Magazine n 01 ottobre 2015

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cheff exxpress

N. 01 - 5 ottobre 2015 - Magazine di ricette, informazioni e salute per chi ha voglia di sapere!

DA V I D E ALBERTI & F R I E NDS

Spezie Il curry in cucina Cake Design Red Borders Magazine Slogn Torta Flowers arte in cucina Price USA $ 5.99 / -Latinamerica $ 8.90 Alimentazione Mangiamo colorato per vivere meglio Tradizioni la passata di pomodoro fatta incasa Ciak si mangia - il cinema in cucina Red Borders Magazine Slogn Omelette alla nero Wolfe Ristoranti: Semigiò a Vimercate L’altra metà del gusto

Il miglio Un cereale da rivalutare

Spaghetti di mais con cozze e tofu Lievito madre

Solidarietà Anita ed Alex, due bambini che hanno bisogno di noi

Gluten Free

Le basi della cucina Ricette veloci

Antipasto e primo in 20 minuti

V I O T N A CONTEST

Magazine a cura di: Davide Alberti, Barbara Benetti, Lorenzo Biggi, Sonia Gandola, Simona Mangone, Nicoletta Ricci, Elena Dalia Romano, Fulvio Sala, Mariavittoria Sennati.


Sommario

Chef Express Contest da metà ottobre, il primo gioco a premi del Gruppo Gluten Free: spaghetti di mais con cozze e tofu Spezie: il curry, segreti e ricette I colori degli alimenti in relazione al nostro corpo Semigiò a Vimercate: un ristorante unico in tutto Le basi della cucina: il lievito madre Vini: Plenus 2010 - Montepulciano d’Abruzzo Ricette veloci: un primo e un secondo in 20 minuti Cake Design: Torta Flowers Novità in cucina: utensili curiosi e molto tech Il miglio. un cereale tutto da rivalutare Anita e Alex due piccoli amici che hanno bisogno di noi Tradizioni: salsa fatta in casa Ciack si mangia: il cinema in tavola Libri di cucina e consigli casalinghi Eventi del mese

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Come funziona: chi desidera partecipare avrà un mese di tempo, dal 15 ottobre al 15 novembre, per preparare un piatto che abbia come tema: PAESE STRANIERO A SCELTA Dovrà quindi pubblicare la foto con la descrizione citando nel titolo del post CHEF EXPRESS CONTEST Una volta concluso questo periodo, lo staff del Gruppo sceglierà il vincitore in base alla ricetta e alla presentazione della stessa. Qual’è il premio? Un libro di cucina offerto gentilmente da Mariavittoria Sennati e la pubblicazione sul Magazine di Dicembre della ricetta, accompagnata da una descrizione dell’autrice / autore. Ci teniamo a ricordare che è un gioco e niente più, quindi chi ha voglia partecipa, chi decide altrimenti può continuare a postare come sempre :) Buon divertimento!! pag 1


Ricette: Gluten Free

SPAGHETTI DI MAIS CON COZZE E TOFU Sappiamo che molti dei lettori del gruppo virtuale di Chef Express sono celiaci e intolleranti al glutine e quindi, pur seguendoci con interesse, non possono poi rifare diverse ricette che proponiamo. La cucina intollerante nasce proprio per tutte le persone affette dalle varie intolleranze alimentari, affinchè non si debbano più privare dei sapori della buona cucina. Di seguito trovate una ricetta dedicata agli allergici al glutine (gluten free).

G L U T E N F R E E

Ingredienti per n.2 persone: - 140gr spaghetti di Mais - 70g tofu - Capperi mini q.b. - 150gr di cozze - Olive q.b. - Prezzemolo q.b. - Olio - Sale - Cipolla - Vino bianco

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Preparazione circa 20/25 minuti 1- Portiamo ad ebollizione l’acqua in una pentola (senza sale), quindi cuciniamo gli spaghetti di mais 2- Prendiamo una padella e con del vino bianco sfumiamo il trito di cipolla, aggiungiamo il tofu fatto a cubetti, le cozze, i capperi, le olive. (cottura a fuoco dolce per circa 10 minuti) 3- Scoliamo i nostri spaghetti e uniamoli al composto ottenuto nel secondo passaggio, mantechiamoli bene con l’aggiunta di olio evo crudo e della salsa di soia che darà quel tocco di salato al nostro piatto. Una spolverata di prezzemolo ed ecco pronti gli spaghetti alle cozze gluten free.

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Curry- una spezia salutare e buonissima

Testo e foto a cura di Lorenzo Biggi Cari amici, vi propongo una salsa davvero speciale da abbinare con qualsiasi cosa: io la preferisco accompagnata ad un brasato di carne od arrosto oppure del pesce al cartoccio. E’ una salsa molto semplice da preparare,con un certo carattere e di spessore a livello gustativo. Protagonista è infatti il curry, spezia rinomata per le sue svariate proprietà nutritive e ormai facilmente reperibile .Personalmente utilizzo di frequente qusta salsa quando sono a regime poichè non è molto calorica,ha infatti una variante ligth.E’ perfetta in questo periodo autunnale perché con i primi freddi il curry riesce a dare al palato un vero e proprio tepore e poi è un toccasana per la salute in quanto ci aiuta a combattere i malanni di stagione tipici di questo periodo.

