Anno II, n. 4 - ottobre 2012
Ingegneria dell’informazione Notizie dalla Commissione
5 OPEN SPACE
IN COMMISSIONE
Dal 57° Congresso Nazionale
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La riforma delle Partite IVA e del lavoro
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La PNL e la scienza della comunicazione
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Conosciamo la Commissione Sistemi di Gestione
PROFESSIONE
Ecco Trasforma Italia: crescita nel segno del digitale
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Professioni: ancora diversi i nodi da scogliere
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IL CASO Regione Umbria: bando in ombra
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QR-Code e l’informazione agile
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SUSTAINABLE & SOCIAL ICT
Business incubator
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Il Polo Tecnologico di Pavia
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L’agenda digitale lombarda
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I comuni si ritagliano un ruolo nell’agenda digitale
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INNOVATION seeds
Commissione ingegneria informazione
Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione
Foglio informativo curato dalla Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia. Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione è una pubblicazione non periodica e non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001. Uffici c/o Ordine degli Ingegneri di Pavia, Via Indipendenza 11, 27100 PAVIA.
Ing. Christian Cucculelli Membro della Commissione Ingegneri dell’Informazione
Contatti Segreteria Ordine degli Ingegneri di Pavia Tel: 0382.22070 Fax: 0382.530478 E-Mail: contatti@ording.pv.it PEC: ordine.pavia@ingpec.eu
Esattamente un anno fa prendeva vita il giornale informativo della Commissione degli ingegneri dell’informazione, nato per dar voce ai temi e ai problemi di noi ingegneri informatici.
Referente notiziario: Ing. Christian Cucculelli mail-to: christian.cucculelli@gmail.com
L’impegno è stato importante e ha visto coinvolti diversi colleghi, provenienti anche da altri ordini provinciali.
Coordinatore della Commissione: Ing. Stefano Tazzi mail-to: stefano.tazzi@tin.it
L’apprezzamento del lavoro non ha tardato ad arrivare, forte del fatto che alcuni argomenti toccano trasversalmente la nostra categoria: abbiamo così deciso di dare spazio anche alle altre commissioni creando una sezione apposita e dando loro l’occasione di descrivere ai colleghi la propria realtà professionale e le proprie iniziative. Da sempre sostenitori dell’innovazione e del rinnovamento, abbiamo deciso di festeggiare il nostro primo compleanno dedicando questo numero agli incubatori di impresa: professionisti, imprese, pubbliche amministrazioni e università devono rivedere le proprie posizioni nei confronti dell’innovazione che , oggi più che mai, ha bisogno di essere sostenuta attraverso la matura-
Hanno collaborato a questo numero Foto Christian Cucculelli
zione di un processo virtuoso continuo. Un ringraziamento, infine, a tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile il raggiungimento di questo primo, importante, traguardo!
christian.cucculelli@gmail.com
Foto
stefano.tazzi@tin.it Foto
Christian Cucculelli
Stefano Tazzi
Cristiano Canobbio
Eventi e Comunicazioni giovedì 29 novembre 2012
“La comunicazione interpersonale: capire, farsi capire, ascoltare gli altri” cristiano.canobbio@gmail.com Foto
Raimondo Lombardi
raimondo@ngi.it
con Claudio Maffei - Termine per le iscrizioni: 9 novembre 2012
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 5, ottobre 2012
IN COMMISSIONE
Dal 57° Congresso Nazionale Tra il 12 ed il 14 settembre si è tenuto a Rimini il 57° Congresso Nazionale degli Ingegneri d’Italia. In generale, per tutta la durata del Congresso il settore dell'Ingegneria dell'Informazione è stato richiamato ogni qualvolta si faceva riferimento al progresso ed all'innovazione. Già nella relazione iniziale del Presidente, nella parte di discorso in cui si chiede una seconda fase immediata della riforma delle professioni, l’attenzione è posta sul settore dell’Ingegneria dell’Informazione: "Dobbiamo anche trovare soluzioni alle giuste esigenze di tutela di parte importante della categoria, in particolare il terzo settore (ovvero, settore dell’Informazione, n.d.r.), attualmente privo di riserve di legge su attività di cui è evidente oggi i rischi e la pericolosità per i cittadini, per cui ne è necessaria la regolamentazione." Come CIIdI (Comitato Italiano Ingegneri dell’Informazione) è stato stilato un documento che può considerarsi un manifesto programmatico per verificare una serie di obiettivi da rispettare. In particolare, è stato
richiesto che il CNI: si faccia parte attiva per una partecipazione costante e significativa dell’ingegnere dell’informazione allo sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana; si faccia parte attiva affinché gli ingegneri dell’informazione possano contribuire in modo propositivo a tutti i competenti tavoli tecnici e programmatici dell’ICT; avvii un processo per riconoscere la figura dell’ingegnere dell’informazione nell’ammodernamento e nella innovazione della PA; garantisca una adeguata partecipazione dell’ingegnere dell’informazione nella stesura dei regolamenti attuativi della riforma delle professioni; garantisca una adeguata partecipazio ne dell ’in g egnere dell’informazione nella neo costituita Scuola di Alta Formazione del CNI; perseveri nell’iniziativa di dare all’ingegnere dell’informazione una adeguata privativa a garanzia della sicurezza del Paese e della efficacia degli investimenti; vigili sui bandi pubblici, al fine di verificare la piena applicazione delle leggi vigenti in materia di affidamento degli incarichi professionali.
