Direttiva 128/2009

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UNIONE EUROPEA REGIONE MARCHE PSR MARCHE 2007‐2013

DIRETTIVA 128/2009: USO SOSTENIBILE DEGLI AGRO‐FARMACI, INDICATORI CHIARI PER IL MONITORAGGIO AMBIENTALE. Il Ministero dell’Ambiente della Tutela del territorio e del Mare ha inoltrato al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, lo schema di Piano nazionale che ciascun Stato membro è obbligato ad adottare in attuazione della proposta di direttiva del parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile degli agro‐ farmaci la cui emanazione dovrebbe avvenire entro l’anno. Il Piano, che applica le misure previste nella direttiva stessa per ridurre i pericoli, i rischi e l’impiego di agro farmaci, prevede azioni relative a: 1) 2) 3) 4) 5)

Formazione degli utilizzatori professionali, dei consulenti e dei distributori di agro farmaci; Informazione e sensibilizzazione degli utilizzatori non professionali e dei consumatori; Controllo funzionale delle macchine irroratrici di agro farmaci; Divieto di irrorazione aerea; Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di agro farmaci o dei rischi in aree specifiche; 6) Manipolazione e stoccaggio degli agro farmaci, dei relativi imballaggi e dei residui; 7) Misure di supporto, ricerca e sperimentazione dei sistemi di controllo e sanzioni. I punti delicati riguardano necessariamente il rispetto della sicurezza alimentare, insieme alla efficacia dei trattamenti e al rispetto delle risorse naturali. La sicurezza produttiva, quindi, si lega a quella alimentare tanto più che uno degli obiettivi di fondo riguarda la lotta integrata, che prevede la drastica riduzione dell’uso degli agro farmaci. Un ruolo importante lo svolge la formazione, secondo il Piano nazionale, ed è destinata agli utilizzatori professionali, ai rivenditori di agro‐farmaci ed ai consulenti . Ai fini della presente direttiva, si intende per: ‐utilizzatore professionale: persona che utilizza gli agro‐farmaci nel corso di un’attività professionale, compresi gli operatori, i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori; ‐distributore: persona fisica o giuridica che rende disponibile sul mercato un agro‐farmaco, compresi i rivenditori all’ingrosso e al dettaglio, i venditori e i fornitori;


‐consulente: persona che ha acquisito un’adeguata conoscenza e fornisce consulenza sulla difesa fitosanitaria e sull’impiego sicuro degli agro‐farmaci, nell’ambito professionale o di un servizio commerciale, compresi, se pertinenti, i servizi di consulenza privati o pubblici, gli agenti commerciali, i produttori e i rivenditori di prodotti alimentari; ‐attrezzatura per l’applicazione di agro‐farmaci: ogni attrezzatura specificatamente destinata all’applicazione di agro‐farmaci, compresi gli accessori essenziali per il funzionamento efficace di tale attrezzatura, quali ugelli, manometri, filtri, vagli e dispositivi di pulizia per serbatoi; ‐irrorazione aerea: l’applicazione di pesticidi da un aero‐mobile ( aereo o elicottero); ‐difesa integrata: attenta considerazione di tutti i metodi di protezione fitosanitaria disponibili e conseguente integrazione di misure appropriate intese a scoraggiare lo sviluppo di popolazioni di organismi nocivi e che mantengono l’uso dei prodotti fitosanitari e altre forme d’intervento a livelli che siano giustificati in termini economici ed ecologici e che riducono o minimizzano i rischi per la salute umana e per l’ambiente. L’obiettivo prioritario della difesa integrata è la produzione di colture sane con metodi che perturbino il meno possibile gli ecosistemi agricoli e che promuovono i meccanismi naturali di controllo fitosanitario; ‐indicatore di rischio: risultato di un metodo di calcolo utilizzato per valutare i rischi degli agro‐ farmaci per la salute umana e/o l’ambiente. Le misure di formazione, secondo il Piano, devono avere per oggetto: 1) La legislazione riguardante gli agro farmaci ed il loro utilizzo; 2) I rischi e i pericoli associati agli agro farmaci, in particolare: a‐ i rischi per l’uomo ( sintomi di avvelenamento da agro farmaci e misure di pronto soccorso); b‐ i rischi per l’ambiente ( piante “non‐target”, insetti utili, animali selvatici, biodiversità ecc.) 3) le strategie e le tecniche di produzione integrata e biologica. Più specificatamente le azioni di formazione dovrebbero riguardare: 1‐sistemi di supporto alle decisioni per la scelta degli agro farmaci; 2‐corretta manipolazione, stoccaggio e miscelazione degli agro farmaci, smaltimento dei contenitori vuoti; 3‐idoneo utilizzo delle attrezzature ( manutenzione, controlli periodici) e delle tecniche di irrorazione ( ugelli ante deriva, antigocciolamento); 4‐strutture di monitoraggio sanitario; 5‐registro dei trattamenti.