Ma andiamo alla preparazione della salsa, gll’ingredienti necessari sono: 10 gr di farina, 20 gr di burro, 5 cucchianini di curry, 250 ml di latte,sale e pepe q.b . La base per questa preparazione è il tipico roux che si utilizza per fare la besciamella, aggiungendo al burro sciolto la farina e facendo cuocere la stessa per alcuni secondi , poi aggiungere il latte tiepido ed ed infine curry, sale e pepe. Il mio tocco personale è l’aggiunta del prezzemolo , provate e vi stupirà! In periodo estivo una variante della stessa è sostituire il burro con lo stesso quantitativo di olio e aggiungere lo yogurt greco senza scaldare il latte, ma fare quindi una salsina a freddo , uilizzando il latte soltanto per creare una certa omogeneità.

IL CURRY

Il curry è una miscela di spezie originaria dell’India dove è chiamata masala, queste vengono tostate e pestate nel mortaio. Curcuma, cumino ma anche cannella, chiodi di garofano, coriandolo, fieno greco, noce moscata, pepe nero, peperoncino e zenzero. Piccantina e colorata ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, aiuta inoltre la digestione, a contenere i livelli di colesterolo nel sangue e regolarizzare l’indice glicemico.

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Salute: mangiamo colorato per stare meglio

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angiare colorato e in modo vario è salutare! Pensate solo che, ad ogni pigmento corrisponde una serie di effetti benefici sul nostro corpo. Frutta e verdura contribuiscono ad aumentare e mantenere il benessere, una sorta di panacea in grado di migliorare lo stato fisico generale. Grazie al consumo giornaliero di questi alimenti introduciamo nell’organismo vitamine, sali minerali e fibre il cui apporto potenzia le difese immunitarie, regola le funzioni

PRINCIPI SANI DA SEGUIRE: 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, differenziate per colori, questo viene raccomandato dalla Fondazione Umberto Veronesi; 2 por-

intestinali, stimola la circolazione sanguigna e previene l’invecchiamento cellulare.. Alimenti rossi: pomodoro, anguria, ciliegia, ravanelli, contengono licopene, un potentissimo antiossidante che agisce contro le malattie cardiovascolari e previene l’invecchiamento. Alimenti giallo/ arancioni: carota, melone, albicocca, zucca contengono betacarotene, protegge la pelle, favorisce

zioni di frutta e 3 di verdura. Per un adulto si intende: 150 gr di frutta a porzione, 250 gr di ortaggi (a crudo), 50 gr di insalata. Una corretta cultura alimentare migliora la vita.

l’abbronzatura e rinforza il sistema immunitario e riproduttivo. Alimenti verdi: insalata e verdura in generale, broccoli, cavoli, tarassaco, contengono clorofilla che purifica il sangue, regola il colesterolo, cicatrizza, e neutralizza le tossine. Alimenti viola: Prugne, mirtilli, melanzane, cavolo rosso, cipolle rosse, bacche uva nera e bacche, contengono antociani. irrobustiscono i capillari, intervengono nelle vene varicose, nella couperose, migliorano gambe gonfie, pesanti, e sembra aiutino a prevenire l’arteriosclerosi, Gli antociani sono dei flavonoidi antiossidanti, hanno quindi testo a cura di Nicoletta Ricci

un’azione antinvecchiamento. Alimenti bianchi: cipolle, aglio, porri, sedano rapa,cavolo, funghi, finocchi, mele, pere, banana, contengono zolfo, un antitrombotico, fluidifica il sangue, protegge e rinforza il tessuto osseo, e riduce il colesterolo nel sangue. Questi alimenti sono ricchi di vitamina C, fibre e sali. Porri, aglio e cipolle contengono allucina, un potentissimo antiossidante.

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Semigiò: l’altra metà del gusto Vi voglio parlare di un ristorante che mi ha particolarmente colpito e che mi è letteralmente entrato nel cuore: Semigio'a Vimercate! Ci siamo entrati quasi per caso, in una calda sera d'estate, consigliatoci da amici e da allora ne sono rimasta incantata. Il ristorante è gestito dai tre proprietari SErgio, MIrco e GIOrgio,da qui il suo nome, persone fantastiche che ho avuto modo di conoscere anche al di fuori dell'ambiente lavorativo! Persone dedite al lavoro, molto attenti e presenti in tutto ( non gli sfugge niente quasi leggessero nel pensiero). L'ambiente è molto ricercato e curato nei minimi dettagli, con una dolce musica di sottofondo che ti accompagna in questo viaggio alla scoperta di nuovi sapori magicamente abbinati insieme tra loro dai quattro giovani chef (capo chef Alessandro De Santis).Rimango sempre colpita da come, già solo varcando la soglia, è come se si venisse trasportati in un altra dimensione..... una dimensione magica, dove la frenesia che ti ha accompagnato fino all'attimo prima di entrare ha dolcemente lasciato il posto a pace e tranquillità! Quella pace e tranquillità che ti permetteranno di assaporare maggiormente un esplosione di gusti e di sapori.

