claudio turconi, architetto PORTFOLIO
Saronno (VA) +39 340 082 1096 turconi.c@gmail.com
progettazione pratiche edilizie coordinatore della sicurezza rendering computi metrici fotografia grafica
Sono incuriosito dall’arte, dalla fotografia (frequento corsi di fotografia), dall’urbanistica e dalle sensazioni che suscitano nelle persone gli spazi attorno a noi. Seguo la vita politica, sociale ed economica del mondo che mi circonda. Ho maturato competenze tecniche, progettuali e normative nel corso della mia esperienza formatasi in diversi anni di professione. Riesco in autonomia a redigere progetti architettonici, pratiche edilizie, computi metrici, rilievi architettonici, presenze in cantiere, attività di coordinamento della sicurezza in cantiere, contatti con gli uffici tecnici comunali, studio e ricerca di normative e leggi, relazioni con le imprese e i fornitori, attività progettuale e di disegnatore tramite sia disegno tecnico ad Autocad e Photoshop, sia render tridimensionali. Sono abilitatato sia alla pratica professionale che alla sicurezza in cantiere. Ho seguito diversi corsi di grafica e disegno digitale.
FORMAZIONE 2015 Soggiorno studio in Ireland | corso di lingua inglese 2014 Abilitazione pratica professionale, iscritto all’Ordine degli Architetti di Varese, matricola n °3039 2014 Corsi software e grafica: 3ds max [80 ore] | Photoshop [80 ore] | Indesign [40 ore] 2013 Abilitazione Coordinatore per la Sicurezza nei cantieri mobili o temporanei | D. Lg. 81/2008 2012 Politecnico di Milano | Laurea Magistrale in Architettura | facoltà di architettura e società | PAU Progettazione Architettonica e Urbana | Sotto la via del ferro, Progetto di uno spazio di servizio e di connessione alla città di Saronno | laureato a pieni voti 2009 Laurea di primo livello in Scienze dell’Architettura | facoltà di architettura civile Milano Bovisa | gli spazi sociali dell’uomo in un contesto urbano 2005 Diploma di maturità scientifica | Liceo scientifico G.B.Grassi | Saronno | VA
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ESPERIENZE PROFESSIONALI 2016 Ottobre - Oggi. Collaborazione con lo studio di Architettura Alfonso, Saronno. Arredamenti di interni, rilievi geometrici e progettazione architettonici. 2016 Aprile - Ottobre. Progettazione architettonica di Ville in Medioriente per Studio Marcone, Meda. Progettazione architettonica d’interni, rendering, impaginazione, postproduzione 2016 Giugno. Collaborazione con studio di Architettura Vittorio Emanuele Filoni, Cornaredo (MI). Edilizia, sicurezza in cantiere. 2015 Novembre - oggi. Libera professione; pratiche edilizie; sicurezza in cantiere; lavori di grafica e render. 2014 Settembre - ottobre 2015. Architetto progettista: studio di architettura Sagnelli Associati, Milano Urbanistica: -Redazione di un progetto Urbanistico (Piano integrato di Intervento) Milano4you a Segrate: masterplan progettuale ed individuazione dei vari elementi commerciali, terziari e produttivi. -Partecipazione alla stesura del Masterplan Milano4You definitivo per residenze, uffici, commercio, produttivo ed opere pubbliche connesse. Architettura residenziale: -Rilievo dei luoghi, progetto definitivo, redazione pratica edilizia per la realizzazione di edifici residenziali a schiera, contatti con gli uffici tecnici comunali. -Rilievo dei luoghi, progetto preliminare per la realizzazione di un edificio residenziale multipiano. -Redazione pratiche di integrazione per la realizzazione di un edificio residenziale multipiano, contatto con gli uffici tecnici comunali. Altri progetti: -Residenza studentesca a Milano: progetto esecutivo, computo metrico, contatti con i fornitori, stesura progetto impiantistico. -Suddivisione capannone ad Assago: progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, computo metrico, redazione pratica edilizia, contatti con gli uffici tecnici comunali e con gli enti preposti. -Concorso per ampliamento pronto soccorso: progetto definitivo, computo metrico, impaginazione, contatti con gli enti preposti. Grafica e impaginazione: Postproduzione di renderizzazioni realistiche con l’ausilio di 3ds max e Photoshop, realizzazione ed impaginazione di brochure di presentazione progetti e realizzazione di presentazioni progettuali. 