Arte al Centro 2019 / Art at the Centre 2019

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XXII EDIZIONE

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V i a S e r r a l u n g a 2 7 - 1 3 9 0 0 B i e l l a - I t a l y - t e l . + 3 9 0 1 5 2 8 4 0 0 - f o n d a z i o n e p i s t o l e t t o @ c i t t a d e l l a r t e . i t - w w w. c i t t a d e l l a r t e . i t

“Io sono il robot. Il robot sono io.” Michelangelo Pistoletto, 2019. a tecnica, condizione dell’uLindispensabile mano secondo Galimberti, ci è per sopravvivere

in ambienti per i quali non siamo naturalmente adatti. La tecnologia e le macchine ci hanno protetti, fino a qui, dagli altri animali e dai pericoli degli ecosistemi più diversi. Oggi siamo di fronte a una nuova sfida che ci è posta non dall’ambiente, ma da noi stessi. La Terza Guerra Mondiale è già qui. Questa volta a combattersi non sono le nazioni una contro l’altra. Il nemico non è un paese straniero. Il nemico siamo noi che deprediamo il mondo, che lo stiamo spogliando. Questa volta non saranno le macchine a salvarci, ma un nuovo rapporto con la tecnica, cioè con noi stessi. È ora di assumere la responsabilità di creare un’armonia sostenibile e prospera tra noi e il pianeta. E questo in ogni campo e settore e territorio: dal clima, all’energia, agli altri organismi, ai popoli, alle macchine, alle nostre stesse creazioni e alle cose. Questo impegno ha un simbolo, il Terzo Paradiso. Il Terzo Paradiso configura un nuovo mito. Sono i riti, le pratiche, a portarlo nel quotidiano. E questi riti sono i comportamenti di sostenibilità e responsabilità che ogni giorno si assumono nelle mille organizzazioni che compongono il tessuto civile, economico, privato e pubblico della nostra società. L’Accademia UNIDEE del Terzo Paradiso, in corso di accreditamento presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), è dedicata allo studio, all’insegnamento e all’implementazione e alla trasmissione di queste pratiche civiche, le demo-pratiche. La Demopraxia (la pratica di una presenza attiva come membri di qualsiasi organizzazione di cui siamo parte, da ogni genere di coppia a tutti i tipi di imprese, associazioni, istituzioni, in una parola il popolo), con il suo metodo e processo (l’Opera Demopratica), costituisce la cassetta degli attrezzi (pragmatici e concettuali) per questa possente opera di riorientamento della rotta di tutte e ciascuna organizzazione umana. Come rispondere alla Terza Guerra Mondiale? Non certo con eserciti ar-

© NICO ANGIULI _THE HUMAN TOOLS_STILLVIDEO_ PHOTO GIUSEPPE VALENTINO

“IO SONO IL ROBOT, IL ROBOT SONO IO” mati e misure di polizia, ma con ponti e intrecci, rammendi e collegamenti. Vinceremo questa pace e sarà grazie a chi ogni giorno, nella trincea della propria organizzazione, della propria comunità e della propria famiglia, pratica la sostenibilità in ogni sua declinazione. Se, come dice Pistoletto nel Manifesto di Progetto Arte del 1994, nel XX secolo sul nostro pianeta si è creato uno squilibrio “civile” di macroscopiche proporzioni, il primo passo della cura comporta un’opera di ri-equilibrio. I legami e le connessioni possono portare a questo risultato in virtù del principio dei vasi comunicanti (titolo di una delle installazioni che fanno parte delle Terme Culturali): il principio fisico secondo il quale un liquido contenuto in due o più contenitori comunicanti tra loro, in presenza di gravità, raggiunge lo stesso livello originando un’unica superficie equipotenziale. La nostra epoca possiede un gradiente sufficiente di “gravità” per produrre questo riequi-

librio urgente e per noi vitale. La scienza, le tecnologie, le ecologie di questo riequilibrio sono le materie dell’Accademia del Terzo Paradiso. L’Opera della Demopraxia è dunque la missione e la professione che i diplomati di questa scuola, tanto quanto i suoi docenti, possono contribuire direttamente e con mestiere a sviluppare in seno a tutte le organizzazioni che costituiscono la nostra società. La XXII edizione della rassegna Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile racconta alcuni progetti di ricerca che Cittadellarte sviluppa in questo ambito: filiere manifatturiere tessili improntate al riciclo e alla circolarità (la mostra del progetto CirculART), esplorazioni della condizione del robota nella storia fino ai nostri giorni e a un troppo prevedibile futuro (l’opera di Nico Angiuli), i trattamenti delle prime Terme Culturali al mondo. Paolo Naldini, Direttore Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

This commitment has a symbol, the Third Paradise. The Third Paradise outlines a new myth. Rituals and practices bring it into our daily lives. And these rituals are the sustainable and responsible behaviours that we adopt every day within the thousands of organisations composing the c i v i l , e c o n o m i c , p r i va t e a n d public fabric of our society. The Third Paradise UNIDEE Academy, currently being credited at MIUR (Ministry of Education, University and Research), is dedicated to the study, teaching, implementation and propagation of these civic practices, the demo-practices. Demopraxy (the practice of an active presence as members of any organisation we are part of, from any personal relationship between two people to all kinds of companies, associations, institutions, i.e. the people), with its method and process (the Demopractic Work), represents a box of pragmatic and conceptual tools for this mighty work of re-orienting the course of each and every human organisation. How to r e s pond to th e T h ir d World War? Definitely not with armies and police forces, but with bridges and weaves, mends and connections. We will win this peace, and it will be thanks to who, every day, in the trenches of their own organisation, community and family, practices sustainability in all its declinations. If, as Pistoletto says in his manifesto Progetto Arte from 1994, the 20th century has created a “civil” imbalance of macroscopic proportions on our planet, the first step of the cure entails a work of rebalancing. Links and connections can lead to this outcome in virtue of the principle of communicating vessels (the title of one of the installations of the Terme Culturali): the physical principle according to which a liquid contained in two or more connected containers and subjected to the same atmospheric pressure balances out to the same level originating a single equipotential surface. Our age has reached a sufficient gradient of “pressure” to produce this urgent and for us vital rebalancing. The science, technologies and ecologies of this rebalancing are the subjects of the Third Paradise Academy. The Work of Demopraxy is therefore the mission and profession that graduates from this school as well as its professors can directly and skilfully contribute to develop within all the organisations composing our society. The 22nd edition of the event Art at the Centre of a Responsible

“ I A M T H E R O B O T, T H E RO B OT IS M E” “I am the robot. The robot is me.” Michelangelo Pistoletto, 2019.

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echnology, according to Galimberti a human condition, is necessary to survive in environments for which we are not naturally suitable. Technology and machines have so far protected us from other animals and the dangers of the most diverse ecosystems. We are now facing a new challenge, not posed by the environment but by ourselves. The Third World War is already

here. This time it is not nations fighting each other. The enemy is not a foreign country. The enemy is us, plundering and spoiling the world. This time, it won’t be the machines saving us, but a new relationship with technology, i.e. with ourselves. It is time to assume the responsibility to create a sustainable and prosperous balance between us and the planet. And this must happen in every field, sector and territory: from climate, to energy, to other organisms, to peoples, to machines, to our own creations and to actual things.

Social Transformation presents a few of the research projects Cittadellarte has been developing in this fi eld: textile manufacturing supply chains inspired by recycling and circularity (the exhibition of the project CirculART), explorations of the conditions of “robota” in history to today and to a too foreseeable future (the work by Nico Angiuli), the treatments of the fi rst Terme Culturali in the world. Paolo Naldini, Director Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

TERME CULTUR ALI p.2

LET EAT BI p.3

L’ACCADEMIA DEL TERZO PARADISO p.5

REBIRTH FORUM p.7

STREET VENDORS p.8

LE SIEPI p.8

CIRCULART p.9


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TERME CULTURALI

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TERME CULTURALI

WATERMEMORIES L’OPERA SONORA DI/ SOUND WORK BY MAX CASACCI (SUBSONICA) E HATISUARA L’opera sonora, realizzata appositamente per Cittadellarte, si articola in due parti: “Watermemories”, brano creato eclusivamente con i suoni delle sorgenti, dei torrenti, delle pale dei mulini che hanno trasformato negli anni la forza dell’acqua in energia per il lavoro, passando per santuari e opere d’arte come “Orchestra di stracci” di Michelangelo Pistoletto, che include il sibilo della bollitura dell’acqua. Anche l’opera “Barra d’aria” di Giuseppe Penone, che affacciandosi verso il torrente Cervo ne cattura una componente armonica, è tra gli elementi sonori di un brano di ampio respiro musicale, che pur non utilizza nessuno strumento acustico o elettronico. “Ta Cenc” (omonima scogliera sull’isola di Gozo) è una traccia realizzata - in collaborazione con Hatisuara - esclusivamente con il suono di alcune rocce calcaree già conosciute nell’antichità. La pietra calcarea a detta del grande artista scultore Pinuccio Sciola “conserva nel suono memoria dell’acqua”.

This sound work, specifically realised for Cittadellarte, is divided in two parts: “Watermemories”, a piece created exclusively with the sounds of the springs, the streams, the blades of the mills that throughout the years have transformed water energy into electrical power for work, flowing through shrines and works of art like “Orchestra di stracci” (Orchestra of rags) by Michelangelo Pistoletto, which features the hiss of boiling water. Giuseppe Penone’s “Barra d’aria” (Bar of air), which protrudes towards the river Cervo capturing its musical component, is also among the sound elements of this piece of wide musical breath, yet not featuring any acoustic or electronic instrument. “Ta Cenc” (from the name of a cliff on the island of Gozo) is a track composed in collaboration with Hatisuara using only the sound of calcareous rocks already known in ancient times. According to the great sculptor Pinuccio Sciola, “calcareous stone preserves in its sound the memory of water”. Photo: Giorgio Ferraris - Upper Vision

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medeo Avogadro, figlio di Anna Vercellone di Biella e di Filippo Avogadro conte di Quaregna, scopre la formula dell’acqua: H 2 0. Era il 1811, sei anni dopo Sella avrebbe importato dal Belgio le prime macchine tessili, dando il via alla rivoluzione industriale nel biellese. L’acqua, che in quel momento metteva in moto le macchine, esisteva da sempre, ma Avogadro compie un’operazione che unisce la scienza alla natura contribuendo così alla crescita di conoscenza dell’intera umanità. Nel 2012 Michelangelo Pistoletto proseguendo nella trattazione del Terzo Paradiso formula il Teorema della Trinamica: “La Trinamica è la dinamica del numero tre. È la combinazione di due unità che dà vita a una terza unità distinta e inedita. Nella Trinamica il Tre rappresenta sempre una nascita, che avviene per combinazione fortuita, o voluta, fra due soggetti. [...] La Trinamica agisce nella sfera naturale così come in quella artificiale, includendo ogni ambito e aspetto della società umana. La troviamo ad esempio nella reazione fra ossigeno e idrogeno da cui si ottiene l’acqua; nell’interazione fra masse d’aria calda e fredda, causa dei fenomeni temporaleschi; nella connessione fra polo positivo e polo negativo, che produce energia elettrica. […]La Trinamica è il principio della creazione, la scienza delle relazioni e degli equilibri”. L’acqua è il primo elemento che Pistoletto porta ad esempio del principio trinamico, e proprio l’acqua ci introduce alle Terme Culturali attivate a Cittadellarte. Acqua e arte sono principi creativi: la prima naturale, la seconda essenzialmente umana. D’altronde sappiamo che l’acqua è fonte della vita sulla Terra, la nostra stessa vita ha memoria della gestazione: avvolti nel liquido amniotico ci siamo mossi nel ventre materno. Vicino all’acqua sono sorti i grandi agglomerati urbani e le civiltà si sono organizzate. L’acqua è una fonte energetica ed economica fondamentale, ben più preziosa dell’oro e del petrolio. Noi viaggiamo nello Spazio alla ricerca dell’acqua negli altri pianeti, mentre sul nostro stiamo avvelenando le acque e prosciugando la Terra. Oggi, e sempre più negli anni a venire, flussi di persone si muoveranno in cerca di terre bagnate dall’acqua potabile. La creatività umana nasce riconoscendo la virtù dell’acqua nel far germinare il seme dalla terra. Così inizia la produzione agricola, a cui si affiancano gli allevamenti, e a cui segue l’industria. In questo senso l’acqua è connessa all’idea di creazione, generazione e di rigenerazione, così come lo è l’arte: l’acqua e l’arte unite nel Terzo Paradiso ricreano la vita in ogni senso e in ogni direzione. Vitruvio ci descrive l’area sociale delle terme aperta a tutti, uno spazio preciso indicato con il termine schola labri: scuola come spazio libero attorno alla vasca, ovvero la situazione dove i bagnanti attendevano il loro turno per l’immersione e dove, nell’attesa, dialogavano, si scambiavano opinioni, visioni e stringevano accordi. Le Terme Culturali di Cittadellarte sono in continuità con il passato termale e soprattutto con la schola labri, nella loro vocazione di spazio aperto dove ritrovarsi, conoscere e riconoscersi. Cittadellarte, già opificio mosso dall’energia dell’acqua, recupera con i trattamenti delle Terme Culturali la tradizione biellese di fine Ottocento delle cure idroterapiche e la rimette in moto per termare la società contemporanea.

