Master Meeting 3/2015

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MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO

Communication Agency Int. srl Anno XXI - N. 3/2015 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00

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Valentina De Santis AGE MANAGEMENT, Grand Hotel Tremezzo e Sheraton Lake Como UNA BELLA SFIDA WEDDING LOCATION. ANCHE GLI EVENT MANAGER SI SPOSANO SE UN GIORNO IN SARDEGNA UN VIAGGIATORE...

L’OSPITALITÀ, UNA PASSIONE DI FAMIGLIA

PREMIO EXCELLENT 2015 20 anni di ospitalità e turismo in Italia

MARCO SALTALAMACCHIA GRUPPO NATUZZI La mia vision manageriale

MELIÁ HOTELS INTERNATIONAL Leader nella corporate reputation

SARAH VARETTO Sky TG24 nella casa di tutti gli italiani




1 Indice inserzionisti 3 15_Layout 1 13/04/15 16.59 Pagina 4

INDICE INSERZIONISTI

Atlantis The Palm - Dubai B Travel - Cagliari Best Western Palace Hotel - San Marino Blastness srl - La Spezia Cantina Sociale Santadi - Santadi (Ca)

Associate Director, Group Sales: Ian Renton

Forte Village - Pula (Ca) Grand Hotel Imperiale - Moltrasio (Co) Hhonors Hilton Worldwide Hotel Federico II - Jesi (An) Hotel Panorama - Cagliari Hotel Parchi del Garda - Lazise (Vr) Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs)

pag. 11

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General Manager: Nicola Vacca Hotel Manager: Eleonora Bolognesi Presidente: Andrea Delfini Direttore: Raffaele Cani

Champagne Marguerite Guyot Damery (Francia) Eden Hotels + Resorts - Pesaro (Pu)

tel. +971 44260399 atlantisthepalm.com

Direttore Generale: Federica Arceci

tel. 0721 4421 www.edenviaggi.it

pag. 7

Director of Conference & Incentive: Fabio De Marco

tel. 070 9218087 www.fortevillageresort.com

pag. 95

Direttore: Silvestro De Bolfo

tel. 031 346111 www.imperialemoltrasio.it

pag. 5

tel. 02 69833000 iso.italy@hilton.com

IV cop.

tel. 0731 211079 www.wellnessfederico2.it

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tel. 070 307691 www.hotelpanorama.it

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pag. 125

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pag. 145

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pag. 173

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pag. 157

tel. 070 664021 www.hotelmiramarecagliari.it

pag. 101

Sales Office Italy: Direttore: Andrea Ferrari Acciajoli General Manager: Marcello Manca Responsabile Eventi: Cristina Bussola Titolare: Silvia Dalla Bona

Imex 2015 - Frankfurt Indel B - Sant'Agata Feltria (Rn) Maison Miramare Boutique Hotel - Cagliari

Direttore Commerciale: Gerardo Boschi Direttore: Gabriele Bardi

Nero Hotel Group

Amministratore delegato: Gianluca Giglio

www.nerohotels.com

pag. 165

Palazzo dei Congressi di Riccione Riccione (Rn)

Ufficio Marketing: Giorgia Urbinati

tel. 0541 474200 www.palariccione.com

pag. 12

Pedersoli - Assago (Mi)

Titolare: Martino Pedersoli

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

II cop.

Radisson Blu es. Hotel - Roma

Direttore Generale: Gianluca Capone

tel. 06 444841 www.radissonblu.com/eshotel-rome III cop.

Riviera Golf Resort San Giovanni in Marignano (Rn)

Responsabile Commerciale: Luca Palumbo

tel. 0541 956499 www.rivieragolfresort.com

pag. 61

Royal Hotel Sanremo - Sanremo (Im)

Direttore Generale: Marco Sarlo

tel. 0184 5391 www.royalhotelsanremo.com

pag. 189

tel. 0362 6481 www.simmons.it

pag. 45

tel. 02 49545102 www.hotel.sky.it

pag. 55

tel. 070 47405070 www.thotel.it

pag. 99

tel. 0832 452447 www.vestashotels.it

pag. 191

tel. 031 3481 www.villadeste.com

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Simmons - Bovisio Masciago (Mb)

Amministratore delegato: Fabio Formenti

Sky TV T Hotel - Cagliari

Responsabile Commerciale: Jaime Berria

Vestas Hotels&Resorts - Lecce Villa d'Este - Cernobbio (Co)

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Digital Marketing: Carola Gioia Ammirabile Direttore generale: Danilo Zucchetti


Imperiale Moltrasio 3_2014_Imperiale 12/03/14 12.04 Pagina 1


2 Cari lettori 3 15_Layout 1 01/04/15 11.52 Pagina 6

Cari lettori, Governo a due velocità sul turismo. Sarebbe invece ora di accelerare. L’occasione dell’Expo di Milano è troppo importante. Bisogna gestirla al meglio, ma soprattutto bisogna seminare bene per il futuro. Positivo il fatto che ci si adoperi per ridare slancio agli investimenti hitech nel turismo e alle ristrutturazioni degli hotel. Sono fatti certamente assai positivi così come dalla Bit di Milano sono venuti nuovamente messaggi chiari e importanti, anche se si attendevano impegni forti sul piano della promozione sull’estero che scontano invece qualche incertezza di troppo. Occorre dunque fare di più. L’Italia è il Paese-culla del turismo moderno. Il Grand Tour della migliore gioventù d’Europa secoli fa altro non era se non una scoperta dell’Italia, delle sue bellezze ancora seminascoste e delle sue peculiarità: i paesaggi, il clima, l’eno-gastronomia e perché no, il carattere accogliente della gente. Poche cose, forse? No, cose di altissimo spessore. Uno spessore ineguagliabile visto che il Grand Tour era esperienza irrinuncia-

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bile. Insomma, per costruire l’Europa è stato necessario assimilare la cultura italiana. E dunque, l’Italia torni a essere un modello, perché questo è da sempre il suo ruolo, la sua prerogativa. Dobbiamo tornare a insegnare al mondo. Il modello del turismo made in Italy deve prevalere e la sfida vera verrà dopo Expo, quando dovremo dimostrare a tutti che il modello Italia è e sarà vincente. Tutto il mondo guarderà a Milano. Da tutto il mondo milioni di persone si metteranno in viaggio per venire in Italia e così dovrà essere sempre di più nei prossimi anni. Le potenzialità ci sono. Governo, Regioni ed enti locali, da un lato, le imprese dall’altro, devono cooperare in maniera stretta e proficua. Le divisioni e le polemiche non servono a nessuno. Dobbiamo invece mettere in campo tutte le potenzialità e soprattutto mettere in sinergia tutti i soggetti del sistema. Solo così l’Italia esprimerà la leadership globale nel turismo.

Mario Mancini



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SOMMARIO

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Indice

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Cari lettori

HOTEL&FINANZA

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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

COVER STORY

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Valentina De Santis. L’ospitalità, una passione di famiglia

XX EDIZIONE PREMIO EXCELLENT

36

Il mondo del turismo festeggia 20 anni di Premio Excellent

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I premiati 2015

L’INCHIESTA

56

WEDDING LOCATION

70

Anche gli event manager si sposano

SELECTED BY MM

78 80 82 84 86 88 90 92

Ca’ Sagredo Hotel Hassler Roma Hilton Worldwide: Roma, Venezia, Sorrento InterContinental De La Ville Roma Kolbe Hotel Rome Masseria Traetta Tenuta Monacelle The Gritti Palace

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

96

Se un giorno in Sardegna un viaggiatore...

Age management, una bella sfida

SELECTED BY MM TOP MANAGER DEL MESE

62

Marco Saltalamacchia. La mia virtù manageriale? Una visione cross-cultural appresa per necessità

DONNE AL TOP

66

Sara Cesare. “Let it flow”

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106 108 110 112 114 116

Due Lune Resort Golf&Spa Atahotel Tanka Village Colonna Resort - ITI Hotels Delphina Hotels & Resort Lu’ Hotel di Carbonia Pullman Timi Ama Sardegna


Federico II 5_2012_Layout 1 29/05/12 15.42 Pagina 1


3 Sommario 3 15_Layout 1 01/04/15 11.52 Pagina 10

SOMMARIO

LA PAROLA AL FORMATORE

168

Sopravvivere nella “matrice”

UNA METAFORA PER CRESCERE

169

Sì viaggiare...

FINANCE CONFIDENTIAL

170 SCENARI DEL TURISMO

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Best Western e Besteam guardano al futuro

IL PARERE DEL LEGALE

171

Quando il petrolio rovina la vacanza al mare

Da Bit i nuovi trend del viaggio

LA PAROLA LA NUTRIZIONISTA

Meliá Hotel International, leader nel corporate

172

Start me up! Expo traino per gli evanti

SCENARI DEL TURISMO

132

Stress test bancario: rischio reale?

Spremuta di melograna fresca: uno snack sano e ipocalorico

LE VIE DELL’INCENTIVE

Top Hotel: Italia vs mondo

TREND

138

Meeting industry oggi

INSIDE THE MEDIA

142

Sarah Varetto: Sky TG24 nella casa di tutti gli italiani

ALBERGO DIFFUSO

146

Borgo Condé Wine Resort

SCELTA PERCHÉ

148

Presidential Suite Grand Hotel Alassio

LE LOCATION DI MM

150 152

Atahotels Naxos Beach e Capotaormina

154 156

Milan Marriott Hotel

Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Garda Lake Park Hotel ai Cappuccini

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

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Amoretti

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Hotel Volver

EHS Srl Enerqos. Ridurre i costi energetici senza investire

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Turks & Caicos

SAI L’ULTIMA?

Indel B

LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

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Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità

166

194

Indirizzi

Il lato human del web marketing

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ABBIAMO LA SALA RIUNIONI IDEALE PER TE

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4 Hotel & Finanza 3 2015_Layout 1 01/04/15 11.51 Pagina 13

Notizie su valori, espansioni, management alberghiero

OSPITALITÀ

PERCHÉ IL PAY PER CLICK VALE MENO DI UNA RECEPTIONIST SORRIDENTE HOTEL TRANSACTION

2015. NEL MONDO, SARÀ L’ANNO DEGLI INVESTIMENTI. E IN ITALIA? SCENARI

IL PESO DELL’INCERTEZZA

ITALIAN HOTEL MONITOR©

Movimento d’affari in leggera ripresa. L’industria dell’ospitalità italiana chiude il 2014 con un +1,9% del R.O. e un +0,3% dei prezzi medi camera. Torino, Milano, Venezia, Roma e Napoli, le città con le perfomance migliori

IN ASCESA LE FORMULE ASSET-LIGHT

Negli ultimi dieci anni diverse società alberghiere si sono convertite in strutture aziendali a basso impiego di capitale, più agili per meglio fronteggiare la crisi, optando sempre più per contratti di sale & lease back e, più recentemente di sale & manage back

REGOLE PER INVESTIRE CON INTELLIGENZA NELL’HOTELLERIE

Quando nasce un progetto alberghiero non è sempre così scontato avere in mente le priorità a cui guardare. Per esempio, viene prima la visione di quello che si vuole realizzare o il business plan? La scelta dell’architetto o l’azione di marketing? Ecco le cose da valutare prima di agire


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Editoriale di Aureliano Bonini*

Perché il pay per click vale meno di una receptionist bella e sorridente on dormo più da quando i social media sono diventati fonti potenziali di prenotazioni. Le teorie che circolano tra albergatori a proposito di siti web, evoluzioni informatiche, esigenze digitali e gestione di alberghi sono, a mio avviso, inquietanti. Oggi accade che per aprire un nuovo hotel a 4 e 5 stelle si debba chiedere un preventivo qualificato per il sito internet. Si può scegliere chi e quanto. Si va da 1.000 a 10.000 euro ma poi ci devi aggiungere un sostanzioso supplemento per ottenere grandi numeri di simpatizzanti, di nuovi consumer, di fans e di amici. Quando parlo con i giovani manager mi sembra di capire che senza diecimila fans su Facebook non sei nessuno, non esisti. Mi rendo conto che qualcosa è cambiato, che gli arrivi sono al 90% digitalizzati, ma mi pare che il cambiamento non riguardi lenzuoli e cuscini, il breakfast, la pulizia. Riguarda invece il lavoro front office e di back office e i clienti lo subiscono. Viaggiando per alberghi di qualità mi sono accorto che twittare dopo i cinquant’anni risulta ridicolo e mi consola constatare che nei migliori alberghi europei i manager sono quasi tutti over ’50, mentre i giovani manager con una robusta esperienza di social media sono fermi nei back office a fare i vice. Vero è tuttavia che senza revenue manager e social media l’albergo non sfonda la barriera dell’80% di room occupancy. Oggi un giovane direttore per esistere, per farsi assumere, deve avere il controllo del web e del linguaggio digitale, anche se non padroneggia i grandi segreti dell’ospitalità che distinguono gli alberghi eccellenti da quelli commercialmente emergenti. La differenza – questo è un parere personale – sta nella lealtà dei clienti, nella reputazione offline, nella clientela indipendente, nella gente che sa distinguere i contenuti umani da quelli online. Ovviamente se l’albergo si trova a Rho-Pero o a Fiumicino conviene stare aperti online 24/7 ed è naturale che sia così, con un turnover di clienti vicino al 100% e fidelizzazione vicina allo zero. È dunque corretto che questi hotel per riempirsi usino le tattiche utili a conquistare quelli che di alberghi capiscono poco o nulla, ma che sono sensibili al prezzo e puntano prima di tutto a risparmiare. Per chi ha in testa il prezzo, il receptionist non serve ed è inutile che sorrida. Una branda e una porta da chiudersi al-

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*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.

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le spalle sono il più delle volte sufficienti. Per fortuna però esiste ancora una grossa quota di viaggiatori che preferiscono la tradizione. Una decina di milioni di italiani non intende dormire peggio che a casa propria ed è in grado di percepire se l’accoglienza è negligente, impersonale e svogliata. Ci sono anche 150 milioni di europei che rifiutano il self service e il breakfast fai da te con prodotti di qualità scadente. Crediamo che sia opportuno che i giovani manager in circolazione considerino che oltre la metà di quelli che viaggiano sono over ’50. Mentre quelli che twittano sono solo il 12% e si tratta di viaggiatori giovani da hotel economici. Ragioniamoci! Per il direttore di un Four Seasons, probabilmente il massimo dell’ospitalità alberghiera mondiale, è davvero essenziale investire per avere una strategia social e gestire ogni giorno le pagine Facebook, Twitter, Instagram, etc.? Certamente si, ma con estrema discrezione. Può farne a meno? Probabilmente no, del resto è normale che anche Four Seasons insegua i suoi fans come tutti, ma siamo anche certi che se non lo facesse chiuderebbe egualmente in positivo i suoi bilanci. La qualità anche in periodi di crisi paga, e quando l’ospitalità è una cosa seria si può anche dimenticare per un po’ il revenue management e concentrarsi maggiormente su pulizia, cortesia del personale, breakfast. Prendo atto della dilagante passione degli albergatori per il digitale, registro a malincuore il monopolio delle OTA sulla clientela under ’50, cerco di capire i revenue manager con le loro offerte civetta e le parity rates, ma non consiglio di investire denaro e tempo su ospiti che non cercano un albergo buono, ma semplicemente un letto lontano da casa. Chi lavora in hotel con la grazia e l’empatia di un grizzlie non può farcela a gratificare l’ospite e sarà ricordato per l’efficiente freddezza e le burocratiche pratiche di arrivo. Non sto esagerando. L’allarme viene proprio da coloro che non hanno fiducia nel cliente, che non accettano i clienti senza conferme scritte e garanzie penitenziali. Quanto tentate di prenotare una camera e vi rispondono “mi mandi una mail” significa che siete capitati in uno dei tanti alberghi che spendono di più su Internet che sul breakfast. Che dire dei milioni di giovani che cliccano “mi piace” e degli albergatori che spendono migliaia di euro per reclutare fans e dialogare con persone che non saranno mai loro ospiti. Confessione finale: avranno ragione loro e torto noi vecchi esperti? Guardando i conti però si vede come quelli che pro-


4 Hotel & Finanza 3 2015_Layout 1 01/04/15 11.51 Pagina 15

pongono un’elevata qualità ospitale vanno meglio di coloro che si svegliano ogni mattina aprendo Facebook, pensando all’impatto quotidiano dei fans, dei blogs e delle recensioni. Resta comunque il dubbio : 1. È meglio investire sul sito web o sui social media? 2. La priorità oggi è la qualità dell’ospitalità o la simpatia di sconosciuti che cliccano “mi piace”. 3. Siete convinti che il vostro tasso di occupazione sia influenzato dai “mi piace” o ritenete che l’amicizia ottenuta su Facebook sia roba da adolescenti curiosi? 4. Si può fare a meno di assumere una persona che nel back office produce post per fans? Domande apparentemente banali, ma visto che migliaia di hotelier stanno investendo tempo, denaro e intelligence su Facebook e gli altri social media continuo a pensare che • i clienti scarseggiano, • quelli in grado di viaggiare in buoni alberghi sono over ’50;

Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti. • dedicarsi a chi apprezza voi e la qualità della vostra accoglienza paga certamente; • è meglio puntare su chi vi fa i complimenti per la pulizia anziché per Facebook; • non bisogna rinunciare al proprio ruolo imprenditoriale, cercando di evitare l’outsourcing e tornando a governare direttamente il vostro personale. Fate in fretta a scoprire che il pay per click vale molto meno di un breakfast con i fiocchi, di un nuovo pillow top o di una graziosa e sorridente receptionist.

HOTEL TRANSACTION

2015. Nel mondo, sarà l’anno degli investimenti. E in Italia?

iflettori accesi sugli sviluppi della gara per UNA Hotels & Resorts. I tempi sono stretti, si parla di una esposizione di circa 4/500 milioni per la catena alberghiera che conta complessivamente una trentina di strutture a vocazione mista. La corsa è a tre tra Alpitour, Melià con Starwood ed Nh con partner specialisti dell’immobiliare. Quindi un gruppo italiano, due spagnoli ed un americano. Con la conclusione della partita UNA

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Hotels, lo scenario degli hotel italiani potrebbe cambiare per due motivi. Intanto arriva un segnale forte di ritorno di interesse per il settore alberghiero. E ciò fa bene a tutti dopo mesi a fasi alterne. Un pacchetto di una trentina di strutture alberghiere, in un paese come l’Italia fa certamente la differenza, vista la perdurante frammentazione degli operatori. Frammentazione che da un lato ha preservato una caratteristica fondamentale

del mercato nazionale, ossia quella forte presenza familiare che ha garantito qualità e servizi di elevatissima qualità, ma dall’altro ha reso certamente più vischioso il mercato frenando i piani di investimento su scala più ampia. Ora con questa operazione si profila invece una svolta importante. Del resto sul mercato ci sono altre realtà come Acqua Marcia che conta un pacchetto tutto fatto di hotel storici e di fascia alta. In attesa peraltro di capire quali saranno le decisioni di Unipol che ha rilevato la catena Atahotels nell’ambito del salvataggio del gruppo Ligresti in default. Insomma il fronte è tutto in movimento è non è escluso che si metta in moto un vero e proprio risiko degli hotel. Non a caso di recente i top manager di una società immobiliare di portata globale, hanno sottolineato il fatto che il comparto immobiliare-turistico ha grandissimi margini di crescita in Italia sotto il profilo degli investimenti. Un dato su tutti viene rimarcato, è cioè il fatto che il 2015 dovrebbe 3 2015

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4 Hotel & Finanza 3 2015_Layout 1 01/04/15 11.51 Pagina 16

essere a livello mondiale l’anno degli investimenti nel settore hotel. Si stima un volume di risorse oscillante tra 65 e 68 miliardi di dollari, in pratica il livello di investimenti più elevato degli ultimi otto anni. Nel nostro Paese invece gli investimenti sono scesi a livelli molto bassi (510 milioni nel 2014) d’ora in avanti invece si attende una crescita intorno almeno al 7% l’anno. Del resto il turismo italiano è in espansione soprattutto grazie agli stranieri e si spera nell’effetto Expo. Gli investitori russi in questo momento sono in difficoltà a causa delle turbolenze politiche ed economiche legate alla crisi ucraina, ma i cinesi sono molto attenti alle opportunità così come gli investitori del mondo arabo che hanno fatto shopping massicciamente in Italia negli ultimi mesi. E sicuramente continueranno

a puntare sull’Italia. Stesso discorso per gli spagnoli e per gli americani. C’è spazio anche per gli italiani? Certamente sì visto il rinnovato interesse di Alpitour per il settore hotel. Il gruppo turistico ha ritrovato slancio con la cura di Gabriele Burgio e sta rafforzando i piani di sviluppo, con hotel, appunto, e business aeronautico. Si vocifera sul mercato anche di interessi da parte del neo-partner di Alitalia, la compagnia Etihad di Abu Dhabi, per opportunità nel campo hotel. Interesse manifestato anche da investitori turchi visto anche il peso crescente di Turkish airlines nel nostro Paese. I turchi con Permak, secoli dopo Lepanto, si sono presi la rivincita sbarcando nella Laguna di Venezia e rilevando l’Isola di San Clemente dove sorge uno straordinario hotel St. Regis del gruppo Starwood.

Fondi russi entrano nel settore alberghiero el mercato alberghiero internazionale entra un nuovo player dalle interessanti dimensioni. Glorax Capital Fund, fondo di investimento di proprietà del ricco uomo d’affari russo, Andrew Birzhin, ha infatti confermato un piano d’investimenti fino a 700 milioni di euro per lanciare e gestire una nuova catena di hotel e resort. Il progetto, che punta inizialmente su 10 immobili di lusso tra Turchia, Francia, Maldive e Filippine, otterrà il supporto finanziario di una banca svizzera e di un fondo d’investimento cinese ancora senza nome. Gli analisti russi appaiono scettici e scrutando la concorrenza internazionale, la quotidiana nascita di nuovi marchi alberghieri, l’espansione delle grandi catene alberghiere in Cina e nel Far East, la maturità del mercato dei viaggi, la presenza dei grandi brand occidentali nelle città chiave comporta un elevato rischio per nuove strutture alberghiere senza il background della tradizione ricettiva angloamericana. Tuttavia quello che accade

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nell’ospitalità di lusso è spesso imponderabile. Mentre in Europa il lusso fa progressi e produce ottime performance nelle nazioni orientali gli hotel 5 stelle risultano solo marginalmente redditizi. In numerose realtà, ad esempio in Turchia, anche i migliori alberghi progettati per stupire vivono anni di gravi perdite (il Mardan Palace, di proprietà del miliardario russo Telman Ismailov, continua ad operare ma senza ricavi soddisfacenti). La stessa cosa accade nelle grandi città cinesi, indiane, pakistane e vietnamite. Diversi magnati russi che stavano entrando nel settore alberghiero di lusso ora, a causa della crisi, ci stanno ripensando. Nel settembre 2014 Azimut Hotel Group, di proprietà di Alexander Klyachin, aveva aggiunto al suo portafoglio 2 hotel in Germania e Austria e l’hotel di lusso Augustine a Praga. Yelena Baturina (una delle donne più ricche russe) in ottobre prevedeva di investire fondi per sviluppare alberghi in Irlanda, Regno Unito, Austria, Germania e Nord Italia. Attualmente il suo portafo-

glio comprende un hotel ad Astana (Kazakistan), il Morrison Hotel a Dublino, l’austriaco Grand Tirolia Golf & Ski Resort a Kitzbuhel e il Quisisana Palace di Karlovy Vary nella Repubblica Ceca. Vedremo se Birzhin, oltre che proprietario di Glorax Capital ex coproprietario della più grande compagnia immobiliare di Mosca, investirà davvero sugli hotel il suo floating capital di quasi un miliardo di dollari.

Come stanno andando gli investimenti occidentali? opo STR Global che lancia previsioni di crescita positiva per l’industria dell’ospitalità, anche Deloitte prevede crescita per ospitalità, viaggi e investimenti alberghieri. Sembra che i capitali dei “private equity” siano tornati sulle proprietà commerciali e alberghiere che ora risultano di gran lunga meno care rispetto al 2007. Gli advisor di Deloitte sostengono che, nonostante l’economia incerta della zona euro, i grandi investitori nord americani, cinesi e mediorientali continuano ad essere attratti dagli asset alberghieri del Vecchio Continente e che stiano acquisendo proprietà e gestioni. La ricerca Deloitte si riferisce a proprietà di lusso indipendenti e rivela che Londra è la destinazione top per gli investitori nonostante i prezzi continuino ad essere sopravvalutati. Sempre secondo l’indagine di Deloitte (ha intervistato più di 120 senior manager dell’industria dell’ospitalità), la metà dei rispondenti in una sorta di classifica della redditività, piazza Londra davanti a Parigi, a seguire Barcellona e Amsterdam. Scontato riferire che gli esperti considerano molto attraente per gli investimenti la zona centrale di Londra dove per 300 giorni l’anno gli hotel ottengono un tasso medio di occupazione camere del 77%.

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portanti dismissioni dei crediti deteriorati per poter ripartire con nuove erogazioni.

Distressed Hotel Assets: dall’investimento alla svendita apita anche ai migliori hotel di diventare “crediti deteriorati”. È quanto sta accadendo nel mercato italiano dove le basse marginalità causate dalla crisi e gli ingenti finanziamenti contratti a seguito di un massivo ricorso al leverage, rendono il settore instabile. Le diffuse situazioni di inadempimento, insieme al perdurare di una crisi globale che affatica le banche rendendole meno “pazienti”, trasformano gli hotel da trophy asset a non performing loans; prestiti non più performanti per il sistema bancario che ora li vuole dismettere.

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Un sistema bancario in sofferenza In base a quanto riportato nell’ABI Monthly outlook di dicembre 2014, gli effetti della situazione recessiva del nostro Paese sono evidenti nei bilanci degli istituti di credito. Nel corso dell’anno appena concluso,

infatti, le sofferenze lorde sono passate da 160 a 179 miliardi di euro determinando una contrazione nell’erogazione del credito che, per il comparto corporate, si assesta ad un tasso pari al -2,6%.

Il prezzo dell’insolvenza secondo BCE e Basilea III Anche il quadro normativo spinge gli istituti di credito verso una progressiva dismissione dei non performing loans. I recenti stress test patrimoniali operati dalla BCE congiuntamente all’introduzione di Basilea III hanno modificato i requisiti sul capitale delle banche, chiamate a maggiori garanzie di stabilità patrimoniale. La conseguenza è una progressiva riduzione delle riserve di utili tanto che ad oggi circa il 50% dei ricavi totali delle banche viene eroso dalle perdite su sofferenze ed incagli. Un sistema congestionato che necessita di im-

I grandi prestiti sotto la lente In base ad uno studio condotto da Unimpresa su dati di Banca di Italia (aggiornati a febbraio 2014), dei 162 miliardi di euro di prestiti non rimborsati, 107 miliardi (66,1%) si riferisce a finanziamenti superiori a 500.000 euro, mentre 54,9 miliardi (33,9%) si riferisci a crediti minori (da 250 a 500.000 euro).

La ripartizione delle sofferenze bancarie Fascia di prestiti da euro

250 30.000 75.000 125.000 250.000 500.000 1.000.000 2.500.000 5.000.000 oltre Totale 250 oltre

Clienti

%

Sofferenze

%

775.412 162.755 87.559 108.053 42.783 21.871 15.626 5.772 4.150 457 1.224.438 1.176.562 47.876

63,3% 13,3% 7,2% 8,8% 3,5% 1,8% 1,3% 0,5% 0,3% 0,0% 100,0% 96,1% 3,91%

7.188 7.786 8.400 18.059 13.544 13.629 21.394 17.528 34.210 20.300 162.038 54.977 107.061

4,4% 4,8% 5,2% 11,1% 8,4% 8,4% 13,2% 10,8% 21,1% 12,5% 100,0% 33,9% 66,1%

a euro

30.000 75.000 125.000 250.000 500.000 1.000.000 2.500.000 5.000.000 25.000.000 25.000.000 500.000 500.000

Fonte: Elaborazione Centro studi Unimpresa su dati Banca d’Italia I valori delle sofferenze sono espressi in milioni di euro

Il mercato dei Distressed Asset in Italia è tuttora inesistente Stando alle stime di Price waterhouse Cooper’s in tema di distressed asset, in Europa nel primo semestre 2014 sono state concluse transazioni per soli 87 miliardi di euro, di cui 3 miliardi in Italia. A frenare il mercato non è solo un problema di ricavi (il prezzo a cui gli operatori specializzati sono disposti a pagare le sofferenze bancarie non supera il 10%), ma anche di ulteriori rettifiche bilancistiche che una vendita a minor prezzo implicherebbe. Per sbloccare la situazione il governo, a inizio anno, ha lavorato insieme al Tesoro ad un progetto di cartolarizzazione dei crediti inesigibili delle banche italiane che saranno venduti, in forma di Abs (Asset back securities) alla Banca Centrale Europea. L’operazione, molto vicina al modello americano del quantitative easing, ci libererebbe di circa 50 miliardi di crediti deteriorati rendendo la BCE molto simile ad una bad bank.

Il deleveraging alberghiero La mancanza di un forte mercato di riferimento per le transazioni dei crediti in sofferenza, fa si che le banche tentino il recupero in proprio, attraverso piani di risanamento capaci di riportare “in bonis” la situazione del cliente. Il comparto alberghiero non è nuovo a queste operazioni, basti pensare alle catene Una Hotel e Boscolo, tanto che negli ultimi anni sono aumentate le transazioni di asset non strategici derivanti da manovre di deleveraging. Le proprietà, cioè, vengono chiamate dalle banche a dismettere gli immobili detenuti in portafoglio per fare cassa e rientrare di parte del proprio debito. Fra i vantaggi: la diminuzione del grado di leva finanziaria, il miglioramento dell’ EBITDA, l’ottenimento di moratorie dalle banche affidatarie e spesso la garanzia di continuità nella gestione dell’attività grazie ad accordi di sale and leaseback. 3 2015

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La “grande bellezza” è sempre meno italiana Il mercato immobiliare alberghiero segue il trend del settore commerciale italiano in cui, in base ad 2° Rapporto elaborato da Nomisma, il 70% circa dei volumi negoziati è di matrice “estera”. I capitali internazionali proverrebbero soprattutto dal Medio Oriente; non solo fondi sovrani e grandi investitori istituzionali, ma anche sultani, sceicchi, emiri a caccia di occasioni. Nel rapporto 2013 sulle transazioni alberghiere europee pubblicato da HVS, emerge che dei 7,7 miliardi di euro (+39% rispetto al 2012) impiegati in compravendite di hotel ben 2,3 miliardi di euro arrivano da questa area. Sono loro i nuovi “High Net Worth Individual”, ovvero individui dall’alto patrimonio netto capaci di aver fatto schizzare a +70% il volume di transazioni di singoli asset nella categoria dei deal conclusi da persone fisiche con elevate disponibilità.

Le Istituzioni dismettono le proprie partecipazioni non core, anche alberghiere È forse la fine del capitalismo relazionale. Gli istituti di credito che per lungo tempo avevano collezio-

Le transazioni in Italia Negli ultimi anni il mercato immobiliare alberghiero italiano è stato caratterizzato da acquisizioni per insolvenze. Secondo quanto riportato dal Vice Presidente di Jones Lang LaSalle Hotels, Claudia Bisignani, nel corso del convegno organizzato da Flexus e tenutosi a Roma il giugno scorso, le transazioni sono passate dai 170 milioni del 2011 ai 500 milioni del 2013. La metà di questo importo è stato generato da due sole operazioni. La più consistente è stata l’acquisizione del Four Seasons di Firenze (150 mln E) da parte dell’emiro del Qatar già noto in Italia per aver acquistato svariati hotel in costa smeralda (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe e hotel Cervo) per una cifra complessiva di 800 milioni di euro, oltre ad aver rilevato anche la proprietà dell’Hotel Gallia a Milano e dell’InterContinental di Roma. Non meno importante è stata la vendita dell’Eden Hotel di Roma acquisito per 105 milioni di euro dal sultano del Brunei già proprietario, attraverso la sua catena Dorchester, dell’Hotel Principe di Savoia di Milano. Lo shopping degli emiri è proseguito anche nel 2014 con l’acquisizione de La Perla Jonica da parte della ITEM Holding, posseduta al 100% da Hamed Bin Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi che ha presentato offerte anche per l’acquisizione dell’’Excelsior di Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igea di Palermo. Tutti hotel che verrebbero prelevati dalla massa fallimentare della società Acqua Marcia di Francesco Caltagirone.

nato partecipazioni non core, oggi le dismettono su “consiglio” di Antitrust e di Banca di Italia. Sarà perché alcune di queste derivano da crediti trasformati in titoli di proprietà a seguito di piani di salvataggio, sarà perché rispondono ad anacronistiche logiche di stabilità industriale e spesso generano mi-

nusvalenze, ecco allora che i recenti piani industriali presentano nuove banche, alleggerite. Ultima è Banca Intesa che a fine gennaio è uscita dall’azionariato di Nh Hotels dismettendo le proprie partecipazioni (pari al 7,6% del capitale) per un controvalore di circa 113,8 mln di euro. Carolina Colletto

SCENARI

Senza dati, senza prospettiva empo di previsioni e non di consuntivi, ma ancora non ci sono i dati 2014 dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Dovremo aspettarli ancora a lungo. Vediamo allora cosa dicono i dati diffusi da Eurostat: nel 2014 parlando di UE, sono stati venduti 2,7 miliardi di notti nelle strutture alberghiere. Dire Europa significa descrivere l’andamento di nazioni che seguono modelli di registrazione diversi e quindi dati fiscalmente sensibili. Dati che affidabili non possono essere. Comunque secondo Eurostat si va dai 403 milioni di notti della Francia ai 401 milioni della Spagna con l’Italia sempre al terzo posto con 370 milioni di notti, in calo di 1,8 punti percentuali rispetto al 2013. La quarta in classifica, la Germania, ha registrato un incremento di 2,9 punti percentuali, chiudendo l’anno a quota 366 milioni. Bella l’idea che la Germania sia turisticamente at-

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traente come l’Italia, se lo dice Eurostat sarà così, ma dubitare conviene. Mentre aspettiamo i dati ufficiali dell’ISTAT questa rilevazione europea appare azzardata. Accertato che in Italia le presenze alberghiere (room nights) corrono parallele alle ricevute fiscali i numeri di Eurostat possono solo rappresentare delle “stime” ottenute sondando un campione di hotel. Questi i consuntivi, ma come andrà il 2015 dopo un 2014 per noi negativo? Le prime impressioni sono grigie per il turismo balneare e montano, ottimistiche per le grandi città d’arte e d’affari. Gli albergatori delle grandi città sperano molto sull’andamento dell’Expo, quelli dei capoluoghi minori non ci contano e stanno investendo cifre consistenti sulla promozione digitale, sui social e sulla visibilità in rete. Il 2015 – stando ai nostri sondaggi – potrebbe concludersi come il 2014.


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I cinesi al primo posto tra i big spender? seguito del crollo della spesa dei russi emerge l’andamento positivo dello shopping Tax Free dei cinesi (+13%). Proviamo a fidarci dei dati di Global Blue che riguardano le operazioni Tax Free dell’anno 2014. Incredibile che i cinesi rappresentino il 25% del mercato shopping nazionale con uno scontrino medio pari a 895 euro, perché questa cifra è troppo vicina a quella autorizzata dalla guardia rossa cinese per ciascun viaggio fuori dai confini. Ci permettiamo di ricordare ai lettori che sui limiti di spesa la Cina non scherza. In base alla stessa fonte, dietro a cinesi e russi, ci sono gli americani che valgono il 6% dello shopping Tax Free con una spesa media di soli 810 euro. Seguono giapponesi, 5% della spesa Tax Free, e coreani (4% del mercato e una spesa media che sfiora i 630 euro). Leggiamo con più attenzione i dati: • il primato dello scontrino medio più elevato sempre secondo Global Blue, appartiene ai cittadini di Hong Kong (passaporto HKSAR) con quasi 1.115 euro; • nel 2014 boom degli acquisti Tax Free da parte degli svizzeri cresciuti sensibilmente molto prima

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del nuovo cambio FRSV-Euro (largamente più favorevole); • Milano città numero uno per lo shopping Tax Free in Italia con una quota del 34% e lo scontrino medio più elevato (oltre 980 euro). Se a Milano fossero davvero i cinesi (25% del mercato) a spartirsi la maggior parte del mercato del Tax Free, visto che i turisti cinesi non parlano le lingue occidentali, viaggiano rigorosamente in gruppi organizzati e nella quasi totalità alloggiano in hotel da 15-18 euro a notte, dovremmo dare ragione a chi dice che quello è il turismo del futuro. Il volume di shopping Tax Free per le vie di Milano, converrebbe verificarlo. Nell’ipotesi migliore possiamo immaginare che gli acquisti Tax Free riguardino il personale diplomatico e consolare perché da nessuna parte i cinesi – controllati e sorvegliati in patria e all’estero – osano fare shopping di lusso memori del fatto che al rientro si aspettano (1 caso su 10) un interrogatorio di polizia. Del resto – conferma Global Bue – gli acquisti Tax Free si stanno spostando verso gli outlet (+15% nell’ultimo anno) e il canale outlet in Italia già assorbe il 16% del totale Tax Free internazionale.

Proviamo a indovinare cosa accadrà nei prossimi mesi l 2015 non sarà un anno “cruciale” per l’economia e la finanza italiana. E non sarà neppure un anno speciale per il turismo, nonostante l’Expo. Che porterà certamente qualcosa in più in termini di movimento e indotto turistico, ma quasi esclusivamente a Milano, Torino, Venezia e nei capoluoghi del nord. Ci fidiamo poco di quei dati che raccontano di 20 milioni di visitatori per l’Expo che, pur nella sua interessante struttura e propo-

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sta, non guarirà il convalescente turismo nazionale. I livelli di fiducia degli operatori commerciali, delle organizzazioni di categoria, e degli albergatori interpellati da Trademark Italia, sono bassi e tutti temono che nel 2015 si produrrà un’ulteriore leggera flessione per gli hotel delle località balneari, che rappresentano quasi il 70% del turismo nazionale. Si raccomanda dunque di non prendere la prossima stagione alla leggera. A

quelli che, dopo 30 anni di gestione hanno capito tutto, agli ultimi per stelle e qualità che spesso hanno ruoli di rappresentanza, ai migliori che sembrano aquiloni nelle mani delle OTA, alle catene alberghiere che (tranne una) in Italia non riescono a vincere, al Ministro che non ha mai visto un turista in vita sua, lanciamo un appello preciso: meno ottimismo a tutti i costi perché il 2015 sarà un anno segnato da un’altra leggera flessione soprattutto per gli hotel stagionali. Non per i 5 stelle e i 5 stelle lusso, i quali bontà loro - toccheranno nuovi record!

Il peso dell’incertezza opo le elezioni regionali del 2014 l’incertezza circonda il turismo. Emerge solo l’euforica previsione nazionale per Expo 2015. Ma sei mesi bollenti basteranno per salvare l’industria dell’ospitalità nazionale? Nel 2012 appariva normale che l’Italia ipotizzasse un clamoroso successo che lievitasse il numero dei biglietti pre-venduti. Ora con quello che è successo agli appalti e con i ritardi dei cantieri, le prospettive sono nebulose, tendenti al grigio. La promozione nazionale ha sempre contato poco ai fini dell’andamento turistico e una trentina di ministri che si sono succeduti dagli anni ‘50 ad oggi non hanno prodotto cambiamenti significativi nell’industria dell’ospitalità del nostro Paese. L’Italia ha un suo appeal internazionale, una propria attrattività e una storica popolarità legata al made in Italy e al nostro lifestyle che, nonostante tutto, dovrebbero consentire anche nel 2015 solo leggere flessioni di domanda. L’inverno non sta regalando particolari soddisfazioni agli operatori, la primavera è priva di ponti significativi e l’estate dovrebbe produrre numeri simili a quelli del 2014 ma a prezzi ritoccati del 5%. La Liguria, il Veneto, la Versilia (lo dicono i barometri economici e i nostri sondaggi) andranno un po’ peggio

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per la caduta del turismo russo; le coste toscane, laziali, quelle campane e le isole degli arcipelaghi toscano e campano subiranno ritocchi negativi sui numeri del 2014; la Sicilia resterà com’era, cosi come la Calabria e la Sardegna. La Puglia andrà in pausa ma sui numeri “ottimi” del 2014; Molise, Abruzzo, Marche non presenteranno novità di rilievo ma contano su una “tenuta” delle presenze del 2014. Rimini e la Romagna, per ora senza un aeroporto attivo e dinamico, rischiano di registrare un’ulteriore flessione

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della domanda internazionale. O forse no, perché la Romagna è una destinazione balneare dove dai serbatoi turistici settentrionali si arriva facilmente in automobile. Beati il Veneto e le coste friulane che vedranno una crescita del turismo di lingua tedesca e delle nazioni dell’Est europeo. In buona sostanza la contrazione del movimento nazionale non sarà traumatica e potrebbe virare se si eliminassero le incertezze, le negligenze e i pasticci della politica. Se ci fosse qualcuno in cui credere e a

cui dare fiducia forse le vacanze diventerebbero una gioia alle quali pochi rinunciano. Per ora gli operatori italiani del turismo partecipano alle fiere estere, presenziano all’ITB di Berlino, frequentano i BUY regionali affollati di finti buyers, attendono che qualcosa accada. L’incertezza internazionale aumenta, continuano gli sbarchi, la crisi dell’Ucraina, le difficoltà della Russia, i conflitti mediorientali, riducono il dinamismo commerciale, spalmano i prezzi verso il basso perché tutti temono di perdere clienti e fanno sconti. L’incertezza pesa anche sul credito. Le banche non finanziano l’industria dell’ospitalità e la prudenza, figlia dell’incertezza, non porta mai l’imprenditore a brillare, a fare cose giuste. La prudenza, è anche la mamma della negligenza e della parsimonia per cui si riduce il superfluo e la spesa che sostiene il rapporto prezzo-qualità. Se sente anche dire che tutto dipende dal monopolio delle Ota. In effetti i turisti vanno a curiosare sulle Ota alla ricerca di occasioni, svendite, civette e prezzi inferiori, quasi mai per studiare gli alberghi migliori. Così i peggiori emergono, crescono di numero e i migliori perdono peso. Internet descrive il bello e il brutto dell’offerta ricettiva e i turisti cambiano hotel per 5 euro in meno. Tradiscono il loro albergo di sempre. Il contagio è grande e ora tutti sono convinti che andando su Booking si risparmia. Proprio tutti no perché chi è over ’50, ha qualche riserva economica ed ha fatto esperienza negli alberghi buoni, sa che quando il prezzo è basso la qualità scende. Da un lato della bilancia il turismo congressuale dimezzato, il traffico corporate che scarseggia, il revenue management che imperversa, dall’altro la contrazione dei prezzi che non consente di fare “brillare l’ospitalità”. Sono venute a mancare le certezze, i clienti fedeli, la fiducia dei turisti verso l’albergatore e quella dell’albergatore verso i turisti. E così l’incertezza porta a rastrellare clienti che esigenti non sono e volentieri rinunciano a un’ospitalità di qualità.


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MARKETING & MANAGEMENT

I modelli di gestione alberghiera guardano a formule asset-light incremento dei costi fissi unitamente alla progressiva riduzione dei margini operativi che il settore alberghiero ha registrato negli ultimi anni, hanno indebolito gli operatori di questo mercato, sempre più in difficoltà nell’onorare i propri impegni. Locazioni spropositate in un contesto immobiliare spesso gonfiato, hanno portato gli stessi istituti finanziari a modificare i propri approcci alla valutazione del settore, e dei progetti di finanziamento connessi, adottando criteri reddituali basati sulle reali potenzialità economiche dell’attività.

L’

Le dismissioni di immobili secondo un approccio “Asset-Light” Scenari macroeconomici analoghi hanno portato, in altri paesi europei, ad operazioni di separazione fra proprietà immobiliare ed attività di gestione alberghiera, secondo un modello di dismissione degli asset (c.d “Asset-light”) molto diffuso. Osservando l’industria dell’ospitalità negli ultimi dieci anni si può notare una vera e propria conversione delle società alberghiere in strutture aziendali a basso impiego di capitale, più agili e in grado di fronteggiare meglio eventuali tensioni finanziarie. Numerose società alberghiere sono riuscite a rimanere competitive sul mercato alleggerendo i propri patrimoni tramite contratti di sale & lease back e, più recentemente, sposando soluzioni di sale & manage back. Basti pensare ad attori quali Marriott, Hilton, InterContinental, Accor. Entrambi i modelli prevedono la scorporazione della proprietà dalla gestione dell’attività. Solitamente quando si parla di strutture alberghiere gestite da operatori diversi dal proprietario, si è soliti fare riferimento a tre principali tipologie contrattuali: il contratto di locazio-

ne, il contratto di affitto d’azienda e il contratto di management. L’ordinamento Italiano riconosce e disciplina i primi due modelli, ma non regola il contratto di management, che rimane un contratto atipico, prevalentemente diffuso a livello internazionale e privilegiato dalle grandi catene alberghiere.

Sale & Lease Back: la vendita a scopo di affitto Il contratto di vendita con successivo (ri)affitto dell’immobile, consente al proprietario di dismettere gli asset e di rimettere nell’attività il capitale ottenuto dalla transazione, ampliando i propri mercati, sviluppando nuove politiche di marketing, acquisendo nuovi brand. Generalmente questa formula prevede contratti di affitto molto lunghi poiché il venditore dell’immobile, divenutone affittuario, non vuole perdere il controllo degli asset. Dai nove anni rinnovabili si può arrivare fino ai 30 anni qualora la proprietà sia istituzionale e non privata. In base a questo modello, il venditore rimane padrone della gestione quotidiana dell’attività alberghiera facendosi carico di tutti i rischi operativi connessi, e liberando il nuovo proprietario dell’immobile dalle responsabilità gestionali. Soprattutto nel caso in cui la proprietà venga rilevata da un Fondo, la remunerazione viene corrisposta in forma di canone fisso. Il canone di affitto deve essere calibrato in base al profitto generabile dall’albergo. Ovviamente, detenere la proprietà dell’immobile rimane l’aspetto più redditizio. La remunerazione del capitale investito in asset, nella suddivisione fra proprietà e gestione deve rappresentare la quota prevalente, decisamente superiore al 50%». Ecco allora che un contratto di affitto equilibrato per un hotel con un margine operativo annuo di un

milione di euro, può prevedere una quotaparte del 65% per la proprietà, riservandone al gestore il 35%.

I premi per il rischio non tutelano il locatore nel contratto di affitto Il contratto di affitto è una formula ben vista sia dalle banche che dagli investitori istituzionali, in quanto i rischi finanziari dell’operazione sembrano essere calmierati dal rendimento fisso derivante dai canoni di locazione corrisposti. Ciò che generalmente viene sottovalutato, però, è il peggior rischio per il proprietario dell’immobile: l’insolvenza del conduttore. Una cattiva amministrazione, ad opera di gestori poco professionali potrebbe, infatti, causare la progressiva riduzione dei profitti e la perdita di valore dell’attività alberghiera non più in grado di ripagare gli impegni finanziari assunti. Nonostante il rischio di morosità del conduttore sia conteggiato al momento della determinazione del canone di affitto, non sarà mai sufficiente a tutelare completamente il locatore spesso chiamato a rinegoziazioni del canone per evitare la bancarotta del gestore.

Sale&Manage Back: la vendita con contratto di management Formula poco diffusa in Italia, il contratto di management è il modello introdotto nel mercato dalle grandi catene alberghiere. L’accordo prevede che il titolare dell’hotel affidi la direzione della propria struttura ad una società di gestione esterna (generalmente una catena alberghiera) che opererà come un manager nella conduzione dell’attività. Secondo questa formula il proprietario conserva i diritti sugli asset e sull’attività (dipendenti compresi), mantenendo anche il rischio dell’operazione ma benefi3 2015

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Sale & leaseback Quote Reddito

(Mln €)

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Tot E

Reddito Netto Oneri di Affitto Netto gestore

3,00 -1,65 1,35

2,80 -1,65 1,15

2,80 -1,65 1,15

2,40 -1,65 0,75

2,30 -1,65 0,65

2,40 -1,72 0,68

2,80 -1,70 1,10

2,70 -1,70 1,00

1,80 -1,70 0,10

1,80 -1,17 0,63

1,90 -1,17 0,73

26,70 -17,42 9,28

35%

Ricavi da Affitto Netto Proprietario

1,65 1,65

1,65 1,65

1,65 1,65

1,65 1,65

1,65 1,65

1,72 1,72

1,70 1,70

1,70 1,70

1,70 1,70

1,17 1,17

1,17 1,17

17,42

65%

ciando dei relativi profitti. Tutti i proventi derivanti dalla gestione, infatti, faranno capo all’ hotel owner che riconoscerà alla società di management una remunerazione per l’attività svolta. La Fee riconosciuta al gestore si compone di una quota variabile determinata sulla base del fatturato conseguito (generalmente pari al 3%), e di una componente più sostanziosa legata al margine operativo lordo (mediamente pari al 10%), ciò significa che il guadagno in capo alla società di management può essere complessivamente pari al 6%-7% dei ricavi, ossia al 20%-30% del profitto. Ritornando al caso di un hotel con un margine operativo annuo di un milione di euro, la quota spettante alla proprietà potrebbe raggiungere anche l’85% mentre la quota destinata alla società di management sarebbe pari al restante 15%. Questa formula contrattuale può essere una buona soluzione per quelle società che si sono indebitate per l’acquisto degli asset, poiché agevola la sostenibilità finanziaria dell’operazione grazie ad un ritorno adeguato al capitale impegnato.

L’Italia è ancora un mercato acerbo per la diffusione degli Asset-ligth models Nel nostro Paese la divisione fra proprietà e gestione è un fenomeno ancora nuovo. La vendita degli immobili ai Fondi è difficilmente perseguibile, considerando gli elevati rendimenti richiesti. Spesso, infatti, i canoni di affitto pattuiti rendono finanziariamente indifferente per l’albergatore, indebitarsi con gli istituti di credito per l’acquisto di un nuovo immobile. L’opzione di dismissione diventa, invece, interessante nel caso di compresenza di più proprietà alberghiere poiché consente di evitare

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una eccessiva patrimonializzazione della società. Ma questo è tipicamente il caso di catene alberghiere, scarsamente diffuse in Italia. Ulteriore elemento di difficoltà alla applicazione di questi modelli nel territorio nazionale, è la necessità di vantare un brand forte nel mercato

che giustifichi e renda interessante l’opzione di management. Prevedere un cambiamento strutturale nel mondo alberghiero è difficile a dirsi, soprattutto considerando il tessuto italiano, ancora fortemente caratterizzato da “nanismo”. Marcello Parrilli

Regole per investire con intelligenza nell’hotellerie uando nasce un progetto alberghiero non è sempre così scontato avere in mente le priorità a cui guardare. Per esempio, viene prima la visione di quello che si vuole realizzare o il business plan? La scelta dell’architetto o l’azione di marketing? Tutti passaggi essenziali che ognuno, però, effettua a casaccio, cosa che può generare veri e propri errori. Prima di tutto l’investitore deve avere la visione della domanda di prospettiva (a quale clientela prospect si guarda, a quale target si punta?). Chi sta per investire quattrini in un hotel deve avere ben chiaro in mente che cosa vuole il mercato. Sia l’investitore che l’architetto progettista non sanno che tipo di hotel realizzare, che servizio proporre, quanti in prospettiva sceglieranno quell’albergo anziché un altro. Diventano creativi, inventano,

Q

Data nascita

Generation

accentuano le probabilità di rischio e non sempre ce la fanno a uscirne bene. In un’Europa tanto diversa per lifestyle a cosa serve parlare di segmenti, di indicatori, di brand, di tour operator, di catene e catenine. Meglio parlare di generazioni di viaggiatori e consumatori perché sono il vero riferimento al quale chi investe in occidente deve rivolgersi: baby boomers, over ’50, X generation. Costruire alberghi per i millenials probabilmente non consente di ottenere un ritorno dell’investimento, ma gli architetti li preferiscono e così progettano alberghi belli, di modern design, che non fanno i ricavi sufficienti per pagare il mutuo. Questa tavola va oltre i vecchi segmenti e i target di riferimento. Primo passo essenziale dopo l’esame della tavola “consumers geneEtà

Quota di mercato

1925 - 1945

veterans

70 – 90

9%

1946 - 1964

baby boomers

51 – 69

38%

1965 - 1984

x generation

31 – 50

31%

1985 - ad oggi

millennials

18 - 30

22%


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rations”: un giro di bussola della concorrenza di zona, dei prezzi, degli indici di occupazione della fair share e market share. Puoi averla a costo zero se la città è un grosso capoluogo ed esiste un benchmark di riferimento sul modello Italian Hotel Monitor o STR Global). Se gratis non si trova è necessario indagare su come se la cavano gli altri hotel, i migliori. Serve capire chi riempie prima, il perché, quali sono i prezzi che vincono e le peculiarità dell’ospitalità preferite in quell’area. Serve per scegliere il tipo di albergo del quale la domanda ha bisogno. Meglio non affidare all’architetto la vision del mercato perché possiede il fascino sufficiente per sedurre la proprietà, convincere l’investitore e inventare un hotel originale che come tale (originale e creativo) finisce per non avere gli standard internazionali che fidelizzano chi viene dall’estero. La proprietà deve indicare se l’albergo ospiterà clienti autonomi-indipendenti o gruppi intermediati, se farà parte di un consorzio o di una catena, se funzionerà in gestione diretta, in franchising o affidato a una società di management. Capita spesso che l’albergo venga costruito per finire in locazione e quindi come minimo conviene immaginare il profilo del locatario. In Italia su 32.000 alberghi 29.000 sono nati come progetti indipendenti quasi sempre con scarsi problemi finanziari. Nelle città capoluogo invece, dove le banche non fanno volentieri mutui e ipoteche su hotel indipendenti bisogna ricorrere alla finanza privata e ai fondi di private equity. O come qualcuno sta facendo a Salsomaggiore, fare tutto con mezzi propri. Al centro di questa schematica visione di partenza prima di tutto deve essere definito, il possibile target generazionale, concordato il parametro gestionale (diretta, indiretta, in affitto d’azienda, in locazione...), verificato il concept, predefinita l’organizzazione, la capacità ricettiva, lo standard (economy, midscale, upscale, deluxe...). Da queste premesse deriva la formula del servizio e l’organico necessario e tutto questo consente di

arrivare al prezzo (frutto del primissimo screening di destinazione), di prevedere gli indici di occupazione e il volume d’affari, infine la valutazione a reddito, senza la quale nessuna banca ti concederà mille euro di credito. Siamo ancora al progetto di massima quando l’investitore rischia di innamorarsi del rendering. A quel punto, come spesso accade, la bellezza di un progetto, la personalità del progettista, il giudizio di amici e conoscenti sul design, il gusto personale, le scelte d’arredo che vengono esaltate in questa fase, possono condurre a definire nuove categorie, nuovi standard, nuovi traguardi. Il rischio di mettere in primo piano la bellezza percepita del progetto e in secondo piano il business plan essenziale per produrre reddito è in agguato; i sentimenti e i gusti spesso contano più del business plan. Il fascino di una pensilina, il glamour di una lobby deviano persino le scelte strategiche e finanziarie. Uscire dall’analisi della concorrenza e dal business plan trascinati dai gusti personali spesso significa rinunciare al possibile margine operativo calcolato esattamente per fare fronte all’indebitamento e garantire un reddito soddisfacente alla proprietà e al gestore. Qualche spunto sulla scelta dell’architetto. In Italia ce ne sono 180.000 e tantissimi non hanno mai visto un turista in vita loro. Per fortuna ogni investitore ha degli amici ai quali chiedere consigli sui professionisti designer, ingegneri, ar-

chitetti... Dato che la posizione dell’albergo da costruire e la concorrenza determinano “il progetto” la scelta dell’architetto si complica: se l’albergo è downtown o nel cuore della città si sceglie un progettista, se è in periferia un altro. C’è chi per scegliere fa un giro degli alberghi concorrenti, c’è chi guarda su Internet, c’è chi visita gli hotel di Milano dove si è sviluppata la migliore architettura alberghiera italiana, ma attenzione, l’obiettivo non è distinguersi per l’architettura, ma la funzionalità, l’efficacia e lo standard internazionale di comfort che serve in quella specifica location. Entrano in campo l’esperienza di cantiere, l’impiantistica, la storia, la cultura, il gusto, la sostenibilità, le tecnologie e... la parcella. Problemi di scelta: dovrà avere i balconi o no? Il ristorante o no? La SPA o no? La piscina o no? Essendo servizi che accentuano la brand awareness e la customer satisfaction (e quindi il volume delle entrate) queste scelte diventano strategiche e quindi appartengono alla proprietà. Infine, l’ideale sarebbe che l’architetto o gli architetti abbiano fatto esperienze internazionali partecipando almeno alla costruzione di un hotel di catena internazionale di classe Upscale. Molto importante è assegnare il progetto a chi è in grado di valutare i numeri, presentare preventivi ben fatti, e tenere sempre conto del business plan. Non riuscendo a capire il perché del prezzo ipotizzato e il modello organizzativo previsto, spesso gli architetti inventano, creano, disegnano cose belle mai collaudate che diventano problematiche per la gestione. Agli esperimenti dei designer creativi conviene sostituire ciò che è collaudato e funzionale, innovativo nel gusto ma sempre allineato alle esigenze della domanda internazionale. Quando l’albergo è ben fatto la spesa per il marketing e la comunicazione si limita al 5-7% del fatturato del primo anno. E il terzo anno ne basta la metà. Se è stato costruito a immagine e somiglianza del progettista il fabbisogno di pubblicità e promozione generalmente triplica. A.M. 3 2015

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ITALIAN HOTEL MONITOR©

La leggera ripresa del movimento d’affari iniziato a fine 2013 viene confermato anche per il 2014. L’industria dell’ospitalità italiana chiude l’anno con un +1,9% del R.O. in lieve ripresa i prezzi (+0,3%). Torino, Milano, Venezia, Roma e Napoli, le città con le perfomance migliori bilancio annuale 2014 per gli alberghi italiani presenta numeri complessivi in crescita anche se con un andamento disomogeneo. Le città capoluogo divaricano soprattutto sul fronte dei prezzi; in 15 città si rileva un incremento, mentre in 31 su 46 il sondaggio indica tariffe medie più “leggere” rispetto al 2013. Eppure gli albergatori che da 15 anni aderiscono al Panel, a consuntivo citano la positiva (superiore alla previsioni) performance del tasso di occupazione. Segnalano però che il 2014 ha richiesto una elevata crescente elasticità nella formulazione dei prezzi. In questo quadro il panel di IHM si lamenta per l’aumento di peso delle Online Travel Agency (OTA) che, non solo si accentua, ma tende a monopolizzare la domanda. In sintesi le 46 città capoluogo monitorate da Italian Hotel Monitor registrano due anni consecutivi di “ripresina” dopo le difficoltà del 2012. Analizzando in dettaglio le singole località, emergono evidenti distonie con alternanza di flessioni ed incrementi di performance. Dallo scenario complessivo emergono positivamente Napoli (+3,2 punti di R.O. e +2,5% di prezzo medio), Venezia (+1,9 di R.O. e +1,7% di prezzo medio), Padova (+1,9 di R.O. e +2,5% di prezzo medio) e Torino (+1,1 di R.O e +3,0% di prezzo medio). Performance positive ma di livello inferiore per Milano, Ferrara e Roma. A consuntivo si evidenzia un ulteriore leggero passo in avanti per il sistema alberghiero italiano che vede migliorare la Room Occupancy annuale in 39 capoluoghi di provincia (sui 46 monitorati), con 18 città (2 in più dello scorso anno) nelle quali è stata superata la soglia “psicologica” del 60% di occupazione camere, sinonimo di “solidità gestionale”. Firenze con il 75,0%, e Roma con il 72,1%, sono le uniche città a superare la media del 70% di R.O. (tasso percentuale di occupazione camere). Nel 2014 rimangono 8 città (2 in meno rispetto al 2013) nelle quali l’occupazione camere si attesta al di sotto del 50% (localizzate prevalentemente nel centro-sud. In termini di occupazione camere, dopo Firenze e Roma, sale sul podio anche Milano, città che mostra una continua evoluzione dell’ospitalità e registra un 69,7% di occupazione camere. Seguono Venezia (69,3%) e Genova (65,5%), tutte in crescita rispetto al 2013.

