacerdote della fraternità Betania, in base all’ispirazione del momento. «Il corpo centrale – evidenzia – è ovviamente la natività, con una novità. Permettere alle persone, ai fedeli, ai credenti, di poter entrare nel presepe. In passato arrivavano, guardavano e se n’andavano; quest’anno, se vorranno, potranno seguire un percorso che li porterà all’interno dello stesso; una cosa è guardare, un’altra è entrare, far parte, vivere l’ambiente della natività, il suo messaggio». Il paesaggio è un misto tra il classico palestinese e le montagne veronesi, arricchito di personaggi, pecorelle, la ruota che gira per caduta, piacevole ai bambini e agli adulti. «Il messaggio – precisa frà Dante – è tuttavia uno solo: la venuta di Dio in mezzo a noi. Il presepe non è fare per far vedere ma per dare un messaggio Dio che si fa uomo perché l’uomo possa capire chi è. Cosa ha spinto Dio a farsi uomo? La nostra povertà, la nostra bellezza, la nostra intelligenza? No. Lo ha fatto per il suo amore per la nostra redenzione e la nostra salvezza. Questo è il vero messaggio del presepe.Un messaggio chiaro che si cerca di trasferire ai visitatori, bambini, genitori e scolaresche creando un ambiente che dia il senso di tranquillità, di pace, da cui non si senta la fretta di andar via». Il 15, 22, 25 e 29 dicembre è in calendario il Rosario e compieta davanti al Santo Presepe alle 21.45. Claudio Gasparini


a Verona

LA RASSEGNA DEL PRESEPIO È ORMAI UN APPUNTAMENTO FISSO

Arte e tradizione nel cuore dell’Arena Si terrà fino al 26 gennaio, negli arcovoli dell’Arena, la 30ª Rassegna internazionale del Presepio nell’arte e nella tradizione, organizzata dalla Fondazione Verona per l’Arena in collaborazione con Comune e Provincia di Verona, Regione Veneto, Camera di Commercio, Conferenza Episcopale Italiana e Diocesi di Verona. «Quest’anno la manifestazione, appuntamento fisso della tradizione veronese – afferma l’assessore alla Cultura del comune di Verona, Antonia Pavesi – festeggia un anniversario importante ed è dedicata a Papa Francesco». La rassegna presenta oltre 400 presepi rea-

lizzati da artisti, artigiani e appassionati provenienti da tutta Italia e da diversi Paesi del mondo. L’esposizione propone anche opere raffiguranti angeli, realizzate dall’artista croata Margareta Krstic, e diorami di artisti italiani (Ulisse D’Andrea, Franco D’Avella, Nicola Sarnicola). Ad aprire il percorso della mostra è l’opera scultorea raffigurante San Francesco, con sullo sfondo un’immagine di papa Francesco. Presenti anche opere raccolte da missionari Camilliani, ispirate alla ricorrenza del 400° anniversario dalla morte di San Camillo. Nella parte iniziale della rassegna è stato

inoltre esposto il presepio semovente di Giacomo Randazzo, opera d’arte inserita nel Registro delle Eredità Immateriali istituito dalla Regione Sicilia a salvaguardia del patrimonio culturale dell’umanità secondo le indicazioni dell’Unesco. Ogni regione italiana è presente all’interno della mostra con le proprie tradizioni sul presepe, mentre all’esterno non manca la stella, quest’anno rinnovata con nuove illuminazione. La rassegna rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle 9 alle 20. Per ulteriori informazioni: segreteria rassegna tel. 045.592544, info@veronaperlarena.it.

NATALE IN ARSENALE Al via la 12° edizione di “Natale in Arsenale”, esposizione artigianale promossa dalla 2ª Circoscrizione. L’evento ospitato dall’ex Arsenale continuerà nel fine settimana del 21 e 22 dicembre dalle 9 alle 19. «Un appuntamento entrato ormai a far parte della tradizione veronese – spiega il presidente della 2ª Circoscrizione Filippo Grigolini – che non vuole essere solo un’esposizione artigianale bensì anche un momento gioioso da condividere con tutti i cittadini e le scuole del territorio, alla ricerca delle vere radici e della simbologia del Natale. Anche quest’anno le associazioni coinvolte raccolgono fondi per le scuole, da distribuire a tutti gli istituti del territorio che hanno condiviso il progetto». Sabato 21, dalle 14 alle 19, e domenica 22 dicembre, dalle 10 alle 19, non mancherà l’iniziativa ‘Arriva la stella...visitiamo tutti il Planetario’. Chiusura manifestazione domenica 22 dicembre alle 19.45. Durante l’esposizione, all’ex Arsenale sarà possibile andare a cavallo tutti i giorni dalle 15 alle 17 e il sabato anche dalle 11 alle 13. Sempre all’ex Arsenale, collegata alla manifestazione, dalle ore 19 di lunedì 23 dicembre, si terrà la ‘Serata di festa con le scuole e le associazioni in Arsenale’; per l’occasione esibizione del coro ‘Scuola Media C. Battisti’ e premiazione delle classi che hanno partecipato al concorso ‘Albero e Presepio’. Informazioni e programma completo della manifestazione sul sito del Comune di Verona nelle pagine della 2ª Circoscrizione.

LA MOSTRA IN ORATORIO Fino al 6 gennaio 2014, l’oratorio di San Pietro Martire ospita la mostra “Venite e vedrete – percorso di fede” con i Diorami del presepista Mario Nascimbeni. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Comune di Verona, ha come obiettivo promuovere la cultura dell’arte del Diorama religioso, oltre che farne conoscere le tecniche di realizzazione attraverso il solo utilizzo di materiali riciclati. La mostra si compone di 28 diorami, suddivisi per tematiche, che illustrano la vita di Gesù dal periodo natalizio (Annunciazione- Ricerca dell’alloggio – nascita di Gesù) a quello pasquale (I miracoli di Gesù – La settimana santa – Domenica delle Palme – Ultima Cena – Crocefissione -Resurrezione). In occasione dell’anno della Fede appena conclusosi, Nascimbeni ha realizzato 10 nuovi diorami: Atti degli Apostoli – Ascensione di Gesù in cielo – Discesa dello Spirito Santo – Le prime prediche degli Apostoli, il primo martire Stefano – per arrivare fino ai temi più attuali dei giorni nostri con il diorama “Il Cammino continua oggi e nei secoli”, ambientato a Roma in piazza san Pietro con riferimento ai santi Apostoli Pietro e Paolo e Papa Francesco. La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 19, il giorno di Natale dalle 10 alle 13, Santo Stefano, Capodanno e Epifania dalle 15 alle 19.


Cronache

IL RECUPERO. Monumento restaurato, piazzetta di Castelvecchio riqualificata

L’Arco dei Gavi risplende ancora

Taglio del nastro ufficiale lo scorso 4 dicembre per la riqualificata piazzetta di Castelvecchio con intervento di conservazione e protezione dell’Arco dei Gavi. L’intervento ha avuto un costo complessivo di circa 858 mila euro: 700 mila euro per la sistemazione della Piazzetta, di cui 500 mila finanziati dalla Fondazione Cariverona; 150 mila euro per il restauro del monumento, realizzato con un contributo della Regione di 49 mila euro. I lavori che hanno interessato l’Arco dei Gavi sono iniziati nel giugno 2012 e terminati nel dicembre dello stesso anno; la sistemazione di Piazzetta Castelvecchio ha preso avvio nel luglio scorso, dopo un’interruzione dovuta al ritrovamento, nella fase di scavo del fossato, dei resti di una domus e di un mosaico di epoca romana e di altri reperti archeologici di notevole pregio. Presenti al taglio del nastro il Sindaco Flavio Tosi, il vicesindaco con delega all’Edilizia monumentale Stefano Casali, il Soprintendente ai Beni Archeologici del Veneto Vincenzo Tinè e il direttore generale della Fondazione Cariverona Fausto Sinagra. Alla cerimonia hanno partecipato anche gli assessori all’Arredo Urbano Luigi Pisa, alla Mobilità Enrico Corsi e allo Sport Marco Giorlo, il presidente della 1ª Circoscrizione Daniela Drudi e numerosi rappresentanti delle istituzioni cittadine. «Siamo di fronte ad un recu-

pero meraviglioso – ha detto il Sindaco – un intervento che restituisce un monumento di oltre duemila anni di storia ai veronesi e ai milioni di turisti che visitano la città. Un monumento che per troppo tempo è stato imbrattato e deturpato da vandali incivili e irrispettosi del valore storico e culturale che l’Arco dei Gavi rappresenta e sulla cui tutela sarà posta da oggi la massima attenzione». «Questo recupero è il risultato di un lavoro congiunto tra Soprintendenza e Comune – ha sottolineato Tinè – a dimostrazione che è possibile superare le problematiche che una città di straordinaria rilevanza archeologica come Verona presenta, al fine di conservarla e valorizzarla al meglio». L’intervento complessivo ha portato alla riqualificazione generale del sito con un’attenzione particolare ai materiali utilizzati, ad un’illuminazione notturna che valorizzi il monumento e ad un sistema di videosorve-

glianza costante. L’area rimane chiusa nelle ore notturne da una cancellata e, durante il giorno, è accessibile a cittadini e turisti. Il progetto ha previsto inoltre la rimozione accurata del mosaico e dei brani di intonaco decorato di epoca romana rinvenuti durante gli scavi, il rinterro delle aree occupate

dagli scavi e sistemazione della Piazzetta attraverso la realizzazione di spazi verdi e pavimenti in pietra bianca e calcestre, riportando le quote di calpestio antecedenti ai lavori; parziale rimozione del parapetto lapideo lungo l’Adige e sostituzione dello stesso con lastra di vetro per la creazione di un suggestivo e scenografico luogo di sosta e la realizzazione di una ringhiera metallica a perimetrazione della piazza. Inoltre i lavori hanno portato alla realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione per la valorizzazione del monumento e degli spazi antistanti e di un nuovo impianto di videosorveglianza a sensore di movimento, collegato con la centrale operativa del Comando di Polizia municipale e con la Questura per la salvaguardia del monumento.

IL DATO. In Italia quasi l’80% dei pensionati beve acqua del rubinetto Il 77,7% dei pensionati italiani beve acqua del rubinetto, di questi il 54,2% la consuma quotidianamente. Il 17,2% la beve occasionalmente e solo il 6,3% raramente. La scelta viene così motivata: il 35,2% la preferisce perché è buona, il 28,8% perché è una soluzione comoda e il 25,2% per i maggiori e più

Cronache

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IL SERVIZIO

“Farmacie” ospedaliere Pochi la conoscono prima d’essere stati dimessi da un ricovero ospedaliero ordinario, un day-hospital, una visita specialistica ambulatoriale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Si tratta della distribuzione di farmaci tramite le “farmacie ospedaliere”, un servizio pubblico che procura in forma gratuita e diretta farmaci ai cittadini nell’ottica di garanzia della continuità assistenziale ospedale-territorio. La particolare attività viene espletata presso le due sedi ospedaliere di Borgo Trento (piazzale Stefani 1 – Padiglione 41, Piano 1°) e di Borgo Roma (piazzale Scuro 10 – presso la Piastra Odontoiatrica, Piano 1°), con apertura dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 16.30. Pur tenendo presente che nelle due strutture non vengono erogati tutti i farmaci, i curatori delle prestazioni precisano che possono essere consegnati ai pazienti dimessi le medicine «per trattamenti acuti/urgenti o particolarmente complessi rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) e prescritti da uno specialista dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Per alcune tipologie di farmaci (farmaci del Prontuario Ospedale-Territorio), è prevista la dispensazione solo ai pazienti residenti a Verona e provincia (Accordo sulla Continuità Assistenziale e sulla Distribuzione Diretta tra le Aziende Asl 20, 21, 22 e l’A.O.U.I. VR). Gli altri pazienti, muniti di piano terapeutico, dovranno rivolgersi al proprio medico di medicina generale». Per quanto riguarda l’assistenza farmacologica in caso di terapie acute, viene consegnata «la quantità di farmaco tale da coprire l’intero ciclo di terapia, nel caso di terapie croniche fino al controllo successivo, per un periodo non superiore ai tre mesi (Decreto Regione Veneto 141/2009)». I pazienti dimessi che necessitano di prodotti non dispensati dalla “farmacia ospedaliera” tramite i suoi due sportelli, a loro volta, devono necessariamente recarsi dal medico di medicina generale munito di lettera di dimissione o relazione di visita o piano terapeutico per la prescrizione dei farmaci ed il successivo ritiro presso una farmacia aperta al pubblico. Sono considerate anche quelle circostanze in cui non sia possibile accedere al proprio medico curante nei tempi congrui per l’assunzione della terapia. In questa evenienza, «sarà obbligo dello specialista ospedaliero prescrivere direttamente i farmaci, sia quelli rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale (classe A) su ricetta rossa che quelli a pagamento (classe C) su ricetta bianca (Lettera Direzioni Sanitarie A.S.L. 20, 21, 22, A.O.U.I. VR, Prot. n. 613/A30 – 09/05/2005)». Per il ritiro dei farmaci nei due punti ospedalieri di Borgo Trento e di Borgo Roma è permessa l’entrata in auto nello spazio interno dall’accesso limitato, previo avviso alle portinerie. Claudio Beccalossi

LA FESTA

Maratona per la vita

accurati controlli rispetto a quella imbottigliata. A rilevarlo è “Aqua Italia”, che dal 2006 scatta periodicamente una fotografia del consumo dell'acqua del rubinetto nel nostro paese, in collaborazione con l'Istituto indipendente Cra Nielsen. In particolare, secondo Aqua Italia, il 18,5% degli intervistati dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell'acqua nella propria abitazione. La tipologia più gettonata è la caraffa filtrante, acquistata nel 9,9% dei casi, seguita dai sistemi con filtro per l'eliminazione del cloro (6,3%). Verona si conferma nella media nazionale. «Questi dati confermano la qualità dell’acqua del Sindaco, buona, sicura e certamente più economica rispetto a quella in bottiglia - dice Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi, la società che gestisce il sistema idrico oltre che a Verona, anche in altri 73 comuni della provincia – Su questa statistica hanno probabilmente influito, da un lato la crisi che spinge sempre più famiglie ad utilizzare risorse più vantaggiose, dall’altro le numerose campagne di sensibilizzazione su un corretto uso dell’acqua promosse dalle società di gestione».

