2 - Notizie dalla Commissione

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Anno II, n. 1 - gennaio 2012

Ingegneria dell’informazione Notizie dalla Commissione

2 OPEN SPACE

IN COMMISSIONE

Elezioni del CNI

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La mozione del congresso di Bari

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Competenze

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Non c’era una volta il personal computer

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L’associazione comPVter

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Conosciamo la Commissione Ingegneri Dipendenti

PROFESSIONE

La manovra di ferragosto riforma le professioni

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Società professionali e tariffe minime

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Progetto delle imprese per l’Italia

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I tagli alle reti telematiche e il digital divide

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L’Italia e gli attori del Paese Nuovo 7 Governance dei sistemi informativi

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L’Italia recepisce le direttive UE sulle IC Informatizzate

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Commissione ingegneria informazione


Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione

Foglio informativo curato dalla Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia. Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione è una pubblicazione non periodica e non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001. Uffici c/o Ordine degli Ingegneri di Pavia, Via Indipendenza 11, 27100 PAVIA.

Ing. Stefano Tazzi Coordinatore della Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione “Se tu mi dai una moneta e io ti do una moneta, ognuno di noi ha una mone-

Contatti Segreteria Ordine degli Ingegneri di Pavia Tel: 0382.22070 Fax: 0382.530478 E-Mail: contatti@ording.pv.it PEC: ordine.pavia@ingpec.eu

ta. Se io ti do un’idea e tu mi dai un’idea, ognuno di noi ha due idee.”

Il 14 dicembre 2011 questa Commissione compie cinque anni. Con piacere

Referente :

riporto una riflessione sullo spirito che mi ha animato nell’offrire un contri-

Ing. Christian Cucculelli mail-to: christian.cucculelli@gmail.com

buto attivo come coordinatore per tutto questo tempo. Lo studioso americaCoordinatore della Commissione:

no Tom Peters, guru del management, sostiene che oggi viviamo la quinta

Ing. Stefano Tazzi mail-to: stefano.tazzi@tin.it

era dell'uomo, dove ciascuno può esprimere liberamente se stesso attraverso le sue relazioni, di qualsiasi natura e forma, ed attraverso il confronto con

Hanno collaborato a questo numero

gli altri in un dialogo costruttivo (per inciso, sempre secondo Peters, le precedenti ere sono quelle della caccia, dell’agricoltura, dell’industria, dell’ infor-

Foto Christian Cucculelli

mazione). Con la partecipazione e con la disponibilità, se tutti offrono, si è destinati a ricevere. È comunque ben chiaro che esiste un confine tra quello

christian.cucculelli@gmail.com

che può essere un favore, un'azione sporadica di mutualità, un gesto di ami-

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cizia operativa, e quella che è attività lavorativa, con il confine che non viene Cristiano Canobbio

superato. Sulla base di queste premesse, la partecipazione alla Commissione si traduce quindi in una concorrenza, nel senso che tutti si corre nella medesima direzione (con-correre) per contribuire ad un'attività collettiva con som-

cristiano.canobbio@gmail.com Foto

ma positiva. La nostra direzione è quella di valorizzare l’approccio ingegneriMarcello Trepiccione

stico alle tematiche dell’informatica e, più in generale, della gestione dell’informazione con tecniche e strumenti tecnologici. Va quindi da sé che ogni contributo può portare valore ed è ben accetto.

matrep@gmail.com Foto

Stefano Tazzi Raimondo Lombardi

Eventi e Comunicazioni 16 novembre 2011 - 19 febbraio 2012

raimondo@ngi.it Vincenzo Tizzani

Prof. Gianni Danese

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“Non c’era una volta il personal computer”, presso il Museo della Tecnica Elettrica dell'Università degli Studi di Pavia, nella sede di Via Ferrata 3, Pavia

12 gennaio 2012, 16:00 - 19:00 “L’assicurazione RC professionale e la polizza di tutela legale”, presso Ordine degli Ingegneri di Pavia, Viale Indipendenza 11, Pavia

Dino Baldi

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IN COMMISSIONE

Elezioni del CNI Hanno finalmente un nome i nuovi consiglieri del CNI, risultati dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazinale degli Ingegneri tenutesi lo scorso 17 ottobre e proclamati il 14 novembre 2011 dal Ministero della Giustizia (rif. Circ. 467 CNI). Tra i professionisti che andranno a comporre il nuovo Consiglio, l’ing. Armando Zambrano, dell’ordine degli ingegneri di Salerno, è stato nominato nuovo Presidente e guiderà il CNI per il quinquennio 20112016. Con lui sono stati nominati alle cariche di Vicepresidente Vicario, Vicepresidente, Segretario e Tesoriere rispettivamente Fabio Bonfà (Padova), Gianni Massa (Cagliari), Riccardo Pellegatta (Milano) e Michele Lapenna (Potenza). Il nuovo consiglio si è inse-

diato il 24 novembre scorso presso la sede romana di Via IV Novembre. Gli altri membri del Consiglio sono rispettivamente: Massimo Mariani (Perugia), Angelo Valsecchi (Lecco), Angelo Masi (Taranto), Andrea Gianasso (Torino), Giovanni Cardinale (Arezzo), Gaetano Fede (Catania), Nicola Monda (Napoli), Raffaele Solustri (Ancona), Hansjorg Letzner (Bolzano) e Ania Lopez (Viterbo), quest’ultima eletta a rappresentanza della Sezione B. Nel suo discorso di insediamento, il neopresidente del CNI ha voluto sottolineare che “tra le priorità di intervento, oltre alla riforma delle professioni”, ha dichiarato Zambrano, ci saranno “aspetti fondamentali per la categoria. Innanzitutto quelli tecnici, nella fat-

