Mario
Dionisi Cari amici lettori,
Il vecchio detto che non c’è mai limite al peggio do-
Tutto questo pesa anche sul cittadino che vede di-
vevamo sperimentarlo proprio nel mondo della cura
minuire i servizi o trova, nel caso di strutture sanita-
Il 7 gennaio la Sanità della regione romana rimane
Ha un gravame per i 50 mila addetti nelle imprese
della salute.
rie, prezzi di mercato non più in convenzione.
senza commissario speciale. Enrico Bondi preferisce
sanitarie di questa regione che rischiano di perdere il
Gli subentra Filippo Palumbo, direttore generale
ranzia del lavoro, quelli che lavorano nelle strutture
fare il coordinatore della coalizione di Mario Monti. “Programmazione” del ministero della Salute.
Per la spending review gli succede Mario Canzio,
Ragioniere generale dello Stato.
Cosa succede in Italia quando arriva un successore?
Non si continua il lavoro del predecessore. Tutto
il lavoro fatto in precedenza finisce nel tritacarte,
posto. Così mentre nella crisi generale c’è chi ha ga-
pubbliche, c’è invece chi questa garanzia non ce l’ha - sono questi 50 mila addetti nelle strutture conven-
zionate. E non si parli di abuso delle misure di pre-
venzione nella diagnostica, nella prescrizione di farmaci, come in tante misure di intervento sanitario.
Oramai livellato al 60% l’esborso economico da
per questo forse la Regione Lazio ne ha acquistati
parte del paziente, non c’è margine per malati im-
Ma questo non è l’ultimo scandalo della Regione
tore della sanità che per andare avanti trova sempre
tanti da spendere 14 mila euro di soldi pubblici.
Lazio. Ben più grave quello delle ambulanze par-
cheggiate per ore fuori dai pronto soccorsi sovraf-
maginari. Ma un altro ammalato vero è l’imprendipiù difficoltà ad avere credito dalle banche, anche a
fronte delle fatture esigibili per lo Stato, che dagli
follati. In due mesi, ora, il neo commissario deve
istituti di credito spesso considerati “inesigibili”.
prenderà questa responsabilità. Gestirà il gestibile
ratori non troveranno mai quella sicurezza che invece
alla sanità.
credito. I contenuti della campagna elettorale nazio-
costo. A pagarlo sono innanzitutto le imprese for-
frontare il delicato tema della differenza incolmabile
organizzare nuove strategie. Sicuramente non si
aspettando il nuovo presidente e il nuovo assessore Gli italiani però non sanno che tutto questo ha un
nitrici di servizi alle strutture pubbliche che pre-
sentano fatture fino a due anni di pregresso. w w w .ci tta d i ni es a l ute.i t
Come finiremo tutti? Cittadini, imprenditori, lavo-
è garantita alle strutture pubbliche e agli esercenti del
nale e regionale dovranno dire chiaramente come af-
che c’è, nel nostro paese come nella nostra regione,
tra garantiti e non garantiti.
Mario Dionisi
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Cittadini & Salute
ATTUALITÀ Quando la valutazione verso di sé è più indulgente della portata oggettiva delle azioni effettive si fallisce nei propri obiettivi. Le diete non fanno eccezione. In media si è portati a sovrastimare il lavoro svolto nell’attività sportiva e le poche rinunce a tavola. Questa la ragione profonda per cui le diete non funzionano. Quel piccolo snack ingerito in orari strani, le bibite gassate, l’aperitivo, un po’ di cibo spazzatura tanto per non perdere le cattive abitudini ed ecco come si fabbrica il salvacondotto per non dimagrire mai. Secondo una ricerca invece l’esatta calibratura di quanto viene ingerito e quanto invece viene eliminato bruciando calorie dovrebbe essere esattamente conteggiato al dettaglio. Ma una componente importante la svolge anche l’orario. Non dormire ad orari sbagliati e dormire quanto basta per riposare effettivamente. Chi dorme meno di sei ore a notte mangia di più e consuma più carboidrati. Non bisogna saltare la prima colazione. Meglio se consumata entro un’ora dal risveglio. Il resto, secondo prescrizioni, e scrivere tutto in tabella! Ma le liste degli alimenti da evitare dovrebbero essere anche molto più particolareggiate. Bisognerebbe indicare ciascun singolo, specifico, alimento, tanto che questa lista è di fatto impossibile. Nessuno penserebbe mai, infatti, che esiste un pecorino in grado di far abbassare il colesterolo.
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Cittadini & Salute
Quando la dieta non
Il regime alimentare è fatto di regole ferree. Sono uno su cinque le persone che non ottengono risul-
E invece pare proprio che esista. Da alimento messo all’indice dall’Unione europea a formaggio salutare. Non cancellare il pecorino sardo dal novero dei formaggi commerciabili in Europa è costata una lotta dura per i nostri rappresentanti nel Parlamento europeo, appena formatasi l’Ue. Il pecorino ha resistito come solo lui sa fare. E molta resistenza da parte di molti parlamentari e tecnici dell’alimentazione erano dovuti probabilmente ad invidia. Solo noi riusciamo a produrre in Sardegna, come nell’area romana, diversi tipi di pecorino che negli altri paesi sono sconosciuti ai più ma ambiti. In un periodico di ricerca alimentare molto accreditato la pubblicazione di una ricerca per cui il pecorino contenente acido linoleico coniugato facente parte degli Omega6, abbassa il colesterolo del 7%. Va detto però che la ricerca è stata compiuta da due diversi centri, sì, ma italiani. Ma si parla di un pecorino speciale. Non si pensi che qualsiasi pecorino abbia l’effetto di far abbassare il colesterolo come si legge in diverse semplificazioni propagandate. Questo pecorino viene prodotto con speciali accorgimenti nell’alimentazione degli ovini.