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Per quanto riguarda il prezzo medio camera (a quota 110,37 euro su base nazionale), la città più “cara” si conferma Venezia con 147,56 euro (+1,7% rispetto al 2013), seguita da Milano (126,27 euro, +0,2% sul 2013), Firenze (123,81 euro, in discesa di mezzo punto percentuale), Roma (117,56 euro, +0,3%) e Torino (110,27 euro, +3,0%). Analizzando le diverse tipologie alberghiere, IHM evidenzia che: • gli hotel di lusso (5 stelle e 5 stelle L) migliorano costantemente la loro performance con +1,6 punti di occupazione camere e tariffe in crescita del +1,4%; • la fascia Upscale (4 stelle) continua la ripresa, con +1,9 punti di occupazione camere ed un lieve aumento dei prezzi pari al +0,3%; • le strutture Midscale (3 stelle) mostrano solo leggeri segnali di ripresa, con un’occupazione camere in crescita di +0,4 punti, ma prezzi medi in ulteriore flessione (-1,3%). Questa gamma di ospitalità dall’inizio della crisi ad oggi non cresce più.

Le prospettive per i prossimi mesi Secondo gli operatori storicamente aderenti a IHM, le prospettive sono positive, ma non ottimistiche. Molti rispondenti delle città del nord Italia sono convinti che l’Expo di Milano rappresenti una chance importante per l’industria dell’ospitalità italiana, altri guardano Expo 2015 come sinonimo di overbuilding alberghiero e temono che trascorsi i sei mesi di show diventi necessario difendere la remuneratività aziendale. Nessun dubbio che nella seconda metà del 2015 si verifichi un aumento di domanda internazionale e che si assista ovunque ad un aumento significativo dei prezzi di alloggio. Meno certo – secondo gli operatori – che questo faccia bene al 2016. Il Panel IHM segnala che il risultato complessivo di EXPO dipenderà dalla lungimiranza degli albergatori più vicini a Milano, dalle loro politiche di pricing e dai comportamenti individuali nei momenti di massimo carico antropico. Previsto tuttavia un miglioramento generale dell’occupazione negli hotel dei grandi poli turistici e delle città che dispongono di elevate quote di turismo internazionale leisure e business, quote che (grazie ad EXPO) sono destinate certamente ad aumentare.


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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-DIC 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA

Zoom sulle città Top Ten

Occupazione % Camere Gen-Dic Gen-Dic Var 2014 2013 14/13

51,1 61,7 65,5 69,7 61,7 45,4 64,1 58,2 51,3 52,1 56,4 60,9 69,3 59,8 52,7 60,1 57,1 55,5 60,5 51,4 58,3 62,2 62,8 56,7 75,0 62,6 66,5 58,1 59,4 49,3 72,1 48,5 48,8 49,4 53,5 64,6 57,3 46,1 54,0 43,9 47,7 60,3 53,6 60,4 59,7 54,6 66,1

50,5 60,6 63,6 66,9 59,5 45,4 61,9 56,2 49,3 50,6 56,7 60,1 67,4 58,9 51,1 58,2 56,0 53,5 60,2 48,8 56,4 62,3 62,5 57,3 74,5 61,8 65,3 59,4 59,6 47,9 69,8 48,5 47,2 49,2 52,6 61,4 56,2 44,0 53,0 44,0 48,0 56,6 51,6 59,3 56,6 53,8 64,2

0,6 1,1 1,9 2,8 2,2 0,0 2,2 2,0 2,0 1,5 -0,3 0,8 1,9 0,9 1,6 1,9 1,1 2,0 0,3 2,6 1,9 -0,1 0,3 -0,6 0,5 0,8 1,2 -1,3 -0,2 1,4 2,3 0,0 1,6 0,2 0,9 3,2 1,1 2,1 1,0 -0,1 -0,3 3,7 2,0 1,1 3,1 0,8 1,9

Gen-Dic 2014

Prezzo Medio Gen-Dic Var 2013 14/13

86,35 110,27 96,34 126,27 109,52 85,63 90,19 90,43 84,92 86,99 88,75 87,59 147,56 96,39 85,81 85,34 84,82 86,75 91,68 92,09 96,63 87,15 88,15 73,03 123,81 88,40 97,23 85,29 83,61 86,39 117,56 84,52 85,28 82,65 87,35 102,39 88,22 83,39 75,28 80,55 84,22 90,52 84,84 89,56 88,87 85,45 110,37

86,93 107,02 96,35 125,97 109,58 86,76 90,57 91,07 86,16 87,59 90,05 89,90 145,09 97,82 86,62 83,25 84,05 88,27 93,04 91,51 96,56 87,64 90,17 65,14 124,37 88,50 96,73 85,70 83,77 87,70 117,18 85,06 85,29 83,16 90,34 99,94 90,97 84,45 81,94 79,88 84,61 92,73 84,39 89,77 91,38 86,78 110,04

-0,7% 3,0% 0,0% 0,2% -0,1% -1,3% -0,4% -0,7% -1,4% -0,7% -1,4% -2,6% 1,7% -1,5% -0,9% 2,5% 0,9% -1,7% -1,5% 0,6% 0,1% -0,6% -2,2% 12,1% -0,5% -0,1% 0,5% -0,5% -0,2% -1,5% 0,3% -0,6% 0,0% -0,6% -3,3% 2,5% -3,0% -1,3% -8,1% 0,8% -0,5% -2,4% 0,5% -0,2% -2,7% -1,5% 0,3%

Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale

Città

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

Città

65,9 63,2 66,8 65,9 65,4

Luxury

VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA

406,15 320,96 380,53 304,75 340,68

69,3 69,7 75,0 72,1 61,7 64,6 58,3 59,8 65,5 57,3 66,1

65,5 67,6 69,4 69,9 57,6 62,9 59,3 61,5 63,2 57,5 61,9

Prezzo Medio Upscale Midscale

147,56 126,27 123,81 117,56 110,27 102,39 96,63 96,39 96,34 88,22 110,37

90,35 68,37 62,52 66,61 57,31 56,29 65,62 58,91 54,73 54,89 58,30

Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Tipologia

Luxury Upscale Midscale

Gen-Dic 2014

Occupazione Camere Gen-Dic Var 2013 14/13

65,4 66,1 61,9

63,8 64,2 61,5

1,6 1,9 0,4

Gen-Set 2014

Prezzo medio Gen-Dic Var 2013 14/13

340,68 110,37 58,30

336,13 110,04 59,05

Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia

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1,4% 0,3% -1,3%


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TREND

Il futuro dell’ospitalità ualche giorno fa un amico mi ha chiesto di provare a descrivere in una sola parola il futuro dell’ospitalità. Mi ricordavo di avere letto un articolo di Ed Eng che descriveva l’ospitalità come una cosa “invisibile”, della quale solo le persone sensibili percepiscono i benefici effetti. Certo, può risultare invisibile l’effetto di una buona ospitalità ma che dire di quella cattiva? Affermare che in Italia si è perso l’effetto magico della migliore ospitalità europea non è esagerato. Non è esagerato dire che l’appeal dell’ospitalità è passato agli inglesi, agli spagnoli, insomma ad altre nazioni. Accertato che in Italia, anche nei Ministeri, negli assessorati regionali, anche all’ENIT, tutti parlano di turismo e mai di ospitalità dimenticando così che accogliere, alloggiare, ristorare, intrattenere, non è una faccenda spontanea ma un business organizzato da un’industria che produce miliardi di fatturato (e mezzo milione di posti di lavoro), potremmo definire invisibile, impalpabile, trascurata, l’ospitalità. In sostanza un esercito di gestori mal rappresentati e senza guida operano all’interno del fantomatico Turismo tradizionale guardando al futuro di dispositivi digitali considerati moderni e “intelligenti”. La cara vecchia ospitalità per europei abbienti, over ’50, sarebbe superata dai dispositivi elettronici, dal check-in digitale, dai pagamenti online e dai fantasmi del receptionist. Tornando alla definizione di Eng, all’ospitalità del futuro, la qualità di un hotel risulterà “visibile” solo quando riusciremo ad entrare nel letto senza disfarlo, se i pavimenti del bagno riscaldati ci consentiranno di stare a piedi nudi e quando la ristorante troveremo il tovagliolo piegato al nostro ritorno al tavolo. L’eccellenza dell’ospitalità italiana va riprodotta perché risulti memorabile e ci riporti in primo piano almeno in Europa. L’EXPO 2015 è un’occasione da non perdere.

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AFFARI IMMOBILIARI - GESTIONALI HOTEL IN VENDITA Categoria

Camere

Location

4 stelle

70

Treviso

4 stelle

110

Rimini

4 stelle

100

Bari

4 stelle

50

Bisceglie (BT)

4 stelle

70

Brindisi

4 stelle

85

Martina Franca (TA)

4 stelle

38

Madonna di Campiglio

4 stelle

65

Pescara

3 stelle

60

dintorni Verona

3 Stelle

45

Zocca (Mo)

3 stelle

38

Rimini

3 stelle

53

Bormio (SO)

3 stelle

54

Milano

HOTEL IN LOCAZIONE/AFFITTO D’AZIENDA 5 stelle

167

Salsomaggiore (PR)

4 stelle

90

Venezia - Mestre

3 stelle

38

Torino

3 stelle

56

Riviera Romagnola

AUTENTICA OCCASIONE “CHIAVI IN MANO” Una splendida Country House & SPA ben avviata; 18 camere e un elegante, perfetto centro benessere a Sant’Omero di Teramo. Contatti di vendita personalizzati: 335 6139208


4 Hotel & Finanza 3 2015_Layout 1 01/04/15 11.51 Pagina 27

Breaking news Milano sulla cresta dell’onda Agli albori del 21° secolo Milano era una città piena di hotel datati, progettati negli anni ‘60 e costruiti negli anni ’70. Alberghi modello come l’Executive e il Michelangelo, per decenni un riferimento nel panorama alberghiero cittadino. Il primo strappo di qualità è avvenuto all’inizio del nuovo millennio quando la capitale economica e finanziaria della Penisola ha visto nascere diversi hotel a 5 stelle e una decina di boutique, art e design hotel. A metà decennio poi la crescita si è stabilizzata fino a bloccarsi con l’arrivo della crisi tra il 2008 e il 2011. Oggi nuovi interessi, il riaffermarsi della città come capitale dell’italian style e l’arrivo dell’EXPO hanno attratto diversi fondi d’investimento che hanno deciso di puntare sul capoluogo lombardo per fare sviluppo alberghiero. Non ultimi emiri e sceicchi, che hanno scelto la città lombarda per piazzarci i migliori brand dell’hotellerie mondiale. Sembra una nuova età dell’oro per Milano, “capitale alberghiera italiana”. Dopo le recenti aperture di Palazzo Parigi, dell’Armani Hotel e dell’Uptown, il 2015 sarà caratterizzato dall’apertura del rinnovato Excelsior Gallia a marchio Luxury Collection a cui seguirà quella, attesissima, del Mandarin Oriental, primo hotel italiano di questo brand e nuovo temibile competitor per i grandi alberghi di lusso della città come Four Seasons, Principe di Savoia e Park Hyatt. Ma questo non è tutto. Nei prossimi mesi apriranno infatti le porte altri nuovi e fiammanti hotel a 4 e 5 stelle (ad esempio il nuovo MGallery Collection La Gare e il ME by Melià), anche questi chiaramente di standard internazionale. Sembra che gli architetti italiani abbiano recepito i vantaggi costruttivi e la validità degli standard anglo-americani. Hanno smesso di “giocare” con le camere d’albergo, ricercando originali e stravaganti formule di alloggio, e adesso, quasi miracolosamente, seguono gli standard mondiali in fatto di comfort, insonorizzazione, illuminazione, idraulica, misure dei wc e fattura dei letti. Le regole

planetarie delle catene internazionali hanno conquistato anche l’Italia. Si tratta di un salto epocale per una nazione che evitava accuratamente gli standard ospitali internazionali come atto di rivendicazione delle proprie unicità e peculiarità. In questo clima di fermento anche la componente immobiliare e finanziaria si sta riprendendo. La brutta parentesi del biennio 2009-2010, quando i valori degli alberghi a 5 stelle milanesi scesero pericolosamente e alcuni famosi hotel di lusso passarono di mano a prezzi decisamente inferiori a quelli pre-crisi, pare essersi definitivamente chiusa. Si è trattato di una “pausa” che ha temporaneamente spaventato banche e fondi di private equity. Dal 2012 infatti i valori hanno ripreso a risalire, grazie anche a performance notevoli e ad un tasso di occupazione camere mediamente superiore al 70%, e classificabile tra i più stabili d’Italia. Le valutazioni “a reddito” degli hotel a 4 e 5 stelle milanesi adesso sono eccellenti e l’espansione alberghiera delle zone centrali continua, mentre si ferma quella del secondo e terzo anello. Tra poco in zona Stazione Centrale vedremo nascere l’ennesimo albergo commerciale da 170 camere, a Brera nel 2016 aprirà un altro simbolo dell’ospitalità made in USA: il W di Starwood che affiancherà (sempre in area centrale) il Westin, il Principe di Savoia, lo Sheraton Diana Majestic e il Four Points. Ci si può aspettare a breve anche un St. Regis... forse. Gli investimenti alberghieri a Milano dunque rendono e non dipendono solo da EXPO 2015 o dalla Fiera. Sono il frutto di una prospettiva straordinaria, superiore a quella di molte capitali europee. Milano si propone infatti sempre più come destinazione d’arte, cultura e leisure e non solo d’affari. Era una città industriale, ha cambiato decisamente identità.

Alla conquista del mercato albeghiero newyorchese Starwood Capital ha venduto il nuovissimo Baccarat Hotel di New York (apertura prevista marzo 2015) per 230 milioni dollari ad una società cinese affiliata del China’s Sunshine Insurance Group. La compravendita

delle 114 camere di lusso (valore oltre 2 milioni di dollari a camera, al di sotto solo del valore-camera a cui venne venduto il Plaza nel 2012) sulla Fifth Avenue, nate dalla ristrutturazione della vecchia Donnell Library, e commercializzate a circa 800 dollari a notte, è un altro tassello dell’avanzata cinese nel mercato immobiliare alberghiero della Grande Mela. Questo mega accordo segue il pezzo da novanta di questa progressiva avanzata conquistatrice: la vendita del The Waldorf Astoria di New York al gruppo assicurativo cinese Anbang per la somma record di 1,95 miliardi dollari. Un affare da 1,3 milioni di dollari a camera. Siamo tornati ai valori ex ante 2007!

Investire negli Emirati Arabi Uniti Gli Emirati Arabi Uniti attirano turisti da ogni parte del mondo, e sono sempre più numerosi anche gli investitori che vi si recano per valutare nuove opportunità imprenditoriali. Sono principalmente le zone di libero scambio presenti nel Paese ad incentivare i movimenti di capitali; possibilità di proprietà straniera al 100% e totale esenzione fiscale. Nonostante la crisi che li ha colpiti nel 2008, gli emiratini vantano uno dei redditi pro-capite più alti al mondo. La ripresa del Paese è stata consentita da una politica di spesa pubblica votata allo sviluppo strutturale, da tassi di inflazione calmierati, oltreché da manovre di diversificazione economica. Queste ultime, in particolare, hanno portato ad una consistente riduzione dell’incidenza delle rendite petrolifere sul Pil del paese (dal 60% del 1980 all’attuale 23%). La propensione delle Autorità a garantire spazio al capitale privato anche in settori di matrice pubblica, hanno reso l’economia degli Emirati libera e lo sviluppo del Paese bilanciato. Per potersi garantire un futuro stabile, anche una volta esaurite le riserve petrolifere, la regione ha investito enormi capitali nel potenziamento delle infrastrutture soprattutto turistiche e commerciali. Solamente a Dubai i cantieri aperti sono un centinaio, operativi 24 ore al giorno, e rappresentano la più alta concentrazione di progetti al mondo, tanto

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che il tasso di crescita medio della città negli ultimi 5 anni è stato stimato in +8%. Secondo i dati pubblicati dall’ Economist Intelligence Unit, il Pil degli Emirati si conferma in crescita anche per il periodo 2014-2018 (+ 4.6%). Uno degli elementi cardine dell’economia degli Emirati è il turismo. L’importante flusso di viaggiatori che coinvolge il Paese, ha incentivato una considerevole espansione anche dal punto di vista strutturale; tante sono le strutture ricettive di nuova edificazione tanto che oggi negli EAU sono presenti più di 900 alberghi. La sola città di Dubai vanta la maggior concentrazione di hotel a 5 stelle ed il più alto tasso di occupazione degli alberghi al mondo (+85%). Questo sviluppo è probabilmente solo all’inizio, considerando la recente assegnazione dell’Expo 2020 che si terrà proprio nella città di Dubai. Sono stimati in 43 miliardi di USD i fondi necessari alla città per realizzare le infrastrutture in vista di questo evento, ed il governo quantifica in 7 mld di USD i financing costs. Sforzi sopportabili, se si pensa che l’evento avrà un impatto economico di 23 miliardi di USD, secondo quanto riportato dal MEED. La disponibilità di alberghi a Dubai cresce con un enorme velocità, ad un tasso annuo che si stima intorno al +7%. La maggior parte delle strutture ricettive degli Emirati Arabi, infatti, è localizzata in questa città che conta più di 85 mila stanze di albergo. Il dato è in crescita, tanto da prevedere un incremento di ulteriori 24 mila camere nel periodo 2014-2017. Molti sono i progetti di nuova edificazione in fase di realizzazione, e tanti altri saranno pianificati per ospitare l’Expo 2020. Anche la vicina Abu Dhabi sta cercando di tenere il passo a questo rapido sviluppo. Uno dei principali progetti di nuova edificazione riguarda, infatti, l’area di Saadiyat Island, isola a 500 metri dalla costa della città. Qui sarà istituito il nuovo centro culturale del Paese che annovererà, fra gli altri, i musei del Louvre e del Guggenheim. Chiaramente il progetto prevede anche la realizzazione di nuove strutture ricettive di cui le principali: St. Regis Resort, Shangri-La Hotel, Sadiyat Rotana Resort e Park Hyatt Hotel and Villas. Oltre a questi, la città di Abu Dhabi conta una dozzina di cantieri per l’edificazione di nuovi alberghi, e si stima che altrettanti siano quelli fu-

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turi. Attualmente sono circa 120 le strutture ricettive presenti in Abu Dhabi seconda solo a Dubai (la città conta oltre 600 hotel) in quanto a numero di alberghi. La maggior parte dei turisti predilige hotel di lusso per il proprio soggiorno, dotati di servizi accessori quali campi da golf e zone termali. Ecco allora che negli Emirati cominciano a diffondersi nuovi modelli alberghieri; hotel fino a 7 stelle, ove il core business non è l’affitto della camera ma la fornitura di un (caro) servizio accessorio. Ogni struttura si dota di parchi acquatici, centri benessere, spiagge private, mentre scarseggiano servizi pubblici di questo genere. Attraverso un’analisi del mercato alberghiero della città di Dubai negli ultimi cinque anni si nota un incremento delle strutture a cinque stelle (+11% dal 2010) e delle strutture a quattro stelle (+11% dal 2010), mentre permane sostanzialmente invariata l’offerta di alberghi di categoria inferiore. Le prospettive economiche del Paese, un regime fiscale agevolato, una burocrazia decisamente limitata, la mancanza di restrizioni nel reinvestire il capitale al di fuori del Paese, il tasso di cambio della moneta locale fissato con il dollaro, sono tutti elementi che agevolano l’investimento di capitali esteri in loco. Anche per questi motivi sono più di 300 le aziende italiane oggi operanti negli Emirati Arabi. Ai fini della costituzioni di nuove attività, tuttavia, non si può prescindere ad alcune importanti considerazioni. Innanzi tutto un obbligo in termini di governance: la normativa emiratina prevede che le nuove società ivi costituite abbiano un socio di capitali locale che obbligatoriamente dovrà detenerne il controllo (c.d formula del 49%-51%). L’obbligo alla joint venture con partner locali è assolto solo nelle c.d “free zone”: aree specifiche individuate dal Governo, per operare nelle quali le liste di attesa superano i tre mesi. Tuttavia la for-

mula della joint-venture è spesso preferita nell’ambito di procedure per l’assegnazione di bandi e gare di appalto, e dunque si conferma il modello societario prevalentemente adottato. Secondariamente, anche l’appoggio finanziario è, di fatto, indirizzato ad operatori locali. Il Paese, che ambisce a divenire il più importante centro finanziario di livello mondiale, annovera al suo interno una cinquantina di banche, quasi equamente divise fra nazionali ed internazionali. Tuttavia gli istituti di credito italiani negli Emirati Arabi sono ancora poco diffusi, o presenti con pure filiali di rappresentanza. Quando si costituisce una nuova società, quindi, è spesso il partner locale che mette in contatto l’azienda con gli operatori finanziari del Paese. Indubbiamente lo stesso regime fiscale emiratino non incentiva l’espansione dei nostri istituti di credito nell’emirato. Se, infatti, il Dubai Tax Income Decree esonera i cittadini residenti da qualsiasi forma di contribuzione fiscale, importanti prelievi sono previsti per le istituzioni bancarie internazionali (20% aliquota sui profitti). Ulteriore difficoltà per gli imprenditori che vorrebbero investire in hotel, è la scarsezza di strutture in vendita. Nonostante molti investitori dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) si siano dimostrati interessati a rilevare numerosi alberghi nell’emirato, i proprietari degli immobili esistenti rimangono tuttora restii a questo tipo di transazioni, non avendo come propria una mentalità da commercianti. In termini di volumi di transazioni attive, dunque, il Paese si dimostra arretrato rispetto ai mercati europei, sebbene in crescita. Una dei recenti deal nel settore alberghiero ha interessato il Movenpick Hotel and Apartments Bur Dubai, venduto da Kingdom Hotel Investments per 95 milioni dollari. Marcello Parrilli.

Rating dell’offerta alberghiera di Dubai (Fonte JLL Hotels & Hospitality Group) Grade

5 star 4 star 3 star Hotel apartments Other Total

Establishments

Rooms

% of Total

80 85 64 202 184 615

26.448 16.283 8.714 24.149 9.686 85.280

31,0% 19,1% 10,2% 28,3% 11,4% 100%


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COVER STORY

L’ospitalità,

Una passione di famiglia Terza generazione di hotelier con un profondo amore per il suo lago e per il bello, Valentina De Santis porta avanti, in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, i valori di famiglia. Promettendo ai suoi ospiti di vivere un’esperienza fuori dall’ordinario: raffinata e romantica al Grand Hotel Tremezzo, trendy e cosmopolita allo Sheraton Lake Como

✒Annarita Maggi Sopra, la facciata Liberty del Grand Hotel Tremezzo con le sue mille luci che si riflettono nel lago

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Uno è un’icona dell’hotellerie di lusso italiana, un magnifico Palace in stile Liberty con una storia centenaria, situato sulla sponda più suggestiva del Lago di Como. L’altro è un city hotel dal mood internazionale, fuori dall’ordinario in tutti i suoi aspetti. Sono il Grand Hotel Tremezzo e lo Sheraton Lake Como. Entrambi di proprietà di una famiglia di imprenditori alberghieri da tre generazioni, prima Mallone e oggi De Santis – appassionati interpreti dei valori della grande tradizione dell’ospitalità italiana, quella, per intenderci, iniziata con il Grand Tour, quando il viaggio era un’esperienza

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speciale, riservata ad una élite colta e sofisticata.

Dai primi passi a oggi Oggi, a portare avanti la mission di famiglia, è Valentina De Santis. Classe 1982, bocconiana con laurea in Economia per l’Arte la Cultura e la Comunicazione con tesi sul turismo e una specializzazione in General Management, Valentina, prima di prendere in mano, nel 2010, le redini dell’azienda di famiglia, ha lavorato come consulente per Bain&Company, un’esperienza formativa nodale per la sua crescita. «In Bain», racconta Valentina De San-


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COVER STORY A tu per tu con Valentina De Santis La sua personale filosofia di management? «Motivazione, creatività e voglia di cogliere tutte le opportunità che si presentano». L’apprezzamento ricevuto da un ospite che non dimenticherà mai? «Quando un ospite dice che si è sentito a casa e che non vede l’ora di tornare». E la richiesta più curiosa? «Atterrare in idrovolante davanti all’hotel per chiedere la mano della propria fidanzata». Che tipo di viaggiatrice si considera? «Un’esploratrice di lusso». L’hotel più bello in cui le è capitato di soggiornare? «Il lodge della Skeleton Coast in Namibia. È incredibile pensare che si possa offrire ospitalità di lusso nel mezzo di un deserto». L’esperienza vissuta all’estero da cui ha tratto ispirazione per i suoi alberghi? «Viaggiare è una continua esperienza. Se si è curiosi e attenti, si possono cogliere infinite ispirazioni» Le sue passioni nel tempo libero? «Oltre ai viaggi, amo trascorrere il tempo con la mia famiglia e gli amici e, quando riesco, leggendo un bel libro». Un libro da tenere sul comodino? «Le città invisibili di Italo Calvino» E un film da vedere e rivedere? «Grand Hotel con Greta Garbo, nel quale l’attrice cita la mia amata Tremezzo come meta soleggiata e felice». Il piatto più gustoso che ha mangiato in un ristorante d’hotel? «Nulla può battere l’equilibrio assoluto del Riso e Oro del Maestro Gualtiero Marchesi». Cosa si sente di dire ai giovani che sognano di fare il suo mestiere oggi in Italia? «Di crederci fermamente. Non è un momento facile, questo, per noi imprenditori del settore – tra le varie difficoltà, dobbiamo anche scontrarci con una burocrazia che frena la crescita – ma l’Italia resta un paese meraviglioso capace, anche oggi, di offrire molte opportunità a chi ha la fortuna come me di lavorare nell’ospitalità». tis, «ho avuto l’opportunità di lavorare con un team di persone eccezionali su progetti strategici nel mondo del lusso e

della moda. Lì ho imparato ad affrontare realtà aziendali di volta in volta diverse e ad affinare skills importanti come la creatività nel problem solving». Se l’esperienza “fuori casa” nel settore del lusso è stata la miccia che ha acceso la voglia di Valentina di mettersi alla prova in un contesto professionale stimolante e competitivo, la scoperta della sua personale vocazione è avvenuta al Grand Hotel Tremezzo. «Ho iniziato a occuparmi di marketing in azienda proprio nell’anno del centenario dell’hotel e dopo questi primi passi nell’accoglienza mi sono sempre più appassionata al mondo dell’hotellerie di lusso», ci racconta. Certo la responsabilità di rappresentare – in tempi non facili per l’economia italiana – la nuova generazione di hotelier è molto sentita dalla giovane imprenditrice, ma vissuta con grande serenità e umiltà, grazie ai valori che le sono stati trasmessi dalla famiglia, «da mio padre ho imparato l’importanza di darmi obiettivi quotidiani e, allo stesso tempo, di coltivare progetti e visione a lungo termine, da mia madre, ho im-

Se per Valentina De Santis il Grand Hotel Tremezzo rappresenta l’icona della Belle Epoque sul Lago di Como, la storia vissuta nel lusso romantico di oggi, lo Sheraton Lake Como è l’albergo di città dove viene voglia di fermarsi per una vacanza, il nuovo luogo di incontro sul lago

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COVER STORY

Grand Hotel Tremezzo. Sopra, una delle nuovissime Rooftop Suite con jacuzzi sulla terrazza panoramica. A destra, la piscina interna della T Spa crea uno scenografico continuum con il lago. In basso, Water On the Water, la suggestiva piscina galleggiante sul lago

parato ad apprezzare il valore delle proprie origini e a mettere il cuore in ogni cosa che faccio. Oggi ho ancora tanto da imparare sull’hospitality. Per questo viaggio molto e guardo con grande attenzione a quello che succede sulla scena internazionale, confrontandomi direttamente con i più importanti player del settore».

In un mercato che nell’era del 2.0 è radicalmente mutato, per Valentina, la sfida toccata alla sua generazione è proprio quella di riuscire ad affermarsi a livello globale. Insomma, non basta più fare bene, anzi fare meglio, bisogna anche comunicarlo nel modo giusto. È in questo compito che l’imprenditrice, capitalizzando studi ed esperienze passate, ritiene di aver dato il suo personale contributo. «Credo di aver introdotto un approccio nuovo nella comunicazione internazionale dei nostri due alberghi, proiettato al rinnovo della tradizione preservando il concetto di ospitalità familiare. Abbiamo due gioielli che avevano bisogno semplicemente di maggiore visibilità, in un mondo che si è fatto fortemente competitivo».

La voglia e il coraggio di innovarsi A contraddistinguere la filosofia imprenditoriale di questa famiglia di imprenditori comaschi è anche il coraggio di osare. Va letta in questo senso, per esempio la

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scelta di affiliare a Starwood il Grand Hotel di Como: «Sheraton sarà il primo brand internazionale ad entrare sul Lago di Como, e questo contribuirà a far crescere la visibilità della nostra bellissima destinazione», spiega l’imprenditrice «abbiamo voluto dare un imprinting di novità puntando su un target nuovo, business ma anche leisure oriented. Non dimentichiamo che lo Sheraton Lake Como offre, oltre a molto altro, un parco di 10.000 metri, con 2 ristoranti e 2 piscine, caso quasi unico in Italia per un albergo di città». Ma questa non è l’unica importante novità. Il 2015 ha portato anche una nuova Spa per il Grand Hotel Tremezzo: 1000 metri quadrati all’interno della storica Villa Emilia del XVIII secolo. Raffinatissima nel design, nella scelta dei materiali e nella selezione dei trattamenti – che si avvalgono dell’esperienza e dei prodotti ESPA, una delle più esclusive linee di bellezza al mondo – T Spa offre cinque sale trattamenti, hammam, e infinity pool, con una scenografica vista sul lago a creare un continuum tra interno ed esterno.

sarsi e star bene, ma un contesto in cui vivere un’esperienza che vada oltre le aspettative e fuori dall’ordinario. Abbiamo costruito le fondamenta della nostra azienda sul servizio e sulla qualità, rinnovandoci continuamente secondo i più alti standard internazionali, ma conservando sempre quel carattere di ospitalità genuina che ci differenzia, insieme a quel tocco di sorpresa capace di stupire anche l’ospite abituale». ■

In questa pagina immagini dello Sheraton Lake Como, ridisegnato dal prestigioso studio di architettura Venelli Kramer. In alto a sin, in senso orario: una delle accoglienti lounge dell’hotel, il parco di 10mila metri quadrati con due piscine e due suggestivi ristoranti affacciati sul verde, una delle 4 nuove suite che rappresentano una accommodation unica a Como, una delle 120 camere completamente rinnovate, tutte con magnifica vista. Sotto, la Club Lounge, riservata ai soci premium del club SPG è uno degli elementi signature di Sheraton

Rimanendo fedeli alle proprie radici Una cosa è sicura, un soggiorno al Grand Hotel Tremezzo è un’esperienza davvero unica, «penso che in un hotel si raggiunga l’eccellenza quando l’ospite riesce a sentirsi importante e speciale in ogni momento», dice Valentina De Santis. «L’ospite non cerca più solo un luogo in cui rilas3 2015

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ComAge MM 2014 Bianca_Layout 1 25/10/14 08.52 Pagina 1

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Master Meeting Magazine di opinione e attualità sul mondo del turismo dedicato ai nuovi trend

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2015 XX EDIZIONE

PREMIO EXCELLENT o t n e m i c Il Riconos o m s i r u T l italiano a

e g a t r o p e r Il


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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

Il mondo del turismo festeggia 20 anni di Premio Excellent Grande festa per la ventesima edizione dell’award di Communication Agency. Riunita, all’Hotel Principe di Savoia di Milano, l’eccellenza del turismo e dell’imprenditoria italiana ✒Davide Deponti «Per ogni impresa di successo, c’è qualcuno che, in passato, ha preso una decisione coraggiosa», diceva l’economista ed esperto di management Peter Drucker. Era il 1995 quando l’editore Mario Mancini, insieme a 15 importanti personalità del mondo alberghiero italiano, dava vita alla prima edizione del Premio Excellent, un progetto coraggioso e ambizioso, nato con l’obiettivo di valorizzare l’operato di chi, nel proprio ambito, si impegna a far crescere quella che da sempre è una risorsa imprescindibile per il Paese: l’industria dell’ospitalità e del turismo. Oggi, dopo vent’anni, il Premio Excellent conti-

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nua con successo la sua missione, confermandosi l’appuntamento più atteso del settore, grazie anche alla sua originaria formula di libero incontro: «fin dall’inizio», spiega Mario Mancini, «volevamo che fosse soprattutto una grande festa, un momento aggregativo di rinnovata energia e di fiducia nel futuro. Le sfide che oggi la globalizzazione ci chiede sono tante. È solo coinvolgendo le menti eccellenti del Paese in un progetto comune che possiamo affrontarle, conservando sempre però la nostra identità, che è ciò che ci rende unici e apprezzati in tutto il mondo».


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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

Nella splendida cornice degli eleganti saloni dell'Hotel Principe di Savoia di Milano, gli invitati aspettano l'inizio della cerimonia di consegna del Premio Excellent 2015

Negli anni, il Premio Excellent è diventato un riconoscimento ambito ma anche e soprattutto un sprone a fare sempre meglio, premiando personaggi di primo piano, nei più svariati ambiti. Solo per citarne alcuni, nel corso delle precedenti edizioni, hanno ricevuto il premio l’oncologo Umberto Veronesi, l’allora procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, Maurizio Moretti, già amministratore delegato Ferrovie dello Stato, i politici Anna Finocchiaro e Roberto Maroni, la presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, il fisico Antonio Zichichi, il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Mario Boselli e il produttore Aurelio De Laurentiis.

Un grande parterre di ospiti e premiati A fare da cornice al ventennale, lo scorso 13 febbraio, sono stati, ancora una volta,

gli eleganti saloni dell’Hotel Principe di Savoia di Milano. Di assoluta qualità il parterre di ospiti e di premiati, selezionati – tra protagonisti del settore e personalità del mondo istituzionale, imprenditoriale, culturale, scientifico – da una giuria di esperti, presieduta, come di consueto, dall’onorevole Ombretta Fumagalli Carulli. Sono 13 i premiati di questa edizione: Nerio Alessandri, fondatore di Technogym,

Da sin.: l’editore Mario Mancini con il presidente di Technogym Nerio Alessandri

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

Da sin. Martino Pedersoli, titolare System Management Services SpA, Florence Guyot (Champagne Marguerite Guyot), Ezio Indiani, gm Hotel Principe di Savoia Milano

il generale Giorgio Battisti, l’Istituto Confucio, Vincenzo Finizzola, gm Four Seasons Hotel Milano, Giuseppe Fontana, vice presidente Villa d’Este, Roberto Franchi, direttore generale Atahotels, Robert Koren, vice presidente Starwood Hotels&Resorts per l’Europa del Sud, Milena Mineo, ad dell’agenzia di comunicazione e marketing Mil, Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano, Ernesto Pellegrini, presidente della Fondazione Ernesto Pellegrini, Giuseppe Rossi, direttore generale di Roberto Naldi Collection, Giuseppe Sala, commissario Expo 2015. Un riconoscimento speciale è stato assegnato anche ad Alessandro Martini, direttore del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso. A sorpresa il gm dell’Hotel Principe di Sa-

20 anni di turismo in Italia Due decenni di viaggi e vacanze nel nostro Paese, tra innovazione, crisi e avvenimenti di rilievo internazionale Aura Marcelli

Entra in vigore la convenzione di Schengen, firmata nel 1990, per la libera circolazione di merci e persone tra gli stati aderenti. L’Italia entrerà a far parte dell’area Schengen senza frontiere nel 1997. Oggi sono 26 i Paesi tra i quali i turisti possono muoversi in libertà, senza controlli né passaporti. Questo spazio di libertà, essenziale per la valorizzazione turistica del Vecchio Continente, è stato recentemente messo in discussione da alcuni, in conseguenza degli atti terroristici di Parigi e Copenaghen.

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In Italia ci sono 6 milioni di telefonini, con un aumento del 500% in soli 5 anni. Nello stesso anno la neonata TIM lancia la prima carta prepa-

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voia di Milano, Ezio Indiani, ha consegnato, in qualità di delegato nazionale dell’EHMA, un award speciale alla carriera anche al patron della serata, Mario Mancini, per “aver sempre creduto, in oltre quarant’anni di carriera, nel valore del’industria del turismo quale asset strategico per la crescita e opportunità per eccellere del nostro Paese. E per essere stato tra i primi in Italia a intuire l’importanza di conferire un riconoscimento ai protagonisti dell’ospitalità e del turismo e, più in generale, alle personalità eccellenti che, nei rispettivi ambiti, promuovono il Brand Italia nel mondo”.

Settore in ripresa La serata è stata anche l’occasione per annunciare il lieve segnale di ripresa del settore, fortemente penalizzato negli anni passati dalla crisi. Le rilevazioni statistiche elaborate da Trademark Italia evidenziano che oggi sono 7 milioni e ottocentomila i posti letto suddivisi nelle strutture alberghiere della Penisola, per un giro d’affari pari a circa 99 miliardi di euro; che diventano addirittura 160 miliardi (pari a circa l’11% del PIL) se si considera anche l’indotto dell’intero comparto Viaggi e Turismo, all’interno del quale opera-

gata e ricaricabile per l’Italia. Il nostro Paese è primo in Europa per cellulari posseduti. Viene effettuato il primo volo Low Cost verso l’Italia. È la compagnia aerea Ryanair a solcare i cieli tra Londra Stansted a Venezia Treviso dando il via, anche nel nostro Paese, al boom dei viaggi aerei Low Cost. Questa vera e propria rivoluzione ha cambiato le abitudini di viaggio dei turisti, aprendo a nuove destinazioni e destagionalizzando viaggi e vacanze brevi, ma ha anche rivitalizzato gli aeroporti regionali e costretto le grandi compagnie a rivedere i modelli di business. Nel 2013 il 46% dei passeggeri ha utilizzato vettori Low Cost, quando nel 2003 la quota era pari solo al 21% (fonte Istat).

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2000 • Bologna è capitale europea della cultura. • Viene introdotta la versione di Google in italiano. Cambia radicalmente il modo di consultare il Web, potendo contare su un indice allora pari a un miliardo di URL. Oggi Google è il sito più visitato al mondo, da cui parte la stragrande maggioranza delle ricerche per viaggi e


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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015 IL MOVIMENTO TURISTICO IN ITALIA (Numeri in .000) ITALIANI Arrivi Presenze

ALBERGHIERO EXTRALBERGHIERO TOTALE

42.600 11.000 53.600

no oggi 2 milioni 600 mila addetti (pari al 12% circa della forza lavoro italiana), con il 70% circa impiegato proprio nelle aziende ricettive.

(Elaborazioni e stime Trademark Italia)

Expo specchio del turismo

Destinazione

Durante la serata – che si è svolta all’insegna dell’esclusività e dell’eleganza, a partire dal cocktail con ostriche e champagne, fino alla cena gourmet del celebrity chef Fabrizio Cadei – si è percepita, tra i partecipanti, una certa trepidazione per il semestre dell’Esposizione Universale. Anche l’editore Mario Mancini ha voluto richiamare l’attenzione sull’evento, ricordando che «Expo può essere l’opportunità giusta per ripartire, lo spartiacque ideale tra ciò che è stato fatto finora e ciò che si potrà fare, a cominciare da adesso, per rilanciare l’Italia come patria del Grand Tour del terzo Millennio». Pensiero condiviso dal direttore generale Evento Expo Milano, Piero Galli, che, ritirando il premio per Giuseppe Sala, ha commentato «Expo funzionerà se funzioneranno il turismo e l’intero il sistema Paese. Ho fiducia nell’Italia e ritengo che Expo possa diventare lo specchio delle nostre eccellenze nel mondo. Alcuni risultati li abbiamo già raggiunti: l’autorevole New York Ti-

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Arrivi

STRANIERI Presenze

40.000 10.300 50.300

126.300 58.500 184.800

TOTALE Arrivi Presenze

82.600 21.300 103.900

254.700 122.100 376.800

DISTRIBUZIONE DEL MOVIMENTO PER TIPO DI LOCALITÀ Quota %

MARE CITTÀ D’ARTE E CULTURA MONTAGNA LAGHI TERME COLLINA ALTRE LOCALITÀ

30% 27% 13% 7% 3% 4% 16%

(Elaborazioni e stime Trademark Italia)

mes, per esempio, ha indicato Milano come destinazione assolutamente da visitare nel 2015». Anche l’amministratore delegato di Fiera Milano Enrico Pazzali, si è dichiarato expo ottimista, «la manifestazione è un’occasione unica per far conoscere non solo l’eccellenza del prodotto Italia, ma anche uno stile di vita, improntato al vero benessere, cominciando dalla cucina fino allo sport». «Il prodotto del made in Italy più apprezzato all’estero è la qualità della vita», ha detto Nerio Alessandri, «alimentazione,

turismo. Il sito, inoltre, fornisce, oltre al motore di ricerca, App, utility e il Social Network Google+.

• Attacco terroristico alle due torri del WTC di New York, l’11 settembre. • Viene lanciato il sito per booking online di viaggi Expedia.it. Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi europei con la più bassa diffusione di Internet (35,5 milioni di utenti, pari al 58%, contro la media europea del 68%, fonte Social, Digital & Mobile in Europa 2014), noi italiani siamo tra le popolazioni che passano più tempo online. Proporzionalmente sono cresciute le vendite annue da siti italiani, 13,3 miliardi di euro nel 2014 con una crescita di circa 2 miliardi di euro rispetto al 2013. Un quarto della crescita totale è riconducibile al turismo, che rappresenta il 40% delle vendite online (Fonte “L’eCommerce B2c in Italia: le Dot Com corrono, i retailer rincorrono”, Osservatori.net).

state le maggiori conseguenze di questa rivoluzione monetaria: l’eliminazione delle operazioni di cambio e dei timori di molti potenziali turisti nel dovere usare monete diverse dalla propria; la trasparenza e l’immediatezza dei confronti di prezzo tra prodotti e servizi simili in destinazioni di Paesi diversi. • Il 2002 è anche l’anno nel quale viene studiato per la prima volta il giro d’affari dell’ecoturismo in Italia, stimato intorno al 2% del mercato turistico complessivo, e ritenuto foriero di grandi potenzialità di crescita. Nello stesso anno è stata coniata la definizione stessa di ecoturismo, durante il Summit Mondiale dell’Ecoturismo tenutosi nel Quebec, in Canada, nella quale si include, oltre al viaggio dedicato alle aree naturali incontaminate, anche quello in zone di destinazione il cui sviluppo economico sia rispettoso dell’ambiente. Oggi il turismo green muove in Italia 12 miliardi di euro (Coldiretti, 2013) e il 54% degli italiani si pone il problema di non fare scelte che danneggino l’ambiente e si dichiara disposto anche a spendere qualcosa in più a questo scopo.

2002

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• Viene introdotto l’Euro quale moneta unica. Due sono

• Genova è capitale europea della cultura.

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

La sala del cocktail. Sul maxi schermo, la conduttrice Tessa Gelisio mentre presenta la serata del Premio Excellent, trasmessa in diretta da Sky TG24 A destra, le sorelle Vedani, titolari di Planetaria Hotels

salute e cultura: abbiamo tutti gli ingredienti per diventare il primo produttore di benessere al mondo». Avere le risorse però non basta, bisogna metterle a frutto e, per farlo, bisogna crederci fortemente, come ha voluto ricordare ancora Pazzali «questo è il momento di avere coraggio e di sfidare il futuro, credendo in noi stessi, una volta per tutte». A fargli eco il generale Battisti «il resto del mondo ha molta più fiducia nell’Italia e negli italiani di quanta ne abbiamo noi stessi». Di certo nell’italianità ha sempre creduto Giuseppe Fontana che, in più di un’occasione, ha ribadito «Villa d’Este di Cernobbio resterà sempre in mani italiane». A credere in un futuro più roseo sono an-

• Una serie di attentati terroristici colpiscono i treni di Madrid. • Entra in vigore quest’anno l’Accordo Turistico ADS (Approved Destination Status), che prevede agevolazioni per il rilascio dei visti in favore di cittadini cinesi, che in gruppo e per motivi di turismo, vogliano visitare i territori degli stati membri, tra i quali anche l’Italia. In altre parole, ha il via il boom del turismo cinese, che, sulla scia dell’aumentato benessere della classe medio-alta cinese, ha mosso nel 2014 un esercito di oltre 100 milioni di turisti per il mondo, che diventeranno 130 nelle stime per il 2015. Per quanto riguarda l’Italia, fino allo scorso anno il nostro Paese si trovava in seconda posizione, dietro la Francia, tra le destinazioni europee preferite, ma la grande opportunità di Expo ha invertito le posizioni sul podio per il 2015. In Italia sono attesi oltre un milione di visitatori dalla Cina in occasione dell’Esposizione Universale (Fonte, Forum Italy-China Tourism).

2006 • Olimpiadi Invernali di Torino • Uno spaventoso Tsunami devasta il Sud-est asiatico.

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che Vincenzo Finizzola, general manager del Four Seasons Hotel Milano ed Ernesto Pellegrini, per il quale la “ricetta” per la ripresa è «l’impegno: darsi da fare tutti insieme». A Finizzola e a Pellegrini si unisce Robert Koren, vicepresidente Starwood Hotels & Resorts, straniero ma amante da sempre dell’Italia: «la congiuntura economica con il dollaro forte suggerisce che il momento è quello giusto», ha detto Koren. «Per l’ospitalità, questo sarà un anno importante. Come Starwood, abbiamo già

2007 • Nasce il primo modello di iPhone della Apple. Dopo tre anni, nel 2010, viene presentato e commercializzato il primo tablet iPad. Oggi, nel nostro Paese, ci sono 53,6 milioni di utenti mobile, pari all’88% della popolazione,e si prevede che il numero dei dispositivi mobili salirà a 55 milioni entro il 2019 (fonte Cisco).

2008 • La crisi arriva in Italia. Si registra per la prima volta una flessione percentuale, sebbene molto contenuta, nelle presenze e negli arrivi. Sarà con il 2009 che la crisi farà registrare i cali più rilevanti, del –3,3% nelle presenze dei turisti stranieri e del –1% dei turisti italiani. Negli anni successivi sono i turisti non italiani a salvare, almeno in parte la situazione, riprendendo trend di crescita di rilievo (sebbene non in linea con quelli europei), mentre si fa sempre più pesante il crollo del turismo interno, che pesa nel 2012 con un -5% di presenze e con un -3,4% nel 2013. Di contro il 2009 è l’anno del boom di presenze nei social media in Italia: dal dicembre 2007 al dicembre 2008 si è passati da 200mi-


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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

diverse prenotazioni di soggiorni per i mesi di Expo». Positivo anche Roberto Franchi, direttore generale di Atahotels, secondo il quale «la ricaduta dell’evento non si limiterà a Milano e al nord Italia ma riguarderà tutto il paese». Ma il vero punto di svolta per il futuro del turismo italiano, secondo l’esperta di comunicazione Milena Mineo, non sarà tanto il grande evento in sé, quanto il cambio di mentalità di chi lavora, in particolare dei giovani, «che», dice la titolare dell’agenzia Mil, «devono imparare finalmente ad essere in linea con il resto del mondo e capire che dare un servizio a un turista non è un lavoro umile ma una grande occasione per aprirsi alla globalità: certo bisogna essere veloci, problem solver e proattivi. Oltre alla creatività – che non ci manca – ci vuole dunque più lavoro, per migliorare soprattutto logistica e servizi». A condividere la riflessione di Milena Mineo è anche Alessandro Martini, direttore del Consorzio Turistico Marca di Treviso: «Oggi il mercato mondiale si evolve rapidamente e noi dobbiamo imparare a rispondere ai cambiamenti in modo tempestivo ed adeguato». Fiero di essere italiano e di avere portato

l’Italian style in Svizzera, è infine Giuseppe Rossi, direttore generale di Roberto Naldi Collection, «ciò che ci rende inimitabili», ha dichiarato, «è la nostra tradizione alla vera accoglienza, quella fatta di ■ lavoro e passione».

I vini di Cantina Santadi, sponsor del Premio Excellent, hanno accompagnato il menu dell’executive chef del Principe di Savoia, Fabrizio Cadei

Gli sponsor Ad avere contribuito al successo della serata sono stati, oltre al patron dell’Hotel Principe di Savoia, Ezio Indiani, anche gli sponsor, tutti nomi importanti dell’industria e della finanza, come Pedersoli, Simmons, Deutsche Asset&Wealth Management, Amoretti, EHS, Mil, Cantine Santadi, Champagne Marguerite Guyot, Hotel Photography. Un merito infine va anche alla frizzante conduzione dell’autrice e presentatrice televisiva, Tessa Gelisio.

la utenti a 5,6 milioni di utenti. Oggi l’Italia, nonostante i ritardi nella diffusione di Internet, è uno dei Paesi più social in assoluto, con il 42% di utenti attivi sul totale della popolazione (media europea 40%) e il 158% di abbonamenti mobile attivi (media europea 139%, fonte Social, Digital & Mobile Europa 2014, We Are Social).

naliera pari a 175 euro. Ma nel 2014 le sanzioni decise dalla UE contro la Russia per la questione ucrainae il conseguente calo del rublo hanno determinato un forte rallentamento. L’Italia tutto sommato ha tenuto, con un + 3% negli arrivi, ma ha registrato comunque un calo del 16% nelle spese tax free. Per l’EXPO 2015 sono attesi 600mila visitatori Russi.

2010

2014

• Ha inizio in Tunisia la Primavera Araba

• Il settore del turismo nell’Unione europea ha toccato un nuovo picco nel 2014 (2,7 miliardi di notti spese in hotel nei 28 paesi UE), ma l’Italia (369,9 milioni di notti in hotel) registra un significativo calo del comparto, al punto che la Germania (366,2 milioni di notti) sta per prenderne il posto come terza potenza turistica europea, dopo Francia (402,9 milioni di notti) e Spagna (401,3 milioni di notti).

