Block Notes Novembre 2010

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Block Notes

All’interno...

Credito:

I “numeri” dell’accordo quadro, il controllo dei conti correnti, alcune valutazioni su Basilea 3 e i più recenti incentivi per le aziende agricole.

Lavoro:

Il “Durc” trimestrale

Alimentare:

Dall’etichettatura del cioccolato ai corsi di aggiornamento.

Commercio:

ammessi nuovi requisiti per il commercio di alimenti e bevande

In punta di Matita:

Parliamo di progetti europei, delle contestazioni dell’Associazione in merito alle leggi sugli appalti, della direttiva europea sui pagamenti, di etichettature obbligatorie, delle nuove date di “Artigiana Italiana e, per finire, di una convenzione per il reperimento di informazioni commerciali

Anno XXXIII - N° 120 del 18/11/2010 Quotidiano - Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. resp.: Cristina Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: Soc. Editoriale Artigianato e Piccola Impresa dell’Emilia R. - Via Rimini 7 - 40128 Bologna Tel. 051/2133100 - Copia: 1,50  - Modena - Via Malavolti, 22 Tel. 059/418111 - Stampa: Nova

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LA RAPPRESENTANZA SECONDO CNA

Fisco:

Irap, dalle possibilità di rimborso per gli autonomi ai problemi con nessi ai leasing immobiliari. Poi alcuni chiarimenti sulla detrazione del 55% e novità sul fronte della cosiddetta black list.

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i parla spesso di crisi della rappresentanza. In realtà questi valori, cioè i concetti di rappresentanza e di associazione non sono certo superati. Anzi, si tratta di bisogni amplificati dalla crisi economica e sociale che stiamo vivendo. Ma cosa significa rappresentanza? Per CNA significa fare insieme per cogliere opportunità, stare insieme per far sì che il successo di qualcuno non sia la sconfitta di qualcun altro, affrontare insieme i bisogni dell’impresa e dell’imprenditore. E quasi un circolo virtuoso, la rappresentanza. E’ grazie ad essa se CNA è un interlocutore dalle spalle larghe per tutti gli enti con i quali le imprese devono relazionarsi (Amministrazioni locali, Sindacati, Pubblici Uffici, Banche). E’ in virtù della rappresentanza che CNA è presente capillarmente in tutto il territorio, che l’Associazione ha potuto costituire una rete di società di scopo in grado di rispondere alle esigenze delle imprese. Ecco cosa interpreta la tessera CNA: da oltre 65 anni un valore che nasce dal “fare assieme”, dalla forza che può esercitare la nostra Associazione grazie alla rappresentanza di 15.500 imprese modenesi. Per questo la tessera associativa non è solo un documento di appartenenza, piuttosto è un “certificato di condivisione”: di valori, di impegno, di passione. Di consapevolezza che facendo assieme si può

arrivare più lontano, affrontando con uno sforzo comune i bisogni individuali, mettendo d’accordo le esigenze personali con quelle generali: l’uno e il tutto. CNA, insomma, si pone come espressione di un’identità etica collettiva, un principio sancito esplicitamente nel codice etico dell’Associazione. Oggi la rappresentanza si trova di fronte nuove sfide, come la ricerca di nuove opportunità commerciali per le imprese. Si tratta di un tema nuovo e difficile in cui muoversi, perché è piuttosto complicato differenziare la rappresentanza collettiva dal servizio individuale. Per quanto ci riguarda stiamo cercando di sviluppare opportunità di matching tra imprese e di individuare servizi individuali. Uno di questi ha già un nome ed una sua identità: si tratta di CNA Explora, che si occupa appunto di internazionalizzazione. Ma ci sono anche strutture come il consorzio Expomodena che da anni cerca di supportare l’attività di commercializzazione delle imprese, soprattutto per ciò che riguarda tessile ed alimentare. Azioni concrete, dunque, ispirate alla logica del fare, mettendosi nei panni delle imprese per contribuire attivamente al loro lavoro. Una delle tante ragioni per cui associarsi non è inutile. Luigi Mai Presidente CNA Modena


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Fisco Irap: chiarimenti sui leasing immobiliari delle società di capitali L’Agenzia delle entrate torna a parlare di IRAP, con specifico riguardo alla deducibilità dei canoni leasing degli immobili strumentali per i soggetti che applicano le norme relative alle società di capitali. In merito allo scorporo del valore dell’area sottostante i fabbricati strumentali, l’Agenzia delle Entrate afferma che le disposizioni relative devono essere applicate anche per la determinazione dell’IRAP delle società di capitali. Viene precisato in particolare che tale disposizione deve essere applicata anche agli immobili strumentali acquisiti in leasing, con la conseguenza che i canoni sono deducibili solo per la quota capitale riferibile all’immobile, al netto

dell’area sottostante. Tale orientamento non è condivisibile perché in netto contrasto con le norme che regolano la determinazione dell’IRAP delle società di capitali. Le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate non tengono in alcun conto lo spirito di “semplificazione” che ha ispirato il legislatore. Sotto il profilo civilistico i canoni leasing sono correttamente imputabili a conto economico anche per la parte riferibile all’area, quindi in applicazione delle norme applicate dalle società di capitali dovrebbero essere interamente deducibili. Tali osservazioni sono state portate all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate tramite CNA Nazionale.

Tuttavia, l’Agenzia ha confermato la sua posizione al riguardo. Inoltre, estendendo in ambito IRAP le norme fiscali in materia di scorporo del valore dell’area, si ritiene logico applicare tali regole anche agli immobili situati su un’area con valore limitato, tale da azzerarsi per effetto dei costi di bonifica in ipotesi di demolizione del fabbricato, e agli immobili non ‘cieloterra’. In altre parole, anche ai fini IRAP come ai fini del reddito, la deduzione degli ammortamenti e dei canoni leasing degli immobili strumentali è limitata al solo fabbricato al netto del valore dell’area.

Rimborso IRAP “piccoli imprenditori” Le sentenze della Corte di Cassazione n. 21122, 21123 e 21124 del 13.10.2010 ai fini dell’esclusione da IRAP di un tassista, un coltivatore diretto e un artigiano hanno riportato all’attualità il cosiddetto requisito dell’“autonoma organizzazione”. La Cassazione, partendo dall’esclusione dall’IRAP degli agenti di commercio e dei promotori finanziari, afferma che, così come non è automatico l’assoggettamento ad IRAP di agenti e promotori, per il solo fatto che producono reddito d’impresa (ai sensi dell’art. 55 del TUIR), a maggior ragione non è automatico l’assoggettamento ad IRAP dei piccoli imprenditori di cui all’art. 2083 del C.C. (coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti). Sulla base di tali premesse, quindi, la Corte di Cassazione conclude che per l’assoggettamento ad IRAP dei “piccoli imprenditori” occorre verificare la sussistenza o meno del requisito dell’“autonoma organizzazione” che ricorre quando l’imprenditore: a) “è responsabile dell’organizzazione e non è, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse”; b) impiega beni strumentali che, per quantità, siano superiori al minimo indispensabile, necessario per lo svolgimento dell’attività “oppure, si avvale in modo non occasionale di lavoro altrui”. La Corte di Cassazione precisa, inoltre, che la prova dell’as-

senza del requisito dell’autonoma organizzazione deve essere fornita dal contribuente che chiede il rimborso dell’imposta non dovuta. Secondo CNA, che, in assenza del requisito dell’autonoma organizzazione, esistono quindi i presupposti per presentare istanza di rimborso dell’IRAP versata. I SOGGETTI INTERESSATI AL RIMBORSO Si tratta tipicamente di società individuali e lavoratori autonomi. Per individuare i soggetti “potenzialmente” interessati all’istanza di rimborso, premettendo che si considerano sempre assoggettate ad IRAP le imprese familiari, occorre valutare i costi-benefici per il contribuente. Questa valutazione assume rilevanza per il fatto che i contribuenti, potenzialmente interessati a presentare l’istanza di rimborso dell’IRAP, dovrebbero avere un carico tributario limitato. Inoltre, occorre tenere conto del fatto che, dopo la presentazione dell’istanza, quasi certamente si dovrà presentare un ricorso all’Agenzia delle Entrate, sia in caso di silenzio-rifiuto che in caso di rigetto dell’istanza. Sempre in merito alla valutazione dei soggetti interessati alla presentazione dell’istanza, si sottolinea che i contribuenti che presentano l’istanza devono dimostrare l’assenza del requisito dell’autonoma organizzazione e, quindi, allegare tutta la 1

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Fisco < Segue da pag. 1

documentazione utile a tale scopo (Modello IRAP, Dichiarazione IRAP, Dichiarazione dei redditi, F24 dei versamenti, copia libro cespiti, registri contabili). Posto quanto sopra, in attesa di chiarimenti ufficiali, i criteri in base ai quali si deve operare l’individuazione dei soggetti interessati sono: • lo svolgimento dell’attività con apporto “esclusivo” o “prevalente” del lavoro dell’imprenditore; • la presenza solo occasionale di lavoro altrui; • l’assenza di associati in partecipazione sia d’opera che di capitale; • l’assenza di beni strumentali eccedenti la quantità minima per l’esercizio dell’attività in modo non organizzato, valutazione di per sé piuttosto complessa. Rispetta questa condizione per esempio, l’autotrasportatore con un solo autocarro ed eventualmente una autovettura o la parrucchiera che ha un solo “casco” e una sola postazione di lavoro; • l’assenza di lavorazioni effettuate da terzi..