medeo Avogadro, the son of Anna Vercellone from Biella and Filippo Avogadro Earl of Quaregna, discovered the formula of water: H 2 O. It was 1811. Six years afterwards Sella would import the first textile machines from Belgium, starting the Biellese industrial revolution. Water, at that time powering the machines, had always existed, but Avogadro carried out an operation that combined science and nature, thus contributing to increasing the knowledge of the whole humanity. In 2012 Michelangelo Pistoletto formulated the Theory of Trinamics as a development of the Third Paradise discourse: “Trinamics is the dynamics of the number three. It is the combination of two units that gives rise to a third distinct and new unit. In Trinamics, three always represents a birth, which occurs by fortuitous or deliberate combination of two subjects. […] Trinamics acts in the natural sphere as well as in the artificial one, including every area and aspect of human society. We find it at work for example in the reaction between oxygen and hydrogen that gives rise to water; in the interaction between masses of warm and cold air, causing thunderstorms; in the connection between positive and negative poles which produces electric power. […] Trinamics is the science of relations and balances.” Water is the first element Pistoletto mentions as an example of the Trinamic principle, and it is water that introduces us to the Terme Culturali, activated at Cittadellarte. Water and art are creative principles: the former is a natural principle, the latter an essentially human one. We know, after all, that water is the source of life on Earth, our own existence has memory of our gestation: we started to move in our mother’s womb while immersed in the amniotic liquid. It is next to water that big cities and civilisations have developed. Water is a fundamental energetic and economic source, much more precious than gold or oil. We travel through Space searching for water on other planets, while we are poisoning our water and drying the Earth out. Today, and more and more in the future, flows of people will move in search of lands wet with drinkable water. Human creativity was born acknowledging the virtue of water in the germination of the seed from the earth. This is how farming started, soon accompanied by animal farming, then followed by manufacturing. Water is in this sense connected to the idea of creation, generation and regeneration, the same way art is: water and art united in the Third Paradise recreate life in every form and in every direction. Vitruvio describes the social area of the thermal baths, open to everybody, as a specific section identified with the term schola labri: the ‘school’ was the free space around the baths, i.e. where bathers waited for their turn to immerse engaging in dialogue, exchanging opinions and points of view, and entering into agreements. Cittadellarte’s Terme Culturali represent a continuity with the thermal past of the area and above all with the schola labri, in its vocation of an open space where to meet, know and recognise oneself. With the treatments of the Terme Culturali, Cittadellarte, a former wool mill powered by water, revives the late 19th century Biellese tradition of hydrotherapeutic cures to thermally bathe contemporary society.

Michelangelo Pistoletto, Ruggero Poi Responsabile Ufficio ambienti d’apprendimento e scuole, Cittadellarte

Michelangelo Pistoletto, Ruggero Poi Learning Environments and Schools director, Cittadellarte

PERCHÉ TERME? • U no Spazio/Tempo che lavora sulla consapevolezza e la conoscenza di sé e del nostro pianeta. • Il luogo è connotato dalla sua storia: l’acqua ha determinato la fabbrica e la sua energia, l’acqua ancora risuona nello spazio delle Terme Culturali. • Le terme rispondono alla necessità di “De-compressione” per aprirsi a una “Comprensione”. • Le terme sono esperienze di immersione, contatto, ossigenazione. • Per entrare in sintonia con il luogo e il lavoro di Cittadellarte è necessario soggiornarci, trascorrere del tempo.

WHY ‘TERME’? • A space/time working on the awareness and knowledge of oneself and our planet. he place is defined by its history: the water shaped the •T factory and its energy, and still resounds in the spaces of the Terme Culturali. he Terme respond to a need for “de-compression” to allow •T for a “comprehension”. he Terme are an experience of immersion, contact, oxygenation. •T o become attuned to Cittadellarte’s spaces and work it’s •T necessary to stay and spend time there.

Photo: Ruggero Poi

A CHI SI RIVOLGONO? • Ospitalità: un luogo dove trascorrere “tempi” diversi, più o meno brevi, di uno o più giorni, anche in residenza. • Scuola e università: il percorso è un “senso”, una direzione in cui si alternano opere d’arte, esperienze, azioni, momenti di confronto. • Sociale e salute: sempre più si ragiona sull’importanza di frequentare e vivere spazi di socialità culturale. In questo senso le Terme possono essere luoghi sia di formazione per gli operatori socio-sanitari sia di “cura sociale”. • Tecnologia: uno spazio in cui riflettere sulla frontiera della tecnologia partendo dalla visione del Terzo Paradiso. • Produzione: è la possibilità di offrire percorsi per le imprese che si muovono verso le politiche dell’Agenda 2030 attraverso il manifesto “L’Arte della Demopraxia”. • A chi è semplicemente curioso e vuole conoscere più da vicino il lavoro di Michelangelo Pistoletto e di Cittadellarte.

WHO ARE THEY FOR? • Hospitality: a place where to spend different “times”, short or longer stays of one or more days, also in residency. • S chool and university: the itinerar y is a “way”, a path alternating works of art, experiences, actions, moments of dialogue. • Sociality and health: we are more and more reasoning about the importance of attending and experiencing spaces of cultural sociality. In this sense, the Terme can represent an educational opportunity for both public health and social care operators. • Technology: a place where to reflect on the frontier of technology starting from the vision of the Third Paradise. • Production: they offer development opportunities for companies moving towards the politics of the 2030 Agenda through the manifesto “The Art of Demopraxy”. • Individuals simply curious to know more about Michelangelo Pistoletto’s work and Cittadellarte’s activities.


LET EAT BI

2019

HABITUS ABITO ABITARE

PROGETTO DI/ PROJECT BY FLAVIA LA ROCCA

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L E T E AT B I

I L T E R Z O PA R A D I S O I N T E R R A B I E L L E S E THE THIRD PARADISE IN THE BIELLESE TERRITORY

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1. Mercatino settimanale a Cittadellarte / Weekly market at Cittadellarte 2. Assemblea dei soci Let Eat Bi 2019 / Let Eat Bi’s partners assembly 2019 3. Partecipazione a fiere enogastronomiche / Participation in food and wine fairs

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“L Photo: J.E.S.

L’acqua che cura e che muove i telai e le fabbriche è la stessa. L’acqua aziona energie sotto diverse forme. In questo senso si può affermare che il benessere passa attraverso l’acqua, se includiamo nel benessere anche quello economico che il biellese ha costruito con l’industria tessile che da sempre usa l’acqua per le sue produzioni di eccellenza. Per entrare alle terme è necessario sospendere il proprio ruolo sociale, svestire i propri panni. Così anche per le Terme Culturali. Con l’Ufficio Moda di Cittadellarte e in collaborazione con la fashion designer Flavia La Rocca nasce la stanza “Habitus-Abito-Abitare” in cui abitare nuovi abiti, in cui vestire creazioni di moda sempre diverse, in cui essere attori di un cambiamento di abitudini. Un vero e proprio “gioco dell’abito”, sostenibile per materiali e produzione. Flavia La Rocca ha scelto di concentrarsi sugli abiti da lavoro, sottolineando l’importanza di avviare un lavoro su se stessi partendo proprio dall’abito, che in sé porta la funzione comunicativa del ruolo sociale. L’abito è infatti uno dei primissimi artefatti umani. La sua funzione si è evoluta con il tempo, le culture, le mode: protezione, attrazione, esibizione, occultamento, decorazione, identificazione in un gruppo o in uno status. L’abito diventa costume. Per questa ragione da una parte della stanza troviamo gli abiti progettati da Flavia La Rocca e dall’altra alcuni costumi che ancora ci portano a identificarci nel costume dei ruoli appena citati. Il progetto è stato possibile grazie anche alla collaborazione nata con il Lanificio F.lli Cerruti, che ha permesso di valorizzare materiali di magazzino e fondi pezze con gli abiti di Flavia La Rocca, una pratica che speriamo di poter allargare in futuro alle altre aziende del territorio.

The water that heals people is the same water that powers looms and factories. Water activates energy in different forms. We can therefore claim that wellbeing relies on water, especially considering the economic wellbeing the Biellese territory has built through a textile industry that has always used water for its productions of excellency. To enter thermal establishments you need to temporarily put your social role on hold, take off your clothes. It’s the same at the Terme Culturali. Cittadellarte’s Fashion Office, in collaboration with the fashion designer Flavia La Rocca, has created the room “Habitus-Abito-Abitare”, in which visitors can “inhabit” new clothes, wear always different outfits, be the actors of a change of habits. An actual “play of clothes”, sustainable in material and production. Flavia La Rocca has chosen to concentrate on work clothes, emphasising the importance of starting the work on oneself by changing clothes, which carry the function of communicating one’s social role. Clothing is in fact one of the first human artefacts. Its function has evolved through times, cultures, trends: protection, attraction, ostentation, concealment, decoration, identification with a group or status. Clothing has become costume. That’s why in one side of the room we find the clothes designed by Flavia La Rocca, and in the other a few costumes still conveying the functional roles quoted above. The project was also made possible by a collaboration with Lanificio F.lli Cerruti, which has given new value to its unsold and leftover fabrics through Flavia La Rocca’s clothes, a practice we hope to be able to extend to other companies of the territory.

et it be, let it be | There will be an answer, let it be | Let it be, let it be | Whisper words of wisdom, let it be”: nel 1970 i Beatles pubblicavano il brano Let it be (singolo dell’omonimo album), una canzone diventata negli anni un successo mondiale. Dal titolo di questa hit è nata l’ispirazione per il nome dell’associazione Let Eat Bi, chiara assonanza che sfuma it in eat e be in bi. Nuove vocali che offrono una panoramica della mission e del contesto in cui questa realtà è attiva e calata: eat, per il focus sul nutrimento, e bi, in relazione alla provincia di Biella dove ha sede e opera. Questa realtà, avviata insieme a una fitta rete di partner tra cooperative, imprese sociali e comunità locali, coniuga coltura, cultura e convivialità, ponendo particolare attenzione all’inclusione sociale e al legame col territorio. In questo caso, la composizione è una sinfonia di frutta, verdura e sapori del territorio, tutti naturali, sani e, appunto, locali: uno dei progetti cardine dell’associazione è un mercatino settimanale che propone le eccellenze dei produttori della zona, situato alla Casetta di Paglia di Cittadellarte, di fronte all’installazione di Michelangelo Pistoletto. Il legame con l’opera dell’artista e i suoi significati è presente anche nella seconda parte del nome dell’associazione, Il Terzo Paradiso in terra biellese, come a voler portare i principi del segnosimbolo anche nel settore agroalimentare. Se, citando Feuerbach, “l’uomo è ciò che mangia”, l’attenzione rivolta alla propria alimentazione deve avere un peso non indifferente nelle scelte quotidiane. Consapevolezza e responsabilità si trovano sullo stesso binario di salute e sostenibilità, ma il motore del viaggio non può che passare dalla nostra spesa: per il “rifornimento” di qualità, il punto vendita in questione è aperto tutti i mercoledì, dalle 10 e alle 13, e, una volta al mese, propone anche una festa, con omaggi e degustazioni. Let Eat Bi, inoltre, ha come progetto principale Terre AbbanDonate, una piattaforma web (www.terreabbandonate.com) che ha l’obiettivo di favorire l’incontro tra i soggetti proprietari di terreni di cui non vogliono o non possono più prendersi cura e quei cittadini che vorrebbero coltivare un terreno, ma non lo hanno a disposizione. Il sito consente di incrociare la domanda (attraverso l’iscrizione all’Anagrafe Solidale) con l’offerta (attraverso l’iscrizione al Catasto Solidale), proponendosi come valido strumento per stimolare la nascita di buone pratiche territoriali. Passiamo poi a Let Eat Grow, progetto di welfare generativo di Let Eat Bi - sostenuto dalla Fondazione CRB e Banca Simetica - che mette a sistema alcune realtà attive sul territorio in ambito sociale per creare una filiera agroalimentare, dalla coltivazione dei prodotti agricoli fino alla vendita di trasformati alimentari.

