Basilea e l'accesso al credito

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UNIONE EUROPEA

REGIONE MARCHE

PSR MARCHE 2007-2013

BASILEA E L’ACCESSO AL CREDITO DEL SETTORE AGRICOLO

L’agricoltura italiana negli ultimi anni ha subito un profondo processo di modernizzazione e di trasformazione verso una sempre più spiccata multifunzionalità. Il questo processo le aziende hanno avviato percorsi di cambiamento che necessitano di nuovi investimenti in termini di capitale fisico, conoscenze, innovazioni e servizi. In questo le aziende agricole necessitano di un sistema creditizio in grado di aiutare il settore, mettendo a disposizione risorse e prodotti finanziari capaci di rispondere alle specifiche esigenze di sviluppo. Le politiche nazionali e comunitarie accompagnano il processo di trasformazione del settore, delle aziende e degli operatori agricoli. In particolare, la politica di sviluppo rurale, attraverso i PSR, prevede finanziamenti per le aziende agricole a migliorare le dotazioni infrastrutturali, il capitale fisico, il sistema della conoscenza, le performance aziendali, la qualità delle produzioni, a stimolare l’aggregazione anche attraverso i processi di filiera. Le aziende agricole si caratterizzano per un’alta frammentazione della base produttiva che rende maggiormente complessa, rispetto ad altre realtà produttive, la possibilità di introdurre forme di innovazione e sviluppo in grado di sostenere il settore agricolo all’interno del sistema competitivo globale. Nonostante le complessità organizzative che caratterizzano le imprese del settore agricolo, il ruolo di primo piano che ad oggi l’agricoltura e le zone rurali svolgono all’interno del sistema economico nazionale sono evidenti: l’Italia è il primo Paese europeo per prodotti agroalimentari di qualità, quali: DOP ( denominazione di origine protetta), IGP (indicazione geografica protetta) e STG (specialità tradizionali garantita); inoltre il settore agricolo convenzionale è parte di un sistema economico più complesso che coinvolge il settore turistico, la gestione del territorio e la valorizzazione delle tradizioni e della cultura. Il settore agricolo riveste quindi un ruolo complesso che richiede un’evoluzione verso un modello produttivo e multifunzionale. Per fare questo è necessario che l’imprenditore agricolo disponga con maggiore facilità di risorse e prodotti finanziari. E’ necessaria una maggiore chiarezza e trasparenza che permetta all’imprenditore agricolo, spesso poco in


confidenza con le normali logiche aziendali, di poter accedere agli strumenti di finanziamento. Le regole introdotte da Basilea 2 Basilea 2 è entrato in vigore nel gennaio 2008 e dovrebbe garantire maggiore solidità ed efficienza al sistema bancario con una migliore valutazione del rischio relativo ad ogni prestito: da un lato le banche sono infatti incentivate a classificare e valutare le imprese in modo più rigoroso, dall’altro le imprese sono spinte a una maggior trasparenza ed organizzazione, dato che quelle più meritevoli potranno ottenere credito a condizioni più favorevoli. Questo perché l’accordo prevede l’adozione di metodologie di rating ( il rating rappresenta un giudizio che esprime la capacità di ripagare un prestito da parte di un’impresa) in grado di misurare il rischio per singolo cliente, attraverso procedure interne di valutazione finalizzate a individuare un adeguato coefficiente patrimoniale di rischio. In estrema sintesi, vale la pena di ricordare come l’accordo Basilea 2 si fondi su tre punti chiave:  Requisiti patrimoniali minimi: fissa le nuove metodologie che le banche devono adottare per calcolare i propri requisiti patrimoniali minimi e determina i criteri per quantificare i rischi della banca nelle sue varie attività, tenendo conto anche di una serie di elementi aggiuntivi come il rischio di mercato, il rischio di credito e quello operativo;  Controllo delle banche centrali: definisce i principi fondamentali del processo di controllo prudenziale e prevede un controllo discrezionale da parte della banca stessa e dell’istituto di vigilanza;  Disciplina del mercato e trasparenza: fissa dei requisiti di trasparenza informativa per gli istituti di credito, i quali sono tenuti a fornire un livello minimo di informazione a favore degli operatori del mercato. Al fine di misurare i rischi derivanti dall’attività creditizia nei confronti delle imprese agricole, ciascuna banca costituisce un proprio sistema di valutazione scegliendo il metodo del rating interno, cioè è la banca stessa ad attribuire un rating all’impresa agricola tramite un proprio modello di analisi. Questa valutazione conduce a cambiamenti nel rapporto tra banca e impresa in conseguenza di una istruttoria del credito che diventa necessariamente più documentata e che porta a una riduzione dei margini di discrezionalità dei funzionari di filiale nella gestione diretta della pratica con il cliente, a favore di indicatori più oggettivi. Dall’altro lato, per le imprese agricole, questo nuovo modo di operare comporta la fornitura, alla banca, di un maggior numero di informazioni, più


