Cinzia Castagna_CV e Portfolio 2016

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Indice Presentazione

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Culliculum Vitae

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Portfolio 01

Tesi di Laurea Magistrale

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CittĂ , Ambiente e Architettura

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Pianificazione e Gestione dei Trasporti

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Progetto e Politiche per il Paesaggio

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05

Pianificazione Territoriale - basi per la Pianificazione dei Trasporti

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06

Tesi di Laurea Triennale

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07

Piano e Progetto

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08

Trasporti e Infrastrutture

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09

Urbanistica

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Pianificazione Territoriale

36

11

Progetto e Ambiente

40

12

Progettazione del Paesaggio

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Esperienze Extra Disciplinari

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Concorso di Idee

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02

Workshop

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(In copertina un lavoro da me svolto presso Studio Hartzema BV a Rotterdam, Olanda)


Presentazione

Sono nata a Sassari il 6 luglio 1990, diplomata presso l’istituto di scuola superiore classica nel 2009, in cui ho maturato sin da subito l’ interesse verso la storia dell’arte, l’architettura e la storia della città, portandomi, una voltà terminati gli studi di scuola superiore, ad iscrivermi presso la Facoltà di Architettura, Design e Urbanistica ad Alghero e laureandomi nel 2013 nel corso di laurea triennale

Urbanistica, Pianificazione della Città, del Territorio, dell’Ambiente e del Paesaggio . Successivamente nel 2016 ho conseguito la laurea magistrale con pieni voti sempre presso la Facoltà di Architettura ad Alghero nel corso Pianificazione e Politiche per la Città, l’ Ambiente e il

Paesaggio, con riconoscimento come master a livello europeo. Durante la carrariera universitaria ho avuto la possibilità di effettuare diverse esperienze all’estero come per esempio, un Erasmus a Barcellona e due diversi tirocini presso uno studio di architettura del paesaggio a Lisbona e uno di architettura e urabanistica a Rotterdam. In questo modo è stato possibile migliorare sia le mie capicità

Cinzia Castagna Urbanista

e conoscenze nell’ambito della pianificazione, dell’architettura e della progettazione ma sopratutto di comprendere meglio l’ambiente lavorativo e mettere alla prova le mie capacità di adattamento in ambienti professionali differenti e con culture diverse. Inoltre grazie ad un tirocinio formativo

6 luglio 1990 - Sassari

effettutato nel settore dell’Urbanistica e Gestione del Territorio presso un’Ammistrazione Pubblica ho potuto sviluppare meglio le mie conoscenze riguardo la Pianificazione Comunale e l’iter burocratico, attraverso la collaboarazione nella stesura del P.U.C. e di varianti urbanistiche. Inoltre durante i miei

Italiana

corsi di studi ho maturato un forte interesse nella progettazione di spazi pubblici e urbani ma sopratutto nella progettazione del paesaggio e di aree verdi, sviluppando competenze a differenti livelli di scala.

Via XX Settembre 133, Alghero 07041 (residenza) Via Sas Mendulas 8, Codrongianos 07040 (domicilio) castagnacinzia1990@gmail.com castagnacinzia1990@tiscali.it +39 3403689754 3


Curriculum Vitae ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Aprile 2016

ESPERIENZE PROFESSIONALI E FORMATIVE Laurea Magistrale con riconoscimento come master a livello europeo in presso la Facoltà di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero. Titolo Tesi - “Infrastrutture e Paesaggio: uno scenario per il sistema ferroviario in Sardegna” Docente: Prof.ssa Alessandra Casu, Prof.ssa Tanja Congiu Tutor: Miriam Mastinu votazione 110/110 con lode Selezionata dall’Ateneo di Sassari come studentessa meritevole Anno Accademico 2014-2015

Settembre 2015 Febbraio

2016

Master en Estudis Territorials i de la Població (METIP) dell’Universitat Autonoma de Barcelona (UAB) presso Departament de Geografia

Maggio-Settembre 2016

Aprile-Giugno 2015

Tirocinio formativo della durata di 200 ore nell’ Ambito dell’Urbanistica e Gestione del Territorio presso il Comune di Sorso (SS) Pratiche svolte: collaborazione per la digitalizzazione e stampa delle tavole del PUC; elaborazione di tavole per due differenti Varianti Urbanistiche e partecipazione alla Commissione Urbanistica Consiliare

Luglio 2014

Concorso di Idee “Idee per una mobilità alternativa e sostenibile ad Alghero” e conseguimento di una Menzione Speciale

Durata di sei mesi - tematiche affrontate: pianificazione e paesaggio, sistemi informativi territoriali e pianificazione e gestione dei trasporti

Ottobre 2013

Luglio 2009

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Tirocinio post-lauream dalla durata di quattro mesi presso lo studio privato di Architettura Studio Hartzema BV a Rotterdam. Pratiche svolte: collaborazione nella progettazione e disegno di spazi pubblici, aree urbane, parchi e strutture e aree residenziali. Lingua principale utilizzata: inglese

Gruppo partecipante: Cinzia Castagna, Elena Bitta, Fabiana Frisanco, Dalila delle Monache Promotori del concorso: Arkimastria - Associazione degli studenti di AAA con il supporto del Lions Club di Alghero e del Comune di Alghero Coordinatori: Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Design di Alghero

Laurea Triennale in Urbanistica, Pianificazione della Città, del Territorio, dell’Ambiente e del Paesaggio presso Facoltà di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero Titolo Tesi - “Paesaggi costieri e paesaggi agricoli: uno scenario per la rigenerazione dello stagno di Platamona come elemento di collegamento e l’ambiente urbano attraverso l’individuazione di gestione del territorio integrata” Docente: Prof. Alessandro Plaisant Tutor: Verdina Satta votazione 110/110 con lode

Luglio 2014

Diplomata nell’Istituto di scuola superiore Liceo classico: corso internazionale tedesco-inglese presso Liceo Ginnasio Statale “D.A.Azuni” votazione 81/100

Marzo-Maggio 2013

Workshop internazionale svolto in lingua inglese: “Innovative Policies for cities regeneration: competition and sustainability” presso HafenCity University Hamburg. Organizzatori HCU Hamburg Coordinatori:IUAV Venezia, Unife Ferrara, UAB Barcelona,ULisboa Tirocinio formativo della durata di tre mesi (585 h) presso lo studio privato di Architettura del Paesaggio PROAP Arquitectura Paisajista Lisboa a Lisbona


COMPETENZE LINGUISTICHE Marzo 2016

ATTITUDINI PERSONALI Buone capacità nel lavoro di gruppo e ottimo spirito di gruppo sviluppato sia durante la mia carriera universitaria che durate i vari tirocini

Lingua Inglese scrittura conversazione

Buone capacità di adeguamento ad ambienti multiculturali e di comunicazione e collaborazione nell’ambiente lavorativo e con i componenti del gruppo di lavoro ma anche buone capacità espositive nella presentazione di lavori e progetti

conseguimento certificato livello B2 presso la scuola INLINGUA di Sassari

Ottobre 2014

Lingua Spagnola scrittura

Capacità organizzative autonome del lavoro sia singolo che all’interno di un team, con adeguata attenzione nel rispettare le date di consegna lavorative; puntualità e precisione.

conversazione conseguimento certificato livello A2 presso la Universitat Autonoma de Barcelona

Abitudine nel gestire situazioni di stress nell’ambito lavorativo e di sviluppo di progetti a ritmi sostenuti.

