Mondo Chievo #10 2015/2016

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NUMERO

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CAMPIONATO ITALIANO SERIE A TIM DOMENICA 17.01.16 - 20^ GIORNATA


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BENTEGODI & DINTORNI Il punto della situazione

MARCO SANCASSANI

L’Epifania non tutte le feste porta via. O quantomeno è così che in casa Chievo si reinterpreta in questi tempi il famoso adagio. Al rocambolesco pareggio casalingo ottenuto in rimonta con la Roma nel giorno della Befana, ha fatto seguito il successo pieno conseguito al Dall’Ara di Bologna, terreno tradizionalmente ricco di spettri per il popolo del Ceo. I quattro punti così raccolti hanno permesso alla truppa di Maran non solo di ridurre la distanza dal canonico traguardo - il mantenimento della categoria - ma anche di ribadire la percezione di un Chievo in salute, solido e maturo come verificatosi in poche altre occasioni. Pur al cospetto di un’avversaria momentaneamente in ambasce quale la compagine giallorossa si è presentata al Bentegodi, non era semplice risalire dapprima da un doppio svantaggio (con qualche doveroso mea culpa) e quindi dall’ulteriore colpo del 2-3 nel momento forse migliore di Paloschi e compagni. Nella tradizionale calza però i Gialloblù hanno trovato il gradito regalo della goal line technology che ha legittimato - primo caso del genere - la bontà della segnatura finale e il più che meritato risultato finale, frutto di tenacia e qualità. Con le stesse armi, domenica scorsa, la squadra della Diga è tornata corsara contro una delle formazioni più in forma, dapprima resistendo agli attacchi dei padroni di casa per poi piazzare il colpo decisivo. Spulciando tra i numeri, a testimonianza di quanto sopra, si potrebbe dire che l’ultimo quarto di gara è la fase del match in cui il Chievo è andato più volte a bersaglio o che già sette sono le reti di un giocatore subentrato senza dimenticare che i 26 punti in cascina rappresentano la quarta miglior prestazione a fine andata in Serie A. Non bastasse, potremmo tranquillamente scrivere che è un Chievo con tanto… Pepe!

INDICE I protagonisti_pagine 5-7 A tu per tu con..._pagina 9 I poster di MC_pagina 12 Le classifiche_pagina 13 Le rose_pagina 15 Ciak, si gioca!_pagina 17 Notizie in gialloblù_pagina 19 Chievo Store_pagina 21 Il Settore Giovanile_pagina 23

TEAM MONDO CHIEVO EDITORE Coordinamento Amici del Chievo DIRETTORE RESPONSABILE Marco Sancassani CONDIRETTORE Paolo Sacchi IDEAZIONE e COORDINAMENTO Simone Fiorini CREATIVITÀ ed IMPAGINAZIONE NEXIDIA Comunicazione e Design www.nexidia.it COLLABORATORI Riccardo Bazzoni, Angela Borruto, Dino Guerrini, Gian Pietro Panareo, Daniele Partelli FOTOGRAFI Archivio Amici del Chievo, Andrea Bicego, Giovanni Cavedini, Roberto Gandolfi, Renzo Udali AMMINISTRATORE Coordinamento “Amici del Chievo” STATISTICHE A CURA DI Ufficio Stampa A.C. ChievoVerona e Alessandro Longo STAMPA: Coraprint Testata registrata presso il Tribunale di Verona col nr. 1850 del 7 ottobre 2009 Anno 8 - Numero 2 del 17 gennaio 2016

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«UN PASSO ALLA VOLTA IO E IL CHIEVO SIAMO UGUALI» Fabrizio Cacciatore si racconta: carriera, famiglia e moda

PAOLO SACCHI

Sostanza e forma. In due parole, Fabrizio Cacciatore. Sul campo, massimo impegno nel seguire le indicazioni di scuderia. Esterno destro o sinistro, o magari centrale, non fa differenza: lui si fa trovare sempre pronto. Nella vita privata zione assoluta la riserva l ’ a t te n glia. Innamorato di alla famimoglie e figlie, è un genitore premuroso e attento. Una volta riposta nell’armadietto la maglia gialloblù numero 29 – le date di nascita delle sue due piccole – veste i panni del bravo papà. Con un vezzo: la moda. È attentissimo ai dettagli anche nell’outfit, curato e molto personale. Se vogliamo, ulteriore segno distintivo della personalità di un ragazzo che, nella propria professione, ha saputo curare e migliorare i particolari per emergere. Una scalata mica da ridere: dalla base del calcio professionistico è arrivato nella massima serie. Lo incontriamo a Veronello, prima di una seduta d’allenamento. È sorridente e ha tutti i motivi per esserlo: arrivato dalla Sampdoria nel corso del mercato estivo, grazie all’ottimo rendimento è diventato una pedina importante dello scacchiere di mister Maran.

