Communication Agency Int. srl Anno XXI - N. 7-8/2015 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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MASTER MEETING BLEISURE DESTINATION • TOSCANA, IL VENTO
STA CAMBIANDO • PARMA, UNA CITTÀ DA VIVERE TUTTO L’ANNO MEETING LUNGO LA VIA DEI SITI UNESCO
STEFANO SIRAGUSA Ansaldo STS Il talento al centro
MONDO IMPRESA Insolventi ma “onesti”
Ferdinando Rossi OGE srl
INVESTIRE OGGI PER UN DOMANI GREEN
NELL’OSPITALITÀ PREMIERÀ SEMPRE PIÙ L’“AD PERSONAM”
GENDER RESPONSIBLE TOURISM
Città d’Arte delVeneto CONSORZIO REGIONALE DI PROMOZIONE TURISTICA
Città d'Arte, Ville Venete & Castelli
6° APPUNTAMENTO SPECIALIZZATO NELLA PROMOZIONE TURISTICA DELLE CITTÀ E DEI SITI PATRIMONIO UNESCO E DEL TURISMO SOSTENIBILE TUTTI I COLORI DEL MONDO
Salone Mondiale del Turismo CITTÀ E SITI PATRIMONIO UNESCO PADOVA 18/20 settembre 2015
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INDICE INSERZIONISTI A.S. Srl - Casalecchio di Reno (Bo)
Titolare: Alessandro Di Maina
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Aqualux Hotel Spa & Suite Bardolino (Vr)
Marketing Manager: Elisa Franceschini
tel. 045 6229930 www.aqualuxhotel.com
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Bettoja Hotels - Roma
Amministratore Delegato: Maurizio Bettoja
tel. 06 4883288 www.bettojahotels.it
pag. 35
Blastness srl - La Spezia
Presidente: Andrea Delfini
tel. 0187 599737 blastness.com
pag. 129
www.comune.palmanova.ud.it
pag. 95
Direttore Governance Strategica e Comunicazione: Fabio Massimo Storer
tel. 02 49977278 www.fondazionefieramilano.it
pag. 11
Grand Hotel Bristol - Stresa (Vb)
Direttore: Antonio Zacchera
tel. 0323 32601 www.zaccherahotels.com
pag. 27
Grand Hotel de la Minerve - Roma
General Manager: Ezio Sacrini
tel. 06 695201 www.grandhoteldelaminerve.com
pag. 141
Grand Hotel Dino - Baveno (Vb)
Direttore: Andrea Zacchera
tel. 0323 922201 www.zaccherahotels.com
pag. 27
Hhonors Hilton Worldwide
Sales Office Italy:
tel. 02 69833000 meetings.hilton.com
II cop.
Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Bardolino (Vr)
Resident Manager: Valentina Liberati
tel. 045 7219100 www.hotelcaesiusterme.com
pag. 113
Hotel Rossini al Teatro - Imperia
Direttore: Alberto Tita
tel. 0183 74000 www.hotel-rossini.it
pag. 143
tel. 0365 290588 www.savoypalace.it
pag. 139
tel. 0323 924112 www.zaccherahotels.com
pag. 27 pag. 27
Comune di Palmanova - Palmanova (Ud) Fondazione Fiera Milano - Milano
Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs) Hotel Simplon - Baveno (Vb)
Titolare: Silvia Dalla Bona Direttore: Massimo Zacchera
Hotel Splendid - Baveno (Vb)
Direttore: Raffaele Zacchera
tel. 0323 924583 www.zaccherahotels.com
Hotel Valle di Assisi Santa Maria degli Angeli (Pg)
General Manager: Susanna Bianconi
tel. 075 8044580 www.vallediassisi.com
pag. 123
www.ibtmworld.com
pag. 12
tel. 0541 848711 www.indelb.com
pag. 5
tel. 02 804952 www.indiatourismmilan.com
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Ibtm world 2015 - Barcellona Indel B - Sant'Agata Feltria (Rn) India Tourism Milan - Milano
Direttore Commerciale: Gerardo Boschi Direttore: Chilka Gangadhar
La Volta del Vescovo - Piacenza
Direttore: Daniele Farlotta
tel. 392 9015153 www.lavoltadelvescovo.it
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Nero Hotel Group
Amministratore delegato: Gianluca Giglio
www.nerohotels.com
pag. 117
Palacongressi Rimini / Rimini Fiera Spa Rimini
Direttore Business Unit Congressuale: Stefania Agostini
tel. 0541 711500 www.riminipalacongressi.it
pag. 9
Palazzo Gattini - Matera
Direttore: Gino Marchionna
tel. 0835 334358 www.palazzogattini.it
pag. 145
tel. 075 9234 www.parkhotelaicappuccini.it
pag. 7
tel. 02 48844854 www.pedersoli.com
III cop.
Park Hotel ai Cappuccini - Gubbio (Pg) Pedersoli - Assago (Mi)
Direttore: Maria Carmela Colaiacovo Titolare: Martino Pedersoli
RenĂŠ Guinot Italia srl S. Lazzaro di Savena (Bo)
Amministratore: Franca Zironi
tel. 800 015422 www.guinot.it
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San Domenico Hotels Savelletri di Fasano (Br)
Executive Director of Sales&Communication: Stefano Tredici
tel. 080 2255000 www.sandomenicohotels.com
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www.siaguest.it
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tel. 0564 600111 www.termedisaturnia.it
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tel. 0444 523922 www.vergilius.it
pag. 99
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pag. 3
Sia Guest - Rimini Terme di Saturnia Spa & Golf Resort Saturnia (Gr)
General Manager: Licinio Garavaglia
Vergilius Hotel Spa & Business Resort - Creazzo (Vi) Wte (World Tourism Expo) - Padova
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MADE IN ITALY
Due eccellenze italiane ripensano il minibar. Studio Mussapi firma il design, Indel B la tecnologia brevettata. Flyingbar: intelligente, agile e sospeso è il minibar più sottile al mondo. Rivoluziona lo spazio e arreda con stile.
THE HOTEL SHOW - Dubai
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IHMRS - New York
SLEEP EVENT - Londra
08 - 10 Novembre 2015
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Cari lettori, abbiamo tutte le possibilità per vincere la sfida e ci riusciremo. Non possiamo fallire. L’Expo di Milano terminerà a breve e la sfida che possiamo e dobbiamo vincere è quella di consolidare il patrimonio della grande Esposizione universale di Milano e di rilanciare una volta per tutte la destinazione Italia. Milano è stata in questi mesi al centro del mondo. Un’esperienza eccezionale che ora va utilizzata come volano per l’intero Paese. Hanno fatto a gara in questi mesi per essere protagonisti all’Expo: capi di Stato, capi di Governo, leader politici e di movimenti di opinione. Mai un’Expo ha avuto così grande rilevanza internazionale ed è stata ricca di opportunità e soprattutto di prospettive. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche per non disperdere quel patrimonio inestimabile che finora abbiamo accumulato. L’Italia interna ha fatto un grande salto di qualità. L’Unesco, nel frattempo, ha riconosciuto ancora una volta il nostro primato nell’ambito dei siti patri-
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monio dell’umanità con il riconoscimento eccezionale andato a Palermo, Monreale e Cefalù. Abbiamo una grande responsabilità e abbiamo dimostrato di avere tutte le carte in regola per affrontare a viso aperto ogni sfida. E’ un momento delicato, non dobbiamo perdere la rotta. Dobbiamo essere invece consci del nostro valore e della capacità che abbiamo dimostrato di essere protagonisti davanti al mondo. E così dobbiamo tornare a essere il paese guida nel turismo. Il nostro modello – cultura e ospitalità – è fatto di concetti semplici ma oltremodo efficaci. L’anima di un popolo ha dimostrato il suo valore ora dobbiamo affrontare la prova più complicata. Terminato l’effetto evento dobbiamo rilanciare il nostro ruolo guida, la leadership mondiale del nostro modello. Ma dobbiamo aver fiducia in noi stessi. Si apre un nuovo capitolo per il nostro Paese, non buttiamo al vento una occasione unica dopo tanti sforzi e tanti successi.
Mario Mancini
dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel Ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.
PARK HOTEL AI CAPPUCCINI Via Tifernate t 06024 t Gubbio (Perugia) t Italy t Tel. +39 075 9234 t Fax +39 075 9220323 www.parkhotelaicappuccini.it t info@parkhotelaicappuccini.it
SOMMARIO
4 Indice 6 Cari Lettori HOTEL&FINANZA
13 Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
28 Investire oggi per un domani green. Ferdinando Rossi
TOP MANAGER DEL MESE
30 Stefano Siragusa. Il talento al centro
SELECTED BY MM
AC Hotel Firenze Hotel Bernini Palace Cosmopolitan Hotel Group Hilton Florence Metropole e Hilton Garden Inn Florence Novoli 74 Petriolo Spa Resort 76 Villa La Massa
66 68 70 72
FOCUS
L’INCHIESTA
36 Insolventi ma “onesti” SCENARI DEL TURISMO
40 TTCI Nel turismo è la Spagna il paese
più competitivo 46 Nell’ospitalità premierà sempre più l’“ad personam” 50 Incentive oggi 54 Il turismo slow passa per i treni storici BLEISURE DESTINATION
60 Sistema “Toscana”. Il vento sta cambiando
78 I Castelli del Ducato 85 Parma. Una destinazione bleisure da vivere
tutto l’anno 86 Parma, location ideale per il summit dell’Ehma SELECTED BY MM
87 Grand Hotel de la Ville 88 Palacassa - Fiere di Parma
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SOMMARIO
LE VIE DEL GUSTO
112 Borgo Condé Wine Resort TOP MICE HOSPITALITY
114 Tenuta Donna Lavinia
e Lavinia Bianchi Congressi
MILANO EXPO 2015 ART&MICE DESTINATION
90 Meeting lungo la via dei siti Unesco SELECTED BY MM
92 93 94 96 98
Grand Hotel Savoia DoubleTree by Hilton Hotel Venice-North Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Relais Monaco Vergilius Hotel Spa & Business Resort
116 Hub Leonardo. Un modello di ospitalità al servizio di arte e cultura
LE LOCATION DI MM
118 120 122 124
Holiday Inn Nola Naples Vulcano Buono JW Marriott Venice Resort & Spa Centro Congressi SGR Turin Palace Hotel
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
LA PAROLA AL FORMATORE
128 Indel B 130 LCG World 132 Simmons
104 La felicità? Dipende da noi
SAI L’ULTIMA?
RISORSA UOMO
100 Gender Responsible Tourism
UNA METAFORA PER CRESCERE
105 Free and wild parking area FINANCE CONFIDENTIAL
106 La banca cambia ancora
134 Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità 146 Yoga. Un evento anche in Italia TREND
148 Gli albergatori italiani si scoprono green
IL PARERE DEL LEGALE
108 Quando il topo d’albergo è il cliente L’ALTRA LOCATION
110 Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
LE VIE DELL’INCENTIVE
154 Siviglia in 48 ore 160 Indirizzi
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incentives, business travel & meetings expo
connect with the global meetings, events and incentives industry
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SCENARI
LE CRITICITÀ DELL’OSPITALITÀ ITALIANA HOTEL TRANSACTIONS
APPUNTI PER UN NEGOZIATO MERCATI
IL BORSINO DELLE CATENE
OTA E VALORI ALBERGHIERI Il martello delle OTA non perdona e l’hotel è sempre più considerato solo in base al prezzo anziché all’ esperienza che può offrire. Come riconquistare allora i clienti?
SEI CONSIGLI PER SCEGLIERE IL GIUSTO BRAND ALBERGHIERO Scegliere un marchio per un hotel è un matrimonio di interessi che può generare benefici sia per la catena proprietaria del brand che per l’hotel. Ma la scelta deve essere ragionata e riguardare non solo la componente promozionale e commerciale ma anche quella contrattuale.
L’ARTE CHE PIACE ALLA MODA Pur confermandosi un segmento chiave dell’economia italiana, il turismo culturale patisce ancora la mancanza di adeguate risorse pubbliche a tutela del patrimonio. Ecco allora scendere in campo le griffe di moda che si riscoprono mecenati d’arte.
Editoriale di Aureliano Bonini*
Le criticità dell’ospitalità italiana a speranza è quella di facilitare i trentamila operatori alberghieri che stanno affrontando la concorrenza europea e la diffusione di modelli di ospitalità costantemente aggiornati che emergono (specialmente) tra Milano e Torino. Un editoriale che vuole raccontare “per punti” le problematiche di un settore vitale per 2,6 milioni di persone che, direttamente o indirettamente, traggono redditi dal turismo e dai viaggi. L’obiettivo è di mettere al centro del ragionamento le valutazioni della clientela internazionale sulla qualità del soggiorno, del riposo, dei servizi e dei comfort degli alberghi italiani. 1. Il vero punto debole dell’ospitalità italiana non è rappresentato dalla finanza o dall’economia. Non è la domanda, non è il marketing (con le ricchezze di cui è dotata la Penisola forse potremmo anche farne a meno). Il punto debole è l’offerta ricettiva, l’alloggio, le camere e i bagni degli alberghi, di gran lunga meno confortevoli delle case degli italiani, degli europei, degli americani. 2. L’Italia è un brand turistico di successo, sta affrontando più che dignitosamente, con alti e bassi, sette anni di recessione economica. È una nazione turisticamente matura nella quale, le città d’arte, le eccellenze artistiche e culturali, i laghi, le coste italiane, le 16 riviere regionali... sarebbero piattaforme ideali per il ringiovanimento dell’ospitalità nazionale. 3. La priorità per una nazione turisticamente datata come la nostra non è ristrutturare da cima a fondo gli alberghi che hanno più di 50 anni. La priorità per l’Italia è la riqualificazione delle camere e dei bagni, il vero buco nero della ricettività nazionale, non le hall, gli spazi comuni, le sale meeting e il ristorante. 4. Il potenziale di partenza su cui lavorare è il fabbisogno di riqualificazione dell’alloggio, che riguarda circa un milione di camere e bagni a livello nazionale. Con un fabbisogno di questa dimensione i contributi regionali, gli incentivi, il credito d’imposta sono purtroppo dei palliativi. Tra l’altro i contributi regionali “piovono” anche su forme di ospitalità pseudo-innovative che spesso e volentieri risultano fallimentari già in partenza. 5. Gli imprenditori che gestiscono immobili alberghieri datati non sono preparati ad accettare progetti di ristrutturazione allineati ai moderni standard internazionali di comfort. È necessario quindi fare un
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*Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
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grande lavoro di sensibilizzazione su imprenditori abituati da sempre alle riqualificazioni “fai da te”. Certo, il “fai da te” fa effettivamente risparmiare, ma la crescente pressione fiscale, gli studi di settore, i controlli anti-evasione e la tassa di soggiorno giocano a favore di un’organizzazione trasparente, seria, industriale, dai costi e dai ricavi ineludibili. La crescente indisponibilità di denaro “detassato” dovrebbe mettere fuori gioco lavori parziali, artigianali, in economia che tendono a perpetuare l’ormai ossidata ospitalità anni ’60. Rinnovare camere e bagni è una priorità per allinearsi alle aspettative della clientela turistica internazionale. È essenziale per non perdere quote di mercato ed è l’obiettivo primario di tutte le regioni e le località turistiche. Il ricambio generazionale in corso è tutto orientato alla digitalizzazione delle attività ricettive, spesso disattento alla qualità dell’alloggio e dell’accoglienza, quasi sempre lontano da standard accettabili. I proprietari degli alberghi attualmente in locazione sono circa 16.000. Sanno di dover riqualificare le camere e i bagni ma non hanno i mezzi e non trovano risposte professionali, garantite e sicure (la certezza della consegna). Le camere degli alberghi a 1 e 2 stelle sono quasi 250 mila. I gestori-proprietari non hanno risorse per riqualificare. La soluzione sarebbe lo svincolo di questi edifici dalla destinazione alberghiera.
Se le organizzazioni pubbliche e private tenessero conto che nei prossimi 5 anni chi non avrà riqualificato camere e bagni andrà completamente fuori dal mercato delle vacanze si farebbe un deciso passo avanti. Basterebbe rivedere le classificazioni per stimolare l’attenzione imprenditoriale, ma per ora nel nostro Paese non c’è una cultura della ristrutturazione piuttosto c’è quella del restauro. Le opere d’arte si possono restaurare, le camere e i bagni di un albergo no. Non c’è una cultura della riqualificazione né ci sono aziende specializzate, affidabili che diano garanzie suf-
Valutare, acquistare e vendere un hotel Master Meeting offre ai suoi lettori un nuovo servizio di consulenza e assistenza rivolto a chi desidera valutare, acquistare o vendere il suo albergo. Contattate la redazione di Master Meeting (tel. 02862327) e sarete richiamati il più rapidamente possibile dai nostri consulenti.
ficienti per scardinare il “fai da te”, per archiviare finalmente l’artigianalità e seguire i principi dell’ospitalità internazionale. Basterebbe che le imprese specializzate in riqualificazioni coprissero i rischi con una polizza che garantisca la solidità e la competenza dell’azienda che assume l’incarico di riqualificare e ristrutturare. Nell’edilizia ci sono decine di migliaia di disoccupati, per dare vita ad un’impresa vocata alla riqualificazione di camere e bagni servono investimenti limitati ed equipaggiamenti altrettanto accessibili. Il rischio economico riguarda la comunicazione necessaria per far sapere
a chi di dovere dell’esistenza di questa soluzione. Il rischio economico è basso perché il mercato è (potenzialmente) enorme, perché chi parte prima vince, perché gli albergatori saprebbero scegliere la convenienza delle soluzioni e le garanzie dei fornitori. È necessario sensibilizzare i gestori dell’ospitalità italiana con testi, saggi e report sulla cultura della ristrutturazione, della riqualificazione e dell’adeguamento di camere e bagni. Noi vogliamo cominciare perché solo ringiovanendo e aggiornando l’offerta potrà ripartire lo sviluppo turistico del Paese.
HOTEL TRANSACTION
Appunti per un negoziato Nonostante i tempi siano cambiati, oggi, nella compravendita, operatori e gestori continuano ad affidarsi esclusivamente ad elementi parziali come reputazione e Revpar, dimenticandosi che è solo attraverso una valutazione affidabile del reddito lordo che si possono calcolare valore dell’azienda, rendita perpetua dell’albergo e valore locatizio a lunga crisi immobiliare ha accentuato la complessità delle valutazioni alberghiere. I valori degli immobili dal 2007 al 2014 hanno subito uno shock, sono cambiati i punti di forza e di debolezza degli hotel esistenti, non di tutti ma quasi. Una valutazione affidabile oggi comincia con la raccolta dei dati necessari per calcolare ricavi, costi, indicatori, numeri per stimare il reddito attuale e quello di prospettiva prodotto dalla gestione. A qualcuno sembrerà assurdo, ma proprio dal reddito lordo derivano il valore dell’azienda, la rendita perpetua dell’albergo e il valore locatizio. Pochi operatori hanno l’abitudine di valutare il proprio albergo in base al reddito che produce e produrrà in prospettiva, ma i tempi sono cambiati e ogni acquisto, negoziato, stima, alienazione passa necessariamente dalla valutazione del reddito prodotto. Questo vale per i proprietari che pensano al futuro dei propri figli, per i gestori affittuari e locatari che puntano a rilevare l’albergo che gestiscono, per i fondi di investimento, per i portafogli finanziari. In sintesi, per tutte le decisioni di acquisto e di vendita. Anche le compagnie di assicurazione e le banche che possiedono immobili alberghieri devono poter contare su un’affidabile valutazione a reddito per inserire a bilancio il valore locatizio, o meglio per aggiornare il valore della locazione e/o quanto posso pretendere di affitto da un eventuale gestore. In pratica però gli operatori e i gestori non si appassionano alle valutazioni professionali. Loro si affidano alla reputazione, ai vecchi valori, a metodi empirici. Ad esempio, calcolano il Revpar (il ricavo per camera disponibile) e da quello stimano il valore per camera che poi moltiplicano per il numero di camere. I proprietari indipendenti raramente si affidano a terzi dal momento che ritengono improbabile che qualcuno sia in grado di stimare meglio di loro il reddito netto (quello che metto in tasca ogni anno). Ovviamente il calcolo del reddito netto non è scientifico e dipende da decine di variabili, tra le
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quali quella della differente identità fiscale, elemento che non facilita il calcolo. Ma la domanda quanto mi metto in tasca continua a dominare e probabilmente continuerà a lungo. Ammettiamo comunque che i dati ufficiali e le informazioni di bilancio siano sufficienti per stabilire il reddito annuale lordo (la differenza tra costi e ricavi prima degli ammortamenti e delle imposte dirette) e supponiamo che quel valore, di massima, sia condiviso. Allora è possibile calcolare il valore di vendita, di acquisizione e di locazione. Come? Per la compravendita si utilizzano dei moltiplicatori compatibili con il rientro del capitale. Se il reddito annuale lordo stimato per il quinquennio che verrà è di 1 milione, se chi acquista lo fa con mezzi propri e senza ricorrere al credito, al leasing o ad altri stratagemmi finanziari, il valore dell’albergo può variare tra 10 e 15 milioni. Questa procedura non vale per le città come Venezia e per le location centrali di Firenze, Roma e Milano, ma questa è la metodologia che invita a progettare le formule di pagamento. Se si hanno mezzi propri i problemi non sussistono, ma se chi acquista deve ricorrere al credito allora converrà che l’acquirente dedichi un po’ di tempo e attenzione al progetto di pagamento, al rientro del capitale, agli interessi da pagare per un’eventuale mutuo ipotecario. Solitamente venditore e compratore sono assistiti da un commercialista il quale dopo avere fatta propria la stima di reddito lordo, la distribuisce su un periodo decennale. Converrà che l’acquirente, nel contempo, valuti i rischi territoriali e si informi sugli eventuali sviluppi urbanistici della location in cui si trova l’albergo. La priorità è verificare luci, ombre, opportunità e minacce che possono cambiare i fatturati di prospettiva. Recentemente sono comparse nuove variabili da considerare, quelle legate al destino dell’euro, al terrorismo, ai possibili tumulti, alle minacce meteorologiche. Immaginate di aver acquistato il vostro hotel nel 2005 quando le banche era-
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no generose, i prezzi degli immobili crescevano e tutto valeva il doppio (o il triplo) di quello che vale oggi. Considerate che le attuali valutazioni a reddito possono meglio proteggere chi acquista e chi vende perché all’origine il metodo di valutazione considera molte più variabili di quell’unica variabile che si utilizzava dieci anni fa: location – location – location. Quello che probabilmente non rivedremo è l’indice di rivalutazione degli immobili alberghieri, che nei primi Anni Duemila girava sul 10% all’anno. Era impossibile sbagliare l’investimento. Il rischio oggi esiste e lo deve valutare l’imprenditore. Vediamo le variabili impreviste, quelle che non si vedono fino a quando non si entra nella gestione “chiavi in mano”. L’acquirente avrà già interpellato chi conosce i dettagli di ricavi e costi, avrà già interrogato il tecnico (geometraingegnere) che ha seguito l’immobile negli ultimi 3 anni, e ipotizzato i lavori necessari per il restauro e il ringiovanimento dell’hotel. Il consiglio è quello di non entusiasmarsi, di chiedere la perizia di una terza parte (una società di consulenza esperta), di tracciare un preventivo degli aggiornamenti necessari per stare sul mercato con prezzi citati nel business plan, e di cominciare a gestire misurando per almeno due mesi progressi e problemi. Un direttore d’albergo “vecchio stampo” sarebbe facilitato in questo lavoro, che richiede conoscenze tecniche che i nuovi manager non hanno, perché sono stati “tirati su” con in mente lo sviluppo delle vendite piuttosto che l’attenzione per gli equipaggiamenti e gli impianti. Se l’albergo è stagionale e balneare tutto è più facile, ma se è aperto tutto l’anno allora risulterà sovraccarico di macchine, impianti, tecnologie, arredi e corredi sui quali incidono i tassi di occupazione: più gli ultimi sono alti, prima invecchiano e si guastano i primi. Ecco perché nella fase di valutazione è meglio spendere qualcosa in più per stimare lo stato degli impianti tecnologici, la sicurezza, l’idraulica, soprattutto se l’albergo è datato.
• il dominio, lo strapotere e le attuali commissioni delle OTA rendono necessario un calcolo intelligente della ADR (Average Daily Rate). Togliere il breakfast per aggirare le commissioni online va bene per chi ha dimenticato che l’investimento lo ripagano i clienti leali. Se un loyalty program non c’è, allora la sola carta da giocare è la generosità e offrire, compreso nel prezzo, un meraviglioso breakfast (che altre “vittime” delle OTA non hanno) può rappresentare un grande plus. Affidate quindi l’analisi dei competitor e il panel della concorrenza di area ad un consulente esterno e usate la cautela prima di mettervi all’inseguimento del primo albergo sulla pagina di Google. 2. L’analisi certificata dei costi Utilizzate un consulente, che abbia più volte affrontato le medie di costo in un’ottica nazionale e indipendente, abbastanza esperto da certificare l’intera struttura dei costi e guardare oltre i bilanci della precedente gestione o i costi sostenuti da chi vi sta vendendo l’albergo. Tra l’altro per l’albergo l’IVA è quasi sempre una partita di giro, il costo del lavoro pesa di più di quello che sembra, l’obbligo di riassunzione di dipendenti esistenti e il mantenimento di certe qualifiche che vorreste eliminare non vengono cancellati dal Jobs Act, quindi si tratta di costi scarsamente prevedibili da sommare al costo dell’albergo e quindi dell’eventuale finanziamento da chiedere agli istituti. Non mettete a costo le spese di marketing, le sostituzioni di equipaggiamenti che migliorano l’ospitalità, e il primo giro di costi di manutenzione straordinaria. Gli acquisti di tecnologie innovative vanno alla voce investimenti quindi entrano solo in parte nei costi di gestione. Il sito, la gestione dei social media e i cambiamenti del sistema HVAC non devono pesare oltremodo.
Comprare un hotel è impegnativo non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista finanziario. A nostro avviso i buoni affari richiedono prudenza, pensiero e parecchio lavoro. Ecco alcuni consigli e suggerimenti per ridurre al minimo la percentuale di errore:
3. I margini operativi Si potrebbe pensare che, fissati i costi e ricavi, i margini siano una scontata e naturale conseguenza. Molti imprenditori prelevano quote del margine operativo affidando a sé stessi incarichi amministrativi, deleghe, benefit, stipendi e contributi sociali. L’imprenditore che li percepisce deve invece considerarli quote di profitto.
1. Le entrate, i ricavi, la revenue di prospettiva Il calcolo del reddito operativo lordo viene spesso sottovalutato. Deve essere invece esaminato in maniera approfondita con un’analisi esperta del mercato locale, della città, dell’area, del territorio. Prima si fa un’analisi (desk e field) dei competitor senza accontentarsi della prevista quota di mercato che quel territorio promette (fair share). È sbagliato pensare che se l’albergo di fronte fa registrare un tasso di occupazione del 60% ad un prezzo medio di 100 euro, anche noi l’otterremo perché siamo altrettanto bravi. Dimenticatevi allora il tasso di occupazione dell’albergo più vicino e calcolate i prezzi reali dei concorrenti comprendendo IVA e breakfast, perché: • questo è l’unico modo di stimare lo stato esistente dell’arte e avere un prezzo “vero” direttamente collegato a quello che spende l’ospite. Per ottenerlo è necessario monitorare, anche telefonicamente, i propri competitor. Per farlo si richiede un po’ di esperienza di ospitalità e non di ragioneria;
4. Il capitale Una volta acquistato l’albergo non vi deve servire altro capitale dal momento che l’hotel comincia a produrre di proprio. I ricavi stimati dal business plan, i costi certificati e i margini, che non dovrebbero mai scendere sotto il 20%, producono il denaro necessario per sostituire i televisori, per cambiare la moquette e rinfrescare la lobby. Il ringiovanimento della struttura deve essere coperta dal bilancio, non da prestiti o crediti supplementari. L’hotel per sua natura ha un meraviglioso cash flow e quindi non deve essere necessario del capitale supplementare, se non per eventuali espansioni. Il cambio dei letti, dei materassi fa parte dei costi straordinari, ma con un margine operativo lordo del 30% l’albergo disporrà sempre di liquidità sufficiente per aggiornare gli equipaggiamenti. Tra l’altro l’usura dell’hotel, con un tasso di occupazione del 60%, è modesta. Diventa elevata quando si arriva ai tassi di occupazione superiori all’80%. Ma allora il margine operativo brillerà al punto da cancellare ogni fabbisogno di capitale esterno.
Quattro tips per concludere un buon affare
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7-8 2015 www.mastermeeting.it
IL BORSINO DELLE CATENE Starwood Hotels & Resorts Worldwide (NYSE) 84 80 76 72 68 2015
Feb
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May
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Intercontinental Hotels Group (NYSE)
Accor Hotels (Bourse de Paris) 52 50 48 46 44 42 40 38 36
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NH Hoteles (Bolsa Madrid)
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Meliรก Hotels International (Bolsa Madrid)
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Hilton Worldwide (NYSE)
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Choice Hotels International (NYSE)
Hyatt Hotels (NYSE)
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Morgans Hotel Group (Nasdaq)
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Millennium & Copthorne (London Stock Exchange)
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SCENARI
OTA e valori alberghieri ra il 2009 quando uno studio della Cornell University parlò per la prima volta del “Billboard Effect”. Traduzione: l’effetto positivo generato dalla presenza sui portali turistici online sulle prenotazioni dirette dell’hotel. A quello studio ne sono seguiti altri più approfonditi che dimostrano come la presenza sulle OTA sia diventata essenziale per una positiva ricaduta sulle prenotazioni. Il potere delle OTA sembra dunque vieppiù crescente e gli studi evidenziano che per ogni prenotazione sulle OTA l’albergo raccoglie da 5 a 9 prenotazioni dirette. Di fronte al potere di un soggetto (le OTA) sempre più ingombrante cresce la naturale tentazione di disintermediare, di ritornare ad essere indipendenti, di rinunciare alle OTA e alla loro efficacia. Ma la loro visibilità è imponente e la loro presenza immanente. Nel web è essenziale per far conoscere l’hotel e attirare i clienti prospect sulle caratteristiche, sulle dotazioni e sulle peculiarità di ciascun albergo. Al di là dunque di tutte le possibili valutazioni accade però che le prenotazioni dirette delle OTA abbiano dei costi di commissione alti e/o esagerati e nonostante questo la loro forza di penetrazione del mercato è tanto evidente da renderle irrinunciabili per gli albergatori indipendenti sempre più succubi e dipendenti da esse. La dipendenza dalle OTA li porta a consegnare promozione e commercializzazione della propria struttura ricettiva ai tanti booking online ormai padroni di oltre il 50% delle room nights e dei ricavi degli hotel. Un mondo di ostaggi, spesso di un’unica rete (Booking.com), diventata una sorta di dittatura che fonde la domanda con i letti alberghieri, un sistema digitale che si appropria del portafoglio clienti e riesce persino a condizionare la loro fedeltà. Un sistema contro il quale è sempre più difficile combattere.
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Per aggirare e/o difendersi da tutto questo occorre ovviamente esaltare il proprio sito web, rendendolo più efficace, semplice ed immediato. Bisogna avere un affidabile booking engine, rimettere al centro la comunicazione verbale e investire sulle risorse umane per rendere il contatto diretto via mail e via telefono indimenticabile. Anche il check-in deve ri-diventare un piacevole momento di welcome anziché di fredde procedure meccaniche e il check-out un cordiale e caloroso arrivederci.
Quando l’hotel è semplicemente un prezzo Per sconfiggere le OTA l’unico modo è invogliare i clienti a fidarsi di voi, rassicurarli con frasi e comunicazioni meno commerciali, coccolarli all’arrivo come alla partenza per rendere il loro soggiorno indimenticabile. Contando su uno staff motivato e professionale e cambiando l’atteggiamento del management, il potere delle OTA può perdere di valore. Ovviamente per riprendersi rapidamente il “valore” dell’albergo servono anche camere confortevoli, televisori più grandi e
un breakfast eccezionale. Le probabilità di riuscita: chi utilizza i portali di booking online è solitamente (nel 70% dei casi almeno) alla ricerca di un’offerta speciale, di un prezzo non di un hotel specifico o di servizi speciali e personalizzati. I clienti che arrivano tramite i portali resteranno loro clienti perché continueranno ad essere bombardati di messaggi, offerte e tariffe speciali di altri hotel, in altre località, in altri periodi. Il martello delle OTA non perdona. Il vostro hotel spesso e volentieri è semplicemente un prezzo, non una notte di eccellente riposo e nella mente dei viaggiatori, andando avanti così, avrete perso la vostra identità. Gli ospiti (non i clienti) vanno riconquistati. Farli tornare e fidelizzarli è un’operazione dovuta, vitale, essenziale e stimolante. La capacità dell’albergatore di prendere l’ospite e fargli vivere un’esperienza di soggiorno speciale c’è già, il marketing lo si può rispolverare e l’albergo rinfrescare. Il centro di tutto è l’albergatore, ovvero il pilastro portante su cui costruire le strategie e le nuove tattiche. Stefano Bonini
Italia: un mercato che attira o sbarco in Italia di una banca del calibro della China Construction Bank è un segnale molto forte. Si tratta di un colosso del credito, particolarmente intenzionato a sviluppare affari in Italia e i vertici hanno detto con chiarezza che il comparto turistico-alberghiero è in cima all’agenda. Nel frattempo il gruppo Fosun, azionista di riferimento di Club Med ha investito massicciamente su Milano rilevando l’ex sede UniCredit in pieno centro. Al tempo stesso il gruppo cinese azionista di Golden Tulip ha affermato ufficialmente di voler crescere in Italia con acquisizioni e investimenti immobiliari diretti nel settore alberghiero. Stessa posizione del gruppo Millennium, anch’esso orientale. Anche i cinesi di Hna, che di recente sono entrati con una quota importante nel capitale di Nh sono interessati a rilanciare sull’Italia. Sta intanto crescendo anche il network di hotel che fa capo al gruppo Ldc hotel di Taiwan che sta comprando residenze di pregio in Italia. A.M.
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L’arte: volano di ripresa e le griffe di moda si riscoprono mecenati l turismo culturale si conferma un segmento chiave dell’industria turistica italiana di cui rappresenta circa il 35%. Considerando la spesa effettuata da italiani e stranieri nel Bel Paese, solo nel 2012, ben 12,6 miliardi di euro (17,6%) sono stati spesi per attività culturali. A livello globale, il turismo rimane infatti uno dei comparti industriali in continua crescita e dunque in controtendenza rispetto agli altri settori dell’economia.
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In Italia arrivano più turisti ma soggiornano poco e spendono meno Negli ultimi 20 anni i viaggiatori internazionali sono aumentati del 4% in media all’anno. Di conseguenza la spesa turistica ha registrato un’impennata del tasso di crescita (+7%), oggi superiore a quello del Pil. Nel 2013 la spesa turistica internazionale è stata pari a 130 miliardi di euro negli Usa, 47 in Spagna, 43 in Francia, 39 in Cina, 33 in Italia e 32 in Thailandia. A determinare entrate valutarie inferiori in Italia è innanzi tutto il costo medio del pernottamento. Un turista straniero, infatti, spende in media 312 euro in Francia contro i soli 186 euro in Italia. Anche la minore durata del soggiorno (la permanenza media è di 3,7 giorni in Italia contro i 5,1 giorni in Spagna) contribuisce a determinare minori entrate. Da un’analisi comparativa con i Paesi competitor più vicini all’Italia, nel 2014 si delinea quindi una posizione di sofferenza del Bel Paese.
Oltre 50 milioni di turisti, ma con spesa pro capite inferiore alla media I suoi impatti sono positivi anche sulla bilancia dei pagamenti. Secondo quanto pubblicato da Banca di Italia nell’indagine campionaria sul turismo internazionale dell’Italia, realizzata su dati Unwto riferiti all’anno 2013, la spesa turistica internazionale in Italia ha raggiunto quota 33 miliardi di euro grazie alla presenza di 48 milioni di turisti internazionali. Confermano il trend anche per l’anno 2014 i dati presentati da Confturismo nell’ambito del Forum 2015 di Confcommercio tenutosi a Cernobbio. Dal 2008 ad oggi gli arrivi di turisti stranieri in Italia sono aumentati di oltre 8 milioni, superando quota 50 milioni nel 2014. Unico neo la spesa media pro-capite, pari a 680 euro, decisamente inferiore rispetto ad altri Paesi europei, e la permanenza ridotta dei turisti nel territorio. Se l’Italia raggiungesse il livello di permanenza media dei turisti vantato dalla Spagna, allora potrebbe contare su circa 14 miliardi di entrate valutarie in più, che per il Bel Paese rappresentano quasi 1 punto di Pil.
La ripresa del turismo culturale in Italia L’Italia vanta la maggiore concentrazione al mondo di beni culturali. Sono più di 33 ogni 100 km quadrati, secondo quanto regolarmente censito dal MBACT. Dalle prime elabora-
zioni dei dati contenuti nel Rapporto Annuale 2015 di Federculture, si evince una crescita del turismo culturale in Italia ed anche un ritorno
di spesa nel settore che determina tra l’altro un terzo degli arrivi internazionali, come ha ricordato il presidente di Federturismo Renzo Iorio. 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Stando ai dati contenuti in Minicifre della cultura 2014 elaborato da MIBACT, risultati eccellenti sono stati registrati in quanto ad affluenza per Colosseo e i Fori imperiali (+79%), scavi di Pompei (+17%), Galleria degli Uffici e Corridoio Vasariano (+25%). Lo stesso presidente di Federturismo, commentando i dati riferiti a Pasqua scorsa, ha confermato il grande interesse verso questi siti che continuano a registrare significative presenze: 12.733 visitatori al Colosseo, 10.169 a Pompei, 4.291 agli Uffizi e 3.528 al Polo Reale di Torino. La scarsa conservazione e i rallentati lavori di restauro penalizzano invece Villa Adriana, che nel 2013 ha registrato solo 207 mila presenze contro i 322 mila ospiti del 2003, e la Reggia di Caserta che ha perso il 36% dell’affluenza negli ultimi dieci anni.
Il calo delle risorse finanziarie pubbliche A tutela del patrimonio culturale italiano, è stata istituita la Carta del Rischio con l’obiettivo di programmare gli interventi di manutenzione e restauro del patrimonio artistico. Purtroppo però negli ultimi anni il settore soffre una importante sottrazione di risorse pubbliche, causata da progressive riduzioni (27%) di budget, che si sono tradotte in una inefficace tutela e valorizzazione del patrimonio. Il dato è aggravato dal fatto che al dicastero è stata recentemente trasferita anche la competenza sul Turismo (L.24 giugno 2013, n.71), di fatto finanziata con poche decine di milioni di euro. Alla contrazione dei fondi pubblici per la tutela del patrimonio, si è affiancata una progressiva riduzione anche delle risorse di provenienza privata. Secondo il rapporto Federculture 2014, nel periodo 2008-2014 le erogazioni delle fondazioni bancarie sono diminuite del 40,5% e le sponsorizzazioni del 38% determinando una perdita complessiva di fondi per oltre 660 milioni di euro.
La finanza lega l’arte alla moda La situazione di progressiva difficoltà finanziaria ha portato alla ricerca di differenti fonti di capitale
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privato. In tal senso sta acquisendo sempre maggiore peso l’intervento della moda nella cultura come rinnovato senso di mecenatismo. Negli ultimi anni, infatti, le principali griffe italiane che hanno reso famoso nel mondo il «Made in Italy», spesso attingendo preziose ispirazioni dal mondo dell’arte, ora vi si mettono a disposizione contribuendo ad importanti opere di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale italiano. L’input viene dato da Diego Della Valle, patron di Tod’s, che nel 2011 mette a disposizione 25 milioni di euro per i lavori di restauro del Colosseo. Ne è seguito un suo accorato appello a tutti gli imprenditori italiani affinché ciascuno di loro desse il proprio contributo alla conservazione del patrimonio nazionale. Una delle prime a rispondere è stata Prada attraverso la sua Fondazione, che in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia ha supportato il restauro del Ca’Corner della Regina, edificio barocco del 1700 affacciato sul canal grande. Recentemente la Maison Fendi ha dato vita al progetto «Fendi for Fountains» che consiste nel supportare con generose donazioni (2,5 milioni di euro) il restauro non solo della imponente fontana di Trevi, ma anche di quelle presenti nella vicina Piazza delle Quattro Fontane. Altrettanto rilevante è la donazione di 5 milioni di euro che lo stili-
sta Renzo Rosso ha destinato alla riqualificazione del ponte di Rialto a Venezia. Ferragamo ha sostenuto gli Uffizi a Firenze attraverso la elargizione di 600 mila euro utili a completare lavori di impiantistica ed importanti opere di valorizzazione del sito museale. Non solo restauri nelle opere di mecenatismo dei grandi della moda. Nel 2012 un significativo intervento della Ferragamo Spa ha dato nuovo splendore a “La Vergine col Bambino e Sant’Anna”, capolavoro incompiuto di Leonardo Da Vinci. Non è stato da meno Giorgio Armani, che anno scorso ha aderito ad un bando della Pinacoteca di Brera di Milano, per donare 300 mila euro ai fini della realizzazione di una retrospettiva dedicata al pittore rinascimentale Donato Bramante. Lo stilista si era già distinto per aver sovvenzionato i lavori di ripristino della facciata della chiesa di san Francesco di Paola sita in via Manzoni proprio davanti al suo quartier generale. Ulteriore esempio di magnanimità è l’impegno della maison Bulgari a finanziare il restauro della storica scalinata di Trinità dei Monti a Roma. C’è grande fiducia per il crescente impegno del mondo della moda nella tutela del patrimonio culturale, e la speranza che questi interventi possano contribuire a rilanciare sul mercato globale settori importanti dell’economia nazionale. Marinella Poma
MARKETING
Sei consigli per scegliere il giusto brand alberghiero cegliere un brand per un hotel è una decisione fondamentale che necessita di un’attenta riflessione. È un matrimonio di interessi che, se fatto correttamente, può generare benefici sia per la catena proprietaria del brand che, ovviamente, per l’hotel. Gli elementi da considerare quando si decide con quale brand lavorare sono numerosi e riguardano non solo la componente promozionale e commerciale ma anche quella contrattuale. Qual è allora il modo migliore per scegliere il giusto marchio per il vostro hotel? Ecco alcuni consigli per scegliere il marchio più adatto: 1. Analizzate i valori fondamentali e l’etica del brand. La domanda da porsi è cosa si vuole ottenere da un marchio? Volete semplicemente un marchio sul tetto e sulla porta? Volete aumentare i clienti? Desiderate solo maggiori ricavi? Lavorare con un brand può portare molti benefici all’albergo e all’albergatore, ma può anche limitare la libertà di manovra della struttura a livello di management e di marketing, e molti albergatori possono trovare questa cosa un po’ frustrante. Decidete esattamente quello che volete ottenere, scrivetelo, definite gli obiettivi in modo chiaro. È fondamentale perché fatta la scelta, siete (solitamente) costretti a rimanere a lungo fedeli a quel marchio. 2. Pensate con razionalità. I contratti da sottoscrivere con i brand possono essere particolarmente difficili da lasciare se, con il passare del tempo, ci si accorge che non è vantaggioso. Non fatevi conquistare dai soli aspetti commerciali, analizzate con attenzione gli aspetti positivi ma soprattutto quelli negativi di lavorare con un marchio. Studiate bene i disclaimer. 3. Consigliatevi con consulenti esperti. La regola d’oro da ricordare è non firmate niente prima di esservi confrontati con una società esperta (es. Trademark Italia) che può svolgere una ricerca adeguata ed effettuare una valutazione del rischio, considerando ogni aspetto dell’accordo. Devono essere degli esperti a negoziare per vostro conto il contratto così da ottenere le migliori condizioni contrattuali possibili. 4. Leggete anche le clausole scritte in piccolo. Assicuratevi di aver letto con attenzione tutto e di conoscere esattamente quello che state per firmare prima siglare e impegnarsi. La firma di un contratto che non è stato ottimizzato e creato su misura per voi e il vostro hotel potrebbe avere una ricaduta negativa sul valore del vostro business. 5. Assicuratevi di avere gli stessi obiettivi del brand. In alcune circostanze, il rapporto tra l’albergo e il marchio può incrinarsi perché si è persa la fi-
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ducia tra le parti. Questo solitamente avviene a causa di un disallineamento degli obiettivi e più spesso per l’insoddisfazione dell’albergatore circa la ricaduta commerciale del brand, le prenotazioni insufficienti, i costi di affiliazione troppo elevati, etc.. Concordate anticipatamente gli obiettivi, le finalità dell’accordo i tempi... e un’eventuale via d’uscita. 6. Decidete bene cosa volete dal marchio. I maggiori brand internazionali non sono necessariamente i migliori o più adatti al vostro hotel. L’operazione va valutata caso per caso perché numerosi impegni dipendono da ciò che volete ottenere e da quali sono le caratteristiche del mercato di riferimento. Se l’hotel è localizzato in un grande centro urbano può beneficiare più facilmente dell’accordo con un grande e noto brand. Ma ci sono anche brand meno famosi e più di nicchia in grado di offrire alti livelli di differenziazione e flessibilità. Ci sono pregi e difetti in ognuno di questi casi, ma quello che conta sono i vantaggi di prospettiva che il proprietario dell’hotel vorrebbe ottenere per il suo albergo. Ci sono molte cose che un brand può offrire ad un albergatore e che l’hotel non può ottenere operando in maniera indipendente: un potente programma di fidelizzazione, un’ampia rete commerciale, un supporto per i GDS e l’apertura a mercati internazionali, un aumento dei ricavi e l’accesso a un tesoretto di dipendenti-collaboratori di classe internazionale. Se la scelta del brand è fatta con attenzione, la partnership può essere profittevole, accrescere il valore dell’immobile, posizionare in modo efficace l’hotel sui giusti mercati, promuoverlo e venderlo ad una clientela di dimensioni planetarie. Affiliarsi a un brand è una scelta di lungo corso. Richiede una riflessione professionale e una verifica “pignola” dei contratti standard. Ottenere qualche clausola speciale conviene e con un bravo (ed esperto) consulente al proprio fianco è più facile. Stefano Bonini 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Le divise del personale incidono sui risultati economici degli hotel? er chi offre ospitalità a livello professionale le divise dei dipendenti sono un’importante componente dell’hardware. Devono essere coordinate con l’immagine dell’hotel, essere emblematiche di ospitalità e accoglienza, e rassicurare gli ospiti. Non parliamo solo di alberghi di lusso, ma anche di hotel 3 e 4 stelle che vogliono offrire un’ospitalità allineata alle stelle che hanno sulla porta. La divisa è essenziale anche per la reputazione dei piccoli hotel indipendenti, forse più che per quelli di catena che hanno più strumenti per costruire la loro reputazione. Però da quando i parlamentari (quelli italiani in particolare) vanno in televisione senza cravatta, quella della divisa tradizionale (abito, camicia e cravatta) sembra una partita persa anche in hotel. Non vogliamo esagerare ricordando ai parlamentari italiani maschi che la cravatta negli hotel internazionali è tuttora considerato (soprattutto dai baby boomers) un simbolo di ospitalità e formalità. Un dovere che forse loro non sentono. E anche se i tempi sono cambiati un look troppo casual sia in parlamento che in albergo... non va bene.