2014 Luglio. Progettazione architettonica di una villa residenziale per Studio Capurso, Rho. Progettazione architettonica d’interni per studio architettura Giovanni Luca Ferreri 2014 gennaio-aprile. Architetto progettista presso studio di architettura ed ingegneria Gioia, Uboldo (VA). Pratiche edilizie, render tridimensionali, computi metrici, rilievi. 2013 gennaio-giugno. Tirocino e collaborazione presso studio di Architettura e Progettazione Mario Paleardi, Saronno. Progettazione edilizia e urbanistica, iniziative immobiliari, residenziali e industriali e pratiche catastali. 2011 giugno-settembre. Tirocinio presso studio di architettura Paolo Minerbi; Milano. Architettura d’interni e di progettazione 2008 settembre-dicembre. Collaborazione: analisi della Domanda e dell’Offerta dei Sistemi di Trasporto presso Redas Italia,Milano 2008 marzo-luglio. Tirocinio, studio di architettura GMB, Saronno VA. Assistenza e collaborazione ai vari progetti pubblici e privati con sopralluoghi in cantiere.
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LIBERA PROFESSIONE 2016 Coordinatore della sicurezza ristrutturazione edilizia di un appartamento. 2016 Progettazione definitiva ed esecutiva di una tettoia adibita ad autoriomessa: pratica edilizia, direzione lavori. 2015 Coordinatore della sicurezza per un cantiere di installazione sistemi anticaduta
CONCORSI 2016 concorso progettuale: #scuoleinnovative 2014 concorso progettuale Biblioteca Briosco (MB) 2014 appalto di progettazione ed esecuzione per l’affidamento dei lavori di costruzione di edificio da adibirsi a farmacia comunale 2013 Concorso progettuale POST-QUAKE VISIONS
SOFTWARE E GRAFICA AUTOCAD 3DS MAX PHOTOSHOP ILLUSTRATOR INDESIGN RHINOCEROS REVIT SKETCHUP OFFICE PRIMUS
LINGUE Italiano Madrelingua Inglese B1
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RENDERING FOTOGRAFIA GRAFICA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA A CONTATTO CON UN MAESTRO DI ARCHITETTURA
RENDERING
3DS MAX PHOTOSHOP
FOTOGRAFIA
GRAFICA
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
TORRE PER UFFICI A2A
ll progetto prevede la costruzione di una torre per uffici, per la società di energia eletrica milanese A2A, di altezza sugli 80 metri. La richiesta era di locali per 600 persone, un auditorium di 200 persone, un parcheggio interrato di 200 posti auto e di una sala mensa per l’utenza della torre. Si è scelto una struttura in acciaio con nucleo per le risalite in calcestruzzo armato; gli uffici si dividono per un 70% ad open space, il restante uffici chiusi. Ai piedi della torre vi è l’auditorium e la mensa, nei piani interrati i posti auto; la parte esterna dell’edificio è stata risolta con un sistema di due piazze, una in salita e una in discesa, ed un coronamento che abbraccia l’edificio sia per il passaggio nella zona retrostante sia per l’acccesso al parco in progettazione futura nell’area dismessa dello scalo ferroviario di Porta Romana.
La caratteristica di questa torre sono le vetrate scelte in facciata, si è usato un abaco di 18 differenti infissi con dimensioni diverse, in modo da creare una facciata mossa e sempre diversa, pur utilizzando comunque le stesse dimensioni ripetute.
