Focus Vino
Il nostro Morellino di Scansano Giogo tra i James’7 Best Continua a pag. 19
Focus Olio
Come cambia il processo di trasformazione dell’olio extravergine di oliva Continua a pag. 20
Periodico trimestrale a cura di Terre dell’Etruria Società Cooperativa Agricola tra Produttori
Settembre 2019 Novembre 2019
Pagina 4 Valorizzare i patrimoni comuni: l’integrazione della cooperativa Montalbano Olio & Vino Intervista al Presidente Massimo Carlotti A cura di Camilla Micheletti Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura
n°
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Periodico trimestrale a cura di Terre dell’Etruria Società Cooperativa Agricola tra Produttori Presidente Massimo Carlotti Autorizzazione Tribunale di Livorno n°664 del 10 novembre 1999 Direttore Editoriale: Camilla Micheletti Direttore Responsabile: Filippo Martinelli Redazione: Federico Creatini Azzurra Meucci Foto: Archivio Terre dell’Etruria Enrico Parrini Foto&Video Giacomo Filippeschi Enrico Caracciolo Stux/Pixabay droberson/Pixabay PixelAnarchy/Pixabay ZTA/Pixabay Art Direction Ossia Furbo di Fabio Russo - Torino Grafica: Timeout Adv Agency - Cecina Stampato da: Grafiche 2000 - Ponsacco Contatti: redazione@terretruria.it Chiuso in redazione il 03/07/2019
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Pagina 7 «Numeri importanti alla base delle nuove sfide» A cura di Riccardo Cappelli
Direzione controllo Gestione, Finanza Terre dell’Etruria
Pagina 10 Vita cooper-attiva A cura di Federico Creatini
Redazione Cooperazione in Agricoltura
Pagina 14 Il valore della cooperazione, il valore del socio e il valore del socio nella cooperazione A cura di Francesca Cupelli Terre dell’Etruria
Pagina 16 La diversità fa la forza: le virtù del vino cooperativo Intervista a Emiliano Falsini, enologo di Terre dell’Etruria A cura di Camilla Micheletti Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura
Pagina 20 Come cambia il processo di trasformazione dell’olio extravergine di oliva Intervista a Beniamino Tripodi, responsabile tecnico commerciale area Centro-Nord Pieralisi A cura di Camilla Micheletti Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura
Pagina 26 Cereal Bio: i termini regionali del progetto integrato di filiera “Agroalimentare” A cura di Massimiliano Novelli Ufficio Qualità Terre dell’Etruria
Pagina 28 “L’orto delle idee”: un’opportunità di crescita del settore ortofrutta A cura di Paolo Simonelli Responsabile settore ortofrutticolo
e Jacopo Fogli
Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria
RUBRICHE: Pagina 34 L’angolo dello chef I burrini di Piccolo Biscottificio Castagnetano A cura della redazione Pagina 36 Il prodotto: I biscotti della tradizione castagnetana A cura di Alberto Del Bono Editor e gastronomo Pagina 38 La difesa delle colture dei mesi di settembre-ottobre-novembre 2019 A cura dell’Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria Pagina 42 Approfondimento Addio al dimetoato dal 2020, integrare tecniche e tecnologie per difendersi dalla mosca delle olive A cura di Paolo Granchi Dott. Agronomo Terre dell’Etruria
Pagina 43 Consigli per la concimazione delle colture nei mesi di settembre-ottobre-novembre 2019 A cura dell’Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria Pagina 47 Approfondimento Fertibio: un progetto sui biofertilizzanti a sostegno dell’innovazione per l’agricoltura toscana A cura di Elisa Pellegrino Ricercatrice Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa
Pagina 49 Le offerte di Terre dell’Etruria
Settembre - Novembre 2019
L'editoriale A gennaio 2019 Terre dell’Etruria e la cooperativa Montalbano Olio & Vino, che opera nell’area empolese con una cantina, due frantoi e quattro punti vendita, hanno iniziato
L'editoriale
un percorso di analisi per verificare se esistono i presuppo-
Valorizzare i patrimoni comuni: l’integrazione della cooperativa Montalbano Olio & Vino Intervista al Presidente Massimo Carlotti
sti di una possibile integrazione tra le due strutture. Abbiamo intervistato il presidente di Terre dell’Etruria Massimo Carlotti per capire meglio il processo di integrazione e le scelte che hanno portato a questo grande passo.
Parliamo dell’integrazione della cooperativa Montalbano: come si è svolto il processo? Per raccontare il processo di integrazione dobbiamo partire dal piano industriale di Terre dell’Etruria, che ha previsto, tra gli obiettivi, anche quello di allargare i territori serviti dalla cooperativa. Il motivo è molto semplice: è in atto una forte ristrutturazione delle aziende agricole, specialmnente in alcune aree della Toscana particolarmente vocate a cereali e alle colture industriali in genere. In questa trasformazione gioca un ruolo importante il fattore età. Ci troviamo di fronte all’esigenza di un ricambio generazionale, ma ci sono pochi giovani imprenditori disposti ad assumersi l’onere di gestire un’impresa agricola. Quelli che lo fanno spesso sono spinti dall’aiuto dei finanziamenti regionali e comunitari ma purtroppo manca ancora una visione ben precisa del futuro. Di fronte a questo scenario aumentano le aziende gestite da conto terzisti e alle cooperative è richiesta una sempre
Di Camilla Micheletti
Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura
maggiore specializzazione e sempre maggiore competitività. Questo determina maggiore attenzione al cliente e ai mercati, maggiore specializzazione, aumento delle scorte di magazzino e dell’offerta di servizi e di prodotti. Tutto questo genera costi maggiori che non vanno d’accordo con la costante diminunuzione della marginalità. Per questo è necessario affacciarsi a nuovi territori meglio se ai margini di centri abitati con potenzialità di spesa importanti.
Pagina 4
n° 56
Quali sono le caratteristiche della cooperativa Montalbano che possono portare valore a seguito dell’integrazione? La Montalbano Olio & vino è una cooperativa che opera nell’area empolese che gestisce una cantina, due frantoi e quattro punti vendita. Da molti anni portiamo avanti una stretta collaborazione nel settore dell’olio e da alcuni anni abbiamo comunemente individuato la possibilità di integrazione a partire dai punti vendita. Per questo è stato redatto un progetto di rete denominato “Assieme 2020” che dovrebbe portare in Terre dell’Etruria i quattro punti vendita che assieme fatturano oltre sei milioni di euro. Insieme ai punti avremo l’opportunità di avere nel nostro staff ulteriore personale specializzato nel settore. Il processo è inizia-
L'editoriale
to, abbiamo programmato e fatto fino a oggi dei percorsi assieme partendo dalla condivisione dei fornitori e dei prodotti. Attualmente siamo nella fase di analisi dei costi del personale per provare a trovare soluzioni condivise per una futura sostenibilità aziendale. Quali sono i vantaggi dell’integrazione? Il principale vantaggio è la condivisione: quando si lavora con l’obiettivo di condividere, si riesce ad avere più punti di vista e quindi soluzioni diverse da analizzare. È comunque certo che mettendoci assieme ci sono anche risparmi evidenti sui costi di organizzazione, sulle spese generali e sull’ottimizzazione dell’area commerciale e amministrativa, trattando le stesse referenze. Noi crediamo molto in questo progetto: siamo consapevoli dei grandi cambiamenti in atto nel settore agricolo e vogliamo metterci assieme per creare maggior valore per i nostri soci. Oggi il mondo è multipolare e la competizione sarà sempre di più fra sistemi e sempre meno fra persone; per questo dobbiamo riuscire a cogliere le opportunità che ci si presentano. Siamo alla conclusione di una parabola nel mondo agricolo attuale: cambierà il modo di produrre e di vendere (in parte è già cambiato), ma il bello deve ancora venire.
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Settembre - Novembre 2019 Questi cambiamenti devono essere anticipati, cosa possibi-
Abbiamo saputo prima di altri creare reti e rinunciare a
le solo facendo squadra e condividendo gli obiettivi.
una parte della nostra referenzialità. Oggi ci viene richiesto un passo ancora più importante.
Quali sono gli elementi da tenere in considerazione durante un processo di integrazione?
Con Montalbano cresce il numero di soci olivicol-
La maggiore incognita sono le persone, che fanno la diffe-
tori e viticoltori che fanno parte di Terre dell’Etru-
renza nel bene e nel male, specialmente in una azienda co-
ria: quali sono i progetti in corso?
operativa che deve necessariamente porre al centro della
Innanzitutto non crescono i soci di Terre dell’Etruria ma
propria attività il capitale umano. Siamo in pre-
cresce la cooperazione tutta. Non intendiamo es-
senza di due cooperative che pur operando
sere i “conquistatori”, ma vogliamo fare par-
nello stesso settore si sono evolute in
te di un sistema imprenditoriale diverso,
maniera differente, con costi aziendali
quello appunto cooperativo, che deve
diversi e tra questi in primis ci sono
essere trasmesso alle generazioni fu-
le spese per il personale. Dobbiamo
ture e che ha bisogno di una grande
partire da qui cercando di far capi-
forza di pensiero e di grande motiva-
re a tutti che è necessario guardare
zione. Montalbano potrebbe diven-
all’obiettivo finale anziché all’imme-
tare la più importante sezione soci
diato. In Terre dell’Etruria i costi del
della cooperativa Terre dell’Etruria.
L'editoriale
personale sono più bassi che nella Mon-
I soci saranno presenti, diranno la loro,
talbano. Per questo dobbiamo chiedere sa-
dovranno, insomma, essere protagonisti al
crifici ai nostri colleghi empolesi. Questa è la sfida maggiore, rinunciare a qualcosa oggi per costruire un domani: sarà dura ma dobbiamo provarci.
pari dei nostri soci storici. Il bel marchio che hanno creato, la tradizione della storia cooperativa di Montalbano, le radici contadine, devono trovare casa assieme a noi in un percorso di crescita dimensionale.
Quali sono i valori che accomunano Terre
È nostra intenzione tutelare il marchio e il nome della co-
dell’Etruria e la cooperativa Montalbano?
operativa anche visivamente, sia internamente che verso
Siamo cooperative che lavorano per i propri soci, e condi-
l’esterno. Non vogliamo disperdere un patrimonio ma valo-
vidiamo già alcuni percorsi, a partire da quello nel settore
rizzarlo. Questa è la vera sfida che tutti i soci devono com-
oleario dove gestiamo assieme una S.p.a e una OP. Credo
prendere.
che questi siano punti di forza da non sottovalutare.
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n° 56
L'editoriale/2 Il 21 Giugno 2019 è stato approvato dall’Assemblea dei soci delegati di Terre dell’Etruria il bilancio, chiuso per la prima volta nella storia della Cooperativa al 31 dicembre. Il documento presentato ai soci nel corso delle assemblee separate, e quindi a quella dei delegati, riepiloga in via del tutto eccezionale l’attività svolta dalla Cooperativa in 16 mesi di lavoro, anziché dei canonici 12 mesi dell’esercizio ordinario; questa circostanza porta ad analizzare numeri evidentemente maggiorati rispetto a un “normale” bilancio, ma ugualmente ricchi di significati, sia positivi che meritevoli di attenzione critica, che devono essere la base di partenza per il lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione nominato nel corso della stessa Assemblea. le è stato generato dalle vendite dei magazzini che, seppur con cifre di crescita diverse, hanno dimostrato di essere un punto di riferimento non solo per l’agricoltura professionale, ma sempre di più anche per la commercializzazione degli articoli da giardinaggio, piccola ferramenta, hobbistica e soprattutto produzioni agroalimentari. Dove la Cooperativa è intervenuta riconvertendo parte degli spazi adibiti alla vendita, rinnovando i magazzini, inserendo nuove referenze e soprattutto avviando la vendita dei prodotti agroalimentari, le risposte sono state molto positive, portando i
A cura del dott. Riccardo Cappelli Direzione controllo Gestione, Finanza Terre dell’Etruria
volumi dei corrispettivi nel bilancio chiuso al 31 dicembre ad oltre 10 milioni di euro, con una componente delle vendite alimentari di oltre 1,2 milioni. È chiaro che l’attività commerciale si sta sempre più scomponendo: da un lato le aziende agricole professionali, seguite dal team di tecnici agronomi, che generano circa la metà del fatturato della divisione commerciale; dall’altro i clienti delle vendite al dettaglio, sempre più numerosi e fidelizzati, che acquistano per lo più per corrispettivi, e che richiedono punti vendita assortiti e curati, oltre che prodotti di qualità. Questi due binari, entrambi importanti in termini di fatturato, dovranno essere gestiti con logiche e strategie diverse che comportano una significativa rivisitazione dell’organizzazione dei punti vendita, del personale e della logistica dell’area commerciale. Questa è una delle prime e più importanti sfide di Terre dell’Etruria, che è già iniziata. Per quanto riguarda le diverse attività di conferimento – ognuna con caratteristiche diverse per dinamiche di mer-
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L'editoriale/2 L'editoriale
«Numeri importanti alla base delle nuove sfide»
Nel corso dei 16 mesi di attività, il 50% del fatturato azienda-
Settembre - Novembre 2019 cato, per complessità produttive legate a fattori climatici e territoriali e per tempistiche di lavorazione – possiamo individuare per la Cooperativa un comune denominatore che è caratterizzato dalla forte volontà di ampliare i territori in cui la stessa opera, al fine di riuscire a mitigare le problematiche che possono emergere in singoli e ristretti areali, garantendo ai mercati di vendita una standardizzazione delle quantità e delle caratteristiche qualitative delle produzioni nel corso degli anni. Questo significa crescere, diventare un interlocutore di prima importanza che svolge il ruolo di collettore delle produzioni e che garantisce ai propri soci produttori efficienza nella gestione dei prodotti, ricerca di economicità nella gestione delle filiere, al fine di riversare la massima liquidazione ai prodotti conferiti, garantire puntualità nei pagamenti e trasparenza nella gestione dei prodotti e dei prezzi. Questa è la sfida più complessa che ci troviamo ad affrontare, perché ogni territorio ha le proprie vocazioni e peculiarità, e servono tempo e risultati
L'editoriale/2 L'editoriale
per entrare in areali nuovi, convincendo con i risultati del nostro lavoro i produttori che affidano a noi i loro raccolti. Va proprio in questa direzione il segnale importante di svolgere l’Assemblea della Cooperativa in una sede nuova, quella di Braccagni, dove Terre dell’Etruria si è spesa e si sta spendendo per consolidare la propria presenza in ambito ortofrutticolo, ma è sempre in questa direzione che stiamo sviluppando le nostre attività nell’areale Senese, in particolare per il settore cerealicolo, con risultati che stiamo iniziando ad apprezzare. Non da meno sono gli investimenti in termini di relazioni sviluppati nella filiera olearia e in quella vitivinicola. Anche in questo caso, crescere, sviluppare nuove partnership, significa generare cifre di bilancio diverse, ma significa anche sapersi riorganizzare, saper gestire una Cooperativa più complessa, una Cooperativa che, per portare numeri come quelli del bilancio che i soci hanno da poco approvato, deve ripensarsi continuamente e affrontare le sfide, soprattutto organizzative, con sempre maggior determinazione e spirito critico. Il bilancio 2018, particolare in tutti i suoi aspetti, è un bilancio che pone al nuovo consiglio di amministrazione la necessità – e allo stesso tempo l’opportunità – di mettere le basi per una Cooperativa che, solida e consapevole delle proprie radici e del proprio core business, deve un passo alla volta ripensarsi e riorganizzarsi in ottica di un’azienda con oltre 50 milioni di fatturato, oltre 130 dipendenti, ed un potenziale di attività di dimensione regionale.
