CAMPIONATO ITALIANO SERIE A TIM domenica 15.02.15 - 23^ giornatA
numero
12
RIACCENDIAMO LA PASSIONE
Da 25 anni Midac, azienda veronese leader nel mercato delle batterie da avviamento, accende motori, progetti e soprattutto passioni. Come quella per il Chievo Verona. Per vivere le emozioni del calcio con rinnovata energia. Serie A TIM Stagione sportiva 2014/2015
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bentegodi & dintorni Il punto della situazione
gian pietro panareo
Si riaccendono le luci del Bentegodi per la quarta giornata di ritorno che propone la sfida con la quinta forza del torneo, la Sampdoria. Un faccia a faccia importante sia per tenere vive le speranze europee dei liguri, quanto, soprattutto, per alimentare quelle salvezza del Chievo reduce dalla meritata ma sofferta vittoria sul Parma nel recupero della gara rinviata causa neve. Tre punti fondamentali per interrompere la striscia di tre sconfitte consecutive maturate non senza rimpianti vista la qualità del gioco espresso e per seguitare a far la voce grossa e mostrare i muscoli nell’ormai incandescente lotta per la salvezza in un campionato che per i gialloblù continua ad essere in salita. Un percorso ad ostacoli finora contraddistinto da brillanti accelerazioni e brusche frenate che mister Maran e i suoi ragazzi, pur soffrendo, stanno affrontando con la convinzione e la determinazione di chi sa, come la storia del Chievo ha già dimostrato, di possedere i mezzi, la maturità e i valori necessari per puntare con successo all’obiettivo. Sempre con coraggio, a testa alta e a viso aperto davanti a chiunque. Come è avvenuto nel temibile scontro diretto col Parma, dignitoso e coriaceo avversario nonostante
il caos societario, domato grazie ad una magia su punizione di Zukanovic. E prima ancora al cospetto delI’ambizioso e lanciato Napoli, corsaro per merito di un autogol e della prodezza di una delle sue stelle. Un Chievo che, affidandosi alla solidità della vecchia guardia guidata dall’indomito capitan Pellissier e all’entusiasmo dei nuovi arrivati, dovrà, col sostegno dei propri tifosi, sfruttare ogni occasione per puntellare una classifica ancora precaria. Carpe diem.
TEAM MONDO CHIEVO: EDITORE: Coordinamento Amici del Chievo DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Sancassani CONDIRETTORE: Paolo Sacchi IDEAZIONE e COORDINAMENTO: Simone Fiorini CREATIVITà ed IMPAGINAZIONE: MO.DA Comunicazione www.modacomunicazione.com
INDICE: I protagonisti_pagine 04-05-07 La classifica_pagina 09 Chievo gallery_pagina 11 Le rose_pagina 13 Facce da Chievo_pagina 15 Ciak si gioca_pagina 17 C’era una volta_pagina 19 Notizie in gialloblù_pagina 21 è sempre Primavera_pagina 23
COLLABORATORI: Angela Borruto, Dino Guerrini, Gian Pietro Panareo, Marco Sancassani, Paolo Sacchi FOTOGRAFI: Roberto Gandolfi, Renzo Udali AMMINISTRATORE: Coordinamento “Amici del Chievo” STATISTICHE A CURA DI: Ufficio Stampa A.C. ChievoVerona e Alessandro Longo STAMPA: Mediaprint Testata registrata presso il Tribunale di Verona col nr. 1850 del 7 ottobre 2009 Anno 7 - Numero 4 del 15 febbraio 2015
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i protagonisti È proprio vero che il tempo è galantuomo? Se prendiamo come riferimento la carriera di Albano Bizzarri, verrebbe il sospetto che sì, prima o poi, in qualche misura il destino restituisca ciò che ha tolto o comunque per anni elargito con grande parsimonia rispetto al valore del giocatore. Per risolvere il dubbio, meglio chiedere direttamente a lui. Sulla rampa di lancio con Racing Avellaneda, Real Madrid e Valladolid, dopo una stagione positiva a Catania ne ha vissute altre - suo malgrado - più da spettatore che da protagonista con Lazio e Genoa, fino al grande ritorno alla ribalta con il Chievo. Dunque Albano, secondo te il tempo è galantuomo? Nel calcio come nella vita in realtà non credo lo sia sempre. Per quanto sia vero che attraverso il lavoro e l’impegno costante aumentino le possibilità di raggiungere i propri obiettivi, tuttavia non esiste una garanzia che il merito venga sempre premiato. Parlando di me, ho atteso tanti anni un momento come questo. Desideravo essere nuovamente partecipe di qualcosa d’importante, come lo è lottare per la salvezza del Chievo. Oggi posso dire che ne sia valsa la pena. Nel periodo in cui non ho avuto la possibilità di giocare regolarmente ho approfittato per perfezionarmi dal punto di vista tecnico ma non solo, per uscire ancor più forte da situazioni che ho sempre considerato ingiuste. Vedendoti giocare con la maglia del Chievo è naturale pensare che un posto per te agli scorsi Mondiali con l’Argentina avrebbe potuto esserci. Non sono d’accordo. Non giocavo con continuità e comunque secondo me l’allenatore della Nazionale aveva già preso la sua decisione da molto tempo. In questo senso ho un concetto piuttosto chiaro: noi non siamo tennisti o golfisti, non giochiamo da soli e per noi stessi. Noi facciamo parte di un sistema: ogni scelta è influenzata dalle persone che troviamo sul nostro cammino professionale, dall’ambiente, dalla filosofia della società in cui scegliamo di giocare. Tutti elementi che incidono sulla carriera, la modificano e la rendono più o meno bella ancor più dell’impegno, delle qualità personali e di tutti quei valori con cui cresciamo. pagina 04