Anno 2010: valgono le stesse regole illustrate per il periodo d’imposta 2007, tenendo conto del comportamento adottato dal contribuente in riferimento a tale anno e del momento in cui si presenta l’istanza. In altre parole, se il contribuente decide di non presentare la dichiarazione IRAP per il periodo d’imposta 2010 e di non pagare più l’IRAP, si può chiedere a rimborso soltanto la prima rata di acconto versata; viceversa se il contribuente decide di presentare la dichiarazione IRAP per il 2010 e continua ad effettuare i versamenti IRAP si consiglia di presentare l’istanza di rimborso nel 2011, seguendo le regole già illustrate, dopo aver effettuato la determinazione dell’imposta dovuta per il 2010.

Tassisti e autotrasportatori aderenti a consorzi Se sono rispettati questi criteri, riteniamo che siano presenti tutti gli elementi per presentare l’istanza di rimborso, anche per i tassisti e per gli autotrasportatori associati in consorzi. In particolare si ritiene che l’adesione al consorzio non comporti l’acquisizione del “requisito dell’autonoma organizzazione”.

LE SEDI SONO A DISPOSIZIONE PER LA CONSULENZA DEL CASO E PER LA PREDISPOSIZIONE E L’INOLTRO DELLE PRATICHE

Riteniamo che possano formare oggetto di istanza di rimborso dell’IRAP anche i versamenti effettuati a seguito di ravvedimento operoso o accertamento, purché i versamenti si riferiscano ad annualità in cui l’attività è svolta in assenza del requisito dell’autonoma organizzazione.

Comunicazione operazioni Iva con Paesi “black list” CM 54/E, non applicazione delle sanzioni per il primo periodo

L’IMPORTO DEL RIMBORSO Premesso che il rimborso dell’IRAP può essere chiesto solo in riferimento alle annualità in cui il “piccolo imprenditore” risulta privo del requisito dell’autonoma organizzazione, al fine di individuare correttamente gli importi da chiedere a rimborso occorre tenere conto del termine di prescrizione di 48 mesi dalla data di effettuazione dei versamenti. Per ciò che riguarda l’importo da chiedere a rimborso sarà determinato come differenza tra l’IRAP versata nei limiti dell’imposta dovuta e l’eventuale risparmio d’imposta conseguente la deduzione del 10% dell’IRAP. Riteniamo comunque possibile, in un’ottica di semplificazione, presentare l’istanza di rimborso IRAP senza tenere conto del risparmio d’imposta.

Con la circolare ministeriale del 28 ottobre 2010 n. 54/E, l’Agenzia delle entrate comunica che, date le “obiettive condizioni di incertezza” in cui devono operare i soggetti obbligati al nuovo adempimento relativo alla comunicazione delle operazioni Iva con Paesi “black list”, in sede, di controllo, non applicherà sanzioni in caso di eventuali violazioni concernenti la compilazione dei relativi modelli di comunicazione: - al trimestre luglio/settembre 2010, per i soggetti tenuti a presentare il modello con periodicità trimestrale; - ai mesi da luglio a novembre 2010, per i soggetti tenuti a presentare il modello con periodicità mensile.

I VERSAMENTI IRAP PER CUI CHIEDERE IL RIMBORSO Anno 2007: è possibile chiedere il rimborso del I acconto IRAP, del II acconto IRAP e del saldo IRAP versato nel 2008. Al fine di determinare correttamente l’imposta IRAP da chiedere a rimborso si deve confrontare quanto versato a titolo di acconto con l’imposta dovuta. Se quest’ultima risulta capiente si ritiene che tutto il versato può essere chiesto a rimborso; in caso contrario si potrà chiedere il rimborso solo dell’acconto versato nei limiti dell’imposta dovuta. Anno 2008: valgono le stesse regole illustrate per il periodo d’imposta 2007. Anno 2009: valgono le stesse regole illustrate per il periodo d’imposta 2007.

E’ però necessario che i contribuenti provvedano a sanare eventuali violazioni inviando, entro il 31 gennaio 2011, i modelli di comunicazione integrativa. La non applicazione delle sanzioni è in linea con quanto disposto dallo Statuto del contribuente, dove è previsto che “le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria”. p. Ufficio fiscale e tributi Mara Setti

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Fisco Detrazione 55%, precisazioni enea in caso di mancata proroga L’ENEA ha modificato l’originario orientamento assunto in tema di detrazione del 55%, nel caso in cui non ci sia la proroga oltre il 31/12/2010 (CNA si sta muovendo affinché questo non avvenga). Infatti, la pagina iniziale del sito ENEA, da qualche giorno, riporta che, per essere ammessi al beneficio fiscale, “..le fatture dovranno essere pagate entro il 31/12/2010”, affermazione valida, tuttavia, solo per i soggetti non titolari di reddito d’impresa, ai quali si applica il criterio di cassa. Anche secondo l’ENEA, pertanto, i lavori che fruiscono della detrazione 55% possono continuare oltre il 31/12/2010. Posto che la detrazione 55% spetta anche per gli interventi che proseguono oltre questa data, sono diverse le condizioni che devono rispettare i soggetti fruitori. Per i soggetti non titolari di reddito d’impresa, sono detraibili le spese sostenute anche per i lavori ancora in corso al 31 dicembre, purché i relativi pagamenti siano effettuati entro la fine dell’anno mediante bonifico bancario o postale. Resta fermo l’invio all’Agenzia delle Entrate, entro il 31/03/2011, della “Comunicazione per i lavori che proseguono per più periodi d’imposta” per indicare le spese sostenute nel corso del 2010. Per i soggetti titolari di reddito d’impresa, invece, sono detraibili le spese sostenute, anche per i lavori ancora in corso al 31 dicembre, considerato che è irrilevante il rispetto di quella data per il relativo pagamento, come anche

la modalità di pagamento stessa. Rileva invece il momento di imputazione dei costi, secondo il quale, per l’acquisto di beni immobili, vale la data di consegna o di spedizione. Attenzione, però: per le imprese il 55% spetta, in assenza di proroga, solo se entro il 31/12/2010 è eseguita pure la posa in opera dei beni. Per le prestazioni di servizi, invece, vale la data di ultimazione. In tal caso, però, occorre distinguere la presenza o meno di “stati di avanzamento lavori”. In caso affermativo, la prestazione può proseguire anche oltre il 31 dicembre e godono del 55% i costi valorizzati in base ai S.A.L. accettati e compresi nel corso del 2010; se no, la prestazione deve terminare entro il 31 dicembre e sono detraibili tutti i costi sostenuti anche negli anni pregressi. Anche per tale tipologia di soggetti resta fermo l’invio all’Agenzia delle Entrate della “Comunicazione per i lavori che proseguono per più periodi d’imposta”, per indicare le spese sostenute nel corso del 2010. L’invio va effettuato entro il 31/03/2011.