esaustive e descrittive della situazione strutturale, economica e di mercato in cui si trova inserita, anche in chiave di sviluppo futuro. Ciò al fine di permettere, da parte dell’istituto di credito, una più corretta valutazione economica aderente alla realtà e soprattutto, una miglior valorizzazione delle peculiarità di ogni singola azienda. Un obiettivo di estrema importanza soprattutto per le stesse imprese agricole, dato che la concessione del credito e la fissazione del suo costo ( tasso d’interesse finale) dipende direttamente dalla misurazione di tale merito creditizio. La classificazione del rating A titolo informativo si riporta di seguito una tabella riassuntiva dei vari gradi del Rating. Spesso sarà capitato di notare, sul prospetto informativo relativo all’emissione di uno strumento finanziario, la descrizione del rating riconosciuto a quel titolo. Il rating, pertanto, è un giudizio, attribuito dalle Agenzie di Rating, diciamo specializzate, che esprime il grado di affidabilità associato a quel titolo, cioè la probabilità che l’investimento vada a buon fine, evitando di perdere soldi. Lo stesso giudizio viene applicato all’ impresa agricola, che richiede un finanziamento, cioè l’affidabilità che offre l’azienda agricola nel rimborsare nel tempo il finanziamento richiesto. Nella tabella sottostante si riporta la classificazione del rating, anche se riferita a chi investe in un titolo, tuttavia viene utilizzata anche per chi richiede un finanziamento in banca. Il problema è che il rating è espresso in modo criptico, cioè non chiaro, utilizzando una indecifrabile combinazione di lettere A,B,C, che tra l’altro differisce leggermente da un’Agenzia all’altra. Quella che segue è una tabella comparativa tra le maggiori Agenzie di Rating della classificazione del rischio di insolvenza relativa agli investimenti finanziari di medio‐lungo termine, esplicativa anche del significato relativo a ciascun giudizio: Rischio stimato

MOODY’S

STANDARD & POOR

FITCH

Minimo

Aaa Aa1

AAA AA+

AAA AA+

Molto Basso

Aa2

AA

AA

Aa3 A1

AAA+

AAA+

A2

A

A

Basso


Moderato

Sostanziale (presenza di elementi speculativi)

A3 Baa1

ABBB+

ABBB+

Baa2

BBB

BBB

Baa3 Ba1

BBBBB+

BBBBB+

Ba2

BB

BB

Ba3 B1

BBB+

BBB+

B2

B

B

B3 Caa1

BCCC+

BCCC

Caa2

CCC

CC

Caa3

CCC-

C

Ca

CC

DDD

C

SD

DD

D

D

Alto (titoli speculativi)

Molto Alto (titoli vicini a default)

Default

In base al posizionamento dell’impresa, da parte della banca, all’interno della scheda di rischio, scaturisce il costo del danaro a cui deve far fronte il cliente e più l’azienda è affidabile, minore è il costo del danaro e, naturalmente, viceversa, cioè più è alto il rischio di insolvenza più costa prendere il finanziamento. E’ necessario per la Banca conoscere i punti di forza e le eventuali criticità che l’impresa agricola presenta al momento della richiesta del finanziamento e questi dati sono desumibili in genere dal bilancio aziendale. Diversi sono i fattori che incidono nel complesso rapporto tra il sistema di produzione e le banche. Tra questi si presentano alcuni dei più significativi individuati dall’ABI:  Il basso grado di patrimonializzazione delle imprese, in generale, derivante anche da fattori di natura fiscale accompagnato da una scarsa attinenza al ricorso al mercato azionario che spesso viene addirittura visto come strumento di annacquamento del potere di controllo sull’impresa,  Un significativo grado di confusione tra patrimonio aziendale e patrimonio personale dell’imprenditore anche il relazione alla


