“Bellezza e gioia. Forse la città contemporanea dovrebbe perseguire questi semplici obiettivi. Riscrivere le regole dei piani regolatori, capovolgere le logiche di esecuzione delle opere urbanistiche ed architettoniche, valutare l’esperienza emotiva che ogni progetto produrrà.” COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO
SMART CITY Casalecchio tra le piccole città brillanti Questo volume rappresenta l’esito di una ricerca svolta durante la primavera 2009 sulle trasformazioni urbane in atto nel Comune di Casalecchio di Reno e in altre piccole città brillanti europee. I contenuti del volume sono stati presentati all’interno dell’esposizione “Casalecchio Città Smart“, tenutasi ad Aprile 2009. Promosso da
COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO Con il patrocinio di Provincia di Bologna
COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO In collaborazione con
Gruppo di ricerca e cura del volume *city-lab Giovanni Franceschelli, Gianluca Zollino, Giacomo Beccari, Michele D’Ariano Simionato Coordinamento generale Gian Paolo Cavina Identità visiva Smart City MEAT collettivo grafico Progetto grafico e impaginazione *city-lab
INDICE
001 … Casalecchio tra le piccole città brillanti 002 … Il carattere della nuova città 003 … Smart City: direzione futuro 004 … Pianificare la città brillante 005 … Alla ricerca di SMART-CITY a cura di *city-lab 008 … CAPITOLO 01. L’EVOLUZIONE DELLA STRUTTURA URBANA 009 … Il passato rurale 011 … La piccola Parigi sul Reno 013 … La ricostruzione e gli anni del boom 019 … Da “periferia” a “cittA’ modello” 024 … CAPITOLO 02. CITTA’ BRILLANTI IN EUROPA 025 … Echirolles COSTRUIRE IL CENTRO COSTRUIRE LA CITTA’ 029 … L’Hospitalet de Llobregat LEY DE BARRIOS: IL CASO DI COLLBLANC - LA TORRASSA 033 … San Giuliano Milanese VERSO UN NUOVO PAESAGGIO URBANO 038 … CAPITOLO 03. CASALECCHIO CITTA’ SMART 039 … Nuovo Municipio 045 … Casa della Conoscenza 053 … Casa della Salute 057 … Asilo Balenido 065 … Micro Città 071 … Fiume Reno 077 … Quartiere Meridiana 083 … HOUSING SOCIALE 089 … La rete delle piste ciclabili 095 … La riqualificazione della Porrettana 099 … Le stazioni FS e SFM 105 … Ponte di Pace e della Filanda 115 … INDICE DELLE IMMAGINI
INDICE INTERFERENZE attenzione! durante la stesura di questa pubblicazione sono state rilevate 10 interferenze SPAZIO-TEMPORALI 15-16
[01] saluti da casalecchio, 31/12/1916 Collezione Massimiliano Neri 43-44 [02] il lido di casalecchio, 1947 Casalecchio di Reno : percorsi e immagini della sua civiltĂ , Dalmonte Polvani Annamaria 51-52 [03] BIRRificio RONZANI, 1958 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 61-62 [04] MANIFESTaZIONE per il fiume reno, 1970 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 69-70 [05] MERCATO DI CASALECCHIO, 1978 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 79-80 [06] inaugurazione SAN BIAGIO/CASE ANDREATTA, 1981 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 85-86 [07] stazione casalecchio/vignola, 1982 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 93-94 [08] INCROCIO TANGENZIALE/PORRETTANA, 1982 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 101-102 [09] VISTA VERSO SAN LUCA, 1982 Archivio Fotografico Biblioteca Cesare Pavese, Casalecchio di Reno 109-110 [10] INAUGURAZIONE dello "stradone", 1986 Archivio COMUNE DI Casalecchio di Reno
Casalecchio tra le piccole città brillanti Simone Gamberini Sindaco di Casalecchio di Reno
Casalecchio è una città che pur
tempo verso un disegno urbano che,
La città
cambiando in modo evidente ha sa-
dalla riqualificazione del centro, si
muta con il mutare della società; con
puto mantenersi coesa, costruire e
sta ora spostando verso i quartieri e
Smart City abbiamo voluto “fermare”
riconoscersi in un’identità nuova, le-
verso la realizzazione dei necessari
un momento di svolta che ha segna-
gata alla memoria del suo passato e
collegamenti.
to la conquista di una nuova identità
su queste fondamenta proiettata nel domani. 1
è in costante evoluzione,
forte da parte di Casalecchio, sotto il Un territorio punteggiato da impor-
profilo urbanistico, culturale, ammini-
tanti segni naturali, come il Reno, la
strativo.
Una città bella da vivere, funzionale
Chiusa, il suo Parco, e nuovi segni ar-
per lavorarci, attenta all’ambiente
chitettonici, come il nuovo Municipio,
I cambiamenti si fanno sempre meno
e moderna, orgogliosa delle proprie
la Casa della Conoscenza, i recenti
da soli, occorre la condivisione della
radici e aperta al mondo allo stesso
ponti ciclopedonali sul fiume, i nuovi
comunità, dei partner privati, dei co-
tempo.
quartieri, con lo sguardo volto al fu-
muni e delle istituzioni vicine. Occorre
turo prossimo con la nuova Casa della
confrontarsi con altre esperienze, per
Salute.
questo abbiamo dato spazio alle real-
La rassegna di urbanistica Smart City realizzata nell’aprile 2009 ha suggel-
tà di Echirolles (Francia), L’Hospitalet
lato i quasi quindici anni di impegno
Un percorso che valeva la pena fosse
(Spagna), San Giuliano Milanese, buo-
dell’Amministrazione
in
riassunto nella rassegna prima e suc-
ni esempi di come si realizza insieme
questa direzione. Con mostre, incon-
cessivamente documentato nelle pa-
una città di tutti.
tri, trekking urbani, crediamo di aver
gine di questo libro. I cambiamenti ur-
dato a chi ha voluto partecipare la vi-
banistici hanno bisogno di tempo per
Il compito di un’Amministrazione pub-
sione della nuova Casalecchio.
essere compresi, sono mutamenti che
blica in fondo è questo: pianificare
comunale
necessitano di una lunga fase prepa-
una città a misura dei cittadini, delle
Dal quartiere satellite all’indomani
ratoria e raggiungono il proprio senso
imprese, dei servizi per coloro che ci
del boom edilizio degli anni 50-60,
compiuto solo nel lungo periodo.
sono oggi e per quelli che verranno
Casalecchio ha saputo evolversi nel
domani.
Il carattere della nuova città Arch. Ivanoe Castori Assessore Pianificazione Territoriale Comune di Casalecchio di Reno 1995 - 2009 L’ultimo decennio, dagli anni ’90 ad
Ma se è vero che dal caos nasce l’ordi-
quale riflettere e divulgare la poten-
oggi, segna per Casalecchio un mo-
ne, la ricostruzione di un’unità urbana
zialità espressa ed ancora da espri-
mento straordinario dal punto di vista
locale inizia proprio dalla volontà di
mere della vivibilità delle piccole cit-
urbanistico.
ricucire le varie isole, a partire dal “to-
tà europee in contrapposizione alle
pos”, il fiume che dà il nome alla città.
grandi città.
Alla stregua di tante altre aree periferiche, anche la nostra città ha pagato
Da ingombrante retroscena, il Reno si
un amaro tributo di distruzione nell’ul-
fa protagonista centrale dell’unione
tima guerra, seguito da una ricostru-
armonica dei vari elementi urbani: le
zione frettolosa e discontinua.
due nuove passerelle, la realizzazio-
L’incalzante bisogno di riedificare e
ne di percorsi lungofiume, gli edifici
rimettere velocemente in piedi un
pubblici affacciati sul fiume, le piste
centro abitato ha finito con il gene-
ciclabili sono tutte tessere che defi-
rare tante isole urbane, non collegate
niscono il carattere della nuova città.
né omogenee tra loro, sezionate dalla presenza di infrastrutture di rango
E’ grazie a questa interazione tra luo-
sovracomunale.
go ed identità ed alla precisa volontà di recuperare il “genius loci” della cit-
In questo panorama la presenza del
tà che oggi penso si possa dire che
fiume Reno finiva con l’accentuare ul-
Casalecchio di Reno abbia acquisito
teriormente l’aspetto della frammen-
e sviluppato un carattere davvero…
tarietà, agendo da elemento aggiun-
brillante.
tivo di separazione: i casalecchiesi, oltre ad essere ceretolesi, tripolini,
Infine l’augurio che, dopo questa pri-
della Croce, erano anche e soprattut-
ma edizione, Smart City possa diveni-
to “di qua o di là dal fiume”.
re un appuntamento ciclico durante il
2
Smart City: direzione futuro Nicola Bersanetti Assessore Pianificazione Territoriale Comune di Casalecchio di Reno
Dopo l’impegno compiuto nel cor-
tà del territorio. La nostra pianifica-
La pianificazione urbanistica deve
so di quindici anni dalla pianificazione
zione si declina in una città vissuta e
diventare sempre più un tema socia-
urbanistica di Casalecchio nella dire-
vivibile, dove la città pubblica si com-
lizzato, un ambito di condivisione at-
zione dell’armonizzazione del territo-
penetra con quella privata, dove gran-
traverso il quale progettare il nostro
rio, il nostro compito è quello di pro-
de è l’impegno al superamento delle
futuro.
seguire sulla strada tracciata.
cesure urbanistiche presenti, prima
In una struttura urbana policentrica 3
fra tutte la forte infrastrutturazione
Smart City potrà ancora essere un’uti-
viaria e ferroviaria.
le tappa di questa riflessione.
occorre valorizzare i tratti tipici di ogni settore urbano, ponendoli in re-
Una città che in un’ottica di sosteni-
lazione tra loro secondo una visione
bilità assume come propri valori la
sistemica ed organica della città. Una
vivibilità, la qualità dell’ambiente, il
città che come ogni essere umano
risparmio energetico, la mobilità so-
vive perché i propri organi, ognuno
stenibile, la cura dei cittadini, le nuove
con le sue specificità, fanno parte di
forme di socialità.
un tutto ordinato. Casalecchio di Reno è e vuole rimaUna città brillante deve porsi sfide
nere a dimensione d’uomo senza ab-
importanti e gettare lo sguardo ver-
bandonare l’ambizione di svolgere un
so il futuro. Se la qualità della città
ruolo significativo nel sistema metro-
passa per la qualità del viverci, gli
politano.
obiettivi fondamentali da perseguire all’interno della nostra pianificazione
Smart City è stato un appuntamento
devono dunque fare riferimento alla
importante per la nostra comunità, un
qualità ambientale, alla qualità del
luogo dove poter confrontare e co-
sistema insediativo e all’accessibili-
struire sogni, visioni, prospettive.