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Lavoro DURC - validità trimestrale anche negli appalti pubblici L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) ha stabilito, anche per semplificare e velocizzare le procedure di gara negli appalti pubblici, che il DURC abbia validità trimestrale anziché mensile. Questa indicazione è stata recepita dal Ministero del lavoro, (circolare n.35/2010 del 8 ottobre 2010) che ha specificato in dettaglio le situazioni nelle quali il DURC ha validità trimestrale. Nell’ambito degli appalti pubblici il documento è infatti richiesto non soltanto in sede di affidamento dei lavori ma anche in fasi successive dell’appalto. Resta fermo che: - il DURC rilasciato per la fruizione di benefici normativi e contributivi ha validità mensile - il DURC rilasciato per lavori privati in edilizia ha validità trimestrale e può essere utilizzato, per l’intero periodo di validità, ai fini dell’inizio di più lavori. DURC TRIMESTRALE NEGLI APPALTI PUBBLICI Periodo di validità del DURC Trimestrale dalla data di rilascio Deve essere acquisito un DURC per ciascuna procedura di selezione. Le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d’ufficio, anche attraverso strumenti Procedure di selezione del informatici, il DURC. contraente Il DURC attesta che la ditta è in regola alla data del rilascio dello stesso ed ha validità trimestrale nell’ambito della specifica procedura per il quale è stato richiesto.

Controllo delle autocertificazioni

Utilizzo del DURC

Il DURC ha validità trimestrale anche se emesso ai fini del controllo dell’autocertificazione tramite la quale l’impresa può dichiarare l’assolvimento degli obblighi contributivi al momento della partecipazione alla gara pubblica e fino alla sua aggiudicazione. Il DURC può essere utilizzato dalla stazione appaltante all’interno della medesima procedura di selezione, anche ai fini della aggiudicazione e sottoscrizione del contratto, se ancora in corso di validità (cioè non anteriore a tre mesi rispetto alla data di aggiudicazione e/o alla data di stipula). Nell’ambito degli appalti pubblici, non può essere utilizzato un DURC richiesto a fini diversi (es. DURC richiesto ai fini della fruizione di benefici e sovvenzioni comunitarie o per lavori privati dell’edilizia). Obbligo di richiedere un nuovo DURC per il pagamento di ciascun stato di avanzamento lavori o stato finale riferiti ad ogni singolo contratto. Il DURC ha validità trimestrale ai fini del pagamento per il quale è stato acquisito

Stati di avanzamento lavori (SAL) o fine lavori e regolare esecuzione Liquidazione di fatture relative In sede di liquidazione di fatture relative a contratti pubblici per servizi e forniture, a contratti pubblici per servizi e il DURC ha validità trimestrale ai fini del pagamento. forniture Obbligo del DURC anche in caso di acquisizione di beni, servizi e lavori effettuati in economia. Appalti per l’acquisizione di beni, servizi e lavori in Il DURC ha validità trimestrale con riferimento allo specifico contratto: nella economia (art. 125, comma 1 sola ipotesi di acquisizioni in economia di beni e servizi per i quali è consentito lett., b) del D.Lgs. n. 163/2006) l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento, il DURC ha validità trimestrale in relazione all’oggetto e non allo specifico contratto. Attestazione SOA (Società di attestazione e qualificazione Il DURC ha validità trimestrale anche se rilasciato ai fini dell’attestazione SOA e delle aziende) e iscrizione dell’iscrizione all’albo fornitori. all’albo fornitori 4


Lavoro OGGETTO: Assunzioni agevolate: - incentivi per l’assunzione di lavoratori “over 50” titolari di indennità di disoccupazione - incentivi per l’assunzione di lavoratori titolari di disoccupazione ordinaria o speciale edile Incentivi per l’assunzione di lavoratori over 50 titolari di indennità di disoccupazione Il Ministero del lavoro ha finalmente emanato (Gazzetta Ufficiale del 28 ottobre 2010) le istruzioni per la fruizione, da parte dei datori di lavoro interessati, della riduzione contributiva al 10% prevista dalla Legge Finanziaria 2010 per l’assunzione di lavoratori: • beneficiari dell’indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali; • con almeno 50 anni di età. Un’altra agevolazione riguarda il prolungamento, fino massimo al 31/12/2010, dei benefici contributivi per i soggetti in mobilità o beneficiari della disoccupazione non agricola con requisiti normali che vantano 35 anni di anzianità contributiva. Il beneficio spetta per le assunzioni a tempo determinato o indeterminato, a tempo pieno o parziale, effettuate dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2010. Il benefico è riconosciuto fino al 31/12/2010. Per poter usufruire del beneficio, il datore di lavoro interessato è tenuto a presentare apposita istanza all’INPS entro il mese successivo alla data di stipulazione del contratto di lavoro o a quello di pubblicazione del decreto in Gazzetta per quelli stipulati prima, secondo le modalità che verranno definite dall’Istituto. Poiché il decreto è stato pubblicato il 28 ottobre 2010, per le assunzioni effettuate prima di tale data occorrerà presentare apposita istanza entro la fine del mese di novembre. L’INPS non ha però ancora emanato le istruzioni per la gestione della domanda.

Contributi per l’assunzione a tempo indeterminato di persone con disabilità (Fondo Nazionale per il diritto al lavoro dei disabili). Vi informiamo che anche nell’anno 2010 la Provincia di Modena prevede lo stanziamento di fondi a favore di imprese che abbiano assunto, ovvero provvedano ad assumere, nel periodo 01/01/2010 31/12/2010 persone con disabilità, finanziabile con il ricorso al Fondo Nazionale per il diritto al lavoro dei disabili. I contributi possono essere richiesti al ricorrere delle seguenti casistiche: a) Assunzione a tempo indeterminato di persone iscritte nell’elenco tenuto dalla Provincia. Il contributo previsto è: • non superiore al 60% del costo salariale per ogni lavoratore disabile che abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%, o minorazioni ascritte dalla prima alla terza categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, ovvero con handicap intellettivo e psichico indipendentemente dalla percentuale di invalidità; • in misura non superiore al 25% del costo salariale per ogni lavoratore disabile che abbia una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% ed il 79% o minorazioni ascritte dalla quarta alla sesta categoria di cui alle tabelle sopra citate.

Incentivi per l’assunzione di lavoratori titolari di disoccupazione ordinaria o speciale edile Sempre con il decreto pubblicato il 28 ottobre, il Ministero del lavoro ha definito le modalità per la fruizione, da parte dei datori di lavoro interessati, di un incentivo pari all’indennità spettante al lavoratore, con esclusione di quanto dovuto a titolo di contribuzione figurativa, per il numero di mensilità di trattamento di sostegno al reddito non erogato previsto dalla Legge Finanziaria 2010. L’agevolazione spetta ai datori di lavoro che, senza esservi tenuti, assumono a tempo pieno e indeterminato, i lavoratori destinatari dell’indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali, nonché dell’indennità di disoccupazione speciale edile. Il beneficio spetta per le assunzioni effettuate dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2010. Per poter usufruire del beneficio, il datore di lavoro interessato è tenuto a presentare apposita istanza all’INPS entro il mese successivo alla data di stipulazione del contratto di lavoro o a quello di pubblicazione del decreto in Gazzetta per quelli stipulati prima, secondo le modalità che verranno definite dall’Istituto. Poiché il decreto è stato pubblicato solo il 28 ottobre 2010, per le assunzioni effettuate prima di quella data occorrerà presentare apposita istanza entro la fine del mese di novembre. Anche in questo caso mancano le indicazioni operative dell’Inps circa le modalità di presentazione delle domande non appena l’Inps le renderà note.

