MondoChievo #18

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CAMPIONATO ITALIANO SERIE A TIM domenica 10.05.15 - 35^ giornatA


RIACCENDIAMO LA PASSIONE

Da 25 anni Midac, azienda veronese leader nel mercato delle batterie da avviamento, accende motori, progetti e soprattutto passioni. Come quella per il Chievo Verona. Per vivere le emozioni del calcio con rinnovata energia. Serie A TIM Stagione sportiva 2014/2015

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bentegodi & dintorni Il punto della situazione

marco sancassani

-“Ciao Gigi!” -“Ciao, Eros. Elo ‘rivà Saverio?” -“No gnancora. Te lo conossi anca tì: el proarà a far affari anca qua!” - “L’è vera.” Sorride. “Beh, finché lo aspettiamo, mi accendo una sigaretta…” Luigi Campedelli, Eros Mazzi e Saverio Garonzi, ovverossia i padri del derby di Verona. Imprenditori e sognatori, pratici e istintivi, personaggi che hanno dato lustro alla nostra città tanto nel mondo dell’imprenditoria come in quello del calcio. È grazie a loro infatti che abbiamo avuto -

quest’oggi come già in passato - l’opportunità di vivere da tifosi quelle emozioni che solo le sfide stracittadine sanno dare. La struggente attesa, le palpitazioni durante la gara, la felicità o la voglia di rifarsi: un insieme di sensazioni che, alla fine, sono l’essenza e il motore di un pallone che sempre più spesso viene invece “preso a calci” con polemiche strumentali, intrighi economici, episodi di violenza. Loro ce l’hanno dato, insomma, e guai a chi lo tocca. Il derby dell’Adige è un piccolo patrimonioå dell’umanità sportiva, è la dimostrazione che passione, competenza e un briciolo di fantasia possono anche pagare.

-“Bon, dai. Se vedemo anca stan che vien.”

INDICE: I protagonisti_pagine 04-05-07 Ciak si gioca_pagina 09 La classifica_pagina 11 Le rose_pagine 12-13 C’era una volta_pagina 17 I numeri del Chievo_pagina 19 Bottagisio sport center_pagina 21

Già. Perche nel frattempo il ChievoVerona come l’avversaria - ha acquisito, grazie a risultati ottenuti solo con le proprie prestazioni e non per alchimie di classifica, il matematico diritto essere al nastro di partenza della prossima edizione della Serie A.

-“Me raccomando: tegnemo un posto anca par el sior Fiumi! Diceva sempre, anche al derby: “Venite allo stadio sorridendo e andatevene sorridendo.”

TEAM MONDO CHIEVO: EDITORE: Coordinamento Amici del Chievo DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Sancassani CONDIRETTORE: Paolo Sacchi IDEAZIONE e COORDINAMENTO: Simone Fiorini CREATIVITà ed IMPAGINAZIONE: MO.DA Comunicazione www.modacomunicazione.com COLLABORATORI: Angela Borruto, Dino Guerrini, Gian Pietro Panareo, Marco Sancassani, Paolo Sacchi FOTOGRAFI: Roberto Gandolfi, Renzo Udali AMMINISTRATORE: Coordinamento “Amici del Chievo” STATISTICHE A CURA DI: Ufficio Stampa A.C. ChievoVerona e Alessandro Longo STAMPA: Mediaprint Testata registrata presso il Tribunale di Verona col nr. 1850 del 7 ottobre 2009 Anno 7 - Numero 10 del 10 maggio 2015

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i protagonisti Gladiatore. Mastino. Lottatore indomito. Lunga la lista degli aggettivi con cui viene identificato spesso e volentieri Perparim Hetemaj. Nessun dubbio che sul campo da gioco gli calzino a pennello. Anzi, a dirla tutta non sono neppure gli unici. Allunghiamo l’elenco? Leale, innanzitutto. E determinato. “Perpa” è un giocatore che non lascia nulla al caso. Sempre concentrato, tatticamente ineccepibile. Il numero 56 del Chievo è una gioia per ogni allenatore, capace com’è di trasformarsi da diga frangiflutti in ariete appena entra in “modalità offensiva”, per poi tirar fuori dal suo bagaglio il cappello da geometra che indossa quando serve assist al bacio in zona gol. Fuori dal campo, niente tackle. Chi lo conosce bene lo descrive come un ragazzo tranquillo. Famiglia e affetti puntellano le giornate tra un impegno professionale e l’altro. Una vita da atleta, attento e scrupoloso, che ha saputo emergere – come peraltro i suoi fratelli - in una terra, la Finlandia, che da straniera è diventata la sua seconda patria una volta lasciato l’amato Kosovo negli anni in cui la guerra tormentava i Balcani. Un lungo viaggio, non solo nel mondo del calcio, lo ha visto crescere fino a diventare uno dei baluardi della nazionale finlandese, in un percorso che da quattro anni lo vede protagonista con la maglia gialloblù. Perparim, iniziamo proprio dalla fine: per te e il Chievo un altro campionato eccellente. Fino a questo momento abbiamo fatto bene. Con la matematica conquista della salvezza abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo. Ora dobbiamo cercare di arrivare più in alto possibile in classifica. Dal punto di vista personale sono moderatamente soddisfatto della mia stagione. Ritengo che avrei potuto fare qualcosa in più a livello di rendimento complessivo ma