Lingua Tedesca scrittura

Determinazione nel raggiungimento di un obiettivo, capacità di ascolto e grande voglia di apprendere e ampliare le mie conoscenze e capacità dal punto di vista professionale e lavorativo, sociale e delle relazioni con gli altri e infine dal punto di vista creativo.

conversazione livello scolastico appreso durate le scuole superiori

COMPETENZE INFORMATICHE

INTERESSI PERSONALI

(autocertificazione)

Autocad 2D Autocad 3D Photoshop InDesign

Fotografia

Illustrator

Viaggiare

Archiettura, Architettura del Paesaggio e progettazione di spazi pubblici, Urbanistica

QGis - ArcMap SketchUP Rhino Office Web

Escursioni

Subacquea (brevetti di primo e secondo livello)

Patente B

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Il presente lavoro di tesi si propone come obiettivo analizzare il funzionamento della mobilità ferroviaria in Sardegna e nello specifico delle linee del Nord Sardegna con il fine di migliorare qualitativamente il sistema del trasporto su ferro in quanto elemento di fondamentale rilevanza per il territorio dell’isola, per la sua competitività e la qualità della vita delle persone che vivono questo territorio. L’idea di ripensare al sistema ferroviario e alla sua organizzazione nasce dalla considerazione che l’infrastruttura ferroviaria rappresenta un’opportunità per la connessione dell’isola e attualmente si caratterizza per diverse problematiche che non consentono un’ adeguata funzione dell’infrastruttura e da un’ offerta del servizio carente, ne consegue l’impossibilità da parte della maggior parte degli abitanti di poterlo utilizzare come mezzo di trasporto pubblico principale dell’isola in quanto non soddisfa le esigente della città e del territorio.

01 Tesi di laurea magistrale

Il lavoro di tesi presenta due fasi di analisi, una prima fase analizza l’infrastruttura ferroviaria a livello regionale per capire come si è sviluppato nel tempo, analizzando il periodo in cui sono nate e successivamente quali hanno cessato di funzionare e a quali è stata attribuita una nuova funzione, e capire come è strutturato nel complesso l’intero sistema e la relazione con le dinamiche territoriali, sociali; la seconda fase riguarda nello specifico l’analisi delle linee ferroviarie che servono il Nord Sardegna studiando le caratteristiche dell’infrastruttura in relazione al territorio e paesaggio che si attraversa percorrendo le tratte.

Anno: 2016 Corso di laurea magistrale Relatore: Alessandra Casu, Tanja Congiu

Tutor: Miriam Mastinu

Area

Area di progetto: Nord Sardegna Nome del Progetto: Infrastrutture e Paesaggio: uno scenario per il sistema ferroviario in Sardegna

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Foto della tratta turistica ferroviaria Palau- Sassari

L’obiettivo è quello di ripensare al sistema ferroviario del Nord Sardegna secondo due chiavi di lettura che vedono l’infrastruttura come elemento di connessione e che garantisce l’accessibilità al territorio e come elemento culturale che consente di conoscere il territorio e riscoprire il patrimonio paesaggistico. Ridisegnare l’infrastruttura in questo caso non allude al significato di disegnare ex novo ma bensì ripensare alla sua funzione in relazione alle dinamiche che caratterizzato quel contesto specifico e ripensare alla sua relazione con le esigenze della città e del territorio dei nostri giorni in modo da garantire un suo sviluppo. Per tale motivo la strategia prevede di valorizzare i tracciati. Questo è possibile mediante azioni e politiche che mirano, da una parte a migliorare il livello di accessibilità e connessione a partire dalla ferrovia e dal servizio che può offrire, e dall’altra potenziare le opportunità che essa offre per la rigenerazione del territorio, prevedendo anche in alcuni casi l’attribuzione di una nuova funzione all’infrastruttura. In questo modo si definiscono delle linee guida per la riqualificazione del sistema con individuazione di aree considerate più ricche rispetto ad altre di opportunità e che possono garantire lo sviluppo per il territorio. Queste aree vengono definite in base alla funzione che ricoprono rispetto sempre alla relazione che esse hanno con l’infrastruttura e il contesto circostante e per tale motivo necessitano di essere potenziate. La definizione delle aree considerate più dense rispetto ad altre, si basa sull’applicazione di una metodologia che prevede l’analisi delle infrastrutture secondo le due chiavi di lettura dell’analisi dell’accessibilità e della percezione del paesaggio. La prima definisce a partire dal tracciato ferroviario e dalla localizzazione delle stazioni quali aree sono più accessibili rispetto ad altre. La seconda analizza il paesaggio che viene percepito nel mentre che si percorre infrastruttura, essa permette così di poter conoscere nuovi aspetti del territorio, di riscoprire paesaggi e mettere in evidenza le sue peculiarità. L’infrastruttura quindi diventa sia elemento di connessione ma anche promotore del paesaggio che attraversa e che acquista così valore.


Il modello di accessibilità Per lo studio del grado di connessione tra i centri e del livello di accessibilità al territorio a partire dall’utilizzo della ferrovia è stata utilizzato un modello del calcolo dell’accessibilità denominato Service Area. Questo è stato calcolato mediante lo strumento del GIS (Sistema Informativo Territoriale) Network Analyst. Nello specifico è stato calcolato il grado di accessibilità alle stazioni sulla base della rete strade con il fine di comprendere quali solo le aree che più di altre risultano accessibili concederanno come impedenza le stazioni ferroviarie. Sono state calcolate diverse aree di servizio corrispondenti a 10 minuti, 20 minuti e 30 minuti per una percorrenza effettuata sia con il mezzo motorizzato privato sia a piedi. In questo modo è stato possibile calcolare sempre a partire dalla rete stradale esistente e mantenendo come impedenza le stazioni, il grado di accessibilità sia carrabile che pedonale. Quindi comprende quali sono le aree che sono raggiungibili s partire dalla stazione nell’arco di 10, 20 e 30 minuti. E’ stata calcolata sia l’accessibilità pedonale che carrabile L’utilizzo di questo modello nel territorio preso in esami ci ha permesso ci comprende quali sia quali stazioni sono maggiormente accessibili dal territorio sia quali aree del territorio sono più o meno facilmente raggiungibili in tempi prestabiliti.

Rappresentazione concettuale delle aree dense dal punto di vista dell’accessibilità

Dalla combinazione dei due modelli analizzati è stato possibile definire il Masterplan di progetto, il quale rappresenta l’esito ottenuto dall’analisi dell’accessibilità al territorio con l’analisi della visibilità del paesaggio. Le due chiavi di lettura del concetto di infrastruttura, hanno consentito di sviluppare una miglior conoscenza del territorio sia dal punto di vista delle componenti del paesaggio che lo caratterizzano ma anche del grado di accessibilità al territorio partendo dalla ferrovia e dalle sue stazioni. Attraverso l’analisi combinata di questi due modelli e delle componenti che ricadono all’interno delle aree di servizio e delle aree di visibilità è stato possibile selezionare gli elementi puntuali (aree di interesse storico-culturale, archeologico, centri urbani) e areali (aree di interesse naturalistico-ambientale, aree produttive, uso del suolo selezionante in base all’aspetto economico sociale aree con caratteristiche peculiare). La selezione delle aree è stata effettuata mediante l’utilizzo dei due parametri ovvero quanto le aree interessate sono accessibili dalla stazione e in che fascia di visibilità ricadono.