ne insieme al Varese. Un’annata bellissima, in cui è mancata solo la ciliegina sulla torta della promozione in serie A. Ci è sfuggita solo alla finalissima dei playoff ma nel complesso è stata per tutti un’esperienza estremamente positiva.” Sei cresciuto in vivai importanti – Juventus, Torino, Pro Vercelli - ma ti saresti davvero aspettato comunque un giorno di diventare calciatore in serie A? “La fase più delicata è stata quando ho terminato la trafila nei settori giovanili. Per alcuni miei compagni della formazione Primavera andare subito a giocare in società di A o B ha ovviamente reso più semplice il percorso. Invece per me iniziare come professionista in C2 ha reso la cosa sicuramente più difficile. Dopo due stagioni in C2, una in C1 e un’altra in B, alla fine, col sudore, l’impegno e la voglia di arrivare ce l’ho fatta. Ma non è stato facile.” Sei un calciatore di serie A: è il lavoro più bello del mondo? “Per quanto mi riguarda assolutamente si. Non so cosa ne pensano i miei colleghi ma per me non c’è nulla di meglio che aver coronato la mia passione facendone il proprio lavoro.” Con dei pro e dei contro? “Sì, ma del resto vale per qualsiasi professione. Di certo facciamo una vita più agiata e meno impegnativa rispetto a tanti. Allo stesso tempo però posso garantire che il nostro non è un lavoro così semplice come potrebbe apparire a chi non frequenta il mondo del calcio professionistico. La pressione a volte è davvero tanta e gestirla non è sempre facile.”

Fabrizio, innanzitutto complimenti. I commenti dopo le tue ultime prestazioni sono stati unanimi: sei in ottima forma. “Meno male! Sono contento sia delle prestazioni, sia per il fatto che sto giocando con continuità. Inutile dire che sia un aspetto che dà serenità a un giocatore.”

Le pagelle dei giornali, ad esempio? “No, quelle sono il meno! [ride, NdR]. Pressioni a parte, stare lontano dalla famiglia a volte è un sa-

Al Chievo tanti giocatori hanno trovato l’ambiente giusto per esprimersi al meglio: è anche il tuo caso? “Credo sia un insieme di fattori positivi. Di sicuro qui mi trovo molto bene. Conosco il mister e so come lavora, siamo un eccellente gruppo. L’ambiente è certamente ideale: essere al riparo da grosse pressioni è un bel vantaggio. E in più, il personale buon momento di forma mi sta aiutando.” Foto: R. Udali

Quanto conta sapere di essere apprezzati dall’allenatore? “È importantissimo, anzi fondamentale. Lavorare con un mister che ti stima significa essere nelle condizioni di rendere al meglio. Nel mio caso con Rolando Maran avevamo già condiviso una stagio-

LA SCHEDA

Assistman Cacciatore, i suoi cross preziosa risorsa per l’attacco

Nome: Fabrizio Cognome: Cacciatore Data di nascita: 8/10/1986 Luogo di nascita: Torino Altezza: 182 cm Peso: 81 kg Ruolo: Difensore esterno Squadre precedenti: Olbia (32/0), Reggiana (39/1), Foligno (32/1), Triestina (37/0), Siena (6/0), Varese (38/3), Hellas Verona (71/5), Sampdoria (35/1) 5


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crificio. Ho due figlie ed è naturale che mi spiaccia molto non essere con loro e mia moglie, soprattutto in certi giorni. In compenso, appena sono libero il tempo lo trascorriamo insieme.”

ti nella fase difensiva. È che, avendo l’input di andare avanti, talvolta sono maggiormente concentrato sulla fase d’attacco.” Sei apprezzato sia in campo che fuori: il tuo “look” molto curato non passa inosservato... “In effetti mi piace seguire la moda, fin da quando ero ragazzino. Forse alcuni considerano certi abbigliamenti un po’ stravaganti, ma ho sempre cercato di personalizzare il mio modo di vestirmi. Poi piace anche a mia moglie, quindi…”

Che tipo di papà sei? “Il mio compito è seguirle nella parte del divertimento mentre la mamma si occupa del resto. E non crediate che non sia faticoso far giocare due bimbe di 3 e 5 anni! Playstation? No di certo: a quella ci gioca papà. Loro preferiscono le bambole. I miei genitori invece vivono a Torino. Sono stato a trovarli a Natale: ogni tanto c’è bisogno di ricaricare le pile rivedendo i propri famigliari e i migliori amici.”

Il tuo rapporto con i tifosi gialloblù? “L’approccio con loro è stato estremamente positivo. Ti sostengono permettendoti di lavorare serenamente. Per un atleta il poter restare concentrato su quello che fa sul campo è un aspetto importantissimo. E non è sempre così scontato che accada.”

Invece nell’ambito nella squadra hai “adottato” Inglese. Fate coppia quasi fissa. “Roberto è un bravo ragazzo. Ci siamo trovati immediatamente bene insieme. Il fatto di essere più grande di lui non significa però che gli faccia da papà! [ride NdR]. Siamo grandi amici. E poi ha davvero tante potenzialità, spero possa togliersi grandi soddisfazioni.”

