Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione
Coldiretti Cremona Informa, Anno V NewsLetter
Informazione on line Giovedì 14/1/2010 – Anno V, Numero 2 ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦
Made in Italy. Prezzo del latte, raggiunto l’accordo. Ora l’origine in etichetta Progetto Coldiretti. In vigore la prima legge sul cibo a Km Zero Salute. La macellazione clandestina alimentata dal furto di animali Informazione alle Imprese. Programma Nitrati / Concessioni acqua Appuntamenti/1. Festa di S. Antonio in agriturismo: tradizioni e sapori tipici Appuntamenti/2. Mercato di Campagna Amica tra acquisti e calendari In agenda. Rubrica Epaca / Agricoltura in tv / ‘Festa del pipen’ a Torricella
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Prezzo del latte raggiunto l’accordo Fissato il prezzo alla stalla per i primi sei mesi del 2010 Dopo una trattativa avviata nei primi giorni dello scorso mese di dicembre tra Coldiretti e le altre Organizzazioni Sindacali da una parte, ed Assolatte dall’altra, portata avanti con diversi incontri durante i quali la rappresentanza industriale si è sempre mostrata insofferente verso il riconoscimento di un incremento del prezzo del latte alla stalla frutto delle mutate condizioni di mercato (atteggiamento che aveva condotto Coldiretti a mettere in campo una prima azione mobilitativa, con il blocco degli stabilimenti Parmalat di Collecchio, che ha visto Coldiretti Cremona in prima linea), nella notte di lunedì 11 gennaio la parte agricola guidata da Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia, e la parte industriale, riunite presso Unioncamere a Milano, hanno raggiunto un accordo valevole per il primo semestre 2010. L’accordo fissa il prezzo del latte alla stalla a 33,156 centesimi al litro. Un prezzo che rappresenta, da un lato, un concreto incremento rispetto agli attuali 31 centesimi riconosciuti nel trimestre precedente, ma altresì non rappresenta quell’auspicato incremento di cui necessitavano le imprese agricole per superare questo difficile momento di crisi. L’accordo raggiunto è vicino all’attuale situazione di mercato e costituisce un compromesso tra le industrie che lavorano il latte per produrre prevalentemente formaggi duri come il Grana Padano – che attualmente potrebbero riconoscere un prezzo più elevato – e le industrie che producono prevalentemente formaggi a pasta molle, che ad oggi non sono ancora riuscite ad ottenere dalla GDO incrementi dei listini pari all’aumento registrato dal Grana Padano all’ingrosso. La firma dell’accordo, che dopo mesi di incertezze dà agli allevamenti lombardi la garanzia a livello regionale di un riferimento chiaro e che si avvicina al mercato, è stato senza dubbio frutto del fortissimo pressing messo in atto da Coldiretti, ulteriormente intensificato negli ultimi giorni, con l’organizzazione – già prevista e pronta a partire – di una mobilitazione senza precedenti, in vista della quale i Soci Coldiretti erano già allertati, che prometteva di condurre migliaia di allevatori davanti alle industrie lattiero-casearie riaprendo una stagione di dura contestazione.