La mozione del congresso di Bari Lo scorso settembre si è tenuto a Bari il 56° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri, che ha visto le rappresentanze degli ordini provinciali discutere il tema “Più ingegneria nel futuro dell’Italia”, affrontando le questioni legate alle infrastrutture, alla riqualificazione e all’uso consapevole del territorio, alle energie e fonti rinnovabili e alle reti e sistemi informativi: tutti ambiti ritenuti strategici per il rilancio dello sviluppo del Paese e, come tali, da presidiare con particolare attenzione. I temi, tutti di grande attualità e di rilevante importanza strategica per il Paese, hanno portato alla stesura di una mozione, con la quale dare maggior voce alle posizioni emerse durante il congresso. Una posizione forte e condivisa è stata presa relativamente al tema delle reti e dei sistemi informativi: nella mozione si sottolinea la necessità di investimenti pubblici e privati mirati alla realizzazione di reti telematiche di nuova generazione, che consentano ai settori industriale e terziario di poter sfruttare i vantaggi competitivi che l’innovazione può offrire. Analogamente a quanto espresso per le infrastrutture telemati-

tispecie pensiamo agli ambiti urbanistici, al terzo settore e ad una serie di modifiche normative, imprescindibili per garantire la massima efficacia e trasparenza delle procedure… [omissis]... Non ultimo la sicurezza sia per quanto attiene ai lavoratori, impegnati ogni giorno nei cantieri, sia per quanto riguarda i cittadini” (Fonte Comunicato Stampa CNI). Anche la Commissione degli Ingegneri dell’Informazione di Pavia si unisce agli auguri di buon lavoro al nuovo direttivo, e auspica una concreta continuità nell’impegno sin qui dimostrato dal consiglio precedente nei confronti delle tematiche care ai professionisti del Settore C. C.Cucculelli

Competenze

che, la mozione ripropone il tema della sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche a supporto delle Pubbliche Amministrazioni, che ad oggi presentano ancora numerose problematiche nella garanzia della sicurezza dei dati e, conseguentemente, della privacy del cittadino virtuale. Il congresso ha avanzato, quindi, l’invito ad emanare norme tecniche che siano in grado di porre rimedio alla situazione attuale e che mettano le PP.AA. nelle condizioni di poter garantire i livelli minimi di sicurezza informatica. Ultimo tema affrontato dalla mozione è quello dei servizi informatici, attualmente carenti sia di norme chiare per l’aggiudicazione degli appalti, sia di un’adeguata classificazione delle attività per una più chiara distinzione di ruoli/responsabilità: a tal proposito si rinnova la necessità di individuare in maniera chiara le fasi di progettazione, implementazione e collaudo, individuando le specifiche professionalità cui affidare tali prestazioni. Il testo della mozione è disponibile nell’area pubblica del sito del CNI (www.tuttoingegnere.it).

Il Consiglio ha deliberato, negli scorsi mesi, l’istituzione di elenchi di esperti da cui attingere per rispondere alle richieste che pervengono, da parte di Enti e privati per indicazioni su incarichi professionali. Da questa richiesta è nato, in seno alla commissione, un Gruppo di Lavoro per la definizione dello schema per la classificazione delle competenze per gli iscritti al terzo settore dell’Ordine (vedi articolo numero precedente). Tale attività ha trovato terreno fertile anche presso altre commissioni e si è così estesa anche agli altri settori, coinvolgendo in particolare i colleghi Mangiarotti e Cazzani. L'attività è stata coordinata da Gloria Chindamo, della Commissione Giovani, alla quale è stata data delega dal Consiglio. Con l’obiettivo di rendere disponibile a tutti gli iscritti una nuova funzionalità fruibile attraverso il sito dell’Ordine stesso, e' stato coinvolto il fornitore del sito per lo studio delle nuove pagine che verranno rese disponibili per la compilazione a partire dal primo trimestre dell'anno prossimo.