Era stato richiesto espressamente di allegare il documento alla mozione finale del Congresso; questo non è avvenuto in quanto la mozione predisposta è più ampia come impostazione. Il documento tuttavia è acquisito dal CNI con l’assunzione di impegno nel tenerlo in considerazione. Peraltro, alcune richieste erano già contenute nella relazione iniziale del Presidente: per ulteriori approfondimenti, è possibile far riferimento al sito www.segniesuoni.net/ cni_congresso2012/ In generale, l’attenzione al nostro settore può considerarsi soddisfacente, parere condiviso anche da altri colleghi dell’informazione che seguono i lavori da più anni. Il CNII era nato nel 2005 proprio a seguito del sentirsi fuori luogo da parte di sei Ingegneri dell’Informazione che presenziavano ad un Congresso Nazionale. Un po’ di strada è stata fatta, ma ancora molta ne è da fare. D’altronde, anche un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo... S. Tazzi
La riforma delle Partite IVA e del lavoro La Riforma del Lavoro è entrata in vigore il 18 luglio 2012 (Gazzetta Ufficiale - Legge 92/2012). Una sintesi delle tre condizioni che, per chi opera in partita IVA, fanno scattare la presunta subordinazione: • durata complessiva della collaborazione superiore ad 8 mesi nell'arco dell'anno solare (quindi anche non continuativi); • corrispettivo percepito dallo stesso committente superiore all'80% dei guadagni riferiti all'anno solare; • disposizione di una posizione
fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. Rispetto alla bozza iniziale, sono stati dispensati - in sintesi - i lavoratori autonomi titolari di un reddito annuo superiore ai 17.800 euro (reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore a 1,25 volte il livello minimo imponibile ai fini del versamento dei contributi previdenziali) e le attività professionali che richiedono un'iscrizione ad un ordine professionale, ad appositi registri, albi, ruoli o ad elen-
chi professionali qualificati. Proprio su questo punto del decreto siamo in attesa della pubblicazione degli elenchi in quanto, sempre dalla prima stesura, pareva che l’iscrizione ad un Albo fosse condizione necessaria ma non sufficiente, ovvero le professioni dell’Ingegneria dell’Informazione che ricordiamo non hanno privative esplicite - sarebbero state border line. S. Tazzi Pagina 3
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IN COMMISSIONE
La PNL e la scienza della comunicazione La Programmazione NeuroLinguistica è nata nell'anno 1970. Richard Bandler, allora neolaureato all'Università di Santa Cruz in California e John Grinder, professore in quella Università, incominciarono a studiare assieme le caratteristiche della comunicazione utilizzata da alcuni psicoterapeuti eccellenti, capaci di produrre cambiamenti e guarigioni in modo efficace e con continuità. Bandler e Grinder incontrarono per primo Fritz Perls (terapeuta Gestalt) nel Centro di Esalen in California. Dopo avere modellato (analizzato) Perls, i due iniziarono ad analizzare la comunicazione di Virginia Satir utilizzata nella terapia della famiglia. La grande capacità di empatia della Satir e il suo peculiare stile terapeutico portò i due a studiare con grande attenzione il linguaggio utilizzato da Virginia, da cui furono tratti molti modelli linguistici. Nello stesso periodo l'antropologo Gregory Bateson consigliò a Bandler, suo grande amico, di analizzare il lavoro di Milton H. Erickson, un medico noto come uno dei maggiori e più efficaci esperti in ipnosi clinica. Anche da Erickson furono estratti modelli di comunicazione di straordinaria efficacia in psicoterapia. Il risultato del modellamento di questi tre grandi terapeuti fu la pubblicazione di due libri importanti: "La struttura della Magia" e "I modelli della tecnica ipnotica di Milton H. Erickson" (editi in Italia da Astrolabio). Alla fine degli anni 70 un allievo particolarmente brillante di Bandler, Robert Dilts, incominciò a sviluppare con lui la PNL. Dilts è oggi riconosciuto come colui che iniziò a sviluppare la PNL in modo scientifico. Ancora oggi Dilts Pagina 4
è noto per i suoi lavori di ricerca e sviluppo in PNL in svariati campi, dalle applicazioni aziendali alla cura di malattie ritenute incurabili, che continuano nel suo centro di studi in California. La diffusione della PNL crebbe considerevolmente agli inizi degli anni 80. A metà anni 80 un giovane promettente, Anthony Robbins, partecipò
ai corsi di PNL di Bandler e Grinder capendo l'importanza e straordinarietà della metodica. All'età di 24 anni scrisse il libro "Come ottenere il meglio da sé e da gli altri" (edito in Italia da Bompiani), divenuto poi un best seller mondiale che ha divulgato la PNL e l'ha resa accessibile a tutti. C. Canobbio
Professione e comunicazione Il professionista si deve dare l’obiettivo di comunicare con le persone in modo più profondo. Non rincorrere la quantità, ma la qualità delle relazioni, diventando così responsabile delle proprie esperienze, superando i condizionamenti del passato, creando convinzioni che diano sostegno al cliente migliorando l’immagine di sé e la propria professionalità. Un corso per imparare a utilizzare le più utili e vincenti strategie di comunicazione professionale attraverso l’apprendimento di metodologie e strumenti tipici delle relazioni interpersonali: per questo motivo l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Pavia, col supporto di Assing.Pavia, ha condiviso l’idea che il professionista di oggi debba possedere molteplici abilità per essere sempre più efficace: oltre alle competenze tecniche, assume sempre più importanza l’aspetto comunicativo, ovvero la cura del rapporto interpersonale tra cliente e professionista. A sostegno di tale convinzione viene organizzata la giornata dal titolo “La comunicazione interpersonale: capire, farsi capire, ascoltare gli altri”. Una giornata di particolare interesse, che occuperà i partecipanti dal-
le 09:00 alle 17.30. Durante la giornata verranno affrontati due temi differenti ma sinergici: la relazione con se stesso e la relazione con gli altri. Docente d’eccezione è il Dott. Claudio Maffei, consulente e formatore nei settori dell'industria, della politica e della pubblica amministrazione e docente in alcuni master post-laurea. Giornalista, è direttore della rivista COMUNICO e di COMUNICONLINE.
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PROFESSIONE
Ecco Trasforma Italia: crescita nel segno del digitale Aspettare a scrivere questo articolo si è rivelato, per me, una buona idea, anche se chi cura l’edizione di questa rivista certamente non è d’accordo. Lo ringrazio per la pazienza, anche perché questa volta siamo stati premiati. Come è noto, infatti, dopo infiniti rinvii, indiscrezioni e smentite, finalmente lo scorso 4 ottobre è stato presentato il decreto legge che riguarda l’Agenda Digitale Italia, con il nome di Trasforma Italia. E indubbiamente ce ne sarebbe da trasformare in questa nostra Italia, sia nel campo digitale che non. Crediamo sia significativo, e benaugurante per gli addetti al settore, che la trasformazione digitale dell’Italia sia considerata uno dei principali motori della tanto ricercata e auspicata crescita. C’è da compiacersi che, seppure in ritardo, se ne stiano accorgendo anche da noi. Quasi in contemporanea, nel corso dell’annuale summit dell’associazione delle principali Tel-Co europee, la commissaria europea all’Agenda Digitale Neelie Kroes ha dichiarato che "l'investimento in tecnologie informatiche e di comunicazione è quello più produttivo per le economie avanzate”. E non ha potuto fare a meno di sottolineare che, mentre Il 90% degli americani possono scegliere tra due banda larga da 100Mb, e la Cina sta istallando 35 milioni di connessioni in fibra, solo l'1% degli europei ha tali connessioni. Ma cerchiamo di sottolineare alcuni dei contenuti del nuovo decreto legge che possono maggiormente interessarci, soprattutto in merito alla risoluzione del problema del digital divide di cui ci siamo sin qui occupati, e che costituisce solo una