Ora col Chievo sei tornato a essere protagonista in campo. Chi ha vissuto situazioni analoghe alle mie sa bene che questi momenti uno se li gode il doppio. Le emozioni di oggi sono dieci volte più intense di quelle che ho provato nel corso della mia carriera, anche rispetto ai periodi più felici. Ho attraversato momenti difficili, in cui talvolta contava più la politica che il calcio, in cui la meritocrazia non esisteva. Tutto ciò oggi mi consente di vivere questo momento con enorme gioia. Mettiamola così: un ragazzo ricco che compra un paio di scarpe non se le gode quanto uno povero che deve fare tanti sacrifici per averle. Mettiamo sulla bilancia la Champions’ League giocata – e vinta - con il Real Madrid e la lotta per non retrocedere del ChievoVerona. La salvezza del Chievo vale la Champions’ League del Real Madrid. Appena sono arrivato a Verona mi sono sorpreso di quanto i tifosi siano legati a questo club. Sanno che il Chievo dovrà sempre lottare, sudare e sputare sangue per restare in serie A e questo genera grande compattezza e sostegno. Ogni volta che usciamo dal Bentegodi, anche e soprattutto se abbiamo perso, per noi la gente ha sempre parole d’incitamento. Sono aspetti che ti legano ancor di più alla maglia, coinvolgono e motivano ulteriormente. Catania, Lazio, Genoa e ora Chievo. Tifoserie molto differenti tra loro. Sì certo, sono ambienti diversi. Quel che ho notato è che al Chievo c’è una sorta di attaccamento speciale. Nella testa di ognuno sembra essere presente un pensiero del tipo “se vogliamo restare in serie A, dobbiamo tutti dare un contributo”. Società, staff, tecnici, giocatori e tifosi, ognuno vuole fare la propria parte nel sostenere la squadra. Questo
albano bizzarri paolo sacchi
la scheda Nome: Albano Cognome: Bizzarri Data di nascita: 09/11/1977 Luogo di nascita: Etruria (Cordoba) Ruolo: Portiere Squadre in cui ha militato: Racing Club, Real Madrid, Real Valladolid, Gimnastic, Catania, Lazio, Genoa, ChievoVerona Soprannomi: “Flaco”, Pichon” rende il Chievo un club speciale. La lotta è dura e nessuno regala nulla: tutti hanno capito che è fondamentale essere compatti. Una carriera trascorsa lontano da casa. Il bello è che da dieci anni penso: “faccio ancora una stagione e la prossima torno in Argentina” e poi invece finisce sempre che rimango qui. Stavo davvero per rientrare dopo il periodo trascorso in Spagna: alla fine ho firmato per il Catania. Sono arrivato in Europa che avevo 21 anni, ora ne ho 37. Fate voi i conti. Ormai finirò la carriera qui. Tra cinque anni, sia chiaro. Quindi non ti rivedranno in campo i tifosi del Racing? Nella mia testa ho sempre avuto il sogno di tornare, però è anche vero che le cose cambiano, la vita passa, le società hanno altri progetti. Quando ho lasciato il Racing ero molto giovane e non sono una leggenda della squadra come ad esempio Milito, un giocatore che può tornare quando vuole. La verità è che oggi sto talmente bene qui che a tornare non ci penso.
Hai vissuto in Spagna e Italia, Paesi e popoli con molti legami e analogie con l’Argentina. Discendiamo dagli italiani, dunque siamo simili caratterialmente: appena si arriva in Italia, è un attimo rendersene conto. Sono nato in un paesino di quattromila abitanti, fondato da italiani tra cui il mio bisnonno, dunque il sangue che scorre è lo stesso. Ecco, gli argentini ballano meglio il tango. C’è un argentino oggi che è più popolare di Messi e risiede dalle parti di Roma. Papa Francesco per noi è un orgoglio e la sua elezione a pontefice è una straordinaria opportunità per tutti. Il suo carisma ha permesso di operare una sorta di rivoluzione all’interno della Chiesa cattolica che attraversava un momento difficile. Grazie a lui tante persone si sono riavvicinate alla fede. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: migliaia di persone vogliono vederlo, ascoltare le sue parole. Il Papa ha anche detto che, insomma, la “mamma non si tocca”. Italiani e argentini sono uguali anche in questo: sulla mamma non si scherza. In generale è proprio così! Sono molto legato alla mia famiglia e tutti gli anni a Natale è bello potersi ritrovare. Mia madre abita ancora nella stessa casa del paesino in cui sono nato, mentre mio padre è mancato sei anni fa. Ho un fratello maggiore e una sorella più piccola. Torno sempre volentieri: lì sono cresciuto e ho ancora tanti amici. Hai mai avuto un idolo? Magari personaggi come Hugo Gatti o Ubaldo Fillol, i più celebri portieri argentini degli anni ‘70 e ‘80? Loro erano davvero due icone di quel periodo e anch’io li seguivo con attenzione. Poi quando sono arrivato in Europa sono rimasto colpito da van der Sar. Aveva uno stile che mi piaceva moltissimo: il fatto che abbia giocato fino a 1 E’ giovedì 04 settembre 2014: Albano Bizzarri si presenta nella sala stampa di Veronello. 2 Il primo allenamento: Albano comincia la sua nuova avventura in gialloblù 3 In volo: a Udine mantiene il Chievo in partita fino alla rete di Radovanovic che vale l’1-1 finale 4 La carica e la grinta di Bizzarri in partita 5 In anticipo: l’estremo difensore del Chievo in presa sicura
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i protagonisti albano bizzarri 40 anni nel Manchester United significa che non mi ero sbagliato a identificarlo come giocatore a cui ispirarmi. Però il mito assoluto di tutti quelli della mia generazione è stato Diego Maradona. La vittoria del Mondiale del 1986, il secondo posto nel 1990 e tutte le sue imprese hanno segnato i bambini argentini cresciuti in quegli anni. Dieguito è stato un personaggio anche fuori del campo, se vogliamo controcorrente, “anti-sistema”. È sempre difficile dare un giudizio completo sul miglior giocatore al mondo. Fuori dal terreno di gioco, come tutti, è caduto in qualche contraddizione. Ad esempio, la sua amicizia intima con tutti i Presidenti argentini non me lo fa immaginare propriamente come un uomo “anti-sistema”. Ciò non toglie tutto quello che ha fatto soprattutto sul campo per l’Argentina: Maradona merita un’ammirazione calcistica infinita. A proposito di politica: il prossimo anno ci sono le elezioni in Argentina. Cristina Kirchner pare ancora una volta la favorita. Seguo la politica argentina quotidianamente leggendo i giornali attraverso internet. Il nostro è un Paese talmente ricco di risorse che potrebbe essere una potenza mondiale. Abbiamo il petrolio, esportiamo materie prime e prodotti alimentari e invece siamo ancora un Paese da terzo mondo. Chi ci ha governato nell’ultimo decennio ha perso un’opportunità. L’istruzione resta un problema serio, le infrastrutture altrettanto. Non sono stati fatti gli investimenti che avrebbero permesso a tutto il Paese di crescere, come avviene nelle nazioni avanzate. Così funzionano i governi populisti: nella loro politica a breve termine, regalano qualcosa alla gente in vista delle elezioni unicamente per essere rivotati e restare al potere più a lungo possibile.