C. Cucculelli

C. Canobbio Pagina 3


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IN COMMISSIONE

Non c’era una volta il personal computer La Mostra “Non c’era una volta il Personal Computer” nasce per il desiderio di rendere visibili al grande pubblico reperti di archeologia informatica ed è resa possibile dalla maniacale passione di un gruppo di poche decine di volenterosi (l’associazione ComPVter) che

Olivetti Programma 101 recuperano e rimettono in operatività vecchi elaboratori. Il percorso segue l’evoluzione storica delle macchine a partire dalla Programma 101, quella che da tutti è ritenuto il primo personal computer al mondo creato dal gruppo guidato dall’Ing. Pier Giorgio Perotto per conto di Olivetti, e conclude il suo percorso con esempi di calcolatori del 1992. Nell’affascinante area espositiva del Museo della Tecnica Elettrica, a Pavia, in Via Ferrata 3, è possibile vedere alcune delle macchine che hanno fatto la storia del Personal Computing. I visitatori più giovani potranno scoprire anche come erano fatti i primi video giochi proposti sul mercato e divertirsi nella Sala Giochi attigua all’area espositiva dove sono utilizzabili apparecchiature di un tempo. Pannelli esplicativi permettono di contestualizzare quanto esposto ed evidenziano il ruolo avuto da pionieri dell’informatica. La peculiarità della Mostra è di essere “viva”: gran parte delle macchine sono funzionanti e seppur non potendole vedere operare in tempo reale, per comprensibili motivi di affidabilità, si potrà però vedere il loro modo di interfacciarsi con l’utente grazie alla registrazione off-line di filmati tratti dal funzionamento effettivo delle macchine in laboratorio. Seppure Pagina 4

a pochi giorni dall’apertura, la Mostra ha già riscosso un interessante successo sia fra gli appassionati del settore che fra i normali utenti e gradite sorprese agli organizzatori: nel giorno dell’inaugurazione e nei successivi hanno ricevuto la visita della Signora Aldina Machieraldo, cugina dell’Ing. Perotto, e suo figlio, Pier Paolo, è atteso prima della chiusura prevista per il 19 febbraio 2012. Manifestazioni culturali al contorno si svolgono: sabato 3 dicembre Gastone Garziera, uno dei componenti del team che progetto la Programma 101, ha raccontato

l’esaltante esperienza del progetto ricca di intuizioni geniali. L’interessante presentazione, con il supporto di Piero Vattano, del Museo Tecnologic@mente di Ivrea, si è conclusa con l’apertura del modello in esposizione e con la scoperta che si tratta di una versione di particolare valore storico, in quanto non conforme con lo standard della produzione. A gennaio è già previsto un seminario in cui a cura di aziende leader nel settore si presenterà quello che il futuro potrebbe proporci. G. Danese

L’associazione comPVter L'associazione comPVter (www.compvter.it o compvter.blogspot.com), da circa 3anni e mezzo, raccoglie e rende funzionanti i computer storicamente più significativi, per non dimenticare i protagonisti di un mondo così fortemente evolutivo. Lo scopo del gruppo, composto da circa una trentina di persone, è puramente culturale, senza alcun fine di lucro. E' un modo per ricordare com'era l'informatica alle sue origini e per trasmettere ai giovani la consapevolezza di quanta strada è stata fatta in questo settore, sempre più importante nella vita di tutti i giorni. All'interno della sede trovano posto quasi 400 pezzi, per la maggior parte funzionanti, numerosi manuali, libri e riviste, in modo da mantenere vive le competenze necessarie all'utilizzo dei vecchi elaboratori e calcolatori. Dal 16 novembre ha organizzato, assieme all'Università di Pavia, una mostra inserita all'interno dei festeggiamenti per il 650° anniversario dell'Università stessa, dal titolo “Non c'era una volta il personal computer”. All'interno del Museo di Tecnica Elettrica, in un contesto unico e molto stimolante, è quindi possibile ammirare una cinquantina di

computer, vere pietre miliari della storia dell'informatica, inserite in un percorso storico accurato, arricchito da documentazione dettagliata e approfondimenti audiovisivi. La regina di questa esposizione è senza dubbio la Olivetti Programma 101, considerata il primo personal computer della storia. Progettata dall'Ing. Perotto e dal suo team, è stata presentata nel 1965 alla fiera di New York, rappresentando una svolta nel panorama tecnologico di allora, grazie a numerose innovazioni come la memoria magnetostrittiva, l'utilizzo di una cartolina magnetica per la memorizzazione di programmi e dati ed infine una stampante seriale. La mostra, visitabile gratuitamente secondo il calendario di apertura pubblicato sul sito dedicato all'indirizzo http://programma101.unipv.it è occasione per eventi di approfondimento su diversi temi. Il 3 dicembre, uno dei progettisti del team di Perotto, Gastone Garziera, ha illustrato personalmente gli aspetti tecnici che hanno reso la Programma 101 un mito, aprendo ufficialmente una serie di incontri. Il 17 di dicembre Matteo Ruffoni ha illustrato il progetto WiiLD, una lavagna multimediale a basso costo per la didattica nelle scuole . Altri appuntamenti toccheranno aspetti videoludici, la virtualizzazione, la sicurezza ed altro. D. Baldi