parte, sebbene fondamentale, del provvedimento. Comunque va detto che chi ci ha seguito negli articoli precedenti non troverà grandi novità, ma “solo” la conferma che le cose promesse si faranno. Viene ribadito l’obiettivo di completare, per tutta la popolazione, la copertura banda larga (almeno 2 Megabit) entro il 2013 e di avviare la banda ultra larga, con 1,08 miliardi di euro comunitari previsti nel Piano nazionale banda larga del ministero allo Sviluppo economico. Di questi fondi il ministero ha già speso 500 milioni. Ci sono ancora 80 milioni per il digital divide al Sud, 121 milioni di euro per costruire un datacenter cloud per i servizi della PA, 443 milioni per la banda ultra larga al Sud. A questi si sommano 150 milioni iscritti nel decreto, che serviranno per il digital divide del Centro-Nord. Il bando relativo affiderà agli operatori il compito di costruire una rete wired o wireless. Per realizzare la seconda parte dell’Agenda Digitale Europea, quella che prevede 50 Mb per tutti e 100 Mb per il 50% degli italiani entro il 2020, sono stati previste una serie di facilitazioni sia normative che fiscali. Come ad esempio, l’autorizzazione all’uso delle minitrincee e l’esenzione dalla tassa per l'occupazione del suolo e del
sottosuolo per gli scavi per la posa di fibra ottica. Infine credito di imposta, a valere su IRAP e IRES, fino al 50% per investimenti infrastrutturali di importo complessivo superiore a 500 milioni. E’ evidente infatti che questa seconda fase avrà bisogno sia di investimenti pubblici che privati per potere essere completata, e in questo modo lo Stato cerca di incentivare proprio quelli privati. Se la banda larga è la spina dorsale che dovrebbe sostenere la crescita dell’Italia digitale, la Pubblica Amministrazione di tale crescita deve esserne in un certo senso il facilitatore. Sono stati infatti previste norme che impongano l’uso delle tecnologie informatiche in ogni campo dei servizi ai Cittadini. Il Documento Digitale Informatico sostituirà carta d’identità e tessera sanitaria, per accedere più facilmente a tutti i servizi della PA. Verrà istituita una Anagrafe unificata, che permetterà all’Istat di effettuare annualmente un censimento della popolazione. Dal 1° gennaio 2013 ogni cittadino potrà scegliere di comunicare con la PA attraverso un domicilio digitale, mentre tutte le imprese saranno obbligate alla PEC. Ma questi sono solo alcuni esempi. Altre iniziative riguardano la Sanità, la Pubblica Istruzione, gli Istituti Universitari, la pubblicazione e pubblicizza-
Il Governo ha approvato la nuova agenda digitale “Trasforma Italia” Pagina 5
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PROFESSIONE
zione dei dati delle PA, lo scambio telematico di informazioni tra PA e privati e tra diverse PA, etc. Infine, un aspetto importante riguarda le cosiddette “start-up”, cioè le nuove imprese innovative, di cui si vuole favorire la nascita e la crescita. Le misure introducono per la prima volta nel panorama
legislativo italiano un quadro di riferimento organico per queste realtà. Vengono subito messi a disposizione circa 200 milioni di euro per incentivi e fondi per investimenti. Sono inoltre previste, nei prossimi tre anni, anche facilitazioni fiscali per chi investe in queste imprese.
Naturalmente, i commenti (favorevoli e critici) sono già arrivati in buon numero. Forse è ancora troppo presto, però, per esprimere un giudizio, anche solo complessivo, su un decreto cui bisogna riconoscere vastità di intenti e ambizioni riformatrici. R.Lombardi
Professioni: ancora diversi i nodi da sciogliere Il 3 agosto è stata approvata la riforma degli ordini professionali. La riforma prevede che siano stilati una serie di regolamenti tematici su cui il CNI è già al lavoro. Di particolare interesse sono i regolamenti per assicurazione obbligatoria e formazione, con l’entrata in vigore posticipata di 12 mesi rispetto all’entrata in vigore del decreto (Dpr 07 agosto 2012 n° 137 , Gazzetta Ufficiale 14 agosto 2012). Per ciò che concerne la formazione, il CNI, con la circolare n. 115 riporta alcune note interpretative relativamente alle innovazioni contenute nella riforma: i corsi di formazione continua possono essere tenuti anche da soggetti diversi dagli ordini, previo autorizzazione da parte del CNI che dovrà stilare un proprio regolamento; i requisiti minimi dei corsi di aggiornamento dovranno essere comuni su tutto il territorio nazionale, con il credito formativo quale unità di misura della formazione continua. Per le modalità di stesura dei regolamenti, dalle informazioni più o meno informali raccolte dagli osservatori della commissione presso i lavori congressuali, emerge una volontà chiara e determinata da parte del CNI di procedere spedito per la sua strada, secondo le proprie idee. Si prevede comunque di compiere un’azione attenta e vigile di moniPagina 6
toraggio di quanto sarà proposto, verificando anche lo scostamento delle richieste già effettuate più volte e da più parti (comprese quelle provenienti da Pavia). Sul proposito dell’interpretazione della normativa, una risposa del CNI ai quesiti posti dalla nostra Commissione genera non poca confusione: dalla comunicazione sembrerebbe che il 328/2001 ci attribuisca privativa - cosa che sappiamo essere non vera. Riportando quanto contenuto nella nota: “[…] Si coglie l’occasione, inoltre, - la nota trasmessa sembrerebbe avere dei dubbi al riguardo - per ribadire che, fino a prova contraria, in via generale, l’elenco delle attività professionali stabilite dall’articolo 46 DPR 328/2001 per gli iscritti alle sezioni A e B dell’albo degli Ingegneri sono, per l’appunto, riservate agli iscritti all’alto degli Ingegneri (al limite, da valutare caso per caso, possono sussistere delle competenze concorrenti con altre professioni) e non possono essere esercitate dai soggetti che iscritti all’albo non sono.” Per inciso, l’art. 46 del DPR 328/2001 al comma 1 recita che “Le attività professionali che formano oggetto della professione di ingegnere (il legislatore fa riferimento alla professione di ingegnere che comprende quindi tutte e due gli albi sez. “A” e “B”) sono così
ripartite tra i settori di cui all’articolo 45, comma 1: […] c) per il settore “ingegneria dell’informazione”: la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni.” Non è stato possibile chiarire in sede Congressuale a Rimini tale risposta; tuttavia è significativa del fatto che c’è confusione sul tema: si tratta della battaglia che stiamo combattendo da anni e l’argomento è in contraddizione anche con la relazione iniziale del Presidente del CNI! S.Tazzi
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PROFESSIONE
IL CASO
Regione Umbria: bando in ombra