Prende il nome de “La Maratona per la vita” la festa dedicata a Valeria Favorito, autrice del libro “Ad un passo dal cielo” a cui L’Altro Giornale qualche mese fa ha dedicato un’intervista raccontando il suo ritorno alla vita grazie ad un donatore speciale – Fabrizio Frizzi che le ha permesso di guarire da una grave malattia. Il 21 dicembre alle ore 17.00 sarà celebrata da don Matteo Selmo una Messa nella chiesa di San Martino a Corrubbio di Negarine, paese in cui abita Valeria. Alle 18.30 è previsto inoltre un cocktail di benvenuto al ristorante “Tutto ok” di San Giovanni Lupatoto, cui farà seguito la cena allietata dal dj Pietro Caviglia. Dalla vendita del libro di Valeria sono stati ricavati 5000 euro, donati a Medjugorje, mentre il 21 dicembre altri 13.000 euro (o ancora di più se il ricavato aumenterà) verranno donati al reparto di Ematologia dell’ospedale di Borgo Roma.


Cronache

Dicembre 2013

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LA NOVITÀ. Il parcheggio servirà Ospedale e quartiere

Borgo Trento: 400 posti auto E’ stato inaugurato nei primi giorni di dicembre il nuovo parcheggio di via De Lellis a servizio dell’Ospedale di Borgo Trento e del quartiere. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Flavio Tosi, gli assessori al Traffico e Viabilità, Enrico Corsi, e alle Strade e Arredo urbano, Luigi Pisa, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Sandro Caffi, il presidente della 2^ circoscrizione Filippo Grigolini, l’amministratore delegato di Saba Italia Giovanni Centurelli. «Finalmente viene data una risposta importante a un quartiere – ha detto Tosi - che in questi anni ha pagato un prezzo molto alto, rispetto alle molteplici attività esistenti, in termini di mancanza di posti auto. L’Amministrazione comunale si è impegnata al massimo, nei tre anni di realizzazione dell’opera,

per alleviare il disagio dei residenti di Borgo Trento e del quartiere Navigatori, adottando in accordo con il direttore generale dell’azienda ospedaliera, che ringrazio per la collaborazione, diverse soluzioni di emergenza per favorire l’accesso al lavoro del personale sanitario». «La decisione di costruire questo parcheggio risale al 1987 – ha precisato Corsi questa Amministrazione comunale, quindi, è particolarmente fiera di essere riuscita a sbloccare un iter fermo da 20 anni, arrivando nel giro di sei anni alla realizzazione dell’opera. Si tratta di una struttura importante per il quartiere di Borgo Trento e fondamentale per l’ospedale, che potrà trovare tariffe agevolate per i turni pomeridiani e notturni dei propri dipendenti». «A nome del quartiere ringrazio l’Amministrazione comunale – ha detto Gri-

golini - Borgo Trento aveva un’assoluta necessità di posti auto, sia per i residenti, essendo il più popoloso quartiere della 2^ circoscrizione, che per le numerose attività professionali e commerciali presenti in zona». Contemporaneamente alla costruzione del parcheggio, sono state realizzate opere stradali: allargamento e sistemazione della via de Lellis, inclusa la realizzazione di un tunnel finalizzato a migliorare l’accesso alla struttura e la viabilità ordinaria della zona; realizzazione di una fontana sulla testata del parcheggio verso l’incrocio semaforico di Ponte Catena; risistemazione della strada di accesso all’Ospedale di Borgo Trento dal lato del padiglione celle mortuarie, fiancheggiante lungadige Attiraglio; opere complementari di arredo urbano.

L’opera, iniziata nell’autunno 2010, è stata realizzata in project financing da Saba Italia, società del gruppo Saba Infrastrutture di Barcellona, che ha appaltato i lavori, per la sua esecuzione, all’impresa Vittadello di Verona. Il finanziamento dell’opera è stato totalmente sostenuto dalla Saba Italia con un investimento complessivo di 8,6 milioni di euro. Come da convenzione, il parcheggio sarà gestito da Saba Italia fino al 2070. Distribuito su 4 livelli, uno di superficie e 3 interrati, il parcheggio offre oltre 350 posti auto per la sosta a rotazione, tra la superficie e i primi due livelli interrati. Al terzo livello, riservato alla sosta pertinenziale, sono stati realizzati 60 posti auto e 48 box, destinati alla cessione in diritto di superficie. Un alto standard qualitativo rende la struttura sicura in tutte le sue aree con impianti di videosorveglianza e punti di contatto attivi 24h su 24. Il parcheggio è caratterizzato da un segnaletica interna evidente e intuitiva con indicazioni anche in lingua inglese per un pubblico internazionale. Il parcheggio è dotato di 32 pannelli fotovoltaici per l’80% del fabbisogno energetico, diminuendo notevolmente le emissioni di CO2 nell’aria. Il nuovo parcheggio sarà aperto tutto l’anno 24 ore su 24. Il parcheggio è dotato di impianti di automazione di ultima generazione e nei primi mesi del 2014 sarà attivato anche un servizio di prenotazione on line del posto auto.


Cronache

Dicembre 2013

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IL MOVIMENTO CULTURALE. Il Centro Studi nato su iniziativa di Nicolò Mannino

FORZE ARMATE

Il Parlamento della Legalità

Ecco il nuovo Calendesercito

Il Centro Studi Parlamento della Legalità nasce per iniziativa di Nicolò Mannino, che n’è l’ideatore e presidente. Specializzato in Teologia Spirituale presso la Pontificia Università dell’Antonianum di Roma, membro del gruppo di lavoro nazionale per l’educazione alla legalità del Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca), insignito del titolo di Cavaliere emerito della Repubblica Italiana, ha pubblicato oltre 20 libri con la collaborazione di giovani da tutta Italia. Grazie ad alcuni incontri culturali con il giudice Paolo Borsellino e con il magistrato Antonino Caponnetto, coordinatore del pool antimafia, ha sviluppato il movimento culturale, apartitico, di forte ispirazione cristiana, che incoraggia i giovani ad essere artefici e protagonisti della loro storia, per un “futuro a colori”, che prende maggior vigore dopo le stragi di Capaci (23 maggio 1992) dove persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta, e di

Presidente del Senato, Mannino, Chinnici e Grasso

Via D’Amelio (19 luglio 1992) con l’uccisione di Paolo Borsellino e la sua scorta. «Il vescovo d’Agrigento, S.E. Carmelo Ferraro, quando nel corso di un’intervista – ricorda Nicolò Mannino – gli chiesero: l’anatema contro la mafia, pronunciato dal papa, ha prodotto qualcosa? La sua risposta fu: sì la nascita del Parlamento della Legalità. Noi siamo la

riposta culturale – continua il presidente Mannino -. Nasce come progetto formativo, lo sperimento con i ragazzi dicendo loro che dobbiamo vivere la parabola dei talenti del Vangelo. Dimmi cosa sai fare. Tiriamo fuori il talento naturale dei giovani, in ambito artistico, musicale, letterario, sportivo, scolastico, per valorizzarlo, e conseguentemente toglierli da coloro

che li vogliono succubi». In questi anni studenti, uomini d’ogni settore politico culturale, esponenti del mondo ecclesiale ed istituzionale, magistrati, ministri hanno contribuito alla crescita e alla conoscenza del Parlamento della Legalità, presente in diverse regioni d’Italia, che ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio per l’iniziativa “Il mio Paese (Italia) è…bellissimo”. «Paolo Borsellino diceva – comunica Mannino – che “un giorno questa terra sarà bellissima”. Sono passati anni; le considerazioni non devono rimanere sempre al futuro, occorre concretizzare; le persone buone, semplici, oneste, ci sono. Vogliamo dialogare con loro ed agire assieme a loro». Molti i collaboratori del centro studi; tra quelli di presidenza il giovane Alessandro Sammaritano ha presentato il mese scorso a Mozzecane la figura di don Pino Puglisi sacerdote palermitano ucciso dalla mafia.

Sono stati presentati nei giorni scorsi in sala Arazzi, il “Calendesercito 2014” - calendario dell’Esercito italiano e il consuntivo dell’attività 2013 del Comando delle Forze Operative Terrestri. Presenti il sindaco Flavio Tosi, il Comandante delle Forze Operative Terrestri Generale di Corpo d’Armata Roberto Bernardini, oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni civili e militari della città. «È sempre motivo di felicità ed orgoglio per l’Amministrazione comunale – ha detto il sindaco Tosi – ospitare in Municipio questo tradizionale appuntamento, a dimostrazione del forte legame che unisce la città di Verona alle Forze Armate. Un rapporto importante che negli anni è andato rafforzandosi grazie alla presenza dei militari nella nostra città, a servizio di tutta la comunità». L’evento è stato anche occasione per la consegna, da parte del Sindaco Tosi, della medaglia della città al Comandante Generale Bernardini. Nella motivazione del riconoscimento vi è «l’aver esaltato con il suo costante ed assiduo impegno i valori etici che costituiscono patrimonio comune con la città di Verona, condividendo principi di lealtà, solidarietà, cooperazione e reciproco aiuto, che rappresentano struttura fondamentale per una società democratica».

Claudio Gasparini

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

LA DISFAGIA, DISTURBO DAL CAVO ORALE ALLO STOMACO La disfagia è un disturbo nella progressione del cibo dal cavo orale allo stomaco. Le alterazioni della deglutizione si presentano con un'alta incidenza nella popolazione e sono destinate ad aumentare per l'incremento della durata della vita con un crescente interesse del mondo sanitario. Tale disturbo è foriero di complicanze quali la polmonite ab-ingestis (passaggio di cibo nelle vie aeree con infezioni dell'apparato respiratorio), la malnutrizione e la disidratazione. La disfagia è inoltre causa di ricoveri ospedalieri e peggioramento della qualità della vita e secondo recenti studi il numero di persone colte da disturbi della deglutizione è riferita tra il 3 ed il 5%, dal 10 al 30% negli over sessantenni e dal 40 al 60% negli anziani istituzionalizzati. Significative le percentuali legate ad alcune patologie: nell'ictus la è presente nel 42-67% dei casi in fase acuta, mentre si riduce intorno al 3-17% a distanza di un mese, nel morbo di Parkinson i disturbi della deglutizione sono presenti nel 50-90% e vanno in relazione al progredire della malattia, nella sclerosi multipla l'incidenza varia dal 33-43% dei casi mentre nella malattia del motoneurone la disfagia in fase avanzata della patologia raggiunge il 100%. I disturbi della deglutizione costituiscono pertanto un settore di fondamentale importanza per chi si

occupa di riabilitazione e di nutrizione e gli obiettivi principali sono il mantenimento di un'accettabile qualità della vita, la ricerca di un appropriato livello nutrizionale e la prevenzione delle complicanze soprattutto respiratorie. In quest’ottica il gruppo di valutazione per la disfagia ha ritenuto opportuno formulare una guida che fornisse informazioni ed indicazioni accessibili ai caregivers, familiari, pazienti e personale di assistenza. .Si è sentita la necessità, infatti, dopo aver formato il personale che lavora presso la Casa di Cura “Dott. Pederzoli”, di rivolgere l'attenzione al caregiver che interviene sul paziente disfagico e che, dopo la dimissione, si dovrà occupare di lui nei momenti del pasto. Durante il pasto è importante osservare come è posizionato il paziente (deve essere seduto con il capo diritto e lievemente piegato in avanti), come si deve alimentare (in modo lento e con piccoli bocconi), nei casi più difficili si sceglieranno alimenti cremosi ed omogenei. Si deve poi considerare a quale temperatura sia meglio proporre il cibo e con quale strumento somministrarlo (ad esempio un cucchiaino da caffè). Nei casi in cui si possano proporre alimenti solidi, è meglio preferire quelli morbidi e facilmente masticabili. Per i liquidi da somministrare freddi o gassati, nel caso si evidenzi il rischio di inalazione è

meglio proporre acqua gel o bevande addensate. Spesso i caregivers non hanno informazioni sufficienti per evitare che si verifichi uno stato di malnutrizione e/o di disidratazione quindi nella guida sono riportati ricette semplici e nutrienti dal proporre al malato ma anche consigli pratici per aumentare l'apporto proteico e calorico delle pietanze. Uno degli aspetti più importanti trattati è la descrizione delle caratteristiche che i piatti proposti devono avere in termini di consistenza, coesione, omogeneità e viscosità, un piatto con le idonee caratteristiche infatti, favorisce il processo di deglutizione e riduce i rischi di inalazione. Per il riconoscimento dei cibi idonei la guida riporta “il semaforo dei cibi“ con una divisione schematica tra cibi consentiti e quelli da evitare. In generale questi consigli sono utili per il paziente e per chi l’assiste, è tuttavia opportuno che chi presenta difficoltà di deglutizione sia appropriatamente valutato per stabilire le modalità per evitare complicanze e perchè il pasto ritorni ad essere un momento piacevole di socializzazione. Dott. Claudio Bulighin (Fisiatra) Dott.ssa Elettra Pasqualoni (Dietista) Dott.ssa Daniela Riolfini (Logopedista) pubbliredazionale


Cronache

Dicembre 2013 SOLIDARIETÀ. Il progetto della Fondazione San Zeno onlus

Un sostegno per crescere Prende il nome di “Un aiuto per sopravvivere, un aiuto per crescere” il progetto attraverso il quale la Fondazione San Zeno onlus, operante nel settore della solidarietà a livello internazionale, stanzia 430 mila euro a sostegno delle scuole dell'infanzia Fism – Federazione Italiana Scuole Materne. La situazione di sostenibilità delle scuole paritarie è molto precaria. Le 68 scuole con maggiori difficoltà saranno beneficiarie del sostegno e potranno in tal modo attivarsi per migliorare il servizio e ottimizzare l'uso delle risorse. Le scuole interessate appartengono alla Fism di Verona che associa 192 scuole dell’Infanzia, di cui 74 con nido integrato e 19 con sezione

Primavera. Le scuole accolgono oltre 17.000 bambini (1.450 al Nido), impegnano oltre 1.250 insegnanti ed educatrici, 550 ausiliarie, 180 volontari attivi ed oltre 1.000 Genitori volontari gestori delle Scuole. Per Fism l’educazione integrata “zero sei anni” è elemento qualificante delle proprie strutture e tutto il personale è impegnato a livello pedagogico a favorire i processi d’integrazione educativa. La situazione di sostenibilità delle scuole paritarie è molto precaria e Fism, anche grazie al sostegno di Fondazione San Zeno, si sta muovendo su più direttrici: azioni di sistema quali l’attivazione di gruppi di acquisto; potenziamento dell’area fund raising attraverso azio-

ni di promozione dei servizi della prima infanzia, comunicando il “valore” che essi hanno e che l’opinione pubblica poco considera; miglioramento dell’efficienza nella gestione dei processi. Fism ha altresì avviato un affiancamento professionale con le scuole in situazioni molto critiche e potenziato la formazione e sostegno alle scuole situazioni difficili, ma non compromesse. Inoltre richiederà alle singole scuole beneficiarie del contributo un impegno a fare ogni sforzo di “ottimizzazione” a livello organizzativo e di uso delle risorse e ad operare in modo sinergico con le altre strutture del territorio, costruendo sinergie operative sempre più necessarie.