L’obiettivo è creare un prodotto sano e locale, con una storia sociale, coinvolgendo soggetti in situazione di fragilità sociale, psicologica ed economica. Al centro dell’iniziativa sono poste le capacità degli attori coinvolti, stimolati a diventare essi stessi generatori di buone pratiche di innovazione sociale. Di rilievo anche l’Accademia Verde, un programma di incontri e appuntamenti tesi a incentivare la tradizione enogastronomica locale e la condivisione dei saperi. Si tratta di un calendario articolato - solitamente appuntamenti multitematici mensili con nuovi relatori di volta in volta - che favorisce il dialogo e l’interazione tra tutte le discipline che concorrono ad un nuovo umanesimo. Luca Deias social media e Journal, Cittadellarte

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et it be, let it be | There will be an answer, let it be | Let it be, let it be | Whisper words of wisdom, let it be”: in 1970 The Beatles released the song Let It Be (from the album of the same name), a song soon become a global success. The title of this song inspired the name of the association Let Eat Bi, maintaining the same sounds but turning it into eat and be into bi. New vowels conveying an overview of the mission and the context in which this organization exists and acts: eat because it focuses on food, bi because it is based and operates in the province of Biella. This reality, launched together with a close network of partners like cooperatives, social enterprises and local communities, combines farming, culture and conviviality, placing particular attention on social inclusiveness and the link with the territory. In this instance, it creates a natural and healthy blend of fruit, vegetables and local flavours: one of the key projects of the association is its weekly market offering the excellencies of the producers from the area, set up in Cittadellarte’s Straw Hut, next to Michelangelo Pistoletto’s installation. The link with the artist’s work and its meanings is expressed in the second part of the name of the association, The Third Paradise in the Biellese territory, bringing the principles of the sign-symbol also into the foodfarming sector. If, quoting Feuerbach, “man is what he eats”, attention given to food must be extremely relevant in our daily choices. Awareness and responsibility travel on the same road as health and sustainability, but their engines can only be fed through our grocery shopping: for quality “refueling”, the shop is open every Wednesday from 10.00 to 13.00 and, once a month, it hosts special events with giveaways and tastings.

Among Let Eat Bi’s main projects is also Terre AbbanDonate (AbanDonated Lands), a web platform (www.terreabbandonate.com) whose objective is to favour a collaboration between land owners who are not in a position to take care of their lands and citizens who would like to farm land but don’t own any. The site provides a means to match demand (listed on a Farmers Register) and supply (listed on a Land Register), thus representing a useful tool for the development of good territorial practices. Let’s move then on to Let Eat Grow. Supported by Fondazione CRB and Banca Simetica, Let Eat Bi’s project of generative welfare establishes a network among a few organizations of the territory active in the social context in order to build a food supply chain, from the farming of fruit and vegetables to the sale of transformed products. The objective is to offer a healthy and local production with a social history, involving subjects in socially, psychologically or economically fragile situations. The initiative is centred on the ability of the actors involved, motivated to become themselves generators of good practices of social innovation. Prominent among the projects is also Accademia Verde (Green Academy), a programme of appointments aiming at promoting local food and wine traditions and a sharing of knowledge. It is structured in an articulated calendar of multi-thematic monthly events run by always different speakers, conceived to stimulate dialogue and interaction between all the disciplines concurring to a new humanism. Luca Deias social media and Journal, Cittadellarte

DIRETTIVO ASSOCIAZIONE LET EAT BI / ASSOCIATION LET EAT BI’S EXECUTIVES: Armona Pistoletto (Cittadellarte) Francesco Garzetti (Associazione GASB)

Roberta Geria (Cooperativa Domus Laetitiae Bottega Dei Mestieri) Francesca Favaro (Architetto / Architect)

Alice Bordignon (Agronoma / Agronomist)

Enrico Rey (Az.Agr. Manenti) Simone Mainardi (Studio Commercialista / Accountancy firm)

Paolo Naldini (Cittadellarte)


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PADRE E FIGLIO

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L A MEMORIA DEL FUTURO THE MEMORY OF THE FUTURE

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adre e Figlio, la mostra che da aprile a ottobre ha coinvolto Biella e Trivero, realizzata grazie all’impegno di tre istituzioni, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, è stata in grado di aprire un dibattito su un tema di particolare attualità andando oltre il significato specifico dell’esposizione, peraltro articolata e coinvolgente con una serie di opere raramente viste in altre circostanze. Ma ecco alcune riflessioni che nascono dal dialogo tra Ettore e Michelangelo destinate ad ulteriori sviluppi. LASCIARE UN’EREDITÀ AI PADRI Ciò che appare di particolare significato è l’azione di ribaltamento che supera ogni forma gerarchica. Il padre si modifica a contatto con il figlio creando una circolarità del pensiero di particolare attualità nella società di oggi ossessionata dalla rivoluzione tecnologica. Il sapere del padre (ma anche il suo non sapere), a contatto con il figlio, prende altre direzioni e a questo proposito lo stesso Michelangelo scrive: “Io ho fatto sì di sapere attraverso di lui ciò che lui ed io non sapevamo”. È un transfert che condiziona tutta la sua esperienza artistica, dove il padre appare continuamente presente come testimone di un passaggio. LA SOMIGLIANZA Michelangelo è anche un po’ Ettore: “Qualcuno mi ha detto che assomiglio sempre più a mio padre, infatti ho adesso l’età che lui aveva quando assomigliava a me. C’è un tempo che allontana e un tempo che avvicina. Mio padre è mancato, ma è tornato nella mia arte”, scrive Michelangelo nel 2008. La somiglianza, ancor più dell’identità, apre alla relazione con gli altri nella consapevolezza che, pur essendo noi stessi, non siamo mai gli stessi in una perenne trasformazione, come, del resto, avviene davanti allo specchio dove ogni istante è differente. LA PRESENZA Ettore e Michelangelo si trovano sui due lati del fiume e mentre il padre, per sua formazione, non può superarlo, il figlio approda verso nuovi lidi: “Egli ha fatto sì che io sappia attraverso lui ciò che lui non sapeva”, ha scritto Michelangelo, che nella sua costante relazione dialogica compie un’operazione concettuale complessa che nega la nostalgia o il ricordo come sentimenti legati ad una dimensione romantica idealizzata; non è nemmeno interessato a un rapporto semplicemente affettivo o di empatia con il padre (il quarto comandamento recita “Onora tuo padre e tua madre” e non comanda di amare) che riguarda, semmai, la sfera privata ed esclude che lui possa essere commemorato, imbalsamato, da parte del figlio molto più famoso. Ma il figlio, attraverso il padre, riesce a fare quello che lui non avrebbe mai immaginato di realizzare. Non si consuma, dunque, l’assenza del padre, ma la costante presenza, in base ad un’imprescindibile necessità di partecipazione e di comunicazione. IL TEMPO L’ipotesi di un “prima” e di un “poi” viene cancellata dai Quadri specchianti, che ci costringono a riconsiderare il passato e il presente come fattori tra loro connessi, indirizzati verso una prospettiva futura. Per proseguire, è necessario guardarsi indietro interrompendo la sequenza meccanica del tempo scandita dagli orologi: “Lo specchio apre davanti a noi l’estensione dello spazio in un continuo presente e, contemporaneamente, riflette noi stessi con tutto ciò che sta alle nostre spalle. Così, siamo anche portati a riflettere la memoria che ci segue”, afferma Michelangelo. La pittura di Ettore esce dalla dimensione mnemonica come ipotesi di un passato definitivamente superato e si riattiva a contatto con le opere del figlio, il quale è ben consapevole di un’esistenza strettamente connessa con quella del genitore. Come scrive Carl Gustav Jung in L’importanza del padre nel destino dell’individuo, il ruolo del padre è ancor più significativo rispetto a quello della madre favorendo l’emancipazione da quest’ultima e l’inserimento nel contesto sociale. “Da mio padre ho imparato la pratica del tempo, l’arte nel tempo”, afferma Michelangelo. Questo aspetto influisce profondamente sulla sua visione e i Quadri specchianti rappresentano l’incursione diretta del tempo, instabile e fluttuante, all’interno della rappresentazione mettendo in pratica ciò che in precedenza era stato solo teorizzato. Anche Ettore si è confrontato, in molte

circostanze, con la quarta dimensione creando improvvisi sconfinamenti, non facili da prevedere in un artista fondamentalmente legato alla tradizione. AUTORITRATTO ATTRAVERSO MIO PADRE Michelangelo nel 1973 si appropria di un ritratto a matita fattogli dal padre nel 1933, il suo primo anno di vita, all’età di tre mesi, per riprodurlo fotograficamente in un’opera emblematica intitolata Autoritratto attraverso mio padre (questo è anche il titolo del film prodotto in occasione della mostra). In tal modo crea un oggetto transizionale che diventa il punto di passaggio tra sé e il padre. Ribadisce, così, la propria inscindibilità con Ettore, inteso come mezzo per portare alla luce l’esperienza e farla conoscere: “Sono come mio padre avrebbe voluto essere, forse senza saperlo. Questo anche se, coscientemente, non avrebbe mai immaginato di voler essere quello che sono io. Ma io lo so per lui”, afferma Michelangelo. Si crea, pertanto, una relazione bidirezionale che è l’essenza dell’intero progetto espositivo così come dei Quadri specchianti. La memoria coincide con l’essere in un passaggio generazionale che non va verso la scissione, bensì verso l’integrazione delle esperienze. A tal proposito, l’antropologo Francesco Remotti nel suo ultimo libro Somiglianze. Una via per la convivenza (2019) introduce il concetto di condividuo che “apre la strada non solo alla molteplicità delle relazioni in cui è coinvolto, ma anche al carattere irripetibile o unico delle loro manifestazioni e delle loro combinazioni”. LA MEMORIA DEL FUTURO Dilatazione, concentrazione, espansione, prolungamento, dislocazione, sono alcune delle questioni affrontate da Michelangelo durante la sua lunga carriera artistica. “Ho caricato di memoria il futuro”, spiega lui stesso. Che non si attui mai un superamento definitivo, lo conferma l’installazione ambientale Padre, figlio e creatività, realizzata per la prima volta dalla galleria Stein di Torino nel 1975 e ripresentata a Cittadellarte in occasione della mostra Padre e Figlio. In questo lavoro Michelangelo utilizza due sostantivi, “padre” e “figlio”, che entrano in relazione con l’atto creativo. Su ogni porzione di muro che sovrasta ciascuna apertura tra le stanze, pone la parola “figlio” scritta al di sopra di ogni entrata ripetendola fino alla soglia che conduce oltre l’ultima stanza. Questa volta, però, “nel riflesso, sarà la parola ‘padre’ a proseguire di stanza in stanza. Così noi abbiamo, in virtù di quella settima soglia, la possibilità di vedere sia la nostra andata, che il nostro ritorno”. Attraverso lo specchio si viaggia nei due versi e, all’improvviso, i termini si sovrappongono, come se il significato dell’uno sostituisse l’altro e fosse impossibile trovare un’unica direzione. Padre e figlio si possono accettare, scontrare o detestare. Ma c’è un punto di non ritorno dove, per essere se stesso, ciascuno dei due è l’altro. Alberto Fiz curatore della mostra Padre e Figlio

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adre e Figlio, the exhibition that has involved Biella and Trivero from April to October, realized thanks to the contribution of three institutions, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto and Fondazione Zegna, has been able to open a debate on a particularly topical theme beyond the specific meaning of the exhibition, in itself articulated and captivating, with a series of works rarely seen in other circumstances. Here are some of the reflections generated by the dialogue between Ettore and Michelangelo destined for further developments. LEAVING AN INHERITANCE TO THE FATHERS The most meaningful aspect is the reversal action that overcomes any hierarchical form. The father changes at the contact with the son, creating a circularity of thought highly topical in today’s society obsessed with the technological revolution. The father’s knowledge (but also his nonknowledge), in contact with the son, takes other directions, and in this regard Michelangelo writes: “I made sure to know through him what he and I didn’t know”. It’s a transfer affecting all his artistic experience, in which the father seems to continually appear as witness of a passage. THE RESEMBLANCE Michelangelo is a bit like Ettore: “Someone told me that I resemble my father more and more, in fact I am now as old as he was when he resembled me. There’s a time moving away and a time drawing closer. My father has passed away, but he has come back in my art”, Michelangelo wrote in 2008. The resemblance, even more than the identity, opens to the relationship with the others in the awareness that, although we are ourselves, we are never the same, we are in constant transformation, as it happens in front of a mirror, where every instant is different.

