Premio Sirica 2010

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PREMIO RAFFAELE SIRICA SICUREZZA DELL’ABITARE prima edizione 2010



PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010

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PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE prima edizione 2010 CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI Arch. Massimo Gallione, Presidente Arch. Simone Cola, Vice Presidente Vicario Arch. Luigi Cotzia, Vice Presidente Arch. Nevio Parmeggiani, Vice Presidente Arch. Gianfranco Pizzolato, Vice Presidente Arch. Luigi Marziano Mirizzi, Segretario Arch. Giuseppe A. Zizzi, Tesoriere Arch. Matteo Capuani Arch. Pasquale Felicetti Arch. Miranda Ferrara Arch. Leopoldo Emilio Freyrie Arch. Paolo Pisciotta Arch. Domenico Podestà Arch. Pietro Ranucci Arch. iunior Marco Belloni

LA GIURIA DEL PREMIO È COMPOSTA DA: Massimo Gallione, Presidente del CNAPPC Roberto Cecchi, Segretario generale MIBAC Claudio Claudi de Saint Mihiel, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli Edoardo Cosenza, già Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli e Assessore all’Ambiente per la Regione Campania Bernardo De Bernardinis, Vice Capo Dipartimento Protezione Civile Nevio Parmeggiani, Consigliere CNAPPC e Membro sostitutivo Giuria Premio Domenico Podestà, Consigliere CNAPPC e Membro sostitutivo Giuria Premio

RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: Raffaele Greco, Segreteria CNAPPC

CURATORE E COORDINAMENTO EDITORIALE: Caterina Parrello, Consulente CNAPPC

Ente banditore:

Patrocinio:

Partnership:


PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010

TRASMETTERE ARCHITETTURA Il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC con Raffaele Sirica, Presidente (dal 1997 al 2009), ha sempre avuto come fine prioritario l’impegno per il miglioramento della qualità dell’architettura diffusa. Il Convegno di Assisi del 1998 infatti era incentrato sullo slogan: “Mille concorsi all’anno in Francia e in Germania, poche decine in Italia”. Questa era una denuncia e una dichiarazione di una ferma intenzione: rilanciare il tema della qualità architettonica che avrebbe avuto nel concorso lo strumento fondamentale capace di garantire una vasta partecipazione e un libero confronto di idee. Il grido di allarme originava dalla visione di ciò che venne definita “architettura italiana interrotta”; dopo 2000 anni di eccellenza, nell’ultimo mezzo secolo la massiccia edificazione delle periferie urbane e l’impulso speculativo che lo accompagnava avevano portato a costruire più di quanto non si fosse mai fatto nel passato e in particolare senza il dovuto rispetto per la qualità architettonica e per l’impatto ambientale e paesaggistico. Da quel momento storico è partita una mobilitazione per promuovere la qualità architettonica nelle città e a questo scopo è stata anche impostata la ricerca di un coordinamento a livello europeo, attraverso il “Forum Europeo per le politiche architettoniche”. Tutto ciò ha fatto sì che lo strumento del concorso entrasse più diffusamente nella mentalità corrente per l’attribuzione dei lavori pubblici. La valorizzazione del concorso di progettazione viene vista quindi come uno strumento preliminare per la effettiva attuazione della democrazia urbana. In pratica, si tratta di avere una chiara visione dell’effetto che la nuova opera architettonica avrà sull’ambiente così da modularne l’impatto in relazione non solo alla funzione del nuovo edificio, ma anche in relazione alla sua capacità di inserirsi nel contesto, di conseguenza a quel “di più” che può apportare nell’intorno urbano. I temi della valorizzazione del paesaggio urbano e rurale e della qualità architettonica diffusa hanno trovato poi ampio riscontro nel Congresso che si svolse a Torino nel 1999. Questi impulsi si tradussero anche nella proposta di un disegno di legge “per la promozione della cultura architettonica e urbanistica”. A questo si lega successivamente anche la “Risoluzione europea sulla Qualità architettonica dell’Ambiente urbano e rurale” del 2001 e, come conseguenza logica, il relativo disegno di legge approvato due volte dal Consiglio dei Ministri, nel 2003 e nel 2004. Purtroppo tale disegno di legge poi non ha mai concluso il proprio iter parlamentare. Nel 2003 si svolse il Congresso Nazionale a Bari, con lo slogan “Dai cento degli anni novanta ai mille concorsi di oggi, mille nuove architetture: cambia l’Italia”. Nello spazio del Congresso erano visibili molti progetti emersi come conseguenza di concorsi, segno che una nuova mentalità si stava affermando con forza.

Al Congresso di Palermo del 2008, il tema scelto fu “Conoscenza, competitività, innovazione, verso una democrazia urbana per la qualità”; gli obiettivi in questo caso sono stati quelli di consolidare una collaborazione con gli amministratori pubblici delle città e una innovativa riforma della professione. In questa occasione è stato edito e diffuso il “Manuale di buona pratica” che indica il percorso ottimale per l’attuazione dei concorsi per selezionare i progetti migliori per la città: in pratica per seguire con agilità l’iter burocratico necessario rendere facile l’attuazione della logica dei concorsi. Il XXIII Congresso Mondiale degli Architetti, che si svolse a Torino nel 2008 dallo slogan “Transmitting Architecture”, da un lato ha voluto rappresentare la capacità dell’architettura di comunicare il senso del suo agire, dall’altro ha voluto sottolineare il suo ruolo attivo nel saper creare le energie positive e i fenomeni emergenti che la società va esprimendo, poiché “la buona architettura non bisogna solo saperla fare ma bisogna anche saperla comunicare”. Proprio per questo, il grande numero degli Architetti in Italia può essere visto come una risorsa a fronte del problema fondamentale del nostro Paese, quello di promuovere la qualità architettonica, in tutti i settori, “dal cucchiaio al grattacielo”. Il lascito degli ultimi 50 anni di edilizia speculativa e deturpante costituisce un terreno su cui oggi la creatività degli architetti dovrebbe misurarsi, al fine di ripensare il panorama urbano e extraurbano. A questo si aggiunga che in un Paese a rischio sismico e idrogeologico quale è il nostro, la sicurezza degli edifici va rivista con attenzione; senza contare le crescenti necessità di interventi di restauro e di ristrutturazione di edifici esistenti per semplici motivi di vetustà. L’Italia è il paese delle tante culture e della varietà della sua natura. Ha il grande vantaggio di essere un territorio proteso nel mare, con un panorama multiforme; in tal modo anche le architetture possono rispecchiare questa diversità di culture e di condizioni ambientali. Il principio deve essere quello di rispettare le caratteristiche del luogo, ed esaltarle il più possibile. L’architettura non è come un’automobile, che dovunque vada resta uguale a se stessa. È come un albero, che ha le radici in un luogo preciso e cresce in un certo modo nel contesto dato, mentre magari altrove non cresce affatto. Gli ampliamenti abnormi delle periferie, l’abusivismo edilizio in particolare degli anni ’50 e ’60, certamente richiedono un radicale ripensamento politico, professionale e urbanistico. È fondamentale quindi la capacità dell’architetto di comprendere unitariamente tutti gli aspetti di un territorio complesso al fine di esaltarne l’armonia dell’insieme. Caterina Parrello, architetto

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TESTIMONIANZE


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MASSIMO GALLIONE Presidente del CNAPPC

Qualità dell’Architettura L’ innovare la professione di architetto per adeguarla alle esigenze di una società che faticosamente sta maturando un inedito panorama europeo, a fronte della storia del nostro Paese, è stata la vera e prioritaria attività nella quale Raffaele Sirica ha voluto mettersi alla prova nel corso della sua Presidenza al Consiglio Nazionale degli Architetti. Innovare, per Raffaele, significava attingere, dalle migliori esperienze europee, idee e buone pratiche, che innestandosi nelle tradizionali capacità italiane, sapessero esprimere una nuova generazione di architetti, attrezzata per affrontare le particolari specificità del nostro mercato e del nostro difficile territorio.

Raffaele spesso amava citare Miguel de Unamuno, poeta e filosofo spagnolo, il quale era solito affermare che esistono tre tipi di calzolaio: “ Chi fabbrica scarpe per soldi, chi le produce per diventare famoso e chi le realizza per far felice i piedi dei clienti” . E concludeva: “ Solo quest’ultimo è ricordato dopo la morte” . Forse sta proprio in questo la radice più profonda e vera di una idea di architetto che Raffaele ha voluto lasciare alle nuove generazioni.

La eccezionalitàdella Storia bimillenaria dell’architettura italiana, accanto alla straordinaria ma complessa geografia del nostro Paese, sono stati per Raffaele una sfida culturale, politica e professionale che lo ha accompagnato per lunghi e intensissimi anni della sua vita. Ma soprattutto, sempre e comunque, il suo è stato un esempio quasi inusuale di altissimo impegno etico. Non potevamo quindi non raccogliere la sfida che lui ci ha lasciato e abbiamo voluto farlo proprio sui temi a lui più cari: la qualità dell’architettura italiana connessa alla bellezza del paesaggio, l’” architetto” teso a cogliere i temi più sensibili del nostro territorio, tradurre sterili norme o formule in un arte vitale per il benessere e la sicurezza dei cittadini, trasferire i molteplici saperi di una nobile professione da nebbiose teorie accademiche a volumi e forme armoniose e sicure. Il nostro impegno è che questa prima positiva esperienza del Premio Sirica si rinnovi e si ripeta costantemente negli anni a venire proprio con il fine di dare corpo e senso ai temi che gli erano più cari. 5


NEVIO PARMEGGIANI Consigliere CNAPPC e Membro sostitutivo Giuria Premio

Nuove proposte per nuovi sistemi abitativi Quando sono stato invitato a partecipare ai lavori della Giuria della prima edizione del Premio Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE ho accettato di buon grado e con grande curiosità, per conoscere come erano stati affrontati, da parte dei partecipanti, i temi del Bando così complessi e importanti. L’esperienza è stata molto interessante, anche se non nuova. La trasmissione informatica dei lavori, scelta dal Bando, che impone una certa stringatezza e brevità, non ha creato problemi di comprensione degli intenti e proposte dei partecipanti che per la verità non sono stati molti, ma ciò era prevedibile dato che si trattava della prima edizione del Premio.

TESTIMONIANZE

I temi del Bando già Raffaele aveva, con lungimiranza, varie volte affrontato e sostenuto, durante le riunioni del Consiglio Nazionale con grande passione, nella convinzione che potessero coniugare la ricerca della qualità architettonica, la sicurezza abitativa e l’occasione di lavoro per gli architetti. Un grande sogno mirato all’ impegno civile della categoria che purtroppo trovava e trova assenti, se non a parole, le dirigenze politiche del Paese. Quanti convegni, tavole rotonde, dibattiti, su questi temi, inascoltati o quasi. Il sogno della rottamazione delle periferie degradate, frutto di una edilizia di cinquanta e più anni fa, ormai fatiscenti, costruita nella fretta della ricostruzione postbellica con sistemi obsoleti e antieconomici per la loro conservazione. Ma al di là del sogno, problematico nella sua realtà attuativa, quali soluzioni è possibile affrontare per venire incontro alle necessità di modificare il sistema abitativo sia per il costruito che per il divenire del progetto?