E' datata 6 settembre 2012 la determinazione dirigenziale n. 6978 con cui la Regione Umbria ha concluso l'iter relativo all'ammissione dei candidati all'avviso pubblico per n. 1 incarico di collaborazione a supporto del Servizio Sistema informativo regionale. La determinazione riporta testualmente che "non è possibile procedere alla fase della valutazione comparativa (…) per mancanza di candidati in possesso dei requisiti per il conferimento dell'incarico". Il 1 agosto 2012 la Regione pubblicò il bando sopra citato avviando così una procedura comparativa mediante valutazione del curriculum formativo e professionale - per il conferimento di un incarico di collaborazione per lo svolgimento delle attività connesse all'attuazione del Piano Telematico 20112013, a supporto del Servizio Sistema informativo regionale. L'incarico consiste nel supporto tecnico-specialistico e lo svolgimento di attività di studio, ricerca e comunicazione in relazione all'attuazione del Piano Telematico 2011-2013 nell'ambito della rete regionale di cablaggio a banda larga e del passaggio del segnale radiotelevisivo dal sistema analogico a quello digitale terrestre. Per i colleghi del settore dell'informazione sembra una buona opportunità per poter dar prova delle loro capacità ma, ad una lettura più attenta del bando, ci si accorge che il curriculum professionale dell'aspirante candidato è a dir poco inusuale. Infatti all'articolo tre (requisiti per l'ammissione ed elementi di valutazione) si chiede al candidato di essere in possesso dei seguenti requisiti:
a) diploma di laurea del vecchio ordinamento universitario in GIURISPRUDENZA o SCIENZE POLITICHE o titoli accademici equipollenti oppure laurea specialistica/ magistrale (LS/LM) del nuovo ordinamento equiparata a GIURISPRUDENZA o SCIENZE POLITICHE ai sensi del decreto interministeriale 9 luglio 2009 (G.U. 7 ottobre 2009, n.233); b) uno dei seguenti titoli: i) esperienza almeno triennale in materia di cablaggio e digitale terrestre e sue applicazioni per la Pubblica Amministrazione o nell'individuazione di percorsi e indirizzi per l'innovazione organizzativa e tecnologica della Pubblica Amministrazione; ii) diploma di specializzazione (DS) o dottorato di ricerca (DR) o master universitario di secondo livello, di cui al DM 270/2004, in materie attinenti all'oggetto dell'incarico. Immediatamente il network del Comitato Italiano Ingeneri dell'Informazione (CIIdI) si mobilita per capire come sia possibile e soprattutto sostenibile un bando siffatto. In altre parole si sottolinea la distonia tra l'oggetto della collaborazione (supporto all'attuazione del Piano Telematico) e il diploma di giurisprudenza. E' da ricordare che uno
dei temi che stanno più a cuore ai componenti del CIIdI è promuovere la figura dell'ingegnere del terzo settore come il professionista riconosciuto per legge a svolgere tali incarichi. Così, durante la calura agostana e nonostante i tempi ristretti (venti giorni dalla pubblicazione del bando), alcuni componenti del CIIdI si mobilitano interessando i mezzi di stampa locali, evidenziando la palese stortura all'ordine competente e al CNI, chiedendo spiegazione ai funzionari regionali e addirittura partecipando al bando (come il collega Rocco Ciardo). Per fortuna, come già descritto all’inizio, il bando non viene aggiudicato ma comunque l’Ordine di Perugia e il collega Ciardo stanno valutando un eventuale ricorso. Da questo spiacevole episodio emergono un paio di spunti: - la strada per il riconoscimento della figura dell’ingegnere dell’informazione è ancora lunga da percorrere; - il gruppo del CIIdI ha dato sicuramente prova di reattività e di una presa di coscienza che però ben fanno sperare per il futuro dell’ingegnere dell’informazione. C.Canobbio
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QR-Code e l’informazione agile Il QR-Code rappresenta la nuova frontiera del mobile marketing ed è considerato l’evoluzione del codice a barre tradizionale. Questo supporto è nato in Giappone per tracciare i pezzi nella costruzione di veicoli ed è oggi utilizzato per la gestione delle scorte in un'ampia varietà di industrie. La sigla QR sta per “Quick Response”, ovvero “risposta rapida”, per significare l’immediatezza della sua de-codifica tramite apparecchiature ottiche o IR (cellulari). Il QRCode® è un “Open Standard” certificato ISO (ISO/IEC 18004), libero da vincoli di copyright o brevetti sull’utilizzo. Esso può contenere fino a 4.296 caratteri di testo e può rimandare: ad un URL (indirizzo web) oppure ad un semplice testo (in questo caso la connessione ad internet non è necessaria). Il QR-Code è una rappresentazione bidimensionale di forma quadrata e basata sui colori bianco/nero: i moduli neri rappresentano l’1 binario, mentre quelli bianchi rappresentano lo 0 binario. Anche le dimensioni possono variare, da 21x21 moduli a 177x177 moduli, e sono disponibili in 40 versioni. La
praticità di questa codifica è dovuta anche alla sua indipendenza dall’orientamento: la posizione del tag rispetto al lettore, quindi, non ne influenza l’interpretazione informativa. Ciò è dovuto al finder pattern, che è costituito da tre elementi identici posizionati rispettivamente negli angoli inferiore sinistro, superiore sinistro e superiore destro: gli elementi che individuano l’orientamento del tag possono essere rappresentati come tre quadrati concentrici di cui uno nero costituito da 7x7 moduli, uno bianco di 5x5 moduli e il più piccolo, anch’esso nero, di 3x3 moduli. Recentemente, questa tecnologia si sta proponendo al mercato europeo di massa e già si prevedono gli utilizzi più fantasiosi. E’ proprio la facilità di accesso alle informazioni offerta da questo dispositivo che le applicazioni del QR-Code alle campagne di comunicazione sono numerosissime: campagne virali, marketing geo-referenziato, concorsi, remainder, trailer film, promozioni, etichette intelligenti, ticket, biglietti da visita, presentazione azienda, e tanto, tanto altro ancora.
Un’applicazione interessante potrebbe trovar luogo nella gestione degli inventari aziendali, come etichetta da applicare a beni e strumenti. Si pensi ad esempio alla sua applicazione ad una stampante d’ufficio o ad un estintore per conoscerne identificativo, data di ultima revisione o intervento tecnico e nome della ditta fornitrice: un modo semplice e più economico della tecnologia RFiD che, in alcuni ambiti, può dimostrare il suo valore. Il QR-Code rappresenta anche uno strumento di marketing a tutti gli effetti, utilizzabile per comunicare in modo innovativo con i propri clienti, attuali e potenziali. Permette di accedere a un’infinità di informazioni che non troverebbero spazio su etichette, cartelloni e brochure, ma che sono visibili interamente sullo schermo del telefonino. Il punto di forza principale del digital mobile marketing tramite l’uso del QR-Code è la possibilità di connettere il mondo della comunicazione offline e quello dei new media interattivi come mai prima d’ora. Le informazioni ottenibili mediante il QR-Code possono essere facilmente condivisibili sfruttando i più diffusi social network o software di instant messaging per la condivisione con altri device mobili. Si diffonde sempre più anche l’utilizzo di QR-Code su biglietti da visita, o volantini propagandistici di carattere politico o associazionistico: basta un click con il proprio smart phone per prenotare la tua prossima vacanza al mare! C.Cucculelli Leggi il QR-Code accanto e prova a generare il tuo!