E invece cosa vorresti migliorare? “Voglio cercare di essere più lucido in certi frangen-

Foto: R. Udali

Del Cacciatore-calciatore qual è l’aspetto che apprezzi di più? “A me piace giocare con la palla. Pur essendo un difensore amo dialogare coi compagni, propormi attivamente in fase di possesso.”

Obbiettivi di squadra e personali? “Noi vogliamo conquistare la salvezza il prima possibile, è risaputo. Per quanto mi riguarda penso esclusivamente a lavorare con il massimo impegno e a migliorare partita dopo partita. Poi se arrivassero altre soddisfazioni, tanto meglio.”

A destra come a sinistra, Maran a lui spesso ricorre

Come magari segnare un bel gol decisivo nel girone di ritorno? “Quello sarebbe il top. Di sicuro in un paio di partite non mi dispiacerebbe ci fosse anche la mia firma sulla vittoria.”

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#500VolteInA MARCO PACIONE DINO GUERRINI

Quando tutti, ma proprio tutti, accostano con naturalezza il tuo nome alla società per cui lavori, significa che hai lasciato qualcosa di profondo e indelebile. Non è solo una mera questione di numeri, anche se 20 anni di fedeltà e 500 partite di Serie A sono medaglie che pochissimi possono appuntarsi con orgoglio al petto. È, soprattutto, il modo in cui hai vissuto questi 20 anni a fare tutta la differenza del mondo, perché l’entusiasmo, la passione, la professionalità, la conoscenza e la lealtà sono valori difficili da sintetizzare e mettere sempre al servizio degli altri. Marco Pacione è tutto questo. Riduttivo etichettarlo “solo” come il Team Manager del ChievoVerona, perché lui il ChievoVerona ce l’ha cucito addosso e quando vi parla del ChievoVerona i suoi occhi brillano e la sua voce si fa, insieme, emozionata e profonda. Flashback: giugno 1995, cosa succede? Succede che in quel periodo non ero del tutto convinto di smettere di giocare. Tra le tante offerte ricevute, c’era in particolare quella di una squadra scozzese (Ayr United, ndr) che offriva condizioni sportive molto interessanti. Stavo pensando seriamente di terminare la mia carriera di calciatore in Scozia. Poi all’improvviso squillò il telefono… Sì, ricevetti una telefonata dal presidente Luca Campedelli. Cercavano una figura che potesse stare vicino alla Prima squadra, si occupasse di gestire i rapporti con la stampa e rappresentasse la società. Accettai subito: quella proposta mi ha cambiato la vita professionale. Non era questo, però, il tuo primo contatto con il mondo Chievo, vero? Esatto. Nel 1992 non potevo giocare per problemi alle cartilagini e il papà del presidente, Luigi Campedelli, e l’allora direttore sportivo Vincenzo Traspedini mi diedero l’opportunità di allenarmi diversi mesi con il ChievoVerona. Quali sono i primi ricordi di quegli anni Novanta? Ricordo gli anni della serie B in cui la società faceva sempre un passo alla volta. Arrivo, capisco dove sono, mi consolido e cerco di migliorare: è sempre stata questa la filosofia della società e credo sia stata indispensabile per preparare il terreno a quella straordinaria promozione in Serie A. Com’era la favola Chievo? Incredibile, davvero. Gli ultimi sei mesi del campionato di Serie B che poi valsero la promozione in Serie A e tutto il primo anno sono indimenticabili. A Ve-

Quella fu una stagione molto particolare. Basti pensare che durante il campionato non ci ritrovammo mai nelle ultime tre posizioni in classifica. Dal punto di vista dei risultati fu un lento declino, che ci portò a disputare lo spareggio contro il Catania sul campo neutro di Bologna. Eppure anche in quella partita sembravamo noi i favoriti perché stavamo meglio fisicamente. Loro tirarono fuori una prestazione maiuscola e noi di certo non fummo fortunati durante i 90 minuti di gioco.

Team manager Marco Pacione in panchina a fianco di Christian Maraner ronello pareva di essere ogni settimana all’interno di un set cinematografico diverso. Arrivavano troupe di giornalisti da tutta Italia e da tutto il mondo per studiare e raccontare da vicino il fenomeno Chievo. L’esordio in Serie A: 26 agosto 2001, brividi? Ricordo ogni singolo istante di quella giornata. Sembravamo la classica meteora sportiva, allo stadio faceva caldissimo e il pronostico era chiuso in favore della Fiorentina. Ma noi giocammo una partita esaltante mostrando un gioco fantastico. Quel giorno tutti noi capimmo che si era creato qualcosa di speciale tra squadra, staff tecnico e società. Tre giorni dopo quella vittoria a Firenze, ci aspettava una trasferta di Coppa Italia a Terni: ci fu un seguito mediatico come fosse una partita di cartello della Serie A. Erano tutti lì per noi. La numero 50: espugnato l’Olimpico contro la Roma… Quella fu la classica partita che pochi secondi dopo la fine sai già che resterà scolpita per sempre nella storia della società. Vincere a Roma contro la Roma fu qualcosa di speciale, ma di partite così esaltanti ne abbiamo vissute tante per fortuna. Stagione 2006/07: il ChievoVerona retrocede in Serie B. Sembra la fine di una bellissima avventura…