L’iniziativa del Premio Raffaele Sirica va utilmente in questa direzione per sensibilizzare la categoria degli architetti e soprattutto la sua parte giovane ad attuare in tal senso una vera rivoluzione culturale. I lavori presentati hanno evidenziato, per la maggior parte, un approccio ai problemi con una notevole serietà e una attenzione puntuale a materie anche complesse. Certamente qualche risposta al tema, vedi, sismico, non ha avuto la necessaria attenzione, ma, per la verità, non si tratta di un tema facile, soprattutto nel campo del costruito. È necessario, forse, in futuro, qualche ritocco al Bando, ma nel complesso l’iniziativa è stata più che soddisfacente e senza alcun dubbio dovrà proseguire. Ho notato con piacere che per quanto riguarda la categoria “ nuove costruzioni” gli elaborati presentati non riportano interesse alle mode o stravaganze architettoniche, oggi molto frequenti, ma alla concretezza e semplicità del progetto che a mio parere è sinonimo di qualità in quanto come riporta Vittorio Gregotti in una sua recente pubblicazione “ l’architettura non è semplice, può solo diventare semplice, faticosamente, semplice” .


PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010

DOMENICO PODESTÀ Consigliere CNAPPC e Membro sostitutivo Giuria Premio

Un Premio per la Sicurezza Prima edizione del Premio di Architettura Raffaele Sirica, bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per onorare la memoria del Presidente Raffaele, purtroppo venuto a mancare da poco più di un anno. Il prossimo 11 dicembre a Napoli, nella sua amata città, verranno proclamati i vincitori che una giuria particolarmente competente in materia di sicurezza dell’abitare ha scelto tra i progetti pervenuti al CNAPPC attraverso la procedura innovativa del Concorso per via telematica. Il Premio era incentrato sul fondamentale tema della sicurezza, intesa non solo esclusivamente per gli aspetti strettamente legati alla staticità antisismica, ma in generale legati alla “ casa sicura” perché realizzata con tutti i criteri oggi più che mai affermati, che riguardano i vari aspetti della sostenibilità e più in generale del risparmio energetico. Sicurezza vuole anche dire edifici realizzati in luoghi sicuri sia in caso di calamità, purtroppo molto spesso prevedibili quali le alluvioni e i danni conseguenti, sia a fronte di eventi meno prevedibili quali i terremoti o di accadimenti inimmaginabili. Lo sviluppo della società post-industriale e consumistica ha prodotto e produce residui tossici industriali e comunque rifiuti di ogni genere, solidi e liquidi, discariche pubbliche sature con una raccolta differenziata effettuata poco e male, terreni inquinati e falde acquifere contaminate da fertilizzanti chimici e pesticidi. Per non parlare dell’atmosfera invasa dai gas di scarico delle autovetture, i campi elettromagnetici, l’inquinamento acustico. Tutto ciò determina quindi un degrado ambientale, un dissesto idrogeologico e un inquinamento ai massimi livelli.

Problematiche alle quali Raffaele Sirica, alla guida degli architetti italiani dal 1998 al 2009, aveva dedicato gran parte della propria attività professionale e istituzionale. E come disse lo stesso Presidente Raffaele: ” Creare delle ecocittà, centri urbani sviluppati secondo una pianificazione che tiene conto di alti standard in materia di protezione ambientale, risparmio energetico, grazie a sistemi di raccolta differenziata, trasporto urbano pulito, uso di fonti energetiche alternative, soluzioni di design innovative e accesso illimitato alle tecnologie” . Quasi tutti i progetti pervenuti in questa prima edizione del Premio non hanno purtroppo centrato in pieno gli obiettivi prefissati nel bando e fortemente voluti dal Consiglio Nazionale. Infatti gli aspetti riguardanti l’introduzione nei progetti di particolari sistemi innovativi, affinché le strutture degli edifici possano resistere alla forza degli eventi sismici, non sono stati particolarmente approfonditi o forse non è stato capito a sufficienza che andavano meglio evidenziati. Ricordiamo però che siamo solo alla prima esperienza di un premio che affronta questi temi in maniera specifica. Comunque, i progetti selezionati dalla giuria hanno affrontato le tematiche della sicurezza dell’abitare, previste dal bando, in maniera esauriente e meritevole del titolo che è stato loro attribuito dalla giuria stessa. E, per creare un po’ di suspense, i nomi dei selezionati e le motivazioni verranno resi noti solamente il giorno della premiazione, prevista sabato 11 dicembre alle ore 16 al Palazzo Reale di Napoli.

A fronte di questo quadro, quindi, servono un paesaggio e edifici da realizzare, con una unica definizione, “ in qualità ” : antisismica, idrogeologica, con risparmio energetico, sostenibilità paesaggistica. 7


PAOLO PISCIOTTA Consigliere CNAPPC

La difesa dei valori dell’architettura La tenacia di una scelta, una vita a difesa dei valori sociali dell’architettura, non poteva che testimoniarsi con l’attivazione di un premio d’architettura dedicato a RAFFAELE SIRCA. Non solo una “ dovuta” riconoscenza, che potrebbe apparire retorica, ma principalmente la necessità di costruire un riferimento negli anni, capace di indicare alle future generazioni di architetti, e non solo, quella giusta “ via” affinché la qualità dell’architettura diventi un diritto del cittadino. Le sue battaglie politiche, condotte sempre con maestria diplomatica e tattica, senza rinunciare al rispetto della persona, hanno costituito quel “ fil rouge” nella sua esaltante carriera di rappresentante della categoria.

TESTIMONIANZE

Siamo tutti testimoni, e in parte anche attori, delle sue battaglie tese alla modernizzazione dell’intero impianto legislativo, all’adeguamento degli standard europei, alla difesa dei giovani professionisti contro le logiche corporativistiche e di casta. Grazie ai forti valori che hanno intriso le sue battaglie, forse per la prima volta della nostra storia, abbiamo acquisito il valore dell’appartenenza, un’identità comune rivolta al rispetto dell’ambiente e dell’arte, senza dimenticare le nostre peculiarità e le nostre energie del professionismo architettonico. Una profonda grinta in tutte le sue attività; un viaggiare continuo sull’intero territorio della nostra penisola, erano un viatico continuo per rinsaldare, ricucire, esaltare la rete degli ordini, enfatizzando il senso di appartenenza unitaria che tutti noi, grazie a lui, abbiamo recuperato. La sua forza d’animo, nutrita di autenticità intellettuale, era la forza del “ gigante” , tipica di pochissimi eletti, come d’altronde ha saputo dimostrare nel suo ultimo ed indimenticabile intervento al Congresso di Torino.

Come Ti sei fatto carico di porti come stella polare per la categoria, che nel buio della notte indica la rotta ai marinai, così questo “ Premio” a Te dedicato, caro Raffaele, saprà interpretare il tuo spirito e saprà rafforzare in noi tutti la consapevolezza dell’ impegno a cui ci hai educato a difesa dei valori dell’ architettura.


PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010

CLAUDIO CLAUDI DE SAINT MIHIEL Preside della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli

SICUREZZA dell’ABITARE – 1° Edizione – 2010 Raffaele Sirica ha svolto un ruolo importante nella vita culturale, sociale e politica della società contemporanea. Un ruolo che lo ha visto impegnato su molti fronti e che certamente costituisce un riferimento per tutti gli uomini liberi, per coloro che credono nel valore delle istituzioni, per i soggetti che si pongono in un atteggiamento propositivo per un futuro auspicabile e desiderabile. Insomma per tutti gli individui che si impegnano per una società più giusta, per una città più vivibile e sicura, per uno sviluppo dei valori etici sia nel campo delle professioni che in quello della formazione e dell’immissione dei giovani nel complesso mondo del lavoro. Raffaele si è battuto perché venisse promulgata la attesa legge sulla qualità architettonica, ritenendo tale passaggio strategico per allineare il Paese agli standard qualitativi europei. Rilanciare il concetto di qualità diffusa del costruito, dell’architettura, vuol dire rilanciare politiche basate sui valori: cioè utilizzare l’architettura come strumento per risolvere concretamente le crisi sociali e territoriali in atto. Se è vero – come è vero – che le città, gli edifici, nelle forme tradizionali dell’agglomerazione e del costruire consumano e inquinano, occorre fare ricorso all’enorme potenziale del patrimonio tecnologico, non per produrre architetturespettacolo, effimeri monumenti alla vanità di qualche archistar, ma per promuovere i luoghi di un nuovo progetto: quello delle città ecocompatibili. Centri urbani – cioè – sviluppati secondo una concezione che tenga conto di alti standard in materia di protezione ambientale, risparmio energetico, salvaguardia delle identità locali e, soprattutto, sicurezza, intesa nell’accezione più ampia del termine.

Proprio per dare evidenza e concretezza a questi temi il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che Raffaele Sirica guidò dal 1998 al 2009, ha indetto la prima edizione del Premio di Architettura Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE con l’intento di avviare un processo che, con cadenza periodica, faccia il punto sullo stato dell’arte di questa delicata e importante tematica applicata sia alla nuova edificazione sia agli interventi sull’esistente; ciò tanto per quanto attiene le opere realizzate quanto per quel che concerne i progetti di idee. Il positivo riscontro registrato in questa prima edizione del premio lascia ben sperare in un futuro sempre più ricco di proposte e di idee tese ad affrontare il complesso delle tematiche ritenute strategiche per delineare scenari insediativi adeguati alle esigenze poste dalla contemporaneità: dal ciclo di vita del manufatto edilizio alla ricerca di un rinnovato equilibrio ambientale; dalla mitigazione dei rischi (sismici, idrogeologici, dovuti alla vetustà e assenza di manutenzione degli edifici) a una concezione del progettare e costruire orientata a esplorare nuove frontiere nel campo della sostenibilità.. Credo che l’istituzione di questo premio sia uno dei migliori modi possibili per onorare la memoria di Raffaele Sirica in quanto egli è stato sempre un grande assertore dell’importanza del rilancio del concorso di progettazione come momento di confronto, come opportunità che dà a tutti la possibilità di emergere, come momento di sana competizione in grado di stimolare l’attivazione di energie e idee per migliorare sempre di più la qualitàdelle proposte e delle prassi necessarie a imprimere qualità ai processi di costruzione e modificazione dell’ambiente, dai più piccoli ai più estesi.