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n° 56
Punti Vendita
LEGENDA
Carrara Massa Pistoia Prato
Viareggio
Lucca
ARENA METATO Pisa
Firenze Empoli
CASCINA
Rosignano Marittimo
CHIANNI Arezzo
CASTELNUOVO BERARDENGA Loc. Colonna del Grillo
CASINO DI TERRA SIENA
RIPARBELLA
MONTEPULCIANO SCALO
DONORATICO VENTURINA
BRACCAGNI
Piombino
RIOTORTO
CASTIGLIONE D'ORCIA Via del Colombaio Fraz. Gallina
MASSA MARITTIMA
GROSSETO
MONTIANO MAGLIANO IN TOSCANA
CAMPAGNATICO MANCIANO Loc. San martino MANCIANO Loc. Sgrillozzo MANCIANO Loc. Marsiliana
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L'editoriale
Livorno
CASTELNUOVO M.DIA
Settembre - Novembre 2019
Vita cooper-attiva di Federico Creatini
Mondo Cooperativo
Redazione Cooperazione in Agricoltura Assemblea dei soci delegati e approvazione
cipare l’impegno sulla sostenibilità, realizzando impianti fo-
del bilancio a Braccagni.
tovoltaici nelle unità locali più energivore, dotandosi di corpi
Il bilancio di Terre dell’Etruria è stato approvato venerdì 21
illuminanti a led nella maggioranza dei propri punti vendita e
giugno nella nuova centrale ortofrutticola di Braccagni, dove
gestendo il riuso dei sottoprodotti di lavorazione, maturando
si è tenuta l’assemblea dei soci delegati della cooperativa. «Un
non solo risparmi importanti ma anche risorse aggiuntive. Lo
bilancio positivo, con numeri in crescita, filiere dinamiche e
ha fatto molto prima che il tema fosse di moda e lo ha fatto
prospettive interessanti – spiega il presidente Massimo Car-
per una questione etica e di principio», dice Carlotti. «Terre
lotti – un’annata di soddisfazione che sigla il raggiungimento
dell’Etruria si conferma un punto di riferimento importante
di molti degli obiettivi previsti. Pur in presenza di quantità di
per il territorio e il suo contesto socio economico, e l’allarga-
prodotto tendenzialmente stabili – sottolinea – i volumi di fat-
mento della base sociale registrato nel corso di quest’anno è
turato sono in crescita, una crescita perseguita con ogni mez-
la riprova del continuo rafforzamento di questo legame e della
zo a nostra disposizione con l’obiettivo di rendere l’azienda più
bontà del lavoro svolto per la valorizzazione della produzione
competitiva ed efficiente».
agricola toscana – sottolinea Roberto Negrini, presidente di
Le cifre, in effetti, confermano un incremento importante: il
Legacoop Toscana – è una cooperativa che sa guardare avanti
bilancio al 31 dicembre 2018 è stato chiuso con un volume d’af-
e che non ha paura delle sfide del futuro e di sostenere una
fari di circa 65 milioni, in crescita di oltre 2 milioni e 800mila
nuova visione dell’agricoltura, come dimostra anche l’impegno
euro nei dodici mesi, un utile di 358.395 euro e un patrimonio
sulla sostenibilità, che parte da lontano e che sta diventando
netto di quasi 10 milioni. Un trend confermato anche nei primi
sempre più un tratto distintivo di Terre dell’Etruria». «Attual-
quattro mesi del nuovo esercizio, con le vendite dei magazzi-
mente stiamo lavorando al nuovo Documento di Pianificazio-
ni in aumento di oltre 1,5 milioni di euro. In aumento anche il
ne Strategica 2020-2022, lo stiamo predisponendo e lo sot-
numero dei soci, che crescono complessivamente di 71 unità
toporremo entro fine settembre al vaglio del nuovo consiglio
e diventano 3.248, mentre per quanto riguarda l’occupazione
di amministrazione e dei lavoratori, per recepirne le osserva-
il bilancio 2018 registra la presenza di 182 lavoratori, 70 dei
zioni e andare alla definitiva approvazione entro fine anno. Il
quali rappresentati da soci lavoratori. «L’allargamento della
valore degli investimenti pensati nei tre anni si avvicina ai 5
base sociale è il segno della capacità di soddisfare nuove esi-
milioni di euro, sostenuti per circa un terzo da contributi PIF,
genze, di garantire reddito alle aziende agricole e di valorizza-
già approvati, e dalla vendita di alcune proprietà.
re i prodotti su nuovi mercati», continua Carlotti, spiegando
La lista degli investimenti comprende anche l’apertura del
poi che la «cooperativa ha restituito in termini economici ai
nuovo punto vendita di Cecina e le nuove celle a Venturina
territori un valore di quasi 30 milioni di euro: sono stati pagati
Terme», spiega ancora Carlotti, che ha voluto gettare lo sguar-
circa 19 milioni di prodotti conferiti, abbiamo distribuito oltre
do in avanti: «Vorrei chiedere alle cooperative che operano in
3,8 milioni solamente per trasporti, manutenzioni e altri ser-
quest’area di provare seriamente a pensare al domani perché
vizi minori ed erogato più di 5 milioni ai lavoratori.
l’oggi, già ora, non è più attuale. È indispensabile creare nuovi manager cooperativi, provare ad essere attrattivi, non aven-
E – aggiunge – abbiamo consegnato gratuitamente alle asso-
do paura di dare spazio alle nuove idee. L’agricoltura di oggi
ciazioni no profit, Caritas, Banco Alimentare e Croce Rossa
e del futuro è l’agricoltura smart. È intelligente, innovativa,
circa 730 quintali di prodotto per un valore di circa 60mila
veloce, etica e sostenibile. È un mix di naturalità e robotica,
euro». Un’attenzione capillare che si è focalizzata anche
di tradizione e innovazione, di salute e intelligenza artificiale,
sull’ambiente: «la cooperativa in questi anni ha saputo anti-
di biodiversità e ingegneria genetica. Noi tutti dobbiamo cam-
Pagina 10
n° 56 biare, non basterà più conoscere le colture e consigliare i trat-
de entusiasmo. Poche parole per riassumere alla perfezione
tamenti. Domani parleremo digitale, e il nostro compito sarà
il clima che si è respirato sabato 25 maggio, quando, alle ore
quello di interpretare i dati satellitari e saperli adattare ai cicli
16, Terre dell’Etruria ha inaugurato gli importanti lavori di
di coltivazione. Non possiamo fare a meno delle competenze
ristrutturazione effettuati presso il magazzino di Venturina,
dei nostri figli nati nell’era digitale: dovremo convincerli che
località Caldanelle.
lavorare in cooperativa è un’esperienza unica, appagante, for-
Quello disposto su Venturina è un intervento che segue a
mativa». Nel corso della giornata sono poi state rinnovate le
stretto giro le significative migliorie che hanno coinvolto i
cariche, con la conferma alla presidenza dello stesso Massimo
punti vendita di Chiappino e Grosseto, indicando una direzio-
Carlotti e l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione
ne chiara e orientata a rendere l’azienda un riferimento sem-
della cooperativa (fonte: https://www.legacoop.coop/quoti-
pre più solido nel territorio. La volontà della Cooperativa di
diano/).
investire sui propri punti vendita, come sottolineato anche dal presidente Massimo Carlotti, costituisce infatti un pila-
Grande successo per il rinnovo del punto vendita
stro imprescindibile per il futuro: oltre ad offrire una scelta
di Venturina.
sempre maggiore ai propri clienti, l’obiettivo è quello di ga-
Tantissime persone, sorrisi, musica, una tavola ricchissima
rantire un alto livello di qualità e efficienza.
Mondo Cooperativo
(disposta da Giorgio Nocciolini Catering e Banqueting) e gran-
USA IL QR CODE
PER SFOGLIARE LA GALLERY FOTOGRAFICA DELL'INAUGURAZIONE DEL MAGAZZINO DI VENTURINA!
Prima riunione per il nuovo Consiglio di amministrazione di Terre dell’Etruria. Si è riunito per la prima volta lunedì 24 giugno 2019 il Consi-
didate. Nel corso della seduta, all’unanimità, i consiglieri hanno
glio di amministrazione di Terre dell’Etruria, formato sulla base
conferito la carica di presidente del Consiglio di amministrazio-
del nuovo regolamento volto a rafforzare e consolidare l’im-
ne a Massimo Carlotti, mentre per la carica di vicepresidente è
postazione democratica della procedura. Dopo un percorso di
stato scelto il nominativo di Fabio Garofani. Al fine di svolgere al
ascolto, valutazione e scelta iniziato a novembre e terminato a
meglio la propria carica, inoltre, sette consiglieri si sono iscritti
marzo, sono state elette 27 persone in rappresentanza dei vari
al corso di formazione “Spazi di Cultura Gestionale”, organizza-
territori, di cui 10 di nuova nomina: ad ogni modo, se da un lato
to da Lega Coop Toscana presso la sede amministrativa di Terre
il rinnovamento ha superato il 37% dei consiglieri, dall’altro il
dell’Etruria e suddiviso in cinque lezioni. Questo l’elenco com-
processo di equiparazione di genere si è fermato a sole tre can-
pleto dei nuovi componenti del Cda:
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Settembre - Novembre 2019
Mondo Cooperativo
Sezione soci di appartenenza
Socio eletto
Data di Nascita
Socio eletto
Sezione soci di appartenenza
Data di Nascita
Donoratico
Fulceri Sergio
17/11/1947
Vignale - Cura Nuova
Bernieri Tania
01/11/1987
Donoratico
Mazzacurati Giuseppe
28/07/1966
Vignale - Cura Nuova
Fornai Claudio
10/10/1950
Donoratico
Micheletti Maurizio
20/07/1970
Vignale - Cura Nuova
Govi Sara
07/09/1978
Donoratico
Sarri Renato
25/02/1946
Vignale - Cura Nuova
Marconi Paolo
13/04/1953
Chianni
Gambicorti Massimiliano
25/06/1993
Venturina
Forconi Stefano
17/04/1961
Chianni
Scuderi Francesco
30/12/1977
Venturina
Meini Alessandro
21/10/1966
Casina - Metato
Caloni Ferdinando
26/02/1943
Venturina
Monelli Alessandro
20/12/1975
Casina - Metato
Manetti Stefano
15/12/1967
Venturina
Dell’Agnello Valentina
04/11/1965
Grosseto Monte
Garofani Fabio
21/12/1961
Rosignano
Frosini Umberto
26/05/1962
Grosseto Monte
Marretti Adio Assunto
15/08/1947
Val di Cecina
Bellucci Primo
26/03/1951
Grosseto Monte
Micca Pietro
05/10/1966
Val di Cecina
Cerone Donatello
09/02/1972
Grosseto Monte
Nucci Rossano
26/04/1961
Val di Cecina
Giani Danilo
06/11/1954
Grosseto Costa Grosseto e Granaione
Piccioni Moreno
14/08/1950
Presidente
Carlotti Massimo
01/07/1965
Grosseto Costa Grosseto e Granaione
Campo Francesco
11/12/1992
I nostri tecnici al Netafim-Day.
un aumento della domanda del 15%. La kermesse ha inoltre co-
L’11 luglio, Netafim Italia ha invitato un gruppo di tecnici di Terre
stituito un’occasione di progettazione e di stimolo per favorire
dell’Etruria a Conegliano (presso l’azienda Borgoluce) per cele-
un miglior posizionamento della cooperazione agroalimentare
brare il 30°anniversario della sua attività sul territorio nazionale.
nell’economia del Paese.