Applausi Bizzarri saluta i tifosi a fine partita
Tornando al calcio, come trascorri il tempo fuori dal terreno di gioco? In realtà molto del tempo libero lo trascorro a Veronello. Con gli anni un calciatore professionista impara ad aver cura dei dettagli, del proprio
corpo, della muscolatura, il che significa esercizi, massaggi e anche riposo. Poi frequento gli amici, seguo i miei investimenti, come fanno tutti. E ho un obiettivo, per me molto impegnativo: imparare l’inglese. Costi quel che costi voglio farcela, prima o poi. Qui hai legato maggiormente con qualcuno dei compagni? Con Mariano Izco ci conosciamo da quando giocavamo insieme a Catania e dunque c’è un rapporto particolare, tuttavia siamo un gruppo di ragazzi affiatati. Anche se arriviamo da tante parti del mondo abbiamo una buona intesa collettiva, il che costituisce un punto di forza. Pellissier? Con lui siamo i due “vecchi” dello spogliatoio. È il nostro capitano e contiamo sempre sui suoi gol. In carriera non ti sono mancati i soprannomi. Al Catania Mariano e i compagni argentini mi chiamavano “flaco” perché sono alto e magro. Alla Lazio “pichon”, piccione, perché mi riferivo io così gli altri. Mia madre? Per lei sono sempre Albano. Che come saprai è il nome di un noto cantante italiano. Sì, lo conosco, Al Bano è molto famoso ma per quanto mi riguarda se c’è una cosa che non so fare è cantare. Nemmeno sotto la doccia, lo assicuro. Infine, un pensiero per i supporter gialloblù. Ai tifosi voglio dire due cose: innanzitutto devo ringraziarli per l’affetto che mi stanno trasmettendo da quando sono arrivato e spero davvero di ripagarli con il mio rendimento. La seconda è che posso assicurare che noi giocatori faremo di tutto per raggiungere l’obiettivo della salvezza. I tifosi devono stare tranquilli: lotteremo con tutte le nostre forze fino alla fine.
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SS
SE AL ME
serie a tim
Turni e classifiche aggiornati al 12/02/15 - s.s. 2014/15 - 23^ giornata 15/02/15
* un punto di penalizzazione
squadra
punti
G
V
N
P
RF
RS
Juventus
53
22
16
5
1
47
10
Roma
46
22
13
7
2
36
17
Napoli
42
22
12
6
4
41
27
Fiorentina
35
22
9
8
5
32
22
Sampdoria
35
22
8
11
3
28
24
Lazio
34
22
10
4
8
37
26
Genoa
32
22
8
8
6
30
26
Torino
31
22
8
7
7
25
23
Palermo
30
22
7
9
6
34
36
Inter
29
22
7
8
7
33
29
Milan
29
22
7
8
7
32
29
Sassuolo
29
22
6
11
5
28
30
Udinese
28
22
7
7
8
26
30
Hellas Verona
24
22
6
6
10
24
37
Empoli
23
22
4
11
7
21
26
Atalanta
23
22
5
8
9
19
29
ChievoVerona
21
22
5
6
11
16
26
Cagliari
19
22
4
7
11
29
42
Cesena
15
22
3
6
13
21
43
Parma *
9
22
3
1
18
20
47
Incontri della 23^ giornata Sassuolo – Fiorentina – 14/02 ore 18 Palermo – Napoli – 14/02 ore 20.45 Milan – Empoli – 15/02 ore 12.30 Roma – Parma – 15/02 ore 15 Udinese – Lazio – 15/02 ore 15 Atalanta – Inter – 15/02 ore 15 Genoa – Hellas Verona – 15/02 ore 15 Torino – Cagliari – 15/02 ore 15 ChievoVerona – Sampdoria – 15/02 ore 18 Cesena – Juventus – 15/02 ore 20.45
PROSSIMO TURNO domenica 22.02.2015 Juventus – Atalanta – 20/02 ore 20.45 Sampdoria – Genoa – 21/02 ore 20.45 Parma – Udinese – 22/02 ore 15 Hellas Verona – Roma – 22/02 ore 15 Lazio – Palermo – 22/02 ore 15 Empoli – ChievoVerona – 22/02 ore 15 Milan – Cesena – 22/02 ore 15 Fiorentina – Torino – 22/02 ore 20.45 Napoli – Sassuolo – 23/02 ore 19 Cagliari – Inter – 23/02 ore 21
Classifica Marcatori
diamo i numeri 500 Rete tanto importante quanto storica quella realizzata da Ervin Zukanović a Parma. Grazie al suo gol - l’11esimo degli scaligeri su calcio di punizione nel principale torneo - il Chievo taglia così il traguardo della 500esima segnatura in Serie A, ottenute con 78 giocatori e 6 autoreti. Il bosniaco, al suo 2° centro, rende l’Europa il continente più prolifico in gialloblù con 72 marcature, una in più del Sud America.
