Seminario interno Agricoltura e Cambiamenti climatici Mercoledì 21 marzo 2018 Sala del V° piano della sede nazionale CIA via Mariano Fortuny 20, Roma
Le azioni sui cambiamenti climatici nelle politiche ambientali e agricole
Antonella Pontrandolfi Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente
Indice
1.
Contesto
2.
Politiche agricole e PAC 2014-2020
3.
Programmi di Sviluppo rurale
4.
Altri programmi
5.
E l’adattamento ai CC?
6.
Considerazioni
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1. Contesto I TAPPA al 2020 (Pacchetto Clima ed energia 2009)
Obiettivo emissioni -20% al 2020 rispetto al 1990
Settori non ETS -10% (compresa agricoltura), scelta italiana -13%
In Italia per il settore 2 misure di mitigazione: o
Razionalizzazione nell’uso dei fertilizzanti (diminuzione di N2O)
o
Recupero di biogas dagli allevamenti animali (riduzione CH4)
II TAPPA al 2030 (CE 2014)
-40% emissioni al 2030, -30% non ETS compresa agricoltura
Novità inserimento del sequestro di carbonio nei suoli agricoli (LULUCF)
negli obiettivi nazionali di riduzione al 2030 o
Norme comuni di contabilizzazione obbligatoria da impostare
o
Non prevede ancora degli obiettivi di mitigazione (rimandando al futuro)
o
Accounting dal 2022 Decisioni entro il 2020
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1. Contesto
III TAPPA al 2050 Tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio al 2050 Obiettivo: emissioni comunitarie –(80-95)% al 2050 rispetto al 1990 Settore agricolo: «nel 2050 l'agricoltura rappresenterà un terzo delle emissioni totali dell'UE, cioè una quota di tre volte superiore a quella attuale»
Tabella 1: riduzioni settoriali Riduzioni dei gas serra rispetto al 1990 Totale Settori Produzione di elettricità (CO2) Industria (CO2) Trasporti (incl. trasporto aereo, escl. trasporti marittimi) (CO2) Settore residenziale e dei servizi (CO2) Agricoltura (emissioni diverse dal CO2) Altre emissioni diverse dal CO2 Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente
2005 -7%
2030 da -40 a -4%
2050 da -79 a -2%
-7% -20%
da -54 a -8% da -34 a -0%
da -93 a -9% da -83 a -7%
+30%
da +20 a -9%
da -54 a -7%
-12% -20% -30%
da -37 a -3% da -36 a -7% da -72 a -3%
da -88 a -1% da -42 a -9% da -70 a -8%
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2. Politiche agricole e PAC 2014-2020
Tema CLIMA
Eco-condizionalità dal 2003 (norme da rispettare per pagamento unico): • Criteri di gestione obbligatori (atti legislativi) • Buone condizioni agronomiche e ambientali definite dagli Stati membri • Dal 2015 collegamenti diretti al tema, in particolare sul suolo (BCCA mantenimento copertura, solchi acquai, divieto livellamenti, mantenimento sostanza organica)
+ indiretti su paesaggio e acqua
Health check 2009: • inserimento tema cambiamenti climatici tra gli obiettivi strategici
Riforma 2014-2020 • I pilastro 2 forme di pagamento: di base disaccoppiato + p. verde • II pilastro obiettivi su cambiamenti climatici Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente
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2. Politiche agricole e PAC 2014-2020 – I pilastro I pilastro, obiettivo esplicito:
«stabilità climatica da impegni pagamenti verdi» 3,84 mld di € totali stanziati, 1,1 mld anno
(*2 dotazione Psr 2007-2013 misure agroambientali) Impegni greening:
diversificazione dei seminativi divieto di conversione delle foraggere permanenti in seminativo; obbligo di destinare a “focus ecologico” il 5% della superficie Effetto di ampliare base agricola che contribuisce ad obiettivi minimi
di miglioramento condizioni ambientali Conseguenza: obiettivi ambientali su PSR più ambiziosi e più mirati
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2. Politiche agricole e PAC 2014-2020 – II pilastro Sviluppo rurale
Con modifiche I pilastro: Necessario ridisegno della strategia ambientale dei Psr: non più obiettivi, assi,
misure e azioni, MA priorità, focus area, misure e operazioni Obiettivi strategici e trasversali: innovazione, ambiente e cambiamenti
climatici Programmi di Sviluppo Rurale regionali 2014-2020: contributo FEASR SU
obiettivi climatici pari a 4,45 mld € 30% contributo PSR per gestione delle terre e lotta ai cambiamenti climatici +
Sottoprogrammi tematici sui CC con +10% delle aliquote di sostegno
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3. Programmi di Sviluppo rurale - Reg.(UE) 1305/2013
Articolo 5 - PrioritĂ dell'Unione in materia di sviluppo rurale a) promuovere trasferimento conoscenze e innovazione nel settore b) potenziare redditivitĂ delle aziende agricole e competitivitĂ
c) promuovere organizzazione della filiera alimentare d) preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla
silvicoltura e) incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse
emissioni di carbonio e resiliente al clima f) inclusione sociale, riduzione povertĂ e sviluppo economico nelle zone rurali
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3. Programmi di Sviluppo rurale - Reg.(UE) 1305/2013