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La cravatta, simbolo di affidabilità Ci permettiamo allora di lanciare l’allarme e di gridare ai manager che la cravatta non è un accessorio facoltativo, che non bastano 30 gradi per autorizzare il personale a girare in camicia e che se i clienti sono sempre vestiti peggio perché nei trolley abiti e giacche non ci stanno, negli alberghi “da 3 stelle in su” non è consigliabile vestire casual sia per il management che per i baggagisti. Rischiando di apparire bacchettoni impagliati informiamo tutti quelli che ci leggono e ci seguono che la cravatta continua ad avere un enorme valore
simbolico, economico e finanziario. È un segno di organizzazione, di ordine, di pulizia da un lato e di affidabilità dall’altro. Il maitre d’hotel in maniche corte è il parallelo dell’impiegato di banca con la polo. Entrambi risultano poco rassicuranti. Dal punto di vista economico un receptionist senza cravatta ha meno valore per gli ospiti e incide sulla percezione dell’albergo e anche sul prezzo della camera. A chi ribatte che le ragazze alla reception la cravatta non la indossano rispondiamo che girando il mondo, senza necessariamente passare dalla Svizzera dove queste regole sono scritte sulla pietra, si possono vedere altre soluzioni che sostituiscono egregiamente la cravatta nelle donne a cominciare dai foulard. In buona sostanza se un uomo d’affari arriva alla reception in cravatta, cosa può pensare di un receptionist senza cravatta, magari con una divisa sgualcita e poco curata? Bassa professionalità, dove sono capitato, a chi sto consegnando la mia carta di credito? Tradizioni, formalismi e bon ton ci dicono che le divise (a cominciare da quelle militari) hanno sempre sedotto le ragazze e, in generale, una persona in uniforme regala sempre un’idea di ordine, fiducia e il rispetto delle regole. Le divise, anche quelle alberghiere, simboleggiano dunque l’autorità, la disciplina, la pulizia, l’affidabilità e il prestigio della casa. Un organizzatore di meeting, un tour operator, uno sceicco, normalmente non si fida dei manager rilassati e casual che girano con lo zainetto e neppure degli alberghi il cui personale di front line circola per la lobby senza cravatta e senza badge. Tutto cambia, ma non la prima regola dell’ospitalità occidentale: camicia bianca, cravatta e badge forever! Aureliano Bonini
Una case history da studiare hoice Hotels è in piena rivoluzione. Sta cercando di cambiare e reinventare l’approccio con i suoi clienti, anzi con i suoi ospiti. Perché se si guardano gli ospiti come fossero dei semplici consumatori si commette un grande errore. Recentemente numerosi guru del marketing si sono esposti parlando di emozioni, di territori e location che le generano, di viaggi d’esperienza, di vacanze alla ricerca di un futuro indefinito. La cosa
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nuova che Choice cerca di introdurre è proprio quella emozionale, legata all’identità di marca e alla personalizzazione del soggiorno. Una bella sfida che comincia con l’introduzione di un nuovo logo perché, dice Choice attraverso il suo manager Joyce, “questa è un’epoca di trasformazione e di innovazione e noi siamo orgogliosi di creare una nuova identità di marca per il futuro di Choice”. Se al mondo esiste una catena al-
berghiera eterogenea, con standard rarefatti è proprio Choice. Per decenni ha rastrellato associati senza troppo investigare e controllare gli standard alberghieri disponibili. Ora anziché omologare i suoi hotel, anziché concertare le questioni dirompenti come il prezzo, la colazione gratuita, il wifi e la fitness room, la compagnia punta a creare un legame emotivo e affettivo con gli ospiti affinché siano loro a collegarsi con gli altri a fare da
testimonial per chi ancora non conosce Choice.
Capture the Spirit Per fare un senso al disordine che regna nell’offerta alberghiera di Choice, per avere una base di comfort adatta alla clientela internazionale, per annunciare benefici razionali e non solo cose astratte come le “emozioni” bisogna conoscere gli ospiti in modo serio e approfondito. Choice vuole davvero impegnarsi a cogliere lo spirito (Capture the Spirit come fece Hyatt negli anni ’90), a catturare il cuore degli ospiti, a mettere l’ospite al centro di tutto: accoglienza, pulizia, breakfast, ristorazione fitness e SPA? Dice l’azienda, attraverso i suoi manager, “piuttosto che essere conosciuta come una vecchia società di franchising che ospita clienti in hotel con 11 insegne, brand e marchi differenti (spesso tanto differenti da confliggere) Choice vuole essere riconosciuta perché comunica un brand, una promessa e un’identità”. Come si può intuire non si tratta di creare un logo, una conferenza di presentazione e un nuovo slogan, ma di rifare tutto l’impianto della catena, dalle affiliazioni alle dotazioni standard di ciascun affiliato, dalle tipologie di servizio alle location, dalla qualità del servizio alla gamma dei prezzi. Un’impresa mastodontica.
un programma di marketing inteso come un mix di comunicazione su media tradizionali e social network. Per quanto riguarda i media tradizionali, Choice ha già presentato la sua più recente pubblicità televisiva che ora verrà trasmessa in prima serata su show televisivi come Shark Tank, The Voice, Survivor e Two Broke Girls oltre che sulle reti via cavo come ESPN. La nuova campagna interpreta il perché la gente viaggia: “le persone non sono in viaggio verso destinazioni, sono in viaggio per incontrare altre persone, collegarsi e fare cose insieme. Quando i clienti sono nostri ospiti breakfast, wi-fi e fitness room sono gratis”. Lo spot presenta delle persone di tutti i ceti sociali che viaggiano in base a scelte differenti e con moti-
vazioni diverse; è impostato sul motivo dei Clash “Should I Stay or Should I Go”, con testi divertenti: persone reali, vere, che devono decidere se andare o restare in situazioni reali sia per il tempo libero che per gli incontri d’affari. Dal punto di vista dei social media Choice punta su un personaggio: l’Ultimate Person People (una specie di ambasciatore del marchio) che girerà gli Stati Uniti per incontrare e conversare con le persone (people=person) in occasione di eventi e festival in città come New York, Austin e Las Vegas. L’Ultimate Person People divulgherà sui canali di social media i momenti cruciali della sua avventura tra la gente. Choice ha un nuovo sito web choicehotels.com, che ha già prodotto un 20% in più di entrate nei primi mesi del 2015. A.B.
Claim emozionale per classificare l’offerta Come esperto senior di questa materia colgo l’importanza di segmentare gli attuali brand o marchi in modo intelligente senza suddividere gli hotel secondo la vecchia impostazione basata sul prezzo (economy, midscale, upscale, upper upscale, deluxe). L’idea nata in casa Choice sembra quella di dividere gli alberghi in gruppi basati su slogan emozionali: “Enjoy the Extra” (per Ascend Collection and Cambria) e “Rest and Refresh” o “Travel Simply” per Comfort Inn, Comfort Suites e Sleep Inn. Lo slogan “Get More Value” sarà invece agganciato a Quality e Clarion. La cosa più interessante è il supporto mediatico al progetto: 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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ITALIAN HOTEL MONITOR©
Occupazione stabile e prezzi medi in lieve risalita per i primi cinque mesi dell’anno
lla fine di maggio i segnali di ripresa, seppur lievi, che arrivano dall’industria alberghiera si confermano e sono di buon auspicio per la seconda parte dell’anno. L’Italian Hotel Monitor nel periodo gennaio-maggio pur registrando una frenata dell’occupazione camere negli alberghi italiani (–0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014, al 63%) vede il prezzo medio camera crescere dell’1,1% e arriva a superare i 109 euro di media (109,45 contro i 108,26 dello scorso anno). La performance migliore in termini di crescita dell’occupazione la fanno registrare: Ferrara +4 punti percentuali, Catania +2,9 punti percentuali, Reggio Calabria +2,5 e San Marino +2,4. In numeri assoluti, ci sono 8 città che superano la quota del 60% di R.O.: Roma con il 69,5%, Firenze con il 69% e Milano con il 68,8% sfiorano addirittura il 70%; seguono Bergamo con il 63,2%, Napoli (62,1%), Venezia (62,1%), Genova (61,5%) e Siena (61,2%). Guardando al prezzo medio, da sottolineare l’incremento di Milano e Genova (+4,4%). A livello di prezzi assoluti si conferma al vertice del ranking Venezia, con
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un prezzo media camera di 149,48 euro, che precede Milano (134,52 euro), Firenze (121,89), Roma (113,46 euro), Torino (104,57) e Como (103,19 euro). Queste sono le uniche città con tariffe medie a tre cifre. Per quanto riguarda le tipologie ricettive, i dati confermano la buona performance del settore luxury che, nei primi cinque mesi del 2015, vede crescere occupazione e prezzo delle strutture 5 stelle e 5 stelle deluxe rispettivamente di 1,1 punti percentuali e del 2,4%. Tiene anche il segmento upscale (4 stelle) con una R.O. in calo di appena 0,1 punti percentuali e i prezzi in salita dell’1,1%. Si confermano invece le difficoltà commerciali degli alberghi a 3 stelle che, pur crescendo di 1,1 punti come occupazione camere, registrano una flessione del prezzo medio camera dell’1,1%. Da sottolineare infine che l’effetto EXPO non si è fatto sentire sui visitatori della città di Milano, i dati del mese di maggio evidenziano infatti che nel capoluogo lombardo, a fronte di una significativa crescita dei prezzi (+18% di media tra upscale e midscale), il tasso di occupazione camere ha registrato una flessione superiore ai 7 punti percentuali negli hotel di fascia medio alta.
REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-MAG 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città
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TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Mag Gen-Mag Var 2015 2014 15/14
58,7 61,5 68,8 53,3 43,5 63,2 58,6 51,8 50,0 52,9 58,3 62,1 53,4 50,5 58,4 54,3 55,7 54,8 52,2 58,8 58,9 56,7 51,7 69,0 59,6 61,2 53,2 51,5 45,6 69,5 49,3 47,4 50,1 51,0 62,1 53,2 45,0 50,1 45,5 47,5 58,3 49,7 59,8 55,6 51,3 63,0
59,9 60,6 69,8 51,6 43,0 64,1 56,8 51,4 50,8 51,1 56,1 62,6 53,0 48,9 57,5 52,7 53,5 55,5 48,2 59,1 59,6 56,0 49,3 69,5 58,4 60,4 54,0 51,9 43,8 69,7 47,2 45,9 48,7 51,7 61,3 53,4 45,2 52,0 44,1 45,0 57,2 48,9 56,9 56,0 50,3 63,1
-1,2 0,9 -1,0 1,7 0,5 -0,9 1,8 0,4 -0,8 1,8 2,2 -0,5 0,4 1,6 0,9 1,6 2,2 -0,7 4,0 -0,3 -0,7 0,7 2,4 -0,5 1,2 0,8 -0,8 -0,4 1,8 -0,2 2,1 1,5 1,4 -0,7 0,8 -0,2 -0,2 -1,9 1,4 2,5 1,1 0,8 2,9 -0,4 1,0 -0,1
Gen-Mag 2015
Prezzo Medio Gen-Mag Var 2014 15/14
104,57 93,52 134,52 103,19 84,30 89,04 85,38 83,37 83,89 84,50 85,31 149,48 91,82 83,91 84,77 83,64 85,57 89,30 89,86 96,72 84,14 86,83 84,10 121,89 86,62 94,45 84,04 82,31 85,61 113,46 82,53 82,65 81,94 86,06 97,97 86,32 81,69 83,07 79,87 82,49 86,09 82,55 89,18 83,98 83,41 109,45
107,48 89,58 128,80 108,18 83,96 88,74 89,68 84,35 84,67 86,75 87,95 146,71 94,01 85,05 84,06 83,52 86,93 91,52 91,65 95,91 84,80 87,24 66,76 121,52 87,09 93,53 84,36 80,97 83,41 112,74 82,13 83,77 81,06 85,82 98,99 85,86 83,69 65,64 79,60 83,52 88,72 82,95 86,30 88,81 84,70 108,26
-2,7% 4,4% 4,4% -4,6% 0,4% 0,3% -4,8% -1,2% -0,9% -2,6% -3,0% 1,9% -2,3% -1,3% 0,8% 0,1% -1,6% -2,4% -2,0% 0,8% -0,8% -0,5% 26,0% 0,3% -0,5% 1,0% -0,4% 1,7% 2,6% 0,6% 0,5% -1,3% 1,1% 0,3% -1,0% 0,5% -2,4% 26,6% 0,3% -1,2% -3,0% -0,5% 3,3% -5,4% -1,5% 1,1%
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA GENOVA VERONA BARI TOTALE ITALIA
Città
61,2 64,6 61,7 61,8 62,3
Luxury
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA GENOVA VERONA BARI TOTALE ITALIA
437,52 352,88 403,42 300,75 353,07
62,1 68,8 69,0 69,5 58,7 62,1 58,8 61,5 53,4 53,2 63,0
63,0 67,4 65,2 72,2 55,8 61,4 58,9 59,8 54,7 55,4 59,3
Prezzo Medio Upscale Midscale
149,48 134,52 121,89 113,46 104,57 97,97 96,72 93,52 91,82 86,32 109,45
88,20 69,06 63,11 64,32 56,00 55,58 59,73 53,98 52,85 52,81 56,04
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Mag 2015
Occupazione Camere Gen-Mag Var 201A 15/14
62,3 63,0 59,3
61,2 63,1 58,2
1,1 -0,1 1,1
Gen-Mag 2015
Prezzo medio Gen-Mag Var 201A 15/14
353,07 109,45 56,04
344,80 108,26 56,66
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
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2,4% 1,1% -1,1%
Breaking news Un inedito profilo dei turisti italiani Oltre 190 Paesi, più di un milione di alloggi (150mila solo in Italia, 27mila tra Roma e Milano), almeno 40 milioni di persone che hanno pernottato in tutto il globo. Questi sono i numeri di Airbnb, l’azienda statunitense leader per la condivisione e la prenotazione online di case, ville, camere e alloggi turistici. Recentemente Airbnb, in collaborazione con YouGov, ha realizzato una ricerca in alcuni paesi europei, tra questi l’Italia. Secondo lo studio le preferenze di viaggio degli italiani li rendono turisti diversi dagli altri, a caccia non solo di nuovi posti da visitare, ma di nuove e autentiche esperienze. Fin qui nessuna obiezione. Incredibile però che il 65% degli intervistati sia alla ricerca di una nuova località e programmi una vacanza più lunga del solito. Appare eccessivamente sentimentale, ma ben augurale, che il 51% degli intervistati dichiari di venire in Italia per vedere nuovi paesaggi e che il 38% degli italiani viaggi per incontrare nuove culture. Coloro che non cercano l’albergo tradizionale, ma un letto o un rifugio in affitto, vengono definiti “sentimentali” (pensiamo coincidano con i repeaters) e nel 2015 visiteranno lo stesso luogo del 2014 perché hanno un buon ricordo e perché lì ci sono amici, parenti o persone che in quel posto normalmente abitano. Novità assoluta emersa dallo studio: gli italiani sarebbero tra i popoli che viaggiano di più. Saremmo secondi solo agli svedesi. Al terzo posto gli spagnoli. L’ondata di ottimismo continua: quasi la metà del campione ha detto di avere fatto nel 2014 più di tre vacanze e questo appare sbilanciato. Per il 2015 6 intervistati su 10 faranno lo stesso numero di viaggi mentre solo il 19% prevede qualche vacanza in più, ovviamente leisure. Quali sono le mete più ambite dagli italiani che si rivolgono a Airbnb per evitare gli alberghi? I paesi esteri preferiti per le affittanze turistiche sono Spagna, Francia e Grecia ma la maggioranza dei nostri connazionali preferisce fare vacanze in patria. Gira e rigira la destinazione preferita per gli italiani sarebbe la Sicilia seguita da altre destinazioni sempre del Sud Italia. A questo punto viene da chiedersi un
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profilo oggettivo di questi italiani che per le loro vacanze si rivolgono a Airbnb invece che a Booking e alle altre OTA. Queste le risposte: • chi prenota con Airbnb cerca l’autenticità dell’esperienza quindi è disposto ad accettare alloggi che richiedono anche di adattarsi senza lamentarsi troppo; • chi sta in appartamento spende di meno ma si ferma di più; • chi va alla scoperta di luoghi dove i turisti normalmente non vanno, cerca un contatto con i “nativi”. Sorprende un po’ questo profilo italiano vagamente simile a quello di esploratori e boy scout. Conclusione: Airbnb rappresenta la scelta ideale per i viaggi intelligenti. I proprietari delle case che Airbnb affitta sono “democratici” e migliori dei gestori di hotel perché accolgono i viaggiatori, li assistono e condividono con loro i valori della community. Secondo la ricerca, gli italiani in gamba preferiscono Airbnb. Consentiteci di avere qualche dubbio!
Confrontare le mele Era il 1984 quando Trademark Italia introdusse lo standard delle mele negli hotel italiani associati al selezionato gruppo dei Bravissimo Hotels. A quei tempi le mele standard erano rosse, perfettamente lucidate e non stavano sul banco della reception bensì in prossimità dell’ascensore, dove gli ospiti potevano prenderle con facilità. Un albergo di Riva del Garda ne consumava addirittura mezzo quintale al giorno, un albergo di Bari 25 chili. Con il passare del tempo e dopo una ventina d’anni le mele rosse lucide sono state sostituite dalle mele verdi naturali. Non sappiamo bene il perché di questo avvicendamento, ma sembra che le mele verdi vengano percepite come più salutari e genuine. In alcuni alberghi di lusso, quelli da mille euro per notte per intenderci si può trovare una mela verde sulla scrivania in camera. Il valore delle mele - trenta anni fa era emblema di generosità e di ospitalità speciale. Quel gesto, simbolico, fu largamente imitato e divenne uno standard anche per numerosi hotel di catena. Noi introducendo le mele in hotel avevamo pensato al significato biblico della mela nell’Eden e al frutto proibito per Adamo. Fu facile ripiegare sul proverbio: una
mela al giorno toglie il medico di torno per diffondere uno standard che continua a fare proseliti anche nel 2015.
Hilton Canopy, le catene iniziano a destandardizzare? Sta per arrivare sul mercato un altro brand e sarà un piccolo terremoto. La frase recentemente pronunciata dal CEO di Hilton Cristopher J. Nassetta deve infatti spaventare un po’: “non ci saranno due Canopy Hotel uguali perché è così che vuole la gente”. Una specie di tsunami sul concetto di standard, di continuità, di immagine, di comfort e di servizio che ha creato il panico nella catena alberghiera nata dalla lungimiranza di Conrad Hilton nel 1919 a Cisco (Texas) e presente oggi in 80 Paesi nel mondo. Svelando il concept del nuovo brand Canopy, l’ennesimo lifestyle hotel che forse cambierà la solidità di un grande gruppo come Hilton Worldwide, Nassetta ha aggiunto: “Canopy è un brand nato da una paziente ricerca mirata ad offrire un’ospitalità più fresca e informale alle persone che approcciano la nostra catena. Per noi rappresenta l’opportunità di entrare sul mercato dei lifestyle hotels, svilupperemo quindi un nuovo brand mirato a dare vita ad un hotel dall’atmosfera più accessibile di quella standard di Hilton Worldwide. Abbiamo la necessità di liberarci da questioni come il design standardizzato e di andare oltre i modelli di alloggio ripetitivi determinati dai grandi capitali e dai grandi investimenti”. È positivo voler offrire esattamente quello che i clienti chiedono, proporre formule di alloggio nuove in un albergo dinamico, confortevole, che trasmette energia ed ha un elevato valore aggiunto ma fa tremare la terra sotto i piedi dei grandi brand internazionali. Secondo la stampa specializzata il Canopy dovrebbe diventare il faro (o il lampione) che illumina il quartiere in cui si trova. Sarà un hotel semplice e familiare, di vicinato, preferibilmente una conversione di hotel esistenti e come dice Nassetta: “vogliamo essere local sia in termini di architettura e design che di atmosfera, ristorazione e prodotti serviti. Useremo il knowhow del territorio”. Prima apertura entro il 2015, altre 11 in pipeline. Location: alle previste iniziali città statunitensi, si sono aggiunte recentemente Londra e Reykjavik. Auguri all’Hilton in evoluzione.
COVER STORY
Investire oggi per un domani green
Con la sua OGE srl, Ferdinando Rossi porta avanti con successo un’idea di consulenza energetica che va oltre la semplice ottimizzazione dell’energia, da proporre ad aziende con una visione più ampia ✒Cristina Chiarotti
Consulenza energetica a 360°
Ecologico ed ecosostenibile. Due parole magiche che stanno cominciando finalmente a far parte del nostro vivere comune, non solo della vita di tutti i giorni, ma anche di scelte più a lungo termine. Compriamo una macchina? Magari se è ibrida è meglio. Andiamo in vacanza? Scelgo un bio hotel. Apro un’azienda? Si, ma vorrei che fosse a impatto zero sull’ambiente. Piccoli segnali di un mondo che cambia direzione, una scelta che l’azienda di Ferdinando Rossi con la sua OGE srl ha già fatto da alcuni anni.
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Dopo una vita passata all’Enel, il più grande operatore elettrico d’Italia e la seconda utility quotata d’Europa per capacità installata, Ferdinando Rossi sceglie una strada nuova, fatta di conoscenza sul campo e di un nuovo modo di vedere le cose. «Volevo concretizzare la mia idea di consulenza energetica», racconta Rossi, «alla ricerca non solo di un’ottimizzazione dell’energia da proporre alle aziende ma anche di una visione più ampia, una proposta economica ad ampio spettro che scalzasse l’idea di “spendere adesso e rispendere domani”, per sostituirla con “investire oggi per trovarsi pronti in un futuro molto prossimo”». La O.G.E. Srl nasce nel 2010 proprio con quest’intento: offrire un servizio di consulenza tecnica di alto livello proprio perché ideato da persone che fanno parte del settore da molti anni, conoscono perfettamente le dinamiche del mercato, ne intuiscono gli sviluppi futuri, sono in grado insomma di vedere qualcosa che il cliente ancora non percepisce. «Avvicinandomi ad aziende strutturate anche del mondo dell’hotellerie», continua Rossi, «mi sono reso conto di quanto sia fondamentale una conoscenza specifica dell’argomento eco-sostenibilità energetica. Ciò che prima era curato dal direttore di produzione, oggi è compito non certo facile del direttore finanziario che, alle prese con diversi livelli di problemi da ottimizzare, ha assoluto bisogno di una consulenza specifica di alto rango, specie per quanto riguarda i costi di gestione energetica. OGE srl ha quest’obiettivo: analizzare, proporre soluzioni dinamiche ma di lunga gittata, affiancare il cliente con un tutoraggio efficace a 360° gradi». In OGE infatti è presente un altissimo livello di specializzazione che spazia dall’approvvigionamento estero, al supporto alle
TOP MICE HOSPITALITY
start up, alla scelta del fornitore, fino all’ottimizzazione dei prelievi, cogenerazione, CO2, certificati, gruppi di acquisto e tutto quanto gravita nell’universo energia.
Ottimizzare i costi energetici in 8 mosse
Ma come aiuta la OGE srl a tagliare i costi dell’energia elettrica? Seguendo otto strade diverse, tutte indipendenti e valide per gli utenti del mercato sia libero sia vincolato. Fondamentale il controllo fatture: OGE verifica che il fornitore elettrico applichi in maniera corretta le tariffe e le disposizioni in merito alle forniture oltre che per avere un quadro certo dei consumi e dei costi sostenuti, quantificando l’effettivo risparmio. Necessaria anche un’attenta analisi dei centri di costo che permette di tenere sotto controllo, mese dopo mese, la composizione della spesa totale – formata da varie componenti – e di realizzare la riduzione dei costi energetici ottimizzando gli interventi con azioni più mirate. «Queste prime due fasi», continua Ferdinando Rossi, «sono in grado già di darci dei punti di riferimento utilissimi per offrire una consulenza risolutiva di un primo sgravio di costi. Ci sono poi dei passaggi successivi che ci permettono di andare al cuore dell’erogazione energetica, cioè il quando e il come. Il quando ci permette di ottimizzare il prelievo andando ad analizzare l’utilizzo dei vari carichi elettrici di processo, spostandolo da ore più costose a meno costose. L’analisi individua le anomalie di prelievo da eliminare per ridurre i picchi massimi. Tale azione ha effetto sia sul costo della fornitura sia sul costo del trasporto, laddove questo abbia una dipendenza diretta dalla potenza massima prelevata nel mese. Il “come” riguarda il rifasamento dei carichi ed ha lo scopo di ridurre i costi dell’energia elettrica riducendo l’energia reattiva sulla rete elettrica interna. A parità di corrente e quindi di energia attiva, si riduce la corrente complessiva che circola nella rete interna, con il risultato di sfruttare meno violentemente i conduttori dei vari cavi che rappresentano la distribuzione elettrica interna». OGE srl si occupa anche di installare macchine elettriche con maggiore rendimento, ad elevata efficienza e/o con siste-
mi di controllo della frequenza. «L’aumento del rendimento», ci spiega Rossi, «comporta indubbie riduzioni della spesa per l’energia elettrica, con tempi di ritorno dell’investimento che sono in media inferiori all’anno, per potenze non superiori ai 10 MW. Anche installare all’interno della propria azienda un sistema di autoproduzione che produca energia elettrica permette di ridurre i costi energetici, risparmiando non solo sui costi di trasporto e dispacciamento, ma anche sul costo dell’energia elettrica come materia prima. Se necessario all’azienda, può essere inoltre possibile ricorrere a un impianto di cogenerazione, che produca energia elettrica e termica in maniera combinata, in modo da conseguire un ulteriore significativo risparmio rispetto alla generazione separata delle due forme di energia. La fonte primaria di energia per l’impianto può essere di tipo tradizionale (gas, derivati del petrolio) o rinnovabile (sole, vento, acqua, biomasse, rifiuti), in base alle esigenze del cliente e a considerazioni di tipo tecnico-economico. La scelta della taglia è commisurata all’entità del prelievo di potenza elettrica attiva del cliente. Infine, a volte consigliamo il cliente a passare dal mercato vincolato al mercato libero, un’opzione che regala la possibilità di avere in mano un potente mezzo per la riduzione della spesa per l’energia elettrica, come lo è un’adeguata rimodulazione delle previsioni, che consente di ridurre o eliminare lo sbilanciamento con una conseguente riduzione dei costi di fornitura». Un mondo molto variegato e difficile, come si vede, per i non addetti ai lavori, che rende l’impegno di aziende come la OGE srl partner prezioso per una visione ecosostenibile davvero al passo con i tempi e competitiva con i mercati globali. ■
Sopra, tabella del risparmio energetico con le diverse tecnologie di illuminazione, dove è evidente l’alta qualità della luce LED. Nella pagina accanto, Ferdinando Rossi
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TOP MANAGER DEL MESE
Il talento al centro
Stefano Siragusa, oggi Ad di Ansaldo STS, è un bell’esempio di giovane talent manager italiano che sa come scoprire e valorizzare i talenti altrui. La sua formula di management? Gestire le persone con il medesimo spirito meritocratico e selettivo che ha sempre preteso da se stesso. Ricordandosi che, nella vita, la fortuna va aiutata con l’impegno ✒Gaia Fiertler
Lo stile di leadership di Stefano Siragusa è trainante e collaborativo, volto al risultato comune. L’essenziale per lui è rimanere concentrati per dare il meglio di sé, senza stare a guardare cosa gli altri avrebbero potuto fare meglio
Dall’alta consulenza alla direzione aziendale, Stefano Siragusa ha sempre bruciato le tappe. Per capacità, volontà e responsabilità, in risposta alla buona fortuna. L’ho conosciuto quand’era il più giovane partner della società di consulenza strategica The Boston Consulting Group (Bcg), traguardo raggiunto a soli 34 anni contro la media di 8,6 anni per i pochi altri che diventano soci. L’ho ritrovato amministratore delegato di Ansaldo STS a 38 anni, multinazionale del gruppo Finmeccanica quotata alla Borsa di Milano con un fatturato di circa 1,3 miliardi di euro, specializzata in sistemi avanzati di gestione del traffico e di segnalamento nel trasporto ferroviario e metropolitano. Siragusa ne è a capo dal 2014 e gestisce le 4mila persone distribuite in circa 35 Paesi con lo stesso spirito selettivo e meritocratico che ha sempre preteso da se stesso e che gli oltre dieci anni di consulenza hanno contribuito a corroborare.
La formazione che fa la differenza
Già da consulente, in Ansaldo STS aveva introdotto un programma per talenti e aveva scovato 30 alti potenziali tra i 4mila dipendenti, sottoposti all’imparziale
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Gmat, il test d’accesso alle business school del mondo. Quindi aveva offerto la possibilità di partecipare a corsi di formazione executive all’estero, che fanno fare la differenza sia nei fatti, sia nella reputation che nel networking. E ora che dirige l’azienda, ha introdotto un programma che prevede un’iniziale condivisione dell’investimento (“Fifty-fifty”), che viene poi restituito dal 50 al 100% in base ai risultati di business ottenuti dopo l’accelerazione offerta dagli esclusivi percorsi. I 50 high potential individuati, infatti, possono frequentare un corso ad Harvard, Wharton o Stanford negli Stati Uniti, mentre in Europa a Esade, Insead o Sda Bocconi, a seconda della necessità di rimanere in Italia o a breve raggio.
Alzare sempre l’asticella per far emergere i migliori
E anticipa che, al prossimo giro, stringerà ancora di più le maglie: «Premierò quelli che nei percorsi più lunghi, come il master in business administration (richiesto
TOP MANAGER DEL MESE
dalle figure più senior, che ricoprono già posizioni interfunzionali e ne riconoscono il valore), rispetteranno i tempi degli esami intermedi e raggiungeranno determinati punteggi, mentre chi non ce la fa sarà fuori dal programma. Un elemento di difficoltà, infatti, nel frequentare i programmi più impegnativi è che si continua a lavorare, e si deve quindi rispettare impegni di business e di budget presi, oltre che studiare, fare project work e lavori di gruppo nel tempo libero occupato dal master. Siccome non tutti riescono a reggere livelli di stress e di applicazione così alti, con cali nel lavoro o nello studio, anche questa è una forma di selezione per far emergere i migliori», spiega Siragusa.
La strada “stretta” della consulenza
Lui ne sa qualcosa, avendo vissuto tante volte sulla sua pelle l’assunzione di rischi e traguardi sempre più alti e sfidanti, a partire dalla scelta del master in business administration al Mip Politecnico di Milano dopo la laurea con lode in ingegneria elettrica nello stesso ateneo. Quindi l’ingresso in consulenza, strada stretta, in salita e per pochi. Su 6mila candidature all’anno ne entrano solo una novantina e, di questi, solo i più bravi hanno l’opportunità di andare all’estero. Come Siragusa, scelto per un programma riservato ai top performer che, per almeno un anno, passano in carico a uno degli altri uffici nel
mondo. Nel suo caso a Chicago, dove per due anni (2005-2007) ha sviluppato competenze industriali con i principali clienti di Bcg in nord America e Asia pacifica. Tornato in Italia, ha contribuito a sviluppare i settori automobilistico, ferroviario, aerospaziale e difesa che sono arrivati a coprire il 50% del fatturato, nonostante gli anni di crisi.
In Bcg, il partner più giovane d’Italia
Sopra: a Pistoia, nel 2013, con alle spalle un nuovo Freccia Rossa. Siragusa è con il suo team BCG, consulente di Ansaldo Breda. In basso a sin.: la talpa toglie l’ultimo strato di terra nella costruzione della metropolitana di Copenaghen. È il 2010, Siragusa è consulente di Ansaldo Sts
Quindi diventa responsabile per Italia, Grecia, Turchia, con una squadra scelta di professionisti preparati e appassionati, che seleziona e motiva uno a uno e, nel 2011, diventa partner, a soli 34 anni, il più giovane in Italia. Le competenze di base per far carriera in un mondo selettivo come la consulenza sono senz’altro capacità logico-analitiche, creative e di giudizio critico, problem solving, relazioni interpersonali, capacità di motivare e di lavorare in team. Date per assodate queste skill in Siragusa, qual è il valore aggiunto, ciò che ha fatto da propellente nella sua rapida carriera? «Ho sempre accettato le sfide e sono sempre rimasto concentrato e determinato sull’obiettivo, pur dovendo talvolta aggiustare il tiro per portare a casa il risultato. Ma non ho mai mollato, non mi sono mai lasciato prendere dalla paura di fallire, né ho temuto le resistenze dei più senior di fronte alle mie proposte di innovazione e cambiamento.
Si impara più in fretta dai progetti difficili
Piuttosto, ho preso le loro resistenze come una sfida. Non ho neppure permesso di lasciarmi distrarre dal privato, dalle la7-8 2015 www.mastermeeting.it
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TOP MANAGER DEL MESE
CATENE ALBERGHIERE: UNA GARANZIA NEI VIAGGI DI LAVORO
Per un frequent flyer come Stefano Siragusa, le catene sono una garanzia quando viaggia per lavoro. Le sue preferite sono Sheraton, Hilton e IHG (Intercontinental Hotels Group) e le sue necessità primarie la connessione a Internet e il fitness center. I Paesi dove più gli piace tornare sono Stati Uniti, Cina e Australia, ma gli hotel più belli per architettura e servizi, dove porterebbe volentieri la sua compagna, sono a Dubai e “La vela” è il suo preferito per originalità. Al tempo stesso, ama gli hotel ricavati nei palazzi d’epoca, come il Grand Hotel Villa Cora di Firenze, dove va volentieri anche in vacanza. In genere, quando viaggia per piacere, preferisce piccoli alberghetti a conduzione familiare, che lo aiutano a “staccare”. «Devono essere centrali», dice, «con una bella vista e l’immancabile connessione wi-fi».
In Piazza di Spagna a Roma con la sua compagna Patrizia
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mentele di chi ti è vicino e non capisce il senso del tuo impegno», racconta il top manager. Soprattutto i primi anni, in consulenza, richiedono un forte investimento su se stessi e una totale dedizione alla professione. «Un altro segreto per avanzare in fretta è non proporsi per progetti semplici: si impara più velocemente da quelli difficili e complessi e, da giovani, si è seguiti e controllati, quindi gli errori sono più gestibili. Conviene approfittarne», suggerisce il consulente, oggi manager, che ha una visione laica e cattolica della fortuna. «La fortuna ti offre la possibilità di dimostrare le tue capacità, perché ti mette nelle condizioni di giocare, ma sta a te non perdere l’occasione che ti si presenta. Cos’hai da perdere? Gioca, dice la versione laica. Nella visione cattolica, poi, impegnarsi e mettere a frutto le proprie capacità è il modo per ripagare il dono del talento, esprimendolo e mettendolo al servizio degli altri», spiega Siragusa.
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Che ad ogni modo non ha mai smesso di investire sulle proprie competenze, sulle soft skill e sulla cultura generale, neanche quando ormai ce l’aveva fatta. Anzi, con immutata curiosità e spirito di ricerca nel 2012 ha frequentato un corso executive ad Harvard in negoziazione e decision making, puntando proprio su leadership e pensiero strategico.
Allargare la visuale per trovare nuove soluzioni
Ma Siragusa coltiva anche stimoli laterali, come il teatro, la barca a vela e il volontariato in ambito cattolico: «Gli stimoli che arrivano dall’esterno possono aiutare a risolvere problemi complessi sul lavoro, allargando la visuale e trovando nuove soluzioni. Oggi più che mai serve una cultura ampia ed eclettica». Nel 2013 si trasferisce a New York con un ruolo internazionale nello sviluppo commerciale e nei contenuti lean, procurement e supply chain di Bcg. Giusto il tempo di organizzarsi e trovare casa, qualche mese, e viene richiamato in Italia a dirigere Ansaldo STS, di cui era stato consulente per sei anni. Senza esitazione, ovviamente, accetta la sfida e rientra. Ora viaggia più di prima, tre settimane su quattro è in giro per il mondo (lo scorso anno è stato 18 volte in Australia e ora è appena tornato da Honolulu, dove si è fermato quattro giorni per lavoro), guadagna meno, ma per la sua concezione di fortuna, ossia ripagare i debiti della fortuna ricevuta, non poteva non cogliere la nuova
TOP MANAGER DEL MESE
Lectio magistralis in Sda Bocconi a Milano. In basso: Siragusa esplora il mare ligure in un week-end di relax
sfida. «Per me è un orgoglio essere amministratore delegato di una quotata a soli 38 anni e un onore contribuire a far crescere un pezzo importante del sistema Paese. Ci sono state resistenze alla mia nomina, è troppo giovane dicevano, ma ancora una volta ho dimostrato le mie capacità. Se non avessi accettato, avrei sprecato una occasione unica: sarebbe stato come non scartare un dono ricevuto», commenta Siragusa.
I successi in Ansaldo STS e i prossimi traguardi
Sotto la sua guida, in un anno Ansaldo STS ha avuto una crescita del 23% e il titolo ha fatto un balzo del 25%. Il suo posto è qui, per ora. Tra l’altro, l’azienda è appena stata acquistata da Hitachi, e di questa acquisizione vede solo positivo:
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«Saremo più forti commercialmente nell’espansione all’estero». Non teme per sé. È giovane e capace. E trae forza dalla preghiera, che lo accompagna in tutte le sue giornate e nelle sue azioni, perché la sua è una preghiera attiva, per chi si sente protagonista della propria vita. Anche il suo stile di leadership è trainante e collaborativo, volto al risultato comune, senza fermarsi a guardare chi avrebbe potuto fare meglio perché anche noi facessimo meglio. «Quelli sono alibi che tolgono energie, bisogna invece stare concentrati su come noi possiamo fare del nostro meglio. In una metafora, come possiamo schiacciare bene la palla, anche se non ci è stata alzata perfettamente. Perché il segreto è schiacciarla comunque, non fermarsi perché non ce l’hanno alzata bene. Facciamo il meglio di quello che possiamo fare, non lamentiamoci, siamo pagati per arrivare anche dove non arriva l’altro», spiega così il suo concetto di leadership il giovane top manager. Che, nel frattempo, ha dato spazio anche alla vita privata, e presto diventerà padre. Grazie al progetto con la propria compagna, progetto che supera le distanze e il poco tempo insieme. «Conta dove stiamo andando, e i valori che ci accomunano, a partire dalla responsabilità del lavoro», conclude Siragusa. ■
L’INCHIESTA
Insolventi ma “onesti” Tra le vittime della crisi, in Italia, ci sono anche realtà imprenditoriali oneste, ridotte sul lastrico, oltre che per la perdita di fatturato, l’eccesiva esposizione bancaria e gli elevati oneri fiscali, anche per i mancati pagamenti. Una situazione che rende necessaria una nuova prospettiva giuridica ed etica capace di distinguere, nell’insolvenza, i casi di delitto da quelli di sventura. Anche perché, è un dato di fatto, dal fallimento delle aziende i creditori non traggono beneficio ✒Barbara Ainis
Troppi “furbetti”, troppi dipendenti e fornitori lasciati sul lastrico, troppi soldi persi dallo Stato e dai privati hanno fatto spesso dimenticare che, dietro i 15mila fallimenti registrati in Italia nel 2014 (ben l’11% in più del 2013), ci sono anche e non di rado aziende sane, anche se in difficoltà, imprenditori onesti, benché insolventi. È un tema difficile – che mette in campo gli interessi e le responsabilità di molti,
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che ha a che fare con la crisi e con profonde ingiustizie, col vai e vieni del reato di falso in bilancio, con grandi banche e piccole realtà imprenditoriali – e che richiede attenzione. Un convegno, nel Centro Congressi Billia di Saint-Vincent, ha recentemente affrontato il tema da un punto di vista etico, oltre che economico e giuridico, per sottolineare quanto sia importante distinguere tra casi di delitto
L’INCHIESTA
e casi di sventura e per riconoscere come e quando sia possibile il salvataggio dell’impresa in difficoltà. Le stime parlano di 200 miliardi di euro.
Sarebbe almeno questo il valore dei crediti vantati dai creditori insinuati e riferibili alle imprese in fallimento o in concordato nello scorso anno. Di questa cifra, circa il 40% riguarda crediti erariali e previdenziali. Se si aggiunge la quota di intervento del Fondi di Garanzia dell’Inps sul TFR e sulle ultime tre mensilità non erogate, si giunge ad almeno il 45% attribuibile allo Stato. È proprio lo Stato, dunque e senza alcun dubbio, il principale creditore delle procedure fallimentari e di concordato. «L’Amministrazione Finanziaria nella crisi d’impresa e nel processo valutativo del suo superamento, gioca il ruolo del principale creditore. Dunque del soggetto che, con le sue decisioni, condiziona il risanamento dell’impresa», ha commentato Corrado Ferriani, commercialista e revisore legale, nonché promotore, assieme all’avvocato Luisa Melara e ad altri professionisti, del convegno di Saint-Vincent dal titolo “L’efficienza e la responsabilità nel processo di ristrutturazione delle imprese in crisi: c’è spazio per un approccio etico?”. «Tale situazione», ha continuato Ferriani, «fa sì che la questione del rapporto con il Fisco sia particolarmente delicata nell’ambito delle procedure finalizzate ad una soluzione “negoziata” della crisi d’impresa. L’amministrazione finanziaria, alla stregua di tutti gli altri creditori, deve assumere le valutazioni circa lo stralcio, la rinegoziazione e il riscadenziamento dei propri crediti vantati verso l’imprenditore in crisi. E lo deve fare con un giudizio Nel Centro Congressi Billia di Saint-Vincent un convegno ha affrontato lo spinoso tema dei fallimenti da un punto di vista etico
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L’INCHIESTA
ponderato e prognostico ora per allora, avendo riguardo (ed è questo il tema che poi si ricollega alla responsabilità dei funzionari dell’amministrazione finanziaria) al rischio concreto di perdita pressoché totale del credito nell’ambito di una procedura fallimentare rispetto ad una proposta di riduzione del medesimo (stralcio), in ambito concordatario».
Un cambio di prospettiva
Il tema di certo non è facile e le valutazioni sono condizionate dalla parte della barricata nella quale ci si trova o si è trovato qualcuno a noi vicino: quella delle imprese che hanno dovuto accedere alla procedura fallimentare o quella dei creditori, magari portati anche loro sull’orlo del fallimento proprio dai mancati pagamenti. Ad ogni modo la Raccomandazione della Commissione Europea del 12 marzo 2014 traccia le linee guida e i principi che gli Stati membri sono invitati ad attuare, tesi a facilitare la ristrutturazione delle imprese meritevoli, riducendo le percentuali di uscita dal mercato delle imprese in crisi e a creare le condizioni affinché gli imprenditori insolventi ma “onesti” abbiano una seconda opportunità. «È su questa nuova prospettiva giuridica, culturale ed etica di poter considerare l’imprenditore anche “onesto”, rispetto alla vicenda di insolvenza dell’impresa, che si incentra il nostro dibattito: un rinascimento culturale capace di distinguere nell’insolvenza i casi di delitto dai casi di sventura», ha chiarito l’avvocato Luisa Melara, esperta in diritto fallimentare. «Secondo alcuni autorevoli osservatori la normativa italiana sarebbe sostanzialmente in linea con quanto indicato dalla Commissione il che dovrebbe far desumere che il nostro assetto normativo è più capace degli altri di evitare l’uscita dal mercato della impresa meritevole ma in difficoltà. Tuttavia i dati statistici sui Fallimenti relativi all’anno 2014 riferiscono di un record negativo di oltre 15mila che rappresenta un incremento del 11,00% rispetto al 2013. Contemporaneamente si registra un trend negativo nell’accesso agli strumenti di risoluzione della crisi e nel loro successo: concordati preventivi e accordi di ristrutturazione ex art. 182 bisl.fall». Evidentemente non basta una nuova legge per invertire la rotta.
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Durante il convegno sono stati presentati alcuni casi emblematici. Erano casi di aziende oneste in difficoltà, che cercavano delle soluzioni per non fallire: transazioni fiscali con l’Agenzia delle Entrate, piani di ristrutturazione dei debiti con le banche, accordi con i sindacati. Tutti i casi citati si concludevano con l’insuccesso dei tentativi di soluzione, a causa di lentezze burocratiche, mancanza di consenso o contrapposizioni ideologiche, e, dunque, con il fallimento delle aziende. Il punto di vista rappresentato nel convegno di SaintVincent propone un cambiamento di prospettiva nel quale l’azienda in crisi non si debba contrapporre agli stakeholders creditori, bensì alla crisi stessa con la collaborazione degli stakeholders. Del resto, e questo è un dato di fatto, dal fallimento delle aziende i creditori non traggono beneficio. Non lo Stato, non i creditori privilegiati (artigiani) e meno che meno i creditori chirografari, ossia senza garanzie reali o personali. Diverso è il caso delle banche, che di fatto sono le prime a sapere se un’azienda rischia il fallimento, anche con due o tre anni di anticipo rispetto agli altri creditori, riuscendo così spesso a recuperare parte del credito con garanzie esterne alle attività operative. «La comune esperienza sul campo porta a riscontrare che molto spesso, a fronte di debiti erariali e previdenziali esponenziali, l’impresa in crisi non espone altrettanto rilevanti debiti bancari: ciò in quanto il sistema bancario ha avviato nei confronti dell’imprenditore un rapido rientro delle li-
L’INCHIESTA
nee di credito, con la conseguenza che l’imprenditore stesso ha omesso di onorare i propri debiti con lo Stato privilegiando il rientro con il sistema bancario», ha chiarito Ferriani.
