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Il Vangelo di un Uomo Forte
IL VANGELO DI UN UOMO FORTE (Documento sul Fr. John G. Lake, «Apostolo di Dio per l’Africa») Fin da quando era fanciullo, John Graham Lake sembrava sempre indaffarato a far guarire qualcuno: se non se stesso, qualcun altro. La sua personale battaglia per la vita cominciò nel giorno della sua nascita, il 18 Marzo 1870. Nato in Ontario, Canada, Lake fu uno di 16 figli e, come molti suoi fratelli e sorelle, crebbe con una strana malattia digestiva che quasi lo uccise. Soffrì di questa malattia per 9 anni e degli spiacevoli trattamenti necessari per mantenerlo in vita. Mentre Lake si dava da fare per sopravvivere, otto dei suoi consanguinei morirono, uno per uno: funerali, lutto e lacrime adombrarono la sua infanzia. I ricordi di Lake furono riempiti dei pianti dei suoi genitori. Il dispiacere si intensificò quando anche la famiglia che formò lui venne piagata in maniera inconsueta con malattia e morte. Tutta questa sofferenza che feriva il cuore rese Lake più dolorosamente ed acutamente cosciente del fatto che la malattia era qualcosa di brutto, qualcosa di maligno. In tutta la sua vita non aveva mai visto nulla di buono venir fuori dalla malattia. E mentre Lake cresceva, questa iper esposizione alla malattia ed al dolore fecero nascere in lui un raro ed intenso desiderio della potenza di Dio. Fu questa passione a guidarlo, e non gli diede riposo fino a quando non ebbe trovato un modo per colpire la malattia, l’infermità… ed anche la morte stessa. Da ragazzo, Lake ne aveva viste abbastanza per sapere che lui e la sua famiglia avevano bisogno di un miracolo. Quel che non sapeva era come ottenerlo. Nella chiesa in cui era cresciuto, i miracoli ed il sovrannaturale sembravano essere null’altro che un’opzione e la gente di chiesa cui si era rivolto per essere aiutato passarono un sacco di tempo tentando di convincerlo che Dio voleva che traumi e tragedie fossero intesi per il suo bene. In una qualche maniera, Lake però non riusciva a vedere neanche un minimo di bene in tutta la sofferenza che lo circondava, e dunque continuò ad attendere il suo miracolo. Quando ebbe 16 anni, la sua famiglia si trasferì negli Stati Uniti e si stabilì nel nord del Michigan, ove fu salvato grazie ad un incontro promosso dall’Esercito della Salvezza e, così, si unì alla chiesa Metodista. Ancora la malattia non abbandonava la sua stretta mortale su Lake e la sua famiglia. Alla fine non poté più aspettare: si doveva fare qualcosa. E sembrava che quel qualcosa dovesse farlo lui. Più tardi scrisse: «Non c’era nessuno che pregasse per me… e mentre sedevo, da solo, dissi: “Signore, voglio piantarla con il mondo e con la carne, con il dottore e col diavolo. Da oggi mi voglio appoggiare esclusivamente al braccio di Dio”». In quel momento non vi fu nessun segno evidente di guarigione o altra manifestazione della potenza di Dio, nel suo corpo. Eppure una sola cosa era certa: Lake si era consacrato a Dio. Ed anche se non si vedeva dall’esterno, dentro di lui sapeva che la malattia se n’era andata. Era determinato. Era risoluto. Ma, sebbene la malattia se n’era andata, la battaglia non era finita. Mentre diventava adulto, Lake ebbe un’altra malattia: il reumatismo gli incurvava le gambe e distorceva il suo corpo. Ed ancora una volta la sua chiesa non poteva offrirgli i risultati che appassionatamente cercava. Il suo pastore gli disse: «Fratello, stai glorificando Dio». Ed altri aggiunsero: «Fratello, sii paziente e sopporta». Per un attimo, Lake credette loro. Ma era sempre deforme. Che Buona Novella poteva esserci in tutto quello? © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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Dov’era il potente Vangelo che era stato capace di salvarlo? Ciò che Lake voleva era un altro miracolo. E, di nuovo, il suo cuore si tese in direzione di Dio. Mentre cercava Dio, una folgore di verità infranse l’inganno a cui la sua mente aveva ceduto ed alla luce della Parola di Dio, Lake intravide la volontà di Dio. «Scoprii che la malattia non era volontà di Dio, proprio no, ma era la volontà del diavolo che voleva fare di me uno come lui, uno dalle gambe curve. Abbandonai tutto e venni a Chicago, nell’unico posto dove sapevo che un uomo potesse essere guarito: venni alla Divine Healing Home di Alexander Dowie». Lì, a Chicago, la potenza di Dio si riversò nel corpo di Lake e raddrizzò le sue gambe. Lake si impadronì della potenza di Dio e del fatto che la Cristianità è “Il Vangelo di un uomo forte”. Per la prima volta vide che Dio voleva una stirpe di gente che fosse coraggiosa, forte, pura, buona e benedetta. Vide che miracoli e prodigi del Nuovo Testamento erano intesi per il dì di oggi, e per ogni giorno! John Lake lasciò Chicago guarito. Lasciò Chicago con un Vangelo di potenza, un coraggioso, audace Vangelo che dichiarava GUARIGIONE PER OGNUNO. Anche per coloro che non erano salvati e coloro che non erano persone di chiesa. Questo fu il Vangelo che incendiò sconvolgente passione e coraggio nell’anima sua. Benché nato bambino ammalato nel diciannovesimo secolo, Lake ora stava coraggiosamente alle soglie del ventesimo secolo quale parafulmine tra terra e cielo, che aspettava di essere folgorato dalla “folgore di Dio”, come la chiamò più tardi. E, con ogni cessione di potenza di Dio, che infine caricò la sua vita, Lake, a sua volta, elettrificò il mondo moderno. Volta per volta, fece sobbalzare cristiani e non