COBIANCHI: VIAGGIO DA LAMPEDUSA ALL’AFRICA Giovanni Cobianchi è laureato in storia dell’arte e fotografo. Dopo aver viaggiato per anni all’estero, è tornato nella sua città natia nel giugno dello scorso anno dove ha maturato l’esperienza d’educatore al Don Calabria. Qui ha conosciuto un gruppo di centrafricani, ha mangiato assieme a loro, sentendo le esperienze vissute, anche d’amici morti in mare. «Vicende di cui sentiamo parlare tutti i giorni – fa presente – ma ce ne sono tante altre da conoscere, da approfondire». Per questo ha deciso di mettersi in viaggio per raccontare le storie dei migranti partendo da Lampedusa, dove finisce, spesso tragicamente, la fuga d’uomini, donne e bambini dai loro paesi, per approdare alle loro terre d’origine. Un viaggio a ritroso, da Lampedusa alla Libia per scendere ad alcune oasi del Tenerè, luoghi di contrabbando e di traffico d’uomini; quindi in Costa d’Avorio, Mali, Senegal con meta Dakar. Un viaggio di migliaia di chilometri «per conoscere e capire – fa presente Cobianchi - cosa pensano le persone, cosa induce tante di loro ad abbandonare le origini, i propri affetti.” Durerà sei mesi il suo viaggio attraverso la rotta dei migranti, un cammino costellato di violenze, morte, traffici, che sarà inequivocabilmente ricco di testimonianze di popolazioni così vicine, in questo mondo globalizzato, ma altrettanto lontane dalle nostre tradizioni, dalla nostra mentalità, dal nostro modo di pensare, di essere, di vivere. L’esperienza con le relative emozioni si tradurrà in un libro fotografico. Nel frattempo chi volesse seguire il cammino del protagonista di quest’originale percorso potrà farlo attraverso il sito www.jereviens.org». C.G.

Giovanni Cobianchi

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«Si tratta di un'iniziativa lodevole che ha tutto il mio appoggio e la mia ammirazione – afferma Giovanni Miozzi, presidente della Provincia di Verona -. Oggi parliamo di due realtà che meritano grande attenzione, perché fanno molto per il nostro territorio e forniscono un servizio essenziale, senza il quale i Comuni sarebbero in difficoltà. Voglio approfittare di questa occasione per sottolineare il gesto di Fondazione San Zeno, che ha accolto con sensibilità le necessità delle scuole dell'infanzia Fism sostenendole con una considerevole donazione. Occorre infatti riflettere su questo tema e fare il punto sulla situazione delle scuole dell'infanzia veronesi, perché i dati emersi fanno riflettere: nonostante l'amministrazione pubblica faccia del suo meglio, spesso le risorse non sono sufficienti e lo dico non solo come presidente della Provincia, ma soprattutto come sindaco di una comunità quotidianamente alle prese con questi problemi. La crisi si fa sentire anche nei servizi basilari e spesso gli amministratori sono costretti a decisioni impopolari. Il sostegno alla scuola è comunque una priorità e penso che questo progetto vada nella giusta direzione: la cura dell'infanzia è infatti il primo passo fondamentale nella costruzione della persona e quindi della società futura». «Non sempre la scuola dell'infanzia viene adeguatamente considerata, ma è ovvio che i primi anni di vita siano fondamentali per porre solide basi su cui costruire un futuro – aggiunge Ugo Brentegani, presidente Fism -. Ringrazio la Provincia per il sostegno e la Fondazione San Zeno per il contributo. Contributo che non è da considerarsi sotto il mero aspetto economico, ma implica molto di più: la fiducia dimostrata alla Federazione e alle nostre scuole è la base per la costruzione di un rapporto di crescita e sviluppo. I Comuni spendono, per le scuole dell'infanzia a gestione diretta, oltre 6 mila euro a bambino; per consentire la sopravvivenza delle scuole paritarie ne basterebbero mille per bambino. E' vero che ci sono amministrazioni particolarmente attente – è il caso per esempio di Isola della Scala - ma, purtroppo, quello che il più delle volte viene stanziato – circa 500 euro - si rivela insufficiente, con il conseguente aumento delle rette per le famiglie. Le nostre, però, non sono scuole per ricchi e non parliamo di 'private', ma di 'paritarie': eroghiamo un servizio pubblico secondo la legge 62/2000 e ben il 70% delle scuole dell'infanzia della provincia di Verona aderisce al Fism». «Dal 1999 la nostra Fondazione sostiene progetti in Paesi in via di sviluppo in ambito di studio, formazione e lavoro – conclude Rita Ruffoli, segretario di Fondazione San Zeno -. Negli ultimi due anni siamo, però, stati sollecitati a intervenire anche in Italia con programmi di istruzione e alfabetizzazione. Abbiamo così deciso di rivolgere la nostra attenzione alla scuola dell'infanzia perchè, dal punto di vista educativo, ci sembra un fondamentale punto di partenza e questo progetto ci è sembrato particolarmnente idoneo. Speriamo che questo nostro passo induca altri enti ad interventi di sostegno a queste realtà che sono un servizio indispensabile per le famiglie».


, i r o p a s , i r Sentie e n i t n a c , i t n ristora

Valpolicella significa enogastronomia, buona cucina, cultura, arte, bellezze paesaggistiche, storia. Ma Valpolicella significa anche manifestazioni. Questo territorio è infatti ricco di proposte culturali e di svago che durante l’intero arco dell’anno animano la valle. Numerose sono le associazioni impegnate nell’organizzazione di eventi che richiamano visitatori dalla provincia e non solo…E’ così che anche il Natale 2013 in Valpolicella si veste dei colori, dei profumi e dei sapori della festa con una serie di interessanti iniziative e appuntamenti. A Negrar

Il Coro Coste Bianche ha inaugurato i festeggiamenti in vista del Natale nella serata di sabato 14 dicembre con una S.Messa a Negrar. Si continuerà giovedì 19 dicembre alle ore 18.00 con il concerto di Natale degli alunni delle scuole medie di S.Amborgio di Valpolicella. Infine marted’ 24 dicembre alle ore 16.00 il Canto della Stella animerà le vie del centro di Negrar. Anche l’associazione Il Cuore della Stella non manca quest’anno: dopo sabato 7 e 14 dicembre, il 21 dicembre, dalle ore 10.00 alle 17.00 sarà presente con il suo mercatino all’ingresso di Casa Nogarè presso l’ospedale Sacro Cuore di Negrar.


A chiudere le festività non potevano mancare infine gli S-ciapa soche di Arbizzano che nella giornata dell’Epifania, il 6 gennaio, daranno vita alla tradizionale competizione per eleggere il mastro s-ciapa soche dell’anno. Al termine della sfida ci sarà l’ormai immancabile bruiel. A Fumane Il comune di Fumane in collaborazione con il Circolo Parrocchiale NOI Tuttinsieme, il Coro Amici della Musica di Fumane, Gruppo FIDAS Fumane, Commercianti, Giovani Vitivinicultori, Fumanesi de Soca e Frantoio Guglielmi Claudio, organizza: - sabato 21 dicembre ore 20,30 nella Chiesa parrocchiale di Fumane, una rassegna corale coi cori “Amici della musica” di Fumane, direttore Giampaolo Dal Dosso, Walking music scuola primaria di Fumane, direttore Nicola Turrina, Appunti corali di Castelrotto direttore Armando Parra - domenica 22 dicembre ore 10,00 Inaugurazione mostra presepi, ore 15,30 Laboratori creativi per bambini e ragazzi - sabato 28 dicembre ore 15,30. Stella di Natale e Giocainsieme con Le Valigie di Natale per i bambini della scuola primaria - domenica 5 gennaio ore 15,30 Il Natale delle umili creature Letture sul Natale a cura di Andrea de Manincor e Sabrina Modenini accompagnati dai Cantori de la Val di Fumane - lunedì 6 gennaio ore 17,00 Premiazioni Presepi, ore 19,00 presso Terre di Fumane Brusa la Vecia a cura dei Fumanesi de Soca. A S.Anna d’Alfaedo Il 24 dicembre alle 24.00 verrà riproposta la magica celebrazione della S.Messa nella chiesa romanica di San Giovanni in Loffa, animata dal coro Fiorelin del Bosc. Varie persone da Fosse saliranno a piedi fino all’antica chiesetta romanica.. La sera del 26 dicembre alle ore 18.00 sarà la volta del “Canto della Stella” nella frazione di Ceredo. In varie corti della borgata vengono accesi dei fuochi che diventano il punto di raccolta della gente durante l'esibizione del coro “Fiorelin del Bosc” di Ceredo e del coro dei bambini. Il 6 gennaio presso la Baita del Comitato Sagra di Fosseland a Fosse verrà allestito uno spettacolare falò, per bruciare, la “vecchia”. A San Pietro in Cariano Il tradizionale Canto della Stella che visiterà ogni via di Pedemonte nelle sere che precedono il 25 dicembre sarà accompagnato in questo 2013 dalla settima edizione del Villaggio del presepe vivente che aprirà i battenti la vigilia di Natale, martedì 24 dicembre, alle ore 24.00, dopo la S.Messa della Veglia. Sarà poi visitabile nel pomeriggio del giorno di Natale dalle 16.30 alle 19.30, giovedì 26 dicembre dalle ore 15.00 alle 19.00, sabato 28 dicembre con apertura serale dalle 18.00 alle 21.00 e domenica 29 dicembre dalle 15.00 alle 19.00. Si proseguirà poi con il nuovo anno nel pomeriggio di mercoledì 1 gennaio dalle 15.00 alle 19.00 e sabato 4 gennaio dalle 18.00 alle 21.00 con distribuzione di minestrone caldo per tutti. A chiudere la manifestazione saranno la serata di domenica 5 gennaio (dalle ore 18.00 alle ore 21.00) e lunedì 6 gennaio dalle ore 15.00 alle 19.00 con l’arrivo dei Re Magi alle ore 17.00.

A Bure venerdì 20 dicembre alle 20.45 la chiesa parrocchiale di Bure ospiterà un concerto di Natale con il Coro Stella Alpina di Verona e il Coro dei Bambini di Bure. Le festività culmineranno poi nella notte di Natale, alle ore 24.00, con la S.Messa, seguita da un momento conviviale con lo scambio di auguri offerto dal gruppo Alpini del paese.


Cronache

Dicembre 2013 IL PROGETTO. Cambiamenti culturali in vista per i procedimenti penali

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CASA CIRCONDARIALE

Giustizia possibile Incontri aperti con l’Orchestra debutta a Verona Al via “Per una nuova giustizia possibile. Un progetto per la città”, il progetto promosso dalla presidenza del Consiglio comunale di Verona e dal Garante dei diritti delle persone private della libertà personale in collaborazione con l’A.S.A.V. «Un progetto innovativo – spiega il presidente del Consiglio comunale di Verona, Luca Zanotto – che punta ad un progressivo cambiamento culturale nella comunità veronese e negli operatori coinvolti nei procedimenti penali verso i soggetti ‘autore di reato’ e ‘vittima di reato’, al fine di superare l’attuale visione “reo – centrica” che tiene in considerazione il solo autore del reato come l’unico soggetto su cui costruire le azioni per ristabilire l’ordine sociale, dimenticando così le vittime e la loro necessità di aiuto e tutela». «Si tratta in sostanza – sottolinea Margherita Forestan, Garante dei diritti delle persone private della

libertà personale – di dare concreta attuazione al dettato costituzionale che prescrive la funzione ‘rieducativa’ della pena. Il progetto, infatti, ha direttamente coinvolto le istituzioni che amministrano la giustizia, per iniziare un percorso culturale che consenta di

arrivare a definire modalità di gestione diverse del potere giudiziario, che mettano al centro dell’attenzione la funzione riparatrice della pena, oggi dimenticato». Con il progetto, successivamente ad una prima fase di confronto realizzata tra marzo ed aprile di que-

st’anno tra soggetti/operatori interessati, si prevede ora: l’apertura dal mese di dicembre all’interno del Comune di Verona, in collaborazione con l’A.S.A.V., di uno sportello per l’orientamento e l’ascolto delle vittime di reato; lo studio di una convenzione col Tribunale per l’assegnazione di condannati a lavori di pubblica utilità che, in maniera innovativa rispetto alle analoghe esperienze già in essere anche nel nostro territorio, punta a definire in particolar modo la funzione riparatrice - e non solo di utilità sociale - della pena. Il progetto intende stimolare le Istituzioni e la comunità ad avviare un processo dialogico di coinvolgimento responsabilizzante tra autore e vittima di reato, anche attivando forme istituzionali di mediazione, qualora possibili, e di applicazione più sistematica di pene alternative, come l’esperienza lavorativa nelle realtà territoriali esistenti.

GRAN GUARDIA / 28 NOVEMBRE

Convegno sui “Diritti umani” Si è tenuto il 28 novembre scorso in Gran Guardia, il convegno “Diritti umani, trasformazione o estinzione? Libertà, eguaglianza, dignità di fronte ai cambiamenti imposti dal mercato e dalla globalizzazione”. All’incontro, promosso nell’ambito della rassegna “Verona dice sì alla libertà, dignità, rispetto: hai diritto a non subire violenza” da Gabrielli editori, Combonifem e assessorato alle Pari opportunità del comune di Verona, sono intervenuti l’assessore alle Pari opportunità Anna Leso, il Ministro per l'integrazione e le Politiche giovanili Cécile Kyenge, la docente di Diritto Pubblico dell’Università di Torino Alessandra Algostino, il

sacerdote Aldo Antonelli e Paolo Moiola giornalista e coautore del libro “Nelle mani di Golia”, Gabrielli editori, presentato durante l’incontro. «Parlare di diritti umani – ha detto l’assessore Anna Leso – significa parlare anche di sicurezza». Alla rassegna

“Verona dice sì alla libertà, dignità, rispetto: hai diritto a non subire violenza” hanno collaborato Provincia di Verona, Consigliera di parità, Commissione Pari opportunità provinciale, Consulta delle Associazioni Femminili di Verona, Telefono Rosa, Eurodonne,

il gruppo donne del GALM, Le Donne del Marmo, l’editrice Gabrielli, La Feltrinelli e, quest’anno per la prima volta, anche con la Rete delle agenzie educative Prospettiva Famiglia e Associazione Italiana Avvocati di Famiglia –AIAF.