Un modo arcaico di fare impresa
Ma il problema non si riduce alla sola dimensione giuridica e fiscale, mentre è ascrivibile a fattori anche di natura culturale. «Il risanamento è stato quasi sempre utilizzato come momento di mera rinegoziazione delle scadenze delle proprie posizioni debitorie», ha continuato Ferriani, «trascurando e spesso non intervenendo anche sugli aspetti strategico-organizzativi dell’impresa. Ciò è dovuto principalmente ad una inadeguatezza formativa dell’imprenditore italiano. Tale approccio nasce da una sorta di ‘tacita convinzione’, soprattutto da parte del sistema bancario secondo cui è più importante evitare l’appostazione di crediti inesigibili piuttosto che selezionare i casi di imprese in difficoltà che posseggono le caratteristiche per rendere ragionevole e concreto il proprio risanamento. L’imprenditoria italiana è tipicamente familiare ed utilizza un modo arcaico di fare impresa con scarsa apertura a nuovi ed esterni partner e a partecipazioni di terzi al capitale sociale. Non è disponibile a valutare diversi metodi e sistemi di finanziamento rispetto a quello bancario. Pertanto, anche nei pochi casi ritenuti dal medesimo sistema bancario meritevoli di sostegno, l’approccio rimane quello di limitare il più possi-
bile l’erogazione della nuova finanza piuttosto che effettuare una rigorosa e realistica valutazione sulla bontà del progetto di risanamento». In altre parole, nel nostro Paese, diversamente, ad esempio, dal sistema americano, sono ancora molto poco sviluppati gli strumenti diversi da quelli tipicamente bancari per finanziare lo sviluppo e il sostegno delle imprese in crisi. A questa arretratezza di pensiero ha contribuito anche un sistema fiscale e di riscossione non adeguato. In effetti, non si comprende come sia possibile, nella gestione delle procedure concorsuali, ritrovarsi tante e tante volte di fronte ad imprese con debiti tributari e previdenziali per cinque, dieci e più anni. Eppure l’amministrazione dello Stato dispone delle informazioni tributarie, finanziarie, patrimoniali, economiche ed amministrative delle imprese. Per non arrivare all’accumulo di situazioni debitorie non più sostenibili verso lo Stato, sarebbe sufficiente far convogliare, con cadenza mensile, in un unico data base, magari creato appositamente presso le camere di commercio, tutte le segnalazioni relative al mancato pagamento di contributi ed imposte. «Il mancato pagamento di tali oneri, ad esempio per tre mesi, deve immediatamente far accendere una luce rossa di pericolo e conseguentemente la convocazione dell’impresa in questione, innanzi ad un tavolo istituzionale permanente e tecnico appositamente creato, per essere verificata ed intervistata sulle ragioni e sulle cause che hanno generato gli omessi pagamenti», ha suggerito Ferriani. “Con un simile procedimento, oltre a prendere coscienza del reale rischio di mancato incasso da parte dello Stato dei tributi e contributi, si permetterebbe altresì di anticipare un’analisi sull’impresa in difficoltà conducendola con il necessario tempo e senza una situazione debitoria patologica ed irreversibile ad una seria e rapida valutazione sul suo ritorno in equilibrio. Qualora dall’esame compiuto risultasse evidente l’insolvenza dell’impresa sottoposta a verifica, si dovrebbe prevedere l’automatico avvio di procedure, graduate a seconda della situazione, di gestione giudiziale della crisi. Ci vorrebbe davvero poco ma soprattutto basterebbe un maggior dialogo tra le diverse amministrazioni dello stato». ■
L’imprenditoria italiana è tipicamente familiare e scarsamente disponibile a valutare metodi e sistemi di finanziamento alternativi a quello bancario
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SCENARI DEL TURISMO
Nel turismo è la Spagna il paese più competitivo Mentre i cugini iberici conquistano la vetta del Travel & Tourism Competitiveness Index, l’Italia si accontenta di un’ottava posizione, dopo Francia, Germania e Regno Unito ✒di Aura Marcelli, foto di Barbara Ainis
Per gli analisti del World Economic Forum non c’è dubbio: è la Spagna il Paese più competitivo al mondo per il turismo. E mentre i cugini iberici salgono per la prima volta sul podio più alto del Travel & Tourism Competitiveness Index, l’Italia arranca all’ottavo posto, dopo la Francia, medaglia d’argento, e la Germania, medaglia di Bronzo, oltre che gli USA, il Regno Unito, la Svizzera (prima lo scorso anno) e l’Australia. Si potrebbe vedere il bicchiere mezzo pieno, dal momento in cui nella scorsa rilevazione del 2013 eravamo addirittura al 26° posto, ma resta il fatto che l’Italia, nonostante il suo patrimonio artistico e naturale senza pari, sconta il
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peso della scarsa priorità data al turismo, dei prezzi alti e della eccessiva pressione fiscale.
Italia, prima in assoluto per numero di siti culturali e Unesco
Sesta tra le nazioni europee, l’Italia è percepita positivamente sul fronte delle infrastrutture, delle risorse culturali e dei viaggi di lavoro. Prima in assoluto per numero di siti culturali patrimonio dell’umanità, è anche ai primi posti per l’accesso alla sanità, per la copertura di telefonia mobile e per il turismo natura. Ottima performance anche per le facilities ai servizi turistici, mentre il nostro Paese è ad-
SCENARI DEL TURISMO
dirittura penultimo, su 141 analizzati, per le ricadute della tassazione sugli incentivi a lavorare o a investire, come pure per quanto riguarda l’efficienza del contesto legale per risolvere le dispute. Di poco migliore è il nostro posizionamento in relazione ai prezzi (133° posto) e in relazione alle condizioni per favorire le imprese (127° posto).
Spagna: ottima performance per il turismo d’affari
L’ascesa della Spagna è, invece, il risultato proprio di un profondo processo di ripresa del Paese, sia in termini di comunicazione delle proprie risorse culturali (per le quali ha conquistato il primo posto), sia per l’impegno proattivo per rendere l’offerta turistica sempre più moderna e fruibile. Il Paese, ad oggi il terzo più visitato al mondo, si posiziona al quarto posto per la diffusione di sistemi online per le ricerche di entertainment, al sesto
per la priorità attribuita all’industria turistica e al quarto posto per le infrastrutture. Ottima la performance anche per il turismo d’affari, con un numero significativo di conferenze internazionali. Spazi di miglioramento, invece, sono percepiti soprattutto per quanto riguarda l’ambiente di lavoro, il contesto legale, il mercato del lavoro e la produttività.
La Spagna è il terzo Paese più visitato al mondo e il primo più competitivo, secondo il World Economic Forum, anche grazie alla valorizzazione delle risorse culturali
I mercati emergenti
Nelle prime 30 posizioni si trovano mercati emergenti come la Cina (17°) e il Brasile (28°), ma anche colossi del Sud Est asiatico come Singapore (11°) e mediorientali come gli Emirati Arabi (24°). A una certa distanza si posizionano Russia (45°), Sudafrica (50°) e India (52°). «La varietà che riflette nelle prime trenta posizioni», ha dichiarato Roberto Crotti, economista del World Economic Forum, «dimostra che un Paese non deve essere necessariamente ricco per avere un settore turistico florido. Ma molti Paesi dovrebbero fare di più per affrontare le sfide del settore viaggi e turismo, sul fronte 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO Il Travel & Tourism Competitiveness Index, una pubblicazione biennale del World Economic Forum, si basa sull’elaborazione di dati forniti da organizzazioni internazionali partner (Bloom consulting, Deloitte, International Air Transport Association (IATA), International Union for Conservation of Nature, UNWTO e World Travel &Tourism Council) e da grandi imprese del settore, oltre che sul World Economic Forum’s annual Executive Opinion Survey, per quanto riguarda i dati qualitativi e quelli non comparabili statisticamente tra tutti i Paesi. Quest’anno i Paesi coinvolti sono stati 141, corrispondenti al 98% del PIL mondiale.
La ricerca si basa su 14 pilastri: 1. Ambiente e condizioni di lavoro 2. Sicurezza 3. Salute e igiene 4. Risorse umane e mercato del lavoro 5. Innovazione ICT 6. Priorità dell’industria dei viaggi e del turismo 7. Apertura internazionale 8. Competitività nei prezzi 9. Sostenibilità ambientale 10. Infrastrutture per il trasporto aereo 11. Infrastrutture per il trasporto terrestre e marittimo 12. Infrastrutture per i servizi turistici 13. Risorse naturali 14. Risorse culturali e Business Travel Sopra, le icone turistiche italiane come Venezia mantengono il nostro Paese tra i più apprezzati, nonostante le gravi mancanze del sistema: In basso, la Svizzera, prima nella classifica del WEF dello scorso anno, nel 2015 è sesta
dei visti, di una migliore promozione del patrimonio culturale, della tutela dell’ambiente e delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione. Tutto questo a sua volta sosterrebbe la crescita economica e la creazione di posti di lavoro».
Sette punti che cambieranno il mondo dei viaggi
Sono già in atto dei processi di trasformazione che influiranno fortemente sul futuro del settore. Bene o male, a seconda di come verranno condotti.
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1. Barriere amministrative: l’enorme potenziale di crescita dei viaggi e del turismo è frenato da visti, dalle pratiche obsolete e dai controlli alle frontiere. Al contrario di altri settori, nei quali il libero scambio viene valorizzato maggiormente, il turismo, pur sempre una forma di esportazione, subisce ancora forti restrizioni alla circolazione dei viaggiatori. Grandi progressi sono già stati fatti, passando dal 77% di viaggiatori globali costretti a chiedere un visto nel 2008, al 62% nel 2014 (UNWTO 2014). Ma molto di più si potrebbe fare. Si stima che la rimozione di visti di viaggio a livello bilaterale potrebbe triplicare i flussi tra i Paesi e generare una cifra stimata di 89 miliardi dollari in ulteriori entrate del turismo internazionale, oltre che 2,6 milioni di nuovi posti di lavoro nei paesi APEC entro il 2016 (UNWTO, 2013). 2. Percezione di instabilità: la possibilità di sperimentare un’esperienza di viaggio sicura condiziona inevitabilmente i flussi turistici. Le attuali tensioni geopolitiche, la crescente minaccia del terrorismo e il rischio di pandemie determinano, per le nazioni interessate, una diminuzione del numero di turisti e dell’importo dei ricavi, che può essere temporanea, ma comunque significativa. D’altro canto la chiusura delle frontiere non è una soluzione praticabile e non risolverà i problemi della sicurezza, portando, invece, a ulteriori notevoli perdite economiche. La sfida principale è quella di generare
SCENARI DEL TURISMO
i necessari livelli di collaborazione tra le istituzioni internazionali, i governi e il settore privato e di implementare i progressi tecnologici e i processi innovativi in grado di aumentare l’efficienza e la sicurezza del viaggio. 3. Attrarre i migliori talenti: Il settore dei viaggi e del turismo è già il secondo più grande datore di lavoro nel mondo e possiede un enorme potenziale di creazione di occupazione. Entro il 2023 si prevede che saranno occupate nel settore 338 milioni di persone nel mondo a cui si aggiungono 58 milioni dell’aeronautica e dell’aerospaziale. Eppure l’industria ha difficoltà ad attirare i migliori talenti, sia per posizioni tecniche, sia manageriali. Una lacuna, questa, che il WTTC ha quantificato in una potenziale perdita di PIL pari a 630 miliardi di dollari, in particolare per paesi come Cina, Italia, Giappone, Russia e Stati Uniti che ne soffrono di più. Il settore pubblico e quello privato devono collaborare strettamente per aggiornare i programmi universitari e la formazione, con l’obiettivo di riuscire a tenere il passo con le esigenze del mercato e le innovazioni tecnologiche. 4. Nuova domanda turistica: l’industria turistica dovrà comprendere a fondo e soddisfare le esigenze dei nuovi viaggiatori (come Millennials e le nuove classi medie provenienti dai paesi
emergenti) e dei segmenti in crescita (come ad esempio i viaggiatori di alto livello). 5. Carbon footprint: si prevede un aumento dei passeggeri del traffico aereo entro il 2017 pari al 31%. Questo comporterà un aumento del 20% nella domanda di energia, nonostante l’industria stia lavorando per ridurre la dipendenza dal petrolio. Ma non si parla solo di carburanti: l’aumento del turismo può anche avere un impatto sulle destinazioni locali attraverso un aumento dei rifiuti, del consumo di acqua e a causa del rischio di deterioramento dei siti del patrimonio culturale e mondiale. L’industria turistica, le organizzazioni internazionali e le istituzioni hanno preso misure concrete per ridurre l’impatto ambientale e prevedono di continuare a farlo, anche attuando migliori strumenti di misurazione.
L’Italia è il primo Paese al mondo per siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ma è penultima su 141 per le ricadute della tassazione sugli incentivi a lavorare o a investire
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SCENARI DEL TURISMO
Al 17° posto la Cina è prima tra i mercati emergenti
6. Ritardi nelle infrastrutture: mentre il turismo è in forte crescita, gli investimenti nelle infrastrutture – aeroporti, strade, ferrovie, tecnologie per la comunicazione – procedono a rilento, producendo difficoltà non indifferenti e gravi perdite per alcune destinazioni. Pubblico e privato dovranno sempre di più dialogare per garantire una strategia integrata di infrastrutture e l’allineamento su questioni come gli investimenti, la regolamentazione, la soste-
Uno degli elementi più importanti per garantire competitività è la priorità attribuita all’industria turistica da parte delle istituzioni, che si traduce in azioni concrete per la valorizzazione delle risorse
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nibilità, la sicurezza e la lotta alla corruzione. 7. Nuove tecnologie: l’innovazione tecnologica e la crescente fiducia nelle transazioni on line stanno ridisegnando il mercato dei viaggi e richiedono alle imprese di ripensare il modo di fornire servizi. Le nuove abitudini richiedono anche da parte del settore pubblico la necessità di ridefinire i quadri normativi in risposta all’aumento della share economy. ■
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SCENARI DEL TURISMO
Nell’ospitalità premierà
sempre più l’“ad personam” Lusso concepito come experience a 360 gradi, interculturalità e formazione. Sono questi i trend che domineranno nei prossimi anni la scena nel mondo dell’hotellerie e del business travel ✒Dario Ducasse
“Dolcemente viaggiare, rallentare per poi accelerare, con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motore” così cantava in “Sì viaggiare”, Lucio Battisti, ridefinendo, forse senza saperlo, insieme all’autore Mogol, il
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concetto di vacanza in funzione del relax e del godimento slow. Concetto che oggi anche il turismo business ha fatto suo, orientando la scelta verso location in grado di soddisfare, non solo esigenze tecnologiche e di connettività ma anche il biso-
SCENARI DEL TURISMO
Viaggi d’affari: + 4 punti rispetto al 2014 Il mondo dell’hotellerie si sintonizza sempre di più sull’offerta di ospitalità di lusso “ad personam” in grado di soddisfare al meglio le aspettative dei clienti
Che il settore del business travel goda di buona salute lo attestano anche i numeri della ricerca “International Travel Management Study 2015”, di AirPlus, (società multinazionale specializzata nella fornitura di soluzioni innovative per il pagamento e l’analisi delle spese associate ai viaggi d’affari). Condotta in 24 Paesi tra i quali l’Italia, e focalizzata su novità e tendenze, l’analisi rivela che oltre la metà dei mille travel manager intervistati si dice ottimista per quanto riguarda i prossimi mesi. Non a caso la percentuale di aziende che per il 2016 prevede un effetto positivo sulle trasferte di lavoro è cresciuta di 4 punti rispetto allo scorso anno, passando dal 14 al 18%, mentre il 35% degli intervistati (contro il 31% del 2014) prevede per i prossimi mesi un aumento del numero delle trasferte: interessante notare che si tratta di una percentuale poco superiore al doppio di coloro che si aspettano una diminuzione (17%). condo il quale 75 marchi di lusso top del mondo hanno contabilizzato, negli ultimi anni, 171,8 milioni di dollari di fatturato aggregato e un tasso di crescita composto annuo del 14.3%. Performance dovuta, in parte, proprio al perfezionamento nel servizio al cliente: l’acquisto di una borsa di lusso, per esempio, è considerata un’esperienza, e nessuno meglio di un laureato con una formazione nell’ospitalità può accogliere i clienti e soddisfare le loro aspettative».
Il cliente sempre al centro
E ancora servizio al cliente è la parola chiave che serve a identificare il secondo trend del mondo dell’ospitalità individuato dagli esperti di Glion. Si parla infatti di gno di vivere – in hotel e sul territorio – un’esperienza appagante sotto tutti i punti di vista, meglio ancora se di lusso.
Lusso e finanza: settori in crescita
Una recente richiesta condotta dall’istituto svizzero di formazione universitaria Glion Institute of Higher Education, avrebbe individuato tra i trend dominanti nel mondo del lavoro e del turismo, proprio quello del lusso e della finanza. «Da alcuni anni abbiamo visto che un numero sempre maggiore di nostri alunni va ad occupare ruoli molto interessanti per brand di lusso come Rolex, Roger Dubuis, Hermès, Longchamp, Chopard, Cartier, Armani Hotels, Bulgari Hotels, Gucci, Montblanc e per istituzioni finanziarie come J.P. Morgan e Bloomberg Business». dice Judy Hou (foto), CEO di Glion Institute of Higher Education. Tendenza confermata dal report di Deloitte sui beni di lusso dello scorso anno, se7-8 2015 www.mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
Il Parco dei Principi di Roma è un hotel di alta gamma nel quale l’ospitalità si declina anche su un servizio di customer service personalizzato
customer service personalizzato e la ragione più probabile è l’importanza dell’attenzione al cliente che si è ulteriormente intensificata presso rivenditori di fascia alta e istituzioni finanziarie. «Le soft skills, le abilità interpersonali e l’interesse per le lingue che contraddistinguono i nostri studenti», continua la manager della scuola svizzera, «sono fondamentali per il CRM (Costumer Relationship Management) delle aziende che servono clienti sofisticati, abituati ai più alti standard di servizio». Altro fattore importante è l’interculturalità, in particolare per accogliere i turisti dei mercati emergenti come gli Emirati Arabi, il Brasile che guidano la domanda nella fascia alta. «Nei ristoranti e alla reception dei nostri campus, ad esempio», continua Hou, «gli studenti imparano a fornire un servizio impeccabile
ai loro coetanei, che rappresentano oltre 90 nazionalità».
Eventi sempre più interdisciplinari
L’incontro tra le varie culture e la valorizzazione delle differenze riguarda anche il terzo trend individuato dallo studio, in particolare per quanto riguarda i viaggi business e gli eventi aziendali, comparto che, stando ai numeri è in crescita. La spesa globale per le trasferte ha raggiunto 1.100 miliardi di dollari ed è destinata a crescere del 8,6% globalmente nei prossimi mesi. Entrando più nello specifico, il settore sta vivendo un cambiamento di format, passando da evento aziendale tradizionale a evento interdisciplinare, in grado di trasmettere i messaggi dei brand ad un pubblico multilevel, tecnologicamente sempre più esigente – la tendenza è quella di re-in-
Tabella 1 - Travel manager che credono nell’aumento di viaggi business Travel Manager
Nord America Asia e Pacifico Europa Occidentale
(fonte: ricerca AirPlus)
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% 2015
46% 44% 32%
% 2014
28% (+18%) 34% (+10%) 30% (+2%)
SCENARI DEL TURISMO Tabella 2 - La positività dei travel manager italiani Credo che la situazione economica di oggi sia positiva per i viaggi d’affari: Credo che viaggi d’affari aumenteranno nel prossimo futuro: Credo che viaggi d’affari resteranno costanti nel prossimo futuro:
24% (+9% su 2014) 21% (+8% su media UE) 56% (+8% su media UE)
(fonte: ricerca AirPlus)
terpretare le opportunità di networking tradizionali, passando da interazioni faccia a faccia a spazi digitali più mirati – che desidera vivere, anche durante una trasferta di lavoro, un momento memorabile.
sia adeguatamente formato in discipline specifiche quali finanza real estate e in revenue management».
Tra flessibilità ed efficienza
Laurea e specializzazione sono requisiti fondamentali per poter lavorare nell’ospitalità. Ma non bastano. Proprio perché il mercato è in continua evoluzione è necessario anche un aggiornamento costante delle competenze. E per chi non possiede alcun titolo, ci sono comunque interessanti opportunità di crescita e miglioramento professionale. «Molti professionisti non laureati iniziano a costruire il proprio percorso con l’esperienza e il duro lavoro», dice Judy Hou. «Ma spesso non riescono ad avanzare nella carriera o a “riciclarsi” in maniera soddisfacente in un altro settore. Ai professionisti non laureati o a quelli che vogliono cambiare lavoro, Glion offre un MBA flessibile, che può prevedere sia la presenza nel campus, sia le lezioni online oppure una combinazione delle due». ■
Un altro tema, finanziario in questo caso, che è spesso molto quotato nel mondo dell’ospitalità business è la gestione delle entrate. Gestione che non bilancia solo i costi e i profitti ma deve anche massimizzare il guadagno attraverso tariffe flessibili e una maggiore efficienza del personale. L’obiettivo di un hotel è un adeguato ricavo per camere e non solo l’alto tasso di occupazione. In quest’ottica è strategico incoraggiare gli ospiti a prenotare direttamente attraverso l’hotel senza passare per l’agenzia: tra l’altro le OLTA, (on line travel agenzie) e i siti “peer-reviewed” (di “valutazione tra pari) oltre ad abbassare la redditività, dequalificano, pure, omologandola, l’offerta. «È inoltre necessario», sottolinea Hou, «che il personale
La formazione che fa la differenza
Tra i trend individuati dalla ricerca del Glion Institute of Higher Education ci sono anche l’incontro tra le varie culture e la valorizzazione delle differenze
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SCENARI DEL TURISMO
Incentive oggi
Sempre di più le aziende preferiscono investire sulla qualità, indipendentemente dalla durata del viaggio, che può essere anche breve ma Tra le priorità, appagante nell’offrire ai partecipanti una reale l’esigenza di misurare ROI e ROO experience.
✒Dario Ducasse
A parità di budget oggi è l’esperienza esclusiva che definisce un viaggio incentive come più “ricco” e riuscito
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L’esperienza prevarrà sulla dimensione. È questo il nuovo e più considerato trend per quanto riguarda gli incentive, dove, per esperienza si intende la ricchezza dei contenuti emozionali e per dimensione la durata del viaggio e il numero dei partecipanti. Già oggi, a parità di budget, o anche con budget superiori al passato recente, la maggior parte delle aziende investe principalmente nella qualità del programma, puntando sulla personalizza-
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zione. Meglio breve ma intenso, dunque? Lo chiediamo a Daniele Rosso (foto), Ceo di Alessandro Rosso Incentive. «Sicuramente intenso. I viaggi di una settimana nei villaggi turistici sono sempre meno richiesti a favore di soggiorni più brevi ma ricchi di contenuti ed esperienze che offrono una full immersion nella realtà visitata e soddisfano tutta una serie di esigenze, attraverso molteplici attività che vanno da quelle legate al benessere, a
SCENARI DEL TURISMO
quelle di responsabilità sociale, includendo gamification, app e iniziative social».
Uno sguardo Oltreoceano
Un recente studio americano pubblicato dalla Incentive Research Foundation insieme a MeetingsNet e realizzato attraverso interviste a incentive planner di azienda e di agenzia rivela un aumento generale dei budget destinati ai viaggi di incentivazione, specificando però che non sempre esiste una correlazione diretta tra
quest’ultimo e la buona salute economica di un’impresa. Anzi, a fronte di un 75% di planner aziendali che ha dichiarato incrementi di fatturato nel 2015, solo il 54% ha indicato aumenti di budget per i viaggi di incentivazione. «I budget per l’incentive Secondo lo studio statunitense pubblicato da Incentive Research Foundation e MeetingsNet, l’Europa quest’anno avrebbe eguagliato il Messico per numero di incentive americani programmati
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SCENARI DEL TURISMO
La luxury ospitality tra le discriminanti del successo
Altro elemento ritenuto imprescindibile per il successo di un incentive è la scelta della location: il 44% delle aziende coinvolte nella ricerca americana, preferisce gli hotel di fascia alta perché in grado di offrire un maggior numero di attività e una migliore proposta a livello enogastronomico e di benessere (quest’ultimo inserito nel programma dal 40% degli intervistati). Le attività di responsabilità sociale verrebbero inserite dal 33% mentre la gamification dal 17% delle aziende. Per quanto riguarda le app, il 49% degli organizzatori dichiara di averne una, mentre il 55% afferma di utilizzare i social media per amplificare la risonanza del viaggio. In merito alla scelta della meta, invece, il 29% dice di preferire destinazioni a lungo raggio (l’Europa, secondo l’indagine, quest’anno avrebbe eguagliato il Messico per numero di incentive americani organizzati) mentre è solo il 27% che sceglie anche di aumentare il numero dei partecipanti. In percentuali decrescenti, altre opzioni di investimento sono: lo sviluppo di una app dell’evento, l’acquisto di un regalo per ogni partecipante e l’aumento della durata del viaggio, quest’ultima la prima cosa da tagliare in caso di spending review, seguita dai regali e infine dall’accoglienza in alberghi a 5 stelle. Cresce la disponibilità di spesa destinata ai viaggi motivazionali anche se non esiste sempre una correlazione diretta tra aumento del budget e fatturato di un’impresa. A fronte di un 75% di planner aziendali che ha dichiarato incrementi di fatturato nel 2015, solo il 54% ha indicato aumenti di budget per i viaggi di incentivazione
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Incentive: 7 dati statistici su un mercato in ripresa
Raccolti dalla Incentive Research Foundation, i 7 dati statistici sui viaggi di incentivazione (per il mercato americano), mostrano quanto uno strumento che sembrava fosse stato totalmente affossato dalla crisi economica abbia invece ripreso quota. 1 Il 46% delle aziende americane utilizza i viaggi di incentivazione. 2 Le imprese americane spendono 22,5 miliardi di dollari l’anno in viaggi di incentivazione. 3 Le società che offrono incentivi non in denaro, per esempio i viaggi, hanno percentuali di incremento del fatturato superiori di 3 volte rispetto alle altre aziende. 4 La totalità delle “migliori aziende”, quelle cioè che vantano i tassi più elevati di incremento delle vendite e di fidelizzazione dei clienti, offrono viaggi per premiare la forza vendita. 5 I viaggi di incentivazione non sono solo per premiare le performance di vendita: fra le aziende che li utilizzano, il 53% li rivolge alla forza vendita, il 43% ai dipendenti, il 33% ai partner di business e il 27% ai top client. 6 I viaggi incentive progettati e organizzati “a regola d’arte” possono aumentare del 18% la produttività della forza vendita e produrre un ritorno sull’investimento del 112%. 7 Negli Usa il budget medio per un viaggio incentive è di circa 3.440 dollari a persona.
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SCENARI DEL TURISMO
Il FoxTrail di Lugano è un nuovo modo di fare incentive che punta sul coinvolgimento attivo del viaggiatore e del turista business
Da customer oriented a customer engagement
«Il ruolo di protagonista attivo del viaggiatore, la cosiddetta “traveler centricity”, sfida tutti a ideare strumenti e soluzioni nuove», dice Antonio Calegari, AD Carlson Wagonlit Italia. Parole tradotte in realtà dall’agenzia svizzera Swisscovery che ha ideato l’iniziativa FoxTrail, il business travel che “gira” in città (www.foxtrail.ch): una caccia al tesoro a squadre nella città di Lugano, della durata di due ore e mezza circa, organizzata in 25 tappe da superare decifrando enigmi e messaggi contenuti in postazioni già allestite, che insieme costruiscono un’avventura di pura fantasia da vivere lungo le strade più suggestive alla scoperta anche degli angoli meno conosciuti, ma non per questo meno interessanti e belli, della città. vengono stabiliti in base a molteplici variabili», spiega Melissa Van Dyke, presidente della Incentive Research Foundation, «e l’aumento delle vendite è solamente uno di queste. Vanno considerati anche per esempio gli obiettivi di innovazione, di promozione della cultura aziendale e coesione del gruppo». In considerazione di ciò, oltre la metà degli intervi-
stati dichiara di inserire nel programma elementi emozionali che non includono solo le classiche attività “avventurose”, tipo gli sport adrenalinici, ma anche eventi tematici, che promuovono wellness, intrattenimento e momenti formativi e motivazionali come incontri individuali con il top management o l’intervento di speaker di alto livello». ■
Tra i trend, la necessità di misurare ROI e ROO
Secondo l’ultimo report dell’associazione di categoria SITE (l’Index Annual Analysis and Forecast for the Motivational Events Industry), i prossimi mesi dovrebbero confermare un crescente utilizzo dello strumento viaggio nei programmi motivazionali delle aziende. L’80% degli intervistati indica infatti, per il 2016, un aumento del numero di incentive che includeranno sempre più anche i meeting di lavoro. Tra i trend rilevati dallo studio spicca la necessità di misurare il risultato: che si tratti di ROI (ritorno sull’investimento) o di ROO (ritorno sugli obiettivi), a indicare questa esigenza come priorità è la metà degli intervistati. Allo stesso modo si consolida la tendenza che vede gli uffici acquisti delle aziende coinvolti
nel processo decisionale deputato alla pianificazione dei viaggi incentive: la buona notizia è che secondo il 56% degli intervistati il procurement sta affinando le proprie competenze specifiche, risultando quindi più efficace nel prendere decisioni con maggiore cognizione di causa. Infine i numeri dello studio dicono che l’utilizzo di dispositivi mobili per veicolare contenuti e messaggi operativi legati ai programmi di viaggio è ritenuto necessario dall’86% degli intervistati, contro l’80% dello scorso anno. D’altra parte, il consenso per l’utilizzo dei social media sembra ormai avere raggiunto il picco massimo: a misurarne e rilevarne l’efficacia è il 59%, una percentuale in linea con quella dell’anno precedente . 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
Il turismo slow
passa per i treni storici
Mibact e Fondazione FS italiane lanciano un modello di sviluppo competitivo per l’Italia recuperando le tratte ferroviarie ad alto valore storico e paesaggistico ✒di TiCo
Il treno a vapore che attraversa la Ferrovia del Lago che si snoda da Palazzolo sull’Oglio a Paratico Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo
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Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, recependo attentamente le indicazioni del Documento Europa 2020, punta al turismo sostenibile incentivando tutte quelle attività che si realizzano sul territorio con l’obiettivo di tutelare, salvaguardare e riqualificare in maniera innovativa, il patrimonio culturale, artistico, architettonico e umano. Si spiega così la decisione del Mibact di entrare a far parte del progetto avviato dalle Ferrovie dello Stato con la costituzione della Fondazione FS per la tutela e riqualificazione di alcune linee storiche. «La valorizzazione dei treni storici, come anche le linee minori che attraversano l’Italia, sono fondamentali strumenti per una nuova strategia di sviluppo del turismo, per la riscoperta di siti culturali e tu-
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ristici oggi poco valorizzati, pieni di fascino e contenuti, che a fianco alle grandi città d’arte sono il tessuto connettivo culturale d’Italia», ci spiega il Ministro Dario Franceschini. Stando, infatti, a quanto più volte affermato dallo stesso Ministro, incentivare e mettere in evidenza interventi già avviati o che saranno avviati seguendo nuovi criteri sostenibili, non può che dar vita ad una reazione a catena positiva, come si è già visto nei luoghi dove è stata intrapresa una politica di tutela e recupero. «Tali interventi incrementano virtuosamente posti di lavoro che vanno da un’edilizia che definiamo a tutela del patrimonio, a tutta la catena produttiva legata all artigianato e all enogastronomia; al settore dei servizi, ma soprattutto alla
SCENARI DEL TURISMO
valorizzazione dei luoghi della cultura, in armonia con uno sviluppo sensato e identitario del nostro territorio nelle sue singolarità. E il treno storico, con il suo andare lento, è uno dei mezzi, insieme ai cammini e le ciclabili, su cui investire per fare dell’Italia il luogo del turismo slow, attento e sensibile, che cerca nel viaggio esperienziale la possibilità di andare al di là della semplice vacanza. Un turismo in cui la qualità del tempo impegnato nella scoperta dei beni di un territorio, conta quanto, e più, del numero dei beni scoperti». Fondazione Ferrovie dello Stato ha saputo tutelare un patrimonio formidabile di treni, di locomotive a vapore e carrozze, che oggi ci consente ai turisti di godere dei paesaggi straordinari offrendo un’esperienza unica di viaggio attraverso antichi binari. Il Mibact, come ci dice lo stesso Francescini, «ha accolto con favore la richiesta della Fondazione FS di entrare a far parte di essa in qualità di Aderente Istituzionale, in virtù della sua peculiare missione culturale, contribuendo alla vita ed al perseguimento delle finalità della Fondazione». Insieme, avvieranno una serie di azioni strategiche per promuovere e valorizzare, utilizzando la mobilità dolce, i luoghi della cultura nelle aree interne e meno note del Paese.
Occorre costruire un turismo imprenditoriale e sostenibile
«Il coinvolgimento del Mibact rilancia le prospettive della Fondazione e ne esalta il ruolo facendolo diventare strumento attivo per quel turismo di alta gamma sostenibile che rappresenta l’elemento più importante che può essere giocato dall’Italia», ci fa sapere Mauro Moretti, presidente della Fondazione Fs italiane. E ne è convinto anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Fs Italiane: «Il patrimonio del passato va salvaguardato, abbiamo circa 1000 chilometri di linee dismesse dove non c’è più servizio e di cui abbiamo recuperato soltanto 4 linee. Ma col Ministro sono nate iniziative che potrebbero essere significative per attrarre nuovi investitori, per un turismo a mobilità dolce e con linee ad alta panoramicità». «Occorre costruire un turismo industriale, imprenditoriale», osserva Moretti au-
spicando che anche nelle future iniziative legate ai treni storici già in funzione in Italia, possano aggiungersi nuovi partner. E a questo proposito, Franceschini ci ricorda il piano già approvato dal Governo, che prevede la possibilità di assegnare alle cooperative di giovani: stazioni, fari o case cantoniere, perché vengano valorizzati certi percorsi legati al turismo. «Un turismo che deve essere sostenibile e capace di attrarre i viaggiatori di tutto il mondo: non più mordi e fuggi ma d’eccellenza, con grandi numeri». E aggiunge: «L’Italia è il Paese delle 100 città d’arte, dei mille borghi, delle bellezze naturali. L’iniziativa della Fondazione Ferrovie Italiane è la dimostrazione di come si possa investire sul patrimonio, attraversare paesaggi bellissimi su linee e binari su cui non passano più treni di linea e, anziché dismetterle, farle diventare un veicolo economico di crescita del Paese e di tutela del paesaggio».
Un museo dinamico con 4 linee Lago, Val d’Orica, Parco e Templi
Obiettivo primario del progetto è valorizzare e promuovere, attraverso l’emozione di un viaggio su binari d’altri tempi, la scoperta di un territorio con i suoi parchi, castelli, borghi e itinerari inconsueti da raggiungere in treno per un viaggio d’elite, non per il prezzo, ma per l’esperienza unica che consente di vivere, volgendo lo sguardo da un finestrino (che ancora si può aprire) su un patrimonio che fa del nostro Paese un museo diffuso. Quattro le tratte ferroviarie che per la bellezza dei territori attraversati dai tracciati e per l’artigianato, sono state individuate per entrare a far parte di un vero e proprio “museo dinamico” che la Fondazione FS Italiane intende preservare e valorizzare: la Ferrovia della Val d’Orcia, in Toscana; la Ferrovia del Lago, in Lombardia, che si snoda da Palazzolo sull’Oglio a Paratico Sarnico, sulle rive del Lago d’Iseo; la Ferrovia del Parco, in Abruzzo, che si inerpica fino a Roccaraso e i boschi della Maiella e la Ferrovia dei Templi, in Sicilia, che va da Agrigento fino a Porto Empedocle, passando tra i templi della Magna Grecia, patrimonio dell’Unesco. Per prenotare e conoscere il calendario degli eventi in treno storico, si può consultare il sito www.fondazionefs.it. Rete Ferroviaria 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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SCENARI DEL TURISMO
Italiana, socio fondatore della Fondazione FS Italiana, garantirà, in regime di economia, la manutenzione delle quattro linee deputate all’esercizio turistico per consentire il transito di convogli a bassa velocità e far rivivere emozioni e ritmi di altri tempi.
Gite ed eventi su misura a bordo di Littorine, locomotive a vapore e carrozze in legno anni Venti
Locomotiva a vapore in corsa sulla ferrovia della Val d’Orcia che è considerata un vero e proprio museo dinamico
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«La Fondazione è aperta a forme di partnership con gli Enti o le Associazioni locali, al fine di commercializzare itinerari inconsueti della nostra bella “provincia italiana”, poco conosciuti ma ricchissimi di attrattive», precisa Moretti. Sui binari correranno treni composti da rotabili storici della Fondazione FS Italiane, che viaggeranno a calendario e che potranno anche essere noleggiati per gite “su misura”. Locomotive a vapore, carrozze in legno primi ’900, “Littorine”: saranno questi i mezzi che condurranno i visitatori tra il verde, l’arte e la bellezza del nostro Paese. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il Ministro Franceschini hanno firmato di recente il Piano del Paesaggio per preservare un territorio unico
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al mondo come quello toscano. E l’utilizzo a fini turistici della linea ferroviaria della Val d’Orcia è uno dei tratti più affascinanti del paesaggio toscano, da Siena alle Crete, toccando Montalcino, per arrivare alle pendici dell’Amiata, a Monte Antico. È una zona gioiello della regione, patrimonio Unesco dal 2004, che può giocare un ruolo determinante nell’ottica di conservazione e valorizzazione come quelle territoriali. «Non abbiamo voluto chiudere le linee deboli proprio perché pensiamo che su di esse possa avere sviluppo il traffico dei pendolari e possano essere valorizzate dal punto di vista turistico», fa sapere Enrico Rossi.
Il Treno Natura e la Ferrovia Val d’Orcia: viaggio su un binario d’altri tempi
La “Ferrovia della Val d’Orcia” è una delle quattro spettacolari linee ferroviarie, costituenti un vero e proprio “museo dinamico” che la Fondazione FS Italiane gestisce ed intende valorizzare con il supporto di FS Italiane, Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia e da oggi anche insieme al Mibact che ne condivide le grandi potenzialità di attrazione turistica, nell’ambito del
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progetto «Binari senza tempo». Lunga 51 km, è stata chiusa al servizio viaggiatori regolare nel 1994 ma è sempre rimasta attiva per treni speciali, a trazione diesel o a vapore, risultando la tratta italiana più percorsa da rotabili storici. Il treno utilizzato per il percorso turistico è composto da alcune carrozze risalenti agli anni Venti e Trenta, con interni in legno e finiture d’epoca e da due locomotive diesel tipo D343/D445 degli anni Sessanta e Settanta; dalla carrozza presidenziale “Grillo”, con saletta e tavolo riunioni da 12 posti seduti
(circa 20 in piedi), riservata per autorità; carrozza tipo “Centoporte” a Salone del 1930; carrozza di I classe tipo “1921 a scompartimenti con sedili in velluto, 42 posti; carrozza per pendolari del 1950, tipo “Corbellini”, 68 posti a sedere; carrozza ex-Postale del 1936, attrezzata a bar/buffet; carrozza di ex III classe a scompartimenti tipo “1921 con sedili in legno, 80 posti; due carrozze di ex III classe tipo “Centoporte” del 1930 con sedili in legno, 78 posti per ciascuna. Si snoda attraverso il paesaggio di incom-
Il treno storico che attraversa la ferrovia Siena - Asciano - Monte Antico consente di godere di uno dei paesaggi più belli d’Italia, quello delle crete senesi
Un viaggio d’elite, non per il prezzo, ma per l’esperienza unica che questo treno consente di vivere volgendo lo sguardo da un finestrino che ancora si può aprire
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SCENARI DEL TURISMO
aiutare nella gestione e ideazione dei viaggi. Importante anche il servizio di uscite didattiche per le scuole e di servizi di prenotazione di viaggi per matrimoni, compleanni o eventi particolari.
Una promozione integrata del brand Terra di Siena
Il treno storico, con il suo andare lento, è uno dei mezzi su cui investire per fare dell’Italia il luogo del turismo slow, attento ed eco-sostenibile, che cerca nel viaggio esperienziale la possibilità di andare al di là della semplice vacanza
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parabile bellezza della Val d’Orcia e delle Crete senesi. Il territorio, poco antropizzato, è noto, tra le altre attrattive, per le diverse fonti termali e per le pregiate coltivazioni di uva che danno il celebre Brunello di Montalcino. La linea fu aperta nel 1872 per assicurare il collegamento diretto tra Siena e Grosseto prima della realizzazione della più veloce e breve tratta passante per Buonconvento, aperta solo nel 1927. Dagli inizi degli anni Novanta vi furono alcuni tentativi di valorizzazione del tracciato ferroviario Siena-AscianoMonte Antico-Buonconvento-Siena promossi dalla Provincia di Siena, ma l’attività si strutturò con un calendario annuale a partire dal 1996, dopo la chiusura del tratto Asciano-Monte Antico che, a causa dello scarso traffico venne chiusa nel 1994. Il clamore che suscitò tale chiusura fece sì che un gruppo di ex-ferrovieri, riuniti nell’associazione Ferrovia Val d’Orcia (sezione nazionale dell’associazione Ferrovie Turistiche Italiane), insieme alla Provincia di Siena e a docenti e ricercatori di storia del territorio e delle comunicazioni dell’Università di Siena, che ne hanno curato il progetto scientifico, si organizzassero per salvare la linea dalla chiusura totale. Dal 1996, nel periodo che va da marzo a dicembre, con l’esclusione dei mesi di giugno luglio e agosto, funziona un servizio di treni a vapore, littorine e locomotori diesel d’epoca, la cui manutenzione è affidata a Trenitalia e all’associazione Italvapore. I treni portano i viaggiatori a feste tradizionali, in prossimità di borghi, monumenti, sentieri di trekking, e ad assaggiare prodotti tipici, con un sensibile ritorno economico sulle strutture ricettive del territorio. I passeggeri sono accompagnati dagli ex ferrovieri, talvolta in divisa d’epoca, che raccontano storie di vita e aneddoti sulla ferrovia, oltre ad
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Obiettivo prioritario del progetto ministeriale, in linea con quello perseguito in questi anni dalla Provincia di Siena è quello di valorizzare e promuovere, attraverso l’emozione concreta di un viaggio su binari d’altri tempi, l’affascinante scoperta di un territorio, con i suoi incantevoli borghi, parchi, castelli, itinerari inconsueti da raggiungere in treno, da percorrere poi a piedi o in bicicletta, con proposte culturali e artistiche di alto livello. Come ricorda il Presidente Fabrizio Nepi, «l’attività svolta dalla Provincia di Siena in questi anni, in termini di politiche per il turismo, ha favorito un modello di fruizione turistica della destinazione “Terre di Siena”, basato in particolare su due principi: fare del turismo un’occasione di conoscenza e scambio di valori sociali e culturali per i residenti e per gli ospiti e il pieno rispetto del patrimonio ambientale, sociale e culturale». La Provincia di Siena ha, in questi anni, lavorato molto ad una promozione integrata del brand “Terre di Siena”. «L’attività finora svolta è stata finalizzata essenzialmente a coordinare e qualificare l’offerta locale creando opportunità di esperienze culturali tese a far conoscere l’essenza della nostra identità, e proponendo in modo integrato tutte le eccellenze del nostro territorio. In quest’ottica l’offerta di turismo cosiddetto “lento” e consapevole, che promuoviamo da molti anni attraverso molteplici progetti, ha visto protagonisti alla pari le città d’arte e i centri minori, il patrimonio storico-artistico, quello termale, il paesaggio e i prodotti agroalimentari di qualità». Ed è in questo contesto che si inserisce il progetto Treno Natura nelle Terre di Siena, uno dei progetti cardine della Provincia di Siena che ha vinto, nel 2014, il primo premio nella categoria “progetti realizzati” in occasione del 5° Concorso Internazionale Go Slow - Co.Mo.Do”. L’originale progetto di promozione turistica della Provincia di Siena si è aggiudicato il
SCENARI DEL TURISMO
più importante e unico riconoscimento italiano rivolto a Pubbliche Amministrazioni e Studi di Architettura del paesaggio, per progetti di mobilità dolce e per lo sviluppo del turismo outdoor eco-compatibile. Il progetto della Provincia di Siena ha infatti da sempre avuto come obiettivi prioritari il recupero e il ripristino della linea dismessa con treni d’epoca, preservando oggetti e strutture significative per l’archeologia industriale; l’approfondimento delle tematiche storico-ambientalistiche, visto che le corse del Treno Natura hanno anche un fine di educazione ambientale per adulti e bambini; la scoperta delle Terre di Siena e del loro patrimonio di tradizioni, arte, cultura ed enogastronomia utilizzando un mezzo di mobilità dolce, a ridotto impatto ambientale, con una velocità che consente di godersi appieno la realtà circostante. L’esperienza del Treno natura in Terre di Siena è la più conosciuta a livello nazionale ed è presente in numerose guide di tutto il mondo; rappresenta un caso di successo del turismo slow. La Provincia di Siena ha garantito il Programma 2015, in collabora-
L’esperienza del Treno natura in Terre di Siena è presente in numerose guide di tutto il mondo; rappresenta un caso di successo del turismo slow
zione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, con un coinvolgimento dei Comuni interessati dal percorso della ferrovia. Quindici le corse programmate a bordo del “cento porte” alle quali quest’anno si sono aggiunte ulteriore cinque corse con littorina d’epoca che integrano il calendario 2015 nei periodi in cui, per ragioni di sicurezza, il treno a vapore non può viaggiare. ■
La Ferrovia dei Templi, in Sicilia, va da Agrigento fino a Porto Empedocle, passando tra i templi della Magna Grecia, patrimonio dell’Unesco
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BLEISURE DESTINATION
Sistema “Toscana”
Il vento sta cambiando in direzione più che favorevole e il turismo toscano torna a dare segnali generalmente positivi in quasi tutti i settori. Segnali da saper cogliere e mettere a frutto
✒
Cristina Chiarotti
“Sono secoli che viviamo nel futuro”. Mai claim fu più azzeccato per riassumere una spirito di accoglienza innato di una destinazione, quella toscana, vetrina importante a Expo Milano 2015, ricchissima com’è di opportunità – tra mare, colline e città d’arte – e capace di anticipare i tempi, lanciando format inediti di fruizione del territorio e di eventi. Sono circa 500 gli happening made in Toscana programmati per il semestre Expo, di cui circa 450 previsti entro i confini della Regione, mentre 30 organizzati a Milano nel Fuori Esposizione: nei Chiostri dell’Umanitaria di Milano, per esempio, la destinazione dimostrerà il suo impegno sul fronte del-
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l’innovazione e della tradizione alimentare con mostre, convegni, conferenze, incontri B2B, show cooking e wine tasting.