2011 • 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

2013 • Papa Benedetto XVI annuncia le sue dimissioni e viene eletto Papa Francesco. • L’Italia e la Russia hanno dichiarato il 2013-2014 Anno Incrociato del Turismo e proprio il 2013 è l’anno d’oro del turismo russo nel nostro Paese, con 747mila arrivi (+25% rispetto al 2012) e una spesa media gior-

2015 • Per l’Esposizione Universale sono attesi 20 milioni di visitatori

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1 Ombretta Fumagalli Carulli, direttore Istituto Giuridico, Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente della Giuria. 2 Seduti, da sin. Daniel Barr, managing director Manfredi Fine Hotel Collection, Renato Sala, gm Jp Morgan Italia, Marina Toti, a.d. Visconti Palace e Hotel Capo D’Africa Roma, Francesco Brunetti, area managing director Starwood Hotels & Resorts Worldwide. In piedi, Robert Koren, vice presidente Starwood Hotels& Resorts per l’Europa del Sud e Carla Polverini. 3 Da sin. Elisabetta Grimaldi Communication Agency, Liviana Zanetti presidente Apt servizi Emilia Romagna e Carla Pellini director of sales & marketing Sheraton Lake Como Hotel. 4 Da sin. Bernabò Bocca presidente Federalberghi e presidente di S.I.N.A Hotels con Andrea Babbi direttore generale ENIT. 5 Da sin. Martino Pedersoli, titolare System Management Services SpA, Gianfranco Castagnetti, presidente Best Western Italia e un ospite. 6 Da sin. Carla Cantarella mice director IHC, Elisabetta Serafini communication manager IHC, Marcello Cicalò director of sales & marketing IHC. 7 Da sin. Mario Mancini, Rita Sellitri, Communication Agency e Tessa Gelisio. 8 Da sin. Enrico Pazzali, amministratore delegato Fiera Milano SpA, PierCarla Del Piano, direttore comunicazione Fiera Milano SpA intervistato da Tg Sky 24.

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1 Mario Mancini e Maria Pia D’Angella, direttore Deutsche Asset & Wealth Management. 2 Mario Mancini con l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace. 3 Da sin. Elisabetta Grimaldi, Milena Mineo, presidente e ad M-I-L e Ezio Indiani. 4 Da sin. Alcide Leali jr managing director Le Fay Resorts e Piero Zecchini director of communication LeFay Resorts. 5 Da sin. Ezio Indiani, Mario Mancini e Danilo Zucchetti managing director Villa d’Este Hotels. 6 Da sin. Danilo Ferrandino, direttore commerciale Voi Hotels, Giuliana Cesari (azienda vinicola Umberto Cesari) e Carla Polverini. 7 Da sin. Aldo Melpignano, proprietario di Borgo Egnazia con il director of sales dell’hotel, Stefano Tredici e Delia Danese, Communication Agency. 8 Da sin. un ospite, Denise Zanin communications e market relations manager Sky Italia, Lina Dolcini Pupino, titolare Dolp’s Studio, Mario Mancini e Ivano Airoldi direttore business Sky Italia. 9 Da sin. Ciro Verrocchi, gm Intercontinental De La Ville Roma, Paolo Lorenzoni gm Gritti Palace Venezia, Gianluca Capone, gm Radisson Blu es. Hotel Rome e Piero Billeri, titolare di MusiContacts

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

Scopri tutti i protagonisti della serata Excellent nel reportage completo disponibile sul sito www.mastermeeting.it nella sezione Premio Excellent - Fotogallery

La giuria del Premio Ombretta FUMAGALLI CARULLI, Presidente Direttore Istituto Giuridico, Università Cattolica del Sacro Cuore

Magda ANTONIOLI CORIGLIANO Direttore MET (Master in Economia del Turismo), Università Bocconi di Milano

Paolo BISCIONI Hôtelier

Aureliano BONINI Presidente Trademark Italia

Francesco Saverio BORRELLI Procuratore Generale onorario presso la Corte Suprema di Cassazione

Paolo CASELLA Professore Ordinario di Diritto Commerciale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Achille Lineo COLOMBO CLERICI Presidente Istituto Europa-Asia - Presidente, Assoedilizia - Vice Presidente, Confedilizia

Maria Pia D’ANGELLA Director Deutsche Bank - Deutsche Asset & Wealth Management

Jean Marc DROULERS Presidente Villa Erba

Federico FALCK Presidente Gruppo Falck

Guglielmo GUIDOBONO CAVALCHINI Delegato di Lombardia Sovrano Militare Ordine di Malta

Ezio INDIANI General Manager Hotel Principe di Savoia

Mario MANCINI Presidente Communication Agency Int. Srl.

Clemente MIMUN Direttore Responsabile TG5

Paolo PIRAS Presidente Acentro Turismo S.p.A. - Presidente, GEBTA (GildEuropean Business Travel Agent)

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

Nerio Alessandri Fondatore e Presidente di Technogym Dal garage di casa all’azienda leader mondiale nel Wellness Technogym. Quella di Nerio Alessandri è una bella storia di self made man che parla orgogliosamente italiano. Con la sua Wellness Valley, Alessandri ha dato vita, in Romagna, al primo distretto internazionale dedicato al benessere globale, partendo dalla valorizzazione del territorio e del suo patrimonio storico, artistico, culturale ed enogastronomico. Grazie al Wellness e all’intuizione di Nerio Alessandri l’Italia ha l’opportunità di tornare a giocare un ruolo di primo piano nell’economia mondiale, a cominciare dal prossimo Expo 2015.

Generale Giorgio Battisti Comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia Capo di Stato Maggiore del Comando ISAF a Kabul Alpino di grande cuore, in prima linea nel difendere i valori di libertà e di reciproco rispetto nel mondo, il generale Giorgio Battisti è l’esempio di come la speranza e l’impegno per un mondo migliore possano diventare missione di pace intimamente vissuta da un Comandante Italiano.

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Istituto Confucio Con un network presente in 113 Stati, 420 centri, di cui 11 in Italia, l’Istituto Confucio rappresenta, nel suo ruolo istituzionale, un ideale punto di incontro tra Occidente e Oriente, impegnandosi a valorizzare una cultura, quella cinese, oggi di grande attualità nel nostro Paese

Vincenzo Finizzola General Manager Four Seasons Hotel Milano Un grande albergo si riconosce non solo dall’impeccabile direzione, ma anche dal mood unico che riesce ad evocare. Vincenzo Finizzola, nel suo ruolo di general manager del Four Seasons di Milano è sia eccellente padrone di casa che straordinario creatore di atmosfere. È grazie anche al suo operato se, oggi, il cinque stelle milanese è punto di riferimento cosmopolita di incontro e di tendenza.

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Giuseppe Fontana, Vice Presidente Villa d’Este SpA Cernobbio (CO) Convinto che i tesori del Belpaese debbano restare italiani, Giuseppe Fontana è un brillante esempio di imprenditore appassionato che, al business, sa abbinare anche il cuore. A lui va il merito di avere preservato l’italianità di Villa d’Este: icona di stile riconosciuta in tutto il mondo.

Roberto Franchi Direttore Generale Atahotels Una grande carriera nell’alta hotellerie internazionale e un amore tenace per le sfide. Con queste credenziali, Roberto Franchi guida oggi la ripresa economica della Catena Atahotels, assorbita lo scorso anno dal gruppo finanziario Unipol Sai di Bologna, in vista di nuovi importanti traguardi.

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Robert Koren Vice Presidente Starwood Hotels & Resorts per l’Europa del Sud Con un’esperienza ultratrentennale nell’hotellerie di lusso internazionale, Robert Koren è figura chiave nello sviluppo e nella valorizzazione dei marchi appartenenti a Starwood nel sud Europa e in particolare in Italia, dove il Gruppo affilia, rispettandone l’identità, strutture di grande fascino storico e pregio architettonico.

Milena Mineo Presidente e AD M.I.L. srl Con l’agenzia di marketing incentive e leisure Mil, Milena Mineo ha saputo proporre un concept innovativo di evento motivazionale, imperniato su creatività e multidisciplinarietà, contribuendo a valorizzare nel mondo la destinazione Italia quale occasione di arricchimento esperienziale.

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Enrico Pazzali Amministratore Delegato Fiera Milano Il nostro Paese può tornare a crescere soltanto puntando sulle eccellenze, dal food al fashion al design. Ma la nostra vera eccellenza è l’Italia stessa, un patrimonio unico di bellezza plasmata da natura, storia e arte che non si può delocalizzare e Milano ne fa parte a pieno titolo, anche grazie agli oltre 5 milioni di persone che ogni anno visitano la sua Fiera. BIT, la più importante manifestazione italiana del turismo, è centrale nella strategia di internazionalizzazione del Gruppo, e ancor più nell’anno di Expo. Lo testimonia il rilevante investimento nel nuovo concept, unico nel settore, ancora più orientato allo sviluppo di nuove opportunità di business, e all’ampliamento del numero di buyer.

Ernesto Pellegrini Presidente Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus Da cinquant’anni imprenditore di successo, Pellegrini ha dimostrato come impresa e solidarietà possano procedere di pari passo, condividendo obbiettivi e valori. Oggi, la Fondazione a lui intitolata e il ristorante solidale Ruben danno ristoro e conforto a chi vive momenti di difficoltà e di disagio.

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REPORTAGE PREMIO EXCELLENT 2015

Giuseppe Rossi Direttore Generale Roberto Naldi Collection e General Manager dell’Hotel Splendide Royal di Lugano Nella sua lunga carriera internazionale, Giuseppe Rossi ha sempre fieramente testimoniato quella grande accoglienza, fatta di garbo e professionalità, che rende lo stile italiano di ospitalità unico al mondo. Una missione portata avanti con impegno, entusiasmo e passione anche nei due alberghi gioiello di Lugano, appartenenti alla Roberto Naldi Collection: l’albergo Splendide Royal e il Grand Hotel Eden, oggi simbolo dell’eccellenza italiana in Svizzera.

Giuseppe Sala Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015 e Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. Expo Milano 2015 sarà un’occasione unica per il sistema Paese. Giuseppe Sala, in qualità di Ad di Expo 2015, si sta adoperando per la buona riuscita dell’evento con grande capacità e senza risparmio fin dall’inizio dei lavori, vigilando sull’intera organizzazione, con l’obiettivo di presentare al mondo un’Italia eccellente nella sua offerta inimitabile di buon cibo, cultura, arte e natura. (Nella foto Piero Galli, Direttore Generale Evento, ritira il premio per Giuseppe Sala).

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RICONOSCIMENTO SPECIALE DI COMMUNICATION AGENCY

Alessandro Martini Direttore del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso Per l’innovativo progetto “Golf in Veneto”, realizzato con il sostegno della Regione Veneto, che ha contribuito a valorizzare e a far conoscere l’eccellente offerta turistico- golfistica del territorio, oggi tra le migliori al mondo, coinvolgendo imprese di tutta la filiera regionale.

L’editore Mario Mancini riceve il premio speciale alla carriera conferitogli da EHMA, nella figura del delegato nazionale Ezio Indiani per “aver sempre creduto, in oltre quarant’anni di carriera, nel valore del’industria del turismo quale asset strategico per la crescita e opportunità per eccellere del nostro Paese. E per essere stato tra i primi in Italia a intuire l’importanza di conferire un riconoscimento ai protagonisti dell’ospitalità e del turismo e, più in generale, alle personalità eccellenti che, nei rispettivi ambiti, promuovono il Brand Italia nel mondo”.

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L’INCHIESTA

Age management,

una bella sfida Con l’allungamento della vita media e l’aumento dell’età pensionabile, le aziende devono gestire oggi un nuovo mix generazionale fatto di risorse junior e senior, i cui ruoli vanno ripensati e valorizzati

✒Gaia Fiertler L’Italia non sarà un paese per vecchi ma di certo sarà sempre più un paese di vecchi. Da noi, come altrove, la vita media della popolazione si è allungata e cresce l’esercito degli over 50: 17 milioni che, in vent’anni, si prevede arrivino a 22,5 milioni. Avanzano anche gli occupati over 50, aumentati di 1,6 milioni tra il 2004 e il 2012, anche se è cresciuta anche la disoccupazione per questa fascia di età (6%). Ma forse sarebbe meglio iniziare a parlare di over 60, visto che il ciclo lavorativo si allunga, o meglio si è spostato in avanti: a metà del secolo scorso ci si affacciava al lavoro tra i 15 e i 18 anni per uscirne entro i 60, oggi si tende a entrare fra i 25-30

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anni per uscirne alla soglia dei 70, complice anche l’innalzamento forzato di 6 anni della Riforma Fornero. Chi più chi meno, chi più per tempo e chi messo alle strette, di fatto le imprese sono chiamate a gestire un nuovo mix generazionale, favorendo da un lato l’active ageing, ovvero l’invecchiamento attivo dei senior e, dall’altro, riducendo la distanza fra junior e senior, sottolineata dalla rivoluzione digitale.

Smart working per alleggerire il lavoro Anzi, proprio ridurre il gap fra nativi digitali e “analogici” può diventare uno stru-


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L’INCHIESTA I senior in azienda hanno una grande esperienza che va custodita e trasferita alle nuove generazioni

smart working possono essere d’aiuto per essere allineati all’organizzazione e comunicare alla pari con le nuove leve, ma anche per alleggerire il proprio lavoro. «L’ondata tecnologica» spiega Treu, «cambia profondamente il modo di lavorare, offrendo opportunità in tema di mobilità e flessibilità anche per le generazioni più anziane in azienda. Per esempio, rende possibile il lavoro a distanza in condizioni di maggiore comfort, anziché stare in ambienti rumorosi e affollati, e permette di gestire meglio i tempi, a volte senza spostarsi e rispettando le esigenze personali che cambiano con l’età. Stiamo vedendo che questo è possibile non solo nelle funzioni di staff, ma in parte anche nella produzione».

Bosch, best practice sull’active ageing con reverse mentoring

mento di active ageing, come emerge dalla ricerca «Over 50: istruzioni e strumenti per una corretta valorizzazione dei lavoratori più maturi» realizzata da Randstad, che ha un osservatorio coordinato da Tiziano Treu, professore emerito della Università Cattolica. L’approccio suggerito è di tipo organico e in una prospettiva di medio-lungo periodo: «Bisognerebbe iniziare a occuparsene sui 45 anni, quando si apre una seconda carriera per il dipendente, per arrivare ai 50 e 60 in buone condizioni fisiche e mentali e in condizione di lavorare al meglio, con una riprogrammazione delle attività e dei tempi per ridurre la fatica e lo stress», spiega Tiziano Treu. In che modo? Da un lato con la cura della salute con check up e sensibilizzazione a corretti stili di vita e, dall’altro, tenendo conto delle diverse necessità demografiche e, quindi, rimodulando orari, mansioni e carichi di lavoro. In tutto questo, anche gli strumenti di

Ma con le tecnologie digitali bisogna prendere confidenza e dimestichezza, per questo nelle imprese dovrebbe esserci un aggiornamento costante sugli strumenti di lavoro anche per gli over 50 e 60. La tedesca Bosch, per esempio, fra le aziende in Italia con le prime best practice sull’active ageing (e tra quelle selezionate nella ricerca di Randstad), ha per politica interna la valorizzazione della diversità demografica. Con interventi strutturati a più livelli, ha infatti l’obiettivo di far convivere in modo attivo e produttivo fasce d’età distanti fra loro. Il Reverse mentoring, per esempio, è un programma di mentoring all’incontrario. «In questo caso non è il collega più anzia-

Tiziano Treu, esperto di diritto e politiche del lavoro, alla giornata organizzata da Randstad sull'invecchiamento attivo in azienda

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L’INCHIESTA

Roberto Zecchino, direttore risorse umane Bosch Italia, che valorizza le competenze tecniche dei senior per trasferirle alla nuova forza lavoro

ta alle nuove generazioni. Diverso discorso per i manager, come i direttori di una business unit, che se stanno bene possono continuare a fare al meglio il proprio lavoro anche a 60 anni, anche loro una grande ricchezza per noi. Casomai, con qualche accorgimento per gestire meglio tempi e carichi di lavoro, per esempio delegando di più e sfruttando il supporto delle tecnologie» precisa Zecchino. I senior tecnici fanno anche orientamento nelle scuole, dove Bosch ha in corso il progetto “Allenarsi per il futuro” con incontri dalle medie all’università e l’alternanza scuola-lavoro con tirocini curriculari. no che, con la sua esperienza, guida il giovane, ma è il nativo digitale che diventa tutor del manager meno tecnologico. Abbiamo strutturato il progetto a livello di gruppo con un assessment delle competenze digitali dei nostri 6.000 dipendenti e, individuate le aree da migliorare, abbiamo predisposto gli affiancamenti con diverse attività, mischiando uffici e divisioni, per evitare resistenze di altro tipo», racconta Roberto Zecchino, direttore risorse umane di Bosch Italia. D’altro canto, la fondazione tedesca utilizza al massimo il know-how dei suoi tecnici più senior che, dopo tanti anni in ambienti di produzione caldi e rumorosi, vengono distaccati nella formazione (Tech Bosch è l’academy del gruppo dal 2002). «Escono dal ciclo produttivo e diventano tutor, docenti, perché da noi c’è una grande esperienza tecnica che va custodita e trasferi-

IN FRANCIA, PART TIME CON METÀ DELLA PENSIONE ANTICIPATA Il costo dei dipendenti in genere non incoraggia le aziende a puntare sulla fascia di popolazione più avanzata, ma a liberarsene, perché finora l’aumento di stipendio è stato agganciato all’anzianità, e non a concetti di merito e performance. Bisognerebbe lavorare anche su questo aspetto, suggerisce Treu. Sul piano pensionistico, poi, il part-time come soluzione per gestire gli ultimi anni di lavoro potrebbe creare resistenze nei lavoratori, ma sono sotto osservazione diversi esperimenti in Europa. «In Francia, per esempio, stanno proponendo il part-time con metà della pensione anticipata in modo da non intaccare il reddito, e andare a conguaglio al momento del ritiro. Questa è una soluzione che può essere vantaggiosa per chi ha già maturato 30-35 anni di contributi con il vecchio sistema retributivo e ha quindi già garantito un buon livello di pensione», conclude Treu.

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Le iniziative BMW per un benessere in azienda a 360 gradi Anche nel settore automobilistico i tedeschi sono stati i primi a intercettare i nuovi bisogni di una popolazione più longeva, attrezzandosi di conseguenza. BMW già nel 2012 calcolava che entro il 2021 gli over 50 sarebbero stati oltre un terzo della popolazione (100mila dipendenti di cui l’80% in Germania). Così ha all’attivo già numerosi progetti pilota in un’ottica integrata di benessere organizzativo, con la collaborazione di medici del lavoro, psicologi e fisioterapisti: giusto equilibrio tra alimentazione e attività fisica; formazione continua e sviluppo per le diverse fasce d’età; condizioni di lavoro che tengano conto dell’ergonomia (interazione della persona con gli strumenti di lavoro); rotazione dei compiti dove possibile e flessibilità d’orario per bilanciare vita privata e vita professionale e ridurre le fonti di stress. L’obiettivo è arrivare ad avere un mix di generazioni attive e produttive, nel rispetto dell’età, puntando soprattutto sulla prevenzione. Sono numerose le contromisure già adottate nei diversi stabilimenti in Germania contro l’usura del tempo e del duro lavoro, mantenendo al tempo stesso la produttività aziendale. Dai pavimenti in legno ammortizzanti, ai cartelli lungo le linee con il disegno di esercizi fisici per scaricare le tensioni e i sovraccarichi muscolari; pause pagate per lo stretching, utensili più vicini per evitare movimenti inutili e scomodi, altezza dei tavoli di lavoro regolabile e aree relax. Inoltre


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L’INCHIESTA

Antonio Dragotto ha introdotto le quote d'argento in STMicroelectronics, che hanno portato valore con l'esperienza e le competenze di senior provenienti dal mercato

sono state aggiunte sedute e schienali dove c’erano solo sgabelli, gli schermi dei monitor sono stati inclinati in modo da vedere meglio, le istruzioni limitate al necessario e con caratteri più grandi e, all’occorrenza, viene fornita una lente d’ingrandimento per le scritte sugli arnesi troppo piccole.

Ci vuole anche un cambiamento culturale In Italia, invece, Randstad ha raccolto e analizzato le esperienze più mature di age management in Bosch, ABB, AXA Assicurazioni, Philips, Gruppo Reale Mutua e STMicroelectronics, con uno sguardo anche alle best practice europee. Quello che è emerso è che non solo serve tanta formazione tecnologica per superare il digital divide, ma anche interventi di tipo comportamentale e culturale per proiettarsi in una carriera più lunga, anche se in termini orizzontali. ABB, per esempio, con 6000 dipendenti in Italia, di cui 2000 operai, sta agendo proprio sulla cultura aziendale per sviluppare un nuovo approccio alla presenza attiva degli over 55. «La domanda dei capi non potrà più essere “Quanto ti manca?”, ma “Cosa vedi per il tuo futuro?”, “Quali competenze sono ancora spendibili e in che forma?”. Non pensiamo a un demansionamento, sia chiaro, ma a coinvolgerli e a impiegarli in altri ruoli, utili per l’azienda e soddisfacenti per loro. Ma adesso la cosa più importante è parlarne, fare cultura, sdoganare questo tema: l’inevitabile aumento degli over 55, che nel 2020 saranno 800 su 6.000 dipendenti, di cui 200 over 60, proporzioni mai viste»,

commenta Silvia Parma, Country HR manager di ABB Italia. Che ha partecipato a un progetto interaziendale (“Age management in Milan”), finanziato dalla Provincia di Milano e promosso dalla Fondazione Istud e dall’Università Cattolica. Nella prima fase è stata svolta un’analisi dei bisogni su tutti i dipendenti, cui ha risposto il 55% e sono state evidenziate le differenze a seconda delle generazioni, quindi nella seconda fase sono stati organizzati focus group con oltre 100 dipendenti di tutte le età, con un confronto aperto sui risultati, sui bisogni differenti e sui possibili interventi. «Ci sono stati feedback di grande interesse e ora passiamo all’azione. Nell’iniziativa abbiamo coinvolto tutti gli hr manager del gruppo, perché è importante sapere di cosa stiamo parlando», conclude Parma. I primi interventi riguarderanno la costituzione di una Professional Faculty, che formerà i

Silvia Parma, Country HR manager di ABB, impegnata a sdoganare l'invecchiamento attivo in azienda

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L’INCHIESTA RISCOPRIRE IL VALORE DELLE “CARRIERE LATERALI” «Impariamo dalle esperienze di conciliazione delle donne e portiamole anche nell’age management per impiegare risorse ancora utili, con più flessibilità d’orario, inquadramento diverso, lavoro agile». Con questo appello Chiara Bisconti, assessora al benessere, qualità della vita, sport e tempo libero del Comune di Milano, ha aperto la giornata di presentazione della ricerca di Randstad sull’active ageing nei saloni di Palazzo Marino. «Gli over 50 hanno tante competenze, ma bisogna liberarsi dal gioco della carriera sempre verticale. Ci sono saperi che possono essere fonte di ricchezza anche in carriere laterali. E possono diventare utili anche per noi, che abbiamo in mano la città per rispondere a queste competenze che si liberano, un grande bacino di energie da valorizzare. E in questo modo la persona non si sente residuale, ma utile. Io ho un lungo elenco di cose da fare, dall’aprire giardini condivisi, luoghi di socialità gestiti da persone, facendo tornare a vivere luoghi morti, allo sport che ha anch’esso un potenziale di socialità. Così si crea un circolo virtuoso», conclude l’assessore.

più senior come docenti, di un Mentoring Lab per lo scambio fra senior e junior e dell’iniziativa “Reinventing you” per aiutarli a ridefinire il proprio percorso di carriera. Nel frattempo, in azienda è stato avviato un gruppo di lavoro su temi innovativi, senza limiti di età e su base volontaria, per favorire lo scambio di competenze ed esperienze, e quattro over 50 hanno aderito: «Il mio obiettivo è che fa tre anni la loro partecipazione sia più alta», conclude la manager. Chiara Bisconti, assessora al benessere, qualità della vita, sport e tempo libero, risorse umane, tutela degli animali, verde, servizi generali del Comune di Milano ha aperto la giornata a Palazzo Marino su come valorizzare gli over 50 in azienda, e non solo

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Quote argento in STMicroelectronics Anche STMicroelectronics, con 9.500 dipendenti in Italia di cui metà in attività produttive, è attenta a non perdere risorse e competenze, anche senior. Con Technical Staff ha creato una comunità virtuale all’interno del’azienda (140 i dipendenti che ne fanno parte, selezionati in base alle competenze e al merito), gruppo di lavoro che stimola l’innovazione attraverso la contaminazione e incentiva e motiva i membri senza per forza assegnare compiti manageriali. «Le ricadute nell’ambito dell’age management sono molto interessanti. Viene garantita e sollecitata l’acquisizione di nuove competenze al di là dell’età fino all’ultimo giorno di presenza in azienda, mentre nelle carriere manageriali la piramide pone necessariamente un tetto alla possibile progressione», commenta Antonio Dragotto, HR VP di STMicroelectronics in Italia. Che ha fatto anche di più per valorizzare le competenze e l’affidabilità («etica del lavoro», come la definisce) dei collaboratori senior. Nel 2010 ha introdotto in via sperimentale le quote argento nelle politiche di assunzione. Così, negli ultimi anni su 400 assunzioni nell’area manufacturing, il 10% è stato di over 50. Quell’anno il mercato del lavoro era particolarmente saturo di competenze disponibili.

Competenze e affidabilità valgono più dell’età anagrafica Ma il risultato maggiore è stato che, già dal secondo anno, non si è più parlato di obbligo o vincolo, ma è diventata una richiesta attiva da parte del management delle attività produttive. «L’organizzazione si è trovata ad apprezzare il valore, sia professionale che sociale, dei professionisti over 50, adottando di buon grado questa nuova pratica. Se da un lato è vero che un professionista senior ha per l’azienda un costo superiore rispetto a un giovane, è altrettanto vero che questo costo è pienamente compensato, e spesso superato, dall’alta professionalità di queste figure e dal valore aggiunto che possono portare nei processi in cui sono coinvolte», conclude il manager di un’azienda tecnologica dove le competenze e l’affidabilità valgono di più dell’età anagrafica. ■



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TOP MANAGER DEL MESE

La mia virtù manageriale?

Una visione cross-cultural appresa per necessità Abituato a varcare i confini territoriali e culturali fin da ragazzo e con una solida carriera in multinazionali, Marco Saltalamacchia ha imparato presto l’arte di sapersi adattare e integrare, senza per questo rinunciare alla propria creatività. Ieri alla guida di BMW Italia e Europa e oggi, Chief Commercial Officer World Wide in Natuzzi, il manager porta avanti, con successo, la sua leadership e il suo stile

✒Gaia Fiertler Il suo segreto è lasciarsi incuriosire dalle culture altrui, entrarci dentro nel modo di ragionare, di fare business e anche di stare a tavola, ma restando italiano, con quel pizzico di indisciplinatezza che aiuta, quando serve, a pensare “out of the box”. Alla fine, con questo approccio, l’attuale Chief Commercial Officer world wide di Natuzzi, Marco Saltalamacchia, ha convinto anche i tedeschi. Negli anni Duemila porta innovazione nel marketing di BMW e Mini, che fa parte del gruppo tedesco. Prima in Italia, poi in Europa, dove viene chiamato a fare quello che si era rivelato vincente in Italia: costruire intorno all’automobile uno stile di vita, collegandola al golf, alla vela, alla nautica e al cinema, oltre i concetti più classici di status e di esperienza. «Il board di BMW ha saputo apprezzare il mio spirito imprenditoriale nel proporre una nuova strategia di marketing. Perché è vero che i tedeschi pianificano a lunghissima scadenza, dopo aver valutato tutti gli scenari e le combinazioni possibili, ma lasciano flessibilità nell’execution. Con l’arrivo della crisi negli Stati Uniti e in Europa, per esempio, sono stati veloci nello spostare il focus sull’Asia, dove peraltro erano già presenti da diversi anni con la produzione. In pratica, sapevano esattamente dove arrivare e si stavano già preparando», spiega Saltalamacchia.

Il confronto con altre culture come stimolo per crescere La sua frequentazione con la Germania però parte da lontano, dalla compagna di scuola di Palermo, poi fidanzata, che era

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di madre tedesca e d’estate tornava in Germania per le vacanze e lui, allora, la raggiungeva risalendo l’Italia. La stessa fidanzata che poi è diventata la moglie ed è tuttora al suo fianco. Abituato a varcare i confini territoriali e culturali fin da ragazzo, anche per l’attività del padre con cui cambiava città ogni 4-5 anni, Saltalamacchia ha sviluppato una veloce capacità di adattamento e integrazione cross-cultu-

ral nata, a suo dire, per spirito di sopravvivenza. Nasce a Roma, ma vive in Friuli, in Veneto e poi in Sicilia, a Messina e a Palermo, negli anni del liceo e dell’Università. Quindi inizia a girovagare anche per lavoro, a Milano per il master, poi a Roma, Padova, Parigi, Stoccarda, Bonn, Monaco. Allenato da sempre, per lui è naturale lavorare per grandi aziende in chiave internazionale. «Avere a che fare con

Sopra, Saltalamacchia al test drive della gamma “X” nel 2005 sulle montagne dell’Atlante e nel deserto del Marocco. Sotto, fatta buona pesca alle Maldive in occasione del Club dell’Eccellenza BMW con i migliori concessionari italiani

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TOP MANAGER DEL MESE

Nuove sfide

Sopra, a Salice d’Ulzio con Alex Zanardi, testimonial del progetto “BMW sciabile”, voluto dal manager per insegnare a sciare ai disabili: oltre 800 in 10 anni. Questo è il suo progetto di cui va più fiero. Sotto, un intenso primo piano

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colleghi di altri Paesi per me è sempre stato motivo di stimolo e di confronto. I francesi, per esempio, hanno i piedi nel Mediterraneo (sono emotivi come noi), ma la testa nel Nord Europa. Razionali, amanti del ragionamento portato alle estreme conseguenze logiche, come nella migliore tradizione delle Grandes Écoles, peccano un po’ in senso pratico. Una buona sintesi fra pragmatismo anglosassone e razionalismo francese si trova per esempio nei tedeschi», racconta delle sue esperienze cross-cultural Saltalamacchia. Che ha lavorato per i grandi clienti-flotte di Fiat a livello mondo, in Renault a livello europeo, ha guidato BMW Italia e BMW Europa e ora, da un anno e mezzo, è Chief Commercial Officer world wide in Natuzzi (95% del fatturato all’estero).

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Diviso fra Milano e Sant’Eremo al Colle, dove l’azienda di divani in pelle è nata negli anni ’60 e ha ancora parte della produzione con 3mila dipendenti, Saltalamacchia compie viaggi frequenti a Shangai (in Cina ci sono 130 negozi a marchio Natuzzi rispetto ai tre in Italia, dove è più diffuso il brand Divani & Divani) e ad High Point nel North Carolina, sede di Natuzzi Americas. Gli Stati Uniti sono il mercato storico del produttore pugliese, Pasquale Natuzzi, che negli anni ’70 ha avuto l’intuizione del divano in pelle non più artigianale, ma di design in serie, accessibile a tutti. Ora la sfida per l’azienda di un settore che ha una bassa barriera all’ingresso, in pratica facilmente copiabile, è lo sviluppo nel mondo del posizionamento alto del brand Natuzzi attraverso negozi monomarca, una scelta precisa per vincere la sfida dei grandi retailer più omologati. L’altra grande sfida è l’e-commerce: far conoscere un marchio che parla di Mediterraneo, italianità e personalizzazione, laddove i clienti maturano la propria scelta sempre più online nella ricerca e nel confronto. «Rispetto a un tempo, quando si assisteva a una media di quattro visite prima di decidere l’acquisto, ora si va in negozio a colpo sicuro, quindi il lavoro va fatto prima», racconta Saltalamacchia. Che è affascinato da questa nuova sfida, perché è il suo pane gestire cambi di scenario e di comunicazione. «Ciò che mi muove e mi aiuta nel mio lavoro è la curiosità che metto in tutto quello che faccio, il gusto dell’approfondimento e dell’aggiornamento. Per esempio leggo moltissimo, soprattutto saggi di economia e stampa estera».


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TOP MANAGER DEL MESE Gli hotel preferiti di Saltalamacchia

La scuola, una passione che non finisce mai Laureato in Scienze Economiche e Statistiche, con un master in business administration (mba) in Bocconi, dieci anni dopo un executive mba in Insead e, tempo dopo, sempre a Fontainbleau un corso avanzato per BMW, ammette che, se rinascesse, vorrebbe fare il professore in una business school internazionale. Tra l’altro, tra SDA Bocconi, LUISS e la sua Alma Mater a Palermo, tiene già da tempo testimonianze e lectio magistralis. «L’education continua è cruciale per la crescita personale e professionale e a me piace proprio la dimensione dell’apprendimento attraverso l’analisi e la riflessione, nonché il trasferimento ai giovani di metodo ed esperienza», commenta Saltalamacchia. Che, finché ha avuto i figli a scuola, si è anche impegnato nella gestione della American School of Milan, facendo parte del board per sei anni. «Ne ho fatto una piccola missione: sostenere e diffondere l’idea stessa di scuola internazionale che, ahimè, sta perdendo la sua ragion d’essere, con sempre meno stranieri e sempre più figli di locali, in Italia come all’estero, che vogliono impartire loro una educazione globale. Ma il mix, che a me sembrava equilibrato, tra un terzo di americani, tedeschi o francesi a seconda dell’origine della scuola, un terzo di locali e un terzo da altri Paesi, si sta perdendo a discapito dell’incontro interculturale, come di recente ha rilevato anche l’Economist», spiega il manager con l’amore per la cultura e le culture.

Quando viaggia va sul sicuro con le catene alberghiere. Le sue preferite per qualità-prezzo sono il Marriott e l’Hilton, anche nella versione Garden Inn. In particolare, all’Hilton Garden Inn di Matera pernotta nelle settimane che trascorre in azienda a Sant’Eremo al Colle, mentre a Pasqua con la famiglia ha dormito in un hotel nei sassi. In generale Saltalamacchia non sopporta la cucina internazionale, mentre va alla scoperta della cucina locale e, man mano che diventa un insider nelle sue trasferte, trova anche l’hotel di qualità del posto. Come a Shangai, dove consiglia il “The Puli Hotel and Spa”, un design hotel dal sapore zen. «È importante la qualità di un hotel. Nel breve tempo che vi trascorro voglio trovare la possibilità di un buon wellness», racconta il manager, che vivendo tanto fuori casa cerca di utilizzare regolarmente anche palestra e centro benessere.

sempre più frequente e imprevedibile in tutta Italia, con un sistema di ventose che non rovinano la vernice della carrozzeria. «È una capacità artigiana che sta scomparendo e, proprio per non perderla, stiamo creando a Roma una scuola di formazione per le nuove leve». Nel secondo caso, un gruppo di esperti realizza audit qualità e rating di processo per il controllo dei costi di riparazione nelle carrozzerie. L’obiettivo è arrivare a contenere l’RC auto, la responsabilità civile dell’auto, che in Italia costa il doppio che in Europa. Aperto e attento a progetti innovativi, Saltalamacchia siede anche nel board di Optness, una società brasiliana di consulenza per nuovi progetti imprenditoriali in Brasile e nel mondo, con l’obiettivo di valutare e accompagnare nuove idee di business in Italia. Professore in pectore, il nostro guarda lontano con i piedi ben piantati per terra. ■ In sella alla sua moto per varcare ogni confine

Sogni nel cassetto diventati progetti Curiosità e spirito d’iniziativa, tra l’altro, l’hanno portato a esplorare anche il mondo delle start up. Dopo tre anni in BMW a Monaco di Baviera, infatti, il manager globale decide di mettersi in proprio per lavorare a un suo sogno nel cassetto: un taxi ibrido elettrico, su modello Uber con il sistema della geolocalizzazione. Poi arriva la crisi e il progetto si arresta e rimane, per ora, nel cassetto. Nel frattempo, però, avvia un paio di start up: Mister Grandine e Trust Rating system. Nel primo caso collega le compagnie di assicurazione con i “tirabolli”, artigiani esperti che riparano le auto dai danni della grandine, 3 2015

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Let it flow Un percorso professionale in ascesa, connotato dall’amore per le sfide e dalla voglia di crescere sempre anche come persona. Cosi Sara Cesare ha affinato le sue doti di manager imparando ad ascoltare, ma soprattutto a lasciare andare e a delegare. E, oggi, come country manager di Pall Corporation Italia, propone un modello di leadership al femminile in cui la donna non è più obbligata a conquistarsi un posto al sole

✒Gaia Fiertler

Sara Cesare nella hall dell’hotel AC di Gerona (Barcellona) per un meeting del Sud Europa

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Le persone che ha incontrato hanno sempre creduto in lei e l’hanno sempre messa al posto giusto. Che non era mai quello più comodo, ma senz’altro quello più adatto e sfidante, per crescere, per portare valore, per fare la differenza. Sara Cesare a metà del 2014 è diventata country manager di Pall Corporation Italia, il gruppo americano da oltre 2 miliardi di dollari, che produce e commercializza prodotti e soluzioni ingegnerizzate per filtrare, separare e purificare fluidi nei mercati che vanno dall’energia all’alimentare. Ingegnere con percorso manageriale, quello che ancora le mancava nella sua carriera era proprio trovarsi alla guida di un’azienda, occasione arrivata a 45 anni

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nello stesso gruppo, dove è entrata nel 2007 come Energy division manager.

L’importanza di partire con il piede giusto Uno sviluppo professionale iniziato molti anni prima, dopo la laurea, in un altro grande gruppo industriale americano, la Foster Wheeler. «Partire con il piede giusto è stato fondamentale per me. La Foster è stata una grande scuola, con tanto training sul campo e un’autonomia acquisita passo passo. Per cultura aziendale, infatti, non ti mandano allo sbaraglio, c’è sempre una supervisione, ma via via ti affidano un pezzettino in più da gestire in autonomia. Sul momento non apprezzavo


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DONNE AL TOP

questo sistema, ma a posteriori ne ho riconosciuto il valore», racconta Sara Cesare. Così, entrata come tecnico da neolaureata, ne esce otto anni dopo con un consolidato ruolo commerciale di business development, avendo avuto come interlocutori i direttori delle raffinerie clienti.

In Sympak per affinare le soft skill Quindi esce temporaneamente dall’Oil& Gas per fare un’esperienza diversa, in Sympak, gruppo industriale che produce macchine per il packaging. Lì guida il marketing e la comunicazione: parla il loro linguaggio, sa impostare un Crm (Customer relationship management) e il direttore commerciale è un ingegnere come lei. Cosa c’è allora di nuovo? «Per esempio, affrontare la pianificazione di una campagna di comunicazione o organizzare una fiera, e mettere in campo le soft skill. Mi è servito anche questo per fare una esperienza a tutto tondo e per capire davvero dove volessi andare», risponde la Cesare.

stato facile all’inizio, venivo da fuori, prima manager non cresciuta all’interno e, inutile negarlo, pure donna. Doppiamente estranea in un ambiente maschile, all’inizio mi sono sentita un po’ abbandonata. Ma il mio primo capo, un francese, era un vero leader. Se avevo bisogno lui c’era, ma il punto è che era anche convinto che non ce ne fosse molto bisogno. Mi lasciava fare, anche sbagliare, e poi mi parlava sempre sotto forma di consiglio, mai di rimprovero. Era un uomo che non alzava mai la voce». Un maestro per Sara, un modello da seguire nello sviluppo della propria leadership, pur nel rispetto di caratteri molto diversi. In particolare, la ma-

In questa pagina, Sara Cesare presso Pall Italia, riunione con i distributori area Balcani

Il “salto” con Pall Corporation Italia Il ritorno al primo amore, l’Oil&Gas, avviene qualche anno dopo nella pmi italiana Pietro Fiorentini, che si sarebbe presto rivelato solo un passaggio per fare invece il salto in Pall Corporation Italia, dove viene chiamata un anno dopo. «Non è 3 2015

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DONNE AL TOP IL BUEN RETIRO DI SARA CESARE Nel tempo libero Sara Cesare torna volentieri al Lido di Venezia, dove è nata e cresciuta e dove vive la sua famiglia. Una sorta di buen retiro, fra passeggiate in spiaggia e un’ombra de vin all’ora dell’aperitivo con le amiche di sempre. Talvolta invece si rifugia sulle Dolomiti, dove scia d’inverno, mentre ogni stagione è buona per concedersi due giorni di completo relax in centri benessere da sogno, come il Castel Rundegg di Merano e il Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar. Mentre agli hotel delle vacanze non deve mancare proprio niente, quando è in viaggio per lavoro ciò che conta è il letto. «Resto talmente poco in albergo che non mi interessano le dimensioni della stanza né i servizi offerti, ma sul letto non transigo. Dev’essere comodo perché il sonno è prezioso. Le mie catene preferite sono Starwood, Sheraton, con nota di merito per quello di Malpensa e il suo centro benessere e Ac Hotel».

Quando possibile, poi, a conclusione delle riunioni di lavoro e delle visite ai clienti aggancia un week-end per scoprire posti nuovi: dalla Sicilia a Singapore, da Parigi a Mosca. Ma in generale Sara è un’esperta nel prendere il meglio da ogni situazione: «Ricordo con piacere la terrazza dell’Eolian Inn di Milazzo, da cui ho fatto delle conference call con vista sulle Isole Eolie, o le cene sul mare in Grecia dopo una lunga giornata di lavoro».

Al Relais Franciacorta a Colombano, riunione con il team di vendita

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nager veneziana, milanese d’azione, si trova a fare i conti con un forte senso di responsabilità che, però, la ostacola nel delegare e anche con un po’ di ansia da prestazione. «Ammetto che essere donna ha sempre un po’ pesato nelle mie performance e nelle mie relazioni professionali. È come se dalle donne ci si aspettasse sempre una dimostrazione in più, una prova continua del fatto che siano brave e capaci. Questo mi ha portato a sviluppare una forte intransigenza, prima di tutto verso me stessa».

Lasciare andare, fidarsi e delegare per essere un buon leader La continua sfida con se stessa, prima ancora che con gli altri, fa da sprone e volano nella crescita professionale di Sara, che però sente la mancanza di qualcosa. Così, grazie all’altrettanta capacità di mettersi in discussione, fa un percorso di coaching che l’aiuta a lasciar andare («Let it flow»), a fidarsi di più delle persone, a delegare. Ne guadagna in sonno e salute. Impara a staccare, pur continuando a lavorare 12 ore al giorno, sa infatti quando spegnere il telefono e iniziare a godersi quel che resta della giornata, con una buona cena o un buon libro. «Ho la fortuna di sapermi mettere in gioco e questo mi ha aiutato a smussare alcuni angoli del mio carattere. Cercare il feedback da pari, collaboratori e capi, per esempio, con il metodo Feedback 360, mi ha aiuta-


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DONNE AL TOP

to a vedermi con gli occhi altrui e a scoprire che, forse, ero troppo severa con me stessa. Risultato: sono diventata più indulgente verso me stessa e, di conseguenza, verso gli altri. Oggi sono più rilassata e meno nervosa, ma forse un po’ dipende anche dal fatto di aver raggiunto l’obiettivo che mi ero posta».

PWA: un modello di riferimento per le donne manager Un altro tassello importante nella sua continua ricerca di miglioramento e completezza è l’adesione a PWA (Professional Women’s Association), che riunisce manager e professioniste che si offrono reciprocamente supporto di mentoring. «Mi mancava un modello di leadership femminile, avendo sempre avuto uomini come capi, ed essere seguita da una mentor Cfo che aveva deciso di diventare coach, mi ha aiutato nello sviluppo dell’ascolto. Ero infatti abituata ad andare alle riunioni così concentrata su di me e sulla mia prestazione che, a volte, non li vedevo neppure. Un manager, invece, deve saper ascoltare». Un altro rischio del non avere modelli femminili in ambienti prevalentemente maschili è quello di farsi condizionare da pensieri limitanti. «Oggi noto con chiarezza la tendenza tutta femminile di sentirci sempre di troppo, delle intruse che devono conquistarsi un posto al sole».

cessarie e strettamente legate al mio ruolo di country manager, lasciando agli altri anche quello che, ahimé, amavo fare!» D’altronde la sua responsabilità ha avuto un altro cambio di passo, verso l’alto. ■

Sugli sci con i genitori in Alta Badia (sopra) e giornata di “fuga” dall’ufficio con colleghi, ma tutti al cellulare in seggiovia! (sotto)

Mentoring e coaching: potenti strumenti di crescita in azienda Ma Sara Cesare il tetto di cristallo ormai l’ha rotto, e oggi riconosce quella tentazione che, per lei, non è stato motivo di rinuncia né di sconfitta, ma che per tante altre donne potrebbe invece essere un ostacolo insormontabile al successo e alla carriera. «Il coaching e il mentoring in azienda, o fuori, sono strumenti di crescita potentissimi, perché allenano a pensare e a vedere le cose in modo diverso, e dunque a gestire situazioni e a prendere decisioni in modo più efficace rispetto a quanto abbiamo fatto finora. Nel primo caso con un coach esperto, nel secondo caso con colleghi più senior che hanno già risolto le difficoltà che si presentano a noi e che possono farci da esempio». Ma quali sono le prossime sfide di Sara Cesare come numero uno? «Delegare ancora di più e concentrarmi solo sulle cose ne3 2015

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Anche gli event manager si sposano Un solo giorno? No, grazie! Oggi, il matrimonio per essere glam deve prevedere una short stay di festeggiamenti. E i protagonisti indiscussi oltre agli sposi sono hotel, relais e dimore di charme

✒Simona Lovati Paese che vai usanza che trovi. Vero. Specialmente se si tratta di matrimoni. Ma il comune denominatore di tutte le cerimonie nuziali, da quelle low profile alle più sfarzose, è la scelta della location, che deve essere la scatola magica capace di regalare emozioni non solo agli sposi, ma anche agli invitati. Soprattutto se lo sposo è un event manager, che per “deformazione professionale” è solito non lasciare nulla al caso. «La tendenza, oggi, è organizzare il matrimonio fuori città», commenta Elisabetta Merati, socio fondatore dell’agenzia Dreamlike Events & Wedding Planner

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(www.dreamlikeevents.it), «organizzare una festa che non si esaurisca in una giornata, ma diventi un vero e proprio viaggio esperienziale, che si apre il giorno prima del sì con un aperitivo di benvenuto per fare conoscere tra di loro gli ospiti, e si chiude la mattina successiva con un brunch informale per i saluti. In questo modo, gli invitati sono coinvolti a 360 gradi».

GLOBE TROTTER WEDDING Da nord a sud, da est a ovest, ecco le 10 destinazioni più incantevoli per lo scambio degli anelli.


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WEDDING LOCATION

Sonora Resort Canada Sulla punta più estrema di Bute Inlet, una delle insenature di Sonora Island, raggiungibile da Vancouver solo via mare o in elicottero, la struttura è il connubio perfetto per quanti sono affascinati dalla natura, ma non rinunciano a un servizio a cinque stelle. Composto da lodges di diverse dimensioni, che accolgono fino a 125 persone, il resort può essere affittato in esclusiva per matrimoni, corporate events o riunioni di famiglia. Le attività en plein air spaziano dalla pesca all’avvistamento di orsi grizzly e balene, senza trascurare gli eco tour boat per ammirare e ascoltare il richiamo della fauna autoctona. E al rientro, la Island Current Spa, che vanta una cascata naturale che fluisce da una superficie di roccia e una vista mozzafiato sull’oceano, attende gli ospiti

Tra le wedding destination italiane più amate dai vip, in pole position antiche dimore, castelli e relais della Toscana. Tra le dolci colline toscane si è sposato recentemente anche il calciatore olandese Sneijder

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WEDDING LOCATION

per energizzare corpo e spirito. Membro di Relais & Châteaux. www.sonoraresort.com

Mihir Garh Conosciuto con l’appellativo di “fortezza del sole”, questo suite boutique hotel circondato dalle sabbie dorate del deserto di Thar nel cuore del Rajasthan, in India, si erge maestoso per accompagnare i viaggiatori alla scoperta della leggendaria ospitalità e dei sapori della sua terra. Il design si ispira all’architettura delle case tipiche della regione, con le alcove, gli angoli dolcemente arrotondati e le mura sovrastate da eleganti merlature. Ogni camera è dotata di terrazza privata, Jacuzzi, giardino e piscina, per vivere una un’emozione senza pari con un tocco di tradizione: un caminetto realizzato dalle donne dei villaggi vicini. Oltre che con rituali wellness, i

clienti si possono deliziare con show cooking, safari, escursioni a cavallo e royal picnics mattutini per ricevere un buongiorno fuori dall’ordinario immersi nella natura. Membro di Relais & Châteaux. www.mihirgarh.com

Anjajavy Resort È entrato a fare parte del circuito Relais & Château nel 2004, come unico indirizzo per il Madagascar. Costituito da 24 villini in legno di palissandro, che si snodano su di una spiaggia privata affacciata sul Canale di Mozambico, è abbracciato per 550 ettari dalla riserva naturale di Anjajavy,

Matrimonio all’Italiana. I VIP che dicono “sì” nel Bel Paese

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l nostro Paese grazie agli scenari da sogno e alla magnificenza delle sue location rimane uno dei posti più romantici in cui pronunciare il fatidico “sì”. E sono sempre più numerose le coppie del jet-set hollywoodiano che scelgono proprio l’Italia come cornice ideale del loro matrimonio. Recentemente, hanno fatto questa scelta star del calibro di Justine Timberlake e Jessica Biel che sono volati in Puglia, a Borgo Egnazia, il resort nato a pochi passi dal mare di Savelletri di Fasano che dopo sceicchi, calciatori e magnati russi si conferma la location ideale per matrimoni da favola. La protagonista di Il diavolo veste Prada Emily Blunt e John Krasinki,

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star della serie tv The Office hanno invece scelto la residenza estiva di George Clooney a Laglio per convolare a nozze. E ancora, Il calciatore olandese Sneijder e consorte hanno optato per i dolci colli toscani per celebrare il loro matrimonio. Gli antichi borghi, i castelli medievali, l’atmosfera impregnata d’arte grazie alla vicinanza di scrigni inestimabili quali Siena e Firenze sembrano proprio essere lo scenario perfetto per infilare la fede al dito. George Clooney e Amal Alamuddin hanno scelto invece per il loro sì la laguna di Venezia. Ma il posto più originale per sposarsi lo hanno trovato l’attrice e modella americana Kim Kardashian e il pro-


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WEDDING LOCATION

Sposarsi a Park Hotel Villa Marcello Giustinian che dà alloggio a più di 1.800 specie vegetali. Fiore all’occhiello è la sua oasi, popolata da piante acquatiche, papiri, rampicanti, felci, palme, il rifugio idilliaco per uccelli, lemuri, martin pescatori, ed equipaggiata da un sistema di vaporizzatori che permette di mantenere il giusto grado di umidità per rinfrescare gli ospiti nelle ore più calde della giornata. In un luogo così, anche la cucina attinge a 360 gradi dalla natura: il pesce proviene direttamente dal mare antistante, mentre frutta e verdura sono acquistati dagli agricoltori locali, che le coltivano senza pesticidi e fertilizzanti. www.anjajavy.com

A Mogliano Veneto, immerso in un’atmosfera che conserva il fascino di un passato ricco di storia e di tradizioni d’altri tempi, il Park Hotel Villa Marcello Giustinian (tel. 041942444 - www.villa marcellogiustinian.com - info@villamarcellogiustinian.com) è una splendida villa veneta trasformata in hotel quattro stelle, location ideale per un indimenticabile giorno del sì. Offre 47 raffinate camere impreziosite da stucchi e marmorini originali e un ottimo ristorante gourmet Da Marcello che propone specialità del territorio rivisitate. Appena varcato il cancello d’ingresso, lo sguardo corre subito alla chiesetta sulla quale troneggia una statua della Madonna col Bambino. Di fronte al cancello un viale di magnolie

separa l’ampio giardino all’italiana di 5 ettari disegnato dall’ architetto ferrarese Gaetano Depestes in cui spiccano laghetti e corsi d’acqua punteggiati da querce, cedri, ippocastani, pini, noci neri, magnolie e taxodium distichum. Per i matrimoni, nel parco, si trova una elegante tensostruttura in grado di ospitare 120 invitati. Molto belli anche il piano nobile decorato con stucchi e affacciato sul giardino per 80 persone a sedere, la Veranda (120 posti) e i tre saloni adiacenti e collegabili alla veranda per 100 persone. Non manca neppure un parcheggio interno, attrezzato per accogliere oltre 300 automobili.

duttore Kanye West, che hanno condiviso il loro matrimonio al Forte Belvedere di Firenze con i fan sulle piattaforme social. Da Oltreoceano importiamo anche l’amore per le nozze in spiaggia o comunque in località di mare – come hanno fatto il finanziere Guido Maria Brera e la conduttrice Caterina Balivo, che lo scorso agosto hanno eletto Capri a cornice del loro giorno indimenticabile – e del cadeau da offrire alle invitate. «Si chiamano wedding bags», dice Elisabetta Merati, «e sono piccole borse con all’interno, per esempio, lipstick, ciabattine o ballerine pieghevoli, e un gadget che richiama una passione comune degli sposi con i loro

ospiti. Tuttavia, il vero must delle cerimonie di questi anni, complice la crisi, è abbandonare follie e bizzarrie e preferire buon gusto ed eleganza, caratteristiche che non mancano a noi italiani». Ne è testimonianza il ricevimento dell’imprenditore Tomaso Trussardi con la showgirl Michelle Hunziker, che nonostante gli oltre 200 invitati, è stato all’insegna di raffinatezza e sobrietà. Sobrietà imitata anche da Belen Rodriguez e Stefano De Martino che hanno optato per un matrimonio hippy chic sulle colline del Lago Maggiore all’Abbazia di Santo Spirito Villa Giannone, con cerimonia religiosa nella cappella privata nel parco. 3 2015

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Un sogno da mille e una nozze La stilista Alessandra Rinaudo (foto), direttore creativo delle linee sposa Nicole, Jolies, Colet e Romance e di Alessandra Rinaudo Bridal Couture, nonché protagonista de “L’abito dei sogni” su Real Time, stila il decalogo per la scelta dell’abito da sposa. • L’abito deve raccontare lo stile e il carattere della sposa. • Il modello giusto esalta la bellezza di chi lo indossa mettendo in evidenza i punti forti e scivolando sulle imperfezioni. • Affidarsi a un atelier che abbia un vasto assortimento di abiti, una sartoria in grado di modellarlo su misura e di studiare poi il total look. • Il velo è un altro must, è quel qualcosa in più che emoziona chi lo indossa, e chi lo vede, soprattutto lo sposo e il papà della sposa che lo devono alzare. In alternativa sì alla veletta, a un cappello o a un accessorio gioiello tra i capelli. • Il bianco è di rigore per le nozze formali. Le ragazze amano anche le nuances pastello, dal cipria allo champagne, che conferiscono grazia all’incarnato. Pollice verso per le tonalità troppo accese. • Il corto si può indossare anche in chiesa, specie se corto davanti e lungo dietro. • Il pizzo è il tema sposa per eccellenza. Ha mille pregi e possibilità di interpretazione.

• Attualmente, sono molto richiesti i modelli romantici, ampi o a sirena, con una coda importante e profonde scollature sulla schiena. • Se l’abito è tradizionale indossare una scarpa chiusa. Se invece lo stile è fashion si può optare per il sandalo anche senza calze. • Il bouquet deve contenersi nelle forme, adattarsi all’abito e alla statura della sposa.