Il risultato è il pecorino Cla che sta per acido linoleico coniugato. Con la sua assunzione alimentare è migliorata l’azione metabolica nei pazienti ipercolesterolemici e, addirittura, si è registrata anche una riduzione del colesterolo, cosiddetto, “cattivo”. Le qualità nutrizionali del pecorino con contenuto naturale di Cla sono state testate nel 2011 su 40 pazienti, caratterizzati da sovrappeso e ipercolesterolemia. La dieta e lo stile di vita dei pazienti - che hanno assunto 90 grammi di pecorino Cla per 21 giorni - non è stata modificata. L’unico obbligo è stato quello di sostituire il formaggio normale con pecorino Cla. Al termine della sperimentazione, senza modificare alcun altro parametro, i risultati hanno dimostrato la riduzione che ha una risultanza sensazionale. La sua produzione è stata effettuata da un’azienda casearia in provincia di Cagliari. Non si capisce bene se questo risultato sia conseguenza del caso oppure se si voleva arrivare a una produzione di questo tipo. Sta di fatto che gli studi condotti dalla Asl e dall’università di Pisa ha dato questo responso. Quindi, ci si chiede, per quale motivo un pecorino di cui si dimostrano le quaw w w .ci tta d i ni es a l ute.i t
porta frutti sperati
tati dalle prescrizioni sull’alimentazione oppure se li ottengono ingrassano subito dopo. Capire i perché!
lità igieniche perfettamente rispondenti a crismi di legge, imposte dall’Europa, dovrebbe anche avere un ulteriore studio per vedere i suoi effetti sul colesterolo? La risposta è nell’aria. Probabilmente alcuni benefici risultati erano stati già attestati spontaneamente dai consumatori. Si dà per certo che le richieste arrivano anche da Germania e Inghilterra. Proprio loro che volevano togliere il pecorino dal mercato locale e mondiale. Altra sorpresa sulla caffeina. Tutti sanno che brucia il grasso. Ma lo stesso non vale per il caffè! Sperimentazioni australiane sugli amici roditori attestano questi risultati, anche se difficili da spiegare. La ricerca è stata pubblicata su Journal of Nutrition. Il farmacologo cardiovascolare a capo dello studio ammette di non conoscere le proprietà che non consentono la riduzione di peso da parte del caffè. Si sa poco sugli effetti di alcuni componenti sul caffè: il suo colore, come cafestol, kahweol e melanoidina. Ed è un’attestazione di ignoranza pazzesca, perché trattasi di una delle bevande più apprezzate. E comunque, anche se la caffeina fa dimagrire, è sconsigliato l’uso di farmaci che contengono caffeina per il fine del dimagrimento. w w w .ci tta d i ni es a l ute.i t
Ma al di là dei conteggi di calorie e delle diete bisogna regolarsi. I rimedi a metà tra esperienze consolidate e leggende metropolitane devono misurarsi anche con la capacità di ciascuno nei confronti del cibo. Innanzitutto seguire il criterio della depurazione. E allora si deve partire dai liquidi e dai sali minerali. Quindi: bicchiere d’acqua a inizio giornata. Ma non riempirsi d’acqua! (Il perché nel servizio a pagina 7). Un bicchiere a stomaco vuoto è sufficiente per abbassare i livelli di acidità. Tè come prima colazione con frutta di stagione. Uno spuntino a base di arance, mele, pere prima di pranzo da espletare mangiando una ricca insalata mista. Ricca perché sono consentiti ortaggi e frutta. È anche possibile aggiungere un paio di noci. Consentito un piatto di riso in bianco oppure con pasta avente scarso condimento. Questo perché il giorno dopo una trasgressione alimentare non deve contenere carboidrati a tavola: i grassi per fissarsi ne hanno bisogno. La cena preferita per lo specialista di nutrizione è la zuppa. Ha qualità antiossidanti. Ha fibre. È proteica. Non appesantisce prima di andare a dormire. Insomma, la zuppa è l’ideale.
