27 MARZO 2019 - ANNO XXXII N° 15 DONNAMODERNA.COM
NON SOLO GRETA 12 RAGAZZI ECCELLENTI CI RACCONTANO LA LORO IDEA DI FUTURO
CHIARA VERONESE, 18 anni, studentessa di Cagliari
RITORNO ALL’AQUILA
«LA NOSTRA VITA 10 ANNI DOPO IL TERREMOTO» CONTRORDINE: NON È VERO CHE LA FRUTTA FA INGRASSARE
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1,50 €
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27 MARZO 2019 - ANNO XXXII N° 15 DONNAMODERNA.COM
NON SOLO GRETA 12 RAGAZZI ECCELLENTI CI RACCONTANO LA LORO IDEA DI FUTURO
CHIARA VERONESE, 18 anni, studentessa di Cagliari
RITORNO ALL’AQUILA
«LA NOSTRA VITA 10 ANNI DOPO IL TERREMOTO» CONTRORDINE: NON È VERO CHE LA FRUTTA FA INGRASSARE
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SOMMARIO
54
25
31 DM N.15 — 2019 27/03 In cover.
12 Di’ la tua Le vostre lettere 16 Posta del cuore Chiara Gamberale risponde alle vostre lettere 18 Sportello dei sogni Vorrei conoscere la mia ginnasta del cuore
Parka My Twin Twinset.
NEWS
Abito Michael Michael Kors. Gioielli Pandora. Servizio di Cristina Nava. Foto di Bruno Magini.
6
25 DM Like Quello che ci ispira, ci diverte, ci emoziona 31 Donne come noi Monica Gagliano 35 Immigrazione
«Vi dico perché chiudere i porti non serve» 38 Società Come sono davvero le famiglie italiane 40 Storie La nostra vita 10 anni dopo il terremoto 44 Economia Ma cos’è questa nuova Via della seta? 46 Idee Ecco l’alfabeto del futuro. Scritto dagli under 18 48 Scandali vip Anche le star hanno la sindrome del “genitore
FRANCES ANDRIJICH / J.R. MANKOFF - AUGUST - CONTRASTO / SHUTTERSTOCK TRENCH OOF. TUTA WEILI ZHENG. ORECCHINI PANDORA
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DONNAMODERNA.COM
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elicottero” 50 Super farmaci La cura che vuole sconfiggere le leucemie 54 Tendenze Ci metto la firma 56 Fenomeni Gli animali fantastici di Richard Scarry 58 Psiche Quel sottile piacere per le disgrazie altrui 61 A tu per tu Ben Affleck
92
MODA
BELLEZZA
POSSO AIUTARTI?
64 Modella per un giorno Sotto la pioggia con stile 75 Speciale sposa Idee in bianco 81 Speciale sposa Per mamme, amiche e testimoni News
89 Corpo Con un fit toy scolpisci le curve 92 Tendenza Il rosa è nudo 94 Viso Maskmania 96 Appunti cinici Istituto o fai-da-te?
99 Casa Il bucato è green (e pulitissimo) 101 Formazione Metti un anno sabbatico nel tuo curriculum 105 Soldi Un giardino sul tetto ti fa risparmiare 109 Dalla tua parte Fai valere i tuoi diritti con il nostro aiuto 112 Salute Una diagnosi sicura per l’anemia 7
SOMMARIO
120 117
146 8
PLAYLIST 133 Le novità di libri, cinema, musica e tv 141 Viaggi 10 idee per i ponti di primavera 144 Viaggi Nel cuore del Matese 146 Lifestyle Comodità spaziali
148 Staff e indirizzi 150 DonnaModerna Club Le offerte della settimana 152 Astrocoach L’oroscopo che fa lavorare le stelle per te 154 Ultima pagina LEGGICI SUL TABLET Se sei abbonata alla versione cartacea, puoi leggere gratis la tua rivista digitale: ti basta scaricare la app Donna Moderna (da App Store e Google Play Store) e inserire il tuo codice abbonato. Se sei una nuova lettrice, la copia singola costa 0,99 €, l’abbonamento per un mese 2,99 €, per tre mesi 6,99 € e per un anno 27,99 €.
GETTYIMAGES / SHUTTERSTOCK
114 News L’alga spirulina 117 Sport Il fitness è sempre più hitech 120 Alimentazione Quanti miti da sfatare sulla frutta! 122 Cucina Questa pasta al forno ha un tocco in più 124 Cocktail 100 di questi anni 127 Elettrodomestici Con il vapore l’igiene è super
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APPUNTI
di Annalisa Monfreda
Scrivimi a annalisa.monfreda@mondadori.it Seguimi su Twitter e Instagram @A_Monfreda
INCONTRIAMOCI DI PERSONA
UNA LEZIONE DA DISIMPARARE uando dal mio piccolo paese in Puglia mi sono trasferita a Milano, la Q prima “piacevole” sensazione è stata di essere divenuta trasparente. Avrei potuto andare in giro con la pelliccia d’estate o con un pappagallo sulla testa e nessuno avrebbe indugiato con uno sguardo di troppo su di me. Venivo da un posto dove, a un primo cenno di rotondità del ventre, ti chiedevano: «A che mese sei?». E a ogni faccia marrone si domandava: «Da dove vieni?». E se per caso quello rispondeva: «Da Milano, da Parigi, da Londra…», si incalzava: «Sì, ma i tuoi genitori, i tuoi nonni, da dove arrivano?». La noncuranza per la diversità mi sembrava il segnale di una grande apertura mentale e ho voluto acquisire subito quella competenza. Ci ho messo 17 anni, ma oggi posso dire di aver imparato a non battere ciglio di fronte a nessuna bizzarria e a mordermi la lingua ogni volta che l’istinto mi spinge a indagare il perché di una qualunque forma di diversità. Peccato che… non sono più sicura che sia la scelta giusta. La settimana scorsa ho partecipato a una tavola rotonda organizzata da un mio amico per la sua azienda. Si parlava di 2 parole di gran moda: diversità e inclusione nei luoghi di lavoro. Ma lo si faceva attraverso le storie delle persone. A un certo punto ha preso la parola Arianna, dirigente di Ibm, che fino a 15 anni fa era un uomo, Andrea, marito e padre di 2 figli. Ha raccontato che cosa ha provato mentre iniziava a cambiare sesso e nessuno, intorno a lei, “batteva ciglio”. Giorno dopo giorno si presentava in ufficio con sempre più capelli, sempre meno peli e nessuno reagiva. Quando ha chiesto aiuto ai suoi capi, è stato messo in atto un “protocollo” sorprendente. Le hanno chiesto un elenco delle 100 persone con cui si rapportava di più. Le hanno riunite tutte in una stanza e, in sua assenza, hanno raccontato la storia di Andrea che stava diventando Arianna. L’indomani, è toccato a lei affrontare vis à vis quei 100. Dal giorno dopo, aveva la fila per il caffè davanti alla sua scrivania. Non solo le chiedevano della sua vita, di come l’aveva capito, di cosa provava, ma le confidavano pezzi della loro vita. Arianna ci ha spiegato che accogliere, integrare, includere non significa trattare tutti allo stesso modo, ma mostrare curiosità verso la diversità, chiedere di raccontarne la storia. Mentre a Verona ci si appresta a discutere una fotografia in bianco e nero della società com’era decine di anni fa (ne parliamo a pag. 38), io ho imparato che, per vivere nel mondo colorato e multiforme in cui siamo, a volte bisogna avere il coraggio di disimparare lezioni faticosamente apprese. 10
Londra 2 aprile, ore 18.30, Il Circolo, Italian Cultural Association, 38, Princes Gate Court, Exhibition Rd, SW7 2QJ: presentazione del mio libro Come se tu non fossi femmina Milano 3 aprile, ore 18.30, Libreria Rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele: presentazione del libro Libera i talenti del tuo bambino di Francesca Valla. Cantù 6 aprile, ore 15, Marra Pasticceria, via Sesia 6: presentazione del mio libro Come se tu non fossi femmina
donnamoderna.com/corriconnoi
DI’ LA TUA
Scrivi a dilatua@mondadori.it dopo aver letto l’informativa sulla privacy a pag. 150
LE VOSTRE STORIE LA PROSSIMA IN COPERTINA
MI SVEGLIO, CORRO. E SONO LA REGINA DEL MIO TEMPO
S
PUOI ESSERE TU Carica le tue foto su donnevere.donnamoderna.com oppure postale su Instagram con l’hashtag #DMdonnevere @donnamoderna
ono una ex giocatrice di basket che da qualche anno si è data alla corsa. Sono mamma, moglie e lavoratrice.
Per 2 giorni alla settimana la mia sveglia suona alle 5.45 e alle 6 sono in strada con il mio compagno di corsa Gigi, il miglior preparatore atletico del mondo. I miei passi svegliano Bergamo, la mia città: corro in via XX Settembre e i negozi mi guardano assonnati mentre mi godo il mio tempo. Condivido un’ora solo con me stessa, con il mio corpo e i miei pensieri. Gigi mi fa fare degli esercizi a metà percorso e poi si ricomincia la corsa. I passi, il respiro, il cuore, il sole che sorge sono gli unici rumori che sento e vedo e mi sento la regina del mio regno. Quando corro la mia giornata è diversa: più positiva, più energica, più carica. Mi occupo di marketing e, come per magia, nelle giornate in cui corro ho più idee, mi rendo conto di essere maggiormente propositiva. Mi sento anche più bella, tonica e scolpita, e a 38 anni è fantastico sentirsi tale, nonostante mio marito me lo ricordi quasi quotidianamente. Quello che vorrei trasmettere a tutte le donne è che “volere è potere”, perciò impostare la sveglia alle 5.45 non è facile per nessuno: ma la delizia di dedicarsi a se stesse per 1 ora al giorno è un aspetto impagabile! Buona giornata, Silvia “Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie. Lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità”. Oriana Fallaci
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18 anni (ma sta per compierne 19), milanese per ragioni di studio (ma è nata a Cagliari), Chiara Veronese è iscritta a Scienze Politiche, adora la danza classica e moderna («la pratico 3 volte alla settimana, è il mio modo per scaricare stress e tensioni»), la musica («scrivo canzoni e canto»), è una lettrice di gialli. Le piacerebbe completare l’università negli Stati Uniti in ambito politico-internazionale, ma segue molto anche la moda. «Cerco di creare un mio stile anni ’80, amo orecchini e anelli, giro sempre in anfibi e sneakers». I suoi stilisti preferiti sono Moschino, Off-White, Chanel, Dolce & Gabbana.
donnamoderna.com/corriconnoi
DI’ LA TUA
LE VOSTRE FOTO Carica la tua foto su Instagram o Twitter con la mention @donnamoderna Potresti vederle pubblicate qui!
LE VOSTRE LETTERE
SCENDIAMO IN PIAZZA ANCHE PER GLI ANIMALI Sono un’attivista animalista e vorrei sensibilizzare le lettrici sulla manifestazione nazionale promossa dal Comitato tutela animali, che si svolgerà a Roma il 31 marzo. L’obiettivo è la riforma del Codice civile nella parte in cui considera gli animali semplici “res”, cose, anziché esseri viventi e senzienti. Una disposizione ad hoc già esistente nelle legislazioni di Francia, Spagna, Germania, Austria, Portogallo, Svizzera, nonché nel Trattato di Lisbona del 2007, sottoscritto anche dall’Italia. Stefania Grazie Stefania, diffondiamo volentieri la notizia. È anche attraverso queste forme di partecipazione che cresce la sensibilità verso i diritti dei più deboli.
#CORRICONNOI @brownie_girl8 Isola Farnese, Lazio. Correre per ritrovare se stessi e accettare nuove sfide #corriconnoi #donnamoderna #donnesportive
CHE BELLO IL PROGETTO “50&ME” Sul n. 14 ho letto della campagna “50&me” ma non ci sono indicazioni su come partecipare. Ho 47 anni e l’idea mi piace molto. Giuseppina Cara Giuseppina, il progetto “50&me” racconta la vita delle over 50. A loro dedichiamo articoli su Donna Moderna, sul nostro sito e sui social. Ci occuperemo ancora di bellezza (sul n. 16) e, a seguire, parleremo di lavoro, salute, caregiving. Per il momento non sono previste iniziative che coinvolgano le lettrici, ma se hai qualche suggerimento saremo felici di accoglierlo.
OPS! #DONNAMODERNA
@ floberta_ Aspettando il nuovo numero in edicola di Donna Moderna
Nel servizio Che fine hanno fatto le case a 1 euro? sul n. 10 nominate il paese di Gangi in Sicilia. È vero che è stato il “Borgo più bello d’Italia” nel 2014, ma non si trova sui monti Nebrodi: è sulle Madonie in provincia di Palermo. Monica Grazie, Monica, per la segnalazione. Ci scusiamo con tutti i lettori siciliani per l’errore.
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donnamoderna.com/corriconnoi
P O S TA D E L C U O R E . . . E D E L L A T E S TA E D E L L A PA N C I A
di Chiara Gamberale scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva
Scrivi a lapostadelcuore@mondadori.it dopo aver letto l’informativa sulla privacy a pag. 150
LE VOSTRE LETTERE
Cara Chiara, ho 78 anni, ma la mia mente resta brillante come quando ne avevo 30. Ho costruito da sola il mio lavoro e il mio successo. Sono stata sposata 2 volte e ho lasciato i miei ex mariti perché pretendevo un rapporto esclusivo, non ho mai tollerato i tradimenti. Eppure loro hanno continuato ad aggrapparsi a me, sempre bisognosi di aiuto e di supporto. Ora mi ha cercata un uomo del quale sono stata innamorata 15 anni fa e il mio cuore ha avuto un ritorno di fiamma. Non ci siamo ancora rivisti, ma lui mi corteggia e mi manda fiori. Mi ha confidato però di essere malato e tra le righe mi ha chiesto amore, aiuto e supporto psicologico. Io mi domando: perché nella mia vita ho incontrato sempre uomini fragili che avevano bisogno di me? Avrei voluto al mio fianco chi mi proteggesse e supportasse. Non ti stupire se alla mia età penso ancora al futuro: ho sempre considerato l’età anagrafica una convenzione e vorrei finalmente al mio fianco un uomo che non abbia un disperato bisogno del mio appoggio. Cosa c’è in me che non va? Perché attiro solo sfigati? Paola
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Cara Paola, non mi stupisco nel vedere che pensi al futuro. Tu, è evidente, sei una persona forte. Non è strano, quindi, che gli altri lo sentano e sulla tua forza si appoggino, un po’ come le donne più deboli si lamentano di incontrare solo approfittatori. L’errore è nostro, è evidente: dobbiamo imparare a rifiutare ciò che non ci fa stare bene. Ma forse il punto è questo: sei tu stessa a dirmi che, davanti a quest’uomo, hai sentito un ritorno di fiamma. Allora mi viene un sospetto: se non è strano che i “deboli” siano attratti da te, sei sicura che, al di là dei proclami, non sia anche tu attratta dai “deboli”? Sei sicura che aiutarli, assisterli, farli sentire importanti non soddisfi qualche parte di te? Forse ora hai l’occasione per chiedertelo e risponderti. Perché non è mai troppo tardi per crescere, cioè per conoscersi sempre meglio. Un grande abbraccio.
ELISA MACELLARI
A 78 ANNI SONO STANCA DI ATTRARRE SOLO UOMINI DEBOLI
donnamoderna.com/corriconnoi
SPORTELLO DEI SOGNI
a cura di Annalisa Piersigilli
Scrivi a sportellodeisogni@mondadori.it dopo aver letto l’informativa sulla privacy a pag. 150
UNA LETTRICE CI SCRIVE
VORREI CONOSCERE LA MIA GINNASTA DEL CUORE
LO SPORTELLO DEI SOGNI ha realizzato i desideri di
936 lettrici
«Cara Donna Moderna, sono la mamma di Eleonora, 15 anni. Mia figlia ha la sindrome di Down, è un’atleta Special Olympics per ginnastica artistica e sci alpino, guarda tutti i video di Sophia Campana e vorrebbe tanto incontrarla. Mi aiuti?». Evelina
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Sophia Campana è un’atleta professionista di livello Elite.
SE ANCHE A TE PIACE LA GINNASTICA 1
Scrivi a fireworkstour@ gmail.com per iscriverti alle prossime tappe del Fire-works tour dedicato alle aspiranti ginnaste da Sophia Campana e il suo compagno Christian Grillo. Le prossime date: il 6 aprile a Palermo e Bagheria (Pa), il 13 a Ciampino (Rm), il 5 e 26 maggio a Viadana (Mn) e Mirandola (Mo).
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Guarda in diretta streaming, su Volare tv (volare.tv), le gare delle prossime competizioni italiane e internazionali di ginnastica artistica femminile e maschile. Il Campionato mondiale di artistica, ritmica e trampolino elastico, quest’anno si terrà a Stoccarda, andrà in onda dal 4 al 13 ottobre.
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Se desideri sapere tutto sulle più importanti competizioni di quest’anno, segui la Federazione ginnastica d’Italia su federginnastica.it. Il portale è costantemente aggiornato con news e programmi degli eventi, ma pubblica anche belle foto e tanti video.
PH.FILIPPO_TOMASI
Cara Evelina, sei molto fortunata! Sophia Campana vive in Colorado negli Stati Uniti, ma in questo periodo si trova in Italia e non ha esitato ad accettare di realizzare il sogno di Eleonora (sophiacampana. com). Devo dirti che l’atleta, nota anche perché ha partecipato al reality Ginnaste, è rimasta colpita dalla tua mail e ha deciso di fare molto di più per Eleonora. L’aspetta a Milano, nella palestra in cui si allena, per conoscerla e fare lezione insieme. L’incontro sarà anche l’occasione per realizzare insieme uno dei suoi video motivazionali e presentare tua figlia alla community degli oltre 160.000 follower del canale youtube Sophialand. Ma non è tutto. Sophia le farà ancora due bellissimi regali: una copia della sua autobiografia, Una salita in verticale, e un completo di body, shorts e top della linea di merchandising che ha creato.
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di Marta Bonini
Sono appena iniziati gli allenamenti della running crew di Donna Moderna in 7 città italiane. Non ti sei ancora iscritta? Sei ancora in tempo È stata una grande emozione! Al primo appuntamento di Corri con noi eravamo più di 400. Con il nostro entusiasmo e la nostra grinta abbiamo invaso i parchi e le piazze di 7 città d’Italia. Le iscrizioni agli allenamenti sono sempre aperte e se non ti sei ancora iscritta fallo ora. Entra nella running crew di Donna Moderna e comincia a correre con i coach, le ambassador e tutte le donne che hanno deciso di vivere con noi questa bellissima avventura. Ti basta cliccare su corriconnoi.advtime.it/ e presentarti al prossimo allenamento (trovi tutte le date e gli orari sul sito). E fin da subito, te lo promettiamo, ti dimenticherai delle scuse che ti spingono a non prenderti cura di te stessa e scoprirai quella gioia, quella passione e quell’energia che solo correre in gruppo sa regalare. Pronta?
PH. MAURIZIO PAVONE
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La tenuta è un punto importante, che può dare una marcia in più al tuo programma sportivo. Scegli capi creati con i migliori tessuti tecnici, progettati con un design moda e con alcune caratteristiche essenziali: massima traspirabilità, elasticità e comfort, leggerezza e resistenza. E in più il piacere non solo estetico dell’assenza di cuciture. La linea HEART and SOUL è nata da una donna che ha sperimentato questi vantaggi su di sé: Francesca Nicola Ferrigno dedica le collezioni a una donna metropolitana, che vuole essere sempre perfetta. Una tendenza Sport Fashion che potenzia l’energia.
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DONNA MODERNA PER STROILI
CI SONO REGALI CHE SANNO PARLARE MEGLIO DI NOI COMUNICA I MOMENTI SPECIALI CON IL TOCCO DELL’ORO, OGGI ALLA PORTATA DI OGNI OCCASIONE Da sempre il vero inno all’amore non è scritto solo con le parole, ma con la preziosità di un gesto che rimane nel tempo. Come Holy Collection by Stroili, la tradizione contemporanea della grande occasione. Una proposta iconica speciale per lei, per lui e anche per i più piccoli. Soggetti classici e sempre attuali, come croci e medaglie, si alternano a dolcissimi angeli, per un monile pensato e personalizzato. Visto che i legami più belli meritano il massimo, per la prima volta Stroili propone un materiale nobile come l’oro alla portata di tutti. A partire da 29 euro nelle gioiellerie Stroili e su stroilioro.com
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JACINDA ARDERN
ZUMA - MONDADORI PORTFOLIO
IL LEADER DI CUI ABBIAMO BISOGNO Dopo la strage nella moschea di Christchurch lo scorso 15 marzo, Jacinda Ardern, primo ministro neozelandese, ha dato una lezione al mondo intero. Ha indossato lo hijab durante la visita ai parenti delle vittime. Si è rifiutata di pronunciare il nome del terrorista. Ha messo al bando le armi semiautomatiche. Ha compattato il suo Paese attorno al dolore dei cittadini musulmani vittime dell’attacco. Nessun politico prima di lei è mai stato così empatico ed efficiente. Jacinda Ardern è il leader di cui il mondo ha bisogno. Per ora è stata lanciata una petizione che la candida al Nobel per la pace.
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DM LIKE
ispirazioni
TUTTI PIATTI DIVERSI La nuova tendenza per apparecchiare manda in soffitta l’obbligo di scegliere il solito servizio e invita ad accostare piatti di fantasie, forme e colori scompagnati. Occhio, però: devono andare d’accordo fra loro per tonalità. Se hai bisogno di un esempio, eccolo: le tre nuove collezioni di Künzi, disegnate per essere mescolate armoniosamente. Perché non fare l’esperimento sulla tavola di Pasqua?
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al cinema
LA STORIA DI IRMA IN UN FILM
Si intitola Butterfly, farfalla, come il soprannome che le hanno dato per marcarne leggerezza e velocità. Nelle sale dal 4 aprile, il docufilm racconta la storia di Irma Testa, prima pugile italiana a partecipare a un’Olimpiade (e protagonista del nostro libro e spettacolo teatrale Donne come noi). Non aspettarti un’epopea sportiva in stile Rocky. Quello che emerge sono soprattutto sofferenza, radici e crescita. Raccontati dalle voci della protagonista e del suo coach, Lucio Zurlo. 26
4 hi-tech
L’EVOLUZIONE DEGLI AURICOLARI Buone notizie per i patiti degli auricolari senza fili. Gli AirPods Apple arrivano in una nuova versione che permette il 50% in più di chiacchiere, risponde al comando “Ehi Siri” e ha una custodia per la ricarica wireless. Puoi ordinarla a parte, così se hai già gli auricolari, dovrai comprare solo la scatolina (che costa 89 euro).
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viva la natura
UNA LIBELLULA PREZIOSA
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Anche un bijou può fare la sua parte per non dimenticare la bellezza e la fragilità della natura. Le collane e gli orecchini della collezione Paradise Color disegnata da Thomas Sabo hanno come progoniste libellule e api. Indossiamole, poi ricordiamoci quanto sono belli questi insetti dal vivo.
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la serie cult
ASPETTANDO STRANGER THINGS I fan sono in fremente attesa. La terza stagione di Stranger Things, serie cult sui ragazzini che ha folgorato anche i grandi, arriverà il 4 luglio su Netflix. Secondo le prime indiscrezioni, sarà ambientata a Hawkins nell’estate 1985 e il mistero è assicurato. Intanto, per chi vuole “ripassare” è uscito, per Sperling & Kupfer, il libro ufficiale della serie. Un vero e proprio “oggetto” prezioso, con tanto di mappe sul mondo di Sottosopra, codici per decifrare messaggi nascosti e bio dei protagonisti. Mitico.
7
da collezione
CIABATTINE D’ARTISTA Non sono flipflop qualsiasi, ma le Havaianas dedicate all’opera di Tarsila do Amaral, pittrice brasiliana che lavorò negli anni Venti. Sulle ciabattine unisex sono stampati i soggetti di tre suoi famosi quadri. L’occasione per conoscere l’artista che, come dice il MoMa di New York, inventò l’arte moderna in Brasile. 27
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NEWS
Monica Gagliano, 38 anni, direttrice del B.I. Lab della Western Australia University.