cristiani, allo stesso modo, mostrando loro il vero cuore e la vera potenza di Dio. Per quanto Lake ricordasse, la sua mente era stata sempre un ronzio d’idee, sempre a pensare ed a chiedersi delle cose, in special modo riguardo alla scienza. Aveva incentrato molti dei suoi studi formali sulla chimica e l’elettricità: era stato anche un pioniere in quei campi, guadagnandosi una certa reputazione. All’età di 21 anni, Lake aveva indirizzato i suoi studi verso nuove direzioni ed era divenuto un ministro metodista. Con ciò, cominciò a puntare la sua instancabile curiosità verso la sovrannaturale potenza di Dio e verso come si connetteva al regno naturale. Quindi, per la mente scientifica e curiosa di Lake, non era sufficiente sapere che Dio guariva, voleva capire COME lo facesse. La risposta al “Come?” iniziò a venire quando Dio cominciò a disfare tutta la malattia e la morte che avevano legato la famiglia di Lake per 32 anni. Nel Febbraio del 1891, Lake sposò Jennie Stevens di Newberry, dal Michigan. Si adoravano reciprocamente ed ebbero 7 figli. Ma, dopo soli 5 anni di matrimonio, medici ben conosciuti diagnosticarono a Jennie la tubercolosi ed una incurabile malattia cardiaca. Immediatamente lei divenne invalida. I dispiaceri erano tornati e non se ne andavano. Seguendo le raccomandazioni dei medici, Lake trasferì la sua famiglia a Sault Sainte Marie, nel Michigan, dove era cresciuto quando era adolescente. Si supponeva che il clima del Nord facilitasse le condizioni fisiche di sua moglie. Ma a Lake sembrava che nulla potesse attenuare il suo grande dispiacere che aveva raggiunto le dimensioni di un’alluvione. Di nuovo Lake fu circondato dalla malattia, dall’infermità – un fratello invalido, una sorella morente di cancro al seno, un’altra sorella che soffriva di un emorragia mortale, ed ora… la sua cara Jennie. E lui era impotente: dov’era il suo Vangelo dell’uomo forte? Ed era questo Vangelo forte abbastanza da respingere quest’ondata di oppressione? Più disperato che mai, Lake tornò a quello che nel passato aveva funzionato per lui, la Dowie’s Healing Home a Chicago. Lake e la sua famiglia decisero che suo fratello sarebbe stato il primo. Era stato invalido per 22 anni e quindi con molta cura lo trasferirono a Chicago. In un © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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attimo, dopo che i ministri deputati alla guarigione gli ebbero imposto le mani, questi fu guarito, si alzò e se ne andò. Poi, Lake portò sua sorella, 34 anni, che stava morendo di cancro al seno. Era stata operata cinque volte e doveva essere trasportata su di una barella. Anche lei venne guarita! Poi fu il turno della sorella affetta dall’emorragia mortale. Il suo caso provò molto Lake perché aveva solo un anno di differenza con lei ed erano cresciuti molto vicini l’uno all’altra. Una notte il telefono di Lake squillò. Era sua madre. Lo chiamava per dirgli che sua sorella era quasi morta e che se voleva vederla viva un’ultima volta, doveva correre subito. Quando lui arrivò, lei era senza coscienza ed il polso era assente. Cosa poteva fare? Lake combatteva nell’anima sua. E venne la risposta! Inviò immediatamente un telegramma a Dowie, a Chicago. Il messaggio diceva: «Mia sorella è apparentemente morta, ma il mio spirito non la lascerà andare. Credo che se pregherai, Dio la guarirà». Venne la risposta di Dowie: «Agganciati a Dio. Sto pregando. Ella vivrà». E visse! nel giro di un’ora l’intera famiglia gioì: un altro dei Lake era stato strappato alle fauci della morte! Restava solo Jennie. Dopo la gioia della guarigione, venne una sera in cui la famiglia intera vide che la morte sembrava pesantemente sovrastare Jennie. Ma perché? Molto era accaduto – meravigliose manifestazioni della potenza guaritrice di Dio si erano mosse verso un lato della famiglia. In qualche maniera i parenti stretti di Lake avevano inciampato proprio nella forza vitale di Dio. Come funzionava veramente tutto ciò, che cosa lo faceva succedere? In quella particolare sera un ministro, amico di Lake, si fermò a far loro visita. Dopo esser rimasti un po’ accanto al letto di Jennie, i due uomini uscirono a fare due passi. Mentre passeggiavano al chiarore della luna, il ministro disse, con un cuore pieno di compassione: «Fratello Lake, riconciliati con la volontà di Dio». Queste parole, in contrasto con la pacatezza della notte, colpirono Lake come uno schiaffo in faccia. Più pensava a quelle parole, più si arrabbiava. Realizzò che quello che il ministro aveva voluto dire era: «Riconciliati con Dio, lascia morire tua moglie». Lasciarla morire? Non poteva farlo! Dove sarebbe stata la forza in quella specie di vangelo? Immediatamente un vento calciò nell’anima sua, ed un temporale soffiò aria di vendetta. Certamente Dio era stato insultato da un tale suggerimento! Poi il temporale si mutò in rabbia e Lake prese la strada di casa. Quando fu lì, si diresse al caminetto, prese la Bibbia da sopra il camino e la gettò sul tavolo. Allora? Dov’è la potenza? Specialmente adesso, quando serve di più? Il libro si aprì, cadendo, ad Atti 10, il verso 38 calamitò lo sguardo di Lake: «Vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com’egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui». Era lì. Lake la vide! La luce della Parola brillò potentemente nell’anima sua, rivelando la verità e la potenza: Gesù è il guaritore e Satana è l’oppressore. Satana era colui che aveva spento Lake e la sua famiglia con l’oppressione ed i dispiaceri, la malattie e la morte. Era Satana il problema, e Gesù la soluzione. Era così chiaro!