Cosa ricordi di quello spareggio e delle ore successive? Ricordo soprattutto due cose. La prima: i 33 pullman dei nostri tifosi che per la partita contro il Catania arrivarono allo stadio Dall’Ara per starci vicini. Furono encomiabili. La seconda: la reazione del Presidente Campedelli, che il giorno dopo la retrocessione chiamò tutti i suoi uomini dicendo loro che l’obiettivo era provare a risalire subito in Serie A. Il suo fu un segnale determinante, una scossa positiva per tutta la società. Prima di quella parentesi ci furono anche le partite europee… Altri ricordi bellissimi. L’attesa, i preparativi, l’atmosfera unica che si respirava: peccato solo non aver potuto affrontare il Levski Sofia nelle condizioni fisiche migliori. Se ripenso che superando la squadra bulgara poi saremmo finiti in Champions League nel girone con Barcellona, Chelsea e Werder Brema è naturale che ci sia un po’ di rammarico. Hai visto passare al ChievoVerona decine di giocatori: La cosa più bella è che tanti giocatori anche quando sono andati via dal Chievo hanno sempre riconosciuto di aver trovato una società che voleva continuamente migliorarsi e un ambiente che permetteva loro di vivere la quotidianità in maniera serena. Tanti giocatori hanno davvero dato tutto per questa maglia. È crudele tra tutti questi giocatori, chiederti di sceglierne uno? Se devo scegliere un nome non ci penso neanche un secondo: Sergio Pellissier, un campione. Incarna lo spirito Chievo, ci rappresenta ed è un giocatore e un uomo stimato da tutte le tifoserie italiane. Apprezzano il fatto che lui abbia indossato in Serie A solo una maglia, senza essersela mai tolta come i più grandi: Baresi al Milan o Riva al Cagliari. È lui è il più grande di tutta la storia del ChievoVerona. 9


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1-Bizzarri Albano Benjamín Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

32-Bressan Walter Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

90-Seculin Andrea Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

3-Dainelli Dario Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

5-Gamberini Alessandro Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

11-Mattiello Federico Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

12-Cesar Boštjan Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

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18-Gobbi Massimo Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

20-Sardo Gennaro Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

21-Frey Nicolas Sebastien Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

29-Cacciatore Fabrizio Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

4-Rigoni Nicola Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

6-Pinzi Giampiero Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

7-Pepe Simone Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

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8-Radovanović Ivan Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

10-Christiansen Anders Bleg Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

13-Izco Mariano Julio Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

19-Castro Lucas Nahuel Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

23-Birsa Valter Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

56-Hetemaj Përparim Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

31-Pellissier Sergio Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

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40-MPoku Ebunge Paul Jose Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

43-Paloschi Alberto Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

45-Inglese Roberto Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

69-Meggiorini Riccardo Presenze /Reti Serie A 2015/16 Presenze totali/Reti totali ChievoVerona

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TUTTI I NUMERI DEI GIALLOBÙ

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STAFF TECNICO Allenatore in 2.a: Christian Maraner

Preparatore portieri: Lorenzo Squizzi

Maran Rolando Panchine ChievoVerona Panchine Serie A

51 16v 17p 18s

Preparatori fisici: Luigi Posenato Roberto De Bellis

Collaboratori tecnici: Andrea Tonello Ivan Moretto

109 33v 34p 42s 11


FABRIZIO CACCIATORE I POSTER DI

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SERIE A TIM I NUMERI Dati aggiornati al 10/01/16

SQUADRA

PUNTI

G

V

N

P

RF

RS

Napoli

41

19

12

5

2

38

15

Juventus

39

19

12

3

4

33

15

Inter

39

19

12

3

4

24

12

Fiorentina

38

19

12

2

5

37

19

Roma

34

19

9

7

3

36

22

Sassuolo

31

18

8

7

3

23

17

Empoli

30

19

9

3

7

24

23

Milan

29

19

8

5

6

25

23

Lazio

27

19

8

3

8

23

27

ChievoVerona

26

19

7

5

7

25

21

Atalanta

24

19

7

3

9

20

23

Udinese

24

19

7

3

9

18

27

Sampdoria

23

19

6

5

8

28

30

Torino

22

18

6

4

8

22

23

Bologna

22

19

7

1

11

20

25

Palermo

21

19

6

3

10

19

29

Genoa

19

19

5

4

10

19

26

15

19

4

3

12

20

41

Carpi

14

19

3

5

11

17

34

Hellas Verona

8

19

0

8

11

12

31

È uno degli incroci di più lunga data quello tra il Chievo ed Empoli. La prima delle ben 28 sfide infatti, valevole per il campionato di C1, si disputò nell’ormai lontano 1989-’90. Da allora in poi il confronto toccò tutti i tornei, compresa la C. Italia 2013-’14 col 2-0 (Radovanovic eThéréau) riportato dai Gialloblù sul terreno del “R. Menti” di Vicenza. Se limitatamente alla Serie A il bilancio è di 3 successi a testa e 5 pareggi (11 reti fatte e 12 subite), quello totale racconta di 7 vittorie degli odierni padroni di casa e di 9 dei loro ospiti, grazie a 31 goal dei primi e di 34 dei secondi perché la saga è storia di bomber grandi firme. Se all’ombra della Collegiata si narrano le gesta di Di Natale (3 reti), Maccarone (2) e Montella (1), sotto la Diga si ricordano le prodezze di Marazzina (5), Gori (3) e di un difensore abile anche nell’altra area: Rolando Maran, anch’egli con 3!