DONNE COME NOI
Monica Gagliano LA SCIENZIATA CHE SUSSURRA ALLE PIANTE di Monica Piccini — foto di Frances Andrijich
Torinese trapiantata a Sydney, insegna Ecologia evoluzionista e dirige un laboratorio di ricerca sull’intelligenza biologica. Con i suoi studi “dimostra” che i vegetali sono in grado di parlare e ricordare. «Ma sono anche andata a scuola da uno sciamano» 31
NEWS
e piante sono intelligenti: pur non avendo un sistema nervoso centrale come uomini e animali, sanno comunicare, ascoltare e persino ricordare. A proposito di ciò che la saggezza popolare sostiene da tempo la ricerca sforna sempre più spesso prove scientifiche. Tra libri ed eventi dedicati (vedi box nella pagina accanto) c’è una passione crescente che dev’essere parecchio familiare a Monica Gagliano, professore di Ecologia evoluzionista alla Western Australia University, una delle prime studiose al mondo a parlare di processi cognitivi nel mondo vegetale. Nata 38 anni fa a Torino, oggi dirige a Sidney il “B.I. Lab”, laboratorio di intelligenza biologica. «Nonostante continuiamo a pensare che sia l’uomo al centro del mondo, abbiamo molto da imparare dalle piante,
L
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senza le quali non ci sarebbe neanche l’ossigeno che respiriamo» spiega. «Sono organismi evoluti presenti sulla Terra da 475 milioni di anni, cioè da molto prima che facesse la sua comparsa l’uomo». Gagliano ha lasciato l’Italia da più di 20 anni per seguire le sue ricerche «tra scoperte scientifiche rivoluzionarie e incontri personali», come racconta nel libro dal titolo emblematico Thus Spoke
«I VEGETALI SONO PRESENTI SULLA TERRA DA 475 MILIONI DI ANNI, MOLTO PRIMA DELLA COMPARSA DELL’UOMO. SENZA DI LORO NON CI SAREBBE L’OSSIGENO CHE CI TIENE IN VITA»
DONNAMODERNA.COM
the Plant: Così parlò la pianta (pubblicato in inglese per North Atlantic Books). Qual è stato il suo percorso fino in Australia? «Terminato il liceo scientifico, volevo studiare Biologia marina. Ma poiché in Italia all’epoca non c’era un corso di laurea specifico feci richiesta per l’università di Bangor in Galles, una delle più autorevoli in Oceanografia. Dopo il master e un progetto di ricerca in Sudafrica, sono arrivata qui per il dottorato in Ecologia animale. All’inizio studiavo la fauna della barriera corallina». Perché è passata dai pesci alle piante? «Alla fine del dottorato mi sono resa conto che i pesci tropicali che avevo osservato per mesi erano esseri viventi come me. Non me la sentivo di dissezionarli come esigeva la ricerca scientifica. Mi ero resa conto che mi riconoscevano al punto che potevo stringerli in una mano senza che scappassero. Non a caso l’ultimo giorno dell’esperimento, quando li avrei dovuti catturare, non ne ho avvistato neanche uno». I suoi primi esperimenti con i vegetali? «Non essendo una botanica mi sono informata sugli studi più recenti, trovandone di bellissimi sulla comunicazione degli organismi vegetali. Le modalità scoperte fin lì dagli scienziati erano 3: tramite contatto, emissioni chimiche e luce. Il mio primo esperimento in realtà è stata una domanda: esiste un altro canale oltre a quelli già noti con cui le piante si scambiano informazioni? La risposta è stata sì! Dopo aver sigillato le piante in laboratorio, in modo che non potessero scambiarsi radiazioni o segnali chimici, i peperoncini hanno infatti continuato a riconoscere se le piante che gli crescevano accanto fossero o meno dei buoni vicini. Le piante sono organismi molto più complessi di quanto pensiamo». E il passo successivo? «Ho ipotizzato che riuscissero a comunicare tramite il suono. È dal 2009 che mi occupo di bioacustica, cercando di ripulire il campo dagli studi pseudoscientifici sull’influenza della musica sulle piante. Nonostante molti quesiti della ricerca siano ancora aperti negli ultimi anni, la mia convinzione che “parlino”, nel senso del trasmettere, ha trovato conferma nel campo dell’antropologia». Ci spieghi meglio. «Ancora oggi in alcune tribù del Sud America gli sciamani sono in grado di comunicare con gli spiriti delle piante “maestre” e accedere, grazie alla loro assunzione, al potere
NEWS
«CHI È PIÙ EVOLUTO TRA UN ANIMALE CHE INSEGUE LA PREDA E UNA PIANTA CARNIVORA CHE ASPETTA IMMOBILE LA “CENA” GIUSTA?»
della guarigione. Io stessa sono andata a “scuola” nella Foresta amazzonica peruviana da uno sciamano della tribù degli Shipibo: è un episodio che racconto anche nel mio libro». Cosa sperimentò in quel caso? «Ho bevuto per giorni un intruglio di corteccia dell’albero tropicale “bellaco caspi”, finché una mattina mi trovai a scrivere come sotto dettatura delle proprietà terapeutiche, in questo caso anticancerogene. Perché negare la capacità delle piante di parlarci e persino di insegnarci cose, quando in fondo è quello che hanno fatto per millenni?». I suoi esperimenti scientifici hanno anche dimostrato che le piante sono in grado di ricordare. Quale specie in particolare? «Il record della memoria spetta alla “mimosa pudica”: quando la sfiori richiude le foglie per proteggersi da possibili pericoli. In un esperimento (pubblicato sulla rivista Oecologia, ndr) ho progettato un binario verticale su cui far precipitare come sulle montagne russe senza danneggiarle 56 mimose per 15 centimetri di altezza. In reazione alla prima caduta le piante hanno richiuso le foglie, ma già dopo 5 volte le hanno cominciate a riaprire come se avessero imparato, per associazione, che non c’era nessun reale pericolo in quella caduta. Riproponendo poi l’esperimento anche a distanza di una mese la mimosa non ripiegava più le foglie. Segno che ricordava l’addestramento».
PERCHÉ LEGGERE QUESTO ARTICOLO L’intelligenza dei vegetali è il tema della mostra La Nazione delle piante, curata dal neurobiologo Stefano Mancuso e allestita da Marco Balich alla Triennale di Milano (www.triennale. org, fino al 1° settembre). Attraverso un percorso multimediale, si impara a conoscere il modo in cui le piante comunicano.
Come mai lo studio sulla loro intelligenza è così attuale? «Il motivo di questo “rinascimento” sta nell’urgenza di cambiare la nostra percezione della natura davanti a una crisi ambientale senza precedenti. I vegetali sono soggetti e non oggetti: se vogliamo salvare la nostra specie, e con lei tutte le altre, dovremmo cooperare con il mondo vegetale anziché sfruttarlo. Possiamo imparare molto dalle piante. In fondo chi è più evoluto tra un animale che corre dietro alla preda e una pianta come la “carnivora dionaea muscipula” che aspetta immobile la cena giusta?». 33
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IMMIGRAZIONE
«VI DICO PERCHÉ CHIUDERE I PORTI NON SERVE» di Linda Dorigo
Ai tempi della guerra nella ex Jugoslavia Maja Furlan aiutava i profughi ad attraversare la frontiera. Non solo: è stata tra i primi italiani a ospitarli in casa sua. Perciò, quando oggi guarda ai casi Diciotti e Mare Jonio, dice: «Pensiamo che difendere i confini ci faccia stare al sicuro. In realtà è un alibi per giustificare la nostra paura del diverso»
MONDADORI PORTFOLIO / LINDA DORIGO / MASSIMO SESTINI
enticinque anni fa non sarebbe successo. Non ci sa«V rebbe stato un ministro dell’Interno pronto a chiudere i porti né media propensi ad alimentare la paura del diverso. Gli italiani accoglievano chi fuggiva dalla guerra senza chiedere il nome o la religione, bastava aiutare». Maja Furlan, 70 anni, lunghi capelli bianchi e sguardo malinconico, ha aiutato i profughi del conflitto nella ex Jugoslavia fondando nel 1993 con diverse associazioni il Consorzio Italiano di Solidarietà-Ics. L’ente con sede a Trieste, presieduto da Gianfranco Schiavone, tra i maggiori esperti di immigrazione, ha reso possibile i primi corridoi umanitari tra la ex Jugoslavia e l’Italia e, insieme a gruppi di volontari, Comuni e Regioni, ha creato il primo esperimento di accoglienza diffusa: quello che sarebbe poi diventato lo Sprar istituito dalla legge Bossi-Fini del 2002 e smantellato dal Decreto
sicurezza dell’ottobre scorso. In 16 anni il sistema Sprar ha permesso di raggiungere l’autonomia economica al 41% dei richiedenti asilo in Italia, offrendo non solo vitto e alloggio ma anche percorsi individuali di inserimento socio-economico: a fine 2018 i beneficiari erano 36.000 in più di 800 Comuni. «Vige la regola: prevaricare il prossimo per non morire». Di origine slovena, trapiantata a Trieste negli anni ’60 per seguire il padre giornalista del Primorski Dnevnik, il quotidiano della comunità slovena in Italia, Maja guarda ai casi delle navi Diciotti e Mare Jonio (vedi box nella pagina seguente) con tristezza e impotenza. E spiega con il crescente clima di «caccia alle streghe» la vicenda di Ousseynou Sy l’autista italiano di origini senegalesi che il 19 marzo ha dirottato e incendiato l’autobus su cui stava trasportando 51 ragazzini per protestare contro le morti di migranti nel Mediterraneo. «La guerra genera soltanto guerra, disuguaglianza e dolore» commenta
Maja Furlan, 70 anni, è stata tra i fondatori del Consorzio Italiano di Solidarietà, nato nel 1993 per aiutare i profughi della guerra nella ex Jugoslavia. A destra, soccorsi in mare: l’Organizzazione internazionale per le migrazioni stima che nel Mediterraneo siano morti 282 migranti dal 1° gennaio al 21 marzo 2019. 35
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Maja. «L’unico confine dovrebbe essere il mondo, invece l’incontro è vissuto con paura, il prossimo è il diverso che va prevaricato per non morire». «Nascondevo nello zaino le medicine da portare nei campi profughi». Il conflitto nella ex Jugoslavia è stato uno spartiacque nella storia europea più recente. Popoli fratelli che si scoprono nemici, l’assedio di Sarajevo iniziato il 5 aprile 1992 e durato 4 anni, i campi di concentramento. Maja accompagnava i tir carichi di aiuti umanitari che transitavano da Trieste verso la Croazia e la Bosnia. «La parte più difficile era il controllo alla frontiera. I funzionari ispezionavano gli scatoloni portando via le barrette di cioccolato destinate ai bambini dei campi profughi» ricorda. «I medicinali non erano permessi, ma ce n’era quasi più bisogno che del cibo. Così nascondevo i farmaci nel mio zaino. Mi è successo di camminare gobba per ore in un tratto di un tunnel sotterraneo che da Spalato portava fino all’aeroporto di Sarajevo». Maja non si è mai tirata indietro, nonostante le notti in bianco e il pensiero delle sue 3 bambine che l’aspettavano a casa. E a casa c’era anche un continuo viavai di ospiti, qualcuno restava qualche giorno, altri settimane. L’ufficio di Ics a Spalato raccoglieva le segnalazioni dei casi più vulnerabili e le proponeva a quello di Trieste, che a sua volta si rivolgeva alle associazioni italiane che si erano rese disponibili ad accogliere. «Una volta ho accompagnato in Italia 2 donne e i loro figli. Nonostante avessero i documenti, le avevano bloccate al confine croato. Ma siamo riuscite a trovare una strada di montagna e così abbiamo aggirato i controlli». «I Paesi che hanno sofferto la guerra ieri sono quelli che cacciano via i profughi oggi». È sempre caparbia e spigolosa Maja, anche oggi che non è più in prima linea. E ha conservato quell’attivismo che nel corso della vita l’ha avvicinata ai più deboli, «gli ultimi trasformati in capri espiatori di un malessere incapace di guardarsi allo specchio». L’insofferenza per le ingiustizie continua a perseguitarla: «I Paesi che 30 anni fa hanno sofferto la guerra in casa sono gli stessi che oggi chiudono i confini ai migranti della rotta balcanica. Ci si aspetterebbe una reazione diversa, ma la paura che queste persone vogliano stabilirsi evoca altra paura. Quasi che il territorio vada difeso affinché nulla cambi. Si chiudono i porti, si chiudono gli Sprar, si chiudono gli occhi e pensiamo di stare al sicuro. Chiediamoci piuttosto che persone vogliamo essere e se davvero ci rispecchiamo in questa Italia contaminata dal razzismo che incoraggia veri e propri atteggiamenti terroristici nei confronti del prossimo». 36
Secondo il Consorzio Italiano di Solidarietà, in Friuli Venezia Giulia nel 2018 sono arrivati in media 10 migranti al giorno attraverso il confine tra Slovenia e Italia lungo la rotta balcanica. L’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) stima che in seguito al Decreto sicurezza oggi in Italia ci siano oltre 40.000 stranieri irregolari in più.
I CASI DELLE NAVI DICIOTTI E MARE JONIO Il 16 agosto 2018 la nave Diciotti della Guardia costiera soccorre 190 persone al largo di Malta. Le autorità italiane, informate dal 14 agosto della presenza del barcone, aspettano l’intervento di Malta, che però non ha firmato la convenzione Sar e Solas per il soccorso di imbarcazioni in difficoltà. La Diciotti approda a Catania il 20 agosto ma il comandante ha l’ordine dal ministero dell’Interno di non far scendere i migranti, che sbarcheranno solo 6 giorni più tardi. La procura di Agrigento indaga il ministro Matteo Salvini per sequestro di persona aggravato. Il 20 marzo l’aula del Senato nega l’autorizzazione a procedere. Il 18 marzo scorso la nave Mare Jonio dell’ong Mediterranea soccorre 49 persone a 40 miglia dalle coste libiche. Nonostante il divieto della Guardia costiera di avvicinarsi alle coste italiane, la nave fa rotta su Lampedusa per le avverse condizioni meteo. Il 19 marzo il ministro dell’Interno Salvini accusa i soccorritori di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la procura di Agrigento iscrive il comandante e l’equipaggio nel registro degli indagati.
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A VERONA IL CONVEGNO DELLE POLEMICHE
COME SONO DAVVERO LE FAMIGLIE ITALIANE di Flora Casalinuovo
omunità umana, in genere formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela; costituisce l’elemento fondamentale di ogni società”. Ecco, vocabolario alla mano, la definizione di famiglia. Che sembra stridere con quella di stampo tradizionale fortemente difesa alla 13esima edizione del World congress of families, il Convegno mondiale a Verona dal 29 al 31 marzo, dove sono schierate in prima fila associazioni anti-Lgbt, antiabortiste, cattoliche estremiste (vedi box a destra).
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I nuclei arcobaleno sono 100.000. Ma com’è, oggi, la famiglia italiana? Se si pensa ai rapporti tra i componenti, il cambiamento negli ultimi anni è lampante: oltre 1 milione di coppie convive e non si sposa, in media ogni anno più di 1.000 bambini vengono adottati e 13.000 piccoli nascono grazie alla procreazione assistita. Senza dimenticare, come nota Arcigay, i 100.000 nuclei arcobaleno con genitori omosessuali. «Nel 21esimo secolo bisogna usare la parola “famiglia” al plurale: esistono forme diverse, in continua evoluzione» spiega la sociologa Paola Di Nicola, autrice del saggio Famiglia: sostantivo plurale. Nuovi orizzonti e vecchi problemi (Franco Angeli). I single sono aumentati al 33%. La conferma arriva anche dagli ultimi dati Istat: la tipologia classica - ovvero mamma, papà e uno o più figli - rappresenta il 35% del totale, mentre nel 1998 era il 49,4%. Vent’anni fa i single toccavano quota 20%, ora sono il 33%. Aumentano anche le coppie senza bambini (+8%) e i gruppi con un solo genitore (+4%). «Siamo un Paese anziano, con molti vedovi, dove le culle rimangono vuote e si va più dall’avvocato per divorziare che all’altare per sposarsi» puntualizza l’esperta. «E ci sono anche tanti nuclei allargati, con genitori biologici e “sociali”, ossia i nuovi compagni di mamma e papà che, però, oggi non hanno diritti e doveri». Perché la legge, come certe visioni tradizionaliste della famiglia, è legata a schemi datati. 38
CONTRASTO
S O C I E TÀ
Più che un appuntamento, si annuncia come un “campo di battaglia”. Il Congresso mondiale delle famiglie, in programma dal 29 al 31 marzo a Verona, è promosso da associazioni pro-vita e cattoliche integraliste, con il sostegno del Dipartimento per la Famiglia (il premier Giuseppe Conte ha invece voluto togliere il patrocinio della Presidenza del Consiglio). Sul palco saliranno il vicepremier Matteo Salvini e il ministro Lorenzo Fontana, insieme al senatore Simone Pillon, autore del contestato disegno di legge su separazione e affido. Il leader del M5s Luigi Di Maio, invece, ha giurato che nessuno dei suoi parteciperà, mentre la Chiesa si è dichiarata d’accordo sulla sostanza, ma non sui toni. Tra i relatori che discuteranno di matrimonio, crisi demografica e aiuti sociali anche diversi personaggi diventati famosi per le posizioni oltranziste: dall’arciprete russo Dmitri Smirnov, che ha bollato come “cannibali” le donne che abortiscono, alla ministra ungherese Katalin Novak, pronta a difendere le «famiglie europee cristiane contro l’assalto dei migranti».
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STORIE
LA NOSTRA VITA 10 ANNI DOPO IL TERREMOTO di Carmine Gazzanni - foto di Rocco Rorandelli
La ricostruzione, all’Aquila, è ancora una chimera. I palazzi puntellati, le macerie per strada, i cantieri fermi... Ma chi è rimasto in città prova, ogni giorno, a riconquistare un pezzettino di normalità. Senza dimenticare quel 6 aprile 2009
IL PUNTO SULLE INCHIESTE La ricostruzione ha portato con sé una serie di inchieste giudiziarie. La principale riguarda il restauro di Palazzo Centi, che conta una quarantina di indagati su presunti favoritismi negli appalti. Altre 26 persone rischiano il processo per un giro di mazzette sui restauri delle chiese. Infine c’è il filone dei balconi crollati nel Progetto Case: al centro una presunta frode ai danni dello Stato.
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na fiaccolata e 309 rintocchi di campana, uno per ogni vittima. L’Aquila si prepara a ricordare, come ogni anno, il terremoto del 6 aprile 2009. La notte in cui centinaia di vite sono state spezzate e altre hanno cambiato il loro corso per sempre. Sono passati 10 anni, ma la città è ancora sospesa nel faticoso processo di ricostruzione. «Ce ne vorranno almeno altri 10 perché le cose cambino» spiega Stefano Pettine, uno dei promotori del comitato che riunisce commercianti e abitanti del centro storico oggi ricostruito a macchia di leopardo, tra appariscenti palazzi ultimati, con le vetrine colme di cartelli “affittasi” e “vendesi”, e altri che sono stati solo puntellati. Nelle case diroccate che si affacciano sul centralissimo corso Vittorio Emanuele ancora sono visibili oggetti, letti e sedie che il tempo ha cristallizzato. I NELLE CASE DIROCCATE dati dell’Ufficio per la Ricostruzione, d’altronde, sono chiari: SI VEDONO GLI OGGETTI E LE dopo 10 anni su 647 interventi pubblici ne risultano conclusi SEDIE CHE NON SI SONO 301, il 46%. Mentre la rimozione delle macerie non ha fine: MAI MOSSI DA QUELLA NOTTE. solo nel mese di marzo sono state rimosse più di 10.000 tonNEL CENTRO STORICO nellate. Sul fronte scolastico, dei 153 milioni stanziati per il MANCANO SUPERMERCATI piano “Scuole d’Abruzzo” ne risultano ancora da assegnare E UFFICI POSTALI. MA 58. E sui 94 di finanziamento approvato, solo 54 sono stati LA GENTE NON SI È ARRESA trasferiti. Anche la ricostruzione privata pare aver subito un rallentamento. Questo perché, come denunciato dall’Aniem (Associazione nazionale imprese edili manifatturiere) dell’Abruzzo, per mesi nessuno ha firmato il rilascio delle pratiche di avvio cantieri. A oggi ne risultano aperti 577, conclusi 8.262, ancora da allestire 1.545. Una situazione di stallo a cui fa da contraltare un progressivo abbandono del centro. «È impensabile che un cittadino, se torna ad abitare qua, non abbia neanche un ufficio postale o un supermercato. Occorre riaprire gli uffici per far ritornare la vita» conclude Pettine. Ma gli aquilani, si sa, sono persone testarde e di gran cuore. Lottano, si aggrappano a una vita che - dal centro o dalla periferia poco importa - guardi al futuro senza dimenticare il passato. Ecco le loro storie e i loro luoghi, fotografati subito dopo il sisma e oggi.
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Via Roma nel 2009. Sotto, Francesca Luzi con il figlio Alberto oggi.
SERGIO: «MIA MADRE SE N’È ANDATA CREDENDO CHE FOSSI MORTO» Sergio Mastrantonio, artista locale oggi 70enne, ha dovuto abbandonare l’idea di tornare in centro e ora vive nel Progetto Case di periferia. «Non dimenticherò mai mia madre durante la scossa: si copriva il viso con il lenzuolo e con la mano mi salutava, come a dire “È finita, figlio mio”». Ma il dramma è cominciato nei giorni successivi: «Avevano ricoverato mamma, ma non sapevamo dove. Era disabile e a causa del trauma non parlava». Dopo 3 giorni, Sergio riesce a trovarla. «Era troppo tardi. È morta nella convinzione che io già lo fossi». Dolori infiniti, con i quali Sergio ha dovuto fare i conti. «Ho vissuto 6 mesi in tenda, ma ogni giorno fuggivo e tornavo a casa». Nonostante fosse inagibile, è lì che sfogava pianto e rabbia dipingendo, «la mia unica ancora di salvezza. Oggi la pittura, la scrittura e la mia gattina Nietzsche mi hanno restituito il sorriso». Gli chiedo se a un giovane consiglierebbe di restare o partire: «È difficile rispondere. C’è molto da fare. Ma l’Aquila risorgerà».
FRANCESCA: «SIAMO DI NUOVO A CASA, ANCHE SE IN MEZZO ALLE GRU» Francesca Luzi, 46 anni, è tornata nella sua vecchia abitazione: «Ora è un bunker» dice stringendo Alberto, il figlio 14enne. Tutto intorno ci sono decine di cantieri e gru. «C’è stato un momento in cui ho pensato al suicidio. Il terremoto ci aveva portato via la casa da poche settimane, quando un sms mi annunciava che ero stata licenziata dal call center in cui lavoravo». Francesca, però, non si è lasciata andare, anche quando Alberto, a un anno dal sisma, ha cominciato ad accusare problemi: «Aveva attacchi di panico e frequenti episodi di sonnambulismo. Gridava di notte, scalciava, diceva di voler scappare perché i palazzi gli stavano crollando addosso». Francesca si è rimboccata le maniche: è stata vicina al figlio e, quando lui si è ripreso, è diventata maestra: «Oggi insegno proprio a bambini nati nel 2009». Ha combattuto per riavere ciò che il sisma le aveva portato via. «“Quella è casa mia!” aveva esclamato Alberto quando siamo andati via. E aveva ragione».
In alto, la tendopoli di Onna nel 2009. Qui Sergio davanti al Progetto Case.
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Piazzetta della Commenda nel 2009. Sotto, Marcella Coletti.
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COSTANZA: «MI MANCA IL CENTRO, MA IL RISTORANTE NON CHIUDERÀ» Una vita trascorsa in centro, tra la casa della nonna, la scuola e il ristorante del padre. Oggi Costanza Pietropaoli ha 28 anni: era appena maggiorenne quando «un boato che sembrava non finire mai» si portò via tutto. «Poi soltanto polvere e un terribile odore di gas». Mille difficoltà da affrontare e mille imprevisti. «Dopo un anno siamo riusciti a riaprire il ristorante vicino alla stazione». Tutto sembrava andare per il meglio, però il fato sa essere beffardo. «A fine 2009 l’Aquila fu colpita da un’alluvione e si è allagato tutto». Con gran fatica il padre di Costanza riesce a riaprire, ma dopo solo 10 giorni crolla il solaio all’ingresso del ristorante. «Effetti indiretti del terremoto, ci hanno detto». Quando la famiglia è unita e c’è determinazione, però, non ci si arrende. «Abbiamo riaperto in un altro locale ancora. Stiamo ricominciando a vivere. Ma mi manca il mio centro storico» confessa Costanza, che oggi vive nel Progetto Case in periferia. «Qui sono nata e cresciuta, e adesso è deserto. Ci sono pochi negozi che arrancano. Gli abitanti sono andati via».
MARCELLA: «IL SISMA SI È PRESO MIO MARITO E LA MIA MIGLIORE AMICA»
Costanza Pietropaoli in via del Corso oggi e, in alto, dopo il sisma.