Pianificare la città brillante Arch. Vittorio Emanuele Bianchi Dirigente Area Servizi al Territorio Comune di Casalecchio di Reno Il territorio è un insieme eteroge-
esigenze differenti: la casa, il lavoro, i
reticolo di spazi naturali che si intrec-
neo di elementi e interrelazioni i quali
servizi, la conservazione dell’ambien-
cia nella rete dei giardini, dei parchi e
definiscono i suoi caratteri attuali
te. Così facendo i tempi di azione del
delle funzioni di servizio alle persone
secondo un processo evolutivo in cui
Piano urbanistico interagiscono in
e all’economia.
si integrano le attività della natura
senso positivo con i tempi di reazione
e quelle dell’uomo, nella loro dimen-
del territorio.
sione storica, materiale, culturale e
Vengono in questo modo a collegarsi tra loro le diverse parti di un territo-
spirituale. Questo dinamismo, insito
A Casalecchio la continuità nell’ap-
rio fortemente segnato dai bombar-
nel modo stesso di abitare il terri-
proccio politico ha consentito di at-
damenti dell’ultima guerra così come
torio, viene governato attraverso un
tuare e far evolvere le scelte di tra-
dai grandi flussi del traffico contem-
sistema di regole per la convivenza
sformazione urbanistica negli ultimi
poraneo.
civile tra i cittadini e tra questi e lo
trent’anni.
spazio naturale che li contiene e che essi hanno necessità di adeguare alle
Le modifiche in quantità e qualità alla
proprie esigenze quotidiane: vivere,
rete degli spazi e dei servizi pubblici è
lavorare, produrre, ricrearsi, ecc.
stata contestuale al mutare delle esigenze degli abitanti e dell’economia
Il sistema di regole per la convivenza
della città.
nel territorio trova sintesi nel Piano urbanistico, indispensabile per
L’obiettivo perseguito è stato comun-
affrontare in senso scientifico e so-
que quello della conservazione dei
stenibile i cambiamenti del sistema
caratteri propri del luogo costituiti
economico e sociale e il loro impatto
dalla conformazione geografica e
sul sistema ambientale. Il Piano coglie
dagli elementi che la definiscono: il
infatti la complessità del sistema e
paesaggio fluviale, le quinte collinari
cerca, di volta in volta, l’equilibrio tra
di San Luca e dell’Eremo di Tizzano, il
4
Alla ricerca di SMART-CITY *city-lab
Bellezza e gioia. Forse la città contemporanea
5
dovrebbe
perseguire
non ci sono più bambini che giocano
Mentre il mondo è dominato dal feno-
e che si rincorrono. L’idea della città
meno delle megalopoli, la ricerca del-
questi semplici obiettivi.
mediterranea, sopra alcune latitudini,
la “smart city “ si è rivolta alla galassia
Riscrivere le regole dei piani rego-
è del tutto cancellata, forse per sem-
di centri di piccole e medie dimensio-
latori, capovolgere le logiche di ese-
pre. Non ci sono più abitanti nella città
ni, che nello scenario contemporaneo
cuzione delle opere urbanistiche ed
contemporanea? Forse non ci sono più
hanno saputo investire su progetti
architettoniche, valutare l’esperienza
luoghi e spazi così attraenti per poter
intelligenti, hanno sperimentano la
emotiva che ogni progetto produrrà.
vincere lo strisciante individualismo,
“cura”, hanno dato forma alle emozio-
Forse nelle norme tecniche di ogni re-
spingendo ogni abitante a chiedersi
ni. La città “intelligente” ha cambiato
golamento edilizio, sarebbe necessa-
cosa diamine starà facendo il proprio
registro, scegliendo nuove parole
rio introdurre una valutazione quanti-
vicino di casa, lì giù in strada, magari,
d’ordine: vivibilità, connessione e
tativa non solo dei metri quadri o dei
pensa che stravagante, seduto su una
mobilità dolce, capacità attrattiva,
metri cubi, ma anche delle “superfici
panchina.
relazioni nella rete globale, qualità
emozionali”.
Da più parti, negli ultimi anni, si è det-
dell’ambiente e nuove aree verdi, at-
Vivere nella città contemporanea
to che nelle strade della città contem-
tenzione al risparmio energetico ed
deve tornare ad essere, prima di tut-
poranea non c’è rimasto più nessuno
alla sostenibilità, cura dei cittadini,
to, una felice esperienza emotiva.
perché sono andati tutti all’outlet.
nuove forme di socialità. Casalecchio
Immaginiamo i cittadini, i turisti, i
Non è così. Si è creata una frattura tra
di Reno e le tre città ospiti di questa
sempre più numerosi “cittadini usua-
la città, per come è stata definita nel
ricerca sono divenute “smart”, perché
ri” (studenti fuori sede, lavoratori non
novecento, ed il magma informe degli
il riscatto, urbano e culturale, è an-
residenti, famiglie straniere, urba-
sfrangiamenti urbani e post-agricoli,
cora possibile nella città contempo-
nauti temporanei), immaginiamoli la
una volta definiti “periferia”. La città
ranea. Basta seguire gli esempi della
domenica pomeriggio, immaginate le
si avvia verso il definitivo declino.
città “intelligente”. Basta seguire le
strade deserte.
Un caffè con le amiche ormai si pren-
emozioni. Forza e coraggio.
Nella maggior parte delle città con-
de volentieri all’Ikea, tanto per non
temporanee, piccole o grandi che sia-
fare nomi. La città continuerà a svuo-
no, questo scenario sarebbe piuttosto
tarsi, ad essere sempre meno luogo
improbabile. Nelle città occidentali,
di scambio e di cultura fino a quando
piccole e medie, è la desolante norma.
non invertirà drasticamente rotta. Le
Nelle strade della città contempora-
ricette sono tante, non esiste una sola
nea non c’è più nessuno, sicuramente
“cura”. Che fare?
6
01
7
02
01 • L’EVOLUZIONE DELLA STRUTTURA URBANA Arch. V. E. Bianchi Dott.ssa V. Fosser
8
Il Passato rurale Agli occhi di un osservatore poco
9
Qua e di Là dal ponte.
attento, Casalecchio pare oggi una
L’abate Serafino Calindri riferisce che
cittadina moderna, nata a seguito di
nel 1781 la divisione amministrativa
un veloce sviluppo urbano che ha indi-
frazionava il territorio nei tre picco-
viduato negli assi viari che struttura-
li comuni di Casalecchio, Ceretolo e
no il territorio pedecollinare i vettori
Tizzano. La confluenza di strade di
di espansione prioritari.
grosso traffico e la presenza del pon-
La mancanza di vestigia storiche, di
te sul Reno contribuì allo sviluppo di
edifici monumentali o di un centro
attività artigianali e al conseguente
storico di impianto tradizionale, in-
formarsi di un primo nucleo storico
ganna lo sguardo di chi è abituato a
con caratteristiche urbane proprie in
cercare nelle architetture di antica
quegli anni.
fattura le testimonianze fisiche di
Al tempo, la Chiusa ed il Canale del
epoche passate.
Reno, la Chiesa di S. Martino, la Villa
In realtà questa città ha una storia
Marullina, l’Eremo dei Camaldole-
lunghissima, le cui tracce si confondo-
si (Tizzano), il Palazzo Marescalchi,
no e si perdono in una maglia urbana
la Chiesa di Ceratolo, la Villa Talon
profondamente rinnovata nel corso
rappresentavano i capisaldi di un pa-
dell’ultimo secolo; ed è proprio una
esaggio ancora fortemente rurale,
lettura più attenta e riflessiva del
strutturato per piccoli borghi attorno
territorio che ci consente di scorgere
a cui ruotava la vita amministrativa ed
i segni di un passato denso di identità
economica.
e capace di condizionare in maniera
Questa organizzazione del territorio
evidente il disegno urbano di Casalec-
è rimasta pressoché invariata fino
chio.
agli inizi del Novecento, anni in cui Ca-
Il policentrismo della struttura attua-
salecchio vede un importante svilup-
le ha origine nella sua storia di terri-
po legato ad un nuovo ruolo di luogo di
torio allo sbocco della valle del Reno
villeggiatura che ha segnato profondi
sulla pianura Bolognese, attraversa-
cambiamenti nella sua struttura urba-
to dalla via di fondovalle Porrettana
na.
e dalla via di pedecolle Bazzanese e insediato dai borghi agricoli di Ceretolo, S. Biagio, Riale, Sole e Luna (attuale Croce), Tripoli e Casalecchio di
10
03
La piccola Parigi sul Reno
11
La presenza di significativi elementi
metricamente e i villini colorati con
ficazione, impedendo così la realizza-
naturali, quali il fiume e la collina, ha
giardini, frapposti alle vecchie abi-
zione dell’ampliamento previsto dal
costituito per Casalecchio un fattore
tazioni, decretarono per Casalecchio
piano.
decisivo nella definizione del suo ruo-
l’appellativo di “piccola Parigi sul
Si proseguì così con sporadici e disar-
lo di luogo di villeggiatura tra il XIX ed
Reno”. Il primo tratto di via Garibaldi è
monici interventi, inserendo in manie-
il XX secolo.
la testimonianza degli eclettici espe-
ra puntuale e frammentata fabbriche,
Nella seconda metà dell’Ottocento
rimenti architettonici dell’epoca ispi-
alberghi e villini all’interno del tessuto
l’inaugurazione della tramvia Bolo-
rati a differenti stili (curiose le “evo-
urbano esistente.
gna – Vignola (1883) contribuì allo
cazioni elvetiche” a cui rimandano gli
I primi decenni del Novecento videro
sviluppo di un turismo che per l’epoca
chalet alpini dotati di tetti spioventi,
un progressivo sviluppo demografico
potremmo definire di massa: durante
mansardine e pinnacoli).
di Casalecchio, motivato da un consi-
l’estate e nelle occasioni festive era-
I primi due decenni del XX secolo vi-
stente afflusso di nuovi abitanti pro-
no molti i bolognesi che usufruivano
dero gli amministratori di Casalec-
venienti dai comuni rurali e montani,
di quel comodo mezzo di trasporto
chio impegnati in un’intensa opera di
attratti da una fiorente economia
per venire a trascorrere a Casalecchio
“abbellimento” urbano che dotò la cit-
industriale che dava lavoro a sempre
un po’ di tempo all’aria aperta.
tadina del primo impianto di luce elet-
più operai.