LA CORRETTA GESTIONE DEGLI AGRO‐FARMACI IN AZIENDA PREVEDE DIVERSE FASI DI OPERATIVITA’ FASE 1: TRASPORTO‐ il trasporto degli agrofarmaci dal rivenditore all’azienda, effettuato dall’agricoltore, è il primo di una serie di processi durante i quali possono verificarsi rischi di inquinamento puntiforme. In molti casi gli agricoltori si fanno consegnare direttamente i prodotti fitosanitari in azienda dai rivenditori/fornitori. Tuttavia, anche in questi casi, rimangono valide le indicazioni da seguire circa le operazioni di carico e scarico delle confezioni, la verifica dell’integrità degli imballaggi, la presenza delle etichette e delle schede di sicurezza. Questi sono, infatti, requisiti preliminari necessari per evitare fenomeni di contaminazione del magazzino degli agro farmaci dovuti a perdite accidentali di prodotto e, in caso di emergenza , per conoscere le procedure da adottare. Durante i trasporti aziendali è bene evitare di trasportare grandi quantità di agro farmaci. Le irroratrici con la miscela già preparata non devono presentare alcuna perdita o gocciolamento che possa provocare rischi di inquinamento lungo il tragitto verso il campo da trattare. Il coperchio del serbatoio deve essere forato per permettere il passaggio dell’aria, ma deve impedire la fuoriuscita del liquido. Assicurarsi che il serbatoio non possa subire danni dovuti alle vibrazioni lungo il percorso. Assicurarsi che tutti i componenti dell’irroratrice non presentino gocciolamenti o perdite. Se possibile, evitare di attraversare corsi d’acqua con la macchina irroratrice. FASE 2: STOCCAGGIO‐ le principali regole da tenere presente per un corretto stoccaggio degli agro farmaci: 1‐ prima di tutto la sicurezza dell’operatore, 2‐ pianificare attentamente dove e come realizzare il proprio magazzino per lo stoccaggio degli agro farmaci, 3‐ evitare perdite di prodotto e conoscere le procedure per gestirle nel caso si verifichino, 4‐ non immettere mai direttamente il prodotto fuoriuscito accidentalmente nelle acque superficiali o nella rete fognaria, 5‐ conoscere le procedure di emergenza. Questa sezione concerne espressamente lo stoccaggio di prodotti fitosanitari nell’azienda agricola e , poiché comprende le caratteristiche che deve avere il magazzino per la conservazione degli agro farmaci, è collegata alle infrastrutture aziendali. Fortunatamente è molto raro che si verifichino gravi incidenti nei magazzini per lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari, tuttavia quando si verificano, le conseguenze possono essere gravi, sia per la salute dell’uomo che per la salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, vi sono anche conseguenze legali che gravano sull’agricoltore. Gli incidenti legati ad un accesso indiscriminato da parte di chiunque al magazzino di stoccaggio dei prodotti fitosanitari sono un esempio ben noto. Un aspetto meno conosciuto ma molto diffuso riguarda la presenza nel magazzino di scarichi collegati direttamente alla rete fognaria, attraverso i quali possono essere immesse nell’ambiente le perdite accidentali di prodotto concentrato verificatesi all’interno del locale, così come le acque di lavaggio del pavimento del magazzino, che


possono contenere residui di agro farmaci. Si tratta in entrambi i casi di seri rischi di inquinamento puntiforme. E’ bene, pertanto, adottare opportuni provvedimenti, impedendo che tali liquidi contaminati vengano immessi direttamente nell’ambiente ma siano, invece, raccolti a parte e, quindi, trattati convenientemente. Inoltre è bene dotare il centro aziendale di un’area attrezzata per la preparazione della miscela ed il riempimento dell’irroratrice; quest’area si deve trovare in prossimità del magazzino degli agro farmaci. La porta d’ingresso del magazzino degli agro farmaci deve avere il cartello generico di “ Pericolo di morte” E’ molto importante conservare gli agro farmaci nei loro contenitori originali con le etichette originali integre e leggibili. FASE 3: prima di iniziare il trattamento Principi generali      

pianificare il trattamento in azienda; tenere conto degli aspetti ambientali per la scelta del tipo di irroratrice e dei parametri da adottare per il trattamento; effettuare la manutenzione dell’irroratrice regolarmente per evitare residui e perdite di tempo; evitare perdite di prodotto accidentale; non immettere mai direttamente il prodotto fuoriuscito accidentalmente nelle acque superficiali o nella rete fognaria; conoscere le procedure di emergenza.