PROTEZIONE DELLA GIOVANE. Ecco i contributi

CLUB DI GIULIETTA

L’assessore ai Servizi sociali del comune di Verona, Anna Leso, ha consegnato all’Associazione “Protezione della Giovane” la somma di 3 mila euro, devoluta dall’associazione sportiva di appartenenti alla Polizia di Stato “San Vitale 32” in memoria dei colleghi Ulderico Biondani e Vincenzo Bencivenga , uccisi nel marzo 1992 durante un conflitto a fuoco con un latitante che stavano cercando di arrestare. Alla cerimonia, che si è svolta nella sala Arazzi del Municipio, erano presenti la presidente dell’associazione “Protezione della Giovane” Luisa Ceni, il rappresentante della Polizia di Stato di Verona Marco Albano e la signor Marisa Scapini, mamma di Ulderico Biondani. «Ringrazio gli agenti della Polizia di Stato per la generosa donazione – ha detto l’assessore Leso – un contributo importante perché, oltre a ricordare il sacrificio dei due poliziotti deceduti sul lavoro, andrà ad aiutare giovani donne vittime di violenza che, con i loro bambini, necessitano di aiuto e protezione».

E’ stata inaugurata nei giorni scorsi la nuova sede del Club di Giulietta, in centro storico, in vicolo Santa Cecilia 9, in uno spazio messo a disposizione dalla Fondazione Cariverona. «Ringraziando il presidente Giulio Tamassia per quanto ha fatto fino ad ora e tutti i volontari che ogni anno rispondono a più di 10 mila lettere – afferma l’assessore al Decentrmaneto, Antonio Lella – finalmente dalla sede decentrata di Porto San Pancrazio, che comunque sarà utilizzata come archivio, il Club viene spostato all’interno della città antica, vicino alla casa di Giulietta».

E’ iniziato a fine novembre in carcere a Montorio, a cura di Maestri dell’Orchestra dell’Arena, un ciclo di incontri aperti a tutti gli allievi dei corsi scolastici. Si tratta di un’iniziativa che ha incontrato la disponibilità delle direzioni del carcere e del CTP Carducci, volta al recupero di sentimenti, emozioni e suoni per quanti, detenuti, sono separati dalla normalità della vita quotidiana. «L’ascolto, il coinvolgimento, le indicazioni che scaturiranno dai partecipanti a questa proposta –spiega Margherita Forestan, Garante dei diritti delle persone detenute - consentiranno di arrivare ad un vero e proprio programma di ascolto da proporre successivamente a tutta la popolazione detenuta attraverso un concerto. Non un’offerta di sollievo momentaneo, quindi, bensì la presa di contatto con composizioni e modi diversi di fare musica, qualcosa da portare con sé e a cui ricorrere quale bagaglio culturale. Si tratta di una proposta – aggiunge Forestan - che consentirà alla Direzione di valutare la possibilità di sviluppare successivamente un’azione più ampia. La musica è un altro modo per legare il fuori e il dentro, mettere in relazione sensibilità diverse, quelle di chi è rinchiuso e quelle di chi è libero, è l’espressione di tutti i nostri sentimenti – conclude la Garante - dunque un territorio aperto, libero, da percorrere con i mezzi di cui si dispone, che porta ben oltre gli angusti spazi di una cella».

BAMBINI E BAMBINE. Il Consiglio Si è tenuta lo scorso 20 novembre a Palazzo Barbieri, in occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia, la cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio delle Bambine e dei Bambini del comune di Verona. Accompagnati da genitori ed insegnanti, i piccoli consiglieri sono stati accolti in sala Gozzi dall’assessore all’istruzione Alberto Benetti, che ha ricordato come «questa esperienza sia importante per promuovere nei cittadini più giovani la consapevolezza dei propri diritti e doveri per stimolare in tutti una maggiore sensibilità al rispetto reciproco e alla partecipazione attiva nella vita della propria comunità». I bambini sono stati eletti nei 22 Istituti comprensivi di Verona, che hanno designato ciascuno una bambina o un bambino di classe quarta o quinta della scuola primaria. Il progetto prevede alla fine di ogni anno scolastico il termine del mandato dei piccoli consiglieri di classe quinta e la riconferma di quelli di classe quarta. Dal momento del suo insediamento, il Consiglio delle Bambine e dei Bambini si riunisce una volta al mese a Palazzo Barbieri in orario scolastico per il lavoro di gruppo, ripreso successivamente a scuola e condiviso con i compagni di classe. Durante la cerimonia l’assessore Benetti ha consegnati ai bambini il materiale del percorso educativo per il mandato 20132014 intitolato “Noi, immersi nell’essenza della nostra città”.


Cronache

Dicembre 2013

TRASPORTI

CALCIO. L’allenatore rossoblù ha ricevuto il Premio Verona Giovani

“Miracolo” Virtus Il segreto è Fresco

E’ stato consegnato giovedì 5 dicembre a Gigi Fresco, nella sede Apindustria di Veronal, il Premio Verona Giovani, ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori nato per segnalare, ogni anno, un veronese di successo. Il 53enne Luigi “Gigi” Fresco, da 31 anni allenatore e presidente del club scaligero Virtus Vecomp - Borgo Venezia, è da sempre nel mondo del calcio. Ha iniziato ad allenare a 12 anni; appena 22enne è stato eletto alla guida della Virtus B.V. iniziando un cammino straordinario che ha portato una ‘piccola’ squadra di quartiere dalla Terza Categoria, alla serie D, fino alla Seconda Divisione di Lega Pro (ex C2), attirando l’attenzione dei media nazionali su questa favola vera,

su Verona e su Borgo Venezia.Gigi Fresco è riuscito a dare vita ad un sogno. Ha gestito la società sportiva con un impegno totale, considerandola una grande famiglia, e ha saputo avvalersi di un team di amici ai quali demandare ruoli e collaborazioni. La Virtus, nata nel lontano 1921, è oggi la società calcistica più singolare del panorama italiano. Non è soltanto una polisportiva con mille tesserati fra calcio e pallavolo, ma una realtà che si distingue anche per iniziative umanitarie (esiste la Onlus Vita Virtus che si occupa di progetti di natura sociale) e che coinvolge attivamente tutti gli abitanti del quartiere. «Pensando alla incredibile storia di Gigi Fresco e della

Virtus – spiega Alessandro Ferrari, presidente GGI Api – abbiamo voluto quest’anno focalizzare l’attenzione sul tema “Quando i ‘piccoli’ sanno andare lontano puntando sulla forza del team”. I risultati eccellenti raggiunti dalla Virtus sono la prova che le piccole dimensioni di una impresa perché anche una società calcistica lo è - non costituiscono un ostacolo al raggiungimento di grandi traguardi. Se anche noi imprenditori, come ha fatto Gigi Fresco, sapremo guardare, prima che al risultato, al capitale umano delle nostre aziende, i nuovi obiettivi non ci faranno più paura. È proprio vero che “l’unione fa la forza” e il gruppo di lavoro è il patrimonio più grande da valo-

SALA ARAZZI. Donatori di sangue in passerella Premiati nella sala Arazzi di Palazzo Barbieri i donatori di sangue che hanno raggiunto le 100 donazioni nell’anno 2012. «A nome di tutta la città – ha detto il Sindaco Flavio Tosi – rivolgo a tutti i volontari e ai gruppi oggi presenti, il più sentito ringraziamento per l’impegno di solidarietà umana, civile e sociale che effettuano attraverso le donazioni di sangue. Il ruolo che i donatori svolgono per il buon funzionamento del sistema sanitario del nostro Paese è assolutamente fondamentale: senza il loro gesto solidale e gratuito, infatti, la spesa per la sanità nazionale sarebbe insostenibile». Alla cerimonia hanno partecipato i presidenti dell’Avis comunale Paola Silvestri, della Fidas Massimiliano Bonifacio, dell’Asfa Flavio Bertaiola, dell’Enel Lupicino Bettini. Premiati anche i gruppi che si sono distinti per maggior numero di donazioni nel 2012: Avis Polizia penitenziaria, capogruppo Enzo De Cieri; Fidas Golisine, presidente Giovanni Di Biase. Premiati infine i gruppi che si sono distinti per maggior numero di donatori nel 2012: Avis Montorio, capo gruppo Samuele Corsi; Fidas Istituto Marconi, presidente Bruno Toninel. Questi i donatori premiati: Gino Fontana, Martino Menghini, Paolo Amati, Saverio Mengalli, Enrico Pighi, Piergiorgio Bilancio, Maurizio Bortolami, Ercole Cassardo, Andrea Leso, Paolo Remelli, Claudio Tardiani, Umberto Vicentini, Paolo Zandona’, Fabrizio Aio, Gabriele Armani, Raffaele Barbetta, Marco Bindinelli, Ennio Capo, Gianfranco Carli, Lino Carmignato, Leonardo Dal Prete, Luigino Grossule, Roberto Lunardi, Diego Masotti, Tiziano Milani, Luciano Mirandola, Gianfranco Mosconi, Novello Nicolini, Luigi Rapisarda, Gian Paolo Rossignati, Giovanni Stefanelli, Sergio Tezza, Roberto Todesco, Renzo Tomellini, Giorgio Tosi, Lorenzo Tranfuga, Giorgio Vedovi, Dino Zanella, Natale Zivelonghi.

rizzare sempre. Fresco è stato maestro nel motivare e trascinare i suoi team. Dobbiamo prendere esempio dalla sua forza di volontà, dalla tenacia e dalla dedizione che ha sempre messo nel perseguimento di un risultato e ciascuno di noi deve applicare, nel proprio ambito, la grinta di chi è convinto che nulla sia impossibile se ci sono impegno, passione, determinazione e costanza». «In un anno di grandi successi – afferma Gigi Fresco – il Premio Verona Giovani è un’ulteriore soddisfazione. Cosa vorrei ancora? Rimanere in Lega Pro e salire di un’altra categoria portandoci al livello dell’Hellas di 3 anni fa, la ex C1. Toccando ferro, se il campionato finisse oggi, noi ci saremmo: speriamo vada avanti così. Un ottimo risultato si può ottenere in tutti gli ambiti, basta volerlo: ho cercato sempre di insegnarlo ai miei ragazzi e sono contento che questo mio messaggio sia arrivato anche ai giovani imprenditori».

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Nuovi autobus ecologici ATV Sono sei i nuovi autobus ecologici acquistati da ATV nell’ambito del piano di rinnovamento della propria flotta grazie al contributo di 1 milione e 500 mila euro del Ministero dell’Ambiente, integrato da ATV con un finanziamento di circa 500 mila euro. Le motorizzazioni 5 EEV alimentate a metano sono caratterizzate da valori di emissioni ambientali ed acustiche tra le più basse della categoria. La lunghezza di 18,75 metri consente una capienza di 168 passeggeri e la grande capacità dei serbatoi a metano consente un’autonomia di 580 chilometri. I nuovi mezzi sono anche dotati di tecnologie per la sicurezza come una telecamera frontale sperimentale, impianto antincendio, sistema di frenata a controllo elettronico EBS. «L’acquisto di questi nuovi mezzi consentirà ad ATV di migliorare sensibilmente il servizio offerto alla propria utenza in termini di qualità del servizio – commenta l’assessore alla Viabilità del comune di Verona, Enrico Corsi – una delle nuove sfide per il futuro sarà quella di rendere l’utente in grado di controllare tragitti, tempi e localizzare i mezzi attraverso applicazioni per smartphone”. Con l’occasione è stato anche presentato il nuovo pullman societario che ATV ha allestito per la squadra di calcio Hellas Verona, cliente del servizio noleggio dell’azienda».

IN AFFITTO

SETTIMO DI PESCANTINA: Inserita in una storica corte rurale, casa a schiera su due piani con corte pavimentata privata di 200 mq. c.a. con piscina. L'abitazione, che si avvale di un proprio ingresso indipendente è composta al piano terra da un salone con zona verandata e camino, ampia cucina abitabile finestrata con dispensa annessa e finiture in mattone a vista, ripostiglio e bagno cieco con doccia multifunzionale; al piano primo, troviamo un ampia camera matrimoniale finestrata con camino, una camera singola con terrazzo privato, un ripostiglio ed un bagno finestrato con vasca e doccia; al piano secondo, con soppalco su camera matrimoniale, una zona studio ed una stanza mansardata. Completano la proprietà, un porticato esterno con camino ed un locale taverna con soffitto a volto, nel piano seminterrato, completa di predisposizione cucina e zona bagno. Finiture con travi a vista nella zona notte ed in veranda, riscaldamento autonomo e predisposizione A/C. L'abitazione si sviluppa in una superficie totale di c.a. 300 mq. ed è stata completamente ristrutturata nel 2004 con finiture generali in stile rurale. La consegna prevista da Gennaio 2014, può essere effettuata allo stato attuale e quindi completamente arredata.