A livello locale, tutte le Federazioni Provinciali avevano già allertato le rispettive Prefetture, indicando i luoghi dove sarebbe stata effettuata le mobilitazione ad oltranza per arrivare alla definizione di un prezzo del latte alla stalla. Stante la situazione di incertezza sul prezzo e di crisi economica e reddituale delle imprese agricole, l’adesione alla mobilitazione organizzata da Coldiretti Lombardia, coinvolgendo le altre regioni limitrofe come Piemonte, Emilia e Veneto, era pressoché totale, con gli Uffici Zona di ogni Federazione Provinciale pronti a dare le ultime indicazioni operative per aprire la fase di blocco degli stabilimenti fissati come obbiettivo. Data la definizione del prezzo a livello regionale, Coldiretti Cremona sta dunque provvedendo ad avvisare tutti i propri Soci sia in merito ai termini dell’accordo, sia in merito al rientro dell’azione di mobilitazione che sarebbe dovuta partire fin dalle prime ore della giornata odierna. Riportiamo, di seguito, il testo integrale dell’accordo siglato: “Il giorno 11 gennaio 2010, Assolatte, Coldiretti, Confagricoltura e Cia della Lombardia concludono il seguente accordo sul prezzo del latte alla stalla prodotto in Lombardia per il periodo 1 gennaio 2010 / 30 giugno 2010. Per ogni cento litri di latte intero e genuino reso refrigerato alla stalla a + 4°C nel rispetto delle prescrizioni della normativa igienico sanitaria nazionale e comunitaria verrà corrisposto un prezzo di 33,156 euro + IVA 10%. Per quel che riguarda i termini di pagamento, le eventuali particolari condizioni di consegna e il pagamento differenziato secondo qualità, le parti concordano di far riferimento a quanto previsto dagli articoli 2, 3 e 4 dell’accordo per la Regione Lombardia siglato il 28 marzo 2007 per la campagna 2007-2008. Per favorire la ripresa dei consumi, le parti concordano sulla necessità di trasmettere maggior serenità al comparto, valorizzando al meglio – presso i consumatori – la produzione lattiero casearia industriale nazionale. Le parti concordano inoltre sulla necessità di aprire un tavolo di confronto permanente per analizzare e cercare di risolvere i problemi strutturali della filiera. Il presente accordo viene sottoscritto dalle Organizzazioni di seguito indicate in rappresentanza dei propri rispettivi Associati”. “Dopo un lungo periodo di incertezza nell’ambito dei prezzi, di totale deregolamentazione del comparto, con l’accordo raggiunto riparte su un piano di confronto tutta la vicenda del prezzo del latte. Dobbiamo concentraci su quello che l’intero percorso, con l’esito di stanotte, ha dimostrato: gli allevatori devono, e possono, riappropriarsi di un reale potere contrattuale, e questo per Coldiretti è un obiettivo prioritario”. Con queste parole Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona, commenta l’esito del lungo braccio di ferro, cui ha preso parte. “Coldiretti sta lavorando con l’obiettivo di assicurare forza, cioè potere contrattuale, alla parte agricola e di creare strumenti di regolamentazione del mercato. Abbiamo messo in campo un ambizioso, vitale progetto per la costituzione della filiera tutta agricola e tutta italiana. Sul fronte latte, sta procedendo il progetto per la costituzione della società di trading Consorzio Latte Italia – prosegue Zampini –. Questi sei mesi di certezza data ai nostri allevamenti saranno per noi dedicati, chiusa la fase di definizione del prezzo, alla costituzione della società Latte Italia, per dare nel secondo semestre dell’anno un prezzo che scaturisca da un confronto in cui le parti abbiano, al tavolo del negoziato, lo stesso potere contrattuale”.
LATTE: ORA L’ETICHETTA DI ORIGINE Il prossimo obiettivo è ora quello di estendere a tutti i prodotti lattiero-caseari l’indicazione di provenienza in etichetta per impedire di spacciare come italiano latte e derivati ottenuti con materia prima importata dall’estero. E’ quanto ha evidenziato la Coldiretti, dopo l’intesa raggiunta sul prezzo minimo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori in Lombardia a 0,33156 euro al litro fino al 30 giugno 2010. Nell’accordo siglato si è condivisa la necessità di valorizzare la produzione lattiero-casearia nazionale e di aprire un tavolo di confronto permanente per puntare a risolvere i problemi strutturali della filiera. E’ da augurarsi che a queste parole – ha sottolineato la Coldiretti - seguano azioni concrete e che gli industriali trasformatori possano abbandonare gli atteggiamenti speculativi di questi ultimi anni contribuendo in maniera sostanziale alla valorizzazione e salvaguardia del vero Made in Italy.