Frutta a stomaco vuoto: questa è la stagione di frutta come arance, mele, pere e kiwi. Le verdure quelle particolarmente indicate sono spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. Tutte le insalate e le verdure vanno condite con olio d’oliva, ricco di tocoferolo, un antiossidante che combatte l’invecchiamento dell’organismo e favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo di limone che purifica l’organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue, è un ottimo astringente e cura l’iperacidità gastrica. Ma non bisogna nemmeno dimenticare i legumi. Fagioli, ceci, piselli e lenticchie contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali ma sono anche una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo. Fermarsi con l’alcol, anche per recuperare il significato della rinuncia e del limite, visto che durante le feste lo si è travalicato. Ma soprattutto fare una lunga passeggiata. Meglio se il piano è un po’ inclinato, verso la salita - si intende. Ed in effetti questo rimedio empirico appare quello maggiormente perseguibile. Non si rinuncia ai piaceri della buona tavola, quando si sta con gli amici. Ma il giorno dopo bisogna ricordarsene bene! Beatrice Portinari
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Cittadini & Salute
RICERCA
La dieta del bere, dogma e pregiudizio
La prescrizione dei due litri di acqua al giorno è contestata in ambito medico
“Bisogna bere molto!” Si dice in ogni dove. La soglia da superare si configura nel litro e mezzo al giorno. Chi ne beve di meno non si sogni di ottenere miracoli da cure estetiche dedicate alla pelle. L’acqua, meglio se oligominerale, fa gran parte del benessere fisico, legato prevalentemente alla possibilità di lavorare bene per i reni. Superare i due litri fino ad arrivare a due litri e mezzo al giorno pare che sia la misura ottimale. Ultimo un servizio dell’Ansa a garantire su questa massima. A farsene garante e nuovo scopritore è Paolo Mezzana, autore di una revisione dell’efficacia dei trattamenti dermatologici per il ringiovanimento cutaneo e docente di tecniche fotografiche cliniche e laser alla scuola internazionale di me-
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dicina estetica Fondazione Fatebenefratelli di Roma. Ma l’idea che tutti dobbiamo bere otto bicchieri di acqua al giorno per migliorare la nostra salute è una direttiva tipica dei medici, ma per molti altri ricercatori risponde solo a una leggenda metropolitana. L’acqua è essenziale per una corretta digestione, la funzione renale e la funzione del cervello ed è richiesto da ogni cellula del corpo. Ma questo non significa che abbiamo bisogno di sorseggiare tutto il giorno. Non solo. Secondo Stanley Goldfarb, ricercatore che è stato pubblicato su Huffpost, bere molto invece comporta degli effetti negativi perché sovraccarica i reni, invece di facilitare il lavoro e abitua l’organismo a uno standard di acquisizione idrica innaturale per la fisiologia umana.
Di qui, secondo il ricercatore, bisogna bere, sicuramente, ma solo quando si ha sete o quando ci si vuole togliere il gusto di farlo. Evitare ingestioni eccessive, portano solo danno. Ma anche qui la dottrina della scienza medica è divisa. Il problema allora è per uno stilema all’americana per cui è diventato chic lavorare, dialogare, svolgere mansioni di ufficio davanti a dei grandi tazzoni di tè, carcadè, tisane varie col dogma di integrare i liquidi. La soluzione probabilmente sta nel rifuggire i dogmi. Come una sana abitudine contadina bere acqua appena svegli disoccupandosi delle quantità. Siamo troppo attenti a misurare le performance quotidiane, anche nell’alimentazione ordinaria, per trovare giovamento nei centilitri d’acqua oligominerali ingeriti in un giorno. Gemma Donati
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Cittadini & Salute
RICERCA
Cervello, se allenato funziona!
Ma la sua funzionalità riguarda tutti gli aspetti, anche quello emozionale. Mentre i vecchi restano arzilli con l’uso della tecnologia e dei giochi, le giovani generazioni sono a rischio per l’eccessivo utilizzo di strumenti elettronici Il cervello, come un qualsiasi altro muscolo, per essere mantenuto in forma o anche sviluppato deve essere tenuto in allenamento. L’attività mentale, è chiaro, non protegge dall’invecchiamento naturale del cervello, tuttavia può far sì che il cervello invecchi nel modo migliore e in salute. Leggere, scrivere, ragionare e fare giochi di ragionamento come le carte, rispondere a quiz, rebus, anche assemblare coerentemente le tessere di un puzzle sono ritenuti ottimi rimedi da una ricerca del Rush University Medical Center e l’Illinois Institute of Technology di Chicago. La risposta ai quesiti di freschezza mentale dei centocinquanta volontari - ottantunenni di media - che si sono sottoposti ai test avviene attraverso la risonanza magnetica.
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Lo studio ha evidenziato che nelle persone anziane attive mentalmente, attraverso giochi e attività varie, si avevano riscontri di velocità di connessione ma anche di maggiore attivazione di diverse aree cerebrali. “Mantenere il cervello impegnato in tarda età ha esiti positivi. Leggere il giornale, scrivere lettere, visitare una biblioteca, partecipare a un gioco o giochi come gli scacchi o dama, sono tutte attività semplici che possono contribuire ad avere un cervello sano” - le conclusioni della ricerca. Ma quando si parla di attività cerebrale è bene sempre valorizzare anche le attività emozionali. Troppo spesso si ritiene, sbagliando, che una persona è attiva mentalmente solo quando ha connessioni rapide, utili alla vita comune.