14 Tévez (Juventus) 13 Icardi (Inter) 12 Higuaín (Napoli) e Ménez (Milan) 11 Dybala (Palermo) 9 Callejon (Napoli), Di Natale (Udinese), Gabbiadini (Sampdoria 7, Napoli 2), Quagliarella (Torino)
2 Le reti segnate in serie A da Ervin Zukanovic. Il difensore ha realizzato il suo primo gol in occasione di ChievoVerona - Genoa 1-2 giocata il 26 ottobre 2014, sfruttando un assist di Valter Birsa. Contro il Parma la seconda rete, direttamente da calcio di punizione.
8 Ljajic (Roma), Théréau (Udinese), Zaza (Sassuolo)
Decisivo Ervin Zukanovic a segno contro il Parma
7 Matri (Juventus), Toni (Hellas Verona), Djordjevic (Lazio), Mauri (Lazio), Eder (Sampdoria) pagina 09
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#ChievoNapoli 1-2
#ParmaChievo 0-1
Marcatori: 18’ pt Cesar aut., 24’ pt Britos aut., 16’ st Gabbiadini
Marcatori: 9’ st Zukanovic
A.C. ChievoVerona: Bizzarri, Gamberini, Cesar (35’ st Christiansen), Zukanovic, Schelotto, Izco, Radovanovic, Hetemaj, Birsa (15’ st Botta), Paloschi (25’ st Meggiorini), Pellissier. A disposizione: Bardi, Seculin, Sardo, Biraghi, Cofie, Jallow. Allenatore: Rolando Maran.
F.C. Parma: Mirante, Cassani (13’ st Mauri), Lucarelli, Santacroce, Feddal, Galloppa, Mariga (24’ st Belfodil), Nocerino, Varela, Palladino, Rodriguez. A disposizione: Iacobucci, Coric, Mendes, Esposito, Erlic, Prestia, , Broh, Lodi, Ghezzal. Allenatore: Roberto Donadoni.
S.S.C. Napoli: Rafael, Strinic, Britos, Albiol, Maggio, De Guzman, Jorginho (22’ st Gargano), David Lopez, Mertens (32’ st Hamsik), Gabbiadini (19’ st Callejon), Higuain. A disposizione: Andujar, Colombo, Luperto, Inler, Zapata. Allenatore: Rafael Benitez. Arbitro: Luca Banti di Livorno.
A.C. ChievoVerona: Bizzarri, Frey, Dainelli, Gamberini, Zukanovic, Schelotto, Radovanovic (41’ st Birsa), Izco, Hetemaj, Paloschi (1’ st Botta), Pellissier (26’ st Meggiorini). A disposizione: Bardi, Seculin, Sardo, Cesar, Biraghi, Mattiello, Christiansen, Fetfatzidis, Pozzi. Allenatore: Rolando Maran.
Ammoniti: Botta.
Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze. Ammoniti: Feddal, Galloppa, Santacroce, Paloschi, Frey, Nocerino, Radovanovic Espulsi: al 30’ pt Galloppa per doppia ammonizione pagina 11
Leoncini 2002: ma quante soddisfazioni date a mister Stefano Invento? Di lui il direttore sportivo Aldo Caterina dice che è un mister con molte competenze, dal carattere fermo e deciso, dalle prospettive più che rosee e che il tempo può giocare solo dalla sua parte. Stiamo parlando di Stefano Invento, l’allenatore dell’AS.D. Paluani Life ChievoVerona che in settimana abbiamo intervistato. Quest’anno lo troviamo al fianco di Enzo Barlottini, ex giocatore del ChievoVerona, nella gestione del gruppo 2002, che in questa seconda parte della stagione sta partecipando con merito al Campionato Esordienti a 11 – 2° Anno Classificati, incontrando così le formazioni qualitativamente migliori di Verona e Provincia. Stefano si destreggia tra lavoro, università, campi da calcio come giocatore ed allenatore con una facilità tale che viene da domandarsi come riesce a fare tutto. Di sicuro le gioie a lui regalate dai suoi ragazzi con i loro progressi possono solo che essere uno stimolo in più nel proseguire su questa strada.
A proposito di 2002: ti ritieni soddisfatto di questa prima parte di stagione alla loro guida? Sono dell’idea che si possa sempre fare meglio, tuttavia non si può negare che questa prima parte di stagione sia stata più che positiva. Quali sono i punti di forza dei tuoi ragazzi? I ragazzi del 2002, a mio parere, si distinguono da quelli di tante altre squadre per l’agonismo e la determinazione che sanno mettere in allenamenti e partite varie. Queste caratteristiche, abbinate ad un’intensità di gioco fuori dal comune, nei primi mesi mi hanno davvero impressionato. E’ un gruppo che quando scende in campo è profondamente consapevole dei propri mezzi. Di loro mi piace poi il fatto che non mollano mai e questa, secondo me, per l’età che i ragazzi hanno, è una dote eccezionale.
Come e quando è iniziato il tuo sodalizio con Paluani Life? Un anno e mezzo fa, era il 2013, Cristian Cantarelli (attuale Coordinatore Scouting del Settore Giovanile del ChievoVerona, ndr) mi ha proposto di passare dal progetto Chievo School a quello Paluani Life, per allenare la neo-squadra allestita dalla società di Caterina, ovvero quella dei Pulcini 2003. Da lì ha avuto inizio la mia avventura con Paluani Life, che lo scorso settembre mi ha portato a seguire il gruppo degli Esordienti 2002 a 11.
In che modo impostate gli allenamenti tu e mister Barlottini? Io ed Enzo Barlottini impostiamo un tipo di allenamento semplice ma efficace: per iniziare svolgiamo un riscaldamento basato sull’intensità di gioco e sul continuo movimento, dopodiché il gruppo viene suddiviso per svolgere due lavori differenti. Enzo si occupa di tecnica e tattica mentre io mi concentro di più sulla parte atletica. Dopodiché la seduta si conclude sempre con un’intensa partitella alla quale, ogni tanto, partecipiamo anche noi allenatori al fine di essere, tra le tante, pure degli esempi pratici per i ragazzi.