ANDENA: CONSENSO DEI PRODUTTORI SUL NUOVO ACCORDO “ADESSO ETICHETTATURA OBBLIGATORIA E AGGREGAZIONE DELL’OFFERTA” “Tutti i nostri dirigenti sul territorio stanno ricevendo importanti segnali di consenso che i produttori stanno esprimendo in merito al nuovo accordo sul prezzo del latte alla stalla stipulato con Assolatte”. Lo ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena aggiungendo che “i produttori hanno capito che l’accordo sottoscritto rappresenta un ulteriore passo in avanti, stabilendo per tutti i produttori lombardi – proprio mentre a livello comunitario non mancano segnali di incertezza – un prezzo di riferimento che torna a dare prospettive per il futuro che ci auguriamo possa invece essere ancora migliore e più remunerativo”. “Inoltre – ha sottolineato Andena – può essere utile evidenziare che Il valore stabilito in 33,156 centesimi di euro più Iva costituisce oggettivamente un passo avanti in una situazione che ha visto negli ultimi mesi il prezzo del latte crollare a 28 centesimi il litro per poi salire a 31 centesimi con l’accordo di Brescia. Comunque la si voglia vedere questo nuovo aumento porta oltre 100 milioni di euro in più alle nostre imprese lombarde. Senza dubbio si tratta di una importante boccata di ossigeno in attesa di condizioni diverse. Non solo di mercato, ma anche di potere contrattuale”. “Ora, infatti – ha concluso Andena – nella consapevolezza che il nostro latte vale di più, si deve lavorare innanzitutto per arrivare in fretta alla definitiva applicazione di una legislazione che tuteli sino in fondo le nostre produzioni attraverso l’indicazione obbligatoria dell’origine del latte che, certamente, non risolverà tutti i problemi, ma renderà insostituibile il nostro latte nei prodotti che vorranno fregiarsi del marchio made in Italy e poi organizzando una reale aggregazione dell’offerta. E’ una cosa che dobbiamo fare. Quando ci siederemo al tavolo delle prossime trattative, dobbiamo avere non solo tanta fantasia, ma rappresentare realmente tutto il latte lombardo”.
W l’Agricoltura: la trattativa latte al centro della trasmissione (in onda stasera e domenica) L’accordo raggiunto sul prezzo del latte alla stalla sarà al centro della prossima puntata di “W l’Agricoltura”, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, su TeleColor e PrimaRete. Ricordiamo che la trasmissione va in onda tutti i giovedì, alle ore 20.15 su TeleColor (TeleColor Sat – canale 864 di Sky), e alle ore 20.25 su PrimaRete. In replica la domenica, alle ore 12, su Telecolor. Ova
IN VIGORE LA PRIMA LEGGE SUL CIBO A KM 0 Con il via libera dell’Unione Europea è finalmente operativa la prima legge sui cibi a chilometri zero approvata dalla regione Veneto su iniziativa della Coldiretti, che ha raccolto le firme in sostegno dell’importante provvedimento. L’aumento del costo dei carburanti incide pesantemente sulla spesa alimentare visto che ogni pasto percorre in media 1.900 km prima di giungere sulle tavole e l’operatività della legge consentirà di far arrivare più facilmente sulle tavole prodotti locali che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti. Il testo innovativo introduce per la prima volta - sottolinea la Coldiretti - la definizione di “prodotti agricoli a km zero” individuando caratteristiche precise ed essenziali quali: stagionalità, sostenibilità ambientale, qualità organolettiche e legame con la tradizione culinaria. In un Paese come l’Italia dove oltre l'86% dei trasporti commerciali avviene su gomma e la logistica incide per quasi un terzo sui costi di frutta e verdura, la nuova norma promuovendo il consumo di prodotti locali, aiuta le tasche ma anche la salute e l'ambiente in quanto riduce le emissioni di gas ad effetto serra che provocano cambiamenti climatici. Dopo la pubblicazione nel BUR la normativa sarà applicabile a tutti gli effetti autorizzando gli enti locali a promuovere l'orientamento del consumo dei prodotti di provenienza regionale in mense pubbliche, nella ristorazione collettiva e nei supermercati. Tra gli obiettivi vi è la promozione del patrimonio agroalimentare regionale nei pasti di scuole elementari, istituti scolastici superiori, università, ospedali e caserme nella misura del 50%, una percentuale che non discrimina il prodotto di origine extraregionale o straniera ma - sostiene la Coldiretti - valorizza le tipicità locali consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli, sostenibili in termini di prezzo e meno impattanti sull'ambiente. L'articolato prevede spazi riservati agli agricoltori nei mercati rionali, che non andranno a ledere gli interessi di altre categorie, ma integreranno la gamma delle offerte stagionali ai consumatori. Significativa l'adozione di "menù a km zero" da parte di alcuni ristoratori che impiegano ricette a base del 30% di specialità provenienti dalle campagne circostanti.