Trend positivo per un impegno costante
Un investimento di energie e di risorse, quello di Expo, voluto per assecondare un trend più che positivo. Secondo le previsioni diffuse da Toscana Promozione, infatti, per il secondo anno consecutivo, la Regione vedrà un aumento delle presenze dell’1,9 %, con un incremento sia degli italiani che degli stranieri. I primi stimati al più 1,5%e i secondi al più 2,2%, in particolare da Francia, Svizzera e Nord Europa,
BLEISURE DESTINATION
con il picco delle prenotazioni, nelle prime due settimane di agosto. Nei prossimi mesi si prevede anche un lieve aumento della spesa, nonostante un leggero calo della durata media dei soggiorni. Sono numeri importanti, frutto di un lavoro costante di visibilità, soprattutto sui grandi mercati internazionali, come dimostra anche il grande successo registrato all’Imex di Francoforte del maggio scorso, la fiera degli eventi che mai come quest’anno ha registrato numeri record per Firenze Convention Bureau: oltre 70 appuntamenti con associazioni, agenzie, PCO e aziende corporate provenienti da tutto il mondo. La partecipazione di Firenze ad IMEX Francoforte 2015 conferma la crescita che la città e il Firenze Convention Bureau stanno vivendo negli ultimi anni, in termini di visibilità e di sviluppo di business. Oltre agli appuntamenti in fiera, per la prima volta quest’anno, FCB ha partecipato ad un evento organiz-
zato con l’azienda TMF dialogue marketing, partner di FCB, durante il quale è stato possibile incontrare altri buyer provenienti in prevalenza dal settore corporate. Un’occasione importante e di confronto con assessori e ministri del turismo da tutto il mondo, oltre ai rappresentanti della meeting industry internazionale, che ha visto la partecipazione dell’assessore allo sviluppo economico e turismo del Comune di Firenze Giovanni Bettarini e del direttore del FCB Carlotta Ferrari. «Vogliamo promuovere la città come destinazione ideale per il turismo congressuale e i viaggi d’affari, sostenendo anche l’attività di internazionalizzazione delle imprese fiorentine del settore», ha detto Giovanni Bettarini, illustrando i progetti in fase di realizzazione in cui l’amministrazione ha deciso di investire: l’ampliamento dell’aeroporto, l’apertura di nuove linee della tramvia e il sistema di bike-sharing.
In apertura, una suggestiva veduta di Firenze e, nel dettaglio sopra, i colori delle colline toscane. Secondo le previsioni, e per il secondo anno consecutivo, la Regione vedrà un aumento delle presenze dell’1,9 %, con un incremento sia degli italiani che degli stranieri
Un patto per il Sistema Toscana
Offerta strutturale. Questa la parola d’ordine delle numerose iniziative messe in campo con successo dall’Amministrazione toscana nell’ultimo periodo. Accolta con molto ottimismo dagli operatori di settore, è stata per esempio la Terza Edizione di “Volare Arte” all’Aeroporto di Pisa, che vede l’esposizione di nove sculture monumentali del maestro coreano Park Eun Sun in marmo apuano, posizionate sia all’esterno che all’interno dell’aerostazione, in un connubio di grande rilievo tra arte e cultura, a rimarcare l’unicità della Toscana. Un evento che in realtà ha sancito un’alleanza forte tra le amministrazioni comunali di Pisa e di Firenze, e soprattutto tra le aziende che gestiscono gli scali aerei, da maggio, fuse nella Toscana Aeroporti Spa. È stato il sindaco di Firenze Dario Nardella, nel suo inter7-8 2015 www.mastermeeting.it
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BLEISURE DESTINATION
Sopra, Piazza dei Miracoli, Pisa. Sotto, uno dei tratti della via Francigena percorribili dai turisti
vento, a tendere simbolicamente la mano al collega pisano, Marco Filippeschi, invitato a collaborare non solo per lo sviluppo del turismo attraverso i due aeroporti, ma anche e soprattutto a «lavorare insieme per costruire una sorta di unica città, chiamata Toscana». Una necessità di cambiamento radicale ampiamente condivisa. «La Toscana», dice Marco Filippeschi, «ha un potenziale enorme in tutti i campi. Le eccellenze di Firenze e Pisa, se unite all’interno di un progetto unico,
Francigena, un’offerta in crescita
In auto, a piedi, in bicicletta, a cavallo: i 380 km del tratto toscano della via Francigena sono un percorso in tutta sicurezza tra storia, cultura e architettura, in contesti paesaggistici unici per bellezza. Prova ne è che tredici turisti su cento che arrivano in Toscana scelgono la via Francigena come punto di riferimento per il loro viaggio. A rivelarlo è lo studio di settore “Le caratteristiche del turismo toscano nel 2014 ed uno sguardo alla via Francigena” realizzato dall’Istat.Secondo i dati del rapporto, il 13% del movimento turistico regionale toscano è attribuibile ai 40 comuni francigeni – pari ad 1,7 milioni di arrivi e a 5,7 milioni di presenze – dove nel 2014 è cresciuta l’offerta ricettiva degli alloggi extra-alberghieri (+4,7% numero di esercizi) e la presenze di turisti negli alberghi (+5,4%) rispetto al 2013. Sono soprattutto gli italiani delle regioni vicine (in particolare, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio) a visitare i comuni della Via Francigena e, tra gli stranieri che la scelgono, sono in crescita tedeschi, russi e cinesi.
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costituirebbero un potenziale difficilmente eguagliabile in Europa. Tutto questo è già in parte previsto dal “patto dell’Arno”, ma penso sia necessario anche un “patto della costa”, per migliorare e implementare l’offerta infrastrutturale, a partire dal miglioramento del sistema viario e del servizio ferroviario, indispensabili per lo sviluppo turistico ma anche e soprattutto per la ripresa dell’occupazione e quindi del Sistema Toscana».
Vento in poppa per un turismo natural
Mai come quest’anno la Toscana deve essere pronta a nuove indicazioni che vengono dal mercato turistico. Si prevede per esempio, una crescita dell’1%, pari a 100 mila pernottamenti nelle strutture to-
si fa in quattro
Master Meeting Magazine di opinione e attualità sul mondo del turismo dedicato ai nuovi trend
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BLEISURE DESTINATION
Arte e gusto da scoprire in un’App
Tante le App, sia Apple che Android, scaricabili dai turisti per scoprire le bellezze culturali e culinarie della Regione. Sotto, una veduta di Piazza del Campo, Siena.
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scane che assecondano una domanda fortemente interessata a vivere in maniera natural il territorio. C’è ottimismo tra gli operatori del turismo en plein air che, in Toscana, potrebbe toccare i 9 milioni di presenze. Un buon auspicio, dopo mesi segnati dal maltempo e crisi economica. Sono i numeri dell’Osservatorio per il turismo all’aria aperta a confermarlo, con stime che vedono, finalmente, una crescita dei viaggiatori italiani. Secondo le previsioni degli operatori regionali di Faita Federcamping, si attende infatti una crescita della domanda interna pari allo 0.8% e di quella estera intorno all’1.1% nel comparto balneare, sia della costa che delle isole. Gli stranieri continueranno a privilegiare le città d’arte come Arezzo, Siena e Pisa, dove si attende una ripresa pari al +3.7% di presenze e al 5.6% di ricavi. Alta la domanda dei viaggiatori esteri anche per Grosseto, Livorno e l’isola d’Elba. C’è ottimismo inoltre per il settore termale, dove è atteso un +3.5% di presenze e di ricavi. Buone nuove anche per campagna e zone collinari in genere. Negative invece le stime – nei mesi estivi – per le strutture presenti sulla montagna toscana. In leggera controtendenza Firenze, dove invece si evidenzia una lieve diminuzione del turi-
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Visitare la Toscana è un viaggio sensoriale. Si pensi solo che il percorso all’esposizione universale è pervaso da un’essenza realizzata appositamente da un maestro profumiere e fulcro del percorso è “A five minutes day”, una video installazione che occuperà tutti gli schermi del totem centrale e condenserà in soli 5 minuti i suoni e le immagini di un’intera giornata trascorsa in Toscana. Ma la Regione è soprattutto uno scrigno di sapori: formaggi, salumi, prelibatezze gastronomiche della tradizione, per non parlare dei vini e degli olii. Un tesoro tutto da scoprire tramite le tante App proposte, vere e proprie guide digitali, sviluppate per dispositivi Apple e Android, che guidano i turisti alla scoperta delle bellezze culturali e culinarie della regione, mappando anche i servizi. È possibile scegliere tra vari itinerari del gusto e diverse sistemazioni, scegliere gli eventi in calendario e scoprire le cantine che propongono degustazioni doc.
sti esteri (–0.5%) mentre tornano a crescere i viaggiatori italiani che scelgono il capoluogo toscano come meta per le proprie vacanze, con una stima di incremento pari all’1.1%. Il vento sta cambiando quindi, stavolta in direzione più che favorevole, e il turismo torna a dare segnali generalmente positivi in quasi tutti i settori. «Scegliete la Toscana» è l’appello del neo presidente della Regione, Enrico Rossi, «godrete di bellezze storiche e culturali uniche al mondo, di spiagge e acque splendide, paesaggi senza paragoni. Starete bene e darete nello stesso momento un contributo allo sviluppo economico e alla ripresa nei nostri territori». ■
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Ristorazione, fiore all’occhiello
La ristorazione è il fiore all’occhiello dell’AC Hotel Firenze. Il ristorante interno, aperto sia agli ospiti sia alla clientela esterna, propone una cucina profondamente radicata nel territorio, ma aperta anche alle tendenze della gastronomia internazionale. Lo chef Vincenzo Crapa realizza menu che partono dai prodotti della tradizione toscana per creare piatti autentici e gourmet allo stesso tempo.
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SELECTED BY MM
Hotel Bernini Palace A due passi dalla Galleria degli Uffizi e da Palazzo Vecchio, questa splendida dimora fiorentina offre un raro connubio di arte, storia e grande ospitalità. Per soggiorni ed eventi all’insegna dell’esclusività più autentica
Un palazzo del XV secolo che custodisce le tracce di secoli di storia gloriosa, dal quattrocentesco Rinascimento delle arti e della cultura ad un’altra rinascita, quella ottocentesca, quando l’Italia Risorgimentale si affrancò dalla dominazione straniera. Sorge nel cuore di Firenze l’Hotel Bernini Palace, www.hotelbernini.duetorrihotels.com, 5 stelle, in Piazza san Firenze, dietro Piazza della Signoria, a pochi passi dalla Galleria d’Arte degli Uffizi e da Palazzo Vecchio e da luoghi, opere d’arte e piazze che hanno fatto la storia d’Italia. Le eleganti sale che oggi accolgono gli ospiti per riunioni e congressi erano un tempo quelle dell’Hotel Columbia Parlamento, dimora e luogo d’incontro degli onorevoli che proseguivano in quei locali le loro discussioni appena fuori dalle aule di Palazzo Vecchio – allora sede della Ca-
mera dei Deputati – e degli Uffizi – dove si riuniva il Senato del Regno tra il 1865 e il 1871, durante il periodo di Firenze Capitale d’Italia. Nell’ampio salone al primo piano la Sala delle Colazioni, che un tempo era la Buvette del Parlamento e dove oggi si organizzano eventi e incontri professionali in un contesto artistico eccezionale, con i tondi affrescati lungo le pareti dai ritratti dei protagonisti del Risorgimento italiano: Garibaldi al centro e tutto intorno tanti toscani, come Nero Corsini (ultimo ministro del Granduca), Giuseppe Montanelli e Cosimo Ridolfi, Vincenzo Salvagnoli e Manfredo Fanti. Con loro, “i piemontesi” Cavour e Brofferio, Balbo e Gioberti, Lamarmora e Valerio e Giuseppe La Farina, animatore della Società Nazionale. C’è anche Daniele Manin, protagonista della Repubblica di San Marco del 1849; spicca invece l’assenza di Giuseppe Mazzini, ma non sorprende: fedele agli ideali repubblicani, Mazzini non mise mai piede in Parlamento, non fosse altro per non giurare fedeltà al Re.
Locale Storico d’Italia
Un patrimonio di memoria per il primo hotel di Firenze ad avere, nel XIV secolo, l’acqua corrente e a disporre di una stalla per i cavalli degli ospiti, che spicca ancor più in questo 2015 nel quale la città celebra i 150 anni di Firenze Capitale: non a caso, in quanto luogo storico del Risorgimento, il Bernini è entrato a far parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia, che riunisce i locali più antichi e prestigiosi che sono stati protagonisti della storia d’Italia, contraddistinguendosi anche per l’impegno, da parte del Gruppo Duetorri-
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TOSCANA Grandi eventi, tra arte, moda ed enogastronomia
Situato com’è nel cuore stesso di Firenze, l’Hotel Bernini Palace è da sempre attento a ideare proposte ad hoc in concomitanza ai grandi eventi che la città ospita: dai pacchetti legati alle grandi mostre d’arte, come la magnifica “Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana” a Palazzo Strozzi fino al 24 gennaio 2016, a quelli dedicati agli appuntamenti più celebri come la Florence Design Week, Pitti Taste, la Firenze Marathon e la Biennale Enogastronomica fiorentina. hotels al quale appartiene, nella conservazione e valorizzazione del palazzo con il lavoro di ristrutturazione e restauro della facciata principale che ne ha restituito lo splendore originario.
Un’accoglienza Mice oriented
Tra storia, modernità e design ultramoderno, le atmosfere del Bernini sono un perfetto mix di suggestione e comfort “mice oriented”: 74 camere con soluzioni per ogni esigenza, dotate di wi-fi e dei migliori e più moderni servizi, unitamente alle location dedicate a meeting e riunioni: dalla Sala delle Colazioni a disposizione per eventi e convegni alla Sala Corsini, ristrutturata ed illuminata da calda luce naturale, che dispone di tutte le attrezzature tecniche di base (lavagna a fogli mobili, linea Internet veloce, impianto audio, DVD, video proiettore e schermo) e, su richiesta, assistenza tecnica full-time, servizi di segreteria, registrazione audio e video, servizio di traduzione simultanea, videoconferenza e servirsi di catering per welcome coffee e drink, coffee breaks, cocktail, pranzi di lavoro, cene di gala e banchetti. Per riunioni ed incontri di alto
livello tra pochi ospiti a disposizione i salotti esclusivi delle Suite in stile classico e dell’Executive Tuscan Floor: camere dallo stile Rinascimentale, affacciate sui cortili interni, sulle viuzze e i vialetti della Firenze medievale, che con i loro soffitti a travi di legno, i letti a baldacchino, le decorazioni d’epoca, i tessuti preziosi e i meravigliosi arazzi regalano un’atmosfera intima e accogliente. A rendere la dimora location ideale per soggiorni business è anche la posizione. Il cinque stelle è vicinissimo alla Stazione Santa Maria Novella (800 metri), al Centro Congressi (1 km), alla Fortezza Da Basso (1,5 km) e all’Aeroporto Vespucci (7 km), e offre servizi altamente personalizzabili per il trasporto da e per aeroporto e stazione. P.T. 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Cosmopolitan Hotels Group In forte espansione, specie in quest’ultimo anno, il Gruppo alberghiero toscano centra l’obiettivo di arricchire un’offerta di ospitalità già molto varia con nuove dimensioni di accoglienza
Stimolare flussi turistici più tradizionali del mercato interno e internazionale, come le famiglie, ma anche le fasce di viaggiatori più giovani. Forte di questa intuizione Cosmopolitan Hotels Group è riuscito ad ampliare il proprio portafoglio di strutture arricchendo la propria offerta con nuove occasioni di ospitalità: dall’affiliazione al Miramare Resort di Tirrenia, al Residence Villaggio Solidago a Calambrone (Pisa), al Ristorante con Terrazza
Grand Hotel Continental e Continental Resort: libertà e comfort
Fulcro del Gruppo il lungomare di Tirrenia, incastonato tra il turchese del mare e il verde della macchia mediterranea alle spalle, con il Grand Hotel Continental e il vicino omonimo Resort. L’hotel è una delle strutture leader della Regione per l’accoglienza congressuale, ma anche meta preferita di un turismo leisure internazionale che sa esattamente cosa cercare: cortesia e servizio. A soli 15 km dalla Torre di Pisa e dall’Aeroporto internazionale Galileo Galilei, a 9 km dall’uscita autostradale eppure affacciato direttamente sul lungomare di Tirrenia, l’hotel offre 175 camere e 4 Suite. Situato a due passi dal Grand Hotel Continental e collegato tramite l’ampio giardino, il Continental Resort conta ben 50 appartamenti finemente arredati e con ogni comfort. Circondato da ampi spazi verdi ed eleganti giardini, questo Resort è l’ideale per chi non vuole rinunciare ai propri spazi pur contando sulle numerose possibilità di svago e comodità della struttura principale.
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sul Mare Bistrot Bagno Mary nell’omonimo stabilimento balneare, fino al ristorante-caffetteria-disco club Astragalo Castiglioncello (Livorno) e alla Baia del Quercetano. A queste, si aggiungono anche due piccole perle nell’isola d’Elba, l’Hotel Riva del Sole e Villa Cristina a Marina di Campo e il Drago Residence e De-
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pendance Al Pozzo in Località MorconeCapoliveri. D’altronde Cosmopolitan Hotels Group racchiude in sé un piccolo universo. In pochi anni si è saputo imporre come uno dei gruppi più attivi nel campo della ricezione turistica di qualità in Toscana. Le realtà che lo compongono sono strutture poliedriche che propongono numerose soluzioni di soggiorno, dal benessere al business, dalla montagna al mare, sempre con due denominatori comuni: la passione per l’ospitalità e la cultura del servizio.
Gastronomia, divertimento e relax
Tra le recenti acquisizioni del Gruppo, due in particolare sorprendono per emozioni e location. Splendido il ristorante disco club Astragalo di Castiglioncello (LI), inserito in uno degli angoli più affascinanti del litorale toscano – che può contenere 180 persone con servizio a buffet, e 100 persone sedute con servizio a tavolo – dove le atmosfere rendono piacevolissimo il soggiorno. Qui sarà possibile cenare nel rinnovato ambiente, incluse le terrazze panoramiche all’aperto, con una spettacolare vista mare, dove lo chef e il suo staff propongono una cucina del territorio unita a un tocco di creatività, prestando una cura particolare alla scelta delle materia prime. Inoltre, ideale per una pausa, un pranzo veloce o un appuntamento quotidiano, la terrazza panoramica sulla “Baia del Quercetano” accoglie l’ospite nel suo ambiente nuovo e moderno, regalando momenti di puro relax. Ma merita anche, l’Hotel Riva del Sole a Marina di Campo sull’isola d’Elba, una location unica sul lungomare di fronte alla
Relax in montagna
Non siete amanti del mare e cercate un’alternativa esclusiva, che garantisca sport e relax, e sia un punto di partenza per scoprire le meraviglie del territorio toscano? Ecco il Resort Val di Luce, immerso nel cuore verde dell’Abetone, sul versante dell’Appennino pistoiese. Con le sue 77 suite, il Val di Luce si propone come luogo ideale per trascorrere una vacanza dedicata a se stessi in un contesto raffinato e dotato di tutti i comfort, portando avanti con successo un concetto diverso di ospitalità alberghiera, la vera ispirazione del Gruppo alberghiero toscano: «L’attenzione ai particolari è la nostra mania. È proprio un grande senso di ospitalità, una cultura del servizio dedicato al cliente, e più in generale l’arte di creare un’atmosfera piacevole e rilassata la nostra unica raison d’être, così gradita alla clientela», confermano i vertici del Gruppo, «nelle nostre strutture regna sovrana la garanzia di trovare qualità e servizio ai massimi livelli».
famosa spiaggia in sabbia, la più grande dell’isola d’Elba, che si estende per quasi 2km con attrezzati ed eleganti stabilimenti balneari, ma anche con ampie zone di spiaggia libera, uno dei motivi di maggiore richiamo per turisti sia italiani che stranieri. La struttura è moderna con ampie e luminose sale e dispone di ristorante, american bar e sala colazioni con spazi esterni, garantendo il massimo relax e comfort. C.C. 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Hilton Florence Metropole e Hilton Garden Inn Florence Novoli Entrambi gli Hilton Hotels fiorentini sono situati a poca distanza dagli aeroporti di Firenze e Pisa, dalle principali uscite autostradali e dalla stazione ferroviaria, così da essere punto centrale per scoprire la città e i dintorni Firenze si conferma una delle più importanti e tra le più popolari destinazioni in Italia. Il “Bel Paese” è sempre tra le mete preferite dai turisti di tutto il mondo e il capoluogo toscano è una meta di particolare appeal sia per chi viaggia per lavoro che per piacere. Situato sulle rive del fiume Arno con le ridenti colline toscane e verdi cipressi come sfondo, questa città dallo stile indiscutibile unisce il fascino dell’alta moda alla rilevanza storica delle chiese e monumenti fino a musei di importanza mondiale co-
me la Galleria degli Uffizi. Lo shopping mette d’accordo le richieste di chi preferisce prodotti di artigianato locale sempre di alta manifattura o chi predilige quelli di alta tecnologia; e la varietà gastronomica è divina in qualunque posto si scelga di andare, dalla trattoria allo street food. Essendo tra le principali sedi congressuali, Firenze è spesso location di prestigiosi eventi fieristici e congressi. Ecco che le due strutture Hilton diventano preziosi punti di riferimento per il turismo Mice.
HILTON FLORENCE METROPOLE
È un’esperienza tutta italiana l’Hilton Florence Metropole, situato in posizione strategica rispetto a tutti i luoghi di interesse per ogni tipo di viaggiatore: a 3 km dall’aeroporto Internazionale Amerigo Vespucci, a pochi minuti dalle principali Immagini dell’Hilton Florence Metropole
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uscite autostradali, a poca distanza dalle verdi colline toscane e a soli 20 minuti dalle principali attrazioni fiorentine. Raggiungere il centro di Firenze è comodo e veloce con un eccellente servizio navetta di 29 posti completamente gratuito e disponibile tutti i giorni ogni ora. A disposizione degli ospiti un comodo parcheggio gratuito per un massimo di 130 posti auto. Che siano standard o suites, tutte le 212 camere sono dotate di ogni comfort; scegliendo una delle camere Executive,
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Immagini dell’Hilton Garden Inn Florence Novoli
potrete rilassarvi bevendo un cocktail o gustando qualche snack all’Executive Lounge, un’area dedicata al 15° piano, con vista mozzafiato sulla città di Firenze e sulle sue bellezze architettoniche. Assaporare la cucina toscana o piatti della cucina internazionale nella elegante atmosfera del Ristorante Luci della Città, o gustare un caffè italiano o un drink dissetante nel moderno Lounge Bar sono momenti da vivere in stile Hilton. Per rilassarsi, l’hotel dispone anche di un fitness centre con palestra aperta 24/7 edi un’area relax con Mega Whirlpool, cascata svedese e cromoterapia. L’Hilton Florence Metropole dispone inoltre di connessione WiFi gratuita nelle aree comuni e una business station a disposizione dei clienti 24 ore su 24. Punta di diamante è il luminoso e flessibile Centro Congressi, che può accogliere fino a 1000 partecipanti e offrire spazi dedicati in base alle richieste del cliente. Le 2 sale meeting da 500mq ciascuna sono modulabili in 10 sottosale di diverse dimensioni, tutte perfettamente insonorizzate, climatizzate e con accessi indipendenti. Le sale meeting del pian terreno hanno accesso diretto al parcheggio dell’Hotel, e si prestano quindi per organizzare speciali esposizioni, show room e lanci auto.
HILTON GARDEN INN FLORENCE NOVOLI
L’Hilton Garden Inn Florence Novoli è situato strategicamente nel cuore del parco di San Donato in zona Novoli, nella parte Nord di Firenze. Quest’area è completamente rimodernata, comprendendo nel
circondario la prestigiosa Università di Firenze, il nuovo Tribunale e gli uffici della sedi di grandi e importanti multinazionali. Il Duomo e le principali attrazioni turistiche sono poco distanti dall’hotel, che si trova a soli 3 km dall’aeroporto e dalle uscite autostradali. Qui, nel cuore della Toscana in Italia, l’accoglienza è riservata sia ai viaggiatori d’affari che a turisti da tutto il mondo, desiderosi di scoprire le attrazioni di Firenze. L’Hilton Garden Inn Florence Novoli offre 121 camere, tutte arredate in un caldo stile contemporaneo e dotate di aria condizionata e numerosi comfort per il piacevole soggiorno dell’ospite; l’accesso a Internet è gratuito anche nelle camere con la possibilità di stampare in remoto nel business center, ad uso gratuito e aperto 24/7. L’hotel dispone di un accogliente Lounge Bar e il ristorante CITY, con un’ampia terrazza estiva “OpenGarden”. E per piccoli congressi, l’Hotel dispone di una sala meeting modulare per 150 persone, dotato di luce naturale e tecnologia avanzata. L’hotel offre gratuitamente ai propri ospiti la possibilità di parcheggio gratuito nel garage dell’albergo e un servizio navetta per il centro città nel fine settimana. C.C. 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Petriolo Spa Resort Un viaggio che comincia tra i colori e i profumi della campagna toscana e che continua tra le seduzioni di un resort 5 stelle dove anche il più piccolo dettaglio è un mondo di raffinatezza, di gusto e tradizione. Tutto da scoprire e riscoprire
Ci sono luoghi che mantengono ciò che promettono e altri che vanno addirittura oltre, rivelandosi una sorpresa continua, non solo quando li si scopre per la prima volta, ma anche quando vi si fa ritorno. Petriolo Spa Resort è uno di questi. Immerso in una riserva naturale privata della Val di Farma, a pochi chilometri da Siena, questo splendido cinque stelle regala un’esperienza di soggiorno ogni volta diversa. Dalla magia del paesaggio all’esclusività degli ambienti e dei servizi, dall’offerta benessere – la spa utilizza l’acqua
della fonte termale di Petriolo nota per le sue proprietà eccezionali – alla ristorazione tipica... Qui l’ospite trova un raffinato mondo di grandi e piccole attenzioni, di spunti e suggestioni per vivere la location e il territorio in modo emozionante e sempre nuovo. Lo standard è di altissimo livello e la cura dei dettagli impeccabile: tessuti caldi, marmi pregiati e travertino nelle 77 camere e suite in stile classico, tutte luminosis-
Petriolo. Molto più di un ristorante
La cucina è un altro punto di forza dell’accoglienza del resort: una full immersion nella tradizione di un terra nota in tutto il mondo per la bontà e qualità dei suoi prodotti. Nel menu degustazione del ristorante (con vista) Petriolo si possono gustare alcuni dei più rinomati piatti tipici ricreati con estro dallo chef che utilizza solo ingredienti del posto e di primissima scelta, mentre il ristorante il Brigante è ideale per un break o un light lunch. Ma ci sono anche altri punti dove sostare per una pausa golosa: a bordo piscina, nella Spa e nella hall.
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sime e riposanti, con vista panoramica sui circostante boschi secolari, e dotate di ampi bagni e di arredi di grande dettaglio. Molto belle la executive suite e la suite Imperiale (Suite Papa Pio II), quest’ultima con giardino privato e jacuzzi open-air.
Eventi nel verde
Ideale per soggiorni di relax e benessere, il Petriolo Spa Resort è una cornice perfetta anche per congressi e meeting all’insegna dell’esclusività, grazie al suo moderno centro congressi articolato in 7 sale riunioni in grado di accogliere fino a 180 persone, con sala plenaria da un centinaio di posti. A ciò si aggiungono gli spazi outdoor: i 100 ettari di natura della tenuta offrono un palcoscenico straordinario per incentive, team building, show room, eventi e presentazioni importanti.
Benessere a km zero
Costruito proprio sopra alle terme medievali, il resort consente all’ospite di beneficiare non solo della bellezza storica di un angolo di natura elogiato sin dall’antichità ma anche delle proprietà dell’acqua termale della zona, ricca di preziosi minerali ed oligoelementi, che sgorga a 43° C e
che viene raccolta da una vasca immersa nei colori e nei magici profumi della campagna circostante. L’acqua – di cui già gli etruschi conoscevano i benefici straordinari in particolare per la salute di pelle, ossa e polmoni – è presente in tutti i trattamenti, realizzati con prodotti unici ed esclusivi a base di materie prime del territorio. P.T.
Outdoor calling
Tante e tutte emozionati sono le attrattive e le attività en plein air offerte dalla destinazione. Per esempio, forse non tutti sanno che Siena è la città capofila del trekking urbano. A questo proposito il resort offre un pacchetto esclusivo con trattamento in mezza pensione e accesso gratuito alla Spa e diversi percorsi da scegliere come “Tra città e campagna: Siena dentro e fuori le mura” (il percorso si snoda tra stradine pittoresche della città, la valle di Follonica e la valle di Porta Giustizia) oppure “La storia di Siena attraverso le sue rocce e le sue piante” (trekking condotto da una guida che include la visita agli orti botanico e dei Pecci). Il resort propone anche itinerari storici come “I percorsi della Via Francigena” che include la visita al borgo medievale di Cerbaia con la Rocca oggi in rovina ed al Castello della Chiocciola. Da vedere anche il Pozzo Medievale, una parte del sistema idraulico sotterraneo senese, costruito nei secoli XIII-XIV. E non mancano nemmeno le proposte per gli appassionati di shopping artigianale, con i tour per le botteghe di Siena (tra le tappe: la Bottega del Ricamo, Bottega Orafa dove sono riprodotti antichi monili etruschi, il negozio di ceramiche e maioliche artistiche, il Laboratorio di Ferro Battuto) e per i buongustai: nella Grotta delle Eccellenze si possono acquistare prodotti tipici senesi, come Chianti o Vernaccia, pecorino, salumi panforte, ricciarelli e cantucci (in abbinamento al Vin Santo).
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TOSCANA BLEISURE DESTINATION SELECTED BY MM
Villa La Massa Un gioiello architettonico dell’epoca medicea, un’oasi di pace bucolica ai bordi dell’Arno, già nella regione del Chianti Rufina e a quindici minuti dal cuore di Firenze. Location ideale per eventi esclusivi
Nove ettari di parco lussureggiante, tra ulivi, vigne, cipressi, alberi da frutta e un variopinto giardino di iris – creato dalla paesaggista fiorentina Maria Chiara Pozzana – che si apre con un belvedere sul fiume Arno. E, nel centro, un gioiello espressione della più alta ospitalità made in Italy. È questo il mondo raffinato di Villa La Massa, a due passi da Firenze, dove l’accoglienza ha il sapore di un’antica di-
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mora nobiliare dal servizio impeccabile che non tralascia nemmeno il più piccolo dettaglio. A dirigere il cinque stelle lusso di Villa d’Este Hotels (affiliato a Leading Hotels of the World) è oggi Achille Di Carlo, ca-
BLEISURE DESTINATION Un luogo di contemplazione, natura, arte e buona cucina
pitano di lungo corso dell’hotellerie di alta gamma internazionale, già direttore del resort toscano Borgo San Felice. Una laurea in Economia e Gestione del Turismo e un master in Hospitality Management, Di Carlo ha costruito la sua carriera nella luxury hospitality, lavorando fin da subito in alberghi iconici come il Des Bergues di Ginevra, il Claridge’s di Londra, l’Hotel de Paris di Montecarlo e l’Hotel Eden di Roma. L’approdo a Villa la Massa è per lui un ulteriore traguardo e, allo stesso tempo, una stimolante sfida. Tra gli obiettivi del manager c’è quello di dare nuovo impulso al comparto eventi, valorizzando ancora di più il resort quale location elettiva per happening esclusivi, sia aziendali che privati, come matrimoni e celebrazioni: molto bella la cappella nel giardino dove si sono sposati David Bowie e Iman.
Il Villino
Villa La Massa è una destinazione nella destinazione. Sostarvi significa infatti vivere un’esperienza, appagante in tutti i sensi, sul territorio, con Firenze vicina e infinite possibilità di svago e cultura. Il verde della campagna e l’azzurro dell’acqua invitano al raccoglimento allargando lo sguardo – libero di spaziare senza confini – e il cuore: la bellezza qui, nel Chianti Rufina, regna davvero sovrana. Villa La Massa organizza programmi di visite alle ville e ai giardini della Toscana, proprietà private che aprono in esclusiva per gli ospiti dell’Hotel, così come viaggi legati all’arte e alla dolce vita. Non mancano neppure le opportunità per gli amanti dello sport, tra jogging trail, piscina, percorsi di trekking e di equitazione, campi da tennis e da golf nelle vicinanze o le attrattive per gli amanti del buon bere, che possono andare alla scoperta delle tante cantine del Chianti. Infine, l’hotel organizza corsi di cucina con lo chef Andrea Quagliarella con raccolta di erbe aromatiche e verdure nell’orto. Una menzione a parte merita il ristorante Il Verrocchio, situato nel Mulino, dalle cui vetrate si ammira un’incantevole vista sull’Arno e nel quale, d’estate, si cena sulla terrazza a filo d’acqua. Il bar Mediceo e il Pool Bar sono, invece, disponibili per pranzi e cene informali. La cucina è toscana e a km zero, ortaggi e olio d’oliva extra vergine provengono dai terreni del resort. Ottima anche la carta dei vini.
maestoso e giardino privato sull’Arno, dove organizzare cene déhors in totale privacy e la “Parco”, ancora più raccolta, con vista sul fiume e sulle colline, entrambe con arredi preziosi (lini, sete, pavimenti in cotto...) e dotazioni tecnologiche di ultima generazione. Il villino può essere interamente riservato. P.T.
Per chi cerca un ambiente intimo e romantico, il Villino è una deliziosa dependance – è il terzo e più recente degli edifici che compongono Villa La Massa – con sette camere, tra le quali due splendide suites: la “Presidenziale” con un camino
La SPA Ambientata nelle antiche cantine, l’Arno SPA è uno spazio inebriante di lusso, benessere e tranquillità, il cui fil rouge sono i profumi dei fiori e delle erbe aromatiche della Toscana. Per i trattamenti si utilizza la linea cosmetica creata appositamente per l’hotel dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella.
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I castelli del Ducato
Il territorio che circonda le deliziose città di Parma e Piacenza è da sempre sede di bellezze storiche e artistiche che fanno il paio con le tante prelibatezze enogastronomiche ✒Davide Deponti
Sopra, nata come edificio esclusivamente militare, la Fortezza di Bardi venne trasformata, nel Cinquecento, in una confortevole dimora patrizia
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Il Ducato di Parma e Piacenza storico, quello che il Papa Paolo III Farnese “regalò” nel 1545 al figlio Pier Luigi, non esiste più dal 1859 quando, durante il Risorgimento, si unì al Piemonte con altre regioni per formare il nascente Regno d’Italia. A testimoniare la bellezza e l’unicità di un territorio ricco di storia e di tradizioni artistiche e gastronomiche senza uguali in tutta la Penisola, restano oggi i centri storici delle due città simbolo e, soprattutto, i tanti castelli che ancora punteggiano la zona, fortificati tra la pianura nella quale scorre il fiume Po e le vette rigogliose del basso Appennino. Con un itinerario tra le rocche di Castell’Arquato, Bobbio, Bardi, Fontanellato e Colorno, solo per citare alcune tra le più note, si scoprono ogni giorno allo stesso tempo l’importanza storica e architettonica dell’antico Ducato e i piatti della tradizione emiliana più amati in Italia e nel mondo. Non dimentichiamo infatti che il Ducato di Parma e Piacenza ha attraversato oltre 300 anni di storia, ma anche che le 22 tra rocche e castelli che vi si trovano, tuttora, conservano memorie molto più antiche. Nobili famiglie,
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feudatari e condottieri vissero tra quelle mura vicende che narrano ad esempio del coraggio di opporsi ai nemici in questa terra di frontiera e di grandi transiti. Senza contare che la storia del Ducato racconta anche di mecenati che chiamarono grandi artisti per dare splendore alle loro residenze e alle corti raffinate. Durante tanti secoli infatti quei castelli, che oggi sono monumenti unici da visitare e preservare, furono infatti sia abitazioni che baluardi difensivi, centri di potere, sedi amministrative e politiche. Tutto ciò immerso in un territorio che è un piacere scoprire, vivere e gustare. Nel Ducato di Parma e Piacenza emozioni, storia, arte, cultura ed enogastronomia rendono unico il richiamo di una terra incantevole, nelle cui fortezze per secoli hanno vissuto alcune tra le più illustri e blasonate dinastie italiane, dai Borbone ai Farnese, dai Landi agli Sforza, dai Visconti ai Malaspina. Sulle cui tavole ricchissime sono nati e si sono affermati i migliori prodotti della tradizione gastronomica locale, come il Parmigiano-Reggiano, il prosciutto di Parma, il culatello di Zibello, la coppa, la
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pancetta e il salame piacentini, oltre ai tanti vini bianchi e rossi Doc come ad esempio il rinomato Gutturnio. Andiamo allora a visitare alcune di queste magnificenze storiche e architettoniche che oggi sono anche raccolte in un’Associazione dei Castelli del Ducato che ne protegge le bellezze e ne prolunga il mito, anche attraverso enogastronomia e ospitalità (www.castellidelducato.it).
Due rocche tra le viti
Tra i colli dell’Appennino che si allungano a sud del centro di Piacenza, tra verdi declivi che sono la patria prediletta delle viti autoctone che servono per la produzione di amatissimi vini Doc, come la Bonarda, il Gutturnio e l’Ortrugo, svettano – è davvero il caso di dirlo vista la loro posizione geografica – due rocche davvero affascinanti. La prima è il medievale Castello di Gropparello: venne eretto a partire dall’VIII secolo su un picco di rocce che sovrasta un orrido di quasi cento metri di altezza sul cui fondo scorre il torrente Vezzeno. Contraddistinto da una pianta irregolare, magnifico esempio dell’arte della fortificazione, fu per secoli assolutamente inespugnabile. Oggi invece appartiene all’antica famiglia dei Gibelli ed è visitabile (info: www.castellodigropparello.it) per ammirare dall’interno della roccaforte la doppia cinta muraria merlata, il cortile, le torri, il torrione d’ingresso con doppio ponte levatoio, il mastio forti-
ficato e i camminamenti di ronda scavati nella roccia. In più, nel bosco circostante è stato aperto il “Parco delle Fiabe”, attrazione dedicata ai bambini per fare loro scoprire le suggestioni antiche della storia del castello. Domina invece le più basse colline circostanti e un ampio tratto del fiume Arda, la Rocca Viscontea di Castell’Arquato. Famoso per le sue alte torri, il castello, tutto realizzato in laterizio a partire dal 1342, comprende due parti fortificate diverse e collegate tra loro. Sovrasta l’intero complesso, tutto visitabile ma solo su prenotazione (info: tel. 0523.803215), il mastio, un tempo isolato, che dal punto di vista architettonico è il perno sia della difesa urbana che del sistema di sorveglianza dell’intera vallata. Nel borgo medievale poi è da vedere anche il Palazzo del Duca: costruito nel
Il Castello di Scipione è stato costruito nell’XI secolo dai Marchesi Palladino, a pochi passi da Salsomaggiore Terme (credits www.castellidelducato.it)
A spasso tra i curatissimi giardini del Castello di Castelnuovo Fogliani, eretto a pochi chilometri da Piacenza (credits www.castellidelducato.it)
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Sopra, luogo dove nel 614 d.c. venne fondata l’Abbazia di San Colombano, centro culturale per tanti secoli, Bobbio ospita anche il Castello Malaspina Dal Verme. Sotto, animato spesso da eventi, banchetti e matrimoni, il Castello di Felino è molto antico poiché venne eretto nell’890 d.c. (credits www.castellidelducato.it)
1292 da Alberto Scoto come Palazzo di Giustizia, deve la sua denominazione al fatto che fu, nella prima metà del Seicento, la residenza dei duchi Sforza. Al di sotto del Palazzo si trovano le Fontane del Duca con otto bocche in bronzo a forma di testa di animale. Di fianco alle cannelle c’era una lavatoio dove le donne potevano fare il bagno ai bambini e fare il bucato, mentre era proibito portare gli animali ad abbeverarsi per non deturpare la purezza dell’acqua. E la purezza dei salumi in questo territorio piacentino è invece da
sempre certificata: ed ecco perché, proprio a Castell’Arquato si può visitare la Bottega del Salumificio La Rocca (info: tel. 0523.805139) per acquistare e degustare i salumi tipici Dop come la Coppa piacentina, il salame Principe e la pancetta Castellana. Sempre nel borgo visconteo infine si può godere l’ospitalità di una residenza di charme: è l’Hotel Leon d’Oro (www.leondorocastellarquato.it) elegante struttura ricavata in una palazzina liberty finemente restaurata.
Quei manieri sul Po
Si trovano invece nella “bassa” parmigiana, ovvero in quella parte del territorio parmense che si affaccia verso il corso del fiume Po, due borghi storici che legano il loro nome a quello di due fortezze dalla storia unica e inimitabile: sono Colorno con la sua Reggia e Fontanellato con la Rocca Sanvitale. Complessa e monumentale struttura architettonica, con oltre quattrocento sale, corti e abbracciata dal torrente Parma, dalla piazza omonima e dal meraviglioso giardino alla francese, la Reggia di Colorno fu edificata nel 1337 come rocca per difendere l’Oltrepò. Appartenne alle famiglie dei Correggio e dei Terzi e fra il XVI e il XVII secolo
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fu ristrutturata da Barbara Sanseverino che la trasformò in un elegante palazzo e ne fece la sede di una raffinata corte e di una prestigiosa raccolta di dipinti di Tiziano, Correggio, Mantegna e Raffaello. Oggi le parti più affascinanti da vedere durante la visita (info: tel. 0521.312545) sono gli appartamenti del Duca e della Duchessa, la Sala Grande, la neoclassica Cappella di San Liborio, con le tele di celebri artisti e l’Osservatorio Astronomico. Ancora più antica è poi la storia della Rocca Sanvitale di Fontanellato che oggi si erge, incantevole, al centro del borgo, circondata dall’ampio fossato pieno d’acqua. È infatti nel 1124 che viene eretto il primo nucleo fortificato di quella che sarà poi il castello successivo, completato nel XIV secolo con il mastio e le altre torri. Oggi la struttura, che è di proprietà del comune, è visitabile (info: tel. 0521.829055), soprattutto per ammirarne i tesori artistici che contiene. A partire da uno dei capolavori della pittura manierista italiana, ovvero la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con la storia del “Mito di Diana e Atteone”, tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. All’interno della rocca si trova, in stato di conservazione pressoché intatto, poi l’appartamento nobile dei Sanvitale, mentre nella “Sala di Maria Luigia” si ammira la
scultura di Antonio Canova “La mano con fior al polso”. Lasciati alle spalle i tesori artistici delle rocche della “bassa” non si può non andare alla ricerca del più prezioso tesoro gastronomico del territorio: è il famoso Culatello di Zibello, salume che è uno dei prodotti Dop più famosi di tutta l’EmiliaRomagna. A proposito di Culatello, tappa obbligatoria è l’Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense, regno del mangiar bene di Massimo Spigaroli, chef una stella Michelin, e del fratello Luciano. Qui, in una cantina del 1300, lasciano riposare i salumi prodotti appositamente per loro il Principe Carlo d’Inghilterra, Giorgio Armani e Alain Ducasse (www.anticacortepallavicinarelais.it). Mentre nel centro della città emiliana si è sicuri di trovare il Culatello alla Prosciutteria Noi da Parma in via Farini 9/c (tel. 0521.234188), dove è in vendita insieme ai dolcissimi prosciutti crudi o al molto apprezzato salame “strolghino”, legato sempre alla lavorazione del culatello. Per un riposo d’elite a pancia piena invece, sempre nel cuore di Parma, direttamente affacciato sulla Piazza del Duomo, c’è il Palazzo della Rosa Prati, residenza d’epoca ricavata in un edificio risalente al 1222 con 7 suite e 7 appartamenti (www.palazzodallarosaprati.it).