La tramvia, quindi, forse ancor più
trica, di due acquedotti (l’uno costrui-
Le varie amministrazioni succedutesi
della ferrovia, rappresentò il simbolo
to nel 1908 e l’altro nel 1919-1920) e
in quegli anni garantirono una politica
della “nuova Casalecchio”: fu infatti
di due edifici scolastici.
di valorizzazione delle caratteristi-
essa a dare impulso alle prime tra-
L’iniziativa più importante intrapre-
che ambientali locali, e di sviluppo dei
sformazioni urbanistiche, come l’al-
sa dal Comune in quegli anni fu cer-
pubblici servizi e delle infrastrutture.
largamento del ponte del Reno e della
tamente la redazione nel 1903 di un
Anche negli anni Trenta non si arresta-
strada provinciale proveniente da Bo-
“Piano di ampliamento e di risana-
rono gli interventi di riqualificazione e
logna, e a contribuire allo sviluppo di
mento”.
ampliamento urbano. Vennero costru-
un’economia locale legata alla villeg-
Il piano, opera dell’Ing. Farolfi, dichia-
iti in quel periodo due nuove scuole, di
giatura.
rava l’esigenza della sistemazione del
cui la Casa del Sole (colonia eliotera-
Al tempo Casalecchio doveva avere
territorio di proprietà del Ministero
pica per bambini), il Teatro Comunale
l’aspetto di una gradevole località di
della Guerra, costituito dall’ex-Testa
(1927-1939), il Tiro a volo e il Lido,
soggiorno, in cui tutto, dal “decoro”
di ponte, una fortificazione risalente
struttura balneare che ha funzionato
urbano, ai servizi, alle infrastrutture,
al 1860 che occupava buona parte
fino agli anni ’50.
contribuiva a restituire un’immagi-
dell’attuale centro. L’autorità militare,
ne di elegante cittadina in stile belle
però, più volte sollecitata, si rifiutò di
epoque. I viali alberati disposti geo-
alienare l’area occupata dall’ ex forti-
12
0404
La ricostruzione e gli anni del boom
13
La seconda Guerra Mondiale e le
ne che individuò nel riassetto della
pose la necessità di adottare un nuo-
devastazioni dei numerosi bombar-
zona centrale sul ponte del Reno la
vo Piano Regolatore che disciplinasse
damenti subiti, rappresentarono per
spinta per la ricomposizione del tes-
le forti pressioni che avevano portato
Casalecchio un momento particolar-
suto edilizio. Pur definendo le grandi
la città al limite di espansione urbana.
mente drammatico. Il tessuto urbano
direttrici di traffico e di futura espan-
Il Piano di minima del 1964 poneva la
fu profondamente lacerato, gli edifici,
sione, il Piano, redatto dall’ing. Lo Re,
tutela della collina dallo sviluppo edi-
pubblici e privati, subirono gravi dan-
mancava di una visione di insieme, in-
lizio come priorità, individuando e de-
neggiamenti, come pure gran parte
dispensabile per disciplinare i frene-
limitando nella maglia urbana nuove
del patrimonio architettonico: un
tici interventi edilizi che rispondeva-
zone di intervento su cui direzionare
enorme cumulo di macerie si stagliava
no all’impellente bisogno di abitazioni
le inderogabili necessità della collet-
di fronte agli occhi di una popolazione
dei cittadini.
tività.
già messa in ginocchio dalla perdita di
Lo sviluppo urbano individuò nella
In quegli anni le Amministrazioni Co-
numerose vittime in guerra.
zona Croce il vettore di espansione
munali del comprensorio bolognese
Le devastazioni belliche colpirono in
prioritario: da poche case sparse lun-
decisero di dotarsi di un Piano Inter-
particolar modo gli insediamenti in
go la Porrettana e qualche villetta a
comunale, come mezzo per consegui-
prossimità del ponte sul Reno, punto
ridosso del Monte di S. Luca, esso
re unità di indirizzi e di azioni per uno
strategico di collegamento est-ovest
divenne un quartiere da cinquemila
sviluppo di alcuni comuni della provin-
del territorio Bolognese, e cancella-
abitanti, creando una forte saldatura
cia. A Casalecchio venne assegnato
rono di colpo l’immagine di ridente
con la città di Bologna. Più lenta fu
per la prima volta un ruolo strategico
cittadina di villeggiatura.
l’espansione delle zone popolari (Ma-
per il territorio metropolitano bolo-
Gli anni del dopoguerra furono dolen-
rullina e Calzavecchio) dove il proleta-
gnese, attraverso la collocazione di
ti per la popolazione di Casalecchio:
riato attivo costruì negli anni centina-
tre elementi di importanza sovraco-
quasi la totalità della cittadinanza vi-
ia di case in economia, lavorando nei
munale: il polo della zona speciale “A”
veva in alloggi precari o nei centri pro-
ritagli di tempo libero dal lavoro.
(oggi Meridiana), il polo della distribu-
fughi della vicina Bologna. Si poneva
La costruzione, sul finire del 1959,
zione commerciale della zona specia-
quindi come prioritario il problema
dell’Autostrada del Sole rappresen-
le “B” (oggi Arcobaleno) ed il casello
della casa, nell’emergenza di restitui-
tò un’ulteriore spinta allo sviluppo di
dell’Autostrada del Sole.
re alla città le sue funzioni primarie.
insediamenti industriali che andarono
Il piano del 1968 confermò la politica
Non ci fu in quegli anni il tempo per ri-
a caratterizzare il tessuto urbano del
di contenimento edilizio del 1964 e
flettere su uno sviluppo armonico ed
settore nord-occidentale del territo-
si pose l’obiettivo di adeguare, attra-
equilibrato del disegno urbano. Una
rio di Casalecchio.
verso numerosi interventi pubblici,
legge del 1946 impose a Casalecchio
Di fronte all’emergente sviluppo edi-
l’insieme dei servizi sociali e colletti-
l’adozione di un Piano di Ricostruzio-
lizio e demografico di quegli anni si
vi di cui la cittadinanza esprimeva
14
05
interferenza [01] saluti da casalecchio 31 Xii 1916
15
16
17
06
sempre più la necessità. Sono gli anni dei piani di edilizia popolare (PEEP) e dei piani per la scuola che cercavano di dare sostegno all’esigenze di una popolazione in continua crescita. In questo periodo di grandi trasformazioni e sviluppo l’identità di Casalecchio è stata più volte messa in discussione. Soffocato bruscamente il sogno di località di villeggiatura degli anni Trenta, la città doveva reinventarsi un nuovo ruolo, riscattandosi dalla dimensione periferica in cui per anni la vicinanza con il capoluogo l’aveva relegata.
18
Da “periferia” a “città modello”
19
Parlare di identità per l’abitato di
città in grado di ricucire le fratture
rio, strutturato sugli elementi fisico-
Casalecchio ha da sempre rappre-
del tessuto urbano e di dotare l’abi-
naturali, funzionali e storico-identi-
sentato una questione importante,
tato di nuove funzioni e significati.
tari che contraddistinguono l’intero
ma problematica. Le devastazioni
Veniva così introdotto, per la prima
organismo urbano. Così il Progetto
belliche, lo sviluppo quasi compulsi-
volta, il Piano dei servizi, uno stru-
Città, il progetto Parco del Fiume e
vo degli anni ’60, la forte dipendenza
mento di previsione e pianificazione
i numerosi Piani Particolareggiati di
fisica e funzionale da Bologna hanno
che rispondesse alle vecchie e nuove
trasformazione urbana (Meridiana,
rinforzato negli anni un’immagine
esigenze della cittadinanza, ponendo
S. Biagio, zona B “Arcobaleno”) hanno
di Casalecchio legata al ruolo di sa-
attenzione alla qualità urbana e all’uso
costituito gli elementi cardine di un
tellite periferico del capoluogo. La
degli spazi, pubblici e privati, da parte
disegno urbanistico ad ampio respiro.
mancanza di centralità e riferimenti
di tutte le componenti sociali.
Il Piano dei servizi del 1999 ha prose-
simbolici evidenti, la maglia urbana
Gli spazi pubblici, dal verde alle at-
guito nell’obiettivo di dotare la città
apparentemente indifferenziata, e i
trezzature civiche, si inserivano fra la
di un numero di strutture e spazi pub-
grandi volumi di traffico di attraver-
stretta maglia dell’edificato, struttu-
blici sempre maggiore, individuando
samento hanno impedito di cogliere
rando nuove connessioni fra i fram-
in una trama urbana di collegamento
e apprezzare le qualità intrinseche e
menti di città e dotando i quartieri di
tra le diverse parti della città, nuove
celate di un abitato che nel rapporto
forti elementi di centralità.
funzioni menti di valore.
fra paesaggio urbano e naturale ha
Per la realizzazione di questo disegno
La progettazione del disegno della
saputo costruire un equilibrio raro.
urbano l’Amministrazione di Casalec-
città di Casalecchio raccoglie oggi la
La fine degli anni Ottanta ha coinciso
chio ricorse all’indispensabile (e pio-
necessità di proseguire nel percorso
con l’apertura di una nuova stagione
nieristico, per quegli anni) strumento
di qualificazione dello spazio urbano
urbanistica che ha prodotto impor-
della perequazione urbanistica, che
intrapreso dai precedenti piani.
tanti riflessioni sul modo di pensare la
consentì di recuperare alla collettivi-
Il tema del riuso e della riqualificazio-
città e la qualità dell’ abitare lo spazio
tà le grandi quantità di spazio neces-
ne delle aree e dei contenitori urbani
urbano. Si poneva per la prima volta
sarie ad attuare il progetto di città
dismessi, così come quello delle reti
la necessità di dotare la città di quei
pubblica.
ecologiche e delle biomasse, costitu-
contenuti e quegli elementi di qualità
La Variante Generale al Piano Regola-
iscono la chiave di un nuovo approccio
che ricomponessero il perduto lega-
tore del 1999 ha raccolto e perfezio-
di lettura e progettazione del territo-
me fra il cittadino e il suo spazio urba-
nato gli indirizzi di qualità contenuti
rio, inteso come una risorsa preziosa
no, basato sul senso di appartenenza
nel piano precedente attraverso la
e finita, da sottoporre ad azioni di tu-
e identità. Il Prg del 1989 individuava
realizzazione di numerosi progetti a
tela e valorizzazione.
