architettura
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La prima area di servizio
ecologica al mondo L’Architetto Claudio Lo Riso ha presentato al concorso per la ristrutturazione della stazione di servizio di Coldrerio un progetto assolutamente innovativo per le sue caratteristiche di sostenibilità e compatibilità ambientale sotto tutti i punti di vista. La sfida è stata quella di realizzare un progetto eco-compatibile anche in una situazione estrema come quella di un’area di servizio, rivelando una particolare sensibilità nei confronti dei temi ambientali, gettando anche le basi affinché vengano rispettati nuovi standard e nuove normative in materia di tutela dell’ambiente. Questa sensibilità, d’altra parte, rappresenta un patrimonio peculiare dell’Arch. Claudio Lo Riso, se si considera che fin dagli esordi della sua carriera si è occupato di architettura solare e bioclimatica progettando la ristrutturazione dello stabile FEAT di Lugano. Le novità introdotte in quest’opera riguardavano soprattutto la scelta architettonica e tecnologica di integrare in un’unica facciata rivolta a sud tutti gli impianti solari con la doppia funzione di produzione dell’energia e di protezione dell’involucro dalle intemperie e dall’irraggiamento solare. Insomma una vera e propria “facciata solare” capace di produrre energia e al tempo stesso di esprimere architettonicamente la propria funzione. Quel progetto ottenne nel 1998 il Premio Solare prima svizzero e poi europeo. Il progetto per l’area di Coldrerio, presentato dal Consorzio “Coldrerio Green Stop” prende forma 34 ticino welcome
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dalla necessità di adattare al meglio le nuove edificazioni nelle aree “concessionate” senza modificare la circolazione delle automobili, dei veicoli pesanti e delle rispettive pompe di rifornimento dei carburanti. Il segno architettonico si esprime nella definizione di un edificio capace di esprimere il suo carattere e la sua visibilità pur con una volumetria contenuta e misurata, inserendosi perfettamente nel contesto esistente. La dimensione degli edifici riprende grosso modo quella dell’esistente e le altezze totali sono di 9 metri. L’area di servizio proposta risulta essere totalmente indipendente rispetto a fonti energetiche fossili e con una produzione di energia elettrica sufficiente per le proprie necessità, così da costituire quasi una “piccola” centrale elettrica, costruita sulla base di 5 principi ecologici: 1 Due grandi tettoie in acciaio di circa 2.500 mq coperte da pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica. 2 Edifici costruiti con materiali riciclabili, sostenibili, secon do lo standard Minergie, con riscaldamento tramite pompa di calore con sonde geotermiche e raffrescamento sfruttando l’inerzia termica del terreno. 3 Copertura intelligente, ventilata, con recupero dell’acqua piovana, utilizzata anche per irrigare le piante. 4 Posa di alberi artificiali “mangia inquinamento” e alberi naturali. 5 Luci e tecnologie a basso consumo energetico. Vetro, legno e acciaio sono i tre materiali dominanti del progetto, che offrono uno spazio leggero e trasparente, facile da utilizzare, confortevole per fare acquisti e rilassante per una
Un progetto per riqualificare l’area?
sosta anche “ecologica”. Un cenno particolare merita l’installazione di due alberi artificiali all’ingresso delle stazioni di servizio e di un terzo prima dell’uscita autostradale della stazione in direzione nord-sud, all’interno di un parco tematico destinato ad illustrare le caratteristiche tecniche e i vantaggi offerti dai vari impianti ecologici utilizzati. Ogni albero artificiale è grande come un container da trasporto e può rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera con una efficienza migliaia di volte maggiore rispetto allo stesso volume di piante (circa una tonnellata di CO2 al giorno). Si tratta di una soluzione sperimentale e pionieristica, ma proprio per questo potrebbe rappresentare un segno forte da parte dell’amministrazione locale e cantonale nella lotta all’inquinamento ambientale, per una migliore qualità dell’aria.
Il concorso indetto il 2 ottobre 2009 dal Consiglio di Stato per la ristrutturazione e l’esercizio delle aree di servizio autostradali in territorio di Coldrerio si è concluso. Ad esso hanno preso parte i principali operatori ticinesi del ramo carburanti. Dopo avere parzialmente rivisto i criteri del concorso, i servizi cantonali hanno potuto avviare l’esame delle proposte giunte da Motor Rest SA, Emanuele Centonze SA (ECSA), City Carburoil e dal consorzio Green Stop, costituito da quattro azionisti al 25% tra i quali figura la Ripegest di Giuseppe Ripepi. Ad assicurarsi la concessione è stato il gruppo Emanuele Centone che per 30 anni gestirà sotto le sue insegne la stazione di servizio. L’investimento previsto è di circa 10 milioni di franchi mentre 100 saranno i nuovi posti di lavoro nell’unità. Ampia risulterà l’offerta di servizi al turista di passaggio che, in entrata o in uscita dalla Svizzera, non dovrebbe rinunciare all’ultima sosta in territorio elvetico nel valutare le quattro offerte ricevute, tuttavia, a Palazzo delle Orsoline hanno considerato anche altri prerequisiti. Prossimi tempi operativi: nel settembre 2011 la chiusura dell’area di servizio, già nel marzo 2012 la riapertura provvisoria anche se per l’inaugurazione vera e propria è da considerarsi la scadenza del giugno 2013. La scelta del progetto vincitore non ha mancato di suscitare polemiche. Il dibattito si è accentrato soprattutto sul fatto se, al di là degli indubbi vantaggi economici per il Cantone in ragione della tassa di concessione offerta, si sia perso o meno un’opportunità per un intervento di più generale riqualificazione di un’area che induca a non considerare il Mendrisiotto soltanto come sezione territoriale di passaggio. ticino welcome 35
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