tutto sommato sono contento. Un rammarico è legato all’infortunio patito contro il Genoa: mi ha impedito di scendere in campo la domenica successiva a Belfast nella partita di qualificazione al Campionato Europeo della mia nazionale contro l’Irlanda del Nord. Una gara importante per la Finlandia, poi purtroppo persa per 2-1. Un risultato che ci complica la strada verso la fase finale della competizione. So bene che gli infortuni fanno parte del gioco e che sono stato fortunato in questo senso nelle ultime stagioni, tuttavia il dispiacere resta. Hai giocato in Finlandia, Grecia e Olanda. Quale è stata l’esperienza che ritieni più significativa prima dell’arrivo al Chievo? Tutte sono state utili. Il passaggio dal HJK di Helsinki all’AEK di Atene è stato però un salto notevole in un momento importante della mia carriera. Forse non ero ancora mentalmente pronto alla notevole pressione che c’è nel calcio greco e nello specifico nell’ambito dell’AEK. Ho fatto comunque bene nei primi sei mesi. Poi un infortunio mi ha costretto a un lungo stop. Nel frattempo in squadra sono arrivati altri giocatori e quando sono rientrato ho avuto poco spazio per poter giocare e mettermi in evidenza. Così sono andato via. Dal 2010 un altro salto: l’arrivo in Italia. La mia fortuna è stata trovare immediatamente un allenatore come Beppe Iachini: il mister mi ha aiutato e insegnato tanto. Oltre al calcio, a Brescia ho trovato un ambiente che mi ha sostenuto in un periodo delicato della mia vita. Certe cose restano nel cuore. Dal punto di vista professionale il mio rammarico è essere arrivato un po’ tardi a giocare in Italia. Mi resterà sempre il dubbio ma sono convinto che fossi arrivare qualche stagione in anticipo, avessi conosciuto mister Iachini prima, la mia carriera avrebbe potuto essere migliore. Chissà...

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perparim hetemaj paolo sacchi

Con la nazionale finlandese siete nel pieno della bagarre per arrivare a Francia 2016. Siamo una buona squadra. Nonostante il ritardo in classifica abbiamo ancora delle chance per qualificarci alla fase finale. Sono in programma ancora diversi scontri diretti, dunque non è detta l’ultima parola. Con l’arrivo in panchina di Mixu Paatelainen siamo cresciuti molto dal punto di vista del possesso palla. In effetti siamo bravi a comandare il gioco. Purtroppo nelle ultime partite abbiamo faticato a segnare. Si avvicina il mercato estivo: ci sono compagni di nazionale che consiglieresti a mister Maran e al direttore Nember? La Finlandia ha tanti giocatori interessanti. Il nostro capitano Niklas Moisander è stato ingaggiato dalla Sampdoria per la prossima stagione. Arriva dall’Ajax ed è un bel centrale difensivo, eccellente anche con la palla a terra. Poi c’è Roman Eremenko che sul piano delle qualità tecniche è secondo me il migliore della nostra squadra. È fortissimo: ora è al CSKA Mosca ma ha giocato in passato anche con la maglia dell’Udinese. È cresciuto molto e in Italia lo vedrei bene in una squadra d’alta classifica. Non ci sono però soltanto loro: diversi miei compagni potrebbero sicuramente fare bene in serie A.

la scheda Nome: Perparim Cognome: Hetemaj Data di nascita: 12/12/1986 Luogo di nascita: Srbica (Kosovo) Nazionalità: Finlandese Altezza: 176 cm Peso: 76 kg Presenze e gol in nazionale: 34/4 Squadre in cui ha militato: HJK, AEK, Apollon, Twente, Brescia e ChievoVerona

Perparim bambino come si immaginava il futuro? La cosa buffa è che quand’ero piccolo pensavo ingenuamente che chiunque giocasse al pallone tra noi bambini sarebbe diventato un calciatore professionista. Insomma, ero già proiettato nella mia testa ad avere una carriera nel mondo del calcio [ride]. Poi, crescendo, mi è iniziato a sorgere il dubbio che le cose non funzionano proprio così automaticamente. In famiglia i miei genitori ci hanno sempre insegnato a lavorare sodo e dare il massimo in ciò che si fa, senza lamentarsi. Tra noi siamo molto legati: ci sentiamo spesso e ci vediamo quando possibile. Mia sorella Fatbardhe è in politica mentre mio fratello Mehmet è calciatore: è più giovane di un anno ed è cresciuto come me nell’HJK. Poi ha giocato in Grecia e tanti anni in Italia. Ora milita nel campionato finlandese con il SJK di Seinäjoki. Ti saresti aspettato quattro anni fa di diventare uno degli idoli della tifoseria del ChievoVerona? Prima di arrivare al Chievo avevo chiesto consigli e informazioni a mister Iachini, che conosce bene l’ambiente e me ne ha parlato molto bene. Sapevo che sarebbe stata un’esperienza importante in una piazza tranquilla e in un club ideale in cui giocare e crescere. Oggi posso considerare