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Marcella Coletti, 39 anni, pianista e insegnante di musica, nell’agosto del 2009 avrebbe dovuto sposarsi con Maurizio. «Tre giorni prima del sisma» ricorda «ero andata a prendere il vestito con Valentina, la mia migliore amica». La scossa stravolge ogni cosa. «Quella sera Maurizio aveva finito gli ultimi lavori della casa dove saremmo andati a vivere. Gli dissi di rimanere con me, dai miei genitori, avevo un presentimento…». Maurizio però torna a casa. Marcella non dorme per tutta la notte. Il presentimento persiste. Fino alle 3.32. «Quando sono uscita di casa tutt’intorno c’era solo distruzione». Maurizio, Valentina e il suo figlioletto di 3 anni erano rimasti sotto le macerie. La vita si ferma, prende percorsi complessi, ma Marcella crede nel futuro e nel destino. «Anche grazie alla musica sono tornata a sorridere. E a un concerto ho incontrato Luca, membro dell’orchestra della Marina militare. Non è stato facile, ma ora guardo nostra figlia Ginevra: la musica più bella che abbia mai ascoltato».
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ECONOMIA
MA CHE COS’È QUESTA NUOVA VIA DELLA SETA? di Simone Pieranni
È un progetto da 900 miliardi di dollari per migliorare i collegamenti commerciali tra Cina, Europa e Asia. Che però è diventato un caso politico. Perché Ue e Usa temono di essere “colonizzati”
FRA HI-TECH E
l leader di uno Stato ancora formalmente comunista può dividere la politica e l’opinione pubblica italiana di oggi? A quanto pare sì, se si tratta di Xi Jinping, il presidente della Cina venuto la scorsa settimana nel nostro Paese per firmare un accordo sulla “Nuova via della Seta”. Si tratta di un piano di investimenti che coinvolgerà 68 Stati e oltre 4 miliardi di persone: l’asse portante sono i 3 corridoi, 2 marittimi e 1 terrestre, che collegheranno meglio Asia ed Europa, cui si affiancano piani di cooperazione economica e infrastrutturale tra Pechino, l’Africa e l’America Latina. Secondo i critici, con il progetto la Cina punterebbe a stabilire una nuova egemonia mondiale in chiave antiamericana, che da finanziaria è destinata a diventare anche politica. In questa cornice il memorandum d’intesa tra la Cina e l’Italia - il primo che ha per controparte un membro della Ue e del G7 - ha scatenato un dibattito piuttosto acceso. All’interno della maggioranza la Lega è la forza politica più sospettosa nei confronti dell’accordo, percepito come un tentativo di “colonizzazione” da parte di Pechino. Il Movimento 5 Stelle si è invece dimostrato più aperto verso un’intesa dai contenuti ancora piuttosto generici: partnership, gemellaggi, reciprocità di benefici commerciali e così via. Palazzo Chigi dovrà tuttavia tenere conto delle rimostranze di Washington e Bruxelles. Gli Stati Uniti temono che questa vicinanza possa mettere addirittura a repentaglio l’alleanza atlantica, visto l’interesse mai celato della Cina su temi sensibili come porti, aeroporti, tecnologie militari ed energia. Le critiche dell’Ue si basano sulla richiesta ai membri della Unione di non negoziare individualmente con la Cina. Pretesa legittima, ma che non viene sempre attuata: si pensi che la Germania è la prima partner commerciale europea di Pechino. La firma del memorandum è diventata dunque un caso internazionale, lasciando ancora irrisolte le questioni più spinose, come quelle relative al 5G e alle reti di nuova comunicazione, escluse dall’accordo. Usa e Ue chiedono infatti molta circospezione sospettando che se operatori come Huawei, a parziale controllo statale, metteranno le mani sul nostro traffico di voce e dati sia a rischio la sicurezza nazionale degli Stati occidentali.
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FINANZIAMENTI PUBBLICI E PRIVATI
Sopra, l’International Robot Show del 2018 a Shanghai. A destra, la foto Waving Times, esposta nella mostra La Cina di Zeng Yi. Immagini di un recente passato, a Pavia fino al 7 aprile (museicivici.pavia.it)
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A fare della Nuova via della Seta uno dei progetti più imponenti della storia, ci sono i 900 miliardi di dollari di investimenti previsti. Il finanziamento iniziale arriva dal fondo statale New Silk Road Fund (40 miliardi più 14,5 già stanziati per il 2019) e dall’Asian Infrastructure Investment Bank (100 miliardi), che ha tra i fondatori attori pubblici e privati fra cui lo Stato italiano. Il mondo occidentale ha criticato la nascita di questi 2 organismi perché sospetta possano tramutarsi nel tentativo cinese di scalfire il monopolio della Banca centrale europea, del Fondo monetario internazionale (a guida Usa) e della Banca Asiatica (a guida giapponese).
CONTRASTO
TRADIZIONE
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IDEE
ECCO L’ALFABETO DEL FUTURO. SCRITTO DAGLI UNDER 18
Alessandro Andreucci, 16 anni
di Isabella Fava
on è uno spettro. E non si aggira solo per l’Europa. Sono i giovani che scendono in piazza per il clima, si mobilitano per ciò in cui credono, si danno da fare per realizzare i propri obiettivi. Perché vogliono un futuro migliore. E hanno le idee molto chiare su come deve essere. «C’è aria di un nuovo ’68» dice qualcuno per definire questo movimento trasversale che sta colorando il mondo. E «CHI HA DETTO forse saranno proprio i teenager di oggi a CHE PER DIVENTARE dare il colpo di grazia a un sistema, quello ADULTI RESPONSABILI consumistico, che sta soffocando il Piane- BISOGNA PASSARE ta e non funziona più. Ma chi sono questi ATTRAVERSO UNA ragazzi? Di Greta Thunberg, la 16enne CRISI DI IDENTITÀ? svedese che ha dato il via al fenomeno dei IL NOSTRO DOVERE Fridays For Future si è parlato a lungo. E È ESSERE FELICI» in Italia? Difficile inquadrare questa folla composta da adolescenti o poco più, che si impegnano nello studio, parlano inglese, amano viaggiare, hanno a cuore l’ambiente, sono solidali. E non si riconoscono nei partiti o in quello che gli adulti pensano di loro.
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Sdraiati? Bamboccioni? Macché. Eccoli su un palco per dare forma alle proprie idee, come portavoce di quello che molti altri loro coetanei pensano. Lo hanno fatto in 12, dai 14 ai 18 anni, all’ultimo TedXYouth (la serie di conferenze in cui si cerca a livello internazionale di diffondere idee), a Roma a fine febbraio (www.tedxyouthroma.org). Tema: l’alfabeto del futuro. Ragazzi super? «Non siamo né più bravi, né più intelligenti, né più colti» spiega Riccardo Camarda, che ha preso la parola per sfatare alcuni luoghi comuni sull’adolescenza. Come quello secondo cui per diventare un adulto responsabile biso-
Antonio Di Pietro, 17 anni
Sara Tomasi, 16 anni
Rachele Matteucci, 17 anni
Riccardo Camarda, 16 anni
CREDITO FOTOGRAIFCO AGENZIA
A come ambiente. E come empatia. S come solidarietà. Non c’è solo la svedese Greta che sciopera per il clima. Anche i teenager italiani hanno le idee chiare sul mondo che vogliono (e si impegnano per realizzarle). Dodici di loro ce le raccontano qui
Mara Castiglioni, 18 anni
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Jerald André Moscoso Carreño, 18 anni
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«VORREI UNA SOCIETÀ CHE NON SI FERMI ALLE APPARENZE, DOVE SI COLLABORI. SOLTANTO INSIEME SI POSSONO CAMBIARE LE COSE»
gna passare attraverso una crisi di identità (lo sostiene Erik Erikson, psicoanalista). «Dovere degli adolescenti è invece essere felici» dice. «Diventare meno social ma più socievoli». Le parole-chiave per il futuro che ricorrono nei loro discorsi sono empatia e solidarietà. «Perché solo insieme si possono cambiare le cose» spiegano. Morr Ndiaye, 18 anni
Giulia Leo, 17 anni
Vittoria Batavia, 18 anni
Benedetta Carotti, 17 anni
I ragazzi di oggi usano i cellulari per fare rete. Per rimanere connessi con gli altri e organizzarsi quando c’è da cambiare qualcosa. Vogliono essere informati, capiscono quasi sempre la differenza tra una fake news e quello che succede davvero, giocano ai videogame e ascoltano la trap. «Però basta con i pregiudizi su chi ascolta un certo tipo di musica» dice Jerald André Moscoso Carreño, di Perugia. «La società ci vede come persone che non vogliono studiare e sono sempre al telefono. Lo faccio anche io, ma sono in grado di pensare, di riconoscere determinati valori» spiega Mara Castiglioni da Busto Arsizio (Va). Come quello dell’ambiente: «Ho partecipato a un convegno in Giappone con la mia scuola. Il confronto con gli altri ragazzi sullo spreco di cibo e l’inquinamento mi ha aperto gli occhi. Per fortuna, ora c’è questo movimento dal basso: chi sta in alto, politici e multinazionali, dovrà adeguarsi a tali richieste». Il razzismo e le etichette non fanno per loro. Surfano sulla società liquida di Internet, vivono il multiculturalismo come normalità, vogliono l’uguaglianza «che è difficile da ottenere, ma non impossibile. Però basta procrastinare. Il futuro è oggi: l’inizio di una grande rivoluzione che deve riguardare tutti» spiega Giulia Leo, di Bari. C’è chi vorrebbe più tempo (Sara Tomasi di Trento), chi si affida alle emoji (Rachele Matteucci di Jesi), chi vorrebbe che tutto fosse più semplice (Alessandro Andreucci di Roma) o colorato (Benedetta Carotti di Jesi), chi vorrebbe andare su Marte (Maria Gabriella Nanna di Bari) e chi fa volontariato (Antonio Di Pietro di Bari). Morr Ndiaye viene dal Gambia, vive in una comunità di seconda accoglienza in Sicilia e racconta della sua esperienza in Italia: «Qui mi sento bene perché ho trovato l’amicizia, la solidarietà». Soprattutto fra i giovani: «Così posso dimenticare il passato e guardare avanti». Sapersi mettere nei panni degli altri è un must. «Io vorrei una società che non si ferma alle apparenze, dove si possa collaborare tutti insieme» conclude Vittoria Batavia, di Torino. Le sue non saranno parole al vento. C’è il Festival dei giovani, dal 3 al 5 aprile a Gaeta e dal 15 al 17 aprile a Reggio Emilia (festivaldeigiovani.it). E il 24 maggio tutti di nuovo in piazza per il secondo Global Climate Strike For Future.
Maria Gabriella Nanna, 14 anni
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SCANDALI VIP
ANCHE LE STAR HANNO LA SINDROME DEL “GENITORE ELICOTTERO”
LATO G
5 REGOLE SALVA-CAOS IN UFFICIO
di Clelia Pescatori
di Geppi Cucciari @GeppiC
era un post pubblicato sul blog di Felicity Huffman, attrice conosciuta da noi per il ruolo di Lynette nel telefilm Casalinghe disperate, che raccoglieva consigli per 16enni: «Non provate a fare i furbi» raccomandava. «Si viene scoperti sempre». Purtroppo lei non è stata così saggia ed è finita arrestata dall’Fbi per avere “comprato” l’ammissione della figlia Sofia in una prestigiosa università. Quel blog adesso è stato cancellato, insieme a ogni altra traccia di attività online. Ma lo scandalo, che ha coinvolto dozzine di famiglie facoltose, ha scosso nel profondo l’opinione pubblica americana, e non può sparire con la stessa facilità. Oltre a denunciare l’incolmabile privilegio che hanno i ricchi nel garantire ai propri figli un’istruzione d’eccellenza, la truffa mette in luce la ferrea determinazione con cui certi genitori perseguono il successo della progenie. E senza arrivare a compiere atti illegali, è una tendenza che ci riguarda tutti. In Italia l’accesso all’università è certo meno esclusivo, ma anche i test di ammissione per le facoltà a numero chiuso creano una disparità, perché solo le famiglie più abbienti possono permettersi ripetizioni o costosi corsi di preparazione su misura. Per non parlare del collaudato sistema delle raccomandazioni. E spesso quello che non si ha il coraggio di fare per sé, si fa per i ragazzi: per spianare un po’ la strada, per proteggerli dal confronto, perché comunque “lo fanno tutti”. L’evoluzione del genitore-elicottero, che sorveglia costantemente i figli per intervenire al bisogno (per esempio correndo a scuola per consegnare un compito dimenticato), è il genitore-apripista: quello che rimuove gli ostacoli in via preventiva, e a farti affrontare un esame con le tue sole forze non ci prova neanche. Col doppio risultato di crescere giovani adulti che si credono autorizzati a tutto, e non sono capaci di niente.
C’
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Che cosa ne pensi? Scrivi a dilatua@mondadori.it
KARMAPRESS
L’attrice Felicity Huffman con il marito William H. Macy e le figlie Sofia e Georgia.
Se è vero che in una casa in disordine è più difficile orientarsi, può dirsi lo stesso della logistica in ufficio. I giapponesi, garanzia di ottimizzazione di energie, suggeriscono un metodo per non sentire troppo spesso l’impulso di scaraventare la scrivania fuori dalla finestra. È la tecnica delle 5 “s”. La prima è “Seiri”, scegliere e separare: ovvero eliminare qualsiasi cosa non sia utile, tipo la pianta grassa dono di 6 Natali fa. La seconda è “Seiton”, sistemare: le penne con le penne, gli evidenziatori a forma di arcobaleno. La terza è “Seison”, pulire: nei computer si annidano più germi che in una latrina pubblica. La quarta è “Seiketsu”, razionalizzare gli spazi. L’ultima è “Shitsuke”: imporsi disciplina. Non mollare mai quando vi regalano fiori, cioccolatini, una tisaniera a pedali. Questo rigore pare aumenti produttività e creatività. E il resto delle cose inutili che arredano la nostra scrivania? Qui ci scappa una “n”: non-mi-avrete-mai.
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S U P E R FA R M AC I
LA CURA CHE VUOLE SCONFIGGERE LE LEUCEMIE di Cinzia Testa
Le CAR-T sono armi potenti capaci di guarire alcune forme di tumori del sangue. Ma produrle è complesso e costoso. E la ricerca deve ancora lavorare sugli effetti collaterali della terapia
arco soffriva di leucemia linM foblastica acuta, la forma di tumore più comune nei bambini. Ha appena festeggiato un doppio compleanno: ha spento cinque candeline e ha celebrato un anno dall’inizio della sua nuova vita libero dalla malattia. Il nome è di fantasia per proteggerne la privacy, ma la terapia che ha ricevuto è una realtà. Marco è stato il primo paziente italiano curato con le cellule CAR-T. È successo a gennaio 2018 all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Una cura rivoluzionaria che all’estero si usa da tempo. Le CAR-T sono state “messe a punto” al Center for Cellular Immunotherapies di Philadelfia circa sette anni fa. E il trattamento al primo paziente malato di linfoma risale al 2014. La cura è diversa da tutte quelle usate finora per i tumori del sangue perché usa i linfociti T del paziente stesso, cioè “i guerrieri” più potenti del sistema immunitario. A grandi linee succede così: queste cellule vengono prelevate e il loro Dna modificato in laboratorio 50
con un recettore, chiamato CAR, che le rende più efficaci contro le cellule oncogene. A questo punto vengono fatte moltiplicare e infuse nel paziente. La speranza per i casi più difficili. A oggi questa terapia viene prevista quando tutte le cure tradizionali, trapianto compreso, sono fallite. Ed è indicata per i bambini e i giovani che hanno una specifica leucemia, la linfoblastica acuta a cellule B, e per gli adulti con alcune forme di linfoma. Ma vanno considerate molte variabili. La prima riguarda le condizioni del malato. Alcuni pazienti per colpa della malattia o delle terapie, non hanno più un numero sufficiente di linfociti T funzionanti. Altri arrivano al momento dell’infusione quando il tumore è troppo progredito. «È una terapia che non ha paragoni. Tutte le altre allungano la sopravvivenza, qui si parla di guarigione. Gli adulti che vengono sottoposti al trattamento guariscono nel 35-40% dei casi, i bambini circa nel 50» interviene Paolo Corradini, diret-
tore dell’oncoematologia dell’Istituto dei tumori di Milano e presidente della Società italiana di ematologia. Ma il percorso per arrivare a usare la terapia su vasta scala sembra ancora lungo. Generare le CAR-T è complesso e costoso. Ci vogliono laboratori ad hoc, chiamati cell factory. Al momento negli Stati Uniti e in Europa ci sono due aziende farmaceutiche che sono state autorizzate a produrle e metterle in commercio. In Italia questa autorizzazione ancora non c’è.
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In queste immagini la cell factory dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di
E ADESSO SI STUDIA IL GENE SUICIDA
Roma. È uno dei tre laboratori italiani che conducono studi clinici sulle CAR-T.
Le cell factory tutte italiane. In attesa dell’approvazione dell’Aifa, l’ente che regolamenta i farmaci, all’Istituto dei Tumori di Milano si ricorre al cosiddetto “uso compassionevole”: le case farmaceutiche a titolo gratuito forniscono le CAR-T ma la procedura è stata autorizzata solo per trattare un paziente ogni 40 giorni. L’altra strada è quella della “produzione accademica”. Esistono già cell factory italiane che sono state autorizzate a condurre studi clinici finanziati con i fondi del ministero della
Dopo l’infusione delle CAR-T il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo. Il rischio è quello che si scateni la cosiddetta sindrome da rilascio citochinico: uno stato di tossicità dovuto all’iperattivazione del sistema immunitario. Un effetto collaterale che, se non viene affrontato subito, è addirittura mortale. Ma i ricercatori stanno lavorando anche su questo. «Nel nostro trial accademico, durante la generazione dei linfociti T, abbiamo sviluppato una modifica» racconta il professor Franco Locatelli. «L’aggiunta di un gene, chiamato suicida, che si attiva in caso di mancata risposta della sindrome a terapie farmacologiche, determinando la pronta eliminazione delle cellule CAR-T». Il che, tradotto, significa che questi guerrieri del sistema immunitario saranno sempre più intelligenti. Capaci perfino di capire se qualcosa non va. E in grado di togliersi di mezzo al momento giusto.
Salute, dell’università e dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. «I laboratori italiani al momento sono tre, ma l’elenco sta aumentando: oltre al nostro, c’è quello dell’Ospedale San Gerardo di Monza e Molmed che lavora preferenzialmente col San Raffaele di Milano» chiarisce Franco Locatelli, direttore del dipartimento di oncoematologia pediatrica, terapia cellulare e genica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e presidente del Consiglio superiore della sanità. «Dati alla mano,
ogni anno in Italia potrebbero essere candidati alla cura circa 50, 70 bambini e 500 adulti. Le cell factory italiane sono utili ma da sole non possono coprire questo fabbisogno nazionale» sostiene Corradini. «Negli Stati Uniti per quanto riguarda le aziende farmaceutiche il costo della terapia è pari circa a 400.000 dollari. Però bisognerebbe ragionare come è stato fatto con le cure per il virus dell’epatite C. Costose al momento, certo. Ma non alla lunga, come hanno dimostrato i numeri delle vite salvate». 51
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TENDENZE
CI METTO LA FIRMA di Vera Caprese
Fendi e Louis Vuitton creano linee di arredamento. Muji usa il suo marchio per snack e piatti pronti. Amazon decide di produrre mobili. È l’ultima strategia dei brand più famosi per conquistare nuove fette di pubblico
VANS Con l’azienda californiana Modernica Vans ha creato una capsule collection di sedie in vetroresina stampate con gli stessi motivi delle mitiche sneakers (500 dollari la sedia,
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90 le calzature).
Un copricuscino della nuova collezione di accessori per la casa lanciata da Asos, e-store di abbigliamento (13,99 euro). La linea comprende tappeti, vasi di vetro riciclato, ceste che piacciono ai post millennial per lo stile e il prezzo contenuto.
endi ha lanciato l’anno scorso una serie di lussuose cucine in partnership con Scic. Due big dell’e-commerce come Amazon e Asos hanno invece firmato con il loro marchio collezioni di arredamento e accessori per la casa. Ford ha addirittura applicato a un letto un sensore simile a quello che usa sulle sue auto per segnalare al conducente gli sbandamenti di corsia: quando uno dei due partner invade lo spazio dell’altro, il materasso motorizzato lo
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rimette “in carreggiata” scorrendo lateralmente. Per ora è solo un prototipo, ma potrebbe diventare realtà e cambiare il modo di dormire in coppia. Sono solo tre esempi eclatanti di un trend sempre più diffuso: lo sconfinamento dei grandi marchi in settori diversi da quelli in cui sono nati. Perché piace la “limited edition”. «Nel linguaggio del marketing questa strategia si chiama brand stretching, cioè “stiramento del marchio”» spiega
Sebastiano Grandi, docente di trade marketing e brand management all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. «È un’operazione sempre più diffusa perché permette di sfruttare l’appeal di una marca conosciuta in ambiti diversi da quelli originari e quindi di aumentarne la notorietà». Le “contaminazioni” esercitano un grande fascino sul pubblico. «Nella nostra società, in cui i bisogni primari sono ormai appagati e l’offerta è sterminata, i consumatori non acquistano sola-
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LOUIS VUITTON Il tavolo Serpentine disegnato da Atelier Oï con gambe ripiegabili che verrà presentato a Milano durante il prossimo Fuorisalone. Fa parte della collezione Objets Nomades con cui Louis Vuitton ha portato il tema del viaggio nell’arredamento.
mente prodotti o servizi, ma vogliono sempre di più esperienze ed emozioni» spiega Grandi. «Oggetti in limited edition ed eventi speciali o temporanei sono sinonimo di esclusività e irripetibilità: è questo che li rende ambiti». Un esempio? L’orologio dal design ispirato ai copertoni chioSTUDIO HADID dati prodotto da Pirelli Lo studio dell’archistar scomparsa con l’esclusiva maninel 2016 ha disegnato per fattura svizzera Roger Odlo la linea di abbigliamento Dubuis in soli otto sportivo Zaha composta da parka esemplari. (185 euro) top (69,90 euro)
Cibo e arredamento sono irresistibili. Ma anche gli eventi speciali, spesso in versione temporanea, possono essere momenti di contaminazione tra vari settori. Alcuni brand di beauty come Benefits cosmetics e l’Occitane, per esempio, hanno aperto di recente pop up restaurant in giro per il mondo dove si possono assaggiare cibi sani e gourmet e provare le ultime novità di make up. Muji, il marchio giapponese di abbigliamento minimal a buon prezzo, invece, ha presentato la sua nuova linea di snack e piatti pronti con un evento culinario nello store di Milano. «Per allargare gli orizzonti del brand le aziende puntano su cibo e arredamento perché sono molto “instagrammabili” e quindi promettono un posto in vetrina sui social». Ma la strategia del brand stretching nasconde anche delle insidie: «Se nell’immediato può permettere di catturare l’interesse mediatico e fare colpo su nuovi acquirenti, nel medio e lungo periodo può indebolire l’identità della marca perché rischia di far perdere le caratteristiche distintive che ne hanno determinato il successo e con esse anche i suoi ambassador».
e bottom long (119,90 euro).
FENDI Piano in marmo Calcatta oro e finiture im metallo color rame per la cucina firmata da Fendi. Realizzata da Scic, rispecchia il lusso e l’attenzione al dettaglio della maison romana dell’alta moda.
DOLCE & GABBANA Le tradizionali decorazioni siciliane a cui Dolce & Gabbana si ispirano per le loro collezioni compaiono anche sul tostapane “vintage”. Fa parte di una serie di piccoli elettrodomestici prodotti da Smeg.
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FENOMENI
GLI ANIMALI FANTASTICI DI RICHARD SCARRY di Vera Caprese
Una grande mostra e un’edizione speciale celebrano i 100 anni dalla nascita del “papà” di Zigo Zago, Mamma Orsa, Gatto Sandrino. Che con le loro storie buffe (ma realistiche) ancora oggi conquistano milioni di bambini
Huckle Cat è ispirato al figlio. Le storie illustrate di Scarry sono state tradotte in 20 lingue, cinese compreso. Ma sapevi che dietro uno dei suoi personaggi più famosi, Gatto Sandrino (in originale Huckle Cat), c’è suo figlio, Huck Scarry? «Quando ero piccolo mia mamma mi chiamava Hucklebear (bear in inglese significa orso, ndr) e infatti la prima versione di Sandrino era proprio un orso, già con gli immancabili pantaloni lederhosen» racconta 56
I SUOI DISEGNI ORIGINALI A BOLOGNA L’appuntamento è alla biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Dove dal 2 aprile, in concomitanza con l’apertura della Children’s Book Fair, è allestita la rassegna 1, 2, 3... Scarry promossa da Mondadori in collaborazione con Hamelin (ingresso gratuito fino al 27 aprile, www.hamelin.net). In mostra schizzi, illustrazioni e oggetti personali dell’artista risalenti agli anni ’50 e ’60.