Il modello di visibilità L ’analisi percettiva consiste nell’individuazione di aree, luoghi o elementi puntuali che vengono osservati a scala umana, ovvero come vengono percepiti dalle persone. L’analisi della visibilità tramite Gis ha permesso di determinare sulla base del modello digitale del terreno le aree visibili da un punto o una serie di punti, in questo dalla linea ferroviaria. In questo modo è stato possibile individuare quali aree attraverso la percorrenza dell’infrastrutture ferroviarie è possibile percipire. Il risultato che si è ottenuto è quello della definizione di un bacino visivo di un percorso, inteso tecnicamente come serie di punti che si susseguono e successivamente la classificazione del territorio in base al grado di visibilità dei luoghi dalla ferrovia. I risultati dell’analisi dipendono dall’accuratezza del modello e dalla capacità di definire i punti di osservazione in relazione a ciò che si vuole fare evidenziare. Il campo visivo viene suddiviso in diversi piani individuati a distanze variabili ma soprattutto in base a verifiche empiriche . Lo strumento per la definizione del modello è stato supportato dall’analisi sul campo che ha permesso una migliore conoscenza del territorio e comprendere in prima persona come viene percepito il paesaggio nel mentre che si percorre la ferrovia. In seguito alla definizione delle aree di visibilità è stato studiato il tipo di paesaggio che rientra nelle varie fasce per capire dove è localizzato quello che viene percepito.

Rappresentazione concettuale delle tipologie di paesaggio che si possono incontrare lungo le tratte ferroviarie attive e la localizzazione dei centri rispetto all’infrastruttura.

Infine sono stati definite azioni ed interventi che mirano al miglioramento del sistema della mobilità del trasporto pubblico ma anche a valorizzare il territorio interessato dall’attraversamento dell’infrastruttura. Sono stati individuati quattro obiettivi principali, che vertono al potenziamento del sistema ferroviario, con i corrispettivi interventi e azioni. Questi possono essere considerati delle linee guida applicabili al territorio per il raggiungimento dell’obiettivo. Sono stati individuati degli interventi materiali che riguardalo l’infrastruttura e i servizi offerti e delle azioni immateriali riguardanti la gestione, la promozione e informazione del servizio. Le azioni e gli interventi materiali e immateriali sono stati definiti in seguito all’individuazione di obiettivi specifici che fanno riferimento ulteriori quattro obiettivi generali. La scelta degli interventi è avvenuta in seguito ai risultati ottenuti dall’analisi SWOT, dall’analisi degli strumenti della pianificazione, dall’analisi sul campo e dall’applicazione dei due metodi di studio precedentemente presentato. Le azioni mirano principalmente a potenziare il servizio di connessioni tra i centri urbani ma soprattutto tra i centri e le corrispettive stazioni; a migliorare il sistema di leggibilità della rete intervenendo sugli orari e sull’informazione; la strutturazione dei aree di interscambio e la riqualificazione delle strutture ferroviere; la possibilità di un ripristino del trasporto di merci su ferro piuttosto che su gomma; la valorizzazione del territorio e del paesaggio attraverso il miglioramento delle tratte PalauSassari e Monti-Luras.

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02 Città Ambiente e Architettura Anno: 2014-2015 Corso di laurea magistrale Docenti: Alessandra Casu, Marco Dettori Area di Progetto: La riva del Flumendosa Nome del progetto: Landscape Flumendosa

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Area Rappresentazione della riva del Flumendosa

Schizzi dell’idea progettuale

L’area presa in esame è la valle del Flumendosa, il fiume a regime torrentizio più grande in Sardegna. Il Progetto ha come obiettivo valorizzare l’intero corso del fiume e le aree di grande valore ambientale ad esso legato attraverso degli interventi che da una parte connettano le due sponde, dove possibile e dall’altra permettano una fruizione dell’intero corridoio ambientale. Il progetto si caratterizza per un notevole studio, effettuato soprattutto in sezione, sia della vegetazione, delle varie pendenze e della morfologia sia della aree che possono essere fruite, tenendo in considerazione i rischi sia di esondazione che di frana a cui esso è soggetto. Si tratta di un progetto di pianificazione paesaggistica che vede l’inserimento di elementi anche di minimo impatto ambientale ma essenziali che spesso hanno molteplici funzioni, come per esempio la realizzazione di argini di vario tipo che oltre alla loro propria funzione consentono la fruizione delle sponde fungendo per esempio come passerelle, o sedute soprattutto nel periodo di siccità del torrente. Allo stesso modo la vegetazione esistente ma anche quella che si va ad implementare consente di trattenere il terreno ma fornisce anche zone di ombra lungo i percorsi e nei vari periodi dell’anno consentono una visione differente del paesaggio fluviale a seconda della fioritura. Inoltre specialmente nelle aree nei pressi della foce si prevede interventi legati più all’aspetto agricolo dell’area sostituendo gradualmente la grande quantità di aranceti con colture orticole che invece riducono il rischio e proteggono i centri limitrofi dai detriti in caso di esondazione. Vengono infine introdotte delle nuove strutture di supporto alla vendita dei prodotti agricoli, che è una delle attività economiche più sviluppate nei centri urbani limitrofi al fiume, ma anche per la fruizione dell’area consentendo di valorizzare il paesaggio assieme anche ai vari percorsi paesaggistici che seguono il corso del fiume e che in alcuni punti consentono di attraversarlo collegando così dove è possibile le due sponde.


Masterplan

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Dettaglio di progetto

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Il progetto intervien sempre sulle sponde del Flumendosa ma in questo caso specifco nel centro urbano di Villaputzu attraversato dal fiume e la sua area agricola che si esterde dal centro urbano sino alla riva. gli interventi riguardano principalemente il sistema della mobilità e dell’accessibilità in coerenza con gli interventi progettuali previsti nel progetto precedente, in quanto i due sono strettamentente connessi. Le azioni previste sono inocntre coerenti con le tematiche di mitigazione del rischio idrogeologico. Gli interventi e le politiche mirano a: render accessibile l’area limitando l’accesso in determinati punti e regolando la viabilità pedonale ciclabile e carrabile. Riguardo l’accessibilità: - Introduzione di sentieri pedonali nelle strade esistenti dell’area agricola che connettono il centro urbano con l’area agricola e le sponde del fiume - limitare l’accesso motorizzato di vetture e ai mezzi agrcoli proprietari di terre agricole - Politiche coesistenti tra veicoli e biciclette nell’area agricola - Limite veicoli 30 km / h - Informazione e adeguata degnaletica sia per i trasporti che a livello pubblicitario delle attività produttive dell’area - introduzione di sentieri pedonali di poco impatti sulle rive del fiume Riguardao ai parcheggi - Progettazione di aree di sosta concentrate - Parcheggi gratuiti per i residenti nella aree individuate e definizione di prezzi per le altre aree e per non residenti - Introduzione di strutture ricettive e bike sharing

03 Pianificazione e Gestione dei Trasporti Anno Accademico: 2013-2014 Docente: Tanja Congiu Tutores: Giuseppe Onni, Verdina Satta, Federico Seratini Area Progetto: La riva del Flumendosa e il centro urbano di Villaputzu Nome del progetto: Landscape Flumendosa

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04 Progetto e Politiche per il paesaggio Anno: 2014-2015 Corso di laurea magistrale Docenti: Silvia Serreli, Gianfranco Sanna Area di progetto: Parco di Porto Conte, Alghero Nome del progetto: Il Parco di Porto Conte e l’aspetto produttivo, La centralità di Tramariglio e la connessione urbana e ambientale con i territori dell’area contigua.