Consigli per lui • L’abito deve armonizzarsi con quello della sposa. • Attenzione al colore della camicia: il bianco naturale ha una migliore riuscita fotografica. • Il tight è molto formale e deve essere indossato anche dai padri e dai testimoni. Il mezzo tight ha una vestibilità più semplice. Entrambi vanno portati se la cerimonia è al mattino. • Lo smoking è per la sera. Se lo sposo fa questa scelta, è bene indicare un dress code per gli invitati. zione. I designer hanno mixato con grande maestria l’old style con il moderno e le sue 176 tra camere e suite sono dotate di ogni comfort e apparecchiature high tech. L’hotel, ideale per organizzare banchetti e ricevimenti, è anche il punto privilegiato per scoprire Cape Town e al termine della giornata, per rigenerarsi e alleviare la stanchezza, niente di meglio di una seduta alla Jiva Grande Spa che propone esclusivi trattamenti ayurveda, una millenaria pratica medica indiana. Il plus è potersi scambiare le promesse nuziali con vista sullo spettacolare Table Mountain. Membro dei Leading Hotels of the World. www.lhw.com/tajcapetown

Brenners Park Hotel & Spa Taj Cape Town Inaugurato nel 2010 in centro città, nella zona pedonale di Saint George Mall, è stato da subito soprannominato “il nuovo hotel più antico della città”. Si compone di due edifici ottocenteschi, la South African Reserve Bank e la Temple Chambers, che sono stati uniti durante la ristruttura-

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Da 140 anni, questa prestigiosa struttura di Baden Baden, in Germania, racchiusa in una vallata della Foresta Nera, è sinonimo di eleganza e savoir-faire. Il Brenners è una vera e propria filosofia di vita, che abbraccia sport, cura di sé e delizie culinarie. Gli ospiti possono scegliere di trascorrere le proprie giornate tra eventi culturali, attività sportive, escursioni nella natura e tanto benessere a Villa Stephanie, un’area di 5mila metri quadrati dedi-


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WEDDING LOCATION

la console con la quale John Lennon ha inciso “Imagine”. www.oetkercollection.com

Mandarin Oriental London cati alla bellezza, alla depurazione, al rilassamento e alla medical care. Per i palati più esigenti, sono a disposizione tre ristoranti con menu gourmet e mediterranei. Gli sposi possono usufruire di un servizio di wedding planner, per realizzare ogni desiderio nel loro giorno più bello, e intrattenere gli ospiti per tutta la durata del soggiorno. Membro della Oetker Collection. www.oetkercollection.com

Eleganza, stile e lusso. Sono queste le caratteristiche di una delle più rinomate destinazioni della city, con vista su Hyde Park, Knightbridge e vicino ai musei di South Kensington e alla Royal Albert Hall. Per il giorno del sì ad ogni coppia viene assegnato un wedding planner che si prende cura di ogni dettaglio, dal catering al fotografo, alle decorazioni floreali.

Eden Rock St Barth Nel cuore dei Caraibi, questo complesso della Oetker Collection si specchia nelle acque cristalline dell’oceano ed è arroccato su di un promontorio roccioso di St Jean Bay. Il relais offre diverse tipologie di alloggio, dalle ville ultra luxe dal design originale e con maggiordomo a disposizione 24 ore su 24, alle beach house. Vietato annoiarsi a Eden-Rock. La giornata è scandita da gite in barca, escursioni, surf, snorkeling, kayak, windsurf, watercraf e diving, per ammirare la fauna marina. Immancabile la proposta beauty, da “gustare” nella privacy della propria camera, con massaggi, trattamenti viso, unghie e hairstylist. Per gli sposi amanti della musica, un servizio speciale: quanti soggiornano a Villa Rockstar hanno l’opportunità di registrare le proprie canzoni preferite in una sala professionale, attrezzata con ogni strumentazione, compresa

Su richiesta, è possibile avvalersi dell’aiuto di un cerimoniere, che dà il benvenuto agli ospiti, annuncia la cena, l’entrata degli sposi e introduce i discorsi benaugurali dei testimoni. Per le future spose, la Spa offre il programma Wedding Belles, un beauty countdown personalizzato che scandisce il tempo prima del grande giorno. E come dono, Mandarin Oriental regala la prima notte di nozze in una delle lussuose Junior Suite a tutti gli sposi che organizzano il ricevimento nella ballroom. www.mandarinoriental.com

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Bill & Coo Suites and Lounge Per un matrimonio più intimo, riservato a una stretta cerchia di parenti e amici, che vuole come filo conduttore la convivialità, la mèta ad hoc è questo romantico boutique hotel a Mykonos, nelle Cicladi. Le sue 23 suites sono in stile minimalista, dotate di balcone privato e arredate con mobili e tessuti che declinano tutte le sfumature del bianco, il colore simbolo dell’isola dei mulini a vento. Da qui, gli invitati possono raggiungere Megali Ammos Beach, una lunga distesa di sabbia dorata e bassi fondali, ideale anche per chi viaggia con la famiglia al seguito. E dopo una giornata alla scoperta degli scorci e delle baie più pittoresche del luogo, al rientro in hotel non rimane che rilassarsi al bordo dell’infinity pool e godere di un tramonto spettacolare, sorseggiando un gustoso cocktail prima della cena a bordo piscina. www.slh.com

Miami, costruito nel lontano 1926 a Coral Gables, si sviluppa su 150 acri di giardino tropicale e accoglie i suoi clienti in un’atmosfera elegante e romantica, ideale per le coppie, gli amanti del golf, ma anche per le famiglie. Tra le sue camere, spiccano le Cabana Suite, circondate da palme, bouganville, ibisco e arredate con raffinatezza in legno di teak. Al The Biltmore si celebrano oltre 300 matrimoni l’anno, grazie alla competenza di un team in grado di assicurare che l’esperienza nuziale superi ogni aspettativa. Le cerimonie sono organizzate sotto le stelle, nel giardino, oppure nella spettacolare ballroom. E se le “rose non dovessero fiorire”, il resort è specializzato anche in Divorced Party. Membro dei Leading Hotels of the World. www.lhw.com/biltmore

Château de la Messadière Risale al XIX secolo e sorge su di una collina che domina il golfo di Saint-Tropez e i vigneti di Ramatuelle. Dotato di una meravigliosa Spa, di un ristorante gastrono-

The Biltmore Hotel Non solo glamour, shopping e feste sfrenate. Lo storico The Biltmore Hotel di mico, bar, e di una galleria d’arte, è immerso in un parco di dieci ettari iscritto alla LPU (Lega Protezione Uccelli). Questo palais di charme organizza matrimoni e ricevimenti nonché seminari e riunioni di turismo d’affari. La sala Les Canebiers con le sue luci naturali e una terrazza che si affaccia sui giardini e sul mare è il luogo perfetto per nozze da favola. Di rigore, l’organizzazione è taylor made: dal fotografo, agli allestimenti, passando per la colonna sonora. Il menu è a cura dello chef David Millet, che studierà con la sua squadra la proposta gourmand adatta ad ogni esigenza. Membro dei Leading Hotels of the World. www.messardiere.com/it

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I consigli di Giorgia Fantin Borghi, esperta di bon ton e wedding planner per organizzare un matrimonio impeccabile

L’allestimento • Deve essere conforme al contesto in cui è inserito, in armonia con l’ambiente e i suoi colori. • Sì alle candele, ma solo di sera. • Il must è valorizzare l’illuminazione, l’asso nella manica per creare la giusta atmosfera. Se il ricevimento si svolge di giorno e indoor, sfruttare il chiarore delle vetrate, mentre la sera è bene optare per un’illuminazione architetturale con luci calde, ma non colorate, oppure per fiamme vive protette da lanterne o vetro. • Preferire le nuances tradizionali, i colori pastello e tutte le sfumature del bianco. • Meglio scegliere i fiori di stagione: durano più a lungo e sono più economici. • Nel caso in cui il matrimonio duri tre giorni, la mise en place e l’allestimento dovranno essere sempre differenti, anche se legate da un fil rouge. • Pollice verso per le decorazioni tematiche. • Il buffet di dolci si veste di nuovo. Non più delizie monoporzioni, ma otto o dieci varietà di pasticcini fatti a mano e torte da tagliare al momento, come se fosse una festa in famiglia. La degustazione dei confetti (la cosiddetta “confettata”) si inserisce in questo momento del ricevimento. • Una tradizione da recuperare, semplice e molto chic: è la sposa ad offrire i confetti agli invitati ad ogni tavolo, servendoli con ciotola e cucchiaio d’argento. • Per le torte a più piani è essenziale trovare il giusto compromesso tra spettacolarità e qualità degli ingredienti.

Cosa mettere in valigia • Gli sposi possono concedersi maggiore libertà rispetto agli invitati ed essere più eleganti, in quanto padroni di casa. Long Table Decor

• Per la cena del giorno che precede le nozze, alle donne si consiglia un abito da cocktail, elegante ma non troppo. • Riflettori puntati sulle scarpe: un bel tacco può cambiare l’aspetto di una signora, enfatizzandone anche il portamento. • Evitare il bianco e il nero. A meno che non siano gli sposi a chiedere agli ospiti Giorgia Fantin Borghi un look total white o black. • Gli uomini, preferiranno la cravatta al papillon. Potranno concedersi una mise più informale per il brunch di commiato, portando la camicia senza cravatta su pantaloni sportivi, ma mai sui jeans.

Regole di bon ton... … per gli invitati… • Gli invitati devono attendere in chiesa sia la sposa che lo sposo. • Meglio non alzarsi durante la cerimonia per scattare le foto. Per questo ci sono i fotografi professionisti. • Non postare gli scatti dell’evento sui social network senza avere chiesto il consenso agli sposi, per non creare imbarazzo, nel caso in cui alcuni amici comuni non siano stati invitati. • Non bere dalla flûte riservata al brindisi prima che gli sposi abbiano tagliato la torta e, se possibile, riporre il bicchiere vuoto sui vassoi.

... e per gli sposi • Tradizione sì, ma con educazione. Alla sposa è concesso un piccolo ritardo che però non deve superare i cinque, dieci minuti. • Non allontanarsi delle intere ore per il servizio fotografico, ma solo per massimo 20 minuti dopo avere raggiunto la location e avere dato inizio al ricevimento. • Il pranzo deve durare non più di due ore e avere un minimo di tre piatti. Ottimo movimentare l’evento con un aperitivo rinforzato e un bel buffet di dolci.

GFB Dettaglio torta

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WEDDING LOCATION SELECTED BY MM

Ca’ Sagredo Hotel Fattore “wow” assicurato a Palazzo Sagredo, sul Canal Grande, dove il ricevimento di nozze ha il sapore di una “favola”

Chi non vorrebbe sposarsi a Venezia? Non è una novità che la Serenissima sia percepita come il luogo più seduttivo e romantico del mondo, tanto da venir scelta frequentemente come set di campagne pubblicitarie emozionali (indimenticabile quella del “diamante è per sempre” ambientata tra Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni). Ebbene, per quanto imitata e replicata nel mondo, Venezia è unica, irripetibile e, da città di cortigiane e amori liLorenza Lain, general manager di Palazzo Sagredo

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bertini – Veronica Franco e Giacomo Casanova hanno insegnato – è diventata per estensione, la città ideale per matrimoni e lune di miele.

Chi vuole la favola sceglie Venezia «Chi vuole la favola sceglie Venezia», dice Lorenza Lain, general manager di Palazzo Sagredo, uno dei gioielli dell’ospitalità veneziana. Ma chi sceglie Venezia come cornice del proprio matrimonio deve avere l’accortezza di scegliere la location giusta e di affidarsi ai giusti professionisti, perché, come spiega la general manager «Venezia, proprio per le sue peculiarità, è tutt’altro che una destinazione facile; esige mille attenzioni, così come esigono mille attenzioni gli eventi che qui si organizzano». Lorenza Lain non ha dubbi: il ricevimento di nozze va trattato con la medesima cura che si riserva a un summit di capi di stato, senza trascurare alcun dettaglio. Una cura che dà i suoi frutti: Ca’ Sagredo, da anni, viene infatti scelta per cerimonie nuziali e lune di miele da coppie provenienti da tutto il mondo. A renderla una location così speciale è senz’altro la bellezza scenografica e il pregio storico artistico dell’edificio – un palazzo del XIV secolo,


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affacciato sul Canal Grande – ma anche la straordinaria funzionalità degli spazi in cui, ovunque, riverbera l’animus loci.

manager, «scelgono un itinerario e, lungo la via d’acqua, sulle millenarie pietre dei ponti, ecco spuntare, come per incanto, messaggi d’amore».

La camera degli sposi

«A Ca’ Sagredo si svolgono sia ricevimenti in grande stile, che possono richiedere anche un anno di preparazione, sia piccoli e “intimate reception”, per pochi invitati», racconta Lain, «si fanno dichiarazioni di matrimonio, rigorosamente postate sui social, ma anche cerimonie simboliche, da ufficializzare una volta tornati a casa, e wedding reality, ovvero racconti di nozze che coinvolgono la città e gli invitati, prima , durante e dopo la cerimonia».

Possiamo immaginare la “camera” offerta agli sposi? È la “Suite della Quadrifora”, vasta, principesca, anzi, dogale! E soprattutto meta agognata da entrambi i fidanzati (lei in genere arriva in Hotel alcuni giorni prima e trasforma la camera nel suo quartier generale; mentre lui, per sfuggire al via vai di parrucchiere, truccatore, sarta ecc, opta, in genere, per un’altra stanza). Insieme girano, poi, per la città, in compagnia del fotografo che non si perde uno scatto o una ripresa, perché ogni particolare dovrà essere immortalato e raccontato.

Tutto quello che c’è da sapere sui servizi offerti per i ricevimenti

Il ricevimento, il menu e la torta nuziale

Ma qual è la prassi? Abbiamo chiesto alla gm. «Stabilito il primo contatto, da un anno a sei mesi prima della data, e definito il budget di spesa, viene fatto il plan, includendo tutti i servizi offerti (convenzionali e meno convenzionali), e deciso lo stile del ricevimento che deve rispecchiare la personalità degli sposi. Segnaliamo inoltre le chiese dove è possibile officiare il rito religioso (cattolico, ortodosso, anglicano) e diamo indicazioni per cerimonie civili, in Comune». A curare ogni dettaglio è la brava Patrizia Coccato, responsabile eventi del Palazzo, che sa sempre come consigliare al meglio in merito alla scelta di fotografo, fiorista, estetista, truccatore, parrucchiere, sarta e di chi si occupa anche di organizzare il corteo e l’immancabile giro in gondola. «Spesso i gondolieri sono “complici” per iniziative molto romantiche», racconta la

Il ricevimento – che può essere tradizionale (cucina italiana o veneziana o internazionale) ma anche esotico, perché sempre più spesso si incrociano culture e cibi diversi – avviene negli spazi nobili: salendo lo scalone d’onore dalle pareti affrescate, si attraversa il Grande Salone passante, impreziosito dal merletto delle finestre in gotico veneziano che si affacciano sul Canal Grande, e si arriva nel meraviglioso Salone della Musica. Lo Chef di Ca’ Sagredo è capace di autentiche magie, che diventano ancora più indimenticabili se il pranzo è solo per due, nel Salone della Musica, tra affreschi, stucchi, seminato veneziano e lampadari di Murano. E, per finire, la torta nuziale, il brindisi e il buffet di dolci: momenti clou che un tenore renderà ancora più commoventi, con brani celebri del bel canto italiano.

Ricevimenti intimi ma anche wedding reality

Luciana Sidari

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WEDDING LOCATION SELECTED BY MM

Hassler Roma Una delle wedding location più magiche nel mondo, in cima alla scalinata di piazza di Spagna e accanto alla chiesa di Trinità dei Monti, sinonimo di lusso e raffinata eleganza

Da sempre naturale punto d’incontro dell’élite politica, economica e culturale italiana e straniera, l’Hassler Roma è un luogo di assoluto privilegio non solo per la posizione strategica, ma anche per l’esperienza e la professionalità della proprietà e di tutto il personale: il loro sorriso e il loro calore, insieme ad un servizio impeccabile, fanno di questo albergo una “seconda casa”, o meglio, la magica residenza romana di numerosissimi affezionati clienti. I reali di tutto il mondo, presidenti, scrittori, attori, musicisti e pittori hanno soggiornato all’Hassler. Chiunque di loro abbia voluto concedersi una vacanza romana o sia stato a Roma per un viaggio d’affari, una visita privata o ufficiale, ha scelto l’atmosfera raffinata ed esclusiva di questo albergo, che dall’alto guarda il cuore di Roma: uno dei panorami più suggestivi del mondo.

Tradizione e gourmandise a cinque stelle Fondato nel 1893, appartiene dagli anni venti alla famiglia Wirth. All’inizio furono Oscar Wirth, e successivamente la moglie Carmen a tenere le redini della struttura fino al 1982. Da quel momento il testimone è passato nelle mani di Roberto E. Wirth, attuale Presidente e Direttore Generale, che con 35 anni di direzione, è og-

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gi il Direttore d’albergo con maggior esperienza in Italia ed è il padrone di casa di questa perla a cinque stelle categoria lusso. Con 96 stanze, di cui 14 suites, l’Hassler propone oggi un ambiente classico ed elegante con recenti inserimenti moderni, per un perfetto equilibrio tra passato e presente. Un esempio: la ristrutturazione di un’ala del quinto piano che gioca sull’abbinamento del bianco, nero e rosso per offrire un ambiente contemporaneo e fresco. Fiore all’occhiello dell’Hassler è inoltre il ristorante Imàgo premiato con una stella Michelin nel 2008. Situato al sesto piano dell’hotel,


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Imàgo non solo offre uno dei panorami più belli del mondo grazie alla sua posizione privilegiata ma rappresenta soprattutto un luogo magico in cui assaporare la cucina italiana contemporanea di alto livello e di grande creatività del celebre Chef Francesco Apreda. Per riunioni, convegni, ricevimenti ed eventi, vi sono diverse possibilità offerte dall’Hassler: oltre alle varie sale riunioni, il giardino e la terrazza al settimo piano sono location ideali per ambientare meeting, convegni ed eventi privati.

Wedding location da sogno, emozioni uniche Scegliere l’Hassler significa creare dei ricordi che dureranno una vita, per questo è considerata una delle migliori wedding location al mondo. La vista dalle terrazze panoramiche lascia senza fiato e uno staff professionale si occuperà di tutto, personalizzando ogni desiderio, in modo da far vivere ai suoi ospiti il giorno più speciale senza pensieri, dall’inizio alla fine. Molti gli spazi a disposizione: per eventi fino a 150 persone, il Salone Medici offre la soluzione ideale: soffitti alti, con due enormi dipinti e numerosi decori del diciannovesimo secolo impreziosiscono l’arredamento ed esaltano l’eleganza del salone con accesso diretto al giardino; la Sala Sistina è ideale per riunioni o ricevimenti fino a 70 persone; nella Sala Capre, che si affaccia sulla quiete del giardino Palm Court, la cornice è creata da due dipinti di Capizzano, artista degli anni ’40; i toni chiari e luminosi degli arredi insieme alla forma ovale rendono l’ambiente particolarmente confortevole e accogliente per pranzi privati o cocktail, fino a 30 persone; la più piccola è invece la Sala Vietri,

luogo perfetto per un cocktail, godendosi l’atmosfera dell’Hassler Roma in modo esclusivo e riservato. La squadra degli eventi dell’Hassler sarà lieta di occuparsi di ogni desiderio: da selezionare e riservare il luogo della Cerimonia e del ricevimento nuziale; progettare gli addobbi e le decorazioni; organizzare un incontro con lo chef per discutere il menu e scegliere la torta nuziale personalizzata; scegliere la disposizione dei tavoli, dei posti a sedere e dei segnaposto; organizzare la cena di prova o il party di benvenuto per gli ospiti; selezionare l’alloggio per gli ospiti che vengono da fuori città, ma anche degli sposi, approfittando di due suite da sogno, come la Penthouse Villa Medici con la sua terrazza di 100mq che affaccia su Roma, o la Hassler Penthouse con i suoi 400 mq di suite e due terrazze panoramiche, entrambe magiche ambientazioni non solo per la luna di miele ma anche per ricevimenti intimi ed esclusivi; fino ad occuparsi del servizio fotografico, organizzare la luna di miele, oppure definire la spedizione dei regali di nozze nella nuova casa. Insomma, creare un ricordo indimenticabile per una giornata unica, perché è l’Hassler Roma ad essere unico al mondo. C.C.

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WEDDING LOCATION SELECTED BY MM

Hilton Worldwide: Roma, Venezia, Sorrento Alla scoperta di Hilton Worldwide e delle sue wedding location. Atmosfere da sogno dalle mille sfaccettature, con un’attenzione unica che nasce dalla ricerca di una profonda intesa con la clientela Intimo o grandioso, ricchissimo o semplice, il giorno del matrimonio rappresenta da sempre uno di quei momenti speciali da non dimenticare. Fondamentale è la location e la perfetta organizzazione dell’evento sotto ogni aspetto. È per questo che gli alberghi Hilton Worldwide sono leader nel mondo, specialmente nelle tre declinazioni top level italiane per lusso, posizione e atmosfera.

Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts Primo hotel in Europa a far parte dell’esclusivo brand Waldorf Astoria Hotels & Resorts, il Rome Cavalieri è molto più di un lussuoso albergo a 5 stelle. È portavoce anche di uno stile, rispecchiando la cultura e la storia delle sue sedi straordinarie in tutto il mondo e trasmettendo allo stesso tempo un’espressione moderna della ricca tradizione di Waldorf Astoria: ambiente eccezionale e attenzione personalizzata per garantire un’esperienza impeccabile e memorabile. Situato in un lussureggiante parco mediterraneo privato di 6 ettari, l’Hotel offre lo scenario più romantico per un matrimonio da sogno. Gli ambienti interni sontuosi, ar-

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ricchiti da una collezione d’arte che spazia da Tiepolo a Warhol rendono unico ogni ricevimento. Splendide tutte le sale, dalla sofisticata Sala Elisse, all’accogliente e luminosa Terrazza Monte Mario, alla splendida e fascinosa Sala Le Belle Arti, fino ad arrivare alla Sala Michelangelo e alla Terrazza degli Aranci che offre il più bel panorama sulla Città Eterna. La vasta scelta di eleganti spazi e sale per ricevimenti, permette di organizzare tanto una cena per pochi intimi, quanto un banchetto per molti invitati. Oltre ad essere uno dei più incantevoli luoghi per festeggiare le nozze, il Rome Cavalieri offre un’infinita possibilità di servizi personalizzati per ognuno degli elementi che rendono unico l’evento: dalla sistemazione nelle sue lussuose camere, ai trasferimenti, dal ricevimento, alla scelta del menù, della carta dei vini, delle decorazioni floreali e di tutti i dettagli per rendere una cerimonia unica, il tutto coordinato da esperti e professionali wedding planners. Qui nessun particolare viene tralasciato, un’attenzione che nasce dalla ricerca di una profonda intesa con la clientela, per realizzare uno stile personale e inimitabile. Accanto a queste caratteristiche di eccellenza e qualità, altri sono i dettagli


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WEDDING LOCATION

che fanno del Rome Cavalieri un luogo senza eguali. Primo tra tutti il pluripremiato Chef del Ristorante La Pergola, tre stelle sulla Guida Michelin™ per il 10° anno consecutivo, per un pranzo nuziale davvero indimenticabile. Seguendo invece la tradizione, il Rome Cavalieri propone il programma Something Borrowed per le spose, con la possibilità di indossare esclusivi e preziosi monili disegnati da Lucia Odescalchi, una delle più apprezzate designer di gioielli dell’aristocrazia romana. A breve gli ospiti troveranno anche la Wedding Boutique, che l’hotel si appresta a lanciare quest’anno, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di un pubblico elegante ed esigente, italiano e straniero, e soprattutto sempre più attento ai dettagli.

Hilton Molino Stucky Venice Cercate una location dove vivere le nozze come un magico sogno, romantico ed elegante? Hilton Molino Stucky Venice è la scelta ideale e prestigiosa per un matrimonio d’effetto, circondati dalla splendida cornice della città lagunare, unica al mondo, e coccolati dal servizio efficiente dello staff di questa top location. Con un’area dedicata di 2500mq e una sala plenaria che può ospitare fino a 1000 persone, è facile capire come l’Hilton Molino Stucky Venice sia stato premiato per il secondo anno come “Europe’s and Italy’s leading conference center” ai World Travel Awards 2014 e2013. Per grandi eventi la Sala Plenaria può accogliere fino a 1000 ospiti e può essere anche suddivisa in 5 sale insonorizzate con accesso indipendente. Nel Foyer di 700mq, adiacente alla Ballroom, si possono allestire cocktail o aperitivi fino ad un massimo di 750 ospiti, come nelle 14 sale Hilton Meetings di diversa dimensione. Ma il fascino di questa location è nella sua storia: ieri, un antico mulino risalente al XIX secolo sull’Isola della Giudecca, oggi un gioiello di design contemporaneo con atmosfere retrò per un viaggio nel tempo. La cura dei dettagli è uno degli aspetti che caratterizzano il servizio del Molino Stucky: magnifici addobbi floreali, perfetta organizzazione e proposte originali e romantiche, come il tour guidato nel Canal Grande. L’offerta gastronomica presenta irresistibili soluzioni gourmet per comporre un menù delizioso e unico, un viaggio nel gusto e nella

tradizione. Unica anche la possibilità di usufruire della terrazza panoramica dello Skyline RooftopBar, godendo di una vista emozionante sul Canale della Giudecca per un matrimonio da non dimenticare.

Hilton Sorrento Palace Nelle immediate vicinanze della celebre Costiera Amalfitana e immerso nella ricca vegetazione mediterranea, l’HiltonSorrento Palace gode di una vista esclusiva sul Golfo di Napoli con il profilo del Vesuvio all’orizzonte. Qui gli sposi possono usufruire di un’ampia scelta di sale dalle diverse dimensioni, sia interne che esterne: la Sala Sant’Antonio con vista panoramica, o la suggestiva Sala Ginestre con piscina interna, affreschi e tromp-d’oeil e il meraviglioso Agrumeto esterno. Fiore all’occhiello il complesso scenografico di sei piscine disposte su livelli differenti che, specialmente nella bella stagione, crea una cornice suggestiva e romantica. Anche qui, un team attento saprà aiutare gli sposi nella scelta del menù perfetto, consigliando i vini ideali per regalare peculiari combinazioni di sapori e suggerendo menù favolosi preparati su misura per soddisfare i palati più sofisticati. C.C.

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WEDDING LOCATION SELECTED BY MM

InterContinental De La Ville Roma Icona dell’hotellerie capitolina nel mondo, per un matrimonio a cinque stelle, con una vista emozionante sulla Città Eterna

Dove ora sorge l’InterContinental De la Ville Roma, al civico 69 di Via Sistina, un tempo c’era un Ninfeo degli “Horti Luculliani”, luogo di frescura e di delizie de-

scritto da Plutarco. Una via, la Sistina, da sempre frequentata da viaggiatori e artisti di tutto il mondo. Oggi gli ospiti dell’Hotel godono dello stesso panorama suggestivo di Villa Borghese e della Casina delle Rose di cui godevano – traendo ispirazione per i loro lavori – anche due celebri pittori del XVI e del XVII secolo: Orazio Gentileschi e sua figlia Artemisia.

Per un matrimonio indimenticabile Dimora convertita all’ospitalità di alto livello dal 1924, oggi l’InterContinental De La Ville Roma, è più che mai location d’élite per un matrimonio alla scoperta di emozioni, colori, profumi e sapori unici. Il cinque stelle, in posizione privilegiata, in cima alle scalinate di Trinità dei Monti, offre infatti un belvedere fra i più romantici e pittoreschi del mondo, il Pincio, da sempre luogo d’appuntamento per coppie

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di innamorati. Organizzare il proprio wedding party all’InterContinental De la Ville è un’esperienza che rende speciale il giorno del “sì”, grazie alle eleganti sale, i giardini interni e la Terrazza Roma che regala l’emozionante panorama su tremila anni di storia. Un team di esperti, altamente qualificato, si prenderà cura dei promessi sposi, accompagnandoli nella realizzazione di una festa indimenticabile: dal primo contatto, al taglio della torta, per esaudire ogni desiderio e confezionare, su misura, le nozze dei sogni.

Proposte “Wedding day” Ampio il ventaglio delle offerte “Wedding day” – è possibile scegliere tra “Silver”, “Gold” e “Platinum package” – ed eccellente è lo standard di servizio con una dedizione assoluta all’ospite. Per il ricevimento non c’è che l’imbarazzo della scel-

ta: d’estate la Terrazza Roma (ideale anche per un cocktail con intrattenimento musicale) o i giardini del ristorante La Piazzetta dall’atmosfera più intima; d’inverno le sale Alessandra e Rotonda (rispettivamente da 100 e 80 posti), maestose per l’eleganza classica impreziosita dai grandi e antichi specchi e lampadari in vetro di Murano dei primi del ’900, per un banchetto nuziale d’antan. Ai futuri sposi, l’InterContinental De La Ville Roma offre un servizio chiavi in mano scegliendo i propri partner tra i leader del settore ovvero i migliori artisti della musica, della fotografia e i maestri dell’arte floreale.

Per la prima notte si può provare l’emozione di dormire nella stanza preferita da Sean Connery, la Penthouse 840, quella con terrazza e vista mozzafiato che ha ospitato un altro illustre personaggio, il maestro Leonard Bernstein, come testimonia il pianoforte lasciato qui in sua memoria. Ma la lista delle personalità che hanno percorso la scalinata seicentesca dell’hotel dimorando nelle sue bellissime stanze è davvero lunga. Qui sono passati numerosi artisti come Julia Roberts, Tom Cruise, Naomi Campbell, Richard Gere, Carla Bruni, U2, stilisti, come Giorgio Armani, capi di stato, come Charles De Gaulle e François Mitterand, solo per citarre alcuni nomi. Le 192 camere arredate in stile neoclassico, con splendidi tendaggi, sono ampie e luminose e vantano un primato: ben 27 dispongono di un’ampia terrazza che dà sulla città o su Villa Borghese, mentre 79 sono con balcone, tutte ovviamente con vista su uno dei panorami più belli di Roma. S.F.

Luna di miele in una location storica A conquistare gli ospiti, oltre alla Storia, le mura e la vista sono anche i famosi personaggi che hanno scelto di soggiornare in quest’icona dell’ospitalità capitolina. 3 2015

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WEDDING LOCATION SELECTED BY MM

Kolbe Hotel Rome Per chi cerca un ambiente romantico ed emozionante per una cerimonia nuziale esclusiva, ecco una location ideale e riservata immersa nel cuore antico di Roma

Solo i turisti più attenti sanno scegliere i luoghi più veri, dove respirare le atmosfere di una città e immergersi nella sua storia. Il Kolbe Hotel Rome è situato in una posizione unica, proprio sotto il Palatino e a due passi dai Fori Imperiali, un luogo magico dove godersi il lusso in uno scenario antico. La cornice che accoglie l’ospite infatti, discreta e luminosa, ha il sapore e il fascino della storia, soprattutto grazie al-

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le sapienti scelte di design della recente ristrutturazione che hanno mantenuto a vista alcuni elementi architettonici originari del Collegio Serafico di San Francesco (come le splendide arcate a vela nei loro materiali originali), una scelta che regala all’ospite un piacevole contrasto

Mice per ogni desiderio Attrezzate con le più moderne tecnologie le 19 sale meeting del Congress Centre del Kolbe Hotel consentono di ospitare ogni tipologia di evento, sempre con soluzioni personalizzate, a partire da 8 fino alle 150 persone. Unica la Biblioteca Kolbe, antica sala del Convento del XVII secolo che ospita alcuni oggetti appartenuti a padre Massimiliano Kolbe da cui l’hotel prende il nome, un’atmosfera suggestiva impreziosita dalle tipiche volte a crociera ideale per convention, conferenze stampa e riunioni internazionali. Gli ospiti, durante la bella stagione, potranno anche fruire di una suggestiva oasi di verde, il chiostro del convento, un incantevole giardino interno con ulivi secolari ed alberi di agrumi, perfetta cornice per pasti all’aperto, romantici matrimoni e per eventi indimenticabili.


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WEDDING LOCATION

Your Wedding Place

arricchito da un servizio e uno stile tipico delle strutture più moderne e prestigiose.

Atmosfere particolari e soluzioni moderne Il Kolbe Hotel Rome è soprattutto sinonimo di accoglienza. «I nostri clienti», ci spiega Carlo Izzo Managing Director dell’Hotel insieme ai figli Alessandro e Stefano, «sono viaggiatori consapevoli emancipati ed esigenti. Per questo la nostra proposta Mice, raffinata ma discreta, poliedrica nei suoi spazi ed efficiente nelle sue potenzialità, è molto apprezzata e capace di fidelizzare eventi e presenze in ogni stagione. Un risultato molto positivo e incoraggiante, possibile grazie ad un grande lavoro di ottimizzazione degli spazi ed ad uno staff costantemente aggiornato nella formazione». Oltre alla bellezza degli interni, le camere e le suite di questo straordinario hotel quattro stelle nel centro di Roma garantiscono un’atmosfera davvero particolare con vista sul Palatino o su un incantevole giardino interno ricco di fiori e di alberi di agrumi, in un ambiente tranquillo e rilassante nel cuore della Capitale. L’arredamento moderno con mobili su misura, vari punti di illuminazione ed elementi originali della struttura, come il letto circolare mobile per trasformare le camere in riservate meeting rooms, o le suite su due piani perfette per chi sceglie di viaggiare in famiglia, danno luogo ad un ambiente suggestivo e assolutamente esclusivo.

Se invece si cerca un’ambiente romantico ed emozionante per una cerimonia nuziale esclusiva, location ideale è il suggestivo Garden Restaurant “Al Palatino”, un gioiello incastonato tra le antiche rovine dei Fori Imperiali, al cospetto del Colle Palatino, che fornirà una cornice solenne e romantica alla celebrazione della nozze. Lo staff dell’hotel, forte della sua professionalità, è naturalmente a disposizione per rispondere al meglio ad ogni richiesta e trasformare anche il più originale dei sogni in una realtà concreta, con allestimenti memorabili, curati in ogni minimo dettaglio. Eccellente anche la proposta gastronomica degli chef del Kolbe Hotel, fatta di delizie culinarie che attingono alla tradizione ma anche da piatti internazionali preparati con attenzione e sapienza, per un banqueting di grande prestigio. «La nostra mission», conclude Carlo Izzo, «è accogliere il cliente in una nuova dimensione dell’accoglienza, fatta di dettagli, di storia, di grande attenzione al servizio e di scelte di stile ben precise. La nostra struttura, prestigiosa e moderna, è il nostro biglietto da visita più apprezzato». C.C.

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WEDDING LOCATION SELECTED BY MM

Masseria Traetta Exclusive Nelle vicinanze di Ostuni sorge questa splendida Masseria del XIX secolo, affermata destinazione sul mercato internazionale. Il sapiente lavoro di restauro unito alla meticolosa ricerca dei dettagli ne fanno la cornice ideale per wedding party Cermonie di charme L’ampiezza degli spazi interni ed esterni, la bellezza e versatilità degli ambienti rendono la Masseria Traetta la location ideale per eventi di livello e per matrimoni. In particolare, l’attenzione ai particolari e la bellezza del contesto sono due ingredienti essenziali per chi sceglie di dare al ricevimento matrimoniale un’impronta elegante e al tempo stesso dinamica.

L’ingresso alla Masseria Traetta Exclusive lascia indubbiamente senza fiato e immerge il visitatore in un’atmosfera da sogno, vuoi per la bellezza della struttura vuoi per la maestosità del parco secolare in cui è immersa: 35 ettari di uliveti e macchia mediterranea e sullo sfondo l’azzurro del mare di Puglia. La Masseria, che sorge a pochi km da Ostuni – la celebre città bianca detta così per le sue caratteristiche case pitturate a calce – risale alla fine del XIX secolo ed è stata oggetto negli ultimi anni di un attento e scrupoloso lavoro di restauro, che ha visto riportati alla luce i suoi tesori nascosti. Le atmosfere degli interni sono state impreziosite da una selezione accurata di oggetti di artigianato locale e da una scelta di opere d’arte di autori di fama internazionale. L’intento è di riprodurre lo spirito autentico locale con un evidente richiamo alle origini e al tempo stesso creare suggestioni artistiche innovative.

Eventi di prestigio A disposizione dell’ospite, uno staff di qualificati professionisti per ogni setore è in grado di proporre tutte le soluzioni per garantire il pieno successo di ciascun evento: dai meeting nelle meravigliose sale con volte a stella o davanti ad un caminetto, all’elegante sala delle feste dove allestire cene di gala, dalla suggestiva terrazza panoramica fino alla piscina all’aperto dove sorseggiare un cocktail di benvenuto. Il tutto corredato dotate delle più moderne attrezzature. Il clima mite

della Puglia, poi, permette di pianificare per tutto il corso dell’anno eventi e meeting in un’atmosfera rilassata e tranquilla. S.F.

Gusto&sapori Un punto di merito va alla proposta gastronomica: la cucina stupirà gli ospiti per la ricercatezza e la presentazione dei piatti. Oggi Masseria Traetta Exclusive vuole diventare il luogo esclusivo dove celebrare eventi e cerimonie di charme e al tempo stesso il luogo destinato a selezionati ospiti che scelgono un evento raffinato, in un territorio conosciuto in tutto il mondo.

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IP Guyot 3_2015_Layout 1 13/04/15 17.20 Pagina 1

“Pétales d’Emotions”

Distribuito per l’Italia da A L S ER | www.alservini.eu

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Champagne Marguerite Guyot | Damery, France


18 W Tenuta Monacelle (2)_Layout 1 01/04/15 12.17 Pagina 90

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Tenuta Monacelle Da tipica costruzione in pietra a secco a hotel di charme. Il magico borgo di Trulli, affiliato a Chateaux Hotels & Collections, accoglie gli sposi in un contesto fiabesco, di arcadica bellezza, mettendo a disposizione un servizio di alto standing

Man mano che ci si avvicina a Tenuta Monacelle, sulla Selva di Fasano – dove la Valle d’Itria con le sue morbide colline declina dolcemente verso il mare Adriatico – si ha l’impressione di entrare in un villaggio di fate e folletti. I tetti a punta dei trenta trulli che costituiscono la tenuta sembrano, infatti, trenta cappelli di gnomi, immersi in una campagna ridente punteggiata da ulivi centenari in cui, a scandire il tempo, non è più lo smartphone ma il respiro della terra, con i suoi suoni, profumi e colori. In questo luogo esclusivo, un tempo antica costruzione in

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pietra a secco e oggi dimora di charme, soggiornare equivale ad entrare in una dimensione altra, di intima pace e benessere. Era proprio questa l’intenzione dei proprietari Giorgio e Lia Consonni quando decisero di acquistare il borgo e di trasformarlo in un relais di charme. Volevano che ciascun ospite, abitando questa “casa”, la sentisse intimamente come propria pur essendo una casa aperta a tutti. E volevano, anche, che ne percepisse tutta la magia, a partire dal nome “Monacelle”: la leggenda narra che, nella stagione delle piogge, proprio davanti ad uno dei trulli che formano il piccolo “villaggio”, si raggruppassero numerose lumachine (in dialetto “monacedd”). Ma c’è anche una storia che racconta di alcune monache che scelsero proprio questo luogo per di-


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WEDDING LOCATION Un giro nei dintorni E, dopo il ricevimento di nozze, si può partire dalla Tenuta per piacevoli escursioni nei dintorni e visitare, per esempio, Alberobello, la barocca Martina Franca, la città bianca di Ostuni con le sue splendide masserie. E ancora le Grotte di Castellana famose per le stalattiti intarsiate, le gigantesche stalagmiti e i laghetti serrati tra arabeschi di cristallo. morare in preghiera e silenzio, a contatto con la natura. Oggi a portare avanti la magia arcadica di Tenuta Monacelle sono i figli di Giorgio e Lia, Massimiliano e Aldo, per i quali il motto di famiglia “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare” è una realtà da mettere in pratica ogni giorno. Oggi, la tenuta, ideale anche per incentive e congressi, fa parte di “Chateaux Hotels & Collections” catena che raggruppa le più belle dimore storiche d’Europa.

All’interno i mini appartamenti, che includono anticamera soggiorno, camera da letto e bagno, mantengono il fascino d’antan, con mobili in legno, letti in ferro battuto (realizzati da abili artigiani della regione), candide lenzuola, morbidi piumoni e copritavolo fatti all’uncinetto che evocano il corredo d’altri tempi, quello preparato dalle nonne per le nipoti in occasione del “grande giorno”.

Il Pranzo di nozze Un sogno di matrimonio Tenuta Monacelle è la meta ideale per coppie in luna di miele o promessi sposi provenienti da tutto il mondo. In particolare, per chi sceglie il borgo come ambientazione del proprio matrimonio, il tuffo nella fiaba è assicurato, cominciando dalla stradina a forma di serpente che si attorciglia intorno ai tre colori che dominano la vista: il blu del mare, il verde degli ulivi e il bianco delle masserie. Per poi arrivare ai trulli – riportati allo splendore originario grazie a un accurato lavoro di maestri pietrai – il cui pinnacolo svetta sulla cupola come un’antenna tesa a captare le energie del cosmo.

Per il ricevimento nuziale è a disposizione l’esclusiva Sala Arborea: 400 metri quadrati in legno e tufo. Ma si può scegliere anche di cenare sotto la volta del ristorante “Il Ciliegeto” (aperto anche ai non ospiti dell’hotel), con il grande camino al centro. Qui, lo chef Domenico Schena, superbo interprete della cucina pugliese, incanta con le sue paste fatte in casa, i secondi (da provare l’agnello arrostito in crosta di fichi secchi e mandorle), e i dolci (mousse, spumone, flan di mele). Anche la prima colazione è un trionfo di bellezza e bontà: sulla terrazza, circondati dal verde, si gustano marmellate di ciliegie fatte con i frutti della Tenuta secondo un’antica ricetta (e un barattolo viene offerto dai proprietari a tutti coloro che soggiornano), e poi crostate, ciambelle e torte di frutta tutte home made. P.T.

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The Gritti Palace L’hotel è un’icona dell’ospitalità veneziana, un luogo dove ogni evento, a partire da un matrimonio, può regalare emozioni senza tempo

The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel inserito nella Condé Nast Traveler Gold List 2015, è da sempre il luogo simbolo di Venezia, un’icona di storia, gusto ed eleganza dove ritrovarsi, una location unica e di lusso per festeggiare grandi eventi, occasioni importanti e momenti speciali, nella migliore cornice del vero italian style complice un’atmosfera intima e familiare. Un meticoloso e importante restauro ha riportato lo storico edificio ai suoi fasti originari, una scelta lungimirante nella serie di investimenti strategici da parte del gruppo Starwood Hotels & Resorts di puntare su alcune delle più eleganti strut-

ture del brand The Luxury Collection in Europa, come l’Hotel Alfonso XIII a Siviglia, l’Hotel Maria Cristina a San Sebastian e il Prince de Galles di Parigi. In seguito al restauro, The Gritti Palace offre 61 camere e 21 suites, alcune delle quali con vista mozzafiato sul Canal Grande, tutte ispirate al ricco patrimonio storico veneziano e ai personaggi illustri che hanno segnato la storia dell’albergo e della città, come Ernest Hemingway, Somerset Maugham e Peggy Guggenheim, oppure intitolate alle istituzioni simbolo della città, come Punta della Dogana, icona delle radici artistiche e culturali di Venezia e del Gritti Palace.

Eventi tailor made Eleganza, raffinatezza, prestigio. Queste sono le principali caratteristiche di ogni tipo di evento che vede come location The Gritti Palace. Unica nel suo genere come wedding location, la struttura regala – grazie alle sue atmosfere – emozioni magiche. Che si tratti di un pranzo nuziale, di una cena di gala o di un’occasione speciale, The Gritti Palace mette a disposizione saloni storici, servizio personalizzato e incredibili spazi adiacenti al Canal

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WEDDING LOCATION

Grande. Il prestigioso Salone Gritti, facilmente adattabile per ospitare cerimonie, cocktails e banchetti, è un ambiente elegante perfettamente attrezzato per accogliere i bisogni della clientela più esigente con l’obiettivo di rendere ogni evento tailor made. A questo si aggiungono soluzioni ricercate ed esclusive, come la splendida e sontuosa Suite Redentore Terrazza, strutturata su due piani con un’ampia camera da letto, un salotto-dining room e una spettacolare terrazza sul tetto di 250mq – dotata di mini pool e chaise longue – che si affaccia a perdita d’occhio sul panorama della città e della Laguna, per celebrare un’occasione davvero da non dimenticare. Il vero spirito di questa struttura si respira negli spazi living, come la citata Terrazza del Gritti Palace, affacciata sul Canal Grande e realizzata in modo da richiamare gli eleganti ponti degli yacht italiani anni ‘30 in stile Art Deco, o come il Ristorante Club del Doge, dove si celebra la tradizione culinaria veneziana (tra le proposte, la specialità della pasta e fasoie icicchetti stagionali, nonché il risotto Hemingway creato per lo scrittore durante un suo soggiorno), o ancora lo splendido Bar Longhi, con la famosa parete lavorata a specchio, dove assaggiare alcuni dei migliori cocktail di Venezia insieme agli ambìti cicchetti, perfetti per l’aperitivo o per uno snack serale. Il Bar Longhi vanta anche uno straordinario soufflé menu, che lo rende il luogo ideale per un dessert o un digestivo.

creazioni gastronomiche più ricercate. La Blu Mediterraneo SPA, nuova esclusiva Spa creata da Acqua di Parma, brand simbolo del più raffinato italian style, è invece un’oasi di raffinato benessere che regala una dimensione relax esclusiva ai suoi ospiti, specie agli sposi, curata in ogni dettaglio per ricreare la lussuosa e autentica esperienza sensoriale di una giornata vissuta nelle romantiche atmosfere della Serenissima, uno spazio intimo ed esclusivo caratterizzato da materiali di pregio le cui nuance naturali creano delicate sfumature per arricchire ogni evento wedding di una cornice intima e sensoriale. The Gritti Palace si conferma quindi luogo privilegiato d’incontro per generazioni di viaggiatori globali e influencers, che hanno eletto l’hotel a loro residenza ideale per ogni occasione, grazie ad un servizio impareggiabile e a una posizione nel cuore della città di Venezia unica al mondo. C.C.

Un matrimonio a cinque sensi Ma celebrare le nozze non vuol dire solo essere in un luogo da sogno. Qui al Gritti Palace ogni emozione ha il suo giusto spazio, dal gusto fino alle romantiche atmosfere sensoriali dei suoi spazi relax. Punte di diamante infatti sono la Gritti Epicurean School e la Blu Mediterraneo SPA. La Scuola di cucina fin dal 1975 ha ospitato l’élite sociale della città per feste, degustazioni ed eventi. Qui ogni menù può essere personalizzato, reso unico nella scelta delle materie prime e nell’ideazione dei piatti, garantendo agli ospitiun viaggio indimenticabile nell’esperienza culinaria locale,dalle eccezionali ricette veneziane, ai prodotti di stagione, fino ai sapori del territorio e alle 3 2015

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Destinazione bleisure

Sardegna

Cala Mariolu, Orosei


A B B I A M O U N ’ I S O L A M E R AV I G L I O S A A B B I A M O I N U M E R I P E R L AVO R A R E CON I N U M E R I U N O A L M O N D O A B B I A M O S PA Z I O E T EC N O LO G I A ABBIAMO SUCCESSO PERCHÉ ABBIAMO

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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Se un giorno in Sardegna

un viaggiatore...

Cronaca di un vacanza “rubata” da un business traveller sulla magica isola, posta al centro del Mediterraneo, che da secoli regala infinite suggestioni storiche, artistiche e naturali

✒Duccio di Buonisegna

E

ra davvero tanto tempo che speravo di avere la possibilità di fare una bella vacanza in Sardegna, ma col mio lavoro di manager “sempre sul pezzo” pareva quasi impossibile. Finalmente però, ecco l’occasione che aspettavo: dovendo partecipare a un congresso internazionale della mia azienda, ho deciso di ritagliarmi qualche giorno di vacanza dopo la fine dei lavori, per realizzare il mio sogno e andare alla scoperta dell’isola e delle forti emozioni che essa da sempre trasmette. Ed eccomi qui pronto a muovermi, seguendo – è giusto ammetterlo – l’idea di uno scrittore importante e amatissimo come Elio Vittorini, il quale per primo, quasi un secolo fa, nel

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1932, raggiunse l’isola per scoprirla e “assaggiarla” e viverla durante quello che fu, probabilmente, uno dei primi viaggi organizzati con finalità turistiche e insieme culturali. Certo io non ho la pretesa di seguire passo passo un tanto illustre esempio, quanto la voglia di godermi una vera esperienza emozionale come solo un terra dura, aspra e forte come la Sardegna può regalare.

Oltre la Costa Smeralda Proprio come Vittorini però, anche io parto dal nord della Sardegna, da quella Costa Smeralda che tanti ritengono l’unico angolo degno di nota dell’isola. Io so bene che invece non è così. E se allora per molti la Sar-


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

degna comincia e finisce qui, in questo meraviglioso angolo nordoccidentale, reso celebre sia dalla fama e dalle frequentazioni internazionali della Costa, sia dallo splendido mare del litorale compreso fra Poltu Quatu e Cala Razza di Juncu, io la penso diversamente. L’isola qui forse inizia, dal punto di vista turistico, ma certo non vi finisce, anzi. Quella della Costa Smeralda è comunque una fama meritata, fatta da paesaggi di grande bellezza, dove il granito e la macchia si contendono lo spazio, cedendolo ogni tanto a qualche splendida cala di sabbia fine. Una notorietà accresciuta ovviamente anche da uno sviluppo turistico che ha puntato fin dall’inizio a fare di questi luoghi un punto di riferimento per l’ospitalità di alta gamma, costruendo insediamenti gradevoli, ben organizzati e da sempre innovativi, perché progettati nel rispetto dell’ambiente circostante, reinterpretando in chiave moderna lo stile locale. La natura selvaggia e potente resta comunque la vera protagonista

tanto che qua e là all’improvviso regala suggestioni e impressioni meravigliose. Sono quelle che regala ad esempio l’isola della Tavolara, enorme massiccio piantato nel mare, o le spettacolari formazioni rocciose di Capo d’Orso e Capo Testa. Ma, mi chiedevo, la Costa Smeralda è solo mare? Certo che no, è la risposta che trovo nell’entroterra a tredici chilometri da Porto Rotondo. Qui infatti scovo San Pantaleo, un piccolo villaggio con ottocentesche case bianche in stile gallurese incastonate sulle alte rupi di granito della punta Mucrone. Da qui perciò parto verso l’interno della Gallura, territorio che riserva molte sorprese che non bisogna assolutamente trascurare, perché sono testimonianza di tutte le culture che si sono susseguite sull’isola dai primi insediamenti dall’epoca prenuragiche fino al medioevo. E come un vero appassionato di archeologia provo grande soddisfazione visitando il sito di Berchidda, posizionato proprio a meta strada tra Olbia e Oschiri, che è un vero campionario di antiche vestigia tra le quali svetta il Dolmen di Monte Acuto.

Poco note “in continente” le Grotte di Nettuno sono una bellezza naturale che mozza il fiato a ogni viaggiatore

Voglio andare ad Alghero... Quali sarebbero le escursioni più belle da fare a corollario di un meeting nel nord della Sardegna? Questo mi chiedo, da esperto business traveller, mentre in auto percorro la statale che mi conduce ad Alghero, la città dell’enclave catalana e del corallo rosso. Sicuramente, penso, una visita a quelle che da molti sono considerate le grotte più belle dalla Sardegna, ovvero le Grotte di Nettuno. E che si trovano a solo pochi chilometri di distanza dal centro della città nelle immediate vicinanze del selvaggio promontorio di Capo Caccia. Motivo? È presto detto: sono forse le formazioni sotterranee più belle e spettacolari di tutta l’isola, grazie alla foresta 3 2015

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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Le placide e bellissime acque della Baia di Chia, nel sudovest della Sardegna. Sotto, l’isola della Tavolara vista dalla bella costa sabbiosa di San Teodoro

di stalattiti e stalagmiti dalle forme più strane che vi si ammira, inoltrandosi per oltre duecento metri all’interno della costa algherese. Le grotte si possono raggiungere via terra, scendendo i 656 gradini della panoramica Escal del Cabriol, ovvero “la scalinata del capriolo”, ma anche via mare. Ed è proprio così che decido di arrivarci io, navigando su una piccola barca a motore a noleggio partita dai moli del porto di Alghero. Una volta all’interno delle enormi caverne naturali sarde, mi fermo in particolare a contemplare il laghetto La Marmora, un incredibile specchio d’acqua gelata lungo oltre cento metri, e la piccola spiaggetta sabbiosa sulla quale un tempo sostavano le foche monache. È localizzabile geograficamente più al centro che al nord della Sardegna, ma resta comunque imperdibile, la prossima tappa del mio itinerario, la millenaria Tharros. Posto

nella propaggine meridionale della penisola del Sinis, sul promontorio davanti allo stagno di Cabras, quello di Tharros è infatti un sito archeologico di valore inestimabile e dalla bellezza fuori dal comune. Fondata nell’VIII secolo a.C. dai navigatori fenici che avevano già diverse altre basi navali in tutta la Sardegna, la città fu conquistata prima dai cartaginesi e quindi dai Romani. Arrivare qui nell’oristanese è sempre stato un mio pallino e ora che ci sono, sono davvero incantato. Incantato ad ammirare i resti di un tempio cartaginese e poco lontano quelli di un battistero paleocristiano. Dopo avere passeggiato sognante anche nell’area delle terme e del foro Romano e in quella “residenziale” nella quale si ammirano case e botteghe artigiane, decido di seguire il consiglio che mi ha dato un turista russo al quale ho scattato una foto. Vado così nei pressi dalla vicina torre di San Giovanni, monumento medievale posto nell’area esterna agli scavi: e scopro che davvero qui è il posto perfetto per scattare fotografie, perché si gode di una vista spettacolare su tutta la stupefacente Tharros.

Immersioni nella... Storia Quando parli dell’isola con qualcuno che ci è stato una sola volta, immancabilmente ti senti dire che la Sardegna è solo mare. Niente di più sbagliato! Io e il mio mentore Vittorini invece sappiamo bene che la vera anima sarda si scopre tanto più ci si infila e ci si immerge nel suo entroterra. È tra i monti e i colli del Supramonte e della Barbagia infatti che è possibile entrare in sintonia con la vera anima isolana quella che deriva

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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Non lontano da Nora, sulla spiaggia di Rocca Dorada, si affaccia anche l’omonimo hotel

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dall’antica e misteriosa civiltà nuragica che resta il vero simbolo dell’identità sarda. E tra i tanti siti che si possono scegliere di visitare per annusare quest’atmosfera millenaria di certo c’è quello di Su Nuraxi a Barumini. Siamo quasi nel centro geografico della Sardegna, distanti dall’abitato di Oristano ma anche una settantina di chilometri a nord di Cagliari: qui sbuca dalla madre terra il complesso megalitico chiamato in lingua sarda appunto Su Nuraxi, i cui resti sono tra i più antichi rimasti e che coprono un arco di tempo che va dal Bronzo medio (XVI-XII secolo a.C.) alla seconda età del Ferro (VI-II secolo a.C.). La mia visita estasiata parte dalla massiccia torre centrale che dominava il complesso e della quale, dopo così tanti secoli di incuria, restano in piedi 14 metri dei 21 dell’altezza originaria e due delle tre stanze sovrapposte di cui si componeva. Salgo subito su quella superiore e scopro, come mi aspettavo, che da lì si gode una splendida vista dell’intero sito archeologico. Riprendo la visita e raggiungo l’impressionante bastione che circonda la rocca: la mia preparata guida mi spiega che è stato

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costruito in epoca successiva ed è articolato in quattro torrette più basse. A questo punto cosa succede? Succede che ci si sente sempre più risucchiati dal cuore dell’isola e dalla sue incredibili unicità naturali. È così che indirizzato da un gentile barista di Barumini decido di allontanarmi ancora di più dalle meravigliose acque sarde e raggiungo il Supramonte. È qui che si trova infatti l’incredibile canyon sardo, la Gola di Gorropu, una profondissima spaccatura scavata dal rio Flumineddu tra le rocce calcaree dell’altopiano che torreggia sopra Orgosolo. Qui si cammina e ci si arrampica, come si potrebbe fare ad esempio in una bella occasione di team building aziendale, e si fa trekking tra pareti che cadono a strapiombo per oltre quattrocento metri creando un paesaggio mozzafiato. All’interno poi si scoprono con continue epifanie gli enormi massi bianchi resi lisci dalla continua erosione causata dalle piene invernali del fiume: sono la scenografia naturale che crea una suggestione da paesaggio lunare. Anche se la vita terrestre, e sarda, qua e là spunta fuori, dove riesce a cre-


Miramare 3 2015_Layout 1 23/03/15 09.45 Pagina 1

MAISON MIRAMARE BOUTIQUE HOTEL Via Roma 59 路 Cagliari 路 www.hotelmiramarecagliari.it


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Una spettacolare vista del quartiere Castello di Cagliari, capoluogo dell’isola

arsi spazio, e sprazzi di verde punteggiano la roccia mentre alcuni tratti del corso del torrente sono contornati dagli oleandri in fiore.