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PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010 Sezione A - PROGETTI REALIZZATI Sezione B - NUOVI PROGETTI DI IDEE

Art. 1 – Finalità e obiettivi Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in questa fase storica dello sviluppo del Paese, ritiene prioritario sviluppare i fondamentali concetti tecnico-architettonici legati al principio della “ Sicurezza dell’Abitare” , inteso non solo come diritto dei cittadini derivante dalla Costituzione, ma anche come comparto di riforme utili sia allo sviluppo economico, sia alla soluzione di decennali problematiche irrisolte nel settore edilizio–urbanistico. In sintesi, tali problematiche possono essere cos riassunte: • Sicurezza Antisismica dei Fabbricati: oltre il 90 % dei fabbricati residenziali oggi esistenti è sito in località a diverso rischio sismico e la gran parte di questi è inadeguata strutturalmente a contenere tale tipo di rischio; questo aspetto è relativo sia agli edifici nei centri storici che in quelli delle periferie; • Contenimento del Rischio Idrogeologico: oltre il 45 % dei fabbricati residenziali costruiti dal dopoguerra è sito in località a diverso rischio idrogeologico molto spesso a causa di piani urbanistici inadeguati o connesso a un eccesso di abusivismo diretto o indotto; • Risparmio Energetico dei fabbricati: oltre il 90 % dei fabbricati residenziali attualmente è del tutto o in parte inadeguato al minimo fattore di contenimento dei consumi energetici previsto dalla UE; • Sostenibilità degli interventi, sia dal punto di vista paesaggistico che dal punto di vista dell’uso dei materiali eco-compatibili e riciclabili.

chitetti italiani un primo livello di ricerca pratico-progettuale che stimoli la categoria ad affrontare con modalità tecnico-qualitative innovative le contingenze prima elencate. Nelle proposte progettuali da presentare, rivolte al settore residenziale pubblico e privato, dovranno declinarsi tutti questi principi, sia nella fase ideativa–progettuale che in quella di una possibile realizzazione, e interessando tanto gli interventi di restauro – ristrutturazione – recupero che quelli di nuova progettazione. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori bandisce pertanto la prima edizione del Premio di Architettura Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE, allo scopo di approfondire la ricerca nelle tematiche precedentemente elencate, sensibilizzando gli iscritti e il mondo dei professionisti. Raffaele Sirica, Presidente del CNAPPC dal 1998 al 2009, aveva impostato gran parte della propria attività di politica professionale sulla soluzione delle problematiche qui elencate. Art. 2 – Tema Il Premio di Architettura Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE rivolge la sua prima edizione all’ambito dell’architettura residenziale, sia pubblica che privata, sul territorio dello Stato italiano. Costituisce pertanto motivo di esclusione la presentazione di progetti che affrontino il tema della sicurezza in riferimento ad ambiti architettonici diversi da quello prevalentemente residenziale.

BANDO

Art. 3 – Ente banditore, patrocinio e partnership L’avvio di una politica di riforme adeguate a queste necessità porterebbe particolare giovamento non solo alla soluzione di una pesante crisi economica e industriale, ma, affrontando tematiche di rilevante interesse pubblico, contribuirebbe notevolmente sia allo sviluppo della ricerca che a una necessaria implementazione della formazione professionale a oggi non del tutto adeguata. Storicamente anche l’industria delle costruzioni si è limitata nel tempo a proporre soluzioni monoculturali legate a un uso intensivo di prodotti dipendenti dal C.A. e dal laterizio leggero, trovandosi attualmente impreparata ad affrontare, non solo livelli di concorrenza europea, ma la contingenza di un mercato interno che deve trovare necessarie alternative di innovazione del settore. Scopo del presente Premio è quindi quello di proporre agli ar-

Il Premio di Architettura Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE è indetto dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (di seguito CNAPPC) con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali e la partnership della Società Saint-Gobain Weber S.p.a. Art. 4 – Modalità di svolgimento del Premio La prima edizione del Premio di Architettura Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE viene articolata in due distinte sezioni, ognuna divisa a sua volta in due categorie: Sezione A – PROGETTI REALIZZATI Categoria 1 – Recupero di edifici esistenti


PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010

Categoria 2 – Nuove costruzioni Sezione B – NUOVI PROGETTI DI IDEE Categoria 1 – Recupero di edifici esistenti Categoria 2 – Nuove costruzioni Ai fini della presente iniziativa, possono intendersi “ progetti realizzati” , oltre ai progetti di opere realizzate dal 1° gennaio 2000 a oggi, anche i progetti attualmente in fase almeno di cantierizzazione e inizio dei lavori. Per “ nuovi progetti di idee” si intendono invece i progetti ideati e prodotti esclusivamente ai fini della partecipazione al presente Premio, dei quali, pertanto, non possa rinvenirsi, a qualsiasi titolo, alcuna precedente esternazione e manifestazione pubblica. La partecipazione a qualsiasi sezione e categoria del Premio dovrà avvenire in forma anonima, secondo le modalità descritte all’ art. 8. Art. 5 – Condizioni di partecipazione Il Premio è aperto alla partecipazione di coloro che, alla data del 12 luglio 2010, risultino iscritti nella Sezione A, Settore Architettura, di uno degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dello Stato italiano. La partecipazione può avvenire sia singolarmente che attraverso la costituzione di un gruppo formato da persone fisiche e/o giuridiche (liberi professionisti singoli o associati, società di professionisti, società di ingegneria). Per la partecipazione in gruppo è comunque richiesta l’indicazione di un capogruppo, avente le caratteristiche di cui al primo capoverso del presente articolo, unico interlocutore riconosciuto nei confronti dell’Ente banditore. Per la partecipazione in gruppo, con esclusione del ruolo di capogruppo e nell’ambito delle rispettive competenze, è ammessa la partecipazione anche agli iscritti negli altri Settori della Sezione A dell’Albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, nonché agli ingegneri civili ambientali e ai geologi regolarmente iscritti nei rispettivi Albi professionali. Per quanto riguarda la partecipazione in gruppo relativamente alla Sezione A del presente Premio, l’architetto che intende partecipare deve assumere comunque la funzione di capogruppo, anche se non rivestiva tale ruolo nell’ambito del gruppo autore del progetto realizzato, sempre che, ovviamente, risultasse tra gli autori firmatari dello stesso; di tale eventualità dovrà essere data informazione nell’apposito modulo elettronico per l’iscrizione di cui al successivo art. 8. I concorrenti, siano essi singoli o in gruppo, possono avvalersi di

esperti di materie inerenti all’oggetto del premio in qualitàdi collaboratori o consulenti, in tal caso anche non iscritti a un Ordine o Collegio professionale. È ammessa la partecipazione con un solo progetto e, di conseguenza, è ammessa la partecipazione a un’unica Sezione e a un’unica Categoria. In tal senso i partecipanti, siano essi singoli, componenti di un gruppo o collaboratori o consulenti, non possono concorrere nell’ambito di più progetti, anche se riferiti a diverse Sezioni o Categorie del Premio. La mancata osservanza di tale prescrizione comporta l’esclusione automatica di tutti i progetti coinvolti. Art. 6 – Motivi di esclusione, incompatibilità alla partecipazione e conflitti di interesse Ai fini del Premio costituisce motivo di esclusione la mancata osservanza di quanto previsto nel presente bando. Non possono partecipare, per motivi di incompatibilitào per ragioni di conflitto di interesse: • i componenti della Commissione Giudicatrice e dell’ Ente banditore, i loro coniugi, i loro parenti e affini fino al terzo grado compreso, i loro datori di lavoro e i loro dipendenti o collaboratori con rapporto continuativo e notorio; • tutti coloro che sono stati coinvolti a qualsiasi titolo nella preparazione e nell’ organizzazione del Premio di Architettura “ Raffaele Sirica” - SICUREZZA DELL’ ABITARE. Art. 7 – Quesiti Possono essere formulati quesiti e richieste di chiarimento esclusivamente tramite posta elettronica all’ indirizzo riportato al precedente art. 3. Il responsabile del procedimento, sentita la commissione tecnica, provvederà a raccogliere i principali quesiti pervenuti e a pubblicarli, con le relative risposte, sul sito internet del Premio. Tale pubblicazione avverràentro il 14 giugno 2010. Potranno essere presi in considerazione, pertanto, solo i quesiti pervenuti entro il 30 maggio 2010. Art. 8 – Modalità di partecipazione La partecipazione avviene mediante la compilazione dell’apposito modulo elettronico, attivo tra il 12 luglio 2010 e le ore 18:00 (ora di Roma, GMT +2) del 22 luglio 2010, sul sito internet www.premiosirica.it. Con tale modulo il concorrente indica i propri dati personali 11


e degli eventuali collaboratori e/o consulenti e, in caso di partecipazione in gruppo, degli altri componenti. Il sistema telematico, a conferma del corretto completamento della procedura di iscrizione, invia una nota di avvenuta ricezione dei dati trasmessi e rende quindi disponibile la procedura per l’invio dell’unico elaborato grafico (in formato Adobe Acrobat PDF) richiesto per la partecipazione, composto in base alle indicazioni di cui al successivo art. 9. Non sono previste e ammesse forme di partecipazione al Premio con modalità diverse da quelle descritte nel presente articolo. L’elaborato progettuale dovrà, a pena di automatica esclusione, essere assolutamente anonimo in ogni sua parte, sia palese che occulta, e strettamente aderente alle specifiche tecniche operative di dettaglio relative al suo formato e alla sua dimensione. A ogni elaborato progettuale il sistema telematico assegnerà un codice alfanumerico di riconoscimento univoco e casuale, che costituirà la denominazione ufficiale dell’elaborato stesso nel corso del lavoro della Commissione Giudicatrice. (...) Art. 9 – Elaborati richiesti Gli elaborati, da inserire nell’unico file formato PDF, sono i seguenti: • n. 2 pagine in formato UNI A3, orientato in senso orizzontale, contenente planimetrie, alzati e sezioni del progetto presentato; • n. 2 pagine in formato UNI A3, orientato in senso orizzontale, contenente fotografie e rendering dell’opera nel caso di progetti realizzati oppure rappresentazioni tridimensionali (rendering, illustrazioni ecc) in caso di nuovi progetti di idee; • fino a n. 4 pagine in formato UNI A4, orientate in senso verticale, contenenti la relazione tecnica descrittiva dell’intervento proposto e una indicazione attendibile dei costi parametrici di realizzazione. (...)

BANDO

Art. 10 – Commissione Giudicatrice La Commissione Giudicatrice è così composta: 1. Massimo Gallione, Presidente del CNAPPC, o suo delegato, con funzioni di Presidente 2. Roberto Cecchi, Segretario generale del MIBAC 3. Claudio Claudi de Saint Mihiel, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi “ Federico II” di Napoli 4. Edoardo Cosenza, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi “ Federico II” di Napoli 5. Bernardo De Bernardinis, Vice Capo Dipartimento Protezione Civile.