Lo store Paluani Life è aperto da martedì a sabato compresi, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
Si trova in via Aeroporto A . Berardi, nel cuore di Chievo, ed è il primo store merchandising ufficiale Paluani Life e ChievoVerona, nonché sede dell’omonima neonata società polisportiva A.S.D. PALUANI LIFE CHIEVOVERONA. Un importante punto di riferimento per tutti i tifosi (e non) della squadra clivense.
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L’importante è vincere o partecipare? Qual è il tuo pensiero a riguardo? Ritengo che questi aspetti del gioco siano entrambi importanti! Partecipare è una cosa bellissima, ma… Vincere per me è una soddisfazione impagabile, a qualunque età! Più difficile essere giocatore o allenatore? Ah, bella domanda! Ci sono aspetti positivi e negativi in entrambi. Quello del giocatore è un ruolo fantastico che prevede divertimento ma anche maggiore tensione ed agitazione, inoltre le responsabilità sono condivise con i tuoi compagni. La veste dell’allenatore, dal canto suo, è molto affascinante però, senza dubbio, anche molto impegnativa. E’ entusiasmante dirigere una squadra e plasmarla secondo le proprie idee, tuttavia non è un compito che va preso con leggerezza poiché prevede delle importanti responsabilità e grandi capacità di gestione di un gruppo d’atleti. Probabilmente, sommando tutti i pro ed i contro, il compito dell’allenatore è più complicato. Sogni nel cassetto? Mi piacerebbe, al termine degli studi, realizzarmi in un’attività professionale legata al mondo dello sport, per poter soddisfare così le mie aspirazioni.
Per uno stile di vita corretto
Per informazioni o curiosità sul mondo targato Paluani Life seguici sulla pagina Facebook: www.facebook.com/paluani o contattando i numeri 045 57 24 02 347 86 20 869
U.C. Sampdoria
A.C. ChievoVerona
Allenatore: Sinisa Mihajlovic
Allenatore: Rolando Maran N째
GIOCATORE
PRESENZE ANNO GOL 2014/15
AMM
ESP
MIN
NAZ
N째
PORTIERI
GIOCATORE
ANNO
PRESENZE GOL 2014/15
AMM
ESP
MIN
NAZ
PORTIERI
25
BARDI Francesco
1992
9
-15
0
0
852
ITA
88
FRISON Alberto
1988
0
0
0
0
0
ITA
1
BIZZARRI Albano Benjamin
1977
13
-11
0
0
1249
ARG
96
MASSOLO Samuele
1996
0
0
0
0
0
ITA
17
PUGGIONI Christian
1981
0
0
0
0
0
ITA
33
ROMERO Sergio German
1987
10
-12
1
0
932
ARG
SECULIN Andrea
1990
0
0
0
0
0
ITA
2
VIVIANO Emiliano
1985
13
-12
0
0
1162
ITA
90
DIFENSORI
DIFENSORI
34
BIRAGHI Cristiano
1992
12
0
2
0
1019
ITA
86
CACCIATORE Fabrizio
1986
10
0
2
1
788
ITA
12
CESAR Bostjan
1982
14
0
4
0
1247
SLO
25
CODA Andrea
1985
1
0
0
0
55
ITA
3
DAINELLI Dario
1979
16
0
4
0
1435
ITA
29
DE SILVESTRI Lorenzo
1988
19
0
7
0
1783
ITA
21
FREY Nicolas Sebastien
1984
19
0
6
0
1759
FRA
3
MESBAH Djamel
1984
10
0
0
0
812
ALG
5
GAMBERINI Alessandro
1981
13
0
1
0
1064
ITA
20
MUNOZ Ezequiel Matias
1990
1
0
0
0
41
ARG
7
MATTIELLO Federico
1995
0
0
0
0
0
ITA
19
REGINI Vasco
1990
16
0
5
1
1264
ITA
20
SARDO Gennaro
1979
5
0
1
0
389
ITA
5
ROMAGNOLI Alessio
1995
15
1
4
0
1263
ITA
87
ZUKANOVIC Ervin
1987
17
2
5
0
1626
BOS
26
SILVESTRE Matias
1984
14
0
4
0
1223
ARG
CENTROCAMPISTI
CENTROCAMPISTI
23
BIRSA Valter
1986
21
0
1
0
1465
SLO
30
ACQUAH Afriyie
1992
0
0
0
0
0
GHA
10
CHRISTIANSEN Anders
1990
1
0
0
0
14
DAN
4
DE VITIS Alessandro
1992
0
0
0
0
0
ITA
14
COFIE Isaac
1991
14
0
1
0
786
GHA
6
DUNCAN Joseph Alfred
1993
13
0
3
0
764
GHA
18
FETFATZIDIS Ioannis
1990
0
0
0
0
0
ITA
55
LULIC Karlo
1996
0
0
0
0
0
CRO
56
HETEMAJ Perparim
1986
20
0
5
0
1907
FIN
32
MARCHIONNI Marco
1980
1
0
0
0
77
ITA
13
IZCO Mariano
1983
13
1
2
0
1215
ARG
14
OBIANG Avomo Pedro
1992
21
3
7
0
1760
SPA
8
RADOVANOVIC Ivan
1988
17
1
5
1
1446
SER
17
PALOMBO Angelo
1981
21
1
5
0
1857
ITA
24
SCHELOTTO Ezequiel Matias
1989
14
0
1
0
977
ITA
22
RIZZO Luca
1992
13
1
1
0
578
ITA
11
VAJUSHI Armando
1991
0
0
0
0
0
ALB
21
SORIANO Roberto
1991
19
1
6
0
1667
ITA
attaccanti
attaccanti
19
BOTTA Ruben
1990
9
0
2
1
388
ARG
18
BERGESSIO Gonzalo Ruben
1984
16
1
0
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552
ARG
69
MEGGIORINI Riccardo
1985
16
2
6
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1022
SLO
27
DJORDJEVIC Luka
1994
1
0
0
0
2
MON
43
PALOSCHI Alberto
1990
21
4
2
0
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ITA
23
EDER Martins Citadin
1986
22
7
3
0
1775
BRA
31
PELLISSIER Sergio
1979
14
3
0
0
543
ITA
99
ETO'O Samuel Fils
1981
2
0
0
0
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CAM
9
POZZI Nicola
1986
0
0
0
0
0
ITA
24
MURIEL Luis
1991
0
0
0
0
0
COL
9
OKAKA Chuka Stefano
1989
22
3
4
0
1859
ITA
77
WSZOLEK Pawel
1992
1
0
0
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47
POL
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ile b i d n o f n o L’inc e h c à t i l a Qu he c n a a t t e risp e t n e i b m l’A
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facce da chievo i nuovi arrivi Scopriamo chi sono gli ultimi arrivati in maglia gialloblù
Marco sancassani
Federico MATTIELLO (Borgo a Mozzano, 14.7.1995) Dai campi da tennis (campione regionale a 12 anni) a quelli da calcio. È la duttilità la principale dote di questo esterno difensivo giunto in prestito dalla Juventus e con già diverse presenze nelle giovanili azzurre. In grado di giocare su ambo le fasce, si propone così come importante pedina sia per impostare il reparto tanto all’inizio quanto a gara in corso.