Rotta verso sud

Orgosolo, una delle località simbolo dell’entroterra sardo anche per i suoi murales, e, a destra, Nora, area archeologica Romana non lontana da Cagliari

“In miniera, in miniera” si diceva una volta quando si voleva invitare qualcuno poco propenso alla fatica a lavorare sul serio. E in Sardegna le miniere vere e veramente faticose hanno fatto parte del territorio e della società per tantissimo tempo. Ora invece quelle in disuso si sono trasformate un’attrattiva turistica un po’ nascosta ma ricca di suggestione e, soprattutto, intrisa dell’anima isolana. Ed è nella Sardegna sud occidentale in particolare che si trovano diversi siti da tempo dismessi al lavoro duro e oggi visitabili (www.minieredisardegna.it). Sensibile al tema del lavoro duro da buon manager itinerante, perciò mi dirigo verso uno di questi siti, sede di quella che è forse lo scavo più interessante della zona, e infatti da tempo dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, quello di Montevecchio. Qui,

a bocca aperta, ammiro le strutture della cava che, costruita nel 1848 per sfruttare i filoni di piombo e zinco, in breve tempo divenne una delle più importanti d’Europa. Nelle immediate vicinanze ecco che scopro anche il villaggio, testimonianza della durissima vita dei minatori, e il pozzo Piccalinna che al suo interno custodisce ancora macchinari dell’inizio del XX secolo. A questo punto mi rendo conto che lo splendido mare sardo mi manca un po’ col suo azzurro trasparentissimo e le sue spiagge cristalline. Decido quindi di puntare a sud, verso Teulada e Chia, due delle località più belle e affascinanti della costa cagliaritana occidentale. Davanti alla Torre di Chia faccio un tuffo rinvigorente nell’acqua ancora freddina e mi rimetto in pista verso una nuova meta. La prima che incontro è poco lontana, sulla via per Cagliari: è Nora, città Romana le cui spettacolari rovine degradano fino alle onde cobalto del Mediterraneo, tanto che in giornate di mare calmo, è possibile scorgere anche sul fondo del mare i resti dei suoi edifici, oggi in parte sommersi dalle acque. E forse la visita in barca dal mare, per un’escursione

post event sarebbe la scelta ideale per scoprire il fascino antico di Nora. Io, a piedi, mi perdo invece ammirando alcuni resti di mosaici davvero splendidi: i più belli si trovano nei pressi della casa dell’atrio tetrastilo, riconoscibile dalle quattro colonne che la ornano, e nel complesso di templi posto verso la cima del promontorio.

I segreti della cucina Una delle peculiarità sarde per antonomasia è quella della cucina. E in questo mio viaggio alla scoperta della vera Sardegna non posso certo esimermi dall’andare a scovare qualche luogo che mi racconti storie fantastiche e gustose sulla ricca gastronomia isolana. Decido allora di puntare nuovamente

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Hotel Panorama CAGLIARI

L’hotel Come una finestra sullo splendido golfo di Cagliari, a pochi minuti dal centro e dalla spiaggia, l’Hotel Panorama costituisce un luogo ideale sia per soggiorni di lavoro che di piacere. Posizionato lungo un grande viale alberato nei pressi della Fiera e del Centro Congressi, l’Hotel Panorama accoglie i suoi ospiti in otto piani di ambienti sobri ed eleganti, offrendo una spettacolare vista sul mare e su tutta la città. Situato in una tranquilla zona residanziale, è ben collegato a molti dei più importanti luoghi d’interesse di Cagliari, come la Basilica di Bonaria, il parco di Molentargius, la Sella del Diavolo, la spiaggia del Poetto ecc.. Le camere L’ospitalità è offerta in 100 camere, tutte insonorizzate e ben arredate, dotate di ampie vetrate e balconi con vista mare o sulla città, offrono il massimo confort grazie al giusto connubio tra eleganza e funzionalità. Le camere dispongono di servizi privati, aria condizionata regolabile, frigobar, phon, Sky e Tv led HD 32”, Wi-FI e cassetta di sicurezza. Sono disponibili, su richiesta, camere familiari (bivano), camere super panoramiche, con vasca idromassaggio e camere per i diversamente abili. Altri servizi: • Ristorante panoramico all’ottavo piano • Cafè • Piscina scoperta • Palestra • 5 Sale riunioni (da 10 a 150 posti) • Wi-Fi alta velocità • Garage

Parco di Molentargius

Spiaggia Poetto

Hotel Panorama

Basilica di Bonaria

Sagra di Sant’Efisio

Sardegna

Cagliari www.hotelpanorama.it Viale A. Diaz, 231 – 09126 Cagliari e.mail: info@hotelpanorama.it tel. +39 070 307691 fax +39 070 305413


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Due dei più noti simboli gastronomici della Sardegna: il tonno rosso e, a destra, la fregula

Un selvaggio scorcio della Giara di Gesturi e delle sue affascinanti foreste di sughero

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verso l’interno e in particolare alla Marmilla, quell’affascinante territorio della parte centrale dell’isola che è un susseguirsi di rilievi tondeggianti e di conche alternate ad aree pianeggianti. Non mi stupisce quindi venire a sapere da Wikipedia, tramite il mio smartphone, che proprio il nome Marmilla nasca dal fatto che queste colline possano assomigliare verosimilmente a mammelle. È certo forse parimenti vero, suggerisce una guida, che questa etimologia vuol pure sottolineare la fertilità di un luogo che, per lungo tempo, è stato sia il principale centro della produzione cerealicola, sia uno più ricchi pascoli della Sardegna. È insomma stata la natura a rendere questa regione una delle terre predilette dall’uomo sardo fin dall’antichità, come testimoniano alcuni dei resti più importanti della civiltà nuragica che qui si possono ammirare, come ad esempio quelli di Bruncu Madagui o il villaggio di Villanovaforru. Da un territorio antico all’altro: proprio a nord della Marmilla scopro che si allunga un altopiano basaltico vasto quasi cinquanta chilometri quadrati. È la Giara di Gesturi, landa che un tempo era popolata dai villaggi nuragici e che oggi è il regno dei buoi rossi dalle lunghe corna e dei cavallini selvaggi che vivono allo stato brado tra i bo-

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schi di sughero. Prima di salire sull’altopiano, mi fermo a visitare il paese di Gesturi con le sue due belle chiese: Santa Teresa d’Avila, un’imponente edificio barocco meta di pellegrinaggi, e Santa Maria Egiziaca, connubio di modi gotici e rinascimentali. Ma niente è bello e immenso come Sa Jara, lo spettacolare altipiano lungo circa dodici chilometri, ma non attraversato nemmeno oggi da nessun tipo di strada. Ci sono solo piccoli nastri d’asfalto che arrivano alla sua base: qui lascio la macchina e mi incammino solitario nella Giara che si infittisce di cespugli e arbusti man mano che si sale, alternati da spettacolari boschetti di querce da sughero, riconoscibili per le forme estremamente contorte dei suoi tronchi. Sa Jara però è famosa in Sardegna soprattutto per essere “la casa” dei cavallini della Giara, popolazione di minuscoli quadrupedi che vive in quest’area da millenni allo stato brado. Difficilmente si ha la fortuna di vederli da vicino, e infatti mi sfuggono!, ma questo non toglie fascino a un trekking che ci si può facilmente trasformare in un momento di team building aziendale. Camminare mette fame: e all’improvviso mi ricordo che sono arrivato da queste parti con una missione precisa. Scoprire le bontà della cucina tradizionale. Tra Marmilla e Giara infatti si perpetuano le ricette della tradizione contadina: dalle ampie distese di cereali arrivano ad esempio varie qualità di pane, come il sottile carasau o il civraxiu, una grossa pagnotta, ma anche le minestre di farro e di grano come la famosa “sa fregala”. Piatti forti sono quelli di carne però: imbattibili gli arrosti di agnello, capretto e maiale, che si possono annaffiare rigorosamente con vini della zona, tutti DOC, come il Nuragus, il Monica, il Campidano e il Girò. Finalmente il mio viaggio è al termine: ho imparato, come scrisse Vittorini tanti anni fa, che le chiavi di lettura della Sardegna sono la solitudine e la primitività. Ancora oggi il passo dei sardi è “il passo degli aborigeni sulla loro terra”. Non resta che seguirne le orme e farsi condurre ad ammirare la loro isola ancestrale e magica. ■


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA SELECTED BY MM

Due Lune Resort Golf & Spa Sulla penisola di Puntaldìa nel territorio di S. Teodoro in località Punta Sabatino l’hotel è il luogo ideale per assaporare l’incantevole bellezza della Sardegna

n posizione incantevole, a soli 40 minuti dall’aeroporto di Olbia, sulla costa orientale della Gallura, il Due Lune Resort Golf & Spa domina la baia di Puntaldia. Qui, gli ospiti provano un’emozionante esperienza di full immersion nella natura e possono farsi coccolare nella Spa, o possono trascorrere piacevoli momenti sul green oppure nella bella spiaggia attrezzata dalla sabbia bianchissima e dal mare cristallino. A fare di questo hotel una location particolarmente cara agli ospiti è la sua atmosfera, riservata e familiare. Ma anche le camere accoglienti, tutte diverse una dall’altra in grado di soddisfare gusti ed esigenze diverse, e tutte dotate di una veranda affacciata sul verde: respirare gli inconfondibili profumi della macchia mediterranea, tipica di questa parte della Sardegna e godere del panorama e dei tramonti mozzafiato della penisola di Puntaldìa è davvero un’esperienza speciale.

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Un eden per i golfisti L’hotel è anche un rinomato punto di riferimento per i golfisti grazie al suo campo da golf, una delle punte di diamante di Puntaldìa: nove buche tecniche progettate in un suggestivo scenario naturale che imprime al gioco spettacolarità tecnica. Il campo si apre su un verdissimo green circondato da palmizi ed è completamente immerso in un vero paradiso naturale che si snoda lungo la costa orientale della Sardegna. Perfetto per migliorare il proprio controllo di palla, il campo da golf di Puntaldìa è ideale per competi-

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zioni amichevoli e per tornei dalle grandi emozioni. A solo due passi dal campo centrale c’è anche un comodo campo pratica. Ospite di un’intera ala del Due Lune Resort Golf & Spa, la Club House respira la stessa aria raffinata dell’hotel: dalla living room dove condividere assieme agli altri ospiti la passione per il golf, all’ampia e accogliente sala sacche dove far riposare le mazze da golf a fine gioco, fino al fornitissimo proshop dove dedicarsi allo shopping per completare il proprio set. E per chi desidera lezioni private è a disposizione il maestro Luca Maria Giansanti. Per il relax e lo svago è a disposizione la Spa, con cabine per massaggi viso, corpo e manicure, sauna, bagno turco, docce aromatizzate, vasca idromassaggio, lettini in e outdoor, spogliatoi e una palestra, seguiti e curati dal team SPA Due Lune. Da provare, in particolare dopo una giornata trascorsa sul campo da golf, i massaggi e i trattamenti a base di crema e olio canforati e di olio al limone. Silvia Fissore


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Dicono di noi... «Il commento che più frequentemente i nostri ospiti esprimono sul loro soggiorno in hotel», racconta il general manager Gianpaolo Fumagalli è:“Qui ci sentiamo come a casa!”».

Tutte le facilities per il business man Il centro congressi del Due Lune Resort Golf & Spa è ideale per stage formativi, riunioni e incontri di lavoro immersi nell’inconfondibile paesaggio della Sardegna. Qui l’ambiente gradevole e il personale qualificato incontrano l’efficienza di due sale modulabili (da 110 e 20 posti) dotate delle più moderne attrezzature: lavagna luminosa a fogli mobili, schermo per proiezioni e ogni altro diverso elemento o piattaforma richiesti dal cliente. Inoltre è possibile concordare con il ristorante “Le Caravelle” squisiti e creativi menù studiati per ogni occasione.

3 Things To Do

Master Meeting la consiglia perché

L’Hotel è ideale punto di partenza per partire alla scoperta della costa nordorientale, da S. Teodoro al Golfo di Orosei. L’entroterra è ricchissimo di importanti siti archeologici, come il santuario nuragico di Cabu Abbas, il castello di Pedres e le “tombe dei giganti” nel territorio di Arzachena.

Per la vicinanza a Marina di Puntaldia, porto turistico di altissimo livello con fondale variabile dai 2,5 a 5,5 metri e capace di accogliere oltre 300 imbarcazioni dai 5 ai 24 metri. È senza dubbio uno dei porti più attrezzati della costa grazie anche al suo cantiere nautico in grado di offrire ogni tipo di servizio: noleggio di imbarcazioni per le escursioni nei dintorni sia a vela che a motore, un centro motonautico per manutenzione, riparazioni e rimessaggi.

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22 SS ATA Tanka (2)_Layout 1 01/04/15 12.22 Pagina 108

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA SELECTED BY MM

Atahotel Tanka Village Inserito in uno straordinario scenario naturale, all’interno di un’area marina protetta, appena fuori da Villasimius, il Tanka Village è il villaggio resort più noto e caratteristico della parte sud-est della Sardegna

piaggia bianchissima, mare cristallino e 43 ettari di macchia mediterranea affacciata sulla stupenda baia di Simius: è questa la cornice di uno dei resort più importanti della Sardegna, a due passi dalla pittoresca Villasimius e a soli 50 km da Cagliari, il capoluogo dell’isola. L’ospitalità a marchio Atahotels è in grado di offrire servizi personalizzati, ideando e realizzando soluzioni tailor-made. Il villaggio dispone infatti di numerosi plus, dal campo di golf 18 buche alla spiaggia, dalle piscine ai campi da tennis ed equitazione, sino alla bellissima Spa attrezzata per la talassoterapia.

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Una scelta vasta e di qualità Gli ospiti del Tanka Village potranno scegliere tra bellissimi bungalows o confortevoli camere di varie

Tutte le facilities per l’event manager L’area centrale del resort ospita anche un moderno centro congressi, con 5 sale riunioni da 50 a 500 persone, dotato di ampio foyer, segreteria e sala regia. A disposizione inoltre ampi spazi polifunzionali esterni, che garantiscono continuità tra le attività meeting e le aree ristorative.

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dimensioni e categorie. A chi ricerca l’esclusività sono suggerite le ca-

mere Domus e Dimora family Junior Suite, dotate di reception, caffetteria e ristorante dedicato. I ristoranti, i bar, la pizzeria, i negozi, le boutiques e le piscine sono situati nella parte centrale del resort, a 50 metri dalla spiaggia. P.T.

Le cose più cool da fare Da provare la Spa e il centro benessere, attrezzati con palestra Technogym che si trovano in un’area riservata del resort: 1.500 metri quadrati di paradiso per la remise en forme e il relax. Sempre qui c’è la “Dream Bay”, promenade dove si innestano le piscine di talassoterapia e di idromassaggio, il solarium e il Bio Bar, e dove è possibile godersi sauna e bagno turco.

Master Meeting lo consiglia perché Il Tanka Village è un vero e proprio paradiso per il team building. Si possono organizzare beach challenge, regate veliche, caccia al tesoro, orienteering, affiancati da uno staff di professionisti. Per il tempo libero si può scegliere tra escursioni guidate (4x4, barca, bus, quad) e diverse attività sportive, come beach soccer, beach volley, canoa, escursioni a cavallo, diving, tiro con l’arco, windsurf e trekking.


ph. ales&ales


23 SS ITI Hotel Colonna Resort_Layout 1 01/04/15 12.23 Pagina 110

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA SELECTED BY MM

Colonna Resort - ITI Hotels Parte della ITI Hotels, gruppo italiano leader nel mondo, l’hotel regala emozioni uniche per ogni necessità del businessman che sa viaggiare

chi arriva per la prima volta a Porto Cervo e va oltre la marina nuova, andando verso la famosa spiaggia di Cala Granu, la Sardegna regala una delle sue emozioni migliori, un panorama mozzafiato dai colori verdi e turchini, ricco di profumi inebrianti e colorato dalle barche più belle ed esclusive del mondo ormeggiate nel vecchio porto. Ma è la vista delle sue piscine ad acqua di mare, le più grandi d’Europa che dominano un palcoscenico di rara bellezza, che si rimane davvero estasiati, complice una vegetazione spontanea curata, una

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spiaggia esclusiva e passerelle in legno direttamente sul mare azzurro, con Porto Cervo e il suo porto sullo sfondo. Siamo al Colonna Resort, un hotel 5 stelle tra i più famosi e rinomati che il mondo intero invidia alla Costa Smeralda. Premiato già dal 2009 come “Luxury Beach Resort in the world”, alla fiera del Lusso di Lugano per la sua esclusività, la struttura fa parte della ITI Hotels, considerata da molti il primo gruppo alberghiero italiano perché è l’unico che rappresenta oltre 40 hotel nel mondo, 4 e 5 stelle, in Europa, Caraibi, Usa, Brasile. Oltre 90 anni di storia per la “Traditional Italian Hospitality” nel mondo, una tradizione ITI Hotels che nasce nel lontano 1921. Completano la struttura i due ristoranti e i due bar aperti ad ogni ora del giorno, ampi spazi per riunioni o conferenze fino a 650 posti a sedere. Il Resort dispone inoltre di un Tennis Club con diversi campi e di un campo scuola per la pratica del Golf, oltre a diverse boutiques, centro benessere, posti auto privati, anche coperti, e un eliporto. Tra i servizi la possibilità di diverse escursioni in barca nonché noleggio di auto, moto e imbarcazioni da diporto. Il Colonna Resort è quindi un angolo paradisiaco destinato al massimo comfort e alle grandi emozioni, caratteristiche che l’hanno reso sede ideale di grandi eventi di livello internazionale. C.C.


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA Cosa piace agli ospiti dell’hotel Due le principali caratteristiche dell’hotel particolarmente apprezzate dalla clientela: il panorama con l’armonico contrasto mare-piscine e le atmosfere dei due ristoranti. Le piscine ad acqua di mare con solarium, cascate d’acqua, isole e angoli con idromassaggio, sono collocate a diversi livelli e arrivano dalle camere fino al mare, spesso con un insieme di cascate di straordinario effetto. La proposta gastronomica è invece gustosa e variegata. Il Colonna Restaurant, capace di ospitare fino a 500 persone nella parte interna e circa 300 nella zona-terrazza, è situato al piano terra con vista panoramica sul mare; qui vengono servite colazioni a buffet e gustose cene a lume di candela con menù a la carte. Il Pagoda Beach Restaurant è invece situato vicino alle piscine e alla spiaggia, con vista panoramica sul mare; capace di ospitare fino a 400 persone, vanta uno stile rustico e tipicamente mediterraneo, un punto di ristoro perfetto per una giornata dedicata al mare e al sole. La sera il Pagoda Beach si trasforma, grazie a scenografie ricche e originali,e diventa luogo ideale perospitare eventi e cene di gala.

Camere e suite ideali per il businessman Il Resort dispone complessivamente di 250 camere, comprese numerose Deluxe e Suites, quasi tutte con balcone o terrazzo e vista mare, lussuosamente arredate e dotate di ogni confort. Tutte le camere sono raggiungibili anche, attraverso diversi ascensori centrali, da una grande hall situata all’ingresso del Resort. Le camere vista mare offrono un panorama unico impreziosito da uno sfondo in cui l’eleganza di Porto Cervo è l’elemento dominante. Le camere vista giardino sono invece caratterizzate dalla tranquillità che solo il Colonna Resort è in grado di garantire grazie alla sua posizione unica. Tutte sono facilmente collegate alla spiaggia, alla piscina e alla SPA. Le Suites, rigorosamente con vista mare, offrono ambienti e atmosfere tra le più esclusive dell’hotel, a partire dalla Executive, fino alla Imperial, passando per le intermedie Royal e la Presidential. Alcune sono dotate di bancone bar, diverse tv oltre che di ampia veranda con salotto, lettini prendisole ed una piscina con idromassaggio nell’apposita terrazza che dà direttamente sul mare.

Centro Congressi per traveller businessman Due le ampie e moderne sale congressi del Colonna Resort, più altre salette più piccole per un totale di oltre 608 posti a sedere. Ogni sala è dotata di alta tecnologia che permette di organizzare qualsiasi tipologia di evento e di accontentare ogni esigenza: come la realizzazione di traduzioni simultanee o addirittura la possibilità di esporre automobili all’interno della sala più grande, oppure videoconferenze e web streaming. Le conference rooms sono tutte modulabili secondo qualsiasi esigenza: riunioni a teatro, banchi scuola, ferro di cavallo, imperiale, banchetto, etc. e grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche, permettono un agevole accesso anche alle persone diversamente abili.

Master Meeting la consiglia perché L’Hotel Colonna Resort, hotel 5 stelle in Costa Smeralda, è situato a soli 2 km dalla Marina di Porto Cervo, in prossimità della suggestiva insenatura di Cala Corallina, nel cuore della Costa Smeralda, da sempre sinonimo di esclusività, lusso e glamour. Arrivando al Resort si resta colpiti fin da subito dal Parco di 50.000 mq che ospita questa elegante struttura dalle linee sobrie e tipiche dell’architettura mediterranea. Nella rigogliosa vegetazione che lo circonda si trova la piscina di acqua salata più grande d’Europa che si estende su una superficie complessiva di circa 8.500 mq.

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24 SS Delphina Hotels_Layout 1 01/04/15 12.24 Pagina 112

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA SELECTED BY MM

Delphina Hotels & Resorts Ospitalità mediterranea, luoghi unici e strutture altamente qualificate per una vacanza leisure o business sulle coste del Nord Sardegna

a costa del Nord Sardegna, col suo susseguirsi di calette dalle acque cristalline e spiagge di fine sabbia bianca, custodisce 8 gioielli dell’ospitalità firmati Delphina Hotels & Resorts: prestigiosi hotel, residence e ville 4 e 5 stelle, tutti immersi in grandi aree verdi e affacciati direttamente sul mare tra la Costa Smeralda, l’Arcipelago di La Maddalena, Isola Rossa e Badesi. Queste eccellenti strutture condividono un’unica missione: offrire un’ospitalità mediterranea autentica in luoghi unici. L’incantevole angolo del Nord Sardegna resta nei ricordi de-

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gli ospiti per i colori accesi ed i profumi intensi della macchia mediterranea: il mirto, l’elicriso e il rosmarino si allungano fino al mare rendendo l’acqua ancora più brillante. Ciascuna struttura ha sviluppato una propria personalità che permette di soddisfare le differenziate esigenze dei sui ospiti: benessere, lusso, coppie, famiglie con bambini, golf, eventi, ma anche meeting e congressi.

Tutte le facilities per il businessman ed event manager Ogni Conference Center è in grado di soddisfare in modo differente le esigenze personalizzate degli eventi e dei meeting che ospita, grazie al supporto a 360 gradi di uno staff attento e professionale. Il gruppo Delphina Hotels & Resorts personalizza le proprie offerte sulla base del numero dei partecipanti, delle tempistiche e dell’obiettivo da raggiungere sia per la crescita personale del singolo individuo sia per rafforzarne le relazioni all’interno del gruppo di lavoro. Le attività ludico-formative proposte sono accessibili a tutti e organizzate in contesti suggestivi. Per esempio, molto apprezzato è il percorso multi-sport e di sopravvivenza tra le Isole dell’Arcipelago di La Maddalena: il team viene suddiviso in squadre che a bordo di confortevoli gommoni raggiunge le isole dell’arcipelago di La Mad-


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DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

dalena dove affronteranno una serie di prove sportive.

Per svago e relax Tutti gli hotel e resort propongono agli ospiti un ricco programma di escursioni via mare e via terra, grazie a una flotta di barche di proprietà Delphina. Per gli amanti dello sport: golf, tennis, calcetto, kayak, windsurf, vela con catamarani e tante altre attività per il tempo libero, tutte gratuite. Tra i punti di forza anche una ricca proposta enogastronomica dove ingredienti genuini e prodotti tipici a kilometro 0 diventano, nelle mani di premiati chef, piatti ricchi di gusto, da accompagnare a un ottimo bicchiere di Vermentino di Gallura DOCG. S.F.

La cosa più cool da fare in Hotel Sperimentare uno dei sei centri benessere ad uso esclusivo degli ospiti, immersi nei giardini degli hotel e resort tra imponenti rocce di granito ed i profumi delle essenze locali. Quattro centri sono specializzati nella talassoterapia, che sfrutta i principi attivi contenuti nell’ambiente marino per ottenere benefici naturali per il corpo e la mente. Eleganti piscine di acqua di mare riscaldata, perfette anche in bassa stagione, ampi spazi per i trattamenti e il fitness, oltre a uno staff esperto e preparato in grado di “cucire” su misura i trattamenti più adatti alle esigenze e alle caratteristiche individuali.

Top 3 things to do in...

Master Meeting la consiglia perché

• Visitare Aggius, Bandiera Arancione nell’entroterra gallurese alla scoperta di tradizioni millenarie. • Emozionanti crociere tra le isole disabitate dell’Arcipelago di La Maddalena fino a Bonifacio e alle isolette francesi della Corsica. • Pesca da altura e sportiva con esperti skipper.

Da oltre 20 anni Delphina Hotels & Resorts è uno dei principali gruppi alberghieri del Nord Sardegna, importante punto di riferimento sull’isola per il settore Mice. 5 Conference Center e 17 sale meeting, tutte dotate di impianti di ultima generazione e in grado di ospitare dalle 20 alle 450 persone. Location da sogno, cura di ogni dettaglio ed eccellenza dei servizi hanno permesso a Delphina Hotels & Resorts di affermarsi anche nell’organizzazione di eventi e matrimoni, con sfiziosi banchetti nuziali e cerimonie simboliche sulla spiaggia. 3 2015

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25 SS Lu Hotel Carbonia_Layout 1 01/04/15 12.24 Pagina 114

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA SELECTED BY MM

Lu’ Hotel di Carbonia Confortevole 4 stelle, situato all’ingresso di Carbonia, nel cuore del Sulcis-Iglesiente, offre un modernissimo centro congressi e una splendida Spa. Il tutto circondato dalla natura incontaminata e selvaggia del territorio sud-ovest della Sardegna Cosa piace di più agli ospiti dell’hotel I raffinati menu del ristorante Lu’ Restaurant sono per gli ospiti una vera e propria esperienza del gusto creata dalle sapienti mani di uno chef pluripremiato. Una colazione di lavoro, un tè pomeridiano, una cena speciale, diventano momenti unici grazie a una cucina che offre piatti tipici, light lunch e pasticceria artigianale. Il tutto affiancato dalla caffetteria del Bar Bistrot che offre gustosi intermezzi con fresche preparazioni di sandwich, insalate, finger food, cocktails e long drinks. iamo a Carbonia, nel cuore del Sulcis-Iglesiente, un territorio ricco di storia e di paesaggi suggestivi, in cui la natura ancora selvaggia della Sardegna regala emozioni intense. Qui sorge il Lu’ Hotel, una nuovissima struttura di categoria 4 stelle, situata proprio all’ingresso della città e a 60 km dall’aeroporto di Cagliari. Nelle 54 camere classic, 6 deluxe e 6 junior suite, l’ospite trova un’atmosfera accogliente, dove ogni dettaglio è studiato per offrire il massimo comfort sia nelle trasferte di la-

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voro sia nei soggiorni di piacere. Completano i servizi una attrezzatissima SPA con centro fitness,

un’ampia piscina esterna con idromassaggio, bar, ristorante, centro congressi e parcheggio privato. F.S.

La cosa più cool da fare Il percorso di remise en forme, nella splendida Spa dell’hotel: un rituale di bellezza per tutto il corpo, dalla testa ai piedi, con massaggio rilassante per trascorrere due ore e mezza di totale relax. E a concludere, un sorprendente menu di degustazione al ristorante dell’Hotel, dove lo chef guiderà gli ospiti attraverso un percorso gastronomico tra sapori della tradizione ed innovazione, accompagnati dalle più prestigiose etichette vinicole del Sulcis.

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Tutte le facilities per il business e gli eventi Il centro congressi dell’hotel Lu’ di Carbonia dispone di 4 sale meeting dotate delle più moderne tecnologie. Riunioni e convention aziendali, presentazioni di un prodotto e workshop trovano la giusta location a scelta tra: 1 sala principale di 350 mq con una capacità fino a 200 posti, 2 salette modulabili di 50 mq ognuna, con una capacità fino a 25 posti, 1 salone eventi da circa 600 mq per banchetti, cene di gala, workshop, esposizioni, con una capacità modulabile da 50 a 400 posti. A ciò si aggiungono 400 mq di aree espositive dedicate, tra cui una sala reception, un foyer, il guardaroba, una sala stampa e 600 mq di giardino esterno.



26 SS Pullman Timiama_Layout 1 01/04/15 12.26 Pagina 116

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA SELECTED BY MM

Pullman Timi Ama Sardegna A Villasimius, vicino a Cagliari, un angolo di eden dove vivere vacanze e soggiorni business, ma non solo, da sogno el descrivere le acque turchesi che lambiscono la sabbia candida, o il cielo azzurro su cui si stagliano le fronde delle palme mosse dal vento, si rischia forse di cadere nei consueti stereotipi da cartolina, eppure il Pullman Timi Ama Sardegna è anche questo: un sogno che diventa realtà. Affacciato su uno dei tratti più belli e selvaggi della costa sarda, nelle vicinanze di Villasimius e di Cagliari, questo Hotel 5 stelle non si lascia solo contemplare, offre anche

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un ricco ventaglio di attività sportive, una riserva naturale di 11 ettari con flora e fauna da esplorare e un’infinità di attività. E per chi desidera fare il pieno di energie, dopo una giornata dedicata al business, l’istituto di talassoterapia Thalassa sea & spa, situato nel cuore dell’hotel, propone trattamenti rilassanti e rigeneranti a base di acqua di mare. L’hotel dispone inoltre di 275 camere su 3 piani, incluse 4 suite, 11 camere Deluxe, 14 camere attrezzate per persone a mobilità ridotta e 38 camere Executive. P.T.

Tutte le facilities per l’event manager La struttura è in grado di ospitare meeting di ogni livello e di gestire programmi di incentive e team-building decisamente stimolanti, grazie anche alla consulenza di un IT Solutions Manager e un Event Manager dedicati. Le quattro sale riunioni, per una capienza fino a 350 persone, hanno tutte accesso Wi-Fi gratuito e possibilità di utilizzare il Connectivity Lounge nel corso dell’evento. Nelle pause, entrano in scena i Chill-Out Spaces, vere e proprie isole di intrattenimento per chiacchierate informali, per ascoltare musica (nella iPod Docking Station), per leggere o ambientare serate a tema, happy hour e degustazioni.

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26 SS Pullman Timiama_Layout 1 01/04/15 12.26 Pagina 117

DESTINAZIONE BLEISURE SARDEGNA

Su misura per il businessman Per chi ha l’esigenza di lavorare in camera godendo di tutti i comfort di un resort cinque stelle, ci sono 38 splendide executive room completamente rinnovate e moderne nel design. Come tutte le altre camere sono dotate di balcone o terrazza, aria condizionata, Wi-Fi gratuito, TV satellitare, iPod/MP3 Docking Station, mini-bar, asciugacapelli e specchio da trucco, cassaforte, servizio in camera ogni giorno dalle 7 alla 1. Nella hall dell’hotel, vicino al Bar Lobby, si trova invece il Connectivity Lounge con computer e stampanti a disposizione.

Cosa piace agli ospiti dell’hotel Le cose più cool da fare in hotel Al Pullman Timi Ama Sardegna stare in forma è decisamente vario e divertente. Il Fit Lounge non offre soltanto macchinari cardio high-tech e fitness con la possibilità di essere seguiti da personal trainer qualificati, ma anche lezioni di power yoga, pilates, step, aerobica, aquagym e zumba. L’hotel ospita anche una piscina esterna con solarium, quattro campi da tennis e un campo polivalente (calcetto e pallavolo), reti per il beach volley, tavoli da ping-pong, aree riservate al tiro con l’arco e perfino campi da bocce.

Apprezzatissima la cucina che offre una varietà inaspettata di piaceri. Si può scegliere tra tre ristoranti. “La Veranda”, con vista sull’incantevole baia, offre a colazione e cena meravigliosi buffet a bordo piscina, con piatti internazionali e menu a tema che cambia ogni sera. A “Il Mediterraneo” la cena è servita fino all’una di notte e gli ospiti possono gustare le specialità mediterranee con vista sulla piscina illuminata. Il ristorante “I Ginepri” rende invece omaggio ai piatti tradizionali italiani e sardi. E per chi vuole la serata continua al bar con musica live e dj alla consolle. Soddisfatti anche gli enonauti che alla Vinoteca by Pullman potranno trovare un’ampia selezione di vini al calice: dai migliori grands crus provenienti da tutto il mondo ai gioielli dei vitigni sardi.

Top 3 “things to do in Villasimius...”

Master Meeting lo Consiglia perché

1 Tutti gli sport acquatici come l’immersione e la vela. 2 Escursioni: in barca alle Isole Cavoli e Serpentara, a cavallo (nelle vicinanze c’è un maneggio) in mountain bike, in quad, in canotto o dinghy fino al cuore della riserva marina di Capo Carbonara. 3 Campo da golf 18 buche.

Il Pullman Timi Ama Sardegna si trova a 2 km da Villasimius e a 55 km dall’aeroporto internazionale di Cagliari, capoluogo dell’isola. Collocata in posizione appartata nel cuore dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, la struttura si affaccia su una splendida baia dominata da una torre aragonese che sorveglia gli 11 ettari di parco naturale: una vera e propria oasi per la fauna selvatica, dove ogni anno giungono interi stormi di fenicotteri rosa, stanziandosi nella laguna di fronte all’hotel. 3 2015

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27 Best Western (Scenari) (3)_Layout 1 01/04/15 12.27 Pagina 118

SCENARI DEL TURISMO

Best Western e Besteam

L’albergatore al centro di un network di valore Con due nuovi brand e un’offerta di servizi integrati ad alto valore aggiunto, il Gruppo punta oggi a una strategia di sviluppo e consolidamento sempre più global che mette al centro gli albergatori

✒Giulia Mantegazza

Sopra, BW Plus Hotel Genova Torino. In basso, BW Plus Hotel le Favaglie Cornaredo

8 nuovi hotel affiliati, 4 nuove destinazioni (Lecce, Macerata, Montegrotto Terme e Santo Stefano al Mare), 300 milioni di euro di fatturato globale per la divisione

alberghiera e 18 milioni di euro (+12,5%) di fatturato transato per la supply division Besteam. Sono questi i numeri che chiudono un anno, il 2014, vissuto positivamente da Best Western Italia, oggi gruppo leader in Italia per numero di strutture (180) e offerta integrata di servizi. Un risultato in linea con le aspettative che l’attuale presidente del Gruppo, Gianfranco Castagnetti, considera il primo step di una importante strategia di espansione e potenziamento del marchio.

VIB e BW Premier Collection: i nuovi brand Grandi novità si preannunciano per i prossimi mesi, a partire dai due nuovi brand: VIB, e BW Premier Collection.

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SCENARI DEL TURISMO BESTEAM, IL PARTNER COMPLETO PER L’HOTEL Nuovi e importanti i progetti previsti per il biennio 2015-2016. A supporto di imprenditori e manager d’hotel, Besteam offrirà due ulteriori servizi a valore aggiunto per lo sviluppo delle imprese del settore: il progetto PMS – un gestionale di ultima concezione per l’inventario camere – e un nuovo piano assicurativo che garantirà strategie di risk management e tutela assicurativa alle migliori condizioni economiche. Il Gruppo sarà infine presente a tutti i più importanti appuntamenti del settore turistico e alberghiero.

Pensato appositamente per i millennials, VIB identifica hotel dal mood contemporaneo, dove alta tecnologia, design e lifestyle si combinano per offrire un’esperienza di soggiorno piacevole e dinamica. Nei VIB i giovani ospiti troveranno anche hall multifunzionali con postazioni wireless. BW Premier Collection identifica hotel 4 e 5 stelle leisure oriented, situati in mete turistiche di particolare fascino, con un’offerta in grado di soddisfare le esigenze del globe trotter sofisticato. Gli hotel affiliati a questo brand godranno dei servizi top di Besteam, quali distribuzione e vendita, consulenze di marketing, pricing, formazione e accesso preferenziale alla supply division.

Cadeau Expo Nel 2015 continuerà anche l’attività di potenziamento dei canali diretti sia con il lo-

yalty program Best Western Rewards che con le iniziative di marketing, in particolare per quanto riguarda il web. In quest’ottica rientra la partnership globale con Expedia che prevede una distribuzio-

Dall’alto: BW Plus Felice Casati Milano, BW Plus Leone di Messapia Lecce, BW Plus Hotel Perla del Porto Catanzaro

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SCENARI DEL TURISMO

Da sinistra, BW Plus Alla Posta (Saint Vincent), BW Quid Hotel Venice Mestre, BW Plus Modena Resort

ne preferenziale per i 4000 hotel del brand su 150 siti di viaggio e che garantisce tariffe e disponibilità di camere in tempo reale, allo scopo di offrire all’utente la migliore customerexperience. Inoltre, in occasione dell’Esposizione

Gianfranco Castagnetti, da albergatore ad albergatore 52 anni, genovese, una laurea in Economia e Commercio con tesi sull’industria dell’ospitalità, figlio di albergatori, hotelier, a sua volta, proprietario di tre strutture e di un ristorante e, dal 2014, presidente di Best Western, Gruppo leader in Italia per qualità e numero di hotel e camere. Quella di Gianfranco Castagnetti si potrebbe tranquillamente definire una vita spesa al servizio dell’accoglienza, un po’ per necessità e molto per virtù: il suo excursus accademico e soprattutto professionale – è entrato nel consiglio di amministrazione di Best Western Italia nel 1989, successivamente nella IEC (commissione strategica di Best Western International), ed è stato inoltre Presidente dell’Associazione Albergatori di Genova, e presidente e consigliere delegato dei Convention Bureau Genova – ne attestano l’impegno costante nel dare

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Universale, il Gruppo ha pensato a una serie di iniziative per i clienti e le aziende fidelizzate, ad esempio un concorso per chi prenota la tariffa speciale Expo, un pacchetto soggiorno 2&3 notti con biglietto d’ingresso per l’evento e un Cade-

valore a un mestiere indubbiamente non facile, soprattutto di questi tempi, ma che, se svolto con passione può, oltre che gratificare chi lo fa, far molto bene anche all’Italia. Abbiamo rivolto alcune domande a Castagnetti, a meno di un anno dal suo insediamento come Presidente del Gruppo alberghiero. Quale ritiene siano, da albergatore che oggi si rivolge agli albergatori, i cambiamenti più significativi che il mercato, in particolare quello italiano, si è trovato ad affrontare negli ultimi anni? «Lo scenario è profondamente mutato. Sono cambiati i flussi così come gli interlocutori e di conseguenza anche le strategie di commercializzazione e distribuzione. È indubbio che oggi, per un albergatore indipendente, accedere con le proprie sole forze a canali e mercati sia sempre più oneroso». Quali sono le principali difficoltà per chi decide, oggi, in Italia, di fare impresa nell’hotellerie? «Direi l’accesso al credito e la burocrazia. Ma anche la debolezza del sistema Paese è un fattore di rallentamento nello sviluppo. In un simile contesto, far parte di una rete di albergatori e imprenditori consente sicuramente maggiori possibilità di innovarsi rapidamente e di crescere». Quali sono gli strumenti e le strategie su cui puntare nei prossimi anni per rafforzare commercializzazione e brand awareness di un hotel? «Posso raccontarle come Best Western sta affrontando la sfida dei prossimi anni, ovvero puntando sull’innovazione, su strategie di sales&marketing globali – come la


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SCENARI DEL TURISMO BW PREMIER COLLECTION: IL SOFT BRAND DI BEST WESTERN

BW Premier Collection consente agli imprenditori alberghieri indipendenti di usufruire di un approccio innovativo e di servizi e strumenti concreti di profittabilità basati sia su 60 anni di esperienza nel settore sia sullo slancio innovativo del brand. Tra i vantaggi: l’accesso preferenziale alla supply Division Besteam e a tutti i canali del Gruppo, condizioni preferenziali per la definizione di progetti e consulenze specifiche (marketing, formazione, legal, assicurazione). Al brand possono aderire hotel 4/5 stelle, in località leisure italiane con rating eccellente su TripAdvisor.

au Expo, ovvero un cofanetto valido in 35 hotel per tutta la durata della manifestazione, acquistabile sul sito, che include: due notti per due persone, colazione, earlycheck in, late check out e due biglietti per l’ingresso a Expo. ■ partnership con Expedia – e sempre più sui canali diretti, crm e custode journey: tutti elementi di differenziazione che, integrati, diventano fattori premianti per gli imprenditori alberghieri». In uno scenario sempre più worldwide,cosa manca all’industria dell’ospitalità italiana per essere competitiva su scala mondiale? «Forse la capacità di fare sistema localmente per guardare insieme a mercati lontani. Quello che stiamo facendo è proprio costruire una Best Western intorno all’albergatore che lo supporti nello sviluppo del proprio hotel. I segnali che cogliamo dai nostri affiliati sono incoraggianti: gli imprenditori che scelgono Best Western oggi non lo fanno più unicamente per la notorietà dell’insegna ma per la capacità del brand di intercettare bisogni e tendenze del mercato decodificandoli a vantaggio degli affiliati». Preferenze e tendenze del viaggiatore contemporaneo che sempre più dovranno essere tenute in considerazione dagli albergatori? «Oggi l’ospite d’hotel vuole vivere una life experience e possibilmente anche condividerla, attraverso social e device mobile. Pertanto le parole chiave sono tecnologia, connessione e condivisione. Senza dimenticare ovviamente il servizio che è anche e soprattutto relazione. Best Western garantisce servizi top quality e una cura al cliente che va ben oltre il soggiorno in albergo, comprendendo per esempio benefit come quelli offerti dal nostro loyalty program “Best Western Rewards”, usufruibili in tutto il mondo».

Diversi proprietari d’hotel si lamentano dello strapotere delle Ota nello stabilire le politiche tariffarie, anche se sembra che ormai non si possa fare più a meno di web e social media... Qual è la sua opinione a riguardo? «Non credo sia giusto demonizzare il canale e le sue potenzialità. In Best Western abbiamo precise strategie e un’attenta pianificazione nella gestione del rapporto con le Ota che ci consente di avvantaggiarci e di disintermediare. Le partnership globali e la forza commerciale del marchio fanno sì che ci sia una relazione sostenibile. Diverso il discorso sui social media che contribuiscono a incrementare brand awareness e visibilità delle singole strutture, a patto che le azioni siano guidate da un’attenta programmazione editoriale e da una sincera attenzione verso il cliente». Cosa si aspetta da Expo 2015, con particolare riferimento alle strutture di Milano e Lombardia? «L’evento è una grande opportunità per i nostri alberghi di Milano e dell’hinterland: disponiamo di un totale di 21 alberghi per oltre 1300 camere. L’effetto Expo si sta già facendo sentire, le tariffe sono cresciute del 33% circa. Anche il trend delle prenotazioni è positivo: il minimo di soggiorno cresce di un giorno a Milano, le proiezioni sui bookings da maggio a ottobre mostrano incrementi decisamente significativi e il buon andamento influenza già anche le destinazioni limitrofe a Milano fino a 2 ore dalla città. Ma, per noi, la priorità sarà, come sempre, tutelare clienti e aziende fidelizzate al brand». 3 2015

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SCENARI DEL TURISMO

I nuovi trend del viaggio Conspicuos leisure, connettività hi tech e soggiorni bleisure. Sono queste le tendenze emerse durante l’ultima Bit di Milano, evento sempre più osservatorio privilegiato del settore, nonché hub internazionale del business matching di qualità

✒Gianna Bellotto Rosa

Enrico Pazzali

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Si è chiusa con un bilancio più che positivo l’edizione 2015 di Bit, quest’anno ancora più business oriented. Sono stati infatti oltre 40mila gli appuntamenti di match making totalizzati, il 96% in più rispetto al 2014,e quasi 62mila i visitatori di cui il 60% costituito da operatori professionali

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di qualità. In particolare i 2000 espositori presenti hanno incontrato 1500 hosted buyer altamente profilati. Dato commentato così dall’ad di Fiera Milano Enrico Pazzali: «un tale incremento fa riconquistare a Bit un ruolo da protagonista nel mondo degli affari del turismo, rappresentando un apripista per Expo. La nostra strategia è infatti quella di proporre una piattaforma di business internazionale – dove l’Italia e le sue eccellenze siano adeguatamente valorizzare – quale driver per lo sviluppo dell’industria del turismo e del Sistema Paese». In questa edizione è stato dato, inoltre, molto spazio alle destinazioni e ai trend emergenti. In particolare il Tourism and Travel Trends Report ha evidenziato, a livello di scenario, una crescita dell’internazionalizzazione con un +4,7% di turisti internazionali per un totale di 1,1 miliardi di visitatori, dato quest’ultimo che si prevede raddoppierà entro la fine dell’anno, raggiungendo i 2 miliardi di visitatori.


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SCENARI DEL TURISMO

La ricerca ha rilevato poi che l’Europa resta la regione più visitata mentre quella con la maggiore crescita è il Nordamerica. Tra i mercati outgoing spicca invece la Cina (Hong Kong, Macao e Taiwan) con 100 milioni di viaggiatori e una spesa complessiva di 129 miliardi di USD. I cinesi risultano anche i più interessati ai luxury shopping safari, in particolare per quanto riguarda gli oggetti di artigianato prodotti in loco.

Entro il 2030 oltre un miliardo di viaggiatori senior Tra le categorie generazionali i più interessanti sono i millennials: i 18-34enni sono 1,8 miliardi in tutto il mondo, curiosi, desiderosi di sperimentare una reale full immersion nel territorio e sempre connessi: l’80%, per le proprie scelte di viaggio si basa sulle recensioni on line. Ma anche gli over 65 rappresenteranno sempre più una fetta di mercato rilevante: entro il 2030 saranno più di 1 miliardo in tutto il mondo e già oggi in Europa rappresentano il 17% della popolazione. Cresce anche la nicchia dei viaggiatori LGBT con un valore pari a 200 miliardi di dollari l’anno.

Ospitalità: in hotel aumenta il R.O. Riguardo all’ospitalità, sta prendendo sempre più piede il fenomeno sharing economy, l’affitto di camere e case tra privati (10 milioni nel 2014) ma, per ora, non sembra penalizzare l’hotellerie che, quest’anno, a livello globale, è tornata, per quanto riguarda i tassi di occupazione camera, ai livelli pre recessione.

Tra le motivazioni di viaggio continua la crescita del turismo sportivo e delle vacanze attive e stimolanti (imparare cose nuove è importante per il 94% degli intervistati). Altra tendenza emergente è il bleisure, ovvero la fusione di viaggio d’affari e vacanza. Il 56% dei millennials (contro il 37% della fascia 35-44 anni) è propenso a utilizzare un viaggio leisure anche per lavoro e viceversa e il 94% prevede che farà almeno un viaggio di questo tipo nei prossimi 5 anni.

Francesco Ricasoli e Gianni Riotta

Il lusso come experience Il lusso, inteso oggi sempre più come “conspicuous leisure”, ovvero come possibilità di fare esperienze speciali, non alla portata di tutti, è un altro dei mercati di riferimento. L’anno scorso i milionari nel mondo erano circa 35 milioni (+12,4% sul 2013), dei quali15 milioni (il 41%) in USA. In Europa sono 11,7 milioni (34%) e in Cina 1,2 milioni(3%) ma raddoppieranno entro il 2019. La regione più ricercata dai milionari è l’Europa (49%) mentre la destinazione ritenuta ideale per un “viaggio trasformativo” – che punta a diventare

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SCENARI DEL TURISMO

un’esperienza di vita, combinando shopping in alto di gamma, convivialità di lusso, cultura – è l’Italia (24%), che piace soprattutto ai big spender di Usa, Brics e Paesi del Golfo. A conferma di un crescente interesse per il lusso, nel periodo 2005-2014 le presenze medie annue negli hotel 5* sono cresciute a tassi molto più elevati della media, +3,4% contro 1%. In particolare, le presenze di stranieri sono cresciute del +4,7% (contro +2,6% nel totale hotel) e quelle di italiani di +0,8% contro un calo del –0,4% nel totale hotel.

Social e viaggi Il crescente accesso mobile ai social rende sempre più centrale nel travel marke-

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ting l’esperienza delle persone: i viaggi sono la più importante componente verticale di Facebook e il 56% degli utenti li pone tra le tre categorie di post che pubblica di più. Per il 76% Facebook è anche il mezzo principale per informarsi sulle vacanza di amici e parenti e copre tutto il ciclo di vita della vacanza: dall’ispirazione, con la ricerca delle destinazioni e il confronto con pareri di altri, fino alla conversione e prenotazione, l’esperienza del viaggio e le successive riflessioni e recensioni. A dimostrazione di questa tendenza va sottolineata la presenza numerosa in Bit 2015 dei travel blogger: oltre 100 tra i “top” hanno incontrato più di 150 espositori blogger friendly mentre sul business blog Bit.now, sono state trentacinquemilaseicento le persone che hanno letto gli approfondimenti sugli espositori, con picchi di oltre sessantamila. ■


HPDG

100%

Hotel Parchi del Garda ALL IN ONE

Excellent Location

Sala Benacus 850 seats

233 Rooms

Gala for 600 guests

Entertainment

Expo & Fairs

Hotel Parchi del Garda Lazise, Verona | Italy Tel. +39 045 6499640 www.hotelparchidelgarda.it E-mail: congress@hpdg.it


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SCENARI DEL TURISMO

Meliá Hotels International Grazie ad un modello di business diversificato e a importanti piani di crescita abbinati a partnership strategiche con grandi investitori, Meliá Hotels International si conferma, anche in Italia, il gruppo spagnolo leader nella corporate reputation

✒Cristina Chiarotti

Sopra, Meliá Villa CapriFront Terrace. Sotto, Meliá Milano Il Duca - Junior Suite Room

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Il 2015 sarà un anno importante per Meliá Hotels International, il gruppo vedrà rafforzata la sua presenza anche in Italia – grazie al supporto del team Italia guidato da Palmiro Noschese – e grazie a un gran-

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de focus su Milano, in vista dell’Expo, con un nuovo hotel di fascia alta. Il ME Milan Il Duca, che aprirà i battenti a maggio in piazza della Repubblica. Il palazzo, ideato nel 1988, da Aldo Rossi sarà completamente ristrutturato dal Team di architetti Arassociati (Aldo Rossi Associati), A. Sans e N. Gallizia, e offrirà 132 camere, di cui 34 suite – molto bella la Suite ME di 100 metri quadrati con terrazza affacciata su Piazza della Repubblica, perfetta per riunioni al vertice e party privati – la lounge bar e la steakhouse Americana STK, oltre a spazi riunione dotati delle più moderne tecnologie. Il Roof Bar di 600 metri quadrati, è un altro segno distintivo degli hotel ME. «La capitale economica e industriale d’Italia», dice Gabriel Escarrer, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Meliá Hotels International «non poteva non avere un


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SCENARI DEL TURISMO

Meliá Hotels International Fondata a Palma di Maiorca nel 1956, è oggi leader nel mercato spagnolo oltre a essere una delle realtà alberghiere più grandi al mondo. Il Gruppo vanta oltre 365 hotel in 40 paesi e 4 continenti e opera attraverso i diversi brand, Gran Meliá Hotels & Resorts, Meliá Hotels & Resorts, Paradisus Resorts, ME by Meliá, Innside by Meliá, Tryp by Wyndham e Sol Hotels. Concentrandosi sulla crescita internazionale Meliá Hotels International è riuscito a diventare il primo gruppo spagnolo presente in mercati importanti come la Cina, il Golfo Arabo o gli Stati Uniti, mantenendo allo stesso tempo la sua posizione di leader in mercati tradizionali come l’Europa, l’America Latina e i Caraibi. hotel come questo». L’annuncio dell’apertura di un nuovo ME by Meliá a Milano, che segue le ultime aperture dei ME Maiorca e ME Ibiza, costituisce un importante passo avanti nel posizionamento internazionale degli alberghi ME, come alberghi perfetti per i moderni viaggiatori, che uniscono le esigenze d’affari alle esperienze lifestyle. «Se ogni albergo ME è unico per il suo design», continua Escarrer, «l’ME Milan sarà senza dubbio una grandiosa novità per il capoluogo lombardo».

od&Cocktail Bar, che combina i freschi sapori della cucina mediterranea con una esclusiva selezione di premium drink e rinomati cocktail.

Qui sopra, Meliá Milano Meetings Ambra. A sin., Meliá Milano The Level Lounge

Un nuovo Meliá a Campione Dopo l’inaugurazione del Meliá Villa Capri Hotel & Spa, il brand Meliá Hotels International ha già annunciato la prossima apertura del Meliá Campione a Campione d’Italia, enclave italiana in territorio svizzero.Il Meliá Campione offrirà agli ospiti la vista del lago di Lugano e l’immediata vicinanza al famoso Casinò di Campione, il più grande d’Europa. L’offerta dell’hotel comprenderà 40 camere esclusive, un ristorante con un’offerta gastronomica informale durante tutta la giornata e una Spa&Wellness. Meliá gestirà l’hotel di proprietà di The Khamas Hospitality, parte di Khamas Group of Investment Companies of Dubai, gruppo di investimenti internazionale con oltre un secolo di esperienza in real estate, hotellerie and franchising. ■ Due immagini del Meliá Campione

Il Meliá Milano Questa nuova apertura si affianca all’importante processo di restyling del Meliá Milano che inaugura il nuovo The Level Lounge e il Jigger Food&Cocktail Bar. Il nuovo The Level Lounge, il più grande d’Europa, è un salotto privato di 300 mq dove è possibile gustare ottimi cocktail e snack veloci e dove si trova anche una rilassante sala di lettura. La lounge è cablata wifi e offre servizi tailor made per le aziende a partire dalla prima colazione. Completano l’offerta, sale riunioni polifunzionali, un Wellness Center per rigenerare gli ospiti dopo una lunga giornata di lavoro. Merita una sosta anche il nuovo JiggerFo3 2015

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SCENARI DEL TURISMO

Start me up! Expo 2015 sarà un volano anche per gli eventi corporate e Mice? Gli esperti dicono di sì. Vediamo perché

✒Davide Deponti

L’esposizione universale sarà una grande agorà mondiale dove si parlerà di tematiche fondamentali per il futuro del pianeta

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Expo ottimisti contro Expo scettici: anche in questi giorni di “antivigilia” dell’evento di Milano, la battaglia tra chi vede nell’esposizione universale un’opportunità unica e chi invece no, continua. Alla prima fazione appartengono anche numerosi esperti del meeting industry convinti che Expo possa essere un’opportunità di svolta per il settore. “Start me up” (dammi il via), dunque, come cantavano i mitici Rolling Stones qualche anno fa. L’intero mondo Mice infatti, secondo questa previsione in positivo, potrebbe ad esempio arricchire l’evento Expo attraverso momenti di visibilità e interazione anche negli spazi del “Fuori Expo”, ma non solo ovviamente. Lo dimostrano, dando corda alla posizione degli Expo ottimisti, le risultanze di diversi importanti studi e ricerche di settore, prima tra tutti l’indagine presentata all’edizione 2014 della fiera BTC e intitolata proprio “Expo 2015 e gli eventi aziendali: opportunità, crescita e implicazioni per il mondo corporate”. Condotta dagli esperti di Cisalpina Research, il centro studi di Cisalpina Tours che periodicamente rivela dati e tendenze del mercato dei viaggi

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d’affari e degli eventi – in collaborazione con MPI Italia Chapter e con il contributo di Secretary.it – la survey è stata dedicata esclusivamente al mondo corporate e ai professionisti coinvolti nella pianificazione e organizzazione di eventi, analizzando l’approccio delle imprese italiane verso una kermesse di portata internazionale com’è Expo 2015. La ricerca ha inoltre messo in luce, nello specifico, le sfide e le opportunità nell’affrontare la gestione degli eventi e lo sviluppo di piani di marketing e comunicazione a pochi mesi dall’inizio dell’Esposizione Universale. All’indagine hanno aderito, via web, 630 aziende di ogni settore merceologico e dimensione (51% realtà multinazionali, 25% aziende nazionali, 18% studi professionali e associazioni, 6% piccole e medie imprese) tutte chiamate a “raccontare” se e come si stanno attivando per cavalcare al meglio il “fenomeno Expo”.