come priorità di azione la creazione
differente scala, capaci di qualificare
e la riqualificazione degli spazi della
il rapporto delicato fra città e territo-
PIANO OPERATIVO DEI SERVIZI disegno urbano 2004 - 2009
20 LEGENDA parchi e giardini privati di pregio ambito del parco fluviale nuovi insediamenti residenziali aree di verde privato nuovi insediamenti produttivi aree attrezzature turistiche aree verdi attrezzate piazze orti per anziani aree verdi a parco naturale aree per servizi urbani aree per servizi scolastici aree per servizi tecnologici parcheggi pubblici aree ferroviarie
21
07
22
23
02 • CITTA’ BRILLANTI IN EUROPA Echirolles L’Hospitalet de Llobregat San Giuliano Milanese
24
01 MUNICIPIO. La nuova sede comunale risponde ai criteri di alta sostenibilitĂ energetica certificata HQE
25
01|ECHIROLLES
area metropolitana di grenoble-francia
COSTRUIRE IL CENTRO COSTRUIRE LA CITTA’ Echirolles è un comune di 34.000 abi-
03
tanti inserito nel quadrante sud della “regione di Grenoble”, un agglomerato metropolitano di circa 620.000 abitanti. Lo sviluppo industriale dell’area, che ne ha fatto uno dei maggiori poli tecnologici europei, ha generato dense ed anonime periferie. Echirolles, rifiutando il ruolo di “banlieue” marginale, ha investito sulla partecipazione,
<
sulla cultura e nel disegno degli spazi
A
pubblici. L’esito è un complesso sistema di servizi, piazze, scuole e luoghi per la cultura che ruotano attorno alla nuova sede comunale in Avenue du 8 mai 1945, collegata dalla linea 2 della tramvia al centro di Grenoble. Oggi, dopo i progetti per la centralità pubblica degli anni ‘90, è stato definito un nuovo disegno per la riqualificazione
01
dell’area “grigia” tra Echirolles e Grenoble: NovaSud, dove SUD sta per un
02
02
nuovo sistema di città Solidale-Urbano-Durevole (sostenibile). Gilles Novarina Direttore IUG Istituto di Urbanistica di Grenoble
26
27
02 SPAZI PUBBLICI. Place Centrale, Champ de la Rousse, Square des Cedres: le nuove centralitĂ pubbliche di Echirolles
03 PROGETTO NOVASUD 21. Gli ambiti e le connessioni della “ricomposizione” urbana dell’area tra Echirolles e Grenoble
28
M
L5 / L9
P P
M
M
L5 / L9
P P
nuovi edifici residenziali servizi pubblici nuovi servizi pubblici aree verdi nuove aree verdi parcheggi esistenti nuovi parcheggi sotterranei fermate della metropolitana
P P
P
M P P
nuovi edifici residenziali servizi pubblici nuovi servizi pubblici aree verdi nuove aree verdi parcheggi esistenti nuovi parcheggi sotterranei fermate della metropolitana
P
P
P P
P P
P
P
M
L1 / L9
P
29
02|Lâ&#x20AC;&#x2122;Hospitalet de Llobregat
area metropolitana diP barcellona-spagna
P
M L1 / L9
01 PIANO INTEGRALE. La trama degli spazi pubblici definisce la densitĂ dei nuovi isolati residenziali
LEY DE BARRIOS: IL CASO DI COLLBLANC - LA TORRASSA Il distretto di Collblanc-La Torras-
02
sa è uno dei più densamente popolati quartieri di L’Hospitalet, città dell’area metropolitana di Barcellona dove vivono circa 250.000 abitanti.
03
Questo settore della città catalana ha subito una rapida espansione dovuta
01
allo sviluppo industriale e al cospicuo arrivo di emigrati interni degli anni ‘60. La totale assenza di spazi pubblici e servizi per la comunità, è stata oggetto di progetti di riqualificazione intensivi, ultimo dei quali quello relativo alla Legge dei Quartieri promosso dal governo regionale di Catalunya. Il Comune ha definito un Piano Integrale di riqualificazione che prevede la tecnica della de-densificazione urbana, letteralmente “esponjament”, ovvero la sostituzione puntuale di isolati, spesso fatiscenti, con nuovi alloggi, parcheggi sotterranei, piazze, parchi e strutture per la comunità. L’Hospitalet ritrova una propria identità costruendo la città sulla città, aumentando gli spazi della socialità. Ana Ma Prados Fernandez Vicesindaco con delega all’Area di Urbanistica e Lavori Pubblici
30
31
02 PIAZZA DEL MERCATO. La sostituzione di un isolato con una nuova piazza crea zone dâ&#x20AC;&#x2122;ombra e di relax
03 PIAZZA DE LA SENIA. A sinistra lo situazione prima e dopo lâ&#x20AC;&#x2122;intervento che ha generato nuovi edifici e la piazza-giardino
32
33
03|SAN GIULIANO MILANESE area metropolitana di MILANO-ITALIA
01 CAMPO VERDE. Le dune di manto erboso separano le aree relax dai parcheggi posti lungo i bordi del giardino
<A
SS
B>
SS
VERSO UN NUOVO PAESAGGIO URBANO San Giuliano Milanese è un comune di 35.000 abitanti appartenente al settore sud/est dell’area metropolitana di Milano. Tra gli anni ‘60 e il principio
<A
degli anni ‘80 è stato interessato da
<A
un’enorme espansione, caratterizzata da una pesante presenza delle infrastrutture e da un rapido sviluppo industriale. Come dare unità ed identità ad un territorio compromesso? Il Pro-
< 03
getto di Riqualificazione dell’Arredo
02
urbano e degli Spazi Pubblici messo
< 03
02
a punto dal Comune e da Genia spa, società ex municipalizzata dedita alla gestione dei servizi, ha restituito una
01
precisa identità ai quartieri ed alle frazioni di San Giuliano. I parchi, le
01strutture pubbliche come piazze, le le nuove scuole ed il centro natatorio, costruiscono un sistema complesso di spazi pubblici di qualità, una nuova idea di città basata sulla cura e sulla
B>
condivisone dei luoghi della socialità, carattere identitario di una “ex-peri-
B> feria”.
arch. Marco Bozzola MBA Studio
S9 Via Emilia direzione Milano 10km
<A
SS9 Via Emilia direzione Milano 10km
S9 Via Emilia direzione Melegnano 5 km
B>
SS9 Via Emilia direzione Melegnano 5 km
34
35
02 PIAZZA ITALIA. Lo spazio pubblico adiacente lâ&#x20AC;&#x2122;area scolastica definisce il nuovo bordo costituito da una seduta continua
03 PARCO VIA TOSCANA. I percorsi ricuciono i lati separati del quartiere creando isole di relax, gioco e sport
36
37
CITTA’ PUBBLICA
CITTA’ ECOSISTEMA
CITTA’ DELLE CONNESSIONI
Questa è la città della dimensione
Il serbatoio dei paesaggi della città:
I “paesaggi della mobilità” rappresen-
collettiva, delle strade, delle piazze,
nuovi quartieri / giardini / orti / par-
tano l’esito sia delle scelte di pianifi-
dei luoghi pubblici: lo spazio fisico
chi / fiumi / collina / boschi, insieme
cazione e di progettazione che hanno
dell’incontro, lo spazio simbolico della
rappresentano il disegno della matri-
garantito una dimensione culturale
vita civica che diviene forma. Il valore
ce per lo sviluppo urbano sostenibile.
più ampia ai temi del trasporto di sca-
dell’organismo urbano risiede tutto
La struttura vegetale è una chiave di
la metropolitana, sia delle trasforma-
nella possibilità per ognuno di ascol-
lettura per conoscere le qualità più
zioni “strutturali” del territorio e dei
tare e parlare pubblicamente, nella
profonde della città contemporanea,
paesaggi urbani. L’organizzazione dif-
facoltà, per ogni cittadino-visitatore,
soprattutto quando essa è stretta tra
fusa di un sistema di mobilità lenta,
di ritrovarsi nello spazio comune della
la dimensione urbana e quella di area
come delle linee del trasporto pubbli-
collettività ed in esso traguardare la
vasta. La città ecosistema è allora un
co, le connessioni ferroviarie di scala
propria identità di abitante. Ricom-
insieme di organismi viventi in equi-
nazionale, regionale e metropolitana,
prendere la dimensione dello spazio
librio precario: la presenza antropica
i nodi autostradali, i ponti e le strade
pubblico e delle strutture di uso pub-
rischia spesso di squilibrare i rapporti
che “ricuciono” i frammenti urbani,
blico (il teatro, la biblioteca, la scuola,
di sostenibilità tra ambiente, valori
sono diventate le aree più frequen-
il centro culturale, la sede comunale,
sociali ed economia. La città ecosi-
tate della città. Solo in Italia circola-
il poliambulatorio, il palasport) signi-
stema sceglie il progetto di conviven-
no 35 milioni di auto, per un totale di
fica applicare una “visione doppia”
za civile nel paesaggio quale pratica
circa 500 ore pro capite l’anno in mac-
che consenta, da un lato di osservare
quotidiana: l’idea “verde” diviene lo-
china. Lo spostamento medio, in città,
la dimensione quotidiana della città
gica trasversale di sviluppo per l’eco-
richiede circa 60 minuti, per la metà
praticata e dall’altro di sollevare lo
nomia e la vita sociale di un territorio
persi ovviamente in code e rallenta-
sguardo per intravedere gli orizzon-
responsabile.
menti: la città delle connessioni cerca
ti e le visioni della città pianificata.
il superamento della visione funzio-
Questa sovrapposizione di sguardi
nalista delle infrastrutture della mo-
può consentire una “politica civica” di
bilità, re-interpretate come forma di
trasformazione della città, diffonden-
dialogo urbano, rete delle relazioni
do una cultura del progetto degli spa-
sociali, culturali ed economiche di una
zi pubblici intesi come “case comode”
città realmente sostenibile.
per ogni cittadino.
03 • CASALECCHIO CITTA’ SMART
38
39
GliArchitetti Studio di architettura â&#x20AC;&#x201C; Arch. Dario Sironi
2003
N M
quartiere Garibaldi
UOVO UNICIPIO
40
L’impianto della città di Casalecchio di Reno sembra essere generato da due direttrici fondamentali, il cui orientamento risente fortemente della presenza del fiume: via Garibaldi, che ne fiancheggia la sponda occidentale, e la Porrettana, che ne accompagna dall’alto, per un lungo tratto, il corso. Come in un complesso sistema circolatorio, queste due direttrici alimentano una rete di “vasi sanguigni” minori e si mettono in collegamento esse stesse direttamente attraverso il ponte. Al momento della loro formazione, si direbbe che queste ramificazioni secondarie siano state destinate a condurre verso luoghi nevralgici del territorio, essendo 41
rivolte in direzione del fiume. E’ proprio da una di queste tracce, che si stacca, perpendicolarmente alla via Garibaldi, il tratto di strada assunto come cardo maximus fondativo del progetto del nuovo municipio. Lo spazio della piazza acquista, in tal modo, il carattere di “stanza urbana”, aperta ad ovest verso la città e ad est verso il paesaggio e il fiume. L’impianto del palazzo si rifà, tipologicamente, alla migliore tradizione del palazzo italiano con funzioni civiche. La facciata del nuovo municipio si caratterizza per la presenza del loggiato, che funge da filtro tra esterno ed interno e che sottolinea il diverso ruolo dei due fronti, in relazione alla
natura dello spazio aperto verso cui si affacciano.
Le facciate sono in
mattone, a conferma della loro appar-
b \PacX]^
[XS^
tenenza ad una tradizione costruttiva locale, radicata nel luogo come nella risoluzione delle opere di contenimento della terra e delle canalizzazioni. Lâ&#x20AC;&#x2122;edificio del nuovo municipio si col-
_XPiiP ST[ _^_^[^
bRd^[P VP[X[TX _^]cT SX _PRT
eXP RXR[PQX[T
loca lungo lâ&#x20AC;&#x2122;asse che conduce, attraverso il Ponte di Pace, dal Parco della
_XbRX]P \ [ ZX]V
Chiusa, lungo via dei Mille, via Ugo Bassi e via Berlinguer, prima alla nuova stazione di Casalecchio Garibaldi e poi alla piazza degli Etruschi del quar-
bcPSX^ R^\d]P[T
tiere Meridiana. Il progetto è stato selezionato attraverso un concorso nazionale di idee. 42
Lo spazio della piazza acquista il carattere di â&#x20AC;&#x153;stanza urbanaâ&#x20AC;?, aperta ad ovest verso la cittĂ e ad est verso il paesaggio e il fiume
interferenza [02] il lido di casalecchio 1947
43
44
45
2004
AMA-Arch. Andrea Modelli
quartiere Centro-Garibaldi
C C
ASA DELLA ONOSCENZA
46
mezzi di trasporto. L’inserimento di una funzione pubblica rivolta alla informazione e alla cultura, utilizzabile da tutta la cittadinanza, voleva donare a questo disordinato centro della città, un valore che potesse bilanciare l’invasivo dominio dei sistemi d’interscambio. Un dominio, che anche se è da considerarsi indispensabile ed inevitabile, non è certo in sé nobile o qualificante, ovvero capace di generare una forma “urbis” completa, oppure di essere oggetto di una spinta generativa. Il disegno degli spazi di percorso, la
47
Il “centro” di un aggregato urba-
di Reno è nata, in un passato recente,
no è l’area che inevitabilmente ne
attorno ad una funzione dominante:
caratterizza l’identità. E’ l’immagine
l’interscambio dei percorsi di collega-
principale di una città, che resta nella
mento. L’area centrale è stata ed è lo
memoria del residente come in quel-
snodo della viabilità dalla sua origine
la del visitatore, ed è spesso il punto
sino ad oggi. Questa funzione ha ca-
centrale del nucleo che ha generato
ratterizzato lo sviluppo geometrico
l’intero contesto urbano.