Ristoranti- Semigiò a Vimercate - Lombardia

Testo a cura di Sonia Gandola Una particolarità di Semigio’ è il menù che viene modificato ogni 3/4 mesi per non essere mai più ripresentato ad esclusione dei primi tre piatti della lista perché erano quelli scelti dai primi clienti il giorno dell’inaugurazione. I tre proprietari sono sempre presenti e disponibili in sala per qualsiasi tipo di richiesta! Sergio..... il poeta, che nel poco tempo libero scrive romanzi e poesie. Mirco ....l’atleta, perché gli piace tenersi sempre in forma. Giorgio, l’artista, che con i suoi scatti fotografici crea bellissime opere d’arte. È vero di ristoranti validi ce ne sono tanti, non lo metto in dubbio, ma come direbbe Semigio’..........LA VITA È L’ARTE DELL’INCONTRO........ io sono felice di averli incontrati, ecco perché è il mio ristorante del cuore

Sergio, Mirko e Giorgio

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Le basi della cucina - Lievito Madre

Primo approccio con il lievito madre PRIMO APPROCCIO CON IL LIEVITO MADRE

Il lievito naturale chiamato anche pasta acida o pasta madre è molto semplicisticamente un impasto di acqua e farina che, rimanendo all’aria, fermenta e “va a male” Sicuramente è vecchio come il mondo, nel senso che anticamente un pezzo di impasto dimenticato è stato trovato fermentato e aumentato di volume, la successiva cottura ha permesso di capire che era molto più digeribile e così si è innescato il processo di panificazione. Nell’industria e nella panificazione artigianale però, non ci si può basare sulla aleatorietà del processo di fermentazione spontaneo e così si cerca di creare delle paste madri che abbiano dei canoni il più codificati possibile, compatibilmente con i microrganisimi che le compongono ecco perchè esistono diversi

Testo e foto a cura di Mariavittoria Sennati

METODI DI PREPARAZIONE DEL LIEVITO NATURALE Metto i principali: impasto acido spontaneo impasto madre colture starter

rina e dall’acqua che si usano un accorgimento è quello di iniziare la preparazi-

one dopo aver fatto un impasto col lievito di birra per catturare eventuali lieviti

IMPASTO ACIDO SPONTANEO

è il sistema che si usa nelle case, si fa un impasto di farina e acqua , molto spesso per velocizzare la partenza si usa uno starter che può essere yogurt, miele, olio, frutta a pezzi o succo, pomodoro ecc è molto vario perchè, come dice il nome prende i microrganismi dall’aria e dalla fa-

Lievito madre

sperduti e di tenere il lievito vicino a della frutta in maturazione è molto facile che si contamini all’inizio e che ci siano dentro numerose varietà di microrganismi che cerchino disperatamente di “farsi le scarpe” cercando di sopravvivere e di guadagnarsi uno spazio col passare del tempo, grazie anche al lavoro degli stessi batteri che con i loro metaboliti, caratterizzano l’ambiente di fermentazione, si

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crea una selezione naturale, in cui certi batteri vengono inattivati e altri si sviluppano quindi la madre col tempo acquisisce le sue caratteristiche proprie affinandosi e rinforzandosi, anche se mutate condizioni di ambiente, temperatura e acidità, possono variare la madre viene logico capire che con codesto sistema avere un lievito maturo è molto lungo e laborioso io ci misi più di tre mesi per avere un lievito degno di questo nome , anche perchè partii senza starter molto spesso si parte con lo yogurt perchè c’è una specie di affinità tra i lattobacilli panari e quelli dello yogurt anche se non sono gli stessi, oppure con della frutta anche se si rischia in questo modo di avere batteri acetici e contaminanti non graditi (è quello che successe a me la prima volta, mi si acidificò troppo...)

metto il mio modo di partire

farina da 350 - 380 W e P/L 0,4 -0,6 50% del suo peso in acqua si impasta e si mette coperto in un posto caldo per 48 ore durante questo periodo aumenta di volume e prende acidità Da tenere anche presente una perfetta igiene dell’ambiente per evitare contaminanti dopo le prime 48 ore si osserva se ci sono cambiamenti evidenti si procede coi primi rinfreschi altrimenti si butta via tutto e si riparte sul web ci sono decine di ricette sull’inizi del lievito naturale tutte valide. Spendiamo due parole per dire come viene influenzata la maturazione del lievito Se aumentiamo la temperatura e l’umidità, l’attività metabolica dei microrganismi che è poi il motore che spinge tutto, aumenta producendo in contropartita un aumento degli acidi. Per questo motivo è meglio non accrescere questi due parametri a sproposito se non si vuole una madre eccessivamente acida. I batteri hanno temperature più gradite di altre per proliferare e quelli del lievito naturale vivono bene tra 22 e 28°C: in questo modo si mantiene il rapporto acido acetico / lattico nella misura ottimale di 1:3

