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IACC ITALIA online international magazine
FRANK H. MAHNKE Il colore nella progettazione / Color in planning
I Meridiani del Colore COLOR DATE
Per l’uomo e per la natura For humans and for nature
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prefazione di / introduction by Nello Marelli
Il colore è più che “mera” decorazione Color is more than “just” decoration
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Frank H. Mahnke
Alla ricerca dell’ergonomia visiva Dialogo con
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Frank H. Mahnke In search of color ergonomics A conversation with Frank H. Mahnke Massimo Caiazzo
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Per l’uomo e per la natura For humans and for nature Nello Marelli
COLORE E PERSONA Ho conosciuto il Professor Frank Mahnke partecipando al primo ciclo di seminari IACC per consulenti e progettisti del colore in Italia. Al quarto e ultimo seminario il Professor Mahnke trasmette la sua filosofia a piene mani: scende dalla cattedra, si avvicina, ci guarda dritto negli occhi, vuole il contatto visivo (…pausa). Poi fiero e autorevole dice: “Questa è la nostra filosofia: soddisfare le necessità dell’uomo e della natura per il benessere generale. La persona deve essere al centro della preoccupazione nella progettazione degli ambienti, degli oggetti e con il nostro lavoro dobbiamo toccare le emozioni della persona positivamente”. “Toccare le emozioni”, il verbo toccare presume un oggetto tangibile ma le emozioni sono intangibili! O no? Cordiale ma disciplinato, il Professor Mahnke ti spiega, semplice e chiaro, andando diritto al sodo, come in decenni di ricerca interdisciplinare è arrivato a interpretare le percezioni del corpo, della mente umana e le emozioni delle persone, come se le toccasse. E, sempre con il sorriso, parla del colore. Spiega i tanti perché e i tanti come, il colore abbia un ruolo così rilevante e potente nell’ equilibrio e nel benessere delle persone, degli ambienti, dei manufatti e nella natura. È intransigente solo nel definire il metodo, gli obiettivi di progettazione del colore: i suoi valori propri che sono anche quelli dell’associazione IACC e dei suoi membri, quali consulenti e progettisti del colore. Questo numero di Color Date è dedicato proprio a lui: Presidente di IACC International e instancabile divulgatore della Cultura del Colore e della filosofia IACC. Per lui e per noi: “con il colore, la persona e il suo benessere al centro”. COLOR AND HUMAN BEINGS I have met Professor Frank Mahnke, when I attended the first IACC seminars for Color Consultant in Italy. During the fourth and last seminar Professor Mahnke hands down his philosophy: he steps down from the teaching desk, he comes close to us, looks straight in our eyes, he wants a visual contact (…pause). Then proud and authoritative he claims: “This is our philosophy: to satisfy humans and nature’s needs for the collective well-being of humans. The person is the center of concern in the design of environments or objects. We have to touch the emotions of people positively”. “To touch emotions”, the verb touch presumes a tangible object but emotions are intangible! Aren’t they? Friendly but disciplined, Professor Mahnke explains to you, in a very simple and clear way, going straight to the point, how after decades of interdisciplinary research he succeeded in understanding how the body, the mind and the emotions of humans can be affected. And he goes on talking about color always with a smile on his face. He explains the many whys and the many hows that make color play such an important and powerful role in human beings, environments, objects and nature balance and well-being. He is uncompromising in defining methods, the design goals of color: its values that are those of IACC and of its members, color designers and color consultants as well. This issue of Color Date is dedicated to him: Professor Frank Mahnke, President of IACC International and tireless popularizer of Color Culture and of the IACC philosophy. To him and to us: “at the core of color is the human being and his well-being”.
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Iacc North America Color Exp
Evaluation of color occurs on a conscious and unconscious level using left and right brain functions. Color, Environment & Human Response - Frank H. Mahnke
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Il colore è più che “mera” decorazione Color is more than “just” decoration
Il colore è un elemento integrale del nostro mondo, non solo nella natura ma anche nell’ambiente costruito dall’uomo. Il colore ha sempre giocato un ruolo nel processo evolutivo dell’uomo. L’ambiente e i colori sono percepiti dall’uomo e il cervello elabora e giudica quello che percepisce su basi oggettive e soggettive. L’influenza psicologica, la comunicazione, le informazioni e gli effetti sulla psiche sono tutti aspetti dei nostri processi percettivi di giudizio che non hanno una relazione solo con un approccio decorativo che soddisfi gli obiettivi della progettazione del colore in uno spazio architettonico. In breve, questo conferma che la risposta umana al colore è totale e, in pratica, ci influenza sia a livello psicologico sia fisiologico. Color is an integral element of our world, not just in the natural environment but also in the man-made architectural environment. Color always played a role in the human evolutionary process. The environment and its colors are perceived and the brain processes and judges what it perceives on an objective and subjective basis. Psychological influence, communication, information, effects on the psyche are aspects of our perceptual judgment processes that do not have a connection to only a decorative approach to satisfy the goals of a color design in the architectural space. Especially in the last eleven decades emperical observations and scientific studies have proven that human-environment-reaction in the architectural environment is to a large percentage based on the sensory perception of color. These studies include the disciplines of psychology, architectural psychology, color psychology, neuropsychology, visual ergonomics, psychosomatics and so forth. In short, it confirms that human response to color is total - it influences us psychologically and physiologically.
Frank Mahnke
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Mountain View Highschool, Kathy Davis, IACC Color Designer
Faber Birren, considerato il padre della psicologia applicata del colore (l’ideatore del sistema OSHA1) e il primo a parlare della professione di consulente del colore, ha affermato nel 1936: “Lo studio del colore è una scienza mentale e psicologica poiché il termine stesso colore si riferisce a una sensazione”.
The American Faber Birren, considered the father of applied color psychology (originator of the OSHA colors1) and the first to establish the profession of color consultant in 1936 proclaimed: «The study of color is essentially a mental and psychological science, for the term color itself refers to sensation».
Il colore è una percezione sensoriale e come ogni percezione sensoriale dispiega degli effetti che sono simbolici, associativi, sinestetici ed emotivi. Questo concetto, sicuramente lapalissiano, è stato provato da numerosi studi e ricerche scientifici. Inoltre, poiché il corpo e la mente sono un’unica entità, gli aspetti neuropsicologici, gli effetti psicosomatici, l’ergonomia visiva, come naturalmente gli effetti psicologici del colore sono tutte componenti di quello che chiamiamo ergonomia del colore. Gli obiettivi della progettazione dovrebbero aderire a queste considerazioni per proteggere il benessere psico-fisico dell’uomo all’interno dell’ambiente costruito. Il progettista del colore ha il compito di sapere come vengono percepiti gli stimoli visivi, come sono poi elaborati e infine quali reazioni evocano anche in relazione al sistema ormonale. In tal modo si garantiscono le migliori possibilità di realizzare ambienti che assicurino il benessere dell’uomo in diverse strutture come ospedali, uffici, impianti industriali, scuole, case di riposo, carceri, ognuno dei quali ha diversi scopi e funzioni.