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SUSTAINABLE & SOCIAL ICT
Business incubator Nel 1956, MasseyFerguson, la più grande industria di Batavia, nello stato di New York, dovette chiudere i battenti lasciando vuoti circa 80.000 metri quadrati di Joseph Mancuso superficie, in un complesso edificio multipiano, contribuendo a portare la disoccupazione locale oltre al 20%. La famiglia Mancuso decise di porre rimedio alla situazione acquistando il complesso e incaricò Joe Mancuso dell’operazione. Egli provò a cercare una singola azienda disposta ad affittare il gigantesco complesso, ma c’erano significativi problemi di manutenzione e decise di abbandonare l’idea: decise così di suddividere l’edificio e affittare separatamente ai diversi settori di business che decise di sostenere offrendo servizi d’ufficio in condivisione, assistenza per il recupero di capitali e consulenza aziendale. In breve tempo riuscì a reclutare i suoi primi inquilini, inclusa una cantina, un’organizzazione volontaria e un’azienda di pollame. “Eravamo in giro un sacco di tempo, cercando di interessare investitori e attirare aziende presso il nostro centro”, disse in un’intervista alla NBIA Review, “e in modo scherzoso, anche a causa dei numerosi polli presenti, iniziammo a chiamarlo ‘incubatore’ ”. Il nome restò immutato per parecchio tempo dopo che l’azienda di pollame se ne andò e Mancuso sarebbe diventato noto come colui che coniò il termine di incubatore d’impresa (1). Oggi esistono circa 5.000 incubatori di impresa nel mondo e rappresentano dei significativi punti di riferimento per tutti coloro che decidono di avventurarsi nella creazione di una nuova impresa. L'incubatore aziendale o, in lingua inglese business incubator è un programma progettato per accelerare lo sviluppo di imprese attraverso una
serie di risorse di sostegno alle imprese e servizi, offerte sia tramite l'incubator che attraverso la sua rete di contatti. A differenza dei centri di ricerca e dei poli tecnologici, gli incubatori si caratterizzano per il sostegno dato alle imprese nei loro primi passi, nonostante, oggigiorno, anche alcuni parchi tecnologici ospitino programmi di incubazione. Nonostante esistano diverse realtà sul territorio italiano, seppur declinate in maniera diversa, l’obiettivo rimane comune: offrire alle start-up - piccole aziende basate su un'idea - la possibilità di avviare le proprie attività, usufruendo di aiuti e agevolazioni di diverso tipo.
EPSON e Polimi
Tra le esperienze più interessanti citiamo, a mero titolo informativo, l’annuncio di inizio 2011 fatto da EPSON che, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha avviato il Progetto Vitamina E - Acceleratore d’impresa. Il progetto di Epson in particolare "è nato con l'obiettivo di sostenere, motivare e stimolare le microimprese". Per farlo l'azienda ha riunito le esperienze di quattro esperti di business europei e ha predisposto delle linee guida per realizzare la propria idea al meglio, sfruttando strategicamente le potenzialità offerte anche dalla tecnologia. Un’altra realtà tutta italiana è rappresentata da I3P(2) (Incubatore Imprese Innovative Politecnico) del Politecnico di Torino, il cui obiettivo è sostenere nuove idee imprenditoriali fortemente
tecnologiche e innovative, nate sia da ricercatori universitari sia da imprenditori esterni al mondo universitario. Nata nel 1999, ha già sostenuto più di 140 nuove iniziative imprenditoriali nei settori del biomedicale, Information Technology, elettronica, meccanica, energia e altri ancora. Nel 2011 I3P ha lanciato TreataBit(3), un incubatore d’impresa dedicato ai progetti digitali rivolto al mercato consumer, come ad esempio portali di ecommerce, social networks, applicazioni web e mobile. Treatabit è una “palestra” fisica e virtuale in cui studenti, ricercatori e aspiranti imprenditori con un’idea di business legata ad internet possono incontrarsi, iniziare a svilupparla, costruire una prima base di utenti, con l’obiettivo di verificarne la bontà valutando il traffico generato. Il nome Treatabit è un gioco di parole, che vuole esprimere il senso del progetto: “coltivare” i bit, perché si trasformino in nuovi servizi ed esperienze, ma anche “tritare” i bit, appoggiandosi alle competenze tecniche disponibili sul territorio. C.Cucculelli (1) (2) (3)
www.nbia.org www.i3p.it www.treatabit.com
I3P, Torino
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SUSTAINABLE & SOCIAL ICT
Il Polo Tecnologico di Pavia Lo scorso mese di marzo anche Pavia ha visto l’apertura del proprio Polo Tecnologico(4), un incubatore di innovazione per supportare le imprese nell’individuazione e nel reperimento di finanziamenti delle attività di R&S, nella valorizzazione della proprietà intellettuale, nella ricerca di partners ecc. Attraverso lo scouting e la selezione di idee e tecnologie innovative, infine, il Polo si pone l’obiettivo di dare un forte contributo attivo mirato ad alimentare continuamente il ciclo dei processi innovativi. Il Polo Tecnologico di Pavia è nato grazie alla collaborazione tra la società immobiliare privata Durabo e la società Polo Tecnologico Servizi. Quest’ultima è partecipata dall’Università e dalle principali istituzioni locali pavesi, quali la Camera di Commercio, il Comune e la Provincia di Pavia, ed è specializzata nell’offerta di servizi alle imprese e nel supporto allo startup. Per accelerare la crescita del sistema produttivo locale, l’azione del Polo Tecnologico ha deciso di adottare le leve di 1) promozione e sostegno della nascita e dello sviluppo di nuove imprese innovative; 2) attrazione di imprese innovative esistenti orientate alla ricerca e alla progettazione; 3)stimolo dei processi di innovazione tecnologica e gestionale nelle imprese operanti nell’area pavese, sia nel campo dell’industria che dei servizi. Il Polo Tecnologico di Pavia ha sede negli edifici ristrutturati della fabbrica dismessa ex-Magneti Marelli ed offre spazi flessibili per uffici e laboratori progettati su commissione dei clienti e rispondenti a richieste da 50 fino a 2.000 mq. Nel complesso sono disponibili 4.500 mq di uffici e laboratori, che possono oPagina 10
spitare fino a circa 40 imprese. Ciò significa che circa 350 operatori altamente qualificati vengono a trovarsi nello stesso contesto. Nell’incubatore sono offerti spazi arredati e attrezzati con accesso ai servizi di rete. I costi di locazione ammontano a 100,00 €/mq all'anno e, oltre alle dotazioni tecnologiche, l’infrastruttura e i servizi comuni del parco includono: • reception; • sale riunioni; • sale conferenze; • sale relax; • bar/ristorante; • toilettes con spogliatoi e docce; • 1.300 mq di parcheggio coperto privato; • 1.500 mq di aree verdi; • sistema di pulizie condiviso. L’avvio del Polo inizia sotto i migliori auspici ospitando una quindicina di imprese, che occupano circa un centinaio di persone. Tra queste si trovano imprese già affermate, ma anche early-stage e spin-off della ricerca, che operano prevalentemente nelle ICT, ma anche nelle tecnologie laser o di vetrificazione dei rifiuti radioattivi. All’interno del Polo, inoltre, sono insediate aziende che offrono ser-