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In passato, sebbene Lake avesse chiaramente visto che malattia, infermità e morte non provenivano ovviamente da Dio, non aveva pienamente capito che dietro tutte quelle tragedie c’era il diavolo. E fu altrettanto importante capire che Dio era con lui. Dio non era solo con Gesù, con Dowie o altri famosi evangelisti e predicatori guaritori, ma Dio – e la Sua potenza – era DENTRO John Lake. John Lake poteva pregare, ed i malati sarebbero stati sanati. Egli aveva la stessa fede e lo stesso Spirito Santo disponibili dentro di lui, per lui. Sì, questo cambiò ogni cosa. Era inciampato in un barile di polvere da sparo, tutto coraggio e certezza, ed audacia, che era pronto ad esplodere. Ora i venti soffiavano davvero, e la furia della fede ribolliva profondamente dentro Lake. Sì! Jennie sarebbe guarita. Ne era certo. E stava a lui fare qualcosa. Ora Lake sapeva con chi stava avendo a che fare: con Satana. Sapeva pure di avere ogni diritto di farlo. Gesù gli aveva dato quel diritto, e la potenza che si accompagnava al diritto stesso. Sì, la guarigione stava arrivando, ma questa volta Lake decise che sarebbe stato tutto diverso. Il QUANDO, il tempo, lo avrebbe deciso lui. Tempo, 28 Aprile 1889, ore 9:30 del mattino. Lake chiamò e telegrafò agli amici, istruendoli a pregare al tempo stabilito, precisamente le 9:30 del mattino, perché precisamente in quell’istante avrebbe imposto le mani a sua moglie, ed essa sarebbe guarita. Era così semplice. Il tempo stabilito per la guarigione venne, e con esso, la potenza di Dio! Lake impose le mani a Jennie e la paralisi se ne andò, la tosse se ne andò, il suo cuore divenne normale, la sua temperatura normale ed il suo respiro regolare. Poi con una voce simile a quella autoritaria e coraggiosa del marito, Jennie gridò. «Lode a Dio! Sono guarita!» Lake fu scosso. Da anni non aveva sentito una voce così poderosa uscire da lei! Le risonanti lodi di Jennie echeggiarono per tutta la città, lo stato e la nazione. I giornali proclamavano: «Jennie Lake è stata guarita!» E da quel giorno in poi, lettere di gente non cessarono di entrare nella vita, una volta privata, di Lake. Centinaia di altre famiglie, disperate come la famiglia di John e Jennie, desideravano che la folgore della guarigione divina lampeggiasse nelle loro vite. Vennero da miglia e miglia lontano, gente che voleva ciò che i Lake avevano: la loro fede, il loro coraggio, il loro Vangelo dell’uomo forte. Era nato un ministerio di guarigione. Come disse Lake: «Ci sono stato spinto dentro a forza. Dio ha risposto e molti sono stati guariti». Da quando era stato ragazzo, Lake aveva cercato di spingere, farsi largo, scoprire la via attraverso tenebre e malattia per afferrare un poco della potenza di Dio, la folgore di Dio. Ed ora la battaglia sembrava finita. Ora Lake aveva ottenuto sufficiente potenza per se stesso, la sua famiglia e centinaia di altre persone. Ma l’aveva appena presa che all’improvviso un’altra battaglia lo fissò dritto in faccia. Con passo deciso, Lake aveva varcato un’altra soglia del successo. Una forte unzione per guarire i malati era venuta su di lui. E, mentre maneggiava questa grande unzione con successo, esteriormente, interiormente questa intensificava la battaglia che era in corso da anni. Quale battaglia? Scegliere se mettersi in affari con Dio o con il mondo. Era cominciata nell’ottobre del 1891. Otto mesi dopo che Lake aveva sposato Jennie, la chiesa Metodista lo aveva chiamato ad esser pastore di una chiesa nel Wisconsin. Per qualche ragione, invece di prendere il pastorato, Lake decise di mettersi in affari. © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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Non passò molto prima che il successo di Lake nel mondo degli affari fu equivalente alla sua passione per Dio. Dopo tutto, egli era un uomo appassionato e volitivo. Ogni cosa che inseguisse, otteneva – e ne otteneva anche molto! Una delle prime iniziative commerciali fu quella d’iniziare un giornale, The Harvey Citizen, ad Harvey, nell’Illinois. Poi, dopo essersi trasferito nel Michigan a causa della precaria salute di Jennie, Lake entrò nel ramo immobiliare. Nel suo primo giorno di affari guadagnò 2.500 dollari. Ed in 2 anni aveva ammassato circa 250.000 dollari in beni, il che, intorno all’inizio del secolo, era una fortuna. Quando ebbe 30 anni, aveva dato il via ad un altro giornale, il Soo Times, ed alcuni degli uomini più ricchi del Nord America lo stavano corteggiando per la sua esperienza nel trattare con la gente e nel gestire il denaro. Lake più tardi ebbe diritto ad un seggio alla Chicago Board of Trade e si riferì che era diventato milionario. In vetta al suo successo finanziario, dal 1900 al 1907, fu assunto da un gruppo di investitori per formare e dirigere una delle compagnie di assicurazioni più grandi del paese. Parte del suo lavoro consisteva nel dirigere gli agenti della compagnia. Semplicemente consigliando un agente per 20 o 30 minuti, Lake poteva guadagnare centinaia di dollari in commissioni. Ciò in aggiunta ad un salario già stabilito intorno ai 50.000 dollari all’anno. Tuttavia, nel mezzo di tutto il suo successo finanziario, qualcosa di più ricco stava accadendo nel cuore e nell’anima di John Lake. Stava cominciando a vedere ed a considerare il valore delle anime umane. Sin dal quel