il Chievo come la mia casa. Essere qui è come stare in una famiglia. Naturalmente mi fa piacere che i tifosi mi apprezzino. Da parte mia penso solo a lavorare con il massimo impegno, cercando di migliorarmi ogni giorno. Cosa fai nel tempo libero? Trascorro tanto tempo a casa, con la mia ragazza. Qualche cena con amici, qualche passeggiata in centro. Nulla di particolare: ho una vita assolutamente normale. Poi mi svago con la Playstation. Ovviamente giocando al calcio. La squadra che tengo più spesso? Il Real Madrid: mi piace vincere facile [ride]. Scherzi a parte, è uno squadrone: ha quindici o sedici fenomeni, a partire da Cristiano Ronaldo. Il primo calciatore che ho ammirato però è stato Roberto Baggio. Mi ha colpito vedendolo giocare nel corso dei Mondiali del 1994. È un ricordo piacevole anche perché è legato a mio padre: per la prima volta nella nostra vita avevamo la tv in casa e seguivo le partite guardandole insieme lui. Oltre al calciatore a Verona pare tu ti stia disimpegnando anche nei panni di interprete. Ah si! [ride]. Il mister qualche volta mi ha chiesto di aiutare alcuni compagni che sono arrivati più recentemente e non parlano ancora l’italiano. Soprattutto con Vajushi, visto che parliamo la stessa lingua [albanese]. Per un calciatore che gioca all’estero, imparare velocemente la lingua è un aspetto importante. L’italiano lo capisco senza difficoltà, anche se non lo parlo molto. È forse un riflesso incondizionato del mio carattere: sono una persona di poche parole… In compenso ti fai capire bene sul terreno di gioco. Gli avversari intuiscono rapidamente con chi hanno a che fare. Questo dovreste chiederlo a loro. A me piace davvero giocare al calcio e la grinta fa parte delle mie caratteristiche. A proposito di Vajushi, se ne dice un gran bene. Armando è un bravo ragazzo. Arriva dal campionato bulgaro, che ovviamente ha caratteristiche diverse dalla serie A, dunque i primi mesi gli sono serviti soprattutto per ambientarsi. È giovane e sta imparando tutto ciò che sarà utile per dare un contributo importante nella prossima stagione. È un giocatore di talento e credo davvero abbia le qualità per fare carriera in Italia. Consigli su come ambientarsi qui? Ritengo che ognuno debba vivere la propria vita come crede. In ogni caso sono convinto che per chiunque abbia intrapreso questa professione sia necessario impegnarsi al massimo sempre e pagina 05


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i protagonisti perparim hetemaj comunque, in allenamento e in partita. È fondamentale restare sempre concentrati sul proprio lavoro: siamo dei professionisti, siamo qui per giocare a calcio. All’attivo hai tante belle giocate e assist vincenti per i compagni, ma ancora nessun gol con la maglia del Chievo: domenica prossima c’è un’occasione speciale… Devo dire la verità: segnare non rappresenta un problema, tanto meno un’ossessione. Non ci penso mai. Certo, dovesse capitare non mi dispiacerebbe affatto. L’importante è, sempre e comunque che la squadra vinca. Giocare bene, conquistare punti in classifica, che l’andamento del campionato sia positivo: questo conta maggiormente. Nel Chievo ci sono tanti bravi attaccanti e tutti in ottima condizione di forma: sono felicissimo se a segnare sono loro. In ogni caso, qualsiasi gol che ho realizzato in carriera l’ho dedicato a mio padre.

A credo proprio sia una straordinaria soddisfazione per l’intera città. Le tifoserie di Chievo e Hellas devono essere innanzitutto orgogliose di avere due club nella massima serie. Se poi consideriamo che Verona è una città piccola rispetto ad altre, è un’ulteriore dimostrazione che da queste parti anche nel calcio si lavora molto bene.

Quella con l’Hellas è una partita molto attesa: come la vedi? Penso che il derby sarà innanzitutto una bella partita. Siamo due squadre che hanno già raggiunto la salvezza, dunque giocheremo liberi dai pensieri di classifica. Sapere già oggi che il prossimo anno ci saranno altri due derby in serie

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ciak, si gioca! hellas verona f.c. L’avversaria come dentro un film

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Archiviata da entrambe la pratica salvezza, il 14° derby tra Chievo e Verona avrà come reciproco obiettivo quello di assicurarsi anche la supremazia cittadina. All’appuntamento gli uomini di Mandorlini si presentano con una lunghezza di svantaggio alla luce della sconfitta interna subita dall’Udinese. Un ko che ha interrotto una serie utile di due successi e un pari. Numeri alla mano, è la discontinuità di rendimento la principale caratteristica del campionato degli scaligeri con periodi di grande spolvero (come gli 8 punti acquisiti nei primi quatto turni) seguiti da altri di magra. Rispetto al sorprendente torneo scorso chiuso a 54 punti, a influire oltremodo potrebbero esser state le numerose cessioni eccellenti (Iturbe, Romulo e Jorginho) sostituiti da nomi altisonanti quali Marquez e Saviola rivelatisi non sempre però all’altezza. Ecco allora una difesa che continua a rimanere il tallone d’Achille con gli attuali 58 gol incassati e un attacco meno prolifico e più che mai aggrappato alla vena di Toni autore del 44% del fatturato offensivo. Dati che comunque non sminuiscono il valore di una stagione nel complesso positiva.