La fase preliminare all’esecuzione del trattamento è molto importante al fine di prevenire i rischi generali legati alla manipolazione degli agro farmaci. In particolare, ciò vale per quanto riguarda i rischi di contaminazione delle acque. Porre attenzione alla prevenzione in questa fase consente infatti di evitare problemi in seguito con conseguenti maggiori costi per arginare le eventuali contaminazioni. Inoltre in questa interviene anche il rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro ed in particolare l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Inoltre la scelta dell’attrezzatura ha un impatto notevole sull’uso dei prodotti fitosanitari in azienda e sui rischi di inquinamento delle acque. Le valutazioni da fare nella scelta della macchina irroratrice,riguardano: 1‐la quantità di miscela residua nell’irroratrice e che la macchina non è in grado di erogare; 2‐la presenza di dispositivi antigoccia; 3‐la facilità e la sicurezza per le operazioni di pulizia dei filtri; 4‐la possibilità di recuperare in condizioni di sicurezza l’eventuale miscela rimasta nel serbatoio. Molto importante è poi la presenza di dispositivi per agevolare l’introduzione del prodotto fitosanitario nel serbatoio dell’irroratrice, ossia dei pre‐miscelatori, o quanto meno di ugelli lava


barattolo posti in corrispondenza del filtro a cestello nell’apertura principale del serbatoio, che consentono il risciacquo immediato del contenitore di agrofarmaco esaurito. In questo modo il contenitore viene subito bonificato e pronto o per lo stoccaggio dei rifiuti speciali agricoli e per la consegna al centro di raccolta convenzionato. Per le irroratrici nuove, il volume del serbatoio lava impianto dovrebbe consentire di diluire il volume della miscela residua nella macchina ad una concentrazione pari o inferiore all1% di quella utilizzata per il trattamento. Per raggiungere tale scopo occorre che il volume del serbatoio lava impianto sia almeno 10 volte quello del residuo non distribuibile. Inoltre l’impiego degli ugelli di fine barra consente di limitare il trattamento all’area effettivamente coltivata e per ridurre le perdite di prodotto a terra è necessario dirigere il getto sulla fascia vegetativa da trattare. E’ opportuno lasciare una porzione di appezzamento non trattata o trattata con una dose ridotta, per potervi effettuare le operazioni di lavaggio della macchina irroratrice. E’ sempre necessario leggere attentamente le indicazioni riportate dal produttore prima di impiegare un agro farmaco. FASE 4: durante l’esecuzione del trattamento fitoiatrico. Principi generali      

garantire la sicurezza dell’operatore e delle persone presenti in prossimità dell’area trattata; verificare che non vi siano gocciolamenti o perdite della macchina e, nel caso, intervenire immediatamente; non trattare mai direttamente su pozzi, corpi idrici o superfici impermeabili; evitare di creare deriva; rispettare le zone di rispetto; evitare di effettuare il trattamento se le condizioni meteo o quelle del suolo sono favorevoli alla produzione di inquinamento puntiforme ( es. terreno gelato o con presenza di acqua).

Una buona distribuzione mira ad ottenere la massima efficacia biologica e la minima esposizione agli agro farmaci per l’uomo e per l’ambiente. Per evitare la contaminazione diretta è necessario effettuare gli interventi di riparazione ch si rendano necessari sull’irroratrice per evitare perdite, gocciolamenti e regolare opportunamente la larghezza di lavoro della barra irroratrice e se necessario chiudere i singoli ugelli o la sezione di barra. Dopo il trattamento mettere il cartello che indica che la coltura è stata trattata. FASE 5: al termine del trattamento Principi generali   

garantire che il lavaggio interno ed esterno dell’irroratrice avvenga lontano da aree vulnerabili all’inquinamento; eseguire le operazioni di lavaggio in più fasi ricoverare e mantenere l’irroratrice in un luogo sicuro per le persone e per l’ambiente.


L’aspetto principale a fine trattamento è la gestione della frazione di miscela fitoiatrica residua che comprende:    

miscela residua nel serbatoio miscela tecnicamente non distribuibile, eventuali depositi di miscela negli angoli morti del serbatoio, deposito di prodotto all’interno dei filtri.

Esterno dell’irroratrice: 

frazione di miscela fitoiatrica accumulatesi sulla superficie esterna della macchina.