L’occasione è stata utile per consolidare un rapporto strategico per la Cooperativa con un’azienda leader nel settore dell’irriga-
Palestra di Intraprendenza.
zione di precisione a livello internazionale. I nostri tecnici hanno
Bellissima l’iniziativa che ha avuto luogo il 5 e 6 giugno presso
avuto modo di prendere visione in campo delle innovazioni tec-
Terre dell’Etruria. Il progetto Palestra di Intraprendenza, orga-
nologiche proposte da Netafim su vite, noce, melograno e mais
nizzato dall’Università degli Studi di Firenze in collaborazione
nell’ottica dell’ottimizzazione delle rese e del risparmio idrico.
con Lega Coop, ha portato la Cooperativa a mettersi in gioco con entusiasmo. Sotto la guida del dottor Carlo Spellucci, infatti, è
Top 50 Terre dell’Etruria.
stato chiesto a venti ragazzi di diversa estrazione accademica
Il 10 luglio, il presidente di Terre dell’Etruria Massimo Carlot-
di analizzare la realtà aziendale e di innovare il modello di bu-
ti è stato invitato a Roma assieme ad altre 49 realtà del mondo
siness legato al recupero degli scarti della filiera ortofrutticola.
cooperativo italiano per prendere parte all’iniziativa “Confcoo-
Grazie a uno splendido lavoro di squadra, i cinque gruppi che
perative per le grandi imprese cooperative agroalimentari”. La
sono stati formati (supportati ciascuno da un dipendente della
selezione delle realtà aziendali, corrispondenti all’1% delle 5000
Cooperativa) hanno sfoderato grandissima creatività, maturan-
facenti parte dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (coordina-
do idee innovative e accattivanti che hanno sorpreso e stupito la
mento nazionale costituito il 27 gennaio 2011 dalle tre maggiori
giuria. Un’ondata di freschezza che ha lasciato soddisfatti non
associazioni del mondo cooperativo italiano, AGCI, Confcoope-
solo il presidente Massimo Carlotti e il responsabile del settore
rative e LegaCoop), è avvenuta in base al fatturato ed alla quan-
ortofrutticolo, Paolo Simonelli, ma anche i docenti al seguito dei
tità di prodotto conferito. All’iniziativa hanno partecipato anche
ragazzi e il team del Career Service LegaCoop. «Vogliamo ringra-
Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole, alimen-
ziare tutti gli studenti per la partecipazione attiva e fervida», ha
tari e forestali della Repubblica italiana, e Giuseppe Conte, pre-
commentato al riguardo Carlo Terzaroli: «grazie anche al team
sidente del Consiglio dei ministri, i quali hanno sottolineato le
organizzativo per l’intensa sinergia generata, a Coop e a Terre
sfide presenti e future che attendono un settore strategico come
dell’Etruria per l’ospitalità accogliente. Speriamo vivamente che
l’agroalimentare, destinato a fronteggiare nei prossimi dieci anni
qualcuno possa prendere al volo l’opportunità di proseguire la
Pagina 12
strada aperta in questi giorni». In tal senso, non sono mancate
bello anche il saluto di Carolina, espressione di un’esperienza co-
neanche le reazioni positive dei principali protagonisti. Marco,
involgente e positiva: «Sono molto soddisfatta di aver partecipa-
Maridely, Ignazio e Francesco hanno espresso il loro apprez-
to alla Palestra di Intraprendenza Outdoor con Terre dell’Etru-
zamento «per l’opportunità di collaborare con una delle grandi
ria, è stata un’esperienza formativa sotto molti punti di vista. Ho
cooperative agricole della Toscana. Per noi è stato un privilegio
deciso di partecipare perché particolarmente interessata al tema
collaborare con un’azienda che si mette in discussione e cerca di
degli sprechi alimentari e incuriosita dalla cooperativa. Inoltre
trovare idee innovative attraverso i giovani, perché significa che
mi ero spesso lamentata di come lo studio universitario, almeno
dietro ha delle persone con una grande testa, ma soprattutto con
nel mio campo, sia quasi sempre troppo teorico, mentre al di fuo-
un grande cuore. La nostra esperienza presso “Terre dell’Etru-
ri delle aule ci sono moltissime realtà, situazioni e problemi con
ria” è stata breve, ma intensa, è sorprendente come in soli 2 gior-
i quali sarebbe molto istruttivo confrontarci, magari riuscendo
ni si possano imparare tantissime cose e soprattutto assumere
anche a dare un contributo. Perciò questa iniziativa mi è sem-
dei valori come creatività, unione, sacrificio, integrazione e al-
brata una bellissima occasione per provare a mettere in prati-
tro». Sulla stessa linea si colloca anche il pensiero di Alessio, Co-
ca quello “scambio” tra Università e mondo circostante che mi
simo, Ester e Leonardo: «ci piacerebbe condividere con voi qual-
sembra ancora troppo sottovalutato, per di più collaborando con
che impressione a caldo riguardo i due giorni passati insieme al
una realtà che ha nella cooperazione la sua stessa ragion d’esse-
Presidente Massimo Carlotti e a tutte le persone che ci hanno
re. Devo dire che il lavoro che abbiamo fatto ha superato le mie
accompagnato in questo percorso. La Palestra di Intraprendenza
aspettative. Mi ha permesso di riflettere molto sul mio modo di
infatti ci ha visto impegnati nel cercare delle possibili risposte
affrontare il lavoro di gruppo, sulla possibilità di elaborare un
a un tema che sta a cuore alla cooperativa ed ai suoi lavoratori:
progetto valido in pochissimo tempo e su come quello che ho stu-
stiamo parlando degli scarti alimentari e dei prodotti fuori pez-
diato possa influenzarmi e rivelarsi utile in modi diversi da quelli
zatura che oggi non vengono valorizzati abbastanza. Ed è qui che
che mi sarei aspettata. Ho apprezzato davvero tanto il fatto che
siamo intervenuti noi, mettendo in gioco il nostro impegno e la
Terre dell’Etruria abbia partecipato, perché nelle realtà lavorati-
nostra creatività per trovare soluzioni realizzabili e concrete a
ve che ho avuto modo di conoscere finora non è per niente scon-
un problema non più trascurabile. Le strade percorse dai nostri
tata la capacità di mettersi in discussione, di considerare idee e
gruppi sono state tante e differenti tra loro, ma tutti quanti siamo
punti di vista esterni come uno stimolo anziché un’intromissione
entusiasti di essere entrati a contato con una realtà lavorativa
e di dare fiducia a giovani studenti con poca esperienza. Per que-
consolidata ma sempre pronta al cambiamento e all’evoluzione.
sto ringrazio molto Terre dell’Etruria, L’Università di Firenze e
Per questo, un grazie alla Cooperativa e al Presidente per la pos-
Legacoop Toscana per aver organizzato questa bellissima inizia-
sibilità che ci hanno dato di intraprendere quest’esperienza, gra-
tiva». Fotografando il QR Code, potrete vedere tutte le foto della
zie ai collaboratori che ci sono stati accanto entrambe le giornate
giornata, arricchite dai saluti dei ragazzi!
e a tutti gli altri soci che rendono possibile tutto questo». Molto
DOPO LA DUE GIORNI DELLA PALESTRA D’INTRAPRENDENZA, I RAGAZZI HANNO VOLUTO LASCIARCI DEI MESSAGGI DI RINGRAZIAMENTO: ECCOLI!
USA IL QR CODE
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Mondo Cooperativo
n° 56
Settembre - Novembre 2019
Il valore della cooperazione, il valore del socio e il valore del socio nella Cooperazione di Francesca Cupelli
Mondo Cooperativo
Terre dell’Etruria
Capita molto spesso di incappare in attacchi al movimento
ristorno, al maggior reinvestimento di utili in azienda. Sul
cooperativo che, viziati da riferimenti a scandali mediatici più
fronte del trattamento economico di favore, inoltre, va ricor-
o meno veritieri, rischiano di minarne la percezione sociale.
dato che per le cooperative è stato pensato un meccanismo
Nessuno di noi, certo, nega che il sistema cooperativo debba
in grado di favorire la formazione di un capitale indivisibile.
rivedere alcune pratiche e riformare taluni processi – anche
Il patrimonio cooperativo, pertanto, costituisce un bene a
di governance – ma è comunque doveroso fare in modo che la
vantaggio anche delle generazioni future, della comunità tut-
critica non sia mai fine a se stessa, bensì legata a una compo-
ta e di un intero territorio: sta qui la cosiddetta “prospettiva
nente costruttiva e programmatica. Non credo sia azzardato
intragenerazionale”, ovvero la concezione della Cooperativa
dire che il futuro della democrazia e del bene comune nel no-
come un patrimonio imprenditoriale ricevuto in eredità dai
stro paese debbano passare anche attraverso la rigenerazione
soci del passato e mantenuto tale per i soci del futuro.
del ruolo e della funzione del mondo cooperativo e dei suoi soci. L’identità cooperativa, ora più che mai, ha infatti estre-
Occorre quindi far passare la funzione reale del mondo co-
ma necessità di rafforzarsi e di trasmettere il suo reale valore
operativo, tra cui quella di Terre dell’Etruria, azienda che in
al socio e al potenziale socio, in particolare ai più giovani.
quest’ultimo anno ha riportato dati incoraggianti. Il Presidente Carlotti, nel suo intervento all’ultima assemblea dei soci
Scontiamo e stiamo pagando caro prezzo il deficit comuni-
delegati, ha ricordato come nel 2018 i soci siano cresciuti
cativo che ha ormai radicato nella società pregiudizi molto
di 71 unità, raggiungendo quota 3248, espressione di un al-
difficili da sradicare se non attraverso un buon piano di comu-
tro modo di fare business legato all’esaltazione dei valori
nicazione, di fidelizzazione e di costante aggiornamento alle
d’impresa e dei valori sociali. Incoraggiati da questi numeri,
esigenze dei consumatori e del mercato. Sul fatto dell’essere
occorrerà così far passare il messaggio ai nuovi soci, ai soci
imprese, in questa prospettiva, le cooperative dovranno per-
storici e a quelli più o meno demotivati che le cooperative co-
ciò avere come primo e unico obiettivo quello di dare risposte
stituiscono un modello socioeconomico con notevoli punti di
serie ai soci, soprattutto sul piano economico, nel manteni-
forza dove è il socio stesso a poter e dover fare la differenza.
mento di una forte identità etica e morale. Non dimentichiamoci mai che, in una società liquida, la conLe cooperative non sono infatti imprese come tutte le altre,
tinua ricerca di strumenti per navigare e creare comunità –
perché contano peculiarità che le rendono diverse, orizzonta-
specialmente in campo agricolo – hanno rivelato come la coo-
li e democratiche. Sono, di fatto, realtà che nascono e vivono
perazione possa essere definita una delle “navi per veleggiare
sui principi della democrazia economica, nella quale il pote-
nel mare aperto di fronte a noi”. Bisogna crederci. E abbiamo
re decisionale è consegnato al voto libero e eguale dei soci e
tutti l’obbligo di provarci.
dei loro delegati negli organismi elettivi, al meccanismo del
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Mondo Cooperativo
n° 56
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Focus Vino
Settembre - Novembre 2019
La diversitĂ fa la forza: il valore del vino cooperativo
Intervista a Emiliano Falsini, enologo di Terre dell’Etruria Di Camilla Micheletti
Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura
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Focus Vino
n° 56
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Settembre - Novembre 2019 La cooperazione agroalimentare, e dunque anche quella vi-
Il mondo cooperativo smuove numeri importanti, ma an-
nicola, ha sempre posto al centro dell’attenzione della pro-
cora c’è molto lavoro da fare. Dovremmo infatti analizzare
pria attività fattori diversi dal capitale e dal fatturato. Le co-
i numeri nel dettaglio per capire il prezzo medio al litro e a
operative sono quelle che nascono sul territorio, in risposta
bottiglia, perché all’interno di queste macro cifre si situano
a una determinata esigenza (acquistare meglio i mezzi tecni-
realtà che producono sia bottiglie di prezzo medio-alto sia
ci e valorizzare il prodotto finale), e ne rispecchiano pregi e
vino sfuso in cisterna, come accade per tante cantine sociali
difetti, cercando, con la forza dello stare insieme di trasfor-
del Centro-Sud o dell’Emilia Romagna. Il mondo della coo-
mare i vincoli in opportunità. Oggi il vino cooperativo sta vi-
perazione rappresenta una fetta consistente per il mercato,
vendo un rinnovato entusiasmo, che si traduce in una nuova
e l’obiettivo è far sì che aumentino qualità, percezione e va-
percezione del settore sia da parte dell’opinione pubblica sia
lore medio della bottiglia.
da parte del mercato. Il giro d’affari complessivo delle coop vinicole del Belpaese è infatti di 4,5 miliardi di euro (e vale
Come deve comportarsi un enologo di fronte alla
il 60% della produzione complessiva), il fatturato all’estero
diversità della materia prima che giunge in coope-
delle sole 20 realtà più importanti vale 1,3 miliardi di euro,
rativa? È un valore questa diversità?
un quinto dell’export complessivo del Belpaese, con una cre-
Avere la possibilità di usufruire di un bacino di utenza am-
scita del 44% negli ultimi 5 anni.
pio da una parte è complicato per la gestione, dal momento
Abbiamo intervistato Emiliano Falsini, enologo di Terre
che dobbiamo monitorare tanti vigneti e tante piccole realtà
dell’Etruria, per mettere a fuoco le sfide e le opportunità del vino cooperativo.
per trovare il giusto punto di maturazione, dall’altra abbiamo la possibilità di costruire il vino che de-
Focus Vino
sideriamo utilizzando tanti tasselli di uno Qual è il valore del vino cooperativo oggi?
stesso puzzle. Da questo punto di vista il lavoro diventa molto stimolante, poi-
Il valore del vino cooperativo è in al-
ché possiamo decidere di esaltare un
cuni casi molto alto; il modello agri-
singolo territorio oppure cercare di
colo cooperativo permette di attin-
ottenere vino che rappresenti la me-
gere a un bacino di viticoltori molto
dia del territorio. La cooperazione ha
ampio dal punto di vista qualitativo,
un grande arma a disposizione.
che se interpretato in maniera giusta dà la possibilità di realizzare ottimi prodotti.
Economia circolare e viticoltura cooperativa: quali sono i punti in comune?
E in Toscana?