vizi per lo sviluppo di nuovi farmaci e dispositivi medici, in collaborazione con aziende biotech e con il mondo accademico. La prima azienda ad insediarsi nel nuovo Polo tecnologico pavese è stata la Funambol, ritenuta un vero gioiellino italiano per le soluzioni cloudbased, in concorrenza addirittura con i blasonati nomi di Cupertino: la Funambol ha infatti realizzato un sistema innovativo per sincronizzare mail, media e altro tra i vari dispositivi mobile che, per efficienza, innovazione e qualità, le ha aperto i mercati del mobile. Accanto alla Funambol, hanno trovato sede anche aziende quali Daisy Labs, ECIR, Essepi Consulting, EUDAX, Fondazione Le Vele, Julight e SESCA. Attualmente il Polo Tecnologico ospita anche conferenze di grande interesse, come ad esempio quella tenutasi lo scorso 28 maggio, intitolato “L’audacia di provarci”, la storia di una carriera alternativa cominciata a Pavia quasi per scherzo. C. Cucculelli (4) www.polotecpv.it
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L’agenda digitale lombarda Lo scorso 23 marzo, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Milano dal presidente Formigoni e dall’Assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari, è stata presentata l’Agenda Digitale Lombarda, nata in realtà già a fine novembre 2011, quando era stata approvata la relativa delibera della Giunta. Si tratta di una serie di iniziative che - attraverso le opportunità offerte dalla tecnologia digitale hanno lo scopo di sostenere la crescita dell’innovazione tecnologica sul territorio, per favorire lo sviluppo dell’economia, aumentare l’efficienza della Pubblica Amministrazione e offrire nuovi servizi. L’ADL si muove nel solco dell’Agenda Digitale Europea (data di nascita maggio 2010) e di quella italiana, che ha visto la luce a inizio marzo di quest’anno, ma è stata ufficializzata solo pochi giorni fa, come detto in altra parte di questa rivista. Sono state individuate sei aree principali di intervento: digital divide; implementazione di infrastrutture tecnologiche abilitanti lo sviluppo di servizi digitali nuovi ed innovativi; interoperabilità e standard; patrimonio informativo pubblico; cittadinanza digitale; ricerca ed innovazione nell’ICT. Nella stessa occasione, si è anche parlato di OpenData, portale della Regione Lombardia per la pubblicazione del suo vasto patrimonio di informazioni in formato open, cioè consultabile da tutti. Questo vuol dire non solo che esistono le regole per farlo, ma che sono state rilasciate anche le relative licenze d’uso. Alla data del 12/09/12, tale portale conteneva già 235 diversi
data set, che comprendono l’agricoltura, il commercio, la pubblica istruzione, i trasporti, etc. Questi verranno presto ulteriormente accresciuti. Il portale gestisce i dati attraverso la piattaforma Socrata, la stessa usata dal Governo americano, e vi si può accedere attraverso il link https:// dati.lombardia.it/. La disponibilità di questa significativa mole di dati vuole essere anche un volano per stimolare la nascita di nuove applicazioni, che permettano al cittadino di poter accedere ad essi e ai relativi servizi in modo più strutturato. In questa ottica, è stato anche lanciato un concorso per sviluppatori, e la Regione ha già messo su Apple Store una “app” di esempio, che si chiama inLombardia. Per quanto riguarda il digital divide, è stato ancora una volta ribadi-
to l’obiettivo regionale per il suo annullamento entro la fine di quest’anno e sono state già messe in cantiere opere e iniziative che porteranno la banda ultra-larga al 50% dei lombardi nel corso dei prossimi tre anni. Sta per essere stipulato anche un protocollo di intesa con Microsoft, che prevede una collaborazione per la realizzazione di diversi obiettivi, tra i quali la scuola informatizzata, la digitalizzazione del settore pubblico, l’implementazione del Codice dell’Amministrazione Digitale e l’adozione del Cloud negli Enti Pubblici. Infine, va segnalato che esiste un sito che contiene tutti gli ultimi aggiornamenti in materia: http:// www.agendadigitale.regione.lomb ardia.it. R. Lombardi
“Lombardia più semplice” Con la Delibera di Giunta n. 3955 dell’8 maggio 2012, la Regione Lombardia ha approvato il bando “Lombardia più semplice”, attraverso due misure di interventi di cui il primo, destinato ad enti pubblici e locali, è finalizzato a valorizzare le buone prassi di semplificazione realizzate nel territorio lombardo, anche con l’ausilio di strumenti informatici e digitali mentre la seconda misura tende a favorire iniziative di aggregazione e collaborazione tra soggetti pubblici volte ad incentivare la presentazione di nuovi progetti di semplificazione amministrativa e organizzativa. La Regione Lombardia ha così messo a disposizione 2.150.00,00 euro per stimolare e sostenere la sempli-
ficazione all’interno di enti locali, uffici dell’amministrazione statale siti sul territorio lombardo, camere di commercio ed università: un segnale positivo che, ci auguriamo, molti istituti abbiano deciso di fare propri: tra i costi sostenuti che il bando potrà coprire risultano anche quelli dovuti all’acquisto di strumenti ed attrezzature (hardware) e i costi dovuti a investimenti immateriali (software e licenze d’uso). C.Cucculelli
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
I Comuni si ritagliano un ruolo nell’Agenda Digitale Lo scorso 7 giugno, in occasione dello SMAU Businness di Bologna, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha presentato la propria proposta di decreto legge per l’attuazione dell’agenda digitale italiana, con l’obiettivo di individuare e avviare una serie di misure a sostegno della digitalizzazione e semplificazione dei Comuni attraverso misure ed iniziative attinenti la digitalizzazione e la semplifica-
Graziano Delrio Presidente Associazione Nazionale Comuni Italiani zione dell’amministrazione pubblica e dei rapporti tra questa e cittadini ed imprese, nonché ridurre il divario digitale e censire le reti fisse e mobili a banda larga. In un momento storico in cui l’innovazione rappresenta la principale leva di rilancio economico e in cui i tagli alla spesa pubblica rappresentano la voce prioritaria per il riordino della spending review, la proposta normativa di ANCI testimonia la volontà dei Comuni di contribuire in maniera attiva alla cabina di regia nazionale sull’agenda digitale, puntando soprattutto a migliorare il livello dei servizi offerti e costituire un volano per lo sviluppo del territorio nel suo insieme. Pagina 12
La proposta di decreto legge contempla, tra le altre, la volontà di un coinvolgimento attivo e continuo delle amministrazioni locali, mediante uno strumento di pianificazione integrata degli interventi in materia di innovazione digitale: per conseguire questo obiettivo, ANCI propone che ogni Comune, a partire dal 2013, adotti in sede di consiglio un proprio “Piano regolatore dell’innovazione digitale”, della valenza di tre anni e in coerenza con il piano annuale dell’agenda digitale. Importante è poi la posizione che l’ANCI esprime nei confronti dell’innovazione, quale elemento decisivo e pervasivo di sviluppo locale che, come tale, necessita urgentemente di una pianificazione mirata e strutturata che definisca obiettivi, azioni, tempi e risorse certi per ogni territorio, tanto da promuovere le stesse considerazioni anche in materia di digital divide attraverso il piano annuale per la riduzione del divario digitale infrastrutturale: non può esserci innovazione telematica senza il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture di comunicazioni elettroniche. La bozza di decreto introduce poi il concetto di divario digitale sociale, ossia lo scarso orientamento della popolazione all’utilizzo degli strumenti informatici e dei nuovi servizi in rete. L’Italia sconta infatti un indice di alfabetizzazione informatica basso. Si propone così l’adozione di un piano annuale per la riduzione del divario digitale sociale, che deve pianificare e attuare le azioni necessarie per l’inclusione digitale e l’alfabetizzazione informatica. Il vantaggio di una pubblica amministrazione digitale è infatti tanto più percepibile e misurabile quanto più venga utilizzata dai cittadini. L’identità digitale, realtà ancora poco concretizzatasi in Italia, viene vista come la caratterizzazione necessaria del cittadino da parte del singolo Co-