zidis Ioannis FETFATZIDIS fat et F (Drama, 21.12.1990) Onori e oneri di sostituire Lazarević nel cuore dei tifosi e sullo scacchiere tattico di mister Maran, sono caduti sul ‘Giovinco del Pireo’ (stesse caratteristiche tecniche e morfologiche), di cui il Genoa ha concesso il prestito dopo averlo prelevato dall’Olympiacos. In possesso di buon dribbling e velocità potrà dare quel quid d’imprevedibilità alla manovra.
Nicola POZZI zi oz (Santarcangelo di Romagna, 30.6.1986) Il più noto, il più atteso. A lui il compito di aiutare i compagni a risolvere il ‘mal di gol’. Si mette in luce, appena sedicenne, a Cesena entrando così nell’orbita del Milan. Attaccante completo, gira l’Italia lasciando il segno soprattutto con Empoli e Samp, svolgendo nel frattempo tutta la trafila delle Under nazionali. In prestito con diritto di riscatto.
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i Armando VAJUSHI jush Va (Scutari, 3.12.1991) o Serpentine e assist sono i suoi punti di forza. Principalmente centrocampista esterno e occasionalmente punta, il nazionale albanese Vajushi proviene dai bulgari del Litex Lovech con cui ha dimostrato anche una più che discreta confidenza con il gol: 22 in 86 gare.qualità che hanno spinto il ChievoVerona a rilevarne l’intero cartellino.
A
Myles ANDERSON on e rs nd (Westminster, 9.1.1990) Acquisito a titolo definitivo, Anderson ha sin qui costruito la sua carriera con le maglie britanniche di Aberdeen, Aldershot Town ed Exeter City prima di quelle italiane di Pro Patria e Monza. Difensore inglese, mancino, gioca prevalentemente come centrale prestandosi come alternativa ai vari Cesar, Dainelli e Gamberini.
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Un’iniezione di gioventù quella operata dal diesse Luca Nember nella sessione invernale di calciomercato. Eccezion fatta per Nicola Pozzi,”vecchietto” classe ’86, è infatti di 23 anni l’età media degli ultimi arrivati in casa Chievo. Ritocchi operati come sempre coniugando necessità tecniche ed economiche, portati soprattutto per rifornire di carburante il motore della squadra della Diga in vista dello sprint finale. Mentre hanno così lasciato gli spogliatoi di Veronello Mangani, Lazarević, Edimar, Kupisz, Bellomo e Maxi Lopez (tutti in prestito con varie formule), altrettanti elementi hanno raggiunto, dopo Anders Christiansen, la sponda clivense dell’Adige. Volti e nomi più ello o meno noti ai calciofili, volti e a ti M nomi che ci auguriamo possao no diventare più che graditi ai sostenitori chievoveronesi.
Presentazione ufficiale Da sinistra a destra Federico Matiello, Nicola Pozzi, il presidente Luca Campedelli e Ioannis Fetfatzidis a Veronello pagina 15
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ciak, si gioca! u.c. sampdoria L’avversaria come dentro un film
marco sancassani
Riuscirà la caravella blucerchiata a trovare l’America delle coppe europee? Un quesito che tra quattro mesi potrebbe avere anche una risposta affermativa, visti i 33 punti equivalenti al 3° posto condiviso col Napoli con cui la Sampdoria ha virato la boa del girone d’andata. Un cammino inizialmente intrapreso per raggiungere le Indie di una tranquilla salvezza e che ha invece offerto inaspettatamente il Nuovo Continente dei piani alti della classifica. È grazie a una striscia di 8 risultati utili consecutivi iniziali (4 vittorie tra cui la stracittadina col Genoa) che ha così preso corpo l’avventura 2014/2015, accresciutasi via via alla luce di prove di maturità e risultati pesanti come i tre pareggi ottenuti con le squadre salite sul podio lo scorso campionato. Le sole tre sconfitte patite sin qui hanno poi legittimato le ambizioni della società di Piazza Borgo Pila. Sull’onda dell’entusiasmo, la sessione invernale di calcio-mercato ha portato in rosa giocatori d’indubbia qualità (Eto’o, Muriel) cui sono corrisposte numerose partenze, anche pesanti (Gabbiadini e lo storico capitano Gastaldello). Proprio però questa imponente trasformazione della rosa potrebbe rappresentare un’insidiosa incognita per la continuazione del viaggio.