glorioso mattino in cui Jennie venne guarita, nel 1898, Lake aveva iniziato a predicare ed a tenere culti di guarigione nell’area di Chicago. Nel 1901 lui e la sua famiglia si erano trasferiti a 40 miglia a nord di Zion City, Illinois – dove John Dowie aveva spostato gli uffici generali del suo ministerio – e quindi Lake poté studiare la guarigione divina da vicino, e così pure insegnarla, fino al 1904. In tutto, Lake ministrò part-time per un periodo di 10 anni, e durante quel tempo, centinaia di persone vennero salvate e guarite. «Ma alla fine di quei 10 anni», scrisse Lake, «credo di essere stato l’uomo più affamato di Dio che sia mai vissuto. I miei amici mi dicevano: “Mr. Lake, hai un bel battesimo dello Spirito Santo!” E si, fu un bel battesimo, quando accadde, ma la situazione che vivevo non rispondeva al grido del mio cuore». Come poteva essere? Come poteva tal gloriosa dimostrazione della potenza di Dio nella vita di Lake non aver soddisfatto il grido del suo cuore? Semplice: molti degli amici e degli associati di Lake presumevano che egli avesse ricevuto il Battesimo nello Spirito Santo, mentre, in effetti, lui non l’aveva ricevuto. In effetti non lo aveva nemmeno compreso appieno, sebbene molti gliene parlassero. Nel frattempo, la gente che lo vedeva ministrare con tal successo, giudicavano dalle sue opere e, certamente, era stato meravigliosamente unto dallo Spirito per ministrare. Eppure Lake doveva imparare di più, doveva ricevere di più. Nel profondo del suo cuore, lo sapeva. Oh, il cuore di Lake gridava per il Battesimo nello Spirito. Egli era molto determinato a riceverLo. Per i primi mesi del 1907, egli digiunò, pregò e gridò a Dio. Voleva avere da Dio tutto ciò che era possibile avere. Finalmente, al decimo mese, ebbe ciò che inseguiva, e ne ebbe una grande dose. In un giorno di Ottobre, Lake accompagnò il suo amico e partner di predicazione Tom Hezmalhalch a casa di una donna che era invalida. Andavano a pregare per la sua guarigione. © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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Mentre Tom istruiva la donna sulla guarigione, Lake se ne stava seduto comodamente in una poltrona di cuoio che si trovava nella stanza. La sua mente vagava: stava ancora pensando al Battesimo nello Spirito. All’improvviso una grande calma invase l’irrequietezza dell’anima di Lake, e per la prima volta in vita sua, da quanto potesse ricordare, la sua mente si calmò. Qualcosa come una calda pioggia tropicale cominciò a bagnare l’anima sua. Ed era così pacifica e serena! Poi, dalla calma di quel momento, Lake udì il Signore dire: «Ho ascoltato le tue preghiere. Ho visto le tue lacrime. Ora sei battezzato nello Spirito Santo». Finalmente accadde: qualcosa di più prezioso, più bello, più personale… il battesimo del suo spirito nello Spirito di Dio. Ora, il suo cuore era pieno, era completo, soddisfatto. E fu allora che venne una potenza, una potenza come mai prima. Lake stava ancora seduto sulla sedia quando un acquazzone di elettricità, come una corrente, sorse ad attraversare il suo corpo, causandogli convulsioni senza controllo. Alcuni momenti dopo, cominciò a parlare in lingue. «Quando il fenomeno passò», scrisse Lake, «la Sua gloria rimase nella mia anima. La mia vita cominciò a manifestare i vari livelli dei doni dello Spirito. Le guarigioni furono più potenti. La mia natura divenne così sensibile che potevo imporre le mani a qualsiasi uomo ed a qualsiasi donna e dire quale organo fosse malato, e fino a che punto». Lake mise alla prova questo nuovo prodigio andando negli ospedali e toccando i pazienti per determinare quali fossero le loro malattie. E per rendere la cosa una sfida ancora maggiore, la maggior parte erano casi in cui nemmeno i medici erano riusciti a diagnosticare la malattia. Cionondimeno, volta per volta, le diagnosi di Lake si rivelavano corrette. Ma, per quanto lo riguardasse personalmente, gli interessava solo dimostrare agli occhi della scienza medica come la potenza di Dio avesse effetto sul corpo umano. Ad un certo punto Lake si sottopose ad una serie di esperimenti, presso una ben nota clinica in cui venivano effettuate delle ricerche. Era a causa della sua formale educazione in scienza e medicina che gli veniva permesso di accedere a tali cliniche. Durante uno di questi esperimenti Lake disse ai professori: «Signori, andate al vostro ospedale e portare un uomo che abbia un’infiammazione alle ossa. Prendete i vostri strumenti (una potente macchina per raggi x con attaccato un microscopio) ed attaccatela alla sua gamba. Lasciate sufficiente spazio affinché io possa mettere la mia mano su quella gamba». Lake riferì che: «Quando lo strumento fu pronto, misi la mia mano sulla tibia dell’uomo e pregai: “Dio, uccidi la diabolica malattia mediante la Tua potenza. Fa che lo Spirito si muova in lui; che Egli viva in lui”. Poi chiesi: “Signori, che cosa succede?” – “Ogni cellula sta rispondendo!”, risposero loro. Gli scienziati erano stupefatti da ciò che vedevano. Un processo di nuova creazione stava avendo luogo nella gamba del moribondo e stava accadendo proprio allora, sotto il loro microscopio!» Con tali manifestazioni di potenza sovrannaturale nel suo ministerio, non molto dopo Lake spese maggior tempo in culti serali di guarigione. Ma ora predicava a folle di migliaia invece che di centinaia. Nel frattempo, Lake stava ancora cercando di portare avanti il suo solito lavoro mattutino. Però questo stava diventando difficile, in maniera inconsueta. Lake aveva dato prova di essere un raffinato uomo d’affari ed ora stava preparando con successo gli agenti della grande compagnia di assicurazioni. Nel giro di una notte scoprì che non si poteva più concentrare sugli affari dell’uomo. Non che la sua mente non ne fosse più capace, ma