LE CONSEGUENZE DELLA FERMENTAZIONE LATTICA SULL’IMPASTO FINITO

• MIGLIORI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: con un sapore leggermente acido e un profumo intenso e ricco dovuti dagli acidi organici formati dai fermenti lattici che durante la cottura formano le sostanze aromatizzanti • MIGLIORE SVILUPPO DELLA MOLLICA: la sua alveolatura è più fina e gli alveoli sono spinti verso l’alto. questo avviene in particolare per il modo in cui l’acido lattico e acetico sviluppano il glutine • MIGLIORE CONSERVABILITA’: ’acidità dell’impasto inibisce la maggior parte delle muffe e dei batteri nocivi • MINORE RAFFERMAMENTO: i batteri lattici eterofermentanti producono un enzima chiamato pullulanasi che impedisce, mano a mano che il pane si avvia a diventare raffermo, la formazione di legami tra le molecole di amilosio dentro all’amido. Mi spiego meglio: durante il raffermamento, l’amido contenuto nel pane rilascia acqua che evapora verso al superficie. Le molecole di amido si avvicinano quindi tra di loro questo provoca l’essiccamento della mollica. L’enzima di cui sopra, rallenta detto processo. concludo il mio discorso sul lievito naturale descrivendo le sue caratteristiche organolettiche in modo da riconoscere un lievito buono da uno che abbia dei problemi e i modi di salvare un lievito che cominci ad acidificare (cosa non tanto rara specialmente nella condotta domestica che non ha a disposizione le attrezzature dei laboratori di panificazione. inoltre descrivo un metodo di massima di fare il pane col ln che potrà essere adatto a tutte le pianificazioni.

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LE CARATTERISTICHE DEL LIEVITO NATURALE 1) LIEVITO MADRE PERFETTO • colore: bianco avorio • sapore: dolce acido senza retrogusto di amaro o di yogurt • alveolatura: fine sviluppata con alveoli profondi • consistenza: morbida ma non appiccicosa • odore: acido dolce, tipo pane di segale, senza sentore di formaggio; l’acido si deve percepire appena • acidità: pH ottimale 4,5 ma è ammesso un range da 4,1 a 4,8 2) LIEVITO MADRE TROPPO DEBOLE • colore: quasi bianco • sapore: poco acido, insipido, si sente il sapore della farina • alveolatura: scarsa, poco sviluppata • consistenza: troppo compatta • acidità: pH superiore a 5 per migliorarlo bisogna modificare le dosi dei rinfreschi, mettendo meno farina e più acqua, inoltre si può aumentare la temperatura e il tempo dell’impasto un accorgimento è mettere 1/1000 di zucchero alle quantità di acqua occorrente e dopo aver impastato metterlo a riposo a temperatura un po’ più alta 3) LIEVITO MADRE TROPPO FORTE • colore: più scuro del normale • sapore: acido e amaro • alveolatura irregolare con alveoli rotondi • consistenza appiccicosa • acidità: pH inferiore a 4,2 bisogna rendere l’impasto più asciutto aumentando la farina e diminuendo l’acqua 4) LIEVITO MADRE TROPPO ACIDO • colore: grigio • sapore : molto acido • alveolatura. quasi assente • consistenza. viscida appiccicosa • odore: estremamente forte e pungente • acidità: pH molto basso per correggerlo bisogna lavarlo 5) LIEVITO MADRE CON MICROFLORA INQUINATA in questo caso anche se il pH è regolare e quindi l’acidità è giusta sono errate le proporzioni tra microrganismi che, prendendo il sopravvento in maniera non equilibrata inibiscono altre forme di vita; di solito sono batteri lattici e acetici che proliferano a scapito dei saccaromiceti o lieviti così il lievito non cresce se sono batteri lattici ad essere preponderanti il lievito ha odore di formaggio fresco, gusto che assomiglia allo yogurt e colore bianco se invece la maggioranza è data dai batteri acetici, il lievito sa di formaggio maturo, il gusto è amaro e il colore è scuro pag. 8