Color is a sensory perception, and as any sensory perception it has effects that are symbolic, associative, synesthetic and emotional. This self-evident logic has been proven by scientific investigation. In addition, due to the fact that body and mind are one entity, neuropsychological aspects, psychosomatic effects, visual ergonomics as of course also color’s psychological effects are the components of what we may call color ergonomics. These being design goal considerations that demand adherence to protect human psychological and physiological well-being within their man-made environment. The color specifier/designer has the task of of knowing how the reception of visual stimulation, its processing and evoked responses in conjuction with the hormonal system produces the best possibilities for the welfare of human beings in varied environments such as medical and psychiatric facilities, offices, industrial and production plants, educational facilities, homes for the elderly, correctional facilities and so forth. Each within themselves having different task and function areas.
La psicologia del colore
Color psychology
Uno dei risultati più impressionanti, che riguarda le connotazioni e le associazioni di stati d’animo legati al colore, è la sua uniformità di percezione nelle diverse culture. Il gran numero di studi comparativi tra diversi soggetti e gruppi culturali e etnici in tutto il mondo, uomini e donne, adulti e bambini, avvocati e architetti e persino scimmie e uomini mostrano che il colore è un linguaggio universale compreso da tutti.
One of the most striking results concerning color connotations and color mood associations is its consistency cross-culturally from one individual to another and group to group. The great number of studies comparing human subjects world wide such as men to women, children to adults, laymen to architects and even monkeys to humans show that color is an international visual language understood by all.
L’impressione di un colore e il messaggio che veicola è della massima importanza nel creare lo stato d’animo psicologico e l’atmosfera che sostiene la funzione di uno spazio. Una classe ha una funzione diversa da una stanza di degenza di un ospedale, un ufficio non è una catena di montaggio e così via. Per esempio, il giallo pastello dà un’impressione di solarità, di accoglienza, di morbidezza. In un interno è stimolante e comunica un messaggio di luminosità e di intimità. Il rosso è stimolante, passionale, provocatorio, impetuoso, e, in un interno, il suo messaggio è aggressivo e dominante. Il verde è equilibrante, naturale e calmo con un messaggio di semplicità, sicurezza ed equilibrio. Il bianco esprime apertura, vastità, neutralità e sterilità. Il messaggio veicolato è di purezza, vuoto, sterilità, indecisione. Questo è solo un piccolo esempio perché ogni colore muta il proprio carattere quando si modifica il fattore di luminosità (colore chiaro o scuro) e la saturazione.
Aspetti neuropsicologici Uno degli scopi della ricerca neuropsicologica è di scoprire in che modo il cervello elabora e reagisce alle informazioni sensoriali che provengono dal mondo esterno e in che modo queste influenzano gli uomini. In particolare, per il progettista del colore è importante la ricerca che riguarda la presentazione dei due estremi percettivi all’interno di un ambiente, conosciuti come deprivazione sensoriale e sovraccarico sensoriale o anche come ipostimolazione e iperstimolazione. In questo processo, entra la formazione reticolare dell’occhio che tende sempre a mantenere un livello di normalità e che in questi casi può funzionare male innescando delle disfunzioni
The impression of a color and the message it conveys is of utmost importance in creating the psychological mood or ambiance that supports the function of a space. A classroom has a different function than a hospital patient room; an office space is not a production line etc. To mention a few examples concerning colors and what they convey: Pastel yellow gives the impression of sunny, friendly, soft. The message in the interior space is stimulating, brightness, coziness. Red is arousing, passionate, provacative, fiery, aggressive. The message in the interior is aggressive, advancing, dominant. Green is balancing, natural, calm with the message of simplicity, security, balance. White expresses open, vast, neutral, steril. The message being purity, sterile, emptiness, indecisiveness. Obviously this is a very small example since all colors change their character when modified in their lightness factor (light to dark) and saturation.
Neuropsychological aspects A part of neuropsychological investigation is to discover how the brain processes and reacts to sensory information coming from the external world and how this affects humans. Especially important for the color specifier is the research concerning the presentation of two perceptual extremes within the environment known as sensory deprivation and sensory overload also termed monotony (or understimulation) and overstimulation. Involved is the reticular formation which always seeks to maintain a level of normalcy but it can (and will) malfunction. Stress research has shown that states of sensory monotony or overstimulation can COLOR DATE
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nell’organismo, come hanno dimostrato le ricerche condotte sullo stress. La monotonia invia segnali ambientali deboli e l’iperstimolazione, invece, segnali confusi. Gli studi su persone in ambienti ipostimolanti hanno provato che questi soggetti mostrano segni di agitazione, irritabilità, risposta emotiva eccessiva, difficoltà nella concentrazione, disordini percettivi e, in alcuni casi, anche reazioni più estreme. Le caratteristiche di un ambiente ipostimolante sono la bassa intensità dei colori e armonie monocromatiche, contrasti di colori deboli o colori monotoni. L’iperstimolazione, al contrario, produce cambiamenti nel ritmo respiratorio, aumento delle pulsazioni e della pressione sanguigna, aumento della tensione muscolare e reazioni psichiche di vario tipo con conseguenze mediche, come la maggiore vulnerabilità alle infezioni, a malattie coronarie e ulcere. Le ricerche sullo stress hanno mostrato l’insorgenza di questi sintomi nelle persone esposte ad ambienti iperstimolanti. I segni caratteristici di un ambiente iperstimolante sono intensità dei colori eccessivamente forte, armonie di colore troppo complesso o incongrue, contrasti troppo forti o modelli di colore troppo complessi. Nello studio condotto dal Dott. Richard Kueller (Dipartimento di Psicologia dell’Architettura, Univeristà di Lund) intitolato: “Un modello emotivo dell’interazione tra uomo e ambiente”2, si afferma: “in verità, le recenti ricerche nel campo della neuropsicologia indicano che le risposte affettive sono più immediate ed elementari dei processi cognitivi”.