THE PRESENCE Ettore and Michelangelo are on opposite sides of the river, and while the father, because of his professional training, cannot cross it, the son reaches new shores: “He made sure I know through him what he didn’t know”, wrote Michelangelo, who, in his constantly dialogic relationship, carries out a complex conceptual operation denying nostalgia or memory as feelings linked to an idealised romantic dimension; he is not even interested in a merely sentimental and empathic relationship with his father (the fourth commandment says “Honour thy father and thy mother”, it is not a command to love) which, if anything, concerns the private sphere, but excludes that he might be commemorated, perpetuated, by his much more famous son. But the son, through the father, manages to do what he could never imagined doing. The father is therefore not absent, but constantly present, on the basis of an inescapable need for participation and communication. TIME The hypothesis of a before and after is denied by the Mirror Paintings, forcing us to reconsider past and present as interconnected factors, moving towards a future perspective. To proceed, it is necessary to look behind, breaking the mechanical sequence of the time marked by the clock: “The mirror opens in front of us the extension of a space in a continuous present, at the same time reflecting ourselves and everything behind us. We are thus led to reflect on the memory following us”, says Michelangelo. Ettore’s painting leaves its mnemonic dimension as an hypothesis of a past definitely past and reactivates when in contact with the works by the son, who is well aware of an existence strictly connected with the parent’s. As Carl Gustav Jung writes in The Significance of the Father in the Destiny of the Individual, the role of the father is more meaningful compared to the mother’s, inasmuch as it favours an emancipation from the mother and an integration into the social context. “From my father, I learnt the practice of time, the art of time”, states Michelangelo. This aspect deeply affects his vision, and his Mirror Paintings reproduce the direct incursion of time, flowing unstable within the representation, implementing what before had only been theorised. In many instances, Ettore measured himself against the fourth dimension too, creating sudden trespassings of boundaries quite unexpected in an artist strongly linked to tradition. SELF-PORTRAIT THROUGH MY FATHER In 1973, Michelangelo gets hold of a pencil portrait of himself his father had drawn in 1933, in his first year, when he was three months old, and reproduces it photographically in a seminal work called Self-Portrait Through My Father (also the title of the film produced on the occasion of the exhibition). This way, he creates a transitional object that becomes the point of passage between himself and his father. He reiterates his inseparableness from Ettore, intended as a means to bring experience to light and make it known: “I am like my father would have liked to be, possibly without knowing it. Even if, consciously, he would never have thought he wanted to be what I am. But I know it on his behalf”, claims Michelangelo. This establishes a bidirectional relationship that constitutes the essence of the whole exhibition project as well as of the Mirror Paintings. Memory coincides with being in a generational shift not leading to a scission but to an integration of experiences. In this regard, in his book Somiglianze. Una via per la convivenza (Resemblances, 2019), the anthropologist Francesco Remotti introduces the concept of “condividual”, opening themselves up not only to the multiple relationships they are involved in, but also to the unique or unrepeatable character of their manifestations and combinations. THE MEMORY OF THE FUTURE Dilation, concentration, expansion, lengthening, dislocation, these are some of the issues Michelangelo has engaged with in the course of his long artistic career. “I have charged the future with memory”, he himself explains. The fact that a definitive overcoming has never occurred is confirmed by the environmental installation Padre, figlio e creatività (Father, son and creativity), exhibited for the first time at the Stein Gallery in Turin in 1975 and reproduced at Cittadellarte on the occasion of the exhibition Padre e Figlio. In this work, Michelangelo uses two nouns, “father” and “son”, connecting them with the creative act. He writes the word “son” on the section of wall above each opening between the rooms, repeating it all the way to the threshold leading to the last room, from there on though “in the reflection, it is the word ‘father’ to appear repeated from room to room. By virtue of that seventh threshold, we therefore have the opportunity to see both the way there and the way back”. Through the mirror, you travel both ways until all of a sudden the words superimpose each other, as if the meaning of one replaced the other and finding a single direction were impossible. Father and son can accept, fight or hate each other. But there is a point of no return where, to be himself, both are the other. Alberto Fiz curator of the exhibition Padre e Figlio

Padr e e Figlio è accompagnata da un libro-catalogo (Magonza) di approfondimento. Insieme alla pubblicazione delle opere esposte nelle tre mostre e al saggio del curatore Alberto Fiz, compaiono gli interventi di Alessandro Bergonzoni, Paolo Cognetti, Ferruccio De Bortoli, Massimo Recalcati, insieme a quelli di Piero Chiara, Nicoletta Colombo, Johnny Dotti, Piercarlo Grimaldi, Paolo Naldini e Grazia Paganelli. Viene, poi, proposta la pubblicazione integrale dei due dialoghi di Michelangelo Pistoletto realizzati con Alberto Fiz e Anna Zegna e un’intervista di Armona Pistoletto al padre.

Photo: Pierluigi Di Pietro

Padre e Figlio is accompanied by a book-catalogue (published by Magonza) with an in-depth analysis. It presents the works on display in the three exhibitions and an essay by the curator Alberto Fiz, along contributions by Alessandro Bergonzoni, Paolo Cognetti, Ferruccio De Bortoli, Massimo Recalcati, Piero Chiara, Nicoletta Colombo, Johnny Dotti, Piercarlo Grimaldi, Paolo Naldini and Grazia Paganelli. It also includes the transcription of the two conversations between Michelangelo Pistoletto and Alberto Fiz and Anna Zegna, and Armona Pistoletto’s interview with her father.


SPECIALE ACCADEMIA • SPECIAL SECTION: THE ACADEMY5

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’A c c a d e m i a U N I D E E d e l Terzo Paradiso a Biella è un Istituto di Alta Formazione che ha presentato istanza al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per rilasciare diplomi accademici riconosciuti. È un’Accademia di Belle Arti equipollente all’università. Si pone lo scopo di attivare il sistema sociale e ha due missioni, la ricerca e la formazione, a cui ne aggiunge una terza: il contributo a una trasformazione sociale. Forma i giovani del futuro, gli innovatori e i visionari, coloro che sanno agire nel presente con la consapevolezza di chi conosce la complessità del mondo globale.

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he Third Paradise UNIDEE Academy in Biella is an institute of higher education that has applied to the Ministry of Education, University and Research for authorisation to issue recognised academic diplomas. It is an academy of Fine Arts equivalent to a university. Its aim is to activate the social system and has two main missions, research and education, accompanied by a third: the contribution to a social transformation. It educates the young people of the future, innovators and visionaries, subjects who can act in the present with the awareness of who knows the complexities of the global world.

L’Accademia UNIDEE nasce nel paradigma dell’Innovazione Sociale (the Innovation Policy of the European Union, 2013), assume l’Agenda dello Sviluppo Sostenibile dei 17 punti dell’ONU e si riferisce a nuove strategie, concetti, idee e organizzazioni che soddisfano bisogni sociali e che estendono e rafforzano la società civile e le economie locali e globali. Desume le sue pratiche educative e formative da un continuo dialogo con i più importanti istituti di formazione e ricerca internazionali. Opera come emanazione della Fondazione Pistoletto all’interno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e si rivolge al crescente mercato dell’alta formazione internazionale installando un’istituzione di eccellenza che opera nel vero e proprio Hub del MITO, dell’area Milano Torino + Genova. In questo modo va a colmare la mancanza di un’Accademia di Belle Arti in una zona culturalmente ed economicamente strategica d’Italia. Accademia UNIDEE del Terzo Paradiso a Biella è strumento per un nuovo e aggiornato “saper fare” degli studenti che oggi deve essere sempre anche un “saper pensare”, nel senso di saper cogliere i cambiamenti, le accelerazioni e le sfide del terzo millennio. Ha un posizionamento internazionale basato su qualità e sostenibilità, per una capacitazione attraverso l’attività di diffusione della ricerca. Per il ventennale dei corsi UNIDEE, ricorso nel 2019, è stato coinvolto il curatore Valerio Del Baglivo (la cui ricerca è incentrata sulla pedagogia sperimentale nelle istituzioni artistiche), ha quindi attivato per il 2019-2020 una collaborazione per il Diploma Accademico Triennale in Arti Visive erogato con l’accademia di eccellenza olandese di Arnhem. A seguire, nel gennaio 2020 con il POLI. design di Milano inaugura un Master Executive in Design, Creatività e Pratiche Sociali, ed è praticamente alla firma di una laurea di specializzazione in Design Management con una delle più prestigiose e solide accademie italiane. Parallelamente sta lavorando per attivare per l’anno accademico 2020-2021 tre Diplomi Triennali che sono eredità e sviluppo dei corsi di alta formazione fatti dalla Fondazione Pistoletto negli ultimi vent’anni: Social Innovation Design, Media Arts and Social Transformation, Sustainable Fashion Design.

The UNIDEE Academy has been created under the paradigm of social innovation (the Innovation Policy of the European Union, 2013), has adopted the UN’s 17 Sustainable Development Goals and refers to concepts, ideas and organizations that meet social needs and expand and strengthen civil society and local and global economies. It deduces its educational practices from a continuous dialogue with the most important international institutes of education and research. It operates as an emanation of the Pistoletto Foundation within Michelangelo Pistoletto’s Third Paradise project and looks to the growing market of international higher education to establish an institution of excellence active in the very hub of MITO, the Milan Turin + Genoa area, thus remedying to the absence of an academy of Fine Arts in a culturally and economically strategic area of Italy. The Third Paradise UNIDEE Academy in Biella is an instrument for developing in the students a new and updated “being able to do”, which nowadays must always imply a “being able to think”, in the sense of being able to understand the changes, accelerations and challenges of the third millennium. Its international positioning is based on quality and sustainability, for a capability through the propagation of research. In 2019, to mark the twentieth anniversary of its courses, UNIDEE has engaged the curator Valerio Del Baglivo (whose research is centred on experimental pedagogy in artistic institutions), it has then activated a collaboration for the academic year 2019-2020 on a three-year diploma in Visual Arts issued with the Dutch academy of excellence in Arnhem. Subsequently, in January 2020, it will launch an Executive Master’s Course in Design, Creativity and Social Practices, and it is about to formalize a postgraduate course in Design Management with one of the most prestigious and established Italian academies. At the same time, it is working on the activation of three three-year diplomas for the academic year 2020-2021, a legacy and development of the higher education courses offered by the Pistoletto Foundation in the past twenty years: Social Innovation Design, Media Arts and Social Transformation, Sustainable Fashion Design.

Francesco Monico Direttore Accademia UNIDEE

Francesco Monico Accademia UNIDEE Director

L’ACC ADEMIA DEL TER ZO PAR ADISO THE THIRD PARADISE ACADEMY

CONNE T TER SI A L MONDO

CONNECTING WITH THE WORLD T

ra le specificità dell’Accademia UNIDEE, due sono straordinarie: la connessione e l’internazionalità. D’altronde, come può l’arte mettere in connessione ogni istanza della cultura umana? È proprio a questa domanda, che deriva dal Manifesto “Progetto Arte” di Michelangelo Pistoletto, che l’Accademia UNIDEE cerca con costanza di dare risposte. Sempre con una tensione al confronto internazionale. Pe r que sto, tra i programmi dell’Accademia, il corso triennale in Socially Engaged Art è svolto con l’accademia ArtEZ di A rnhem (NL), e i nume rosi corsi intensivi del programma B.E.S.T. sulla moda sostenibile

che svolge insieme all’Accademia in collaborazione con il FIT di New York, il Milano Fashion Institute, la NABA di Milano, il Marronnier di Osaka, l’ITS di Biella. Con ArtEZ, in particolare, all’interno del programma in Socially Engaged Art l’Accademia ha anche avviato tre programmi curricolari intensivi: due progetti sul rapporto tra società e arte (nei mesi di settembre e di gennaio), aperti anche a studenti di altre accademie; u n p r ogr amm a d i didattica sperimentale per i diplomandi attraverso la residenza (a gennaio/febbraio); un corso intensivo sul Social Engagement (sempre a febbraio) per gli studenti più giovani.

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mong th e p e c uli a r iti e s of the UNIDEE Academy, two are quite extraordinary: connection and internationality. After all, how can art connect every aspect of human culture? This is the very question – deriving from Michelangelo Pistoletto’s manifesto “Progetto Arte” - the UNIDEE Academy constantly tries to give answers to. With a continuous tension towards an international dialogue. This is why, to mention a few of the programmes of the Academy, the three-year course in Socially Engaged Art is carried out with ArtEZ Academy in Arnh e m ( N L ), a n d t h e n u m e r o u s intensive cour ses of B.E.S.T. programme in sustainable fash-

ion are run in collaboration with UNIDEE Academy in partnership with FIT in New York, Milano Fashion Institute, NABA in Milan, Marronier in Osaka, ITS in Biella. With ArtEZ in particular, the Academy has started three intensive curricular programmes as part of its Socially Engaged Art course: two projects on the relationship between art and society (in September and January), also open to students from other acade mie s; a pr ogr amme of experimental didactics through residency for 4 th year students (in January/February); and an intensive course on Social Engagement (also in February) for younger students.