Nell’eventualità si rendesse necessaria, per cause di forza maggiore, la presenza di uno o più supplenti, provvederà l’Ente banditore alla relativa designazione. Art . 11 – Lavori della Commissione Giudicatrice e criteri di valutazione La Commissione Giudicatrice ha il compito di individuare, in base ai criteri stabiliti nel presente articolo, un primo e un secondo classificato per ciascuna Sezione e Categoria del Premio. La stessa Commissione potrà inoltre individuare, a proprio giudizio, fino a tre menzioni d’onore per ogni Categoria. A essa spetta l’assunzione insindacabile di ogni decisione circa eventuali esclusioni per i motivi di cui al precedente art. 6. (...) Art. 12 – Premi e riconoscimenti Il Premio di Architettura Raffaele Sirica – SICUREZZA DELL’ABITARE prevede un montepremi complessivo pari a € 24.000,00 (euro ventiquattromila). Per ciascuna categoria saranno infatti assegnati: - un primo premio pari a € 5.000,00 (euro cinquemila) - un secondo premio pari a € 1.000,00 (euro mille) - fino a n. 3 menzioni d’onore (...) Art. 13 – Esiti finali Il Premio si concluderà con la pubblicazione dei risultati e di tutti i progetti partecipanti sul sito internet www.premiosirica.it. Il CNAPPC si riserva di organizzare altresì una cerimonia di premiazione e l’allestimento di una eventuale mostra. (...) Art. 14 – Calendario Pubblicazione del sito dedicato e del bando di partecipazione 10 maggio 2010. (...) Apertura dei termini della procedura elettronica di partecipazione 12 luglio 2010. Chiusura dei termini della procedura elettronica di partecipazione 22 luglio 2010. Lavori della Commissione Giudicatrice settembre 2010. Termine massimo per la pubblicazione dei risultati ottobre 2010.

Il bando integrale è scaricabile dal sito www.premiosirica.it


PREMIO RAFFAELE SIRICA - SICUREZZA DELL’ABITARE PRIMA EDIZIONE 2010

SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI

CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

PRIMO PREMIO

GIUSEPPE CAPUOZZO

PRIMO PREMIO

OSCAR SCOMPARIN PAOLO DABALÀ VITTORIA GUADAGNO SONIA YOLANDA MARIAN EZIO PAVONI NICOLA SALVIATO FEDERICO SCARABELLO LODOVICO SCODELLARI CHIARA SIGNORA

MENZIONE D’ONORE

GIAMPAOLO FRANCINI

MENZIONE D’ONORE

RAFFAELE IANDOLO ROSANNA GALDENZI

MENZIONE D’ONORE

MARIO LIUT MAURO DA PIEVE SIMONE ELLERO GIANNI MIROLO RENATO PORTOLAN STEFANO SANTAROSSA

Edificio in Via Settembrini n. 32 - Napoli

14

Recupero ex centrale termica della stazione ferroviaria S.Lucia Venezia Centro Storico

20

Recupero di un edificio a San Fior (TV)

26

Casa Apice - Bellini Montesarchio (BN)

28 30

SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI

A. T. E. R. Pordenone Recupero Del Complesso Agricolo “Santa Giustina” - Chions (PN)

CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI Progetto per una casa bifamiliare - CASA P Cirò Marina (KR) - Località Brisi

32

Ghaus - Casa in legno Spresiano (TV)

38

PAOLO BODEGA CHIARA AIROLDI LUCA CASTELLI TAKAMASA SUGIURA

Casa del Ben-Essere - Milano

44

GIOVANNI MULTARI VINCENZO CORVINO

Nuove costruzioni - Cosenza

46

PRIMO PREMIO

DOMENICO POTENZA

SECONDO PREMIO

MARTA BARETTI

MENZIONE D’ONORE

MENZIONE D’ONORE

SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE

CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

PRIMO PREMIO

MASSIMO CARLI PATRIZIO FREDDUCCI OLIMPIA NIGLIO ALBERTO PARDUCCI GUIDO TOMMESANI

SECONDO PREMIO

CARLO COPPOLA ROSA BUONANNO VINCENZO NIGRO

MENZIONE D’ONORE

ARCANGELO DI CESARE

Residenze BioSisma - Perugia

48

Rione IACP cantieri metallurgici Castellammare di Stabia (NA)

54

E(co-co)ndominio - Roma

60


SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Edificio in Via Settembrini n. 32 Napoli

GIUSEPPE CAPUOZZO Via Galileo Ferraris, 66/c - 80142 Napoli archicap@libero.it

Il nubifragio di eccezionali proporzioni abbattutosi sulla città di Napoli in data 15.09.01 ha causato allagamenti che hanno provocato numerosi dissesti in varie parti del territorio cittadino. Dati complessivi dell’evento In due ore di pioggia torrenziale l’insula di Via L. Settembrini è stata gravemente danneggiata. L’intero comparto residenziale privato cede e si deforma registrando circa 40 cm di fuori piombo misurato sulle facciate esterne. Nei primi 20 giorni si rilevano circa 35 cm di cedimenti verticali. Il civico 5-32 (edificio in questione) ruota e si “distacca” dall’intero comparto segnando in facciata una lesione alta 18 m e larga 40 cm in sommità. 120 le famiglie e 70 le attività commerciali e artigianali sgomberate. In tutto colpite circa 1000 persone. L’edificio in questione ha riportato danni alle strutture portanti tali da determinarne lo sgombero totale. È stata redatta la progettazione in tre fasi, per il ripristino delle condizioni di sicurezza del piano fondale e dell’intera struttura in elevazione dell’edificio, compreso il restauro architettonico delle finiture delle sole parti condominiali. I dissesti e il quadro fessurativo A seguito del nubifragio si registrava un cedimento fondale dell’area nella quale è compreso l’edificio di cui trattasi. Le lesioni erano maggiormente concentrate nel compartimento di confine con l’immobile sito al civico 26. Qui la fase iniziale delle lesioni è stata superata dalla fase in cui le parti murarie sono reciprocamente svincolate e libere di aderire al moto imposto dai cedimenti fondali.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Edificio in Via Settembrini n. 32 Napoli Alla estremità dell’edificio si è avuto un abbassamento dei terreni di fondazione. Ciò ha provocato la rottura dei martelli murari lungo tutto il confine con il civico 26, causando anche la rotazione delle masse murarie e lo sfilamento delle travi portanti i solai dalle sedi murarie. Al piano 2° e al 1°, da un capo all’altro dell’edificio, si sono avuti dislivelli di 40 cm ca. Sulla base del rilievo tridimensionale delle deformazioni di facciata, è stato elaborato un modello 3D del complesso civ. 32- 5, civ. 26 di cui sono riportate le diverse prospettive con i cinematismi impressi dai cedimenti. La facciata su Via Settembrini presentava una linea di sezione con andamento costante con una fuoriuscita in sommità pari a 10 cm ca. La facciata su Piazzetta Settembrini presentava nel primo tratto una linea di deformazione che fuoriusciva di 26 cm dalla verticale. Le verticalità, andando verso Piazzetta Settembrini, presentavano deformazioni maggiori con un fuori piombo massimo in sommità di circa 35 cm. Il monitoraggio dei cedimenti e gli interventi di somma urgenza Gli interventi di somma urgenza sono stati i puntellamenti delle parti pericolanti e la realizzazione di una rete di monitoraggio delle lesioni interne con la predisposizione di diverse basi deformo-metriche che nell’arco del primo mese sono state rilevate con cadenza bisettimanale, poi mensile. I puntellamenti hanno offerto un sostegno a quelle parti particolarmente sofferenti. L’intervento eseguito e ultimato sul piano fondale Dai rilevamenti eseguiti nel sottosuolo si è deciso per la realizzazione di coppie di pali cementizi di piccolo diametro, per punti dove è stato necessario realizzare in esterno le paretine in c.a. di collegamento. L’intervento eseguito e ultimato di consolidamento strutturale in elevazione IL CRITERIO INFORMATORE Il restauro strutturale in zona sismica di un edificio avente anche valenza architettonica riferibile al caso in questione, nel panorama dell’attuale stato dell’arte, ha due possibili soluzioni. La prima è allineata con la teoria dell’elasticità venendo adottata anche per l’analisi delle strutture murarie. La seconda possibilità d’intervento si rifà a una teoria del restauro e adeguamento antisismico degli edifici in muratura che affronta l’analisi strutturale prescindendo dalla teoria dell’elasticità. Il criterio informatore deriva dall’esigenza di conservazione del patrimonio edilizio storico considerato come “unicum” che contiene un assoluto portato culturale stratificatosi nei secoli.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Edificio in Via Settembrini n. 32 Napoli Ciò premesso, si è optato per la seconda possibilità, data l’imponenza dell’edificio settecentesco di riferimento. Il degrado del fabbricato era da attribuirsi al nubifragio, che ha provocato un cedimento fondazionale anomalo per la sua entità nell’ambito della letteratura di riferimento. Al confine tra il civico in esame e l’adiacente 26, al limite della proprietà, s’è registrato il totale distacco del nostro immobile rispetto al contiguo. Per quanto attiene alla muratura si è verificata e realizzata la “corretta” geometria delle pietre e la loro regolare disposizione per dare monoliticità all’insieme. Questi il criterio e la tecnologia applicati nel progetto di restauro strutturale finalizzato al “ripristino delle condizioni di sicurezza dell’abitare” e realizzato nell’ambito del miglioramento sismico. IL GIUNTO TECNICO STRUTTURALE Si è realizzato tra il civico 26 e il 32. La soluzione consiste nell’inserimento di una struttura intelaiata, in aderenza al muro esistente che strutturalmente s’è rilevato essere parte dell’organismo resistente dello stabile confinante. Ciò grazie alla costruzione di un sistema fondale indipendente sul quale si è impostato il telaio di cui innanzi. La scelta progettuale trova ragione nel minore ingombro materico del telaio nei confronti del setto murario. Il giunto tecnico sancisce il distacco avvenuto dei due edifici, originariamente in aderenza, posizionandosi laddove la natura ha provveduto a indicarne la necessità con la grande lesione. IL CONSOLIDAMENTO MURARIO – restauro strutturale Interventi realizzati: - verifica, scomposizione e ricomposizione di tutte le strutture orizzontali piane dislivellate incluso il consolidamento delle volte murarie; - le murature sono state trattate con il metodo del “cuci e scuci” a pietra di tufo, “sostituendosi le pietre rotte” e provvedendo a ricostituire gli originari contrasti con particolari tagli a cuneo delle pietre usate; scomposizioni e ricomposizioni murarie per riconfigurare le necessarie verticalità strutturali; - recupero della struttura in elevazione mediante una parziale scomposizione e ricomposizione della facciata su Piazzetta, contenendo le deformazioni di fuori piombo entro limiti inferiori ai 20 cm; - i solai sono stati rifatti in legno di castagno; - le falde di tetto sono state rifatte a struttura lignea e le capriate esistenti consolidate. Il restauro architettonico – in via di completamento Il lavori di restauro scaturiscono dalla consequenzialità con le opere di consolidamento statico che hanno determinato l’eliminazione dell’intonaco e dei finimenti di facciata dalle strutture murarie.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Recupero ex centrale termica della stazione ferroviaria S.Lucia Venezia Centro Storico OSCAR SCOMPARIN GRUPPO FON ARCHITETTI Via Ospedale, 9 - 30174 Mestre (VE) info@gruppofonarchitetti.it