Tutti ne parlano ma pochi ne conoscono i contenuti In primo luogo quello che emerge, oltre a un’Italia divisa tra sentimenti di fiducia da un lato e di scetticismo dall’altro, è


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SCENARI DEL TURISMO

una scarsa consapevolezza dei contenuti e dei significati reali che racchiude una manifestazione di tale portata. Il mondo corporate interpellato dichiara di vivere Expo come un’opportunità unica di visibilità, contatti, iniziative, formazione e business a livello sia nazionale sia internazionale, ma l’idea che la maggior parte delle aziende ha di Expo 2015 non si discosta molto da quanto pubblicamente enunciato per promuovere l’evento: per il 53% del campione, l’Esposizione Universale sarà infatti una grande agorà mondiale in cui affrontare tematiche fondamentali per il presente e il futuro del nostro pianeta, per il 14% rappresenta un grande evento proiettato verso l’innovazione tecnologica, mentre un altro 14% la considera una vetrina politica fine a se stessa. Solo l’11% degli intervistati, assumendo un atteggiamento più lungimirante, riesce a vedere in Expo 2015 un’organizzazione strutturata in grado di fare sistema. Comunque sia, pur non manifestando piena consapevolezza sui contenuti legati a Expo 2015, vi è comunque tra gli addetti del comparto Mice, grande positività circa la sua rilevanza strategica per il rilancio del nostro Paese. Ben il 30% gli attribuisce un ruolo di “notevole importanza” e il 46% ritiene possa essere “abbastanza determinante”. Viene, dunque, percepita la dimensione di un evento la cui organizzazione, preparazione e allestimento hanno coinvolto una miriade di persone, per il quale ci si aspettano ben 20 milioni di visitatori e che sarà trasmesso in diretta mondiale, 24 ore su 24, con un canale satellitare dedicato. Nonostante questi presupposti, è allora strano vedere come un quinto del campione ritiene che Expo 2015 non sarà per nulla determinante per la crescita del nostro Paese.

A favore del turismo Riguardo agli effetti a lungo termine che la manifestazione avrà sullo sviluppo della meeting industry, il sentiment generale si conferma all’insegna dell’ottimismo, seppur con qualche dissenso. Tre quarti dei professionisti del settore ripone aspettative positive, anche se a diversi livelli: il 49% ritiene che Expo influenzerà abbastanza lo sviluppo del mercato degli eventi, il 19% ipotizza un notevole tasso di

Molti esperti vedono il “Fuori Expo” come una valida occasione di visibilità per le aziende italiane più smart

crescita e solo un 9% considera fondamentale gli effetti dall’Esposizione Universale sul comparto. C’è, poi, un 26% convinto che Expo non influenzerà per nulla la crescita dell’industria degli eventi. Secondo gli intervistati i vantaggi della kermesse internazionale, nel suo complesso, sono per il 34% a favore del comparto del turismo, attore principale nella gestione del grande flusso di visitatori (e chiamato da più parti a operare in modo che gli effetti non siano unicamente legati al periodo dell’Expo ma, attraverso la promozione di un’immagine positiva dell’Italia, si generi una crescita di visitatori business e leisure nel nostro Paese anche dopo ottobre 2015) e per il 19% a favore delle aziende del settore export che, in occasione di Expo, avranno l’opportunità d’entrare in contatto con i mercati di ben 144 Paesi diversi. Un 19% ipotizza comunque che a trarre beneficio da Expo saranno infine un po’ tutte le aziende grazie al positivo effetto sui mercati in generale.

L’attesa delle aziende La survey è poi andata ancora più in profondità nel tema e ha voluto indagare sulla relazione diretta tra l’Esposizione Universale e il business delle singole imprese, con un focus dedicato agli eventi aziendali. Il 15% del campione intervistato crede che il fenomeno Expo possa produrre effetti diretti sul business della propria impresa; ad esso si affianca un 42% che ipotizza un’influenza moderata. Il 41% delle aziende, si dichiara scettico. Le interpretazioni possono essere molteplici, 3 2015

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SCENARI DEL TURISMO

I relatori alla presentazione della survey di Cisalpina Research: da sinistra, la moderatrice Margherita Franchetti (direttore Event Report), Rosemarie Caglia (responsabile marketing Cisalpina Tours); Giulio Carloni (caporedattore Quality Travel), Olimpia Ponno (consulente e presidente di MPI Italia Chapter), Luca Corsi (communication & event manager Vorwerk Folletto

probabilmente le aziende il cui business non è direttamente legato al tema dell’alimentazione si sentono meno coinvolte o, forse, stentano semplicemente a rapportare il tema Expo alla quotidianità aziendale. Tra chi vede un’influenza positiva di Expo sul business aziendale c’è un 30% che ritiene la manifestazione in grado di offrire maggiore visibilità e brand awareness alla propria azienda. Il 26% la vive, invece, come un’occasione per attivare nuove partnership, mentre il 16% la considera strategica per lanciare prodotti e servizi e infine il 14% utile a entrare in relazione con nuovi mercati di business. Seppur in forme e con pesi diversi, sembra dunque esserci fermento e attesa da parte delle aziende italiane. Da considerare, tuttavia, anche un altro dato: ad oggi il 57% delle aziende italiane non ha ancora previsto alcuna manifestazione o evento correlato a Expo. Un freno generato principalmente dalla convinzione (per il 78%) che il proprio business non si adatti al tema portante “Nutrire il pianeta Energia per la vita”, ma anche dal timore di un’eccessiva concorrenza (11%) o degli elevati costi (6%).

Partecipare sì, ma con investimenti contenuti

Mario Buscema, Presidente di Federcongressi&eventi

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Più fiducioso e intraprendente il 43% degli intervistati che ha deciso di includere nel proprio piano di marketing e di comunicazione progetti ed eventi legati ad Expo. Si tratterà principalmente di convention (76%), congressi (75%) e mostre (64%). Sempre tra questo 43%, il 29% ha manifestato l’intenzione di volere effettuare un’analisi completa e dettagliata di ciascuna iniziativa intrapresa misurandone il ROO, il ROI e il BVOM. Il restante 71%, invece, ha dichiarato di non essere dotato di procedure e strumenti per la mi-

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surazione della redditività e della produttività dei propri eventi. Chi si attiva per Expo 2015 lo farà, però, in modo parsimonioso: le aziende si rendono conto di non poter mancare all’appuntamento, ma decidono di investire risorse contenute. Ben il 72%, infatti, pensa di dedicare agli eventi percentuali inferiori al 10% delle risorse a disposizione, mentre il 15% si assesterà tra il 10 e 30%. Solo il 2% pensa di utilizzare più del 60% degli investimenti aziendali in attività legate alla kermesse. Complice, nel frenare le aziende potrebbe, essere l’idea che la partecipazione a Expo 2015 implichi ostacoli dovuti alla complessità e alla grandiosità dell’evento. Tra le difficoltà principali emergono la percezione di un evento non sufficientemente strutturato (29%), la paura di prezzi troppo elevati (17%), la diffidenza degli investitori (13%). Il “Fuori Expo”, infine, è visto come una valida occasione di visibilità per oltre la metà delle aziende italiane che lo considera un utile completamento alle attività svolte all’interno della manifestazione (31%) ma anche una reale opportunità per agire in piena autonomia (24%). Il 45% del campione, invece, pensa che la possibilità di sfruttare le occasioni “Fuori Expo” sia piuttosto limitata e difficilmente realizzabile a causa dello scarso coordinamento.

Il ruolo strategico del Mice Stando all’inchiesta, volendo trarre le somme, appare chiaro che per la maggior parte delle aziende interpellate (il 74%) Expo 2015 non rivoluzionerà il mondo degli eventi, ma rappresenterà comunque un’irripetibile chance per valorizzare abilità e competenze e cogliere importanti opportunità di comunicazione, interazione e business, in particolare con il “Fuori Expo”.

La bellezza non basta Del rapporto tra Expo, turismo e mercato degli eventi si è parlato anche al Politicians Forum sempre in Btc. In particolare ci si è chiesto cosa possono fare, concretamente, Governo, Regioni e Comuni per supportare gli operatori e migliorare la competitività della destinazione Italia, durante e oltre Expo. Il Presidente di Federcongressi&eventi, Mario Buscema, e la Presidente del Con-


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SCENARI DEL TURISMO

vention Bureau Italia, Carlotta Ferrari, condividono, riguardo a ciò, la medesima opinione «Oggi i turisti business arrivano in Italia lo stesso, perché il nostro è un Paese bellissimo; ed è per questo, forse, che i politici non intervengono. Contiamo tuttavia sulla volontà di fare rete con tutti coloro in grado di contribuire alla crescita del settore degli eventi, durante e oltre l’Expo». A sottolineare l’importanza strategica del comparto Mice, è stato anche il Commissario straordinario di Enit, Cristiano Radaelli che ricordato di come margine e indotto del congressuale siano superiori a quelli del leisure. «Stiamo coordinando varie risorse per sviluppare nuovi progetti», ha detto, «e svolgeremo anche un ruolo di sollecitatore rispetto ad altri enti affinché certe situazioni di vincolo si sblocchino».

Prima regola fare sistema Interessato alla crescita futura del segmento congressuale è anche Piero Fassino, Sindaco di Torino e Presidente dell’ANCI. «Per un secolo», ha spiegato, «Torino è stata una “factory town”, mentre oggi è soprattutto una città turistica, con oltre 6 milioni di visitatori nel 2014. Un mutamento consequenziale alle mutazioni della città, che negli ultimi vent’anni ha allargato le vocazioni alla ricerca, all’innovazione, alla tecnologia, all’università, e alla cultura. Oggi siamo una città piena di elementi attrattivi. Tutto questo determina una forte attrazione anche sul congressuale. L’importante, in particolar

modo per non perdere l’occasione Expo, è saper fare sistema. Noi ci siamo riusciti: nel 2016 avremo il congresso mondiale degli architetti del paesaggio con 7mila ospiti: abbiamo vinto questa candidatura in appena 15 giorni, fra luglio e agosto 2013, avviando a tempo di record una strategia di sistema internazionale, coinvolgendo anche le nostre ambasciate. Una meta è congressuale solo se sa costruirsi una strategia capace di conferirle questo profilo». A condividere il pensiero di Fassino è anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: «ogni grande meta che vuole crescere nel congressuale ha bisogno di una strategia molto chiara. La nostra comincia dal territorio», ha detto Nardella, «abbiamo messo a disposizione degli operatori turistici il patrimonio artistico culturale della regione, stipulando, per esempio con Convention Bureau, una convenzione che consente di inserire nel pacchetto location come Palazzo Vecchio – famoso per il suo Salone dei Cinquecento, la sala civica più grande d’Italia – che insieme agli Uffizi e a Palazzo Medici-Riccardi, costituisce un valore aggiunto unico al mondo. Inoltre reinvestiamo gli utili congressuali nel restauro delle opere e nella formazione. Abbiamo anche messo a sistema le grandi aziende del territorio (Gucci, Ferragamo, Prada, Finmeccanica, Sammontana, ndr), creando un consiglio delle grandi imprese, con il compito di coordinare le strategie di marketing territoriale. Resta fondamentale, per l’incoming, migliorare ora strutture e infrastrutture». ■

Carlotta Ferrari, Presidente del Convention Bureau Italia

Piero Fassino, Sindaco di Torino e Presidente dell’ANCI

Expo garantirà visibilità dice la maggioranza degli esperti: grazie ai 20 milioni di visitatori in arrivo e alle dirette mondiali, su tutti i media, per 24 ore su 24

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SCENARI DEL TURISMO

Top hotel: Italia vs mondo Le tariffe degli alberghi delle principali città italiane sono lo specchio dell’hotellerie nazionale: se a prezzi alti non corrisponde alta qualità nell’ospitalità si perdono quote di mercato

✒Dario Daverio ricettive nelle principali città italiane, europee e mondiali abbia confermato, a fine 2014, il trend precedente: nella maggior parte delle città italiane, i prezzi si equivalgono a quelli delle analoghe destinazioni europee, ma sono decisamente inferiori a quelli “top” di Londra e Parigi. Fanno eccezione Venezia e Milano che invece hanno valori vicini a quelli più alti in Europa e nel mondo, sia per quanto riguarda i valori medi che quelli massimi, e che si distaccano visibilmente da Roma, Firenze, Torino, Napoli. Tra le città relativamente meno costose, c’è Firenze con un costo medio inferiore comunque del 40-50% a quello degli hotel milanesi e veneziani Interessante rilevare anche che, per quanto riguarda i prezzi medi, Firenze, Roma, Torino e Napoli sono allineate tra loro con valori compresi tra 104 e 120 euro. Sui valori massimi, invece, Roma e Firenze sono vicinissime su un ordine di grandezza superiore a quello di Torino e Napoli, a loro volta con prezzi molto simili.

Un sguardo al globo

L’NH Verdi a Milano: gli hotel del capoluogo lombardo hanno tariffe simili a quelli delle città top al mondo

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Italia al top nel mondo per l’offerta alberghiera? Solo in parte e potrebbe fare meglio. Questa la considerazione che emerge dai dati dell’Osservatorio di Pronto Hotel. sulla base del PHPI (Pronto Hotel Price Index) motore di ricerca che raccoglie e confronta le tariffe, riferite al costo di una camera doppia standard, proposte da circa 550mila strutture sui principali siti di prenotazione “on line”). Analizzando i dati si vede infatti come la comparazione tra i prezzi delle strutture

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Puntando la lente d’ingrandimento sull’Europa, invece, a dicembre, si vede come Londra presenta un prezzo massimo poco superiore a 1.000 euro, nettamente al di sopra di tutte le altre città; Venezia, al secondo posto, raggiunge i 790 euro; poi, Milano e Monaco con valori intorno ai 650 euro e Parigi a 619 euro. Bisogna però tenere conto che il dato della capitale inglese risente della dinamica valutaria che in questi mesi ha penalizzato la moneta dell’Unione e quindi ridotto il prezzo relativo degli alberghi nei Paesi dell’area euro. Tra le altre città europee, Istanbul mostra valori piuttosto sostenuti, superiori ad esempio a quelli di Roma, ma anche di Berlino e Madrid. È, invece, molto econo-


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SCENARI DEL TURISMO I prezzi medi nel 2014 Il Pronto Hotel Price Index (PHPI) è l’indice dei prezzi relativo alla media delle tariffe delle strutture ricettive (hotel, bed & breakfast, agriturismi, resorts, appartamenti) nelle principali destinazioni a livello internazionale. Prezzi in euro) Destinazioni

Gen 2014

Feb 2014

Mar 2014

Apr 2014

Mag 2014

Giu 2014

Lug 2014

Ago 2014

Set 2014

Ott 2014

Nov 2014

Dic 2014

Roma

122

102

125

168

183

161

126

116

148

152

109

121

Venezia

163

155

183

207

246

252

218

213

269

259

163

201

Milano

151

156

173

195

155

160

129

156

176

181

173

151

Firenze

133

107

124

163

201

182

149

131

170

166

120

125

Londra

176

185

196

217

213

233

236

225

244

238

226

214

Parigi

168

162

171

184

198

205

171

175

222

215

208

194

Barcellona

112

130

116

128

170

142

134

144

167

149

117

114

Berlino

87

91

103

92

112

105

103

103

106

106

105

96

Amsterdam

154

125

138

174

191

172

153

161

181

174

152

156

Madrid

87

88

92

96

111

104

87

92

141

110

112

102

Bruxelles

118

115

128

125

138

119

100

111

159

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126

137

*L’indice viene calcolato sul prezzo applicato per una camera doppia standard.

mica Francoforte, con valori sia medi che massimi analoghi a quelli di Napoli. Le differenze tra le varie città però si riducono se si considerano i prezzi medi e diventano ovviamente ancora più modeste in valore assoluto nel caso di quelli minimi. Ancora a dicembre, il prezzo medio più alto si registra di nuovo a Londra (241 euro), ma non è molto lontano da quello di Venezia e Parigi (intorno a 200 euro); le altre città europee sono più distanziate, con Milano e Monaco intorno ai 150 euro e gran parte delle altre con valori tra i 100 e 120 euro. Nel mondo, infine, svettano le città americane, New York e Los Angeles in particolare; anche nel loro caso, una parte almeno dell’apprezzamento deriva però dalla consistente rivalutazione del dollaro. A Oriente Shangai e Beijing continuano a rimanere relativamente poco costose con valori sia medi che massimi ancora lontani da quelli di Londra, Parigi, Venezia, Milano. In Asia sono abbondantemente avanti a Bangkok e Kuala Lampur, mentre rimangono indietro a Singapore, sia per quanto riguarda i prezzi medi che massimi. Anche Sidney presenta prezzi decisamente superiori a quelli delle due principali città cinesi.

no, dormire in tutte le grandi città italiane non costa molto, almeno relativamente alla spesa che occorre sostenere in metropoli italiane e internazionali di analoga rilevanza». Anche una meta importante a livello mondiale come Roma, rimane, nonostante il generale buon andamento della domanda, tutto sommato “a buon mercato”. Secondo gli esperti dell’Osservatorio occorrerà a questo punto attendere di conoscere i valori dei prossimi mesi per capire se questo dato ha o meno natura

Il Townhouse 70 Hotel a Torino: l’antica capitale ha prezzi delle camere inferiori del 40-50% a quelli top di Milano e Venezia

Ci vuole flessibilità Un’analisi interessante che spiega come interpretare i dati espressi dal Pronto Hotel Price Index è quella fatta dagli esperti dell’Osservatorio di Impresa Turismo Isnart Unioncamere, secondo i quali «con l’eccezione di Venezia e in parte di Mila3 2015

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SCENARI DEL TURISMO

Posto strategicamente dentro la Galleria Vittorio Emanuele, il Seven Stars di Milano è il tipico hotel di lusso destinato al pubblico dei “super ricchi”

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strutturale, anche se già ora si possono fare alcune riflessioni sulla competitività dell’offerta turistica delle nostre grandi città: in prima battuta il fatto che i prezzi degli alberghi di Roma siano decisamente inferiori rispetto a quelli di Parigi, Londra, e molto lontani da quelli di New York, Los Angeles o Hong Kong appare un dato positivo. Se poi si considera che la rilevazione ha preso in esame un trimestre di “bassa stagione”, i prezzi piuttosto convenienti delle nostre principali città indicherebbero anche una certa capacità dell’offerta nell’adeguarsi alla dinamica della domanda, applicando efficacemente le tecniche di “revenue management”. A controbilanciare la positività del dato

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c’è tuttavia una considerazione: il prezzo relativamente più contenuto diventa un effettivo indicatore di competitività a patto, però, che a questo corrisponda un maggior coefficiente di riempimento delle strutture, cioè un aumento degli arrivi e soprattutto della permanenza media dei turisti. Altrimenti il dato segnala semplicemente il minor valore dell’offerta cui è riferito, rispetto a quello delle offerte concorrenti.

Il valore dell’esperienza Altro importante aspetto evidenziato dall’analisi di Impresa Turismo Isnart Unioncamere è la valutazione del differenziale dei prezzi degli alberghi nelle diverse città: «a determinare le tariffe non è quasi mai la semplice legge della domanda e dell’offerta bensì l’opportunità di usufruire o meno di determinate attrattive del territorio». Nel costo, in pratica si tiene conto anche del valore immateriale offerto da una camera d’albergo, valore intrinsecamente connesso a quello del contesto. «Da questo punto di vista», continuano dall’Osservatorio, «il fatto che gli alberghi a Roma, Firenze, Torino e Napoli abbiano valori molto lontani da quelli “top” riscontrati in altre destinazioni del mondo potrebbe indicare un minor valore percepito dell’esperienza turistica in queste città. Naturalmente, anche in questo caso, il ragionamento non è così semplice perché


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SCENARI DEL TURISMO Tariffe minime, medie e massime applicate nei mesi di novembre e dicembre 2014 per una camera doppia nelle strutture ricettive esistono altri fattori che influenzano il differenziale di prezzo osservato. In primo luogo il costo della vita: è quasi inevitabile che gli alberghi a Londra costino più che altrove, considerato che è la più cara tra le grandi città del’UE. Poi, la dinamica valutaria: considerato che i valori rilevati da ProntoHotel sono in euro, è ovvio che nello scorso trimestre, il forte apprezzamento del dollaro, iniziato proprio dopo l’estate, ha naturalmente spinto verso l’alto i prezzi delle città americane».

Le suite italiane troppo “cheap” per i super ricchi C’è un altro dato che, pur con i motivi di attenzione richiamati, va considerato nella prospettiva della capacità competitiva delle nostre grandi città; si tratta del valore relativamente contenuto dei prezzi “massimi”, degli alberghi di alta gamma. Anche in questo caso, fa eccezione Venezia che, anzi, è posizionata sui valori più alti in Europa; mentre Roma mostra un costo analogo a quelli delle capitali dell’Europa orientale, Mosca, naturalmente, esclusa. Sempre nei limiti di valori di un solo, particolare trimestre, si tratta probabilmente di un segnale della difficoltà delle nostre città di posizionarsi con forza nel segmento del lusso del mercato turistico mondiale. Le suite negli alberghi più costosi di Roma e Firenze o di Napoli e Torino non sembrano essere per le tasche dei super-ricchi del mondo; ma nel senso che sono troppo “cheap”. Quanto di questo deriva dalla qualità dell’offerta delle stesse strutture ricettive, quanto dal posizionamento competitivo delle nostre città, e quanto da fattori al di fuori del mercato turistico è tutto da capire; certamente, però, si tratta di una notevole opportunità di crescita economica che, almeno per ora, stiamo lasciando ad altri.

Un settore in difficoltà «Il 2014 per il turismo italiano è stato un anno a corrente alternata», spiega il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (a sin.), «con i turisti stranieri che ancora una volta hanno confermato l’attaccamento al nostro Paese con una crescita dell’1,5% delle presenze in albergo, consolidando un risultato pari a +6,8% negli ultimi tre anni. La domanda italiana, pur in presenza di un timido segnale positivo pa-

L’indice dei prezzi è relativo alla media delle tariffe delle strutture ricettive (hotel, ber & breakfast, agriturismi, resorts, appartamenti) presenti nelle Ota (Online travel agencies). Prezzi in euro Novembre Italia

Dicembre

Minimo

Massimo

Medio

Minimo

Massimo

Medio

45

380

109

45

421

121

Roma Venezia

55

710

163

458

790

201

Firenze

48

400

120

49

473

125

Milano

55

808

1473

50

650

151

Napoli

49

270

104

50

532

122

Parigi

71

685

208

70

619

194

Londra

69

1.040

226

75

1.042

241

Instanbul

45

500

132

40

456

115

Città europee

Praga

34

450

117

32

559

117

Berlino

48

304

105

46

263

96

Francoforte

52

269

107

48

260

99

Budapest

25

379

76

25

389

80

Madrid

38

434

112

40

330

102

Barcellona

44

390

117

42

379

114

Monaco

69

719

210

69

649

151

Beijing

30

416

122

29

398

115

Bangkok

18

312

73

19

447

83

Città extraeuropee

Shanghai

26

487

141

27

477

138

New York

111

1.419

351

103

1.690

377

Los Angeles

65

1.091

204

60

603

177

Buenos Aires

31

470

117

31

325

103

Sydney

62

561

196

30

501

197

Chicago

65

759

251

64

630

174

Rio de Janeiro

42

519

146

47

496

156

Kuala Lumpur

18

325

77

16

307

77

Singapore

47

615

185

47

576

165

Fonte: www.prontohotel.it

ri a +0,6% nel 2014, rimane saldamente attestata sotto i livelli del 2011, periodo dal quale si assomma un -7,65% di pernottamenti. Più nello specifico vediamo che la clientela straniera però non si distribuisce omogeneamente su tutta la penisola e, di conseguenza, desta particolare preoccupazione la condizione di profonda sofferenza delle località che si rivolgono in prevalenza al mercato interno. Infatti, la flessione dei lavoratori si è attestata ad un –1,7%, frutto di un –3,2% di lavoratori a tempo indeterminato ed un –0,2% di quelli a tempo determinato, a conferma del fat3 2015

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SCENARI DEL TURISMO “PRICE RADAR”: UN ANNO DI AUMENTI Il 2014 è stato un anno di forti rincari per le strutture alberghiere italiane. Roma e Milano, le città simbolo del turismo leisure e business, hanno fatto registrare incrementi pari rispettivamente al 7,5 e al 4,7 per cento. Questo è il dato che emerge dall’Hotel Price Radar relativo al 2014 condotto da HRS, l’hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d’affari. Dormire all’ombra del Colosseo costa in media 104 euro mentre non si potrà partecipare agli eventi Expo per meno di 111 euro. Aumenti che vanno controtendenza rispetto alle strategie turistiche e commerciali adottate da alcuni dei nostri vicini europei: dormire a Berlino, nonostante un lieve aumento dell’1,1%, costa solo 86 euro, Madrid con un aumento del 10% offre notti in albergo a 90 euro. In forte calo i prezzi di tutta l’Europa del nord, Stoccolma (130 euro a notte), Oslo (115) e Helsinki (117) hanno infatti abbasso i prezzi rispettivamente del 13,3%, 5,6% e 2,1%. Londra ha scalzato Zurigo dalla sua posizione di città più cara d’Europa con tariffe pari a 165 euro a notte. La città svizzera è al secondo posto con 144 euro, seguita da Parigi (139 euro) e Copenaghen (138 euro). A causa del drastico crollo del rublo, con 125 euro si dorme a Mosca spendendo l’11,6 per cento in meno rispetto al 2013 (141 euro). Con oltre il 35%, Atene ha registrato l’aumento record. Nel 2013 la capitale greca faceva parte delle destinazioni dai prezzi per camera medi inferiori agli 80 euro. Nel 2014 sono saliti a 106 euro. Una delle possibili ragioni è l’instabile situazione egiziana che, in generale, ha fatto aumentare le richieste di soggiorno nei paesi del Mediterraneo. L’aumento della domanda ha però indotto gli albergatori ad aumentare i prezzi. Vantaggioso dormire a Praga (tariffa media di 71 euro), Budapest (72 euro) e Varsavia (74 euro). In circa tre quarti delle metropoli internazionali i prezzi degli hotel sono notevolmente aumentati. Soprattutto a New York dove il prezzo di una camera è pari a 206 euro (+10,3 per cento rispetto all’anno precedente). Forti rincari anche a Kuala Lumpur (+22,8%), Washington (+17,2%), Città del Messico (+14,8%) e Toronto (+13,1%). Interessanti i prezzi delle città di Seoul (–17,1%), Mumbai (–11,1%) e Bangkok (–10,7%). La metropoli di Bangkok è anche la più economica al mondo. Trascorrere una notte nella capitale della Tailandia costa solo 58 euro. Quattro notti a Bangkok costano come una a New York.

to che le imprese sono costrette a navigare a vista, private della possibilità di programmare gli investimenti. Mentre i ricavi

calano – continua Bocca – i costi aumentano con la progressiva crescita della pressione fiscale che assume un peso opprimente, accanendosi su imprese in perdita, costrette ad indebitarsi per pagare le tasse ed i contributi. Confidiamo a questo punto invece in un contributo positivo dell’area del dollaro, sotto la spinta del tasso di cambio favorevole, mentre purtroppo una notevole contrazione si sta registrando sul mercato russo. Da non trascurare inoltre l’effetto negativo che crisi internazionali di vario genere possono generare sull’andamento del settore. Tutte le parti in causa devono fare sistema per sostenere la riqualificazione delle strutture turistiche e lo sviluppo del settore, opera fondamentale per intercettare sempre di più quel turismo top internazionale che è anche quello che spende di più».

C’è ancora da lavorare «Guardiamo alle performance più recenti del nostro comparto purtroppo con poca soddisfazione», spiega Giorgio Palmucci (foto a sin.), Presidente di Aica, Associazione Italiana Confindustria Alberghi – anche se sapevamo che, ad esempio durante il Natale, le strutture avrebbero penato un po’ e confidavamo nella settimana successiva per raggiungere livelli superiori rispetto alle performance dello scorso anno. Di buono c’è certamente il ritorno degli italiani nelle nostre strutture

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SCENARI DEL TURISMO Prezzi medi e incrementi per una notte in hotel Città europee

ma siamo ancora lontani dal poter cantar vittoria. Detto questo ci si affaccia al nuovo anno consapevoli della mole di lavoro che ci attende in primis con la partenza di Expo che da maggio a ottobre polarizzerà l’attenzione sul nostro Bel Paese, un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere. La componente straniera rappresenta comunque una costante favorevole nel nostro business grazie al consolidamento del mercato tedesco, francese ed inglese e ad un cospicuo ritorno dei tu-

Prezzo medio E di una notte in hotel

Incremento % tariffe 2014/2013

126 106 111 86 138 72 117 88 90 165 90 111 125 115 139 71 104 130 74 91 144

+3,5 +35,3 +5,8 +1,1 +6,6 +0,5 –2,1 –5,3 –15,2 –16,1 +9,9 +4,7 –11,6 –13,3 +3,7 +1,0 +7,5 –5,6 –0,6 –1,6 –0,6

Amsterdam Atene Barcellona Berlino Copenhagen Budapest Helsinki Istanbul Lisbona Londra Madrid Milano Mosca Oslo Parigi Praga Roma Stoccolma Varsavia Vienna Zurigo Fonte: Hotel Price Radar

risti Usa. E ancora una volta infine le migliori performance sono state realizzate dalle aziende del segmento upscale nel quale – conclude Palmucci – si è registrato anche un segno positivo per quanto riguarda anche le presenze di italiani con un +1,5% rispetto al 2013. ■

Sopra, hotel a grande vocazione business, l’NH Machiavelli di Milano è in prima fila per la partenza dell’ospitalià legata all’Expo. Sotto: il soggiorno di una suite del Seven Stars Galleria: è un hotel flessibile che cerca di aprirsi a tutte le possibilità commerciali

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TREND

Meeting Industry oggi Una recentissima ricerca made in Usa ci aiuta a capire quali saranno i trend e le cose da sapere per essere up to date nel mondo congressuale

✒Dario Ducasse Un grande hotel congressuale negli Usa: per gli esperti americani la sicurezza del web in albergo è un must irrinunciabile

Che impatto avrà il comparto Mice sull’offerta alberghiera e quali saranno le esigenze prioritarie degli organizzatori di eventi da cui non potranno prescindere gli hotel nel prossimo futuro? Sono queste le “grandi domande”, potremmo dire – facendo il verso a una recente martellante pubblicità televisiva – che oggi si pone la meeting industry, alle prese con uno scenario incerto e sempre più globalizzato. A dare una risposta ci ha provato una recente ricerca americana dal titolo “The 9 Ways Meetings Will Impact Hotels in 2015” realizzata dal fornitore di tecnologia Social Tables in collaborazione con “Meetings Mean Business”.

Sicurezza digitale Tra le priorità evidenziate dagli intervistati figurano web e sicurezza. Secondo gli

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esperti a stelle e strisce la non violabilità delle reti internet in hotel è, infatti, un elemento di crescente importanza per i committenti Mice e se ne comprende anche facilmente il motivo: quando un’azienda organizza un meeting in albergo, invia spesso, via web, anche documenti riservati tramite laptop e device mobile. Che il problema della sicurezza sia particolarmente sentito negli Usa (ma è sentito sempre più anche da noi e nel resto del mondo), lo si evince bene dall’esempio citato nel report: la Federal Trade Commission (la commissione federale americana che tutela i consumatori) ha recentemente citato in giudizio la catena alberghiera Wyndham perché prometteva ai clienti una rete sicura che in realtà così sicura non era, dal momento che si era resa vulnerabile a un cyber-attacco da


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TREND

parte di un’organizzazione criminale russa che aveva sottratto dati sensibili ai clienti dell’hotel frodando la compagnia per 10 milioni di dollari. Il processo è ancora in corso, ma può un hotel rischiare di incorrere in una causa di tale portata, anche a livello di immagine?

Tecnologia protagonista Altro punto caldo sottolineato dai relatori della ricerca è quello della “raccolta dati” utile a misurare il ritorno dell’investimento e oggi resa possibile dalle moderne tecnologie. Secondo lo studio, per gli alberghi, è infatti molto importante poter raccogliere dati sui processi generati dagli eventi e condividerli con gli event manager aziendali in modo che questi li possano utilizzare per dimostrare il ritorno dell’investimento del meeting. Non bisogna sottovalutare il fatto che l’impatto economico che meeting ed eventi hanno sugli alberghi è enorme. Il report di Frost and Sullivan, in relazione al mercato americano Mice, parla di un fatturato alberghiero di 103 miliardi di dollari generato

da 5 milioni di eventi con 512 milioni di partecipanti nel 2013. Sempre la tecnologia è protagonista quando si parla di nuove modalità, più risparmiose, di site inspection. Spiegano i ricercatori infatti che oramai la convergenza, a prezzi più accessibili e attraverso dispositivi più user friendly, di tecnologie come realtà virtuale, aumentata e 4D, offre agli alberghi un’efficace strumento di marketing da utilizzare anche con i meeting planner. La catena Marriott, per esempio, ha lanciato a settembre un’esperienza di viaggio in realtà virtuale: tre minuti durante i quali gli ospiti potevano “volare” sopra i grattacieli di Londra oppure camminare sulle spiagge delle Hawaii. È chiaro che oggi un’esperienza virtuale è uno strumento di marketing infinitamente più efficace di una brochure stampata anche, se sottolinea il report, per un meeting planner non potrà mai sostituire completamente la site inspection: velocità del servizio, pulizia delle camere ed efficienza del check in, ad esempio, non possono essere testati certo con la realtà virtuale.

Tecnologia protagonista in tutte le mete mice, anche quelle molto vacanziere. Nella foto un Viva Resort alle Bahamas

COINVOLGERE E INTRATTENERE (ANCHE LUDICAMENTE) TUTTI Fermo restando che la sicurezza dei dati resta uno degli aspetti prioritari da tutelare nel caso dell’organizzazione di un evento in hotel, «l’obiettivo ultimo», dice Alicia Tillman di American Express Global Business Travel, «deve essere quello di creare l’esperienza perfetta per tutti, ovvero per delegati, sponsor, speaker e espositori, favorendo il più possibile lo scambio tra i partecipanti, non solo durante l’evento ma anche dopo e possibilmente prima. A questo proposito, Gene Hunt, director of event sales al Grand Hyatt Washington osserva che «i meeting planner stanno diventando sempre più creativi nel trovare sistemi per gratificare i conferenzieri più tecnologici, per esempio, attraverso i giochi elettronici».

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TREND

Lo Sheraton a Malpensa. Gli hotel italiani secondo un report UNWTO, devono essere più interattivi con i clienti business

Servizi più interattivi E si continua ancora col fil rouge della tecnologia anche al quarto punto, quello che prende in esame i servizi digitali messi a disposizione da una struttura con-

SICUREZZA DEI DATI E TECNOLOGIE “MOBILE” La sicurezza dei dati e la tecnologia mobile avranno l’impatto più significativo sulla gestione dei viaggi d’affari anche secondo la ricerca annuale di Carlson Wagonlit Travel sui travel manager. Condotta tra oltre 1.100 travel manager, l’indagine ha messo inoltre in evidenza tra i trend emergenti la sharing economy e i comportamenti di viaggio dei Millenials. In particolare l’indagine ha evidenziato peculiarità specifiche in funzione della tipologia degli intervistati. I manager con responsabilità globale, ad esempio, hanno segnalato la disponibilità di big data, l’andamento dell’economia globale e la “New Distribution Capability” realizzata da IATA come gli elementi che influenzeranno maggiormente la loro attività. I travel manager con responsabilità regionali, invece, hanno indicato altri temi come più significativi nelle loro aree: in Asia-Pacifico hanno sottolineato in particolare il ruolo dei vettori low cost; in Europa il trend più rilevante risulta essere la Corporate Social Responsibility (CSR); in America Latina il focus è attribuito al contesto economico e politico globale e alla sharing economy; in Nord America, infine, le tecnologie mobile sono state segnalate come la voce che avrà il maggior impatto sulla gestione del travel. «Quest’anno abbiamo registrato un aumento del 9% nelle risposte della ricerca», ha spiegato David Moran, executive vice president Global Marketing & Enterprise Strategy di Carlson Wagonlit Travel, «e questo ci ha consentito di avere un quadro ancora più chiaro sulle tendenze che influenzeranno il nostro settore nel prossimo anno. Le indicazioni provenienti dall’indagine ci permettono anche di focalizzare gli investimenti sullo sviluppo dei prodotti e servizi innovativi più utili per i nostri clienti in tutto il mondo».

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gressuale. Gli alberghi, dicono gli operatori del settore, devono fornire ai meeting planner pacchetti “mobile” più completi possibile, quindi ben vengano le app. Ad esempio, la catena alberghiera Hyatt, dà oggi la possibilità di usufruire di servizi esterni all’hotel, come quello di Uber. Ma perché ogni “servizio” digitale funzioni sono necessarie connessione wi-fi ad alta velocità e copertura cellulare (4 G) realmente funzionali per un numero il più elevato possibile di dispositivi: se il provider telefonico non è in grado di sostenere il traffico dati dei device di tutti i partecipanti di un evento, l’hotel, se vuole restare sul mercato, deve attrezzarsi per potenziare segnale e copertura.

Chiavi virtuali Check in da “mobile” per i delegati e chiavi delle camere virtuali? Senz’altro un sogno per tutti i meeting planner che hanno l’esigenza di organizzare il check in di centinaia di delegati in contemporanea. E c’è chi questo sogno l’ha già trasformato in realtà, come la catena alberghiera Starwood che lo scorso novembre ha annunciato l’introduzione di chiavi virtuali azionabili dal proprio smartphone. Servizio che presto anche Hilton metterà a disposizione dei propri ospiti, mentre è da dicembre che i clienti dei 4mila alberghi Hilton nel mondo hanno la possibilità di fare il check in, di scegliere la camera e segnalare le proprie richieste speciali attraverso una app dedicata.


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TREND HOTEL ITALIANI POCO INTERATTIVI Secondo un recente report di UNWTO, (organizzazione mondiale del turismo) gli albergatori italiani non sarebbero così inclini al web come i colleghi di altre parti del mondo. La metà delle strutture che hanno almeno il 50% del fatturato derivante da pernottamenti di lavoro non leggerebbe infatti i commenti espressi on line dai clienti. Un ulteriore 18% di albergatori leggerrebbe invece le recensioni ma tenderebbe a non rispondere, portando così a 68% la quota di strutture “indifferenti” alle opinioni dei propri ospiti. La maggioranza degli albergatori italiani, non considererebbe quindi ancora la web reputation come leva per migliorare il rapporto con i clienti e incrementare il proprio business. Soltanto il 32% leggerebbe i commenti rispondendo agli eventuali reclami.

Sarà proprio la specializzazione nei servizi informatizzati – secondo gli esperti - la vera chiave di volta che porterà nel 2015 al record di occupazione delle camere negli alberghi business americani, pari al 65% (valore più alto dal 1987, anno nel quale sono iniziate le rilevazioni statistiche di questo tipo). Una previsione che riguarda nello specifico il mercato Usa, ma che anche all’Italia può fornire interessanti spunti per una strategia mirata al mercato congressuale.

Più interesse nel low cost Non tutto è digitale, però. La ricerca evidenzia, per esempio, tra i trend l’affermarsi sul mercato delle strutture alberghiere low cost, in risposta all’esigenza da parte degli organizzatori di eventi di mediare quotidianamente tra le aspettative elevate dei clienti e i tagli ai budget aziendali. Esigenza che è stata prontamente colta da alcune catene alberghiere internazionali, come Marriott che ha lanciato i Moxy Hotel (In Italia, il brand è presente a Milano Malpensa) e Accor con gli “Hotel F1”. Altro punto evidenziato è l’importanza dell’incontro reale tra cliente e committenza: anche se il virtuale sta guadagnando sempre più terreno, nell’ospitalità Mice l’incontro vis à vis resta insostituibile. «Nell’organizzazione e nella compra-vendita del business congressuale, non si potrà mai sostituire del tutto il rapporto personale», dicono gli esperti citando a dimostrazione il risultato di una ricerca della U.S. Travel Association secondo la quale il 42% dei venditori è sicuro che perderebbe buona parte dei propri contatti se dovesse rinunciare a un rapporto face-toface con il meeting planner. ■

Brand alberghieri low cost come il Moxy di Marriott, sono sempre più amati dai meeting planner

David Moran, executive vice president Global Marketing & Enterprise Strategy di Carlson Wagonlit Travel

Le grandi strutture congressuali, come Le Méridien e Sheraton, investono sulla sicurezza dei mobile

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INSIDE THE MEDIA

Sky TG24

Nella casa di tutti gli italiani Da quest’anno l’informazione indipendente, diretta e approfondita del canale all news della piattaforma Sky è disponibile anche sul canale 27 del digitale terrestre, con un ricco palinsesto di contenuti ad hoc. Ce ne parla il direttore di Sky TG24, Sarah Varetto

✒Giulia Broggi Essere sempre un passo avanti rispetto al futuro. È questa la mission/vision di Sky TG24, primo canale satellitare di all news in Italia – disponibile anche in HD – che, a partire dalla sua prima messa in onda, nel 2003, ha rivoluzionato il modo di fare e di portare l’informazione nelle nostre case. «La grande novità», spiega il direttore Sarah Varetto, alla guida del canale dal 2011, ma presente nello staff fin dagli esordi, «è stata quella di passare da un format caratterizzato dalla distinzione netta tra il classico telegiornale a rullo e gli spazi di approfondimento a un palinsesto con breaking news e approfondimenti, come inchieste e reportage, dando la possibilità al telespettatore di accedere facilmente alle

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notizie in tempo reale grazie all’impiego di tecnologie innovative e a una visualizzazione grafica user friendly». Sky TG24 è l’unico canale in Italia a disporre di 8 mezzi satellitari per la diretta mobile, mentre, sulla schermata tv, c’è la video slab, finestra grafica che consente di visualizzare in contemporanea più notizie rimandando ai servizi interattivi Active, perché – come ama ricordare Sarah Varetto – un buon giornalismo deve essere fatto per la gente. «L’approccio dell’informazione da parte dell’utente è radicalmente cambiato», dice Varetto, «oggi fare giornalismo televisivo di qualità significa stare dentro i fatti con le domande – anche quelle scomode – dei cittadini, sfrut-


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INSIDE THE MEDIA

Nell’ultimo triennio gli spettatori unici giornalieri di Sky TG24 sono cresciuti del 40% rispetto al periodo 2007-2010. Nel 2014 il canale è risultato il più visto della piattaforma Sky

tando fino in fondo tutte le possibilità tecnologiche del mezzo televisivo e mutuando ritmi e linguaggi dagli altri media come, per esempio, cinema e social network, per dare vita a un “racconto per immagini”, dove il contenuto è informazione, inchiesta, denuncia, ma anche emozione da condividere con la gente comune». Il direttore aggiunge poi che «l’informazione, per essere fruibile da tutti, va declinata e resa responsive su tutte le piattaforme: sito web, satellite, digitale terreste, app, facebook, twitter». Un riscontro positivo di questo nuovo modo multimediale di fare giornalismo senza compromessi viene dal record di ascolti ottenuto in occasione dell’epilogo dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo: 3 milioni e 600 mila spettatori. Ma anche dal seguito che sta avendo la campagna anti corruzione – attualmente in onda, con un timer sullo schermo che scandisce il tempo intercorso dalla presentazione del decreto legge di Piero Grasso ad oggi – commentata in un post

su facebook dallo stesso presidente del Senato. E proprio sui social punta molto anche il canale: «l’account twitter di Sky TG24 è il più seguito tra le testate giornalistiche con oltre un milione e 590 mila followers», rivela Varetto.

In chiaro sul DDT con documentari, fiction, inchieste e reportage

Per vedere Sky TG24 sul canale 27 del Digitale Terrestre non è sufficiente la semplice ricerca di nuovi canali: occorre effettuare la risintonizzazione completa, tramite il tasto “Menu” del televisore o del decoder digitale

Fedele alla sua mission di trend setter nel giornalismo televisivo, Sky TG24 ha segnato quest’anno un altro punto di svolta: da gennaio è visibile (previa risintonizzazione completa del televisore) anche sul canale 27 del digitale terrestre, con un palinsesto ad hoc che, insieme alla grande informazione del canale all news, prevede una serie di programmi di approfondimento firmati Sky e di film. «Racconteremo, attraverso documentari, inchieste e reportage, storie di attualità e di cronaca nella migliore tradizione del watching dog journalism, accendendo un faro anche su questioni dimenticate, ma non per 3 2015

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questo meno importanti per la gente, parlando, per esempio, nello Speciale “Dissesto Doloso” dei disastri causati da burocrazia demenziale, incuria e cattiva gestione del territorio, di casi di corruzione nelle inchieste di “Le Mani sul Paese” e di pericolosità alimentare nei reportage di “Veleno nel piatto”. Ci saranno inoltre di-

versi face to face – ci piace pensare a Sky TG24 come la casa del confronto, confronto che è diritto dei cittadini e dovere della politica – e, infine, film e serie tv come House of cards e Romanzo criminale, entrambi fiction che rispecchiano i nostri tempi, fornendo stimolanti chiavi di lettura della realtà». ■

Giornalista televisiva per passione Quando soffia il vento del cambiamento – recita un detto cinese – c’è chi erige muri e chi costruisce mulini a vento. Sarah Varetto appartiene senz’altro alla seconda categoria. Nata a Torino il 18 gennaio 1972, con la passione per il giornalismo televisivo fin da ragazzina (quando guardava con ammirazione Lilli Gruber, al Tg della Rai, e Giovanni Minoli a Mixer) Sarah Varetto si definisce un’ottimista e una curiosa per natu-

ra, sempre pronta a cavalcare il nuovo e a ribaltare una difficoltà o un insuccesso in un’opportunità. Le ossa, la Varetto, se la fa nel programma Italia Maastricht su Rai 3 «Alan Friedman è stato per me un grande maestro», dice, «girare in lungo e in largo per l’Italia, entrando nel vivo del suo tessuto sociale e produttivo, mi ha insegnato come raccontare bene una storia». Successivamente diventa autrice, conduttrice e direttore di importanti trasmissioni di informazione economica fino ad approdare a Sky, nel 2003, dove, dopo aver scritto e condotto Sky TG24 Economia, nel 2011, diventa direttore del canale – prima donna in Italia al vertice di un canale all news – e, da giugno 2013, anche vicepresidente News di Sky. Fautrice di un’informazione indipendente, super partes, come conduttrice, la Varetto si distingue per lo stile asciutto e per la prontezza nel porre la seconda domanda, «la prima è sempre la più facile», dice, «se si vuole fare bene il mestiere, bisogna essere pronti a fa-

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re anche la seconda». Come capo di una squadra di 400 persone (tra giornalisti, tecnici, registi operatori e produzione) il suo metodo di management invita alla partecipazione e alla responsabilizzazione, «un buon lavoro di squadra si ottiene motivando ciascun collaboratore, facendo leva sulla sua passione per il mestiere». Per lei, a fare scuola, sono stati i grandi giornalisti della tv americana, come Christiane Amanpour – celebri le sue interviste esclusive ai grandi personaggi dell’attualità e della politica come quelle a Mohammad Khatami e Mahmoud Ahmadinejad – e programmi come 60 Minutes, format di informazione e attualità, mandato in onda nel 1968 dalla CBS «ha riscritto la storia del giornalismo in tv, cambiando lo stile di indagine grazie a un montaggio assolutamente innovativo e avvincente nell’alternare immagini e racconto». Pensando all’informazione del futuro Sarah Varetto è convinta che sarà sempre più all’insegna della sperimentazione, «già oggi è sorprendente quello che si riesce a fare con le nuove tecnologie. Con la camera in hd qualsiasi persona è in grado di fare una buona ripresa e di inviarla alla redazione di un giornale, diventando, così, essa stessa protagonista dell’informazione». Ma anche l’emozione vuole la sua parte. E, di emozioni, Sarah Varetto ne ha avute tante nella sua carriera, a partire da quella di aver partecipato alla nascita di un canale, Sky TG24, che avrebbe cambiato la storia dell’informazione televisiva in Italia, o l’aver accompagnato i cittadini durante gli eventi più drammatici, come la recente strage di Parigi o, ancora, aver portato nelle case degli italiani su Sky e Cielo, per l’occasione a reti unificate, il confronto tra i candidati delle primarie del centro sinistra. «La politica italiana non era così abituata al confronto... È stato un grande successo anche rispetto alle altre reti generaliste». E se tra le interviste che il direttore non dimenticherà mai c’è quella a Tony Blair, «è l’uomo che in Europa ha “inventato” la terza via», l’intervista che Sarah Varetto ricorda tra le più incalzanti è quella a Silvio Berlusconi «c’è stata un po’ di fibrillazione alla domanda sull’evasione fiscale», ammette, «ma in un giornalismo “dentro i fatti” e senza compromessi ci sta anche questo». M.M.


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ALBERGO DIFFUSO

SELECTED BY MM

Borgo Condé Wine Resort Un progetto – e un sogno – diventato realtà: il Condé è uno dei primi resort diffusi del nostro Paese, immerso in un vigneto pensato per rilanciare la produzione dell’autentico Sangiovese delle colline di Predappio

✒Giuglia Gagliardi Grazie a un progetto pensato e iniziato 15 anni fa, oggi sulle colline di Predappio, nel cuore della Romagna, 110 ettari di terreno sono stati recuperati e trasformati in un vigneto fiorente, al cui interno è stato realizzato uno dei primi esempi di hotel diffusi del nostro Paese. Questo progetto ha dato vita al Borgo Condé Wine Resort, grazie all’intuizione e alla passione enologica di Francesco Condello. Nato in una famiglia di produttori di vino, Condello ha sviluppato l’amore per la viticoltura fin dall’infanzia: insieme ai nonni ha imparato a conoscere le

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vigne e a seguire la lavorazione delle uve, lavorazione che, allora, era pensata per l’uso esclusivo della famiglia. Dopo vari anni di attività nel mondo della finanza, nel 2001, ha perciò deciso di seguire la sua vera aspirazione, rilevando un terreno su cui fondare la propria azienda vinicola. La scelta del cultivar si è imposta da sola: il Sangiovese ha le sue radici, sia dal punto di vista dell’idoneità del terreno sia da quello storico, sulle colline del forlivese e in particolare nell’area di Predappio, di cui è considerato varietà autoctona. La produzione di questo vino, affiancato in misura decisamente inferiore da quella del Merlot, ha permesso all’azienda vinicola di raggiungere non solo il mercato nazionale ma anche, e in prevalenza, quello estero. Parte delle bottiglie sono invece destinate all’approvvigionamento interno: il progetto di recupero del vigneto fin dal principio è stato infatti accompagnato dalla volontà di creare un luogo in grado di fondere ospitalità ed enogastronomia d’eccellenza. È nato così il resort, un borgo diffuso, inaugurato a fine ottobre 2014, che si compone di un edificio principale e di quattro ville storiche, tutte oggetto di una paziente opera di recupero, per un totale di 38 suite, oltre a due sale con 180 posti complessivi per eventi e incontri di lavoro.


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ALBERGO DIFFUSO

Buon vino e alta gastronomia In questo contesto il leitmotiv è ovviamente il vino: non solo tutti gli spazi sono immersi nel panorama dei filari di viti, ma anche le attività proposte ruotano intorno all’esperienza enologica. Durante il soggiorno non può infatti mancare la visita in cantina con degustazione, per conoscere una produzione d’eccellenza, vedere dal vivo i processi di vinificazione e assaggiare un vino di cui le migliori guide nazionali e internazionali, da quella di Veronelli alla Gilbert et Gaillard, hanno riconosciuto la qualità e l’autenticità. Oltre al wine tasting, nel borgo si può partecipare direttamente alla vita dell’azienda, per esempio alla vendemmia. Dato che il buon vino non è mai disgiunto da una gastronomia di livello, nel complesso si trovano tre diversi ristoranti, tre diverse soluzioni per sperimentare la varietà e la ricchezza della tradizione culinaria del territorio: l’Emilia Romagna è conosciuta nel mondo come la Food Valley italiana proprio per i suoi prodotti tipici e i suoi piatti. Informale e dall’atmosfera familiare, l’Osteria permette di compiere un vero e proprio viaggio nella cucina di una volta: pasta fatta a mano, menu che variano periodicamente per seguire l’andamento delle stagioni e ricette antiche, il tutto abbinato al Sangiovese prodotto nella tenuta. Dal nome di questo vino trae ispirazione il ristorante omonimo, circondato dai vigneti, che serve i grandi classici della gastronomia romagnola reinterpretati in chiave moderna, mentre il ristorante Il Borgo è la proposta gourmet: ambienti raffinati e una carta ricer-

cata per un’esperienza che parte dalle ricette tradizionali per offrire nuove sensazioni.

Tra relax, cultura e business Il Condé rappresenta un vero e proprio rifugio, un’oasi di pace in cui anche un soggiorno di lavoro può trasformarsi in un’esperienza di relax, immersione nella natura e benessere. Da poco è stata infatti inaugurata la Spa, articolata in piscine, sia al coperto che all’esterno, zona umida con sauna, bagno turco e docce emozionali, e area dedicata ai trattamenti, tra cui quelli di vinoterapia, che utilizzano i frutti delle viti delle tenuta per i loro effetti terapeutici (l’uva ha proprietà antiossidanti) e rilassanti. La vicinanza con i borghi, come Predappio Alto e Cesena, e le città d’arte della Romagna (da Ravenna a Faenza) permette inoltre di arricchire il viaggio grazie alla creazione di tour personalizzati, mentre le dolci colline che circondano il borgo sono punteggiate di golf club per una giornata di sport all’aria aperta. ■

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SCELTA PERCHÉ Non solo le dimensioni sono molto più che generose, ma lo spazio stesso viene plasmato dalla luce e dai colori del mare, che entra dalle grandi vetrate in un’ideale continuità con gli interni

Presidential Suite

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SUITE EXPERIENCE Curiosità Talmente confortevole che si trasforma in una soluzione abitativa anche per lunghi soggiorni: a scegliere la Presidential Suite non sono stati solo calciatori di serie A e vecchie glorie del calcio nazionale, ma anche turisti molto esigenti, che hanno fatto base qui per diverse settimane.