Scarry junior. Proprio nell’umanizzazione e nella ricchezza dei dettagli sta il segreto della fortuna dello scrittore e illustratore: «Dare un nome al mondo che li circonda è la prima cosa che bambini fanno quando imparano a parlare, ed è quello che succede davanti ai libri di Scarry: si punta il dito, si conosce l’altro e ci si riconosce» spiega Tontardini. I numeri lo dimostrano: il famosissimo Libro delle parole, pubblicato nel 1963 e mai andato fuori stampa, conta al suo interno oltre 1.400 illustrazioni. «Le sue precise e allo stesso tempo spassose rappresentazioni in miniatura mostrano nel detta-
CREDITO SANDY SKOGLUND FOTOGRAIFCO AGENZIA
lzi la mano chi non si ricorda di Zigo Zago, Gatto Sandrino e Mamma Orsa! Con oltre 150 libri e più di 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, i buffi personaggi creati da Richard Scarry sono un must per generazioni di bambini. Questo mese, per festeggiare i 100 anni dalla nascita dell’artista americano (morto nel 1994), Mondadori ripropone tutti i suoi classici in una nuova veste grafica, mentre a Bologna arriva la mostra 1, 2, 3... Scarry! (vedi box a fianco). È l’occasione per riscoprire una produzione molto più attuale e realistica di quanto si creda. A cominciare dai protagonisti delle storie, che di animale hanno solo le fattezze. «Sono persone a tutti gli effetti: mangiano a tavola, si vestono, vivono in case arredate, guidano macchine e leggono, lavorano» spiega Ilaria Tontardini dell’associazione culturale Hamelin, organizzatrice della rassegna. Il motivo di questa scelta? Scarry era convinto che i piccoli si identificassero meglio con gli animali: «Se un bambino coi capelli scuri ne vede uno biondo in un libro pensa: “Non sono io”. Ma tutti i bambini possono identificarsi con conigli, cani e maialini» diceva.
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glio come funziona una macchina o una stazione dei pompieri, ma anche meccanismi complessi come le manovre di una barca a vela» dice l’esperta. Anche gli adulti sono vivaci e simpatici. Un talento, quello per spiegare ai bambini in modo semplice perfino le cose più complicate, che Scarry ha imparato sul campo. «Il suo primo lavoro è stato nell’esercito, durante la Seconda guerra mondiale» racconta il figlio Huck. «Scriveva per il giornale delle truppe: raccoglieva articoli da altre riviste, semplificava le informazioni per i soldati in battaglia e disegnava le mappe». Ma, insieme al successo, l’artista ha dovuto affrontare anche molte critiche: i suoi adorabili animaletti sono stati ac-
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cusati di essere sessisti, discriminatori e politicamente scorretti. «Rispetto agli anni ’50, quando Scarry ha cominciato a disegnare, la società è cambiata e le questioni di parità e di genere sono diventate centrali per lettori ed editori» ammette Ilaria Tontardini. L’autore stesso ha così provveduto a qualche “ritocchino” per adeguare le storie ai tempi: sono spariti cowboy e indiani, si sono moltiplicati i personaggi femminili impegnati in lavori considerati maschili e accanto al Natale sono comparsi riferimenti a religioni e festività diverse. Insomma, si è raggiunto di nuovo quell’universo inclusivo e rassicurante che è un altro dei segni distintivi di Scarry, perché atipico rispetto ai vecchi canoni della letteratura per l’infanzia. «Nei libri per bambini, gli adulti spesso sono visti come noiosi, stupidi e distanti» nota l’organizzatrice della mostra. «Nelle storie di Scarry invece il mondo dei grandi è vivace, allegro, operoso, pieno di cose da imparare, personaggi divertenti da incontrare e oggetti da scoprire». Proprio come i suoi libri, dai quali non riusciamo a staccarci.
IL LIBRO DELLE PAROLE © 1963 THE RICHARD SCARRY CORPORATION AG. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. © 1963 RANDOM HOUSE, INC. © 1980 ARNOLDO MONDADORI EDITORE S.P.A., MILANO, PER L’EDIZIONE ITALIANA © 2015 MONDADORI LIBRI S.P.A., MILANO NUOVA EDIZIONE MARZO 2019
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PSICHE
QUEL SOTTILE PIACERE PER LE DISGRAZIE ALTRUI di Giorgiana Scianca
Si chiama “schadenfreude” e il termine tedesco si riferisce al pizzico di gioia che proviamo per i fallimenti degli altri. L’abbiamo avvertito tutti almeno una volta ma facciamo fatica ad ammetterlo. Ci aiuta una storica delle emozioni che a questo sentimento ha appena dedicato un libro
a recente gaffe di Trump, che in una conferenza chiama «Tim Apple» anziché «Tim Cook» il CEO di Apple, è subito diventata virale. Così com’è rimbalzato in tutto il mondo il clamoroso fallimento organizzativo del pompatissimo evento musicale Fyre Festival, alle Bahamas. Ammettiamolo. A volte la sfortuna e le cadute di politici e celebrità ci danno un brivido di piacere. Se ciò non stupisce è invece sconcertante provare un’inconfessabile sensazione di benessere anche nei confronti di conoscenti, amici e colleghi a cui qualcosa va storto o comunque peggio che a noi. Non è un caso se in uno studio pubblicato sul Journal of economic behavior & organization, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato che si sarebbe sentita più felice se i figli degli altri fossero stati meno belli dei propri. Questa emozione furtiva e moralmente ambigua ha un nome ben preciso: schadenfreude, dalla fusione di due parole, schaden e freude, (danno e gioia) e, benché non esista un termine italiano corrispondente, tedeschi e anglosassoni lo usano quotidianamente. «Succede a tutti anche se non sempre l’ammettiamo, perché a seconda del sentimento che la scatena può avere sapori molto diversi» spiega la storica
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delle emozioni Tiffany Watt Smith, autrice del libro appena uscito Schadenfreude, la gioia delle disgrazie altrui. «La schadenfreude è spesso alimentata da invidia, insicurezza o competitività, normali sentimenti che solo i bambini piccoli non provano. Ecco perché è un’emozione familiare ma quasi nessuno se la attribuisce: significherebbe ammettere con noi stessi che ci sentiamo inadeguati o, peggio ancora, che non siamo le belle persone che crediamo. Ma a ben vedere, la schadenfreude è soprattutto un momento di tregua dalle nostre frustrazioni perché ci consola sapere che non siamo i soli a dover convivere con i fallimenti. E per viverla meglio la prima cosa da fare è prenderne atto e non insabbiarla come di solito facciamo». Possiamo chiudere un occhio con gli sconosciuti, ma provarla per le persone a cui vogliamo bene è difficile da accettare... «È vero, ma quando capita non dobbiamo colpevolizzarci troppo e se c’è affetto può essere utile esternare quello che proviamo. Mi è capitato di farlo con mio marito, che come me è uno scrittore. Tempo fa, mentre ero bloccata su un mio libro, ho vissuto un sentimento di schadenfreude nei suoi
Qui sopra, True Fiction II 1986 - 2004 una delle opere esposte alla mostra Sandy Skoglund. Visioni Ibride, prima antologica dell’artista statunitense.
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DA LEGGERE
SANDY SKOGLUND / COURTESY PACI CONTEMPORARY GALLERY (BRESCIA - PORTO CERVO IT)
confronti. Mentre lui mandava un manoscritto all’editore io ho fatto una fantasia: ho immaginato che quel libro gli venisse restituito con correzioni e commenti negativi. E in quella fantasia ho avvertito un sottile piacere. Quando gliel’ho confessato ne abbiamo riso insieme e il mio disagio per aver provato un sentimento che giudicavo meschino, è svanito in un attimo». Non è quindi sempre un’emozione “cattiva”. «Io non credo che la schadenfreude sia buona o cattiva e provarla non fa certo di noi persone peggiori. La definirei piuttosto un’emozione innocua e per certi versi persino utile. Mi spiego meglio. Ammettere che dietro il nostro brivido di piacere per una piccola delusione capitata a qualcuno si nasconde un po’ di gelosia, ci può rivelare in quali ambiti ci sentiamo vulnerabili o inadeguati. E si sa, un disagio una volta riconosciuto è più facile da affrontare e da gestire». Esistono decine di emozioni, perché si è interessata proprio alla schadenfreude? «Ne sono intrigata perché è un sentimento che fino a dieci anni fa era stato sempre ignorato e che oggi invece domina il mondo. Alla base del fenomeno ci
sono i social network. Basti pensare alla potenza di fuoco con la quale Instagram o Facebook diffondono un’immagine idilliaca della vita degli altri e di quanto questo ci faccia sentire peggio rispetto a noi stessi. E poi il mondo dei social è il contesto ideale per esprimere quel bisogno di giustizia e di rivalsa che spesso si nasconde nella schadenfreude. Proviamo a pensarci: non c’è situazione migliore per godersi a distanza di sicurezza le punizioni, le situazioni di imbarazzo e le avversità che subiscono gli altri e che noi giudichiamo meritate. Se poi il tutto accade a personaggi celebri, boriosi e compiaciuti, si arriva ad avvertire a un vero e proprio senso di trionfo amplificato dai milioni di “mi piace” e “condividi”».
Schadenfreude, la gioia delle disgrazie altrui (Utet, 14 euro) è il nuovo saggio della storica culturale Tiffany Watt Smith, già autrice del fortunato Atlante delle emozioni umane. Ha raccolto decine di situazioni in cui possiamo riconoscerci. Un compendio di storie divertenti dal retrogusto amaro e confessioni indicibili sulle nostre piccolezze umane che, in fondo, non danneggiano nessuno. E che, anzi, possono essere costruttive come rivela l’autrice nel capitolo finale, dedicato alle istruzioni per l’uso della schadenfreude.
Cosa fare quando ci accorgiamo di essere noi a scatenare la schadenfreude? «Onestamente credo che dovremmo essere contenti. A caldo può sembrare un insulto, ma andrebbe preso come un attestato di stima di chi hai di fronte: ti valuta un rivale all’altezza o addirittura migliore di lui. Possiamo addirittura spingerci a provare empatia, perché in fondo quella schadenfreude che vediamo nell’altro è un sentimento che abbiamo sperimentato anche noi in altre occasioni». 59
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Ben Affleck ha conquistato 2 Oscar, con Will Hunting nel 1998 e Argo nel 2013.
J.R. MANKOOF-AUGUST CONTRASTO / BEESCOOP
A TU PER TU
BEN AFFLECK
HO VINTO LA BATTAGLIA CONTRO L’ALCOL di Lorenzo Ormando
Dopo il divorzio da Jennifer Garner e la disintossicazione in rehab, l’attore ha ripreso in mano la propria vita. Grazie all’ultimo film Triple Frontier, a una nuova compagna. E a un tatuaggio dal significato speciale: «Una fenice che rinasce dalle sue ceneri» 61
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el 2015, a seguito della separazione da Jennifer Garner dopo 10 anni di matrimonio e 3 figli, Ben Affleck fu avvistato con il tatuaggio di una fenice sulla schiena: «Quando uscirono le foto, i commenti sul web non furono positivi. Per me, però, questa immagine ha un significato speciale» ha spiegato il 46enne attore e regista americano. Ed è a quell’immagine che ripenso quando lo incontro a Madrid per parlare di Triple Frontier, il film di Netflix in cui veste i panni di Tom, ex agente delle Forze Speciali che con 4 colleghi decide di rubare 75 milioni di dollari a un narcotrafficante. «Dopo aver combattuto per il proprio Paese, questi veterani faticano ad adattarsi alla vita civile e si arrangiano come possono. Il colpo grosso li metterà alla prova». Ben sembra in gran forma: ha completato 40 giorni di rehab per disintossicarsi dall’alcol ed è tornato insieme alla produttrice Lindsay Shookus, 38 anni, dopo la rottura lo scorso agosto.
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Come vanno le cose? «Non mi sentivo così bene da tanto. Sono fortunato, ho una splendida famiglia e vado avanti. Inoltre sono soddisfatto di questo film: nella mia carriera ne ho girati 45, non capita sempre di andare fieri del proprio lavoro». Cosa ti ha colpito della storia? «Oltre a essere un thriller adrenalinico, racconta cosa significa doversi reinventare. Tom ha preso parte a molte missioni pericolose, ma ora vende case e fatica a pagare il college della figlia. È frustrato e ha bisogno di soldi, ma le sue ambizioni lo metteranno nei guai». I protagonisti sono 5 amici di lunga data. Tu ne hai? «Ho un gruppo di amici con cui sono cresciuto e ho ancora un legame forte. Noi attori facciamo vite da circo, ma a volte capita di conoscere persone con cui si instaurano rapporti duraturi, che poi sono quelli che valgono». Se dovessi partecipare a una rapina, quale ruolo avresti? «Probabilmente quello della testa calda che fa un sacco di errori e combina un casino!» (ride, ndr). Che rapporto hai col denaro? «Buono, credo nella condivisione. L’attaccamento alle cose è naturale. Ma da quando sono genitore mi interessa più il modo in cui rendere felici i miei figli (Violet, di 13 anni, Seraphina di 10 e Samuel di 7, ndr) che gli oggetti che posso acquistare per me». Di cosa non puoi fare a meno? «Sarò banale, ma la mia vita è cambiata da quando ci sono i ragazzi. Nel momento in cui mi guarderò indietro ripen62
serò a che tipo di padre sono stato. Contano anche il lavoro e i rapporti con gli altri, certo, ma la famiglia è il mio centro». Che padre sei? «Spero bravo. I miei figli hanno una mamma fantastica, che si impegna per dividere con me le responsabilità (la coppia ha divorziato nel 2018, ndr). I padri devono essere presenti». Guarderanno Triple Frontier? «Mi hanno raggiunto alle Hawaii durante le riprese, ma non hanno il permesso di vedere pellicole violente. Violet potrebbe farlo, però non è interessata. Sono contenti di avere un papà attore, ma finisce qui». Pensi che seguiranno le tue orme? «Ora recitano negli spettacoli della scuola: chissà, forse un giorno ci proveranno. Però ora cerco di proteggere la loro infanzia». Di recente hai parlato della tua lotta all’alcolismo. È stato importante farlo? «Mi è stato chiesto e ho voluto approfittarne per dire come la penso. Non mi reputo un modello di virtù, né un esempio da seguire, però credo che si debba lottare contro i tabù che colpiscono le persone con dipendenze. Ogni giorno ce ne sono di nuove, dalle sostanze chimiche allo shopping, dal cibo al sesso». Non hai provato imbarazzo a esporti?«È un aspetto che fa parte della mia vita. Tuttavia io non sono solo questo, l’alcolismo non mi definisce. Oggi parliamo liberamente anche di malattia mentale e abusi sessuali: è un bene, possiamo cercare di capire il prossimo, provando empatia e compassione. Mi sembra un bel traguardo». Ti rivedremo ancora nel ruolo di Batman? «No, è il momento che se ne occupi qualcun altro. Posso anticiparti che il prossimo Batman sarà un attore più giovane, ma non dico altro!».
AMORE E CINEMA La storia tra Ben Affleck e Jennifer Garner è terminata dopo 10 anni di matrimonio. Ora lei ha una relazione con l’imprenditore John Miller, lui con la produttrice Lindsey Shookus (sopra, a sinistra, insieme). In alto, l’attore in una scena di Triple Frontier : nel cast anche Oscar Isaac, Charlie Hunnam e Garrett Hedlundl.
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SOTTO LA PIOGGIA CON STILE Gli impermeabili fanno bene il loro mestiere. Ma ora hanno un’altra missione: dare sprint e fantasia al look di primavera. Anche sotto il sole
di Cristina Nava — foto di Bruno Magini testi di Antonella Marmieri
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COM COM ODO E M MA I E UNA C ANEGG E S DEL PIRATO ERATA A VOLE K ECC IMONO AI VOLU NTIPIOG O L’I GIA, GIAP MI PER M CHI PERME PONES E. AMA ABIL E L’OR IGIN ALIT À.
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MODA
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MODA
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MODA
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SPECIALE SPOSA
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MOSCHINO
IDEE IN
BIANCO di Jessica Ventrella — testi di Elena Banfi
L’abito, le scarpe, l’anello, il trucco... Dei tanti dettagli che contribuiscono a rendere perfetto il giorno del sì questi sono fondamentali. Piccola guida in 8 consigli
Le suggestioni da sfilata
CHANEL
Non importa se farà caldo o freddo, se sarà in chiesa, su una spiaggia, in un giardino o sui campi da sci: l’importante è che tu ti senta una regina. Le spose di Moschino, Dolce & Gabbana e Chanel offrono tanti spunti. Creativi, come il maxi diadema. Giovani, vedi le sneakers o i doposcì immacolati sotto i vestiti vaporosi. E super classici, a partire dal velo. Prendi appunti...
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DOLCE & GABBANA
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MODA
Gli abiti low cost Non è d’obbligo avere un budget favoloso per indossare un abito bianco che lasci sognare. Le alternative ricche di stile e romantiche possono essere belle e anche convenienti. Tra l’altro, molti brand low cost si possono scegliere e comprare online. Ecco tre suggerimenti.
Con fasce incrociate e oblò davanti e dietro (Asos, Di pizzo doppiato, con
220 euro, tg. 36-50).
collo alla coreana (H&M, 199 euro, tg. 38-48).
Con scollo a V, schiena nuda e maniche di pizzo (Kiabi, 80 euro, tg. 38-48).
Le acconciature sorpresa Hair style semplicissimo con dettagli lussuosi: ecco la proposta che arriva dalle sfilate dell’alta moda parigina con Givenchy e Alexandre Vauthier. Il primo nobilita una coda bassa con un cerchietto di maxi perle e pietre scintillanti. Il secondo lascia i capelli lunghi, sciolti e vaporosi, e li valorizza con un fiocco oversize. A pois glitterati!
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GIVENCHY
ALEXANDRE VAUTHIER
SPECIALE SPOSA
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1. Per creare punti luce su viso e décolleté: Gocce Preziose Punto Luce Perla Bianca di Collistar (24,90 euro). 2. Le tonalità mat correggono, quelle iridescenti danno luce: Météorites Poudre Compact n. 03 di Guerlain (55,89 euro, in tre mix di colori).
Le scarpe bon ton La tentazione dei tacchi vertiginosi c’è sempre quando si indossa l’abito più importante della vita. Ma chi sogna scarpe adatte e portabili ha delle belle alternative. Come i kitten heel anni ’50 e iper femminili. O i sandali con tacco basso e largo, che quest’anno sono molto trendy.
BALMAIN
Il make up luminoso
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Tacco squadrato
Naturale, trasparente ma non invisibile. Il trucco top per una sposa contemporanea deve fare apparire la pelle perfetta ed essere radioso, persino iridescente. Perché, mai come quel giorno, bisogna brillare. Allora, via libera a poudre bonne mine e illuminanti perlescenti per punti luce effetto wow!
e cinturino alla caviglia (CafèNoir, 109 euro).
Décolletées con punta arrotondata e tacco 7 cm (Pittarosso, 29,90 euro).
3. Per scolpire il viso, il finish caldo e radioso del blush all’estratto di giglio bianco, che dona a tutte le carnagioni: L’Orchidée Corail di Sisley (84,50 euro).
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Sling-back di nappa con fiocco e punta affusolata (NeroGiardini, 125 euro).
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SPECIALE SPOSA
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Da sinistra. Fede di acciaio placcato oro e cristalli (Morellato, 29 euro). Alta e bombata di oro (Stroili, 319 euro).
I gioielli delicati
Le fedi e gli anelli
Dice il galateo che lo stile della sposa dovrebbe essere sussurrato, non ostentato. Quindi niente parure e gioielli opulenti. Perfetti, invece, quelli minimi, che regalano luce con discrezione: un fine girocollo o un paio di orecchini a lobo, da abbinare a un braccialetto sottile.
Classica, a fascia ma con qualche variante glam: ecco il ritratto della vera perfetta. Ma le tradizioni si possono anche aggiornare. Nulla vieta che la scelta dell’anello possa essere più creativa. Dal solitario a un’alternativa che brilla, lascia che il tuo lui si senta libero.
Solitario di zirconia cubica placcato oro (Bronzallure, 89 euro). Di oro bianco con angelo di diamanti Girocollo doppio di
(Roberto Giannotti,
metallo rodiato
450 euro)
con micro pavé di cristalli (Swarovski,
Orecchini a lobo
149 euro).
di cristallo e resina a forma di fiore (Sodini, 22 euro).
Le bomboniere generose Niente di più bello di un matrimonio che faccia felici tante persone. Anche se non sono invitate. Si può, se i confetti e gli inviti sono solidali come quelli della linea Friendly di Unicef: partecipazioni, sacchettini, bomboniere il cui ricavato è destinato a sostenere i bambini vulnerabili di tutto il mondo.
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Friendly di Unicef propone per i confetti, sacchettini e scatoline di legno e due tipi di partecipazioni.
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Qual è
il messaggio del tuo matrimonio? La tua festa parla di te, dei valori che vuoi condividere in un giorno speciale. Anche con la scelta delle bomboniere
FRIENDLY E MOLTO RAFFINATA. Per i confetti, sacchetto in due colori naturali. E per le partecipazioni, pergamena e busta in tanti colori e due tipi di stampa: Smiley con piccoli sorrisi, Silver con preziosa lamina d’argento.
“Discorso! Discorso!” Le grandi occasioni richiedono sempre un messaggio speciale. Per il tuo matrimonio può essere un atto molto concreto, la decisione di aiutare i bambini di tutto il mondo scegliendo le bomboniere della nuova linea Friendly UNICEF. Ancora oggi sono troppi i bambini in pericolo, al punto che ogni 5 secondi muore un piccolo sotto i 15 anni, spesso per cause che si possono prevenire. Il tuo giorno più bello sarà un giorno speciale anche per loro perché darai un contributo per la loro salute, la loro educazione, la vita. Le bomboniere UNICEF sono donazioni che puoi detrarre fiscalmente dalle imposte.
Le scatoline porta confetti in legno sono sempre della linea Friendly.
Scopri di più: unicef.it/nuovebomboniere Numero Verde: 800 76.76.55 Comitati Unicef: unicef.it/comitati
SPECIALE SPOSA
MODA
di Bruno Dall’Arche — foto di Mauro Riva — testi di Elena Banfi
PER MAMME, AMICHE E TESTIMONI Tinte vivaci e fantasie lievi, tagli essenziali e linee fluttuanti... In queste pagine trovi ispirazione per risolvere il problema del dress code
HAIR STYLE MATTEO BARTOLINI @FREELANCER — MAKE UP SARA VESCIA
EASY
SE LA CERIMONIA È GIOVANE E INFORMALE, VAI DI FANTASIA Mixa capi a stampe diverse o punta sui ramage a tinte calde. A sinistra. Giacca di lana (Barena Venezia, 425 euro, tg. 40-46). Top di voile (Kaos, 79 euro, tg. 38-48). Pantaloni (Emme Marella, 79,90 euro, tg. 38-50). Gioielli Stroili. Clutch Rodo. Sandali Pellico. A destra. Camicia di seta (Momonì, 348 euro, tg. S-L). Gonna di lino (Asos, 81,99 euro, tg. 36-50). Gioielli Stroili. Clutch Furla. Sandali Loriblu.
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SPECIALE SPOSA
SE IL MATRIMONIO È ELEGANTE, UN ABITO BON TON DAI COLORI VIBRANTI Perché un vestito semplice (che sia fluido o più lineare) diventi glamour, fai attenzione alla scelta del colore: deve essere deciso. E accompagnato da un caban bon ton a contrasto: Il look sarà chic, d’effetto e adatto ad altre belle occasioni.
CLASSICO
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Soprabito in shantung di seta con strass (Tara
Giacca lunga di voile ricamato con maniche
Jarmon, 650 euro, tg. 40-46). Abito stile impero con
a corolla (189 euro, tg. 46-62) e abito a tunica
scollo a V e gonna ampia (Vicolo, da 118 euro, tg. S-L).
con profilo di strass (169 euro, tg. 46-62), tutto Luisa
Clutch Furla. Orecchini Stroili. Sandali Carmens.
Viola. Orecchini Stroili. Sandali Loriblu.
MODA
SPECIALE SPOSA
SE LA FESTA È DI SERA, PLISSÉ ROMANTICI E ACCESSORI IMPORTANTI Le nozze celebrate nel tardo pomeriggio prevedono un ricevimento che sconfina nella notte. Risolvi ogni dubbio con cocktail dress dalla gonna lunga e ampia, abbinata a tacchi glam e clutch gioiello.
GLAMOUR
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Abito plissé, con gonna ampia e maniche
Abito senza maniche con corpetto
a tre quarti, stretto in vita da un
incrociato scollato a V e gonna plissé (Sandro
nastro (Marella, 299 euro, tg. 38-50). Collana
Ferrone, 199 euro, tg. 40-46).
usata come coroncina Boccadamo.
Gioielli Boccadamo. Bauletto Rodo. Sandali
Clutch Rodo. Sandali Elisabetta Franchi.
NeroGiardini.