DENUNCIA: LA MACELLAZIONE CLANDESTINA E’ ALIMENTATA DAL FURTO DI 100MILA ANIMALI La macellazione clandestina è alimentata dal furto degli animali negli allevamenti che si stima abbia fatto sparire quasi centomila animali dalle stalle italiane a danno degli agricoltori e mettendo a rischio la salute dei cittadini. E' quanto afferma la Coldiretti nell'esprimere apprezzamento per i controlli dei carabinieri del Nas contro la macellazione abusiva che in totale hanno sequestrato 12 tonnellate di prodotti a base di carne, 200 capi di bestiame, chiuso sette impianti, e denunciato 11 persone alle autorità giudiziarie e sanitarie. Le numerose denunce degli allevatori hanno evidenziato - sottolinea la Coldiretti - un ritorno dell'abigeato, ovvero la sottrazione di bestiame alle aziende agricole, che era un reato molto diffuso nel passato ed è presente nel diritto penale italiano come aggravante del furto. Ad essere colpiti sono mucche, cavalli, maiali ma anche pecore, agnelli e pollame. Gli animali rubati alimentano il fenomeno della macellazione clandestina particolarmente pericoloso anche per la salute dei cittadini perché privo delle necessarie garanzie sanitarie che devono necessariamente accompagnare il bestiame. L'operazione dei carabinieri evidenzia - continua la Coldiretti l’importanza di garantire la rintracciabilità delle produzioni attraverso un adeguato sistema di etichettatura trasparente sulla reale origine del prodotto.
Festa di S.Antonio: appuntamento all’agriturismo Apiflor Una giornata nel segno della devozione, degli antichi riti contadini, della festa e degli inimitabili sapori del nostro territorio attende quanti domenica 17 gennaio si recheranno a Pescarolo ed Uniti, all’agriturismo-fattoria didattica “Apiflor” di Esterina Mariotti. Nell’antica cascina che sorge proprio nel centro del paese, in piazza Garibaldi, all’ombra della chiesa parrocchiale, si rivivrà la “festa di Sant’Antonio Abate”, ricordando la splendida figura storica del santo, considerato il protettore degli animali domestici, che appartiene alla nostra millenaria tradizione cristiana e rurale. La storia di Sant’Antonio Abate sarà ripercorsa a partire dalla mattinata, con una speciale lezione, fissata per le ore 11,45, volta ad illustrare le tentazioni del Santo riprodotte nella storia dell’arte europea. Al termine, breve “agape” (leggasi rinfresco: un “convito di amici”) a base dei genuini prodotti offerti dall’agriturismo Apiflor. Per quanti vorranno fermarsi in agriturismo, seguirà un pranzo interamente a base dei piatti della tradizione rurale, tra cui gli gnocchi di S. Antonio, la sbrisolona e la bertolina (prenotazione ai numeri 0372836362 oppure 3388975175). Nel pomeriggio, sempre presso Apiflor, è previsto un altro appuntamento da sempre legato alla “festa di S. Antonio”: la benedizione degli animali e delle stalle, perché siano posti sotto la protezione del santo. Alle ore 15, il parroco don Francesco benedirà i tanti animali che popolano la fattoria didattica. Tutti sono invitati a prendere parte a questo importante momento, magari portando con sé i propri animali, perché ricevano la benedizione. Il pomeriggio proseguirà all’insegna del recupero delle tradizioni delle nostre campagne “Alle ore 15,30, alla presenza di Re Carnevale, seguendo i dettami dell’antica tradizione, si aprirà la cerimonia Tiràa el còo d’aì: allo spezzarsi della corda d’aglio, avrà ufficialmente inizio il Carnevale – spiega Esterina Mariotti, imprenditrice agricola di Coldiretti Cremona –. A Pescarolo si celebra un carnevale molto antico, che comprende le colorate sfilate e il falò. Abbiamo dunque voluto inserire anche questo momento. A seguire, sempre nel rispetto dei riti che si tramandano nelle nostre campagne, proporremo il tiro alla fune da parte di squadre di bambini, ragazzi, giovani e adulti”. Non mancheranno gustosi premi per i vincitori. Per adesioni o informazioni: tel. 3406257769 e 3388975175.