6SPECIALE ACCADEMIA • SPECIAL SECTION: THE ACADEMY

2019

IL PROGRAMMA UNIDEE DEL BIENNIO 2018 / 2019

2018 / 2019 UNIDEE PROGRAMME I

l 2019 segna il 20esimo anniversario di UNIDEE e celebra l’inizio della sua terza decade. Per questa occasione, Cittadellarte ha organizzato un programma dedicato con nuove attività e specifiche tematiche. Le attività hanno preso il via nell’autunno 2018 con un workshop tenuto da Futurfarmers intitolato Patterns of Integrity, che ha esaminato l’estesa ecologia di pratiche connesse al lavoro e alle politiche economiche del Biellese. L’anno in questione si è chiuso con il workshop di Arte Útil, nel quale Alessandra Saviotti e Gemma Medina Estupiñan hanno analizzato alcuni casi di studio in relazione ai criteri dell’archivio Arte Útil, sperimentando diverse metodologie basate sull’idea di “apprendere facendo”. In seguito, per l’anno 2019, è stato deciso di organizzare un programma con nuove attività e incentrato su tre concetti chiave che esemplificassero la mission e la storia di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. Si tratta di: • COLLECTIVE AGENCY: una serie di moduli (svoltisi a maggio scorso) che hanno esplorato il potenziale delle azioni collettive e le sue implicazioni politiche. Gli artisti Chto Delat e Adelita Husni Bey hanno condotto i partecipanti attraverso una serie di sperimentazioni performative nelle quali incarnare tecniche pedagogiche e riflettere sulle metodologie anti-autoritarie di vita comune. • CLIMATE ACTION: un summer camp (organizzato a luglio scorso) per ridiscutere l’impatto umano sul nostro pianeta e immaginare una società post-petrolio. Gli artisti Brett Bloom, Luigi Coppola e Fernando Garcia-Dory hanno discusso su come impegnarsi in progetti artistici a lungo termine che considerino le tematiche dell’agro-ecologia, dei microrganismi come sistemi sociali e delle tecniche di de-petrolizzazione dell’io in un periodo di collasso climatico. • MODES OF INSTITUTING: una serie di workshop (previsti per novembre) che ripensano a come poter definire i principi etici per costruire

le istituzioni non solo come centri di potere, di controllo e disciplina. Gli artisti Bik Van Der Pol, Kobe Matthys, Janna Graham e Valeria Graziano, Annette Krauss e la curatrice Yolande van der Heide condurranno dei laboratori sul ruolo delle istituzioni artistiche come luoghi di dibattito e azione politica e sulle metodologie alternative di coinvolgimento del pubblico. Nuovi elementi sono inoltre stati aggiunti al programma UNIDEE 2019: per sottolineare la sua natura interdisciplinare, sarà organizzata una serie di conferenze in diretta Facebook sui nostri canali. Per rinforzare l’attività editoriale di UNIDEE, inoltre, è stato lanciato un bando per saggi, offrendo ad artisti e teorici la possibilità di rispondere ai concetti chiave del 2019. I vincitori del bando sono stati: Julian Day, Sofía Olascoaga Gómez de León e Anna Moreno, e i loro testi verranno pubblicati sul Journal di Cittadellarte e negli UNIDEE Notebooks. Le storiche partnership di UNIDEE sono state rafforzate: in estate la Fondazione Zegna ha dato la possibilità a 6 studenti internazionali di seguire il modulo intitolato Rituals of the Contemporary, condotto dall’artista Fiamma Montezemolo, che ha preso come spunto i rituali del lavoro per parlare di riti attuali. Mentre tutto il programma autunnale Modes of Instituting (come accennato in precedenza) è stato interamente finanziato da illycaffé S.p.A., con un workshop esclusivamente dedicato a giovani creativi e designer condotto dal duo Cooking Sections. Intitolato Climavore il duo ha proposto di lavorare sulla produzione e sul consumo di alimenti che reagiscono agli eventi climatici indotti dall’uomo e alle alterazioni del paesaggio. Nell’autunno del 2018, nell’ambito del programma di residenze di lunga durata Emerging Geographies, UNIDEE ha ancora una volta ospitato quattro residenti provenienti da paesi non occidentali grazie alla cooperazione con vari interlocutori internazionali: Daniela Delgado Viteri (Fundación Museos de la Ciudad, CAC - Centro de Arte Contemporaneo Quito, Ecuador; e IILA - Istituto italo-latino Americano, Roma); Leyli Gafarova (Yarat Contemporary Art Space, Azerbaigian); Shayma Albess (A.M. Qattan Foundation, Palestina); Manjot Kaur (Inlaks Shivdasani Foundation, India). Nell’autunno di quest’anno invece saranno ospitati Majd Nasrallah (A.M. Qattan Foundation, Palestina) e Agil Abdullayev (Yarat Contemporary Art Space, Azerbaigian). Valerio Del Baglivo Visiting curator UNIDEE

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UNIDEE PARTNERS: Sostenitori / Main supporters: Regione Piemonte, Compagnia di San paolo, Fondazione CRT, Fondazione Zegna, illycaffè S.p.A., Croce Rossa Italiana. Collaborazione per le residenze di produzione e borse di studio / Pr oduction r esidency collaborations and scholar ships: A.M. Qattan Foundation (Palestina), Fundación Museos de la Ciudad (Ecuador), CAC - Centro de Arte Contemporaneo (Quito, Ecuador) & IILA - Istituto Italo-Latino Americano cultural office in Rome; Inlaks Shivdasani Foundation (India); Yarat Contemporary Art Space (Azerbaijan). Collaborazioni istituzionali e borse di studio / Institutional collaborations and scholarships: Accademia di Belle arti di Bologna (IT); Accademia di Belle Arti di Brera (IT); Accademia di Belle Arti di Roma (IT); Accademia di Belle arti di Napoli (IT); CAMPO - Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (IT); École supérieure d’art et design – ESAD, Grenoble (FR); Fondazione Modena Arti Visive (IT); Fine Art (BEAR) – ArtEZ University of the Arts (NL); HYDRO, Biella (IT); IULM-Istituto e borse Universitario di Lingue Moderne, Milano (IT); Linnaeus University (SE); Università IUAV, Venezia (IT); Ventunesimo (IT).

019 marks UNIDEE’s twentieth anniversary and celebrates the beginning of its third decade. For this occasion, Cittadellarte has organized a dedicated programme with new activities and specific themes. Activities started in autumn 2018 with a workshop held by Futurfarmers called Patterns of Integrity, which examined the wide ecology of practices connected to work and economic politics in the Biellese territory. That year closed with a workshop by Arte Útil, in which Alessandra Saviotti and Gemma Medina Estupiñan analysed a few study cases in relation to the criteria of Arte Útil’s archive, experimenting with different methodologies based on the idea of “learning by doing”. A programme of new activities was subsequently developed for 2019, centred on three key concepts exemplifying Cittadellarte - Fondazione Pistoletto’s mission and history. They are: • COLLECTIVE AGENCY: a series of modules (carried out in May) exploring the potential of collective actions and its political implication. Artists Chto Delat and Adelita Husni Bey led the participants through various performative experimentations in which to embody pedagogical techniques and reflect on anti-authoritarian methodologies of common living. • CLIMATE ACTION: a summer camp (held in July) to rediscuss human impact on our planet and to imagine a post-oil society. Artists Brett Bloom, Luigi Coppola and Fernando Garcia-Dory debated on how to engage in long-term artistic projects concerning the themes of agroecology, micro-organisms as social systems, and techniques of de-oiling of the self in a time of climate breakdown. • MODES OF INSTITUTING: a series of workshops (planned for November) rethinking how to define the ethical principles needed to build institutions not only as centres of power, control and discipline. Artists Bik Van Der Pol, Kobe Matthys, Janna Graham and Valeria Graziano, Annette Krauss and curator Yolande van der Heide will run modules on the role of artistic institutions as places of debate and political action, and on alternative methodologies to engage the public. New features have been added to the 2019 UNIDEE programme: to emphasise its interdisciplinary nature, a series of live conferences on Facebook will be shared on our channels. In addition, a call for essays was launched in order to increase UNIDEE’s publishing activity, offering artists and theorists the opportunity to express themselves on the key concepts of 2019. The winners of the call were Julian Day, Sofía Olascoaga Gómez de León and Anna Moreno, and their texts will be published on Cittadellarte’s Journal and in the UNIDEE Notebooks. UNIDEE’s historic partnerships have been strengthened: in the summer, Fondazione Zegna gave six international students the opportunity to follow the module called Rituals of the Contemporary, led by artist Fiamma Montezemolo, who drew inspiration from work rituals to talk about contemporary rituals. While the afore-mentioned autumn session Modes of Instituting has been entirely funded by illycaffé S.p.A., with a workshop exclusively dedicated to young creatives and designers run by the duo Cooking Sections and called Climavore, in which they intend to work on the production and consumption of food that reacts to climate events caused by mankind and to alterations of the landscape. In autumn 2018, as part of its long-residency programme Emerging Geographies, UNIDEE once again welcomed four artists coming from non-Western countries thanks to a cooperation with various international interlocutors: Daniela Delgado Viteri (Fundación Museos de la Ciudad, CAC - Centro de Arte Contemporaneo Quito, Ecuador; and IILA - ItaloLatin American Institute, Rome); Leyli Gafarova (Yarat Contemporary Art Space, Azerbaijan); Shayma Albess (A.M. Qattan Foundation, Palestine); Manjot Kaur (Inlaks Shivdasani Foundation, India). This autumn’s residents will be Majd Nasrallah (A.M. Qattan Foundation, Palestine) and Agil Abdullayev (Yarat Contemporary Art Space, Azerbaijan). Valerio Del Baglivo UNIDEE Visiting curator


REBIRTH FORUM

2019

REBIRT H FO RU M, PER ESEMPIO ROMA I

l Rebirth Forum Roma, in un primo e non esaustivo bilancio essendo ancora in pieno svolgimento, è stato sicuramente un successo in termini di partecipazione e costanza di partecipazione. La specifica va fatta, in quanto fin da subito a chi si iscriveva sulla piattaforma internet, proponendo la propria candidatura, si segnalava la necessità d’impegno e “fatica” per poter portare avanti dei progetti condivisi che in parte potevano esser propri, ma che nella maggioranza dei casi potevano e a ragione veduta sono stati frutto delle collaborazioni nate durante le giornate del Rebirth Forum. Una formula, quella applicata a Roma anche grazie alla logistica messa a disposizione dalla partnership con Macro Asilo, che ha permesso ai vari tavoli di crescere, conoscersi, fare rete, creare connessioni in precedenza nemmeno sperate. In alcuni casi si sono raggiunti elevati livelli di interdisciplinarità partendo da posizioni che potevano inizialmente sembrare decisamente opposte, per mezzi, interessi e forme di pensiero, ma che invece tramite il dialogo e il mettersi a disposizione di un’idea di ricerca generale si sono scoperte complementari e, in qualche caso, necessarie l’una all’altra.

L’idea di focalizzare l’attenzione sul metodo, più che sulle singole progettazioni, fino ad ora sembra l’elemento in più per poter portare avanti una visione generale che permetta di completare ogni scelta fatta a livello particolare. Fondamentale, fin da subito, è stata la precisazione che il Rebirth Forum non ha una prospettiva artistica, ma ha l’arte come approccio, potrei dire sistemico, per far sì che accadano cose. “Cose”, come termine, può sembrare brutto o inopportuno, ma riesce a dare il senso effettivo del materico, del materiale. È l’azione creativa, non stiamo parlando solo di etica ed estetica, ma dell’uso del linguaggio dell’arte per creare i presupposti per incidere a trecentosessanta gradi sulla società. La finalità di questo approccio è la costruzione di processi/metodi che ci permettano di vedere i Rebirth Forum come punti di svolta, curve, in grado di trasformare la società in maniera responsabile e sostenibile, consci che tutto ciò richiede continuità, tempo e consapevolezza. Ovviamente per far tutto questo bisogna tener conto dei territori, della loro offerta e della domanda che ognuno di loro porta con sé. Ogni persona e ogni organizzazione che si siede intorno ai tavoli del

Rebirth Forum è portatrice di proprie istanze e propri interessi, l’arte in questo caso è fondamentale per destrutturare e superare personalismi che in ogni caso garantiamo, ma che devono sapersi mettere a disposizione degli altri se si vuole effettuare un vero cambiamento. Altrettanto ovviamente questo porta a saperi diversi, in realtà diverse, in tempi diversi, ossia all’impossibilità di nemmeno pensare di poter approcciare in maniera uguale incontri, eventi e azioni che già sulla carta nascono differenti. Però questa differenza è tutt’altro che un limite, è una potenziale forza di sistema. Rebirth Forum, Roma per esempio, come sintesi di un’attività che in tutto il mondo viene portata avanti da Ambasciatori del Terzo Paradiso e altri soggetti ogni volta diversi, ma sempre associati in un gruppo di coordinamento. Sono attivi e, in alcuni casi hanno già superato la prima edizione, i Rebirth Forum di: Budapest, L’Avana, Latronico, Melbourne, Quito, Tirana e Ubud. A questi si aggiungono i preparativi per il Rebirth Forum Biella, a testimonianza di uno spirito che senz’ombra di dubbio ci appartiene: #iniziamodanoi (#letsstartwithus). Francesco Saverio Teruzzi Coordinatore degli Ambasciatori Rebirth / Terzo Paradiso