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

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PAOLO DABALA VITTORIA GUADAGNO SONIA YOLANDA MARIAN EZIO PAVONI NICOLA SALVIATO FEDERICO SCARABELLO LODOVICO SCODELLARI CHIARA SIGNORA


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Recupero ex centrale termica della stazione ferroviaria S.Lucia Venezia Centro Storico L'ex Centrale Termica della Stazione Ferroviaria Santa Lucia di Venezia è attualmente in fase di cantierizzazione. I lavori sono iniziati nel 2007; la fine è prevista per il 2011. L'ex Centrale Termica della Stazione Ferroviaria Santa Lucia è uno dei più significativi esempi del periodo “ razionalista” presenti a Venezia. È un edificio industriale dismesso, dall’impianto moderno, tutto impostato sul piano del ferro. È arrivato a noi in parte mancante di uno dei suoi corpi di fabbrica più pregiati, demolito e sostituito con un edificio di scarsa qualità. Anche al suo interno non vi erano più le attrezzature per la produzione del calore. IL PROGETTO DI RECUPERO Si è posto come uno strumento di indagine, in grado di coniugare l’assoluta necessità di conservare l’essenza di un tale manufatto con le doverose necessità di un riuso residenziale, in grado di restituire alla città questo grande volume, sotto forma di alloggi. IL PROGETTO ARCHITETTONICO Innanzitutto il sito e le sue relazioni con una città dalle regole “ altre” , dove nulla rientra nell'ordinarietà del costruire e tutto sottende a una morfologia organica dello spazio. Si è provveduto al restauro filologico delle facciate e all’interno del grande vuoto è stato costruito un edificio nell’edificio, con struttura in acciaio e legno, in cui è stato ricreato un androne in doppia altezza nel nuovo ingresso verso la città, un muro con giardino privato, un cortile interno, delle terrazze. Il corridoio di distribuzione unisce senza soluzione di continuità tutti i corpi di fabbrica, senza essere ripetitivo, offrendo un susseguirsi di luci e ombre, di variazioni cromatiche, di squarci in tutta altezza. Nell'edificio vi sono palestra, sauna e vasca idromassaggio. IL PROGETTO STRUTTURALE La nuova struttura interna è stata concepita migliorando il comportamento sismico dell’edificio pur essendo Venezia città a basso rischio sismico. Le solette di piano in calcestruzzo armato garantiscono la ridistribuzione delle azioni orizzontali sugli elementi sismo-resistenti. La struttura metallica principale interna garantisce, rispetto all’impiego di calcestruzzo armato, minori pesi propri e quindi minori masse aggiunte. La conservazione del telaio in calcestruzzo armato esistente della “ scatola" ha permesso di non modificare l’assetto statico originario, in quanto i nuovi carichi sono affidati alla struttura ex-novo interna e al nuovo sistema di fondazione. La ciminiera è stata rinforzata con cerchiature in carbonio. Le partizioni interne sono state realizzate a secco.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Recupero ex centrale termica della stazione ferroviaria S.Lucia Venezia Centro Storico IL RISCHIO IDROGEOLOGICO La problematica della protezione rispetto all’alta marea è stata affrontata a livello fondazionale impostando l’intero sistema di fondazione, organizzandolo attraverso un graticcio di travi e plinti in calcestruzzo armato con micropali e completandolo con una soletta continua superiore. Per il disinquinamento della laguna si sono immesse solo acque reflue depurate, realizzando un depuratore a esclusivo utilizzo del complesso, con tecnologia a “ fanghi attivati” . IMPIANTI TECNOLOGICI L'involucro Bisognava conciliare il rispetto dei vincoli posti per l'edificio con l'ottimizzarne l’isolamento termico e acustico. Si è optato per un isolamento "a cappotto interno", così ottenendo trasmittanze e fonoisolamento richiesti per legge, con correzione dei ponti termici e acustici. Sono stati sostituiti i vecchi serramenti con altri a taglio termico, dotati di vetri altamente performanti. Ciò è stato ottenuto eccezionalmente producendo un profilo progettato ad hoc per questo edificio e con la tecnologia dei vetri portanti per le ante apribili. Gli impianti termomeccanici e di climatizzazione I loro requisiti: massimo comfort estate/inverno, utilizzo anche saltuario degli alloggi, regolazione degli impianti e contabilizzazione individuale, basso impatto visivo, sicurezza d'uso, basso costo di esercizio, impiego di fonti rinnovabili. Si è scelto un sistema centralizzato con 2 pompe di calore geotermiche, più una terza per l'acqua calda sanitaria. L'impianto interno consta di pannelli radianti a pavimento di spessore ridotto. La soluzione porta a un risparmio di energia, rispetto a un tradizionale sistema con caldaie e gruppi refrigeratori raffreddati ad aria, di circa il 40%. Gli impianti di illuminazione artificiale Per le aree comuni si sono scelte lampade fluorescenti dotate di alimentatori elettronici dimmerabili. Sono stati poi previsti un sistema di controllo e regolazione dell'illuminazione, a orologio astronomico, e una serie di moduli che regolano il flusso luminoso. Il risparmio energetico ottenuto, rispetto a un impianto standard, è pari al 30% circa. VALUTAZIONI ECONOMICHE PARA METRICHE Questo edificio è tecnologico, per sostenibilitàe risparmio energetico, e sicuro, sia per quanto riguarda i rischi sismici e idrogeologici, sia anche per tutti quei rischi legati alle vie di fuga e agli incendi.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Recupero di un edificio a San Fior (TV)

GIAMPAOLO FRANCINI Via Europa, 105 - 31020 San Fior (TV) francini-g@libero.it

L’aggregato edilizio si divide nei corpi: centrale, Est, Ovest. Il corpo centrale è la vera e propria casa colonica con pianta rettangolare e tre piani. Le parti murarie presentano lesioni dovute a cedimenti e alla spinta delle travi di colmo. Presenza d’umiditàsulla facciata N. Le travi in legno si presentano in pessimo stato. Il corpo E è costituito dalla stalla con tettoia e fienile. Il corpo O è a due piani. I caratteri rilevanti sono: - “ tessitura muraria” a vista delle facciate S e N del corpo centrale e corpo E; - partitura dei fori dei corpi centrale ed E; - sagoma del corpo centrale e corpo E. Gli elementi dissonanti sono: - copertura a terrazzo della porzione a un piano a N del corpo centrale; - dimensioni e sistema di chiusura delle finestre del corpo O; - copertura a padiglione del corpo O. Obiettivo dell’intervento è il completo recupero dell’immobile per farne residenza con 4 alloggi. Il corpo O mantiene la sua funzione di edificio unifamiliare; per recuperarlo è stata rivista la composizione delle facciate e la copertura è stata ricostruita a due falde. Per il corpo centrale si sono mantenute le murature perimetrali e ripristinate le finestre. Il corpo E è stato ristrutturato mantenendo parte della facciata Sud. Il corpo O è stato isolato con lastre in lana di roccia. L’isolamento del piano terra è stato realizzato con lastre in polistirene; i nuovi tamponamenti con parete interna in blocchi in argilla. Gli infissi saranno costituiti da telaio in abete con doppia guarnizione, triplo vetro. Produzione di acqua calda per uso sanitario dai pannelli solari installati sulla copertura. Nel corpo E sono previsti pompa di calore e pannelli fotovoltaici.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

Casa Apice - Bellini Montesarchio (BN)

RAFFAELE IANDOLO Via Luigi Amabile, 6 - 83100 Avellino errei@tin.it www.raffaeleiandolo.com/

ROSANNA GALDENZI

La casa, su due livelli, è parte di un fabbricato del ‘700, ricco di elementi architettonici di pregio, snaturati dalle superfetazioni subite. Il filo conduttore dell’intervento è stato di liberare e valorizzare gli elementi originari presenti. L’idea di progetto è il labirinto, spazio dinamico, evocativo. La corte, recuperata e coperta con struttura in vetro e acciaio, caratterizza la casa; intorno a essa gli ambienti e i percorsi si fondono con la luce; le forme si combinano, le prospettive si moltiplicano. La distribuzione degli ambienti, come per un appartamento a pianta libera, grazie alla corte coperta, si caratterizza per la zona giorno aperta, articolata su 3 livelli: living e androne, 2 spazi voltati, al seminterrato; lo studio; la zona notte, al primo piano; la cucina; la sala da pranzo.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 1 - RECUPERO DI EDIFICI ESISTENTI

A.T.E.R. Pordenone - Recupero del Complesso Agricolo “ Santa Giustina” - Chions (PN)

MARIO LIUT

Via C. Perotti,18 - 33083 Chions (PN) mario.liut@ater.pn.it

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MAURO DA PIEVE SIMONE ELLERO GIANNI MIROLO RENATO PORTOLAN STEFANO SANTAROSSA

Nell’intervento di recupero effettuato dall’A.T.E.R. di Pordenone, pur comprendendo anche un edificio vincolato, è stato affrontato l’adeguamento del complesso alle normative legate al rischio sismico. Le parti vincolate da salvaguardare hanno permesso un approccio alla sicurezza sismica teso a sfruttare potenzialità e risorse strutturali delle preesistenze. Un’indagine geologica ha escluso la presenza di rischi idrogeologici. Le partizioni dell’involucro sono state verificate per avere indici di consumo energetico assai inferiori a quelli consentiti per legge. Ciò si è tradotto in un notevole ridimensionamento delle potenzialità del generatore centralizzato di calore. Si è previsto il riutilizzo dell’ esistente e l’impiego di materiali naturali o riciclabili.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Progetto per una casa bifamiliare - CASA P Cirò Marina (KR) - Località Brisi

DOMENICO POTENZA Via della Libertà,14/a - 88811 Cirò Marina (KR) domenico.pot@libero.it