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PROFESSIONE

La manovra di ferragosto riforma le professioni La Legge 148/2011, di conversione del Decreto Legge n.138, del 13 agosto 2011, ha introdotto significative novità per il mondo professionale, a partire dalla sospensione del professionista dal proprio albo/ordine a fronte di violazioni fiscali, secondo quanto già stabilito per le altre attività commerciali dall’articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n.471. Confermata la legittimità al mantenimento dell'esame di Stato per l'accesso alle professioni regolamentate, così come stabilito dall’art. 33, comma 5 della Costituzione, il cuore della riforma prende corpo nell’ art.3, comma 5, del Titolo II della legge, intitolato “Abrogazione delle indebite restrizioni

Dalla manovra formazione, assicurazione obbligatoria e ridefinizione del tirocinio

all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche”. La riforma si concentra su: accesso libero alla professione, per la quale si prevede la limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato, o in una certa area geografica, unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico; formazione obbligatoria, a cui il professionista sarà obbligato, seguendo percorsi di formazione continua permanente e predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dal consiglio nazionale; tirocinio, la cui disciplina per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attività formativa e il suo adeguamento costante all'esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione. Viene introdotto il principio di equo compenso di natura indennitaria da corrispondere al tirocinante, commisurato al suo concreto apporto. Al

fine di accelerare l'accesso al mondo del lavoro, la durata del tirocinio non potrà essere complessivamente superiore a tre anni e potrà essere svolto, con opportuni accordi tra le parti, in concomitanza al corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o della laurea magistrale o specialistica; tariffe minime, reintrodotte come riferimento per la definizione del compenso spettante al professionista, che dovrà essere pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale, sono state spesso oggetto di accesi confronti politici e di categoria: lo stesso manifesto di Confindustria del 30 settembre 2011, noto come ’Progetto delle imprese per l’Italia’ (cfr. p. 6), ne richiedeva a gran voce l’abolizione indicandola come uno dei principali punti su cui intervenire per il rilancio del sistema paese; assicurazione professionale, che il professionista e' tenuto a stipulare per la copertura dei rischi derivanti dall'esercizio della propria attività professionale. Il professionista dovrà poi rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale; organi disciplinari, che gli ordinamenti professionali dovranno prevedere, istituendo organi a livello territoriale diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali affidare l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari, e un organo nazionale; la pubblicità che, ritornata alla ribalta dopo le disattese lenzuolate Bersani del 2005, sarà libera e dovrà essere di carattere informativo, potrà essere fatta con ogni mezzo e avere ad oggetto l'attività professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, purché rispettosa dei principi di trasparenza, veridicità, correttezza, inequivocabilità, non ingannevolezza, né denigrazione. Alla luce delle riforme che stanno prendendo corpo si evidenzia l’immediata ne-

cessità di affrontare il tema della copertura assicurativa per gli ingegneri dell’informazione, ad oggi completamente sprovvisti di prodotti assicurativi da parte del mercato, e del loro possibile percorso formativo, considerato l’ampio spettro di competenze che tale figura potrebbe coprire. C. Cucculelli

Società professionali e tariffe minime La Legge di stabilità 2012 Novità importanti arrivano dall’art. 10 della Legge di Stabilità 2012 (L. 183/11), dedicato alla “Riforma degli ordini professionali e società tra professionisti”, che ribalta quanto previsto dalla L. 148/11, prevedendo la riforma degli ordinamenti attraverso lo strumento del DPR e prevedendo l’abrogazione di tutte le norme vigenti sugli ordinamenti professionali a partire dall’entrata in vigore del suddetto regolamento governativo. L’art. 10, comma 3, introduce poi la grande novità delle società professionali, consentendo la costituzione di società per l'esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile: le società tra professionisti, così definite, potranno essere costituite per l’esercizio di più attività professionali, consentendo così la creazione di servizi professionali trasversali, potenzialmente in grado di coprire intere catene di processo: servizi di ingegneria, servizi fiscale e legale, potranno quindi essere forniti dalla stessa società. Dal 1° gennaio 2012, inoltre, vengono completamente abolite le tariffe minime, a differenza di quanto stabilito dalla precedente L. 148/11. Sono state così date risposte ai punti a), c) e d) del manifesto di Confindustria del 30 settembre 2011, intitolato ‘Progetto delle imprese per l’Italia’. C. Cucculelli Pagina 5


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PROFESSIONE

Progetto delle imprese per l’Italia E’ dello scorso 30 settembre il manifesto intitolato “PROGETTO DELLE IMPRESE PER L’ITALIA” e pubblicato da Confindustria, ANIA, ABI, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative italiane, col quale le rappresentanze industriali esprimono il proprio parere sulle azioni più rilevanti da avviare per il rilancio del Paese Italia, da troppo tempo ormai in difficoltà nella propria ripresa economica. Uno dei temi su cui viene posta l’attenzione in materia di liberalizzazione dei mercati riguarda proprio la riforma degli ordini professionali, per i quali se ne invoca la liberalizzazione introducendo misure di applicazione immediata alle quali affiancare una riforma strutturale e più incisiva che introduca effettivi elementi di concorrenza e qualità nell’offerta dei servizi professionali. La liberalizzazione dovrebbe avvenire con l’applicazione di quanto segue: a. vietare la fissazione di tariffe (fisse o minime) e prevedere l’obbligo di presen-