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sentiva che doveva concentrarsi su Dio e sugli affari di Dio. E Dio era in affari nella salvezza delle anime degli uomini. In quel periodo era comune per Lake trovarsi in mezzo agli affari e sentir lo Spirito Santo suggerire: «Che ne sarà di quest’anima? Che ne sarà di quest’anima?» «Dopo un po’» disse Lake «Mi dovevo fermare e dire: Fratello, sei cristiano? Se non lo sei, inginocchiati». Proprio lì, nel suo ufficio, Lake s’inginocchiava e pregava con gli uomini e li guidava al Signore. «Li vidi venire a Dio ogni giorno per 16 mesi. Mi dimenticai quasi delle assicurazioni, mentre la compagnia mi stava pagando proprio per quelle, affinché le vendessi!» Finalmente, nell’Aprile 1907, la lunga ed intensa battaglia di Lake finì, quando decise di seguire i desideri del suo cuore. «Ero spinto fortemente ad abbandonare i miei affari ed a dare la mia attenzione al condurre uomini ai piedi di Gesù», scrisse. E, con un’importante decisione, lui e sua moglie vendettero tutti i loro beni e possedimenti e cominciarono a seguire lo scopo che Dio aveva per le loro vite. Decisero pure di non rivelare ad alcuno le loro personali necessità, ma di confidare in Dio come mai prima. Lake tagliò i suoi legami con gli uomini d’affari, si arrotolò le maniche e si preparò a fare affari per Dio, a tempo pieno. L’ultima mossa per Dio lo aveva caricato di divina energia, ma questa volta era guidato a fare qualcosa che nemmeno la sua mente eccezionalmente attiva avrebbe potuto immaginare. Stava per entrare nel fuoco di Dio. L’argomento delle azioni che dovevano seguire, non lo sorprese affatto. Un giorno, nei mesi finali del 1907, mentre stava abbattendo un albero. Lake udì distintamente lo Spirito Santo che diceva: «Va’ ad Indianapolis. prepara una campagna invernale. In primavera andrai in Africa». Il suo cuore non perse nemmeno un battito quando sentì che sarebbe dovuto andare in Africa, semmai si ritrovò eccitato all’idea. Fin da ragazzo aveva sognato di andare in Africa. Anche da giovane quell’idea c’era sempre. Quindi non perse tempo. Trasferì la sua famiglia ad Indianapolis, si unì al suo amico Tom Hezmalhalch per predicare in una serie d’incontri e preparò il viaggio sognato da una vita. Ma Lake aveva bisogno di molto più della semplice immaginazione per portare se stesso, sua moglie, sette figli ed un gruppo di missionari in Africa. Nel febbraio 1908, Lake ed Hezmalhalch, che pure aveva deciso di partire per l’Africa, pregarono, chiedendo al Signore di provvedere 2000 dollari, quanto immaginavano sarebbe costato il viaggio per 17 persone da Indianapolis a Johannesburg, in Sud Africa. Quattro giorni dopo ebbero i soldi per comprare tutti i biglietti. Il 19 Aprile 1908, il piccolo gruppo di missionari partì per l’Africa. Per le sue spese e personali necessità, Lake aveva solo un dollaro e 25 centesimi, in tasca, per lui e la sua famiglia di 9 persone, quando salì sulla nave. Inoltre, una volta lì, non avevano nessun appoggio dove andare a dormire. Ma, per quando furono a Cape Town, gli erano stati dati 200 dollari, più una casa arredata, a Johannesburg. Questo viaggio di fede era diventato un viaggio di miracoli. Il miracolo successivo, di cui Lake aveva bisogno, era un posto dove predicare. Dopo tutto era uno straniero, per quella gente, sogno o non sogno, ed aveva bisogno di una qualche presentazione. I Lake ebbero appena il tempo di sistemarsi nella loro nuova casa quando, dopo solo pochi giorni dal loro arrivo a Johannesburg, Dio aprì la prima porta al ministero di Lake. Un pastore © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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sudafricano prendeva qualche settimana di assenza e chiese a Lake di sostituirlo. Lake fece un salto, a quell’offerta. La sua prima domenica nel pulpito, con l’aiuto di un interprete, Lake predicò ad un’assemblea di 500 Zulù. Il culto iniziò quietamente, quella mattina… era stranamente quieto. Lake non era sicuro di quello che stava per accadere, ma riconobbe l’inconsueto silenzio che riempie l’aria un momento prima che il temporale abbia inizio. Sentiva che lo Spirito stava per fare qualcosa. Quindi attese. Vedere ciò che accadde quel giorno fu come vedere l’eruzione di un vulcano. Sia nel servizio del mattino che in quello serale, quando cadde lo Spirito, segni e prodigi caddero a doccia sull’assemblea. Ma non si fermò lì. Nei giorni che seguirono, spettacolari manifestazioni della potenza di Dio zampillarono nella comunità, come lava. Un ardente risveglio tagliò i cuori umani disperati per il Vangelo di un uomo forte. Nel giro di settimane, innumerevoli persone di Johannesburg e dintorni vennero salvate e riempite di Spirito Santo – centinaia vennero guariti in maniera sovrannaturale. Notizie di questo fuoco sovrannaturale si diffusero fin nelle zone più remote della nazione e correvano folle anche dalle aree più lontane. La piccola porta che Dio aveva aperto per Lake divenne la via maestra per 5 anni di potente ministerio in tutto il Sud Africa. Quell’unzione caduta su Lake, stupì lui stesso. Era al di là della più sfrenata immaginazione. L’unico modo in cui poteva