Trasformazione della postazione lavorativa. E’ previsto un rimborso forfetario a parziale copertura delle spese necessarie per la trasformazione del posto di lavoro al fine di renderlo adeguato alle possibilità operative dei disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% o per l’apprestamento di tecnologie di telelavoro, nonché per la rimozione di barriere architettoniche che limitano l’integrazione lavorativa dei disabili. La domanda di contributo, unitamente ad una copia fotostatica di un documento di identità del legale rappresentante, deve pervenire alla Provincia di Modena - Servizio Politiche del Lavoro, via delle Costellazioni n°180, Modena entro il 30 dicembre 2010 (pena l’esclusione) mediante una delle seguenti modalità: • a mano all’indirizzo sopra indicato (orario di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 13.00 e dal lunedì al giovedì dalle 14.45 alle 17.00); • a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, all’indirizzo sopra indicato; • tramite fax al n° 059 209070; la spedizione tramite fax dovrà essere obbligatoriamente seguita dalla consegna dell’originale entro 10 giorni. La Vostra filiale CNA è a disposizione per ulteriori informazioni. Leonardo Addabbo Responsabile Politiche del Lavoro 5


Alimentare Operatori alimentari: l’elenco dei corsi aggiornamento) sia già scaduto, e quelli che intendono passare dal livello di Rischio 1 al livello di Rischio 2. Per quanto riguarda invece i corsi d’aggiornamento, sono tenuti ad iscriversi gli alimentaristi in possesso di un attestato in scadenza. Più precisamente, devono iscriversi tutti i Rischio 1’ il cui attestato di formazione/aggiornamento sia stato rilasciato nel 2006, e tutti i Rischio 2’ il cui attestato sia stato rilasciato nel 2007. Quanto alla documentazione richiesta per iscriversi, è sufficiente un documento di riconoscimento valido. Per gli italiani è sufficiente la carta d’identità, la patente di guida o nautica, oppure il passaporto. Per i cittadini dell’Unione Europea è necessario un documento d’identità rilasciato in Italia o nel Paese d’appartenenza, purché includa una fotografia, e siano leggibili i dati stampati su di esso. Per i cittadini extracomunitari, infine, occorre presentare il permesso di soggiorno o la ricevuta di rinnovo, in originale (non sono accettate fotocopie), oltre ad un documento rilasciato dalla Repubblica Italiana oppure il proprio passaporto. Per iscriversi è sufficiente telefonare all’azienda USL di Modena (059/435104) dalle 9.00 alle 12.00 del mattino, oppure rivolgersi alla sede CNA di appartenenza.

Sono aperte le iscrizioni ai corsi alimentaristi (di formazione e di aggiornamento) sostitutivi del libretto sanitario. I corsi sono dedicati agli operatori del settore il cui attestato di formazione sia scaduto, in scadenza o mai conseguito (i.e. nuovi assunti). I corsi sono suddivisi in due livelli di rischio: Livello 1 ovvero Medio Rischio (baristi, fornai, addetti alla vendita di alimenti sfusi, personale addetto alla somministrazione/porzionamento pasti nelle strutture scolastiche e assistenziali) e Livello 2 ovvero Alto Rischio (cuochi, gelatai, addetti alle gastronomie, addetti alla produzione di pasta fresca, addetti alla lavorazione di latte e formaggi, addetti alla macellazione lavorazione e vendita delle carni, salumieri e addetti alla produzione di ovoprodotti). Dal Livello 1 sono esclusi i baristi addetti alla sola somministrazione di bevande, e gli addetti alla vendita di ortofrutticoli. Dal Livello 2 sono invece esclusi gli addetti alla stagionatura dei prodotti caseari, i mungitori e gli addetti all’imballaggio di ovoprodotti. Ai corsi di formazione devono iscriversi, per il rispettivo livello di Rischio, tutti i neoassunti: la domanda di iscrizione va presentata entro 30 giorni dalla data di assunzione. Devono inoltre iscriversi anche gli operatori alimentari il cui attestato di formazione (o

Cioccolato, occhio all’etichetta Si avvicinano le feste, e l’Unione CNA Alimentare comincia i preparativi per una scorpacciata di cioccolato. Con particolare attenzione all’etichettatura, un procedimento delicato nel quale è facile sbagliare. Ecco dunque l’elenco delle diciture e delle concentrazioni massime dei prodotti a base di cacao e cioccolato. • Burro di cacao: la sostanza grassa ottenuta da semi di cacao o da parti di semi di cacao aventi le seguenti caratteristiche: a) tenore di acidi grassi liberi (espressi in acido oleico); non superiore all’1,75%; b) in saponificabile (determinato utilizzando etere di petrolio); non superiore allo 0,5%, ad eccezione del burro di cacao che non può essere superiore allo 0,35%. • Cacao in polvere, cacao: prodotto ottenuto mediante trasformazione in polvere di semi di cacao puliti, decorticati e tor-

refatti e che presenta un tenore minimo di burro di cacao del 20%. Cacao magro in polvere, cacao magro, cacao fortemente sgrassato in polvere, cacao fortemente sgrassato: cacao in polvere con un tenore di burro di cacao inferiore al 20% (percentuale calcolata sul peso della sostanza secca). Cioccolato in polvere: prodotto consistente in un miscuglio di cacao in polvere e zuccheri, contenente non meno del 32% di cacao in polvere. Cioccolato comune in polvere, cacao zuccherato, cacao zuccherato in polvere: prodotto consistente in un miscuglio di cacao in polvere e zuccheri contenente non meno del 25% di cacao in polvere; tali definizioni sono completate con il termine “magro” oppure “fortemente sgrassato”, qualora il prodotto sia magro o fortemente sgrassato ai sensi della precedente lettera b. Cioccolato: il prodotto ottenuto da pro6

dotti di cacao e zuccheri che presenta un tenore minimo di sostanza secca totale di cacao del 35%, di cui non meno del 18% di burro di cacao e non meno del 14% di cacao secco sgrassato. I prodotti di cioccolato che non contengono grassi vegetali diversi dal burro di cacao (eccezion fatta per il ripieno di cioccolato e di cacao) possono riportare in etichetta la menzione “puro” ovviamente abbinato al termine cioccolato. Quando questi prodotti sono venduti in assortimenti, è ammesso utilizzare in etichetta la denominazione “cioccolatini assortiti”, “cioccolatini ripieni assortiti” o termini similari. Per prodotti dolciari che hanno come ingrediente il cacao o il cioccolato, deve essere riportato in etichetta secondo quanto stabilito dal decreto.


In punta di matita Made in, Strasburgo approva l’etichetta obbligatoria L’etichetta indicante il “Made in“ diventerà obbligatoria: il Parlamento Europeo ha approvato il progetto che prevede la creazione di un sistema di etichettatura per l’indicazione dell’origine dei prodotti importati nell’Ue da Paesi terzi. Il progetto di risoluzione è stato approvato con 525 voti a favore, 49 contrari e 44 astenuti. Nelle votazioni sugli emendamenti sono stati cancella-

ti dall’obbligo di etichettatura con la provenienza i prodotti farmaceutici, le lenti a contatto e le lenti per occhiali. Inoltre, è stata inserita una clausola che fissa in cinque anni il periodo di applicazione del regolamento. Il progetto di regolamento approvato oggi a Strasburgo passa ora all’esame del Consiglio Ue. Positiva anche la reazione di UnionCamere, che ha da sempre

fortemente sostenuto il provvedimento. “Riteniamo che grazie ad esso le imprese potranno competere ad armi pari”, ha commentato il presidente Ferruccio Dardanello “grazie a una maggiore trasparenza delle informazioni sui prodotti ed i consumatori saranno in grado di effettuare un acquisto informato e saranno più protetti dalla diffusione di indicazioni di origine false”.

Nuove date per artigiana italiana Dal 25 al 27 febbraio 2011, a ModenaFiere, si svolgerà la quarta edizione di “Artigiana Italiana - Salone della qualità artigiana italiana”. Il programma è ancora un work in progress, e verrà svelato solamente a ridosso della manifestazione. Per ora, oltre alle date già indicate, sono già disponibili i contatti necessari a raccogliere personalmente informazioni: Mail: info@artigianaitaliana.it - Tel. 059 848380 - La referente è Cinzia Canuri.

E-best practices per la piccola e media impresa di progettazione si è posta i seguenti obiettivi: più rapida risposta al cliente; relazioni più dinamiche con partner e fornitori; migliore allocazione delle risorse interne; monitoraggio; miglioramenti nella gestione logistica con annessa riduzione dei costi di trasporto; collaborazione più funzionale tra aree della stessa azienda, tra aziende, e tra azienda e istituzioni. Due aziende modenesi, SATA Tecnologie e Tel&Co., fanno già parte del progetto assieme ad aziende spagnole, greche, ungheresi, belghe e slovacche. A Modena il progetto eBest verrà approfondito ed ampliato attraverso una “lezione aperta” che verrà ospitata dall’Università stessa. I risultati sono attesi tra poco più di un anno, per il beneficio di tutti.