“lineare” dell’abitato capoluogo.
Gli edifici di maggiore importanza si
L’identità di questo centro è, per quan-
affacciano spesso sulla “area cen-
to detto, fortemente e indelebilmente
trale” dell’abitato e determinano la
condizionata dalle dinamiche di movi-
fisionomia del “volto” dell’ organismo
mento ed è di conseguenza mutevole,
urbanistico.
fragile, frammentata e caotica. Ciò
L’area “centrale” in cui è stata colloca-
che realmente domina lo spazio sono
ta la Biblioteca Civica di Casalecchio
i flussi di percorso delle persone e dei
piazza, le pavimentazioni, l’inserimento di vegetazione ornamentale, non possono risolvere la mancata identità di questi luoghi. Solo una funzione chiara e a partecipazione allargata può realmente rendere vivo un luogo centrale che è, senza ombra di dubbio, l’unica vera linfa di un organismo urbano. Questi sono stati i pensieri che hanno caratterizzato le varie fasi di progettazione dell’edificio. L’intervento consiste nella realizzazione della biblioteca comunale cittadina dotata di sala polivalente e
48
49
area mostre per complessivi mq. 1.800
i problemi di un centro urbano nato
circa di superficie utile. L’edificio è
dall’intersezione di sistemi di collega-
classificabile, in relazione a quanto
mento e non dal disegno preordinato
descritto, più come Centro Culturale
di una città ideale. In ogni caso la col-
che non come sola Biblioteca Civica.
locazione dell’edificio è studiata per
Questa connotazione peraltro si ade-
creare scenari prospettici sugli assi
gua perfettamente alle esigenze con-
principali al fine di dare una chiara e
temporanee, dove non solo la lettura
riconoscibile immagine del “centro”
e l’archiviazione di testi è importante,
a chi lo raggiunge dalle sue direzio-
ma l’uso di strumenti audiovisivi e
ni principali. La traduzione dei flussi
multimediali è indispensabile. Inoltre
pedonali in forme riconoscibili nella
gli incontri, le serate di lettura, le con-
pianta dell’edificio e la struttura in-
ferenze, i corsi di formazione, le atti-
trospettiva della corte centrale che
vità con bambini e ragazzi sono ormai
lo protegge dalle interferenze cir-
parte integrante e forse prevalente
costanti ne completano l’immagine
dei servizi di una moderna Biblioteca
formale. Il disordine ed il caos sono
Civica, che ha come obbiettivo la pro-
realtà contemporanee, pretendere di
mozione alla lettura e la diffusione
risolverle con interventi mimetici o
della cultura attraverso la raccolta e
con forti gesti formali è presunzione
l’uso di testi contemporanei e classi-
retorica antistorica.
ci. L’edificio si inserisce nel contesto
Le modalità nelle quali si è svolto il
ambientale cercando di stabilire un
percorso progettuale hanno contri-
rapporto dialettico ed espressivo
buito alla definizione del contenuto
con l’esistente evitando mimetismi
sostanziale del progetto sino ad ora
e accettando il ruolo di edificio rap-
descritto. L’incarico è scaturito dal
presentativo. L’uso dei materiali quali
risultato di un concorso nazionale
vetro, legno e zinco titanio ne rende
d’idee che ha rappresentato un’ occa-
immediato il ruolo urbano di edificio
sione di confronto allargato tra tutti i
pubblico, ponendo inoltre in chiara
partecipanti permettendo ai giurati di
evidenza gli elementi costruttivi for-
verificare tra molte soluzioni possibili
mali e strutturali. In un contesto urba-
quella più idonea.
nistico caotico e senza qualità, l’edificio, trovando allineamenti e colmando vuoti del tessuto connettivo, cerca di dare espressività a questo disordine senza avere la pretesa di risolvere
testo Arch. Andrea Modelli
50
interferenza [03] BIRRificio RONZANI 1958
51
52
53
2009 2012 Zacchiroli Architetti Associati - Arch. Enzo Zacchiroli
C S
quartiere Marullina
ASA DELLA ALUTE 54
55
In previsione dello sviluppo fu-
ferroviaria, capolinea dell’autobus
percorso di riqualificazione dei grandi
turo della parte di città posta oltre
20, fermata del numero 89 e dell’85,
contenitori di funzioni pubbliche, ini-
la linea ferroviaria Bologna-Pistoia,
scuola primaria Bruno Ciari e scuole
ziato con il nuovo Municipio e prose-
attraverso la realizzazione del trat-
dell’Infanzia Don Milani); sarà servita
guito con la Casa della Conoscenza e
to interrato della Nuova Porrettana,
da un grande parcheggio per circa 160
le nuove stazioni ferroviarie, oltre che
viene localizzata l’area, a ridosso del
posti auto; risulterà adatta a servire
definire una nuova direttrice di colle-
parcheggio di via Toti, per l’insedia-
sia l’utenza locale pedonale e ciclisti-
gamento tra il quartiere della Marulli-
mento della nuova struttura del po-
ca che quella dei bacini della Valle del
na ed il Parco Rodari. Il progetto, esito
liambulatorio cittadino, denominato
Reno e Bazzanese che giungono col
di un concorso ad inviti, prevede una
Casa della Salute. La collocazione, nei
mezzo pubblico o in auto.
struttura passante ed aperta verso i
pressi del passaggio a livello ferrovia-
Assumendo come tema rilevante la tu-
nuovi accessi al Parco Rodari. All’in-
rio, riveste sotto questo profilo molti
tela dell’area del Parco Rodari e la va-
terno della struttura sarà previsto
aspetti interessanti: alimenterà una
lorizzazione delle alberature di pregio
l’innovativo servizio “Day Service” che
sinergia con molte funzioni della vita
del parco stesso, viene individuata
consentirà di effettuare nella stessa
quotidiana di Casalecchio (piazze del
un’area di sedime “allungata” che con-
giornata più prestazioni mediche con
centro, strutture commerciali, nego-
dizionerà la forma dell’edificio, posto
un unico appuntamento.
zi e pubblici esercizi di via Marconi e
quasi totalmente al di fuori dei confini
Galleria Ronzani, farmacia comunale
del parco. Con la costruzione del nuo-
e Porrettana, Parco Rodari, stazione
vo Poliambulatorio, si concluderà il
56
57
2007
Tasca Studio + Studio Corrado Scagliarini
quartiere Meridiana
A B
SILO ALENIDO
58
59
La struttura, realizzata attraverso un’operazione di finanza di progetto, si pone come principale obiettivo quello di promuovere una “nuova casa per bambini” quale punto di riferimento cittadino, all’interno di un contesto urbano molto complesso. Infatti, l’area dell’asilo insiste su una zona archeologica caratterizzata da un’ampia area verde ed è circondata dai sistemi infrastrutturali dell’Autostrada A14, dal raccordo tangenziale e dalla viabilità di accesso al quartiere della Meridiana. Per tali ragioni, è stata studiata con particolare attenzione la relazione tra il muro di cinta, il sistema dell’accessibilità e la disposizione dell’edificio, in modo tale da favorire la maggiore integrazione tra l’organismo edilizio e i percorsi ciclo-pedonali che lo attraversano, salvaguardando la “sfera intima e protetta” dedicata al gioco e alle attività pedagogiche. Dal punto di vista morfologico e simbolico, il progetto è nato considerando una forma zoomorfa (quella di una grande balena trasformata nella sezione dell’edificio), in seguito associata all’idea di rifugio, per favorire ai bambini la gradualità dell’approccio spaziale. Dal punto di vista funzionale, il progetto distingue le diverse unità pedagogiche, mettendole in continuità con lo spazio del giardino, prediligendo elementi scorrevoli diversamente colorati per definire
60
interferenza [04] MANIFESTaZIONE per il fiume reno 1970
61
62
63
gli spazi collettivi del gioco. Le tecno-
no due obiettivi: da un lato l’assoluta
logie e i materiali adottati perseguo-
salubrità psicologica e il benessere fisico degli spazi vissuti, dall’altro il “bilancio energetico positivo” dell’edificio nel ciclo complessivo della sua produzione, gestione e smaltimento, ottenuto tramite risorse “pulite”. La struttura è in baloonframe in legno di abete, con finitura esterna di intonaco ai silicati e isolamenti naturali (pannelli di sughero, di legno-magnesite e lana di lino). Gli infissi sono in legno lamellare d’abete ed i vetri bassoemissivi garantiscono alte prestazioni energetiche. Una casa “calda”, sana, accogliente, aperta al dialogo verso il paesaggio complesso all’interno del quale è inserita.