Siniša, l’ombra del guerriero Due centrali (Silvestre e Romagnoli) a protezione del portiere (ora Viviano), due laterali di spinta (De Silvestri e Regini), una mediana composta da tre interditori (Duncan-Palombo-Obiang) e un play (Soriano) a innescare le due punte, scelte tra elementi dalle svariate caratteristiche (il possente Okaka - oggi squalificato -, il tecnico Eder, il duttile Bergessio). Così i liguri hanno costruito le loro fortune stagionali. Oltre a questo “4-3-1-2”, il temperamento che Siniša Mihajlović ha trasmesso ai suoi giocatori. Grinta e personalità sono sempre state del resto il marchio di fabbrica dell’ex centrocampista croato
cinema ferrero
Foto: R. Gandolfi
Eto’o, l’extraterrestre Dovesse calarsi appieno nella nuova dimensione, quello che ha portato Samuel Eto’o Fils a legarsi al sodalizio ligure risulterebbe un colpo fantascientifico. Dotato di velocità, precisione nel tiro e grande intelligenza tattica, l’attaccante camerunense è probabilmente uno dei più forti calciatori che il Continente Nero abbia mai prodotto, come testimonia il suo palmares. In esso campeggiano, senza contare i numerosi riconoscimenti personali come capocannoniere o miglior giocatore, ben 16 allori nazionali e internazionali per club ottenuti con Maiorca, Barcellona, Real Madrid e Inter oltre a due Coppe d’Africa e un oro olimpico vinti con la selezione dei Leoni indomabili. L’atterraggio sul suolo blucerchiato - dopo le esperienze con l’Anži in Russia e con Chelsea ed Everton in Inghilterra - di questo marziano del calcio resterà comunque nella storia del club.
(Vukovar, 20.2.1969) tanto in campo (Stella Rossa, Roma, Samp - dal ‘94 al ’98 -, Lazio e Inter) quanto in panchina (secondo all’Inter poi Bologna, Catania e Fiorentina). Esperienze tutte fatte di successi e record ma anche di esoneri e qualche eccesso, tutte vissute comunque di petto. Sotto la Lanterna è quindi tornato come tecnico nel 2013 dopo aver lasciato il medesimo incarico con la nazionale del suo Paese. Ricreare l’amalgama inserendo i nuovi e mantenere il rendimento espresso nella prima parte del torneo saranno ora le sue prossime sfide.
Imprenditore e produttore cinematografico con l’hobby del pallone, Massimo Ferrero è probabilmente la figura più d’impatto introdottasi recentemente nel mondo del calcio italiano. Se da una parte il look istrionesco e le performance dialettiche (una delle quali gli è costata un’inibizione, poi ridotta) hanno quantomeno destato perplessità tra gli sportivi del Belpaese, la sua genuina passionalità ne ha fatto uno degli idoli della Gradinata Sud, al punto da suggerire anche a un noto comico una delle sue riuscite imitazioni. Non di meno la sua determinazione ha scosso l’ambiente doriano dopo alcune stagioni di piccolo cabotaggio. Nato nel 1951 nel popolare rione romano di Testaccio, dopo un tentativo di acquisire i giallorossi capitolini, Ferrero ha rilevato gratuitamente lo scorso giugno la Sampdoria accollandosi però al contempo un debito di quasi 15 milioni di euro. Oneroso è stato anche l’esborso fatto al mercato di gennaio, che per numero di movimenti, è sembrato il remake de Un fantastico via vai.
Eclettico Il patron sampdoriano Massimo Ferrero pagina 17
le partite del chievo in diretta radio!
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radio ufficiale a.c. chievoverona
c’era una volta chievo - sampdoria I precedenti tra gialloblù e blucerchiati
Marco sancassani
Sono maturati quasi tutti sotto il sole dell’Africa i migliori risultati ottenuti dal ChievoVerona nei confronti della Sampdoria. Vero è che la compagine blucerchiata, dal 1999 in poi, è stata una delle avversarie più ostiche per la squadra della Diga: nei 25 incroci fin qui verificatisi infatti, i liguri si sono imposti - tra campionati di serie A, B e Coppa Italia - in ben 12 occasioni aggiungendovi anche altri 10 frangenti in cui sono comunque usciti imbattuti. A pieno favore dei gialloblù rimangono così solo tre esiti, al cui felice finale ha sempre contribuito un atleta proveniente dal Continente Nero. Il primo caso risale alla stagione ’99-2000, quando le due militavano tra i cadetti. Dopo la prima sfida mai disputata tra le due giocata a Marassi e datata 31 ottobre (0-0), il Chievo guidato dalla coppia Miani&Balestro superò la neoretrocessa avversaria diretta da Ventura: il 3-2 finale cui parteciparono Marazzina e Lanna da una parte e Vasari e Jovicic dall’altra fu aperto dalla segnatura di Kewullay Conteh, difensore chievoveronese nato a Free Town (Sierra Leone). Dovettero passare poi sei anni per riottenere un simile exploit, stavolta in campo esterno. L’eroe del giorno fu il nigeriano Victor Nsofor Obinna che piazzò il punto decisivo al termine di un’irresistibile serpentina, dopo il vantaggio clivense griffato da Daniele Franceschini e il pareggio dei padroni di casa in virtù di un rigore di Flachi. Tra i due match non va dimenticato l’importante pari che il Chievo conseguì (1-1 il 14.4.2001) sulla strada della prima, storica conquista della serie A grazie all’immediata replica di Christian Manfredini Sisotri (originario della Costa d’Avorio) a D’Aversa. La sua rete permise agli allora uomini di Delneri di mantenere la necessaria distanza: il Chievo (3°), salì in A, la Samp (5^) dovette rinviare. Brighi, Langella e Rigoni portarono poi 3 pareggi consecutivi (quello del ritorno nel ‘o6-’07 e i due del ’08-’09) mentre entrambe le gare della
stagione 2010-’11 si conclusero senza reti. L’ultimo riscontro favorevole (2-1) al Chievo rimane quindi quello del 6.10.2012: la gara coincise con l’esordio sulla panchina clivense di Eugenio Co-
rini e con la sola rete in campionato, dopo quelle di Théréau e Maresca per il temporaneo 1-1, griffata David Di Michele.