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he Rebirth Forum Roma, at a first and non-exhausting assessment (being it still in progress), has definitely been a success in terms of participation and assiduity of participation. This must be specified as from the ver y star t who registered on the on-line platform to apply was clearly informed of the commitment and effort needed to develop shared projects only some of which were one’s own, while most would be – as in fact have been – fruit of collaborations fostered in the course of the Rebirth Forum. The formula followed in Rome, also thanks to the logistics made available by the partnership with Macro Asilo, enabled the different tables to grow, get to know each other, network, cr e ate connections not even hoped for. In some cases, high levels of interdisciplinarity have been reached starting from positions completely opposite in regard to means, interests and forms of thought, which through dialogue and a willingness to contribute to an idea of general r e s e a r c h h ave b e e n r eve a l e d as complementary and, sometimes, mutually essential. The idea of focusing on the method rather than on the single proj-

REBIRTH FORUM, ROME AS AN EXAMPLE ects has so far seemed to be the crucial element to develop a general vision facilitating the accomplishment of every choice made at a particular level. Fundamental from the very start was also the clarification that the Rebirth Forum doesn’t have an artistic perspective, but has art as a possibly systemic approach to make things happen. “Things”, as a term, might sound unseemly and inappropriate, but it conveys the actual sense of a physical, material outcome. It’s a creative action, not (or not only) involving ethics and aesthetics, but the use of the language of art to create the prerequisites to affect the whole spectrum of society. The objective of this approach is the development of processes/ methods allowing us to consider the Rebir th Forums as turning points able to transform society in a responsible and sustainable manner, conscious of the fact that all this requires continuity, time and awareness. To do this, we obviously have to take into account the territories, the offer and demand they provide. Each person and each organisation sitting around the tables of the Rebirth Forum brings their own instances and interests, art is in this

Photo: Pierluigi Di Pietro

Photo: Pierluigi Di Pietro

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Photo: Pierluigi Di Pietro

case fundamental in destructuring and overcoming individualisms, which we guarantee, but must be willing to support others if we want to implement a true change. This clearly leads to different knowledges, different situations, in different time frames, that is to the impossibility of even thinking of approaching the same way meetings, events and actions that a r e a l r e a d y d i ve r s e o n p a p e r. This difference is far from being a limit though, but rather a potential strength of the system. Rebirth Forum, Rome as an example, as the synthesis of an activity carried out throughout the world by Third Paradise Ambassadors and other always changing subjects, invariably associated to a coordination group. Active, and some of them have been for more than one edition, are the Rebirth Forums in Budapest, Havana, Latronico, Melbourne, Quito, Tirana and Ubud. Preparations are under way for the Rebir th Forum Biella, as a testament to a spirit that undoubtedly belongs to us: #iniziamodanoi (#letsstar twithus). Francesco Saverio Teruzzi Rebirth / Third Paradise Ambassadors’ Coordinator


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LE SIEPI • STREET VENDORS • MINIMUM PRIZE

2019

LE SIEPI

ISTALLAZIONE DI / INSTALLATION BY JOEL AUXENFANS

THE HEDGES

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VENDITORI DI ST R A D A STREET VENDORS

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uesta è la première italiana di un ambizioso progetto, durato sei anni, sulla vita di tutti i giorni dei venditori di strada di quattro continenti. Vediamo gli ambulanti mentre sono osservati da Su Tomesen nel corso delle loro sfide e fatiche quotidiane. Il giorno scorre e progredisce, senza nessuna voce fuori campo, dialogo o spiegazione. Questi imprenditori si mostrano pieni di risorse nella loro rivendicazione dello spazio sui marciapiedi e, pur improvvisando, riescono a generare un reddito. Tomesen li ritrae mostrando allo stesso tempo la bellezza di composizioni involontarie, colori, forme ed elementi ripetitivi. Questo fa sì che i quattro film rimandino all’istallazione artistica e alla performance. Su Tomesen è un’artista e regista basata ad Amsterdam e Yogyakarta. Il suo lavoro consiste in video, fotografie e installazioni. Negli ultimi anni ha tenuto mostre personali all’Erasmus Huis a Jakarta, alla Casa Tres Patios a Medellín e alla House of Province di Maastricht. Ha partecipato a varie collettive, tra le quali “Works of Mercy” al CBK Zuidoost ad Amsterdam, “Into the Great Wide Open” a Vlieland, “Oét d’r Sjtub” al Schunck* a Heerlen e “Female Power” al Museum voor Moderne Kunst di Arnhem. Il suo progetto

SU TOMESEN (2018)

MEDEL LÍN, TIR A N A, JOH A NNESBURG, Y O G YA K A R TA “Plastic Indonesia” è presentato da Frans Oomen, collezionista e proprietario della mo-artgallery. Dal 2017 e per quattro anni il suo lavoro è sostenuto dalla Fondazione Mondriaan, grazie alla loro borsa di studio per artisti affermati.

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his is the Italian premiere of an ambitious project that took six years, about life in a day of street vendors on four continents. We watch the vendors as they are are being observed by Su Tomesen in their daily trials and tribulations. The day elapses and unfolds without any voice-over, dialogue or explanation. These entrepreneurs prove to be resourceful in their claim of the sidewalks and, while improvising, they manage to generate an income. Tomesen portrays them while revealing the beauty of unintentional compositions, colors, forms and repeti-

MINIMUM PRIZE Il Minimum Prize è un premio che si pone al minimo grado rispetto ai massimi premi destinati ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Il Minimum Prize vuole essere alla base della ricerca, lo stimolo e il movente di un processo che punta ad un traguardo di valori nelle nuove prospettive di civiltà. È un premio di partenza anziché di arrivo. È un riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile. È inteso come rapporto primario tra le persone che, attraverso l’interazione delle differenti singolarità, produce la grande svolta della civiltà umana. Minimum come embrione, come principio generativo di nuova società, come chiave d’ingresso ad uno stadio evolutivo in cui la creatività e la scienza umana trovano i

VIDEO ISTALLAZIONE COMPOSTA DA QUATTRO FILM DI / VIDEO INSTALL ATION FEATURING FOUR FILMS BY

modi per convivere con l’intelligenza della natura. Giunto alla quattordicesima edizione, il Minimum Prize viene assegnato quest’anno ad Andrea Paoletti. MOTIVAZIONI Andrea Paoletti ha trasformato uno spazio abitativo tradizionale in un luogo unico dove persone da tutto il mondo si incontrano e condividono spazi di lavoro, di condivisione di progetti, di vita. Ideatore del progetto “Casa Netural” e residente nel 2005 all’Università delle Idee di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, ha chiamato questo spazio “Casa” identificando in maniera chiara il tipo di accoglienza progettato per chi desidera condurre la sua ricerca o lavoro senza isolarsi, ma intrecciando relazioni con la comunità locale di Matera. Una struttura stimolante dove rigenerarsi e concretizzare le proprie

tive qualities. Because of this approach, the four films remind of installation art and performances. Su Tomesen is an artist and filmmaker based in Amsterdam and Yogyakarta. Her work consists of videos, photography and installations. In the past years she’s had solo exhibitions in Erasmus Huis in Jakarta, Casa Tres Patios in Medellín and the House of Province in Maastricht. She has participated in various group shows such as “Works of Mercy” in CBK Zuidoost in Amsterdam, “Into the Great Wide Open” at Vlieland, “Oét d’r Sjtub” in Schunck* in Heerlen and “Female Power” at the Museum voor Moderne Kunst in Arnhem. Her “Plastic Indonesia” project is represented by Frans Oomen, collector and owner of mo-artgallery. Since 2017 her work is structurally supported for four years by Mondriaan Fund, thanks to their Stipend for Established Artists.

idee attorno ai temi dell’innovazione sociale, culturale e creativa. I rapporti così generati sono nella loro semplicità di vicinato, davvero minimum, divenendo un esempio virtuoso in grado di contagiare felicemente chi ne viene a contatto. Da uno a molti è stato il percorso costruito da Paoletti, che oggi ha incubato un altro progetto di rigenerazione territoriale e sociale: Wonder Grottole, capace di attirare l’attenzione dei media su un paese a rischio “estinzione”, attivando l’impegno volontario da tutto il mondo di trascorrere un anno sabbatico condividendo l’esperienza intergenerazionale tra vecchi e nuovi saperi.

The Minimum Prize is a prize placed at the minimum level compared to the ones destined to big personalities who have dedicated their lives to the peace or civil progress cause. The Minimum Prize wants to be at the basis of the research, in-

’installazione “Le siepi” di Joel Auxenfans, frutto di una coproduzione tra il Consiglio Dipartimentale dell’Orne e la Regione Normandia con il sostegno della Direzione Regionale degli Affari Culturali della Normandia, ha iniziato il suo itinerario di presentazioni all’Ecomuseo del Perche a Saint Cyr la Rosière, in Normandia, dal 13 ottobre al 23 dicembre 2018. La seconda tappa è prevista a Biella, a Cittadellarte Fondazione Pistoletto, da ottobre 2019. Il sistema espositivo delle ‘siepi’ è costituito da una struttura in legno e alluminio di 2.25 mt di altezza, 1.26 mt di larghezza e 20 mt di lunghezza, a sostegno di teloni stampati con testi di Malgorzata Grygielewicz, filosofa, di Michelangelo Pistoletto, artista, e di Valérie Cabanes, giurista. Le scritte, riportate in maiuscolo e senza punteggiatura come in epoca romana, evocano un mondo radicato e insieme in divenire, un mondo di pensiero in movimento e di creazione, a formare un fogliame di lettere in cui lo spettatore può vagare liberamente. L’installazione in spazi chiusi fa da eco al processo artistico che si svolge all’aperto, nel paesaggio rurale vicino a produttori bio o a luoghi di passaggio, e consiste in piantumazioni di vere siepi, costituite da alberi o arbusti diversi. Le siepi segnalano e valorizzano nel paesaggio la presenza di un’economia agricola biologica creando un ritmo sgargiante di biodiversità attraverso la scelta di cambiare tipo di albero ogni 10 metri, permettendo a questi interventi di essere leggibili anche dalle foto satellitari. Le siepi – elemento tradizionale del paesaggio – oggi sono sradicate, ripiantate, spesso ignorate, emblema della conflittualità attuale tra le rappresentazioni delle economie su scala mondiale e le pratiche produttive locali, pratiche su cui consumatori e cittadini sono chiamati a un ruolo attivo. Gli agricoltori biologici coinvolti nel progetto basano la loro produzione sulla responsabilità, valorizzando la microbiologia dei terreni attraverso quei vivai di biodiversità che sono le siepi. Queste ultime garantiscono una protezione ecologica alle colture e insieme costruiscono un disegno capace di rivelare un’etica visiva nello spazio condiviso che diventa paesaggio. Svelata già dalla pittura rinascimentale, l’attenzione per il paesaggio assume ora un nuovo valore, fatto di solidarietà tra consumatori e produttori. Oggi tale attenzione riflette il desiderio comune di essere più coinvolti in un’economia rispettosa della vita, della Terra, della salute, dell’estetica, di quanto dobbiamo considerare e coltivare in quanto bene comune.

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he installation “Le siepi” (The hedges) by Joel Auxenfans, a co-production between the Orne department and Region Normandy, with the support of the Regional Directorate for Cultural Affairs of Normandy, started its presentation programme at the Perche Ecomuseum in Saint Cyr la Rosière, in Normandy, from 13th October to 23rd December 2018. Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, in Biella, will be its second stop, from October 2019. The display system of the ‘siepi’ consists in a wood and aluminium structure 2.25 m high, 1.26 m wide and 20 m long, supporting canvas printed with texts by Malgorzata Grygielewicz, philosopher, Michelangelo Pistoletto, artist, and Valérie Cabanes, jurist. The writings, in capital letters and with no punctuation like in Roman times, evoke a world which is rooted but at the same time in constant flux, a world of thought in

centive and motive of a process aiming at values in new civilisation perspectives. It is a starting rather than an achievement award. It is an acknowledgement celebrating who promotes a responsible social transformation. It is meant as a primar y relationship among people producing a big change in human civilization through the interaction of single units. Minimum like an embryo, like a principle generating a new society, like an access key to an evolutionary stage where creativity and human science find ways to live with the intelligence of nature. Now at its 14 th edition, the Minimum Prize is this year awarded to Andrea Paoletti. MOTIVATION Andrea Paoletti has transformed a traditional residential space into a unique place where people from all over the world meet and share work spaces, projects, life. Creator of the project “Casa Netural” and a 2005 University of Ideas resident at Cittadellarte -

movement and creation, to form a foliage of letters in which the spectator can wander freely. The indoor installation echoes an artistic process developing outdoor, in the landscape close to organic producers or beaten tracks, and consists of actual hedges of different trees and shrubs. The hedges accentuate and emphasise the presence of an organic farming economy in the landscape, creating a garish rhythm of biodiversity through the choice of changing type of tree every 10 metres, allowing these works to appear “readeable” also in satellite pictures. Today, hedges – a natural element of the landscape – are uprooted, replanted, often ignored, an emblem of the current conflict between the representation of economy on global scale and local productive practices, in which consumers and citizens are called to take an active role. Organic farmers involved in the project base their production on responsibility, enriching the microbiology of lands through those nurseries of biodiversity represented by the hedges. These guarantee ecological protection for the crop, at the same time creating a drawing able to reveal a visual ethics in the shared space becoming landscape. Already shown in Renaissance painting, the attention for the landscape has now assumed a new value, lying in the solidarity between consumers and producers. Today, this attention reflects a common desire to be more involved in an economy respectful of life, of the Earth, of health, of aesthetics, and of what we have to consider and cultivate as a common good.