Saronno è un comune italiano della provincia di Varese in Lombardia. Tra i grandi comuni della provincia, è quello più densamente popolato. Ha una popolazione di 39mila abitanti, e con i comuni circostanti raggiunge un agglomerato di 120mila abitanti. La città è situata all’intersezione tra le province di Milano, Como, Varese e Monza Brianza. Dista infatti, nelle medesime distanze da Como, Varese e Milano. Per questi motivi è crocevia infrastrutturale sia a livello stradale che ferroviario. La stazione Saronno Centro è situata nel centro di Saronno, di fatto la fermata si trova quasi esattamente al centro geometrico di Saronno, dividendo la città in 2: da una parte il centro storico e la città consolidata, dall’altra le periferie e una vastissima area di ex-industrie ormai in disuso, praticamente sul retro della stazione stessa.
SOTTO LA VIA DEL FERRO STAZIONE FERROVIARIA
-7M
-5M
0M
Per sviluppare il progetto sono partito da 3 considerazioni: -Stazione fondamentale come nodo ferroviario regionale e per afflusso passeggeri. - posizione geografica della stazione centrale rispetto alla città di Saronno, tagliano la città in due (la stazione viene vista anche come limite). - se da una parte dei binari vi è la città consolidata e il tessuto storico, dall’altra ci sono aree abbandonate, derivate da industrie ormai dismesse da decenni. Fondamentale è l’intento di unire le 2 parti della città attraverso uno spazio di connessione ma anche di servizio, che sappia accogliere “dolcemente” il traffico leggero, pedonale e ciclabile. Si viene quindi a costruire a livello interrato sotto i binari; fulcro del progetto è una villa di inizio 900, ex sede di una scuola elementare, ma ormai versante in condizioni pessime, seppur di alta qualità architettonica: attorno alla villa, su un basamento al negativo si sviluppa lo spazio interrato. Questo si conclude, dalla parte della città storica con una grande doppia rampa che porta in superficie, mentre dalla parte della fabbriche dismesse, in una grande promenade di pavimentazioni e gradonate a verde, tra i prospetti di Mario Botta. Il piano interrato si sviluppa in 3parti sotto il percorso dei binari, e una quarta (un autosilo a gradonate) parallelamente; la grande hall a cui si accede ai binari, attraverso scale ascensori e rampe mobili, è un grande spazio di connessione e di servizio; vi si trovano bar, negozi, biglietteria, spazi per il servizio ferroviario e per la polizia ferroviaria;
Intervista a
Gae Aulenti
Paderno Dugnano, paese alle porte di Milano: area ex Tilane. un tempo un opificio tessille, ora un complesso urbanistico di residenze e biblioteca civica. le prime affidate a due architetti locali, la seconda affidata ad una maestra dell’architettura di fama mondiale quale Gae aulenti. In questa intervista, tenuta da me qualche anno fa nel pieno della costruzione del complesso, si pone la questione del dualismo tra architettura pubblica e architettura privata; tra il modo di progettazione e di confronto con le amministrazioni pubbliche da parte di entrambi i protagonisti: un architetto di fama e stima mondiale, e architetti locali non (ancora) illustri. La nuova biblioteca si articola su due piani con una superficie di 2.600 mq e sorgerà al centro di una piazza trapezoidale di 3.000 mq sulla quale si affacceranno un centro culturale, porticati, negozi e gli edifici residenziali realizzati da Cad Immobiliare, che occuperanno un terzo circa della superficie totale della vecchia area industriale (20.000 mq.).
A CONTATTO CON UN MAESTRO DI ARCHITETTURA
“ l’architettura è spazio concreto, cosa positiva che si costruisce con la città, dove fatti privati e fatti collettivi partecipano alla trasformazione della natura con l’azione della ragione e della memoria.”