Ambienti architettonici – emozioni e psicosomatica Il professore di Architettura Sune Lindstrom ha rimarcato nel 1987 che “ogni produzione architettonica genera una risposta emotiva spontanea che è quella che ci interessa di più”. L’ambiente produce emozioni che a loro volta sono legate alla psicosomatica. La medicina psicosomatica pone l’accento sul fatto che molte malattie possano essere causate da fattori psicologici ed essere da questi aggravate e viceversa. È, infatti, noto a tutti che lo stress può
trigger dysfunction in the organism. Monotony sends weak environmental signals and overstimulation confusing signals. Studies have shown that people subjected to an understimulated environment show signs of restlessness, irritability, excessive emotional response, difficulties in concentration, perception disorders and in some cases, a variety of more extreme reactions. The basic signs of an understimulated environment are weak intensities of colors, monochromatic harmonies, achromatic colors, weak or monotonous color contrasts. Overstimulation results in changes in the rate of breathing, increase of pulsrate and blood pressure; increase in muscle tension psychiatric reactions of varying types; and probably compounded medical consequences, such as increased susceptibility to infection, coronary and ulcers. Stress research has shown these symptoms as typical effects on persons who have been subjected to overstimulation. The basic signs of an overstimulated environment is too strong color intensity (highly saturated), color harmonies that are too complex or incongruous, contrasts that present themselves too strong, too many complex visual color patterns. In a research paper by Dr. Rikard Küller ( Architectural Psychology Department at the University of Lund) entitled: An Emotional Model of Human-Environment Interaction2 it states: «Actually recent research in the field of neuropsychology indicates that affective reponses are faster and more basic than cognitive processes».
Architectural environments – emotions and psychosomatics Professor for Architecture Sune Lindström remarked in 1987: «With every particular architectural product is the spontaneous emotional reaction that is of importance to us». The environment produces emotions which in turn is linked to psychsomatics. Psychosomatic medicine emphasizes that physical disorders may originate through psychological factors, be aggravated by them and vice versa. It is common knowlege that stress may cause headaches, anxiety make the heart beat faster, and anger and distress
Exterior, Jill Pilaroscia, IACC Color Designer
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Dining Room, Rachel Perls, IACC Color Designer
causare mal di testa, l’ansia può accelerare il battito cardiaco, la rabbia e il dispiacere possono danneggiare lo stomaco, solo per citare alcuni tra i disturbi più comuni; l’elenco include, chiaramente, anche l’aumento della pressione sanguigna, le palpitazioni, l’emicrania, vari tipi di eczema, l’impotenza e così via. La ricerca scientifica ha, inoltre, stabilito un collegamento con la psico-neuro immunologia che mostra in modo chiaro il rapporto tra la rete di fibre nervose e i ponti molecolari che collegano il corpo con la mente, dimostrando che le emozioni penetrano integralmente le cellule dell’organismo. Ancora, le ricerche e gli studi indicano che uno stato d’animo positivo rafforza le difese immunitarie del corpo contro le malattie dove, invece, uno stato mentale negativo indebolisce tutto il corpo. Per questo è importante la risposta data da David Felten (Professore di Neurobiologia e Anatomia della Facoltà di Medicina dell’Università di Rochester, New York) alla domanda “quando inizia la connessione tra corpo e mente?” “Nel momento in cui incominciamo a percepire una stimolazione sensoriale”.
Living Room, Karen Kurokawa, IACC Color Designer
may affect the stomach to name the most common occurrences. Of course the list includes high blood pressure, heart palpitations, migraine headaches, eczema, impotence and so forth. Scientifc research has also established the link to PNI – Psycho-Neuro-Immunology which clearly shows that networks of nerve fibers and molecular bridges connect the psyche and the body with each other and that emotions penetrate completely into the cells of the organism. Henceforth, research indicates that a positive emotional mood strengthens the body’s defensive system against illness, wheras a negative emotional frame of mind has a weakening effect. Relative to designers is the answer given by David Felten (Professor for neurobiology and anatomie for the School of Medicine at the University of Rochester, New York) to the question: «When does the interaction between the mind and the body connect?». Felten answered: «The moment we begin to perceive sensory stimulation».
Ergonomia visiva e colore
Visual ergonomics and color
Probabilmente una delle caratteristiche meno note del colore è il suo ruolo nel proteggere e salvaguardare il comfort e l’efficienza visiva. Il processo di adattamento dell’occhio comporta reazioni immediate ai cambiamenti del grado d’illuminazione. Un basso indice di rifrazione della luce causa la dilatazione della pupilla e un indice di rifrazione alto ha un effetto contrario. L’occhio percepisce la densità luminosa e non l’intensità della luminanza. La densità luminosa è ciò che l’occhio riceve quando la luce viene riflessa da una superfice (pavimenti, pareti, mobili). Se le differenze tra le densità luminose sono eccessive all’interno del campo visivo, l’iride è costretta a continui aggiustamenti che provocano un affaticamento dell’occhio. Gli studi hanno dimostrato che differenze appropriate nella densità luminosa possono prevenire l’affaticamento dell’occhio e aumentare l’acuità visiva e con questo la produttività. I colori delle superfici assorbono e riflettono una certa quantità di luce che sono chiamati valori di rifrazione della luce. Tutte le aziende che producono vernici
Probably one of the least known factors of appropriate color specification is its role in safeguarding visual effiiency and comfort. The eyes adaptation process involves the immediate reaction of the eye to changes in the degree of illumination. Lower light reflectance causes the pupil to dilate and the reverse is true for higher reflectance. The eye sees luminous density and not the intensity of illuminance. Luminous density is what the eyes receive when light is reflected from a surface (floors, walls, furniture), If the differences between the luminous densities within view are too great, the iris muscle is strained due to constant adjustment, causing eye fatigue. Studies have shown that appropriate differences in luminous density can prevent eye fatigue and raise visual acuity, and thus also productivity. The colors of surfaces absorb and reflect a certain amount of light. These measurements are referred to as light reflection values. Practically all paint companies show them on their color fan decks under LR or LRV. COLOR DATE
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Orthodontist Office, Barbara Jacobs, IACC Color Designer
riportano sulle proprie mazzette colori gli indici di rifrazione. Le norme internazionali richiedono che all’interno di uno spazio sia rispettato il rapporto di rifrazione della luce di 3: 1. Questo ci suggerisce che il pavimento, in una stanza, debba riflettere circa il 20%, i mobili il 25/40% e le pareti, il 40/60%. Questo significa che il colore più chiaro 60% diviso quello più scuro 20% dia un rapporto di 3: 1. In ogni caso gli ergonomisti visivi non sono progettisti del colore. Un muro giallo al 60% non sarà più giallo ma marrone chiaro. L’unica soluzione è quella di aumentare l’indice di rifrazione del colore sulle pareti al 75% e di conseguenza aumentare quello del pavimento e dei mobili per mantenere il rapporto costante e assicurare il controllo dei contrasti estremi tra colori chiari e scuri. Interessante è notare che se la comunità dei progettisti conoscesse queste regole, non esisterebbero le pareti bianche, poiché l’indice di rifrazione di questo colore è 80/90%, il suo uso è accettabile solo per il soffitto.