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Cronache

Dicembre 2013 SANITÀ. La nostra Regione è quella che spende meno per l’acquisto delle medicine

Farmaci ospedalieri Il Veneto risparmia Il Veneto è la Regione italiana che spende meno in assoluto per l’acquisto di farmaci ospedalieri rispetto alla popolazione assistita. Il riconoscimento viene dall’“Analisi territoriale comparativa nell’acquisto dei farmaci ospedalieri”, elaborata dall’Autorità Governativa per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture. Il Veneto precede l’Abruzzo ed il Piemonte e spende quasi tre volte di meno di Umbria, Lazio, Puglia e Campania. Nelle conclusioni del rapporto, si legge che “le migliori performance sono state riscontrate per Veneto, Piemonte ed Abruzzo”, mentre le peggiori “si riscontrano in Puglia, Lazio ed Umbria. Anche i risultati della Campania non appaiono confortanti”. Le tre Regioni “virtuose” sono seguite da un “blocco centrale” composto da sei Regioni: Friuli, Toscana, Vale D’Aosta, Emilia Romagna, Liguria e Lombardia. In particolare, nello studio, sono stati selezionati i farmaci non coperti da brevetto (i “generici”) acquistati da almeno 11 delle 39 stazioni appaltanti selezionate. «Questi sono dati ufficiali governativi appena resi noti – commenta il presidente della regione Veneto, Luca Zaia –. dei quali andiamo orgogliosi e che dimostrano che qui si sta facendo dell’oculatezza l’arma totale per combattere gli sprechi in sanità: i numeri elencati dal rapporto dovrebbero far arrossire chi spendere circa tre volte tanto. Ecco l’ennesimo esempio di costo standard – prosegue Zaia – che il Veneto pone all’at-

tenzione del Commissario Cottarelli e del mondo istituzionale nazionale. In questi anni (dal 2011) nei quali tanti hanno molto parlato e poco o nulla fatto il Veneto ha lavorato giorno per giorno, studiando dove potevano esserci degli sprechi e tagliandoli senza remore. Il risultato è sotto gli occhi di tutti anche in un settore di grande spesa generale come la farmaceutica ospedaliera. Chiedo che i risultati di questo inconfutabile studio – dice Zaia – siano inseriti tra quelli che determineranno i costi standard, perché ormai siamo ai calci di rigore ed è ora di smetterla con la mala pratica secondo la quale sempre e comunque il virtuoso paga per lo sprecone. Se vogliono spendere di più facciano pure, ma l’eccesso rispetto al costo standard dovrà essere coperto non con fondi nazionali, ma con

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

LE GOMME INVERNALI In questo mese di dicembre, col freddo che avanza, sistemato il discorso delle gomme invernali abbiamo pensato di ricordarvi le principali infrazioni che comportano la decurtazione di punti dalla patente. Tra le infrazioni più "costose" ricordiamo il sorpasso in curva, che comporta la decurtazione di dieci punti, il non rispettare la distanza di sicurezza che fa sì che ne vengano tolti otto, il non rispetto della precedenza ai pedoni sulle strisce, altri otto. Tra le infrazioni più comuni, il non fermarsi allo stop costa la bellezza di sei punti, così come l'attraversamento di un passaggio a livello con barriere in abbassamento e il superamento del limite di velocità di oltre 40 km/h. Occhio a non rispettare le precedenze!! Una mancata precedenza comporta la decurtazione di cinque punti! Tanti di voi circolano senza cinture di sicurezza, se i carabinieri dovessero fermarvi il tutto costerebbe cinque punti, oltre ad una salatissima multa (e non hanno nemmeno tutti i torti, la sicurezza prima di tutto). Se a qualcuno di voi dovesse venire in mente di rispondere male all'agente sappiate che il tutto vi verrebbe a costare la bellezza di tre punti. Chi invece dovesse decidere di sostare dove dovrebbero stare i taxi ha una decurtazione di soli due punti, oltre alla multa per divieto di sosta e fermata. Anche gli sfanalamenti impropri vengono sanzionati, anche se solo con un punto. E quando i punti finiscono? Sarebbe meglio che non succedesse, tuttavia si può correre ai ripari prima seguendo un semplice corso di recupero punti, altrimenti si incorre nella revisione della patente: in sostanza entro un mese da quando viene notificata bisognerà rifare l'esame di teoria e di guida per riprendere la patente sottratta. In ogni caso il consiglio è sempre lo stesso: rivolgetevi alla vostra autoscuola di fiducia e se possibile, evitate di farvi togliere tutti i punti!

la fiscalità locale, della quale gli amministratori dovranno rendere conto ai cittadini. Non smetterò mai di ricordare – prosegue il governatore – che se in tutta Italia una siringa costasse 6 centesimi come in Veneto o un pasto 6 – 7 euro contro vette di 50-60 e via dicendo, lo Stato italiano risparmierebbe circa 30 miliardi l’anno e oggi non si sarebbe costretti a dibattere focosamente su quanti euro si risparmiano o si dovranno pagare in più in forza delle varie tasse dalle sigle impronunciabili che escono dalla legge di stabilita”. Ringrazio l’assessore alla sanità Luca Coletto, il segretario Domenico Mantoan – conclude Zaia – e tutti i tecnici del nostro settore farmaceutico per il lavoro, faticoso e quotidiano, che ci porta a segnare record su record in sanità».

DOSSOBUONO INSIEME SI PUÒ Il gruppo “Insieme si può” è nato due anni or sono a Dossobuono, quando partecipò ed ottenne dalla Regione Veneto un finanziamento per l’anno europeo dell’invecchiamento attivo con il coinvolgimento del Csv di Verona. Stefano Manara è il referente e coordinatore del progetto del quale la Piccola Fraternità è capofila. Si è quindi formata una rete con altre sei associazioni esistenti sul territorio, Auser, Gruppo Anziani, Ministri della comunione, Piccola Fraternità, San Vincenzo e Unitalsi con l’obiettivo comune di guidare i cittadini in difficoltà alla ricerca di soluzioni concrete ai loro bisogni sociali. Sono un centinaio i volontari che collaborano portando un contributo concreto, l’aiuto alle persone anziane con fragilità nelle piccole cose della vita, compagnia alle persone sole, trasporto per esigenze sanitarie a chi non dispone di mezzi, accompagnamento per recarsi in farmacia, fare la spesa, tanto per citarne alcuni. «Siamo costantemente alla ricerca di nuovi volontari – fa presente il segretario di “Insieme si può” -, per rendere concreti numerosi servizi. Chi avesse tempo e volontà, potrà rivolgersi al nostro referente Stefano Manara mettendosi in contatto allo 0458600582.. Ringraziamo anticipatamente quanti vorranno collaborare per la comunità». C.G.

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VACCINI E OBBLIGO

Dopo 5 anni dallo “stop” “2008 – 2013: 5 anni di sospensione dell’obbligo vaccinale nella Regione Veneto”: questo il tema del convegno che si è tenuto lo scorso 6 dicembre presso il Centro Marani a Verona a cura dell’Ulss 20. Partendo da una panoramica sulla situazione vaccinale in Europa è stato ripercorso l’iter scientifico e amministrativo che ha portato alla sospensione dell’obbligo e sono stati presentati e discussi i dati che evidenziano come la sospensione dell'obbligo vaccinale, introdotta dal primo gennaio 2008, nella Regione Veneto, non abbia comportato alcuna variazione nell'adesione della popolazione all'offerta vaccinale del servizio sanitario. Alcuni dei dati rilevati, in particolare la tendenza al ritardo dell'inizio dei cicli vaccinali, sono stati con-

frontati e spiegati con i risultati della precedente indagine sui determinanti sociali delle famiglie che hanno scelto di vaccinare, non vaccinare o vaccinare parzialmente i propri figli. L’indagine ha dimostrato, inoltre, che la sospensione dell'obbligo ha determinato un netto miglioramento dei rapporti e della comunicazione con le famiglie stesse. Sono stati inoltre riportati dati di confronto con la situazione della Regione Emilia Romagna che ha mantenuto l'obbligo vaccinale. L'insieme di queste osservazioni ha confermato come, in presenza di un servizio vaccinale regionale ben organizzato, non sia né utile né necessario disporre di uno strumento coercitivo per ottenere coperture vaccinali soddisfacenti.

DOSSOBUONO

Associazioni Riunite Il Natale delle Associazioni Riunite di Dossobuono nasce all’insegna della solidarietà verso situazioni di disagio, come sostegno a vari gruppi e progetti che interessano il paese. Anche quest’anno sarà ricco di appuntamenti. Il ricavato della tombola dell’otto dicembre è stato destinato ai giovani per i lavori di ristrutturazione dagli stessi effettuati del centro giovanile. Nella stessa giornata si è celebrata la festa dell’adesione all’Azione Cattolica. Il dicembre è prevista la vendita delle stelle di Natale, sul piazzale della chiesa, a cura delle associazioni riunite il cui ricavato sarà devoluto al gruppo “Insieme Si Può” per il sostegno a famiglie in difficoltà. Il 14 e 15 dicembre la Piccola Fraternità proporrà un mercatino presso il salone don Bosco, dove il pomeriggio della domenica si terrà uno spettacolo di clown. Il 18 ed il 23 dalle 19 alle 21 gruppi di giovani proporranno per le vie di Dossobuono il tradizionale canto della stella. Il 21 dicembre al palazzetto

dello sport dove la compagnia teatrale Taca Boton reciterà “Questo matrimonio non s’ha da fare” ,con ingresso libero, le associazioni riunite augureranno il buon Natale a tutta la comunità. Dopo la santa Messa di mezzanotte del 24 cioccolata calda per tutti. Il 26 dicembre il corpo bandistico Dino Fantoni ed il gruppo corale Mi..Re..Doss si esibiranno nel concerto augurale di buone festività. Sul sagrato della chiesa unitamente alle associazioni saranno presenti una rappresentanza della casa circondariale di Montorio per la vendita del pane, la scuola primaria e secondaria dell’istituto comprensivo di Dossobuono con la vendita di torte e manufatti artigianali. E’ inoltre prevista una lotteria con ricchi premi a cura delle associazioni riunite per sostenere il progetto che prevede la sistemazione del cappella del camposanto di Dossobuono, un bene di tutta la comunità. C.G.

ASSOCIAZIONI RIUNITE Alpini, Comitato Carnevale, Auser, Unitalsi, Castel Bricon, Centro Giovanile Noi, Corpo Bandistico Dino Fantoni, Polisportiva Dossobuono, San Vincenzo, Ctg, Società Ciclistica Olimpica, Olimpica Calcio, Ass. Tennis, Circolo Anziani, Ass. Motori d’altri tempi, Gruppo Aiuto Terzo Mondo, Azione Cattolica, Associazione e Fondazione Piccola Fraternità, Coro S. Maria Maddalena, Gruppo Marciatori, Fidas, Aido, Centro Prelievi, Le Boteche de Dossobon.


Cronache

Dicembre 2013 RITROVAMENTI. La campagna di scavi è stata avviata qualche settimana fa

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L’INTITOLAZIONE

Tesori archeologici Franco Donatoni emersi dall’Arena Il Parco giochi

Sorprendenti ritrovamenti sono emersi dalla campagna di scavi archeologici avviata qualche settimana fa presso l’Arena. L’indagine archeologica, effettuata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto e finanziata dal comune di Verona, si inserisce nelle operazioni preliminari per il rifacimento degli impianti tecnologici dell’anfiteatro, che prevede la collocazione negli arcovoli 58 e 60 dei nuovi quadri elettrici generali e della cabina di trasformazione MT/BT. «Lo scavo ha messo in luce depositi stratificati ancora ben conservati e leggibili, in grado di illustrare una pluralità di vicende di grande interesse – spiega l’assessore all’edilizia monumentale, Stefano Casali – con reperti di straordinaria importanza per conoscere le fasi edilizie del monumento e datarne con precisione il periodo di costruzione. Di fatto siamo di fronte a ritrovamenti straordinari, che nessuno si aspettava. Ringrazio la Soprintendenza per la preziosa collaborazione che permette, attraverso un confronto costruttivo e continuo con il Comune, di utilizzare e valorizzare al meglio il nostro anfiteatro». «L’analisi dei reperti ritrovati – afferma Vincenzo Tinè, Soprintendente ai Beni Archeologici del Veneto – rappresenta un’opportunità unica per conoscere le fasi edilizie del monumento e le sue vicende con approccio

scientifico; il rinvenimento di un sesterzio di bronzo dell’epoca dell’imperatore Claudio, consente di datare la costruzione dell’Arena intorno agli anni 41-42 d.C., confermandone l’antecedenza rispetto al Colosseo, costruito dalla dinastia dei Flavi». Come ricordato dal soprintendete

Tinè, la campagna di scavi archeologici attualmente in corso ha aperto un doppio fronte di studi che riguardano da una parte, attraverso il palinsesto stratigrafico, la fruizione dell’Arena in età medioevale e risorgimentale, dall’altra il momento costruttivo dell’anfiteatro stesso. Tra i

reperti rinvenuti, oltre alla moneta datante, anche oggetti di uso quotidiano come il manico di un ventaglio, i resti di un pettine in osso, una piccola anfora usata per i rituali augurali in occasione dell’avvio di un cantiere, riconducibile alla prima metà del 1° secolo d.C.

Intitolazione ufficiale a Franco Donatoni, compositore e docente veronese, per il parco giochi tra via Verdi e via Ponchielli, nel quartiere musicisti. Presenti all’inaugurazione della targa l’assessore ai Servizi demografici Marco Giorlo, il consigliere della 6ª Circoscrizione Paolo Meloni, il figlio Renato Donatoni e il proponente dell’intitolazione Nello Bertellini, amico del compositore. «Ci sembrava doveroso ricordare una persona che ha lasciato il segno a Verona – ha detto Giorlo - un grande musicista conosciuto e stimato anche all’estero. L’Amministrazione comunale nelle ultime settimane ha fatto posare ben quattro targhe, nelle aree verdi ancora senza un nome, al fine di ricordare e far conoscere questi grandi concittadini». Franco Donatoni (Verona, 9 giugno 1927 – Milano, 17 agosto 2000) iniziò gli studi musicali all’età di 7 anni, frequentando poi il Liceo Musicale di Verona, il Conservatorio "G.Verdi" di Milano e il Conservatorio "G. B. Martini" di Bologna. Si perfezio-

nò all'Accademia nazionale di Santa Cecilia a Roma. Iniziò le sue esperienze didattiche come docente fin dal 1953, nei conservatori di Bologna, Torino e Milano, mentre in seguito fu titolare della Cattedra di perfezionamento di composizione nelle Accademie nazionali di Roma, Siena e Pescara. Fu docente al DAMS della Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, e tenne seminari in Europa, America e Australia. Tra i numerosi riconoscimenti che Donatoni ricevette nel corso della sua vita, si ricordano il premio SIMC (Società Internazionale per la Musica Contemporanea) attribuito per la composizione Puppenspiel nel 1961, il Premio Marzotto attribuitogli nel 1966 per il brano "Puppenspiel II", il Koussevitzky Award nel 1968, per la composizione Orts, il premioJanni Psacaropulo della critica musicale torinese per il brano Spiri nel 1979. Inoltre, nel 1985 venne nominato "Commandeur dans L'Ordre des Arts et des Lettres" dal Ministro della Cultura francese.