IL SITO Il sito, un terreno quasi pianeggiante vicino al mare ma senza vista su di esso, e il clima del Sud Italia suggerivano per questa abitazione una soluzione a “kashba”, organizzata secondo uno schema semplice e razionale, individuato nello sviluppo di un retino ortogonale di 6,30x6,30 m (AxA). All’interno di questo schema trovano posto un sotto-modulo di 6,30x3,15 m (AxA/2), che rappresenta il “sistema distributivo”, e uno di 6,30x2,10 m (AxA/3), individuando il “sistema ingresso” che sbocca nel giardino retrostante. La composizione interna degli spazi, quindi, è generata da tre assi; i due assi paralleli, quello di distribuzione e d’ingresso, convergono in un asse ortogonale attorno al quale si sviluppa la zona giorno. Scopo del progetto era la realizzazione di un’unica unità con il vincolo che nel tempo, attraverso una semplice operazione, potesse accogliere due cellule abitative di dimensioni diverse. L‘EDIFICIO La costruzione si sviluppa su tre livelli di cui uno seminterrato, rivelando un maggior rigore formale nella composizione dei volumi corrispondenti alle diverse funzioni. Il livello seminterrato, alla quota -1,35 m, ospita un ampio garage e una comoda taverna che affaccia direttamente su un giardino, ricavato attraverso uno scavo nel terreno, quale collegamento con l’esterno.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Progetto per una casa bifamiliare - CASA P Cirò Marina (KR) - Località Brisi Il primo livello, quello del giardino, contiene oltre gli spazi di soggiorno anche delle zone notte. La zona giorno, aperta sia verso sud che verso nord, grazie ad ampie vetrate, evidenzia il tema della continuità orizzontale oltre a risultare efficace dal punto di vista funzionale per l’aerazione naturale dell’ambiente. Il piano superiore ospita altre camere da letto e terrazzi dai quali si gode una vista privilegiata sulle colline pre-silane. Le coperture piane ospitano il sistema degli impianti tecnologici (solare-fotovoltaico). Dal punto di vista compositivo il blocco contenente il “sistema scala”, che collega tutti i livelli, si articola in due testate poste rispettivamente a nord e sud, pensate come delle piccole corti capaci di catturare e raccogliere, attraverso grandi finestre e fessure, la luce, vera protagonista spaziale del progetto. Con le testate lo spazio interno ed esterno si articolano incorniciando il paesaggio circostante. Il colore bianco, adottato per tutti gli elementi, fatta eccezione per il muro interno, rivestito interamente in materiale lapideo che accompagna l’elemento scala”, contribuisce alla chiarezza della composizione e alla omogeneità degli spazi interni-esterni. IL GIARDINO L’intero giardino è circondato da un muro sul quale sono state studiate appositamente delle fessure, grazie alle quali si creano giochi di luce e ombra. Visto da fuori il complesso appare chiuso, quasi volesse difendersi dagli agenti esterni. Il giardino ospiterà una vegetazione autoctona di limoni, fichi d’india, palme e vite. LA SOSTENIBILITÀ Al fine del raggiungimento degli obiettivi energetici previsti dal D.P.P., sono stati adottati degli accorgimenti. Il blocco residenziale è stato disposto secondo l’asse est-ovest in maniera tale da rispettare al meglio l’esposizione naturale, garantendo un’adeguata illuminazione. Le grandi vetrate nonché le fessure realizzate nelle testate-corti permettono un ricambio naturale dell’aria e il riscontro di questa in tutti gli ambienti. Per tutte le bucature verranno utilizzati infissi a taglio termico con vetro a basso-emissivo. Per le tamponature esterne si è prevista una muratura monostrato utilizzando il blocco alveolater DL 192 (35x25x25 cm), conferendo a questa bassi valori di trasmittanza termica e favorendo l’isolamento acustico. Tutti gli elementi strutturali portanti, realizzati in c.a., sono stati rivestiti esternamente da tavelle in laterizio (3x25 cm) abbattendo la conducibilità termica di questi. Per il rivestimento esterno è previsto l’utilizzo di intonaco tradizionale a base di calce idraulica, fibrata con fibre naturali, della weber.calce TM della Saint-Gobain, conforme ai criteri di compatibilità am-


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Progetto per una casa bifamiliare - CASA P Cirò Marina (KR) - Località Brisi

SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI

bientale, garantendo alle tamponature esterne un’ottima traspirabilità. Lo strato di rifinitura consiste nell’applicare il materiale weber.calce finitura L rispettando gli stessi requisiti dell’intonaco sottostante. L’utilizzo di pannelli fotovoltaici in copertura permetterà di economizzare sulle forniture d’energia elettrica. L’impianto fotovoltaico, totalmente integrato architettonicamente, è stato studiato per una potenza di picco pari a 14 kWp, connesso in parallelo alla rete elettrica. L’energia prodotta verrà direttamente auto-consumata dall’utenza o ceduta in rete nel periodo d’esubero. I moduli fotovoltaici in silicio presenteranno un angolo di azimut pari a 80° rispetto al sud con un angolo di tilt di circa 10°. COSTO DI COSTRUZIONE EDIFICIO Per la determinazione del costo del fabbricato, attraverso un’analisi che tenga conto del contesto urbanistico del comprensorio Cirotano, della localizzazione del lotto edificabile, della tipologia edilizia realizzabile, si è definito il valore di costo individuato nel metro quadrato di superficie utile costruita. Il valore di costo comprende tutte le spese (costo dei beni e dei materiali impiegati nella realizzazione, impianto fotovoltaico, manodopera, salari e stipendi, tasse, imposte e assicurazioni, interessi sui capitali impiegati ecc.). In particolare, il costo di costruzione dell’edificio tiene conto delle caratteristiche geometriche, strutturali e tecnologiche del progetto. Soprattutto la regolarità geometrica dell’edificio permette una notevole economia nella realizzazione delle strutture, nelle opere impiantistiche e nelle rifiniture interne ed esterne.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Ghaus - Casa in legno Spresiano (TV)

MARTA BARETTI ARBAU STUDIO Via Toniolo,17 - 31100 Treviso info@arbau.org www.arbau.org

IL PROGETTO La Ghaus, situata a Spresiano (TV), è una casa realizzata interamente in legno, nata come ampliamento volumetrico di un’abitazione rurale. La disposizione della nuova casa dà luogo a un aggregato abitativo organizzato intorno ad una sorta di corte rurale, su cui si affacciano tanto il nuovo edificio che quello esistente, collegati tra loro da un corpo ad un piano. Il nuovo volume, che ha proporzioni simili a quelle dell'abitazione originaria, è disposto parallelamente a questa, in modo da chiudere il lato sud della corte rurale ma senza togliere aria e luce all’edificio esistente. L’orientamento è quello nord/sud, che garantisce all'alloggio un'esposizione ottimale rispetto alle variazioni climatiche del territorio. Oltre che per il suo orientamento l’edificio è stato progettato secondo criteri di risparmio energetico e di ecocompatibilità ambientale anche per quanto riguarda la scelta dei materiali e della tecnica costruttiva. Nel definire i caratteri formali dell'edificio l'immagine perseguita è stata quella del fienile, un manufatto compatto caratterizzato su un solo lato da grandi aperture, spesso schermate da doghe di legno. L'edificio è costruito con la tecnica chiamata X-Lam, cioè con struttura portante (pareti e solai) a pannelli a tre o cinque strati incrociati di abete rosso. Il piano terra è un open space; il tetto e il solaio hanno uno spessore ridotto. Il legno caratterizza sia lo spazio interno che i prospetti: all’interno i pannelli strutturali delle pareti e del tetto sono lasciati a vista e sbiancati; il rivestimento esterno è interamente realizzato con doghe di larice da 6 cm disposte verticalmente.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Ghaus - Casa in legno Spresiano (TV) Il prospetto nord, affacciato verso la corte rurale, è compatto e chiuso, con piccole aperture che si confrontano con quelle dell’edificio esistente, mentre quello sud è caratterizzato da grandi vetrate combinate a un sistema mobile di frangisole, realizzati con le stesse doghe del rivestimento esterno leggermente distaccate fra loro, che consentono di schermare la luce senza impedire la vista e di aprire la facciata a seconda delle condizioni di luce. La copertura in lamiera preverniciata è di colore rosso ossido ed è tradizionale a due falde. L’aspetto innovativo è che la linea di colmo ha un’altezza variabile, con la quota più alta verso il confine di proprietà, così che l’andamento del tetto dà maggiore articolazione e carattere al volume stesso e non incombe sulla minuta casa esistente. Il tetto così modellato sporge in modi differenti rispetto al filo esterno del volume: minimamente sul lato nord, mentre a sud assume progressivamente una sporgenza tale da costituire una sorta di portico. Gli spazi interni risultano variamente articolati dall’andamento del tetto e dalla doppia geometria dell’edificio, che da un lato segue l’andamento del corso d’acqua posto a confine di proprietà e dall’altro la giacitura della casa esistente. Il piano terra con la zona giorno è un grande open space, occupato solo dalla scala in ferro; il primo piano è caratterizzato da un ballatoio affacciato sulla zona giorno e rivolto verso le vetrate del lato sud, che dà accesso alle stanze. TECNICA COSTRUTTIVA E SICUREZZA ANTISISMICA DEL FABBRICATO In questo progetto si è usata la tecnica costruttiva cosiddetta X-Lam. Sono grandi pannelli di legno incollati con colle di resina melaminica prive di solventi e formaldeide a tre o cinque o più strati di assi di abete rosso, disposte a fibre incrociate che danno luogo a pannelli di spessore variabile con lunghezza sino a 16 m. Il materiale ha un ottima resistenza al fuoco. La resistenza sismica del legno legato alla leggerezza ed elasticità è conosciuta. La Ghaus si colloca in una zona a basso rischio sismico. Prescindendo per un momento dalla tipologia di struttura adottata, le azioni sismiche orizzontali massime potrebbero essere pari all’11% dei carichi verticali dell’edificio. Sostanzialmente, più l’edificio pesa, più l’azione sismica orizzontale è intensa. Per ridurre l’azione orizzontale è quindi necessario ridurre i carichi verticali considerando nella progettazione dell’ edificio l’impiego di materiali più leggeri, quali il legno. Lo schema planimetrico utilizzato prevede la struttura a setti portanti con pannelli X-lam e la presenza di pilastri ove vi siano pareti finestrate con grandi luci, affidando la resistenza sismica alle pareti. Anche il solaio e la copertura sono stati realizzati con pannelli X-lam.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Ghaus - Casa in legno Spresiano (TV) Il vantaggio di tale tipologia strutturale è nell’elevata rigidità nel suo complesso, proprio per la sua indeformabilità, non creando complicazioni alle finiture nel caso di sismi anche lievi. SOSTENIBILITÀ DELL’INTERVENTO E RISPARMIO ENERGETICO Per realizzare la Ghaus è stato impiegato legname con provenienza certificata FSC ed essenze del territorio: abete e larice. L’obiettivo era quello di costruire un edificio a risparmio energetico e sostenibile, riprendendo gli accorgimenti costruttivi legati alla tradizione rurale. Il pavimento al piano terra è in cemento industriale e al piano primo in legno di rovere; la scala ha la struttura in ferro spazzolato naturale. Le pareti, realizzate con pannelli X-lam con finitura a vista (spessore 85 mm), hanno isolamento termico a cappotto esterno naturale in fibra di legno (densità 160 Kg/mc spessore 80 mm) e rivestimento esterno in doghe in legno di larice naturale, con trasmittanza pari a 0,25 W/mq K. Il tetto ventilato, realizzato con pannelli con finitura a vista (spessore 167mm) e isolamento termico a cappotto esterno naturale in fibra di legno (densità160 Kg/mc spessore 80 mm), ha trasmittanza pari a 0,22 W(mq x K). La casa utilizza il sistema di riscaldamento a pavimento ed è predisposta per il solare termico. La ventilazione della casa è naturale e garantita dall’esposizione stessa (nord/sud). VALUTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO La casa ha una superficie utile di 148 mq e un volume lordo di 557 mq. Nella valutazione economica dell’intervento bisogna tenere conto della riduzione dei tempi e dei costi di cantiere per la realizzazione di una struttura prefabbricata in legno e assemblata a secco in cantiere rispetto ad un’opera costruita in maniera tradizionale. I tempi per la costruzione dell’ edificio si sono aggirati intorno ai sei mesi. La casa è arrivata in cantiere scomposta in pannelli già tagliati per il trasporto e qui montata in 10 giorni da tre operai specializzati. Le opere interne, gli impianti, le finiture sono state realizzate secondo tempistica e successione consueta.