Festa di S.Antonio: al Campagnino sapori, cantastorie e falò “Nelle nostre campagne, da sempre, la festa di Sant'Antonio abate rappresenta un appuntamento atteso e sentito dagli allevatori e dai coltivatori, con le loro famiglie. Abbiamo voluto mantenere viva questa tradizione, che nelle nostre comunità si tramanda da secoli”. A parlare è Emanuela Dilda, titolare dell’agriturismo-fattoria didattica ‘Il Campagnino’ di Pessina Cremonese, azienda agricola che anche quest’anno propone – per la serata di domenica 17 gennaio – un appuntamento in cascina, raccogliendosi tutti prima intorno alla tavola, poi accanto al fuoco per l’immancabile falò propiziatorio. La cena, con inizio intorno alle ore 20, sarà tutta nel segno dei sapori del territorio e della stagione: ci saranno Buton de paias e pulenta (salsicce con intingolo di pomodoro su letto di polenta), Versi mati e gnocc (riso in brodo con verze e pesto di maiale, gnocchi al pomodoro), Oss de nimal cut (ossa di maiale cotte con piedini), Brasarol o pipa sener (salame cotto sotto le braci). E ancora lonza al latte, scaglie di grana, per arrivare al dolce (ci sarà il Chisol cun zabaion, la sbrisolona con zabaione) e la caffè. Il tutto per un costo complessivo, con acqua e vino inclusi, di 23 euro. “Proporremo un menu tipico della nostra terra e di questa stagione, con piatti naturalmente preparati partendo dai nostri prodotti – sottolinea Emanuela Dilda –. La festa diventa così occasione per mostrare i frutti dell'impegnativo lavoro che tanti allevatori, tanti agricoltori, svolgono quotidianamente, con l’obiettivo di mantenere sano il bestiame e garantire ai cittadini alimenti buoni e sicuri”. Un cantastorie allieterà la serata, rievocando riti e leggende della campagna cremonese. Verso le 22, nel rispetto della tradizione, sarà tempo di raccogliersi sull’aia, intorno al fuoco. “Ancora oggi nei nostri paesi si usa accendere il falò di S. Antonio, che si dice abbia una funzione purificatrice e fecondatrice – conclude la titolare del Campagnino –, come tutti i fuochi che segnano il passaggio dall'inverno all'imminente primavera. Una volta le ceneri rimaste venivano raccolte nei bracieri casalinghi e utilizzate per i lavori domestici”. Quanti desiderano partecipare alla serata possono contattare ‘Il Campagnino’, Strada Esterna Campagnino, Villa Rocca di Pessina Cremonese (tel/fax 037287020-3474445607), www.agriturismoilcampagnino.it
MERCATO DI CAMPAGNA AMICA A CREMONA La freschezza, la genuinità e il gusto dei prodotti “a km zero” danno appuntamento a tutti i cremonesi domani, venerdì 15 gennaio, come tutti i venerdì dalle ore 8 alle 13 al Foro Boario, con il Mercato di Campagna Amica proposto dagli agricoltori di Coldiretti Cremona. Presso i gazebi gialli degli imprenditori agricoli, i cittadini potranno trovare tutti i prodotti di stagione, dai salumi ai formaggi (con latte di vacca, bufala o capra), dalle farine al miele, senza scordare carni, marmellate ed altri alimenti ‘Made in Cremona’, offerti dai produttori in un filo diretto fra la campagna e le famiglie. La presenza, accanto alle imprese agricole cremonesi, di due aziende di Pavia consente inoltre di ampliare la varietà di prodotti in vendita, aggiungendo riso e vino, sempre proposti personalmente dalle aziende agricole che il producono. E, per prendere i cittadini per la gola, ci saranno assaggi di torta bertolina e ‘sbrisolona’.