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3. Programmi di Sviluppo rurale – SINTESI INTERVENTI EFFICACI ANALISI TECNICHE FANNO EMERGERE CHE: Energia da fonti alternative: biogas e fotovoltaico (+) • consumo energia elettrica in un allevamento piuttosto limitato: impianto fotovoltaico senza dubbio utile, ma non
migliora IC allevamento • impianto di biogas fornisce ricavo dalle deiezioni, per cui migliora il bilancio energetico e l’IC, anche se non di molto Gestioni degli effluenti (-) • Non sono le misure più incisive per gli allevamenti dei ruminanti, ma lo sono per quelli dei monogastrici • Azione associata a risparmio di fertilizzanti di sintesi: miglioramento sensibile Ruminanti (maggiore incidenza), azioni più efficaci riguardano: Migliorare alimentazione (foraggio più digeribile, ridurre il consumo di proteina, utilizzo alimenti che riducono
fermentazioni) Migliorare benessere degli animali (migliora prestazioni ed efficienza, quindi riduzione di input e IC) Migliorare produttività Gestione oculata delle risorse: programmi di gestione aziendale per riduzione sprechi (causa eccesso di emissioni) Monitoraggio delle emissioni in base a target tecnici (alla base per programmi di premiazione?) Sequestro di carbonio SUOLI AGRICOLI (++) • incertezza nelle stime (incentivare studi), ma strategia con maggiori potenzialità e benefici anche su suolo e biodiversità • non solo rimboschimenti o messa al pascolo, anche rotazioni prati di media durata (oltre 5 anni) di leguminose e
graminacee Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente
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3. Programmi di Sviluppo rurale – OBIETTIVI nei PSR approvati Distribuzione del sostegno totale per priorità e focus area (%)
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3. Programmi di Sviluppo rurale – misure FA 5D e 5E Misure e operazioni che contribuiscono DIRETTAMENTE (con target) alle focus area 5D e 5E Misura 1 Trasferimento delle conoscenze e informazione Misura 2 Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole Misura 4 Investimenti in immobilizzazioni materiali Misura 10 Pagamenti Agro-climatico-ambientali
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3. Programmi di Sviluppo rurale – Analisi delle politiche Analisi misure e operazioni PSR 4c) Prevenzione erosione e gestione suoli
Azioni prevenzione erosione e gestione suoli: sempre presenti
Operazioni su Agricoltura conservativa: importanti e diffuse (parziali o complete)
5b) Uso più efficiente dell’energia nelle aziende: scarsa diffusione 5c) Produzione e utilizzo di energia rinnovabile: azioni importanti (biogas)
5d) Riduzione emissioni: attivata da poco più della metà delle Regioni
Azioni su gestione fertilizzazioni, prati pascoli
Toscana e Piemonte maggiori investitori
Poco su zootecnia (ER azioni più organiche)
5e) Conservazione e sequestro del carbonio: inclusa da tutte le Regioni ad esclusione della VdA
Azioni in gran parte sulle foreste, in agricoltura mantenimento prati pascoli e incremento sostanza organica nei suoli
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3. Programmi di Sviluppo rurale – Interventi in zootecnia Misura 2 – Servizi di consulenza di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende Emilia-Romagna e Piemonte: inserito tematica su dieta animale Veneto: generale riferimento a modelli gestionali virtuosi e sostenibili per le diete Misura 16 – Cooperazione Emilia-Romagna: Approcci collettivi di riduzione gas serra e ammoniaca in zootecnia
Misura 4 - Investimenti in immobilizzazioni materiali Sicilia: riferimento generico all’adozione di misure per alimentazione di precisione ed alimentazione multi-fase per il bestiame Campania, Emilia-Romagna e Piemonte: azioni per gestione e stoccaggio degli effluenti Misura 10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali Emilia-Romagna: gestione degli effluenti
Lombardia: tecniche di distribuzione degli effluenti di allevamento Piemonte: tecniche agronomiche a bassa emissività per distribuzione in campo materiali organici Veneto: sistemi di gestione dei fertilizzanti azotati (sia effluenti di allevamento che concimi di sintesi)
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4. Altri programmi Accordo di bacino padano per il miglioramento della qualità dell'aria 2017 G7 Ambiente del 9 giugno 2017 •
.
Le misure congiunte di bacino padano individuate, strutturali e temporanee, sono prioritariamente rivolte al settore traffico (limitazioni veicoli diesel), ai generatori di
calore domestici a legna, alle combustioni all'aperto e al contenimento delle emissioni di ammoniaca dalle attività agricole e zootecniche •
8 mln € per ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche, promuovendo le buone pratiche
•
riduzione ottenibile è stata stimata pari al 27,5% dell’ammoniaca
•
copertura delle vasche di stoccaggio di liquami, corretta modalità del loro spandimento e dell’applicazione dei fertilizzanti Misure temporanee omogenee di 1° livello b.6. Divieto di spandimento dei liquami zootecnici
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E l’adattamento dell’agricoltura ai CC…..?