Vini- in Abruzzo con il Montepulciano

Plenus 2010 Montepulciano d’Abruzzo Il vino è prodotto da una azienda agricola a conduzione familiare di Pianella, in provincia di Pescara, la cui specializzazione è negli oli, da vari cultivar e tutti biologici. La maggior parte delle terre della famiglia D’Addario-Palusci è coltivata a uliveti e solo 7 ettari sono dedicati alla vite. Dunque, una produzione di nicchia per vini a diffusione soprattutto locale, prodotti secondo dettami biologici e dai prezzi molto contenuti. Il Montepulciano Plenus, vinificato semplicemente in acciaio, si è rivelato davvero un vino ben fatto per i suoi 9€ scarsi. Ha un bel colore rubino intenso e mostra un bel corpo mentre ruota nel bicchiere. Il naso è abbastanza complesso e speziato, con vivissime note di ciliegia e sfumature più leggere di spezie, pepe nero, alloro e chiodi di garofano. Al gusto, domina ancora la ciliegia,

ma tornano anche le spezie e note tostate in un buon quilibrio tra corpo e morbidezza, con tannini abbastanza delicati e un finale di media lunghezza. Il consiglio, per gustarlo al meglio su della carne di pecora alla brace in una serata estiva, è quello di servirlo a temperatura leggermente inferiore a quel che vorrebbe la sommellerie, diciamo intorno ai 12°, come ho fatto io. I profumi si aprono ugualmente e non vanno persi, ma il vino acquista una certa freschezza che migliora il sapore della carne infuocata. In conclusione, un abbinamento riuscito, con un vino piacevole che acquista ancora maggiore equilibrio gustato sopra il sapore intenso della carne ovina: il territorio non mente. 84/100 e una nota di merito per l’etichetta semplice e elegante che riproduce l’antico rosone della romanica pieve del paese. a cura di Manola Pistoresi

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IN POCHI MINUTI GUSTO ED ELEEGANZA A TAVOLA

Ricette Veloci - Spaghetti alla spirulina e farro

Preparazione: 20 minuti Difficoltà: minima

Spaghetti alla spirulina e farro integrale, mai provati? Dovreste, hanno un gusto delicato, si trovano nei negozi Bio. Vi propongo un condimento a crudo, facile e velocissimo (20 MINUTI) che soddisfa i palati più esigenti e che si adatta ad essere consumato anche caldo nei mesi invernali.

Testo e foto a cura di Nicoletta Ricci Ingredienti per 2 persone: • 150 gr di spaghetti alla spirulina • 1 zucchina • 50 gr circa di salmone affumicato • uova di salmone • funghi champignon a piacere • origano fresco • menta fresca • erba cipollina fresca • olio evo

Procedimento: Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, nel frattempo tagliate a striscioline il salmone.Lavate le erbe aromatiche e la zucchina, riducetela in listarelle sottili o spaghettini. Pulite i funghi. Una volta che la pasta è pronta aggregate gli ingredienti aggiungendo le uova di salmone e olio evo. Facile, veloce e soprattutto golosaaaa

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i la spirulina è una mi-

croalga ricca di minerali, proteine e acidi grassi che ha notevoli benefici sull’organismo. http://www.benessere360.com/ spirulina-proprieta-benefici-con-

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Ricette Veloci - Capesante, more e salsa curry

Preparazione: 10 minuti Difficoltà: Minima Ingredienti: 4 capesante con guscio Prezzemolo cipolla pomodorini salsa di soia olio evo salsa curry (calvè) 4 more

ALTERNATIVA Mescolare in una terrina il pane grattugiato, il prezzemolo, il formaggio, l'aglio, e il sale. Posizionare le capesante nella teglia da forno, aggiungere i pomodorini tagliati a cubetti e ricoprirle con la farcia che avete preparato precedentemente e irrorare con un filo d'olio. Cucinare il tutto per 15 min a 180 gradi o fino a gratinatura desiderata; prima di servire irrorare con un filo d'olio.

Preparazione: 1 – prendete una padella fate soffriggere la cipolla con olio evo. Prendete la polpa delle Capesante e mettetele nel soffritto (se le capesante risultano piccole, comprate quelle sfuse senza guscio esempio surgelate). 2 – unite i pomodorini tagliati a cubetti, aggiungete un cucchiaio di salsa al curry e cuocete per circa 5/6 minuti. Andiamo ad impiattare nel loro guscio con un filo d’olio evo, del trito di prezzemolo, della salsa di soia e una mora in ogni guscio. Una ricetta veloce, semplice ma dalle grandi aspettative.

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Cake Design- Torta Flowers

Testo e foto a cura di Simona Mangone

Torta Flowers

Due piani di pan di spagna, pasta di zucchero e crema pasticcera Preparazione circa 8 ore: 1 - Il primo passaggio consiste nella preparazione del pan di spagna. Per la parte inferiore della torta prendete uno stampo di circa 24 cm, mentre per la parte superiore deve essere più piccolo, circa 18 cm . 2 - per la farcitura ho preparato la crema pasticcera, ingredienti per circa 1 kg:uova 6 tuorli, amido di mais o di riso 45 gr, vaniglia 1 bacca, zucchero 140 g, latte fresco 400 ml, panna fresca liquida 100 ml. 3 - Quindi tra il piano inferiore dividiamo a metà e spennelliamo il pan di spagna con acqua ed essenza di vaniglia scaldata per qualche minuto sul fornello in precedenza. Nel suo interno inseriamo la crema pasticcera e nella parte esterna ricopriamo il tutto di panna montata. 4 - Ripetiamo lo stesso passaggio per il piano superiore, logicamente deve avere una circonferenza più piccola. A questo punto ricopriamo i due piani uno ad uno con la pasta di zucchero

color bianco e andiamo ad inserire i due pioli. Quindi inserite sopra il secondo piano. 5 - Ora ho creato diversi fiori, foglie, etc per abbellire la Torta. Et voilà ... dopo tanta fatica e molta soddisfazione eccola pronta