Un aiuto tecnologico per le necessità quotidiane di piccole e medie imprese. CNA e Università di Modena e Reggio Emilia si muovono a livello europeo per porre rimedio a uno dei limiti più seri delle attività con meno di cinquanta dipendenti: l’infrequente ricorso all’informatizzazione dei processi di lavoro. Le opportunità connesse all’utilizzo di software gestionale sono legate alla riduzione dei costi, ma anche alla maggiore efficienza del ciclo produttivo e al risparmio di un bene prezioso quanto il denaro stesso: il tempo. Seventh Framework Programme (FP7), un progetto della Commissione Europea a favore dell’informatizzazione, ha trovato espressione in eBest (www.ebest.eu), progetto europeo di sviluppo con l’obiettivo di fornire a piccole e medie imprese una base software dedicata per lo svolgimento del proprio lavoro. CNA Modena è leader del progetto, l’Università di Modena e Reggio è il cosiddetto scientific advisor: entrambe concorrono alla realizzazione di prodotti trasversali accomunati da una base d’esperienza consolidata e forte sul nostro territorio. Il progetto ha scadenza biennale: inaugurato nel gennaio di quest’anno, terminerà il 31 dicembre 2011. La “suite” informatica in fase 7


In punta di matita Servizio informazioni commerciali Nulla a che vedere con azioni di spionaggio industriale: lo suggerisce il costo del servizio, che va dai 30,00 ai 100,00 euro circa, e include promozioni per vasti pacchetti. Ma in tempi di crisi economica, in cui le aziende sono afflitte dal problema cronico dei ritardi nei pagamenti, è un servizio che può rivelarsi prezioso: pacchetti di informazioni commerciali pubbliche, aggregati ed elaborati da un’azienda leader nel settore e, da qualche giorno, convenzionata con CNA Modena. Cribis Teleservice Srl offre a tutti gli associati CNA l’opportunità di verificare, attraverso canali trasparenti e nel massimo rispetto della privacy, gli indicatori pubblicamente noti delle aziende (o dei liberi professionisti) coi quali stanno facendo affari: documenti utili per farsi un’idea del grado di rischio legato ad

una nuova partnership, o al rinnovo di un contratto fa forniture. Il Servizio Informazioni Commerciali ha al centro dei suoi intenti la valutazione della solvibilità dell’azienda in esame: una forma di garanzia preziosa per chi non può permettersi di scegliere alla cieca (a rischio) il suo interlocutore commerciale. Un’altra preziosa funzione è quella, più ampia, di analisi di un pacchetto di potenziali fornitori: la promozione sui pacchetti report (11 al prezzo di 10) si pone come un incentivo alla sperimentazione di una prassi che può dare grandi risultati nel “fare la scelta giusta”.

Silvestrini sugli appalti: “no ad aumento contributi imprese” “No agli aumenti del contributo pagato dalle imprese”. E’ questa la risposta di Sergio Silvestrini, Segretario generale di CNA, In occasione dell’incontro fra l’Autorità e le associazioni di rappresentanza. In occasione dell’incontro era stata avanzata la richiesta di un aumento generalizzato del 10% per partecipare alle gare e la reintroduzione di un contributo anche per gli appalti sotto la soglia dei 150mila euro.

“Per quanto si possa comprendere”, ha dichiarato Silvestrini “la necessità da parte dell’Autorità di far fronte all’impatto negativo che i tagli avranno sul proprio bilancio, e quindi sulla gestione finanziaria delle attività, non possiamo non criticare fermamente e chiaramente questa decisione, peraltro non ancora deliberata, che scarica il costo proprio su quelle imprese che oggi registrano le maggiori difficoltà”.

Il Segretario ha completato il suo intervento ribadendo che “è arrivato il momento di invertire una tendenza generalizzata che vede sempre la piccola impresa in prima linea quando si tratta di pagare il conto. In questo caso specifico è sicuramente necessario introdurre un principio ferreo di proporzionalità tra contributo e valore dell’appalto. Oggi tutto ciò è inesistente”.

Ritardi dei pagamenti, via libera del Parlamento europeo. E’ stata approvata giovedì 21 ottobre a Strasburgo, a larghissima maggioranza, la direttiva sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La nuova norma stabilisce che la pubblica amministrazione dovrà pagare i

suoi fornitori entro 30 giorni, che potranno salire a 60 solo in ‘casi eccezionali’. “Soddisfatto” per l’approvazione, il Presidente nazionale di CNA Ivan Malavasi si augura ora che “L’Italia non arrivi per ultima nel recepimento, e che non aspetti fino al 8

2013”. Al contrario, il presidente auspica “l’adozione immediata” del provvedimento comunitario che costituirebbe “un bell’incremento allo sviluppo e la traduzione concreta degli impegni annunciati dal governo”.


Credito ACCORDO QUADRO REGIONALE TESORERIA ASSOCIATI CNA MODENA

Aggiornato al 28/10/2010 Valido mese NOVEMBRE 2010

ISTITUTI DI CREDITO CONVENZIONATI ACCORDO REGIONALE TESORERIA: ➥ BancaEtruria s.p.a.; ➥ Banca di Piacenza (*); ➥ Banca popolare dell’Emilia Romagna; ➥ Banca popolare di Milano; ➥ Banca popolare di Ravenna; ➥ Banca popolare di Verona -Gruppo Banco Popolare (Banco S.Geminiano e S.Prospero, Banca popolare di Lodi s.p.a.); ➥ Banca popolare Valconca; ➥ Sanfelice 1893 Banca Popolare. ➣ Credem, Gruppo Bancario Credito Emiliano s.p.a.; ➣ Federazione Banche Credito Cooperativo Emilia Romagna; ➣ Intesa Sanpaolo s.p.a. (ex. Carisbo); ➣ Monte Paschi Siena s.p.a. (ex Banca Agricola Mantovana); ➣ UGF Banca s.p.a. (ex. Unipol Banca); ➣ Unicredit Banca s.p.a.

➣ Banca Carim s.p.a. (ex. Cassa di Risparmio di Rimini); ➣ Banca CRV Cassa di Risparmio di Vignola, Gruppo Banca pop. Emilia R.; ➣ Banca di Imola s.p.a. (Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna s.p.a.); ➣ Banca di Romagna s.p.a. (Gruppo Unibanca); ➣ Banca Modenese s.p.a. (Gruppo bancario Cassa di Risparmio di Ferrara); ➣ Banca Monte Parma; ➣ Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Gruppo Intesa Sanpaolo; ➣ Cassa di Risparmio di Cento s.p.a.; ➣ Cassa di Risparmio di Cesena s.p.a., Gruppo Unibanca; ➣ Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza s.p.a., Gruppo Credit Agricole; ➣ Cassa di Risparmio di Ravenna s.p.a.; ➣ Consorzio Banche Popolari (CO.BA.PO.): ➥ Banca coop. Cattolica (*);

(*) N.B. Banche che hanno dichiarato l’intenzione di aderire, ma non l’hanno ancora formalizzato.

CONDIZIONI APPLICATE SUI FIDI UTILIZZATI: Tipo fido FIDO CASSA ANTICIPO SALVO BUON FINE (S.B.F.) ANTICIPO FATTURE

FASCIA 1

3,496%

Euribor 3mmp +2,500%

1,746%

Euribor 3mmp +0,750%

2,121%

Euribor 3mmp +1,125%

FASCIA 2

4,271%

Euribor 3mmp +3,275%

1,996%

Euribor 3mmp +1,000%

2,621%

Euribor 3mmp +1,625%

FASCIA 3

4,771%

Euribor 3mmp +3,775%

2,621%

Euribor 3mmp +1,625%

3,221%

Euribor 3mmp +2,225%

FASCIA 4

5,396%

Euribor 3mmp +4,400%

3,496%

Euribor 3mmp +2,500%

4,221%

Euribor 3mmp +3,225%

(Euribor 3mmp= Euribor 3 mesi media mese precedente, 0,996% pubblicato Il Sole 24 Ore 30/09/2010.) La fascia di merito è attribuita dalla banca, su richiesta dell’impresa, in relazione alla sua classe di rischio (rating Basilea 2). 9


Credito ACCORDO QUADRO REGIONALE TESORERIA ASSOCIATI CNA MODENA

Aggiornato al 28/10/2010 Valido mese NOVEMBRE 2010

La Commissione Disponibilità Fondi (C.D.F.) o Corrispettivo Disponibilità Creditizia (C.D.C.) o Corrispettivo per il servizio di disponibilità immediata fondi (D.I.F.), applicati sui fidi concessi, indipendentemente dall’utilizzo, con addebito trimestrale, prevede le modalità di seguito dettagliate: a) Banche aderenti al Consorzio Banche Popolari (Banca di Piacenza, Banca Coop. Cattolica, Banca pop. Emilia Romagna, Banca pop. di Ravenna, Sanfelice 1893 Banca Popolare), banca Credem­Gruppo Credito Emiliano spa, banche aderenti a Federazione Banche Credito Cooperativo Emilia Romagna, Unicredit Banca spa, applicano una commissione massima così calcolata