Attualmente credo che la cosa più importante per i
In Toscana ci sono esempi virtuosi di cooperazione, dipende
soci viticoltori sia la possibilità di sfruttare il know how dei
sempre molto dalla gestione della filiera, che deve trovare
professionisti che fanno capo alla realtà cooperativa. Non è
la giusta modalità di porsi sul mercato per far sì che i soci
scontato, infatti, avere a disposizione agronomi che seguono
seguano le direttive agronomiche e consentano a chi opera
i vigneti e pool di professionisti che seguono la produzione
in cantine di lavorare su uve sane e di qualità.
in cantina. Se è vero che le cooperative nascono per condi-
Purtroppo questi esempi nella nostra regione non sono mol-
videre l’acquisto dei mezzi di produzione, è altrettanto vero
ti perché storicamente la cantina cooperativa non veniva
che oggi questo aspetto è scomparso quasi del tutto. La con-
percepita dai viticoltori come entità di valore, motivo per cui
divisione dei macchinari è molto limitata non solo mondo
in molti casi la qualità è venuta meno. Oggi per fortuna le
cooperativo, ma nel mondo agricolo in generale.
cose stanno cambiando. E questo è un peccato, considerando che spesso piccole realOggi il giro d’affari complessivo è di 4,5 miliardi di
tà acquistano attrezzature molto costose e le usano una sola
euro e vale il 60% della produzione complessiva:
volta l’anno. Forse da parte nostra dovremmo sensibilizzare
che cosa ne pensa di questi numeri?
il mondo della produzione alla condivisione e all’acquisto in
Pagina 18
n° 56 comune. In questa direzione può essere un’ottima soluzione
Il turismo del vino è sempre più spesso un aspetto importan-
anche il conto terzi, ovvero delegare il lavoro a società ester-
te in regioni come la nostra: l’accoglienza, le visite in vigna e
ne (per esempio per l’imbottigliamento e l’etichettatura).
in cantina, l’ospitalità, il pernottamento sono tutti elementi che un turista cerca quando arriva nelle nostre zone.
A marzo 2019 è stato approvato il Decreto Legge
Per adesso come Terre dell’Etruria abbiamo la vendita diret-
sull’enoturismo, che inizia a fare chiarezza su un
ta, che è un piccolo tassello da cui partire per strutturare una
settore a lungo trascurato che è importante per il
proposta concreta.
nostro paese: pensa che le cooperative come la noQuali sono i prossimi progetti di Terre
sta enoturistica?
dell’Etruria?
Le cooperative, per il settore enoturistico, possono avere le
Dopo il Brumoso, lo spumante di vermentino a fermentazio-
stesse attrattive dei privati che hanno cominciato a lavorare
ne spontanea che quest’anno porteremo a 4000 bottiglie, ab-
con entusiasmo in questa direzione.
biamo in cantiere un rosato di ciliegiolo. Sarà un vino fresco
Sicuramente occorre organizzare la proposta in maniera
facile da bere, un vino estivo che vada a completare la gamma
seria e dettagliata: oggi si può dire che l’enoturismo vada di
del bianco e del frizzante. L’idea è quella di cercare di valo-
moda e probabilmente presto inizierà a esserci molta offerta,
rizzare al massimo i vitigni autoctoni che abbiamo in casa:
per cui dovremmo sviluppare una nostra peculiarità.
vermentino, sangiovese, ansonica e ciliegiolo.
Focus Vino
stra debbano impegnarsi per sviluppare una propo-
Appuntamento a
MILANO 16-17 Novembre 2019 IL NOSTRO GIOGO TRA I JAMES’7 BEST: MORELLINO DI SCANSANO Grande soddisfazione per Terre dell’Etruria! GIOGO, il Morelli-
identità e territorialità. Le sue radici affondano infatti nelle col-
no di Scansano prodotto dalla linea Poderone, è stato infatti in-
line della Maremma, caratterizzate da un terreno acido e alcali-
serito tra i James’7 Best. Il vino della Cooperativa viene definito
no, ricco di sedimenti marini: i vigneti vi godono di esposizioni
un sangiovese in purezza dal «frutto rosso perfetto come una
ventilate e soleggiate, offrendo così vini ottimi, intensi, con una
ciliegia netta e matura, arricchito da mirto, erbe e macchia me-
carica acida raffinata, tagliente e costruita. Caratteristiche che
diterranea. Un aroma molto raffinato ed equilibrato che intro-
rendono il Morellino di Scansano uno dei grandi vini rossi italia-
duce ad un palato di grande piacevolezza, leggero e croccante, in
ni: forse, un tempo, cugino bistrattato del Brunello e degli altri
cui il sapore fruttato è centrale in un quadro di estrema eleganza
big della Toscana, ma oggi indubbiamente uno dei protagonisti
e bevibilità». Quella del Morellino di Scansano è una storia di
dell’enologia italiana.
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Focus Olio
Settembre - Novembre 2019
Come cambia il processo di trasformazione dell’olio extravergine di oliva Intervista a Beniamino Tripodi, responsabile tecnico commerciale area Centro-Nord Pieralisi Di Camilla Micheletti
Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura
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Focus Olio
n° 56
Pagina 21
Settembre - Novembre 2019 Cambiamento climatico, ottimizzazione energetica e lotta
Che cosa è cambiato nel processo di frangitura
agli sprechi: il processo di trasformazione dell'olio extraver-
rispetto al passato?
gine di oliva negli ultimi anni sta subendo una vera e propria
I macchinari di nuova generazione che oggi sono in uso (nei
rivoluzione. Abbiamo intervistato Beniamino Tripodi di Pie-
frantoi di Donoratico, Riparbella e Vignale vengono utilizza-
ralisi, azienda che produce i macchinari utilizzati nei frantoi
te le “Leopard”), sono detti “a due fasi”. Si tratta di una nuova
di Donoratico, Riparbella e Vignale, per fare chiarezza su un
tecnologia in uso dal 2013 che permette di non aggiungere
settore fondamentale per la nostra cooperativa.
acqua, come accadeva nelle macchine a tre fasi usate in precedenza. L'aggiunta di acqua durante la fase di decantazione
Per parlare di innovazione è importante ricordare
aveva infatti un'azione fluidificante, ma provocava una mag-
i vari passaggi che trasformano le olive in olio ex-
gior perdita di parte di polifenoli, che sono altamente idroso-
travergine: come si svolge il processo di produzione
lubili. Attraverso i macchinari a due fasi è possibile ottenere
dell'olio extravergine di oliva?
un prodotto più naturale e dal maggiore contenuto di polife-
Innanzitutto è necessario sottolineare come il processo di
noli. Chi lavora nel settore della produzione di macchine per
estrazione utilizzi solamente principi meccanici: l'estrazione
l'estrazione dell'olio deve inoltre investire in maniera consi-
avviene dopo la frangitura delle olive attraverso un frangi-
stente nell'ottimizzazione delle rese estrattive, argomento su
tore meccanico. La pasta ottenuta da questo procedimento,
cui i soci olivicoltori si mostrano molto attenti. Negli ultimi
detta pasta di oliva e composta da olio, acqua e parti solide,
anni abbiamo lavorato intensamente per fornire macchinari
viene sottoposta a gramolatura, rimescolamento della pasta
che unissero al risparmio energetico alte prestazioni estrat-
che ha lo scopo di rompere l'emulsione fra olio e acqua e faci-
tive.
Focus Olio
litarne la separazione nella fase successiva. Dopodiché la pasta viene centrifugata all'interno di un decantatore che sepa-
Le temperature negli ultimi anni si sono alzate e la
ra l'olio da acqua e sansa sfruttando la differenza di peso dei
raccolta delle olive avviene sempre prima: in che
vari prodotti: l'olio è infatti più leggero dell'acqua, che a sua
modo il cambiamento climatico influenza il vostro
volta è più leggera della parte solida. Dopo tale separazione
lavoro?
l'olio deve essere chiarificato, operazione che viene portata a
La grande rivoluzione degli ultimi anni è la raccolta sempre
termine grazie a un separatore ad asse verticale. La pulizia
più anticipata, che ormai comincia i primi giorni di ottobre,
dell'olio è fondamentale poiché garantisce una perfetta sepa-
quando si possono registrare temperature di 25-27 gradi
razione dalle impurità. Si assicura in questo modo ai soci un
centigradi. Le olive arrivano in frantoio già a queste tempe-
olio pulito che non presenta fondame o impurità. Dopo aver
rature e, mentre in passato, quando la raccolta avveniva a no-
chiarificato l'olio, infine, si passa allo stoccaggio, fase altret-
vembre inoltrato con temperature di 10 gradi al massimo, si
tanto importante e delicata, fondamentale per preservare
tendeva a riscaldare il prodotto, oggi la necessità è quella di
inalterate le caratteristiche dell'extravergine di oliva.
condizionare e raffreddare il processo. Si tratta di una pro-
Pagina 22
n° 56 blematica emersa negli ultimi anni che ha creato non pochi
Il coinvolgimento dell'industria alimentare nel pro-
disagi, soprattutto in realtà che mettono la qualità dell'olio al
cesso di trasformazione dell'olio aiuta a ridurre gli
primo posto come Terre dell'Etruria.
sprechi? In che modo?
Secondo il disciplinare di produzione dell'olio extravergine
Finora l'impianto oleario è sempre stato concepito come un
di oliva, è infatti fondamentale mantenere la temperatura al
sistema per ottenere esclusivamente il prodotto olio: tutta-
di sotto dei 27 gradi per dichiarare l'estrazione a freddo del
via, se da 100 kg di olive si ottengono circa 13-15 kg di olio,
prodotto. E anche se non esiste una scienza esatta per le tem-
dove va a finire il restante 85% di prodotto? Da sempre i fran-
perature di estrazione dell'olio, è certo che le temperature in-
toi si sono trovati a dover smaltire quelli che venivano con-
cidono sull'aromatogramma: con l'estrazione a caldo si per-
siderati sottoprodotti, ma oggi dobbiamo cercare di invertire
dono le sensazioni di fruttato, mentre con temperature più
la tendenza. Una delle sfide dei prossimi anni è valorizzare
basse si ottengono oli con sentori più netti. Il nostro obiettivo
quei sottoprodotti: con i macchinari di ultima generazione è
è quello di preservare al massimo i flavours dell'olio.
possibile scomporre la pasta che rimane dopo l'estrazione
Negli ultimi anni il mercato si è evoluto: quali sono
lino. I separatori I separatori polpa-nocciolino installati sulla
le differenze rispetto al passato?
linea di lavorazione recuperano i frammenti del nocciolino,
Ogni innovazione cerca di intercettare le esigenze di un mer-
che possono essere utilizzati come biomasse per combusti-
cato in continua evoluzione e oggi la tendenza è quella di rea-
bile. Si tratta di un procedimento a zero emissioni, perché la
lizzare impianti intensivi di coltivazione: per questo c'è la ne-
CO2 immessa durante la combustione è equivalente a quella
cessità di mettere in piedi nei frantoi impianti che abbiamo
che viene intrappolata dal processo di fotosintesi per la for-
notevole capacità lavorativa. I sistemi di raccolta meccanici,
mazione del frutto. Questi prodotti possono essere utilizzati
uniti agli impianti intensivi, ci segnalano che ci sarà sempre
in varie modalità, dall'alimentazione umana e animale alla
più un conferimento concentrato in un breve tempo. Dobbia-
cosmesi. Terre dell'Etruria, per esempio, ha partecipato e
mo essere in grado di offrire per 30 giorni (il periodo in cui
dato vita a vari progetti che si propongono di studiare i diver-
si stima il conferimento in una determinata zona) un servizio
si usi del paté. I sottoprodotti dell'olio si trasformano così in
continuo e costante di frangitura, dal momento che per pre-
fonti di energia pulita a basso impatto ambientale, un tema
servare l'integrità delle olive raccolte con sistemi meccanici
che dobbiamo tenere sempre più a cuore, accanto alla quali-
si deve procedere alla lavorazione nel giro di 24 ore.
tà dell'olio extravergine di oliva.
Pagina 23
Focus Olio
dell'olio in paté di oliva senza nocciolino e sansa con noccio-
Settembre - Novembre 2019
I nemici invisibili: le micotossine Informazione pubblicitaria a cura di Formevet Green Has
A cura del Dr. Alberto Milani INTRODUZIONE
sporto/immagazzinaggio sulle materie prime dei mangimi (o
In tutti gli uccelli da gabbia e da voliera, i colombi da hobby
sui mangimi finiti stessi) e, essendo composti assai stabili,
e viaggiatori e in tutti i volatili domestici e ornamentali in
possono persistere laddove vengono prodotte anche quando
genere, tra le molteplici cause (o fattori predisponenti di ma-
le muffe che le generano non sono più presenti.
lattia) accanto a quelle più note quali i virus, i batteri o i pa-
In campo, le muffe micotossigene si sviluppano in modo par-
rassiti, ve ne sono alcune particolarmente insidiose, subdole
ticolare sui cereali (mais, frumento, orzo, sorgo, durra e tra i
e invisibili che colpiscono gli animali in modo inaspettato,
cereali minori la scagliola, il miglio, il panico e l’avena) e sui
ma che sono tra le più dannose: le micotossine.
semi oleosi (lino, girasole, perilla, cardo bianco), ma, quando le condizioni di umidità e calore sono favorevoli, le muffe si
COSA SONO LE MICOTOSSINE
possono generare anche durante il trasporto, la conserva-
Le micotossine sono i metaboliti di molte delle muffe che,
zione e l’immagazzinamento. Dato che gli uccelli vengono
in determinate condizioni di calore e umidità, crescono e si
frequentemente alimentati con miscele composte da semi/
sviluppano sia in campo che durante tutta la filiera del tra-
materie prime provenienti anche da paesi in cui le condizioni
L’INNOVAZIONE CHE MIGLIORA LE PERFORMANCE A base di • Bentonite, lignocellulosa, carbone vegetale • Ascophillum nodosus alga immunostimolante-epatoprotettrice • Aloe vera come detossicante ed epatoprotettrice • Echinacea angustifolia come immunomodulante-immunostimolante • Lievito di birra • Nucleotidi come regolatore della flora batterica intestinale e dell’immunità • Acidi grassi esterificati come apportatori di energia
149882 TOXIMMUNO_152x155,5mm.indd 1
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MANGIME COMPLEMENTARE MINERALE PER UCCELLI DA GABBIA E DA VOLIERA, COLOMBI VIAGGIATORI E DA HOBBY, AVIFAUNA E UCCELLI ORNAMENTALI
Combatte e neutralizza TUTTE LE MICOTOSSINE come causa di • Dimagrimento • Enteriti • Turbe della riproduzione, della deposizione, della schiusa • Mortalità Improvvisa • Rotture di immunità
26/06/18 09:24
n° 56 climatiche e i sistemi di raccolta, conservazione e trasporto
sunzioni continuative di piccole dosi per periodi di tempo
sono favorevoli allo sviluppo di muffe, ecco che il problema
prolungati, spesso i sintomi sono confondibili con quelli di
delle micotossicosi può assumere, e di fatto assume, un’im-
altre patologie. Per questo, ogni qual volta si osservino arruf-
portanza sanitaria ed economica molto rilevante anche alle
famento delle penne, edemi della testa, rifiuto dell’alimento,
nostre latitudini. I generi di muffe che producono le micotos-
arrossamento ed edema delle mucose (sia oculari che della
sine più pericolose per tutte le specie animali sono princi-
cloaca), dimagramento, alterazioni del comportamento ali-
palmente tre:
mentare e riproduttivo, malassorbimento, diarrea, turbe
- gli Aspergillus;
e infine un apparentemente inspiegabile aumento della mor-
- i Fusarium;
talità o dell’incidenza di determinate patologie (per esempio
- i Penicillum.
l’enterite necrotica da Clostridi), le micotossine vanno sempre prese in considerazione come una possibile causa.