CREMA PASTICCERA

Ponete sul fuoco una casseruola con il latte e la panna quindi prendete la bacca di vaniglia, incidetela con un coltellino ed estraetene i semi raschiandola, aggiungeteli insieme al al baccelllo (potete aromatizzare in alternativa anche con la scorza di 1 arancia o di limone). Accendete il fuoco dolce e quando il composto avrà sfiorato il bollore, spegnete il fuoco, unite l’amido di mais setacciato o di riso, e amalgamatelo al resto del composto; in base alla consistenza che volete dare alla crema, potete aggiungere solo 40 gr di amido di mais, per una crema più molle ideale per i dolci al cucchiaio, oppure 50 gr per una consistenza più densa. Togliete la bacca di vaniglia dal latte e panna scaldati e unite il composto con le uova. Accendete nuovamente il fuoco dolce e mescolate con una frusta continuamente per addensare il composto. Quando la crema sarà ben densa, spegnete il fuoco e versatela in una terrina bassa e ampia, copritela immediatamente con pellicola trasparente. pag. 12


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Novità in cucina- utensili curiosi e tech

Tostapane scan immagini stampate sui toast?

Per ora è solo un progetto ma presto potremo avere toast con sopra una foto, un testo o qualsiasi cosa reperibile nel web. Il tostapane scan sarà dotato di una presa usb collegabile al pc e in grado di stampare letteralmente ciò che vogliamo sulle nostre fette

di pane tostato. Un’idea graziosa che renderà le nostre colazioni più divertenti oppure romantiche, poesie d’amore, canzoni , dediche, cartoline di viaggio insomma, sempre più tecnologici ed emozionali. Designer Sung Bae Chan, finalista al concorso di design di Electolux.

Rock n Roll chopstick dalla Cina le bacchette multisuso

Bacchette oppure cannuccia o ancora bracciale da polso? Tutti a tre in realtà, Rock n Roll è una lamina d’acciaio inox piatta dello spessore di 3 mm e dimensioni 200 x 23 mm. Arrotolata lungo l’asse x diventa un cerchietto o bracciale, lungo l’asse y si trasforma in una bacchetta

da sushi utilizzabile anche come cannuccia per bere. Jacky Wu Tung Chih è il designer che ha realizzato questo curioso e utile oggetto che consentirà di eliminare anche i costi per lo smaltimento delle classiche bacchette di legno. Paese? Cina ovviamente.

Alltop 2015 temperino per verdure

Spaghetti vegetali di carote, zucchine, cetrioli, questo tempera verdure rinnovato nel design è dotato di 4 lamine estraibili che tagliano a julienne con 4 formati differenti: 3, 5, 7 fino a un massimo di 70 mm. Compatto, facile da usare, può essere lavato in lavastoviglie e poi ri-

posto comodamente in un cassetto della cucina. Su Amazon lo trovate al prezzo di 20,99 euro; è dotato di una spazzolina che consente di pulire agevolmente gli interstizi del temperino. Ideale per rendere un pò diverse le nostre cene e creare presentazioni d’effetto.

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Il Miglio- un cereale da rivalutare

Testo e foto a cura di Barbara Benetti Il Miglio un cerale che bisogna riscoprire. Minuscolo e dorato, il semino sferico di questo cereale oggi gode in Italia di un’immeritata cattiva fama. Da noi viene infatti considerato, a torto, soltanto mangime per gli uccelli mentre in passato, compariva abitualmente sulle tavole. E’ adatto nelle diete prive di Glutine. E’ ricco di sali minerali

come silicio, magnesio, ferro, calcio, potassio. Contiene vitamine del gruppo B, vitamine,vitamine K. Contiene 4 degli 8 aminoacidi essenziali ovvero, valina, tiptofano, arginina e isoleucina. E’ ottimo contro stress, anemia, depressione e stan-

chezza, in particolare quella di origine intellettuale .Il valore dietetico è elevato, per il discreto tenore in proteine,sali minerali e fibra grezza. Per l’elevato contenuto di acido silicico è considerato un vero e proprio prodotto di bellezza per pelle e capelli,

unghie e smalto dei denti, stimolandone la crescita. Il miglio è anche un blando inibitore della perossidasi tiroidea, l’enzima coinvolto nella sintesi degli ormoni tiroidei e quindi non dovrebbe venire consumato in grandi quantità da chi soffre di problemi alla tiroide.

