ciro palumbo
RINA CENZA S
la pittura, un segreto non ancora svelato
RINA S CENZA
la pittura, un segreto non ancora svelato
CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE
C.R.A. CENTRO RACCOLTA ARTE
3.
Presentazione / Presentation ••••••••••••••••••• Dario Nardella
6. 10.
La “rinascenza” della pittura ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Riccardo Ferrucci “Renascence” of painting
14. 20.
Palumbo e l’arte pubblica ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Luca Nannipieri Palumbo and public art
24.
Dipinti / Paintings
Schede critiche / Critical notes •••••••••••• Francesca Bogliolo
26.
Presente / Present
42.
Il sole / The sun
54.
Lo spazio / The space
66.
Il cielo aperto / The open sky
72.
Prima della cattedrale di vento / Before the wind cathedral
80.
Un’altra scatola / Another box
88.
Sempre / Always
96. 99.
Biography
100.
Mostre / Exhibitions
Biografia
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UN’ALTRA Scatola / ANOTHER BOX un’altra scatola elegante e alla portata di tutti sopra il colore di tutte le scatole, le altre dominava e conteneva i bagliori del sempre, da prima, tutto quel prima impossibile e caldo, così familiare e rettilineo, come un destino e personalizzato, gratificante azzurro mio passato
(Aldo Nove)
SEBASTIANO DEL PIOMBO Resurrezione di Lazzaro (particolare) 1516-1519
Sospeso, all’interno di una stanza azzurro cielo, un quadro avvolto da lacci stretti cela il suo contenuto, una maschera di auspicio funesto, di cui si intravedono le sembianze sotto le fasce. Simbolo evocativo, esso è destinato a rimanere sulla tela: l’arte trattiene la morte, sovrasta le rovine, crea legami simbolici che sopravvivono al tempo. L’immagine, avvolta da bende immacolate, mantiene al sicuro i segreti anche in tempi avversi, in cui la tempesta pare non essersi ancora placata. La fune trattiene salda la memoria dell’artista: Palumbo e la sua tela divengono un tutt’uno, e l’arte del legare, artigianale e concettuale a un tempo, sottolinea l’importanza dell’equilibrio per avventurarsi incontro al destino, ai nodi da stringere, a quelli da districare. In un articolo del 1983 Calvino affermava che l’arte di fare nodi, culmine insieme dell’astrazione mentale e della manualità, potrebbe essere vista come la caratteristica umana per eccellenza. Nodo dopo nodo, passo dopo passo, il viandante Palumbo, lasciando aperti varchi di passaggio, invita chi guarda a prendere coscienza di ciò che profondamente lo tiene radicato alla sua natura di uomo.
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Suspended, in a sky-blue room, a painting wrapped in tight laces hides its content, a mask of ominous auspiciousness, whose appearance can be glimpsed beneath the bands. As an evocative symbol, it is destined to remain on the canvas: art retains death, dominates the ruins, creates symbolic bonds that survive time. The image, wrapped in immaculate bandages, keeps secrets safe even in adverse times, when the storm seems to have not yet subsided. The rope keeps the artist’s memory firm: Palumbo and his canvas become one, and the art of binding, artisanal and conceptual at the same time, underlines the importance of a balance in order to venture out to meet our destiny, the nodes to be tightened and those to untangle. In a 1983 article, Calvino stated that ‘the art of knotting, the culmination of mental abstraction and dexterity, could be seen as the human characteristic par excellence’. Node after node, step after step, while leaving passages open, Palumbo, the wayfarer, invites his viewers to become aware of what profoundly keeps them rooted to their human nature.
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