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5. E l’adattamento ai CC…? Incidenza CC sulle produzioni agricole: Modifiche principali variabili che incidono sulle produzioni: • temperature in aumento (1,5-2⁰C fino al 2050) e precipitazioni in riduzione come cumulati e
diversa distribuzione • modifiche delle rese medie e della qualità organolettiche dei prodotti • incerte condizioni fitosanitarie (nuovi patogeni, modifiche di ciclo, ecc.) • aumento frequenza eventi estremi
Intensificazione incertezze e incognite nella produzione: • Velocità e prevedibilità dei cambiamenti rispetto alle capacità di adattamento degli agroecosistemi
Aumento vulnerabilità economica delle aziende + effetti sugli andamenti di mercato (domanda/offerta, disponibilità di riserve, ecc.) Sostenibilità ambientale produzione: riduzione delle risorse naturali disponibili e degrado della qualità delle risorse (processi di desertificazione, degrado del suolo e delle risorse idriche) Agricoltura deve produrre cibo per una popolazione in crescita
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5. E l’adattamento ai CC…? Scenari CC: incertezze produzione, calo produzione mondiale circa 25% in 40 anni
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5. E l’adattamento ai CC…?
IN ITALIA:
Agricoltura italiana più vulnerabile anche perché più ricca e variegata Fragilità strutturali delle aziende e dei processi Sviluppo agricolo lungo pianure alluvionali e coste Danni elevati per calamità naturali dovute a eventi estremi
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5. E l’adattamento ai CC…? – Analisi delle politiche POLITICHE PER L’ADATTAMENTO ai cambiamenti climatici: • Commissione europea: An EU Strategy on adaptation to climate change,
16.4.2013 • MATTM: Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici, 2014 • Politiche agricole: adattamento presente tra gli obiettivi, ma scompare nei
programmi nella declinazione delle priorità, delle focus area e dei pacchetti di
misure • P. sviluppo rurale: presenti diverse azioni potenziali (competitività delle aziende,
innovazione, infrastrutture e gestione del rischio), ma non collegate ad obiettivi
strategici
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6. Considerazioni 1. Politiche agricole stanno facendo la loro parte, ma analisi attuazione indica:
Settore non incide significativamente sulle emissioni rispetto ad altri, ma richiesto contributo alla mitigazione, con obiettivi crescenti nel tempo al 2050
Sequestro carbonio nei suoli agricoli ancora da sviluppare pienamente (quasi tutto su foreste), ma c’è sensibilità e importante investimento sulla componente suolo
Politica di sviluppo rurale poco innovativa rispetto alle conoscenze tecniche disponibili, incentrata su foreste ed energie rinnovabili (azioni non proprio corrispondenti)
Ancora difficile rintracciare performance ambientali delle misure
Non ancora sufficiente integrazione e coerenza interna tra obiettivi
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6. Considerazioni 2. Analisi politiche Effort sharing: sempre equilibrio con altri obiettivi (sviluppo di alcuni Paesi, commercio internazionale, ecc.)
Nel caso del settore agricolo, ci sono da considerare anche gli obiettivi di: •
Sicurezza alimentare e qualità dell’alimentazione (quindi con proteine animali)
•
Garantire la produzione di cibo sostenibile e a prezzi accessibili
•
Garantire la sopravvivenza di produzioni e vitalità delle aree rurali contro la povertà e l’abbandono delle terre
•
Garantire e sviluppare servizi ecosistemici che offre l’agricoltura alle comunità
•
Considerare l’importanza economica, sociale e culturale del settore agroalimentare in Italia
Questi obiettivi posti all’agricoltura sono minacciati dall’impatto dei CC
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6. Considerazioni
3. Analisi delle politiche climatiche •
Mitigazione e adattamento di fatto separati
•
Analisi incrociate tecnico-scientifiche e delle politiche su CC e agricoltura
evidenziano una certa sproporzione tra riduzione delle emissioni e impatti dei CC in agricoltura: In altri termini, analisi evidenziano politiche concentrate:
«troppo» sulla necessità di ridurre le emissioni rispetto al peso relativo e alle possibilità reali nel settore (limitate)
«non abbastanza» sulle necessità di adattamento rispetto agli impatti dei CC
nel settore agro-alimentare (elevati)
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«VERA SFIDA PER FUTURO» SUPERAMENTO DELLE QUESTIONI IDEOLOGICHE DEI DIVERSI ATTORI PER ASSICURARE L’EQUILIBRIO TRA OBIETTIVI, CONCENTRANDO GLI SFORZI SU AZIONI SINERGICHE DI
MITIGAZIONE E ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA
GRAZIE PER L’ATTENZIONE antonella.pontrandolfi@crea.gov.it Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente
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