descriverla era “fuoco liquido” pulsante nelle sue vene. E naturalmente questo genere di potenza di fuoco fu utile. In un incontro, un uomo si alzò per interrompere Lake. Quando Lake ne ebbe finalmente a sufficienza, puntò il suo dito verso di lui e gli disse di sedersi. L’uomo cadde a terra istantaneamente e stette lì per due ore. Dopo che l’incontro ebbe termine, quell’uomo descrisse l’accaduto e disse che era stato come essere abbattuti da una pallottola. Poi ci furono anche momenti in cui quell’unzione sembrava portare degli svantaggi. Lake era un tipo di uomo alla mano e gioiva nel salutare le persone quando queste venivano ai suoi incontri. Spesso, comunque, quando si avvicinava troppo e stringeva la mano alle persone, queste cadevano sotto la potenza dello Spirito e bloccavano le porte d’ingresso. Altre volte l’unzione su di lui diventava così forte che la gente cadeva sotto la sua potenza semplicemente trovandosi a due metri da lui. Siccome Lake non era affiliato a nessuna organizzazione missionaria ed a nessuna chiesa esistente (più tardi ne stabilì una sua), affittava delle sale in cui tenere gli incontri, nell’area di Johannesburg. Non ci volle molto prima che le folle furono superiori a quella che le sale potevano contenere. Lake mise in funzione un diverso tipo di approccio. Cominciò a tenere incontri nei “cottages”, cioè in case di persone che abitavano nell’area di una città. Lake andava col suo partner, Hezmalhalch, di casa in casa, e tutti e due predicavano cinque, sei volte ciascuno, in ogni incontro. Nel frattempo, a casa di Lake, il costante flusso di malati non cessava. Infatti molti venivano dai Lake per la preghiera e Jennie doveva lasciar perdere i preparativi per la cena per dirigere i malati avanti e indietro mentre John pregava per loro. In 18 mesi, da quando avevano messo piede in Sud Africa, Lake aveva stabilito il suo proprio “tabernacolo” – una chiesa grande con un’ampia congregazione – a Johannesburg, ed aveva dato il via ad altre 100 chiese nei dintorni, tenendone la supervisione. E questo era solo l’inizio. Se a John Lake sia mai mancato il coraggio, fu in Africa che dovette tirarlo fuori. Il Vangelo di un uomo forte, da lui predicato, si era diffuso, tagliandolo, attraverso ogni muro religioso,
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razziale e politico, abbattendolo. La reputazione di uomo coraggioso diede così inizio a delle controversie. Forse la più sconvolgente di queste fu quella mossa dal suo amore per le persone di colore. La controversia sul razzismo sembrò raggiungere il punto di massimo fervore agli inizi del 1909, quando Lake salutò Elias Letwaba, un negro sudafricano, sul palco, durante un servizio di culto. Col cuore pieno d’amore Lake mise il braccio attorno al collo di Letwaba, lo baciò e lo chiamò “Fratello mio”. Ciò fece infuriare alcuni dei bianchi inconvertiti che si trovavano nel pubblico al punto che lo fischiarono e gridarono in disapprovazione. Al ciò, Lake si voltò e gridò: «Amici miei, Dio ha fatto di un solo sangue le nazioni degli uomini. Se non volete riconoscerli come fratelli, allora avrete la mortificazione di andare nel dolore eterno, mentre vedrete molti di questa gente negra andare nell’eterna beatitudine». Poi citò 1° Giovanni 3:15: «Chiunque odia il suo fratello è un omicida: e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna». Ciononostante, molti, nel pubblico, cominciarono a gridare che i “diavoli neri” dovevano essere sbattuti in strada a calci. Ma Lake non mollò. Abbracciò Letwaba, e con la mano sulla sua spalla, disse: «Se cacciate fuori questi uomini, allora dovete cacciar fuori anche me, perché io resterò con questi miei fratelli negri». La folla infine si calmò… un tale amore non si era mai visto in Sud Africa. Intanto, il razzismo non fu la sola ondata di controversia che si abbatté sul ministerio di Lake. Negli Stati Uniti, arrivava onda dopo onda, il mormorio che in Sud Africa Lake stesse servendosi del ministerio per accumulare soldi. Quando questi mormorii vennero alle orecchie di Lake, egli era già accusato. E, benché le accuse furono poi provate false, la fiducia in Lake era stata erosa e i doni finanziari indirizzati al suo ministerio si erano ridotti quasi a zero. Tristemente ciò accadeva all’uomo che si era recato in Africa senza soldi, che non aveva mai fatto una colletta nei suoi incontri e che non aveva mai fatto conoscere le sue personali necessità ad alcuno. Ora la giovane missione di Lake, cresciuta a 125 ministri in campo, cominciò a soffrire anche di più a causa della circostanze difficili. Ironicamente, mentre centinaia di sudafricani erano salvati e guariti, Lake ed il suo personale, con le loro famiglie, erano spesso in terribili necessità. Mentre era via a predicare in diverse parti del paese, centinaia di malati si presentavano a casa sua ed attendevano il suo ritorno. La maggior parte di essi erano poveri e dormivano nel cortile della casa di Lake. Jennie di solito divideva con loro il poco cibo che lei ed i suoi sette figli si potevano permettere. Dopo nemmeno un anno pieno di ministero, Lake ritornò a casa dopo aver predicato nel deserto del Kalahari, e scoprì che Jennie era morta, solo 12 ore prima del suo ritorno. Era distrutto. Chiamò l’accaduto “il colpo maestro di Satana”. Registrò la morte di Jennie, a causa di infarto, il 22 dicembre 1908. Nel 1910, 2 anni dopo la sua morte, ne stava ancora soffrendo. Scrisse: «Questo è il secondo anniversario della morte della