Qual è stato il primo approccio alla progettazione? Gae Aulenti: Il contesto è sempre per noi molto importante, sapere dove si arma e come agiamo: quindi un contesto fisico ma anche un contesto culturale. In questo caso noi lavoravamo su una fabbrica dismessa che aveva delle sue leggi: abbiamo, come dire, fatto la biblioteca con quelle scansioni, perché ci sembrava un segno molto forte nel centro di Paderno. Non è che noi abbiamo riprodotto la fabbrica, ma ci siamo accaparrati di elementi tipici e molto precisi. Arch Giovanni Maffioletti: Non accetto il fatto che ai due architetti extra-cultura venga data la colpa di non avere avuto sensibilità, questo assolutamente non lo accetto. Perché nei nostri primi progetti la sensibilità l’abbiam mostrata. Il nostro progetto delle torri è stato voluto così dall’amministrazione comunale. Noi avevamo una una proposta diversa: volevano degli edifici in linea, avevamo preferito degli edifici a corte perché avrebbe dilatato maggiormente il volume; Non andavamo a costruire in altezza per 8 piani, ma al massimo erano 6, sviluppati in maniera diversa. Però la amministrazione ha voluto questo, così come questi già costruiti nel lotto adiacente: uguale!
Avete mai pensato ad un recupero della struttura esistente? Aulenti: non era un edificio storico, capisci? C’era la memoria della fabbrica ma non era una buona architettura. Come struttura non reggeva. Dalle prime visite al cantiere era chiarissimo che non erano in condizioni sufficienti neanche i pilastri. Arch Fabrizio Ferrari: Secondo me, già dall’inizio, i fabbricati esistenti non erano adatti ad essere trasformati. Ma ci vollero 3 anni di discussione per farlo capire all’amministrazione comunale. Noi già nel primo step provammo a fare una serie di soluzioni volte a recuperare almeno in parte fabbricato esistente, una sorta di archeologia industriale…era una proposta quantomeno più simpatica di questa.. Ci sono state delle problematiche in corso d’opera? L’assetto urbanistico da voi è stato accettato così come è? Aulenti: Ci sono sempre dei nodi, ad esempio noi avevamo avuto come nodo la nostra intenzione di avere più shed…ma non tornavano i conti. Quindi abbiamo dovuto ridurli! Questo è stato un nodo nel nostro lavoro. Maffioletti: dal 2001 al 2007 sono passati 6 anni, in cui si è parlato a vuoto…e poi in un mese si pensa di risolvere la situazione. Noi abbiam fatto 12 proposte secondo il nostro modo di intendere, con un planivolumetrico diverso che poteva essere gestito e non dava l’idea della massa volumetrica che c’è…. Aulenti: se vedi tutto il territorio intorno a Milano è pieno di queste cose, e purtroppo è un malaffare; d’altra parte sai, lì è una questione di metri cubi…loro se la sono cavati con 3 torri. Maffioletti: gli architetti famosi non si occupano mai di un architettura privata, ma si occupano sempre di affari pubblici dove gettano la loro idea e viene presa così com’è, perché hanno il rispetto di tutti. Chi invece, famoso non è, non è rispettato. Vorrei che loro, ogni tanto, affrontino il lavoro vero: cioè il compromesso con l’amministrazione per sviluppare le volumetrie soprattutto residenziali; con le società che sono finanziatori, coloro i quali vengono chiamati gli speculatori, che seguono esigenze commerciali; e con i costi. Questo è il problema reale. Di progettare spazi pubblici e biblioteche con le amministrazioni che non vedono l’ora di portare nel loro comune un nome famoso e sempre dire di si a tutto, è più semplice! Senza nulla togliere alla bravura, ovviamente.