Storica sede di una raffinata corte rinascimentale, la Reggia di Colorno ospita ancora oggi tele di celebri artisti, come Tiziano e Raffaello
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FOCUS
Il complesso del Castello di Agazzano è composto da due strutture e un ampio giardino-parco a terrazza che si affaccia sulla val Luretta, a 20 km da Piacenza (credits www.castellidelducato.it)
Lungo la Val Trebbia
Si ritorna invece nel piacentino, ma poi ci si allontana dalla città imboccando la verde e affascinante Val Trebbia, per trovare altre due rocche davvero speciali. La prima è il Castello di Rivalta, una davvero sontuosa residenza signorile, circondata da un magnifico parco e da un piccolo e delizioso borgo restaurato, il tutto a un passo dal fiume Trebbia. Citato in documenti già a partire dal 1048, il maniero nel XIV secolo entra nel dominio dei conti Landi, che ancora oggi ne mantengono la proprietà con il ramo Zanardi Landi, residente proprio nella rocca stessa (www.castellodirivalta.it). Entrare oggi nel loro castello allora vuol dire visitarne il salone d’onore, la sala da pranzo, la cucina, le cantine, le prigioni, le camere da letto, la torre, la sala delle armi, la galleria, la sala del biliardo e il curioso “Museo del costume militare”. Il tutto ovviamente
Il primo nucleo della Rocca Sanvitale di Fontanellato risale addirittura al 1124 (credits www.castellidelducato.it)
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sperando di non avvistare il fantasma medievale di Bianchina, defunta ma dispettosa moglie del conte Obizzo Landi che a causa della sua bellezza fece perdere la testa anche al Duca di Milano Galeazzo Visconti. Attorno alla rocca, si affaccia sul Trebbia anche il borgo restaurato, del quale fa parte la Chiesa di San Martino: risalente al Mille ma ricostruita più volte, ospita diverse decorazioni pittoriche e sculture. Completa il tutto infine la presenza di un’offerta d’accoglienza di qualità. È la Residenza Torre di San Martino (www.torredisanmartino.it), piccolo relais cinto dalle mura di Rivalta che offre ospitalità di classe ed anche servizi meeting. Risalendo poi ancora per qualche chilometro il corso del Trebbia, si incontra una cittadina dalla storia unica e millenaria, Bobbio. Qui infatti, nel 614, venne fondata l’Abbazia di San Colombano, uno dei centri religiosi e culturali più importanti del nord Italia per numerosi secoli. Oggi una visita al borgo prevede quindi proprio la scoperta dell’antico centro abbaziale, dell’ancor più antico Ponte Gobbo, eretto dai Romani sul Trebbia, e infine del suo castello. Ovviamente un luogo così unico non può non avere una rocca: a Bobbio infatti si trova, eretto a partire dal 1219 e più volte rimaneggiato, il Castello Malaspina Dal Verme, struttura fortificata costituita da più corpi di fabbrica racchiusi entro una cinta mura-
FOCUS
ria in pietra. Quello che nacque però come un austero maniero di “montagna” e di confine, venne trasformato poi in un elegante dimora proprio dai conti Dal Verme intorno al 1545. Oggi la sua visita (info: tel. 0523.936500), prevede tra le altre cose il passaggio nella cosiddetta “Sala delle Marine” e nel Salone delle Armi. Non invece quello al famigerato “pozzo dei coltelli”: posto secondo la leggenda nei sotterranei della torre circolare di sud-est, oggi riempito e chiuso, sarebbe stato una fossa rivestita da numerosissime lame affilate e sporgenti orizzontalmente nella quale venivano gettati i nemici. Meglio non pensarci, anzi berci su: magari con i pregiati vini locali prodotti dall’azienda Vinicola “Marchese Malaspina” (www.marchesemalaspina.it): situata nella conca collinare di Bobbio, con vitigni del territorio produce dal 1772 etichette di qualità come l’Ortrugo Doc e la Bonarda Doc.
Tra natura e terme
Dall’Appennino piacentino a quello parmense il passo non è brevissimo – perché bisogna scendere a valle col Trebbia fino al Po e poi risalire verso i passi che conducono in Liguria – ma è sicuramente affascinante da fare. Anche perché è in quest’altra zona collinare e di montagna che si scoprono altre due rocche uniche al mondo. Si parte con il Castello di Scipione che è uno dei più antichi della regione, essendo stato costruito nell’XI secolo dai Marchesi Pallavicino, anche se forse poco conosciuto, pur trovandosi a pochi passi dalla nota cittadina di Salsomaggiore Terme. Ancora abitato dai diretti discendenti della stessa famiglia, il maniero si innalza sulle colline di grande valore paesaggistico che dominano il Parco Fluviale Regionale dello Stirone, ed è circondato da un minuscolo ma suggestivo borgo medievale. Nato come struttura militare all’interno di un sistema difensivo più ampio, per volere del Sacro Romano Impero, ebbe nel Medioevo una grande importanza per la sua posizione strategica a difesa dei numerosi pozzi per l’estrazione del sale, di cui i Marchesi Pallavicino erano i maggiori produttori e i più potenti arbitri del mercato. Scoprire i segreti di questa antica famiglia è possibile allora anche visitando (info: www.castello-
discipione.it) il castello, nelle cui sale si possono ammirare numerose opere del Seicento, dagli affreschi ai soffitti lignei a cassettoni e all’elegante loggiato che si affaccia sul paesaggio collinare tutto attorno. Per soggiornare in zona, godendo dell’ospitalità tipica emiliana, in un contesto alla belle epoque, oltre che a due passi delle Terme nel centro di Salsomaggiore, c’è il Grand Hotel Albergo Regina (www.ghregina.it), inaugurato nel 1911 e testimone aggiornato dell’epoca liberty. Veramente spettacolare è invece il colpo d’occhio che si apre arrivando a Bardi e scorgendo l’omonima Fortezza, arroccata da più di mille anni sopra uno sperone di roccia di diaspro rosso, alla confluenza dei torrenti Ceno e Noveglia. Considerata dagli storici uno dei massimi esempi di architettura militare in Emilia Romagna, la Fortezza di Bardi nacque ben prima dell’anno Mille, come rocca dei Longobardi, dai quali deriva il suo nome, ma appartenne dalla metà del Duecento, e per oltre quattro secoli, ai principi rinascimentali Landi. Anche se trasformata, verso la fine del Cinquecento, in confortevole dimora patrizia, la Fortezza è ben diversa dagli altri castelli del Ducato e rende davvero l’idea di un medioevo guerriero e cavalleresco. Ancora oggi infatti, visitandola (info: tel. 0525.733066), tutti da ammirare sono i camminamenti di ronda, le torri, la piazza d’armi, il cortile d’onore porticato, il pozzo, la ghiacciaia, i granai, le prigioni, le sale di tortura e il recentemente restaurato Bastione di Artiglieria. Gli ex quartieri dei soldati ospitano infine un curioso Museo della “Civilta Valligiana”. E per chi fosse curioso dei sapori forti dell’Appennino Emiliano, poco lontano dal borgo l’Azienda Agricola Biologica Brugnoli (www.aziendabrugnoli.it) alleva allo stato brado e vende i salumi ricavati dal prelibato “maiale nero di Bardi”. ■
Adagiata sulle prime colline dell’Appennino, la Rocca di Sala Baganza oggi ospita anche un Museo del Vino (credits www.castellidelducato.it)
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FOCUS
Parma Una destinazione bleisure
Parma. Cattedrale e Battistero
da vivere tutto l’anno
Parma, città piccola nelle dimensioni, ma capace, grazie alla forza delle sue tradizioni, di fare e di pensare in grande. Le sue specificità eccellenti, basti citare la produzione enogastronomica (parmigiano,prosciutto, culatello di zibello) e i tanti tesori storici, artistici e paesaggistici, ne hanno esteso i confini geografici – quando si parla di Parma, non ci si riferisce più alla sola città ma all’intero territorio, dal Po al crinale appenninico – e ne hanno fatto un brand riconosciuto in tutto il mondo. Oggi, la destinazione può fare e pensare in grande anche nel turismo. La sua offerta di accoglienza, il centro storico-gioiello percorribile a piedi, lo spazio amplificato del territorio con gli itinerari artistici, culturali ed enogastronomici la rendono una meta bleisure particolarmente appealing per chi desidera abbinare al soggiorno di lavoro momenti leisure da vivere come esperienza autentica sul territorio.
FOCUS PARMA
SELECTED BY MM
Parma location ideale per il summit dell’Ehma
Tra riflessioni sull’Expo e esplorazioni della Food Valley, i soci dell’Italian Chapter dell’European Hotel Managers Association hanno approfondito l’importanza della gastronomia per l’ospitalità Lo Starhotels du Parc di Parma è stato dal 26 al 28 giugno la sede della riunione dell’Italian Chapter della European Hotel Managers Association (Ehma), organizzata da Alessandra Bragoli e presieduta dal Delegato Nazionale e General Manager del milanese Principe di Savoia, Ezio Indiani. Nessun posto se non Parma, poteva essere tanto propizio per una riflessione sulla
gement cui uniscela sua passione per la realizzazione di eventi gourmet. Sono stati scelti per esempio alcuni dei più noti brani di Giuseppe Verdi ad accompagnare il primo evento svoltosi venerdì sera: aperitivo e cena alla Trattoria Corale Verdi, immersa nel verde del Parco Ducale. Il menu musicale, interpretato dalla soprano Alice Quintavalla e dal tenore Luca Bodini
cultura gastronomica italiana e sul suo stretto legame con l’Expo di Milano, che alla nutrizione ha dedicato una vetrina universale. E nessuna audience poteva essere più adatta dei general manager di grandi alberghi che del nutrire al meglio i proprio ospiti hanno fatto una missione. Grazie anche agli sponsor Gruppo Pedersoli, La Bottega dell’Albergo, Iniziative Venete, Sia Guest e Amoretti Specialità Alimentari, i convegnisti hanno potuto scoprire l’arte, la storia e le eccellenze alimentari di Parma e della Food Valley. Un itinerario studiato ad hoc da Alessandra Bragoli che ha condotto gli ospiti in un percorso emozionale, grazie alla sua grande esperienza pluriennale nell’hospitality mana-
accompagnati dal Maestro Milo Martani, è andato di pari passo con il menu tradizionale parmense dello Chef Sante. Il sabato mattina si sono svolti i lavori del convegno, mentre gli accompagnatori scoprivano le suggestive vie del centro della città e le raffinate botteghe storiche. Dopo un delizioso light & green Brunch presso lo Starhotels du Parc, nel pomeriggio ha avuto luogo un tour nella celeberrima Food Valley, iniziato con una visita all’Azienda S. Ilario di Langhirano per conoscere più da vicino i modi di produzione del famoso Prosciutto di Parma, seguito da una visita al Caseificio Gennari di Collecchio per il Parmigiano Reggiano. Queste aziende eccezionali affiancano a metodi di lavora-
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zione tradizionali la tecnologia necessaria per ottenere un prodotto impareggiabile, dando sempre spazio all’estro e alla sensibilità tutta italiana degli operatori per pervenire al massimo dell’armonia dei sapori e dei profumi. La giornata si è conclusa all’Antica Corte Pallavicina di Massimo e Luciano Spigaroli, situata a Polesine Parmense: antica dimora e azienda agricola dove la famiglia Spigaroli abita e lavora da generazioni, un luogo straordinario ed incantato meta amata da italiani e stranieri. Nel tempo all’azienda agricola si sono aggiunti il ristorante “Al cavallino bianco”, un’azienda che produce i migliori salumi della bassa parmense, “L’Antica Corte Pallavicina” e in ultimo il Relais. Massimo Spigaroli ha deliziato gli ospiti eseguendo lui stesso una dimostrazione della produzione del famoso culatello tipico, il re dei salumi, ed ha mostrato la cantina in cui se ne conservano circa 10.000. Per chiudere la serata nella stessa cantina è stato servito un menu eccezionale ad una tavola imperiale. L’ultima giornata, domenica, è stata dedicata a una passeggiata culturale tra le vie di Parma: Parco Ducale, apertura straordinaria della camera di San Paolo, Duomo e Battistero, Teatro Farnese, a cui è seguito il lunch presso il Ristorante Romanini da Icilio Amoretti a Parola di Noceto. Nel pomeriggio si è visitata l’ultima creazione dell’editore Franco Maria Ricci, il Labirinto della Masone a Fontanellato che è oggi il più grande labirinto esistente, composto interamente di piante di bambù, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri. Il percorso, lungo 3 chilometri, invita a passeggiare, perdersi, fantasticare, riflettere. C.C.
SELECTED BY MM
FOCUS PARMA
Grand Hotel de la Ville
Un modello di ospitalità e di valorizzazione del territorio. Ambienti ricercati, uno dei migliori ristoranti di Parma e tanti suggerimenti per godersi la città nel suo lato più autentico
Sorge a pochi passi dal centro storico di Parma, all’interno di uno dei più begli esempi di riqualificazione industriale in Italia – l’innovativo spazio disegnato da Renzo Piano, il Barilla Center – ed offre un’esperienza di soggiorno all’insegna della qualità. Qualità dell’ospitalità che si esprime non solo nei comfort offerti, ma anche nel ruolo di hub per un’esperienza emozionale del territorio. Il Grand Hotel de la Ville si inserisce in un network di eccellenze, tra noti brand del made in Italy come l’Academia Barilla e il Consorzio del Prosciutto di Parma, in un’area ricca di spunti di intrattenimento: nelle immediate vicinanze, si trovano una shopping area, un cinema multisala, diversi ristoranti di qualità, un esclusivo centro wellness e un bel parco con percorso jogging. Vicino si trovano, poi, l’Auditorium Paganini e il Centro Congressi del Comune di Parma. Agli organizzatori di eventi, il cinque stelle mette a disposizione 5 eleganti meeting room con luce naturale – dedicate al compositore Giuseppe Verdi, le cui opere hanno contribuito a rendere celebre la città nel mondo – in grado di accogliere ogni tipo di incontro, dal
congresso alla piccola riunione e con una capienza complessiva di 250 posti. Grande attenzione è riservata alla cucina, aspetto che valorizza la location nella sua duplice anima business e leisure. Il Ristorante Parmigianino, ideale contesto per banchetti e cene di gala, ma anche per business lunch, è una piacevole realtà locale, dove tradizione e creatività si equilibrano nelle proposte raffinate dello chef Luca Paffetti,
tutte a base di eccellenti materie prime del territorio e non . L’American bar “Il Camino” si presta, invece, ad ospitare rinfreschi, degustazioni (ottima la carta dei vini) e cocktail accompagnati da deliziosi stuzzichini salati. A connotare l’hotel sono, inoltre, le sue 110 camere design, di cui 3 suite (dagli 80 ai 100 mq) e 4 junior suite, tutte dotate delle più moderne tecnologie, tra cui il wi fi gratuito (usufruibile ovunque) e arredate con materiali anallergici: la cura dell’ospite, in tutte le sue declinazioni, è il cardine dell’ospitalità del Grand Hotel de la Ville. E, per il benessere, ci sono, infine, una confortevole area fitness attrezzata con macchinari TechnoGym e un angolo relax con sauna e bagno turco. P.T.
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FOCUS PARMA
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Palacassa - Fiere di Parma Il più grande teatro d’Europa, location ideale per eventi di lusso e meeting aziendali
Situato a soli 3 km dall’aeroporto di Parma, presso il quartiere fieristico della città, il Palacassa è una raffinata struttura multifunzionale adatta ad ospitare ogni tipo di iniziativa tra spettacoli, convention, congressi, cene di gala, sfilate e trasmissioni televisive. Con i suoi 17.000 mq di superficie perfettamente modulabile – capaci di ospitare sino a 5.000 posti a sedere, 4.000 nella sola sala plenaria – e con le dimensioni del palco, accessibile da parte dei grandi mezzi di trasporto insieme ai suoi impianti ad alta capacità scenotecnica, il Pala-
cassa ha tutti i requisiti per essere considerato il più grande “Teatro d’Europa”. Ad arricchire ulteriormente l’appeal sono presenti all’interno della struttura 7 sale convegni modulabili con capienza variabile da 100 a 500 posti a sedere
Indirizzo al top per grandi eventi
La struttura ha ospitato grandi happening teatrali e musicali tra cui “Crozza nel Paese delle meraviglie”, “Jovanotti in tour”; eventi unici come il concorso internazionale ippico “Jumping Parma”, uno dei più importanti concorsi di salto ad ostacoli in Italia,“Italian Golf Show” – l’unico evento golfistico indoor in Italia – e il Campionato Mondiale della Pizza, una gara-spettacolo di tre giornate con la pizza protagonista.
Palacassa: scelto dai grandi nomi dell’imprenditoria
Tra le aziende che hanno scelto la struttura come sede per le loro manifestazioni,
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FOCUS PARMA
ci sono le più importanti multinazionali che del Palacassa apprezzano, in particolare, lo spazio all’avanguardia dall’elevato standard qualitativo in termini di dotazioni tecnologiche, strutturali ed organizzative e lo staff di altissimo livello, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. Tra le aziende che hanno scelto la location figurano Barilla, Chiesi Group, Nestlè, Vodafone, Totalerg, Rockwell, Lottomatica, Eismann, Just Italia, Parmigiano Reggiano, Azimut Finanziaria. Il Palacassa ospita inoltre congressi nazionali e internazionali, recentemente ha fatto da cornice ai congressi di Confindustria, Assiom Forex, Siaarti, Sibioc/Simel, e manifestazioni fieristiche come “Art Parma Fair” mostra d’arte contemporanea. P.T.
SERVIZI EROGATI SU RICHIESTA • Service audio/video/luci • Catering • Grafica grande formato • Allestimento palco • Allestimento aree espositive • Impianti elettrici • Facchinaggio e movimentazione
Le distanze
Il Palacassa dista 5 km dalla stazione, 2 km dall’autostrada, 3 km dall’aeroporto, 25 km dalla fermata medio padana della T.A.V.
DOTAZIONI E CARATTERISTICHE
• Capienza congressuale: 5.000 posti • Sala plenaria: capienza massima 4.000 posti; altezza 12 m, larghezza 48 m, lunghezza 110 m • Sale convegni: n. 7 sale modulabili con capienza variabile da 100 a 500 posti • Assetto spettacolo: 7.500 posti • Spazi espositivi: spazi interni 17.000 mq • Attrezzature e servizi meeting: palco dim. 22x10x1,20 h (mq 220) estensibile a 22x20x h. 1.80 con due scale di servizio laterali e una scala di accesso principale fronte palco, boccascena fronte palco di dotazione fissa e pareti di delimitazione della sala di dotazione fissa - 4 maxischermi di 80 mq ciascuno con relativi n.4 video proiettori da 12.000 AL sistema digitale del suono - internet wi-fi • Ristorazione: fino a 3.000 posti • Parcheggio: 9.000 posti auto scoperti 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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ART&MICE DESTINATION
Meeting lungo la via dei siti Unesco Ricca di luoghi d’arte e cultura dichiarati Patrimonio dell’Umanità, la regione Veneto rappresenta una meta d’elite per il turismo Mice evoluto che cerca, sul territorio, un’esperienza non ordinaria, capace di lasciare qualcosa dentro ✒Luciana Sidari
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Mazzorbo - Venissa. Credits Nevio Doz
l successo di un meeting dovrebbe essere misurato con un parametro che va oltre i classici e ormai scontati ingredienti, ovvero belle camere, sale attrezzate, pranzi e cene accurati, programmi di intrattenimento divertenti, mega spa, team building originali... Spesso a meeting perfetti manca, infatti, l’anima, la sensazione di aver vissuto o visto qualcosa di straordinario che lasci qualcosa “dentro”. Il Veneto è una regione particolarmente fortunata, in questo senso. La sua bellezza, la sua luminosità, i suoi colori – rappresentati nei dipinti e negli affreschi dei suoi grandi artisti – non finiscono mai di incantare. Non per niente aziende e pco scelgono spesso questa bella regione come meta per i loro eventi. Ma c’è anche un’altra ragione che rende il Veneto destinazione d’elite per soggiorni leisure e business: la sua straordinaria ricchezza di siti patrimonio Unesco che, insieme, costituiscono un itinerario d’arte, storia e bellezza naturalisti-
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ca di valore unico. Lungo questa ideale via che, come un filo d’oro, unisce le maestose cime dolomitiche, la pianura, la laguna, il mare e le città d’arte Venezia, Padova, Vicenza, Verona (senza contare la miriade di città-gioiello minori come Conegliano, Cittadella, Castelfranco, Asolo, Marostica) si trovano hotel, centri congressi e
ville di pregio, presso i quali organizzare meeting perfetti. Meeting dove, a fare la differenza, non è solo l’organizzazione impeccabile, ma sono, anche e soprattutto, la cultura, l’arte, la storia, l’unicità di una destinazione, grande o piccola che sia. Oggi più che mai, si presta, ovunque, sempre più attenzione al turismo culturale ma anche al turismo Mice in grado di valorizzare e far conoscere il patrimonio artistico italiano. I siti Unesco, universalmente conosciuti e garanzia di unicità, sono dunque l’occasione per far sì che il pco si trasformi in un “genius loci” e conduca per mano l’ospite allo scoperta dei tesori del territorio.
A settembre, la seconda edizione di WHT Expo
Lo scorso anno, a Padova, si è svolta la prima edizione del World Heritage Tourism Expo, un vero successo. La seconda edizione si terrà, sempre a Padova,dal 18 al 20 settembre 2015. Ad ospitare i siti Pa-
Vicenza. Teatro Olimpico. Opera di A. Palladio. © Archivio Consorzio Vicenza è
ART&MICE DESTINATION
Dolomiti. Ph. Francesco Galifi
trimonio dell’Umanità sarà, ancora una volta, il prestigioso Palazzo della Regione, dove saranno allestiti gli spazi espositivi aperti al pubblico con ingresso libero e avranno luogo gli incontri di approfondimento e b2b per gli operatori del settore. «L’idea di un turismo armonico, emozionale, legato ad esperienze profonde è oggi estremamente ricercata dai flussi turistici più significativi», afferma Giacomo Bassi, Presidente dell’Associazione Italiana Città e Beni Patrimonio Unesco. «Ecco perché i luoghi della cultura, le città d’arte e tutti i viaggi della conoscenza, del sapere e dell’arricchimento interiore sembrano resistere meglio al vento della crisi e sicuramente rappresentano il volano più utile per il rilancio del turismo italiano. Un turismo che, inevitabilmente, deve essere responsabile e sostenibile nel rispetto e per la salvaguardia di questi luoghi che abbiamo l’onere di trasmettere alle generazioni future». Nell’ambito del World Heritage Tourism Expo, sabato 19 settembre, si terrà anche la Giornata del Turismo Responsabile e del Turismo Culturale Italiano 2015.
Verona. Piazza Erbe e Madonna Verona © Verona Tuttinorno - Ph. Renata Farina
no le radici della nostra civiltà, dove abitiamo, lavoriamo e dove cresceranno le generazioni future alle quali dobbiamo trasmettere come heritage il senso della responsabilità, del bello e dell’unicità dei siti riconosciuti patrimonio dall’Unesco. I siti non conoscono confini, nel Triveneto attualmente si contano l’area archeologica di Aquileia e la basilica patriarcale, il sito longobardo di Cividale del Friuli, il sito preistorico di Palù di Livenza, Venezia e la sua Laguna, l’Orto botanico di Padova, la città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto, la città di Verona, le Dolomiti (dell’Alto Adige del Veneto e del Friuli) il Delta del Po, antichi insediamenti alpini (molti sono a breve distanza dal Lago di Garda). Altri siti sono stati candidati e in attesa della nomina (Palmanova, le colline del Prosecco, il Lago di Garda...).
In questa sede non è possibile descrivere la bellezza o la maestosità delle Dolomiti, l’armonia del centro storico di Vicenza, l’eleganza dei palazzi e delle ville progettati da Andrea Palladio, il genio che ha fatto conoscere nel mondo lo stile palladiano; non ci possiamo dilungare sulla stratificazione di culture che rende Verona (ma anche il lago di Garda) un esempio di come la storia proceda componendo un puzzle straordinario delle varie dominazioni (dalla preistoria ai Romani fino a Teodorico, dagli Scaligeri ai Veneziani, da Napoleone agli Austriaci, e poi dallo stato sabaudo allo quello italiano... A noi resta la bellezza di Verona e del Lago, così come ci restano Venezia e la Laguna, la Riviera del Brenta, insomma i luoghi dove viviamo e che possiamo contribuire a proteggere, facendo conoscere la loro storia. ■
I siti Unesco del Triveneto
Questa nuova consapevolezza ci permette di suggerire ai pco e agli event manager che si accingono a pianificare un meeting, di percorrere, come gli antichi pellegrini, una nuova via: la “VIA dei Siti Unesco” e suggeriamo a tutti di percorrerla scegliendo quelle strutture ricettive che sorgono vicino ai siti Unesco e che, nei loro programmi e pacchetti inseriscono visite (o eventi) in grado di valorizzare al meglio il territorio dove di fatto so-
Padova. Orto botanico. Archivio fotografico Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau/Gabrio Tomelleri
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ART&MICE DESTINATION
MEETING LUNGO LA VIA DEI SITI UNESCO SELECTED BY MM
Grand Hotel Savoia - Cortina d’Ampezzo A poco più di un’ora e mezza da Venezia, un hotel di grande tradizione e un sito Unesco mozzafiato: le Dolomiti, di cui è ambasciatrice nel mondo Cortina d’Ampezzo
Meeting da mito
Cortina è un mito e il luogo top per organizzare eventi è senza dubbio il Centro Congressi Savoia, che dispone della Sala Dolomia di 290 mq con 300 posti e un foyer di 108 mq, della Sala Enrosadira di 90 mq con 100 posti e un foyer di 50 mq, oltre a spazi polifunzionali in- e outdoor.
Camere da sogno e ristorazione gourmet
Le camere e suite, in tutto 135, sono con pavimento e arredi in legno
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e tessili pregiati e dotate dei comfort più attuali. L’albergo dispone inoltre di un ristorante panoramico, il Savoy, fino a 200 coperti, al quale si affianca il Ristorante Chalet al Lago. Qui si possono organizzare deliziose cene tipiche e vivere un’autentica esperienza sensoriale. Si comincia con il profumo del bosco e si continua con i piatti della tradizione ampezzana, dopo aver deciso se dare alla serata un tono glamour o più friendly. Completano le dotazioni dell’hotel, un piano bar con terrazza, un centro benessere di 750 mq e un garage privato di 110 posti. Da pochi mesi la Direzione del GHS è stata affidata ad una gio-
vane ma esperta Resident Manager, Elena Castellani, che da perfetta padrona di casa si è inserita nei miti & riti di Cortina, aggiungendo un suo personale tocco di femminilità e professionalità, promuovendo non solo le attività culturali ma anche tutto il settore Mice. L.S. CORTINA_WWW.BANDION.IT
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on più di 100 km di piste in inverno e con smaglianti prati, boschi e sentieri in estate, Cortina è sempre stata considerata icona dello sport ma anche di cultura, perché, da quando nacque l’alpinismo, la città fu meta di pellegrinaggio di persone illuminate e crocevia di culture che oggi si condensano in rassegne, festival, mostre ed eventi di grande richiamo. Questo accade anche al Grand Hotel Savoia di Santino Galbiati, amministratore di Mythos Hotels. Situato all’ingresso pedonale di Cortina, nella centralissima Via Roma, l’Hotel è stato ristrutturato con l’intenzione di re-inventare il concetto di lusso d’alta quota, uno stile che può essere definito “instant classic”, dove passato e presente usano i materiali tipici della montagna.
MEETING LUNGO LA VIA DEI SITI UNESCO SELECTED BY MM
ART&MICE DESTINATION
DoubleTree by Hilton
Hotel Venice-North - Mogliano Veneto A Mogliano Veneto, una location privilegiata per meeting e post congress. Con servizi top quality e design all’avanguardia
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Un progetto architettonico internazionale
Opera di due architetti italiani e di uno studio sudafricano, il progetto è pubblicato in prestigiose riviste di design. Entrando nella grande hall, si trovano la reception e l’elegante bar. L’edificio si sviluppa orizzontalmente e a semicerchio raccogliendo al suo interno il centro benessere e il centro congressi che, sebbene distaccati dal corpo principale, vivono nell’intimità dell’albergo. Le camere, di diversa categoria e ampiezza sono 203, da 25 a 55 mq, tutte con letti extra-size, luminose e arredate accuratamente con tonalità neutre: bianco, sabbia, marrone.
Una cornice neutra e modulare per eventi Mice
Il centro congressi, collegato alla struttura ricettiva da una galleria in
vetro, offre dieci sale modulabili adatte a ospitare grandi eventi, conferenze, lanci di prodotto, esposizioni di veicoli, ma anche piccoli meeting. Le sale, disposte su un unico piano, sono caratterizzate da luce naturale, accesso indipendente, altezza fino a cinque metri, tecnologia multimediale avanzata. L’offerta è completata da cinquecento posti auto gratuiti. La sala plenaria, Scarpa, che può ospitare fino a 550 persone in configurazione a teatro e 470 a banchetto, è accessibile da automezzi, frazionabile in quattro sale più piccole e automatizzata con i più avanzati sistemi multimediali.
gono conto sia delle meraviglie di Venezia, che di Treviso. Qualche esempio? L’itinerario “Venezia nativa “da realizzare in barca via laguna, per conoscere i primi insediamenti dei fondatori di Venezia, Torcello, Burano, Mazzorbo, dove è stato recuperato e impiantato un antico vigneto, oppure una cena in una Villa Veneta, con animazione e menu della tradizione. Un’alternativa è offerta da luoghi istituzionali veramente preziosi di Treviso e dalle sue eccellenze enogastronomiche: il fiore rosso dell’inverno, il radicchio e il Prosecco, conosciuti in tutto il mondo. Luciana Sidari BURANO. FOTO FRANCESCO GALIFI E SU GENTILE CONCESSIONE AG. QUBA
otto minuti dall’aeroporto Marco Polo di Venezia e a 15 minuti dall’aeroporto Antonio Canova di Treviso, il DoubleTree by Hilton Hotel Venice-North rappresenta quasi un ponte ideale che unisce la terraferma a Venezia e alla sua laguna, un sistema inscindibile, frutto dell’ingegno umano, che è entrato a far parte della Heritage List Unesco nel 1987.
Un ventaglio di opportunità per meeting e post congress
L’hotel offre tutto quello che un event manager cerca in una struttura e anche il post congress è all’altezza della situazione: si offrono delle autentiche chicche, che ten7-8 2015 www.mastermeeting.it
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ART&MICE DESTINATION
MEETING LUNGO LA VIA DEI SITI UNESCO SELECTED BY MM
Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Conosci il Paese dove fioriscono i limoni? Il grande Goethe intendeva l’Italia e, in particolare, il Lago di Garda con Bardolino, da lui percorso e descritto nel suo Viaggio in Italia: un’icona di bellezza e base ideale per un meeting che richieda anche un programma culturale
A
ttorno alla targa che ricorda l’approdo del poeta a Bardolino, c’è un delizioso centro storico, protetto, alle spalle, da verdi colline punteggiate di viti e ulivi. Poco lontano verso Cisano, c’è un hotel aperto tutto l’anno, di proprietà di Europlan, tour operator che da più di 50 anni promuove le eccellenze italiane. Hotel Caesius Thermae & Spa Resort di Bardolino ospita sia gruppi attratti dalla mitezza del clima e dal fascino delle città d’arte anche fuori stagione,
sia gruppi o ospiti individuali che desiderano trascorrere una vacanza sul lago durante la calda stagione estiva. Nei mesi meno caldi, ma sempre miti, promuove il turismo congressuale del quale è portabandiera sin da quando questo tipo di turismo era impensabile.
Hotel Caesius: meeting & siti Unesco
Un meeting all’Hotel Caesius rappresenta già di per sé una garanzia di qualità per gli organizzatori e una bella esperienza per gli ospiti: sono a disposizione 185 camere wifi free, 8 sale meeting (la più capiente per 300 persone) 3 linee di cucina,una Spa importante alla quale tutti gli ospiti possono accedere liberamente, con un centro termale e un centro ayurvedico diretti da medici. A questo si aggiun-
Verona. Piazza Bra © Verona Tuttintorno. Ph. Giacomo Faggionato
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gono il sorriso, la professionalità, la creatività delle persone. In caso di meeting non ci si ferma davanti a nessun ostacolo, che si tratti di una serata a tema, di un’uscita nei parchi tematici del Garda o di un rodeo in piena regola. Ma l’Hotel Caesius, da anni, prima ancora che diventasse trendy partecipare a viaggi culturali, con il supporto di Europlan è in grado di offrire ai suoi ospiti escursioni giornaliere, sia in barca che in pullman gran turismo. Le escursioni sono varie e permettono di impreziosire le giornate di vacanza soprattutto da giugno a settembre. Event manager e pco possono organizzare un incentive a bordo del brigantino San Nicolò, oppure fare un “girolago” in bus e battello, per scoprire porticcioli, isolotti e castelli e possono anche visitare i siti Unesco: Verona, Venezia e la sua laguna, scegliendo tra diversi programmi “Venezia classica”, “Venezia di notte”, “Mantova & Sigurtà”, oppure le “Grandi Dolomiti”. L.S.
Palmanova
CittĂ fortezza candidata UNESCO Comune di Palmanova www.comune.palmanova.ud.it
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MEETING LUNGO LA VIA DEI SITI UNESCO SELECTED BY MM
Hotel Relais Monaco L’Hotel Relais Monaco di Ponzano Veneto, a soli 7 km da Treviso, è un ottimo punto di partenza per scoprire le bellezze artistiche e naturali del Veneto: una regione ricca di fascino, dove s’incontrano mare, laghi, montagne e colline
reviso, l’urbs picta capoluogo dell’antica “Marca Gioiosa”, nel Medioevo zona di confine con altri potentati, mantiene ancora un aspetto signorile. Ragguardevole la cura con la quale è stato re-
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staurato il centro storico, che si snoda tra mura, canali – dove si avverte il gorgoglio dell’acqua – facciate affrescate di case che mantengono integro il fascino di una città ricca di storia.
Nella smagliante campagna veneta di Ponzano Veneto, a nord di Treviso si trova il Relais Monaco Hotel, l’ottocentesca Villa Persico Guarnieri, trasformata in Country, eccellente location per soggiorni di piacere e di lavoro. Le 79 camere eleganti e raffinate suddivise in 58 comfort, 4 comfort family, 16 junior suite classic e 1 suite prestige, occupano il corpo centrale dell’antica villa, le barchesse e le due ali nuove adiacenti. Da tutte si gode una magnifica vista sul parco, sulla piscina, sul vigneto e sul giardino. Ristorante, Terrazza & Piscina
Il Ristorante La Vigna, con la sua atmosfera intima e raffinata, è la cornice ideale per lasciarsi tentare delle specialità della cucina veneta, accompagnate da pregiate etichette di vini nazionali e internazionali. La terrazza estiva, con una vista
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Villa Barbaro Maser. Ph. Francesco Galifi
spettacolare sul parco, è l’ambiente perfetto per una colazione di lavoro, una cena romantica a lume di candela o un ricevimento privato. Gli chef ideano menu ricercati e raffinati realizzati, in particolare, con prodotti stagionali del territorio, per rendere ogni momento un indimenticabile viaggio gastronomico nella tradizione veneta. Una splendida piscina esterna, un fitness center e una sauna finlandese rendono l’Hotel Relais Monaco adatto sia alla clientela business che a quella leisure. Alla fine del 2015 vedrà la luce una SPA dove gli ospiti potranno rilassare corpo e mente coccolati dai più innovativi e sensazionali trattamenti in un paradiso di 2000 mq con piscina interna, idromassaggi, saune, cabine massaggi e percorsi di benessere. Meeting & Eventi
produzione dei prodotti tipici del territorio! Pensando a Treviso vengono in mente due prodotti iconici che hanno reso questa città famosa in tutto il mondo garantendole una visibilità mondiale negli ultimi anni: il Prosecco D.O.C.G. e il Radicchio Rosso di Treviso. Questa deliziosa varietà è diventata il simbolo stesso della città. Il Prosecco è prodotto in una piccola area che va da Conegliano a Valdobbiadene, ovunque ormai nel mondo le bollicine del Prosecco hanno un ruolo fondamentale nei momenti conviviali più importanti! Piccole città d’arte, ville venete, siti Unesco
Il Relais Monaco è anche il punto di partenza ideale per visitare alcune piccole e bellissime città d’arte, come Conegliano, patria di Cima, Castelfranco, patria di Giorgione, Bas-
sano (col famoso ponte di Palladio) Asolo, la città dai cento orizzonti, Possagno, dove si trovano la casa Museo e la Gipsoteca di Antonio Canova e ovviamente le Ville Venete. Realizzate dalla nobiltà nei secoli della lunga pace assicurata in terraferma dalla Repubblica di Venezia, rappresentarono centri diffusi di sviluppo economico agricolo, artigiano, culturale e civile, in un territorio dove era garantita la sicurezza e ottime vie di collegamento terrestri e fluviali. Questo ricco patrimonio immobiliare ammonta a quasi 4000 unità, molte sono organizzate per essere visitate dai turisti o sono state trasformate in hotels dove gli ospiti possono trascorrere una vacanza. Due in particolare sono famose, Villa Barbaro e Villa Emo, entrambe progettate da Andrea Palladio, affrescate dal Veronese o da Giambattista Zelotti. Infine dal Relais, con comode autostrade si possono raggiungere le Dolomiti, con le svettanti Cime di Lavaredo e il Lagazuoi, patrimonio Unesco. Se il tempo non è tiranno, appena fuori Belluno, si può visitare un appassionante Museo Etnografico e, a Pieve di Cadore, la casa natale di Tiziano Vecellio. Luciana Sidari
ph. Colin Dutton
post congress
Il Relais Monaco è la location perfetta dove organizzare eventi aziendali: riunioni, presentazioni, colazioni di lavoro, lancio di nuovi prodotti, team building, corsi di formazione. Il Centro Congressi del Relais Monaco è composto da 4 sale di diverse dimensioni, che possono ospitare da 10 a 240 delegati e da 2 ampi foyer di 200 mq. Al Relais Monaco c’è inoltre la possibilità di organizzare numerose attività complementari all’ evento: degustazioni guidate, cooking classes, ma anche Footgolf, bike tours, percorsi enogastronomici con visita alle cantine del Prosecco e alla scoperta della
Follina Chiostro Abbazia Notturno. Ph. Francesco Galifi
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MEETING LUNGO LA VIA DEI SITI UNESCO SELECTED BY MM
Vergilius Hotel Spa & Business Resort Una realtà unica a Vicenza, dove l’ospitalità è arte, benessere, relax e lavoro. E dove ogni momento ha un sapore speciale che non si dimentica
A
i piedi delle colline di Creazzo, immerso nel verde, ma a pochi minuti d’auto dal centro città, il Vergilius Hotel Spa & Business Resort è un luogo che infonde tranquillità e benessere, dove architettura, arte e biosofia si incontrano in equilibrio armonioso.
Bioarchitettura e arte
Lo stile è essenziale, un mix tra architettura occidentale e orientale,
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con un’atmosfera di ispirazione zen. L’arte diventa essa stessa elemento di accoglienza: importanti sculture e quadri astratti della Collezione Pozzato rendono l’ambiente unico. Tutto è concepito nel rispetto dell’ambiente e della salute: dall’architettura bio sostenibile ai tessuti antiallergici e trattati con detergenti bio. Il resort è dotato inoltre di schermi antiradiazioni. Nelle camere, in tutto 80 di cui 20
suite e 2 suite presidenziali, il comfort e le tecnologie sono all’avanguardia (wi fi gratuito, totale insonorizzazione).
Beauty, Relax e Business
Vergilius è anche relax e benessere grazie alla Spa di 1300 m aperta anche alla clientela esterna con area spa relax, palestra Technogym, beauty saloon, area consulenze e massaggi; con servizio di qualità, operatori professionali e prodotti certificati bio; e alla piscina outdoor immersa nel verde con bar a bordo vasca, perfetta location per cocktail ed eventi open air. Al Vergilius non può mancare neppure il gusto, con il raffinato bistrot dotato di patio esterno o l’ottimo ristorante Le Pleiadi – in grado di accogliere fino a 400 persone per eventi, matrimoni e feste. L’elegante e funzionale centro congressi modulabile e trasformabile per ogni esigenza, è in grado di ospitare eventi di ogni tipo dai meeting riservati a 10 ospiti alle convention per più di 1000 persone, contando su uno staff disponibile e qualificato. A.M.
Hotel
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Spa
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Meeting
Center
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Bistrot
via Carpaneda 5, - Creazzo - Vicenza HOTEL tel. 0444 523922 - info@vergilius.it - SPA tel. 0444 522998 - spa@vergilius.it - www.vergilius.it
RISORSA UOMO
Gender Responsible Tourism Oltre la metà del personale impiegato nel mondo dell’accoglienza in Italia è composta da donne. Eppure c’è ancora bisogno di valorizzare il loro ruolo nel turismo. Per scoprire che il modello dell’ospitalità al femminile funziona. ✒Testo e foto di Barbara Ainis
Ospitalità, accoglienza, attenzione all’ambiente e al contesto sociale, capacità di reagire agli imprevisti trovando nuove soluzioni e di guardare al presente avendo a cuore il futuro: sono tutte caratteristiche che non dovrebbero mancare a chi lavora a qualunque titolo nel settore del turismo e, guarda caso, sono anche caratteristiche prettamente “femminili”, delle quali spesso e soprattuttole donne sono naturalmente e culturalmente dotate. Lungi dal voler proporre stereotipi e fare superficiali generalizzazioni, osserviamo un dato di fatto: il settore turistico è per oltre la metà fatto di e da donne, al di qua e al
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di là dei banchi delle reception degli hotel, nelle cucine dei ristoranti e negli uffici di agenzie di viaggio e tour operator. Ma allora perché parlare di Turismo Responsabile di Genere?
Una risorsa non valorizzata
Più di ogni altro mercato del lavoro, quello dei viaggi e del turismo può dare e ricevere molto dalle lavoratrici e dalle imprenditrici, in Italia e nel mondo intero. Eppure gli ultimi dati disponibili mostrano come nel nostro Paese questa risorsa non sia valorizzata, né messa a frutto quanto dovrebbe: se il 55,5% del personale
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delle imprese ricettive e il 48% della ristorazione è donna, solo il 14% delle figure manageriali e il 4% dei responsabili commerciali appartiene al genere femminile (Isnart 2013 per Unioncamere). Di contro l’84% del personale di servizio ai piani è del gentil sesso. Insomma: ben vengano le donne nel turismo, ma purché restino perlopiù angeli delle reception? In molti sono convinti che questo non basti, che le donne meritino uno spazio maggiore e soprattutto che proprio le donne potrebbero dare al turismo un contributo fondamentale in questi tempi di crisi. «Stiamo parlando di artigiane, cuoche, guide, proprietarie o impiegate di agriturismi, b+b, hotel, imprese e associazioni, donne che in qualche modo diretto o indiretto si rivolgono ai turisti», sottolinea Iaia Pedemonte, giornalista di viaggi e ideatrice del primo portale dedicato al Gender Responsible Tourism (www.g-r-t.org). «È provato che le donne occupate nel turismo sono la maggioran-
za e da più parti si sta incominciando a considerarlo un mercato a sé. E dove le potenzialità delle donne sono meglio messe a frutto la società è più avanzata».
Un progetto in evoluzione per un mercato colto e di tendenza
Nei Paesi in via di sviluppo, dove spesso il ruolo sociale della donna è subalterno a quello dell’uomo, iniziative a favore del lavoro femminile riescono a cambiare la vita della popolazione locale
Se in Italia è il ruolo e il peso delle donne nel turismo ad essere in questione, in altri Paesi del mondo la valorizzazione del turismo responsabile di genere può fare la differenza nella vita e nella libera espressione delle donne. Nei Paesi in via di sviluppo, dove spesso il ruolo sociale della donna è decisamente subalterno a quello dell’uomo, iniziative in favore del lavoro femminile, della produzione artigianale ad opera delle donne, dell’agricoltura e della gastronomia locale che vedono madri e figlie protagoniste riescono a cambiare la vita della popolazione locale e in particolare delle persone più deboli. Quello di Iaia Pedemonte è un progetto in evoluzione di valorizzazione e promozione del turismo fatto dalle donne, in Italia e nel mondo: un turismo etico e responsa7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Per le donne, avviare un’attività comporta sovente più problemi rispetto agli uomini. Tra le difficoltà ci sono un più difficile accesso al credito, tassi di interesse maggiori e frequenti richieste di ulteriori garanzie
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bile, che faciliti l’occupazione femminile e raccolga l’interesse e l’attenzione di un mercato colto e di tendenza, fatto di turisti orientati alla sostenibilità ambientale e sociale, nella maggior parte leisure, ma non certo escluso alle attività di incentive e team building. Per far questo il portale GRT promuove il networking tra le realtà già esistenti (cosa per la quale le donne si sono mostrate molto disponibili) e si offre come vetrina per le offerte più interessanti indirizzate ai turisti: si va dalla masseria pugliese della signora Lucia – che ha recuperato e salvaguardato la produzione di un antico grano e conduce divertenti corsi per la preparazione delle orecchiette – alle montagne del Nepal, dove tre sorelle si sono battute per diventare le prime guide donne dell’Himalaya e con i guadagni hanno aperto un B&B, ma soprattutto una scuola per ostetriche – dall’albergo diffuso in Sicilia realizzato da Carmelina – che, a quanto ha racconta, ha dovuto lottare contro un “muro” di uomini per avere il permesso dal Comune – alla Tanzania delle donne Maasai – che hanno smesso la produzione non sostenibile di carbonella per BBQ e hanno inventato
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l’atelier Maasai Women Art per la produzione e vendita (anche online) di gioielli.