Il gap di applicazione Nel suo documento D15:81 sugli effetti della luce e del colore per il Consiglio Svedese per la Ricerca Edilizia, il dott. Kueller ha scritto: “nel corso di questo lavoro è diventato evidente che esiste un gran numero di fatti e di risultati che non è quasi mai preso in considerazione nella pratica e nella formazione. Per questo motivo esiste un gap tra la ricerca da una parte e la pratica dall’altra: il famigerato gap di Applicazione ”. Questa affermazione fa da eco alle preoccupazioni della Associazione Internazionale dei Consulenti e Progettisti del Colore IACC, fondata nel 1957 da una cinquantina di professionisti tra architetti, desi-
The international norms are the 3-1 light reflection ratio within a space. This suggests that floors should reflect about 20%, furniture 25-40%, walls 40-60%. The 3-1 designation means the lightest color 60% divided by the darkest 20% is a ratio of 3-1. However, visual ergonomists are not color designers. A yellow wall at 60% is not a yellow anymore but a tan. The only solution is if the walls are raised to 75% light reflection for example, so must then be the percentage of floor and furnishings also be raised to insure that there still exists control of extreme contrasts in dark and light. Interesting fact is that if these rules were known by the design community white walls would not exist – only ceilings where 80-90% is accepted.
gners, artisti, formatori, psicologi e scienziati provenienti da 12 paesi diversi. La forza propulsiva che ha portato alla nascita di questa associazione è stata la mancanza di una formazione ad hoc per le professioni cha hanno a che fare con l’uso del colore. Un primo programma di formazione fu istituito a Salisburgo con la collaborazione di riconosciuti esperti nazionali e internazionali sotto la guida del dott. H. Frieling, fondatore dell’Istituto della Psicologia del Colore in Germania e che oggi è conosciuto come IACC Accademy for Color and Environment. Attualmente, questi seminari di formazione sono condotti in diversi paesi: Stati Uniti, Milano - Italia, e in Giappone. Senza dubbio, l’affermazione che il colore non è altro che decorazione e le specifiche del colore possono essere soddisfatte attraverso un’interpretazione personale o seguendo i trend e le mode del momento è assolutamente falsa e controproducente. Un design umano pone al centro dei suoi scopi e del suo interesse l’essere umano e perciò mostra interesse per il benessere e la dignità dell’uomo.
lor Psychology of Germany. It is now known as the IACC Academy for Color and Environment. As to this present day, this program is conducted also in the United States for all international english-speaking participants; Milano, Italy, and the IACC Schools of Japan for Color and Interior Design, Nagoya,Tokyo, Kyoto, Fukuoka, Hiroshima, Sapporo. Without doubt, the assumption that color is no more than decoration and color specifications can be satisfied or solved by personal interpretations or the following of color trends and design idioms in current fashion is absolutely false and counterproductive. Humane design places the human being in the center of its concern and purpose. Therefore it shows interest in human welfare and dignity.
The application gap In his document D15:81 on the effects of light and color for the Swedish Council for Building Research Dr. R. Küller wrote: «During the course of this work it has become evident there is an enormous amount of facts and results that is almost never considered in practice and education. Thus, one finds a gap between research on one hand and practice on the other; the INFAMOUS APPLICATION GAP». His statement echoes the concerns of the IACC-International Association of Color Consultants/Designers that was founded in 1957 with the participation of approximately 50 architects, designers, artists, educators, psychologists and scientists from 12 countries. The motivating force being an absence of competent training in the professions that demand the use of color. With the collaboration of recognized national and international experts an interdiscipinary education/accredition program was established in Salzburg, Austria under the guidance of Dr. Heinrich Frieling, founder of the Institute of Co-
F. H. Mahnke, IACC Seminars, Italy 2011
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The Occupational Safety and Health Act dell’OSHA (Agenzia per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro) stabilisce i codici dei colori per le apparecchiature e gli impianti industriali a rischio. Per esempio tutti i segnali di pericolo di incendio devono essere di colore rosso e bianco.
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Lo studio è disponibile on line all’indirizzo: http://iaps.scix.net/cgi-bin/works/Show?iaps_18_2004_143
The Occupational Safety and Health Act dell’OSHA (Agenzia per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro) stabilisce i codici dei colori per le apparecchiature e gli impianti industriali a rischio. Per esempio tutti i segnali di pericolo di incendio devono essere di colore rosso e bianco.
Lo studio è disponibile on line all’indirizzo: http://iaps.scix.net/cgi-bin/works/Show?iaps_18_2004_143
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Alla ricerca dell’ergonomia visiva In search of color ergonomics
Il colore è un linguaggio visivo universale e nella progettazione degli spazi dove le persone vivono, lavorano, imparano o vengono curate, considerare i principi fisiologici, psicologici, neuropsicologici, psicosomatici e dell’ergonomia visiva deve essere una condizione imprescindibile per i designer. Color is a visual universal language and in designing environments where people live, work, learn or are cured, it is essential for a designer to consider physiological, psychological, neuropsychological, psychosomatic and visual ergonomics principles
Massimo Caiazzo
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Frank Mahnke è una persona amabile, aperta, vispa, carismatica e sempre disponibile. Io l’ho conosciuto negli anni ’90 quando, subito dopo essere stato catturato dal suo bellissimo libro1 , gli scrissi per chiedergli quando fosse venuto in Italia a tenere qualche conferenza, perché mi sarebbe piaciuto partecipare. Lui mi rispose subito e nel 1996, tenne un ciclo di seminari presso l’Aied. Lì è nata una grande amicizia e una proficua collaborazione condivisa con Edda Mally che insieme a Frank tiene le fila dell’associazione internazionale. Ma, in realtà, ciò che è veramente sorprendente è il suo curriculum. Presidente di IACC dal 1988, responsabile a livello mondiale degli IACC Education/Accreditation Programs; autorità riconosciuta negli studi sugli effetti psico e fisiologici del colore e della luce; negli studi e nelle applicazioni della “psychodiagnostic color psychology” e sul ruolo del colore nell’informazione, comunicazione e marketing. Dal 1973, Frank ha dedicato la sua vita allo studio dei colori e di come questi possono essere utilizzati al meglio per ottenere ambienti benefici e salutari per gli esseri umani, soprattutto nelle strutture mediche e psichiatriche, in uffici, fabbriche e scuole e istituti correzionali. E, soprattutto, con grande generosità ha condiviso la sua conoscenza, creando una scuola oggi diffusa in tutto il mondo, dall’Italia al Giappone, dagli Usa all’Austria. Anche questa rivista che state leggendo, pensandoci bene, è una sua creatura… 1
Il colore nella progettazione (Color in Planning). UTET Torino, Italy 1998
Frank Mahnke is a very friendly, open-minded, charismatic person and he is always available to help you. I have met him in the ’90s, right after having been captured by his marvellous book1 . I wrote him a letter to ask when he would have been in Italy for a lecture because I would have loved to listen to him. He soon answered me and when, in 1996, he held a cycle of seminars at the Aied, I had the chance to meet him. From that moment, a big friendship is born and we also started a fruitful collaboration shared with Edda Mally, who together with Frank calls the shots of the international Association. But, the real surprise is his curriculum. IACC President since 1988, responsible for IACC Education/Accreditation Programs in the world; recognized authority in the field of the psycho-physiological effects of color and light; in the study and the application of the “psychodiagnostic color psychology” and on the role of color in the information, communication and marketing. Since 1973, Frank has been dedicating his life to the study of colors and of how they can be use to design healthy environments for human beings above all in the health care facilities, but also in offices, factories, schools and correction institutions. With great generosity, ha has shared his knowledge to create a school that today has sites al lover the world, from Italy, to Japan, from Usa to Austria. And if we think about it, this magazine, you are reading, is, in a way, a creature of him…. 1
Il colore nella progettazione (Color in Planning). UTET Torino, Italy 1998
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Il mondo virtuale offre 16 milioni di colori, ma è possibile per l’uomo percepirli? «Probabilmente sì, ma come faresti a distinguere una leggera variazione di una certa sfumatura da un’altra? Potresti spiegare la differenza tra le diecimila sfumature di giallo per esempio?».