La miscela residua nel serbatoio va distribuita in campo dopo averla diluita con acqua. Se possibile, utilizzare la miscela con agro farmaco avanzata nel serbatoio all’interno dell’area trattata, distribuendola su una zona non ancora trattata o trattata con una dose ridotta rispetto a quella piena, in genere è da preferire la parte dove si è iniziato a trattare, in quanto viene distribuito meno agro farmaco. Se si cambiano i parametri operativi dell’irroratrice, evitare di utilizzare volumi di distribuzione troppo elevati che comportino il dilavamento della miscela fitoiatrica distribuita in precedenza. Le irroratrici dopo l’uso devono essere ricoverate in un luogo sicuro, fuori dalla portata di persone non autorizzate e non devono presentare rischi per la contaminazione dell’ambiente. E’ opportuno ricoverare le irroratrici sotto un tetto, proteggendole da possibili danni da gelo, fuori dalla portata dei bambini e lontano dai magazzini di stoccaggio dei prodotti alimentari. PRODOTTI OBSOLETI E’ bene assicurarsi che gli agro farmaci per i quali si prevede l’esclusione dalla registrazione siano possibilmente inclusi nei piani per i trattamenti in modo tale da evitare di accumularli in magazzino oltre i termini consentiti per la loro distribuzione in campo. Mentre gli eventuali agro farmaci non più registrati, quindi non più utilizzabili, vanno conservati in un’area ben identificata e protetta.

SCADENZE RECEPIMENTO PIANO D’AZIONE E SANZIONI SUPPORTI PER LA DIFESA INTEGRATA OBBLIGATORIA CERTIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE APPLICAZIONE DIFESA INTEGRATA OBBLIGATORIA PRESCRIZIONI PER LA VENDITA ISPEZIONI IRRORATRICI

16 MAGGIO 2012 26 NOVEMBRE 2012 30 GIUGNO 2013 26 NOVEMBRE 2013 1 GENNAIO 2014 26 NOVEMBRE 2015 26 NOVEMBRE 2016


ALCUNE CONSIDERAZIONE DELLA COLDIRETTI E’ in corso di elaborazione presso il Dipartimento Politiche Europee della presidenza del Consiglio dei Ministri lo “ Schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 128/2009/ce che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei fitofarmaci”. Un testo che in molte parti suscita notevoli perplessità per l’interpretazione restrittiva che viene data della dir. 128/2009/ce, nonostante l’Italia sia a livello comunitario il Paese all’avanguardia per quanto riguarda le misure finalizzate a garantire un corretto uso dei fitofarmaci. Infatti secondo l’ultimo rapporto Istat, nel decennio 2000‐2010 la quantità di prodotti fitosanitari per uso agricolo è diminuita complessivamente di 10,6 mila tonnellate ( ‐6,8%). In particolare i prodotti molto tossici e tossici si sono ridotti del 34,7%. Oltretutto, la Commissione Europea, considera il sistema italiano di monitoraggio dei residui di antiparassitari negli alimenti, effettuato dal Ministero della Salute, il migliore d’Europa visto che il 99,2% dell’ortofrutta italiana è regolare rispetto alla normativa sulla presenza di residui di fitofarmaci perché a residuo zero o in quanto contenuti entro le soglie ritenute non pericolose per la salute umana con una percentuale di irregolarità estremamente contenuta pari al 0,8%. Infine, l’Italia è l’unico paese dell’Ue che ha anticipato da anni quanto previsto dalla direttiva 128/2009/CE sia per quanto riguarda l’obbligo di tenuta del registro dei trattamenti ( c.d. quaderno di campagna) sia per quanto concerne il patentino per l’acquisto dei fitofarmaci e la formazione necessaria per il rilascio di quest’ultimo, nonché rispetto alle disposizioni relative alla difesa integrata.

Conclusione Le misure indicate nel piano dovrebbero riguardare prioritariamente le imprese agricole professionali dal momento che il peso della responsabilità rispetto al corretto uso degli agro farmaci grava sostanzialmente sugli imprenditori agricoli che sono chiamati a rispondere della qualità e della sicurezza dei prodotti di fronte al mercato ed ai consumatori. A tal fine, visto che esiste una complementarietà tra gli obblighi di formazione derivanti dalla legislazione in materia di agro farmacie e quelli relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro, sarebbe opportuno un coordinamento dei momenti formativi su entrambi gli argomenti. Infine si consiglia agli imprenditori agricoli di smaltire i contenitori vuoti degli agro farmaci vuoti e bonificati tramite le isole ecologiche convenzionate con l’accordo d’intesa con la provincia di Macerata. Piano di sviluppo rurale 2007‐2013 Misura: 1.1.1. b‐ Azione nel campo della formazione professionale e dell’informazione. Sottomisura: b) Attività informativa nel settore agricolo forestale con la partecipazione comunitaria‐ Domanda n. 4591/2010


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