mune: essendo quest’ultimo il protagonista del processo di identificazione, ANCI ritiene opportuno e conveniente che sia lo stesso Comune, a integrazione e sviluppo dell’attuale ruolo in materia, a guidare il processo dell’assegnazione dell’identità digitale e a manutenerne gli attributi caratterizzanti. E’ di questi giorni infine la notizia secondo cui il Presidente ANCI, Graziano Delrio, abbia chiesto un incontro urgente al Governo per poter condividere la bozza del cosiddetto “Decreto Digitalia” e poter esprimere le proprie osservazioni in merito, a seguito delle numerose anticipazioni apparse sulla stampa nazionale e che il Governo stesso non ha mai provveduto a smentire. Tuttavia nulla ancora si sa dell’Agenzia per l’Italia digitale, né tanto meno di chi sarà messo alla guida di un organismo che avrà un ruolo chiave nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale C. Cucculelli
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OPEN SPACE
La Commissione Sistemi di Gestione La commissione sistemi di gestione nasce all’interno dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Pavia nel 2004. Attualmente conta una decina di componenti. L'obiettivo della commissione, così come di tutte le commissioni dell'Ordine, è quello di offrire un punto di ritrovo e confronto tra colleghi su argomenti di interesse comune. In particolare la commissione si occupa di temi che riguardano i sistemi di gestione aziendale: qualità, ambiente, sicurezza, responsabilità sociale, energia e altri ai sensi della varie norme internazionali (UNI EN ISO 9001:08, UNI EN ISO 14001:04, BS OHSAS 18001:07, etc.) al fine di promuovere l’arricchimento professionale degli scritti. Da questo punto di vista siamo attivi da sempre nel proporre eventi che hanno registrato una buona presenza di partecipanti come ad esempio i seminari gratuiti: • I modelli organizzativi ai fini di prevenire la responsabilità amministrativa - D.Lgs. n°231/2001; • Il sistema di qualità per gestire e migliorare: UNI EN ISO 9001:08 e UNI EN ISO 9004:09; • Approfondimento sugli audit ambientali; • I sistemi di gestione della sicurezza come metodo per ottemperare ai requisiti legislativi; • Riflessioni sulla norma ISO10014 – Gestione per la qualità: linee guida
per la realizzazione di benefici economici e finanziari; • Il sistema di qualità per gestire e migliorare; e i corsi di formazione, quali: • La certificazione ISO 9001: corso propedeutico generale; • La Certificazione ISO 9001: impostazione e implementazione di un sistema di gestione per la qualità negli studi professionali. Attualmente sono in preparazione per i prossimi mesi seminari che riguardano: • la diffusione della cultura della qualità presso i giovani, studenti universitari e neolaureati dell’ateneo pavese; • testimonianze di aziende della zona che operano secondo i requisiti di un sistema di gestione certificato; • approfondimenti su argomenti specifici: gestione economica degli studi, analisi dei rischi di progetto, project management, problem solving. I membri della Commissione, inoltre, partecipano e contribuiscono alle attività promosse su scala regionale dalla Consulta e su scala nazionale dal CNI o da altri Ordini. In questo periodo, allo studio della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, che conta due rappresentanti di Pavia, sono due eventi dedicati a tutti gli iscritti lombardi previsti per il prossimo inverno: una giornata workshop di formazione
I prossimi incontri della Commissione Sistemi di Gestione La commissione è aperta a tutti gli iscritti interessati e si riunisce ogni primo lunedì del mese alle ore 18:00 presso la sede
con esercitazioni dedicata a studenti e neolaureati sui sistemi di gestione da tenersi nel mese di novembre presso il Politecnico di Milano; una serie di convegni sulla diffusione delle certificazioni indirizzati ai colleghi, alle aziende di zona e alle associazioni di categoria da tenersi nel 2013 presso le varie sedi provinciali degli Ordini. I membri della commissione sono stati presenti nel passato anche a importanti eventi su scala locale e nazionale sia di categoria che di settore, come ad esempio “Porte aperte alle imprese” tenutosi a Pavia, “SiACeN Congresso Nazionale su Sistemi di gestione, Accreditamenti, Certificazioni, Notizie— Evoluzioni e prospettive del mercato italiano a 150 anni dall’unità d’Italia" svoltosi a Roma nel 2011; Congresso Nazionale di Torino (2010), Bari (2011) e Rimini (2012) . La Commissione si prefigge anche di supportare il Consiglio nel mantenimento della certificazione di qualità ottenuta ai sensi della norma ISO 9001 nel 2008 dall’ente di certificazione RINA. Pavia è stato uno dei primi Ordini in Italia a capire il valore aggiunto rappresentato dall’operare secondo le regole di qualità individuate dalle norme ISO, ed oggi ci riempie di orgoglio constatare che altri Ordini d’Italia, come Verona, stanno valutando l’implementazione di un sistema di gestione a partire dal nostro modello. Federica Guarnaschelli
Contatti Segreteria:
0382.22070
Consigliere referente:
Ing. Federica Guarnaschelli
Coordinatore:
Ing. Saverio Manganaro
dell’Ordine. Pagina 13
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OPEN SPACE
I sistemi gestionali Tra i fattori principali di successo nella conduzione di un'azienda, di un'organizzazione o di uno studio professionale, sicuramente la messa a punto e l'attuazione di un insieme complesso di sistemi gestionali giocano un ruolo determinante. Questi sistemi dovrebbero essere progettati per raggiungere gli obiettivi e per migliorare in modo continuo le prestazioni, così da soddisfare le mutevoli esigenze e aspettative dei clienti e delle altre parti interessate (dipendenti, proprietari/soci, fornitori, collettività). I requisiti della gestione della qualità, dell'ambiente, della sicurezza, della responsabilità sociale, della responsabilità amministrativa sono stati definiti in modo abbastanza indipendente gli uni dagli altri nelle relative normative fino a una quindicina di anni fa. Dall'edizione 2000 della UNI EN ISO 9000 e della UNI EN ISO 9001, per il conseguimento degli obiettivi per la qualità, sono stati identificati gli otto principi di gestione, i quali, via via, sono stati recepiti da tutte le altre normative citate, fino a raggiungere una completa integrazione d'impostazione, fatto salvo le specificità di ciascuna. a) Orientamento al cliente: le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, espresse e inespresse, rispettare e soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. Pagina 14