C’è un punto di collegamento tra il progetto della biblioteca e quello delle risedenze? Arch. Vittoria Massa: L’intervento delle residenze sfocia come suo parcheggio sotto la piazza. Quindi c’è un punto di contatto tra il nostro edificio e il parcheggio sotterraneo; il limite della piazza porticato sono le residenze. Quindi per forza di cosa abbiam dovuto lavorare assieme proprio x stabilire degli ambiti di riferimento specifico per un progetto e per l’altro progetto. All’inizio il progetto delle residenze, che era un progetto già molto avanti, è stato leggermente modificato nell’attacco della piazza, per lasciare un po’ di spazio all’ingresso della piazza stessa. Quindi di fatto è stato un rapporto che ha conciliato le esigenze della biblioteca alle esigenze della residenze. Maffioletti: il primo progetto prevedeva 2 edifici, e siccome la biblioteca non ci stava lei (gae aulenti) l’ha dovuta girare. Andava quindi a interferire con il nostro progetto delle residenze, abbiamo dovuto prendere il progetto fatto e finito, prendere i ¾ dell’edificio che è dalla parte della biblioteca e girarlo. Chi ha dovuto rifare tutto quanto, per l’ennesima volta, siamo stati noi. La nostra proprietà ci ha detto: siamo all’ultimo..lo prenda e lo giri. Ma come si a girare un edificio, quando è stato progettato in linea e girarlo così? Cioè…si sconvolge tutto l’assetto residenziale…però abbiam dovuto farlo.
Arch. Vittoria Massa: è stato un lavoro di grande collaborazione con tutti i tecnici dell’amministrazione comunale e con tutti i tecnici della biblioteca. Loro ci hanno portato un bel librone, di 200 pagine, di specifiche che andavano dalla quantità di ogni singola zona, dalla zona bimbi alla zona consultazione di materiale locale etc.. Aulenti: certe volte si è fortunati ad avere l’interlocutore consapevole di quello che sta facendo, ma certe volte no!
“l’architettura non la fa solo l’architetto, la fa anche l’amministrazione, la fanno i politici….”
“Io sono convinta che l’architettura sia legata alla polis, è un’arte della città della fondazione, per cui non può che essere riferita e condizionata da quel determinato contesto in cui nasce. Il luogo, il tempo e la cultura formano quell’architettura invece che un’altra”
NELL’ORDINE Giovanni Maffioletti (progettista del complesso residenziale, nell’area ex-tilane, adiacente alla biblioteca) Vittoria Massa (architetto collaboratrice dello studio Aulenti) Gae Aulenti Fabrizio Ferrari (progettista delle residenze con il collega Giovanni Maffioletti)
Qual è stato il rapporto con l’amministrazione comunale? Maffioletti: qual è il problema poi finale? Che si trova di fronte ad una composizione urbanistica e un insediamento residenziale fatto dall’amministrazione comunale e da una progettazione nostra che nasce però da un percorso obbligato. Noi abbiam fatto 12 proposte diverse ma mai accettate. Ci siamo trovati gli involucri già stabiliti e abbiam potuto lavorare solo sull’architettura, guidata! Questa non è polemica, è realtà del lavoro. Arch Fabrizio Ferrari: l’approvazione dei piani urbanistici avviene in consiglio comunale, e in consiglio comunale ci sono maggioranza e opposizione. Mentre una volta, quantomeno, c’era un rapporto abbastanza chiaro tra quella che era la composizione della maggioranza… con tutti i problemi che ci sono stati..tangentopoli ecc…oggi non si sa chi decide. Ti presenti davanti ad un signore che è l’assessore che ha la responsabilità di decidere…il quale nel migliore del casi non sa niente di urbanistica, e ammesso che ne sappia, deve andare a discutere con una maggioranza di molti partiti che non sa niente di urbanistica. Quindi le tue indicazioni di carattere tecniche vengono vagliate da chi non ha gli strumenti tecnici per vagliarle. Maffioletti: tanto è vero che i nostri architetti più bravi, quelli seri, chiedono che tutte le costruzioni più importanti vengano effettuate tramite concorsi. E a dirlo è anche l’ordine degli architetti. Ferrari: perché si spinge sullo strumento del concorso? Perché si spera che nella giuria del concorso ci sia gente che abbia competenza! Quindi è in grado di giudicare se occorrono 10mila o 20mila metri a seconda degli standard che occorrono, ma anche sa giudicare la qualità di quello che tu stai proponendo. Maffioletti: alla fine penso che venga, comunque, un prodotto ben fatto!