QUINTO / L’INAUGURAZIONE

Nuova piastra polivalente

Vicesindaco con soprintendente

ASSOCIAZIONE STOMIZZATI A ROMA Una delegazione di 120 veronesi dell'Associazione Stomizzati del Policlinico di Borgo Roma ha partecipato qualche settimana fa, all'udienza generale con Papa Francesco. Presente anche la sezione dell'Ospedale di borgo 'Trento con il presidente Eliseo Zecchin e la presidente regionale Elisabetta Giorda. Il gruppo stomizzati di Verona, vicinissimo al palco pontificio, è stato nominato e salutato ufficialmente da Papa Francesco e anche accarezzato, nel suo lungo percorso di saluto ai fedeli. I due pullman di veronesi sono ritornati carichi di speranza. La giornata è stata organizzata dalla comm. Cristina Verdolin, vice presidente regionale (recentemente promossa dal Capo dello Stato Commendatore dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana accanto a Giovanni Girardi, donatore di sangue) con la dott.ssa uff. Lidia Biondani e con l'apporto fattivo di Giorgio Bonsi e del cav. Luciano Comper. A Papa Francesco è stato offerto un grande quadro- ritratto eseguito Luciano Pollini. Eliseo Zecchin Cristina Verdolin

E’ stata inaugurata la nuova piastra polivalente coperta a Quinto, con annesso un fabbricato da adibire a spogliatoi. I lavori, iniziati nel marzo 2012, hanno avuto un costo complessivo di 1 milione 400 mila euro, finanziato dall’Amministrazione comunale di Verona con un contributo della Regione di 469.452 euro. La piastra, delle dimensioni di 45x34 metri, consente la pratica di più discipline sportive, grazie alla presenza di campi regolamentari in conformità alle direttive CONI: pallavolo, basket, calcio a cinque, hockey. Il progetto prevede anche la futura realizzazione di una tribuna per circa 240 visitatori. Nella strutta adiacente alla piastra, di dimensioni 50,70x 14,50 metri, sono stati ricavati quattro spogliatoi per gli atleti, uno per gli arbitri e gli istruttori, un’infermeria ed un ufficio per la gestione amministrativa. La

struttura va ad integrare l’impianto sportivo di Quinto già esistente, dotato di campo da calcio regolamentare, campi di calcetto e bocce all’aperto. Presenti al taglio del nastro il Sindaco Flavio Tosi, gli assessori all’Edilizia pubblica Stefano Casali e allo Sport Marco Giorlo, il presidente dell’8ª Circoscrizione Dino Andreoli, oltre a consiglieri di Circoscrizione e rappresentanti delle istituzioni cittadine. «Un intervento fortemente voluto dai cittadini e atteso da più di 20 anni - ha detto il Sindaco – la cui realizzazione si deve anche alla decisione, da parte del Consiglio comunale, di stanziare le risorse economiche per quest’opera pubblica, a favore di un quartiere in continua crescita. Siamo di fronte ad un’opera splendida - ha aggiunto Tosi – senza dubbio il più bel palazzetto sportivo della città, che sarà ulteriormente migliorato

con l’asfaltatura del piazzale antistante, in programma per la prossima primavera». «In tempi di ristrettezze economiche – ha detto Casali – realizzare un intervento di questo tipo è motivo di vanto anche per la pubblica Amministrazione; un’opera realizzata con l’impegno bipartisan delle forze politiche e che oggi siamo orgogliosi di consegnare alla città». Giorlo ha ricordato «l’impegno da parte dell’Amministrazione comunale nel dotare tutte le Circoscrizioni cittadine di servizi ed impianti sportivi che diventino luogo di sport, di incontro e di condivisione di valori positivi soprattutto per i giovani». «Un ulteriore segnale di attenzione nei confronti dei cittadini e delle loro richieste – ha detto Andreoli - che va a completare questo bellissimo quartiere in continua espansione».


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Per la vostra Pubblicità

Telefono 045 7152777 CALCIO. Riccardo è il nuovo referente per la Delegazione Figc di Verona

Saggioro al timone dell’attività di base L’attività di base è il suo mondo. Il divertimento e la crescita dei ragazzi sono i suoi compiti. Gira per i campi di Verona e provincia, Riccardo Saggioro, con gli occhi sempre aperti. Tiene d’occhio la situazione e prende appunti all’occorrenza. Ha abbracciato la Figc nel 2010, ora è diventato il referente dell’attività di base. Venticinque anni compiuti in settembre, nato a Isola della Scala e residente a Cerea: Saggioro conosce il territorio scaligero a menadito. Ce l’ha nel sangue l’amore per il pallone. Il calcio è la passione di una vita, lui che è tifoso del Milan e ha giocato nel settore giovanile professionistico del Mantova fino alla Primavera, aggregandosi alla prima squadra in serie B, nella stagione 2006/2007. «Essere il punto di rifermento per l’intera attività di base di Verona e provincia non sarà certo semplice, ma cercherò di dare il mio contributo con dedizione, entusiasmo e competenza. Sono felice e motivato». È un ragazzo riservato Riccardo, ma di esperienza ne ha già da vendere: porta con sé la laurea triennale in Scienze Motorie dello Sport e la laurea Magistrale in Scienze dello Sport e della Prestazione Fisica, condite dall’amore per il calcio, appunto. Capisaldi

decisivi per chi deve stare a contatto con i giovani. Le attenzioni di Saggioro e della Figc sono focalizzate principalmente, in questo caso, sulle categorie piccoli amici (bambini dai 5 agli 8 anni), pulcini (bambini dagli 8 ai 10 anni) ed esordienti (ragazzi di 10-12 anni). «I compiti dell’attività di base? Programmazione innanzitutto: dai calendari dei campionati all’organizzazione di eventi, tornei provinciali e regionali, visite alle scuole di calcio e rilevazioni nelle attività di gara, nel rispetto dei rapporti tra i ragazzini e allenatore, avversari, genitori e arbitri. Non solo: ci occupiamo pure di organizzazione e gestione di corsi per allenatori, istruttori, ed educatori. Ogni età ha le sue necessità: i piccoli amici devono giocare per conoscere se stessi, i pulcini devono giocare con i compagni e gli esordienti devono imparare a giocare». Saggioro verrà affiancato dal collaboratore Vittorio Arragoni, senza dimenticare Massimo Lizziero, referente dell’attività di base per anni e, ancora oggi, figura di riferimento importante per il calcio dilettantistico giovanile scaligero. «Abbiamo molto lavoro da svolgere, tuttavia sono sicuro che assolveremo al meglio i nostri compiti» precisa

Saggioro Riccardo

Saggioro. Formazione essenziale, ruolo dell’allenatore basilare. Sì, perché i bambini hanno bisogno di gente preparata e non di improvvisazione. «Gli istruttori della scuola calcio e delle squadre giovanili devono essere tecnici, educatori, psicologi, organizzatori, animatori e inse-

gnanti - conferma Saggioro -. La scelta del metodo va correlata al destinatario, in questo caso i ragazzi in età evolutiva: ognuno, infatti, ha il proprio modo di comportarsi, relazionarsi, muoversi, apprendere e di reagire». Matteo Sambugaro

ISTITUTO GIORGI. Blind tennis: anche i non vedenti possono giocare L’assessorato allo sport del comune di Verona e l’associazione “G.O.L.D.Vis. - Guardare oltre la disabilità visiva” promuovono il corso di “blind tennis” che si svolgerà nella palestra dell’istituto Giorgi, gestita dall’assessorato allo sport del Comune negli orari extrascolastici. Lo sport, inventato in Giappone a metà degli anni ‘80 da un ragazzo non vedente, prevede le stesse regole del tennis con la differenza che la pallina contiene un sonaglio all’interno, che permette di sentire il rimbalzo, ed è di colore nero o giallo fluorescente, per permettere il massimo contrasto cromatico con il campo da gioco, a vantaggio di coloro che hanno ancora un residuo visivo; se il giocatore è totalmente cieco sono ammessi fino a tre rimbalzi prima di colpire la palla, se invece è parzialmente cieco solo due. La disciplina è stata ammessa alle Paraolimpinadi del 2020. «Fin da subito l’Amministrazione ha creduto in questa iniziativa – spiega l’assessore allo Sport, Marco Giorlo – facendo il possibile per mettere a disposizione una struttura che, per dimensioni e caratteristiche, si prestasse alle necessità di questo tipo di disciplina. Il corso, rivolto agli iscritti dell’associazione, rientra nelle attività ricreative, sportive e culturali messe in atto per favorire l’integrazione sociale dei disabili visivi, sempre svolte con l’ausilio di accompagnatori o maestri esperti». Ulteriori informazioni: www.goldvisonlus.it.

CALCIO GIOVANILE

Corso Coni-Figc Ecco i diplomi Formazione assimilata. Cultura sportiva infilata nel proprio bagaglio di esperienza. Mesi di dedizione, di studio. E finalmente il diploma tra le mani. La Federcalcio di Verona ha consegnato gli attestati del corso CONIFIGC ai dirigenti che hanno frequentato le lezioni nella passata stagione. Un percorso lungo, durato dal 26 ottobre 2012 al 22 febbraio 2013, che ha fornito la preparazione adeguata a oltre sessanta istruttori operanti nelle scuole calcio. Figure basilari, importanti, di cui è impossibile fare a meno, sia per la loro passione che per il loro entusiasmo. Gli “studenti” promossi sono stati così chiamati uno a uno, lunedì 18 novembre a Cadidavid, a ritirare il certificato. «Apprezziamo il sacrificio che fanno ogni anno i dirigenti e le loro famiglie: sappiamo quanto il corso sia impegnativo e davvero tosto, e non solo per l’elevato numero di ore – ha spiegato il Delegato Barbara Zampini -. Alla fine delle lezioni, però, la maggior parte dei partecipanti è contenta e soddisfatta. Il CONI-FIGC trasmette infatti quella formazione sportiva e quelle conoscenze indispensabili per occuparsi del settore giovanile». Una serata servita a fare due chiacchiere sul calcio dei più piccoli, per scambiarsi opinioni e riflettere. Non solo diplomi, quindi, ma anche dialogo e cultura. I dirigenti hanno ascoltato con attenzione le pil-

lole regalate da Maurizio Costanzi, responsabile tecnico del vivaio del Chievo Verona, che da oltre 30 anni vive di pallone e si occupa di bambini e ragazzi. «I tecnici del settore giovanile hanno un duplice compito: sportivo ed educativo. Perché occorre far divertire, crescere, aumentare le conoscenze e l’autostima dei calciatori. Gli allenatori devono sempre essere curiosi, tenere presente le informazioni imparate ai corsi ma elaborare una propria teoria, una propria idea di calcio, che si sposi con le esigenze e i sogni dei piccoli. Questo è un lavoro che richiede tempo, riflessione e autocritica. La partita è il compito in classe, il momento della verifica, in cui il bambino si può mettere alla prova: spesso, invece, la gara del fine settimana viene usata semplicemente per risolvere problemi. Inoltre, c’è troppa attenzione al risultato, lo spauracchio e la rovina del nostro calcio. È necessario promuovere cultura, intesa come conoscenza nella materia, coerenza nell’insegnarla e spogliarsi del protagonismo, perché il vero protagonista è il ragazzino. Quando un giovane arriverà ad essere soddisfatto di se stesso, sarà cosciente anche dei suoi limiti. L’errore degli allenatori, appunto, è non portare i ragazzi a sperimentare i propri limiti, ma darglieli». M.S.


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Rubriche

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oesie

di Giancarlo Peretti

Nel momento in cui scriviamo ci troviamo a cavallo del!' Autunno con il Natale. Niente di meglio quindi che proporre entrambi i momenti con i versi dei nostri lettori. Ecco allora "Mali d'Autunno" di Giuseppe Conati e "Autunno" di Loredana. Per il Natale niente di meglio che definirlo "Il nostro Natale" come suggerito da Miriam Zambelli che ce lo ha mandato con un illuminato addobbo. Per i classici "Auguri" ci ha pensato Adriano Tagliapietra inserendoli in un poetico simpatico, alberello. A dire il vero l'abete era già apparso su questa pagina in passato, ma rivederlo crediamo faccia piacere. Auguri a tutti.

MALI D'AUTUNNO Cadon le foglie e son pieno di tristezza nell'autunno non trovo come d'estate la gaiezza. Soffia il vento tra i rami spogli, e i miei sensi aspettano la primavera che germogli. Fitta è la nebbia, e il tempo è impietoso divento triste e son nervoso. Triste sei autunno con le foglie che scappan via, fredda è la mia mano, il cuor, l'anima mia. Giuseppe Conati

AUTUNNO E' Autunno fuori, nei prati umidi di foglie scricchiolanti sotto frettolosi passi, nei sapori intensi degli ultimi frutti donati dal bosco, nei profumi portati dall’aria sempre più frizzante, nella foschia mattutina che mette in letargo anche i ricordi, nei tramonti precoci accesi di nostalgica luce rossa. E’ autunno fuori e dentro la mia anima. Loredana

IL NOSTRO NATALE Tristezze e gioie si mescolano insieme e danno un richiamo alla notte di Natale.

CHIEDILO ALL’AVVOCATO a cura dell’Avv. Thomas Dal Fior

I DOVERI DI UN’OPERATRICE SOCIO-SANITARIA Gentile Avvocato Dal Fior, sono una operatrice socio sanitaria che lavora presso il reparto di ostetricia e ginecologia di un ospedale veronese. Avrei bisogno di porle un quesito per capire se a livello legale sono tutelata. Le spiego brevemente: in sala parto ci si trova abitualmente con parti in contemporaneità e di supporto all'ostetrica (quando le infermiere sono impegnate in altra urgenza) che dà mansioni non idonee al mio profilo (es: aspirare neonato e eseguire iniezione intramuscolare alla paziente). Nessuna mi ha mai obbligato, ma… E' stato riferito a me e alle mie colleghe che in caso di "emergenza" su ordine ostetrico possiamo eseguire iniezioni e diluizione di farmaci da mettere in fleboclisi e non possiamo rifiutarci perchè potremmo essere perseguibili penalmente, ma sono responsabili le ostetriche poichè sono loro che firmano. Quello che le chiedo è se posso sottrarmi ad un ordine visto che sono mansioni che non mi competono. Se lo faccio sono perseguibile? E se non posso rifiutarmi, sono responsabile dell'azione che faccio o lo è l’ostetrica? Una lettrice Carissima lettrice, secondo la legge reg. n. 20/2001 (che disciplina il profilo professionale dell’operatore socio sanitario) non sono di competenza di tale figura professionale le attività da lei descritte, a meno che non si tratti di operatore socio sanitario munito di apposita specializzazione in assistenza sanitaria. In mancanza di specializzazione, pertanto, ritengo che lei non solo potrebbe ma addirittura dovrebbe rifiutarsi di eseguire le attività che esulano dal suo profilo professionale, assumendosi in caso contrario le responsabilità derivanti da un eventuale errore. Mai come oggi, dunque, le consiglio di segnalare la situazione alla direzione sanitaria dell’ospedale presso cui lavora facendo valere i suoi diritti e pretendendo il rispetto delle regole. Avv. Thomas Dal Fior

Hai un dubbio? Un quesito legale? Scrivi a articoli@laltrogiornalevr.it Avvocato Thomas Dal Fior

La neve, come bambagia morbida, scende a coprire il mondo e lo rende, ai nostri occhi, puro e Santo, nel suo manto bianco . Noi lodiamo Gesù che è nato! Dovrebbe essere sempre “Natale" nei nostri cuori, per regnare in noi i buoni umori. E' bello il dolore, è bello l’amore, ci insegna, in questo Sacro giorno, il nostro "Signore". Tu sei il mio amico ti offro la mia mano, e nella Pace del Natale, tutti ci amiamo. Miriam Zambelli

AUGURI Tu Signore: che ne dici se quest’anno ai miei amici un augurio vorrei fare in un modo singolare? Non l’augurio ‘sì banale di un “Felice e buon Natale” messo lì per convenienza, tacitando la coscienza, o un presepio in cioccolato, o un regalo riciclato, ma per tutto un anno intero io ve l’auguro e lo spero, che ogni dì vi sia propizia: PACE AMORE e AMICIZIA. Adriano Tagliapietra