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Area

Foto dell’area di progetto

L’area a bassa densità di Alghero rappresenta un territorio esterno alla città caratterizzato da un sistema ambientale e un sistema insediativo problematici per diversi aspetti e non presentano un’adeguata interazione tra essi. Nonostante siano state messe in atto, da parte del Parco di Porto Conte, delle politiche di tipo economico, legate alla produzione agricola “nell’area contigua”, consentendo uno scambio, i due sistemi risultano ancora due realtà separate non facenti parte di un’unica struttura che fa sì che il rapporto città e ambiente dia vita a degli spazi di relazione sociale, economiche e pubbliche per l’intera popolazione di Alghero e dei centri limitrofi. Il territorio si presenta frammentato nelle sue funzioni. Questo progetto ha come obiettivo fornire una nuova visione del Parco di Porto Conte e dell’area agricola circostante e che questo territorio diventi uno spazio pubblico della città. Una nuova centralità caratterizzata da una parte, da una grande qualità ambientale, dall’altra da una specificità che la contraddistingue all’interno del territorio del Nord Sardegna e che contribuisca alla costruzione di una sua nuova immagine per l’esterno. Gli interventi progettuali agiscono nelle seguenti aree: la Penisola di Capo Caccia con il nucleo urbano di Tramariglio, la Costa triassica e il centro di Porticciolo, e i terreno dell’Ente Foreste per quanto riguarda i confini attuali del Parco; il territorio dell’area contigua che comprende: i terreni produttivi e i sistemi insediativi di Santa Maria La Palma e Guardia Grande; i terreni della storica maglia agricola adiacenti a uno dei sistemi stradali principale di accesso all’area, la strada Provinciale 55 bis che mette in collegamento Capo Caccia con il territorio circostante proseguendo verso Sassari. Si definisce una struttura progettuale che inoltre prevede interventi anche nel territorio che si estende dal sistema insediativo di Tramariglio con gli annessi campi dell’Ex Colonia Penale, sino al sistema insediativo-produttivo di Santa Maria La Palma. I limiti della struttura sono segnati dalla presenza di una forte morfologia del territorio che racchiude al suo interno le aree di intervento. Nell’intera area si nota una importante dimensione ecologica ma soprattutto l’importante dimensione produttiva. Potenziando la produzione esistente, di tipo vitivinicola, si cerca di migliorare l’economia del territorio, rendere vivo il principio di mantenimento della popolazione nei luoghi e rendere attrattività l’area anche per periodi mediamente lunghi e non esclusivamente estivo. Soprattutto si intende incentivare i piccoli e medi produttori dell’area a ricercare metodi innovativi nelle pratiche agricole e di vendita del prodotto finito, per giunge ad un’alta qualità di quest’ultimo. Questo è possibile attraverso la realizzazione di un polo tecnologico e di ricerca collocato nelle strutture di Tramariglio che diventa il nucleo centrale del Parco. Gli edifici vengono recuperati, vengono attribuite funzioni specifiche legati alla sperimentazione, ricerca e istruzione in ambito agricolo ma anche alla ristorazione e produzione di nicchia. La sperimentazione che avverrà in queste strutture e nei suoi terreni dell’Ente Foreste verranno poi applicate dai piccoli agricoltori dell’area più vasta producendo un prodotto sofisticato e competitivo nel mercato e caratterizzato dal marchio del Parco. Allo stesso modo anche la borgata di Santa Maria la Palma verrà riqualificata e verranno recuperati diversi edifici destinati sia per la ricezione e la vendita dei prodotti dell’area ma anche per l’istruzione attraverso il recupero della scuola agraria esistente. Infine l’insediamento di Porticciolo avrà più una funzione ricettiva attraverso la riqualificazione del villaggio turistico esistente, definendo un disegno più lineare, e la realizzazione di passeggiate e sentieri che si diramano lungo tutta l’area ambientale e naturale del parco collegandosi sino alla costa e a Tramariglio


Masterplan

Progetto di Tramariglio

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Progetto di Santa Maria La Palma, Porticciolo e il territorio dell’area contigua

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Il centro di Porticciolo

il centro di Santa Maria La Palma

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05 Pianificazione Territoriale - basi per la pianificazione dei trasporti

Anno: 2014-2015

Area

Corso di laurea magistrale; Universitat Autonoma de Barcelona

Study of the classification of the Minorca Landscape, made along the main roads

Docente: Oriol Nel.lo Area di progetto: Isole Baleari - Isola di Minorca Il progetto prende in esame il tema della mobilità nell’area delle Isole Baleari in Spagna in particolare nell’ isola di Minorca. Nello specifico è caratterizzato da un’analisi approfondita sulla mobilità motorizzata privata dei residenti e sul sistema di infrastrutture relazionato al paesaggio. L’isola infatti è caratterizzata da l’utilizzo quasi esclusivo del mezzo privato per tale motivo uno dei problemi principali è l’ipermotorizzazione che genera delle conseguenze anche sull’ambiente in un’area che è stata definita Riserva della Biosfera. Gli interventi mirano quindi a disincentivare l’utilizzo del mezzo privato al fine di migliorare l’utilizzo di mezzi sostenibili, alternativi e di poco impatto sull’ambiente, allo stesso tempo gli interventi vertono alla valorizzazione del paesaggio attraverso la strada che è l’elemento che maggiormente consente la sua fruizione. A tale proposito le azioni previste hanno come obiettivi: diminuire il numero di spostamenti effettuati con il mezzo privato attraverso l’aumento degli spostamenti effettuati con l’auto condivisa e lo sviluppo di applicazioni telefoniche per la condivisione dell’auto; l’applicazione di tasse su auto che non utilizzano carburanti GPL e metano oppure elettriche per diminuire l’ impatto sull’ambiente e infine interventi che consentono una migliore fruizione del paesaggio attraverso l’inserimento di punti panoramici, e che ne consentano la sua valorizzazione.

Nome del Progetto: Mobilità privata dei residenti a Minorca

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Studio della viabilità di Minorca che mette in relazione i più importanti centri dell’isola.


Analisi e obiettivi

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Proposta progettuale

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Studio del paesaggio percepito dalle strade

Study of roads and landscape of Menorca perceived along the main roads. The road is one of the main elements to contemplate the landscape. During the study was done, through the use of GIS software, a classification of the landscape of Menorca in: urban, agricultural, stodico-cultural, forestry.