Le micotossine prodotte da queste muffe sono innumerevoli,
Anche dal punto di vista delle lesioni necroscopiche non è
inodori, incolori e sono molto più diffuse di quanto non sia
dato riscontrare alcunché di assolutamente tipico. Solita-
lecito aspettarsi anche quando sui mangimi o sulle materie
mente, in caso di micotossicosi possono infatti essere pre-
prime non sono più evidenti i segni di contaminazione da
senti generici segni di gastroenterite, a volte ulcere o emor-
muffe. Essendo dei veleni molto potenti, se assunte a dosi
ragie puntiformi sulla parete dello stomaco o dell’intestino,
elevate possono provocare gravi intossicazioni acute e la
atrofia dei villi intestinali e assottigliamento della parete
morte. Se assunte a piccole dosi continuativamente, invece,
intestinale, fegato ingrossato e steatosico, emorragie sulla
alterano moltissimi processi vitali (quali la sintesi delle pro-
borsa di Fabrizio, sulle ovaie e su tutta la superficie rena-
teine, del DNA e dell’RNA), danneggiano fino a distruggere
le o edemi diffusi. Tutte lesioni queste che, se associate ai
le cellule e i tessuti di tutti gli organi e apparati, provocano
sintomi clinici precedentemente descritti, devono allertare
mutazioni genetiche, sono cancerogene, inducono gravi tur-
l’appassionato e il buon allevatore a considerare le micotos-
be riproduttive e hanno tali e tanti effetti immunosoppressivi
sine come causa o principale o predisponente dei problemi
che determinano quasi sempre un sensibile aumento dell’in-
osservati sui suoi animali.
cidenza di numerose patologie a carico di tutti gli organi e apparati. Le micotossine che provocano i danni più frequenti
I RIMEDI CONTRO LE MICOTOSSICOSI
e significativi, per l’avifauna sia domestica che ornamentale,
Le regole principali
sono quelle prodotte dal genere Aspergillus e Fusarium.
• Combattere le micotossicosi significa mettere in atto tutte
Tra queste, le più note e diffuse si annoverano tra le Afla-
le misure volte a far sì che al becco degli animali non giunga-
tossine, le Ocratossine, i Tricoteceni di tipo A e di tipo B (il
no alimenti contaminati e che se questo dovesse accadere,
DON-deossinivalenolo o vomitossina), lo Zearalenone, la
esse non vengano assorbite dall’intestino e vengano elimina-
Fumonisina, la Moniliformina. Ognuna di esse si caratteriz-
te il più velocemente possibile attraverso le feci.
za per una serie di effetti tossici specifici, ma è importante e
• La prima vera difesa contro le micotossicosi sono quindi gli
altamente significativo sottolineare che le micotossine pos-
appassionati e gli allevatori stessi. Se si osservano segni di
sono agire in sinergia l’una con l’altra. È infatti ampiamente
contaminazione da muffe sul mangime o sulle materie pri-
dimostrato come piccole dosi di micotossine combinate pos-
me, la prima cosa da fare è infatti sostituire il mangime con-
sono provare effetti tossici molto più gravi di quelli prodotti
taminato o procedere alla sostituzione delle materie prime.
da dosi più elevate di una sola di esse.
• Dato che un mangime può essere contaminato da più di una micotossina, anche se non sono evidenti i segni di contami-
I SEGNI CLINICI E LE LESIONI PIÙ COMUNI INDOTTE DALLE MICOTOSSINE NEI VOLATILI
nazione da muffe, l’adozione di prodotti che le neutralizzano
Le micotossicosi possono essere assai difficili da diagno-
cace, sicura ed economica misura da adottare.
tutte, in modo da renderle inassorbibili tramite l’intestino e facilitarne l’eliminazione attraverso le feci, rimane la più effi-
sticare. A motivo del fatto che il danno è provocato da as-
Pagina 25
Informazione pubblicitaria a cura di Formevet Green Has
della riproduzione, cali dell’ovo-deposizione o della schiusa
Settembre - Novembre 2019
Cereal Bio: i termini regionali del progetto integrato di filiera “Agroalimentare” A cura di Massimiliano Novelli
Focus Cereali
Ufficio Qualità Terre dell’Etruria
Campi di rotoballe - Foto: Giacomo Filippeschi
In Toscana si coltivano con metodo biologico oltre 140.000 ettari,
di comunicazione lungo la filiera stessa. Ancor meno ciò avvie-
di cui circa 26.000 a cereali, pari al 9% sulla superficie nazionale
ne con le filiere zootecniche, nonostante la stretta correlazione
(299.639 Ha). Una cifra importante, espressione della crescita
di queste con il settore cerealicolo, che è funzionale all’approv-
registrata nel 2016 e nel 2017 delle vendite del biologico presso
vigionamento di risorse alimentari indispensabili per gli alleva-
la grande distribuzione. La questione del biologico regionale,
menti. Da questa prospettiva, gli interventi previsti da CrealBio
ad ogni modo, presenta alcune criticità. Nel dettaglio, a gravare
si presentano quindi strettamente necessari. In primo luogo, il
sono soprattutto una superficie biologica ancora insufficiente
Pif si propone di introdurre strumenti commerciali efficaci per
a garantire un livello di offerta di prodotti biologici adeguato ad
sostenere lo sviluppo delle filiere cerealicole biologiche toscane,
una domanda interna in forte aumento, carenze infrastrutturali
nell’intento di:
e logistiche, difficoltà di accesso al mercato biologico da parte di
1. potenziare le peculiarità economico-strutturali delle micro-fi-
numerosi agricoltori, approccio di filiera poco diffuso e difficoltà
liere coinvolte, aggregandole ulteriormente;
Pagina 26
n° 56 2. valorizzare la doppia destinazione (food/feed) del cereale bio-
mento biologico di 39.900 ovaiole da destinare alla produzione
logico per diversificare l’offerta cerealicola bio amplificando le
di 14 milioni di uova/anno a marchio OvoMaremma Bio (Nuova
sinergie con l’area zootecnica;
Coccodì Srl). La società Ginori Lisci è inoltre titolare di un im-
3. fornire nuovi stimoli di mercato e incrementi di redditività agri-
pianto aziendale di digestione anaerobica per la produzione di
cola in alcuni contesti rurali a forte rischio di abbandono, margi-
biogas nel quale verrà confluita l’intera produzione aziendale di
nalità ed esclusione sociale (es. Val di Cecina);
pollina e gli scarti di lavorazione degli impianti di trasformazione
4. potenziare il sistema di condivisione delle conoscenze;
in filiera (es. trebbie dai birrifici), perseguendo ulteriori benefici
5. ridurre l’impatto ecologico delle filiere cerealicole bio, reim-
ambientali del progetto. Con le innovazioni di processo/prodotto
piegando i sottoprodotti della trasformazione per l’alimentazione
proposte dal progetto, ossia la progettazione e l’installazione di
delle galline ovaiole bio coinvolte dal progetto.
un prototipo dimostrativo per la produzione di bevande vegetali
Le aziende agricole, gli stoccatori e i trasformatori coinvolti po-
ca controllata) si cercherà prima di tutto di tutelare la salubrità
tranno così investire sull’ammodernamento del parco macchine,
delle granelle, pervenendo in seguito all’esaltazione delle caratte-
sul miglioramento delle strutture di stoccaggio, sull’installazione
ristiche nutrizionali dei cereali con i prodotti alternativi ottenibili
di nuovi impianti aziendali di trasformazione e sul miglioramento
dal grano (bevande vegetali a base di grano con altri cereali e/o
di quelli esistenti. L’ottimizzazione degli scambi commerciali nel
proteoleaginose per la valorizzazione delle proteine da fonti ve-
comparto food si concretizzerà attraverso la contrattualizzazione
getali, degli acidi grassi polinsaturi e altri componenti nutraceuti-
di prodotti e materie prime (cereali per la prima trasformazione
ci). Interessante, infine, porre lo sguardo sui soggetti coinvolti.
e farine da destinare alla seconda trasformazione). Di importan-
La filiera in esame si sviluppa infatti lungo un percorso che dalla
za non secondaria sarà inoltre la diffusione di semente ottenuta
produzione primaria, diffusa nelle province di Pisa, Siena, Gros-
da popolazioni di grani teneri antichi, con una ricaduta positiva
seto, Firenze, Lucca, Pistoia, Livorno, attraverso alcuni collettori
sulla biodiversità complessiva degli agroecosistemi toscani coin-
intermedi (centri di stoccaggio, singoli e cooperativi), coinvolge
volti e con il ritorno tecnico di consentire un migliore e maggiore
diversi centri agricoli toscani di trasformazione del cereale bio,
adattamento della semente riprodotta ai micro-climi regionali (ef-
impegnati nelle seguenti attività: molitura, perlatura, soffiatura,
fetto”terroir”). Il potenziamento dell’area Feed prevede, invece,
fioccatura, decorticazione, panificazione, pastificazione, pastic-
la stipula di precisi accordi commerciali tra i seguenti soggetti:
ceria, maltazione, birrificazione, fino alla citata produzione inno-
cerealicoltori (diretti e indiretti) che forniranno cereali in natura
vativa di bevande vegetali da cereali bio. Un progetto destinato ad
al collettore primario Terre dell’Etruria, fornitore a sua volta di
abbracciare in modo importante anche Terre dell’Etruria, garan-
PROGEO per la formulazione ad hoc di mangimi da trasferire, in
tendo importanti interventi nei centri di stoccaggio di Chiappino,
parte, alla società agricola Marchesi Ginori Lisci srl. Quest’ultima
Cascina e Casino di Terra.
si incaricherà dell’installazione di un centro avicolo per l’alleva-
Pagina 27
Focus Cereali
da grani antichi, con la tecnologia della cavitazione idrodinami-
Settembre - Novembre 2019
“L'orto delle idee”: un'opportunità di crescita del settore ortofrutta A cura di Paolo Simonelli
Focus Ortofrutta
Responsabile settore ortofrutticolo Terre dell’Etruria e la cooperativa Orti in maremma hanno
Presso il magazzino ortofrutticolo di Braccagn, Terre
messo a punto un accordo di collaborazione con l’intento di
dell’Etruria intende sviluppare le produzioni biologiche: per
creare una sinergia sul territorio toscano che comprende la
far questo stiamo portando avanti un accordo di collabora-
Val di Cornia e la Maremma grossetana.
zione con Apofruit, per far sì che la piattaforma di Braccagni
L'azione nasce con il proposito di ottimizzare le produzioni
diventi il punto di riferimento di tutti i produttori toscani che
orticole, cercando di valorizzare i diversi prodotti, riuscendo
lavorano in biologico. Apofruit gestirà la commercializzazio-
allo stesso tempo a dare il giusto valore valore anche a quelle
ne tramite Vivitoscano e Viviromano.
produzioni fuori calibro ma ottima qualità che altrimenti sul mercato del fresco non troverebbero una collocazione .
Il progetto, oltre al biologico, prevede di portare a Braccagni anche la lavorazione della patata convenzionale. Comples-
A tal proposito, nell’ultimo anno si è costituito una rete di im-
sivamente il centro ortofrutticolo di Braccagni – una volta
presa (Terre dell’Etruria, come capofila, insieme a Toscana e
terminato il processo di crescita – dovrebbe quindi trattare
Sapori, Orti in maremma, Ortofrutta grosseto). Attraverso
la lavorazione dei prodotti biologici toscani, delle patate e
tale rete la filiera ortofrutticola si impegna ad aumentare i
delle cipolle, e di tante altre referenze presenti sul territorio
volumi in entrambi i settori – fresco e industriale –, offrendo
della Maremma (mirtilli, susine, cavoli broccoli, cavolfiori,
alle aziende agricole socie una migliore programmazione per
fave, asparagi, meloni precoci e frutta a nocciolo) in modo da
diminuire l’instabilità delle liquidazioni.
generare un fatturato superiore ai 3 milioni di euro.