MERCATO DI CAMPAGNA AMICA A CREMA Una domenica mattina nel segno della genuinità e del gusto attende i cremaschi: nel cuore della città di Crema, in via Terni, domenica 17 gennaio è di scena il ‘Mercato di Campagna Amica’ proposto dagli agricoltori della Coldiretti. L’appuntamento è dalle ore 8 alle 12.30, a pochi passi dal distributore automatico di latte. Regalandosi una passeggiata in zona Mercato, i buongustai potranno acquistare formaggi (prodotti con latte di vacca e bufala) e salumi in arrivo dagli allevamenti del territorio, ma anche miele, verdura, farine ed altri prodotti ‘Made in Crema e Cremona’, proposti dagli agricoltori, in un filo diretto fra la campagna e le famiglie. “Il Mercato di Campagna Amica rappresenta la vetrina di tutta l’agricoltura italiana. E’ un’occasione per dire ai consumatori: comprate italiano, pretendete che gli alimenti che portate in tavola siano autenticamente made in Italy, dalla loro origine – sottolinea Francesco Cazzamali, Responsabile Vendite Dirette di Coldiretti Cremona –. Con il Mercato mostriamo alle famiglie quale sia il volto, quale sia il valore aggiunto, della nostra agricoltura. E possiamo anche dimostrare che, all’origine, i prodotti agricoli hanno prezzi convenienti, ragionevoli, ben differenti da certe cifre esorbitanti che spesso troviamo indicate su altri scaffali. E’ un modo per combattere l’inaccettabile forbice dei prezzi che divide la produzione dal consumo, danneggiando sia l’agricoltura che le famiglie”. Un dono speciale aspetta tutti i cittadini che si recheranno al Mercato degli agricoltori di Coldiretti: il “Calendario 2010 di Campagna Amica”, realizzato da Coldiretti Lombardia con la partecipazione di tutte le Federazioni provinciali, con l’obiettivo di valorizzare appieno i sapori e i prodotti delle realtà locali. Ad ogni mese del calendario corrisponde una Provincia del territorio e il prodotto rappresentativo di quella determinata zona che, ovviamente, può essere acquistato presso la rete Campagna Amica. Inoltre vengono raccolti utili consigli per orientare al meglio i cittadini verso un consumo di beni primari consapevole e viene promosso uno stile di vita virtuoso. Distribuito gratuitamente fino ad esaurimento scorte, il calendario vuole accompagnare i cittadini per tutto l’anno 2010, rendendoli attivamente partecipi del progetto “Una filiera agricola, tutta italiana, firmata dagli agricoltori”
GLI ALTRI APPUNTAMENTI Gli altri appuntamenti con il Mercato di Campagna Amica in provincia di Cremona: CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina. SORESINA. Tutti i lunedì, dalle 8 alle 13, nella piazza davanti al Palazzo Comunale. PANDINO. Il primo e il terzo giovedì del mese, in corso Umberto I
INFORMAZIONE ALLE IMPRESE
PROGRAMMA STRAORDINARIO NITRATI La Regione Lombardia in attuazione al Programma d’azione per la tutela e risanamento delle acque dall’inquinamento causati da nitrati di origine agricola, intende incentivare l’attuazione di provvedimenti tesi a produrre energia da fonti rinnovabili derivanti da prodotti agricoli di allevamento (come previsto nella Direttiva Nitrati). Con il programma straordinario NITRATI, prevede interventi per il contenimento del carico di azoto prodotto e per l’ammodernamento delle strutture di stoccaggio, attraverso la realizzazione di impianti