S

tile contemporaneo e chic all’interno di uno spazio articolato per garantire la massima vivibilità: la Presidential Suite del Grand Hotel Alassio rappresenta una soluzione ideale per chi cerca il lusso e il comfort di un appartamento da 120 mq, con tre camere da letto, ampia zona salotto e anche un angolo cottura per essere del tutto indipendenti. Qui il mare e il cielo sono assoluti protagonisti, non solo sulla terrazza attrezzata, ma anche negli spazi al chiuso, grazie alle grandi vetrate che sostituiscono intere pareti. Rinnovata interamente negli arredi e nelle decorazioni di recente, questa suite è dedicata alle famiglie (può infatti ospitare fino a 6 persone), mentre per un weekend romantico si può scegliere la Ambassador Suite, affacciata anch’essa sul mare, o la Terrace Deluxe, con ampia terrazza/solarium. Giulia Gagliardi

Note sulla location Il Grand Hotel Alassio, cinque stelle all’interno di un elegante palazzo dell’Ottocento, si trova nel cuore della Riviera dei Fiori. Per il business dispone di una sala meeting da 70 posti e di una location direttamente sul mare. Via Gramsci 2/4 · 17021 Alassio (SV) Tel. 0182/648778 · Fax 0182/648682 www.grandhotelalassio.it · info@ghalassio.com

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LE LOCATION DI MM

Atahotels Naxos Beach e Capotaormina Due strutture di fascino che offrono una life experience sul territorio unica. Sia che si tratti di un soggiorno meeting o di un viaggio di piacere

In questa pagina Atahotel Naxos Beach

La Sicilia con le sue bellezze naturali e artistiche è sicuramente uno dei luoghi favoriti non solo per una vacanza, ma anche per organizzare team building stimolanti e di successo. In particolare il marchio Atahotels, che vanta 21 strutture in tutta Italia, offre, sulla costa orientale di questa splendida isola, due strutture di fascino posizionate in luoghi strategici, ideali punti di partenza per andare alla scoperta del territorio. Il Naxos Beach a soli 6 km da Taormina e l’Atahotel Capotaormina, quasi ai piedi dell’Etna.

Relax a due passi da Taormina All’Atahotel Naxos Beach, un parco naturale di agrumi, ulivi e fiori di ogni genere, la sagoma imponente dell’Etna, il suggestivo profilo di Taormina, con il mare limpido della Sicilia, dettano i tempi e i ritmi di una incantevole vacanza tra natura, relax, sport e cultura. Gli ospiti possono scegliere tra diverse soluzioni abitative, l’hotel infatti vanta 642 camere di cui: 170 doppie, disposte su quattro piani, con vista mare laterale e frontale, arredate in modo elegante e funzionale, 19 Suite Deluxe, e 453 camere in Villetta. L’hotel dispone di tutti servizi per una permanenza comoda e rilassante, tra cui piscine, boutiques, bar, ristoranti e un attrezzato beauty center.

Eventi di ampio respiro Per le attività congressuali il Naxos Beach mette a disposizione una sala plenaria di 780 posti a teatro modulabile, e 14 sale riunioni da 10 a 270 posti. Tutti i congressisti possono essere agevolmente accolti nelle sale banchetti per break e ricchi cocktail o pranzi a buffet sino a 1.000 persone. Diversi ristoranti, di cui uno per bambini, sono a disposizione degli ospiti

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LE LOCATION DI MM I PROGRAMMI DI TEAM BUILDING

e rappresentano una scelta davvero ricca per ogni tipo di esigenza e ambientazione: dal cocktail a bordo piscina, alla cena di gala, passando per il light lunch e la cena a lume di candela. I quattro bar dell’hotel offrono ambienti ampi e confortevoli dove poter assaporare gelati e granite di produzione propria, golosi snack, cocktail e long drink, preparati dalle sapienti mani dei barman. Ed ogni sera le dolci note musicali del piano-bar accompagnano gli ospiti presso l’Olympus Café. Un ricco programma di animazione sportiva completa e rende indimenticabile il soggiorno congressuale.

Ai piedi dell’Etna L’Atahotel Capotaormina è una struttura di estremo charme, che incanta lo sguardo per la sua posizione a picco sulla scogliera, il comfort dei suoi ambienti e l’unicità dei suoi panorami. Immerso in un giardino di pini secolari, dove l’unico rumore è quello del mare che si infrange sull’antica baia di Naxos, questo gioiello è sovrastato dalla maestosa bellezza dell’Etna, da un lato, ed è circondato dall’immensità del mare, dall’altro. La struttura, che dispone di 190 camere, ha un centro congressi che offre i servizi e la cornice ideale per organizzare meeting di sicuro successo. Alle 7 sale riunioni dal tono raffinato, si aggiunge una sala plenaria da

Le due strutture Atahotels propongono una vasta gamma di attività per i programmi di team building. La “gara di pesca”, per esempio, che parte dal porto di Giardini di Naxos, permette agli ospiti di cimentarsi in una sfida di 90 minuti a bordo di un’imbarcazione e sotto la guida di pescatori esperti. L’attività prevede delle piacevoli pause per un tuffo nelle acque cristalline della zona e si conclude con un pranzo tipico sul mare. Le “città invisibili”, invece, è un’eccitante caccia al tesoro fotografica, alla scoperta delle bellezze del territorio. Per le sue caratteristiche uniche questo format è stato incluso anche nel libro appena pubblicato “le 101 cose da fare almeno una volta nella vita in Sicilia” (Newton Compton Editore). Meno avventuroso ma altrettanto coinvolgente è il “Sicilian Menu”, una Master Class di cucina che si trasforma in un tour cittadino nei luoghi più incantevoli del territorio. L’“Etna Express”, l’escursione sul grande vulcano siciliano, a bordo di una fuoristrada, riprende il celebre format “Pechino Express” e immerge i partecipanti in un’atmosfera di sfida, adrenalina e mistero. Infine, lo splendido Teatro Greco di Taormina si presta come unica e scenografica location per eventi e spettacoli indimenticabili.

450 posti a teatro con luce naturale e vista mare sull’Isola Bella. Splendide terrazze panoramiche su cui è possibile organizzare piacevoli coffee break o cocktail, grandi sale banchetti e un’ottima cucina italiana e siciliana contribuiscono al successo di ogni incontro. Infine, un’ampia area esposizioni permette di moltiplicare i motivi di interesse e la partecipazione degli ospiti in spazi circondati dal mare e da paesaggi di straordinaria bellezza. P.T.

Tre immagini dell’Atahotel Capotaormina

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LE LOCATION DI MM

Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Garda Lake. Bardolino In occasione di Expo 2015, l’hotel di Bardolino, punto di riferimento dell’ospitalità gardesana, propone uno speciale pacchetto che include un biglietto di ingresso e transfer per la manifestazione

Grande fermento sul Lago di Garda. Le cittadine rivierasche, vere perle del “bien vivre”, si preparano ad accogliere operatori professionali, gruppi organizzati, famiglie, turisti individuali che arriveranno a Milano per Expo 2015, i quali come gli antichi viaggiatori, faranno il Grand Tour delle località, icona della bellezza e dell’accoglienza turistica italiana.

Un gioiello per tutte le stagioni Vero punto di riferimento del Lago di Garda, l’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort ha, tra i suoi punti di forza, l’accessibilità. È infatti facilmente raggiungibile dalle autostrade A4 e A22, dagli aeroporti di Verona Villafranca, Orio al Serio, Treviso e Venezia e dalla rete ferroviaria (stazioni di

PACCHETTO CAESIUS EXPO 2015 • Soggiorno di 2 notti, camera con trattamento B&B • Transfer in pullman dall’Hotel Caesius di Bardolino all’Expo di Milano e ritorno • Accompagnatore (disponibilità di servizio in inglese, tedesco, francese, olandese e finlandese. Per altre lingue la quotazione è su richiesta) • Biglietto ingresso Expo valido per l’intera giornata • Totale prezzo del pacchetto con minimo 20 partecipanti: a partire da Euro 307,00 per persona per due notti. • La promozione è valida per prenotazioni fatte entro il 30/04/15.

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Verona e Peschiera del Garda). Di proprietà di Europlan SPA – uno dei più importanti T.O. italiani e rivenditore accreditato dei biglietti per Expo 2015 – offre molte opportunità legate a soggiorni business, leisure e Mice, assicurando il transfer da Bardolino a Milano per visitare i futuristici padiglioni Expo.

Un’accoglienza professionale e “sorridente” La struttura si presenta prima di tutto con il sorriso e la professionalità della capo


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LE LOCATION DI MM

ricevimento Paola Sartori coadiuvata da uno staff cordialissimo, vero biglietto da visita dell’hotel, capace di entrare in immediata empatia con gli ospiti e, poi, con i suoi numeri e dotazioni: ben cinque edifici che ospitano 185 camere di diversa tipologia e metratura di cui uno totalmente riservato alle Thermae. Qui la Spa Manager Irene Coatto e la Responsabile Beauty Sabina Bonvissuto propongono innovativi trattamenti a base di acqua termale proveniente da una fonte interna, per cure idropiniche e balneazione. E poi c’è il Congress Center, cuore pulsante dell’hotel, composto di 7 sale di diversa metratura – di cui la più grande è in grado di accogliere fino a 300 persone – tutte servite da un ampio foyer adatto anche a presentazioni, team building indoor e fiere leggere. A queste si aggiungono le sale della Casa Augustus. La Congress Manager Maddalena Bellei e lo staff dell’Hotel riservano molte proposte per i meeting, legate a esperienze degustative/sensoriali – la ristorazione è un altro punto di forza dell’hotel – ad attività sportive e a eventi musicali organizzati all’Arena di Verona.

nota nutrizionista Evelina Flachi, che ha introdotto novità molto piacevoli per rendere light e gustosi i meeting lunch. Il Restaurant Manager Filippo Lauria, in collaborazione con la Congress Manager e grazie al supporto di una équipe di provetti maitres e di tutto il personale di sala, è in grado di valorizzare con creatività qualunque tipo di evento: la cena romana, la serata country con tanto di toro meccanico, l’escursione nelle acque del Lago con il veliero d’epoca San Nicolò, la serata ayurvedica, la serata di San Valentino, la festa di Halloween, sono tutte manifestazioni replicabili, ma sempre realizzabili tailor made per ogni cliente.

La vision e la sensibilità al femminile della Resident Manager Dallo scorso gennaio, l’Hotel Caesius è passato sotto la direzione di Valentina Liberati, manager particolarmente sensibile al valore del concetto di accoglienza. Ad affiancarla, uno staff professionale che si adopera con mille attenzioni affinché tutti gli ospiti, in particolare le voyger girl, si sentano a proprio agio in ogni situazione: sia che si tratti di una vacanza benessere o di un meeting ma anche nel caso, si scegliesse, tra i tanti, questo hotel semplicemente per sentirsi at home. L.S.

I suggerimenti dell’Executive Chef e del Restaurant Manager Ad ogni evento può corrispondere un momento conviviale originale, abbinato alla cucina del territorio ma anche a quella ayurvedica messa a punto dall’Executive Chef Alessandro Salandini in collaborazione con Silvano Pomari, medico e responsabile del Centro auyrvedico. Recentemente, l’offerta ristorativa si è arricchita della linea Penta-dietox, ideata dalla 3 2015

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LE LOCATION DI MM

Milan Marriott Hotel Elegante e prestigioso, l’Hotel vanta una proposta congressuale di alto livello, grazie a standard di qualità sempre al top con un tocco d’internazionalità

Con uno spazio polifunzionale di oltre 2.300 mq, che comprende ben 20 sale riunioni modulari, il Centro Congressi del Milan Marriott Hotel – uno dei più grandi ed eleganti situati nel centro della città – è la sede ideale per organizzare ogni tipo di evento, dal congresso espositivo al convegno, dalla sfilata di moda al car clinic, dallo spettacolo circense ai concerti. Un’offerta ricca ed estremamente fruibile, grazie anche alla sua posizione logisticamente strategica nel capoluogo lombardo. Il Milan Marriott Hotel è infatti situato

nel cuore di Milano, a poca distanza da Fiera Milano City, in un’elegante zona residenziale ricca di negozi, ristoranti, teatri e musei. Tutti elementi preziosi che rendono questo prestigioso 4 stelle un punto di riferimento per ogni tipologia di soggiorno legata anche ad eventi di importanza internazionale, come la prossima Expo 2015 che regalerà a Milano una finestra importante e preziosa sul palcoscenico mondiale.

Sale suggestive per eventi top level Il successo di ogni manifestazione è garantito dall’affidabilità del servizio, dalle tecnologie avanzate e dagli alti standard qualitativi dell’organizzazione. Al Milan Marriott un team professionale e competente è a disposizione del cliente in ogni fase della preparazione dell’evento, dall’ideazione e cura per i dettagli alla sua gestione organizzativa, per garantire la massima riuscita con il massimo feed back. Fra le sale a disposizione nella struttura, la Sala Washington è sicuramente la più scenografica e spettacolare. Caratterizzata da moquette rossa e splendidi affreschi in stile barocco contemporaneo, è ampia

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38 Milan Marriott (Location)_Layout 1 01/04/15 12.41 Pagina 155

LE LOCATION DI MM

più di 1000mq con un’altezza di 7,5 metri. Può ospitare fino a 1200 persone a platea e fino a 1000 ospiti per banchetti. Dotata di luce naturale e di accesso diretto dalla strada, è adatta come sala plenaria per congressi, per l’allestimento in espositivo e per le cene di gala, grazie alla vicinanza alla cucina riservata. Si presta anche a spettacoli o scenografie particolari, predisposta per il montaggio di strutture americane. La Sala Le Baron invece, sempre al piano terra, è in grado di esaltare maggiormente il set-up espositivo grazie alla presenza di grandi colonne che aiutano a separare gli spazi, anch’essa con accesso diretto alla strada. È per questo che le cene di gala trovano nella sala Le Baron la loro location ideale con un ambiente raffinato dall’atmosfera intima e accogliente, complici le nuance degli arredi, dal beige della moquette ai caldi riflessi della luce naturale sugli antichi e preziosi specchi che rivestono le colonne.

Marriott Style: comfort, gusto e tradizione Comfort assoluto nelle 321 camere, lussuosamente arredate, tutte dotate del letto Marriott Style di vasca e doccia idromassaggio e terrazzo privato. Alle 294 Deluxe Rooms, si aggiungono 18 Executive Rooms perfette per i viaggiatori d’affari con accesso riservato all’Executive Lounge, 8 Junior Suite di 45mq, dotate di letto King Size, guardaroba separato, uno splendido bagno in marmo e balcone privato e accesso all’Executive Lounge incluso, e infine una Presidential Suite di 80mq, che oltre ai comfort delle Junior, si caratterizza per una zona giorno separata dalla camera da letto, 2 bagni, terrazzo panoramico privato ed un letto più grande. Fiore all’occhiello del Milan Marriott, è il Ristorante La Brasserie de Milan che pro-

pone il meglio della cucina tradizionale italiana e mediterranea, valorizzando i prodotti del territorio ed esaltando gusti e sapori. Con la sua cucina a vista, è uno spazio dinamico e moderno, il luogo ideale dove scoprire à la carte le proposte stagionali degli chef, arricchite da un tocco di internazionalità. Ricca anche la carta dei vini, disponibili anche al bicchiere. Infine, per ritemprarsi e rilassarsi, l’area fitness è a disposizione della clientela 24 ore su 24, con attrezzature moderne e all’avanguardia. C.C.

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39 Park Cappuccini (Location) (3)_Layout 1 01/04/15 12.42 Pagina 156

LE LOCATION DI MM

Park Hotel ai Cappuccini Ampi spazi d’incontro e di socialità caratterizzano gli interni della struttura, inserita in un parco secolare e dotata di un centro congressi che può ospitare fino a 450 persone

Siamo nel cuore dell’Umbria, nella splendida cittadina di Gubbio. Qui, avvolto nella quiete e nel silenzio, sorge il Park Hotel ai Cappuccini, incantevole hotel che nel XVII secolo era un monastero dei frati cappuccini e che oggi offre comfort e tranquillità in una sapiente combinazione tra nuovo e antico. Il progetto di ristrutturazione ha voluto enfatizzare il carattere di “borgo conventuale” originario, rispettando il corpo architettonico principale e dando vita ad un complesso ricettivo in perfetta armonia con l’ambiente circostante, inserito in un esteso parco con alberi secolari.

Le facilities per eventi e meeting L’hotel, con le sue 12 sale meeting da 6 a 450 persone, è in grado di offrire l’atmosfera e i servizi più giusti per la migliore riuscita di congressi, seminari, workshop, mee-

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ting o eventi privati. Particolarmente suggestiva è la Sala Capogrossi, che prende il nome dagli affreschi che campeggiano sulle pareti eseguiti dall’artista romano Giuseppe Capogrossi. Ha una capienza di circa 200 posti distribuiti in comode poltrone rivestite in alcantara rosso e munite di ribaltine di appoggio incorporate nei braccioli. Per riunioni di sotto-commissione o per piccole riunioni, oltre alla funzionale Sala Europa e alla caratteristica Sala delle Tavole Eugubine, il centro convegni offre quattro sale, quasi tutte con tavolo unico centrale, corredate, su richiesta, di materiale tecnico. Il Park Hotel ai Cappuccini dispone anche di due location esterne per cene di gala, cene a tema, happening: Palazzo della Porta, uno storico palazzo rinascimentale nel cuore del centro storico di Gubbio, e Villa Benveduti, suntuosa villa di

campagna immersa in un magnifico parco a 7 km da Gubbio e dotata di 10 camere.

Gusto e Relax Merita una menzione particolare la ristorazione, dedicata alla riscoperta delle antiche tradizioni umbre. Il ristorante Nicolao, con menu à la carte, punta a valorizzare i prodotti d’eccellenza del territorio, come i funghi, l’olio d’oliva, il vino e il tartufo bianco, vero Re della tavola umbra. Per chi vuole dedicare il tempo libero al relax psicofisico, la struttura dispone di uno spazio esclusivo, il Cappuccini Wellness & Spa, con percorsi dedicati al benessere, all’estetica, alla forma e all’attività fisica che si fondono in un’unica e suggestiva atmosfera. Gli ospiti possono inoltre sperimentare i percorsi fitoterapici di Marc Mességué, figlio di Maurice Mességué celebre pioniere della fitoterapia. S.F.


MADE IN ITALY

Due eccellenze italiane ripensano il minibar. Studio Mussapi firma il design, Indel B la tecnologia brevettata. Flyingbar: intelligente, agile e sospeso è il minibar piÚ sottile al mondo. Rivoluziona lo spazio e arreda con stile.

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40 Amoretti (Top Quality)_Layout 1 01/04/15 12.44 Pagina 158

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Amoretti Nata come una piccola impresa familiare di produzione e commercio dei salumi nell’Ottocento, oggi è un player riconosciuto nella fornitura di specialità alimentari per brand dell’ospitalità e ristoranti in tutto il Paese

Azienda specializzata nella selezione, fornitura e distribuzione di prodotti alimentari e specialità regionali ed estere per il mercato turistico-ricettivo nazionale, la Amoretti collabora oggi con importanti nomi dell’hotellerie e della ristorazione in tutta la penisola, ma ha alle spalle una lunga storia che risale all’Ottocento, quando la famiglia omonima, di origine parmigiana, nell’area che di recente è stata ribattezzata la Food Valley italiana, gestiva una

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piccola impresa di produzione e commercializzazione di salumi a Salsomaggiore Terme. Conclusa questa esperienza, gli Amoretti intrapresero quella che per l’epoca, nel 1948, quando era da poco finita la Seconda Guerra Mondiale, rappresentava un’iniziativa pionieristica nel nostro Paese: fornire materie prime e prodotti confezionati alle strutture alberghiere. Oggi, più di 60 anni dopo, l’impresa rimane a conduzione familiare, ma i numeri parlano di uno sviluppo e di una crescita costanti. Sono ormai oltre 8 mila le referenze distribuite, tra specialità regionali (in prevalenza dell’area emiliana e ligure, là dove la famiglia ha le sue radici, quindi salumi, formaggi, olio) ed estere (come patè, pesce e molluschi, salse, spezie e dolci), prodotti DOP, cibi freschi e inscatolati, vini, birre, spumanti e champagne, con consegna entro 12/24 ore dall’ordine in tutta l’Italia settentrionale e centrale tramite una flotta di mezzi propri, adatti anche per il trasporto degli alimenti congelati, e la collaborazione con diversi corrieri per raggiungere il resto della Penisola. «La prima e più

importante attività è la scelta dei prodotti, la maggior parte dei quali trattati in esclusiva, che devono rispondere a standard qualitativi d’eccellenza per poter garantire ai nostri clienti preparazioni di alto livello», racconta il proprietario Icilio Amoretti, alla guida dell’azienda di famiglia da oltre 30 anni, «In secondo luogo, puntiamo sul servizio, che deve essere sempre affidabile, preciso e puntuale e grazie al quale abbiamo potuto costruire rapporti stabili e fidelizzare la nostra clientela. Ma il nostro amore per le cose buone significa anche una consulenza personalizzata per lo sviluppo di nuovi menu, adatti a particolari occasioni o esigenze, la fornitura di alimenti selezionati direttamente dal cliente e la ricerca di nuovi prodotti». Giulia Gagliardi


41 EHS (Top Quality)_Layout 1 01/04/15 12.43 Pagina 159

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

EHS Srl Un servizio professionale di housekeeping è alla base di questo progetto imprenditoriale che, dopo i primi anni di attività, già conta importanti collaborazioni con i principali gruppi alberghieri presenti nel nostro Paese

Valorizzare la potenzialità della “rete servizi” per rispondere alle necessità delle strutture turistico-ricettive, all’interno di un mercato sempre mutevole e che, quindi, richiede una gestione dinamica e flessibile. È questa la visione alla base del progetto EHS, azienda che offre servizi di filiera, in prevalenza pulizie e facchinaggio, e che collabora con i principali gruppi dell’hotellerie presenti in Italia. Come racconta il suo amministratore delegato Cosimo Delli Carri: «siamo nati nel 2011 grazie all’esperienza consolidata, nel settore dell’housekeeping, dei soggetti fondatori e alla normalizzazione legislativa dell’outsourcing. Collaboriamo con oltre 130 strutture ricettive su tutto il territorio nazionale, sia in regime di pieno esercizio (circa 100 hotels) sia in regime di stagionalità (circa 30 strutture), mobilitando oltre 1.200 risorse umane con punte,

in concomitanza dei periodi di alta stagione, di oltre 2 mila unità. I servizi di pulizia sono programmati per comprendere tutti gli ambienti, dalle camere alle aree comuni alle cucine, e prevedono sanificazione, trattamento e recupero di diversi tipi di materiali (marmo, legno, pietra, cotto e vetri, anche in quota) e gestione della biancheria, attraverso l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale e in grado di minimizzare i consumi.

Formazione continua e approccio one to one

nel corso delle attività dal referente aziendale è al centro del nostro fare impresa, che si basa su risorse umane in grado di lavorare in sedi distaccate rispondendo ai valori e ai principi EHS e con prospettive continue di crescita e consolidamento. Il flusso di lavoro è ottimizzato attraverso un’analisi e una schedulazione attenta e definita caso per caso, che prevede misurazione costante del soddisfacimento del cliente da una parte e, dall’altra, verifica dei risultati ottenuti, coerenti con quelli attesi e con gli obblighi assunti verso il committente». «Questo per noi», conclude Delli Carri, «si traduce nel continuo controllo qualità del servizio offerto, che testiamo periodicamente attraverso una serie di procedure sviluppate grazie al confronto con sistemi avanzati e metodologie internazionali e che rappresenta lo strumento principale non solo per responsabilizzare e stimolare i nostri collaboratori, ma che ci ha anche permesso di creare e consolidare nel tempo i rapporti con i grandi gruppi alberghieri nostri partner». P.T.

Due i valori chiave: la formazione delle risorse umane e il rapporto one-to-one con il cliente, che assicurano massima disponibilità e capacità adattiva. «Un personale qualificato, affidabile ed efficiente, formato costantemente per mantenere gli standard qualitativi richiesti dalla nostra professione e seguito 3 2015

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42 Blastness (Top Quality)_Layout 1 01/04/15 12.45 Pagina 160

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Ridurre i costi energetici senza investire:

con Enerqos si può

La ESCo offre servizi di riqualificazione energetica per risparmiare energia migliorando al contempo l’estetica della struttura alberghiera, dal relamping alla cogenerazione

Migliorare le prestazioni energetiche del proprio albergo con tecnologie d’avanguardia e senza alcun investimento iniziale: è possibile grazie a Enerqos, Energy Service Company indipendente, leader nel settore della riqualificazione energetica. La ESCo, guidata da Giorgio Pucci (foto), offre agli alberghi l’opportunità di innova-

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re i propri sistemi di illuminazione, riscaldamento e refrigerazione con considerevoli risparmi in bolletta e notevole guadagno sul piano estetico. Il tutto con una formula molto semplice: il capex-free, ovvero zero investimento iniziale e condivisione del risparmio energetico solitamente per un tempo non superiore ai cinque anni, al termine del quale l’impianto è di esclusiva proprietà dell’albergatore che continuerà dunque a godersi tutti i vantaggi del green. La ESCo ha inoltre recentemente sottoscritto un accordo di partnership con il Gruppo Blastness, con cui condivide l’approccio di investimento sul cliente. Blastness, che vanta un parco clienti di circa 600 strutture alberghiere ed è il primo provider in Italia di sistemi di prenotazione online per hotel a 5 stelle, propone infatti anche collaborazioni in partnership, condividendo il piano di svi-


42 Blastness (Top Quality)_Layout 1 01/04/15 12.45 Pagina 161

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ LA STORIA ENERQOS IN BREVE

luppo dell’hotel e legando la propria remunerazione al raggiungimento di obiettivi di crescita concordati. Tanti gli interventi possibili di Enerqos sul piano dell’efficientamento energetico: – Relamping: sostituzione del parco illuminante con lampade LED di ultima generazione, che consentono risparmi significativi nonché un ammodernamento dal punto di vista estetico; – Installazione di impianti di cogenerazione; – Installazione di pompe di calore per il riscaldamento e il raffrescamento; – Installazione di motori ad alta efficienza «I margini di efficientamento per le grandi strutture alberghiere sono numerosi», spiega Fausto Zuccarini (foto sopra), partner di Enerqos che ha di recente promosso l’accordo con Blastness, «Pensiamo solo a cosa vorrebbe dire efficientare i sistemi di riscaldamento/raffrescamento/refrigerazione, che per complessi al-

BLASTNESS: IL GLOBAL HOSPITALITY PARTNER Il Gruppo Blastness offre piattaforme tecnologiche, consulenza e formazione finalizzati allo sviluppo della distribuzione elettronica, strumenti di reportistica automatizzata e Business Intelligence, affiancamento su Revenue Management, Governance e Controllo di Gestione, nonché consulenza strategica e studi di fattibilità alberghiera. www.blastness.com

L’azienda viene fondata a Monza nel 2006 da un management team con grande esperienza di successo nel settore dei semiconduttori e telecomunicazioni. Nel 2009 Climate Change Capital Private Equity (CPE), uno dei maggiori fondi di Private Equity nel settore della green economy, entra come azionista di minoranza nell’azionariato di Enerqos. Nel 2010 supera 130 MWp di impianti fotovoltaici realizzati in Italia per fondi infrastrutturali, società commerciali e industriali. Tra il 2011 e il 2013 acquisisce diverse piccole società attive nel settore delle energie rinnovabili (MakingEnergy, Savex) e dell’efficientamento energetico ed espande la propria offerta di soluzioni energetiche, diventando ufficialmente una Energy Service Company (ESCo). Dal 2014 Climate Change Capital Private Equity (CPE) è azionista di maggioranza di Enerqos, CPE è parte del Gruppo Bunge, uno dei maggiori operatori nel settore agricolo a livello mondiale con un fatturato superiore ai 60 miliardi di dollari e una presenza in più di 40 Paesi. www.enerqos.com

berghieri di grandi dimensioni, sono un costo di assoluto rilievo. E non è solo un fattore economico, bensì anche di sostenibilità ambientale verso la quale la clientela è sempre più attenta. Un discorso simile è ipotizzabile per i sistemi di illuminazione. Completa il quadro un buon sistema di domotica che, lavorando sulla gestione, contribuisce in maniera non trascurabile al miglioramento delle performance complessive». «Molti hotel extra lusso, tra i quali numerose dimore storiche e di pregio, sono ancora legati a vecchi modelli di approvvigionamento energetico, convinti che la riqualificazione sia un costo troppo esoso in un momento di crisi», commenta il presidente di Enerqos, Giorgio Pucci, Con la nostra formula siamo convinti di poter offrire grandi margini di risparmio e un’opportunità di ammodernamento agli edifici storici del nostro Paese, cosa che senza il nostro supporto finanziario e tecnologico difficilmente si potrebbe realizzare. Supportare gli hotels nella riduzione dei costi contribuisce direttamente all’ottimizzazione della redditività delle società di gestione che oggi, più che mai, è un tema sentito e attuale». P.T. 3 2015

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43 Hotel Volver (Top Quality)_Layout 1 01/04/15 12.46 Pagina 162

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Hotel Volver Hotel Volver dimostra il consueto dinamismo e il proprio instancabile impegno nel promuovere la cultura del settore alberghiero in maniera efficace e all’avanguardia

«Essere partner dei nostri clienti significa fornire loro strumenti e opportunità di crescita. I nostri partner collaborano con noi per creare format di workshop attuali e in linea con le reali problematiche del settore». Così Alessandro Fiandrini – Specialist Hotel Volver – ha presentato Geco Gestioni Consulenze Alberghiere agli albergatori ospiti del Best Western Garden di Terni. Geco è uno dei partner strategici di Hotel Volver e uno dei più evoluti in merito al tema attualissimo del revenue management. Grazie alla presenza di Marco Fabbroni e Marco Zanella, due dei maggiori referenti del revenue management del nostro paese, i clienti di Hotel Volver hanno toccato con mano le tematiche che il web, la brand reputation e il rapporto con le OTA (Online Travel Agent) hanno aperto nel settore dell’hotellerie negli ultimi anni. «Ci sono su que-

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sto settore forti pressioni del mercato, ma esistono anche strumenti manageriali e strategici per fronteggiarli e sfruttare le grandi opportunità che si presentano», afferma Vincent Spaccapeli, responsabile marketing Hotel Volver.

Il Workshop sul Revenue Management Marco Zanella ha più volte ribadito come il compito reale e primario dell’albergatore è la cura del proprio cliente. «È il cliente il primo vostro venditore», ha detto ad una platea di addetti al comparto, «quando curate il rapporto con il vostro cliente, voi non state consolidando il rapporto con lui, ma state facendo comunicazione su centinaia di altri clienti a lui collegati», chiosa Marco Fabbroni. Un incontro davvero interessante, evoluto, concreto e a diretto contatto con le problematiche


43 Hotel Volver (Top Quality)_Layout 1 01/04/15 12.46 Pagina 163

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

che quotidianamente affrontano gli albergatori. Questa prima occasione in cui Hotel Volver ha presentato un workshop sul Revenue Management è già diventata un’opportunità che in tanti vogliono cogliere. «Il nostro team», continua Fiandrini, «sta già elaborando un piano di appuntamenti per tutto il 2015. L’albergatore deve avere a disposizione i dati e gli strumenti per comprendere come le risposte alle recensioni, il ranking del loro hotel, la gestione dinamica del prezzo delle stanze, si materializzano come fatturato reale della loro azienda. Un legame sistematico che ormai regola e dirige le strategie e la promozione degli hotel di tutto il mondo». L’appuntamento di Terni ha dato ai partecipanti anche la possibilità di incontrare Marco Rondina, amministratore delegato di Hotel Volver Italia che ha presentato la certificazione 18001 sulla sicurezza del personale. «Un vanto per noi», ha confermato Rondina, «e soprattutto una certificazione doppiamente importante visto che è stata ottenuta da un ente inglese che dà valore comunitario al nostro documento». Hotel Volver si conferma quindi come una realtà integrata e ricca di servizi che si completano e s’implementano, ideata e costruita utilizzando risorse trasversali, consapevole di un mercato in continua evoluzione soprattutto in direzione della qualità dei servizi, della trasparenza e della tecnologia. È anche per questo che Hotel Volver organizza workshop strutturati e informativi che si confermano essere un format davvero utile

per gli operatori di settore. Una platea in evoluzione, dove agli ultimi appuntamenti la metà dei partecipanti erano new entry, direttori e manager non clienti, interessati agli argomenti e al profilo culturale degli incontri proposti. C.C.

VOLVER. A SPECIAL IDEA Hotel Volver è un aggregatore di imprese nato per offrire servizi integrati al settore alberghiero. È fondato sulla selezione delle migliori expertise aziendali e fornisce servizi integrati di pulizia, manutenzione, assistenza, sicurezza e gestione delle strutture alberghiere, food&beverage, costreduction, brand reputation. Oggi rappresenta il futuro e l’innovazione per il settore alberghiero, con l’apertura di nuovi canali di servizio dedicati all’analisi e alla crescita delle performance e dell’immagine delle imprese ricettive.

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44 Indel B (Top Quality) (3)_Layout 1 01/04/15 12.47 Pagina 164

TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ

Indel B Inconfondibile design Italiano e tecnologia all’avanguardia, novità ed eccellenze per una scelta vincente

Un anno che si farà ricordare quello di Indel B, azienda Santagatese della provincia di Rimini specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi di refrigerazione, in particolare per il settore alberghiero. L’azienda affronterà il 2015 carica di successi, fresca del lancio di prodotti all’avanguardia che faranno parlare di se nel corso dell’anno appena iniziato.

Rivoluziona lo spazio e arreda con stile Parliamo del FLYINGBAR, il minibar 100% Made in Italy che concilia la consolidata tecnologia Smart di Indel B, sfruttando il sistema refrigerante a risparmio energetico in spazi estremamente ridotti, con un design italiano di ultima generazione. Sospeso e con porta in vetro, il FLYINGBAR è il minibar più sottile al mondo e permette un’installazione più libera e funzionale, favorendo una maggiore accessibilità e fruibilità per il cliente dell’hotel, anche in caso di disabilità. Nato dalla collaborazione con il noto architetto milanese Massimo Mussapi, nell’ambito del progetto Flying Room, il FLYINGBAR favorisce massima libertà negli spazi e nel-

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l’arredamento della camera d’hotel grazie anche all’innovativo sistema di fissaggio a muro.

Funzionale e intelligente Al suo fianco un altro minibar d’eccellenza, il KD50 Smart: un perfetto connubio tra efficienza, innovazione ed estetica. Il primo minibar a cassetto con compressore, con un design elegante, la gestione dei consumi tramite brevettata tecnologia Smart, la possibilità di personalizzazione e la garanzia di un risparmio energetico. Il nuovo KD50 Smart, nella versione standard o personalizzabile, oltre a rispondere a esigenze del cliente permette agli operatori di creare soluzioni nuove e alternative. Il sistema a cassetto facilita l’accesso ai prodotti e li rende maggiormente visibili grazie anche ai due comparti refrigerati, che possono diventare un unico vano in base alle esigenze.

Ma le innovazioni non si fermano qui Lanciate al Sia Guest di Rimini, presentate all’Equip’Hotel di Parigi e negli Stati Uniti, le due nuove casseforti con innovativo sistema

touch, Safe Top Open e Safe Drawer, vanno a completare la gamma degli accessori. Il modello Top Open ha display led integrato e la classica apertura dall’alto che ne permette un ergonomico accesso al contenuto, consente agli operatori l’installazione in cassetto già esistente o l’incasso a filo mobile. Perfettamente integrabile con l’arredo e il design della camera è anche il modello Drawer, con display led, elegante e raffinata porta in vetro nero e profilo smussato. L’accesso al contenuto in questo caso è facilitato dall’innovativo sistema a cassetto che una volta aperto consente una completa visibilità dell’interno. Già partner di alcune delle più grandi catene alberghiere e di prestigiosi alberghi, Indel B continua a mietere successi. P.T.



45 Be Wizard (frontiere marketing)_Layout 1 01/04/15 12.47 Pagina 166

LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Il lato human

del web marketing Persone non utenti, conversazione non comunicazione. È l’uomo il centro della nuova teoria del marketing Human to Human e dell’ultima edizione di BE-Wizard!

✒Anna Riva

Bryan Kramer e Paolo Zanzottera: Sotto, Enrico Pozzi

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Il successo di BE-Wizard! non va ricercato solo nei numeri, che sono comunque notevoli – quest’anno le presenze sono state oltre 1000, un vero record – ma anche e soprattutto nella sua capacità di ispirare ed entusiasmare tutti i partecipanti che, dopo due giorni di formazione con i grandi esperti mondiali del settore,

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tornano al loro lavoro con spunti da mettere in pratica, strumenti utili e un rinnovato fervore creativo. Organizzato dalla web company TITANKA!, presieduta da Enrico Pozzi, in collaborazione con Promozione Alberghiera, l’evento è diventato in pochissimi anni il principale format di riferimento nel campo della formazione digital. All’edizione di quest’anno erano presenti ben 75 relatori che hanno dato vita a 48 ore di interventi suddivisi in quattro sessioni specifiche e in cinque workshop di approfondimento. Al centro del BE-Wizard! 2015 il web marketing “Human to Human” teorizzato da Bryan Kramer, CEO di Pure Matter e tra i 25 top influencer del web al mondo secondo Forbes. «Non chiamateli utenti, chiamateli persone. Non chiamatela comunicazione, chiamatela conversazione». Con queste paro-


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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

le Paolo Zanzottera, digital evangelist, ha aperto la settima edizione dell’evento ospitato dal Palacongressi di Rimini preannunciando il tema poi approfondito nel corso dei successivi interventi. La persona è quindi al centro delle nuove teorie di marketing perché, come spiega Kramer, è necessario cambiare approccio per avere successo sul web. «I social media ci permettono di conversare con le persone», ha premesso, «ma occorre ritrovare l’aspetto umano. È attraverso semplicità, empatia e onestà nell’imperfezione che si costruisce la fiducia. La strategia è condividere ciò che ci rende umani, utilizzare emozioni per collegarsi in rete con le persone e sapere celebrare con onestà i momenti deboli perché ci rendono umani e credibili che è la premessa fondamentale per conquistare il pubblico».

Parlare al cuore Il segreto quindi sta nel non dimenticarsi mai che dietro a uno schermo ci sono persone, non utenti, ed è a loro che dobbiamo rivolgerci, è al loro cuore che dobbiamo parlare. Come? Raccontando storie, non scrivendo testi, creando empatia e coinvolgimento con immagini, video e parole, conversando e dialogando con passione e creatività, senza nascondere le imperfezioni, che rendono umani e veri. Una lezione valida per qualsiasi tipo di attività, imprese alberghiere incluse. Anche Julius van de Laar, social media strategist campaign consultant di Barak Obama per le presidenziali del 2008 e del 2012, ha incantato il pubblico del BE-Wizard! spiegando la strategia messa in pratica nella campagna di Obama del 2012 e

basata su una comunicazione personale dovuta alla conoscenza di abitudini, stili di vita, gusti ed emozioni con l’obiettivo di conquistare il cuore della gente, la sua fiducia, il suo voto. Interessanti spunti anche da Jamil Ouazzani, Web & Marketing Intelligence Specialist che, a manager e operatori del settore turistico alberghiero, ha evidenziato l’importanza di considerare l’hotel come una vera e propria impresa che, in quanto tale, per essere competitiva, deve rivedere periodicamente i propri comportamenti finalizzati ad attrarre, sedurre e fidelizzare i propri clienti. Oggi nessuna struttura alberghiera può permettersi di non avere una strategia integrata volta a coordinare una pluralità di aspetti come la comunicazione, il marketing, la gestione strategica dei costi e, impellenza emersa soprattutto nell’ultimo periodo, la sicurezza e la protezione dei dati digitali. Di dati, in particolare della loro analisi, ha parlato anche Justin Cutroni, Google Analytics Evangelist, richiamando l’attenzione sull’elaborazione dei dati personali, oggi straordinariamente dettagliati e specifici, estraibili dalla attività online delle persone. Dati che, grazie alle attuali tecnologie, rendono assolutamente possibile il concetto di “messaggio giusto alla persona giusta nel momento giusto”. Al BE-Wizard 2015, insomma, tutti i guru del settore si sono dichiarati concordi nel valorizzare il lato human del web marketing attraverso leve come l’ascolto, i social media e la complicità tra tutti gli attori del territorio. Ricordando che – e questa è stata la grande lezione di questa ultima edition – il segreto per una comunicazione di successo sta proprio nel riuscire a creare un equilibrio tra tecnologia, conoscenza, umanità e passione. ■

A sin., Julius van de Laar. Sopra, l’intervento di Jamil Ouazzani

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LA PAROLA AL FORMATORE

a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it

Sopravvivere nella “matrice”

Oggi ne se parla molto ma la famigerata matrix organization è stato introdotta negli anni 70 (è tutt’altro che una novità quindi) per gestire la competizione con i produttori giapponesi, la computerizzazione di molte attività tecniche ed amministrative e per dare seguito alla consapevolezza che team cross funzionali – formati da persone da diversi dipartimenti e specialità – erano necessari per creare e produrre prodotti complessi rapidamente. Idealmente questo approccio che doveva portare molti benefici “collaterali” insistendo su collaborazione, flessibilità e condivisione delle conoscenze. Guarda caso sono proprio tre ambiti in cui l’essere umano spesso non eccelle naturalmente, soprattutto se la sua cultura aziendale di riferimento viene dalla classica vecchia organizzazione funzionale (piramidale gerarchica) in cui è

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tutto chiaro, preciso, delineato e lento. Comunque, pare che la struttura a matrice sia passata di moda negli anni 90 ma sia tornata in grande spolvero recentemente per via della forte pressione per innovare a ritmi mai visti prima. Però oggi spesso le organizzazioni a matrice funzionano male o alla meglio creano enorme frustrazione tra le persone. Come mai? Il fatto è che in questo tipo di organizzazione le abilità e conoscenze contano più del nostro stato, il ruolo non definisce completamente chi siamo e cosa dobbiamo fare e ci possiamo trovare con più manager a cui fare riferimento, obiettivi in conflitto, senza autorità ma con la responsabilità di guidare gruppi di persone. La struttura a matrice taglia orizzontalmente le catene verticali di comando, distruggendo i silos, allargandosi oltre i confini nazionali

e combinando funzioni diverse. E per poterla far funzionare non basta creare la nuova organizzazione. Il primo passo in realtà come spiegato molto bene da un articolo dell’Harvard business è quello di creare la “matrice” nella mente delle persone. Questo implica sviluppare una serie di attitudini, abitudini e capacità che le tradizionali strutture avevano atrofizzato. Insomma per sopravvivere alla matrice bisogna: • saper gestire con efficacia l’intreccio di relazioni funzionali, gerarchiche e di progetto nel raggiungere gli obiettivi assegnati • diventare protagonista del proprio sviluppo professionale e di carriera • sviluppare un atteggiamento proattivo nel cercare informazioni e riferimenti necessari per il portare avanti il lavoro • fare networking costante per garantire lo scambio veloce di informazioni e opportunità • comprendere a fondo gli obiettivi aziendali, per risolvere in modo costruttivo conflitti tra obiettivi funzionali, di progetto e individuali • imparare a gestire l’ambiguità e a riconciliare i dilemmi • fare conto più sull’autorevolezza personale che sul ruolo per portare avanti i team di lavoro che coordiniamo Vien da se che per avere successo nello sviluppare quanto sopra dobbiamo metterci in gioco più di prima ed uscire ampiamente dalla nostra zona di confort impegnando a tirare fuori i nostri talenti migliori. Possiamo in sintesi essere delle vittime della matrice, che subiamo passivamente lamentandoci. O possiamo diventare dei veri matrix manager in grado di abbracciare la flessibilità ed il cambiamento grazie ad una solida mentalità di crescita. ■


47 Frontani 3 2015_Layout 1 01/04/15 12.48 Pagina 169

a cura di Leonardo Frontani

UNA METAFORA PER CRESCERE

edu@leonardofrontani.com

Sì viaggiare...

Il museo archeologico di Bolzano ospita una delle mummie più famose al mondo: Oetzi, un cacciatore del neolitico rimasto intrappolato nei ghiacci della Val Senales per 5000 anni a 3200 metri di quota. Sono rimasto colpito dalla natura del viaggio che questo nostro antenato stava compiendo. Dove anda-

va, perché, da chi fuggiva oppure cosa stava cercando su quella montagna ed in quelle condizioni difficili per la sopravvivenza. E poi, perché il suo viaggio è terminato proprio sulla vetta? Il “viaggio” reale o metaforico è capace di evocare in una dimensione di gruppo o individuale, un sentimento catarti-

«E quindi uscimmo a riveder le stelle» Dante, Inferno XXXIV, 139

co e avventuroso. Possiamo fare la stessa strada ogni giorno, ma solo se ci predisponiamo all’osservazione possiamo percepire ciò che ha valore su quel cammino. Lì inizia il viaggio, dove possiamo vedere con occhi diversi ciò che è abitudine. Viaggiare è un po’ cercare e rendere degna la vita di essere chiamata tale. Quindi l’azione della ricerca valorizza l’Uomo che instancabilmente si muove per dare risposte alle sue domande o anche solamente per soddisfare la sua curiosità. È Dante che c’insegna come la strada dell’illuminazione passi attraverso la “discesa” all’inferno ed il superamento di limiti, magari accompagnati da una buona guida. Nella formazione il viaggio è terapia, scoperta, confronto, origine di decisioni, a volte conflitto e fa tanto bene all’apprendimento e alla crescita personale. L’idea generale è quello di sollecitare, in una dimensione di gruppo, l’esplorazione fuori di sé e dentro di sé. Da un punto di vista psicologico infatti si può dire che ci sia analogia tra il viaggio inteso come conoscenza di realtà esterne e il percorso di conoscenza di sé. Per quanto riguarda la nostra professionalità, hanno senso i concetti del trovare o cercare ed implicano una nostra posizione attiva nei confronti di ciò che il nostro cammino nel mondo del lavoro ci propone anche accidentalmente. La connessione con gli altri (compagni di viaggio professionali) e la condivisione di esperienze e vissuti, ci permette di amplificare le nostre competenze in vista di traguardi desiderati. Infine, anche nel viaggio più attentamente pianificato, possono esserci scelte improvvise da fare. A volte le strade sono troppe o troppo poche. Per cogliere le opportunità che ci si presentano e soprattutto cogliere la Bellezza che circonda ognuno di noi in tutte le cose del quotidiano, non sono sufficienti gli occhi, occorre avere cuore. ■ 3 2015

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48 Finance Confidential 3 15_Layout 1 01/04/15 12.50 Pagina 170

FINANCE CONFIDENTIAL

a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Stress test bancario:

rischio reale? Nel sistema bancario europeo ci sono parecchi soggetti deputati al controllo dell’attività degli Istituti di credito e della loro solidità per prevenire disastri di recente passato, alcuni comuni a tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea ed altri specifici per singolo Paese: partendo dall’alto di questa piramide immaginaria dei controlli troviamo l’EBA l’Autorità Bancaria Europea che in coordinamento con la BCE (Banca Centrale Europea) supervisiona i dati rivenienti dai bi-

evitare fosse un compito in classe a sorpresa, ammorbidendo i parametri per non essere severi come in precedenza, ma allargando le ipotesi di uno scenario negativo al triennio 2014-2016. Questo esercizio, denominato stress test, è importante ribadire che ha finalità preventive e che non rileva una carenza specifica della banca ma nel caso un rischio futuro a cui la banca viene invitata a provvedere con tempi relativamente lunghi (9 mesi), anche perché le

lanci delle banche ponendo attenzione sugli AQR ossia gli Asset Quality Review, che potremmo definire dei parametri per stabilire la solidità delle banche in ragione dell’attività particolare di questi soggetti ossia prestare denaro, ma non solo. A seguito dei cataclismi finanziari avvenuti precedentemente al 2011, l’EBA, con riferimento ai dati di bilancio delle principali banche europee al 31 dicembre 2012, si è chiesta se il sistema bancario europeo fosse in grado di sostenere un’eventuale ulteriore crisi finanziaria nel futuro ed in particolar modo se il capitale di dotazione degli Istituti sarebbe risultato adeguato. Ha quindi definito dei parametri peggiorativi rispetto al reale ed ha simulato cosa sarebbe accaduto. Il risultato emerso ha destato tali preoccupazioni che è stato deciso di ripetere l’esperimento sull’esercizio successivo ossia sui bilanci delle banche al 31 dicembre 2013. Tutti avvisati per tempo, per

ipotesi peggiorative riguardano scenari macroeconomici negativi sul PIL o l’aumento degli SPREAD, quindi crisi ipotetiche ma al momento del test non definite. Ad ottobre scorso sono emersi i risultati. In sintesi, delle 124 banche europee di 22 Paesi, che rappresentano circa l’80% delle attività bancarie dell’Unione Europea, 13 sono risultate deficitarie: 4 erano italiane , 2 greche, 2 slovene, 1 austriaca, 1 franco-belga, 1 irlandese, 1 portoghese, 1 cipriota. Restando a casa nostra le 4 banche segnalate si sono ridotte a 2, avendo le altre 2 provveduto a sottoscrivere aumenti di capitale e togliendosi dall’impaccio. È importante rilevare come tutte le banche italiane avessero i parametri patrimoniali in regola sulla situazione attuale mentre risultavano deboli per lo stress test sui ipotesi negative future, ciò nonostante il mercato è stato durissimo con le due banche che sono rimaste con

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un patrimonio inferiore al parametro del 5,5% fissato ossia Monte dei Paschi e CARIGE. Il valore del titolo in Borsa è stato preso d’assalto da analisti e speculatori: ancora prima che gli Istituti potessero avere il tempo di rendersi conto della situazione e varassero dei piani di ricapitalizzazione adeguati e nei tempi concessi (nove mesi) per trovare accordi e sinergie atti a rafforzare sia il patrimonio che la propria attività. Le azioni delle due banche rispetto al mese precedente hanno perso il 40% e da ottobre 2014 non si sono più riprese con grave danno agli azionisti che, oltre ad essere chiamati a sottoscrivere un aumento di capitale (forma tecnica della ricapitalizzazione richiesta), hanno visto deprezzare il proprio investimento e quindi a chiedersi perché versare altri soldi in una società (banca) che, al posto di portar loro guadagni, anche per effetto dei risultati dello stress test hanno fatto loro perdere il 40%. I mercati finanziari sono spietati, gli analisti fanno il loro mestiere, calcolano le probabilità, i rischi, utilizzano sistemi statistici complicati che asetticamente forniscono responsi senza appelli, le banche però dovrebbero essere il motore economico propulsivo dell’economia, prestare denaro a imprese e famiglie per far crescere il valore della comunità, del Paese. È evidente come politiche economiche a sostegno dell’economia, del PIL e dell’abbassamento dello spread siano sempre più indispensabili per sostenere questo ruolo e non solo aumentando la capacità produttiva e gli utili ma anche disinnescando alla fonte le ipotesi da stress test che alla fine hanno sempre un costo elevato per la comunità dei risparmiatori già provata dall’incremento del costo della vita e dall’imposizione fiscale arrivata a livelli che in molti definiscono quasi insostenibile. ■


49 Legale 3 2015_Layout 1 01/04/15 12.50 Pagina 171

IL PARERE DEL LEGALE

a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Quando il petrolio

rovina la vacanza al mare

Il più recente orientamento di sentenze e norme, sia italiane che comunitarie, in materia di turismo è ispirato da una matrice comune: la vacanza è sacra e riveste un particolare valore esistenziale nella vita delle persone che dedicano la maggior parte del loro tempo al lavoro. Al punto che la vacanza deve svolgersi esattamente come previsto ed ogni difformità rispetto a quanto si deduce da cataloghi e depliant legittima il turista al rimborso del prezzo ed al risarcimento del danno morale ed esistenziale. Secondo una giurisprudenza copiosa e consolidata, mare cristallino e spiaggia di borotalco possono rappresentare la finalità turistica e la causa determinante di un viaggio. In tal senso, ha fatto scuola la decisione sulla impraticabilità del mare nell’isola di Djerba, in Tunisia, a causa dello scarico abusivo di una petroliera al largo della costa. Secondo il Giudice di Pace di Roma, il soggiorno di una giovane coppia in un noto villaggio turistico dell’isola era stato irrimediabilmente compromesso dalle condizioni del mare e della spiaggia e gli sfortunati villeggianti meritavano un risarcimento pari alla metà del costo della vacanza (sent. n. 647/00). Il Tribunale di Roma confermava la decisione del giudice di pace capitolino, sottolineando che “il soggiorno aveva perso di utilità a causa delle condizioni di impraticabilità del mare” e che, oltretut-

to, “l’operatore turistico non aveva adempiuto all’obbligo di attivarsi per offrire al cliente soluzioni alternative” (sent. n. 5489/03). Dello stesso avviso il terzo grado di giudizio. Pare ragionevole alla Suprema Corte “riconnettere alla fruibilità di un mare di particolare bellezza e attrattività come quello dell’isola di Djerba il carattere di presupposto essenziale del servizio tale da costituire una parte essenziale della prestazione turistica perché strettamente connesso all’ubicazione o al richiamo commerciale del villaggio presso cui era programmato il soggiorno” (Cass. Civ., sez. III, 24.04.2008, n. 10651).