Tutto questo è possibile se la persona in questione ha anche una vita sentimentale attiva. L’effetto della mancanza di empatia col mondo, invece, inizia a rappresentare una vera problematica per la specie umana. L’essere attorniati da elementi tecnologici accresce la capacità di associare e calcolare, ma limita fortemente la percezione del mondo esterno alla persona senziente. Il fenomeno stavolta riguarda specificamente le nuove generazioni tanto da far pensare a uno scadimento del quoziente intellettivo umano (come già scritto su questa rivista nel mese di dicembre). Nuovi pericoli di avere generazioni di persone autistiche per induzione arrivano da una ricerca della Stanford University pubblicata su Plos One. Piccarda Donati
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Cittadini & Salute
Italian Hospital Group
CENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04 188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM) www.italianhospitalgroup.it
Dott.ssa Alessandra Gervasi
Dietista Responsabile Servizio Dietetico Interno
Italian Hospital Group S.p.A. Tel. Uff. 0774.386265 e-mail: agervasi@italianhospitalgroup.com
IHG/ La dieta mediterranea come prevenzione Quando la cura per la propria salute inizia a tavola
Una sana alimentazione rappresenta il primo passo per la prevenzione, la tutela della salute e dell’armonia fisica. L’educazione alimentare coinvolge tutti, indistintamente, sollecitando la formazione di una chiara consapevolezza nutrizionale. Le ricerche dei più importanti nutrizionisti hanno confermato che il modello alimentare mediterraneo è vincente rispetto a quelli di altri paesi. Per la relazione fra cibo e salute, le popolazioni affacciate sul Mediterraneo corrono un rischio inferiore di diventare obesi e di soffrire di diabete, di patologie cardiocircolatorie, ecc. Le “malattie del benessere” sono infatti collegabili all’abuso di carne, grassi animali, zuccheri e superalcolici, colesterolo e trigliceridi intasano le arterie; si formano i radicali liberi, causa principale di invecchiamento e di degenerazioni cellulari; organi come fegato e pancreas sono messi a dura prova. Invece le abitudini alimentari mediterranee si sono dimostrate una barriera preventiva contro gli inconvenienti della vita moderna, per lo scarso contenuti di grassi saturi e l’abbondanza di vitamine, minerali e fibre: sostanze che abbassano i livelli di lipidi nel sangue, neutralizzano i radicali liberi, riforniscono l’organismo senza logorarlo. In definitiva, cucinare sano significa impiegare i solari prodotti mediterranei in piatti stuzzicanti, che accontentano il palato, non incidono sulla bilancia, tengono a bada pressione e colesterolo e riforniscono di elementi sani e vitali l’organismo.
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Cittadini & Salute
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Prevenzione & Salute Dott.ssa Silvana Paglioni Biologa - Nutrizionista Direttore Tecnico
Laboratorio Analisi Villanova Via Galletti, 8-10 Tel. 0774.529175 e-mail: silvana.paglioni@gmail.com
Sindrome metabolica, si può prevenire!
Ci sono dei segnali del corpo che vanno colti prima che i problemi diventino più gravi. A febbraio ha inizio la campagna di prevenzione
La Sindrome Metabolica è causata da una serie di fattori di rischio che insieme concorrono a mettere in serio pericolo la nostra salute. Valori ematologici alterati, come ad esempio elevati tassi di colesterolo o glicemia e stili di vita poco corretti, come sedentarietà o sovrappeso, contribuiscono all'insorgere di questa sindrome, cioè una situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare. Quando in un soggetto sono presenti almeno tre tra i parametri elencati di seguito si può parlare di Sindrome Metabolica, ma il manifestarsi anche di uno solo di essi dovrebbe far suonare comunque un campanello d’allarme. Vediamo allora insieme cosa non andrebbe assolutamente sottovalutato: - Aumento della glicemia a digiuno; - Aumento del colesterolo associato a bassi valori di HDL; - Aumento di trigliceridi; - Ipertensione; - Aumento del giro-vita. I soggetti in sovrappeso hanno, rispetto ai soggetti in nor-
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mopeso, altissime probabilità di sviluppare la Sindrome Metabolica, quindi è evidente che raggiungere un peso desiderabile, cercando di correggere le cattive abitudini alimentari e di aumentare l’attività fisica (non ci si deve allenare per partecipare alle Olimpiadi, basta anche camminare un po’ di più rinunciando quando è possibile all’auto o all’ascensore) può ridurre sensibilmente il rischio che questa patologia possa manifestarsi.
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Cittadini & Salute
ATTUALITÀ Nessuna prospettiva di riforma radicale del sistema sanitario, tecnici o politici il pianeta-sanità è solo una risacca dalla quale pompare voti. In due anni, il 2013 e il 2014 si prevedono tagli per un miliardo e seicento milioni al fondo sanitario. Si prevedono proroghe per i contratti dei precari, ma anche per la remunerazione della filiera del farmaco. La gestione del rischio riconosciuta come un elemento della politica sanitaria. I provvedimenti economici sulla sanità sono diventati provvedimenti di legge. Confermato il taglio di 600 milioni al fondo sanitario nazionale per il 2013 che salirà a 1 miliardo a decorrere dal 2014. Ecco le voci che hanno un maggiore ritorno sui servizi per i cittadini. Le Asl devono pubblicare online i prezzi unitari corrisposti per l’acquisto di beni e servizi. Si intende ridurre la spesa per acquisto di beni e servizi e dispositivi medici rivedendo gli importi e le prestazioni, anche quelle già effettuate. Questo riguarda anche, e soprattutto, gli appalti di servizi e di fornitura di beni. Sono esclusi, però, (guarda caso) gli acquisti dei farmaci. Questi sono stipulati da aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale. Ma va detto che, sempre i farmaci, avranno una riduzione del 10% a decorrere dal 1° gennaio 2013 e del a 4,8% nel 2013 e 4,4% dal 2014. Questo vale anche per gli acquisti dei dispositivi medici (il tetto precedentemente previsto dalla spending review era rispettivamente del 4,9% e del 4,8%).