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© Matteo Carnevali \ Save the Children
SAVE THE DATE SAVE THE CHILDREN Per il tuo giorno speciale scegli una bomboniera solidale. Aiuterai migliaia di bambini in Italia e nel mondo. Con le bomboniere Save the Children porterai cibo, acqua, cure mediche e istruzione di qualità dove ce n’è più bisogno. Così il tuo matrimonio, la tua laurea o il battesimo dei tuoi figli sarà indimenticabile davvero per tutti.
SCEGLI LA TUA BOMBONIERA
Vai su savethechildren.it/bomboniere Chiama il numero 06.480.700.76 per ricevere un campione gratuito
MODA
NEWS
GIOIELLI
INTRECCI PREZIOSI Si chiama Love Nest l’anello di Fope che intreccia una trama di oro rosa per sostenere un “nido” in pavé di diamanti. Forte e romantico, può fare pendant con bracciale, orecchini e girocollo. Anche in versione oro giallo o oro bianco (prezzo su richiesta).
TENDENZA GENDERLESS
LE SNEAKERS DI DESIGN Sono tecniche, elasticizzate, con inserti di lycra sul tallone e suola di gomma Eva, super flessibile, che rende leggero camminare. Hanno una linea che piace a ragazze e ragazzi. Ecco le sneakers Arkistar (173 euro).
IRINA VESTITA DI SETA
UNA LINEA PER SENTIRSI TOP Se c’è un lusso che possiamo regalare alla nostra pelle è indossare la seta. Che è fresca, carezzevole, delicatissima. E che Intimissimi ha scelto per la sua nuova collezione. Comprende pigiama e camicia oversize, canotte e sottovesti, felpa e calzoncini. Come indossarli? Con disinvoltura e un’allure sexy. Come insegna a fare , nella campagna stampa, la musa del brand, Irina Shayk.
a cura di Paolo Lapicca — 86
@lapikinmymind
GIOCHI DI STILE
UN AMORE DI BORSA In giapponese Ai vuol dire amore. Quindi la Ai Bag è una borsa che è una dichiarazione. Con un gesto si trasforma da bauletto a shopping ed è ispirata ai lavori dell’artista romena Geta Brătescu. Di pelle spazzolata, la firma Akris (prezzo su richiesta). IND IR IZ ZI A PAG . 14 8
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Uno vibra, l’altro oscilla, un altro ancora emette onde elettromagnetiche. Scopri gli attrezzini che lavorano sul tono muscolare. E potenziano i benefici dello sport
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BELLEZZA
LA CINTURA TECNO PER RINFORZARE GLI ADDOMINALI Mentre sei sul divano o alla scrivania, senza fastidi né dolore, questo attrezzo, con l’elettrostimolazione, fa contrarre i muscoli della fascia addominale. Esiste in diverse versioni, con un numero variabile di programmi e permette di scegliere l’intensità delle onde, così da sollecitare tutti gli addominali (inferiori, superiori e obliqui), compresi quelli profondi che sostengono la colonna vertebrale ad altezza lombare. Il consiglio dell’esperto «I risultati maggiori si ottengono quando, oltre a usare la cintura, si fa regolare attività fisica, L’allenamento passivo, infatti, completa e potenzia i benefici di quello attivo» sottolinea Mauro Cirillo, wellness coach. «Il mio suggerimento è di utilizzarla nei giorni in cui non si fa sport».
LA PEDANA VIBRANTE PER TONIFICARE TUTTA LA SILHOUETTE Usata dagli astronauti per contrastare la perdita di muscoli e densità ossea provocata dall’assenza di gravità, questa pedana tonifica e, abbinata all’allenamento, accelera il rimodellamento del corpo. Le vibrazioni, infatti, inducono nei muscoli movimenti rapidi di contrazione e allungamento che coinvolgono più fasce muscolari rispetto a quelle sollecitate durante l’attività fisica. Non a caso i centri wellness usano spesso la pedana. Il consiglio dell’esperto «Chiedi al personal trainer di impostare il programma adatto a te: otterrai benefici su misura» dice il wellness coach Cirillo. «Per esempio, fare squat o addominali sulla pedana potenzia l’effetto anticellulite». Pedana vibrante di Vitalmaxx (174,94 euro, su amazon.it).
Cintura per addominali EM 37 di Beurer (52,20 euro circa).
GLI ELETTRODI PER RENDERE I MUSCOLI SCATTANTI L’ultima frontiera degli elettrostimolatori? Quelli con elettrodi wireless da tenere sul busto (davanti e dietro) durante l’allenamento, per esempio durante la corsa o il trekking. Il consiglio dell’esperto «Associare i movimenti volontari e quelli involontari provocati dall’attrezzo accelera il rimodellamento della silhouette. A chi vuole armonizzare la parte alta e quella bassa del corpo suggerisco di utilizzare l’apparecchio mentre si eseguono squat, slanci e saltelli. Bastano 10 minuti al giorno per vedere i risultati nel giro di poco tempo» assicura Cirillo. Elettrostimolatore Compex (199 euro, compexstore.com).
Di gomma, schiuma o plastica (quindi con diverse texture e consistenze), è un fit toy che sfrutta il peso del corpo. Sdraiata supina, con il rullo sotto la schiena, fai oscillare il corpo avanti e indietro: eserciterai un automassaggio profondo che distende i muscoli contratti e stimola a fondo la circolazione. Il rullo (che esiste anche in versione elettrica, vibrante, con 4 livelli di stimolazione) si può usare in combinazione con le palline da massaggio per trattare gambe e glutei. Il consiglio dell’esperto «Provalo sotto i piedi, sarà come fare una seduta di riflessologia: sulla pianta, infatti, ci sono terminazioni nervose che, sollecitate, rilassano tutto il corpo, dando benessere in pochi minuti di trattamento» conclude Mauro Cirillo. Foam Roller, rullo massaggiatore di Just Be (17,99 euro, su amazon.it) 90
TRUNK ARCHIVE
Il RULLO PER RILASSARE LE ZONE RIGIDE
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BELLEZZA
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1. Lo Snellente Pancia e Fianchi di Somatoline Cosmetic (39,90 euro, in farmacia), sfruttando l’azione del freddo, stimola il microcircolo e contrasta la ciccia. 2. Una formula con polifenoli estratti dal mangostano che rimodella il corpo: Siero Snellente Rassodante Minceur Globale di Yves Rocher (19,95 euro). 3. La Crema Rassodante di Giovinezza Tonic
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Lifter di Dibi (49 euro, in istituto) previene il rilassamento. 4. Body Lift Expert Concentrato Liftante Zone Rilassate di Lierac (34,90 euro, in farmacia) è ideale su braccia, pancia, cosce e ginocchia. 5. La Crema Rassodante Intensiva Plus di Collistar (33 euro) tonifica. 91
BELLEZZA
TENDENZA
IL ROSA È NUDO di Alberta Pianon - ha collaborato Rossella Mazzali
Cosa succede questa primavera? Che il make up sceglie la trasparenza. E lascia campo libero alle tante sfumature del naturale
Texture a lunga tenuta per Mac In Monochrome Velvet Teddy (19,90 euro), un lipstick beige caldo.
LABBRA Il Rossetto Perfectly Matte Blush di Avon True (9 euro) è di un nudo appena rosato.
Cardamomo, rosa damascena e patchouli esaltano la pelle: è il profumo So Nude di Costume National (da 57 euro).
ALBERTA FERRETTI
BIJOUX 92
Le collane di BallsMania sono nelle nuance beige, sabbia e rosa carne.
Tanti stilisti hanno scelto il beige (e le sue infinite nuance) come colore di stagione. Una sfumatura raffinata, che fa parte della gamma dei naturali, in grado di rendere subito qualsiasi stile elegante. Ed è un vero e proprio “fil nude” quello che che ha caratterizzato le passerelle da New York a Milano, passando per Parigi e Londra. Come si porta il beige nella primavera 2019? In total look come hanno proposto Balmain e Dior, Burberry e Alberta Ferretti. In questo caso, però, valuta bene la tonalità: per valorizzarti non deve essere troppo simile alla tua carnagione, ma appena a contrasto. Se però un outfit beige dalla testa ai piedi ti sembra troppo classico, dagli grinta con accessori dalle tinte forti. Come rosa fucsia, corallo o verde lime.
IPA - SHUTTERSTOCK - IMAXTREE (2)
In passerella
FRAGRANZE
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BELLEZZA
OCCHI
Solo per i Tuoi Occhi Nudo di Collistar (19 euro) è un ombretto stylo
Nel beauty case
ultra luminoso per creare punti luce.
Il trucco effetto nudo continua a fare tendenza, ma per la primavera si fa più salutare. L’icona di riferimento è Meghan Markle, la moglie del principe Henry invidiata da tutte per il suo make up ultra naturale dal tocco glow. I passaggi per realizzarlo sono semplici: base leggera (da realizzare usando una texture liquida), cipria solo per opacizzare la zona a T (fronte, naso, mento), illuminante sugli zigomi per accentuare la tridimensionalità dell’ovale. Questo per quanto riguarda la base. E per il rossetto? Il nude sulle labbra è sempre una scelta complicata: troppo scuro tende al mattone, troppo chiaro sbatte. Per non sbagliare, conviene un beige rosato: sta bene a tutte e assicura un’aria fresca e sana.
The Eyeshadow Quad In Nude di Dolce & Gabbana (53,50 euro) è una palette di ombretti mat e brillanti per un make up tono su tono.
Diorskin Nude Air Poudre Compact di Dior (50,14 euro) è una cipria leggera e trasparente. N°21
Microfibra color cipria
BASI
per la clutch “annodata” di Primadonna Collection.
DETTAGLI Gli occhiali di Bottega Veneta hanno la montatura Il Fondotinta Nudissimo
squadrata.
di Diego Dalla Palma (34,90 euro) ha una texture seconda pelle e
Naturale al 97% e impalpabile:
copre le imperfezioni.
il nuovo fondotinta L’Essentiel di Guerlain
Vernice beige rosato, cinturino alla caviglia: ecco
(54,89 euro) nella Nuance Beige 35N.
i sandali di Stuart Weitzman. 93
BELLEZZA
VISO
MASKMANIA Maschere: ce ne sono per tutti i gusti e le esigenze. Trova la tua, poi segui le nostre dritte che le rendono più efficaci
UN IMPACCO A BASE DI ARGILLA TENDE A LASCIARE LA PELLE CHE “TIRA”. DOPO AVERLO RIMOSSO, VAPORIZZA ACQUA TERMALE IDRATANTE.
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GAVIN O’NEIL/TRUNK ARCHIVE/MODEL:VIKTORIA HALENAROVA@DOMINIQUE MODELS BRUSSELS
di Michele Mereu
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BELLEZZA
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i tessuto, di hydrogel, in crema, peel-off: le maschere per il viso non si contano più. Non solo in fatto di texture ma anche di funzioni. Possono essere idratanti, purificanti, esfolianti, nutrienti, illuminanti. Ma qual è il modo migliore di sfruttarne le proprietà? Cominciamo dal tip valido per tutte: prima di applicarla, devi struccare e detergere perfettamente la pelle. Puoi fare anche uno scrub o un gommage, per eliminare le cellule morte: aiuterà i principi attivi a penetrare. Se usi la maschera di tessuto, lasciala in posa il più a lungo possibile, anche mezz’ora (il tessuto dovrebbe essere asciutto quando lo rimuovi). Se è in crema, massaggia il prodotto finché non è stato completamente assorbito. Infine, se si tratta di una purificante, ideale per contrastare brufoletti e punti neri, tienila 5 minuti e poi sfrega delicatamente la pelle prima del risciacquo.
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1. Turnaround Revitalizing Instant Facial di Clinique (58,50 euro) riattiva il turn over cellulare. 2. Con acido
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ialuronico puro i Patch Le Traitement Néomorphose di Carita (30 euro, nelle Spa) rimpolpano le rughe più evidenti. 3. La Maschera Trattamento Collagene 3 in 1
1
giorno-notte di Resultime (52,90 euro, in farmacia), con pennello applicatore, stimola la vitalità della pelle. 4. Formato viaggio e formula illuminante per la Instant Facial Cream Mask Radiance Boost di Neutrogena (3,90 euro). 5. Ci sono limone e granuli di frutta nella Maschera Esfoliante Rivitalizzante di Pupa (10,20 7
euro). 6. Idrata e illumina la Maschera Viso Anti-Stress di Nivea (1,99 euro, due dosi). 7. Texture yogurt per la Masque Apaisant di L’Occitane (28 euro): al cassis, lenisce i rossori. 8. Argilla ed estratti tè verde, anti impurità, nella Maschera
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Purificante di Comodynes (5,90 euro, in farmacia).
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NOTE CINICHE
di Cristina Fogazzi @estetistacinica
UN NUOVO COLORE
JESTER RED Nome in codice: 19-1862. Segni particolari: è un rosso ciliegia saturo, vicino al bordeaux, che, secondo Pantone, sarà tra i colori più trendy della primavera estate. È una tonalità che dona soprattutto alle brune e alle carnagioni scure. Se rientri nella categoria, provalo. Sia sulle labbra sia sugli occhi.
DA COPIARE SUBITO
IL MONOSPALLA AMA IL MONO ORECCHINO PA R L I A M O D I P E E L I N G
ISTITUTO 0 FAI-DA-TE? rriva la bella stagione e noi giovani donne, perché siamo tutte giovani, sentiamo il bisogno di buttarci alle spalle il grigiore dal viso. È il momento, insomma, di pensare a un peeling. Il peeling esfolia la pelle utilizzando acidi o enzimi che sciolgono le cellule morte, stimolano la produzione di nuove e rampanti, pronte a regalarci un colorito più sano e una grana della pelle più compatta. E ora va di moda farli a casa. Attente, però, a quale acido scegliete. Glicolico: seppur diffusissimo, è il più rognoso perché è fotosensibilizzante e vi costringe a essere precise nell’uso della protezione solare. Mandelico: ottimo per combattere le impurità, è seboaffine quindi pulisce i pori pur essendo molto delicato. In più non crea problemi con il sole. Salicilico: una manna per chi tende all’acne. Anche usato a bassissime concentrazioni, affina la grana nel giro di poco. Lattico: il più delicato di tutti, è indicato per le epidermidi secche perché ha anche un’azione idratante e attenua le micro rughette. Cosa vi consiglio io? Un trattamento professionale. Con il fai-da-te si rischiano inutili irritazioni. Se proprio non volete andare dall’estetista, scegliete prodotti ad azione progressiva (maschere o lozioni), non applicateli mai sulla pelle infiammata o arrossata e state attentissime se siete in gravidanza: gli ormoni possono scatenare reazioni cutanee strampalate.
Arriva dalle passerelle primavera-estate di Oscar de la Renta un’idea glam da non lasciarsi sfuggire. Lo stilista ha fatto sfilare tanti abiti monospalla, da giorno e da sera, rendendoli più grintosi e stilosi con un dettaglio da copiare: un solo orecchino importante che scende a sfiorare la spalla. Nuda.
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A cura di Michela Duraccio
SHUTTERSTOCK / IMAXTREE.COM
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IL BUCATO È GREEN (E PULITISSIMO)
CREDITO FOTOGRAIFCO AGENZIA
TERRAWASH Arriva dal Giappone (dove sono già stati venduti oltre un milioni di pezzi), è a inquinamento zero, non occupa spazio in dispensa. TerraWash, l’innovativo sacchettino che contiene palline di magnesio puro al 99,95% e niente sbiancanti, profumi, allergeni ed enzimi, sostituisce il detersivo che di solito usi per la lavatrice. Il segreto di questo nuovo prodotto green è tutto nel magnesio: a contatto con l’acqua sprigiona bollicine di idrogeno e crea una soluzione alcalina ionizzata che pulisce a fondo la biancheria e anche il cestello. Considerando 5-6 lavaggi a settimana, questo sacchettino ha una durata di un anno e lo trovi online (49 euro circa, terrawash.it). chiedi informazioni al rivenditore
di Marta Bonini still life di Elia Fasti 99
IL DOLORE PUÒ ESSERE UN RICORDO.
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LA TUA SALUTE AL CENTRO.
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FORMAZIONE
Metti un anno sabbatico nel tuo curriculum di Isabella Colombo
Sono tanti i ragazzi che si diplomano, ma poi non sanno cosa scegliere per il loro futuro. Così, prima dell’università, decidono di fare un’esperienza nel mondo del lavoro. In Italia o all’estero
CHI TI AIUTA
L’anno multilingue di Ef prevede 9 mesi in 2 o 3 Paesi diversi.
pesso nelle scuole non si fa orientamento e i dati di Almalaurea sono indicativi: il 14% dei ragazzi che sta per diplomarsi non sa cosa fare dopo. Tra chi sceglie l’università il 6,3% abbandona al primo anno, mentre l’8,5% cambia facoltà. Ecco perché prende piede, anche in Italia, l’ipotesi di regalarsi una pausa per chiarirsi le idee. Le associazioni che organizzano programmi di volontariato per il gap year registrano un 20% in più di richieste. «Attenzione però. Un anno sabbatico serve se è ben progettato» avverte Luca Monti, presidente di Meet, associazione per lo sviluppo, l’orientamento e la valorizzazione delle risorse umane. «I giovani italiani arrivano sul mercato del lavoro già tardi rispetto ai coetanei europei, se si fermano a riflettere rischiano di perdere tempo. Tempo che può diventare prezioso se usato per “orientarsi”. Mettiamo il caso di una ragazza che
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vorrebbe lavorare nel mondo della moda ma non sa ancora se fare la modellista o il manager: un periodo di lavoro o volontariato in un laboratorio può aiutare». Sì, perché queste esperienze arricchiscono il curriculum e trasformano lo stop in un plus. PROVA CON IL SERVIZIO CIVILE Assistenza alle persone, valorizzazione del patrimonio ambientale, riqualificazione urbana, promozione culturale e studio della biodiversità sono alcuni dei settori di utilità sociale dove svolgere il Servizio Civile. «Le domande sono aumentate perché molti ragazzi lo trasformano in anno sabbatico» spiega Feliciana Farnese, rappresentante dei volontari. «Investono 12 mesi in settori coerenti con gli studi o l’attività che vogliono intraprendere e si mettono alla prova». Come funziona Bisogna aspettare il bando, can-
Gli sportelli Informagiovani sono sparsi in tutta Italia e, anche se funzionano a macchia di leopardo, forniscono una guida (nei casi più fortunati anche un consulente) per esplorare le opportunità formative, lavorative e di viaggio che offrono gli enti del territorio. L’elenco degli sportelli è su informagiovaniitalia.com.
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YearOut ha progetti in Africa, Asia e Centro America.
MUOVITI IN EUROPA
DUE SITI DA CONOSCERE Girare il mondo fermandosi tanto quanto basta per guadagnare i soldi del biglietto successivo. Si può fare con WorkAway e Worldpacker, le piattaforme dove trovare proposte di piccoli lavori e alloggio in tanti Paesi.
didarsi per un progetto e superare un colloquio. C’è un rimborso di 433 euro al mese (www.serviziocivile.gov.it). CERCA UNO STAGE IN AZIENDA Anche per il 2019 il piano italiano Garanzia Giovani mette a disposizione i fondi per i Neet, i ragazzi da 15 a 29 anni che non lavorano né studiano. Il programma offre un servizio di orientamento per capire qual è il percorso adatto, per esempio un tirocinio retribuito in azienda. «L’ideale è farlo nel proprio ambito di interesse, ma anche un’esperienza in un settore diverso è utile» spiega Romeo. «Per capire
come funziona il mondo del lavoro e se è il caso di optare per un corso di specializzazione tecnica». Come funziona Puoi aderire online su garanziagio vani.gov.it o trovare sul sito l’indirizzo dello sportello più vicino. Se scegli un tirocinio, ti verrà data un’indennità mensile definita dalle Regioni. PUNTA SU UN CAMPO DI VOLONTARIATO Agenzie come YearOut e Projects Abroad hanno programmi specifici per il volontariato all’estero 102
Il Servizio volontario europeo fa parte del programma Erasmusplus e spazia in vari ambiti, dalla cultura all’ambiente, all’assistenza di persone in difficoltà. Sul sito serviziovolontario europeo.it trovi tutte le informazioni per partecipare.
durante il gap year. Le attività possibili sono tante, dall’assistenza ai bambini di strada alla salvaguardia degli ecosistemi marini. «Il picco di partenze è dopo i 22 anni, ma il 10% dei nostri candidati oggi è neodiplomato» spiega Alice Riva, presidente di YearOut. «Sono esperienze che fanno maturare i ragazzi: hanno obiettivi precisi, seguono progetti, si confrontano con culture e lingue diverse. Noi li vediamo tornare con determinazione e fiducia in se stessi». Come funziona Con Year out in genere si sta via 3 mesi e i costi partono da 1.550 euro compresi i viaggi (yearout.it). Su projects-abroad.it trovi anche la proposta “Global Gap Year Abroad”: un anno in giro per il mondo però ha un costo importante: 26.000 euro.
APPROFITTANE PER VIAGGIARE Anche le agenzie che organizzano soggiorni all’estero hanno programmi per il gap year. È l’opzione più costosa, ma può servire al curriculum. «Da anni constatiamo che gli studenti che fanno questa esperienza trovano più facilmente la loro strada» dice Natalia Anguas, ad di EF Italia. «È un’occasione unica non solo per esplorare un Paese diverso, ma soprattutto per conoscere se stessi e diventare cittadini del mondo». Come funziona Con tanto tempo a disposizione si può optare per la rotazione tra 2 o 3 campus e imparare una lingua viaggiando, oppure, in un intero anno, studiare fino a 3 lingue in 3 Paesi diversi. I costi partono da 1.580 euro per un mese (ef-italia.it).
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ney L’IMPORTANZA DEL GIUSTO PREZZO
AND THE WINNER IS… L’INNOVAZIONE! Eletto Prodotto dell’Anno 2019 premia 49 prodotti e servizi eletti dai consumatori. Denominatore comune, l’innovazione
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UN POPOLO DI SPERIMENTATORI
Sono numerosi i consumatori italiani propensi a sperimentare nuovi prodotti: l’86% del totale, secondo l’indagine IRI. Di questi l’81% sono uomini mentre le donne raggiungono il 91%.
a 30 anni più di 3,5 miliardi di consumatori in oltre 40 paesi al mondo si fidano dei prodotti con il logo Eletto Prodotto dell’Anno. È un riconoscimento dedicato ai prodotti innovativi, secondo il parere dei consumatori coinvolti nell’indagine IRI, cioè ben 12.000 persone. Donna Moderna è partner dell’iniziativa che premia l’innovazione alla portata di tutti, capace di semplificare la vita. Tra le aziende che innovano, il food resta il comparto più rappresentato con quasi la metà dei partecipanti; seguono il non food e il personal care, farmacia ed electronics. “Elemento trainante del 2019 è il ‘ready to eat’ sia nel carrello che nell’home delivery” afferma Simonetta Flores, Founder e CEO dell’edizione italiana. E in ogni caso “molto alta è l’attenzione alla sostenibilità etica ed ambientale, oggi una delle mission principali per le imprese”.
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Per i consumatori italiani l’innovazione è veramente tale se è proposta a un prezzo accettabile/ sostenibile. Lo afferma l’87% degli intervistati. Segno di riconoscimento? Il Logo Eletto Prodotto dell’Anno, una vera sicurezza per i consumatori.
QUANTO CONTA PRODOTTO DELL’ANNO?
12.000
consumatori hanno votato
87%
conosce Eletto Prodotto dell’Anno
73%
è più propenso all’acquisto
82%
prova prodotti consigliati da amici e parenti
91%
delle donne è propenso a sperimentare novità
TRADIZIONALER #LIVEORIGINALER
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SOLDI
Un giardino sul tetto ti fa risparmiare di Emanuele Isonio
Perché abbatte i costi delle bollette e combatte il riscaldamento globale. Non solo: grazie al “bonus verde” puoi detrarre la spesa dal 730
uanto paghi per il riscaldamento invernale? E quanto ti costa l’elettricità quando accendi il condizionatore in estate? C’è un sistema che permette di tagliare queste due bollette di circa il 30% e, allo stesso tempo, è anche molto piacevole dal punto di vista visivo: creare un giardino pensile o una copertura verde sui lastrici solari. Piantare fiori e alberi su terrazzi e balconi non è più solo una scelta estetica di architetti all’avanguardia. È diventata una soluzione ottimale per abbattere i consumi energetici e contrastare il riscaldamento globale. Inoltre, per chi decide di adottare questa soluzione, è previsto uno sgravio fiscale, il cosiddetto bonus verde.