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n° 56
Focus Ortofrutta
Coltivazione di spinacio, var. Solomon, nei pressi di Principina Terra (GR)
ORTI IN MAREMMA di Jacopo Fogli
Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria La società cooperativa agricola “Orti in maremma”, costitui-
della Val di Cornia e della Maremma Grossetana, riunendo
ta a Grosseto nel Luglio 2011, nasce con l'intento di gestire
aziende agricole di 50-200 ha di superficie ciascuna, specia-
l'intera filiera di produzione di orticole surgelati. L'aggrega-
lizzate nella produzione di orticole industriali.
zione delle aziende comprende sostanzialmente il territorio
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Settembre - Novembre 2019
LA PAROLA ALL’AGRICOLTORE: Roberto Meini
agricoltore, vivaista e Consigliere Orti in Maremma Roberto, tutta quanta la filiera di produzione, in
la coop. Ortofrutta che con impegno e dedizione ha inizial-
quanto vivaista, parte dalla tua famiglia, che cosa ti
mente messo in sicurezza il conto economico di Ortofrutta e
senti di di dire a nome di tutti i produttori Ortima?
successivamente avviato una collaborazione con una realtà importante del territorio come Terre Dell’Etruria.
In merito alla filiera di produzione che comprende (come nel
Il secondo ringraziamento va a Massimo Carlotti e al proprio
caso di Orti in Maremma) un vivaio al suo interno, le consi-
CDA che avendo raccolto l’opportunità di una collaborazio-
derazioni importanti da fare sono due: innanzitutto abbia-
ne con Orti in Maremma nella gestione della Ortofrutta ha
mo la possibilità reale che il prodotto che va sulle tavole del
permesso di salvaguardare la stessa piattaforma offrendo la
consumatore sia un articolo con una tracciabilità completa,
possibilità agli agricoltori di usufruirne conferendo i propri
che inizia dal seme e si esaurisce dopo vari passaggi con la
prodotti.
Focus Ortofrutta
vendita della Gdo. Secondo punto è che il vivaio in questione è un ramo
Da consigliere, che cosa ti aspetti per il futuro
dell’azienda agricola “Il Grecale ss” della famiglia Meini,
dell'azienda?
nato per soddisfare le esigenze di autoproduzione. Questa doppia natura aziendale agricolo/vivaistica ha portato vantaggi fondamentali nei trapianti fatti con le nostre
Da consigliere della Orti in Maremma auspico che la rete di impresa nata dalla sopracitata collaborazione offra nuove opportunità commerciali per i nostri pro-
piantine, pronte a una veloce radicazione e al
dotti toscani, tanto apprezzati in Europa
loro attecchimento fin da subito, tenendo
e non solo. Basta pensare a quei pochi
sempre lo standard qualitativo dell’autoproduzione. Ed è proprio questa la
esempi che abbiamo nel nostro terri-
peculiarità del nostro vivaio: poter
torio che sono riusciti, grazie al valore
mettere a frutto l’esperienza del cam-
aggiunto dato dall’export, a tenere in
po aperto per offrire un prodotto che
equilibrio il conto economico delle
possa andare incontro il più possibile
proprie aziende, cosa purtroppo non sempre semplice, trovandosi come uni-
alle esigenze dell’agricoltore.
ca soluzione la vendita nelle varie GDO.
Il nostro lavoro inizia ben prima della se-
Una massiccia aggregazione (coop, az. agri-
mina, infatti siamo sempre attenti alle nuove
cole ecc..), una importante quantità di prodotti,
linee genetiche per poter indicare una scelta varietale più idonea al microclima dove sarà trapiantata la
una pianificazione delle produzioni attraverso lo studio
piantina e che abbia le resistenze alle principali malattie, ri-
dei consumi, una reale conversione delle nostre coop locali
ducendo così i costi di produzione che dovrebbero sostenere
verso le specializzazioni di poche cose fatte bene e la possi-
anticipatamente le aziende agricole e ottenendo un prodotto
bilità di tracciare nuove rotte estere di mercato, rappresen-
più “pulito” per il consumatore e per l’ambiente.
tano, a mio avviso, un'opportunità di crescita molto impor-
A nome dei produttori di Orti in Maremma vorrei ringraziare
tante.
Andrea Baldi, presidente della coop.Orti in Maremma e del-
Pagina 30
Coltivazione di Cavolo Broccolo, var. Marathon, nei pressi di Principina Terra (GR)
IL MELONE: le proprietà benefiche del re dell’estate Il melone rappresenta indubbiamente uno dei re dell’estate. Frutto antico, conosciuto per le sue proprietà atigottose e antireumatiche, vanta però
consegnato un sacchetto di semi oleosi (melone, zucca,
una parte eccezionale che spesso e volentieri tutti
girasole) per recuperare al meglio. Viva il melone! Per
noi gettiamo: i semi. Le nostre nonne li lavavano con
un assaggio della nostra produzione, utilizza il QR-
cura per poi asciugarli su uno stendino: erano una
Code!
merenda gustosa, uno spuntino sano, qualcosa da sgranocchiare al cinema prima dell’invasione delle patatine ipercaloriche e dei grassi mercenari. Infatti, i semi del melone sono ricchissimi di Omega-3 (acidi salva-cuore): basti pensare che, in molte cardiologie statunitensi,
all’infartuato
in
dimissione
viene
Pagina 31
Focus Ortofrutta
n° 56
Settembre - Novembre 2019
Informazione pubblicitaria a cura di Green Has
Fertilizzanti organici: la concimazione sostenibile A cura di Green Has Italia L’impoverimento della sostanza organica dei suoli è una
future generazioni. Tra le buone pratiche, la reintegrazione
delle tematiche più pressanti che le aziende agricole
della sostanza organica nei suoli agrari, fondamentale
sono tenute ad affrontare. I fattori che lo determinano
per garantire una buona fertilità, risulta molto più lenta
sono molteplici; tra questi, oggi di particolare impatto,
rispetto alla sua degradazione e questo rende fondamentale
i cambiamenti climatici, che si manifestano attraverso
intervenire in modo programmato con concimi organici. In
l’innalzamento delle temperature, e le continue lavorazioni
questo quadro, Green Has Italia, ha predisposto la linea
meccaniche. Occorre quindi un attento impegno, da parte
fertilizzanti Organici composta da formulati preparati
di tutti, orientato sempre più verso l’insieme di buone
con le migliori matrici organiche, ognuno con le proprie
pratiche che portano, da una parte a garantire le migliori
peculiarità, da utilizzare a seconda delle diverse esigenze
produzioni, dall’altra a conservare le risorse naturali per le
colturali.
Pagina 32
n° 56 Tra i numerosi effetti benefici che si ottengono con l’impiego
nel terreno;
dei formulati Organici Green Has Italia ricordiamo:
• consente un rapido recupero dagli stress.
microbica;
2) Vit-Org, quando l’obiettivo è garantire una crescita
• il miglioramento della struttura del terreno;
costante. È un fertilizzante liquido a base di estratti
• il potenziamento della capacità di scambio cationico.
vegetali con polisaccaridi, caratterizzato da un’alta
In particolare vogliamo portare l’attenzione verso due
concentrazione di carbonio e azoto in forma organica e
prodotti, entrambi consentiti in Agricoltura Biologica, il
arricchito in amminoacidi di origine vegetale che stimolano
cui obiettivo è duplice: quello di migliorare le caratteristiche
il metabolismo della pianta. La sua peculiarità e quella di
del terreno apportando carbonio organico e favorendo
contenere il 7% di glicina-betaina, un forte osmoprotettore,
l’attività microbica nel profilo attivo del suolo e quello di
efficacissimo nel favorire il superamento degli stress
agire sul metabolismo delle colture, aiutandole a superare
ambientali. I suoi vantaggi applicativi sono:
gli stress con conseguente beneficio per le produzioni.
• consente alle colture di evitare in anticipo situazioni di stress;
1) Nutrigreen AD, quando l’obiettivo è attivare una pronta
• attiva la rizosfera ed i processi di umificazione della
reazione. È un fertilizzante liquido contenente aminoacidi
sostanza organica;
di origine animale, che stimolano le attività fisiologiche
• predispone alle migliori produzioni anche in condizioni
della pianta, favorendo una rapida ripresa vegetativa anche
difficili.
in condizioni di stress. I suoi vantaggi applicativi sono: • fornisce azoto organico prontamente assimilabile;
Per ulteriori approfondimenti, visitate il nostro sito:
• favorisce l’assorbimento degli elementi nutritivi presenti
www.greenhasitalia.com
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Informazione pubblicitaria a cura di Green Has
• l’aumento del carbonio organico e della biomassa
Settembre - Novembre 2019
Piccolo Biscottificio Castagnetano è il laboratorio
Un mondo di ricette
con rivendita della famiglia Biagioni, che intende riportare
L'angolo dello chef IN OGNI NUMERO UNO CHEF DEL NOSTRO TERRITORIO SI LASCIA ISPIRARE DAI PRODOTTI DI TERRE DELL’ETRURIA E CI REGALA UNA RICETTA DA PROVARE ANCHE A CASA
nel borgo castagnetano un’antica tradizione di biscotteria. Il Piccolo Biscottificio nasce dal desiderio di far rivivere ricette familiari che altrimenti andrebbero perdute, grazie a nonna Carla che ancora oggi trascorre le sue giornate tra spumini, pinolate, mielatini, cavallucci, corolli incesi e burrini.
I burrini, semplice delizia Tipico dolce di Castagneto Carducci dalla forma romboidale che favorisce "l'inzuppo". Questo biscotto è ideale per una robusta colazione, accompagnato da tè o caffelatte.
Ingredienti per 6 persone 3 uova 3 etti di zucchero 1 bicchiere di latte La scorza di un limone 1 cucchiaio di strutto 1 cucchiaio di burro 2 cucchiaini di ammoniaca 800 grammi c.a di farina
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Un mondo di ricette
foto: Enrico Caracciolo
n° 56
Preparazione: Fondere strutto e burro nel latte senza portare a ebollizione, dopodiché lasciar raffreddare. In una terrina montare uova, zucchero e limone, quindi incorporare la farina alternandola con due terzi del latte. Aggiungere l’ammoniaca al restante latte e versare nell’impasto. Terminare con l’ultima parte di farina, tenendone un pugno da parte per lavorare sul tavolo la massa. Far riposare l’impasto coperto con un telo di plastica per circa 30 minuti. Spianare con il mattarello fino a 5 millimetri e ritagliare i biscotti con un coltello a lama liscia. Spennellare con uovo e cospargere di zucchero. Infornare a 185° per circa 25-30 minuti.
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Settembre - Novembre 2019
Il prodotto I biscotti della tradizione castagnetana La nuova linea Antico Borgo dedicata ai sapori di una volta Di Alberto Del Bono
Focus Prodotto
Editor e gastronomo
Accompagnano colazioni, pasti e concludono le cene e le
stata affidata a Piccolo Biscottificio Castagnetano, un
giornate, ma soprattutto sono l’elemento fondamentale delle
laboratorio a conduzione familiare con rivendita nel centro
festività. I biscotti della tradizione, nati dalla fantasia di
storico di Castagneto Carducci. Uno dei prodotti più intriganti
innumerevoli pasticcieri, hanno spesso avuto origine proprio
tra le nuove proposte è il corollo inceso, un biscotto tipico
per celebrare un santo, una ricorrenza, un matrimonio, una
castagnetano a base di semi di anice. Poiché accompagna la
festività pagana o religiosa.
tradizione dolciaria da secoli, è considerato un emblema da tutti gli abitanti. Quali siano le sue origini resta un mistero;
Ma i dolci, si sa, rompono le regole e si fanno mangiare in ogni
è nota invece la storia di come la ricetta sia arrivata a fare
momento: è per questo che molte tipologie nate in passato
parte della famiglia Biagioni, titolare del Piccolo Biscottificio.
per celebrare una ricorrenza oggi si possono consumare
«È affascinante pensare che niente succeda per puro caso: la
tutto l’anno. La produzione della nuova linea di biscotti
ricetta è stata trovata dalla nonna di mia madre mentre stava
Antico Borgo, nata per fare tesoro della tradizione locale, è
sistemando una casa rimasta vuota.
Pagina 36
n° 56 Da quel momento il corollo inceso ha iniziato a far parte
per molto tempo e che il termine "inceso" serva a indicare il
della nostra quotidianità» racconta Andrea Biagioni. La
taglio "inciso" che rende unico il biscotto e che dà forma a
semplicità degli ingredienti viene contrastata dalla difficoltà
una sorta di leone, simbolo dei conti Della Gherardesca.
del metodo per la realizzazione del biscotto, composto
Simili ai corolli incesi sono i corolli tuorlati: come
di cinque semplici ingredienti (uova, zucchero, farina 0
gli incesi sono a base di anice ma si differenziano per il
e 00, olio evo e semi di anice). La difficoltà sta nel dosare
procedimento di lavorazione che prevede il taglio con
la farina, poiché nella ricetta la quantità è indicata semplicemente come «quella che prende» (termine usato nelle ricette originali) che
le forbici, un'immersione nel tuorlo d'uovo e un passaggio nello zucchero. Ricchi di essenze naturali risultano più fragranti dei
varia di volta in volta. Dopo un riposo
corolli
incesi.