tare un preventivo scritto al cliente; b. sottrarre i controlli sulla pubblicità agli ordini e affermare la competenza esclusiva dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; c. prevedere espressamente la possibilità di costituire società di capitali, anche con soci di mero investimento, ferma restando la personalità della prestazione intellettuale; d. attribuire al Governo una delega legislativa a riformare gli ordini professionali per: 1. ridurne il numero e rafforzarne i compiti di garanzia di qualità dell’offerta, evitando qualsiasi influenza sui comportamenti economici degli iscritti; 2. consentire limiti al numero di persone titolate a esercitare una professione solo per motivi di ordine pubblico, pubblica incolumità, sanità pubblica, pubblica sicurezza; 3. ridurre le riserve legali di attività, limitandole ai soli casi in cui siano strettamente necessarie per la tutela di interessi costituzionalmente garantiti. Altro passaggio importante è

la richiesta di semplificazione del dialogo tra imprese e PA. Viene auspicato il ricorso alle nuove tecnologie, incentivando l’utilizzo degli strumenti diversi da quelli cartacei, che dovranno gradualmente essere sostituiti con flussi elettronici strutturati ed elaborabili basati su uno standard comune per la rappresentazione delle informazioni. Al di là del contenuto delle proposte sopra esposte, è ormai chiaro che da diversi fronti emerga la consapevolezza di indirizzare investimenti consistenti e mirati per l’introduzione e la gestione di infrastrutture telematiche e soluzioni informatiche innovative, in grado di dare rilancio e competitività alle imprese italiane e a tutto il settore produttivo, nonché dare efficienza alle amministrazioni pubbliche. L’auspicio è che si arrivi, finalmente, a porre l’innovazione al centro del rilancio nazionale, ma i segnali non sono molto confortanti. C. Cucculelli

I tagli alle reti telematiche e il digital divide Il termine “digital divide”, in italiano “divario digitale”, sta ad indicare il divario che esiste tra quanti hanno acceso alle “meraviglie del mondo digitale e di internet” e quanti no. Naturalmente, questo divario può vedersi in diversi contesti, come tra paesi sottosviluppati e paesi ricchi, oppure, all’interno dello stesso paese, tra le zone progredite e quelle meno evolute, o tra le aree ad alta densità e altre con una minore domanda di servizi. Il problema è stato già posto e delle soluzioni cercate. La Commissione Europea ha proposto di stanziare 9,2 miliardi di Euro tra il 2014 e il 2020, per lo sviluppo della banda larga e i servizi digitali, puntando a diffondere entro tale termine l’accesso universale ad almeno 30 Mbps, con il 50% delle famiglie raggiunte da velocità superiori ai 100 Mbps. (famiglie e non imprese!). Il commissario europeo per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, dice che nell’arco di 10 anni lo sviluppo Pagina 6

della banda larga potrebbe generare mille miliardi di euro in termini di nuove attività economiche, con una crescita del PIL tra lo 0,9 e 1,5%. In Italia si va controcorrente. In un paese che è agli ultimi posti per penetrazione e uso di internet veloce, il governo ha in novembre deciso di stornare 800 milioni dal settore TLC (derivati dalla vendita delle frequenze 4G) per colmare precedenti tagli ai ministeri. Sullo sfondo, c’è anche un duello tra l’ex-ministro Romani (autore del piano cui erano destinati quegli 800 milioni) e i principali attori privati sulla scena, Telecom e Fastweb (sponsor del modello Metroweb, società già proprietaria di 7.000 km di cavi tra Milano e Lombardia). Dissidio la cui soluzione è ora passata in altre mani. E’ comunque interessante ascoltare una intervista di fine novembre di Carlo Fornaro, Direttore Relazioni Esterne di Telecom Italia. Tra altre cose, Fornaro ribadisce più volte che in Italia la disponibilità di

banda larga fissa è oggi doppia rispetto alla domanda, e perciò far crescere questa dovrebbe essere il primo obiettivo. Tra storni e polemiche, la situazione reale dell’Italia è molto diversificata. Restando vicino a noi, si può citare l’esempio di Rovescala, situata nell’ultima valle orientale dell’Oltrepò. Qui non solo non arriva l’ADSL, ma non c’è copertura per il 3G e anche i normali cellulari funzionano male. Qualcuno ha potuto risolvere il problema grazie alle reti di tipo “wireless geografico”, cioè con un‘antenna sul tetto di casa o ufficio che deve fisicamente “vedere” l’antenna trasmittente. In zone collinari o montuose, però, la trasmittente può facilmente essere nascosta da un ostacolo, anche un albero. In pianura, la situazione non è molto migliore quando si lasciano le direttrici principali e si va in zone meno abitate. Ma, in collina, almeno possono consolarsi con il vino... R. Lombardi