agroenergetici, per una migliore gestione delle deiezioni. Con questo programma vengono valorizzati gli interventi che, nel contesto di produzione ed efficienza energetica, migliorino la gestione degli effluenti di allevamento in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica delle attività agricole e zootecniche. A breve sarà emanato il provvedimento che determina date di apertura del bando, procedure e modulistica, impegni di spesa, su cui sarete informati tempestivamente. I beneficiari possono essere imprese agricole individuali o associate: cooperative, ATI e società di capitali. Una delle novità è data dalla possibilità, attraverso i consorzi di bonifica e i comuni di realizzare impianti comprensoriali di varie tipologie. Tutte le tipologie di interventi ammessi comprendono impianti di produzione di produzione agroenergetico, o ammodernamento di quelli esistenti, in abbinamento a impianti per la valorizzazione/contenimento dell’azoto e la copertura degli stoccaggi. L’ammissione ai finanziamenti è determinata dalla attribuzione di priorità che privilegiano la qualità del progetto, le caratteristiche del richiedente e la zonizzazione. L’aiuto finanziario viene concesso in forma di concorso nel pagamento degli interessi e nel concorso al pagamento del costo di eventuali garanzie. Le domande mantengono validità per un periodo di 18 mesi dalla adozione del provvedimento regionale di assegnazione delle risorse. Per tutte le modalità tecniche attuative dei progetti e per la predisposizione della domanda si dovrà far riferimento al provvedimento in arrivo entro fine gennaio.
CONCESSIONI PER IL PRELIEVO DI ACQUA IRRIGUA DA CORSI D’ACQUA, CANALI, FONTANILI - STAGIONE 2010 Si avverte che la richiesta di nuove licenze di attingimento o il rinnovo di licenze precedenti di prelievi stagionali di acqua ad uso irriguo da corsi d’acqua superficiali, canali, fontanili, dovrà essere presentata alla Provincia di Cremona entro il 15 marzo 2010. A chi fosse giunto alla richiesta del quinto rinnovo si consiglia di presentare contestualmente a tale richiesta la domanda di concessione trentennale al fine di ottenerla in tempo utile. Nel caso in cui sia già stato concesso il quinto rinnovo l’istanza presentata sarà considerata come richiesta di concessione trentennale, seguendone la procedura istruttoria. Si ricorda che in caso di attingimenti effettuati senza la dovuta autorizzazione, la sanzione prevista è compresa tra un minimo di € 3.000 e un massimo di € 30.000. Considerata la complessità della redazione delle domande si invitano i Soci interessati a rivolgersi quanto prima al proprio Ufficio Zona.
DENUNCE ANNUALI DEI VOLUMI D'ACQUA PUBBLICA PRELEVATA di cui al D.Lgs. 3.4.2006, n. 152 E PAGAMENTO DEI CANONI IDRICI 2010 Si ricorda a tutte le aziende che derivano acqua da un corso d’acqua superficiale, o da un fontanile o da un pozzo per qualsiasi uso, l’obbligo di presentare in Provincia la denuncia dei volumi d’acqua derivati e ad effettuare il pagamento del canone idrico entro il 31 MARZO 2010 (L.R. n°10 del 29/06/2009, art. 6, comma 2). Si ricorda che il pagamento del canone idrico alla regione è dovuto, anche se per qualsiasi disguido non dovesse arrivare il bollettino prestampato dalla regione. Gli interessati sono pregati di rivolgersi quanto prima al proprio Ufficio di Zona.