mia cara moglie. Il suo nome da signorina era Jennie Stephens. Ci sposammo il 5 Febbraio 1891 a Millington, Illinois, USA. Era una moglie bella ed affezionata. Le parole non potranno mai esprimere cosa fosse per me. Dio ci diede una meravigliosa unità nello spirito. Io adoravo lei e lei adorava me, similmente. Non riuscirò mai a dimenticare quando ritornai da un giro missionario per trovarla già morta da 12 ore. La mia preziosa moglie! Ma quando guardo indietro alle terribili lotte per piantare quest’opera in Africa, ora sento davvero che Dio, nella Sua misericordia, le permise di sfuggire a questo pauroso tempo di sofferenze, prove e lotte, portandola in Cielo. Bugie, ricatti, accuse maligne di ogni tipo. Hanno detto che sono posseduto dal diavolo e che per questo la gente viene guarita e salvata, e cose di questo genere. Ma Gesù guarisce i malati e salva i peccatori, ogni giorno. E questa testimonianza © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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che Dio dà, confonde giorno per giorno i miei accusatori al punto che ora essi dicono apertamente che è il diavolo che guarisce». Ma quando sembrava che oramai Satana, l’oppressore, avesse battuto Lake ed il suo Vangelo dell’uomo forte, lui invece ritornò, con ancora più coraggio e maggior passione per le anime. Alla fine del 1909, quasi un anno dopo la morte di Jennie, Lake tornò in America, ma non per sempre, e non sconfitto. Il suo scopo era di trovare più operai e denaro per il Sud Africa. Ritornò a Johannesburg nel 1910, con 3.000 dollari ed otto missionari in più. Lavorò duramente, nei tre anni che seguirono. Fondò la Chiesa Apostolica, che si sviluppò in due grandi chiese, in Sud Africa, l’Apostolic Faith Mission (che è ora parte dell’Apostolic Faith Church, negli Stati Uniti), e la Zion Christian Church. Nel 1913, il ministerio di Lake aveva un totale di 1.250 predicatori, 625 congregazioni, 100.000 convertiti ed innumerevoli miracoli. Inoltre, la pubblica dimostrazione di amore verso Elias Letwaba, nel 1909, fu probabilmente più significativa di quel che lo stesso Lake realizzasse, a quel tempo, poiché, mentre Lake lasciava il Sud Africa, Dio spingeva Letwaba a costruire una scuola biblica, la Patmos Bible School che più tardi avrebbe prodotto migliaia di operai abilitati che evangelizzarono per tutta l’Africa. Come nessun altro, Letwaba portò avanti l’opera iniziata da Lake. Lake paragonò il suo lavoro in Sud Africa a ciò che Davide disse di Mosè nel Salmo 103:7 «Egli fece conoscere le Sue vie a Mosè, le Sue opere ai figli d’Israele». «Le genti d’Africa sembravano contemplare il fenomeno dell’opera di Dio», scrisse Lake, «ma Dio portò il mio spirito dietro le quinte e mi fece vedere come le aveva compiute». “Come?” Lake se l’era chiesto per anni. Ed anche in Africa, era non solo insegnante e predicatore, ma pure studente. Quando s’imbarcò con i sette figli per il finale viaggio di ritorno negli Stati Uniti, nel 1913, portò con sé l’inestimabile comprensione di come operasse la potenza di Dio. Lake era stanco, quando lasciò il Sud Africa. Poteva apparire che andasse alla deriva, senza meta, nell’Atlantico, senza più il coraggio e la decisione che avevano riempito le sue vele. Ma nulla era più lontano dalla verità. Mentre partiva, aprì la strada ad un’altra missione. Armato di esperienza e comprensione della potenza di Dio, ritornò in America per lanciare l’attacco suo più feroce contro il regno delle tenebre. Il suo piano? Come insegnare alla prossima generazione ad afferrare e magistralmente impugnare la potenza di Dio. Nel primo anno del ritorno in America, Lake ed i suoi figli viaggiarono piacevolmente di città in città, rinnovando vecchie amicizie e riposandosi. In quell’epoca Lake sposò Florence Switzer ed assieme ebbero altri cinque figli. Ma, per la fine del 1914, fu pronto per rimettersi al lavoro. Si trasferì con la sua numerosa famiglia a Spokane, nello stato di Washington, ed avviò l’opera. La prima cosa che fece fu di affittare una serie di stanze in un vecchio edificio adibito ad uffici. Poi, con la potenza di Dio e molto duro lavoro, trasformò lo spazio degli uffici nel Divine Healing Institute (Istituto della Guarigione Divina). Quelli che una volta erano uffici, diventarono aule di scuola, piene di uomini e donne che volevano imparare come applicare la potenza guaritrice di Dio alla loro vita quotidiana. E per i 6 anni che seguirono, Lake diplomò la generazione successiva in “tecnici della guarigione”, come li chiamò. Tecnico della guarigione non significa che state in classe e leggete i libri di testo per tutto il giorno, Lake, dopo tutto, era un tipo di persona pratica. Dopo un insegnamento sufficiente proveniente dalla Parola di Dio e dalla sua propria conoscenza per rivelazione, Lake di solito assegnava ciascun tecnico alla casa di una persona malata. Li istruiva così: «Non tornate in classe fino a che la persona è guarita». Naturalmente alcuni © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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tornavano dopo un’ora, altri dopo alcuni giorni o dopo alcune settimane, ma tornavano capendo cosa ci voleva per far guarire una persona. In effetti gli studenti imparavano a passar tempo con gli ammalati, insegnar loro la Parola e diventare sensibili alle necessità di ognuno di loro. Il piano di Lake funzionava così bene, infatti, che Lake ed i suoi tecnici della guarigione stavano ora ministrando a 200 malati