Fascia 1

Fascia 2

Fascia 3

Fascia 4

Trimestrale

0,15%

0,25%

0,30%

0,40%

Annuale

0,60%

1,00%

1,20%

1,60%

b) Carisbo–Gruppo Intesa Sanpaolo, Cassa dei Risparmi di Forlì e Romagna–Gruppo Intesa Sanpaolo, Cariparma­Gruppo Credit Agricole applicano una commissione massima pari a 0,40%, trimestrale (1,60%, annuale);

c) Banca Popolare di Verona­S. Geminiano e S. Prospero, Gruppo Banco Popolare applica una commissione massima calcolata per importo e per fascia

Fido concesso

Fascia 1

Fascia 2

Fascia 3

Fascia 4

Trimestrale >

0,250%

0,350%

0,3625%

0,375%

Annuale >

1,000%

1,400%

1,450%

1,500%

Trimestrale >

0,175%

0,250%

0,250%

0,250%

Annuale >

0,700%

1,000%

1,000%

1,000%

Trimestrale >

0,100%

0,125%

0,125%

0,125%

0,400%

0,500%

0,500%

0,500%

Fino €. 50.000

Da €. 50.000 a €. 500.000

Oltre €. 500.000 Annuale >

Nel caso di concessione, modifica o revoca del fido, durante un trimestre, le percentuali saranno applicate in misura proporzionale all’importo e alla durata (giorni effettivi) degli affidamenti concessi, da parte di tutte le banche. 10


Credito ACCORDO QUADRO REGIONALE TESORERIA ASSOCIATI CNA MODENA

Aggiornato al 28/10/2010 Valido mese NOVEMBRE 2010

Altri oneri e commissioni previste dall’Accordo regionale di tesoreria: VALUTE

ALTRE COMMISSIONI Spese chiusure trimestrali

€. 10,00

Prelievi con assegno (*)

data assegno

Spese di istruzione fido massimo

ZERO

Versamenti contanti

stesso giorno

Spese per riga di estratti conto

€. 1,10

Assegni circolari emessi dalla banca

stesso giorno

Modello di pagamento F24 (**)

Assegni stesso sportello

stesso giorno

Altri attestati

€. 1,25

Assegni stesso Istituto

1

Versamenti assegni circolari altre Istituti giorni lavorativi (*)

1

Sconto e incasso Salvo Buon Fine (SBF) Ricevute bancarie supporto cartaceo

€. 2,85

Versamenti assegni altre Istituti giorni lavorativi (*)

3

Sconto e incasso Salvo Buon Fine (SBF) Ricevute bancarie supporto magnetico

€. 2,53

Effetti a scadenza stessa banca giorni lavorativi

7

Sconto e incasso Salvo Buon Fine (SBF) Ricevute bancarie invio telematico

€. 2,28

Effetti a scadenza su altra banca giorni lavorativi

8

Effetti protestati

0,12%

ZERO

Effetti a vista su stessa banca giorni lavorativi

12

Effetti protestati costo minimo

€. 7,00

Effetti a vista su altra banca giorni lavorativi

14

Effetti protestati costo massimo

€. 18,00

Ricevute bancarie stessa banca giorni lavorativi (*)

ZERO

Ritorno insoluti effetti e Ricevute bancarie (RIBA)

€. 4,21

1

Effetti richiamati “omnicomprensivi di altri oneri” (*)

€. 8,00

Ricevute bancarie altre banche giorni lavorativi (*)

Nota bene: (*) Le valute applicate sono state modificate, con decorrenza dal 5 luglio 2010, per l’entrata in vigore delle norme in materia di incassi commerciali (Decreto legislativo n. 11 del 27/01/2010); (**) Le voci Attestati contributi INPS e Attestati contributi INAIL, indicati nelle precedenti informative, sono state cancellate, in quanto comprese nella voce Modello di pagamento F24. 11


Credito Basilea3, le perplessità di cna Ribaltando una frase fatta di cui si abusa in politica, sarebbe lecito definire Basilea 3 “un bene non necessario”. Indiscutibili i valori positivi di una legge europea che imponga alle banche un processo virtuoso sui propri requisiti patrimoniali; deleteria, tuttavia, la scelta di tempo nell’applicazione, che causerà una risacca da quasi 500 miliardi di euro nell’erogazione del credito a scapito delle piccole e medie imprese. L’aumento dei requisiti per la concessione del credito, infatti, renderà più costoso in termini d’interessi il finanziamento bancario, creando problemi modesti alle aziende con le spalle larghe e strangolando quelle più piccole, che in Italia sono quasi il 97% del totale. «Non vi può essere un sistema finanziario forte se le imprese sono deboli, o sono costrette a cessare l’attività per mancanza di crediti», ha spiegato il presidente di CNA Ivan Malavasi. Un appello accorato da chi, come CNA, aveva rivolto un plauso all’iniziativa del Governo italiano di imporre regole rigide alle banche sulla concessione del credito: «Misure che hanno permesso ai nostri istituti di credito di resistere assai meglio di quelli europei al terremoto finanziario degli scorsi mesi», ha puntualizzato Malavasi. Tuttavia il problema rimane, perché quando verrà applicato il regolamento Basilea 3, le banche, a parità di capitale, avranno due possibilità: o erogano di meno, o scelgono soggetti che hanno una capacità creditizia migliore e offrono migliori garanzie. Contestualmente il gruppo di lavoro di Basilea si aspetta un aumento della liquidità nelle banche pari al 25% totale, e un successivo calo annuo del PIL europeo dello 0,1%: in poche parole, chi ha concepito Basilea 3 è al corrente delle conseguenze per le piccole

e medie imprese, e pare disposto ad accettarle senza rimpianti. Ma le puntualizzazioni del presidente Malavasi non si fermano alle tempistiche: «Poniamo alcune condizioni, la prima è che le regole siano vincolanti per tutti e non soltanto per alcuni», in riferimento alle norme previste da Basilea 2 che gli Stati Uniti non hanno mai sottoscritto. «La seconda è per noi fondamentale», prosegue Malavasi «I regolamenti sono internazionali, mentre le economie e gli operatori economici non hanno le stesse caratteristiche organizzative e dimensionali in tutte le aree. Una regolamentazione non in grado di cogliere queste specificità sarebbe per noi inaccettabile. In Italia oltre il 90% delle imprese è di piccola o piccolissima dimensione: non è pensabile che la stessa norma possa valere per la grande impresa, 10

per l’artigiano e per chi specula». Punti caldi e sui quali CNA non intende scendere a compromessi, pur avendo ben chiaro in mente il problema prioritario: «Bisogna assolutamente evitare che il rafforzamento di vincoli patrimoniali si trasformi in una riduzione di massa delle risorse destinate al credito. Se dovessero chiudersi i rubinetti, o se il costo per ottenere un prestito diventasse proibitivo, le conseguenze per le piccole e medie imprese potrebbero essere drammatiche». L’occhio va al passato, ed è un occhio pieno di timore. Basilea 2, sottolinea Malavasi, aveva già fatto registrare una “stretta” considerevole: «In questi ultimi due anni le imprese artigiane, e in generale quelle di piccola dimensione, hanno sofferto e incontrato non poche difficoltà nella relazione con il sistema di credito. Una situazione resa ancora più drammatica dalla fase recessiva. Adesso la situazione è leggermente migliorata, ma siamo ancora ben lontani dai livelli pre-crisi». Per questo, secondo il presidente nazionale di CNA, «è assolutamente necessario rafforzare il rapporto di collaborazione tra le banche, le associazioni di impresa ed i consorzi fidi, anche attraverso la valorizzazione della conoscenza degli elementi qualitativi, ai fini di una corretta valutazione del merito creditizio delle imprese. Tutte le organizzazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia, che danno voce ad un universo fatto di quattro milioni di imprese per 14 milioni di addetti e 800 miliardi di valore aggiunto annuo, chiedono di poter partecipare alla messa a punto delle linee generali riguardanti il credito. Siamo il cuore dell’economia del Paese: non conviene a nessuno farci correre con la zavorra».