64
65
M C ITTA’
ICRO
1989 2004
Comune di Casalecchio di Reno arch. V. E. Bianchi consulente generale arch. S. Pompei collaboratori arch. A. Bassi, arch. T. Beggiato geom. M. Barbani Galli, d.t. D. Dipaola
66
Casalecchio di Reno
! $ !
i^]P X]SdbcaXP[T
_TaR^ab^ RXR[PQX[T _PaR^ VX^RWX
?0A2> I0=0A38
#
bW^__X]V
680A38=> 34;;0 58;0=30
680A38=> ?0E8A0=8 b_^ac
R^]RTacX
bW^__X]V
5DCDA B7>F BC0C8>=
_PbbTaT[[P _TS^]P[T XbcadiX^]T
<4A8380=0 _PaR^ VX^RWX
bcPiX^]T
RT]ca^ b^RRXP[T
?0A2> 38 A80;4
_TaR^ab^ RXR[PQX[T
680A38=> 4B?4A0=C>
bW^__X]V
UPbc U^^S
?0A2> 348 <8;;4
bcPiX^]T RX]T\P
RT]ca^ b^RXP[T
_XPiiP _dQQ[XRP
20B0 34;;0 2>=>B24=I0
(
?0A2> B?>AC8E> ;814AC0Ã&#x201A;
i^]P R^[[X]PaT
4G <024;;>
_PaRWTVVX^ bRP\QXPc^aT
B4CC>A8 _^]cT RPaaPQX[T
_PaR^ VX^RWX
?0A2> A>30A8
XbcadiX^]T
2A>2 ! E80 3 " 24=C # 60A8 $ 8=3D % <0AD & 14;E ' 5080= _TaR ( 24A4 RXR[ A80;4 60;E _PaR^ VX^RWX ! <4A8 ?0A2> I0=0A38
b[^f U^^S
$
UXd\T
_XPiiP _dQQ[XRP QPa
!
i^]P X]SdbcaXP[T
67
_PaR^ VX^RWX
bcPiX^]T
SETTORI URBANI
b[^f U^^S
[XS^
RWXdbP
1 CROCE - CHIUSA 5DCDA B7>F BC0C8>=
bW^__X]V
i^]P R^[[X]PaT bcPiX^]T
4 GARIBALDI - STADIO
?0A2> 38 A80;4
5 INDUSTRIALE NORD
8 FAIANELLO - S.BIAGIO 9 CERETOLO
RXaR^[^ RP]^ccXTaX
_PaR^ VX^RWX UPbc U^^S
?0A2> 34;;0 ADII>;0
UPbc U^^S
RP]^cPVVX^
680A38=> 4B?4A0=C>
bW^__X]V
b_^ac
348 <8;;4
bcPiX^]T RX]T\P
RT]ca^ b^RXP[T
_XPiiP _dQQ[XRP
%
?0A2> 5080=4;;>
_P]^aP\P
(
?0A2> B?>AC8E> ;814AC0Ã&#x201A;
_XbRX]P
_PaR^ U[deXP[T ?0A2>
bcPiX^]T
6 MARULLINA - DANTE 7 BELVEDERE
XbcadiX^]T
<4A8380=0 RT]ca^ b^RRXP[T
_TaR^ab^ RXR[PQX[T
_TaR^ab^ _PbbTaT[[P _TS^]P[T eXcP
?0A2> 30=C4
&
2 VIA DEL LAVORO
680A38=> 34;;0 58;0=30
680A38=> ?0A2> ?0E8A0=8 34; ;83>
0A40 E80 ;4>=0A3>
R^]RTacX
3 CENTRO LIDO
#
bW^__X]V
b_^ac
_P]^aP\P
_PbbTaT[[P _TS^]P[T
XbcadiX^]T
!
_XbRX]P
b_^ac
bcPiX^]T
_PbbTaT[[P _TS^]P[T
XbcadiX^]T
20B0 34;;0 2>=>B24=I0
4G <024;;>
_PaRWTVVX^ bRP\QXPc^aT _^]cT RPaaPQX[T
_PaR^ VX^RWX
?0A2> A>30A8
XbcadiX^]T
b[^f U^^S
10 RIALE
b_^ac _XPiiP _dQQ[XRP
11 GALVANO
UXd\T
QPa
?0A2> 38 B 18068>
12 MERIDIANA ?80II0 34;;0 2784B0
PERCORSI CICLABILI
_PaR^ VX^RWX
bcPiX^]T b[^f U^^S _XPiiP _dQQ[XRP RWXdbP
_PaR^ VX^RWX
0A40 E80 ;4>=0A3>
?0A2> 30=C4
& i^]P R^[[X]PaT
?0A2>
bcPiX^]T
UPbc U^^S
'
[XS^
?0A2> 34; ;83>
"
_TaR^ab^ eXcP
RXaR^[^ RP]^ccXTaX RP]^cPVVX^
i^]P R^[[X]PaT
_P]^aP
La Variante di Aggiornamento al
stema-cittĂ â&#x20AC;? complesso, fortemente
pubblici, i luoghi del lavoro e dellâ&#x20AC;&#x2122;abi-
PRG dellâ&#x20AC;&#x2122;89 confermava il criterio di
eterogeneo, costituito da â&#x20AC;&#x153;microcittĂ â&#x20AC;?
tare, gli spazi della cultura, della reli-
lettura del territorio di Casalecchio
autonome e fortemente connesse tra
gione e dello sport. Lâ&#x20AC;&#x2122;ecosistema-cittĂ
suddiviso in 12 settori urbani, ognuno
loro. Ogni â&#x20AC;&#x153;microcittĂ â&#x20AC;? è caratterizza-
è attraversato da una rete di percorsi
8 DA10=8
24 278DB0 34; ;0E>A> CA> ;83> 810;38 BC038> DBCA80;4 =>A3 D;;8=0 30=C4 E434A4 =4;;> B 18068> 4C>;> 4 E0=> 8380=0
24=CA0;8C0Ă&#x201A;
68
dotato di una propria identitĂ stori-
ta da un rapporto ad equilibri variabili
destinata a rappresentare la maglia
ca, morfologica ed ambientale. Tale
relativo alla dotazione di servizi pub-
diffusa e capillare del tessuto urba-
â&#x20AC;&#x153;suddivisioneâ&#x20AC;? in realtĂ può essere
blici e privati, quali le attrezzature
no, solcato ed â&#x20AC;&#x153;irroratoâ&#x20AC;? dallâ&#x20AC;&#x2122;arteria
assimilata alla visione di un â&#x20AC;&#x153;ecosi-
scolastiche, le aree verdi, gli spazi
fluviale.
interferenza [05] MERCATO DI CASALECCHIO 1978
69
70
Casalecchio di Reno
71
1999
Comune di Casalecchio di Reno - arch. V. E. Bianchi, dott. A. Michelini ing. A. Papetti, ing. M. Pasquini, dott. D. Sirotti
F R
IUME ENO
72
eX[[P cP[^]
RWXdbP VP[[TaXP a^]iP]X
_PaR^
RPbP ST[[P R^]^bRT]iP
73
La Variante di Aggiornamento al
di recupero del lungo-fiume, avviato
di unâ&#x20AC;&#x2122;ampia area di circa 180 ettari,
PRG dellâ&#x20AC;&#x2122;89 individuava il fiume Reno
allâ&#x20AC;&#x2122;inizio degli anni â&#x20AC;&#x2DC;90, ha il compito
organizzata e collegata da una rete
come elemento di centralitĂ per la cit-
di trasformare il fiume da â&#x20AC;&#x153;retro ur-
capillare di percorsi pedonali e cicla-
tĂ del futuro. Tra le qualitĂ da conser-
banoâ&#x20AC;?, in sistema complesso di spazi
bili. I differenti ambiti disposti lungo
vare e recuperare, le sponde del fiume
pubblici, aree verdi e luoghi di fruizio-
le due sponde del fiume ospitano at-
Reno vengono considerate unâ&#x20AC;&#x2122;immagi-
ne paesaggistica, vera spina dorsale
tivitĂ spesso affidate alla gestione da
ne forte ed unitaria dellâ&#x20AC;&#x2122;identitĂ della
del territorio di Casalecchio. Lâ&#x20AC;&#x2122;esito
parte di associazioni di volontariato.
cittĂ e del suo territorio. Il processo
di tale progetto riguarda il recupero
In particolare, sono state oggetto
74
di riqualificazione ambientale, pa-
% PaTP bR
esaggistica e funzionale ambiti sia della destra Reno (da nord verso sud): accesso alla chiesa di San Martino e quartiere Croce, Villa Sampieri-Talon e Parco della Chiusa, sentiero dei Bregoli verso il santuario della Madonna
! UPbRXP [d]V^UXd\T 5X[P]SP EXV]^]X
di San Luca, il PrĂ Znein, Villa Ada e lâ&#x20AC;&#x2122;area della Caâ&#x20AC;&#x2122; Bianca; che ambiti posti lungo la sponda sinistra: area di sbarco della nuova passerella della Filanda in via Passo della Canonica,
$ _PaR^ bc^aXR^
UPbRXP [d]V^UXd\T CaX_^[X 6PaXQP[SX
area della piscina comunale, ambito dello stadio Nobile e del nuovo Municipio, area del centro giovanile Blogos, piazza del monumento ai Caduti, galleria Ronzani, Parco del Lido e centro sportivo Allende. Il progetto 75
di riqualificazione del lungo-fiume esprime la volontĂ di ricerca di un nuovo ecosistema urbano, nel quale la densitĂ urbana e la â&#x20AC;&#x153;naturalitĂ â&#x20AC;? possano convivere in un equilibrio reciproco e quotidianamente mutevole.
antica via deâ&#x20AC;&#x2122; Breg chiesa s.martino
affioramenti marmosi
& PaTP SX \TSXP _aTbT]iP PVaXR^[P
R^bRTbP T Q^bRPcP
( ^PbX 3TbcaP AT]^ ' PaTP SX RPaPccTaT V^[T]P[T
V^[T]P BX]XbcaP AT]^ UPbRXP [d]V^UXd\T CaX_^[X 6PaXQP[SX ! UPbRXP [d]V^UXd\T 5X[P]SP EXV]^]X " PaTP \^]d\T]cP[T # PaTP SX aX`dP[XUXRPiX^]T P\QXT]cP[T $ _PaR^ bc^aXR^ % PaTP bR^bRTbP T Q^bRPcP & PaTP SX \TSXP _aTbT]iP PVaXR^[P ' PaTP SX RPaPccTaT V^[T]P[T ( ^PbX 3TbcaP AT]^ V^[T]P BX]XbcaP AT]^
# PaTP SX aX`dP[XUXRPiX^]T P\QXT]cP[T
" PaTP \^]d\T]cP[T
76 san luca
calanchi casa dellâ&#x20AC;&#x2122;eremita orrido
punto panoramico
gazebo cĂ bianca
acquedotto romano affioramenti gessosi
altana panoramica bosco della vita
vasche
goli a S.Luca
casa dellâ&#x20AC;&#x2122;orso
barbeque
tempietto cinese bosco golenale canale di reno chiusa isola verde
vecchie burghe chiusa e i luoghi della rotta
percorso principale percorso secondario percorso storico percorso naturalistico parcheggi fermate bus
1997 2009 77
Comune di Casalecchio di Reno arch. V. E. Bianchi, Galotti s.p.a., ing. V. Abenante, Zacchiroli Architetti Associati, arch. E. Zacchiroli, arch. P. Bracaloni, arch. I. Gardella
quartiere Meridiana
Q M
78
UARTIERE ERIDIANA
interferenza [06] inaugurazione SAN BIAGIO, CASE ANDREATTA 1981
79
80
La previsione urbanistica degli anni Sessanta divenne l’occasione, nel corso degli anni ‘90, per la ri-definizione del progetto secondo il modello del nuovo quartiere integrato, all’interno del quale prevedere funzioni commerciali, per il tempo libero ed attività terziarie, servito da due stazioni della ferrovia suburbana e da una rete viaria estremamente capillare. All’in-
ridiana la “Città dei vantaggi”: essa di-
carabinieri. Inoltre, diverse importan-
terno del comparto, esteso per circa
spone di quattro parchi, otto chilome-
ti aziende quali Nike Italia, Nextra,
650.000 mq, viene previsto un siste-
tri di piste ciclo-pedonali, un centro
Ericsson hanno stabilito a Meridiana
ma di parchi di cui il più grande, il par-
commerciale di 36.000 mq, parcheggi
la propria sede. Il quartiere, attual-
direzionale e commerciale, tende a
pubblici per 6.000 automobili, un’area
mente abitato da circa 5.000 residen-
mantenere la massima armonia tra
fitness e una struttura wellness, bar,
ti, al termine del completamento pre-
insediamenti complementari. Le resi-
ristoranti, istituti scolastici (fino alle
visto arriverà ad ospitare oltre 6.500
denze, realizzate in un’ampia gamma
scuole superiori) ed una caserma dei
cittadini.