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Cittadini & Salute
Tutti i tagli della Sanità
Si tratta di mero regolamento contabile. Il tanto citato documento triennale per la revisione dei costi
Ma fatta la legge, concessa la deroga: le Regioni potranno utilizzare anche misure alternative, ferma restando la condizioni di garantire l’equilibrio di bilancio sanitario. Sla e malattie rare: Positivo il fondo stabilito per la cura della Sla e per malattie che procurano la non autosufficienza. Le risorse destinate per il 2013 ammontano a 275 milioni di euro. Ulteriori risorse, fino a un massimo di 40 milioni, potranno arrivare dai risparmi ottenuti con i controlli straordinari sulle invalidità. Il Fondo nazionale per le politiche sociali è incrementato di 300 milioni per l’anno 2013. Farmaci: Slitta al 30 giugno 2013 l’entrata in vigore del nuovo sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco, cioè farmacisti e grossisti. In questo modo ci sarebbero sei mesi di tempo per trovare una soluzione alla difficile situazione che vede i ministeri della Salute e dell’Economia opporsi alla definitiva approvazione dell’accordo firmato il 16 ottobre fortemente difeso dai farmacisti. Prezzi standard di beni e servizi: La misura conferisce all’Osservatorio dei contratti pubblici presso l’Avcp l’ulteriore compito di pubblicare, sul proprio sito web, i prezzi unitari corrisposti dalle aziende sanitarie locali per gli acquisti di beni e servizi.
Rischi di gestione: La sicurezza delle cure e la limitazione dei contenziosi sono sempre più un problema economico, ancorché morale. Si attuano quindi pratiche di monitoraggio. Gli enti-regione e le province autonome di Trento e Bolzano possono prevedere di individuare modalità per limitarli. Possono, in sostanza, essere acquisiti pareri e consulenze per le competenze di medicina legale, medicina del lavoro, ingegneria clinica e farmacia. L’agenzia del farmaco: L’Aifa viene autorizzata ad assumere con contratto a tempo indeterminato i vincitori del concorso in soprannumero fino al riassorbimento della quota eccedente la pianta organica dell’Agenzia. Gli oneri che corrispondono a dieci milioni di euro dall’applicazione sono a carico dell’AIFA. (L’AIFA è organismo di diritto pubblico che opera sulla base degli indirizzi e della vigilanza del Ministero). Tariffe: Sono aggiornate. Si autorizza la spesa di due milioni di euro per l’anno 2013 e quattro milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015 per la revisione delle tariffe massime delle prestazioni di assistenza termale. Sostegno alle associazioni: Alla Lega italiana per la lotta contro i tumori concesso un contributo per il 2013 di 500 mila w w w .ci tta d i ni es a l ute.i t
(voce per voce)
sanitari si conclude come uno strumento di gestione spese che riproduce quel che c’è. Errori compresi.
euro. Il triennio che parte dal 2013 vede lo stanziamento, ogni anno, di 500 mila euro alla Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie del Pancreas. Alla Fondazione Gerolamo Gaslini concesso un contributo di euro 5 milioni. Trapianti: Si tratta di misure per garantire sulla qualità e sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti evitando sanzioni dell’Unione europea per la mancata uniformità a queste direttive. Vigilanza sul farmaco: Entro marzo bisogna individuare le procedure operative e le soluzioni tecniche per un’efficace azione di farmacovigilanza. Vaccinazione per gli ovini: Si tratta di “vaccini vivi attenuati”. Possono, in ogni caso, determinare una circolazione di virus vaccinale tra i capi non vaccinati.
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Tali norme restrittive si fondano sulla considerazione che lo sviluppo di nuove tecnologie ha reso possibile l’impiego di “vaccini inattivati”(i quali non comportano il rischio di una circolazione di virus vaccinale). Pagamento dei farmaci: Prorogato il sistema per chi le aziende farmaceutiche possono, fino al 30 giugno 2013, non applicare lo sconto del 5% su taluni farmaci a carico del Sistema sanitario nazionale. La condizione è che ci sia il rimborso diretto ai singoli enti-regione. Ludopatie: Prorogato al 30 giugno 2013 il termine entro cui presentare le linee d’azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia come conseguenza al gioco compulsivo.