Atalanta - Inter 16/1 ore 15 Torino - Frosinone 16/1 ore 18 Napoli - Sassuolo 16/1 ore 20,45 Genoa - Palermo 17/1 ore 12,30 Bologna - Lazio 17/1 ore 15 Carpi - Sampdoria 17/1 ore 15 ChievoVerona - Empoli 17/1 ore 15 Roma - Hellas Verona 17/1 ore 15 Udinese - Juventus 17/1 ore 15 Milan - Fiorentina 17/1 ore 20,45

INCONTRI DELLA 2^ GIORNATA DI RITORNO Inter - Carpi 23/1 ore 15 Frosinone - Atalanta 23/1 ore 18 Empoli - Milan 23/1 ore 20,45 Fiorentina - Torino 24/1 ore 12,30 Hellas Verona - Genoa 24/1 ore 15 Lazio - ChievoVerona 24/1 ore 15 Palermo - Udinese 24/1 ore 15 Sampdoria - Napoli 24/1 ore 15 Sassuolo - Bologna 24/1 ore 15 Juventus - Roma 24/1 ore 20,45

CLASSIFICA MARCATORI Goal Rigori

Foto: R. Udali

I PRECEDENTI

Foto: R. Udali

Frosinone

INCONTRI DELLA 1^ GIORNATA DI RITORNO

Debutto vincente all’andata fu 3-1 in rimonta per Paloschi & Co

1 Higuain G. (Napoli)

18

1

2 Kalinic N. (Fiorentina)

11 0

3 Eder C. (Sampdoria)

11

3

4 Dybala P. (Juventus)

9

2

5 Ilicic J. (Fiorentina)

9

6

6 Insigne L. (Napoli)

8

0

7 Pavoletti L. (Genoa)

8

0

8 Maccarone M. (Empoli)

8

0

9 Icardi M. (Inter)

8

0

10 Bacca C. (Milan)

8

1 13


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Empoli F.C.

A.C. ChievoVerona

Allenatore: Marco Giampaolo

Allenatore: Rolando Maran N°

GIOCATORE

NATO A

DATA DI NASCITA

GIOCATORE

1 32 90

NATO A

DATA DI NASCITA

09/03/89

PORTIERI

PORTIERI BIZZARRI Albano Benjamín

Etruria (ARG)

BRESSAN Walter

Oderzo (Tn)

SECULIN Andrea

Gorizia

09/09/77 26/01/81 14/07/90

23

PELAGOTTI Alberto

Empoli

1

PUGLIESI Maurizio

Capannoli (Pi)

27/12/76

28

SKORUPSKI Łukasz

Zabrze (POL)

05/05/91

DIFENSORI

DIFENSORI 29

CACCIATORE Fabrizio

Torino

08/10/86

12

CESAR Boštjan

Lubiana (SLO)

09/07/82

3

DAINELLI Dario

Pontedera (Pi)

09/06/79

5

GAMBERINI Alessandro

Bologna

27/08/81

18

GOBBI Massimo

Milano

31/10/80

21

FREY Nicolas Sebastien

Nizza (FRA)

06/03/84

11

MATTIELLO Federico

Borgo a Mozzano (Lu)

14/07/95

20

SARDO Gennaro

Pozzuoli (Na)

08/05/79

CENTROCAMPISTI

19

BARBA Federico

Roma

01/09/93

6

BITTANTE Luca

Bassano del Grappa (Vi)

14/08/93

31

CAMPORESE Michele

Pisa

19/05/92

24

ĆOSIĆ Uroš

Belgrado (SRB)

24/10/92

15

COSTA Andrea

Reggio nell' Emilia

01/02/86

4

DERMAKU Kastriot

Scandiano (RE)

15/01/92

2

LAURINI Vincent Alain

Thionville (FRA)

10/06/89

21

RUI SILVA DUARTE Mário

Sines (POR)

27/05/91

26

TONELLI Lorenzo

Firenze

17/01/90

3

ZAMBELLI Marco

Gavardo (Bs)

22/08/85

CENTROCAMPISTI

23

BIRSA Valter

San Pietro di Gorizia (SLO)

07/08/86

19

CASTRO Lucas Nahuel

La Plata (ARG)

09/04/89

77

BÜCHEL Marcel

Feldkirch (AUT)

18/03/91

11

CROCE Daniele

Giulianova (Te)

09/09/82

10

CHRISTIANSEN Anders

Copenaghen (DAN)

08/06/90

56

HETEMAJ Përparim

Srbica (FIN/KOS)