co Rodari, rappresenterà la ricucitura con il quartiere della Marullina e con il centro cittadino. La pianificazione urbanistica del territorio prevedeva una pluralità di destinazioni d’uso e 81
un’ampia dotazione di standard urbanistici, nonché la massiccia presenza di insediamenti di servizio. Il progetto, costruito quasi interamente nelle sue quote di residenza e di terziario
di tipologie, comprendono abitazioni monofamiliari, bifamiliari, case a schiera, in linea e torri per abitazioni. La Meridiana non è solo un quartiere residenziale; presenta anche aree dedicate alla cultura, al fitness e al commercio. La filosofia americana del common interest development sembra dunque giunta anche in Italia. Lo slogan promozionale definiva Me-
Il progetto
Sezione IV
82
4
“La pianificazione urbanistica del territorio prevede una pluralità di destinazioni d’uso“
H S 83
OUSING OCIALE
2005 2010
Comune di Casalecchio di Reno, arch. V. E. Bianchi Coop. Ansaloni, arch. P. Bracaloni, arch. F. Lallo Coop. Murri, arch. F. Di Biase B e B, arch. M Camilletti, Ing. G. Grassi Chiesa di S.Biagio Studio Enarco, Ing.A. Barbieri
84
quartiere S.Biagio
interferenza [07] stazione casalecchio vignola 1982
85
86
Il piano di riqualificazione urbana di San Biagio riguarda un ambito fino ad oggi piuttosto periferico, collocato nel settore sud di Casalecchio e posto tra la via Porrettana e l’autostrada A1. Il criterio della perequazione urbanistica, introdotta a Casalecchio in modo “pionieristico” dal PRG del 1989, riconosce ai soggetti privati (proprietari 87
di terreni destinati dallo stesso Piano a trasformazione urbana) il diritto di edificare parte dei terreni, in cambio della cessione gratuita al Comune delle restanti quote. Attraverso tale meccanismo, è stato possibile definire un progetto di recupero urbano ed integrazione sociale di notevole importanza. Le aree acquisite dal Comune sono state messe a bando per la
realizzazione di edilizia residenziale
ne dei 198 alloggi pubblici esistenti,
pubblica, sia per l’acquisto che per
conosciuti come “Case Andreatta” e
l’affitto. Ciò ha consentito l’interven-
posti lungo via Micca. Il progetto pre-
to per il recupero e la ristrutturazio-
vede la realizzazione di 115 alloggi
PaTP RP]cPVP[[^
RWXTbP b QXPVX^ eX[[P e^[_T
88
in locazione a canone calmierato per
senza di nuovi spazi pubblici ed aree
parte di tessuto urbano, non piĂš mar-
30 anni e la costruzione di altri 120 al-
verdi per un totale di circa 60.000 mq,
ginale o â&#x20AC;&#x153;ghettizzatoâ&#x20AC;?, che, grazie alle
loggi in vendita a prezzo convenziona-
oltre che dalla costruzione della nuo-
connessioni e ai nuovi spazi pubblici,
to: in totale 433 alloggi gestiti, a vario
va chiesa e dellâ&#x20AC;&#x2122;annesso centro par-
metterĂ in collegamento il vecchio
titolo, dallâ&#x20AC;&#x2122;Ente pubblico, ai quali si
rocchiale, dalla riqualificazione del
quartiere con i nuovi servizi, come la
affiancano le aree destinate allâ&#x20AC;&#x2122;edi-
centro sociale, dalla realizzazione di
sede dellâ&#x20AC;&#x2122;Ausl, puntando sulla mixitè
lizia privata per altri 100 alloggi. Il
nuove piste ciclabili e sistemi viari di
tipologica e funzionale di un nuovo
quartiere godrĂ di un nuovo assetto
raccordo con i quartieri a nord di San
ecosistema urbano.
generale, caratterizzato dalla pre-
Biagio. Viene cosĂŹ definita una nuova
P C
Casalecchio di Reno
89
ISTE ICLABILI
1989 2009
Comune di Casalecchio di Reno arch. V. E. Bianchi, ing. F. M. Cellini consulente generale arch. S. Pompei collaboratori arch. A. Bassi, arch. T. Beggiato geom. M. Barbani Galli, d.t. D. Dipaola
90
?4A2>AB> 282;018;4 20B0;42278> 1>;>6=0 % Z\ X] ! Ă&#x201A; RXaRP
?4A2>AB> 282;018;4 20B0;42278> I>;0 $ Z\ X] $Ă&#x201A; RXaRP
BIKE-NET â&#x20AC;&#x153;Câ&#x20AC;&#x2122;ENTRO IN BICIâ&#x20AC;? 91
?4A2>AB> 282;018;4 ;D=6> A4=>
Il Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con la Provincia di Bologna incentiva la mobilitĂ sostenibile mediante biciclette a disposizione dei residenti in 3 punti della cittĂ : 1. Casa della Conoscenza, lato Parcheggione 2. Piazza Beccari, allâ&#x20AC;&#x2122;angolo tra via Marconi e via Ronzani 3. Stazione della Ferrovia Suburbana â&#x20AC;&#x153;Garibaldi-Meridianaâ&#x20AC;?
?4A2>AB> 282;018;4 20B0;42278> B0BB> <0A2>=8 ( Z\ X] " Ă&#x201A; RXaRP
Il Piano della Mobilità Sostenibile è
sua “attrattività” in seguito alla rea-
tà sostenibile (biciclette e pedoni) e
uno strumento di pianificazione di
lizzazione degli interventi di “cucitu-
componente motorizzata. Lo schema
breve periodo redatto e finalizza-
ra” urbana tra i quartieri, fino ad oggi
che ne deriva rappresenta una “città
to al miglioramento delle condizioni
mai risolti. Nel frattempo, ogni nuovo
ricucita”, un sistema fortemente con-
della circolazione e della sicurezza
lavoro di modificazione delle strade
nesso, attraverso il quale sarà pos-
92
stradale, alla riduzione dell’inquina-
o di trasformazione urbana di nuovi
sibile spostarsi senza accorgersi dei
mento acustico ed atmosferico ed
comparti è progettato con attenzione
numerosi elementi di discontinuità
al il risparmio energetico. La rete
particolare alla mobilità dell’utenza
morfologica e infrastrutturale (fiume,
ciclabile comunale, già piuttosto
ciclistica attuando, dove possibile, la
ferrovia, autostrade, strade di grande
estesa, migliorerà notevolmente la
separazione fra vettori della mobili-
traffico).
interferenza [08] INCROCIO TANGENZIALE PORRETTANA 1982
93
94
95
Casalecchio di Reno
1989 2009
Comune di Casalecchio di Reno arch. V. E. Bianchi ing S. L. Catani ing. F. M. Cellini
P R
96
ORRETTANA IQUALIFICAZIONE
Il progetto si propone di migliora-
prevede una tipologia di piccolo dia-
strutturale porterà ad un sensibile
re la sostenibilità della via Porretta-
metro, del tipo “compatto” con corona
miglioramento della vivibilità della
na attraverso la modificazione delle
circolare sormontabile, con caratte-
strada e delle sue traverse nel tratto
intersezioni con le vie Micca, Duse,
ristiche idonee ad essere inserite nel
di attraversamento del centro urbano
Reni, Leonardo da Vinci e Marconi,
contesto urbano di via Porrettana. La
di Casalecchio di Reno, in quanto il
oltre che grazie alla realizzazione di
configurazione scelta permetterà di
sistema di controllo del traffico sarà
rco
o ellic via p
inci
via c via l e
ona
rdo
da v
na
airo
li
ni
via porretta
alzav ecch
io via
na
tta
re
r po
ma
via c
97
BOLOGNA
NUOVO SEMAFORO
via
un innovativo sistema di “cadenza-
riequilibrare le gerarchie di traffico,
calibrato sulla capacità della strada
mento” del traffico mediante l’utilizzo
rendendo possibile l’instaurarsi di
e, in caso di congestione, saranno mo-
di impianti semaforici di tipo evoluto
condizioni di transitabilità e vivibilità
dificati in tempo reale i piani semafo-
(gating semaforico). La realizzazio-
migliori con particolare riferimento e
rici. Saranno modificate le fermate
ne di 5 rotatorie a singola corsia in
attenzione alla mobilità lenta (a piedi
del trasporto pubblico, portandole a
sostituzione di altrettanti incroci,
o in bicicletta). Il nuovo assetto infra-
caratteristiche di tipo “urbano”, con
via
p
e saranno predisposti nuovi tratti di
rete pedonale e ciclabile contigua, at-
municazione il quartiere di San Biagio
corsia preferenziale controllata per i
traverso la realizzazione di circa 600
con Borgonuovo. Il disegno di questi
mezzi pubblici. In corrispondenza del
metri di percorso ciclo-pedonale che
nuovi percorsi è stato pensato per in-
nuovo impianto semaforico posto al
collegheranno direttamente la ferma-
tegrarsi con la rete ciclabile costruita
confine sud del territorio comunale,
ta di via Duse alla rotatoria di via Reni,
nella nuova urbanizzazione della zona
via della resistenza
via micca
fermata bus
ri via f atto
via
via
guid o
reni
via bolsenda
NUOVO SEMAFORO
ue imab
via m
iche
lang
elo
ana
via c
rett
fermata bus
por
98
na
tta
re
r po
preferenziale bus
Porrettana, in modo da mettere in co-
SASSO MARCONI
prevede, inoltre, il miglioramento della
via duse
marciapiede di attesa a bordo strada
sarĂ attrezzata una corsia preferen-
utilizzando un percorso particolar-
Volpe e con il percorso ciclo-turistico
ziale di attestamento per lâ&#x20AC;&#x2122;autobus
mente suggestivo ricavato sopra alla
che collega il parco della Chiusa alla
munita di sistema di controllo anti-
scarpata che delimita via Porrettana.
collina di Tizzano.
violazione lunga circa 500 metri. Il
Inoltre, sarĂ realizzato il collegamen-
progetto di riqualificazione del livello
to con la pista ciclabile progettata dal
funzionale della vecchia Porrettana
Comune di Sasso Marconi lungo la via
99
Provincia di Bologna Comune di Casalecchio di Reno Ferrovie dello Stato FER - Ferrovie Emilia Romagna
1989 2009
S F
TAZIONI S - SFM
Casalecchio di Reno
100
interferenza [09] VISTA VERSO SAN LUCA DA ovest 1982
101
102
_PaR^ a^SPaX
8C2 bP[eT\X]X
_XPiiP STV[X TcadbRWX
103
Il Servizio Ferroviario Metropo-
la provincia, in particolare per quelli
nalmente nellâ&#x20AC;&#x2122;area metropolitana di
litano SFM rappresenta il principale
pendolari, nonchĂŠ per una parte dei
Bologna provengono dal rimanente
progetto di riequilibro e di governo
movimenti interni a Bologna. Una si-
territorio della provincia, transitan-
della mobilitĂ e dei trasporti del ba-
mulazione effettuata nel 2004 preve-
do in buona parte per il territorio di
cino bolognese. Lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo è la crea-
deva lâ&#x20AC;&#x2122;incremento dagli attuali 34.000
Casalecchio, risulta considerevole la
zione di un sistema di trasporto pub-
utenti SFM ai circa 150.000 utenti a
capacitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;SFM di ridurre il traffico
blico su rotaia che serva per tutti gli
pieno regime. Considerato che il 43%
in cittĂ e di migliorare conseguente-
spostamenti fra la cittĂ di Bologna e
delle automobili che si muovono gior-
mente tutti i parametri ambientali,
a partire dalla qualità dell’aria e, com-
quartiere Meridiana, consentendo
lungo la direttrice Meridiana-Nuovo
plessivamente,
un’integrazione completa tra linee
Municipio-Parco della Chiusa ed ac-
quotidiani da e verso Casalecchio.
degli
spostamenti
ferroviarie, mobilità privata su gom-
cessibilità pedonali di quartiere.