al giorno. E, di questi, solo un quarto erano membri di una chiesa. Inoltre, molte persone venivano anche da 10.000 chilometri di distanza, per essere guariti. Non ci volle molto prima che il Divine Healing Institute di Lake divenisse noto in tutto il mondo come le famose “Healing Rooms” (Stanze della Guarigione). Con così tante persone malate da trattare, Lake e la sua squadra di tecnici si imbatterono in ogni forma di malattia mai conosciuta – e la videro guarita. Inoltre, la maggioranza dei casi erano persone di cui i medici avevano annullato la speranza di guarigione. Tra questi c’era il caso di una donna di 35 anni che aveva un tumore fibroso di circa 15 chili localizzato nell’addome. Lake descrisse il tumore come: «Una grande massa di muscoli e tendini, arterie e vene, denti e capelli, uguale, in peso, a tre neonati e mezzo». Poi un giorno per l’agonia di non poter star seduta o coricata a causa del dolore, Lake disse che la donna gridò, alzando le braccia al cielo: «Gesù, guariscimi adesso!» La potenza di Dio l’abbatté al suolo. Quella massa cominciò a contorcersi ed infrangersi, asciugarsi e diminuire; l’azione era così tremenda che la donna gridò, con quanta voce aveva: «Oh, Gesù, non così!» Ma in 3 minuti la cosa era totalmente scomparsa. Si era completamente smaterializzata – non c’era sangue, né pus, e nemmeno più sostanza. Seppure occupatissimo durante quei 6 anni, Lake trovò il tempo per dare inizio alla chiesa Apostolica a Spokane e presenziare il Congresso Apostolico Internazionale, l’organizzazione madre della sua chiesa, che dall’Inghilterra si era trasferita a Spokane, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. A 50 anni, Lake era apostolo e vescovo di una denominazione, pastore di una chiesa e di un ministerio conosciuti a livello internazionale ed insegnante di un istituto che diplomava tecnici di guarigione. La maggior parte delle persone, da quel momento in poi, si sarebbe accontentata di prendersela comoda. Ma non John Lake: lui aveva una visione. La visione di Lake era di stabilire una catena di missioni di guarigione per tutto il paese. E questo voleva dire rimettersi al lavoro. Dunque, nel maggio 1920, Lake si trasferì a Portland, in Oregon, per dare inizio e condurre un’altra chiesa Apostolica, così come un ministero simile a quello che aveva a Spokane. Anche quest’azione diede vita ad una chiesa di grande importanza. Durante il tempo in cui fu pastore a Portland, Lake ebbe la visione di un angelo. In questa visione, l’angelo aprì la Bibbia, al libro degli Atti, invitando Lake a porre attenzione all’effusione dello Spirito nel giorno della Pentecoste ed all’intero medesimo libro. Poi gli parlò. «Questa è la Pentecoste come Dio la diede attraverso il cuore di Gesù. Combatti per questo, lotta affinché sia così. Insegna alla gente a pregare per questo. Perché solo questo esaudirà le richieste del cuore umano ed avrà la potenza per vincere le forze delle tenebre». Questa visione e questo comando da Dio spinsero Lake ad andare avanti ed a fare di più. Negli 11 anni che seguirono, egli viaggiò in tutto l’Oregon, in California ed in Texas, duplicando la sua opera e prendendosi solo un anno di riposo. All’avvento del 1924, i giornali definivano Lake “Evangelista guaritore di fama nazionale”. Si riporta che stabilì una catena di 40 chiese e missioni, negli Stati Uniti ed in Canada. La sua organizzazione lo chiamava Dottor Lake – e perché no? Nella sola Spokane erano state documentate centomila guarigioni, registrate in 5 anni. Una notizia proveniente da Washington © 2002-2004 eVangelo – www.evangelo.org
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D.C. riferì: «Il Rev. Lake, mediante la guarigione divina, ha fatto di Spokane la città più in salute del mondo, secondo le statistiche degli Stati Uniti». Infine, nel 1931, Lake fece il suo ultimo viaggio a Spokane. Aveva 61 anni, ed aveva vissuto una vita intensa. Ora la sua decisa vitalità si stava affievolendo e lui non possedeva più quella forza fisica per adeguarsi alla sua visione spirituale. Un altro segno del suo indebolimento fu la debolezza visiva. Stava cominciando a diventare cieco. Quindi un giorno decise di fare due passi, da solo, con Dio. Mentre camminava intorno all’isolato, pregava. Diceva a Dio della sua vista e Gli diceva che sarebbe stata una vergogna per lui diventare cieco dopo tutti quei miracoli. Per la fine di quella passeggiata, la sua vista era stata restaurata e restò piena, fino all’ultimo giorno della sua vita. Lake aveva ancora la sua fede, possedeva ancora il suo coraggio. La Festa del Lavoro, nel 1935, venne di domenica, una calda domenica. Lake tornò a casa, con sua moglie Florence, dopo un picnic della Scuola Domenicale, molto stanco. E quella sera, dopo la cena, ebbe un infarto. Due settimane dopo, il 16 settembre, incontrò faccia a faccia l’Autore ed il Compitore del Vangelo dell’uomo forte, Colui che aveva predicato per più di 30 anni. John Graham Lake, all’età di 65 anni, lasciò dietro di sé un’eredità di comprensione della potenza guaritrice di Dio, e con essa, la chiara visione di una potenza ancor più grande: «Posso vedere… che sta per venire dal cielo una nuova manifestazione dello Spirito Santo in potenza, e che questa nuova manifestazione sarà di dolcezza, amore, tenerezza… al di là di ogni altra cosa che il mio cuore ed il vostro abbiano mai visto. La folgore di Dio lampeggerà attraverso le anime degli uomini».
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