Il miglio presenta il vantaggio di essere facile e rapido da cucinare. L’ammollo non serve, si trasferisce in una casseruola e si tosta a fuoco basso. Si aggiunge poi una quantità doppia di acqua calda, si copre il recipiente e si porta a cottura a fiamma bassa per 20 minuti.

POLPETTE DI MIGLIO AL RADICCHIO TREVIGIANO • 250 g miglio • 3 gambi di radicchio preferibilmente trevigiano tardivo (perché più dolce del precoce) • 1 cipolla media • 4 cucchiai di farina • 500 ml di brodo vegetale o di dado • Olio, prezzemolo Fate il brodo vegetale o se non avete il tempo necessario fatelo con 500 ml di acqua e del dado . Tostare il miglio in una padella antiaderente con un cucchiaio di olio evo, successivamente aggiungere il brodo e cucinare per 15 minuti, lasciare riposare per almeno 5 minuti. Tagliare finemente la cipolla e il radicchio a pezzettini piccoli cucinarli con un goccio di olio e un pochino di acqua se necessario per almeno 15 minuti o finchè tutto risulta bello morbido. Unire il miglio al radicchio, aggiungere il prezzemolo e la farina, formare delle polpette. La cottura puo’ essere svolta in due modi diversi: In pentola antiaderente con un goccio di olio coperte con il coperchio per 15 minuti circa. In forno a 180 gradi per una 20 di minuti.

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28 Novembre Cena di beneficenza per ANITA. Organizzata dall’Associazione Insieme per Anita in collaborazione col il Gruppo Chef Express. La serata si svolgerà a Caponago (MB) in via Don Panigada

Anita ha una malformazione a livello cerebrale, determinata da una malattia rara non diagnosticata, quindi senza nome (questo è il risultato dopo 4 indagini genetiche) adesso inoltre si trova in uno stato di Ipokaliemia (potassio basso)

Alex è stato sottoposto a trapianto di midollo CON SUCCESSO !!

Aiutiamo questa famiglia. Con un piccolo versamento al n. 1023878000 cc. intestato a: Associazione Sostengono gli eroi. Causale: un aiuto per Alex Grazie a tutti quelli che vorranno sostenerci. Alex ha solo 5 anni, aveva una massa tumorale molto estesa che gli è stata rimossa ma continua a sottoposri a radioterapia. I genitori di Alex sono inoccupati e senza assistenza previdenziale e devono affrontare ancora molte prove insieme al piccolo grande guerriero.

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Tradizioni- salsa fatta in casa

Testo e foto a cura di Elena D. Romano

V

i è una tradizione in casa mia a cui nn sappiamo proprio rinunciare: la conserva di pomodoro per l’inverno. Cercherò di illustrarvi brevemente come la preparo. Innanzitutto bisogna acquistare i pomodori almeno un paio di giorno prima e stenderli in un luogo fresco e asciutto. Il giorno prima di iniziare la cottura lavare accuratamente tutti i pomodori e riporli nelle loro cassette in modo che sgocciolino bene. In questo stesso giorno lavo anche le foglie di basilico in modo che anch’esse asciughino e controllo che bottiglie e tappi siano in ordine. Il giorno prima come prima cosa tagliamo i pomodori avendo cura di togliere il verde ed il filetto bianco. Una volta tagliati li ripongo in grossi mastelli ed una volta schiacciati con le mani inizio una prima cottura. Quando il pomodoro è praticamente cotto passo il tutto nella macchinetta elettrica. Ogni mastello che finisco ripasso una volta sola le scorze.

Divido il tutto in pentole capienti aggiungo sale a sufficienza e via con una nuova cottura. Una volta che inizia a bollire porto avanti la bollitura finché nn si restringe di un paio di cm (tutto dipende da quanta polpa avevano i pomodori, se liquida cuocete di più, se densa meno). A questo punto siamo pronti a imbottigliare. Verso la salsa bella bollente nelle bottiglie dove prima avró inserito la/e foglia di basilico chiudo con tappo ermetico e metto “A dormire” le bottiglie in cassette con coperte. Qui la salsa, al calduccio, in realtà affronterà una terza bollitura e si creerà il sottovuoto. Le cassette vanno coperte bene e le bottiglie non andranno toccate per giorni, fino completo raffreddamento. Io suddivido il lavoro in due giorni perché ne preparo quantità industriali. Voi vi regolate in base a quanta salsa utilizzate. È faticoso, ma è una vera soddisfazione e comunque, una volta abituati alla salsa fatta in casa, non riuscireste a mangiare nessun’altra salsa! Buon lavoro.

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Ciak si mangia- il cinema in tavola

Testo e foto a cura di Fulvio Sala

Omelette ai funghi e mandorle per Nero Wolfe L’arte culinaria dell’Investigatore Nero Wolfe

L’amore per il cinema e per la buona tavola sono stati la fonte ispiratrice di questa rubrica in cui troverete infatti piatti a volte insoliti che hanno fatto parte di storie e personaggi indimenticabili. È un modo non convenzionale di conoscere, attraverso una ricetta, la psicologia di un personaggio cinematografico o letterario, di descrivere una scena ed entrare quindi nel clima di una storia “fantastica”.