In un mondo multietnico, in cui la globalizzazione sta diventando uno degli aspetti più importanti, pensa che la rappresentazione della piramide di esperienza del colore fatta nel suo libro “Colore, ambiente e risposta umana” possa essere considerata ancora valida e attuale? «Perché non dovrebbe? La globalizzazione in un mondo multietnico non muta i sei livelli di base di come l’uomo reagisce e fa esperienza del colore. Le reazioni biologiche non sono sotto il controllo cosciente dell’individuo né lo è l’inconscio collettivo. Il simbolismo e le associazioni sono un linguaggio visivo universale. Le influenze culturali e le abitudini sono parte integrante di diverse culture, dove alcuni colori assumono un determinato significato legato a tradizioni o riti religiosi e che ha una valenza particolare esclusivamente per queste culture. In ogni caso, le associazioni universali sono un linguaggio visivo compreso da tutti. Dubito fortemente che presso una cultura il colore arancio possa essere considerato freddo per esempio. Le influenze dettate dalle tendenze, dalle mode o da alcuni stili hanno, sicuramente, una qualche importanza, anche se per un periodo limitato. Per quanto riguarda, invece, la relazione personale con il colore, si intende che tutti gli individui hanno un colore che preferiscono, uno che odiano o a cui sono totalmente indifferenti. Il giudizio, in questo caso, si esprime indipendentemente da un particolare oggetto - macchina rossa, completo nero, acqua blu - ma riguarda solo il colore. Per esempio, nel caso dei test psicodiagnostici che utilizzano i colori nella definizione dell’analisi caratteriale».
The virtual world offers 16.000.000 millions of colors, is it possible for the human being to perceive them? «Probably, but how would you distinguish one slight variation of a certain hue from the other? Can you tell the difference between ten thousand yellows for example?».
In a multiethnic world in which globalization is becoming one of the most important aspects, do you think that the representation of the color experience pyramid you made in your book “Color, Environment and Human response” is still working? «Why would it not? Globalization in a multiethnic world does not change the six basic levels of how humans react to and experience color. The biological reactions are not under conscious control of the individual, neither is the collective unconscious. Conscious symbolism and associations are a universal visual language. Cultural influences and mannerism are an inherent part of varied cultures where certain colors become important in meaning through traditional or religious factors only for them. However, the overall universal associations are the common visual language understood by all. I doubt that in another culture orange would be a cool color for example and so forth. Influences of trends, fashion and styles certainly also have an influence, although for only a limited time. By the personal relationship to color it is meant that all individuals have colors that they prefer, dislike or are indifferent to. Judgement here though is made without relationship to a particular object (red car, blue water, black suit) but the color itself. Here is where the psychodiagnostic color tests are valuable in the establishment of a character analysis».
First Class Train, Bernard Pepin, IACC Color Designer
Dopo un periodo in cui la cultura acromatica è stata dominante, soprattutto in Europa oggi c’è un impellente bisogno e richiesta di colore, che caratteristiche deve avere un progetto del colore per essere efficace?
After a period during which the achromatic culture has been dominating, above all in Europe, today we have an urgent wish for color, what attributes does a color design plan have to have to be working and valuable?
«La storia moderna mostra che il pendolo tra le tendenze acromatiche e quelle eccessivamente cromatiche (ipo e iper stimolanti) oscilla tra un estremo e un altro. Nella progettazione dello spazio esterno e soprattutto di quello interno dove le persone vivono, lavorano, imparano o vengono curate, la considerazione dei principi fisiologici, psicologici, neuropsicologici, psicosomatici e dell’ergonomia visiva deve essere una condizione imprescindibile a cui un designer deve aderire. Ambienti in cui le persone non trascorrono molte ore, come negozi, teatri, cinema, ristoranti e così via, non devono aderire ai principi fisiologici, neuropsicologici e dell’ergonomia visiva in senso stretto. In questi ambienti, gli effetti psicologici sono importanti e fanno, senz’altro parte della “psicologia del marketing” che a sua volta si rifà alla psicologia del colore e agli effetti sinestetici».
«Modern history shows that the pendulum between achromatic (understimulated) and highly chromatic (overstimulated) swings from one extreme to the other. In the design of the exterior and especially interior architectural environment considering the physiological, psychological, neuropsychological, visual ergonomic and psychosomatic principles must be adhered to in those environments where people work, learn, or have their physical/psychological welfare regarded. Short time environments, where people do not stay longer than three or so hours, such as shops, theatres, restaurants etc. do not have to strictly adhere to the neuropsychological, visual ergonomic or physiological effects. In these environments the psychological effects are important and an inherent part of “marketing psychology” which relies on color psychology and syneasthetic effects».