Le due linee della Bologna-Porretta
ma, trasporto pubblico su gomma (in
e della suburbana Bologna-Vignola,
futuro verrà valutata l’ipotesi di pro-
grazie al previsto cadenzamento al
lungare il servizio dell’autobus 20 dell’
quarto d’ora, potranno cominciare a
ATC fino alla stazione), piste ciclabili
costituire una vera suburbana o linea di metropolitana in superficie, che, nella fermata di Casalecchio Garibaldi, consentirà l’interscambio tra i treni delle due linee SFM 1 e SFM 2 ed i treni FS diretti a Bologna e Marzabotto. La stazione di Casalecchio Garibaldi coincide fisicamente con quella del
104
20B0;42278> _P[Pb_^ac
RTaTc^[^
20B0;42278> VPaXQP[SX
20B0;42278> a^]iP]X
quartiere Croce quartiere Garibaldi
105
PONTE DI
P
ACE
2004 2009
Comune di Casalecchio di Reno ing M. Majowiecki, ing A. Papetti, ing F. Losacco
106
PONTE DELLA
F
ILANDA
107
Passerella Ponte di Pace
ciclo-pedonale diviene un’occasione importante per la costruzione di un
Il Piano Regolatore Generale del
sistema continuo di spazi pubblici ed
1989 indicava la necessità di colle-
aree verdi tra la sponda sinistra del
gare in modo più diretto il quartiere
Reno (lo stadio Nobile, la piscina co-
Croce con il settore della città che
munale, il Centro Giovanile, il Munici-
avrebbe ospitato la nuova sede mu-
pio) e quella destra (il giardino pubbli-
nicipale. Il progetto della passerella
co Romainville, il centro 2 Agosto
e, oltre la via Porrettana, il Parco della Chiusa). La collocazione è stata scelta oltre che per garantire la continuità di tale sistema, anche come occasione per il recupero dell’identità storica e paesaggistica di questo settore della città: il “muraglione” del canale di Reno, l’antica Casa del Ghiaccio, il canale stesso ed i sistemi di controllo idraulico della sua portata. La passerella ciclo-pedonale, lunga circa 100 m, è costituita da un sistema principale portante sospeso, composto da due famiglie di funi accoppiate del diametro di 40 mm; da un sistema di funi stabilizzanti a curvatura contrapposta e da due portali di appoggio a forma di “A” con fonda108
zioni a gravità, collocate a circa 22 m dai puntoni sulle due sponde del ponte. Il Ponte di Pace non rappresenta solo un’ottima opera ingegneristica, ma assicura il primato della rete delle piste ciclabili, nata per collegare parti storicamente separate della città, garantendo la fruizione delle sponde del fiume Reno da parte dei cittadini. Anno di realizzazione: 2004 Progetto: Ing. Majowiecki, Ing. Papetti
1
sistema portante sospeso
2
famiglie di funi accoppiate
2
portali di appoggio
40
mm diametro funi
100 m lunghezza passerella
interferenza [10] INAUGURAZIONE "stradone" asse sud ovest 1986
109
110
Passerella della Filanda
111
tra il quartiere Croce ed il centro di
sulla sponda destra presenta una for-
Casalecchio.
La passerella collega
ma a “V” che si raccorda con le nuove
La riqualificazione urbana dell’area
via Passo della Canonica, in sinistra
piste ciclabili del quartiere Croce e
dove un tempo sorgeva il “Linificio
idraulica, con via della Badia, a ri-
con quella che, lungo il canale di Reno,
e Canapificio Nazionale”, in seguito
dosso del nuovo insediamento della
in meno di 3,5 km conduce al centro di
quasi completamente distrutto da
Filanda, ripristinando un passaggio
Bologna. Già inserita nel programma
un bombardamento aereo nel 1944,
anticamente effettuato guadando il
varato nel 1997 “Il fiume e la città” con
trasformato e denominato Mulino
fiume.
il quale nel 2000 la città di Casalec-
Canonica, diviene occasione per il re-
La passerella, la cui travata centrale
chio ha ottenuto il Premio per le Città
cupero della sponda destra del fiume,
è lunga circa 75 m, è costituita da un
Sostenibili dal Ministero dell’Ambien-
grazie alla creazione di un ampio spa-
impalcato sospeso, con strallatura
te, la passerella della Filanda contri-
zio pubblico e di aree verdi collegate
asimmetrica e pilone inclinato verso
buisce a ricucire settori urbani fino ad
al quartiere Tripoli, posto sull’altra
il centro dell’alveo, caratterizzato da
oggi separati, estendendo il concetto
sponda, attraverso la realizzazione di
una sezione triangolare che va rastre-
di città e sostenibilità oltre i propri
una nuova passerella ciclo-pedonale.
mandosi dalla base verso la sommità.
confini comunali.
Come il Ponte di Pace, anche questo
La forma del pilone richiama quella
nuovo collegamento contribuisce a
di una freccia puntata verso il cielo
Anno di realizzazione: 2009
completare la saldatura sia dei per-
o, meglio, di una “canna da pesca” so-
Progetto: Ing. Losacco,
corsi pedonali tra le due sponde, che
spesa sul fiume. L’imbocco del ponte
Ing. Majowiecki, Ing. Papetti
112
113
08
114
INDICE IMMAGINI
n.01 pag.006 Mostra Casalecchio Smart City Archivio *city-lab
n.02 pag.007 Catasto Boncompagni 1805
n.03 pag.010 Villini Ghedini, Morandi e Guglielmi Archivio Storico Comune Casalecchio di Reno
n.04 pag.012 Villa Ghedini Archivio storico Comune di Casalecchio di Reno
n.05 pag.014 Individuazione dei danni di guerra 1946 Archivio storico Comune di Casalecchio di Reno
n.06 pag.017 Foto aerea Volo Royal Air Force 1934
n.07 pag.021 Foto aerea Archivio Comune Casalecchio di Reno
da pag.025 a pag.028 Echirolles Gilles Novarina, Direttore IUG Istituto di Urbanistica di Grenoble
da pag.029 a pag.032 Lâ&#x20AC;&#x2122;Hospitalet Llobregat Ana Ma Prados Fernandez Vicesindaco con delega allâ&#x20AC;&#x2122;Area di Urbanistica e Lavori Pubblici
da pag.033 a pag.036 S. Giuliano Milanese arch. Marco Bozzola MBA Studio
n.08 pag.113 Foto aerea Archivio Comune Casalecchio di Reno
115
da pag.039 a pag.042 Nuovo Municipio foto Studio Sironi
da pag.045 a pag.050 Casa della Conoscenza foto Luca Capuano
da pag.053 a pag.056 Casa della Salute render Zacchiroli Architetti Associati
da pag.057 a pag.064 Asilo Balenido foto Luca Capuano
116 da pag.065 a pag.068 Micro Città foto Michele D’Ariano Simionato
da pag.071 a pag.076 Fiume Reno foto Michele D’Ariano Simionato
da pag.077 a pag.082 Quartiere Meridiana foto Giacomo Beccari foto aerea Archivio Comune Casalecchio di Reno
da pag.083 a pag.088 Housing Sociale S.Biagio foto *city-lab foto aerea Archivio Comune Casalecchio di Reno
da pag.089 a pag.092 Piste Cicalbili foto Giacomo Beccari, Giacomo Minelli
da pag.095 a pag.098 Riqualificazione Porrettana foto aeree Archivio Comune Casalecchio di Reno
da pag.099 a pag.104 Stazioni FS FSM foto Giacomo Beccari foto aerea Archivio Comune Casalecchio di Reno
da pag.105 a pag.112 Ponte di Pace e Ponte della Filanda foto Archivio Comune Casalecchio di Reno
nel mese di dicembre 2009 presso gli stabilimenti di a Bologna in 1500 copie su carta patinata opaca gr. 115 si ringraziano: Carla Abbattista - Agenda Editoria Giornalismo Comunicazione Marco Guerzoni Gian Paolo Cavina Vittorio Emanuele Bianchi Veronica Fosser Laura Lelli I tecnici dellâ&#x20AC;&#x2122;Area Servizi al Territorio del Comune di Casalecchio di Reno
osso
Prom
da
CCHIO ASALE E DI C COMUN
Con il
NO DI RE
cinio
patro
di
Sponsor Principale
Sponsor tecnici
S.A.P.A.B.A. S.p.A.
poli egalo l m e l l ne de no de nome o p o l a z i o m i a e e f l a p ono lla to d mina m e t à d e t e d e l l ’e c o l e c i t t à o d è c ondo p i ù d e l l a o l t a p a r s i a d i p i c m s re il m ta Ment r m a i a b i i p r o d u c e u n a g a l a a o s lliti. d ove a e d ove , i n E u r o p u o l o . sate , o i t r r o i i p i a n e m a g i n a r l p r o p r i o , d o r m i t o d a l l e r e t re. i e m o h o ’i i s l nd br lla lu ric i del e f i n e p o p e r i f e v e v a e s c strano di ascita de riale d i r a n a o o i m r t o st m i e t r a i t l r n g un e te per , og ece C i t t à h e i l n o v el sapere erimento ovo ordin e nuove l c d if nu Città onomia e punto di r nendo un ulla; dove relazioni , n l c o i a o p ’e v o l i o l o t n r armio c e t d enta tani p conta po cità attra ne al risp s i l e r o p p ica Rap ti metro nzio lità. apa ne fis s , atte ità, c a conte dimensio no: vivibil l’ambiente e di soci l o la rm e s o e d f e v à n e o i t d d li ov e d’or e, qua ni, nu parol te global ei cittadi e d r nella tico, cura e energ