12/12/86

13

IZCO Mariano Julio

Buenos Aires (ARG)

13/03/83

7

PEPE Simone

Albano Laziale (RM)

30/08/83

6

PINZI Giampiero

Roma

11/03/81

8

RADOVANOVIĆ Ivan

Belgrado (SRB)

29/08/88

4

RIGONI Nicola

Schio (Vi)

12/11/90

14

DIOUSSÉ El Hadji Assane

Dakar (SEN)

20/09/97

33

KRUNIĆ Rade

Foča (BIH)

07/10/93

13

MAIELLO Raffaele

Acerra (Na)

10/07/91

32

PAREDES Leandro Daniel

San Justo (ARG)

29/06/94

12

RONALDO da SILVA Pompeu

Caxambu do Sul (BRA)

08/04/90

5

SAPONARA Riccardo

Forlì

21/12/91

17

ZIELIŃSKI Piotr Sebastian

Ząbkowice Śląskie (POL)

20/05/94

ATTACCANTI

ATTACCANTI

45

INGLESE Roberto

Lucera (Fg)

12/11/91

40

MPOKU Ebunge Paul Jose

Kinshasa (ZRD)

19/04/92

69

MEGGIORINI Riccardo

Isola della Scala (Vr)

04/09/85

43

PALOSCHI Alberto

Chiari (Bs)

04/01/90

31

PELLISSIER Sergio

Aosta

12/04/79

39

LIVAJA

Spalato (CRO)

26/08/93

7

MACCARONE

Galliate (No)

06/09/79

9

MCHEDLIDZE Levan

Tblisi (GEO)

24/03/90

22

PIU Alessandro

Udine

30/07/96

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PUCCIARELLI Manuel

Prato

17/06/91

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CIAK, SI GIOCA! EMPOLI F.C. L’avversaria come dentro un film

GIAN PIETRO PANAREO

È un “Real” Empoli quello che, forte della 7^ posizione in graduatoria occupata al termine del girone d’andata, scenderà al Bentegodi con l’intenzione di aggiungere lustro alla sua già straordinaria stagione. Consapevole di poter ambire a un obiettivo diverso da quello della salvezza, la squadra di Giampaolo a pieno titolo può essere considerata la rivelazione del torneo. Ancor più del Sassuolo, l’altra terribile provinciale avanti una lunghezza. A legittimarlo sono i numeri di per sé eccellenti, ma soprattutto, la qualità del gioco e la mentalità vincente espresse da Maccarone e compagni bravi a attuare sul campo la filosofia e i concetti del loro tecnico cui spetta il merito di aver dato al gruppo una precisa identità. Un nuovo stile accompagnato dalla saggezza di non stravolgere quanto di positivo era stato messo a punto dal suo predecessore. A partire dal modulo di gioco (4-3-1-2) rivisto e adattato all’esigenza di sopperire alle cessioni di elementi di spicco come

IL PRANZO DELLA DOMENICA Big Mac e birra. Non è una nuova proposta alimentare presente nel menu del famoso marchio della ristorazione fast food ma del simpatico modo usato da Massimo Maccarone per festeggiare la recente doppietta realizzata contro il Bologna. Due Sepe, Hysai, Rugani, Vecino e Valdifiori. Ma con ancora a disposizione delle solide certezze quali Saponara, Barba, Mario Rui, Pucciarelli, Zielinsky, Croce, Laurini, Tonelli e Maccarone ai quali si sono uniti giocatori giovani e/o esperti, lanciati o rilanciati come Paredes, Livaia, Skorupsky, Buchel. Tutti, con umiltà e determinazione, perfettamente integratisi e protagonisti di un brillante cammino costato alle casse societarie una manciata di milioni di euro. Quando si dice: sognare costa poco!

degli otto centri firmati, al momento, dal capitano e trascinatore dell’Empoli. Nulla di speciale per questo attaccante dallo spiccato fiuto del gol (più di 200 in totale). Ciò che sorprende sono la condizione fisica e l’entusiasmo che sorreggono e motivano il 36enne bomber di Galliate a riconfermarsi fra i migliori marcatori italiani del campionato. Una sorta di seconda giovinezza agonistica ricca di nuove soddisfazioni dopo quelle provate nel corso della sua lunga carriera. Cresciuto nel Milan, maturata la gavetta nelle categorie inferiori, Maccarone si afferma proprio ad Empoli in B agli inizi del 2000 diventando il primo giocatore del sodalizio toscano a esordire in Nazionale. Una piazza che ritroverà un decennio più tardi dopo le esperienze con Parma, Siena, Palermo e Sampdoria inframmezzate dalle tre stagioni e mezza disputate in Premier League col Middlesbrough.