propensione a costituire un’impresa di tipo familiare, in modo particolare in agricoltura,  Una scarsa significatività dai dati di bilancio/modello unico, che appaiono poco dettagliati per la banca. Queste problematiche sono ancora più evidenti quanto si parla del settore agricolo, caratterizzato da micro imprese ed imprese individuali che non presentano dati sufficienti per avere accesso al sistema bancario, caratterizzato da regole ormai diffuse che limitano l’accesso al credito a tali soggetti. Difatti le informazioni a disposizione della banca per valutare l’affidabilità delle piccole e medie imprese sono spesso imprecisi e scarsamente dettagliati rispetto a quelle attivabili nel caso delle imprese di maggiori dimensioni. Nel dettaglio le principali difficoltà di accesso ai canali bancari tradizionali per le imprese agricole sono legate principalmente alle seguenti condizioni: ‐dal lato dell’offerta  Le limitate conoscenze specifiche di cui dispongono gli istituti tradizionali di credito per lo sviluppo di un’istruttoria capace di cogliere nel dettaglio e con affidabilità gli aspetti di forza dl progetto imprenditoriale, superando in questo modo la mancanza di garanzie reali a disposizione del soggetto richiedente;  L’incapacità di superare le disarmonie informative grazie all’utilizzo si sistemi di comunicazione ed informazione capaci di descrivere fedelmente soggetti poco conosciuti e generalmente non garantiti da terzi. ‐dal lato della domanda  La bassa visibilità dei soggetti deboli e la scarsa forza contrattuale, intesa come l’assenza di una rappresentatività pressante ed organizzata in grado di tutelare il settore,  La limitata capitalizzazione delle società e la mancanza di garanzie patrimoniali adeguate,  la bassa managerialità delle persone richiedenti e/o la loro difficoltà ad eccedere a servizi di consulenza,  la mancanza di una richiesta di credito che giustifichi quantitativamente lo sviluppo di prodotti specifici per quella fascia di mercato.  Il ruolo di CreditAgri Coldiretti In considerazioni delle difficoltà esistenti nel rapporto tra imprese agricole e sistema bancario, sono stati attivati una serie di strumenti volti ad agevolare l’accesso al credito e nel caso specifico, Coldiretti ha costituito CreditAgri.


CreditAgri Coldiretti è un’Associazione che raggruppa Creditagri Italia, ente di garanzia fidi, e le società di mediazione creditizia operanti a livello regionale e interregionale nell’ambito del Sistema Coldiretti. Tali società, presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, sono state costituite appositamente per offrire servizi altamente qualificati di assistenza e consulenza in materia di credito e finanza d’impresa a tutte le imprese agricole interessate. In particolare CreditAgri Italia, attraverso il rilascio di garanzie in favore del sistema bancario, sostiene e facilita l’accesso al credito per le imprese associate. Una vera e propria Rete di professionisti strutturata per valutare al meglio ogni progetto di investimento in agricoltura ed in grado di accompagnare l’imprenditore agricolo dall’idea imprenditoriale alla sua realizzazione anche attraverso l’ottenimento del finanziamento necessario. Una consulenza specialistica, ad esempio, per tutto ciò che riguarda:  la redazione del business plan,  l’accesso ai bandi di PSR,  la ristrutturazione delle passività pregresse,  l’accesso al credito ordinario ed agevolato,  la valutazione si sostenibilità degli investimenti,  l’ottimizzazione della gestione finanziaria dell’impresa agricola. Attraverso un ampio sistema di convenzioni con sistema bancario, che vede coinvolti i principali istituti di credito nazionali e locali, le società aderenti a CreditAgri Coldiretti sono in grado di offrire specifici prodotti creditizi appositamente strutturati per rispondere al meglio alle esigenze delle imprese agricole e a condizioni particolarmente vantaggiose riservate appunto alla Rete CreditAgri. Sono disponibili finanziamenti di breve, medio e lungo termine, a tasso fisso e variabile, ipotecari e chirografari. A titolo puramente esemplificativo, le nostre società propongono, tra gli altri, prodotti dedicati ai finanziamenti per:  l’imprenditoria giovanile e femminile,  le esigenze legate ai PSR,  l’acquisto di terreni, attrezzature, scorte, impianti, alle anticipazioni,  prodotti per la cooperazione e per i soci cooperatori, a finanziamenti per lo stoccaggio, l’invecchiamento e la stagionatura,  riposizionamento di debiti preesistenti, ai finanziamenti legati alla realizzazione di impianti fotovoltaici e altre energie alternative.


