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GEOMORFOSITI E RISCHIO GEOMORFOLOGICO SUI SENTIERI DI MONTAGNA: ESEMPI IN AGORDINO

In questi ultimi anni è aumentato l'interesse per l'ambiente naturale di alta montagna e le sue risorse (Roccati et alii, 2009), in particolare per l'area dolomitica diventata dal 2009 patrimonio UNESCO per i suoi valori di unicità geologico-geomorfologica e spettacolarità. La frequentazione del territorio è andata quindi aumentando sia per merito di un turismo scientifico-culturale che per la pratica di nuove discipline sportive, oltre a quelle tradizionali come alpinismo, escursionismo e sci, come ad esempio la mountain bike, il parapendio, il base-jumping, il torrentismo, ecc. Tutto questo ha portato ad una interazione tra il fruitore dei luoghi montani ed il territorio che ormai si protrae per l'intero anno con aumento dei rischi derivati dal clima e dalla dinamicità dell'ambiente stesso. Si rende allora necessario rivalutare i rapporti tra la pericolosità geomorfologica e la vulnerabilità della rete escursionistica senza tuttavia dimenticare il rischio legato a fattori climatici che, specialmente ad alta quota, può variare in tempi relativamente brevi. Per quanto riguarda l'Agordino si è cercato di stimare, in base a ricerche bibliografiche del settore, il rischio geomorfologico di alcuni sentieri, tutti segnati dal CAI e molto frequentati nella stagione estiva, valutandone tratto per tratto i pericoli legati alla natura del terreno e la vulnerabilità in base alla loro struttura, ubicazione e conservazione. I percorsi scelti possono essere definiti come "sentieri geologici", ovvero itinerari che permettono di apprezzare le peculiarità geologiche e geomorfologiche dei principali gruppi dolomitici agordini (Civetta, Pelmo, Pale di San Martino, Marmolada). E' da rimarcare che per essere definito come geologico un sentiero non è necessario che sia sempre segnalato sul luogo come tale: in pratica qualunque percorso di montagna, con o privo di cartellonistica specifica, permette l'osservazione di strutture geologiche e geomorfologiche, meglio comprese se supportate da guide cartacee o conoscenze geologiche anche basilari di geologia. Come detto precedentemente il turismo scientifico-culturale ha portato numerosi escursionisti nell'area dolomitica attratti dalle bellezze e particolarità del territorio: assume allora molta importanza comprendere quella forma di turismo collegato alla visita e frequentazione dei geositi e geomorfositi di alta montagna di notevole valore scenico e culturale. Ne deriva una variazione del rischio gomorfologico in quanto geositi e geomorfositi possono costituire, in alcuni casi, pericolo a causa della loro natura per i fruitori dei percorsi (ad esempio il Còr, nel gruppo delle Pale di San Martino che, pur molto frequentato per la sua particolarità scenica, può costituire un pericolo in caso di terreno ghiacciato o bagnato con rischi di cadute o scivolate).

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Monte Pelmo con la frana che ha causato la morte di due soccorritori intervenuti in aiuto di due alpinisti tedeschi (30 agosto 2011)

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