VIVA LA LIBERTÀ

DESTINI INCROCIATI

Foto: R. Gandolfi

Marco Giampaolo, alias, l’uomo prima che l’allenatore, capace nel 2007, appellandosi al proprio orgoglio e alla propria dignità senza prezzo, di rifiutare l’invito del presidente del Cagliari, Cellino, di ritornare sulla panchina dei sardi dalla quale era stato da poco esonerato. È questa una delle istantanee che meglio inquadrano la coerenza ma anche l’altalenante iter del tecnico degli empolesi nato a Bellinzona nel 1967 da genitori abruzzesi emigrati. Un personaggio schivo, fuori dal comune nel suo ambito con alle spalle un promettente avvio grazie ai buoni risultati ottenuti con l’Ascoli (come vice) e inizialmente con Cagliari e Siena. In seguito, però, le sue quotazioni scendono. Gli esoneri consecutivi ricevuti nella massima divisione a Siena, Catania, Cesena e le dimissioni date quando, fra i cadetti, guidava il Brescia, lo portano, infatti, a uscire dal giro. Finito nel dimenticatoio l’occasione per rilanciarsi gliela offre lo scorso anno la Cremonese in Lega Pro. Dopo aver condotto i lombardi all’ottavo posto accetta l’offerta del club toscano di sostituire Maurizio Sarri. Un compito difficile superato a pieni voti dopo l’iniziale scetticismo provocato dalla scelta effettuata dal Presidente Corsi.

Big Mac Maccarone, tecnica e forza per Giampaolo

Sono tre gli allenatori che, con opposti sviluppi, hanno legato il loro nome a parte della storia di Chievo e Empoli. Se per Alberto Malesani e Giuseppe Pillon la panchina gialloblù ha regalato momenti indimenticabili rispetto a quelli brevi e poco fortunati vissuti su quella azzurra, per Silvio Baldini, gli eventi hanno riservato un percorso inverso. L’unica stagione ( 1997-’98) trascorsa all’ombra della Diga fu il trampolino di lancio che dopo, la parentesi di Brescia, lo proiettò per i successivi quattro anni, nella piccola società toscana fondata nel 1920, nella quale apri un ciclo culminato nel 2002 con una nuova (la terza delle cinque complessivamente ottenute) promozione in Serie A. Con quella attuale sono 11 le partecipazioni empolesi nel principale torneo chiuso, quale migliore piazzamento, nel 2006-’07 al 7° posto con 54 punti, utili per ottenere per la prima volta il diritto a partecipare alla Coppa Uefa, traguardo europeo raggiunto con gli stessi punti cinque anni prima dal Chievo. 17


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MARCO SANCASSANI

Incontri ravvicinati dell’ottimo tipo Da Nord a Sud, in concomitanza delle gare interne o di quelle lontano dal Bentegodi, l’imperativo categorico del Coordinamento Amici del Chievo rimane ancora oggi lo stesso di vent’anni fa: cercare l’incontro e non lo scontro. Una filosofia che dal presidente Ivano Fagnani ai diversi responsabili dell’associazione susseguitisi nel tempo, dai presidenti dei club affiliati ai loro singoli tesserati resta immutata e condivisa sin dal giorno della fondazione. Una filosofia che ha consentito di mantenere nel tempo rapporti con le tifoserie via via incontrate sullo splendido cammino percorso dalla squadra del cuore come l’instaurarne di nuovi, nell’incrociare le tante realtà sportive che ne hanno avuto la bravura e fortuna di ricalcarne i passi. Le giornate che hanno portato alla conclusione di questo gratificante girone d’andata disputato dai ragazzi di mister Maran hanno così dato modo agli ‘Amici’ di condividere il loro comune pensiero con i… colleghi di Udinese (foto 1), Frosinone, Atalanta (2), Fiorentina e Roma (3). Situazioni diverse - come l’ospitalità realizzata grazie alla disponibilità di un’azienda vinicola locale o il partecipato momento conviviale senza trascurare comunque il semplice scambio di omaggi nel prepartita o persino piacevole gratificazione delle riprese della tivù di Stato - ma che hanno ribadito quanto il calcio possa essere vissuto in amicizia e senza tensioni. Buttapietra, pietra miliare Si sono recentemente riuniti presso la loro sede sociale, responsabili, tesserati e simpatizzanti del calcio club Buttapietra. La circostanza specifica era l’annuale cena sociale cui sono intervenuti Massimo Gobbi e Riccardo Meggiorini, nato a pochi km di distanza ma l’appuntamento è stato anche occasione per festeggiare il vent’anni di attività di un circolo tra i fondatori del Coordinamento Amici del Chievo. C

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CHIEVO STORE, È WEB...OOM! Grossi consensi per il rinnovato shopping on line gialloblù MARCO SANCASSANI

Ha riaperto i battenti in occasione delle Festività e ha da subito fatto il pieno di contatti. Stiamo parlando del nuovo sito del merchandising ufficiale dell’A.C. ChievoVerona (www. chievostore.com e https://www.facebook.com/ ChievoStore), recentemente oggetto di restyling da parte di Vecomp, azienda veronese partner tecnologico della Società della Diga. Chi alla ricerca di un pensiero per una persona cara, chi per regalarsi qualcosa, in parecchi si sono trovati a sfogliare le pagine di un catalogo virtuale che ora conta ben 80 diversi articoli. Il classico kit da gara - personalizzabile col nome del calciatore preferito o col proprio - è ovviamente l’oggetto più cliccato ma non mancano l’abbigliamento per il tempo libero, libri e dvd a sfondo storico, i tanti gadget per lo stadio e per i momenti quotidiani senza dimenticare l’area dedicata ai neonati. Dedicata soprattutto alle signore è poi presente una sezione che annovera i tanti gioielli griffati Chievo realizzati da Quartaroli Gioielli di Novara (www.circuitigioielli.com). A occuparsi della sua gestione,