Come
dimenticare
lungo qualche ora, vengono bolliti
poi i profumatissimi mielatini,
con molta acqua e pochi alla volta.
biscotti tipici del territorio a base di
In seguito, vengono stesi sopra un
miele, gustosi ed energetici, grazie
panno e fatti asciugare prima da un
a un composto lavorato con pinoli,
lato e poi dall'altro.
mandorle macinate e noci. Dall'aroma
Il procedimento si conclude con la cottura nel forno.
scorza di arancia e limone, costituiscono un vero trionfo di essenze da gustare a fine pranzo o
«Vista l'importanza dei corolli incesi per i castagnetani e,
durante la giornata.
soprattutto, per la mia famiglia – continua Biagioni –, ho
I burrini, deliziosi biscotti a base di burro e aromatizzati al
pensato di riportare gli antichi profumi nel borgo tanto
limone, sono infine dedicati a chi ama sapori semplici, quelli
che, nel 2011 abbiamo aperto il Biscottificio recuperando
che ricordano l'infanzia. Per la semplicità della preparazione
le ricette tramandate da generazioni. Tutto questo sotto
e gli ingredienti facilmente reperibili, nella tradizione
l'occhio vigile e attento di mia madre.».
castagnetana erano noti come “i dolci dei poveri”. Ottimi per
Sembra che i corolli incesi abbiano abbellito le tavole dei conti
la classica colazione con caffellatte e tè.
foto: Enrico Caracciolo
Pagina 37
Focus Prodotto
intenso e persistente, grazie anche alla
Settembre - Novembre 2019
LA DIFESA DELLE COLTURE DEI MESI DI SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE 2019 A cura dell' Ufficio Agronomico Terre dell'Etruria
Colture arboree: OLIVO (olivete convenzionali) Fase fenologica
Inizio invaiatura pre-raccolta (settembre - ottobre)
Difesa e Nutrizione
Post- raccolta
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Fumaggine cercosporiosi, Occhio di pavone
POLTIGLIA DISPERS oppure BORDOFLOW NEW
400 gr/hl 800 ml/hl
Lebbra delle olive
SYLLIT 544 SC
165 ml/hl
ROGATOX 40 ST SPADA 200 EC DECIS EVO
100 ml/hl 250 ml/hl 50 ml/hl
Prevenzione deposizione mosca olivo e cascola frutti
SURROUND
4 kg/hl
MANISOL
4 kg/hl
Rogna dell’olivo Occhio di pavone
COBRE NORDOX 75 WG
200 gr/hl
Mosca delle olive
oppure
Colture arboree: OLIVO (nuovi impianti) Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
settembre - ottobre
Margaronia Occhio di pavone
SPADA 200 EC SYLLIT 544 SC
250 ml/hl 165 ml/hl
Colture arboree: OLIVO (olivete in agricoltura biologica) Fase fenologica
Inizio invaiatura pre-raccolta (settembre - ottobre)
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Fumaggine cercosporiosi, Occhio di pavone
POLTIGLIA DISPERS oppure BORDOFLOW NEW
400 gr/hl 800 ml/hl
Lebbra delle olive
COBRENORDOX 75 WG
200 gr/hl
Mosca delle olive
SPINTOR FLY NATURALIS
1,2 Lt/Ha 2 Lt/Ha
Mosca delle olive Post- raccolta
Rogna dell’olivo Occhio di pavone
SURROUND
4 kg/hl
MANISOL ZERO
5 kg/hl
COBRE NORDOX 75 WG
200 gr/hl
oppure
MONITORAGGIO MOSCA DELLE OLIVE I bollettini settimanali sull’andamento dell’infestazione della mosca delle olive sono consultabili sul sito: www.terretruria.it/monitoraggio
Pagina 38
n° 56
Colture arboree: PESCO e FRUTTIFERI Fase fenologica Caduta foglie Riposo vegetativo
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Bolla e corineo
ZIRAMIT 76 WG
Gr 300/hl
Batteriosi, bolla, corineo
POLTIGLIA DISPERS
Gr 400/hl
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Tignoletta
AFFIRM oppure DELFIN
Kg 1,5/Ha Kg 0,75/Ha
Colture arboree: VITE Fase fenologica
Pre raccolta (settembre)
Botrite
PROLECTUS 50 WG
Kg 1/Ha
AMYLO-X
Kg 2/Ha
Fase fenologica Pre raccolta (settembre) Post raccolta (ottobre)
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Tignoletta
DELFIN BIOBIT HP
Kg 0,75/Ha Kg 1/Ha
Botrite
AMYLO-X
Kg 2/Ha
Oidio
AQ 10
Gr 30/Ha
N.B.: 1) Per quanto riguarda gli insetticidi e i fungicidi, la dose per Hl di acqua prevede una distribuzione di 10 Hl di acqua a ettaro. Anche impiegando volumi ridotti si consiglia di rispettare il quantitativo di prodotto per ettaro consigliato in etichetta. 2) Le dosi consigliate dei diserbanti sono riferite a 1 ettaro di superficie.
Concimi organici consentiti in agricoltura biologica Fermentati naturalmente Biologicamente attivi Ricchi di composti umici e microelementi Per migliorare la fertilità del suolo, la salute e la produttività delle piante. AGROFERTIL Società Cooperativa Agricola
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Pagina 39
Difesa e Nutrizione
Colture arboree: VITE (produttori di uve biologiche)
Settembre - Novembre 2019
Colture orticole: SPINACIO Dose Ha o hl di acqua
Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Pre-emergenza
Erbe infestanti
GOLTIX 50 WG
Altica
TREBON UP
500 ml/Ha 125 ml/Ha
Tripidi
KARATE ZEON oppure ALTACOR TRACER 120
100 g/Ha 800 ml/Ha
Peronospora
ARPEL DUO
2,5 kg/Ha
Muffa grigia
SIGNUM
1,5 kg/Ha
Afidi
ASSET
1 Lt/Ha
Nottue defogliatrici Accrescimento pianta
2 kg/Ha
Colture orticole: BIETOLA DA FOGLIE E DA COSTA Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Pre-emergenza
Erbe infestanti
GOLTIX 50 WG
2 kg/Ha
Altica
TREBON UP
500 ml/Ha
Nottue defogliatrici
KARATE ZEON oppure ALTACOR
125 ml/Ha
Difesa e Nutrizione
Accrescimento pianta
100 g/Ha
Tripidi
TRACER 120
800 ml/Ha
Peronospora
CABRIO DUO
2,5 Lt/Ha
Muffa grigia
SIGNUM
1,5 kg/Ha
Afidi
ASSET
1 Lt/Ha
Colture orticole: CICORIE, LATTUGHE, RADICCHI Dose Ha o hl di acqua
Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Post-trapianto
Erbe infestanti
KERB 80 EDF
2 kg/Ha
Nottue e tripidi
TREBON UP
500 ml/Ha
Accrescimento pianta
Botrite e sclerotinia Peronospora
SIGNUM ZETARAM HI BIO
2,5 kg/Ha
Afidi
ASSET
1 Lt/Ha
1,5 kg/Ha
Colture orticole: FINOCCHIO Dose Ha o hl di acqua
Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Post trapianto
Erbe infestanti
STOMP AQUA
2 Lt/Ha
Tripidi
TRACER 120
800 ml/Ha
Ramularia
SCORE 25 EC
500 ml/Ha
Sclerotinia
SWITCH
800 g/Ha
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Erbe infestanti
LENTAGRAN
1 kg/Ha
Erbe infestanti graminacee (post-emergenza)
STRATOS ULTRA
2 Lt/Ha
Tripidi
TRACER 120 + PREV-AM PLUS
800 ml/Ha 3 Lt/Ha
Peronospora e ruggine
ORTIVA
1 Lt/Ha
Accrescimento pianta
Colture orticole: PORRO Fase fenologica Post-trapianto
Accrescimento pianta
Colture orticole: CARDO Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Pre-trapianto
Erbe infestanti
MOST MICRO
2,5 Lt/Ha
Nottue
XEN TARI ASSET
500 g/Ha 1 Lt/Ha
Accrescimento pianta
Pagina 40
Afidi
n° 56
Colture orticole: CARCIOFO Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Pre-trapianto o Pre-emergenza infestanti
Erbe infestanti
KERB 80 EDF
2 kg/Ha
Erbe infestanti
GRIZZLY EC
600 ml/Ha (sottochioma)
Erbe infestanti graminacee
AGIL
1,2 Lt/Ha
Nottue
AFFIRM
1,5 kg/Ha
Post-emergenza infestanti
Accrescimento pianta
Afidi
ASSET
1 Lt/Ha
Peronospora
ARPEL DUO
2,5 kg/Ha
Oidio
LUNA DEVOTION
300 ml/Ha
Lumache e limacce
METAREX INOV
5 kg/Ha
Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Post-trapianto
Erbe infestanti (no cavolo nero)
SULTAN
1,5 Lt/Ha
Nottue
DECIS EVO
500 mL/Ha
Nottue e Cavolaia (no cavolo nero)
AFFIRM oppure ALTACOR
1,5 kg/Ha 100 gr/Ha
Alternaria (solo cavolfiore, cavolo cappuccio, cavoli di Bruxelles)
ORTIVA
1 Lt/Ha
CLOSER
200 ml/Ha
Accrescimento pianta
Afidi (no cavolo nero)
Colture orticole: FRAGOLA Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Post-trapianto
Afidi e tripidi
DECIS EVO
500 ml/Ha
Oidio
ORTIVA
1 Lt/Ha
Oidio
PREV-AM PLUS
3 Lt/Ha
Fase fenologica
Avversità
Nome commerciale
Dose Ha o hl di acqua
Pre-emergenza
Erbe infestanti
OKLAHOMA
2,5 Lt/Ha
Afidi
ASSET
1 Lt/Ha
Peronospora e ruggini
SIGNUM
1,5 kg/Ha
Accrescimento pianta
Colture orticole: FAVA
Accrescimento pianta
Pagina 41
Difesa e Nutrizione
Colture orticole: CAVOLI
Settembre - Novembre 2019
Approfondimento ADDIO AL DIMETOATO DAL 2020, INTEGRARE TECNICHE E TECNOLOGIE PER DIFENDERSI DALLA MOSCA DELLE OLIVE A cura di Paolo Granchi
Difesa e Nutrizione
Dott. Agronomo Terre dell’Etruria
La difesa dalla mosca delle olive nel futuro dell’olivicoltura dovrà sempre più tener conto dell’integrazione di tutte quelle tecniche agronomiche, presidi fitosanitari e tecnologie che sono ad oggi conosciuti, considerato che se facciamo un resoconto degli ultimi 5 anni, 2 di questi (2014, 2016) sono stati caratterizzati da pressioni alte dell’insetto e anche la 2017, che sembrava essere di bassa pressione, in realtà per le olive raccolte nella seconda metà del mese di ottobre ha causato notevole danno qualitativo alla produzione. Dall’altra parte, in olivicoltura convenzionale,si assiste a una riduzione dei formulati ad attività larvicida, classicamente impiegati nell’agricoltura convenzionale, in primis il dimetoato che vede nella corrente campagna, di fatto, l’ultimo anno di possibile impiego, con termine ultimo per la vendita fissato al 17/01/2020 ,seppure l’uso per gli agricoltori sarà consentito fino al 17 luglio 2020 ( reg.to do esecuzione della commissione europea n. 2019/1090 del 26 giugno 2019). Il prodotto larvicida più utilizzato è da sempre stato apprezzato per le sue caratteristiche di idrosolubilità ed efficacia e con assenza di residuo nel prodotto finito e basso costo del formulato seppure dal profilo eco tossicologico di indubbia pericolosità per l’ambiente e l’utilizzatore che ne ha causato il ritiro dalla commercializzazione e dall’impiego. L’approccio alla difesa dalla mosca probabilmente in futuro dovrà essere necessariamente rivisto, a meno che nel frattempo non siano registrati nuovi formulati commerciali, magari dal profilo eco tossicologico… più favorevole. Il ragionamento che dovrà essere fatto, per chi segue la difesa dalla mosca delle olive – come avviene in Regione Toscana già da alcuni anni , con il supporto dell’Istituto di Scienze della Vita e grazie all’esperienza maturata dal Prof. Ruggero Petacchi – non potrà prescindere da quelli che sono i modelli previsionali emessi già dal mese di maggio, basati sull’andamento climatico e in consequenza delle generazioni svernanti di mosca delle olive. L’andamento della prima generazione di mosca primaverile ha determinato già in questo periodo, quella che sarebbe stata la previsione del rischio malattia e di dannosità sul frutto delle successive generazioni. Gli strumenti di supporto alle decisioni (DSS) dovranno essere sempre più consultati e consultabili, in quanto sarà essenziale concentrare la difesa sulle prime generazioni (fine giugno-inizio luglio) per ridurre la popolazione adulta e quindi avere meno pressione nelle generazioni successive. In questo, anche per l’agricoltura convenzionale, possono essere utilizzati prodotti ad attività adulticida (deltametrina, spinosina addizionata con esche specifiche, trappole attrattive con esca alimentare e/o feromonica, trappole
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cromotropiche) ed è auspicato che l’attenzione verso tali generazioni sia sempre più a livello comprensoriale e in maniera precoce, in quanto l’efficacia si riduce molto se effettuata oltre la metà di giugno, a livello locale o su piccole superfici. Rimane valida, inoltre, l’applicazione di prodotti ad attività repellente come il caolino ( 4/5 kg/hl), sia da solo che associato a formulati con rame non colorato, utile anche per prevenire eventuali cascole di post allegagione. Con tali tecniche di difesa, che sono tipiche dell’olivicoltura biologica, deve essere sempre fatto un buon monitoraggio sulla popolazione adulta da perseguire fino alla metà di ottobre, per ottimizzare il momento dell’intervento. Agli strumenti sopra indicati dovranno essere associati i monitoraggi settimanali a partire da inizio luglio, consultati i bollettini settimanali disponibili sul sito https://www.terretruria.it/ monitoraggio, e sarà necessario effettuare la tempestiva applicazione dei prodotti suggeriti e consentiti. Poichè i sistemi sono essenzialmente preventivi, deve esserci una presa di coscienza dell’intera filiera, per cui anche i frantoi dovranno dove possibile anticipare le aperture, come accadrà in Toscana, presso il frantoio di Terre dell’Eturia dove da alcuni anni si effettuano prove di maturazione del frutto e dell’inolizione, attraverso le quali si è osservato per le varietà locali una resa in olio già accettabile (15/16%) già a partire dal 20 settembre. Le raccolte effettuate entro la metà di ottobre, come ben sanno soprattutto i produttori biologici, consentono di sfuggire al danno quanti - qualitativo causato dalla mosca delle olive, oltre a ridurre il rischio da eventi climatici avversi. Anticipando la raccolta, si presenterà presumibilmente un altro problema legato alla temperatura che normalmente in tale periodo risulta essere più elevata, soprattutto nelle aree costiere, per cui diventa doveroso ridurre gli intervalli raccolta/ molitura e se necessario climatizzare i locali di stoccaggio e lavorazione delle olive. Rimangono infine, come estrema ratio, i prodotti ad attività larvicida per i quali si possono effettuare per quest’anno fino a 6 trattamenti con i seguenti principi attivi : 2 fosmet, 2 acetamipirid ( formulato registrato anche per la difesa dalla cicalina vettore della temibile Xylella fastidiosa) e per quest’anno 2 trattamenti consentiti anche con dimetoato. Le tecniche sopra menzionate che potranno, integrare la difesa larvicida attraverso la lotta guidata. Non è escluso possano avere tuttavia dei maggiori costi per la difesa dell’oliveto, stimati in circa 400/600 euro ettaro, ma a vantaggio della sostenibilità ambientale dell’olivicoltura e della qualità dell’olio ottenuto che dovrà essere poi capitalizzato attraverso un’adeguata politica di marketing.