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VISTA SUL CUPOLONE Una delle famose terrazze romane che, oltre a rendere
CONTRASTO (2)
COME FUNZIONA? Il bonus verde è una detrazione pari al 36% delle spese sostenute per gli interventi di sistemazione di terrazzi, balconi, giardini e tetti. A essere incentivati sono sia gli interventi effettuati dalle singole famiglie sulle parti private della propria abitazione sia quelli decisi dal condominio per le aree comuni. ESISTONO LIMITI ALLA DETRAZIONE? «Il bonus» precisa una nota dell’Agenzia delle entrate «va calcolato su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare e va ripartito in dieci quote
più fresche le estati dei proprietari,
annuali». In pratica, per ciascun appartamento si può ottenere un rimborso massimo di 1.800 euro, spalmato in dieci rate da 180 euro l’anno, compensate direttamente nella dichiarazione dei redditi. Se una persona è proprietaria di più immobili, avrà diritto a più bonus.
garantiscono un panorama unico.
A QUANTO AMMONTA L’INCENTIVO PER I LAVORI CONDOMINIALI? Per gli interventi nelle parti comuni, approvati dall’assemblea condominiale, il bonus si moltiplica per il numero di appartamenti che compongono il condominio. Se, per esempio, in un edificio ci sono 20 appartamenti, il bonus totale sarà di 100.000 euro e lo sconto fiscale di 36.000 euro. Un bell’aiuto per chi vuole trasformare un cortile interno o un lastrico solare in oasi verdi 105
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AMBURGO È ALL’AVANGUARDIA
L’OASI DI OXFORD STREET Il rooftop garden di John Lewis & Partners,
che aiutano a combattere il calore. E i vantaggi non finiscono qui. Secondo una stima delle agenzie immobiliari, il valore di un’abitazione che ha subito un intervento di questo tipo può aumentare fino al 15%. QUALI SONO GLI INTERVENTI CON CUI SI OTTIENE? Quelli straordinari: sistemazione a verde di aree scoperte, impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Negli ultimi due casi possono essere incluse anche le spese per l’acquisto di piante e arbusti e quelle per la progettazione dell’intervento. Sono invece esclusi la manutenzione ordinaria di giardini già esistenti (potatura delle siepi, rasatura del prato) e l’acquisto di vasi per il balcone. Uniche eccezioni: gli interventi tesi al “mantenimento del buono stato vegetativo di alberi secolari e piante di pregio”. Anche chi non è proprietario può sfruttare lo sgravio fiscale per terrazzi e giardini. In tutti i casi i pagamenti vanno effettuati con strumenti tracciabili, cioè bonifici ordinari (bancari o postali), bancomat e carte di credito. Per il fisco, infatti, il bonus verde è anche uno strumento per contrastare l’evasione fiscale. QUANTO COSTA CREARE UN TETTO COSÌ? Il prezzo dipende molto dalla complessità dell’opera. «Per un tetto verde composto da pochi cen106
grande magazzino in Oxford Street a Londra. Offre la possibilità di cenare e ascoltare concerti circondati dal verde.
timetri di terriccio sul quale collocare piante grasse, molto resistenti, si spendono circa 25-30 euro a metro quadro e bastano 4-5 giorni per realizzarlo» spiega Klaus Kornprobst, tecnico dell’azienda Climagruen di Bolzano (una delle città più all’avanguardia in questo tipo di interventi). «Per avere un vero giardino pensile, con cespugli e alberi che necessitano di uno strato di terreno più spesso (almeno un metro), il prezzo può salire fino a 100-150 euro per metro quadro. Se, infine, si vogliono ricoprire di vegetazione le pareti verticali dell’edificio si superano i 1.000 euro al mq». TUTTI GLI EDIFICI POSSONO AVERNE UNO? «Per realizzare l’opera in edifici già esistenti occorre verificare l’impermeabilizzazione del tetto e la sua capacità di sopportare il peso del giardino pensile (che può variare dai 130-140 chili per mq degli interventi più semplici agli oltre 400 chili)» spiega Kornprobst. «Se va fatta anche l’impermeabilizzazione i tempi si allungheranno e il costo lieviterà».
Amburgo ha fatto dei tetti verdi una missione. L’amministrazione della città tedesca ha infatti stabilito di far piantumare 100 ettari sui lastrici solari dei palazzi entro il 2020, cioè il 70% delle nuove costruzioni e i vecchi edifici che si prestano perché hanno il tetto piatto. Per raggiungere l’obiettivo, per il momento ha previsto un programma di incentivi economici destinati ai condomini. I vantaggi ambientali calcolati sono rilevanti: -23% di consumi di riscaldamento, -75% per il raffrescamento. Non solo: ad Amburgo hanno anche calcolato che installare i tetti verdi costerà molto meno che adeguare la rete fognaria per far fronte all’aumento di piogge previsto a causa dei cambiamenti climatici.
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DALL A TUA PARTE
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a cura di Giorgia Nardelli, Maria Picone e Chiara Sessa - disegni di Cinzia Zanocchini
Fai valere i tuoi diritti con il nostro aiuto: scrivi a dallatuapartemondadori.it
S A N I TÀ
LE NUOVE REGOLE SULLE LISTE D’ATTESA
ARRIVANO LE LETTERE DEL FISCO L’Agenzia delle entrate sta spedendo 1,7 milioni di lettere ai contribuenti che hanno commesso errori nelle dichiarazioni degli ultimi 5 anni. Le cose da sapere.
Per mio figlio, affetto da una malattia cronica invalidante, ho prenotato un esame specialistico. Purtroppo la prima disponibilità utile era solo dopo due mesi, ma nel frattempo il bambino si è aggravato e non ha potuto più sottoporsi all’esame. Oltre al danno, la beffa: mi hanno spedito la richiesta di pagamento del ticket per quell’esame mai effettuato. Eppure mio figlio ha anche l’esenzione! Maria, Enna Capiamo il tuo sconforto, Maria. Al già delicato percorso della malattia cronica si aggiungono le difficoltà burocratiche e i tempi che si dilatano per visite ed esami. Secondo l’ultimo rapporto sulla salute di Cittadinanzattiva, il 40% delle segnalazioni inviate al Tribunale per i diritti del malato riguarda proprio le liste d’attesa. Come ci ha spiegato Antonio Gaudioso, segretario generale dell’associazione, il Governo ha recepito le loro segnalazioni sul tema e ha appena approvato un Piano nazionale per le liste d’attesa. Prevede, tra le altre cose, un limite massimo ridotto da 180 a 120 giorni per visite ed esami non urgenti, mentre per le urgenze non può superare le 72 ore. Inoltre, le agende dei centri prenotazione devono essere trasparenti e accessibili. Il piano dovrà essere recepito nel giro di due mesi dalle Regioni, in modo che le Asl si possano adeguare alle nuove norme. Ma veniamo a te, Maria. Chi non si presenta a una visita o a un esame specialistico senza un preavviso è tenuto a pagare il prezzo intero del ticket a titolo di sanzione, anche se ha l’esenzione. Quando, come nel caso di tuo figlio, l’assenza è giustificata da motivi di salute, basta portare all’Asl un certificato medico e la penale verrà automaticamente cancellata. Da sapere Se hai disdetto una prenotazione effettuata al Cup (Centro unico prenotazioni) ricordati di conservare il cosiddetto numero di disdetta per eventuali verifiche. Le richieste di pagamento per mancata cancellazione si prescrivono in 10 anni.
Chi è a rischio Coloro che hanno omesso dati o fatto errori nel dichiarare redditi da locazione, da lavoro o da pensione, assegni di mantenimento e redditi da partecipazione in società. Cosa fare se non sei in regola Hai verificato l’errore? Puoi presentare una dichiarazione integrativa, pagando con un F24 una sanzione ridotta di un sesto più gli interessi. L’Agenzia non dà scadenze, ma è meglio mettersi subito in regola per evitare la sanzione piena. Se invece sei in regola Contatta l’Agenzia (800909696) e chiedi istruzioni per chiarire l’incongruenza segnalata. Per info: agenziaentrate.gov.it
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DALL A TUA PARTE
SCUOLA
CONDOMINIO
COME OTTENERE IL BONUS CULTURA
CHI DECIDE PER QUELLA INFILTRAZIONE DA SEGNARE IN AGENDA
Sono la mamma di una ragazza nata nel 2000 e ho provato ad aiutarla a chiedere il “bonus cultura” riservato ai diciottenni. Per farlo abbiamo dovuto creare l’identità digitale Spid tramite il servizio delle Poste, ma quando proviamo a inserirla sul sito del bonus la procedura si blocca. Cosa possiamo fare? Anna Terzi, Palermo Approfittiamo della tua lettera, Anna, per dare un’informazione utile a tutti. I ragazzi che hanno compiuto 18 anni nel 2018 (e cioè i nati nel 2000) hanno tempo fino al 30 giugno di quest’anno per chiedere il bonus cultura di 500 euro. Una volta che ci si è registrati sul sito 18app.italia.it si riceve un voucher da spendere entro il 31 dicembre in libri, cinema, concerti, mostre e altre attività culturali. Per accedere al sito 18app bisogna però prima ottenere la Spid, l’identità digitale composta da nome utente e password che viene rilasciata solo a chi ha già compiuto i 18 anni. Per avviare la procedura bisogna rivolgersi a uno dei cosiddetti Identity provider autorizzati (Aruba, Infocert, Poste Italiane, Register, Sielte, Tim, Namirial, Intesa e Lepida), tenendo a portata di mano i documenti necessari (l’elenco è su www.spid.gov.it/richiedispid). Ma veniamo a te, Anna. Tua figlia non è la sola ad aver avuto difficoltà ad accedere al sito del bonus cultura: a causa delle tante richieste, infatti, il portale ha subito rallentamenti. Nel suo caso, però, l’autenticazione non andava a buon fine perché il documento che aveva caricato per ottenere lo Spid era scaduto. Le basterà aggiornare la carta d’identità e riuscirà a completare la procedura. Da sapere L’identità Spid serve anche per chiedere il Reddito di cittadinanza online sul sito redditodicittadinanza.gov.it; in alternativa si può presentare la domanda chiedendo l’aiuto di un Caf. 110
28 marzo Torna a Messina Sicilia AL Lavoro, il Career Day di AlmaLaurea, dove laureandi e laureati incontrano i responsabili delle risorse umane delle aziende nazionali e internazionali alla ricerca di nuovi profili. Per il calendario delle tappe: almalaurea.it. 1 aprile Entro oggi i datori di lavoro devono consegnare il Cu (ex Cud), cioè la certificazione dei redditi percepiti nel 2018, da allegare alla dichiarazione dei redditi. 10 aprile Ultimo giorno per chi ha assunto tate, colf e badanti, per versare i contributi Inps e Cassa colf del trimestre gennaio-marzo 2019.
Abito all’ultimo piano di un palazzo composto da quattro scale, ciascuna con un suo portone. Ho avuto infiltrazioni dal tetto e ho chiesto che venga riparata la copertura. I miei vicini sostengono che la richiesta vada presentata in assemblea all’intero condominio, composto da centinaia di persone. Non potremmo metterci d’accordo tra noi? Giulia Giani, Firenze Come stabilisce l’art. 1117 del Codice civile, il tetto va considerato un bene comune del condominio. Fanno eccezione gli stabili come il tuo, in cui sono presenti più portoni di ingresso autonomi: se il tetto è destinato al servizio di una sola parte del palazzo, in questo caso viene definito “in condominio parziale” e cioè comune agli appartenenti di quella parte dell’edificio. A te, Giulia, basterà chiedere aiuto all’amministratore: convocherà una mini assemblea riservata ai soli condomini della tua scala.
SUCCESSIONI
COSÌ RICONGIUNGI LE PARTI DI PROPRIETÀ EREDITATE Io e mia sorella abbiamo ereditato due terreni dei quali ciascuna di noi è proprietaria al 50%. Possiamo vendere l’una all’altra le nostre quote, così da diventare ciascuna proprietaria unica di un terreno? Claudia Nucci, Roma Per chi si trova in una situazione come la vostra, cara Claudia, la cosa migliore è rivolgersi a un notaio per sottoscrivere un semplice atto di divisione ereditaria. In pratica tutti i coeredi si scambiano le quote in modo da ricomporre le proprietà dei terreni. Per questa procedura si paga la tassa di registro pari all’1% del valore dei beni da dividere. Davanti al notaio si può anche valutare la possibilità di versare un conguaglio in denaro per far sì che tutti abbiano una porzione di eredità dello stesso valore. Per saperne di più c’è il sito del Consiglio Nazionale del Notariato notariato.it.
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SALUTE
Una diagnosi sicura per l’anemia di Cinzia Testa - disegno di Cinzia Zenocchini
La causa principale è la carenza di ferro. Ma non è la sola. Oggi un nuovo algoritmo è in grado di dire che cosa manca al corpo. E come risolvere il problema con dieta e integratori mirati
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italiano l’algoritmo innovativo per scoprire la ragione dell’anemia. Simile a un test a percorso, permette di arrivare alla soluzione partendo dal valore dell’MCV, vale a dire dalla dimensione dei globuli rossi. È riportato nell’analisi chiamata emocromocitometrico, la prima che viene richiesta dal medico per valutare lo stato di salute. «Così si possono prescrivere esami del sangue mirati, a vantaggio di cure specifiche» spiega Francesco Violi, direttore Clinica Medica, Policlinico Umberto I di Roma e autore di Algoritmi diagnostici-terapeutici in medicina interna. «La presenza di anemia, infatti, non è determinata solo dalla carenza di ferro, anche se si tratta della ragione principale. Può essere causata anche da livelli bassi di acido folico o di vitamina B12. E a guidare il medico è il volume dei globuli rossi, micro nel caso del ferro, macro per queste altre due sostanze. Esiste anche un valore intermedio, legato a un problema di scarsità di ferro,
È
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che è un campanello d’allarme di due malattie importanti, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale». È importante poi un colloquio approfondito con il paziente per individuare altre cause di anemia che limitano l’assorbimento di vitamine e minerali. Come le malattie intestinali croniche e la celiachia. «Nella diagnosi ci guida anche l’età» sottolinea il professor Violi. «Se l’anemia riguarda una donna in menopausa, bisogna verificare se assume farmaci antiacidi perché interferiscono con l’assorbimento del ferro o antinfiammatori che possono provocare emorragie a livello della parete dello stomaco. E se si tratta di donne in età fertile, è necessario sapere se i flussi mestruali sono normali o abbondanti. O, ancora, se sono vegetariane». L’alimentazione La buona notizia è che nella maggior parte dei casi è sufficiente mangiare bene per riportare nella norma i valori. Sì a carni rosse magre, tacchino, pollo, pesci come tonno, merluzzo e salmone che contengono il ferro cosiddetto eme, che è quello di più facile assorbimento da parte dell’intestino. Sei vegetariana? I legumi sono ricchi di ferro non eme, ma per compensarne la minore quantità aggiungi verdure con questo mineraTIROIDE SOTTO le, come carciofi e radicchio CONTROLLO verde. E associale a frutta e verdura con vitamina C, cioè Se, nonostante agrumi, kiwi, pomodori, cavol’alimentazione e li, lattuga. Questo migliora la l’integratore, la vitamina biodisponibilità del ferro: siB12 continua a essere gnifica che viene utilizzato in bassa, il consiglio è di maggiore quantità dall’orgacontrollare i valori della nismo. Consuma tutti i giorni tiroide. Perché l’anemia frutta secca come mandorle e potrebbe essere noci: contengono il rame, un il sintomo della tiroidite minerale utile per potenziare di Hashimoto, l’effetto del ferro. Limita, inveun’infiammazione cronica ce, tè, caffè, cioccolato e vino: della ghiandola scatenata sono ricchi di tannini, sostandalle bizze del sistema ze che accelerano l’espulsione immunitario. È sufficiente del ferro. Se la ragione della un’analisi del sangue tua anemia è una carenza di per il controllo dei valori vitamina B12, introduci ogni dei due ormoni che giorno lo yogurt. E una porproduce la tiroide, cioè FT3 zione a scelta tra formaggio, e FT4, e dell’ormone TSH, uova, carne, pesce come sarper scoprire se qualcosa dine, tonno e salmone. Il tuo non va. In caso di problema è l’acido folico? Pretiroidite di Hashimoto, diligi le verdure a foglia verde infatti, il dosaggio scuro, i legumi, i germogli di degli ormoni tiroidei risulta grano. Occhio però alla cotalterato. tura, perché si perde fino alla metà di questa sostanza.
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I SINTOMI INSOSPETTABILI
Le cure Se l’anemia non migliora o se i Affaticamento e valori sono bassi, ci vuole una cura ad colorito pallido hoc. «Nei casi più gravi oggi si prefesono i più comuni. risce la terapia d’urto» dice l’esperto. Ma ce ne sono altri. «Il ferro viene somministrato per via Il 27% di chi è endovenosa e il tratamento dura setteanemico soffre di dieci giorni». La cura va eseguita in day infiammazione e hospital da mani esperte perché se il gonfiore della ferro fuoriesce dalla vene può provocalingua, provando re lesioni simili a ustioni. «Altrimenti un senso di si ricorre a farmaci per bocca» contiarrossamento e nua Violi. «In commercio esistono vabruciore. E poi c’è rie formulazioni, ma la dose e i tempi la sindrome delle della terapia vanno decisi dal medico». gambe senza Il principio attivo più efficace è il solfariposo: riguarda il to ferroso che può, però, causare nau24% delle donne e sea, disturbi di digestione, stitichezza o si manifesta di diarrea. Per questo il farmaco va preso notte con spasmi. dopo i pasti: se i disturbi continuano, si può passare ai prodotti a base di gluconato ferroso o di fumarato ferroso che contengono una concentrazione minore di ferro. Sì anche a integratori a base di vitamina B12 o di acido folico (se c’è una carenza di queste sostanze). L’ultimo, durante la gravidanza, va assunto non stop. E spesso la cura va proseguita anche dopo per evitare una forma di anemia particolare che si sviluppa nel 40% delle donne post partum. A essere più a rischio sono le madri con livelli ridotti di ferro in gravidanza, che non hanno assunto integratori, non hanno fatto una dieta ad hoc o hanno perso molto sangue durante il parto.
IL NOSTRO MESE DELLA PREVENZIONE
L’ANEMIA Per tutto aprile il team della Clinica Medica del Policlinico Umberto I di Roma diretto dal professor Violi risponde il martedì, mercoledì e giovedì dalle 14 alle 17 al numero 0649970452. Oppure puoi inviare una mail a: prevenzione.anemia@gmail.com 113
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BAMBINI E IGIENE DENTALE
di Annaleni Pozzoli
PARTE IL TOUR DELLA PREVENZIONE
COME LA USO
L’ALGA SPIRULINA di Rossana Cavaglieri con la consulenza di Elena Ambrosin biologa nutrizionista e naturopata
i un verde smagliante, la spirulina (Spirulina platensis) è una microscopica alga d’acqua dolce dalla caratteristica forma a spirale. Nell’acquisto punta sugli integratori di spirulina coltivata in Italia, a prova di metalli pesanti e di elevata purezza.
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Se ti butti sul cibo per stress e ingrassi Prendi 2 grammi al giorno di spirulina in polvere miscelata a smoothie, bevande e insalate. Quest’alga è un concentrato di nutrienti che ti aiuta anche a dimagrire: contiene il 65 per cento di proteine facilmente assimilabili, è molto ricca di vitamine e di acidi grassi Omega 3. In più, ha la fenilanalina, un antifame naturale.
Un bambino su due ha sofferto almeno una volta di mal di denti nell’ultimo anno. E, nel 28 per cento dei casi, i piccoli con problemi alla bocca spesso saltano l’appuntamento con spazzolino e dentifricio. Sono i dati emersi da un’ampia ricerca che ha indagato il rapporto di grandi e piccini con l’igiene orale. Ecco perché noi di Donna Moderna abbiamo deciso di partecipare al tour #SorrisiPrevidenti. Ideata da Mentadent in collaborazione con l’Associazione nazionale dentisti italiani, l’iniziativa farà tappa in varie città con dei laboratorigioco in cui si insegnerà ai bambini come prendersi cura del sorriso. Partendo dalla spiegazione di com’è fatto un dente, del perché si formano le carie, per arrivare all’igiene orale. Alla fine, tutti riceveranno un “diploma” di partecipazione e un kit con spazzolini e dentifrici. Mentre i piccoli imparano le regole per avere una bocca sana, i genitori possono fare due chiacchiere con una pedagogista. Che suggerirà le strategie per trasformare la pulizia dei denti in una divertente routine e per non trasmettere ai piccoli la paura del dentista. Come risulta dalla ricerca, infatti, il 9 per cento dei genitori concede ai figli, come premio, di andare a letto senza lavarsi i denti. E tanti vanno in ansia all’idea di portarli alle visite dentistiche. Vuoi partecipare anche tu ai laboratori? Clicca su www.mentadent.it.
Se sei una sportiva l’alga spirulina fa per te. Perché è ricchissima di clorofilla, ossigena il sangue e migliora le prestazioni sportive. Sotto controllo di un nutrizionista, prendine fino a 15 grammi al giorno in capsule o compresse prima degli allenamenti e della gara.
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Se la primavera ti ha messo ko prendi una compressa di spirulina da 1000 mg prima di colazione e una prima d pranzo: ti aiuta a combattere la stanchezza fisica e mentale, ti disintossica ed è l’ideale per una cura energizzante di due-tre mesi. Se sei vegetariana affidati a quest’alga per non restare a corto di vitamina B12. Attenta a non esagerare con le dosi per evitare ansia e nervosismo.
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Salufrangol L’aiuto giusto, al momento giusto
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SPORT
Il fitness è sempre più hitech di Marta Bonini - styling di Rossella Mazzali
Le scarpe che si stringono da sole, gli occhialini che non si appannano, la cyclette più performante di una bici da corsa. Per potenziare l’allenamento e ottenere risultati top servono accessori con tecnologie all’avanguardia. Come questi
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A L I M E N TA Z I O N E
Quanti miti da sfatare sulla frutta! di Nina Gigante
@nina_giga
Fa ingrassare, gonfia, non funziona nelle diete. Tutto falso, come spiega qui un endocrinologo. In realtà ha un effetto detox che ti aiuta se vuoi perdere peso
no studio dell’università di Navarra, pubblicato sull’importante rivista scientifica Nutrition, smonta definitivamente le affermazioni che, non si sa come, abbiamo finito per credere vere. E cioè che la frutta mangiata dopo pranzo fa ingrassare e che se vuoi perdere qualche chilo (e chi non lo desidera, in primavera?) devi ridurne il consumo, visto che è ricca di zuccheri. Nello studio spagnolo si legge che “una dieta ipocalorica addizionata con gli antiossidanti della frutta è una delle armi più efficaci per ridurre lo stress ossidativo e, con esso, sovrappeso, infiammazione, diabete”. In altre parole, dimostra che mangiare mele, banane e le varietà che compaiono sui banchi del mercato con il primo sole, non ostacola ma agevola il dimagrimento. A Salvatore Ripa, endocrinologo e specialista in nutrizione, obesità e medicina antiage, abbiamo chiesto di spiegare come la frutta aiuta il nostro organismo. E perché non se ne può fare a meno.
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Dibattiti con nutrizionisti e scienziati, show-cooking, food design e green beauty: è fittissimo il programma di FruttAmaMi (fruttamami. com), il festival che si terrà sabato 13 e domenica 14 aprile a Milano. Due giorni di incontri tra salute, alimentazione ed ecologia che hanno per protagonista la frutta. Con ospiti d’eccezione: Pietro Leemann, chef stellato e patron del Joia
di Milano, primo ristorante vegetariano d’Italia; Marzia Riva, docente di cucina naturale; Andrea Passanisi, visionario fondatore di SiciliaAvocado, l’unica realtà di avocado sostenibile e a Km0 in Italia. E c’è anche Peppe Vessicchio che, dismessi i panni di direttore d’orchestra, parla di come il suono influenzi la crescita di tutti gli esseri viventi, avocado e pomodori inclusi.