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06 Tesi di laurea triennale Anno: 2013

Fasi e obiettivo

Corso di laurea triennale Relatore: Alessandro Plaisant Tutor: Verdina Satta Area di progetto: Lo Stagno di Platamona

Area

Nome del Progetto: Paesaggi costieri e Paesaggi agrari: uno scenario per la rigenerazione dello Stagno di Platamona come elemento di connessione ambientale e urbana attraverso l’individuazione di politiche integrate di gestione del territorio

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Foto dell’area di progetto

L’area esaminata è quella dello Stagno di Platamona area riconosciuta come S.I.C, situato nel nord Sardegna e caratterizzata da un paesaggio in cui il sistema agrario, costiera, e di grande valenza ecologica interagiscono in modo complesso. I vari interventi antropici subiti hanno generato problematiche ai singoli sistemi e a quelli confinanti, tra cui: l’inquinamento delle acque dello stagno, la gestione delle acque per uso agricolo, e degrado dell’area a causa della sua elevata fruizione nei periodo estivo. Gli strumenti della pianificazione spesso non sono adeguati per salvaguardare il territorio e aree ambientati tutelate vengono messe a rischio da azioni e fenomeni che avvengono nelle aree limitrofe; per tale motivo è importante definire politiche che tengano conto delle relazioni che esse hanno le aree vicine. L’ obiettivo della tesi è di migliorare la gestione delle acque e del sistema ambientale dello Stagno attraverso interventi di rinaturalizzazione e valorizzazione del paesaggio e politiche che tengano conto della connessone dei sistemi ambientali esistenti: litorale costiero-stagno-sistema agricolo. Nel perseguire tale obiettivo è stato definito un metodo strutturato in quattro fasi: 1)Analisi territoriale del contesto ambientale e degli strumenti di piano da cui è emersa un’analisi onnicomprensiva delle problematiche dell’area. 2)Indagine delle criticità predominanti, in particolare dei principali fattori che hanno generano un aumento del fosforo nelle acque tramite l’applicazione del modello di calcolo degli inquinanti di Vollenweider; e la definizione di 3 politiche generali, le quali si traducono con l’avanzamento dell’indagine conoscitiva in 11 obiettivi e in 14 azioni progettuali. 3)Valutazione delle priorità d’intervento. 4)Applicazione degli obiettivi e delle azioni in specifici porzioni del territorio Il metodo proposto segue un andamento ciclico che consente grazie alle fase di monitoraggio di rianalizzare i risultati delle azioni previste ed eventualmente intervenire con nuovi e più specifici obiettivi e azioni.


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07 Piano e Progetto Anno:2013 Corso di laurea triennale Docente: Arnaldo Cecchini Area di Progetto: Sassari, Ex aree industriali e Ex Mulino Azzena Nome del progetto: recupero delle Ex aree industriali a Sassari - Ex Mulini Azzena

Area

Masterplan di Gruppo

Questo blocco di progettazione si è trattato il tema del degrado, fisico e sociale di alcune aree della città di Sassari nello specifico: Ex Mulinu, Ex Concerie Costa, Oleificio Ardisson e l’area di pertinenza della ferrovia e dell’annessa area verde. Il progetto prevede la realizzazione di un Masterplan di gruppo di cui ogni componente ha sviluppato singolarmente una parte del progetto. L’intervento di focalizza principalmente sugli spazi interstiziali dell’ area sulle strutture archeologia industriale, agendo in primo luogo sugli accessi, sulle aree verdi e sugli edifici; inoltre curando il rapporto tra gli spazi interni ed esterni, tra pubblico e privato e tra i diversi livelli di altezza e percezione dello spazio. L’idea progettuale è quella di ridare valore a una delle porte principali e storiche della città attraverso l’attribuzione di 4 funzioni alle tre strutture dismesse e alle aree pertinenti: una funzione di tipo artigianale con produzione e vendita all’interno delle Ex Concerie Costa; una funzione di produzione di nicchia nell’Oleificio Ardisson; una di tipo sportiva e ricreativa collocata all’interno degli Ex Mulini Azzena e infine l’elemento connettore tra

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Foto dell’area di Progetto

tutte queste 3 aree è la ferrovia che oltre a mantenere la sua funzione offrirà una serie di servizi collocati negli ex container riutilizzati. L’area verde infine sarà di supporto anche alla fermata degli autobus in Via Padre Zirano.


L’obiettivo della riqualifica del complesso degli Ex Mulini Azzena è quello di fornire alla città un’ area parco con all’interno un centro sportivo e ricreativo, e far in modo che le attività siano ben integrate all’interno del complesso di archeologia industriale. Creatività e storia si intrecciano per rendere maggiormente attrattivo e riconoscibile l’area. L’idea è quella di riproporre dal punto di vista architettonico la strutture originaria, quindi abbattendo gli edifici di recente costruzione. L’intero complesso è inoltre costruito su vari livelli di quote e presenta edifici di varie altezze, favorendo così differenti percezioni dello spazio e offrendo vari punti panoramici. L’intero complesso ospiterà attività di vario genere, da sport come parkour, paint ball, piste da skate, ad attività ludiche per bambini e strutture quali: palestre, piscine all’ aperto, sale sportive, ma anche veri e propri spazi pubblici come una piazza coperta, terrazze attrezzate e aree verdi per lo svago e il relax. I collegamento con la ferrovia, esclusivamente pedonali, rendono l’area maggiormente accessibile grazie alla presenza di un ingresso posto nel lato posteriore alla struttura, inoltre vengono mantenuti gli ingressi storici dello stabilimento.

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08 Trasporti e Infrastrutture Anno: 2013 Corso di laurea triennale Docenti: Willi Hüsler, Tanja Congiu Area di progetto: Sassari, Ex aree industriali e Ex Mulino Azzena Nome del progetto: Centro Multifunzionale, sviluppo del tema della comunicazione e informazione del progetto

Area

Il progetto di Trasporti e Infrastrutture è strettamente legato al progetto precedente. Entrambi si sono concentrati sullo studio dell’area dismessa di Sassari ma trattano aspetti differenti. Questo in particolare tratta il tema dei trasporti e di come essi siano importanti per la città, in quanto agiscono sull’ accessibilità i servizi e utilizzando politiche mirate migliorano la qualità della vita della città e degli abitanti. Il progetto trattava 5 argomenti: l’accessibilità, i servizi e le infrastrutture, le politiche, lo spazio pubblico e infine il tema della comunicazione e informazione del progetto agli abitanti. L’area di intervento è sempre quella delle Ex aree industriali di Sassari ma si estende per lo studio dei trasporti sino a tutta la città per la ridefinizione delle linee dei trasporti pubblici e delle politiche della sosta. Il progetto è stato organizzato in un primo lavoro di gruppo per definire le potenzialità e criticità dell’area, come per esempio la strada di Via Padre Zirano, luogo di transito dei mezzi pubblici collocata nei pressi dell’area di progetto, e successivamente un lavoro individuale in cui ciascuno ha sviluppato uno dei 5 argomenti. Gli interventi principali mirano alla realizzazione di un centro polifunziole in cui vengono riqualificati gli ex stabilimenti industriali, migliorata l’accessibilità incrementando i servizi, riqualificate le aree verdi e gli spazi pubblici. Il tema che ho affrontato è stato quello della comunicazione e informazione, essa ha il compito di divulgare e mettere

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Foto dell’area di progetto

a conoscenza la popolazione degli interventi che l’area subirà, attraverso de metodi di partecipazione e informazione.