Plasma ed emoderivati: Semplificate le procedure amministrative di commercializzazione del sangue e dei prodotti intermedi in EU, provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada, per la produzione di emoderivati da commercializzare al di fuori dell’UE. Policlinici universitari non statali: Autorizzata la spesa di 52,5 milioni di euro per l’anno 2013. “Bambino Gesù”: Autorizzato, per l’anno 2013, l’incremento del fondo per l’erogazione di un contributo annuo fisso a favore dell’ospedale “Bambino Gesù” per l’importo di 12,5 milioni di euro. Si ricorda che per le stesse finalità, la Legge di stabilità 2012 reca un finanziamento pari a 30 milioni di euro per il 2012. “Finti ciechi”: Disposto l’accertamento della permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità. Realizzare un piano di 150 mila verifiche straordinarie annue. Francesca da Polenta
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Cittadini & Salute
ATTUALITÀ
Arsenico, “la Regione Lazio è in ritardo” Lo dice il Ministero della salute che in questi mesi dice di aver sollecitato l’ente La Commissione Europea che predispone sulle principali incombenze per la salute pubblica ha richiamato al dovere il Consiglio superiore della sanità italiano che ha espresso un suo parere obbligando il Ministero della salute a muoversi verso la Regione Lazio. Il problema è l’arsenico nelle acque. Entro il 31 dicembre la Regione Lazio avrebbe dovuto provvedere a redigere almeno il cronoprogramma attraverso il quale prevedere i tempi di effettuazione di verifiche, controlli, bonifiche e su quali parametri si intendeva rientrare in conformità. Ma sempre in tema di acqua, l’ente regione è in alto mare. “Il Ministero della Salute informa che negli ultimi sei mesi ha più volte inviato la Regione ad occuparsi della vicenda in vista della scadenza dei provvedimenti di deroga, con note scritte che non hanno avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative intraprese”. Il 20 dicembre, precisa inoltre il Consiglio superiore della sanità, “ha ribadito alla Regione Lazio l’urgenza di adottare piani di emergenza per garantire la fornitura d’acqua alla popolazione dopo la scadenza degli ultimi provvedimenti di
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deroga concedibili in base alla normativa vigente”. Anche il Ministero della salute ricorda che i provvedimenti di deroga, “chiesti e ottenuti dalla Regione Lazio prevedevano, come parte integrante della richiesta, un rigoroso cronoprogramma per il rientro delle acque nei parametri di conformità e che non risulta pienamente realizzato alla data del 31 dicembre 2012”. Non ha commenti la replica del presidente della Regione Lazio Renata Polverini che sentitasi braccata in piena tensione da candidatura elettorale ha replicato - secondo le trascrizioni di agenzia - adducendo a responsabilità maggiori l’amministrazione che l’ha preceduta. In una nota ufficiale la governatrice: “La mancata potabilità delle acque che interessa comuni nelle province di Roma, Viterbo e Latina, è stata immediatamente all’attenzione della giunta Polverini sin dal proprio insediamento”. Sottolinea la Regione: “Balduzzi conosce bene gli innumerevoli incontri ed il lavoro enorme fatto da questa giunta, accelerando i tempi e trovando le ingenti risorse finanziarie senza alcuna partecipazione agli investimenti da parte del governo”. Margherita degli Aldobrandeschi
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Cittadini & Salute
ATTUALITÀ
Arsenico nelle acque, un problema mondiale A dirlo l'Organizzazione mondiale della Sanità che ammonisce sugli utilizzi industriali di fonti idriche contaminate “La più grande minaccia per la salute pubblica da arsenico proviene da acque sotterranee contaminate”. L’arsenico inorganico è naturalmente presente ad alti livelli nelle acque sotterranee di una serie di paesi, tra cui Argentina, Bangladesh, Cile, Cina, India, Messico e Stati Uniti d'America. Acqua potabile, colture irrigate con acqua contaminata e cibo preparato con acqua contaminata sono le fonti di esposizione. Pesce, crostacei, carne, pollame, prodotti lattiero-caseari e cereali possono anche essere fonti alimentari di arsenico, anche se l’esposizione di questi alimenti è generalmente molto inferiore rispetto a esposizione attraverso le acque sotterranee contaminate. Nei frutti di mare, l’arsenico si trova principalmente nella sua forma meno tossica organica. L’arsenico si trova in forme organiche e inorganiche. Composti inorganici (come quelli presenti in acqua) sono altamente tossici, mentre i composti organici di arsenico (come quelli trovati in pesce) sono meno dannosi per la salute. Effetti acuti I sintomi immediati da avvelenamento da arsenico acuto includono vomito, dolore addominale e diarrea. Questi sono seguiti da intorpidimento e formicolio alle estremità, crampi muscolari e la morte, nei casi estremi. Effetti a lungo termine I primi sintomi di esposizione a lungo termine a livelli elevati di arsenico inorganico (ad esempio attraverso l’acqua potabile e il cibo) si osservano di solito nella pelle, e comprendono alterazioni della pigmentazione, lesioni cutanee e le patch rigide sul palmo delle mani e piante dei piedi (ipercheratosi).
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Questi si verificano dopo una esposizione minima di circa cinque anni e possono essere un precursore del cancro della pelle”. L’ipercheratosi consiste nel cambiamento della pigmentazione del derma, con lesioni e indurimento di alcune zone sul palmo della mano o sulla pianta del piede. Sono i primi segni tangibili di un contagio prolungato nel tempo, anche se in piccole dosi ma costanti. Infatti, il rischio per la salute pubblica deriva da un’esposizione prolungata ad alte concentrazioni di arsenico inorganico, i cui primi sintomi si riconoscono sulla pelle dopo un’esposizione consecutiva di almeno cinque anni. Una delle conseguenze più tragiche è lo sviluppo di cancro della pelle, ma l’esposizione a lungo termine può anche essere causa di altri tipi di tumore, come quello della vescica o dei polmoni, o di altre patologie, come problemi allo sviluppo, malattie cardiovascolari, diabete e neurotossicità. Sospendere l’esposizione! Bere acqua “pulita”. L’Oms chiede sia sostituita l’acqua proveniente da falde acquifere con livelli troppo alti di arsenico con quella a basso contenuto. Far conoscere i rischi alle popolazioni con questo problema. Questa la mission chiesta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ai governi nazionali. Secondo l’Oms, “i governi nei territori che presentano il problema dell’arsenico dovrebbero anche predisporre misure per ridurre l’esposizione dei lavoratori dell’industria alla sostanza”, ove questa venga usata come legante. Nonché, “monitorare la popolazione a rischio alla ricerca dei segni precoci dell’avvelenamento”. Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità
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Cittadini & Salute
RICERCA
Un mondo nuovo dalla propria mente
Computer, smartphone, tablet, social network immettono l’individuo in una dimensione sempre più autistica. Le nuove generazioni sono quelle più sensibili a questo processo che appare irreversibile
Secondo la sperimentazione svolta nella Stanford University l’uso costante tecnologia cambia la percezione che la persona ha di sé e cambia il suo rapporto col mondo vissuto. La ricerca ha riguardato settanta persone. Ciascuno ha vissuto una simulazione. La metà nella finzione tecnologica volava con elicottero virtuale. Gli altri, invece, volavano proprio. Sempre in modo virtuale. Ma la sensazione di volare dà un senso di potenza assoluta. Un’innervazione di fiducia in sé molto forte. Ebbene, dopo la simulazione, il livello di altruismo dei virtuali supereroi volanti era più accentuato di coloro che invece, sempre nella finzione tecnologica, avevano sperimentato il volo in elicottero. La ricerca è stata pubblicata su Plos One. La descrizione è arrivata da Robin Rosenberg, uno psicologo di San Francisco. In un’intervista sul Financial Times dice: “Se stai volando, ti senti in grado di fare qualsiasi cosa, e la sensazione di potenza rende le persone più generose ed altruiste. È probabile, inoltre, che il desiderio di rendersi utili fosse direttamente collegato, in maniera conscia o inconscia, a un'immagine di sé simile a quella dei supereroi”. Il cervello è un ricettore e trasmettitore fortemente condizionato dalla tecnologia. E qui arriva la teoria globale sugli strumenti della tecnologia laddove dovessero affermarsi su tutto. “Stiamo creando un paradiso per persone con la sindrome di Asperger. Non credo che stiamo diventando stupidi, ma penso che ci stiamo trasformando in esseri più limitati”. A dirlo Jaron Lanier, un esperto che lavora nella Silicon Valley. Nella proiezioni in una vita in autentica, che esorbita dalla soggettività vera, l’effetto inevitabilmente è quello di dare senw w w .ci tta d i ni es a l ute.i t
sazioni e pensieri oggettivi e quantitativi più che soggettivi e qualitativi. La tecnologia riflette il pensiero analitico degli ingegneri che la creano, ma non riesce a cogliere tutti quegli elementi preminentemente umani della vita di tutti i giorni. Il risultato è che la tecnologia sta riducendo la gamma delle possibilità cognitive, un po’ come avviene in agricoltura, quando la coltivazione intensiva di un prodotto sulla stessa terra, anno dopo anno, riduce la ricchezza della terra stessa e ha come esito finale la produzione di piante sempre più deboli. In altri termini il pensiero unico si afferma in modo subdolo e non attraverso l’affermazione di un sistema politico-culturale totalitario. Bensì con la perdita di empatia. All’etica si sostituisce il profitto, i risultati numericamente visibili. Le nuove generazioni hanno caratteristiche di approccio umano incline alla timidezza. In una ricerca si rileva che gli studenti universitari prediligono gli sms e la posta elettronica, piuttosto che il confronto faccia a faccia. Il pericolo è che evitando i rapporti veri, i contrasti, i rischi che derivano dai contatti veri “l’allenamento” emotivo abbia una corso molto lento. Quindi il giovane diventa uomo o donna molto tardi. A volte, mai. Ma ci sono anche ricercatori più rassicuranti. C’è chi sostiene che questi cambiamenti siano assolutamente innocui. Uno di questi è Mike Anderson, professore di psicologia e scienze cognitive. Secondo la sua visione, il cervello si adatta di volta in volta alle novità offerte dalla tecnologia, così come è avvenuto in passato, ad esempio quando l’uomo ha conquistato la capacità di esprimersi in un linguaggio codificato o quando ha cominciato a studiare la matematica e le sue leggi. In quest’ottica, i computer sono soltanto il passo più recente della nostra storia evolutiva. Matilde di Canossa
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CURIOSITÀ
Controlli sulle macchine di controllo Siamo assediati di tecnologia casalinga anche per la cura della salute
Esistono quattrocentomila oggetti con i quali si controlla o si corregge lo stato di naturale condizione fisica. La stima è del Censis. Ogni giorno undici milioni di italiani effettuano controlli che vanno dalla microdiagnosi ad autentiche protesi per verificare lo stato di benessere fisico. Chiaramente questi dispositivi debbono essere controllati affinché abbiano un livello di credibilità che possa esser preso da riferimento certo, sia per l’ammalato che per il medico. La necessità parte dall’Unione europea che ha adeguato i parametri di garanzia ai quali i legislatori nazionali dovranno conformarsi. Il Ministero della salute, quindi, ha adeguato la normativa alle esigenze richieste dall’Unione. Ora dovrebbe esercitare anche il controllo preventivo. In Lombardia si era già pensato, nel triennio che va dal 2007 al 2009, ad elaborare criteri per la valutare le tecnologie in termini di efficacia e di costi. Era considerata, questa, come priorità di un programma di eccellenza. La sua definizione è riconosciuta col nome Health Technology, nel quale rientra ogni metodo offerto dall'evoluzione tecnologica, come di materiali, utilizzato per promuovere la salute, prevenire e trattare una malattia, migliorare la riabilitazione o definire criteri di cura e assistenza a lungo termine. Ma bisogna ben chiarire che per tecnologie non si intendono soltanto nuovi farmaci o apparecchiature sofisticate. Anche le procedure, le modalità di assistenza ed i programmi di screening, fanno parte dell'evoluzione tecnologica. Quindi, con Health Technology, si intende ogni metodo usato da coloro che lavorano nei servizi sanitari per promuovere la salute, prevenire e trattare una malattia o una specifica condizione clinica, migliorare la riabilitazione e l’assistenza a lungo termine. Oltre alle documentazioni di efficacia sugli interventi disponibili, il paziente ed il cittadino richiedono relazioni umane autentiche, che privilegino l’attenzione alla persona nella globalità w w w .ci tta d i ni es a l ute.i t