Le donne che fanno impresa
Purtroppo non ci sono dati che diano la misura delle imprese turistiche gestite da donne – e questa mancanza dovrebbe già far riflettere – ma gli addetti ai lavori e le camere di commercio rilevano una importante crescita delle imprenditrici del turismo. Anche e soprattutto in questi anni di crisi, le donne hanno saputo reinventarsi e portare avanti iniziative di successo, forse proprio grazie ai loro punti forti: la capacità di essere multitasking, la predisposizione per una modalità di lavoro da “ufficio diffuso”, l’esperienza nell’arte del
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Sei pilastri del GRT
Un gruppo di esperte internazionali, in collaborazione con Iaia Pedemonte e con il sito www.g-r-t.org, hanno redatto i criteri fondamentali del Gender ResponsibleTourism.
conciliare più lavori e più responsabilità al tempo stesso. A tutto questo si aggiunge una maggiore disponibilità a fare rete e a collaborare con altre realtà per la promozione e la valorizzazione del territorio, oltre che una grande attenzione per forme di turismo sostenibile. Il risultato è un approccio assolutamente adeguato alle esigenze del mercato attuale, che richiede proposte di accoglienza, ristorazione e svago sempre più improntate alla travel experience. Eppure non sono poche le problematiche per le donne che vogliono avviare un’attività, a quanto sembra addirittura maggiori di quelle che si presentano ai colleghi maschi. Si parla da più parti di un ancor più difficile accesso al credito, di tassi di interesse maggiori, di più frequenti richieste di ulteriori garanzie. Formazione, iniziative di comunicazione e altre forme di sostegno all’occupazione e all’imprenditoria femminili dovrebbero essere promosse da istituzioni e organizzazioni imprenditoriali per aiutare le donne con idee e ambizioni a entrare più facilmente sul mercato del turismo. Soprattutto dal momento in cui, una volta avviate, le imprese gestite da donne hanno tendenzialmente una mortalità più bassa, una minore propensione al rischio e dunque una migliore affidabilità finanziaria, una migliore capacità di riassetto, migliori rapporti con i dipendenti. Viene dunque da chiedersi se non sia finalmente arrivato il momento per seguire e ispirarsi tutti a forme meno “maschili” di imprenditoria dell’accoglienza e più posi-
1. Promuovere la qualità, tanto quanto la quantità delle donne impegnate nel settore del turismo – valorizzando le doti e le abilità specifiche di genere, rifiutando gli stereotipi di ruolo e attività, supportando l’innovazione e l’imprenditoria e promuovendo la crescita sociale e politica delle donne. 2. Promuovere l’accesso delle donne alle opportunità offerte dal turismo – in particolare in termini di formazione, credito, informazioni, inserimento nel mercato e nel territorio. 3. Promuovere una distribuzione equa e solidale dei ricavi del turismo – il che vuol dire valutare e pagare effettivamente per tutti i lavori svolti dalle donne, garantire forme di pagamento equo ed equiparato senza differenze di genere, assicurare pari opportunità di accesso alla terra, all’acqua e alle foreste, introdurre sistemi di facilitazione alla partecipazione delle donne nei processi decisionali. 4. Difendere i diritti delle donne che lavorano nel turismo – in particolare creando coscienza e conoscenza dei propri diritti da parte delle interessate, adottando misure di salvaguardia soprattutto nel settore informale, stimolando la formazione di cooperative e associazioni, garantendo protezione contro le molestie sessuali sul posto di lavoro, tutelando il diritto alla maternità e opponendosi ad ogni forma di discriminazione. 5. Contrastare con ogni mezzo la mercificazione delle donne – con politiche di tolleranza zero nei confronti di ogni sfruttamento delle donne nel turismo e promuovendo misure di sicurezza 6. Promuoverela presenza delle donne nei ruoli organizzativi e manageriali – stimolando il coinvolgimento delle donne a livello decisionale in tutti gli ambiti del turismo, garantendo che la voce delle donne sia ascoltata a livello di comunità e fornendo strumenti per favorire la partecipazione attiva delle donne in ambito organizzativo. tivamente “femminili” (ricordando che maschile e femminile appartengono a tutti, uomini e donne). ■
In Italia esistono diverse iniziative di networking al femminile. Per esempio in Puglia è stato recuperato un grano autoctono e sono nati corsi per la preparazione delle orecchiette
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a cura di
LA PAROLA AL FORMATORE
di Otherwise srl pmz@otherwise.it
Paolo Mazzaglia
La felicità dipende da noi? Da cosa deriva la nostra felicità? Da dove viene? Uno dei più grandi esperti sul tema è Martin Seligman, il padre della “psicologia positiva” ha una risposta interessante e devo dire “sensata”. Sostiene infatti che per il 60% dipende dalla nostra genetica e dal nostro ambiente, mentre il restante 40% dipende esclusivamente da noi: da come ci poniamo e da cosa facciamo in sintesi. Se non è tutto e sicuramente una bella fetta. Approfondiamo. In un TED talk del 2004 Seligman distingueva tre tipi di vita felice: 1) La vita piacevole: una vita in cui cerchi e ti procuri quante più emozioni positive possibili. Riguarda il trovare quanto di meglio c’è sul mercato in termini di “piacevolezze” e lo sviluppare le capacità per “procurarsi” queste piacevolezze e gustarle al meglio. Mi viene in mente la ricerca della bellezza, dei lussi, dei cibi raffinati, delle location meravigliose e via dicendo. Pare che questo tipo di vita abbia però alcuni inconvenienti. Il primo dei quali è che l’esperienza delle emozioni positive è ereditario. Incredibile ma le ricerche mostrano che per ben il 50% la capacità di godere dei piaceri non dipende da noi e non è modificabile e quindi tutti i trucchi e gli espedienti che possiamo mettere in campo per aumentare i “piaceri” nelle nostre vite possono aumentare la nostra felicità per massimo il 15-20%. Un altro inconveniente è che ci si abitua velocemente alle emozioni positive ed anche questo è un fattore su cui possiamo fare poco (basti pensare al piacere di un primo sorso di birra rispetto al decimo). 2) La “buona vita” o vita dell’impegno: in cui ti dedichi al lavoro, alla famiglia o ai tuoi hobby con la massima dedizione e il massi-
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mo impegno. Quello che le persone sperimentano in questo tipo di vita è il famoso “flow*”, sono completamente nel momento, sono “uno” con quello che stanno facendo ed il tempo si ferma. La buona notizia è che si può lavorare attivamente per raggiungere questo traguardo: bisogna imparare a scoprire e conoscere quali sono i nostri veri punti di forza, e costruire una vita centrata su di questi. 3) La vita con un “significato”: ovvero come nel caso precedente conoscere quali sono i tuoi punti di forza e metterli al servizio di qualcosa di più grande di te. Una missione, una visione. Come aiutare gli altri o servire una causa. Esplorando quello che davvero conta per la vera soddisfazione Seligman scopre che la ricerca del piacere ha pochissimo a che vedere con una duratura sensazione di appagamento. Non che sia da but-
tare via certo, ma il suo ruolo è più quello della “ciliegina sulla torta” più che essere la torta stessa. Aggiunge dolcezza ad una vita soddisfacente fondata sull’impegno e sul significato. Per trasportare i concetti in azienda possiamo chiederci: quanto valgono veramente le promesse motivanti di una macchina aziendale nuova o dell’ultimo pc o telefonino? Sicuramente c’è gente che vive e muore (metaforicamente) per quelli che sono, secondo il discorso precedente, semplici piaceri. Ma quanto durano? Non è forse meglio dedicarsi a cercare quali sono i veri talenti delle persone e cercare di trovare un modo perché possano metterli a frutto nel migliore dei modi? I vantaggi sarebbero innanzitutto maggior impegno e dedizione. E contemporaneamente potremmo dare alle persone una solida base per essere davvero soddisfatte nel lungo termine. Non mi sembra poco. ■
a cura di
Leonardo Frontani
edu@leonardofrontani.com
UNA METAFORA PER CRESCERE
Free and wild parking area Per chi vive in una metropoli, la parola parcheggio fa drizzare i peli sul collo. Si associa rapidamente a tempo, strategia, costo, rischio, incertezza, stress. Il disagio di trovarsi chiuso in un solido di metallo, e non sapere dove farlo sostare, porta a riflessioni rilevanti nella vita di una persona. Per anni ho condotto a Roma la mia auto ogni mattina per 7 chilometri. Ho impiegato da 1 a 70 minuti per parcheggiare ogni giorno con un livello di stress inaccettabile. Lasciamo perdere i suggerimenti ovvi... “fatti lo scooter”, “i mezzi pubblici ?”. Mi serviva l’auto per diverse ragioni. In tutti quei minuti snervanti di attesa e ricerca ho provato emozioni diverse. Mi sono sentito rifiutato, arrabbiato, sconfitto, vittima di un sistema, ma anche fortunato, furbo, intelligente. Oggi non ho più questo problema. Vivo dove il parcheggio non è mai una difficoltà anzi dove l’auto non serve. Mi chiedo cosa mi possa aver insegnato quell’esperienza che poi non riguardava solo il lavoro, ma anche ogni conseguente momento di svago nella città eterna: “dove lasciamo la macchina ?”. C’è poco da scherzare. La lite per il parcheggio è uno dei risultati di questo stress. A volte è finita in tragedia, altre volte ci si ferma al turpiloquio. Interessante notare come a volte si seguano persone con le chiavi in mano a passo d’uomo, come uno stalker, convinti che questa strategia paghi. Frustrante invece la domanda fatta all’automobilista: “sta uscendo?” e la sua evidente e cinica risposta con un ghigno ed un ditino della mano che dice no. Una mia amica per cercare parcheggio, giurava di utilizzare un metodo esoterico cioè visualizzare una piramide verde. La cosa peggiore è che nei momenti più bui l’ho fatto anche io. Mio figlio invece è stato addestrato, utilizzando la sua innocenza, ad invocare un sedicente angioletto del parcheggio al quale lui chiede con vocina infantile: “per favore
puoi trovare un posticino anche per noi”. C’è gente che si porta la zia fortunata in auto se deve andare in centro, perché lei assicura la disponibilità del parcheggio! Vi dico che funziona, provate se non ci credete, ma solo quando siete alla frutta. Fatta questa premessa, vi riporto il risultato di una stravagante ricerca sociologica, ma che secondo me è connessa a qualche legge matematica a cui non arrivo. La domanda è: conviene continuare a girare come forsennati o fermarsi ed aspettare che qualcuno esca. La convenienza la dobbiamo misurare con alcuni parametri: quantità di stress, fatica, probabilità di successo. Ebbene la ricerca fatta in Inghilterra ci dice che ha più successo la strategia del continuare a muoversi. Questo in senso probabilistico, senza tenere conto i costi legati alla benzina consumata, all’inquina-
mento prodotto, alla possibilità di fare danni e allo stress che si accumula. In termini di tensione all’obiettivo, muoversi, significa creare occasioni, significa aprire ad opportunità. È quindi facile immaginare che più ci si attiva più si creano situazioni nelle quali trovare la soddisfazione dei nostri obiettivi. Ma quali sono gli oneri di tutto ciò? Come formatore comportamentale, ne traggo comunque una lezione. Per citare Wiseman, uno psicologo inglese, noto per le sue ricerche sulla “fortuna”, le persone fortunate creano, notano e afferrano le opportunità fortuite della vita. Per cogliere il successo nella vita e per trovare parcheggio occorre: autodisciplina, empatia, estroversione, livello alto di ansia tollerabile, disponibilità a nuove esperienze. Piuttosto che stare fermo ad aspettare, preferisco fare qualcosa. A voi la scelta. ■ 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
La banca cambia ancora. Ritorno alle origini con un mantello virtuale Negli ultimi anni le banche sono state spesso dipinte come il simbolo del grande male che strozza i popoli a beneficio di ricchi approfittatori e le agenzie fronte strada sono diventate oggetto di vandalismi in molte manifestazioni di protesta. Anche in questo caso la generalizzazione aiuta a nascondere problemi di singole realtà con una cattiva gestione più o meno lecitamente motivata, ai quali i regolatori sono corsi a mettere rimedio con provvedimenti in fase di attuazione la cui completa applicazione in area euro dovrebbe avvenire nell’estate del 2017. Il concetto di banca globale con il quale si identificava l’attività di una banca attiva in tutti i servizi e tutti i prodotti che avevano come oggetto il denaro, ha mostrato la propria debolezza ed in particolare come una spregiudicata attività su prodotti finanziari derivati, abbia messo a rischio i denari depositati dai correntisti ed innescato una crisi finanziaria profonda. Per scongiurare in futuro tale rischio, l’Europa si è mossa innalzando il livello di controllo delle banche sia in termini di quantità di capitale necessario per l’attività bancaria, sia in termini di competenza sui servizi e sui prodotti offerti. La vigilanza sul settore bancario a livello comunitario spetta alla European Banking Autority (EBA) che stabilisce regole e controlli sulle banche e sull’attività bancaria, mentre la vigilanza sul settore del mercato mobiliare spetta alla European Securities and Market Autority (ESMA) che stabilisce regole e controlli in materia di prodotti finanziari e servizi ad essi connessi. Ai non addetti ai lavori non sembra una grande differenza ma si sta facendo una distinzione tra le attività che comportano l’utilizzo del denaro affidato da terzi e attività che riguardano l’acquisto di un prodotto: in sostanza, se deposito dei soldi sul conto corrente e ne ricavo un interesse, o se con questi soldi impartisco ordine alla banca di acquistare delle sue obbligazioni o se la banca lo presta a sua volta a coloro che chiedono un mutuo, la banca effettua una “trasformazione” del
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denaro e quindi attività di competenza EBA. Nel momento in cui la stessa banca vende un prodotto assicurativo vita o di investimento mobiliare quali fondi comuni di investimento o SICAV, la banca è responsabile del servizio ma non del prodotto, sul controllo del quale e di chi lo ha creato, ha competenza ESMA. Ovviamente la materia è molto complessa e non me ne vogliano gli specialisti del settore per questa semplificazione, tuttavia è indubbio che le attività bancarie stanno tornando a dover essere le attività proprie di una banca ossia raccogliere denaro e quindi trasformare il risparmio prestandolo ad imprese e privati, abbandonando il modello di banca globale per il quale l’autorità può intervenire anche a giudicare eventuali acquisti di partecipazioni in altre società finanziarie o banche. Quando venne creato il concetto di banca globale si addusse ad una necessità di ristrutturazione delle attività, eliminando i doppioni e concentrando le attività in un unico soggetto “il gruppo bancario”, ma la motivazione era piuttosto economica che pratica: si era notato come gli utili provenissero maggiormente da attività non propriamente bancarie come sopra definite ossia trasformazione del risparmio, a favore di attività legate ad operazione di finanza ordinaria o straordinaria. Utili che al momento sembravano provenire da attività meno rischiose, perché il rischio di perdite veniva coperto ed in effetti tali erano se fatte con i soldi dei clienti dietro ordine dei clienti ma qualcuno, vedendo quanto fossero redditizie pensò di farle con i soldi della banca stessa o peggio con soldi presi a prestito e fu in alcuni casi il disastro laddove le garanzie incrociate si rivelarono senza più alcun valore. Da un paio di anni quindi, i regolatori europei e nazionali hanno provveduto a sezionare le attività delle banche, controllare i loro patrimoni, effettuare stress test per capire se sono in grado di reggere crisi sistemiche di mercato ed imporre nuove regole di funzionamento smontando di
FINANCE CONFIDENTIAL
fatto la banca globale e re introducendo nel contempo il problema precedente alla loro creazione, la sostenibilità economica delle banche che effettuano solo attività bancaria di “trasformazione”. In questi casi la dimensione è fondamentale, chi è ben posizionato per numero dei correntisti e per ammontare dei depositi ha dei margini di movimento, chi invece lavora a livello locale è a forte rischio di chiusura, ma indipendentemente dalle dimensioni tutti gli Istituti di credito devono in futuro ridurre i costi, e la conseguenza è stata la chiusura nelle nostre strade di più del 50% delle agenzie esistenti ad inizio secolo. Un rapporto di settore ha evidenziato come le rapine nelle agenzie bancarie siano diminuite più del 50% mostrando un andamento più che proporzionale alla chiusura dei punti vendita e ciò per effetto dello sviluppo della banca virtuale: oggi nelle agenzie per lo più si effettuano pagamenti di tasse e rate e l’utilizzo del contante è sempre più residuale: i correntisti prelevano dai bancomat e non allo sportello, alla fine rapinare una banca non è più conveniente. Le banche che hanno anticipato la decisione di puntare su internet sono quelle che godono oggi dei maggiori profitti e delle maggiori potenzialità di crescita: pochi sportelli e tanti servizi online, con il cliente che sostituisce l’addetto alla cassa, operando direttamente da casa sua e stampando sulla sua stampante nonché utilizzando carte di credito e di debito sempre più sofisticate al posto del libretto degli assegni. Le banche degli Stati Uniti hanno iniziato questa rivoluzione culturale nel 2011 mentre le banche internazionali europee hanno concentrato i propri sforzi soprattutto a partire dal 2012-2013, seguendo un piano di diversificazione e riposizionamento sul mercato che consente loro di migliorare o mantenere gli utili osservando i nuovi obblighi e controlli di EBA e ESMA; chi è arrivato in ritardo in questa trasformazione o non lo ha fatto con il giusto livello di investimenti oggi si trova in difficoltà e rischia di dover chiudere definitivamente. Queste trasformazioni del sistema hanno determinato già l’eliminazione di migliaia di posti di lavoro, con una previsione di ulteriori 20.000 addetti in esubero da licenziare nei prossimi due anni, e con la
conseguenza di impoverire il territorio creando disoccupazione, in quanto il personale specializzato, per la maggior parte laureato, non è facilmente ricollocabile. Ovviamente non è fatto divieto alle banche di essere loro stesse creatrici di prodotti complessi strutturati, oltre ai semplici servizi bancari ma in tal caso la vigilanza opererà non solo con riguardo alla bontà dei prodotti ma anche alla commercializzazione degli stessi inclusi gli strumenti di informazione, con individuazione di responsabilità specifiche alle funzioni di compliance, tutto molto complesso e costoso e con la possibilità ultima di porre il veto. Interpretando la normativa in fase di evoluzione si ricava come la banca commerciale del prossimo futuro sarà una banca con pochi sportelli e con un servizio di home banking internet sempre più sviluppato; effettuerà direttamente servizi di trasformazione del denaro della clientela con regole molto rigide e con supervisione a livello nazionale ed a livello comunitario. Per i servizi di investimento si appoggerà a società finanziarie specializzate delle quali potrebbe anche non essere socio per decisione da parte degli organi di controllo che hanno potere di veto sulle partecipazioni rilevanti. I loro consigli di amministrazione dovranno sottostare a norme rigide in termini di remunerazione e di responsabilità e, dulcis in fundo, qualora la banca dovesse fallire non saranno più le banche centrali che sosterranno i costi relativi ma oltre i soci, i correntisti potrebbero vedere evaporare i propri risparmi, in tal senso la banca centrale europea si è espressa ed a livello locale si sta procedendo ad adottare la direttiva. Per il futuro di ciascuno di noi quindi, onde evitare brutte sorprese, è vivamente consigliato prestare molta attenzione a dove si apre un conto corrente più che valutare quanto interesse viene corrisposto. ■ 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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a cura dell’avvocato
IL PARERE DEL LEGALE
Roberta Borghini
Quando il topo d’albergo
è il cliente Alzi la mano chi può dichiarare di non aver mai sottratto un souvenir dall’albergo in cui alloggiava. Gli oggetti a disposizione dei clienti sono sempre più accattivanti ed è difficile resistere, soprattutto quando si lascia la camera di una grande catena alberghiera. È fuori di dubbio che ciò rappresenti un reato, ma nella communis opinio mettere in valigia l’asciugamano col logo dell’hotel non è considerato “rubare”. Insomma, il confine col vero e proprio furto talora è labile: passi per la “linea cortesia” del bagno oppure penne, fiammiferi, matite, ciabatte di carta e block notes, tutti prodotti “marchiati” che possono veicolare il nome della struttura e che vengono percepiti dai viaggiatori come facilities a disposizione degli ospiti. Secondo una recente inchiesta, la Bibbia è il “ricordo” più sottratto dalle strutture ricettive inglesi. Diversa è la sparizione della biancheria, con accappatoi in pole position, seguiti da salviette e tovaglioli. Per non parlare della posateria (spesso di pregio), dei portasale e di tutto quanto può arricchire la dotazione della propria cucina di casa. La realtà supera la fantasia. La cronaca fa registrare furti davvero singolari: una testa di cinghiale, un grande pianoforte, ma anche spade medioevali, cardini delle porte, orsi imbalsamati, persino il cane (vero) del proprietario e un intero camino in marmo. Con grave danno economico per gli alberghi, grandi e piccoli. Eppure i clienti dalle mani lunghe raramente vengono denunciati; gli albergatori preferiscono cercare soluzioni alternative come addebitare l’oggetto in questione (quando è possibile quantificarlo: è impossibile dare un valore al soffione d’epoca della doccia!) o spingere il cliente ad acquistare il maltolto “firmato” dall’hotel nell’apposita boutique o alla reception.
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Addirittura, negli Stati Uniti, alcune catene hanno fatto ricorso alla tecnologia utilizzando dispositivi elettronici per rintracciare lenzuola e accappatoi. Si tratta di un chip talmente piccolo da poter essere inserito nella trama stessa dei tessuti utilizzati per fabbricare la biancheria; il trasmettitore è resistente all’acqua ed all’usura, cosicchè il prodotto può essere considerato “sicuro” per oltre 300 lavaggi, al costo di un solo dollaro in più. La prima struttura ricettiva che ha adottato questo sistema di sicurezza si trova ad Honolulu, seguita da altre due, rispettivamente a Manhattan e a Miami: tutti e tre gli alberghi hanno scelto l’anonimato per estendere l’effetto deterrente della tecnologia agli altri presenti in quelle città. Non di rado i clienti, anziché artefici, diventano vittime dei furti in albergo. In questo caso, interviene il codice civile, espressamente richiamato dal codice del turismo (art. 45 – Responsabilità per danni diversi da
quelli alla persona). La regola generale è stabilita dal primo comma dell’art. 1783 del codice civile per il quale gli albergatori sono respon-
sabidi ogni deterioramento, distruzione o sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo. Quindi i cartelli affissi in bella vista del seguente tenore “La Direzione non risponde per eventuali furti di beni lasciati in stanza” sono ingannevoli e non hanno alcun valore giuridico. ■ li
In tema di responsabilità per le cose portate in albergo, è recentemente intervenuta la Suprema Corte che ha dato ragione ad una cliente derubata dei suoi beni all’interno della struttura alberghiera dove soggiornava. I beni erano conservati in camera e non erano stati affidati in custodia all’albergatore, il che sembrerebbe porre in difetto la viaggiatrice, ma non è così. Secondo la Cassazione, infatti, il cliente non ha l’obbligo di affidare gli oggetti di valore di sua proprietà in custodia all’albergatore, mancando una specifica previsione normativa in tal senso. Certo è che se il cliente non si avvale di tale facoltà corre il rischio di non ottenere, in caso di sottrazione dei propri beni, il risarcimento integrale del valore della merce rubata, a meno che non dimostri il coinvolgimento dell’albergatore o di altri soggetti a quest’ultimo legati da rapporto di parentela o collaborazione, a norma dell’art. 1785bis codice civile. Insomma, la Corte sottolinea che, pur non essendoci un obbligo di legge di consegna degli oggetti di valore all’albergatore, questi ne è comunque responsabile per il semplice fatto che i beni vengono introdotti in albergo (Corte di Cassazione, sez. III civ., sent. 4 marzo 2014, n. 5030).
Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
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L’ALTRA LOCATION
Museo Nazionale dell’Automobile
“Avv. Giovanni Agnelli” di Torino Una collezione unica al mondo e un concept espositivo avveniristico rendono questo Museo non solo un’eccellenza nel panorama culturale italiano, ma anche una location prestigiosa per eventi di ampio respiro, grazie al moderno Centro Congressi
Fondato nel 1932, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino è oggi uno dei musei di carattere tecnico-scientifico più famosi al mondo. Nel 2011 ha subìto un’importante ristrutturazione architettonica – curata dall’architetto Cino Zucchi per la parte esterna e dallo scenografo Francois Confino per lo spazio espositivo – che ha reso il suo volto contemporaneo e avveniristico, ma che soprattutto ha contribuito
a posizionare in modo dinamico e interattivo la nuova realtà museale all’interno del panorama culturale italiano. Inserito dal quotidiano inglese The Times al 35esimo posto nella classifica dei 50 migliori musei del mondo, vanta una collezione di autovetture unica al mondo con quasi 200 automobili originali di 80 diverse marche, dalle prime vetture a vapore del 1769 fino alle più recenti.
Un’anima congressuale
All’esposizione museale si aggiungono un’area mostre temporanee e diversi spazi dedicati agli eventi, oltre al centro didattico, al bookshop e alla caffetteria-ristorante e a un ampio Centro Congressi. «Il MAUTO», spiega Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Museo «ha anche una vocazione congressuale. Nel corso degli anni, infatti, ha accolto tantissimi eventi di rilevanza nazionale e internazionale: dalla cena dell’ONU svoltasi alla presenza del
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L’ALTRA LOCATION
Segretario Generale Ban Ki-moon alla presentazione del terzo Piano Strategico Torino Metropoli 2025; dalle partecipatissime presentazioni della Lamborghini Egoista e della nuova Lancia Y alla cena di gala organizzata dalla Onlus di Marco Berry e realizzata da nove chef stellati accompagnati da sei celebri illusionisti; dalla riunione dei dirigenti della Commissione vetture storiche della Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) all’incontro in Auditorium con uno dei viaggiatori più famosi del nostro secolo, Gunther Holtorf, che ha girato il mondo con la sua Mercedes per 29 anni. Eventi diversi tra loro, allestiti ciascuno nello spazio più adatto per capienza ed esigenze tecniche, che hanno fatto degli spazi del MAUTO una location molto apprezzata e ambita». Uno degli spazi più suggestivi è la Piazza dove è possibile organizzare eventi di vario genere – dalle cene di gala a concerti o spettacoli teatrali – in un contesto suggestivo e di grande fascino ed eleganza. La sala principale del Centro Congressi è l’Auditorium, allestito a gradinate e con una capienza di 400 posti, strutturato con un palco (accessibile anche dai diversamente abili) munito di tavolo relatori e podio e dotato di moderne e comode poltrone. La Sala 150 invece può ospitare 150 persone ed è dotata di palco con strumentazioni tecniche di base e due maxi schermi per presentazioni. Entrambe le sale sono insonorizzate, tecnicamente collegate e dotate di attrezzature di base; possono ospitare conferenze di vario genere oltre a concerti e spettacoli.
Al piano terra, nell’area didattica, sono disponibili, per eventuali sessioni parallele o meeting, due aule da circa 40 posti ciascuna. Infine, per riunioni più informali, la Sala Consiglio al secondo piano dell’area Uffici, è dotata di un tavolo a ferro di cavallo con circa 20 posti e schermo al plasma da 52 pollici. Nello spazio antistante l’Auditorium si trova il Foyer, con una superficie di 550 mq e affacciato su un terrazzo utilizzabile durante la bella stagione. La Galleria Nord, un’area di circa 250 mq, collega il Foyer alla sala ristorante e può essere utilizzata per coffèè break, lunch a buffet o esposizioni. Nella bella stagione è disponibile, per pranzi e cene, la terrazza panoramica che si affaccia sulla collina torinese.
I Prossimi eventi
«Stiamo definendo i dettagli di alcune collaborazioni», anticipa Rodolfo Gaffino Rossi, «che ci porteranno ad allestire nei nostri spazi un concorso di eleganza per raccontare l’evoluzione, nella storia, del design automobilistico, un concerto di musica operistica, una sfilata di moda: in generale ospitiamo volentieri eventi non necessariamente legati al mondo dell’auto per sottolineare come gli spazi del museo siano essenzialmente luoghi di incontro e di confronto sui temi più disparati e per mettere in luce la polivalenza della nostra struttura». Silfisso
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LE VIE DEL GUSTO
Borgo Condé Wine Resort
Esperienze nella storia e nella cultura vinicola romagnola in questa tenuta sulle colline di Predappio: un gruppo di ville che punteggiano 110 ettari di terreno, tra fiorenti vigneti dove si pratica ancora la vendemmia a mano
Un borgo che accoglie i suoi ospiti all’insegna dell’autentica ospitalità italiana e una cantina che ha riscoperto la tradizione enologica romagnola: queste sono le due anime che si fondono armoniosamente nel progetto del Wine Resort, nato sulle colline forlivesi, a Predappio, dalla passione e dall’intuizione di Francesco Condello, che in meno di 15 anni ha trasformato un terreno incolto in un’azienda vinicola che produce 350 mila bottiglie l’anno. Cuore pulsante del complesso da 110 ettari (di cui 77 vitati), articolato in un borgo principale e 4 ville storiche, è quindi il vigneto, coltivato principalmente a Sangiovese, protagonista sia della cucina offerta nei tre ristoranti del resort sia delle proposte leisure rivolte a privati e aziende, come il team building da mezza giornata per vivere l’esperienza della vendemmia, da tradizione eseguita esclusivamente a mano, o i percorsi nella natura con mezzi di trasporti slow, a piedi, in bicicletta o a cavallo, con picnic.
se tecniche di assaggio. La degustazione può poi proseguire a tavola, dove ogni piatto incontra il suo vino e l’equilibrio dei sapori, insieme alla riscoperta dei piatti più autentici, rappresenta la chiave di volta della ricerca culinaria del Borgo, ricerca che trova diversa espressione nelle tre soluzioni ristorative. Pranzare all’Osteria significa ritrovare i gusti e le ricette romagnole, tra pasta fatta a mano e prodotti scelti seguendo il ritmo delle stagioni e selezionando solo i produttori locali, mentre il ristorante Il Sangiovese offre carni e verdure al-
la griglia all’interno di un ambiente più intimo. Il Borgo è il locale gourmet del complesso, elegante nella scenografia e ricercato nella carta, che propone tradizione e creatività: una cucina contemporanea in grado di stupire con nuovi sapori e accostamenti, ma sempre attenta alla qualità delle materie prime. Le cucine del Borgo, inoltre, possono diventare parte integrante di un evento, grazie alle lezioni (solo per piccoli gruppi) in cui imparare passo passo i segreti della gastronomia locale e comporre un menu da gustare al termine del corso: tagliatelle fatte mano, filetto al ristretto di Sangiovese e l’insolita pannacotta al Sangiovese con crema al limone. P.T.
Dal vigneto alla tavola: i wine tour
I wine tour iniziano con la visita ai filari, per poi proseguire nella cantina, al centro dei processi di produzione del vino (che segue i dettami della vinificazione per gravità, per garantirne l’integrità). Qui un esperto sommelier guida gli ospiti in un percorso attraverso le diver-
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Per veri gourmet... un weekend tra buona cucina e relax
Un fine settimana per chi ama la buona tavola e il vino di qualità? La novità del Borgo è il pacchetto gourmet, una notte in una delle 38 suite, con pranzo tipico e cena degustazione all’Osteria, wine tour tra vigneti e cantina e accesso illimitato alla Wellness Spa per il relax e la vinoterapia, rigorosamente a base delle uve prodotte nella tenuta.
Il tratto del Lago di Garda dove si trovano Bardolino e Hotel Cæsius Thermæ & Spa Resort è famoso per la produzione dell’omonimo vino rosso e per i frantoi che producono l’olio DOP Garda Orientale. L’Hotel ha messo a punto un pacchetto che premia i fedelissimi ma può rappresentare una tentazione per chi non conosca il Cæesius: prenotando tre eventi, tra fine settembre 2015 e marzo 2016, si fruirà di una scontistica progressiva e di altri benefit. L’Hotel offre 8 Sale meeting (la più capiente è la Gardenia con 300 posti) che nel mese di giugno 2015 sono state dotate di impianti audio-video digitalizzati di ultima generazione. Il foyer è un complemento importante in occasione di eventi a tema e fiere leggere. Gli ambienti dedicati alla ristorazione ospitano 300 persone. L’Hotel offre tre linee di cucina, tra queste quella classica del territorio e quella ayurvedica, piacevole quanto i trattamenti del Centro Ayurvedico della magnifica SPA. Le 185 camere, progettate per un Hotel a cui sta a cuore il benessere dell’ospite sono capienti, luminose e dotate di molti comfort.
HOTEL CAESIUS THERMAE & SPA RESORT 37011 Bardolino (VR) - Via Peschiera, 3 - Tel. +39 045 7219 100 www.hotelcaesiusterme.com - caesius@europlan.it
TOP MICE HOSPITALITY
Tenuta Donna Lavinia e Lavinia Bianchi Congressi
Una realtà e due anime – una storica e una moderna – che si completano e si fondono, interpretando a pieno l’essenza dell’ospitalità e della cucina pugliese. A Trani, offrono un contesto privilegiato per il Mice
A Trani, la meeting industry più raffinata sa bene dove andare: a Tenuta Donna Lavinia e Lavinia Bianchi, due location prestigiose per gli incontri di lavoro (ma non
solo) complementari nell’offerta e connotate, entrambe da una elevata prestazione prpfessionale. Se a questo si aggiunge la bellezza della destinazione – una delle mete turistiche più suggestive d’Italia con la splendida Cattedrale a picco sul mare – la location diventa il luogo ideale per rendere piacevole un incontro di lavoro.
Tenuta Donna Lavinia
Una cornice antica e solleticanti odori mediterranei. È questa l’atmosfera che si respira nella Tenuta Donna Lavinia. La maestosità dell’arco, che immette nella corte, incanta e seduce insieme alla cura esemplare del parco secolare che si fonde con la brezza del mare Adriatico. Caratteristiche che rendono la storica location una meta ideale per incontri di lavoro esclusivi. La cornice antica, impreziosita
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TOP MICE HOSPITALITY
da vasi e giare, un tempo contenitori del nettare d’oliva, evoca suggestioni bucoliche: un mondo di profumi e sensazioni si apre non appena si varca la soglia dell’antico agrumeto di famiglia e si resta incantati dall’impatto visivo dei ciclamini rampicanti e del beneaugurante melograno nonché dalla maestosa Sofora. La sala, utilizzata in passato per la macina delle olive, si presenta oggi come un elegantissimo spazio che preserva la sua origine con fedeltà, affiancandovi la rara eleganza di tovagliati e tendaggi realizzati a mano con fini lavorazioni che lasciano penetrare in trasparenza i luminosi raggi del sole.
Lavinia Bianchi
A caratterizzare la parte moderna, Lavinia Bianchi, sono invece il candore e l’essenzialità delle Magnolie. Qui degradé di verde dal forte impatto visivo, piante aromatiche e fiori stagionali inebriano e rapiscono i sensi. Il suo white concept è una continua ricerca di raffinatezza e luce, in un minimalismo tutto contemporaneo per una location easy chic e di charme. Il lungo viale del “Giardino delle magnolie”, conduce al “Berceau”, un luogo esclusivo e di classe che supera di gran lunga le aspettative anche degli ospiti più esigenti, dove poter sorseggiare soft drink in totale relax, su divani bianchi oppure poter scrutare le stelle, indisturbati, dall’“Open Space”. Ambienti luminosi ed accoglienti, luccichio di moderni led, grandi vetrate ed arredi glamour ne fanno una location perfetta per meeting di grande classe, in un connubio tra design ricercato e funzionalità.
zione di moduli a cinema o a cabaret per ogni tipo di esigenza aziendale. Ogni incontro di lavoro, meeting, coffe break e business dinner si traducono in un evento unico e memorabile, con la sicurezza della massima attenzione per il cliente, grazie alla competenza e professionalità di tutto lo staff. La capacità ricettiva delle location si articola in tre sale principali: la Sala Carlotta e la Sala Scuderia, nella parte storica di Tenuta Donna Lavinia; Lavinia Bianchi Conferenze nella parte moderna. La Sala Carlotta, con i suoi 225 mq di superficie, può ospitare fino a 180 persone al suo interno e gode di luce naturale. Più piccola, la Sala Scuderia, immersa negli splendidi giardini, è ideale per piccoli incontri di lavoro: ha un’area di 55 mq e può contenere da un minimo di 18 ospiti fino a 40 persone. Infine “Lavinia Bianchi Conferenze”, prima per capienza ed ultima per nascita, occupa un’area di 350 mq con capienza da un minimo di 150 fino ad un massimo di 350 persone ed è munita di ampio palco fisso e sistema wi-fi. Annarita Maggi
Professionalità e flessibilità per i congressi
Circondato da esclusivi parchi e giardini, il centro congressi assicura una composi-
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MILANO EXPO 2015
Hub Leonardo: un modello di ospitalità al servizio di arte e cultura
Il mondo di Leonardo rivive a 360 gradi nel nuovo spazio della Fondazione Stelline, grazie a innovative installazioni architettoniche
I grandi tesori dell’arte italiana sono il migliore biglietto da visita per un’ospitalità a 5 stelle. Expo 2015 offre l’occasione di proporre al mondo un modello unico che può far diventare il turismo un asset di sviluppo economico, con proposte di accoglienza e ospitalità al servizio dell’arte e della cultura, attività imprescindibili anche per eventi di business, congressuali o fieristici. Milano ha la grande occasione per fare di questa esperienza una best practice nell’accoglienza: la Fondazione Stelline (www.stelline.it), storica istituzione milanese di corso Magenta, costituita da Regione Lombardia e Comune di Milano, sede di un Centro Congressi e luogo di comunicazione, moda, tecnologia, scienza, informazione e intervento per l’arte contemporanea e del Novecento, con oltre 500 eventi organizzati, 20 sale meeting che possono accogliere fino a 2000 persone e oltre 2500 passaggi di pubblico giornalieri. Da maggio 2015 la Fondazione Stelline aumenta la sua offerta grazie alla nascita dell’hub Leonardo: centro informativo, divulgativo e di accoglienza sulla storia, la vita e le opere di Leonardo in Lombardia. Nato da un accordo tra Fondazione Stelline, Regione Lombardia e Soprintendenza per i beni
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culturali sui terreni, dove da Vinci ha vissuto mentre completava una delle opere più famose “l’Ultima Cena”, conservata nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. L’hub trasforma l’edificio in un luogo in cui vivere a 360 gradi il mondo di Leonardo grazie a installazioni architettoniche innovative. Il cuore del progetto è il tema dell’accoglienza, con l’obiettivo di accompagnare i visitatori del Cenacolo in un momento di approfondimento delle opere leonardesche. La mostra multimediale “Inside the Last Supper” realizzata da Studio Azzurro – visitabile fino al 31 otto-
bre 2015 – offre un affresco multimediale e interattivo oltre ad archivi consultabili. Un viaggio emozionale all’interno dell’Ultima Cena, riproposto in una visione libera da vincoli spaziali. Oltre alla mostra, il Chiostro accoglie tre padiglioni, ispirati ai solidi disegnati da Leonardo per il “De Divina Proportione” di Luca Pacioli: l’icosaedro – area educational dedicata a laboratori e presentazioni –, la piramide – bookshop – e infine il cubo, un caffè aperto tutti i giorni fino alle 22.00. Completa l’offerta il chiosco informativo in piazza di Santa Maria delle Grazie. Come ricorda Pier Carla Delpiano, Presidente della Fondazione Stelline «Il progetto è tappa di un percorso intrapreso che dà una nuova identità alla Fondazione Stelline, esaltando le potenzialità storico-artistiche di questi luoghi: occasione di approfondimento culturale, incontro e accoglienza che il “modello Milano 2015” sta offrendo al mondo». E.G.
LE LOCATION DI MM
Holiday Inn Nola Naples Vulcano Buono
Una fantastica hospitality experience tra comfort, relax, business, shopping, benessere e divertimento. Con vista privilegiata sui grandi happening di Vulcano Buono, il centro servizi disegnato da Renzo Piano Al centro degli eventi e al centro di una vivace area commerciale che porta la firma di Renzo Piano. Se non bastassero queste due credenziali a fare dell’Holiday Inn Nola Naples Vulcano Buono una location più che interessante per soggiorni all’insegna della dinamicità e dell’intrattenimento (shopping in primis) beh, trovarne delle altre non sarebbe certo difficile. Questo avveniristico e confortevole quattro stelle – diretto da Roberto Riccio (foto) – di assi nella manica, ne ha infatti molti di più. Ma cominciamo dal primo, la posizione: dalla reception si accede direttamente alla piazza del Centro Servizi Vulcano Buono, dove si svolgono gli happening artistici e musicali più cool della città. Basta affacciarsi al balcone delle camere per godersi in prima fila lo spettacolo! Ma non tema chi, invece, desidera la privacy, perché le 143 stanze (così come
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il resto degli ambienti) sono ottimamente insonorizzate. Caratteristica, quest’ultima, che rende l’albergo un indirizzo perfetto anche per incontri di lavoro e congressi, grazie alle moderne dotazioni tecnologiche – il wifi è ovunque – e alla funzionalità degli spazi. Gli organizzatori di eventi possono scegliere tra cinque sale attrezzate e, a disposizione, c’è pure un internet point. In virtù della vicinanza con
LE LOCATION DI MM
Balconata sui grandi eventi di Vulcano Buono
Lo scorso luglio, l’hotel è stato al centro di uno degli eventi musicali più importanti dell’anno: la prima edizione della rassegna Per l’esattezza dal 20 al 30 luglio la suggestiva P.zza Mercato del Centro Servizi Vulcano Buono, gestito dalla società Larry Smith Italia srl, si è trasformata in un’arena musicale che ha visto coinvolti noti musicisti e cantanti, come Nina Zilli, Mario Biondi, Dear Jack, J-Ax, i Negrita e Francesco De Gregori, e che è stata l’occasione per promuovere l’anima artistica del villaggio Vulcano Buono, nel rispetto dell’ambiente: l’eco sostenibilità è un altro aspetto dell’ospitalità dell’Holiday Inn Nola Naples. VulcanoLive 2015!
l’autostrada, la location rappresenta un’ideale opzione di soggiorno anche nei finesettimana, sia per i meeting – considerando il binomio con il Centro Servizi Vulcano e il fitness/wellness center Oliwell – sia per weekend leisure: si possono organizzare, oltre a shopping tour, visite a Pompei, gite in costiera amalfitana e a Napoli. La clientela individuale (ma anche quella business, nelle pause di lavoro) non ha che l’imbarazzo della scelta tra ristoranti (ce ne sono per tutti i gusti), negozi e boutique, multisala, e il già citato centro wellness. Insomma, è proprio il caso di dirlo, l’Holiday Inn Nola Naples, più che una loca-
tion, è una destinazione tout court. Una destinazione bella e anche comoda: l’albergo dispone di un’ampia zona parcheggio riservata raggiungibile dalla lobby, mentre quest’ultima è collegata alle camere da un ascensore scenografico “con vista”. Altro punto di forza è la cucina dell’hotel: al Ristorante Lounge bar Vesevo, si gustano ottimi piatti del territorio, accompagnati da una carta dei vini pregiata. Il ristorante, che si distingue per il design moderno e accattivante, è una cornice perfetta anche per cocktail e quick lunch. P.T.
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LE LOCATION DI MM
JW Marriott Venice Resort & Spa
Laguna stellata: un vero firmamento quello all’Isola delle Rose di Venezia , non solo l’Hotel ha 5 meritate stelle, ma sono arrivate anche le stelle dello chef Giancarlo Perbellini, che daranno un tocco di charme a tutti gli eventi veneziani previsti in laguna per la season 2015
JW Marriott, luxury brand di Marriott International, comprende splendide proprietà in città e località di villeggiatura di tutto il mondo. Gli eleganti hotel si rivolgono a un viaggiatore sofisticato e sicuro di sé, offrendo un’esperienza di lusso discreto e un’atmosfera accogliente e autentica, con una particolare attenzione alla destinazione e un servizio personalizzato e intuitivo.
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A fine marzo 2015, ha aperto dopo un lungo restauro, diventando una destinazione nella destinazione, JW Marriott Venice Resort & Spa, sull’Isola delle Rose”, tra le acque della Laguna di Venezia, di fronte al bacino di San Marco. Dispone di 250 camere progettate dagli architetti italiani dello studio Matteo Thun & Partners. Da poche settimane l’offerta dell’hotel si è arricchita con l’apertura del ristorante Dopolavoro, curato dallo chef Giancarlo Perbellini. Nessun copywriter si è scervellato, sul nome da dare al ristorante, semplicemente è stata conservata la scritta dell’edificio in stile industriale, in mattoni rossi, costruito nel 1936, che serviva da
LE LOCATION DI MM
ambiente ricreativo per il personale delle strutture sanitarie.
Cucina stellata al Dopolavoro Dining Room
Lo chef Giancarlo Perbellini, premiato con due stelle Michelin, è alla guida di Dopolavoro Dining Room, l’elegante ristorante italiano dell’hotel, accessibile anche in barca dal molo privato. Il team di nove cuochi, selezionati e formati da Perbellini e coordinati da Federico Belluco, realizza piatti d’eccellenza preparati con prodotti freschi locali e verdure, spezie e frutta coltivati nei giardini e negli orti dell’isola. Perbellini è famoso per il suo rinomato ristorante Casa Perbellini a Verona: un cuoco artigiano la cui filosofia in cucina si riassume con il motto “il gusto non ha limiti”. Lo chef è celebrato per il suo senso estetico e per il suo talento nel realizzare raffinate combinazioni di sapori. Gli ospiti potranno gustare alcuni piatti d’autore: una Millefoglie di polenta e baccalà in insalata, una Pasta e fagioli dell’Adriatico con calamari alla julienne. Un Guanciale di vitello brasato su puré di patate e porri fritti e,dulcis in fundo, la leggendaria Millefoglie di Casa Perbellini.
Il tempio del benessere con GOCO Spa
Inaugurata il 5 maggio 2015, GOCO Spa è la più grande di Venezia, un rifugio di relax e benessere di oltre 1.700mq affacciato sulla laguna di Venezia. GOCO Spa attinge alla tradizione delle spa europee con particolare attenzione a trattamenti e rituali rivitalizzanti. L’edificio principale è il risultato di una sapiente riconversione architettonica, sempre opera dello studio Matteo Thun e Partner: i soffitti alti e il tetto spiovente in legno originali si sposano con lo stile moderno dalle linee pulite caratteristico del brand JW Marriott.La Spa comprende piscina vitality esterna ed interna, sauna e bio-sauna, Hammam, un’esclusiva Spa Suite, raggiungibile anche in barca e affacciata alla laguna e otto sale per i trattamenti, di cui sei provviste di pontile esterno con lettini. In estate, inoltre, gli ospiti possono scegliere di effettuare i trattamenti nelle quattro cabine esterne o a bordo piscina. Lo Spa menu spazia dai rituali classici ai trattamenti naturali fino ai trattamenti medi-spa di
bellezza avanzati e ai programmi personalizzati.