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L’Italia e gli attori del Paese Nuovo Internet crea più posti di lavoro di quanti riesca distruggerne: è un dato, fotografato nel report preparato da McKinsey per il G8, che varia da Paese a Paese a seconda degli investimenti effettivamente fatti nella rete. Ed è un segno più. Il report esamina tredici paesi: quelli del G8 più Cina, Brasile, Corea del Sud, India e Svezia. L'Italia non fa una bella figura! L’Italia è il paese che meno si sta avvantaggiando della ricchezza che la Rete porta alla economia, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche in termini di produttività o di competitività. La scarsa diffusione della banda larga e quella, pressoché inesistente, della banda ultralarga (fino a 100 megabit al secondo) aggrava una più generale questione di cultura, di incapacità di capire il potenziale di innovazione portato dalla rete non solo per le aziende che offrono servizi Web, ma soprattutto per tutte le aziende e le pubbliche amministrazioni. Internet, ovvero la innovazione digitale, favorisce la modernizzazione di tutti i settori economici, in particolare, ne beneficiano le imprese tradizionali, le piccole e medie imprese che, grazie alla rete, possono fare economie di scala, aprire nuovi

mercati e recuperare competitività. Lo stesso rapporto McKinsey rileva che le aziende presenti sul web sono cresciute fino al doppio di quelle che invece non usano la rete, con valore doppio di esportazioni e di posti di lavoro creati. In questo scenario, è necessario inquadrare il ruolo degli ingegneri dell’informazione e del nuovo ruolo che gli ingegneri dovranno assumere nel nostro Paese, per effetto della auspicata introduzione delle tecnologie digitali. Gli ingegneri dell’informazione, infatti, sono soggetti competenti e indipendenti con distribuzione capillare sul territorio, vicini alle amministrazioni pubbliche periferiche ed al tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie aziende. Le ricadute di questa presenza sul territoriale dovrà necessariamente impattare positivamente sui azioni del governo per modernizzare il paese, innovare la sua macchina pubblica ed aumentare la competitività delle imprese. Il gap accumulato dall’Italia certamente richiede nuovi investimenti in tempi brevi per poter avviare la NGN (New Generation Network), ma anche la sua introduzione, in corpore vivo, nei processi, con la necessaria riorganizzazio-

ne delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. La crescente diffusione tra i cittadini di smartphone e dei tablet è un segnale forte che indica che lo scenario verso il quale ci stiamo muovendo è fatto di milioni di persone continuamente connesse e, potenzialmente, abili ad acquistare, vendere, informarsi, ordinare certificati, prenotare viaggi multimodali (bus+treno+aereo) e lavorare continuamente nell’arco di ventiquattro ore al giorno. Milioni di persone che dovranno trovare risposte sui server e nei sistemi informativi di aziende che producono beni e servizi, delle amministrazioni pubbliche e delle banche e degli operatori dei servizi. Una gigantesca organizzazione che dovrà funzionare come un orologio. La parola d'ordine, quindi, dovrà essere prima di tutto cambiamento, transito dal mondo delle cose fisiche, della carta e del reale al mondo digitale. E questo passaggio mondo sarà imprescindibile la necessità di uomini competenti, indipendenti, dai comportamenti etici e trasparenti: gli ingegneri dell’informazione. V. Tizzani

L’esperienza di Bologna L’ordine di Bologna si è reso conto da molto tempo che esistevano gli ingegneri dell’informazione che allora (era la fine degli anni novanta) non ancora si chiamavano in questo modo. Quell’esperienza fu importante e, ad esempio, produsse forse il primo schema di tariffa informatica d’Italia. Una tariffa, ma non una riserva. La Commissione Ingegneri dell’Informazione ha avuto alterne fortune in questi anni, ed oggi è formalmente composta da circa ventinove colleghi, alcuni frequentano con assiduità, altri con assiduità disertano e per questo la commissione è organizzata per gruppi di lavoro, che risultano più agili e più semplici da condurre. C’è un gruppo di lavoro che organizza l’aggiornamento professionale, un altro che si occupa di ingegneria biomedica, uno che studia EUCIP ed il modo di trovare forme di convivenza, ed un altro ancora che si occupa di trasporti. Ma a me piace segnalare Vincenzo Tizzani il gruppo di lavoro che si occupa di lavoro collaborativo con lo scopo di favorire il lavoro in Referente per il Consiglio per la Commissione Ingegneri team in modo che globalmente possa risultare più efficace. La crescente complessità e dinadell’Informazione micità delle relazioni tra colleghi che cooperano tra loro ha richiesto necessariamente la condivisione e la gestione delle informazioni attraverso specifiche tecniche assistite dal computer. Allo stato attuale è stata fatta una scelta tecnologica, sono stati studiati i prodotti software disponibili sul mercato ed infine è stato attivato un server sul quale il prodotto scelto è stato installato. Con il nuovo anno comincerà la sperimentazione di nuove forme di organizzazione di lavoro per far fronte, in maniera efficiente, alla aumentata competitività del mercato. Pagina 7