b) Leadership: i responsabili stabiliscono unità d'intenti e d'indirizzo dell'organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il personale nel perseguimento degli obiettivi dell'organizzazione. c) Coinvolgimento del personale: le persone, a tutti i livelli, costituiscono l'essenza dell'organizzazione e il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità e abilità al servizio dell'organizzazione stessa. d) Approccio per processi: un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un processo e non per funzioni, in modo da formare una catena di processi. e) Approccio sistemico alla gestione: identificare, capire e gestire (come fosse un sistema) processi tra loro correlati contribuiscono all'efficacia e all'efficienza dell'organizzazione nel conseguire i propri obiettivi. f) Miglioramento continuo: il miglioramento continuo delle prestazioni complessive deve essere un obiettivo permanente dell'organizzazione. g) Decisioni basate su dati di fatto: le decisioni efficaci si basano sull'analisi, logica e intuitiva, di dati e d'informazioni reali (evidenza oggettiva). h) Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori: un'organizzazione e i suoi fornitori sono interdipendenti e un rapporto di reciproco bene-
ficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore. Questi otto principi di gestione costituiscono la base per le norme sui sistemi di gestione, siano essi per la qualità che per qualsiasi altro scopo (ambiente, sicurezza, etica, amministrativa). Con la gestione sistemica basata sui processi (principi "d" e "e" sopra riportati) si rende possibile una visione dell'insieme delle attività dell'organizzazione che influenzano la qualità e la definizione degli elementi in entrata e in uscita dai processi e il loro monitoraggio. Quattro sono le regole base per sviluppare un sistema di gestione sia esso indirizzato a un solo aspetto dell'attività di un'organizzazione, sia abbracci tutti i requisiti richiesti dalle normative attuali: a) Il sistema di gestione deve interagire con tutte le persone dell'organizzazione: • esso deve essere condiviso a tutti i livelli secondo regole chiare e comuni a tutti; • esso non deve essere solo sulla carta, ma "vissuto";
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• a qualunque livello gerarchico si appartenga, è necessario tenere presente che il prodotto della propria attività (per la quale si è "fornitore") ha sempre un "cliente" che deve essere soddisfatto. b) Il sistema di gestione deve essere efficace ed efficiente. Un Sistema di gestione sarà tanto più efficace ed efficiente quanto più sarà: • reale e aperto al miglioramento; • flessibile rispetto a tutte le esigenze del suo ambito di applicazione; • attento all'impiego razionale di tutte le risorse; • dotato di metodi e criteri per attuare i processi (non solo produttivi ma anche organizzativi) e misurare e tarare le prestazioni dei processi. c) Il sistema di gestione deve essere ampiamente documentato. L'utilizzo di appropriata documentazione permette di avere un riferimento certo per: • conseguire e migliorare la qualità richiesta; • garantire la ripetibilità dei risultati;
• valutare il sistema di gestione stesso; • dimostrarne il conseguimento dei risultati attesi. d) Il sistema di gestione deve vedere nella Direzione l'attore principale. La Direzione in ogni attività ricopre un elemento fondamentale mediante la: • definizione degli obiettivi prioritari dell'organizzazione in relazione agli obbiettivi del sistema; • garanzia che i punti "sensibili" dei vari processi interessati dal sistema siano chiaramente definiti, controllati e misurati (uso di indicatori da confrontare con i valori desiderati);
• efficace comunicazione interna / esterna e presidio delle relazioni; • assicurazione della disponibilità di risorse (umane, strumentali, finanziarie); • attività periodica di riesame del sistema attuato; • valutazione della possibilità / opportunità di certificare il sistema. I sistemi gestionali non sono "insiemi di documenti", ma "stili di attività" di un'organizzazione di successo.
S. Manganaro
Principali norme internazionali riguardanti I sistemi gestionali ISO 9004:2009 Managing for the sustained success of an organization – A quality management approach ISO 9001:2008 Quality management systems – Requirements ISO 14001: 2004 Environmental management systems – Requirements with guidance for use OHSAS 18001: 2007 Occupational health and safety management systems - Requirements ISO 26000:2010 Guidance on social responsibility D. Lgs. 08.06.2001 n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della L. 29 settembre 2000, n. 300. Pagina 15
Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione
LINK UTILI
Libriamoci...
www.ording.pv.it Sito Ordine di Pavia
Walter Isaacson, 2011
Biografia autorizzata e voluta dallo stesso Jobs negli ultimi anni della sua vita, curata da Walter Isaacson, già caporedattore del Time e autore della biografia di Kissinger. Un quadro completo e profondo del personaggio oltre le varie incensazioni disponibili a scaffale, ottenuto con più di quaranta colloqui individuali e oltre cento interviste a familiari, amici ed anche a rivali. Ne esce uno spaccato della storia di quarant’anni dell’informatica e delle tecnologie digitali vista dal di dentro: dall’Atari all’Apple I, dall’Apple II al Mac, dalla Pixar e Toy Story all’iMac, al Think Different, alla rivoluzione della musica digitale con l’iTunes Store, per arrivare sino ad iPhone e ad iPad. Una lettura impegnativa di 640 pagine che scorre mescolando vita privata e vita pubblica, famiglia, amicizie, rapporti personali e rapporti lavorativi di un personaggio unico.
groups.google.com/group/oicipv Gruppo Google OICIPV
www.inginformazione.it Sito CIIdI
www.cii-croil.it Sito collaborativo CII – CROIL
S. Tazzi
Diamo i numeri In questo numero riportiamo i risultati di uno studio del CNI relativo all’assunzione di ingegneri sul territorio italiano. I dati evidenziano per il 2011 un significativo aumento delle assunzioni per l’ingegnere dell’informazione (+24,4% rispetto al 2010) e l’ingegnere industriale (+22,3% rispetto al 2010). In flessione dell’11,9% gli altri indirizzi: da registrare l’importante calo degli ingegneri civili e ambientali, che hanno registrato un calo del 44,2%. Nel complesso, le assunzioni di ingegneri hanno fatto registrare un aumento positivo del 4,3 % rispetto all’anno precedente. ITALIA INDIRIZZO DI LAUREA INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE INGEGNERIA ELETTRONICA E DELL'INFORMAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE ALTRI INDIRIZZI DI INGEGNERIA TOTALE ITALIA
2010 V.A. % 3.420 17,0 7.310 36,4
2011 V.A. % 1.910 9,1 9.090 43,4
VAR.% 09/10 -44,2 24,4
4.980 4.380 20.090
6.090 3.860 20.950
22,3 -11,9 4,3
24,8 21,8 100
29,1 18,4 100
Fonte: Elaborazione Centro Studi CNI su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2011 ripreso dal n° 132 / 2012 (QUADERNI DEL CENTRO STUDI CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI)20
C.Canobbio
I prossimi impegni della Commissione Mercoledì 28/11/2012 Seduta ordinaria della commissione.