l’attimo fuggente Il 12 maggio 1985 rimarrà per sempre una data impressa nei ricordi dei tifosi dell’Hellas Verona. Trent’anni orsono, infatti, i gialloblù allenati da Osvaldo Bagnoli conquistavano lo scudetto scrivendo la pagina più importante della loro storia. Un’impresa forse irripetibile, compiuta da un squadra partita per salvarsi nonostante il 4° e il 6° posto ottenuto nei due precedenti campionati e trovatasi strada facendo dapprima a cullare vagamente e infine a realizzare un sogno inimmaginabile. Impensabile alla sola idea per l’opinione pubblica abituata allo status quo imposto dalle ge-

rarchie metropolitane tanto quanto per gli stessi grandi club incapaci di contrastare la marcia di capitan Tricella e compagni iniziata a fari spenti e proseguita verso quello che il direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò, nell’editoriale celebrativo intitolato “Nove mesi di dolcezza ” definì “momento magico”. Artefici della vincente cavalcata il tecnico milanese capace di impostare un gioco moderno, essenziale e piacevole e la rosa ben assortita composta da soli 17 giocatori in parte già affermati e in parte alla ricerca di rilancio all’ombra dell’Arena.

il mattatore

come te nessuno mai

Foto: R. Gandolfi

Si dice che il futuro è dei giovani. Puntare su di loro significa formare i possibili campioni di domani. Vero e necessario! A patto di non confrontarsi con uno come Luca Toni cha alla soglia dei 38 anni non smette di stupire per rendimento e per continuità. Un bomber senza tempo indicato come modello da imitare per l’impegno e la voglia di proseguire a giocare ad altissimi livelli che, nella sua lunga e brillante carriera, ha indossato tante maglie conservando sempre la costante del gol. Oltre trecento da professionista. Dai primi firmati nella sua Modena in C1 a quelli recenti con il Verona con in mezzo, fra gli altri, quelli realizzati in Nazionale con il Mondiale vinto nel 2006 e quelli a raffica con cui si è aggiudicato la classifica marcatori in Italia con la Fiorentina e in Germania con il Bayern Monaco. Un centravanti che in riva all’Adige ha trovato una seconda giovinezza dopo qualche stagione di utilizzo part time per presunti limiti di età. Rigenerato grazie a mister Mandorlini che gli ha messo la fascia di capitano e la squadra a disposizione è arrivata invece l’ennesima consacrazione impreziosita da 38 reti in quasi due campionati che ne fanno il miglior cannoniere gialloblù in serie A.

Carattere deciso e a volte esuberante ma anche intuito, determinazione e abilità nel gestire uomini e situazioni grazie alla consolidata esperienza maturata come allenatore una volta smessa l’onorevole carriera da giocatore che l’aveva visto fregiarsi di uno scudetto e di una Coppa Uefa con l’Inter, Andrea Mandorlini con gli 81 successi ottenuti alla guida dei gialloblù ha superato tutti coloro che l’hanno preceduto sulla panchina scaligera. Classe 1960, il tecnico ravennate è alla quarta stagione con l’Hellas. Un percorso iniziato nel novembre 2010 e costellato in gran parte di soddisfazioni. Fresco vincitore con il Cluj in Romania di titolo e coppe nazionali, gli viene affidato il gravoso compito di risollevare le sorti del club sprofondato nell’anonimato della Lega Pro. L’immediata e inattesa promozione in B al termine dei play-off è il preludio, due anni più tardi, al ritorno dopo 11 anni di assenza, del Verona nella massima categoria. Un traguardo onorato con un significativo 10° posto.

Campione del mondo Il capitano Luca Toni pagina 09


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serie a tim

* 7 punti di penalizzazione

Turni e classifiche aggiornati al 07/05/15 - s.s. 2014/15 - 35^ giornata 10/05/15

squadra

punti

G

V

N

P

RF

RS

Juventus

79

34

24

7

3

64

19

Roma

64

34

17

13

4

48

25

Lazio

63

34

19

6

9

64

32

Napoli

59

34

17

8

9

62

43

Fiorentina

52

34

14

10

10

49

42

Sampdoria

51

34

12

15

7

41

37

Genoa

50

34

13

11

10

49

40 39

Inter

49

34

12

13

9

50

Torino

48

34

12

12

10

40

37

Milan

43

34

10

13

11

46

45

Palermo

43

34

10

13

11

46

48

Empoli

41

34

8

17

9

39

42

Udinese

41

34

10

11

13

38

45

ChievoVerona

41

34

10

11

13

25

33

Hellas Verona

40

34

10

10

14

41

58

Sassuolo

37

34

8

13

13

39

52

Atalanta

33

34

6

15

13

32

47 63

Cagliari

27

34

6

9

19

42

Cesena

24

34

4

12

18

32

61

Parma

16

34

6

5

23

27

66

Diamo i numeri del derby di Verona

Juventus – Cagliari – 09/05 – ore 18 Milan – Roma – 09/05 – ore 20.45 ChievoVerona – H. Verona – 10/05 – ore 12.30 Cesena – Sassuolo – 10/05 – ore 15 Palermo – Atalanta – 10/05 – ore 15 Udinese – Sampdoria – 10/05 – ore 15 Empoli – Fiorentina – 10/05 – ore 18 Parma – Napoli – 10/05 – ore 18 Lazio – Inter – 10/05 – ore 20.45 Genoa – Torino – 10/05 – ore 20.45