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Casa del Ben-Essere - Milano

PAOLO BODEGA Corso Matteotti, 83 - 23900 Lecco studio@paolobodega.com www.paolobodega.com

CHIARA AIROLDI LUCA CASTELLI TAKAMASA SUGIURA

L’obiettivo del progetto è stato dimostrare che è possibile realizzare un’unità abitativa-tipo di 80 mq ca., che, aggregata, dà luogo a condomini, usando numerosi prodotti in commercio e soluzioni sperimentate, tutte certificate secondo gli standard più recenti, capaci di dare una risposta efficace ai problemi edilizio-abitativi e alla domanda di comfort delle persone. Una casa fruibile, costruita sui molteplici significati che l’uomo dà al termine Ben-Essere. Nasce così un’unità abitativa viva, immediatamente replicabile, dove i concetti di ecoefficienza sviluppano un comfort duraturo necessario alla salute psicofisica della persona. La Casa del Ben-Essere, grazie all’utilizzo di moderne tecnologie di prefabbricazione, è stata realizzata in soli 30 giorni. Il suo involucro deriva dal classico “ monolite” poi sottoposto a deformazione. È stata pensata come “ cellula abitativa” , in pannelli in c.a. prefabbricati, adattandosi alle esigenze di chi la abita nel mutare delle stagioni. Con essa ci si prefigge di evolvere verso una sua quasi totale autonomia energetica, attraverso sistemi fotovoltaici ed eolici. La sfida è stata di integrare i concetti di “ casa” e “ ben-essere individuale e sociale” .


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SEZIONE A - PROGETTI REALIZZATI CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Nuove costruzioni - Cosenza

GIOVANNI MULTARI CORVINO+MULTARI Via Ponti Rossi, 117/a - 80131 Napoli multari@corvinoemultari.com www.corvinoemultari.com

VINCENZO CORVINO

L'intervento ha per oggetto la realizzazione di un complesso immobiliare destinato a residenze, uffici, commercio, con parcheggio interrato, spazi pubblici, nuova viabilità, e da una piazza sopraelevata a uso condominiale. Tema del progetto: la trasformazione dell'area mediante un insieme di interventi edilizi e di sistemazione urbana per la realizzazione di un insediamento abitativo capace di definire un luogo che si relazioni con l’ambito urbano e con il territorio circostante; per la realizzazione di un luogo centrale fruibile e riconoscibile, al servizio di un’area vasta. L’idea nasce dalla lettura di 4 elementi: - la tangenziale sopraelevata; - il grande edificio residenziale a ovest; - la geometria obliqua, lungo il confine nord; - la Sila. Il progetto definisce lo spazio centrale destinato al commercio, allo sport e tempo libero, un volume basso coperto dalla corte, a uso esclusivo dei residenti e contenuto tra due edifici.


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SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

VINCITORE Residenze BioSisma - Perugia

MASSIMO CARLI Via Giuseppe Mazzini, 113 - 55049 Viareggio (LU) arch.carli@gmail.com

1. 2. 3. 4.

1

2

3

4

PATRIZIO FREDDUCCI OLIMPIA NIGLIO ALBERTO PARDUCCI GUIDO TOMMESANI


PRIMO PREMIO

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SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Residenze BioSisma - Perugia

Il progetto è stato elaborato abbinando alle problematiche bioarchitettoniche le potenzialità offerte dalle norme sismiche emanate con il D.M. del 14 gennaio 2008. Per il primo aspetto si sono seguite le direttive indicate nel Regolamento Regionale dell’Umbria del 9 febbraio 2005. Per il secondo aspetto ci si è riferiti al suddetto D.M. 14 gennaio 2008. La combinazione delle due esigenze ha condotto all'elaborazione di un progetto che ha sfruttato le significative sinergie derivanti dall'impiego delle tecniche dell'Isolamento alla Base con quelle specifiche della bioarchitettura. Il progetto è stato impostato su una configurazione d'insieme formata da un basamento unico, sostenuto da isolatori sismici elastomerici del tipo HDRB, sopra il quale sono stati disposti i moduli abitativi disposti in serie. L'interfaccia dell'isolamento è stata posta alla sommità delle strutture parzialmente interrate del piano garage. I vantaggi di questa semplice configurazione sono di ottenere sistemi strutturali con prestazioni antisismiche particolarmente elevate, superiori a quelle che, a parità di pericolosità del territorio, si ottengono con qualsiasi soluzione strutturale a base fissa. Le esigenze progettuali sulle quali si basa un sistema di isolamento sismico così concepito presentano interessanti aspetti, che sono: - la realizzazione in zona sismica delle ampie vetrate che controllano la ventilazione dei corpi scala, resa possibile dalla natura del particolare disaccoppiamento dinamico che elimina in maniera pressoché totale la partecipazione delle masse isolate al moto sismico relativo; - l'impiego di materiali per le strutture portanti selezionati in modo indipendente dalla necessità di particolari resistenze meccaniche; - la possibilità di utilizzare il distacco strutturale occupato dai dispositivi di isolamento come spazio utile per il passaggio di una corrente d'aria. Il progetto, biocompatibile ed ecosostenibile, propone un edificio salubre, concepito per il risparmio energetico e idrico. L’edificio interagirà con l’ambiente prevedendo dotazioni con cui avvalersi degli apporti energetici solari in inverno, contrastando il surriscaldamento estivo. Lo abbiamo poi posto in sintonia con l’intorno: è la morfologia del sito naturale che prevale e orienta le scelte. Una cava racchiude l’area piana di cui il lotto C57 rappresenta il lembo ultimo e più esterno. La concavità della cavea è volta a sud-ovest. L’edificio è allungato e leggermente curvato in pianta, disposto sul terreno secondo l’andamento delle curve di livello, in modo da concludere idealmente il grande anfiteatro naturale. Abbiamo concepito modularmente l’intervento. Il volume si curva grazie all’interposizione dei cunei rappresentati dai vaniscala/atrii bioclimatici, che fungono da snodo e cerniera. Abbiamo messo in progetto tre blocchi, collegati da due vani scala, per un totale di 12 appartamenti su tre piani. Il posizionamento dei blocchi, i percorsi e gli accessi sono stati effettuati per consentire la realizzazione di altri blocchi.


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SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Residenze BioSisma - Perugia

Si è dotato il nostro edificio di un sistema di isolamento sismico alla base creando un suolo artificiale, su cui la nostra biocasa può sorgere libera dai vincoli della normativa in materia di edificazione, riguardante i dettagli costruttivi necessari per soddisfare i requisiti strutturali delle costruzioni ubicate nelle zone sismiche come Perugia. Sul nostro suolo artificiale siamo liberi di edificare con criteri analoghi a quelli delle zone non sismiche, privi di requisiti limitativi e in grado di adottare sistemi costruttivi in muratura portante, riducendo l’impiego del cemento armato, ma ottenendo livelli di sicurezza sismica superiori a quelli di qualsiasi altro sistema strutturale a base fissa. Dal punto di vista distributivo, accanto ad alloggi più grandi, dotati di due camere doppie e una singola, abbiamo previsto appartamenti più piccoli, con due doppie, o con una doppia e una singola, fino a quella che può definirsi abitazione-studio, dotata di una camera più spaziosa della media e di una zona giorno articolata in due parti comunicanti, una delle quali può rivestire funzione di seconda camera o di “home office”. Questa configurazione pare oggi molto interessante per famiglie puntiformi. Elementi caratterizzanti del fabbricato sono i grandi atrii dei vani scala. L’integrazione architettonica dei pannelli fotovoltaici e solari termici è assicurata da una copertura leggera a due falde asimmetriche, che si raccorda sulla facciata sud a una “seconda pelle” dell’edificio. Forte elemento di ciclica variabilità dell’assetto esterno del fabbricato sono le serre solari addossate a ogni appartamento. Nella sistemazione degli spazi esterni il recupero idrico si traduce in una ricerca di piacevolezza paesaggistica e percettiva. Sul lato nord-est, si dispone il complesso “bacino di fitodepurazione” e “laghetto di raccolta delle acque depurate”: il bacino si presenterà come un’area verde, a manutenzione zero, piantumata con piante ossigenanti. L’ulteriore depurazione dell’acqua sarà assicurata da un processo ossigenativo, attuato facendo circolare l’acqua in un “ruscello”. L’alveo del piccolo corso d’acqua sarà costruito con effetto naturalistico, e impermeabilizzato, e l’acqua vi scenderà da piccole cascate. Il percorso pedonale d’accesso diverrà una piccola “passeggiata architettonica” e sarà dotato di luoghi di sosta.