Stessa disavventura e stesso epilogo per una coppia di coniugi pordenonesi che aveva trascorso una vacanza in Grecia. Attratti dalle foto di un opuscolo che illustrava le bellezze di una località sull’isola di Creta, i turisti acquistavano un “pacchetto turistico” per l’alloggio in un esclusivo Club. Giunti sul posto, però, constatavano che la spiaggia era sporca ed il mare inquinato da idrocarburi. La Corte d’Appello di Trieste condannava il tour operator a pagare ai due viaggiatori la somma di euro 1.163,45 a titolo di risarcimento del danno da vacanza rovinata. Ad avviso dei giudici, infatti, con l’offerta del pacchetto turistico in questione, la società aveva assunto l’obbligo “di consentire agli acquirenti la fruizione di una spiaggia attrezzata e pulita e di un mare effettivamente balneabile, caratteristiche queste diffusamente evidenziate nel depliant illustrativo, che costituisce parte integrante dell’offerta contrattuale per contro, quel mare e quella spiaggia si sono rivelati in condizioni di inaccettabile sporcizia e disordine” (sent. n. 153/2005). ■

Secondo alcuni giudici le scadenti condizioni dei luoghi rispetto a quanto pubblicizzato ed offerto non dipendono da incuria o insufficiente manutenzione, ma piuttosto da caso fortuito o forza maggiore. Per il Tribunale di Pordenone “la pulizia della spiaggia e la purezza dell’acqua del mare, oltre a non dipendere dalla volontà del responsabile dell’hotel, non appare essere stata garantita agli attori a mezzo della stampa del depliant pubblicitario” (sent. n. 365/2002). Stesso ragionamento della Corte d’Appello di Milano – chiamata a pronunciarsi su un fenomeno di infestazione di alghe in una rinomata località sarda - per la quale “l’inconveniente enfatizzato deve essere ricondotto all’accidentalità degli incerti di stagione, non diversamente dal tempo meteorologico che, pure per nozione di comune esperienza, vi ha parte determinante come per altre possibili situazioni (quali ad esempio le frequenti infestazioni di meduse, anche lungo i litorali più in voga) costituenti notoriamente episodi tipici di sgradito trofismo delle acque marine” . In ogni caso il fenomeno “su cui ben poco possono i servizi di raccolta e pulizia della spiaggia” non toglie che “i lidi viciniori de il mare verde smeraldo reclamizzato dal depliant fossero raggiungibili comodamente e senza spese aggiuntive” (sez. III civ., n. 1554/06 del 30.5.2006). Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it 3 2015

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50 Nutrizionista 3 15_Layout 1 01/04/15 17.02 Pagina 172

a cura della dottoressa Elisabetta Macorsini Biologa-Nutrizionista a Milano

LA PAROLA AL NUTRIZIONISTA

Spremuta di melograno fresca: uno snack sano e ipocalorico Alimento gustoso, anticancro e ricco di valori nutrizionali, ideale per aumentare difese immunitarie, efficienza ed attenzione

Un frutto antico, tutto da riscoprire, celebrato anche nei dipinti di artisti del calibro di Botticelli e Leonardo Da Vinci. Proveniente dal sud-est asiatico, il melograno possiede innumerevoli proprietà che lo rendono un alimento particolarmente prezioso. Noto, sin dall’antichità, per le sue caratteristiche anti-infettive e antinfiammatorie possiede un elevato contenuto di vitamine, in particolare A, B, C, E e K, vitamine che favorendo il rafforzamento del sistema immunitario proteggono dai malanni tipici della stagione, come influenza e raffreddore. Inoltre, l’estratto del frutto, contiene sostanze che contribuiscono a prevenire il danneggiamento dei reni da parte di tossine nocive. Non è un caso che l’assunzione di questo estratto possa contribuire anche a contrastare l’azione di alcuni batteri che fino ad oggi si sono dimostrati resistenti ai farmaci. E, non da ultimo, può favorire l’abbassamento della pressione sanguigna in soggetti che seguono un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi. Il melograno esercita inoltre un’altra preziosa azione a favore

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della protezione del sistema vascolare: contribuisce a migliorare la capacità dell’organismo di sintetizzare il colesterolo “buono” e distruggere i radicali liberi all’interno dei vasi sanguigni. Gli scienziati stanno attualmente studiando le proprietà che il succo e l’estratto di melograno potrebbe esercitare a favore della prevenzione e cura del cancro. Si ipotizza, infatti, che partecipino attivamente alla morte delle cellule cancerogene e contrastino l’azione dei raggi

UV, esercitando così un effetto benefico sul tumore al seno, alla prostata e alla pelle. Il frutto contiene molte altre sostanze benefiche che si potrebbero citare, come ad esempio i polifenoli e gli antiossidanti. I polifenoli aiutano ad ostacolare lo sviluppo dei processi biochimici che sono correlati alla comparsa delle allergie, mentre gli antiossidanti contrastano l’azione dei radicali liberi agendo così con un effetto antietà. Le gustose ricette a base di melograno che si possono inventare sono molteplici e prevedono principalmente l’utilizzo dei chicchi e del succo di melograno. Ricavare dal frutto i suoi succosi chicchi è molto semplice: innanzitutto conviene scegliere i frutti più maturi e di colore acceso. Il frutto va tagliato, separando gli spicchi e mettendoli in acqua fredda per alcuni minuti; dopodiché i chicchi si depositeranno sul fondo mentre le bucce e le pellicine resteranno a galla. Il succo può essere ricavato spremendo i chicchi presenti nel frutto e unendoli ad acqua, succo di limone e miele. Oppure, più semplicemente, si può trovare già pronto in negozi di prodotti naturali. ■

Consiglio del nutrizionista: portasi un ufficio una bottiglietta di succo di melagrana fresca, sorseggiarla durante la giornata, gustando il piacevole sapore e godendo di tutti gli effetti positivi di questo meraviglioso frutto.

Valori Nutrizionali (per 100 ml) Calorie Grassi

46 kcal 0.1 g di cui acidi grassi saturi 0.002

Carboidrati Fibre alimentari Ferro, calcio, Vitamina D, A e B, Magnesio

11.8 g di cui zuccheri 11.8 0.65 g

Se volete rivolgere qualche domanda alla dottoressa Elisabetta Macorsini: cell. 347 6739280. Oppure potete scrivere a: dott. elisabettamacorsini@yahoo.it


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How much do you know about IMEX? As the countdown to IMEX 2015 begins, take our quick RVJ[ BOE mOE PVUy

1. How many people from the international meetings industry attended last year’s IMEX? A) Just under 5,000 B) Just under 10,000 C) Just under 15,000

2. Which of the following subjects will be included in IMEX 2015’s 10-track education programme? A) Marketing B) Technology C) Wellbeing

4. :KLFK EHQHÀWV GR Hosted Buyers receive at IMEX? A) Free travel and accommodation B) $Q H[FOXVLYH ORXQJH ZLWK IUHH ZLÀ C) A friendly concierge service

5. Which destination held a screaming contest on their stand last year? A) Mexico B) Norway C) Japan

3. How big is the company behind the show? A) Under 60 people B) 60 –120 people C) 120+ people

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The worldwide exhibition for incentive travel, meetings and events.

Answers: 1. C 2. A,B&C 3. A 4. A,B&C 5. B (They’re not as shy as we thought, obviously.)


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Turks & Caicos Tra il blu dell’Oceano Atlantico e il turchese del Mar dei Caraibi, si trova l’isola di Providenciales, la più turistica e nota dell’arcipelago delle Turks & Caicos. A solo un’ora e mezza di volo da Miami, come una specie di Costa Smeralda nordamericana, questo angolo di paradiso è sinonimo, almeno per tutti coloro che ne

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hanno già sentito parlare, di lusso ed esclusività. Eppure né le accattivanti brochure dei resort 5 stelle, né le immagini suggestive del web preparano davvero a tanta disarmante bellezza il viaggiatore che si appresti a raggiungerla. A pochi minuti dall’atterraggio nell’aero-


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Panorami intatti, spiagge magnifiche e impeccabili hotel di lusso. Ecco il segreto, perfettamente conservato, di una delle destinazioni più belle ed esclusive al mondo ✒Testo e foto di Barbara Ainis

porto di Provo – così chiamano l’isola i “belongers”, ossia i suoi abitanti – affacciati al finestrino dell’aereo, ci si trova di fronte lo spettacolo irreale della barriera corallina, immensa e sconfinata, un salto di oltre 900 metri di profondità evidente nel contrasto netto tra l’oscurità profonda dell’Oceano e la trasparenza delle ac-

que protette dal Reef. Oltre il turchese dell’acqua, ecco l’isola, piatta e brulla, con il suo profilo candido, disegnato dalle spiagge infinite che sembrano (e sono, in parte) vuote, e con le sue grandi lagune dello stesso colore del cielo. A terra, appena fuori dal piccolo aeroporto, auto lussuose e van accoglienti attendono i

Una delle spiagge più affascinanti dell’intero arcipelago è la Half Moon Bay, raggiungibile solamente via mare

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LE VIE DELL’INCENTIVE

Lo spettacolare bar circolare del resort Amanyara offre i cocktail più raffinati di Providenciales, da gustare al tramonto di fronte alla spiaggia di Malcolm Beach

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fortunati ospiti dei diversi hotel e resort dell’isola, per dare inizio al sogno di una vacanza indimenticabile.

La solitaria costa occidentale Mentre la maggior parte degli hotel più prestigiosi si trova al nord dell’isola sulla famosa e bellissima Grace Bay – la lunga spiaggia bianca che non manca mai di comparire nelle top 10 mondiali – sulla costa ovest si affaccia il ritiro di lusso più privato, suggestivo ed esclusivo di Providenciales, l’Amanyara. L’ambiziosa architettura del resort, opera del famoso architetto Jean Michel Gathy, accoglie gli ospiti con i suoi alti padiglioni di legno e pietra, aperti all’aria tiepida, alla brezza e al panorama mozzafiato sulla spiaggia bellissima e selvaggia. Ogni dettaglio è studiato per sorprendere: le simmetrie, gli spazi vuoti, le geometrie convergenti e quegli scenografici specchi d’acqua, la piscina di pietra vulcanica e il

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grande stagno artificiale, che riflettono ad arte i magnifici edifici della reception e delle lounge, del ristorante, del bar circolare e del suo impressionante tetto conico. Il momento più suggestivo per godere della magia di queste architetture è senz’altro il tramonto, quando il cielo infuocato, perfettamente incorniciato, è lo scenario perfetto per il più romantico aperitivo dell’isola. Il resort Amanyarasi trova arroccato sulle scogliere che disegnano il suggestivo capo roccioso all’estremità sud della solitaria spiaggia di Malcolm Beach, troppo lontana da Grace Bay per essere raggiunta se non da pochi, avventurosi turisti. Di fronte a questo tratto di costa si trova la barriera corallina del Northwest


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LE VIE DELL’INCENTIVE

Point Marine National Park, considerato uno dei migliori siti dell’arcipelago per le immersioni e lo snorkeling. Nascosti nella vegetazione autoctona si trovano i bellissimi Pool e Ocean Pavillon (stanze e suite, private e indipendenti), costruiti in bambù, legno e pietra, e decorati in un impeccabile stile minimal, con pareti e porte scorrevoli in vetro per garantire una totale compenetrazione tra esterno e interno. Ogni Pavillon offre una piacevole terrazza, che lo circonda sui tre lati come il ponte di una nave, dove rilassarsi tra divani e lettini di fronte al turchese del mare o al blu intenso della laguna. Dal proprio privato angolo di paradiso si possono raggiungere in pochi minuti, a bordo di un golf cart o in sella a una bici di cortesia, la spiaggia – 800 metri di sabbia

candida e acqua cristallina –, l’eccellente Spa, i due ristoranti e lo scenografico bar.

Leggendaria Grace Bay Estesa e spettacolare, questa lunghissima spiaggia – quasi cinque chilometri di sabbia bianca e mare turchese – è considerata a buon titolo una delle più belle al mondo, oltre che il centro indiscusso di Providenciales, dove si trovano esclusivi hotel, lussuosi resort e superbi ristoranti. Una di queste eccellenze dell’ospitalità è rappresentata dal recente Gansevoort, uno dei pochi boutique hotel dell’isola. Il suo design urban-chic, elegante e sobrio, sorprende gli ospiti fin dall’arrivo, quando, oltre la hall aperta e le leggere tende bianche, si scorge il disegno impeccabile della piscina, con i lettini quasi sospesi

Il nuovo Key West Village del Beaches Resort Turks & Caicos si presenta con una impeccabile architettura caraibica, tutta giocata sui toni del bianco e dell’azzurro

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LE VIE DELL’INCENTIVE

La piscina di pietra vulcanica dell’Amanyara riflette le scenografiche geometrie delle esclusive aree relax e i colori irreali di cielo e mare. Sotto, come il ponte di una nave, la terrazza degli Ocean Pavillon dell’Amanyara guarda direttamente allo spettacolo dell’Oceano

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sull’acqua e, sullo sfondo, la magnifica spiaggia. Anche le 91 stanze, di cui 32 suite e 4 penthouse, rispecchiano lo stesso stile essenziale e lussoso, alcune equipaggiate con moderne cucine e affacciate allo spettacolo dell’Oceano. Sport acquatici, boutique, ristoranti e un campo da golf 18 buche disegnato da Karl Litten: su Grace Bay la vita è certamente molto diversa da quella che si conduce nella solitaria costa occidentale dell’isola. Qui si è lontani dall’illusione della totale solitudine, eppure si respira ancora un’aria tranquilla e rilassante. Ma non ci si aspetti un paesino turistico in stile ca-

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raibico: tutto accade tra la Grace Bay Rd. e la Lower Bright Rd., spesso all’interno dei lussuosi resort, che ospitano i migliori centri commerciali, i bar più cool e ristoranti più esclusivi. A poca distanza dal Gansevoort, nello stesso tratto della spettacolare spiaggia, si trova quello che è stato premiato come miglior resort all Inclusive per famiglie di tutti i Caraibi, vera e propria istituzione dell’isola. Si tratta del Beaches Turks & Caicos, un resort davvero immenso, con quattro zone diverse per stile, architettura e livello di lusso (Italian Village e Key West Village sono i più esclusivi), con 19 ristoranti e 12 bar, nonché un fantastico parco acquatico per bambini e ragazzi. Il Key West Village è l’ultimo nato, inaugurato nel maggio 2014, realizzato in un elegante e sobrio stile caraibico, dalle tonalità del bianco e dell’azzurro, un po’ defilato dalla musica e dal divertimento, per consentire un soggiorno tranquillo a pochi passi dall’animato Italian Village. Nel nuovo esclusivo villaggio si trovano, affacciati direttamente alla magnifica spiaggia di Grace Bay, alcuni tra i migliori ristoranti del resort, il Bayside e il Neptune. Proprio al lato di questi ottimi ristoranti sorgono le eleganti Beachfront Villa, le opzioni più esclusive in assoluto. Ognuna composta da quattro camere da letto, tre


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LE VIE DELL’INCENTIVE

piani e un delizioso giardino privato con piscina, queste splendide case coloniali, totalmente indipendenti e affacciate direttamente al mare turchese, sono decorate in un impeccabile stile contemporaneo con un tocco di eleganza classica e contano sull’esclusivo servizio di maggiordomo personale durante tutto il soggiorno.

Conch rosa e sabbia bianca È il simbolo delle Turks & Caicos, l’emblema indiscusso di queste isole caraibiche, più ancora del fiore di cactus a forma di fez turco che dà loro il nome. La Conch è una grande e bella conchiglia

dall’interno lucido e rosa di madreperla, con sfumature gialle e arancioni, parte importante della vita e dell’alimentazione degli abitanti dell’arcipelago da migliaia di anni. Veniva utilizzata come decorazione, come materiale da costruzioni, come strumento musicale e, soprattutto, come ingrediente principale della gastronomia tradizionale locale, insieme con il pesce, le aragoste, altri molluschi e poco altro. Su queste isole sabbiose, infatti, sono ben pochi i vegetali che si possono coltivare e tutte le prelibatezze che si trovano nei raffinati menù degli esclusivi (e decisamente cari) ristoranti di Providenciales sono prodotti di importazione. Ma se la verdura scarseggia, le Conch no. Anche e soprattutto per la presenza della Caicos Conch Farm, unico luogo al mondo dove si allevano queste conchiglie caraibiche, dalla nascita fino ai cinque anni, per limitare l’impatto sull’ambiente marino del consu-

A sin., immensa e spettacolare, la piscina dell’Italian Village nel Beaches Turks & Caicos. Sopra, la spiaggia di Malcolm Beach e l’esclusivo beach club dell’Amanyara

Conch e ricette locali da Bogaloo’s a Five Keys

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LE VIE DELL’INCENTIVE

La Conch, il grande mollusco all’interno delle conchiglie rosa emblema delle isole e parte importante della vita e dell’alimentazione degli abitanti dell’arcipelago da migliaia di anni. Utilizzata per decorazioni, materiale da costruzioni, strumento musicale e, soprattutto, come ingrediente principale della gastronomia tradizionale locale

mo locale e nordamericano. Durante un’escursione verso le belle spiagge del Sud dell’isola – i paradisi del vento e del kite boarding di Long Bay e Five Cays, o la calma e idilliaca Sapodilla Bay – può essere interessante fermarsi in questo santuario delle Conch per una visita guidata. Ma è soprattutto a tavola che si scoprono questi molluschi, in tutte le loro declinazioni: le croccanti Cracked Conch del ristorante Da Conch Shack, a Blue Hills, o la deliziosa zuppa Conch Chowder del ristorante Mr. Grouper’s, su Grace Bay Rd., la raffinata e speziata South Caicos Conch Salad del ristorante Stelle dell’hotel Gansevoort, a Grace Bay, le stuzzicanti Conch Fritters di Bugaloo’s a Five Cayso, l’insalata di Conch più informale e fresca (appena pescata) preparata a crudo direttamente in barca durante una escursione dedicata allo snorkeling.

Le isole delle iguana e dei VIP La vita e le vacanze a Providenciales scorrono lente e tranquille. L’unica deroga a

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tanto delizioso ozio sono le magnifiche e affascinanti escursioni alla scoperta dei tesori più nascosti delle isole dell’arcipelago, sopra e sotto la superficie del mare cristallino. Un tour classico quanto imprescindibile è quello che in un pomeriggio risale la costa settentrionale, nelle acque irreali del Princess Alexandra National Park, permettendo di ammirare dal mare la magnifica Grace Baycome pure la non meno impressionante Leeward Beach, di immergersi per ammirare la spettacolare barriera corallina e di raggiungere, infine, piccole e indimenticabili isole


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LE VIE DELL’INCENTIVE DOVE DORMIRE

Amanyara Northwest Point Tel. +1 649 9418133 www.amanresorts.com

Gansevoort Turks + Caicos Grace Bay Rd. Tel. +1 649 9417555 www.gansevoorthotelgroup.com

Beaches Turks and Caicos Grace Bay Rd. Tel. +1 649 9468000 www.beaches.mx DOVE MANGIARE

Mr. Grouper’s Grace Bay Rd. (cerca del Tourist Board) Tel. +1 649 2426780

Bugaloo’s da visitare: Little Cay Water, una riserva naturale di dune e spiagge bianche abitate unicamente da una specie endemica di iguana, un tempo padrona incontrastata di tutte le isole dell’arcipelago, oggi a rischio di estinzione; Water Cay, l’isola disabitata sulla quale si trova una delle spiagge più belle delle Turks and Caicos, la romantica Half Moon Bay. Con un’intera giornata a disposizione si può andare oltre, superando le isole più esclusive, Pine Cay e Parrot Cay, dove i VIP internazionali hanno le loro ville e dove si trova uno dei resort più lussuosi dell’arcipela-

Five Cays Beach Tel. +1 649 9413863 ESCURSIONI

Silver Deep Grace Bayroad - Ocean Club West Plaza Tel. +1 649 9465612 www.silverdeep.com

go, il Parrot Cay by COMO, e visitando le isole di North Caicos e Middle Caicos, magari fermandosi in un’isoletta deserta per mangiare una deliziosa aragosta appena pescata. ■

In alto, la lunga spiaggia di Grace Bay è annoverata tra le più belle di tutto il mondo. Sotto, le escursioni in barca permettono di scoprire le isole deserte e regalano esperienze uniche e indimenticabili

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi

Riapre l’Hilton Paris Opera Tra gli hotel che hanno fatto la storia di Parigi, c’è senz’altro l’Hilton Paris Opera, splendida dimora nel cuore dell’arrondissement dell’Opera, sulla Rive Droite, vicino agli Champs-Elysées e alle vie dello shopping griffato, come le Galeries Lafayette e Printemps Haussmann. Originariamente progettato dall’architetto Juste Lisch per accogliere i visitatori dell’ Exposition Universelle del 1889, l’albergo, dopo un’imponente ristrutturazione costata 50 milioni di dollari, si presenta oggi con un look ancora più chic e un mood cosmopolita, perfetti per accogliere il globe trotter contemporaneo. Il maestoso Le Grand Salon (cuore storico della struttura con soffitti alti oltre 14 metri e preziosi affreschi) le 268 camere e suite, i bar, i ristoranti, le sale riunioni e gli spazi per eventi, sono stati tutti rinnovati sotto la supervisione di Richmond International. Gioiello della struttura è la raffinata suite Maria Callas: 900 metri quadrati tra l’ampio soggiorno con alti soffitti tipici di un edificio parigino Haussmann, la suite con letto matrimoniale king size e una seconda camera con due letti singoli, entrambe con bagni privati, un’ampia toilette in pietra levigata e spaziose cabine doccia. L’hotel offre anche un’executive lounge, un centro fitness di ultima generazione e sei sale meeting illuminate da luce naturale di cui la Ballroom Baccarat, appena ristrutturata e riportata al suo splendore originario, è in grado di ospitare fino a 180 ospiti. Hilton Paris Opera si trova in prossimità della stazione ferroviaria Saint-Lazare; a breve distanza dall’aeroporto Charles de Gaulle (a circa 25 km) e dall’aeroporto di Orly (a soli 20 km di distanza). A circa 8 km di distanza, invece, si trova la zona commerciale de La Défense.

A lezione di vini e sapori con l’International Wine Academy di Roma Fino al 28 maggio, a Vicolo del Bottino, il Palazzetto – piccolo hotel, wine bar e spazio per eventi gestito dal Presidente e Direttore Generale

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dell’Hotel Hassler Roberto Wirth – ospiterà l’International Wine Academy of Roma (IWAR) proponendo un ricco calendario di appuntamenti dedicati agli amanti del vino. Il programma include: 6 lezioni didattiche di avvicinamento al vino (di

90 minuti ciascuna) seguite dall’assaggio dei vini presentati (bianchi, rossi, champagne, spumanti, vini da dessert), diverse serate a tema, la presentazione di singole aziende (dal Barolo dell’azienda Boscareto, al Chianti Classico Riserva Il Poggio), due serate dedicate ai banchi d’assaggio – che daranno la possibilità agli ospiti di assaggiare i vini di una particolare area geografica – e, infine, i “Focus On”, ovvero lezioni specifiche di 90 minuti su un particolare tipo di vino. Grande novità di quest’anno, le Wine dinner, cene tematiche in abbinamento ai vini di una particolare azienda con un intero menù creato ad hoc dallo chef stellato dell’Hassler Francesco Apreda. Tutti i corsi, le degustazioni e le verticali saranno organizzati e guidati dall’esperto di vino Jovica Todorovic in collaborazione con Marco Amato, Direttore e Sommelier del ristorante Imàgo. Info: info@wineacademyroma.com - www. wineacademyroma.com - www.hotelhasslerroma.com - www.ilpalazzettoroma.com.

Progetto Homerus, Operazione Sorriso e Save the Children Choice Hotels Italia, gruppo alberghiero attivo nel no profit sostiene diverse iniziative tra cui il Progetto Homerus, vela autonoma per non vendenti, fondato da Alessandro Gaoso nel 1996, che permette a ciechi e ipovedenti di governare in totale autonomia una barca a livello agonistico, usufruendo di segnali acustici. Anche Operazione Sorriso, gode del sostegno di Choice Hotels che, insieme a Fondazione Cariplo, Xango, Casamania, famiglia Bisol, ha contribuito all’iniziativa della Onlus creando la prima Casa del Sorriso italiana, all’ospedale San Paolo di Milano e producendo peluche e giocattoli per i bambini. Non meno importante il sostegno del brand a sostegno di Save the Children, che grazie alle donazioni si occupa dei bambini vittime di disastri naturali, guerre e carestie. Info: www.choicehotels.it.


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SAI L’ULTIMA?

Grippo: siamo pronti al giubileo e alla sfida all’abusivismo

La cucina lombarda all’Hilton Milan È una nuova sfida quella lanciata da Paolo Ghirardi, Executive Chef del Pacific, il ristorante dell’Hilton Milan. Piemontese d’origine, ma lombardo d’adozione, Ghirardi crede nella valorizzazione della cucina della tradizione, alla quale attinge per le sue creazioni, rigorosamente realizzate con materie prime a km 0. Il piatto forte del menu è il tradizionale risotto alla milanese con il midollo di vitello o l’ossobuco, ma non mancano ovviamente le offerte di pesce, che spaziano dallo Storione del Po fino alla trota salmonata tipica delle acque dolci lombarde. Lo chef ha anche creato una pizza con un impasto a base di zafferano e mais, completato con pomodorini e ingredienti classici lombardi come il Gorgonzola, gli asparagi e le scaglie di Grana Padano. Il ristorante Pacific è aperto tutti i giorni dalle ore 12.00 alle ore 23.00.

Nuovo portale per Portofino Coast È online il nuovo sito del Consorzio. Non solo un restyling grafico, ma un totale rifacimento per il nuovo portale del Consorzio Portofino Coast che oggi è anche responsive. Dotato di software CMS e di un db per l’archiviazione dei dati, il nuovo sito è in grado di fornire notizie, informazioni e proposte costantemente aggiornate, per rispondere al meglio alle esigenze di chi vuole accedere all’offerta turistica e congressuale del territorio. La nuova struttura sfrutta al massimo la qualità delle immagini grazie alla modalità Full Screen, propone un’impaginazione a scorrimento verticale particolarmente adatta alla consultazione da dispositivi mobile e si integra con le pagine social del Consorzio. In particolare, dal portale, si possono consultare gli eventi del comprensorio, accedere alle news, scoprire i vari itinerari, l’offerta per meeting, congressi, incentive e teambuilding, e quella per il benessere, e consultare le propo-

Il prossimo Giubileo straordinario della Misericordia – dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 – sta diventando un appuntamento importante anche per combattere l’abusivismo e creare risorse. Ne è certa Valentina Grippo, presidente della Commissione Turismo del comune di Roma. «Dai dati raccolti dalle forze dell’ordine, dal dipartimento risorse economiche e da quello del turismo siamo riusciti a mappare oltre 4000 strutture totalmente abusive e 1600 che evadono la tassa di soggiorno; recentemente, proprio a seguito del lavoro congiunto istituzioni e operatori virtuosi, è stata attivata una task- force che unisce forze dell’ordine e uffici del comune per arginare e debellare la piaga dell’abusivismo nel settore dell’accoglienza turistica anche in vista del Giubileo. L’evasione delle strutture censite che non versano il contributo incassato, porterebbe a superare i 50 milioni di maggiori entrate. Sono certa che procedendo in questa direzione porteremo al Comune un gettito tale da farci arrivare al raddoppio delle entrate senza dover aumentare la tassa di soggiorno; e soprattutto riusciremo a raccontare al mondo una Capitale dove le regole sono uguali per tutti». La Grippo ha da poco inaugurato anche un’altra modalità di partecipazione e condivisione, prima esperienza in Italia che potrà essere applicata anche ad altri comuni italiani: l’Open Commissione. «Ogni primo giovedì del mese, ci sarà un tavolo di confronto su un tema. Il primo incontro ha già portato, come risultato, all’annullamento dei nuovi aumenti previsti sul contributo di soggiorno a carico delle strutture ricettive di lusso della Capitale». Grippo ha poi ricordato il grande impegno anche per la prossima Expo di Milano, dove sarà presente regione Lazio e Comune di Roma saranno presenti con un padiglione proprio. Cristina Chiarotti

ste per chi vuole sposarsi nella magica cornice della Riviera Ligure. Tutto questo con possibilità di richiedere preventivi personalizzati. Info: www.portofinocoast.it - info@portofinocoast.it.

L’Ehma accoglie due nuovi soci italiani Ogni anno l’appuntamento con le nuove nomine è un avvenimento particolarmente atteso dai molti direttori che desiderano entrare nell’associazione dedicata ai general manager dei più prestigiosi hotel d’Europa. Nove sono stati i nuovi direttori accolti recentemente nel club Ehma, di cui due italiani: Achille Di Carlo, oggi alla guida del Borgo San Felice di Castelnuovo Berardenga (Siena) - già in passato executive assistant manager e resident manager degli Hotel Bernini Bristol ed Eden di Roma – e Nicolino Grigio, attualmente al timone

dell’Hotel Splendide Royal Roma, dopo essere stato per una decina di anni tra i general manager della Baglioni Hotels. Le altre nomine hanno riguardato il croato Ivica Krizmanic, dell’Hotel Esplanade di Zagabria, il cipriota Christos Papamiltiadous dell’Elysium Hotel di Pafo, l’estone Kaido Ojaperv, dell’Hotel Palace di Tallin, il tedesco Gilles Felgen, del Sofitel Hamburg, e i francesi Christophe Laure, dell’Intercontinental Paris Le Grand, Christophe Mercier, dell’Hotel W Paris Opera, ed Emmanuel Richardet, del Westin Paris Vendome. Ehma vanta oggi un totale di 432 membri, provenienti da ben 29 nazioni differenti.

“Frecce” Trenitalia, un bonus per rallentamenti inferiori all’ora Da marzo su tutti i Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca, per 3 2015

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ritardi tra i 30 e i 59 minuti, sarà rilasciato un bonus pari al 25% del prezzo del biglietto. La richiesta può essere avanzata trascorsi 3 giorni dalla data del viaggio e fino a 12 mesi successivi. Il viaggiatore potrà richiedere il bonus a qualsiasi biglietteria Trenitalia, all’agenzia di viaggio che ha emesso il biglietto; sul sito trenitalia.com, solo per i biglietti ticketless acquistati on-line; al Call Center o inviando un’e-mail a rimborsi@trenitalia.it (indicando il codice identificativo di prenotazione - PNR), solo per i biglietti acquistati con carta di credito tramite il Call Center o il sito trenitalia. com. Il viaggiatore ha diritto unicamente ad un bonus relativo al singolo treno arrivato in ritardo; non è invece prevista la possibilità di ottenere l’importo dovuto in denaro. Il bonus è nominativo e valido per l’acquisto, entro 12 mesi dal giorno in cui si è verificato il ritardo e senza diritto al resto, di un nuovo titolo di viaggio.

Riapre l’Excelsior Hotel Gallia di Milano Milano si riappropria di una delle sue icone dell’ospitalità di lusso. Riapre infatti lo storico Excelsior Hotel Gallia. Di proprietà di Katara Hospitality, il fondo di investimenti

del Qatar specializzato nel settore dell’hotellerie, l’albergo, situato in prossimità della Stazione Centrale, farà parte del portafoglio The Luxury Collection, brand di alta gamma di Starwood Hotels & Resorts. Il nuovo Gallia è oggi composto da 2 edifici: il palazzo storico (inaugurato nel 1932) e una nuova ala moderna caratterizzata da esterni in acciaio e vetro. Una passerella coperta lunga 100 metri, sulla quale si affacceranno showroom collegherà l’entrata storica con l’ingresso principale del nuovo edificio. L’hotel disporrà di 235 camere, tra cui la Katara Suite di 1.000 metri quadrati che si candida a essere una delle penthouse più grandi d’Italia. Il piano terra del nuovo palazzo sarà occupato dal centro congressi composto da 12 sale meeting che coprono una superficie di 1.000 metri quadrati, una ballroom da 400 posti e un foyer di 700 metri quadrati. Per eventi più piccoli dall’ “effetto wow”, i planner potranno disporre anche di una sala polifunzionale di 88 metri quadrati che, posta al 7° piano nella cupola della parte storica, sarà dotata di sofisticate tecnologie audiovisive e sedili retrattili. Ci saranno inoltre 2 ristoranti e 2 bar, una cantina utilizzabile per show cooking e lunch per piccoli

NOVITÀ IN CASA CHOICE

Tre nuovi dirigenti per Choice Hotels International Choice Hotels International amplia il proprio gruppo dirigenziale internazionale con tre nuovi profili dirigenziali che avranno il compito di guidare le attività relative agli investimenti e alle vendite. In particolare, Carl Oldsberg, Vice President, International Operations si occuperà di dirigere i servizi di franchising, vendite, marketing e distribuzione, così come di promuovere l’implementazione dei sistemi di distribuzione e gestione internazionale. Max Cergneux, Senior Director, International Investment & Portfolio Management, lavorerà da Londra e sarà responsabile dello sviluppo del portfolio internazionale del brand, concentrandosi sul raggiungimento degli obiettivi di crescita della società attraverso accordi di investimento, transazioni multi-unit e partnership strategiche. Infine, Guillaume Filly, Senior Director, European Sales & Distribution – arrivato in Choice Hotels nel 2011 come Direttore Vendite per Francia, Svizzera e Portogallo – avrà il compito di rafforzare la vendita e la distribuzione nei paesi europei, in particolare aggiungendo otto nuovi mercati, tra cui Italia, Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca e Turchia.

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gruppi e un centro benessere di 1.000 metri quadrati con spa e zona fitness. Inoltre le suite e le aree comuni sono personalizzate da più di 500 opere d’arte tra sculture, dipinti, fotografie ideate e progettate per l’hotel dallo studio Marco Piva.

Cinque stelle di nuova generazione a Rovigno Immerso nel bosco di Punta Corrente, l’hotel cinque stelle Lone si trova a pochi minuti a piedi da una magnifica spiaggia e dal centro storico di Rovigno. Unico hotel in Croazia a far parte del brand internazionale Design Hotels, il Lone è un moderno hotel business che dispone di 236 camere, 12 appartamenti e una ristorazione di qualità a cura dello chef Priska Thuring. A disposizione degli eventi 10 aule polivalenti, tra cui la più ampia in grado di accogliere 650 persone, ideale anche per cene di gala, showroom e presentazioni. Completa l’offerta un centro wellness di 1.700 metri quadrati con saune, bagni turchi, docce emozionali e una ricca carta di trattamenti.

Riconoscimento prestigioso per il Lefay Resort & Spa Lago di Garda “Migliore Destination SPA dell’anno in Europa”. Così il Lefay Resort & Spa Lago di Garda è stato giudicato nell’ambito dei World SPA & Wellness Awards da una giuria di esperti. «Questo riconoscimento», ha commentato il Presidente di Lefay Resorts & SPA Lago di Garda, Liliana Leali, «ci rende molto orgogliosi. Il nostro resort inaugura un nuovo concetto di vacanza benessere che unisce i comfort di un Resort di lusso, la cura della persona, attraverso i trattamenti dell’esclusivo Lefay SPA Method, e il massimo rispetto per l’ambiente». Lefay Resort & SPA Lago di Garda è stato riconosciuto “SPA Destination dell’anno in Europa Occidentale e Scandinavia” dopo un confronto con le migliori SPA europee distinguendosi per l’innovazione del con-


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SAI L’ULTIMA?

cetto Lefay SPA Method, un metodo del benessere sviluppato dal Comitato Scientifico Lefay SPA, che fonde i principi della medicina cinese classica alla ricerca scientifica occidentale con l’obiettivo di riportare gli ospiti al completo riequilibrio e ringiovanimento di corpo, anima e spirito attraverso il recupero dell’energia vitale e la riscoperta di uno stile di vita sano e consapevole.

Piero Zecchini nuovo Director of Communication del Lefay Resort Dopo aver contribuito, in qualità di responsabile della comunicazione, a rafforzare la brand awareness della compagnia aerea di Dubai Emirates in Italia, Piero Zecchini approda all’hotellerie di lusso come nuovo Director of Communication del Lefay Resort di San Felice del Benaco (Brescia). Per Zecchini si tratta di una sorta di ritorno in famiglia dal momento che il manager già nel 2000 aveva lavorato per la Compagnia aerea Air Dolomiti fondata dai Leali. «È per noi un piacere ritrovare Piero Zecchini dopo l’esperienza in Air Dolomiti. La sua esperienza quindicennale in un settore così complesso e internazionale come quello del trasporto aereo sarà un contributo importante al raggiungimento del nostro obiettivo: diventare il brand italiano di riferimento nel mercato inter-

La cucina è un’arte all’Hotel Caesius Tra i punti di forza dell’Hotel Caesius c’è senz’altro la ristorazione, variegata e di ottimo livello. l’Executive Chef Alessandro Salandini, con la sua brigata, propone ben tre linee di cucina: del territorio, ayurvedica, (messa a punto con il medico responsabile del Centro Ayurvedico, Silvano Pomari), e healthy, quest’ultima studiata dalla nutrizionista Evelina Flachi. Tutte partono dalla qualità e freschezza delle materie prime e dalla conoscenza approfondita delle combinazioni alimentari. La ristorazione è protagonista anche dei meeting e degli eventi dell’hotel Caesius. il Restaurant Manager Filippo Lauria propone infati cene a tema che sono veri e propri format di intrattenimento come, per esempio, la Cena country, adatta a qualunque target ed età. In occasione di quest’ultima, la Sala Gardenia e il Foyer del centro congressi si trasformano in un’arena-rodeo con tanto di toro meccanico, mentre agli ospiti è richiesto di indossare almeno un indumento in stile western da scegliere tra jeans, cappello, camicia a quadretti, fazzolettone, gilet. E, dopo la cena a tema, tutti in pista a ballare sulle note della musica country e a cimentarsi nella gara con premiazione. Altro format di successo è la Cena romana con piatti semplici e saporiti in una scenografia che richiama costumi e cultura degli antichi Romani (i primi abitanti del Lago di Garda). Nella Sala Gardenia è invece ambientata la Cena ayurvedica con cooking show in cui lo chef, ripreso su un maxischermo, mostra e spiega l’esecuzione delle ricette in modo che siano replicabili da tutti. Un’alta idea incentive e board meeting sempre molto apprezzata dalle aziende è quella del pranzo a bordo del Veliero San Nicolò. Ci si imbarca nel porticciolo di Cisano su un meraviglioso vascello anni ’20, che può essere noleggiato per 25 persone, e si pranza a buffet con piatti di haute cuisine accompagnati da un’appropriata carta dei vini. E non manca infine l’intrattenimento per i piccoli ospiti per i quali il momento del pranzo diventa gioco con accorgimenti divertenti come cappellini e matite colorate. Info: www.hotelcaesiusterme.com/it.

nazionale della vacanza benessere di lusso», ha detto Liliana Leali, presidente Lefay Resort. Grande l’entusiasmo di Zecchini che ha dichiarato: «sono molto felice di entrare a far parte di un brand d’eccellenza come Lefay con i valori

che lo contraddistinguono: l’italianità, la sostenibilità, il nuovo lusso. I progetti che andremo a definire e a realizzare saranno volti a incrementare la conoscenza e il consolidamento del nostro marchio all’interno del mercato di riferimento». 3 2015

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Nuovo menu per il Sofitel Rome Villa Borghese

Roma non può essere una meta low cost «Roma, prima destinazione italiana, non può declassificarsi a meta lowcost», ha detto Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, durante la scorsa edizione dell’Albergatore Day, sottolineando come il mercato dei viaggi e dei soggiorni turistici stia attraversando una trasformazione ispirata a concetti di offerte per brevi soggiorni a costi contenuti. Roscioli ha inoltre aggiunto «Roma non merita lo stato di degrado in cui versa ormai da anni. Ma soprattutto non è accettabile che operatori e albergatori turistici lavorino duramente per fare arrivare turisti e poi si ritrovino inermi di fronte a episodi di micro-criminalità e disservizi che colpiscono gli ospiti». Altra questione dibattuta durante l’evento, è stato l’abusivismo «che», ha sottolineato il presidente di Federalberghi Roma «ha superato il limite di sopportazione. Solo nell’accoglienza, da una ricerca sul web, abbiamo rilevato circa 5mila episodi di abusivismo». Da qui l’idea di creare un software in grado di consentire un matching immediato, una verifica tra chi opera nel ricettivo e paga le tasse e chi opera nel sommerso ed evade sistematicamente.

Marco Milocco è il nuovo Managing Director di Portopiccolo Sistiano Classe 1959, nato a Palmanova, in provincia di Udine, una laurea in Scienze del Turismo, un Master in Marketing&Comunicazione e una lunga esperienza nell’alta ospitalità, Marco Milocco è oggi pronto per una nuova sfida: dirigere il borgo sostenibile di Portopiccolo Sistiana, un ambizioso progetto di riqualificazione urbanistica e di risanamento ambientale. Il resort, facilmente raggiungibile da Trieste e Venezia, offre eleganti residenze di diversa ampiezza, tutte affacciate sul mare, una marina con 121 ormeggi, un beach club attrezzato, negozi e ristoranti. Entro la prossima estate è prevista anche l’apertu-

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ra di un hotel 5 stelle, di una medical e beauty spa e di un centro congressi. Prima di questa nuova avventura, Marco Milocco è stato general manager dell’Hotel d’Inghilterra di Roma. La sua è una carriera tutta in ascesa, iniziata negli anni Novanta in Ciga dove rimane otto anni, lavorando in templi dell’ospitalità veneziana come l’Hotel Gritti Palace, l’Excelsior, l’Hotel des Bains e il Danieli. In passato è stato anche general manager dell’Westin Europa&Regina e del Resort Cala di Volpe nonché area manager della Costa Smeralda. Ha diretto inoltre, per il brand Baglioni Hotels, il Regina Baglioni di Roma e il Baglioni Luxury Hotel and Suite di Londra. www.portopiccolosistiana.it.

Affacciata sui giardini di Villa Borghese, la splendida Terrasse Cuisine&Lounge del Sofitel Rome Villa Borghese offre un armonico equilibrio di libertà, piacere ed eleganza dove provare i piatti gourmet dello chef salernitano Giuseppe D’Alessio, piatti accompagnati da una eccellente selezione di vini italiani e francesi. D’Alessio, per le sue creazioni, che mixano la cultura gastronomica italiana e francese, predilige materie prime del territorio provenienti da produttori locali: dalla vera mozzarella di bufala alla burrata d’Andria al tartufo d’Alba. Tra i piatti da provare, il foie gras d’anatra del Perigord con mela e tartufo estivo, il risotto con crema di melanzana, alici del Cantabrico e spuma di burrata d’Andria. Ottima anche la variazione di astice con composta di salmoriglio, piccante all’espellete e dragoncello. Per gli amanti dei cocktail, oltre al “Signature Sofitel” ci sono due novità: l’Aromojito (a base di lime, menta fresca, zucchero bianco, soda, rum chiodi di garofano e cannella) e il Wyborowa con petali di rosa. Info: http://www.sofitel.com/it/hotel1312-sofitel-roma-villa-borghese/index.shtml

Meeting nel centro storico di Assisi Nella zona più alta del centro storico di Assisi, con una magnifica vista sulla Rocca Maggiore e Minore e sulle morbide curve del Monte Subasio il NUN Assisi Relais & SPA Museum - ricavato dall’antico monastero di Santa Caterina del 1275 e costruito sui resti dell’Anfiteatro Romano e delle Fonti Perlasio - è la location ideale per raccolte riunioni al vertice, presentazioni di prodotti, showroom e attività post congress e incentive. Il Relais offre 18 lussuose suite tecnologicamente attrezzate e, per i meeting, c’è la Sala Santa Caterina, all’interno della chiesa del Monastero. Per origi-


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nali team building si possono riservare le zone umide della SPA Museum impreziosita di reperti romani e dettagli medievali (Tepidarium, Caldarium, Sudarium, Frigidario e piscine). Si possono inoltre organizzare attività sul territorio come la raccolta del tartufo, i corsi di degustazione di vini dove apprendere le tecniche dei migliori sommelier e di cucina tradizionale umbra. Info: www.nunassisi.com.

Un museo capitolino da scoprire a due passi dall’Hotel Capo d’Africa A due passi dall’Hotel Capo d’Africa di Roma, raffinato boutique hotel nel cuore del quartiere Celio di Roma - vicino a luoghi di grande pregio storico artistico, come il Colosseo, La Chiesa dei Santi coronati, la Domus Aurea – si trova anche un museo archeologico, poco conosciuto ma davvero interessante: quello situato all’interno all’ex centrale termoelettrica Montemartini, nel quartiere Ostiense. Si tratta di un bell’esempio di archeologia industriale che ricorda la Tate Modern di Londra dove, tra giganteschi macchinari, caldaie e turbine nere, si collocano in un suggestivo gioco di contrasti splendide opere di arte classica, una su tutte quella splendida di Polimnia e opere di più recente acquisizione provenienti dai musei capitolini. Il museo è inserito all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione urbana che, oltre alla centrale elettrica Montemartini, comprende il mattatoio, il gazometro, strutture portuali, l’ex Mira Lanza e gli ex mercati generali. In zona si trovano anche il Museo di Arte Contemporanea Macro Testaccio, situato nel complesso ottocentesco dell’exmattatoio, il nuovo ponte della scienza, collegamento ciclo-pedonale tra le due rive del Tevere, nonché Eataly, altro esempio di architettura post industriale ambientato nei vastissimi spazi dell’ex terminal. info: tel. 06.772.801 - www.hotelcapodafrica.com.

LE ULTIME DA EMIRATES.

I sapori del Dubai Food Festival nelle Lounge Emirates al Dubai Airport Per celebrare la sua partnership strategica con il Dubai Food Festival, Emirates ha creato, con un’amica del Festival e chef di successo, Silvena Rowe, uno speciale menu di cucina araba rivisitata in chiave moderna, per le sei Lounge dell’aeroporto di Dubai. I clienti potranno scegliere da un menu a la carte che comprende alcuni dei piatti più popolari di Chef Silvena come l’antipasto di gamberi sbollentati con vinaigrette calda di sommacco; l’Hammour shawarma tawook, succulenti cubi grigliati di hammour pescato in loco marinato in spezie shawarma così come un agnello cucinato a fuoco lento e tirato con spezia dorata bezar, queste le opzioni per la portata principali; e un dessert di frutto della passione con latte cagliato e mascarpone. Nella selezione buffet nelle Lounge Business e First, ci si potrà deliziare con un’ampia scelta di pollo arrosto con sommacco e za’atar, e glassa di melograno. I piatti di Chef Silvena vanno ad arricchire un menù già molto diversificato che include oltre 150 pasti differenti provenienti da cucine internazionali: www.emirates.com/ae/ english/flying/lounges/lounges.aspx.

La Compagnia inaugura un A380 per l’ICC Cricket World Cup 2015 Emirates, partner ufficiale dell’International Cricket Council dal 2007 e di tutti i maggiori tornei, incluso l’ICC Cricket World Cup 2015, ha presentato l’Airbus A380, primo di una serie di velivoli “speciali” scelti per volare in giro per il mondo in occasione della ICC Cricket World Cup 2015. In partnership con l’ICC, Emirates sponsorizza anche l’Emirates Elite Panel dei giudici ICC e degli arbitri. Oltre alla partnership con ICC,

le sponsorizzazioni di Emirates per il cricket includono: sponsor del titolo di Emirates Airline Twenty20, che porta i Club di County Crikets di maggior successo a Dubai per competere nella celebre Emirates T20 Championship. In Gran Bretagna, Emirates è in collaborazione con il Durham County Cricket Club ed il Lancashire County Cricket Club, avendo anche dei diritti su entrambe le squadre e i rispettivi team nel T20. Info: www.emirates.com. 3 2015

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Turismo Emilia Romagna APT Servizi. Esempio eccellente di strategia digitale L’Emilia Romagna al pari di New York, Gran Bretagna e Cape Town. Secondo Skift.com, la più grande piattaforma di marketing digitale nel settore dei viaggi, la strategia di promozione digitale dell’Emilia Romagna è un esempio eccellente, da studiare. Perché, come dimostrano i dati di web analytics, funziona e riesce a coinvolgere l’indice di ascolto on line, valorizzando l’enogastronomia locale e le eccellenze presenti sul territorio, come Motorvalley, Wellness Valley, città d’arte e siti Unesco. La strategia di Turismo Emilia Romagna si compone di due blog (in italiano e inglese) e presidi multi-lingua su Facebook (Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese, Russo, Tedesco) e Twitter (Italiano, Inglese, Tedesco). È inoltre presente su Instagram, Pinterest,Flickr,Google+, YouTube. «Lavoriamo intensamente sul web marketing” dice Emanuele Burioni, direttore generale di APT Servizi «il nostro focus è comunicare e promuovere una cultura dell’accoglienza autentica, specchio dei tratti identitari che rendono unico il nostro territorio». L’attività quotidiana di Turismo Emilia Romagna comprende anche il coinvolgimento tramite il web delle community locali attive: dai concorsi fotografici, agli account condivisi con la community, twitteratura, fino a includere progetti ed iniziative offline come le uscite fotografiche, gli appuntamenti di valorizzazione del patrimonio gastronomico tradizionale di “A Pranzo con TER” e le collaborazioni con i travel bloggers internazionali ospiti di BlogVille che consentono di raggiungere target specifici in relazioni ai mercati di principale interesse. Info: tel. 0541430190 - www.aptservizi.com

Nasce Assisi Turismo Più Sette importanti strutture ricettive si uniscono nella rete Assisi Turismo Più per sviluppare e promuo-

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vere il sistema turistico di Assisi e dell’Umbria nel Mondo. “Accoglienza, incontro e dialogo, oltre la sacralità del luogo”: questo il “claim” scelto dalla Rete per promuovere la città di San Francesco. Un approccio decisamente moderno, finalizzato a promuovere i tanti turismi eccellenti della regione – religioso, culturale, enograstronomico, attivo, sportivo, benessere e congressuale – e a invitare i visitatori a vivere la destinazione 365 giorni l’anno. La mission di Assisi Turismo Più – presentata lo scorso 28 marzo durante una conferenza stampa alla quale era presente anche il sindaco della città Claudio Ricci – è quella di migliorare la qualità dei servizi di accoglienza, organizzando e confezionando un prodotto turistico che comprenda il soggiorno, il trasporto, la visita, l’escursione tematica, ma soprattutto che permetta al turista di vivere l’esperienza del territorio, portandosi a casa un ricordo indelebile ricco di emozioni. Da qui la creazione del portale Discover Assisi, con un’immagine completamente nuova, ricco di contenuti che descrivono e raccontano la destinazione, di pacchetti e iniziative, itinerari turistici, manifestazioni ed eventi e la creazione del catalogo Assisi Turismo Più, con

tutte le informazioni relative a alberghi, contenitori congressuali, palazzi storici, servizi di trasporto, itinerari turistici, artistici, naturalistici, sportivi, enogastronomici, iniziative di manifestazioni ed eventi organizzati, idee e spunti per programmi di team building e formazione. E la “città dell’incontro e del dialogo” ha accolto qualche settimana fa il viaggio/esperienza di un gruppo di organizzatori congressuali, tra i più importanti d’ Italia, invitati e coordinati dal team di lavoro “Assisi Turismo Più”. Durante la visita della città i partecipanti hanno potuto ammirare il Foro Romano, le Sala delle Volte, il Palazzo Montefrumentario, il Teatro Lyrick e il Palaeventi. Tutti gli operatori intervenuti hanno espresso all’unanimità grande ammirazione ed interesse per la destinazione Assisi e per l’importante progetto della rete di impresa.

Nuova nomina Hilton Javier Sancho, spagnolo, 47 anni, è il nuovo Regional Director of Sales di Hilton Worldwide per Italia, Spagna e Portogallo. In questo ruolo Sancho avrà la responsabilità di oltre 30 hotel del Gruppo e dirigerà il dipartimento di international Sales per i tre Paesi. Prima di assumere questo incarico, il top manager è


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SAI L’ULTIMA?

stato per tre anni direttore commerciale Hilton per Spagna e Portogallo. Sul campo da oltre 25 anni, Sancho vanta un curriculum di rilievo: in passato è stato direttore di Juliatours negli Stati Uniti, oltre ad aver ricoperto varie posizioni di responsabilità nel commerciale e nel marketing per importanti Gruppi alberghieri come Accor Hotels and Confortel Hoteles. «Accetto questo nuovo incarico con grande entusiasmo», ha dichiarato Sancho. «L’Italia è un mercato strategico per Hilton Worldwide e sono convinto che l’integrazione degli hotel in Italia creerà nuove e interessanti sinergie con gli altri mercati del Sud Europa grazie alle similitudini dell’offerta turistica di questi Paesi per storia, cultura, stili di vita e costituirà una preziosa opportunità per consolidare la presenza di Hilton presso i nostri clienti».

London City Airport miglior aeroporto di Londra Il London City Airport ha vinto il prestigioso London Transport Award ed è stato nominato miglior aeroporto di Londra per la dedizione con cui lo scalo serve i viaggiatori d’affari, per il suo approccio innovativo volto a migliorare l’esperienza di viaggio e per l’impegno ad aumentare i collegamenti aerei con il cuore della capitale inglese attraverso il recentemente approvato piano di espansione. www.londoncityairport.com.

Bistrot con vista al Capo d’Africa Accogliente e ricercato con terrazze panoramiche dove pranzare o cenare con lo sguardo che spazia sul Colosseo e sulle absidi della Chiesa dei Santi Quattro Coronati. Il bistrot “Attico” dell’Hotel Capo d’Africa è l’indirizzi che gli appassionati della buona cucina romana dovrebbero segnare in agenda. Tutti i piatti sono fatti in casa, realizzati con prodotti di qualità e ingredienti selezionati. La carta è stagionale e cambia ogni tre mesi. E non

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Curio - A Collection by Hilton debutta in Europa Hilton Worldwide ha stipulato nuovi accordi per includere i primi due hotel europei all’interno del brand Curio - A Collection by Hilton : il Reichshof Hamburg e il Rumeli Han Istanbul. I due alberghi, entrambi pregiate location storiche, apriranno dopo un accurato restyling rispettivamente nel 2015 e nel 2017. Costruito nel 1910, il Reichshof Hamburg (nella foto) si caratterizza per l’imponente facciata art déco e per il ristorante degli anni ’20 ispirato alla ricca tradizione marittima di Amburgo. Offre 280 camere e suite, 11 sale meeting e una ballroom di 177 metri quadrati. Situato nel cuore del quartiere cosmopolita di Beyo lu in Istiklal Avenue, il Rumeli Han Istanbul si trova a pochi passi da piazza Taksim e dalla Torre Galata: una costruzione del XIX secolo dall’impressionante facciata di pietra scolpita, posta sotto la tutela delle Belle Arti. L’hotel dispone di 173 camere dislocate su 7 piani, oltre che di una serie di eleganti corner food&beverage quali un bar e un ristorante all’ultimo piano dai quali è possibile godere di una vista spettacolare sulla skyline Istanbuliota. Lanciato a giugno 2014, il marchio Curio propone una gamma di hotel di lusso indipendenti che hanno l’opportunità di affiancare un partner come Hilton Worldwide pur mantenendo la propria identità e il fascino dei luoghi in cui si trovano.

manca neppure la creatività: lo chef si diverte a stupire gli ospiti reinterpretando i classici della tradizione romana con richiami campani. Ecco che, allora, a supplì, carbonara, amatriciana, cacio e pepe, baccalà, broccoli, agnello, cicoria si aggiungono gnocchi di Sorrento, scialatielli, mele annurche, torta caprese. Freschi e spiritosi i nomi delle portate: “Pronti, partenza, via” per gli antipasti (da provare assolutamente Carpaccio di baccalà con puntarelle e mele annurche; Hummus di ceci all’olio Evo, frutta secca e verdura di stagione);“I mitici ever green e non

solo”, per i primi piatti (come resistere a Bombolotti... carbonara o amatriciana o agli gnocchi di Sorrento al Capo d’Africa. “I secondi a nessuno!” per i piatti di carne e pesce (da provare l’Agnello campagna romana I.G.P. al forno con patate e cicoria e il Baccalà arrostito, crema di ceci, cipolla rossa e cicoria), infine “Sogni d’oro” per i dessert (niente è meglio di una caprese è al limone, cioccolato bianco, spuma di yogurt greco e pepe rosa per un dolce congedo). Nella carta anche piatti ad hoc per i vegetariani e vegani o i celiaci. www.hotelcapodafrica.com. ■



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Da sempre il partner di fiducia della vostra comunicazione Direttore Responsabile Manuela Mancini - Tel. 02.862327 int. 110 - manuela.mancini@communicationagency.it Caporedattore Cristina Marina - Tel. 02.862327 int. 110 - cristina.marina@communicationagency.it Responsabile traffico pubblicitario Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 111 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Responsabile Internet Samanta Reggiani - Tel. 02.862327 int. 105 - excellent@communicationagency.it Segreteria/Abbonamenti Daniela Raffaldi - Tel. 02.862327 int. 111 - daniela.raffaldi@communicationagency.it Grafica Gianluca Ubezzi Stampa AG Printing srl - Via Milano 3/5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) PR Carlo Cermelli Commmunication Agency Int. srl - Direzione, redazione, amministrazione Via San Simpliciano 4 - 20121 Milano Tel. 02.862327 - Fax 02.863856 - www.mastermeeting.it - info@communicationagency.it A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO Simona Lovati, Annarita Maggi, Gaia Fiertler, Aureliano Bonini, Cristina Chiarotti, Davide Deponti, Paolo Mazzaglia, Elisabetta Macorsini, Barbara Ainis, Giulia Gagliardi, Leonardo Frontani, Silvia Fissore, Roberta Borghini, Andrea Moscatelli, Carolina Colletto

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INDIRIZZI

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