Fondazione Pistoletto, in calling th i s s p a c e “C a s a” ( Ho us e) h e has clearly identified a type of hospitality designed for subjects who want to carry out their research or work without isolating themselves, but rather weaving relationships with Matera’s local community. A stimulating structure where to regenerate oneself and concretely realize ideas concerning the themes of social, cultural and creative innovation. The relationships thus established are minimum ones of simple neig hbour ing, b ecoming a virtuous example able to happily contaminate whoever enters in contact with it. From one to many is the path built by Paoletti, who has now incubated a new project of territorial and social regeneration: Wonder Grottole, capable of drawing media’s attention on a town at risk of “extinction”, activating a voluntary commitment from all over the world to spend a sabbatical year sharing an intergenerational experience between old and new knowledges.

MINIMUM PRIZE EDITIONS: 2001 - I edition Sislej Xhafa con/with DIAFA 2002 - II edition Tal Adler 2003 - III edition progettozingonia 2004 - IV edition Jamil Hilal e/and Ilan Pappe 2005 - V edition Richard Stallman 2006 - VI edition ReMida 2009 - VII edition Dipartimento Educazione Castello di Rivoli 2012 - VIII edition Jeanne van Heeswijk 2013 - IX edition Charles Esche 2014 - X edition Emergenza Primavera 2016 - XI edition El Puente_lab e/and Juan E. Sandoval 2017 - XII edition Cucula 2018 - XIII edition Create London


CIRCULART • B.E.S.T.

2019

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’industria della moda è un business da 2.500 miliardi di dollari che impiega globalmente oltre 75 milioni di persone, la maggior parte donne. La moda è quindi un settore economico chiave, che svolge un ruolo essenziale nel perseguimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Al tempo stesso, la moda rappresenta un’emergenza ambientale e sociale: quasi il 20% dell’acqua di scarto è prodotto dall’industria della moda. Cambiare i modelli di consumo verso comportamenti e atteggiamenti sostenibili richiede una rivoluzione del modo in cui pensiamo e ci relazioniamo ai capi d’abbigliamento, con l’intento di integrare i costi effettivi di tutte le risorse necessarie al processo di produzione e rispondere di tutto l’impatto sociale e ambientale. Il progetto è un invito ad agire che non si limita alle importanti questioni ambientali legate all’industria della moda, ma prende anche in considerazione l’intero sistema di vita del pianeta, nel quale l’industria della moda è inestricabilmente connessa, tra salute e risorse naturali. Lo scopo del progetto è quello di spingere la ricerca artistica a confrontarsi con i diversi comparti che compongono la filiera tessile, lavorando con organizzazioni che hanno scelto di abbracciare l’idea di sostenibilità e di sviluppare la loro attività in modo innovativo e lungimirante. I quattro artisti invitati - Laura Harrington, Silvia Giovanardi, Emanuele Marullo e Juan Manuel Gomez - si sono metaforicamente inseriti tra la trama e l’ordito del ciclo vitale della produzione dell’abbigliamento e si sono resi inaspettate lenti attraverso cui il pubblico potrà osservare i processi di produzione tessile, generando nuovi atteggiamenti verso i prodotti che acquistiamo. Attraverso i loro lavori, gli artisti hanno creato un dialogo con la filiera dell’industria dell’abbigliamento, che è di per sé parte del processo di valorizzazione che Cittadellarte e i suoi partner hanno concepito per il progetto. Il risultato è una filiera in grado di riprodurre un ciclo produttivo altamente sostenibile, a partire dalle fibre riciclate, i tessuti sostenibili, fino alle finiture dei capi eseguite con tinture, accessori e macchinari innovativi. Moda e arte impegnate quindi a praticare una combinazione assolutamente ragionata e affascinante di sostenibilità, sensibilità e bellezza.

Photo: Yuki Unia

CIRCU LART

Michelangelo Pistoletto, 2009

PROGETTO CURATO E PRODOTTO DA / PROJECT CURATED AND PRODUCED BY CITTADELLARTE – FONDAZIONE PISTOLETTO

A RT IN T ERWOV EN WIT H T HE SUPPLY CH AIN

Le aziende che prendono parte al progetto sono: Brugnoli Giovanni S.p.A., Filatura Astro S.r.l., Lampo - Giovanni Lanfranchi S.p.A., Lanificio F.lli Cerruti, Lenzing Group, Officina +39, RGT - Ready Garment Technology Italia S.r.l., Ribbontex S.r.l., Tessuti di Sondrio.

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he fashion business is a $2.5 trillion-dollar industry that employs over 75 million people worldwide, most of them women. Fashion is therefore a key economic sector, which plays an essential role in pursuing the UN’s 17 Sustainable Development Goals. At the same time, fashion is an environmental and social emergency: nearly 20% of global waste water is produced by the fashion industry. Changing consumption patterns towards sustainable behaviours and attitudes requires a shift in how we think about and value garments, with the goal to integrate the true costs of all the resources required for the production process and account for all environmental and social impacts. The project is a call to action not limited to the important environmental issues connected to the fashion business, but concerning the whole life on the planet, in which the fashion industry is inextricably linked to health and natural resources. The aim of the project is to bring artistic research to question the dif-

Photo: Yuki Unia

“Cittadellarte Fashion B.E.S.T. vuole essere un centro energetico in cui convergono forze differenti, come estetica ed etica, creazione e produzione. Sensibilità artistica e impegno sociale.”

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ferent processes constituting the textile production chain, working with those organizations that have chosen to embrace the idea of sustainability and decided to evolve their businesses in an innovative and far-sighted way. The four invited artists – Laura Harrington, Silvia Giovanardi, Emanuele Marullo and Juan Manuel Gomez – have metaphorically inserted themselves between the warp and weft of the life cycle of clothing and turned themselves into unexpected lenses through which the public can observe the textile production processes, creating diff erent attitudes towards the products we buy. Through their works, the artists will dialogue with the garments industry supply chain, in itself part of the whole value generating process that Cittadellarte and its partners have conceived for the project. The result is a supply chain capable of enacting an extremely sustainable production cycle, starting from recycled fibres and sustainable fabrics, to garments finishing performed with innovative dyes, accessories and machines. Fashion and art therefore committed to practise a highly reasoned and fascinating combination of sustainability, sensibility and beauty. The companies taking part in the project are: Brugnoli Giovanni S.p.A., Filatura Astro S.r.l., Lampo - Giovanni Lanfranchi S.p.A., Lanificio F.lli Cerruti, Lenzing Group, Officina +39, RGT - Ready Garment Technology Italia S.r.l., Ribbontex S.r.l., Tessuti di Sondrio.

Photo: Yuki Unia

CITTADELLARTE FASHION B.E.S.T.

“Cittadellarte Fashion B.E.S.T. è un’officina artistica creativa da cui uscirà la moda di domani: una moda eco-sostenibile che si misura con l’attualità e le emergenze del nostro pianeta.” Franca Sozzani, 2009

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ata nel 2009 da un’idea di Michelangelo Pistolet to e Franca Sozzani (storico direttore di Vogue Italia) per rispondere ai problemi etici e ambientali legati al fenomeno globale della fast fashion, Cit tadellar te Fashion B.E.S.T. (acronimo di Better Ethical Sustai-

Il collettivo di Cittadellarte Fashion B.E.S.T. è composto da diversi promettenti fashion designer / Cittadellarte Fashion B.E.S.T.’s collective is composed of several promising fashion designers: Tiziano Guardini (winner Green Carpet 2017), Silvia Giovanardi e Matteo Wrad (Wrad), Flavia La Rocca (winner Green Carpet 2019), Fabrizio Consoli (Blue of a Kind), Yekaterina Yvankova, Bav Tailor, Francesca Mitolo (Teeshare) ed/and Edoardo Ianuzzi (ACBC - Thezipshoe), che condividono un approccio consapevole e coerente al settore della moda / who share an informed and coherent approach to the fashion sector.

nable Think-tank) è il primo laboratorio dedicato allo sviluppo della sostenibilità nel settore tessile, promuovendo una produzione sostenibile e al contempo educando ad un consumo responsabile. B.E.S.T. riunisce in un polo internazionale fashion designer, brand e aziende produttrici di tessuti, filati e accessori moda che, animati da una crescente consapevolezza, sentono la necessità di sensibilizzare, ispirare e generare una trasformazione responsabile del settore moda attraverso idee creative e progetti concreti, promuovendo una produzione ed un consumo sostenibile e veicolando obiettivi comuni di sostenibilità. La creatività artistica, componente essenziale di Cittadellarte, è alla base di B.E.S.T. Cittadellarte Fashion B.E.S.T. supporta la realizzazione di collezioni e progetti in condivisione ai giovani fashion designer sostenibili, direttamente nei “laboratori-confezione-artistici” negli spazi di Cittadellarte. Organizza inoltre seminari formativi e promuove incontri ed eventi pubblici di sensibilizzazione al tema della moda sostenibile. Fashion B.E.S.T., con il suo collettivo di fashion designer sostenibili, è ormai l’attuazione di un processo, di un luogo di lavoro, di scambio e di ricerca atto a connettere tutti gli anelli della filiera moda, dal produttore al fruitore finale. Un nuovo nucleo originale di una forza di cambiamento comune che punta a rendere la moda etica e trasparente, nuovo standard indiscusso.

Cittadellarte Fashion B.E.S.T. Studios: workshop “Circularity Fashion”, 2019. Photo: Olga Pirazzi

“Cittadellarte Fashion B.E.S.T. wants to be an energizing hub merging different forces, like aesthetics and ethics, creation and production. Artistic sensibility and social commitment.” Michelangelo Pistoletto, 2009

“Cittadellarte Fashion B.E.S.T. is a creative artistic laboratory which will produce tomorrow’s fashion: an eco-sustainable fashion measuring itself against contemporaneity and the emergencies of our planet.” Franca Sozzani, 2009

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reated in 2009 from an idea by Michelangelo Pistoletto and Franca Sozzani (historical director of Vogue Italy) to respond to ethical and environmental problems linked to the global phenomenon of fast fashion, Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (acronym of Better Ethical Sustainable Think-tank) is the first laboratory dedicated to the development of sustainability in the fashion sector, promoting a sustainable production and at the same time educating to a responsible consumption. B.E.S.T. is an international hub gathering fashion designers, brands and companies producing textiles,

Cittadellarte Fashion B.E.S.T. - WHITE, settembre/september 2019, Milano/Milan. Photo: Olga Pirazzi

yarns and fashion accessories animated by a growing awareness and by the need to create sensibility, inspire and generate a responsible transformation of the fashion sector through creative ideas and concrete projects, promoting a sustainable production and consumption, and conveying common objectives of sustainability. Artistic creativity, essential component of Cittadellarte, is at the core of B.E.S.T. Cit tadellar te Fashion B.E.S.T. supports the realisation of collections and projects shared among young sustainable fashion designers providing “ar tistic tailoring

laboratories” in the spaces of Cittadellarte. It also organizes educational seminars and promotes public events aimed at drawing attention to the theme of sustainable fashion. With its collective of fashion desig ner s, Fashion B.E.S.T. now constitutes the realisation of a process, a work place of exchange and research connecting all the links of the fashion supply chain, from the producers to the final users. A new innovative hub releasing a common force of change, aiming at making fashion ethic and transparent, the new undisputed standard.


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CITTADELLARTE F.A.Q.

2019

C I TTA D E L LA R T E F. A .Q . CHE COS’È CITTADELLARTE?

u n i n n ova t i vo m o d e l l o d i è istituzione artistica e culturale che implica l’arte nei diversi settori della società come enzima trasformatore fondato sul binomio autonomia/responsabilità. 2. è il luogo dove fare esperienza di un modo di vivere fondato sulla visione del Terzo Paradiso, di cui Cittadellarte è la sede originaria. 3. è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta nel 1998 dalla Regione Piemonte e con essa convenzionata. 1.