L’Arte contemporanea è di casa, anzi in hotel, in collaborazione con Fondazione Mazzoleni
Dal 2 maggio al 19 ottobre 2015, in concomitanza con la 56a Biennale di Venezia, JW Marriott Venice Resort & Spa in collaborazione con Fondazione Mazzoleni Onlus, ospita all’interno dell’elegante sala La Certosa, affacciata sui giardini dell’isola, un’esclusiva mostra di arte contemporanea. I visitatori potranno ammirare opere di Salvador Dalì e Andy Warhol, accanto ai lavori di artisti italiani emergenti accuratamente selezionati. Nei giardini dell’isola, inoltre, è allestita la prima mostra internazionale “Sculture nel Parco” con opere di 25 artisti selezionati realizzate con diversi materiali, come bronzo, resina, marmo e legno. Gli ospiti dell’esclusiva Villa Rose potranno ammirare i dipinti dell’acclamato artista britannico Alan Rankle, famoso per i suoi paesaggi basati su fotomontaggi che celebrano l’arte e l’architettura del luogo. I sette dipinti commissionati all’artista dall’hotel sono ispirati a Venezia e alla sua arte. Luciana Sidari
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LE LOCATION DI MM
Centro Congressi SGR
Una soluzione unica per eventi di qualsiasi tipologia e dimensione nel cuore della Riviera Romagnola
Una struttura interamente dedicata alla meeting industry, al centro delle principali traiettorie che portano alla Riviera Romagnola e in un’area molto vivace dal punto di vista sia delle possibilità di intrattenimento sia delle opportunità leisure per chi cerca qualcosa di più dinamico del relax offerto da mare e spiaggia: il progetto SGR rappresenta una delle soluzioni più attrezzate e all’avanguardia – in spazi, servizi e dotazioni, ma anche concettualmente – di Rimini. L’idea alla base è quella di offrire in un’unica destinazione una grande varietà di spazi per meeting, conferenze, congressi e tutte le altre tipologie di eventi business, affiancati da occasioni e proposte sempre nuove e sempre in divenire, in grado di arricchire e completare l’appuntamento di lavoro. Ogni evento diventa così un’esperienza, che nasce dall’esatta definizione di esigenze, tempistiche e budget per approdare a un programma omnicomprensivo e personalizzato in tutti i dettagli. Le oltre 400 realtà, tra aziende, associazioni e ordini professionali, che ogni anno scelgono questa location trovano qui 8 sale, flessibili e modulari, che possono ospitare da 10 a 250 persone, per un totale di 650 posti, insieme a un’ampia
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dotazione di strumenti gestiti da un sistema di supervisione e controllo per definire con esattezza e in autonomia le tecnologie: dalla proiezione su uno o più schermi in simultanea ai sistemi audio-video, dalle cabine di regia e traduzione alla connessione internet in tutti gli
ambienti per la condivisione delle informazioni e la pubblicazione dei contenuti sul web. Altri spazi sono stati di recente attrezzati come temporary office, per offrire a professionisti, piccole imprese, creativi e start-up un mix di postazioni funzionali e ad alta tecnologia e ambienti comuni da utilizzare per periodi di tempo variabili (da singole giornate a più mesi). ■
Il ristorante Quartopiano rinnova la proposta gourmet
Altro punto di forza del Centro Congressi è il suo ristorante Quartopiano, che ha rinnovato la sua proposta gourmet differenziandola tra il pranzo, QP Lunch, caratterizzato da gustose ricette mediterranee servite con la formula buffet, per coniugare qualità e velocità, e la cena, una carta ricca di spunti originali ideata e realizzata dallo chef Silver Succi, per occasioni più formali e appuntamenti all’insegna della buona cucina e dell’eleganza dell’ambientazione.
LE LOCATION DI MM
Turin Palace Hotel Dopo due anni di ristrutturazione, torna a brillare, sotto la direzione di Piero e Matteo Marzot, lo storico astro dell’hotellerie torinese. Oggi con un design che, nel rispetto dell’originario stile art déco, si apre a un mood contemporaneo. Stanze più ampie, tecnologie di ultima generazione, una spa, spazi meeting con vista e una raffinata ristorazione. Per soggiorni ed eventi di charme
Ha riaperto lo scorso mese, dopo due anni di ristrutturazione, il lussuoso quattro stelle Turin Palace Hotel, storico albergo di riferimento dell’hotellerie di lusso torinese che, nel corso degli anni, ha ospitato nei suoi eleganti saloni importanti personalità del mondo politico, culturale e star internazionali del calibro di David Bowie, Madonna e Mick Jagger e che, oggi, sfog-
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gia un look elegante in sintonia con un concept di ospitalità cosmopolita e understatement in cui è, tuttavia, rimasto inalterato l’allure art deco originario. La personalità è la prima caratteristica che si coglie non appena se ne varca la soglia. «La ristrutturazione è stata fatta nel rispetto dello spirito del luogo e della sua storia, seguendo i più attuali standard di ospitalità, spiega Piero Marzot, la cui famiglia è proprietaria anche degli alberghi milanesi Hotel Spadari e Gran Duca di York «i lavori sono stati commissionati da Reale Immobili, società del gruppo Reale Mutua Assicurazioni, a importanti imprese come la Costruzioni Generali Gilardi e Tino Sana per gli arredi, assistiti dallo studio Artecna, con l’obiettivo di valorizzare l’unicità dell’hotel, curandone ogni dettaglio. Gli arredi sono
LE LOCATION DI MM
Tra vecchio e nuovo
ispirati ad uno stile Art-Deco ripensato per i viaggiatori dei nostri giorni, scegliendo colori caldi, tessuti morbidi come i velluti della lounge e proponendo lampadari realizzati “a mano” che di fatto sono vere e proprie installazioni d’arte contemporanea. Contemporanee, o meglio di ultima generazione, sono anche le dotazioni e le tecnologie, scelte per offrire il massimo comfort oltre un’ottima efficienza energetica». A curare l’interior design è stato l’architetto Patrizia Poli, che insieme a Margherita Marzot, ha sviluppato il layout della suite e delle 127 stanze (ridotte nel numero per essere ampliate nello spazio) tutte dotate di cabina armadio e di grandi bagni in marmo, con finiture di pregio e luce naturale. Un dettaglio curioso è la copertura delle lampade da tavolo nelle stanze che ricorda il cappello di Audrey Hepburn in colazione da Tiffany.
Durante i lavori il palazzo è stato completamente sventrato, sia per poter adeguare la struttura agli standard più attuali, ma anche per consolidare una struttura logorata da tanti anni di storia, da diversi ampliamenti e non ultimo dai bombardamenti dell’ultima guerra. Del vecchio hotel anni Trenta sono rimasti la pianta delle sale del piano d’ingresso, i marmi d’epoca che incorniciano gli archi quadrati del corridoio che conduce alla sala breakfast, alla sala da pranzo e allo scenografico scalone Art Déco in ferro battuto con scorrimano in ottone. La sala Mollino, ora sala polifunzionale, ha conservato invece le porte a vetrata ornate dadisegni di costellazioni astrologiche, le volte a botte e una delle finestre con le decorazioni dorate dei segni zodiacali. Per dare una certa continuità alla luminosità maestosa del vecchio Turin sono stati creati punti di illuminazione di grande impatto visivo, in vetro realizzato “a mano” da Melograno Blu, a cui si aggiungono i punti luce diContardi, i faretti incasso di I-Led e le lampade di Artemide. Una novità sono le opere d’arte contemporanea di tre quotati artisti torinesi molto amati da Piero Marzot – l’imprenditore è un appassionato conoscitore d’arte e collezionista – e collocati in diverse sale dell’hotel. In particolare, nel “salotto” si possono ammirare quattro lavori della serie zoografia apocrifa di Stefano Faravelli, mentre, nella sala di ingresso, si trovano due opere di Pierluigi Pusole. Infine, nella sala da pranzo, è esposto un bellissimo viso di donna di Daniele Galliano. Oggi l’hotel si presenta anche con una nuova SPA dotata dipiscina con idromassaggio, sala relax,sauna, doccia emozionale. Sullo stesso piano c’è una palestra con lucenaturale e affacciata sulla galleria di via Sacchi, completamente rinnovata dopo la riapertura dell’hotel.
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Eventi e ristorazione
Un hotel nel cuore dei torinesi
L’albergo è legato a stretto filo alla storia di Torino; quasi ogni torinese ha un ricordo collegato al Turin. Qui si sono festeggiati matrimoni, cresime e battesimi. Dopo la gestione di Amato Ramondetti, il Turin è stato comprato da Reale Immobili società del gruppo Reale Mutua Assicurazioni che, nel 2012 ha scelto come gestore la famiglia Marzot, grazie a un progetto innovativo studiato con Trademark Italia, in cui si valorizzava al massimo la centralità dell’ospite. Merita una particolare menzione la scelta di destinare agli ospiti l’uso della scenografica terrazza panoramica in cima all’hotel: un’enclave di eleganza e re-
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A disposizione degli ospiti tre calde e accoglienti meeting room, rispettivamente da 40, 30 e 12 posti, attrezzate con tecnologia d’avanguardia. Per buffet ed eventi si può utilizzare anche la bella terrazza panoramica. Particolarmente curata è, infine, la ristorazione affidata a giovani chef e che si avvale della consulenza dello chef stellato Paolo Teverini che ha voluto valorizzare i sapori della cucina torinese senza però trascurare suggestioni worldwide, con grande attenzione per l’aspetto sensoriale. Si può scegliere tra tre linee: la tradizione torinese, con i ravioli del plin in salsa d’arrosto fatti secondo la ricetta originale; la linea chef, con piatti creati ad hoc dagli chef che si alternano in cucina, e la linea vegetariana. Attenzione particolare viene data anche a celiaci e vegani. lax con piante e salottini, aperta anche alla clientela esterna per cocktail ed eventi. La veduta è davvero mozzafiato: tra gli eleganti palazzi della zona spicca la Mole Antonelliana e si scorgono anche la collina di Superga con, sullo sfondo, le bianche montagne. Barbara Troilo
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Indel B
Innovazione tecnologica, ricerca nel design e personalizzazione. Ecco come l’azienda continua a crescere, e ad aprirsi a nuovi mercati catene di hotel a cinque stelle e a importanti compagnie internazionali di navi da crociera. Gli elevati standard e l’attenzione al cliente hanno permesso all’azienda di continuare a crescere e aprirsi verso nuovi mercati, cercando soluzioni più indicate caso per caso, fornendo il meglio delle proprie tecnologie grazie anche all’esperienza maturata in quasi cinquant’anni nel settore.
Dopo i successi raccolti a Parigi e a Las Vegas, in occasione della fiera HD Expo, Indel B si prepara ad affrontare Host a Milano e il Sia Guest di Rimini. Leader nel settore della produzione e commercializzazione di sistemi di refrigerazione, in particolare per il settore alberghiero, l’azienda santagatese, in provincia di Rimini, ha la certezza di ricevere anche in questa occasione ottimi consensi. Questo grazie alla costante ricerca nell’innovazione tecnologica e nel design.
Attenti alle esigenze, flessibili nelle soluzioni, con un’anima verde
L’aspetto che ha permesso ad Indel B di crescere è senza dubbio la capacità di ascolto delle richieste dei clienti e l’attenzione alle esigenze del mercato oltre all’elasticità dell’ufficio tecnico nel proporre soluzioni personalizzate e brevettate altamente performanti. Dalla fusione di questi due aspetti chiave sono nati e continuano a svilupparsi prodotti customizzati e all’avan-
guardia. Indel B segue inoltre una deontologia professionale rigorosa nei confronti dell’ambiente, orientando i processi e la selezione dei materiali in un’ottica di eco-soste-
nibilità: per ogni prodotto Indel B garantisce la più alta sicurezza nelle emissioni di gas, attraverso sistemi efficienti di risparmio energetico e consumo responsabile (come stand-by e spegnimento, cicli di raffreddamento programmati e mantenimento costante delle temperature a basso regime) nel rispetto delle normative europee sull’Eco-Design (normative europee 643/2009 e 1060/2010).
Grande qualità, grandi clienti
Un aspetto fondamentale della crescita è stato il dialogo continuo con il settore Ho.Re.Ca., dalla piccola struttura alle prestigiose
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Pronti per i nuovi appuntamenti: Host e Sia Guest
L’azienda a breve sarà presente all’Host di Milano e al Sia Guest di Rimini, esponendo le ultime novità. Parliamo del FLYINGBAR, il minibar a compressore più sottile al mondo, che nato in collaborazione con il noto architetto Massimo Mussapi, all’interno del progetto Flyingroom, ha già riscosso un incredibile successo. Al suo fianco il KD50 Smart, il minibar a cassetto dal perfetto connubio tra efficienza, innovazione e estetica, e le nuove casseforti con innovativo sistema Touch. Parliamo della Safe top open, con l’apertura dall’alto, e della Safe drawer, con l’elegante porta in vetro, display a led e profilo smussato, che con il sistema di apertura a cassetto permette una completa visibilità all’interno. E chissà con quali altre novità l’azienda saprà ancora una volta stupire, e farsi ricordare. P.T.
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LCG World
Attraverso una gamma di servizi e linee di prodotto diversificate, LCG World punta a diventare il supporto professionale a 360°per gli operatori del settore ricettivo
«Noi di LCG World», afferma Gerardo Forestiero (nella foto), «crediamo che alla base di un lavoro di successo vi sia un confronto costruttivo con gli imprenditori alberghieri. Il nostro modus operandi si sposa con la filosofia del tailor made: tutto è pensato, pianificato e attuato in base a esigenze e richieste, bisogni e progetti futuri, degli hotels. Nulla è lasciato al caso. Incremento di fatturato, miglioramento della performance economica e crescita aziendale, aumento di visibilità e vendibilità: questi i nostri obiettivi che dal 2005 perseguiamo insieme ai nostri clienti». Era il 2005 quando nasce a Roma la LCG, società di servizi integrati per il settore turistico-alberghiero, e in cui Gerardo Forestiero decide dimettere in campo la lunga esperienza maturata all’interno di prestigiose strutture ricettive, riunendo un team eterogeneo di professionisti: esperti del turismo, della comunicazione e della consulenza. Il 2012 è l’anno di svolta: si unisce al team Paolo Tedeschi che, dopo anni nel campo della consulenza e della gestione aziendale, decide di mettere a ser-
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vizio le sue competenze, portando l’azienda a consolidarsi anche nell’area dell’Advisoring & Consulting.
Un mondo di servizi
L’ospitalità italiana è eterogenea in ogni suo fattore determinante, e tende spesso a coniugare quelli che sono elementi qualitativi positivi con difficoltà operative e gestionali, che incidono poi sull’adeguata ed efficace presenza sul mercato. Per questo motivo LCG World supporta gli al-
Italian Experience rappresenta la nuova soluzione per le strutture ricettive che hanno necessità di ricevere servizi qualificati e professionali, tipici di una catena, preservando la loro indipendenza. Il prodotto si basa su attività commerciali diversificate a livello nazionale, sulla creazione di servizi e pacchetti ad-hoc per aumentare la visibilità e la web reputation, sull’implementazione di attività web oriented e soluzioni tecnologiche innovative.
TOP QUALITY AL SERVIZIO DELL’OSPITALITÀ
bergatori, ottimizza le procedure e riorganizza i ruoli, in un’ottica di affiancamento manageriale, attraverso una visione strategica d’insieme, orientata a sviluppare innovazione e competitività. Il servizio di punta della LCG World è la rappresentanza commerciale tailor made, che propone un sistema fondato su una Rete vendita basata su contatti face to face; sales manager dedicati, database profilato e aggiornato in tutti i settori: corporate, leisure, Mice. Un supporto commerciale esterno qualificato, affidabile e professionale, sia per chi non ne dispone ma anche a sostegno e integrazione delle attività svolte dalla struttura; rendicontato puntualmente attraverso un Sistema Informativo personalizzato. Il suo team individua e sviluppa gli scenari di mercato di riferimento, strategie di marketing e customer satisfaction, analizza il posizionamento dell’impresa alberghiera e individua potenzialità di sviluppo. Questo grazie anche all’apertura verso i mercati internazionali, di cui LCG World si pone come interfaccia operativo e affiliativo per conto della compagnia alberghiera Golden Tulip del Gruppo Louvre Hotels recentemente acquisito dal colosso cinese Jin Jiang. Un’opportunità di visibilità e distribuzione per gli hotels che si affiliano, attraverso un contratto di Franchising snello e fee di affiliazione davvero competitive. Nel 2008 LCG crea e lancia sul mercato il brand Jewels Hotels & Resorts Collection, che offre alle strutture in portfolio un ricco ventaglio di opportunità, orientate ad ottenere il massimo appeal in termini di visibilità, sia nell’area del marketing che della comunicazione, puntando a ottimizzare qualità e servizio degli hotels. Un portafoglio composto ad oggi di 36 strutture, tra hotels e resorts, situate nelle principali città italiane, o in destinazioni esclusive, i cui tratti distintivi sono originalità e fascino.
le, volto a caratterizzare la tipicità dell’ospitalità italiana, attraverso Italian Experience Hospitality club, il primo hospitality club in Italia, con una formula del tutto innovativa a servizio degli albergatori, che vogliono essere sempre più competitivi sul mercato turistico ed usufruire degli stessi servizi tipici di una catena alberghiera senza logiche di ingresso basate sul ranking. «L’obiettivo», conclude Forestiero, «è aggregare strutture ricettive simili per tipologia e caratteristiche, rispettando le diversificate peculiarità, ma utilizzando marchi unici e distintivi, per rendere l’ospitalità un tratto personalissimo e identificabile». R.P.
Paolo Tedeschi
Golden Tulip, compagnia alberghiera del gruppo Louvre Hotel, a sua volta appartenente alla Jin Jiang International Holding Hotels, pergarantirsi una presenza qualificata in Italia, ha affidato il proprio processo di affiliazione a LCG World. Entrare in uno dei marchi Golden Tulip significa: processo di internazionalizzazione, capillare visibilità dell’Hotel sui più importanti canali di vendita. LCG World si pone, inoltre, come interfaccia operativa costante per gli alberghi affiliati, delineando, inoltre, azioni commerciali sul mercato nazionale attraverso la propria rete vendita.
Italian Experience Hospitality club
In un contesto così concorrenziale, LCG World è partner di un disegno progettua7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Simmons
L’azienda leader mondiale nella produzione di materassi lancia ZeroBugs™, una nuova linea di prodotti che assicurano la massima igiene e sicurezza nella lotta contro acari e cimici del letto mente a seguito del loro trasporto da parte dei viaggiatori che inconsapevolmente contribuiscono alla loro diffusione in luoghi non infestati. Per questo Simmons, leader mondiale nella produzione di materassi e letti, fornitore degli alberghi più
prestigiosi di tutto il mondo e da sempre attenta alle problematiche del settore, ha lanciato ZeroBugs™ una linea specifica di prodotti che comprende fodere coprimaterassi, fodere copriguanciali e topper, studiati per tenere lontani parassiti e acari. P.T.
In questi ultimi anni si è verificato un esponenziale aumento di infestazioni dovute alle cosiddette cimici del letto, conosciute anche come “bed bugs”. Insidiosi e poco visibili, questi parassiti sono il terrore di ogni albergatore poiché un’infestazione non si manifesta solo per mancanza di igiene o in ambienti degradati, ma semplice-
Una soluzione dagli oli essenziali
I prodotti della linea ZeroBugs™ sono tutti realizzati con uno speciale tessuto ipoallergenico, elastico e traspirante, sottoposto all’esclusivo trattamento Greenfirst® che, utilizzando gli olii essenziali estratti dalle piante e del Geraniol come principio attivo vegetale, genera un insetticida amico dell’ambiente, inodore ed altamente efficace. Le cimici muoiono così dopo 72 ore dal contatto. Il tessuto delle fodere protettive ZeroBugs™ ha caratteristiche tecnologiche performanti: risulta morbido, elastico, traspirante e termoregolante grazie all’alta concentrazione di una fibra derivante dalla cellulosa.
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Acari addio con le onde sonore
In linea con le crescenti richieste di camere anallergiche da parte degli ospiti, la linea si completa con AcarZeroBugs™ WALL dispositivo che riduce il rischio di colonizzazione delle camere da parte di pulci, zecche e acari della polvere grazie all’emissione di onde meccaniche sonore, innocue, non udibili dall’uomo e dagli animali domestici, ma in grado di proteggere efficacemente l’ambiente in cui è installato. L’efficacia di tutti i prodotti ZeroBugs™ è dimostrata da test di laboratorio e ricerche scientifiche. Ulteriori informazioni sul sito www.zerobugs.it
SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
Settembre al Roof Garden dell’Hotel Diana A settembre il clima romano è ancora godibile a tutte le ore del giorno, motivo in più per coccolarsi concedendosi un break glamour sulla splendida terrazza dell’Hotel Diana di Roma, storico hotel della Capitale che da 76 anni accoglie gli ospiti nei suoi ambienti eleganti e raffinati. Quest’anno, il Roof Garden con vista a 360 gradi sui tetti del centro storico di Roma – si vedono i Castelli Romani e persino le colline di Monte Mario, oltre a palazzo del Quirinale e al cupolone di San Pietro – è ancora più bello. Un recente restyling ha infatti dato nuova vita a colori, atmosfere e a piante: profumatissimo l’agrumeto di antica ispirazione che ben si armonizza con gli ulivi che dominano da tempo la terrazza e ne fanno uno dei suoi tratti caratteristici più suggestivi. Molto belle anche le nuove tende a pergolato che proteggono nelle ore più calde del giorno, il tutto a creare la sensazione di trovarsi in un’oasi di privacy e tranquillità in centro città. Per l’occasione sono stati creati menu stagionali, tutti armoniosamente bilanciati tra gusto e sapore, tra tradizione e internazionalità, da gustare in compagnia durante il lunch per un break piacevole e veloce, ma soprattutto tête a tête in una piacevole serata tra i colori del tramonto e la luce soffusa delle candele, per una “cena romantica” sulla torretta del Roof da non dimenticare.
Sapore di estate a l’Attico Bistrot dell’Hotel Capo d’Africa di Roma Un nuovo menu che parte dalla grande tradizione culinaria capitolina rivisitato dallo chef, quello che propone in questi giorni il Bistrot L’Attico dell’Hotel Capo d’Africa di Roma. Si parte con la piadina del marinaio a base di alici marinate, burrata, insalata di rucola, pomo-
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dorini datterini confit e olio al lampone, polpo arrosto con guacamole di fagioli borlotti, pesche gialle marinate al vino di frascati, carpaccio di lingua di vitello al vapore con crudo di gamberi rossi, salsa tonnata, fagiolini e peperoni in agrodolce, supplì e fiori: crocchetta di riso al pomodoro e mozzarella e fiori di zucca in pastella, presentati in una barchetta di carta paglia.
Per un aperitivo è suggerito il tagliere per due, con salumi, formaggi dop e golosità. Si prosegue con intriganti tortelli di baccalà mantecato, spuma di pomodoro fresco, olive, capperi, salsa verde e mandorle, spaghetti con vongole, bottarga e ricotta di pecora laziale, gnocchi di patate ripieni di mozzarella di bufala campana al tartufo nero estivo, burro e alici del cantabrico. Anche i secondi presentano due piatti romani rivisitati: baccalà croccante con cornflakes, zucchine alla scapece e la sua mayonese, anchetta di pollo con patate ruspanti, verdure e ketchup di peperoni arrostiti., tonnetto scottato con caponata di verdure estive, olio alla soia e aceto di lamponi e controfiletto di manzo alla piastra con patate e verdure. Dulcis in fundo: crostata di cioccolato fondente e mou salata, mousse di yogurt greco alla frutta fresca, formaggi stagionati e marmellate bio, frutta fresca di stagione e dolce sorpresa: in base all’estro del momento. Info: tel. 06772801 www.hotelcapodafrica.com.
#CERTIchesiaGreen Primo hotel design 4 stelle superior di Milano e da sempre sensibile ai temi di ambiente ed eco sostenibilità l’Enterprise Hotel lo scorso giugno ha ospitato un evento rivolto a tutte quelle aziende che hanno sposato uno stile di vita green e si impegnano ad ottenere riconoscimenti e certificazioni. Obiettivo principale dell’evento è stato quello di festeggiare l’impegno di Enterprise Hotel nei confronti dell’ambiente, di condividere un’idea, quella della filosofia green, e di creare una eco community. In Corso Sempione 91, a due passi da Fieramilanocity e a pochi minuti dal centro città, vicino al Castello Sforzesco, all’Arco della Pace e al museo La Triennale, dal 2009 Enterprise Hotel ha avviato un processo di sostenibilità ecologica: con il suo ingresso nel network EcoWorldHotel, l’albergo ha intra-
SAI L’ULTIMA? Welcome Summer a Parco dei Principi Grand Hotel & Spa
preso una strada nella direzione della salvaguardia dell’ambiente. Ad aprile 2015 l’hotel ha infatti ottenuto la certificazione di qualità ambientale rilasciata dall’istituto di certificazione Certiquality. Il conseguimento delle 2 eco-foglie, rilasciate in base ai requisiti richiesti dalla Guide for environmentally sustainable accommodations, è entrato nella policy ambientale e seguito da dipendenti e ospiti dell’hotel. Info: www.enterprisehotel.com cenadaborghese@yahoo.it
Capo d’Africa e Visconti Palace trionfano nella hall of fame di Trip Advisor
Lo scorso 16 luglio Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, storica location romana in via Frescobaldi è stata la magica cornice del “Welcome Summer”, l’evento dell’estate griffato Roberto Naldi Collection. Tema della serata, la Dolce Vita interpretata da un parterre d’elite tra rappresentanti del cinema, delle istituzioni, dell’imprenditoria e della stampa. «È stata una splendida occasione per festeggiare l’estate» dice Roberto Naldi, presidente dell’omonima Collection di luxury hotels, «ringraziare i top clients nella cornice unica di un giardino che 50 anni fa ha visto i Beatles giocare a pallone». La serata, allietata da spettacoli di danza – erano presenti anche alcuni ballerini di Ballando con le stelle – e angoli degustazione dove assaporare ostriche, champagne e vini pregiati ha visto la presenza di maestri orologiai svizzeri che hanno mostrato i segreti dei loro manufatti, mentre i rappresentanti dell’Università Campus Biomedico di Roma hanno parlato dei nuovi programmi wellness da provare nella Prince Spa. La buona riuscita dell’evento è stato anche merito degli sponsor: Agroittica Lombarda, Babingtons, Berlucchi, Citra, D&C, Oyster Oasis, Pasta Michelis, Quartiglia, SukiSuki, Tartufi Urbani, Trimani Verde Pistacchio, Campus Biomedico di Roma, Jaeger-LeCoultre, Jaguar, Maria Galland, Mondialtecnica, Prince Event, Roberto Coin e SDC Service.
Per l’Hotel Capo d’Africa sono state vincenti la vista sul Colosseo, la disponibilità del personale, l’ambiente intimo che fa sentire gli ospiti a casa, l’ottima cucina e il decor degli interni. Mentre il Visconti Palace Hotel ha raccolto recensioni entusiastiche per la posizione, a due passi dal centro, le nuove camere e suites, la lobby accogliente e l’attrezzato centro congressi. Questi i motivi che hanno spinto i blogger di Trip Advisor ad assegnare per cinque anni consecutivi (a partire dal 2011) il Certificato di Eccellenza facendo così entrare i due hotel capitolini nella Hall of Fame di Trip Advisor. Info: tel. 06772.801 - www.hotelcapodafrica.com - tel. 063684 www.viscontipalace.com.
Il Grand Hotel Palace di Roma entra in Millennium & Copthorne Hotels Il Grand Hotel Palace, uno degli storici hotel della Capitale, è di recente entrato a far parte del Gruppo Millennium & Copthorne Hotels. Con questa acquisizione Millennium & Copthorne Hotels, società quotata a Londra e controllata dal Gruppo Immobiliare di Singapore City Developments Limited, arriva ufficialmente in Italia, arricchendo il proprio portfolio con un’importante e prestigiosa struttu-
ra e una nuova e attraente destinazione. Il “Grande Palazzo di Via Veneto”, costruito nel 1927, è uno dei capolavori dell’architetto Marcello Piacentini, che si avvalse della collaborazione dell’interior designer svizzero Emilio Vogt. Situato di fronte all’ambasciata americana, il Grand Hotel Palace offre 87 camere, di cui 13 suite, i ristoranti Cadorin & Lounge Bar e Piero’s Bistrot,
ampi spazi per meeting ed eventi e la Kami Spa. «Sono felice di aver iniziato questa nuova avventura con Millennium Hotels & Resorts» dice il gm dell’hotel, Andrea Fiorentini, «sono sempre stato un amante del bello e lavorare ogni giorno in un ambiente così raffinato è appagante per me e per il mio giovane e talentuoso team di collaboratori». 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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SAI L’ULTIMA?
semplicemente sorseggiare un buon calice di vino nell’area cooking pool o nel cocktail bar che resta aperto fino a sera per poi fare un tuffo in piscina al tramonto. Splendide le camere-suite ognuna diversa dall’altra, in particolare quella di 120 mq ricavata nell’antico granaio, dove le 18 finestre si aprono su un panorama mozzafiato a 360 gradi. E tutt’intorno, boschi e colline dolci che arrivano al mare. www.castellodisemivicoli.it.
Palazzo Baronale di Semivicoli: relax gourmet in Abruzzo Proprio all’ombra della Majella – montagna sacra, dimora per secoli di monaci ed eremiti – s’incastonano borghi fortificati e minuscoli centri storici, come San Martino sulla Marrucina, cuore pulsante dell’azienda Masciarelli Tenute Agricole, e Semivicoli, dove sorge in uno scenario naturale ed emozionante un antico palazzo baronale: il Castello di Semivicoli. Riportato allo splendore da un lungo restauro conservativo, il Castello seduce per la sua bellezza e autenticità. Non a caso Gianni Masciarelli – vignaiolo simbolo dell’enologia abruzzese – ne fece luogo d’elezione della promozione della sua terra. Oggi il Castello vanta anche una meravigliosa nuova piscina circondata dal prato, dagli ulivi e dal vigneto. Una ragione in più per organizzare un soggiorno all’insegna di relax, bellezza e benessere in questo resort country chic “off the beaten track”. Qui ricordi e segni del passato riaffiorano nei materiali utilizzati per il restauro intrecciandosi con elementi di raffinata contemporaneità, che mai però invadono o tradiscono lo spirito degli spazi che li ospitano. Tra gli ambienti più affascinanti troviamo il portico, l’antico frantoio in pietra del XIX secolo, la bottaia e la neviera, uno spazio totalmente ipogeo. Materiali e colori originari, camini in pietra, logge, cucine e dispense sono stati sapientemente valorizzati per creare ambienti
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ideali alla lettura e alla meditazione, ma anche salotti dedicati all’incontro e alla convivialità. Nella Tasting room, gli ospiti potranno infine gustare i prodotti più rappresentativi dell’azienda – vini, olii e grappe – in abbinamento a gustose frivolezze dal sapore locale. A Casa Masciarelli l’esperienza col cibo si caratterizza per massima cura dei dettagli, rispetto delle tipicità locali e grande attenzione al gusto. Si possono gustare eccellenti light lunch e aperitivi alla frutta o anche
Puglia al primo posto come meta più twittata Puglia: primo brand anche per internet. La sfida #ReginaDellEstate lanciata dal motore di ricerca hotel Trivago – 6.000 tweet dedicati alle destinazioni più amate – ha registrato un forte sostegno anche a favore delle regioni. Dopo aver conquisto la vetta dei brand regione più ricercati dagli utenti italiani di Trivago, la Puglia si distingue anche su Twitter, superando per men-
Un nuovo direttore al Grand Hotel Plaza Daniel Barr con la sua esperienza internazionale è oggi alla guida di uno dei templi glamour dell’ospitalità capitolina Daniel Barr è il nuovo direttore del Grand Hotel Plaza, storico albergo romano di via del Corso. Centralissimo, 5 stelle lusso, questo edificio fu uno dei primi alberghi della città e uno dei più fastosi e glamour dell’ospitalità capitolina. Barr è una figura cosmopolita, poliedrica e dalla lunga esperienza nel settore dell’hôtellerie. Un’esperienza iniziata nel 1980 a New York e da allora divisa fra l’Italia e gli Stati Uniti, in alberghi illustri e società dirette e gestite con mano sapiente come Ciga Hotels di cui è stato direttore vendite e marketing dal 1991 al 1995. Fra le più recenti e riuscite collaborazioni a Roma sono senz’altro da citare quella con la Silvano Toti Holding Spa che lo ha visto per dieci anni responsabile di tutte le attività operative e sales & marketing per gli alberghi del gruppo: Hotel Capo d’Africa, Visconti Palace Hotel e l’Hotel dei Mellini fino al 2005. Poi la direzione del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, il ritorno negli Stati Uniti all’Hotel Madeline Telluride in Colorado e successivamente la direzione di tutte le attività operative e commerciali per l’apertura di Palazzo Montemartini, albergo inaugurato a giugno 2013. Info: tel. 0667495 - www.grandhotelplaza.com
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zioni Sardegna e Sicilia, rispettivamente seconda e terza. A confermare questo primato anche l’elevato numero di tweet dedicati al Salento. Intanto sui media internazionali la Puglia è ormai in primo piano; l’ultimo esempio riguarda Polignano a Mare: Suzy Strutner, Associate Lifestyle Editor di The Huffington Post ha definito la cittadina “una perla di città a picco su un mare blu elettrico”.
Primo Canopy by Hilton in Islanda Il nuovo brand di Hilton Worldwide, Canopy by Hilton che ha nel suo portfolio hotel lifestyle e Icelandair ha firmato un accordo per l’apertura del primo hotel Canopy a Reykjavik, nella centrale ed elegante Hverfisgata St, nel cuore della capitale islandese. Il Canopy Reykjavik | City Centre sarà la prima apertura mondiale del marchio. Attualmente in costruzione nel cuore della città, nei dintorni di Hverfisgata St, uno dei quartieri più floridi e in rapido sviluppo della capitale, il Canopy Reykjavik | City Centre – la cui inaugurazione è prevista a inizio 2016 – è un hotel design che ha mantenuto la facciata originaria e offre 115 tra camere e suite, una lobby ampia e luminosa, un rooftop bar, un ristorante (aperti 24 ore su 24) e un bistro panoramico per snack veloci. L’hotel è cablato wi-fi colazione homemade e un regalo di benvenuto all’arrivo in modo che gli ospiti possano avere un piacevole ricordo del loro soggiorno a Reykjavik. Anche Canopy Reykja-
Aquae e Biennale con Hilton Molino Stucky Venice Fino al 22 novembre alla Biennale d’Arte di Venezia si potrà visitare All The World’s Futures, un percorso espositivo che si snoda dal Padiglione Centrale all’Arsenale, e presenta le opere di 136 artisti provenienti da 53 paesi. Mentre lo scenario naturale che ospita fino al 31 ottobre Aquae Venezia 2015 – la grande esposizione dedicata all’acqua e ai temi della nutrizione – è la laguna di Venezia Per queste importanti esposizioni, il 5 stelle sull’isola della Giudecca, Hilton Molino Stucky Venice, propone, un soggiorno per due persone per un numero minimo di due notti (a partire da 199 euro per camera a notte), che oltre al pernottamento include l’Hilton buffet breakfast e due biglietti per La Biennale o per Aquae Venezia. Info: tel. 0412723311 - venice.info@hilton.com
vik | City Centre, come tutte le altre strutture del marchio, sarà perfettamente integrato nell’architettura e nel tessuto urbano del quartiere che lo ospita, situato nel cuore della città, permetterà ai turisti di visitare la capitale islandese a piedi. Reykjavik è una delle capitali più pulite e green del mondo, con una identità culinaria molto forte, che attrae numerosi amanti del buon cibo grazie ai suoi numerosi ristoranti stellati. Il paese si trova a soli due gradi a sud del circolo polare artico ed è uno dei pochi luoghi al mondo in cui si può ammirare lo straordinario spettacolo delle Aurore Boreali. Durante la stagione estiva, la luce del giorno è costante per tutte le 24 ore; un vero paradiso per gli amanti della natura. Il paesaggio vulcanico islandese è unico nel suo genere, con sorgenti termali e stupendi ghiacciai, è una
delle mete turistiche più apprezzate al mondo. A maggio 2015, Langjokull, il secondo ghiacciaio del Paese per dimensioni, ha aperto al pubblico con uno straordinario tunnel di 500 metri che raggiunge il centro di uno dei più grandi ghiacciai d’Europa. Info: www.canopybyhilton.com
5 nuovi alberghi in The Leading Hotels of the World. The Leading Hotels of the World ha recentemente incluso 5 nuovi “gioielli” alla sua collezione di hotel indipendenti e bellissimi. Le strutture, che si trovano in Francia, Inghilterra, Tunisia, Costa Rica e Singapore, si uniscono a questo portfolio high level di oltre 400 proprietà in 80 Paesi, arredate con oggetti d’alto antiquariato o di design e in posizione magnifica. In una struttura in vetro, lo Spa Village Bath, di 1300 metri qua7-8 2015 www.mastermeeting.it
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Arnaldo Pomodoro all’Hilton Sorrento Palace Fino al 22 novembre, in occasione della mostra “Arnaldo Pomodoro - Rive dei Mari” – organizzata in collaborazione con la Fondazione Sorrento e il Comune di Sorrento – a Villa Fiorentino, l’Hilton Sorrento Palace, propone due pacchetti speciali (105 euro a notte a persona) legati all’esposizione. Nella prima offerta oltre ai biglietti per l’esposizione sono inclusi il pernottamento in camera doppia con ricca colazione a buffet e Limoncello di Sorrento in camera all’arrivo. In alternativa l’ospite potrà assaporare una cena in omaggio alle opere di Pomodoro creata ad hoc dallo chef Pietro Staiano. Il menu propone: sfera di salmone affumicato con ricotta di bufala e arancia su croccante di finocchio spirato all’opera “Sfera”, cilindro d’orata con gamberetti su verdure scottate e crema di patate al limone, ispirato a “Disco” e Piramide di ricotta e pera – ispirato a “Piramide”.
drati, offre 11 sale per trattamenti di cui una per le coppie e una vip suite. Nel caso in cui si volesse estendere l’esperienza benessere al di fuori della Spa, si potrà scegliere di pernottare nelle Spa Room: le uniche camere in Gran Bretagna ad avere accesso diretto all’acqua termale. Costruito nell’800, l’edificio dedicato al pittore inglese Thomas Gainsborough - dispone di 99 camere e suite progettate dallo studio newyorkese Champalimaud Design. Una cucina contemporanea nel ristorante dello chef austriaco Johann Lafer mentre The Canvas Room e The Gainsborough Bar sono i due luoghi ideali dove rilassarsi e gustare uno snack. Prezzi sa partire da 310 euro a camera, a notte. In Francia a Évian-les-Bains: le 150 camere dell’Hotel Royal. Per generazioni, la Spa Evian Source è
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stata famosa per i suoi programmi benessere e ora è il luogo ideale per rigenerarsi e ringiovanire. Un’ampia scelta culinaria completa l’offerta dell’hotel, Les Fresques, ristorante contemporaneo affacciato sul lago, La Véranda, ospitato nel giardino dove gustare piatti mediterranei e asiatici, L’Oliveraie, per pranzi estivi a bordo piscina e Le Bar, per cocktail e snack. Da visitare, La Grange au Lac, l’unica sala per concerti completamente in legno, ispirata dal famoso violoncellista Mstislav Rostropovich, ha ospitato le orchestre più importanti come anche musicisti e cantanti di risonanza mondiale. Prezzi a partire da 395 euro a camera, a notte. La Badira di Hammamet, un resort dal concetto contemporaneo, evoca elementi architettonici tradizionali moreschi, come le terrazze ad arco, i soffitti a cupola, i portici
e le piscine, nascoste nei giardini di piante di ulivo e palme da dattero. Le sue linee pulite e semplici traggono ispirazione dagli anni ‘30, quando Hammamet stava diventando una meta popolare tra i viaggiatori sofisticati alla ricerca della bellezza naturale e della cultura del posto. Giocando sulle luci e sulle ombre, che incantavano gli artisti di quell’epoca, gli interni delle 130 camere sono progettate nei minimi particolari, con dettagli tradizionali, come i pannelli in ceramica dipinti a mano raffiguranti scritte in arabo e motivi geometrici. In linea con la sua atmosfera cosmopolita, l’hotel dispone di diversi ristoranti che propongono una varietà di piatti internazionali. Le piscine, interne e all’aperto, e il centro benessere Thémaé sono i luoghi ideali dove rilassarsi. Prezzi a partire da 185 euro a camera, a notte, con prima colazione. Fedele al concetto di una tipica hacienda costaricana, l’Altagracia Boutique Hacienda nel sud del Paese, abbraccia 850 ettari di terreno nelle montagne di Perez Zeledon. Gli interni delle 50 casitas evocano l’atmosfera delle residenze di campagna private, con soffitti con travi in legno a vista, tessuti dai toni caldi e caminetti. Le attività che si possono svolgere nel resort, come equitazione, bird-watching e trekking, rinforzano l’atmosfera campestre. Nonostante la sua anima rurale, Altagracia è agevolmente accessibile grazie alla pista d’atterraggio e all’eliporto che facilitano gli arrivi dall’aeroporto principale di San Jose. Un’ampia varietà di ristoranti, diversi bar e una grande piscina con vista panoramica, completano l’offerta del resort. Prezzi a partire da 285 euro a camera, a notte, con prima colazione. Nel cuore del civic district di Singapore, circondato da monumenti storici, il Capitol Singapore è il primo resort integrato di lusso della città con abitazioni private, negozi, ristoranti e il Teatro Capitol. Punto focale del progetto è l’hotel
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La Patina, ospitato negli iconiche Capitol Building e Stamford House. Gli edifici, sapientemente restaurati da Richard Meier sono diventati un elegante albergo di 157 camere. L’hotel offre il ristorante ERU, una sala lettura, la prima piscina con acqua di mare della città, un centro fitness. Fiore all’occhiello dell’albergo è il servizio altamente personalizzato, ovvero il Patina 360 Concierge: ogni concierge sarà pronto a soddisfare qualsiasi richiesta degli ospiti. Tariffe a partire da 370 euro a notte. Info: www.lhw.com.
Congressi a Genova sempre più smart. Con il nuovo sito del CBG Il sito di Convention Bureau Genova si rinnova completamente, per rendere la comunicazione via web ancor più efficace ed operativa in linea con le nuove esigenze del mercato Mice. Il nuovo portale sfrutta al massimo la qualità delle immagini, grazie alla modalità Full Screen e presenta un’impaginazione verticale particolarmente adatta per la visione del sito da smartphone e tablet. Attraverso il nuovo sito è possibile consultare il calendario dei congressi della città, conoscere i benefit per le candidature supportate da CBGenova, con il patrocinio del Comune di Genova, scaricare il nuovissimo video promozionale “Genova Inspiring City” e trovare tutte le informazioni per organizzare un congresso, un meeting, una convention o attività di incentive e teambuilding nella nostra città, attraverso l’aiuto free of charge del Convention Bureau Genova. Info: tel. 0105761975 - www.cbgenova.it - info@cbgenova.it
Locauto Rent rappresenta i marchi National e Alamo in Italia La società italiana al 100% Locauto Group, da quasi 40 anni nel settore dell’automotive, fa sapere che Locauto Rent – divisione dedicata al noleggio a breve termine – rappre-
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Il Grand Hotel Tremezzo spegne 105 candeline Lo scorso 10 luglio, il Grand Hotel Tremezzo, storico cinque stelle lusso sulle rive del Lago di Como, ha festeggiato i suoi primi 105 anni di eccellenza nella Grande Ospitalità con una magnifica festa. Inaugurato il 10 luglio 1910 ad opera di Enea Gandola, gentiluomo di Bellagio e dalla moglie Maria Orsolini, l’hotel rispondeva alle esigenze di un turismo d’élite internazionale che proprio in quel periodo si stava sviluppando. Solo pochi anni dopo l’apertura dell’hotel, Tremezzo era già divenuta una destinazione rinomata del turismo cosmopolita; tanto che la Divina Greta Garbo citò Tremezzo come “meta felice sul Lago di Como” nel celebre film del 1932 “Grand Hotel”. Oggi dopo 105 anni di storia è ancora una volta una famiglia – la famiglia De Santis – a proseguire la tradizione del Grand Hotel Tremezzo. «Siamo onorati di aver potuto festeggiare un traguardo tanto importante», ci racconta Valentina De Santis, Ceo del Grand Hotel, «traguardo di un Palace che è ancora oggi sinonimo di eleganza e di autentica ospitalità italiana. Siamo orgogliosi di offrire ai nostri ospiti un’esperienza unica e straordinaria sulle rive del bellissimo lago di Como, rinnovandoci anno dopo anno, ma conservando sempre quel carattere di ospitalità genuina e sorridente che identifica il nostro Grand Hotel. Il calore di un’accoglienza familiare italiana credo rappresenti un importante valore aggiunto per i turisti che arrivano da tutto il mondo per ammirare la bellezza e il fascino senza tempo di questi luoghi». Autentico Palace in stile Liberty, il Grand Hotel è un’esclusiva collezione di Suite Storiche, dedicate alle Donne del Lago, tra cui la Suite Greta dedicata a Greta Garbo. Da segnare in agenda il ristorante firmato da Gualtiero Marchesi. Completano l’offerta l’esclusiva T Spa, il trendy T Beach con la sua piscina galleggiante WOW (Water On the Water) e il T Bar con la suggestiva terrazza a bordo Lago. Info: tel. 034442491 - www.grandhoteltremezzo.com
senta ora in Italia National e Alamo. L’accordo di rappresentanza nasce dallo sviluppo della partnership con Enterprise Holdings attraverso il network di Locauto Rent e si inserisce nella strategia di sviluppo di Locauto Rent, realtà caratterizzata da un servizio personalizzato e da una delle flotte più giovani sul mercato, grazie anche alla sinergia con la divisione del noleggio
a lungo termine. National è un marchio dagli standard di servizio elevati che si rivolge principalmente a una clientela business. È stata la prima società a fornire i noleggi one-way e ad utilizzare i computer per la gestione delle prenotazioni. Alamo si rivolge invece ad una clientela leisure, in cerca di soluzioni semplici e convenienti per i propri viaggi di piacere. «Oltre ad
GRAND HOTEL DE LA MINERVE, UN GIOIELLO INCASTONATO NEL CUORE DI ROMA. Il Grand Hotel de la Minerve, cinque stelle lusso, è ospitato in un magnifico palazzo seicentesco, nel centro storico di Roma di fronte al Pantheon ed a pochi passi da Piazza Navona, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. L’Hotel, completamente rinnovato per meglio soddisfare le sofisticate e moderne esigenze della clientela, ha conservato nelle sue linee nobili ed eleganti l’atmosfera di una “casa” aristocratica. 135 lussuose camere tra Classic, Superior, Deluxe, Grand Deluxe, Junior Suites e Suites. Location ideale anche per realizzare i vostri importanti incontri di lavoro, briefing, cene e pranzi aziendali. Dispone di un'ampia e raffinata sala in grado di accogliere fino a 120 persone in un'unica soluzione ed altre 4 salette per piccoli meeting da 10 fino a 25 persone. Il ristorante “Minerva Roof Garden” aperto tutto l’anno per pranzi e cene, è un vero fiore all’occhiello di gourmandise e seduce i propri ospiti con una vista mozzafiato su Roma. Grand Hotel de la Minerve, l’accoglienza di un lusso senza tempo.
Piazza della Minerva, 69 00186 Roma Tel. 06 695201 - Fax 06 6794165 Email: info@grandhoteldelaminerve.com www.grandhoteldelaminerve.com www.minervaroofgarden.it
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ampliare il network con continue nuove aperture», spiega Raffaella Tavazza, vice president di Locauto Rent, «stiamo rafforzando costantemente le strutture operative e ampliando e diversificando la flotta, aumentando il numero di vetture “speciali”, come le auto dotate di cambio automatico, molto apprezzate dalla clientela nordamericana». Info: www.locautorent.com/it.