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Oggi sentiamo parlare sempre di più di sinestesia, come descriverebbe questo fenomeno dal suo punto di vista? «La sinestesia è l’accoppiamento di diverse percezioni sensoriali o anche la stimolazione di un senso che si ripercuote poi sugli altri sensi. Potremmo chiamarla unità dei sensi. Il colore ha un richiamo non solo visivo, ma grazie all’associazione olistica e alle sensazioni parallele, stimola, anche, gli altri sensi come il tatto, l’olfatto, il gusto, il peso, il volume, la temperatura, l’udito e le associazioni tattili. Questo perché certe sfumature o associazioni di colore sono percepite come dure o morbide, fresche o stantie, calde o fredde, dolci o amare, silenziose o rumorose, leggere o pesanti e così via. Queste associazioni assumono una certa importanza, non solo nell’architettura, in quanto influenzano l’atmosfera di uno spazio a livello di presentazione visiva, ma anche nel marketing».
Ci sono persone rosse, blu e di tutti i colori dell’arcobaleno a quale colore assocerebbe la sua? «La prima scelta è il bordeaux, seguito dal blu e da altre tinte a prescindere da qualsiasi oggetto o luogo a cui possa essere collegato».
Recentemente, alcuni studiosi hanno discusso l’ipotesi dell’esistenza degli effetti non visivi del colore, potrebbe riassumerci questo argomento?
Exterior, Jill Pilaroscia, IACC Color Designer
«Il termine effetti non visivi del colore ha a che fare principalmente con la fonte di luce e la temperatura del colore (colore della luce) misurata in gradi Kelvin (K). Per esempio, 6500K è una luce bluastra fredda, mentre 3300K simula la luce arancio caldo del tardo pomeriggio. In questo ambito, si studiano gli aspetti fisiologici che si basano sul ciclo fotico non visivo, come gli effetti sul sistema nervoso autonomo, il ritmo circardiano, la produzione ormonale e così via; in pratica si studiano tutti gli effetti biologici della luce, compresi quelli della luce monocromatica (che comprende anche il riflesso della luce su superfici colorate). Questo argomento non è un’ipotesi, ma una teoria scientifica basata su studi e ricerche decennali».
We hear talking about synaesthesia more and more, how could you describe this phenomenon from your point of view? «Synesthesia is the coupling of different sensory sensations, or also the stimulus of one sense, that relays to the other senses. We can call it the unity of the senses. Colors appeal not only to the sense of sight, but, due to holistic associations and parallel sensations, also stimulate other senses such as touch, odor and taste, weight, volume, temperature, sound and tactile associations. This is why certain color nuances or color combinations are perceived as hard or soft, fresh or stale, warm or cool, sweet or sour, quiet or loud, light or heavy, etc. Not only in architecture are these associations of importance in affecting the mood of a space to be visually presented but also and certainly in the field of marketing».
There are red, blue and of all rainbow’s color persons to what color will you associate yours? «Burgundy as the primary choice, followed by blue and then other hues in the order of preference of the hue itself not influenced where it may appear on any object or for any other reason».
Lately , many scientists have discussed about the hypothesis of the non visual effects of the color, can you resume this topic? «The term non-visual effects of color has mostly to do with lighting sources and their color temperature (color of the light) measured in Kelvin. For example 6500K is a cold bluish light whereas 3300K simulates the warm orange light of late afternoon. In this realm it is the physiological aspects that are investigated based on the photic non-visual pathway, such as effects on the autonomic nervous system, circardian rhythm, hormon production etc. Actually all biological effects of light including those of monochromatic light (which also includes the reflection of highly chromatic surface colors). The subject is not a hypothesis but a scientific theory that has had scientific research as a basis for decades».
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questa collaborazione ha reso la cultura classica magnifica. Oggi, pensa che il consulente del colore possa avere questo ruolo? E se sì, quali sono le principali caratteristiche del progettista del colore del 2014?
Commercial Interior, Jill Pilaroscia, IACC Color Designer
I sistemi cromatici che troviamo oggi sul mercato, ci pongono di fronte alla relazione tra i tre attributi del colore (tonalità, luminosità, saturazione) e soprattutto all’indice di rifrazione della luce. Esistono altri elementi determinanti per redigere una nuova classificazione del colore?
The chromatic systems we find on the market today, set us in front of a relationship among the three attributes of color (hues, brightness and saturation) and above all to the light reflection index, are there other determing elements to make a new classification of color?
«Non nel senso degli attributi fisici del colore».
«Not in the sense of the physical attributes».
Nell’antica Grecia c’era una persona: il colorista che lavorava insieme a scultori e architetti,
In the ancient Greece there was a person: the colorist who worked together with architects
«Per rispondere a questa domanda, che in realtà ne contiene molte altre, occorrerebbe una lunga disquisizione. La caratteristica principale del consulente/ progettista del colore veramente professionale è di comprendere il colore in tutte le sue sfaccettature e i suoi aspetti interdisciplinari. Delegare il colore a una semplice questione di gusto individuale o mera decorazione è sicuramente controproducente e stupido. Un consulente/progettista del colore professionista deve essere formato nell’Ergonomia del colore che consiste nelle considerazioni dell’obiettivo della progettazione nello spazio architettonico. Queste comprendono in primo luogo gli effetti psicologici e gli aspetti neuropsicologici, l’ergonomia visiva e gli aspetti emotivi (connessione psicosomatiche). Un consulente del colore deve anche imparare a “vedere” e quindi a fare esperienza dell’ambiente costruito, a recuperare o affinare una sensibilità. Dico, sempre, ai miei studenti guardate gli edifici, internamente ed esternamente e domandatevi se vi attraggono o no. Se sì, analizzate il perché e se no, fate altrettanto. Comunque, ogni critica negativa richiede una risposta per trovare una soluzione migliore e giustificare il proprio giudizio negativo a prescindere dal proprio gusto o inclinazione individuale. Come consulenti/progettisti del colore, dobbiamo servire i bisogni degli utenti dello spazio. Le scoperte scientifiche interdisciplinari di oggi evidenziano che l’influenza del colore e dell’ambiente sul benessere psicofisico dell’uomo sono strumentali al successo e alla qualità di uno spazio. Le funzioni dei diversi spazi architettonici differiscono e così i loro bisogni individuali e specifici. Ciò comprende in un senso più ampio anche lo spazio esterno (il paesaggio urbano) per aiutare a soddisfare la richiesta di responsabilità sociologica e culturale».