Credito Cna modena e il credito: Il servizio di controllo dei conti correnti E’ anche in virtù di queste considerazioni che CNA Modena offre alle imprese un nuovo servizio: il controllo sistematico degli estratti conto. L’obiettivo è duplice: - verificare la corretta applicazione, da parte delle banche, dell’accordo quadro regionale, meglio conosciuto come “convenzione di tesoreria”; - rendere trasparente il “rating” che la banca applica all’azienda e verificare così la correttezza dei vari costi applicati dagli istituti di credito Il rating non è uno strumento scientifico, in quanto almeno tre quarti del suo valore dipendono non tanto da indicatori numerici, ma dal cosiddetto “andamentale”, che racchiude la storia della relazione tra la banca e l’impresa. Però, in base al numerino che definisce il rating, l’azienda ha più o meno possibilità di avere credito, e comunque lo pagherà in modo sensibilmente differente.

Per altro, ragionando sul rating, possono emergere esigenze di ottimizzare la gestione finanziaria, in stretta relazione con quella reddituale e patrimoniale. Pensiamo, ad esempio, all’equilibrio tra fido di cassa e anticipo crediti, diverso rapporto con i clienti attraverso pagamenti canalizzati, verifica degli indici gestionali, consolidamento o ristrutturazione del debito, mutui ed operazioni garantite da Unifidi. Vi consigliamo di rivolgervi al personale della sede che vi cura la contabilità e che potrà fare una prima verifica dei tassi applicati all’impresa, confrontandoli con quelli dell’accordo quadro CNA Emilia Romagna. Qualora da questa prima verifica emergessero differenze consistenti, la sede territoriale effettuerà un primo confronto con la filiale della banca per verificarne le ragioni. Se questo confronto non sarà soddisfacente, su

11

vostra autorizzazione la sede territoriale invierà l’estratto conto al servizio provinciale credito, dove un apposito staff effettuerà una dettagliata analisi e produrrà un dettagliato prospetto articolato in due parti: 1) i conteggi dello scalare banca, con il calcolo utilizzo medio fidi, tasso effettivo applicato (tasso fido più commissioni); 2) il risparmio possibile con l’applicazione dell’accordo (interessi e commissioni fidi, tasso effettivo…). La prima verifica dei calcoli degli oneri finanziari gravanti sul conto corrente è gratuita, in quanto rientra nella quota associativa. Le successive operazioni prevedono compensi davvero ridotti e in larghissima misura definiti in relazione al risparmio effettivo che l’impresa otterrà per la corretta applicazione dell’accordo quadro regionale.


Credito IMPRESE AGRICOLE PSR 2007-2013

Per informazioni: Silvia Lucchiari, tel. 059 418.337) Misura 112 - Insediamento di giovani agricoltori anno 2011 - Nascita di nuove imprese agricole Con Delibera n. 305 del 3/08/2010 la Giunta Provinciale di Modena ha approvato l’Avviso pubblico per la presentazione di domande di contributo sulla Misura 112 del PSR-PRIP “Insediamento di giovani agricoltori”. Il bando si chiuderà il prossimo 31 maggio 2011 per la misura 112 e per la misura 121 collegata alla 112.

Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato, Sestola, Lama Mocogno, Montese, Palagano, Montefiorino, Pavullo nel Frignano (in parte), Polinago e Zocca nell’Appennino Modenese e Villa Minozzo, Ligonchio, Busana, Collagna, Ramiseto, Vetto, Toano, Carpineti e Castelnuovo n.M. (in parte) nell’Appennino Reggiano. - intermedie: Comuni di Marano sul Panaro, Prignano sulla Secchia, Serramazzoni, Guiglia, nell’Appennino Modenese e Baiso, Viano, Casina e Canossa nell’Appennino Reggiano (Zone c2 nella cartografia delle macro aree territoriali dei rispettivi PRIP);

Misura 121 Avviso pubblico per la presentazione delle domande di contributo - anno 2011 - Ammodernamento delle aziende agricole ed agriturismi (investimenti in macchinari ed immobili strumentali all’agricoltura) Con Deliberazione n. 304 del 3/08/2010 la Giunta Provinciale di Modena ha approvato l’Avviso pubblico per l presentazione di nuove domande di contributo sulla misura 121 del PSR-PRIP “Ammodernamento delle aziende agricole” per l’annualità 2011. Il bando è stato riaperto per la seconda tranche fino al 28 febbraio 2011.

Oggetto dell’intervento e Voci di spesa ammesse L’azione è rivolta ad imprese agro-forestali che dimostrino di essere in grado di vendere/collocare le proprie produzioni, garantendo un’adeguata remunerazione per le imprese di base che cedono la materia prima. Nello specifico investimenti materiali e/o immateriali, finalizzati ad operazioni di prima lavorazione degli assortimenti legnosi che siano: destinati a migliorare il rendimento globale delle imprese, che operano nell’ambito della filiera foresta-legno, in termini di aumento del fatturato e/o consolidamento dell’occupazione e/o diminuzione dei costi unitari di produzione e conformi alle norme comunitarie applicabili all’investimento interessato.

Misura 214 e 216 azione 3 - Avviso pubblico per la presentazione delle domande - anno 2011 “Ripristino degli spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario” Con Delibera n. 394 del 19/10/2010 la Giunta Provinciale di Modena ha approvato gli avvisi pubblici relativi all’annata 2011, per la presentazione di nuove domande di contributo sulla Misura 214 “Pagamenti Agroambientali” azioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, e sulla Misura 216 “Sostegni agli investimenti non produttivi” azione 3 “Ripristino degli spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario” attraverso la creazione di siepi, boschetti, stagni, laghetti e bacini per la fitodepurazione. I termini per la presentazione delle domande, che possono essere presentate fino al 15 dicembre 2010.

Importi minimi e massimi di progetto e Dotazione finanziaria. Gli investimenti proposti dovranno avere le seguenti dimensioni: a. spesa massima ammissibile ad aiuto _ 1.000.000,00; b. spesa minima ammissibile ad aiuto _ 100.000,00. I suddetti importi si intendono comprensivi anche delle voci di costo relative alle spese generali. Il presente Avviso pubblico presenta una disponibilità finanziaria di _ 330.000,00, comprensivi di quota comunitaria, nazionale e regionale. Scadenze Le domande di aiuto devono essere presentate entro il 20 gennaio 2011.

BANDO Misura 411 - Azione 5 Attivazione con approccio Leader della Misura 123 interventi agro-ambientali “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”- Intervento E

BIOLOGICO Nei prossimi mesi di ottobre e novembre, dopo una pausa di programmazione prevista dal PSR stesso, è prevista l’apertura di un nuovo bando per la Misura 214, nell’ambito della quale l’Azione 2 finanzia le produzioni biologiche. La scadenza provvisoria per la presentazione delle domande è fissata al 30/11/2010. Molte sono le novità rispetto al bando precedente, tutte decisamente vantaggiose per le aziende biologiche.

Localizzazione degli interventi L’azione è applicabile nelle aree rurali eleggibili all’approccio Leader, come individuate nella cartografia allegata al PAL e reperibile presso la sede del GAL e delle Amministrazioni Provinciali di Modena e di Reggio E. In particolare si fa riferimento alle aree: - con problemi complessivi di sviluppo: Comuni di Fanano, 10


Credito NUOVI INCENTIVI PER LA ROTTAMAZIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE

Il primo punto da mettere in evidenza è sicuramente la modifica apportata alle priorità tecniche abbinata alla scelta di destinare una parte consistente delle risorse disponibili al finanziamento delle produzioni biologiche tramite l’applicazione di una riserva; ciò consentirà di poter finanziare un gran numero di domande che dovessero essere presentate dalle aziende biologiche sull’Azione 2. Entrando più nel dettaglio si mette in luce come le priorità tecniche siano state modificate attribuendo alle produzioni biologiche una priorità effettiva, anche in montagna, in precedenza enunciata ma che non sempre si era manifestata per via dei complessi meccanismi attivati per la creazione delle graduatorie. Adesso invece il biologico gode di una priorità effettiva in tutte le fasce altimetriche in cui è suddiviso il territorio regionale; infatti da adesso in montagna la priorità è alla pari con quella attribuita al regime sodivo ma anche in questo caso le domande presentate per le produzioni biologiche godranno del vantaggio di disporre di una riserva finanziaria rilevante che permetterà loro di essere completamente finanziate con la possibile eccezione di alcuni casi particolari.