PROSSIMO TURNO domenica 17.05.2015 Inter – Juventus – 16/05 – ore 18 Sampdoria – Lazio – 16/05 – ore 20.45 Sassuolo – Milan – 17/05 – ore 12.30 Cagliari – Palermo – 17/05 – ore 15 Torino – ChievoVerona – 17/05 – ore 15 Atalanta – Genoa – 17/05 – ore 15 Hellas Verona – Empoli – 17/05 – ore 15 Roma – Udinese – 17/05 – ore 20.45 Fiorentina – Parma – 18/05 – ore 19 Napoli – Cesena – 18/05 – ore 21

Classifica Marcatori

5 I calciatori che li hanno giocati con entrambe le casacche. Si tratta di Martino Melis (3 nel Chievo, 2 nel Verona), Michele Cossato (4/1), Paolo Foglio (1/2), Dario Dainelli (3/1) ed Eugenio Corini (3/2). Quest’ultimo è l’unico ad averli vissuti anche da allenatore riportando un successo e una sconfitta.

ta, tanti sono gli autori di almeno una rete. Plurimarcatori i fratelli Cossato (3 volte Federico e 2 Michele, tutte per il ChievoVerona) e Fabrizio Cammarata (2, H. Verona). Due anche i goal di Corini ma uno per parte. Solamente uno il numero degli autogol: a beneficiarne il Verona.

11 Gli allenatori. Il più presente è Alberto Malesani (6), dietro a lui Andrea Mandorlini. Il tecnico veronese è l’unico ad averli vissuti su entrambe le panchine: 4 col Chievo, 2 con l’Hellas. A quota 2, oltre a succitato Corini, troviamo Baldini, Balestro (all’esordio proprio in occasione della stracittadina del1 9.12.’98), Cagni, Delneri, Mutti, Perotti e Prandelli, tutti oggi raggiunti da Rolando Maran.

169 Gli atleti schierati in totale. Alla somma degli 84 della squadra della Diga e dei 90 dell’avversaria vanno infatti tolti i 5 sotto le due bandiere. I clivensi Lorenzo D’Anna e Maurizio D’Angelo vantano il maggior numero di incontri disputati (9 e 7 ) mentre è Alessandro Manetti (6) l’alfiere veronese.

23 I bomber. Con Paloschi, in rete all’anda-

Incontri della 35^ giornata

38.356 Il record di spettatori. Si registrò ovviamente il 18.11.2001 in occasione della prima sfida in Serie A.

20 Tevez (Juventus) 18 Toni (Hellas Verona), Icardi (Inter) 16 Menez (Milan), Higuain (Napoli) 13 Dybala (Palermo), Quagliarella (Torino), Gabbiadini (Napoli), Di Natale (Udinese) 12 Klose (Lazio) 11 Callejon (Napoli), Berardi (Sassuolo) 10 Felipe Anderson (Lazio), Iago Falquè (Genoa), Maccarone (Empoli) 9 Mauri (Lazio), Eder (Sampdoria), Thereau (Udinese), Parolo (Lazio) 8 Denis (Atalanta), Paloschi (ChievoVerona), Ljajic (Roma), Zaza (Sassuolo), Pinilla (Atalanta), Candreva (Lazio) pagina 11


25-Bardi Francesco

1-Bizzarri Albano Benjamín

90-Seculin Andrea

26-Anderson Myles

34-Biraghi Cristiano

12-Cesar Boštjan

3-Dainelli Dario

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10

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16

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5

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2

45

-88

77

-83

-

-

-

-

38

-

140

4

378

10

21-Frey Nicolas Sebastien

5-Gamberini Alessandro

7-Mattiello Federico

20-Sardo Gennaro

87-Zukanović Ervin

23-Birsa Valter

10-Christiansen Anders

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19

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3

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149

7

27

2

32

-

3

-

174

-

326

7

5

-

191

8

27

2

71

4

3

-

14-Cofie Isaac

18-Fetfatzitis Ioannis

56-Hetemaj Përparim

13-Izco Mariano Julio

8-Radovanović Ivan

24-Schelotto Ezequiel M.

11-Vajushi Armando

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3

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4

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2

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8

127

2

149

9

-

-

e Allenator allenator

ico staff tecnRolando Maran

a e in second

ori tecnici collaborat preparator

19-Botta Rubén Alejandro

69-Meggiorini Riccardo

43-Paloschi Alberto

31-Pellissier Sergio

9-Pozzi Nicola

Presenze / reti totali nel ChievoVerona Presenze / reti totali in serie A

Presenze / reti totali nel ChievoVerona Presenze / reti totali in serie A

Presenze / reti totali nel ChievoVerona Presenze / reti totali in serie A

Presenze / reti totali nel ChievoVerona Presenze / reti totali in serie A

Presenze / reti totali nel ChievoVerona Presenze / reti totali in serie A

17

-

27

4

127

36

423

116

-

-

27

-

166

14

156

41

368

91

137

25

C

pagina 12

M

Y

CM

MY

CY CMY

K

e atletico

e atletico preparator in seconda

er

Christian Maran

Andrea Tonelli zi Lorenzo Squiz llis

Roberto De Be

Luigi Posenato


Hellas Verona F.C.