Tra i vari significati che il colore può assumere, c’è anche quello del suo valore sociale, in che modo il colore può essere utilizzato in questo senso nelle città? «Le persone comunicano con ciò che li circonda con
and sculptors, this collaboration with other elements have made the classic culture magnificent. Nowadays, do you think that the color consultant can have this role? And if yes, what are the main features of the 2014 color designer? «To answer this question, which in essence contains several, would require lengthy discussion. The main feature of the truly professional color consultant/designer is to understand color in all of its facets and interdisciplinary aspects. Delegating color solely to a matter of individual taste or mere decoration is certainly counterproductive and hardly intelligent. A professional color consultant/designer needs to be specially trained in”Color Ergonomics” that consists of the design goal considerations in architectural environments. These encompass foremost the psychological effects, neuropsychological aspects, visual ergonomics and emotional aspects (psychosomatic connection). A color consultant must also learn to “see” and therefore experience the man-made environment; to regain or fine-tune sensitivity. I always tell my students look at buildings, interior and exterior, and to ask themselves whether it appeals to them or not. If yes, analyze why and if not - why? However, every negative critique demands an answer so find a better solution and justify it apart from just your individual decorative or taste inclination. As color consultants/designers we must serve the needs of the user of an environment. Today’s knowledge and interdisciplinary scientific findings point out that the influence of color and environment on the psychological and physiological well-being of humans is instrumental in the success and quality of an environment. The functions of various architectural environments differ and so do their individual and specific needs. That includes in a broader sense also the exterior environment (townscapes) to help satisfy the demand for a cultural and sociological responsibility».
Among the very many meanings that color can have, there is also that of its social value, how can color work or can be used in this way in the cities? «People communicate with their surroundings with body, soul, intellect, and all their senses. Visual stiCOLOR DATE 26 | 27
Wilhelmina Hospital, Jan de Boon, IACC Color Designer
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il corpo, l’anima, la mente e tutti i sensi. Gli stimoli visivi ricevuti dal mondo esterno suscitano e producono una reazione nel nostro mondo interiore nella nostra psiche. Le relazioni o le interazioni tra l’esterno (percezione/ricezione di stimoli visivi) e il mondo interiore (la nostra psiche) deve sfociare in un’integrazione positiva che si conquista attraverso il principio della progettazione umana dell’ambiente. La progettazione umana dell’ambiente umanizza l’ambiente fisico considerando il rapporto tra corpo - mente e spirito (interazione fisica, intellettuale ed emotiva). In questo senso, si interessa della dignità e del benessere umano. L’architettura umana (di esterni e di interni) è un processo di progettazione interdisciplinare e integrativo che comprende discipline artistiche e scientifiche e per questo non è solo un’espressione di competenza artistica e di qualità, ma anche un’espressione di competenza e qualità sociale. La qualità sociale del design è sempre un indicatore di come un progetto prende in considerazione l’essere umano, mostra sensibilità verso i bisogni e le necessità ambientali dell’uomo che ne salvaguardano il benessere psicofisico».
muli received from the exterior world corresponds with and produces a reaction in our inner world – our psyche. The interrelationship or interaction between the exterior (perception/reception of visual stimuli) and the inner world (our psyche) must result in a positive integration between humans and their architectural surroundings. This positive integration is achieved through the principle of humane environmental design. Humane environmental design humanizes the physical environment by considering the body-mind-soul (physical, intellectual-emotional interplay). Therefore it shows interest in human welfare and dignity. Humane architecture (exterior and interior) is an interdisciplinary and integrative design process that encompasses scientific and artistic disciplines and is therefore not only an expression of artistic competence and quality but also an expression social competence and quality. The social quality of design is always an indicator of how design takes the human being into consideration, shows sensitivity toward human environmental needs and necessities that safeguard psychological and physiological well-being».
Negli ospedali, c’è spesso un uso eccessivo del colore che non tiene conto delle condizioni del paziente. In che modo gli estremi opposti della iperstimolazione e, peggio, della ipostimolazione in un ambiente possono essere evitate?
In health care facilities, there is often an excessive use of color that does not take into account the patient’s condition. In which way the opposite extremes of hyperstimulating or even worse understimulating environments could be avoided?
«Questo è un aspetto neuropsicologico dell’uso del colore. L’uso eccessivo del colore sfocia in un sovraccarico sensoriale (iperstimolazione). L’esposizione alla iperstimolazione può provocare cambiamenti nel ritmo respiratorio, nelle pulsazioni e nella pressione sanguigna, un aumento della tensione muscolare e reazione psichiatriche di vario tipo e probabilmente altre conseguenze mediche più complesse come un aumento della predisposizione alle infezioni, malattie alle coronarie e ulcere. Ricerche condotte sui fattori di stress mostrano che questi sintomi insorgono in persone che sono state esposte a iperstimolazione. D’altro canto, persone soggette a ipostimolazione (deprivazione sensoriale o monotonia) mostrano sintomi di irrequietezza, risposta emotiva eccessiva, difficoltà di concentrazione, irritazione e in alcuni casi anche una serie di reazioni ancora più estreme. Questa conclusione deve esse-
«This is part of the neuropsychological aspect. Excessive use of color results in sensory overload (overstimulation). Exposure to overstimulation can cause changes in the rate of breathing, pulse rate, and blood pressure; increase in muscle tension; psychiatric reactions of varying types and probably compounded medical consequences, such as increased susceptibility to infection, coronary disease and ulcers. Stress research conducted shows these symptoms as typical effects on those persons who have been subjected to overstimulation. On the other hand, persons subjected to understimulation (sensory deprivation or monotony) show symptoms of restlessness, excessive emotional response, difficulty in concentration, irritation, and in some cases, a variety of more extreme reactions. This conclusion should be considered very seriously by those who propose a white, off-white or neutral (grayish) envi-
Wilhelmina Hospital, Jan de Boon, IACC Color Designer
re considerata molto seriamente da tutti coloro che propongono come colore il bianco, il bianco sporco o ambienti neutri (grigiastri); tali ambienti sono tutto fuorché neutri per gli effetti che hanno sui propri occupanti. Per evitare questi due estremi percettivi richiede una comprensione delle diverse regole di equilibrio nel campo visivo. Un consulente del colore deve essere formato e deve imparare queste regole come si fa nei corsi IACC».
Se consideriamo l’estetica, come conseguenza di un design equilibrato, il colore svolge un ruolo fondamentale nell’unificare le diverse componenti di un progetto? «L’estetica nell’utilizzo del colore nell’ambito di uno spazio architettonico dovrebbe aderire a principi dell’armonia del colore. Dopotutto, anche la bellezza è un bisogno psicologico importante».
Quali sono gli artisti che rappresentano meglio il suo ideale del colore? «L’arte è un atto di espressione di sentimenti, pensieri e osservazioni in generale. Consideriamo la dottrina delle funzioni non motivate dell’arte, che sono parte integrante dell’essere umano. In questo
ronment; such environments are anything but neutral in the effect they have on their occupants. How to avoid these two perceptual extremes requires to understand the various rules of balance in a visual field. A color consultant must be trained regarding these rules as is done in the IACC courses».