Il bilancio complessivo Competizione
Serie A
Serie B
C. Italia
Totali
G
V
N
P
F
S
C
9
1
5
3
7
10
F
10
1
2
7
6
15
Tot
19
2
7
10
13
25
C
2
1
1
0
4
3
F
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2
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1
1
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4
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3
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L’esultanza Marcolini, match winner 5 anni fa pagina 19
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notizie in gialloblù
Fatti, informazioni e curiosità dal pianeta Chievo marco sancassani
Continuano ad aumentare, grazie all’attività del neonato sodalizio al femminile ‘Pink Passion’, le quote rosa del tifo gialloblù. Dopo aver già in passato creato diversi momenti d’aggregazione, lo scorso 4 febbraio, Lidia e Sabrina hanno promosso un’ulteriore serata che ha visto graditi ospiti d’onore Andrea Seculin e Riccardo Meggiorini.
tifosi. A tale proposito il Coordinamento Amici del Chievo rende noto che sarà organizza la trasferta al seguito i cui dettagli saranno resi noti
tramite la pagina https://www.facebook.com/ amici.chievo e al numero 345-8342977, valevole anche per le adesioni.
Metti gli ‘Amici’ a cena Altro imperdibile appuntamento il prossimo martedì 24 febbraio. Per tale data infatti il calcio club ‘ReCEOto’ attende presso il ristorante Valpolicella di Torbe di Negrar tesserati e simpatizzanti in occasione della propria annuale cena sociale, cui interverranno calciatori e dirigenti dell’A.C. ChievoVerona. Le adesioni (costo di 25 euro) si ricevono ai recapiti telefonici 340 5794107 e 349 4967156. Chievo un the road Sarà lo stadio ‘C. Castellani’ di Empoli la prossima meta della compagine clivense e dei suoi
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è sempre primavera Intervista a Filippo Damian
riccardo bazzoni
In questa puntata di “È sempre Primavera” andiamo a conoscere Filippo Damian, centrocampista proveniente dal Padova. Alla sua prima stagione in gialloblù ha saputo ritagliarsi un ruolo di assoluto protagonista nelle file della squadra campione d’Italia. Con quattro reti segnate nel girone d’andata è il secondo miglior marcatore della formazione allenata da mister Lorenzo D’Anna, ma il suo obiettivo è quello di migliorarsi ulteriormente e di qualificarsi per le fasi finali del campionato Primavera con il Chievo. Come e quando hai iniziato a giocare a calcio? Sono nato giocando con la palla nei parchetti sotto casa e da quel momento ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 6 anni in una squadra in provincia di Treviso. Il passo successivo è stato approdare al Treviso all’età di otto anni. Ci sono rimasto per cinque stagioni. Come sei arrivato al ChievoVerona? Con il fallimento del Treviso sono passato al Montebelluna e dopo il secondo anno mi ha comprato il Padova dove ho trascorso tre stagioni molto importanti. Infine dopo il fallimento del Padova sono approdato a Chievo. Cosa si prova a scendere in campo con lo scudetto cucito sul petto? Per me é una grandissima emozione e mi rende orgoglioso di far parte di una Primavera così importante di una squadra di Serie A. Quali sono gli obiettivi di squadra e tuoi personali per questa stagione? Sicuramente quello di approdare ai playoff nella speranze di arrivare alle finali e crescere come gioco, ma soprattutto come collettivo mentre personalmente spero di fare il meglio possibile continuando a produrre assist e goal e magari a fine anno cercare di diventare un giocatore professionista in qualche squadra o magari nel Chievo stesso. Sei un centrocampista molto versatile: qual è la collocazione che preferisci? Quest’anno, come in tutti gli altri anni, ho sempre ricoperto quasi tutti i ruoli a centrocampo e mi trovo bene praticamente in ogni posizione anche se preferisco giocare in un centrocampo a due, oppure mezzala in un centrocampo a tre. Hai già segnato 4 gol in stagione. È sempre stata una tua caratteristica quella di trovare frequentemente la via della rete o si tratta
la scheda
Nome: Filippo Cognome: Damian Data di nascita: 21/04/1996 Luogo di nascita: Castelfranco Veneto Ruolo: Centrocampista
di un’annata particolarmente proficua ? La mia caratteristica principale é quella di far segnare gli altri anche se ogni anno qualche volta la butto dentro e per il momento sono arrivato a segnare quattro reti, ma avrei potuto farne molte di più quindi bisogna ancora lavorare. A quale calciatore ti ispiri? Il mio calciatore preferito è Marchisio di cui sono un fan sfegatato infatti sono pieno di poster e magliette firmate in camera . Nel Chievo mi piace tantissimo Ivan Radovanovic. Hai una squadra per cui fai il tifo e nella quale un giorno ti piacerebbe giocare? Sono juventino e tifo per la squadra della mia città, il Treviso, ma da quest’anno ovviamente simpatizzo moltissimo per il Chievo. Qui ho trovato un ambiente fantastico e sarebbe bello un giorno esordire proprio con la maglia gialloblù. Come gestisci il tuo tempo libero? Nel tempo libero mi piace andare al cinema, stare con la mia famiglia e quando posso uscire con gli amici. Sono un ragazzo molto semplice. Ti interessi di altri sport oltre al calcio? No nessuno in particolare...sono “malato” di calcio. È difficile giocare ad alti livelli e mantenere un rendimento scolastico soddisfacente? È davvero dura. Molta gente che non pratica sport a questi livelli ci etichetta come fannulloni o cose del genere, ma la realtà é che é difficilissimo andare bene sia nel calcio che nella scuola e si fanno tantissimi sacrifici che pochissimi ragazzi fanno a quest’età.
Promessa Il centrocampista Filippo Damian pagina 23