A.C. ChievoVerona

Allenatore: Andrea Mandorlini

Allenatore: Rolando Maran N°

GIOCATORE

ANNO

PRES. 2014/15

GOL

AMM

ESP

MIN

NAZ

GIOCATORE

ANNO

PRES. 2014/15

BENUSSI Francesco

1981

16

-25

1

0

1518

ITA

PORTIERI

GOL

AMM

ESP

MIN

NAZ

PORTIERI

25

BARDI Francesco

1992

9

-15

0

0

852

ITA

22

1

BIZZARRI Albano Benjamin

1977

24

-18

1

0

2289

ARG

95

GOLLINI Pierluigi

1995

2

-4

0

0

193

ITA

1

RAFAEL DE ANDRADE Bittencourt Pinheiro

1982

16

-29

1

1

1529

BRA

17 90

PUGGIONI Christian

1981

0

0

0

0

0

ITA

SECULIN Andrea

1990

0

0

0

0

0

ITA

DIFENSORI 26

ANDERSON Myles

1990

0

0

0

0

0

ING

34

BIRAGHI Cristiano

1992

15

0

3

0

1139

ITA

12

CESAR Bostjan

1982

24

0

6

0

2195

SLO

3

DAINELLI Dario

1979

26

0

7

0

2293

ITA

21

FREY Nicolas Sebastien

1984

27

0

6

0

2413

FRA

5

GAMBERINI Alessandro

1981

18

0

2

0

1330

ITA

7

MATTIELLO Federico

1995

3

0

0

0

142

ITA

20

SARDO Gennaro

1979

7

0

1

0

451

ITA

87

ZUKANOVIC Ervin

1987

27

2

7

0

2505

BOS

CENTROCAMPISTI 23

BIRSA Valter

1986

30

0

4

0

2090

SLO

10

CHRISTIANSEN Anders

1990

3

0

0

0

174

DAN

14

COFIE Isaac

1991

15

0

1

0

794

GHA

18

FETFATZIDIS Ioannis

1990

3

0

0

0

63

GRE

56

HETEMAJ Perparim

1986

30

0

9

0

2675

FIN

13

IZCO Mariano

1983

23

2

3

0

2160

ARG

8

RADOVANOVIC Ivan

1988

27

1

8

1

2280

SER

24

SCHELOTTO Ezequiel Matias

1989

25

0

2

0

1860

ARG

11

VAJUSHI Armando

1991

0

0

0

0

0

ALB

attaccanti 19

BOTTA Ruben

1990

16

0

4

1

743

ARG

69

MEGGIORINI Riccardo

1985

26

3

8

0

1749

ITA

43

PALOSCHI Alberto

1990

32

8

2

0

2296

31

PELLISSIER Sergio

1979

22

5

0

0

9

POZZI Nicola

1986

0

0

0

0

DIFENSORI 33

AGOSTINI Alessandro

1979

18

0

4

0

1659

ITA

28

BRIVIO Davide

1988

12

0

0

0

1074

ITA

25

MARQUES Pinto Rafael

1983

16

0

2

0

1243

BRA

4

MARQUEZ Alvarez Rafael

1979

23

0

6

3

2134

MES

71

MARTIC Ivan

1990

15

0

3

0

1042

SVI

18

MORAS Evangelos

1981

31

1

3

0

2853

GRE

3

PISANO Eros

1987

12

0

3

0

1134

ITA

2

RODRIGUEZ Guillermo

1984

11

1

3

0

922

URU

5

SORENSEN Frederik

1992

9

0

2

0

627

DAN

CENTROCAMPISTI 30

CAMPANHARO Gustavo

1992

13

0

4

0

620

BRA

20

CHRISTODOULOPOULOS Lazaros

1986

21

1

3

0

1332

GRE

19

GRECO Leandro

1986

14

0

5

0

1049

ITA

10

HALLFREDSSON Emil

1984

24

1

8

1

1890

ISL

23

IONITA Artur

1990

18

2

4

0

1221

MOL

11

JANKOVIC Bosko

1984

15

1

3

0

1062

SER

8

OBBADI Mounir

1983

18

1

4

0

1010

FRA

26

SALA Jacopo

1991

13

1

4

2

997

ITA

77

TACHTSIDIS Panagiotis

1991

30

2

7

0

2774

GRE

27

VALOTI Mattia

1993

7

1

3

0

87

ITA

attaccanti 70

FERNANDINHO Pereira Da Silva Luiz Fernando

1985

4

0

0

0

50

BRA

ITA

21

GOMEZ Taleb Juan Ignacio

1985

23

4

5

0

1685

ARG

924

ITA

17

LOPEZ Nicolàs

1993

21

5

3

0

933

URU

0

ITA

7

SAVIOLA Javier Pedro

1981

12

2

1

0

453

ARG

9

TONI Luca

1977

33

17

2

0

2962

ITA

pagina 13


: gli scatti che raccontano


le emozioni di un’intera stagione

Lo store Paluani Life è aperto da martedì a sabato compresi, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00

Si trova in via Aeroporto A . Berardi, nel cuore di Chievo, ed è il primo store merchandising ufficiale Paluani Life e ChievoVerona, nonché sede dell’omonima neonata società polisportiva A.S.D. PALUANI LIFE CHIEVOVERONA. Un importante punto di riferimento per tutti i tifosi (e non) della squadra clivense.

Per informazioni o curiosità sul mondo targato Paluani Life seguici sulla pagina Facebook: www.facebook.com/paluani o contattando i numeri 045 57 24 02 347 86 20 869


pagina 16


c’era una volta chievo - hellas I precedenti della stracittadina di Verona

Marco sancassani

Decisivi Le reti con cui Lazarević e Paloschi firmano i due ultimi successi clivensi nella stracittadina.