Saranno di nuovo disponibili dal 3 novembre 2010 gli incentivi per la rottamazione macchine, attrezzature agricole e movimento terra. Lo ha stabilito un decreto del Ministro per lo Sviluppo Economico che prevede, analogamente alla prima rottamazione 2010, un contributo pubblico del 10% sul prezzo di acquisto a cui si aggiunge un altro 10% di sconto praticato dal concessionario. Dopo il successo nei mesi scorsi del primo provvedimento rottamazione, che ha portato in pochi giorni all’esaurirsi dei 20 milioni messi a disposizione del settore agricolo, soddisfacendo circa 4.300 richieste di incentivo, il sistema è stato quindi rifinanziato, mettendo a disposizione di tutti i settori, in un fondo unico, le risorse non ancora utilizzate, che ammontano a circa 110 milioni di euro. La campagna di rottamazione durerà dal 3 novembre sino ad esaurimento delle risorse, e comunque non oltre il 31 dicembre 2010. L’entità del contributo ammonterà al 10% del costo di listino (contributo statale) a cui si aggiunge un ulteriore 10% praticato dal concessionario. Condizioni per l’accesso ai contributi: · Le macchine dovranno essere esclusivamente della stessa tipologia e con potenza non superiore del 50% all’originale rottamato · Le macchine rottamate dovranno essere di fabbricazione anteriore al 31 dicembre 1999 · Il contributo statale non è cumulabile con altri benefici concessi sul medesimo bene dalle vigenti disposizioni

Altra modifica di interesse è quella relativa alla possibilità di vedersi riconosciuta, oltre agli ampliamenti, la presentazione di nuove domande su nuovi terreni, pur avendo già un impegno in corso, anche se questi non costituiscono un cosiddetto corpo separato. Sono state infatti apportate delle modifiche alle schede tecniche tali da permettere una più agevole presentazione di domande di contributo per nuovi terreni ed anche per eventuali ampliamenti. Nel precedente bando infatti, ed anche nelle precedenti programmazioni, non era prevista la possibilità di presentare nuove domande su nuovi terreni nel caso questi fossero stati confinanti con terreni già impegnati. La discussione su questo punto è durata per anni; finalmente nell’ultima stesura delle schede tecniche questo vincolo è stato eliminato e ciò consentirà con il nuovo bando di poter chiedere finanziamenti con una nuova domanda anche nel caso di terreni di nuova acquisizione e confinanti con superfici già a contributo.

Macchine ammesse a contributo: trattori agricoli, motocoltivatori, motozappe condotte a piedi, falciatrici, rimorchi o semirimorchi, autocaricatori e autoscaricatori per uso agricolo, macchine per la preparazione del terreno, la piantatura o la concimazione, macchine per la raccolta o la trebbiatura dei prodotti agricoli (mietitrici, trebbiatrici, selezionatrici, ecc.), mungitrici, irroratrici per uso agricolo, macchine agricole di altro tipo (incubatrici ed allevatrici per l’avicoltura, macchine per l’apicoltura, apparecchi per la preparazione del mangime, macchine per pulire, vagliare o selezionare uova, frutta, ecc.), macchine per irrigazione, macchine per il movimento terra.

Si tratta sicuramente di un elemento di interesse per tutte quelle aziende più dinamiche che hanno manifestato nel corso degli anni una propensione alla crescita ed allo sviluppo legato alle favorevoli condizioni di mercato per le produzioni biologiche. Si ricorda infine, anche se la cosa non riguarda il bando per la Misura 214 bensì quello della Misura 132 con apertura a marzo 2011, che a partire dall’anno prossimo la Regione Emilia Romagna tramite il PSR riconoscerà la copertura del 90% dei costi sostenuti per l’Organismo di Controllo per le produzioni biologiche invece del 70% adottato negli anni passati. Si tratta di un ulteriore piccolo ma significativo sostegno alle aziende che si assumono l’onere di adottare questo sistema di produzione sostenibile.

Come si accede al contributo: Le imprese dovranno rivolgersi ai venditori dei beni che 11


Credito intendono acquistare. I venditori si faranno carico della verifica della disponibilità dei fondi mediante apposita prenotazione. Al momento della vendita il venditore pratica una riduzione di prezzo, sul prezzo di vendita, equivalente al contributo per il bene acquistato. Successivamente al termine della procedura avrà riaccreditata la somma anticipata quale riduzione all’acquirente al netto di una quota delle spese di gestione della pratica.. Entro quindici giorni dalla data di consegna del nuovo macchinario, il destinatario del contributo ha l’obbligo di demolire il macchinario sostituito e di provvedere alla sua cancellazione legale per demolizione, fornendo idoneo certificato di rottamazione al concessionario o venditore che avrà cura di trasmetterne copia all’ente erogatore, a pena di decadenza DIVIETO DI SPANDIMENTO invernale per letami, liquami e fertilizzanti azotati Ricordiamo che, analogamente all’anno scorso, a partire dal 1 novembre avrà inizio il periodo di divieto invernale di spandimento degli effluenti zootecnici (liquame e assimilati, letame e assimilati), dei concimi azotati e degli ammendanti organici. Il divieto è rivolto a tutte le aziende agricole di qualsiasi dimensione e indirizzo, sia con allevamento che senza, ma il calendario e le modalità da rispettare sono diversi a seconda della vulnerabilità delle acque all’inquinamento da nitrati (riportate sulla Carta Provinciale degli Spandimenti), del tipo di effluente zootecnico impiegato e della presenza o meno di copertura vegetale sul terreno. Riassumendo: In zona vulnerabile o zona assimilata il periodo di divieto è suddiviso in due tempi: Dal 1 novembre al 31 gennaio vige il divieto assoluto all’uso degli effluenti zootecnici, dei concimi azotati e degli ammendanti organici; In zona non vulnerabile (zona ordinaria), il periodo di divieto è unico, inizia il 1 novembre e termina il 31 gennaio e si applica esclusivamente agli effluenti zootecnici (liquame e assimilati, letame e assimilati) e non a fertilizzanti e ammendanti. Ricordiamo che sulla base della vigente cartografia provinciale, le principali aree in Zona vulnerabile e assimilate corrispondono approssimativamente alle aree pedo-collinari dei comuni a sud della Via Emilia, le aste fluviali di Secchia e Panaro e le zone di rispetto dei pozzi di captazione; mentre ricade in Zona ordinaria il resto del territorio provinciale (comuni della Bassa e gran parte della montagna).

Parte il SISTRI, problemi per la raccolta dei rifiuti agricoli Comunicato del Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena Con la data del 1 ottobre 2010 diviene attivo a tutti gli effetti il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), che vede coinvolti i centri di raccolta deputati al conferimento dei contenitori di prodotti fitosanitari bonificati e quanto stabilito dall’accordo di programma. La partenza del Sistri, che tutti auspicavano e prevedevano posticipata ai primi mesi del 2011, ha invece rispettato quanto previsto in prima battuta, divenendo operativo dal 1 ottobre 2010. Le oggettive difficoltà che tale attivazione comporta, riguardano tutto il comparto della raccolta, a partire dalle multiutilities interessate, fino alle singole aziende agricole. Per ottemperare a quanto previsto dalla legge, al momento, i centri di raccolta non potranno più ospitare i cassoni per il recupero dei contenitori vuoti bonificati. Da diversi mesi si stanno comunque prendendo in considerazione diverse soluzioni alternative finalizzate a mantenere il servizio e, visto purtroppo la ristrettezza dei tempi, a renderlo operativo il più rapidamente possibile. Parallelamente, ci si pone l’obiettivo di contenere tanto la burocrazia quanto i costi, che ricadrebbero sulle aziende agricole qualora non fosse possibile attivare alcuna raccolta territoriale, con il sistema dell’accordo di programma o con soluzioni similari. Ad oggi, vista l’impossibilità di mantenere la raccolta prevista dall’accordo di programma e, vista la necessità delle multiutilities di eliminare i cassoni dalle stazioni ecologiche, invitiamo tutte le aziende agricole a non conferire più alcun contenitore ma di stoccarlo momentaneamente in azienda, in attesa del ripristino del nuovo servizio.

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