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SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Rione IACP Cantieri Metallurgici Castellammare di Stabia (NA)

CARLO COPPOLA Via Donnalbina, 7 - 80142 Napoli archicarl@yahoo.it

1

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1. ROSA BUONANNO 2. VINCENZO NIGRO

PREMESSA Il quadro della situazione attuale del rione IACP di via Venezia è caratterizzato da: - assenza di qualità urbana derivante dal rapporto tra custodito e spazi pertinenziali che nega qualsiasi forma urbis; - l’impossibilità di attuare qualsiasi strategia di sostenibilità ambientale alla scala del progetto urbano e di miglioramento delle condizioni di benessere bioclimatico e psicopercettivo degli spazi; - inadeguatezza tipologica degli edifici esistenti ad accogliere le necessarie modificazioni dettate dai nuovi profili di utenza e dai nuovi stili di vita; - orientamenti eliotermici fortemente sfavorevoli degli edifici (E-O) rispetto alle condizioni climatiche mediterranee; - assenza di sismoresistenza delle strutture portanti ed estrema difficoltà e onerosità di adeguamento; - scarsa qualitàdei materiali e dei sistemi tecnologici e impiantistici impiegati. Queste condizioni orientano l’ intervento verso la totale sostituzione edilizia e riconfigurazione dell'impianto urbano, con la volontà di perseguire


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Rione IACP Cantieri Metallurgici Castellammare di Stabia (NA) nuove qualità morfologiche e prestazionali all’interno di una concezione di progetto fortemente incentrata sulla sostenibilità ambientale. IL PROGETTO La proposta riconfigura il quartiere destinando il piano terra ad attività pubbliche e anche eventualmente commerciali. La morfologia si articola in quattro grandi corti aperte: due verso il mare e due verso la città.. Sui lati esposti N/S delle corti sono collocate le residenze in linea e, in prossimità del confine Sud del lotto, una torre di residenze. Lo schema della circolazione prevede una strada perimetrale che si configura come strada urbana; lungo questo tratto vi sono gli accessi ai posti auto coperti di pertinenza dei singoli alloggi nonché dei locali di servizio e di deposito delle attività comuni. Caratteristica del complesso è che gli alloggi sono dotati di ampia superficie esterna attrezzata a vero e proprio giardino pensile che costituisce un elemento termoisolante e contribuisce a ridurre l'impermeabilità delle superfici orizzontali. Si sono conservati tutti i 196 alloggi preesistenti con un netto miglioramento delle loro superfici. Sono stati previsti i relativi posti auto coperti. L’uso di strutture portanti in acciaio e di solai misti acciaio-c.a. consente soluzioni architettoniche caratterizzate da grandi movimenti di volumi per la realizzazione dei giardini pensili. L’interpiano è funzionale alla realizzazione di una partizione orizzontale tale da consentire sia la realizzazione di tetti giardino, sia di sistemi impiantistici flessibili. I pannelli costituenti pareti perimetrali e partizioni verticali interne sono del tipo stratificato a secco. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLE SCELTE Il nuovo orientamento delle residenze prevede i lati lunghi a N e a S, consentendo la radiazione solare invernale come contributo al riscaldamento naturale degli ambienti, mitigandone l'effetto in estate, in ragione della maggiore inclinazione dei raggi solari. È prevista nella torre la realizzazione di un condotto verticale di ventilazione, collegato a bocchette di aerazione degli ambienti interni e integrato da aspiratore eolico. Il fronte a N è caratterizzato dalla presenza di una doppia facciata con spazio cuscinetto, con funzione di mitigazione termica invernale, delimitato dalle pareti degli alloggi e da una vetrata continua inserita all'interno della maglia strutturale, spazio dove sono posti ascensori, scale e ballatoi. Si prevede l’impiego di sistemi per la produzione di energia elettrica fotovoltaica e termica (pannelli solari), integrati nell'involucro, che prevede al suo esterno un rivestimento a pannelli. La presenza di superfici molto permeabili consente di recuperare le acque meteoriche.


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SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

Rione IACP Cantieri Metallurgici Castellammare di Stabia (NA) Per le acque grigie, si prevede il recupero tramite fitodepurazione. È previsto l'impiego di materiali salubri a basso contenuto energetico. Per limitare l'esposizione ai campi elettromagnetici, negli alloggi, la configurazione della distribuzione dell'energia elettrica seguiràlo schema a stella. L'utilizzo di sistemi prefabbricati e stratificati a secco costituisce il presupposto per una totale reversibilità del processo costruttivo e favorisce la smontabilitàe riutilizzabilità dei componenti al termine del loro ciclo di vita utile. Sono previste, per i percorsi carrabili, pavimentazioni foto-catalitiche. Per quanto attiene agli r.s.u. si realizzeranno due isole ecologiche di quartiere per la raccolta differenziata, accessibili alla quota superiore dagli utenti e a livello ipogeo dai mezzi di raccolta periodica. SICUREZZA ANTISISMICA DEI FABBRICATI L'isolamento sismico di un edificio consiste nell’inserimento tra la struttura e le sue fondazioni di dispositivi (isolatori in gomma armata) molto flessibili orizzontalmente, pur se rigidi verticalmente. Le scale si configurano come una struttura indipendente e giuntata, da garantire autonomia di comportamento statico. L’isolamento sismico comporta: - la sensibile riduzione delle accelerazioni trasmesse dal sisma alla struttura e quindi minori forze sulla struttura, così evitando non solo il collasso dell'edificio, ma anche il danneggiamento degli elementi strutturali. Le minori accelerazioni evitano danni anche a ciò che è contenuto all'interno dell'edificio, mantenendo la funzionalità anche a seguito di un terremoto violento; - minore o nulla percezione umana delle scosse sismiche, grazie all'effetto “ filtro" degli isolatori; - la riduzione degli spostamenti d'interpiano: sotto l'azione del sisma l'edificio si muove come un blocco rigido al di sopra degli isolatori, nei quali viene concentrata quasi tutta la deformazione. Ciò evita il danno agli elementi strutturali e alle tamponature. La progettazione sismica tradizionale vuole evitare il collasso dell'edificio e quindi la perdita di vite umane, ma prevede e accetta il verificarsi di danni ingenti. Ciò perché con le metodologie tradizionali sarebbe antieconomico evitare completamente i danni.


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SEZIONE B - NUOVI PROGETTI DI IDEE CATEGORIA 2 - NUOVE COSTRUZIONI

MENZIONE D’ONORE E(co-co)ndominio Roma

ARCANGELO DI CESARE XXL-ARCHITETTURE Via Simone Mosca, 13 - 00168 Roma info@xxl-architetture.com www.xxl-architetture.com

Nella nostra proposta c’è un tentativo di coniugare uno spazio architettonico più ricco abbinandolo a una attenzione per il risparmio energetico. La nostra sfida era non ripetere la classica palazzina urbana delle nostre periferie, con spazi anonimi e sovrapposti, con medesimi spazi distributivi, una fredda industrializzazione e una compiutezza che non apportano nessun guadagno al benessere psicologico. La palazzina è il frutto di una scelta basata su tipologie diverse: ci sono alloggi caratterizzati diversamente a ogni piano, con molti spazi comuni. Al piano terra le case, dotate di giardino, sono disposte senza toccarsi; con questa impostazione liberano una serie di spazi condominiali che, caratterizzati con elementi verdi, diventeranno la hall d’ingresso. Al piano primo le case saranno riallineate secondo una maglia rettangolare; ciò permetterà a ogni appartamento di avere a disposizione ampi terrazzi, che funzioneranno da copertura degli alloggi sottostanti. Due terrazzi scoperti saranno lasciati a disposizione del condominio. Al piano secondo le case si restringono ancora, lasciando la medesima impostazione su maglia rettangolare; ogni singolo appartamento si sviluppa intorno a un patio interno che prende luce solo dall’alto. La copertura, del tutto accessibile, è studiata per risultare utile spazio condominiale e di accumulo. Al piano interrato, sono ricavate, oltre alle cantine e ai volumi tecnici, 2 case a corte con un solo lato aperto verso il giardino. A questo piano si accede, con una rampa, direttamente dal parcheggio pertinenziale scoperto, o con una scala, dal giardino esterno; vi si accede anche dalla hall attraverso un volume a doppia altezza con una scala.


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Premiazione e progetti in mostra - Napoli 11 dicembre 2010

CARLO IMPORTUNA Curatore della mostra

Il tema del premio, che nasce dall’esigenza di riformare il sistema sicurezza/paese reso critico da innumerevoli tragedie susseguitesi con incalzante e preoccupante periodicità, pone al centro della dialettica sociale e culturale la questione della sicurezza/qualità della vita dei popoli. Politiche dissennate, condotte da visioni improntate a uno sviluppo a breve termine, hanno condotto allo sperpero e alla distruzione di grandi parti delle risorse del pianeta, finendo per minare alla base il futuro dell’umanità e, tanto da portare scienziati di tutto il mondo a prospettare apocalittici scenari futuri. Può una società essere così becera da distruggere con consapevolezza il futuro dei propri figli, negando loro il diritto di crescere in un sano e sicuro contesto ambientale, naturale o antropizzato che sia? Può arrendersi, a dispetto del progresso e delle conquiste raggiunte, alla devastazione del pianeta? Lo sguardo dei figli dell'uomo, i sogni, le ambizioni, possono divenire il motore propulsore di un'azione che costringa tutti coloro che ne hanno il potere, e la responsabilità, di condurre e indirizzare verso modelli di vita più consoni alla conservazione della terra.

Sei opere, dodici progetti in mostra. Al di qua il bruciante nesso tra realtà e immaginazione, l'incalzante contrasto tra il mondo delle principesse - dei fiori dai colori cangianti, dei prati verdi e del cielo blu - e la cruda realtà, reale/irreale, futura o futuribile; al di là progetti di architettura concepiti con l'idea di uno sviluppo sostenibile. Potranno farfalle, fate e fiorellini vincere l'indifferenza, combattere l'inquinamento, bloccare il surriscaldamento terrestre, tappare il buco nella fascia di ozono, fermare i mutamenti climatici, la distruzione delle foreste, lo scioglimento dei ghiacciai, l'avanzare dei deserti, l'innalzamento del livello delle acque, l'estinzione delle specie? Potranno tranquille casette colorate e improbabili animaletti dalle forme strane, colonizzare la mente degli uomini, condurli a discernere tra cattiva e buona gestione del territorio, tra cooperazione e abbandono, interesse e indifferenza, tra buona e cattiva qualitàdella vita? Forse sì, sempre che l'egoismo dell'uomo in un estremo atto di assurdo cannibalismo non finisca per fagocitare se stesso e i propri figli.


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©copyright 2010 - Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Via Santa Maria dell’Anima 10 - 00186 Roma ©Tutti i diritti sono riservati www.premiosirica.it e www.awn.it DI BAIO EDITORE Via Settembrini 11 - 20124 Milano Grafica e impaginazione: Shiho Sakai www.dibaio.com ISBN 978-88-7499-228-7

€ 9,40

Finito di stampare nel mese di Dicembre 2010 presso Emme K - Como. Printed in Italy



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