Per la classifica o per la storia, per la supremazia cittadina o per la gloria di un giorno: il derby è sempre il derby. Una gara come nessun’altra, con sensazioni che solo essa porta con sé sia per chi la aspetta da un anno all’altro sia per chi - magari solo per scaramanzia - la considera “una che vale come le altre”. Fatto sta che Verona - quinta città italiana a potersela permettere e gustare - ne serve in tavola (dato l’orario non potremmo dire altrimenti…) la quattordicesima rivisitazione della sua personale ricetta. Piatti semplici ma di sostanza come il lesso con la pearà, ricchi di sfumature inattese come il primo assaggio di un pandoro. E come il tipico dolce, anche la stracittadina, è lievitata nel tempo.

La mensa cadetta. Da lì in avanti le sfide proseguono per altre sei occasioni in Serie B. Non inganni però la dimensione calcistica: spesso e volentieri la cucina considerata “povera” regala soddisfazioni: i gialloblù della Diga vincono in totale tre incontri, gli avversari altrettanti: due soli sono i pareggi. La parità si riscontra anche nelle segnature: 9 a testa. Ciò nonostante solo uno termina senza reti: è quello del 19.12.’98. Alla vigilia, il Chievo aveva avvicendato Domenico Caso con Lorenzo Balestro per tentare la poi riuscita risalita dalla bassa classifica. Il pepe lo mette il rigore, poi mancato, con cui la squadra della Diga avrebbe potuto far suo il risultato. Cose da palati (e cuori!) forti.

Il piatto d’entrata. È infatti solo il 10 dicembre 1994 che le due compagini si incrociano per la prima volta. Il Chievo è quello che, guidato da Alberto Malesani, vive la sua prima avventura in Serie B, il Verona, l’anno seguente, tornerà in A. Fermanelli (su rigore) e Gori offrono un antipasto che divide i punti in palio e il gradimento dei circa 30mila presenti. Saranno poi i sostenitori clivensi, pochi mesi dopo, ad assaporare primo pieno boccone grazie alle portate di Michele Cossato, Valtolina e Giordano, queste ultime interrotte da Cammarata.

La nouvelle cousine. Il desco si fa importante nel 2001/’02, illuminato dai fari del massimo campionato. Il primo piatto lo gusta il Verona (3-2 in rimonta, decide Camoranesi), il secondo (2-1, Federico Cossato ribalta Mutu). Quell’anno però la retrocessione dell’Hellas interrompe la saga che riprenderà solo la scorsa stagione. Cucina molecolare. I tempi recenti ci regalano così nuove interpretazioni gastro…calcistiche. Quelli in versione 2.0 - pur nella loro emozionalità - sono minimalisti. A sancirli sono episo-

di singoli e intensi, quali i goal con cui i clivensi Lazarević e Paloschi e l’helladino Toni firmano le loro creazioni, tutte terminate 1-0. Saranno ora gli chef Maran e Mandorlini, e le loro brigate di cucina, a sfornare il piatto del giorno. Gli ingredienti sono quelli della tradizione: fegato e cuore, intesi come coraggio e passione; per la cottura attendere fino all’ultimo, come ha insegnato proprio Lazarević, a bersaglio nell’edizione numero 11 al minuto 92. Buon appetito! pagina 17


pagina 18


i numeri del chievo L’analisi dei gol Come e quando i gialloblù sono andati in rete

marco sancassani

Le reti ai raggi X Giocatore

Des.

Sin

Tes.

Paloschi

6

1

1

8

Pellissier

3

2

5

Meggiorini

1

Izco

2

Zukanović

Radovanović

Rig.

3

1

Maxi Lopez

Pun.

Marcatori

1

1 1

A

Giocatore

0'

15'

Izco 2, Meggiorini 2, Paloschi

4

16'

30'

Autorete, Zukanović

2

31'

45'

Paloschi, Meggiorini, Pellissier

1

Da

A

Giocatore

1

0'

15'

Paloschi, Maxi Lopez, Pellissier Meggiorini, Zukanović

16'

30'

Paloschi 2, Radovanović, Pellissier

31'

45'

Paloschi 3, Pellissier 2, Lazarević

1

Autorete Totali

Da

Secondo tempo

2

1

Lazarević

Primo tempo

Tot.

1 13

6

3

2

0

25

Cecchino Paloschi, capocannoniere del Chievo

pagina 19


Bottagisio Sport Center - Via del Perloso, 14/A - 37139 Verona - tel. 393.8191034 - info@bottagisio.it - www.bottagisio.it pagina 20


focus on: bottagisio sport center L’attività del rinnovato centro sportivo illustrata dal suo direttore

marco sancassani

Dal Bottagisio al Bentegodi, dal Bentegodi al Bottagisio. Nonostante la crescita di categoria e di dimensione, il Chievo non ha mai abbandonato lo storico terreno in riva all’Adige. I ritiri precampionato, l’attività delle giovanili fino alla recente trasformazione in Centro Sportivo d’Eccellenza. Ce ne parla il suo direttore, Luca Zaffanella. Luca, sei al Chievo da diversi anni. Ora un incarico allo stesso tempo gratificante e impegnativo… Ho iniziato a far parte del Chievo otto anni fa come allenatore dei Giovanissimi Regionali. Dal campo sono poi passato alla scrivania occupandomi soprattutto dell’aspetto gestionale: da tre anni seguo l’Accademia del ChievoVerona e ultimamente la gestione del centro sportivo, compito in cui sono coadiuvato in particolare da Rossi Massimiliano nell’amministrazione della società, da Lino Salgarollo e Lorenzo Bassetti. Il tutto con la supervisione di Luca Faccioli, Direttore degli Affari Generali.