La convenzione sottoscritta con Ismea, infine, consente alle società aderenti a CreditAgri di agire quale sportello territoriale per la presentazione delle domande relative agli investimenti di riordino fondiario, di subentro in agricoltura, di partecipazione nel capitale di rischio, oltre che l’accesso alle forme di garanzia rilasciate dall’Ismea. CreditAgri s.c.p.a. CreditAgri Italia s.c.p.a., è un consorzio di garanzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria che opera in tutto il territorio nazionale, specializzato nel settore agricolo ed agroalimentare. Nato a seguito di percorso aggregativo unico nel suo genere oggi rappresenta il più articolato Ente di garanzia fidi italiano operante in agricoltura con i requisiti formali e sostanziali dei Confidi ex art. 107 del Testo Unico Bancario. GLI OBIETTIVI CreditAgri Italia s.c.p.a. rappresenta una Cooperativa di garanzia fidi ed assistenza e consulenza tecnico‐finanziaria in agricoltura che si occupa in modo specialistico, attraverso una rete di risorse professionali dedicate e altamente qualificate, di Credito Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggio delle imprese agricole associate. Lo scopo è quello di favorire l’accesso al credito ordinario e agevolato con prodotti dedicati e un servizio di accompagnamento e di consulenza personalizzata in ambito finanziario e creditizio, in modo da sostenere i progetti di investimento. Il tutto grazie al costante rapporto con il sistema bancario e ad accordi di partenariato, con prodotti appositamente pensati e costruiti per rispondere alle esigenze del settore agricolo. Una struttura moderna, dinamica ed innovativa, che si pone quale imprescindibile punto di riferimento su tutto il territorio nazionale nel rilascio di garanzie per favorire l’accesso al credito, che conta oltre 60 filiali distribuite in tutte le regioni, ed oltre 14 mila imprese associate. CreditAgri Italia s.c.p.a. intrattiene rapporti di partnership con i principali istituti bancari del Paese e con oltre 150 banche locali. E’ inoltre partner di SGFA‐Ismea, ente di diritto pubblico attivo nel rilascio di garanzie con controgaranzia dello Stato, esempio di sinergia pubblico‐ privata di estrema rilevanza e al servizio dello sviluppo imprenditoriale agricolo


Come diventare socio Le aziende che intendano iscriversi a CreditAgri Italia scpa devono presentare la richiesta dʹadesione al Consiglio di Amministrazione del Confidi e versare una tantum la seguente quota associativa differente in base alla natura giuridica: Il valore nominale delle azioni del nuovo Confidi unico nazionale è €. 5,00 – Ditta individuale/Società di persone: n° 50 azioni, per un totale quota associativa di €.250,00 – Società di Capitali: n° 100 azioni, per un totale quota associativa di €.500,00 – Cooperative: n° 200 azioni, per un totale quota associativa di €.1.000,00 Modulistica di adesione (da compilare, sottoscrivere e restituire in originale al Consorzio):  Richiesta di adesione; 

Dichiarazione di consenso al trattamento dei dati personali e CRIF;

Documenti da allegare alla domanda di adesione: ‐ Visura Camerale ‐ Copia ultimo bilancio approvato, se redatto. CreditAgri Marche L’operatività regionale è organizzata e seguita da un Responsabile regionale che coordina le quattro provincie (Ascoli Piceno e Fermo risultano essere ancora un’unica unità operativa). Attraverso una convenzione operativa con Impresa Verdi Marche del Sistema Coldiretti, ogni provincia a sua volta ha un referente che coordina i tecnici sul territorio; tali tecnici forniscono un lavoro di front‐office capillare ed immediato sul territorio, garantendo assistenza e consulenza ai soci Coldiretti. Il personale che si occupa del servizio viene periodicamente aggiornato, permettendo di mantenere elevata la qualità del servizio. I servizi offerti dalla CreditAgri Marche possono essere divisi principalmente in due: consulenza aziendale e mediazione creditizia. Il servizio di mediazione creditizia si occupa di facilitare e rendere economico e trasparente l’accesso al credito per i soci Coldiretti, utilizzando


sia Istituti convenzionati che Istituti operanti sul territorio marchigiano.La consulenza punta ad offrire un servizio di qualità ad uso dei soci Coldiretti, mediante la realizzazione di Business Plan, piani di ottimizzazione aziendale, pianificazione economica, domande di partecipazione a bandi per agevolazioni pubbliche e assistenza specifica per tutte le esigenze aziendali connesse col credito e la finanza d’impresa. Piano di sviluppo rurale 2007-2013 Misura: 1.1.1. Azione nel campo della formazione professionale e dell’informazione. Sottomisura: b) Attività informativa nel settore agricolo forestale con la partecipazione comunitaria-Domanda n. 4592/2010


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