La linea del tempo mette in evidenza le varie fasi della comunicazione e informazione dal momento in cui viene commissionato il progetto sino alla fase di realizzazione e inaugurazione. L’idea parte dal presupposto che il progetto venga commissionato, seguono successivamente sette fasi: l’analisi dell’area, la nascita dell’idea di progetto, la fase di progettazione, la proposta al committente o al pubblico attraverso conferenze e workshop, la pubblicazione del progetto una volta approvato, la messa in opera e contemporaneamente la comunicazione del progetto e infine la fase di inaugurazione. In particolare la sesta fase è quella della costruzione e comunicazione, nello specifico si parala di informazione poiché l’obiettivo è quello di rendere partecipi le persone, coinvolgerle in modo da preparare i fruitori ai futuri cambiamenti che l’area subirà. È fondamentale che l’impatto con i nuovi spazi avvenga in maniera graduale in modo da poter essere fruiti in modo adeguato e con il giusto spirito. La cosa più importante è infatti trovare la massima armonia tra le abitudini le necessità del target e le caratteristiche del progetto. I metodi utilizzati possono essere di vario tipo a seconda anche della fase di costruzione e del destinatario del messaggio, sia che esso sia un passante indaffarato o un curioso osservatore, adulto o bambino. Per tale motivo gli interventi possono

Nello specifico ho sviluppato un dépliant che

essere puntuali o generali. Alcuni esempi: istallazioni sui muri, interventi puntuali e innovativi che suscitano stupore, rappresentazioni del

informi i cambiamenti che la città subirà con la

progetto durante i lavori, pubblicità nei mezzi pubblici

realizzazione del centro polifunzionale indicando anche le modifiche delle linee dei trasporti pubblici e le varie innovazioni. Questo dépliant rientra nella fase antecedente dell’inaugurazione del progetto insieme ad un volantino che informa la popolazione dell’apertura del nuovo centro polifunzionale.

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Brochure


Brochure

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09 Urbanistica Anno: 2012 Corso di laurea triennale Docente: Alessandro Plaisant Area di Progetto: Litorale di Platamona, Sassari Nome del Progetto: Ambito 14 Golfo dell’Asinara indirizzo 3 del Piano Paesaggistico Regionale

Area

Indirizzi del PPR

L’obiettivo del corso di Urbanistica è quello di analizzare i processi culturali, sociali e ambientali del territorio individuando le potenzialità e criticità partendo dagli strumenti offerti dalla pianificazione e dall’urbanistica come: il Piano Paesaggistico Regionale, il Piano Territoriale di Coordinamento, il Piano Urbanistico Provinciale e Comunale. Successivamente il compito è stato quello di rappresentare e costruire nuovi scenari per il territorio. Il progetto parte dall’analisi degli indirizzi del PPR e mediante un’analisi SWOT sono state individuate le potenzialità e criticità. Successivamente è stato studiato nello specifico un indirizzo del PPR in cui viene delimitata un’area e vengono indicate le strategie che il piano definisce per quell’area. L’ obiettivo del progetto è quello di individuare nuovi scenari per l’area esaminata e definire interventi coerenti o no con le Norme Tecniche di Attuazione del PPR. In questo specifico caso è stato studiato l’ambito 14 e gli indirizzi 1(la riqualifica dell’area portuale di Porto Torres), 5 (la riqualifica del sistema ambientale e insediativo del litorale di Platamona), 7 (Connettere il sistema urbano Castelsardo-Lu bagnu).

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Foto dell’area del Litorale di Platamona


Il progetto qui esposto riguarda nello specifico l’indirizzo 5 con al riqualifica del litorale di Platamona: - Qualificare l’accessibilità al litorale attraverso l’individuazione di nodi lungo la direttrice costiera interna e la localizzazione di servizi per agevolare la fruizione e le conoscenze sulle risorse del litorale. (PPR) L’intento è quindi quello di recuperare e valorizzare il litorale attraverso il miglioramento della qualità funzionale dei luoghi al fine di rendere attrattiva l’intera area nel periodo estivo e invernale. Migliorare l’accessibilità attraverso l’individuazione di nodi lungo tutta la direttrice longitudinale del litorale e in cui predisporre: nuovi spazi ad uso collettivo, nuovi servizi per il tempo libero e servizi pubblici integrati a quelli già esistenti nel rispetto delle valenze naturalistiche dell’area. Il litorale è caratterizzato inoltre da strutture dismesse che possono essere riutilizzate per incrementare i servizi mancanti. I requisiti progettuali sono: 1. accessibilità pedonale, ciclabile, carrabile; 2. recupero delle strutture dismesse per inserimento di nuovi servizi e introduzione di nuove costruzioni di tipo ecosostenibile; 3. introduzione di servizi specifici per tre diversi ambiti: sanitario, sportivo, ristoro/balneazione. La strategia prevede il miglioramento dell’accessibilità e dei collegamenti tra i nodi individuati lungo il litorale, che diventano così luoghi di scambio e di attrazione e in cui sono collocati i servizi recuperando le strutture dismesse. Gli interventi sono in coerenza con le norme tecniche di attuazione previste dal PPR.

Azioni

Riferimenti normativi PPR Artt. 8 Artt. 17 Artt.18 a) b) Artt. 19 a) 1-2-4 b) 2 Artt 22 a) 4

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10 Pianificazione Territoriale Anno: 2012 Corso di laurea triennale Docenti: Oriol Nel.lo, Francesco Indovina Area di progetto: Alghero Maria Pia Name del progetto: PANTA REI Msterplan di riferimento

Area

In questo progetto l’area presa in esame è quella dei due centri urbani di Alghero e Fertilia e nello specifico l’area del litorale di Maria Pia e dello stagno del Calich. Una prima analisi si è concentrata sull’area a vasta scala da cui è stato definito un Msterplan di riferimento con un tema be precido affidato successivamente ai singoli gruppi di lavoro per la realizzazione di un progetto più specifico. In questo caso il Masterplan di riferimento è “Masterplan Specchio”. La strategia è quella della realizzazione di un parco che rappresenta uno specchio rispetto ai nuclei di Alghero e Fertilia e rispetto al mare e allo stagno del Calich. L’obiettivo del progetto “Panta Rei” è invece connettere i due centri urbani attraverso la valorizzazione dell’area dell’ex azienda agricola Maria Pia. Le azioni di progetto si concentrano su due temi il verde territoriale e del verde urbano e agendo sulle infrastrutture di trasporto, sulla definizione di spazi di relazione e mediante la promozione di azioni legate alla didattica, all’arte, alla cultura e allo sport. Uno degli interventi principale è quello dell’eliminazione della strada litoranea a favore della ricostruzione del siste-

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Secondo premio concorso di idee

ma dunale verso Fertilia spostando il traffico veicolare nella strada retrostante (Viale Burruni) le cui due carreggiate verranno destinate all’uso del mezzo pubblico che attutamene passa nella strada litoranea.