Inaugurato The View a Lugano Ci sono luoghi che ispirano bellezza e relax e chi fa eventi lo sa bene. The View, il nuovo luxury hotel di Lugano, è una location esattamente così. Non solo un albergo
ma anche, e soprattutto, una location per eventi fuori dal comune. Il cinque stelle Superior è nato da un’idea dell’imprenditrice Sara Rosso che ha voluto arricchire la sua città di un hotel “speciale” decidendo di valorizzare al meglio la posizione, sulla collina di LuganoParadiso, con una splendida vista – The View, appunto – sul golfo. Da qui la scelta di dedicare oltre 600 metri quadrati a una terrazza davvero spettacolare, che da sola è un richiamo irresistibile per incontri, banchetti ed eventi pensati con stile, come spiega Sara Rosso: «è uno spazio progettato ad hoc, ideale per organizzare moltissime iniziative. Abbiamo già
richieste per presentazioni di automobili, che hanno facile accesso grazie ad una rampa dedicata, ma anche serate con video dj, cene di gala». L’hotel a pco e aziende offre anche una sala meeting da 70 posti con vetrata panoramica, una piscina (ideale per aperitivi) e un ristorante affacciato sulla terrazza, regno degli chef Eros Picco e Tommaso Arrigoni, proprietari dello stellato Innocenti Evasioni di Milano, che in questa nuova sede promettono di fare sperimentare format culinari diversi tra corsi di cucina, cene a quattro mani, spesa con lo chef. Il concetto di servizio personalizzato è alla base della gestione di The View. Nelle 18 camere, di cui due suite, in stile yacht di lusso, con terrazza vista lago e arredamento in teak navale dell’architetto Alessandro Galloni, il servizio in camera è garantito 24 ore su 24 e tra gli optional non solo la scelta del tipo di guanciale, ma anche una selezione di copricuscini aromatizzati (lavanda, eucalipto, camomilla, arancia). Molto bella la Spa aperta anche alla clientela esterna Info: tel. +41912100000 - www.theviewlugano.com - info@theviewlugano.com
Da oggi si “viaggia” anche in banca A proporre pacchetti vacanze con sconto, oltre alle classiche agenzie di viaggio, sono scese in campo oggi anche le banche, in partnership con tour operator accreditati. Ad esempio i clienti di Bonus Intesa SanPaolo possono accedere alle offerte dell’operatore Eurotours, mentre Unicredit propone uno sconto del 10 per cento ai titolari di carta Genius. I clienti di Cariparma possono invece beneficiare di buoni sconto da spendere sul portale di eDreams.
Gli itinerari Giroparchi tra storia, natura e cultura Lo scorso luglio a Cogne è stato presentato un cammino nuovo, da
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percorrere sulle tracce della storia: il sentiero Valnontey – Rifugio Sella, interamente ritracciato grazie al progetto Giroparchi, finanziato a valere sul Fondo PAR FAS Valle d’Aosta 2007/2013. Situato nel cuore del Parco Nazionale Gran Paradiso, l’itinerario fa parte della rete di sentieri e mulattiere create da Re Vittorio Emanuele II per le sue battute di caccia e conduce al Rifugio Sella, un tempo casa reale di caccia e oggi importante punto di appoggio per escursionisti e alpinisti. Percorribile da giugno a settembre in circa due ore e mezza di marcia, il sentiero parte da Cogne, in frazione Valnontey (1.667 m) e si snoda fino al Rifugio Vittorio Sella (2.588 m), con un dislivello complessivo di 921 metri. Il percorso, di difficoltà E, è indicato per escursionisti e si presenta come un punto di riferimento per trekking intervallivi e altre ascensioni nella zona. Il sentiero s’inserisce nella nuova rete di trekking natura Giroparchi che attraversa il Parco Nazionale Gran Paradiso e il Parco naturale Mont Avic, formata da 8 anelli percorribili all’interno delle cinque valli protette: l’itinerario principale rosso (Col Nivolet - Col Loson e Col Loson - Col Fenêtre), nel quale si inserisce questo sentiero; l’itinerario blu (Valli di Rhêmes - Valsavarenche); l’itinerario nero (Giro della Grivola); l’itinerario giallo (Giro della Valnontey); l’itinerario verde scuro (Valsavarenche) e l’itinerario verde chiaro (Tour della Valle di Cogne). Tutti gli itinerari sono stati riqualificati grazie al progetto Giroparchi che avviato nel 2010 e conclusosi nel 2015, ha destinato 3.904.115 euro all’area del Gran Paradiso e 1.031.400 euro all’area del Mont Avic. www.giroparchi.it.
Roncato rilancia il “Made in Italy” La Roncato crede nel Made in Italy e riporta in Italia la creazione di tutti i prodotti in alluminio. L’azienda che produceva in Italia quello che vendeva all’estero e
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Cibo e religione s’incontrano sotto il tetto del padiglione Kuwait Con un pranzo conviviale fra i rappresentanti di vari padiglioni si è celebrata la festività Eid al-Fitr che segna la fine del mese sacro del Ramadan. All’evento hanno presenziato anche i rappresentanti di molti altri padiglioni, fra cui Germania, USA, Oman, Bahrain Algeria. Il pranzo, a base di cibi tipici Kuwaitiani fra cui Maghboos, pane arabo, hummus e harissa e una selezione di dolci caratteristici, si è svolto nel rigoglioso giardino del ristorante del padiglione Kuwaitiano. Fra gli ospiti era presente anche Bruno Antonio Pasquino, Commissario generale di Expo 2015 che, in un breve discorso iniziale, ha dichiarato: “Ringraziamo il padiglione del Kuwait perché durante il Ramadan è stato protagonista di quello che deve essere Expo, luogo di pace, dialogo e apertura. È stato il Kuwait il padiglione grazie al quale siamo riusciti ad organizzare un momento importante subito dopo i tragici attentati del 26 giugno scorso. Il padiglione del Kuwait, in rappresentanza dello stato del Kuwait, è davvero coinvolto nel principio di base di quello che deve essere Expo: tolleranza e apertura al dialogo che non sempre sono comunemente accettate, ma oggi è una festa e ringraziamo il padiglione per la sua splendida ospitalità». In rappresentanza del popolo del Kuwait, Mazen Alansari, Direttore del Padiglione, ha detto “Mentre noi celebriamo la fine del Ramadan, altri nel mondo piangono morti innocenti a causa di violenza e odio, per questo preghiamo anche per loro. Mai come in questo momento dobbiamo puntare sull’unità del genere umano e sulla promozione della pace, della tolleranza tra tutte le nazioni e la coesistenza di tutte le razze, religioni e fedi».
produceva in Cina quello che vendeva in Italia, ha avviato oggi un nuovo processo di crescita e di allineamento ai livelli più alti anche delle valigie in alluminio che saranno realizzate nuovamente in Italia. «Nel mercato dei paesi ricchi vogliono il Made in Italy» ha dichiarato Carlo Roncato, figlio del fondatore Antonio, «e per questo entro fine anno saranno installate le nuove linee con l’estensione dello stabilimento già esistente in Ita-
lia, a Bronzola di Campodarsego a Padova». La struttura sarà ampliata di 2500 metri quadrati ed un nuovo capannone nascerà accanto alla fabbrica esistente. La Roncato è riconosciuta nel mondo come azienda del lusso anche di contenitori speciali per la cosmesi, per custodie per gli strumenti musicali, macchine da dialisi e “idee” eleganti per vini di pregio, oltre che per trolley, accessori e bauli armadio. www.ciakroncato.com. ■
alazzo attini
Nel cuore di Matera, un boutique hotel dal fascino antico e dal comfort contemporaneo. Dove anche il più piccolo dettaglio è arte Prima, antica dimora nobiliare, poi convento religioso, oggi Palazzo Gattini è un raffinato cinque stelle lusso che domina la città di Matera dall’alto dello sperone che divide Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Il suo design esclusivo è opera di Ettore Mocchetti, firma d’eccellenza dell’hotellerie moderna, che ha saputo creare in ognuna delle 20 stanze un ambiente a sé, conciliando armoniosamente epoche e stili diversi. Veri gioielli le cinque suite, con soffitti a volta finemente decorati, scenografiche sale da bagno, dettagli preziosi unici e vista mozzafiato sulla città. Tra cisterne e grotte scavate nel tufo, si snoda il centro benessere, autentico cocoon dove provare gli ultimi ritrovati in tema di remise en forme. L’appuntamento per l’aperitivo poi è al Duomo Cafè, con vista sulla magnifica Piazza Duomo. E, per un vero assaggio di Lucania, l’appuntamento è al Don Matteo Ristorante: ambiente suggestivo con cantina caveaux per degustazioni e serate a tema.
Piazza Duomo 13/14 75100 Matera, Italy Tel. 0835 334358 - Fax. 0835 240100 www.palazzogattini.it - info@palazzogattini.it
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EVENTI D’ARTE E CULTURA
Yoga un evento anche in Italia
Grande festa sul Rajpath di Nuova Delhi per la giornata internazionale dello Yoga, istituita dall’Onu lo scorso anno e celebrata nel solstizio d’estate in tutto il mondo. Anche in Italia, in occasione della celebrazione, si sono svolti numerosi happening e lezioni di yoga, per praticanti e curiosi Tra le maggiori associazioni in Italia che hanno collaborato all’organizzazione della giornata internazionale dello Yoga in Italia figurano: Loyi per l’Iyengar Yoga, la Fondazione Internazionale Art of Living, Brahma Kumaris, Ananda Europa, Unione Induista Italiana, Federazione Italiana Yoga e FIND, Fondazione IndiaEuropa di Nuovi Dialoghi
L’ambasciatore Indiano Mr Gupta
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«Lo Yoga è un dono di inestimabile valore tramandato dell’antica tradizione indiana che incarna l’unità di mente e corpo, di pensiero e azione, di moderazione e appagamento e di armonia tra uomo e natura, rappresentando un approccio olistico al benessere. Lo Yoga non è pertanto mero esercizio ma riscoperta del senso di unità con noi stessi, con il mondo e con la natura. Cambiando stile di vita e diventando più consapevoli, potremo affrontare meglio i grandi problemi della nostra epoca come, per esempio, i cambiamenti climatici. Lavoriamo dunque per istituire una Giornata Internazionale dello Yoga». Con queste parole il Primo Ministro Indiano Narendra Modi si è rivolto, nel settembre 2014, alla 69ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite, approfondendo gli aspetti olistici dello Yoga ed esortando la comunità globale a istituire una Giornata Internazionale dello Yoga, giornata dedicata a quest’antica disciplina dai molteplici benefici, ormai largamente praticata in tutto
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il mondo. Nel dicembre dello stesso anno, 193 membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno approvato la risoluzione su consenso di 177 paesi che si sono fatti co-promotori dell’iniziativa, scegliendo il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, quale Giornata Internazionale dello Yoga. L’Assemblea, supportata da numerosi studi scientifici, ha riconosciuto che la pratica di questa millenaria disciplina ha vari aspetti positivi e ha definito lo Yoga “benefico per la salute della popolazione mondiale”. Lo Yoga è stato inoltre riconosciuto come strumento estremamente valido per affrontare alterazioni e problemi legati alla vita quotidiana, ma anche grande sostegno nella prevenzione e nella cura di malattie.
Una giornata per sperimentare un nuovo approccio alla vita
La prima Giornata Internazionale dello Yoga è stata l’occasione per sperimentare e approcciare lo Yoga in tutto il mondo,
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Yoga per tutti
Tra le principali iniziative promosse dal primo ministro Indiano Narendra Modi c’è quella di introdurre la pratica dello Yoga nelle aziende statali – con la convinzione di aumentare la produttività e ridurre la corruzione – e nelle scuole, come educazione, promuovendola ulteriormente presso tutti i cittadini. Va detto che, se lo Yoga nel mondo occidentale è considerato principalmente come esercizio fisico, in India viene vissuto più nel suo significato ideologico e religioso. Diverse correnti yoga sono mescolate infatti con il pensiero nazionalista indù: saluto al Sole e canti in sanscrito sono parte delle azioni quotidiane, come vuole lo stile militare delle Rashtriya Swayamsevak Sangh – il gruppo indù di destra che ha iniziato Modi alla carriera politica – e servono a “creare una coscienza nazionale all-Bharat.” (Bharat è il nome hindi per l’India). A Nuova Delhi c’è, tuttavia, una gran parte della popolazione, in particolare appartenente alla borghesia, ancora fortemente legata al passato britannico, con uno stile di vita anglofilo. In tale contesto la“campagna yoga” costituisce indubbiamente una sfida culturale, che i media pensano, però, si possa vincere. Dopotutto, se è vero ciò che scrivono i giornali indiani e cioè che quello che fa il primo ministro, ovvero il “re”, ha sempre valore, ebbene, bisogna tenere presente che, questa volta, il “re”sta facendo yoga. attraverso seminari, conferenze e lezioni di pratica. In Italia, grazie alla dedizione e alla collaborazione della vasta e varia comunità dello Yoga, che si è riunita all’Ambasciata dell’India a Roma (www.indianembassyrome.in), sono state organizzate diverse dimostrazioni, tenute da rinomati insegnanti provenienti da tutto il mondo, oltre ad eventi che hanno richiamato una grande affluenza di pubblico tra praticanti e curiosi. FIND- Fondazione India-Europa di Nuovi Dialoghi ha inserito l’evento nelle celebrazioni dell’edizione annuale del Summer Mela con conferenze, workshops, concerti di musica e danza classica indiana condotti da celebrità del mondo intellettuale e artistico indiano. Il ricco programma si è svolto a Zagarolo e al MAXXI di Roma dal 19 al 27 giugno 2015, pianifi-
Sopra, Jacques Cloarec presidente onorario e direttore generale Find. Qui a fianco, da sx Riccardo Biadene direttore artistico Find e il dottor Verma, primo segretario dell’ambasciata India
cato da Jacques Cloarec presidente onorario e direttore generale e da Riccardo Biadene, direttore artistico. Maestosa la festa organizzata sul Rajpath di Nuova Delhi, il famoso viale che collega l’India Gate con il Rashtrapati Bhawan, la residenza del presidente, viale riservato alle celebrazioni più importanti. Migliaia di persone sono accorse per partecipare o assistere alle lezioni. Per l’occasione, nella mattinata del 21 giugno, la rinomata Chinmaya Mission, che si sta impegnando moltissimo per diffondere la filosofia e la pratica Vedanta nel Paese, ha tenuto una classe di yoga. Ma eventi simili si sono svolti anche presso la sede delle Nazioni Unite di New York, così come in centinaia di altri luoghi in tutto il mondo. Mario Masciullo
Un concerto di musica classica indiana all’ambasciata di Roma
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TREND
Gli albergatori italiani si scoprono
green
Il futuro e il presente dell’hotellerie nazionale sono sempre più biologici e sostenibili: lo spiegano diversi studi e lo dimostrano anche interessanti “case histories” ✒Davide Deponti
Una ricerca recentemente pubblicata da Isnart Unioncamere racconta come oggi la “filosofia green” dell’ospitalità sia ben nota e sempre più spesso seguita dagli albergatori italiani. Ma scoprire che questo trend è sempre più sentito dall’hotellerie del Belpaese non è difficile in realtà, sottolineano all’Isnart nella relazione introduttiva allo studio, e raccontano come sia sufficiente fare una piccola statistica sui principali motori di ricerca, utilizzando come parola chiave proprio “filosofia green”. Nello specifico, se si adopera Google Italia, la prova dimostra come sui primi dieci risultati, cinque sono relativi ad home page di altrettanti hotel o catene di
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hotel che ben evidenziano sulla pagina principale dei loro siti di gestire la propria attività con un sistema eco-friendly. Uno rimanda invece ad un blog specializzato in turismo che tratta gli stessi argomenti. Anche sul secondo “motore” più utilizzato, Yahoo, i risultati non sono molto diversi e in questo caso tre collegamenti su dieci rimandano ad altrettanti hotel “verdi”. Insomma pare chiaro che vi si può leggere un segnale abbastanza preciso di indirizzamento verso quelle che sono le richieste sempre più pressanti del mercato. Un piccolo, empirico, segnale che sembra quindi spiegare proprio come la “filosofia green” dell’ospitalità, anche
TREND
Un aiuto concreto
L’hotel del futuro? Sarà verde e tecnologico, lo dicono anche gli albergatori italiani che sempre di più dimostrano coi fatti la loro attitudine green
se così anglofonicamente definita, sia ben conosciuta e seguita dagli operatori turistici del Belpaese, anche più della media internazionale.
Più investimenti nelle ristrutturazioni all’insegna dell’ecosostenibilità
Da questa base quindi sono partiti gli esperti di Isnart Unioncamere per realizzare una breve ricerca intervistando gli albergatori ed i ristoratori presenti nel loro Panel di Esperti del Turismo. Un numero non trascurabile di persone, va detto, quasi 900 addetti, proporzionalmente distribuiti nelle venti regioni italiane. Ebbene è davvero interessante notare come addirittura l’85% di questi si definirebbe un operatore che ha abbracciato la “filosofia green”. Il 22% dice di averla intrapresa molto e il 53% abbastanza (vedi Tabella 1). Lo studio, da un punto di vista statistico, poi rivela che principalmente
Proprio il tema della ristrutturazione da spendere in un’ottica di sistemazione più green delle strutture alberghiere, è tornato pochi giorni fa all’avanguardia. Con la pubblicazione, avvenuta appunto lo scorso 17 giugno, del Decreto relativo al Tax Credit per le ristrutturazioni alberghiere, si è infatti completato il quadro degli interventi previsti dall’Art Bonus. In base ad esso perciò, tutte le imprese esistenti al 1°gennaio 2012 potranno beneficiare di un credito di imposta pari al 30% per le spese sostenute nella ristrutturazione effettuate nel periodo ricompreso invece tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016. Va detto che il Ministero del Turismo ha anche specificato che entro i successivi 60 giorni (in questo momento non ancora scaduti, NDR) farà in modo di comunicare data e modalità telematiche per la presentazione delle domande utili per beneficiare delle agevolazioni previste. Si tratta comunque di una notizia importante per chi fa ospitalità in Italia perché dà il là a una vero e proprio processo di ristrutturazione dell’accoglienza, spesso troppo vecchia e poco eco sostenibile, nel nostro Paese. «il Tax Credit Ristrutturazioni, che segue a poca distanza quello della Digitalizzazione», spiega Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, «risponde ad una precisa esigenza del nostro settore che il Ministero ha saputo riconoscere. La scelta del Governo di ricomprendere nelle spese ammissibili quelle sostenute già nel 2014 e per i due anni a seguire, è un segnale che piace alle nostre imprese. Da tempo poi noi come Associazione siamo impegnati a supportare gli investimenti delle nostre aziende e quanto sancito dal Decreto va proprio in questa direzione. Su questo fronte di ristrutturazione in ottica più “green” poi va segnalato che abbiamo lavorato con successo insieme a Federlegno Arredo anche offrendo ai soci numerose iniziative per far conoscere le innovazioni dell’arredo e del design e rilanciare così un prodotto di altissima qualità e allo stesso tempo molto sostenibile. Ora non resta che attendere le indicazioni pratiche per usufruire delle agevolazioni». Allo stesso modo si dichiara soddisfatto dell’opportunità anche il presidente della stessa Federlegno Arredo, Roberto Snaidero: «Si tratta di un grande risultato, frutto di una lunga e serrata operazione di sensibilizzazione, che si traduce in una grande opportunità per le imprese. Sono oltre 400 le aziende associate a Federlegno Arredo che operano con continuità nel settore del contract alberghiero, offrendo soluzioni custom-oriented in grado di unire la sapienza della manifattura italiana, con l’innovazione delle nuove tecnologie. Comfort abitativo, cura estetica e risparmio energetico sono infatti i driver attraverso i quali il sistema dell’arredo italiano contribuisce al rinnovo dell’ospitalità». essi si definiscono imprenditori, più che esercenti, commercianti o dirigenti. Hanno titoli di studio alti. Forse può sorprendere, ma si sentono più green i maturi 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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TREND
Pannelli solari: tecnologia ed ecosostenibilità vanno a braccetto anche nell’industria dell’ospitalità
che i giovani. Non potendo controllare le loro strutture una ad una, gli esperti di Isnart Unioncamere hanno poi chiesto loro quali interventi fossero stati fatti in ottica “verde”, facendo sì che si dessero un voto da uno a dieci, come a scuola, in relazione ad alcuni aspetti. Il 71% si darebbe un bel voto (7,3) per un sempre maggiore utilizzo di ingredienti a “Chilometro Zero” in cucina. Un aspetto green che si può raggiungere senza che le aziende spendano troppi soldi. Ma allo stesso modo il 68% si darebbe lo stesso voto per aver aumentato gli elementi relativi alla sicurezza, sia del personale, sia degli ospiti. In questo caso, invece, è normalmente necessario investire, anche in modo non trascurabile. Scorrendo i dati della Tabella 2 (vedi sotto), ciò che salta all’occhio è proprio questo fatto. Ovvero che gli operatori dell’ospitalità stiano implementando le loro attività con operazioni green, indipendentemente che siano a basso od alto costo d’investimento. Di certo infatti ristrutturare utilizzando materiali della bioedilizia
Lei si definirebbe un operatore che ha abbracciato la “Filosofia Green” o no? Molto
22,2
Abbastanza
53,2
Poco
16,5
Per niente
2,0
Non so
6,1
Totale
100,0
o installare pannelli fotovoltaici è molto più oneroso di fornire ai clienti informazioni sul contesto socio-culturale della zona.
Approccio “verde” e tecnologico
Come sarà allora l’albergo del futuro? Molto più green sicuramente: ma per andare più nel dettaglio delle “previsioni” ci aiuta una recente ricerca pubblicata e realizzata su commissione di HRS Corporate, il global hotel solutions provider per i viaggi d’affari. Presentato a Milano nel corso del “Corporate Travel Forum”, l’evento dedicato al turismo d’affari e organizzato proprio da HRS, lo studio è stato condotto su due tipi di campioni, imprese e hotel, realizzando un totale di 102 interviste per investigare lo stato dell’arte attuale del servizio di hotellerie in Italia e i desiderata di servizio da parte dei clien-
E che voto o giudizio si darebbe, in relazione alle seguenti opzioni “green” che ora le citerò? VOTO MEDIO
Un bel voto
Un voto appena sufficiente
Un voto insufficiente
Un brutto voto
Totale
Se ha ristrutturato, utilizzo di materiali della bioedilizia
6,6
41,5
39,9
14,7
3,9
100
Se ha ristrutturato, installazione di pannelli fotovoltaici o altri metodi che garantiscano l’autoproduzione energetica
6,7
52,0
21,9
23,0
3,1
100
Informazioni fornite a dipendenti e fornitori, comunità locale e turisti sui comportamenti corretti da tenere
6,9
54,3
36,2
7,6
1,9
100
Informazioni fornite a dipendenti e fornitori comportamenti corretti da tenere
7,1
62,0
30,2
6,9
0,9
100
Aumento degli elementi relativi alla sicurezza del personale e degli ospiti
7,3
68,4
27,2
4,1
0,3
100
Aumento degli elementi relativi al benessere del personale
7,0
54,5
38,0
6,6
0,9
100
Attività di informazione sul contesto socio-culturale della zona e suggerimenti per favorire la partecipazione degli ospiti alle attività sociali del territorio
7,0
56,8
30,7
11,5
1,0
100
Sempre maggiore utilizzo di ingredienti a kilometro zero in cucina
7,3
71,3
22,1
5,4
1,2
100
150
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TREND
I desiderata dei business travel. Valori medi di importanza riscontrati per ogni singola risposta (scala da 1 a 9) Importanza media 6,96
5,37
Soluzione di “hosting hotel clouding” ossia utilizzo del cloud dell’hotel a supporto di meeting ed eventi aziendali ospitati
6,69
Orientamento “green” nella scelta dei materiali costruttivi, spazi comuni e camere
6,81
Automazione/uso di App nei processi di erogazione nel corso del soggiorno/permanenza in hotel
7,17
Ottimazione energetica e riduzione dell’impronta ambientale
7,25
Comfort automatizzato all’interno della singola camera
7,69
Automazione/uso di App nei processi di front o ce (check-in, accesso alle stanze, check-out...)
Cosa pensano gli albergatori. Valori medi di importanza riscontrati per ogni singola risposta (scala da 1 a 9) 6,06
Automazione/uso di App nei processi di erogazione nel corso del soggiorno/permanenza in hotel
Importanza media 6,95
Automazione/uso di App nei processi di front o ce (check-in, accesso alle stanze, check-out...)
6,60
Comfort automatizzato all’interno della singola camera
6,68
Soluzione di “hosting hotel clouding” ossia utilizzo del cloud dell’hotel a supporto di meeting ed eventi aziendali ospitati
6,82
Orientamento “green” nella scelta dei materiali costruttivi, spazi comuni e camere
7,08
Ottimazione energetica e riduzione dell’impronta ambientale
7,29 8,22
Mantenimento, seppure in forma più ridotta, della componente umana di servizio
ti. Quello che emerge in generale è che l’hotel del futuro dovrà offrire soluzioni tecnologiche avanzate per andare incontro ai desideri di business traveller sempre più “app oriented”, ma che allo stesso tempo non tralasciano di dare importanza al fattore umano e, appunto, a quello green. Ecco allora essere al centro dei desideri e degli investimenti strutture e soluzioni gestionali dalla forte componente tecnologica, come wi-fi gratuito e accessibile ovviamente, ma anche soluzioni 4.0 di domotica, che facilitino in parte pure l’eco-sostenibilità delle strutture. Scendendo più nel dettaglio della ricerca poi vediamo che se l’89% dei manager ritiene un elemento chiave dell’hotel del futuro il mantenere, seppure in forma ridotta, la componente umana del servizio (assegnando a questo fattore un valo-
re di importanza compreso tra 7 e 10), il 96% di loro mette al primo posto l’automazione tramite l’uso di app nei processi di front office (in modo da velocizzare le procedure di check-in, check-out, l’accesso alle stanze e il pagamento). In particolare, poi anche la domotica comincia ad affacciarsi tra i desiderata dei manager in viaggio se l’81% assegna invece un valore tra 7 e 9 al comfort automatizzato all’interno della singola camera. Arrivando più direttamente al tema green, grande importanza viene data all’ottimizzazione energetica, ritenuta importante dal 77% dei manager, e all’orientamento green delle strutture, che viene ritenuto un elemento fondamentale dal 61% dei business traveller. Ribaltando la prospettiva dal punto di vista degli albergatori, questi ultimi segnalano infatti come fattori critici 7-8 2015 www.mastermeeting.it
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TREND
Sofia Gioia Vedani, AD di Planetaria Hotels, ritira il premio Positive Business Sustainability insieme ai suoi collaboratori più stretti
di successo del futuro dell’offerta alberghiera innanzitutto il mantenimento seppure in forma ridotta della componente umana del servizio (il 90% degli albergatori assegna a questo elemento un voto compreso tra 7 e 9), seguito dall’ottimizzazione energetica e riduzione dell’impronta ambientale (70% con voto da 7 a 9) e orientamento green delle strutture (66% riporta valore tra 7 e 9). Questi due valori “verdi” insomma sono sentitissimi per il presente dell’accoglienza ma soprattutto per il suo futuro. Riguardo invece l’attuale situazione alberghiera se hotel e imprese concordano su alcuni elementi imprescindibili per un servizio di qualità, come il wi-fi gratuito (indicato come l’elemento più importante dal 60% delle aziende e dall’88% dei gestori di ho-
Klima Hotel Milano Fiere
tel), l’accessibilità dell’hotel dalle vie di comunicazione principali è un fattore importante più per gli hotel (50% dei gestori) che per i business traveller (31%). «Questa ricerca dimostra», ha spiegato l’Amministratore Delegato di HRS Italia, Flavio Ghiringhelli, «che i driver di sviluppo scelti da HRS nella selezione degli hotel partner e nello sviluppo di interfacce per i nostri clienti, ovvero quelli dell’innovazione tecnologica e della qualità dei servizi offerti, anche in chiave green, vanno incontro alle richieste avanzate dai business traveller che, con l’allungamento dei tempi medi di trasferta passano sempre più tempo in albergo».
Italia all’avanguardia
Ok il futuro allora, ma il presente? L’Italia alberghiera è già all’avanguardia e già pronta. E anche già premiata. Come dimostra il caso di Planetaria Hotels, lo storico gruppo alberghiero italiano che si è aggiudicato quest’anno il premio per la categoria Positive Business Sustainability, per lo speciale progetto “green” legato all’eco compatibilità strutturale e alla scelta responsabile di servizi ricettivi. È speciale questo riconoscimento rilasciato dalla Scuola di Palo Alto, Business School italiana che premia le aziende “positi-
Situato proprio di fronte all’ingresso dell’area di Milano Expo 2015, il quattro stelle superior Klima Hotel Milano Fiere è il prototipo perfetto dell’hotel ecosostenibile. La struttura rientra in classe A per efficienza energetica: la facciata di 15 piani è interamente rivestita da pannelli fotovoltaici ma anche la ristorazione e le facilities per i meeting sono stati ripensati in un’ottica green. In cucina si utilizzano materie prime del territorio, con un’attenzione particolare anche per specifiche esigenze alimentari (celiaci, vegetariani e vegani), mentre, nelle meeting room, i bicchieri sono biodegradabili e cartellette e fogli sono ricavati da carta riciclata al 100%. Anche nell’igiene viene rispettato al massimo l’ambiente grazie all’utilizzo di sistemi di sanificazione all’ozono che disinfettano e deodorano l’ambiente in modo naturale e sicuro. L’hotel è, inoltre, dotato di distributori per la ricarica di auto e moto elettriche ed è certificata anche per quanto riguarda il basso impatto acustico sull’ambiente circostante.
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TREND
E a Milano c’è anche l’hotel con l’orto
“Venite da noi in terrazza a scoprire l’orto”. Si, avete capito bene: anche se siamo nel centro di Milano, perché l’Hotel Milano Scala si trova a due passi dal Duomo e dal Teatro alla Scala, questo boutique hotel abbina alla sua accoglienza di elevato livello una proposta gastronomica unica, che parte proprio dalla coltivazione di ortaggi ed erbe aromatiche fatta in loco. Come spiega Maurizio Faroldi, general manager dell’albergo: «L’Hotel Milano Scala ha investito molto nella ristorazione, con l’obiettivo di renderla sempre più un’esperienza emozionale a contatto con la natura. Oggi, sulla Sky Terrace, offriamo ai nostri ospiti, una cucina a “passo 0”, un vero e proprio orto con vista, nel cuore di Milano, da dove provengono le verdure e le erbe aromatiche utilizzate dallo chef. Come novità in menù, in tema Expo, si possono scegliere anche piatti a base di fiori commestibili. E al pomeriggio e alla sera l’orto diventa “serbatoio” di erbe aromatiche per i nostri barman che preparano cocktail unici». ve” che si innovano, si distinguono e crescono insieme alle proprie risorse. Il progetto pilota, iniziato nel primo albergo nato in Planetaria, l’Enterprise Hotel di Milano, ha ottenuto ad aprile 2015 la certificazione di eco sostenibilità da parte dell’Istituto di Certificazione indipendente Certiquality, nel rispetto dei requisiti dettati dalla “Guide for environmentally sustainable accomodations” redatta da Ecoworldhotels. Enterprise Hotel è stato il primo hotel a Milano a ottenere “2 eco-foglie”, a testimonianza del suo impegno nel promuovere uno stile di vita responsabile in tutta la filiera. Progetto pilota che non resterà isolato. Il gruppo alberghiero ha in mente di coinvolgere le sue altre 8 strutture, operazione che farà capo a un eco-leader team il quale agirà in ottemperanza al Planet Green Action. Planetaria Hotels infatti ha un’importante “storia green” ed è il secondo anno che si aggiudica il prestigioso premio Positive Business Award: nel 2014 il Gruppo era stato premiato per la categoria Travelling Experience per la capacità di proporre sempre nuovi format esperienziali capaci di far sognare e viaggiare con la fantasia i suoi clienti. Come ci racconta Sofia Gioia Vedani, AD di Planetaria Hotels: «siamo felici di aver ricevuto il Positive Business Award, un importante riconoscimento che premia il nostro impegno nel costruire una cultura dell’ospitalità sempre più attenta alla tutela dell’ambiente». «Il nostro obiettivo», aggiunge Damiano De Crescenzo, gm Enterprise Hotel e Planetaria Hotels, «è quello di diventare pro-
motori del vivere green, per esempio, proponendo incentivi e sconti per greenmeeting, bio-catering e pernottamenti responsabili, che, tra l’altro, possono anche essere inseriti nel bilancio aziendale». ■
Gli spazi dell’Enterprise Hotel di Milano, del gruppo Planetaria Hotels, sono improntati a una cultura dell’ospitalità che fa leva su un approccio green
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LE VIE DELL’INCENTIVE
Siviglia in 48 ore Tapas, flamenco, corrida e fiestas: Siviglia incarna l’essenza più ideale della Spagna, trasformata in realtà nelle tante attrazioni di uno dei centri storici più grandi d’Europa. E, senza dubbio, uno dei meglio conservati ✒Testo e foto di Barbara Ainis
Ci sono due momenti ideali per visitare Siviglia: durante una delle sue famose feste... o durante il resto dell’anno. In altre parole, vale sempre la pena di programmare un viaggio in questa meravigliosa città andalusa, tenendo presente che, a seconda delle occasioni, le sue strade, normalmente tranquille e rilassanti, possono cambiare totalmente, trasformandosi in veri e propri fiumi di gente, musica e
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tradizioni. Si tratta solamente di scegliere la Siviglia che più ci attrae. Sparsi per tutto l’anno, infatti, ci sono moltissimi motivi per festeggiare insieme con i sivigliani: le feste per antonomasia corrispondono alla Semana Santa, ossia la settimana prima di Pasqua (dal 20 al 27 marzo nel 2016), con 72 confraternite in processioni spettacolari e una folla impressionante di fedeli e turisti. Sempre in
LE VIE DELL’INCENTIVE
primavera si festeggia la Feria de Abril, una sei giorni durante la quale il quartiere Los Remedios si trasforma in un enorme Paese dei Balocchi per bambini e adulti. Ma anche l’estate è ricca di appuntamenti assolutamente unici: durante tutta l’estate le Notti nei Giardini del Real Alcázar regalano concerti di musica internazionale in un contesto magico; in occasione del Corpus Christi, in giugno, il profumo dell’incenso inonda la città e le case di adornano di altari, drappi e rami di rosmarino; luglio è il tempo della festa chiamata Velà de Santa Anna, orgoglio del dinamico quartiere di Triana, che si illumina per una settimana, accogliendo ogni notte giochi, concorsi e spettacoli; infine,
a settembre, si celebra la musica e la danza andalusa per eccellenza con la Biennale di Flamenco (la prossima nel 2016) alternata all’evento Settembre è Flamenco (dall’8 al 20 settembre 2015) che fa battere a ritmo calpestato la città intera. Finita la festa, Siviglia torna alla sua indole rilassata e chi preferisce evitare la folla non deve far altro che scegliere con attenzione il momento della visita, per scoprire con tutta calma (e prezzi più bassi) i suoi imprescindibili tesori artistici e storici.
La bellissima Plaza de Espana, realizzata in stile neomoresco nel 1929 in occasione dell’Esposizione Iberoamericana.
COSA VEDERE Real Alcázar
L’integrazione storica delle culture, parte della stessa essenza di Siviglia e dell’An7-8 2015 www.mastermeeting.it
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LE VIE DELL’INCENTIVE
dalusia, trova la sua massima espressione nel maestoso Real Alcázar. Antico palazzo fortificato dei califfi, fu ampliato dopo la Reconquista cattolica in diverse epoche, dal XIII secolo, fino al XVIII secolo. Il risultato è un magnifico complesso di saloni e patii in stile mudejar, sale gotiche, patii islamici e giardini in stile rinascimentale e barocco.
La Cattedrale e la Giralda
È la terza chiesa cristiana più grande del mondo, costruita sull’antica Moschea Maggiore in varie tappe e diversi stili: gotico, rinascimentale, barocco, neoclassico e neogotico. Al suo interno si conserva, dal 1899, la tomba di Cristoforo Colombo. Al lato della Cattedrale si eleva, imponente, la torre della Giralda, antico minareto almohade, convertito all’esterno nell’esempio più emblematico di campanile mudéjar.
Piazza di Spagna
Uno dei luoghi più romantici della città si trova nei giardini del Parque de Maria Luisa. Camminando verso il fiume Guadalquivir e verso la rotonda del Cid, si arriva alla spettacolare Plaza de España, l’opera più grandiosa e costosa dell’Esposizione Iberoamericana del 1929. La piazza si apre in un ideale abbraccio neomo-
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LE VIE DELL’INCENTIVE
resco verso le antiche colonie. Il canale che la attraversa, le decorazioni di ceramica e ferro battuto e le torri barocche disegnano uno scenario di sogno.
I Barrios
Santa Cruz è il “Barrio” per eccellenza di Siviglia, vale a dire il quartiere più caratteristico. Popolare e frequentato, turi-
stico e originale, tranquillo e divertente, con i suoi stretti vicoli, le sue case signorili e i suoi splendidi patii nascosti è il luogo perfetto per cercare un po’ di riparo dal calore del sole. Nel labirinto di strade di questa zona del centro, che un tempo fu l’antico ghetto ebraico medievale di Siviglia, perdersi è un vero piacere e consente di incontrare quasi per caso gio-
La torre della Giralda (nella pagina precedente in alto), antico minareto della Siviglia moresca, è l’esempio più emblematico di campanile mudejar. Dall’alto della torre si gode della vista più spettacolare sulla città. Ai suoi piedi, la Cattedrale di Siviglia, la terza chiesa cristiana più grande del mondo, e il Barrio di Santa Cruz
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LE VIE DELL’INCENTIVE
DOVE MANGIARE
A PRANZO Génova Café Le imprescindibili e appetitose tapas andaluse trovano proprio qui, nella zona più turistica della città, una delle loro interpretazioni più interessanti. In questo recente gastro bar si possono provare tapas tradizionali e assaggi sorprendenti, come il fegato fresco alla griglia con riduzione di Pedro Ximénez e confettura di frutta, o un delizioso mini hamburger di manzo con formaggio di capra e cipolla caramellata. Av. de la Constitución 10 (a pochi passi dalla Cattedrale); T. +34 (954) 227 436; genova-cafebar.es Taberna Poncio Andare in giro spizzicando assaggini deliziosi di cucina tradizionale qui si dice semplicemente Tapear e il posto migliore per farlo è i Barrio di Santa Cruz. Sempre però stando attenti a non cadere nelle trappole per turisti. Un luogo che non delude mai e che è frequentato dai gourmet più esperti di Siviglia è il ristorante di tapas di alta cucina dello chef Willy Moya. Le sue squisite creazioni mescolano tradizione e innovazione, in un ambiente chic informale, per di più con prezzi onesti. Ximénez de Enciso, 33 (al final de la calle Santa María la Blanca); T. 34 (954) 460 717 A CENA Restaurante Oriza Vale decisamente la pena visitare questo ristorante: per la bellezza dell’ambiente, per il fascino di un edificio del 1926 letteralmente appoggiato alla muraglia del Real Alcázar e per la sua deliziosa cucina d’autore. Tra i piatti più creativi e squisiti: il salmorejo con ostriche e jamón de Jabugo, ma anche i caldi Canutillos di pasta sfoglia ripieni di crema. San Fernando 41 (al lato del Real Alcázar); T. +34 (954) 227 254; restauranteoriza.com Zelai Influenze basche e mediterranee si mescolano con tocchi giapponesi e tailandesi. Tutto basato sulla qualità più alta dei prodotti, serviti con molta attenzione, in un ambiente moderno ed elegante. Eccellente il Risotto al formaggio Idiazabal, il Tataki di tonno rosso con pomodoro e cipolline sott’aceto, ma anche il Taco di fegato in padella con riduzione di vino d’arancia. Albareda, 22 (a pochi passi dallaPlazaNueva); T. +34 (954) 229 992; restaurantezelai.com Il Real Alcazar è l’antico palazzo fortificato dei califfi, magnifico complesso di saloni e patii in stile mudejar, sale gotiche, patii islamici e giardini in stile rinascimentale e barocco
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ielli di architettura come il Patio de Banderas, la Piazza di Doña Elvira e il Callejondel Agua. Altrettanto affascinante ma molto meno turistico è il barrio di San Bartolomé. Qui, di fronte alla deliziosa e omonima piazza, si trova la Casa de Pilatos, stupendo palazzo mudéjar-rinascimentale dove sono state riprese alcune scene di Lawrence d’Arabia. Per la notte, gli appassionati di flamenco si devono dirigere verso il quartiere di Triana, il barrio dove si trovano molti dei migliori tablaos, ossia i locali dove si suona e si balla la musica andalusa. I più noti
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LE VIE DELL’INCENTIVE
DOVE DORMIRE
Hotel Il lusso nel centro di Siviglia non è mai anonimo. Alfonso XIII Lusso sontuoso in un hotel costruito nel 1928, per volere del re dal quale prende il nome. San Fernando, 2; T. +34 (954) 917 000; hotel-alfonsoxiii-sevilla.com Grand Meliá Colon Uno dei Leading Hotels of the World, questo hotel boutique è chic ed elegante, con mobili di designer come Philippe Starck, Marcel Wanders ed Edra. Canalejas, 1; T. +34 (954) 505 599; melia.com Casa Romana Hotel Boutique 26 stanze affacciate su di un elegante patio interno di un edificio del XVIII in pieno centro. Magnifica la terrazza all’ultimo piano. Calle Trajano, 15; T. +34 (954) 915 170; hotelcasaromana.com Las Casas del Rey de Baeza Un hotel dal fascino assoluto in una casa storica del centro storico. PlazaJesús De La Redención, 2; T. +34 (954) 561 496; hospes.com sono il Raya Real, il T de Triana e il Casa la Anselma. Una zona alternativa è quella de La Alameda, con molti bar e terrazze dove ascoltare buona musica e bere un drink. A poca distanza si trova il museo-mercato-teatro-ristorante-mirador Espacio Metropol Parasol: una impressionante e innovativa struttura in legno, con la forma di un enorme fungo, disegnata da Jürgen Mayer. Di notte, totalmente illuminata da luci colorate, regala uno spettacolo davvero sorprendente. ■
A passeggio per il Parque de Maria Luisa
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INDIRIZZI
In questo numero abbiamo parlato di... O.G.E. srl Organizzazione Gestione Energia
Fiere di Parma
Tenuta Donna Lavinia
Via Puricelli 5 - 21013 Gallarate (Varese) ogeinfo@tin.it
Viale delle Esposizioni 393A 43126 Parma www.palacassaparma.it
Villa Bianchi Srl - Vicinale Farucci 76125 Trani (Barletta) Tel. 088350892 www.laviniabianchicongressi.it
AC Hotel Firenze by Marriott
Grand Hotel Savoia
Via Luciano Bausi 5 - 50144 Firenze Tel. 0553120111 www.marriott.com/hotels/travel/ flrfi-ac-hotel-firenze
Via Roma 62 32043 Cortina d’Ampezzo (Belluno) Tel. 04363201- fax 0436869186 www.grandhotelsavoiacortina.it info@grandhotelsavoiacortina.it
Fondazione Stelline Hub Leonardo
DoubleTree by Hilton Hotel Venice-North
Holiday Inn Nola Naples Vulcano Buono
Via Bonfadini 1 31021 Mogliano Veneto (Treviso) Tel. 0415977401 fax 0415977400 www.venicenorth.doubletree.com venicenorth.info@hilton.com
www.ihg.com/holidayinn/hotels/it
Corso Magenta 61 20123 Milano Tel 0245462.411 www.stelline.it - info@stelline.it
Hotel Bernini Palace Piazza San Firenze 29 - 50122 Firenze Tel. 055288621 - fax 055268272 www.hotelbernini.duetorrihotels.com info.hotelbernini@duetorrihotels.com
Grand Hotel Continental Largo Belvedere 26 - 56128 Tirrenia (Pisa) Tel. 05037031 - fax 05037283 www.chgroup.eu www.grandhotelcontinental.it www.continentalresort.it www.valdilucesparesort.it
Hilton Florence Metropole Via del Cavallaccio 36 50142 Firenze www.florencemetropole.hilton.com
Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Via Peschiera 3 37011 Bardolino (Verona) Tel. 0457219100 fax 0457219700 caesius@europlan.it www.hotelcaesiusterme.com
JW Marriott Venice Resort & Spa Isola delle Rose, Laguna di San Marco | P.O. Box 731 - 30133 Venezia Tel. 0412968111 www.jwmarriottvenice.com info.venice@jwmarriotthotels.com
Turin Palace Hotel Via Sacchi 8 10128 Torino Tel. 0110825321 www.turinpalacehotel.com info@turinpalacehotel.com
Hotel Relais Monaco Hilton Garden Inn Florence Novoli Via Sandro Pertini 2/9 - 50127 Firenze www.florencenovoli.hgi.com
Via Postumia 63 31050 Ponzano Veneto (Treviso) Tel. 04229641 - fax 0422964500 mailbox@relaismonaco.it
Petriolo Spa Resort Località Bagni di Petriolo 58045 Pari - Civitella Paganico (Grosseto) Tel 05649091 - fax 0564909064 www.atahotels.it/petriolo info@petriolosparesort.com
Vergilius Ak Srl
Villa La Massa
Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli”
Via della Massa 24 50012 Candeli (Firenze) Tel. 055626.11 - fax 055633102 www.villalamassa.com reservations@villalamassa.it
Via Carpaneda 5 36051 Creazzo (Vicenza) Tel 0444523922 www.vergilius.it - info@vergilius.it
Corso Unità d’Italia 40 10126 Torino www.museoauto.it
Borgo Condé Wine Resort Grand Hotel de la Ville Largo Piero Calamandrei 11 43121 Parma Tel 05210304 - fax 0521030303 www.grandhoteldelaville.com/ info@grandhoteldelaville.it
Via Lucchina, 27 47016 Fiumana di Predappio (Forlì-Cesena) Tel. 0543940129 fax 0543940198 www.borgoconde.it info@borgoconde.it
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