Storia

STORIA

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territorio di Rinaldo Dal Negro

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Sommaria cronaca del decennio 1931 – 1940

E' stato questo un periodo contraddistinto da notevoli interventi nel settore edilizio, da discutibili provvedimenti del Regime e, purtroppo, da due guerre: quella coloniale in Etiopia e quella mondiale iniziata nel 1940. Del tutto diamo sommario cenno, unitamente alle consuete notizie di cronaca. 1931 - Conglobando vari servizi autonomi (Azienda Elettrica, Azienda Acquedotto, Fabbrica del Ghiaccio e Azienda Tranviaria) venne costituita l'A.G.E.C. (Azienda Generale Servizi Municipalizzati). - Venne trovato morto,sulla scarpata di una linea ferroviaria, il generale veronese Andrea Graziani. Il Regime chiuse il caso alla svelta definendolo un incidente, però i più ritennero fosse stata una vendetta considerato che questo generale fascista, dalle opposizioni era definito un "boia gallonato". Ciò perché durante la guerra si era reso responsabile di molte fucilazioni sommarie di propri commilitoni. - Il campanile del Duomo venne dotato di sette nuove campane, costituenti allora il concerto più completo del Veneto. - Venne inaugurata la piscina pubblica sorta nelle vicinanze di Porta San Zeno. Questa era addirittura ritenuta la piscina più grande d'Europa! 1932 - si sperimentò la "Fiera del giocattolo" (presso la Gran Guardia) e si inaugurò il ricostruito Arco dei Gavi (nella piazzetta di Castelvecchio, dov'è tuttora). Da notare che quello originario era posizionato di traverso sul Corso. - La ricorrenza decennale della "Marcia su Roma" venne celebrata anche con l'inaugurazione, nel Castel San Pietro, della "Casa dell'Assistenza Fascista" - Si tenne a Verona il primo Congresso Nazionale di Rabdomanzia e Geofisica con l'intento di dimostrare l'utilità di rinvenire sorgenti d'acqua con metodi dimostrativi tenuti presso lo Stadio Bentegodi. - Venne resa obbligatoria l'istruzione paramilitare. I giovani coinvolti erano quelli oltre i 16 anni; chiamati avanguardisti e dotati di un fucile con canne di legno! - Il Regime, per il controllo delle persone politicamente sospette di avversione - si avvaleva di una speciale polizia segreta: l'O.V.R.A. Era formata di spie e di agenti provocatori, compensati con "premi di delazione". Finirono così sotto processo, anche a Verona, varie persone ritenute comuniste.

1933 - Destò morboso interesse anche a Verona il caso giudiziario Bruneri-Canella cioè di un tale che arrestato a Torino venne chiuso in manicomio perché si fece ritenere smemorato. Senonché a Verona la ricca Giulia Canella, stante una fotografia apparsa sui giornali, le parve di riconoscere in questo smemorato suo marito Giulio - disperso in guerra nel 1916. Pertanto lo invitò a Verona e lo riconobbe come tale. Il Tribunale invece, dopo infiniti vicissitudini, stabilì che quel tale era invece certo Mario Bruneri e che fingeva di essere smemorato per sfuggire alla galera in quanto reo di alcuni furti. Malgrado ciò la signora Giulia, a dispetto della moglie del Bruneri, se lo tenne stretto, visse con lui, ebbero alcuni figli e, infine emigrarono insieme in Brasile. - Iniziò ad operare una funzionale e grande "Casa Maternità e infanzia!' Era situata nella zona di San Stefano e andò a sostituire l'angusto Istituto degli Esposti. - Venne costruita, o più precisamente, allargata e di molto migliorata, la strada della Lessinia che raggiungeva Boscochiesanuova. - Il 12 marzo venne a Verona il ministro Giacomo Acerbi per inaugurare la Fiera dell'Agricoltura. 1934 - Cessò ogni attività l'ultimo mulino natante. Era ormeggiato nei pressi di Porta Vittoria e di proprietà di certo signor Bassi. Da notare che prima della piena del 1882 di questi ultimi ne esistevano a Verona ben 62. - Venne edificato il Palazzo del Mutilato, opera dell'architetto Francesco Banterle con, davanti alla facciata, due significativi gruppi scultorei di Ruperto Banterle. - Il Governo obbligò l'iscrizione al Partito Fascista di tutti i dipendenti delle Amministrazioni Statali, comunali e per quanti aspiravano a detti ruoli. La cosa si era poi estesa, seppur non obbligatoriamente, anche per lavori in aziende private. Pertanto, pur di avere un lavoro, in moltissimi si rassegnarono a questa restrizione, resa obbligatoria perfino agli studenti. - Scarseggiava il pane e pertanto venne istituita la "battaglia del grano", con l'invito a coltivare frumento perfino nei giardini. - Compaiono a Verona i primi frigoriferi per uso domestico, costavano lire 2.100, cifra enorme se si considera che le piccole ghiacciaie fino allora in uso costavano lire 100.

Giro d’Italia 1940 - Fausto Coppi davanti a tutti sulle Torricelle

1935 - Per finanziare la guerra coloniale i cittadini vennero invitati a consegnare alla Patria i propri gioielli, anello nuziale compreso. Verona rispose donando, più o meno spontaneamente, cinque quintali di oro e di argento. - Venne istituito il "Sabato Fascista" che non comportò diminuzione di retribuzione perché le ore perse il sabato venivano recuperate negli altri giorni della settimana. - Venne ricostruito, in muratura, il Ponte Garibaldi con, posati sui parapetti, grandi statue in posizione di riposo (sdraiate). Questa particolarità indusse i veronesi a definire questo manufatto "Ponte degli Strachi". 1936 - Nonostante le vibrate proteste di tanti uomini di cultura, vennero demolite tutte le pittoresche case a schiera poste sul pelo d 'acqua) da porta S.Giorgio al Ponte Pietra. Lì venne poi realizzo l'attuale argine e il lungadige allora denominato Littorio. - Il censimento ufficiale dà per Verona 153.700 abitanti distribuiti su una superficie di circa 200 kmq. - Venne in parte demolito il Ponte Navi, mantenendo le spalle del precedente e sostituendo le campate in ferro con altrettante di cemento armato. - L'Italia festeggia per le prime vittorie in Etiopia e Mussolini annuncia trionfante la nascita dell'Impero. Di contro, purtroppo, la Società delle Nazioni dichiarò l'Italia "Stato aggressore" e conseguentemente, contro essa emanò pesanti sanzioni economiche che si fecero subito sentire anche a Verona. Da notare tra l'altro che

coloro che manifestavano contro questa guerra erano passibili di severe condanne; vedi il professor Antonio Pesenti, condannato a 24 anni! 1937 - Destò grande cordoglio la morte del conte Francesco Perez. Aveva ricoperto importanti incarichi pubblici, ma venne ricordato soprattutto quale benefattore dei poveri e principale collaboratore di don Calabria. - Morì anche lo scienziato Achille Forti lasciando erede universale del suo patrimonio di circa 15 milioni di lire, il Comune di Verona. Dispose inoltre che il suo palazzo di via Emilei venisse destinato a Galleria d'Arte. - Verona ha superato il traguardo delle 10.000 automobili e, pertanto, le targhe automobilistiche passarono da quattro a cinque cifre. - A seguito della disposizione testamentaria di Achille Forti, venne realizzata la Galleria d'Arte Moderna, nella quale trovò posto anche il Museo del Risorgimento e il Famedio (elenco, in tre parti del cortile, dei Caduti di tutte le guerre). - In città apparvero le prime filovie elettriche su gomma, che andranno, via via, a sostituire i tram elettrici su rotaie. - Mussolini visitò ufficialmente Verona dove; in Piazza Bra, venne accolto da un'immensa folla plaudente e presidiata da circa 25.000 avanguardisti. Iniziò il suo comizio con: "Camicie nere di Verona, romana, bersaglieresca, fascista. Già nel 1898 il Comune di Verona aveva deliberato l'esecuzione di un intervento edilizio sulla presunta tomba di Giu-

lietta, ma solo nel 1937 ciò venne effettuato. Si realizzò cioè in una stanza dell'ex Convento di S. Francesco (via del Pontiere), una cripta nella quale si pose il sarcofago fatto credere di Giulietta. mentre, più verosimilmente, sarà stato un abbeveratoio di epoca romana! 1938 - Si ricostruì in cemento armato il Ponte Nuovo; cosi come si era fatto tre anni prima per quello Garibaldi. - Venne imposta la tassa di circolazione di L.10 sulle biciclette. Il contrassegno era un bollo in lamierino da fissare sul davanti delle biciclette stesse. - Il razzismo in Italia, da anni caldeggiato da certi ambienti anche a Verona, venne ora ufficialmente introdotto con apposito D.L. - Tra l'altro prevedeva: l'allontanamento dalle scuole dei dirigenti, degli insegnanti e degli studenti di razza "non ariana". Idem per quanto riguarda le Amministrazioni Pubbliche, le Banche e le Assicurazioni. Agli ebrei era impedito dirigere e possedere aziende di mediagrande importanza. Era loro impedito anche prestare il servizio militare e sposarsi con persone di "razza ariana". Per Verona subito non comportò gravi episodi di intolleranza mentre i guai, con umiliazioni ed espropri iniziarono dall'anno successivo. 1939 Vennero concessi gli assegni familiari. Gli operai ricevevano settimanalmente L. 7,20 per la moglie e L. 4,20 per i genitori. Gli impiegati ricevevano invece L. 10,20 e L. 6,60 rispettivamente. - Apparirono le prime imma-

gini sui giornali. Vedi quelle di un mulino natante, del Ponte Nuovo e del nuovo villaggio Dall'Oca Bianca che sarà inaugurato l'anno successivo. 1940 - Strano ma vero. L'annuale Piera dei Cavalli chiuse un giorno prima della data prevista perché erano già stati venduti tutti i cavalli - Venne costruita la funicolare che da San Stefano conduceva a Castel San Pietro. Non ebbe però successo tant'é che dopo alcuni anni il suo uso venne abbandonato. - Freddo intenso a Verona: meno 16 gradi in febbraio e forti nevicate anche in città (30 cm. di neve in piazza Bra) - Il giro ciclistico d'Italia, dopo aver affrontato le Torricelle, fece tappa a Verona dove gli sportivi applaudirono il campione Gino Bartali e l'astro nascente Fausto Coppi, che vincerà poi il giro. - L'unica testimonianza dell'attività svolta a Verona dal famoso architetto Andrea Palladio era il Palazzo della Torre, rimasto incompiuto per la morte del proprietario. Abbandonato per qualche tempo, nel 1940 venne abbattuto e al suo posto venne costruito il CinemaTeatro Corallo. - Il 10 giugno l'Italia dichiarò guerra alla Francia e all'Inghilterra credendo, entro alcuni mesi, di sedere al tavolo dei vincitori per "spartire la torta" assieme alla Germania con la quale si era alleata. Invece purtroppo non fu così, anzi, Verona divenne subito una città frenetica di centri militari e successivamente subì danni gravissimi.


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ABITARE ... IN MANSARDA La scelta di abitare in una mansarda sta diventando sempre più apprezzata e popolare, in particolar modo nelle grandi città. Non solo single e giovani coppie abbandonano gli appartamenti “convenzionali” a favore dei piani più alti, luogo intimo per eccellenza, che evoca calde e accoglienti sensazioni di romanticismo: sono in aumento anche le famiglie, più o meno numerose, che dicono sì alla mansarda. Trasformare un sottotetto in un ambiente piacevole come una mansarda non è difficile, bastano creatività, i mobili giusti e qualche piccolo trucco per sfruttare al meglio lo spazio: da uno spazio inutilizzato si può recuperare un ambiente a uso abitativo, come secondo appartamento o come piccola dependance per gli ospiti. Per esaltare i volumi suggestivi e caratteristici della mansarda, la scelta migliore da fare è orientarsi su una palette sobria, quindi via libera a tinte pastello o al bianco che illumina e dilata lo spazio. Dipingere le travi di bianco, inoltre, aiuta ad illuminare l’ambiente se scarso di illuminazione naturale. Per dare l’illusione di soffitti più alti è utile ricorrere agli effetti visivi della decorazione a motivi verticali. Se invece si ha a che fare con ambienti stretti e lunghi è sicuramente piacevole all’occhio l’accostamento di toni freddi, come l’azzurro, a toni più caldi, come il pesca. Nella zona più alta della mansarda è preferibile collocare la zona giorno, mentre per la zona di gronda esistono varie soluzioni: è possibile riservarla al piano di lavoro della cucina, ad un armadio su misura, a delle lunghe mensole come piano d’appoggio per libri e lampade. Anche per quanto riguarda il bagno ci vuole attenzione nella disposizione degli arredi: i sanitari

vanno collocati dove l’altezza è più ridotta, la vasca da bagno in una nicchia per creare un angolo suggestivo. In camera, la testata del letto va accostata alla parete più bassa, mentre i mobili armadio nella zona più bassa del sottotetto. In conclusione, la cosa più importante da tenere a mente quando si pensa all’organizzazione delle stanze di una mansarda è quella di pensare sempre in modo tridimensionale e abbandonare i vecchi schemi abitativi al fine di favorire soluzioni innovative e originali.

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Dicembre 2013

BENESSERE

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

PROTEGGI LE MANI DAL FREDDO “La ricompensa per una cosa ben fatta è averla fatta.” (Emerson)

E’ arrivato l’inverno e a soffrire degli attacchi del freddo, del vento e delle intemperie sono in particolar modo le mani che in questo periodo dell’anno vengono messe davvero a dura prova. Come si può agire per proteggere la pelle delle mani dall’azione negativa degli agenti esterni? Il rimedio che vi consiglio è naturale al 100 per cento e facilissimo da realizzare in casa. Questo trattamento idrata in profondità e lascia le mani molto molto morbide e profumate. Provate a realizzare una crema per le mani antiscrepolature protettiva e lenitiva con pochi gesti semplici. Si prepara con estrema facilità in 1 minuto. Ingredienti per un barattolo da 100 ml 40 gr burro di karité 25 gr di olio di mandorle dolci 20 gocce olio essenziale d’arancio dolce o di limone (facoltativo) Istruzioni: Mettere in una ciotola il burro di karité e l’olio. Con una spatola incorporare delicatamente il burro all’olio, schiacciandolo contro le pareti. Quando inizia ad amalgamarsi, continuare usando una piccola frusta, fino ad ottenere una crema omogenea e priva di grumi. Incorporare l’olio essenziale e mescolare con la spatola. Trasferire la crema in un vasetto, chiudendo ermeticamente e riponendo al riparo da luce e calore. Ricordarsi che una piccola quantità è sufficiente per una grossa porzione di pelle. Una variante “natalizia” potrebbe prevedere l’aggiunta di 1 cucchiaino di cacao in polvere e 3 gocce di estratto di semi di pompelmo. In questo caso l’indicazione vale anche per la cura del viso e del corpo, le pelli secche, la cura delle unghie. Questa crema non contiene acqua e dunque si conserva anche un anno, purché gli ingredienti siano freschi. Per questo motivo trovo sia un’ottima idea regalo per Natale!! Buone feste a tutti. Namastè!