Dall’analisi effettuata sull’area sono emerse alcune problematiche: -

I due centri urbani rappresentano le due porte principali a questo territorio e non solo valorizzate;

-

La carenza di spazi verdi pubblici attrezzati nel centro urbano e la bassa fruibilità di quelli esistenti;

-

Privatizzazione delle sponde del centro di Fertilia da parte del abitazioni e attività private;

-

Le barriere fisiche costituite dalle strade;

-

Scarsa accessibilità agli spazi verdi

L’intento è quello di ricucire le fratture generatesi tra i due centri urbani, Alghero e Fertilia, cercando di intrecciare nuove relazioni tra essi, di migliorare la vivibilità del luogo in modo da garantire una crescita economica, migliorare i collegamenti, la realizzazione di spazi pubblici fruibili da tutti. Ad una scala più territoriale invece si intende aumentare la presenza del verde pubblico dai 4,5 mq/ab nello stato attuale a 9 mq/ ab, media per una popolazione che supera i 10000 abitanti; inoltre sviluppare un collegamento con la rete di parchi transfrontaliera (Retraparc) costituita nel 2009 tra i parchi del nord Sardegna e della Corsica. Questa rete propone la tutela dell’ambiente attraverso la sostenibilità e attraverso nuove conoscenze (tecnologiche e agricole). Ad una scala più urbana si prevede il riutilizzo dei vuoti nell’urbano, individuati secondo la loro posizione a attuale funzionalità, come spazi verdi attrezzati. Essi sono collegati tra loro attraverso il riconoscimento visivo e percettivo dato da viali alberati e i servizi.

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L’idea di progetto nasce in seguito alla volontà di voler ripristinare le porte della città di Alghero e del borgo di Fertilia attraverso la riscoperta della vocazione storica della maglia agricola e manipolando l’elemento pregante dell’acqua: l’acqua. L’intento è quello di plasmare questi costituenti con il tessuto urbano individuando e progettando nuovi “pezzi” di città attraverso le quattro direttrici urbane, simili nella forma ma diverse nella gerarchia e nelle distribuzioni dei servizi e delle attività. Si crea così una struttura a pettine con ai margini le “stringhe” principali, che maggiormente risolvono le fratture urbane presenti, e centralmente quelle secondarie da supporto al parco urbano generando una “frammento” di città all’interno della rivisitata storica maglia agricola.

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Masterplan Panta Rei


L’intervento della riqualificazione urbana e il conseguente intento due organizzarne un parco, hanno portato all’individuazione delle 4 stringhe urbane. La componete acquatica viene evocata in queste stringhe assumendo forme differenti che caratterizzano ogni area ma che rafforza le relazioni e i collegamenti tra le varie parti. Nel dettaglio la stringa del lungomare di Fertilia, la stringa piÚ urbana collocata al centro e la stringa del centro sportivo.

Dettagli: stringhe urbane

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11 Progetto e Ambiente Anno: 2012 Corso di laurea triennale Docenti: Ignasi Pèrez Arnal, Massimo Faiferri Area di progetto: Quartu Sant’ Elena Nome del progetto: Più inclusivo meno esclusivo Area

Temi e strategia

L’area di progetto è quella del territorio di Quartu Sant’Elena e del Parco Naturale Regionale del Molentargius. Il territorio presenta diverse caratteristiche per tale motivo durante il blocco sono stati individuate diverse tematiche in cui il riuso e il riutilizzo è stato il filo conduttore delle idee progettuali. L’obiettivo è di riconfigurare il territorio comunale. I temi sono stati: ReUse Landscape, ReUse Heritage, ReUse Old Town, ReUse Outskirts, ReUse Cost. In questo caso il tema trattato è quello del ReUse Outskirts, nell’area del Margine Rosso e di Sant’Anastasia. Qui si è consolidato un abitato con lottizzazioni autorizzate e fabbricati abusivi in un’area completamente carente di servizi. L’obiettivo è quello di “ricucire” il territorio con l’incremento di servizi e valorizzando il paesaggio.

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Plastico dell’area di progetto


L’area presa in esame presenta una carattere “esclusivo” per la configurazione del terreno poco accessibile e che consentito uno sviluppo insediativo che ha privilegiato la dimensione più privata che pubblica dello spazio. Uno degli intenti progettuali è l’inserimento di strutture pubbliche al fine di risolvere la problematica dell’esclusività e indirizzare una nuova espansione seguendo determinati criteri. Le 5 aree che subiranno degli interventi sono: il parco ricreativo suddiviso in 3 ambiti: culturale, sportivo e ricreativo; le due corti con l’inserimento di sevizi per lo svago che si contrappongono al loro carattere privato dovuto alla disposizione della abitazione; la piattaforma sul mare con cui si affronta il problema della viabilità e dei pochi accessi alla spiaggia; la trasversale destinata all’inserimento di nuove volumetrie, disposte in modo da realizzare uno spazio semi-privato con abitazioni e piccoli servizi per gli abitanti; infine lo spazio pubblico, l’area più centrale caratterizzata da strutture (servizi e abitazioni) che variano a seconda della morfologia del territorio. Le strutture inserite sono di tipologie: case con giardino pensile utilizzabile come terrazza panoramica, in un territorio già abbastanza pendente; i servizi, sempre con giardino pensile, con una forma più sinuosa localizzato in un territorio pendente ma meno del precedente; infine strutture, collocate in un terreno quasi del tutto pianeggiante e che sono caratterizzata da una forma sinuosa con sopra giardini pensili, il quale nascendo dal terreno, si innalza sino a coprire la parte superiore dell’edificio e che con la loro forma ripropongono la morfologia del territorio definendo così aree verdi e sedute.

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12 Progettazione del Paesaggio Anno: 2011 Corso di laurea triennale Docente: João Nunes Area di progetto: Isola di San Pietro Tonnare di Carloforte Name del progetto: Le tonnare di Carloforte

Area

L’obiettivo di questo blocco di progettazione è quello di consentire una maggior fruizione dell’intera isola di San Pietro e del centro di Carloforte attraverso l’introduzione di servizi e la progettazione degli spazi esterni con una accurata attenzione alle aree protette, ai sistemi ambientali. Nello specifico, l’area di progetto è quella delle tonnare di Carloforte e dell’intera area di interesse ambientale che la circonda. Attraverso questi interventi si prospetta un aumento del turismo di nicchia principalmente sportivo e interessato alla lavorazione del tonno; questo comporta una giusta valorizzazione ambientale dell’intera area della Punta di S. Pietro.