n° 56
CONSIGLI PER LA CONCIMAZIONE DELLE COLTURE SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE 2019 A cura dell' Ufficio Agronomico Terre dell'Etruria
OLIVO CONVENZIONALE Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi 2
Inizio invaiatura (settembre)
MC EXTRA HASCON M10 MANISOL
Biostimolante Concimazione fogliare
1 kg/Ha 4 kg/Ha 40 kg/Ha
Pre-raccolta (ottobre)
MC EXTRA HASCON M10
Biostimolante Concimazione fogliare
1 kg/Ha 4 kg/Ha
1
Post-raccolta (novembre)
BELFRUTTO oppure BIOOLIVIS
Concimazione autunnale
10 q.li/Ha 15 q.li/Ha
1
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
1
OLIVO BIOLOGICO Epoca/fase
Concime
1
Inizio invaiatura (settembre)
MC EXTRA oppure PARADE
Concimazione fogliare
1 kg/Ha
Pre-raccolta (ottobre)
MC EXTRA oppure PARADE
Concimazione fogliare
1 kg/Ha
1
Post-raccolta (novembre)
VERDEOLIVO Oppure DERMAZOTO
Concimazione autunnale
10-12 q.li/Ha 8-10 q.li/Ha
1
1
VITE CONVENZIONALE Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Pre-raccolta - Raccolta (settembre)
HASCON M10 PARADE
Concimazione fogliare
4 kg/Ha 1 kg/Ha
1 1
Post-raccolta (ottobre-novembre)
NPK GOLD Oppure BELFRUTTO (5/10/15 +5 MG)
Concimazione autunnale
2-2,5 q.li/Ha 3-4 q.li/Ha
1
VITE BIOLOGICA Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Pre-raccolta - Raccolta (settembre)
MC EXTRA
Concimazione fogliare
1 kg/Ha
1
Post-raccolta (ottobre - novembre)
CAROSELLO PLUS ( 4-4-8) Oppure FERTIFIELD (5/10/15 MG) Oppure STALFERT N 2,5
12-15 q.li/Ha Concimazione autunnale
5-7 q.li/Ha
1
15/20 q.li/Ha
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Difesa e Nutrizione
Epoca/fase
Settembre - Novembre 2019
POMACEE (Melo, Pero) Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Post-raccolta (ottobre-novembre)
NPK GOLD (15-9-15) Oppure BELFRUTTO (5/10/15 +5 MG)
Concimazione autunnale
5-7 q.li/Ha 8-10 q.li/Ha
1
DRUPACEE (Pesco, Susino, Ciliegio) Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Post-raccolta (ottobre-novembre)
NPK GOLD (15-9-15) Oppure BELFRUTTO (5/10/15 +5 MG)
Concimazione autunnale
5-7 q.li/Ha 8-10 q.li/Ha
1
Difesa e Nutrizione
N.B.: Le raccomandazioni riportate nelle precedenti tabelle hanno valore indicativo per colture in buon equilibrio vegeto-produttivo e devono necessariamente essere adattate alle specifiche condizioni di utilizzo, quali le caratteristiche del terreno, le condizioni climatiche, le varietà ed altri fattori. Il servizio agronomico di Terre dell’Etruria rimane a disposizione per eventuali analisi fogliari e del suolo che si rendessero necessarie. Per informazioni: lulli@terretruria.it
Colture orticole: ORTAGGI A FOGLIA (spinacio, bietola, cicoria, lattughe, radicchi) Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Pre - semina o Pre - trapianto
STALFERT N2,5
Organico in pellet
1000 kg
1
SUPERALBA MAX
Organo - minerale granulare
600 - 800 kg
1
Copertura
AZOTOP 30
Organo - minerale granulare
200 - 300 kg
1
Pagina 44
n° 56
Colture orticole: CAVOLI (cavolfiore, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo nero, ecc. ) Epoca/fase
Pre - trapianto
Sarchiatura
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Organico in pellet
1000 kg
1
SUPERALBA MAX
Organo - minerale granulare
600 - 800 kg
1
AZOTOP 30
Organo - minerale granulare
200 - 300 kg
1
Concime STALFERT N2,5 oppure BIOSULF 50
Colture cerealicole autunno-vernine: FRUMENTO TENERO e DURO, ORZO, AVENA E FARRO Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Pre-semina
NUTRIGRAN TOP S 10-20
Organo-minerale
250 - 300 kg
1
In alternativa: UMOSTART CEREALIS (microgranulare) 30-40 kg alla semina localizzato sulla fila.
Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Pre-semina
CAROSELLO oppure BIAZOTO N12
Organico in pellet
600 - 800 kg
1
In alternativa: UMOSTART BIOS (microgranulare) 30-50 kg alla semina localizzato sulla fila.
N.B.:le raccomandazioni riportate nelle precedenti tabelle hanno valore indicativo per colture in buon equilibrio vegeto-produttivo e devono necessaria-
mente essere adattate alle specifiche condizioni di utilizzo, quali le caratteristiche del terreno, le condizioni climatiche, le varietà ed altri fattori. Il servizio agronomico di Terre dell’Etruria rimane a disposizione per eventuali analisi fogliari e del suolo che si rendessero necessarie. Per informazioni: Leonardo Lulli - lulli@terretruria.it.
organazoto FERTILIZZANTI S.P.A.
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Difesa e Nutrizione
Colture cerealicole autunno-vernine: FRUMENTO TENERO e DURO, ORZO, AVENA E FARRO (in agricoltura biologica)
Settembre - Novembre 2019
Colture orticole: FINOCCHIO, PORRO, CARDO Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Pre-semina o Pre - trapianto
STALFERT N2,5
Organico in pellet
1000 kg
1
SUPERALBA MAX
Organo - minerale granulare
600 - 800 kg
1
Copertura
AZOTOP 30
Organo - minerale granulare
200 - 300 kg
1
Colture orticole: CARCIOFO (nuovo impianto) Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Trapianto
NEWFERSTIM 6-12
Organo-minerale per fertirrigazione
25 kg
2
Accrescimento pianta
MASTER 20-20-20
Idrosolubile
25 kg
2
Difesa e Nutrizione
Colture orticole: CARCIOFO (vecchio impianto) Epoca/fase
Concime
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Rincalzatura
NITROPHOSKA SPECIAL 12-12-17
Minerale granulare
700-800 kg
1
Tipo
Dose a ettaro
n° interventi
Colture orticole: FRAGOLA Epoca/fase
Concime
Trapianto
NEWFERSTIM 6-12
Organo - minerale per fertirrigazione
25 kg
2
Accrescimento pianta
MASTER 20-20-20
Idrosolubile
25 kg
2
N.B.: lNota: le raccomandazioni riportate nelle precedenti tabelle hanno valore indicativo per colture in buon equilibrio vegeto-produttivo e devono necessariamente essere adattate alle specifiche condizioni di utilizzo, quali le caratteristiche del terreno, le condizioni climatiche, le varietà ed altri fattori. Il servizio agronomico di Terre dell’Etruria rimane a disposizione per eventuali analisi fogliari e del suolo che si rendessero necessarie. Per informazioni: Daniele Raggi - raggi@terretruria.it.
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n° 56
Approfondimento FERTIBIO: UN PROGETTO SUI BIOFERTILIZZANTI A SOSTEGNO DELL’INNOVAZIONE PER L’AGRICOLTURA TOSCANA A cura di Elisa Pellegrino Ricercatrice Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa
Figura 1. Un insieme di spore di funghi micorrizici arbuscolari raccolto da suolo. Foto di Elisa Pellegrino
Difesa e Nutrizione
In Toscana e nell’Unione Europea c’è un crescente interesse per nuovi modelli di agricoltura che possano garantire una riduzione del rilascio di sostanze inquinanti e la razionalizzazione degli input energetici. In questo contesto, l’agricoltura simbiotica, che comprende tutte le tecniche volte a ripristinare, salvaguardare e utilizzare negli agroecosistemi i microorganismi utili del terreno e le simbiosi presenti tra microrganismi e apparati radicali delle specie coltivate, sta conquistando sempre più un ruolo centrale. Una fruttuosa alleanza tra piante e biota del suolo è determinata dalla presenza e vitalità dei funghi micorrizici arbuscolari, ma anche dalla copresenza di microorganismi della rizosfera che possono efficacemente interagire con essi. Sulla base di tali presupposti è nato il progetto strategico FERTIBIO “Sviluppo del processo produttivo dei fertilizzanti biologici e loro applicazione in diversi settori produttivi dell’agricoltura toscana” di un gruppo operativo finanziato dalla Commissione Europea all’interno del Programma di Sviluppo Rurale. Il progetto avrà una durata di 36 mesi e ha come obiettivo quello di sviluppare e validare biofertilizzanti per specie erbacee e arbustive per migliorare la fertilità del suolo e ridurre l’uso di fertilizzanti minerali, mantenendo la produttività delle colture e migliorando la qualità delle rese. FERTIBIO è nato dall’incontro di Terre dell’Etruria, capofila del progetto, e il gruppo di Interazioni Pianta-Suolo dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con l’intento trasferire i risultati ottenuti in anni di ricerca sui biofertilizzanti nei laboratori BioLabs and Land Lab dell’Istituto verso le aziende agricole toscane. A tal fine, sono state coinvolte nel progetto alcune aziende caratterizzate da ordinamenti colturali diversi e localizzate in diverse aree della Toscana che avranno il compito di testare i biofertilizzanti innovativi in campo su diverse colture: frumento tenero, frumento duro, orzo, piante spontanee per uso alimentare, erba medica, cece da granella, pomodoro, girasole. Il gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna si occuperà di crescere in laboratorio più di 50 isolati di funghi micorrizici arbuscolari selezionati attraverso singola spora sia da suoli coltivati in modo intensivo che da suoli lasciati incolti, in modo da coprire le esigenze di sistemi colturali a diverso input (Fig. 1). Nei BioLabs, ad oggi, gli isolati sono riprodotti su porro in cella climatica con luci al led in modo da riprodurre inoculo grezzo e cioè suolo, radici colonizzate, ife e spore (Fig. 2). Inoltre, sempre presso lo stesso laboratorio, i funghi benefici sono ripro-
Figura 2. Riproduzione in cella climatica su porro di isolati da singola spora di funghi micorrizici arbuscolari: la collezione. Foto di Hannes Andres Gamper e Valentina Marassini
Pagina 47
Difesa e Nutrizione
Settembre - Novembre 2019 dotti in vitro e cioè in condizioni axeniche in modo da ottenere le sole spore e micelio (Fig. 3). Altro obiettivo del Progetto FERTIBIO è quello di produrre su larga scala gli isolati selezionati grazie al coinvolgimento di un’azienda agricola di San Giuliano Terme (PI) in cui sarà predisposto il prototipo che permetterà la produzione di inoculo grezzo di funghi micorrizici arbuscolari in elevate quantità. Il prototipo di produzione sarà allestito in una serra dedicata e con luci adatte alla crescita della parte ipogea delle piante e allo sviluppo di un ampio apparato radicale tale da stimolare la germinazione delle spore e lo sviluppo del micelio fungino. Partner del progetto è anche un’azienda di produttrice di fertilizzanti organici che avrà il compito di produrre nuovi formulati granulari e pellet a base di microorganismi utili che saranno utilizzati per rivestire i granuli di concime in modo da permettere una migliore persistenza e rilascio dei microorganismi per l’uso in pieno campo. A CIA Toscana e ad Agricoltura è Vita Etruria s.r.l., invece, è affidato il compito della divulgazione dell’innovazione alle imprese e delle azioni informative e didattiche per far comprendere cosa è un biofertilizzante e come si utilizza correttamente in campo. Le attività del progetto FERTIBIO sono già iniziate nella maggior parte delle aziende e il progetto è stato presentato a Marzo 2019 a Firenze in occasione dell’evento annuale del programma di sviluppo rurale del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale 2014-2020, organizzato dalla Regione Toscana. Sebbene sia iniziato da poco, il progetto sta già dando i propri frutti e uno dei primi risultati ottenuti è l’isolato di Funneliformis mosseae MD118 che sembra anticipare fortemente la maturazione e la produzione del pomodoro varietà Pisanello (Fig. 4) mentre sono in corso presso i BioLabs le analisi per evidenziare gli effetti sulle caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche delle bacche.
Figura 3. Produzione in vitro di una specie di fungo micorrizico arbuscore: Rhizophaus irregularis. Foto di Alessio Cardini.
Figura 4. Diversi isolati di funghi micorrizici arbuscolari su pomodoro varietà Pisanello: risultati produttivi. Foto di Elisa Pellegrino
Una giornata targata FERTIBIO è alle porte. Sarà infatti organizzata presso la Scuola Superiore Sant’Anna nel mese di Novembre un convegno sul tema “La Nuova Regolamentazione Europea sui Fertilizzanti” con focus specifico sui biofertilizzanti, i biostimolanti e i biopesticidi. Durante la giornata, che vedrà presenti tutti gli attori del progetto e figure legate allo sviluppo/applicazione della regolamentazione, i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna metteranno a disposizione le loro competenze per guidare le scelte degli agricoltori toscani sull’utilizzo dei biofertilizzanti e per stimolare l’attenzione verso l’agricoltura toscana simbiotica.
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C
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n° 56
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