Andai in cucina per dire a Fritz che avremmo fatto colazione all’una in punto e mi disse che per Wolfe, avrebbe preparato, un’omelette speciale, che aveva appena inventato. Gli domandai che cosa ci avrebbe messo, nell’ omelette, e lui rispose: quattro uova, sale, pepe, una noce di burro, dragoncello, due cucchiai di panna, due cucchiai di vino bianco, 20 funghetti, l cucchiaio di scalogno tritato. Dissi che, secondo me, tutta quella roba bastava per due, ma lui rispose che sarebbe bastata appena per il signor Wolfe. Ne volevo una anch’io, di omelette? Dissi di sì. Mi avvertì che all’ultimo minuto poteva decidere di aggiungerci un po’ di marmellata di albicocche, e io risposi che ero disposto a correre il rischio.

Ingredienti

Una noce di burro al dragoncello (vedi nota) -1 scalogno medio tritato, 20 funghetti – 40 g. di burro - 30 g. di mandorle sgusciate - 4 uova - 2 cucchiai di vino bianco secco - 2 cucchiai di panna - sale e pepe appena macinato quanto basta - prezzemolo (o crescione) Nota. Si può ottenere il burro al dragoncello mescolando 2 cucchiai di burro con 1 di cucchiaino di foglie di dragoncello secche, lasciando poi insaporire per almeno 30 minuti.

Preparazione

Sciogliete il burro al dragoncello in una padella, aggiungete lo scalogno tritato e fatelo rosolare finché non diventa trasparente. A parte, fate rosolare le cappelle dei funghi con 2 cucchiai di burro; finché non si riducono di

volume perdendo gran parte della loro acqua, quindi scolatele e lasciatele da parte. Poi usando lo stesso tegame, rosolate anche le mandorle nei rimanenti 2 cucchiai di burro finché non diventano dorate e infine lasciatele da parte a scolare. Sbattete le uova in un recipiente per 1 o 2 minuti, aggiungete il vino, la panna, sale e pepe è frullate finché non diventano schiumose. Scaldate di nuovo lo scalogno e versate le uova, rimescolando con un movimento circolare e badando che non attacchino. Prima che le uova si rapprendano completamente, aggiungete le mandorle e metà dei funghi. Arrotolate l’omelette e posatela poi su un piatto caldo. Guarnite con i rimanenti funghi e il prezzemolo.

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Libri, consigli e rimedi casalinghi

libri in cucina

Questo libro spiega l’importanza dell’alimentazione sana, informa sulle proprietà di frutta e verdura, contiene 700 piatti divisi per portata (dall’antipasto al dolce ) oltre a indicazioni su tisane da bere dopo i pasti. Contiene un inserto fotografico che completa il ricettario. Nel sito della Feltrinelli lo trovate scontato del 15% al prezzo di 8,50€. Consigliato. Pollo in tutte le maniere, corredato da foto a tutta pagina, istruzioni su come procedere chiare e semplici e lista ingredienti. Utile per variare sul menù abituale e scoprire nuovi sapori. Su Amazon.it lo trovate a 5,87 €

Ammorbidente fai da te

Volete realizzare un ammorbidente naturale per il bucato? Nulla di più semplice: 200 gr. di acido citrico, 1 lt di acqua tiepida e 50 gocce di olio essenziale di gelsomino( o altra profumazione a voi gradita). Agitate bene e per ogni bucato utilizzate 100 - 130 ml di prodotto. Se volete un ammorbidente ancora più semplice e veloce basta versare direttamente nella vaschetta della lavatrice un bicchiere di aceto di vino bianco e per profumare sempre qualche goccia di olio essenziale.

sapevate che:

Malaleuca alternifolia

L’olio di Tree Tea viene estratto alla pianta autoctona australiana della Malaleuca, precisamente dalle foglie. Le sue proprietà sono molteplici, un valido aiuto per la nostra salute. E’ un antibatterico naturale, antimicotico, antisettico, antimicrobico e antivirale, insomma un concentrato di medicine naturali. In cosa può servirci? Per uccidere i pidocchi e alleviare il prurito, per le infiammazioni della mucosa orale, per le verruche, per guarire l’acne, per tenere lontane le zanzare e lenire il prurito delle punture e ancora per le infezioni vaginali e la forfora. Potete utilizzare il tea tree oil per le maschere al viso, aggiungendo qualche goccia al composto che usate abitualmente, questo manterrà la vostra pelle libera da impurità. Per coloro che hanno la pelle molto sensibile è consigliato miscelare il tea tree oil con olio di oliva, soprattutto se si acquista quello puro

Ricordatevi di non utilizzare il Tea Tree Oil nei bambini di età inferiore ai 6 mesi pag. 19


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