If we consider the aesthetic as consequence of a balanced design, has color a basic role in unifying all the different components of a project? «Aesthetics in color usage for architectural environments should adhere to color harmony principles. Afterall, beauty is an important psychological need».
What are the artists who better represent your ideal of color? «Art is an act of expressing feelings, thoughts, and observations – in the general concept. We consider the doctrine of non-motivated purposes of art as being those that are integral to being human. In this sense, Art, as creativity, is something humans by their very nature must do, beyond utility. The basic human instinct for balance, rhythm and harmony is not an action or an object but an internal appreciation of beauty (balance and harmony). Art provides a way to experience one’s self in relation COLOR DATE 30 | 31
Cesar Chavez Middle School, Kathy Davis, IACC Color Designer
senso, l’Arte come creatività, è qualcosa che gli esseri umani devono fare per la loro stessa natura e trascende l’utilità. L’istinto umano di base per l’equilibrio, il ritmo e l’armonia non è un’azione o un oggetto, ma un apprezzamento interno per la bellezza (equilibrio e armonia). L’arte fornisce un modo per fare esperienza di se stessi in relazione al mondo e all’universo. Questa esperienza è spesso immotivata come quando si apprezza l’arte, la musica o la poesia. Le funzioni motivate dell’arte, invece, si riferiscono alle azioni coscienti e intenzionali dell’atto creativo dell’artista. Possono essere legate alla volontà di comunicare una specifica emozione o stato d’animo, un cambiamento politico o un giudizio o commento sugli aspetti della società. La spiegazione dell’arte o delle diverse arti è molto complessa e vasta. Per un consulente/designer del colore, è importante capire che l’arte è comunicazione, comunicazione visiva. Sarebbe difficile menzionare un artista che rappresenti al meglio il mio ideale di colore. Nell’architettura di interni o di esterni, il consulente/designer del colore lavora su una tela molto più grande, con l’obiettivo di includere e di soddisfare le funzioni non motivate dell’arte degli utenti (l’istinto umano primordiale per l’equilibrio, il ritmo e l’armonia) e anche le funzioni motivate dell’arte, specialmente le emozioni, i sentimenti e gli stati d’animo giusti e necessari per la realizzazione del progetto. A questo, comunque, la scienza ha aggiunto la necessità di considerare gli aspetti dell’ergonomia del colore. I designer del colore migliori sono quelli che conoscono quali errori devono essere evitati nel loro processo creativo, dopo il campo è aperto alla creatività individuale».
Lighting Showroom Condom, Beth Burns, IACC Color Designer
to the world, the universe. This experience often comes unmotivated as one appreciates art , music or poetry. Motivated functions of art refer to conscious and intentional actions on the part of the artist to create. These may be to convey a specific emotion or mood, comment on aspects of society, political change, etc. The explanation of the art or the various arts is vast. Important for color consultants/designer is that art is communication – visual communication. It would be difficult to name artist who best represent my ideal of color. In architecture exterior or interior the color consultant/designer is working on much larger canvas to incorporate and satisfy the user’s non-motivated function of art (basic human instinct for balance, rhythm and harmony) and also the motivated function of art; especially the correct emotions, moods and feelings necessary for the project. To this however, science has added the necessity of color ergonomic aspects. The excellent color designers are the ones that know what errors to avoid in their creative process, after that the field is open for individual creativity».
Office Allway, Barbara Jacobs, IACC Color Designer
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Fondata nel 1957 a Hilversum (Paesi Bassi), da circa 50 professionisti, tra architetti, designer, insegnanti, psicologi e ricercatori scientifici appartenenti a 12 nazioni, tra i suoi presidenti annovera insigni studiosi e progettisti del colore. Tra essi vanno citati Heinrich Frieling, psicologo, biologo, filosofo e autorità indiscussa nel campo del colore, già fondatore dell’Institute of Color Psychology in Germania; Max Lüscher, counselor, psicologo e psicoterapeuta, autore dell’omonimo Test di diagnostica psicosomatica dei colori, ancora in uso in tutto il mondo e l’attuale presidente Frank Mahnke, autore dei principali testi di riferimento sul colore nella progettazione. Nel 2009, il comitato internazionale nomina Massimo Caiazzo Vice Presidente di IACC International e rappresentante ufficiale dell’associazione in Italia. Nasce così l’Associazione Italiana dei Consulenti del Colore “IACC-Italia”, sede ufficiale nel nostro Paese di IACC International, di cui condivide principi, valori, metodi e contenuti dei programmi di alta formazione.
The IACC is the oldest and the only international color institution that has the goal to spread the color design culture. Since 50 years IACC ha been organizing training courses.
COLOR DATE RGB
IACC ITALIA online international magazine
rivista edita da IACC Italia review published by IACC Italia COLOR DATE è un marchio progettato e registrato da IACC Italia COLOR DATE is a trademark designed and registered by IACC Italia
Present in 14 Countries, the IACC was founded in Hilversum, Holland in 1957, with the participation of approximately 50 architects, designers, educators and scientists from 12 Countries. Among its Presidents there are some of the most eminent color designers as Heinrich Frieling, psychologist, biologist, philosopher and founder of the Color Psychology Institute in Germany, and the current President Frank H. Mahnke, author of the most important handbooks about the use of color in design.
direttore editoriale editor Massimo Caiazzo direttore responsabile deputy editor Lorenzo di Palma
In 2009 the International Committee has appointend Massimo Caiazzo Vice President of IACC International and President of the italian section. That is how the Italian Association of Color Consultants – IACC Italia – is born. IACC Italia is the official chapter of IACC International in our Country and it shares principles, values, methods and contents of the IACC training program.
coordinamento managing editor Tommaso Farina art direction, grafica e impaginazione art direction, graphic design Simone Sciocchetti Nadia Seri traduzioni translation Carmen Daloia si ringraziano special thanks Danielle Mahnke Edda Mally Nello Marelli Daniela de Biase
In collaborazione con:
Presente in quattordici paesi, IACC (International Association of Colour Consultant) è la più antica ed autorevole istituzione internazionale finalizzata alla diffusione della cultura progettuale del colore. Da oltre cinquanta anni organizza corsi di alta formazione e promuove il riconoscimento delle figure professionali del Colour Consultant e del Colour Designer.
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IACC Italia Sede legale, direzione, pubblicitĂ e amministrazione Alzaia Naviglio Pavese 274, 20142 Milano, +39 02 84147528 info@iacc-italia.org
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