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PROFESSIONE

Governance dei sistemi informativi Oggi i Sistemi Informativi sono diventati sempre più complessi ed intergrati fra loro. Ogni processo aziendale poggia essenzialmente sull’Information Technology (IT) e un’indisponibilità di esso causerebbe perdite economiche o addirittura d’immagine. L’ingegnere dell’informazione che si occupa di Sistemi Informativi deve affrontare necessità spesso inconciliabili: da una parte seguire con rapidità fabbisogni aziendali, dall’altra presidiare con metodi e strumenti strutturati l’assetto tecnico del Sistema Informativo. Da questa contrapposizione nasce il dilemma in merito al giusto compromesso tra robustezza dell’architettura complessiva del Sistema Informativo e necessità di dare risposte concrete alle esigenze aziendali. Il nu o v o i n ge g n e r e dell’informazione deve rivedere le logiche della gestione dei sistemi informativi e passare dalla gestione abituale a qualcosa di più alto livello. Ciò richiede di spostare l’attenzione

sul tema dell’IS Governance (e non IT Governance) e sulle modalità necessarie a ottenere una ragionevole coerenza tra necessità dell’azienda e supporto del sistema informativo. L’IS Governance si occupa di migliorare strutturalmente il grado di allineamento dei sistemi informativi con le esigenze aziendali. L’ingegnere dell’ informazione che implementa un sistema di IS Governance ha come obiettivo l’aumento della capacità dell’IS di rispondere alle esigenze informative e di controllo costi in un ambiente altamente mutevole. Infatti, a fronte di cambiamenti (es. nuovo management, acquisizioni, merger), diviene critico poter contare su un’architettura dell’IS in grado di garantire comunque buone performance. La Governance introduce un nuovo paradigma basato sulla prevenzione invece di

quello classico basato sulla cura in urgenza. La razionalizzazione dei sistemi di controllo e dei processi di gestione sono alcuni elementi fondamentali nell’ implementazione di una corretta Governance. Qui il driver è il rischio. Attenzione, forse lo dimentichiamo ma il rischio è connaturato con l’attività dell’uomo, anche se esso non è individuato o riconosciuto. Il rischio informatico riguarda, dunque, gli eventi connessi all’IS che possono avere potenzialmente un impatto sul business aziendale. Il compito dell’ingegnere dell’ informazione è quello di diminuire il rischio per aumentare la Governance. La corretta valutazione e gestione del rischio diviene requisito strategico e pervasivo per l’azienda che implementa un IS Governance degno di questo nome. C. Canobbio

L’Italia recepisce la direttiva UE sulle IC Informatizzate Dalla sciagura giapponese alla guerra in Libia non passa giorno che non appaia una nuova minaccia all'orizzonte. Abbiamo la necessita' e l'opportunita' di dire la nostra sulla novità legislativa: il recepimento della Direttiva Europea sulla Protezione delle Infrastrutture Critiche Europee. Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi industrializzati dipendono dal funzionamento continuo e coordinato di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza e strategicità, sono definite Infrastrutture Critiche (IC). Queste includono tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione, la sicurezza nazionale, il buon Pagina 8

funzionamento del Paese e la sua crescita economica. Oggi le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni sono sempre più alla base del corretto funzionamento e monitoraggio delle IC: ergo le infrastrutture informatizzate diventano a loro volta critiche quando una loro perturbazione o distruzione comporta gravi ripercussioni sul corretto funzionamento delle IC. Esempi recenti di questo tipo sono i cyber-attacchi su ampia scala di cui Stuxnet è sicuramente il più noto: migliaia di computer in Iran, compresi quelli dello staff all’impianto nucleare di Natanz, sono stati infettati da un misterioso «baco». Un attacco informatico che gli esperti ritengono sia stato lanciato non da hackers, ma addirittura da un’intelligence. L’elevata dipendenza dalle infrastrutture critiche informatizzate, la loro interconnessione a livello internazionale e la

loro interdipendenza reciproca da altre infrastrutture, la vulnerabilità e i rischi a cui sono esposte rendono assolutamente necessario affrontare il problema della loro sicurezza e resilienza in una prospettiva sistemica, che costituisca il fronte di difesa contro cyberperturbazioni e cyber-attacchi. I rischi connessi ad attentati intenzionali, a catastrofi naturali o a guasti tecnici non sempre sono compresi o analizzati in maniera abbastanza approfondita. L’ingegnere dell’ informazione è l’unico soggetto titolato ad intervenire con competenza per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di aumentare la sicurezza delle infrastrutture critiche informatizzate (ICI), consentendo l’accrescimento della fiducia dei cittadini nelle ICI stesse, anche grazie ad una maggiore protezione dei dati personali e della vita privata. C. Canobbio


Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 2, gennaio 2012

OPEN SPACE

La Commissione Ingegneri Dipendenti La commissione Ingegneri Dipendenti è forse la più “giovane” tra quelle istituite in seno all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pavia, non solo per data di istituzione ma anche per spirito e, si spera, vivacità. La sua istituzione nasce, in primo luogo, dall’esigenza manifestata da un congruo numero di ingegneri dipendenti iscritti all’Ordine di trattare in maniera approfondita e sistematica i temi propri della professione esercitata in regime di mono committenza. In secondo luogo, essa nasce dal forte impulso dato dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pavia in carica, impulso che traduce concretamente la tendenza nazionale - recentemente ribadita in sede di Assemblea dei Presidenti - di avviare azioni sinergiche volte a tutelare sia la collettività sia la dignità di coloro che svolgono attività regolamentate (e non) in un rapporto di lavoro continuativo nei comparti pubblico e privato. In terzo luogo, ultimo ma non meno importante, la Commissione nasce per supportare il Consiglio nella gestione delle problematiche e/o temi proposti dagli iscritti in materia di Ingegneri Dipendenti. Di seguito alcuni numeri (fonte Centro Studi CNI, riferiti al 2010) sul mondo della Professione. Gli ingegneri iscritti agli Ordini sono circa 220.000, di cui circa un terzo sono iscritti ad InArCASSA. I rimanenti hanno differente copertura previdenziale, presumibilmente con un rapporto di lavoro subordinato. La maggioranza degli iscritti all’Albo, quindi, esercita presumibilmente la professione con un rapporto di lavoro dipendente.

Si calcola, inoltre, che almeno altri 300.000 laureati in ingegneria non siano iscritti all’Albo e che quasi certamente abbiano un rapporto di lavoro subordinato. In generale, risulta evidente che il futuro della professione di Ingegnere è condizionato da questi dati, del tutto atipici, rispetto a tutte le altre principali professioni intellettuali, soprattutto in un periodo storico/politico che pone in discussio-

Marcello Trepiccione Coordinatore della Commissione Ingegneri Dipendenti ne il sistema ordinistico italiano, oggetto di riforma legislativa che dovrebbe trovare attuazione entro il 13 agosto 2012. In particolare, la condizione attuale degli ingegneri che esercitano attività professionali con rapporto di lavoro subordinato risulta essere frammentata: essi sostanzialmente esercitano alle dipendenze di Pubbliche Amministrazioni o di Aziende Private, con rilevati differenze di mansioni, problematiche e trattamento, differenze ulteriormente diversificate all’interno dei tre diversi settori Civile, Industriale e Informazione. Sulla base di questi dati, il Consiglio in carica ha dato am-

pia delega alla Commissione Ingegneri Dipendenti affinché promuova, anche attraverso il confronto e la sinergia con gli altri Ordini Professionali, tutte le iniziative utili alla valorizzazione della figura professionale dell'Ingegnere dipendente, sviluppando il percorso e le iniziative già delineate, tese alla creazione di un “ruolo unico professionale” nell'ambito della P.A. ed al riconoscimento delle specificità del ruolo degli Ingegneri nell'ambito dei diversi comparti del "privato". La Commissione, ad oggi, ha registrato un rilevante numero di adesioni ed ha svolto regolari e “vive” riunioni durante le quali ha delineato la sua struttura e i primi obiettivi da perseguire. Di seguito se ne elencano alcuni: • elaborare e diffondere una questionario per censire le problematiche esistenti e recepire le proposte di tutti i colleghi. • creare un libretto informativo sula tema delle “prestazioni occasionali” • aprire uno sportello presso l’Ordine per assistenza alle problematiche degli ingegneri Dipendenti (es.: Applicazioni della L. Merloni, Mobbing, Ruolo professionale, etc.) e per consulenza del Lavoro, Legale e Fiscale. • Reperire dati statistici attuali sugli ingegneri italiani (abilitati e non), con particolare focus sul territorio della provincia di Pavia. La Commissione è aperta a tutti gli interessati e invita, per ulteriori dettagli e informazioni, a consultare le pagine dedicate sul sito dell’Ordine o a contattare i referenti. M. Trepiccione

I prossimi impegni

Contatti

17-01-2012 - Riunione mensile

Segreteria:

0382.22070

Consigliere referente:

Alessio Mangiarotti

Coordinatore:

Marcello Trepiccione matrep@gmail.com

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Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione

Diamo i numeri

LINK UTILI www.ording.pv.it Sito Ordine di Pavia

groups.google.com/group/oicipv

Numero di iscritti all’Ordine III settore in rapporto al numero di laureati in ingegneria nel 2009

Gruppo Google OICIPV

www.inginformazione.it Sito CNII

www.cii-croil.it Sito collaborativo CII – CROIL

Il grafico mostra che il 30% dei ragazzi, laureatisi presso la facoltà di ingegneria di Pavia nel 2009, lo ha fatto conseguendo la laurea in uno dei seguenti insegnamenti: • • • • •

Ingegneria dell’informazione 100/S - Tecniche e metodi per la società dell'informazione 26/S - Ingegneria biomedica 32/S - Ingegneria elettronica 35/S - Ingegneria informatica

e di questi solo l’11% ha poi deciso di iscriversi all’Ordine degli Ingegneri...

Numero di laureati/diplomati 2009 per la facoltà di INGEGNERIA di Pavia

I prossimi impegni della Commissione 18/01/201 Riunione periodica presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri


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