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1. Non impedisce di dimagrire La frutta contiene vitamine, sali minerali, antiossidanti importanti per l’organismo in qualunque situazione, che diventano fondamentali quando vogliamo dimagrire. Spazzano via più facilmente tossine e radicali liberi che un organismo produce in quantità maggiore mentre brucia le riserve di grasso. E, soprattutto, contrastano particolari effetti ormonali e metabolici che si verificano quando siamo a dieta. «Ormai sappiamo» sostiene Salvatore Ripa «che il tessuto adiposo è, a tutti gli effetti, un organo endocrino, una fonte di ormoni, che “parla” con il nostro metabolismo. Quando siamo obesi o sovrappeso produciamo meno adi-
L’APPUNTAMENTO DA SEGNARE IN AGENDA
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ponectina e visfatina, fondamentali per l’efficienza di fegato e pancreas, organi preposti alla gestione degli zuccheri. E siamo di solito leptino-resistenti, ovvero facciamo fatica a lasciar passare la leptina, l’ormone responsabile del senso di sazietà. Così finisce che abbiamo sempre fame. Proprio la frutta è uno degli alimenti più utili a stimolare questa sostanza, grazie a cui diminuisce il senso di fame. Inoltre, acqua e fibre ci saziano presto, mentre gli zuccheri gratificano il palato con poche calorie, tenendo a freno la voglia di dolce. E i flavonoidi antinfiammatori, che la frutta contiene, riducono l’infiammazione, con il risultato di sgonfiarci più velocemente». 2. Non provoca gonfiore È un altro mito da sfatare. «Nasce dall’errata convinzione che, qualora fermenti, potrebbe rallentare il processo digestivo. Questo potrebbe verificarsi dopo un pasto proteico (visto il diverso ph di carne e frutta) ma non vale, per esempio, se abbiamo mangiato carboidrati. E comunque è un problema che deve porsi solo chi soffre di meteorismo o difficoltà digestive» precisa Salvatore Ripa. In ogni caso, non ha alcun impatto sulle calorie che assu-
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miamo. «Mangiamola quando vogliamo, due-tre volte al giorno, a colazione, come spuntino, dopo pranzo» consiglia Salvatore Ripa. Anzi, a fine pasto, non solo fa sentire più sazi, ma aiuta ad assimilare i nutrienti. La vitamina C, per esempio, fa assorbire meglio il ferro contenuto in un piatto di verdura o nei legumi. 3. Non è troppo calorica Che una mela, un kiwi o una banana abbiano qualche caloria in più di una zucchina poco importa. «È ormai superata l’idea della dieta ipocalorica, che ci fa perdere peso subito, ma poi ce lo restituisce con gli interessi, quando torniamo a mangiare normalmente, perché abbiamo rallentato il nostro metabolismo» sostiene Salvatore Ripa. «Smettiamola di contare spicchi e fettine, calorie e quantità. Quello che importa davvero è l’orario in cui la consumiamo. A chiunque voglia perdere peso, consiglio di mangiarne liberamente durante la prima parte della giornata, fino alle 16. In questo modo, i tanto demonizzati zuccheri verranno bruciati dal corpo nel normale svolgimento delle sue funzioni vitali, senza il pericolo che si trasformino in riserve energetiche e quindi in grasso».
PER GUSTARLA In Avocado e altri frutti esotici (Gribaudo) trovi ricette dolci e salate per fare il pieno di salute, da colazione a cena. Con indicazioni nutrizionali e una guida all’acquisto dei frutti.
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CUCINA
Questa pasta al forno ha un tocco in più foro e ricette di Emanuela Trotta
Nuovi formati e nuovi sapori per un piatto che fa venire subito appetito. E che conquista altri fan con la ricotta di pecora e il broccolo calabrese
CONCHIGLIONI DI RICOTTA E SPINACI INGREDIENTI PER 4 PERSONE 200 g di conchiglioni, 300 g di ricotta di pecora, 300 g di spinaci freschi, 1 uovo, 1 l di passata di pomodoro, 1 spicchio d’aglio, 1/2 cipolla, 80 g di parmigiano grattugiato, 120 g di fior di latte, olio d’oliva, sale e pepe, 1 cucchiaino di zucchero
Lessa e strizza gli spinaci, amalgamali con la ricotta, l’uovo e 50 g di parmigiano grattugiato. Sala, pepa e farcisci i conchiglioni che hai lessato. Disponi la pasta ripiena in una teglia unta di olio e condisci con la salsa di pomodoro, realizzata facendo bollire il pomodoro con aglio, cipolla, olio, sale, pepe e zucchero. Completa con il fior di latte, distribuisci il parmigiano e inforna a 180° per 20 minuti. E in più Per un tocco croccante, aggiungi una manciata di pinoli tostati al ripieno di ricotta e spinaci.
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PACCHERI CON GAMBERETTI E CALAMARI INGREDIENTI PER 4 PERSONE 250 g di paccheri, 500 g di calamari, 200 g di code di gambero, 200 g di piselli surgelati, 1/2 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, olio d’oliva, sale, pepe, vino bianco per sfumare. Per la salsa: 300 ml di brodo di pesce, 30 g di burro, 30 g di farina, sale, pepe .
Taglia ad anelli i calamari, rosolali in padella con aglio e cipolla tritati e sfuma con il vino. Cuoci pochi minuti, sala e pepa. Sciogli il burro, versa la farina, tosta poco e unisci il brodo. Mescola e fai addensare. Lessa i paccheri con i piselli, scola e condisci nella padella con i calamari. Aggiungi la salsa, i gamberetti crudi e il prezzemolo tritato. Inforna a 180° per 25 minuti. E in più Puoi preparare il brodo con 2 merluzzi o teste e lische avanzate. Rosolali nell’olio con carota, cipolla e prezzemolo, sfuma col vino, aggiungi acqua bollente, fai ridurre della metà e filtra.
TAGLIATELLE ALLO ZAFFERANO INGREDIENTI PER 4 PERSONE 400 g di tagliatelle fresche, 250 g di cuori di carciofo, 200 g di macinato di vitello, 1 uovo, 2 spicchi d’aglio, prezzemolo fresco, 2 fette di pane in cassetta, olio, 120 g di mozzarella fresca, 1 bustina di zafferano, brodo vegetale, parmigiano grattugiato, sale e pepe, olio di arachidi per friggere, latte
Taglia i carciofi in spicchi e rosolali nell’olio con l’aglio e il prezzemolo. Aggiungi lo zafferano sciolto in un mestolo di brodo vegetale caldo. Amalgama il macinato con il pane ammorbidito nel latte, l’uovo, aglio e prezzemolo tritati, sale, pepe, 2 cucchiai di parmigiano. Fai le polpettine grandi come una nocciola e friggile nell’olio bollente. Scola le polpette. Lessa le tagliatelle al dente, condiscile con i carciofi. Disponile a strati in una teglia, alternandole con le polpettine, la mozzarella a dadini e il parmigiano. Inforna a 180° per 25 minuti. E in più Per variare, puoi usare le lasagne fresche.
CELLENTANI, BROCCOLI E PANCETTA INGREDIENTI PER 4 PERSONE 350 g di pasta formato cellentani, 1 piccolo broccolo calabrese, 80 g di pancetta affumicata a listarelle, 200 ml di besciamella, 1 scamorza, olio d’oliva, 1/2 cipolla, parmigiano grattugiato, sale, pepe
Trita la cipolla e lasciala appassire nell’olio a fiamma bassa. Unisci la pancetta e rosola qualche minuto. Lessa il broccolo in acqua salata, scolalo e insaporiscilo nella padella con la pancetta. Lessa la pasta nell’acqua di cottura del broccolo e raffreddala sotto l’acqua. Condiscila nella padella, completa con la besciamella, la scamorza a dadini e il parmigiano, sale e pepe. Trasferisci in una pirofila e inforna a 180° per circa 25 minuti. E in più A seconda della stagione, puoi sostituire il broccolo con le zucchine o il cavolfiore.
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C O C K TA I L
100 di questi anni di Stefania Carlevaro
@stefaniacarleva
Il Negroni ha un secolo, ma non lo dimostra. Prova a prepararlo insieme a una famosa bartender e gustalo con il panino dello chef Claudio Sadler
LO SBAGLIATO DI CLAUDIO SADLER INGREDIENTI PER 1 PANINO 1 panino con farina di riso venere, 30 g di formaggio fresco, 50 g di olive verdi 50 g di cetriolini, 10 g di olio, 50 g di bresaola Sbagliata Panzeri, 30 g di salva Cremasco, 3 g di scorza d’arancia
Marianna di Leo è la bartender del Mag di Milano
n terzo, un terzo, un terzo, rispettivamente di gin vermut e bitter Campari. «È questa la ricetta che il conte Camillo Negroni chiese al famoso barman Fosco Scarselli sostituendo, nel classico Americano, il selz con il gin che gli ricordava l’Inghilterra» racconta la bartender Marianna di Leo del Mag di Milano, vincitrice del contest Mixologist – La sfida dei cocktail. «Era il 1919, e nasceva il Negroni. Sono passati 100 anni e resta ancora in cima alla hit parade dei drink più amati al mondo».
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C’È ANCHE LO SBAGLIATO «Il Negroni ha un’anima femminile» racconta ancora Di Leo «infatti me lo chiedono più le donne degli uomini che invece in genere preferiscono lo “Sbagliato”: inventato per errore al mitico bar Basso di Milano, contiene Prosecco al posto del gin». Recentemente ha ispirato lo chef stellato Claudio Sadler nella realizzazione di una bresaola aromatizzata, marinata con Campari e peperoncino. Puoi assaggiarla anche nel suo nuovo panino (appunto lo Sbagliato) creato per celebrare un altro grande compleanno: i 40 anni del Panino Giusto, il tempio del panino gourmet (paninogiusto.it). 124
IL NEGRONI DOC INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1 parte di bitter Campari 1 parte di gin 1 parte di vermouth Versa gli ingredienti direttamente in un bicchiere rock colmo di ghiaccio e guarnisci con una scorza di arancia.
Trita olive e cetriolini in una ciotola con l’olio. Dividi il panino e spalma sui due lati il formaggio e il battuto, unisci il formaggio a scaglie, la bresaola, e le scorze.
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Alla Juventus si mangia De Cecco. Rigorosamente.
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ELETTRODOMESTICI
Con il vapore l’igiene è super di Nina Gigante —
@nina_giga - disegno di Anna Sutor
Le scope elettriche lo utilizzano e il risultato è ottimo, perché quasi tutti i batteri vengono eliminati. Ecco come scegliere il modello su misura per te
PULIZIA ECOFRIENDLY Oltre al vapore, c’è un modo efficace per garantirti un pulito sicuro senza ricorrere a detergenti chimici. Lo spiega il libro Prodotti naturali per la pulizia della casa (Guido Tommasi Editore, 27 euro) dove trovi oltre 100 ricette ecofriendly fai-da-te, per far brillare tutto (garage compreso).
econdo il progetto Ariapulita dell’Unione nazionale consumatori, l’inquinamento nelle nostre case può essere fino a sette volte superiore a quello esterno: colpa di polvere, batteri e composti allergenici che introduciamo dall’esterno e che, nel tepore della nostra abitazione (la cucina e la camera da letto sono i luoghi più inquinati), proliferano indisturbati. Paradossalmente, anche i detergenti chimici sono pieni di agenti nocivi per le mucose di occhi, naso, polmoni. Come fare allora ad avere una healty home? La risposta è il vapore che
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permette di pulire in profondità eliminando la quasi totalità dei batteri (fino al 99,9%). Le scope elettriche di nuova generazione aspirano e igienizzano le superfici con poca fatica, un consumo d’acqua ridotto e senza detersivi. Ecco le caratteristiche da valutare per trovare il modello più adatto a te. 1. La potenza È una caratteristica fondamentale: La potenza della scopa può variare dagli 800 ai 1600 w. Da questa dipendono la forza con cui aspira polvere e briciole; la velocità a cui il serbatoio interno riscal-
da l’acqua, rendendo l’elettrodomestico pronto all’uso, da pochi secondi ad alcuni minuti; la temperatura a cui eroga il vapore (100° - 120°). Se sei sempre di corsa, punta sui modelli potenti e dunque efficaci già alla prima passata. 2. Il tipo di pavimento Un altro aspetto importante riguarda le superfici da pulire. Se hai il parquet, opta per un modello con potenza regolabile che non rovina i materiali più delicati. Se invece hai solo pavimenti duri, come cotto, pietra, ceramica, puoi scegliere un modello senza regolazione. 127
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I DETERGENTI CHE PUOI FARE IN CASA SAPONE
+
VITAMINA E, LIMONE, ROSMARINO
=
PULISCE E NUTRE
CRISTALLI DI SODIO
+ =
BORACE SBIANCA E PULISCE
3. La capienza La tua casa è grande? Ti conviene cercare una scopa con un serbatoio capiente (500ml) che consenta di lavare senza interruzioni per rabboccare l’acqua e aspettare che si riscaldi. Considera che 400 ml sono sufficienti per lavare 100 mq di pavimento. 4. Il doppio serbatorio Contrariamente a quanto possa sembrare, la presenza di un serbatoio per l’acqua e uno per il detersivo non è necessariamente indice di eccellenza. Di solito ne sono dotati i modelli meno potenti ai quali serve un aiuto in più per pulire a fondo. Un apparecchio che, per esempio, arrivi a 120° non ha biso128
SAPONE LIQUIDO PER LA CUCINA AGLI AGRUMI E ROSMARINO Mescola 240 ml di sapone di Marsiglia liquido con 10 gocce di olio essenziale di rosmarino (antisettico e antibatteriche) e 10 gocce di olio essenziale di limone (rimuove sporco e grasso). Aggiungi 1 cucchiaino di olio di vitamina E (nutriente e idratante) e versa in un flacone con spruzzino, agitando prima dell’uso. Gli oli essenziali aiutano a mantenere intatte le proprietà sgrassanti e purificanti del detersivo.
DETERSIVO PER LAVATRICE SBIANCANTE E IGIENIZZANTE In un vasetto di vetro capiente, mescola 400 ml di cristalli di sodio (o carbonato di sodio) con 400 g di borace (li trovi in farmacia, sono sostanze naturali disinfettanti e sbiancanti). Aggiungi 2 cucchiaini di bicarbonato e 200 g di sapone di Marsiglia in piccole scaglie (puoi grattugiare un panetto). Chiudi il vasetto e agita per mescolare. Utilizza circa 60 ml di polvere per ogni bucato.
gno di un secondo serbatoio perché aspira ed igienizza al massimo. 5. Gli accessori È importante che il filo sia lungo (5-8 metri), che la scopa sia dotata di un manico pieghevole per riporla meglio e che la piastra pulente sia grande (così la pulizia sarà più rapida): in certi modelli ruota anche lateralmente fino a 180°. Se vuoi igienizzare tende e tappeti, scegli gli apparecchi con gli accessori specifici inclusi.
Low cost PRATICA 1. È molto maneggevole grazie alla testa snodabile a 180° e al manico pieghevole che la rende semplice da riporre. Ha un serbatoio capiente (500 ml). Il vapore è pronto in pochi secondi per l’alta potenza del motore (1500 W) e si può regolare (Steam & Sweeper 2 in 1 mod. 2706, Ariete, 89 euro).
Prezzo medio VELOCE 2. Pronta all’uso in soli 15 secondi, ha la più ampia piastra rettangolare (40 cm), che rende la pulizia molto veloce anche su grandi superfici. Il panno ha un brevetto per catturare il 99,9% dei batteri. È dotata di un accessorio per igienizzare anche tappeti e moquette (Steam XXL Power Pad, Vileda, 99 euro).
Top di gamma ACCESSORIATA 3. Grazie all’emissione del vapore regolabile, è adatta a ogni superficie, dal marmo al parquet ai tappeti. È leggera (1,6 kg) e maneggevole, con un’impugnatura molto comoda. L’accessorio a vapore portatile, ti aiuta a igienizzare tutta la casa, anche le tende e le fughe delle piastrelle (Vaporetto SV240, Polti, 119,00 euro).
PLAYLIST 1 2 C O S E DA V E D E R E , FA R E , LE G G E R E , A S C O LTA R E
1/MUSICA
SAVORETTI CANTA DYLAN di Silvia Gianatti
Nell’ultimo album Singing to stranger il cantautore inglese di origini italiane celebra il romanticismo. E interpreta un brano “regalatogli” dal premio Nobel
«Cosa fa tuo papà?». «Canta agli stranieri». Così la figlia di Jack Savoretti ha risposto alla domanda di una sua amichetta. E così il 35enne cantautore britannico fiero delle sue origini italiane ha deciso di intitolare il nuovo album: Singing to stranger. «Perché è vero, è quello che faccio». Registrato negli studi del Forum Village di Ennio Morricone a Roma con la band che lo ha sempre accompagnato live, contiene 12 brani, 15 nella versione deluxe, uno dei quali scritto dal premio Nobel Bob Dylan. «Ho ricevuto una mail. Solo la firma: Bob. Mi sono messo al piano per farla diventare mia» racconta. Al centro del disco il romanticismo e la celebrazione di una felicità che passa dalla famiglia - la moglie Jenna, 2 figli, una casa in campagna, 3 cani - dopo un passato all’inseguimento del successo. «Mi sono accorto di essere libero solo quando mi sono fermato» dice Jack. Che in Italia suonerà il 16, 17 e 18 aprile (www.ticketone.it). 133
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2/SERIE TV
3/CINEMA
BENTORNATI A GOMORRA
Quel piccolo miracolo nel cuore dell’Africa
Da Gomorra non si esce. Mai. E, se qualcuno ci prova, vi farà sempre ritorno. L’addio di Ciro l’Immortale è stato l’ultimo colpo di scena. Ora Marco D’Amore, il suo interprete, torna nelle vesti di regista di 2 episodi della quarta stagione (dal 29 marzo su Sky Atlantic). È questa una delle novità di Gomorra - La serie, «il romanzo gangster moderno» per dirla col New York Times. Dove eravamo rimasti? Archiviati Ciro e Scianel, la donna più temuta della piazza di spaccio, a prendersi la scena era stata la nuova leva di camorristi guidata da Enzo “Sangue Blu” (Arturo Muselli). Genny Savastano, eterno nemico-amico
dell’Immortale, si trova sempre più solo. «Farà di tutto per diventare un fantasma, cercherà appoggi economici e finanziari» anticipa Salvatore Esposito, che gli dà il volto. Per salvare la sua vita e la sua famiglia, si trasferisce a Londra, ma la fuga sarà una minaccia per il rapporto con la moglie Azzurra (Ivana Lotito). Intanto i traffici napoletani restano in agenda, a partire dalla possibilità di un accordo con Patrizia (Cristiana Dell’Anna) per contrastare i nuovi boss. «Avevi promesso che questa guerra la finivi» sbuffa con Genny sua moglie. Ma la pace, a Gomorra, non è un finale possibile.
4 / T E AT R O
C’eravamo tanto amati. E odiati 134
Chiwetel Ejiofor, l’attore di 12 anni schiavo, racconta la storia vera di un piccolo miracolo africano nel suo debutto da regista. Il ragazzo che catturò il vento, film su Netflix, ci porta in un villaggio del Malawi colpito dalla siccità nel 2001. Alcuni abitanti fuggono, altri resistono. Sarà William, 13 anni, a salvare la propria comunità con... la ruota di una bicicletta. Grazie al suo intuito per la fisica e l’aiuto di qualche libro di scuola, convince il padre a sacrificare la bici per costruire un mulino a vento collegato a un pozzo, che porti l’acqua nei campi. Il film è tratto dall’autobiografia di William Kamkwamba che ha folgorato Ejiofor: «Un conto è leggere distrattamente le notizie sull’Africa» spiega «un altro è guardarle con gli occhi di chi le vive». Valeria Vignale
E se perdere la memoria fosse il mezzo per salvare un matrimonio? Ne è convinto lo scrittore francese Éric-Emmanuel Schmitt, autore della commedia Piccoli crimini coniugali, al teatro Manzoni di Milano dal 28 marzo al 14 aprile. I 2 coniugi protagonisti (interpretati da Anna Bonaiuto e Michele Placido) ingaggiano dopo un’amnesia un fitto duello verbale, in cui emergono rancori, fraintendimenti e sospetti, fino a quel momento reciprocamente taciuti. L.B.
ILZE KITSHOFF - NETFLIX / GIANNI FIORITO / MASSIMILIANO DONATI
di Mattia Carzaniga
P L AY L I S T
5/CINEMA
6/MOSTRE
IL NUOVO DUMBO È “FIRMATO” TIM BURTON
La natura nei capolavori dell’arte
I critici sono d’accordo: Dumbo, versione live action del classico Disney del 1941 al cinema dal 28 marzo, è uno dei migliori film di Tim Burton. Prepara i fazzoletti: la fiaba dell’elefantino volante dalle grandi orecchie ti commuoverà. La storia. Dumbo nasce nel circo di Max Medici (Danny DeVito) e attira le attenzioni di un imprenditore (Michael Keaton) che vorrebbe sfruttarlo nel suo parco a tema. Ci penseranno l’ex star del circo Holt Farrier (Colin Farrell) e i suoi 2 figli a fermarlo. «Sono sempre stato un outsider, come Dumbo. Volevo raccontare le avventure di un eroe che trasforma un difetto in un vantaggio» spiega Burton. Gli attori. Nel cast anche Eva Green, che per interpretare l’acrobata Colette ha preso lezioni di trapezio per 3 mesi, pur soffrendo di vertigini. Per lei è il terzo film con Tim Burton (si vocifera stiano insieme). Quarta volta per Keaton e DeVito. Il set. Dumbo è stato girato ai Pinewood Studios di Londra, dove è stato ricreato un circo dei tempi della Prima guerra mondiale. I costumi sono disegnati dal premio Oscar Colleen Atwood, che per i colori si è ispirata alla palette del cartoon cult sull’elefantino ridicolizzato per le grandi orecchie finché non imparerà a volare. Le novità. Se l’originale mostrava il punto di vista del piccolo pachiderma, questo film introduce nuovi personaggi. Dumbo è al 35% un remake della storia scritta da Helen Aberson e illustrata da Harold Pearl e al 65% una pellicola originale. La battuta. «Sei miracoloso. Vola, Dumbo!» dice la figlia di Holt all’elefantino. 136
Gli schizzi leonardeschi di pantere, cavalli e perfino draghi, la Canestra di frutta di Caravaggio (sotto) e il Piatto metallico con pesche di Giovanni Ambrogio Figino. Sono alcuni dei capolavori che, in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Palazzo Reale di Milano espone in Il meraviglioso mondo della natura (fino al 14 luglio, palazzorealemilano.it). «Si coprono 2 secoli, dal 1400 al 1600» spiega Giovanni Agosti che, insieme a Jacopo Stoppa, ha curato la mostra «con attenzione soprattutto allo scenario lombardo». E una chicca: Il ciclo di Orfeo, imponente opera composta da 23 tele che raffigurano oltre 200 specie animali e vegetali. Commissionata da Alessandro Visconti per il proprio palazzo di Milano, dal 1877 l’opera decora le pareti della Sala del Grechetto alla Biblioteca Sormani. «I visitatori potranno cogliere tanti particolari di queste immagini di natura, anche grazie al lavoro dello staff del Museo di Storia Naturale di Milano e del Civico Acquario che ha identificato le specie raffigurate». S.C.
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di Lorenzo Ormando
THE HOSPITABLE CITY
iDD è il distretto milanese votato all’innovazione, protagonista dell’offerta culturale della città con un palinsesto di eventi e attività ad alto contenuto di sperimentazione. Il tema del 2019 è The Hospitable City. I veri innovatori trasformano l’etica in business, ridisegnando l’economia e la città moderna intorno a un consumatore meno individualista e più integrato, flessibile e ospitale. Un dibattito pubblico per costruire un futuro comune.
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7/ P O E S I A
Versi che aiutano a volersi bene
Il New York Magazine l’ha definita “The Millennial Oprah”. Per la rivista Fast Company è una tra le 100 persone più creative del mondo. È Cleo Wade, artista e poetessa, che scrive di amore e sentimenti sulla sua pagina Instagram (come l’amica Rupi Kaur) e in Heart Talk. Il cuore parla (tre60). Un libro di pensieri e poesie «dove troverai anche alcuni buoni vecchi consigli che ti darei se fossimo seduti al tavolo della mia cucina» scrive. Lo scopo? Regalare un po’ di energia positiva per affrontare le sfide della vita. I.F.
8/NOIR
9/ R AC C O N T I
2 INVESTIGATRICI IN UNA NAPOLI CORROTTA
Cat Person smaschera la cattiveria che c’è dentro ciascuno di noi
letto da Gianluca Ferraris
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CONTRASTO
Tra i meriti di Maurizio De Giovanni c’è quello di sovrapporre alle classiche trame noir 2 fili conduttori diversi: i sentimenti, dietro i quali spesso si cela il movente di un delitto, e la città di Napoli. Vivace e feroce come nella serie dei Bastardi o cupa e corrotta come nelle storie vintage del commissario Ricciardi, ma sempre perfetto controcanto dei protagonisti in scena. Non fa eccezione Le parole di Sara (Rizzoli), secondo romanzo che ha come perno la figura di Sara Morozzi. Una donna precocemente invecchiata e quasi invisibile eppure in grado di decifrare i labiali e il linguaggio non verbale di chiunque, il che l’ha resa uno strumento investigativo prezioso per i servizi segreti. Quando Teresa Pandolfi, il suo ex superiore, le chiede aiuto per indagare sulla scomparsa del giovane stagista di cui si era innamorata, l’inchiesta di coppia rimescola ruoli e coinvolgimento emotivo. Se Teresa si trova inchiodata a un presente doloroso, Sara torna a sentirsi viva. Attorno a loro si muovono l’ispettore Pardo, bonaccione dal buon fiuto investigativo, e Viola, fotografa e nuora della protagonista. Ciascuno di loro darà il suo contributo alla soluzione del caso, che non si rivelerà affatto facile. Perché sullo sfondo si muove un’Italia che ai suoi vecchi vizi, come la commistione tra mafia e politica, ne associa di nuovi, figli illegittimi della paura che ci attanaglia.