Lo store è anche presente a ogni gara interna o evento itinerante tanto presso la sede di via Galvani quanto dal monitor del pc è Giulia Maragni. Giulia, qual è il segreto di questo exploit? “Dal punto di vista tecnico sicuramente la piattaforma e la grafica rendono la navigazione più

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intuitiva, l’utilizzo anche dai dispositivi mobile e la versione in lingua inglese ci permette poi di raggiungere quanti più appassionati possibile. Anche all’estero infatti il ChievoVerona gode di tanta simpatia”.

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È SEMPRE PRIMAVERA Su e giù per la fascia: Luca Concato ci racconta i suoi 10 al ChievoVerona RICCARDO BAZZONI

Cioè? Cioè cercare anche di stemperare le pressioni sportive e alleggerire la fatica in campo cercando sempre di tenere alto il morale del gruppo, con scherzi e battute che ti fanno sentire meno la stanchezza.

Oggi scambiamo quattro chiacchiere con Luca Concato, terzino destro della Primavera campione d’inverno di mister Lorenzo D’Anna. In gialloblù da quasi 10 stagioni, Concato, al suo primo anno in questa categoria, si sta dimostrando uno dei punti di forza della squadra gialloblù per affidabilità e costanza di rendimento, risultando uno dei più presenti nella stagione sportiva in corso.

Quali sono le differenze tra la categoria Allievi e quella Primavera e quali sono le principali difficoltà di questo salto? Tra tutte le categorie in cui ho giocato questa è sicuramente quella in cui il salto é stato maggiore: la cura dei dettagli ed il ritmo partita sono differenze principali. La difficoltà sta anche nell’affrontare giocatori sempre più forti.

Come e quando hai iniziato a giocare a calcio? Ho iniziato a giocare a calcio all’età di sei anni nella squadra del mio quartiere, il Concordia. Fosse stato per me avrei cominciato anche prima ma non era possibile per limiti di età. Come sei arrivato al ChievoVerona? Alcuni osservatori del Chievo mi notarono dopo un torneo disputato e vinto a Buttapietra con i ragazzi di un anno più grandi di me e quando arrivò l’estate un dirigente chiamò i miei genitori per comunicargli che sarebbe iniziata la mia avventura in gialloblù! Non potevo crederci perché fino a quel momento il calcio, per me, rappresentava solo un bel gioco. Sei al Chievo da circa un decennio. Qual è stato il miglior momento vissuto con la maglia gialloblù? Se dovessi scegliere il momento più bello direi la partita dei playoff dello scorso anno con gli Allievi Nazionali contro il Parma, vinta 2-1 in rimonta. Il pareggio è stato firmato da Sbampa (Sbampato n.d.r.) che dopo un mio colpo di testa ha insaccato. È stata adrenalina pura esultare con il mio compagno di reparto nonché grande amico da una vita. È per istanti come questo che amo il calcio: quando vieni ripagato per la fatica e i sacrifici quotidiani. Il girone di andata si è concluso con la conquista del titolo di campioni d’inverno, un traguardo puramente simbolico ma che comunque rappre-

A quale calciatore ti ispiri? Un giocatore che ho sempre ammirato é il terzino del Barcellona e della nazionale brasiliana Dani Alves anche se negli ultimi anni seguo con attenzione Alessandro Florenzi. Sicuramente però quando ci alleniamo con la prima squadra cerco di imparare il più possibile studiando da vicino chi gioca nel mio ruolo in Serie A. senta motivo di orgoglio. Dove potete arrivare? Abbiamo fatto un’ottima prima parte di campionato esprimendo buon calcio ed ottenendo spesso il risultato. Siamo un gruppo giovane e credo che ci siano ampi margini di miglioramento. Potremo toglierci tante soddisfazioni anche perché siamo molto uniti fra di noi. Qual è stato il segreto del vostro successo fino a questo punto? Grande lavoro, coesione tra squadra e staff, tanto entusiasmo e un po’ di sana ignoranza che non guasta mai.

Hai una squadra per cui fai il tifo e nella quale un giorno ti piacerebbe giocare? Simpatizzo fin da piccolo per il Milan, ma sarebbe un grande sogno indossare la maglia della Prima squadra del ChievoVerona. È difficile giocare ad alti livelli e mantenere un rendimento scolastico soddisfacente? Si è molto difficile perché il tempo utile per studiare è poco, allenandoci praticamente ogni giorno. È davvero complicato mettersi sui libri dopo gli allenamenti perché si è stanchi sia dal punto di vista fisico ma anche da quello mentale perché devi essere sempre concentrato al massimo.

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