COME SI PUÒ PARTECIPARE?

• visite guidate di breve durata, un primo contatto con Cittadellarte, le sue radici, i suoi luoghi e le sue attività, in vista di ritornarvi per approfondire; oppure • soggiorni brevi di uno o alcuni giorni dedicati a conoscere e sperimentare direttamente nella pratica i principi del Terzo Paradiso partecipando ai programmi delle Terme Culturali, i cui trattamenti sono finalizzati a risvegliare ed esercitare sensibilità e facoltà sopite o da “allenare”; oppure • la partecipazione a UNIDEE Università delle Idee, una “scuola” articolata per moduli residenziali settimanali che possono comporre un percorso di studi pluriennale autodefinito dal partecipante stesso secondo i propri specifici bisogni e interessi; oppure • f orme di co-working che implicano di stabilire a Cittadellarte

la propria attività lavorativa; oppure • o perare ciascuno nel proprio contesto territoriale, anche molto distante da Biella, assumendo le vesti e le funzioni di ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, sviluppandone la filosofia e le pratiche in relazione alla propria vocazione e alle opportunità locali.

QUANTE PERSONE FREQUENTANO CITTADELLARTE ALL’ANNO?

Circa 50 mila, compresi gli studenti, i coworker, i clienti del mercatino Let Eat Bi e del Ristorante-Caffetteria Al Bistrot Le Arti-Famiglia Ramella…

CHE TIPO DI STRUTTURA È LA SEDE DI BIELLA?

È un pregevole complesso di archeologia industriale, ex manifattura laniera (sec. XIX), tutelato dal Ministero dei Beni Culturali. In totale circa 20 mila metri quadrati. L’impatto urbanistico della rigenerazione attuata dalla Fondazione Pistoletto dagli anni ’90 è stato molto significativo.

PERCHÉ SI DICE CHE SIA UNA COMMUNITY?

Prima di tutto perché hanno sede a Cittadellarte piu di 30 soggetti giuridici differenti; non solo la Fondazione Pistoletto onlus, dunque, ma diverse associazioni di promozione sociale e culturale, s.r.l. e profe s sioni sti. Inoltre, si sono costituiti nel mondo quasi 200 soggetti che hanno assunto la denominazione di Ambasciate.

CHE COSA SONO LE AMBASCIATE REBIRTH/ TERZO PARADISO?

Il 21 dicembre 2012 in occasione

della prima celebrazione del Rebirth-day nasce la figura dell’ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso. L’ambasciatore rappresenta sul territorio a lui prossimo l’idea stessa del Simbolo del Terzo Paradiso: una prospettiva che l’arte offre alla società, dal punto di vista culturale, politico, economico, civile, spirituale. Organizza il Rebirth-day (il 21 dicembre di ogni anno) e altre attività. Se riesce, organizza il Forum Rebirth e il conseguente Cantiere di un anno.

COME SI DIVENTA AMBASCIATORI REBIRTH/ TERZO PARADISO?

Prima si può diventare sostenitore del Terzo Paradiso attraverso la realizzazione di un evento collegato al progetto Rebirth, compresi quelli eventualmente organizzati in occasione del Rebirth-day. Successivamente si può ottenere la nomina ad ambasciatore, richiedendola direttamente a Cittadellarte. Un ambasciatore può anche segnalare a Cittadellarte un sostenitore proponendone la nomina ad ambasciatore.

HOW CAN YOU TAKE PART? • short guided tours, a first contact with Cittadellarte, its roots, its spaces and its activities, in anticipation of coming back to find out more; or • short stays of one or a few days dedicated to discovering and experimenting in practice with the principles of the Third Paradise participating in the programmes of the Terme Culturali, whose treatments aim at awakening and exercising sensibilities and faculties which are numb or in need of “training”; or • the participation in UNIDEE – University of Ideas, a “school” organized in residential weekly modules which can develop into a multi-year course of studies defined by the participants themselves according to their specific needs and interests; or • f orms of coworking implying establishing one’s business in Cittadellarte; or • operating each in one’s own territory – which might be very far from Biella – assuming the role

and functions of Rebirth/Third Paradise ambassador, developing its philosophy and practice in relation to one’s vocation and the local opportunities.

HOW MANY PEOPLE SPEND TIME IN CITTADELLARTE EVERY YEAR?

About 50.000, including students, coworkers, customers of the Let Eat Bi vegetable market and of the Restaurant-Caffetteria Al Bistrot Le Arti-Famiglia Ramella, etc.

WHAT TYPE OF BUILDING DOES CITTADELLARTE OCCUPY?

Cittadellarte is located in a fine industrial archaeology complex, a 19th century wool mill under the tutelage of the Ministry of Cultural Heritage. It covers a space of about 20.000 sq. m. The regeneration of the area carried out by the Foundation in the ’90s was extremely significant in terms of its urban impact.

WHY IS IT DEFINED A COMMUNITY?

First of all because over 30 separate juridical subjects are based in Cittadellarte; not only Fondazione Pistoletto onlus then, but different organizations of social and cultural promotion, limited

companies and professionals. Besides, almost 200 entities in the world have assumed the denomination of Embassies.

WHAT ARE THE REBIRTH/ THIRD PARADISE EMBASSIES?

The figure of the ambassador was established on 21st December 2012, on the occasion of the first Rebirth-day. The ambassadors represent the idea itself of the symbol of the Third Paradise on the territory they live in: a perspective art offers society, from a cultural, political, economical, civil and spiritual point of view. They organize the Rebirthday celebrations (on 21st December of each year) and other activities. If in a position to do so, they plan a Rebirth Forum and the subsequent one-year-long Working Site.

HOW DO YOU BECOME A REBIRTH/THIRD PARADISE AMBASSADOR? You can start by becoming a Third Paradise supporter through the realization of an event linked to the Rebirth project, possibly on the occasion of the Rebirth-day. You can then be nominated ambassador applying directly to Cittadellarte. An ambassador can also recommend somebody else for the role.

WHAT IS CITTADELLARTE?

i t’s an innovative model of artistic and cultural institution implying art into the different sectors of society as a transforming enzyme based on the binomial autonomy/ responsibility. 2. it’s a place where to experience a way of life in line with the vision of the Third Paradise, which has in Cittadellarte its original seat. 3. it’s a non-profit organization recognized by and under the patronage of Regione Piemonte since 1998. 1.

Journal: l’informazione con l’arte al centro information with art at the centre

journal.cittadellarte.it

CITTADELLARTE – FONDAZIONE PISTOLETTO individuo e consesso sociale, tra libertà e responsabilità, tra autonomia e appartenenza, tra appropriazione e condivisione, la sostenibilità dei sistemi economici, l’etica dei modi della convivenza, la formazione e la motivazione all’impegno diretto per il cambiamento portato in ogni ambito della vita sia a livello individuale, sia nelle dimensioni organizzate e collettive, da quelli più profondi come il campo della spiritualità e della politica a quelli più pratici come l’economia, la moda, l’architettura, l’alimentazione.

In un complesso industriale otto- e novecentesco, al centro del distretto laniero biellese, ancora di rilievo mondiale per qualità ed eccellenza, Michelangelo Pistoletto (massimo artista italiano vivente secondo la pubblicazione L’arte contemporanea italiana nel mondo: analisi e strumenti / Pier Luigi Sacco, Walter Santagata, Michele Trimarchi, Milano: Skira, 2005 promossa dal Ministero dei Beni Culturali, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2003 ed insignito del Premio Imperiale del Giappone “Nobel per le Arti” nel 2013) ha avviato negli anni ’90 e realizzato, insieme a un gruppo di ricercatori ed esperti, un laboratorio collettivo; un’organizzazione dove confluiscono non solo artisti, ma anche promotori della sostenibilità nel mondo della moda, imprenditori sociali che sviluppano filiere di economia solidale partendo dalla terra e dall’agricoltura, architetti impegnati nella progettazione e realizzazione di moduli abitativi sostenibili e altri brillanti operatori impegnati in ogni campo in cui l’intelligenza umana sia chiamata ad interagire con la saggezza della natura. A Cittadellarte i diversi campi di conoscenza e attività si connettono per affrontare le grandi sfide della contemporaneità: il rapporto tra

In a 19th and 20th century industrial complex, at the centre of the Biellese wool district, still globally relevant for quality and excellence, Michelangelo Pistoletto (the major living Italian artist according to the publication L’arte contemporanea italiana nel mondo: analisi e strumenti / Pier Luigi Sacco, Walter Santagata, Michele Trimarchi, Milano: Skira, 2005 promoted by the Ministry for Cultural Heritage, Leone d’oro to the career at the 2003 Venice Biennale and awarded Japan’s Praemium Imperiale “Nobels for Arts” in 2013) has realized, starting in the ’90s and with the help of a group of researchers and experts, a collective laboratory: an organization which gathers not only artists, but also promoters of sustainability in the fashion world, social entrepreneurs who develop supply chains of ethical economy starting from the earth and agriculture, architects engaged in planning and building sustainable housing modules, and other brilliant operators engaged in every field in which human intelligence is called to interact with nature’s wisdom. In Cittadellarte the different fields of knowledge and activity connect to face jointly the great challenges of contemporaneity: the relationship between individual and society, between freedom and responsibility, between autonomy and belonging, between appropriation and sharing, the sustainability of the economical systems, the ethics of the ways of coexisting, the education and motivation to contribute to generate a change in every sector of life both in its individual and in its organized and collective dimension, from the deepest spheres like spirituality and politics to the most practical ones like economics, fashion, architecture, food.

ORARI TERME CULTURALI / TERME CULTURALI OPENING TIME: SABATO E DOMENICA DALLE 11:00 ALLE 19:00 / SATURDAY AND SUNDAY FROM 11 AM TO 7 PM. DAL MARTEDÌ AL VENERDÌ SU PRENOTAZIONE / FROM TUESDAY TO FRIDAY BY BOOKING IN ADVANCE +39 015 0991461 - +39 015 28400 - TERMECULTURALI@CITTADELLARTE.IT

PER CONTATTI / CONTACT US: FONDAZIONEPISTOLETTO@CITTADELLARTE.IT - +39 015 28400 - WWW.CITTADELLARTE.IT

CITTADELLARTE EDIZIONI, BIELLA, 2019.

President Giuliana Carusi Setari Vice President Maria Pioppi Artistic Director Michelangelo Pistoletto Director Paolo Naldini Assistant to the Director, Project Management Marina Maffei Art Office Director Juan Esteban Sandoval Exhibition setting up Andrea Abate Alessandro Lacirasella Exhibition setting up assistants: Ilaria Bernardi stage - convenzione IULM Milano Roberta Auletta Michelangelo Pistoletto’s Assistant Alessandro Lacirasella Nourishment Office Let Eat BI Association President Armona Pistoletto Assistant Francesca Favaro Press and Communication Office Margherita Cugini Press office assistant Antonella Giannotto

Translations Elena Pasquali Graphic Design Liudmila Ogryzko Web Daniele Garella Journal Editor Luca Deias Editor in Chief Daniel Tarozzi Social Media Luca Deias Francesco Saverio Teruzzi Architecture Office and coworking — n.o.v.a.civitas Emanuele Bottigella Armona Pistoletto Learning environments, Guides and Mediators Ruggero Poi Alessandra Bury Francesco Tempia Maccia Alessandro Baroni Claudio Callegari Laura Faraone Accademia UNIDEE del Terzo Paradiso: Head Paolo Naldini Director Francesco Monico Academic Coordinator Michele Cerruti But Visiting Curator Valerio Del Baglivo Academic Secretary Clara Pogliani Administration office Monica Lovisetto

Residency programs Coordinator Clara Tosetti Social Media Manager Andrea Calciati Fundraising office Cecilia Cappa Cittadellarte Fashion B.E.S.T. Olga Pirazzi Advisor Silvio Betterelli Assistant Francesca Acquadro Coworking Armona Pistoletto Andrea Abate Rebirth /Third Paradise Ambassadors’ Coordinator Francesco Saverio Teruzzi Fortunato D’Amico Opera of Demopraxy, Biella Chapter Andrea Trivero Elisa Gilardino HYDRO Better Places Administration Luciana Friaglia Annalisa Marchioro Finance Roberto Melis Assistant Gloria Isceri Archive Marco Farano Alessandro Lacirasella Giulia Marostica

VIA SERRALUNGA 27 13900 BIELLA - ITALY

Store and Library Elena Pasquali Restaurant Caffetteria Al Bistrot Le Arti Famiglia Ramella Facilities Salvatore Falcone Sandra Ottino

In convenzione con/ accredited by: Regione Piemonte With the support of: Compagnia di San Paolo Fondazione Zegna Fondazione CRT Fondazione CRB Institutional project partnership with: UNECE United Nations Economic Commission for Europe MiBAC Ministero per i beni e le attività culturali ASVIS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile CRI Croce Rossa Italiana


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