È sempre piacevole leggere chi sa scrivere racconti. Perché sono frammenti di umanità, momenti in cui vengono sintetizzati i nostri comportamenti. A volte terribili, come in questo caso. L’autrice Kristen Roupenian di momenti di tragica umanità ne mette in fila uno dietro l’altro nella raccolta Cat Person (Einaudi). Usa la lente di ingrandimento sulle debolezze, scava nelle perversioni, tira fuori la cattiveria. Graffia e scardina il perbenismo e lascia le domande in sospeso (qui vengono da porsene tante). Forse avete intercettato sui social la storia che dà il titolo al libro: parla di una ragazza che ha un rapporto con un uomo conosciuto da poco e, mentre fanno l’amore, si pente ma non osa dirglielo. Il racconto ha sollevato un dibattito attorno al consenso sessuale. Oggi lo ritrovate qui, insieme a tanti altri. Altrettanto scomodi. I.F.
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Progettato da Gaudì, il parco Guell è meta obbligata a Barcellona.
10/ VIAGGI
10 IDEE PER I PONTI DI PRIMAVERA di Alessia Cogliati
@alessia.cogliati
IPA / AGF
Quest’anno i giorni di festa non potevano cadere meglio. Vuoi salutare la bella stagione con una vacanza? Scegli la destinazione per te, in Italia e all’estero A BARCELLONA per leggere e visitare il Barrio C’è un festival della letteratura che si tiene a bordo di una nave. Il 20 aprile l’ammiraglia Cruise Roma di Grimaldi Lines salperà da Civitavecchia alla volta di Barcellona carica di scrittori, registi, attori e con un fitto programma di reading, dibattiti, proiezioni di film, spettacoli teatrali. In quell’occasione potrai incontrare il saggista Giordano Bruno Guerri, lo scrittore noir Roberto Riccardi e l’antropologo ed etnologo
francese Marc Augé. Insieme festeggerete la Giornata Mondiale del Libro, il 23 aprile, e la ricorrenza di San Giorgio che a Barcellona significa strade piene di bancarelle colme di volumi e rose rosse. Due le giornate previste nella città catalana per esplorare il Barrio Gotico, vedere gli affreschi appena restaurati della cappella di San Miguel del Real Monasterio de Pedralbes, portare i bambini ai laboratori del Museo Marittimo (mmb.cat). In pratica Il viaggio costa da 420 euro a testa per 3 notti in cabina
interna doppia, 2 in un hotel del centro, alcuni pranzi e cene, eventi, animazione (www.grimaldi-lines.com). IN ALTO ADIGE per passeggiare tra i vigneti Nell’aria il profumo dei meli in fiore, davanti agli occhi una distesa di vigneti, nel bicchiere un buon vino: sono gli ingredienti delle tue giornate di vacanza in Alto Adige. Dal 13 aprile fino all’8 giugno, trovi Vino in festa, la kermesse eno-culturale-gastronomica che si tiene 141
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in 14 comuni tra Salorno e Nalles (Bz). Il 26 aprile puoi partecipare al VinoSafari, una giornata in bus con osti, visite guidate e degustazioni, mentre il 28 aprono al pubblico le cantine del borgo di Caldaro (suedtirol.info). In pratica All’Hotel Teutschhaus di Cortina sulla Strada del Vino (Bz) 4 notti in mezza pensione con cena e degustazioni costano da 340 euro a testa, allo Schloss Hotel Korb di Appiano 3 notti con degustazioni, merende e picnic nei vigneti da 429 euro a persona (vinumhotels.com). A SALISBURGO per ascoltare buona musica È stato il famoso direttore d’orchestra Herbert von Karajan a inventare il festival di Pasqua che si tiene in città dal 13 al 22 aprile. L’opera principale di questa edizione è I maestri cantori di Norimberga di Wagner, ma ci sono anche concerti per i bambini e performance dei Filarmonici di Vienna e di Berlino. Non solo, a primavera si aprono tutti i Beergarten della città (a Salisburgo si produce birra da 600 anni) e anche i mercatini di Pasqua: non perdere quello nella fattoria Gut Aiderbichl a Henndorf. In pratica Il pacchetto Salzburg Card prevede 2 notti in albergo, ingresso ai luoghi di interesse della città per 48 ore, mezzi pubblici e sconti (da 134 euro a testa, austria.info). IN CANADA per vedere le cascate più belle Sai che le cascate del Niagara sono uno dei luoghi preferiti dagli americani per fare la proposta di nozze? Anche se non hai in mente un appuntamento così romantico, la primavera è il momento migliore per vederle perché sono più impetuose che mai. Da lì puoi partire alla scoperta del Canada dell’est: dallo skyline di Toronto alla collina del Parlamento di Ottawa, dal castello di Québec City alle cabane à sucre intorno a Montréal, dove si produce lo sciroppo d’acero. In pratica Il tour di 7 giorni con accompagnatore di Giver Viaggi costa da 1.490 euro a testa esclusi i voli (www.giverviaggi.com). NELLA REPUBBLICA DOMENICANA per divertirti con i bambini Se ai ponti di primavera chiedi spiagge 142
SUL PO Festeggia il 21 e il 22 aprile in barca sul Po. Parti da Boretto (Re), passi da Pieve di Gualtieri (dove c’è la casa del pittore Ligabue), pranzi a bordo (da 65 euro, naviga zionepiacenza.it). A CAGLIARI Il 1° maggio si festeggia Sant’Efisio con una processione in costume. Due notti in pensione completa con biglietti per la sfilata e degustazioni al Forte Village costano da 450 euro a testa (forte villageresort.com). A ISCHIA Sull’isola i bambini vanno a cavallo e scoprono la storia del vulcano. A Pasqua, all’Hotel Le Canne di Forio d’Ischia spendi da 70 euro a testa (it alyfamilyhotels.it). A MATERA Capitale della cultura 2019, Matera offre spettacoli, mostre e concerti. Con Boscolo 6 giorni in Basilicata (con cena nei “sassi”, volo e hotel) da 1.035 euro a testa (boscolo.com).
Il lato canadese delle cascate del Niagara è a 130 km da Toronto.
bianche e acque turchesi, compra un volo per i Caraibi. La Repubblica Domenicana è l’ideale per una vacanza in famiglia perché, nella zona di Punta Cana, offre il parco Manati dove i bambini possono nuotare con i delfini e vedere da vicino iguane e pappagalli, e lo Scape TU SCEGLI DA DOVE Park che ha adrenaliniPARTIRE E LA DURATA che zipline a pelo d’acDELLA VACANZA, IL qua. Il litorale vicino alla RESTO LO FA FLYKUBE. cittadina La Romana è COM. CHE COMUNICA incontaminato e di fronLE “METE A SORPRESA” te ha l’Isla Catalina, un DUE GIORNI PRIMA atollo da cartolina con DI DECOLLARE (VOLI E mangrovie e barriera coHOTEL DA 150 EURO) rallina. In pratica Al Ciao Club Viva Dominicus Beach i ragazzini dagli 8 anni provano il Sea Trek: una passeggiata a 5 metri di profondità tra pesci multicolori (9 giorni all inclusive, in doppia, con il volo costano da 1.560 euro a testa, www.edenviaggi.it).
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
L’ UNHCR è nata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale per volontà delle Nazioni Unite per dare assistenza alle persone costrette a fuggire dalla propria terra a causa del conflitto. Da allora l’impegno dell’Agenzia ONU per i Rifugiati non si è mai fermato e raggiunge oggi oltre 71 milioni di persone in 130 paesi diversi.
UN GESTO CHE CI RENDE GRANDI CON UN LASCITO SOLIDALE A UNHCR OFFRIRAI UN FUTURO ALLE FAMIGLIE E AI BAMBINI CHE FUGGONO DALLA GUERRA E FARAI VIVERE I TUOI VALORI PER SEMPRE
I VALORI DELLA NOSTRA VITA Nella vita quante sono le occasioni per fare davvero la differenza? Una ci si presenta nel momento in cui riflettiamo su cosa fare delle cose che ci appartengono quando non ci saremo più. Nel decidere della nostra eredità, piccola o grande che sia, destinare qualcosa all’UNHCR ci consente di far vivere per sempre i nostri valori di solidarietà e giustizia e di aiutare chi dovrà abbandonare tutto per mettersi in salvo da guerre e persecuzioni.
UN ESEMPIO PER TANTI Sempre più persone scelgono oggi di fare un lascito solidale, inserendo un’organizzazione benefica tra i propri eredi. Si tratta di un atto di libertà, attraverso il quale esprimere i valori che hanno guidato la nostra vita, nel pieno rispetto di quanto la legge prevede, e noi stessi desideriamo, per i nostri cari. Si può fare scrivendo di proprio
pugno la volontà di riservare una parte del proprio patrimonio a una finalità solidale (testamento olografo) oppure dichiarando questa volontà davanti ad un notaio (testamento pubblico), con la libertà di cambiare idea in qualsiasi momento.
LASCIA QUALCOSA PER AMORE A CHI HA LASCIATO TUTTO PER FORZA Lasciare la propria terra e la propria casa significa essere senza alcuna protezione, perché si lascia tutto e si ha bisogno di tutto. Non solo del cibo, di un riparo, di assistenza sanitaria, ma anche di una speranza e di una possibilità per il futuro. Inserire nel tuo testamento un lascito a favore dell’UNHCR significa essere con noi in prima linea nella protezione di milioni di persone in condizioni di estrema vulnerabilità, in particolare bambini, donne, persone anziane e con disabilità. Non solo oggi, ma anche domani.
IL TUO LASCITO DIVENTA AIUTO CONCRETO. SCOPRI COME SI FA, SENZA IMPEGNO. Contatta Gian Paolo Vassallo di UNHCR. Vale la pena di saperne di più e di pensarci con calma.
CHIAMA LO
0680212327 SCRIVI A
lasciti@unhcr.org VAI SU
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DOVE DORMIRE
NEL CUORE DEL MATESE di Valentina Barile
Ci sono angoli del nostro Paese che meritano più di un weekend. Scopri la bellezza di una natura ancora selvaggia tra Campania e Molise
Il parco regionale del Matese è la destinazione ideale se ami il trekking nella natura incontaminata (qui sono ancora di casa lupi e aquile reali), i resti archeologici e i prodotti tipici dal gusto deciso. Tra gli appuntamenti della bella stagione ci sono la fiera dell’artigianato di San Lorenzello, il 14 aprile e, il 30 aprile e il 1°maggio, una sagra con concerti di musica popolare ed escursioni a cavallo (parcoregionaledelmatese.it). I rifugi in vista del Monte Mutria Raggiungi Bocca della Selva e comincia la salita sul versante campano del Monte Mutria, lungo un percorso che attraversa boschi di faggi secolari. In un’ora di camino, trovi lungo 144
il percorso diversi rifugi (Tre Faggi, La Torre, Ecocampus Monte Orso) e raggiungi la cima, da cui scorgi il Monte Gallinola e il Monte Miletto. Le due vette si affacciano sul lago Matese, il lago carsico più alto d’Italia. Il giro dei laghi Dal lago Matese, superando la Valle dell’Inferno, raggiungi il lago di Letino, un bacino idroelettrico che riceve l’acqua dal fiume Lete. Poi, dopo aver attraversato la cipresseta di Fontegreca, scopri lo specchio d’acqua artificiale di Gallo. Il paesaggio lungo il percorso è caratterizzato da piccoli paesi, boschi di castagno e coltivazioni di patate e di legumi. Il consiglio è di programmare il giro godendosi il tramonto, il momento più suggestivo.
La visita ai resti romani Da Cusano Mutri, il paese dove il 23 giugno si tiene l’infiorata, percorri la strada panoramica fino a Pietraroja, il paese che milioni di anni si dice fosse un’isola tropicale. Qui, nel Museo Geopaleontologico, vedi il fossile di un cucciolo di dinosauro ritrovato nella zona: è l’unico in Italia ed è stato soprannominato Ciro. Poco distante puoi visitare il sito Sant’Elena Sannita archeologico dell’antica Saepinum con i resti di una basilica, Fontegreca Lago Matese del foro e del teatro. La giornata Monte Mutria Valle dell’Inferno si conclude a Sant’Elena Sannita, Bocca della Cusano Mutri Selva dove c’è il Museo del profumo: è un orto botanico che custodisce San Lorenzello le essenze tipiche di queste zone (visita su prenotazione).
DOVE MANGIARE Sul sentiero per il rifugio Tre Faggi, puoi acquistare caciocavallo, ricottine fresche, salumi, cesti di giunco e attrezzi da cucina fatti di legno. Al ristorante Guardiano del Matese di Civitella Licinio, infine, assaggi le ricette tipiche, rivisitate in chiave moderna (ilguardianodel matese.it). GETTY
11/ VIAGGI
Vicino al lago Matese, puoi prenotare al Falode Village, una fattoria dove mangi prodotti homemade (menu a 25 euro o pensione completa a 60 euro a notte). La struttura offre area campeggio e picnic, passeggiate a cavallo ed escursioni in quad.
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12/LIFESTYLE
COMODITÀ SPAZIALI di Annalisa Piersigilli
Si chiamano capsule hotel, assomigliano a delle astronavi e offrono mini stanze accessoriate dove riposare qualche ora tra un volo e l’altro. Un servizio che sempre più aeroporti offrono e che è sempre più apprezzato dai passeggeri
L’Aerosleep al Pulkovo di San Pietroburgo ha letti king size.
Dici capsule hotel e pensi subito al Giappone. Ma il Paese del Sol Levante non è più l’unico a ragionare in piccolo quando si parla di stanze d’albergo. Basta navigare su booking.com per notare quanto siano aumentati in tutto il mondo. Secondo una ricerca di Wiseguy research consultants è un mercato che nel 2016 valeva 160 milioni di dollari, ma nel 2022 supererà i 230. Gli aeroporti in particolare sono il set ideale dove le cosiddette sleeping cabin sono apprezzate sia dai millennials zaino in spalla sia dagli uomini d’affari. Perché puoi prenotarle per una notte intera o anche solo schiacciarci un sonnellino, nella coincidenza tra un volo e l’altro. In Italia, i primi a cavalcare il business sono stati 4 giovani neolaureati. Nel 2016 hanno ideato dei moduli automatizzati di circa 3 metri quadrati l’u146
TRA UN COCKTAIL E UNA MOSTRA Se scegli di dormire nelle cabine dallo stile industriale del Kuala Lumpur airport puoi anche fare tappa al Capsule Bar e goderti l’esposizione di artisti contemporanei nel foyer (capsuletransit. com).
no che oggi si trovano negli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio e presto anche a Varsavia e San Paolo in Brasile. «Una partenza all’alba o uno snervante ritardo di qualche ora: quante volte capita di ritrovarsi ad aspettare seduti e scomodi sulle poltroncine della zona imbarchi. Per pochi euro, puoi avere la tua privacy, sdraiarti o lavorare su una scrivania. Dopo ogni check out, le lenzuola vengono cambiate in automatico, l’aria purificata e c’è anche un sistema che pesa la cabina letto per verificare se, anche per motivi di sicurezza, ci sono degli oggetti dimenticati» racconta Gian Maria Leto, Ceo di Zzzleepandgo (zzzleepandog.com, 9 euro l’ora). «L’occupazione si aggira intorno al 90% e sono molto apprezzati dagli stranieri. Da qualche mese poi, stiamo testando due
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Il capsule hotel Nine Hours del Narita airport in Giappone assomiglia a un alveare.
moduli all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, perché pensiamo che anche in quel contesto possano avere una loro utilità per i parenti dei malati». L’unico altro esempio di capsule hotel made in Italy si trova all’aeroporto di Capodichino a Napoli e ti offre anche la possibilità di farti una doccia, con tanto di kit di cortesia e asciugamani (bednboarding. com, 8 euro l’ora). UN LIBRO
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Allo scalo di Baku, in Azerbaijan, ci sono delle poltroncine con tettuccio richiudibile.
NEGLI AEROPORTI DI BERLINO E MONACO ARRIVANO LE MEETING CAB, PER ORGANIZZARE RIUNIONI DI LAVORO MENTRE SI ATTENDE IL DECOLLO (NAPCABS.COM)
Resta il fatto che in Giappone hanno una marcia in più. E l’esperienza conta: qui il primo capsule hotel ha aperto nel 1979 a Umeda, progettato dall’architetto Kisho Kurokawa. Oggi tutti i terminal degli aeroporti internazionali del Paese ne hanno uno dove nulla è lasciato al caso, in particolare il design. Il più accogliente, e dalla tipica struttura ad alveare dai colori soft e rilassanti, è al Narita, dove puoi entrare da 1 a un massimo di 7 ore e indossare uno stiloso pigiama nipponico (ninehours.co.jp/en/narita, da 10 euro l’ora). La stessa catena ha appena inaugurato un capsule hotel anche alla stazione del treno di Namba a Osaka, altro importante snodo di passeggeri.
IN CABINA Lo trovi a Tokyo e Kyoto, ma non in aeroporto: è un capsule hotel davvero speciale, per tutti gli appassionati di libri e chi ama leggere fino a tarda notte. Le cuccette (20 in tutto), con futon da uno o due posti, sono incastonate tra lunghi scaffali ricolmi di volumi da cui puoi scegliere a piacimento per poi chiudere le tende e immergerti nella lettura (bookandbedtokyo. com, da 37 euro a notte).
Se ci spostiamo dall’estremo Oriente verso Occidente, a cambiare sono soprattutto le dimensioni. «In Oriente gli spazi sono davvero ristretti: in genere si entra a carponi perché non è possibile stare in piedi dentro la cabina letto» spiega Leto di Zzzleepandgo. Allo scalo di Baku, in Azerbaijan, lo spazio si restringe ancora di più e la capsula diventa una spaziosa poltrona che si trasforma in letto con tettino richiudibile: l’ideale per qualche ora di relax e per ricaricare cellulare e laptop. Il brevetto è di un’azienda finlandese e la trovi anche negli aeroporti di Helsinki, Amsterdam, Tallin e tanti altri (gosleep.fi, da 10 euro l’ora). Al Pulkovo di San Pietroburgo invece lo spazio delle capsule diventa formato famiglia, con letto king size dove possono dormire due adulti e un bambino, oltre a essere dotate di tv, specchio e una sveglia. Ma anche dall’esterno non passano inosservate perché sono illuminate come navicelle spaziali (aerosleep-capsule-pulkovo-ru.book.direct/en-gb, da 20 euro a notte).
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direttore responsabile
Annalisa Monfreda annalisa.monfreda@mondadori.it direzione creativa
Tomo Tomo (Luca Pitoni, Davide Di Gennaro) capiredattori ufficio centrale
Alessandra Cipelli alessandra.cipelli@mondadori.it Liliana di Donato liliana.didonato@mondadori.it Marina D’Incerti marina.dincerti@mondadori.it Donatella Gianforma donatella.gianforma@mondadori.it neWs, posso aiutarti?, plaYlist Marta Bonini vicecaporedattore marta.bonini@mondadori.it Myriam Defilippi vicecaporedattore myriam.defilippi@mondadori.it Sara Peggion vicecaporedattore sara.peggion@mondadori.it Anna Scarano vicecaporedattore anna.scarano@mondadori.it Stefania Carlevaro caposervizio stefania.carlevaro@mondadori.it Isabella Fava caposervizio isabella.fava@mondadori.it Alessia Cogliati vicecaposervizio alessia.cogliati@mondadori.it Gianluca Ferraris vicecaposervizio gianluca.ferraris@mondadori.it Annaleni Pozzoli vicecaposervizio annaleni.pozzoli@mondadori.it Barbara Rachetti vicecaposervizio barbara.rachetti@mondadori.it Paola Nardi paola.nardi@mondadori.it Chiara Sessa chiara.sessa@mondadori.it Elisa Venco elisa.venco@mondadori.it fashion director
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Ecco un appuntamento per tutti i fan della saga interstellare più famosa. Dal 5 al 7 aprile al Teatro degli Arcimboldi, a Milano, arriva in anteprima Star Wars: a new hope in concerto. Così puoi vederti il film con la colonna sonora eseguita dal vivo dalla 21st Century Orchestra. Per le lettrici i biglietti sono a prezzo ridotto su tutti i settori (sconto dai 10 ai 5 euro). Puoi prenotarli via mail a wec@starwarsinconcert.it, ma scrivi Donna Moderna nell’oggetto.
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STARBENE Fra sette giorni con Donna Moderna esce il nuovo Starbene. Ti aspettano tanti articoli di approfondimento con la consulenza di un pool di oltre 40 specialisti a tua disposizione al telefono e sul sito starbene.it. C’è anche una nuova sezione dedicata alle influencer. Per scoprire come si allenano, cosa cucinano e in quale modo si rilassano. Le due riviste insieme costano 2,90 euro.
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L’OROSCOPO DELLA SETTIMANA Dal 27 marzo al 2 aprile
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PESCI
21/3 — 20/4 Affronta i problemi di questa settimana con una buona dose di ironia. Marte ti rende lucida e precisa. Rifletti, valuta e aggiungi un pizzico di sano egoismo: non farti carico di problemi altrui. Circondati di fiori. Il tuo mantra Si può inciampare più volte sulla stessa pietra.
21/4 — 21/5 C’è una donna che ammiri e ti stimola? Frequentala e lascia che ti contagi con la sua voglia di vincere. Congratulati per i tuoi successi e per la strada fatta. Venere e Urano portano tensioni in coppia e in famiglia. Il tuo mantra Posso perdere solo quello a cui mi aggrappo.
22/5 — 21/6 Hai l’impressione che manchi un tassello nel puzzle della tua vita. Inizia a cercarlo facendo un elenco delle cose che non ti servono. Marte nel segno ti rende poco conciliante: evita gli scontri di opinione. Il tuo mantra Fare complimenti non costa nulla.
22/6 — 22/7 L’amore è in cima ai tuoi pensieri e guardi al passato con nostalgia. Sposta il tiro e cogli l’attimo! Grazie a Luna, Saturno e Plutone tanti nuovi progetti sono alla tua portata, devi solo scegliere quello giusto. Il tuo mantra Sono l’energia che voglio portare nella mia vita.
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23/7 — 22/8 Sai impegnarti per raggiungere obiettivi ambiziosi, come vuole il Sole in Ariete. Ma la vita privata porta a galla un problema o un dolore del passato che ha a che fare con tua madre. Ora, però, sei in grado di superarlo. Il tuo mantra Le mie scelte riflettono le mie speranze, non le mie paure.
23/8 — 22/9 In questi giorni non tutto ti riesce al volo: non ambire alla perfezione e fai spazio al tuo lato più creativo. Con Mercurio e Nettuno nel segno, puoi seguire l’intuito. In coppia, prima di parlare conta fino a dieci. Il tuo mantra Per nutrire la passione serve coraggio.
23/9 — 22/10 Non trovare scuse: la settimana è ricca di belle opportunità e sarebbe un peccato farsele sfuggire. Venere e Urano portano incontri amorosi. Ma devi dare una mano al destino: non cambiare idea troppo spesso!. Il tuo mantra Per avere risposte devo agire, non limitarmi a pensare.
23/10 — 21/11 La primavera ti scombussola, ma puoi arginare il problema vivendo con ritmi più naturali e dormendo di più. Plutone e la Luna accrescono femminilità e carisma. Ti si riconosce per il tuo stile unico e originale. Il tuo mantra Inseguo gli obiettivi, non le persone.
22/11 — 21/12 Fai pace con le tue imperfezioni. Se le guardi da vicino potrebbero addirittura piacerti, perché fanno di te quella che sei. Con Luna e Giove nel segno è difficile resistere ai sogni a occhi aperti, ma non distrarti troppo. Il tuo mantra È meglio non parlare, se non si riesce a essere gentili.
22/12 — 20/1 Sei a un bivio e non sai che strada prendere. Non ti piace tentare la sorte, vorresti certezze. Grazie alla Luna nel segno, puoi contare sulla solidarietà femminile. Un’amica ti fa riappacificare con le varie parti di te. Il tuo mantra La normalità è sopravvalutata.
21/1 — 19/2 Hai davanti una sfida e il modello a cui ti ispiri per superarla sei tu. Sposta il tiro. Venere e Urano chiedono di rinunciare al bisogno di libertà per amore: serve qualche compromesso, ma ne vale la pena. Il tuo mantra Difficile e impossibile non sono sinonimi.
20/2 — 20/3 È difficile capire le priorità quando tutto sembra importante! Con Mercurio e Nettuno nel segno la confusione cresce e sei assalita da paure irrazionali. Fai un bel respiro e frequenta segni di Terra, che riequilibrano. Il tuo mantra Nonostante tutto, la vita ricomincia sempre.
U LTIMA PAG INA
Secondo Lucrezia
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Silvia Ziche - www.silviaziche.com
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