Nell’ambito dell’iniziativa, domenica 24 gennaio alle ore 10.30,
Convegno LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA
RUBRICA EPACA A cura del Patronato Epaca, sulle pagine del settimanale ‘Il Piccolo’ viene pubblicata la rubrica “Dalla Parte dei Cittadini”, nata per rispondere a dubbi e quesiti dei lettori in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Riproponiamo gli interventi, a firma di Damiano Talamazzini, Responsabile provinciale del Patronato. (E-mail: epaca.cr@coldiretti.it)
L’ATTIVITA’ AGRITURISTICA Egregio Responsabile del Patronato Epaca, qual è il criterio distintivo per la qualificazione dell’attività agrituristica?E quali sono i requisiti per svolgere tale attività? Circa vent’anni fa in Italia l’azienda agricola a gestione familiare attraversava un momento di profonda crisi; le piccole aziende non riuscivano ad essere concorrenziali e chiudevano. Di conseguenza, cascinali, castelli storici e ville di campagna vennero abbandonati in tutto il territorio; è sorta, pertanto, l’esigenza di aiutare queste famiglie ad integrare la loro produzione tradizionale con qualcosa di innovativo che potesse apportare capitale a queste aziende in crisi e, nel contempo, incentivare il recupero ed il restauro degli edifici storici spesso presenti in queste proprietà. Il turismo è da sempre una delle principali risorse italiane, così la proposta di vacanze in agriturismo, dove alle famiglie vengono offerte diverse possibilità di soggiorno, da interi casolari ad appartamenti vacanza, alla camera con sistemazione bed & breakfast, ebbe subito un enorme successo. In linea con l’obiettivo principale di mantenere vive le tradizioni contadine e di conservare gli edifici storici rurali, ogni agriturismo deve adempiere ad una serie di requisiti principali. Il criterio distintivo per la qualificazione dell’attività agrituristica è quello dell’esistenza di un collegamento organizzativo e funzionale con l’attività agricola principale. Per Agriturismo deve intendersi, dunque, l’attività di ricezione ed ospitalità esercitata dall’imprenditore agricolo e dai suoi familiari, attraverso l’utilizzo della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alla coltivazione del fondo ed allevamento del bestiame (che devono comunque rimanere principali). Le predette attività devono essere finalizzate ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio. L’azienda agrituristica con queste caratteristiche va inquadrata, ai fini previdenziali, nel settore agricolo. Una norma del 2001 ha poi ampliato l’ambito delle attività agrituristiche considerando tali (se organizzate, sottolinea di nuovo l’INPS con una successiva circolare del 2002, “mediante l’utilizzo prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda”) anche quelle ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva, escursionistiche, l’ippoturismo e la degustazione dei prodotti aziendali (compresa la mescita del vino). Il riferimento è qui all’iniziativa “Strade del vino”: si tratta di percorsi (segnalati con appositi cartelli), lungo i quali insistono valori naturali, culturali ed ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole singole o associate. Le attività di ricezione o di ospitalità, compresa la degustazione dei prodotti aziendali, possono appunto essere ricondotte alle attività agrituristiche. La somministrazione per la consumazione sul posto di pasti e bevande deve essere effettuata attraverso prodotti, ivi compresi quelli a carattere alcolico, prevalentemente propri; a tal fine sono considerati di produzione propria le bevande ed i cibi prodotti e lavorati nell’azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne. Le attività agrituristiche possono comprendere l’ospitalità alle persone anche in spazi destinati alla sosta dei campeggiatori. Possono essere addetti ad attività agrituristiche e sono considerati lavoratori agricoli ai fini della vigente disciplina previdenziale, assicurativa e fiscale, i familiari, i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, determinato e part-time.
Le nostre principali Sedi in Cremona e provincia: CREMONA.Via Ruffini, 28 - Tel. 0372.732930 SORESINA.Via Matteotti, 12 - Tel. 0374.342329 CASALMAGGIORE.Via Cairoli, 3-Tel. 0375.42132 CREMA.Via Macello, 34 - Tel. 0372.732900
Tesseramento
W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana Il ‘diario’ in posta elettronica di Coldiretti Cremona è nel sito www.lombardia.coldiretti.it