LA FOTO

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NATALE D’ALTRI TEMPI Uno sguardo al passato Come era una volta il Natale? Come si festeggiava nelle nostre zone? Che significato aveva? Il gruppo di giovani ragazze di un tempo, che da oltre dieci anni si ritrovano tutte le mattine dal bar del “Mario” per bere il caffè e fare le solite quatro ciacole, ricordano con noi il Natale di settanta e più anni fa. «Erano tempi molto difficili – raccontano - c’era tanta miseria e tanta fame, ma Natale era un giorno comunque speciale, diverso dagli altri». Alcune tradizioni si ritrovano anche ai giorni nostri, come ad esempio la soca de nadal un grosso pezzo di legno che veniva messo a bruciare la sera della vigilia e che aveva il compito di scaldare il bambinello durante la notte. Ma non tutti godevano il lusso di possedere la soca. «Noi bambini andavamo nei campi di frumento a scavare per raccogliere le soche de canoto da bruciare, e per noi era già un mezzo lusso» - racconta Ada. La messa di mezzanotte non c’era a quei tempi. «Si andava a messa prima – ricorda Teresa assieme a Liana - era alle 5,30. Per arrivare in chiesa, naturalmente a piedi, indossavamo le sgalmare, grossi zoccoli di legno. Arrivate dal “Minico savatin”, ci cambiavamo e indossavamo le ciabatte. In chiesa gli uomini stavano davanti e noi donne dietro, con il velo in testa. La chiesa era divisa in due da una tenda». «La messa – continua Flavia - era recitata in latino, non ci capivamo nulla, ma bisognava andare e pregare, quindi Natale o Pasqua, non faceva differenza per noi bambini». Le famiglie più abbienti che avevano animali da cortile, “tiravano il collo” al tacchino. «Si faceva di tutto per avere un pezzo di tacchino per quel giorno – dice nonna Gina che alla veneranda età di 94 anni di Natali ne ricorda parecchi- si preparava il brodo. Le donne impastavano le paparele, negli anni della miseria. Quando si incominciò a stare un po’ meglio, si preparavano i tortellini. Era bello aiutare in questi preparativi, era un’emozione

MARTINA SOTTO L’ALBERO

speciale. Non mancava naturalmente la pearà sulla tavola natalizia e il cren. Il dolce era il brasadelon, un dolce che veniva cotto nella stufa, da chi aveva la fortuna di averla, o fra le ceneri del camino. E i contadini che potevano permetterselo, aprivano una bottiglia di Recioto». Il pomeriggio di rigore erano le Nadal funzioni, anche queste in latino. Quanta devosion gaeene na olta! «Era una festa anche andare alle Quando l'era la Noena de Nadal funzioni – ricorda ancora Teresa veci e zoeni, tutti quei che podea perché poi si andava a vedere il ala mesa ala matina bonora i gaea da nar. presepio allestito all’oratorio. Per Ma che fredo! noi bambini era meraviglioso, con El parea enposibile, el seitaa a fiocar sule strade lustre de giaso se dosea caminar. quelle statue grandi poste sotto una Ogni tanto on sbrision e se nasea en tera de grotta di cartone». ribalton. «Quando ero piccola io – racconta Laura ricordando la sua infanzia Quando a casa se tornaa che risale a ottant’anni fa - era ‘na feta de polenta piena de sendre e mal brustolà se cataa grande la miseria. In casa mia non e on tocheto de sucaro… avevamo nemmeno la legna per quel mi mel metea on scarsel e via a scola, scaldarci e io mi accorgevo che era pasando par i campi. Natale perché sentivo le campane Ma arivaa tuta enpaltanà della chiesa suonare in maniera con quela paciarina che s’era formà. diversa! Finalmente arivaa el Nadal che tuti tanto desiNon c’era nulla e quindi il Natale deraa non era diverso dagli altri giorni; si e na bela soca de legna ciocaa nel camin andava a messa e si lavorava per dì e note la brusaa speraimo de scaldar el Bambin, avere qualcosa da mangiare. Più envese nela stala l'è capità tardi – continua - quando a vent’antuto fredo engiasà. ni andai a lavorare in Svizzera e Ghera San Giusepe e la Madona vivevo in convitto dalle suore, e che col so mantel la le tegnea embautà naturalmente non si tornava a casa così on poco ala olta Gesù el s'ha scaldà. nemmeno per Natale, incominciai a Col boeto e el so museto scoprire il significato di questo el s'à proprio desgiasà. giorno». Laura ricorda la messa Dopo poco, quanta gente l'è rivà della mattina di Natale come una e de tuto i à portà. messa speciale, diversa, con il bamGhera anca i pastori a farghe i onori. binello e il piccolo presepe; il pranEl Bambin Gesù zo un pochino più abbondante e il l'è vegnuo al mondo par ci se vol salvar regalo che la superiora metteva a e noi gaesa ne pese, ne fase, ne fogo da scaltutte loro sotto il cuscino la sera dar della vigilia. e adeso l'è tuto on butar ma tristo quel musegon Una volta non c’erano luminarie, che en cao de l'ano noi vegna bon. pandori, doni sotto gli alberi, ma sebbene la misera fosse tanta, quel Bon Nadal a tuti quanti godere delle piccole cose, del calocon le piase e le strade tute iluminè e le done che guarda le vetrine re di una soca, il sapore della fetta sgonfe de cicia le marcia en pelicia. di dolce, il presepe dell’oratorio, i canti natalizi, ecco questo bastava a Godense el Nadal creare quell’atmosfera speciale che con tanta bontà e en bona armonia con le fameie unite oggi, rovinata dal consumismo, non e con Gesù bambin en compagnia. esiste quasi più. Gina Natalina Salerno 95 anni

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

SALMONE AI PISTACCHI Friggere in due cucchiai d’olio del pan carrè sbriciolato. Unirvi prezzemolo, sale, pepe, la buccia grattugiata di un’arancia, pistacchi e mandorle tritati. Ridurre il salmone in cubetti e saltarli in una padella appena unta. Saltare e disporre su un piatto da portata coprendo il pesce con il trito ottenuto. GAZPACHO DI ANANAS ALLO ZENZERO Bollire 50 gr. di zucchero con 0,5 dl di acqua e 2 cm di zenzero fresco per 2 - 3 minuti. Lasciar raffreddare. Frullare lo sciroppo (senza zenzero) con 3 – 4 fette di ananas fresco. Versare la salsa in bicchierini da decorare con chicchi di melagrana. Sostituite il sorbetto con questo gazpacho: sarà una soddisfazione. Buone feste a tutti!


Spazio Donna

Dicembre 2013

l’Argomento a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta

Qual è l’età giusta? Babbo Natale arriva con la slitta, la Befana con la scopa, Santa Lucia con l’asinello del Castaldo, mezzi di trasporto al limite dell’impossibile ma per i più piccoli assolutamente reali, come i personaggi che trasportano. I piccoli hanno bisogno di vivere in un mondo fatato e magico. La fiducia dei genitori non corre rischi. Ma è giusto dire la verità ai propri figli? Un dilemma che non pochi genitori si pongono e sul quale sono state condotte ricerche psicologiche approfondite. La risposta non è univoca, una valida discriminante è l’età. In genere, secondo gli esperti, il bambino realizza da solo e senza bisogno dell’intervento degli adulti che i personaggi di Natale sono illusioni fantastiche e che non esistono. L’addio a questi personaggi avviene più o meno intorno ai 5/7 anni, perché fino ad allora i più piccoli sono sostenuti dal pensiero magico. Quando rivelare la verità? Certamente i genitori devono porsi il problema quando il bambino ha raggiunto un’età in cui diventa difficile continuare a credere, senza incorrere nelle critiche dei propri compagni di giochi. È sempre bene tasta-

re il terreno per verificare se il bambino ha già risolto il problema o se ha bisogno di un piccolo aiuto. Secondo alcuni psicologi l’età spartiacque è attorno ai 9/10 anni. Se dopo questa età persiste nel bambino la credenza che questi personaggi esistono realmente diventa un segnale di infantilizzazione, immaturità, educazione incompleta. Le figure di Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana possono essere un referente simbolico interessante e utile a rafforzare l’atmosfera emotiva delle Feste per il bambino e la sua famiglia. E il consiglio ai genitori è evitare bruschi scontri con la realtà; non si mandano in frantumi i sogni dei bambini, soprattutto quando si è condivisa la fantasia. Il

bambino deve scoprire da solo qual è la verità, oppure, stimolato con prudenza e morbidezza aiutarlo a comprendere le favole che accompagnano il Natale. Nell’attesa che il bambino arrivi da solo alla verità meglio non creare situazioni conflittuali in cui un genitore offre una visione realistica e l’altro prolunga il sogno di un mondo fantastico. Non dimentichiamo che il mondo magico, caratteristico dei primi anni di vita, è indispensabile alla maturazione di un pensiero che, pur legato alla realtà, sappia fantasticare e progettare. Mi auguro che Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana accompagnino i bambini delle future generazioni e soddisfino i loro desideri.

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Non tutto può cambiare «Tutto può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro, come un mondo tutto esclusivo e alla fine paragonabile all’utero della propria madre». Italo Calvino Già, possono cambiare i nostri vicini di casa e i nostri compagni di viaggio, può cambiare il nostro modo di vedere le cose, possiamo fare esperienze nuove e conoscere persone molto diverse da noi, ma nel profondo del nostro cuore rimarremo sempre noi. E i nostri sentimenti più intimi non riusciranno mai a tradire tutto ciò che da secoli caratterizza la nostra tradizione. Una riflessione, questa, per pensare a ciò che della nostra cultura giorno dopo giorno stiamo perdendo, troppo presi come siamo a voler accettare a tutti i costi quanto ci viene proposto dall’esterno. Per non sembrare poco tolleranti nei confronti delle numerose culture che da alcuni decenni convivono con la nostra, abbiamo subordinato ciò in cui abbiamo sempre creduto alle usanze degli altri…Ed ecco sparire i crocefissi dalle aule scolastiche e dai luoghi pubblici, ecco che per paura di mancare di rispetto alle tradizioni altrui ai bambini a scuola non si parla più di Santa Lucia o, al di fuori delle Chiese, non si azzardano più preghiere o discorsi inerenti la nostra religione. E anche il Natale, con la sua gioia e la sua magia sta perdendo il suo “smalto” di sempre, quasi offuscato da noi stessi, che sembriamo aver dimenticato le nostre radici. Anche Papa Francesco, il Papa del popolo, il Papa che accoglie gli immigrati a Lampedusa, il Papa della tolleranza, è fermo in questa convinzione: accettare il diverso, ma non abbandonare la strada maestra e ciò in cui si crede. In questa nostra Italia, apparentemente buonista, gli italiani stanno perdendo la propria identità, non sapendo che in fondo possiamo fare e cambiare ciò che vogliamo, ma ciò che siamo, il nostro Credo, il nostro Natale, le nostre abitudini, sono marchiate a fuoco in noi come un sigillo indelebile che non potrà mai essere cancellato…E allora meglio mostrarlo con orgoglio questo nostro essere! Solo in questo modo potremmo guadagnarci il rispetto da parte di tutti i popoli del mondo e gridare a gran voce, con sincerità, il nostro vero “Buon Natale a tutti!”.

“VeronArte: tra musica e lettura” a cura di Gianfranco Iovino Numero natalizio per la rubrica VeronArte, dove ci sembra doveroso provare a consigliarvi qualche buon acquisto per Natale, da far trovare sotto l'albero, che per genere, qualità e intensità, sicuramente possono aiutarvi nella scelta giusta di un regalo davvero coi fiocchi! Abbiamo sempre dato molto spazio alla scrittura ma questa volta, invece, invertiamo la tendenza, consigliandovi solo novità discografiche, essendo da sempre uno dei regali più ambiti da scambiarsi. Lo facciamo iniziando da una voce incredibile, quella di Giorgia, che dopo lo strepitoso successo con "Dietro le apparenze", torna con "Senza paure", 15 tracce di inediti registrati in presa diretta, come fosse un concerto, che saprà rubarvi fantasia e le emozioni dal cuore per quanta magia e poesia ha sapuGianfranco Iovino to includere nei testi la cantante romana, impreziosendo il suo nuovo lavoro con la collaborazione di musicisti di enorme talento come Gary Novak, Reggie Hamilton e Michael Landau. Ma essendo in tema natalizio, non possiamo fare un salto oltremanica per consigliarvi il giudice di X-Factor, Mika con la sua prima raccolta di successi dal titolo Songbook Vol. 1, dove sono inclusi brani che hanno reso mondiale il successo del cantante libanese, naturalizzato britannico. Su tutte consigliamo Grace Kelly, Love Today, oltre a nuove versioni di Origin of Lovee Happy Ending e qualche inedito, tra cui spicca il duetto con Chiara, vincitrice della scorsa edizione di X-Factor italiano in Stardust. Parlando di grandi voci non possiamo non citare Laura Pausini, l'artista italiana più amata nel mondo, con il suo 20. The Greatest Hits, una raccolta di capolavori che ripercorrono la fortunata discografia di successo di questa donna piena di talento, che ci regala una selezione antologica di brani rivisitati e impreziositi da grandi voci ospiti per duetti imperdibili. E proseguendo con le novità, una nota la riserviamo anche a Mondovisione di un mostro sacro della musica rock italiana, qual è Ligabue, con un disco che contiene 14 brani da sogno. E per terminare, due chicche a tema, partendo dalla "voce per eccellenza" al secolo musicale Mina, con il suo Christmas Song Book, attraverso cui la cantante milanese interpreta 12 grandi successi natalizi, accompagnandoci in un mondo da favola con ballate morbide ed eleganti, come è nel suo stile da sempre, e chiudiamo questa carrellata di suggerimenti musicali con Mario Biondi, altra straordinaria voce di respiro internazionale, con un meraviglioso album che raccoglie le più belle canzoni di Natale di sempre, con l'aggiunta di due gustosissimi inediti dal titolo Mario Christmas. E con questo è proprio tutto, non mi resta che congedarmi da voi con un augurio sincero di buone festività natalizie da trascorrere in piena armonia musicale e amore per la vita.



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