dei suoi fattori e non rischino di “perdere il senso del prossimo”. In sostanza il pericolo consiste nella disumanizzazione del corpo per trasformarlo sempre più in una macchina i cui pezzi avariati hanno bisogno di sostituzione. In questo ambito il ruolo del Sistema sanitario nazionale gestito dal pubblico trova sempre più difficoltà a gestire questa fase di evoluzione molto delicata. La Sanità diventa sempre più tecnologica per andare incontro alle esigenze di medici e pazienti, quindi, stare al passo coi tempi. Da un progetto che ha visto coinvolti, come attori principali, l’Agenzia Italiana del Farmaco e la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale è nata Adr-Fimmg-AIFA, la prima App per iPhone e iPad realizzata appositamente per i Medici di famiglia e utilissima per le loro attività di farmacosorveglianza. Questa applicazione, scaricabile gratuitamente, segnala le reazioni avverse ai farmaci e ai prodotti a base di piante officinali e integratori alimentari, nonché i loro eventuali difetti di fabbricazione, permettendo, inoltre, la consultazione di numerose banche dati, aggiornate in tempo reale, sia in modalità on-line che off-line. Non da meno è il Ministero della salute che fornisce un grosso aiuto tecnologico per controllare il virus dell’influenza con tre nuove App, scaricabili gratuitamente dal sito www.campagnainfluenza.it. Nello specifico, queste applicazioni permettono di sapere se si appartiene alla categoria di persone per le quali il vaccino antinfluenzale è consigliabile, di conoscere l’andamento dell’epidemia in corso e di calcolare, grazie ad una sorta di influenzometro, se i sintomi che si lamentano possono essere il preludio di questa malattia. Secondo questa applicazione, quindi, la tecnologia, se presa nelle giuste dosi, sa essere un sostitutivo inquietante del medico. Alagia Fleschi
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ATTUALITÀ
Nascere poveri fa soffrire il cuore
Secondo una ricerca pubblicata su Hypertension le natalità da condizioni di indigenza hanno maggiori possibilità di trovare, da adulti, problemi di pressione
Disparità socioeconomiche potrebbero essere ridotte migliorando tre fattori: peso alla nascita, durata dell’allattamento al seno, e indice di massa corporea, ma altri fattori possono anche svolgere un ruolo. C’è un grado di componente socio-economica nell’affezione ipertensiva. I risultati di una ricerca mostrano una pressione più elevata e più pre-ipertensione nei bambini provenienti da famiglie di basso status socio-economico. La ricerca ha analizzato 3.024 bambini da cinque a sei anni. Avevano misurazioni della pressione arteriosa e le informazioni disponibili sui potenziali fattori esplicativi, in particolare peso alla nascita, età gestazionale, fumare durante la gravidanza, ipertensione indotta dalla gravidanza, l’ipertensione familiare, materno indice di massa corporea, durata dell’allattamento al seno, esposizione nazionale di tabacco, e indice di massa corporea. La pressione sanguigna sistolica e diastolica di bambini da metà donne istruite è
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risultata più alta e la pressione sanguigna di bambini con basso livello di istruzione delle donne sono stati di 2,2 mm/Hg più alta e 1,7 mm/Hg più alta rispetto ai bambini con elevato livello di istruzione delle donne. I bambini di basso livello di istruzione madri avevano più probabilità di avere pre-ipertensione rispetto ai bambini con elevato livello di istruzione madri. Lo stesso è stato già dimostrato negli Stati Uniti per quanto riguarda i neri che vivono in condizioni di disagio. Rispetto alla popolazione americana bianca e a quella di colore di nazionalità africana, la popolazione afro-americana manifesta una maggiore predisposizione a sviluppare l’ipertensione arteriosa, tanto che, secondo alcuni studi, la percentuale di individui ipertesi corrisponde addirittura a un terzo della comunità afro-americana. In questi soggetti la malattia ipertensiva si manifesta più precocemente che nel resto della popolazione e si sviluppa in modo più grave. Ne consegue che la popolazione di colore americana è maggior-
mente esposta al rischio delle conseguenze possibili di questa patologia. L’ipertensione è la prima causa di insufficienza cardiaca tra gli afro-americani e, per la popolazione di colore americana, il rischio di morte per insufficienza cardiaca è due volte maggiore rispetto a quello della popolazione bianca per ciò che riguarda gli uomini, mentre per le donne esso è addirittura tre volte maggiore. Anche il rischio di morte in caso di attacco cardiaco è maggiore per la popolazione di colore e, di nuovo, soprattutto per le donne. Il fatto che oggi ben ottanta milioni di americani soffrano di ipertensione, secondo la rosea definizione della medicina, indica chiaramente le dimensioni assunte da questo sintomo. Da pericolo pubblico numero uno a malattia del secolo, l’ipertensione si è guadagnata l’appellativo di killer silenzioso. Nessun altro sintomo esige un tributo così alto in termini di vite umane e di denaro. Pia de’ Tolomei
Mensile di informazione Socio-Sanitaria Editore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo Nardi Redazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774.081389 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Roma). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 11/01/2013
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