invasiva per chi gioca mentre i parcheggi saranno a breve ampliati. Come si svolge l’attività settimanale? Ogni giorno dalle 15 alle 19 i campi sono riservati all’attività del Settore Giovanile. Dopo di che sono a beneficio di altre realtà quali ovviamente Paluani Life e FIMAUTO Valpolicella Calcio Femminile. Il centro è poi fruibile tanto dai singoli privati quanto da associazioni sportive locali come Area Sport. Per la prima volta quest’anno lo storico terreno sarà anche una delle sedi dei campi estivi… Lo sforzo fatto nella realizzazione era anche alla luce di ciò. Ai ragazzi che parteciperanno sarà

data la possibilità di provare a praticare anche scherma e canoa, discipline già presenti al nostro interno. Un valore aggiunto, come lo è poterlo fare qui dove il Chievo ha costruito le sue fortune e dove chi ha a cuore il ChievoVerona può rinsaldare il suo legame. Per chiudere, qual è la filosofia di base di tutto questo? Per volontà del presidente Campedelli, i bambini - soprattutto quelli più piccoli - devono essere messi nella condizione di poter trarre il massimo giovamento ai fini della loro formazione non solo sportiva ma soprattutto personale. Ecco dove si espleta la vera eccellenza del Bottagisio.

L’Accademia merita certo più di una semplice citazione… Il termine non è da confondersi con la sua accezione britannica di “academy” che identifica il mero settore giovanile. Il nostro è un ambito polivalente atto a sviluppare situazioni diverse: dal rapporto con le società affiliate all’organizzazione del turismo sportivo, dalla formazione dei mini-atleti delle scuole calcio a quella dei loro istruttori e dirigenti. Tutte attività che trovano il loro fulcro proprio nel nuovo Bottagisio. Il Centro è stato inaugurato sei mesi fa. Si può farne un primo bilancio? Certo, e non può essere che positivo. Il primo impatto, dopo l’onere finanziario intrapreso, era quello della funzionalità. L’aver potuto concentrare l’attività del Settore Giovanile aumentando al contempo la qualità del lavoro grazie alle recenti risorse tecnologiche come per esempio l’intaso in Geofill dei nostri campi è stato il primo e principale riscontro. Oltre a ciò, quali sono i punti di forza del rinnovato Bottagisio? Innanzitutto l’accoglienza e i servizi. Il bar-tavola calda, gli spogliatoi e la foresteria ci permettono di soddisfare ogni esigenza dall’alloggiare i nostri ragazzi di maggior età all’ospitare chi viene a Chievo per incontrare le nostre selezioni. Anche l’illuminazione è stata studiata per non essere

Operativo Luca Zaffanella nel suo ufficio al Bottagisio pagina 21


S C O P R I L A N U O VA I M M A G I N E C I T R E S N u o v i ,

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#Chievocagliari 1-0

#interChievo 0-0

Marcatori: 11’ pt Meggiorini

F.C. Internazionale Milano: Handanovic, Juan Jesus, Vidic, Ranocchia, D’Ambrosio, Guarin, Brozovic (7’ st Podolski), Medel, Hernanes (19’ st Shaqiri), Palacio (32’ st Kovacic), Icardi.

A.C. ChievoVerona: Bizzarri, Schelotto, Gamberini (23’ st Dainelli), Cesar, Frey, Hetemaj, Radovanovic, Izco, Birsa (20’ st Botta), Paloschi, Meggiorini (16’ st Pellissier). A disposizione: Bardi, Seculin, Biraghi, Sardo, Cofie, Christiansen, Fetfatzidis, Vajushi, Pozzi. Allenatore: Rolando Maran. Cagliari Calcio: Brkic, Pisano, Ceppitelli, Diakitè, Murru, Joao Pedro (1’ st Conti), Dessena (12’ st Farias), Ekdal, M’Poku, Cop (27’ st Cossu), Sau. A disposizione: Colombi, Cragno, Gonzalez, Balzano, Rossettini, Capuano, Crisetig, Donsah, Longo. Allenatore: Gianluca Festa. Arbitro: Marco Di Bello di Brindisi.

A disposizione: Carrizo, Santon, Felipe, Nagatomo, Dimarco, Obi, Gnoukouri, Puscas, Bonazzoli. Allenatore: Roberto Mancini. A.C. ChievoVerona: Bizzarri, Schelotto, Dainelli (14’ st Sardo), Cesar, Frey (6’ pt Biraghi), Hetemaj (11’ st Gamberini), Radovanovic, Izco, Christiansen, Paloschi, Meggiorini. A disposizione: Bardi, Seculin, Cofie, Birsa, Fetfatzidis, Vajushi, Botta, Pellissier, Pozzi. Allenatore: Rolando Maran. Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata. Ammoniti: Biraghi, Medel, Podolski, Shaqiri

Ammoniti: Schelotto, Ceppitelli, Ekdal, Conti, M’Poku, Cossu, Botta Espulsi: al 38’ st Murru per gioco pericoloso, al 43’ st Cossu per doppia ammonizione pagina 23



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