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Foto dell’area di progetto


L’obiettivo è quindi quello di realizzare un polo attrattivo attraverso l’organizzazione ed il recupero degli edifici e degli spazi esterni in modo da incrementare l’economia. Per quanto riguarda gli stabilimenti essi sono antichi e attualmente si trovano in uno stato di rovina, nel progetto verranno recuperati e riorganizzati in maniera più funzionale e destinati alla produzione e alla ricezione e ad attività sportive. Per quanto riguarda la riorganizzazione degli spazi esterni essi variano in quanto è prevista un’area di valenza naturalistica e una più attrezzata che si apre con una linearità orizzontale verso la costa e il mare. Questi spazi completano la funzioni che si svolgono negli edifici attraverso degli interventi mirati. L’area di pertinenza degli stabilimenti della produzione è stata mantenuta presso che invariata, conservando la pavimentazione originaria in pietra, in trachite e basalto. Lo stesso si può dire per la pavimentazione antistante al molo. La stessa continuità data dalla pavimentazione in pietra si può ritrovare anche nell’utilizzo del legno in tutta l’area, con la realizzazione di pedane e passerelle poste in modo da accentuare la linearità e l’accesso al mare. Nelle spazi esterni che circondano gli edifici viene mantenuta vegetazione naturale e tipica del luogo da cui sono stati ricavati dei sentieri sinuosi. Oltre alla linearità verticale data dagli edifici e passerelle si hanno anche dei collegamenti orizzontali tra i quali la discesa a mare utilizzata anche dalle barche, l’entrata del parcheggio dell’albergo e infine la passerella che collega l’ingresso dell’intero complesso alla reception dell’hotel. Come la vegetazione anche la roccia è parte integrante del progetto estendendosi lungo tutta la costa e interagendo con gli impianti e gli spazi attrezzati disegnando un unico spazio armonioso in cui elementi naturali e artificiali interagiscono in modo funzionale.

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01 Concorso di Idee: Idee per una mobilità alternativa e sostenibile ad Alghero Anno: 2014 Premio: Menzione Speciale

con Fabiana Frisanco, Dalila Delle Monache, Elena Bitti Area di Progetto: Alghero

Location area

Nome del Progetto: RE-CICLE MOBILITY

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CIty of Alghero and the mobility

Il progetto pone come obiettivo il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane della città di Alghero, fornendo misure specifiche per la mobilità ciclistica, il turismo sostenibile e lo sport. La nuova visione della città che ne deriva influenza il modo di pensare delle persone ed il loro modo di vivere lo spazio e la mobilità, attraverso la riconfigurazione delle aree urbane intese come luoghi di incontro. Il progetto si sviluppa secondo due tematiche: la sostenibilità e la sicurezza. Queste, basandosi sia su politiche che su interventi più puntuali, danno forma ad un complesso sistema di rigenerazione della mobilità algherese al fine di incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi all’auto. Gli interventi non si limitano solamente all’urbano di Alghero, ma interessano anche l’area vasta circostante e come questa si rapporta con la città. E’ stato riscontrato che sia il trasporto pubblico locale che il percorso ciclabile non sono sufficienti a soddisfare la richiesta di cittadini e turisti, in quanto il primo risulta essere carente in copertura e frequenza dei mezzi, ed il secondo incostante e discontinuo. Per affrontare al meglio il tema della sicurezza è stato inoltre necessario uno studio specifico sulla pericolosità ed incidentalità delle strade urbane e degli incroci. L’analisi progettuale è stato inoltre supportata dall’opinione della popolazione algherese, sia turistica che residente, attraveso la compilazione di appositi questionari, per un totale di 40 campioni. Di questi, solo il 2% attualmente utilizza il mezzo pubblico, anche se il 69% afferma che sarebbe disposto ad utilizzarlo se fosse più efficiente; inoltre il 54% ritiene difficoltoso attraversare nelle strade cittadine. Il progetto si sviluppa secondo tre filoni, identificati con tre tipi di mobilità: quella pedonale, quella ciclabile e quella del trasporto pubblico locale. L’intersezione di queste generano dei nodi, principali e secondari, che offrono una combinazione di diversi servizi, quali fermate di autobus urbani ed extraurbani, stazione ferroviaria, bikesharing, taxi e panchine interattive. I nodi sono dislocati in tutto il territorio cittadino per garantire una copertura omogenea dei servizi riguardanti la mobilità sostenibile. Il nuovo percorso ciclabile viene organizzato attraverso l’integrazione di quello già esistente ma incompleto. Vengono strutturate tre tipologie di tratte: una litoranea , a seconda, extraurbana, collegherà Alghero con l’aeroporto e Maristella seguendo la strada 127 bis; infine la tratta urbano-rurale che consente gli spostamenti ciclabili dal centro storico sino al santuario di Valverde. Le diverse piste ciclabili hanno due diverse conformazioni: quelle con sede propria e quella disegnata a terra, in prevalenza nelle strade urbane ed extraurbane nelle quali non è possibile intervenire con strutture apposite. La rete dei percorsi si completa con quelli pedonali, distinguibili in “turistico”, “sportivo” e “scolastico”. Tutti questi percorsi sono caratterizzati da panchine distinguibili per tematica, a distanze differenti a seconda della tipologia del percorso. Il comune prevede la distribuzione di contapassi ai cittadini in modo da incentivare la mobilità pedonale affrendo agevolazioni nell’acquisto dei biglietti e nella distribuzione di buoni spesa. Per incentivare l’utilizzo delle strisce pedonali e quindi aumentare la sicurezza nelle strade, vengono inseriti dissuasori dell’attraversamento e nuovi attraversamenti pedonali, particolari per forme e colori, indicanti luoghi di interesse o attività vicine.


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02

Layers: IBA projects

Workshop in lingua inglese: “Innovative Policies for cities regeneration: competition and sustainability”

“Improve connectivity and accessibility between spaces for a better quality of life and social cohesion”

Construction typologies

Industrial area

Road infrastructure

Urban green

Anno: 2014 Canals and dykes

con Fabiana Frisanco, Javier Martín, Maria Mulet, Mersida Ndrevataj

Area

Analisi degli elementi che caratterizzano l’area

Area di progetto: Hamburg,Wilhemsburg Nome del Progetto: PHYSICAL LIMITS AND BARRIERS - Barries or limits in Wilhemsburg?

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IBA project in Hamburg

Obiettivo e strategia

The island of Wilhemsburg in Hamburg is the biggest fluvial island in Europe. This place has been inhabited since ancient times, with a recurrent problem: the fight against the Elbe river floods. All this history has create another feature: a high fragmentation in land use. We can find different uses, especially residential, industrial and agricultural, with important infrastructures, such us train lines and the harbour, those have an important impact in the landscape and the social cohesion. All these elements and different land uses create limits and barriers that have an impact in public spaces, social cohesion and quality of life. For this reason, the main aim of research is to improve the connectivity and accessibility between spaces for a better quality of life and social cohesion. In other words, how to convert limits and barriers in public spaces than can help to live better the population of Wilhemsburg. Our group is focused on the classification between limits and barriers, how these elements affect the society and how population perceive them. If IBA answered to the necessity of housing yesterday, regenareting potential industrial areas, they have created a new Wilhelmsburg. Nowadays the most important and sustainable element they should take care of is the society that is living this spaces. It’s not the building itself such as its context to get the biggest consideration of the future development. This mixitè of typologies, cultures and services should have more common spaces to live and share experiences. Our strategy is looking to surpass limits between these differences by acting in the more critical line they define and using a strategy of intervents that can be applicable in similar cases or adapted with the context.


Progetto area 2

Analisi

Progetto area 1

Progetto area 3

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